TESSUTO DI SECREZIONE Tessuto non uniforme, ma caratterizzato da strutture cellulari variamente organizzate. Si definisce secrezione qualsiasi fenomeno in cui sostanze prodotte all’interno della pianta vengono liberate all’esterno. Molti prodotti del metabolismo vengono isolati o eliminati dal citoplasma delle cellule, accumulandoli nel vacuolo o trasferendoli fuori negli spazi intercellulari. L’organismo vegetale elimina una gran quantità di sostanze, sia allo stato gassoso che in soluzione. Il materiale secreto può rappresentare i prodotti finali della semplice demolizione (catabolismo) di sostanze organiche o della produzione e/o accumulo di composti che svolgono compiti funzionali (difesa, richiamo, enzimatica...). Da un punto di vista funzionale il sistema secretorio vegetale è considerato come un sistema di relazione della pianta con l’ecosistema. I prodotti di secrezione rivestono spesso importanza farmaceutica. SECREZIONE secrezione esterna: prodotti sono riversati all ’ esterno della EXTRACELLULARE cellula o in cavità che comunicano con l’esterno. SECREZIONE INTRACELLULARE secrezione interna: i prodotti vengono riversati nei vacuoli all’interno della cellula. Tessuti secretori esterni (origine epidermica) - cellule epidermiche : ad essenze (petali) a resine (gemme) ad oleoresine (gemme) - peli ghiandolari : a testa s. unicellulare (digitale, geranio) a testa s. pluricellulare (labiate, luppolo) peli urticanti (ortica) peli di piante insettivore - nettari : fiorali (piante agrumarie) extrafiorali (lauroceraso, ricino) secretrici epidermiche Peli ghiandolari digestivi Peli urticanti Peli ghiandolari (salvia) Nettari Essenza: sostanza estratta da pianta contenente in forma concentrata un principio attivo che può essere usato in per applicazioni mediche, salutistiche e cosmetiche. Gli oli essenziali o oli eterici sono prodotti dalle piante e ottenuti per estrazione a partire da materiale vegetale aromatico, ricco cioè in "essenze". Peli ghiandolari a testa secretrice Nettari producono soluzioni zuccherine che derivano dalla trasformazione della linfa elaborata, perciò sono sempre in prossimità dei tessuti floematici. Possono essere organizzati in modi differenti: possono essere costituiti da tricomi uni- o pluricellulari, da epidermidi o parenchimi specializzati. Possono essere localizzati nel fiore (nettari fiorali) oppure al suo esterno, su parti vegetative della pianta (nettari extrafiorali), solo i primi sono direttamente associati con l'impollinazione, mentre i secondi hanno probabilmente la funzione di attirare insetti a scopo di difesa. Nettari extrafiorali, Tessuti secretori interni (origine parenchimatica) - Cellule ad essenza (idioblasti) - Tasche : lisigene (ruta) schizogene (iperico) schizolisigene (frutti delle agrumarie) - Canali resiniferi (pino) - Canali laticiferi : articolati (sinciziali) non articolati (apociziali) Tasche o canali schizogeni: derivano dall’ingrandimento di spazi intercellulari già esistenti (mirto, eucalipto) Tasche lisigene, si formano per dissolvimento delle cellule in una particolare zona con liberazione del prodotto della secrezione (ruta) Tasche schizo-lisigene: la formazione della struttura di secrezione e la liberazione del secreto avvengono sia per lisi sia per allontanamento schizogeno delle cellule interessate (pericarpo di arancio, limone) Tasche secretrici Idioblasti Tasche lisigene CANALI LATICIFERI Costituiti da cellule vive, allungate, a volte ramificate, con citoplasma ridotto ad un piccolo strato a ridosso della parete cellulosica ed un grande vacuolo centrale contenente il latice. I laticiferi formano una fitta rete dentro la pianta, estesa lungo tutta la superficie interna (es. fico, papaveracee, euforbiacee) Latice Miscellanea liquida generalmente bianca, opaca, simile al latte. Costituita principalmente H2O e politerpeni, a cui sono mescolate altre sostanze: sali, glucidi, acidi organici, glucosidi alcaloidi, tannini, gomme, enzimi … Il latice è indotto ad uscire dalla pinta a seguito di lesioni che interessano i canali laticiferi. Alcuni latici contengono gomma naturale sotto forma di goccioline (Hevea brasilensis). Laticifero sinciziale Laticifero apociziale CANALI RESINIFERI Dotti che percorrono legno, corteccia e foglie aghiformi delle conifere. I dotti sono circondati da cellule del parenchima del legno, mentre il lume è rivestito da cellule epidermiche che secernono i terpeni nel canale intercellulare. La fuoriuscita, in seguito a lesione, è determinata dalla pressione interna di circa 70 atm. Resina vegetale Miscela liposolubile prodotta da una pianta, costituita da composti terpenici volatili e non volatili e/o di composti fenolici. Le resine sono un gruppo complesso di sostanze solide (occasionalmente liquide) che tendono ad essiccarsi all'aria. Di composizione chimica assai variabile, sono prodotte dalle piante sia spontaneamente sia a seguito di uno stress (ferita, attacco di patogeni). Probabilmente hanno la funzione di proteggere la pianta da insetti, funghi o altre infezioni, o di chiudere le ferite. MODELLO STRUTTURE A SECREZIONE NELLE PIANTE Esterni - origine epidermica cellule epidermiche ad essenza - oli eterei (petali di Rosa gallica, coreteccia Cynnamomum zeylanicum) a resine (Cariophyllaceae, gemme) ad oleoresine (gemme) peli ghiandolari a testa secretrice unicellulare (digitale, geranio) a testa secretrice pluricellulare (giusquiamo, assenzio, luppolo) peli urticanti peli delle piante insettivore nettari fiorali (limone) extrafiorali (lauroceraso, ricino) Interni - origine parenchimatica cellule ad essenza (idioblasti nel mesofillo, nei rizomi, corteccia e frutti) tasche o sacche lisigene (Ramnaceae, ruta) schizogene (Iperico, mirto) schizolisigene (arancio, limone) canali resiniferi (pino, abete, stiraceae, guttifere) laticiferi articolati o sinciziali non articlati o apociziali tessuti a gomme (Rosaceae, Rutaceae, Leguminosae ) tessuti o cellule a mucillagini intracellulari (semi Cruciferae, di lino) intercellulari (alghe rosse e brune) superficiali (Althaea officinalis, Orchidaceae, Liliaceae, alghe nostoc e zygnema)