Il giusnaturalismo
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Antigone di Sofocle (442 a.c.)
Tragedia greca (Eschilo, Sofocle, Euripide)
Ciclo tebano composto di altre 2 opere:
Edipo re
Edipo a Colono
Ciclo tebano di Sofocle
(ne esiste uno anche di Eschilo)
• Protagonista Edipo
• È figlio di Laio e di Giocasta
• Viene abbandonato (diviene figlio di Polibo a
Corinto)
• Uccide il padre
• Torna a Tebe, risolve gli enigmi della sfinge e
diviene re
• Sposa Giocasta
• Scopre, a causa di una pestilenza, di avere
ucciso il padre e sposato la madre
• Si acceca e se ne va da Tebe
G. De Chirico, Edipo e la sfinge
Antigone
• È figlia di Edipo con Polinice, Eteocle,
Ismene
• Edipo maledice Polinice ed Eteocle
• Guerra dei sette a Tebe promossa da
Polinice (alleato di Adrasto di Argo) contro
Eteocle
• Eteocle e Polinice si uccidono
• Antigone vuole seppellire il fratello Polinice
contro il divieto di Creonte
Richiamo di Antigone ad agrapta nomima =
norme superiori e non scritte
• Oltre alla legge del sovrano, vi sono altre
leggi che derivano da:
• - Natura umana
• - Volontà divina
• - Ragione dell’uomo
• Antigone si suicida
• Muoiono anche Edemo e Euridice (figlio e
moglie di Creonte)
Il giusnaturalismo: Aspetti
teorici principali
• Dualismo, Superiorità (e Conformità), Fonte.
• 1. Dualismo: esistenza di due tipi di diritto =
diritto naturale (obbligatorio) e diritto umano (o
positivo, cioè diritto posto dall’uomo, da positum)
• 2. Superiorità del diritto naturale sul diritto
positivo
• per essere valida e obbligatoria la legge umana
(diritto positivo) deve essere conforme al diritto
naturale
3. Fonte
• Fonte del diritto naturale e
classificazione del
giusnaturalismo
• = autorità (o fonte) da cui deriva
il diritto naturale
• partizione in TRE correnti
• (G.Fassò, Storia della Filosofia del diritto)
• - giusnaturalismo
volontaristico = fonte è volontà
di Dio
• - giusnaturalismo naturalistico
= fonte è legge di natura intesa in
senso biologico
• - giusnaturalismo razionalistico
= fonte è natura umana intesa
come ragione
Ragioni della superiorità
del diritto naturale
• Superiorità del diritto naturale: il diritto
naturale è superiore in quanto espressione
di “un insieme di principi morali e di
giustizia validi e universali” (C.S. Nino)
• Validità e universalità derivano dal fatto
che il diritto naturale esprime principi
morali oggettivi.
• Ne deriva:
• - dimensione morale del diritto
naturale
• - oggettività dei principi morali
espressi dal diritto naturale
• = TESI DELLA CONNESSIONE TRA
DIRITTO E MORALE
• Oggettivismo dei principi morali implica
assunzioni ontologiche (realismo),
epistemiche (cognitivismo),
metodologiche (derivazionismo):
• La considerazione della oggettività dei
principi morali appartiene al livello della
giustificazione e della fondazione dei
giudizi morali
• considerazione metaetica (da
distinguere da etica normativa)
Metaetica
• Metaetica e metalinguaggio
• Problema dei paradossi dell’autoriferimento:
• Paradosso di Epimenide di Creta: “Tutti i cretesi
sono bugiardi”
• Paradosso di Eubulide di Mileto: “Io sto mentendo”
• Paradosso di Buridano: Socrate dice "Platone dice il
falso"; Platone dice "Socrate dice il vero"
• Soluzione è distinzione tra linguaggio e
metalinguaggio = metalinguaggio permette di
stabilire se è vero o falso quanto viene detto nel
linguaggio oggetto
• Pragmatica della comunicazione umana di
P. Watzlawick (Scuola di Palo Alto)
• Patologie della comunicazione e
distinzione tra comunicazione e
metacomunicazione
• Livello ontologico = Oggettivismo morale è
Realismo morale
• esiste una realtà morale (naturale o non
naturale) rispetto alla quale possiamo
predicare la verità o falsità dei giudizi
morali
• = realismo morale naturalistico (realtà
morale è realtà assimilabile a quella
naturale)
• = realismo morale non naturalistico
(realtà diversa da quella naturale)
• Livello epistemico = Cognitivismo:
• le norme morali e i principi di giustizia che
derivano da caratteristiche del mondo morale
(e della natura umana) sono conoscibili (e
possiamo dire se sono vere o false).
• diverse posizioni del cognitivismo in relazione al
modo nel quale è possibile conoscere i principi
morali:
• a) naturalismo (= conoscenza attraverso dati
sensoriali)
• b) non naturalismo (= conoscenza attraverso
intuizione, ragione, rivelazione).
• livello metodologico = Derivazionismo:
• derivazione del dovere essere dall’essere
• = i principi morali e di giustizia sono
derivati dall’osservazione di caratteristiche
del mondo (morale) o della natura umana
• Da tali caratteristiche si derivano le
proposizioni normative
• Esempio:
• per T. Hobbes, Il Leviatano (1651)
• la natura umana (homo homini lupus)
conduce alla guerra di tutti contro tutti
nello stato di natura
• Da questa constatazione deriva la
proposizione normativa per la quale è
necessario uscire dallo stato di natura e
creare lo Stato per arrivare alla pace
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In questa fondazione oggettivista
cade la distinzione tra:
sapere teoretico (necessario) e
sapere pratico (non necessario, possibile)
Distinzione tra:
Episteme
Conoscenza delle cose
Necessarie e immutabili
Phronesis
Conoscenza delle cose
Non necessarie e mutabili
• Sapere pratico si basa su verità
morali
• I giudizi morali sono veri o falsi
• È assimilato a sapere teoretico
• Critiche all’oggettivismo
• a) relativismo dei valori
• = non esistono valori oggettivi, ma questi
sono relativi
• alle diverse culture, opinioni, situazioni,
ecc.
• b) errore metodologico = fallacia
naturalistica
• o legge di Hume (è formulata da G.E.
Moore)
• = derivazione del dover essere dall'essere
contiene un errore logico
• nel caso di Hobbes, manca la premessa
normativa per cui "la guerra è un male"
per giustificare la necessità dell'uscita
dallo stato di natura e la ricerca della pace
• Etiche normative:
• A) etiche teleologiche
• priorità del bene sul giusto
• = azioni sono giuste se realizzano un
determinato scopo o stato di cose visto
come buono
• esempio: S. Tommaso, vita virtuosa è
quella che segue i dettami oggettivi della
legge naturale per raggiungere beatitudine
• Altro esempio: Utilitarismo
• B) etiche deontologiche o (formali)
• = azione è giusta in sé a prescindere dalla
realizzazione di scopi ulteriori
• = priorità del giusto sul bene
• Esempio: I. Kant
• Morale: imperativo categorico e non ipotetico
• = basato su autonomia e universalità
• Autonomia = la scelta è fatta da soggetti
razionali autonomi
• Universalità = i principi morali devono essere
universalizzabili
• non devono autocontraddirsi (es., promettere
sapendo di non mantenere, mina alla base la
possibilità di utilizzare le promesse)
• ed essere coerenti rispetto alle situazioni e ai
soggetti
• principio sostanziale kantiano: “trattare gli
uomini come fini e non come mezzi”
• C) etiche delle virtù (aristoteliche) = dipendono
dal soggetto e non dalla azione (giudizi aretaici)
• buono o giusto è il soggetto che compie l'azione
Etiche normative
• Conseguenze:
• Esempio:
• diversa concezione ruolo dello Stato
• teleologiche = perfezionismo
• deontologiche = neutralismo
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