Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Economia Aziendale La diffusione delle aste elettroniche inverse nella GDO del largo consumo: logiche e fattori di sviluppo in un caso di studio Elisa Martinelli, Gianluca Marchi III Convegno Annuale della Società Italiana di Marketing Parma, 23-24 Novembre, 2006 CONTESTO DI RICERCA E OBIETTIVI ASTA ELETTRONICA INVERSA: processo di scambio su piattaforma digitale, in cui l’acquirente richiede un bene/servizio e più fornitori competono per aggiudicarsi la commessa in un gioco al ribasso, negoziando il prezzo in tempo reale, secondo regole prestabilite GROCERY (Politecnico di Milano, 2005) - Terza filiera in Italia per valore di E-commerce B2B - E-procurement nel settore è oggi basso (0,4% del totale nel 2004, di cui il 70% dalla GDO), ma con forti incrementi annuali LETTERATURA sulle ASTE ELETTRONICHE INVERSE: - Recente - Basata più sulla descrizione dello strumento che sui contesti applicativi e le variabili che ne supportano o limitano il processo di diffusione (Emiliani M.L., 2000; Rieley D., 2000; Emiliani M.L. e Stec D.J., 2001, 2002; Jap S., 2002) - Concentrata sui rapporti B2B nel settore dei beni industriali; poca letteratura specifica sulla GDO grocery STUDIO ESPLORATIVO 1) Fattori che orientano la diffusione delle aste elettroniche inverse nel buying della GDO grocery; 2) Modello di diffusione LETTERATURA (I): CARATTERI DISTINTIVI DELLO STRUMENTO PROFILO TEMPORALE Accelera la fase negoziale, nonostante il tempo per il pre-asta (Carter et al., 2004) PROFILO INFORMATIVO Il vantaggio informativo passa all’acquirente che definisce unilateralmente termini e condizioni di svolgimento dell’asta e dispone simultaneamente di tutte le informazioni d’offerta relative ai fornitori ONERE DEL CONTATTO E’ l’impresa commerciale che invita i fornitori ritenuti idonei, facendone una pre-selezione. Segnale di un maggior potere contrattuale (Lugli, 2000) LETTERATURA (II): EFFETTI SUI COSTI COST SAVINGS COSTI EMERGENTI - Riduzioni nel costo d’acquisto unitario degli input - Riduzione di costi amministrativi nell’analisi preliminare, contatto e selezione dei fornitori (Smeltzer L.R. e Carr A.S., 2003) - Maggiore efficienza nell’attività di negoziazione diretta del buyer - Costi per remunerare l’eventuale servizio di intermediazione elettronica - Costi di preparazione dell’asta - Costi di cambiamento (Wagner e Schwab, 2004) - Costi per inadempimento contrattuale (resi, garanzie, spese legali, ecc.) LETTERATURA (III): EFFETTI SULLE RELAZIONI La sola attenzione assegnata al prezzo pregiudica la possibilità di mantenere relazioni stabili con i fornitori (Emiliani M.L. e Stec D.J., 2001, 2004, 2005; Jap S., 2002, 2003; Smeltzer L.R. e Carr A.S., 2003 ) - lede il legame di fiducia coi fornitori e abbassa la loro propensione ad investire nella dimensione collaborativa - accresce per il fornitore i costi per servire lo specifico cliente (Smart e Harrison, 2003) e conduce a ritorsioni e comportamenti “non etici” (Emiliani M.L. 2005, 2006) - induce il fornitore a ridurre il livello qualitativo di altre componenti del prodotto/servizio scambiato - spinge i fornitori a colludere L’opportunità di introduzione di aste elettroniche inverse deve essere valutata tenendo conto della specificità dei contesti applicativi ed in funzione della tipologia di relazioni già in essere (Skjøtt-Larsen T. et al., 2002 ) LETTERATURA (IV): VARIABILI CHE INFLUENZANO IL PROCESSO DI DIFFUSIONE FATTORI DI MERCATO - elevato numero di fornitori parimenti qualificati e con capacità produttiva disponibile - ampiezza del lotto acquistato - variabilità prezzi input (Wang e Archer, 2004) FATTORI DI PRODOTTO - le aste inverse funzionano bene con commodities e beni indiretti (Jap e Mohr, 2002) - non per beni eterogenei e complessi (Smeltzer e Carr, 2003; Carter et al., 2004), causa difficoltà nella preparazione d’asta (RFQ) FATTORI ORGANIZZATIVI - le aste non hanno effetti neutri sull’organizzazione (Smeltzer e Carr, 2003) - elevate barriere organizzative interne (Hartley et al., 2006) resistenze dei buyer FATTORI STRATEGICI ? CONTESTO APPLICATIVO: GDO GROCERY ed OTTICA DI CM • L’attività di acquisto ha un ruolo fondamentale • Evoluzione nei rapporti I-D (Varaldo e Fornari, 1999; Fornari, 2000) • Emergere di modelli di gestione customer-driven Category Management – Ridefinizione delle unità di business • Assegnazione ruolo strategico a categorie e specifici obiettivi di marketing a sottocategorie/marche – Profonda revisione della struttura organizzativa e dei ruoli interni • Emergere di nuove figure (Category manager) e revisione dei ruoli e competenze dei buyer – Ridefinizione delle relazioni con i fornitori DISEGNO DI RICERCA E METODOLOGIA (I) APPROCCIO ESPLORATIVO CASE HISTORY Informazioni scarse sul fenomeno e complessi i tratti che lo connotano (Yin, 1994, Rowley, 2002) Fare emergere processi organizzativi formali e informali e considerare un più elevato numero di variabili (Hartley, 1994) IMPRESA Cooperativa di dettaglianti aderente ad un’insegna nazionale della DO grocery multi-livello (489 pdv; fatturato 2005= oltre 2.000 Mln. €) Adeguata complessità organizzativa e orientamento all’innovazione di prodotto e di processo Autonomia rilevante negli acquisti e rinnovi contrattuali di molti prodotti, nelle promozioni e nell’attribuzione di ruolo alle categorie DISEGNO DI RICERCA E METODOLOGIA (II) METODOLOGIA QUALITATIVA - Analisi longitudinale - Interviste in profondità (10; durata media 90 minuti) a key informant (2 destrutturate, 8 semi-strutturate) - motivazioni prime esperienze d’asta e implicazioni l’organizzazione - descrizione delle aste condotte - criteri di selezione dei prodotti - fasi del processo d’asta - ruolo, compiti e atteggiamenti dei soggetti coinvolti - implicazioni sul rapporto con i fornitori - strategie d’asta utilizzate - Discussione e validazione dei testi - Analisi dati di archivio (capitolati, contratti-tipo, tracciati d’asta) - Simulazione di aste già svolte - Osservazione diretta di un evento d’asta per RISULTATI (I): LE ASTE SVOLTE Data Prodotto/Servizio scambiato N° fornitori per asta Natura prodotto scambiato 01/01/03 Pallet 12 Non-food; indiretto 02/01/03 Pareti attrezzate (nuova sede) 11 Non-food; indiretto 03/01/03 Roll container 11 Non-food; indiretto 14/04/04 Zucchero (fornitura trimestrale) 8 Food; diretto 27/05/04 Shopper 10 Non- food; diretto 01/07/04 Acqua Minerale 13 Food; diretto 22/07/04 PC e Monitor 8 Non-food; indiretto 30/07/04 Carta A4 per Iper 7 Non-food; diretto 13/09/04 Olio (extra-vergine, oliva, semi) 12 Food; diretto 28/09/04 Passata di pomodoro 5 Food; diretto 13/10/04 Zucchero 8 Food; diretto 22/10/04 Vino da tavola in brik 11 Food; diretto 29/10/04 Carta A4 12 Non-food; direct 26/11/04 Biscotti Frollini 6 Food; diretto 09/02/05 PC e Monitor 5 Non-food; indiretto 03/05/05 Zucchero (fornitura semestrale) 8 Food; diretto 20/07/05 Pallet usati 49 Non-food; indiretto 13/09/05 Olio (extra-vergine, oliva, semi) 12 Food; diretto RISULTATI (II) •18 aste su 13 diversi prodotti: 9 non-food; 9 food •Prima beni indiretti e servizi, poi food di primo prezzo (generi vari) •La maggior parte dei fornitori invitati (208 in totale, minimo di 5 per asta) erano consolidati, gli altri sono stati segnalati dalla piattaforma •Nella maggioranza delle aste l’aggiudicatario è stato un fornitore nuovo •Risparmi unitari nei prezzi d’acquisto: tra il 2,4% e il 38,8%, (rispetto all’acquisto precedente); risparmio medio = 15% (10% nel food) •Per quattro prodotti, l’asta è stata ripetuta: - In 2 casi, i fornitori aggiudicatari sono stati gli stessi - I risparmi successivi alla prima asta sono stati variabili: zucchero migliorato il risparmio tra prima e terza asta A4 mantenuto Δ risparmio tra prima e seconda asta olio il risparmio rispetto alla prima asta è crollato PC e monitor buoni risparmi, ma in tendenziale diminuzione DISCUSSIONE (I): FATTORI ALLA BASE DELLA DIFFUSIONE DELLE ASTE FATTORI DI MERCATO E PRODOTTO FATTORI ORGANIZZATIVI FATTORI STRATEGICI FATTORI RELAZIONALI - Grado di standardizzabilità dei beni - Grado di frammentazione e competizione nei mercati di fornitura - Grado di volatilità dei prezzi - Dimensione lotti d’acquisto -Atteggiamento del Category manager (influenzato dal ruolo strategico della macro-categoria) e potere di indirizzo sul buyer - Qualità delle relazioni tra centrale e periferia e modalità di gestione della catena negoziale -Modalità con cui si trasferiscono innovazioni tra nodi della rete - Peso dell’immagine di convenienza per insegna/categoria/marca - Livello di Brand loyalty e grado di differenziabilità del prodotto - Grado di importanza del fornitore (brand loyalty, grado di innovazione) - Resistenze all’ingresso in asta - Volontà di non pregiudicare relazioni consolidate con fornitori leader/follower - Eventuali ritorsioni dei fornitori - Modalità di ridistribuzione del surplus d’asta tra acquirente e fornitore - Grado di rilevanza di altri elementi diversi dal prezzo - Modelli del tipo multiple-issue DISCUSSIONE (II): MODELLO DI DIFFUSIONE Marca industriale Leader/co-leader Promozioni Centrale MC insegna Marca industriale minore Altre coop. associate MC generica Associazion. tra insegne Primi Prezzi 1 23 Indiretti 1 2 3 Diretti Già implementato Non ancora implementato n Beni/Categorie CONCLUSIONI •L’asta è uno strumento adatto a negoziare alcune categorie e referenze in particolare • Beni indiretti, primi prezzi, MC di I° e II° generazione, promozioni •La diffusione dell’asta dipende non solo da fattori di prodotto e di mercato, ma anche da fattori strategici, organizzativi e relazionali • Nella DO 4 sono le direzioni di estensione delle aree di astizzabilità: •Si producono cambiamenti nel processo d’acquisto •Si riducono i tempi per attività di approvvigionamento di alcune referenze (meno fornitori da gestire per unità di tempo lavorata dal buyer) •Neutralizzazione di alcune distorsioni nei rapporti tra buyer e fornitori •Maggiore proceduralizzazione che consente migliore trasferibilità delle competenze •I vantaggi di costo nel prezzo unitario di acquisto si assottiglieranno nel tempo •L’asta non sostituirà gli strumenti di negoziazione off line ma li integrerà •L’asta non porterà ad una marginalizzazione progressiva dei buyer • Maggiori sono le competenze di prodotto e mercato che gli sono richieste • Nuove competenze di strategia negoziale on line da acquisire LIMITI DELLO STUDIO •L’analisi va estesa ad un maggior numero di imprese della GDO •E’ stato considerato solo il punto di vista dell’acquirente •Altri fattori non considerati possono influenzare la diffusione dello strumento Università di Modena e Reggio Emilia Dipartimento di Economia Aziendale La diffusione delle aste elettroniche inverse nella GDO del largo consumo: logiche e fattori di sviluppo in un caso di studio Elisa Martinelli (*), Gianluca Marchi (**) (*) [email protected] (**) [email protected] III Convegno Annuale della Società Italiana di Marketing Parma, 23-24 Novembre, 2006