Comuni del Circondario Empolese Valdelsa PROGETTO DALLA CONOSCENZA AL CAMBIAMENTO - FASE II SINTESI DEI RISULTATI DEL PROGETTO E AZIONI PER IL DISPIEGAMENTO Adriana Laudani Catia Merighi Luigi Campagna 14 dicembre 2010 SEMPLIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEI PROCEDIMENTI E DELLE ATTIVITA’ AMMINISTRATIVE CONTESTO La crisi economica in atto e i tagli inflitti alle risorse finanziarie dei Comuni, delle Province e delle Regioni • costituiscono una grave ipoteca sullo sviluppo dei sistemi territoriali locali • rischiano di mettere in crisi il rapporto di fiducia tra cittadini e istituzioni • hanno una pesante ricaduta sulle organizzazioni pubbliche chiamate a migliorare i livelli di servizio e ad introdurre significative innovazioni • incidono sui diritti e i bisogni fondamentali dei cittadini LA SFIDA DEGLI 11 COMUNI In questo contesto, con la fase II del progetto di formazioneintervento “Dalla conoscenza al cambiamento” i Comuni si sono proposti di ricercare metodi e strumenti che consentano di • Migliorare i servizi ed ampliarne la gamma • Diminuire i costi • Semplificare i procedimenti e migliorare l’organizzazione • Ridurre i tempi • Sviluppare le competenze di innovazione STRUMENTI E RISORSE • Investimento sulla competenza, professionalità e motivazione del personale • Utilizzazione più ampia e convinta delle nuove tecnologie • Sviluppo della comunicazione interna, esterna e interistituzionale • Messa a fattor comune delle risorse umane, finanziarie e tecnologiche degli 11 Comuni AZIONI • • • • • • • • Conoscere i procedimenti e le attività Individuarne le criticità Progettare il miglioramento e la semplificazione Intervenire sull’organizzazione Attuare le semplificazioni programmate Monitorare e correggere Controllare e valutare Patrimonializzare le conoscenze PRODOTTI I gruppi di progetto hanno realizzato • Le linee guida per l’attuazione del processo di semplificazione e miglioramento • La proposta di adeguamento del regolamento alla normativa intervenuta • Il primo documento annuale di miglioramento e semplificazione • Il data-base dei procedimenti, finalizzato a consentire l’accesso dei cittadini e gli interventi di semplificazione da parte della P.A. • Il piano di comunicazione interna ed esterna PROTOTIPI I gruppi di progetto hanno, altresì, definito • Il modello di documento annuale di miglioramento e di semplificazione • Il ridisegno di due procedimenti, sulla base di una precisa metodologia finalizzata alla progettazione, attuazione e verifica di processi di semplificazione e miglioramento Caratteristiche dei prototipi Modelli flessibili e implementabili, a prevalente contenuto giuridico, amministrativo e organizzativo, che consentono l’adeguamento a • le scelte politiche strategiche • il confronto con gli stakeholder • lo specifico contesto territoriale e amministrativo Prototipo “cambio residenza” Il modello definito consente • La riduzione dei tempi e dei costi • L’aumento della gamma dei servizi (scelta medico di base, utenza acqua) • La individuazione di modalità alternative di erogazione del servizio, in relazione a precise politiche organizzative e di allocazione costi Prototipo “autodichiarazione” Attraverso la definizione del modello si è realizzato • il censimento dei procedimenti interessati dall’autodichiarazione • il ridisegno della fase di formulazione della richiesta • la creazione di una modulistica unica, semplice e flessibile • la messa a punto di un supporto informatico, per l’accesso diretto da parte dei cittadini • il ridisegno e la regolazione del sistema dei controlli INNOVAZIONE, MIGLIORAMENTO E SEMPLIFICAZIONE: UN PROCESSO CONTINUO Con il DAMS del 2011, integrato nell’ambito degli strumenti di programmazione (bilancio e PEG), i Comuni • assumono il processo di innovazione, miglioramento e semplificazione sperimentato, quale modalità ordinaria • individuano gli ambiti e gli obiettivi prioritari a livello comunale e circondariale La Giunta del Circondario ha adottato, in questo senso, un apposito atto di indirizzo (delibera n.67 del 9/11/2010) IL PROCESSO CONTINUO DI SEMPLIFICAZIONE E DI MIGLIORAMENTO DELLE ATTIVITA’ E DEI PROCEDIMENTI Reclami 1. RILEVAZIONE DELLE CRITICITA’ Indagini Sportello ASCOLTO ESTERNO Rilevazione scostamenti di servizio Griglia criticità Indicatori CONTROLLO INTERNO Rilevazione scostamenti di processo SISTEMA RILEVAZIONE CRITICITA’ Elenco dei procedimenti 2. PROGRAMMA ZIONE VALUTAZIONE RILEVANZA E FATTIBILITA’ FORMULAZIONE PROPOSTE E OBIETTIVI DI MIGLIORAMENTO/SEMPLIFICAZIONE E CONFRONTO CON GLI “STAKEHOLDER” DOCUMENTO ANNUALE DI MIGLIORAMENTO E SEMPLIFICAZIONE 3. ATTUAZIONE E MONITORAGGIO ANALISI E DIAGNOSI DEL PROCEDIMENTO/ATTIVITA’ SVILUPPO ALTERNATIVE E RIDISEGNO PROCEDIMENTO/ATTIVITA’ DI MIGLIORAMENTO IMPLEMENTAZIONE DEL CAMBIAMENTO E VERIFICA DEGLI INTERVENTI ATTIVAZIONE EVENTUALI AZIONI CORRETTIVE 4. RENDICONTO RESOCONTO DEI RISULTATI E CONFRONTO CON GLI “STAKEHOLDER” INPUT PER IL DOCUMENTO DI SEMPLIFICAZIONE ANNO SUCCESSIVO Programma di mandato GLI ATTORI DEL PROCESSO DI MIGLIORAMENTO CONTINUO Il nuovo sistema amministrativo fondato sul principio della distinzione tra potere politico e amministrativo e sulla partecipazione attiva dei cittadini richiede che tutti gli attori sociali e istituzionali esercitino autonomia e responsabilità Da ciò discende la piena attribuzione di autonomia e di responsabilità in capo ai dirigenti e ai responsabili apicali, nel raggiungimento degli obiettivi assegnati Tali principi pervadono l’intera organizzazione e devono essere praticati nell’esercizio del ruolo a ciascuno assegnato LA RESPONSABILITA’ DIRIGENZIALE Il processo di miglioramento continuo vede come principali protagonisti i dirigenti e i responsabili apicali, in quanto responsabili • dell’attività amministrativa, della gestione e dei relativi risultati • della efficienza della struttura organizzativa • della qualità dei servizi e delle prestazioni erogate • dello sviluppo, della valorizzazione e della produttività delle risorse umane loro assegnate Il mancato raggiungimento degli obiettivi e della performance programmata incidono sul rapporto di lavoro e sulla valutazione DIRIGENTI E PERFORMANCE La performance introduce una nuova e più intensa misura dell’impegno professionale richiesto in rapporto ai risultati attesi, in termini di livello dei servizi e qualità dei processi organizzativi I dirigenti sono tenuti a garantire i livelli di performance individuale e della struttura organizzativa fissati dall’amministrazione, nonché a valutare la performance dei dipendenti Il Documento Annuale di Miglioramento e Semplificazione individua i servizi, i processi organizzativi e i procedimenti amministrativi da sottoporre a interventi di miglioramento e semplificazione, definendone gli standard quantitativi e qualitativi attesi RUOLI ORGANIZZATIVI E SPAZI DECISIONALI NEL CICLO DI PIANO Spazi decisionali Missione del ruolo AMMINISTRATORI DIREZIONE •Governare il sistema •Esplicitare Obiettivi e risultati •Definire le strategie •Definire Politiche e decisioni investimenti •Soddisfare gli stakeholder •Agire sul contesto •Realizzare le politiche •Governare l’assetto organizzativo e indirizzare i Servizi •Articolare obiettivi, prestazioni ed allocazione risorse in relazione alle politiche •Individuare alternative di innovazione e sviluppo risorse • Definire e bilanciare l’assetto integrando le azoni •Gestire l’integrazione dei processi di erogazione dei •Coordinare i processi e i progetti del Servizio e controllare per prodotti e dei servizi obiettivi •Sviluppare le risorse •Definire i percorsi di sviluppo delle risorse •Migliorare l’operatività •Progettare i miglioramenti interfunzionali •Ottimizzare le risorse assegnate •Impiegare flessibilmente le risorse assegnate •Gestire l’attività corrente in relazione alle prestazioni •Manovrare l’avanzamento dei processi attese •Gestire il miglioramento locale e la crescita individuale •Migliorare il portafoglio risultati/risorse DIRIGENTI RESPONSABILI OPERATIVI •Mantenere l’assetto e le competenze RUOLI OPERATIVI •Operare per processi e progetti •Bilanciare flessibilmente il tempo su linee diverse •Coordinarsi con le persone e i gruppi •Supportarsi reciprocamente •Sviluppare professionalità •Individuare miglioramenti organizzativi e professionali I PIANI OPERATIVI DI SERVIZIO I piani operativi sono gli strumenti attraverso cui i dirigenti trasformano gli obbiettivi di gestione e di miglioramento indicati nel piano delle performance in risultati attuabili, misurabili e valutabili I piani operativi prevedono gli interventi organizzativi, gestionali e procedurali che consentono di garantire l’attuazione degli obiettivi assegnati sia in termini di gestione ordinaria, che in termini di miglioramento e di innovazione MODELLO GESTIONALE PER LA ELABORAZIONE DEI PIANI OPERATIVI RISULTATI COMPLESSIVI PROCESSI /PROGETTI “CORE” CASO A •PROGRAMMAZIONE E REGOLAZIONE • GESTIONE TRASFERIMENTI •AUTORIZZAZIONE E PARERI •PROMOZIONE E COMUNICAZIONE •VIGILANZA E CONTROLLO •EROGAZIONE SERVIZI PROGETTI INNOVAZIONE CASO B • SVILUPPO INVESTIMENTI • REALIZZAZIONE OPERE • INNOVAZIONE INTERNA SUPPORTO E SERVIZI INTERNI CASO C FORNITURA SERVIZI AL CLIENTE INTERNO SFORZO: ATTIVITÀ E RISORSE IMPEGNO delle RISORSE - Giorni uomo/bilanci tempo - Disponibilità altre risorse PROCESSI/PROGETTI TIPOLOGIA indicatori Caso A Caso B Caso C -tempi -qualità -quantità UTENTI LA COMUNICAZIONE PUBBLICA: NUOVA SCIENZA DI GOVERNO La comunicazione è funzione obbligatoria che l’Amministrazione pone in essere per il pieno perseguimento dell’interesse pubblico generale, in attuazione dei principi di imparzialità, trasparenza ed efficacia Informazione e comunicazione sono strumenti essenziali per innescare e attuare il processo continuo di miglioramento (rilevazione criticità - programmazione – attuazione/monitoraggio – rendiconto) RUOLO CHIAVE DELLA COMUNICAZIONE La comunicazione è essenziale per • Diffondere la conoscenza del processo in atto e utilizzarne a pieno gli strumenti • Individuare, valorizzare, coordinare, ottimizzare il ruolo di ciascun attore coinvolto nel processo • Valutare i risultati e migliorare • Garantire la piena partecipazione di ogni attore (e in particolare dei cittadini) al processo di miglioramento • Assumere il processo di innovazione, miglioramento e semplificazione quale modalità ordinaria di lavoro PIANO DI COMUNICAZIONE Al fine di garantire la conoscenza del processo e per utilizzarne a pieno gli strumenti, il TIOCI ha sviluppato un piano di comunicazione Attraverso il piano il TIOCI propone • Prodotti informativi • Iniziative di comunicazione interna ed esterna • Partecipazione ad eventi (COMPA, forum pa) • Confronti con gli stakeholder DESTINATARI • Amministratori e dirigenti degli 11 Comuni e del Circondario e, di seguito, tutti i dipendenti • Cittadini, associazioni di categoria e tutti i soggetti sociali e istituzionali interessati al “sistema territoriale” • Istituzioni pubbliche: Ministero Pubblica Amministrazione e Innovazione, Regione Toscana, FORMEZ P.A., ecc. FIGURE DI RIFERIMENTO Per garantire l’attuazione degli interventi del piano di miglioramento e del connesso piano di comunicazione è necessaria l’individuazione di due figure per ogni Comune • un dirigente che, attraverso la formazione-intervento, dia attuazione al progetto coinvolgendo tutti i dipendenti • un referente per la comunicazione che, in collaborazione con il TIOCI, lavori a stretto contatto con il dirigente COMUNICAZIONE E PROCESSO DI MIGLIORAMENTO Al fine di assumere il processo di innovazione, miglioramento e semplificazione quale modalità ordinaria di lavoro, la comunicazione rappresenta una leva fondamentale per • la rilevazione e l’aggiornamento delle schede informative per i cittadini inserite nella banca dati dei procedimenti • la rilevazione delle criticità dei servizi, delle prestazioni e dei procedimenti, attraverso l’ascolto interno ed esterno • il coinvolgimento degli stakeholders Comuni del Circondario Empolese Valdelsa PROGETTO DALLA CONOSCENZA AL CAMBIAMENTO - FASE II La documentazione del progetto è disponibile on line www.asevforum.com/concam/ SEMPLIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEI PROCEDIMENTI E DELLE ATTIVITA’ AMMINISTRATIVE