NEOPLASIE …Il termine tumore, che letteralmente significa tumefazione, è stato coniato sulla base dell'aspetto macroscopico della maggior parte dei tumori che si presentano molto frequentemente, ma non sempre, con una massa rilevante sul sito anatomico di origine. Il termine neoplasia, che letteralmente significa nuova formazione, è sinonimo del precedente ma prende in considerazione, più che l'aspetto esteriore della massa, il contenuto cellulare della stessa che è costituito da cellule di "nuova formazione". In tal senso “neoplasia” è un termine più appropriato di “tumori” Il termine “neoplasia” (dal greco neo, nuovo, e plasìa, formazione), o cancro se è maligno, è una classe di malattie caratterizzate da una incontrollata riproduzione di alcune cellule dell'organismo, che smettono di rispondere ai meccanismi fisiologici di controllo cellulare a seguito di danni al loro patrimonio genetico. Tutte le cellule cancerose e precancerose presentano infatti alterazioni molto estese del loro assetto cromosomico (cariotipo): il numero di cromosomi presenti nel loro nucleo è alterato e i cromosomi stessi sono danneggiati, multipli o mancanti (aneuploidia): questa osservazione, fatta all'inizio del XX secolo fu la base della teoria dei tumori come "malattie cromosomiche" accettata in medicina fino alla scoperta della struttura del DNA a metà del secolo scorso e del meccanismo delle mutazioni genetiche. Le neoplasie si suddividono in "benigne" e "maligne". Le benigne sono costituite da cellule che mantengono in parte le loro caratteristiche morfologiche e funzionali, pur esibendo autonomia moltiplicativa. Sono caratterizzate da un tipo di sviluppo detto espansivo, perché comprime i tessuti vicini senza distruggerli: le neoplasie benigne che originano dall'epitelio ghiandolare (adenomi) sono spesso avviluppati da una capsula di tessuto connettivo fibroso che le delimitano nettamente dai tessuti confinanti, coi quali assumono un rapporto di contiguità. Le neoplasie maligne sono invece costituite da cellule che appaiono morfologicamente e funzionalmente diverse dalle corrispondenti normali. L'atipia morfologica, che è tanto maggiore quanto più indifferenziata è la neoplasia, si manifesta con mancanza di uniformità nella forma e nelle dimensioni delle cellule (polimorfismo) e degli organi cellulari, in particolare del nucleo, che è frequentemente ipercromico ed in fase mitotica. I tessuti vicini al tumore maligno vengono invariabilmente infiltrati e distrutti dalle cellule tumorali che si sostituiscono a quelle normali, fenomeno questo caratteristico della malignità e noto col termine "invasività neoplastica". In alcuni casi, le neoplasie presentano un comportamento intermedio fra la malignità e la benignità (neoplasie"borderline") o risultano inclassificabili (neoplasie a comportamento biologico incerto). In questi casi, generalmente la frequenza delle metastasi è molto bassa e il decorso è lento. Definizione di neoplasia maligna Si definisce neoplasia maligna una massa in continuo accrescimento originata da una singola cellula, attraverso un processo di riproduzione alterato. Il tumore maligno è formato da cellule anomale che si dividono in modo incontrollato e disordinato e così facendo possono invadere e danneggiare tessuti e organi circostanti. Alcune cellule tumorali possono staccarsi dalla massa principale, immettersi nella circolazione plasmatica o linfatica e in questo modo raggiungere sedi lontane nelle quali riprodursi, dando luogo a nuovi tumori chiamati metastasi. L’origine clonale non basta a definire una neoplasia maligna (ci sono infatti proliferazioni reattive monoclonali, es. nelle sinovie, del sistema ematopoietico La neoplasia maligna dovrebbe essere tale in quanto riproducibile sperimentalmente La riproduzione sperimentale di una neoplasia maligna dovrebbe bastare per definirla tale, ma, in pratica, non è sempre facile ottenerla. Le neoplasie possono essere SOLIDE e NON SOLIDE (leucemie) Si chiamano leucemie o linfomi le neoplasie che derivano dalle cellule dalle quali originano le cellule del sangue. In questo caso le cellule neoplastiche si trovano in circolo e/o all’interno degli organi linfatici. Steps nella cancerogenesi acquisizione dell'autonomia moltiplicativa per sopravvenuta incapacità a sottostare ai meccanismi regolatori della proliferazione cellulare; assenza di inibizione dipendente dalla densità (le cellule normali si moltiplicano fino a una definita densità cellulare, raggiunta la quale diventano quiescenti); ridotta capacità di adesione con altre cellule o componenti tissutali; assenza di matrice extracellulare (spesso digerita da proteasi) favornte l'invasione di tessutali normali adiacenti; angiogenesi: formazione di nuovi vasi sanguigni per fornire ossigeno e fattori nutritivi alle cellule tumorali; riduzione o perdita della capacità differenziativa; acquisizione della capacità di replicazione illimitata per effetto dell'espressione della telomerasi; riduzione o perdita della possibilità di andare incontro a morte cellulare programmata perdita della cosiddetta inibizione da contatto. Oltre a queste possono verificarsi (e di solito si verificano) anche altre mutazioni, dipendenti dal particolare tipo di cellula originaria e dalla esatta sequenza dei danni genetici. Le neoplasie, nonostante il meccanismo generale di origine sia unico, possono manifestare una gamma molto vasta di evoluzioni e sintomatologie. In tutti però è costante un aumento del numero di cellule cancerose, dovuto alla maggiore velocità di riproduzione cellulare, per cui un maggior numero di cellule tumorali si moltiplica ed un minor numero di esse muore, mentre quelle che sopravvivono continuano a moltiplicarsi. Di solito la crescita di un tumore segue una legge geometrica: è molto lenta all'inizio, ma accelera all'aumentare della massa del tumore. La dimensione critica di un tumore è di circa 1 centimetro cubico: raggiunta tale dimensione il tumore inizia a crescere molto velocemente e a dare luogo ai primi sintomi, e diventa rilevabile con visite mediche e analisi (marker tumorali presenti nel sangue) Neoplasie dei Tessuti epiteliali Neoplasie dei Tessuti mesenchimali non linfo-emopoietici Neoplasie dei Tessuti mesenchimali linfo-emopoietici Tessuto linfoide Tessuto mieloide Neoplasie dei Tessuti nervosi Neosie delle cellule producenti melanina Neoplasie del Tessuto epiteliale coriale Neoplasie germinali ; es., , virus (HPV, HHV8, ecc.) This is a neoplasm. Neoplasia is uncontrolled new growth. Neoplastic cells are no longer under complete physiologic control. Note the mass of abnormal tissue on the surface of this cervix. The term "tumor" is often used synonymously with neoplasm, but a "tumor" can mean any mass effect, whether it is inflammatory, hemodynamic, or neoplastic in origin. Once a neoplasm has started, it is not reversible. This is the microscopic appearance of neoplasia, or uncontrolled new growth. Here, the neoplasm is infiltrating into the underlying cervical stroma. When the entire epithelium is dysplastic and no normal epithelial cells are present, then the process has gone beyond dysplasia and is now neoplasia. If the basement membrane is still intact, as shown here, then the process is called "carcinoma in situ" because the carcinoma is still confined to the epithelium. Neoplastic epithelium is termed carcinoma. The normal squamous epithelium at the left merges into the squamous cell carcinoma at the right, which is infiltrating downward. The neoplastic squamous cells are still similar to the normal squamous cells, but are less orderly. This is a well-differentiated squamous cell carcinoma. Carcinoma squamocellulare ben differenziato. Disorderly growth of the squamous epithelial cells in these large nests with pink keratin in the centers. Neoplasms may retain characteristics of their cell of origin. Benign neoplasms mimic the cell of origin very well, but malignant neoplasms less so. Here is a moderately differentiated squamous cell carcinoma in which some, but not all, of the neoplastic cells in nests have pink cytoplasmic keratin. In general, neoplasms with less differentiation are more aggressive, growing more quickly, invading, or metastasizing. At high magnification, this squamous cell carcinoma demonstrates enough differentiation to tell that the cells are of squamous origin. The cells are pink and polygonal in shape with i ntercellular bridges (seen as desmosomes or "tight junctions" by electron microscopy). However, the neoplastic cells show pleomorphism, with hyperchromatic nuclei. A mitotic figure is present near the center. This neoplasm is so poorly differentiated that it is difficult to tell what the cell of origin is. It is probably a carcinoma because of the polygonal nature of the cells. Note that nucleoli are numerous and large in this neoplasm. Neoplasms with no differentiation are said to be anaplastic. Neoplasia in the pediatric age range is not common. Childhood malignancies are rare, but those that occur often have the appearance of primitive "small round blue cell tumors" such as the neuroblastoma seen here. NEOPLASIE PIU’ FREQUENTI NELL’INFANZIA Location Leukemia / lymphoma Neuroblastoma Medulloblastoma Retinoblastoma Wilms tumor Ewing sarcoma Blood, marrow, lymph nodes Adrenal, extra-adrenal ganglia Cerebellum Eye Kidney Bone Of course, neoplasms can be benign as well as malignant, though it is not always easy to tell how a neoplasm will act. Here is a benign lipoma on the serosal surface of the small intestine. It has the characteristics of a benign neoplasm: it is well circumscribed, slow growing, non-invasive, and closely resembles the tissue of origin (fat). Lipoma: Cellule tumorali riproducenti il tesuto adiposo Benign neoplasms can be multiple, as is shown in this uterus opened anteriorly to reveal leiomyomas of varying size, but all benign and well-circumscribed firm white masses. The most common neoplasm is a benign nevus (pigmented mole) of the skin, and most people have several. As a general rule, without additional transforming influences, benign neoplasms do not give rise to malignant neoplasms. The microscopic appearance of a leiomyoma indicates that the cells do not vary greatly in size and shape and closely resemble normal smooth muscle cells. This schwannoma was resected from a nerve. This neoplasm arises from the Schwann cells that myelinate peripheral nerve fibers. ote the circumscribed nature of this benign neoplasm. Though benign, this neoplasm could cause dysfunction of the nerve by mass effect. The schwannoma is seen microscopically to be composed of spindle cells (like most neoplasms of mesenchymal origin), but the cells are fairly uniform and there is plenty of pink cytoplasm. Here is a small hepatic adenoma, an uncommon benign neoplasm, but one that shows how well-demarcated a benign neoplasm is. It also illustrates how function of the normal tissue can be maintained, because this adenoma is making bile pigment, giving it a green color with formalin fixation. In contrast, this hepatocellular carcinoma is not as well circumscribed (note the infiltration of tumor off to the lower right) nor as uniform in consistency. It is also arising in a cirrhotic (nodular) liver. This renal cell carcinoma demonstrates distortion and displacement of the renal parenchyma by the tumor mass in the lower pole of the kidney. This malignant neoplasm has a variegated appearance on its cut surface, with yellow to white to red to brown areas. Both lymphatic and hematogenous spread of malignant neoplasms is possible to distant sites. Here, a breast carcinoma has spread to a lymphatic within the lung. This is an example of metastases to the liver. Note that the tan-white masses are multiple and irregularly sized. Like many large metastatic lesions, there is central necrosis. A primary neoplasm is more likely to appear within an organ as a solitary mass. The presence of metastases are the best indication that a neoplasm is malignant. The original clone of cells that developed into a neoplasm may not have had the ability to metastasize, but continued proliferation of the neoplastic cells and acquisition of more genetic mutations within the neoplastic cells can give them the ability to metastasize. Microscopically, metastatic adenocarcinoma is seen in a lymph node here. It is common for carcinomas to metastasize to lymph nodes. The first nodes involved are those receiving lymphatic drainage from the site of the primary neoplasm. Neoplasms can spread by seeding within body cavities such as the pleural cavity or peritoneal cavity. This pattern of spread is more typical for carcinomas than other neoplasms. Note the multitude of small tan tumor nodules seen over the peritoneal surface of the mesentery shown here. Here is microscopic evidence of the spread of a carcinoma via body cavities. A focus of metastatic breast carcinoma is present along the pleura overlying the lung. In this small focus of metastatic carcinoma to the epicardium can be seen a key feature of neoplasms--angiogenesis. Note the proliferation of many small capillaries adjacent to he neoplastic cells. Neoplasms can produce factors that promote vascular growth to rovide them a vascular supply and continued uncontrolled growth. Malignant neoplasms are also characterized by their tendency to invade surrounding tissues. Here, the tan tissue of a lung cancer is seen to be spreading along the bronchi into the surrounding lung. The dark round areas are lymph nodes also involved by the neoplasm. This is a squamous cell carcinoma of the lung. It is a bulky mass that extends into surrounding lung parenchyma. This infiltrating ductal carcinoma of the breast is definitely infiltrating the surrounding breast. The central white area is very hard and gritty, because the neoplasm is producing a desmoplastic reaction with lots of collagen. This is often called a "scirrhous" appearance. There is also focal dystrophic calcification leading to the gritty areas. Carcinoma mammario duttale infiltrante Branches of peripheral nerve are invaded by nests of malignant cells. This is termed perineural invasion. This is often the reason why pain associated with cancers is unrelenting. The concept of differentiation is demonstrated by this small adenomatous polyp (tubular adenoma) of the colon. Note the difference in staining quality between the epithelial cells of the adenoma at the top and the normal glandular epithelium of the colonic mucosa below. The infiltrating glands of this colonic adenocarcinoma demonstrate less differentiation than the adenomatous polyp, although they still resemble glands. In general, less differentiation of a neoplasm means a greater likelihood of malignant behavior. This is the basis for grading. The higher the grade, the more aggressive the malignant neoplasm. Benign neoplasms are not graded. Adenocarcinoma gastrico – Citocheratine pool A mitotic figure is seen here in the center, surrounded by cells of a poorly differentiated squamous cell carcinoma, with pleomorphic cells that have minimal pink keratinization in their cytoplasm. In general, mitoses are more likely to be seen in malignant neoplasms. Remember, though, that normal cells can be actively dividing in many tissues of the body, including skin, bone marrow, gonads, and gastrointestinal tract. Here are three abnormal mitoses. Mitoses by themselves are not indicators of malignancy. However, abnormal mitoses are highly indicative of malignancy. The marked pleomorphism and hyperchromatism of surrounding cells also favors malignancy. This large fleshy mass arose in the retroperitoneum and is an example of a sarcoma. Sarcomas arise within mesenchymal tissues. Malignant neoplasms of striated muscle (rhabdomyosarcoma), smooth muscle (leiomyosarcoma), fat (liposarcoma), blood vessels (angiosarcoma), bone (osteosarcoma), or cartilage (chondrosarcoma). Sarcomas tend to be big and bad. Here is a fleshy mass arising in the soft tissues of the lower leg. The tibia and the fibula are seen in cross section. This neoplasm proved to be a HG polymorphous sarcoma. Sarcomas tend to invade locally, as can be seen here by the ill-defined margins of the mass. Some sarcomas tend to have a spindle cell pattern. Note that some of these neoplastic cells are much larger than others, and thus very pleomorphic. This sarcoma seen at medium magnification is composed of pleomorphic cells that vary markedly in size and shape. The cell of origin of sarcomas is often difficult to determine because of their tendency to be poorly differentiated or even anaplastic. This sarcoma has many mitoses. A very large abnormal mitotic figure is seen at the right. This sarcoma is positive for vimentin by immunohistochemical staining. The positive neoplastic cells are invading into normal large round pale pink muscle fibers (which are not staining for vimentin) at the left. This is a typical immunohistochemical staining reaction for sarcomas. Here is an osteosarcoma of bone. The large, bulky mass arises in the cortex of the bone and extends outward. The osteosarcoma is composed of spindle cells. The pink osteoid formation seen here is consistent with differentiation that suggests osteosarcoma. This large mass lesion is a liposarcoma. Common sites are the retroperitoneum and thigh, and they occur in middle aged to older adults. This one is yellowish, like adipose tissue, and is well-differentiated. Though indolent, it continues growing to reach a large size, and following excision, it has a tendency to recur. This liposarcoma has enough differentiation to determine the cell of origin (adipocyte), but there is still significant pleomorphism of these neoplastic cells (lipoblasts). At high magnification, large bizarre lipoblasts are seen in this liposarcoma. Sarcomas are best treated surgically, because most respond poorly to chemotherapy or radiation. Paraneoplastic syndromes Syndrome Mechanism Cushing's Syndrome ACTH-like substance Example Lung (oat cell) carcinoma Parathormonelike substance Lung (squamous cell) carcinoma Hyponatremia Inappropriate ADH secretion Lung (oat cell) carcinoma Polycythemia Erythropoietinlike substance Renal cell carcinoma Trousseau's Syndrome Hypercoagulable state Various carcinomas Hypoglycemia Insulin-like substance Various carcinomas and sarcomas Carcinoid Syndrome 5-hydroxyindoleacetic acid (5-HIAA) Metastatic malignant carcinoid tumors Hypercalcemia A paraneoplastic syndrome occurs when a neoplasm elaborates a substance that results in an effect that is not directly related to growth, invasion, or metastasis of the tumor itself. Most paraneoplastic syndromes result from elaboration of hormone-like substances by the neoplastic cells, but a variety of effects are possible. Sometimes the appearance of the paraneoplastic syndrome may precede diagnosis of the neoplasm and may give a clue to its presence. IMMUNOGENICITA’ DELLE NEOPLASIE Il sistema immunitario tende ad eliminare tutto quanto è antigenico. Le neoplasie sono antigeniche – Il sistema immunitario serve a difendere l’ospite dal tumore Principali cellule dell’immunità nelle neoplasie: Fagociti Fagocitosi, presentazione dell’antigene, antibody-dependent cell-mediated cytotoxicity (ADCC). Cellule dendritiche Presentazione dell’antigene. Cellule Natural Killer Attive sia nei tessuti che contro cellule tumorali circolanti. Linfociti T Importanti sia helper che citotossici. Memoria immunitaria. Effetti negativi dei T regolatori con attività soppressiva. Linfociti B, anticorpi, complememento Poco importanti (ma ottimi agenti terapeutici). TEORIA DELLA IMMUNOSORVEGLIANZA • Il numero dei tumori potenziali è molto più alto di quelli che giungono all'osservazione clinica • La riduzione al livello attuale è opera dell'immunità cellulo-mediata • I tumori che si sviluppano fino a diventare clinicamente evidenti sono casi in cui le difese immunitarie non hanno Funzionato Predizioni • Alta incidenza di tumori in ospiti immunodepressi • Immunoselezione dei tumori spontanei a lunga latenza, quindi bassa immunogenicità Immunodeficienze e tumori • Modelli murini – Spontanei: deficit immunitario parziale, diminuisce con l’invecchiamento – Geneticamente modificati: deficit “disegnabile” e permanente IMMUNODEFICIENZA E TUMORI • Immunodeficienze umane: – Congenite: mortalità giovanile nelle forme severe (SCID) – Acquisite, es. trapiantati, AIDS: deficit parziali • In generale nei pazienti immunodepressi: – Non varia l’incidenza dei “big killers” (carcinomi del colon, polmone, mammella, prostata) – Aumenta l’incidenza delle neoplasie linfoidi (ma l’immunodepressione può avere di per sé effetti cancerogeni) – Aumentano i tumori di origine virale (carcinoma della cervice uterina, sarcoma di Kaposi, ecc.) In presenza di una completa e duratura soppressione della risposta immunitaria aumentano significativamente i tumori spontanei e quelli indotti da cancerogeni chimici o virali • Se l’immunodepressione è parziale o transitoria aumentano solo alcuni tipi di tumori (es. tumori da virus, leucemie, sarcomi) I tumori che insorgono in soggetti immunodepressi tendono ad essere immunogenici I tumori che insorgono in individui immunocompetenti tendono ad essere poco immunogenici (“immunoediting”) I tumori indotti da cancerogeni potenti (chimici, fisici, virali) tendono ad essere più immunogenici dei tumori spontanei L'immunogenicità dei tumori spontanei è debole Per utilizzare la risposta immunitaria in funzione antitumorale occorre: – Individuare gli antigeni presentati dai tumori – Incrementare la risposta immunitaria contro questi antigeni Studio degli antigeni tumorali Antisieri, anticorpi monoclonali • Serological expression cloning (SEREX) • Cloni di linfociti T anti-tumore (helper o citotossici) • Isolamento di peptidi legati alle molecole MHC delle cellule tumorali • Clonaggio molecolare del recettore per l'antigene dei linfociti T infiltranti i tumori (TIL) • Tetrameri MHC + peptide di antigene tumorale Applicazioni degli antigeni tumorali - Diagnosi differenziale - Prognosi - Follow up - Terapia Distinzione importante: diversi “antigeni” tumorali umani individuati con sistemi xenogenici (es. anticorpi moncolonali murini) non sono immunogenici nellaspecie umana. Non possono quindi servire da bersagli per l’immunoterapia attiva antitumorali (immune escape) When the entire epithelium is dysplastic and no normal epithelial cells are present, then the process has gone beyond dysplasia and is now neoplasia. If the basement membrane is still intact, as shown here, then the process is called "carcinoma in situ" because the carcinoma is still confined to the epithelium. Neoplastic epithelium is termed carcinoma. PRINICIPI DI BASE DI GENETICA DEI TUMORI Trasformazione tumorale di una cellula normale: • almeno 6 mutazioni specifiche • normale tasso di mutazione di una cellula è di 10-7 per gene • numero totale di geni per cellula: 106 • numero di cellule per persona 1013 La probabilità che una persona sviluppi tumore è 1013 x 10-42, cioè 1:1029 Nonostante ciò, il cancro si sviluppa a causa della combinazione di due meccanismi: • mutazioni che aumentano la proliferazione cellulare: popolazione espansa di cellule in cui può verificarsi la successiva mutazione • mutazioni che diminuiscono la stabilità del genoma: aumento del tasso di mutazione complessivo Poiché il tumore dipende da questi stessi due meccanismi, si sviluppa per stadi: IPERPLASIA (crescita benigna) TUMORE MALIGNO L’instabilità cromosomica dei tumori maligni è ben visibile nei cariotipi aberranti DA: GENES, CHROMOSOMES & CANCER 1999, 24:213-221 Le mutazioni possono essere germinali (a trasmissione mendeliana) e/o sporadiche. Le mutazioni germinali tumorali conferiscono suscettibilità al cancro, perché si sviluppi tumore occorre una mutazione somatica detta anche sporadica essendo un evento casuale Trasmissione mendeliana comporta la preesistenza di una mutazione germinale, un tumore sporadico origina invece da una mutazione somatica DA:GENETICS IN MEDICINE THOMPSON &THOMPSON ONCOGENI/ONCOSOPPRESSORI Le mutazioni tumorali interessano geni che controllano la proliferazione, il differenziamento e la morte cellulare: • ONCOGENI PROTO-ONCOGENI: mutazioni “gain of function”, per lo più in eterozigosi, spesso mutazioni somatiche • GENI ONCOSOPPRESSORI: mutazioni “loss of function”, solo in omozigosi PROTO-ONCOGENI Circa la normale funzione degli oncogeni cellulari (protooncogeni) si possono distinguere cinque classi principali: • fattori di crescita (SIS) • recettori di superficie (ERBB) • componenti del sistema intracellulare di trasduzione del segnale (RAS, ABL) • proteine che si legano al DNA, fattori di trascrizione (MYC, JUN) • cicline, chinasi ciclino-dipendenti e loro inibitori (regolatori del ciclo cellulare) L’attivazione di un proto-oncogene può essere quantitativa e/o qualitativa Quasi sempre sono mutazioni somatiche (quelle germinali sono per lo più letali) Le modalità di attivazione sono: • amplificazione, citogeneticamente evidenziabile come double minute o HSR (Homogenously Staining Regions), es. Myc • mutazioni puntiformi, es Ras • traslocazioni cromosomiche che creano geni chimerici, es. cromosoma Philadelphia • trasposizione in un dominio di cromatina attiva, es. linfoma di Burkitt PROTO-ONCOGENI IBRIDAZIONE GENOMICA COMPARATIVA (CGH) Si utilizza una miscela di DNA di cellule normali e tumorali in una FISH comparativa e con l’aiuto di uno scanner si individuano le regioni cromosomiche in cui il rapporto tra i segnali FISH dei due tipi di DNA devia dai valori attesi sia come amplificazione che come delezione. DA: GENES, CHROMOSOMES & CANCER 1999, 24:213221 PROTO-ONCOGENI This is an example of bcl-2 positivity in a lymphoma. In this case, the overexpression of this oncogene results in an inhibition of apoptosis, and increased numbers of lymphocytes. The immunohistochemical staining shown here highlights these neoplastic lymphocytes within lymphoid follicles and interfollicular areas. Staging and Grading Staging and grading schema have been devised for malignant neoplasms, because the stage and/or grade may determine the treatment and the prognosis. In general, the higher the stage, the larger a neoplasm is and the farther it has likely spread. Staging The most common systems for staging employs the TNM classification. A "T" score is based upon the size and/or extent of invasion. The "N" score indicates the extent of lymph node involvement. The "M" score indicates whether distant metastases are present. Staging forms have been devised for each organ or site that a malignant neoplasm can occur, and the criteria are listed on the form. The forms are filled out using clinical and pathologic criteria and aid in determination of therapy, estimating the prognosis, and developing statistics useful for determining outcomes. Grading Grading schema are based upon the microscopic appearance of a neoplasm with H&E staining. In general, a higher grade means that there is a lesser degree of differentiation and the worse the biologic behavior of a malignant neoplasm will be. A well-differentiated neoplasm is composed of cells that closely resemble the cell of origin, while poorly differentiated neoplasms have cells that are difficult to recognize as to their cell of origin. Grading schema have been devised for many types of neoplasms, mainly carcinomas. Most grading systems have three or four grades (designated with numbers or roman numerals). Diagnostic Methods for Neoplasia Method Application History and Physical Examination What the health care worker learns from talking to the patient and through direct examination may give clues to the presence of a neoplasm. Signs and symptoms such as weight loss, fatigue, and pain may be present. A mass may be palpable or visible. Radiographic Techniques The use of plain films (x-rays), computed tomography (CT), magnetic resonance imaging (MRI), mammography, and ultrasonography (US) may be very helpful to detect the presence and location of mass lesions. The findings from these methods may aid in staging and determination of therapy. Laboratory Analyses General findings such as anemia, enzyme abnormalities (such as an increased alkaline phosphatase), and hematuria or positive stool occult blood are helpful to suggest further workup. More specific testing, such as measurement of prostate specific antigen levels, may help to determine the presence of specific neoplasms, but such tests are not perfect screening tools in a general population. Detection of specific genes (such as BRCA-1 for breast cancer)may suggest an increased risk for some malignancies. Cytology Methods that sample cells can be simple and cost-effective and minimally invasive. A good example is the Pap smear for diagnosis of cervical dysplasias and neoplasms. Cells exfoliated into body fluids may also be examined. Fine needle aspiration (FNA) can be used to sample a variety of mass lesions. Tissue Biopsy and Surgery Methods that sample small pieces of tissue (biopsy) from a particular site, often via endoscopic techniques (such as colonoscopy, upper endoscopy, or bronchoscopy) can often yield a specific diagnosis of malignancy. At surgery, portions of an organ or tissue can be sampled, or the diseased tissue(s) removed and examined in surgical pathology to determine the stage and grade of the neoplasm. Autopsy Sometimes neoplasms are not detected or completely diagnosed during life. The autopsy serves as a means of quality assurance for clinical diagnostic methods, as a way of confirming diagnoses helpful in establishing risks for family members, as a means for gathering statistics for decision making about how to approach diagnosis and treatment of neoplasms, and to provide material for future research. Dati del Registro Tumori DATI ODIERNI SULLA SOPRAVVIVENZA