Identificazione giuridica del
comparto aerospaziale
dall’ultraleggero allo spazio
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Università Roma Tre
***
12-15 dicembre 2009
1
Il caso Fiumicino
nella gestione di smistamento e
riconsegna bagagli.
Le responsabilità degli operatori e la class action
nei confronti
dei gestori di servizi pubblici o di pubblica utilità
Avv. Pierluigi Di Palma
Avv. Tommaso Paparo
2
Tutela del mercato:
Cons. di Stato 5501/09
La “tutela del mercato” non si manifesta solo
promuovendo un ambiente pro-competitivo
per consentire agli operatori economici di
confrontarsi liberamente e senza alcuna
discriminazione, nel rispetto delle regole
concorrenziali imposte dal Trattato UE e
recepite dal nostro ordinamento interno, ma
soprattutto consiste nell’adottare tutte le
misure concrete volte ad assicurare una
piena ed effettiva tutela del cittadinoutente-consumatore.
3
Tutela del mercato:
Cons. di Stato 5501/09
Consiglio di Stato, sez. V, sent. n. 5501 del 15 sett. 2009: “[…] la
posizione degli utenti di un servizio pubblico è stata innovata
profondamente dalla legislazione e […] il quadro normativo offre
oggi ben più che spunti per ritenere incardinata in quei soggetti
una specifica titolarità e quindi una legittimazione alla tutela. […]
La lettura del precetto impone di modificare in modo profondo
l’orientamento precedente che assegnava agli utenti di un
servizio pubblico una posizione per dir così subalterna, nella
migliore delle ipotesi, all’attivazione di un soggetto collettivo o
portatore di interessi diffusi. […] La filosofia innovativa del
Codice del consumo a norma dell’art. 7 della legge 29 luglio
2003, n. 229 è costituita dalla centralità del soggetto utente e
consumatore e dal conseguente presidio della sua
posizione soggettiva, che non costituisce più prerogativa
esclusiva dell’ente o associazione di tipo collettivo, ma che
unisce allo strumento di tutela individuale quello proprio
delle situazioni diffuse. […]
4
Tutela del mercato:
Cons. di Stato 5501/09
[..] costituisce diritto fondamentale degli utenti
l’erogazione di un servizio pubblico secondo
standard di qualità ed efficienza […]”.
Nel solco di tali riforme si inserisce innanzi tutto l’art.
140 bis del Codice del Consumo.
Non si può oggi parlare di tutela del mercato in
senso compiuto, anche con riferimento alla par
condicio tra gli operatori economici e la promozione
di un contesto pro-competitivo, senza aver prima
affrontato le implicazioni che oggi la norma pone nel
nostro ordinamento, anche con riferimento alla
gestione dei servizi pubblici.
5
Le fonti della class action
cronistoria normativa
il D.Lgs. 6 settembre 2005 n. 206 reca il “Codice del
consumo, a norma dell'articolo 7 della L. 29 luglio
2003, n. 229”
L’art. 2, c. 446, della legge n. 244 del 2007 ha
inserito al Codice di consumo l’art. 140 bis per
disciplinare l’“Azione collettiva risarcitoria”
L’art. 2, comma 447, (successivamente modificato)
prevede l’efficacia dell’istituto decorsi 24 mesi dalla
data di entrata in vigore della n. 244 cit. (1°gennaio
2008)
L’art. 49 della L. 23 luglio 2009, n. 99 (Guri 31 luglio
2009) ha sostituito l’art. 140 bis con una nuova
articolazione della disciplina dedicata alla “Azione di
classe”
Le disposizioni dedicate alla Azione di classe
entrano in vigore il 1°gennaio 2010, ma si
applicano agli illeciti compiuti successivamente alla
data di entrata in vigore della legge n. 99: 16 agosto
2009
6
Premessa
L’art. 140 bis, c. 12, del Codice di consumo
prevede che
- l’azione di classe può essere proposta nei
confronti di gestori di servizi pubblici o di
pubblica utilità
- in caso di accoglimento dell’azione, il
Tribunale con la sentenza di condanna “tiene
conto di quanto riconosciuto in favore degli
utenti e dei consumatori danneggiati nelle
relative carte dei servizi eventualmente
emanate”
7
Premessa
“[…] entità che hanno attitudine a soddisfare
bisogni primari; è su questo terreno che il
legislatore ha dettato discipline di protezione,
che segnano limiti all’autonomia privata. Per
questi beni, si deve valutare se il loro statuto
circolatorio si leghi alla previsione normativa di
una particolare funzione” [Beni extra mercato,
Alberto Maria Gambino, Giuffrè, 2004, pag. 52]
“[…] il bisogno dell’utente, … si realizza nella
fruizione […]” [idem, pag. 75]
“[…] scopo normativo è la destinazione alla
fruizione” [idem, pag. 81]
8
Premessa
“Il concetto di servizio si lega alla natura
intangibile della prestazione, che non ha ad
oggetto una res fisicamente individuabile, ed è
tradizionalmente opposto al concetto di merce,
considerata bene materiale; la prevalenza delle
prestazioni di facere ha di conseguenza
comportato l’assorbimento di tratti peculiari al
modello di circolazione privatistico delle res,
relegando quest’ultima a elemento attinente
all’organizzazione degli enti erogatori” [idem,
pag. 101]
9
Premessa
“[…] l’attività di erogazione dell’ente viene
influenzata da una funzione di programmazione
esercitata dall’autorità pubblica […]” [idem,
pag. 109]
“[…] solo una volta posta in essere l’attività
programmata ai fini dell’espletamento del
servizio, l’ente si trova ad agire iure privatorum”
[idem, 114]
10
Premessa
“[…] lo statuto normativo della circolazione è
ora approntato dalle autorità di regolazione e,
in particolare, dalle c.d. carte dei servizi, delle
quali gli erogatori devono dotarsi” (DPCM 27
gennaio 1994) [idem, pag. 129]
“Il fine programmatico del miglioramento della
qualità si realizza con l’attribuzione di compiti
regolatori alle autorità di settore e attraverso la
compartecipazione degli utenti alla definizione
degli standard qualitativi […]” [idem, pag. 173]
11
Premessa
“[…] il paradigma della conformazione
dell’attività erogatoria ai principi e agli standard
della direttiva governativa … comporta che
l’interesse dell’utente non rileva in termini di
pretesa individuale alla prestazione esatta, ma
quale
interesse
pubblico
al
corretto
espletamento del servizio destinato alla
collettività” [idem, pag. 187]
12
Premessa
“Non è il singolo inadempimento a rendere
l’erogatore civilmente responsabile, ma il
fallimento o l’assenza di strategia operativa
[…]
l’inefficienza
dell’erogazione,
sintomatica di un difetto erogativo, che
produce pregiudizio nei confronti di più
utenti, non di uno solo tra essi […]” [idem,
pag. 188]
“[…] la definizione dell’assetto regolatorio non
potrà che incidere <<a valle>> sulla posizione
negoziale degli erogatori” [idem, pag. 210]
13
Premessa
“La prospettiva conduce ad indagare la portata
ed i contenuti specifici delle normative di
settore con riferimento alla prestazione del
dare, schiudendosi l’operatività, relativamente
al comportamento dell’erogatore, al principio
di razionalità organizzativa, correlato al
criterio dell’efficacia” [idem, pag. 210]
<<migliore
risorsa>>
allocazione
equitativa
della
14
Premessa
“Dai provvedimenti normativi di settore si
conferma il principio che si esprime nella
eterodeterminazione della qualità erogabile.
Esso rappresenta un limite all’autonomia
privata, in attuazione dell’esigenza di
razionalizzare il sistema relativo all’erogazione
[…] ” [idem, pag. 224]
15
Premessa
“Rilevano così regole di razionalità organizzativa
normativa, che derivano dall’istanza universalistica
sottesa alle normative di settore. L’interesse
protetto dell’utente a fare affidamento sulla
continuità dell’erogazione è sacrificabile solo
nel conflitto con altri diritti soggettivi prevalenti,
ma non per ragioni di impresa” [idem, pag. 225]
“[…] La lesione viene misurata sul parametro
dell’efficacia. […] La forza paralizzante dell’autorità
pubblica può operare ove si verifichino esigenze di
pianificazione” [idem pag. 226]
16
Premessa
Per i servizi pubblici, “[…] si applica la disciplina
generale dei rapporti di utenza che limita alcune
facoltà dei contraenti in base al criterio della
razionalità organizzativa pubblica. […]” [idem
pag. 230]
17
Premessa
“L’evoluzione legislativa ha sin qui dato vita a
discipline di protezione del contraente ritenuto
debole, deviando dagli schemi negoziali tipizzati nel
codice civile, allo scopo di realizzare un controllo
sostanziale sul contenuto del contratto e
predisponendo regole specifiche per il suo modo di
conclusione. La ratio del riequilibrio tra le posizioni
negoziali impari ha così plasmato la lettura e i criteri
interpretativi delle norme sulla categoria dei
“contratti dei consumatori” [idem pag. 240]
18
Regolazione di settore “aeroportuale”
Compiti e ruoli dell’Enac
Art. 687 - Amministrazione dell'aviazione civile
L’ENAC, nel rispetto dei poteri di indirizzo del Ministro
delle infrastrutture e dei trasporti, nonché fatte salve le
competenze specifiche degli altri enti aeronautici, agisce
come unica autorità di regolazione tecnica,
certificazione, vigilanza e controllo nel settore
dell'aviazione civile, mediante le proprie strutture
centrali e periferiche, e cura la presenza e
l'applicazione di sistemi di qualità aeronautica
rispondenti ai regolamenti comunitari.
Le attribuzioni e l'organizzazione dell'ENAC e degli altri
enti aeronautici sono disciplinate dalle rispettive norme
istitutive, nonchè dalle norme statutarie ed organizzative.
19
Regolazione di settore “aeroportuale”
Il gestore aeroportuale: compiti e responsabilità
 L’art. 705 del Codice della navigazione individua i
Compiti del gestore aeroportuale.
 Il gestore aeroportuale è il soggetto cui è affidato, sotto il controllo
e la vigilanza dell'ENAC, il compito
di amministrare e di gestire le infrastrutture aeroportuali e
di coordinare e controllare le attività dei vari operatori privati
presenti.
 L'idoneità del gestore aeroportuale a espletare tali attività è attestata
dalla certificazione rilasciata dall'ENAC.
20
…segue…

a)
b)
c)
d)
e)
Il Gestore aeroportuale:
assicura il puntuale rispetto degli obblighi assunti con la
convenzione ed il contratto di programma;
organizza l'attività aeroportuale al fine di garantire l'efficiente ed
ottimale utilizzazione delle risorse per la fornitura di attività e di
servizi di livello qualitativo adeguato, anche mediante la
pianificazione degli interventi in relazione alla tipologia di traffico;
[…]
assicura agli utenti la presenza in aeroporto dei necessari
servizi di assistenza a terra, di cui all'articolo 706, fornendoli
direttamente o coordinando l'attività dei soggetti idonei che
forniscono i suddetti servizi a favore di terzi o in autoproduzione;
sotto la vigilanza dell'ENAC e coordinandosi con la società
Enav, assegna le piazzole di sosta agli aeromobili e assicura
l'ordinato movimento degli altri mezzi e del personale sui piazzali,
al fine di non interferire con l'attività di movimentazione degli
aeromobili, verificando il rispetto delle prescrizioni del regolamento
di scalo da parte degli operatori privati fornitori di servizi
aeroportuali;
21
…segue…
f.
propone all'ENAC l'applicazione delle misure sanzionatorie
previste per l'inosservanza delle condizioni d'uso degli aeroporti e
delle disposizioni del regolamento di scalo da parte degli operatori
privati fornitori di servizi aerei e aeroportuali;
g.
redige la Carta dei servizi in conformità alle direttive emanate
dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dall'ENAC e
garantisce il rispetto dei previsti livelli di qualità dei servizi
offerti all'utenza;
h.
assicura i controlli di sicurezza su passeggeri, bagagli e merci,
conformemente alle disposizioni vigenti, nonchè la gestione degli
oggetti smarriti
22
…segue…
 L’art. 706 del Codice della navigazione
individua i servizi di assistenza a terra e
prevede che essi siano esercitati
 dal gestore aeroportuale
 dagli operatori terzi
 dagli utenti in autoassistenza
 I soggetti erogatori devono essere ritenuti
idonei dall'ENAC
23
Norme speciali di settore:
soggetti attivi e passivi dell’Azione di classe
 L’art. 2 del d.lgs. 18/1999 definisce
 ente di gestione [il soggetto cui è affidato, insieme ad altre attività o in
via esclusiva, il compito di amministrare e di gestire le infrastrutture
aeroportuali e di coordinare e controllare le attività dei vari operatori presenti
nell'aeroporto o nel sistema aeroportuale considerato];
 utente di aeroporto o vettore [qualsiasi persona fisica o giuridica che
trasporti per via aerea passeggeri, posta, merci, da e per l'aeroporto
considerato];
 assistenza a terra [il servizio, tra quelli elencati nell'allegato A, reso in un
aeroporto a un utente];
 autoassistenza a terra o autoproduzione [la situazione nella quale un
utente fornisce direttamente a sé stesso una o più categorie di servizi di
assistenza e non stipula alcun contratto con terzi, sotto qualsiasi
denominazione, avente per oggetto la prestazione dei servizi stessi; non
sono considerati terzi fra loro gli utenti di cui uno detiene una partecipazione
maggioritaria nell'altro, ovvero la cui partecipazione in ciascuno degli altri è
detenuta a titolo maggioritario da uno stesso ente];
 prestatore di servizi di assistenza a terra [qualsiasi persona fisica o
giuridica che fornisce a terzi una o più categorie di servizi di assistenza a
terra];
24
…segue…
 L’art. 4 del d.lgs. 18 disciplina l’Accesso dei prestatori di
servizi di assistenza a terra e prevede che l'E.N.A.C., per
motivate ragioni inerenti alla sicurezza, alla capacità o allo
spazio disponibile nell'aeroporto, può limitare il numero dei
prestatori per le categorie di servizi di assistenza bagagli,
assistenza operazioni in pista, assistenza carburante e olio,
assistenza merci e posta per quanto riguarda il trattamento
fisico delle merci e della posta in arrivo, in partenza e in
transito, tra l'aerostazione e l'aeromobile.
 È comunque garantita a tutti gli utenti, indipendentemente
dalle parti di aeroporto a loro assegnate, l'effettiva scelta tra
almeno due prestatori di servizi di assistenza a terra.
25
Enac: autorità di regolazione.

L’art. 10 del d.lgs. n. 18 nel disciplinare la Vigilanza
sull’accesso agli impianti prevede che l'E.N.A.C. vigili
affinché:
a.
b.
c.
d.
sia garantito l'accesso agli impianti aeroportuali da
parte dei prestatori di servizi e degli utenti che effettuano
l'autoassistenza;
le condizioni poste all'accesso siano adeguate,
trasparenti, obiettive e non discriminatorie;
siano resi disponibili gli spazi necessari per
l'effettuazione dell'assistenza a terra anche in regime di
autoassistenza e che gli stessi spazi siano ripartiti in
base a criteri adeguati, trasparenti, obiettivi e non
discriminatori;
i corrispettivi per l'utilizzo delle strutture centralizzate,
dei beni d'uso comune e di quelli in uso esclusivo, siano
pertinenti ai costi di gestione e sviluppo del singolo
aeroporto in cui le attività si svolgono.
26
…segue…

L’art. 13 del d.lgs. n. 18 (Requisiti di idoneità dei
prestatori) stabilisce in conformità all’art. 706 del Cod.
navigazione che l'E.N.A.C. verifica



l'idoneità dei prestatori di servizi di assistenza a terra
subordinata
il rispetto del tipo di contratto che regola il rapporto di lavoro
dei dipendenti delle aziende di gestione e dei servizi
aeroportuali di assistenza a terra
il possesso dei seguenti requisiti:
a.
b.
c.
d.
capitale sociale almeno pari ad un quarto del presumibile giro di
affari derivante dalle attività da svolgere;
risorse strumentali e capacità organizzative idonee in relazione
alle categorie di servizio richieste;
attestato comprovante il rispetto degli obblighi derivanti dalla
legislazione sociale e sulla sicurezza del lavoro;
copertura assicurativa adeguata ai rischi connessi all'attività da
svolgere.
27
Cenni di Class Action - Profili sostanziali
Situazioni giuridiche soggettive tutelate
- art. 140 bis, c.1 -
Diritti individuali omogenei
Classe/Categoria:
pluralità di consumatori/utenti
Il conflitto di interessi
Interessi collettivi
28
…segue…
Bene della vita tutelato
- art. 140 bis, c.2 -
 Diritti:
a)
contrattuali di “pluralità di consumatori” “che versano
nei confronti di una stessa impresa in situazione
identica”, inclusi quelli relativi a contratti stipulati ai
sensi degli artt. 1341 e 1342 c.c.;
b)
spettanti ai consumatori finali di un prodotto verso il
produttore, anche a prescindere da un diretto rapporto
contrattuale
c)
identici al ristoro del pregiudizio derivante da
i.
pratiche commerciali scorrette
ii.
comportamenti anticoncorrenziali
[categoria più ampia che prescinde dall’accertamento
dell’illecito, come in caso di impegni preliminari
dell’impresa indagata che interrompono il procedimento
29
dell’Autorità di accertamento dell’illecito]
L’azione
Introduzione del giudizio
Il giudizio prevede due fasi:
Fase preliminare
ammissibilità della
domanda
Reclamo avverso
l’ordinanza di
(in)ammissibilità
Fase di merito
fondatezza della
domanda
30
Profili sostanziali
Individuazione della situazione giuridica
e del bene oggetto di tutela
- art. 140 bis, c. 6 e c. 9 -
 L’azione è inammissibile
 in caso di conflitto di interessi;
 ove manchi la identità dei diritti individuali tutelabili
 il proponente non appare in grado di curare adeguatamente
l’interesse della classe
 Il Tribunale, con l’ordinanza di ammissione
dell’azione:
 definisce i caratteri dei diritti individuali oggetto del giudizio,
 specifica i criteri in base ai quali i soggetti che chiedono di
aderire sono inclusi nella classe o devono ritenersi esclusi
fissa termini e modalità della più opportuna pubblicità, ai fini
della tempestiva adesione degli appartenenti alla classe.
31
Class Action - Profili processuali
Tipologia di azione
- art. 140 bis, c.1 -
 Azione
 di accertamento della responsabilità
 di condanna
 al risarcimento del danno
 alle restituzioni
32
Profili processuali
Tipologia di sentenze
- art. 140 bis, c. 1 e c. 12-
 Sentenze
 di accertamento della responsabilità
 di condanna
 al risarcimento del danno
 alle restituzioni
 Se accoglie la domanda, il tribunale
pronuncia sentenza di condanna con cui
liquida, ai sensi dell’articolo 1226 del codice
civile, le somme definitive dovute a coloro che
hanno aderito all’azione o stabilisce il criterio
omogeneo di calcolo per la liquidazione di dette
somme.
33
…segue…
Legittimazione ad agire
- art. 140 bis, c.1 -
 Classe/Categoria:

“pluralità di consumatori o utenti” la definizione di soggetto
“consumatore” nel nostro ordinamento è data dall’art. 3 del Codice del
consumo, D.Lgs. 6 settembre 2005 n. 206, che definisce il
consumatore o l’utente come “la persona fisica che agisce per scopi
estranei all'attività imprenditoriale, commerciale, artigianale o
professionale eventualmente svolta”.

La definizione di “consumatore” è stata altresì oggetto di importanti
interventi interpretativi della Suprema Corte che ha affermato: “deve
essere considerato «professionista» tanto la persona fisica, quanto
quella giuridica, sia pubblica che privata, che invece utilizzi il contratto
nel quadro della sua attività imprenditoriale o professionale; perché
ricorra la figura del «professionista» non è pertanto necessario che il
contratto sia posto in essere nell’esercizio dell’attività propria
dell’impresa o della professione, essendo sufficiente - come si evince
dalla parola «quadro», di cui al 2º comma dell’art. 1469 bis c.c. - che
esso venga posto in essere per uno scopo connesso all’esercizio
dell’attività imprenditoriale o professionale”. Cfr. Cass., sez. III, 08
giugno 2007, n. 13377.
34
…segue…
Legittimazione ad agire
- art. 140 bis, c.1 -
 Ciascun componente della classe
I consumatori e utenti che intendono avvalersi della tutela di cui al
presente articolo aderiscono all’azione di classe, senza ministero di
difensore. L’adesione comporta rinuncia a ogni azione restitutoria o
risarcitoria individuale fondata sul medesimo titolo, salvo il caso di
rinunce e le transazioni intervenute tra le parti che non pregiudicano i
diritti degli aderenti che non vi hanno espressamente consentito. Gli
stessi diritti sono fatti salvi anche nei casi di estinzione del giudizio o di
chiusura anticipata del processo
35
…segue…
Legittimazione ad agire
- art. 140 bis, c.1 -
Associazioni di consumatori
 Cass., sez. III, 23-07-2005, n. 15535 - la l. 30 luglio 1998 n. 281
all’art. 3 attribuisce ad esse la legittimazione ad agire, a tutela di
interessi collettivi, al fine di inibire gli atti e i comportamenti lesivi degli
interessi dei consumatori, senza preclusione delle azioni individuali di
costoro, danneggiati dalle medesime violazioni
La legittimazione ad agire a tutela di interessi collettivi mediante
un’azione inibitoria di atti e comportamenti lesivi spetta alle
associazioni rappresentative dei consumatori e degli utenti, le quali, al
contrario, non possono ricorrere ad azioni di condanna esperibili
soltanto dai singoli titolari dei diritti soggettivi lesi. T. Milano, 15-092004. Infatti nella class action l’azione seppur proposta da associazioni
si fonda sull’adesione della moltitudine dei soggetti lesi
36
…segue…
Legittimazione ad agire
Art. 8 d.lgs. n. 18/1999
 Art. 8 Comitato degli utenti.
(norma speciale di settore)
1. Per ciascun aeroporto, l'ente di gestione, entro sei mesi dalla
data di entrata in vigore del presente decreto, costituisce il
comitato degli utenti al quale ha diritto di partecipare ogni vettore
che utilizza i servizi dell'aeroporto, direttamente o tramite
organizzazioni rappresentative.
2. L'ente di gestione stabilisce una procedura di consultazione
almeno annuale con il comitato degli utenti di cui al comma 1 e con
i soggetti prestatori di servizi per la corretta attuazione del presente
decreto, per la determinazione dei prezzi massimi delle categorie
di servizi che sono oggetto di eventuale limitazione disposta a
norma dell'articolo 12, comma 1, lettera b), per l'organizzazione
della fornitura dei servizi stessi e per la determinazione dei
corrispettivi per l'uso delle infrastrutture di cui all'articolo 9.
37
…segue…
Legittimazione ad agire
Adesione all’azione
- art. 140 bis, c. 3 -
 L’adesione all’azione di classe
 è facoltativa
 comporta rinuncia all’azione individuale
“sul medesimo titolo” [escluso in caso di
“questione identica” e “cause scindibili” ?]
 avviene senza ministero di un difensore
 è depositata in cancelleria, anche tramite
l’attore, nel termine di cui al comma 9, lett.
b)
38
…segue…
La domanda
Ammissibilità e sospensione
- art. 140 bis, c. 5, 6, 7 , 8, 9, 11 -
La domanda si propone con atto di citazione
 L’atto è notificato anche all’ufficio del pubblico
ministero presso il tribunale adìto,
 Il pubblico ministero può intervenire limitatamente al
giudizio di ammissibilità.
 All’esito della prima udienza il tribunale decide con
ordinanza sull’ammissibilità della domanda.
 Il Giudice può sospendere il giudizio quando sui fatti
rilevanti ai fini del decidere è in corso un’istruttoria
davanti a un’autorità indipendente ovvero un giudizio
davanti al giudice amministrativo.
39
… segue…
La domanda è dichiarata inammissibile quando:
 è manifestamente infondata,
 sussiste un conflitto di interessi
 il giudice non ravvisa l’identità dei diritti
individuali tutelabili ai sensi del comma 2,
 il proponente non appare in grado di curare
adeguatamente l’interesse della classe.
40
…segue…
L’ordinanza che decide sulla ammissibilità è
reclamabile davanti alla corte d’appello.
Il termine perentorio per il reclamo è di trenta
giorni dalla comunicazione dell’ordinanza o
notificazione se anteriore.
Sul reclamo la corte d’appello decide con
ordinanza in camera di consiglio non oltre
quaranta giorni dal deposito del ricorso.
Il reclamo dell’ordinanza ammissiva non
sospende il procedimento davanti al tribunale.
41
…segue…
 Con l’ordinanza di inammissibilità, il giudice
regola le spese, anche ai sensi dell’articolo 96
del codice di procedura civile, e ordina la più
opportuna pubblicità a cura e spese del
soccombente.
 Peraltro la responsabilità aggravata prevista dall’art. 96 cpc è stata recentemente
rivista dal legislatore e ora prevede:
Se risulta che la parte soccombente ha agito o resistito in giudizio con mala fede o
colpa grave, il giudice, su istanza dell'altra parte, la condanna, oltre che alle spese,
al risarcimento dei danni, che liquida, anche d'ufficio, nella sentenza.
Il giudice che accerta l'inesistenza del diritto per cui è stato eseguito un
provvedimento cautelare, o trascritta domanda giudiziale, o iscritta ipoteca
giudiziale, oppure iniziata o compiuta l'esecuzione forzata, su istanza della parte
danneggiata condanna al risarcimento dei danni l'attore o il creditore procedente,
che ha agito senza la normale prudenza. La liquidazione dei danni è fatta a norma
del comma precedente.
In ogni caso, quando pronuncia sulle spese ai sensi dell’articolo 91, il giudice,
anche d’ufficio, può altresì condannare la parte soccombente al pagamento, a
favore della controparte, di una somma equitativamente determinata
42
…segue…
 Con l’ordinanza con cui ammette l’azione il
tribunale fissa termini e modalità della più
opportuna pubblicità, ai fini della tempestiva
adesione degli appartenenti alla classe.
 L’esecuzione della pubblicità è condizione di
procedibilità della domanda.
43
…segue…
 Con la stessa ordinanza il tribunale:
a.
b.
definisce i caratteri dei diritti individuali oggetto del giudizio,
specificando i criteri in base ai quali i soggetti che chiedono di
aderire sono inclusi nella classe o devono ritenersi esclusi
dall’azione;
fissa un termine perentorio, non superiore a centoventi giorni
dalla scadenza di quello per l’esecuzione della pubblicità,
entro il quale gli atti di adesione, anche a mezzo dell’attore,
sono depositati in cancelleria.
 Copia dell’ordinanza è trasmessa, a cura
della cancelleria, al Ministero dello sviluppo
economico che ne cura ulteriori forme di
pubblicità, anche mediante la pubblicazione
sul relativo sito internet
44
…segue…
 Con l’ordinanza con cui ammette l’azione il
tribunale determina altresì il corso della
procedura assicurando, nel rispetto del
contraddittorio, l’equa, efficace e sollecita
gestione del processo.
 Con la stessa o con successiva ordinanza,
modificabile o revocabile in ogni tempo, il
tribunale

prescrive le misure atte a evitare indebite ripetizioni o
complicazioni nella presentazione di prove o argomenti;

onera le parti della pubblicità ritenuta necessaria a tutela degli
aderenti;

regola nel modo che ritiene più opportuno l’istruzione probatoria
e disciplina ogni altra questione di rito, omessa ogni formalità
non essenziale al contraddittorio
45
…segue…
La sentenza definitiva
- art. 140 bis, c. 14 -

La sentenza che definisce il giudizio fa stato anche nei
confronti degli aderenti.

E' fatta salva l’azione individuale dei soggetti che non
aderiscono all’azione collettiva.

Non sono proponibili ulteriori azioni di classe per i
medesimi fatti e nei confronti della stessa impresa dopo
la scadenza del termine per l’adesione assegnato dal
giudice ai sensi del comma 9.

Quelle proposte entro detto termine sono riunite
d’ufficio se pendenti davanti allo stesso tribunale;
altrimenti il giudice successivamente adìto ordina la
cancellazione della causa dal ruolo, assegnando un
termine perentorio non superiore a sessanta giorni per
la riassunzione davanti al primo giudice.
46
Considerazioni
Occorrono azioni generali e mirate di
prevenzione, difesa e mitigazione del
rischio.
L’istituto della class action è una
opportunità
di
evoluzione
dell’impresa nel mercato quale
ricerca dell’efficienza a vantaggio
proprio e dell’utente-consumatore.
Efficacia paretiana
Considerazioni

Enac agisce quale autorità di regolazione, vigilanza e controllo di
settore

Compito del regolatore ricercare l’equilibrio nella pianificazione ed
organizzazione del servizio, con ciò impattando sull’attività
negoziale del gestore da svolgersi secondo i canoni del diritto
privato

La regolazione di settore adottata da Enac nel rispetto della
normativa citata impatta tanto sulla definizione delle proprie
responsabilità che sulla individuazione delle responsabilità dei
soggetti che a diverso titolo sono parte attiva nella gestione degli
aeroporti e del trasporto aereo

L’entrata in vigore delle disposizioni sulla Azione di classe impone
una diversa angolazione e prospettiva nell’analisi dell’impatto della
regolazione (air) di settore, sia rispetto alle “responsabilità”
dell’Enac che degli altri operatori
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Considerazioni

L’efficacia delle disposizioni sull’Azione di classe rende
evidentemente opportuno una accelerazione sul processo di
trasformazione di Enac in formale “autorità indipendente”
analogamente alla Agcom, all’Aeeg, alla Avcp ed alla Agcm

Assumono sempre maggiore rilevanza le “carte dei servizi” ben
potendo esse stesse contenere già l’equo ristoro in caso di
pregiudizio alla classe di consumatori ed utenti: non rileva il
danno al singolo ma la disfunsione nella organizzazione del
servizio a danno della collettività

Le Azioni di classe porteranno su un nuovo e diverso stadio i
rapporti giuridici tra regolatori, imprese, cittadini ed
utenti/consumatori
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Grazie
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La responsabilità degli operatori e la class action