Genesi 1, 28 Dio li benedisse e disse loro: «Siate fecondi e
moltiplicatevi, riempite la terra; soggiogatela e dominate sui
pesci del mare e sugli uccelli del cielo e su ogni essere
vivente, che striscia sulla terra».
• somiglia Dio non soltanto individualmente ma come unità
dei due
• segnala il fine primario del matrimonio
• la sessualità, è un valore che va assunto in modo
responsabile davanti a Dio, come mezzo per cooperare al
progetto divino: decisione sul numero dei figli; moralità
dell’atto coniugale; obbligo del debito coniugale;
contraccezione; cooperazione all’atto contraccettivo;
fecondazione artificiale; moralità dell’uso del matrimonio nei
soli periodi infecondi.
• l’educazione dei figli: amore, salute ed sviluppo.
Genesi 1, 27-28 Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di
Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse
loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra;
soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
FINI DEL
MATRIMONIO
○ integrità affettiva?
○ mutuo
perfezionamento?
○ la felicità?
○ il piacere sessuale?
Genesi 1, 27-28 Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di
Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse
loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra;
soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
FINE PRIMARIO
DEL
MATRIMONIO
“Il matrimonio cristiano mira
non soltanto all’unione
spirituale e al bene
temporale, ma soprattutto è
stato da Dio ordinato alla
procreazione, perché il
genere umano cresca e
riempia la terra secondo il
comando divino”
(Pio XI Motu proprio “Qua
cura”)
Genesi 1, 27-28 Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di
Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse
loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra;
soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
Perché è importante
definire qual è il FINE
PRIMARIO?
Perché dove esiste
un fine principale, gli
altri, vengono come
“misurati” e ordinati
a quel fine primario.
Per esempio, le
piante hanno un ciclo
vitale che si orienta
alla produzione di
fiori e frutti, origine
delle nuove piante
Genesi 1, 27-28 Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di
Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse
loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra;
soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
In alcuni ambienti si è diffusa l’idea
che, dopo il concilio Vaticano II,
ormai non si parlava più del fine
primario del matrimonio, motivato dal
fatto che sui testi conciliari non
comparivano più queste espressioni.
La verità è che la dottrina della
Chiesa non è stata modificata e che,
senza utilizzare questa formula, ha
riaffermato lo stesso insegnamento
in almeno dieci occasioni, per
esempio nel n. 50 della Costituzione
“Gaudium et Spes”: “il matrimonio e l’amore coniugale sono ordinati per loro propria
natura alla procreazione e all’educazione della prole”.
Genesi 1, 27-28 Dio creò l'uomo a sua immagine;
a immagine di
Dio lo creò; maschio e femmina li creò. Dio li benedisse e disse
loro: «Siate fecondi e moltiplicatevi, riempite la terra;
soggiogatela e dominate sui pesci del mare e sugli uccelli del cielo
e su ogni essere vivente, che striscia sulla terra».
Papa Giovanni Paolo II il 10
ottobre 1984 in un discorso
confermava questa
interpretazione:
“Sebbene né la
constituzione “Gaudium et
Spes” né l’enciclica
“Humanae Vitae”
impiegano il linguaggio
abituale, tuttavia parlano di
quello a cui si riferiscono le
espressioni tradizionali (…)
questo insegnamento sui
fini del matrimonio (e sulla
loro gerarchia) resta
confermato”
Come risponderesti
a chi afferma che…
Se la procreazione e
l’educazione dei figli è il fine
primario del matrimonio, un
matrimonio senza figli
sarebbe suscettibile di
essere sciolto, perch’è
venuto a mancare il fine.
Sembrerebbe assurdo
che una realtà fisiologica
(la procreazione) sia più
importante di una realtà
spirituale (l’amore).
Se fa parte dell’ordine naturale
che il fine del matrimonio sia,
prima ancora dell’amore
reciproco, la procreazione, ne
segue che con tutta probabilità
la felicità nel matrimonio
dipende più dall’avere figli che
dall’amore vicendevole tra
moglie e marito.
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