DIREZIONE DIDATTICA 7° CIRCOLO MODENA
SCUOLA MATERNA “CARBONIERI”
SEZIONE: B. 5 ANNI
INSEGNANTE DI SEZIONE,REFERENTE DEL PROGETTO :
ROSALBA FUSCO
ANNO SCOLASTICO 2005/06
A CURA DELL’INSEGNANTE FERRILLO ANNA MARIA
INDICE
MOTIVAZIONI
FINALITA’, OBIETTIVI, CONTENUTI.
PERCORSO.
METODI,RISORSE.
VALUTAZIONE.
RISULTATI.
MATERIALI PRODOTTI
MOTIVAZIONI
E’stato scelto questo percorso in quanto i bambini lettori
di oggi amano la dinamicità dell’azione, la novità e
l’imprevedibilità degli avvenimenti, l’avventura fino al
limite dell’impossibile.
I racconti mitologici, le vicende degli eroi e dei miti delle
nostra tradizione greca e romana possono essere molto
interessanti per loro.
La funzione di questo percorso e’ stata quella di
comunicare il piacere della lettura e la curiosità verso lo
scritto, nella convinzione che a leggere si impara
leggendo, a contatto con adulti che utilizzano lo scritto
FINALITA’,
Far conoscere ai bambini i racconti mitologici, come
l’odissea, utilizzando un linguaggio adatto alla loro età
per far comprendere i significati allegorici in essi
contenuti.
Saper Ascoltare, comprendere e riesprimere le
narrazioni lette.
Individuare, su di sé e per gli altri, le caratteristiche che
differenziano gli atti dell’ascoltare e del parlare , del
leggere e dello scrivere, distinguendo tra segno della
parola, dell’immagine, del disegno e della scrittura, tra
significante e significato.
OBIETTIVI SPECIFICI:
• Ascoltare,comprendere messaggi di tipo narrativo, referenziale,
esplicativo, ecc.
• Comprendere un racconto individuando elementi essenziali.
• Utilizzare la lingua per ragionare (tradurre significati in parole): fare
piani, esprimere ipotesi sugli eventi dell’esperienza.
• Scoprire le opportunità di piacere condiviso, di divertimento e di
apprendimento offerte dalla lettura di libri e altri testi scritti.
• Analizzare significati.
• Cogliere somiglianze semantiche e fonologiche, assonanze e rime.
• Disegnare, dipingere, dare forma e colore all’esperienza.
• Familiarizzare con la lingua scritta e con produzioni culturali
diversificate dal punto di vista della struttura e della complessità ( testi
narrativi, descrittivi, esplicativi, ecc).
• Comprendere semplici relazioni di successione temporale (una volta,
ora, prima, dopo).
Contenuti
Il percorso è iniziato con la lettura da parte dell’insegnante
di un libro contenente la storia della principessa Elena,
moglie di Menelao, e della guerra tra Greci e Troiani.
Il racconto della guerra di Troia è stata la premessa per
parlare di uno dei più famosi eroi greci che parteciparono
alla guerra: l’astuto Ulisse e delle avventure che vive con i
suoi uomini prima di ritornare a Itaca .
FASI DEL PERCORSO METODOLOGICO
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La Principessa Elena;
La Battaglia Tra Greci E Troiani;
Il Cavallo Di Troia;
La Partenza Di Ulisse;
Ulisse E Calipso;
Nettuno;
Ulisse Approda Nel Paese Dei Feaci;
Nausica;
Nausica Incontra Ulisse;
Ulisse Racconta La Sua Storia;
Ulisse Approda Con Le Sue Navi Su Un’isola Deserta;
La Caverna;
Polifemo;
Ulisse Acceca Polifemo;
Ulisse Scappa Dalla Grotta Di Polifemo;
Ulisse Lascia L’isola Di Polifemo;
Eolo, Il Dio Dei Venti;
Le Navi Di Ulisse Giungono Nella Terra Dei Lestrigoni;
La Maga Circe;
 Le Sirene;
 Ulisse Arriva A Itaca;
 Ulisse Incontra Il Figlio Telemaco E Il Cane Argo;
 I Proci E La Gara Con L’arco;
 Ulisse, Penelope E Telemaco;
 Racconto Individuale Della Storia Da Parte Dei Bambini;
 Rappresentazione Grafica Delle Sequenze;
 Utilizzo Di Simboli Per Connotare;
 Il Protagonista, L’ambiente, L’evento;
 Costruzione Di Travestimenti E Drammatizzazione.
TITOLO
C’era una bella ragazza di nome
Elena che tutti i principi la
volevano sposare, ma lei sposò
Menelao.
Un giorno però un principe di
nome Paride la voleva sposare e la
ruba e la porta nel suo castello a
Troia.
Menelao si arrabbia che avevano
portato via sua moglie, chiama i
principi e i re e vanno a prendere la
principessa Elena
EMANUELE
La guerra durò
tanti anni,
morirono tanti
supereroi.
Allora a un principe
di nome Ulisse viene
in mente di costruire
un cavallo di legno,
poi nella pancia
entrarono i soldati.
Tutti gli altri fecero
finta di andarsene.
I Troiani dal castello,
vedono che se ne
erano andati,
escono e portano
dentro il cavallo di
legno.
I Troiani pensavano che la guerra era finita, allora
aprirono il ponte levatoio e portano il cavallo nel castello.
Poi contenti festeggiano, ma la notte Ulisse e i soldati
sono venuti fuori da una porticina che si trovava sotto la
pancia del cavallo.
Poi danno fuoco al castello e ammazzano tutti, poi
prendono Elena e la riportano dal marito Menelao.
LORENZO
ULISSE LASCIA
TROIA CON LE
SUE NAVI,
Ulisse si trova su
un’isola,(l’isola di
Calipso).
Calipso era una
bella Dea. Ma
Mercurio dice:
“libera e lascia
stare Ulisse!”
Calipso lo libera,
gli dà da
mangiare, dei
vestiti, gli fa
costruire una
zattera e gli dà
due otri, una con
il vino e una con
l’acqua dolce….
Ulisse parte, dopo tanti
giorni trova Nettuno, il dio
del mare. Nettuno non lo
voleva far tornare alla sua
famiglia.
Allora fa alzare le onde, fa
venire i fulmini, per fortuna
Ulisse era un bravo
nuotatore, allora lui
comincia a nuotare, ma le
onde erano troppo alte,
ma arriva su una
spiaggia….
Era la
spiaggia
dei feaci.. ..
Sulla spiaggia
arriva Nausica
con i cavalli e le
sue ancelle…
Si mettono a
giocare a palla,
ma la palla
scappa dalle mani
di un’ancella e va
a finire sulla testa
di Ulisse che si
sveglia. Le
ancelle dicevano”
che vergogna!”
perché Ulisse era
tutto nudo.
Allora Ulisse si
rifugiò sotto un
albero perché
aveva vergogna.
Le ancelle
scapparono ma
l’unica che sta lì
era Nausica che
chiede alle sue
ancelle di portare
dei vestiti per
Ulisse….
Poi vanno
al castello,
la sera
preparano
una cena
e
chiamano
uno che
racconta e
uno che
suona.
Questo
racconta la
storia di
Ulisse. Ulisse
si mette a
piangere
perché ha
detto: “Sono
io quello che
ha distrutto il
castello di
Troia!” e loro
gli fanno una
festa….
Ulisse dice
che, dopo che
avevano
infuocato il
castello di
troia con i
suoi uomini
vanno via,
perché
volevano
tornare tutti a
casa loro.
Fino a che
stavano
navigando
hanno trovato
un isola, si
fermano
perché erano
stanchi di
viaggiare.
Sull’isola non
c’era nessuno,
solo capre.
Ulisse vide un
fumo che veniva
da un’altra isola,
allora chiama i
suoi uomini e
dice mentre voi
riparate le navi,
io vado con altri
uomini a vedere
cosa c’è là….
Presero la
nave e
andarono,
sull’isola
c’erano
delle
grotte,
Ulisse
entrò nella
caverna e
vide i
formaggi,
latte,
e poi sentì dei passi, era
un gigante con un occhio
solo con le sue pecore.
Il gigante entrò nella
grotta e poi prese il latte
delle pecore. Quando
vide Ulisse e i suoi
uomini, dice chi siete voi?
E Ulisse disse: noi siamo
dei Greci e il gigante
dice: io sono Polifemo.
Poi prende due uomini di
Ulisse e li mangiò.
Ulisse e i suoi uomini
si andarono a
nascondere dietro a
una roccia. Il giorno
dopo Polifemo aprì la
porta che era un
sasso e portò le
pecore fuori. La sera
quando tornò si
mangiò un altro uomo
di Ulisse, poi
domandò a Ulisse tu
come ti chiami? E
Ulisse dice “ mi
chiamo Nessuno” poi
Polifemo andò a
dormire e Ulisse
aveva un piano, prese
un bastone, lo faceva
a punta, poi lo mette
sul fuoco e poi acceca
l’occhio di Polifemo.
Polifemo urlava, i suoi
amici bussavano alla
grotta e dicevano chi
c’è lì con te?
Nessuno! Allora se
non c’è Nessuno
perché gridi, stai zitto
e andarono via
ma sotto le
pecore
c’erano gli
uomini di
Ulisse e
Ulisse…
La mattina
dopo aprì
la grotta e
fece uscire
le pecore…
Polifemo si
accorse che
andavano via
e salì su una
roccia e
buttava le
pietre alle
navi....
Ulisse
diceva non
ti
dimenticare
che quello
che ti ha
cecato
l’occhio è
Ulisse.
Ulisse parte e arrivano su
un’isola dove c’erano tanti
gabbiani, dove viveva Eolo, il
dio dei venti, con la moglie e i
figli.
Eolo regala un otre a Ulisse
con dentro i venti contrari.
Ulisse lo lega con una catena
d’argento all’albero maestro
della sua nave.
Quando sono vicini a Itaca,
Ulisse si addormenta sopra
all’otre, i suoi uomini si
chiedevano sottovoce: “
Perché Ulisse deve avere
tanto oro e argento e noi non
dobbiamo avere niente?”
Allora prendono l’otre, l’aprono
e fanno uscire tutti i venti
contrari che allontanano le
navi da Itaca;
IL mare fa sbattere le
navi vicino agli scogli,
dove c’erano dei
giganti, I Lestringoni,
che prendono delle
pietre enormi e le
buttano sulle navi e le
navi si rompono. Poi
prendono gli uomini e
se li mangiano, solo
Ulisse con la sua nave
riesce ad allontanarsi
da quell’isola.
SULL’ISOLA DELLA MAGA CIRCE
Arrivano poi su un’altra isola, si dividono in due gruppi: uno resta sulla nave,
l’altro va a vedere cosa c’era su quell’isola. Arrivano davanti a un palazzo
bellissimo dove viveva una maga, la maga Circe.
Circe fa entrare in casa gli uomini, offre loro del vino e poi con la sua
bacchetta magica li tocca e li fa trasformare in porci. Solo un amico di Ulisse
riesce a scappare, va da Ulisse e gli racconta tutto.
Ulisse si mise in cammino con la sua spada, ma lo ferma Mercurio: “Fermati
Ulisse, non devi andarci in quel palazzo perché c’è una maga che ti
trasformerà in maiale, ma se tu mangi quest’erba, lei non ti trasformerà in
maiale!”Ulisse si mise in cammino un’altra volta e si avvicina al palazzo. Sulla
porta c’era una donna bellissima, era la maga Circe. Circe lo fa entrare e gli
dà da bere del vino, ma Ulisse non si trasforma in maiale, Ulisse prende la
spada e la vuole ammazzare.Ma la maga Circe dice: “Ti prego non mi
ammazzare, io la so tu chi sei! Sei Ulisse e sei venuto per ammazzarmi, non
mi ammazzare!”
Ulisse dice:” Dovrai fare delle
cose, uno devi liberare i miei
uomini dall’incantesimo e
l’altro mi devi lasciare andare.
Circe fa quello che dice Ulisse,
poi arrivano le ancelle di Circe
che vestono Ulisse e Circe gli
dà due bicchieri in mano con
dentro il vino, poi le ancelle
vanno nella tana dei porci e le
fanno trasformare in uomini
un’altra volta. Ulisse resta da
Circe un anno, ma un giorno
un uomo dice:”Ulisse, ma ti sei
dimenticato di tuo figlio
Telemaco e di tua moglie
Penelope’” allora Ulisse va da
Circe e le dice:” E’ arrivato il
momento di partire. “ Ma Circe
dice “ Stai attento che devi
superare un’altra prova, quelle
delle sirene!”
Quando Ulisse arriva
vicino dove vivono le
Sirene, si fa legare
all’albero maestro, poi
prende della cera e gli
uomini se la mettono
nelle orecchie.
Quando le Sirene li
attiravano con il loro
canto verso gli scogli,
loro non sentivano. Ma
Ulisse diceva:”
Slegatemi che voglio
andare!” ma gli uomini
vanno vicino a Ulisse,
prendono un’altra
corda e lo legano di
più.
Finalmente
Ulisse arriva
a Itaca.
Ulisse si
veste da
mendicante,
poi con suo
figlio
Telemaco
pensano
come
ammazzare i
Proci, dei re
che vivevano
nel castello di
Ulisse.
Avevano
pensato di fare
una gara con
l’arco di Ulisse:
chi tira all’arco
meglio sposava
la moglie
Penelope.
Nessuno ci
riesce, solo
Ulisse che
ammazza tutti…
poi
abbrac
cia la
moglie.
Penelope lo
porta nella
camera da
letto, ma
Ulisse dice:”
Questo non è il
mio letto, il mio
è costruito su
un albero!”
Allora
Penelope
riconosce che
quello è
Ulisse.
Al termine del percorso sono state costruite
alcune scenografie e costumi che hanno
permesso ai bambini di drammatizzare la
storia e rappresentarla durante la festa di
fine anno scolastico.
DI SEGUITO, ALCUNE DIAPOSITIVE CHE
DOCUMENTANO I VARI MOMENTI DELLA
FESTA
VALUTAZIONE- VERIFICA
I RISULTATI SONO STATI MOLTO POSITIVI, IN QUANTO I
BAMBINI HANNO RISPOSTO CON MOLTO ENTUSIASMO E
PARTECIPAZIONE ALLE VARIE ATTIVITÀ PROPOSTE. LA STORIA
LI HA NCURIOSITI E COINVOLTI PIACEVOLMENTE SIA NELLA
REALIZZAZIONE DEGLI ELABORATI SIA NELLA PREPARAZIONE
DELLA DRAMMATIZZAZIONE DELLA STORIA ORGANIZZATA PER
LA FESTA DI FINE ANNO . L’ENTUSIASMO DEI BAMBINI HA
COINVOLTO ANCHE I GENITORI CHE HANNO CONTRIBUITO
ALLA PREPARAZIONE DELLE SCENOGRAFIE E DEI VESTITI
PER LA FESTA
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