Sintesi e nodi del Disegno di legge di riforma dell’Università Nota di lavoro per l’Interconferenza 28 novembre 2009 Principali elementi positivi • prima proposta unitaria di governance da parte della politica • razionalizzazione degli organismi accademici • definizione chiara della continuità degli incarichi per Rettori, Presidi di Facoltà e Direttori di Dipartimento • recensione delle conseguenze negative degli eccessi e dei misunderstading dell’autonomia • proposta di federazioni tra atenei Lettura e analisi del Ddl di riforma dell’Università 28/11/2009 Pagina 2 Principali elementi di criticità • Viene limitata l’autonomia delle università con norme eccessivamente prescrittive (ad es. il limite al numero di Facoltà), in palese contraddizione con il principio per il quale viene lasciata agli atenei la possibilità di sperimentare modelli organizzativi e funzionali • Diminuisce la logica pubblica e si ampliano i margini di intervento dei privati: nonostante le dichiarazioni di principio (“Le università sono sede di libera formazione e strumento per la circolazione della conoscenza; operano, combinando in modo organico ricerca e didattica, per il progresso culturale, civile ed economico della Repubblica”), il risultato finale può essere la compressione del ruolo di servizio pubblico dell’università. • I provvedimenti e le azioni saranno adottati “senza oneri aggiuntivi a carico della finanza pubblica” • E’ assente un reale confronto con il mondo universitario e con alcune delle rappresentanze • Eccesso di enfasi sugli elementi da riformare da parte della politica Lettura e analisi del Ddl di riforma dell’Università 28/11/2009 Pagina 3 Articolazione del provvedimento • • • Prima parte: organizzazione del sistema universitario Seconda parte: delega legislativa in materia di qualità ed efficienza del sistema universitario Terza parte: norme in materia di personale accademico e riordino della disciplina concernente il reclutamento Lettura e analisi del Ddl di riforma dell’Università 28/11/2009 Pagina 4 Prima parte: organizzazione del sistema universitario • Possibilità di sperimentazione di modelli organizzativi e funzionali sulla base di specifici accordi di programma con il MIUR (art. 2, c.2) Organi e articolazione interna delle università • Durata della carica di rettore per non più di due mandati e per un massimo di otto anni, ovvero sei anni nel caso di mandato unico non rinnovabile (art. 2, c. 2, lett. c.). • Costituzione del senato accademico su base elettiva, composto per almeno due terzi da docenti di ruolo dell’università e, comunque, da un numero di membri proporzionato alle dimensioni dell’ateneo e non superiore a trentacinque unità, compresi il rettore e una rappresentanza elettiva degli studenti (si segnala l’esclusione di Presidi e Direttori di Dipartimento) dal Senato Accademico (art. 2, c. 2, lett. e). • Tra le competenze del consiglio di amministrazione (art. 2, c. 2, lett. f): – – • funzioni di indirizzo strategico competenza a deliberare l’attivazione o la soppressione di corsi e sedi; Composizione del CdA (art. 2, c. 2, lett. g): – – numero massimo di undici componenti, inclusi il rettore componente di diritto ed una rappresentanza elettiva degli studenti. prevalente composizione di soggetti esterni: “non appartenenza di almeno il quaranta per cento dei consiglieri ai ruoli dell’ateneo a decorrere dai tre anni precedenti alla designazione e per tutta la durata dell’incarico”. Lettura e analisi del Ddl di riforma dell’Università 28/11/2009 Pagina 5 Prima parte: organizzazione del sistema universitario • Sostituzione della figura del direttore amministrativo con la figura del direttore generale, da scegliere tra personalità di elevata qualificazione professionale e comprovata esperienza pluriennale con funzioni dirigenziali (art. 2, c. 2, lett. i). • Composizione del nucleo di valutazione con soggetti di elevata qualificazione professionale in prevalenza esterni all’ateneo e comunque integrato, per gli aspetti istruttori relativi alla valutazione della didattica, da una rappresentanza degli studenti (art. 2, c. 2, lett. n). Lettura e analisi del Ddl di riforma dell’Università 28/11/2009 Pagina 6 Prima parte: organizzazione del sistema universitario • Attribuzione al dipartimento delle funzioni finalizzate allo svolgimento della ricerca scientifica, delle attività didattiche e formative a tutti i livelli nonché delle attività rivolte all’esterno ad esse correlate o accessorie (art. 2, c. 3, lett. a). • Possibilità di istituire tra più dipartimenti, raggruppati in relazione a criteri di affinità disciplinare, strutture di raccordo, denominate facoltà o scuole (art. 2, c. 3, lett. c), con funzioni di – coordinamento e razionalizzazione delle attività didattiche e di gestione dei servizi comuni; – coordinamento, in coerenza con la programmazione strategica, delle proposte in materia di personale docente avanzate dai dipartimenti – coordinamento del funzionamento dei corsi di studio e delle proposte per l’attivazione o la soppressione di nuovi corsi di studio. • Istituzione di un organo deliberante delle scuole o facoltà composto dai direttori dei dipartimenti in esse raggruppati, da almeno un coordinatore di corso di studio o di area didattica attiva nella struttura, dal presidente della scuola di dottorato, ove esistente, e da una rappresentanza degli studenti (art. 2, c. 3, lett. f). Lettura e analisi del Ddl di riforma dell’Università 28/11/2009 Pagina 7 Seconda parte: delega legislativa in materia di qualità ed efficienza del sistema universitario • istituzione di un Fondo per il merito gestito direttamente dal Ministero dell’Economia • norme sul diritto allo studio • commissariamento degli Atenei in caso di dissesto • meccanismi premiali nell’attribuzione dei finanziamenti • disciplina dell’orario docente • valutazione periodica ai fini dell’attribuzione degli scatti economici • rimodulazione dei trattamenti economici dei docenti Lettura e analisi del Ddl di riforma dell’Università 28/11/2009 Pagina 8 Terza parte: norme in materia di personale accademico e reclutamento Reclutamento e progressione di carriera • Istituzione dell'abilitazione scientifica nazionale (art. 8, c.1). • Le università procedono alla copertura di posti di professore di prima e seconda fascia e all’attribuzione dei contratti di ricercatori a tempo determinato mediante procedure di selezione pubblica basate sulla valutazione delle pubblicazioni scientifiche e del curriculum complessivo dei candidati (art. 9, c.2). • Ricercatori a tempo determinato: i contratti hanno durata triennale e possono essere rinnovati una sola volta per un ulteriore trienni (art. 12, c.4). 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