Materiali di studio VERSIONE MAGGIO 2014 NOTA: LE FIGURE CHE SEGUONO SONO COMPRENSIBILI SOLO COL COMMENTO A VOCE DELL’AUTORE IN QUANTO PRIVE DI DIDASCALIE. [email protected] Patto territoriale (1997) Valutazione tassonomica – 1 l’analisi del testo _______________________ La metodologia di “sviluppo dal basso” ha portato i soggetti pubblici e privati, che qui sottoscrivono, a una riconsiderazione della questione locale e a decidere di innovare il proprio atteggiamento con riferimento a: A - il “sistema ambiente” considerato come risorsa economica di base e contesto di nuove opportunità, cui applicare lavoro e capitali nel rispetto delle regole di una equilibrata interazione uomo-natura; - i principi della collaborazione, della concentrazione e della cooperazione, visti come forme di rapporti sociali utili e rafforzare l’identità comune del territorio e valorizzarne economicamente le risorse umane, storiche e naturali; - la diffusione di consorzi per i servizi, materiali e immateriali, e di organismi associativi e senza scopo di lucro, funzionali a promuovere nuovi saperi professionali, tecnologici, organizzativi; - la diffusione di una leadership di coalizione da selezionare sulla capacità di sintetizzare punti di vista diversi e sulla volontà di attivare, anche nel Cilento, quegli strumenti propri alle “società complesse” che consentono la progettazione e la gestione dei processi di sviluppo. ______________________ [email protected] 1 K I D1 J L M M 1 Patto territoriale (1997) Valutazione tassonomica – 2 la tassonomia [email protected] Programmazione Comunicazione Valutazione: modello astratto* P.O.R. Complem. programm. Programmazione * basato su un caso di studio reale [email protected] Bando Griglia di valutazione Formulario Comunicazione Valutazione Programmazione Comunicazione Valutazione: realtà riscontrata - 1 A P.O.R. Complem. programm. Programmazione A1 Bando A2 Griglia di valutazione Formulario Comunicazione Valutazione Un elemento del POR (con la sigla “A”) viene correttamente richiamato nel formulario (“A1”) e quindi richiamato – ai fini valutativi – nella griglia valutativa (“A2”); questo è ovviamente il caso ottimale; in teoria ogni elemento del POR, del formulario e della griglia dovrebbero avere questo livello di coerenza [email protected] Programmazione Comunicazione Valutazione: realtà riscontrata - 2 P.O.R. Bando ? B Complem. programm. Programmazione Griglia di valutazione B 1 Formulario Comunicazione Valutazione Un elemento del POR (con la sigla “B”) non è richiamato nel formulario; questo comporterebbe un grave handicap per chi formula il progetto; forse conosce bene il POR, e avrebbe quindi potuto fare dei richiami nel suo progetto, ma non ne ha trovato spazio nel formulario; se poi nella griglia valutativa tale elemento fosse compreso (“B1”) il progettista sarebbe oggettivamente penalizzato. [email protected] Programmazione Comunicazione Valutazione: realtà riscontrata - 3 P.O.R. Complem. programm. C Programmazione Bando Griglia di valutazione Formulario C1 Comunicazione Valutazione Un elemento del POR (“C”) è chiaramente presentato nel formulario (C1”), ma non viene valutato perché non presente nella griglia di valutazione; in questo modo si perde la possibilità di giudizio su un elemento importante, e si crea confusione nel progettista. [email protected] Programmazione Comunicazione Valutazione: realtà riscontrata - 4 P.O.R. Complem. programm. C Programmazione Bando Griglia di valutazione D Formulario C1 Comunicazione Valutazione Variante del caso precedente: lo stesso elemento C viene valutato dall’elemento “D” della griglia, erroneamente ritenuto corrispondente di “C” ma in realtà – all’analisi – riferibile ad altri elementi. [email protected] Linee guida sanitarie (2000-2001) 2 indicazioni al ricovero 1/2 3 inquadram. diagnostico 3 4 14 6 terapia chirurgica 13 53 5 6 10 11 Criticità organizzative di II grado Criticità organizzativ e di I grado Raggruppameti nti logici generali Valutazione tassonomica 17 21 22 7 8 23 24 25 26 27 28 Linea guida Ictus cerebrale Criticità organizzativ e di III grado Legenda: Linee logiche (capitoli del [email protected] 9 15 16 18 19 20 # testo) Raccom. di Grado C (o N.C.) # Raccomandazioni di Grado B # Raccomandazioni di Grado A Connessioni tipo “Se… allora” Elementi ‘critici’ (da valutare) Val. servizio formazione ASL PG (2001-2002) Paradigma lazarsfeldiano – 1 la concettualizzazione [email protected] Val. servizio formazione ASL PG (2001-2002) Paradigma lazarsfeldiano – 1 la mappa MANDATO del servizio formativo ASL 2 del Perugino dimensione 1 FORMAZIONE dimensione 2 QUALITA’ dimensione 3 ORGANIZZAZIONE sotto-dimens. 1.1 SVILUPPO RISORSE UMANE sotto-dimens. 2.1 CERTIFICABILITÀ sotto-dimens. 3.1 ORGANIZZAZ. FORMALE sotto-dimens. 1.2 CONOSCENZE sotto-dimens. 2.2 PROGRAMMARE sotto-dimens. 3.2 RISORSE sotto-dimens. 1.3 PROGRAMMAZ. AZIENDALE sotto-dimens. 2.3 PIANI FORMATIVI sotto-dimens. 3.3 METODOLOGIA PROGRAMMAZ. sotto-dimens. 1.4 PROMOZIONE SALUTE [email protected] Esito trattamento Sert MO (2006) Concettualizzazione indicatori – I parte Mandato/Richieste (o: Contesto socio-sanitario) Utente E suo contesto sociale Norme •Comportamenti: •Affettivi •Lavorativi •Verso il Sert •Dannoso per sé: •Con conseguenze legali •Senza conseguenze legali •Dannoso per gli altri: •Con conseguenze legali •Senza conseguenze legali •Frequenza •Via di assunzione •Coattivo •Volontario •Mediato •Polidipendenza (come forma di cambiamento) •Tempo in carico •Adesione/Motivazione •Altri programmi precedenti e loro esito •Altri servizi che hanno in carico •Peggiorativo •Migliorativo •Viraggio: •Fisica •Psichica •Non problematico ma sanzionato •Abuso (danneggia sé e gli altri) •Dipendenza: •Eroina •Cocaina •Cannabis •Poli-dipendenze •durata •Comportamentali (p.es. alimentari) •Sostanze legali (alcol, caffè, nicotina) •Sostanze illegali: Correlate/Non correlate •Correlate •Invalidanti •Non •Non invalidanti correlate •Correlate •Invalidanti •Non •Non invalidanti correlate •Età, Sesso, Stato Civile, Titolo studio •Presenza di figli •Convivenza •Alloggio (possiede una dimora/non ha fissa dimora) •Situazione professionale (ha un lavoro/non ce l’ha) •Provenienza geografica (rinvia a modelli culturali e comport.) •Religione •Applicazione (delle leggi) •Efficacia (delle procedure) •Vuoto di norme e procedure •Chiarezza degli obiettivi •Superfetazione degli obiettivi [email protected] Adeguamento e conformità alle norme sociali Dipendenze patologiche Modalità Modalità Approccio al Uso e Caratteristiche Patol. Psico accesso al servizio e sociografiche Organ. -pat. servizio alle cure comportament o (Leggi, Regolamenti, procedure e consuetudini) Esito trattamento Sert MO (2006) Concettualizzazione indicatori – II parte Risorse/Strumenti/Modali tà •Il SerT: •La rete •Progettazione e organizzazione degli spazi interni •Il Front Office, l’accoglienza •Spost. (da struttura a struttura, per sedi diverse, …) •Relazioni (terapeutiche, di programmazione, …) •Accesso alle prestazioni (da parte degli utenti) •Rete informatica •Infrastruttura informatica •Altri strumenti di base (telefono, fotocopiatrice, …) •Altri strumenti specialistici (e di controllo) -concreti ‘nodi’ della rete: Asl, Comuni, Provincia •Accordi inter-istituzionali di ogni tipo •Afeguata quantità delle R.U. •Adeguata composizione delle R.U. •Protocolli/Procedure (come per “Diagnostici”) •Farmaci •Psicoterapia •Colloqui •Monitoraggio terapeutico •Affiancamento/Orientamento •Atteggiamento pedagogico •Ricoveri ospedalieri •Invio ad altre strutture •Protocolli/Procedure: •Di servizio •A livello professionale •Farmaci •Testistici: •Medici •Psicologici •Educativi •Colloquio e osservazione •Formale (autorità) •Informale (autorevolezza) •Capacità di lavorare in gruppo •Disagio, burn-out, Turn over •Motivazione (Economia) •Formazione pregressa individuale •Aggiornamento e formazione continua •Formazione nell’équipe •Formazione nell’Azienda (comprensione degli obiettivi [email protected] Luoghi E’ un pre-requisito, e agisce trasversalmente su tutti gli altri Tempi Istituzionali/ Di Organizzativi supporto Terapeutici Diagnostici Sistema Tratti Leadership valoriale personologici individuale Formazione Il “set” Strumenti Personale Esito trattamento Sert MO (2006) Gli indicatori – Esempio 1 I N D IC ATO R E : 2) Situazione abitativa P ESO : 1 C H I LO ISTR U ISC E : T 0 : O p. 1° C ontatto/A ccettazione T 1 e +: C ase M an. o/e O p. Socio-E S TR U TTU R A IN D IC ATO R E : S IST ER: 5 = Ha un alloggio, e le condizioni di utilizzo e l’eventuale convivenza (voluta e Sk3 probabile Alloggio + Convivenza accettata) sono comunque giudicate molto buone (al T 0 ) o molto migliori della volta precedente (al T 1 e successivi) 4 3 2 1 = Non ha alloggio; condizioni comunque molto negative (al T 0 ) o molto peggiorate rispetto alla volta precedente (al T 1 e successivi) D EFIN IZIO N I O PER ATIVE , ISTR U ZIO N I, ESEMPI E SU G G ER IMEN TI: Si tratta di una scala autoancorata. Tra Primo Contatto e Osservazione & Diagnosi si registra la situazione abitativa (T 0 ); il nostro interesse riguarda l’eventuale cambiamento al momento della valutazione ( T 1 ). Possibili esempi di peggioramento: da vive solo a convivenza forzata; da convivenza forzata a convivenza conflittuale; da casa grande ad alloggio piccolo e periferico, ecc… Notare che: 1. le variabili utilizzate da Sister (Stabilità dimora e Convivenza) coprono solo in parte l’insieme delle questioni coperte dal nostro indicatore, che fa riferimento, assieme, alla Stabilità della dimora e all’eventuale conflittualità/forzosità/difficoltà della convivenza (e non alla convivenza di per sé). Quindi la variabile OEDT “Convivenza”, così com’è, non è sufficiente per l’indicatore, mentre deve essere parte dell’indicatore questa “conflittualità” (o comunque disagio) che l’operatore conosce solo come conseguenza a suoi colloqui e altre informazioni non registrate. Ribadiamo che ogni scala autoancorata, basata per di più su elementi di conoscenza diretta non registrati da Sister (come è nel nostro caso), presuppone di lasciare un certo margine alla cosiddetta “soggettività”, alla quale opponiamo l’indicazione di scrivere, in una breve nota inclusa nel database, la ragione del punteggio; inoltre, si lascerà una matrice compilata in automatico (la trovate qui sotto l’indicatore). Nel complesso, fra l a matrice, l’indicatore, e la breve nota esplicativa, si forniranno tutti gli elementi per una comprensione massima. Nota esplicativa aggiuntiva (a cura dell’operatore che attribuisce il punteggio) E’ stato attribuito il punteggio ha causa di… … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … … . ………………………………………………………………………………………………………… NB: Volendo, sarà possibile disporre di un quadro riepilogativo autom atico con le 2 variabili Europee (OEDT) disponibili in SISTER. Aiuta a leggere le inform azioni utili per la com pilazione dell’indicatore D IM O RA CO N VIVEN ZA Solo con Genitori con Partner con Partner & Figli Con Amici Altro Non Noto [email protected] Dimora STABILE (abitazione privata) Dimora Temporanea (Hotel/Pensione) Dimora Instabile (Senza Fissa Dimora) Istituzioni (Comunità, Carcere, Ospedale, ecc..) Non Noto Esito trattamento Sert MO (2006) Gli indicatori – Esempio 2 IN D IC A T O R E : 4 )C o m p e te n zaR e la zio n a lee dA u to P e rc e ttiv a S T R U T T U R AIN D IC A T O R E : 1. 2. 3. 4. P E S O : 2 ricon osceilrisch io? h aun ab uon aqualitàdellarelazion econaltri? h acapacitàdiattesa? èingradodich iedereaiuto? ècon sapev oledellaprob lem aticitàdellapropriadipen den za? èingradodiconseguireobiettividim edio-lun goterm in e(p.es.titolodi studio,paten te,… )? C H IL OIS T R U IS C E : P sicolog oopsichiatra S IS T E R : S k10on ew S K 24 Q uadrodaaggiun gerein S istercon : -data -operatore -le6variabili(SIN O + note D E F IN IZ IO N IO P E R A T IV E ,IS T R U Z IO N I,E S E M P IES U G G E R IM E N T I: E ’un asem plicechecklist;allapresaincarico(oappen aèpossib ileav ereun ain form azion ecerta)sisegn a‘1’perogn i ‘S ì’e‘0’perogn i‘N o’.Ilpun teggioinv alutazion eèlasem plicesom m a.Ilpun teggiototalepuòquin dian dareda0(h a ricev utotutti‘zero’,quin dinonricon osceilrisch io,nonh aun ab uon arelazion econglialtri,etc,)a6(h aricev utotutti ‘1’,ov v erotutti‘S ì’). [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] [email protected] Progetto Equal “Artemis” (2004-2005) Brainstorming S ig la O B U T In d ic a to re C onseg uim entoobiettiv isull’utenza (S erv iziall’uten za;In tegrazion e;C oin v olgim en tocategoriein teressate;In form azion e;M iglioram en to qualitàdellav ita;A pproccioprev en tiv o;O m ologazion eprocedure;… ) O B C N C onseg uim entoobiettiv idicontesto (C oordin am en to; C ostruzion e rete istituzion ale; In tegrazion e; S en sib ilizzazion e; R apporto in teristituzion ale;In form azion eallacollettiv ità;S perim en talità;… ) S O S T S ostenibilità (C oordin am en to; C ostruzion e rete istituzion ale; In tegrazion e; S en sib ilizzazion e; R apporto in teristituzion ale;C oin v olgim en tocategorie in teressate;F igureprofession alicom peten tifuture;… G R L V G ruppodilav oro (L in guaggi div ersi; P iù pun ti di v ista; C on oscen za altre realtà; P rob lem i del gruppo; V ision e m ultidisciplin are;C om peten zedelgruppo;A rricch im en toprofession ale;… ) L av orodig ruppov ersol’interno G R IN (C oordin am en to; L ab oratorio; C on oscen za altre realtà; C oin v olgim en to categorie in teressate; L in guaggio com un e su tem atica h an dicap; C am b iam en to culturale; In con tri; D ifficoltà operativ e; C on div ision edeirisultati;A ccettazion eev en tualefallim en to;… [email protected] Progetto Equal “Artemis” (2004-2005) S.P.O. 1 SOST 1 OBCN 2 AMIS 3 GRES O BIETTIVI DI CONTESTO 4 RIST 5 2 RIUM 6 AMCL 7 3 OBUT 8 MTEN 9 ENTI 10 GRIN 11 4 RINF 12 GRLV 13 MOTV 14 14 13 12 11 10 9 8 OP ERATI VI TÀ [email protected] 7 6 5 DEL GRUPPO 4 3 2 1 Indic. Commenti alla valutazione Valutazione Peso (1÷5) Valore totale (val x peso) AM C L Si è cercato di individuare nel Territorio iniziative, progetti, programmi da utilizzare quale indice per valutare l’interesse, la sensibilità della Regione ad Artemis. In sintesi gli elementi raccolti sono stati i seguenti: 1. Esistenza di un Bando rivolto ai Disabili finalizzato alla realizzazione di percorsi di inserimento lavorativo, nello specifico attivazione di un numero limitato di stage retribuiti. Dalla condivisione di gruppo è emerso che il Bando risponda più ad un’esigenza politica immediata (necessità di utilizzare fondi) che ad un intervento che tenga conto della presenza dell’Equal Artemis dedicato alla disabilità ed ai risultati che lo stesso ha finora prodotto; inoltre è stato osservato quanto il Bando profili un’iniziativa spot lontana da una progettazione ad ampio respiro; 2. Si evince l’Assenza al tavolo di Artemis di Rappresentanti della Regione Molise, sebbene gli stessi siano stati opportunamente invitati; 3. Si riporta l’assenza significativa al Tavolo DIN (Disability Italian Network) della Regione Molise, nota di demerito condivisa con la Regione Calabria; 4. Il CDH offre supporto teorico informativo attraverso la messa a disposizione della Biblioteca, che seppur fornita resta un supporto teorico, in quanto il CHD non ha per il momento messo in campo interventi di tipo operativo; 5. E’ emersa una grande difficoltà nel reperire informazioni che attestino la conoscenza di Artemis da parte del territorio. tale assenza è già un indice della scarsa conoscenza.. Alla luce della condivisione dei punti sopra riportati, il gruppo ha individuato le azioni da mettere in atto: A/ Azioni di sensibilizzazione che divulghino le linee guida di Artemis. Tali azioni di sensibilizzazione sono dirette in primis alle istituzioni, alle scuole, e ai punti di snodo della rete sociale (coordinatori, associazioni…) B/ Mainstreaming Orizzontale e Verticale C/ Piccolo Piano di Comunicazione della cui realizzazione si curerà la Dott. Paola Di Sabato. [email protected] 2 2 4 Progetto Equal “Artemis” (2004-2005) Rappresentazione grafica della sintesi dei risultati 1^ valutazione 2^ valutazione incremento della seconda valutazione 3^ valutazione valore della prima valutazione [email protected] seconda valutazione terza valutazione Progetto Equal “Artemis” (2004-2005) Rappresentazione grafica dell’andamento degli indicatori [email protected] Progetto Equal “Artemis” (2004-2005) Swot relazionale E lem ento 1)gestione universitaria 2)M oltipartner anchediversi 3)M otivazionee qualitàrisorseum . 4)R igiditàbudget e suagestione 5)C om unicazione, m arketing, … 6)Scarso coinvolgim . utenti 7)B isognoreale, attualitàdelprog. 8)M ancanzadi paternitàistituzioni 9)M ancanzagener. sensibilità Tot. 1 2 3 -1 +1 4 5 6 7 8 +2 -1 0 0 0 +1 0 +1 0 0 0 0 +1 0 0 +2 -1 -1 -1 +1 0 -1 -3 0 0 0 0 0 +2 +1 0 +1 +1 +4 0 0 +2 +5 0 +2 +2 +2 +6 +1 -1 +1 +1 0 0 0 0 +1 0 0 0 +1 +2 0 0 0 0 0 0 +2 0 0 0 +1 +1 0 0 0 0 0 +2 +1 0 +1 5 3 2 4 6 4 2 3 [email protected] Tot. 9 +4 8 Progetto Equal “Artemis” (2004-2005) Agenda dei fatti rilevanti [email protected] Diffusione di informazioni mirate Necessità di incentivi agli investimenti 0 0 0 0 +2 +2 -1 +3 0 +2 0 +2 0 0 +2 +5 -1 +1 0 +1 0 -1 0 0 +2 0 0 +2 +4 0 0 0 -1 -1 0 0 +2 +2 0 -1 0 -1 +3 Distanza Fisica/ Psicologica Cultura Comune Crisi Finanziaria -1 Cultura Comune 0 0 Distanza Fisica/Psicologica 0 0 0 Trasferimento di know how 0 0 0 0 Necessità di incentivi agli investimenti 0 0 0 0 0 Diffusione di informazioni mirate +1 0 0 -1 +1 0 Disponibilità di professionalità esperte +2 0 0 -1 +1 0 +2 Scarsa propensione 0 all’investimento all’estero 0 0 +2 0 +2 0 0 4 0 0 7 3 6 5 2 TOTALE [email protected] TOTALE Scarsa propensione all’investimento all’estero 0 Trasferimento di know how Disponibilità di professionalità esperte Accompagnamento Istituzionale Crisi Finanziaria Accompagnamento Istituzionale Swot relazionale coop. italo-argentina (2004) +4 11 Relazione fra Fondi in un Interreg (2003) N.G.T. MISURE POR OB. 3 EQUAL LEADER A1 – Organizzazione Servizi per l’Impiego 4 3 3 4 A2 – Inserim. m.d.l. approccio preventivo 3 3 3 4 A3 – Inserim. d.l.d. 3 3 0 4 B1 – Inserim. gruppi svantaggiati 5 3 0 0 C1 – Adeguam. sistema formaz. professionale 5 0 4 3 C2 – Prevenzione dispersione scol. e format. 0 0 0 0 C3 – Formazione superiore 0 0 4 0 C4 – Formazione permanente 0 3 4 0 D1 – Sviluppo formaz. continua PMI 0 3 3 4 D2 – Adeguamento competenze P.A. 0 3 0 0 D3 – Sviluppo imprendit. nuovi bacini 4 4 3 4 D4 – Miglioramento risorse umane R&S 0 3 4 3 E1 – Promozione femminile m.d.l. 3 4 3 3 [email protected] INTERREG OB. 2 Mappa concettuale logica programma (20032004) Integrazione Programma XYZ Obiettivo principale n o Fine Altri programmi con analogo obiettivo Obiettivo implicito trasversale Altro obiettivo decisioni Beneficiari (1) Investimento altra Istituzione Modalità 1 sì Modalità 2 Presenza di un determinato fattore Costruzione della rete e sviluppo ‘cultura’ n o Rete? Erogazione servizi Fine [email protected] (2) n o sì Collaborazione ISI con altri progetti territoriali Altro prog. Altro prog. Altro prog. Altro prog. Comunicazione (vari tipi per vari target) Efficacia? (3) n o sì Servizi concreti conseguenti l’obiettivo Fine Dip. Prevenzione Perugia (2004-2005) Mappa concettuale - 1 Il Dip. ha il compito di “assicurare alla popolazione di riferimento l’individuazione, la valutazione delle cause di nocività e malattia umana e animale, nonché dell’impatto sulla salute delle politiche ambientali e sociali” Obiettivi: Contesto Individuare Mandato istituzionale Valutare Comportamenti Altri Enti Società civile Politiche Scienza, EBP Norme a vari livelli ‘Filtro’ operato dal contesto, cultura professionale ‘locale’ Leggi Regolamenti Procedure formalizz. Individuazione dei pericoli Risorse Attiva Passiva Valutazione dei rischi Val. efficienza Val. efficacia esterna [email protected] Azioni del Dip. Val. efficacia interna Dip. Prevenzione Perugia (2004-2005) Mappa concettuale - 2 Il Dip. ha il compito di “promuovere azioni per la mitigazione dei fattori di rischio e ove possibile per la rimozione delle cause di nocività e malattia, umana e animale, mediante iniziative coordinate con i Distretti…” Individuazione e valutazione cause di nocività, … Obiettivo: ”interventi diretti sui rischi” Obiettivo: “Supporto alla Direzione Generale” Eventuale coordinamento con altri Enti o privati Obiettivo: “informaz., comunicaz., educaz.”, anche obiettivi di uguale livello Vedi figura 6 Mandato istituzionale [email protected] Dip. Prevenzione Perugia (2004-2005) Mappa concettuale – 3 (sintesi delle quattro mappe) Mandato Altri Enti Società civile Contesto Il Dipartimento Scienza, EBP ‘Filtro’ operato Cultura ‘locale’ dal contesto, professionale . Individuazione istituzional e Norme a vari livelli Leggi Regolame nti Procedure formalizz. Risorse dei pericoli Attiva Passiv a Valutazione dei rischi Informaz. Comunicaz. Educaz. Destinatari: Operator i di settore Collettività [email protected] Cittadini Intervent i diretti sui rischi Direzione aziendale Politiche del lavoro lombarde (2008-2009) Analisi delle relazioni fra interventi – 1 La griglia [email protected] Politiche del lavoro lombarde (2008-2009) Analisi delle relazioni fra interventi – 2 I risultati Baricentri interventi di politica del lavoro [email protected] Baricentri obiettivi principali delle politiche Politiche del lavoro lombarde (2008-2009) Scala di distanza valoriale [email protected] Servizi di placement universitari (2008-2009 Analisi multicriteri – mappa finale [email protected]