Pluralità di esperienze nella formazione e
nella professione del servizio sociale
in Europa
Annamaria Campanini
Università di Milano Bicocca
Past President European Association of
Schools of Social Work
“Il servizio sociale favorisce il cambiamento,
la soluzione dei problemi nelle relazioni
umane e l’ empowerment e la liberazione
delle persone, per promuovere il benessere.
Utilizzando le teorie del comportamento
umano e dei sistemi sociali, il servizio
sociale interviene nel punto in cui le
persone interagiscono con il loro ambiente.
I principi dei diritti umani e della giustizia
sociale sono fondamentali per il servizio
sociale”.
IASSW-IFSW luglio 2001
DEFINIZIONE
STOCCOLMA luglio 2012
IN QUESTO PERIODO LA DEFINIZIONE
INTERNAZIONALE E' MESSA IN DISCUSSIONE
PER TROVARE UNA FORMULAZIONE CHE
POSSA ESSERE USATA A LIVELLO MONDIALE,
MA CHE CONSENTA DI TRADURRE
OPERATIVAMENTE LE SPECIFICIA' PRESENTI
NEI DIVERSI CONTESTI.
PARTECIPATE A QUESTO PROCESSO
COMPILANDO IL QUESTIONARIO SU:
WWW. EASSW.ORG
Nonostante
questa definizione comune,
il lavoro sociale
si presenta con diverse
caratteristiche e sfaccettature.
Lavoro sociale è la traduzione letterale di
“social work”, ma a che cosa ci si
riferisce esattamente?
• Servizio sociale inteso come disciplina e
professione?
• L’intervento nel contesto sociale di
diverse figure professionali ?
• Quali professioni sociali sono ricomprese
nel termine social worker?
Al di là dell’aspetto nominalistico, quando
ci si trova a livello internazionale o
europeo è estremamente difficile dare
una risposta univoca a queste domande,
infatti il significato che si attribuisce è
strettamente collegato con il contesto
storico, le linee di politica sociale e le
strutture correlate al livello nazionale a
cui ci si riferisce.
 Social work è stato tradotto come
servizio sociale e social worker è
diventato assistente sociale
Si è maggiormente individuata la
professione, ma al tempo stesso questa
traduzione evoca confusione con il
servizio inteso come contesto dove
l’assistente sociale opera e anche con
altre professionalità a carattere
assistenziale (es. ADB)
La traduzione è stata generalmente più
fedele (sozial arbeit, trabajo social…)
Necessità di specificare il termine
aggiungendo aggettivi ( es. qualified,
professional) o trovare un nuovo termine
(es. sozionom in Svezia) per indicare chi
ha la formazione accademica
La varietà delle professioni sociali può
essere vista, secondo Lorenz, come un
potenziale evolutivo in quanto ne
evidenzia il radicamento nel contesto
sociale e il fecondo intreccio con fattori
di tipo storico, culturale, politico che
portano a caratterizzazioni specifiche
delle figure professionali, del loro
intervento e dei processi formativi
SI COLLOCANO A DIVERSI LIVELLI
 TIPO DI PROFESSIONISTA A CUI CI SI
RIFERISCE
 DECLINAZIONE DEL RUOLO SVOLTO
NEL CONTESTO SOCIALE
 PERCORSI FORMATIVI
 Assistente sociale
 Educatore (social pedagogue)
 Youth worker
 Community worker
………
CONSULENZIALE/TERAPEUTICA (ad esempio nei
paesi scandinavi)
EDUCATIVO/PEDAGOGICA (ad es. Germania,
Danimarca, Lussemburgo e Olanda)
SPECIALISTICA (es. lavoro di comunità, con i giovani,
probation, advocay, lavoro)
GENERALISTA (ad es.Italia, Finlandia)
ASSISTENZIALISTA per un forte coinvolgimento in
attività connesse con un aiuto materiale ed economico
(molti paesi dell’Est che stanno combattendo contro la
povertà)
Malgrado il processo di
armonizzazione proposto
dalla dichiarazione di Bologna (1999),
persistono differenze significative
nella formazione al servizio sociale
in Europa
Articolazione degli studi in BA e MA
 ECTS (European Credit Transfer
System)
Modularizzazione
Diploma supplement
Più trasparenza e comparabilità
 Discussione sulla lunghezza dei
programmi (BA e MA )
Le conferenze di Dublino e Helsinki
hanno stabilito dei descrittori di
qualificazione per ogni livello, ma non la
lunghezza formale dei rispettivi
programmi
Una racommandazione a livello generale
(Helsinki, marzo 2003) propone:
BA da 180 a 240 ECTS per programmi a
tempo pieno della durata di tre / quattro
anni
MA da 60 a 120 ECTS
CAMBIAMENTI DEL SISTEMA
FORMATIVO EUROPEO
• Strutturazione dei curricula basati sulle
competenze
• Metodologia Tuning per la costruzione dei
curricula (centralità dello studente,
modularità, l'attenzione agli output dei
processi formativi)
Nella tipologia delle istituzioni che
formano al servizio sociale
Nella durata dei percorsi formativi
Nella strutturazione dei curricula, a
livello di contenuti disciplinari
Nel rapporto tra formazione teorica e
tirocinio
Nelle metodologie didattiche
Nella presenza di attività di ricerca
Nel ruolo dello studente rispetto al
processo di apprendimento
Università
 Istituti pubblici o privati (Fachocchshule,
Hogeschool, IRTS).
In alcuni Stati (come Polonia e Lituania)
sono ancora contemporaneamente presenti
diverse tipologie di contesti educativi
La Chiesa mantiene un ruolo significativo in
alcuni paesi dell’est come la Romania e
l’Ungheria, dove la preparazione al servizio
sociale è intrecciata con il diaconato .
L’istituzione in cui si svolge la formazione
 la rappresentazione sociale e
l’importanza che si attribuisce alle
diverse istituzioni
Sono strettamente correlate alla storia
del servizio sociale in ciascun paese
L’accesso a corsi avanzati, quali il
dottorato di ricerca, risulta, ad esempio,
molto più difficoltoso se lo studente non
ha frequentato un corso di laurea
universitario, ma ha compiuto i suoi studi
in una Fachhochshulen come in
Germania o in una Hogeschoolen come
in Olanda.
E’ interessante notare come
l’inserimento nell’Università non solo
produce una differente legittimazione del
ruolo dell’assistente sociale (così come è
avvenuto in Italia), ma porta anche ad
uno status più elevato della professione.
Due studi effettuati dalla Rete Tematica
EUSW (Campanini A, Frost E., European
Social Work. Commonalities and
differences, Carocci, Roma 2004;M.
Asunción Martinez-Román, Social work
education in Europe: The Bologna
process and the challenges for the future
of social work, in Frost E., Freitas M.J,
Campanini A, Changing social work
education in Europe, Carocci, Roma 2007
 In talune realtà era presente un curriculum
di tre anni (ad es. in Spagna e Belgio),
 in altre, in accordo con le linee guida della
dichiarazione di Bologna, il percorso si era
articolato in un “tre più due” (Italia,
Norvegia, Estonia)
alcuni Stati avevano un curriculum di
quattro anni (Olanda, Germania,Grecia,
Cipro, Islanda),
 in altri il titolo di assistente sociale si
raggiungeva dopo un corso di cinque anni
(ad esempio in Portogallo).
Secondo una ricerca svolta a luglio
del 2013, all'oggi, pur avendo tutti i
paesi aderito alle linee guida del
processo di Bologna, permangono
differenze:
BA180+ MA 120 credits (3+2 years)
Albania, Austria, Belgio,Bosnia Herzegovina,
Repubblica Ceca, Estonia, Finlandia,
Francia,Ungheria, Islanda, Italia,Lituania,
Lussemburgo,Moldavia,Norvegia,
Polonia,Portogallo, Romania, Slovacchia,
Svezia, Svizzera, Gran Bretagna
Titolo richiesto per esercitare
La Finlandia richiede MA
La Svezia dà il titolo di sozionom con 3 anni e
mezzo
BA 240+ MA 60 crediti (4+1 years)
Bulgaria, Croazia, Latvia, Olanda, Cypro,
Macedonia, Malta, Grecia,Serbia, Spagna,
Slovenia
Titolo richiesto per esercitare
BA
Altre configurazioni
La Germania ha strutture differenti in
relazione ai diversi Lander
L'Irlanda ha percorsi differenti a seconda
delle strutture (università/colleges)
4+2 Turkey, Ukraine, Russia-Kabardino
Balkarian State
Presenza di Master e Dottorato
La laurea magistrale è presente sempre nei
contesti universitari, si sta diffondendo anche
nelle Unversities of applied sciences.
Il dottorato in servizio sociale è presente in
molte realtà universitarie come specifico di
servizio sociale, mentre altre volte è inserito
come percorso in altri dottorati
Diversificazione occupazionale BA e MA
Viene indicata una diversità a livello di occupazione
in Austria, Francia, Lussemburgo Olanda dove il MA
dà accesso a posizioni di leadership, di project
Manager e di pianificazione. Oltre a questo in
Germania e in Portogallo si sottolinea che il titolo dà
accesso a posizioni di recerca, mentre in Norvegia,
Cipro e Danimarca a posizioni di supervisore e
consulente. In quasi tutti I paesi, come già
evidenziato sopra, Il MA è una condizione, insieme
ad altre per l'accesso all'insegnamento.
Generalmente le discipline che sono alla
base della formazione al servizio sociale
fanno riferimento alle scienze umane,
sociologia, psicologia e pedagogia e
sono affiancate da studi di politica
sociale e giurisprudenza.
In alcuni paesi dell’est si studia la
teologia
La diversa enfasi che viene data a questi
insegnamenti contribuisce ad una
differenziazione del ruolo professionale.
 Nei curricula si attribuisce un peso
diverso alla preparazione professionale,
in riferimento, sia al numero di ore
dedicate alla teoria ed alla metodologia
del servizio sociale, sia al tirocinio ed
alle strategie didattiche con cui si
strutturano i processi di apprendimento.
Come in Italia, anche in Europa troviamo le
articolazioni più varie, in relazione a:
Presenza del tirocinio nei diversi anni
N. ore per anno di corso,
Esperienza compatta o diluita nel
periodo didattico
Dalle interviste emerge la presenza
di una struttura organizzativa molto
forte con personale incardinato
negli istituti di formazione,
prevalentemente assistenti sociali
La definizione dei termini è piuttosto
variabile.
Supervisore in alcuni casi è il docente di
pratica o l’assistente sociale che segue lo
studente nell’università.
In questi casi viene definito tutor
l’assistente sociale che affianca lo
studente nell’ente
Nella struttura di tirocinio sono
impegnati spesso i docenti che svolgono
funzioni di guida e di accompagnamento.
In gran parte delle realtà esaminate la
funzione di supervisione ha una forte
valenza didattica e viene svolta dalle sedi
formative
In tutti i contesti sono previsti incontri
individuali e collettivi con gli studenti
Emerge la presenza di un processo di
accompagnamento molto significativo e,
anche dal punto di vista del numero di
ore, piuttosto consistente
Sono previsti da tutte le sedi formative
incontri con i supervisori degli enti con
modalità e cadenze variabili. Ai docenti
spesso viene riservato un numero di ore
per questa attività
Interessante l’utilizzo degli strumenti di
comunicazione informatica quando vi
sono difficoltà di incontro.
Anche all’estero è presente
quasi ovunque la convenzione
con gli enti di tirocinio
In linea generale sono definiti criteri
molto precisi sulla base dei quali viene
effettuata la valutazione che varia, nelle
modalità, da un paese all’altro
Molta enfasi viene data
all’autovalutazione da parte dello
studente
Presenza di metodologie attive
Strutturazione dei curricula in moduli
Costruzione dei contenuti in relazione
alle competenze
Responsabilizzazione dello studente
rispetto al processo formativo
Requisiti di ingresso per gli studenti
A d eccezione di Olanda e Belgio che non attivano
alcuna selezione, in genere gli studenti accedono
con una valutazione sulla votazione della maturità o
con test di cultura generale, alcuni predisposti a
livello nazionale (Svezia, Turchia). Una valutazione
delle motivazioni, delle attitudini e delle esperienze
pregresse viene realizzata in Portogallo, Lituania,
Latvia, Germania. Svizzera Slovacchia, Finlandia,
Danimarca, Francia e Regno Unito.
Requisiti per accedere alla docenza
Il documento sui Global Standard definisce negli articoli
(5.1-5.2) che I docenti devono avere almeno una
qualificazione a livello di Masters in servizio sociale (o
in discipline affini per le nazioni dove il servizio sociale e
allo statu nascenti).Nella collocazione come docenti,
supervisori o tutor e nell'attribuzione di incarichi
amministrativi deve essere previsto un tempo per la
ricerca e le pubblicazioni. Nella Raccomadazione
Europea (2001/1) si dice che “ I docenti di servizio
sociale nelle istituzioni universitarie devono avere
esperienza personale della pratica di servizio
Requisiti per accedere alla docenza
Dalla ricerca emerge chiaramente che nella stragrande
maggioranza dei paesi per insegnare servizio sociale è
richiesta una qualificazione specifica in servizio sociale a
livello di BA, MA e in molti casi anche di dottorato. La
partecipazione in attività di ricerca e le pubblicazioni
scientifiche sono citate come requisito aggiuntivo
importante.
La ricerca di servizio sociale dovrebbe
offrire un supporto concettuale nella
comprensione dell’ utilità dei diversi
modelli teorici e dell’efficacia dei metodi
di intervento adottati dal servizio sociale
professionale (la cosiddetta “evidence
based practice”, pratica basata
sull’evidenza o buone prassi) .
Nonostante in molti paesi si sottolinei
l’importanza, per il servizio sociale del
loro paese, di una ricerca sviluppata in
relazione alla pratica e incorporata nel
contesto accademico, con una piena
legittimazione a livello disciplinare,
questo processo non si è ancora radicato
dappertutto.
Vi è convergenza da parte di tutti sul fatto che
la ricerca sociale e le pubblicazioni siano
considerate come un aspetto importante
per la crescita del servizio sociale. In alcune
nazioni questo processo è già presente allo
stato attuale (ad es. Svezia, la Spagna si sta
dando molto da fare), mentre in altre (es.
Estonia, Reppublica Ceca, Italia) è visto
come una sfida fondamentale per il futuro.
Autonomia disciplinare, dipartimenti di
servizio sociale
Il riconoscimento di un'autonomia
disciplinare è molto elevata (Belgio, Bosnia,
Cipro, Croazia, Danimarca,Finlandia,
Germania
Lituania,Macedonia,Norvegia,Portogallo,
Slovenia,Spagna,Svezia,Svizzera,Turchia,
Ucraina,Uk )
Ancora più alta la presenza di dipartimenti di
servizio sociale.
Centri di ricerca
Vengono segnalati centri di ricerca in
Austria, Belgio,Croazia,Danimarca,Finlandia,
Francia,Germania,Irlanda,Lussemburgo,
Macedonia, Olanda, Portogallo,Slovacchia,
Svezia, Svizzera,UK.

PRINCIPI E VALORI

LA MISSION PROPOSTA NELLA DEFINIZIONE
INTERNAZIONALE

LE SFIDE (INVECCHIAMENTO POPOLAZIONE,
IMMIGRAZIONE, POVERTA’, EFFETTI DELLA
GLOBALIZZAZIONE E DEL MANAGERIALISMO…)

LE STRATEGIE (INCLUSIONE SOCIALE,
PARTECIPAZIONE DEGLI UTENTI, PRATICA ANTIOPPRESSIVA…)
La prevalenza del genere femminile
nelle professioni sociali
Il non riconoscimento di uno status
simile a quello attribuito ad altre
professioni
Il coinvolgimento in progetti europei
L’importanza della ricerca
Il bisogno di dialogare con le altre
discipline
 Progetti Erasmus / Socrates (scambio di
docenti e studenti, Programmi Intensivi,
Sviluppo di Curricula Comuni)
2002 EUSW- European Social Work
Commonalities and differences Thematic
Network
Convegni Europei (Bruxelles 10/13
aprile 2010- www.ensact.eu)
Lifelong Learning
• necessità di realizzare processi di
apprendimento lungo tutto l'arco della vita
(Consiglio d'Europa 2000)
• piano per la formazione permanente di
assistenti sociali e assistenti sociali
specialisti (Ordine Nazionale Assistenti
Sociali)
Problemi
• gli effetti della globaizzazione che ha reso
sempre più complessi i problemi di cui il
social work si deve occupare (povertà,
migrazioni forzate, sfruttamento e violenza
su donne e minori, traffico di esseri umani,
pandemie, effetti dei disastri ambientali e
delle guerre)
Problemi
• New public Management con l'introduzione
di tagli nelle spese del welfare, ma anche
con una burocratizzazione della professione
• Crisi economica con riduzioni di
finanziamenti alla formazione superiore.
Necessità
• lo sviluppo di percorsi articolati BA e MA in
grado di offrire una preparazione consona
alle esigenze della società contemporanea
• il consolidamento teorico della disciplina
• un incremento della ricerca, anche
attraverso la costituzione di dottorati
L'orientamento della formazione: i
curricula basati sulle competenze
individuazione delle competenze da formare
vs piani di studio costruiti sulla base delle
risorse docenti disponibili
focus sulla modularità vs centratura sulle
discipline
orientamento sullo studente vs centralità del
docente
metodologie attive vs lezione cattedratica
Prospettive
sviluppo di processi formativi che:
* sottolineino le connessioni tra problemi
locali e gli effetti della globalizzazione
* stimolino lo studente a partecipare alle
diverse opportunità offerte dai progetti
Socrates Erasmus per abituarlo a
riconoscere, muoversi e affrontare contesti
differenti (pilotaggio attraverso il caos)
Prospettive
* focalizzino l'attenzione sul tema dei diritti
umani e della giustizia sociale
* affrontino il tema delle differenze (di
genere, di cultura, di provenienza, di
religione...)
* sviluppino una sensibilità sulla possibilità
di sviluppare interventi che riducano le
disuguaglianze strutturali e le
discriminazioni
Prospettive
* rinforzino l'area comunicativa, soprattutto
in relazione all'incontro con persone di
altre culture
* attivino processi di integrazione tra
l'approfondimento teorico e la dimensione
operativa, attraverso la riflessività e
percorsi di riconoscimento e
apprendimento dall'errore
RISPETTO ALLA FORMAZIONE:
- Curricula più orientati a fornire supporti
teorici utili allo sviluppo di competenze e
alla professionalizzazione
- Uno sguardo più attento alla dimensione
europea e internazionale nella
formazione
- La presenza di docenti incardinati che
formino un team didattico
- Docenti di servizio sociale con
esperienza professionale
- La ricerca di strumenti pedagogici utili
per sviluppare una formazione più attiva
- Una presenza più significativa di attività
di ricerca di servizio sociale orientate sia
allo sviluppo teorico che all’analisi e alla
valutazione delle pratiche professionali
 Un ripensamento sul rapporto tra le differenti
professioni che concorrono al lavoro sociale
(es. educatori)
 Un approfondimento sulle implicazioni di una
scelta di specializzazione Vs un approccio
generalista
Il recupero di interventi a valenza terapeutica
Attenzione alle dimensioni di una pratica
Anti-oppressiva
Acquisizione di competenze legate alla
Advocacy
Attenzione alla partecipazione degli utenti
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