Le Fluttuazioni cicliche: un’introduzione teorica I cicli economici • Il livello dell’attività economica fluttua di anno in anno. • In generale la produzione di beni e servizi cresce nel tempo. • Ad esempio, in media, negli ultimi 50 anni, la produzione negli USA è cresciuta di circa il 3 per cento l’anno. • In alcuni anni, però, la crescita normale non si verifica, e si genererà così un rallentamento produttivo o una recessione. • Secondo una definizione classica (anche se recentemente mutata) dell’NBER, si ha recessione quando il livello destagionalizzato del PIL trimestrale si riduce per due trimestri consecutivi. Lo studio del ciclo economico nel tempo • Burns e Mitchell (1946) definiscono il ciclo economico nella maniera seguente: “it consists of expansions, occuring at about the same time in many economic activities, followed by similarly general recessions, contractions and revivals which merge into the expansionary phase of the next cycle”. Il ciclo economico è quindi un fattore latente, implicito nei comovimenti - ricorrenti ma non periodici - di indicatori di attività economica in diversi settori e/o aree geografiche. • Sulla base degli studi di Burns e Mitchell, l’NBER elabora oggi una metodologia ampia e articolata per individuare i tre maggiori aspetti che caratterizzano il ciclo economico: − la generalità − l’ampiezza − la diffusione. Le Fluttuazioni di breve periodo: definizioni del ciclo • Metodologia NBER: basata sul concetto di “classical cycle”, si focalizza sulle fluttuazioni nel livello assoluto dell’attività economica. • «A recession is a significant decline in economic activity spread across the economy, lasting more than a few months, normally visible in real GDP, real income, employment, industrial production, and wholesale-retail sales. A recession begins just after the economy reaches a peak of activity and ends as the economy reaches its trough. Between trough and peak, the economy is in an expansion. Expansion is the normal state of the economy; most recessions are brief and they have been rare in recent decades.» Le Fluttuazioni di breve periodo: fasi del ciclo 1 RECESSIONE O DEPRESSIONE RIPRESA • Una recessione è un periodo caratterizzato da redditi reali in diminuzione e disoccupazione in aumento. • Una depressione si ha in presenza di una severa recessione. I tre aspetti che caratterizzano il ciclo economico secondo l’NBER • La generalità riguarda la scelta delle variabili che devono comporre il “ciclo di riferimento”. Infatti si ritiene che una singola misura di attività economica, come il PIL, non sia attendibile per la determinazione dei punti di svolta. • L’ampiezza è il processo volto a stabilire i punti di svolta (ossia i massimi e i minimi che segnano l’inizio e la fine di una fase di espansione e di una di contrazione) dei comovimenti ciclici dell’attività economica generale. Ogni ciclo deve durare non meno di quindici mesi e ciascuna fase espansiva o recessiva non meno di cinque. • La diffusione indica il livello di diffusione delle oscillazioni nei diversi settori e viene calcolata come la percentuale di variabili in fase di espansione e di recessione sul totale di quelle analizzate. Ulteriori sviluppi... • Nel corso degli anni Novanta, Stock e Watson (1999) hanno proposto un approccio meno laborioso rispetto a quello dell’NBER. • Il ciclo viene definito come un fattore latente in un modello stato-spazio. Utilizzando un numero limitato di serie rilevanti, si identifica una variabile latente che riassume le caratteristiche comuni delle serie originarie. L’andamento dell’indicatore coincidente ed anticipatore viene poi definito sulla base dei risultati della stima. • L’analisi per componenti principali svolge un ruolo fondamentale in questo tipo di approccio. Infatti, la tecnica permette di sintetizzare l’informazione espressa nelle serie storiche originarie e di rappresentare il movimento comune e non osservato delle stesse. Le Fluttuazioni di breve periodo: definizioni del ciclo • Metodologia CEPR: si fonda sul concetto di “growth cycle” che identifica il ciclo con le deviazioni dell’attività economica dal trend di lungo periodo. • IL CEPR integra i tratti peculiari della metodologia classica dell’NBER (l’identificazione della variabile ciclo di riferimento nella componente ciclica del PIL europeo con frequenza trimestrale) e dei più recenti contributi di Stock e Watson (1999, 2002). • «€-coin is a monthly estimate of the underlying growth rate of the euro area GDP and provides a comprehensive and reliable assessment of the euro area economic outlook. • €-coin gives an early estimate of Euro area growth performance in terms of quarter-on-quarter changes in GDP. • It sheds light on the trend in GDP, because it removes short-run fluctuations and underlying measurement errors (in this respect it is not only a forecast, but also a clearer indicator of the true growth momentum in the Euro area).» €-coin: l’evoluzione del ciclo in Eurolandia (1999-2011) TRE FATTI CHIAVE SULLE FLUTTUAZIONI ECONOMICHE • Le fluttuazioni economiche sono irregolari e imprevedibili. • La maggior parte delle variabili macroeconomiche fluttuano insieme. • Quando la produzione scende (o meglio, decelera sotto il livello di trend), la disoccupazione sale (Legge di Okun). Figura 1a. Uno sguardo alle fluttuazioni di breve periodo negli USA (a) GDP reale Miliardi di Dollari 1996 $10,000 9,000 Real GDP 8,000 7,000 6,000 5,000 4,000 3,000 2,000 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 Copyright © 2004 South-Western Figura 1b. La dinamica del PIL pro capite italiano in una prospettiva secolare 30000 20000 10000 7000 5000 4000 3000 2000 1000 1875 1900 1925 1950 1975 2000 Una digressione sull’uso dei logaritmi (naturali) • Si ricordi che una differenza logaritmica è pressoché equivalente ad una variazione percentuale. In effetti, data la relazione: yt =yt-1 1+g t • Applicando i logaritmi avremo: ln y t = ln y t-1 ln 1+g t ln y t-1 g t • da cui: ln y t = g t • c.v.d. Una digressione sull’uso dei logaritmi (naturali) • Considerando un intervallo temporale più esteso avremo: t y t = y0 1+g • Per cui, utilizzando ancora i logaritmi avremo: • cosicché: ln y t ln y0 gt ln y g t • ovvero, in una scala logaritmica, la pendenza della retta che unisce due punti nel piano rappresenta il tasso di crescita medio del periodo. Figura 1c. Le fluttuazioni del PIL italiano in una prospettiva secolare 30 20 12 10 8 0 4 -10 0 -20 -4 -30 -8 1875 1900 1925 VYN 1950 1975 VYWAR 2000 Figura 1d. La dinamica recente del PIL italiano in una prospettiva congiunturale Figura 1e. Le fluttuazioni recenti del PIL italiano in una prospettiva congiunturale TRE FATTI CHIAVE SULLE FLUTTUAZIONI ECONOMICHE • La maggior parte delle variabili macroeconomiche fluttua insieme. • Ciò accade per le variabili che misurano, o sono correlate a, qualche tipo di reddito o produzione. • Sebbene molte variabili macroeconomiche fluttuino insieme, le loro fluttuazioni sono tuttavia di entità differente. In particolare la fluttuazione degli investimenti è molto più accentuata di quella del reddito, mentre quella dei consumi è più ridotta. Figura 1f. Uno sguardo alle fluttuazioni economiche di breve periodo (b) Spese per Investmento Miliardi di Dollari 1996 $1,800 1,600 1,400 Investment spending 1,200 1,000 800 600 400 200 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 Copyright © 2004 South-Western Figura 1g. Le fluttuazioni delle maggiori componenti della AD in Italia 8 PIL 4 0 CF -4 -8 IFL -12 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 2005 TRE FATTI CHIAVE SULLE FLUTTUAZIONI ECONOMICHE • Quando la produzione scende (o meglio, decelera sotto il livello di trend), la disoccupazione cresce. • Variazioni nel PIL reale sono inversamente correlate a variazioni nel tasso di disoccupazione. • Durante le recessioni, la disoccupazione può salire in maniera anche sostanziale: (legge di Okun: y-y*=k(u-u*); k<0). Figura 1h. Uno sguardo alle fluttuazioni economiche di breve periodo (c) Tasso di disoccupazione Percentuale della Forza Lavoro 12 10 Unemployment rate 8 6 4 2 0 1965 1970 1975 1980 1985 1990 1995 2000 Copyright © 2004 South-Western LA SPIEGAZIONE DELLE FLUTTUAZIONI ECONOMICHE • Il breve periodo differisce dal lungo periodo • Molti economisti credono che la teoria neoclassica descriva abbastanza bene il funzionamento del mondo nel lungo periodo, ma non nel breve. • Variazioni dell’offerta di moneta influenzano le variabili nominali ma non quelle reali nel lungo periodo. • L’ipotesi di neutralità monetaria non è però appropriata nello studio delle fluttuazioni cicliche annuali (o trimestrali) dei vari sistemi economici. Il Modello Base delle Fluttuazioni Economiche • Si tratta del modello della Domanda e dell’Offerta Aggregata • La maggior parte degli economisti utilizza tale modello per spiegare le fluttuazioni di breve periodo dell’attività economica attorno al suo trend di lungo periodo. Figura 2 Il Modello Base di Domanda e di Offerta Aggregata ... Livello dei prezzi Offerta Aggregata Prezzi di equilibrio Domanda Aggregata 0 Output di equilibrio Quantità di Output Copyright © 2004 South-Western Traslazioni della Curva di Domanda Aggregata • Traslazioni della AD derivano da cambiamenti esogeni nel: • • • • Consumo (Aspettative, ricchezza, tassazione) Investimento (Aspettative, politica monetaria) Spesa Pubblica Esportazioni nette (commercio mondiale, competitività) Interdipendenza ciclica e traslazioni della Curva di Domanda Aggregata • La sempre maggiore interdipendenza tra nazioni è all’origine della trasmissione internazionale delle perturbazioni. • Le fonti principali di tale interdipendenza sono: • • • • Commercio internazionale Imprese multinazionali Dinamica delle Borse Valori Dinamica dei tassi di interesse (via PSTI) o dei tassi di cambio • Aspettative sulla crescita prospettica L’interdipendenza ciclica tra grandi paesi e la trasmissione internazionale delle perturbazioni 5,0 4,0 3,0 2,0 1,0 -2,0 -3,0 -4,0 -5,0 UE USA Giappone 20 08 20 06 20 04 20 02 20 00 19 98 19 96 19 94 19 92 19 90 19 88 19 86 19 84 19 82 19 80 19 78 19 76 19 74 -1,0 19 72 19 70 0,0 Traslazioni della Curva di Domanda Aggregata Livello Prezzi P1 D2 Domanda Aggregata, D1 0 Y1 Y2 Quantità di Output LA CURVA DI OFFERTA AGGREGATA • Nel lungo periodo, l’offerta aggregata è verticale, al livello di reddito naturale o potenziale • Nel breve periodo, la curva di offerta aggregata (AS) è inclinata positivamente. Figura 4 La Curva di offerta aggregata nel lungo periodo Livello dei Prezzi Offerta aggregata di lungo periodo P P2 1. Una variazione nel livello dei prezzi . . . 0 2. . . . non influenza la quantità di beni e servizi offerta nel lungo periodo. Livello naturale dell’output Quantità di Output Copyright © 2004 South-Western Traslazioni nella curva di offerta aggregata di lungo periodo • Qualsiasi cambiamento nel sistema economico che alteri il livello dell’output naturale o potenziale fa traslare la funzione di offerta aggregata verticale. • Tali possibili fonti di cambiamento riguardano le dotazioni di fattori e la loro combinazione: • • • • Lavoro Capitale Risorse naturali Progresso tecnico L’equilibrio di lungo periodo • Nel lungo periodo la AS si sposta continuamente verso destra in seguito all’aumento delle dotazioni di fattori e al progresso tecnologico. • Allo stesso tempo la AD si sposta verso destra per l’aumento di C (conseguente all’aumento di reddito e ricchezza), I (profittabilità) e G, ma soprattutto per aumento dell’offerta di moneta. • In particolare, nel lungo periodo, vale la teoria quantitativa della moneta, per cui, dall’equazione degli scambi di Fisher MV=Py*, dinamicamente sarà: ˆ ˆ ˆ ˆ M+V=P+y* • Ipotizzando la velocità di circolazione costante, se ne ricava che nel lungo periodo l’inflazione è uguale alla differenza tra la crescita dell’offerta di moneta e quella del PIL potenziale. Figura 5 La crescita di lungo periodo e l’inflazione di trend 2. . . . e la crescita della Offerta aggregata offerta di moneta trasla di lungo periodo la domanda aggregata. . . , LRAS1980 LRAS1990 LRAS2000 Livello Prezil 1. Nel lungo periodo, il progresso tecnico fa traslare lla curva di offerta aggregata. . . P2000 4. . . . e persistenza dell’inflazione. P1990 Domanda Aggreg., AD2000 P1980 AD1990 AD1980 0 Y1980 Y1990 Quantità di Output 3. . . . determinando una crescita dell’output . . . Y2000 Copyright © 2004 South-Western Traslazioni della curva di offerta aggregata di breve periodo • La AS di breve periodo trasla in conseguenza di cambiamenti riguardanti: • La dotazione di lavoro e la sua remunerazione • La dotazione di capitale e la sua profittabilità • La dotazione di risorse naturali e il loro prezzo (vedi petrolio). • Il progresso tecnologico e la dinamica della produttività. • La tassazione indiretta. • Le aspettative di prezzo. Traslazioni della curva di offerta aggregata di breve periodo • Un aumento del prezzo del petrolio trasla la AS verso l’alto; così pure un aumento dei salari maggiore della produttività del lavoro o una maggiore imposizione indiretta o un maggior margine di profitto delle imprese (vedi effetto changeover). • Un aumento nel livello atteso dei prezzi sposta anch’esso la AS verso l’alto; ogni revisione delle attese di prezzo causa quindi uno spostamento della AS. Figura 7 L’Equilibrio di Lungo Periodo Livello Prezzi Offerta aggregata di lungo Prezzo di equilibrio Offerta aggregata di breve A Domanda aggregata 0 Livello naturale di output Quantità di Output Copyright © 2004 South-Western DUE CAUSE DI FLUTTUAZIONI ECONOMICHE • Spostamenti della AD • Nel breve periodo, traslazioni della AD causano fluttuazioni nel livello di output del sistema economico. • Nel lungo periodo, però, spostamenti della AD influenzano solo il livello generale dei prezzi, ma non l’output reale. • Il raggiungimento dell’equilibrio di lungo periodo avviene tramite traslazioni della AS dovute a variazioni dell’occupazione (curva di Phillips) e revisioni delle attese. • Più tali processi sono lenti più lunga sarà la durata delle fluttuazioni. Figura 8 Una Contrazione della Domanda Aggregata 2. . . . determina una caduta dell’output nel breve periodo. . . Livello Prezzi Offerta aggregata di lungo Offerta aggregata di breve,AS AS2 3. . . . ma col tempo la curva di offerta aggregata di breve trasla verso il basso . . . A P B P2 P3 1. Una caduta della domanda aggregata. . . C Domanda aggreg., AD AD2 0 Y2 Y 4. . . . e l’output ritorna al suo livello naturale. Quantità di Output Copyright © 2004 South-Western DUE CAUSE DI FLUTTUAZIONI ECONOMICHE • Variazioni della AD • Quando si verifica uno shock negativo di domanda aggregata, se le autorità di governo non fanno nulla, il sistema tornerà gradualmente al livello di reddito potenziale con un livello dei prezzi più basso. • Se le autorità di governo, invece, pensano che i meccanismi riequilibratori automatici siano troppo deboli o lenti, possono effettuare politiche anticicliche: la AD sarà allora riportata nella sua posizione iniziale ed il sistema tornerà all’output potenziale con lo stesso livello di prezzi antecedente lo shock. Figura 8b Una Contrazione della Domanda Aggregata con una politica anticiclica 2. . . . determina una caduta dell’output nel breve periodo. . . Livello Prezzi Offerta aggregata di lungo Offerta aggregata di breve, AS 3. Se le autorità di governo, però, adottano politiche di stabilizzazione anticicliche, la curva AD tornerà nella sua posizione iniziale e il sistema ritornerà al punto di equilibrio originario. A P B P2 1. Una caduta della domanda aggregata. . . Domanda aggreg., AD AD2 0 Y2 Y Quantità di Output Copyright © 2004 South-Western DUE CAUSE DI FLUTTUAZIONI ECONOMICHE • Una traslazione avversa nella AS • Uno shock avverso nelle determinanti dell’offerta aggregata determinerà uno spostamento della AS verso sinistra e verso l’alto. In tal caso: • L’output cadrà al di sotto del livello naturale o potenziale. • La disoccupazione salirà oltre il livello naturale (o l’equivalente NAIRU). • Il livello dei prezzi crescerà (in realtà l’inflazione accelererà). Figura 10 Uno shock avverso nell’Offerta Aggregata 1. Uno shock avverso trasla a sx la curva AS di breve periodo. . . Livello Prezzi Offerta aggregata di lungo AS2 Offerta aggregata di breve, AS B P2 A P 3. . . . e una crescita del livello dei prezzi. Domanda Aggregata 0 Y2 Y 2. . . . determinando una caduta dell’output. . . Quantità di Output Copyright © 2004 South-Western Gli effetti di uno shock avverso della AS • Stagflazione • Shock avversi della AS causano stagflazione (o slumpflazione) — un periodo in cui coesistono simultaneamente recessione ed inflazione. • L’output cade ed i prezzi salgono. • I policymaker, che possono manovrare solo la domanda aggregata, non possono contrastare entrambi questi effetti negativi simultaneamente. Gli effetti di uno shock avverso della AS • Possibili risposte alla recessione • I policymaker possono rispondere ad una recessione in uno dei seguenti modi: • Non fare nulla ed attendere che prezzi e salari si aggiustino al livello necessario a riportare l’output al suo valore potenziale. • Intraprendere azioni per aumentare la domanda aggregata usando la politica monetaria o fiscale (o entrambe). Figura 10b Uno shock avverso di offerta aggregata senza politiche accomodanti 1. Uno shock avverso trasla la AS di breve verso sinistra . . . Livello Prezzi Offerta aggregata di lungo AS2 Offerta aggregata di breve, AS B P2 A P 3. . . . e una crescita del livello dei prezzi. 0 Y2 Y 2. . . . determinando una caduta dell’output. . . 4… Se le autorità di governo non fanno nulla, però, salari e prezzi cadranno, la curva AS tornerà indietro nella sua posizione originale ed il sistema ritornerà al livello di output potenziale con lo stesso livello di prezzi antecedente lo Aggregate demand shock. Quantità di Output Copyright © 2004 South-Western Figura 11 Uno shock avverso di offerta aggregata con politiche accomodanti 1. Quando l’offerta aggregata di breve si riduce. . . Livello Prezzi Offerta aggregata di lungo P3 C P2 A 3. . . . ciò P determina un ulteriore innalzamento dei prezzi . . . 0 4. . . . ma mantiene l’output al suo livello naturale. Livello naturale dell’output Offerta aggregata di breve, AS AS2 2. . . . I policymaker possono accomodare lo spostamento espandendo la domanda aggregata . . . AD2 Domanda aggregata,AD Quantità di Output Copyright © 2004 South-Western Problemi in presenza di shock di offerta con politiche economiche accomodanti • Se si lascia che il sistema economico si aggiusti da solo, i lavoratori subiscono l’effetto della disoccupazione sui salari ed il salario reale si riduce. • Se le autorità usano politiche accomodanti, e per ipotesi non si genera disoccupazione, c’è il rischio concreto che i lavoratori vogliano difendere il salario reale preesistente: in tal modo, di fronte alla crescita dei prezzi, chiederanno adeguamenti dei salari monetari, che determineranno una nuova spinta della AS verso l’alto, riproponendo un altro shock di offerta (da salari). • In tal caso il persistere di politiche accomodanti potrebbe generare una spirale prezzi-salari, innalzando permanentemente il tasso di inflazione (AS e AD che si rincorrono verso l’alto). UNA TEORIA ALTERNATIVE DELLE FLUTTUAZIONI ECONOMICHE: LA TEORIA DEI CICLI REALI • La teoria dominante attribuisce le fluttuazioni cicliche a shock di domanda o di offerta aggregata che persistono in presenza di rigidità nominali e/o aspettative non razionali. • Nei cicli le variazioni della produzione e della disoccupazione sono indesiderate e quindi le politiche di stabilizzazione utili (a meno che vi siano ritardi eccessivi di politica economica). • Secondo una scuola di pensiero alternativa, i cicli sono prodotti da shock tecnologici e costituiscono la risposta ottimale degli agenti ai cambiamenti esogeni ipotizzati. In tale contesto le politiche di stabilizzazione sono inutili e comunque indesiderabili. UNA TEORIA ALTERNATIVE DELLE FLUTTUAZIONI ECONOMICHE: LA TEORIA DEI CICLI REALI • Si supponga in particolare un regresso tecnologico. In tal caso, in maniera opposta rispetto alle già viste tendenze di lungo periodo, la funzione di offerta aggregata verticale si sposterà verso sinistra. • Inoltre, in presenza di una minore produttività del lavoro, e quindi di un minore salario reale, gli agenti ridurranno volontariamente l’occupazione, all’interno di un processo di scelta intertemporale dei tempi di lavoro. • In tali condizioni la AS subirà un ulteriore spostamento verso sinistra. Il reddito e l’occupazione diminuiranno e si genererà una recessione di equilibrio. UNA TEORIA ALTERNATIVE DELLE FLUTTUAZIONI ECONOMICHE: LA TEORIA DEI CICLI REALI P AS’LP ASLP AS’ AS AD y y** y* UNA TEORIA ALTERNATIVE DELLE FLUTTUAZIONI ECONOMICHE: LA TEORIA DEI CICLI REALI • In tale schema la domanda non gioca alcun ruolo. Secondo i teorici del ciclo reale, semmai, la correlazione tra moneta e reddito che si verifica durante le fluttuazioni economiche è frutto dell’endogeneità dell’offerta di moneta. • Se ad es., quando y cala, anche M si riduce, perché la domanda di moneta diminuisce, la AD si sposta anch’essa verso il basso e l’equilibrio potrà essere raggiunto allo stesso livello di reddito, ma con un più basso livello dei prezzi. E viceversa nel caso di espansioni, quando la AS si sposta verso destra, in seguito ad una accelerazione del progresso tecnico. UNA TEORIA ALTERNATIVE DELLE FLUTTUAZIONI ECONOMICHE: LA TEORIA DEI CICLI REALI • Nelle fluttuazioni cicliche le variazioni dell’occupazione e della produzione sono il frutto delle scelte volontarie degli agenti in un contesto di massimizzazione intertemporale. • L’aumento del tasso di disoccupazione che si verifica nelle recessioni è dunque anch’esso di natura volontaria, cioè un fenomeno di equilibrio. • Poiché tali cambiamenti sono la risposta ottimale degli agenti ad uno shock stocastico, le autorità non devono fare nulla per contrastare le tendenze spontanee del mercato; proprio come avverrebbe in agricoltura in seguito ad un cattivo raccolto. UNA TEORIA ALTERNATIVE DELLE FLUTTUAZIONI ECONOMICHE: LA TEORIA DEI CICLI REALI • La teoria del ciclo reale è tuttavia oggetto di controversia. • Nelle recessioni la disoccupazione che si verifica è il frutto del licenziamento di lavoratori, piuttosto che il risultato di una scelta volontaria di lavorare meno oggi in cambio di un maggiore impegno domani. • Inoltre in caso di shock positivi il boom di reddito e occupazione si accompagnerebbe ad una diminuzione dei prezzi che è controfattuale, malgrado il ricorso alla teoria dell’offerta di moneta endogena. • Idem, mutatis mutandis, in caso di shock negativi. Sommario • Tutti i sistemi economici sperimentano fluttuazioni economiche di breve periodo attorno ai trend di lungo termine. • Queste fluttuazioni sono irregolari e largamente imprevedibili. • Quando si verifica una recessione, il PIL reale e altre misure di reddito, spesa e produzione scendono, e la disoccupazione sale (in realtà la disoccupazione sale ogniqualvolta il reddito cresce meno del valore di trend). Sommario • La maggior parte degli economisti analizza le fluttuazioni economiche di breve periodo utilizzando il modello della domanda e dell’offerta aggregata. • Secondo tale modello, l’output di beni e servizi e il livello generale dei prezzi si aggiustano nel lungo periodo per uguagliare la domanda e l’offerta aggregata al livello di reddito naturale o potenziale. Nel lungo periodo le variabili reali sono indipendenti da quelle nominali e la moneta è neutrale. Sommario • La curva di domanda aggregata di breve periodo è decrescente per tre ragioni: l’effetto ricchezza sui consumi (effetto Pigou), l’effetto del tasso di interesse sugli investimenti (effetto Keynes), e l’effetto sul tasso di cambio reale (effetto competitività). • Qualsiasi evento o politica in grado di influenzare i consumi, gli investimenti, la spesa pubblica (o le tasse), o le esportazioni nette ad un dato livello dei prezzi determina uno spostamento della AD. Sommario • La sempre maggiore interdipendenza tra nazioni, reale e finanziaria, determina spesso una trasmissione internazionale delle perturbazioni tra grandi paesi. • Ciò è particolarmente vero con riferimento a quanto accade negli Stati Uniti, considerato il loro consistente peso nell’economia mondiale (circa 1/3). • In prospettiva, peraltro, l’influenza degli Stati Uniti tende ad essere affiancata da quella dei paesi emergenti del Sud-Est asiatico. Sommario • Nel lungo periodo, la curva di offerta aggregata è verticale. • Nel breve periodo, invece, la AS è inclinata positivamente. • Ciò è dovuto soprattutto al fatto che nel breve periodo prezzi e salari sono vischiosi e le attese date. • Se prezzi e salari fossero addirittura completamente rigidi, la AS sarebbe orizzontale nel breve periodo. Sommario • Avvenimenti che modificano la capacità di produrre del sistema economico (crisi petrolifere, shock alla produttività, shock salariali, shock ai profitti, cambiamenti nella tassazione indiretta) determinano traslazioni della AS di breve periodo. • Inoltre, la posizione della AS di breve periodo dipende anche dal livello dei prezzi attesi. Sommario • Ci sono due possibili cause di fluttuazioni di breve periodo: shock di domanda aggregata e shock di offerta aggregata. • Uno shock avverso di domanda aggregata determina output e prezzi più bassi (in realtà minore inflazione). • Se le autorità di governo non fanno nulla, al crescere della disoccupazione, salari e prezzi scenderanno ed il sistema tornerà alla fine al suo output potenziale con un livello di prezzi più basso. • Se le autorità di governo ritengono che questo processo spontaneo sia troppo lungo, esse possono implementare politiche anticicliche, espandendo la AD; in tal modo il sistema potrà ritornare alla sua posizione di equilibrio originale in maniera più rapida. Sommario • Una seconda possibile causa di fluttuazioni economiche è uno shock di offerta aggregata. • Uno shock avverso sulla AS determina un output più basso e prezzi più alti, introducendo un dilemma di politica economica. • Se le autorità di governo non fanno nulla, al crescere della disoccupazione, salari e prezzi scenderanno ed il sistema tornerà alla fine al suo output potenziale con lo stesso livello di prezzi antecedente lo shock (in realtà inflazione). • Se le autorità di governo ritengono che questo processo spontaneo sia troppo lungo, esse possono implementare politiche anticicliche, espandendo la AD; in tal modo il sistema potrà ritornare alla sua posizione di equilibrio reale in maniera più rapida: ma al costo di prezzi (forse inflazione) permanentemente più alti. • Questo è il motivo per cui shock di offerta aggregata sono più difficili da trattare e curare. Sommario • Secondo i teorici del ciclo reale, invece, le fluttuazioni economiche sono il risultato di shock tecnologici che fanno variare la funzione di offerta aggregata verticale di lungo periodo. • Le fluttuazioni sono amplificate da processi di sostituzione intertemporale di lavoro e tempo libero degli agenti in un contesto di massimizzazione intertemporale. • Poiché le variazioni del reddito e dell’occupazione che si verificano sono il risultato delle scelte ottimali degli agenti in un contesto stocastico, le autorità devono astenersi dall’intervenire nell’economia e contrastare le tendenze spontanee del mercato. • Le conclusioni dei teorici del ciclo reale sono tuttavia oggetto di controversia, soprattutto in seguito alla loro difficoltà di rendere compatibile la spiegazione teorica con l’evidenza empirica (licenziamenti, ruolo della domanda, dinamica generalmente prociclica dei prezzi).