Il sentiero naturalistico “Pomorosso” Il sentiero «Pomorosso» si snoda interamente sul comune di Golferenzo attraverso un bosco di baccano. Itinerario naturalistico Località: Golferenzo (PV) Lunghezza: circa 3 KM Difficoltà: facile “Ama il paese dove sei nato, grande o piccolo che sia, ricco o modesto, fra il verde della collina o fra i boschi dei monti, nella pianura nebbiosa o in faccia al ridente mare, il tuo paese è il luogo dove hai avuto i tuoi primi amici. Se un giorno dovrai allontanarti da esso non lo dimenticare e quando puoi, torna a rivederlo. La casa dove hai abitato, la chiesa dove hai recitato le prime preghiere, il cimitero dove è sepolto qualche tuo caro ti diranno quanto era bella la tua giovinezza e ti raccomanderanno di essere sempre buono.” Posizione geografica e bacino imbrifero LA VALLE VERSA La Valle Versa, situata lungo il confine orientale dell’Oltrepò Pavese si identifica col bacino idrografico del torrente Versa da cui prende il nome. E’ una valle piccola e stretta, lunga 20 Km circa, orientata da sud a nord. Il bacino serve, per alcuni Km, come confine tra la provincia di Pavia e quella di Piacenza. Il crinale oscilla tra i 400 e i 664 metri sul livello del mare. Le due dorsali che la delimitano, terminano con i colli di Montù Beccaria a levante e con lo sperone di Stradella a ponente. I numerosi paesi presenti lungo il corso sono sui colli interni alla valle, tra i più interessanti che si incontrano seguendo il corso del fiume dalla sorgente alla foce vi sono: Canevino, Volpara, Golferenzo, Pizzofreddo, Montecalvo, Soriasco, Santa Maria della Versa, Donelasco, Montescano, Rovescala, Canneto Pavese. Lombardia Bacino imbrifero torrente Versa Rilievo altimetrico della valle Versa Oltrepò P. IL BACINO IMBRIFERO DELLA VALLE VERSA Il torrente Versa è lungo complessivamente 27,2 Km. Nasce da sorgenti poste in prossimità di Ruino a 523 metri sul livello del mare e sfocia nel Po in località San Pietro ( comune di Portalbera ) a 50 metri sul livello del mare. I principali affluenti di destra del torrente sono : Rio Scarabelli, Rio Pascuà, Rio Goretta, Rio Prà del Gatto, Fosso Gavino e Rugolato. I principali affluenti di sinistra del torrente sono: TorrenteVersiggia, Rio Vergombera, Rio Bedo, e Rile Nome abitanti: Golferenzesi Santo Patrono: Madonna del Rosario Frazioni: Casa Nuova, Casa Pegorini, Casa Scagni, Chiappeto, Gerbidi, Molinello. DATI GEOGRAFICI E CLASSIFICAZIONE Coordinate geografiche Sistema sessagesimale Classificazione sismica e climatica 44° 57' 43,20'' N 9° 18' 25,20'' E Pericolosità sismica: 4 molto bassa Sistema decimale Zona climatica: F 44,9620° N 9,3070° E Comune con grado giorno>3000 Provincia : Pavia Regione: Lombardia Popolazione: 216 abitanti Superficie: 4,35 Kmq. Densità: 49,66 ab/Kmq. Altitudine: 464 m. s.l.m. CENNI STORICI Golferenzo è elencato tra le terre che l'imperatore Federico I pose nel 1164 sotto il dominio pavese; questo dovrebbe indicare che questo luogo dovesse avere un proprio castello con autonoma giurisdizione. In epoca successiva, con il vicino Volpara, condivise le sorti di Montecalvo Versiggia, posseduto dal XIV secolo dai Beccaria. Nel 1929 fu acquistato dai Dal Pozzo. Nel 1690 Golferenzo fu venduto ai Belcredi, insieme a Montecalvo. Il feudo di Montecalvo con Volpara e Golferenzo durò fino al 1797, quando il feudalesimo fu abolito. Alla fine della seconda guerra mondiale gran parte del territorio comunale rimase di proprietà della famiglia Belcredi. Golferenzo confina con: Montecalvo Versiggia, Santa Maria della Versa, Volpara e Nibbiano. MONTECALVO VERSIGGIA (PV) ALTITUDINE m. 360 s.l.m. SUPERFICIE 11,16 kmq Montecalvo è tra le località citate nel 1164 nel diploma con cui Federico I concedette alla città di Pavia il dominio sull’ Oltrepò. Nel x1v secolo vi assunsero la signoria i Beccaria di Montebello, sotto i quali la contea di Montecalvo comprendeva anche Golferenzo, Volpara e Rocca de’ Giorgi. Estinti i Beccaria nel 1629, il feudo di Montecalvo fu separato da Montebello e venduto ai Dal Pozzo, che acquistarono anche il vicino feudo di Soriasco. In difficoltà economiche, i Dal Pozzo furono costretti a smembrare i loro feudi: nel 1691 Montecalvo con Golferenzo e Volpara fu venduto ai Belcredi, ad essi il feudo rimase fino alla fine del feudalesimo (1797). SANTA MARIA DELLA VERSA (PV) ALTITUDINE m. 199 s.l.m. SUPERFICIE 18,66 kmq. Nel 1300 il luogo dove oggi sorge il paese era incolto; esisteva solo una cappelletta: la “Madonna Val Versa”, che conteneva una Madonnina dipinta su tavola, ancora oggi conservata sull’altare della Chiesa Parrocchiale. L’attuale chiesa sorse sulla piccola edicola campestre costruita per ricordare un’antica apparizione della Vergine a una fanciulla e attorno si sviluppò un borgo, dove si teneva il mercato. Nell’800 “la Madonna”, così chiamata dai locali, era “il principale quartiere” dell’antico capoluogo Soriasco, che oggi, di fatto, domina Santa Maria dall’alto della sua torre. Santa Maria, disponendo di più spazi, strappava poi a Soriasco l’antico primato, nella seconda metà dell’800 assorbiva tutti i servizi e nel 1893 acquistava il titolo di Comune. VOLPARA(PV) ALTITUDINE m. 357 s.l.m. SUPERFICIE 3,89 Kmq Il suo nome viene fatto risalire all'esistenza in luogo d'abbondante selvaggina. La più antica notizia di Volpara è un documento del 1014, con il quale l'imperatore Enrico I confiscava al marchese Oberto d'Este alcuni castelli della zona, tra cui quello di Volpara per farne dono al Vescovo di Pavia. Più tardi il luogo passò sotto la signoria dei Picchi e dei Dal Pozzo e, nel 1691, a Barnaba Belcredi, alla famiglia del quale rimase interrottamente fino all'estinzione dei feudi (seconda metà del XVIII). Passato in seguito sotto il Regno Sardo, Volpara fu ascritto ai luoghi di dogana, essendo posto sulla linea di confine dello stato Sardo con il Ducato piacentino – parmense. Ancora oggi si scorgono da lontano le vestigia del castello detto ancora dei Picchi. NIBBIANO (PC) ALTITUDINE m. 284 s.l.m. SUPERFICIE 44,01 kmq Già abitato nella preistoria, al tempo dei romani si chiamava Curte Neblani. Paese situato nella media Val Tidone, annovera tra le sue bellezze il castello e il santuario di Santa Maria del Monte. Posto su un’altura di 625 metri sul livello del mare il santuario Santa Maria del Monte domina dall’alto la vallata sottostante. Originaria del VIII secolo la chiesetta risultava alle dipendenze del monastero di Bobbio ed era costruita in un luogo dove si riteneva si celebrassero riti pagani. Solo con la sua ricostruzione nel 1152 è diventata meta di pellegrinaggi e nel XVI secolo si formò il santuario come lo conosciamo oggi. I RAGAZZI ESAMINANO IL TRACCIATO…. …E dISEGNANO IL SENTIERO… Individuazione e classificazione scientifica delle specie vegetali presenti lungo il sentiero. L’ERBARIO SPECIE ARBOREE E ARBUSTIVE Dicotiledoni Salicali Fagali Pioppo Juglandacee Noce Rovere Policarpali Rannuncolacee Rosali Vitalba Rosa canina Rovo Rubiali Leguminose Robinia Caprifogliacee Sambuco SPECIE ERBACEE Dicotiledoni Urticali Urticacee Ortica Rosali Leguminose Trifoglio Parietali Violacee Viola mammola Tubiflore Labiate Edera Terrestre Menta Sinandre Composite Margheritina Tarassaco Monocotiledoni Lilliflore Amarillidacee Bucaneve ROBINIA PSEUDOACACIA La robinia prende il nome dal francese Jean Robin, botanico, erborista e farmacista del re di Francia che, nel 1601, ne ottenne i semi dall’ America settentrionale. In Italia venne introdotta circa due secoli più tardi ed è solo da un secolo che questo albero ha assunto una certa importanza forestale. Col suo ampio apparato radicale è efficace nelle opere di consolidamento delle pendici franose instabili che colonizza emettendo polloni e diffondendosi dove nessun altra specie di albero vivrebbe. I bianchi fiori che produce hanno un’azione medicinale calmante. Il suo legno è duro, elastico e resistente all’umidità. ROSA CANINA Arbusto cespuglioso dotato di numerosi rami semplici, eretti alla base, cascanti superiormente, ricoperti di numerosi aculei robusti ripiegati verso il basso. Le foglie imparipennate sono composte da 5-7 foglioline di forme ovali a margine seghettato. I fiori presentano un delicato color biancorosato, la fioritura avviene a fine primavera-estate. I frutti, piccoli acheni pelosi, sono racchiusi in un falso frutto rosso di forma ovoidale, carnoso. La pianta può superare i tre metri di altezza. ROSA CANICA TRIFOGLIO È una pianta erbacea, glabra o finemente pelosa, i cui fusti alti fino 50cm, eretti o prostrati, formano grossi cespi con rami intricati. Le foglie sono composte di tre foglioline a peduncolo lungo in quelle inferiori e corto in quelle superiori; le singole foglioline sono ovoidali ed hanno una caratteristica macchia biancastra. I fiori, con un calice estremamente peloso ed un corolla di cinque petali violacei filiformi, sono addensati a formare un capolino globoso terminale. Il frutto è un legume con molti semi, provvisto di un opercolo. TRIFOGLIUM PRATESE L. ….sulle panchine si contempla lo spettacolo del mondo…. B. Sebaste PROGETTATE DAGLI ALUNNI