14 Spettacoli
Martedì 7 Ottobre 2008 Corriere del Trentino
TN
CONCORSO PER DIRETTORI
Keiko Mitsuhashi, il Pedrotti è per lei
Alla fine è stata lei, la più giovane, l’unica donna, a
vincere in maniera netta: Keiko Mitsuhashi è la
migliore di questa decima edizione del Concorso
Internazionale per Direttori d’Orchestra «Pedrotti».
Secondo il suo connazionale Takeshi Ooi, terzi ex
aequo lo statunitense Jeffery Meyer e lo spagnolo
Daniel Martinez Gil de Tejada. Dopo un bel concerto
su musiche di Brahms e Strawinskij in cui tutti e
quattro i concorrenti — la giapponese Mitsuhashi,
SPETTACOLI
il suo connazionale Takeshi Ooi, lo spagnolo Daniel
Martinez Gil de Tejada e lo statunitense Jeffery
Meyer — hanno dato il meglio, la giuria si è ritirata
e dopo poco più di mezz’ora ha emesso il suo
verdetto. Il primo premio, ha comunicato la giuria, è
stato deciso a maggioranza. Beniamina del
pubblico è stata senz’altro la Mitsuhashi, a
giudicare dagli applausi e dal premio vinto senza
problemi (il 90 per cento dei voti sono andati a lei):
Premio del pubblico e Premio dei Soci. A
entusiamare anche la sua capacità di dirigere a
memoria, infatti unica dei quattro si è presentata
senza spartiti e anzi ha fatto portare via il leggio.
Erano arrivati a Trento in 40, i migliori di 152
giovani direttori selezionati in varie parti del mondo.
Il livello tecnico, come più volte rimarcato dalla
giuria internazionale, presieduta da Marcello Panni,
è stato molto alto.
Tris Mozart
Apertura di stagione nel segno di
Mozart per l’Orchestra Haydn, che
stasera a Bolzano (Auditorium,
20.30) e domani a Trento (Auditorium, 20.30) torna a proporre lo stesso programma che segnò l’inizio dell’«era» Kuhn. A distanza di cinque
anni infatti il Maestro Gustav Kuhn
dirigerà le medesime sinfonie con
le quali aveva debuttato nel marzo
2003 sul podio dell’orchestra regionale. Ovvero: Sinfonia n. 39 in mi bemolle maggiore, k 543; Sinfonia n.
40 in sol minore k 550; Sinfonia n.
41 in do maggiore, k 551 Jupiter
Di buona parte delle sinfonie mozartiane della maturità si conosce
l’origine o la destinazione. Invece,
incredibilmente, delle tre ultime
non si sa nulla, tranne che furono
composte nell’estate del 1788. Dal catalogo delle opere che Mozart stesso
aveva iniziato nel 1784 risulta che la
prima sinfonia oggi in programma,
quella in mi bemolle maggiore, venne compiuta il 26 giugno, seguita
dalla sinfonia in sol minore (25 luglio) e dalla cosiddetta Jupiter (10
agosto 1788), nient’altro. Si tratta in
qualche modo di una trilogia? Se la
risposta è no, come spiegare la sorprendente successione delle tonalità, dal solenne mi bemolle al più intimo ma sofferto sol minore, al
trionfale do maggiore finale? Non si
tratta di allusioni a idee massoniche, con riferimento all’iniziazione,
alla meditazione e alla rivelazione/conoscenza finale? Se la risposta
è sì, quali appigli avremmo? E poi:
non è interessante che oltre a questa tarda «trilogia» ce ne sia un’altra, giovanile, formata anch’essa da
una Sinfonia in sol minore e una in
do maggiore (rispettivamente, k 183
e 200), oltre che da un’altra opera in
una tonalità maggiore, positiva come la maggiore (k 201). È un caso?
Al centro della serata odierna è
collocato uno dei capolavori assoluti del classicismo viennese, pilastro
del repertorio concertistico — la
Sinfonia n. 40 — trenta minuti tra i
più celebri nella storia della musica.
Una pagina accolta tra consensi entusiastici già nel 1793 quando, a meno di due anni dalla scomparsa di
Mozart, l’editore Johann Traeg la
giudicava «una delle più belle di
L’orchestra Haydn riparte da Amadeus
Tre sinfonie aprono la nuova stagione
questo maestro». Suoi tratti distintivi l’intensità espressiva, l’imprevedibilità dell’armonia, il cromatismo,
l’ambiguità del significato e di conseguenza della sua collocazione estetica, nell’orbita di un classicismo
pervaso da insopprimibili tensioni
preromantiche. La Sinfonia k 550
venne completata il 25 luglio 1788,
con tutta probabilità in vista della
stagione concertistica dell’inverno
successivo. Non sono più le luci della carriera dell’operista in erba sulle
ambite scene italiane a promuoverne la composizione, bensì la Vienna
dell’ultimo Mozart, laboratorio di
idee ed esperienze umane e culturali da cui germoglieranno i grandi capolavori della maturità. La tonalità
prescelta è relativamente inconsueta, quel sol minore, condiviso con
un altro importante lavoro della gio-
vinezza del genio, la Sinfonia k 183
(173dB), di poco successiva al Lucio
Silla. Domina la partitura la cifra del
tragico, l’espressione di una nera
malinconia che impregna l’invenzione tematica già dalla sua definizione iniziale, in patente contrasto con
le due sinfonie sorelle scritte quella
stessa estate.
Di fatto, della Jupiter sappiamo
solo che Mozart l’ha completata il 10
agosto 1788: nell’elenco autografo
delle sue opere della maturità compare con quella data come Sinfonia
in do maggiore per «2 violini, 1 flauto, 2 oboe, 2 fagotti, 2 Corni, 2 clarini, Timpany, viole e Bassi». Non si
sa neppure con certezza come sia nato l’appellativo con cui l’ultima sinfonia mozartiana è universalmente nota: di sicuro si sa solo che non sia
dovuto all’autore.
Ensemble regionale
A destra Gustav Kuhn,
direttore
dell’Orchestra
Haydn, stasera a Bolzano
domani a Trento
Inaugurazione Il cartellone di Bolzano al via dal 17 con la compagnia Cantieri d’Arte
Operetta, classico «Cin-cin-la»
Apertura di stagione oltremodo
«classica» quella de L’Operetta e dintorni al teatro Comunale di Bolzano,
venerdì 17 ottobre alle 20.30. Avviene con Cin-Ci-La, operetta di Carlo
Lombardo, musiche di Virgilio Ranzato, un clamoroso successo degli anni Venti. Il plot di Cin-Cin-La, con
l’ovvio riferimento all’omonima pelliccia, con tanto di tradimenti veri
ma più che altro presunti e sognati,
s’inserisce in una tradizione italiana
che risale al teatro latino. La Compagnia Cantieri d’arte ha solo «modernizzato» la drammaturgia, senza
cambiare altro. Si prosegue il 12 novembre con Il giorno della Tartaruga, brusca virata verso la commedia
musicale anni ’60. Scritta da Pietro
Garinei e Sandro Giovannini, con
co interpretato e diretto da Corrado d’Elia.
Tutti gli spettacoli inizieranno alle 21.
Anche quest’anno rimane alta l’attenzione delle amministrazioni comunali verso il
mondo delle scuole medie e superiori, cui
saranno dedicati a marzo i tre spettacoli
(due in lingua inglese e uno in lingua tedesca) The Canterville Ghost in musical di
Oscar Wilde, Animal Farm di George
Orwell e Otello 09, ispirato a Shakespeare.
Gli abbonamenti saranno in vendita all’ufficio attività culturali del Comune di Riva da martedì 14 a venerdì 17 ottobre per
gli abbonati della stagione precedente e sabato 18 ottobre per i nuovi abbonati.
A partire dal 20 ottobre saranno poi disponibili agli sportelli delle Casse Rurali
Trentine che aderiscono al circuito Primi
alla Prima i biglietti per i singoli spettacoli.
Per ulteriori informazioni è possibile
telefonare ai numeri
0464.573916-0464.583608-0464.505181
novembre Avec le temps, Dalida,
scritto da Pino Ammendola e interpretato da Maria Letizia Gorga. Il 10
di dicembre torna in scena Minnie
Minoprio, cantante, soubrette, fantasista italo-americana, che torna con
un repertorio più raffinato, anche
jazz. Luca R. Jacovella e il suo quintetto fungeranno non solo da «accompagnamento» musicale, ma da nuova linfa per la riproposta di un’artista troppo spesso e troppo presto
confinata in ruoli da «chanteuse
legère». Il 21 gennaio La danza delle
libellule, classicia operetta dell’ungherese Franz Lehàr su libretto di
Carlo Lombardo. Il compositore magiaro, principe dell’operetta mitteleuropea, oltre che della corte viennese
e dei teatri dell’allora capitale dell’Impero, era anche un ospite fisso a Trieste. In quest’operetta dal plot simpaticamente confuso la Compagnia Novecento ritrova accenti attuali, pur
nel gap storico evidente, anzi proprio giocando sullo stesso. Il 24 febbraio è il turno di A Chorus Line di
Kirkwood, Dante, Ekleban, scritto a
metà anni 1970, con le musiche di
Marvin Hamlisch. Regia di Saverio
Marconi e Bayork Lee, ancora una
volta per la Compagnia della Rancia.
Grazie al cielo, questo grande musical sul farsi della musicae dello spettacolo, quindi meta-musicale e meta-teatrale, viene riproposto nella
versione il più possibile aderente all’originale, anche sul piano linguistico. A Chorus Line se per il tema non
ha la pregnanza di Jesus Christ Superstar, rimane il musical per eccellenza. Il 31 marzo l’operetta chiude
con La Bajadera di Brammer e
Grunwald, per la musica di Imre Kalman (l’ungherese concorrente di
Lehàr), scritta a inizio anni 1920.
Oriente e erotismo che la compagnia
«Fantasia in Re» rilegge in modo
nuovo, eppure filologicamente attendibile-serio. Prevendita da oggi, informazioni al 389.3040501 o alla biglietteria del teatro Comunale.
Claudia Gelmi
Eugen Galasso
Massimo Franciosa, scrittore e sceneggiatore e con il futuro regista di
film storici Luigi Magni, con le musiche di Renato Rascel, è un «musical
coniugale» sulle fobie e le ansie di
una normale coppia che scoppia...o
quasi. Qui in scena Chiara Noschese
e Christian Ginepro, con la regia di
Saverio Marconi, per una produzione congiunta del romano Sistina e
della Compagnia della Rancia. Il 26
Nomi importanti
Saverio Marconi e la sua Compagnia
della Rancia presenti con due
produzioni, «Il giorno della tartaruga»
e il musical «A Chorus Line»
Prosa Tre comuni coinvolti nella programmazione teatrale. Primo appuntamento con Cinzia Leone
Da Twain a Baricco, tutto il Garda dà spettacolo
La stagione teatrale di Riva del Garda allarga le sue maglie, per diventare quest’anno la stagione dell’intero Alto Garda Trentino: dodici appuntamenti in programma da
novembre a marzo, distribuiti su tre comuni che coprono il triangolo Arco-Nago-Riva. La stagione di prosa alzerà i sipari al palazzo dei congressi di Riva il 18 novembre
con Outlet di e con Cinzia Leone, cui seguirà il 3 dicembre il monologo tragicomico
scritto e interpretato da Natalino Balasso
La tosa e lo storione, mentre il 17 dicembre
andrà in scena Viaggio in paradiso di Mark
Twain con David Riondino. Approderà a
Riva anche il Teatro Stabile di Bolzano con
la sua nuova produzione, il 27 gennaio, Il
Gabbiano di Anton Chechov, con Patrizia
Milani, Carlo Simoni e Maurizio Donadoni
per la consueta regia di Marco Bernardi. Il
17 febbraio sarà il momento della Compagnia Gank/Teatro Sociale di Stradella con
l’Anfitrione di Molière, e il 4 marzo del collaudato trio Stefano Massini alla dramma-
turgia, Sergio Fantoni alla regia e Ottavia
Piccolo in scena con la nuova produzione
de La Contemporanea Srl La commedia di
Candido, un’avventura teatrale tratta da
Candide di Voltaire.
A Nago, ospitati dal teatro della Casa della Comunità, andranno in scena (il 10 e il
24 gennaio e il 7 febbraio) tre spettacoli
quali Chicago Snakes Reunion - Fino all’ultimo respiro a cura della compagnia del Teatro de Gli Incamminati, Arlecchino/Don
Giovanni con l’associazione culturale Pantakin, e Ho giocato a carte con l’assassino
di Sergio Saviane.
Le due date del calendario arcense, che
metterà a disposizione del pubblico il Salone delle feste del Casinò municipale, vedranno invece esibirsi il 28 febbraio la compagnia La piccionaia - i Carrara Teatro stabile di innovazione con Alberi, ispirato ad
alcuni testi di Mauro Corona con Armando
Carrara e musiche dal vivo, e il 17 marzo
l’autrice e interprete Mara Baronti con In-
dia, prodotto dal Teatro Stabile di Genova.
La stagione di prosa dell’Alto Garda chiuderà il 30 marzo a Riva del Garda, quando
la Compagnia Teatri Possibili presenterà il
monologo Novecento di Alessandro Baric-
Attrice Cinzia Leone in «Outlet» il 18 novembre
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[trento - 14] trentino_aa_fc/trento/14 07/10/08