AAnno LXXI – Supplemento n. 1 a l’Allevatore n. 9 – 27 maggio 2015 - - Distribuzione Poste Italiane SpA Spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27.02.2004 n. 46) art. 1 comma 1, DCB Roma - ISSN 1972-8034 Periodico d’informazione e aggiornamento tecnico professionale E milia r omagn a lleva 27 maggio 2015 Emiliaromagnalleva a cura dell’Associazione l ’allevatore magazine Regionale Allevatori dell’Emilia Romagna 1 Sommario l ’allevatore magazine Emiliaromagnalleva Informazioni tecniche, economiche e di attualità a cura dell’Associazione Regionale Allevatori dell’Emilia Romagna Supplemento n. 1 a l’Allevatore n. 9 27 maggio 2015 Anno LXXI Coordinamento Maurizio Garlappi Presidente Araer Claudio Bovo Direttore Araer Direttore responsabile Alessandro Nardone Redattore capo Giovanni De Luca ([email protected]) In redazione Alessandro Amadei ([email protected]) E milia r omagn a lleva 03 Editoriale Attività e servizi, l’impegno di Araer è a tutto campo di Maurizio Garlappi di Maurizio Dall’Argine 06 Ritorno in grande stile per la “regionale” di Reggio di Anna Mossini Periodico associato USPI 2 Una nuova vita per il Centro lattiero-caseario di Parma 15 09 Un meeting all’insegna della professionalità di Maurizio Dall’Argine Autorizzazione del Tribunale di Roma n. 323 del 14-7-1948 12 di Anna Mossini Grafica Garden - Lorena Lombroso Organo ufficiale di stampa dell’Associazione italiana allevatori di Ercole Buriani Attualità Piatto ricco per il nuovo Psr Progetto grafico Mediatime Editing - Padova Stampa San Patrignano Grafiche Via San Patrignano, 53 Coriano (RN) - Italy I migliori conigli in mostra alla Fiera in Albis di Vergato (Bo) 04 Camillo Mammarella ([email protected]) Editore Servizi Commerciali per gli Allevatori SCA srl Via G. Tomassetti 9 00161 Roma Tel. 06.8545.1226 ([email protected]) 11 10 Sfilata d’eccezione per le Frisone piacentine di luigi ambrosetti Tecnica Impianti di refrigerazione, i controlli sono obbligatori di Anna Mossini Editoriale E milia r omagn a lleva Attività e servizi, l’impegno di Araer è a tutto campo Sono passate poche settimane dalla 30ma edizione della Mostra regionale delle vacche da latte che si è svolta nei padiglioni di ReggioEmiliaFiere il 24 e il 25 aprile scorsi, ma l’eco del suo successo risuona ancora tra le aziende dell’Emilia Romagna e non solo. Da inizio anno la base associativa conta 60 aziende in più, pari a circa 10mila vacche. Segno evidente che gli allevatori hanno colto l’importanza di una trasformazione che li rende sempre più protagonisti Maurizio Garlappi Presidente Araer È stata senza dubbio una manifestazione riuscita, che ha coronato i successi ottenuti nei mesi passati a Cremona e a Montichiari, dove i migliori soggetti di razza Frisona e Bruna provenienti dalle stalle della nostra regione hanno stravinto. Ma l’appuntamento di Reggio Emilia ha dimostrato molto di più. E mi riferisco a quel legame e a quella vicinanza al territorio che per noi è sempre stata fondamentale. Con la riorganizzazione dell’Associazione regionale qualcuno forse temeva che questo requisito sarebbe venuto a mancare. Non è stato così, non è così. Tutt’altro. L’impegno delle sezioni di razza non ha mai cessato di esistere, le iniziative dedicate ai giovani allevatori sono state incentivate, così come le manifestazioni e l’attività di comunicazione, insieme a un’offerta di servizi tecnici e commerciali tarati per rispondere alle esigenze di ogni singola azienda, sono aumentati. Un’evoluzione, quella di Araer, che gli allevatori hanno ben percepito e lo dimostra l’incremento della base associativa che da inizio 2015 ha registrato una crescita di 60 aziende zootecniche, pari a circa 10mila vacche: il fatto di essere solo a maggio ci induce a pensare che da qui a fine anno questi numeri subiranno una progressiva e positiva accelerazione. Maggio e giugno sono anche i mesi delle assemblee, altro importante momento per gli associati che quest’anno cade in uno dei periodi più difficili per la redditività degli allevatori, nei confronti dei quali però Araer continua a rappresentare un approdo sicuro in grado di garantire una qualità di servizi ai massimi livelli per il futuro di tutto il nostro comparto produttivo. n 3 Attualità E milia r omagna a lleva Piatto ricco per il nuovo Psr Un miliardo e 190 milioni: a tanto ammonta la dotazione finanziaria del nuovo programma di sviluppo rurale varato dalla Regione e approvato dalla Ue. Le principali misure di cofinanziamento previste a favore degli agricoltori di Maurizio Dall’Argine “I l via libera al Psr dell’Emilia Romagna da parte di Bruxelles è una grande opportunità per la nostra regione e nell’anno dell’Expo questo Psr vale doppio”. Con questa dichiarazione Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia Romagna, ha accolto l’8 maggio scorso la notizia che la Direzione generale agricoltura dell’Unione europea ha dato il via libera al programma di sviluppo rurale presentato alla Ue nei mesi scorsi. “La priorità delle priorità per noi è il lavoro – 4 ha continuato Bonaccini – l’agricoltura, l’agroindustria e l’agroalimentare sono filiere che, opportunamente sostenute, potranno creare nuova e buona occupazione nei prossimi anni”. Molto alta la dotazione finanziaria messa a disposizione dal Psr per il settennato 2014-2020: 1 miliardo e 190 milioni di euro, la più elevata delle ultime programmazioni e tra tutte le regioni del Nord Italia. Un importantissimo strumento di sviluppo lo ha definito Simona Caselli, assessore regionale all’Agri- coltura “che produrrà investimenti complessivi per circa 2 miliardi di euro. La nostra scelta strategica – ha sottolineato – è la qualità dei prodotti e dei modi di produrre, del territorio e dell’ambiente. Siamo la regione con il più alto numero di prodotti Dop e Igp, la maggior biodiversità e la più estesa concentrazione di agricoltura biologica. Anche per questo i nostri obiettivi riguardano la competitività e l’internazionalizzazione delle imprese, l’innovazione e il rafforzamento delle filiere”. Lavoro di squadra Grande e concreta attenzione ai giovani agricoltori, nei confronti dei quali il Psr 20142020 prevede un premio fino a 50mila euro per quelli che aprono un’azienda agricola. Ma anche stop al consumo di terreno agricolo, con 230mila ettari destinati al biologico e alla produzione integrata e cinquemila progetti di investimento per sostenere le imprese in agricoltura. “I primi bandi possono già partire – ha spiegato ancora l’assessore – ed entro giugno inizieremo con quelli per le indennità compensative per le aziende agricole che operano in zone svantaggiate e per i giovani che vogliono aprire un’impresa: gli under 40 avranno anche una priorità trasversale in tutte le misure”. La Giunta regionale, in una nota, ha voluto sottolineare che il testo del nuovo Psr “è frutto di un’ampia consultazione con il mondo agricolo che si è sviluppata in una serie di numerosi incontri che hanno coinvolto oltre mille persone tra rappresentanti delle associazioni agricole, istituzioni e portatori di interesse. Ri- Attualità E milia r omagn a lleva Il nuovo Psr punta a favorire il ricambio generazionale spetto al Psr 2007-2013 – si legge ancora – registriamo un aumento della spesa pubblica di 131 milioni di euro e, per quanto riguarda il cofinanziamento regionale, di 100 milioni: la Regione raddoppia così le risorse del proprio bilancio per i prossimi sette anni”. Entrando nel merito, 128milioni di euro saranno destinati ai giovani. Chi infatti avvierà una nuova impresa agricola A sinistra: nella nostra regione l’agricoltura e in particolare la zootecnia alimenta una fiorente attività di trasformazione che genera reddito e occupazione A destra: Il sostegno all’agricoltura e alla zootecnia di montagna è tra le priorità del nuovo Psr potrà contare su un premio di 30mila euro per il primo insediamento, che saliranno a 50mila nelle zone con vincoli naturali o di altro tipo. Inoltre, tutti gli under 40 avranno una priorità di accesso in tutte le misure previste dal nuovo Psr. All’ambiente andranno 509,3 milioni di euro, in pratica il 42,8% del totale, e serviranno per ridurre l’impatto delle attività agricole, tutelare gli habitat naturali, la biodiversità, il paesaggio, migliorare la fertilità dei suoli e prevenire il dissesto idrogeologico. Tutela ambientale Per lo sviluppo delle Comunità rurali sono in cantiere risorse per 139,8 milioni di euro; gli interventi per promuovere lo sviluppo sostenibile delle aree rurali più fragili gestiti dai Gal e le forme di partenariato miste pubblico-privato avranno a disposizione 66,4 milioni di euro, mentre le aree rurali e appenniniche potran- La soddisfazione delle Organizzazioni professionali “I primi a trarre vantaggio dal via libera della Ue al programma di sviluppo rurale dell’Emilia Romagna sono i giovani che vogliono lavorare in agricoltura e le aree svantaggiate”. Così ha espresso la sua soddisfazione la federazione regionale di Coldiretti, sottolineando il pieno apprezzamento anche nel vedere la regione inserita nel primo gruppo di quelle che hanno ottenuto l’approvazione di Bruxelles insieme a Toscana, Veneto e Friuli Venezia Giulia. “In Emilia Romagna – afferma Coldiretti – i giovani under 40 occupati nelle 70mila aziende agricole regionali sono 17.901, il 31% dei quali, pari a 5.800, sono titolari delle proprie imprese”. Piena soddisfazione è stata espressa anche da Agrinsieme che sottolinea quanto sia ora necessario “proseguire assieme anche nella definizione dei bandi: le aziende non possono più aspettare e chiedono con urgenza misure volte a generare reddito e nuova occupazione”. no contare su 51,5 milioni destinati all’implementazione della banda larga e ultralarga: 49,5 milioni per la fibra e la rete e altri 2 per la creazione di servizi. Per contrastare il dissesto idrogeologico e l’abbandono dei campi - non si può sottovalutare che nel decennio 2000-2010 la superficie agricola in montagna è diminuita del 21% - il Psr mette al centro la montagna, a cui andrà il 38% di tutte le risorse con ben 16 operazioni dedicate. Altri 93 milioni saranno destinati ad interventi di formazione e informazione e 24,8 milioni andranno alle attività di supporto per l’attuazione del programma, allo sviluppo di software e ad azioni di monitoraggio e valutazione. n 5 Sommario A ttualità milia omagn a lleva EEmilia rromagna Ritorno in grande stile per la “regionale” di Reggio Dopo tre anni di stop, la Mostra delle vacche da latte, interamente organizzata da Araer, è tornata a calamitare l’attenzione di un folto pubblico di consumatori e addetti ai lavori. Tra le frisone in evidenza l’azienda Al.Be.Ro. di Piacenza di Anna Mossini D opo Cremona e Montichiari, l’azienda agricola Al.Be. Ro. di Piacenza è di nuovo sugli allori. Alla 30ma edizione della Mostra regionale delle vacche da latte, svoltasi alcune settimane fà a ReggioEmiliaFiere, ha infatti centrato l’en plein nella competizione riservata alla razza Frisona con tre esemplari al top: Dirigo-Conant Pronto Roxette, che ha Le tre vincitrici per la razza Frisona. Al centro la campionessa, Dirigo-Conant Pronto Roxette 6 vinto il titolo di campionessa assoluta e di miglior mammella delle vacche adulte, Acqualunga Goldwin Renee Et, a cui è andato il titolo di riserva, e Diode, menzione d’onore. Per la Bruna, l’altra razza che insieme alla Frisona ha sfilato nel ring allestito nei padiglioni dell’ente fieristico, il premio di campionessa è invece andato a Loca Doriana Paysli, di proprietà dell’azienda agricola Gugliemo Locatelli & C. di Bergamo. Si sono così spenti i riflettori su una rassegna che mancava da tre anni e che quest’anno è stata interamente organizzata da Araer (Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna). Tra gli oltre 200 esemplari in esposizione si contavano anche splendidi soggetti di razza Reggiana, Pezzata Rossa, Jersey, Bianca Val Padana, tutti espressione della miglior zootecnia emiliano romagnola a cui, per la sola Bruna, si è unita quella parte della Lombardia che da Bergamo arriva fino a Sondrio, dove l’allevamento di questa razza esprime straordinarie performance. Questa 30ma edizione della Mostra reggiana, come si diceva, è arrivata a tre anni di distanza dal suo ultimo allestimento e inevitabilmente le aspettative sul suo successo erano molto alte. “Ritengo che la buona partecipazione di pubblico, sia addetti ai lavori che semplici visitatori – afferma il presidente di Araer, Maurizio Garlappi – ma soprattutto l’altissimo livello del- le vacche presenti alla rassegna quale migliore espressione della genetica moderna, abbiano sancito il successo della mostra, che quest’anno si è snodata nell’intero arco delle due giornate di fiera, dando la possibilità agli operatori di seguire le sfilate e le relative gare e di avviare contatti commerciali con le numerose ditte espositrici presenti con i loro stand”. Giovani in crescita Un altro dato che ha caratterizzato la kermesse è stata la forte presenza di giovani allevatori, un segnale importante, che stride positivamente con l’attuale andamento negativo legato alla redditività delle aziende. “La partecipazione delle giovani generazioni di allevatori a rassegne come quella di Reggio – dichiara Claudio Bovo, direttore di Araer – è per noi uno stimolo importante, è lo sprone che serve per continuare a lavorare con l’obiettivo di consolidare il nostro ruolo di insostituibile Attualità E milia r omagn a lleva riferimento tecnico per gli allevatori dell’Emilia Romagna, finalizzato a ottenere una produzione certificata e sempre migliore da un punto di vista qualitativo”. “Il ricambio generazionale nelle aziende zootecniche della nostra regione – interviene Maurizio Garlappi – è una realtà in essere da diverso tempo. Da un’indagine svolta 7 anni fà, era emerso che nel sistema delle aziende iscritte alla nostra associazione il numero di giovani che avevano deciso di subentrare nella conduzione aziendale al padre o a un altro parente era il più elevato. I numeri che abbiamo visto a Reggio Emilia confermano quel risultato e non vi è alcun dubbio che un’azienda giovane, decisa a solcare la strada tracciata dal fondatore ma proiettata a quel processo innovatore indispensabile oggi per competere, rappresenta anche per noi un incoraggiamento e una gratificazione”. Confronto aperto Un appuntamento così partecipato dagli allevatori dell’Emilia Romagna non poteva non essere anche un momento di confronto e discussione sull’andamento del settore, a iniziare dal prezzo del latte. “Oggi gli allevatori – insiste Garlappi – stanno perdendo tra i 13 e i 15 euro/q, una cifra enorme che in alcuni casi potrebbe minare la sopravvivenza di molte aziende. In questi giorni (questa intervista è stata raccolta lo scorso 25 aprile: ndA) qualcosa sulla trattativa del prezzo del lat- te sembra si stia muovendo e personalmente non posso che auspicare questo tipo di evoluzione, perché è solo da qui che può partire il rilancio del settore”. Intanto, da inizio anno a oggi, ad Araer si sono iscritte altre 60 nuove aziende, pari a circa 10mila vacche, altro segnale tangibile che l’attività dell’associazione è percepita in tutto il suo valore e la sua importanza, il che fa ragionevolmente ipotizzare che da qui a fine anno il numero sia destinato ad aumentare ulteriormente. Risorse dai Psr Significativa la presenza alla mostra di Davide Barchi, responsabile del Servizio sviluppo economico, ittico e delle produzioni animali della Re- gione, che nel suo intervento a margine delle premiazioni delle campionesse ha sottolineato la solidità del tessuto produttivo della zootecnia emiliano romagnola, nei confronti della quale “grazie ai Psr di ormai imminente approvazione da parte di Bruxelles – ha affermato – si potranno intercet- La vincitrice per la razza Bruna, Loca Doriana Paysli tare le risorse necessarie per incentivare le iniziative più strategiche per lo sviluppo del settore, senza prescindere da innovazione e aggregazione”. “La Mostra di Reggio Emilia – è il pensiero conclusivo di La gara degli Istituti agrari Alla Mostra regionale delle vacche da latte di Reggio Emilia i giovani non erano rappresentati soltanto dai tanti allevatori “juniores” presenti sul ring o nelle sue vicinanze. Ben 17 Istituti agrari distribuiti sull’intero territorio nazionale hanno partecipato alla preventiva selezione per poter poi partecipare alla rassegna e valutare, motivando la loro scelta, 4 vacche di razza Frisona e altrettante di Bruna. Al primo posto come giudizio migliore si è piazzato l’Itas Tosi di Codogno, in provincia di Lodi; al secondo posto l’Iis Della Lucia di Feltre, provincia di Belluno, mentre il terzo piazzamento è andato all’Itas Vegni di Arezzo. (A.Mo.) Gli studenti degli Istituti agrari che hanno partecipato alla gara organizzata durante la mostra 7 Attualità E milia r omagna a lleva Da Araer servizi e iniziative a tutto campo Circa 2.100 allevamenti iscritti, pari a 230mila vacche. Sono questi i numeri di Araer. E per un così cospicuo numero di adesioni il pacchetto di servizi offerti non può che essere ai massimi livelli. Dal sistema gestionale Si@lleva, partito non più tardi di un anno fà e già adottato da un numero sempre crescente di aziende, all’attività del Laboratorio analisi cliniche che oltre a quelle standard effettua anche la diagnosi precoce di gravidanza e la ricerca del micobatterio che provoca la paratubercolosi, passando per le polizze assicurative che coprono i danni causati da epizoozie e/o dallo smaltimento delle carcasse. “I nostri tecnici opportunamente formati – puntualizza il direttore Claudio Bovo – effettuano gli idonei controlli sulle mungitrici e agli impianti di refrigerazione, mentre l’Associazione gestisce le informazioni che affluiscono alla Banca dati nazionale (Bdn), cura la fornitura di marche auricolari, del seme e oggi anche degli accessori per la conduzione del bestiame e della stalla, come l’innovativo kit da utilizzare per la ricerca di residui di antibiotici eventualmente presenti nel latte ottenuto da vacche precedentemente trattate per malattia. In pratica – spiega Bovo – con un semplice prelievo, l’allevatore può verificare se dopo i 7 giorni di sospensione previsti dall’assunzione dell’ultimo antibiotico, il latte presenta o meno residui che ne possano impedire il conferimento al caseificio per la trasformazione”. Uno strumento testato, presentato anche alla mostra di Reggio Emilia, semplice da utilizzare e molto affidabile. Con un costo davvero contenuto: solo 2euro/kit. (A.Mo.) In alto a sinistra: Claudio Bovo, direttore di Araer A fianco: il kit per la ricerca di residui di antibiotici nel latte Maurizio Garlappi – è un’ulteriore conferma agli allevatori di quanto Araer sia intenzionata a mantenere ben saldo il radicamento sul territorio. Con l’assetto riorganizzativo di questi ultimi due anni qualcuno aveva temuto che questo requisito scomparisse. In realtà, si è consolidato e sviluppato. Lo dimostrano le iniziative giovanile organizzate, l’attività delle sezioni provinciali, le manifestazioni e l’impulso a una nuova forma di comunicazione”. L’appuntamento con la Mostra regionale delle vacche da latte dell’Emilia Romagna è quindi per il prossimo anno. La macchina organizzativa si sta già mettendo in moto. n 8 Attualità E milia r omagn a lleva Un meeting all’insegna della professionalità L’azienda Zanichelli di Reggio Emilia è stata teatro di un interessante evento al quale hanno partecipato anche Anafi e Purina Italia di Maurizio L’ ’azienda agricola San Giulio di Andreina e Giuseppe Zanichelli, di Reggio Emilia, è stata di recente al centro del Meeting regionale dell’Emilia Romagna, organizzato da Araer in collaborazione con Anafi (Associazione nazionale allevatori Frisona italiana) e Purina Italia. Un appuntamento di valenza nazionale, tant’è vero che oltre ai vertici di Araer, ai controllori e ai tecnici provenienti da tutta l’Emilia Romagna, ai ragazzi del Dairy Club, per l’Anafi sono intervenuti i giudici nazionali, gli esperti di razza in carica e quelli candidati al riconoscimento di questo prestigioso titolo per una giornata di aggiornamento. E a riprova dell’importanza dell’incontro, anche l’azienda Zanichelli ha messo a disposizione ben 16 capi di bestiame, suddivisi tra manze e vacche, tutti ben preparati e condotti dai ragazzi del Dairy Club Araer, provenienti dalle province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza. La giornata ha preso avvio da una visita alle strutture aziendali per arrivare al ring, dove personale di Purina Italia ha illustrato le performances produttive e riproduttive delle vacche allevate che si caratterizzano a livello nazionale per le loro eccellenti qualità. La seconda parte della giornata è stata dedicata all’aspetto tecnico, momento particolarmente atteso dagli appassionati di morfologia che hanno potuto seguire e partecipare attivamente all’aggiornamento condotto dai giudici nazio- nali, con i quali i partecipanti alla giornata hanno interagito in un utile confronto di idee, quesiti, suggerimenti. Un appuntamento importante e ben riuscito quindi, rispetto al quale il direttore di Araer, Claudio Bovo, ha sentito il dovere di ringraziare Andreina e Giuseppe Zanichelli per la disponibilità mostrata, riconoscimento che non ha potuto prescindere dall’apprezzamento di aver saputo costruire negli anni, con costanza e sacrificio, un allevamento di eccellenza a livello nazionale. Allevatori al centro Per l’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna, incontri come quello svoltosi all’azienda agricola Zanichelli sono molto impor- Dall’Argine A sinistra: il gruppo di allevatori, tecnici Araer, Anafi e Purina riuniti per la giornata dimostrativa A destra: al termine della giornata, la premiazione dell’azienda Zanichelli tanti perché dimostrano nei fatti quanto essa tenga e faccia per stare vicino ai propri soci in un rapporto di confronto e crescita costruttiva a beneficio del comparto. Una valutazione, questa, che coinvolge anche l’Anafi, che sull’intero territorio nazionale non manca mai di dare il suo supporto tecnico sempre necessario. E un ringraziamento, in ultimo ma non per ultima, va anche a Purina Italia, che con il suo sostegno e i suoi mezzi ha reso possibile la perfetta riuscita dell’evento. n 9 Attualità E milia r omagna a lleva Le tre vacche che hanno dominato la finale per il titolo assoluto Sfilata d’eccezione per le Frisone piacentine Il 21 e il 22 marzo scorso Cortemaggiore ha ospitato la 33ma edizione della mostra provinciale dedicata alle bianconere di Luigi Ambrosetti L a suggestiva cornice del convento francescano di Cortemaggiore (Pc) ha ospitato il 21 e il 22 marzo scorsi la 33ma edizione della Mostra provinciale di bovini di razza Frisona in occasione della locale Fiera di San Giuseppe. La rassegna zootecnica è stata organizzata dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) con il patrocinio e il contributo del Comune e come ogni anno era riservata agli allevatori della provincia di Piacenza. Splendidi i soggetti in mostra 10 che, suddivisi in varie categorie, hanno gareggiato sottoponendosi al giudizio di Davide Errera, allevatore mantovano e proprio per questo totalmente super partes, oltre che persona professionalmente molto competente. Parlando di numeri, i 15 allevatori in gara hanno portato in esposizione 60 capi. Le valutazioni sono iniziate nella mattinata di domenica con la sfilata delle manze e delle giovenche, al termine della quale la corona di campionessa è andata a Genesis, una splendida vitella Red dell’alle- vamento di Fausto Moschini di Carpaneto, a cui appartiene anche Exloer Carlot Po, campionessa di riserva nella categoria delle manze, mentre a Coda Vecchia Fever Gilda dell’azienda agricola Giacomo e Franco Repetti di Cortemaggiore è andata la menzione d’onore. La valutazione dei capi esposti nella sezione delle vacche da latte ha messo a dura prova Davide Errera sia per il numero dei soggetti in gara che, soprattutto, per le loro ottime caratteristiche. Alla fine, per le vacche giovani l’incoronazione è andata a Chizzola Atwood Aloee dell’azienda Antonio Bollati & figli, mentre come riserva è stata designata A-L-H Berber dell’azienda agricola Fausto Moschini; la Menzione d’onore è andata a Casabianca Glauco Dethel dell’azienda Massimo Bergamaschi di Besenzone, che con Casabianca Percheron Derisa ha vinto anche il premio come miglior mammella delle giovani bovine. Per le vacche adulte il giudice ha deciso che il titolo di campionessa, per il quinto anno consecutivo, dovesse andare a Matthenhof Lightning Utta dell’azienda Al.Be.Ro., mentre il titolo di campionessa di riserva è andato a Galiverta Kingley Gamma dell’azienda agricola Fausto Moschini; la menzione d’onore nella medesima sezione è stata assegnata a Casablanca Zeling Alessandra dell’azienda agricola Massimo Bergamaschi, risultata anche miglior mammella della sua categoria. Titolo assoluto Prima della finale assoluta, come consuetudine è stata selezionata la coppia di vacche a cui assegnare il premio speciale in memoria di Rino Duani riservato alle bovine con le migliori mammelle. Il riconoscimento è andato anche quest’anno all’allevamento di Massimo Bergamaschi che oltre all’ambìto trofeo, si è aggiudicato il gagliardetto come miglior allevatore e miglior espositore di questa 33ma edizione della mostra. Al termine della rassegna, il giudice Davide Errera ha proceduto all’incoronazione delle campionesse assolute, aggiudicando il titolo a Lightning dell’azienda Al.Be.Ro: e a Kingley dell’azienda Fausto Moschini, mentre a Zeling dell’azienda di Massimo Bergamaschi è andata la menzione d’onore. n Attualità E milia r omagn a lleva I migliori conigli in mostra alla Fiera in Albis di Vergato (Bo) Splendidi gli esemplari esposti alla 31esima edizione della rassegna, in rappresentanza di 13 razze iscritte al Registro anagrafico dell’Anci di Ercole Buriani S i è svolta a Vergato (Bo) la 31ma edizione della Mostra cunicola provinciale, in concomitanza con la tradizionale Fiera in Albis e organizzata dall’Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna (Araer) in collaborazione con il Comune di Vergato. Circa un centinaio i soggetti esposti, tra adulti e giovani, appartenenti a 13 delle razze iscritte al Registro anagrafico. Davanti agli allevatori provenienti dalle province di Bologna e Ferrara, Gianfranco Bertolotti, giudice nazionale Anci, ha individuato i campioni di razza e ha proclamato il campione assoluto della Mostra, un soggetto di razza Fulva di Borgogna, maschio, dell’alleva- mento Gazzotti e Romagnola di San Pietro in Casale (Bo). A margine, sono stati proclamati 10 campioni di razza per gli adulti e 8 nella sezione dedicata ai giovani esemplari. La premiazione ha riguardato anche gli allevatori, alla presenza del direttore di Araer, Claudio Bovo, e delle autorità locali. Numeroso il pubblico intervenuto alla rassegna, che ha confermato la connotazione territoriale, ma tempo orientata a interessare le province limitrofe dove la presenza di allevamenti cunicoli è significativa. Spenti i riflettori su questa 31ma edizione della Mostra cunicola provinciale di Vergato, l’appuntamento si rinnova così per il prossimo anno. n 11 Attualità E milia r omagna a lleva Una nuova vita per il Centro lattiero-caseario di Parma Dopo le vicende giudiziarie che nell’estate scorsa ne avevano decretato la chiusura, oggi il Clca vanta una nuova dirigenza e offre una vasta gamma di analisi e servizi di anna mossini Q uando le vicende giudiziarie azzerano i vertici e l’attività di centri d’eccellenza che nel corso dei decenni sono diventati punti di riferimento per la città dove si trovano e per la relativa provincia, risollevarsi e rifarsi una nuova immagine è sempre molto complicato e difficile. Lo sanno bene al Centro lattiero caseario di Parma, oggi più precisamente denominato Centro lattiero caseario e agroalimentare (Clca) e nato in sostituzione del vecchio ente Csa che nel giugno dello scorso anno è stato al centro di un’inchiesta della magistratura che ne determinò la chiusura, il sequestro e nel successivo 12 mese di novembre la messa in liquidazione della società che per anni lo aveva guidato. Un terremoto nella terra del Parmigiano Reggiano, uno sfregio a una vera e propria istituzione della città, visto che la nascita del Centro risale addirittura al 1936, quando Antonio Bizzozero, agronomo, decise di fondare una scuola per casari. Prima della traumatica chiusura, il Centro effettuava i controlli su latte conferito da 116 caseifici; oggi sono 46. Sì, perché il Centro lattiero-caseario e agroalimentare di Parma è di nuovo una realtà attiva risorta sulle ceneri di un passato che non esiste più, e con il quale la nuova dirigenza e la nuova impostazione statutaria che si è dato non hanno nulla da spartire. È da qui allora che bisogna partire, da un nuovo inizio. Tutto in salita, certo, e un inizio in cui la necessità di rifarsi un’immagine che rispecchi i valori della professionalità, della correttezza e dell’affidabilità del lavoro svolto è prioritaria, ma non sempre facile da trasmettere. Dirigenti giovani All’indomani della chiusura imposta dalla Magistratura le organizzazioni professionali, il mondo cooperativo, la fondazione Bizzozero hanno capito che era necessario rimboccarsi subito le maniche e dare vita a un lavoro di squadra che permettesse al Centro di riprendere a lavorare in condizioni diverse e con garanzie certe. Il primo segnale è arrivato con la nomina del nuovo Consi- glio di amministrazione e del presidente, un giovane allevatore di soli 33 anni, Daniele Mazzocchi, e del nuovo direttore, Alessandro Raffaini, 41 anni. Un segnale forte, che ha voluto mettere subito in luce la nuova strada da intraprendere. “Si tratta di una strada – sottolinea Mazzocchi – che stiamo ancora percorrendo non senza qualche difficoltà, ma siamo convinti di riuscire a raggiungere la mèta perché stiamo lavorando bene grazie alla professionalità di tutti gli addetti, all’ausilio di strumenti tecnologicamente innovativi, a un’impostazione basata sulla più assoluta trasparenza. Il Centro lattiero-caseario e agroalimentare di Parma oggi A sinistra: Daniele Mazzocchi, il giovane presidente del Clca di Parma A destra: Alessandro Raffaini, direttore del Centro Attualità E milia r omagn a lleva è una società cooperativa, ha un piano industriale serio e per questo approvato dagli enti preposti, ed è in grado di offrire un servizio accurato, competente e a prezzi convenienti. Dei 116 di una volta, oggi si servono dei nostri controlli in 46, poco più di un terzo, ma sono convinto che già nel corso del secondo semestre dell’anno e durante il 2016 arriveremo a contare un numero ben più cospicuo di aziende casearie che si appoggeranno a noi per i controlli sul latte destinato al Parmigiano Reggiano”. Servizi innovativi Una convinzione condivisa anche dal direttore, Alessandro Raffaini. “I controlli che ef- Prezzi competitivi per un’offerta di alto livello Questo l’elenco delle analisi e dei servizi offerti dal Centro lattiero-caseario e agroalimentare di Parma. Analisi • Analisi chimico-fisiche e microbiologiche sul latte • Analisi chimiche e microbiologiche degli alimenti • Analisi/controllo microbiologico delle superfici (tamponi) • Analisi potabilità delle acque Servizi • Assistenza tecnologica di caldaia e post-lavorazione • Assistenza tecnica in aziende zootecniche • Espertizzazione del formaggio tramite raggi X • Ispezione igienica degli impianti di mungitura e dei tank di raccolta latte • Prelievo di latte su singole bovine • Studio dei punti critici dei cicli produttivi e stesura dei manuali di autocontrollo igienico-sanitario (Haccp) • Corsi per il rilascio o rinnovo dell’attestato di idoneità sanitaria per operatori del settore alimentare • Elaborazione di sistemi di pagamento differenziato del latte personalizzati e adattati alle diverse esigenze 13 Attualità E milia r omagna a lleva Il Clca di Parma si avvale di personale competente e di tecnologie innovative fettuiamo – sottolinea – non sono rivolti solamente ai caseifici della provincia di Parma, ma anche a quelli delle province a noi confinanti che intendono avvalersi del nostro servizio, e fanno parte di una vasta gamma di analisi in aggiunta a quelle standard stabilite per la caseificazione del Parmigiano Reggiano. In pratica, abbiamo aumentato e potenziato i servizi offerti, a iniziare dagli accertamenti all’interno delle forme per verificare che non esistano difetti. Disponiamo infatti di una macchina a raggi X grazie alla quale è possibile effettuare l’ispezione senza dover tagliare la forma; allo stesso tempo il nostro laboratorio è in grado di effettuare analisi chimicofisiche anche dell’acqua che viene utilizzata in caseificio e possiamo garantire un ser- vizio di assistenza e consulenza alla caseificazione. Non solo. In materia di assistenza possiamo offrire il nostro intervento per l’implementazione del sistema Haccp, quindi il pacchetto igiene, anche alle aziende alimentari come le macellerie o i salumifici tanto per fare un paio di esempi. “Da ultimo, ma non certo per importanza – aggiunge ancora Raffaini – oggi il Centro lattiero-caseario agroalimentare di Parma è anche riconosciuto come polo scientifico, e per questo in grado di sviluppare percorsi di ricerca scientifica in collaborazione con l’Università per migliorare qualitativamente le tipologie dei prodotti lattiero-caseari”. Sia Mazzocchi che Raffaini concordano nel definire il nuovo progetto del Centro lattierocaseario parmigiano complicato e ambizioso, “ma non per questo inattuabile – conclude Mazzocchi –. Questo non è un ente privato, bensì appartiene ai soci e tutti gli utili verranno reinvestiti come prevede la normativa vigente. Perché questo è un punto fondamentale del nuovo corso del Centro: il rispetto delle regole previste dalla normativa è la nostra stella polare, quella che ci ha permesso di ripartire da zero e quella che ci guiderà per dimostrare che quanto avveniva in passato da ora non accadrà mai più”. n LA STRADA PER MANGIARE MEGLIO È FAR MANGIARE MEGLIO GLI ANIMALI. Cargill srl - Divisione FeeD & nutrition - sistema Di gestione Qualità uni en iso 9001:2008 © 2014, Cargill, inCorporateD. all rights reserveD 14 Tecnica E milia r omagn a lleva Impianti di refrigerazione, i controlli sono obbligatori In vigore dall’1 gennaio il Regolamento comunitario che ne sancisce le modalità. Araer in campo a sostegno degli allevatori di anna concepito soprattutto per rispondere a quel concetto di sostenibilità ambientale oggi così importante. Infatti, è proprio scongiurando eventuali perdite di gas dagli impianti di refrigerazione che si evita di alimentare l’effetto serra in atmosfera”. D al primo gennaio di quest’anno è entrato in vigore il Reg. CE 842/2006 relativo al controllo obbligatorio annuale degli impianti di refrigerazione e Araer (Associazione regionale allevatori dell’Emilia Romagna) ha messo a disposizione dei suoi associati tre tecnici preventivamente e opportunatamente formati. In pratica, il Regolamento comunitario indica i componenti su cui eseguire i controlli in maniera sistematica quali i giunti, le valvole, i filtri, le connessioni per individuare eventuali fughe di gas, ritenendoli quelli dove è più probabile che si verifichino le perdite, prevedendo però all’occorrenza anche la verifica nei restanti compo- nenti del circuito frigorifero. Successivamente, le operazioni di controllo e le situazioni problematiche riguardanti il gas contenuto nel circuito frigorifero devono essere registrate su un apposito libretto, che è obbligatorio, dandone comunicazione all’Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale). Tre, come dicevamo, i tecnici abilitati in Emilia Romagna: Bruno Rocchetta per le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Rimini e Ravenna; Claudio Bertocchi per le province di Modena e Reggio Emilia; Alfredo Sanini per le province di Parma e Piacenza. “Questo nuovo provvedimento imposto dalla Ue – spiega Bruno Rocchetta – è stato Minor spesa Il compito dei tecnici Araer è solamente quello di verificare gli impianti e compilare il libretto: per eventuali interventi di manutenzione gli allevatori si devono rivolgere ad altri operatori specializzati. Le basse quotazioni del latte che stanno penalizzando pesantemente la redditività dei produttori, rischiano purtroppo di confinare in secondo piano l’applicazione del Reg. 842/2006 e attualmente, da parte dei tecnici Araer, è in atto un’attività di forte sensibilizzazione per far capire agli allevatori che non è possibile derogare a questo provvedimento. “I produttori di latte stanno attraversando un periodo molto difficile – sottolinea ancora Rocchetta – e ogni costo in più da sostenere non può che aggravare la situazio- mossini ne. Per questo l’Araer ha previsto una modalità che permette di contenere la spesa relativa ai controlli da effettuare sugli impianti di refrigerazione. Ogni anno infatti effettuiamo una visita in stalla per controllare gli impianti di mungitura. Per spendere un po’ meno gli allevatori potrebbero sfruttare questa visita e far controllare, nella stessa occasione, anche l’impianto di refrigerazione. Viceversa, se io e i miei colleghi veniamo chiamati esclusivamente per questa verifica, la spesa è un po’ più onerosa”. Sanzioni pesanti “È inoltre importante sapere – conclude il nostro interlocutore – che il mancato rispetto di quanto prevede il Regolamento comunitario comporta sanzioni pesanti, che vanno da un minimo di 7.000 a un massimo di 100mila euro, una cifra molto elevata e decisamente superiore alle poche decine di euro previste per il controllo degli impianti, la compilazione dei libretti e la comunicazione all’Ispra, da cui possono partire gli ordini di accertamento presso le aziende zootecniche del territorio nazionale”. n 15 DATI ANAFI 01/2015 OBIETTIVO REDDITO GPFT +3277 Latte Materia Utile Longevità Fertilità +1462 +137 112 110 Sunday Amighetti Inseme Sunday ET IT017991362512 - aAa 432516 Supersire x Jeeves x O-Man x Adam GPFT +3160 Latte +1710 Materia Utile +140 Longevità 111 Cellule somatiche 110 Kruger Mr Inseme Kruger 8282 ET US000072436829 - aAa 432 Cashcoin x Man-Oman x Shottle x BW Marshall GPFT +3305 Latte Materia Utile Longevità Fertilità +1712 +146 122 114 Landon Snowbiz Landon ET CA000011658896 - aAa 423 Numero Uno x Snowman x Planet x Goldwyn Inseme SpA - via Cadiane, 181 - Saliceta San Giuliano 41126 Modena (Italy) - Tel +39.059.514611 - Tel +39.059.514697 - www.semenitaly.it