1 Maggio 2009 • INDUSTRIA BOTTI, TINI E BARILI (BARRIQUES) COMMERCIO INDUSTRIA LEGNAMI Viale Italia, 200 - 31015 CONEGLIANO Tel. 0438 366411 - www.garbellotto.com Viale Italia, 200 - 31015 CONEGLIANO Tel. 0438 366411 - www.garbellotto.com ANNO XXXVI n.4 semilavorati - elementi - parchetti listoni - legna da brucio MAGGIO 2009 mensile € 1,00 Poste Italiane s.p.a. Spedizione in Abb. Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB TV Fondato nel 1974 dal Comm. REDO CESCON Terremoto, dalla tragedia l’orgoglio di una nazione UNA STORIA MAI RACCONTATA Se non sei dei loro, prima o poi la paghi Il coraggio e la forza del nostro Paese www.ilpiave.it il tuo quotidiano on line C Gianluca Versace C Alessandro Biz risi. Parola all’ordine del giorno di questi tempi. Ma qualcosa forse sta cambiando. Il periodo non è dei migliori, intendiamoci. L’avvento del terremoto ha aggiunto danno al danno. Ma arrivati a questo punto, credo che siamo all’inizio della risalita. Abbiamo un Governo, un Premier e dei Ministri eccellenti che si prodigano per far rinascere l’Italia. I nostri imprenditori sono un condensato di volontà, tenacia e fantasia. Dagli artigiani alla grande industria. La Fiat che sembrava condannata quando il mercato tirava, oggi è l’unica casa automobilistica che si permette di pensare di diventare un colosso planetario allargando le proprie quote (e competenze) a Chrysler e Opel. E se da una parte c’è chi sparla per invidia e supponenza come il tedesco Gunter Verheugen vicepresidente della Commissione Europea, dall’altra parte (dell’Oceano) giungono gli attestati di stima e fiducia al da parte del Presidente Usa. Ci adatteremo alla crisi mondiale, magari cambieremo un po’ la nostra vita riscoprendo le passeggiate, i cibi tipici a km zero, i monumenti della nostra città. Ma dopo lo scossone iniziale qualcosa cambierà. Sta già cambiando. I prezzi delle materie prime, dell’energia, del carburante e i mutui sono più accessibili. E quando è dura per tutto il mondo, il nostro talento può fare la differenza. Un grande impegno per ricostruire Ritrovata l’unità degli italiani Volontari d’Europa in Abruzzo di Valentino Venturelli di Adriano Gionco di Mattia Perencin pag. 3 pag. 3 pag. 3 Dal G8 agricoltura unità di intenti segue a pag. 17 La ricerca di energie alternative U William Pinarello n convegno ad altissimo livello organizzato a Venezia dal Distretto veneto dei Lions ha segue a pag. 2 IL PIAVE MORMORA 5 MAGGIO, FU VERA GLORIA? PER IL VENETO TRADIMENTO ED ETERNA SOFFERENZA ari lettori del “Piave”, tra le ultime righe che ho scritto per queste colonne e queste nuove, che provo a metter giù, c’è di mezzo il terremoto in Abruzzo. Faccio fatica. Ho lo stranguglione. No, niente dovrebbe essere come prima. Ho avvertito subito, dentro, un rovello acuto. Un assillo. Come una sferzata morale. La consapevolezza della caducità, della effimerità, se non della inanità gonfia di superbia del mio mestiere. Se lo facciamo – come purtroppo succede, eccome se succede! – in modo autoreferenziale, tronfio, stando al carro dei potenti, parassita, lecchino, codino, vigliacco. Forti con i deboli e deboli, debolissimi con i forti. La persuasione sgomenta, cioè, che noi troppe volte siamo molto al di sotto di quel che dovremmo essere, mettendo in agenda argomenti secondari, inutili, fatui, sciocchi, sterili. E imponendoli a tutti gli ascoltatori e i lettori. Con una forma di subornazione, di manipolazione, di raggiro che non ci fanno onore. E che sono lo stigma del nostro tradimento. Di noi stessi, prima ancora che degli altri. Ed ecco che, tutt’ad un tratto, improvvisamente, Madre Terra si arrabbia e ci scuote dalle fondamenta come per un’ipotesi di estinzione. E ci costringe - volenti nolenti - a stare schisci, come usa dire un mio collega di Milano. Traduco dallo slang meneghino: voliamo basso. Ridimensioniamoci. Abbassiamo la cresta. Le ali. L’ingegno. Sgonfiamo la boria. E proviamo a rendere un servizio al prossimo, che è già tanto. Altro che mosche cocchiere. Occupiamoci delle cose importanti. Essenziali. Indispensabili. Mi ri-capita di rivelare su questo foglio (…chissà perché? Forse mi ispira l’aria di libertà che soffia dalla sua testata), cose che non ho mai detto. servizi di Roberto Momo e Andrea Catra a pag 4 Grandezze e miserie del giornalismo: istruzioni per l’uso Indro Montanelli In occasione del centenario della nascita di Montanelli (22.04.1909) pubblichiamo una parte del testo dell’ultima lezione di giornalismo da lui tenuta all’Università di Torino nel maggio del 1997, per ricordare il grande maestro, e rivedere a distanza di anni la sua firma sulle colonne del “Piave”, in cui scrisse negli anni Ottanta. S o che molti di voi sono interessati al giornalismo e ai mezzi di comunicazione. Io questa passione ho cominciato a coltivarla già dal ginnasio, non ho mai voluto far altro che il giornalista, con gran disperazione di mio padre. Lui, da bravo preside di un liceo, lo considerava con molto disprezzo come un mestiere piuttosto aleatorio. Quando cominciai, circa 60 anni fa, avevamo come tocco tecnologico la macchina da scrivere Olivetti Lettera 22, sulla quale continuo a scrivere. I giornali sono diventati i megafoni della televisione, per questo troviamo titoli a otto o nove colonne su Pippo Baudo o la Pa- rietti. La televisione aizza quel pessimo incentivo tipico dei cattivi giornalisti, la ricerca a tutti i costi dello scoop. Ricordate che esso è la scorciatoia dei somari. Consente di arrivare prima, ma male. Il pubblico è uno strano animale, sembra uno che capisce poco ma si ricorda, e se vi giocate la sua fiducia siete perduti. Chi di voi vorrà fare questo mestiere, si ricordi di scegliere il proprio padrone, il lettore. Si metta al suo servizio e parli la sua lingua, non quella dell’accademia. Il giornalismo si fa per il giornalismo, e per nessun’altra cosa. 2 primo piano • Maggio 2009 DALLA PRIMA La ricerca di energie alternative (...) affrontato i problemi ambientali e le connesse ricerche di energie alternative. Il panel dei relatori comprendeva Pier Francesco Ghetti rettore della Università Ca’ Fpscari di Venezia, Camillo Dejak ordinario di chimica fisica e già componente dell’ENEA . Alessandro Ortis presidente dell’Autority per l’energia, Giovanni Maria Zuppi direttore dell’Istituto di geologia ambientale e geoingegneria del CNR,Piero Martin docente di fisica della materia e ricercatore di fusione nucleare all’ITER di Padova, Bruno Coppi notissimo docente e ricercatore di fisica dei plasmi al MIT di Boston. Da parte dei vari relatori dopo aver variamente affrontato i problemi ambientali con rilevazioni che hanno spaziato, per i vari aspetti, su dati storici e sui più recenti mutamenti che stanno determinando vere e proprie emergenze, hanno illustrato gli impegni internazionali e del nostro paese per rispettare le note deliberazioni di Kyoto del 20-20-20. Per l’Italia , in particolare si tratta di arrivare a ridurre entro il 2020 di un ulteriore 17% le emissioni di anidride carbonica. Obiettivo arduo data la nostra preponderante dipendenza dai combustibili fossili (petrolio e carbone ) nella produzione di energia. Interessantissime le informazioni fornite sugli studi, le ricerche, i progressi e le frenate per la fusione nucleare. In particolare il prof. Coppi ha documentato i nuovi indirizzi della amministrazione Obama – per la quale fa parte della Commissione per l’energia e l’ambiente- ed i notevoli ostacoli che si frappongono ad un sostanziale cambiamento della politica energetica. Un dato caratterizza peraltro il nuovo approccio della politica americana ai problemi dell’ambiente ed alla ricerca di energie alternative, la consapevolezza, l’impegno annunciato e continuamente confermato di volervi far fronte con uno sforzo, anche economico inimmaginabile fino a ieri. Direttore Responsabile Alessandro Biz Fondato nel 1974 dal Comm. Redo Cescon (1929 - 2007) Reg. Tribunale Treviso n.264 Iscritto all’USPI Supervisione giornalistica Gianluca Versace Le concrete possibilità di poter disporre nel breve periodo di energie alternative in grado di ridurre in modo significativo la dipendenza dal petrolio e dal carbone sono molto limitate . E’ pertanto necessario procedere da subito ad ogni forma di risparmio energetico possibile contrastando la deforestazione a livello planetario ed inducendo nella popolazione la cultura del risparmio energetico. La adozione di nuovi sistemi di costruzione, coibentazione e riscaldamento possono costituire . se unite al quotidiano consapevole risparmio da parte di tutti possono già essere un passo importante per il raggiungimento di traguardi che la scienza potrà aiutare a concretizzare solo nei prossimi decenni. E’ questo un impegno al quale è chiamata la governance a livello nazionale, regionale e locale dando concreti esempi ed adottando programmi di incentivazione e promozione. William Pinarello Direzione Alessandro Biz Roberto Momo Andrea Catra Mattia Perencin Fabio Celant Davide Pessot Giovanni Cescon Fabiano Zucco Graziano Mattiuzzi Edito da Stampa Associazione Culturale Il Piave T.E.T. V.le Monfenera 8/B 31100 Treviso via Friuli 7 - Quaternario 3 San Vendemiano (TV) Italia Tel. 0438 1791484 - 349 4081615 Fax 0438 6945889 e-mail: [email protected] Pubblicità Publimedia 0438 1791423 Abbonanamenti Italia € 12,00 - Sostenitore € 50,00 Estero € 100,00 I dati forniti dai sottoscrittori degli abbonamenti vengono utilizzati esclusivamente per l’invio della pubblicazione e non vengono ceduti a terzi per alcun motivo. 3 Un grande impegno per ricostruire primo piano Maggio 2009 • L ’Aquila è stata devastata dal terremoto. Compromesso anche il suo splendore artistico e il suo stile di vita. Chi pensa al suo futuro palesa una città nuova, provvista di sistemi antisismici. Addio pietrisco e mattoni. Addio colate di cemento povero e sabbia sopra i limiti consentiti. Addio alle speculazioni sul materiale edilizio! Tutti noi speriamo che la sua storia ricominci, dopo la tremenda lezione che ha messo in luce l’intreccio tra edilizia, mafia e controlli mai esercitati. Certamente un terremoto viene quando viene: fa parte delle imperscrutabili leggi di naturali, come la morte o la vita. Né lo si può prevedere in base a segnali anticipatori affidabili, per quanto l’evento potesse essere atteso in quella dorsale appenninica ad alta sismicità. Quello che è successo all’Aquila poteva accadere in Toscana, in Sicilia, in Campania o in Alto Adige, in gran parte delle nostre terre, tutte ad alto rischio sismico. Il loro destino é di essere violentate dai terremoti, assieme alla gente che le abita e all’arte che le nobilita. Contro i rischi sismici in Italia si è fatto poco (anche se una predisposizione di legge del ‘95 avrebbe previsto per le costruzioni caratteristiche antisismiche) per i soliti interessi incrociati di speculatori, clientele politiche e cittadini interessati al ribasso. Nell’Irpinia, nel Belice e in altre zone terremotate è pesata una ulteriore sciagura: il “partito dei terremotati”, nato tra popolazione, politici e amministratori locali che non pensano alla ricostruzione, ma a spremere benefici e soldi con qualsiasi pretesto per gonfiare le spese. Basti pensare che nell’Irpinia ci fu una dilatazione strabiliante dei comuni terremotati: dai 36 iniziali si giunse a ben 687; le case distrutte passarono da circa 28 mila a 474 mila. Troppa gente ha voluto rifarsi la casa; troppi comuni hanno speculato sui fondi per il terremoto per progetti clientelari o forme di sperpero del nostro denaro, all’insegna del “cosi fan tutti”. Già è polemica sulle disposizioni per la ricostruzione e il recupero dei beni artistici. Da tutti, per ora, ci sarà un collegamento tra il piano della ricostruzione dei centri con il rispetto delle norme antisismiche. Lo “schok” del sisma non giustifica più rinvii. Si è rimasti senza parole per la polverizzazione di edifici recenti come ospedali, condomini nuovi, scuole. E si è rilevato che quasi sempre c’erano carenze e imbrogli nelle strutture edilizie. I soliti “furbetti” del quartierino hanno costruito le loro fortune con queste costruzioni al risparmio, non preoccupandosi delle caratteristiche sismiche del territorio. E si sta rimettendo in moto il gioco dello scaricabarile e della ricerca di chi è stato il più irresponsabile. Non basta accusare le imprese edilizie di aver agito cinicamente, se chi lo afferma avrebbe dovuto effettuare i suoi controlli; se era nelle condizioni di non poterli effettuare, segnalare tutto piuttosto che tenere un silenzio sospetto. Si scopre che nemmeno l’Ospedale dell’Aquila possedeva la certificazione d’ agibilità. Le risposte della solidarietà e gli interventi della protezione civile sono stati commoventi di fronte al dramma, malgrado lo sciacallaggio parolaio di tanti speculatori mediatici. Invece, i controlli seri sono tutti da inventare, dato che quelli del passato, manovrati da mafia e politica, hanno solo gonfiato le tasche della malavita e la speculazione sulle disgrazie. Chi pensa al futuro dell’Aquila palesa una città nuova provvista di sistemi antisismici “ Un terremoto viene quando viene. Né lo si può prevedere in base a segnali anticipatori ’’ Si è rimasti senza parole per la polverizzazione di edifici recenti, quasi sempre c’erano carenze e imbrogli nelle strutture Ma come impostare un sistema di controlli sulla ricostruzione che eviti le vergogne del passato? Già la camorra ed i politici corruttibili scaldano i motori e fiutano affari nella ricostruzione, con il drenaggio degli aiuti degli italiani. Il controllo dovrebbe essere impietoso, quasi fanatico perché un solo euro non finisca nelle solite mani dei soliti noti o al partito del terremoto. Ci vuole un controllo effettuato da una commissione di citta- dini e di tecnici che, al primo sospetto di collusione, escluda subito le ditte dai lavori e le denunci alla magistratura. Bisogna avere il massimo riguardo all’etica nella ricostruzione e tanti sospetti per deviazioni dalle pratiche corrette: essere impietosi verso chi convalida abusi o vanifica i controlli con procedure burocratiche adatte al solo fine di coprire speculazioni edilizie. Questo è ciò che dalla tragedia dell’edilizia fatiscente tutti ormai hanno appreso: é un impegno degli Italiani per l’Aquila. Per vederla risorgere darebbero l’anima, ma non dimenticano gli sciacalli della speculazione. I controlli, come si è visto, non sono stati esercitati nella maggior parte dei casi. Con l’attuale prassi i controlli sono formali, fonte di guadagno passivo a chi mette le mani sulla ricostruzione e non garantiscono nulla. Si calcola che le spese per i membri di commissioni costituite per altri eventi sismici si sia speso il 25% dei contributi. Poi c’è quello che viene estorto da amministratori collusi; poi le tangenti sugli appalti e subappalti: Poi, chissà quale altra ruberia! Né possiamo affidarci al merito professionale delle imprese che saranno chiamate a ricostruire: il sistema di valutazione é tutto ancora da inventare. La garanzia di onestà e professionalità non è stata mai in auge in Italia, a causa delle ipocrisie del buonismo e del comprensionismo verso i bisogni sociali che allargano sempre più i “casi da trattare”. A ciò si aggiunga l’inefficace controllo di organi statali, regionali o comunali condizionato da un potere mafioso è in grado di far saltare ogni livello di verifica. Come si vede, c’è molto da fare per non ritrovarci nelle vergogne del passato! Valentino Venturelli Ritrovata l’unità degli italiani dopo la Prima Guerra Mondiale N on si era vista tanta sollecita manifestazione e partecipazione per un evento negativo, luttuoso e improvviso in Italia. E’ vero: il Vajont e il Friuli, ormai alcuni decenni orsono furono oggetto di grande attenzione, ma mai con la diffusione estesa dal Governo alle Unità Pubbliche di Emergenza, ai Volontari, ai Militari e alle Forze dell’Ordine, Unità di Crisi, Pompieri ecc… e alle iniziative varie e concrete da tutte le Regioni della Nazione.La presenza è stata immediata ed efficiente, non si è pianta addosso la gente del luogo. E’ apparsa immediatamente contagiosa la decisione, la fermezza e la credibilità della presenza continua dei responsabili politici (primo il Capo del Governo) che hanno invitato le popolazioni del luogo a rimboccarsi le maniche perché non sarebbero state lasciate sole e tutti gli italiani erano pronti a dare una mano.Credibilità e fiducia, la “pozione magica” che ha galvanizzato i cittadini di un senso di appartenenza comune che non si verificava così massiccio dalla Prima Guerra Mondiale, quando da ogni Regione i giovani soldati scoprirono la parola Patria.Spiace alla bandiere rosse con falce e martello di tutti i tempi, che attendono ogni anno il 25 Aprile per occupare e monopolizzare piazze e manifestazioni in nome della libertà. In quel 25 Aprile del 1945 (che io ben ricordo) le cose non andarono proprio come i comunisti continuano a tentare di convincere che l’Italia fu liberata da loro. I tedeschi ebbero sul nostro suolo circa 130.000 morti, le varie componenti partigiane complessivamente circa 15.000 vittime, gli americani 120.000 che con i loro alleati raggiungono circa i 150.000 morti, dieci volte tanto…..completamente dimenticati. Per non parlare di Cefalonia…..ecc. Prima si trova il coraggio di sciogliere definitivamente questo equivoco, meglio sarà finalmente per tutti gli italiani e per la Storia. Adriano Gionco Volontari d’Europa in Abruzzo H anno svolto dieci giorni di servizio di Protezione Civile nell’Aquilano, i cinque giovani dell’associazione Volontari d’Europa Samuele Pillonetto, Nicola Pillonetto, Alberto De Negri, Isidoro Bertazzon, e Flamur Ramushi. Al loro arrivo hanno ricevuto i ringraziamenti da parte delle Amministrazioni Comunali di Sernaglia e Vidor dove l’associazione opera. “Siamo partiti con i nostri mezzi lo stesso giorno in cui è avvenuto il sisma, insieme ad altri volontari trevigiani Federazione Italiana Ricetrasmissioni per svolgere servizio di emergenza radio per i collegamenti. I Volontari d’Europa oltre al servizio radio hanno allestito tendopoli ed hanno collaborato con il personale della Protezione Civile, della Prefettura e del Comune di Pizzoli. Hanno presenziato ai Funerali di Stato delle vittime del terremoto. Il presidente Samuele Pillonetto: “Ho avuto la possibilità di vedere di persona il centro dell’Aquila e di Onna, frazione più colpita dal sisma, uno scenario indescrivi- bile. Degli edifici sono rimaste solo macerie e dolore per le vittime, per noi volontari che torniamo alle nostre case resta una intensa esperienza di vita”. Mattia Perencin 4 primo piano • Maggio 2009 Vertice G8 fruttuoso e determinante Zaia: Un momento spartiacque nella storia dell’agricoltura Massima condivisione degli obiettivi da raggiungere e una comune visione del mondo. Un enorme passo avanti. Cison di Valmarino TV - Castelbrando. Questo primo G8 dell’Agricoltura ha aperto un nuovo corso per combattere la fame e difendere la sicurezza alimentare. I risultati verranno presentati, il prossimo giugno a L’Aquila, al G8 dei Capi di Stato e di Governo. Il Vertice si è chiuso con l’impegno per ridurre gli effetti negativi della crisi su povertà e fame, incoraggiare una produzione alimentare sostenibile, aumentare gli investimenti in agricoltura e ricerca, monitorare i prezzi delle materie prime agricole e vigilare sulla speculazione.Fra gli impegni contenuti nella dichiarazione finale importante per il nostro Paese la tutela dei prodotti tipici di qualità, l’evitare la concorrenza sleale e lo sviluppo rurale rafforzando il ruolo delle famiglie agricole e dei piccoli agricoltori facilitando il loro accesso alla terra. Crescita e sviluppo passano inevitabilmente da un aumento della produzione agricola, che va quindi bilancia- Un elogio agli Sherpa I n ambito G8, un ruolo fondamentale è stato svolto dagli Sherpa, dal nome delle guide che aiutano gli scalatori a raggiungere le vette himalayane, che rappresentano personalmente i rispettivi Capi di Stato e di Governo per tutte le questioni che formano l’agenda del Vertice. A loro il Ministro Zaia al termine del G8 ha voluto rivolgere un personale ringraziamento per il lavoro svolto. L ta con la produzione di energia rinnovabile da biomasse. I Paesi del G3, G5 e le Organizzazioni, i cui rappresentanti hanno partecipato alla conferenza stampa finale, si sono sentiti rappresentanti dalla Presidenza e dal documento della stessa. “L’apprezzamento di tutti i Paesi presenti al vertice per questa iniziativa è stato unanime.- ha dichiarato il Ministro Luca Zaia – Vogliamo un mondo in cui la fame non sia più una piaga per 140 Mln di bambini e non uccida un Mld di persone all’anno; in cui l’accesso al cibo e ad alimenti salubri sia un fatto normale. Sono molto soddisfatto che gli occhi del mondo siano stati puntati per tre giorni su un settore determinante per il nostro futuro e lavoreremo perché sia anche il cuore dell’agenda politica del futuro”. Roberto Momo Aiuti per rilanciare l’economia a Regione Veneto, nel corso del Consiglio Regionale straordinario del 15 Aprile 2009 convocato in seduta straordinaria per dibattere la crisi, ha dettato delle linee guida e messo in atto dei provvedimenti per rilanciare l’ economia locale e nazionale. Piani di supporto finanziario a favore delle piccole e medie imprese, interventi a sostegno del reddito e dell’ occupazione con la destinazione di risorse maggiori per affrontare le sempre maggiori richieste, interventi al settore edilizio privato e pubblico con la possibilità per il privato di ampliamento degli edifici entro il 20% del volume e il rinnovamento dell’ esistente mediante ricostruzione e demolizione e per il pubblico nell’ edilizia scolastica con lo stanziamento di circa 70 milioni di euro e nell’ impiantistica sportiva di circa 29 milioni di euro, interventi poi nel settore dell’ industria dove la Regione per la finalità di attrarre gli investimenti e lo sviluppo d’ impresa ha dimostrato il proprio interesse a condividere i seguenti progetti: polo idrogeno e distretti energetici, energia sostenibile e filiera agro- alimentare, per il settore dell’ agricoltura con strumenti tipo “interventi a favore delle imprese agricole per il credito di esercizio” finalizza- ti a far uscire dal difficile momento economico e finanziario e riguadagnare competitività ed infine per l’ innovazione e la ricerca sono stati diversi gli interventi per finanziarne le attività, i processi e le reti di innovazione e per la creazione di imprese ad alto contenuto tecnologico. Il provvedimento più importante ,a nostro avviso, è comunque quello intrapreso per supportare dal punto di vista finanziario le piccole e medie imprese tramite una sinergia forte tra sistema bancario,confidi, enti pubblici e mondo associativo, per permettere alle piccole imprese di ottenere finanziamenti per crisi di liquidità con scadenze più lunghe di quelle attuali. Ricordiamo l’ accordo ultimo della Camera di Commercio di Treviso concluso con 15.000 Istituti di Credito della provincia che consentirà di erogare alle imprese del territorio , tramite i Consorzi di Garanzia Fidi, finanziamenti fino a 60 milioni di Euro con condizioni particolarmente vantaggiose per fronteggiare la scarsa liquidità, per consolidare le passività da breve a medio termine o anche per acquistare macchinari. La Regione poi ha istituito un tavolo tecnico di monitoraggio sulla situazione del credito e i risultati delle iniziative a soste- GARBELLOTTO spa I-31015 CONEGLIANO (TV) Viale Italia, 200 Tel 0438 366411 BOTTI E BARILI (BARRIQUES) per affinamento vini e liquori, di qualsiasi legname, capacità e formati gno poste in essere dalla Regione e attivato un tavolo tecnico in concerto con l’ Assessorato alle politiche del lavoro, la commissione regionale e i comitati di coordinamento istituzionali all’ interno dei quali le parti sociali e le Provincie del Veneto , assieme alla Regione, si sono impegnati a monitorare l’ andamento dei livelli occupazionali, al fine di intervenire con tempestività e utilizzare preventivamente gli strumenti delle politiche del lavoro quali gli ammortizzatori sociali. Non si può certamente sottovalutare la crisi, ma gli indicatori mostrano una sostanziale tenuta della nostra Regione, per le imprese che lavorano nel settore dell’ industria, dei servizi, dell’ export e del turismo sono stati registrate delle flessioni molto deboli. Il fattore determinante è ritornare ad avere fiducia e quanto è stato scritto in questo articolo sta a dimostrare che le parti politiche sono sensibili ed attente a questo momento economico congiunturale. La nostra imprenditoria ha anche bisogno di questo.. Cinzia Perin STUDIO T.F.T. Tutela Fiscale Tributaria Via Roma n. 231 Fontanelle (TV) A l G8 dell Agricoltura ha partecipato anche Letizia Moratti non in qualità di Sindaco di Milano ma di Alto Commissario per l’Expo 2015, il cui tema sarà proprio ‘feding the planet’, nutrire il pianeta. La Moratti ha illustrato alcuni progetti relativi alla manifestazione internazionale che verrà ospitata nel capoluogo lombardo per a raggiungere il primo obiettivo del Millennio: sradicare la fame nel mondo. A questo servirà il Centro per lo sviluppo sostenibile che avrà l’obiettivo di puntare sul capitale umano nei Paesi in via di sviluppo e in tutte le aree vulnerabili con lo scopo di ottenere sicurezza alimentare e incremento della produttività grazie anche alla meccanizzazione e ad uno sviluppo di un’agricoltura urbana e familiare che possa contare inoltre su strumenti innovativi come il microcredito. A. B. L’opera di Balljana ambasciatrice di Treviso nel Mondo e pronta ad entrare nel Guinness dei Primati L a bottiglia di Prosecco Conegliano Valdobbiadene pronta a battere il record della più grande bottiglia di spumante del mondo è stata ospitata all’interno di Castelbrando a Cison di Valmarino, al G8 dell’Agricoltura. La realizzazione, una vera opera d’arte appoggiata su un basamento di granito e decorata da una vite in bronzo battuto è frutto dell’opera dello scultore trevigiano Carlo Balljana. La bottiglia rappresenta simbolicamente il biglietto da visita della Marca Trevigiana, territorio dove si produce il 95% del Prosecco ed in particolare l’eccellenza del “Conegliano e Valdobbia- dene doc”, fiore all’occhiello degli oltre 100 prodotti tipici trevigiani. La bottiglia in esposizione dalla capacità di 140 litri è pronta a battere il guiness dei primati. I francesi al momento detengono il record con una bottiglia di Champagne da 117 litri realizzata nel 1998. Quest’opera, quindi, rappresenta al meglio l’orgoglio del- la nostra terra per aver dato nuova dignità all’agricoltura, in particolare alle difficili lavorazioni di collina che non consentono la meccanizzazione in campo. Andrea Catra ARPA S Efficienza, efficacia, legalità! l’amministrazione pubblica come esempio i è svolta a Firenze il 19 - 20 marzo 2009 il Seminario Tecnico dal titolo “La gestione degli appalti pubblici: sicurezza e regolarità del lavoro”. Organizzato dal ARPAT (ARPA Toscana) e ARPA Piemonte in collaborazione con Regione Toscana e Piemonte. Gli autorevoli relatori con i vari temi tecnici, vedi invito allegato, hanno illustrato la materia ai bel 250 presenti delle ARPA di tutta Italia. Il messaggio è stato quello che l’Ente Pubblico deve dare ed LEGNAMI E SEMILAVORATI: Rovere, Castagno, Faggio Nat Ev, Frassino, Ciliegio eur/amer Tiglio, Olivo, Acero, Ontano, Pero, Betulla, Acacia, Noce eur/amer Toulipier, Carpino, Pioppo, Noce boliviana, Cedro, Lenga. ELEMENTI PER SERRAMENTI PANNELLI IN CASTAGNO FINGER/JOINT 19 mm TRAVATURE IN CASTAGNO E ROVERE essere l’esempio dell’efficienza, efficacia e del rispetto delle normative. La normativa attuale impone : efficienza , efficacia ed economicità dando per scontato la legalità. Questo però non avviene in tutte le strutture pubbliche è quindi necessario “ridare credibitilità alle Istituzioni” perchè senza di queste non c’è la difesa della democrazia e delle fasce più deboli. Sono i Primi cittadini, i Presidenti di Province e Regioni , e tutti i Presidenti dei vari Enti dello Stato a dover dare il buon esempio . Questo è il momento giusto con un Governo centrale, che col Ministro Brunetta in prima fila, sostiene questo modo di operare che darà senza dubbio buoni risultati. Tanti anni di democrazia hanno assopito i valori per i quali è nata. Ora c’è l’entusiasmo per rilanciare quelle idee per i quali i nostri nonni hanno combattuto, sudato e sofferto per dare agli italiani del domani un’Italia fondata su pilastri solidi e certi e non sul nulla. PARCHETTI, LISTONI ED ASSITI DI LEGNI EUROPEI (i più sicuri) Rovere, Castagno, Frassino, Ciliegio, Olmo, Acero, Acacia, PREZZI IMBATTIBILI svendesi anche al minuto LEGNA DA BRUCIO secca e scorzi (ottimi prezzi) ecc. cultura Maggio 2009 • LA RUBRICA DELL’ARTE LA CORRISPONDENZA DEL DR. ROSPONI a cura di Mara Campaner I volti di Manuel Borsato I volti dell’Artista Manuel Borsato ci accolgono con tutta la loro grazia, nelle esposizioni in vari locali della provincia di Treviso. La sua è una mostra itinerante: 20 opere prenderanno vita e si sposteranno nel territorio della Marca trevigiana, di luogo in luogo, lasciando le tracce di questo ventiseienne. Nonostante la giovane età egli riesce ad imprimere nelle tavole una grande professionalità e un grande vigore. Nasce come autodidatta, ma con il tempo sente il bisogno di confrontarsi con il mondo dell’arte e dei suoi maestri, come Sergio Favotto e Massimo Lorenzon. Da loro apprende molto, riuscendo ad elaborare poi un proprio stile ed una propria personalità pittorica. La sua è una pittura incentrata sulla rappresentazione dei volti astratti in un misto tra l’informale e il figurativo, che traccia con mano veloce sulla tela, lasciando un segno nitido che in alcuni casi può risultare violento. Con la stessa velocità dona alle figure una parvenza di occhi, bocca e naso, plasmando fisionomie note o a noi assomiglianti, ma anche dei perfetti sconosciuti. La sua pittura, in uno stile molto primitivo, potrebbe ricordare il segno di un bambino alle sue prime esperienze con il colore. Manuel invece ha bisogno di trovare l’ispirazione, ha bisogno di esprimere un determinato sentimento che sente nell’istante della creazione. Proprio in questo momento della sua vita si sta interrogando se i suoi personaggi hanno veramente un anima già formata o se hanno bisogno di ricercarla. Un’importanza fondamentale nella sua tela è data dal colore: in alcuni casi sgargiante, gioioso, imprevedibile, in altri controllato, cupo, freddo. Tutto è in sintonia con il proprio stato d’animo. Proprio intingendo i suoi pennelli negli smalti acrilici riporta con grande determinazione ed ampie pennellate nelle sue tavole i volti, con gli ovali imperfetti di uomini e donne. Con questi segni ci lascia stupefatti, senza parole, in ammirazione quasi da poterci riconoscere in questi, o riconoscere le persone che ogni giorno ci passano accanto. Manuel realizza una pittura di superficie, su cui emerge la visione di tutti i dati della sensibilità, quelli più esteriori legati ai rimandi culturali e quelli più interni legati alla condizione psicologica. La sua mostra personale “Sulle tracce del colore” è visitabile nel mese di maggio presso il ristorante i “Due mondi” di Treviso e il “Caffè Roma” di Montebelluna. Per ulteriori informazioni www.sopralerighe.it o 340 2594486. Mara Campaner L’ANGOLO DELLA POESIA Riccioli D’Oro Cantando stanca la ragazza più non ha i riccioli d’oro della sua primavera, che si confondevano con il biondo del grano, sul quale era distesa, le braccia aperte per accogliermi con amore. Quante primavere e quante estati hanno cantato da quei giorni giovani dal sapore di miele, dai baci rubati dai morsi delle mele. Sono grigi ora quei riccioli d’oro e più piccolo si è fatto il mio cuore, che chiama l’autunno e sfugge la primavera. Cantando stanca, senza più riccioli d’oro, forse è più felice, la ragazza di un tempo e la tristezza, anche la sua, è tutta mia 5 Cantico di libertà In verbo non sta la ragione, allorchè con grida insanguinate e a braccia alzate, e a mani tese, si roboava il mondo. In cima al monte, solitario il pensiero a recitar la storia, e deriso, e di scherno ai lazzi, e non di forza avvezzo ma di coraggio pregno. Il brulicar di folla, imprigiona della mente ogni sentire, e di ogni cuore il dire si assopisce nel sonno dei più. E quindi un solo grido dalle gole mute, una sola voce senza padrone a vagare sulla bocca . di un duce. Quanta forza appare ai molti e quanta importanza, e quale menzognera verità. Solo dopo il silenzio, il passo leggero, nell’acciottolato richiama il pensiero, e al ritorno delle stelle le nubi si rifondono nella notte. Oh! Cuore, perché tremi alla verità? Perché fuggi alla luce, Licio Gelli che timida, che dolce, che gentile ti rifrange la luna. Il prato è verde, e gli alberi e l’acque, non muovono contro di te, ma ti sollevano al dire in musica dolce il loro canto. Chi ha osannato alla morte, chi al risucchio del demone che dominar non può al tempo la ragione? Dopo il pianto, non vi è più voce, non più grida di sostegno alla follia, non più occhi iniettati di sangue. E così, dal monte, come limpida acqua di ruscello scroscia al piano, e per ciascuno, il vigore del pensiero di pace, non più assiso, non più solo, ma della vita amore, a sapidare la terra di libertà. Adriano Gionco Sorridimi Amore Sorridi, Sorridimi amore, scoprimi l’anima, aprimi il cuore, avvolgimi di bene, stringiamoci in questa follia. Scambiamoci pensieri e uniamoli in sentimenti. Mescoliamoci con l’amore lasciamoci trasportare via. Come la scia di un profumo io seguirò il tuo respiro. Serena Dal Pos “Il tostapane” I l mio nome è Francesco, ma qualcuno, e specialmente all’estero, mi chiama “Franz” e basta! Ho circa quarant’anni, e già mi mancano in bocca diversi denti, di cui 2 davanti, che sfigurano il sorriso del mio bel volto di veneto antico, sicchè non rido mai, cosicché tutti mi scambiano per serio! Io sono il nipote del “ribelle”, nonché comandante dei partigiani, che mitra inglese alla mano, bloccò con suo fratello macchinista delle Ferrovie fasciste, con un italiano ex ufficiale pilota della regia aeronautica e un liceale del “Flaminio” – di soli 17 anni e sfuggito alla distratta sua mamma – un generalone nazista che lesto scappava per i campi, al di sopra della strada “Pontebbana”. Costui, il feroce caporione delle “SS”, quel 29 aprile del 1945, se la dava in macchina in mezzo all’erba e al frumento, lasciando vilmente sotto le bombe degli aerei inglesi la sua enorme colonna d’armati, intrappolata sul Menarè, lì fra Pordenone e Treviso, e in una improponibile fuga verso una Germania già in cenere. Loro, i nazisti, erano carichi d’armi e con parecchi fascisti al seguito, ma come sempre d’ingombro!; erano inoltre carichi di tacchini, faraoni, polli, galline, uova, salami, grosse soppresse, formaggi con la muffa, burro, vini raboso (“vin da viajo”!), marmellata, farine da pane e di polenta bianca, ma anche e pure di cassette militari zeppe di sterline inglesi e di oro in moneta (lire-oro del re fuggiasco al Sud, antichi franchi d’oro di napoleone I e III, sterline-oro della regina Vittoria, e 1 chilo e ½ di zecchinioro di Venezia, la bella, e razziati a Diamante,una grossa e sgraziata principessa ubriacona dell’entroterra veneto, e che voleva sposare un bell’ufficiale delle “SS”). Quindi nelle benedette!casse in fuga anche fasci di dollari americani, ma non di rubli russi, se non una manciata d’oro. Si narra, si racconta e si parla che colà, al Menare, lì, come già sappiamo, fra Pordenone e Treviso, un popolo affamato, mischiato a donne, diverse già spie dei fascisti (una fece fare 30 mesi di confino-carcere a mio zio, che poi fu il I comandante, l’eroe partigiano, e che infine le risparmiò la vita solo perché è tuttora racchia vivente, e già da esso, mio zio, respinta ai “bei” tempi di quando c’era “lui” appunto perché racchia!) di notte, sfidando gli scoppi susseguenti gli incessanti bombardamenti, tutto si rubò e tutto si mangiò o in gran parte poi investì in appartamenti, case, terra, fabbriche, campi già coltivati e bel vivere (a Venezia, soprattutto!). Non mangiai però io!, nipote diretto dell’Eroe, che nel dopoguerra visse a Milano facendo il portinaio ai ricchi borghesi, e morì in pieno boom economico dell’”Itaglietta” senza neppure un abito da metter nella cassa di morto, e fu addirittura inumato, - per eclatante povertà – a spese del Municipio in fossa comune! Non mangiò neppure mio padre, giacchè mi lasciò in eredità solo la sua miseria di manovale edile, essendo stato a suo tempo epurato come fascista dalle Ferrovie, ignorando (volutamente?) “lor signori” che Egli fu infiltrato nell’azienda ferroviaria da suo fratello, l’Eroe, per conoscere il via vai dei convogli da e per la Germania. Oggi, certi filosofanti dicono che la povertà sia un valore più grande d’avere degli “schei” rubati, e che presto o poi di tutto si debba render conto!!! Sarà, sarà,…ma io intanto dovetti con cotali improvvidi e sprovveduti zio e papà, acquistare per la pagnotta quotidiana – e/o poco più – la cittadinanza francese facendomi loro soldato e combattente, sicchè ora sono “capo-pilota” d’elicottero e rifornitore d’acqua, pane e companatico agli alleati, infognati negli avamposti distanti 100km. da Kabul-capitale, in terra afgana. L’altro dì, rischiando davvero la mia pelle, come del resto fece 65 anni fa quel fegatoccio di mio zio, l’Eroe, bombardai viveri, anche di conforto (gin, birra, chinotto, spumante italiano di mele, ma non la grappa, che non la vuole proprio nessuno! E neanche in punto di morte!) sopra una missine interalleata (fanti inglesi e rari alpini veneti, mi pare!) spintasi oltre il dovuto a spiare delle bande ribelli armate soprattutto di scoregge “atomiche” – le fanno a tutte le ore! – e quindi di coltello e schioppi russi. Buttai poi giù segretamente – come da loro voluto ma non concesso dagli alti loro comandi – anche un moderno tostapane, alimentato da batterie solari, che laggiù il sole non manca mai e poi mai! Succede, e lo seppi allo spaccio del mio campo dopo il mio tribolato rientro, che i “nostri” circondati dai bellicosi locali in armi e già a corto di cartucce, e finite pure le bombe a mano, nella “cazzata di salvarsi la vita” tirarono anche il famoso “tostapane!” rovente però come non mai. Il quale colpì giusto in testa (ma fu mira venete o inglese a ferire?) il figlio del “capo-tribù”, che gocciolò sangue dal naso. Ferito lieve dunque, ma che tuttavia si ritirò con tutta la sua cospicua banda di ribelli. Motivo del fatto? Banale per noi, ma sostanziale per questo popolo della sabbia che combatte per la sua Patria (come lo fu mio zio, l’Eroe). Gli è che da quest’ “infernale” ordigno, il nostro “tostapane” appunto, - considerato di ribelli e sul momento un’arma anomala se non segreta del corrotto Occidente – scivolò fuori dalle sue viscere metalliche un unto, schifosissimo e mal cotto toast di soppressa “plasticosa”, che tuttavia sempre di maiale è e resta! Quindi d’animale immondo e sporco, che vive tutte le sue sante giornate tutto affogato nel suo letame (di porco). Uno sconcio davvero per l’antica cultura di questo fiero e pulito popolo della sabbia! Insomma un insulto fisico, ma specialmente “morale” nonché “etico”, sicché di tutta fretta mi spedirono col mio elicottero sull’avamposto a recuperare gli ignari eroi della nostra Coalizione occidentale. Storie d’un italo-francese, ebbro di “torchio rosso” (mix dei peggiori vinacci del Piave, ma eccellente per stomaci forti e pelosi), raccolte per Voi, ma solo per Voi, dal vostro dr. Felix F. Rosponi I fili d’Oro fili d’oro che danno forma ad una matassa dorata, sembrano essere un piccolo Sole, ma ingannano, o meglio, stanno ad indicare un’altra verità, una delle tante. E’ possibile ricondurli alla forma originaria ma non senza costanza e perseveranza. L’oro intrecciato con l’argento forma un tutt’uno, ma due sono, e resteranno tali, le materie d’origine. Nell’operazione di scioglimento della matassa ci si rende consapevoli di come tutto sia soggiogato alle leggi di ritorno ciclico all’essenza originaria. Ci si interroga su cosa sia meglio fare. Gli strumenti divinatori sono posti sul tavolo di lavoro, così come il sacerdote ripone sull’altare il calice, la campanella, il Libro Sacro, o così come il mastro scalpellino i propri strumenti di lavoro, il martello, la squadra, il filo a piombo. Colui che vede chiaro, già coglie la risposta dai simboli. Arcane metodologie, spontanee nel rendersi note a chi è degno della loro comprensione. Volontà di conoscenza che viene ingannata da una iniziale manifestazione simbolica che dista dalla verità come il Sole dalla Notte. Stai prendendo nota dei tuoi confusi pensieri ma di ciò che il tuo demone ti suggerisce, ma, non temere, sei comunque libero di agire. Puoi quindi alzarti, uscire dalla porta interrompendo il dialogo, entrare nella successiva dove tutto tace, e poi? Vedi, questa è la manifestazione della tua Volontà. Sia quindi fatta la tua Volontà. Ascendi, discendi, avanza, indietreggia… fai ciò che vuoi, ma desidera e realizza l’opera. Loris Vendrame www.labottegadiermes.it 6 mondo • Maggio 2009 MOLDAVIA USA Moldavia, il futuro nel biologico Obama accende le speranze al Vertice delle Americhe L S i è concluso il 19 aprile scorso il V Vertice delle Americhe all’Hyatt Hotel di Port-of-Spain nell’ isola di Trinidad al quale hanno preso parte 34 paesi delle Americhe con l’eccezione di Cuba, assente perchè non membro dell’ OSA (Organizzazione degli Stati Americani). Pur non presente, Cuba è stato il paese di cui si è più discusso a questo vertice a seguito dell’apertura che Raul Castro aveva fatto la settimana precedente il summit agli USA dicendosi disposto a aprire il dialogo su tutti i temi sospesi tra il paese caraibico ed il potente vicino e della formale richiesta dei paesi sudamericani dell’Unosur di sospendere l’embargo economico a Cuba. L’evento si potrebbe ribattezzare Vertice della speranza avendo raggiunto alcuni impensabili obiettivi come l’affermazione da parte del Presidente Obama di riapertura di dialogo con Cuba e Venezuela e di un futuro confronto sereno con tutti i paesi americani, piccoli e grandi, da partner paritari. Nei tre giorni di vertice è apparso lontano il momento (giugno 2008) che aveva visto il barile di petrolio raggiungere il prezzo record di 140 dollari, come pure le minacce di Aminejad, i toni aggressivi di Chavez e i proclami nazionalisti di Putin. Allora si era alla vigilia della crisi finanziaria ma Iran, Venezuela e Russia, importanti paesi produttori di oro nero, pensavano di essere immuni dai suoi danni collaterali. Ora non più. La debolezza dei prezzi del petrolio e del gas ha riportato questi paesi su un sentiero di una maggior ragionevolezza. Le parole di di Obama “Ho molto da imparare ed ho molto desiderio di ascoltare” ha impressionato favorevolmente il suo uditorio. Ora non resta che attendere che il disgelo delle relazioni inframericane dia i frutti concreti che tutti si attendono. Pierpaolo De Nardi Corrispondente del Piave Mar del Plata - Argentina AUSTRIA Programmato il 17° incontro italo – austriaco della pace A ricordo dei caduti e delle vittime civili della Grande Guerra è stato programmato a Marchtrenk (Austria), per il 9 ottobre 2009 presso il Cimitero militare italiano della Prima Guerra Mondiale il 17° incontro italo – austriaco della pace. Ricorda il Com. Mario Eichta ideatore degli incontri della pace italo-austriaci :“Ho fatto in modo che l‘incontro di quest’anno fosse programmato a Marchtrenk, cittadina a circa venticinque chilometri da Linz.” E proprio nel campo di prigionia di Marchtrenk furono deportati 25.000 soldati Italiani e Rus- si; 1.879 di quei prigionieri, pur curati nell’ospedale del campo, morirono soprattutto di tifo e di tbc e sono ancora lì sepolti nel Cimitero Militare che al tempo era annesso al campo di prigionia. Il Cimitero di Marchtrenk viene ancor oggi encomiabilmente curato dalla associazione volontaristica della Croce Nera Austriaca. La cerimonia internazionale, che si terrà nel pomeriggio del 9 ottobre p.v., è ufficialmente parte integrante del programma generale che la Croce Nera Austriaca ha previsto per celebrare i 90 anni di fondazione e permetterà di partecipare al 17° Incontro italo austriaco della Pace a tutte le delegazioni ufficiali anche estere (autorità civili, militari, religiose e diplomatiche), con cui la Croce Nera da anni collabora. Fabiano Zucco [email protected] a Repubblica Moldova ha esportato nel 2008 beni per un valore di oltre un miliardo e mezzo di milioni di dollari, mentre le importazioni hanno sfiorato i quattro milioni e novecentomila dollari. Gli ultimi dati dell’Ufficio Nazionale della Statistica UNS confermano che le esportazioni sono aumentate del 19% e le importazioni del 32,8% rispetto al 2007. L’Istituto italiano di certificazione e etica in agricoltura stipulerà contratti per l’acquisto di prodotti ecologicamente puri, fabbricati dalle società della Re- pubblica Moldova che hanno già effettuato la conversione dei terreni per la produzione. Nel 2009 una ventina di società inizieranno a produrre i prodotti ecologici, che verranno venduti con il marchio “Made in Moldova”. Le coltivazioni riguarderanno grano, orzo, soia, girasole, patate, cetrioli, pesche. Altre 25 aziende stanno effettuando la conversione del suolo. I prodotti ecologici sono i prodotti del futuro e la Moldavia potrebbe diventare un importante fornitore di tali prodotti sul mercato europeo. Benedetto Saverio I Maggio 2009 • Alcune visioni di insieme della mostra permanente di Sacile 450mq di spazio Il saluto del Presidente Finalmente dopo quasi tre anni dal concepimento del progetto di realizzare un centro culturale polifunzionale di grandi dimensioni autogestito dai partecipanti, sìamo riusciti, anche con un po’ di fortuna a localizzare, in quel di Sacile (Pn) lungo la SS13 Pontebbana, allestire e inaugurare il giorno 11 ottobre 2008 alla presenza delle autorità comunali e regionali, la più grande mostra d’arte permanente del nord-est. A tutt’oggi sono più di 120 gli artisti alcuni dei quali conosciuti nel circuito internazionale dell’arte, provenienti da tutta la penisola che espongono o hanno esposto nella nostra splendida sede. Siamo tutti molto felici di aver suscitato inizialmente perplessità sulla materializzazione del progetto, parecchie persone artisti e gente comune non avrebbe scommesso nemmeno una lira sul fatto che ci saremmo riusciti, tutti sono stati smentiti dai fatti, siamo un gruppo molto motivato, ma soprattutto gli associati credono nei progetti futuri dell’associazione. Concludo ringraziando tutti gli artisti partecipanti, i soci fondatori e tutti coloro i quali periodicamente ci vengono a visitare, e che contribuiscono in maniera sensibile al nostro successo. Flavio Cian LE TELEVENDITE Con le televendite si raggiungono le case degli italiani e non solo Apparire in televisione è un po’ il sogno di tutti dalla massaia al politico più o meno importante, lo vediamo e lo notiamo tutti i giorni nei programmi di intrattenimento sia mattutini che pomeridiani, molte volte consciamente o inconsciamente pensiamo di esser lì e poter dire la nostra se si tratta di programmi dibattito, o di partecipare ad un quiz, diventiamo per un certo periodo breve, o lungo, personaggi famosi o criticati, il ruolo della televisione è fondamentale, ci porta a conoscenza di nuovi prodotti o di offerte attraverso gli spot televisivi. Anche l’arte è da anni un prodotto che viene proposto in televisione, è un modo semplice ed efficace di far conoscere l’artista e quanto produce a tutti gli italiani e non solo, quando l’artista viene proposto nei canali satellitari di SKY. Apparire in televisione per l’artista significa risparmiare in spostamenti, allestimenti, rinfreschi, spese pubblicitarie che reclamizzano la mostra personale in quel posto, più o meno visitato ecc…, qui in televisione il consumatore, l’appassionato d’arte, il collezionista può “visitare” la Vostra personale galleria senza spostarsi da casa, può, a seconda del Vostro valore artistico, richiedere di visionarlo a casa, oppure di acquistarlo direttamente in televendita. Nella peggiore delle ipotesi, ovvero se l’opera non viene venduta si ha un “ritorno” sottoforma di pubblicità, certo però se l’opera non viene venduta ci si pone anche delle domande, apparire in tv costa sicuramente molto ma molto meno che una mostra personale, a meno che non si sia artisti di fama internazionale, da museo per intenderci, dove si è pagati dall’Ente organizzatore per esporre. Molti artisti sono diventati famosi proprio grazie alle televendite, ometto i loro nomi, ovviamente, ma di recente proprio in una famosa trasmissione di televendita si è ricordato quanto Vi ho descritto ora. LIBERARTE sta affrontando ora il mercato delle televendite, o meglio teleproposte trasmissioni riservate solo agli associati, la nostra formula si discosta dal normale cliché che ora vediamo, sfruttiamo il nostro salone di 144mq, l’abbiamo trasformato in set televisivo per presentare le opere degli associati anche di fronte ad un pubblico di invitati (necessaria la prenotazione). Siamo anche certi che la nostra formula di televendita avrà successo pertanto seguiteci sul canale 932 di SKY il venerdì dalle ore 20,00 alle 21,00. Informazioni per partecipare al 3389380567 Cian Flavio. II • Maggio 2009 IL CATALOGO IL CERTIFICATO DI AUTENTICITA’ Una innovativa e unica forma per certificare e catalogare l’arte L’Opera d’arte da Voi prodotta deve essere goduta dal compratore, che sempre più diventa esigente, a cominciare dal confezionamento, che deve essere sempre e comunque elegante a prescindere dal valore, anzi più l’opera ha valore meglio deve essere confezionata, dalla firma dell’artista autore, particolare di estrema e assoluta rilevanza, è il certificato di garanzia che riveste una notevole importanza per il compratore. Quante volte ho assistito a scenette del tipo “C’è l’ho solo io…vedi il certificato di garanzia, firmato e datato dall’artista?” Forse sarà capitato anche a Voi, ma il nostro Istituto l’I.C.C.O.A, (Istituto per la Certificazione e Catalogazione delle Opere d’Arte) ha realizzato qualcosa di straordinario, un certificato che scoraggerà tutti i falsari, (dovete sempre tener conto che il domani non si può di certo prevedere, alle volte vale di più un incontro che una personale per far carriera nell’arte), abbiamo applicato al certificato di garanzia un OLOGRAMMA numerato. Cos’è un ologramma? L’ologramma lo vedete tutti i giorni sulle banconote è quel bollino che luccica e cambia di colore, non è FALSIFICABILE come lo può essere un’opera d’arte, (vedi i cinesi cosa sanno fare e non solo) bene, noi li abbiamo realizzati con un numero seriale, uno viene applicato al certificato di garanzia, l’altro, con lo stesso numero, viene da noi catalogato. Il compratore e anche il venditore, gallerista, collezionista, artista ecc… sarà ben felice di mostrarlo perché è garanzia sia per il venditore che per il compratore dell’autenticità dell’opera, siamo anche consapevoli che tale sistema quando sarà adottato da tutti ,sia artisti che mercanti, non farà altro che spazzare via i falsi ed i falsari, perché per falsificare un OLOGRAMMA bisogna essere in possesso del MASTER (la matrice originale quindi), e comunque non sapendo che strade possono prendere le Vostre opere, si può sempre richiedere una misura al nostro Istituto per maggior sicurezza. Richiedetelo e certificate le Vostre Opere il compratore ha bisogno di certezze, e poi il mercanteggiare viene meno, una volta che l’opera è certificata e catalogata. L’importanza di essere presenti in riviste e cataloghi I cataloghi nacquero insieme con le raccolte di libri ( sec. VII a.C. ) in tavoletta di argilla poi in papiro.Il catalogo serve a dare una visione ampia de proprio creare, e una visibilita’ che raccoglie tutta la produzione della nostra opera ed è una grande forma di propaganda .Capire l’importanza , la valenza storica nel contesto culturale del nostro tempo così vario ,ignorato; può sembrare una provocazione ,come dire che le lancette dell’orologio possono correre all’indietro sul nostro intero percorso artistico .Il catalogo serve per far conoscere e valorizzare il nostro talento artistico a confrontarsi e comunicare con gli altri e renderli partecipi del nostro operato. Serve a documentare e rendere visibile e diffondere il nostro percorso di ricerca autonoma ,di minuzioso lavoro il catalogo è il nostro biglietto da visita . Su di esso vengono pubblicate le nostre opere si evidenzia lo spessore artistico del pittore , viene spiegata la nostra tecnica pittorica il nostro pensiero è una guida che sa influenzare i gusti degli investitori e stimolare nuove proposte . Essere presenti in un catalogo per un artista riveste certamente una grande importanza, in più cataloghi si è presenti, più visibilità e credibilità artistica si ottiene. Naturalmente si tiene presente anche la casa editrice del catalogo dove apparire, molte sono le case editrici specializzate, alcune delle quali meno note ai più però maggiormente prestigiose, Electa ad esempio, molto meno nota di Mondatori, ma certamente punto di riferimento per l’arte contemporanea. Cito questi due esempi possiamo dire agli antipodi uno dall’altro perché la prima seleziona l’artista che dev’esser pubblicato, la seconda invece scatena la propria forza vendita e fa leva sul prestigio del proprio nome per stimo- lare gli artisti tutti, in alcuni casi, altri, per esser presenti, sono come ben avrete avuto modo di verificare molteplici sono le proposte che vi vengono o sono state fatte, dal comperare una copia del catalogo ad esempio a 100 Euro e le successive a 20 Euro, (solo per citarne una) all’acquisto di una pagina a colori con recensione. Anche noi abbiamo in programma per questo 2009 la realizzazione di un catalogo, il primo motivo sorge perché quando si richiedono spazi pubblici per l’organizzazione di una personale o di una piccola collettiva in palazzi o spazi di comuni importanti, Padova, Treviso, Venezia, ecc… la prima cosa che ci viene chiesta è il catalogo dell’artista o degli artisti da presentare, molti di voi non affrontano la spesa di una catalogo oppure lo fanno stampandone poche copie in digitale (per fortuna che la tecnologia e l’informatica ci viene incontro) alcuni più fortunati hanno uno o più sponsor e allora si stampa in tipografia, ma poi succede che le opere vengono vendute e bisogna ristamparne ancora e così, ora con la crisi economica (autentica scusa per potenziali sponsor di defilarsi e non impegnarsi in sponsoriz- zazioni. ndr) diventa sempre più difficile ottenere contributi, abbiamo deciso allora di realizzare il primo nostro catalogo titolandolo ANNUARIO ARTE 2009 ovviamente selezionando i partecipanti e riservato solo ai nostri associati. Il secondo motivo per il quale lo andiamo a realizzare è che si potrà esser presenti ad un costo molto basso, e proprio per coloro che partecipano alle televendite un motivo in più per dar maggior risalto alle proprie opere.Il catalogo si può considerare il registro delle nostre opere ed ha grande importanza storica: in esso sono contenuti numerosi dati le nostre esposizioni,mostre personali o collettive ,premi,riconoscimenti, attestati,critiche recensioni è un aperitivo illustrato per dissetare la nostra mente. VILLA VARDA DAL 19 SETTEMBRE AL 20 OTTOBRE 2009 Artisti della nostra terra Nella prestigiosa Villa Varda di Brugnera (Pn) si terrà dal 19 settembre fino al 20 ottobre una collettiva d’arte cui parteciperanno artisti famosi ed emergenti della provincia di Pordenone, l’evento è legato alla inaugurazione dei nuovi spazi espositivi al piano superiore della villa, per l’occasione LIBERARTE e stata contatata per organizzare l’evento che sarà patrocinato dal Comune di Brugnera e avrà inoltre il sostegno della Presidenza del Consiglio Regionale del Fvg. Partecipano, Baldassin Giancarlo, Basso Valentina Lucilla, Bellet Luciano, Bernabei Stefano, Bortoluzzi Marino, Bozzer Enzo, Celant Esilio, Coassin Umberto, De Vido Gildo, Delle Vedove Luisa, Dirindin Guerrino, Gasperina Arianna, Giacuzzo Fiorenzo, Pasqual Alberto, Rosolen Dario Siega Graziella, Spagnol Aldo, Vavassori Nicolas, Zambon Tamara, Zille Romina, ospite d’onore con le sue opere BRUNO FAEL nato a Sacile ma residente da 50 anni a Milano, artista di fama internazionale. Presenzieranno all’inaugurazione Il Presidente del Consiglio regionale del FVG Dott. Edouard Ballaman, il Sindaco di Brugnera e altre importanti autorità. La presentazione critica è stata affidata al Dott. Andrea Diprè e alla Dott.ssa Mara Campaner una giovane ed emergente critica d’arte selezionata dall’Associazione Culturale LIBERARTE. Ricco buffet al termine. Maddalena Ruggi La sostenibilità fiscale Inno del Popolo Veneto Na bandiera, na lengua, na storia Na bandiera, na łengua, na storia Le ne dà civiltà, forsa e gloria (e gloria!) e’l futuro splendor łe tien alto Del gran popoło fiol de San Marco (San Marco!) P ar sostenibilità fiscałe se intende esar boni de ripagar el debito ke se ga su ła gropa. El debito el vien finansià da sparagnadori ke cronpa Bot e Btp (obligasioni del stato talian), e i xe disposti a inprestarghe skei al stato fin ke i se fida de riaverli indrio. Ma se el stato talian el xe senpre in roso (el fa senpre deficit) par cosa se fideła ła xente? Parké łe entrate tributarie (T) łe crese a seconda del redito nasional (el famigerato Pil, prodoto interno lordo). Ałora, se l’economia nasional ła crese pì in presia del debito, grosomodo l’indebitamento el xe considerà sostenibiłe. Xe intuitivo ke se el Pil crese de pì del debito, el raporto debito/Pil el va xo anca se in vałori asołuti el debito no’l cała. Donca se pol parlar de indebitamento sostenibiłe, e ki ke ga Bots no ga da preocuparse. Par rasicurar i investitori, ma anca par oblighi europei, de tanto in tanto el Ministero del Texoro talian el publica el Programma di Stabilità dell’Italia dove vien spiegà co previxioni baxà su standard europei ke xe tuto a posto. Sto ultimo documento xe del Novenbre 2007 e a p.54 ghe xe on capitoło so ła sostenibiłità del debito. Ve riporto el grafico de previxion ke i ga fato pa’l debito publico. Fin on ano fa’ i prevedeva ke el debito/Pil całava da 104% a 95% entro el 2011. Dopo, grasie a na cresita de l’economia in media del 1,7%, e on baso taso de interese sul debito del 3%, entro el 2021 el debito talian rivava soto el 60%, rientrando ntei parametri de Maastricht. previxion pa’l debito publico Invese el debito Pil xe esploxo da 104% a 112%, ła cresità xe stà negativa del 1% ntel 2008 e xe previsto on cało del 2% ntel 2009. I interesi sul debito i xe pitosto alti al 4.5%. A Febraro 2009, dei macroeconomisti taliani i taca parlar de rischio paese e de default del debito (vedi articoło). I sostien ke se l’Italia no ła crese de almanco 1,5% ogni ano, no ghe ła fa. Da Febraro ła situasion ła xe ndà in pexo. IlSole24Ore riporta ke el debito talian in vałori asołuti el xe rivà a 1708 miliardi de euro. Ke łe entrate tributarie (el T de prima) el xe całà del 7,2% ntei primi do mexi del 2009. Sincoe miliardi de manco de l’ano pasà pa’l bimestre (30 miliardi de manco par tuto el 2009?). Ste ultime cifre fa senbrar łe previxion de l’OCSE de on deficit del 5-6% tanto otimistike. Tornando ała sostenibiłità del debito, gavémo i interesi na volta e mexa pì alti del previsto (4,5% invese del 3%), on G (spexa publica) esploxiva (casa integrasion, teremoti, poitici eternamente magnoni), on T (entrate tributarie) ke xe drio atrofixarse (-7,2%!!). Par conpletar sto bel cuadreto, pararia ke el governo no ga gnanca i skei pai teremotà. I tira fora proposte (ła tasa sui riki, nantro 5×1000) ke al masimo te tira fora a poki sentenari de milioni, co ke semo drio parlar de buxi da diexene de miliardi par mantegner na aparensa de sostenibività de on debito ormai de do milioni de milioni de euri. prof. Lodovico Pizzati Università Cà Foscari Venezia Dip. di Scienze Economiche Na nasiòn, un cor soło, na voxe Cei e veci, toxati e tòxe Che ‘ntel cor i conserva ‘l Leon No i se cima mai vinti, I fa su i fondamenti De un nòvo doman. Ne dà łustro ‘ntel mòndo ła nostra onestà E ła voja de far e de dare ba man. Fen fiorire ła tera dai mònti al mar Defandèmo ła paxe e ła łibartà. Titi insieme co un soło cuor Tuti insieme na soła Nasino Rento el cor conservèmo el Leon No sarèmo mai vinti, Fon su i fondamenti De un nòvo doman. Viva! Viva! Viva! Libartà! Sempre! Sempre! Sempre! Libartà! Par tera, par mar: San Marco! È stato realizzato in un cd l’Inno del Popolo veneto. Per informazioni consultare il sito www. raixevenete. net O Il 25 aprile Io ho festeggiato San Marco gni anno il tormentone del 25 aprile, con la solita scia di polemiche storiche e politiche. Per farla finalmente finita – 64 anni dovrebbero essere abbastanza anche per le astiosità più feroci – sarebbe sufficiente spogliare la ricorrenza i ogni significato ideologico e tornare a festeggiare il 25 aprile per quello che è sempre stato: il giorno di San Marco, quello del Vangelo, del Leone e di mille anni di civiltà. Anzi si può fare di più e di meglio; cominciare i festeggiamenti il 22 aprile, riprendendo una antichissima tradizione popolare, quella delle Rogazioni. Una festa pagana, ripresa dal Cristianesimo, che voleva celebrare il ritorno della primavera e l’unione fisica e simbolica della comunità con il loro territorio. La chiusura della straordinaria concentrazione di simboli avviene il 25 con San Marco, non a caso rappresentato da un Leone alato, simbolo solare, di vita e di rinascita. Un proverbio bellunese, che trova corrispondenza in un area molti vasta, dice: “San Giorgio dinze, San Marco fora” (Fino a san Giorgio gli animali rimangono nelle stalle , da San Marco in poi passano nei prati). E’ una vera festa di passaggio, ricordata da riti antichi e simboli eterni. È una festa da andare per campi ad accogliere la nuova primavera e celebrare l’antichità della nostra cultura. Senza bandiere di partito, slogan truculenti, canti di guerra: questa terra è assai più antica di ogni ricorrenza politica. È la sua festa. Gilberto Oneto Aprile 2009 Speciale Cimadolmo Torna la stagione dell’asparago I Il Comune l comune di Cimadolmo è situato nel nord-est d’Italia e dista circa 20 km da Treviso, capolugo di provincia. Cimadolmo conta oltre 3000 abitanti per una superficie di poco più di 17 km quadrati. Il comune sorge ad un’altitudine di 32 metri sopra il livello del mare e gli abitanti sono distribuiti in poco meno di 1200 nuclei familiari, con una media, per nucleo familiare, di 2,79 abitanti. La località presenta un folto numero di attività industriali con 755 addetti pari a circa il 55% della forza lavoro. Variegate sono anche le attività di servizio: 152, con un numero di occupati pari a 520, che rappresentano quasi il 40% della forza lavoro. Una piccola percentuale di lavoratori è dedita, infine, alle attività amministrative. L’asparago di Cimadolmo: l’oro bianco della Marca L ’asparago bianco di Cimadolmo è uno dei piatti più rappresentativi della provincia di Treviso. L’I.G.P. (indicazione geografica protetta, che indica un prodotto coltivato in una ben determinata area geografica) conta circa 200 produttori e comprende 11 comuni (Breda di Piave, Cimadolmo, Fontanelle, Mareno di Piave, Maserada sul Piave, Oderzo, Ormelle, Ponte di Piave, San Polo di Piave, Santa Lucia di Piave, Vazzola) è conosciuto in tutto il mondo e richiesto dai maggiori chef internazionali. La coltivazione dell’asparago ha origini risalenti all’alto medioevo, grazie alle condizioni ambientali: il terreno reso fertile dal corso del Piave e l’abbondanza di acqua sono stati i fattori determinanti assieme alla passione che da sempre contraddistingue il popolo veneto. I terreni coltivati ad asparago ammontano complessivamente a circa 100 ettari, per una produzione annua intorno agli 8000 quintali, che comporta un giro d’affari di 2,5 milioni di euro. La bontà dell’asparago ha varcato i confini nazionali arrivando anche nei mercati americani, tedeschi, svizzeri, austriaci per giungere fino ad Hong Kong. Le proprietà nutrizionali dell’asparago IGP sono fondamentali: pochi grassi, ricchezza di vitamine, sali minerali e selenio, conferiscono ottime proprietà diuretiche, ottime per le diete a basso contenuto calorico. Giovanni L. Giusto IL PIAVE • 10 XXXIV Mostra Asparago Bianco di Cimadolmo I.G.P.” U no degli eventi più importanti della Marca, che richiama appassionati, curiosi e turisti Veneti e da tutta Italia. Il vernissage averrà Giovedì 7 per poi concludersi domenica 17 maggio: 11 giorni che presentano un programma variegato: è previsto ogni giorno l’alternarsi di situazioni enogastronomiche e di intrattenimento musicale e non solo. Durante la manifestazione è possibile assaporare due tra le più conosciute prelibatezze a base di asparagi: “sparasi e vovi” (asparagi e uova) e il risotto con gli asparagi. INAUGURAZIONE Giovedì 7 ore 19.30 Apertura stand gastronomico in concomitanza alla IL PROGRAMMA XVII MOSTRA DEI VINI con degustazione “in caneva”, con serata musicale anni ‘80. MOSTRA DELL’INCISORE NICVES CAIS Venerdi 8 ore 19.00 Inaugurazione presso la biblioteca Agostinetti. La serata proseguirà all’insegna della gastronomia e della musica con il concerto dei “Retrospettiva”, coverband conosciuta in tutto il Veneto. PRANZO Domenica 10 Su prenotazione. Il pubblico potrà gustare l’invitante incontro tra l’asparago bianco ed il pesce proveniente direttamente da Caorle. Nella giornata mercatini, auto d’epoca, giochi per bambini e carrozze storiche. PRESENTAZIONE RICERCA ING. VECELLI venerdì 15 Cesare Vecelli, ingegnere esperto nelcampo minerario nei primi del ‘900. CORSA PODISTICA Sabato 16 al mattino ESCURSIONE SULLE TERRE DELL’ASPARAGO Domenica 17 Escursione guidata sulle terre dell’asparago e con le premiazioni delle attività collaterali, come il torneo di calcio e la gimkana motociclistica “vecchie glorie” memorial Franco Visentin. A fine sera stand gastronomico e ballo liscio con orchestra Giovanni L. Giusto L La storia e prime tracce di civiltà risalgono al 148 a.C., quando i Romani costruirono un presidio militare lungo la via Postumia arteria di collegamento tra Aquileia e Genova. Il paese, collocato in posizione strategica, diventò ben presto sede di un importante mercato. Il nome Cimadolmo deriva dai frati Nonantolani che, alla fine dell’epoca medioevale, introdussero l’albero dell’olmo, pianta in grado di assorbire l’umidità del suolo. Anni fondamentali per lo sviluppo dell’insediamento furono il 1152 e il 1339, quando vi furono due devastanti inondazioni, a seguito delle quali il mercato locale venne trasferito nel vicino centro abitato di Oderzo. Sul finire del 1800 fu costruita la grande diga. Il territorio di Cimadolmo è stato di proprietà della famiglia veneziana dei Papadopoli, originaria di Corfù, elevata alla dignità di conti. Vi nacque e scrisse Giacomo Agostinetti. Giovanni L. Giusto Maggio 2009 • Incontro con Giuseppe Donadel, candidato sindaco a Colle Umberto per la lista “LEGA NORD - PROPOSTA 13.56” 11 G iuseppe Donadel, noto a tutti come uomo di sport nel mondo del calcio, si presenta alle prossime elezioni amministrative di Colle Umberto come candidato sindaco alla guida della lista Lega Nord - Proposta 13.56 Proposta 13.56, cosa rappresenta il nome della lista civica abbinata alla Lega Nord? Proposta 13.56 è la lista civica a cui abbiamo dato vita nell’intento di rappresentare tutto il territorio comunale e tutti i cittadini. La cifra 13.56 rappresenta la superficie del nostro comune espressa in km quadrati. Una unione ideale con la Lega Nord, che fra i grandi partiti è quello che più ha saputo salvaguardare il territorio. Il fatto di essere alla guida della Provincia e di sostenere il governo della Regione è la dimostrazione della capacità degli uomini della Lega Nord e della loro dedizione al territorio premiata dal consenso degli elettori. Quale sarà la linea guida della vostra Amministrazione? La nostra Amministrazione dovrà essere in grado di infondere nei cittadini la convinzione che il Comune è anche la loro casa, centro di idee, attività e iniziative. Con noi il cittadino diventa protagonista. Una politica fondata sui valori umani. Vogliamo unire la competenza professionale ai valori morali ed etici. Non siamo per una politica di potere ma di credibilità, di capacità di aggregazione e condivisione. Concetti di spessore umano, forse non facili da descrivere a parole, ma che saranno alla base della nostra Amministrazione per far nascere e crescere tutte le iniziative che porteremo avanti nei prossimi cinque anni. Vogliamo investire nella crescita economica, sociale e culturale del paese destinan- giovani…. Vorremmo rivolgerci a voi giovani per trasmettervi l’importanza dei valori dell’ impegno e del sacrificio per il raggiungi- solen nel calcio, don Costantino Vendrame missionario salesiano in India prossimo alla beatificazione, Tiziano Vecelio che nei periodi di vacanza risiedeva a Colle Umberto tanto per citare i più noti. Negli ultimi tempi per i giovani si prospetta anche il problema del lavoro… Aiuteremo i giovani ad entrare nel mondo del lavoro con un progetto innovativo che ci impegneremo ad attuare entro il primo anno. Per gli anziani Per gli anziani l’obiettivo è creare nuovi interessi. L’obiettivo è coinvolgere loro e tutte le fasce di età della popolazione, attraverso le associazione che saranno protagoniste delle attività. do risorse alle attività virtuose, eliminando gli sprechi. Quali sono gli intenti alla base del vostro programma? Il nostro programma parte dalla constatazione che il nostro paese negli ultimi anni è cambiato molto. La nostra azione si impegnerà a far emergere i valori, orientando la nostra attenzione ai giovani, ai diritti dei cittadini ed alla sicurezza delle persone, dei beni e degli spazi. Guarderemo al territorio per un potenziamento del turismo leggero, creando itinerari culturali, favorendo le piccole attività commerciali e produttive. Vogliamo salvaguardare e tutelare il patrimonio paesaggistico ed urbanistico incentivando il recupero dei centri storici e dei borghi. In sintesi migliorare la qualità della vita. Un messaggio diretto ai mento di un obiettivo, qualsiasi esso sia. Questo per aiutarvi a crescere e a trovare il giusto ruolo da protagonisti in un vuoto sociale come l’attuale. In questo cammino non vi lasceremo soli, ci impegneremo a proporvi come modelli uomini e donne collumbertesi che hanno saputo avere un sogno ed il coraggio per realizzarlo. Non inneggeremo tanto alle loro imprese sportive e di vita, ma vi presenteremo persone vere, pulite, capaci che hanno saputo trovare in se stesse la forza e la motivazione al punto da diventare esempi per la comunità. Ogni progetto porterà il nome di un uomo o una donna di Colle Umberto che con il loro operato saranno maestri di vita. Alcuni esempi? Ottavio Bottecchia nel ciclismo, Irene Pigatti nell’alpinismo, Fausto Braga nel teatro di burattini, don Antonio Ro- Dai cittadini emerge sempre più la richiesta di maggiore sicurezza. Che risposta avete? I cittadini saranno più sicuri grazie ad un innovativo servizio di vigilanza notturna che realizzato in sinergia con la regione Veneto. Una soluzione seria, concreta ed efficace che avrò modo di spiegare nei dettagli durante gli incontri che faremo in campagna elettorale. Quali sono i progetti per l’agricoltura? Risolveremo un problema che coinvolge tutti gli agricoltori del settore viticolo. L’obiettivo è utilizzare i residui di potatura con un progetto intercomunale per creare un centro di raccolta di biomasse per produrre energia e contenere la diffusione di malattie che colpiscono le viti. Ambiente. Estendere, come già avviene in modo efficace nella viticoltura, i metodi di lotta guidata ai parassiti anche alle altre cul- ture per colpire i particolare la mosca bianca dell’olivo ed altri fitofagi delle piante da frutto. Quali sono gli obiettivi immediati? Da subito l’adozione del pat (piano urbanistico del territorio) in modo concertato tramite una commissione urbanistica che sia rappresentativa delle associazioni di categoria, dei cittadini e delle minoranze presenti in consiglio comunale, oltre alla carta dei servizi dei cittadini e al perseguire le dinamiche corrette per l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro Come si immagina Colle Umberto domani? Mi aspetto una Colle Umberto che sappia recuperare i valori dello stare insieme, e condividere l’importanza del superamento dei pregiudizi, capace di diventare comunità vera. Da uomo di sport come trasferisce questa esperienza nella sua squadra politica? Ci sono due modi di fare sport come ci possono essere due modi amministrare un paese. Ci sono gli sport individuali e ci sono gli sport di squadra dai quali fin da ragazzo ho capito che la fatica, l’impegno, la passione, i momenti difficili e il successo vengono condivisi. Mi aspetto quindi una squadra che con umiltà lavori al servizio del cittadino e che trovi la propria gratificazione nel mettersi a disposizione del proprio paese per migliorare la qualità della vita. Un messaggio ai cittadini…. Dateci fiducia vi sorprenderemo, dateci fiducia non vi deluderemo. A.B. immobili residenziali industriali commerciali la sicurezza della tua casa SORGENTE AGENZIA IMMOBILIARE Sacile PN • San Fior TV Tel e Fax 0434 735684 Cell 348 7275848 comunicazione elettorale da parte del “Gruppo Lega Nord - Proposta 13.56” “Migliorare la qualità della vita è la nostra priorità” 12 veneto • Maggio 2009 Marcello Pera al Barbarigo Padova verso le elezioni I n questi ultimi tempi che precedono le elezioni amministrative di Padova il sindaco Zanonato ha dato disposizione di aprire numerosi cantieri in varie zone della città per cercare facili consensi alla riconferma come primo cittadino. Nulla impediva di allestire prima questi cantieri, ma sarebbe stato solo a vantaggio della cittadinanza a discapito della pubblicità pre-elettorale! I problemi di Padova in questi cinque anni non sono stati risolti ma solo messi in “standby”. Le prostitute si sono spostate di zona o ricevono in casa (con immensa gioia dei coninquilini), la zona Anelli è ancora pericolosa per la presenza di spacciatori e di immigrati irregolari. La costruzione della moschea ormai è cosa fatta, ma Zanonato se ne guarda dall’affronatare l’argomento, preferendo non informare la cittadinanza per non perdere consensi. La mano dura contro l’acquisto di piccole dosi di droga è servita solo di facciata per dimostrare di essere un sindaco trasversale tradendo così i suoi compagni di coalizione da sempre impegnati per la legalizzazione delle droghe leggere. Non parliamo dei Verdi che sono usciti dalla Giunta Zanonato, coerentemente, dopo che la politica “verde” di Zanonato è stata quella di permettere l’installazione di numerose antenne ripetitori in molte parti della città. Possiamo riconfermare questa Giunta? A mio avviso dobbiamo cambiarla. Alberto Franceschi L o scorso 30 marzo, lAssociazione ex allievi dell’Istituto vescovile Barbarigo ha avuto come illustre ospite il sen. Marcello Pera. L’ex presidente del Senato ha presentato presso l’aula magna della facoltà teologica del Triveneto, alla presenza di un pubblico numeroso, il suo ultimo libro: Perchè dobbiamo dirci cristiani - Mondadori -2008. All’incontro sono intervenuti don Andrea Toniolo, preside della facoltà teologica, Alberto Franceschi, presidente dell’Associazione ex allievi, don Gaudenzio Zambon, direttore dell’istituto di scienze religiose. Il sen. Pera ha sostenuto che se l’Europa ALTA PADOVANA Il Camposampierese delinea la metropoli in estensione L’ Alta Padovana, oltre al Camposampierese preso come modello di studio, comprende anche il Cittadellese. Insieme contano circa 215 mila abitanti con 26600 imprese in media una ogni otto persone. Fare sistema, evitare le duplicazioni, perseguire fusioni tra enti pubblici e livelli amministrativi uguali. E’ quantosi è parlato al teatro civico A. Rossi di Borgoricco (Pd) dal 03 al 05 aprile durante il “Festival delle Citta’-Impresa”. E’ emerso uno spaccato interessante del Nord Est produttivo che non si arrende. L’Unione dei Comuni del Camposampierese (Camposam piero,Loreggia,Piombino Dese,Trebaseleghe,Massanzago, Borgoricco, Villanova di C.S.Piero, Campodarsego, S.Giorgio delle Pertiche, S.Giustina in Colle, Villa del Conte), sostenuta da amministratori comunali, imprenditori, sindacati e rappresentanti politici dotati di sensibilita’ e lungimiranza, ha intrapreso un percorso innovativo per dare al Veneto un assetto amministrativo metropolitano. I Sindaci riuniti nella Villa Baglioni di Massanzago, hanno dichiarato di voler fare due passi indietro per poi farne uno, piu’ lungo, in avanti verso un federalismo funzionale. Infine un invito è stato rivolto alla Regione affinche’ sostenga il progetto nei modi piu’ appropriati poiche’,una volta a regime, ridurra’ drasticamente il numero dei Comuni e degli enti inutili. Giorgio Gasparini Vanzo Floreale seconda edizione S oggi è senz’anima non è perché non ne abbia avuta una, ma perché rifiuta quella che la sua storia le ha dato. La sua posizione è quella del laico e liberale che si rivolge al cristianesimo per chiedergli le ragioni della speranza. Sostiene che si tratta di coltivare una fede in valori e principi che caratterizzano la nostra civiltà, e di riaffermare i capisaldi di una tradizione della quale siamo figli, con la quale siamo cresciuti, e senza la quale saremmo tutti più poveri. Claudia Carraro abato 23 e domenica 24 maggio, dalle ore 9.00 fino al tramonto, il parco di Villa Giustiniani a Vanzo di San Pietro Viminario (PD), sarà teatro della seconda edizione di Vanzo Floreale di Primavera, evento di interesse per gli appassionati di florovivaismo e giardinaggio, e per i collezionisti di piante speciali, rare, preziose e insolite. La protagonista assoluta di questa edizione di primavera sarà la rosa. Il parco della villa accoglie infatti uno splendido roseto di rose antiche, perfezionato nei secoli. Il parco di Villa Giustiniani, con i suoi tre ettari di superficie, ospiterà anche decine di stand. Tra le novità di primavera 2009, novecento varietà di fruttiferi antichi e rari, bonsai con l’illustrazione delle antiche tecniche giapponesi e cinesi, e poi piante ricche di fascino ornamentale, come le camelie, gli ibridi di orchidea, le piante aromatiche ed officinali, cactacee, tropicali, acquatiche e carnivore, e poi sementi e bulbi. Ampio spazio sarà dedicato anche all’arredo da giardino, cesti e oggetti di paglia di Toscana, sete e lini dipinti a mano, vasi e sottovasi in terracotta con antiche decorazioni, cappelli realizzati a mano per ogni evento e circostanza, miele e prodotti biologici, abbigliamenti e arredi per il giardino e il terrazzo. Oltre all’esposizione in sé, gli ospiti potranno apprezzare la cornice di verde naturale in cui è inserita, l’immenso parco di alberi secolari, e l’imponente struttura seicentesca della villa veneta. Da sempre dimora della famiglia Giustiniani, la struttura è stata costruita in diverse fasi tra il XV e il XVII secolo, e nel Seicento, per volere del doge Marcantonio Giustiniani, è stato realizzato l’ampliamento in stile palladiano. Accanto alla villa è possibile visitare la trecentesca chiesa di San Matteo, recentemente restaurata. Ricco stand gastronomico con piatti tipici della regione Veneto. L’ingresso alla mostra è a pagamento: intero € 6 e ridotto € 4. I bambini fino a 12 anni hanno ingresso gratuito. Contatti: Villa Giustiniani, Vanzo di San Pietro Viminario – Padova Tel. 0429.719202. Con Il Piave passi una giornata in mezzo ai fiori! Ritaglia questo coupon, presentalo alla cassa di Vanzo Floreale, la mostra che si tiene nel Parco di Villa Giustiniani, a San Pietro Viminario, il 23 e il 24 maggio, e potrai acquistare 2 BIGLIETTI AL PREZZO DI 1. Inserire rettangolo tratteggiato con simbolo della forbice con all’interno scritto: Buono paga 1 x 2 persone Valido per la 2ª edizione di Vanzo Floreale Redazione di Padova - Direttore dott. Alberto Franceschi - Tel 333 2893662 1° Trofeo di boxe Ruga L oscorso4aprile,pressola palestra dell’università di Scienze Motorie di Verona, la Commissione sport della 6^ Circoscrizione e l’Assessorato allo Sport del Comune di VR, nel tentativo di rimettere in auge uno sport troppo spesso trascurato dai media, hanno contribuito a realizzare la prima edizione del Trofeo di boxe Ruga. La manifestazione è stata resa possibile grazie all’attenta organizzazione dell’Accademia pugilistica veronese Ruga e ha attirato appassionati di boxe, ma anche famiglie e giovani. Sul ring gli atleti, dando prova di grande disciplina e sportività, hanno ricevuto applausi da un pubblico entusiasta. Michela Danzi Vinitaly 2009: un’altra storia d’amore a Verona L ’edizione 2009 del Vinitaly si è conclusa con cifre da record: 4.200 espositori, 45.000 operatori provenienti da 110 paesi di tutto il mondo, 150.000 visitatori, 2.400 giornalisti. Sembrano stupiti gli stessi organizzatori della 43^ fiera internazionale del prodotto che ha reso così famose le nostre terre nel mondo intero. Passeggiando tra i vari stands ho conosciuto alcuni piccoli produttori che, per alleviare i costi commerciali, si sono uniti in piccole associazioni. La leggera flessione delle vendite non ha tuttavia intaccato l’amore che accompagna da sempre la produzione del vino italiano. Sono stato piacevolmente sorpreso nel constatare l’elevata presenza di vini autoctoni prodotti solo ed esclusivamente in determinate zone del belpaese; è il caso del Ve- spolino piemontese e del Latinia sardo, del famoso Passito di Pantelleria e del Langhe Nebbiolo. Per quel che concerne il mercato, abbiamo registrato le testimonianze dei vari espositori i quali, nonostante il momento di flessione, assicurano in molti casi un aumento delle possibilità di vendita in Paesi ritenuti off-limits fino a poco tempo fa. Per Sandro Boscaini, presidente di Masi - «Vinitaly è andato bene soprattutto perché era evidente l’entusiasmo e la voglia di superare la crisi, che va monitorata ma di cui, oggi, conosciamo il perimetro. Gli ultimi tre anni sono stati imperiali per il business del vino per cui un ridimensionamento era nell’aria, ma l’entusiasmo di questo Vinitaly è un segnale che se ne può uscire e anche bene. il vino resiste: un lusso di fronte al quale si può dire ‘vorrei e posso’». «Sono proprio i momenti difficili che mettono alla prova le nostre convinzioni e i nostri valori – ha detto Vittorio Moretti, patron di Bellavista, Contadi Castaldi e Petra (Gruppo Moretti) – e dobbiamo avere l’audacia di andare avanti credendo nel progresso e nella crescita del settore vitivinicolo». «La perfetta macchina organizzativa di Vinitaly – ha dichiarato Gianluca Bisol, direttore generale dell’azienda Bisol - è riuscita a stupirci un’altra volta: mai avremmo pensato quest’anno di incontrare un pubblico professionale così numeroso, con grande interesse dall’estero sia da parte dei mercati storici, quali Usa, Europa e Sud America, ma soprattutto da Cina, Russia e Corea del Sud». «Vinitaly non ha il potere di cancellare la crisi generale – ha detto Fausto Peratoner, amministratore delegato della cantina La Vis -, nonostante questo c’è un forte segnale positivo per il futuro del vino: dagli Usa al Nord Europa, ai Paesi dell’Est, all’asia; i buyer di questi Paesi li abbiamo incontrati in fiera». Redazione di Verona - Direttore Federico Maccadanza - Tel 349 8345014 Ottimismo e perseveranza sono le parole chiave di grandi e piccoli produttori; li ritroveremo tutti alla prossima edizione di quella storia d’amore che italiani e stranieri chiamano Vinitaly. Federico Maccadanza Maggio 2009 • 13 AMMINISTRATIVE PADOVA 14 venezia • Maggio 2009 Redazione di Venezia - Direttore dott. Alessio Conforti - Tel 340 7064851 FRANCESCA ZACCARIOTTO CANDIDATO DEL CENTRO DESTRA ALLA PRESIDENZA DELLA PROVINCIA DI VENEZIA JESOLO : “PROGETTARE PER QUALIFICARE. QUALIFICARE PER MIGLIORARE” L Prende vita lo Skyline, con l’inaugurazione della “Torre Aquileia” ’arrivo della primavera porta con sé i primi risultati del Piano Regolatore Generale di Jesolo, progettato nel 1996 dall’autorevole architetto Kenzo Tange. Il 7 Maggio aprirà i battenti la “Torre Aquileia”, un colosso di ventidue piani che sarà destinato a segnare inevitabilmente l’inizio di una nuova epoca per Jesolo. “L’intervento-si legge nel comunicato ufficiale- è stato reso possibile grazie alla straordinaria collaborazione tra l’amministrazione pubblica e l’iniziativa privata: un rapporto di fiducia che, a Jesolo, consente ad alcuni imprenditori di credere in un progetto che costruisca le premesse di un futuro, anche economico, diverso da oggi”. Progettata dall’architetto spagnolo Carlos Ferrater, la “Torre Aquileia” è il primo segno di una città che si appresta a diventare la “city beach del terzo millennio”. Elegante ed imponente, caratterizza con i suoi oltre 73 metri di altezza il centro pulsante della città, in piazza Mazzini. Dai suoi 22 piani si ammira da diverse prospettive un panorama unico: il mare, il verde, la laguna ed il campanile veneziano di San Marco. Entro il 2012 venti strutture architettoniche cambieranno il profilo della città. Un progetto che parte da lontano, frutto di un impegno ambizioso dell’amministrazione comunale, che sempre ha creduto nel nuovo rifacimento cittadino, convincendo e spingendo tutti gli enti preposti all’approvazione del Prg. Al tempo stesso, vi sono comunque oggettive difficoltà incontrate dal Comune nei confronti della Soprintendenza di Venezia, che più volte ha posto in essere diversi vincoli nella realizzazione di alcuni interventi urbanistici, come per esempio le torri di Piazza Drago e della nascente Piazza Brescia. Tuttavia tutto lascia presagire alla normale realizzazione di quanto stabilito, magari con qualche revisione in merito all’altezza di alcuni “Il Leone di San Marco deve tornare a ruggire e Venezia riappropriarsi della storia gloriosa” grattacieli, dal momento che il Tar ha recentemente affermato l’impossibilità di costruire alti edifici come quelli previsti “a meno di 300 metri dalla battigia”. Lo stesso concetto è poi ribadito nella legge Galasso del 1985 e dal Codice dei Beni Culturali. Nonostante ciò, in città sono tutti pronti all’inaugurazione della “Torre Aquileia”, avvenimento che farà da apripista al cambiamento cittadino, assoluto protagonista della località balneare che da oggi al 2012 muterà complessivamente il proprio aspetto : “ Jesolo- commenta il Sindaco Calzavara- ormai può a pieno diritto vantare un “Lungomare delle Stelle...dell’Architettura”. Una spiaggia, seppur famosa, ha l’ambizione di diventare la prima. Ai posteri lasciamo l’ardua sentenza. Nel frattempo, accingiamoci a contemplare un panorama cittadino che si rinnova. Alessio Conforti Mestre-Venezia. L’ufficialità si era fatta attendere ma alla fine le ipotesi più accreditate sono state rispettate: Francesca Zaccariotto, sindaco di San Donà di P., è il candidato alla Presidenza della Provincia di Venezia, sostenuta dalla Lega Nord e dal Pdl. Si presenta compatto il centro destra alle votazioni del 6 e 7 Giugno, in una battaglia elettorale che si preannuncia interessante, dal momento che da anni la Provincia di Venezia è in mano al centro sinistra, che ricandida il Presidente uscente Davide Zoggia. “Vogliamo che la nostra Provincia- commenta Francesca Zaccariotto- torni agli splendori storici che orgogliosamente ci portano a ricordare la Serenissima Repubblica di Venezia. Attualmente la Provincia di Venezia è tra le ultime a livello di rendimento sia in Italia che all’inter- no della n o s t r a regione. Alla presentazione ufficiale non poteva mancare il Ministro leghista Luca Zaia, che nel dare il suo sostegno alla Zaccariotto auspica come il nuovo insediamento provinciale possa essere in linea con la regione ed il governo centrale. Da qui si aprono scenari interessanti, individuabili anche a breve termine, dal momento che tra un anno esatto vi saranno le comunali a Venezia: la possibilità di un cambiamento ai vertici della politica veneziana diviene di giorno in giorno sempre più concreta. Alessio Conforti Luca Zaia:“la cucina jesolana non deve esser messa in discussione” Jesolo. Vietato fare di tutta un’erba un fascio. Questo il messaggio lanciato dal Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, in merito alla vicenda del ritrovamento di cibi avariati in alcuni alberghi del litorale da parte della Capitaneria di Porto e della Guardia di Finanza nel mese di Aprile. “E’giusto che ci siano i sequestri e che chi ha commesso l’illecito paghi, perché va a minare la salute dei turisti ed anche l’immagine delle località della costa veneziana.” Tra queste c’è anche Jesolo, dove le forze dell’ordine hanno trovato diversi casi sparsi in alcune zone della città e dove la stessa amministrazione comunale,in accordo con le associazioni di categoria, ha deciso di costituirsi parte civile in un eventuale processo penale. Ma questo non deve assolutamente andare a minare le innumerevoli qualità enogastromiche che Jesolo e la costa veneziana vantano, figlie di ricette venete che hanno fanno la storia e che di fatto vengono copiate in tutto il mondo. Inevitabilmente il risvolto mediatico ha contribuito a minare l’immagine della località balneare, dal momento che l’attività gastronomica, soprattutto quella ittica, è sempre stata un punto chiave per l’attrazione turistica. Allo stesso tempo non deve essere nemmeno messo in discussione l’operato degli stessi albergatori jesonali, che per anni hanno contribuito a rinomare la località grazie all’ospitalità e all’offerta turistica. “E’ giusto- commenta Zaia- infliggere sanzioni, ma non bisogna credere che tutti gli albergatori siano delinquenti, in quanto gli stessi sono una chiave di volta fondamentale per il turismo, dal momento che hanno permesso attraverso la loro attività di favorire la crescita esponenziale del turismo in Veneto, che di fatto ha il primato nazionale”. Il risvolto della vicenda attende l’esito delle indagini giudiziarie, che porteranno i “furbetti” a pagare per le loro azioni. Nel frattempo la costa veneziana continuerà a far gustare fresche prelibatezze ai propri turisti, sicura che l’operato di pochi non mina la serietà e la passione, coltivata per anni, degli imprenditori turistici. Alessio Conforti Presentato a Marghera il centro Idrogeno È stato inaugurato nei giorni scorsi a Marghera, presso la sede di Venezia Tecnologie, il Centro Idrogeno, il nuovo laboratorio di ricerca realizzato da Veneto Innovazione, uno dei dieci progetti di ricerca e sperimentazione sugli utilizzi dell’idrogeno previsti nell’ambito dell’Accordo di Programma sottoscritto nel marzo 2005 da Regione del Veneto e Ministero dell’Ambiente e finanziato con dieci milioni di euro (metà della Regione e metà del Ministero). All’inaugurazione sono intervenuti l’Assessore regionale alla Legge speciale per Venezia e Riconversione del polo industriale di Marghera, Renzo Marangon, il Presidente di Veneto Innovazione, Giorgio Simonetto, l’Amministratore Delegato di Venezia Tecnologie, Luigi d’Elia, il Magnifico Rettore dell’Università di Trento, Davide Bassi e il prof. Paolo Mazzoldi del Dipartimento di Fisica dell’Università di Padova. L’obiettivo del Centro Idrogeno, per la realizzazione del quale è stata messa a disposizione la somma di un milione di euro, è quello di rendere disponibili competenze e apparecchiature al servizio di progetti di ricerca, sviluppo sperimentazione e trasferimento tecnologico sul sistema idrogeno. Previste, infatti, attività sperimentali su sistemi per la produzione e stoccaggio di idrogeno, test di valutazione dell’efficienza energetica dei sistemi che utilizzano l’idrogeno, attività di supporto alla ricerca industriale e allo sviluppo di nuove applicazioni nel settore energetico e dei trasporti, sensoristica per l’idrogeno. “Con l’inaugurazione di questo centro – ha sottolineato l’Assessore Marangon - vengono smentiti coloro i quali erano convinti che la tecnologia a Venezia fosse un capitolo chiuso. Sin dal 2003 – ha proseguito – la Giunta regionale ha lavorato per avviare un’importante iniziativa nell’ambito dell’innovazione e della riqualificazione di Porto Marghera e quello odierno è una delle tappe di questo percorso. Inoltre, uno dei cardini del PTRC che di recente è stato approvato, è quello dello sviluppo sostenibile e un’energia pulita come l’idrogeno rappre- senta una componente chiave per un sistema energetico sostenibile, in quanto il suo impiego come vettore energetico a basso costo può contribuire alla diversificazione delle fonti e quindi alla sicurezza degli approvvigionamenti, ed alla riduzione delle emissioni, sia a livello locale che globale (gas serra)”. Porto Marghera è il luogo in cui si produce la maggior parte dell’idrogeno italiano come risultato di lavorazioni già esistenti e la presenza di questa energia pulita e a basso costo, utilizzabile per la ricerca grazie ai finanziamenti di Stato e Regione, permette al Veneto di essere all’avanguardia nello studio e nello sviluppo di questa fonte energetica. Andrea Catra III Maggio 2009 • In continua crescita l’attività del sodalizio sacilese Prosegue con successo a Sacile l’attività del centro culturale LIBERARTE, la struttura espositiva permanente più grande della regione. Con una cadenza poco più che settimanale, LIBERARTE sta costruendosi uno spazio di riferimento per gli artisti di fama nazionale e internazionale (senza comunque mai dimenticare le realtà locali). Recentemente il centro artistico sacilese (ottimamente posizionato lungo la SS 13 Pontebbana. Ndr ) ha avuto il critico d’arte Andrea Diprè (divenuto anche socio di LIBERARTE) impegnato in programmi di critica artistica in televisione. Dando una valutazione complessivamente molto positiva dell’attività fin qui svolta dall’associazione sacilese. Diprè ha auspica- to che il centro possa anche contare a un continuo, seppur graduale, miglioramento. Và ricordato che Diprè è cofondatore dell’ICCOA (Istituto per la Certificazione e Catalogazione delle Opere d’Arte). E’ della scorsa settimana, intanto, la visita di Bruno Fael, artista originario di Sacile di fama internazionale ( in Egitto, una via del Cairo porta il suo nome) di cui l’associazione rende disponibile un book fotografico di 400 pagine. Di lui, il presidente di Liberarte, Cian Flavio, dice: “Oltre ad essere un grande artista , nella sua visita qui ha dimostrato di essere soprattutto un uomo dotato di una sensibilità e di una delicatezza esemplari, e soprattutto capace di essere umile e disponibile con tutti. La sua lezione di semplicità e umiltà dovrebbe essere di esempio per tutte le generazioni emergenti di artisti.” Entrambi gli ospiti intervenuti agli incontri nella sede di LIBERARTE, hanno raccontato, attraverso una seri di aneddoti , il percorso di vita e artistico che li ha portati all’attuale livello di notorietà internazionale, suscitando un forte interesse nel pubblico, LIBERARTE ospiterà Cip Barcellini (per lungo tempo braccio destro di Giorgio Strehler al Piccolo di Milano) e Stefano Bernabei due presenze di caratura internazionale che rendono evidente lo sforzo del sodalizio di crescere continuamente. MAURIZIO CAPOBIANCO (Messaggero Veneto del 21.03.2009) Da sinistra: Bruno Fael, la moglie Ivonne e il Presidente di LIBERARTE Cian Flavio Sacile, la tradizione e l’arte, connotati di un’unica identità L’insieme della storia, della cultura, e con essa le tradizioni e l’arte, e della lingua costituisce per ogni Comunità un bene da custodire e tutelare. Occorre riscoprire ciò che caratterizza la trama più intima dei nostri territori, l’essenza identitaria, salvaguardandone le peculiarità, numerosissime ed affascinanti, che ne sono la spina dorsale e che troppo spesso vengono relegate in un ruolo di secondaria importanza rispetto ad alternative estranee che di certo non ci appartengono. Ov- viamente, nella complessità di un contesto così delineato, non devono mancare le occasioni e la voglia di confronto, soprattutto nell’ambito dell’espressione artistica che, ancorché contemporanea, rappresenta sempre il frutto di un’evoluzione spirituale che coinvolge l’uomo e la società. E dal confronto tra tradizione ed innovazione nasce nel cittadino una migliore consapevolezza della propria radice culturale, attraverso il caleidoscopio dei cambiamenti di ogni ordine nel cor- so del tempo. Sacile, culla di un patrimonio artistico e culturale che ben viene evocato dall’appellativo di giardino della Serenissima, sembra aver subito negli ultimi anni gli effetti di un impoverimento dovuto alla contrazione proprio delle risorse da destinare al settore artistico culturale. Città natale di pittori, musicisti ed artisti, pare di udirla soffrire nel vedere questi ultimi per nulla rispettati e valorizzati con iniziative a loro dedicate. C’è bisogno di una politica culturale, in armo- nico equilibrio tra tradizione e modernità, rivolta alla salvaguardia della nostra identità, ma contemporaneamente pronta a cogliere le modificazioni in atto nel sistema e nell’assetto della società. E’ fondamentale tener presente sempre che la cultura non può e non deve essere considerata un costo, ma, al contrario, un vero investimento per l’Amministrazione comunale, e non si vuole intendere solo nell’ottica di un ritorno turistico, ma soprattutto in termini di valorizzazione collettiva e di immagine per l’intero corpo sociale. La cultura deve essere considerata un elemento fondante della nostra comunità sacilese. Il saperla valorizzare, nel pieno rispetto della tradizione, ma anche in una contemporanea prospettiva di innovazione, costituisce un validissimo strumento per promuovere l’intero territorio e diffonderne la conoscenza e l’apprezzamento anche al di fuori dell’ambito locale. Vannia Gava Lega Nord Sacile Maggio 2009 • pordenone - alto livenza Lions Club Sacile, le nuove cariche E lette le nuove cariche del Lions Club di Sacile per l’ano sionistico 2009/2010. Presidente Vittore Furlanetto, vice presidente Mario Valente, past presidente Susanna Toffoli, segretario Pinuccia Dall’Agnese, tesoriere Giorgio Piai, cerimoniere Alessandro Jesse, censore Giorgio Martini, consigliere 1 anno Zanoni Vices Vinci Dora, Domenico De Feo, Federico De Colle, consigliere 2 anni Gianni Camol, Federico Camarotto, Giuseppe Maraglino, Giuseppe Nadin. Comitato soci presidente Andrea De Filippo, vice Gabriele Sabetta, componente Ettore Polesel, revisore dei conti Andrea Feltrin. UN AMBIENTE PULITO DIPENDE ANCHE DA TE belluno 15 Mons. Gregorio nominato vescovo di Sosnowiec in Polonia D a anni era figlio adottivo della terra veneta: era infatti “cappellano aggiunto” della parrocchia di Fonzaso dove arrivava, in ogni momento libero dai suoi incarichi romani, per collaborare con l’arciprete Don Alberto Vallotto. Mons. Grzegorz Kaszak è nato il 24 febbraio 1964 a Choszczno (arcidiocesi di SzczecinKamie�) Terminati gli studi presso il Seminario Maggiore di Szczecin, è stato ordinato sacerdote il 18 giugno 1989. Per sei mesi ha esercitato il ministero di cappellano nella parrocchia di Sant’Adalberto a �winouj�cie-Warszów, quindi a Roma ha iniziato gli studi di Teologia morale presso la Pontificia Università della Santa Croce. Per 10 anni (1992-2002) ha lavorato presso il Pontificio Consiglio per la Famiglia. In quel periodo, nel 1998, ha conseguito il Dottorato in Teologia morale con una tesi dal titolo: “Amore responsabile e contraccezione nelle Catechesi di Giovanni Paolo II”. Negli anni 2002-2007 è stato rettore del Pontificio Istituto Ecclesiastico Polacco a Roma. Nel 2007 Mons. Kaszak è stato nominato segretario del Pontificio Consiglio per la Famiglia. Lo scorso mese di febbraio il Santo Padre Benedetto XVI lo ha nominato Vescovo di Sosnowiec una diocesi polacca con una popolazione di 810.000, ed un clero formato da 404 sacerdoti e da 199 religiosi. Nel suo viaggio di rientro da Roma, la consueta tappa “obbligata” a Fonzaso, con il suo familiare sorriso e la sua vitalità dominata dalla vera Fede. Fabiano Zucco A Feltre la sezione Ari intitolata all’ing. Ernesto Francia LA RUBRICA DEL BENESSERE Joga benessere per il corpo e per la mente nella foto: il Pres. Pasqualino De Bacco e le due figlie dell’Ing. Francia, Eolina e Cristina S Sui giornali, alla radio e in televisione ci si chiede sempre di più perchè la salute nel mondo d’oggi sia un bene così ricercato, soprattutto dopo una certa età. Succede che, con l’aumento dell’aspettativa della vita media delle persone, non migliora necessariamente anche la qualità, anzi di solito diminuisce in modo vertiginoso, subendo l’organismo una serie di malanni concatenati e andando spesso in “default”. Molta gente finisce per invecchiare male, cade in mano a specialisti e chirurghi o peggio finisce in casa di riposo come un’auto dallo sfascia-carrozze. La stagione più preziosa e profiqua della vita va sprecata. Occorre far fronte a questa situazione. Per molti anni ho praticato esercizi yoga, intendo Hatha Yoga, lo yoga ginnastico dell’India vedica, quella del maestro Patanjali, per intenderci.. Ne ho tratto beneficio, visto che a 55 anni, assieme a un costante lavoro fisico e a una dieta vegetariana, il mio corpo è ancora abbastanza giovanile e senza malanni. Ripeto spesso una serie di posizioni concatenate che vanno sotto il nome di “Saluto al Sole”. Posizioni di compressione e stiramento di varie zone del corpo che lavorano sui muscoli, su vari organi interni e sul sitema endocrino. Abbino alle posizioni una adeguata respirazione armoniosa e profonda. Dopo le sequenze, ripetute diverse volte con piccoli intervalli tra l’una e l’altra, mi stendo su un tappeto pulito, mi copro con un leggero telo di lana e mi rilasso totalmente. E’ una sensazione, il rilassamento, spesso molto piacevole, specie se anche la mente è rilassata, cioè se non ci sono “lavori in corso”. Possono succerdere anche cose interessanti, come ricevere “messaggi”che è poi interessante decifrare. Un altro mezzo utilissimo per prevenire l’invecchiamento, sono, secondo l’esperienza di molti, i cosiddetti “Cinque Tibetani”. Sembra che possano allungare di molto la vita attiva. Cinque esercizi tramandati dai monaci tibetani attraverso i secoli e fortunosamente arrivati a noi attraverso un ufficiale dell’esercito di Sua Maestà Britannica, di cui ora non ricordo il nome, ai tempi del colonialismo. Cinque posizioni di cui solo la prima è dinamica, mentre le altre sono statiche, nel senso che si limitano a tendere e a rilassare il corpo, come nello yoga. La tensione va fatta in modo lento e progressivo, senza strappi. Dopo ogni tensione devono seguire alcuni secondi o minuti di rilassamento. Il beneficio deriva dall’alternanza di tensione e rilassamento. E’ senz’altro utile la supervisione di un maestro yoga, indispensabile per chi inizia. Sui “Cinque Tibetani” è da tempo in stampa un simpatico libretto che racconta anche la storia di questa straordinaria scoperta culturale ed è scitto da chi è venuto in contatto con lo scopritore ormai un secolo fa. La Casa Editrice si chiama Edizioni Mediterranee e il titolo dell’opera è appunto “I Cinque Tibetani”. Enrico Lancellotti i è svolta di recente la cerimonia di intitolazione della sezione Ari di Feltre all’Ingegnere Ernesto Francia. Il presidente, Pasqualino De Bacco ed il segretario Luigi Pontil così ricordato Ernesto Francia come tecnico della Motorizzazione Civile e del Genio Civile di Belluno, fondatore della sezione nel 1967, radioamatore dal 1968 con il nominativo I3ECF e presidente nel 1973; ideatore e sperimentatore di diversi modelli di antenne con in particolare quella formata da un sostegno autoportante in alluminio; ideatore di uno dei primi ponti radio della provincia di Belluno; instancabile insegnante delle proprie conoscenze per far in modo che diverse persone si presentassero preparati all’esame per il conseguimento della patente presso l’Ispettorato delle poste e telecomunicazioni di Venezia predisponendo loro importanti dispense Si è sempre prodigato a mettere in contatto emigranti in diversi paesi europei con i famigliari feltrini in quegli anni in cui i mezzi di comunicazione erano agli albori; personaggio di grande altruismo dimostrato soprattutto in occasione del terremoto del Friuli del 1976. Importante anche l’attuale impegno della Sezione Ari di Feltre nell’ambito dell’associazionismo non solo di Feltre ma all’interno di tutto il feltrino, con la divulgazione del mondo della radio nelle scuole. Fabiano Zucco R i c o r d i Giochi dell’adoloescenza nella prima metà del secolo scorso Tra i due conflitti mondiali vi fu un lungo periodo di relativa pace ed anche i bambini ebbero a godere di un clima disteso e spensierato; nei campi e nelle calli veneziane ma soprattutto nei patronati parrocchiali e salesiani fiorirono i giochi. Il campanon, un rettangolo segnato con il gesso e tanti quadrati dove si doveva saltare con una sola gamba; poi i giochi con il tacco, con i tappi delle bottiglie. Il salto sulla groppa del compagno, lo schiaffo sulla mano che proteggeva l’orecchio per individuare poi il “colpevole” ma soprattutto il pallone era ed è ancora il protagonista principale. Il secondo conflitto mondiale del 1939 – 1945 spazzò via tutto, si salvò solo il calcio nato nel Granducato di Toscana e se non c’era un pallone di cuoio si giocava con un pallone di stracci o di carta di giornale. I giovani, bambini e ragazzi avevano ben altro da pensare: il cibo che era tesserato rigo- rosamente. Un etto di pane al giorno, altro che giochi… Poi finita la guerra si tornò nei campi e nei patronati e ci si contò. Tanti amici che da bambini avevano battagliato per il gioco con le spade di legno e le micidiali fionde non risposero all’appello. I ragazzi della via Paal erano rimasti sul monte Feltro nell’ultima battaglia. Ora si riprendeva con la mazza e il pindolo (difficilmente traducibile). Nei banchetti non si vendeva più il castagnaccio ma lo zucchero filato. Le bambine non pettinavano più le bambole, non giocavano più con il cerchio. Di 80 anni fa ricordo solo il profumo della pasta e dei fagioli uscire dalla cucina della scuola. E la nostalgia di un calcio che non ho mai giocato mentre sotto il cuscino non c’erano i “Gormiti” ma un pezzo di pane. Salvatore Lumine 16 marca trevigiana opitergino - mottense Oderzo L’ quartier del piave - vallata A teatro va in scena il Pianeta Tirac Associazione di volontari “Compagnia Macedonia” di Vittorio Veneto, impegnata in attività di integrazione delle persone disabili, porterà in scena sabato 9 maggio 2009 al Teatro Brandolini di Oderzo, alle ore 20.30, lo spettacolo teatrale dal titolo “Il Pianeta Tirac”. Una commedia musicale che mette in evidenza l’importanza di vivere in pace e di come i paesi industrializzati si sentano superiori nei confronti degli abitanti del cosiddetto “terzo mondo”.La storia è divertente e bizzarra e il racconto è accompagnato da tanta musica e balletti, con canti e musiche rigorosamente dal vivo.Lo spettacolo teatrale viene realizzato con il Patrocinio del Comune di Oderzo. Per informazioni tel. 0438 - 561416 III Edizione Festa dello Sport L’ Assessorato allo Sport del Comune di Oderzo organizza la III^ Edizione della FESTA DELLO SPORT sabato16 e domenica 17 maggio 2009. Per richiedere informazioni e mail [email protected] oppure chiamare al numero 0422/812242 Ponte di Piave Arriva la videosorveglianza: tempi duri per i malviventi È stato presentato ufficialmente al COSP provinciale (Comitato Ordine Sicurezza Pubblica), il progetto di videosorveglianza predisposto dall’Amministrazione comunale di Ponte di Piave. Il Comandante della Polizia Municipale, Segato, ha illustrato ogni dettaglio relativo all’imminente attivazione dei quattro dispositivi che verranno installati (due nei pressi delle Scuole, uno in Piazza Garibaldi ed uno nei pressi dell’area dell’Albergo all’Angelo /parcheggio Bar Sessolo). I lavori sono già iniziati. • Maggio 2009 Col San Martino “Spenti i riflettori sulla 53ª Mostra del Prosecco Doc” C on il lunedì di Pasquetta, come vuole la tradizione, si è abbassato il sipario sulla Mostra del Prosecco Doc di Col San Martino. Mai come quest’anno la kermesse del vino ha registrato numeri tanto alti quanto a presenze e a vendita di Prosecco. A fornire i dati finali è il presidente della Pro Loco Alberto Follador, che non nasconde la soddisfazione: “50 mila visitatori e 25 mila bottiglie vendute durante la manifestazione che quest’anno è stata baciata dal sole e dal successo. Si è bevuto con moderazione e civiltà durante tutto il periodo di apertura della Mostra e questo è senz’altro un ulteriore motivo d’orgoglio per la Pro Loco di Col San Martino: “Chiudo soddisfatto così come ho aperto questa 53° edizione, che rimarrà negli annuali per i numeri da record e per essere stata inaugurata dal ministro per le Politiche Agricole Luca Zaia.” Servizio di trasporto per anziani: confermata la convenzione con l’Auser I l Comune di Pieve di Soligo ha recentemente confermato la convenzione con l’AUSER Volontariato Destra e Sinistra Piave per l’organizzazione e la gestione del sevizio di trasporto ed accompagnamento per anziani dai 65 anni in su che non hanno la possibilità di spostarsi autonomamente. Il servizio permette loro di essere accompagnati presso i presidi ospedalieri e gli ambulatori del territorio, nonché per le commissioni fondamentali del vivere quotidiano e altre necessità rilevate come fondamentali dai servizi sociali del Comune. Anche le persone disabili o con invalidità potranno usufruire del servizio, che si può prenotare con una chiamata telefonica e viene integrato con il Prontobus, il bus navetta che collega il centro di Pieve con le frazioni di Barbisano e SolighettoAd oggi le persone che lo utiliz- zano sono 35, per un totale di 110 trasporti dalla data di attivazione. I volontari coinvolti sono sette ed il loro lavoro è prezioso per il raggiungimento degli obbiettivi sociali del progetto che prendono in considerazione le dimensioni del vivere quotidiano dell’anziano. Per informazioni: ufficio Servizi Sociali 0438.985342 s [email protected] Mattia Perencin INIZIATIVA TERRITORIALE DEL COMITATO IMPRENDITORI VENETI PIAVE 2000 Comunicazione del Comitato Imprenditori Veneti “Piave 2000” PERICOLO CAVE, A SAN VENDEMIANO PROBLEMA IRRISOLTO ”Nel web invitiamo a digitare: PERICOLO CAVE in cui è possibile vedere nove filmati sull’ assassinio dell’ambiente e la storia-cultura veneta. A breve ne seguiranno altri, grazie ai portali di youtube e google. Segnaliamo inoltre per ulteriori approfondimenti storici il sito www.museodelpiavevincenzocolognese.it che ha raccolto oltre 250 mila contatti in un paio di mesi. A circa due km in linea d’aria dal cuore della città del Cima e di tanti artisti, uomini di cultura e ingegno, di vita e fede cristiana, si è avuto il coraggio di realizzare una prima discarica, poi una seconda pericolosissima, coperta con enormi teli provvisori ancorati con pneumatici logorati, che oltre ad essere potenzialmente inquinanti, con il ristagno d’acqua creano l’ambiente ideale per l’incubazioni della zanzara tigre. Queste enormi quantità di pneumatici sono visibili dalla torre del castello (o nei filmati). All’On. Guido Dussin di San Vendemiano vorremmo rivolgere il nostro appello. Con lui avevamo collaborato all’inzio degli anni Novanta nella protesta contro la discarica, quando agli albori della carriera politica l’attenzione e la sensibilità da lui dimostrata con- tribui a creare il consenso per l’elezione alla carica di sindaco prima, e di parlamentare poi. Purtroppo a distanza di anni nonostante le proteste con barricate ed i mega cartelli all’incrocio della frazione del paese, la discarica, che aprì i battenti con il benestare dei politici di allora, continua a persistere a pochi metri da orti e abitazioni. Vorremo poter avere risposta alle seguenti domande Per quale motivo è stato tolto il cartello all’ingresso della pericolosa discarica che identificava la proprietà, la tipologia del rifiuto pericoloso contenuto, le dimensioni, la profondità, le caratteristiche e la resisten- za della tenuta ai liquidi inquinanti sottostanti? Sono mai stati fatti carotaggi nelle zone perimetrali della discarica per valutare eventuale inquinamento in falda? Dai teli e pneumatici, con il cambio delle temperature stagionali, che tipo di esalazioni vengono rilasciate in atmosfera? Vengono eseguite analisi sull’inquinamento riversato nelle acque del ruio laterale durante le piogge? I teli in superficie sono a garanzia stagna e con quale grado di tenuta sul calpestio? Chi è la persona o l’ente pubblico responsabile al controllo e alla manutenzione periodica della grande discarica? C’e’ un bilancio annuale di spesa? E’ sottoposta a controlli di ente certificato con analisi dell’aria e scarico dei liquidi dai pozzi con analisi chimiche e con dati resi pubblici? La discarica è lasciata in balia di se stessa? Chiediamo una risposta all’On. Guido Dussin, che rappresentando il nuovo corso della politica e facendo parte della maggioranza di Governo si trova nella condizione di poter avere dei mezzi, come si prefiggeva da giovane, per ottenere cambiamenti e dare risposta alle esigenze dei cittadini. Si chiede un suo intervento per far asportare al piu’ presto i rifiuti pericolosi dalle due discariche, recuperando i rifiuti che in parte possono essere riutilizzati, come si fa nei paesi più civili, per il riciclo e la produzione di energia termica ed elettrica. Le cave possono essere riempite con lo sghiaiamento di fiumi, torrenti e dei laghi di S. Croce, Cadore, ecc. utilizzando la via ferrovia per i trasporti del materiale. Per queste vergognose cave e pericolose discariche va ricordata la recente scandalosa scoperta della raccolta rifiuti a Conegliano, ex Perla del Veneto e dintorni. Purtroppo da questi carrozzoni ancora nessuno dirigente o politico ha avuto il coraggio di dimettersi. I nostri avi per secoli hanno tenuto integro e curato il nostro meraviglioso territorio, ma nell’ultimo mezzo secolo con politiche lontane dalle nostre tradizioni, stiamo assistendo alla distruzione eterna con cave, discariche, inquinamento degli acquiferi del PIAVE. COMITATO IMPRENDITORI VENETI PIAVE 2000 Maggio 2009 • 17 Redazione di Treviso - Direttore dott. Valentino Venturelli - Tel 328 2858971 Superbe 2009 al via... in un vortice di eventi L’AVVOCATO RISPONDE Avv. Barbara Lenisa Conegliano Rassegna abbinata a RetEventi ,cartellone di appuntamenti culturali della Provincia di Treviso È POSSIBILE DETRARRE LE SPESE MEDICHE DALLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI? Si. Le spese sanitarie ed in particolare generiche, specialistiche, medicinali, analisi, farmaci, protesi ecc. possono essere detratte dalle imposte da pagare annualmente da ciascun contribuente nel limite del 19% al netto della franchigia di € 129,11. In pratica ciascun contribuente dovrà sommare tutte le spese mediche e sanitarie sostenute e detrarre la predetta franchigia: la detrazione spettante sarà pari al 19% dell’importo così sostenuto IL DATORE DI LAVORO PUÒ CONTROLLARE IL DIPENDENTE MEDIANTE INVESTIGATORI PRIVATI? CALENDARIO MANIFESTAZIONI LE CALANDRINE – Cimadolmo, 28/29 aprile CASA BRUSADA – Crocetta del Montello, 07 maggio VILLA RAZZOLINI LOREDAN – Asolo,14 maggio VILLA CASTAGNA – Crocetta del Montello, 19 maggio DA DOMENICO ALLA GRAVE – Spresiano, 26 maggio PARCO GAMBRINUS – San Polo di Piave, 04 giugno AL BACARETO – Mogliano Veneto Costo serate: da 55 a 65 euro a persona, a seconda del ristorante. Info: Carry On – tel. 0438 24007; [email protected] L a 22esima edizione della manifestazione enogastronomica trevigiana Superbe ha debuttato martedì 28 aprile 2009 al Ristorante Le Calandrine di Cimadolmo. Quest’anno la storica rassegna, promossa dall’omonima Associazione che coinvolge sette importanti ristoranti nella valorizzazione dell’Asparago Bianco di Cimadolmo IGP e delle erbette spontanee, e organizzata in collaborazione con la Provincia di Treviso, ha siglato un gemellaggio con RetEventi, il ricco cartellone coordinato dalla Provincia, che racchiude l’offerta culturale del territorio, e raggruppa 95 comuni e oltre cento Associazioni. Sì. E’ ammesso il controllo mediante investigatori privati per accertare l’illecito del lavoratore dipendente che durante l’orario di lavoro svolto fuori dall’azienda si dedichi ad altre attività invece di lavorare. Il Garante per la privacy, ha evidenziato che non violano le norme sulla privacy l’investigatore privato che nel rispetto delle leggi ed in base ad un preciso incarico, raccoglie informazioni utili alle suddette indagini. Chi desidera può inviare i propri quesiti alla redazione all’indirizzo e-mail: [email protected] XIII torneo Memorial Saccon, a San Vendemiano un calcio di…marca e oltre! S an Vendemiano. Prenderà il via il 18 maggio e vedrà la sua conclusione il 6 giugno il 13° torneo di calcio categoria “giovanissimi” dedicato alla memoria dell’indimenticato socio e sportivo Antonio Saccon. La manifestazione organizzata dal Milan Club San Vendemmiano “Gianni Nardi” è frutto di un importante e concreto coinvolgimen- to di un gruppo di amici che hanno lavorato sinergicamente alla riuscita dell’iniziativa. Basti pensare – ha ricordato il presidente Fabrizio Martina – che agli albori del torneo, erano solamente 3 le formazioni locali iscritte, ed il tutto si svolgeva in un’unica serata; ora invece le squadre coinvolte provengono da ambito regionale e nazionale. Questa edizione – fanno sapere Guido Dussin e Sonia Brescancin, rispettivamente assessore allo sport e sindaco – si presenta prestigiosa e qualificata, sia per la qualità delle squadre partecipanti, espressione della loro significativa professionalità, sia per il particolare interessamento ed accredito nel mondo sportivo dei nostri amici “rosoneri” e non. R. M. DALLA PRIMA UNA STORIA MAI RACCONTATA Se non sei dei loro, prima o poi la paghi (...) Lo scoop, penso io, non è menti di straniamento, di stupo- darti a invischiare in cose più far dire a qualcuno qualcosa che re, di amarezza, quando alcuni grandi di te? Pensaci bene! Ma non ha mai detto prima. Bensì potenti della sinistra Monfalco- lascia perdere, ma chi credi di qualcosa che quel qualcuno non nese e Goriziana (la mia terra di essere, Don Chisciotte?”. nascita), imposero l’ostracismo Poi più duri, violenti, minacpensava di poter dire. Bene. A proposito di giornali- sul mio uscio di casa. Come ciosi: “Guarda che ti fai male. smo schierato. Militante. Fa- all’epoca greca, si sfregava la Stai toccando dei fili dell’alta zioso. Al carro dei vincitori. conchiglia ed il reprobo era “se- tensione: alla fine ci prenderai Dei padroni della cultura. Ecco, gnato” a vita. Da evitare. Isola- la scossa. Noi te lo diciamo, poi avrete capito, quel non venire a piangere “Per me cronista idealista giornalismo che sanqua. Uomo avvisato toreggia, travagliegsalvato…”. Poi e illuso di poter cercare la verità mezzo gia, gadlernereggia, dicono che la mafia al scalfareggia. Giornaanche in tv, era irrinunciabile profondo Nord non lismo un po’ flatulenc’è. dare voce a chi se l’era vista te di ideologia stantia, Ma chi li dava, questi ma tanto ormai ci siaavvisi al giovanissimo sottratta con la prepotenza... mo assuefatti, a quel navigante dell’eteFinchè non mi fu tipico olezzo. re? Sindacalisti di Sono quelli con la sinistra, che credevo presentato il conto” verità in tasca. Quelli buoni conoscenti. con la puzza sotto il naso ver- re. Emarginare. Zittire. Ridurre Esponenti dei movimenti gioso chi non la pensa come loro. a morto che cammina. vanili della sinistra. Un giovane Sprizzanti disprezzo snob da La mia colpa: dopo aver fon- politico comunista che avrebbe ogni poro per la gente comune, dato una televisioncina locale, fatto strada. Le voci giunsero se non vota come loro coman- Tele GSG, aver iniziato a fare alle orecchie di mio zio, Matore e ore di diretta – con tanto teo, che era stato sindaco diccì dano di fare. Insomma. Quelli lì. In combut- di telefonate del pubblico, come della città dei cantieri per sette ta con i ras locali della sinistra faccio anche adesso a Canale anni, a cavallo dei tumultuosi e lottizzatoria e spartitoria, che Italia -, sulle …foibe. frontisti Settanta. Ricordo come non si muove foglia se non vo- Credo – ma lungi da me fare la fosse adesso che si presentò a gliono. Quelli con le mani sulla pepita sulla spazzatura, giacché casa mia. Mi prese in disparte città. cadrei nel vizio di chi aborrisco e guardandomi negli occhi mi Già negli anni ’80, me ne ca- e mi provoca l’orticaria –, di es- sussurrò: “Gianluca, o le lasci pitarono di tutti i colori. Poi, sere stato uno dei primi a usare stare, ‘ste cose, o te la fanno il tempo è galantuomo. Tutto la tv per parlare di un argomen- pagare”. passa. Ed edulcora, stempera, to tabù. Letteralmente rimosso Però per me, cronista idealista smussa. Il gioco dei ricordi, e proibito. Specialmente in quel e illuso di poter cercare la vecredo siate d’accordo con me, territorio di confine con l’ex Ju- rità anche in tv, era liberatorio, ci guida. Più di quanto noi pen- goslavia. Non so se mi spiego. essenziale, irrinunciabile dare siamo o ci illudiamo di riuscire Mi arrivarono avvertimenti, pri- voce a chi se l’era vista sottratta a guidarlo. ma blandi e paternalisti – “ma con la prepotenza, il sopruso, la Ma io continuo a rimembrare, sei giovane, ma dài, dove ti vai violenza ammantata da ideolopervicacemente, perfino i senti- a cacciare, ma ti conviene an- gia comunista. Perciò perseve- rai. Finché mi fu presentato il me, mi sono un po’ rotto. Me ne ne di non mandare il cervello conto. E dovetti allontanarmi devo fare una ragione. Ascolta- all’ammasso. E infine costoro dalla mia terra bisiaca, per tu- temi. C’è chi può e chi non può. colpivano. Subdolamente, alle spalle, stando nell’ombra: “Va telare la mia famiglia, i parenti, E io “non può”. i collaboratori più stretti e leali. Ma torniamo a bomba. Pure isolato. Neutralizzato. EmargiCi sono momenti in cui l’esilio nell’emittente fondata da Lu- nato. Nessuno deve più accetè un calice amaro che va ingur- cio Garbo feci me stesso: sono tare un suo invito ad andare in gitato per preservare beni supe- proprio monotono, ne conven- trasmissione”. Lancia il sasso e riori al nostro stesso habeas cor- go. Finché a qualcuno – aridàje nascondi la mano. Che cuor di – non piacque più. Potrei fare leone, questi giovani deputati pus. Persino alla nostra libertà. Arrivai a Padova. A Limena, pe- nomi e cognomi. Ma perdonate sinistresi e sinistrati. riferia Ovest. Ebbi la direzione la mia reticenza imbarazzata, è La calunnia malmostosa è la di due emittenti regionali. Con- meglio stendere un velo pieto- loro arma preferita. E la usano a segna: farle lievitare. Cresce- so. mani basse. Senza ritegno. Tanre. Farle diventare conosciute, C’era di mezzo perfino una ca- to, alla lunga (pensano) qualfamiliari. Rete Nord e Grande marilla di colleghi rosi dall’in- cosa resterà. E loro si beeranno Italia tv. Così feci, dal 1993 in vidia (una cosa che non si può di aver ucciso il nemico senza avanti. Con i soliti ingredienti: nascondere, a somiglianza della spargimento di sangue. informazione libera, spregiu- zoppìa di piede e della gravi- Questa è la storia. dicata, impertinente, Com’è finita, mi chiedesenza filtri né marte? “Ci sono momenti in cui chette. Poi approdai Mi viene in mente quella l’esilio è un calice amaro a Serenissima. E pure scena folgorante del film lì, notizie, commenti, “La meglio gioventù” di che va ingurgitato dialogo col pubblico, Marco Tullio Giordana. che per fortuna mi per preservare beni superiori Esame di medicina. Il apprezza (me lo dice professore fa allo studenper strada, il vero ter- al nostro stesso habeas corpus.” te, che sta promuovendo: mometro) e mi segue “Lasci l’Italia finché è danza di panza, mi spiegava in tempo. L’Italia è un Paese di da sempre. C’è una frase ricorrente che mi mia nonna). Che sublimarono dinosauri. Da distruggere, un rivolgete, ingenuamente, e che in complesso di superiorità posto bellissimo e maledetto. prima apprezzavo, mentre ades- deontologica e antropologica. Mi dia retta. Vada via”. E lo stuso – chissà perché - mi sballa Qualcuno di loro non c’è più. dente: “Mi scusi e allora perché clamorosamente i valori di mi- Dio l’abbia in gloria. Costoro lei rimane?”. “Mio caro, io sono nima e massima della pressio- insufflavano veleni contro di uno dei dinosauri da distruggene. La frase è questa: “Ma come me alla solita compagnia di giro re”. mai dottor Versace lei non è di politici di sinistra – soprattutancora alla Rai o a Mediaset?”. to giovani, che sono i più livoPrima rispondevo, articolavo, rosi, cinici, cattivi e rancorosi -, subordinavo, chiosavo. Ora fac- convinti di essere stati investiti Gianluca cio un sorrisetto stanco e tiro della missione divina di ripuliVersace Canale dritto a costo di sembrare ma- re il mondo dai non-comunisti. leducato o scostante. Capite a Cioè da chi ha l’improntitudiItalia 18 conegliano • Maggio 2009 BOWLING Il poliziotto Una disciplina in costante ascesa di quartiere Conegliano. Il poliziotto di quartiere sarà presto attivo anche nella città di Conegliano. Il progetto è stato seguito nei dettagli dal vicesindaco ed assessore alla tutela dell’ordine pubblico Paola Mirto Bettiol. Quanto prima il territorio sarà presidiato da un nuovo agente supplementare, per garantire al massimo la tranquillità dei cittadini. “Si dovrà attendere però la fine del G8 sull’agricoltura. Solo dopo il meeting organizzato dal Ministro Luca Zaia, l’attenzione sarà focalizzata sulla pianificazione della figura del poliziotto di quartiere”, spiega l’assessore. Da tempo era stata presentata la richiesta da parte del Comune di Conegliano, per avere sul territorio un supporto aggiuntivo di un professionista della sicurezza, a tutela della quiete e della serenità di tutti i cittadini. Il Questore di Treviso si è quindi attivato, facendosi portavoce dell’istanza presso il Prefetto, il quale in breve tempo ha avvallato la richiesta. La decisione definitiva è poi arrivata nella prima settimana di aprile, dal Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza. “Conegliano potrà quindi beneficiare di maggiori risorse umane, da destinare ad un controllo serrato del territorio – sottolinea il sindaco Alberto Maniero – un ringraziamento per questo va al Prefetto e al Comitato, che hanno dimostrato particolare attenzione per la nostra realtà”. L’iniziativa prevede una concertazione tra Polizia di Stato, Carabinieri, Polizia Comunale e vigile di quartiere, servizio già in atto da più di un anno a Conegliano. La città sin dal 2002 ha infatti investito molto sul piano della sicurezza, più di un milione e cinquecento mila euro. Tutte le azioni messe in essere hanno lo scopo di dare al paese un controllo efficace, investendo quindi su personale qualificato e attrezzature d’ausilio, come telecamere per monitorare le diverse aree del territorio e strumenti per il rilevamento delle impronte digitali, o per i falsi documentali. Gli sforzi concreti fatti sul fronte sicurezza sono la ragione principale ad aver convito il Comitato provinciale ad avvallare la richiesta. Tra breve, quando avranno inizio i primi incontri per pianificare la figura del poliziotto di quartiere, si potrà sapere con certezza se sarà messo a disposizione un unico agente o una pattuglia. È ancora presto per conoscere ogni dettaglio della nuova figura, ma è certo che questa avrà mansioni prettamente diurne: dal controllo del mercato settimanale, alla vigilanza sui parcheggiatori e venditori abusivi. Altre saranno comunque le mansioni che dovrà svolgere, sempre in sinergia con tutte le forze di polizia presenti sul territorio. Da anni l’amministrazione comunale di Conegliano è attiva per garantire l’ordine, come ente capofila del progetto sicurezza, al quale partecipano una decina di paesi limitrofi, membri della convenzione stipulata. Conegliano si sta impegnando su questo fronte a 360°. Ne è un ulteriore esempio l’impegno dell’amministrazione comunale nella formazione della cittadinanza femminile per quanto concerne l’autodifesa. Dal 2007 ad oggi sono quattrocento le persone che hanno partecipato ai corsi organizzati, compreso anche il personale di polizia locale. Le lezioni sono pensate soprattutto per le studentesse tra i quindici e venticinque anni e le titolari o collaboratrici delle attività commerciali della città. “Visto il grande successo abbiamo programmato un nuovo corso per venticinque persone – spiega l’assessore Paola Mirto Bettiol – e se le domande dovessero essere superiori, provvederemo a pianificarne un secondo, sempre nell’anno”. Le lezioni di difesa personale si svolgeranno nei quattro sabati di maggio, dalle ore 9 alle 10 per le signore e dalle ore 14 alle 15 per le ragazze. Ad insegnare come difendersi due esperti: il Maestro Bruno Carmeni, VIII Dan di Judo e Ermes Tondato, insegnante di metodo globale di autodifesa I livello. Il corso si svolgerà presso il Judo Club di Conegliano. Un progetto importante quindi quello che Conegliano ha intrapreso sulla sicurezza: dall’implementazione del personale preposto a garantire l’ordine, all’acquisto della strumentazione idonea, per meglio effettuare la vigilanza, alla formazione dei cittadini. Una rete sempre più ramificata, che sta dando ottimi risultati ed estende a macchia d’olio la cultura della sicurezza. In questo contesto il poliziotto di quartiere non sarà solo un servizio ulteriore offerto al paese, ma anche un valore aggiunto per Conegliano, comune lungimirante e modello per tante altre amministrazioni. Ylenia Dal Bianco San Vendemiano. Ai recenti campionati italiani di Bowling svoltisi in terra marchigiana e precisamente nella splendida cittadina di Fano, Franco Vanzella e Gastone Pertegato si sono piazzati al secondo posto in questa disciplina il tutto, il tutto per la comprensibile soddisfazione del responsabile provinciale Renato Tonon. Non molto si può dire ma nonostante tutto soddisfacente anche il comportamento di squadra nella finale di Coppa Italia con squadre a 4 a Milano; infatti dopo le fasi di qualificazione, i vari Carnio, Vettoretti, Vanzella e Zambon, nonostante non fossero entrati nei dodici, sono stati esclusi dalla finalissima. Non miglior sorte è toccata alla formazione comprendente Tonon, Zanchetta, Zardin e Volpe i quali si sono visti sfumare la finale per soli 30 birilli. Il tempo di rientrare alla finale regionale di doppio in categoria MA grande vittoria dei due Franco, vale a dire Vanzella e Zambon. Il sanvendemianese Vanzella ha realizzato il suo primo 300 ufficiale unitamente al gran regolarista Zambon, hanno sbaragliato la concorrenza dei compagni del team Brotto e Squizzato e dei Top Bowlers di Campodarsego Tosato e Maniero. Una nota di merito a Franco Zambon autore della migliore media con 222 birilli a partita. Va ricordato anche nella MB il Team di Castelfranco il podio con il primo posto di Carlo Altoè e Antonio Dal Mas i quali hanno preceduto Broetto e Allegro. Infine ennesima conferma se mai ce ne fosse ancora bisogno, di Daniela Moretton e Lucilla Brendolan le quali in coppia hanno vinto nel settore femminile. Roberto Momo Godega S.U. Fiera dei Osei, le classifiche È calato il sipario sulla Fiera Ornitologica che anche quest’anno, complice il bel tempo, ha visto la presenza di oltre 500 espositori, provenienti da ogni parte del Triveneto e anche dalla Toscana confluire a Godega di S.U. per una manifestazione che ha registrato la presenza di ben 15 mila visitatri. Prispolone: 1 O. Zanetti (Maniago) 2 S. Ciani (Pistoia) 3 L. Campardo (San Fior). Merli: 1 G.Rossi (Venegazzù) 2 D. Campardo (Pordenone) 3 G. Puliti (Gorizia). Fringuelli: 1 F.Manna (Gorizia) 2 P.Bagagli (Pisa) 3 D. Visentin (San Fior). Numerose le autorità presenti all’evento dal Ministro delle Politiche Agricole Luca Zaia, al Presidente della Provincia di Treviso Leonardo Muraro, al Vice presidente della Regione Veneto Franco Manzato al Sindaco di Godega S.U. Alessandro Bonet per citarne alcuni. La manifestazione comprendeva oltre al consueto Campionato interregionale primaverile degli uccelli e la Rassegna canina regionale di bellezza, anche una gara di tiro con la carabina valida per il campionato Regionale. Il tutto sotto l’abile e sapiente regia del presidente della Confederazione Veneto Gianpietro Zava. Ecco in ordine le classifiche degli espositori. Tordi: 1 F.Francalcini (Pistoia), 2 B.Da Re (Godeva) 3 B. Bariviera (S.Lucia di P.). Cesene: 1 A. Carnet (Caneva) 2 M.P. Gon (idem) 3 G. Bessega (idem). Allodole: 1 A. Campardo (San Fior) 2°. Zecchinon (Maerne) 3 G. Bessega (Caneva). Sasselli: 1 C. Dalla Santa (San Vendemiano), 2 P. Faretti (Orsago) 3 C. Zuccolin (San Fior). Peppole: 1M.P. Gon (Caneva) 2 G. Bessega (idem) 3 E. Pivetta (Prata). Quaglie: 1 M. Mazzer (Vazzola) 2 G. Guolo (Montebelluna) 3 G. Giacomazzi (Oderzo). Lucherini: G. Battiston (San Fior) 2 L. Zonda (Codroipo) 3 P. Goi (Gemona). Cardellini: 1 P. Goi (Gemona) 2 G Bessega (Caneva) 3 E. Pivetta Prata di Pn). Mutati: G. Polizzari (Montebelluna) 2 Centro Fauna (Istrana) 3°. Biadene (Montebelluna). Canarini: M. Gazzola (Montebelluna) 2 G. Casarin(idem) . Ibridi: G. Polizzari (Montebelluna) 2 O. Macoratti (Codroipo) R.M. I pianeti e l’invenzione cosmica di Maurizio D’Agostini a Casa Cima N egli spazi di Casa Cima a Conegliano viene presentato per la prima volta il ciclo scultoreo dedicato ai Pianeti in terracotta e bronzo dell’artista Maurizio D’Agostini, realizzato fra il 2002 e il 2009. L’opera è una rivisitazione in scultura dei Pianeti di Gustav Holst, una suite musicale in cui il musicista interpreta le caratteristiche delle divinità mitologiche che sovraintendono ai corpi celesti, ma anche alle peculiarità astrologiche e fisico-astronomiche di ciascun pianeta del Sistema Solare. Maurizio D’Agostini dagli anni Settanta si esprime come scultore, ma è stato un maestro orafo, un uomo di teatro, un promotore culturale. La sua vita artistica è stata molto complessa e ha avuto modo di confrontarsi con vari generi d’arte, mostrandosi molto sensibile e raffinato. Proprio con la scultura dimostra, con le sue mani sapienti, la capacità di plasmarla e toccarla, donandole una bellezza naturale, una propria espressività. Le sue figure sono magiche, ci portano all’interno di un sogno; la materia sprigiona il suo massimo punto d’unione avuto con lo scultore; le sue donne, figure ricorrenti nella sua statuaria, si lasciano amare e coinvolgere. I Pianeti di D’Agostini sono anche un omaggio al padre del metodo scientifico Galileo Galilei, che quest’anno compie il quattrocentesimo anniversario delle prime osservazioni scientifiche. Proprio a Costozza, città nella quale aveva soggiornato Galileo Galilei, per insegnare astronomia ai nobili di Trento, Maurizio ha plasmato le sue opere nella casa-atelier. Accanto ai pianeti, Casa Cima ospita, al piano superiore, le opere cosmiche, come le definisce l’artista, caratterizzate dalla forma a spirale. Infine al completamento del percorso le incisioni a bulino, in cui D’Agostini recupera e assembla le modalità surrealista di Max Ernst, le prospettive di Escher, le creazioni futuristiche di Depero e le macchine celebri di Picabia. La mostra rimarrà aperta dal 1° maggio al 14 giugno, dal martedì alla domenica dalle 16.00 alle 19.00. Per visite su richiesta fuori orario chiamare il numero 0438 22494. Mara Campaner ABBONATI A “IL PIAVE” 12 numeri a soli 12 euro! (in Italia) 12 numeri e tessera d’onore 50 euro Inviaci abbonati i tuoi dati e aò riceverai Piaveil giornale direttamente a casa Puoi inviare l’importo in redazione o fare un bonifico intestato ad Associazione Culturale Il Piave iban: IT12 U089 0461 6300 1900 0003 895 Il Piave - via Friuli 7 - 31020 San Vendemiano (TV) e- mail: redazione. [email protected] tel: 0438 1791484 fax 0438 6945889 Maggio 2009 • 23