Anti-crisi,
a Molvena
fabbrica “slow”
pag
3
Comune,
“giallo” sui nuovi
dirigenti
pag
6
Mistonocivo
e Sinergia,
grande ritorno
pag
12
n° 154
20 giugno 2009
0 50
euro 0,50
Fatti, personaggi e vita vicentina
Direttore responsabile Luca Matteazzi
Guerra fredda
Su Aim si sta combattendo una battaglia sotterranea. Il piano Fazioli è osteggiato
da potenti interessi privati. Ma è solo la prova generale del conflitto totale
che potrebbe scatenarsi sul nuovo piano regolatore (Pat)
Novità d’estate
estate arriva carica di novità per il
ne è consolidare il ruolo di VicenzaPiù
L’
nostro settimanale.
nel panorama dell’informazione cittaDalla prossima settimana la redazione
dina, libera anche e soprattutto perché
di VicenzaPiù cambia sede: da corso
Padova si trasferirà in via Battaglione
Monte Berico, 34 in locali più ampi e
adeguati ad un giornale che vuole continuare il percorso di libera informazione iniziato oltre 3 anni fa. Un percorso incoraggiato settimana dopo settimana dai crescenti consensi ricevuti
dai lettori, ai cui contributi e alle cui
critiche VicenzaPiù è da sempre aperto, e costellato giorno per giorno dalle
buche scavate da chi teme il confronto sulle cose e sui fatti. Nonostante le
difficoltà attuali dell’editoria, dunque,
l’obiettivo dell’editore e della redazio-
pronta al confronto.
E visto che la libertà dell’informazione
si accompagna necessariamente ad
una maggiore autonomia finanziaria,
che sola consente l’indipendenza dai
poteri forti (che non vuol dire sistematico contrasto con loro, ma puramente
libertà di valutazione delle loro azioni),
per incrementare la propria presenza
anche nel monolitico mondo pubblicitario locale la concessione degli spazi
pubblicitari è stata affidata ad una società esterna e specializzata, la Prima
Space sas di Marghera (Venezia), che
nell’occasione aprirà una propria filia-
le accanto alla redazione. La concessionaria, oltre che nella raccolta pubblicitaria, è impegnata anche come editrice
della testata QuiRisparmio, che ha una
diffusione regionale e che presto, accanto alle edizioni di Venezia, Padova
e Treviso, aprirà anche una sezione
tutta vicentina.
La nuova e più funzionale sede e la
specifica concessionaria di pubblicità
saranno il preludio anche a novità nei
contenuti, nelle rubriche, nella diffusione e nella veste grafica, tutto finalizzato ad essere al passo coi tempi e
a stimolare Vicenza e tutte le sue forze
positive.
L’editore Many Media
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editoriali
154 del20 giugno 2009
numero
2
pag
La Lega, l’Islam e i sillogismi pericolosi
C
hi ci segue con un minimo di
continuità avrà capito da un pezzo come la pensiamo sulla questione
immigrazione. In città ci sono oltre
16 mila stranieri (per dare un termine di paragone non troppo casuale,
la Lega Nord alle ultime europee ha
preso 11 mila voti, il Pdl, cioè il partito più votato, circa 15 mila), ed era
ora che qualcuno cominciasse a non
considerarli solo come braccia da lavoro o, peggio, potenziali criminali.
Bene ha fatto il Comune, dunque, ad
organizzare sia la festa delle badanti,
la prima del suo genere in Italia, sia
la festa degli immigrati, riprendendo
un’idea già messa in campo dalla rete
dei migranti.
Le due feste sono però diventate un
caso politico. Il segretario cittadino
della Lega Nord Alessio Sandoli ha
infatti presentato una domanda di attualità chiedendosi quanto ha speso il
Comune per la festa degli immigrati.
E commentando: “La scorsa settimana è toccato alle badanti, probabilmente i prossimi saranno i terroristi
islamici e poi le prostitute. E i vicentini? Quando il Comune penserà anche
ai propri cittadini?”. Ora, dissentire
dalle scelte dell’amministrazione è
più che legittimo, ci mancherebbe,
ma questa volta Sandoli l’ha sparata
davvero grossa. E infatti la reazione
veemente del sindaco, che ha parlato
di dichiarazioni abominevoli e indegne di una città civile, non si è fatta
attendere.
Neanche un giorno di pausa, ed ecco
la controreplica del segretario del
Carroccio, su cui vale la pena di soffermarsi un attimo. “Tengo a precisare
di non aver mai dichiarato ed equiparato le badanti alle prostitute e gli immigrati ai terroristi – ha detto Sandoli
al Giornale di Vicenza -. Si tratta solo
di conclusioni farneticanti del sindaco per sviare dal problema vero”. In
effetti, se ci si ferma all’esame letterale delle sue dichiarazioni, Sandoli
ha ragione. Ma è inutile prendersi in
giro e nascondersi dietro a cavilli linguistici: il senso delle sue affermazioni era proprio quello, il parallelismo
tra badanti, immigrati, prostitute e
terroristi era evidente, ed è in quel
senso che tutti le hanno interpretate.
Sarei curioso di sapere cosa direbbe
Sandoli se, usando la sua stessa logica, qualcuno si chiedesse: “Il comune
ha concesso piazza Castello ad una
manifestazione di leghisti, probabilmente i prossimi saranno i terroristi islamici e poi le prostitute”. E poi
sostenesse, con una buona faccia di
bronzo, di non aver assolutamente
voluto accostare i leghisti a terroristi
islamici e prostitute.
Ma non è finita qui. Tanto per non
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smentire il vecchio proverbio secondo
cui “xe peso el tacon del sbrego”, Sandoli ha continuato. “Certo, ribadiamo
la nostra convinzione, e cioè che non
tutti gli islamici sono terroristi, ma
che tutti i terroristi sono islamici”. Di
male in peggio, a meno che Sandoli
non sappia cose che negli ultimi decenni sono sfuggite a tutti – commentatori, storici e investigatori di mezzo
mondo. L’Ira, tanto per dirne una,
cosa sarebbe: un’organizzazione che
vuole creare una repubblica islamica
tra le verdi colline irlandesi? E l’Eta?
Anche quelli sono pericolosi terroristi
islamici che non hanno niente a che
fare con l’autonomia e l’indipendenza
del popolo basco? (A proposito, caro
Sandoli, le dicono niente le parole
autonomia e indipendenza?) E, per
restare in casa nostra, le Br, il terrorismo nero, gli anni di piombo? Tutti
islamici pure loro?
È uno strano modo di ragionare,
quello di Sandoli. Prima si difende
in punta di logica, poi affonda sotto
il peso di un sillogismo chiaramente
strampalato. Ripagandolo con la sua
stessa moneta, si potrebbe paradossalmente sostenere che non tutti i leghisti sono razzisti, ma tutti i razzisti
sono leghisti; che non tutti i leghisti
sono xenofobi, ma tutti gli xenofobi
sono leghisti; magari anche che non
tutti i leghisti sono stupidi, ma tutti gli
stupidi sono leghisti (con buona pace
di Carlo Maria Cipolla, che nel suo
famoso saggio sulla stupidità umana
sosteneva che gli stupidi sono equamente divisi in tutti i gruppi sociali).
E così via, di generalizzazione in generalizzazione. Con risultati evidentemente assurdi.
Che poi il terrorismo di matrice islamica o islamista abbia un peso sempre
maggiore questo è vero. Ma anche qui
si potrebbe discutere di quanto c’entri
l’islam e quanto non c’entri, invece, il
suo uso strumentale e politico. Perché
è chiaro che il ritratto dell’islam fanatico e integralista che ci è stato regolarmente propinato negli ultimi anni, pur
avendo delle basi oggettive, è soprattutto funzionale a ben precisi interessi
politici, militari ed economici. A tanti
paladini della libertà, della democrazia
e dei diritti umani, interessa prima di
tutto il controllo sulle zone cruciali del
mondo. Ma qui ci si addentrerebbe in
un discorso troppo lungo, e forse anche troppo complesso per chi ama i
sillogismi tagliati con l’accetta.
Infine, l’ultima annotazione per Davide Lovat, altro esponente della
Lega intervenuto a difesa di Sandoli.
Criticando Variati e un suo accenno
al Vangelo (quello in cui Gesù dice
“Ero straniero e mi avete accolto”),
Lovat avverte che, se comincia lui
a citare Sacre Scritture, Padri della
Chiesa ed encicliche, molti cattolici progressisti “si stupirebbero di
scoprire una religione cattolica in
sintonia con l’essere leghista”. Sarà.
Io non posso certo vantare la preparazione teologica di Lovat, ma se c’è
una cosa, una sola, che credo di aver
capito dalla lettura dei Vangeli, è che
parlano dalla prima all’ultima riga di
un messaggio di accoglienza e condivisione. Che non sono esattamente
le parole d’ordine della Lega. Poi,
naturalmente, sarò io a sbagliarmi, e
Lovat e il suo latinorum ad essere nel
Giusto sulla Via della Verità.
Luca Matteazzi
Tapparo
e i giovani dimenticati
la lettera
U
na breve replica all’articolo scoppiettante di Mannino su VicenzaPiù del 13 scorso (“La vecchia babbiona”). Andrea Tapparo ed io abbiamo cercato di opporci alle logiche di
svendita del territorio agli interessi
forti promosse dalla amministrazione
Hullweck. Operando spalla a spalla
abbiamo contribuito a bloccare la
cementificazione dell’area ex FTV ed
ex Ospedale Psichiatrico. Sempre facendo politica in modo aperto, attraverso il confronto con i cittadini, nei
quartieri, abbiamo cercato di contrastare – disgelandone le vergogne – i
PIRUEA che Zocca e Hüllweck volevano calare sui vicentini, specie nella
Circoscrizione 6.
Andrea, assieme ai genitori ed ai ragazzi amanti dello skateboard, sviluppò le iniziative che hanno portato
alla realizzazione della pista nel parco
delle ex-Fornaci, anche se la sua conformazione attuale richiede esperienza ed abilità sopra la media. Un punto
sventolato a favore della giunta Variati che ha però ha queste, e solo queste,
radici.
Come tutti coloro che fanno politica
per passione e per ideale egli ha dovuto contemperare politica e famiglia
e così ha preferito -giustamente- di
non comprimere troppo il suo “mestiere” di marito e padre: una scelta
di umanità. Facendo parte, come me,
di Sinistra e Libertà, un partito che
soffre la colpevole cecità dei mezzi di
informazione, non é più illuminato
dai riflettori che su di lui erano accesi
quand’era capogruppo dei DS in Circoscrizione 6.
Fulvio Rebesani
il fatto
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pag
Produzione lenta, la rivincita degli operai-artigiani
In una fabbrica di Molvena si recuperano vecchi macchinari e si torna a produrre
con i ritmi degli anni sessanta. L’imprenditore-filosofo Bonotto: “Vogliamo riscoprire
i prodotti a regola d’arte. Sono gli unici che sopravviveranno alla crisi”
di Giulio Todescan
U
na fabbrica lenta, nell’epoca
della produzione «just in time»,
della delocalizzazione e dei flussi infiniti di merci nelle reti fisiche e immateriali globali, può sembrare un
ossimoro, una contraddizione in termini. E certamente lo è. Ma, per chi
abbia voglia di sfruttare la crisi economica più grave del dopoguerra per
porsi qualche domanda, può essere
una provocazione utile. A lanciarla
è un imprenditore vicentino molto
atipico, Giovanni Bonotto, direttore
creativo della ditta di famiglia.
«Quando una fabbrica chiude andiamo a vedere che tecnologia aveva dentro, e la recuperiamo. Molte
macchine che usiamo le abbiamo
comprate in Giappone, da fabbriche
che stavano chiudendo. Il nostro
«Il concetto di fabbrica lenta è
obiettivo è mantenere la memoria, le
questo: sta finendo l’era del proemozioni che gli standard industriali
dotto che è solo comunicazione,
hanno ucciso» racconta. La lentezarriva una nuova era dove l’“amoza di cui parla Giovanni Bonotto è
re” sta tornando come un valore.
per ora una «cellula» nella produLa comunicazione ci ha saturato,
zione della ditta, ma il suo intento è
dobbiamo capire che prima di coestendere questo prototipo a tutta
municare ci vuole una storia vera
la fabbrica. Vecchi macchinari teoda raccontare – spiericamente «superati»
ga Bonotto, esperto
vengono rimessi in sedi arte e semiotica
sto, le maestranze abima capace di applituate a «schiacciare»
carla a lavorazioni
un bottone vengono Molte
molto concrete -.
formate per recupera- macchine
Vogliamo riscoprire
re il sapere artigianale
le abbiamo
i prodotti “a regonecessario per trattare
la d’arte” come una
con bulloni, pistoni comprate
volta: gli operai non
e altre diavolerie da da fabbriche
tempo messe in soffit- che chiudevano devono più essere
alienati, premere un
ta per lasciare spazio
bottone, ma devoai bit e agli schermi.
no tornare maestri
Duecento dipendend’arte. Solo quelli resteranno, duti, 35 milioni di fatturato, la Bonotreranno nel tempo. Per far questo
to è una solida industria tessile con
ci vuole la tecnologia: scopriamo
sede a Molvena, vicino a Bassano del
ad esempio che le macchine usate
Grappa: un paese in cui si respira
fino agli anni sessanta nel tessil’aria del «miracolo del nordest». A
le facevano il prodotto con molta
un tiro di schioppo si trovano le sedi
più lentezza, ma allo stesso tempo
di Dainese e Diesel, tanto per fare
mille operai messi insieme riuscidue nomi a caso.
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Direttore Responsabile
LUCA MATTEAZZI
[email protected]
Editore
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Ringraziamo tutti gli autori che ci permettono di utilizzare i loro lavori segnalando il
nome o il link ad un loro spazio web personale. Per maggiori informazioni:
www.creativecommons.it
| L’azienda Bonotto negli anni ‘60 (dal sito www.bonotto.com)
vano a dare al prodotto un potere
maieutico. Un tessuto, così, parla
da solo, non deve più essere comunicato». Lasciare anche alcune
imperfezioni, spiega Bonotto, può
essere una mossa vincente se in
cambio il tessuto torna ad avere
un’anima. Recuperando ad esempio una formula di qualità come
«pura lana vergine», un tempo
conosciuta e ricercata, e che oggi
presso i ventenni può suscitare al
massimo qualche ironia.
Questo modello può essere esportato in altre aziende? La risposta
non può essere semplice né univoca, anche perché la Bonotto è una
mosca bianca, una media impresa
che non può essere paragonata ai
piccoli laboratori sparsi nella pianura vicentina. Gli stessi che negli
ultimi dieci anni – ben prima della
crisi globale – sono stati decimati
dalla concorrenza asiatica, ma anche portoghese o dei paesi dell’Europa dell’est, capaci di batterli proprio sul terreno a loro congeniale,
quello dei bassi costi. «Noi siamo
abbastanza tranquilli rispetto alla
crisi, perché siamo solidi e internazionalizzati. I piccoli laboratori
invece hanno sempre vissuto alla
giornata, guardando al massimo
al prossimo semestre, ma ora che
finiscono le commesse non sanno
dove sbattere la testa – argomenta
Bonotto -. Non sono mai stati laboratori specializzati in qualcosa,
sono stati schiacciati dalla logica
del produrre con il minimo costo
al minuto. Ora che questo lavoro lo
fanno meglio gli altri, resisteranno solo i laboratori che hanno al
loro interno dei maestri artigiani:
quelli che il mercato premia, quelli che hanno una memoria storica.
Sopravviverà il modello della bottega rinascimentale». A patto di
sapersi coniugare con un orizzonte
do, insieme al prodotto produco
di lungo respiro: «C’è da dire che il
un’identità culturale, sempre di più
piccolo artigiano non ha un’ampia
sarà questo che i consumatori cervisione del futuro: la stessa cosa è
cheranno – continua l’imprenditosuccessa con i laboratori orafi, che
re -. A Bassano vogliamo realizzare
si sono sgonfiati negli ultimi anni.
l’Archivio Bonotto, nell’ex macello
Solamente l’industria ha nel proin riva al Brenta». «Non sarà un
prio DNA la visione del futuro».
museo, ma una fabbrica della culL’altro motore della «visione» di
tura – afferma categoquesto atipico imrico -. Il modello delle
prenditore è l’arte:
grandi mostre calate
una passione ereditadall’alto è finito. Abta dal padre Luigi, che
biamo bisogno di proha avviato una colledurre cultura coinzione di migliaia di Prima di
volgendo il territorio,
opere del movimento
comunicare
creando in esso delle
artistico d’avanguardomande. Se il terdia Fluxus. Giovanni ci vuole una
ritorio è ricco, anche
ha portato un passo storia vera
la mia fabbrica è più
oltre questo inte- da raccontare
ricca. E il territorio
resse, un passo che
che ci sta intorno,
si traduce nel porin questo periodo,
tare l’arte dentro i
ci preoccupa molto». L’ex macello,
processi produttivi della fabbrica.
che fino a pochi anni fa ospitava il
«Alla sera parlo con gli artisti, mi
centro sociale Stella Rossa, è stato
stimolano, e la mattina quei discoracquistato e sarà convertito in una
si mi tornano utili in azienda. Per
«fabbrica della cultura». Giusto
noi è naturale lavorare sia sul piano
per non smentire il primato norindustriale che su quello culturale.
destino della produzione, materiaLa cultura sarà il plusvalore della
le o culturale che sia.
nuova era in cui stiamo entran-
Japanese Restaurant
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primo piano
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4
pag
Aim, prova generale
Per la guerra totale
La trama oscura dietro la (semi)
rivoluzione di Fazioli vede Variati
assediato da una fronda
in odore di poteri forti
di gestione senza privatizzazioni
né sottomissioni ad aggregazioni
tipo Hera, prevedeva per Aim: il
mantenimento dei servizi in house, cioè nell’ambito del Comune
azionista unico; la cessione del
di Alessio Mannino
patrimonio comunale a San Biagio; l’inglobamento di Amcps,
li storici hanno chiamato
braccio operaio del Comune per
la guerra civile di Spagna
la manutenzione dei suoi beni.
la “prova generale” del secondo
Le roboanti dichiarazioni degli
conflitto mondiale. Quella che a
inizi hanno lasciato posto, negli
Vicenza si sta guerreggiando su
ultimi mesi e specialmente nelle
Aim, beninteso sottotraccia, con
ultime settimane, in tempo per
segnali decifrabili da pochi nel
la presentazione del
più puro malcostupiano industriale, ad
me berico, può conuna sorta di parziale
siderarsi la prova
marcia indietro. La
generale della guerra
ragione è politica. Il
termonucleare che si Col global
sindaco Achille Vacombatterà sul nuoservice
riati ha dovuto fare
vo piano regolatore
la distribuzione i conti con una serie
(Pat).
degli appalti
di obiezioni tutt’altro che peregrine, e
Lo scenario
potrebbe
soprattutto piuttoIl campo di battacambiare
sto convincenti onde
glia è il restyling
evitare di mettere a
della multiservizi di
repentaglio la tenuSan Biagio. Autore,
ta della sua maggioranza. Esperti
il presidente Roberto Fazioli, irdel Comune, ragioneria, revisori
cocervo mezzo tecnico e mezzo
dei conti lo hanno messo in guarpolitico come ogni buon “esperdia sulla patrimonializzazione,
to” emiliano, teorico e artefice
che serve ad Aim per ottenere
della via pubblica e localistica
maggiore disponibilità di mutui
alle utilities. Il modello Soelia,
dalle banche. Il che vuol dire più
dal nome dell’ex municipalizzata
esposizione bancaria, cioè magdi Argenta da lui resa un gioiello
G
gior debito. Debiti Aim uguale
debiti per il Comune, proprietario della multiutility e perciò
ancora di salvataggio obbligata.
Patrimonializzare non significa
solo il ritorno delle reti di distribuzione dell’energia alla casa
madre Aim ma, secondo i piani
di Fazioli, anche le strade, gli immobili, persino i cimiteri, tutto.
Su questo, una parte del centrosinistra storce il naso. Fastidio bipartisan, in realtà. Che sommato
alla fagocitazione di Amcps in un
unico colosso dei lavori cittadini,
fa presto a montare in aperta opposizione. Internalizzare tutto in
Aim significa rivedere i rapporti
con quel formicaio di aziende e
aziendine appaltatrici a cui Aim
ha fatturato chissà quanti milioni di euro in questi anni. Ditte amiche del centrodestra o del
centrosinistra. Col global service che ha in mente Fazioli certe
consuetudini potrebbero saltare.
Si può discutere se convenga o
meno, alle casse di Aim e in definitiva alla tasche dei vicentini,
sobbarcarsi l’onere di adottare ed
estendere il metodo Amcps, cioè
stabilire soglie di gara ma mantenendo il controllo su tutte le
opere, sistema di lavoro osteggiato dagli imprenditori a cui viene
negata una fetta di mercato.
WHQGH
H
WHVVXWL
nima dinastia dell’acciaio, matConfindustria contro
tone e finanza. Un avversario
E difatti l’Associazione Induinterno del presidente di Assinstriali, centro di potere a cui il
dustria, Roberto Zuccato (che
Comune presta ascolto più della
ha tolto ad Amenduni la delega
Curia, della Provincia e anche di
all’informazione, cioè ai media
Roma messe assieme, non vede
posseduti dall’associazione: una
per niente bene un Amcps ridotmisura punitiva ma nient’affatta prima a una srl e poi a società
to decisiva). Zuccato con Fazioli
di scopo, Valore Città, che soha avuto un colloquio interlostanzialmente lascia le cose così
cutorio: mica può mettersi a
come stanno. I capitani d’indudifendere la concezione fazioliastria di Palazzo Bonin Longare
na di un’Aim pubblica e chiusa
vogliono una fusione vera e proalla partecipazione privata. La
pria, con un’Amcps asciugata a
presidentessa Mardovere (leggi: meno
cegaglia l’ha detto:
personale, nessun
privatizzare i servivertice amministrazi o morte. Così ditivo, e soprattutto
spone la normativa
competenze ridotte
europea e la legge
all’osso).
Questo,
Gli industriali
italiana ha recepito,
sempre per cedere
seppur prorogando,
al mercato buona vorrebbero
entro il 2010-2011.
parte delle man- un’Amcps
Cioè nell’arco dei
sioni oggi svolte ridotto
due anni che Fadalla società di viaall’osso
zioli ha chiesto per
le
Sant’Agostino.
risanare l’azienda e
Insomma vogliono
restituirla chiavi in
che Aim mangi Ammano a Variati.
cps e la risputi fuori disossata,
in modo che la polpa se la sparFronda a mezzo stampa
tiscano loro.
Il quale per ora ha problemi più
Ciò è quanto è stato riferito in
urgenti. Uno, quello del rapporun faccia a faccia a Fazioli riceto col sottobosco degli appalti
vuto dal mandamento confinduAmcps, Variati lo ha già risolto
striale del capoluogo, presieduto
così presentando il pacchetto
da Michele Amenduni dell’omo-
DUHD
GL&DPSLHOOR*LDQFDUOR
YLDOH0DUJKHULWD9LFHQ]D
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primo piano
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numero
5
pag
| Da sinistra a destra: Giulio Antonacci, Roberto Fazioli, Achille Variati, Marino Quaresimin e la sede di Aim
di tre delibere col via libera al questi lo aveva promesso. Ma anpiano Fazioli: «“Valore città” cor oggi non s’è visto nulla. Ma
non si prefigge certo di sottrarre ciò che fa sudare freddo Achille
commesse al mercato, al quale è la sua maggioranza. Spaccata
anzi si rivolgerà in caso di ope- fra i filo-Fazioli, che poi sono
re nuove e di particolare rilievo, i variatiani di ferro, e gli antiagendo come una vera stazione Fazioli. Una bordata da questi
appaltante». Quindi, almeno ultimi è arrivata settimane fa col
così pare, il global service non documento Dalla Rosa, lo studio
si tradurrà in una porta chiusa informale di un braccio destro di
in faccia al privato che scalpita Quaresimin che ha praticamente
e sbava. Ma nel frattempo dove bocciato il rilancio à la emilienlo mettiamo, l’attuale presidente ne. Gianni Rolando, capogruppo
Amcps Marino Quaresimin, in della sua civica, tira il freno. La
posizione degli incaso di fusione? La
dustriali l’abbiamo
soluzione di una srl
vista. E poi c’è la
con cda interno di
fronda, sotterranea
tre membri sembra
ma munita del più
la soluzione inter- A far sudare
dei cannoni
media che ci vuoVariati è la sua potente
mediatici, che viene
le per non mettere
da quella parte del
a spasso il fedele maggioranza:
Pd che ormai col Pd
compagno di Ubal- divisa tra
ha poco a che fare e
do Alifuoco quan- filo-Fazioli
che si identifica coi
do i due facevano
e anti-Fazioli
riformisti innamocoppia fissa nel fare
rati del “mercato”
le pulci all’Aim di
purchessia.
centrodestra. Il sindaco sa, poi, che l’opposizione Preclaro esponente di questa
sparerà a palle incatenate sulla corrente di pensiero è il direttotelenovela delle dimissioni di re del Giornale di Vicenza, Giulio
Fazioli da Elettrogas, società pa- Antonacci. Con l’editoriale del 14
dovana concorrente di Aim sulla giugno scorso ha lanciato un ulcompravendita del gas. Variati timatum chiaro a Variati: porti
aveva annunciato solennemente l’affare Aim in consiglio comunache Fazioli si sarebbe dimesso, e le. La diagnosi antonacciana è in
gran parte esatta, in particolare
là dove parla del rischio giuridico
dell’in house a fronte di una legislazione che esige l’ingresso dei
privati e le alleanze extraterritoriali. (Nota curiosa: questo è un
argomento che sottoscriverebbe
qualsiasi membro dell’ex cda di
centrodestra di Aim, bersagliato
e politicamente azzoppato da Antonacci in più di un suo fondo).
Meno condivisibile quando mette
sul chi va là su presunte diffidenze delle banche: in realtà Aim è
in buona salute, se non sul piano
finanziario sicuramente a livello
patrimoniale. Significativo è il
passo in cui punta il dito contro
i dirigenti compromessi con l’era
Rossi&Hullweck, lasciati al loro
posto come se niente fosse: di per
sé una critica inattaccabile ma che
suona, oggi, un po’ sfasata, e che
sembra malignamente tagliata su
misura del direttore amministrativo Dario Vianello, notoriamente
amico di Variati. Un’accusa, cioè,
intinta nel crescente clima d’insoddisfazione che il quotidiano di
viale Fermi sta costruendo attorno al sindaco.
Il fantasma Borra
Il motivo possiamo immaginarlo. Le risorse più ghiotte
di Aim, gas e smaltimento ri-
fiuti, fanno gola. Tenere San dire: caro Achille, scendi nelBiagio in una bacheca di ferro la fossa dei leoni, conduciti al
in questi anni di crisi econo- martirio, perché la tua magmica equivale a sottrarre a in- gioranza, su Aim, imploderà.
dustrie energivore locali una Noi, più sommessamente, facpossibile, sostanziosa manna ciamo un appello di diverso
a buon mercato. E’ il fantasma tenore. Affronti le forche caudel piano Borra (la tentata ma dine, Variati, perché solo così
non riuscita svendita di fatto, farà uscire allo scoperto chi,
ai tempi del cda di Rossi, del fra i “suoi”, rema contro di lui
comparto gas ad una cordata o, per meglio dire, maneggia
con dentro Valbruna, Stabila, in posizione smaccatamenBeltrame e altri), che ancora te prona ai poteri forti. Vada
aleggia: privati potenti, che alla conta. Renda visibili, con
nomi e cognomi,
tra l’altro hanno
i consiglieri proun’influenza diretclivi agli appetiti
ta sul Giornale di
di privati troppo
Vicenza attraverso
interessati.
Non
il cda editoriale,
tergiversi ancora,
hanno di mira i
Sullo sfondo
perché più ritarda
rami ricchi dell’ex
e più la fronda si
m u n i c i p a l i z z a t a . il solito
rafforza. Se stana
Quando Antonac- piano
ci invita il sindaco per privatizzare ora i franchi tiha tutta la
alla “trasparenza”
gas ed energia ratori,
forza per isolarli
e fa un minaccioso
e contro-impallicenno agli “errori”,
narli. Se aspetta
alle “presunzioni”,
ai “mancati coinvolgimenti” e si macera in timori pudichi
della passata gestione Aim, quanto autolesionistici, ridice una cosa ovvia e sacrosan- schia di finire disarcionato
ta: la giunta deve far discutere quando, dalla piccola guerra
l’organo sovrano, il consiglio su Aim, si passerà alla guerra
comunale, su una materia cen- totale sul Pat, sul quale volano
trale per la vita del Comune. i soliti avvoltoi delle costruMa letto in controluce, vuol zioni e delle immobiliari.
Se 6 Goloso
di Musica e Notizie
CI PUOI
ASCOLTARE
13 notiziari locali 16 notiziari nazionali al giorno
tutto quello che succede a vicenza e provincia
tutte le partite del vicenza calcio in diretta
100.300
Vicenza, Bassano,
Rosà, Marostica.....
105.600
Schio
104.700
Vallata dell’Astico
99.800
Altopiano di Asiago
107.750
Vallata dell’Agno
154 del20 giugno 2009
focus
numero
6
pag
Una lettera anonima
e quei 6 nuovi dirigenti...
Una missiva priva di firma arriva nelle redazioni dei giornali: accusa il Comune di
indire una “finta” gara per ri-assumere gli stessi attuali responsabili di alcuni uffici
di Alessio Mannino
I
n data 16 giugno, cioè l’altro
giorno, ci è giunta per posta
una lettera anonima. Indirizzata anche al capo della Procura, Ivano Nelson Salvarani,
e ai direttori delle altre testate
giornalistiche locali (Giornale
di Vicenza, TvA, Gazzettino,
Canale 68, Domenica di Vicenza), la missiva non firmata
lancia una pesante accusa di
favoritismo riguardo la gara
pubblica per selezionare sei
dirigenti a tempo determinato
del Comune (tre amministrativi e tre tecnici). In sostanza,
secondo il mittente, i requisiti
terebbe di una «farrichiesti
dall’amsa» che consente al
ministrazione coComune di «salvare
munale sono sulla
la forma» maschecarta trasparenti,
rando la sostanza,
poiché «molto arossia una selezione
ticolati» e in grado
«ad hoc per alcune
di offrire «la pospersone». E fa nomi
sibilità di partecie cognomi: Giovanni
pazione a diversi
Fichera, Michela Pisoggetti». In realtà
ron, Carla Polloniasarebbero «ad perto, Tibaldo Mariano,
sonam», dato che
Riccardo
Brazzale
il bando, citiamo
|Tommaso Ruggeri e Silvano Golin. Il
sempre dalla lettefatto è, dice semra, «prevede che il
pre questo misterioso “lui”,
servizio, le esperienze di lavoche la chiamata di dirigenti a
ro, la specializzazione profespersona «è prevista sia dalla
sionale culturale e scientifica
vigente normativa sia dal Redevono essere maturate negli
golamento» sull’ordinamento
specifici ambiti professionali
degli uffici e dei servizi, tanto
a cui si riferisce il posto preè vero che oggi ce ne sono nove
scelto». Insomma, secondo
sotto incarico. Tale mancanza
l’anonimo accusatore si trat-
| Palazzo Trissino, sede del Comune
|Il testo della lettera
to così? Il bando non esclude
di «correttezza» gli fa invocaaffatto la selezione all’esterre, perciò, l’intervento della
no». In linea di principio, il
magistratura, «magari con la
ricambio di responsabili, siastessa attenzione e tempestivino essi politici o tecnici, stità riservate ad altre operazioni
pendiati dai contribuenti per
effettuate dalla passata ammilavorare in nome e per conto
nistrazione», cioè dal centrodella collettività è una pratica
destra nel decennio di Enrico
che andrebbe osservata scruHullweck sindaco. Quest’ulpolosamente, onde evitare il
tima nota farebbe pensare a
sorgere di feudi
qualcuno dell’atpersonali. E’ anche
tuale
opposiziovero che compene, desideroso di
tenze affinate negli
far scoppiare un
anni possono risul“caso”. Noi avevatare determinanti
mo già affrontato Ruggeri:
in settori delicati e
la questione, sol“Il bando
in passaggi caratlecitata dal rappreterizzati dalla riorsentante del sinda- non esclude
ganizzazione delle
cato autonomo dei la selezione
funzioni. Forse la
dipendenti comu- all’esterno”
soluzione sta nel
nali, Teresa Tumezzo, ovvero, in
retta (“Dipendenquesto caso, in un
ti comunali, qualmix di nuovi e vecchi dirigenti.
cosa è cambiato”, VicenzaPiù
Certo è che, specie dopo dieci
n°151, 30 maggio 2009). L’asanni di ininterrotta cura Hullsessore competente, Tommaso
weck, far circolare aria fresca
Ruggeri, aveva così difeso la
nelle stanze del Comune farebgara: «Prima non c’era traspabe soltanto del bene.
renza, quando mai è stato fat-
5,6725$17(3,==(5,$%,55(5,$
&$51($//$%5$&(3,==$&21)2512$/(*1$
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VWUGD2VSHGDOHWWR(ORFRVSHGDOHWWR9LFHQ]D
154 del20 giugno 2009
pensieri contro
numero
7
pag
Sette anni di rifugiati
A Santa Bertilla un appartamento gestito dai gesuiti accoglie migranti che chiedono asilo
per motivi politici o umanitari. Le storie di chi ci ha vissuto
di Andrea Alba
A
Vicenza da sette anni esiste
un progetto di accoglienza
di rifugiati promosso e finanziato dai padri gesuiti del Centro
Astalli di Roma. In questo arco di
tempo sono stati una ventina i rifugiati che hanno trovato ospitalità per alcuni mesi in un piccolo
appartamento a Santa Bertilla, e
da qui hanno potuto perfezionare la lingua italiana, iniziare un
lavoro, trovare una sistemazione
abitativa stabile. Abbiamo fatto
una “chiacchierata” con i responsabili del progetto, per capire chi
sono le persone che cercano asilo,
e da cosa fuggono. E per sentire
l’opinione dei “tecnici” del settore, coloro che danno asilo, sulle
ultime decisioni in tema di immigrazione prese dall’Italia.
sottolineano che l’appartamento di Santa Bertilla, a dispetto
della crisi, continua a dare frutti, «modesti ma significativi».
«L’alloggio può ospitare fino a 4,
5 persone contemporaneamente,
attualmente sono in due – spiega
Annamaria Colombaro, una delle
responsabili –: vengono accolti
dagli otto ai dieci mesi, tempo ritenuto necessario a trovare lavoro e casa. Attualmente con la crisi
il tempo dell’accoglienza può aumentare di qualche mese». Oggi
i volontari che seguono il progetto intendono avviare un’opera di
sensibilizzazione nei confronti
della città, facendo conoscere la
presenza della casa di accoglienza, e avvicinando i vicentini a una
realtà importante ma scarsamente nota. Il primo appuntamento
organizzato dal gruppo è in programma per sabato 20 Giugno
2009 – Giornata mondiale del
Rifugiato - alle 20,30 alla chiesa
di S. Bertilla: vi si svolgerà una
veglia di preghiera in memoria
di tutti coloro che sono morti alle
frontiere dell’Europa.
Il “rifugio” di Santa Bertilla
La sfida del “Progetto Nord” del
L’ “identikit” del rifugiato
Centro romano Astalli era in«I rifugiati sono donne e uocoraggiare i rifugiati arrivati a
mini che lasciano il loro paese
Roma, dove avviene la prima aca malincuore perché in fuga da
coglienza, a partire di nuovo e a
pericoli, torture, morte» spiega
cercare una sistemazione definiColombaro.
«Prevalentemente
tiva nel nord Italia. Lo scenario,
vengono dall’Africa
rispetto
all’epoca
e dall’Asia, scappain cui il progetto fu
no dai propri Paesi
avviato, è molto dia causa di una situaverso e a volte scozione politica contro
raggiante. Oggi la
cui stanno lottando.
crisi economica, che
soggetti che
tocca pesantemenI rifugiati sono Sono
spesso, per le proprie
te anche le nostre
opinioni, sono stai
zone, non dà più le uomini in fuga
perseguitati e a volte
possibilità di inse- da pericoli,
torturati. Abbiamo
rimenti
lavorativi torture, morte
avuto casi molto
veloci e sistemagravi, a Vicenza. A
zioni definitive dei
un rifugiato che è
rifugiati e delle loro
stato accolto avevano ammazzato
famiglie. La struttura vicentina
il figlio davanti agli occhi, e poi
era fino a poco tempo fa diretta
gli avevano strappato il cuore.
da un sacerdote, padre Giovanni
Veniva da un Paese in cui c’era
Fantola, recentemente mancato.
una guerra in atto». Ultimamente
La sua opera viene continuata
all’interno dell’appartamento di
da un gruppo di volontari i quali
| Combattimenti a Gaza: a Vicenza sono arrivati anche rifugiati in fuga dalla Striscia (foto: www.flickr.com/farshadebrahimi)
Santa Bertilla hanno vissuto un
rifugiato proveniente dall’Afghanistan, uno della Striscia di Gaza,
uno del Togo e uno del Camerun.
«Quello del Togo era un rifugiato
per motivi umanitari, tutti gli altri erano rifugiati politici – continua Colombaro -: vengono da posti diversi, ognuno con la propria
religione e con culture differenti,
ma all’interno dell’appartamento
devono dividere i luoghi comuni: la prima integrazione quindi
avviene proprio qua dentro. Si
tratta sempre di soggetti molto
motivati a lavorare e a cercarsi
un’occupazione, vengono a Vicenza proprio per questo. Quelli
che noi accogliamo vengono inviati da Roma, dove c’è la sede
centrale dell’associazione: nella
capitale i rifugiati seguono le prime lezioni di italiano, e vengono
preparati da servizi specializzati
della nostra associazione.
Le violazioni della Convenzione
di Ginevra da parte dell’Italia
Colombaro spiega anche quale è
la procedura per l’ottenimento
dello status di rifugiato: «Bisogna
respinte, poi, vanno a finire in
fare una richiesta ben precisa.
una nazione che non è collegata
La persona viene sentita da una
alla Convenzione, e non è tenuta
commissione e vengono verificaa rispettarla. Di fatto diventa difte le sue dichiarazioni: non basta
ficile sapere cosa succede là, ma
partire da dove c’è la guerra, ci
si teme il peggio». Fra i migranti
devono anche essere delle partinei “barconi” inoltre ci sono spescolari situazioni di pericolo per il
so dei rifugiati politici, cui l’Italia
soggetto specifico, tali da far tesecondo la Costituzione dovrebbe
mere persecuzioni, o addirittura
dare asilo: «La sede centrale delper la sua vita, nel caso rientri in
la nostra associazione ci dice che
Patria. Poi ci sono anche i rifugiaquesta percentuale
ti per motivi umaniè molto alta. Di retari, un’altra categocente – conclude la
ria». Gli operatori
volontaria – assieme
vicentini esprimono
ad Amnesty Interanche una posizione, Restano qui
national, Arci, altre
critica, ben precisa fino a quando
associazioni religiosulla politica governon trovano
se e organizzazioni
nativa, avviata di
che si occupano dei
recente, di respinge- casa e lavoro.
migranti
abbiamo
re le navi cariche di Ma con la crisi
spedito una lettera
migranti già al largo è più difficile
al presidente della
delle coste italiaRepubblica Giorne, rispedendole in
gio Napolitano, e
Africa. «Respingere
al presidente del consiglio Silvio
i “barconi” è un fatto gravissimo
Berlusconi. Chiediamo che venga
– afferma Colombaro - La conripristinato il rispetto dei diritti
venzione di Ginevra dice che le
internazionali, e che sia assicurapersone in difficoltà devono esseta una prassi basata sul soccorso
re accolte, e l’Italia l’ha firmata.
a queste persone».
Quando queste persone vengono
opinioni
154 de2020 giugno 2009
numero
Referendum, un sì per picconare
una legge antidemocratica
D
evo partire, come sempre, dalle
cose che sento quotidianamente per strada e negli ambienti che
frequento. C’è l’indeciso su votare o
meno, chi non si pone nemmeno il
problema; orecchiando in Tv ha sentito qualcuno dire che il referendum
è inutile perché non si raggiungerà il
“ quorum” (il 50+ 1 %) e quindi ha
rimosso la cosa. C’è quello che voterà
-no- ai tre quesiti, quello che voterà -sì- al terzo e- no- agli altri due e
quelli., non sono pochi, che non sanno nemmeno di che si tratta.
Purtroppo l’informazione cartacea,
che è quella che consente di riflettere
meglio sui fatti, non si è, in generale,
spesa molto per chiarire la situazione
legata al refrendum elettorale. Desidero, con questo breve scritto, contribuire a far chiarezza sull’opportunità che i quesiti presentano.
Cominciamo col dire che i referendum sono previsti dalla nostra Carta
costituzionale e che sono uno straordinario mezzo per dare la parola
ai cittadini quando ritengano che
il Parlamento non si sia occupato,
come avrebbe dovuto, di un certo argomento. L’attuale legge elettorale,
legge Calderoli da lui stesso successivamente ripudiata, è una norma
che permette al leader di un partito
di presentarsi come capolista in vari
collegi, anche quando non abbia alcuna possibilità di ricoprire il posto
per il quale si è presentato.( vedi i
casi Berlusconi e di Pietro). La gente
ha votato loro e si ritroverà, per quel
posto, un’altra persona. Il che non è
certo corretto.
Ma c’è di più. Il secondo in graduatoria che subentra al vincitore si troverà in una posizione di sudditanza
rispetto al votato e gli dovrà eterna
gratitudine politica, gratitudine che
si dovrebbe , invece, avere solo verso
chi ti ha dato fiducia votandoti. Uno
dei quesiti del referendum vuole eliminare questo baratto indegno.
Un secondo e un terzo quesito si riferiscono alla stessa cosa, uno per il
Senato e l’altro per la Camera. La legge in vigore prevede che la coalizione
di liste o partiti che ottengono il maggior numero di voti abbia un premio
che porta alla coalizione il 55% dei
seggi delle due Camere, indipendentemente dalla percentuale realmente
ottenuta. Cosa comporta questa possibilità? Prima delle elezioni, i partiti
si mettono assieme nella stessa lista
per ottenere il premio in caso di vittoria e, poi, una volta fatto il pieno di
seggi, riprendono la loro autonomia
dal partito maggiore assumendo sovente posizioni di aperto contrasto
con lo stesso. Questo è capitato con
il Governo Prodi e i partiti della sinistra estrema; questo capita, a volte,
al Pdl con la Lega.
Un partito del 2/3% avrà sempre nel
proprio dna l’istinto di essere visibile
e di far vedere ai propri elettori che
, anche su problemi condivisi dalla
maggioranza, lui ha le sue idee e le
esprime anche in dissenso con il leader della coalizione. La coerenza è
una cosa preziosa tuttavia, sovente,
le battaglie di principio nascondono
interessi di bassa bottega.
Ecco, questi due quesiti del referendum vogliono che il premio di
maggioranza ( il 55%) non vada più
alla coalizione maggiormente votata,
ma al partito( lista) più votato. Se si
costringono i partiti minori a confluire in quello maggiore, si perderà sì
un po’ di libertà ma saranno impediti tutti quei ricatti che rallentano,
quando non vanificano, l’azione di
governo.
Teniamo presente che nulla vieta alle
varie componenti di discutere all’interno del partito, anche su ogni argomento, ma poi ci si deve adeguare
alle decisioni della maggioranza.
Molte perplessità di tanti elettori
sono aumentate quando il presidente Berlusconi ha detto che avrebbe
votato sì al referendum e avrebbe , di
conseguenza, fatto campagna elettorale a favore. Alcuni hanno pensato
che con il premio di maggioranza il
Pdl sarebbe diventato il padrone del
paese. Sfuggiva , forse, il fatto che,
già ora, la coalizione Pdl ha il 55%
dei seggi in Parlamento e che nella
sostanza nulla cambierebbe rispetto alla situazione attuale. Qualche
giorno fa è intervenuto l’accordo, a
proposito di ricatti, tra Berlusconi e
Bossi che ha fatto fare marcia in dietro al Presidente del Consiglio sulla
campagna elettorale a favore del referendum.
Io penso che una richiesta fatta da
820.000 nostri concittadini per dare
i primi colpi di piccone ad una legge
Calderoli da tutti, a parole, considerata antidemocratica al massimo, e,
soprattutto, per costringere il Parlamento a realizzare una seria legge
elettorale con l’apporto di tutti, sia
una proposta da rispettare andando
tutti a votare il 21/22, e votare, sì, ai
3 quesiti.
L’astensione , oltre a difendere la
legge in vigore ( a parole da tutti
disprezzata) , finisce per svuotare
di senso il referendum, eccellente
strumento di democrazia diretta voluto dal Costituente per bilanciare la
possibile tirannia delle maggioranze
parlamentari e dei governi in carica.
Adriano Verlato
responsabile del Comitato Provinciale per il Referendum elettorale
8
pag
E io dico No,
ma andrò a votare
Forse mai come in questi giorni sono stato indeciso tra l’andare a votare al referendum e
la prospettiva dell’astensione.
Alla fine andrò alle urne, come
ho sempre fatto in passato, ma
con motivazioni che vanno al
di là del semplice giudizio di
merito sui quesiti proposti.
Mi spiego: sono d’accordo con
chi ritiene che l’attuale legge
elettorale sia una porcata, per
molte ragioni. Tanto per dirne
una, il meccanismo delle liste
bloccate e senza preferenze,
che consegna tutto il potere decisionale alle segreterie di partito. Ma i tre referendum previsti rischiano di creare un sistema ancora peggiore. In particolare, se passano i due quesiti
sul premio di maggioranza da
assegnare alla lista più votata (invece che alla coalizione,
come avviene ora), si permetterebbe ad un singolo partito
di prendere il 55 per cento dei
seggi. Se prendiamo come riferimento le ultime europee, il
Pdl, con il 35 per cento dei voti,
si accaparrerebbe da solo più
della metà dei parlamentari
(ma il discorso è valido anche
nella remota ipotesi che fosse
il Pd, un giorno, il partito più
votato). Una mostruosità come
neanche la Dc della “legge truffa” aveva immaginato, e che
ha poco senso in un sistema
politico articolato come quello
italiano.
Nelle democrazie rappresentative, i sistemi elettorali devono sempre giocare sul filo
dell’equilibrio tra il principio
della rappresentatività, in teoria garantito da un proporzionale puro, e quello della
governabilità, favorito invece
dal maggioritario secco. Qui,
però, si esagera: e con il pretesto di garantire un governo
solido si rischia di lasciare
senza rappresentanza e senza
voce in parlamento milioni di
italiani.
Quindi sono per il no, almeno
per questi due quesiti (discorso a parte invece per il quesi-
AI
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to sulle preferenze, che chiede
di eliminare le candidature
multiple dei leader, e che mi
vede d’accordo). E quindi, per
come sono strutturati i nostri
referendum, mi converrebbe
starmene a casa in modo da
far mancare il quorum. Solo
che mi è capitato troppe volte di trovarmi dall’altra parte
della barricata per non sapere
quanto sia frustrante andare a
votare e vedersi battuti da chi
ha deciso di passare la giornata in spiaggia. Pur con tutti i
loro limiti, i referendum sono
uno dei pochi momenti in cui i
cittadini hanno ancora la possibilità di incidere, direttamente, sulle scelte politiche di un
sistema di partiti sempre più
chiuso e arroccato in se stesso.
E la strategia dell’astensione,
a mio avviso, è una tattica che
nel lungo periodo rischia solo
di affossare quel poco di democrazia che ci è rimasta, perché
mina quelli che dovrebbero essere i fondamenti della vita democratica: l’informazione (intesa come volontà e possibilità
di informarsi) e la partecipazione. Una paese in cui la gente
non va a votare non è un paese
maturo, come sostengono gli
innamorati del modello americano: è solo un paese in cui la
gente non ha più fiducia nella
classe politica (cosa non troppo difficile di questi tempi) e
non vede prospettive di miglioramento per il proprio futuro.
Dirò di più. Per i referendum
il quorum andrebbe eliminato
del tutto: se l’argomento ti interessa vai a votare, se non te
ne frega niente vai al mare, ma
poi non ti lamenti di quello che
gli altri hanno deciso.
E allora? Allora, turandomi un
po’ il naso, andrò a votare no
per due quesiti su tre. Anche se
non mi conviene. Anche se rischio di far vincere chi non la
pensa come me. È la democrazia, bellezza. O almeno quel che
ne resta.
Luca Matteazzi
speciale Festambiente
154 del20 giugno 2009
numero
9
pag
Ambiente, una Festa per fermare Privatopia
Ottava edizione di Festambiente: dibattiti, concerti, spettacoli, laboratori e iniziative per i più piccoli
per frenare il dilagare dell’individualismo. Tema principale, le conseguenze della crisi
P
annelli solari, acqua di “San
Rubinetto”, giochi e laboratori
per bambini, gruppi di acquisto e
distretti di economia solidale. E poi
ancora spettacoli, concerti, dibattiti,
tavole rotonde e stand gastronomici con prodotti locali e biologici. In
una parola Festambiente, che torna
per l’ottava volta al parco del Retrone con una formula che i vicentini
hanno ormai imparato a conoscere
ed apprezzare, come testimoniano
i quasi 100mila visitatori raggiunti
nelle ultime edizioni. Quest’anno, e
non poteva essere diversamente, la
manifestazione ha scelto come tema
centrale la crisi economica e le sue
ripercussioni sociale e ambientali:
“Non soltanto con una riflessione
critica sulle reazioni impaurite che
vedono nell’aumento ulteriore del
consumo del suolo e delle sue risorse non rinnovabili, una via di uscita
– spiegano gli organizzatori in un
comunicato -, ma con esempi concreti di esperienze e comportamenti
economici e di azioni provenienti da
orizzonti nuovi in cui vige il coraggio
e la poetica di proposte di modelli
economici e di stili di vita sostenibili basate sulle risorse rinnovabili e
l’uscita dal fossile”.
parlerà con l’autore, Fabio Cassola),
o il consumo indiscriminato di suolo, al centro dell’assemblea regionale
dei comitati e delle associazioni impegnate nella difesa dell’ambiente e
della qualità della vita. Si parlerà poi
di nuovi stili di vita, con esempi concreti di decrescita, con le esperienze
dei distretti di economia solidale e
con le iniziative virtuose messe in
campo da vari comuni; di banca e
finanza etica; delle questioni aperte nel mondo del lavoro; di turismo
responsabile; e di informazione, con
una tavola rotonda sugli stereotipi
con cui è rappresentato il Nordest.
“Inoltre – aggiunge l’organizzazione
- quest’anno Festambiente si relaziona in modo particolare con il quartiere dei Ferrovieri che ospita la festa
condividendo con i suoi abitanti la
lotta contro l’impianto di trattamento di rifiuti tossici che lo minaccia e
offrendo particolare spazio espositivo al progetto di sistema tangenziale venete le cui criticità potrebbero
investire con impatto devastante il
quartiere di Sant’Agostino e il corso
del Retrone che lambisce lo spazio
della festa”.
Gli spettacoli
Questa è, per così dire, la parte seria.
Poi c’è tutto il resto. Gli spettacoli e i
I dibattiti
concerti che ogni sera
In effetti il cartellone
animeranno il parco:
della festa è, come al
la musica di Federico
solito,
estremamenSirianni che unisce
te ricco e articolato,
tradizione balcanica e
e alterna momenti di
Tra gli ospiti
folk americano, il rap
denuncia a spazi di ridi Frankie Hi-nrg, il
flessione su modelli di anche Mina
organizzazione sociale Welby, Frankie reggae elettronico dei
Torpedo, le melodie
alternativi. Nel pro- HI-NRG
e le danze in romanì
gramma dei dibattiti
e Alexian
di Alexian Santino
si spazia da incontri
Spinelli, lo spettacosu temi strettamente Santino Spinelli
lo teatrale dedicato
etici, come la quealla risorsa acqua, la
stione del testamento
rivisitazione della Dibiologico che sarà afvina Commedia in chiave esperantifrontata con Mina Welby, moglie di
sta e poliglotta. I film di mezzanotte,
Piergiorgio, a problemi che riguardache in realtà cominciano alle 23,30 e
no più da vicino il territorio vicentiche spaziano da “La fabbrica dei teno: la costruzione della Valdastico
deschi”, sulla tragedia della TyssenSud, scelta come caso esemplare in
Krupp di Torino, al visionario “V per
un libro significativamente intitolato
Vendetta”. E poi il consueto e colora“L’ingiustizia amministrativa” (se ne
| Le scorse edizioni di Festambiente
tissimo contorno con gli stand delle
associazioni, i laboratori sul risparmio energetico e sul software libero,
lo spazio per bambini, i banchetti dei
produttori locali. Gli ingredienti per
riuscire sembrano esserci tutti.
L’ambientalismo civico
Il tutto in un momento, e in un contesto, in cui l’attenzione verso i temi
ambientali si fa sempre più forte.
Una ricerca recente dell’università
di Padova ha rilevato che, nel giro di
una decina d’anni, il numero di comitati sorti su tematiche ambientali è
praticamente raddoppiato, passando
nelle tre province di Vicenza, Treviso
e Padova da 74 a 140 (nel vicentino
si è passati dai 20 del 1998 ai 39 del
2008). In pratica, un comitato ogni
due comuni. Sul sito Sos Paesaggi
Veneti, i comitati registrati sono ben
267, impegnati sulle tematiche più
varie: c’è chi si è mobilitato contro
l’installazione di antenne per la telefonia e chi protesta per la presenza di
impianti industriali pericolosi (come
nel caso del presidio di Rosà), chi è
preoccupato per la creazione di nuove infrastrutture (ieri la Valdastico
Sud, oggi il sistema di Tangenziali venete) e chi per gli impianti di
trattamento rifiuti, chi in generale si
batte per la tutela del paesaggio (ad
esempio i comitati che si erano mobilitati per Villa Zileri). Una miriade
“Prima ancora che di crisi ambiendi associazione e di attivisti che non
tale – continua Varotto - si tratta
si può non leggere, annota nello studel serpeggiare di una più profonda
dio sopra citato il professor Mauro
crisi sociale e culturale, che coinvolVarotto, del dipartimento di geograge il modo di intendere lo sviluppo
fia dell’università di Padova, come il
del territorio, lo strumento di delega
segno di un “più generale fenomeno
democratica, la necessità di adeguate
di conflitto di valori e ideali che stenforme di giustizia sociale, il rapporto
tano a trovare spazio nella normale
affettivo con i luoghi e il paesaggio. A
prassi territoriale (il diritto ad un
ben vedere, l’ideale di uno sviluppo
ambiente salubre, ad un bel paesagterritoriale qualitativo, sostenibile,
gio, ad una gestione partecipata e
fonte di felicità individuale e colletticondivisa del territorio che si sente
va proposto dalla regione del Veneto
come estensione della propria casa).
è lo stesso di cui si fanno portavoce
L’aumento della sensibilità culturale
gli stessi comitati. Il
nei confronti di tematiloro desiderio di quache ambientali e paelità ambientale, cosaggistiche, spesso detscienza civica, giustizia
tata da condizioni di
sociale e sostenibilità
benessere economico e
L’integrità
dei processi di svilupsviluppo sociale avanpo economico costituzati, si scontrano con ambientale è
isce la sfida culturale
la persistenza di prati- un tutt’uno
del nuovo “ambientache territoriali e deci- con la vitalità
lismo civico”, secondo
sionali dal procedere
democratica
cui salubrità ambienopaco, impregnato da
tale e bellezza paevecchie logiche di svi- e il senso civile
saggistica
dovrebluppo quantitativo e
bero essere tutt’uno
incrementale. Spesso,
con la vitalità demoal di là dell’apparencratica e un ritrovato senso civile:
te ragione ambientale del conflitto,
sono queste, a ben vedere, le nuove
essi segnalano una crisi di carattere
grassroots necessarie alla crescisociale legata al prevalere di Privata del “Terzo Veneto””. Una sfida a
topia, all’incapacità di gestire la tracui anche Festambiente cerca, a suo
sformazione del territorio in maniemodo, di dare una risposta.
ra condivisa e riducendo al minimo
L. M.
traumi e frizioni”.
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speciale Festambiente
154 del20 giugno 2009
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10
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Istruzioni per salvare il pianeta
Anno dopo anno Festambiente cresce per quantità e qualità degli appuntamenti. Ecco tutto il programma 2009:
CONCERTI
MERCOLEDI’ 24. ore 22.
FEDERICO SIRIANNI
un viaggio che parte dai Balcani e arriva al vecchio west:
VENERDI’ 26. ore 22.
FRANKIE HI-NRG.
Il maestro del Rap italiano
SABATO 27. Ore 16.30.
STUDENT’S SOUND
maratona band studentesche
SABATO 27. Ore 22.
TORPEDO
nuovo album Terrastation, esplosiva
miscela di reggae elettronica e ska
DOMENICA 28. Ore 22.
ALEXIAN SANTINO SPINELLI
ZINGARA WORLD MUSIC
Un viaggio ideale attraverso l’arte e
la cultura Rom con musiche, danze
e canti
in lingua romanì … un concerto per
conoscere
SPETTACOLI
GIOVEDI’ 25
Ore 22.00. H2ORO, L’acqua … un
diritto dell’umanità
Uno spettacolo di teatro-documento
per sostenere il diritto all’acqua per
tutti.
VENERDI’ 26
Ore 20.30. Coro multietnico: cantami il mondo diretto da Catherine
Robin
Ore 21.00. Sfila la stoffa giusta! Sfilata di ALTRAModa Unicomondo.
SABATO 27
Ore 18.30. CIRCO ITINERANTE
COMPAGNIA SER’P’ART
Artisti Italiani, Francesi e Spagnoli.
In collaborazione con Arciragazzi.
Ore 21.00. DANTE POLIGLOTTA
Escursione semiseria nelle traduzioni della Divina Commedia di e con
Giuliano Turone con il
contributo del gruppo Vicenza Esperanto.
DIBATTITI
MERCOLEDÌ 24
ORE 20.00. IL TESTAMENTO BIOLOGICO TRA NEUROBIOLOGIA,
ETICA E DIRITTO
Mina Welby, moglie di Piergiorgio
Welby, Dott. Mario Riccio, medico
che ha accompagnato
Piergiorgio Welby nella fase dell’assistenza medica terminale, don Alessandro Santoro della
comunità Il pozzo – Le piagge di Firenze, presenta l’associazione Luca
Coscioni,
GIOVEDì 25
ore 20.00. Ingiustizia amministrativa: la ricattabilità del Consiglio di
Stato.
Avv. Fabio Cassola curatore del libro
“L’ingiustizia amministrativa. Il caso
Valdastico
sud”,edizioni Polistampa, Firenze,
2009, Matteo Ceruti, avvocato amministrativista, Giancarlo
Albera, Coordinamento Comitati NO
Dal Molin e Tavolo della consultazione Sìamo Vicenza,
modera François Bruzzo.
VENERDì 26
Ore 18.30. Re@life: esperienze di
decrescita e stili di vita sostenibili in
Europa
con cooperativa sociale Adelante
(Bassano), associazione Zelena Akcija (Zagabria- Croazia), impresa
sociale ÖKO-Service GmbH (GrazAustria) e cooperativa sociale Insieme (Vicenza).
Ore 20.00. La Carovana del lavoro
sicuro fa tappa a Vicenza.
Con Cesare Damiano, ex ministro del
lavoro, Giuseppe Giulietti, Articolo
21, il registra Mimmo Calopresti,
segretari confederali di CGIL, CISL,
UIL di Vicenza.
SABATO 27
Ore 10.00. Grida, stereotipi e sussurri: come narrare il nordest, confronto tra le
diverse realtà dell’informazione indipendente
Gianfranco Bettin, scrittore e saggista; Ernesto Milanesi, giornalista;
Fulvio Ervas, scrittore.
ore 20.00. NUOVI STILI ECONOMICI PER SUPERARE LA CRISI
con Marco Piccolo, vicepresidente
nazionale di Banca Etica, Loretta
Napoleoni economista,
Tonino Perna sociologo, Tommaso
Rondinella, responsabile Sbilanciamoci, moderatore Emilio
Novati, Emilio Novati Presidente di
Equomercato e di Altreconomia
DOMENICA 28
Ore 16.00. Economia dal basso: i
Distretti di Economia Solidale, esperienze a
confronto
con Sergio Venezia, Gruppo D.E.S.
Brianza, Matteo Sandon, Gruppo
D.E.S. Padova, modera
Luigi Revrenna, rete GAS Vicenza
Ore 18.00. Con il software libero rispetti l’ambiente e risparmi.
con Luca Menini, Plio.
Ore 20.00. Tavola rotonda dei sindaci: comuni virtuosi, promuovere,
incentivare e
sostenere nuovi stili di vita
Sindaco di Vicenza Achille Variati,
e Sindaci e Assessori dei Comuni di
Cortina d’Ampezzo,
Capannori (LU), Colorno (PR), Torraca (SA), Badia Calavena (VR), Fumane (VR), Padova,
Santo Stefano di Sessanio (AQ), Torino, Regione Piemonte, segreteria
nazionale di
Legambiente,
modera
Marco
Fratoddi, direttore de La nuova
Ecologia,introduce Luca Lombroso
meteorologo.
EQUOAPERITIVI
ALL’EQUINOZIO
MERCOLEDÌ 24
Ore 20.30. L’anno dell’astronomia:
Focus su GALILEO e le sue scoperte
Intervento vivace e interattivo con
esperimenti e osservazione di lenti e
telescopi con Gabriele
Vanin
GIOVEDì 25
ORE 17.00. Quattro salti in un mondo migliore
Presentazione per gli insegnanti della nuova proposta didattica per le
scuole della Coop.
Unicomondo, Coop. Sociale Insieme, Coop. I Berici, Arciragazzi, Progetto Mondo-mlal,
Ass. Gattorosso.
ORE 19.00. Obama e America Latina: prove di dialogo
una proposta del Laboratorio America Latina del primolunedìdelmese
con Marco Cantarelli
direttore del bollettino mensile centroamericano di Envío.
Ore 21.00. Viaggi e miraggi per un
turismo responsabile
con Enrico de Luca collaboratore
della cooperativa ViaggieMiraggi di
Padova
VENERDI’ 26
ORE 10.30. Quattro salti in un mondo migliore (replica)
Ore 19.30. Altreconomia e Unicomondo: critical drink.
Incontro con Giulio Sensi, autore
della miniguida sull’informazione
SABATO 27
Ore 14.30. STOP AL CONSUMO DI
SUOLO
Assemblea regionale dei comitati,
delle associazioni, dei gruppi dei cittadini impegnati a difesa
dell’ambiente e della qualità della
vita. Seppelliamo il nuovo Piano Regionale Territoriale sotto
una valanga di osservazioni.
Ore 17.00. Banca Popolare Etica
assemblea dei soci della circoscrizione di Vicenza
DOMENICA 28
Ore 21.00. Cooperazione allo sviluppo: la Banca dei bambini
presentazione a cura di Asoc.
FILM
DI MEZZANOTTE
Sempre alle ore 23.30.
MERCOLEDì 24. Mare dentro
Tratto da una storia vera, la pellicola
è incentrata sul tema dell’eutanasia.
GIOVEDì 25. V per Vendetta
I popoli non dovrebbero aver paura
dei propri governi, sono i governi che
dovrebbero aver
paura dei popoli.
VENERDì 26. La fabbrica dei tedeschi
Una pellicola che dà voce alla rabbia,
alle domande senza risposta di come
sia potuto accadere, al dolore dei
parenti delle vittime della TyssenKrupp di Torino.
SABATO 27. Heavy Metal.
Dimenticate il rassicurante ed accogliente mondo Disney, perché questo cartone animato degli
anni ‘80, con i suoi disegni aggressivi
e realistici, mescolando fantascienza,
fantasy, horror e
archeologia creò un nuovo genere.
LABORATORI
SPORTELLO ENERGIA (ven/sab/
dom dalle ore 18 alle 23).
Incontro con il meteorologo Luca
Lombroso. Consulenze gratuite di
esperti e professionisti
per il risparmio energetico domestico.
CITTA’ DELLE BAMBINE E DEI
BAMBINI (tutti i giorni dalle ore 17)
Ambiente sicuro e tranquillo in cui i
bambini con le loro famiglie possono
giocare e divertirsi
seguiti dagli animatori di Arciragazzi.
CANOE E KAYAK (SAB alle ore 14 e
DOM alle ore 10)
prove in acqua con i Maestri del Canoa Club di Vicenza.
GRUPPO ASTROFILI VICENTINI
Lettura “Il viaggio Astronomico di
Elio” 24 e 26 giugno da h 20 a h 21.30
Gioco “Il giro dell’universo in 20 domande” 25 e 27 giugno da h 20 a h
21.30
“Attività creative sul sistema solare”
28 giugno da ore 17.30 a ore 19.30
LABORATORIO BOTANICO SUL
PARCO RETRONE da giovedì a domenica alle ore 17.30
ritrovo alla città delle bambine e dei
bambini
OMPHALOS
Trattamenti gratuiti di Shiatsu e riflessologia, laboratori semplificati di
Ginnastica medica
cinese, danza di Gurdjeff, Ba Duan
Jin (una forma di Tai Qi) e Do In
(automassaggio).
LABORATORIO SOFTWARE LIBERO DI PLIO E WIKIMEDIA
Installazione e utilizzo di sistemi
operativi e applicazioni open source.
LA CUCINA
DI FESTAMBIENTE
Tutte le sere cucina con prodotti locali, biologici, vegetariana.
L’acqua è servita rigorosamente in
brocca.
cucina etnica Filippine (gio), Sri
Lanka (ven), Costa d’avorio (sab),
Equasolidale (dom)
Presso l’Osteria del Retrone risorto
stuzzichini, vino e succhi biologici.
Presso l’Equobar il caffè “corretto”
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cultura
154 del20 giugno 2009
numero
11
pag
ViPiù
cultura
Posina e Laghi, le valli dell’autarchia
Nelle due vallate alpine tra il Pasubio e Tonezza sopravvivono i resti di un mondo in cui di viveva a ritmi lenti,
producendo tutto quello di cui si aveva bisogno. Tutto spazzato via dal boom economico
I
le (“Avevano sempre tre punti fissi:
n uno dei suoi articoli più celebri,
la corte centrale, il capitello o la capPier Paolo Pasolini denunciava la
pellina, e la fontana, che erano anche
scomparsa delle lucciole, metafora
i luoghi di socializzazione. In corte ci
della scomparsa dell’Italia contadisi trovava per mangiare, al capitello
na e proletaria. Dalle nostre parti le
per pregare, alla fontana per prenlucciole, cioè i ritmi di una vita scandere l’acqua o fare il bucato”), tutte
dita dal lavoro nei campi, se ne sono
con le case strette le une alle altre. “In
andate nel corso degli anni ’60, spazqueste zone il problema era quello di
zate via dal boom economico. Ma
non sprecare spazio – spiega Carollo
ci sono angoli di territorio in cui le
-: bisognava spremere la valle come
tracce di quel mondo arcaico, rimaun limone, perché lì si doveva trovasto immutato per secoli, sono ancore tutto quello che serviva per vivere.
ra evidenti. Angoli appartati, toccati
Ecco allora le contrade raggruppate,
solo di striscio dalle conseguenze
per non togliere spazio ai coltivi, che
dello “sviluppo”, dove ancora si indoerano fonte di cibo. E anche per stare
vinano le regole, i valori, le tradizioni
uniti di fronte all’ostilità della mondi un modo di vivere radicalmente
tagna”.
diverso da quello attuale. Come le
vallate di Posina e Laghi, due valli
Lotta all’ultima terrazza
chiuse, o quasi (quella di Posina è
Attorno alle contrade, era tutto un
collegata al Trentino solo dal lungo e
susseguirsi di terrazzamenti, che
accidentato percorso del passo della
dal fondovalle si arrampicavano
Borcola), incassate tra i contrafforti
fino ai dirupi delle montagne più
del Pasubio e gli altipiani di Tonezalte. “È lo stesso discorso di prima:
za, rimaste praticamente isolate per
in quelle vallate si doveva produrre
secoli e non ancora toccate dal turitutto. Credo che solo lo zuccchero e
smo di massa. E proprio per questo
il sale venissero da fuori”. Era una
particolarmente interessanti, ci spiequestione di sopravviga Liverio Carollo, che
venza: tutto il terreno
quelle zone le percorre
utile veniva sfruttato,
in lungo e in largo da
sistematicamente, con
più di trent’anni e ci
un lavorio instancabile
ha dedicato una serie La valle era
per strappare fazzoletdi studi e guide escur- spremuta come
ti coltivabili al bosco e
sionistiche
(quella
un limone.
ricavare piccoli appezsulla vallata del Posina
zamenti da destinare
è alla terza edizione, Era una società
al grano, al formenton
mentre una nuova edi- basata su fatica
(“Era il grano saracezione del volume sulle e sudore
no, una pianta rustica
contrade di Laghi è
che cresceva anche
in preparazione). “Lì
senza troppe cure e
ogni sentiero è un doche dava dei semi scuri da cui si ricumento storico – afferma -. Perché
cavava una farina quasi nera, quella
seguendo il sentiero si attraversano
di cui si parla anche nei Promessi
le contrade, si vedono i resti delle
sposi, quando si fa riferimento ad
carbonaie, delle calcare, i terrazzauna polenta bigia: era bigia perché
menti, le vanede, le malghe”. Una
era fatta col formenton, non con il
civiltà ormai scomparsa, ma che sta
mais”, racconta Carollo), alle patate,
attirando l’attenzione di un numero
ai legumi, alle castagne e a quei pochi
sempre maggiore di persone. “C’è
ortaggi che crescevano su queste paancora chi va in montagna per perreti scoscese. “Oggi non ci rendiamo
dere peso – scherza Carollo -, cioè
più conto di cosa doveva essere quesolo per fare dell’attività fisica. Ma
sta rete fittissima di terrazzamenti,
sempre più spesso la gente chiede di
perché il bosco sta riscoprendo tutto.
andare oltre: vuole vedere, conosceMa anche dal punto di vista estetico
re, capire”.
doveva essere uno spettacolo: pensiamo ad esempio al periodo della
Le cento contrade
trebbiatura, con tutti questi campi
Per l’escursionista curioso le vallate
dorati che salivano fino in alto”.
di Posina e Laghi sono una vera miniera. Un libro aperto sul quale leggeUomini, boschi e malghe
re le pagine di un passato così vicino
Si sfruttava tutto. Il legname dei
eppure così distante. Cominciando,
boschi che non finiva nei camini o
magari, gironzolando tre le decine di
nelle stufe veniva bruciato per ricacontrade di cui è disseminata la zona,
vare carbone (“Che era una merce
e che erano il cuore di tutte le attività.
di scambio e una fonte di reddito”)
Tutte costruite con uno schema simi-
| In alto, capre in una stalla. Sotto, contrada Valsondrà e una veduta d’insieme della Val Posina (foto di Liverio Carollo)
o nelle calcare da cui si otteneva la
calcina, il collante che teneva assieme le case in un’epoca in cui il
cemento non si usava. “Per questo i
boschi erano così puliti: una calcara
poteva bruciare anche per quindici
giorni, avete idea di quanta legna ci
voleva?”. L’acqua veniva impiegata
per alimentare mulini, segherie, fucine e anche piccole centrali idroelettriche: “Ce n’era una a Laghi, che
ha funzionato fino al 1971, quando
è arrivata l’Enel. Bastava appena
per illuminare le case e le stalle, poi
quando sono arrivati frigoriferi e ferri da stiro elettrici non è più stata sufficiente. E il guaio era che c’era più
bisogno di corrente in inverno, cioè
proprio quando c’era meno acqua”. I
pascoli più alti erano sfruttati per le
malghe, indispensabili per liberare
i contadini della valle del peso delle
bestie per tre o quattro mesi all’anno.
“Così potevano seguire gli altri lavori, e risparmiare fieno per l’inverno.
E questo permetteva magari di avere
quelle due o tre bestie in più che erano quelle che non ti facevano fare la
fame. Per questo i pascoli erano così
contesi e ed erano spesso oggetto di
lotte feroci. Erano vitali”.
La famiglia allargata
Era un sistema che aveva anche ricadute sociali. Dove la famiglia da sola
non bastava, scattavano meccanismi
di gestione comunitaria, in cui tutta
la contrada lavorava assieme. Il sistema di fili a sbalzo, ad esempio, che
consentiva di trasportare il legname e
il fieno dalle terrazze più alte fino alle
contrade, era spesso gestito in questo modo. “Quando era il momento
di fare legname, tutti aiutavano tutti”. I piccoli caseifici che costellavano
la vallata pure, con le famiglie che si
davano il turno in base al numero di
vacche possedute. “Per questo erano
chiamati caselli turnari, perché si
davano i turni in base alle bestie”. La
manutenzione dei sentieri, indispensabili per garantire il passaggio delle
mandrie dirette ai pascoli e delle slitte con il legname anche.
Autarchia e povertà
Un piccolo mondo antico e autarchico.
Spazzato via dal boom degli anni 60.
“Io ho cominciato a frequentare quelle
zone nei primi anni ‘70, e non ho mai
visto bambini nelle contrade- ricorda
Carollo -. Erano già spopolate. I grandi cambiamenti sono avvenuti negli
anni ‘50. Fino ad allora, io credo che
se un contadino dell’anno mille fosse
arrivato a Posina, si sarebbe trovato a
suo agio: stessi lavori, stesse fatiche,
RISTORANTE
PIZZERIA
stesse bestie. Dopo è cambiato tutto”.
Adesso qualcosa viene recuperato,
molte contrade sono state restaurate,
e dove vent’anni fa c’erano solo rovi e
calcinacci ora si trovano case perfettamente risistemate e prati curati. Ma il
vecchio sistema economico e sociale
che aveva regolato la vita delle vallate
è andato perso: calcare, mulini e fili a
sbalzo sopravvivono ormai solo come
reperto etnografico.”Non dobbiamo
dimenticare la povertà pitocca, la
fame, le malattie che c’erano. Era una
società basata sul sudore e sulla fatica, un popolo di camminatori, dove
era normale farsi due ore a piedi per
andare al mercato e altre due ore per
tornare. Adesso non avrebbe senso,
però c’erano anche valori positivi che
sono stati travolti, come il valore della
sobrietà, la capacità di accontentarsi di
poco”. Ecco, forse qualcosa da imparare ancora c’è.
L. M.
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Chiuso il lunedì
cultura
154 del20 giugno 2009
numero
Solstizio d’estate,
musica in festa
Giornalismo
che passione
Festa Internazionale della Musica per il secondo anno consecutivo a Vicenza
Domenica 21 giugno in programma 25 eventi ad ingresso gratuito
Alla libreria Mondadori una serata
con Daniele Biacchessi, redattore di Radio24
12
pag
O
rmai ci si sta facendo l’abitudine. Dopo i Buena Vista Social
Club e la Pfm, piazza dei Signori torna per la terza volta in poco più di un
mese ad ospitare un evento di alto
livello. Questa volta saranno artisti
come Luca Carboni, Ron, Amedeo
Minghi, Patrizio Baù e Katia Ricciarelli, per ricordare solo alcuni nomi,
ad animare la serata di domenica 21,
con un concerto spettacolo di beneficenza (il ricavato andrà all’associazione che segue i malati di Sla), che
si aprirà alle 21,30. Il tutto all’interno
del cartellone della Festa Internazionale della musica, a cui il Comune ha
deciso di aderire anche quest’anno
con una serie di iniziative estremamente articolate che, nel pomeriggio
di domenica, coinvolgeranno tutto il
centro storico della città.
Il programma
La festa avrà inizio alle 17 a Piazza
Castello dove saranno protagonisti
i gruppi di Vicenza Net Music 2009
e, a seguire, nel rinnovato spazio
espositivo di AB23, ex chiesa di
SS. Ambrogio e Bellino con le voci
dell’Istituto musicale veneto “Città di
Thiene” (ore 18). Sempre allo stesso
orario, nella suggestiva cornice di
Villa Ghislanzoni Curti di Bertesina,
l’ensemble dei Fiati dell’Orchestra
del Teatro Olimpico, proporrà brani
di Franz Krommer, Wolfgang Amadeus Mozart e Antonin Dvorak. Altre
location fuori dall’ordinario saranno
allestite nell’ansa fluviale vicino a
Ponte Pusterla e a piazzetta del Garofolino: il primo appuntamento, in
collaborazione con House of Blues
Café, vedrà esibirsi le formazioni
degli Union Quartet e Neal Quintet
(ore 17), il secondo prevede invece
una maratona musicale con live dj
set a rotazione (dalle 18) organizzata dal Bar Tre. Nella zona di Ponte S.
Paolo il Bar Enos presenterà il quartetto d’archi Archimia (19.30), quindi la vicina Osteria ai Monelli alternerà, dalle 17.30 fino a tarda serata,
dj set e gruppo Tribossa. Altri locali
che parteciperanno attivamente alla
programmazione della Festa internazionale della musica sono il Bar
| Luca Carboni
Borsa in Piazza dei Signori grazie
al jazz carico di contaminazioni del
settetto The Mooders (ore 19.30), il
Nuovo Bar Astra, in contrà Barche
con i Vertical e il Sam Paglia Quartet (ore 19), l’Opera food&drinks di
Piazza Matteotti con il Cherry Jazz
Quintet. In contrà Pescherie Vecchie,
al Bar Ovosodo, si attende il duo Enrica Bacchia e Massimo Zemolin con
riletture di brani italiani, jazz e brasiliani (19.30), mentre poco prima,
all’Osteria Vicolo, sarà in azione la
Chocolade Acoustic Band (ore 19).
Musica anche in piazza Duomo,
dove alle 21 è previsto il concerto di
The Edge, e contemporaneamente,
il locale Bye Bye Brazil di Corso Palladio farà esplodere i ritmi brasiliani
degli Swing Antigo. Al Ristorante al
Pestello (contrà S. Stefano), si potrà
inoltre cenare accompagnati dal sax
e dal piano dei Nuevo Dialogo, duo
tutto al femminile. Per chi volesse lasciarsi travolgere dal samba, appuntamento alle 22 con il progetto Batuque Branko che muoverà da Piazza
S. Lorenzo un concerto itinerante.
Musica e arte
Tra letteratura, arte e teatro arricchiranno la manifestazione anche La
Biblioteca internazionale La Vigna
(contrà Porta S. Croce), che presenterà alle 21.15 una serata tra letture
e musica dal tema “Seduzioni sotto
le stelle”, la galleria Yvonneartecontemporanea (contrà Porti) che ospiterà le fisarmoniche del conservatorio “Pedrollo” (ore 19) e la Galleria
Primo Piano Arte Studio (contrà S.
Barbara) con le note dell’associazione “Fraglia dei Musici” (ore 20.30).
A completare la giornata, ci saranno inoltre l’apertura serale
gratuita dalle 21 alle 23 non solo
della Pinacoteca civica di Palazzo
Chiericati e del Museo naturalistico archeologico di S. Corona, ma
anche degli spazi dedicati all’arte
contemporanea AB23 (ex chiesa
SS. Ambrogio e Bellino), dove è
ospitata la mostra “Corpi riscritti”
e Casa Cogollo, sede dell’esposizione “Dolci per i miei denti”. Proprio
quest’ultima sarà palcoscenico di
una performance teatrale prodotta
da MusaFragile Theatre, dedicata
allo scrittore Pasolini (17.30-19).
Il concerto dei big
Il cuore di tutto rimane comunque il
concerto serale in Piazza dei Signori dedicato alla lotta contro la SLA,
la sclerosi laterale amiotrofica conosciuta anche come morbo di Lou
Gehrig. Ron, testimonial dell’Aisla
(Associazione nazionale sclerosi
laterale amiotrofica), insieme al
maestro Diego Basso che dirigerà
l’orchestra Ritmo Sinfonica Italiana, hanno invitato amici e colleghi
a hanno coinvolto artisti come Patrizio Baù, Alessandro Bergonzoni,
Luca Carboni, Francesco Grollo,
Juri, Amedeo Minghi, Katia Ricciarelli, Ron, Fabio Sartor e Francesco Sartori. Alla serata parteciperà
anche Mario Melazzini, presidente
dell’Aisla.
| Daniele Biacchessi
G
che, oltre a delineare la trama che
iornalisti che hanno racconsta dietro a quelle morti, è anche
tato gli orrori della guerra,
uno strumento di memoria e riflesi retroscena, le storie ai margini
sione sul mestiere del giornalista.
della Storia. Perseverando nella
Daniele Biacchessi, vice-caporericerca della verità, senza fermardattore di Radio24 - IlSole24osi di fronte alle comode versioni
re, ha pubblicato numerosi libri
ufficiali elargite dai potenti di turd’inchiesta sulle vicende più conno. Anche a rischio della vita. Vetroverse della storia
nerdì 26 giugno alle
recente italiana, tra i
ore 21,00, presso la
quali “Walter Tobalibreria Mondadori
gi. Morte di un giordi Piazza delle Erbe,
(Baldini CaDaniele Biacchessi
Un libro con le nalista.”
stoldi Dalai, 2005),
presenta il suo libro
“Una stella a cinque
“Passione Reporter”. storie, tra gli
punte. Le inchieste
Sarà l’occasione per altri, di Ilaria
D’Antona e Biagi”
ascoltare le storie di Alpi, Maria
(Baldini
Castoldi
Ilaria Alpi e Miran
Dalai, 2007), “Il paHrovatin, di Raffaele Grazia Cutuli,
ese della vergogna”
Ciriello, Maria Gra- Enzo Baldoni
(Chiare
Lettere,
zia Cutuli, Antonio
2007). Premio CroRusso ed Enzo Balnista 2004 e 2005
doni. Reporter che
per il programma “Giallo e nero”,
hanno vissuto la loro professione
collabora con il mensile “Mucchio
e la loro passione fino in fondo,
Selvaggio”. E’ anche autore, regista
spesso scontrandosi con gli ostae interprete di teatro narrativo cicoli e le manipolazioni del potevile. Partecipa alla serata e dialoga
re. Si ripercorrerà la loro vicenda
con l’autore Andrea Fasulo, collaumana, professionale e giudiziaria,
boratore del nostro giornale e di
quest’ultima troppo spesso ancora
altre testate locali.
incerta e frammentaria. Un libro
movida
154 del20 giugno 2009 pag13
numero
ViPiù
movida
Mistonocivo
e Sinergia, il ritorno
Dopo qualche anno di silenzio, riecco sul palco due band storiche della musica vicentina
I Mistonocivo presentano il nuovo album a Nettarock, i Sinergia si riuniscono a Ferrock
sabato 20
LINGUA DI TAMBURO
Nuovo Bar Astra – contrà Barche
14, ore 19
Concerto aperitivo – reading di
Majakovskij su musiche di De
Andrè a cura di Davide Zatta
Free entry
sabato 20
FESTIVAL INGRUMA’
Parco del Grumo – Santorso (VI),
ore 21
Saba Anglana in concerto - world
music dal sapore africano con la
cantante italo-etiope
Free entry
di Francesca Danda
I
l 2009 per la scena musicale è
l’anno dei ritorni. Faith No More
appena passati per Milano, Skunk
Anansie in arrivo a fine anno, l’attesa
reunion londinese dei Blur a luglio...
Ma Vicenza non sta a guardare, perché i concerti estivi restituiranno ai
nostalgici due “vecchie glorie” del
sound nostrano, salite alla ribalta
nazionale tra fine anni ’90 e i primi
2000 e poi scomparse nel mistero.
Solo temporaneamente: i mitici Mistonocivo e Sinergia – in concerto rispettivamente il 4 luglio al Nettarock
ed il 15 luglio al Ferrock – in realtà
non sono mai “morti”, ma rimasti
in stand by per tornare alla grande,
quest’anno, con progetti diversi.
Risale al 2004 l’ultimo show in patria
dei Misto, quando suonando sotto la
Basilica scatenarono un putiferio e
causarono la cancellazione da parte
del Comune di tutte le manifestazioni
successive. Una rock band di quelle
toste, datata 1996, che con un sound
a metà tra il crossover ed il grunge
s’impose prima in loco con “Shvrentz”, contenuto nell’EP d’esordio,
per poi conquistare tutta Italia con
l’album “Virus” del 2002 (20 mila
grafico, uscito ad aprile su etichetta
copie vendute) e la sua “Blackout”, a
Ostile di A. Pagani: un concept alcui seguirono “Edgar”(2004) e “Unbum ambizioso di 14 tracce ricercate
plugged 139”(2005). In quegli anni
e d’impatto, melodiche e graffianti,
i musicisti si ritrovarono ad aprire
con echi elettronici e persino l’incurconcerti di gente come Lenny Krasione di un bandoneon negli arranvitz, Audioslave e Korn, decretando
giamenti. «Lo stiamo presentando
un successo enorme a colpi di bravucon intimi show-case nel milanese,
ra e volontà, con il fermo obiettivo di
ma il vero tour partiemergere da una prorà a settembre». Con
vincia stretta, anche
l’obiettivo di sfondare,
se da sempre culla di
di nuovo. E al pubbliun ricco fermento muco vicentino del Netta
sicale. E poi che è succosa riservate? «I veccesso? «Cambi di for- I Mistonocivo
chi fan non resteranmazione e soprattutto
presentano
no delusi: i cavalli di
la lavorazione dell’ulbattaglia ci saranno
timo disco» racconta l’ultimo disco
tutti…» ci tranquillizza
Alessandro Lupatin, “ZerougualeAle.
batterista “new entry” infinito”
Un po’ come fa Alan
del gruppo assieme a
Bedin, voce istrioMassimiliano Vitale
nica e guida, da più
(chitarra) e Federico
di 10 anni, dei mutevoli Sinergia.
Ceccato (basso), che dal 2007 affianChe dopo mille cambi di line-up
cano la storica voce di Cris (Cristiano
e genere, torneranno più energici
Cortellazzo) e le tastiere di Polly (Pache mai alle loro origini, con una
olo D’Ambrosio). “Zerougualeinfiniformazione a 10 elementi sul palco
to” è il nome del loro ritorno disco-
Gli appuntamenti
sabato 20
BABYLONIA
Contrada Casare – Recoaro Mille
(VI), ore 21
Festival musicale con concerti
di Kryptonite + Antidotum
Tarantulae
Free entry
domenica 21
RICORDANDO DEMETRIO
STRATOS
Villa di Montruglio – Mossano (VI),
ore 10
Festival di Suono e Pace –
laboratorio musicale sullo
strumento voce con performancelezione di Alan Bedin, Franca
Grimaldi, Filippo Rinaldi e
Cristiano Fracaro
Free entry su prenotazione allo
0444/886838
| Sopra, i Mistonocivo, sotto, i Sinergia
del Ferrock, promotore dell’evento.
Alan Bedin, Enrico Cera (chitarra e
synth), Matteo Bussi (basso), Fabio
Ziroldi (batteria), Alberto De Toffani (percussioni), Mauro Ziroldi
(sax), Luca Moresco (trombone),
Fabio Guglielmi (flauto), Sergio
Gonzo (tromba) e Mario Bettini
(filosofo del gruppo) rinverdiranno
i fasti di un tempo con la scaletta
degli anni 2000, quella che valse
loro la vittoria di Sanremo Rock
per intenderci. E la celebre frase
della PFM “siete veramente un
gruppo etno popular funk…”. A 3
anni dall’apertura del concerto di
James Brown in piazza dei Signori
(e dopo la fugace sperimentazione
rock del disco “Mr. Freud”), questa
reunion cosa significa? «Recuperare anni di vita che hanno segnato
tutti noi, profondamente – confida
Alan –, ma non promettiamo nulla
per il futuro. Certo, ci sono progetti
all’orizzonte e da cosa nasce cosa
…». Vicenza’s music is back? Noi
aspettiamo fiduciosi.
domenica 21
VICENZ@NETMUSIC LIVE
Piazza Castello, dalle 17 alle 24
Festa della Musica – maratona
musicale con concerti di Limerick,
Soundbreak Avenue, Paolo
Carraro, Aulasei e Roulottehifi
Free entry
domenica 21
VERTICAL + SAM PAGLIA
QUARTET
Nuovo Bar Astra – contrà Barche 14,
dalle 19 alle 24
Festa della Musica – concerto funk
acid jazz + concerto del re del soul
Free entry
domenica 21
THE MOODERS
Il Borsa Caffè – piazza dei Signori
26, ore 19.30
Festa della Musica – concerto jazz
contaminato
Free entry
domenica 21
THE EDGE QUINTET
Piazza Duomo, ore 21
Festa della Musica – concerto dal
bop, al free, alla fusion
Free entry
domenica 21
BYE BYE BRAZIL
Corso Palladio, ore 21.30
Festa della Musica – concerto di
ritmi brasiliani con i Swing Antigo
Free entry
domenica 21
ORCHESTRA RITMO SINFONICA
ITALIANA
Piazza dei Signori, ore 21.30
Festa della Musica – concerto con
vari artisti italiani tra cui Patrizio
Baù, Alessandro Bergonzoni, Luca
Carboni, Francesco Grollo, Juri,
Amedeo Minghi, Katia Ricciarelli,
Ron, Fabio Sartor e Francesco
Sartori.
Free entry
mercoledì 24
FEDERICO SIRIANNI
Parco Fluviale del Retrone, ore 22
Festambiente 2009 – concerto del
cantautore genovese tra Balcani,
vecchio west, circhi e tangenziali
Free entry
venerdì 26
FRANKIE HI-ENERGIE
Parco Fluviale del Retrone, alle 22
Festambiente 2009 – concerto del
re del rap italiano
Free entry
venerdì 26
INTO THE PIT
Terrazza Lago – via Lago di Fimon
119 – Arcugnano (VI), ore 18.30
Maratona musicale hardcore e
metal – concerti di Have Heart,
Rise and Fall, Shipwreck Ad, To
Kill, The Secret, Gonna Fall Hard e
Curtain
Free entry
RESTAURANTE MEXICANO
HOT CACTUS
CAFÉ
La vera cucina mexicana
0DUJDULWDV‡'RVHTXLV‡&KLOLFRQFDUQH
(QFKLODGD‡)DMLWD‡0H]FDO
Tel. 0444 500302
ËJUDGLWDODSUHQRWD]LRQH
HOT CACTUS CAFÉ viale della Pace, 318 - Vicenza
movida
154 del20 giugno 2009 pag14
numero
Live! La morte in diretta tv
Popcorn
Un nuovo reality Usa basato sulla roulette russa. Ed è un successo clamoroso.
Senza essere un capolavoro, il film di Guttentag mostra la barbarie culturale della tv trash
di Giuliano Corà
C
foto Geros
i aveva già pensato Stephen King
in “La lunga marcia” (1979). Ogni
anno, negli Usa, cento ragazzi marciano verso una meta distante seicento
chilometri. Chi si ferma viene abbattuto con un colpo in testa. Al vincitore, un premio folle: “Tutto quello che
vuoi, per tutto il resto della tua vita”.
All’inizio il pubblico è scarso – è più
divertente starsene a casa a guardarli
morire in TV – ma quando la distanza aumenta e i cadaveri rimangono
sul ciglio, il pubblico cresce. Alla fine
è necessario l’esercito per trattenere le
folle urlanti che si assiepano ai lati della strada. Nel 1975, Norman Jewison,
col suo magnifico e disperato Rollerball, ci aveva mostrato una società
futura in cui una nuova versione
dei giochi gladiatori viene
riproposta come valvola
di sfogo dell’aggressività
umane. Fantasie? Forse, ma
a
nel 1969 Sidney Pollack, in
“Non si uccidono così anchee
i cavalli?” ci aveva raccontato
o
una storia abbastanza simile,,
e vera: quella delle gare dii
ballo che si svolgevano negli
li
anni Trenta, durante la Grande
Depressione: cinquanta coppie ballano ad esaurimento in uno stadio
coperto pieno di pubblico, con poche
e brevi pause. Una alla volta cadono a
terra distrutte: ai vincitori, un premio
di millecinquecento dollari.
Oggi è Bill Guttentag a raccontarci
quasi la stessa storia, ma la verosimiglianza con quanto vediamo sulle nostre televisioni è così impressionante
che ci fa rabbrividire. Katie (una brava
ed intelligente Eva Mendes) è una giovane e rampante creatrice di format
televisivi in un grosso network, che
sta attraversando una crisi di ascolti.
La sua TV trasmette già ogni sorta di
spazzatura, “perché è questo che la
gente vuole”, ma non basta, e quando qualcuno butta lì che la
gente
si guarderebbe perfino
ge
la roulette russa, per Kate è
un’illuminazione.
I dirigenti
u
la prendono per pazza, ma
quando
lei fa intuire l’imq
menso
ritorno finanziario
m
dell’operazione,
le resistenze
d
si
s sfaldano, e saranno proprio
loro a difenderla con
p
ineffabile
cinismo davanti
i
alla Commissione Ministeriale per la
censura, in nome della “libertà di parola” (vi ricorda qualcosa?). Lo show comincia, lo share sale fino al 65% - “Un
evento storico!” – il sesto proiettile
parte e uccide. Lo sparo par scuotere
Kate dal suo sogno di gloria, ma non
sapremo mai se le sue ultime parole
(“Questo è il futuro”) siano la reazione
d’orrore di chi ha gettato uno sguardo
nell’abisso o un grido di trionfo.
Obiettivamente, non si tratta di un capolavoro: incredibilmente, nonostante
il plot, è poco spettacolare, e la regia è
spesso lenta. Tuttavia basta l’idea, per
rendere il film un documento prezioso
della nostra epoca. Film, documentario (o meglio mockumentary) “Live!”
è l’opera migliore che a tutt’oggi abbia
cercato di rappresentare la barbarie
culturale della TV trash: quella di cui
anche milioni di italiani si nutrono, e
che ha contribuito alla loro lobotomizzazione. Una TV il cui scopo è appunto
quello di realizzare “guadagni immensi”, ma che ha come danno collaterale
messo in conto, se non esplicitamente
voluto – quello di demolire ogni barriera morale ed etica nello spettatore,
cioè nel cittadino, cioè nell’elettore (vi
ricorda qualcosa?). Non è difficile immaginare, vedendo le file infinite di
persone in attesa di accedere ai provini
(vi ricorda altre file per altri provini?),
che qualcuno estragga una pistola e
cominci a far fuori i potenziali concorrenti: ogni mezzo è lecito per arrivare
ed apparire, non ce lo insegnano ogni
giorno?
Live!, B. Guttentag, USA, 2009
La politica delle parole in libertà
Sul comodino
Portanova raccoglie le dichiarazioni rilasciate dai politici all’Ansa. Il risultato? Un fiume di parole
che annebbia la realtà. E che mostra quanto sia distorto il rapporto tra media e politica
di Giovanni Magalotti
I
In principio fu “La casta”, il popolare volume scritto da Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo, che un paio
d’anni fa denunciava senza mezzi
termini i privilegi di cui godeva e gli
sprechi di cui si rendeva protagonista la classe politica italiana. Oggi,
dopo diversi saggi più o meno sulla
stessa linea, arriva in libreria, sempre per l’editore Rizzoli, “Dichiarazia”, scritto dal giornalista Mario
Portanova, che raccoglie e accosta
con arguzia molte delle dichiarazioni
rilasciate negli ultimi anni dai politici italiani, tutte tratte dall’agenzia di
stampa Ansa.
Cos’è la Dichiarazia? Secondo l’autore, “è una degenerazione della
democrazia, è la libertà di pensiero
che diventa pensiero in libertà. È
una perversa spirale tra politica e
media che ogni giorno ci
inonda di centinaia di dichiarazioni, di fumo verbale che annebbia la realtà
dei fatti e l’attività politica
a
seria”. Con il progrediree
della lettura, l’impressionee
crescente, confermata dal-le conclusioni cui il testo
o
approda, è che quasi tutti i
politici vivano con l’urgen-za di dire costantemente qualcosa.
Il problema è che sono capaci un
giorno di fare un’affermazione e il
successivo di sostenere esattamente
il contrario senza che, nel marasma
generale delle affermazioni, nessuno (o quasi) dei loro colleghi e ascol-
tatori batta ciglio. I meno sfacciati ci
mettono qualche anno a cambiare
opinione o non le sparano troppo
grosse; ma c’è anche chi non ha il
senso del limite.
Al di là dell’ovvia mancanza
di coerenza di molti
ca
parlamentari
italiani, “Dipa
chiarazia”
suggerisce pure
ch
qualche
considerazione
q
sul
controverso rappors
to
t che esiste fra politica
e informazione. Per certi
versi,
necessitano l’uno
v
della
presenza dell’altra
d
per
p sopravvivere. In tutti
e due gli ambiti sono la serietà e un
briciolo di rigore etico a fare la differenza, tanto per l’onesto politico
quanto per il buon giornalista.
Mario Portanova,
Dichiarazia, Rizzoli, 322 pp., € 10
154 del20 giugno 2009
numero
sport
15
pag
ViPiù
sport
Maran… vicentino
Calcio
foto Geros
Il nuovo allenatore biancorosso ha già vissuto una breve esperienza da giocatore a Valdagno nel 95/96
Lo storico presidente laniero Aldegheri e l’ex compagno di squadra Sambugaro ne tracciano un ricordo personale
mo ma molto forte di testa - racconta l’ex compagno di squadra
in biancoceleste Andrea Sambugaro - Veniva da una buonissima
esperienza con il Chievo, dove
era passato dalla C2 alla serie B.
di Paolo Mutterle
Era il classico giocatore che vedevi proiettato come allenatore:
icenza pareva essere nel decomandava la difesa, dove imstino di Rolando Maran.
poneva il suo carattere. Anche
Nella sua carriera il tecnico di
se rimase pochi mesi posso dire
Rovereto è spesso transitato a
che è una bravissima persona, era
breve raggio: nove anni al Chievo
un giocatore serio e puntuale che
da giocatore, cinque al Cittadella
ha sempre fatto il suo e in campo
come allenatore. Le ultime due
non si tirava mai indietro”.
squadre che ha guidato, Bari e
Chi lo ricorda meglio di tutti è
Triestina, portano entrambe i coGiuseppe Aldegheri, storico presilori biancorossi. Casualità, certo,
dente della società valdagnese che
ma c’è da credergli quando l’erequalche anno dopo cedette i diritti
de di Gregucci (senza l’enfasi e
al Thiene. “Maran arrivò dal Chiela retorica del suo predecessore)
vo, dove aveva giocato per molti
dice che Vicenza è una piazza alla
anni. Era uno stopper
quale ambiva fortecon tanta personalità,
mente. Da martedì
un difensore abituato
il suo desiderio è rea comandare i comaltà. Maran è stato
Difensore
pagni di reparto. Fapresentato al Menti
teci caso: nove volte
assieme al suo se- grintoso,
su dieci gli allenatori
condo Christian Ma- comandava la
bravi giocavano in diraner e al prepara- retroguardia
fesa, difficile che un
tore atletico Alberto biancoceleste
buon mister facesse
Bellè.
con il suo
la punta. O il portieA Valdagno, dove
re. Anche se ci sono
ha giocato per un carattere
le eccezioni, Zoff per
breve periodo nel
esempio”.
1995 poco prima del
Torniamo sul Maran biancocelepassaggio dal campo alla panchiste e su un futuro da mister che
na, in tanti conservano un buon
per lui era già scritto. “In campo
ricordo di lui. “Rolando era un
era un direttore nato. In più la
centrale difensivo, non velocissi-
V
| Il presidente Sergio Cassingena e mister Rolando Maran
| Il successore di Gregucci arriva dalla panchina della Triestina
grinta era una sua dote peculiare. Non per niente è un rosso…”.
Capiamo che la politica però non
c’entra. “Rosso di capelli - chiarisce Aldegheri - In tanti anni
di calcio non ho mai visto un
giocatore rosso di chioma poco
determinato. Sono convinto che
Rolando farà molto bene a Vicenza. Ho sempre cercato di seguire
la carriera dei miei ex giocatori,
anche se ne sono passati moltissimi. Quest’anno ho visto esordire
in serie A Roberto Colombo, che
era il nostro portiere nell’anno di
Maran. In tanti oggi sono allenatori, Rolando è uno di quelli che
ha avuto più soddisfazioni e sono
convinto che arriverà in alto. È
un bravo ragazzo, a cui auguro
tutto il bene possibile”.
Il nuovo allenatore del Vicenza
Calcio non è però l’unico ad aver
vestito la maglia con il marchio
Marzotto. “Anche il suo vice,
Christian Maraner giocò qui,
qualche stagione prima. Anche
lui trentino, anche lui era del
Chievo, ma arrivò a novembre.
Come giocatore invece era diverso: un mediano di fascia, di quelli
abituati a macinare chilometri in
campo. Un ragazzo di buona volontà, molto educato, del resto
veniva dalla squadra del presidente Campedelli”. Non è un caso
che i due giocatori clivensi siano
transitati nella vallata dell’Agno.
Durante la gestione di Aldegheri
c’è sempre stato una stretta sinergia tra la squadra laniera e quella
della Diga. “Ogni anno avevamo
sempre due o tre giocatori del
Chievo in prestito, ricordo Maran, Florio, Scardoni, Maraner.
In molti hanno fatto anche il
cammino inverso, come il vicentino Maurizio D’Angelo, che avevamo preso dal Laghetto, il bomber Tamagnini, e anche Federico
Cossato, che avevo visto giocare
da dilettante nel Lugagnano e che
ha segnato tanto anche in serie A.
Perché il fiuto del gol uno ce lo ha
in tutte le categorie”.
Resta da spiegare il motivo della
breve prima permanenza vicenti-
na di Maran. “A novembre si riaprivano le liste per i trasferimenti
e si presentò da noi Silvio Baldini,
quello che poi allenò anche l’Empoli e il Palermo, all’epoca allenatore della Carrarese. Maran aveva
una richiesta dalla C1 e non fu
possibile per me dirgli di no. Rolando poi abitava con la famiglia
a Rovereto e non era facile per lui
fare ogni giorno avanti e indietro.
Così facemmo uno scambio di
giocatori con la Carrarese”. Questa la prima esperienza in terra
berica del difensore Maran. Viste
le buone parole spese da chi lo
ha conosciuto, l’augurio è che la
nuova avventura da tecnico possa
durare più della precedente.
(SREVI
GMVIRHIZMRGIRXM
ZME*&EVEGGE:MGIR^E[[[JMHEWZMGIR^EGSQMRJS$JMHEWZMGIR^EGSQ
sport
154 del20 giugno 2009
numero
16
pag
Beach volley, atto finale
Pallavolo
Il 27-28 giugno è in programma a Schio l’ultima tappa del campionato provinciale.
In campo femminile favorita la coppia Indico-Visone. Nel maschile invece c’è grande incertezza
di Alida Pretto
L
a quattordicesima edizione
del campionato provinciale di
beach volley è ormai agli sgoccioli, manca infatti solamente l’atto
conclusivo della stagione, ovvero il Master di Schio che si svolgerà il prossimo fine settimana
(27-28 giugno) e che assegnerà
i titoli 2009. A quest’ultimo appuntamento saranno ammesse
le migliori otto coppie maschile e
quattro femminili e potranno partecipare solamente gli atleti residenti o che hanno giocato in una
squadra del vicentino nell’ultima
stagione; nel corso del campionato, però, ci hanno pensato molti
beachers da fuori provincia ad
innalzare il livello, come Erardo
Meggiolaro, Lorenzo Passoni, Pietro Ioppi e Rosa Olivotto.
Nel torneo maschile sono stati ben
66 i partecipanti, molti dei quali
hanno spesso cambiato compagno
nelle varie tappe, compreso Andrea Gemo, campione provinciale
lo scorso anno in coppia con Matteo Pranovi, che guida la classifica
individuale e che ha giocato con
entrambi i fratelli Pranovi, Rosiglioni e Sartori; secondo posto per
Manuel Trentin, che si è concesso
nato regionale, con il torneo mauna domenica di riposo e non ha
schile andato a Meggiolaro-Paspartecipato all’ultima tappa.
soni seguiti da Garghella-Trentin
39, invece, le atlete che sono scee Ceccon - Michele Pranovi, mense sulla sabbia, con Elena Indico e
tre tra le ragazze si sono imposte
Ambra Tatiana Visone che hanno
Chimetto-Dalla Fina
sempre giocato indavanti a Olivottosieme e che condiviDall’Asen e Gallasdono la prima piazza
La terza tapdella classifica gene66 i partecipanti Favero.
pe è stata quella di
rale.
Vicenza, l’unica non
Riassumendo il cam- nel circuito
baciate dal sole, dove
mino fin qui com- maschile,
a vincere sono stati
piuto, il campionato
39 le atlete
Trentin-Bertelle, seaveva preso il via a
condi Gemo-Michele
Cassola il 10 maggio scese in campo
Pranovi e terzi Megcon il podio maschi- nelle tappe di
giolaro-Fragonese,
le formato da Ioppi- qualificazione
mentre nel femmiPizzolotto, Randonnile hanno esultato
Matteo Pranovi e
Baldin-Ferrazzo, che
Gemo-Sartori, quello
hanno preceduto Indico-Visone e
femminile da Lago-Favaro, FerOlivotto-Carraro. Poca l’affluenza
razzo-Olivotto e Zangrandi-Nicoa Zanè, dove si è giocato solo il torlini; poi è stata la volta di Cornedo,
neo maschile con Trentin-Bertelle,
tappa valida anche per il campio-
| Dopo le qualifiche di Cassola, Cornedo, Vicenza e Dueville saranno le piscine scledensi a ospitare il Master finale della pallavolo sulla sabbia
Gemo- Matteo Pranovi e BerlatoZaffonato che hanno preceduto
tutti gli altri. A Chiudere il tour
di qualificazione è stata Dueville,
con il terzetto di testa maschile
formato da Guidolin-Fabris, Ceccon - Michele Pranovi e BerlatoZaffonato, quello femminile da
Ghiotto D.-Meggiolaro, Ghiotto
G.-Benetti ed Indico-Visone.
Ora, come detto, manca solamente il gran finale è fare previsioni è abbastanza difficile: in
ambito femminile tranne IndicoVisone non ci sono state giocatrici che hanno giocato insieme più
di una tappa e quindi molto dipenderà anche dall’affiatamento;
in campo maschile, invece, c’è un
bell’equilibrio, con diverse coppie che potranno dire la loro e sicuramente molte partite saranno
decise solamente per pochi punti. Dovendo fare un nome, i più
14 e 12 hanno giocato con la foraccreditati sono Manuel Trentin
mula del 3x3. Il comitato provine Giovanni Bertelle, che hanno
ciale, infatti, punta molto sui più
disputato insieme solamente due
giovani per continuare l’ottima
tappe e le hanno vinte entramtradizione vicentina del beach
be. Dalla loro, oltre alla grande
volley. Per queste
intesa derivante dai
categorie
saranno
tanti anni passati
ammesse al master
insieme non solo
4 squadre per le prinei campi da beach
me due, mentre è
ma anche nelle sta- Manuel Trentin
prevista solamente
gioni indoor, c’è il e Giovanni
fatto che Bertelle è Bertelle partono un’esibizione per i
più giovani.
un gran muratore
in pole grazie
Finora il tempo è
e Trentin un eccelstato clemente, lo
lente difensore, due alle due vittorie
stesso ci si augura
aspetti molto im- nelle prove
sia per il Master che
portanti ai quali si disputate finora
si svolgerà presso
aggiunge il braccio
le piscine di Schio e
pesante di entrambi
che quindi potrebbe
in attacco, con Maregalare agli atleti una bella cornuel che oltretutto è ambidestro.
nice di pubblico, la giusto ricomAccanto ai tornei open, è stato
pensa per il grande spettacolo
dato spazio anche ai più giovani
che sicuramente offriranno.
under 19, mentre gli under 16,
sport
154 del20 giugno 2009
numero
Caoduro Diavoli
pronti al decollo
17
pag
Progetto Mios
Disabili in pista
Hockey inline
Atletica
Stagione da incorniciare per i ragazzi di Roffo, battuti solo ai rigori
nella finale scudetto. La società è già al lavoro per il salto di qualità
Union Creazzo e AV hanno organizzato
una giornata di sport dedicata ai diversamente abili
Vortex, 60 metri e salto in lungo le specialità
P
er Caoduro Diavoli Vicenza la
stagione 2008/2009 si è conclusa mercoledì 10 giugno con la
sconfitta ai rigori in gara 4 della
finale play off scudetto, contro i
pluri-campioni dell’Asiago Vipers
che si sono aggiudicati il sesto
scudetto consecutivo. La partita,
così come tutte le sfide dei play
off, ha dimostrato che la formazione berica ha fatto un salto di
qualità rispetto agli anni scorsi
entrando con merito nel gotha
dell’hockey in line e che questo
sport giovane (nato poco più di
dieci anni fa) e non ancora molto seguito, può dare delle grande
emozioni come ha testimoniato
il folto pubblico presente al pattinodromo di viale Ferrarin nelle
| Il saluto di Stevanoni e compagni al pubblico del pattinodromo
ultime gare (quasi 400 spettatori)
e all’Odegar di Asiago nelle partiUna grande stagione che deve
la passione, la determinazione e
te della finale giocate in Altopiano
essere il trampolino di lancio
l’unione del gruppo possono fare
(oltre mille i presenti).
per la prossima, in cui cercare
la differenza.
Per i Diavoli, seguiti da quest’andi migliorarsi visti anche i nuo“E’ stata una stagione molto imno da mister Angelo Roffo coavi appuntamenti che attendono
pegnativa, ma allo stesso tempo
diuvato da Andrea Bellinaso, il
i Diavoli: oltre a Coppa Italia e
molto entusiasmante- ha dichiabilancio non può che essere poCampionato, infatti, si giocherà
rato Andrea Bellinaso, vice-allesitivo: due finali raggiunte come
la Supercoppa e, a livello euronatore dei Diavoli - Dopo tanti
mai era accaduto nella storia dei
peo, la Confederation Cup o forse
anni di duro lavoro sono arrivate
vicentini (Coppa Italia e Campiola European Championship (la
finalmente grandi soddisfazioni,
nato); il secondo posto in campioCoppa Campioni dell’hockey in
questo è un merito che mi sento
nato; l’eliminazione di quella che
line) come Vice Campioni d’Itadi condividere con tutti quelli che
negli ultimi anni ha cercato in tutlia. “Guardandomi alle spalle e
in questi anni hanno contribuito
ti i modi di fermare la corazzata
vedendo dove siamo arrivati,
alla crescita del gruppo Diavoli
asiaghese, ovvero Edera Trieste,
non posso che essere, comunque,
Vicenza! Adesso però non dobche anche per questa stagione ha
soddisfatto del lavoro svolto in
biamo abbassare la guardia, non
investito in nomi importanti e in
questa intensissima stagione –
abbiamo ancora vinto niente e
un allenatore vincente, Cristian
ha aggiunto Marco Ferrari, team
siamo consapevoli che c’è molta
Rela (ex Asiago Vipers); l’aumenleader della squadra - Mai come
strada da fare, per questo stiamo
to del seguito da parte del pubbliin questo anno ha visto un vero,
già lavorando per
co e dell’interesse da
grande gruppo lavorare in coela prossima stagioparte dei media locasione per perseguire i traguardi
ne, per rinforzare
li; il lancio di alcuni
prefissati, sia in pista che al di
il nostro gruppo e
giovani di talento, in
la delle balaustre. E’ un orgoglio
per far crescere la
particolare il difen- Ai successi
per me fare parte di questa sosocietà sotto tutti i
sore 21enne Fabio delle varie
cietà e vedere come tutti i valori
punti di vista. Spero
Testa e del portiere squadre
in cui crediamo sono stati assidi lavorare anche
22enne sloveno Gasi è aggiunto
milati e portati avanti da tutti i
l’anno prossimo con
sper Kroselj; i grandi
ragazzi. Perseguendo la politica
tutti questi ragazzi,
successi raccolti da il lancio
dei piccoli passi, siamo arrivati
durante
tutte le formazioni di alcuni giovani vedremo
ad un soffio da traguardi iniml’estate di riconferdella società: secon- di talento
maginabili fino a pochi anni fa
mare il più possibile
do posto nella Final
e sono certo che continuando su
il gruppo, inserendo
Six di Coppa di Lega
questa strada le soddisfazioni
magari qualche eleper la formazione
non mancheranno ad arrivare”.
mento di valore per allungare
di serie B, il 3° posto alle finali
la rosa, visto che è stato proprio
nazionali per la formazione unUfficio stampa Caoduro
questo un nostro punto debole
der 15; e la dimostrazione che,
Diavoli Vicenza
della stagione appena conclusa.”
anche in momenti di difficoltà,
ERBORISTERIE
1979-2009
| Il primo appuntamento si è svolto mercoledì 10 giugno al Polisportivo di Creazzo
“Q
Al termine si è disputata una
staffetta finale sul giro di pista
oltre alla rituale foto di gruppo.
Pulcheria Tonello, del gruppo
giudici gare di Vicenza, oltre ad aver
seguito lo svolgersi
delle prove ha stilato una classifica
L’iniziativa
sommando i risultati delle varie comL’evento si è svolto è stata
petizioni per stanella mattinata di
fortemente
bilire i vincitori di
mercoledì 10 giugiornata. Ma senza
gno al Polisportivo voluta dal
dubbio ad uscirdi Creazzo. Sotto la Comitato UISP
ne trionfatori sono
guida dell’allenato- di Vicenza
stati tutti i protare AV Ampelio Pilgonisti di questa
lan e guidati dallo
splendida giornata
speaker
Massimivissuta all’insegna dell’amiciliano Cattani (atleta, dirigente
zia, dell’integrazione e della
e tecnico dell’Union Creazzo),
voglia di vivere l’atletica come
oltre trenta persone disabili
momento di unione.
hanno avuto modo di provare il
Obiettivo 2009:
Mantenersi in salute per superare la crisi
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e il modo più corretto per utilizzarli
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d
!
i
n
n
a
30
lancio del vortex, la velocità sui
60 metri e il salto in lungo. Con
loro alcuni atleti dell’Union
Creazzo e alcuni brillanti protagonisti delle sorti agonistiche
di AV quali Rose Turra, Alessandro Pino, Thomas Galvan,
Francesco Turatello e Giulio
Toffanello.
uando facciamo la prossima volta?” Semplice
ma lapidaria la domanda che le
persone disabili delle associazioni “Primavera 85” di Sovizzo
e “Il Piano Infinito” di Montecchio Maggiore hanno posto
agli atleti di Atletica Vicentina
e dell’Atletica Union Creazzo
al termine della prima giornata di avvicinamento all’atletica
svoltasi nell’ambito del progetto Mios. L’iniziativa è stata
fortemente voluta dal Comitato
UISP di Vicenza,
rappresentato per
l’occasione dal responsabile Sereno
Zorzanello.
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Vicenza
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dalla parte del torto
154 del20 giugno 2009
numero
18
pag
Appello per una sana intolleranza
di Alessio Mannino
Vicenza ha bisogno di intolleranza.
Tolleranza ha una radice etimologica che rimanda al peso, significa
“portare un peso”. Tanti sono i pesi
che piegano la schiena di questa città. Pesi morti, che affaticano il passo
e tolgono energie vitali, distraendole
dai veri problemi e da nuovi progetti.
Diventare intolleranti, per i vicentini
bennati, sarebbe l’equivalente di una
liberazione.
State quieti…
Liberarsi dal quietismo, prima di
tutto. L’attaccamento zitellesco alla
tranquillità uccide il cambiamento.
Tutti ce l’hanno sulla bocca, questo
benedetto “cambiamento”, ma tutti si
tengono fedeli alle abitudini e ai poteri consolidati. Se si pensa ad una banca, da queste parti, c’è solo una banca. Se si deve scrivere ad un giornale,
esiste un solo giornale. Se si smanetta
per trovare una radio locale, ce n’è
una e basta. Se si cerca l’opinione di
un intellettuale, c’è l’immarcescibile
grande vecchio o giù di lì. Se si aspira
a farsi pubblicare un libro che parli
della Vicenza qui e ora, si è costretti,
sempre che non si voglia elemosinare
il favore di qualche ente, a stamparselo da soli. Se si pretende di smuovere
le acque con un’iniziativa fuori dai soliti cori, un dibattito o uno spettacolo,
bisogna chiedere la graziosa concessione di due o tre centri di potere autoreferenziali. E’ capitato a chi scrive,
ad esempio, di perorare presso l’elefantiaco “tavolo della consultazione”,
il raccogliticcio comintern dei no base
che stanno fuori dal Presidio, la causa di un pubblico dibattito con un No
Tav e scrittore della decrescita, uno
che sa di cosa parla, il valsusino Marco Cedolin (marcocedolin.blogsport.
com). Stiamo parlando di una persona in prima fila nella battaglia contro
la mostruosità del treno superveloce,
ma soprattutto di un lucido critico
delle ipocrisie del centrosinistra e del-
la sinistra. Si sarebbe discusso senza
paraocchi dell’esaurimento ideale e
culturale, prima ancora che politico,
del movimento No Dal Molin, avvitatosi su sé stesso e autosuicidatosi per
divisione interna (e probabilmente
per questo motivo gli irriducibili del
Presidio non hanno neppure preso in
considerazione l’idea). I tavolari, o tavolanti, persi nelle loro inconcludenti
riunioni-fiume, dopo averla smenata
per qualche settimana hanno lasciato
morire l’idea. Per giunta l’azionista
di maggioranza del gruppo, il Coordinamento dei comitati guidato da
Giancarlo Albera, ha fatto in tempo a
organizzare una serata con esponenti della pseudosinistra (Pd e rossirosè) prima del voto europeo, giusto
per racimolare quelle poche crocette
che hanno raccattato. Il rifiuto, mai
espresso a viso aperto, dio guardi,
non è solo dovuto all’affiliazione della tavolata alla partitocrazia che ha
cornificato e mazziato la loro stessa
causa. Ha una ragione più profonda:
è la paura di affrontare una riflessione di alto livello sui propri limiti e le
proprie miserie. E’ la passività del
non voler fare i conti con la necessità
di ripensarsi e cambiare prospettiva.
E’ l’amore, da borghesi piccoli piccoli,
per il quieto vivere.
Ipocrisie
Il secondo cancro da cui si dovrebbe
guarire è, per l’appunto, l’ipocrisia. Lasciamo perdere le sue origini
pretesche, che nella bigotta Vicenza
d’antan rifulgevano sinistre e che sopravvivono ora soltanto di facciata,
come patina curiale delle più volgari
bassezze e delle più provinciali porcherie. E mettiamo pure da parte
l’umanissima contraddizione tra il
perbenismo diurno, tutto lavoro e
tran tran familiare, e il puttanaio
notturno di escort, trans e ballerine
a ore su cui si fiondano mariti, figli e
capi-azienda vicentini. Mica vogliamo fare del moralismo come quello
neanche tanto velato che si nasconde in certe ordinanze anti-prostitute
e anti-clienti delle prostitute, roba
degna della Buoncostume anni ’50.
Il filisteismo berico lo si può trovare oggi in episodi quasi comici quale
è stato il recente battibecco fra l’ex
fascista Valerio Sorrentino e la giunta, in particolare l’assessore donna
Alessandra Moretti. L’ex vicesindaco s’è lasciato scappare, in pieno
consiglio comunale, una battuta di
dubbio gusto sull’ufficio stampa di
Variati, definito “garconniere” del
suo portavoce, Bulgarini d’Elci. Che
Sorrentino abbia dimostrato di essere quanto meno inelegante, possiamo essere d’accordo. Ma a parte
il fatto che, come documentato su
questo giornale, nello staff di Palazzo Trissino l’assunzione a chiamata
di una certa fidanzata c’è stata, e che
quindi Sorrentino non ha tutti i torti,
la scomposta reazione della giunta,
affidata ad una conferenza stampa
della Moretti, ci ha lasciato di stucco.
E’ stato tirato fuori tutto l’armamentario del femminismo di maniera,
poiché quell’insolente di Sorrentino
si è permesso di ravvisare una realtà
di fatto, e cioè che a volte le donne
godono di privilegi particolari in
quanto donne. Appena si criticano
situazioni in cui di mezzo c’è il sesso
femminile, ecco scattare l’accusa di
maschilismo. Al di là del merito –
poca cosa, in realtà – è inaccettabile
questo riflesso pavloviano di femmine sempre sul chi va là, che sbraitando contro i “maschi porci” rivelano,
perdonateci signore l’ironia tutta
maschile, la coda di paglia. Semmai,
la Moretti avrebbe dovuto ribattere
a muso duro sui favoritismi praticati
dalla passata amministrazione, cioè
nel merito, forte del fatto che quella
attuale ha molto meno da farsi rimproverare - almeno fino ad ora.
Nente sacciu…
La terza malattia a farci venire l’orticaria è l’omertà. E qui casca l’asino
dell’informazione. O meglio, della disinformazione. In questa città
puoi farti un mazzo così a denunciare magagne, ad additare cattivi
costumi, a provare sottomissioni e
complicità a questo o quell’interesse
prevaricatore. Puoi scrivere inchieste su traffici a danno della collettività o legami oscuri fra politica e
affari. Puoi imbastire confronti dialettici e gettare sassi polemici nello
flickr.com/greencolander
Vicentini ripiegati su sé stessi a coltivare i propri orticelli
e ad assecondare logiche mafiose. Serve una scossa
stagno delle opinioni. Puoi far tutto,
ma persino le minoranze sottorappresentate, coloro che teoricamente
dovrebbero sostenere la diversità
e la varietà d’idee, se ne stanno accucciate e ti fanno il deserto intorno.
Non parlano, “nente sacciu”. Questo
in pubblico, naturalmente. In privato si aprono le cateratte e sono tutti
liberi pensatori. E qui c’è tutto il maramaldesco farsela addosso di fronte
al controllo monopolistico dell’opinione pubblica da parte del Giornale
di Vicenza. C’è poco da fare: anche
chi tuona fulmini e saette contro la
sua linea e la sua direzione, appiattita sul conservatorismo più bieco,
poi si guarda bene dal contestarle apertamente e sostenere le voci
controcorrente. Sappiamo, scusate
l’autocitazione, di scomuniche lanciate da qualche alto papavero del
Presidio (del Presidio!) contro Vicenza Più colpevole di aver ospitato
critiche ai suoi animatori. Ossia di
aver fatto il mestiere di un giornale
libero: pubblicare fatti e pareri dif-
SOLARCOM
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Microgenerazione diffusa
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ferenti, anche all’interno delle sue
pagine. Nello specifico, la novità
di un punto di ritrovo alternativo,
a Vicenza, aggregatosi attorno alla
battaglia contro la base Usa che ci ha
sempre visti schierati contro, sulle
nostro colonne è stata scandagliata
con la maggiore obbiettività possibile, sentendo tutte le campane, senza
i pregiudizi della stampa di regime.
Eppure, come accade ai politicanti di
regime, c’è stato qualcuno, fra gli aficionados del Manifesto che contano
a Rettorgole, che ci ha tabuizzati. E
poi hanno il coraggio di lamentarsi
se il popolino veneto li chiama ancora con disprezzo “comunisti”.
Quieto vivere, ipocrisia, omertà: Vicenza avrebbe tutti i titoli per essere
chiamata città mafiosa. E alle mafie
va riservato un solo trattamento:
intolleranza, punto e basta. Non lasciate passare, non evitate di esporvi, dite la vostra sempre. Non siate
tolleranti, che è come dire non reprimete voi stessi. Siate sfacciatamente
intolleranti, è un vostro diritto.
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154 del20 giugno 2009
numero
botta&risposta
19
pag
nome e cognome
Paolo “Pancho” Cantele
chi è
Leader storico dei Vigilantes
età
45, 46 tra due mesi
luogo di nascita
Vicenza
professione
artigiano
segni particolari
Grande e grosso
Pancho
Il tratto principale del mio
carattere
Bonario e tranquillo.
La qualità che preferisco in
un uomo
Sincerità.
La qualità che preferisco in
una donna
Idem.
Quel che apprezzo di più nei
miei amici
Appunto il fatto di essere miei
amici, nel vero senso della parola.
Il mio principale difetto
Bisognerebbe domandarlo agli
altri.
La mia occupazione preferita
Lo stadio.
Il mio sogno di felicità
La tranquillità: economica e di
salute.
Quale sarebbe, per me, la più
grande disgrazia
Sicuramente perdere un figlio o
un familiare.
Quel che vorrei essere
Non ho grandi pretese, sono
contento di quello che sono.
Il paese dove vorrei vivere
Sto benissimo qui a Creazzo
Il piatto a cui non so
rinunciare
Sono una buona forchetta,
difficile sceglierne uno solo:
diciamo tutta la cucina veneta.
I miei libri della vita
Non sono un gran lettore
I miei film preferiti
Tutti quelli a lieto fine.
Quel che detesto più di tutto
Le persone false.
Il personaggio storico più
ammirato
Giulio Cesare.
e quello più disprezzato
Qua ce ne sono tanti: in genere
tutti i dittatori.
Il dono di natura che vorrei
avere
Va bene così.
Come vorrei morire
Il più veloce possibile.
RIVOLGETEVI AL
Stato attuale del mio animo
Tranquillo.
CAF UIL
Il mio prossimo impegno
nella vita
Ho un po’ di lavoretti da fare a
casa...
Il mio credo politico o ideale
Non amando i dittatori, la
democrazia.
Cosa mi piace e cosa non mi
piace di Vicenza
Mi piace la sua tranquillità. Non
mi piace che a volte è anche
troppo tranquilla, quasi bigotta.
Cosa mi piace e cosa non mi
piace dei vicentini
Non saprei, ci sono troppe
diversità. Confrontandoli con le
persone che vedo in altre città,
non mi sembrano né meglio né
peggio.
I musicisti che mi piacciono
di più
Tutta la musica italiana, ma anche
qui non seguo molto.
Le colpe che mi ispirano
maggiore indulgenza
Quelle di gola.
I miei pittori preferiti
Qua zero assoluto.
Il mio motto
Vivi e lascia vivere.
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THIENE
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VALDAGNO
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hanno detto
Siamo di fronte ad un forte scontro politico regionale, una lotta senza mezzi
colpi che paralizza il piano sanitario
regionale. Da una parte è schierata
la Lega Nord, con l’ex assessore alla
sanità, Sandro Sandri e il direttore
dell’Agenzia regionale sociosanitaria,
Antonio Compostella, mentre dall’altra si colloca il Pdl con Giancarlo Galan r il segretario regionale alla sanità
e al sociale, Giancarlo Ruscitti. Tutto
è bloccato: ogni decisione, ogni tipo di
programmazione.
Germano Raniero
Il Gazzettino
16 giugno 2009
Per l’Occidente l’Iran degli ayatollah sa
di deserto e petrolio. (…) Nella Repubblica teocratica che prevede frustate e
amputazioni islamiche per i peccatori,
si può abortire sino al 45esimo giorno, il 12% dei matrimoni finisce col
divorzio, l’operazione per cambiare
sesso è pagata dalla mutua, quella per
ricostruire la verginità si fa in ambulatorio e persino la prostituzione è legale
grazie a una formuletta riscoperta nel
Corano dopo secoli di oblio. In più, il
numero dei laureati ci umilia, la poligamia è, di fatto, vietata e le donne,
purché abbiano caviglie e capelli coperti, guidano, votano e accedono a
(quasi) tutti i mestieri. A Teheran progettano una monorotaia a levitazione
magnetica. Nel frattempo si accontentano di autostrade urbane da far invidia a Los Angeles e una metropolitana
pulita, veloce e con aria condizionata.
Tre mesi fa un satellite made in Iran
è andato in orbita con successo. Nei
locali pubblici è vietato fumare. Gli
incentivi per l’auto incoraggiano ad
abbandonare l’inquinante benzina per
il più ecologico gpl. Oltre alle famigerate centrali nucleari ci sono 80 dighe in
costruzione. Queste davvero solo per
produrre elettricità.
Andrea Nicastro
Corriere della Sera
14 giugno 2009
Che pena ascoltare Obama mentre si
prodigava in scuse ed elogi all’islam
nell’Università del Cairo, i cui rettori
e grandi imam hanno reiteratamente
legittimato i terroristi suicidi islamici
che insanguinano Israele, i cui studenti
sarebbero pronti a farsi esplodere per
massacrare gli ebrei, senza aver mai
pronunciato nel suo lungo discorso la
parola terrorismo, nel nome di un islamicamente corretto che emerge come
la forma di schiavitù ideologica che sta
affossando un Occidente infatuato del
relativismo e che è sprofondato nel nichilismo.
Magdi Cristiano Allam
Panorama
12 giugno 2009
in questo numero
A Molvena esperimento anti-crisi: la fabbrica dal volto umano [pag3]
Tensioni su Aim: prove generali per lo scontro sul Pat [pag4] Santa Bertilla,
il rifugiato della porta accanto [pag7] Referendum, un quesito fintamente
democratico [pag8] Posina e Laghi, per sentieri alla scoperta della vecchia
economia autarchica [pag9] Mistonocivo e Sinergia, grande ritorno [pag13]
Direttore responsabile Luca Matteazzi
numero 14, supplemento a VicenzaPiù n°154 del 20 giugno 2009
Un’estate
al cinema
Con il caldo Santa Corona
si trasforma nel tempio
della Settima Arte
| Immagine storica di un cineforum all’aperto
D
a lunedì 22 giugno riprenderà rata verrà proiettata la commedia
la consueta rassegna cinema- italiana Diverso da chi?, del giotografica estiva della città, che si vane regista Umberto Cateni, con
svolgerà all’aperto nei Chiostri la coppia Argentero-Gerini come
di S. Corona. Durante i mesi protagonista. Il cartellone prosedi giugno e luglio, gli spettacoli gue con altri notevoli titoli, tra cui
avranno inizio alle 21.30 e prose- il premio Oscar 2009 come miglior
guiranno per tutta la stagione, fino film, The Millionaire. Impossibiad agosto. L’iniziativa, inserita nel le mancare agli appuntamenti con
programma delle manifestazio- Clint Eastwood, nel duplice ruolo
di attore e regista in
ni estive promosse
Gran Torino, e con
dall’Assessorato alla
il Mickey Rourke di
Cultura, è curata dal
The Wrestler, ridirettore
artistico
Commedie
spettivamente in proMario Calderale e da
gramma giovedì 2 e
La Piccionaia - I italiane e
venerdì 14 luglio.
Carrara Teatro Sta- capolavori
bile di Innovazione, hollywoodiani:
Tra i film nostrani,
con il supporto di titoli per tutti
lunedì 29 giugno
Aim, Unicredit Banca
i gusti
Due partite vee Associazioni Indrà alternarsi le più
dustriali della Probrave attrici italiane
vincia di Vicenza.
del momento, mentre Antonio AlLa rassegna si presenta ricca e di- banese, Kim Rossi Stuart e Micaela
versificata. Durante la prima se- Ramazzotti riempiranno lo scher-
mo mercoledì 1 luglio con Questione di cuore. Trio ben riuscito
anche quello diretto dal Giovanni
Veronesi di Italians, con Carlo
Verdone, Sergio Castellitto e Riccardo Scamarcio, che sarà proiettato mercoledì 15 luglio.
Non mancano inoltre alcune chicche imperdibili, trascurate dalle
maggiori sale cinematografiche
della città. È il caso di Fortapàsc, di Marco Risi, che racconta la
storia del giornalista de Il Mattino Giancarlo Siani, ucciso dalla Camorra a ventisei anni. Sarà
trasmesso venerdì 26 giugno.
Imperdibile anche Ponyo sulla
scogliera, ultima fatica del maestro dell’animazione giapponese
Hayao Miyazaki, previsto la sera
successiva. Altra pellicola italiana è Tutta colpa di Giuda che,
in programma martedì 21 luglio,
si svolge in un carcere di Torino e
segue una regista teatrale che deve
inscenare la Passione di Cristo.
Quest’anno l’iniziativa presenta
anche due novità. La Carta Esterno Notte, infatti, permetterà di
vedere sei proiezioni a 20 Euro e
sono previsti sconti per i possessori della Cardfilmproject2009 e
di tutte le carte cinema in generale.
I biglietti potranno essere acquistati in tutte le rivendite autorizzate Greenticket e sul sito www.
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15 del20 giugno 2009
numero
teatromusicadanza
II
pag
Pasolini nella Casa di Palladio
21 giugno, h 17.30-19.00: P. P. P. Progetto Pubblico Pasolini
Pantomima in tre parti
Musa Fragile
Casa Cogollo (detta del Palladio),
Corso Palladio 167
| Un momento dello spettacolo. L’intento:“in scena non le opere ma Pasolini come uomo”
un pubblico d’occasione, una giornata dedicata a giovani performer,
artisti e musicisti under 30, in cui
Orgia, tratto dall’opera teatrale
omonima di Pasolini, ora inserito
nel Progetto, fu presentato per la
prima volta.
Le “azioni teatrali” pantomimiche
di Andrea Dellai, Silvia Neri e Silvia Ortolani sono accompagnate
dalla sapiente partitura musicale
dell’artista sonoro Andrea Liuzza,
entrato a far parte di Musa Fragile
nel 2008, subito dopo la realizzazione di Melancholia I, distribuito
in Italia dall’etichetta Godfellas,
la stessa di Sonic Youth e Aphex
Twin, per intenderci.
P. P. P., un progetto in continua
evoluzione, intende mettere in
scena la diversità, l’innocenza del
grande autore friulano. Nelle parole dei giovani membri di Musa
Fragile, “Pasolini, denunciando
la realtà circostante, descriveva
se stesso. Denunciava se stesso e
il suo pensiero innocente, che gli
permetteva di vedere oltre, di travalicare il muro grigio dell’indifferenza, con il candore bieco di un
fanciullo”.
Giulia Galvan
La dura legge del mondo delle veline
Pop Star
Babilonia Teatri
di Valeria Raimondi e Enrico
Castellani
realizzazione di Enrico Castellani, Ilaria Dalle Donne, Valeria
Raimondi, Vincenzo Todesco
con Enrico Castellani, Ilaria
Dalle Donne, Valeria Raimondi,
Simone Brussa
coproduzione Babilonia Teatri,
Festival Internazionale Castel
dei Mondi di Andria, Operaestate Festival Veneto
23 giugno, h 21.30, Bastione
Santa Croce, Padova
Q
20 giugno
h 21.00: Urban Soul: L‘anima
urbana della danza
Teatro Comunale Città di Vicenza,
Viale Mazzini 39
Street Dance Live Show con
3 delle migliori crew italiane.
Performing singer Ruben <br
/>Orchestra Live. Directed by CG
& RM.
21 giugno
h 22.00: Centre national de danse
contemporaine Angers - Stacy
Spence/Trisha Brown Company
coreografia: Trisha Brown e
costumi di Laure Chartier
musiche di: Peter Zummo
Teatro Piccolo Arsenale - Venezia
L
a Casa del Palladio il 21 giugno ospiterà P. P. P. - Progetto
Pubblico Pasolini, di Musa Fragile, una pantomima suddivisa in tre
movimenti: Come una preghiera – Lyrica in tre tempi, Orgia
– Tragedia con un Io meccanico,
Requiem – Live in pectore.
Per lo spettacolo la compagnia teatrale ha tratto ispirazione da Lettera a Pier Paolo di Oriana Fallaci:
“quando leggemmo per la prima
volta la lettera scritta da Oriana
Fallaci, capimmo cosa volevamo
mettere in scena. Non ci interessava rappresentare un testo di Pasolini, ma Pasolini stesso”.
Musa Fragile, attualmente composta da Andrea Dellai, Silvia Neri,
Sebastiano Grunig e Andrea Liuzza, ha al suo attivo lo spettacolo
Idolo, la partecipazione al cortometraggio Custodiscimi perché
ho peccato, di Pablo Manuel Pace
e Marisol Ebner, presentato a Infart!, e l’organizzazione, nel 2008,
di Pushart: arte occasionale per
Danza
uest’inverno avevano delicornice di Bastione Santa Croziato il pubblico del Teatro
ce a Padova, nell’ambito della
Astra di Vicenza con l’irriverensuggestiva rassegna
za di Underwork,
Teatri delle Mura.
canzonatura di una
La poetica manifecerta italianità ispista di Babilonia Terata a show televiatri è “per un teatro
sivi anni ’80 (e non
pop/per un teatro
solo) e spassoso Quello di
saggio di autoiro- Babilonia Teatri rock/per un teatro
punk”, espressione
nia sulla temibile è un teatro
delle diverse mucondizione del prepop,
sicalità del vivere
cariato lavorativo.
rock, punk
odierno.
La compagnia veIn un universo disronese Babilonia
seminato di rifeTeatri si occupa
rimenti popolar-pubblicitari si
questa volta di “pop star”, sulla
25 giugno
h 22.00: Premio per la giovane
danza d’autore della Regione
Veneto 2009
con: Ex, Giuliana Urciuoli - Ci
vuole il fiore, Alberto Cacopardi
– Plastikraum, Marianna Batelli
e Alessandro Rossi - A corpo
libero… ma non troppo!, Silvia
Gribaudi – Kalsh, Francesca
Foscarini
Teatro Piccolo Arsenale - Venezia
27 giugno
- h 17.30: Urban Dance Raids,
Itinerario di Danza nei paesaggi
urbani
Centro Storico di Vicenza, Piazza
Matteotti, Piazza dei Signori,
Piazza delle Poste, Piazza Castello,
Giardini Salvi
Alberto Cacopardi: Piazza
Matteotti; Laura Scudella e
Rachele Colombo: Piazza dei
Signori; Giuliana Urciuoli: Piazza
dei Signori; Silvia Gribaudi:
Piazza delle Poste; Marianna
Batelli e Alessandro Rossi: Piazza
Castello; Francesca Foscarini:
Giardini Salvi.
- h 21.00, replica il 28 giugno
alle ore 20.00
Compagnia dell’Accademia
nazionale di danza di Roma, di
Pina Bausch, Cristiana Morganti,
Robyn Orlin, Jacoppo Godani
Teatro Piccolo Arsenale - Venezia
Musica
20 giugno
- h 15.30: Concerto del
Tammittam Percussion
Ensemble, con Stefania Redaelli:
„Piano, Voice and Percussion in
the 20th century“
Villa di Montruglio - Mossano
- h 19.00: Concerto di Petrina:
„Petrina in doma“
Villa di Montruglio - Mossano
h 21.00: Giocasta di Azio Corghi
Libretto di Maddalena MazzocutMis
Orchestra del Teatro Olimpico di
Vicenza
Teatro Olimpico - Vicenza
| Valeria Raimondi e Enrico Castellani in Pop Star
rappresenta la corsa verso un
successo che stenta ad arrivare,
“Le grida, le risa, il pianto di chi
non ha nulla da perdere. Che
tutto rischia. Che niente teme.
Che malgrado tutto gode” (Enrico Castellani e Valeria Raimondi).
Con la loro clamorosa fissità
i protagonisti riesumano illusioni sepolte e le fanno cozzare
contro trivialissime conoscenze
condivise. Il pubblico non può
che solidarizzare in una risata
agrodolce.
G.G.
- h 21.30: Concerto di Lino
Cannavacciuolo „EstOvest,dialogo
sul soffio del violino, da Segesta
al Cairo“
Villa di Montruglio - Mossano
21 giugno
- h 15.30: Concerto degli Ananke:
„Musiche della tradizione
seferdita“
Villa di Montruglio - Mossano
- h 19.00: Concerto dei Figli di
madre ignota: „Fez club“
Villa di Montruglio - Mossano
- h 19.00: Concerto di
Fisarmoniche „Grand Tour“
Yvonneartecontemporanea,
contrà Porti
- h 21.00: Festa internazionale
della musica
Piazza dei Signori
- h 22.00: Concerto dei
Radiodervish con l‘Orchestra di
Nazareth
Villa di Montruglio - Mossano
25 giugno
- h 18.00: Götterdämmerung
(Crepuscolo degli dei) di Richard
Wagner
Terza giornata della sagra scenica
Der Ring des Nibelungen, in
un prologo a tre atti - libretto e
musica di Richard Wagner
Repliche: 28 giugno h 15.30, 1
luglio h 18.00, 4 luglio h 15.30
Orchestra e Coro del Teatro La
Fenice
Teatro La Fenice – Venezia
- h 21.00: Stefano Bollani/Martial
Solal – Ayeko Drummers of
Ghana
Teatro Romano - Verona
26 giugno
h 21.00: Hermeto Pascoal e Aline
Morena – Paolo Fresu/Uri Caine
Teatro Romano - Verona
2 luglio
h 21.00: Ascanio Celestini, Piccola
Bottega Baltazar
Sherwood Festival, Parcheggio
Stadio Euganeo - Padova
Teatro
20 giugno
- h 21.00: Il meglio dell‘Anonima
Anonima Magnagati
Parco del Donatore - Via San
Carlo 10, Costabissara
- h 21.00: ELECTRIC PARTY –
Materials for an Étude on Poetics
in Act
Workcenter Of Jerzy Grotowski
And Thomas Richards
Bastione Alicorno - Padova
- h 22.30: Nort B-East
Carichi Sospesi /Echidna Cultura
Bastione Santa Croce - Padova
21 giugno
- h 17.30-19.00: P. P. P. - Progetto
Pubblico Pasolini
Pantomima in tre parti
Di MusaFragile Theatre
Casa Cogollo (detta del Palladio),
Corso Palladio 167
- h 22.30: Una notte in Tunisia
di Vitaliano Trevisan
Bastione Santa Croce - Padova
22 giugno
- h 20.00: La notte poco prima
della foresta
di Bernard-Marie Koltès
Claudio Longhi / MIMESIS
Bastione Santa Croce - Padova
- h 21.30: Il sogno
Roberto Citran
Prima nazionale
liberamente ispirato al Sogno di
una cosa di Pierpaolo Pasolini
Bastione Santa Croce – Padova
23 giugno
h 21.30: Pop Star
Babilonia Teatri
Bastione Santa Croce - Padova
23/24 giugno
h 22.30: Nascita di una nazione
Accademia degli artefatti.
dal testo Spara, trova il tesoro e
ripeti di Mark Ravenhill
Bastione Alicorno - Padova
25 giugno
h 21.00: Proceso par ‚na broca
rota
Theama Teatro.
Villa Capra Bassani, Via Villa
Capra 39, Sarcedo
3 luglio
h 21.15: Operaestate Minifest –
Gran Galà della Magia
Castello degli Ezzelini, Bassano
del Grappa
15 del20 giugno 2009
numero
arteinmostra
III
pag
Fischer, un mare di colore
Alessandro
Pappalardo Fischer
Bar Lioy, Via Lioy 10, Vicenza
fino al 10 luglio
“L
a notte per me è il momento migliore per pittare”,
dice Alessandro Pappalardo Fischer. La pittura lo calma, lo rilassa. Il suo stile è surrealista, segue
il torrente impetuoso della sua
immaginazione, che confluisce in
tele quiete solo all’apparenza.
L’artista, che ha già presentato
le sue opere al Bar Astra, è ora in
mostra al Bar Lioy, ormai collaudato spazio espositivo.
Si potrebbe scorgere in parte della
sua produzione un avvicinamento
alle culture dell’Africa orientale,
dell’India e dell’Oceania, eppure
la scelta dei motivi è totalmente
autonoma. Importanti fonti per la
sua sensibilità artistica sono Klimt, Kokoschka e Goya.
Quando Alex Fischer dipinge
il suo pensiero fa scaturire un
flusso che si sviluppa intorno a
costellazioni di cerchi e spirali:
l’acqua, il mare, il sole. Un reti-
colo di volute policrome
rappresenta un fondale
marino, gli scogli, la Grecia. In altri lavori si serve
anche di spatola e pennello
per creare tratti multistrato a formare caleidoscopi
da cui spuntano occasionalmente visi umani, unico
tratto figurativo.
L’indagine sullo spazio lo
porta a sperimentare colori
diversi, tracciati sull’onda
che si forma spontaneamente nel quadro. Tinte
predilette sono quelle dark
del viola, del porpora, del
nero, abbinate al bianco o
all’argento, che le illumina
di un tono lunare. In Veduta serale 2008 si staglia un
giallo acceso, cromatismo
ripreso indirettamente nelle forsizie di un’altra opera,
che qui divengono brune,
pur mantenendo intatta la
loro solarità.
Le tele di Alessandro Pappalardo Fischer sono piene,
generose: “Quel poco che ho
lo esprimo”.
Mostre
Salvatore Scafiti
dal 20 giugno al 26 luglio
AB23, Contrà Sant’Ambrogio, 23
Ingresso libero
Mario Vespasiani - ICONS: il
volto, lo specchio, la maschera
fino al 25 luglio 2009
Galleria
Yvonneartecontemporanea
Palazzo Iseppo da Porto, Contra’
Porti 21
Arte Oltre, collettiva di giovani
artisti dell‘alto vicentino e non.
dal 2 all’11 luglio
Palazzo Fogazzaro, Via Pasini,
Schio
orario: 18.30 – 21.30, sabato 10
apertura tutta la notte
Vertigo
fino al 4 luglio
collettiva di Stefano Abbiati,
Tiziano Martini, Daniele Giunta
Galleria Atlantica, Via Piave 35 –
Altavilla Vicentina
Oppure – Oltre la fotografia
di moda: cinque nuovi talenti
italiani
fino all’11 settembre
fotografi: Alessio Bolzoni,
Giuseppe Gasparin, Carlotta
Manaigo, Chiara Romagnoli, Lele
Saveri
Monotono, Viale Milano 60
| Veduta serale 2008,
di Alessandro Pappalardo Fischer
Arte contemporanea a Villa
Pisani: Alan Charlton e Riccardo
De Marchi
fino all‘ 8 novembre 2009
Villa Pisani Bonetti, Bagnolo di
Lonigo (VI)
53. Esposizione Internazionale
d’Arte: Fare Mondi // Making
Worlds // Bantin Duniyan//
Weltenmachen // Construire des
Mondes // Fazer Mundos…
fino al 22 novembre
Giardini della Biennale, Arsenale,
Corderie dell’Arsenale e in vari
luoghi di Venezia
Vernissage
ed eventi d’arte
21 giugno
h 21.00- 23.00: Pinacoteca Civica
di Palazzo Chiericati e Museo
Naturalistico Archeologico di S.
Corona
apertura gratuita serale.
26 giugno
h 16.30: Cardia | Felli | Tarascio
- Interessi Personali
fino al 26 luglio 2009
UNIVERSITA‘ CA‘ FOSCARI FACOLTÀ DI ECONOMIA
Fondamenta Di San Giobbe 873,
Venezia
30 giugno
h 18.00: Daniel Glaser e
Magdalena Kunz
fino all‘11 luglio 2009
PALAZZO MALIPIERO
Campo San Samuele 3198,
Venezia
sapereesapori
Solanacee, alla scoperta dei frutti del sole
Solanacee. Dietro questo nome
esotico si nasconde una famiglia
vegetale che comprende alimenti
assai noti: patate, melanzane, pomodoro, peperoncino, peperone,
ingredienti-base di molte ricette
della tradizione mediterranea.
Si pensi alla moussaka greca,
con patate e melanzane, o alla
siciliana pasta alla Norma, con
melanzane fritte, pomodoro e ricotta salata. Per non parlare delle
melanzane alla parmigiana, del
brivido piccante del peperoncino,
della peperonata, o, ancora dalla Trinacria, la caponata di melanzane e peperoni fritti in salsa
agrodolce.
Da questo mese proprio pomodori e melanzane raggiungono
il giusto grado di maturazione e
vanno ad allietare variamente le
tavole estive.
Ma da dove vengono queste due
sgargianti verdure? Il cuoco medioevale non poteva certamente disporre di pomodori, poiché
questi furono introdotti in Europa dopo la scoperta dell’America,
essendo originari della zona oggi
compresa fra Messico e Perù; le
melanzane furono invece importate dagli Arabi presumibilmente
nel Medioevo.
Appuntamenti
enogastronomici
20 giugno
Ristorante in Piazza: con spiedo
gigante di toresani, giovani
colombi cotti allo spiedo e
specialità tipica di Breganze,
accompagnato da altri prodotti
tipici e dai vini DOC Breganze
Breganze
21 giugno
h 9.00 – 13.00: Col cavolo! I
frutti dell’Altrocomune
Mercato mensile dei produttori
locali e delle autoproduzioni
a seguire pranzo sociale
Presidio Permanente No Dal
Molin, Ponte Marchese
fino al 21 giugno e dal 26 al
28 giugno
31a Sagra Croxe del Galo
Valdagno
| Le verdure tipiche della cucina mediterranea appartengono alla medesima famiglia
D’estate si consumano volentieri anche le melanzane alla
griglia, ma attenzione: anche
se non si soffre di un’allergia
conclamata alle solanacee, si
ricordi che tutte le parti verdi della melanzana, compresi i frutti verdi, sono tossiche
poiché contengono la solanina,
una sostanza che viene eliminata solo a temperature molto
elevate (oltre i 243°C). Per lo
stesso motivo si sconsiglia di
consumare patate che presentino parti verdi, come i germogli
che spuntano quando il tubero
non viene conservato al buio.
Fra i pomodori, invece, il tipo
green zebra, anche se verde
all’apparenza, quando è maturo può essere gustato in tutta
tranquillità. Fatta eccezione
per foglie e gambo, naturalmente.
27 giugno
h 10.00-18.00: Festa delle Erbe
del Sole
- Conferenza: Le piante sacre al
sole
- Visita alle coltivazioni di
Sacraterra
- Esperienza di raccolta e
preparazione dell’olio di iperico
- Tradizionale benedizione delle
piante officinali
Azienda agroforestale Sacraterra,
Torre di Mosto (Venezia)
3 luglio
- ore 20.00: I Piatti Tipici della
Pedemontana - 5ª Rassegna
Enogastronomica 2009
Le patate delle bregonze
Ristorante Villa Bassi, Via Chiesa
4, Grumolo Pedemonte - Zugliano
tel. 0445.374451
15 del20 giugno 2009
numero
viaggieculture
IV
pag
Le piccole meraviglie marinare di
In pillole
A
l t e
case
d a l l e
facciate
colorate,
addossate una
all’altra
e disposte lungo il mare azzurro e profondo. È questa la prima
immagine di Camogli, chiamata
anche la Città dei Mille Bianchi Velieri. L’antico borgo medievale in provincia di Genova ha
mantenuto lo stesso aspetto nei
secoli, dall’epoca delle conquiste marinare. La passeggiata nel
centro storico si snoda tra stretti
carruggi, i tipici vicoli della cittadina, che conducono all’imperdibile Museo Marinaro, oltre
al Museo Archeologico e alla
Biblioteca Civica. Immancabile
anche una sosta a Castel Dragone, il caratteristico porticciolo animato da un’intensa attività
peschereccia, punto di attracco
per i gozzi adibiti alla pesca, ma
anche per le massicce imbarcazioni della tonnara. Camogli,
infatti, ospita l’unico impianto
di questo tipo, non solo del Mar
Ligure, ma di tutto l’Alto Tirreno.
Da non perdere
Chi visita
il
borgo,
non può
mancare
di
notare la
grande
quantità di edifici religiosi che lo
caratterizzano. La Basilica di
Santa Maria Assunta sovrasta
Piazza Colombo, che presenta un
luminoso sagrato, definito risseu.
Si tratta di una tecnica che consiste nell’accostare sassi bianchi
e grigi, trovati sulla spiaggia, e
disposti in modo da creare geometrie e disegni d’effetto. L’Oratorio dei Santi Prospero e
Caterina in Via della Repubblica e la Cappella di Sant’Anna
lungo Via Romana, sono altri due
esempi della ricca architettura religiosa della città. Inoltre, meta di
pellegrinaggio è il Santuario di
Nostra Signora del Boschetto, che contiene ex voti marinai
del XVI e XVII secolo.
L’imponente
edificio
che domina il
centro
storico
di
Camogli è il Monastero di San
Prospero dei Padri Benedettini Olivetani, fondato nel 1880
d o v e
sorgeva
l’antica
cappella
dedicata a San
Prospero, Vescovo di Terragona. All’interno
del Monastero si trova una biblioteca di antichi libri e pergamene.
Nella chiesetta adiacente, invece, si possono ammirare opere
artistiche e affreschi di diverse
epoche. La piazza del complesso monastico e l’ampia terrazza
dell’edificio costituiscono punti
panoramici d’eccezione sul centro e sulla laguna di Camogli. È
anche possibile soggiornare presso il Monastero a prezzi modici,
scegliendo tra camere con bagno
privato o in comune. La struttura
offre anche la possibilità di utilizzare la cucina.
In virtù
delle sue
meraviglie naturali, la
città si
propone
come rinomata meta turistica, soprattutto per la presenza del Parco Regionale Monte di Portofino e
dell’Area Marina Protetta del
Promontorio di Portofino.
Entrambi gli enti lavorano per la
conservazione della biodiversità
del Mediterraneo. In particolare,
i numerosi sentieri del Monte di
Portofino offrono suggestivi scorci su Punta Chiappa e su San Fruttuoso e
ampi panorami
sul Golfo
Paradiso, Genova e il
Golfo del
Tigullio. Sul Monte sorge inoltre
l’Albergo Portofino Kulm, che
ospitò personaggi illustri, come
Gabriele D’Annunzio e Guglielmo
Marconi. Ma è il paesaggio subacqueo che rappresenta la maggiore attrazione turistica della zona.
P e r
quanto
riguarda
gli eventi,
la
stagione
estiva
prevede
la suggestiva festa della Stella
Maris, che si tiene in agosto. La
manifestazione dura un’intera
giornata e inizia con una sfilata di barche decorate. La festa si
conclude in serata, con migliaia
di luci che brillano nel Golfo. I
diversi ristoranti del borgo saranno apprezzati dagli amanti
della buona cucina, che potranno
deliziarsi con i tradizionali piatti
di pesce. Chi invece preferisce un
pasto veloce, ad esempio al rientro dalla spiaggia, dovrà provare
le tipiche focacce, semplici e saporite. Quando il panificio frontemare sforna la profumata focaccia al formaggio, in pochi minuti
la teglia è già vuota.
Roberta Pileggi
foto e tabella fonte wikipedia.com
Camogli
Stato:
Italia
Regione:
Liguria
Provincia:
Genova
Superficie:
9,9 km²
Abitanti:
5.674
Densità:
573 ab./km²
Frazioni:
Ruta, San Fruttuoso, San Rocco
Comuni contigui:
Portofino, Rapallo, Recco, Santa
Margherita Ligure
12/05/09A
SCUOLA D’ARTE E MESTIERI DI VICENZA
CORSO
GRATUITO
CORSO
RESTAURO OGGETTI SACRI IN METALLO
DESCRIZIONE DELLA FIGURA PROFESSIONALE
Si intende preparare un tecnico del restauro di arte
sacra in metallo che possegga gli strumenti teorici e le
competenze pratiche necessarie a collocare storicamente le opere, ad attuare una corretta lettura ed interpretazione iconografica e ad operare i conseguenti interventi di restauro e recupero che il pezzo richiede.
Possiederà una buona conoscenza
dei metalli e dei processi di lavorazione degli stessi che.
complessivamente, gli permetteranno di procedere
all'intervento di restauro nel rispetto delle caratteristiche Storico-iconologiche e dei materiali che caratterizzano l'opera.
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Il corso è rivolto a:
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Pur riservando ampia attenzione ad alcune discipline storico-artistiche, il corso avrà un taglio spiccatamente pratico.
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Durata 900 ore
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Corso realizzato con il contributo della
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