lunedì 1 ottobre 2012 L’EVENTO 7 SPETTACOLI ALLA CERTOSA DI SAN MARTINO IL RECITAL CHE HA VISTO ANCHE LA PRESENZA DI VITTORIO MARSIGLIA Roberto Murolo rivive con Carlo Missaglia di Mimmo Sica NAPOLI. Applausi a scena aperta alla Certosa di San Martino per Carlo Missaglia che sabato è stato il protagonista del terzo appuntamento “Spettacolo” voluto dalla Fondazione Roberto Murolo per celebrare il centenario della nascita dell’indimenticabile maestro. L’evento è stato trasmesso in diretta tv su Televomero. In occasione del “Vomero Notte”, organizzato dalla V Municipalità Vomero-Arenella, la Fondazione presieduta da Nando Coppeto ha, infatti, affidato al cantante-chitarrista vomerese il compito di raccontare, in prosa e musica, “La storia di una voce... Roberto Murolo”. Scelta felice e molto apprezzata perché Murolo, negli anni ‘90, così lo descrisse in una sua dedica autografa: “Al carissimo Carlo che ama la canzone di Napoli quanto io l’amo. È il mio continuatore nella ricerca del passato della canzone napoletana, ricerca difficile e appassionata. Fedele nella interpretazione di ogni brano, merita un riconoscimento per il bene che ha fatto alla canzone di Napoli. Affettuosamente Roberto Murolo”. «Lo spettacolo di stasera - ha detto Coppeto - è unico e inedito perché è stato costruito su documenti storici frutto di una paziente, difficile e accurata ricerca». I precedenti due appuntamenti si erano avuti il 19 gennaio, quando, alla presenza del sindaco Luigi de Magistris e con la partecipazione di Renzo Arbore e di Enzo Gragnaniello era stata “scoperta” la targa commemorativa del cantautore, posta affianco a quella del padre Ernesto, sulla facciata del palazzo di via Cimarosa 25, dove c’è la sua casa-museo, e il 30 gennaio, quando il teatro San Carlo ha ospitato il concerto di Gino Paoli e Danilo Rea “Due come noi che... sentono Napoli”. Presentato dalla giornalista Valeria Aiello, conduttrice della serata, Missaglia, con la sua “KOMIKAMENTE LAB” Una “palestra” per i comici Carlo Missaglia durante il recital; a lato è con Coppeto e Marsiglia (Foto Marco Sommella) inseparabile chitarra, ha preso posto sul palcoscenico allestito nel cortile dell’ottocentesco museo di San Martino, per l’occasione, suggestivo teatro a cielo aperto gremito di pubblico al punto che, per motivi di sicurezza, è stato chiuso il portone di ingresso lasciando fuori tanti altri appassionati ed estimatori. Tra i presenti c’era il presidente del Tribunale di Salerno, Ettore Ferrara, la direttrice del Museo e della Certosa di San Martino Luisa Martorelli, il presidente della V Municipalità Vomero-Arenella Mario Coppeto, i musicisti Mimmo Di Francia e Rino Giglio, che scrisse per Murolo “Si vo Dio” e “Napule mò” e, naturalmente, Nando Coppeto. Nel parterre anche il cardiologo Francesco Pio Tartaglia. Qualche secondo per “accordare” e il cantante ha dato inizio a “Una notte napoletana per voci e chitarre” con la quale ha ripercorso, con rigoroso criterio cronologico, la carriera discografica di Murolo attraverso la lettura musicale di brani, scelti tra oltre seicento titoli. dell’artista. Ha esordito con “’A casciaforte”, che ha definito il “cascione” dal quale Murolo tirò fuori MUSICA più bell’inno all’amore, “Canzone bella” di Vincenzo Russo e di Eduardo Di Capua. È salito, quindi, sulla pedana l’ospite della serata, un grande del teatro e del cinema italiano, considerato, dai più, l’unico e l’ultimo interprete delle “Macchiette”, Vittorio Marsiglia, venuto da Roma per l’occasione. Accompagnandosi con la sua chitarra ha interpretato, tra gli applausi e le schiette risate del pubblico, “L’innammorato pazzo”, “I due gemelli”, “E allora” e, fuori programma,“Canto malinconico”, una canzone divertentissima di Gianni Mauro. Marsiglia ha colto l’occasione per CASTEL SANT’ELMO Film Festival con Arbore NAPOLI. Sarà Renzo Arbore il protagonista stasera, lunedì 1 ottobre, del “Napoli Film Festival”. A Castel Sant’Elmo, nell’ambito degli “Incontri Ravvicinati”, il regista e musicista incontrerà il pubblico in auditorium alle 21.30 e, in una conversazione con il giornalista Fabrizio Corallo, ripercorrerà le tappe della sua carriera, con particolare attenzione al film di culto “FF.SS. Cioè che mi hai portato a fare sopra a Posillipo se non mi vuoi più bene?” (Italia, 1983, 98’), pellicola divenuta ormai di culto, che sarà proiettata in auditorium alla fine dell’incontro. Ma la lunga giornata di cinema in auditorium comincerà già dalla mattina (alle 10.15) con la lezione di Ivan Cotroneo. Per il ciclo 2012 di “Parole di Cinema”, infatti, il regista e sceneggiatore terrà una lezione agli studenti universitari in auditorium al termine della visione del suo film “La Kryptonite nella Borsa”. Nel pomeriggio, alle 19, riprende la retrospettiva sul cinema di Francois Truffaaut con Jules e Jim (Francia, 1962, 110’). Lo sguardo al passato del “Napoli Film Festival” prosegue anche con il ciclo “A cinquant’anni da”, legato al concorso “FotoGrammi” e che celebra alcune pellicole che compiono 50 anni nel 2012. In auditorium si comincia alle 17 con “Il sorpasso” di Dino Risi (Italia, 1962, 106’), mentre alle 19 (in Sala 1) c’è “Anni Ruggenti” di Luigi Zampa (Italia, 1962, 110’). AD INGRESSO GRATUITO LA PRIMA PARTE DEL SECONDO ATTO DAL “DON GIOVANNI” Agosti, grande successo al Museo Archeologico di Massimo Lo Iacono NAPOLI. Merita senz’altro d’esse- NAPOLI. Mercoledì 10 presso il teatro Diana, a partire dalle ore 18, ci saranno i provini, per nuovi comici, per accedere al “Komikamente Lab” diretto da Michele Caputo (nella foto) grazie al quale quest'anno due dei comici che lo hanno frequentato fanno parte del cast della trasmissione “Zelig Off” su Italia Uno. Il laboratorio è una palestra dove aspiranti comici testano sketches inediti, un luogo all’interno del quale si ha la possibilità di provare idee, definire uno stile o un personaggio. I comici selezionati potranno esibirsi dinanzi al pubblico del teatro Diana nello spettacolo “Komikamente” in scena da mercoledì 24 ottobre. L’iscrizione ai laboratori avviene esclusivamente con un mail da inviare a [email protected]. tutto il patrimonio costituito dalla canzone napoletana, rimettendo in circolo quelle canzoni che, dopo la guerra, si stavano perdendo. La scrisse nel 1947, dopo essere rientrato dalla Spagna. Ha proseguito con “Dduje paravise” e “E spingule francese”, composte nello stesso periodo. Dopo avere declamato una poesia senza titolo, scritta da Massimo Murolo, il fratello di Roberto, Missaglia ha cantato il “periodo” di ispirazione caprese con “Me so mbriacato ‘e sole”, “’Nu quarto ‘e luna”, “’O Ciucciariello” e “Malatia”. Ha continuato con “Scalinatella”, “Fravula frà”, “I te vurria vasà”, “’Na voce na chitarra” e “Sophia”, dedicata alla Loren, cinque brani tratti dalla prima raccolta dell’artista vomerese “Roberto Murolo e la sua chitarra”. Missaglia, quindi, ha interpretato quattro brani con i quali Murolo intese dare omaggio ad altrettanti grandi della canzone e cioè “Era de maggio” di Salvatore Di Giacomo, “Napule è ‘na canzona” di E. A. Mario, “Te si scurdata ‘e Napule” di Ernesto Murolo, e “Sona chitarra” di Libero Bovio. Fuori “scaletta” il cantante-chitarrista ha interpretato quello che per lui è il ricordare che a novembre ritornerà a Napoli, al teatro Delle Palme, con la sua famosa sceneggiata “Isso, essa e ‘o malamente”, che quest’anno compie quarant’anni proprio quando lui ne compirà 70. A gennaio sarà, poi, al teatro Totò. Il microfono è ripassato a Missaglia che ha interpretato alcuni brani scritti da Murolo e ha presentato, poi, l’umorismo del maestro nella canzone napoletana, cantando “L’impiegato”” e “Pienzace buono Ciccillo mio. Ha proseguito con “’O carro de disoccupate”, un brano di Raffaele Viviani tratto dal lavoro teatrale “Festa di Piedigrotta” che il figlio del grande drammaturgo, Vittorio, diede a Murolo e una delle sue ultime incisioni “Mbriacame”. Su invito estemporaneo di Missaglia, tra gli applausi del pubblico, la canzone è stata replicata dall’autore Mimmo Di Francia. Simpatico siparietto di Mario Coppeto che, prima di consegnare a Missaglia e Marsiglia una medaglia ricordo della V Municipalità ha cantato, intonatissimo, qualche strofa di “Uocchie c’ arraggiunate”. Mimmo Di Francia, quindi, in rappresentanza della Fondazione, ha premiato i due artisti con una targa che rende loro merito del grande contributo che hanno dato e danno alla cultura e all’arte napoletana. La indimenticabile serata è terminata come “chiudeva” Roberto Murolo: cantanti e pubblico hanno intonato “’O surdato ‘nnammurato”, storico inno di battaglia delle imprese partenopee. re riconosciuto come straordinario il successo dello spettacolo pensato e curato da Giacomo Agosti al Museo Archeologico, in una delle sale che ospitano bronzi e marmi dalla villa dei Papiri di Ercolano. È stata eseguita molto bene, fondata su assoluta autonomia narrativa, la prima parte del secondo atto dal “Don Giovanni” di Mozart, con libretto di Da Ponte: al pianoforte, impeccabile nella funzionalità di accompagnatore dei cantanti Emanuele de Filippis, un po’ cembalo e mandolino e molto orchestra ovviamente, che ha fatto da filo conduttore della realizzazione con tempi molto ben scelti. La sua performance ha riscosso mirati e consapevoli applausi co- LA KERMESSE me si è visto nella passerella finale, che ha rimeritato di riconoscimenti intensissimi i cantanti belli e bravi, l’ideatore del lavoro Giacomo Agosti, molteplice ingegno teatrale, musicale, studioso e docente a Brera, e Michele Degan suo validissimo collaboratore. Prima di entrare nel merito del racconto dello spettacolo va segnalato che lo spettacolo ha avuto una replica in più, Domenica alle 13, dopo le due previste, sabato pomeriggio e domenica alle 12, seguite da foltissimo pubblico nella sala ed in quelle antistanti, colme di curiosi attenti, pure se affascinati anche dagli splendidi manufatti antichi, sempre dalla villa famosa. Efficacissimo il passa parola, eccezionale e vincente la presenza di pochi appassionati d’opera tra moltissimi stranieri e napo- letani ignari di lirica, conquistati così alla gioia dell’opera lirica, di Mozart, desiderosi di rinnovare l’ascolto, assistendo ad un paio di repliche, pronti a cercare in Internet “Don Giovanni”. Evviva: lo spettacolo era gratuito, ben venga questo se c’è tana risposta, soprattutto in una mattina con altri due affollatissimi concerti, l’uno per la “Scarlatti” a Palazzo Zevallos di Stigliano, l’altro alla chiesa della Comunità luterana, ospite un prestigioso coro di Dresda. I napoletani hanno risposto benissimo. Dunque, è stata eseguita da sola la prima parte del “Don Giovanni” di Mozart, quella aggiunta da Da Ponte al libretto del “Don Giovanni” di Bertati, fondamento del suo fortunatissimo ma non originale lavoro. Questa parte fu aggiunta per allungare il dramma, valorizzando le eccezionali capacità del protagonista creatore del ruolo, abile attore, felicissimo nei travestimenti. Di questa porzione dell’opera è celebre la serenata di don Giovanni, cantata autorevolmente certo più che con matura ed abbandonata sensualità da Alessio D’Aniello, gran bella voce, fraseggio scultoreo, piglio aristocratico nel cantare e recitare, con pienezza di mezzi per dominare la scena, anche in teatro. Efficace la trovata di farlo cantare quasi dialogando con i venerandi marmorei busti della sala. Questa, va puntualizzato, era assai più con geniale alle voci gravi e comunque maschili che a quella delle signore, più efficaci magnificamente, donna Elvira soprattutto fuori scena, o ascoltate dall’altra sala. Perno del racconto perché presente nella piece all’inizio ed al- la fine, quasi come gonzo amaramente burlato in un intermezzo di scuola napoletana, Leporello, cantato da Gianfranco Cappellutti, con voce tonda e possente, fraseggio accorto. Bravi proprio tutti i cantanti: Minni Diodati, che interpretava Zerlina, e Michele Antonetti Masetto, insolitamente simpatico in voce e gesto, Enrico Terrone elegante Ottavio, nel suo pur limitato intervento, che ha però l’espansione melodica più bella di tutto lo spettacolo, alla sua entrata, e con loro Mariangela Vitelli nell’ampio ruolo musicale di Donna Elvira ed Emerenziana Guido in quello più limitato di Donna Anna. Significativa nella produzione la cura della recitazione, del movimento degli interpreti anche vorticoso, ma sempre curatissimo e disinvolto e pertinente al racconto. OGGI LA PRESENTAZIONE DELLA SERIE “MODUGNO” INTERPRETATA DA BEPPE FIORELLO “Roma Fiction Fest”, in anteprima anche tanti cartoon di Giuseppe Fenderico ROMA. Pupi Avati (nella foto) gui- da la giuria del “Roma Fiction Fest”, al via ieri, per la sezione “Fiction Italiana Edita” 2012. Insieme al regista, a giudicare i prodotti di fiction commissionati o prodotti da o per la tv, realizzati da produzioni italiane o in coproduzione con l’Italia e già trasmessi dai principali broadcaster italiani, sono la giornalista Laura Delli Colli, il compositore e direttore artistico Alessio Vlad e la produttrice Grazia Volpi. La premiazione del concorso “Fiction Italiana Edita” si terrà venerdì. Oggi nello spazio dedicato alla fiction ita- liana appuntamento con Giuseppe Fiorello, che presenterà la fiction di prossima uscita “Modugno” che andrà in onda su Raiuno. Per la sezione dedicata alla fiction del passato, “RaiCordi. Ritratti di quattro grandi dello spettacolo”, sempre oggi l’incontro con Giorgio Albertazzi. In serata l’anteprima de “I Cesaroni 5” (in onda su Canale 5). Grande attesa per gli appuntamenti di oggi della Bbc Worldwide che presenterà i suoi prodotti di punta: “Ripper Street”, la serie che fa rivivere sul piccolo schermo Jack lo Squartatore, alla presenza del protagonista Matthew Macfadyen, e “Great Expectations”, una rivisitazione dell’omo- nimo romanzo di Charles Dickens per la regia di Brian Kirk, con Gillian Anderson, che riceverà anche il “Roma Fiction Fest Excellence Award”. Intanto ieri migliaia di bambini hanno invaso l’Auditorium Parco della Musica per la giornata “Kids & Teens”, la nuove sezione del “Roma Fiction Fest” che ieri, sotto lo sguardo felice di centinaia di piccoli fans, ha visto sfilare sul pink carpet dell’Auditorium Parco della Musica Capitan Kuk, Pocoyo, Geronimo Stilton, Pichaciu e Ben 10. Neanche la pioggia ha fermato la festa della fiction che ha dedicato al mondo dei più piccoli la sua prima giornata, tanto che per contenere e soddisfare il numeroso pubblico di giovanissimi è stata necessaria la doppia programmazione in tutte le sale. L’Auditorium Parco della Musica è stato preso nuovamente d’assalto, questa volta per l’attesissimo spettacolo delle sei fatine del Winx Club e la proiezione di un episodio di “Violetta”, la nuova serie Disney che conta già milioni di fans in tutto il mondo.