DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
PER LA SICUREZZA E LA SALUTE DEI LAVORATORI
SUI LUOGHI DI LAVORO
ISTITUTO COMPRENSIVO
DI SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA
ISERA - ROVERETO
Viale Vittoria, 43 38068 Rovereto (TN)
Aggiornamento: aprile 2010
DECRETO LEGISLATIVO n. 81 del 9 aprile 2008 e ss.mm.
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
SOMMARIO
1
INTRODUZIONE.............................................................................................. 4
1.1
PREMESSA ..................................................................................................................................... 4
1.2
CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI .................................................................................... 4
1.3
DATI GENERALI ............................................................................................................................. 8
1.4
ORGANIGRAMMA INTERNO AI FINI DELLA SICUREZZA .................................................................. 8
1.5
FIGURE INCARICATE DELL’ ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA
ANTINCENDIO E GESTIONE EMERGENZE RIPORTATE NELLA TABELLA SOTTOSTANTE. ............................ 9
1.6
DESCRIZIONE DELL’ ATTIVITÀ LAVORATIVA .............................................................................. 12
2
FORMAZIONE - INFORMAZIONE .................................................................. 13
2.1
Formazione di base ..................................................................................................................... 13
2.2
Formazione primo soccorso ........................................................................................................ 13
2.3
Formazione antincendio.............................................................................................................. 13
3
DEFINIZIONE AZIENDALE AI SENSI DEL D.M. 388/2003 ............................ 14
4
VALUTAZIONE DEI RISCHI - MANSIONI ...................................................... 15
4.1
DOCENTE ..................................................................................................................................... 16
4.2
DOCENTE DI EDUCAZIONE FISICA ................................................................................................ 18
4.3
DOCENTE DI EDUCAZIONE ARTISTICA E TECNICA........................................................................ 19
4.4
DOCENTE DI EDUCAZIONE SCIENTIFICA ...................................................................................... 21
4.5
EDUCATORE................................................................................................................................. 23
4.6
PERSONALE AMMINISTRATIVO ................................................................................................... 24
4.7
PERSONALE AUSILIARIO.............................................................................................................. 26
5
VALUTAZIONE DEI RISCHI – LUOGHI DI LAVORO...................................... 29
5.1
EDIFICIO SCUOLA PRIMARIA “F.LLI FILZI”............................................................................... 29
5.2
EDIFICIO SCUOLA PRIMARIA “D.CHIESA” DI ISERA ............................................................... 32
5.3
EDIFICIO SCUOLA SECONDARIA “A. DEGASPERI” ................................................................... 35
6
ALTRI RISCHI LEGATI AL LAVORO ............................................................. 38
7
TUTELA DELLA MATERNITÀ ....................................................................... 44
7.1
TUTELA DELLA SALUTE ............................................................................................................... 44
7.2
INTERDIZIONE ANTICIPATA.......................................................................................................... 45
8
MINORI E APPRENDISTI............................................................................... 46
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8.1
INQUADRAMENTO ........................................................................................................................ 46
8.2
LE VISITE SANITARIE DEI MINORI E DEGLI APPRENDISTI ............................................................. 46
8.3
VALUTAZIONE DEI RISCHI ........................................................................................................... 47
8.4
LISTA DELLE LAVORAZIONI INTERDETTE AI MINORI ................................................................... 47
9
RIEPILOGO PER MANSIONE – RISCHI SANITARI.......................................... 49
9.1
Collaboratore scolastico.............................................................................................................. 49
9.2
Addetto attività d’ ufficio............................................................................................................ 49
10
MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ANNO 2010 ............................... 49
11
FIRME .......................................................................................................... 50
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1 INTRODUZIONE
1.1 PREMESSA
La valutazione dei rischi, secondo l’ art. 28 del D.Lgs. 81/2008 e ss..mm., deve riguardare tutti i
rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori
esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i
contenuti dell’ accordo europeo dell’8 ottobre 2004 e quelli riguardanti le lavoratrici in stato di
gravidanza, secondo quanto previsto dal decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, nonché quelli
connessi alle differenze di genere, all’età, alla provenienza da altri Paesi e quelli connessi alla
specifica tipologia contrattuale attraverso cui viene resa la prestazione di lavoro.
Il documento di valutazione dei rischi deve contenere:
a) una relazione sulla valutazione di tutti i rischi per la sicurezza e la salute durante l’attività
lavorativa, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione stessa;
b) l’indicazione delle misure di prevenzione e di protezione attuate e dei dispositivi di protezione
individuali adottati;
c) il programma delle misure ritenute opportune per garantire il miglioramento nel tempo dei livelli
di sicurezza;
d) l’individuazione delle procedure per l’attuazione delle misure da realizzare, nonché dei ruoli
dell’organizzazione aziendale che vi debbono provvedere, a cui devono essere assegnati
unicamente soggetti in possesso di adeguate competenze e poteri;
e) l’indicazione del nominativo del responsabile del servizio di prevenzione e protezione, del
rappresentante dei lavoratori per la sicurezza o di quello territoriale e del medico competente che
ha partecipato alla valutazione del rischio;
f) l’individuazione delle mansioni che eventualmente espongono i lavoratori a rischi specifici che
richiedono una riconosciuta capacità professionale, specifica esperienza, adeguata formazione e
addestramento.
1.2 CRITERI PER LA VALUTAZIONE DEI RISCHI
Per ottenere la valutazione del rischio presente nei diversi ambienti di lavoro si deve
necessariamente passare attraverso l’ individuazione dei pericoli e delle situazioni pericolose, quindi
del danno che può realizzarsi a persone e cose e alla probabilità di accadimento secondo la
formula:
R=PXD
Dove :
R = entità del rischio
P = probabilità di accadimento del danno
D = entità del dann
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Nelle tabelle A e B sono descritte le scale semiquantitative del danno (D) e della probabilità (P) ed i
criteri per l’ attribuzione dei valori.
Tabella A : scala delle probabilità P
VALORE
LIVELLO
DEFINIZIONI/CRITERI
 Esiste una correlazione diretta tra l’ esposizione rilevata ed il
verificarsi del danno ipotizzato
4
Altamente
probabile
 Si sono già verificati danni per l’ esposizione rilevata in situazioni
operative simili
 Il verificarsi del danno conseguente all’ esposizione rilevata non
susciterebbe alcuno stupore
 La mancanza rilevata può provocare un danno anche se non in
modo automatico o diretto
3
Probabile
 È noto qualche episodio in cui alla mancanza ha fatto seguito il
danno
 Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe una moderata
sorpresa
 La mancanza rilevata può provocare un danno solo in circostanze
2
Poco
probabile
sfortunate di eventi
 Sono noti solo rarissimi episodi già verificatosi in situazioni analoghe
 Il verificarsi del danno ipotizzato susciterebbe grande sorpresa
 La mancanza rilevata può provocare un danno per la concomitanza
1
Improbabile
di più eventi poco probabili indipendenti
 Non sono noti episodi già verificatisi in situazioni analoghe
 Il verificarsi del danno susciterebbe incredulità
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Tabella B : scala dell’ entità del danno D
VALORE
LIVELLO
DEFINIZIONI/CRITERI
 Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti letali o di
4
Gravissimo
invalidità totale
 Esposizione cronica con effetti letali e/o totalmente invalidanti
 Infortunio o episodio di esposizione acuta con effetti di invalidità
3
parziale
Grave
 Esposizione cronica con effetti irreversibili e/o parzialmente
invalidanti
2
 Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità reversibile
Medio
 Esposizione cronica con effetti reversibili
 Infortunio o episodio di esposizione acuta con inabilità rapidamente
1
Lieve
reversibile
 Esposizione cronica con effetti rapidamente reversibili
Definiti il danno e la probabilità, il rischio viene automaticamente graduato mediante la formula già
riportata ed è raffigurabile nella seguente rappresentazione grafico – matriciale, dove in ascissa è
riportata l’ entità del danno e in ordinata la probabilità del suo verificarsi.
P
4
4
8
12
16
3
3
6
9
12
2
2
4
6
8
1
1
2
3
4
1
2
3
4
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D
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I rischi maggiori occuperanno in tale matrice le caselle in alto a destra, quelli minori le posizioni più
vicine all’ origine degli assi, con tutta la serie di posizioni intermedie facilmente individuabili. Una
tale rappresentazione costituisce di per sé un punto di partenza per la definizione delle priorità e
della programmazione temporale degli interventi di protezione e prevenzione da adottare. La
valutazione numerica del rischio permette di identificare una scala prioritaria degli interventi da
attuare:
IMMEDIATO
R>8
Azioni correttive indilazionabili
URGENTE
4<R<8
Azioni correttive necessarie da
programmare con urgenza
ISTANTANEO
NEL MINOR TEMPO
POSSIBILE
BREVE – MEDIO TERMINE
2<R<3
Azioni correttive e/o migliorative da
DA 1 A 3 MESI
programmare nel breve-medio termine
MIGLIORIA A LUNGO TERMINE
R=1
Azioni migliorative da valutare in fase di
DA 3 MESI A 1 ANNO
programmazione
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1.3 DATI GENERALI
ISTITUTO COMPRENSIVO
ISTITUTO COMPRENSIVO DI
SCUOLA PRIMARIA E SECONDARIA ISERA - ROVERETO
INDIRIZZO SEGRETERIA
VIALE VITTORIA, 43 38068 ROVERETO (TN)
ELENCO SEDI:
SCUOLA PRIMARIA “F.LLI FILZI”
SCUOLA PRIMARIA “D.CHIESA” DI ISERA
SCUOLA SECONDARIA “A. DEGASPERI”
1.4 ORGANIGRAMMA INTERNO AI FINI DELLA SICUREZZA
INCARICO
MANSIONE (D.Lgs
81/2008)
IDENTIFICATIVO
DIRIGENTE SCOLASTICO
DATORE DI LAVORO
SANTOLI GIUSEPPE
RESPONSABILE PLESSO,
INSEGNANTE EDUCAZIONE FISICA,
TECNICO DI LABORATORIO
PREPOSTO
MALAGOLI MARTA, MATTEI
DIEGO, CENCHER STEFANO
ADDETTI S.P.P.
A.S.P.P.
PRIMARIA ISERA :
GIACOMOLLI MARIA LUISA
PRIMARIA FILZI :
AZZOLINI MARIA, BAIS GIANNI,
PASQUALI YURI
SECONDARIA DEGASPERI :
TRAINOTTI LINO, TATALO
MAURIZIO, PLOTEGHER CLAUDIO
RESP. SERV. PREV. PROT.
R.S.P.P.
TARTAROTTI MASSIMO
MEDICO COMPETENTE
M.C.
IN FASE DI NOMINA
RAPPR. LAVORATORI
R.L.S.
PEDROTTI STEFANO
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1.5
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FIGURE INCARICATE DELL’ ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA
ANTINCENDIO E GESTIONE EMERGENZE RIPORTATE NELLA TABELLA SOTTOSTANTE.
SCUOLA PRIMARIA “FILZI”
AZZOLINI MARIA
BAIS GIANNI
ADDETTI ALL’ EMERGENZA EMANAZIONE ORIDINE DI
EVACUAZIONE
AZZOLINI MARIA
BAIS GIANNI
DIFFUSIONE ORDINE DI EVACUAZIONE
AZZOLINI MARIA
PASQUALI YURI
SCIBILIA ANTONINA
CONTROLLO OPERAZIONI DI EVACUAZIONE PIANO TERRA
BAIS GIANNI
BORZ BRUNA
SCIBILIA ANTONINA
CONTROLLO OPERAZIONI DI EVACUAZIONE PRIMO PIANO
AZZOLINI MARIA
BAIS GIANNI
BORZ BRUNA
CHIAMATE DI SOCCORSO
PASQUALI YURI
SCIBILIA ANTONINA
INTERRUZIONE EROGAZIONE GAS
PASQUALI YURI
BORZ BRUNA
SCIBILIA ANTONINA
INTERRUZIONE EROGAZIONE ENERGIA ELETTRICA
PASQUALI YURI
BORZ BRUNA
SCIBILIA ANTONINA
INTERRUZZIONE EROGAZIONE ACQUA (SOLO IN CASO DI
TERREMOTO E CROLLI)
PASQUALI YURI
BORZ BRUNA
SCIBILIA ANTONINA
AZZOLINI MARIA
AZZOLINI MARIA
BAIS GIANNI
APERTURA CANCELLI NEI PIAZZALI IN CASO DI EMERGENZA
RACCOLTA, CONTROLLO E VERIFICA MODULI DI
EVACUAZIONE
PASQUALI YURI
BAIS GIANNI
ADDETTI ALLE MANOVRE DI ABBASSAMENTO ASCENSORI
BETTA MARIA PIA
BAIS MARIA
BENEDETTI DANIELA
AMPLATZ DANIELA
ADDETTI PRIMO SOCCORSO
AZZOLINI MARIA
BAIS GIANNI
AMPLATZ DANIELA
REFERENTE DELLE SQUADRE DI SOCCORSO ESTERNE
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SCUOLA PRIMARIA DI ISERA “D. CHIESA”
GIACOMOLLI MARIA LUISA
AZZOLINI FLAVIA
ADDETTI ALL’ EMERGENZA EMANAZIONE ORIDINE DI
EVACUAZIONE
GIACOMOLLI MARIA LUISA
BETTINI ELISABETTA
PEDROTTI MORENA
DIFFUSIONE ORDINE DI EVACUAZIONE
GIACOMOLLI MARIA LUISA
BETTINI ELISABETTA
CONTROLLO OPERAZIONI DI EVACUAZIONE PIANO
RIALZATO
GIACOMOLLI MARIA LUISA
AZZOLINI FLAVIA
CONTROLLO OPERAZIONI DI EVACUAZIONE PIANO PRIMO
BETTINI ELISABETTA
FOLADORI FRANCA
MATTEI NICOLETTA
SPAGNOLLI ADRIANA
CHIAMATE DI SOCCORSO
FOLADORI FRANCA
MATTEI NICOLETTA
SPAGNOLLI ADRIANA
INTERRUZIONE EROGAZIONE GAS
FOLADORI FRANCA
MATTEI NICOLETTA
SPAGNOLLI ADRIANA
INTERRUZIONE EROGAZIONE ENERGIA ELETTRICA
FOLADORI FRANCA
MATTEI NICOLETTA
SPAGNOLLI ADRIANA
INTERRUZZIONE EROGAZIONE ACQUA (SOLO IN CASO DI
TERREMOTO E CROLLI)
FOLADORI FRANCA
MATTEI NICOLETTA
SPAGNOLLI ADRIANA
APERTURA CANCELLI NEI PIAZZALI IN CASO DI EMERGENZA
PROSSER MARIELLA
PERAZZA LEDA
GIACOMOLLI MARIA LUISA
AZZOLINI FLAVIA
MARANER ALESSIA
RACCOLTA, CONTROLLO E VERIFICA MODULI DI
EVACUAZIONE
FOLADORI FRANCA
MATTEI NICOLETTA
SPAGNOLLI ADRIANA
ADDETTI ALLE MANOVRE DI ABBASSAMENTO ASCENSORI
GIULIANI MARIA TERESA
FOLADORI FRANCA
MATTEI NICOLETTA
SPAGNOLLI ADRIANA
SPAGNOLLI ADRIANA
ADDETTI PRIMO SOCCORSO
GIACOMOLLI MARIA LUISA
BETTINI ELISABETTA
PEDROTTI MORENA
REFERENTE DELLE SQUADRE DI SOCCORSO ESTERNE
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SCUOLA SECONDARIA DI PRIMO GRADO “DEGASPERI”
TRAINOTTI LINO
PEDROTTI STEFANO
NASCIVERA ALESSANDRA
ADDETTI ALL’ EMERGENZA EMANAZIONE ORIDINE DI
EVACUAZIONE
TRAINOTTI LINO
PEDROTTI STEFANO
NASCIVERA ALESSANDRA
DIFFUSIONE ORDINE DI EVACUAZIONE
MALAGOLI MARTA
MATTEI DIEGO
CONTROLLO OPERAZIONI DI EVACUAZIONE PIANO
SEMINTERRATO
PLOTEGHER CLAUDIO
NASCIVERA ALESSANDRA
CONTROLLO OPERAZIONI DI EVACUAZIONE PIANO
RIALZATO
TATALO MAURIZIO
TRAINOTTI LINO
CONTROLLO OPERAZIONI DI EVACUAZIONE PIANO PRIMO
BRACCINI CARLA
CATALDO AURORA
CONTROLLO OPERAZIONI DI EVACUAZIONE PIANO
SECONDO
CARLINO LETTERIA
GRAZIADEI ROSARIA
NASCIVERA ALESSANDRA
CHIAMATE DI SOCCORSO
PEDROTTI STEFANO
CARLINO LETTERIA
TATALO MAURIZIO
INTERRUZIONE EROGAZIONE GAS
PEDROTTI STEFANO
CARLINO LETTERIA
TATALO MAURIZIO
INTERRUZIONE EROGAZIONE ENERGIA ELETTRICA
PEDROTTI STEFANO
CARLINO LETTERIA
TATALO MAURIZIO
INTERRUZZIONE EROGAZIONE ACQUA (SOLO IN CASO DI
TERREMOTO E CROLLI)
PEDROTTI STEFANO
CARLINO LETTERIA
SIMULA MARIA LUCIA
CORRADI RITA
APERTURA CANCELLI NEI PIAZZALI IN CASO DI EMERGENZA
NASCIVERA ALESSANDRA
TATALO MAURIZIO
TRAINOTTI LINO
PLOTEGHER CLAUDIO
RACCOLTA, CONTROLLO E VERIFICA MODULI DI
EVACUAZIONE
PEDROTTI STEFANO
PLOTEGHER CLAUDIO
TATALO MAURIZIO
ADDETTI ALLE MANOVRE DI ABBASSAMENTO ASCENSORI
PLOTEGHER CLAUDIO
CARLINO LETTERIA
TRAINOTTI LINO
MALAGOLI MARTA
MATTEI DIEGO
ADDETTI PRIMO SOCCORSO
NASCIVERA ALESSANDRA
TATALO MAURIZIO
TRAINOTTI LINO
PEDROTTI STEFANO
REFERENTE DELLE SQUADRE DI SOCCORSO ESTERNE
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1.6 DESCRIZIONE DELL’ ATTIVITÀ LAVORATIVA
La principale attività svolta è ovviamente l'insegnamento e/o intrattenimento, ed è dunque svolta
nelle aule ed eventualmente nei laboratori. Fanno da corollario a questa attività principale le
attività sussidiarie con caratteristiche e rischi propri, quali:
 Mensa: è presente all’ interno delle tre scuole dell’ istituto scolastico. Lo svolgimento di questo
servizio comporta la presenza di una cucina all’interno dell’Istituto e l’ attività di preparazione e
distribuzione dei pasti agli studenti è affidata a ditta esterna;
 L'attività ginnica: viene svolta nella palestra e durante la stagione calda nei giardini di proprietà
dell’istituto, questo tipo di attività è seguita da docenti che hanno una formazione specifica;
 L'attività di laboratorio: viene svolta in locali adeguatamente attrezzati per le attività da
svolgere. I laboratori presenti all’ interno dell’ Istituto sono: laboratorio di artistica, laboratorio di
scienze, laboratorio di informatica, laboratorio di tecnica e laboratorio di cucina;
 La pulizia dei locali: tale attività viene svolta dai collaboratori scolastici (bidelli). Le pulizie
vengono svolte in tutti i locali dell’istituto generalmente al termine delle attività didattiche.;
 l’attività di tipo amministrativo: è quella svolta dalla direzione e presso la segreteria
dell’istituto, e comporta l’uso di videoterminali.
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2 FORMAZIONE - INFORMAZIONE
2.1 Formazione di base
E’ stato effettuato un corso di formazione sul D.Lgs.626/94 in data 17/11/2007 per i collaboratori
scolastici sui seguenti argomenti:


presentazione del D.Lgs. 626/94 nel suo articolato, presentazione delle diverse figure con
compiti e responsabilità;
Rischio chimico, movimentazione manuale dei carichi
È stato effettuato in data 11/03/2010 un corso di formazione per il personale docente sul D.Lgs.
81/2008 per una durata di 2 ore.
2.2 Formazione primo soccorso
È stato effettuato un corso di primo soccorso per una durata di 12 ore nei mesi di novembre e
dicembre 2008 da parte dell’ Associazione Professionisti della Sanità
2.3 Formazione antincendio
È stato effettuato un corso di antincendio ed evacuazione per una durata di 8 ore nei mesi di
maggio e giugno 2008 da parte del geom. Carmelo Ferrari (Vigili del Fuoco di Mori).
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3 DEFINIZIONE AZIENDALE AI SENSI DEL D.M. 388/2003
Sulla base di quanto riportato sul decreto citato ogni azienda deve effettuare la valutazione della
propria classificazione, sulla base dei criteri indicati all’art. 1 dello stesso decreto. L’ Istituto
Comprensivo di Avio ricade nel Gruppo B
Classificazione
Gruppo A
Adempimenti
 Obbligo di dichiarazione
o notifica ex D.Lgs.
334/99
 Centrali termoelettriche,
impianti e laboratori
nucleari ex D.Lgs.
230/95
 Attività estrattive e
minerarie ex D.Lgs.
624/96
 Lavori in sotterraneo
DPR 320/96
 Fabbricazione di
esplosivi
 Indice INAIL di
inabilità permanente >4
 Agricoltura con + di 5
dipendenti
Gruppo B

Aziende o unità
produttive con
più di tre
lavoratori che
non rientrano nel
gruppo A
Gruppo C

Aziende o unità
produttive con
meno di tre
lavoratori che
non rientrano nel
gruppo A
Comunicazione a
ASL della
categoria di
appartenenza
Cassetta di Pronto
Soccorso
Pacchetto di
Medicazione
Mezzo di
comunicazione
con il servizio di
emergenza SSN
(118)
Garantire raccordo
tra PS interno e
servizio
emergenza
SSN(118)
Luoghi isolati:
fornire pacchetto
di PS e mezzo di
comunicazione
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Corso di
formazione per
designati PS
4 VALUTAZIONE DEI RISCHI - MANSIONI
L’ art. 2 del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 definisce “lavoratore” la persona che, indipendentemente
dalla tipologia contrattuale, svolge un’ attività lavorativa nell’ ambito dell’ organizzazione di un
datore di lavoro pubblico o privato, con o senza retribuzione, anche al solo fine di apprendere un
mestiere, un’ arte o una professione, esclusi gli addetti ai servizi domestici e famigliari.
Al lavoratore così definito è equiparato l’ allievo degli istituti di istruzione ed universitari e il
partecipante ai corsi di formazione professionale nei quali si faccia uso di laboratori,
attrezzature di lavoro in genere, agenti chimici, fisici e biologici, ivi comprese le
apparecchiature fornite di videoterminale, limitatamente ai periodi in cui l’ allievo sia
effettivamente applicato alle strumentazioni o ai laboratori in questione.
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4.1 DOCENTE
SICUREZZA DEL LAVORO
Pericoli legati a
Rischi
Interventi di prevenzione
R=PxD
 Prevedere la regolare pulizia della
 Vie di circolazione,
pavimenti,
passaggi
 Rischio di
scivolamento dovuto
a presenza di tracce
accidentali di liquidi
pavimentazione dei locali e l’immediata
bonifica di sostanze spante a terra.
 Prevedere per gli addetti il rispetto delle
normali regole di prudenza che
evidenziano la necessità di non correre
o di attuare comportamenti pericolosi.
1=1x1
 Elettrocuzione,
 Utilizzo di
attrezzature da
lavoro
(fotocopiatrici,
videoterminali,
relative
periferiche)
 Utilizzo di
attrezzature da
lavoro (puntatrici,
taglierino)
specie nel caso di
contatti indiretti con
parti divenute in
tensione a seguito di
un guasto
d’isolamento
 Manutenzione programmata della
macchina, con particolare riguardo alla
componentistica elettrica
3=1X3
 Prevedere la formazione e
 Rischi per la
sicurezza determinati
dall’uso improprio
delle attrezzature o
da rotture improvvise
 Ferite lacere o
contusioni, specie
agli arti superiori
l’informazione specifica dei lavoratori,
con particolare riferimento ai rischi
connessi all’operatività ed alle
conseguenti misure di prevenzione e
protezione. Vige l’obbligo per i lavoratori
di segnalare immediatamente al
2=1X2
preposto eventuali malfunzionamenti o
rotture della macchina, nonché
accidentali danneggiamenti ai dispositivi
di protezione esistenti. Il S.P.P. prevede
la manutenzione e la verifica
programmata dell’attrezzatura
 Da parte dei lavoratori è prevista
l’attuazione delle disposizioni contenute
nella specifica procedura di sicurezza
2=1X2
 Rischio di tagli,
 Non conservare gli oggetti all’interno
punture o ferite in
delle tasche degli indumenti;
oggetti (forbici,
genere, in particolare
1=1x1
 Ricordare che la carta in molti casi
cutter, carta)
alle mani ed agli arti
risulta tagliente lungo i bordi.
superiori.
 Divieto di arrampicarsi sulle scaffalature
per raggiungere i ripiani più alti.
 Rischio di cedimenti
2=1X2
 Divieto di depositare materiale sulla
strutturali delle
sommità delle strutture.
scaffalature
 Attività di
 Stoccaggio dei materiali più pesanti sui
immagazzinament
ripiani più bassi delle scaffalature.
o e deposito
 Obbligo per l’operatore di segnalare
eventuali danneggiamenti causati alle
 Caduta dei materiali
scaffalature o agli armadi, per evitare la 2 = 1 X 2
prelevati o depositati
possibilità di improvvisi cedimenti con
conseguente caduta dei carichi.
 Manipolazione di
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 Durante le operazioni di
 Rischio di
ribaltamento delle
scaffalature
 Lesioni varie dovute
 Uso scale portatili
a cadute da
postazioni in
elevazione
movimentazione dei carichi in genere,
l’operatore dovrà accertarsi visivamente
che, nei pressi, non sostino persone che
potrebbero essere investite in caso di
3=1X3
caduta accidentale del materiale.
 Ancorare a muro gli scaffali snelli con
rapporto base: altezza pari o superiore
1:6
 Utilizzare solo scale portatili a norma
(conformi alla norma tecnica UNI EN
131) in buono stato, controllare
periodicamente la stabilità della scala e
l’ integrità dei sistemici sicurezza;
 Usare le scale a ventaglio sempre
aperte e mai chiuse a appoggiate al
muro;
 Non appoggiare la scala su
pavimentazione viscida e scivolosa;
3=1X3
 Non passare direttamente da una
posizione in elevazione ad un’ altra (ad
es. dalla scala al davanzale)
 In posizioni sopraelevate evitare di
tenere la testa riversa indietro per lungo
tempo;
 Tenere sempre i piedi bene appoggiati
sui pioli senza sporgersi dalla scala
 Usare calzature chiuse e solidali al
piede
 Trasferte per
funzioni
amministrative,
trasferte tra sede
staccata e sede
principale
 Lesioni varie per
spostamenti con
mezzi di trasporto;
 Utilizzare mezzi di trasporto idonei e
regolarmente manutenzionati
8=2x4
SALUTE DEL LAVORO
Pericoli legati a
 Carico di lavoro
mentale –
responsabilità
 Natura stessa del
lavoro
Rischi
 Disturbi da stress
lavoro – correlato
Interventi di prevenzione
 Favorire il lavoro di equipe
 Formazione periodica
 Mantenere i necessari contatti con gli
R=PxD
4=2X2
esperti dei corrispondenti servizi
 Disturbi da sforzo
vocale (ad es.
laringite cronica)
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 Favorire il lavoro in piccoli gruppi
3=1X3
pag. 17/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
4.2 DOCENTE DI EDUCAZIONE FISICA
SICUREZZA DEL LAVORO
Pericoli legati a
Rischi
 Lesioni varie dovute
 Presenza di
attrezzature
ginniche
 Vie di circolazione,
pavimenti,
passaggi
a inciampo, urti,
impigliamento,
cadute;
 Lesioni varie dovute
a caduta dall’ alto di
attrezzature
 Rischio di
scivolamento dovuto
a presenza di tracce
accidentali di liquidi
Interventi di prevenzione
 Dopo l’ utilizzo depositare in maniera
ordinata le attrezzature negli appositi
armadi/depositi;
mantenere in ordine i depositi;
 Effettuare regolarmente la
manutenzione delle attrezzature
 Verificare le condizioni di stabilità di
tutte le attrezzature a servizio della
palestra, in palestra quadri svedesi,
pertiche, canestri, sostegni per reti da
pallavolo, attrezzature mobili su ruote o
con base di appoggio non ancorabile
alla pavimentazione o alla muratura.
Dette condizioni di stabilità dovranno
essere accertate tramite analisi
specifiche e accurate al fine di
determinare lo stato di affidabilità e la
garanzia dei requisiti di sicurezza nell’
ambito dell’ utilizzo delle attrezzature
stesse,
 Nell’ immediato dovrà essere interdetto
l’ utilizzo delle attrezzature di vecchia
data e prive di documentazione che ne
attesti le caratteristiche di stabilità a
riposo e sotto sforzo.
 Prevedere la regolare pulizia della
pavimentazione dei locali e l’immediata
bonifica di sostanze spante a terra.
 Prevedere per gli addetti il rispetto delle
normali regole di prudenza che
evidenziano la necessità di non correre
o di attuare comportamenti pericolosi.
R=PxD
2=1X2
1=1x1
SALUTE DEL LAVORO
Pericoli legati a
Rischi
 Posture incongrue
 Movimentazione e  Disturbi dorso -
sollevamento
attrezzature
 Riverberazione
delle pareti dei
locali
lombari
 Danni all’ apparato
uditivo
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
Interventi di prevenzione
R=PxD
 Eseguire autointerventi di correzione per
l’ assunzione di posture
ergonomicamente corrette;
 Osservare le procedure per la
movimentazione dei carichi
 Eventuale in sonorizzazione della
palestra;
 Sottoporre a controllo sanitario il
personale che presenti un’ esposizione
giornaliera > 85 dB (A)
4=2X2
3=1X3
pag. 18/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
4.3 DOCENTE DI EDUCAZIONE ARTISTICA E TECNICA
SICUREZZA DEL LAVORO
Pericoli legati a
Rischi
Interventi di prevenzione
R=PxD
 Prevedere la regolare pulizia della
 Vie di circolazione,
pavimenti,
passaggi
 Uso di prodotti
infiammabili
 Uso di prodotti
irritanti, nocivi o
tossici
 Utilizzo di utensili
manuali
pavimentazione dei locali e l’immediata
bonifica di sostanze spante a terra.
scivolamento dovuto
 Prevedere per gli addetti il rispetto delle 1 = 1 x 1
a presenza di tracce
normali regole di prudenza che
accidentali di liquidi
evidenziano la necessità di non correre
o di attuare comportamenti pericolosi.
 Stoccare i prodotti infiammabili in
appositi armadi metallici dotati di bacino
 Lesioni varie causate
di contenimento (possono essere
da principio di
3=1X3
considerati bacini di contenimento
incendio
anche le vaschette in plastica o in
metallo)
 Utilizzare idonei dispositivi di protezione
individuale;
 Seguire correttamente le modalità d’
 Irritazione delle vie
uso e stoccaggio descritte sul prodotto
respiratorie, irritazioni stesso;
2=1X2
cutanee
 Richiedere al fornitore le schede
tecniche di sicurezza dei prodotti
 Aerare frequentemente il locale durante
l’ utilizzo di sostanze volatili
 Rischio di
 Lesioni varie
(contusioni, ferite,
tagli, abrasioni, etc)
 Utilizzare utensili in buono stato;
 Dopo l’ uso depositare gli utensili nella
2=1X2
propria custodia;
 Usare apparecchiature elettriche a
 Folgorazioni, ustioni
 Lesioni varie causate
 Uso di
apparecchiature
elettriche
da un principio di
incendio
 Contusioni dovute a
inciampo in cavi
elettrici
 Lesioni varie
 Uso di macchinari
in genere
(contatto accidentale
con organi in
movimento,
proiezione schegge,
abrasioni, etc)
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
norma e garantire una buona
manutenzione;
 Rispettare le indicazioni contenute nel
manuale d’ uso;
3=1X3
 Verificare periodicamente le
connessioni elettriche delle
apparecchiature e delle prolunghe
 Segregare i cavi volanti
 Rispettare le indicazioni contenute nel
manuale d’ uso;
 Consentire l’ utilizzo dei macchinari
esclusivamente a persone autorizzate e
addestrate;
 Verificare l’ efficienza e la rispondenza
alle norme di sicurezza di macchine,
attrezzature , utensili e apparecchi in
3=1X3
genere, prima del loro inserimento in
aule di artistica e tecnica;
 Per i macchinari e le apparecchiature di
nuovo acquisto, controllare la presenza
della marcatura CE, apposta sulla
macchina stessa. Con il macchinario
deve essere fornita la documentazione
pag. 19/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
d’ obbligo (certificato di marcatura CE e
manuale d’ uso);
 Garantire una regolare manutenzione
(secondo le indicazione del fornitore)
con particolare riferimento ai dispositivi
di sicurezza
 Utilizzare i dispositivi di protezione
individuale dove richiesto;
 Mantenere il buono stato della
segnaletica di divieto, avvertimento e
prescrizione nelle aule di esercitazione,
su apparecchi e strumenti;
 Deve essere fatto obbligo di segnalare
eventuali guasti e anomalie
 Elaborare e rispettare procedure scritte
di lavoro in sicurezza;
 Utilizzare i dispositivi di protezione
 Uso di apparecchi
individuale dove richiesto;
 Ustioni, lesioni varie
2=1X2
riscaldanti
 Garantire un periodico controllo e
manutenzione degli attrezzi;
 Evitare la vicinanza di oggetti
infiammabili e combustibili
 Seguire le indicazioni riportate nel
manuale d’ uso;
 Utilizzare il forno in piano, in ambiente
asciutto e ben aerato;
 Assicurare una buona ventilazione (con
finestra o un’ apposita aerazione);
 Non sistemare il forno su moquette o
pavimento in legno (o su materiali
combustibili tipo banchi);
 Utilizzo di forni per  Inalazione fumi nocivi  Evitare la vicinanza di qualsiasi oggetto
2=1X2
ceramica
infiammabile e combustibile nel raggio
 Ustioni
di almeno 1 metro;
 Assicurarsi che, durante la cottura il
forno non sia accessibile agli alunni o
altre persone inesperte;
 Utilizzare i dispositivi di protezione
individuale dove richiesto;
 Effettuare la manutenzione periodica
del forno seguendo le indicazioni
presenti nel libretto d’ uso
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Utilizzo prodotti irritanti, tossici e nocivi: guanti monouso in gomma, mascherina
Utilizzo forno per ceramica e apparecchi riscaldanti: guanti resistenti al calore
Utilizzo attrezzi ove sussista il rischio di taglio: guanti antitaglio
Utilizzo macchinari: guanti, occhiali di protezione
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
pag. 20/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
4.4 DOCENTE DI EDUCAZIONE SCIENTIFICA
SICUREZZA DEL LAVORO
Pericoli legati a
 Uso di
apparecchiature
elettriche
 Uso di macchinari
in genere
 Utilizzo di prodotti
chimici
Interventi di prevenzione
 Usare apparecchiature elettriche a
norma e garantirne una buona
 Folgorazioni, ustioni
manutenzione;
 Lesioni varie causate
 Rispettare le indicazioni nel manuale d’
da un principio di
uso;
incendio
 Verificare periodicamente le
 Contusioni dovute a
connessioni elettriche delle
inciampo
apparecchiature e delle prolunghe
 Segregare i cavi volanti
 Rispettare le indicazioni contenute nel
manuale d’ uso;
 Consentire l’ utilizzo dei macchinari
esclusivamente a persone autorizzate e
addestrate;
 Verificare l’ efficienza e la rispondenza
alle norme di sicurezza di macchine,
attrezzature , utensili e apparecchi in
genere, prima del loro inserimento in
aule di artistica e tecnica;
 Per i macchinari e le apparecchiature di
nuovo acquisto, controllare la presenza
della marcatura CE, apposta sulla
macchina stessa. Con il macchinario
deve essere fornita la documentazione
 Lesioni varie
d’ obbligo (certificato di marcatura CE e
manuale d’ uso);
 Garantire una regolare manutenzione
(secondo le indicazione del fornitore)
con particolare riferimento ai dispositivi
di sicurezza
 Utilizzare i dispositivi di protezione
individuale dove richiesto;
 Mantenere il buono stato della
segnaletica di divieto, avvertimento e
prescrizione nelle aule di esercitazione,
su apparecchi e strumenti;
 Deve essere fatto obbligo di segnalare
eventuali guasti e anomalie
 Utilizzare i dispositivi di protezione
individuale
 Acquisire/aggiornare le schede tecniche
 Ustioni chimiche,
di sicurezza dei prodotti chimici
irritazioni
 Predisporre sistemi di contenimento per
 Irritazione delle vie
evitare spargimenti in caso di rotture e
respiratorie,
versamenti accidentali
avvelenamento
 Verificare il buono stato dell’ etichetta di
 Irritazione dell’
prodotti chimici e della segnaletica di
apparato digerente
pericolo collocata sugli armadi
 Ventilare adeguatamente i locali
 Garantire la manutenzione periodica
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
Rischi
R=PxD
3=1X3
3=1X3
3=1X3
pag. 21/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
degli impianti di aspirazione
 Dare divieto di pipettamento a bocca
 Consentire agli allievi solo l’ uso di
sostanze diluite
 Controllare il corretto stoccaggio dei
 Presenza o uso
contemporaneo di  Lesioni, irritazioni
sostanze
dovute a schizzo
incompatibili
 Uso della vetreria
 Tagli o abrasioni
prodotti chimici (ad es. devono essere
stoccati separatamente acidi e basi
forti)
 Seguire le istruzioni sulle modalità di
utilizzo di sostanze, attrezzature ed
impianti
 Informare sui rischi, fornire istruzioni
agli allievi perchè eseguano le
esercitazioni in sicurezza
 Ispezionare periodicamente la vetreria
ed eliminare quella sbeccata e incrinata
 Stabilire e osservare procedure di
lavoro (ad es. avvolgere i vetri rotti nella
carta prima di buttarli)
2=1X2
2=1X2
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Utilizzo prodotti chimici: guanti antiacido e occhiali
Utilizzo apparecchi riscaldanti: guanti resistenti al calore
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
pag. 22/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
4.5 EDUCATORE
SICUREZZA DEL LAVORO
Pericoli legati a
 Aggressività dell’
alunno
Rischi
Interventi di prevenzione
 Seguire le indicazioni del personale
 Lesioni varie
esperto in relazione al caso trattato
R=PxD
4=2X2
SALUTE DEL LAVORO
Pericoli legati a
Rischi
Interventi di prevenzione
R=PxD
 Non sollevare da soli carichi pesanti
 Lombalgia acuta,
 Sollevamento e
trasporto alunno
disabile o ausili
 Posture fisse o
incongrue
 Carico di lavoro
mentale –
responsabilità
ernia discale, etc.
dovute a
movimentazione
manuale dei carichi
 Disturbi dorso-
lombari
 Disturbi da stress
lavoro – correlato
(max 25 Kg per gli uomini e 15 Kg per le
donne)
 Osservare per procedure per la
4=2X2
movimentazione manuale dei carichi
 Formazione specifica
 Seguire eventuali prescrizioni del
medico competente
 Eseguire autointerventi di correzione
per l’ assunzione di posture
2=1X2
ergonomicamente corrette
 Favorire il lavoro di equipe
 Formazione periodica
4=2X2
 Mantenere i necessari contatti con gli
esperti dei corrispondenti servizi
 Assistenza
igienica dell’
alunno disabile
 Rischio biologico
 Utilizzare idonei dpi
2=1X2
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Assistenza igienica alunni: grembiule idrorepellente, guanti monouso in gomma
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
pag. 23/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
4.6 PERSONALE AMMINISTRATIVO
SICUREZZA DEL LAVORO
Pericoli legati a
 Vie di circolazione,
pavimenti,
passaggi
Rischi
 Rischio di
scivolamento dovuto
a presenza di tracce
accidentali di liquidi
Interventi di prevenzione
 Prevedere la regolare pulizia della
pavimentazione dei locali e l’immediata
bonifica di sostanze spante a terra.
R=PxD
 Prevedere per gli addetti il rispetto delle
1=1x1
normali regole di prudenza che
evidenziano la necessità di non correre
o di attuare comportamenti pericolosi.
 Elettrocuzione,
 Utilizzo di
attrezzature da
lavoro
(fotocopiatrici,
videoterminali,
relative
periferiche)
 Utilizzo di
attrezzature da
lavoro (puntatrici,
taglierino)
specie nel caso di
contatti indiretti con
parti divenute in
tensione a seguito di
un guasto
d’isolamento
 Manutenzione programmata della
macchina, con particolare riguardo alla
componentistica elettrica
3=1X3
 Prevedere la formazione e
 Rischi per la
sicurezza determinati
dall’uso improprio
delle attrezzature o
da rotture improvvise
 Ferite lacere o
contusioni, specie
agli arti superiori
l’informazione specifica dei lavoratori,
con particolare riferimento ai rischi
connessi all’operatività ed alle
conseguenti misure di prevenzione e
protezione. Vige l’obbligo per i lavoratori
di segnalare immediatamente al
preposto eventuali malfunzionamenti o
rotture della macchina, nonché
accidentali danneggiamenti ai dispositivi
di protezione esistenti. Il S.P.P. prevede
la manutenzione e la verifica
programmata dell’attrezzatura
2=1X2
 Da parte dei lavoratori è prevista
l’attuazione delle disposizioni contenute
nella specifica procedura di sicurezza
2=1X2
 Rischio di tagli,
 Non conservare gli oggetti all’interno
punture o ferite in
delle tasche degli indumenti;
genere, in particolare
oggetti (forbici,
 Ricordare che la carta in molti casi
alle mani ed agli arti
cutter, carta)
risulta tagliente lungo i bordi.
superiori.
 Divieto di arrampicarsi sulle scaffalature
per raggiungere i ripiani più alti.
 Rischio di cedimenti
 Divieto di depositare materiale sulla
strutturali delle
sommità delle strutture.
scaffalature
 Attività di
 Stoccaggio dei materiali più pesanti sui
immagazzinament
ripiani più bassi delle scaffalature.
o e deposito
 Obbligo per l’operatore di segnalare
eventuali danneggiamenti causati alle
 Caduta dei materiali
scaffalature o agli armadi, per evitare la
prelevati o depositati
possibilità di improvvisi cedimenti con
conseguente caduta dei carichi.
 Manipolazione di
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
1=1x1
2=1X2
2=1X2
pag. 24/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
 Durante le operazioni di
 Rischio di
ribaltamento delle
scaffalature
 Impigliamento,
movimentazione dei carichi in genere,
l’operatore dovrà accertarsi visivamente
che, nei pressi, non sostino persone che
potrebbero essere investite in caso di
caduta accidentale del materiale.
 Ancorare a muro gli scaffali snelli con
rapporto base: altezza pari o superiore
1:6
3=1X3
 Segregare i cavi di collegamento (ad es.
inciampo in cavi di
 Contusioni
collegamento
sparsi
incanalandoli in canalette o colonnine
portautenze)
2=2X1
 Utilizzare solo scale portatili a norma
 Lesioni varie dovute
 Uso di scale
portatili
a cadute da
postazioni in
elevazione
(conformi alla norma tecnica UNI EN
131) in buono stato, controllare
periodicamente la stabilità della scala e
l’ integrità dei sistemici sicurezza;
 Usare le scale a ventaglio sempre
aperte e mai chiuse a appoggiate al
muro;
 Non appoggiare la scala su
pavimentazione viscida e scivolosa;
 Non passare direttamente da una
posizione in elevazione ad un’ altra (ad
es. dalla scala al davanzale)
 In posizioni sopraelevate evitare di
tenere la testa riversa indietro per lungo
tempo;
 Tenere sempre i piedi bene appoggiati
sui pioli senza sporgersi dalla scala
 Usare calzature chiuse e solidali al
piede
3=1X3
SALUTE DEL LAVORO
Pericoli legati a
Rischi
Interventi di prevenzione
R=PxD
 Modificare le postazioni al
 Presenza riflessi
di luce naturale o
artificiale sui
terminali
 Scorretta
illuminazione
artificiale
 Possibile
innalzamento della
temperatura dell’
aria
 Affaticamento visivo
 Irritazioni bronco-
polmonari dipendenti
dal microclima
videoterminale in modo da evitare
riflessi di luce naturale non schermata e
artificiale non idonea
 Garantire una corretta illuminazione
 Sottoporre a sorveglianza sanitaria i
lavoratori che utilizzano il videoterminale
in modo sistematico e abituale per 20
ore settimanali;
 Procedere al ricambio di aria aprendo
frequentemente la finestra
3=3X1
2=1X2
 Organizzare e predisporre i posti di
 Postazione di
lavoro non
ergonomia
 Errata postura
 Disturbi dorso-
lombari legati alla
postura
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
lavoro, in conformità ai requisiti minimi
di cui all’ ALLEGATO XXXIV del D.Lgs.
81/2008
 Informare e formare sulle posture
ergonomicamente corrette
4=2X2
pag. 25/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
 Cambiare frequentemente postura,
effettuare pause di rilassamento ed
esercizi di rinforzo muscolare
4.7 PERSONALE AUSILIARIO
SICUREZZA DEL LAVORO
Pericoli legati a
 Vie di circolazione,
pavimenti,
passaggi
 Spostamento di
arredi pesanti e
ingombranti
Rischi
 Rischio di
scivolamento dovuto
a presenza di tracce
accidentali di liquidi
 Lesioni di
schiacciamento agli
arti
Interventi di prevenzione
 Prevedere la regolare pulizia della
pavimentazione dei locali e l’immediata
bonifica di sostanze spante a terra.
R=PxD
 Prevedere per gli addetti il rispetto delle
1=1x1
normali regole di prudenza che
evidenziano la necessità di non correre
o di attuare comportamenti pericolosi.
 Osservare le corrette procedure di
movimentazione
 Osservare corrette modalità di lavoro(ad
 Pulizia zone
scomode e/o
difficili da
raggiungere
 Lesioni dovute a
caduta da postazioni
in elevazione
 Lesioni varie dovute
 Uso scale portatili
a cadute da
postazioni in
elevazione
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
es. evitare di usare oggetti impropri per
raggiungere postazioni elevate come
sedie) e usare idonei ausili (aste
estensibili, scalette a norma, etc)
 Portare scarpe solidali ai piedi
 Evitare i lavori con pericoli di caduta dall’
alto
 Vietare lavori di pulizia di finestre che
non sia possibile pulire dall’ interno
senza sporgersi
 Utilizzare solo scale portatili a norma
(conformi alla norma tecnica UNI EN
131) in buono stato, controllare
periodicamente la stabilità della scala e
l’ integrità dei sistemici sicurezza;
 Usare le scale a ventaglio sempre
aperte e mai chiuse a appoggiate al
muro;
 Non appoggiare la scala su
pavimentazione viscida e scivolosa;
 Non passare direttamente da una
posizione in elevazione ad un’ altra (ad
es. dalla scala al davanzale)
 In posizioni sopraelevate evitare di
tenere la testa riversa indietro per lungo
tempo;
 Tenere sempre i piedi bene appoggiati
sui pioli senza sporgersi dalla scala
 Usare calzature chiuse e solidali al
piede
2=1x2
2=1x2
pag. 26/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
 Escoriazioni alle
 Utilizzo attrezzi
manuali (scope,
spazzoloni)
mani dovute alla
manipolazione
prolungata degli
attrezzi
 L’operatore dovrà indossare guanti in
gomma durante l’impiego degli attrezzi
manuali
4=2x2
 Sostituire i prodotti che rendono
 Pavimenti resi
scivolosi da liquidi
per il lavaggio
 Lesioni dovute a
cadute per
scivolamento
 Operazioni di
raccolta rifiuti
(contatto con
 Tagli arti superiori
materiale
tagliente)
 Utilizzo di
macchine operanti
su pavimenti
bagnati e di
utensili portatili
 Infortuni da
 Impiego di cavi
elettrocuzione
volanti soggetti a
trascinamenti e
urti
 Piccoli interventi di
manutenzione
 Utilizzo di
 Lesioni per contatto
attrezzature
accidentale con
(fotocopiatrici,
organi in movimento
ciclostili)
scivolosi i pavimenti
 Utilizzare scarpe solidali ai piedi
 Quando si lavano i pavimenti
posizionare gli appositi cartelli di
avvertimento
 Usare i dispositivi di protezione
individuale
 Rispettare corrette procedure di lavoro
(ad es. avvolgere nella carta i vetri rotti
prima di riporli nell’ apposito contenitore)
6=3X2
4=2x2
 Utilizzare apparecchiature elettriche a
norma e garantire la buona
manutenzione
 Utilizzare prolunghe elettriche e
adattatori a norma
 Stabilire e osservare le procedure di
lavoro (ad es. non effettuare interventi di
manutenzione senza aver prima tolto la
corrente)
 Attenersi a quanto prescritto nel
manuale d’ uso
2=1x2
2=1x2
SALUTE DEL LAVORO
Pericoli legati a
Rischi
Interventi di prevenzione
R=PxD
 Non sollevare da soli carichi pesanti
 Sollevamento e
traino manuale di
attrezzature per
attività di pulizia e
riordino dei locali
 Lombalgia acuta,
ernia discale, etc.
dovute a
movimentazione
manuale dei carichi
(max 25 Kg per gli uomini e max 15 Kg
per le donne)
 Osservare le procedure per la
movimentazione manuale dei carichi
 Prevedere una formazione specifica
 Utilizzare i necessari ausili per il
sollevamento e la movimentazione dei
carichi (ad es. carrelli)
4=2x2
 Posizioni di lavoro
in piedi,
accovacciate o
inclinate per la
pulizia di zone
scomode
 Operazioni di
raccolta rifiuti
(contatto con
materiale infetto)
 Disturbi cronici all’
apparato
osteoarticolare legati
alla postura
 Rischio biologico
(tetano, infezioni in
genere)
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
 Eseguire autointerventi di correzione per
l’ assunzione di posture
ergonomicamente corrette
 Utilizzo di idonei dispositivi di protezione
individuale
4=2x2
2=1x2
pag. 27/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
 Contatto con
sostanze chimiche
impiegate per
attrezzature quali
 Rischio di irritazioni
stampanti,
cutanee
fotocopiatrici, etc.
(toner, carta
speciale per
matrici)
 Dopo il contatto lavarsi le mani
4=2x2
 Utilizzare idonei dispositivi di protezione
 Contatto
accidentale con
prodotti per le
pulizie corrosivi,
irritanti o
potenzialmente
allergizzanti
 Esposizione a
vapori per l’ uso
promiscuo di
prodotti come
acido muriatico e
candeggina
individuale
 Segnalare tempestivamente eventuali
stati di irritazione cutanea
 Acquisire e consultare le schede
tecniche di sicurezza dei prodotti in uso
 Rischio di irritazioni
cutanee e
respiratorie
 Leggere attentamente le etichette
informative e seguire le avvertenze
4=2x2
 Usare solo contenitori originali con
etichettatura a norma
 Utilizzare i prodotti in locali ben areati
 Riporre i prodotti per la pulizia in
apposito locale
 Sostituire i prodotti più nocivi con altri
meno pericolosi
DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE
Pulizia generale e pulizia servizi igienici: Guanti da lavoro in vinile
Deceratura pavimenti: scarpe con suola antisdrucciolo, chiuse e impermeabili
Uso prodotti particolarmente aggressivi: guanti antiacido, occhiali antischizzo, grembiule di
protezione per le operazioni di travaso
Operazioni di spostamento arredi con rischio di schiacciamento arti: scarpe di sicurezza con puntale
rinforzato
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
pag. 28/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
5 VALUTAZIONE DEI RISCHI – LUOGHI DI LAVORO
L’ art. 62 del D.Lgs. 9 aprile 2008 n. 81 definisce “luogo di lavoro” l’ ambiente destinato a ospitare
posti di lavoro, ubicati all’interno dell’azienda o dell’unità produttiva, nonché ogni altro luogo di
pertinenza dell’azienda o dell’unità produttiva accessibile al lavoratore nell’ambito del proprio
lavoro.
I luoghi di lavoro devono essere conformi ai requisiti indicati nell’ ALLEGATO IV del D.Lgs.
81/2008.
5.1 EDIFICIO SCUOLA PRIMARIA “F.LLI FILZI”
Numero di persone presenti nella scuola
NUMERO
DIRIGENTE SCOLASTICO
DOCENTI
PERSONALE ASS. EDUCATORE
PERSONALE AMMINISTRATIVO
PERSONALE AUSILIARIO
ALUNNI
TOTALE
1
40
4
1 +1
6
322
375
Utenti esterni (associazioni/enti esterni che utilizzano gli spazi scolastici)
PALESTRA : Diverse associazioni in orario non scolastico
PISCINA : Diverse associazioni anche in orario scolastico (di norma non scolastico)
AULE: Nessuno
Tipologie di locali presenti
AULE DIDATTICHE (Classi)
SEGRETERIA 2 AMBIENTI
LABORATORI
AULE SPECIALI
DEPOSITI (Sottoscala)
ARCHIVIO
MENSA
CUCINA
PALESTRA
PISCINA
BIBLIOTECA
BIDELLERIA
18
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
1
Informatica
LIM
Indicazione delle caratteristiche tecniche significative per la sicurezza:
Fare riferimento al documento di valutazione dei rischi di
Impianto termico
incendio dell’ edificio
Fare riferimento al documento di valutazione dei rischi di
Ascensore
incendio dell’ edificio
Prodotti chimici
Prodotti per le pulizie
Fotocopiatrice, Pc, Stampanti, Scale portatili, Tv, taglierina
Macchinari/attrezzature
carta, etc.
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
pag. 29/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Nella presente relazione, la priorità degli interventi è stata indicata al Dirigente Scolastico ed all’Ente Proprietario dell’immobile mediante la stima
numerica (da 1 a 16) del rischio (PxD). Si è quindi adottato un modello matematico di valutazione basato sulle tabelle a lato, per le quali ad un
valore più alto di rischio corrisponde un intervento maggiormente prioritario.
INTERVENTI DI COMPETENZA DEL COMUNE QUALE PROPRIETARIO DELLA STRUTTURA
LOCALE, LUOGO,
SITO, AMBIENTE
CORTILE ESTERNO
PERICOLI LEGATI A
Radici piante
USCITA DI EMERGENZA
LATO CANTIERE PIANO Vetro rotto
TERRA
RISCHI
INTERVENTI DI PREVENZIONE
R=PXD
Rischio di
inciampo e
caduta
Nel cortile della scuola sono presenti numerose radici che fuoriescono dal terreno
4
Lesioni dovute a
taglio
Ripristinare urgentemente il vetro rotto della porta al piano terra (lato cantiere), al
fine di rendere agibile l’ uscita di emergenza.
8
Ripristinare la protezione mancante del quadro elettrico.
4
QUADRO ELETTRICO
Protezione mancante
Elettrocuzione
BIBLIOTECA
Scaffali con ante a
vetri
Lesioni dovute a
rottura vetro
Si ricorda nuovamente di verificare se i vetri delle ante degli scaffali presenti nella
biblioteca sono antisfondamento. In caso contrario sostituire tali scaffali o rivestire
le ante a vetro con apposita pellicola. Eventualmente togliere il vetro dove inutile.
6
PUNTO DI RACCOLTA
ESTERNO
Rallentamento in
Mancanza segnaletica caso di
emergenza
A seguito dei lavori di costruzione del nuovo edificio scolastico il punto di raccolta
esterno è stato rimosso e pertanto si ritiene necessario individuare una nuova
dislocazione. Il numero elevato di alunni comporta la necessità di avere due punti
di raccolta esterni, uno nel parcheggio della scuola e uno nel cortile. Si richiede
all’ amministrazione comunale di rendere comunicanti questi due punti di raccolta
attraverso la realizzazione di un cancelletto (al posto dell’ attuale rete metallica).
6
SCALE ESTERNE DI
SICUREZZA
Corrimano non a
norma
Si rileva un’ altezza del parapetto delle scale esterne di sicurezza inferiore a 1,00
m. Si rende necessario installare un corrimano che permetta di raggiungere l’
altezza stabilita dal regolamento edilizio comunale.
4
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
Rischio di caduta
dall’ alto
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Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
INTERVENTI DI COMPETENZA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
LOCALE, LUOGO,
SITO, AMBIENTE
PERICOLI LEGATI A
RISCHI
EDIFICIO
Rallentamento in
Mancanza planimetrie caso di
emergenza
AULA COMPUTER
Cavi elettrici
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
Elettrocuzione
INTERVENTI DI PREVENZIONE
R=PXD
In varie zone della scuola non sono presenti le planimetrie di evacuazione. Si
rende necessario procedere con il loro aggiornamento.
6
Le prese multisede devono essere affisse alla parete ad almeno 20 cm da terra
inoltre i cavi devono essere raggruppati
2
pag. 31/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
5.2 EDIFICIO SCUOLA PRIMARIA “D.CHIESA” DI ISERA
Numero di persone presenti nella scuola
NUMERO
Dirigente Scolastico
DOCENTI
PERSONALE ASS. EDUCATORE
PERSONALE AMMINISTRATIVO
PERSONALE AUSILIARIO
ALUNNI
1
16
3
1+1
3
107
132
TOTALE
Utenti esterni (associazioni/enti esterni che utilizzano gli spazi scolastici)
PALESTRA: ESTERNA ALLA SCUOLA
AULE: Nessuno
Tipologie di locali presenti
AULE DIDATTICHE (Classi)
Presidenza
LABORATORI
AULE SPECIALI
SEGRETERIA / AULA INSEGNANTI
DEPOSITI
ARCHIVIO
MENSA
CUCINA
BIBLIOTECA
BIDELLERIA
5
/
1
3
1
1
1
1
1
1
/
Informatica
Sostegno, auditorium/aula gialla, LIM
Indicazione delle caratteristiche tecniche significative per la sicurezza:
Fare riferimento al documento di valutazione dei rischi di
Impianto termico
incendio dell’ edificio
Fare riferimento al documento di valutazione dei rischi di
Ascensore
incendio dell’ edificio
Prodotti chimici
Prodotti per le pulizie
Fotocopiatrice, Pc, Stampanti, Scale portatili, Tv, taglierina
Macchinari/attrezzature
carta, etc.
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
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Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Nella presente relazione, la priorità degli interventi è stata indicata al Dirigente Scolastico ed all’Ente Proprietario dell’immobile mediante la stima
numerica (da 1 a 16) del rischio (PxD). Si è quindi adottato un modello matematico di valutazione basato sulle tabelle a lato, per le quali ad un
valore più alto di rischio corrisponde un intervento maggiormente prioritario.
INTERVENTI DI COMPETENZA DEL COMUNE QUALE PROPRIETARIO DELLA STRUTTURA
LOCALE, LUOGO,
SITO, AMBIENTE
PERICOLI LEGATI A
RISCHI
PORTA A VETRI
Porta in vetro
Possibili urti e
lesioni
AULA INSEGNANTI
Porta che ostacola la
via di fuga
Rallentamento in
caso di
emergenza
AULA FOTOCOPIE
Maniglia senza
Lesioni dovute a
taglio,
schiacciamento
Rallentamento in
LOCALE QUADRO
Mancanza segnaletica caso di
ELETTRICO GENERALE
emergenza
Rallentamento in
PULSANTE DI SGANCIO Mancanza segnaletica caso di
ELETTRICO
emergenza
MENSA
Nuova porta con
maniglione antipanico
Confusione in
caso di
emergenza
ESTERNO
Parapetto instabile
Rischio di caduta
dall‘alto
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
INTERVENTI DI PREVENZIONE
Le porte a vetri devono essere segnalate ad altezza occhi.
Controllare inoltre se il vetro della porta di accesso al locale realizzato al di sotto
della biblioteca è antisfondamento, in caso contrario proteggere adeguatamente
tale superficie con la specifica pellicola.
La porta dell’ aula insegnanti, nel momento in cui rimane aperta, impedisce l’
apertura totale della porta dell’ aula adiacente. Si consiglia dunque di eliminare la
porta dell’ aula di insegnanti o l’ installazione di un cartello che indichi l’ obbligo di
chiudere sempre la porta.
R=PXD
6
6
Riparare la maniglia della porta dell’ aula fotocopie, al fine di evitare il
taglio/schiacciamento di dita nelle parti metalliche interne.
4
Si rende necessario installare la specifica segnaletica al di fuori del locale quadro
elettrico generale presente al piano seminterrato.
2
Segnalare attraverso l’ installazione della specifica segnaletica il pulsante di
sgancio elettrico presente all’ ingresso della scuola.
Nel locale mensa è stata realizzata una nuova uscita verso l’ esterno con
maniglione antipanico. Si chiede all’ Amministrazione Comunale se tale porta è
da ritenersi un’ uscita di emergenza, in quanto non è presente apposita
segnaletica. Nel caso la porta fosse una nuova uscita di emergenza installare il
cartello segnalatore.
Si segnala la presenza al di fuori del locale mensa, nonché punto di passaggio in
caso di emergenza, di un parapetto di altezza inferiore a 1,00 m. Inoltre il
parapetto risulta essere molto instabile e in stato di degrado. Sostituire il
parapetto presente al fine di evitare possibili cadute dall’ alto.
2
2
4
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Documento di Valutazione dei Rischi
LOCALE, LUOGO,
SITO, AMBIENTE
Aprile 2010
PERICOLI LEGATI A
RISCHI
INTERVENTI DI PREVENZIONE
R=PXD
Si rende necessario integrare installare al di fuori della mensa la segnaletica
indicante il percorso per raggiungere il punto di raccolta esterno.
2
VIA DI FUGA ESTERNO
Rallentamento in
Mancanza segnaletica caso di
emergenza
punto di raccolta cortile
Mancanza
segnalazione
Confusione
durante l’esodo
Il punto di raccolta è previsto nel cortile. Tale punto dovrà essere segnalato con
l’apposito cartello.
2
CORTILE ESTERNO
Mancanza
delimitazione
parcheggi auto
Punto di raccolta
esterno non
accessibile
Si consiglia la delimitazione dell’ area destinata a parcheggio nel cortile della
scuola, al fine di evitare la sosta di automezzi nel punto di raccolta esterno e nei
punti di accesso dei mezzi di soccorso, in caso di emergenza.
6
INTERVENTI DI COMPETENZA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
LOCALE, LUOGO,
SITO, AMBIENTE
PERICOLI LEGATI A
RISCHI
INTERVENTI DI PREVENZIONE
R=PXD
DEPOSITO PRODOTTI
PULIZIE
Prodotti per pulizie
Utilizzo improprio
Si ricorda l’ importanza di mantenere chiuso a chiave lo stanzino contenete i
prodotti chimici durante l’ orario di lezione.
4
PIANO SECONDO
Cassettone
appoggiato su tasselli
in legno
Schiacciamento
arti.
Il cassettone presente nel vano scala al piano secondo attualmente si trova
appoggiato lateralmente su tasselli di legno. Predisporre uno zoccolo anche in
posizione centrale.
4
LOCALE QUADRO
ELETTRICO
Locale aperto
Utilizzo improprio,
elettrocuzione
Si ricorda l’ importanza di mantenere chiuso a chiave il locale quadro elettrico
generale presente al piano seminterrato
4
TRANSITO/SOSTA
MEZZI RISTO 3
Transito mezzi con
presenza alunni nel
cortile. Sosta mezzi
lungo via di fuga
Incidenti,
rallentamento in
caso di
emergenza
Segnalare alla ditta RISTO3 attraverso nota scritta di non transitare nel cortile
della scuola durante l’ orario di ricreazione e di non parcheggiare mezzi al di fuori
dell’ uscita di emergenza nel momento in cui gli alunni sono presenti nella mensa
e lungo le vie di fuga che conducono al punto di raccolta esterno
6
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Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
5.3 EDIFICIO SCUOLA SECONDARIA “A. DEGASPERI”
DATI GENERALI
Numero di persone presenti nella scuola
NUMERO
Dirigente Scolastico
DOCENTI
PERSONALE ASS. EDUCATORE
PERSONALE AMMINISTRATIVO
PERSONALE AUSILIARIO
ALUNNI
TOTALE
1
34
1
8 +1
4
271
320
Utenti esterni (associazioni/enti esterni che utilizzano gli spazi scolastici)
PALESTRA: Diverse associazioni in orario non scolastico
AULE: Nessuno
Tipologie di locali presenti
AULE DIDATTICHE (Classi)
AULA INSEGNANTI
Presidenza
LABORATORI
AULE SPECIALI
SEGRETERIA (4 ambienti)
DEPOSITI
ARCHIVIO
MENSA
CUCINA
PALESTRA
BIBLIOTECA
BIDELLERIA
12
1
1
1
6
1
2
1
1
1
1
1
1
Scienze, Tecnica, Informatica
Artistica, Disegno, Musica, Sostegno, Video, LIM
Indicazione delle caratteristiche tecniche significative per la sicurezza:
Fare riferimento al documento di valutazione dei rischi di
Impianto termico
incendio dell’ edificio
Fare riferimento al documento di valutazione dei rischi di
Ascensore
incendio dell’ edificio
Prodotti chimici
Prodotti per le pulizie
Fotocopiatrice, Pc, Stampanti, Scale portatili, Tv, taglierina
Macchinari/attrezzature
carta, etc.
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
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Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
VALUTAZIONE DEL RISCHIO
Nella presente relazione, la priorità degli interventi è stata indicata al Dirigente Scolastico ed all’Ente Proprietario dell’immobile mediante la stima
numerica (da 1 a 16) del rischio (PxD). Si è quindi adottato un modello matematico di valutazione basato sulle tabelle a lato, per le quali ad un
valore più alto di rischio corrisponde un intervento maggiormente prioritario.
INTERVENTI DI COMPETENZA DEL COMUNE QUALE PROPRIETARIO DELLA STRUTTURA
LOCALE, LUOGO,
SITO, AMBIENTE
PERICOLI LEGATI A
RISCHI
INTERVENTI DI PREVENZIONE
R=PXD
LABORATORIO
Scaffali con ante a
SCIENZE E BIBLIOTECA vetri
Lesioni dovute a
rottura vetro
Sostituire gli scaffali presenti nel laboratorio di scienze e nella biblioteca con ante
a vetri o rivestire le ante a vetro con apposita pellicola. Eventualmente togliere il
vetro dove inutile.
4
ARCHIVIO PIANO
INTERRATO
Rallentamento in
caso di
emergenza
Estintore mancante
piANO SECONDO
Numero estintori
insufficiente
Rallentamento in
caso di
emergenza
PALESTRA
Apertura porta
spogliatoio
Rallentamento in
caso di
emergenza
PALESTRA
ESTERNO
Secondo il D.M. 26 agosto 1992 ad uso di ogni locale deposito/archivio deve
essere previsto almeno un estintore di capacità estinguente non inferiore a 21 A
ogni 200 mq di superficie.
Secondo il D.M. 26 agosto 1992 devono essere installati estintori portatili di
capacità estinguente non inferiore a 13A 89 BC in ragione di almeno un estintore
ogni 200 mq di superficie, con un minimo di due estintori per piano. Al momento
del sopralluogo si rileva la mancanza di un estintore al piano secondo. Procedere
con la sua installazione.
6
Si rende necessario modificare il senso di apertura della porta (da esterno a
interno) dello spogliatoio adiacente all’ uscita di emergenza della palestra, in
quanto ostacola il passaggio in caso di esodo.
6
2
4
Delimitazione
palestra/scuola
Entrata esterni
La presenza di associazioni esterne che utilizzano la palestra al di fuori dell’
orario scolastico comporta la possibilità a persone esterne di accedere all’ edificio
scolastico. Realizzare un barriera che permetta di isolare la palestra, mantenendo
accessibili comunque le due uscite di emergenza, obbligatorie secondo il D.M. 26
agosto 1992.
Pavimentazione
sconnessa
Rischio di
inciampo,
rallentamento in
caso di esodo
La pavimentazione esterna presenta molte lastre sconnesse tra di loro
comportando un rischio di inciampo e un conseguente rallentamento in caso di
esodo, in quanto punto di passaggio in caso di esodo. Inoltre è presente uno
sbalzo che deve essere segnalato attraverso l’ apposizione di strisce gialle e nere
o protetto attraverso parapetto.
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
6
Pertanto durante il sopralluogo è stato rilevato nuovamente che l’ archivio al
piano interrato è sprovvisto di estintore. Procedere con la sua installazione.
pag. 36/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
INTERVENTI DI COMPETENZA DEL DIRIGENTE SCOLASTICO
LOCALE, LUOGO,
SITO, AMBIENTE
EDIFICIO
PERICOLI LEGATI A
RISCHI
Rallentamento in
Mancanza planimetrie caso di
emergenza
INTERVENTI DI PREVENZIONE
R=PXD
In varie zone della scuola non sono presenti o non sono aggiornate le planimetrie
di evacuazione. Si rende necessario procedere con il loro aggiornamento.
6
Si ricorda nuovamente che è possibile depositare materiale per uso didattico a
amministrativo solamente in appositi spazi per deposito e magazzino.
ARCHIVI E DEPOSITI
Materiale depositato
Rallentamento in
caso di
emergenza
Secondo il D.M. 26 agosto 1992 gli spazi destinati a deposito/magazzino devono
avere strutture realizzate in modo da garantire una resistenza al fuoco di almeno
REI60, l’ accesso al locale deve avvenire attraverso porta almeno REI 60, la
superficie di areazione non deve essere inferiore a 1/40 della superficie in pianta,
il carico di incendio non deve superare i 30 Kg/mq, deve essere previsto ad uso
del locale un estintore a polvere di capacità estinguente non inferiore a 21A
89BC.
6
Pertanto si rende necessario sgomberare il materiale depositato in tutti gli spazi
che non rispondono ai requisiti sopraccitati.
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
pag. 37/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
6 ALTRI RISCHI LEGATI AL LAVORO
CARICO DI LAVORO MENTALE
Valutare i rischi che potrebbero essere determinati da condizioni di stress, ad esempio per
lavori a contatto col pubblico o per lavori complessi che richiedono elevata concentrazione per
lunghi periodi di tempo, ecc..
Il carico di lavoro mentale può essere considerato significativo nelle attività protratte per tempi
prolungati al videoterminale. Particolare situazione critica può essere dovuta al rispetto
temporale di determinate scadenze, che obbligano a ritmi sostenuti e non sempre modulabili.
E’ necessario, inoltre, considerare l’eventualità di una situazione di mobbing, cioè quella forma
di “terrore psicologico” che viene esercitato sul posto di lavoro attraverso attacchi ripetuti da
parte dei colleghi o dei datori di lavoro.
Lo stress lavorativo si determina anche nei casi in cui le capacità lavorative di
R=PXD
una persona non siano adeguate rispetto al tipo ed al livello delle richieste
lavorative. Nel tempo, in maniera soggettiva, possono riscontrarsi i malesseri di
seguito riportati:
mal di testa;
tensione nervosa ed irritabilità;
stanchezza eccessiva;
ansia;
depressione.
Le forme che il mobbing può assumere sono molteplici: dalla semplice
emarginazione alla diffusione di maldicenze, dalle continue critiche alla
sistematica persecuzione, dall’assegnazione di compiti dequalificanti alla
compromissione dell’immagine sociale nei confronti di alunni e superiori. Nei casi
4=2X2
più gravi si può arrivare anche al sabotaggio del lavoro e ad azioni illegali. Lo
scopo del mobbing è quello di “eliminare” una persona che è, o è divenuta, in
qualche modo “scomoda” creandole un disagio psicologico e sociale in modo da
indurla alle dimissioni.
Il mobbing ha conseguenze di portata enorme: causa problemi psicologici alla
vittima, che accusa disturbi psicosomatici e depressione, ma anche danneggia
sensibilmente l’Istituto stesso, che nota un calo significativo di qualità nell’offerta
formativa quando qualcuno è mobbizzato dai colleghi. Le ricerche condotte
all’estero hanno dimostrato che il mobbing può portare fino all’invalidità
psicologica, e che quindi si può parlare anche di malattie professionali o di
infortuni sul lavoro.
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
pag. 38/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
Gli insegnanti possono essere soggetti a situazioni di burn-out: per “burn-out” si
R=PXD
intende una forma di disagio professionale protratto nel tempo e derivato dalla
discrepanza tra gli ideali del soggetto e la realtà della vita lavorativa. Il burn-out
interessa categorie lavorative in cui il rapporto con gli utenti ha un'importanza
centrale in termini di coinvolgimento umano e di realizzazione lavorativa. È quindi
2=1X2
comprensibile che chi lavora all’interno della scuola possa andare incontro a
questa sindrome.
Misure di prevenzione e protezione
Sorveglianza e misurazioni
Per prevenire i disturbi elencati, il S.P.P.
prevede che l’operatore si relazioni col proprio
superiore discutendo le eventuali situazioni di
disagio. A seconda dei casi, sono consentite
delle brevi pause durante lo svolgimento delle
Convocazione periodica di riunioni con gli
insegnanti atte a verificare eventuali situazioni
di disagio causate dall’operatività.
attività lavorative più impegnative.
STRESS LAVORO CORRELATO
Lo stress da lavoro è considerato, a livello internazionale, europeo e nazionale, un problema
sia dai datori di lavoro che dai lavoratori. Lo stress, potenzialmente, può colpire in qualunque
luogo di lavoro e qualunque lavoratore, a prescindere dalla dimensione dell’azienda, dal
campo di attività, dal tipo di contratto o di rapporto di lavoro. In pratica non tutti i luoghi di
lavoro e non tutti i lavoratori ne sono necessariamente interessati. Considerare il problema
dello stress sul lavoro può voler dire una maggiore efficienza e un deciso miglioramento delle
condizioni di salute e sicurezza sul lavoro, con conseguenti benefici economici e sociali per le
aziende, i lavoratori e la società nel suo insieme. Nel considerare lo stress da lavoro è
essenziale tener conto delle diversità che caratterizzano i lavoratori.
Lo scopo dell’accordo è migliorare la consapevolezza e la comprensione dello stress da
lavoro da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti, attirando la loro
attenzione sui sintomi che possono indicare l’insorgenza di problemi di stress da lavoro.
Lo stress è uno stato, che si accompagna a malessere e disfunzioni fisiche, psicologiche o
sociali ed che consegue dal fatto che le persone non si sentono in grado di superare i gap
rispetto alle richieste o alle attese nei loro confronti. L’individuo è capace di reagire alle
pressioni a cui è sottoposto nel breve termine, e queste possono essere considerate positive
(per lo sviluppo dell’individuo stesso –ndt), ma di fronte ad una esposizione prolungata a forti
pressioni egli avverte grosse difficoltà di reazione. Inoltre, persone diverse possono reagire in
modo diverso a situazioni simili e una stessa persona può, in momenti diversi della propria
vita, reagire in maniera diversa a situazioni simili.
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
pag. 39/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
Lo stress non è una malattia ma una esposizione prolungata allo stress può ridurre l’efficienza
sul lavoro e causare problemi di salute. Lo stress indotto da fattori esterni all’ambiente di
lavoro può condurre a cambiamenti nel comportamento e ridurre l’efficienza sul lavoro. Tutte
le manifestazioni di stress sul lavoro non vanno considerate causate dal lavoro stesso. Lo
stress da lavoro può essere causato da vari fattori quali il contenuto e l’organizzazione del
lavoro, l’ambiente di lavoro, una comunicazione “povera”, ecc.
Data la complessità del fenomeno stress, questo accordo non intende fornire una lista
esaustiva dei potenziali indicatori di stress. Tuttavia, un alto assenteismo o un’elevata
rotazione del personale, conflitti interpersonali o lamentele frequenti da parte dei lavoratori
sono alcuni dei sintomi che possono rivelare la presenza di stress da lavoro. L’individuazione
di un problema di stress da lavoro può avvenire attraverso un’analisi di fattori quali
l’organizzazione e i processi di lavoro (pianificazione dell’orario di lavoro, grado di autonomia,
grado di coincidenza tra esigenze imposte dal lavoro e capacità/conoscenze dei lavoratori,
carico di lavoro, ecc.), le condizioni e l’ambiente di lavoro (esposizione ad un comportamento
illecito, al rumore, al calore, a sostanze pericolose, ecc.), la comunicazione (incertezza circa le
aspettative riguardo al lavoro, prospettive di occupazione, un futuro cambiamento, ecc.) e i
fattori soggettivi ( pressioni emotive e sociali, sensazione di non poter far fronte alla
situazione, percezione di una mancanza di aiuto, ecc.): Se il problema di stress da lavoro è
identificato, bisogna agire per prevenirlo, eliminarlo o ridurlo. La responsabilità di stabilire le
misure adeguate da adottare spetta al datore di lavoro. Queste misure saranno attuate con la
partecipazione e la collaborazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti.
In base alla direttiva quadro 89/391, tutti i datori di lavoro sono obbligati per legge a tutelare la
sicurezza e la salute dei lavoratori. Questo dovere riguarda anche i problemi di stress da
lavoro in quanto costituiscono un rischio per la salute e la sicurezza. Tutti i lavoratori hanno il
dovere generale di rispettare le misure di protezione decise dal datore di lavoro. I problemi
associati allo stress possono essere affrontati nel quadro del processo di valutazione di tutti
rischi, programmando una politica aziendale specifica in materia di stress e/o attraverso
misure specifiche mirate per ogni fattore di stress individuato.
6. Prevenire, eliminare o ridurre i problemi di stress da lavoro.
Per prevenire, eliminare o ridurre questi problemi si può ricorrere a varie misure. Queste
misure possono essere collettive, individuali o tutte e due insieme. Si possono introdurre
misure specifiche per ciascun fattore di stress individuato oppure le misure possono rientrare
nel quadro di una politica anti-stress integrata che sia contemporaneamente preventiva e
valutabile.
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
pag. 40/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
Dove l’azienda non può disporre al suo interno di competenze sufficienti, può ricorrere a
competenze esterne in conformità alle leggi europee e nazionali, ai contratti collettivi e alle
prassi. Una volta definite, le misure anti-stress dovrebbero essere riesaminate regolarmente
per valutarne l’efficacia e stabilire se utilizzano in modo ottimale le risorse disponibili e se
sono ancora appropriate o necessarie. Queste misure possono comprendere ad esempio:
• misure di gestione e di comunicazione in grado di chiarire gli obiettivi aziendali e il ruolo di
ciascun lavoratore, di assicurare un sostegno adeguato da parte della direzione ai singoli
individui e ai team di lavoro , di portare a coerenza responsabilità e controllo sul lavoro, di
migliorare l’organizzazione, i processi, le condizioni e l’ambiente di lavoro.
la formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro
comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo,
e/o per adattarsi al cambiamento
• l’informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alla
legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi.
L’ azienda ha provveduto a valutare il rischio derivante dallo stress lavoro-correlato tramite
una check list compilata con il referente
• aziendale. Tale check list prende spunto da “Note sui rischi psicosociali e loro effetti sulla
salute in ambiente di lavoro” emanate dala Regione Veneto nell’ aprile 2006 e dall’ Accordo
Interconfederale per il recepimento dell’ accordo quadro europeo sullo stress lavoro-correlato
concluso l’ 8 ottobre 2004 tra UNICE/UEAMPME, CEEP e CS.
La check list contiene degli indicatori di carattere generale il cui scopo è quello di far
emergere la presenza o meno di un rischio da stress lavoro-correlato. Si tratta quindi di uno
screening iniziale: qualora dovesse emergere una sola risposta positiva, l’ azienda provvederà
ad approfondire la valutazione del rischio in questione tramite mezzi, risorse, modalità e
tempistiche che verranno stabilite dal datore di lavoro nel programma di miglioramento.
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
pag. 41/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
Si riporta di seguito la check list della valutazione iniziale :
Check list di verifica per
RISCHIO DA STRESS LAVORO-CORRELATO
 Si rileva un elevato tasso di assenteismo? (superiore al 10%)
SI 
NO 
SI 
NO 
 Si assiste a frequenti conflitti/litigi/insulti tra personale ATA?
SI 
NO 
 Si assiste a frequenti conflitti/litigi/insulti tra personale docente?
SI 
NO 
 Si rilevano lamentele da parte dei lavoratori?
SI 
NO 
 Si ha notizia di comunicazioni aggressive tra i lavoratori?
SI 
NO 
SI 
NO 
 Si rileva un elevato tasso di turnover del personale, esprimibile con un
saldo negativo?
 Si ha mai avuto notizia di lavoratori che hanno contribuito a diffamare l’
immagine dell’ Istituto?
CALCOLO TASSO DI TURNOVER complessivo di Istituto
VALORE
TASSO DI TURNOVER COMPLESSIVO
entrati+usciti/ organico medio annuale*100
56.5
TASSO DI TURNOVER NEGATIVO
usciti nell’ anno/organico inizio anno*100
27.4
TASSO DI TURNOVER POSITIVO
entrati nell’ anno/organico inizio anno*100
tasso di turnover positivo-tasso di turnover
negativo
29,1
SALDO
+ 1,7
CALCOLO TASSO DI TURNOVER Scuola Primaria
VALORE
TASSO DI TURNOVER COMPLESSIVO
entrati+usciti/ organico medio annuale*100
37,4
TASSO DI TURNOVER NEGATIVO
usciti nell’ anno/organico inizio anno*100
18,5
TASSO DI TURNOVER POSITIVO
entrati nell’ anno/organico inizio anno*100
tasso di turnover positivo-tasso di turnover
negativo
18,9
SALDO
+ 0,4
CALCOLO TASSO DI TURNOVER Scuola Secondaria di I grado
VALORE
TASSO DI TURNOVER COMPLESSIVO
entrati+usciti/ organico medio annuale*100
88,8
TASSO DI TURNOVER NEGATIVO
usciti nell’ anno/organico inizio anno*100
43.3
TASSO DI TURNOVER POSITIVO
entrati nell’ anno/organico inizio anno*100
tasso di turnover positivo-tasso di turnover
negativo
45.5
SALDO
Istituto Comprensivo Isera - Rovereto
+ 2.2
pag. 42/50
Documento di Valutazione dei Rischi
Aprile 2010
CONCLUSIONE
Da una prima analisi effettuata, risulta non essere presente un rischio da stress lavoro correlato.
Resta comunque intenzione da parte dell’ Istituto Comprensivo di monitorare nel corso dei
prossimi anni eventuali fenomeni che si andassero a manifestare, e di intervenire all’occorrenza.
Con i prossimi corsi che saranno promossi verrà effettuata informazione sui rischi da lavoro
stress correlato.
RISCHI CONNESSI ALLA PROVENIENZA DA ALTRI PAESI
Valutare se nell’ambito lavorativo dell’attività ci possono essere fattori di rischio legati alla
provenienza da paesi esteri (lingua, cultura, religione, usi e costumi).
Ad oggi non sono presenti lavoratori stranieri.
R=PXD
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RISCHI CONNESSI ALLE DIFFERENZE DI GENERE E DI ETA’
Valutare se nell’ambito lavorativo dell’attività ci possono essere fattori di rischio particolari legati
all’età della persona ed al genere (maschio/femmina).
Considerata l’attività lavorativa non si rilevano condizioni di rischio rilevanti
determinati dalla differenza di genere.
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R=PXD
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7 TUTELA DELLA MATERNITÀ
Si ribadiscono sulla base del Testo unico per la maternità i lavori interdetti alle lavoratrici gestanti
7.1 TUTELA DELLA SALUTE
La tutela della sicurezza e della salute delle lavoratrici che abbiano informato il datore di lavoro del
proprio stato, si estende dall’inizio della gravidanza fino a sette mesi di età del figlio.
Durante tale periodo è vietato adibire la lavoratrice al trasporto ed al sollevamento di pesi nonché
a lavori pericolosi, faticosi ed insalubri (le lavorazioni tassativamente vietate sono indicate negli
allegati A e B cui rinvia l’art. 7 del D.lgs. n. 151/2001
A. Agenti.
1. Agenti fisici, allorché vengono considerati come agenti che comportano lesioni del feto e/o
rischiano di provocare il distacco della placenta, in particolare:
a) colpi, vibrazioni meccaniche o movimenti;
b) movimentazione manuale di carichi pesanti che comportano rischi, soprattutto dorsolombari;
c) rumore;
d) radiazioni ionizzanti;
e) radiazioni non ionizzanti;
f) sollecitazioni termiche;
g) movimenti e posizioni di lavoro, spostamenti, sia all'interno sia all'esterno dello stabilimento,
fatica mentale e fisica e altri disagi fisici connessi all'attività svolta dalle lavoratrici di cui all'art. 1.
2. Agenti biologici.
Agenti biologici dei gruppi di rischio da 2 a 4 ai sensi dell'art. 268 del decreto legislativo 81/2008,
nella misura in cui sia noto che tali agenti o le terapie che essi rendono necessarie mettono in
pericolo la salute delle gestanti e del nascituro, sempreché non figurino ancora nell'allegato II.
3. Agenti chimici.
Gli agenti chimici seguenti, nella misura in cui sia noto che mettono in pericolo la salute delle
gestanti e del nascituro, sempreché non figurino ancora nell'allegato II:
a) sostanze etichettate R 40; R 45; R 46 e R 47 ai sensi della direttiva n. 67/548/CEE, purché
non figurino ancora nell'allegato II;
b) agenti chimici che figurano nell'allegato XLII del decreto legislativo 81/2008i;
c) mercurio e suoi derivati;
d) medicamenti antimitotici;
e) monossido di carbonio;
f) agenti chimici pericolosi di comprovato assorbimento cutaneo.
B. Processi.
Processi industriali che figurano nell'allegato XLII del decreto legislativo 81/2008
C. Condizioni di lavoro.
Lavori sotterranei di carattere minerario.
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7.2 INTERDIZIONE ANTICIPATA
Il Testo Unico prevede che il Servizio ispettivo del Ministero del Lavoro, d’ufficio o su istanza della
lavoratrice, possa disporre, in base alle risultanze di apposito accertamento medico effettuato
attraverso i competenti organi del SSN, l’interdizione anticipata dal lavoro fino ai due mesi prima
della data presunta del parto (al decorrere cioè del congedo di maternità), o per tutta la durata
della gravidanza e fino a sette mesi d’età del figlio, nei casi previsti dall’art. 7, comma 6 e dall’art.
12, comma 2, per uno o più periodi la cui durata è determinata dal Servizio stesso, per i seguenti
motivi:
1. gravi complicanze della gravidanza o preesistenti forme morbose che possano aggravarsi
in ragione dello stato di gravidanza;
2. condizioni di lavoro o ambientali pregiudizievoli per la salute della donna e del bambino;
impossibilità di disporre lo spostamento ad altre mansioni nei casi in cui la lavoratrice sia
adibita a lavori pericolosi, faticosi o insalubri – di cui all’allegato elenco – o che comportino
esposizioni a rischio a seguito di valutazione ai sensi del D.lgs. 626/94 ( cfr. capitolo 1.
Tutela della salute).
Il periodo di interdizione anticipata dal lavoro è considerato alla stregua del congedo di maternità
ed è, pertanto, assoggettato al medesimo trattamento economico Alla lavoratrice madre dovrà
essere comunicata l’avvenuta ricezione del provvedimento della DPL che dispone l’interdizione
mediante l’utilizzo del fac-simile allegato al presente documento.
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8 MINORI E APPRENDISTI
8.1 INQUADRAMENTO
Distinzione dei minori
BAMBINO: il minore che non ha ancora compiuto 16 anni di età o che è ancora soggetto agli
obblighi scolastici.
ADOLESCENTE: il minore di età compresa tra i 16 e i 18 anni di età che non è più soggetto agli
obblighi scolastici.
Età minima di ammissione al lavoro
16 anni compiuti (se ha assolto all’obbligo scolastico)
Lavorazioni vietate
Tutte quelle riportate nell’allegato I della legge 977/67 e succ. modifiche
8.2 LE VISITE SANITARIE DEI MINORI E DEGLI APPRENDISTI
Il Ministero del Lavoro e della previdenza sociale, con la circolare n. 11 del 17 gennaio 2000, ha
fornito alcune interpretazioni in merito alle visite sanitarie dei minori e degli apprendisti.
Gli adolescenti adibiti alle attività lavorative soggette alle norme sulla sorveglianza sanitaria del
D.Lgs 81/2008 devono essere sottoposti ai soli controlli previsti dal D.lgs 81/2008. Tali controlli,
preventivi per accertare l’idoneità alla mansione specifica e, periodici per controllare lo stato di
salute dei lavoratori, devono essere effettuati dal medico competente.
Per gli adolescenti non soggetti alla sorveglianza sanitaria ai sensi del D.Lgs 81/2008, le visite
mediche preventive e successive sono di competenza di un medico del servizio sanitario
nazionale, a cura e spese del datore di lavoro, in conformità all’art. 8 comma 3 della legge 977/67
e successive modificazioni. Secondo il Ministero l’art. 9 del D.lgs 345/99 ha implicitamente
abrogato la gratutità delle visite mediche disposte dalla legge 25/1955.
Doppio obbligo per gli apprendisti maggiorenni adibiti ad attività soggette a sorveglianza sanitaria
ai sensi del D.lgs 81/2008. Prima di essere assunti, in attesa di un intervento legislativo che
raccordi le varie norme, devono essere sottoposti a visita sanitaria, gratuita, presso la ASL
competente per accertare che loro condizioni fisiche consentono l’occupazione nei lavori per i
quali devono essere assunti. Tali lavoratori devono essere sottoposti, in relazione ai rischi specifici
presenti nell’azienda, anche alla sorveglianza sanitaria, effettuata dal medico competente, come
prescritta dal D.lgs 81/2008.
Per gli apprendisti maggiorenni adibiti ad attività non soggette a sorveglianza sanitaria ai sensi del
D.lgs 81/2008 gli obblighi sono minori. E’ previsto solamente l’obbligo, in base alla legge 25/1955,
della visita medica preventiva gratuita presso la struttura pubblica territorialmente competente.
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8.3 VALUTAZIONE DEI RISCHI
Il datore di lavoro che assume lavoratori minori è obbligato ad effettuare preventivamente la
valutazione dei rischi specifica per gli stessi con particolare riguardo a:
a)sviluppo non ancora completo, mancanza di esperienza e di consapevolezza nei riguardi dei
rischi lavorativi, esistenti o possibili, in relazione all’età;
b)attrezzature e sistemazione del luogo e del posto di lavoro;
c)natura, grado e durata di esposizione agli agenti chimici, biologici e fisici;
d)movimentazione manuale dei carichi;
e) sistemazione, scelta, utilizzazione e manipolazione delle attrezzature di lavoro,specificatamente
di agenti, macchine, apparecchi e strumenti;
f) pianificazione dei processi di lavoro e dello svolgimento del lavoro e della loro interazione
sull’organizzazione generale del lavoro;
g) situazione della formazione e dell’informazione dei minori.
Le informazioni sui rischi devono essere fornite, oltre che ai minori, anche ai titolari della potestà
genitoriale.
Premesso che alla data di redazione del presente documento non sono presenti addetti minori o
apprendisti presso la struttura di azienda, comunque la procedura e la valutazione del rischio
consta nella seguente serie di norme:
a) per le attività che necessitano particolare esperienza si fa riferimento al solo personale
maggiorenne, cui eventualmente potranno essere affiancati lavoratori minori, tenendo conto delle
loro conoscenze specifiche;
8.4 LISTA DELLE LAVORAZIONI INTERDETTE AI MINORI
ALLEGATO I [ nota 23 ] della Legge 977/1967 [Tutela del lavoro dei bambini e degli adolescenti.
(pubblicata sulla Gazzetta ufficiale n. 276 del 6 novembre 1967) Aggiornata con le modifiche e le
integrazioni apportate dalla D.lgs 345/99 e dal d.lgs 262/2000]
I. Mansioni che espongono ai seguenti agenti:
2. Agenti biologici:
a) agenti biologici dei gruppi 3 e 4, ai sensi del titolo VIII del decreto legislativo n. 626 del 1994 e di
quelli geneticamente modificati del gruppo II di cui ai decreti legislativi 3 marzo 1993, n. 91 e n. 92.
3. Agenti chimici:
a) sostanze e preparati classificati tossici (T), molto tossici (T+), corrosovi (C), esplosivi (E) e
estremamente infiammabili (F+) ai sensi del decreto legislativo 3 febbraio 1997, n. 52, e
successive modificazioni e integrazioni e del decreto legislativo 16 luglio 1998, n. 285;
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3) può provocare sensibilizzazione mediante inalazione (R42);
4) può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle (R43);
1) può provocare sensibilizzazione mediante inalazione (R42);
c) sostanze e preparati classificati irritanti (Xi) e comportanti il rischio, descritto dalla seguente
frase, che non sia evitabile mediante l'uso di dispositivi di protezione individuale: "può provocare
sensibilizzazione per contatto con la pelle (R43)";
2) può provocare sensibilizzazione per contatto con la pelle (R43);
27) Condotta dei veicoli di trasporto, con esclusione di ciclomotori e motoveicoli fino a 125 cc., in
base a quanto previsto dall'articolo 115 del decreto legislativo 30 aprile 1992, n. 285, e di
macchine operatrici semoventi con propulsione meccanica, nonche' lavori di pulizia e di servizio
dei motori e degli organi di trasmissione che sono in moto.
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9 RIEPILOGO PER MANSIONE – RISCHI SANITARI
9.1 Collaboratore scolastico
Rischio
Rischio chimico
Richiamo legislativo
D.Lgs 81/2008
titolo IX
Valutazione
Vedi elaborato allegato
9.2 Addetto attività d’ ufficio
Rischio
Videoterminale
Richiamo legislativo
D.Lgs 81/2008
titolo VII
Valutazione
In fase di valutazione.
10 MISURE DI PREVENZIONE E PROTEZIONE ANNO 2010
TIPOLOGIA INTERVENTO
TEMPI
NOTE
Formazione addetti al servizio di prevenzione e
protezione
Formazione preposti
Entro dicembre 2010
Entro dicembre 2010
Corso di aggiornamento RLS
(4 ore annue per le imprese che occupano dai 15 ai
50 lavoratori e 8 ore annue per le imprese che
Entro dicembre 2010
occupano più di 50 lavoratori)
Aggiornamento per gli addetti antincendio ed
evacuazione che hanno effettuato la formazione negli
Entro dicembre 2010
anni precedenti al 2007
Aggiornamento per gli addetti antincendio ed
evacuazione che hanno effettuato la formazione negli
Entro dicembre 2010
anni precedenti al 2007
Informazione sui rischi da lavoro stress correlato.
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11 FIRME
Il presente documento è stato realizzato dal datore di lavoro, con la collaborazione del
responsabile del servizio di prevenzione e protezione e del rappresentante dei lavoratori per la
sicurezza.
Data
Il Datore di Lavoro
SANTOLI GIUSEPPE
(Timbro e Firma)
Data
Il Responsabile del Servizio di Prevenzione e
Protezione
TARTAROTTI MASSIMO
(Firma)
Data
Il Rappresentante dei lavoratori per la Sicurezza
PEDROTTI STEFANO
(Firma)
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