Rassegna Stampa di
sab. 1, dom. 2 e lun. 3 febbraio 2014
SNALS / CONFSAL
il Sole 24 Ore
Il Secolo XIX - Ed. La
Spezia
Affaritaliani.Libero.it
Corriere di Rieti e della
Sabina
Il Messaggero - Ed.
Rieti
Il Tirreno
Virgilio.it
Corriere.it
02/02/2014
Il Giornale del
Piemonte (Il Giornale)
Il Giorno - Ed. LodiCrema-Pavia
Testate on line
03/02/2014
CONTRATTI ATIPICI A PIENI GIRI: +8,7% GRAZIE ALL'EXPORT
SCUOLE, IL RIORDINO FINISCE IN CONSIGLIO COMUNALE
01/02/2014
BUS, AVVOCATI, AEREI E... RAFFICA DI SCIOPERI NEL MESE DI FEBBRAIO
NEL PROSSIMO TRIENNIO IN RUOLO 35 INSEGNANTI DI SOSTEGNO
01/02/2014
INSEGNANTI DI SOSTEGNO, NUOVI POSTI
01/02/2014
01/02/2014
SI E' SPENTO A 85 ANNI L'EX PROVVEDITORE SETTIMO ACCETTA
RAFFICA DI SCIOPERI A FABBRAIO, DAGLI AUTISTI AI PROF. VIDEO
TEATRO DELL'OPERA, SALTANO DUE PRIME MA SCOPPIA LA GUERRA
TRA I SINDACATI
BREVI-UNSA, IN 60 ANNI TANTE BATTAGLIE AUTONOME
01/02/2014
IL 10 FEBBRAIO SINDACATI IN REGIONE
03/02/2014
ARTICOLI PRESI DAL WEB
01/02/2014
01/02/2014
03/02/2014
Scuola, Formazione, Università, Ricerca
il Sole 24 Ore
il Sole 24 Ore
Corriere della Sera
Corriere della Sera
03/02/2014
03/02/2014
PROFESSIONALI, PIU' STRADE PER L'ISCRIZIONE
LA SCUOLA PROVA IL RIORDINO
SCUOLA, VIA ALLE ISCRIZIONI I CONSIGLI DI CORRIERE.IT
GLI ESAMI COMINCIANO A QUATTRO ANNI LA SCUOLA INGLESE
ACCORCIA L'INFANZIA
IL NUBIFRAGIO MANDA ROMA IN TILT
MATURITA' SCELTE LE SECONDE PROVE SCRITTE
SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE CON GRADUATORIA UNICA
ALLARME SCRITTURA I GIOVANI NON SANNO PIU' USARE LA PENNA
Int. a M.Rusconi: "MA CONTA IL LAVORO DI TUTTO IL TRIENNIO"
MATURITA' IL 18 GIUGNO, GRECO AL CLASSICO
Int. a N.Galantino: "BASTA TAGLI ALLA SCUOLA PER POI SPRECARE
ALTROVE"
STRADE IN TILT E REBUS SCUOLE. SOLO OSTIA LE CHIUDE TUTTE
SCUOLA, PARTONO OGGI LE ISCRIZIONI ON LINE
MATURITA', RESE NOTE LE SECONDE MATERIE
SCUOLE DEDICATE A RITA LEVI MONTALCINI
IN ARRIVO 6,3 MILIARDI IN 7 ANNI PER LA RICERCA
CONFLITTO DI INTERESSI, I MANAGER PUBBLICI IN BILICO
SANITA' "DICIAMO BASTA AI PROFESSIONISTI PER CASO"
la Stampa
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Italia Oggi
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il Messaggero
Avvenire
01/02/2014
il Tempo
Il Secolo XIX
il Gazzettino
il Gazzettino
il Sole 24 Ore
Corriere della Sera
CorrierEconomia
(Corriere della Sera)
CorrierEconomia
(Corriere della Sera)
03/02/2014
03/02/2014
SALONE DEL RISPARMIO: PREVIDENZA IN PRIMA FILA
01/02/2014
03/02/2014
02/02/2014
01/02/2014
01/02/2014
03/02/2014
01/02/2014
01/02/2014
02/02/2014
03/02/2014
01/02/2014
01/02/2014
01/02/2014
02/02/2014
Italia Oggi
il Mattino
Italia Oggi
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il Messaggero
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L'Unita'
L'Unita'
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il Resto del Carlino Cronaca di Bologna
Corriere Romagna di
Rimini e San Marino
Gazzetta del Sud
03/02/2014
UNIVERSITA', PIU' FACILE LO SCAMBIO DI DOCENTI
PREMI PER UNIVERSITA', IL SUD A MANI VUOTE
INDISCREZIONARIO
ALLA RICERCA 900 MILIONI L'ANNO
INPS, DAL GOVERNO ALT AI DOPPI INCARICHI
RICERCA, ARRIVANO 6,3 MILIARDI IN 7 ANNI
IL TEVERE FA ANCORA PAURA VENETO, ARRIVA L'ESERCITO
INPS, LETTA SI MUOVE "ALT DOPPI INCARICHI"
PER LE SFIDE DELLA RICERCA 6,3 MILIARDI DI EURO
MEDICINA, TEST D'INGRESSO IN TRASFERTA A RIMINI
02/02/2014
MATURITA', PER 2500 SCATTA IL CONTO ALLA ROVESCIA
02/02/2014
A ROMA IL TEVERE "OSSERVATO SPECIALE"
01/02/2014
03/02/2014
01/02/2014
01/02/2014
01/02/2014
01/02/2014
02/02/2014
01/02/2014
01/02/2014
Economia, Lavoro, Previdenza
il Sole 24 Ore
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Corriere della Sera
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02/02/2014
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02/02/2014
02/02/2014
UNA COPERTURA FINO ALL'80%
CONFRONTO FRA "LIQUIDAZIONE" E FONDI PENSIONE
DESTINAZIONE TFR QUAL E' LA SCELTA GIUSTA
CHI STABILIZZA RECUPERA IL CONTRIBUTO ASPI DELL'1,4%
IL CONTRATTO COLLETTIVO FA SPAZIO AL LAVORO A TEMPO
INCOGNITA VINCOLI SULLE STABILIZZAZIONI
PER I DISOCCUPATI FONDI 2012
TUTELE PER I LAVORATORI AUTONOMI ANCHE STRASBURGO SUONA
L'ALLARME
QUEL LUNGO SILENZIO SULLE 25 POLTRONE
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO, ACCORDO IN VISTA ALL'ENEL
INAIL, ORA TREMA ANCHE DE FELICE SUPER CONSULENTE DELLE
ASSICURAZIONI
INPS, BATTAGLIA PER IL DOPO-MASTRAPASQUA
LA SEDIA NON C'E' PIU' SI LAVORA IN PIEDI PER ESSERE PIU' SANI
NOMINE, STRETTA PER GLI ENTI PUBBLICI
E LE PENSIONI ATTENDONO ANCORA UNA SOLUZIONE
MASTRAPASQUA SI DIMETTE DALL'INPS IL PREMIER: "SCELTA SAGGIA"
PAURA PER LE PENSIONI
BONANNI SI CANDIDA A GUIDARE L'INPS CHE GLI REGALO' LA CASA
"LAVORI UTILI A CHI E' IN CASSA INTEGRAZIONE"
E ADESSO LETTA SI OCCUPI DI PENSIONATI ED ESODATI
DISOCCUPAZIONE, PRIMO CALO DOPO SETTE MESI MA PERSI ALTRI
100MILA POSTI TRA GLI UNDER 25
"STABILITA' NECESSARIA PER GLI INVESTIMENTI"
SPESA SANITARIA, IN DUE ANNI 7,6 MILIARDI IN PIU'
BERLUSCONI ATTACCA NAPOLITANO: NON LO RIELEGGEREI
Int. a R.Berger: "L'ITALIA NON LASCI LE RIFORME A META'. I
PAGAMENTI? UNA STRADA PER CRESCERE!"
LETTA CONTRO IL M5S "L'OPPOSIZIONE NON BLOCCHI TUTTO"
IETI
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Foglio
01-02-2014
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I nuovi posti sono da ripartire tra i vari ordini di scuola in base alle consistenze delle dotazioni organiche
Nel prossimo trennio in molo 35 insegnanti di sostegno
incontro, oltre alla conferma della ripartizione dei 4447 posti a livello regionale
è stato consegnato il riparto anche a livello provinciale. Per la nostra provincia
saranno 11 i nuovi posti in ruolo da ripartire tra i vari ordini di scuola in base
alle consistenze delle dotazioni organiche nei prossimi giorni. "In questo modo - spiega Luciano Isceri, segretario
provinciale Snals-Confsal -si dà applicazione al decreto (cosiddetto Istruzione)
convertito nella legge138/2013 che prevede un graduale incremento della dotazione organica dei posti di sostegno nel
triennio paria al 3<Jl/o a regime dei posti
attualmente in organico di diritto. Questo comporterà per l'anno scolastico
2013/2014 (attualemnte in corso) undici
posti in più e nel triennio circa altri trentacinque posti. Una vera e propria boccata di ossigeno che giunge in un periodo molto difficile che sta attraversando
il Paese in generale ed il comparto scuola in particolare, questo provvedimento
è importante in quanto andrà ad aggiungersi al piano triennale per le immissioni
in ruolo previste per il personale docente ed Ata, attenuando la grave crisi occupazionale della nostra provincia. Nei
prossimi giorni -conclude Luciano Isceri segretario provinciale dello Snals-Conrm:l- il sindacato sarà chiamato ad effettuare una verifica con l'ufficio scolastico
provinciale per la definizione dei contin~
genti da assegnare".
068391
I~ RIETI
Nomine in ruolo per il sostegno con decorrenza 1° settembre 2013. Questa la
buona notizia che arriva da quel mondo
della scuola che spesso e volentieri è stato bistrattato negli ultimi tempi e che i
tagli del governo avevano ulteriormente
messo in crisi. Ecco perché l'incremento
della dotazione organica non può che
essere accolta con soddisfazione. A renderlo noto è la segreteria provinciale dello Snals-Confsal di Rieti, a seguito dell'
incontro di giovedì che ha confermato
quanto già anticipato in merito all'avvenuta autorizzazione a procedere alle nomine in ruolo, seppur con la sola decorrenza giuridica dall'inizio dell'anno per
gli insegnanti di sostegno. Nel corso dell'
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Insegnanti di sostegno, nuovi posti
SCUOLA
posti». Una boccata d'ossigeno
per la scuola reatina che arriva in
un momento difficile per il Paese
e più in generale per il comparto.
«L'importanza di questo prowedimento - conclude il segretario
~ Luciano Isceri - sta anche
nel fatto che va ad aggiungersi al
piano triennale per le immissioni
in ruolo previste per il personale
docente e Ata, attenuando la grave crisi occupazionale della nostra provincia. Nei prossimi giorni il sindacato sarà chiamato a effettuare una verifica con l'ufficio
scolastico provinciale per la definizione dei contingenti da assegnare».
Samuele Anni baldi
©RIPRODUZIONE RISERVATA
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Qualche volta, anche dal mondo
della scuola, arrivano buone notizie per Rieti. La lieta novella si traduce in undici posti in più per gli
insegnati di sostegno già da quest'anno e 35 nel prossimo triennio. La notizia è arrivata dopo l'incontro è stato annunciata dalla segreteria provinciale dello rmmml
n stato confermato - spiega il segretario Luciano Isceri - quanto
già anticipato nei giorni scorsi in
merito all'awenuta autorizzazione a procedere alle nomine in ruolo, seppur con la sola decorrenza
giuridica dall'inizio dell'anno per
gli insegnanti di sostegno. Oltre
alla conferma della ripartizione
dei 444 7 posti a livello regionale è
stato consegnato il riparto anche
a livello provinciale. Per la nostra
provincia saranno 11 i nuovi posti
in ruolo da ripartire tra i vari ordini di scuola in base alle consistenze delle dotazioni organiche nei
prossimi giorni».
Isceri aggiunge che in questo modo si da applicazione al decreto
«Istruzione» che prevede un graduale incremento della dotazione
organica dei posti di sostegno nel
triennio pari a al 30 per cento a regime dei posti attualmente in organico di diritto. «Questo - aggiunge Isceri - comporterà per
l'anno scolastico in corso 11 posti
in più e nel triennio circa altri 35
SNALS
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Formazione, sciopero dei lavoratori dell’Enfap
Ciapi di Priolo senza stipendi da mesi
E’ sciopero dei lavoratori della formazione. Dopo le proteste dei dipendenti del Cefop, a protestare,
da oggi, sono i dipendenti dell’Enfap di Catania e Messina che dal giugno 2013 non ricevono lo
stipendi. A comunicarlo è lo Snals, il sindacato nazionale autonomi lavoratori Scuola.
I lavoratori denunciano la mancanza di nove mesi di stipendio. “Siamo stanchi di continuare a
subire – scrivono i lavoratori – e chiediamo all’Ente di appartenenza e al Dipartimento regionale
Istruzione e Formazione Professionale, che ha il dovere istituzionale di garantirci, l’immediato
pagamento degli stipendi da giugno 2013 a gennaio 2014 compresa la tredicesima, ed, a garanzia
del nostro futuro, la formulazione urgente di un Bando che garantisca il rispetto del Contratto
collettivo nazionale di lavoro di categoria e le peculiari caratteristiche del nostro settore”.
Ma non è solo l’Enfap ad avere problemi. Secondo lo Snals, molti lavoratori segnalano disfunzioni
e ritardi nell’erogazione delle mensilità di dicembre 2013, gennaio 2014, e della quota di
tredicesima per l’anno 2013. Il sindacato, con una nota, ha chiesto al direttore e il presidente del
Ciapi di Priolo di intervenire.
Per la Regione, il Ciapi di Priolo è l’ente dove dovrebbero confluire tutti i dipendenti della
formazione provenienti da quelli che hanno perso l’accreditamento. Una sorta di “rifugio” per i
lavoratori che rischiano il licenziamento a causa del mancato accreditamento degli enti.
Parma, schedatura dei dipendenti pubblici. Per i sindacati “grave
emergenza democratica”
L’unica a interessarsi della vicenda per ora è stata la deputata del Pd Patrizia Maestri, ex segretaria
generale della Cgil di Parma, che ha garantito il proprio impegno per andare in fondo al problema.
“In tanti anni di lavoro al sindacato non mi sono mai trovata di fronte a una situazione del genere"
ha spiegato Maestri al fattoquotidiano.it
A più di una settimana dalla denuncia all’unanimità dei rappresentanti dei lavoratori, il caso della
“schedatura” dei dipendenti pubblici per le loro scelte sindacali a Parma rimane ancora una
questione aperta. Le sigle Flc Cgil, Cisl Scuola, Uil, Snals Confsal e Gilda degli insegnanti hanno
chiesto incontri con le autorità del territorio per discutere del nuovo provvedimento introdotto solo
per Parma dalla Ragioneria territoriale dello Stato, che fa capo al ministero dell’Economia e delle
finanze, e che impone nuove modalità per il via libera alle trattenute in busta paga destinate ai
sindacati in base alle adesioni.
Dal 15 gennaio infatti tutte le deleghe dei dipendenti pubblici per iscriversi, cancellarsi o cambiare
sigla sindacale dovranno essere controfirmate dai responsabili dei propri uffici di appartenenza e
non più, come avveniva prima, solo dai rappresentanti dei lavoratori. Mentre i sindacati parlano di
“una grave emergenza democratica che si è abbattuta sui dipendenti pubblici del parmense”, la
ragione di questa scelta, che per ora riguarda solo il territorio, non è ancora chiara. L’unica
conseguenza è che da metà mese le iscrizioni ai sindacati sono di fatto bloccate.
“Nessun sindacato ha intenzione di adeguarsi alla pretesa del ministero dell’Economia, che chissà
perché riguarda solo Parma – ha detto Salvatore Pizzo, coordinatore provinciale della Gilda Unams
– Durante le contrattazioni negli istituti scolastici stiamo facendo mettere agli atti che come
organizzazioni sindacali ci sentiamo intimidite da quanto sta accadendo nel silenzio-assenso della
politica”.
Per ora infatti non ci sono state reazioni da parte di istituzioni e forze politiche. L’unica a
interessarsi della vicenda è stata la deputata del Pd Patrizia Maestri, ex segretaria generale della
Cgil di Parma, che ha garantito il proprio impegno per andare in fondo al problema. “In tanti anni di
lavoro al sindacato non mi sono mai trovata di fronte a una situazione del genere – ha spiegato
Maestri al fattoquotidiano.it – Si tratta di un provvedimento anomalo e antisindacale che riguarda
solo Parma e di cui a Roma non eravamo al corrente. Cercherò di avere chiarimenti dal ministero
dell’Economia e dalla Ragioneria di Stato”. A livello locale i sindacati non si sono dati per vinti.
I segretari provinciali di Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto al direttore provinciale della Ragioneria
territoriale di ritirare o di sospendere il provvedimento in attesa di un incontro in cui discutere dei
motivi che hanno portato alle nuove disposizioni, ma per ora non c’è stata risposta. Per la prossima
settimana è stato richiesto un incontro con il prefetto Luigi Viana, e giovedì le sigle hanno illustrato
la situazione al dirigente dell’ambito territoriale scolastico Giovanni Desco. “L’argomento era
all’ordine del giorno – ha chiarito Simone Saccani, segretario Flc Cgil – abbiamo espresso la nostra
preoccupazione per le conseguenze del dispositivo, che andrebbe a ledere le tutele e i diritti dei
lavoratori nell’ambito delle loro scelte di adesione ai sindacati, togliendoci di fatto il potere come
delegati. Ma per avere risposte dobbiamo attendere che il Miur chieda chiarimenti alla Ragioneria”.
Di fronte alle ripetute denunce dei sindacati però, gli unici grandi assenti sono i politici, che per ora,
al di là di Maestri, non si sono espressi: “Nemmeno nell’Unione sovietica avvenivano queste cose ha attaccato Pizzo – nessun partito ha preso ufficialmente posizione, né gli altri rappresentanti
politici del territorio hanno detto o fatto qualcosa. Nessun esponente politico parmense sembra
interessato all’esercizio della libertà”.
Raffica di scioperi a febbraio. I primi a protestare sono i lavoratori del trasporto pubblico locale che
incroceranno le braccia nell'intera giornata di mercoledi' 5 febbraio, su tutto il territorio nazionale.
A proclamare lo sciopero i sindacati Filt-Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti, Ugl-Fna, Faisa-Cisal e l'Orsa
Trasporti.
Lunedi' 10 febbraio sara' invece la volta del trasporto aereo: in sciopero fino alla mezzanotte i
lavoratori aeroportuali e dell'indotto degli aeroporti aderenti alla Cub, e dalle ore 10 alle ore 14,
anche il personale navigante di cabina di Air Dolomiti, aderente a Filt Cgil. Sempre la
Confederazione unitaria di base ha proclamato uno sciopero del personale docente, dirigente e Ata
della scuola per l'intera giornata dell'11 febbraio.
I dirigenti scolastici aderenti a Cisl, Uil, Snals Confsal e Flc Cgil non andranno a lavoro invece
venerdi' 14.
Nella seconda meta' del mese, la protesta si sposta nelle aule di tribunale: dal 18 al 20 si asterranno
da tutte le udienze gli avvocati dell'Oua (Organismo unitario avvocatura).
Il 22 l'organizzazione sindacale Csa ha proclamato lo sciopero dei corpi di polizia locale di regioni
e autonomie locali (ma e' intervenuta una procedura della Commissione di garanzia).
Infine, il 21, dalle 13 alle 17, non lavorera' il personale navigante e operante nelle sedi aeroportuali
(escluso Palermo) aderente a Usb. Con vari turni e modalita', sempre il 21, incroceranno le braccia i
lavoratori dell'Enav aderenti a Licta ed Anpcat (escluso lo scalo di Palermo).
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Regole diverse e complicate per i corsi organizzati dai centri regionali
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Il Sole?]{!
Quotidiano
Professionali, più strade per l'iscrizione
Francesca Barbieri
l'infanzia e corsi degli adulti.
Estetista, cuoco, camerie- Per i ragazzi intenzionati a inire di sala, meccanico, idrauli- ziare un corso professionale,
co. Sono solo alcune delle 22 però, si applicano regole diverqualifiche che si possono rag- se a seconda del tipo di scuola e
giungere frequentando un cor- della regione. Per chi opta per
so di formazione professiona- uncorsodicinqueanniall'interle. Tutti profùi che in barba al- no di un istituto professionale
la crisi conservano una doman- statale che prevede il rilascio di
da da parte delle imprese. E i una qualifica alla fine del triencorsi - organizzati su 3 o 4 anni nio, l'iscrizione avviene solo
- hanno fatto registrare negli online, secondo le regole geneultimi anni un boom di iscritti,
oltre quota 241mila (rispetto ai
25mila dell'anno scolastico VENT AGUO INOIRIZZJ!
Sono 22 le qualifiche
200312004).
Corsi a cui ci si può iscrivere che si possono scegliere:
da oggi per il prossimo anno
scolastico, fino al 28 febbraio. dall'estetista al cuoco,
La scadenza è quella generale dal cameriere di sala
che vale per le famiglie di tutti all'operatore meccanico
gli allievi che frequenteranno
le prime classi di elementari,
medie e superiori. Ci si dovrà rali, mentre per chi si iscrive a
registrare (se non l'hanno già un percorso di istruzione e forfatto la settimana scorsa) sul mazione professionale (Iefp)
portale del Miur www.iscrizio- della durata di 3/4 anni (oltre
ni.istruzione.it e procedere al- 76mila ragazzi un anno fa) ci sol'iscrizione che potrà avvenire no più possibilità e qualche possolo per via telematica. Un iter sibile complicazione.
Il sito del Miur è valido se si
che riguarderà oltre 1,5 milioni
di famiglie, mentre resistono i tratta di corsi attivati dagli istimoduli cartacei per scuole del- tuti professionali, mentre per
cn
I numeri
19,9%
possibilità che dovrebbe partire dal 2015/16.
Ma che accade nel caso vengano indicate più scuole di preferenza? Nel caso di prima, seconda e terza scelta indirizzata
solo a centri di formazione professionale bisogna seguire
esclusivamente la procedura di
i'>crizione regionale. Se invece
tutte e tre le preferenze sonorivolte a istituti scolastici superiori è necessario usare solo la
proceduradelMiur.Nelcasodi
scelta "mista", dove i genitori
vogliano iscrivere il proprio figlio a un istituto scolastico o a
un centro regionale, in alcune
regioni sarà necessaria la doppia iscrizione. Inaltri casi, invece, tipo la Lombardia, è ammessa l'iscrizione a un solo centro
di formazione professionale e
se la domanda viene rifiutata si
potrà scegliere un nuovo istituto entro il 21 marzo.
In caso di dubbi le famiglie
possono rivolgersi alle scuole
che sono tenute a offrire supporto e consulenza per la presentazione delle domande di
iscrizione.
it.J R.IPRCDUZ:ONf Rl'.if RVAiA
IL TREND
Serie storica 2003-2012 degli iscritti totali. Dati in migliaia
UNO SU CINQUE SI ISCRIVE AI
PROFESSIONALI Iscritti al primo
anno delle scuole superiori
(anno scolastico 2013/2014)
Istituti professionali
quelli organizzati dai centri di
formazione accreditati dalle
Regioni sono queste ultime a
stabilire le modalità di presentazione delle domande. In Lombardia - la regione che raccoglie oltre il 40% degli iscritti ai
percorsi Iefp in strutture formative accreditate sul territorio è attivo un sistema di iscrizioni
online dal portale http://anagrafestudenti.servizirl.it. Nel
Veneto il canale per l'iscrizione
è il sito www.cliclavoroveneto.
it. Mentre in Piemonte e Sicilia
si utilizzerà il modulo cartaceo.
«Come già nel 2013 - spiega
Claudia Porchietto, assessore
regionale al Lavoro del Piemonte - il Miur ci comunica
che i genitori non potranno utilizzare l'iscrizione online se
scelgono un percorso di formazione professionale. Si dovrà
nuovamente provvedere in forma cartacea».
Le Regioni, Piemonte in testa, già a settembre avevano
sollecitato il ministero ad attivarsi per le modifiche ai sistemi informativi che le iscrizioni
online per la formazione professionale richiedevano. Una
Licei
48,9%
GLI ISCRITTI SUL TERRITORIO
Gli iscritti agli lefp presso centri
formativi accreditati per regione.
In%, anno scolastico 2013/2014
Lombardia
40,6%
Veneto
lS,9%
Piemonte
13,4%
Sicilia
12,9%
Lazio
10,2%
Friuli V. G.
3,3%
Calabria
0,5%
Campania
0,3%
Istituti tecnici
Emilia R.
0,3%
31,2%
Altre regioni
0,4%
Ritaglio
Scuola: testate nazionali
stampa
ad
03/04
04/05
06/07
07/08
Corsi di formaz.e professionale
08/09 09/10
10/11 11/12
068391
Liguria
2,2%
Ist. professionali statali
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
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Il Sole?]{! mmrn
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Approvato il decreto di riorganizzazione del ministero: direzioni generali da 12 a nove
La scuola prova il riordino
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Quotidiano
L'Istruzione tecnica senza coordinamento - Dirigenti diminuiti del 20%
Claudio lucci
quattro come invece è oggi). Si
confermano poi 18 uffici scolastiUn taglio alle direzioni ge- ci regionali (gli Usr), con funzionerali (dg) del ministero ne di presidio sul territorio. Ma 14
dell'Istruzione, che da 12 passe- Usr avranno a capo un dirigente
ranno a nove, con la soppressio- di livello generale (come accade
ne della dg «Istruzione tecnica» oggi). Gli altri quattro, cioè Basiliche viene accorpata alla direzio- cata, Friuli Venezia Giulia, Moline generale per gli «Ordinamenti se e Umbria, che hanno una poposcolastici e la valutazione del si- lazione studentesca inferiore a
15omila unità, saranno invece retstema nazionale di istruzione».
Il governo, annuncia ieri il sot- ti da un dirigente non generale
tosegretario alla presidenza del (facoltà questa prevista dalla reconsiglio dei ministri, Filippo Pa- ente legge di stabilità).
In questo modo la dotazione
troni Griffi, accende semaforo
verde al Dpcm di riorganizzazio- organica degli uffici dirigenziali
ne del Miur, predisposto in osse- generali viene ridotta da 34 a 27
quio alla spending review, dopo (circa il 20%). Per quanto riguaraver acquisito i pareri favorevoli da invece gli uffici dirigenziali di
di Mef e Funzione pubblica. Se- livello non generale si passa da
condo l'articolato, composto da 544 posti a 413 posti, così suddivi13 norme e una tabella, il Miur si: 191 dirigenti tecnici e 222 diricontinuerà a essere suddiviso in genti amministrativi, con un tatre dipartimenti (per il sistema glio quindi di 131 uffici (oltre il
educativo di istruzione e forma- 20% ). Sul fronte invece del persozione; per la formazione superio- nale di livello non dirigenziale,
re e per la ricerca; e per la pro- per effetto della riduzione della
granimazione e la gestione delle spesa pari al 10% prevista dal derisorse umane e finanziarie). Ma creto spending, la nuova dotaziociascun dipartimento, e questa è ne organica passa da 7.034 posti a
una novità, sarà articolato in sole 5.978 unità, con una contrazione
tre direzioni generali (non più di 1.056 posti corrispondenti a un
risparmio pari 34.958.508 euro.
Con il nuovo regolamento di riordino del Miur la dotazione organica complessiva sarà dunque pari
a 6.418 unità.
Nonostante gli inviti a ripensarci di ex ministri, assessori regionali e parti sociali viene confermata la soppressione della dg
«Istruzione tecnica», che è la cabina di regia delle politiche scuola-lavoro e che dialoga pure con
le regoni, le cui competenze vengono fatte confluire in una più
generale direzione per gli ordinamenti e la valutazione che così racchiuderà tutti i cicli di istruzione (dalla scuola dell'infanzia
agli istituti tecnici superiori
post diploma).
Tutti i principali paesi europei, Germania in testa, hanno una
struttura ministeriale dedicata a
curare i rapporti istruzione-imprese. Un vulnus che ora si potrebbere risolvere, in via amministrativa, prevedendo una struttura di missione ad hoc, e a costo zero, sulla falsariga di quanto già fatto, al ministero del Lavoro, per attuare «Garanzia giovani>>.
©R:F'ROOUZIONERISERVATA
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20
1
Scuola, via
alle iscrizioni
I consigli
di Corriere.it
Come mi registro? Cosa
devo fare se mi sono già
registrato l'anno scorso?
Posso scegliere sezione,
prof o compagni? E se
cambio idea? Quando so se
mio figlio è stato preso
nella scuola prescelta? Sono
soltanto alcune delle
domande che decine di
migliaia di genitori si
stanno facendo in tutta
Italia in queste ore alla
vigilia dell'inizio delle
iscrizioni alle scuole per i
propri figli. Si parte oggi e
c'è tempo fino al 28
febbraio per compilare solo via web - il modello
di domanda di iscrizione al
primo anno delle scuole
statali di ogni ordine e
grado. Un passaggio
importantissimo e delicato
che il canale Scuola di
Corriere.it, il sito del
Corriere della Sera, ha
deciso di approfondire con
schedè, video-guide,
passaggi chiave e voci da
riempire per arrivare in
fondo alla procedura senza
intoppi, dalla prima
all'ultima fase. Dalla
registrazione al sito del
ministero dell'Istruzione
alla presentazione della
domanda di iscrizione per
arrivare poi a seguire l'iter
online.
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Tcdsl~~
surCànale Scuola
068391
di Cortiere.it
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Foglio
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COBBIEBE DELLA SEBA
Istruzione La Gran Bretagna adotta a livello nazionale un nuovo sistema di valutazione anticipato
Gli esami cominciano a quattro anni
La scuola inglese accorcia l'infanzia
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Quotidiano
Dal 2016 test anche all'asilo. Le critiche: stress eccessivo e inefficace
di SILVIA VEGETTI FINZI
i annunciano tempi duri
per gli scolaretti inglesi:
dal 2016 la somministrazione di test per misura re il loro liveUo di sviluppo
cognitivo sarà infatti anticipata dagli attuali sette ai
quattro anni di età. I risultati
iniziali saranno poi confron tati, tramite prove nazionali,
con quelli ottenuti a 11 anni,
al termine della scuola di ba se. L'intento è di valutare
obiettivamente i progressi
conseguiti, in modo che i
genitori siano informati sulla situazione scolastica dei
figli e gli insegnanti siano
messi in grado di conoscere,
confrontare e analizzare gli
obiettivi raggiunti.
Il progetto, come si può
immaginare, ha suscitato
perplessità e critiche che il
Times ripprta in modo piuttosto esauriente. Poiché anche da noi vengono avanzate
molte proposte per migliorare l'insegnamento scola stico sottoponendolo a un
monitoraggio nazionale, va-
esterni rischia di distoglierli
dall'osservazione del singolo alunno e dalla valorizza~ione delle sue potenzialità.
E vero che si consente loro di
scegliere tra diverse batterie
di test a seconda dei metodi
didattici adottati e persino,
col consenso dei dirigenti
scolastici, di sottrarsi al programma, ma le conseguenze
possono essere pesanti in.
termini di carriera e di finanziamenti alla scuola. Per
fortuna l'idea di raggruppare
gli alunni secondo le abilità
conseguite è stata accantonata sotto una valanga di
proteste. Sappiamo infatti
che l'interazione tra soggetti
diversi è fonte di stimoli, di
esperienze e di incentivi.
Viviamo in un'epoca caratterizzata dalla crisi del lavoro tradizionale, basato
sulle abilità tecniche, e dalla
ricerca di talenti innovativi e
creativi, difficilmente iden tificabili con prove obiettive
e quantitative. Ciò non comporta la svalorizzazione delle
competenze, quanto l'op-
portunità di cogliere e sviluppare la pluralità delle in telligenze, dove l'accentuazione non è sulla quantità
ma sulla qualità delle capacità e delle inclinazioni.
È del 1995 il libro L'intelligenza emotiva con cui lo
psicologo Daniel Goleman
rivoluziona le tradizionali
valutazioni del Quoziente
intellettuale (Qj) mostrando
come le prestazioni intellettuali siano inscindibili dalle
motivazioni, dalla conoscenza di sé, dall'empatia,
dall'attenzione, dalla pervicacia, dalla capacità d'interagire e collaborare con gli
altri. Condizioni quasi del
tutto assenti nella somministrazione di test quantitativi, astratti e anaffettivi,
quanto mai lontani dalla ricchezza della vita e dalla sin golarità degli individui. Test
che, nella loro apparente
neutralità, nasè:ondono lo
svantaggio ambientale, sociale e culturale, che determina più di ogni altro condizionamento l'insuccesso
scolastico prima e lavorativo poi.
068391
S
le la pena di riflettere sul dibattito inglese. La prima, più
evidente obiezione riguarda
il fatto che i più piccoli, appena giunti a scuola, rischiano di non aderire emotivamente a richieste estranee al
contesto familiare.
Vi è inoltre il pericolo di
indurre tensioni e
stress, tanto negli
alunni quanto nei
genitori, in una
fase iniziale del l'esperienza scolastica, che dovrebbe essere improntata al massi mo di serenità e
collaborazione.
Inoltre, iscrivere
bambini di 4 anni
in una graduatoria significa fissarli in un determinato livello evolutivo
quando la fluidità dell'infanzia consente, in poche
settimane, di effettuare im previsti balzi in avanti.
Per quanto riguarda i docenti, coinvolgerli in piani di
valutazione proposti da
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Quotidiano
COBBIEBE DELLA SEBA
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2/2
A confronto
laprov~
O dopo il triennio
Nell'attuale sistema
scolastico italiano, il primo
esame con cui gli alunni si
trovano a doversi
confrontare è quello al
termine del triennio della
scuola secondaria di primo
grado. Consiste di quattro
prove scritte e un colloquio
orale. Tre delle quattro
prove scritte sono preparate
dalle singole scuole, la
quarta, di provenienza
ministeriale, è unica su tutto
il territorio nazionale, è
strutturata in quiz e testa la
preparazione in italiano e in
matematica. L'esame di
licenza elementare è stato
eliminato nel 2005
li' esame a cu verranno
sottoposti i bambini dL4 anni iscritti
alla scuola inglese
l'età fluida
L'apprendimento nell'ètà
infantile procede a balzi
'difficili da incasellare
Metodi a scelta
per i docenti
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In Gran Bretagna il governo
ha appena annunciato un
piano di modifiche del
sistema di valutazione
nazionale degli studenti: i
primi test per monitorare il
livello cognitivo, a cui finora
venivano sottoposti gli
alunni di sette anni, saranno
anticipati ai quattro anni. Il
nuovo progetto entrerà in
vigore nel 2016. Gli
insegnanti potranno
scegliere tra diversi tipi di
test a cui sottoporre i propri
alunni a seconda dei metodi
didattici adottati o anche
decidere di non aderire al
programma, ma solo con il
consenso dei presidi
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LA STAMPA
Disagi dal Veneto alla Campania
----
-----·-·
,
___.
linea ferroviaria sospesa
Metropolitana chiusa
Dirottato l'aereo gigante
Acqua alta a Venezia
Il maltempo che colpisce da
qualche giorno anche la
Toscana ha causato
l'interruzione della
circolazione ferroviaria tra
Livorno e Pisa
Il nubifragio che si è abbattuto
sulla Capitale ha reso
necessario chiudere per alcune
ore le stazioni Flaminio,
Ottaviano e Lepanto della linea
A della metropolitana
Per il maltempo l'airbus
A380/800 Emirates diretto da
Dubai a Roma è stato dirottato
a Malpensa. E' l'aereo più
grande al mondo per numero
di passeggeri: ne ospita 853
Ieri mattina la marea ha
raggiunto i 125 centimetri:
«allagato» il 30% del suolo
cittadino, disagi per i pedoni
e i commercianti. Alta marea
prevista anche per oggi
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Quotidiano
J_;a voragine
Una foto scattata da un tassista romano mostra i danni causati dal maltempo
la strada si è aperta davanti agli automobilisti, il traffico è stato bloccato
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Sullo sfondo, le auto in coda e alcune persone che osservano la voragine
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LA STAMPA
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Quotidiano
IN CLASSE Il 19 GIUGNO
Maturità
Scelte
le seconde
prove scritte
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Finita l'attesa dei studenti
che si avvicinano all'esame
di maturità. Come prevedibile, nessun colpo di scena:
Greco al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico; Lingua straniera al Liceo
linguistico; Pedagogia al Liceo pedagogico; Economia
aziendale ai Ragionieri,
Estimo ai Geometri, Alimenti e alimentazione all'istituto professionale per i
servizi alberghieri e della ristorazione.
Sono queste alcune delle
materie scelte per la seconda prova scritta degli esami
di Stato 2014 e contenute nel
decreto firmato dal ministro
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca Maria
Chiara Carrozza che individua, tra l'altro, anche le materie assegnate ai commissari esterni. Le prove scritte
dell'esame di Stato dell'anno
scolastico 2013/2014 si terranno mercoledì 18 giugno
2014 (la prima prova) e giovedì 19 giugno 2014 (la seconda prova).
Anche quest'anno dirigenti scolastici e insegnanti presenteranno online la domanda di partecipazione agli esami di Stato in qualità di presidenti di commissione e di
commissari d'esame.
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ItaliaOggi
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28
1
Scuole di specializzazione con graduatoria unica
a libera alla graduatoria unica
nazionale per i medici specializzandi.
Dopo anni di dibattito in
materia arriva l'atteso regolamento a cambiare, già
da questo anno, le regole di
accesso alle scuole di specializzazione per i camici
bianchi in formazione. Il
provvedimento, ora all'esame del Consiglio di stato,
interviene a modificare il
dlgs 368/1999 (Regolamento concernente l'accesso alle
scuole di specializzazione),
ma non interviene, comunque, sull'annoso problema
della copertura delle borse
di specializzazione garantite ormai solo per il 50%
di quanti si laureano ogni
anno (circa 9 mila). Per
quello ci vorrà infatti un
provvedimento a parte. Il
regolamento, in ogni caso,
fa dire definitivamente ad-
V
'
1
f' ,
dio ai vecchi concorsi locali
banditi nei singoli atenei,
basati su un quiz dl. domande scelte da un database, che secondo le
rappresentanze di categoria, non
era idonea a verificare l'effettiva
preparazione del candidato. Già
dall'anno in corso quindi l'accesso
sarà garantito con una prova di
esame «identica a livello nazionale
con riferimento a ciascuna tipologia
di scuola». All'esito della prova, poi,
non più una graduatoria locale ma
una classificazione nazionale redatta da un'apposita commissione
«per ciascuna tipologia di scuola». A
essere ammessi alle scuole, infatti,
si legge sul provvedimento, sono coloro che, «in relazione al numero dei
posti disponibili, si siano collocati in
posizione utile nella relativa graduatoria nazionale
sulla base del punteggio
complessivo riportato. In
aggiunta a questi, poi, le
università sedi di scuole
possono attivare ulteriori
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Quotidiano
contratti di formazione specialistica finanziati con risorse proprie, anche frutto
di donazioni o convenzioni
con enti pubblici o privati.
Tutto «nel rispetto del numero complessivo di posti
per i quali sono accreditate
le scuole e del fabbisogno di
specialisti a livello nazionale». Una volta ottenuto
il parere del Cds, nonché la
registrazione del provvedimento alla Corte dei conti,
il regolamento sarà reso
operativo tramite un ulteriore decreto ministeriale.
Un iter che fa prevedere
che le prove concorsuali
non dovrebbero svolgersi
prima del mese di luglio
2014. Soddisfatta l'Associazione italiana giovani
medici che considera il provvedimento come un grande passo verso
«una modalità di selezione orientata
a criteri di oggettività e non discrezionalità».
Benedetta Pacelli
Aromissi~~~; ]';G6ncorso locale
~a.,,,,""'··"
li""""'~" O'm"~'
,_!'...~g_r.i~':i:Jlfri~_,)---~~
hapn·""""" .!mwu•p,ana """'onale <ell• ,,,,,,/, (.!{/1#:.!U.!OJ
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Alla ricerca 900 milioni l'anno
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Quotidiano
Penna ,addio, allarme scrittura tra i banchi
ROMA Paolo, in quarta elementa- ghi si è diffuso soprattutto nel mondo che cambia. Invece non è
re, ha già ben chiaro il problema: mondo occidentale: quattro anni così: la scrittura influenza chi
non vale più la pena faticare con fa una ricerca americana consta- siamo e aiuta lo sviluppo cere-
penna o matita quando a disposizione ci sono comode tastiere, di
computer o tablet. Negli ultimi
anni l'allarme di molti pedago-
tava che i ragazzi di 16-17 anni brale. Al via presto iniziative spenon sapevano più scrivere in cor- ciali nelle scuole per educare alsivo, 1'85% usava già solo lo stam- la grafia manuale.
Padrone a pag.12
patella. Si dirà: pazienza, è il
Allarme scrittura'
i giovani
.'
non sanno p1u
usare la penna
..._Disabituarsi alla grafia
manuale per i pedagoghi
danneggia il cervello
---~-----------
Il
_
ROMA «Mamma, ma perché devo
proprio imparare a scrivere bene
le lettere? Basta che pigi i tasti e
vengono da sole .... » Paolo, quarta
elementare, ha già ben chiaro il
problema: vale la pena impegnare i bambini, e poi i ragazzi, con la
scrittura a mano, visto che poi
useranno sempre di più la tastiera? Ha ancora senso sforzarsi con
penna e matita? Negli ultimi anni
l'allarme di molti pedagoghi si è
diffuso soprattutto nel mondo occidentale: quattro anni fa unaricerca americana constatava che i
ragazzi di 16-17 anni non sapevano più scrivere in corsivo, 1'85%
usava già solo lo stampatello. In
Gran Bretagna la ricerca di Docmail rilevava due anni fa che un
adulto usava carta e penna per
scrivere al massimo una volta
ogni 41 giorni e che un terzo delle
persone non aveva scritto nulla a
penna nei precedenti sei mesi. Si
dirà: pazienza, è il mondo che
cambia. Invece non è così: la scrittura influenza chi siamo.
SCRITTURA ECERVELLO
va questa idea Vertecchi ha messo in piedi un progetto sperimentale, che coinvolge 350 bambini
delle classi elementari di terza,
quarta e quinta, in due scuole di
Roma l'Ic Tor de' Schiavi-Cecconi
e l'Ic Mar dei Caraibi di Ostia.
«NULLA DIES SINE LINEA»
11 progetto è intitolato Nulla dies
sine linea (neanche un giorno
senza tracciare una linea), e ipotizza i benefici di un esercizio costante. «Noi abbiamo preparato
dei fogli che vengono distribuiti
ai bambini tutti i giorni per un periodo di circa 5 mesi» spiegano
due delle curatrici del progetto, le
dottoresse Gabriella Agresti e
Cinzia Angelini. Ogni bambino è
identificato da un codice, visto
che non si vuole trasformare il
progetto in una valutazione, e i
bambini devono scrivere un numero fisso di righe su un argomento diverso ogni giorno, che
sia la descrizione di una giornata
di vacanza, o l'aula in cui si trovano e così via. Alla fine si cercherà
di scoprire se l'esercizio quotidiano avrà prodotto un cambiamento non solo nella capacità di scrittura manuale, ma soprattutto nell'uso del lessico e nell'organizzazione dei concetti. Così i genitori
potranno spiegare ai propri figli
perché non basta imparare a pigiare sui tasti: scrivere a mano potrebbe migliorare la capacità di
pensiero.
Angela Padrone
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Ci sono ricercatori convinti che la
perdita di dimestichezza con la
penna abbia effetti negativi sul
nostro cervello. Manfred Spitzer,
psicologo tedesco e specialista
del cervello, ha scritto "Demenza
digitale" (Il Corbaccio) un libro
nel quale sostiene che l'uso della
tecnologia abbia effetti negativi
sull'ippocampo, portando alla
perdita della memoria, alla riduzione delle capacità spazio-temporali e, alla lunga, anche a una
maggiore probabilità di sviluppare l'Alzheimer. Esempi pratici
che ognuno può verificare su se
stesso: l'atrofizzazione della memoria numerica (nessuno ricorda più i numeri di telefono, perché sono tutti nella memoria del
cellulare), perdita del senso di
orientamento (senza navigatore
ormai ci si smarrisce).
«Perdere la capacità di scrittura manuale sembra avere dei risvolti negativi sulla qualità del
pensiero». Questa è la teoria del
professor Bernardo Vertecchi, ordinario di Pedagogia dell'Università Roma Tre: quando si scrive
con la tastiera c'è più distacco tra
la persona e il testo, sostiene. Viceversa scrivere a mano metterebbe in moto qualcosa nel nostro cervello e non solo migliorerebbe la padronanza della lingua,
ma ne sarebbero influenzate perfino le capacità matematiche.
«Per non parlare del senso di autonomia - aggiunge Vertecchi che dà la capacità di scrivere velocemente degli appunti su un pezzo di carta». Per mettere alla pro-
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SPERIMENTAZIONE
Al VIA
IN DUE ISTITUTI
DELLA CAPITALE
COINVOLTI
350 BAMBINI
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Foglio
2/2
Data
33%
41
È la percentuale
Sono i giorni di media
che trascorrono
da quando un adulto ha scritto
qualcosa a mano l'ultima volta
delle persone che
non riescono a capire
la propria scrittura
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Quotidiano
LA RICERCA Gli scienziati: c'è un rapporto molto stretto tra scrittura a mano e qualità del pensiero
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01-02-2014
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Vicepre.sidente dell'Associazione nazionale dirigenti scolastici
«Ma conta il lavoro di tutto il triennio»
ROMA Una scelta nel segno della do. Meno bocciati e voti più pensare·I' orientamento».
tradizione. Non ha dubbi Mario Rusconi, vice presidente nazionale dell'Anp, l'Associazione nazionale dei dirigenti scolastici.
«L'alternanza fra greco e latino è ormai una tradizione al
classico - spiega l'ex preside-.
E' invece molto più complessa
la prova di matematica allo
scientifico per come è formulata. E anche se gli studenti sanno che più o meno esce sempre
questa materia, però sono sempre in agitazione».
Per un buon voto al diploma
a cosa puntare?
«Conta il lavoro che si è fatto
nell'ultimo triennio. E poi l'orale è uno scoglio grosso perché
in questa prova giocano diversi
fattori come la capacità di
esposizione, la presenza, una
tesina ben fatta».
Gli ultimi dati statistici dicono che i risultati degli alunni
al diploma stanno miglioran-
alti. Ma ci sono ancora evidenti disparità tra Nord e
Sud nelle votazioni. Da cosa
dipende?
«Dipende anche dall'impegno
degli Enti locali. Ci sono regioni, soprattutto al Nord, dove
magari si investe cinque. Altre,
soprattutto al Sud, dove si investe molto meno meno. Anche
un ambiente organizzato, pulito, ordinato influisce molto sul
rendimento degli studenti. E
poi al Centro Nord le amministrazioni locali sono più attente anche alla formazione degli
insegnanti».
Ai licei, classico e scientifico
in testa, gli alunni hanno risultati migliori dei colleghi
degli istituti tecnici. Perché?
«Nelle nostre scuole ai ragazzi,
in terza media, si consiglia di
proseguire con il liceo o con
l'istituto tecnico seguendo i risultati scolastici. E così ai licei
vanno i oiù bravi. Dobbiamo ri-
Si discute molto su una riforma degli esami di maturità.
Che ne pensa?
«Bisognerebbe rivedere tutto
l'impianto della scuola italiana
che è ancora legata al valore legale del titolo di studio. Dovremmo seguire gli esempi che
ci arrivano dall'estero dove si
ha una descrizione precisa e
puntuale delle competenze maturate».
Lei ha diplomato tanti studenti. Che consigli si sente di
dare agli alunni alle prese
con la maturità?
«Prendere appunti e fare schemi mentre si studia ... ovviamente da non portare in classe
per copiare durante gli esami!
E poi nell'ultimo mese e mezzo
consiglio di fare un programma che preveda studio costante e non grandi sgaloppate. E
poi, certo, leggere molto, soprattutto i grandi quotidiani».
A.Caro.
«Il MIO
CONSIGLIO?
PRENDERE
APPUNTI
EFARE
SCHEMI DA ,
AVERE CON SE»
Maturità il 18 giugno, greco al Classico
068391
"
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01-02-2014
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Il MINISTRO
VIA TWITTER
Al RAGAZZI:
LEGGETE
MOLTO
PER
AFFRONTARLA
Maturità il 18 giugno, greco al Classico
...,. Pubblicate ieri sera
le materie d'esame
per la seconda prova
ROM AIl mese di gennaio, di solito, è
quello in cui i quasi cinquecentomila studenti all'ultimo anno delle scuole secondarie vivono più
febbrilmente in attesa di conoscere quali saranno le materie della
seconda prova scritta alla maturità. E ieri in un'orario insolito (era
già sera) è arrivato il verdetto del
ministero dell'Istruzione. Del resto il ministro aveva annunciato
l'uscita delle materie nei giorni
scorsi, via twitter, consigliando ai
ragazzi di «leggere molto» per affrontarli.
Anche quest'anno nessun colpo
di scena: gli studenti del liceo classico dovranno vedersela con la
versione di greco, e quindi è stata
rispettata l'alternanza con il latino, assegnato infatti lo scorso anno. Con qualche malumore, soltanto perché la prova di greco è
considerata più impegnativa. Tutto com'era prevedibile anche per
lo Scientifico e il Linguistico: gli
studenti del primo affronteranno
un must, la matematica; i secondi
la lingua straniera. Le date: mercoledì 18 giugno è in calendario il
tema di italiano, giovedìl9 giugno
la seconda prova scritta.
DECISIONE DEL MINISTRO
missari esterni: per la loro scelta è
stato seguito in genere il criterio
della rotazione delle discipline.
Per quanto riguarda i 187 indirizzi
ordinari, italiano è stato affidato a
un membro esterno mentre la seconda prova scritta a un docente
interno.
I COMMISSARI ESTERNI
Il portale specializzato Skuola.net
ha analizzato gli allegati al decreto Maturità che stabiliscono quali
materie vengono affidate ai commissari esterni. Da questo check
up risulta che è stato rispettato il
criterio della rotazione: lo scorso
anno nella maggior parte degli indirizzi ordinari la prima prova
scritta era stata, infatti, affidata a
un commissario interno mentre la
seconda a un esterno. «E poichè la
seconda prova tra i tre scritti è la
più temuta dagli studenti si può
concludere - osserva il responsabile del portale Daniele Grassucci che questa scelta ministeriale renderà più agevole la maturità».
Per quanto riguarda il progetto
Esabac (finalizzato al rilascio del
doppio diploma italiano e francese e attuato sulla base dell'Accordo tra Roma e Parigi sottoscritto il
24 febbraio 2009) si registra un
boom dell'iniziativa: gli istituti
coinvolti sono più che raddoppiati
passando dai 50 dello scorso anno
al22. Anche quest'anno dirigenti
scolastici e insegnanti dovranno
presentare on line la domanda di
partecipazione agli Esami di Stato
in qualità di presidenti di commissione e di commissari d'esame.
Alessia Camplone
;ç: RIPRODUZIONE RISERVATA
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Tra le altre materie scelte (formai-
mente la decisione è presa dal ministro in persona) per il secondo
scr.itto ci sono pedagogia al Liceo
pedagogico, economia aziendale
per chi studia Ragioneria, estimo
per i geometri, alimenti e alimentazione all'Istituto professionale
per i servizi alberghieri e della ristorazione. Per gli Istituti tecnici e
professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno
una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova potrà essere
svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando se
necessario anche i laboratori dell'
istituto. Ecco le materie scelte per
alcuni indirizzi: Istituto tecnico
commerciale (ragionieri): Economia aziendale; Istituto tecnico per
geometri: Estimo; Istituto tecnico
per il turismo: Tecnica turistica;
Istituto tecnico industriale (elettronica e telecomunicazioni): Elettronica; Istituto tecnico industriale (elettrotecnica ed automazione): Elettrotecnica; Istituto tecnico industriale (informatica): Informatica generale e applicazioni tecnico-scientifiche; Istituto professionale per agrotecnico: Economia agraria; Istituto professionale
per i servizi alberghieri e della ristorazione: Alimenti e alimentazione; Istituto professionale per i
servizi sociali: Psicologia generale
e applicata; Istituto professionale
per Tecnico delle industrie meccaniche: Tecnica della produzione e
laboratorio.
Il decreto ministeriale indica,
inoltre, le materie affidate ai com-
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lie ni:~erie della second~ prova_~
Maturità
LICEO CLASSICO
Greco
TURISTICO
Tecnica turistica
LICEO SCIENTIFICO
Matematica
INDUSTRIALE
INFORMATICA
Informatica generale
-------
LICEO LINGUISTICO
Lingua straniera
INDUSTRIALE
ELETTROTECNICA
Elettrotecnica
LICEO PEDAGOGICO
Pedagogia
INDUSTRIALE
ELETTRONICA
Elettronica
TECNICO COMMERCIALE
Economia aziendale
AGROTECNICO
Economia agraria
GEOMETRI
Estimo
SERVIZI SOCIALI
Psicologia generale
eapplicata
---
TECNICO INDUSTRIE
MECCANICHE
Tecnica della produzione
elaboratorio
ALBERGHIERO
Alimenti
ealimentazione
i
+.:.e.nti~e.tri j
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Galantino:
ci sta a cuore
tutta la scuola
Nunzio Galantina
Sul raduno del I Omaggio in piazza San Pietro il segretario generale della Cei spiega: «Promuovere tutto il sistema dell'istruzione
pubblica, statale e paritaria».
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02-02-2014
7
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L'appuntamento in
Piazza San Pietro è
per «tutta la scuola,
senza distinzioni»
7
«Basta tagli alla scuola
per poi sprecare altrove»
- - - - - - - - - - - - - - - - scuola pubblica statale e la scuola pubbli- L'invito è per tutti, perché la
MIMMO MUOLO
ca paritaria. Dunque, il 10 maggio sono scuola è una. E tutti dobbiainvitati tutti coloro che hanno acuore l'im- mo avere a cuore che raghi ha a cuore la scuola, tutta la portanza della scuola per la società e che giunga pienamente il suo
scuola, solo la scuola, senza agget- hanno voglia di liberare la scuola dagli i- scopo. Essa non può essere
tivi né ideologismi, il 10 maggio in deologismi. Noi non andremo in piazza luogo per promuovere ideoPiazza San Pietro non potrà mancare. Co- San Pietro per dire: «Vedete quanti siamo? logismi e non è chiamata solo a dare risì come non potranno mancare i genitori Dateci tutti i soldi che ci spettano». È vero sposte pronte agli studenti. Non è il prètche si interessano davvero dei loro figli, i che lo Stato (e chi non fosse sufficiente- à-porter della vita, ma l'ambiente in cui si
professori che vogliono svolgere bene la mente informato) deve prendere coscien- offrono gli strumenti critici necessari per
propria professione e quanti pensano che, za, una buona volta, del fatto che la scuo- mettere il singolo in condizione di affronanche e soprattutto con una scuola all'al- la pubblica paritaria fa risparmiare 6 mi- tare e di abitare in maniera consapevole e
tezza dei suoi compiti, potranno essere for- liardi e mezzo e, quando va bene, riceve sensata questo mondo. E allora diciamo ai
mati cittadini dotati di spirito critico e dun- non più di 500 milioni all'anno. Ma la ma- genitori: «Vi interessa il luogo in cui i voque immuni dal fascino del primo vendi- nifestazione ripeto non ha questo scopo. stri figli trascorrono gran parte delle loro
tore di fumo che si affac~ia in tiv~ o su in: E allora qual è la s~a vera identità?
g~o~nat~?Vi ~nteres~a che ~i.ano resi capaterne_t. Il ve~covo Nunz1,o .Galantm~ ne e Andremo in piazza San Pietro per sentirci c1 d1 ~b1tare m m~m~~a cnt1ca e consapec?nvmto e nas~un_ie cosi, m q~esta mter- dire una parola chiara dal Papa sul tema vole 11 loro t:~P?· V1 mtere_ssa che vengavista ad Avvenire, 11 senso dell evento an- della scuola. Poiché tutti riconoscono a no loro formt1 gh strumenti per non essenu~ciato dal cardinale pre~idente della Francesco la capacità di dire cose illumi- re preda dell'ultimo av;renturi~~o o vendiCe1, Angelo Bagnasco, luned1 scorso. «~n- nanti e profonde, come Chiesa italiana ci t?re _ambulante che _va m ~elev1s10ne e ~el­
dremo ad ascoltare la voce del Papa - dice siamo chiesti: «Perché non ascoltare cosa 1 ultimo propagandista d1 talent scout.». E
~l s:gretario della Confe~enza. episc?pale ha da dirci affinché la scuola raggiunga i allora _la manife~tazi?ne del 10 _maggio è
it_ahana -:-· Non certo a nven~1care fman- suoi obiettivi, che non sono quelli ùell'in- pe~vm, come lo_ e pen professori e pe~ tutziament1 per _la scuola c~ttohca». ~a so- dottrinamento, ma di essere luogo nel qua- to 11 personale d~ un~ scuol~ ~he non s1~ soprattutto, a~~mnge, «Vogliamo lan~iare un le formare persone attrezzate criticamen- lo un p~rc?egg10 d1 abus~v~, ma abbia la
~egnale poht1co: la.scuola non ~uo e~sere te e capaci di progettualità?». Pensiamo in- cai:~cita ~1. formare uomm1 e do_n_?e che
1~ banc~mat da cm, attravers_o 1 tagh,. at- fatti che questo sia il momento giusto per ab1tmo cnt1camente la compless1ta.
tmgere 11 denaro da sprecare m altre dIIe- ritrovarci e ribadirlo La scuola non se la N
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passa bene, anche perché
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sta~mrna~a ve rasc en ere mpiazz.a• e_- si fanno riguardano l'educaSe saremo in tanti e se riusciremo ad attideh per difendere 1a scuo1a catto1tea. E zione
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Assolutamente no. Innanzitutto sgom- ai genitori agli alunni e ai
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«Non è un bancomat)), dice Galantina
Il segretario Cei: tutti dal Papa il 10 maggio
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me si vede tutto è collegato. E dobbiamo
ragionare in virtù di questi collegamenti.
Al contrario continueremo a piangere perché si nega la vita, non si vuole la famiglia,
non c'è lavoro e la scuola va male. Invece
lo sforzo deve essere quello di mettere insieme queste polarità.
Poco più di un mese fa la sua nomina a segretario generale. Ma continuerà anche
ad essere vescovo di Cassano all'Jonio. Come vive queste due realtà?
Non sono nuovo a queste "pazzie". Ero parroco e insegnavo all'università. !!ho fatto
per 36 anni. A un certo punto ero parroco,
insegnavo e guidavo un ufficio della Cei.
Questo un po' mi deriva dalla mia storia familiare, perché appartenendo a una famiglia numerosa, mio padre non aveva i soldi per tenermi in seminario e allora d'estate mi toccava procurarmi i soldi. Dunque il doppio incarico è un po' nel mio Dna e sono felice che il Papa abbia acconsentito alla mia esplicita richiesta, perché
l'impegno pastorale diretto mi ha sempre
aiutato a svolgere bene anche gli altri compiti. Spero che questo avvenga anche ora.
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«La scuola pubblica è statale
e paritaria, l'incontro è
convocato per difenderla
tutta e tutta insieme»
E per ascoltare la parola
del Pontefice, affinché le aule
diventino un «luogo in cui
formare persone dotate di
spirito critico e progettualità»
I
«Studenti, genitori, insegnanti,
dirigenti e tutti coloro che hanno
a cuore l'educazione»
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lato anche il cardinale Bagnasco nella sua
prolusione al Consiglio permanente della
Cei di gennaio. E questo non è un fatto irrilevante, perché un genitore deve essere
libero di scegliere il luogo in cui suo figlio
si forma. Ma non è questo il segnale politico che si intende dare,
quanto il far crescere in tutti i fruitori della scuola una
visione meno ideologizzata,
perché oggi la malattia mortale della scuola, a destra come a sinistra, è la sua riduzione a ideologia. Allora, se il
10 maggio, anche grazie alle
parole del Papa, chi ci amministra capirà che abbiamo
bisogno di una scuola libera
e capace di formare; e se chi
di dovere comprenderà che
non si può fare della scuola il bancomat
dal quale andare a sottrarre continuamente risorse per poterle sprecare in altri
ambiti, noi avremo ottenuto un grande risultato politico, ma nel senso più nobile
del termine, cioè di amore alla polis.
Scuola, lavoro, famiglia e dunque vita oggi tra l'altro è la Giornata della vita sono stati anche i temi del Consiglio permanente. Che cosa è emerso?
È emersa tra noi in modo ancora più netto la consapevolezza che non si tratta di
singoli capitoli di un libro, ma di ambiti
collegati e interconnessi che potranno crescere e svilupparsi solo se li affronteremo
con un progetto unico. Prendiamo ad esempio la Giornata della vita. Non riduciamola soltanto a un tema che riguarda
l'inizio e la fine della vita. Sono convinto
che questa giornata verrebbe guardata con
maggior favore e troverebbe tantissima accoglienza, se cominciassimo a parlare anche della qualità della vita. Perché è chiaro che dobbiamo preoccuparci degli aborti
e dei tentativi più o meno subdoli di far
passare l'eutanasia, ma ci preoccupiamo
anche della gente che purtroppo non vive
ma sopravvive. Allora, in questa giornata
non dobbiamo tendere solo ad aggiungere anni alla vita, ma vita agli anni. Cioè, appunto, lavorare per la qualità della vita che
è frutto di una scuola seria, di una famiglia
sana e di un lavoro dignitoso. Se infatti non
lavoriamo in questa direzione, chiunque
potrebbe dire: «Ma perché mettere al mondo i figli, se poi non vale la pena di vivere?».
E nella qualità della vita c'è anche la questione lavoro?
Sicuramente. E il Consiglio permanente ha
detto una cosa interessantissima che tra
l'altro ci fa tornare al tema della scuola. È
finito il tempo in cui il lavoro lo si riceveva per tradizione di famiglia. Oggi serve
progettualità. Ed ecco che una scuola all'altezza del suo compito educativo deve
stimolare la progettualità dei ragazzi. Co-
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Educazione
Educare significa aiutare a diventare
persone adulte inserite in una comunità. Occorre guardare alla scuola come bene di tutti e di ciascuno, cuore
pulsante dell'identità culturale, civile
e sociale.
Insegnanti
Sono la risorsa fondamentale per una
"buona scuola". Per questo va curata
la vocazione dell'insegnante, sia negli
aspetti personali motivazionali, sia negli aspetti disciplinari e didattici.
Il vescovo Nunzio Galantina, segretario della Cei
Generazioni e futuro
L'educazione è compito dei genitori e
compimento della loro azione generativa.
Umanesimo
Per un'educazione che non sia solo
acquisizione di competenze. L'umanesimo aiuta la dimensione educativa
a riconquistare la sua dignità di "percorso verso !'autenticamente umano".
Autonomia e sussidiarietà
Per una scuola autonoma e uno Stato garante della qualità. Tale condizione dovrebbe essere la norma, non
l'eccezione.
Comunità
Scuola è comunità che educa, in rete
con altre comunità. Solo una scuola
inserita in rete, può dawero costruire
amicizia civile e il bene delle relazioni, contributi alla crescita del bene comune.
Alleanza educativa
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Un'alleanza tra scuola e famiglia, in una logica di rigorosa lealtà reciproca.
Questo implica un confronto comune
sulle questioni, la costruzione di relazioni generative, l'attenzione inclusiva verso gli alunni in difficoltà: la stessa attenzione va manifestata verso la
scuola, a sua volta marginale per l'opinione pubblica.
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Quotidiano
IL SECOLO XIX
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Foglio
,,,"'"'11
Scuola,
partono oggi
le iscrizioni
online
ROMA. Al via oggi le iscrizioni
fatti previsto che le domande
arrivate per prime siano accolte
con priorità dalle scuole. In previsione di richieste di iscrizione
in eccedenza, la scuola definisce
criteri di precedenza nella ammissione come, ad esempio, la
vicinanza della residenza dell'alunno alla scuola o particolari
impegni lavorativi dei genitori.
L'eventuale adozione del criterio dell'estrazione a sorte rappresenta - awerte il ministero l'estrema "ratio" ed è da evi tare
il ricorso ad eventuali test di valutazione come metodo di selezione delle domande nei corsi
sperimentali. Il sistema "Iscrizioni on line" awiserà le famiglie in tempo reale, via posta
elettronica, dell'awenuta registrazione o delle variazioni di
stato della domanda.
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al prossimo anno scolastico
(2014-2015) che interessano le
classi prime di elementari, medie e superiori e che anche quest'anno dovranno essere fatte
online. Sono escluse da questa
modalità le scuole dell'infanzia
per le quali rimane in vigore la
procedura cartacea mentre per
le scuole paritarie non c'è l'obbligo di adesione alla procedura
informatizzata. In caso di geni-
tori separati o divorziati con affidamento non congiunto, la
domanda di iscrizione presentata online dovrà essere perfezionata presso la scuola entro
l'avvio del nuovo anno scolastico. Il termine ultimo per le
iscrizioni è fissato al 28 febbraio. Già da una settimana le famiglie hanno potuto dal corso
alla registrazioµe sul sito dedicato del Miur. E stato facilitato
il processo di recupero delle
password e del nome utente in
caso di smarrimento. Per le famiglie prive di computer o in
difficoltà con la tecnologia le
scuole destinatarie delle domande offriranno un servizio di
supporto e, se necessario, anche
le scuole di provenienza offriranno un aiuto.
Inutile affannarsi per sbaragliare la concorrenza: non è in-
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03-02-2014
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IL GAZZETTINO
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Quotidiano
ISTRUZIONE Greco al Liceo Classico, Matematica allo Scientifico, Economia per i ragionieri
Maturità, rese note le seconde materie
Greco al Liceo classico; Matematica al Liceo scientifico;
Lingua straniera al Liceo linguistico; Pedagogia al Liceo
pedagogico; Economia aziendale ai Ragionieri, Estimo ai
Geometri, Alimenti e alimentazione all'istituto professionale per i servizi alberghieri
e della ristorazione: sono queste alcune delle materie scelte per la seconda prova scritta degli Esami di Stato 2014 e
contenute nel decreto firmato
dal ministro dell'Istruzione,
dell'Università e della Ricerca Maria Chiara Carrozza che
individua, tra l'altro, anche le
materie assegnate ai commissari esterni.
Le prove scritte dell'esame
di Stato dell'anno scolastico
2013/2014 si terranno mercoledì 18 giugno 2014 (prima
prova) e giovedì 19 giugno
2014 (seconda prova). Il de-
creto individua, inoltre, le
materie affidate ai commissari esterni. Nella scelta delle
materie affidate ai commissari esterni è stato seguito,
laddove si è rivelato opportuno, il criterio della rotazione
delle discipline. Sono inoltre
122 gli istituti scolastici coinvolti nel progetto Esabac (erano SO l'anno scorso), finalizzato al rilascio del doppio diploma italiano e francese.
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Il Sole?]{! mmrn
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I Programma 2014·2010.
Primo sì dell'Esecutivo al piano Miur: si punta ad altri 12 miliardi di fondi Ue
In arrivo 6,3 miliardi in 7 anni per la ricerca
Eugenio Bruno
ROMA
LaministraMaria Chiara Carrozza pone la prima pietra per la
programmazione dei fondi destinati alla ricerca nei prossimi sette
anni. Grazie al Pm 2014-2020 che è
stato presentato ieri in Consiglio
dei ministri. E che potrà contare
su circa 6,3 miliardi messi a disposizione dal Miur e su circa 12 provenienti dal programma europeo
Horizon 2020. Almeno stando
agli obiettivi dichiarati di viale
Trastevere. Ma il monte risorse
potrebbe essere anche più elevato, considerando quelle a disposizione degli altri dicasteri, dalle regioni e dai contenitori continentali potenzialmente interessati. In
prirnis i Fondi strutturali e di investimento europei.
Proprio l'Europa è la stella polare a cui la responsabile dell'Istruzione ha dichiarato più volte di
guardare. L'ultima volta ieri nella
conferenza stampa post-Cdm. In
due passaggi. Prima sottolineando che il Pm «aumenterà la capacità dei ricercatori italiani di competere a livello europeo» e poi spiegando che «preparare una proposta per un bando di ricerca italiano sarà come prepararla per un
bando europeo».
A testimoniare il respiro comunitario del Pm intervengono altri
due fattori. Innanzitutto, la decisione di articolarlo su sette anni,
esattamente come il programma
Ue Horizon 2020, anziché su tre
come l'ultimo piano nazionale
targato Gelmini 2010-2013. In secondo luogo, l'individuazione
delle n «grandi sfide» da perseguire che declinano sul territorio
le priorità individuate a Bruxelles. Mantenendo anche la denominazione in inglese: Scientific
and cultura! progress; Health, demographic change and wellbeing; European bio-economy
challenges; Secure, clean and efficient energy; Smart, green and integrated transport; Climate action, resource efficiency and raw
materials; Europe in a changing
world - inclusive, innovative and
reflective societies; Space and
astronomy; Secure societies protecting freedom and security
of europe and its citizens; Restoring, preserving, valuing&managingthe european culturalheritage, creativity; Digital agenda.
Le sfide si muoveranno lungo
tre assi prioritari, i cosiddetti «fattori abilitanti». Si parte con lo sviluppo e l'attrazione di capitale
umano altamente qualificato, da
inserire nel tessuto produttivo
del Paese. Si passa per l'identificazione di un numero limitato di
progetti tematici (con il corredo
delle rispettive infrastrutture) a
forte impatto sul benessere dei
cittadini. E si arriva alla promozione, anche attraverso il trasferimento di conoscenza e competenze, della capacità d'innovare e
di competere da parte del sistema delle imprese, specie se piccole e piccolissime.
Aldilà delle finalità da raggiungere e dei mezzi con cuiriuscirciil
Pm dà un'indicazione delle risorse a disposizione. Di "tasca propria" il Miur ci metterà 900 milioni l'anno. Che articolati sul settennio diventano 6,3 miliardi. Tra i
singoli programmi spiccano, nella linea dedicata al capitale umano, «Scientific independence of
first stage researchers da loo milioni l'anno, con cui finanziare altrettanti progetti di giovani ricercatori che diano prova di indipendenza, «Top talents» da 63 milioni l'anno concuiattrarreuncentinaio di talenti tra chi ha conseguito il dottorato di ricerca da 10 anni
oppure ha vinto un Grant europeo e «Mille e più dottorati innovativi» éhe punta a sostenere finanziariamente 1.800 dottorati
l'anno con un occhio di riguardo
allo sbocco nelle imprese. E, a pro-
posito di aziende, va poi segnalato
«Rise & shine: incentivare R&S
nelle Pmi». Sia per i 18 milioni annui destinati al credito agevolato
4
di almeno 300 Pmi che avviano
progetti di ricerca con università
ed enti, sia i 50/100 milioni per i
voucher di servizi innovativi.
Fin qui le risorse nazionali. A
cui potrebbero aggiungersi 12 miliardi difondi Ue stanziatinell'ambito di Horizon 2020. L'obiettivo
dichiarato delMiur è infatti quello
di portare a casa il 14% dell'intera
torta. Che parte da 70 miliardi ma,
per effetto della rivalutazione, è
destinata ad arrivare a 78.Incassarne il 14% vorrebbe dire riconquistare la stessa quota di risorse che
l'Italia destina al bilancio europeo.
Restando al Miur va segnalata
poil'emanazione di un decreto ministeriale che punta a migliorare
l'internazionalizzazione dei nostri docenti. Agevolando lo scambio di docenti e ricercatori fra atenei ed enti di ricerca, stimolando
la stipula di accordi fra università
italiane ed estere per l'istituzione
di corsi che rilascino il doppio titolo o un titolo congiunto e attraendo professori e studiosi stranieri
in Italia attraverso la stipula di
contratti della durata di minimo
un anno e massimo cinque.
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UNIVERSITÀ
Il ministro Carrozza firma
il decreto ministeriale
che vuole internazionalizzare
gli atenei grazie al!o scambio
di docenti e ricercatori
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COBBIEBE DELLA SEBA
Che cosa prevede il disegno di legge sugli incarichi esclusivi. Dall'lnail al Consiglio Nazionale delle Ricerche
Conflitto di interessi, i manager pubblici in bilico
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Dall'Agenzia delle Entrate all'Enit,
al Coni. Il nodo delle Università
ROMA - Bisognerà capire molto
bene in cosa consiste l'obbligo di
«esclusività» cui il governo intende
sottoporre, con un disegno di legge di
prossima emanazione, presidenti e
amministratori di «enti pubblici nazionali». Perché l'ambito in cui il
provvedimento vuole incidere appare
ora molto ampio e le ricadute possono
essere anche paradossali.
Prima di tutto: cosa s'intende per
enti pubblici nazionali»? Il termine è
molto generico e può comprendere
dall'Agenzia delle Entrate all'Unione
italiana di tiro a segno. I limiti dovranno riguardare solo gli enti di natura
economica? Tra gli enti pubblici rientrano 77 tra università, istituti e scuole, vigilati dall'Istruzione, come anche
quattro consorzi e 22 enti-parco sotto
l'egida dell'Ambiente e 24 autorità
portuali controllate dalle Infrastrutture. Per non parlare delle accademie
sotto i Beni culturali: da quella della
Crusca a quella dei Lincei. Qual è il discrimine?
Secondo le prime anticipazioni di
Palazzo Chigi, il nuovo criterio verrà
applicato solo agli «enti di notevole rilevanza>>. In particolare, si prevede che
«in relazione all'importanza degli enti
e alla loro sfera di attività, presidente e
amministratori non potranno rivestire la carica di amministratori o com ponenti degli organi di controllo e revisione in enti e società né esercitare
attività imprenditoriali o commerciali
o intrattenere rapporti di lavoro». Allo
stesso modo è previsto che «il presidente e gli amministratori non possa-
lm:ompatibilità
no esercitare attività professionale o
di consulenza, in materie connesse
con l'ambito di competenza dell'Ente
di appartenenza>>.
Ora, spulciando tra le poltrone già
occupate che, come ha precisato il
premier, non saranno risparmiate dal
nuovo disegno di legge, e incrociando
le visure camerali, sorgono altri interrogativi: Attilio Befera, direttore del!'Agenzia delle Entrate è anche presidente del cda di Equitalia, la società di
riscossione. Il direttore dell'Agenzia
delle Dogane, Giuseppe Peleggi è an che consigliere della società pubblica
d'informatica Sogei. Bisogna chiarire
se gli incarichi esercitati in ambiti
contigui possano considerarsi incom patibili.
Un altro dubbio da sciogliere è se si
dovrà tenere conto anche degli incarichi precedentemente ricoperti: il presidente dell'lnail, Massimo De Felice,
ad esempio, fu accolto da un'interrogazione parlamentare per essere stato
consigliere di amministrazione di ln tesa Vita, membro dell'organismo di
vigilanza di Alleanza assicurazioni, oltre ad aver svolto attività di consulen za presso numerose compagnie. Attualmente De Felice risulta essere vi.cepresidente del consiglio direttivo di
Uni (ente nazionale italiano di Unificazione) oltre a mantenere la cattedra
alla «Sapienza>> di Roma in Matematica finanziaria. L'incarico cattedratico
può essere compatibile con quello in
ente pubblico? Perché anche il presidente di Isfol, Pietro Antonio Varesi,
è ordinario di Diritto del lavoro alla
Cattolica di Piacenza e il presidente
dell'Ansv (sicurezza volo), Bruno
Franchi, insegna diritto aeronautico a
Modena.
Più chiaro il caso dell'Enit, l'ente
per il turismo, dove il presidente Pier
Luigi Celli risulta essere consigliere di
Aeroporti di Roma e membro del comitato esecutivo di Illy Caffè. Sul sito
dell'Aci il presidente Angelo Sticchi
Damiani dichiara di essere consigliere
del Coni da cui ha ricevuto un emolu mento di 3.844 euro, ma le visure lo
danno anche consigliere del Consorzio calcolo e ricerca internazionale e di
due società. E ancora, al Coni il presidente Giovanni Malagò risulta essere
consigliere di Samocar, amministratore e presidente di Samofin, presidente di Mo.Ma Une, amministratore
di Gl investimenti, consigliere della
Fondazione musica per Roma e socio
di tre aziende. Al Cnr il presidente Luigi Nicolais è socio di «One», società
che gestisce brevetti. Così come l'Ente
Nazionale per il Microcredito è presieduto da Mario Baccini che è anche socio unico della società immobiliare
Roberta srl: dovrà lasciare? E che dire
del presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, che guida anche
una cooperativa di Cuneo, l'ente mutualistico Enpav, il Centro estero Alpi
del mare e altre quattro società, essen do consigliere in altre sei e persino
presidente del consiglio direttivo della
Banda di Mondovì?
Antonella Baccaro
~_: RIPROJU.'IO~l Rl'.>tRVl\T,~
I dirigenti
Massimo De
Felice, attuale
presidente lnail
e vicepresidente
di Unì
Pier Luigi Cellì,
presidente Enit
e consigliere
di Aeroporti
di Roma
Mario Baccini,
presidente
dell'ente
nazionale per
il microcredito
Ferruccio
Dardanello,
numero uno
diUnioncamere
e dell'Enpav
Giovanni
MalCJ'?;ò,
pres1Jente
del Coni
e di Samofin
Luigi Nicolais,
presidente
del Cnr e socio
di «One» attiva
nei brevetti
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Il nodo delle incompatibilità
con gli incarichi precedenti
e quelli esercitati in ambiti
contigui
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Corrie.onomia
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Settimanale
Diritti Il Conaps contro l'abusivismo e i percorsi formativi troppo disinvolti
<<Diciamo basta
ai professionisti per caso»
Dai dietisti ai fisioterapisti: le categorie riconosciute
.protestano contro i diplomi facili di molte università
DI ISIDORO TROVATO
gli italiani piace parlare
di diete (un po' meno
farle). È per questo che
il business delle diete è
uno dei più in crescita degli ultimi
venti anni. E quindi, inevitabilmente, si presta a falsificazioni e
abusi. A lanciare l'allarme sono i
dietisti che hanno presentato un
provocatorio documento al ministero della Sanità mostrando tutte le possibili manipolazioni in
materia e proponendo un «Libro
bianco» dei percorsi abilitanti e
realmente formativi.
A
ladenunda
Non va per il sottile l'Associazione nazionale dietisti (Andid.it)
che nel volume «L'offerta formativa universitaria in nutrizione
umana» ha messo nero su bianco
le criticità e le problematiche di
un mondo che si è sviluppato sen-
altre associazioni impegnate a far
valere il proprio valore e la propria qualità professionale a garanzia del cittadino utente».
za alcuna regolamentazione precisa. Il libro è stato presentato al
ministero della Salute in collaborazione con il Coordinamento nazionale delle professioni sanitarie
( Conaps.it). «Organizzare il Libro bianco è stato molto complesso - spiega la presidente Andid,
Giovanna Cecchetto - ma anche
interessante. È un'opera importante soprattutto per le istituzioni, perché cerca di offrire una dettagliata lettura di un panorama
molto frammentato che rende
difficile identificare punti di convergenza e di sinergia tra le logiche del mondo accademico e
quelle del mondo sanitario,
orientate alla promozione e alla
tutela della salute e alla sicurezza
dei cittadini. Da oggi la ·maggior
parte delle incoerenze, delle forzature e delle problematiche, ma
anche delle potenzialità sono
scritte qui. Il nostro auspicio è
che il Libro Bianco possa dare un
'EC'}
••
•
•
Ritaglio
Universita'
stampa
ad
uso esclusivo
068391
Eppure l'inganno è dietro l'angolo: «Sei laureato in Scienze ecoriomiche e senza lavoro? - annuncia provocatoriamente l'Associazione nazionale dietisti -.
Puoi sempre fare il nutrizionista o
l'esperto in nutri?-ione e prescrivere, magari a pagamrmto, una
dieta. È tutto legale, per ora. Basta svolgere un master di primo
livello in "Scienze gastronomiche
e patologie alimentari" all'Università La Sapienza di Roma. Sei
un disoccupato con laurea specialistica in Biotecnologie industria- contributo positivo per il futuro».
Ma il fenomeno dell'abusivili? Basta andare a Pavia ed iscri- smo che tocca i dietisti coinvolge
versi al master di secondo livello anche altre professioni sanitarie
in "nutrizione umana". Possiedi (fisioterapisti, logopedisti, e così
rina laurea specialistica in Scienze via). «Quello che accade nel setbiologiche e scop1i che le diete so- tore della dietetica - spiega Anno un business più redditizio che tonio Bortone che presiede il Cola vita di laboratorio, accomodati ordinamento nazionale delle proal master di secondo livello ''Ali- fessioni sanitarie (Conaps) -- è in
mentazione ed educazione alla realtà il denominatore comune di
salute" dell'Università di· Bolo- tutto il nostro mondo. Un proble··
gna. Con questi "titoli" di esperto ma che non riguarda solo il lavoro
in nutrizione potrai non solo con-. e chi lo svolge legalmente con i tisigliare una dieta, un regime ali- toli ufficiali e corretti, pagando le
mentare, ma anche scrivere un imposte e le tasse, ma soprattutto
articolo per un settimanale fem- i cittadini, i malati, i loro familiari
minile, tenere un'intervista e farti e la salute delle persone. Questo
Libro Bianco deì dietisti italiani è
pubblicità».
non solo benvenuto, ma apre la
la proposta
strada ad iniziative analoghe di
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 40
Quotidiano
IL~MA.TTINO
Data
Pagina
Foglio
tà della ricerca) del 2004-2010, in
base a un cosiddetto indicatore finale pubblicato il 30 giugno 2013 e
parametrato su sedici aree di ricerca. È qui che la Federico II non si è
mostrata all'altezza del suo blasone conquistando appena il 4,2%
della somma in palio nonostante
rappresenti il 5,3% del mondo universitario nazionale in termini di
peso come quota base. Un ulteriore parametro legato alla ricerca
(ma che pesa solo per 6,6% del fondo complessivo) è quello che indica la qualità della produzione scientifica dei soggetti reclutati nel
2004-2010 (inclusi i passaggi di ruolo interni) e che quindi rivela la capacità di un Ateneo di migliorare se
stesso attirando persone capaci o
dando spazio a chi merita al proprio interno. Qui la Federico II ha
fatto ancora peggio, vedendosi assegnare appena il 2, 7% del fondo
complessivo.
Ci sono poi due voci, entrambe
con peso del 17%, legate all'offerta
formativa e calcolate con un algoritmo che tiene conto del numero di
docenti, del numero e della tipologia di studenti in corso, nonché dei
crediti formativi e dei redditi e condizioni di vita calcolate dall'Istat
per regioni. Dal
frullatore di parametri, per la Federico II arriva
un lusinghiero
5,5% per la domanda dididatticaeunmeno brillante4,0%peririsultati della didattica. Al di là
dei soldi persi
dall'ateneo federiciano per i mancati premi (circa
10 milioni) ci sono quindi elementi di riflessione.
In particolare
la modesta capacità di valorizza re le persone in
organico ad alto
potenziale o di attrarne di nuove,
che si è registrata tra il 2004 e il
2010, segnala un problema che potrebbe essersi addirittura accentuato negli anni successivi, a causa della generale politica di tagli e di contenimento del turnover, diventata
una vera e propria morsa con l' arrivo del ministro Carrozza, che ha limitato al 7% il turnover alla Federico II e in quasi tutti gli atenei del
Sud, senza che la protesta del rettore di Napoli Massimo Marrelli («il
sistema tende a docenti zero e studenti zero», spiegò) e dei colleghi
delle altre Università del Mezzogiorno sia riuscita a tradursi in un
cambio di rotta. Ora c'è la prova
che alcune Università non sanno
più - o non sono più in condizione
di - migliorarsi.
www.ecostampa.it
co sopra il 15%
per un importo
di 811 milioni.
Tale 15,26% si differenzia notevolmente dal massimo del 20,54%
della Bicocca di
Milano, pari a 18 milioni di premio
che si aggiungono agli 88 di base,
fino al minimo del 9,58% all'Università di Messina, ovvero 12, 7 milioni
che si sommano ai 132 di base. Solo
un Ateneo del Sud, Foggia, si fa spazio nelle parti quasi-alte della classifica (al dodicesimo posto), mentre Genova e La Sapienza di Roma
si collocano nella parte bassa della
classifica insieme alle siciliane Palermo, Messina e Catania, alle campane Federico II e Sun, oltre che a
Bari, Bari Politecnico, Salento, Basilicata e Cagliari.
Tra le sei università pubbliche
campane, tre si collocano sopra la
media italiana - quella del Sannio,
Salerno e la Parthenope - mentre le
altre tre e cioè Orientale, Federico
II e Sun sono sotto la media ma è
chiaro che il risultato della Federico II trascina verso il basso l'intero
score regionale.
Ma come si calcola la
premialità? La formula è complessa e si ripartisce in quattro grandi
voci. La quota maggiore - il 59,4% è stata assegnata in rapporto ai risultati della Vqr (Valutazione quali-
03-02-2014
1
2/3
"li tema del diritto allo
studio è una
emergenza: è urgente
Ritaglio
Universita'
stampa
li suo
ateneo
punito per
la scarsa
capacità
di attrarre
i migliori
068391
Non è
il reddito:
sono questi
i divari che
tagliano
le gambe ai
meridionali
ricominciare a parlare
di come riattivarne i
livelli essenziali nel
nostro Paese, e per
farlo riapriremo il tavolo
tecnico tra Regioni,
studenti universitari e
ministero" interrotto
nel marzo 2013. Lo
sostiene il ministro per
l'istruzione Maria
Chiara Carrozza. «I
temi sul piatto- ha
aggiunto Carrozza saranno borse di
studio, criteri della loro
assegnazione e
parametri dei livelli
delle prestazioni offerte
agli studenti".
ad
uso esclusivo
del
destinatario,
non
riproducibile.
Pag. 44
IL~MA.TTINO
Pagina
03-02-2014
1
Foglio
3/3
Data
www.ecostampa.it
Quotidiano
Pisa
Si sono
guadagnati un
posto a bordo del
razzo sonda che
l'Agenzia
Spaziale Europea
(Esa) lancerà
nello spazio a
Kiruna, in Svezia,
amarzo2015,
dove potranno
montare il loro
«termosifone
spaziale» da
testare in
condizioni di
assenza di
gravità. Sono i
componenti del
teamPhos
Project, studenti
e docenti di
Ingegneria
dell'Università di
Pisa-in
collaborazione
con l'Università
diBergamosonostati
selezionati
dall'Esaper
partecipare al
programma
Rexus/Bexus.11
loro obiettivo è
costruire entro
dicembre un
innovativo tipo di
Heat Pipe, un
tubo di calore in
grado di
funzionare solo a
gravità ridotta. li
dispositivo che
verrà testato
raggiungerà i 100
km di altezza per
poi rientrare a
terra.
Con il Progetto
Phos (Pulsating
Heat Pipe Only
tor Space), gli
studenti pisani
avranno la
possibilità di
partecipare alle
fasi progettuali,
gestionali e
operative di una
vera missione
spaziale.
Universita'
La classifica
I
Università
LE 12 MIGLIORI
Milano Bicocca
Bergamo
Verona
Padova
Venezia
Udine
Bologna
Politecnico Milano
Siena
Piemonte Orientale
Chieti
Foggia
LE CAMPANE IN POSIZIONE
INTERMEDIA
Sannio· - - - - - Salerno
_f!apoli Parthenop~--­
Napoli Orientale
LE 12 PEGGIORI
Roma la Sapienza
Basilicata
Politecnico Bari
Genova
Salento
Napoli Federico Il
Bari
Catania
Cagliari
Napoli Sun
Palermo
Messina
TOTALE 54 ATENEI
Fondo ordinario
Fondo premiale
% premio rispetto all'ordinario
20,54%
20 ,50%
2O, 42o/o
19,40%
18,91 %
18,66%
18, 65 %
18 ,56%
18 ,46%
18,36o/o
18 ,24 %
18,01 %
16.303.933
93.557.674
27.520.054
-----25.555.741
2.805.151
14.943.976
-----4.385.923
-----3.564.661
i 1 -'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'-'Aìl 1.,;;;.:t,iil!ll
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_1_2,48% . . . . . . . . .
_1_2,45%
_g,24%
11,99%
11,93%
11,78%
11,63%
--------------------------
5.315.875.866
Fonte: elaborazioni del Mattino su dati Miur, cifre in euro
:::::
. . . . . . . ..
. . . . . . . ..
. . . . . . . .. .
•••1111111
11,28%
li-.··
9,58% .
..
.·
..
15,26% - - - - - - 1.:.e.ntime.tri
068391
Ingegneria
in missione
nello spazio
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ItaliaOggi
Data
Pagina
Foglio
01-02-2014
28
1
Il ministro Carrozza ha presentato il nuovo piano nazionale settennale (201412020)
Alla ricerca 900 milioni l'anno
www.ecostampa.it
Quotidiano
La sfida: innovazione e occupazione altamente qualificata
DI GIOVANNI GALLI
nvestimenti per 900
milioni l'anno per rilanciare la ricerca in
Italia. Quindi avviare
grandi progetti nazionali
di innovazione, creare nuova occupazione, favorire la
crescita dell'autonomia dei
nostri ricercatori e il trasferimento non solo di tecnologie e brevetti, ma anche di
competenze, all'interno di
una cornice paese.
Sono alcuni degli obiettivi
del nuovo Programma nazionale per la ricerca (Pnr), illustrato ieri a palazzo Chigi
dal ministro dell'istruzione,
dell'università e della ricerca, Maria Chiara Carrozza.
Il nuovo Pnr, che si vuo- ti verdi e integrati; azioni a
le trasformare da triennale favore della tutela del clia settennale (2014-20) per ma, efficienza delle risorse
allinearsi con il Program- e materie prime; società inma quadro europeo Horizon clusive e innovativt1; spazio
2020, è il frutto di una con- . e astronomia; società sicure
sultazione molto ampia por- che tutelano la libertà e la
tata avanti dal Miur in col- sicurezza dell'Europa e dei
laborazione con il ministero suoi cittadini; ripristino,
dello sviluppo economico. Le conservazione, valorizzaziosfide individuate sono 11: ne e gestione del patrimonio
progresso scientifico e cul- culturale europeo, creativiturale; salute, cambiamen- tà; agenda digitale. Tre sono
to demografico e benessere; gli assi prioritari sui quali
bioeconomia; energia sicura, il Programma si muove: a)
pulita ed efficiente; traspor- lo sviluppo e l'attrazione di
---©Riproduzione riseruata--fll
068391
I
capitale umano altamente
qualificato, da inserire nel
tessuto produttivo del paese; b) l'identificazione di un
numero limitato di importanti prog~tti tematici (con
il corredo delle rispettive infrastrutture) a forte impatto
sul benessere dei cittadini;
c) la promozione, anche attraverso il trasferimento di
conoscenza e competenze,
della capacità d'innovare e
di competere da parte del sistema delle imprese, in particolare delle piccole e piccolissime. Il Miur prevede di
investire circa 900 milioni
di euro l'anno (6,3 miliardi
in sette anni) per la realizzazione del programma.
A questi si aggiungeranno
le risorse destinate al Pnr
dagli altri ministeri o enti
finanziatori. Entro 60 gior~
ni dall'approvazione del Pnr
da parte del Cipe, verranno
costituiti dei Comitati di
programma (Cp) specifici
per ciascuna linea di intervento, formati da rappresentanti dei principali enti
pubblici e privati partecipanti a quell'intervento, in
primo luogo le regioni, che
ne definiranno linee guida
e programmi.
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Maria Chiara Carrozza
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non
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01-02-2014
11
Foglio
1/ 2
Data
I
Inps, dal governo alt ai doppi incarichi
~Caso Mastrapasqua, Letta annuncia una legge urgente ~Intanto la Regione Lazio presenta una denuncia: spariti
e accelera sulla riforma della governance degli enti
documenti relativi agli accordi con l'Ospedale israelitico
-ll_C_A_S_O-----~··- INCOMPATIBILITÀ TOTALE
----------··-~
.
.
ROM~ Il gove~no tent~ la via leg1slativa per nsol~ere il caso Mastrap~sq~a. ~onco Letta _ha an:
nunc_1ato ien ~a presentaz10ne d1
un disegno d1 legge urgente sul
tema dell'esclusività dell'incarico. di presidente di un ente pubbhco e allo stesso tempo ha fatto
sapere che il governo intende accelerare sulla riforma della governance di Inps e Inail. Il presidente dell'istituto previdenziale
però non intende dimettersi, almeno per il momento. La mossa
dell'esecutivo è stata comunicata dal premier dopo la riunione
del Consiglio dei ministri: Letta
ha sI?i~gato che l'attuale situazione d1 mgorgo parlamentare, segnalata anche d~l !?residente della Camera Boldnm, non permette di intervenire con un decreto
legge, ma che comunque il disegno di legge deve essere considerato un provvedimento urgente.
L'intervento in materia di conflitto di interessi negli enti pubblici, spiega il comunicato di palazzo Chigi «vuole colmare una
lacuna normativa». Il che implicitamente equivale a riconoscere che al momento la posizione
di Mastrapasqua, per quel che riguarda i suoi incarichi, non è illegittima. D'altra parte lo stesso
premier ha spiegato che l'esecutivo «non si sovrappone all'azione dell'autorità giudiziaria».
La nuova norma dovrebbe quindi prevedere «il regime di incompatibilità per tutte le posizioni di
vertice degli enti pubblici nazionali, prevedendo in particolare
un regime di esclusività volto a
prevenire situazioni di conflitto
di interesse negli enti di notevole
rilevanza». In particolare il presidente e gli amministratori non
potranno fare parte di organismi
di controllo o di revisione (come
i collegi sindacali) e nemmeno
potranno svolgere attività imprenditoriali, commerciali e
nemmeno attività professionali
o di consulenza, in materie connesse con le competenze dell'ente pubblico in questione. Inoltre
non potranno intrattenere rapporti di lavoro. Insomma: dovranno esercitare il proprio ruolo in assoluta esclusiva a diffe'
renza di quanto avvie,ne oggi
non solo per Mastrapasqua ma
anche per i vertici di altri enti a
partire dall'Inail.
I TEMPI DEL RIASSETTO
Collegato ma distinto dal tema
del conflitto di interessi è quello
della governance di Inps e Inail:
il governo intende accelerare la
riforma, che comunque richiede
alcuni passaggi prima di arrivare in Parlamento, tra cui la consultazione delle parti sociali:
dunque nonostante la volontà di
fare presto i tempi non potranno
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Quotidiano
essere gli stessi. Nel frattempo
toccherà a Mastrapasqua valutare il da farsi: un passo indietro
·
d
imme iato, come gli viene chiesto anche da alcuni parlamentari, appare al momento escluso.
Lo stesso numero uno dell'Inps
però già in diverse occasioni
pubbliche si è detto non contrario a una revisione della governance: in quel contesto le dimissioni sarebbero un gesto più naturale. Ma l'uscita di scena del
presidente sarebbe probabilmente inevitabile anche una volta che in parlamento fosse saldamente avviato l'iter parlamentare del provvedimento sul conflitto di interessi. Insomma il mandato in scadenza a dicembre è
destinato a interrompersi prima.
Intanto sul fronte delle vicende
giudiziarie la Regione Lazio ha
annunciato di aver presentato
una denuncia dopo che non è stato possibile trovare, negli uffici
della Regione stessa alcuni documenti in originale relativi agli accordi con l'Ospedale israelitico:
si tratta dei due protocolli stipulati nel 2011 e nel 2012 che successivamente la Regione ha congelato lamentando la mancata regolarità delle cartelle relative alle prestazioni sanitarie erogate.
Proprio le cartelle al centro dell'inchiesta giudiziaria che ora
dunque si arricchisce di un nuovoelemento da verificare.
LucaCifoni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
CRESCONO LE PRESSIONI
MA Il PRESIDENTE
068391
DELL'ISTITUTO
PREVIDENZIALE
PER ORA
NON SI DIMETIE
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01-02-2014
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1
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Quotidiano
Il piano
Ricerca, arrivano
6,3 miliardi in 7 anni
068391
Con un investimento di 6,3
miliardi, pari a 900 milioni
l'anno per sette anni, parte il
Piano nazionale della Ricerca.
È un volano per la ricerca
italiana e un passaporto per
quella europea, grazie al quale
diventa finalmente possibile in
Italia «una pianificazione di
lungo periodo alla quale diamo
molta importanza», come ha
detto il presidente del
Consiglio, Enrico Letta.
Presentato al Consiglio dei
ministri, il Piano «aumenterà
la capacità dei ricercatori
italiani di competere a livello
europeo», ha detto il ministro
per l'Istruzione, l'Università e
la Ricerca, Maria Chiara
Carrozza. Ai 6,3 miliardi si
aggiungeranno le risorse
destinate al Piano dagli altri
ministeri ed enti. «Sono state
2.145 le manifestazioni di
interesse finora raccolte», ha
osservato Carrozza.
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Maria Chiara Carrozza
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Quotidiano
runità
Pagina
02-02-2014
11
Foglio
2/2
Data
San Miniato
Lazio
In quasi tutta la Toscana la situazione è
sempre critica. Allagamenti ci sono
stati nel comune di San Miniato. A
Volterra si continua a lavorare per
mettere in sicurezza quella parte delle
mura interessate da una frana.
Sempre critica la situazione a Roma.
Ma il Tevere ha causato danni anche
lungo tutto il suo percorso. In Umbria
nella zona di Todi è esondato in più
punto allagando la campagna
circostante e varie aziende agricole.
Schiavonea
Anche il sud è stato investito da forti
piogge. In questa foto il paese di
Schiavonea invaso dall'acqua. E oggi
sull'Italia meridionale si replica a
causa dal vortice di bassa pressione
che insiste sui mari meridionali
068391
Cortina
Molti i disagi anche in Veneto le cui
montagne sono state investite da forti
nevicate. Nella foto Cortina dove
la neve ha raggiunto anche il metro
creando forti disagi e impedendo a
molti turisti di raggiungere la località
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PIOGGIA E NEVE
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01-02-2014
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Foglio
1
Data
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Quotidiano
Inps, Letta si muove
<<Alt doppi incarichi»
• Caso Mastrapasqua:
via a un disegno di legge
che vieta cariche multiple
• Varato il piano nazionale
per la ricerca: stanziati
6,3 miliardi in sette anni
«L'incarico di presidente di un ente
pubblico nazionale deve essere svolto
in via esclusiva»: lo ha detto ieri il premier a proposito del caso Mastrapasqua, il presidente dell'Inps che conta
diversi incarichi in altri enti e società.
Pronto un ddl urgente per impedire
doppi incarichi e conflitti di interesse
negli enti pubblici. Presentato il nuovo
Piano nazionale per la ricerca che prevede stanziamenti di 6,3 miliardi in sette anni. Il ministro Carrozza: «L'Italia
si allinea finalmente ai progetti Ue».
068391
DI GIOVANNI PERUGINI A PAG. iFl E 14
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Quotidiano
runità
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Foglio
01-02-2014
14
1
EMANUELE PERUGINI
ROMA
La ricerca italiana potrà contare ogni
anno per i prossimi sette anni su un
pacchetto di circa novecento milioni di
euro per un totale di circa 6,3 miliardi
di euro. Sono queste infatti le cifre del
nuovo Piano nazionale della Ricerca
che la ministro Maria Chiara Carrozza
ha presentato ieri mattina al Consiglio
dei Ministri.
L'obiettivo strategico del piano, ha
spiegato Carrozza, è di «riportare laricerca al centro delle politiche nazionali per il rilancio del Paese, con grande
attenzione ai ricercatori ai talenti e alla
loro indipendenza e leadership». È un
Piano, ha proseguito Carrozza, nato
dalla collaborazione fra tutti gli interlocutori impegnati nella ricerca, a partire dal ministero dello Sviluppo economicon.
GLI UNDICI SETTORI
Un laboratorio di ricerca scientifica rorn w<tssc
Per le sfide della ricerca
6,3 miliardi di euro
e Salute, ambiente, cultura, innovazione per rilanciare l'Italia • La ministra
Carrozza: un piano che si allinea al più ambizioso progetto europeo
grazie al nuovo Piano, al punto che
«preparare una proposta per un bando
di ricerca italiano sarà come prepararla per un bando europeo». Jl Piano italiano si allinea infatti al più grande programma di ricerca europeo, Horizon
2020. Si sovrappongono a quelli di J-Jorizon 2020 anche gli li temi identificati nel Piano Nazionale: dal progresso
scientifico alla salute, dalla bioeconomia al clima, dallo spazio e l'astronomia all'agenda digitale.
Nel piano poi «C'è una grande attenzione per la ricerca fondamentale. Infatti la prima linea delle grandi sfide è
proprio su questa tema: avanzamento
scientifico e culturale. Inoltre abbiamo
definito l'eccellenza scientifica come
uno dei pilastri fondamentali per il programma della ricerca», spiega ancora
la ministra. Le risorse destinate al nuovo piano sono il frutto «di una razionalizzazione delle risorse disponibili e
una finalizzazione all'interno di un unico programma nazionale, per concentrarsi sulle sfide contenute nel Piano».
Anche per quanto riguarda la destinazione dei fondi non sembra esserci alcun cambiamento di rilievo, né la scelta di particolari criteri. «li Programma
è articolato in una serie di linee programmatiche rivolte a ricercatori ed
enti di ricerca che competeranno sulla
base di bandi nazionali», spiega Carrozza. «Per quello che ho potuto vedere dice Fernando Ferroni, presidente dell'
Istituto Nazionale di Fisica Nucleare si tratta di un piano interessante. Sicuramente ci sono le risorse e i tempi ragionevoli e adeguati a realizzare un
buon numero di progetti e per far attirare anche nuove risorse umane. Inoltre, il piano sembra puntare anche a
una gestione ragionevolmente condivisa. Ora si tratta di vedere nel dettaglio
come verranno destinati i fondi all'interno delle diverse aree e su quali progetti».
068391
Il programma identifica un piano
d'azione attento a 11 «sfide»: progresso
scientifico e culturale; salute e cambiamenti demografici; bi o-economia europea, sicurezza, efficienza e sostenibilità energetica; trasporti ecologici, intelligenti e integrati; azioni sul clima, sulle risorse efficienti e sui materiali; rapporto con l'Europa come mondo innovativo e in continua evoluzione; sicurezza dei cittadini europei e tutela delle loro libertà; tutela e valorizzazione
del patrimonio culturale europeo;
agenda digitale. Tre sono gli assi prioritari sui quali il programmasi muove: lo
sviluppo e l'attrazione del capitale umano altamente qualificato, da inserire
nel tessuto produttivo del Paese. Identificazione di un numero limitato di importanti progetti tematici. Promozione anche attraverso il trasferimento di
conoscenza e competenze della capacità d'innovare e di competere da parte
del sistema delle imprese, in particolare delle piccole e piccolissime. Entro
60 giorni dall'approvazione del Piano
da parte del Cipe, verranno costituiti
dei comitati di Programma specifici
per ciascuna linea di intervento, formati da rappresentanti dei principali enti
pubblici e privati partecipanti a quell'
intervento, in primo luogo le Regioni,
che ne definiranno linee guida e programmi.
Con il Piano «aumenterà la capacità
dei ricercatori italiani di competere a
livello europeo», ha detto la ministra
per l'lstruzione, l'Università e la Ricerca. li sistema della ricerca italiana e
quello della ricerca europea, ha aggiunto, «SÌ parlano in modo trasparente»
Ritaglio
Maria Chiara Carrozza
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Pag. 54
Data
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Foglio
03-02-2014
6
1
L'B APRILE: I LOCALI DELLA FIERA SARANNO OCCUPATI DAL COSMOPROF
Medicina, test d'ingresso in trasferta a Rimini
te il 9 e Hl aprile: saranno le sedi
professori che faranno
www.ecostampa.it
Quotidiano
di~~N.LJ~!-A~~!QL!L............... delle Scuole a ospitare le prove. Lo parte della commissioORA C'È l'ufficialità. Il test di ac- consente il numero più contenuto ne. Le richieste di parcesso alla Scuola di lv1edicina e chi- di studenti.
spieg:ra il
rurg•ia (.jUest 'anno si farà al la Fiera «LO SCORSO anno
·
professor Andrea Stella, ordinario
di Rimini. Il giorno è fono aprile, di Chirurgia vascolare e presidendata fissata dal Miur (ìl Ministero te del corso di laurea-si presenladcll'istruzione, i.mivei·sità e riccr- remo circa 3.200 studenti. Certo,
ca) per la prova di ammissione 3 l'anticipa:done ad aprile ci ha mt'S~
i\1.cdicina, Odontoiatrfa e Protesi
dentaria. Quei giorno, i padiglioni
della Fiera bolognese, che tradizionalmente hanno ospirn.tn gli aspirami camici bianchi, non saranno
disponibili perché tino aJla sera
prima è in programma il CosmoprofWorldwide 2014, ì1 salone della profumeria e della cosmesi. Impossibile liberare gli spazi e allestìre tutto in una notte per sistemare
i circa 4mila aspiranti medici e
dentìsti che si presenteranno ai
cm1celli. La macchina organizzativa si è già messa in moro. Per Vererinaria e Architettura, invece, dove i test sono fissati rispettivamen-
Ivano
Dionigi
so un po' in difficoltà visto che per
permetetre lo svolgimento del test
devo bloccare la didattica il sette
pomeriggio e l'otto. Un inconveniente non da poco, ma si supereri.ìi>. Gli ammessi al test saranno ripartiti in venti settori e a ciascun
settore saranno allì.dati tre docenti
e due dipendenti del personale tecnico e amministrmivo. I test da distribuire saranno messi nel c<1veau dell'ateneo alcuni giorni prima e trasportati a Rimini.
L'Alma 1v1ater sta smdfando nd dettagli anI che il trasferimento e
il pernottamento dd
tecipazione sono già srntc. m\;iatc Ciaha'scuola ,ù
docenti. Adesso si attende la disponibìlità dei prof. li tre
aprile la commissione si riunirà
per fare il punto e ripercorrere le
procedure da seguire. E il sene pom crìgg.io scaucrà il trafori mento a
Rimini. Ritorno il giorno successivo terminata la prova.
L'ANTICIPAZIONE del test di
accesso a Medi.cina,. che fino allo
scorso anno era fissato per settembre, è sraco decretato dall'ormai ex
ministro dell'Università Francesco Profumo e conformato dall'attuale, l\faria Chiara Caffozza. Resta a settembre quello per le Professioni sanitarie.
Sarà la prima volta che gli studenti dell'ultimo anno delle scuole superiori affronteranno la temuta selezione per l'accesso all'università
ad anno scolastìeo aperto.
I NUMERI
ASPIRANTI MATRICOLE
Tanti furono l'anno
scorso i ragazzi che
si cimentarono con il test
d'ingresso a Medicina:
i posti a disposizione
erano circa 1.200
A BOLOGNA
Scuola, via alle iscrizioni. Ma solo sul web
068391
L'aumento record
delle matricole
nella sede bolognese
dell'Alma Mater: si è
passati da 15.412
a 16. 222 neoiscrittì
Maria Chiara Carrozza
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02-02-2014
1O
Foglio
1
Data
Maturità, per 2500 scatta il conto alla rovescia
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Quotidiano
Uscite le materie: greco al classico, matematica aUo scienti.fico, economia aziendale ai ragionieri
Si inizia il 18 giugno. Confermato il plico telematico contenente i testi delle prove
di ANNALISA BOSELLI
Greco al liceo
classico, matematica allo
scientifico, lingua straniera al linguistico; pedagogia al liceo pedagogico,
economia aziendale ai ragionieri. Da mercoledì 18
giugno torneranno nuovamente sui banchi di
scuola, dopo una breve
interruzione che segna la
fine delle lezioni dell'anno scolastico, 2.339 studenti frequentanti le classi quinte , candidati - a
eccezione di eventuali
bocciature - a superare
l'esame di Stato nelle
scuole statali della provincia di Rimini. A questi
si aggiungono circa 200
tra gli iscritti alle paritarie. Nel dettaglio, gli i-
scritti ai serali sono 138:
19 all'istituto professionale Savioli di Riccione,
39 all'istituto Malatesta e
80 all' Alberti). Pochi giorni fa infatti il ministro
dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca
Maria Chiara Carrozza
ha firmato il decreto che
individua, tra l'altro, anche le materie assegnate
ai commissari esterni.
Nel decreto, si individuano anche le date: mercoledì 18 giugno (prima prova) e giovedì 19 (seconda
prova). Per gli istituti teenici e professionali sono
state scelte materie che,
oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio,
hanno una dimensione
tecnico-pratico-laborato-
riale. Per questa ragione
la seconda prova può essere svolta, come per il
passato, in forma scritta
o grafica o scritto-grafica
o scritto-pratica, utilizzando, eventualmente,
anche i laboratori dell'istituto. Quest'anno dovrebbe essere - se verrà
confermata la pratica inviato per il secondo anno il plico telematico contenente i testi delle prove
per le scuole. Il resto delle
regioni ha già sperimentato la prova per ben due
anni men tre in Emilia
Romagna venne lasciato
l'invio cartaceo per via
del terremoto dell'Emilia
(si temeva ci fossero dei
problemi telematici). Intanto, anche quest'anno è
già partita la richiesta da
parte dei dirigenti scolastici e insegnanti per partecipare agli Esami di
Stato in qualità di presidenti di commissione e di
commissari d'esame. La
domanda di partecipazione è on line. Il decreto individua, inoltre, le materie affidate ai commissari
esterni. In questo caso è
stato seguito, laddove si è
rivelato opportuno, il criterio della rotazione delle
discipline. Sono inoltre
122 gli istituti scolastici
coinvolti nel progetto Esabac (erano 50 l'anno
scorso a Rimini c'è l'istituto tecnico turistico
Marco Polo), finalizzato
al rilascio del doppio diploma italiano e francese.
068391
RIMINI.
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02-02-2014
4
Foglio
1
Data
Gazzetta del Sud
Il fiume continua a ingrossare ma non spaventa più. L'Aniene esonda vicino alla Capitale
A Roma il Tevere ''osservato speciale''
Luca Ottobre
ROMA
della metropolitana si è fermata ieri in vari tratti a causa di infiltrazioni d'acqua. Frane e
smottamenti un po' in tutto il
territorio romano hanno richiesto durante la notte e stamani
300 interventi delle squadre di
soccorso, mentre proseguono
le operazioni di assistenza a 70
famiglie residenti nella zona
nord-est della capitale che venerdì sono state allontanate
dalle loro abitazioni e ospitate
presso strutture scolastiche. <
068391
Non dà tregua il maltempo, che
sta portando e porterà ancora
tanta acqua al centro-sud e neve al nord con conseguente tjschio di valanghe. Fiumi sotto
osservazione, e se in Toscana i
livelli si abbassano, nel Lazio
Tevere e Aniene sono straripati
in più punti. Aèqua alta a Venezia e tratti di linee ferroviarie
bloccati nelle Marche e in Vene-
to, mentre il ministro dell'istru- ieri si è concessa una tregua. Ma
zione Maria Chiara Carrozza ha preoccupa la situazione del Teeffettuato un sopralluogo nelle vere, costantemente monitorazone alluvionate del pisano do- to dalla Protezione Civile, che
ve la situazione si sta normaliz- ieri ha inondato alcuni campi
zando. La Protezione civile ha sportivi e un maneggio situati
emesso un allerta per il cen- . nella zona semicentrale di Pontro-sud e in particolare per Sici- te Marconi nonché una pista cilia, Tarantino e parte di Basili- clabile vicino allo stadio Olimcata e di Calabria. In Veneto, in- pico. Anche l'Aniene ha rotto gli
vece, interviene l'esercito per argini in Ciociaria e ad Agosta,
alle porte di Roma, allagando i
rimuovere la neve.
La capitale, sommersa ve- campi e arrivando a ridosso di
nerdì da un potente nubifragio; una strada regionale. La linea B
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Quotidiano
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Il Sole?]{! mmrn
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Foglio
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Data
Una copertura fino all'80%
Per Consultique
tale percentuale
si raggiunge con Tfr,
contributi volontari
e del datore di lavoro
di Gabriele Petrucdani
• Che si guardi a un fondo pensione, a
un Pipo ad altre forme di accantonamento, non fa differenza. L'importante è cominciare subito a integrare la pensione
pubblica. «Fino a quando c'era il modello retributivo, un giovane poteva cominciare a pensare alla pensione negli ultimi 5-10 anni di vita lavorativa - commenta Alberto Brambilla, coordinatore
della giornata nazionale della previdenza -. Oggi, con il metodo contributivo
non è più così. I tassi di sostituzione sono più bassi rispetto al passato, in quanto dipendono dai contributi versati».
Un lavoratore dipendente, per esempio, percepirà come pensione il 64% della sua ultima retribuzione, mentre per
un lavoratore autonomo il 55 %. «Bisogna cominciare subito a pensare alla previdenza complementare. Basterebbe
versare circail4% della retribuzione annua per accrescere di un 10% il tasso di
sostituzione - fa notare Brambilla -. E il
nostro obiettivo è raggiungere un livello
minimo di integrazione del 20%».
Secondo una simulazione di Consultique, è possibile arrivare a un rapporto di
copertura dell'8o% dell'ultima retribuzione percepita versando nel fondo il
Tfr, il contributo del datore di lavoro, pari all'1%, e una quota volontaria dell'1%.
In tal modo, si percepirà una pensione
netta annua di 32.589 euro, a fronte di un
obiettivo di tenore di vita di 33.197. La simulazione è stata effettuata su un dipendente, assunto nel gennaio 2009 che percepisce un reddito di 1.800 euro netti al
mese per 14 mensilità, equivalente a un
netto annuo di 25.200 euro (38.198 lordi). Il tasso di crescita del reddito è stato
parametrato a un'inflazione del 2% mentre l'iscrizione al fondo di previdenza
complementare, un bilanciato obbliga-
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Quotidiano
zionario, è avvenuta nel gennaio 2014.
Inoltre è stato ipotizzato come anno di
pensionamento il 2045, con un'anzianità contributiva di 36 anni e 5 mesi. «Su
questi parametri - commenta Giuseppe
Romano, responsabile ufficio studi di
Consultique - il tasso di sostituzione netto della sola pensione pubblica sarebbe
del 63,23%, ben lontano da quell'8o% fissato come obiettivo di tenore di vita».
Versando solo il Tfr si arriverebbe a un
rapporto di copertura del 75%, mentre
mantenendo il Tfr in azienda e versando
solo un contributo volontario dell'1% la
copertura sarebbe del 64,11%. «È per questo che bisogna incentivare la previdenza complementare - conclude Brambilla
- . In Italia c'è ancora una scarsa sensibilità, forse perché si guarda al fondo pensione come a un qualcosa che vedremo solo
alla fine della nostra vita. Non è così. È
un salvadanaio, un libretto di risparmio
dei tempi moderni. Ogni mese si versa
una piccola quota del proprio risparmio
e in caso di necessità è possibile sempre
attingere al fondo, prelevando fino al
75% del capitale accumulato».
risparmìoefamìg/ìa@ifso/e24ore.com
CINQUE PILLOLE
DI PREVIDENZA INTEGRATIVA
QUANTO VERSARE
I versamenti sono liberi e volontari, ma la
deducibilità fiscale è fino a un massimo di
5.164,57 euro l'anno. In linea generale,
versando un 4% del reddito annuo si riesce
ad accrescere il tasso di sostituzione di un
10%
SESIPERDEILLAVORO
IN CASO DI MORTE
In caso premorienza, l'intera posizione
maturata andrà agli eredi legittimi o ai
beneficiari designati in sede di adesione.
QUANDO CHIEDERE L'EROGAZIONE
Per acquisire il diritto alla prestazione
pensionistica bisogna essere iscritti da
almeno cinque anni e aver maturato i
requisiti di accesso alla pensione pubblica.
QUALE RENDITA SCEGLIERE
Oltre alla rendita vitalizia immediata è
possibile scegliere anche una rendita
vitalizia reversibile. In questo caso, alla
morte dell'aderente, la rendita sarà
corrisposta al beneficiario. L'importo della
rendita dipenderà dalla percentuale di
reversibilità, nonché dal sesso e dalle
aspettative di vita del beneficiario.
068391
In caso di perdita del posto di lavoro è
possibile ridurre o sospendere la
contribuzione. Inoltre, se la
disoccupazione si protrae tra i 12 e i 48
mesi si può riscattare il 50% del capitale
accumulato. Superati i 48 mesi si può
riscattare l'intera posizione.
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Il Sole?]{!
Quotidiano
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Data
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Foglio
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2/5
Gimkana fra fondi pensione negoziali, aperti e Pip
I TRE FONDI PENSIONE CON LE MIGLIORI PERFORMANCE A TRE ANNI
dati al 26 gennaio 2014- Fonte Lipper
Arca Previdenza
FONDO PENSIONE APERTO
---------
-
~
-~
~UniCredit
LINEA
DINAMICA
ALTA
CRESCITA
UNICREDIT
ARCA PREVIDENZA
COMPARTO
COMPARTO
Alta crescita
Linea dinamica
GESTORE
GESTORE
Arca Sgr
CreditRas Vita
PERFORMANCE 3 ANNI
PERFORMANCE 3 ANNI
.29,80%
24,97%
PERFORMANCE 2 ANNI
PERFORMANCE 2 ANNI
34,86%
26,54%
PERFORMANCE 1 ANNO
PERFORMANCE 1 ANNO
21,22%
15,38%
COMMISSIONE ANNUA FISSA
AMMINISTRATIVA
6 euro
COMMISSIONE DI GESTIONE
0,96% su base annua, addebitata
trimestralmente e prelevata dal
patrimonio del comparto
SPESE DI ANTICIPAZIONE
20 euro, detratti dall'importo erogato
all'aderente
SPESE DI TRASFERIMENTO
20 euro, detratti dall'importo erogato
all'aderente. La commissione non è
applicata per importi inferiori a 5mila
euro
SPESE DI RISCATTO
20 euro, detratti dall'importo erogato
all'aderente
SPESE DI RICOLLOCAZIONE DELLA
POSIZIONE INDIVIDUALE
5 euro, detratti dal patrimonio
dell'aderente
SPESE DI RICOLLOCAZIONE DEL FLUSSO
CONTRIBUTIVO
5 euro, detratti dal patrimonio
dell'aderente
SPESE DI ADESIONE
50 euro. Per le adesioni su base
collettiva le spese variano in relazione
al numero di aderenti: 50 euro da 1 a 5
aderenti, 2,50 euro da 6 a 99 aderenti,
nessuna spesa a partire da 100
aderenti
COMMISSIONE DI GESTIONE
1,60% su base annua, addebitata
mensilmente e prelevata dal
patrimonio del comparto
SPESE DI ANTICIPAZIONE
Nessuna
SPESE DI TRASFERIMENTO
50 euro in un'unica soluzione all'atto
del trasferimento
SPESE DI RISCATTO
Nessuna
SPESE DI RICOLLOCAZIONE
DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE
Nessuna
SPESE DI RICOLLOCAZIONE
DEL FLUSSO CONTRIBUTIVO
Nessuna
INDICATORE SINTETICO DI COSTO
INDICATORE SINTETICO DI COSTO
1,351% su 2 anni, 1,02% su 5 anni,
0,94% su 10 anni e 0,90% su 35 anni
2,73% su 2 anni, 1,77% su 5 anni,
1,60% su 10annie1,54% su 35 anni
I TRE PIP CON I PIÙ BASSI INDICI SINTETICI DI COSTO (ISC)
068391
Dati lsc al 31/12/2013 e rendimenti al 15/7/2013 - Fonte Covip
Ritaglio
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REAiiE
MUTUA
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Foglio
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Data
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MEDIOLANUM
GRUPPO MEDIOLANUM
--ASSICURAZIONI--
TAXBENEFIT
NEW
CENTO STELLE
REALE
MEDIOLANUM VITA
REALE MUTUA
PIP
PIP
Cento Stelle Reale
Taxbenefit New
LINEA
LINEA
Reale Vita Prudente (linea
obbligazionaria)
Challenge Provident Fund 4
(obbligazionario euro governativo a
breve termine)
RAMO
RAMO
lii
lii
RENDIMENTO MEDIO ULTIMI
5 ANNI
5,26%
RENDIMENTO MEDIO ULTIMI
5 ANNI
3,21%
RENDIMENTO MEDIO ULTIMI
3 ANNI
4,70%
RENDIMENTO MEDIO ULTIMI
3 ANNI
2,56%
RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 2 ANNI
5,89%
RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 2 ANNI
3,54%
RENDIMENTO MEDIO ULTIMO ANNO
9,70%
RENDIMENTO MEDIO ULTIMO ANNO
6,33%
SPESE DI ADESIONE
SPESE DI ADESIONE
10 euro
Nessuna
SPESE PER RIALLOCAZIONE DELLA
POSIZIONE INDIVIDUALE
SPESE PER RIALLOCAZIONE DELLA
POSIZIONE INDIVIDUALE
Nessuna
54,28 euro
SPESE DI ANTICIPAZIONE
SPESE DI ANTICIPAZIONE
Nessuna
54,28 euro
SPESE DI TRASFERIMENTO
SPESE DI TRASFERIMENTO
15 euro trattenuti dalla somma da
trasferire
1% dell'importo trasferito con un
minimo di 25 euro e un massimo di
100 euro
SPESE DI RISCATTO
75 euro trattenuti dall'importo
liquidabile
SPESE DI RISCATTO
Nessuna
INDICATORE SINTETICO DI COSTO
1,48% su 2 anni, 1,29% su 5 anni,
1,16% su 10 anni, 0,77% su 35 anni
068391
INDICATORE SINTETICO DI COSTO
1,53% su 2 anni, 0,82% su 5 anni,
0,57% su 10 anni, 0,38% su 35 anni
Ritaglio
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Foglio
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Il Sole?]{!
Quotidiano
PATRIMONIO: I DUE "NEGOZIALI" PIÙ RICCHI
performance al 26/1/14 fonte Lipper
MILANO!rm
ASSICURAZIONill:M
COMPARTO
MILANO-EUROPA
I CHIMICI HANNO
4 MILIARDI DI PATRIMONIO
FPA MILANO ASSICURAZIONI
FONCHIM
COMPARTO
COMPARTO
Milano-Europa
Crescita
GESTORI
GESTORE
Anima Sgr, Dexia Asset Management
UnipolSai
PERFORMANCE A 3 ANNI
PERFORMANCE 3 ANNI
31,18%
24,25%
PERFORMANCE A 2 ANNI
PERFORMANCE 2 ANNI
25,15%
27,93%
PERFORMANCE A 1 ANNO
13,10%
PERFORMANCE 1 ANNO
13,52%
COMMISSIONE DI GESTIONE
MISURA FISSA: 0,1% annuo,
calcolate
sul patrimonio medio trimestrale in
gestione, corrisposte trimestralmente
MISURA VARIABILE: 5%
dell'overperformance (ovvero del
rendimento, addizionale del
portafoglio rispetto al rendimento
delbenchmark che, se negativo, è
posto convenzionalmente pari a zero)
al netto delle commissioni fisse di
gestione. Calcolate sull'intero arco
temporale del mandato e corrisposte
al termine dello stesso
SPESE DI ADESIONE
40 euro all'atto del primo versamento
COMMISSIONE DI GESTIONE
1,60% su base annua calcolata
mensilmente e prelevata dal
patrimonio del comparto l'ultimo
giorno del trimestre solare
SPESE DI ANTICIPAZIONE
Nessuna
Sl>ESE DI TRASFERIMENTO
25 euro, prelevati dalla posizione
individuale al momento
dell'operazione
SPESE DI ANTICIPAZIONE
25 euro in occasione del pagamento
di ogni anticipazione
SPESE DI RISCATTO
SPESE DI RISCATTO
25 euro, prelevati dalla posizione
individuale al momento
dell'operazione
2 euro in occasione del pagamento
della prestazione
SPESE DI RICOLLOCAZIONE
DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE
SPESE DI RICOLLOCAZIONE
DELLA POSIZIONE INDIVIDUALE
10 euro in occasione di ogni cambio di
comparto successivo al primo
25 euro, prelevati dalla posizione
individuale al momento
dell'operazione
SPESE DI GESTIONE PRATICHE
DI FINANZIAMENTO CONTRO
CESSIONE DI QUOTE DI STIPENDIO
SPESE DI RICOLLOCAZIONE
DEL FLUSSO CONTRIBUTIVO ·
25 euro all'atto della richiesta di
anticipazione, riscatto o trasferimento
Nessuna
INDICATORE SINTETICO DEI COSTI
0,75% su 2 anni, 0,41% su 5 anni,
0,27% su 10 anni, 0,15% su 35 anni
068391
INDICATORE SINTETICO DI COSTO
2,44% su 2 anni, 1,72% su 5 anni,
1,59% su 10annie1,53% su 35 anni
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Foglio
G genertel/i
PENSIONIONLINE
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5/5
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C8META
METALMECCANICI A QUOTA
8 MILIARDI DI EURO
GENERTELLIFE *
COMETA
PIP
COMPARTO
Pensionline
Crescita
LINEA
22,13%
PERFORMANCE A 3 ANNI
Lva azionario previdenza
PERFORMANCE A 2 ANNI
22,14%
RAMO
lii
PERFORMANCE A 1 ANNO
RENDIMENTO MEDIO ULTIMI
9,62%
5 ANNI
-4,08%
COMMISSIONI DI GESTIONE
RENDIMENTO MEDIO ULTIMI
0,093% annuo, calcolato sul
patrimonio del Comparto. Le
commissioni sono corrisposte ai
gestori trimestralmente sulla base del
Patrimonio medio mensile gestito.
Commissioni Banca Depositaria:
0,0163% onnicomprensivo annuo
calcolato sul patrimonio del
Comparto. Le commissioni sono
corrisposte alla Banca Depositaria
trimestralmente
3 ANNI
3,83%
RENDIMENTO MEDIO ULTIMI 2 ANNI
2,80%
RENDIMENTO MEDIO ULTIMO ANNO
14,89%
SPESE DI ANTICIPAZIONE
SPESE DI ADESIONE
10€ · 20€: il costo di 20€ è applicato
unicamente alle anticipazioni erogate
e all'atto dell'erogazione stessa.
Il costo amministrativo viene ridotto a
10€ per gli anticipi del 30% per
ulteriori esigenze dell'aderente
Nessuna
SPESE PER RIALLOCAZIONE DELLA
POSIZIONE INDIVIDUALE
Nessuna
SPESE DI RISCATTO
'10€: tale costo è applicato per riscatti
frazionati (ad esempio riscatto per
decesso dell'aderente a 2 o più eredi,
ed è applicato per ogni frazione di
riscatto). Non viene applicato nessun
costo nel caso di riscatto unico della
posizione
SPESE DI ANTICIPAZIONE
Nessuna
SPESE DI TRASFERIMENTO
Nessuna
SPESE DI RISCATTO
SPESE DI RIALLOCAZIONE DELLA
POSIZIONE INDIVIDUALE
Nessuna
10€: non viene applicato alcun costo
per la prima riallocazione della
posizione
INDICATORE SINTETICO DI COSTO
0,93% per ciascun orizzonte
temporale
DESIGNAZIONE BENEFICIARIO
Gratuita la prima designazione, 5€
ogni variazione successiva
(*) L'isc «rappresenta il costo annuo in
percentuale della posizione individuale
maturata, stimato facendo riferimento a un
Aderente-tipo che versa un contributo annuo di
2.500 euro e ipotizzando un tasso di
rendimento annuo del 4,00%»
INDICATORE SINTETICO DEI COSTI
(2 ANNI DI PERMANENZA)
068391
0,82%
Ritaglio
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03-02-2014
9
1
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CONFRONTO FRA "LIQUIDAZIONE" forma di capitale o di rendita l'aliquot? è
E FONDI PENSIONE
del 15%, che scende dello 0,30% ognr
_~-anno
eccedente il 15° anno di
partecipazione, fino a una soglia del 9%
per cento. Il Tfr invece è tassato almeno
al 23%. Ciò significa che, anche a parità
di capitale lordo, quello erogato dal
Fondi pensione contro Tfr. Uno dei criteri fondo sarà superiore a quello restituito
più utilizzati per orientare la decisione di sotto forma di liquidazione. G.G.F.
aderire o meno a una forma di
<.;RIPRODUZIONE" RISERVATA
previdenza complementare è il
confronto tra i rendimenti dei fondi
pensione con il trattamento di fine
rapporto lasciato in azienda. Una prima
schiarita arriva dall'ultima relazione
Co vip, secondo cui nel 2012 ha vinto la
previdenza integrativa. In media fondi
pensione e Pip hanno registrato
rendimenti compresi fra 1'8 e il 9% (con
ritorni molto solidi sugli strumenti più
esposti sull'azionario), contro un tasso di
rivalutazione del Tfr che si è fermato al
2,9%. In dettaglio, il ritorno è stato
dell'8,2 per i fondi negoziali, dell'8,9%
per i prodotti Pip di ramo lii (cioè polizze
unit linked) e del 9,1% per i fondi aperti,
mentre le gestioni separate di ramo I dei
Pip hanno guadagnato il 3,8%. Anche il
2013 «è stato un anno buono per questi
strumenti», commenta 11 top manager di
una società di asset management che ha
diversi mandati di gestione di fondi
pensione, dicendo di aver visto
rendimenti di fondi negoziali tra il 5-10%,
e anche superiori. A fine dicembre 2013
invece il tasso di rivalutazione del Tfr era
dell'l,9%.11 Tfr viene rivalutato con un
meccanismo di indicizzazione che è
composto da un tasso a misura fissa
dell'l,5% più un tasso variabile pari al
75% dell'inflazione. Ovvio quindi che ci
sia stata una netta vittoria dei fondi sul
trattamento di fine rapporto in un
periodo in cui l'inflazione è stata
contenuta, mentre i rendimenti dei fondi,
legati all'andamento dei mercati, sono
stati più robusti. D'altro canto le forme
pensionistiche sono esposte a una
volatilità che invece non ha alcun
impatto sul Tfr. Per esempio, dal 2000 al
2012 le varie fasi di turbolenza dei
mercati hanno fatto sì che il rendimento
dei fondi negoziali sia stato del 41,1%
contro il 43,6% ottenuto dal Tfr, mentre
quello dei fondi pensione aperti (che
vanno meglio in fasi di mercato positivo
rispetto ai negoziali disegnati in maniera
più prudente) si è fermato al 12,4%.
Tuttavia, l'opinione degli addetti ai lavori
è che nel lungo periodo le somme
investite nella previdenza
complementare rendono meglio, anche
perché prevedendo una contribuzione
regolare e periodica, consentono di
stabilizzare le performance, con
meccanismi simili ai Pac. Inoltre, sul
rendimento finale non va trascurato il
fattore fiscale, visto che le prestazioni
pensionistiche sono tassate meno:
sull'imponibile delle somme erogate in
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1
Destinazione Tfr
Qual è la scelta giusta
Nel fondo c'è una minore
tassazione alla scadenza,
ma la scelta è irreversibile
di Gabriele Petrucciani
perare il 10% degli aventi diritto, quindi coloro che hanno otto anni di servizio, e comunque il 4% del numero totale dei dipendenti.
Questo vuol dire che in aziende di grandi
dimensioni e con molti dipendenti si rischia di finire in coda e vedere soddisfatta
la propria richiesta solo dopo alcuni anni.
Senza considerare poi il fatto che in azienda l'anticipo sul Tfr può essere chiesto una
ed una sola volta.
Anche il fondo pensione, però, ha le sue
limitazioni. «Come nel caso di perdita di posto di lavoro - aggiunge ancora Mainini -.
Per periodi di inoccupazione non inferiori a
12 mesi e non superiori a 48 mesi, o in caso
di ricorso da parte del datore di lavoro a procedure di mobilità, è possibile riscattare solo il So% della posizione individuale maturata». E questo toglie al dipendente la sicurezza di un "cuscinetto", che invece avrebbe
mantenendo il Tfr in azienda. «Ma è altrettanto vero che in caso di fallimento
dell'azienda non si avrebbe comunque la
certezza di percepire il proprio trattamento
di fine rapporto», conclude lo specialista
fondi pensione di Anima Sgr.
Insomma, sono tanti gli elementi che bisogna prendere in considerazione prima di
scegliere se versare o meno il Tfr in un fondo pensione. Apartire dalla propria situazione lavorativa. Un contratto a tempo determinato che versa il Tfr in un fondo pensione,
per esempio, dovrà aspettare almeno dodici
mesi prima di poter riscattare il 50% di quanto accantonato. E poi bisogna considerare
anche l'irreversibilità della scelta. In pratica,
il lavoratore che decide di versare il trattamento di fine rapporto in un fondo di previdenza complementare non potrà mai più
chiedere che gli venga accantonato in azienda. In caso di dubbi, quindi, conviene sempre mantenere il Tfr in azienda e poi decidere in un secondo momento se versarlo o meno nel fondo pensione.
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068391
Tfr sì, Tfr no. È il dubbio amletico che negli ultimi anni (ma ancora adesso) ha frenato in molti casi l'adesione alla previdenza
complementare. Sì, perché aderendo a un
fondo pensione di categoria o a un fondo
aperto su base collettiva si è obbligati aversare illoo% del trattamento di fine rapporto
maturando. E questo vuol dire rinunciare a
una rivalutazione certa, pari al1'1,5% maggiorato del 75% dell'inflazione. Un rendimento privo di rischi che, senza doversi accollare nessun tipo di spesa, mette al riparo
dalla perdita di potere d'acquisto.
Per integrare la pensione pubblica, meglio conosciuta come "primo pilastro",
mantenendo il Tfr in azienda, bisogna allora sottoscrivere un Pip (Piano individuale
pensionistico) o aderire a un fondo pensione aperto su base individuale. In questo caso, però, non si ha diritto al contributo del
datore di lavoro, pari all'1% della propria retribuzione.
Dunque, il lavoratore si trova di fronte a
un bivio. E qualsiasi strada scelga è costretto a rinunciare a qualcosa: al Tfr in azienda, nel primo caso, o al contributo del datore di lavoro. Per gli addetti ai lavori, però,
quello del Tfr è solo un falso problema, perché versando il trattamento di fine rapporto in un fondo pensione si ha la possibilità
di godere di diverse agevolazioni fiscali. «A
partire dalla minore tassazione alla scadenza - sottolinea Stefano Mainini, specialista
fondi pensione di Anima Sgr-. Sul capitale
accumulato, al netto dei redditi già assog-
gettati a un'aliquota annua dell'n%, si applicherà infatti un'aliquota del 15%, ridotta
di uno 0,3% per ogni anno di partecipazione al fondo eccedente il quindicesimo, con
un limite massimo del 6 per cento. Di conseguenza, dopo 35 anni di partecipazione al
fondo pensione, l'aliquota sarà del 9% (vale
solo per i montanti maturati a partire dal
primo gennaio 2007, Ndr)».
Il Tfr conservato in azienda, invece, sarà
assoggettato a un'aliquota più alta, calcolata sugli ultimi cinque anni lavorativi, e che
mediamente oscilla tra il 26 e il3o per cento.
«Per quanto riguarda il rendimento, poi continua Mainini - secondo noi bisogna
prendere in considerazione anche l'orizzonte temporale di riferimento. Come ci insegna la storia, nel lungo periodo i mercati generano performance superiori a quella base
del trattamento di fine rapporto. Certo, ciò
che è successo in passato non è detto che si
verifichi anche in futuro. Ma nella scelta se
esporre o meno il proprio Tfr al cosiddetto
rischio mercato non bisogna prendere in
considerazione solo il rendimento garantito del trattamento di fine rapporto, ma anche il surplus di performance cui si rinuncerebbe nel caso in cui si decidesse di lasciare
il Tfr in azienda».
I vantaggi nel versare il trattamento di fine rapporto in un fondo pensione, però,
non sono solo di natura fiscale. È possibile
godere anche di una maggiore flessibilità.
Dopo otto anni di adesione al fondo infatti
è possibile chiedere in caso di n~cessità
un'anticipazione sul capitale accumulato fino al 75 per cento. E in caso di problemi di
salute anche prima degli otto anni. Conservando il Tfr, in azienda, invece, si rimane assoggettati a una maggiore rigidità regolamentare. Il limite di otto anni di anzianità,
per esempio, rimane valido anche per le spese sanitarie e poi è possibile chiedere solo
fino al 70% del maturato. Altra rigidità, poi,
riguarda il numero massimo di richieste di
anticipazione, che in una società non può su-
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La legge di stabilità amplia l'aiuto introdotto nel 2012
Chi stabilizza recupera
il contributo Aspi dell'l,4%
mentre il contratto a termine è
in corso, recupera dall'Inps
tutto quanto versato a titolo di
contributo addizionale, a condizione che sia stato superato
il periodo di prova ovvero, come pare logico ritenere, che il
periodo di prova non sia stato
affatto previsto e quindi il rapporto sia stato avviato in maniera definitiva sin dall'inizio.
Si presenta leggermente più
complessa l'ipotesi della riassunzione a tempo indeterminato dopo che il contratto a termine sia scaduto.
In questo caso -in base al tenore letterale della norma - il
recupero di quanto versato in
più è possibile a condizione
che la riassunzione avvenga
entro i successivi sci mesi, dctraendo dalle mensilità spettanti un numero di mensilità
AP:Ef!trLllRP.
ragguagliato al periodo traLa restituzione non si limita scorso dalla cessazione dcl
precedente rapporto di lavoro
agli ultimi sei mesi
a termine.
se il datore trasforma
In pratica, pare di capire che
l'impiego a tempo
se il datore ha assunto a termine dal I gennaio al 31 dicemindeterminato
bre 2013, versando quindi
l'l,40% in più, e ha poi riassunto negli ultimi sei mesi era con- to a tempo indeterminato lo
dizionata all'immediata rias- stesso lavoratore nell'aprile
sunzione, posto che (come 2014 (e quindi entro i sei mesi),
precisato dall'Inps con la cir- la restituzione riguarda nove
colare 140 del 14 dicembre mensilità dcl contributo, ossia
2012), ogni mese di ritardo tutti i 12 mesi versati meno i 3
comporta il mancato recupe- mesi in cui non c'è stato alcun
-»~
~
:11 i lavoratori assunti a termine
ro di 1/6 della contribuzione rapporto di lavoro.
Come rilevato dalla Fondaper svolgere le attività stagio- aggiuntiva In pratica, se il connali previste dal decreto del tratto a termine avesse avuto zione studi del Consiglio napresidente della Repubblica n. inizio il 1° gennaio e si fosse zionale dei consulenti del lavoconcluso il 31 dicembre 2013, ro nella circolare 1del13genna1525 del 7 ottobre1963;
nel caso di riassunzione a tem- io 2014, è opportuno un chiariim per i periodi contributivi maturati fino al 31dicembre2015, i po indeterminato nel mese di mento ministeriale su questa
lavoratori assunti a termine aprile 2014, il contributo pote- fattispecie.
Anche la Fondazione studi,
per lo svolgimento delle attivi- va essere recuperato solo per
peraltro, ritiene che l'inclusiotà stagionali definì te dagli avvi- tre mensilità.
La soppressione, da parte ne delle riassunzioni, seppure
si comuni e dai Ceni stipulati
entro il 31 dicembre 2011 dalle della legge distabilità2014, del- con la riduzione per il periodo
organizzazioni dei lavoratori le parole «nei limiti delle ulti- intercorso tra la cessazione
e dei datori di lavoro compara- me sei mensilità», con riferi- del rapporto a termine e la riastivamente più rappresentati- mento alle trasformazioni di sunzione a tempo indetermicontratto a tempo indetermi- nato, discenda automaticave;
nato avvenute dal 1° gennaio, mente dal tenore letterale dcl
11 gli apprendisti, ilcui contratto, ferma la possibilità dì rece- comporta che il datore che as- testo normativo aggiornato.
dere al termine del periodo for- sume a tempo indeterminato
©
fì!'.if RVATA
mativo, si intende comunque
stipulato a tempo indeterminato;
;fl i dipendenti delle pubbliche
amministrazioni.
La legge 92/2012, al comma
30 dell'articolo 2, aveva previsto che il contributo addizionale dell'1,40 per cento fosse restituito al datore di lavoro
«nei limiti delle ultime sei
mensilità» - dopo il periodo di
prova - in caso di trasformazione del contratto a tempo indeterminato o in caso di successiva riassunzione (sempre
a tempo indeterminato) entro
i sei mesi successivi alla scadenza del precedente contratto a termine. In quest'ultimo
caso, la restituzione dell'intero animontare di quanto versa-
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Dal 1° gennaio di quest'anno, il datore che assume un lavoratore a tempo indeterminato mentre è in corso, con la
stessa persona, un contratto a
termine, recupera dall'Inps
tutto quanto versato a titolo di
contributo
addizionale
«Aspi», senza più il limite degli ultimi sei mesi versati.
È quanto prevede la legge di
stabilità 2014, al comma 135
dell'articolo 1, che ha soppresso, con riferimento alle trasformazioni di contratto a tempo
indeterminato decorrenti dal
1° gennaio 2014, le parole «nei
limiti delle ultime sei mensilità».
Bisogna ricordare che dal 1°
gennaio 2013 è stato introdotto
un contributo addizionale
dell'I,40 per cento della retribuzione imponibile ai fini previdenziali a carico del datore
di lavoro, che si applica ai rapporti di lavoro subordinato
non a tempo indeterminato, e
che è destinato a finanziare
l'assicurazione sociale per
l'impiego, ossia I'Aspi.
Le eccezioni all'obbligo del
contributo addizionale sono
pochissime e riguardano:
1111 tutti i lavoratori assunti a termine in sostituzione di lavoratori assenti (nel contratto deve quindi essere specificata la
causale «per sostituzione di
·----
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Contratto a tempo
più flessibile
LAVORO
· ········································· Coli.tratti a termine senza
motivazione per una durata
fino a 36 mesi, deroghe
all'obbligo di «causale» per
lavoratori che percepiscono
ammortizzatori sociali o
hanno più di 50 anni. Sono
questi alcuni esempi degli
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spazi aperti dai contratti
collettivi nazionali per il
contratto a tempo
determinato, rispetto alle
regole generali.
~
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Deroghe ai limiti di legge nelle intese nazionali e aziendali
Il contratto collettivo
fa spazio al lavoro a tempo
In alcuni casi
. ' .
s1 puo arrivare
fino a tre anni
senza motivazioni
PAGINA ACURA DI
Alberto Bosco
Josef Tscholl
Il contratto a termine è lo
strumento che meglio di altri si
presta ad accompagnare le
aziende nella fase di uscita dalla
crisi. Nel 2012, i rapporti a tempo determinato hanno rappresentato il 69% di tutte le attivazioni, e il dato appare confermato anche per il 2013. La forma
acausale del contratto, quella
che non richiede di specificare
le ragioni per l'apposizione del
«termine», agevola ulteriormente il datore di lavoro.
L'acausalità è una possibilità
già prevista anche in altri Paesi,
come in Germania, dove è consentito stipulare un contratto
senza causale per un periodo
massimo dì due anni:
Le regole generali
giorni (cosiddetti «periodi cuscinetto»); e soprattutto deve trattarsi del «primo rapporto a tempo determinato».
Il ministero del Lavoro (vademecum del 22 aprile 2013) ha
precisato che il contratto a termine acausale di durata non superiore a dodici mesi può esserestipulato solo nelle ipotesi in cui
non siano intercorsi precedenti
rapporti di lavoro di natura subordinata (ad esempio un precedente contratto a tempo determinato o indeterminato o intermittente) tra lo stesso datore di
lavoro e il lavoratore coinvolto.
Nel caso di pregressi rapporti
di lavoro di natura autonoma
tra gli stessi soggetti, invece, è
stata ritenuta possibile la stipulazione di un primo contratto a
termine acausale. In sostanza, il
datore di lavoro può assumere
un soggetto a tempo determinato, per esempio per tre mesi,
prevedendo un periodo di prova iniziale, può quindi prorogare il contratto per altri 9 mesi
(nel rispetto del limite massimo di durata di i2 mesi complessivi) e, quindi, può far proseguire il contratto per altri 50 giorni
erogando le maggiorazioni economiche previste.
Le deroghe nei contratti
ternativa, cui non si applicano i
limiti previsti sulla durata massima e sul «primo rapporto».
Per usare le parole del Ministero, la disciplina eventualmente
introdotta dalla contrattazione
collettiva in materia di contratto acausale va a integrare quanto già previsto direttamente dal
legislatore.
I contratti collettivi, anche
aziendali, possono prevedere,
ad esempio, che il contratto a termine acausale abbia una durata
maggiore di dodici mesi, o che lo
stesso possa essere sottoscritto
anche da soggetti che abbiano
precedentemente avuto un rapporto di lavoro subordinato (circolare 35 del 29 agosto 2013).
Le start-up innovative possono stipulare un particolare contratto a termine per il periodo iniziale di 4 anni dalla data di costituzione (il periodo è inferiore
per le società già costituite all' entrata in vigore del DI i79/2012).
In base alle regole fissate per
queste società, sussistono automaticamente le ragioni giustificative se il contratto a tempo determinato, anche in somministrazione, è stipulato da una
start-up innovativa per svolgere
attività inerenti o strumentali
all'oggetto sociale della stessa.
Si tratta dunque di un contratto
a termine simile a quello acausale già previsto dall'articolo 1,
comma i-bis, del Dlgs 368/2001,
che può essere stipulato per una
durata minima di 6 mesi (derogabile) eunamassimadi36 mesi.
La seconda previsione, regolata
da una norma molto sintetica,
consente l'assunzione a termiIl primo regime derogatorio è co- ne senza indicazione delle ramunemente indicato come il gioni in ogni altra ipotesi indivicontratto «acausale di legge»: la
durata massima, inclusa l'even- duata dai contratti collettivi, an©RIPRODUZIONE RJSERVATA
tuale proroga, non può superare che aziendali, stipulati dalle or12 mes~ fermo restando che è am- ganizzazioni sindacali più rapAPPROFONDIMENTO ONUNE
messa la prosecuzione del rap- presentative.
È un'ipotesi assolutamente al- I testi dei Ceni con le deroghe
porto per un massimo di altri 50
Il contratto acausale di legge
068391
La norma di riferimento sul contratto a termine (il Dlgs 368 del 6
settembre 2001) prevede la stipulazione del contratto in forma scritta, sempre necessaria,
penala conversione in rapporto
a tempo indeterminato, e l'indicazione delle ragioni di carattere tecnico, produttivo, organizzativo o sostitutivo, anche seriferibili alla ordinaria attività del
datore di lavoro.
Proprio l'obbligo della «causale» ha prodotto una mole consistente di contenzioso: il contratto a termine è spesso impugnato
proprio per la mancata indicazione delle ragioni o per la loro
non sufficiente specificità. Qualche prima apertura, sul vincolo
della causale, è arrivata con lariforma del lavoro del 2012 (la legge 92/2012), modificata l'anno
scorso dal Dl 76/2013 (convertito dalla legge 99/2013).
Attualmente, la specificazione delle ragioni da parte del datore di lavoro non è richiesta:
nell'ipotesi del primo rapporto
a tempo determinato, di durata
non superiore a 12 mesi comprensiva di un'eventuale proroga, concluso fra un datore di lavoro o utilizzatore e un lavoratore, per svolgere qualunque tipo
di mansione, sia nella forma del
contratto a tempo determinato,
sia nel caso di prima missione di
un lavoratore in un contratto di
somministrazione a tempo determinato;
""' in ogni altra ipotesi individuata dai contratti collettivi, anche
aziendali, stipulati dalle organizzazioni sindacali dei lavoratori e
dei datori di lavoro più rappresentative sul piano nazionale.
Pur regolando lo stesso istituto, si tratta di due situazioni alternative e assai differenziate.
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Il contratto acausale è quello
previsto dalla legge o regolato
dal contratto collettivo, anche
aziendale. Èsempre necessaria
la forma scritta, pena la
conversione in rapporto di
lavoro subordinato a tempo
indeterminato. Non vanno però
indicate le ragioni del contratto
a termine
01
TRASPORTO AEREO
(Accordo di rinnovo
del 2 agosto 2013,
articolo 28)
'2:'!!o'=
02
OCCHIALI INDUSTRIA
(Accordo di rinnovo
del 9 novembre 2013,
articolo 23)
®
03
ALIMENTARI INDUSTRIA
(Accordo del
10 otto I:> re 2013,
articolo 18)
/a
e=i
04
TESSILI INDUSTRIA
(Accordo del
5 dicembre 2013,
articolo29)
e
La riassunzione del lavoratore
con un nuovo contratto a
termine dopo che è scaduto il
precedente richiede
l'indicazione della causa le e il
rispetto degli intervalli
ordinari di 10 o 20 giorni (in
base alla durata dell'incarico,
sotto o sopra i sei mesi) sa Ivo
diversa clausola contrattuale
~ È((acausale» il contratto a
tempo determinato che non
specifica le ragioni per cui è stato
apposto il termine. Può essere
acausale il primo contratto a
tempo determinato, di durata non
superiore a 12 mesi (proroga
compresa) e la prima missione di
un lavoratore in un contratto di
somministrazione a termine. È
ammessa l'acausalità in altre
ipotesi individuate dai contratti
collettivi, anche aziendali.
Ferma la possibilità di intervento del contratto aziendale, l'indicazione
delle ragioni non è richiesta in alcune ipotesi soggettive (fruitori di
ammortizzatori sociali, soggetti senza lavoro da almeno un mese, donne
con figlio a carico, giovani fino a 35 anni non compiuti) e quantitative
(fino al 25% della media degli occupati)
Le causali non vanno specificate per l'assunzione di:
• percettori dell'Aspi con requisiti normali e/o ridotti e/o della mobilità;
• percettori di ammortizzatori sociali, anche in deroga;
• soggetti con un'invalidità permanente certificata di almeno il20%;
• inoccupati con più di 50 anni di età;
• iscritti alle liste del collocamento obbligatorio.
Non è indicata la durata massima consentita per il contratto acausale
Non è necessario indicare le causali:
• nel caso del secondo rapporto a tempo determinato, rispetto al primo
acausale previsto dalla legge con lo stesso datore di lavoro, la cui durata
non può eccedere i 12 mesi (il secondo rapporto di lavoro a termine può
avere una durata non superiore a quella del primo contratto,
comprensiva di eventuale proroga, e per le stesse mansioni);
• per un rapporto a tempo determinato, di durata non superiore a 12 mesi,
con soggetti che con lo stesso datore di lavoro hanno avuto altri rapporti
di lavoro a tempo determinato, con regolare indicazione delle causali
Si può apporre il termine senza indicare le causali, per assumere:
• lavoratori sospesi con l'intervento della Cig straordinaria o di
ammortizzatori sociali simili, per la durata degli stessi;
• percettori dell'indennità di mobilità o dell'Aspi;
• giovani dai 30 ai 34 anni;
• lavoratori con più di 50 anni se uomini e di 45 anni se donne;
• lavoratori iscritti nelle liste previste dalla legge 68/99;
• tutte le tipologie di assunzione individuate nei contratti collettivi
aziendali stipulati con l'assistenza delle articolazioni territoriali delle
parti stipulanti il Ceni
Queste ipotesi possono riguardare anche soggetti che hanno già avuto
precedenti rapporti di lavoro con l'azienda, apprendistato escluso. Il Ceni
consente di stipulare il contratto acausale per una durata fino a 36 mesi
Èammesso il contratto a termine acausale per:
• percettori di forme di sostegno-integrazione al reddito;
• disoccupati con più di 45 anni;
• appartenenti alle liste della legge 68/1999.
Può essere stipulato con soggetti che hanno già avuto un rapporto di
lavoro subordinato con lo stesso datore, entro il limite totale di 18 mesi
068391
05
ALBERGHI· TURISMO
(Accordo siglato
il 18 gennaio 2014)
M
LUJJ
Possono stipulare un contratto
a termine acausale di legge i
datori che non hanno avuto un
rapporto di lavoro subordinato
con lo stesso dipendente, per
una durata massima di 12
mesi, proroghe comprese. Una
disciplina diversa può essere
stabilita dai contratti collettivi
nazionali o aziendali
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Il perimetro del «contratto a termine acausale»
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Quotidiano
Le prospettive sugli Lsu-Lpu
Incognita vincoli
sulle stabilizzazioni
possono essere stabilizzati.
Glientilocalihannol'obbligo
fino a tutto il 2016 di assumere i
dipendenti di categoria A e B solo attingendo alle graduatorie
che le Regioni devono predisporre dì Lsu ed Lpu. Gli enti
possono scegliere in questo
elenco anche i lavoratori che
hanno svolto la propria attività
presso lente e, ovviamente, se il
numero delle stabilizzazioni
possibili è inferiore ai lavoratori in servizio, devono privilegiare chi è collocato prima in graduatoria. La graduatoria combinerà tre fattori: anzianità come
Lsu o Lpu, anzianità anagrafica
e carico di famiglia. Queste assunzioni sfuggono ai vincoli di
spesa per l'approvvigionamento di personale, ma non ai vincoli del rispetto del Patto e del tetto di spesa del personale. Esse
verranno incentivate nella misura massima di 9.200 euro sulla base dei criteri che devono essere dettati dal ministero del Lavoro, in cui una condizione di favore deve essere garantita ai Comuni che effettuano queste assunzioni nei tetti fissati dal legislatore e assicurano il rispetto
della spesa del personale. Gli enti possono assumere gli Lsu e gli
Lpu anche in part time, ma devono coprire posti vacanti in dotazione organica, mentre non sono tenuti a rispettare la soglia
massima del 30% nell'ambito
delle categorie A e B.
t',RJPR.:JDUZIONt RISERVATA
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Arturo Bianco
La quantità effettiva di stabilizzazioni di lavoratori precari e di Lsu che le Pubbliche amministrazioni possono effettuare
in base al Dl 101/2013 e della legge 147/2013 è ancora un'incognita. Sulle stabilizzazioni pesano
in modo pesante i tetti imposti
alle nuove assunzioni e la limitazione della quantità massima dì
stabilizzazioni nel limite del
50% della spesa per le nuove assunzioni. Per poter stimare
quante amministrazioni procederanno alla stabilizzazione di
Lsu occorre invece verificare la
quantità di incentivi che saranno messi a disposizione dei singoli enti e la scelta che il Governo dovrà effettuare se considerare o meno queste risorse trasferite ai Comuni in detrazione dal
tetto alla spesa del personale.
Per la sistemazione dei precari
gli enti possono utilizzare sia l'articolo4 de1D L101/2013, che valgono fino a tutto il2016, sia l'articolo
35, comma 3-bis, del Dlgs
165/2001, che si applicano a regime. In ambedue i casi i destinatari
sono i lavoratori subordinati a
tempo determinato, quindi non
sono inclusi i somministrati. Si deve inoltre ricordare (da ultimo lo
ha fatto il recente parere della sezione regionale di controllo della
Corte dei Conti della Basilicata
4/2014) che i responsabili assunti
con l'articolo 110 del Tue!, al pari
dei dipendenti assunti negli uffici
di staff degli organi politici, non
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La copertura degli interventi per favorire le assunzioni
Per i disoccupati i fondi 2012
Le misure sperimentali
per favorire l'assunzione
di soggetti disoccupati trovano la copertura finanziaria, con enorme ritardo, anche per il 2012.
Con la pubblicazione sulla
«Gazzetta Ufficiale» 25 del 31
gennaio del decreto del ministero del Lavoro del 2 settembre 2013, sono stabiliti gli importi massimi a disposizione
per la copertura degli oneri
derivanti dall'applicazione
delle misure sperimentali introdotte per l'anno 2010 dalla
legge 191del2009.
Il decreto conferma il 2012,
ai fini del perfezionamento
del requisito contributivo
per il diritto all'indennità ordinaria di disoccupazione
non agricola con requisiti normali valgono anche i periodi
svolti nel biennio precedente
in via esclusiva sotto forma di
collaborazione coordinata e
continuativa, anche a progetto, nella misura massima di
tredici settimane. Il decreto
stanzia, per questo interven-
to, 6.132.079,00 euro.
Sono prorogati al 31 dicembre 2012 i benefici contributivi
ai datori dilavoro che assumono lavoratori beneficiari
dell'indennità di disoccupazione non agricola con requisiti
normali, che abbiano almeno
50 anni. Per questa misura sono stanziati, per il 2012,
FUORI TEMPO MASSIMO
Ufficializzati gli stanziameriti
per le misure di sostegno
si attende
un provvedimento dell'Inps
per il recupero dei bonus
769-453,38 euro. Il Dm finanzia altresì la proroga, sempre
per il 2012, della riduzione contributiva a favore dei datori di
lavoro che assumono lavoratori in mobilità o che beneficiano dell'indennità di disoccupazione non agricola con requisiti normali, che abbiano
maturato almeno 35 anni dian-
zianitàcontributiva (37.506,17
euro) e il riconoscimento, a favore dei datori di lavoro che
assumono a tempo pieno ed
indeterminato i lavoratori destinatari dell'indennità di disoccupazione non agricola
con requisiti normali o dell'indennità speciale di disoccupazione edile, di un incentivo pari all'indennità riconosciuta
al lavoratore e non ancora erogata (794.629 euro). È confermata, infine, la copertura per
l'accredito contributivo integrativo riconosciuto ai percettori di misure a sostegno del
reddito, privi di lavoro e con
almeno 35 anni di anzianità
contributiva, che accettino
un'offerta di lavoro con inquadramento in un livello retributivo inferiore di almeno il 20%
a quello corrispondente alle
mansioni di provenienza.
Ora, quanti pensavano di
fruire delle misure, sperano che arrivino le istruzioni per il recupero.
M.R.G.
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COBBIEBE DELLA SEBA
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COBBIEBE DELLA SEBA
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TUTELE PER I LAVORATORI AUTONOMI
ANCHE STRASBURGO SUONA L'ALLARME
Anche se con ritardo si comincia in
Italia ad aprire una riflessione sul recente voto del Parlamento europeo in materia
di protezione sociale del lavoro autonomo e
su quelle che ne dovrebbero essere le conseguenze. A stragrande maggioranza gli eurodeputati hanno infatti approvato un testo che
chiede maggiori tutele per i lavoratori indipendenti, l'incentivazione di forme di mutuo
soccorso, la lotta contro i falsi rapporti autonomi e implicitamente auspica un aggiornamento della cultura statistica _per monitorare
il fenomeno dei free lance. E un riconoscimento importante in virtù del quale finalmente le istituzioni comunitarie cominciano
a prendere atto da una parte che il lavoro autonomo rappresenta il 15% dell'occupazione to- __
tale della Ve e dall'altra che senza un'adeguata
rivisitazione del welfare il rischio futuro di
povertà per queste figure professionali è molto elevato.
Il pronunciamento di Strasburgo equivale
a una svolta perché è in evidente discontinuità
con il «pensiero di Bruxelles», tradizionalmente più abile nel confezionare ricette univoche che nel cogliere le differenze e la complessità dei rapporti sociali. Per noi italiani è
una (piccola) buona notizia perché ci fa sentire meno soli nell'affrontare i problemi del la-
...A.._
voro autonomo e ci toglie di dosso almeno
una delle accuse di anomalia/ arretratezza che
ci vengono - spesso a ragione - rivolte. Del
resto la modernità sta moltiplicando ovunque
e in un arco svariato di settori il numero dei
free lance a cui andrebbero riconosciuti da subito piena cittadinanza e accesso alla formazione finanziata (come sostiene il testo di
Strasburgo).
Dal voto dell'europarlamento alle vicende
di casa nostra il passo è breve. Il comparto del
lavoro autonomo è l'unico che anche in tempo
di recessione ha contribuito a tener su l'occupazione, vuoi per fenomeni virtuosi come la
tendenza all'autoìmpiego giovanile, vuoi per
motivazioni opportunistiche da parte del datore di lavoro che non è obbligato ad assicurare compensi minimi. Nonostante ciò si fatica
ancora a riconoscere piena dignità al lavoro
autonomo continuativo e non è un caso che la
maggior parte delle proposte di riforma/semplificazione normativa si muova con l'idea di
assimilarlò a quello dipendente. È arrivata invece l'ora di riconoscere le differenze e muoversi di conseguenza. Sul piano legislativo ma
prima ancora in termini di policy e individuazione di strumenti di «secondo welfare».
Dario Di Vico
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Quotidiano
02-02-2014
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Foglio
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COBBIEBE DELLA SEBA
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DOBBIBllB DBUA SBBA
Riforma in stallo
per Inps e lnail
ma nomine pronte
mila I dipendenti dell'lnps
dopo la cura dimagrante e
l'accorpamento di lnpdap ed
Enpals nel super istituto di
previdenza. Solo pochi anni fa
erano circa 33 mila, ma per
effetto della spending review
è diminuita la forza lavoro
4 LUGLIO 2008 In un articolo di Sergio Rizzo sul «Corriere» si registrano i
56 incarichi di Antonio Mastrapasqua
le sedi terrltorlall dell'lnps
incluse le direzioni centrali e
regionali e le sedi di coordinamento. Sono invece 344 le
agenzie lnps dislocate su tutto
il territorio nazionale e nei
consolati all'estero. I numeri
nel rapporto annuale lnps
COBÉIIEBE DELLA SEBA
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-~·~;~
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Corrie.onomia
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Diario sindacale
\ a cura di Enrico Marro
03-02-2014
7
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Alternanza Scuola-Lavoro, accordo in vista all'Enel
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Settimanale
Esperienza pilota per inserire 150 studenti in azienda col contratto d'apprendistato
opo Lanto parlare sul
modello tedesco, sindacati ed Enel potrebbero chiudere questa
settimana il primo accordo
pilota sull'alternanza scuolalavoro.
L'appuntamento per firmare l'intesa è .fissato per
mercoledì anche se restano
alcuni ostacoli e resistenze
da superare, non fra le parti,
ma con i ministeri del Lavoro e dell'Economia che devono dare il via libera, con i relativi sgravi contributivi previsti dalle norme. L'accordo,
che si muove nell'ambito del
piano lanciato dal ministro
dell'Islruzione, Maria Chiara Carrozza, prevede un
programma di alternanza
tra scuola e lavoro per 150
studenti del quarto e quinto
am10 degli istituti tecnici che
verranno selezionati in 6 città italiane ancora da indìviduare (2 al Nord, 2 al Centro
e 2 al Sud) i quali svolgeranno pe1iodì dì fonuazione te-
D
orica (con programmi di
studìo modificati) ma anche
pratica in azienda e prime
esperienze dì lavoro retribuite nei periodi di vacanza.
Poi, conclusi gli studì, i 150
verranno assunti dall'Enel
con contratto dì apprendistato. Ed è qui che sorge il
problema, perché l'azienda
vorrebbe utilizzare la durala
massima del contratto dì apprendìstato, che è dì tre anni, godendo così delle agevolazioni per un triennio men.tre i tec1ùci del governo vorrebbero concederne solo
uno. Secondo il segretario
della Flaei-Cisl, Carlo De
Masi, «si tratta dì questi01ù
che possono e devono essere risolte con la buona volontà di tutti, magari
coinvolgendo anche
le Regioni interessate, perché si tratta dì un accordo
importante, il primo dì questo tipo in Italia, che apre la
strada all'alternanza scuolalavoro, favorendo l'occupa-
zione dei giovani».
Prosegue lo scontro nella
Cgil sull'accordo sulla rap~
presentanza fimiato dal
segretario generale!
Susanna Camusso,
con Confindustria,
Cisl e Uil. La Fiom,
isolata nella sua opposiiìone aÌI'intesa,
sta ora provando la
strada della «:magistratura»
interna alla Cgil. Gianni Rinaldini, già leader della
Fiom prima di Maurizio
Landini e capo della minoranza dì sinistra uscita sconfitta al congresso dì 4 anni
fa, ha presentato un ricorso
alla Commissione nazionale
sullo Statuto, chiedendo di
ritirare la firma della Cgil all'accordo sulla rappresentanza perché sarebbe stato
sottosciitlo senza il mandato del dìrettivo Cgil mentre il
voto che ha convalidato successivamente, a larghissima
maggioranza, l'intesa sarebbe «:falsato - secondo Ri-
naldìni - perché si configura inevitabilmente come un
voto di fiducia sulla segretaria genèrale». Un ricorso
per invalidare tutto è stato
presentato anche da Giorgio Cremaschi, leader dell~
piccolissima componente dì
estrema sinistra Cgil, l'Area
28 aprile, nella quale alcuni
esponenti sono già con un
piede fuori dalla confederazione per unirsi all'Usb..
l'unione sindacale dì base. E
il caso dì Maurizio Scarpa,
vicepresicj.ente del dìrettivo
Cgil e dì Franca Peroni che
qualche giorno fa si sono dìmessi dallo stesso parlamentino confederale e hanno organizzato un'assemblea con J'Usb dal titolo eloquente: <<Cercando il nostro
sindacato». Microscissioni
che non impensieriscono
minimamente Camusso lanciata verso una facile e plebiscitaria vittoria al congresso
nazionale, il prossimo maggio.
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fill!eH:isl
li segretario
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Carlo De Masi
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LA STAMPA
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03-02-2014
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Quotidiano
La sedia non c'è più
Si lavora in piedi
.
'
.
per essere p1u saru
La nuova logica spopola negli uffici della Silicon Valley
Google fa scuola con le postazioni degli "standing desk"
ite addio alle sedie. Il
futuro è lavorare in piedi. Le scrivanie stanno
diventando «out». Al
loro posto, largo agli
standing desk. Così li chiamano.
Ovvero, banchi alti, come quelli del
bar. Solo che qui, invece di tazzine e
bicchieri, sopra ci sta appoggiato lo
schermo del computer. La tastiera è
su un altro piano. Appena più in
basso. Sedie? Nessuna. Al massimo
c'è uno sgabello per fare riposare la
gambe. Niente di più. Perché se è
vero, come concordano numerose
ricerche, che «sitting is the new
smoking» - cioè stare seduti causa
danni alla salute paragonabili a
quelli provocati dal fumo - la soluzione non può che essere una. Stare
in piedi, appunto.
Ultimamente la moda si sta diffondendo anche nel nostro Paese. A
importarla sono startupper, ingegneri e creativi che se ne sono innamorati nella Silicon Valley, culla del-
le nuove tecnologie e terra di una
concezione del lavoro che pone al
top delle priorità il benessere dei dipendenti.
Google è stato tra i primi. Il motore di ricerca più cliccato del web ha
inserito gli standing desk all'interno
del «wellness program» studiato per
i suoi impiegati. Ognuno ha la possibilità di scegliere se lavorare seduto a
un tavolo tradizionale oppure no. E la
maggior parte sembra preferire questa seconda opzione. Lo conferma
Jordan Newman, portavoce del colosso di Mountain View, al Wall Street Journal. Dire addio al mal di schiena è una delle motivazioni principali.
«E poi non sedersi aiuta a mantenersi attivi per tutto il giorno», assicura
chi l'ha provato. Altro che sonnolenza dopo la pausa pranzo. Così si facilita il processo digestivo e il livello di
attenzione rimane alto. Non basta. Si
bruciano centinaia di calorie e ci si
mantiene giovani. Insomma, la lista
dei benefici è lunga. E a trarne vantaggio è anche il datore di lavoro. Un
gruppo di ricerca di base in un incubatore delle idee in Lettonia ha dimostrato che restare alzati aumenta la
produttività del 10 per cento.
Un altro caso è quello di Facebook. Nella sede del social network
di Mark Zuckerberg sono già oltre
250 su un totale di duemila i dipendenti che hanno abbandonato la
vecchia scrivania. Tanto che la società starebbe pensando di dotarsi
di tapis roulant da ufficio, in modo
tale che, chi vuole, possa camminare se non addirittura correre mentre digita sulla tastiera e chatta
con i colleghi. Forse un po' troppo,
ma tant'è.
Grandi compagnie a parte, su internet di moltiplicano i siti che danno consigli ai freelance e a chi è abituato a lavorare a casa su dove trovare uno standing desk oppure su
come realizzarne uno fai-da-te, armati di chiodi e martello. O ancora,
come insegna in un video Matteo
Cassese, imprenditore e designer,
assemblando varie componenti tutte Made in Ikea. Tavolini messi uno
sopra l'altro e scatole di plastica capovolte. Poi, se il piano di lavoro è
ancora troppo basso, basta posizionare sotto il monitor qualche libro
che faccia spessore e il gioco è fatto.
Spesa totale: 18 euro. Il metodo più
low cost che esista. I più professionali, invece, hanno pensato di dotare il proprio tavolo di un meccanismo elettrico. Così la scrivania si
può alzare e abbassare attraverso
un semplice click. Fate come volete,
ma non sedetevi. Lo aveva capito
Ernest Hamingway che il segreto
per essere vincenti stava anche in
questo piccolo e, all'apparenza insignificante, dettaglio. Lui scriveva
soltanto stando in piedi.
BENEFICI A CATENA
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Si dice addio al mal di schiena
e ci si mantiene attivi tutto
il giorno, battendo la sonnolenza
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Lavoro e previdenza
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LA STAMPA
Foglio
domande
a
----
Stefano Del Prato
docente di medicina
«Lavorare stando in piedi? La posizione eretta va bene, ma non si
deve restare fermi immobili. Fare
qualche minimo movimento ogni
tanto è fondamentale. Altrimenti
si rischia di incorrere in altri problemi. Uno su tutti: le vene varicose». Così la pensa Stefano Del
Prato, docente del Dipartimento
di Medicina clinica e sperimentale dell'Università di Pisa e presidente della Società Italiana di
Diabetologia (Sid).
Insomma professore, come sempre la ricetta per mantenersi in forma sta nel «giusto mezzo». Èdawero così?
«Esatto. È sconsigliato sia rimanere seduti troppo a lungo,
sia rimanere in una posizione
statica come i militari che fanno la guardia all'Altare della Patria, per dire ... Almeno ogni due
ore bisogna sgranchire i musco-
li per rinvigorire la circolazione
del sangue e riattivando velocemente i meccanismi che ci fanno
bruciare calorie evitando l'accumulo adiposo. Ci sono anche molti studi internazionali che lo dimostrano».
Che cosa suggerirebbe?
«Trascorso quel tot di tempo, se si è
seduti, è bene alzarsi, avvicinarsi a
un collega per fare quattro chiacchiere, andare in bagno o a prendere un caffè. Basta anche soltanto fare un giro attorno alla scrivania
perché il corpo ne tragga un gran
beneficio».
Così facendo si può prevenire anche
il diabete?
«Certo. È un valido aiuto. Così come una corretta pausa pranzo. La
cosa migliore è fare due passi, consumare un pasto leggero, povero di
grassi, ricco di tanta frutta e verdura e poi tornare al lavoro. Il vero
toccasana è muoversi e mangiare in
modo corretto.
È vero che stare alzati aumenta il livello di attenzione?
«Di sicuro aiuta ad aumentarlo fare una pausa, come consigliavo.
Ci aiuta a staccare la spina, a distogliere il cervello per qualche
minuto da un ciclo ripetitivo. Così, quando lo riprendiamo, siamo
maggiormente lucidi e riusciamo
a rendere di più sul lavoro, a concentrarci meglio».
[L.CAS.J
Con bralria e mani rilassate espirote e piegate
la testa in avanti. Tbmate poi aUa posizione
iniziale efate la stessa rosa incliJlando
il crrpo a destro e sinistro. Dieci volte
Seduti, espirando, t.endet:e le bralria verso
l'alto. Allungatevi il più possibile senza
sollevare piedi o sedere Mantenete la
posizioneper dìed secondi e ripetere l'esercizio
Ben appoggiato allo schienale, braccia
lungo i fianchi e piedi a terra, torcete il
Restate qualche secondo in questa
posizione e poi piegatele verso lo sterno.
Abbracciatele sotto il ginocchio per dieci
secondi. Ripetere l'esercizio cinque volte
Lavoro e previdenza
03-02-2014
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«Ma bisogna
anche muoversi»
busto verso dRstra. Tornate alla posizione
iniziale e ripetete dall'altro lato. Dieci volte
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Quotidiano
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Quotidiano
Data
LA STAMPA
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02-02-2014
3
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IJistituto di previdenza
Cosa resta della stagione di un uomo
solo al timone? Un sacco di problemi
WALTERPASSERINI APAGINA3
- - - - - - - - - - - - - - complementare, ma sappiamo che per
realizzarla occorre dare ossigeno a salari e stipendi, che non hanno più possibilità di risparmio. Non è un caso che
in Italia se la stiano costruendo solo 5
milioni di lavoratori.
E' il sistema contributivo che detta
la danza: andremo tutti in pensione
con il 30% in meno. A correre il rischio
WAI:rER PASSER!l\]
maggiore sono i giovani precari, che
insieme agli stranieri portano linfa alle
ora che il tenace Antonio Ma- casse dell'lnps, e le donne, che avranstrapasqua si è deciso a dare le no problemi a raggiungere più di 41 andimissioni, resta una montagna ni di contributi. Per questo restano andi problemi. La premessa è che la teo- cora due sfide da mettere in agenda: la
ria (e la pratica) del superpresidente questione del lavoro e quella del welfanon può più funzionare. Un uomo solo re. Se non aumenta l'occupazione non
per troppo tempo al comando lascia servirà a lungo aumentare l'età pensiouna fotografia di macerie e voragini, su nabile. Infine dobbiamo passare da un
cui dovrà operare una governance welfare passivo, monoreddito e induduale (consiglio di amministrazione e striale, a un welfare attivo, non solo riconsiglio di vigilanza e indirizzo). Da sarcitorio ma promozionale e univeraffrontare subito, in attesa delle rifor- sale. Con un'avvertenza finale: il nuovo
ma e forse con l'intervento di un com- superlnps dovrà varare davvero la bumissario. Oggi il superlnps, l'insieme sta arancione (estratto contro e simudi lnps, lnpdap (pubblici) e Enpals lazione dell'assegno futuro), che il pre(spettacolo), è un mastodonte da quasi sidente uscente ha sempre promesso
400 miliardi e per guidarlo non basta ma non ha mai voluto realizzare.
uno Schettino qualunque. E' vero che
l'ente previdenziale è più un erogatore
che un ente decisionale, ma la separazione è spesso stata un alibi.
Mastrapasqua ha sempre parlato di
sostenibilità ma oggi, secondo l'ultimo
Rapporto lnps, lascia un disavanzo di
11 miliardi di euro. E vero che molto dipende dalla zavorra di debiti che si è
portato dietro l'lnpdap, ma giustificarlo con le garanzie del patrimonio immobiliare non tranquillizza e può apparire una beffa. La sostenibilità contabile, poi, non sempre equivale a quella sociale ed etica. Nel sistema previdenziale italiano ci sono troppe iniquità che richiedono una classe dirigente
in grado di affrontarle, non ragionieri o
azzeccagarbugli. Ci sono le pensioni
d'oro e d'argento (sopra i 5mila euro al
mese ci sono 136mila pensionati, sopra
i 3mila 650 mila) e i superPaperoni
Il LA STAMPA Il
(540 persone sopra i 20mila euro al
mese). Ci sono pensioni di bronzo, di
~~s~~;ìJ1J~::~}~1:1m~1~;~
/(t'\t;-•
latta e di nichel: 14 milioni di pensioni
Inps, Mastrapasqua se ne va ~-~·~:
sotto i mille euro al mese (di cui oltre
[i'~~~1~'1'1~ ;;'.~;:~:;, ~~Ì~ \~"'1J,~~~· ~:~\ ~~,:h\'{;~:~~~: r.:;::;~~~;~~1;,~~Ù J:~~:~lrnza
otto sotto i 500), su oltre 18 milioni di
assegni. E poi ci sono i baby pensionati
e i prepensionati di stagioni che non si
ripeteranno più e, sull'altro fronte, i vitalizi e le pensioni di politici e amministratori. Infine gli esodati. Se il presente è fatto di anziani a basso potere d'acquisto, è il futuro che deve preoccupare. Il rimedio può essere la previdenza
I
E LE PENSIONI
ATTENDONO ANCORA
UNA SOLUZIONE
E
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non
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'"'°'•lo d• O '"'~ ·;.,.;~;; ..,,;·. ;·:,~,,;; ~ "'. "''·:~:n..<c ..~·~·~\" ;;;,
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Data
Pagina
Foglio
I
i
I
Le poltrone
di Mastrapasqua
- - - -- ---- ------------------.
GU effetti
Antonio MastrapasQua dichiara un reddito annuo
lordo di
Decadono anche
altri tre incarichi
1,2 milioni di euro
Di Questa cifra derivano dalla
carica di presidente dell'lnps
solo
173 mila euro
IN ENTI PUBBLICI
Presidente
(più grande società immobiliare italiana)
(massimo ente previdenziale europeo)
(nosocomio romano con 3sedi)
(fusione di lnps, Ennpals, lnpdap)
Amministratore
Vicepresidente
esecutivo
(azienda per lo sviluppo del litorale laziale)
(agenzia riscossione tributi)
ANSA ,c.e.n1"imetri
02-02-2014
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2/3
www.ecostampa.it
Quotidiano
1
Con le dimissioni da
presidente dell'Inps Antonio
Mastrapasqua decade
automaticamente anche da
Equitalia, Idea Fimit e,
probabilmente, anche dalla
Superlnps. In Equitalia
Mastrapasqua aveva la
vicepresidenza in
rappresentanza del 49%
detenuto dall'Inps. Stesso
discorso per Idea Fimit, la
società che gestisce lenorme
patrimonio immobiliare
dell'Istituto di previdenza:
l'Inps possiede il 29,67% di Idea
Fimit, e Mastrapasqua ne era
presidente. Infine il cosiddetto
Superlnps, il gruppo nato dalla
fusione di Inps, Enpals e
Inpdap: Mastrapasqua aveva
l'incarico di commissario.
Dovrebbe lasciare anche
questa poltrona anche se non
c'è un automatismo diretto.
Mastra pasqua dichiara un
reddito lordo annuo di 1,2
milioni di euro. Come
presidente dell'Inps il suo
stipendio era di 173 mila euro
lordi all'anno. Il resto è
attribuibile agli altri suoi
incarichi.
DOPO LE CRESCENTI
PRESSIONI GIUNTE
DA PALAZZO CHIGI
ARRIVA LA DECISIONE
CHE APRE LA STRADA
Al CAMBIO DEL VERTICE
Il ministro Enrico Giovannini
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L'ex presidente dell'Inps, Antonio Mastrapasqua
Lavoro e previdenza
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Quotidiano
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r-=-
02-02-2014
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La fotografia
Rapporto annuale INPS 2012
PENSIONI (prestazioni previdenziali eassitenziali)
SPESA
COMPLESSIVA
261,3
miliardi di eur
Oltre 3.000 euro
BENEFICIARI
cij;[
15,9 milioni
l}::!a
di pensionati
PENSIONI
21,I
~milioni
Da 500 aI.ODO euro
Da 1.500 a2.000 euro
4,1%
654.000 pensionati
~
r2.aaa.aaa
Da 2.000 a3.000 euro
4.900.000
Da 1.000a1.500 euro
Sotto i 500 e
3.900.000
2.200.000
11,$%
1.800.000
ANSA ,ce.rTtime.tri ,
068391
_J
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il Giornale
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03-02-2014
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I CONTI NON TORNANO
PAURA PER LE PENSIONI
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Quotidiano
Allarme sulla tenuta dell'Inps: un anno per salvarlo, poi si rischia il crac
L1stituto gli regalò una casa, ora Bonanni si candida alla presidenza
di Francesco Forte
i discute della ricca poltrona
di presidente dell'Inps, ma
non della bomba sotto questa poltrona, ossia la situazione
economica dell'Inps. È un colosso
che, nella gestione finanziaria del
2103, ha 404 miliardi di uscite, circail25% delPil e 394 miliardi di entrate con un deficit di 10 miliardi.
Un buco che comporta ( ... )
Troppe tasse: calano
anche le entrate
dei contributi previdenziali
segue a pagina 3
Dal caso esodati agli statali:
bomba sulle nostre pensioni
A1astrapasqua lascia un istituto in crisi, 1nesso adura prova dalle riforme di 1'1onti. L'unione
con l'ente dei dipendenti pubblici ha aggravato i bilanci el'anno prossimo si rischia il crac
( ... )un'erosione della situazione
patrimonialenetta,cheda25miliardi a fine 2012 diventa di 15 a fine2013. Un altro anno così e il patrimonio sarà solo di 5 miliardi.
N el2015, cosìcontinuando,il patrimonio netto dell'Inps diventa
negativo per 5 miliardi.
Certo, la gestione finanziaria
ha molte partite contabili che la
fanno differire da quella di cassa,
nudaecruda.Maquestanonèmigliore di quella finanziaria, semmai peggiore, perché le entrate effettive per contributi e altri introiti sono 275 miliardi e le uscite
385,6, con un deficit di 110,5, ossiail 9,5% delPil. Non intendo terrorizzare il lettore. Perciò chiarisco che lo stato eroga all'Inps 92
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Lavoro e previdenza
stampa
ad
miliardi,perprestazioniassistenziali e a invalidi civili di sua competenza, che sono coperti dal sisterna tributario a carico del contribuente statale. Resta un saldo
negativo di 18 miliardi, che lo stato copre con anticipazioni all'Inps. Questa è la cassa. Se si
guarda alla gestione di contabilità economica dell'Inps, si torna a
10 miliardi circa di deficit fra erediti e debiti nati nell'esercizio: i
10 che vanno a diminuire il patrimania.
Certo, la crisi ha peggiorato le
cose. Le spese aumentano, mentre le entrate contributive risentono del calo occupazionale. Ma ci
sono anche altri problemi, fra cui
due nuovi di zecca del 2012 che il
governo Monti ha scaricato sull'Inps. Due patacche finanziarie
eanche politiche che costituiscouso esclusivo
del
no le mine vaganti che bisognerebbe disinnescare. Si chiamano
ex Inpdap ed esodati. Il governo
Monti ha avuto la brillante idea di
dare all'Inps già sovraccarico di
casse integrazioni or d inarie e in
deroga, che dilatavano lasuaspesa,anchel'enteprevidenzialedei
dipendenti pubblici, l'Inpdap, il
cui bilancio è in deficit, perché il
pubblico impiego è stato sfoltito
con prepensionamenti, cheriducono la spesa per personale, ma
aumentano quella per pensioni,
anche se di meno e riducono l'introitopercontributi previdenziali. Il deficit dell'ex Inpdap nasce
da lì e non è facile tapparlo, se
non si modificano le leggi e la
prassi attuale, per cui in cambio
dei pensionati pubblici si mettono in ruolo i precari della pubblica amministrazione.
destinatario,
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dalla prima pagina
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Quotidiano
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Foglio
hanno promosso le operazioni di
farsi dei meriti. Ciò aumenta le
pensioni sia Inps che exlnpdap.
Molti contributi previdenziali,
inoltre, non vengono riscossi.C'è
il lavoro nero e le imprese, soffocate da contributi altissimi, sono
spinte a evadere. Alcune gestioni
Inps ex autonome sono in deficit:
con il rischio di aumenti dei contributi dei loro iscritti. Ci sono i falsi invalidi e le indennità di casse
integrazioni date anche a chi fa
un lavoro in nero. Occorrerebbe
occuparsi di meno della poltrona
di presidente dell'Inps e di più
dei suoi costi e ricavi.
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stabilire chiharealmentepatteggiato l'esodo prima della riforma
chehaelevatol'etàpensionabile.
EilgovernoMontinonavevapensato disterilizzarei prepensionamenti in corso mentre varava il
decreto sulle pensioni: forse non
voleva toccare gli esodandi, che
riguardavano settori come le banche, la scuola, le poste ove questi
patti erano molto popolari. Dopo
i primi 65mila esodati, ne sono
stati salvati altri 65mila e a sgoccioli, un po' di altri. Da ultimo,
con emendamenti nella legge di
stabilità, altri l 7mila, consentendo ai sindacati e ai politici che
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C'è, perl'Inps, un'altraminavagante, di portata ancora maggiore: il bubbone degli «esodati». Si
trattadilavoratorichehannopatteggiato il prepensionamento,
con una buona uscita «ponte»
che - con le regole vigenti prima
della riforma delle pensioni del
governo Monti- consentiva diarrivareallaetà perlapensionesenza oneri aggiuntivi. Elsa Fornero,
ministro del lavoro del governo
Monti aveva calcolati gli esodati
nellimbo in 65mila. L'Inps, rifatti
i calcoli, inizialmente li ha stimati in 319mila. Ora si sostiene siano circa 350mila. È però difficile
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Bonanni si candida
a guidare l'Inps
che gli regalò la casa
03-02-2014
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Otto vani in centro per
2oomila euro. La difesa:
«Vivevo lì da 16 anni»
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Dagli anni '60 l'ente
è un feudo dei sindacati,
con cinque presidenti
Il segretario della Cisl tra ifavoriti per la presidenza dell'ente
Da cui nel 2005 acquistò un immobile aun quarto del valore
Stefano Filippi
• Allarme rosso dallepartidell'Inps, e non riguarda il rosso
dei conti dell'istituto. È dato in
avvicinamento alla presidenza,
al posto del dimissionario Antonio Mastrapasqua, l'attuale segretario generale della CislRaffaele Bonanni. La storia insegna che mettere un sindacalista
allaguidadell' ente previdenziale è come piazzare il conte Dracula in un centro trasfusionale
o Mario Monti a Palazzo Chigi:
l'effetto èildissanguamento. Inveceche all'aggiustamento, i bilanci dell'Inps si avvierebbero a
un destino tragico.
Dalla fine degliAnni' 60 l'Inps
è stata un feudo dei sindacati.
Cosa loro. Erano gli anni delle
lotte anti-imprenditoriali più
dure, degli autunni caldissimi,
delle rivendicazioni più devastanti peri conti pubblici. La Triplice aveva messo le mani su un
ente-chiavepermilionidiitaliani, pensionati e cassintegrati.
L'Inps è un centro di potere e di
consenso senza pari. Al punto
che ormai la quota maggiore di
tessere sindacali è in tasca pro-
Gli anni della segreteria Bonanni alla Cisl, iniziata nel
2006 e confermata nel 2009.
Abruzzese della provincia di
Chieti, diplomato all'istituto
commerciale,RaffaeleBonanni ha64anni
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l'Inps garantiva che efficienza
ed equilibrio sarebbero rimasti
fuori dall'istituto per l'eternità.
CivollelastagionediTangentopoli e il primo governo Berlusconi per spezzare questo monopolio. L'ultimo presidentesindacalistafuMario Colombo,
eletto nel 1989 e poi commissario straordinario, cislino proprio come Bonanni: l'arrivo all'Inps del segretario della seconda confederazione nazionale,
abruzzese di Bomba (Chieti),
provetto ballerino di flamenco,
sarebbe quindi unritorno al passato in piena regola, una sorta
di«doveeravamorimasti?».Durante la presidenza Colombo,
sull'onda delle inchieste di Mani Pulite e delle prime rotture
del consociativismo, il Parlamento sancì l'uscita dei sindacatidallaguidadeglientieorganismi pubblici in cui erano presenti. Essi avrebbero mantenuto -siignoraaqualetitolo - compiti di indirizzo e vigilanza.
Nel novembre 1994 l'allora
ministro del Lavoro Clemente
Mastella(primo governo Berlusconi) prese una decisione dal
saporediunasvoltaepocale:no-
minò un super-esperto, Gianni
Billia, ingegnere laureato al Politecnico di Torino, manager, docente universitario e soprattutto ex direttore generale dell'Inps. Uno che conosceva dall'interno il funzionamento e i
punti deboli dell'ente, e sapeva
come rimetterlo in carreggiata.
Oggi l'Inps, anche grazie alla
curaMastrapasqua, è il maggiore ente previdenziale d'Europa
con circa 25 milioni di iscritti e
35miladipendenti. È anche l' ente che ha affittato per 16 anni
una casa a canone agevolato a
un certo signor Raffaele Bonanni. Non un bilocale qualunque,
ma 8 vani in via Perugino a Roma, quartiere Flaminio, a pochi
passi dal lungotevere Thaon di
Revel. E dopo avergliela affittata, nel2005 gliel'ha venduta per
200.900 euro, circa quattro volte meno delsuovalore di mercato. Nessun privilegio, né favoritismo, beninteso: come tanti altri
inquilini,Bonanniesercitòildiritto di prelazione previsto dalla legge. Ma quanti pensionati
godono di case Inps con affitto
di favore? Quanti ne hanno potuto comprarne una a quel prezzo? E quanti possono diventarne presidenti?
4.485.383 64 5
Gli iscrittiallaCisl secondo i dati del tesseramento relativo al
2011. La Cisl (Confederazione
Italiana Sindacati Lavoratori)
è nata nel 1948ed è il sindacato di ispirazione cristiano-cattolica
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Imilioni lieurochecostituiscono il <<tesoretto» immobiliare
della Cisl,che contro Ila una galassia di società, anche in Lussemburgo. Solo la controllata
Unitaspossiedeunacinquantina di sedi più terreni
del
destinatario,
non
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8
prio a chi ha smesso di lavorare.
Se salta l'Inps, salta l'Italia.
Dal 1970al 1994sisono susseguiti cinque presidenti designati da Cgil, Cisl e Uil, a rotazione.
Il consiglio di amministrazione
era composto per la maggior
parte dasindacalistiin base a regole sacre e intoccabili, pena il
riaccendersi di tensioni nelle
piazze e nelle fabbriche. Politica e imprenditoria speravano
così di ammorbidire lo strapotere della Triplice, allora capace
di paralizzare il Paese, mettere
inginocchio l' economiaericattarechiavevaricevuto dal popolo - e non dalle segreterie sindacali - il compito di governare.
L'Inps divenne un carrozzone, il simbolo dell'inefficienza
italiana. Assunzioni clientelari,
bilanci fuori controllo, lo stato
costretto a tappare i buchi nei
conti previdenziali senza che
nessuno riuscisse a invertire la
rotta con il rischio di subire le ritorsioni delle confederazioni.
L'Inps dei sindacati era quella
di Affittopoli, che concedeva i
propri immobili a politici e sindacalisti a prezzi d'affezione.
Un sindacalista alla guida del-
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Numeri e funzioni
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li patrimonio netto
I problemi
più urgenti
Dati in miliardi di euro
42,5
40,1
23,4
1,4
16
21
milioni
milioni
milioni
milioni
milioni
e oltre
di utenti
di lavoratori
il'B2% della
popolazione
occupata
in Italia)
milioni di
imprese
milioni di
pensionati
pensioni erogate
ogni mese,
(compresi i
trattamenti agli
invalidi civili)
CONTI INPDAP
L'istituto di previdenza
degli statali ha portato
in dote a quellò dei privati
un passivo patrimoniale
di 23,~ miliardi di euro
CAOS ESODATI
I guai causati dalla
riforma Fornero non sono
ancora stati risolti:
a dìcembre il governo
ha assicurato risorse
per sanare la posizione
di Hmila esodati
Persone che ricevono prestazioni
a sostegno del reddito
miliardi di euro
spesi ogni anno
per il sostegno
alla famiglia
miliardi di euro
spesi ogni anno
per il sostegno
del reddito
LE ATTIVITÀ
lii!
Pensioni
Prestazioni a sostegno
del reddito
22,1
miliardi
lii
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TFR
Vigilanza
Gestione delle prestazioni
per i dipendenti pubblici
·0& I •011 I
•oa I
•09
I •ao I •aa I •az I •1.3
Lavoro nero
ed evasione: molti
contributi previdenziali
non vengono riscossi
L'l:GO
RAMPA
DI LANCIO
-1
-~--
068391
=
II leader della
Cisl, Raffaele
Bonanni
Nonostante
abbia subito
smentito una
sua possibile
ca nd id atu ra
come nuovo
presidente
dell'lnps «Mi usano
come nome
civetta,
io non ne so
niente», ha
spiegato il suo nome
resta in pale
position
per
subentrare
a Antonio
Mastrapasqua
[Ansa]
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02-02-2014
Il caso La rivoluzione di Alessi
«Lavori utili a chi è in cassa integrazione»
In Senato si lavora a una riforma bipartisan
Sofia Fraschini
sa dei tagli, aveva necessità. «Questo perché considero lo strumento dellacassaintegrazione sbagliato. Dà un pessimo messaggio al lavoratore facendogli credere
che è inutile, che può essere pagato per
non fare nulla. E questo - spiega Alessi non ha dignità e lede l'identità di chi dà
un senso al proprio lavoro». Inoltre, in un
Paese dove nel 2013 si è sfiorato il miliardo di ore di cassa «non è sostenibile una
concezione di questo tipo. Certo - continua - lamia iniziativa è costosa e non pos-
lii «La cassa integrazione così come è
concepita non ha senso e l'Italia non se la
può permettere». Neldibattito sullavoro,
snodo centrale della politica italiana, e' è
chi il suo piccolo «jobs act» ha provato a
farselo in casa. È Michele Alessi, ad dell'omonima società di famiglia che opera
nel design per la casa. In attesa che sia la
politica a muovere passi concreti come
«tagliare i costi del lavoro, facilitare le regole dilicenziamento e aumentare la protezione dei lavoratori che perdono il posto», la scorsa estate l'imprenditore di
Omegna, nel Novarese, dove la Al essi ha
il suo unico quartier generale e centro di
produzione, ha fatto una sceltacontrocorrente: destinare i lavoratori che per mesi
sarebbero statiinattivi, perun calo fisiologico della produzione, ad attività socialmente utili.
«Abbiamo incontrato il Comune di
Omegna -raccontaAlessi- e abbiamo proposto di destinare i nostri 350 dipendenti
(danoiregolarmente stipendiati) alla pulizia delle strade, alla raccolta della frutta,
all'aiuto nelle scuole». Insomma, a tutti
queiservizidicuiil Comune, ancheacau-
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IDEA Michele Alessi, ad della società di
famiglia che opera nel design per la casa
sono permettersela tutti, per questo spero che con la riforma del lavoro allo studio, la politica capisca che noi imprenditori siamo disposti acambiare, mache andiamo sostenuti». Alessiha deciso di portare la sua esperienza a Roma. «Abbiamo
avuto diversi contatti e il senatore Pietro
!chino (Se) insieme ad altri senatori di Fi,
Pd e M5S, ha presentato una proposta di
legge per modificare la normativa sulla
cig. Mi auguro che verrà considerata come il primo passo di un lungo cammino
di cambiamento».
L'iniziativa della Alessi, che ha trovato
d'accordo i sindacati, come i lavoratori,
che hanno aderito per 1'88%, si aggiunge
alla serie di scelte che l'azienda ha fatto
da quando è nata, 93 anni fa. In primis,
quella di lasciare un'unica produzione in
Italia credendo nel Paese nonostante le
difficoltà. Scelte che sembrano ripagare:
«Il 2013 - spiega l' ad - si chiude con una
crescita a doppia cifra e ricavi per 105 milioni». La Al essi, che all'estero ha solo 4filiali commerciali, vende il 60% della produzione in oltre 87 Paesi, ma soprattutto
in Europa, dove «la cultura per la casa e la
cucina sono più vive e si apprezzala tecnologia e ilgenio italiano. Ma guardiamo anche all'area Asia Pacifico. Abbiamo basato una manager a Hong Kong e puntiamo
ad Australia, Giappone e Corea».
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CARLA CANTONE
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Occupiamoci
dei pensionati
APAG.3
E adesso Letta si occupi di pensionati ed esodati
CARLA CANTONE
Segretario generale Spi Cgil
1 presidente dell'Inps si è dimesso
perchè era suo dovere morale farlo. Il ministro Giovannini lo ringrazia. Magnifico! Non c'è proprio nulla
da ringraziare, anzi, doveva dire: «Era
ora». Ed era dal tempo dell'incapacità
mostrata nell'indicare quanti fossero
gli esodati travolti dalla riforma Fornero, oppure dalla decisione di far pagare ai pensionati i costi della gestione dell'ente sospendendo loro i diritti
d'informazione che gli erano dovuti.
Ci voleva l'indagine all'Ospedale
israelitico di Roma per far scattare finalmente la decisione che il presidente non potesse più continuare a ricoprire quel ruolo. Ci voleva questo scandalo per accorgersi che 25 cariche sono eccessive. Ci voleva questo stupefacente episodio di vero conflitto d'interessi per svegliare il ministro Giovannini dal suo silenzio. Un silenzio che
ha riguardato tutti i ministri che lo
hanno preceduto e i presidenti del
Consiglio Berlusconi, Monti e Letta.
Adesso in molti dicono che era ora,
ma quando lo Spi Cgil poneva il «tema
Inps», per esempio quando si chiedeva ai pensionati la restituzione di 2 eu-
esiste anche se non lotta insieme a noi
(vivendo bene alle nostre spalle).
Quanti Mastrapasqua ci sono? E se
ci sono, dove sono? Come sono compensati? E da chi? Per chi e per cosa? E
cos'altro deve succedere in questo
Paese? In Parlamento volano urla,
spintoni, miserabili insulti e scontri
su regole procedurali discutibili mentre sono sicura che tanti spregiudicati
potenti con i loro incarichi continuano nella loro carriera economica e politica e solo ogni tanto vengono sepolti
dalla vergogna per ciò che viene alla
luce sul loro conto. Non sono mostri,
sono simboli di una società che rende
possibile tutto questo: ministri costretti a dimettersi, amministratori colti
con le mani nella marmellata dei rimborsi più variopinti.
Ogni giorno una sorpresa, mentre i
giovani non trovano lavoro, le fabbriche chiudono o se ne vanno dall'Italia,
la crisi continua, le famiglie sono sempre più in difficoltà, gli anziani sempre più fragili, i ricchi sempre più ricchi mentre i poveri aumentano. E in
questo panorama ringraziamo il signor Mastrapasqua perchè si è dimesso? Ma per favore, nessun ringraziamento. Era suo dovere. Ora sistemate
ciò che c'è da sistemare e fermatevi
all'ex presidente dell'Inps. Intervenite su tutti quelli che hanno più di un
incarico e sui loro compensi. Sbrigarsi è d'obbligo.
Sorprende che il premier
e l'esecutivo si siano
accorti solo oggi del caso
delle troppe poltrone
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1
ro per un errore di calcolo con una raccomandata da 4 euro, ci guardavano
come fossimo dei marziani.
So bene che non è l'ex presidente il
responsabile di una mala organizzazione: non sono così sprovveduta, ma
so che quando si assume la presidenza
dell'ente previdenziale più grande
d'Europa si ha il compito etico e morale di dedicarsi al buon funzionamento
di un istituto al servizio di lavoratori,
pensionati e imprese. Perchè è con i
loro sudati contributi che sta in piedi.
E mentre il signor Mastrapasqua si
occupava dei suoi numerosi incarichi,
l'Inps doveva affrontare tanti problemi, alcuni ancora irrisolti, come l'inadempienza di versamenti previdenziali concreti e non virtuali da parte degli
enti pubblici, oppure la copertura di
fondi di privilegiati approdati all'Inps.
La colpa non è certo dei suoi dipendenti, ma di chi ha il compito di guidare, dirigere e tutelare un ente così importante per il futuro di tante persone.
Oggi l'Inps è senza il potente presidente, che finalmente ha fatto un passo indietro come lo Spi ha chiesto fin
da subito. Era ora che si decidesse che
occorre accelerare la riforma della governance e che la presidenza dell'Inps
debba essere un incarico a tempo pieno. E, aggiungo io, un incarico consegnato a persone di indubbia capacità
e assoluta trasparenza.
Ora sarebbe il caso che, proprio per
ciò che è successo, si aprissero i cassetti e si leggessero e verificassero i cu1Ticula di tutti i presidenti disseminati
nei numerosi enti pubblici. Una «Casta» che si tiene sempre al riparo dal
palcoscenico pubblico, ma che c'è ed
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IL~MA.TTINO
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Disoccupazione, primo calo dopo sette mesi
Ma persi altri 1OOmila posti tra gli under 25
Il tasso scende al 12,7%
La flessione fa lievitare
il numero degli inattivi
ROMA. La disoccupazione fa un pic-
Questa è un'ulteriore
spinta a fare dell'impiegala priorità del 2014
mesi è «un'ulteriore spinta a fare
del lavoro la priorità 2014». Dal
mondo dei sindacati e delle associazioni di categoria arrivano commenti molto cauti, con le preoccupazioni che restano: Confcommercio parla di un mercato del lavoro
che presenta «segnali di una conclamata patologia»; mentre l'Ugl
non ravvisa alcuna «buona notizia» e la Cisl denuncia la riduzione
degli occupati. Sulla stessa linea
Italia Lavoro, l'Agenzia del ministerodi via Veneto. Perl'economista
del servizio studi di Intesa Sanpaolo, Paolo Mameli, è ancora troppo
presto per cantare vittoria, visto
che «in media nel 2013 il tasso dei
senza lavoro è risultato pari al record di 12,2%». Per vedere scendere la disoccupazione, invece, bisognerà aspettare almeno «la seconda metà dell'anno». Così anche
per Unicredit, che stima per il 2014
un tasso di senza lavoro al 12,8%.
«I dati dell'Istat relativi alla disoccupazione sono allarmanti: il
lieve miglioramento registrato a dicembre non modifica il quadro negativo nè cambia le prospettive futureperchènonc'è stata una inversione di tendenza. Per consentire
al mercato del lavoro di cambiare
passo, il governo di Enrico Letta si
deve far carico di varare misure urgenti: una cura shock capace ditagliare il fisco e di assicurare più credito alle aziende. Solo così si combatte la disoccupazione». Così il
presidente di Unimpresa, Paolo
Longobardi, commenta i dati
dell'Istat relativi alla disoccupazione a dicembre.
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colo passo indietro, con il tasso
che a dicembre scende al 12, 7%.
Un calo ancora lieve, che arriva dopo una correzione al rialzo su novembre quando con il 12,8% era
stato toccato il record storico.
Quindi il livello è comunque alto e
ci si deve accontentare di un decimo in meno. Sarà pure un segnale
debole ma ha un valore particolare: come sottolinea il presidente
del Consiglio, Enrico Letta, è un
«miglioramento» che giunge «per
la prima volta dopo un bel po'».
Era da giugno che la quota dei
senza lavoro non aveva fatto altro
che crescere. Stesso discorso vale
per la disoccupazione giovanile,
in diminuzione diO,l punti a fronte però di un tasso al 41,6%, con un
numero di ragazzi a spasso pari a
671 mila. Basti pensare che in un
anno tra gli under25 sono stati persi 100 mila posti.
Andando a guardare più da vicino le stime dell'Istat, si può intravedere cosa c'è dietro e la scoperta
non conforta. Con tutta probabilità i 32 mila disoccupati in meno sono andati a finire non nei ranghi
degli occupati, ancora in calo di 25
mila unità, ma in quelli degli inattivi, in aumento di ben 51 mila.
Il termine inattivi nasconde un
mondo vario, dai pensionati agli
studenti, passando per le casalinghe, in tutto 14 milioni 408 mila
persone, accomunate da un solo
fatto: non hanno un'occupazione
nè la cercano. Difficile non pensare che dietro ci sia lo zampino degli scoraggiati.Non lascia invece alcuno spazio all'ottimismo il confronto con dicembre dell'anno prima: in questo caso l'Istat registra
tutti segni meno, con la perdita di
424 mila occupati e l'aumento sostenuto dei senza lavoro, che si
mantengono ben sopra i tre milioni (+10%). Intanto nell'Eurozona
la disoccupazione rimane stabile
al 12%, con l'Italia che quindi si colloca ancora sopra la media. Per
non parlare dei giovani, visto che
la Penisola quasi raddoppia il valore registrato nell'Ue a 17. Il dato
nuovo di dicembre per l'Italia non
sta nei numeri presi in sè e per sè
ma nel confronto con novembre e
nella seppure tenue inversione di
rotta. Letta via twitter spiega come
il miglioramento registrato dopo
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1°, 2 e 3 febbraio