Logistica Industriale La Gestione Materiali 1 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved GESTIONE A SCORTA Decision making in production planning and inventory management is therefore basically a problem of coping with large numbers and with a diversity of factors external and internal to the organization. 1. How often the inventory status should be determined 2. when a replenishment order should be placed 3. How large the replenishment order should be. Inventory Management and Production Planning and Scheduling Silver E.A., Pyke D. F. , Peterson R. POLITICHE DI GESTIONE DELLE SCORTE 2 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved CLASSIFICAZIONE DELLE POLITICHE Modello a punto di riordino Modello a periodo fisso Consiste nell’ordinare una quantità costante (Q) quando la disponibilità scende al di sotto di una certa quantità prefissata (R) Consiste nell’ordinare, ad intervalli fissi di durata (I), una quantità variabile in grado di riportare la disponibilità ad un livello prefissato (Qmax) 3 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved EOQ: lotto economico di acquisto Ipotesi: • tasso di domanda D costante e noto • nessuna perdita per furto, danneggiamento, obsolescenza • non sono contemplate rotture di stock • la fornitura avviene per lotti di quantità Q in istanti discreti • lead time di fornitura nullo • orizzonte temporale infinito 4 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved EOQ: lotto economico di acquisto Il lotto economico si calcola minimizzando la funzione del costo totale di gestione delle scorte nel periodo T: - costi di mantenimento a scorta - costo di emissione dell’ordine A= costo fisso di - costo totale di acquisto emissione di un ordine CTT DT Q A h DT p Q 2 P= prezzo unitario di acquisto DT= domanda in T Costo totale Costo di emissione dell’ordine h= costo unitario di mantenimento a scorta Costo di mantenimento Q/2= giacenza media Costo di acquisto D/Q = n° di ordini emessi nel periodo T 5 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved EOQ: lotto economico di acquisto CT 2 AD EOQ Q h TRADE OFF Politica di acquisti frequenti e di dimensioni limitate comporta ALTI COSTI DI ORDINAZIONE Politica di acquisti di grandi lotti, ma poco frequenti comporta ALTI COSTI DI MANTENIMENTO A SCORTA 6 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved MODELLO A PUNTO DI RIORDINO IPOTESI MODELLO: - D: Domanda costante e uniforme nel tempo - LT: Lead time di approvvigionamento costante - Lotti di fornitura consegnati in unica soluzione PERIODO DI REVISIONE: variabile QUANTITA’ ORDINATA : Q costante = EOQ PARAMETRI DEL MODELLO: R= LT*D Q=EOQ 7 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved Vantaggi e svantaggi Svantaggi: RICHIEDONO CONTROLLO (CONTINUOUS REVIEW) DELLA SCORTA IN CONTINUO DETERMINANO INTERVALLI DI RIORDINO VARIABILI Vantaggi: DETERMINANO SCORTE MEDIE MINORI e QUANTIFICABILI AUCOMPENSANO LE VARIAZIONI DI PRELIEVI 8 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved MODELLO A PERIODO FISSO IPOTESI MODELLO: D: Domanda costante e uniforme nel tempo LT: Lead time di approvvigionamento costante Lotti di fornitura consegnati in un’unica soluzione PERIODO DI REVISIONE: costante = l QUANTITA’ ORDINATA : Q variabile= Q max-Qi Scorta obiettivo Livello di magazzino all’istante i 9 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved Vantaggi e svantaggi Svantaggi: RICHIEDONO PREVISIONI DI DOMANDA ACCURATE NON IDONEO AL CASO DI DOMANDA STAGIONALE Vantaggi: CONSENTONO UN CONTROLLO SCORTE PERIODICO DETERMINANO EMISSIONI ORDINI AD INTERVALLI PREFISSATI 10 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved SISTEMI DI GESTIONE MATERIALI: criteri di scelta I sistemi di gestione dei vari prodotti devono essere differenziati considerando Importanza del prodotto regolarità del consumo / domanda affidabilità del fornitore valore unitario del prodotto collocazione del prodotto in funzione del ciclo di vita (prodotto nuovo, prodotto di cui sono disponibili le serie storiche, prodotti in esaurimento) criticità del prodotto (per la produzione, per le vendite, per la distribuzione) caratteristiche fisiche del prodotto (deperibilità, ingombro, …) 11 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved SCORTE DI SICUREZZA La funzione della scorta di sicurezza (SS) è legata a: • variabilità dei tempi di rifornimento • variabilità nei consumi nel lead time ESIGENZE DA BILANCIARE: COSTO DI MANTENIMENTO SCORTE COSTO DEL SOTTO SCORTA La scorta di sicurezza (SS) deve essere dimensionata considerando la probabilità che si verifichi: 1. uno scostamento rispetto ai consumi medi (nel periodo di lead time) 2. uno scostamento rispetto ai tempi di rifornimento considerati 12 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved Logistica Industriale Evoluzione dei Sistemi di Gestione Materiali 13 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved SISTEMI MRP MRP I (MATERIAL REQUIREMENTS PLANNING) l’MRP era originariamente un sistema di calcolo dei fabbisogni di parti necessario per le operazioni di assemblaggio solo successivamente e’ stato impiegato per gestire le priorita’ di approvvigionamento in relazione ai fabbisogni previsti dal piano di produzione gli obiettivi di un sistema MRP i consistono nel determinare: • cosa ordinare • quanto ordinare • quando ordinare • quando programmare la consegna allo scopo di contenere le giacenze a magazzino 14 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved SISTEMI MRP MRP I (MATERIAL REQUIREMENTS PLANNING) MASTER SCHEDULE PROGRAMMA DI PRODUZIONE CALCOLO FABBISOGNI (DISTINTA BASE) GESTIONE LEAD TIME AGGREGAZIONE PARTI COMUNI RIPETUTO PER CIASCUN LIVELLO CONFRONTO CON DISPONIBILITA’ CONSIDERAZIONE LOTTI LANCIO IN PRODUZIONE O SU FORNITORI Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved 15 SISTEMI MRP PER UTILIZZARE UN SISTEMA MRP E’ NECESSARIO: • conoscere e gestire i data base tecnici (distinte basi, anagrafiche materiali e i cicli) • gestire le disponibilità dei materiali (giacenze; ordinato; impegnato) • gestire i lead time (di rifornimento e di produzione) • gestire i programmi di produzione e di fornitura • disporre di opportuni supporti informatici “INPUT BUONI = RISULTATI BUONI” 16 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved SISTEMI MRP MRP II (MANUFACTURING RESOURCES PLANNING) PIANO AZIENDALE PIANIFICAZIONE PIANO DI VENDITA PIANO DI PRODUZIONE NO SI PROGRAMMA DI PRODUZIONE VERIFICA FABBISOGNO MATERIALI (MRP I) FABBISOGNO CAPACITA’ PRODUTTIVA NO SI ESECUZIONE GESTIONE PRODUZIONE PROGRAMMA RIFORNIMENTO 17 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved SISTEMI JIT APPROCCIO JUST IN TIME OBIETTIVI RIDURRE IL TEMPO DI ATTRAVERSAMENTO RIDURRE LE GIACENZE RIDURRE SISTEMATICAMENTE I COSTI EVITABILI CARATTERISTICHE E LEVE D’AZIONE PRODUZIONE SU RICHIESTA DEL CLIENTE PRODUZIONE A MIX LIVELLATO SISTEMATICA RIDUZIONE DEGLI STOCK BILANCIAMENTO DELLE LINEE RIDUZIONE DEI LOTTI DI PRODUZIONE RIDUZIONE DEI TEMPI DI CAMBIO ATTREZZATURE (SET-UP) PIANIFICAZIONE “PULL” (es. SISTEMA “KANBAN”) STRUMENTI OPERATIVI CARTELLINI DI PROCESSO PER I MATERIALI “VALUE ANALYSIS” DEL FLUSSO 18 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved SISTEMI JIT GESTIONE TRADIZIONALE DEL FLUSSO PRODUTTIVO FORNITORI REQUIREMENTS PURCHASING MATERIALS (*) (*) M.R.P. (*) DEMAND CLIENTI (*) ORDINI DI PRODUZIONE NOTIFICHE DI PRODUZIONE 19 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved SISTEMI JIT APPROCCIO J.I.T. M.R.P. PURCHASING MATERIALS REQUIREMENTS DEMAND FORNITORI CLIENTI K K 20 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved SISTEMI JIT PULL PLANNING l’ordine cliente guida direttamente la produzione il lead-time del cliente è più alto (o uguale) al lead-time di produzione il programma di produzione definisce direttamente i differenti ritmi di produzione (per singolo tipo / versione) la fattibilita’ del programma di produzione e’ determinata dalla disponibilita’ dei materiali per agevolare il programma e limitare i lead-time, e’ spesso necessario avere stock di prodotti semi-lavorati 21 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved SISTEMI JIT PULL PLANNING SISTEMA KANBAN (“CARTELLINO / SEGNALATORE”) KANBAN NON SIGNIFICA J.I.T. E IL SISTEMA KAN-BAN E’ UN SEMPLICE MA EFFICACE STRUMENTO COL QUALE IL CLIENTE INFORMA IL FORNITORE J.I.T. NON IMPLICA IL KANBAN CIRCA I SUOI FABBISOGNI E COL QUALE IL FORNITORE PIANIFICA LA SUA PRODUZIONE 22 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved SISTEMI JIT PULL PLANNING KANBAN ("CARTELLINO/SEGNALE") DEFINIZIONE : SUPPORTO DI CARTA ATTACCATO AL CONTENITORE CHE SEGNALA (GENERALMENTE) IL NUMERO DI IDENTIFICAZIONE, IL CODICE DELLA PARTE, LA DESCRIZIONE DELLA PARTE, IL PUNTO DI DESTINAZIONE E IL NUMERO DI PEZZI CONTENUTI IN OGNI CONTENITORE SVILUPPATO DALLA TOYOTA NEI PRIMI ANNI ‘60 1962 : ADOTTATO NEI REPARTI DI LAVORAZIONE MECCANICA E DI ASSEMBLAGGIO LAMIERA 1965 : ESTESO AL 100% DELLE AZIENDE FORNITRICI 23 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved SISTEMI JIT METODOLOGIA KANBAN Definizione: supporto di carta attaccato al contenitore e riportante: - NUMERO DI IDENTIFICAZIONE - CODICE DEL COMPONENTE - DESCRIZIONE DEL COMPONENTE - PUNTO DI DESTINAZIONE - NUMERO DI PEZZI NEL CONTENITORE KANBAN E’ UNA PROCEDURA CHE UTILIZZA CARTELLINI PER REGOLARE IL FLUSSO DEI COMPONENTI VERSO LA LINEA DI ASSEMBALAGGIO LIMITI DEL KANBAN KANBAN = CARTELLINO FUNZIONI DEL KANBAN CONTROLLO PRODUZIONE - - PROGRAMMA GIORNALIERO LIVELLATO - CONTENITORI STANDARD - SEMPLCE MA RIGIDA DISCIPLINA DI REPARTO - NON PUO’ RISPONDERE A VARIAZIONI IRREGOLARI ED IMPROVVISE: DI PROGRAMMA DI MIX DI SPECIFICHE TECNICHE - FOCALIZZATO SULLA FABBRICA MIGLIORAMENTO DEL PROCESSO COSA PRODURRE IN QUALI QUANTITA’ QUANDO IN QUALE MODO COME / DOVE TRASPORTARE IL PRODOTTO Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved - EVITARE SOVRAPRODUZIONI - DEFINIRE LE PRIORITA’ OPERATIVE - CONTROLLARE LE CARATTERISTICHE QUALITATIVE 24 SISTEMI JIT KAN-BAN: REGOLE DEL GIOCO 1 - E’ IL PROCESSO A VALLE (CLIENTE) CHE TIRA IL PROCESSO A MONTE (FORNITORE) 2 - IL FORNITORE NON PRODUCE MAI UN PEZZO SE NON AUTORIZZATO DA UN KANBAN 3 - IL FORNITORE DEVE PRODURRE NELLA STESSA SEQUENZA DI ARRIVO DEL KANBAN 4 - VENGONO UTILIZZATI SOLO CONTENITORI STANDARD E RIEMPITI CON UN NUMERO DI PEZZI STANDARD 5 - NON VENGONO MAI TRASPORTATI CONTENITORI SENZA UN KANBAN APPLICATO 6 – IL FORNITORE NON PUO’ CONSEGNARE PEZZI DIFETTOSI 7 - IN STABILIMENTO CI DEVE ESSERE UN SOLO PUNTO DI RIFORNIMENTO PER CIASCUN COMPONENTE 8 - IL NUMERO DI KANBAN PER CIASCUN CODICE DEVE ESSERE CALCOLATO E GESTITO 25 Titolo Corso: Logistica Industriale © 2014 Francesco Rabajoli - All right reserved