Il notiziario del FAI 122 marzo aprile maggio 2012 S U IC L ATA ST PATO AM CARTA RIC Poste Italiane Spa - Spe. in abb. Post.- D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Milano Intervista a Corrado Augias Il FAI e l’articolo 9 della Costituzione Abbazia di S. Maria di Cerrate Il primo Bene della Fondazione in Puglia 20ª edizione Giornata fai di Primavera Gio Sul rna retr ta F o lo AI spe 201 di Pr ciale im 2 ave ra In venti anni, la Giornata FAI ha coinvolto oltre 6.500.000 italiani, trasformandosi in una grande festa popolare dedicata all’arte e alla bellezza. Aiutaci ad aprire sempre più le porte della cultura: invia un SMS al numero 45504 dal 12 al 25 marzo 2012. l’editoriale I pag 2 Giornata FAI di Primavera, venti anni di meraviglia e nuova consapevolezza l’editoriale Perché la Giornata FAI di Primavera? Nel suo libro “Il museo immaginato”, recentemente pubblicato, Philippe Daverio descrive minuziosamente il quadro di Jan van Eyck “I coniugi Arnolfini” spiegando che, come succede molto sovente con i quadri, esso è così poco letto nei particolari quali la collana, gli zoccoli, lo specchio, le pantofole, l’arancia. Ed egli conclude “se così lo osserverete, non lo guarderete soltanto per dieci secondi”…! Questo invito sintetizza la Giornata FAI di Primavera, perché soltanto conoscendo un bene attraverso una visione accurata e diretta, noi lo godiamo a fondo. E come la Primavera risveglia nella natura i miracoli celati dall’inverno, così il FAI sceglie la primavera per ridestare in questi due giorni la Consapevolezza in migliaia di persone sui tesori che arricchiscono l’Italia. Difatti, il nostro Paese è così ricco di monumenti, giardini, vedute e specchi d’acqua, terre, palazzi e panorami, borghi, passeggiate e monti, boschi e musei… Ma siamo coscienti di vederli? Oppure vi passiamo davanti distrattamente, senza realizzarne realmente il valore e senza assaporare in pieno il loro significato profondo, la loro emanazione di armonia e di bellezza? Per questo la Giornata FAI di Primavera in un certo senso vuole offrire una nuova visione dei nostri beni, molti dei quali verranno spiegati dai 15mila giovani “Apprendisti Ciceroni” che nelle aule scolastiche, assieme ai loro docenti, hanno studiato nei più piccoli particolari i segreti e gli arcani dei monumenti che si potranno visitare. Ma certi spettacoli non possono essere spiegati. L’incanto di un paesaggio, lo scorcio di una veduta, l’angolo di un giardino, il richiamo di una passeggiata, vanno sentiti attraverso un processo diverso, non nozionistico, in grado di risvegliare sentimenti, aspirazioni, venerazione per le grandi realtà del Creato: moti interiori sovente dormienti nell’animo del visitatore che possono ridestarsi se l’attenzione viene stimolata con un segnale indicatore. Con le due Giornate del FAI, queste indicazioni non sono trasmesse attraverso una lettura o una proiezione, bensì con un esempio vivente di un luogo, un monumento, una veduta. E difatti il visitatore potrà penetrare in quella segnalazione, conoscerne i particolari, viverla nella scoperta attiva dell’emozione. Sì, quanto è bello sapere che durante quelle giornate del 24 e 25 marzo, in tutta Italia, migliaia di famiglie, giovani e anziani, andranno a conoscere o a riscoprire un angolino di questa Italia che, malgrado le attuali penose vicissitudini economiche, pur sempre detiene una ineguagliabile ricchezza di arte e di natura…! Per questa ragione, attraverso la Giornata FAI di Primavera, il cittadino, la mamma, l’anziano, il bambino, lo studente, potranno sperimentare nel loro animo meraviglia e soddisfazione. Ma non soltanto quella soddisfazione estetica che, in momenti difficili, può venire offuscata, ma anche annullata da concrete e impellenti necessità materiali. Bensì una soddisfazione propositiva, un’energia spirituale che susciti nuove iniziative d’azione, con fantasia e voglia di fare, volontà di tentare e forse anche di ricominciare…. Ma soprattutto questa Giornata FAI di Primavera potrà generare ottimismo, comunicando al visitatore l’orgoglio di vivere in un contesto di pregio e qualità, considerato e apprezzato dal mondo intero! E che se ben curato e gestito con saggezza può generare occupazione nonché portare l’Italia all’apice di un turismo remunerativo ma di qualità. Perché una nazione come l’Italia, così ricca di Bellezza come nessun altro Paese al mondo, così carica di storia e così pregna di antica e recente cultura, non può che essere conscia di come tutto questo non possa e non debba dileguarsi, cadere nell’oblio e scomparire! Giulia Maria Mozzoni Crespi Presidente Onorario FAI In ricordo di Giovanna Catteneo Incisa Giovanna Cattaneo Incisa è stata Presidente Regionale del Piemonte e Valle d’Aosta per 9 anni: tutto il FAI si unisce in questo momento di lutto alla sua famiglia, ai suoi amici e alla città di Torino che l’aveva per molti anni vista protagonista della vita civile e culturale. Non è però solo un ricordo della Fondazione che mi preme fare in questo momento: quando mi è stata proposta la presidenza ho voluto chiedere consiglio e anche un suggerimento ad alcune persone che conoscevano particolarmente bene il nostro lavoro e Giovanna è stata la prima. Il suo incoraggiamento, la lucidità con la quale ha aiutato la mia conoscenza di una realtà complessa come il FAI, la simpatia che abbiamo reciprocamente avuto sono state fondamentali perché io accettassi. Nel tempo, il nostro rapporto è entrato in un ambito che chiamo senza esitazione di amicizia, anche se di breve periodo. Ciò mi ha dato ancora di più modo di apprezzarne la qualità umana e intellettuale, unita a molto rigore e senso della lealtà, e mi ha aiutato a entusiasmarmi per una sfida tutta nuova come quella che mi proponevo e mi propongo di portare avanti. Ci mancherà Giovanna, mancherà molto a tutti, e il suo ricordo sarà sempre pieno di gratitudine e affetto. Ilaria Borletti Buitoni - Presidente FAI pag 3 I in primo piano Appello al ministro del MiBAC, Lorenzo Ornaghi 5x1000, storia di una beffa Il FAI è stato nell’anno passato tra i maggiori ispiratori dell’inserimento nel 5x1000 di un’opzione a favore dei beni culturali. Abbiamo quindi accolto con grande soddisfazione gli annunci dell’ex ministro per i Beni e le Attività Culturali, Giancarlo Galan, per essere “riuscito”a ottenere questo importante risultato. Peccato però che ci si sia “dimenticati” di inserire nel modello 730, nell’apposito spazio, l’opzione che permetta al contribuente di scegliere l’ente a cui destinare il proprio 5x1000. I fondi che confluiranno nella casella “Sostegno alle attività di tutela, promozione e valorizzazione dei beni culturali e paesaggistici” quindi, allo stato attuale andranno tutti e solo al Ministero per i Beni e le Attività Culturali, ovvero allo Stato, senza che vi sia di ciò comunicazione, disattendendo così il più elementare criterio di trasparenza. Peggio di una beffa, per noi del FAI, ma anche per le molte associazioni, fondazioni museali o di tutela e valorizzazione che si impegnano quotidianamente in questo ambito che saranno costrette con costi aggiuntivi a chiedere ai propri sostenitori di scrivere il codice fiscale dell’ente prescelto nella generica casella “Sostegno al volontariato. Viene tradito lo spirito che ha portato all’introduzione del 5x1000 e si trae facilmente in errore il contribuente. Un augurio di buon lavoro al Prof. Viscogliosi In data 26 luglio 2011 l’Assemblea degli Aderenti del FAI ha eletto il professor architetto Alessandro Viscogliosi come nuovo membro del Consiglio d’Amministrazione della Fondazione. Ai sensi dell’art. 14 dello Statuto del FAI, l’Assemblea era stata convocata a seguito della prematura scomparsa di Claudia Gian Ferrari. Il FAI augura al professor Viscogliosi buon lavoro. Una furbizia, o uno sbaglio di qualche Ricordati di salvare l’Italia. poco accorto funzionario? Oppure il Dai il tuo 5x1000 al faI. solito pasticcio all’italiana? Quello che è certo è che non sarà favorita certamente la raccolta e si porrà sempre di più Terzo settore e Stato in concorrenza, seguendo MODELLO così un percorso che ha reso il nostro730-1 redditi 2011 Paese, nel tempo, soloScheda più arretrato. per la scelta della destinazione dell'8 per mille dell'IRPEF e del 5 per mille dell'IRPEF Signor Ministro Ornaghi, il Governo genzia del quale Lei fa parte, comentrate responsabile di un Dicastero così importante, sta dimostrando coraggio e capacità CODICE FISCALE nell’affrontare temi che per decenni sono CONTRIBUENTE (obbligatorio) stati trascurati: ci aspettiamo un segnale COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile) NOME forte che ponga rimedio a questa DATI ingiusta e scorretta situazione e che DATA DI NASCITA COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA ANAGRAFICI finalmente apra unaGIORNO stagioneMESE diversaANNO nei rapporti tra istituzioni pubbliche e private non profit che solo insieme, in uno spirito di collaborazione e reciproco Nella nuova casella “Beni culturali e paesaggistici ” LA SCELTA DELLA DESTINAZIONE PER dei MILLE rispetto, possono servire la causa DELLʼOTTO della dichiarazione redditi, DELLʼIRPEF E QUELLA firmaFRA e scriviLORO. il Codice Fiscale del FAI. POSSONO ESSE NON SONO IN ALCUN ALTERNATIVE PERTANTO difficile e complessa del MODO mantenimento (L’appello fa riferimento alla situazione Da oltre 35 anni difendiamo l’arte, la cultura e il paesaggio italiano. del nostro patrimonio culturale. Senza oggifebbraio puoi farlo anche tu. alDa 10 2012, giorno di chiusura di Per maggiori informazioni vai su www.fondoambiente.it furberie e senza espedienti nascosti che questo numero del Notiziario. Per eventuali sono entrambi degni solo di un PaeseDELL’OTTO aggiornamenti, che tanto auspichiamo, si SCELTA PER LA DESTINAZIONE PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di scelt poco civile. rimanda a www.fondoambiente.it). Stato Chiesa cattolica Ilaria Borletti Buitoni . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Presidente . . . . . . . . . FAI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste e valdesi Chiesa Evangelica Luterana in Italia Unione Chiese cristiane avventiste de . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Unione Comunità Ebraiche Ital Come destinare il 5x1000 al fai . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . In aggiunta a quanto sul presentano trattamento dati, contenuta nel pa Il 5x1000 può essereindicato devoluto nellʼinformativa da tutti i cittadini che la dei dichiarazione dei si precisa che i datiCUD, personali contribuente redditi attraverso 730 e del modello Unico. verranno utilizzati solo dallʼAgenzia delle Se non ci saranno cambiamenti nuovadicasella dedicata beni culturali, AVVERTENZE Per esprimere la relativi scelta alla a favore una delle setteaiistituzioni beneficiarie d contribuente devefare: apporre la propria firma nel riquadro corrispondente. La scelta deve es ecco cosa devi istituzioni beneficiarie. Cerca neldella modulo lo in spazio: “Scelta dichiarante la destinazione La 1. mancanza firma uno dei settedel riquadri previstiper costituisce scelta non espressa d del 5x1000” partizione della quota dʼimposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espres 2. Metti la nel èriquadro “Sostegno del volontariato e delle altre Assemblee di tua Diofirma in Italia devoluta alla gestione statale. organizzazioni non lucrative...” 3. Inserisci il codice fiscale del FAI sotto la firma, nello spazio “codice fiscale del beneficiario”. 80102030154 SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di sce Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997 FIRMA Mario Rossi ........................................................................ Codice fiscale del beneficiario (eventuale) 8 0 1 0 2 0 3 0 1 5 4 Finanz FIRMA Codice fiscale del beneficiario (eventuale) Finanziamento della ricerca sanitaria FIRMA ..................... Sostegno e valorizzazi FIRMA Speciale giornata fai di primavera I pag 4 Intervista a Corrado Augias Giornata FAI di Primavera, interpretazione perfetta dei principi costituzionali “C i sono tanti enti benemeriti nel nostro Paese. Fra questi il FAI si segnala per aver interpretato nella maniera migliore lo spirito dell’articolo 9 della nostra Costituzione che mette il paesaggio italiano all’altezza del patrimonio artistico e naturale”. Parte direttamente dai valori più alti della Repubblica Corrado Augias, giornalista, scrittore e conduttore televisivo da anni “amico” della Fondazione, per spiegare l’importanza che la Giornata FAI di Primavera ha assunto per gli italiani nel corso dei suoi venti anni di esistenza. Un’importanza testimoniata non solo dai numeri ma anche dalla grande partecipazione di visitatori che in diciannove edizioni hanno superato il tetto delle 6 milioni di persone. Quest’anno la Giornata FAI festeggia il ventennale. Qual è stato secondo lei il suo impatto sulla società del nostro Paese? Nell’articolo 9 della Costituzione si legge: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. Si tratta di un articolo illuminato e purtroppo presago perché nel 1946 era difficile immaginare le devastazioni che saremmo stati in grado di infliggere al La cultura ha bisogno di innovazione “In Italia siamo in grado di ideare e realizzare progetti eccelsi, eppure spesso facciamo fatica a valorizzare la cultura. Per questo siamo contenti di sostenere un’iniziativa come la Giornata FAI di Primavera che, in questi venti anni, ha avuto il merito di sensibilizzare la collettività al patrimonio d’arte e natura italiano in modo innovativo e coinvolgente”. Punta molto nostro patrimonio. Attraverso la Giornata FAI di Primavera, e più in generale negli oltre trentacinque anni di attività, il FAI ha applicato alla perfezione questo articolo, contribuendo a risvegliare negli italiani un sentimento di condivisione di un patrimonio artistico, naturale e paesaggistico unico al mondo. La Giornata FAI di Primavera apre soprattutto beni di solito chiusi al pubblico, permettendo così ai visitatori di “scoprirli”. Secondo lei quanto sono consapevoli gli italiani delle straordinarie bellezze che li circondano? Il ruolo fondamentale dell’iniziativa è seminare questa consapevolezza nelle persone. Purtroppo in molti casi si semina in un terreno arido perché spesso i cittadini del nostro Paese tendono a dare per scontate le bellezze italiane. Al contrario è importante che ogni generazione si dimostri meritevole e pronta a intervenire in prima persona per conservare l’arte, la natura e il paesaggio per le generazioni future. siasmo per certi aspetti geniale, che ci ha condotto al boom clamoroso degli anni ’50 e ’60 quando il tasso di crescita del PIL era pari al 7%. In questa crescita impetuosa ci siamo un po’ dimenticati del nostro patrimonio. La sensibilizzazione della comunità è decisiva per cambiare le cose in positivo e la Giornata FAI di Primavera è perfetta per raggiungere questo obiettivo, così come altre attività della Fondazione come per esempio la recente magnifica inaugurazione del Bosco di San Francesco ad Assisi. Qui sopra il giornalista, scrittore e conduttore televisivo Corrado Augias; nella pagina a fianco la locandina della Giornata FAI di Primavera 2012. Venti anni in breve Da cosa deriva questa mancanza di consapevolezza? Per molti anni siamo stati molto pigri per ragioni storiche ed economiche. Dopo la devastazione della guerra abbiamo iniziato a ricostruire il Paese con un entu- • 6.500.000 visitatori • 6.390 Beni aperti • 2.750 città • 95.663 Apprendisti Ciceroni sul concetto di innovazione Christian Miccoli, amministratore delegato di CheBanca!, l’Internet company con filiali sul territorio che per la prima volta è main sponsor della Giornata FAI di Primavera. Un’innovazione a 360 gradi che, a suo avviso, non deve limitarsi alla comunicazione ma abbracciare anche nuove modalità di valorizzazione dei beni culturali. “Partecipando alla Giornata FAI e visitando i Beni curati dalla Fondazione – spiega Christian Miccoli - emerge chiaramente la passione che guida tutti coloro che ci lavorano. Una passione che viene trasmessa ai visitatori, i quali sono inevitabilmente sensibilizzati a partecipare alla loro tutela. Il fatto che il FAI apra molti luoghi di solito chiusi al pubblico testimonia una precisa volontà di proporre in modo nuovo la fruizione della cultura. Proteggere e far vivere il patrimonio del nostro Paese è un compito enorme che richiede sostegno. E noi, come azienda italiana, siamo lieti di dare il nostro contributo a un progetto che porta valore al nostro Paese”. • 81.400 volontari • 400 scuole coinvolte ogni anno • 275 Enti patrocinanti ogni anno pag 5 I Speciale giornata fai di primavera GIORNATA FAI DI PRIMAVERA 24 - 25 A caccia di tesori nel Paese delle meraviglie C Da 20 anni, ogni volta un’Italia mai vista i sono alcuni eventi che sembrano contemporaneamente perdersi nella notte dei tempi ed essere appena nati. Così è, per me, la Giornata FAI di Primavera senza la quale, oggi, non potrei immaginare il FAI, ma la cui nascita ricordo perfettamente… come se fosse ieri. Eravamo nel 1992 nell’ufficio della signora Crespi a pensare come fare per far conoscere un po’ il FAI in Italia – a suo tempo eravamo davvero in quattro gatti e quando si parlava del FAI tutti pensavano che fossimo la Federazione Autotrasportatori o quella degli Apicultori Italiani – e commentavamo con entusiasmo l’iniziativa della Fondazione Napoli ’99 “Napoli Porteaperte”. Qualcuno disse: “Ma perché non la copiamo?” Ed ecco nata, fra l’entusiasmo generale, la Giornata FAI di Primavera! Guai a chi non sa “copiare”! Il FAI nacque… copiando il National Trust inglese! E la Giornata FAI copiando la splendida idea di Mirella Barracco. Non ricordo quante Delegazioni vi fossero allora… credo meno di 10 (oggi sono 120) e credo che i monumenti aperti fossero stati meno di 30 in tutta Italia (contro gli oltre 650 di quest’anno); da allora… di tutto e di più. Facendo un primo bilancio, mi vengono in mente tre pensieri. Il primo: siamo riusciti nell’intento! La Giornata FAI di Primavera è stata il “mezzo” per portare il FAI alla ribalta della Nazione; per farlo conoscere come una grande realtà, concreta, sognatrice, “audace” e misurata, nata per svolgere una missione che, in Italia, è quasi più sociale che culturale. La cultura, infatti, è e deve essere una caratteristica portante della società italiana. Le Giornate FAI di Primavera in questi venti anni, hanno consentito a oltre 6 milioni di italiani di entrare per la prima volta in più di 6.300 monumenti. Vi rendete conto? Secondo: le Giornate FAI di Primavera non esisterebbero se non vi avessero lavorato con la testa, il cuore, le mani, le gambe e la voce oltre 81mila volontari del FAI; in primo luogo i Delegati; e poi i Ciceroni e migliaia e migliaia di cittadini che hanno dato una mano nella gigantesca organizzazione delle 20 edizioni dell’evento. Un compito civile di tanti cittadini civili nei confronti del loro Paese e dei concittadini. Uno straordinario esempio di impegno civile. Terzo: in 20 anni le Delegazioni del FAI hanno cercato, scovato, aperto (spesso pulito!) quasi 7mila monumenti sconosciuti al pubblico. Ogni anno, da venti anni, ci diciamo: “A un certo punto non troveremo più niente da aprire…”; ma ogni anno i monumenti sconosciuti che la Giornata FAI di Primavera svela, aumentano… Vi rendete conto in che razza di Paese viviamo? È la Grotta di Alì Baba del mondo! Riflettiamoci! Tutti i modi per sostenerci FAI Passaparola Convinci i tuoi amici a partecipare alla Giornata FAI di Primavera e a condividere con te l’emozione di un weekend speciale all’insegna dell’arte, della cultura e del divertimento. Possono iscriversi come te e accedere ai vantaggi riservati agli Iscritti, oppure possono scegliere di diventare Amici FAI: avranno così diritto a un ingresso gratuito in un nostro Bene e riceveranno in omaggio la borsa eco-compatibile. Il nostro Notiziario li terrà informati su tutte le iniziative nel corso dell’anno. Se non l’hai ancora fatto rinnova la tua iscrizione Giornata FAI di Primavera è il momento giusto per rinnovare la tua iscrizione al FAI: riceverai in regalo la nuova borsa eco-compatibile e la spilla in feltro della Fondazione. Avrai anche diritto alle corsie preferenziali per le visite ai Beni aperti il 24 e 25 marzo e accesso alle aperture esclusive riservate ai soli Iscritti. MAIn SPOnSOR Marco Magnifico Vice Presidente Esecutivo FAI marzo 2012 660 luoghi aperti. Visita a contributo libero. Scopri l’Italia e sostieni il FAI Info 02 89780115 - www.giornatafai.it Grazie a... Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica. Con il Patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Con la collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile. SPOnSOR MeDIA PARtneR gRAzIe A COn IL PAtROCInIO DI SUPPORtO teCnICO La ventesima edizione di Giornata FAI di Primavera è realizzata con il prezioso contributo di CheBanca! che per la prima volta e in qualità di main sponsor sostiene il FAI in queste straordinarie aperture. Si ringrazia inoltre Ferrarelle, che rinnova la consolidata amicizia con il FAI sostenendo l’evento in qualità di sponsor; Nutella, che in cinque piazze italiane offrirà la prima colazione ai visitatori; Garnier, che parteciperà sostenendo l’apertura dei beni naturalistici. ® E in collaborazione con il Gruppo Editoriale L’Espresso, sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, con il Patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile, con il concorso di numerose Regioni Italiane e il contributo di Bartolini BRT Corriere Espresso. Con il Patrocinio di RAI Segretariato Sociale. Invia un SMS Solidale al numero 45504 dal 12 al 25 marzo 2012 Il valore della donazione sarà di 2 euro per ciascun SMS inviato da cellulari TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile, CoopVoce, Tiscali e Nòverca. Sarà di 2 euro per ciascuna chiamata fatta allo stesso numero da rete fissa TeleTu, e di 5 o 10 euro per ciascuna chiamata fatta sempre al 45504 da rete fissa Telecom Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali. Speciale giornata fai di primavera I pag 6 La parola ai protagonisti Pensieri, emozioni, sorprese, novità, conferme, scoperte. Venti anni di Giornata FAI di Primavera si raccontano anche così, con la passione di tutti coloro che, in modo diverso, l’hanno vissuta in prima persona. Milioni di visitatori, migliaia di giovani ciceroni e intraprendenti volontari delle Delegazioni, centinaia e centinaia di proprietari disponibili all’apertura dei propri Beni. Un mosaico infinito di gioia e dedizione che vogliamo provare a raccontare con qualche intensa pennellata di colore. I Delegati: l’anima infaticabile Vere colonne portanti dell’evento, i Delegati nel corso degli anni hanno sviluppato una sempre più alta professionalità e una resistenza quasi inumana alla fatica. E chi meglio dei protagonisti diretti di tutte e 19 le passate edizioni può confermarlo? “Me le ricordo bene tutte! – spiega Paola Motta Romagnoli, Capo Delegazione di Torino – Nella prima edizione aprimmo il secondo piano di Palazzo Reale, chiuso dal 1962. Delle altre edizioni ricordo le grandi fatiche accompagnate talvolta da piogge battenti o da un sole cocente. L’apertura più dura ed esaltante al tempo stesso è stata quella del 2004: mostrammo per la prima volta i restauri del giardino e di alcune sale di Villa della Regina. Sull’onda del grande successo della serie Tv ‘Elisa di Rivombrosa’ siamo stati letteralmente assaliti da valanghe di visitatori che volevano entrare a tutti i costi. Ormai siamo degli esperti della Giornata FAI di Primavera: non diamo mai nulla per scontato, organizziamo tutto e tutti, troviamo le parole giuste per spiegare la mission della Fondazione. E ogni volta, alla fine, la stanchezza è sostituita dalla gioia nel constatare che la gente si è fidata di noi ed è rimasta sorpresa e ripagata oltre le aspettative”. Anche Giorgio Aguglia, Capo Delegazione di Lecce, conferma il grande impegno richiesto: “Organizzare le aperture significa attivare contatti con decine di interlocutori: Enti, Soprintendenze, insegnanti, storici e studiosi, Vigili Urbani e Vigili del Fuoco. Non di rado poi la primavera si è dimenticata… che celebriamo il suo arrivo. Nel 2003 a Gallipoli ci ha sorpresi un violento scirocco e nel 2008 a Brindisi una mareggiata. Senza contare che nel 2004 rischiammo un ‘linciaggio’ al Castello di Acaja quando cercammo di interrompere le visite per pranzo! Ma che soddisfazione ogni volta vedere tanta gente così partecipe, così interessata, che grazie al FAI ‘scopre’ i gioielli nascosti della propria città”. Ma c’è anche chi è al debutto. Come Andrea Rurale, nuovo Capo Delegazione di Milano: “L’emozione è grande. Pur avendo tutti noi un lavoro che ci impegna tutto il giorno, diamo tutto per far sì che l’organizzazione funzioni al meglio. Quest’anno apriremo il Carcere di San Vittore. Sarà un’altra esperienza straordinaria, coinvolgente, totalizzante”. Gli Apprendisti Ciceroni®: la speranza per il futuro Attenti, preparati, simpatici, disponibili. Sono loro, i piccoli grandi ciceroni, migliaia e migliaia di giovani studenti di scuola primaria e secondaria che ogni anno spiegano ai visitatori le meraviglie del nostro Paese. Un’esperienza che lascia il segno anche a chi giovanissimo non lo è più. “Ho partecipato al progetto Apprendisti Ciceroni® sin dal primo anno di scuola superiore – spiega Federica Prete, 24 anni, studentessa in Economia - Oltre che raccontare la storia del luogo, fornivamo anche degli aneddoti storici curiosi che contribuivano a ricreare l’atmosfera del tempo. Essere Cicerone mi ha aiutato ad acquistare sicurezza in me stessa e a coltivare la passione per l’arte, la storia, la cultura e le origini del mio Paese”. E c’è chi ha fatto tesoro dell’esperienza come Cicerone anche per la propria carriera. Come Fabio Molinaro, protagonista nel 2001 a Villa Panza a Varese, e oggi designer presso un’importante agenzia di Milano. “Sono trascorsi più di dieci anni – racconta Fabio - ma ricordo perfettamente le sensazioni provate. Ero un liceale che guardava preoccupato i numerosi gruppi di visitatori all’ingresso. Nel corso delle due giornate capii che la serietà e credibilità di cui la guida non può fare a meno andavano stemperate con momenti più colloquiali: una battuta, una curiosità, un aneddoto sulla villa. Questo equilibrio tra profes- pag sionalità ed empatia trasforma il flusso di informazioni nel racconto di una storia coinvolgente. Esattamente ciò che succede nel mio lavoro: quella stessa passione utilizzata nel raccontare le soluzioni creative sviluppate nel progetto permette di conquistare la fiducia del cliente. Ma oltre alla passione è altrettanto importante la preparazione che sta dietro alle storie”. I proprietari dei beni: il sostegno fondamentale Il successo della Giornata FAI di Primavera passa anche per la disponibilità e l’entusiasmo dei proprietari dei tantissimi luoghi aperti in questi venti anni, che hanno permesso di far scoprire al pubblico testimonianze uniche e sconosciute del nostro patrimonio. È il caso della storica Fonderia Artistica Battaglia di Milano aperta in esclusiva nell’edizione 2009. “Aprire per la prima volta il nostro opificio – spiega Danilo Bosio, amministratore delegato della Fonderia – ha permesso di restituire alla collettività un esempio di alto artigianato ita- 7 I Speciale giornata fai di primavera liano. Nel 2013 Battaglia compirà 100 anni e nulla è cambiato in questo secolo, utilizziamo le stesse tecniche per la fusione degli esordi. Molti giovani che sono venuti a visitarci, soprattutto studenti di scuole artistiche, hanno così potuto scoprire il fascino di questa antica sapienza tradizionale”. In alcuni casi, l’apertura è coincisa con il lancio di un progetto di restauro e valorizzazione del bene stesso. È successo per esempio alla Cappella gentilizia della Villa Masseria di Cacchiamo (EN), aperta nel 2008: grazie all’interesse suscitato dall’iniziativa, i dipinti mu- rali settecenteschi della Cappella saranno restaurati dagli studenti del corso di laurea in restauro dei beni culturali dell’Università di Palermo. Merito anche di Tommaso Lombardi, dell’assessorato dei Beni Culturali della Sicilia, che è riuscito nell’impresa di mettere d’accordo i 15 diversi proprietari. I visitatori: il cuore pulsante E infine loro, i visitatori, coloro che rendono viva questa grande manifesta- zione. Di racconti ce ne sono a bizzeffe, difficile citarne solo alcuni. C’è un camperista che, ormai da dieci anni, organizza in comitiva un giro in roulotte per visitare in due giorni più luoghi possibili. E che dire della coppia di sposi che nel 2010 è riuscita a entrare di nuovo, per la prima volta dopo le nozze di 40 anni prima, nell’Abbazia della Misericordia a Venezia chiusa dal 1969? E poi tante altre storie di alzatacce all’alba per evitare le file, attese chilometriche per non perdersi l’apertura del bene più amato, record di età per il visitatore più giovane (3 mesi) e quello più anziano (93 anni). Nella pagina a fianco, le locandine delle prime tre edizioni della Giornata FAI di Primavera; il Capo Delegazione di Torino, Paola Motta Romagnoli, e di Lecce, Giorgio Aguglia; i due ex Apprendisti Ciceroni Federica Prete e Fabio Molinaro. Sopra, la Fonderia Artistica Battaglia di Milano; Villa Masseria di Cacchiamo (EN); persone in visita a Casa Manzoni a Milano. Cultura tecnologica Mai come quest’anno la Giornata FAI di Primavera si fa… digitale! Torna il concorso online che permette di vincere tanti straordinari premi. Quest’anno “Con la Giornata FAI… scatta la Primavera!” chiede agli utenti di inviare una foto che rappresenti al meglio la propria idea di primavera, sia essa legata alla natura, a un pensiero o a un’emozione. In occasione della ventesima edizione dell’iniziativa, poi, il FAI lancia per la prima volta l’applicazione per dispositivi mobili (iPhone e smartphone, iPad e tablet pc) interamente dedicata all’evento, con la quale è facilissimo trovare tutti i beni più vicini aperti nel weekend grazie a schede di approfondimento, geolocalizzazione, informazioni e orari. L’applicazione è stata realizzata e donata al FAI da XAOS systems, Media Agency di Roma. Per partecipare al concorso e scaricare l’applicazione: www.giornatafai.it © Irene Dell’Atti tutelare e valorizzare I pag 8 Abbazia di S. Maria di Cerrate, primo Bene FAI in Puglia L a squadra di caccia è in perfetta formazione mentre avanza nell’intrico della foresta. L’aria mattutina è frizzante e una luce intensa filtra tra le fronde degli alberi. Quando i cani iniziano ad abbaiare il re si volta, e la vede. Una splendida cerbiatta lo sta fissando con occhi grandi come il terrore che la paralizza. Basta un suo passo però a farla fuggire. Senza pensarci, Tancredi d’Altavilla getta la balestra e si lancia all’inseguimento. L’animale è veloce ma lui riesce a stargli dietro. Non sa dire da quanto stia correndo quando la cerva s’infila in una grotta, probabilmente la sua tana. Ciò che trova entrando è fuori da ogni possibile previsione. Di fianco alla cerva c’è infatti il dipinto che raffigura la Madonna. Il re normanno s’inginocchia e in quel preciso momento sa che proprio lì dovrà essere eretta un’Abbazia dedicata alla Vergine. Nasce da questa leggenda tramandata dal religioso e letterato Luigi Tasselli, vissuto nel XVII secolo, la storia dell’Abbazia di S. Maria di Cerrate a Squinzano (LE), il primo Bene FAI in Puglia. A seguito del bando pubblico lanciato dalla Provincia di Lecce, infatti, lo scorso dicembre il FAI ha ricevuto in concessione trentennale l’Abbazia con l’obiettivo di restaurarla e riaprirla al pubblico attraverso un progetto in grado anche di valorizzare la cultura locale e di contribuire al miglioramento dell’offerta turistica salentina. Dall’ascesa al completo abbandono Fondata presumibilmente nel XII secolo, l’Abbazia fu affidata dai normanni ai monaci Basiliani, religiosi bizantini che praticavano il culto greco. Nel corso degli anni, il complesso abbaziale si ampliò fino a diventare uno dei centri monastici più importanti della Puglia e dell’Italia meridionale. Verso la metà del XVI secolo l’Abbazia passò sotto il controllo della Santa Sede e fu concessa da Papa Clemente VII all’Ospedale degli Incurabili di Napoli e riadattata come masseria. In seguito al saccheggio a opera dei pirati turchi del 1711, l’Abbazia cadde nel più completo abbandono. Nel 1965, la Provincia di Lecce è intervenuta con una parziale opera di restauro che ha permesso di frenare il degrado e di sistemare, al’interno del complesso, il Museo delle Arti e delle Tradizioni popolari del Salento. Una straordinaria storia italiana Arte, storia e agricoltura sono le tre anime che convivono nella storia millenaria dell’Abbazia, che mostra ai visitatori i tratti d’eccellenza di una testimonianza unica dell’identità culturale italiana. Fra i primi esempi di sperimentazione del linguaggio romanico settentrionale in Puglia, la chiesa è suddivisa internamente in tre navate e una facciata a capanna con rosone centrale, il cui portale è incorniciato da un arco decorato con elementi vegetali e sormontato da un’arcata con altorilievi di eccezionale qualità che ri- pag 9 I tutelare e valorizzare Cosa faremo L’intervento di restauro e rifunzionalizzazione prevede quattro fasi: I fase rifunzionalizzazione degli spazi per la creazione dei locali adibiti all’accoglienza del pubblico e alle attività di servizio, e manutenzione straordinaria della chiesa e di tutto il complesso; © Irene Dell’Atti II fase sistemazione del Museo delle tradizioni popolari e il restauro dei frantoi ipogei; producono scene del Nuovo Testamento e di un monaco in preghiera. Sulle pareti una straordinaria “Dormitio Virginis”, affresco della fine del XIII secolo oggi staccato ed esposto nell’attiguo museo, e altri dipinti fra il XIV e il XVI secolo. Al fianco sinistro della chiesa è addossata una loggia, edificata nel XIII secolo, sostenuta da ventiquattro colonne con capitelli raffiguranti figure zoomorfe e mitologiche tipicamente romaniche. Ma il valore storico e culturale dell’Abbazia non può essere disgiunto dallo splendido contesto rurale nel quale è inserita: un meraviglioso paesaggio ricco di oliveti, alberi da frutto e aree coltivate. Un territorio forgiato dalle graduali e secolari modifiche apportate nel tempo da uomini che dedicarono la vita alla produzione di cereali, grano, frumento e olio. Di questa fervente attività oggi troviamo traccia nel piano sotterraneo della chiesa, dove sono presenti i resti di due antichi frantoi ipogei (detti “trappiti”) e i pozzi di raccolta dell’olio. A Masino una “tre giorni per il giardino” del futuro untuale come la primavera, ricco come i colori che animano la stagione più bella. Torna anche quest’anno la “Tre giorni per il giardino”, l’appuntamento fisso al Castello di Masino a Caravino (TO) per tutti gli appassionati di fiori e di orti che vogliono scoprire le ultime tendenze del mercato e i segreti per realizzare i giardini e le terrazze più belli in ogni mese dell’anno. Giunto alla sua ventunesima edizione, l’evento si conferma come la prima e più importante manifestazione florovivaistica di piante insolite e speciali, grazie alla capacità di offrire un ampio repertorio di novità, primizie, suggerimenti e proposte di grande professionalità. Organizzata dal FAI e dall’Accademia Piemontese del Giardino, e curata in ogni dettaglio dall’architetto paesaggista Paolo Pejrone, dal 4 al 6 maggio 2012 metterà in mostra le straordinarie collezioni di oltre 140 vivaisti italiani e stranieri. Fra le novità di quest’anno troviamo anche nuove varietà di caprifogli, peonie arbustive ed erbacee, varietà insolite di aquilegia ed heuchera, nuovi ibridi di orchidea, mirtillo siberiano, collezioni di aloe, nuove petunie ibride, collezioni di ribes ornamentali e di orchidee di montagna. Grande attenzione, come sempre, sarà dedicata ai più piccoli con laboratori didattici finalizzati a far scoprire © G. Barbero P III fase restauro del pozzo cinquecentesco e del loggiato della chiesa, sistemazione e allestimento degli spazi esterni con la realizzazione del giardino delle spezie e dell’agrumeto e dell’allestimento dello spazio espositivo esterno; IV fase risistemazione del contesto territoriale prossimo al complesso abbaziale con la creazione di aree di attrazione turistico-escursionistica, piste ciclabili e sentieri. Nella pagina a fianco l’Abbazia di S. Maria di Cerrate a Squinzano (LE); sopra, il loggiato porticato dell’Abbazia. Qui sotto, un’immagine dell’edizione 2011 della “Tre giorni per il giardino” al Castello di Masino a Caravino (TO). loro il meraviglioso mondo dei fiori. La Tre giorni per il giardino è resa possibile grazie al prezioso contributo di Cedral Tassoni, Prelios e Stihl. tutelare e valorizzare I pag 10 Intervista al Sindaco di San Gimignano, Giacomo Bassi Palazzo e Torre Campatelli, patrimonio dell’umanità D a ognuna delle colline che circondano San Gimignano (SI) si può godere la vista di una vera e propria cartolina: tredici torri svettano sulla città toscana, segno indelebile nei secoli del potere dell’aristocrazia urbana. Tutt’intorno, lo straordinario paesaggio rimasto inalterato nel tempo in cui la vite si accavalla all’ulivo, le lingue di bosco si insinuano fin dentro al seminativo e le colline sembrano rincorrersi in un gioco infinito. Sono proprio le torri, ciò che resta del sistema originale composto di 72 esemplari, il simbolo del centro storico di San Gimignano, inserito nel 1990 nella lista del Patrimonio mondiale dell’umanità UNESCO. Fra queste, ce n’è una più speciale delle altre. Si tratta della Torre Campatelli, compresa nella struttura dell’omonimo Palazzo, l’unica ad aver conservato all’interno l’originario volume completamente vuoto e, quindi, in grado di offrire una rara testimonia nza delle caratteristiche architettoniche di questa antica tipologia di edifici. Lasciato al FAI come legato testamentario nel 2005 da Lydia Campatelli, il Palazzo è protagonista quest’anno di un impegnativo progetto di restauro conservativo e di rifunzionalizzazione della Fondazione finalizzato alla riapertura al pubblico. Abbiamo chiesto al sindaco di San Gimignano, Giacomo Bassi, di raccontarci il valore dell’edificio e l’importanza dell’intervento del FAI. Che ruolo svolgono Palazzo e Torre Campatelli nella storia e nella tradizione di San Gimignano? Si tratta di un bellissimo palazzo che per configurazione, posizione e qualità della tessitura edilizia rientrano nel novero degli edifici più importanti della città. Le case-torri sono il simbolo di San Gimignano, grazie al loro doppio ruolo di volumi destinati alle funzioni quotidiane dei cittadini e segno di ostentazione del potere delle famiglie aristocratiche del XIII secolo. La particolarità ulteriore di Torre Campatelli, cioè il mantenimento del rapporto originario tra corpo verticale e orizzontale, la rende ancora più unica e speciale. Come vivono i cittadini di San Gimignano l’unicità di questo edificio? La nostra comunità è storicamente molto attenta e gelosa della propria identità e dell’eccezionalità dei luoghi in cui vive. Un’eccezionalità riconosciuta a livello mondiale grazie all’UNESCO. Proprio l’anno scorso abbiamo celebrato il ventennale dell’iscrizione del centro storico che è il primo sito UNESCO fra i quattro della provincia di Siena e il secondo, dopo il centro storico di Firenze, dei sei della Toscana. Questi caratteri di eccezionalità sono stati assorbiti dal DNA delle persone diffondendo la consapevolezza per cui ciò che è privato appartiene in realtà un po’ a tutti. Un approccio in perfetta linea con la visione del FAI. Durante le aperture esclusive avvenute durante la Giornata FAI di Primavera del 2009 e 2010 il Palazzo è stato visitato da una gran parte della popolazione residente di San Gimignano, da quelli che se la ricordavano da bambini perché avevano legami con la famiglia Campatelli a quelli curiosi di riscoprire una parte importante della propria storia. Proprio grazie al FAI, il Palazzo sarà presto visitabile da tutti. Che importanza assume questo intervento per la città? Il restauro permetterà non solo di salvare per sempre una testimonianza storica così importante ma permetterà appunto di restituirla alla comunità attraverso la riapertura al pubblico. Ma c’è di più. pag 11 I tutelare e valorizzare Ci saranno anche ricadute positive sul turismo? Ne sono sicuro. Nonostante la crisi, nel 2011 il turismo a San Gimignano è cresciuto del 10 per cento: abbiamo raggiunto 700mila pernottamenti e oltre 3 milioni di visitatori “di passaggio”. Un chiaro segnale che, in momenti di minori disponibilità economiche, le persone scelgono di concentrarsi sui luoghi più riconosciuti e amati. Il vantaggio della città è anche quello di offrire una visita piacevole quasi per tutto l’anno. Anzi, i periodi più belli per visitarla sono quelli lontani dall’afflusso turistico estivo e dei ponti. Un altro valore aggiunto è senza dubbio il paesaggio, la cui bellezza è riconosciuta a livello internazionale. Ciò ci ha permesso di avere la più alta concentrazione di agriturismi d’Italia, uno ogni 1,3 kmq, perché il prodotto locale si lega indissolubilmente all’unicità del luogo da cui proviene. E ovviamente, per chiudere il cerchio, da ognuno di questi agriturismi si gode la splendida vista delle torri della città. Nella pagina a fianco, Torre Campatelli svetta di fianco ad altre torri storiche di San Gimignano; sopra, una vista completa di Palazzo e Torre Campitelli nel centro storico della città. © Demetrio Cutrupi Il nome e la grande riconoscibilità del FAI giocheranno un ruolo fondamentale nel valorizzare e veicolare con maggior forza l’immagine della nostra città. Peraltro, questo intervento avviene in un preciso momento storico in cui la nostra comunità è impegnata in altre grandi operazioni di recupero del centro storico. Da una parte siamo stati il primo caso in Italia di acquisizione a titolo gratuito di un bene dal Demanio sulla base della legge del federalismo demaniale. Si tratta dell’ex carcere ed ex convento di San Domenico, che trasformeremo in un grande polo culturale. L’altro intervento riguarda il complesso dell’ex ospedale di Santa Fina che sarà recuperato e manterrà le attività funzionali alla vita dei residenti. Cosa faremo Il restauro conservativo e la rifunzionalizzazione di Palazzo e Torre Campatelli realizzato dal FAI permetterà di: n assicurare la corretta conservazione del Palazzo, della Torre, degli arredi e delle collezioni per tramandare alle future generazioni un’importante testimonianza di storia urbana e di cultura dell’abitare; n consentire l’apertura al pubblico del Palazzo, rispettando le volontà di Lydia Campatelli, e restituire così alla collettività uno dei palazzi più prestigiosi di San Gimignano; n contribuire al miglioramento dell’offerta turistica della città con una proposta culturale di qualità: l’unica casa-museo aperta al pubblico. Sostieni Palazzo e Torre Campatelli Aiutaci a proseguire i lavori di restauro di Palazzo e Torre Campatelli a San Gimignano, avviati grazie ad ARCUS e Friends of FAI. Insieme possiamo ridare vita a questo splendido luogo, situato in uno dei borghi storici più importanti e più visitati d’Italia. Anche un piccolo contributo può essere d’aiuto per iniziare i lavori. Utilizza subito i bollettino allegato a questo Notiziario e scopri come aiutarci. educare e sensibilizzare I pag 12 S Calendario Viaggi e è vero, come diceva lo scrittore e viaggiatore Bruce Chatwin, che “il viaggio non soltanto allarga la mente: le dà forma”, girare il mondo alla scoperta di altre culture diventa una scelta irrinunciabile soprattutto per i giovani. Fedele a questo principio, il FAI ha deciso di rendere proprio i giovani protagonisti degli itinerari culturali “FAI&GO”, ideati appositamente per gli Iscritti FAI tra i 25 e i 40 anni alla ricerca di viaggi con servizi più semplici e che offrano anche momenti liberi. La prima esperienza è stata un vero successo: guidato dal giovane Stefano Caldirola, docente di Storia Contemporanea dell’Asia all’Università di Bergamo, dal 28 dicembre 2011 all’8 gennaio 2012 il gruppo composto da 21 giovani viaggiatori ha avuto modo di immergersi nel fascino dell’India classica. Al tour del “Triangolo d’oro” (Delhi, Jaipur – la città rosa del Rajasthan, e Agra, con l’inconfondibile sagoma del Taj Mahal) sono seguite alcune tappe meno scontate dell’India centro settentrionale (la città fortificata di Gwalior, Orcha, gioiello di architettura medioevale e soprattutto Khajuraho con i mirabili templi di cultura induista in cui l’arte plastica si sposa con l’architettura nagara) e la visita a Varanasi, l’antica Benares, massimo centro spirituale dell’India, un luogo di forte impatto che risveglia emozioni profonde e offre un’immagine totale ed indelebile del sentire hindu. Un’occasione unica per avere, in dodici giorni, la più ampia visione possibile della complessa e diversificata realtà indiana, compresa l’India contemporanea che tanto interessa e incuriosisce, e per conoscere persone con interessi comuni. “L’importanza di viaggi come questo – spiega il professor Caldirola – è sia la scoperta di una realtà culturale molto lontana da quella italiana sia la possibilità di creare un gruppo affiatato fra persone per tanti aspetti eterogenee, sia dal punto di vista della provenienza geografica, perché arrivavano da tutta Italia, sia per i percorsi di vita personali. L’armonia che abbiamo creato, anche grazie alla regia del FAI, ha reso davvero speciale questa esperienza, permettendoci di superare le difficoltà che un viaggio come questo comporta”. foto © Francesca Perrone Viaggi FAI&GO, la prima volta dei giovani Sono già in programmazione nuovi itinerari verso altre destinazioni. Tra questi il viaggio in Cina in agosto 2012, condotto da Silvia Pozzi, docente di Lingua e Letteratura Cinese all’Università di Milano Bicocca. Scopri tutti i viaggi “FAI&GO” su www.fondoambiente.it Uzbekistan 6-14/05 con Marco di Branco Per informazioni e prenotazioni: consulenti turistici associati Nepal 1-10/04 con Marilia Albanese Per informazioni e prenotazioni: lombard gate Turchia 19-30/04 con Marco di Branco Per informazioni e prenotazioni: lombard gate Berlino: biografia di una metropoli 5-8/04 (Pasqua) con Valerio Terraroli Per informazioni e prenotazioni: Acentro Turismo Giordania: in viaggio verso Petra 21-30/04 con Gian Antonio Golin Per informazioni e prenotazioni: consulenti turistici associati Cina: dalle epoche dinastiche alla società moderna 11-23/05 con Giovanna Aleandri Per informazioni e prenotazioni: lombard gate Lisbona e dintorni 5-10/04 (Pasqua) con Alessandro Viscogliosi Per informazioni e prenotazioni: Acentro Turismo Brescia 3-6/05 con Valerio Terraroli Per informazioni e prenotazioni: Acentro Turismo Creta 13-20/05 con Benedetta Bessi Per informazioni e prenotazioni: Acentro Turismo Sopra, foto di gruppo davanti al complesso templare di Khajuraho Il fascino dei Balcani tra Mitteleuropa, Oriente e Mediterraneo 26/05-03/06 con Marco Maule Per informazioni e prenotazioni: lombard gate Istanbul: la gloria di Bisanzio 31/05-5/06 con Alessandro Viscogliosi Per informazioni e prenotazioni: Acentro Turismo Indonesia 3-17/06 con Nicoletta Celli Per informazioni e prenotazioni: consulenti turistici associati pag 13 I educare e sensibilizzare C’era una volta un mondo senza rifiuti R come © Nadia Chiesa Richiedi gratuitamente il kit didattico al FAI, Settore Scuola Educazione Fax 02 48193631 - [email protected] www.faiscuola.it Mongolia 4-19/08 con Bat-Uchral Ganzorigt Per informazioni e prenotazioni: lombard gate Informazioni e prenotazioni: Paesi Bassi 23-30/06 con Alessandro Viscogliosi Per informazioni e prenotazioni: Acentro Turismo Cina FAI&GO Aperitivo a Shanghai o a Pechino? 5-19/08 con Silvia Pozzi Per informazioni e prenotazioni: lombard gate tel. 02 66707461, fax 02 66707273, [email protected] Scozia: l’armonia di una natura suggestiva diventa amore per l’arte 23-30/06 con Raffaella Ausenda Per informazioni e prenotazioni: Acentro Turismo Per il calendario completo dei viaggi consultare www.fondoambiente.it/viaggi oppure richiederlo a: tel. 02.467615262/216, fax 02.48193631, [email protected] Sardegna del nord e Corsica 12-18/06 con Gian Antonio Golin Per informazioni e prenotazioni: Acentro Turismo www.fondoambiente.it/viaggi Acentro Turismo Consulenti Turistici Associati tel. 0331 938549 (9.30-13.00), fax 0331 938550, [email protected] Lombard Gate tel. 02 33105633, fax 02 33105634, [email protected] “Art Attack” – perché richiede manualità, concentrazione e, ovviamente, fantasia. Tutti i personaggi sono stati realizzati con materiali di rifiuto che fanno parte della quotidianità dei bambini. Per esempio Bruco-riduco è costruito con calze a righe e bottiglie di plastica schiacciate, Ricercolente con una lente d’ingrandimento, Rifletto-libretto con libri e lattine”. Proprio la fantasia è l’ingrediente base di questo progetto, che si pone l’obiettivo di comunicare ai più piccoli una visione diversa della realtà, in grado di sviluppare la loro capacità di raggiungere una consapevolezza più profonda del mondo che li circonda. “Il progetto – conferma Nadia Chiesa - non si riduce chiaramente alla sua funzione di gioco ma consente ai piccoli alunni di ‘vedere oltre’, di compiere quel passo in più che conduce a un arricchimento interiore. I valori del rispetto ambientale e del riciclo, vissuto come gioco, sono così più facilmente assimilabili e restano impressi nella loro memoria e nei loro cuori”. Richiedi il kit didattico su www.faiscuola.it A fianco, la locandina del progetto R come Ricerco, Rifletto, Riduco, Riciclo e… guarda come mi diverto! Itinerari musicali questa premessa il FAI, in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, ha lanciato il progetto “R come Ricerco, Rifletto, Riduco, Riciclo e… guarda come mi diverto!” dedicato alla scuola dell’infanzia. Grazie a un kit didattico che contiene una favola-gioco e schede PROGETTO di laboratorio, i più piccoli DI EDUCAZIONE AMBIENTALE PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA sono sensibilizzati al rispetto della natura e all’importanza di riciclare i rifiuti e quindi di adottare stili di vita sostenibili che favoriscano un atteggiamento di “cura” nei confronti delle cose e dei luoghi. Protagonisti della favola sono i divertenti personaggi che l’artista Ricerco Rifletto Riduco Riciclo e... Nadia Chiesa ha realizzato guarda come mi diverto! per l’occasione utilizzando Speciale kit didattico comprendente una favola-gioco e schede di laboratorio per sensibilizzare i piccoli al rispetto dell’ambiente materiali di riciclo: Riflettolibretto, Ricerco-lente, Bruco-riduco, Cucchiriciclo. “Costruire oggetti e giochi rappresenta per i bambini una sfida continua – spiega Nadia Chiesa, che nella sua carriera di artista a 360 gradi ha collaborato anche con la trasmissione targata Disney “Chi semina buon grano, ha poi buon pane” recita il proverbio. Una saggezza popolare che ben si applica anche ai valori legati alla sostenibilità e al rispetto ambientale, che devono diventare il “pane quotidiano” di tutti noi fin dall’infanzia. Partendo da Bari 21-25/4 Lorin Maazel dirige Il barbiere di Siviglia di Rossini nel restaurato Teatro Petruzzelli Atene 27/04-1/05 Due concerti dei Wiener Philharmoniker con Antonio Pappano e Christian Thielemann sul podio Lubiana e Trieste 20-24/06 Sir Simon Rattle sul podio dei Berliner Philharmoniker Informazioni e prenotazioni: www.fondoambiente.it/viaggi Il Sipario Musicale: tel. 02 5834941, fax 02 58349430, [email protected] I pag 14 FAI TV, accendi la tua passione per l’arte Al via la FAI Golf Cup 2012 Brevi educare e sensibilizzare Non una competizione ma un impegno comune a sostegno di un Bene FAI, patrimonio di tutti. Riparte la nuova edizione della FAI Golf Cup che grazie a Gant, sponsor per il quinto anno consecutivo, ai Circoli e al prezioso supporto dei volontari delle Delegazioni FAI contribuirà quest’anno a sostenere il progetto di restauro di Torre Campatelli a San Gimignano (SI). Per maggiori informazioni sulle gare: www.fondoambiente.it Un turismo di qualità per Villa dei Vescovi Un aiuto concreto per la cura e la manutenzione di Villa dei Vescovi a Luvigliano di Torreglia (PD). È ciò che garantisce al FAI Boscolo Tours S.p.a. Unip., società veneta che propone viaggi guidati verso le mete più suggestive dell’Italia e del mondo. Spinta dal desiderio di contribuire attivamente alla tutela del patrimonio culturale italiano, con particolare attenzione al territorio di appartenenza, l’azienda darà visibilità alla Fondazione attraverso i propri canali di comunicazione rivolti ai clienti e agenti di viaggio, organizzando anche eventi nei Beni della Fondazione. Il paesaggio come opera d’arte T utti conoscono il detto “il bello della diretta”. Non tutti probabilmente sanno che il primo evento trasmesso in diretta nella storia della televisione fu la Conferenza di pace di San Francisco del 4 settembre 1951, da cui scaturì la firma del Trattato di Pace con il Giappone. Nel nostro Paese la diretta televisiva arrivò tre anni dopo con la trasmissione del Carnevale di Viareggio. Da allora di acqua ne è passata sotto i ponti, fiumi di innovazioni tecnologiche che, soprattutto grazie all’avvento di Internet, hanno forgiato una nuova dimensione della diretta che ha fatto propri i concetti di condivisione, mobilità e interattività. Da sempre molto attento alle dinamiche del mondo Web, il FAI ha deciso di unire questi concetti con quello dell’educazione al bello, che rappresenta uno dei punti fondamentali della sua mission. Da questo innovativo connubio è nato FAI TV, il nuovo portale interamente dedicato alla fruizione in streaming dei corsi di storia dell’arte della Fondazione. Un nuovo modo di rapportarsi all’arte stessa, che abbraccia le nuove esigenze dei giovani, e non solo, all’insegna del principio di “ovunque e in qualunque momento”. Sul sito www.fondoambiente.tv infatti gli utenti possono acquistare singole lezioni, o interi pacchetti a prezzi scontati, guardandole direttamente online sia in diretta sia successivamente in modalità on demand. Quest’anno le dirette sono interamente dedicate al corso “Maestri d’Italia. Sperimentazioni e ritorni all’ordine nella modernità. Lo sviluppo di un linguaggio figurativo nazionale” che prosegue le lezioni dedicate l’anno scorso ai grandi maestri che hanno contribuito con le loro opere a creare uno “stile italiano”, partendo dal tardo Cinquecento per concludersi con il Novecento. Scopri il programma delle lezioni su www.fondoambiente.tv Prosegue al Palazzo Reale di Milano fino al 20 maggio 2012 “Tiziano e il paesaggio moderno”, la mostra dedicata all’evoluzione del concetto di paesaggio nelle opere di Tiziano e dei maggiori protagonisti della pittura veneta del Cinquecento che elaborarono una nuova idea di ambiente naturale. Molto forte il legame tra la mostra e Villa dei Vescovi che conserva uno straordinario ciclo pittorico di Lambert Sustris, allievo di Tiziano, che dialoga virtualmente con il paesaggio circostante. A distanza di cinque secoli, la Villa mantiene miracolosamente inalterato il suo ideale di vita originario che assegna alla natura un valore morale in grado di educare lo spirito e ispirare la mente. Mostra Artigianato e Palazzo, promozione per Iscritti FAI Rivalutare ai giorni nostri la figura dell’artigiano, riconsiderando il suo lavoro come alta espressione di qualità e tecnica. Questo l’obiettivo di “Artigianato e Palazzo – botteghe artigiane e loro committenze”, la mostra mercato organizzata da Giorgiana Corsini e Neri Torrigiani che avrà luogo dall’11 al 13 maggio 2012 nello splendido Giardino Corsini di Firenze. Giunto alla XVIII edizione, l’evento coinvolge oltre 80 maestri artigiani italiani ed esteri. Quest’anno promozione speciale dedicata agli Iscritti FAI: il prezzo del biglietto d’ingresso pari a 6 euro al posto di 8 euro. pag 15 I vigilare e intervenire Suolo contri tutti D are valore al suolo. Più che una considerazione, quella che emerge dal Dossier sul Consumo di suolo 2012 “Terra rubata - Viaggio nell’Italia che scompare” di FAI e WWF presentato recentemente a Villa Necchi Campiglio a Milano, è un grido di allarme. Negli ultimi decenni questo fenomeno ha fatto registrare nel nostro Paese un incremento senza precedenti che ha sottratto oltre 3 milioni di ettari di territorio tra il 1990 e il 2005, un terzo dei quali agricolo. Risorsa sostanzialmente non rinnovabile, il suolo ricopre un ruolo fondamentale nella vita degli esseri viventi svolgendo funzioni protettive, produttive ed ecologiche. Abbiamo chiesto a Bernardino Romano, professore di Pianificazione Territoriale presso l’Università degli Studi dell’Aquila nonché uno dei curatori del Dossier, di spiegarci cause, modalità e possibili soluzioni a questo tragico fenomeno. Quali sono le principali cause del consumo di suolo in Italia? Una delle più importanti è senza dubbio la forte crescita urbana che, dagli anni ’60 in poi, ha portato alla graduale espulsione delle residenze dai centri storici alle periferie, con conseguente crescita esponenziale del trasporto privato. A ciò va associato l’aumento delle attività produttive. Altrettanto decisiva è stata la carenza di pianificazioni urbane chiare: molti territori italiani oggi possono ritenersi “senza urbanistica” pur in presenza di strumenti di pianificazione vigenti. In più, le normative degli ultimi anni hanno prodotto dispositivi di aggiramento della pianificazione con procedimenti profondamente diseducativi che hanno incoraggiato i comportamenti più “furbi” e aggressivi. Il risultato è un’enorme polverizzazione che deriva dalla sommatoria delle attività degli oltre 8.100 Comuni italiani, spesso guidate da ragioni autoreferenziali e in regime di conflittualità con le municipalità confinanti. Peraltro la normativa in materia urbanistica è ferma a una legge del 1942… Dopo la legge 1150/42 i tentativi di riformulare una norma essenziale per il Paese sono stati moltissimi ma nessuno di essi ha avuto esito. Lo Stato centrale di fatto ha abdicato alle Regioni senza produrre mai un progetto organico e riformatore in grado di accogliere le nuove istanze provenienti dagli ambienti nazionali e internazionali. il consumo di suolo. Quali sono i punti principali? La vera partita va giocata sul versante della comunicazione: occorre portare all’attenzione delle comunità residenti i valori connessi alla risorsa suolo e far emergere la miopia di un effimero vantaggio economico individuale legato alla trasformazione edilizia. Bisogna spiegare la valenza del suolo naturale per sostenere filiere alimentari corte, una migliore qualità dell’aria e del clima, un paesaggio aperto al pubblico. Solo così si riuscirà a creare una consapevolezza che risulta irrinunciabile per condividere e sostenere politiche di contenimento del consumo di suolo. Dal punto di vista degli interventi, invece, sarà fondamentale introdurre nelle procedure di governo del territorio nuove tipologie di destinazione come la reversibilità e la temporaneità degli usi. Leggi l’intervista completa e scarica il dossier su www.fondoambiente.it Nel Dossier congiunto, FAI e WWF propongono una strategia per arginare Sopra, un esempio di estensione urbana lineare costiera: la costa adriatica. Un consumo senza precedenti n 8.500 ettari di territorio urbanizzato ogni anno dal 1991 al 2001 n 3 milioni di ettari di territorio perso tra il 1990 e il 2005 n 200.000 km di rete viaria in tutto il Paese n 100 i Comuni italiani urbanizzati oltre il 50% della propria estensione Fonte: ISTAT e Agenzia Ambientale Europea Donazioni I pag 16 Donazione Enrico, da un piccolo paese una grande generosità G Sostienici arantire la conservazione della villa e permettere a tutti di godere della preziosa collezione delle opere d’arte in essa contenuta. Con queste finalità l’architetto Piero Enrico, in accordo con la moglie Franca Ferrero, ha deciso di donare al FAI, in memoria dello zio Domenico Flecchia da cui l’aveva ricevuta in eredità, la villa di famiglia situata nel piccolo paese di Magnano, in provincia di Biella, circondata da uno splendido giardino di oltre 15mila mq e da un bosco di 1.500 mq. Architetto di grande esperienza, Piero Enrico ha lavorato prima per il Comune di Torino e poi ha completato la sua carriera proprio nello studio di Domenico Flecchia. La donazione, che comprende un’importante collezione di quadri dell’Ottocento piemontese e una di pregiati tappeti antichi, oltre che di mobili, è accompagnata da una generosissima dote in denaro che servirà per conservare la villa e permettere l’apertura al pubblico. Della collezione fanno parte opere di artisti come Antonio Fontanesi, Matteo Olivero, Lorenzo Delleani, Cesare Maggi, Andrea Tavernier, Italo Mus e Francesco Menzio. E così, un altro piccolo grande tassello del patrimonio italiano entra a far parte del mosaico della bellezza che il FAI, da oltre 35 anni, tutela e condivide con tutti gli italiani. Oltre all’iscrizione al FAI sono molti i modi per sostenerci: Fai una donazione La tua donazione, piccola o grande che sia ci aiuterà a realizzare importanti progetti d’arte e natura. Fai la tua donazione: n in posta sul ccp n°11711207 intestato a Fondo Ambiente Italiano n in banca IBAN IT 46 I 03359 01600 100000013785 n online su www.fondoambiente.it n al telefono: 02 467615 259/205/328 Adotta un albero, una panchina, una stanza o un Bene Andrea Tavernier, Scampagnata culturale (1910-1912), olio su tela. Scegli le bomboniere solidali Per le occasioni speciali come un matrimonio, un battesimo, la cresima di tuo figlio, la comunione o la festa di laurea scegli le bomboniere solidali del FAI: un semplice gesto di generosità da condividere con i tuoi cari. Per saperne di più o fare l’ordine: www.bombonierefai.it Dona il tuo 5x1000 Nella dichiarazione dei redditi scegli di destinare il tuo 5x1000 al FAI. 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