Il notiziario del FAI
122 marzo aprile maggio 2012
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Poste Italiane Spa - Spe. in abb. Post.- D.L. 353/2003 (conv. In L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 2, DCB Milano
Intervista a Corrado Augias
Il FAI e l’articolo 9 della Costituzione
Abbazia di S. Maria di Cerrate
Il primo Bene della Fondazione in Puglia
20ª edizione Giornata fai di Primavera
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In venti anni, la Giornata FAI ha coinvolto oltre 6.500.000 italiani,
trasformandosi in una grande festa popolare dedicata all’arte e
alla bellezza. Aiutaci ad aprire sempre più le porte della cultura:
invia un SMS al numero 45504 dal 12 al 25 marzo 2012.
l’editoriale
I
pag
2
Giornata FAI di Primavera,
venti anni di meraviglia
e nuova consapevolezza
l’editoriale
Perché la Giornata FAI di Primavera? Nel suo libro
“Il museo immaginato”, recentemente pubblicato,
Philippe Daverio descrive minuziosamente il quadro
di Jan van Eyck “I coniugi Arnolfini” spiegando che,
come succede molto sovente con i quadri, esso è così
poco letto nei particolari quali la collana, gli zoccoli,
lo specchio, le pantofole, l’arancia. Ed egli conclude
“se così lo osserverete, non lo guarderete soltanto per
dieci secondi”…!
Questo invito sintetizza la Giornata FAI di Primavera,
perché soltanto conoscendo un bene attraverso una
visione accurata e diretta, noi lo godiamo a fondo.
E come la Primavera risveglia nella natura i miracoli
celati dall’inverno, così il FAI sceglie la primavera per
ridestare in questi due giorni la Consapevolezza in migliaia di persone sui tesori che arricchiscono l’Italia.
Difatti, il nostro Paese è così ricco di monumenti,
giardini, vedute e specchi d’acqua, terre, palazzi e panorami, borghi, passeggiate e monti, boschi e musei…
Ma siamo coscienti di vederli? Oppure vi passiamo
davanti distrattamente, senza realizzarne realmente il
valore e senza assaporare in pieno il loro significato
profondo, la loro emanazione di armonia e di bellezza?
Per questo la Giornata FAI di Primavera in un certo
senso vuole offrire una nuova visione dei nostri beni,
molti dei quali verranno spiegati dai 15mila giovani
“Apprendisti Ciceroni” che nelle aule scolastiche,
assieme ai loro docenti, hanno studiato nei più piccoli
particolari i segreti e gli arcani dei monumenti che si
potranno visitare.
Ma certi spettacoli non possono essere spiegati. L’incanto di un paesaggio, lo scorcio di una veduta, l’angolo di
un giardino, il richiamo di una passeggiata, vanno sentiti
attraverso un processo diverso, non nozionistico, in grado
di risvegliare sentimenti, aspirazioni, venerazione per le
grandi realtà del Creato: moti interiori sovente dormienti
nell’animo del visitatore che possono ridestarsi se l’attenzione viene stimolata con un segnale indicatore.
Con le due Giornate del FAI, queste indicazioni non
sono trasmesse attraverso una lettura o una proiezione, bensì con un esempio vivente di un luogo, un
monumento, una veduta. E difatti il visitatore potrà
penetrare in quella segnalazione, conoscerne i particolari, viverla nella scoperta attiva dell’emozione. Sì,
quanto è bello sapere che durante quelle giornate del
24 e 25 marzo, in tutta Italia, migliaia di famiglie,
giovani e anziani, andranno a conoscere o a riscoprire un angolino di questa Italia che, malgrado le attuali
penose vicissitudini economiche, pur sempre detiene
una ineguagliabile ricchezza di arte e di natura…!
Per questa ragione, attraverso la Giornata FAI di Primavera, il cittadino, la mamma, l’anziano, il bambino,
lo studente, potranno sperimentare nel loro animo
meraviglia e soddisfazione. Ma non soltanto quella
soddisfazione estetica che, in momenti difficili, può
venire offuscata, ma anche annullata da concrete e
impellenti necessità materiali. Bensì una soddisfazione propositiva, un’energia spirituale che susciti
nuove iniziative d’azione, con fantasia e voglia di fare,
volontà di tentare e forse anche di ricominciare….
Ma soprattutto questa Giornata FAI di Primavera
potrà generare ottimismo, comunicando al visitatore
l’orgoglio di vivere in un contesto di pregio e qualità,
considerato e apprezzato dal mondo intero! E che se
ben curato e gestito con saggezza può generare occupazione nonché portare l’Italia all’apice di un turismo
remunerativo ma di qualità.
Perché una nazione come l’Italia, così ricca di Bellezza
come nessun altro Paese al mondo, così carica di storia e così pregna di antica e recente cultura, non può
che essere conscia di come tutto questo non possa e
non debba dileguarsi, cadere nell’oblio e scomparire!
Giulia Maria Mozzoni Crespi
Presidente Onorario FAI
In ricordo di Giovanna Catteneo Incisa
Giovanna Cattaneo Incisa è stata Presidente Regionale del Piemonte e Valle d’Aosta per 9 anni: tutto il FAI si unisce in questo
momento di lutto alla sua famiglia, ai suoi amici e alla città di Torino
che l’aveva per molti anni vista protagonista della vita civile e culturale. Non è però solo un ricordo della Fondazione che mi preme
fare in questo momento: quando mi è stata proposta la presidenza
ho voluto chiedere consiglio e anche un suggerimento ad alcune
persone che conoscevano particolarmente bene il nostro lavoro e
Giovanna è stata la prima. Il suo incoraggiamento, la lucidità con
la quale ha aiutato la mia conoscenza di una realtà complessa come
il FAI, la simpatia che abbiamo reciprocamente avuto sono state
fondamentali perché io accettassi. Nel tempo, il nostro rapporto è
entrato in un ambito che chiamo senza
esitazione di amicizia, anche se di breve
periodo. Ciò mi ha dato ancora di più
modo di apprezzarne la qualità umana
e intellettuale, unita a molto rigore e
senso della lealtà, e mi ha aiutato a
entusiasmarmi per una sfida tutta nuova
come quella che mi proponevo e mi propongo di portare avanti. Ci mancherà Giovanna, mancherà molto
a tutti, e il suo ricordo sarà sempre pieno di gratitudine e affetto.
Ilaria Borletti Buitoni - Presidente FAI
pag
3
I in primo piano
Appello al ministro del MiBAC, Lorenzo Ornaghi
5x1000, storia di una beffa
Il FAI è stato nell’anno passato tra i
maggiori ispiratori dell’inserimento
nel 5x1000 di un’opzione a favore dei
beni culturali. Abbiamo quindi accolto
con grande soddisfazione gli annunci
dell’ex ministro per i Beni e le Attività
Culturali, Giancarlo Galan, per essere
“riuscito”a ottenere questo importante
risultato. Peccato però che ci si sia
“dimenticati” di inserire nel modello
730, nell’apposito spazio, l’opzione che
permetta al contribuente di scegliere
l’ente a cui destinare il proprio 5x1000.
I fondi che confluiranno nella casella
“Sostegno alle attività di tutela,
promozione e valorizzazione dei beni
culturali e paesaggistici” quindi, allo
stato attuale andranno tutti e solo
al Ministero per i Beni e le Attività
Culturali, ovvero allo Stato, senza che vi
sia di ciò comunicazione, disattendendo
così il più elementare criterio di
trasparenza.
Peggio di una beffa, per noi del FAI,
ma anche per le molte associazioni,
fondazioni museali o di tutela e
valorizzazione che si impegnano
quotidianamente in questo ambito che
saranno costrette con costi aggiuntivi a
chiedere ai propri sostenitori di scrivere
il codice fiscale dell’ente prescelto
nella generica casella “Sostegno al
volontariato. Viene tradito lo spirito
che ha portato all’introduzione del
5x1000 e si trae facilmente in errore il
contribuente.
Un augurio di buon lavoro
al Prof. Viscogliosi
In data 26 luglio 2011 l’Assemblea degli
Aderenti del FAI ha eletto il professor
architetto Alessandro Viscogliosi
come nuovo membro del Consiglio
d’Amministrazione della Fondazione.
Ai sensi dell’art. 14 dello Statuto del
FAI, l’Assemblea era stata convocata
a seguito della prematura scomparsa
di Claudia Gian Ferrari. Il FAI augura al
professor Viscogliosi buon lavoro.
Una furbizia, o uno sbaglio di qualche
Ricordati di salvare l’Italia.
poco accorto funzionario? Oppure il
Dai il tuo 5x1000 al faI.
solito pasticcio all’italiana? Quello che è
certo è che non sarà favorita certamente
la raccolta e si porrà sempre di più Terzo
settore e Stato in concorrenza, seguendo
MODELLO
così un percorso che
ha reso il nostro730-1 redditi 2011
Paese, nel tempo, soloScheda
più arretrato.
per la scelta della destinazione
dell'8 per mille dell'IRPEF e del 5 per mille dell'IRPEF
Signor Ministro Ornaghi, il Governo
genzia
del quale Lei fa parte, comentrate
responsabile
di un Dicastero così importante, sta
dimostrando coraggio e capacità
CODICE FISCALE
nell’affrontare
temi che per decenni sono
CONTRIBUENTE
(obbligatorio)
stati trascurati: ci aspettiamo un segnale
COGNOME (per le donne indicare il cognome da nubile)
NOME
forte che ponga rimedio a questa
DATI
ingiusta e scorretta situazione e che
DATA DI NASCITA
COMUNE (o Stato estero) DI NASCITA
ANAGRAFICI
finalmente apra unaGIORNO
stagioneMESE
diversaANNO
nei rapporti tra istituzioni pubbliche e
private non profit che solo insieme, in
uno spirito di collaborazione e reciproco
Nella nuova casella “Beni culturali e paesaggistici ”
LA SCELTA
DELLA
DESTINAZIONE
PER dei
MILLE
rispetto,
possono
servire
la causa DELLʼOTTO
della dichiarazione
redditi, DELLʼIRPEF E QUELLA
firmaFRA
e scriviLORO.
il Codice Fiscale
del FAI. POSSONO ESSE
NON
SONO
IN ALCUN
ALTERNATIVE
PERTANTO
difficile
e complessa
del MODO
mantenimento
(L’appello
fa
riferimento
alla situazione
Da oltre 35 anni difendiamo l’arte, la cultura e il paesaggio italiano.
del nostro patrimonio culturale. Senza
oggifebbraio
puoi farlo anche
tu.
alDa
10
2012,
giorno
di chiusura di
Per maggiori informazioni vai su www.fondoambiente.it
furberie e senza espedienti nascosti che
questo numero del Notiziario. Per eventuali
sono
entrambi
degni
solo di un PaeseDELL’OTTO
aggiornamenti,
che tanto
auspichiamo,
si
SCELTA
PER LA
DESTINAZIONE
PER MILLE
DELL’IRPEF
(in caso
di scelt
poco civile.
rimanda a www.fondoambiente.it).
Stato
Chiesa cattolica
Ilaria Borletti Buitoni
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .Presidente
. . . . . . . .
. FAI
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Chiesa Valdese unione delle chiese metodiste e valdesi
Chiesa Evangelica Luterana in Italia
Unione Chiese cristiane avventiste de
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Unione Comunità Ebraiche Ital
Come destinare il 5x1000 al fai
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
In aggiunta
a quanto
sul presentano
trattamento
dati, contenuta
nel pa
Il 5x1000 può
essereindicato
devoluto nellʼinformativa
da tutti i cittadini che
la dei
dichiarazione
dei
si precisa
che i datiCUD,
personali
contribuente
redditi attraverso
730 e del
modello
Unico. verranno utilizzati solo dallʼAgenzia delle
Se non ci saranno
cambiamenti
nuovadicasella
dedicata
beni culturali,
AVVERTENZE
Per esprimere
la relativi
scelta alla
a favore
una delle
setteaiistituzioni
beneficiarie d
contribuente
devefare:
apporre la propria firma nel riquadro corrispondente. La scelta deve es
ecco cosa devi
istituzioni beneficiarie.
Cerca neldella
modulo
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spazio:
“Scelta
dichiarante
la destinazione
La 1.
mancanza
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uno dei
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previstiper
costituisce
scelta non espressa d
del 5x1000”
partizione
della quota dʼimposta non attribuita è stabilita in proporzione alle scelte espres
2. Metti la
nel èriquadro
“Sostegno
del volontariato
e delle altre
Assemblee
di tua
Diofirma
in Italia
devoluta
alla gestione
statale.
organizzazioni non lucrative...”
3. Inserisci il codice fiscale del FAI
sotto la firma, nello spazio “codice fiscale del beneficiario”.
80102030154
SCELTA PER LA DESTINAZIONE DEL CINQUE PER MILLE DELL’IRPEF (in caso di sce
Sostegno del volontariato e delle altre organizzazioni non lucrative di utilità sociale,
delle associazioni di promozione sociale e delle associazioni e fondazioni riconosciute
che operano nei settori di cui all’art. 10, c. 1, lett a), del D.Lgs. n. 460 del 1997
FIRMA
Mario Rossi
........................................................................
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
8 0 1 0 2 0 3 0 1 5 4
Finanz
FIRMA
Codice fiscale del
beneficiario (eventuale)
Finanziamento della ricerca sanitaria
FIRMA
.....................
Sostegno
e valorizzazi
FIRMA
Speciale giornata fai di primavera
I
pag
4
Intervista a Corrado Augias
Giornata FAI di Primavera,
interpretazione perfetta
dei principi costituzionali
“C
i sono tanti enti benemeriti nel
nostro Paese. Fra questi il FAI
si segnala per aver interpretato nella
maniera migliore lo spirito dell’articolo 9 della nostra Costituzione che
mette il paesaggio italiano all’altezza
del patrimonio artistico e naturale”.
Parte direttamente dai valori più alti
della Repubblica Corrado Augias, giornalista, scrittore e conduttore televisivo
da anni “amico” della Fondazione, per
spiegare l’importanza che la Giornata
FAI di Primavera ha assunto per gli
italiani nel corso dei suoi venti anni di
esistenza. Un’importanza testimoniata
non solo dai numeri ma anche dalla
grande partecipazione di visitatori che
in diciannove edizioni hanno superato
il tetto delle 6 milioni di persone.
Quest’anno la Giornata FAI festeggia
il ventennale. Qual è stato secondo lei
il suo impatto sulla società del nostro
Paese?
Nell’articolo 9 della Costituzione si legge: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e
tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”.
Si tratta di un articolo illuminato e
purtroppo presago perché nel 1946 era
difficile immaginare le devastazioni che
saremmo stati in grado di infliggere al
La cultura ha bisogno
di innovazione
“In Italia siamo in grado di ideare e realizzare
progetti eccelsi, eppure spesso facciamo
fatica a valorizzare la cultura. Per questo
siamo contenti di sostenere un’iniziativa
come la Giornata FAI di Primavera
che, in questi venti anni, ha avuto il
merito di sensibilizzare la collettività al
patrimonio d’arte e natura italiano in modo
innovativo e coinvolgente”. Punta molto
nostro patrimonio. Attraverso la Giornata FAI di Primavera, e più in generale
negli oltre trentacinque anni di attività,
il FAI ha applicato alla perfezione questo articolo, contribuendo a risvegliare
negli italiani un sentimento di condivisione di un patrimonio artistico, naturale e paesaggistico unico al mondo.
La Giornata FAI di Primavera apre
soprattutto beni di solito chiusi al pubblico, permettendo così ai visitatori di
“scoprirli”. Secondo lei quanto sono
consapevoli gli italiani delle straordinarie bellezze che li circondano?
Il ruolo fondamentale dell’iniziativa è
seminare questa consapevolezza nelle
persone. Purtroppo in molti casi si semina in un terreno arido perché spesso
i cittadini del nostro Paese tendono a
dare per scontate le bellezze italiane. Al
contrario è importante che ogni generazione si dimostri meritevole e pronta
a intervenire in prima persona per conservare l’arte, la natura e il paesaggio
per le generazioni future.
siasmo per certi aspetti geniale, che ci ha
condotto al boom clamoroso degli anni
’50 e ’60 quando il tasso di crescita del
PIL era pari al 7%. In questa crescita impetuosa ci siamo un po’ dimenticati del
nostro patrimonio. La sensibilizzazione
della comunità è decisiva per cambiare le
cose in positivo e la Giornata FAI di Primavera è perfetta per raggiungere questo
obiettivo, così come altre attività della
Fondazione come per esempio la recente
magnifica inaugurazione del Bosco di
San Francesco ad Assisi.
Qui sopra il giornalista, scrittore e
conduttore televisivo Corrado Augias;
nella pagina a fianco la locandina della
Giornata FAI di Primavera 2012.
Venti anni in breve
Da cosa deriva questa mancanza di
consapevolezza?
Per molti anni siamo stati molto pigri per
ragioni storiche ed economiche. Dopo la
devastazione della guerra abbiamo iniziato a ricostruire il Paese con un entu-
• 6.500.000 visitatori
• 6.390 Beni aperti
• 2.750 città
• 95.663 Apprendisti
Ciceroni
sul concetto di innovazione Christian
Miccoli, amministratore delegato
di CheBanca!, l’Internet company con
filiali sul territorio che per la prima volta
è main sponsor della Giornata FAI di
Primavera. Un’innovazione a 360 gradi
che, a suo avviso, non deve limitarsi
alla comunicazione ma abbracciare anche
nuove modalità di valorizzazione
dei beni culturali. “Partecipando alla
Giornata FAI e visitando i Beni curati
dalla Fondazione – spiega Christian
Miccoli - emerge chiaramente la passione
che guida tutti coloro che ci lavorano.
Una passione che viene trasmessa ai
visitatori, i quali sono inevitabilmente
sensibilizzati a partecipare alla loro tutela.
Il fatto che il FAI apra molti luoghi di solito
chiusi al pubblico testimonia una precisa
volontà di proporre in modo nuovo la
fruizione della cultura. Proteggere e far
vivere il patrimonio del nostro Paese è un
compito enorme che richiede sostegno. E
noi, come azienda italiana, siamo lieti di
dare il nostro contributo a un progetto che
porta valore al nostro Paese”.
• 81.400 volontari
• 400 scuole
coinvolte ogni anno
• 275 Enti patrocinanti
ogni anno
pag
5
I Speciale giornata fai di primavera
GIORNATA FAI
DI PRIMAVERA 24 - 25
A caccia di tesori nel
Paese delle meraviglie
C
Da 20 anni, ogni volta un’Italia mai vista
i sono alcuni eventi che sembrano
contemporaneamente perdersi nella
notte dei tempi ed essere appena nati. Così è,
per me, la Giornata FAI di Primavera senza
la quale, oggi, non potrei immaginare il FAI,
ma la cui nascita ricordo perfettamente…
come se fosse ieri. Eravamo nel 1992
nell’ufficio della signora Crespi a pensare
come fare per far conoscere un po’ il FAI
in Italia – a suo tempo eravamo davvero
in quattro gatti e quando si parlava del FAI
tutti pensavano che fossimo la Federazione
Autotrasportatori o quella degli Apicultori
Italiani – e commentavamo con entusiasmo
l’iniziativa della Fondazione Napoli ’99
“Napoli Porteaperte”.
Qualcuno disse: “Ma perché non la
copiamo?” Ed ecco nata, fra l’entusiasmo
generale, la Giornata FAI di Primavera!
Guai a chi non sa “copiare”! Il FAI nacque…
copiando il National Trust inglese! E la
Giornata FAI copiando la splendida idea di
Mirella Barracco.
Non ricordo quante Delegazioni vi
fossero allora… credo meno di 10 (oggi
sono 120) e credo che i monumenti aperti
fossero stati meno di 30 in tutta Italia
(contro gli oltre 650 di quest’anno); da
allora… di tutto e di più.
Facendo un primo bilancio, mi vengono
in mente tre pensieri. Il primo: siamo
riusciti nell’intento! La Giornata FAI di
Primavera è stata il “mezzo” per portare
il FAI alla ribalta della Nazione; per
farlo conoscere come una grande realtà,
concreta, sognatrice, “audace” e misurata,
nata per svolgere una missione
che, in Italia, è quasi più sociale
che culturale. La cultura, infatti,
è e deve essere una caratteristica
portante della società italiana.
Le Giornate FAI di Primavera
in questi venti anni, hanno
consentito a oltre 6 milioni di
italiani di entrare per la prima
volta in più di 6.300 monumenti.
Vi rendete conto?
Secondo: le Giornate FAI di Primavera non
esisterebbero se non vi avessero lavorato con
la testa, il cuore, le mani, le gambe e la voce
oltre 81mila volontari del FAI; in primo
luogo i Delegati; e poi i Ciceroni e migliaia
e migliaia di cittadini che hanno dato una
mano nella gigantesca organizzazione delle
20 edizioni dell’evento. Un compito civile
di tanti cittadini civili nei confronti del loro
Paese e dei concittadini. Uno straordinario
esempio di impegno civile.
Terzo: in 20 anni le Delegazioni del FAI
hanno cercato, scovato, aperto (spesso
pulito!) quasi 7mila monumenti
sconosciuti al pubblico. Ogni anno, da
venti anni, ci diciamo: “A un certo punto
non troveremo più niente da aprire…”;
ma ogni anno i monumenti sconosciuti
che la Giornata FAI di Primavera svela,
aumentano… Vi rendete conto in che razza
di Paese viviamo? È la Grotta di Alì Baba
del mondo! Riflettiamoci!
Tutti i modi
per sostenerci
FAI Passaparola
Convinci i tuoi amici a partecipare
alla Giornata FAI di Primavera e a
condividere con te l’emozione di un
weekend speciale all’insegna dell’arte,
della cultura e del divertimento.
Possono iscriversi come te e accedere
ai vantaggi riservati agli Iscritti, oppure
possono scegliere di diventare Amici
FAI: avranno così diritto a un ingresso
gratuito in un nostro Bene e riceveranno
in omaggio la borsa eco-compatibile.
Il nostro Notiziario li terrà informati su
tutte le iniziative nel corso dell’anno.
Se non l’hai ancora fatto rinnova
la tua iscrizione
Giornata FAI di Primavera è il momento
giusto per rinnovare la tua iscrizione al
FAI: riceverai in regalo la nuova borsa
eco-compatibile e la spilla in feltro della
Fondazione. Avrai anche diritto alle corsie
preferenziali per le visite ai Beni aperti il
24 e 25 marzo e accesso alle aperture
esclusive riservate ai soli Iscritti.
MAIn SPOnSOR
Marco Magnifico
Vice Presidente Esecutivo FAI
marzo
2012
660 luoghi aperti. Visita a contributo libero.
Scopri l’Italia e sostieni il FAI
Info 02 89780115 - www.giornatafai.it
Grazie a...
Sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica.
Con il Patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca.
Con la collaborazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Dipartimento della Protezione Civile.
SPOnSOR
MeDIA PARtneR
gRAzIe A
COn IL PAtROCInIO DI
SUPPORtO
teCnICO
La ventesima edizione di Giornata FAI di
Primavera è realizzata con il prezioso contributo di CheBanca! che per la prima volta
e in qualità di main sponsor sostiene il FAI
in queste straordinarie aperture. Si ringrazia
inoltre Ferrarelle, che rinnova la consolidata amicizia con il FAI sostenendo l’evento in
qualità di sponsor; Nutella, che in cinque
piazze italiane offrirà la prima colazione ai
visitatori; Garnier, che parteciperà sostenendo l’apertura dei beni naturalistici.
®
E in collaborazione con il Gruppo Editoriale L’Espresso, sotto l’Alto Patronato
del Presidente della Repubblica, con il
Patrocinio del Ministero per i Beni e le
Attività Culturali, del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, con la collaborazione della Presidenza
del Consiglio dei Ministri - Dipartimento
della Protezione Civile, con il concorso di
numerose Regioni Italiane e il contributo
di Bartolini BRT Corriere Espresso. Con
il Patrocinio di RAI Segretariato Sociale.
Invia un SMS Solidale
al numero 45504
dal 12 al 25 marzo 2012
Il valore della donazione sarà di 2 euro
per ciascun SMS inviato da cellulari
TIM, Vodafone, WIND, 3, PosteMobile,
CoopVoce, Tiscali e Nòverca. Sarà di
2 euro per ciascuna chiamata fatta allo
stesso numero da rete fissa TeleTu, e di
5 o 10 euro per ciascuna chiamata fatta
sempre al 45504 da rete fissa Telecom
Italia, Infostrada, Fastweb e Tiscali.
Speciale giornata fai di primavera
I
pag
6
La parola
ai protagonisti
Pensieri, emozioni, sorprese, novità, conferme, scoperte. Venti anni di
Giornata FAI di Primavera si raccontano anche così, con la passione di
tutti coloro che, in modo diverso, l’hanno vissuta in prima persona. Milioni
di visitatori, migliaia di giovani ciceroni e intraprendenti volontari delle
Delegazioni, centinaia e centinaia di proprietari disponibili all’apertura
dei propri Beni. Un mosaico infinito di gioia e dedizione che vogliamo
provare a raccontare con qualche intensa pennellata di colore.
I Delegati: l’anima infaticabile
Vere colonne portanti dell’evento, i Delegati nel corso degli anni hanno sviluppato una sempre più alta professionalità
e una resistenza quasi inumana alla fatica. E chi meglio dei protagonisti diretti
di tutte e 19 le passate edizioni può
confermarlo? “Me le ricordo bene tutte!
– spiega Paola Motta Romagnoli, Capo
Delegazione di Torino – Nella prima
edizione aprimmo il secondo piano di
Palazzo Reale, chiuso dal 1962. Delle
altre edizioni ricordo le grandi
fatiche accompagnate talvolta da
piogge battenti o
da un sole cocente. L’apertura più
dura ed esaltante
al tempo stesso è
stata quella del 2004: mostrammo per la
prima volta i restauri del giardino e di
alcune sale di Villa della Regina. Sull’onda del grande successo della serie Tv
‘Elisa di Rivombrosa’ siamo stati letteralmente assaliti da valanghe di visitatori che volevano entrare a tutti i costi.
Ormai siamo degli esperti della Giornata FAI di Primavera: non diamo mai
nulla per scontato, organizziamo tutto e
tutti, troviamo le parole giuste per spiegare la mission della Fondazione. E ogni
volta, alla fine, la stanchezza è sostituita
dalla gioia nel constatare che la gente si
è fidata di noi ed è rimasta sorpresa e
ripagata oltre le aspettative”.
Anche Giorgio Aguglia, Capo Delegazione di Lecce, conferma il grande impegno richiesto: “Organizzare le aperture
significa attivare contatti con decine di
interlocutori: Enti, Soprintendenze, insegnanti, storici e studiosi, Vigili Urbani e
Vigili del Fuoco.
Non di rado poi la
primavera si è dimenticata… che
celebriamo il suo
arrivo. Nel 2003 a
Gallipoli ci ha sorpresi un violento
scirocco e nel
2008 a Brindisi una mareggiata. Senza
contare che nel 2004 rischiammo un
‘linciaggio’ al Castello di Acaja quando
cercammo di interrompere le visite per
pranzo! Ma che soddisfazione ogni volta
vedere tanta gente così partecipe, così
interessata, che grazie al FAI ‘scopre’ i
gioielli nascosti della propria città”.
Ma c’è anche chi è al debutto. Come
Andrea
Rurale,
nuovo
Capo
Delegazione di Milano: “L’emozione è
grande. Pur avendo tutti noi un lavoro
che ci impegna tutto il giorno, diamo
tutto per far sì che l’organizzazione
funzioni al meglio. Quest’anno
apriremo il Carcere di San Vittore. Sarà
un’altra esperienza straordinaria,
coinvolgente, totalizzante”.
Gli Apprendisti Ciceroni®:
la speranza per il futuro
Attenti, preparati, simpatici, disponibili.
Sono loro, i piccoli grandi ciceroni, migliaia e migliaia di giovani studenti di
scuola primaria e secondaria che ogni
anno spiegano ai visitatori le meraviglie
del nostro Paese. Un’esperienza che lascia
il segno anche a chi giovanissimo non lo
è più. “Ho partecipato al progetto Apprendisti Ciceroni® sin dal primo anno
di scuola superiore – spiega Federica
Prete, 24 anni, studentessa in Economia
- Oltre che raccontare la storia del luogo,
fornivamo anche degli aneddoti storici
curiosi che contribuivano a ricreare
l’atmosfera del
tempo. Essere Cicerone mi ha aiutato ad acquistare
sicurezza in me
stessa e a coltivare
la passione per
l’arte, la storia, la cultura e le origini del
mio Paese”. E c’è chi ha fatto tesoro
dell’esperienza come Cicerone anche per
la propria carriera. Come Fabio Molinaro, protagonista nel 2001 a Villa Panza a
Varese, e oggi designer presso un’importante agenzia di Milano. “Sono trascorsi
più di dieci anni – racconta Fabio - ma
ricordo perfettamente le sensazioni provate. Ero un
liceale che guardava preoccupato
i numerosi gruppi
di visitatori all’ingresso. Nel corso
delle due giornate
capii che la serietà e credibilità di cui la
guida non può fare a meno andavano
stemperate con momenti più colloquiali:
una battuta, una curiosità, un aneddoto
sulla villa. Questo equilibrio tra profes-
pag
sionalità ed empatia trasforma il flusso di
informazioni nel racconto di una storia
coinvolgente. Esattamente ciò che succede nel mio lavoro: quella stessa passione
utilizzata nel raccontare le soluzioni creative sviluppate nel progetto permette di
conquistare la fiducia del cliente. Ma oltre alla passione è altrettanto importante
la preparazione che sta dietro alle storie”.
I proprietari dei beni:
il sostegno fondamentale
Il successo della Giornata FAI di Primavera passa anche per la disponibilità e
l’entusiasmo dei proprietari dei tantissimi luoghi aperti in questi venti anni,
che hanno permesso di far scoprire al
pubblico testimonianze uniche e sconosciute del nostro patrimonio. È il caso
della storica Fonderia Artistica Battaglia di Milano aperta in esclusiva nell’edizione 2009. “Aprire per la prima volta
il nostro opificio – spiega Danilo Bosio,
amministratore delegato della Fonderia
– ha permesso di restituire alla collettività un esempio di alto artigianato ita-
7
I Speciale giornata fai di primavera
liano. Nel 2013 Battaglia compirà 100
anni e nulla è cambiato in questo secolo,
utilizziamo le stesse tecniche per la fusione degli esordi. Molti giovani che sono venuti a visitarci, soprattutto studenti di scuole artistiche, hanno così potuto
scoprire il fascino di questa antica sapienza tradizionale”.
In alcuni casi, l’apertura è coincisa con
il lancio di un progetto di restauro e
valorizzazione del bene stesso. È successo per esempio alla Cappella gentilizia
della Villa Masseria di Cacchiamo
(EN), aperta nel 2008: grazie all’interesse suscitato dall’iniziativa, i dipinti mu-
rali settecenteschi della Cappella saranno restaurati dagli studenti del corso di
laurea in restauro dei beni culturali
dell’Università di Palermo. Merito anche di Tommaso Lombardi, dell’assessorato dei Beni Culturali della Sicilia,
che è riuscito nell’impresa di mettere
d’accordo i 15 diversi proprietari.
I visitatori: il cuore pulsante
E infine loro, i visitatori, coloro che
rendono viva questa grande manifesta-
zione. Di racconti ce ne sono a bizzeffe,
difficile citarne solo alcuni. C’è un
camperista che, ormai da dieci anni,
organizza in comitiva un giro in roulotte per visitare in due giorni più luoghi
possibili. E che dire della coppia di sposi che nel 2010 è riuscita a entrare di
nuovo, per la prima volta dopo le nozze
di 40 anni prima, nell’Abbazia della
Misericordia a Venezia chiusa dal 1969?
E poi tante altre storie di alzatacce
all’alba per evitare le file, attese chilometriche per non perdersi l’apertura del
bene più amato, record di età per il visitatore più giovane (3 mesi) e quello più
anziano (93 anni).
Nella pagina a fianco, le locandine delle prime
tre edizioni della Giornata FAI di Primavera;
il Capo Delegazione di Torino, Paola Motta
Romagnoli, e di Lecce, Giorgio Aguglia; i due
ex Apprendisti Ciceroni Federica Prete e Fabio
Molinaro. Sopra, la Fonderia Artistica Battaglia
di Milano; Villa Masseria di Cacchiamo (EN);
persone in visita a Casa Manzoni a Milano.
Cultura tecnologica
Mai come quest’anno la Giornata FAI di Primavera si fa… digitale! Torna il concorso online che permette di vincere tanti
straordinari premi. Quest’anno “Con la Giornata FAI… scatta la Primavera!” chiede agli utenti di inviare una foto che
rappresenti al meglio la propria idea di primavera, sia essa
legata alla natura, a un pensiero o a un’emozione. In
occasione della ventesima edizione dell’iniziativa,
poi, il FAI lancia per la prima volta l’applicazione
per dispositivi mobili (iPhone e smartphone,
iPad e tablet pc) interamente dedicata all’evento,
con la quale è facilissimo trovare tutti i beni
più vicini aperti nel weekend grazie a schede
di approfondimento, geolocalizzazione,
informazioni e orari. L’applicazione è
stata realizzata e donata al FAI da XAOS
systems, Media Agency di Roma.
Per partecipare al concorso
e scaricare l’applicazione:
www.giornatafai.it
© Irene Dell’Atti
tutelare e valorizzare
I
pag
8
Abbazia di S. Maria di Cerrate,
primo Bene FAI in Puglia
L
a squadra di
caccia è in perfetta
formazione mentre
avanza nell’intrico
della foresta. L’aria
mattutina è frizzante
e una luce intensa
filtra tra le fronde
degli alberi. Quando
i cani iniziano ad abbaiare il re si volta,
e la vede. Una splendida cerbiatta lo sta
fissando con occhi grandi come il terrore
che la paralizza. Basta un suo passo però
a farla fuggire. Senza pensarci, Tancredi
d’Altavilla getta la balestra e si lancia
all’inseguimento. L’animale è veloce ma
lui riesce a stargli dietro. Non sa dire da
quanto stia correndo quando la cerva
s’infila in una grotta, probabilmente la
sua tana. Ciò che trova entrando è fuori
da ogni possibile previsione. Di fianco alla
cerva c’è infatti il dipinto che raffigura la
Madonna. Il re normanno s’inginocchia e
in quel preciso momento sa che proprio lì
dovrà essere eretta un’Abbazia dedicata
alla Vergine.
Nasce da questa leggenda tramandata dal religioso e letterato Luigi Tasselli, vissuto nel XVII secolo, la storia
dell’Abbazia di S. Maria di Cerrate a
Squinzano (LE), il primo Bene FAI in
Puglia. A seguito del bando pubblico
lanciato dalla Provincia di Lecce, infatti,
lo scorso dicembre il FAI ha ricevuto in
concessione trentennale l’Abbazia con
l’obiettivo di restaurarla e riaprirla al
pubblico attraverso un progetto in grado
anche di valorizzare la cultura locale e di
contribuire al miglioramento dell’offerta
turistica salentina.
Dall’ascesa al completo abbandono
Fondata presumibilmente nel XII secolo,
l’Abbazia fu affidata dai normanni ai
monaci Basiliani, religiosi bizantini che
praticavano il culto greco. Nel corso
degli anni, il complesso abbaziale si
ampliò fino a diventare uno dei centri
monastici più importanti della Puglia
e dell’Italia meridionale. Verso la metà
del XVI secolo l’Abbazia passò sotto il
controllo della Santa Sede e fu concessa
da Papa Clemente VII all’Ospedale degli
Incurabili di Napoli e riadattata come
masseria. In seguito al saccheggio a opera
dei pirati turchi del 1711, l’Abbazia
cadde nel più completo abbandono. Nel
1965, la Provincia di Lecce è intervenuta
con una parziale opera di restauro che
ha permesso di frenare il degrado e di
sistemare, al’interno del complesso, il
Museo delle Arti e delle Tradizioni
popolari del Salento.
Una straordinaria storia italiana
Arte, storia e agricoltura sono le tre anime che convivono nella storia millenaria
dell’Abbazia, che mostra ai visitatori i
tratti d’eccellenza di una testimonianza
unica dell’identità culturale italiana. Fra i
primi esempi di sperimentazione del linguaggio romanico settentrionale in Puglia, la chiesa è suddivisa internamente
in tre navate e una facciata a capanna con
rosone centrale, il cui portale è incorniciato da un arco decorato con elementi
vegetali e sormontato da un’arcata con
altorilievi di eccezionale qualità che ri-
pag
9
I tutelare e valorizzare
Cosa faremo
L’intervento di restauro e rifunzionalizzazione prevede quattro fasi:
I fase
rifunzionalizzazione degli spazi per la
creazione dei locali adibiti all’accoglienza del pubblico e alle attività di
servizio, e manutenzione straordinaria
della chiesa e di tutto il complesso;
© Irene Dell’Atti
II fase
sistemazione del Museo delle tradizioni popolari e il restauro dei
frantoi ipogei;
producono scene del Nuovo Testamento
e di un monaco in preghiera. Sulle pareti
una straordinaria “Dormitio Virginis”,
affresco della fine del XIII secolo oggi
staccato ed esposto nell’attiguo museo,
e altri dipinti fra il XIV e il XVI secolo.
Al fianco sinistro della chiesa è addossata
una loggia, edificata nel XIII secolo,
sostenuta da ventiquattro colonne con
capitelli raffiguranti figure zoomorfe e
mitologiche tipicamente romaniche.
Ma il valore storico e culturale
dell’Abbazia non può essere disgiunto
dallo splendido contesto rurale nel quale
è inserita: un meraviglioso paesaggio
ricco di oliveti, alberi da frutto e aree
coltivate. Un territorio forgiato dalle
graduali e secolari modifiche apportate
nel tempo da uomini che dedicarono la
vita alla produzione di cereali, grano,
frumento e olio. Di questa fervente
attività oggi troviamo traccia nel piano
sotterraneo della chiesa, dove sono
presenti i resti di due antichi frantoi
ipogei (detti “trappiti”) e i pozzi di
raccolta dell’olio.
A Masino una “tre giorni
per il giardino” del futuro
untuale come la primavera, ricco
come i colori che animano la stagione
più bella. Torna anche quest’anno la “Tre
giorni per il giardino”, l’appuntamento
fisso al Castello di Masino a Caravino
(TO) per tutti gli appassionati di fiori
e di orti che vogliono scoprire le ultime
tendenze del mercato e i segreti per
realizzare i giardini e le terrazze più
belli in ogni mese dell’anno.
Giunto alla sua ventunesima edizione,
l’evento si conferma come la prima e
più importante manifestazione florovivaistica di piante insolite e speciali,
grazie alla capacità di offrire un
ampio repertorio di novità, primizie,
suggerimenti e proposte di grande
professionalità. Organizzata dal FAI
e dall’Accademia Piemontese del
Giardino, e curata in ogni dettaglio
dall’architetto paesaggista Paolo
Pejrone, dal 4 al 6 maggio 2012 metterà
in mostra le straordinarie collezioni di
oltre 140 vivaisti italiani e stranieri.
Fra le novità di quest’anno troviamo
anche nuove varietà di caprifogli,
peonie
arbustive
ed erbacee, varietà
insolite di aquilegia
ed heuchera, nuovi
ibridi di orchidea,
mirtillo siberiano,
collezioni di aloe,
nuove
petunie
ibride, collezioni di
ribes ornamentali
e di orchidee di
montagna.
Grande attenzione,
come sempre, sarà
dedicata ai più
piccoli con laboratori
didattici finalizzati
a
far
scoprire
© G. Barbero
P
III fase
restauro del pozzo cinquecentesco
e del loggiato della chiesa, sistemazione e allestimento degli spazi
esterni con la realizzazione del giardino delle spezie e dell’agrumeto e
dell’allestimento dello spazio espositivo esterno;
IV fase
risistemazione del contesto territoriale prossimo al complesso abbaziale con la creazione di aree di
attrazione turistico-escursionistica,
piste ciclabili e sentieri.
Nella pagina a fianco l’Abbazia di
S. Maria di Cerrate a Squinzano (LE);
sopra, il loggiato porticato dell’Abbazia.
Qui sotto, un’immagine dell’edizione
2011 della “Tre giorni per il giardino” al
Castello di Masino a Caravino (TO).
loro il meraviglioso mondo dei fiori.
La Tre giorni per il giardino è resa
possibile grazie al prezioso contributo di
Cedral Tassoni, Prelios e Stihl.
tutelare e valorizzare
I
pag
10
Intervista al Sindaco di San Gimignano, Giacomo Bassi
Palazzo e Torre Campatelli,
patrimonio dell’umanità
D
a ognuna delle colline che circondano San Gimignano (SI) si può
godere la vista di una vera e propria
cartolina: tredici torri svettano sulla
città toscana, segno indelebile nei secoli
del potere dell’aristocrazia urbana.
Tutt’intorno, lo straordinario paesaggio rimasto inalterato nel tempo in cui
la vite si accavalla all’ulivo, le lingue di
bosco si insinuano fin dentro al seminativo e le colline sembrano rincorrersi in
un gioco infinito.
Sono proprio le torri, ciò che resta del
sistema originale composto di 72
esemplari, il simbolo del centro
storico di San Gimignano, inserito
nel 1990 nella lista
del Patrimonio
mondiale dell’umanità UNESCO.
Fra queste, ce n’è
una più speciale
delle altre. Si tratta della Torre
Campatelli, compresa nella struttura dell’omonimo Palazzo, l’unica ad aver conservato all’interno l’originario
volume completamente vuoto e,
quindi, in grado
di offrire una rara
testimonia nza
delle caratteristiche architettoniche di questa antica tipologia di
edifici. Lasciato al
FAI come legato
testamentario nel
2005 da Lydia
Campatelli, il Palazzo è protagonista quest’anno di
un impegnativo
progetto di restauro conservativo e di
rifunzionalizzazione della Fondazione
finalizzato alla riapertura al pubblico.
Abbiamo chiesto al sindaco di San Gimignano, Giacomo Bassi, di raccontarci il valore dell’edificio e l’importanza
dell’intervento del FAI.
Che ruolo svolgono Palazzo e Torre
Campatelli nella storia e nella tradizione di San Gimignano?
Si tratta di un bellissimo palazzo che per
configurazione, posizione e qualità della
tessitura edilizia rientrano nel novero
degli edifici più importanti della città.
Le case-torri sono il simbolo di San Gimignano, grazie al loro doppio ruolo di
volumi destinati alle funzioni quotidiane dei cittadini e segno di ostentazione
del potere delle famiglie aristocratiche
del XIII secolo. La particolarità ulteriore
di Torre Campatelli, cioè il mantenimento del rapporto originario tra corpo
verticale e orizzontale, la rende ancora
più unica e speciale.
Come vivono i cittadini di San Gimignano l’unicità di questo edificio?
La nostra comunità è storicamente molto attenta e gelosa della propria identità
e dell’eccezionalità dei luoghi in cui vive. Un’eccezionalità riconosciuta a livello mondiale grazie all’UNESCO. Proprio l’anno scorso abbiamo celebrato il
ventennale dell’iscrizione del centro
storico che è il primo sito UNESCO fra
i quattro della provincia di Siena e il secondo, dopo il centro storico di Firenze,
dei sei della Toscana.
Questi caratteri di eccezionalità sono
stati assorbiti dal DNA delle persone
diffondendo la consapevolezza per cui
ciò che è privato appartiene in realtà un
po’ a tutti. Un approccio in perfetta linea con la visione del FAI. Durante le
aperture esclusive avvenute durante la
Giornata FAI di Primavera del 2009 e
2010 il Palazzo è stato visitato da una
gran parte della popolazione residente
di San Gimignano, da quelli che se la
ricordavano da bambini perché avevano
legami con la famiglia Campatelli a
quelli curiosi di riscoprire una parte
importante della propria storia.
Proprio grazie al FAI, il Palazzo sarà
presto visitabile da tutti. Che importanza assume questo intervento per la
città?
Il restauro permetterà non solo di salvare per sempre una testimonianza storica
così importante ma permetterà appunto
di restituirla alla comunità attraverso la
riapertura al pubblico. Ma c’è di più.
pag
11
I tutelare e valorizzare
Ci saranno anche ricadute positive sul
turismo?
Ne sono sicuro. Nonostante la crisi, nel
2011 il turismo a San Gimignano è cresciuto del 10 per cento: abbiamo raggiunto 700mila pernottamenti e oltre 3
milioni di visitatori “di passaggio”. Un
chiaro segnale che, in momenti di minori disponibilità economiche, le persone scelgono di concentrarsi sui luoghi
più riconosciuti e amati. Il vantaggio
della città è anche quello di offrire una
visita piacevole quasi per tutto l’anno.
Anzi, i periodi più belli per visitarla sono quelli lontani dall’afflusso turistico
estivo e dei ponti. Un altro valore aggiunto è senza dubbio il paesaggio, la cui
bellezza è riconosciuta a livello internazionale. Ciò ci ha permesso di avere la
più alta concentrazione di agriturismi
d’Italia, uno ogni 1,3 kmq, perché il
prodotto locale si lega indissolubilmente
all’unicità del luogo da cui proviene. E
ovviamente, per chiudere il cerchio, da
ognuno di questi agriturismi si gode la
splendida vista delle torri della città.
Nella pagina a fianco, Torre Campatelli
svetta di fianco ad altre torri storiche
di San Gimignano; sopra, una vista
completa di Palazzo e Torre Campitelli
nel centro storico della città.
© Demetrio Cutrupi
Il nome e la grande riconoscibilità del
FAI giocheranno un ruolo fondamentale nel valorizzare e veicolare con maggior forza l’immagine della nostra città.
Peraltro, questo intervento avviene in
un preciso momento storico in cui la
nostra comunità è impegnata in altre
grandi operazioni di recupero del centro
storico. Da una parte siamo stati il primo caso in Italia di acquisizione a titolo
gratuito di un bene dal Demanio sulla
base della legge del federalismo demaniale. Si tratta dell’ex carcere ed ex convento di San Domenico, che trasformeremo in un grande polo culturale. L’altro intervento riguarda il complesso
dell’ex ospedale di Santa Fina che sarà
recuperato e manterrà le attività funzionali alla vita dei residenti.
Cosa faremo
Il restauro conservativo e la rifunzionalizzazione di Palazzo e Torre Campatelli
realizzato dal FAI permetterà di:
n assicurare la corretta conservazione del Palazzo, della Torre, degli arredi
e delle collezioni per tramandare alle future generazioni un’importante
testimonianza di storia urbana e di cultura dell’abitare;
n consentire l’apertura al pubblico del Palazzo, rispettando le volontà di Lydia
Campatelli, e restituire così alla collettività uno dei palazzi più prestigiosi di San
Gimignano;
n contribuire al miglioramento dell’offerta turistica della città con una
proposta culturale di qualità: l’unica casa-museo aperta al pubblico.
Sostieni Palazzo e Torre Campatelli
Aiutaci a proseguire i lavori di restauro di Palazzo e Torre Campatelli a San Gimignano, avviati grazie ad ARCUS e Friends of FAI.
Insieme possiamo ridare vita a questo splendido luogo, situato in uno dei borghi storici più importanti e più visitati d’Italia. Anche un
piccolo contributo può essere d’aiuto per iniziare i lavori. Utilizza subito i bollettino allegato a questo Notiziario e scopri come aiutarci.
educare e sensibilizzare
I
pag
12
S
Calendario Viaggi
e è vero, come diceva lo scrittore
e viaggiatore Bruce Chatwin, che
“il viaggio non soltanto allarga la
mente: le dà forma”, girare il mondo
alla scoperta di altre culture diventa una
scelta irrinunciabile soprattutto per i
giovani. Fedele a questo principio, il FAI
ha deciso di rendere proprio i giovani
protagonisti degli itinerari culturali
“FAI&GO”, ideati appositamente per gli
Iscritti FAI tra i 25 e i 40 anni alla ricerca
di viaggi con servizi più semplici e che
offrano anche momenti liberi.
La prima esperienza è stata un vero
successo:
guidato
dal
giovane
Stefano Caldirola, docente di Storia
Contemporanea dell’Asia all’Università
di Bergamo, dal 28 dicembre 2011 all’8
gennaio 2012 il gruppo composto da
21 giovani viaggiatori ha avuto modo
di immergersi nel fascino dell’India
classica. Al tour del “Triangolo
d’oro” (Delhi, Jaipur – la città rosa del
Rajasthan, e Agra, con l’inconfondibile
sagoma del Taj Mahal) sono seguite
alcune tappe meno scontate dell’India
centro settentrionale (la città fortificata
di Gwalior, Orcha, gioiello di architettura
medioevale e soprattutto Khajuraho con
i mirabili templi di cultura induista in cui
l’arte plastica si sposa con l’architettura
nagara) e la visita a Varanasi, l’antica
Benares, massimo centro spirituale
dell’India, un luogo di forte impatto
che risveglia emozioni profonde e offre
un’immagine totale ed indelebile del
sentire hindu.
Un’occasione unica per avere, in dodici
giorni, la più ampia visione possibile della
complessa e diversificata realtà indiana,
compresa l’India contemporanea che
tanto interessa e incuriosisce, e per
conoscere persone con interessi comuni.
“L’importanza di viaggi come questo –
spiega il professor Caldirola – è sia la scoperta di una realtà culturale molto lontana
da quella italiana sia la possibilità di creare
un gruppo affiatato fra persone per tanti
aspetti eterogenee, sia dal punto di vista
della provenienza geografica, perché arrivavano da tutta Italia, sia per i percorsi
di vita personali. L’armonia che abbiamo
creato, anche grazie alla regia del FAI, ha
reso davvero speciale questa esperienza,
permettendoci di superare le difficoltà che
un viaggio come questo comporta”.
foto © Francesca Perrone
Viaggi FAI&GO,
la prima volta dei giovani
Sono già in programmazione nuovi
itinerari verso altre destinazioni. Tra
questi il viaggio in Cina in agosto 2012,
condotto da Silvia Pozzi, docente di
Lingua e Letteratura Cinese all’Università
di Milano Bicocca.
Scopri tutti i viaggi “FAI&GO”
su www.fondoambiente.it
Uzbekistan
6-14/05
con Marco di Branco
Per informazioni e
prenotazioni:
consulenti turistici
associati
Nepal
1-10/04
con Marilia Albanese
Per informazioni e
prenotazioni:
lombard gate
Turchia
19-30/04
con Marco di Branco
Per informazioni e
prenotazioni:
lombard gate
Berlino: biografia
di una metropoli
5-8/04
(Pasqua)
con Valerio Terraroli
Per informazioni e
prenotazioni:
Acentro Turismo
Giordania: in viaggio
verso Petra
21-30/04
con Gian Antonio Golin
Per informazioni e
prenotazioni:
consulenti turistici
associati
Cina: dalle epoche dinastiche
alla società moderna
11-23/05
con Giovanna Aleandri
Per informazioni e
prenotazioni:
lombard gate
Lisbona e dintorni
5-10/04 (Pasqua)
con Alessandro Viscogliosi
Per informazioni e
prenotazioni:
Acentro Turismo
Brescia
3-6/05
con Valerio Terraroli
Per informazioni e
prenotazioni:
Acentro Turismo
Creta
13-20/05
con Benedetta Bessi
Per informazioni e
prenotazioni:
Acentro Turismo
Sopra, foto di gruppo davanti
al complesso templare di Khajuraho
Il fascino dei Balcani
tra Mitteleuropa, Oriente
e Mediterraneo
26/05-03/06
con Marco Maule
Per informazioni e
prenotazioni:
lombard gate
Istanbul: la gloria di
Bisanzio
31/05-5/06 con Alessandro
Viscogliosi
Per informazioni e
prenotazioni:
Acentro Turismo
Indonesia
3-17/06 con Nicoletta Celli
Per informazioni e
prenotazioni: consulenti
turistici associati
pag
13
I educare e sensibilizzare
C’era una volta un mondo senza rifiuti
R come
© Nadia Chiesa
Richiedi gratuitamente il kit didattico
al FAI, Settore Scuola Educazione
Fax 02 48193631 - [email protected]
www.faiscuola.it
Mongolia
4-19/08
con Bat-Uchral Ganzorigt
Per informazioni e
prenotazioni:
lombard gate
Informazioni
e prenotazioni:
Paesi Bassi 23-30/06
con Alessandro Viscogliosi
Per informazioni e
prenotazioni:
Acentro Turismo
Cina FAI&GO
Aperitivo a Shanghai
o a Pechino?
5-19/08 con Silvia Pozzi
Per informazioni e
prenotazioni:
lombard gate
tel. 02 66707461,
fax 02 66707273,
[email protected]
Scozia: l’armonia di una
natura suggestiva diventa
amore per l’arte
23-30/06
con Raffaella Ausenda
Per informazioni e
prenotazioni:
Acentro Turismo
Per il calendario
completo dei viaggi
consultare
www.fondoambiente.it/viaggi
oppure richiederlo a:
tel. 02.467615262/216,
fax 02.48193631,
[email protected]
Sardegna del nord
e Corsica
12-18/06
con Gian Antonio Golin
Per informazioni e
prenotazioni:
Acentro Turismo
www.fondoambiente.it/viaggi
Acentro Turismo
Consulenti Turistici
Associati
tel. 0331 938549
(9.30-13.00),
fax 0331 938550,
[email protected]
Lombard Gate
tel. 02 33105633,
fax 02 33105634,
[email protected]
“Art Attack” – perché richiede manualità,
concentrazione e, ovviamente, fantasia.
Tutti i personaggi sono stati realizzati con
materiali di rifiuto che fanno parte della
quotidianità dei bambini. Per esempio
Bruco-riduco è costruito con calze a righe
e bottiglie di plastica schiacciate, Ricercolente con una lente d’ingrandimento,
Rifletto-libretto con libri e lattine”.
Proprio la fantasia è l’ingrediente base di
questo progetto, che si pone l’obiettivo
di comunicare ai più piccoli una visione
diversa della realtà, in grado di sviluppare
la loro capacità di raggiungere una
consapevolezza più profonda del mondo
che li circonda. “Il progetto – conferma
Nadia Chiesa - non si riduce chiaramente
alla sua funzione di gioco ma consente
ai piccoli alunni di ‘vedere oltre’, di
compiere quel passo in più che conduce
a un arricchimento interiore. I valori del
rispetto ambientale e del riciclo, vissuto
come gioco, sono così più facilmente
assimilabili e restano impressi nella loro
memoria e nei loro cuori”.
Richiedi il kit didattico su
www.faiscuola.it
A fianco, la locandina del progetto
R come Ricerco, Rifletto, Riduco,
Riciclo e… guarda come mi diverto!
Itinerari musicali
questa premessa il FAI, in collaborazione
con il Ministero dell’Ambiente e della
Tutela del Territorio e del Mare, ha
lanciato il progetto “R come Ricerco,
Rifletto, Riduco, Riciclo e… guarda
come mi diverto!” dedicato alla scuola
dell’infanzia. Grazie a un
kit didattico che contiene
una favola-gioco e schede
PROGETTO
di laboratorio, i più piccoli
DI EDUCAZIONE AMBIENTALE
PER LA SCUOLA DELL’INFANZIA
sono sensibilizzati al rispetto
della natura e all’importanza
di riciclare i rifiuti e quindi
di adottare stili di vita
sostenibili che favoriscano
un atteggiamento di “cura”
nei confronti delle cose e
dei luoghi. Protagonisti
della favola sono i divertenti
personaggi che l’artista
Ricerco Rifletto Riduco Riciclo e...
Nadia Chiesa ha realizzato
guarda come mi diverto!
per l’occasione utilizzando
Speciale kit didattico comprendente una favola-gioco e schede di laboratorio
per sensibilizzare i piccoli al rispetto dell’ambiente
materiali di riciclo: Riflettolibretto,
Ricerco-lente,
Bruco-riduco,
Cucchiriciclo.
“Costruire oggetti e giochi
rappresenta per i bambini
una sfida continua – spiega
Nadia Chiesa, che nella sua
carriera di artista a 360 gradi
ha collaborato anche con la
trasmissione targata Disney
“Chi semina buon grano, ha poi buon pane”
recita il proverbio. Una saggezza popolare
che ben si applica anche ai valori legati
alla sostenibilità e al rispetto ambientale,
che devono diventare il “pane quotidiano”
di tutti noi fin dall’infanzia. Partendo da
Bari 21-25/4
Lorin Maazel dirige Il barbiere
di Siviglia di Rossini nel
restaurato Teatro Petruzzelli
Atene 27/04-1/05
Due concerti dei Wiener
Philharmoniker con Antonio
Pappano e Christian
Thielemann sul podio
Lubiana e Trieste
20-24/06
Sir Simon Rattle sul podio dei
Berliner Philharmoniker
Informazioni
e prenotazioni:
www.fondoambiente.it/viaggi
Il Sipario Musicale:
tel. 02 5834941,
fax 02 58349430,
[email protected]
I
pag
14
FAI TV, accendi la tua
passione per l’arte
Al via la FAI Golf
Cup 2012
Brevi
educare e sensibilizzare
Non una competizione ma un
impegno comune a sostegno
di un Bene FAI, patrimonio
di tutti. Riparte la nuova edizione della FAI Golf Cup che
grazie a Gant, sponsor per il
quinto anno consecutivo, ai
Circoli e al prezioso supporto
dei volontari delle Delegazioni
FAI contribuirà quest’anno a
sostenere il progetto di restauro di Torre Campatelli a
San Gimignano (SI). Per maggiori informazioni sulle gare: www.fondoambiente.it
Un turismo di qualità
per Villa dei Vescovi
Un aiuto concreto per la cura e la manutenzione di Villa dei Vescovi a Luvigliano di
Torreglia (PD). È ciò che garantisce al FAI
Boscolo Tours S.p.a. Unip., società veneta
che propone viaggi guidati verso le mete
più suggestive dell’Italia e del mondo. Spinta dal desiderio di contribuire attivamente
alla tutela del patrimonio culturale italiano,
con particolare attenzione al territorio di
appartenenza, l’azienda darà visibilità alla
Fondazione attraverso i propri canali di
comunicazione rivolti ai clienti e agenti di
viaggio, organizzando anche eventi nei Beni
della Fondazione.
Il paesaggio come opera d’arte
T
utti conoscono il detto “il
bello della diretta”. Non tutti
probabilmente sanno che il primo
evento trasmesso in diretta nella storia
della televisione fu la Conferenza di
pace di San Francisco del 4 settembre
1951, da cui scaturì la firma del
Trattato di Pace con il Giappone. Nel
nostro Paese la diretta televisiva arrivò
tre anni dopo con la trasmissione
del Carnevale di Viareggio. Da allora
di acqua ne è passata sotto i ponti,
fiumi di innovazioni tecnologiche
che, soprattutto grazie all’avvento di
Internet, hanno forgiato una nuova
dimensione della diretta che ha fatto
propri i concetti di condivisione,
mobilità e interattività.
Da sempre molto attento alle
dinamiche del mondo Web, il FAI
ha deciso di unire questi concetti con
quello dell’educazione al bello, che
rappresenta uno dei punti fondamentali
della sua mission. Da questo
innovativo connubio è nato FAI TV,
il nuovo portale interamente dedicato
alla fruizione in streaming dei corsi
di storia dell’arte della Fondazione.
Un nuovo modo di rapportarsi all’arte
stessa, che abbraccia le nuove esigenze
dei giovani, e non solo, all’insegna del
principio di “ovunque e in qualunque
momento”.
Sul sito www.fondoambiente.tv
infatti gli utenti possono acquistare
singole lezioni, o interi pacchetti
a prezzi scontati, guardandole
direttamente online sia in diretta
sia successivamente in modalità
on demand. Quest’anno le dirette
sono interamente dedicate al corso
“Maestri d’Italia. Sperimentazioni e
ritorni all’ordine nella modernità. Lo
sviluppo di un linguaggio figurativo
nazionale” che prosegue le lezioni
dedicate l’anno scorso ai grandi
maestri che hanno contribuito con le
loro opere a creare uno “stile italiano”,
partendo dal tardo Cinquecento per
concludersi con il Novecento.
Scopri il programma
delle lezioni su
www.fondoambiente.tv
Prosegue al Palazzo Reale di Milano fino
al 20 maggio 2012 “Tiziano e il paesaggio
moderno”, la mostra dedicata all’evoluzione del concetto di paesaggio nelle opere
di Tiziano e dei maggiori protagonisti della
pittura veneta del Cinquecento che elaborarono una nuova idea di ambiente naturale.
Molto forte il legame tra la mostra e Villa
dei Vescovi che conserva uno straordinario
ciclo pittorico di Lambert Sustris, allievo
di Tiziano, che dialoga virtualmente con il
paesaggio circostante. A distanza di cinque
secoli, la Villa mantiene miracolosamente
inalterato il suo ideale di vita originario che
assegna alla natura un valore morale in grado di educare lo spirito e ispirare la mente.
Mostra Artigianato e Palazzo,
promozione per Iscritti FAI
Rivalutare ai giorni nostri la figura
dell’artigiano, riconsiderando il suo lavoro
come alta espressione di qualità e tecnica.
Questo l’obiettivo di “Artigianato e Palazzo
– botteghe artigiane e loro committenze”,
la mostra mercato organizzata da Giorgiana
Corsini e Neri Torrigiani che avrà luogo
dall’11 al 13 maggio 2012 nello splendido
Giardino Corsini di Firenze. Giunto alla XVIII
edizione, l’evento coinvolge oltre 80 maestri
artigiani italiani ed esteri. Quest’anno
promozione speciale dedicata agli Iscritti
FAI: il prezzo del biglietto d’ingresso pari a
6 euro al posto di 8 euro.
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15
I vigilare e intervenire
Suolo contri tutti
D
are valore al
suolo. Più che
una considerazione,
quella che emerge dal
Dossier sul Consumo
di suolo 2012 “Terra
rubata - Viaggio nell’Italia che scompare” di
FAI e WWF presentato
recentemente a Villa Necchi Campiglio
a Milano, è un grido di allarme. Negli
ultimi decenni questo fenomeno ha fatto
registrare nel nostro Paese un incremento senza precedenti che ha sottratto
oltre 3 milioni di ettari di territorio
tra il 1990 e il 2005, un terzo dei quali
agricolo.
Risorsa
sostanzialmente
non
rinnovabile, il suolo ricopre un ruolo
fondamentale nella vita degli esseri
viventi svolgendo funzioni protettive,
produttive ed ecologiche. Abbiamo
chiesto a Bernardino Romano,
professore di Pianificazione Territoriale
presso l’Università degli Studi
dell’Aquila nonché uno dei curatori del
Dossier, di spiegarci cause, modalità
e possibili soluzioni a questo tragico
fenomeno.
Quali sono le principali cause del
consumo di suolo in Italia?
Una delle più importanti è senza
dubbio la forte crescita urbana che,
dagli anni ’60 in poi, ha portato alla
graduale espulsione delle residenze
dai centri storici alle periferie, con
conseguente crescita esponenziale del
trasporto privato. A ciò va associato
l’aumento delle attività produttive.
Altrettanto decisiva è stata la carenza
di pianificazioni urbane chiare: molti
territori italiani oggi possono ritenersi
“senza urbanistica” pur in presenza di
strumenti di pianificazione vigenti. In
più, le normative degli ultimi anni hanno
prodotto dispositivi di aggiramento
della pianificazione con procedimenti
profondamente
diseducativi
che
hanno incoraggiato i comportamenti
più “furbi” e aggressivi. Il risultato è
un’enorme polverizzazione che deriva
dalla sommatoria delle attività degli oltre
8.100 Comuni italiani, spesso guidate
da ragioni autoreferenziali e in regime
di conflittualità con le municipalità
confinanti.
Peraltro la normativa in materia urbanistica è ferma a una legge del 1942…
Dopo la legge 1150/42 i tentativi di
riformulare una norma essenziale per il
Paese sono stati moltissimi ma nessuno
di essi ha avuto esito. Lo Stato centrale
di fatto ha abdicato alle Regioni senza
produrre mai un progetto organico e
riformatore in grado di accogliere le
nuove istanze provenienti dagli ambienti
nazionali e internazionali.
il consumo di suolo. Quali sono i punti
principali?
La vera partita va giocata sul versante
della comunicazione: occorre portare
all’attenzione delle comunità residenti
i valori connessi alla risorsa suolo e
far emergere la miopia di un effimero
vantaggio economico individuale legato
alla trasformazione edilizia. Bisogna
spiegare la valenza del suolo naturale per
sostenere filiere alimentari corte, una
migliore qualità dell’aria e del clima, un
paesaggio aperto al pubblico. Solo così
si riuscirà a creare una consapevolezza
che risulta irrinunciabile per condividere
e sostenere politiche di contenimento
del consumo di suolo. Dal punto di
vista degli interventi, invece, sarà
fondamentale introdurre nelle procedure
di governo del territorio nuove tipologie
di destinazione come la reversibilità e la
temporaneità degli usi.
Leggi l’intervista completa
e scarica il dossier su
www.fondoambiente.it
Nel Dossier congiunto, FAI e WWF
propongono una strategia per arginare
Sopra, un esempio di estensione urbana
lineare costiera: la costa adriatica.
Un consumo senza precedenti
n 8.500 ettari di territorio urbanizzato ogni anno dal 1991 al 2001
n 3 milioni di ettari di territorio perso tra il 1990 e il 2005
n 200.000 km di rete viaria in tutto il Paese
n 100 i Comuni italiani urbanizzati oltre il 50% della propria estensione
Fonte: ISTAT e Agenzia Ambientale Europea
Donazioni
I
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Donazione Enrico, da un piccolo paese
una grande generosità
G
Sostienici
arantire la conservazione della villa e
permettere a tutti di godere della preziosa collezione delle opere d’arte in essa contenuta. Con queste finalità l’architetto Piero
Enrico, in accordo con la moglie Franca Ferrero, ha deciso di donare al FAI, in memoria
dello zio Domenico Flecchia da cui l’aveva
ricevuta in eredità, la villa di famiglia situata
nel piccolo paese di Magnano, in provincia di
Biella, circondata da uno splendido giardino
di oltre 15mila mq e da un bosco di 1.500
mq. Architetto di grande esperienza, Piero
Enrico ha lavorato prima per il Comune di
Torino e poi ha completato la sua carriera
proprio nello studio di Domenico Flecchia.
La donazione, che comprende un’importante collezione di quadri dell’Ottocento
piemontese e una di pregiati tappeti antichi, oltre che di mobili, è accompagnata
da una generosissima dote in denaro che
servirà per conservare la villa e permettere
l’apertura al pubblico.
Della collezione fanno parte opere di artisti
come Antonio Fontanesi, Matteo Olivero,
Lorenzo Delleani, Cesare Maggi, Andrea Tavernier, Italo Mus e Francesco Menzio. E
così, un altro piccolo grande tassello del
patrimonio italiano entra a far parte del
mosaico della bellezza che il FAI, da oltre 35
anni, tutela e condivide con tutti gli italiani.
Oltre all’iscrizione al FAI sono molti i modi per sostenerci:
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Andrea Tavernier,
Scampagnata culturale
(1910-1912), olio su tela.
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di utilità sociale, delle associazioni di promozione sociale
e delle associazioni e fondazioni riconosciute...”
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Registrazione del Tribunale di Milano del 9.8.1980 n. 314
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Immagine in copertina: famiglie in visita a Villa Della Porta Bozzolo a Casalzuigno (VA) foto © F. Pagano
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