Newsletter dell’Assessorato alle Attività Socio Assistenziali e alla Famiglia della Provincia di Brescia Editoriale La Provincia Solidale, con questo numero, vuole dare spazio e voce ad alcune delle associazioni che hanno collaborato durante l’intero anno con l’assessorato da me guidato. Lavorare con le associazioni non sempre è facile ma sicuramente è arricchente. Il territorio bresciano vanta esperienze associative di alto livello e l’associazionismo rappresenta un fiore all’occhiello della realtà bresciana. Parlare di associazioni nel sociale vuol dire ragionare in ottiche di sussidiarietà e di sinergia non solo in una prospettiva economica e di sostegno. Quest’anno, non tralasciando le associazione che storicamente collaborano con noi, abbiamo allacciato nuovi contatti con realtà che lavorano nel campo della tossicodipendenza e dell’alcolismo, abbiamo spaziato nell’ambito degli infortuni sul lavoro per tornare poi sempre al tema centrale della famiglia e del sostegno alle famiglie. Esperienze preziose, come dicevo, che hanno portato il servizio a crescere e a progettare nuovi interventi. Lo sviluppo di queste collaborazioni ha contribuito a rendere più flessibile il ruolo della Provincia di Brescia in ambito sociale, senza dimenticare il coordinamento e la formazione, ci siamo ritrovati in Piazza a vivere con la gente e per la gente. Continua a pag.3 12-2008 A.C.A.T. BRESCIA Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento Il Club è un’associazione privata che si riunisce una volta alla settimana secondo la metodologia del prof. Hudolin. Il Club è una porta aperta per le famiglie in difficoltà a causa dei problemi alcolcorrelati e complessi, dove le famiglie si incontrano per smettere di bere e, soprattutto, per iniziare a consolidare il cambiamento del proprio stile di vita verso la sobrietà. Le famiglie e i servitori insegnanti dei Club sono a disposizione della comunità bresciana per aiutare tutti coloro per i quali l’alcol è diventato (o sta diventando) un problema, per fare una scelta critica e consapevole nei confronti del consumo alcolico. Il servitore insegnante deve aver seguito un percorso di formazione tramite la “Settimana di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai problemi alcolcorrelati e complessi”, metodo Hudolin, e partecipa costantemente alla riunione mensile e aggiornamenti annuali. L’Acat Brescia vuole informare circa i problemi alcolcorrelati e complessi in modo da cogliere il rapporto tra salute e ambiente per tutto ciò che attiene ad ogni aspetto bio-psico-sociale; favorire la protezione e la promozione della salute nella Comunità affrontando anche la multidimensionalità della sofferenza e del disagio (problemi alcolcorrelati e sofferenza psichica, problemi alcolcorrelati e uso di altre sostanze). Nel capoluogo e nella provincia sono attivi 15 Club; ogni Club è costituito in media da 7-8 famiglie. Il servizio è rivolto a tutta la comunità e, in particolare, alle famiglie. Gli obiettivi sono quelli di sensibilizzare e mettere in discussione convinzioni e comportamenti nei confronti del bere e dei problemi alcolcorrelati e complessi. Il Club è molto interessato a costruire rapporti di collaborazione con tutti quanti si occupano di problemi alcolcorrelati, a partire dagli operatori dei servizi pubblici e, in particolare, con i medici di famiglia per poter ottenere a Brescia l’apertura di un Centro Alcologico Territoriale Funzionale Bresciano. E’ importante sottolineare le collaborazioni in essere: è stato attivato un protocollo d’intesa con l’A.S.L. per fini conoscitivi delle attività dei Club; vi è una collaborazione con la Provincia di Brescia anche per quanto riguarda la presenza ai Grandi Concerti; importanti collaborazioni col Comune di Brescia, con il Comune di Montichiari e con vari Comuni della provincia, con l’IRCCS Centro S.Giovanni di Dio, Fatebenefratelli S. Orsola e con le Circoscrizioni per incontri con la comunità sui problemi alcolcorrelati e complessi L’Acat Brescia è stata costituita l’11 luglio 1990 da Francesco Gaspari, Sergio Massarotto e da Enzo Peli con sede in via Cipro, 61 a Brescia dove era attivo il Club Primavera, che è stato il primo Club bresciano aperto dall’operatore Gabrieli. Poi ha cambiato nome in “Speranza” con l’operatore Svanini e da allora è iniziata l’attività di sensibilizzazione delle famiglie nella nostra città coordinata dal servitore insegnante Fausto Cappa (1947-2008) che ha permesso l’apertura degli attuali 15 Club. Via S. Faustino, 38 - 25122 Brescia tel. 0303756270 - 3333599623 fax 0303750116 e-mail: [email protected] SOMMARIO Servizio Attività Socio Assistenziali e Famiglia Via Fontane, 29/31 - 25133 BRESCIA Tel. 030 3748946 - Fax 030 3748958 e-mail: [email protected] [email protected] www.provincia.brescia.it/servizi-sociali Gruppo Narcotici Anonimi 02 Il Club degli Alcolisti Associazione Ben Leva 03 in Trattamento 06 Il Calabrone 08 CEPIM Centro Bresciano Down 04 Associazione Alcolisti Anonimi 05 Bimbo Chiama Bimbo Onlus 01 10 Newsletter dell’Assessorato alle Attività Socio Assistenziali e alla Famiglia della Provincia di Brescia UN AIUTO PER SCONFIGGERE LA DIPENDENZA DALLA DROGA INSIEME AL GRUPPO NARCOTICI ANONIMI Può esistere un progetto per l'affrancamento dalla tossicodipendenza (qualsiasi dipendenza) che non prevede isolamenti più o meno lunghi e terapie complesse, basato sulla libera adesione delle persone alle prese col problema, che non comporta alcuna valutazione "morale" e che soprattutto funziona e non costa un centesimo alla collettività? La risposta è sì e il progetto in questione è quello che i membri di "Narcotici anonimi" concretizzano col loro programma di recupero in 116 diversi Paesi del mondo; anche in Italia e anche nel Bresciano. Stiamo parlando di una strana associazione, o meglio di una "fratellanza", che nonostante nasca da un presupposto di potenziale inaffidabilità essendo formata esclusivamente da tossicodipendenti, fornisce una risposta estremamente efficiente a chi non cerca un guaritore ma qualcuno che semplicemente capisca una condizione di disperazione e impotenza. La formula è semplice: nessuno può comprendere un tossicomane meglio di un altro tossicomane, e se il fatto di trovarsi di fronte a una sorta di specchio non consente più di raccontarsi e raccontare menzogne sulla propria presunta esclusività (perchè semplicemente si viene subito smascherati), questo riflettersi nell'altro permette anche di comprendere che non si è da soli a soffrire e che il riscatto e la gioia che ne derivano sono a portata di mano. Naturalmente, l'intuizione dell'efficacia della formula dell'auto aiuto non è arrivata per caso e i fondatori di Narcotici Anonimi hanno potuto contare su un sentiero già tracciato, sul solco scavato dagli Alcolisti Anonimi, i "fratelli maggiori" di cui condividono il programma di recupero spirituale basato su 12 "passi" e su altrettante "tradizioni". L'avventura è partita all'inizio degli anni Cinquanta negli Stati Uniti, nello specifico in California nell'area di Los Angeles e ha conosciuto uno sviluppo lento, con la nascita graduale di gruppi negli Usa e successivamente in Australia. La svolta è arrivata nel 1983, con la pubblicazione del testo base dell'organizzazione, quel "libretto bianco" che innanzitutto definiva NA come una "fratellanza senza fini di lucro; un'associazione di uomini e donne per i quali le droghe erano divenute il problema principale. Dipendenti in recupero che si incontrano regolarmente per rimanere puliti". Da quel momento in poi questa realtà ha iniziato a diffondersi in tutto il mondo e se sempre negli Stati Uniti, nelle grandi città esiste la possibilità di partecipare a riunioni di recupero nell'arco delle intere 24 ore, a Brescia, più modestamente, si organizzano incontri tutti i giorni della settimana; domenica compresa. E poi ci sono i gruppi provinciali: operano a Darfo Boario Terme, a Orzinuovi e da poche settimane ha iniziato a funzionare anche quello di Desenzano. In Italia NA ha preso corpo nel 1980 con il primo gruppo di Roma e, dopo l'esordio nella capitale, il secondo nucleo in ordine di tempo (ha da poco festeggiato i vent'anni di vita) ha preso vita proprio a Brescia: ancora oggi è particolarmente numeroso e rappresenta, oggi come allora, un punto di riferimento importante per tutte le altre realtà della penisola che nel frattempo sono diventate 45 che, nel complesso, organizzano 80 riunioni settimanali. Quando negli anni Ottanta, all'interno di oratori o in locali di proprietà comunale o gestiti da altre realtà hanno iniziato a funzionare le "stanze" (i membri di NA chiamano così i loro spazi di condivisione), l'eroina era un flagello causa di innumerevoli drammi; un problema enorme che col sovrapporsi dell'Aids ha moltiplicato i suoi effetti, ritardandoli e colpendo a distanza non pochi dipendenti che erano riusciti a smettere. Oggi è la cocaina a farla da padrona, affiancata dalle droghe sintetiche; ma l'efficacia del programma di Narcotici Anonimi è rimasta immutata. Come funziona? A un nuovo venuto che arriva nelle stanze vengono subito dette poche ma essenziali cose: che è il benvenuto; che nessuno lo giudicherà mai per quello che ha fatto perché la tossicodipendenza è una malattia e chi ne è colpito non provoca danni di ogni genere perché è un depravato, ma semplicemente perché da malato, è assolu-tamente impotente di fronte alla sua condizione. Le prime istruzioni? Bisogna cercare con tutte le forze di restare sobri, cercando con l'aiuto degli altri di non usare sostanze 24 ore alla volta; e se un giorno è troppo lungo, si resiste un'ora, un minuto per volta. Uno sforzo che diventa più sostenibile se si ricorre ai numeri di telefono o alla compagnia di chi ce l'ha già fatta e, soprattutto, partecipando al maggior numero possibile di riunioni. Poi, una volta interiorizzata la consapevolezza 02 dell'impotenza di fronte a tutte le sostanze stupefacenti, alcol compreso, il programma di NA suggerisce di intraprendere un percorso spirituale, non necessariamente religioso e soprattutto assolutamente personale: un altro passo che porta gradualmente a compiere tutti gli altri, in un percorso di autoriforma che ha lo scopo di "fare la pace" con se stessi e col contesto sociale in cui si è inseriti. E tutto ciò è offerto a titolo gratuito: non ci sono quote di iscrizione a NA e neppure colloqui di ammissione; si arriva a una riunione e, come dice la formula di benvenuto, si diventa membri quando si decide di essere tali. Non si paga per essere parte di NA e nessuno paga per NA: la fratellanza non accetta alcun genere di contributo pubblico e privato, non è affiliata a nessuna organizzazione, corrente religiosa o partito ed è assolutamente autonoma: i fondi necessari per l'affitto degli spazi e per gli altri bisogni derivano solo dalle piccole donazioni liberali di ogni membro alla fine di ogni riunione. E genitori, mogli, mariti ed eventuali figli di un dipendente? Restano da soli nel loro dolore? No: ogni gruppo è normalmente affiancato da un altro sodalizio che raccoglie appunto i familiari interessati e che si riunisce separatamente fornendo un supporto essenziale a persone che hanno subito e subiscono i danni dell'abuso di stupefacenti senza neppure... conoscerne gli “effetti piacevoli”. Questo è più o meno tutto, ma a questo punto bisogna fornire le indicazioni sui quattro nuclei di Narcotici Anonimi del bresciano. Innanzitutto c'è quello cittadino, che si incontra sette giorni su sette (dal lunedì al venerdì dalle 21 in poi; sabato e domenica alle 18) in uno dei locali della "Casa delle associazioni" di via Cimabue 16, a San Polo. Per contattarlo bisogna comporre il 3382346954. Poi c'è quello di Darfo Boario Terme, che ha sede in Corso Italia 2 e si riunisce il venerdì alle 21 (339-4317447). Il gruppo di Orzinuovi opera in via Obici 2/b il mercoledì sera, sempre dalle 21 in poi, mentre l'ultimo nato, quello di Desenzano, funziona il mercoledì dalle 21 nel Centro diurno per anziani di Rivoltella, in via Circonvallazione e si contatta componendo il numero 339-3628478. 12-2008 ASSOCIAZIONE BEN LEVA L’Associazione no-profit Ben Leva (www.benleva.it) nasce nel 1997 da un progetto di più persone che per scelta decidono di formalizzare il lavoro sociale fino a quel momento svolto. Il nome dell’Associazione deriva dal giovane infortunato Andrea Ben Leva che è stato designato quale Presidente, e che viene designato come testimonial della prevenzione dall’INAIL e dall’INCA. L’Associazione si occupa di giovani infortunati sul lavoro, del loro recupero cognitivo, del loro rientro nel mondo del lavoro, della loro formazione. Tutti i soci si prodigano per diffondere la cultura della prevenzione. Nascono diversi progetti e campagne di sensibilizzazione con la pubblicazione di libri e guide, che mirano alla diffusione della prevenzione, e allo sviluppo di servizi gratuiti per i diversamente abili. Siamo arrivati al dunque! Anche quest’anno come gli ultimi 10 anni, dall’avvio dell’Associazione Ben Leva, ci troviamo a tirare le somme, di tutte le campagne ed i progetti svolti, valutando quelli futuri. Primo fra tutti il progetto con le scuole e la Provincia di Brescia, dove attraverso un seminario mirato e strumenti didattici particolari, i ragazzi interagiscono fra loro e apprendono la prima regola per prevenire gli infortuni sul lavoro: la percezione dei rischi. Per quanto ai risultati ottenuti, è d’obbligo un ringraziamento a tutti coloro che si sono prodigati per il raggiungimento e per l’organizzazione, ovviamente vanno ricercati nei rappresentanti e nello Staff della Provincia di Brescia, perché sono riusciti a dare vita ad eventi unici per la loro particolarità, che le generazioni future ricorderanno. Il secondo progetto che si consoliderà nel 2009 riguarda il coinvolgimento dell’INAIL con l’organizzazione di sedute di terapia di gruppo libera per il recupero cognitivo post traumatico. Questo per aiutare coloro che superato l’iter ospedaliero rientrano in famiglia e al lavoro, ancora Editoriale inconsapevoli del loro nuovo stato di normalità, senza la minima idea dei loro nuovi limiti, sia fisici, sia psicologici. Il terzo progetto che raggiungerà il massimo sviluppo nel 2009, ed è partito il 15 ottobre 2008, vede il coinvolgimento di tutti i professionisti che hanno collaborato con la nostra struttura, quindi avvocati, psicologi, medici, chirurghi, e altre figure professionali, uniti in un grande progetto di consulenza gratuita. Il nome del progetto è GobalEye Global Consulting for Business and Life, che prevede una consulenza gratuita convenzionata nei rami: legale, assicurativo, medico, traumatologico, psicologico, formativo, investigativo, marketing, immobiliare, mutui, prestiti, leasing, condominiale, fiscale e altro. La forza del progetto sta nel fatto che oggi la consulenza è un costo oneroso che grava su tutti, in questo caso le spese della consulenza le paghiamo noi, con il merito dei professionisti affiliati che garantiscono professionalità, puntualità, efficacia ed efficienza. Per tutti coloro che necessitassero di ulteriori informazioni sul nostro sito web, o sul sito www.gobaleye.net si trovano gli orari, le sedi, e tutte le informazioni per prenotare una consulenza gratuita, senza impegno, con la certezza di tornare a casa con le idee più chiare. Il quarto progetto nasce dallo spirito di solidarietà, dalla voglia di costruire insieme, dal preciso bisogno degli italiani di ritrovare un senso di appartenenza, di dignità, la collaborazione continuativa con la neo-nata Associazione no-profit Famiglie d’Italia (www.famiglieditalia.it). Trova ampio margine in questa collaborazione l’identificazione della famiglia, vista come un valore raggiungibile e imprescindibile. Trovano ampio riscontro da parte dei nostri associati ed affiliati le citazioni di costituzione dell’Associazione Famiglie d’Italia, che descrivono il perché, sancito dal Presidente Umberto Napolitano e dal Segretario Nazionale Andrea Ben Leva: Famiglie d’Italia unite nell’italianità, ma integrate nell’Europa e nel resto del mondo; orgogliose dell’ appartenenza cristiana, ma rispettose della religiosità altrui; aperte al confronto e all’aggregazione multietnica costruttiva; pronte alla creazione di servizi di utilità reciproca e di mutuo soccorso; presenti, critiche, trasversali nella partecipazione alle attività e alle politiche dello Stato. Un modo nuovo di considerare la Famiglia, l’individuo che la compone e il gruppo di famiglie in relazione con lo Stato. Forse saremo un gruppo di sognatori, ma vista la crescente adesione spontanea da parte di grandi menti italiane, che vogliono solo mettersi a disposizione del prossimo, dei nostri figli, del futuro dei nostri figli, donando solo la cultura e l’esperienza che hanno vissuto nella loro carriera, non resta che augurare a tutti di portare un nuovo coro di voci nuove che rappresentino l’Italia nel mondo, nelle nostre scuole, nel mondo del lavoro, nelle aule del Governo, ma anche nei piccoli Comuni, con un solo ed inequivocabile sogno: un mondo a misura d’uomo. […] Abbiamo bisogno di un coro, soli… si muore. Cit. U. Napolitano ASSOCIAZIONE BEN LEVA Via F.lli Kennedy, 66/C 25086 Rezzato BS www.benleva.it - [email protected] tel./fax. 030-8372911 mar. e giov. 17.00 – 20.00 Segue da pag. 1 La presenza all’evento “Radio Vera in tour” ha permesso alle associazioni di conoscersi tra di loro, di scambiarsi punti di vista e di creare attimi di confronto e di “ascolto”. Non sempre è facile anche per le associazioni “ascoltare” l’altro, vedere nell’altro un valido sostegno alla stessa causa. Dal “Radio Vera in tour” siamo passati al “No Alcol No Droga: grandi concerti” la presenza ai grandi concerti che si terranno nella nostra città veicolerà una serie di informazioni rispetto all’uso/abuso di sostanze stupefacenti e alcoliche. Informare e far conoscere sono le parole chiave di questa campagna e di questo ultimo sforzo. Accanto a questo tipo di interventi non ci siamo dimenticati delle famiglie che devono affrontare tutti i giorni situazioni particolari. L’handicap, la solitudine, le difficoltà del vivere quotidiano sono sostenute con un lavoro di dedizione e attenzione da parte di alcune delle realtà bresciane che in questo numero danno voce ai loro pensieri e alle loro azioni. Lascio spazio quindi a loro, ringraziandole per aver accettato e voluto condividere una parte del loro cammino con noi. L’assessore - Riccardo Minini 03 La Provincia CEPIM CENTRO BRESCIANO DOWN UNA REALTÀ VIVA NEL MONDO BRESCIANO Il Centro Bresciano Down è un’associazione di volontariato ONLUS, senza fini di lucro, nata nel 1992 per opera di un gruppo di genitori bresciani che fino a quella data vagava, in Italia ed all’estero, alla ricerca di qualsiasi indicazione sul come aiutare i propri figli portatori della Sindrome di Down. La molla che spingeva questi genitori era l'assoluto bisogno di non rassegnarsi a subire passivamente la dura realtà capitata, quasi sempre imprevedibilmente, proprio nel momento che dovrebbe essere uno dei più felici nella vita di una coppia: la nascita di un figlio. Questa non rassegnazione diede vita alla "filosofia" che da sempre ha caratterizzato la nostra Associazione e così una decina di genitori si fece promotore della nascita di questo organismo. La peculiarità che ci ha sempre contraddistinto è stata la convinzione che noi genitori potevamo e dovevamo diventare protagonisti della crescita dei nostri figli, anche con l'aiuto di risorse già presenti sul territorio. Con questo spirito, nel settembre del 1993, l'Associazione ha aperto a Brescia il Centro che opera attivamente nei confronti delle famiglie con persone affette da trisomia 21. Nell'anno successivo ci siamo iscritti al Registro Regionale di Volontariato e siamo entrati a far parte delle associazioni che lavorano stabilmente nella Regione Lombardia. Attualmente la nostra Associazione ha in carico mediamente circa 120 ragazzi, questo significa che fin dai primi giorni di vita ognuno di loro è seguito da un’equipe di operatori specializzati: neuropsichiatra infantile, fisiatra, psicologo, fisioterapista, logopedista, psicomotricista, psicopedagogista e musicoterapista. Il nostro scopo è quello di sopperire con volontà e determinazione ai problemi che la natura ha dato ai nostri figli. Per aiutarci, lavorano presso il Centro 22 persone fra dipendenti, professionisti e collaboratori. Oltre ai famigliari, vi sono molti volontari che sostengono le diverse attività che durante l’anno portiamo avanti. Un momento fondamentale per le famiglie che si avvicinano al nostro centro è la prima accoglienza. Un gruppo di operatori, in prevalenza nostre mamme, si è preparato nel corso degli anni e si tiene aggiornato per accogliere, con dolcezza, sicurezza e comprensione i genitori che per la prima volta ci contattano. Spesso gli incontri si svolgono nella sede del Centro ma ci sono casi in cui sono i nostri volontari che vanno a trovare queste famiglie. L’aiuto dei nostri psicologi ci sostiene nelle varie situazioni, alcune anche difficili che si presentano, ma l’amore di una mamma spesso fa la differenza. Chi ci conosce tramite queste persone raramente rifiuta di capire l’importanza di aiutare il proprio figlio iniziando un cammino con noi o con altre realtà. Le informazioni che diamo sono sia mediche e burocratiche che fiscali, senza dimenticarci di segnalare la figura fondamentale del neuropsichiatra di zona dell’ASL che i genitori di bambini Down devono imparare a conoscere prima possibile. In base all’età del bambino si indirizzano i genitori ad un percorso specifico che, abitualmente, inizia con un colloquio con il nostro neuropsichiatra infantile; di seguito, studiato il caso, vengono eventualmente proposte o terapie o la partecipazione ad uno dei progetti che svolgiamo nel corso dell’anno. Concludendo, la nostra associazione continua il suo percorso d’idee e di progetti; l’attività consiste nel dare un servizio e si misura nell’immediato con la soddisfazione delle famiglie che ci frequentano, ma in prospettiva con la qualità di vita che la persona Down potrà raggiungere. In questi quindici anni, ci siamo prefissati di non vedere quello che i nostri ragazzi non sanno fare, ma gioire per quello che possono darci, imparando così a vivere nella diversità la normalità di ogni persona. In questo mondo che ci vuole tutti omologati, il nostro essere unici ci aiuta a rimanere noi stessi di fronte alla vita, con le sue difficoltà e le sue gioie. PER QUESTO ANNO I PRINCIPALI PROGETTI SONO TRE: “PROGETTO PROVE DI VOLO” Rivolto a ragazzi ed adolescenti, che ogni settimana si incontrano seguendo un percorso ideato per sviluppare ed implementare sia le proprie abilità personali, partendo da una conoscenza di sé, dalla consapevolezza delle proprie capacità e da una maggior fiducia e stima in se stessi sia lo sviluppo delle abilità sociali, la relazione con le persone, la comunicazione, l’uso del denaro, l’organizzazione degli spostamenti, la gestione delle emozioni proprie e con gli altri. Il tutto seguito dai nostri educatori, psicologi e da volontari. “QUANDO PETER PAN CRESCE” Rivolto agli adolescenti e alle loro famiglie, propone con incontri ed attività mirate di parlare e vivere argomenti legati alla sessualità e alla consapevolezza di quello che siamo. Gestito e coordinato da un gruppo di psicologi, si prefigge lo scopo di fare emergere i dubbi e i problemi dei nostri ragazzi che vivono la vita di un qualsiasi adolescente ma spesso con meno mezzi per affrontarla con successo. “VIVERE ALLA GRANDE” Che vede coinvolti gruppi di ragazzi che, a cadenza mensile, utilizzano l’appartamento per fare un weekend sperimentando davvero la vita da soli, senza papà e mamma. Si organizzano le serate, decidono cosa preparare da mangiare, dove andare a trascorrere qualche ora in compagnia... tutte attività che a casa in un modo o nell’altro sono filtrate dai genitori. In queste giornate, invece, con la supervisione dei nostri educatori, si esprimono in assoluta autonomia discutendo trovando insieme le soluzioni migliori. 04 12-2008 ALCOLISTI ANONIMI TUTTI IN GIOCO DAL 1994 CONTRO LA DIPENDENZA DALL’ALCOL Alcolisti Anonimi è nata nel 1935 negli Stati Uniti ed è presente in tutti gli stati del mondo. In Italia il primo gruppo è stato aperto nel 1972, in Lombardia nel 1976 e a Brescia nel 1980. Attualmente a Brescia e Provincia operano 25 gruppi con un totale di 53 riunioni settimanali che si tengono normalmente dalle ore 20.30 alle ore 22.30. Alcolisti Anonimi è un’associazione di uomini e donne che mettono in comune la loro esperienza, forza e speranza per risolvere il loro problema comune e aiutare altri a recuperarsi dall’alcolismo. Alcolisti Anonimi è un’associazione di autoaiuto: l’alcolista, che ha smesso di bere, mantiene e consolida la propria sobrietà utilizzando la sua capacità di aiutare un altro alcolista che ancora beve e uscire dalla dipendenza dall’alcol. Il Gruppo è l’entità tramite la quale si realizza il recupero: nelle riunioni in assoluta libertà vengono raccontate le proprie esperienze, condivisi i problemi personali e soprattutto, tramite il commento della nostra letteratura e le esperienze degli A.A., viene messo in pratica il nostro programma di recupero conosciuto in tutto il mondo come “Metodo dei Dodici Passi”. L’unico requisito per essere membri di Alcolisti Anonimi è desiderare di smettere di bere: ognuno può divenire membro dell’associazione nel momento in cui dichiara di volerlo. La partecipazione è totalmente gratuita e non esiste alcuna distinzione relativa alla razza, al sesso, al ceto sociale, alla fede religiosa, agli ideali politici. Uno dei punti fermi dell’associazione è l’anonimato; qualora lo si desideri è possibile non rivelare la propria identità, ma ci si deve comunque impegnare a non divulgare discorsi e storie personali uditi all’interno del gruppo. L’anonimato riveste peraltro un ben più profondo significato, facendo si che i nostri principi vengano sempre anteposti alle personalità dei singoli. A.A. è finanziariamente autonoma, non accetta sovvenzioni, né alcun tipo di contributo e non è affiliata ad alcuna setta, confessione, idea politica, organizzazione o istituzione. Non si impegna in alcuna causa. In particolare A.A. non assume posizioni proibizioniste né antiproibizioniste nei confronti dell’alcol. Gli alcolisti anonimi aiutano altri alcolisti che ancora non hanno trovato una via di uscita in moto totalmente gratuito. ESPERIENZE GRUPPI FAMILIARI Al-Anon Sono Alessandro e sono un alcolista, ho 33 anni, all’età di 22 anni ho cominciato a bere prima in mondo normale poi col passare degli anni è sempre più aumentato il bisogno, così aumentava la dose fino al degenerare della situazione. Negli ultimi due anni la mia vita è divenuta incontrollabile. L’alcol la controllava per me in maniera disastrosa. Nell’ultimo anno in maniera straziante ero divenuto alcol dipendente, bevevo tutti i giorni iniziando già al mattino, questo mi dava la forza per affrontare la giornata. Circa sette mesi fa ho sentito il bisogno di dare un taglio a tutto ciò, così con il consiglio di un amico sono entrato a far parte di alcolisti Anonimi, dove ho capito di essere malato e di aver bisogno di una mano. Qui seguendo un programma spirituale (non religioso) ventiquattro ore alla volta ho messo da parte l’alcol e con l’aiuto del gruppo sto imparando a controllare con responsabilità e fiducia in me stesso la vita di ogni giorno, riuscendo a gestire alti e bassi, accettandomi per quello che sono e senza il bisogno di affidarmi ad una bottiglia. Questa condita con un po’ di buona volontà e la ricetta per stare bene. Grazie Alcolisti Anonimi. Amici e parenti al loro fianco I gruppi familiari Al-Anon, che comprendono Alateen, sono un’Associazione di uomini, donne e ragazzi le cui vite sono state sconvolte dall’alcolismo compulsivo di un membro della famiglia o di un amico. Sia che l’alcolista abbia o non abbia trovato la sobrietà la famiglia e gli amici possono fare molto per aiutare se stessi e l’alcolista. Al-Anon è un’Associazione in cui si osserva l’anonimato, e non è affiliata ad alcuna setta, fede, partito politico, organizzazione o istituzione. Al-Anon ha uno solo scopo: aiutare le famiglie degli alcolisti. ESPERIENZE Sono passati diversi anni prima di prendere la decisione di andare al gruppo Al-Anon. Ero disperata, stanca delle sue promesse. Lo controllavo, mi vergognavo, avevo tanta paura e rabbia. L’amore con cui sono stata accolta è stato vero, sincero e toglie la solitudine. Il Gruppo è diventato la mia guida. Da soli non si risolve niente, devo accettare solo l’aiuto del Gruppo. Una Moglie Ciao, mi chiamo Luca e sono un alcolista, la mia storia di alcolista è molto simile a quella di molti altri, ho vissuto di sofferenza per troppi anni, la cosa che mi doleva di più era il fatto di non essere compreso: io ero quello più egocentrico, il più irrequieto, ma ero anche quello più sensibile, colui che sentiva le difficoltà della vita come dolori incurabili. Poi un giorno conobbi A.A., da quel giorno la mia vita cambiò ed è tuttora in fase di cambiamento. Da allora ho smesso di bere, ma la cosa più importante è che ho ricominciato a vivere, ho accettato i miei limiti, ora sono una persona, prima ero un groviglio di istinti e risentimenti soffocati dalla paura di vivere. Non ringrazierò mai abbastanza Alcolisti Anonimi, lì ho trovato delle persone stupende che mi hanno accettato per quello che sono senza giudicarmi. Ora non sono più la persona di prima, sono un alcolista in recupero e ne sono orgoglioso. Serene ventiquattro ore. Vivere l’alcolismo di mio padre ha distrutto i miei sogni di bambina e ha minato così profondamente i miei sentimenti e le mie sicurezze da farmi diventare un’adolescente ribelle, problematica e depressa. Il bere del mio genitore ha creato ogni sorta di problemi nella mia famiglia: ogni giorno era un caos in cui rabbia, disperazione, problemi economici e liti la facevano da padrone. Io non bevevo, ma nelle vene avevo tutte le conseguenze del bere smodato di mio padre. Incontrare Al-Anon ha significato farmi una trasfusione: togliere la disperazione per far entrare finalmente l’amore; far uscire la confusione e mettere dentro la pace, l’accettazione e l’equilibrio. Una Figlia Sono una mamma e frequento da poco il Gruppo. La rabbia era tanta, non capivo dove avevo sbagliato con mio figlio. Poi sono arrivata al Gruppo; vedere la serenità nelle altre persone mi dà la forza e il coraggio di andare avanti un giorno alla volta, per ritrovare anch’io la serenità. Una Mamma Per Informazioni riguardanti orari delle riunioni e per sapere quale gruppo è più vicino a voi: Per Informazioni riguardanti Al-Anon • RERENTE Provinciale Tel. Cell. 333 7662324 Tel. Cell. 334 7344880 www.al-anon.it 05 IL CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO I fatti parlano: Cambiare è possibile. Nel corso della vita può succedere che l’alcol diventi un elemento di sofferenza e disagio per noi, le nostre famiglie e la nostra comunità. Noi famiglie, membri del Club degli Alcolisti in Trattamento (CAT), abbiamo trovato nel club uno strumento che ci accompagna e facilita nel percorso del cambiamento di stile di vita. Il clima di amicizia e solidarietà che si riesce a sviluppare durante l’incontro di club, non solo facilita il nostro personale cambiamento, ma ci fa sentire parte viva e responsabile di ciò che succede nelle nostre comunità. Diamo con piacere la nostra testimonianza, perché il cambiamento di ciascuno possa essere una ricchezza per tutti. Le nostre parole: frammenti di testimonianze personali "Quale libertà? Non solo di scegliere tra alcol ed astinenza ma la libertà di condurre la propria vita" 06 - Qualche tempo fa vivevo una visione della vita estremamente razionale e materiale che non lasciava spazio all’importanza del mio benessere spirituale, ma ora ho spezzato l’incantesimo che mi appannava la vista e giorno per giorno nuove piacevoli sensazioni mi si presentano... Il Club è già partecipe a creare un effetto benefico che ne favorisce e semplifica il processo... Mi si presenta un futuro in cui io sono padrone di me stesso… (D. 25 anni- un mese di Club) - Ieri stavo rifacendo i letti. La finestra era aperta, e mio marito, giù stava zappando l’orto. Ad un tratto mi sono fermata quasi spaventata… mi sono accorta che stavo cantando. Da anni non mi capitava…(M. 69 anni – 3 anni di club) 12-2008 IL CLUB DEGLI ALCOLISTI IN TRATTAMENTO - Quando vengo al club mi si allarga il cuore, dapprima trattengo i singhiozzi e faccio una fatica estrema, però poi tutto il dolore mi si allarga dentro come un fiume in piena, che trabocca ed esce da me, mandandomi un grande calore. Al club le parole sono semplici ma vere, vengono dall’anima e accarezzano le anime degli altri. Ti arrivano dentro senza fronzoli, senza falsità. Non sono mai giochi di parole o cose dette tanto per dire o per mantenere viva la conversazione... Il linguaggio dell’amore conosce i miracoli, ed i miracoli non sono cose straordinarie, sono le piccole cose di ogni giorno... e non mi resta nient’altro da fare che ringraziare ed ancora con voi e attraverso di voi celebrare la vita... (G. 47 anni – due mesi di Club) - So che il mio gesto è stato brutto, anzi bruttissimo... ma il mio corpo e la mia mente non ce la facevano più. (R. 35 anni - 3 anni di Club) - La possibilità di vivere in maniera lucida, presente permettendo così alla mia anima di poter ascoltare, osservare e sentire, in uno stato di serenità e di pace. La prima questione è quella di ammettere di avere un problema. (M. 32 anni – 5 mesi di Club) Cos’è il CAT (Club degli Alcolisti in Trattamento) Il Club è un’associazione di famiglie con problemi legati all’uso di alcol. Ci si incontra una volta la settimana per iniziare e consolidare il cambiamento del proprio comportamento e naturalmente, per smettere di bere. Chi può rivolgersi al Club Possono rivolgersi al club tutti coloro che si sentono coinvolti in relazioni con problemi legati all’uso di alcol: famigliari, amici, vicini di casa, colleghi di lavoro. Alcol e problemi: chi riguarda? “Al lupo... al lupo!” gridiamo per le cose nuove che, giustamente, ci spaventano e allarmano, (la mucca pazza, l’influenza aviaria...). Anche le morti per le droghe illegali (600 l’anno) creano scalpore e paure. Ma delle 25 mila morti l’anno (in Italia) legate all’uso di alcol si sente parlare poco. Non lo vediamo. Muore una persona ogni 20 minuti... e non lo vediamo. Il 60% dei suicidi, l’80% dei casi di tutela minorile, il 10% del ricoveri ospedalieri sono alcolcorralati... e non lo vediamo. L’alcol è la prima causa di morte per i giovani. Ma come fare in modo che si sviluppino meno problemi legati al consumo di alcol? È dimostrato che c’è una forte correlazione fra il consumo di alcolici di tutta la popolazione e il numero di problemi legati al loro uso. Maggiore è il consumo di alcol totale in un paese e più sono presenti problemi ad esso legati. Se diminuisce il consumo complessivo di tutta la popolazione di alcolici, diminuiscono anche i problemi alcol correlati. Così avviene che “tutti siamo responsabili di tutti”. PER TROVARCI I CAT in Italia sono circa 2.300 di cui 70 in provincia di Brescia. INFO Presidente provinciale Pierangelo Bennati Tel. 347 8342236 Dott.ssa Daniela Corioni - (Servitore/Insegnante di Club) 07 IL CALABRONE SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS • MISSION Poniamo la persona e la sua dignità al centro del nostro agire. Lavoriamo ogni giorno per aiutare chi è in difficoltà a ricercare e riscoprire il valore ed il e le istituzioni del territorio locale (Ser.T, concentrando l’attenzione non tanto sulla paura e Amministrazioni locali, Istituti scolastici, privato sull’ansia del rischio, quanto sulla comprensione sociale, associazioni, parrocchie...) e nel saper del loro vissuto e della loro dimensione esperienziale; creare attività di supporto (anche grazie al lavoro e con il mondo adulto che vive e lavora con i giovani sinergico con l’Associazione Amici del Calabrone). (genitori, insegnanti, operatori, ecc...). “Prevenire”, per divenire cittadini attivi e senso della vita e a ricostruire la propria autonomia consapevoli. nella quotidianità. Accogliamo, ascoltiamo e rispettiamo la persona che attraversa un periodo Sviluppare progetti che attraverso attività di • VALORI formazione e di affiancamento e sostegno ai giovani di disagio, e ne riconosciamo e sosteniamo le - mirano a promuovere una consape-volezza rispetto potenzialità. Diamo voce agli emarginati Nonostante l’evoluzione dei processi culturali legati interrogandoci sul perchè esistono, per questo alle modalità di intervento, la Cooperativa ha sempre motivo promuoviamo e sosteniamo il benessere mantenuto i valori in cui crede e che caratterizzano tra i giovani, nel rispetto della centralità del singolo. il suo operato: Occuparci di persone, per noi significa affrontare Avere cura ed educare a prendersi cura di ogni giorno la questione della dignità e della qualità sé, promuovendo l’agio nell’ottica della conseguente del nostro vivere. possibilità di “star bene”. al modo di essere cittadini ed a sostenere i ragazzi nella scelta delle forme attraverso cui vivere attivamente all’interno della società. • SERVIZI Educare vuol dire “non lasciare solo”, e quindi essere attenti all’esigenza di compagnia che la Nel corso degli anni “Il Calabrone”, per meglio persona esprime nel suo processo di ricerca e di rispondere ai nuovi bisogni e alle nuove emergenze, evoluzione personale. si è strutturato in due diverse aree d’azione: l’area “Il Calabrone” è una Società Cooperativa Sociale Ascoltare, come metodo di lavoro che lascia comunità che comprende le attività che ruotano ONLUS di tipo A, presente nel territorio bresciano esprimere, non giudica, accoglie e aiuta a dare attorno alle due Comunità Residenziali terapeutico dagli inizi del 1982. Da allora un gruppo di persone senso a ciò che la persona sta vivendo. riabilitative per tossicodipendenti, e l’area sensibili ai problemi del disagio e dell’emarginazione “Imparare” a stare bene dentro la vita che si sta prevenzione dove si progettano e gestiscono giovanile, guidate da don Piero Verzeletti aiuta chi vivendo, attraverso la collaborazione e l’incontro interventi rivolti ad adolescenti e giovani, adulti e è in difficoltà e promuove il benessere tra i giovani. con l’altro ogni persona cerca il proprio personale genitori e realtà locali. Oltre che nella sua lunga storia, la ricchezza de “Il modo di vivere e di affrontare la realtà. Nella Cooperativa operano educatori, sociologi, Calabrone” risiede nella sua capacità di promuovere Dialogare con i giovani incontrati nei loro contesti formatori, psicologi, counselors, operatori e ed attivare relazioni e sinergie con gli enti vitali (la scuola, la strada, il tempo libero) volontari. • PRESENTAZIONE 08 12-2008 IL CALABRONE SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS • AREA COMUNITÀ • AREA PREVENZIONE Comunità residenziali terapeutico I nostri interventi si rivolgono sia ai giovani sia agli riabilitative per tossicodipendenti, iscritte al adulti. Accompagniamo le persone incontrate per Registro delle Strutture accreditate, istituito tratti di strada più o meno brevi nella costruzione presso la Direzione Generale Famiglia e Solidarietà di significati con cui leggere ed elaborare le proprie Sociale della Regione Lombardia, ospitano: esperienze. 20 persone presso la Comunità di Prima fase e 18 persone presso al Comunità di Seconda Fase. DIVERSE SONO LE STRATEGIE ADOTTATE: Tra le azioni terapeutico riabilitative vengono svolte anche attività ergoterapiche, presso il Accompagnare nell’informalità: attraverso Laboratorio di Nave. la presenza degli educatori in strada e nei luoghi di aggregazione spontanea. Accompagnare nella scuola: attraverso percorsi con le classi su specifiche tematiche. Accompagnare genitori e adulti: attraverso percorsi formativi e serate di sensibilizzazione. Accompagnare le realtà istituzionali: attraverso consulenze mirate. Il Centro d’ascolto; Il Centro studi e documentazione IL CALABRONE Villaggio Prealpino, Via Quinta n°'a1 6 - 25136 BRESCIA Tel. 030 2000035 - Fax 030 2010397 www.ilcalabrone.org - [email protected] “Secondo i più eminenti scienziati il calabrone non può volare perchè il peso del suo corpo è sproporzionato alla portata delle sue ali. Ma il calabrone non lo sa e vola!” 09 ASSOCIAZIONE BIMBO CHIAMA BIMBO ONLUS bambini. Durante l'anno vengono organizzate varie attività per i bambini e per le famiglie, ad opera dei volontari che animano il Centro. Con l’aiuto di esperti si propongono anche laboratori per i bambini. estate presso le famiglie bresciane; BABY SITTING EMERGENZA • borse di studio e adozioni a distanza vengono promosse per sostenere la carriera scolastica di bambini bisognosi e per venire incontro alle necessità di famiglie con figli piccoli. È un servizio rivolto ai figli (da 1 a 6 anni) di mamme sole senza una rete familiare o la possibilità di pagare una baby-sitter, durante le vacanze estive e i periodi di chiusura della scuola dell'infanzia e dell'asilo nido. Oltre che del contributo dei volontari, il Baby Sitting Emergenza si avvale dell'esperienza di educatrici professionali. "Bimbo chiama Bimbo" Nasce nel 1998 come gruppo di famiglie legate alle attività dell'oratorio della parrocchia di S. Gaudenzio a Mompiano. Dal 2004 diventa ufficialmente una Associazione Onlus, alla quale attualmente aderiscono oltre 200 persone. L'Associazione persegue finalità di solidarietà nel settore socio-educativo, con particolare attenzione ai minori in condizione di disagio. Scopo delle attività è operare nel campo dell'infanzia promuovendo iniziative, sostenendo progetti e collaborazioni per la valorizzazione della persona umana, delle famiglie con bambini e del loro benessere. Numerose le attività e i servizi a cui l’associazione provvede, in dialogo costante con il territorio della Circoscrizione Nord e in collaborazione con realtà istituzionali (Comune e Provincia di Brescia, Caritas...) e associative bresciane. Il CENTRO ZERO-TRE Rivolto alle famiglie e alle persone con bambini nella fascia di età da 0 a 3 anni, è un luogo di incontro, di crescita e di gioco, per condividere l'esperienza educativa fra genitori e con i • durante l'anno vengono organizzati alcuni viaggi in Croazia per visitare le famiglie e portare aiuti; LA PORTA ACCANTO Coinvolge alcuni volontari, riuniti periodicamente in equipe, che accompagnano con l'ascolto, la vicinanza e la condivisione i casi di famiglie disagiate, con sostegni di diverso tipo. PROGETTO CROAZIA L'amicizia, il sostegno, l'attenzione per i bambini più bisognosi e per le loro famiglie, ma anche per il loro maestro Tihomir e per tutti gli amici della cittadina croata di Krizevci fanno ormai parte del DNA di "Bimbo chiama Bimbo", fina dalla sua costituzione. Oggi: MAGAZZINO ALIMENTARE • una trentina di bambini croati (che vengono da famiglie con problemi) sono ospitati ogni SOSTEGNO ALLO STUDIO La collaborazione di un gruppo affiatato di giovani volontari permette di fornire 100 spese mensili a famiglie bisognose. Il Magazzino viene incontro a situazioni di assoluta emergenza, segnalate dai Servizi Sociali, dalla Parrocchia o da privati. Si rivolge a bambini e ragazzi della scuola PER INFORMAZIONI Associazione “Bimbo chiama Bimbo” Onlus, via Fontane 29 - Brescia (Mompiano), Tel. 030 2000408 - 030 2093006 www.bimbochiamabimbo.it 10 12-2008 ASSOCIAZIONE BIMBO CHIAMA BIMBO ONLUS elementare e media. È totalmente gratuito per la disponibilità di insegnanti/volontari ed è richiesto che siano gli/le insegnanti scolastici ad indirizzare famiglie e studenti bisognosi. Inoltre, i responsabili del servizio mantengono un contatto periodico di verifica con la scuola. settimanalmente per realizzare, con creatività e secondo le singole esigenze, BOMBONIERE e confezioni per le ricorrenze più belle (matrimoni, battesimi, prima comunione...), il cui ricavato è a favore delle attività dell’associazione. La recente costituzione di un GRUPPO GUARDAROBA GIOVANI all’interno dell’associazione, oltre Distribuisce alle famiglie in difficoltà abiti, scarpe, lenzuola...usati e in buono stato, oltre a trovare passeggini, biberon e quant'altro sia necessario per la presenza di un bambino piccolo. Un gruppo di giovani mamme si incontra che a “reclutare” numerosi volontari impegnati in prima persona nelle attività, permette di avviare fra i ragazzi un importante lavoro di sensibilizzazione educativa sui temi della solidarietà e dell’accoglienza. 11 Durante lo scorso mese di giugno 2008, dopo impegnativi lavori di sistemazione che hanno coinvolto anche gli associati, è stata inaugurata la nuova sede di Bimbo chiama Bimbo, sempre a Mompiano. Vi trovano spazio quasi tutti i servizi promossi, in ambienti ristrutturati, accoglienti, che rispondono alle necessità di bambini e famiglie. L’ampia superficie verde adiacente alla sede permette inoltre di disporre di un’area ideale per iniziative ricreative e aggregative, a favore di tutta la comunità. LA PROVINCIA SOLIDALE ALLA RADIO La provincia Solidale è anche un programma radiofonico, che puoi ascoltare ogni giovedì mattina alle ore 9.30 su Radio Vera. La rubrica propone interviste, raccoglie commenti e segnala consigli sui vari progetti proposti dall’assessorato. Ascolta La Provincia Solidale su Radio Vera Brescia 93.3 • Lago d’Iseo 94.7 • Valle Camonica 98.9 • Valle Trompia 107 12