Newsletter dell’Assessorato alle Attività Socio Assistenziali e alla Famiglia della Provincia di Brescia
Editoriale
La Provincia Solidale, con questo numero, vuole
dare spazio e voce ad alcune delle associazioni
che hanno collaborato durante l’intero anno
con l’assessorato da me guidato.
Lavorare con le associazioni non sempre è facile
ma sicuramente è arricchente. Il territorio
bresciano vanta esperienze associative di alto
livello e l’associazionismo rappresenta un
fiore all’occhiello della realtà bresciana.
Parlare di associazioni nel sociale vuol dire
ragionare in ottiche di sussidiarietà e di sinergia
non solo in una prospettiva economica e di
sostegno.
Quest’anno, non tralasciando le associazione
che storicamente collaborano con noi, abbiamo
allacciato nuovi contatti con realtà che lavorano
nel campo della tossicodipendenza e
dell’alcolismo, abbiamo spaziato nell’ambito
degli infortuni sul lavoro per tornare poi sempre
al tema centrale della famiglia e del sostegno
alle famiglie.
Esperienze preziose, come dicevo, che hanno
portato il servizio a crescere e a progettare
nuovi interventi. Lo sviluppo di queste
collaborazioni ha contribuito a rendere più
flessibile il ruolo della Provincia di Brescia in
ambito sociale, senza dimenticare il
coordinamento e la formazione, ci siamo ritrovati
in Piazza a vivere con la gente e per la gente.
Continua a pag.3
12-2008
A.C.A.T. BRESCIA
Associazione dei Club degli Alcolisti in Trattamento
Il Club è un’associazione privata che si riunisce una
volta alla settimana secondo la metodologia del prof.
Hudolin. Il Club è una porta aperta per le famiglie in
difficoltà a causa dei problemi alcolcorrelati e complessi,
dove le famiglie si incontrano per smettere di bere e,
soprattutto, per iniziare a consolidare il cambiamento
del proprio stile di vita verso la sobrietà. Le famiglie e i
servitori insegnanti dei Club sono a disposizione della
comunità bresciana per aiutare tutti coloro per i quali
l’alcol è diventato (o sta diventando) un problema, per
fare una scelta critica e consapevole nei confronti del
consumo alcolico. Il servitore insegnante deve aver
seguito un percorso di formazione tramite la “Settimana
di sensibilizzazione all’approccio ecologico-sociale ai
problemi alcolcorrelati e complessi”, metodo Hudolin,
e partecipa costantemente alla riunione mensile e
aggiornamenti annuali. L’Acat Brescia vuole informare
circa i problemi alcolcorrelati e complessi in modo da
cogliere il rapporto tra salute e ambiente per tutto ciò
che attiene ad ogni aspetto bio-psico-sociale; favorire
la protezione e la promozione della salute nella Comunità
affrontando anche la multidimensionalità della sofferenza
e del disagio (problemi alcolcorrelati e sofferenza psichica,
problemi alcolcorrelati e uso di altre sostanze).
Nel capoluogo e nella provincia sono attivi 15 Club; ogni
Club è costituito in media da 7-8 famiglie. Il servizio è
rivolto a tutta la comunità e, in particolare, alle famiglie.
Gli obiettivi sono quelli di sensibilizzare e mettere in
discussione convinzioni e comportamenti nei confronti
del bere e dei problemi alcolcorrelati e complessi. Il Club
è molto interessato a costruire rapporti di collaborazione
con tutti quanti si occupano di problemi alcolcorrelati,
a partire dagli operatori dei servizi pubblici e, in particolare,
con i medici di famiglia per poter ottenere a Brescia
l’apertura di un Centro Alcologico Territoriale Funzionale
Bresciano.
E’ importante sottolineare le collaborazioni in essere: è
stato attivato un protocollo d’intesa con l’A.S.L. per fini
conoscitivi delle attività dei Club; vi è una collaborazione
con la Provincia di Brescia anche per quanto riguarda
la presenza ai Grandi Concerti; importanti collaborazioni
col Comune di Brescia, con il Comune di Montichiari e
con vari Comuni della provincia, con l’IRCCS Centro
S.Giovanni di Dio, Fatebenefratelli S. Orsola e con le
Circoscrizioni per incontri con la comunità sui problemi
alcolcorrelati e complessi
L’Acat Brescia è stata costituita l’11 luglio 1990 da
Francesco Gaspari, Sergio Massarotto e da Enzo Peli
con sede in via Cipro, 61 a Brescia dove era attivo il
Club Primavera, che è stato il primo Club bresciano
aperto dall’operatore Gabrieli. Poi ha cambiato nome in
“Speranza” con l’operatore Svanini e da allora è iniziata
l’attività di sensibilizzazione delle famiglie nella nostra
città coordinata dal servitore insegnante Fausto Cappa
(1947-2008) che ha permesso l’apertura degli attuali
15 Club.
Via S. Faustino, 38 - 25122 Brescia
tel. 0303756270 - 3333599623
fax 0303750116
e-mail: [email protected]
SOMMARIO
Servizio Attività
Socio Assistenziali e Famiglia
Via Fontane, 29/31 - 25133 BRESCIA
Tel. 030 3748946 - Fax 030 3748958
e-mail: [email protected]
[email protected]
www.provincia.brescia.it/servizi-sociali
Gruppo Narcotici Anonimi
02
Il Club degli Alcolisti
Associazione Ben Leva
03
in Trattamento
06
Il Calabrone
08
CEPIM
Centro Bresciano Down
04
Associazione
Alcolisti Anonimi
05
Bimbo Chiama Bimbo Onlus
01
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Newsletter dell’Assessorato alle Attività Socio Assistenziali e alla Famiglia della Provincia di Brescia
UN AIUTO PER SCONFIGGERE LA DIPENDENZA
DALLA DROGA INSIEME AL
GRUPPO NARCOTICI ANONIMI
Può esistere un progetto per l'affrancamento dalla
tossicodipendenza (qualsiasi dipendenza) che non
prevede isolamenti più o meno lunghi e terapie
complesse, basato sulla libera adesione delle
persone alle prese col problema, che non comporta
alcuna valutazione "morale" e che soprattutto
funziona e non costa un centesimo alla collettività?
La risposta è sì e il progetto in questione è quello
che i membri di "Narcotici anonimi" concretizzano
col loro programma di recupero in 116 diversi
Paesi del mondo; anche in Italia e anche nel
Bresciano.
Stiamo parlando di una strana associazione, o
meglio di una "fratellanza", che nonostante nasca
da un presupposto di potenziale inaffidabilità
essendo formata esclusivamente da tossicodipendenti, fornisce una risposta estremamente
efficiente a chi non cerca un guaritore ma qualcuno
che semplicemente capisca una condizione di
disperazione e impotenza. La formula è semplice:
nessuno può comprendere un tossicomane meglio
di un altro tossicomane, e se il fatto di trovarsi di
fronte a una sorta di specchio non consente più
di raccontarsi e raccontare menzogne sulla propria
presunta esclusività (perchè semplicemente si
viene subito smascherati), questo riflettersi nell'altro
permette anche di comprendere che non si è da
soli a soffrire e che il riscatto e la gioia che ne
derivano sono a portata di mano.
Naturalmente, l'intuizione dell'efficacia della formula
dell'auto aiuto non è arrivata per caso e i fondatori
di Narcotici Anonimi hanno potuto contare su un
sentiero già tracciato, sul solco scavato dagli
Alcolisti Anonimi, i "fratelli maggiori" di cui
condividono il programma di recupero spirituale
basato su 12 "passi" e su altrettante "tradizioni".
L'avventura è partita all'inizio degli anni Cinquanta
negli Stati Uniti, nello specifico in California nell'area
di Los Angeles e ha conosciuto uno sviluppo lento,
con la nascita graduale di gruppi negli Usa e
successivamente in Australia. La svolta è arrivata
nel 1983, con la pubblicazione del testo base
dell'organizzazione, quel "libretto bianco" che
innanzitutto definiva NA come una "fratellanza
senza fini di lucro; un'associazione di uomini e
donne per i quali le droghe erano divenute il
problema principale. Dipendenti in recupero che
si incontrano regolarmente per rimanere puliti".
Da quel momento in poi questa realtà ha
iniziato a diffondersi in tutto il mondo e se sempre
negli Stati Uniti, nelle grandi città esiste la possibilità
di partecipare a riunioni di recupero nell'arco delle
intere 24 ore, a Brescia, più modestamente, si
organizzano incontri tutti i giorni della settimana;
domenica compresa. E poi ci sono i gruppi
provinciali: operano a Darfo Boario Terme, a
Orzinuovi e da poche settimane ha iniziato a
funzionare anche quello di Desenzano.
In Italia NA ha preso corpo nel 1980 con il primo
gruppo di Roma e, dopo l'esordio nella capitale,
il secondo nucleo in ordine di tempo (ha da poco
festeggiato i vent'anni di vita) ha preso vita proprio
a Brescia: ancora oggi è particolarmente numeroso
e rappresenta, oggi come allora, un punto di
riferimento importante per tutte le altre realtà della
penisola che nel frattempo sono diventate 45 che,
nel complesso, organizzano 80 riunioni settimanali.
Quando negli anni Ottanta, all'interno di oratori o
in locali di proprietà comunale o gestiti da altre
realtà hanno iniziato a funzionare le "stanze" (i
membri di NA chiamano così i loro spazi di
condivisione), l'eroina era un flagello causa di
innumerevoli drammi; un problema enorme che
col sovrapporsi dell'Aids ha moltiplicato i suoi
effetti, ritardandoli e colpendo a distanza non pochi
dipendenti che erano riusciti a smettere. Oggi è
la cocaina a farla da padrona, affiancata dalle
droghe sintetiche; ma l'efficacia del programma
di Narcotici Anonimi è rimasta immutata.
Come funziona? A un nuovo venuto che arriva
nelle stanze vengono subito dette poche ma
essenziali cose: che è il benvenuto; che nessuno
lo giudicherà mai per quello che ha fatto perché
la tossicodipendenza è una malattia e chi ne è
colpito non provoca danni di ogni genere perché
è un depravato, ma semplicemente perché da
malato, è assolu-tamente impotente di fronte alla
sua condizione.
Le prime istruzioni? Bisogna cercare con tutte
le forze di restare sobri, cercando con l'aiuto degli
altri di non usare sostanze 24 ore alla volta; e se
un giorno è troppo lungo, si resiste un'ora, un
minuto per volta. Uno sforzo che diventa più
sostenibile se si ricorre ai numeri di telefono o alla
compagnia di chi ce l'ha già fatta e, soprattutto,
partecipando al maggior numero possibile di
riunioni.
Poi, una volta interiorizzata la consapevolezza
02
dell'impotenza di fronte a tutte le sostanze
stupefacenti, alcol compreso, il programma di NA
suggerisce di intraprendere un percorso spirituale,
non necessariamente religioso e soprattutto
assolutamente personale: un altro passo che porta
gradualmente a compiere tutti gli altri, in un
percorso di autoriforma che ha lo scopo di "fare
la pace" con se stessi e col contesto sociale in
cui si è inseriti.
E tutto ciò è offerto a titolo gratuito: non ci sono
quote di iscrizione a NA e neppure colloqui di
ammissione; si arriva a una riunione e, come dice
la formula di benvenuto, si diventa membri quando
si decide di essere tali. Non si paga per essere
parte di NA e nessuno paga per NA: la fratellanza
non accetta alcun genere di contributo pubblico
e privato, non è affiliata a nessuna organizzazione,
corrente religiosa o partito ed è assolutamente
autonoma: i fondi necessari per l'affitto degli spazi
e per gli altri bisogni derivano solo dalle piccole
donazioni liberali di ogni membro alla fine di ogni
riunione. E genitori, mogli, mariti ed eventuali figli
di un dipendente? Restano da soli nel loro dolore?
No: ogni gruppo è normalmente affiancato da un
altro sodalizio che raccoglie appunto i familiari
interessati e che si riunisce separatamente
fornendo un supporto essenziale a persone che
hanno subito e subiscono i danni dell'abuso di
stupefacenti senza neppure... conoscerne gli
“effetti piacevoli”.
Questo è più o meno tutto, ma a questo punto
bisogna fornire le indicazioni sui quattro nuclei di
Narcotici Anonimi del bresciano.
Innanzitutto c'è quello cittadino, che si
incontra sette giorni su sette (dal lunedì al
venerdì dalle 21 in poi; sabato e domenica
alle 18) in uno dei locali della "Casa delle
associazioni" di via Cimabue 16, a San Polo.
Per contattarlo bisogna comporre il 3382346954. Poi c'è quello di Darfo Boario
Terme, che ha sede in Corso Italia 2 e si
riunisce il venerdì alle 21 (339-4317447). Il
gruppo di Orzinuovi opera in via Obici 2/b il
mercoledì sera, sempre dalle 21 in poi,
mentre l'ultimo nato, quello di Desenzano,
funziona il mercoledì dalle 21 nel Centro
diurno per anziani di Rivoltella, in via
Circonvallazione e si contatta componendo
il numero 339-3628478.
12-2008
ASSOCIAZIONE
BEN LEVA
L’Associazione no-profit Ben Leva (www.benleva.it)
nasce nel 1997 da un progetto di più persone che
per scelta decidono di formalizzare il lavoro sociale
fino a quel momento svolto. Il nome dell’Associazione deriva dal giovane infortunato Andrea Ben
Leva che è stato designato quale Presidente, e
che viene designato come testimonial della
prevenzione dall’INAIL e dall’INCA.
L’Associazione si occupa di giovani infortunati sul
lavoro, del loro recupero cognitivo, del loro rientro
nel mondo del lavoro, della loro formazione. Tutti
i soci si prodigano per diffondere la cultura della
prevenzione. Nascono diversi progetti e campagne
di sensibilizzazione con la pubblicazione di libri e
guide, che mirano alla diffusione della prevenzione,
e allo sviluppo di servizi gratuiti per i diversamente
abili.
Siamo arrivati al dunque! Anche quest’anno come
gli ultimi 10 anni, dall’avvio dell’Associazione Ben
Leva, ci troviamo a tirare le somme, di tutte le
campagne ed i progetti svolti, valutando quelli
futuri. Primo fra tutti il progetto con le scuole e la
Provincia di Brescia, dove attraverso un seminario
mirato e strumenti didattici particolari, i ragazzi
interagiscono fra loro e apprendono la prima regola
per prevenire gli infortuni sul lavoro: la percezione
dei rischi.
Per quanto ai risultati ottenuti, è d’obbligo un
ringraziamento a tutti coloro che si sono prodigati
per il raggiungimento e per l’organizzazione,
ovviamente vanno ricercati nei rappresentanti e
nello Staff della Provincia di Brescia, perché sono
riusciti a dare vita ad eventi unici per la loro
particolarità, che le generazioni future ricorderanno.
Il secondo progetto che si consoliderà nel 2009
riguarda il coinvolgimento dell’INAIL con
l’organizzazione di sedute di terapia di gruppo
libera per il recupero cognitivo post traumatico.
Questo per aiutare coloro che superato l’iter
ospedaliero rientrano in famiglia e al lavoro, ancora
Editoriale
inconsapevoli del loro nuovo stato di normalità,
senza la minima idea dei loro nuovi limiti, sia fisici,
sia psicologici.
Il terzo progetto che raggiungerà il massimo sviluppo
nel 2009, ed è partito il 15 ottobre 2008, vede il
coinvolgimento di tutti i professionisti che hanno
collaborato con la nostra struttura, quindi avvocati,
psicologi, medici, chirurghi, e altre figure
professionali, uniti in un grande progetto di
consulenza gratuita. Il nome del progetto è GobalEye
Global Consulting for Business and Life, che prevede
una consulenza gratuita convenzionata nei rami:
legale, assicurativo, medico, traumatologico,
psicologico, formativo, investigativo, marketing,
immobiliare, mutui, prestiti, leasing, condominiale,
fiscale e altro. La forza del progetto sta nel fatto
che oggi la consulenza è un costo oneroso che
grava su tutti, in questo caso le spese della
consulenza le paghiamo noi, con il merito dei
professionisti affiliati che garantiscono
professionalità, puntualità, efficacia ed efficienza.
Per tutti coloro che necessitassero di ulteriori
informazioni sul nostro sito web, o sul sito
www.gobaleye.net si trovano gli orari, le sedi, e
tutte le informazioni per prenotare una consulenza
gratuita, senza impegno, con la certezza di tornare
a casa con le idee più chiare.
Il quarto progetto nasce dallo spirito di solidarietà,
dalla voglia di costruire insieme, dal preciso bisogno
degli italiani di ritrovare un senso di appartenenza,
di dignità, la collaborazione continuativa con la
neo-nata Associazione no-profit Famiglie d’Italia
(www.famiglieditalia.it). Trova ampio margine in
questa collaborazione l’identificazione della famiglia,
vista come un valore raggiungibile e imprescindibile.
Trovano ampio riscontro da parte dei nostri associati
ed affiliati le citazioni di costituzione dell’Associazione
Famiglie d’Italia, che descrivono il perché, sancito
dal Presidente Umberto Napolitano e dal Segretario
Nazionale Andrea Ben Leva: Famiglie d’Italia unite
nell’italianità, ma integrate nell’Europa e nel resto
del mondo; orgogliose dell’ appartenenza cristiana,
ma rispettose della religiosità altrui; aperte al
confronto e all’aggregazione multietnica costruttiva;
pronte alla creazione di servizi di utilità reciproca
e di mutuo soccorso; presenti, critiche,
trasversali nella partecipazione alle attività e alle
politiche dello Stato.
Un modo nuovo di considerare la Famiglia, l’individuo
che la compone e il gruppo di famiglie in relazione
con lo Stato. Forse saremo un gruppo di sognatori,
ma vista la crescente adesione spontanea da parte
di grandi menti italiane, che vogliono solo mettersi
a disposizione del prossimo, dei nostri figli, del
futuro dei nostri figli, donando solo la cultura e
l’esperienza che hanno vissuto nella loro carriera,
non resta che augurare a tutti di portare un nuovo
coro di voci nuove che rappresentino l’Italia nel
mondo, nelle nostre scuole, nel mondo del lavoro,
nelle aule del Governo, ma anche nei piccoli Comuni,
con un solo ed inequivocabile sogno: un mondo a
misura d’uomo.
[…] Abbiamo bisogno di
un coro, soli… si muore.
Cit. U. Napolitano
ASSOCIAZIONE
BEN LEVA
Via F.lli Kennedy, 66/C
25086 Rezzato BS
www.benleva.it - [email protected]
tel./fax. 030-8372911
mar. e giov. 17.00 – 20.00
Segue da pag. 1
La presenza all’evento “Radio Vera in tour” ha permesso alle associazioni di conoscersi tra di loro, di scambiarsi punti di vista e di creare attimi di confronto e di “ascolto”.
Non sempre è facile anche per le associazioni “ascoltare” l’altro, vedere nell’altro un valido sostegno alla stessa causa.
Dal “Radio Vera in tour” siamo passati al “No Alcol No Droga: grandi concerti” la presenza ai grandi concerti che si terranno nella nostra città veicolerà una serie di informazioni
rispetto all’uso/abuso di sostanze stupefacenti e alcoliche. Informare e far conoscere sono le parole chiave di questa campagna e di questo ultimo sforzo.
Accanto a questo tipo di interventi non ci siamo dimenticati delle famiglie che devono affrontare tutti i giorni situazioni particolari. L’handicap, la solitudine, le difficoltà del vivere
quotidiano sono sostenute con un lavoro di dedizione e attenzione da parte di alcune delle realtà bresciane che in questo numero danno voce ai loro pensieri e alle loro azioni.
Lascio spazio quindi a loro, ringraziandole per aver accettato e voluto condividere una parte del loro cammino con noi.
L’assessore - Riccardo Minini
03
La Provincia
CEPIM
CENTRO BRESCIANO DOWN
UNA REALTÀ VIVA NEL MONDO BRESCIANO
Il Centro Bresciano Down è un’associazione di
volontariato ONLUS, senza fini di lucro, nata nel
1992 per opera di un gruppo di genitori bresciani
che fino a quella data vagava, in Italia ed all’estero,
alla ricerca di qualsiasi indicazione sul come
aiutare i propri figli portatori della Sindrome di
Down. La molla che spingeva questi genitori era
l'assoluto bisogno di non rassegnarsi a subire
passivamente la dura realtà capitata, quasi
sempre imprevedibilmente, proprio nel momento
che dovrebbe essere uno dei più felici nella vita
di una coppia: la nascita di un figlio. Questa non
rassegnazione diede vita alla "filosofia" che da
sempre ha caratterizzato la nostra Associazione
e così una decina di genitori si fece promotore
della nascita di questo organismo. La peculiarità
che ci ha sempre contraddistinto è stata la
convinzione che noi genitori potevamo e
dovevamo diventare protagonisti della crescita
dei nostri figli, anche con l'aiuto di risorse già
presenti sul territorio. Con questo spirito, nel
settembre del 1993, l'Associazione ha aperto a
Brescia il Centro che opera attivamente nei
confronti delle famiglie con persone affette da
trisomia 21. Nell'anno successivo ci siamo iscritti
al Registro Regionale di Volontariato e siamo
entrati a far parte delle associazioni che lavorano
stabilmente nella Regione Lombardia.
Attualmente la nostra Associazione ha in carico
mediamente circa 120 ragazzi, questo significa
che fin dai primi giorni di vita ognuno di loro è
seguito da un’equipe di operatori specializzati:
neuropsichiatra infantile, fisiatra, psicologo,
fisioterapista, logopedista, psicomotricista, psicopedagogista e musicoterapista. Il nostro scopo
è quello di sopperire con volontà e determinazione
ai problemi che la natura ha dato ai nostri figli.
Per aiutarci, lavorano presso il Centro 22 persone
fra dipendenti, professionisti e collaboratori. Oltre
ai famigliari, vi sono molti volontari che sostengono
le diverse attività che durante l’anno portiamo
avanti.
Un momento fondamentale per le famiglie che
si avvicinano al nostro centro è la prima
accoglienza. Un gruppo di operatori, in prevalenza
nostre mamme, si è preparato nel corso degli
anni e si tiene aggiornato per accogliere, con
dolcezza, sicurezza e comprensione i genitori
che per la prima volta ci contattano. Spesso gli
incontri si svolgono nella sede del Centro ma ci
sono casi in cui sono i nostri volontari che vanno
a trovare queste famiglie. L’aiuto dei nostri
psicologi ci sostiene nelle varie situazioni, alcune
anche difficili che si presentano, ma l’amore di
una mamma spesso fa la differenza. Chi ci
conosce tramite queste persone raramente rifiuta
di capire l’importanza di aiutare il proprio figlio
iniziando un cammino con noi o con altre realtà.
Le informazioni che diamo sono sia mediche e
burocratiche che fiscali, senza dimenticarci di
segnalare la figura fondamentale del
neuropsichiatra di zona dell’ASL che i genitori
di bambini Down devono imparare a conoscere
prima possibile. In base all’età del bambino si
indirizzano i genitori ad un percorso specifico
che, abitualmente, inizia con un colloquio con il
nostro neuropsichiatra infantile; di seguito,
studiato il caso, vengono eventualmente proposte
o terapie o la partecipazione ad uno dei progetti
che svolgiamo nel corso dell’anno.
Concludendo, la nostra associazione continua il
suo percorso d’idee e di progetti; l’attività consiste
nel dare un servizio e si misura nell’immediato
con la soddisfazione delle famiglie che ci
frequentano, ma in prospettiva con la qualità di
vita che la persona Down potrà raggiungere. In
questi quindici anni, ci siamo prefissati di non
vedere quello che i nostri ragazzi non sanno fare,
ma gioire per quello che possono darci, imparando
così a vivere nella diversità la normalità di ogni
persona. In questo mondo che ci vuole tutti
omologati, il nostro essere unici ci aiuta a rimanere
noi stessi di fronte alla vita, con le sue
difficoltà e le sue gioie.
PER QUESTO ANNO I PRINCIPALI PROGETTI SONO TRE:
“PROGETTO PROVE DI VOLO” Rivolto a ragazzi ed adolescenti, che ogni settimana si incontrano seguendo un percorso ideato per sviluppare ed implementare
sia le proprie abilità personali, partendo da una conoscenza di sé, dalla consapevolezza delle proprie capacità e da una maggior fiducia e stima in se stessi
sia lo sviluppo delle abilità sociali, la relazione con le persone, la comunicazione, l’uso del denaro, l’organizzazione degli spostamenti, la gestione delle emozioni
proprie e con gli altri. Il tutto seguito dai nostri educatori, psicologi e da volontari.
“QUANDO PETER PAN CRESCE” Rivolto agli adolescenti e alle loro famiglie, propone con incontri ed attività mirate di parlare e vivere argomenti legati
alla sessualità e alla consapevolezza di quello che siamo. Gestito e coordinato da un gruppo di psicologi, si prefigge lo scopo di fare emergere i dubbi e i
problemi dei nostri ragazzi che vivono la vita di un qualsiasi adolescente ma spesso con meno mezzi per affrontarla con successo.
“VIVERE ALLA GRANDE” Che vede coinvolti gruppi di ragazzi che, a cadenza mensile, utilizzano l’appartamento per fare un weekend sperimentando davvero
la vita da soli, senza papà e mamma. Si organizzano le serate, decidono cosa preparare da mangiare, dove andare a trascorrere qualche ora in compagnia...
tutte attività che a casa in un modo o nell’altro sono filtrate dai genitori. In queste giornate, invece, con la supervisione dei nostri educatori, si esprimono in
assoluta autonomia discutendo trovando insieme le soluzioni migliori.
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12-2008
ALCOLISTI ANONIMI
TUTTI IN GIOCO
DAL 1994 CONTRO LA DIPENDENZA DALL’ALCOL
Alcolisti Anonimi è nata nel 1935 negli Stati Uniti
ed è presente in tutti gli stati del mondo. In Italia
il primo gruppo è stato aperto nel 1972, in
Lombardia nel 1976 e a Brescia nel 1980.
Attualmente a Brescia e Provincia operano 25
gruppi con un totale di 53 riunioni settimanali
che si tengono normalmente dalle ore 20.30 alle
ore 22.30.
Alcolisti Anonimi è un’associazione di uomini e
donne che mettono in comune la loro esperienza,
forza e speranza per risolvere il loro problema
comune e aiutare altri a recuperarsi dall’alcolismo.
Alcolisti Anonimi è un’associazione di autoaiuto:
l’alcolista, che ha smesso di bere, mantiene e
consolida la propria sobrietà utilizzando la sua
capacità di aiutare un altro alcolista che ancora
beve e uscire dalla dipendenza dall’alcol.
Il Gruppo è l’entità tramite la quale si realizza il
recupero: nelle riunioni in assoluta libertà vengono
raccontate le proprie esperienze, condivisi i
problemi personali e soprattutto, tramite il
commento della nostra letteratura e le esperienze
degli A.A., viene messo in pratica il nostro
programma di recupero conosciuto in tutto il
mondo come “Metodo dei Dodici Passi”.
L’unico requisito per essere membri di Alcolisti
Anonimi è desiderare di smettere di bere: ognuno
può divenire membro dell’associazione nel
momento in cui dichiara di volerlo. La
partecipazione è totalmente gratuita e non esiste
alcuna distinzione relativa alla razza, al sesso, al
ceto sociale, alla fede religiosa, agli ideali politici.
Uno dei punti fermi dell’associazione è l’anonimato;
qualora lo si desideri è possibile non rivelare la
propria identità, ma ci si deve comunque
impegnare a non divulgare discorsi e storie
personali uditi all’interno del gruppo. L’anonimato
riveste peraltro un ben più profondo significato,
facendo si che i nostri principi vengano sempre
anteposti alle personalità dei singoli.
A.A. è finanziariamente autonoma, non accetta
sovvenzioni, né alcun tipo di contributo e non è
affiliata ad alcuna setta, confessione, idea politica,
organizzazione o istituzione. Non si impegna in
alcuna causa.
In particolare A.A. non assume posizioni
proibizioniste né antiproibizioniste nei confronti
dell’alcol.
Gli alcolisti anonimi aiutano altri alcolisti che
ancora non hanno trovato una via di uscita in
moto totalmente gratuito.
ESPERIENZE
GRUPPI FAMILIARI Al-Anon
Sono Alessandro e sono un alcolista, ho 33 anni, all’età di 22 anni ho cominciato a
bere prima in mondo normale poi col passare degli anni è sempre più aumentato il
bisogno, così aumentava la dose fino al degenerare della situazione.
Negli ultimi due anni la mia vita è divenuta incontrollabile. L’alcol la controllava per
me in maniera disastrosa.
Nell’ultimo anno in maniera straziante ero divenuto alcol dipendente, bevevo tutti i
giorni iniziando già al mattino, questo mi dava la forza per affrontare la giornata.
Circa sette mesi fa ho sentito il bisogno di dare un taglio a tutto ciò, così con il consiglio
di un amico sono entrato a far parte di alcolisti Anonimi, dove ho capito di essere
malato e di aver bisogno di una mano. Qui seguendo un programma spirituale (non
religioso) ventiquattro ore alla volta ho messo da parte l’alcol e con l’aiuto del gruppo
sto imparando a controllare con responsabilità e fiducia in me stesso la vita di ogni
giorno, riuscendo a gestire alti e bassi, accettandomi per quello che sono e senza il
bisogno di affidarmi ad una bottiglia.
Questa condita con un po’ di buona volontà e la ricetta per stare bene.
Grazie Alcolisti Anonimi.
Amici e parenti al loro fianco
I gruppi familiari Al-Anon, che comprendono Alateen, sono un’Associazione di uomini,
donne e ragazzi le cui vite sono state sconvolte dall’alcolismo compulsivo di un membro
della famiglia o di un amico. Sia che l’alcolista abbia o non abbia trovato la sobrietà
la famiglia e gli amici possono fare molto per aiutare se stessi e l’alcolista.
Al-Anon è un’Associazione in cui si osserva l’anonimato, e non è affiliata ad alcuna
setta, fede, partito politico, organizzazione o istituzione.
Al-Anon ha uno solo scopo: aiutare le famiglie degli alcolisti.
ESPERIENZE
Sono passati diversi anni prima di prendere la decisione di andare al gruppo Al-Anon.
Ero disperata, stanca delle sue promesse. Lo controllavo, mi vergognavo, avevo tanta
paura e rabbia. L’amore con cui sono stata accolta è stato vero, sincero e toglie la
solitudine. Il Gruppo è diventato la mia guida.
Da soli non si risolve niente, devo accettare solo l’aiuto del Gruppo.
Una Moglie
Ciao, mi chiamo Luca e sono un alcolista, la mia storia di alcolista è molto simile a
quella di molti altri, ho vissuto di sofferenza per troppi anni, la cosa che mi doleva di
più era il fatto di non essere compreso: io ero quello più egocentrico, il più irrequieto,
ma ero anche quello più sensibile, colui che sentiva le difficoltà della vita come dolori
incurabili.
Poi un giorno conobbi A.A., da quel giorno la mia vita cambiò ed è tuttora in fase di
cambiamento.
Da allora ho smesso di bere, ma la cosa più importante è che ho ricominciato a vivere,
ho accettato i miei limiti, ora sono una persona, prima ero un groviglio di istinti e
risentimenti soffocati dalla paura di vivere.
Non ringrazierò mai abbastanza Alcolisti Anonimi, lì ho trovato delle persone stupende
che mi hanno accettato per quello che sono senza giudicarmi.
Ora non sono più la persona di prima, sono un alcolista in recupero e ne sono
orgoglioso.
Serene ventiquattro ore.
Vivere l’alcolismo di mio padre ha distrutto i miei sogni di bambina e ha minato così
profondamente i miei sentimenti e le mie sicurezze da farmi diventare un’adolescente
ribelle, problematica e depressa. Il bere del mio genitore ha creato ogni sorta di
problemi nella mia famiglia: ogni giorno era un caos in cui rabbia, disperazione,
problemi economici e liti la facevano da padrone. Io non bevevo, ma nelle vene avevo
tutte le conseguenze del bere smodato di mio padre.
Incontrare Al-Anon ha significato farmi una trasfusione: togliere la disperazione per
far entrare finalmente l’amore; far uscire la confusione e mettere dentro la pace,
l’accettazione e l’equilibrio.
Una Figlia
Sono una mamma e frequento da poco il Gruppo.
La rabbia era tanta, non capivo dove avevo sbagliato con mio figlio. Poi sono arrivata
al Gruppo; vedere la serenità nelle altre persone mi dà la forza e il coraggio di andare
avanti un giorno alla volta, per ritrovare anch’io la serenità.
Una Mamma
Per Informazioni riguardanti orari delle riunioni
e per sapere quale gruppo è più vicino a voi:
Per Informazioni riguardanti Al-Anon
• RERENTE Provinciale
Tel. Cell. 333 7662324
Tel. Cell. 334 7344880
www.al-anon.it
05
IL CLUB DEGLI ALCOLISTI
IN TRATTAMENTO
I fatti parlano:
Cambiare è possibile.
Nel corso della vita può succedere che l’alcol diventi
un elemento di sofferenza e disagio per noi, le
nostre famiglie e la nostra comunità.
Noi famiglie, membri del Club degli Alcolisti in
Trattamento (CAT), abbiamo trovato nel club uno
strumento che ci accompagna e facilita nel
percorso del cambiamento di stile di vita. Il
clima di amicizia e solidarietà che si riesce a
sviluppare durante l’incontro di club, non solo
facilita il nostro personale cambiamento, ma ci fa
sentire parte viva e responsabile di ciò che succede
nelle nostre comunità. Diamo con piacere la nostra
testimonianza, perché il cambiamento di ciascuno
possa essere una ricchezza per tutti.
Le nostre parole:
frammenti
di testimonianze personali
"Quale libertà?
Non solo di scegliere tra alcol
ed astinenza
ma la libertà di condurre
la propria vita"
06
- Qualche tempo fa vivevo una visione della vita
estremamente razionale e materiale che non
lasciava spazio all’importanza del mio benessere
spirituale, ma ora ho spezzato l’incantesimo che
mi appannava la vista e giorno per giorno nuove
piacevoli sensazioni mi si presentano... Il Club è
già partecipe a creare un effetto benefico che ne
favorisce e semplifica il processo... Mi si presenta
un futuro in cui io sono padrone di me stesso…
(D. 25 anni- un mese di Club)
- Ieri stavo rifacendo i letti. La finestra era aperta,
e mio marito, giù stava zappando l’orto. Ad un
tratto mi sono fermata quasi spaventata… mi
sono accorta che stavo cantando.
Da anni non mi capitava…(M. 69 anni – 3 anni
di club)
12-2008
IL CLUB DEGLI ALCOLISTI
IN TRATTAMENTO
- Quando vengo al club mi si allarga il cuore,
dapprima trattengo i singhiozzi e faccio una fatica
estrema, però poi tutto il dolore mi si allarga dentro
come un fiume in piena, che trabocca ed esce da
me, mandandomi un grande calore. Al club le parole
sono semplici ma vere, vengono dall’anima e
accarezzano le anime degli altri. Ti arrivano dentro
senza fronzoli, senza falsità. Non sono mai giochi di
parole o cose dette tanto per dire o per mantenere
viva la conversazione... Il linguaggio dell’amore
conosce i miracoli, ed i miracoli non sono cose
straordinarie, sono le piccole cose di ogni giorno...
e non mi resta nient’altro da fare che ringraziare ed
ancora con voi e attraverso di voi celebrare la vita...
(G. 47 anni – due mesi di Club)
- So che il mio gesto è stato brutto, anzi bruttissimo...
ma il mio corpo e la mia mente non ce la facevano
più. (R. 35 anni - 3 anni di Club)
- La possibilità di vivere in maniera lucida,
presente permettendo così alla mia anima di
poter ascoltare, osservare e sentire, in uno
stato di serenità e di pace. La prima questione
è quella di ammettere di avere un problema.
(M. 32 anni – 5 mesi di Club)
Cos’è il CAT
(Club degli Alcolisti in
Trattamento)
Il Club è un’associazione di famiglie con problemi
legati all’uso di alcol. Ci si incontra una volta la
settimana per iniziare e consolidare il cambiamento
del proprio comportamento e naturalmente, per
smettere di bere.
Chi può rivolgersi al Club
Possono rivolgersi al club tutti coloro che si
sentono coinvolti in relazioni con problemi legati
all’uso di alcol: famigliari, amici, vicini di casa,
colleghi di lavoro.
Alcol e problemi: chi riguarda?
“Al lupo... al lupo!” gridiamo per le cose nuove che,
giustamente, ci spaventano e allarmano, (la mucca
pazza, l’influenza aviaria...). Anche le morti per le
droghe illegali (600 l’anno) creano scalpore e paure.
Ma delle 25 mila morti l’anno (in Italia) legate all’uso
di alcol si sente parlare poco. Non lo vediamo.
Muore una persona ogni 20 minuti... e non lo
vediamo. Il 60% dei suicidi, l’80% dei casi di tutela
minorile, il 10% del ricoveri ospedalieri sono
alcolcorralati... e non lo vediamo. L’alcol è la prima
causa di morte per i giovani. Ma come fare in
modo che si sviluppino meno problemi legati al
consumo di alcol? È dimostrato che c’è una forte
correlazione fra il consumo di alcolici di tutta la
popolazione e il numero di problemi legati al loro
uso. Maggiore è il consumo di alcol totale in un
paese e più sono presenti problemi ad esso legati.
Se diminuisce il consumo complessivo di tutta la
popolazione di alcolici, diminuiscono anche i problemi
alcol correlati. Così avviene che “tutti siamo
responsabili di tutti”.
PER TROVARCI
I CAT in Italia sono
circa 2.300 di cui 70 in provincia di Brescia.
INFO
Presidente provinciale Pierangelo Bennati
Tel. 347 8342236
Dott.ssa Daniela Corioni - (Servitore/Insegnante di Club)
07
IL CALABRONE
SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS
• MISSION
Poniamo la persona e la sua dignità al centro del
nostro agire. Lavoriamo ogni giorno per aiutare chi
è in difficoltà a ricercare e riscoprire il valore ed il
e le istituzioni del territorio locale (Ser.T,
concentrando l’attenzione non tanto sulla paura e
Amministrazioni locali, Istituti scolastici, privato
sull’ansia del rischio, quanto sulla comprensione
sociale, associazioni, parrocchie...) e nel saper
del loro vissuto e della loro dimensione esperienziale;
creare attività di supporto (anche grazie al lavoro
e con il mondo adulto che vive e lavora con i giovani
sinergico con l’Associazione Amici del Calabrone).
(genitori, insegnanti, operatori, ecc...).
“Prevenire”, per divenire cittadini attivi e
senso della vita e a ricostruire la propria autonomia
consapevoli.
nella quotidianità. Accogliamo, ascoltiamo e
rispettiamo la persona che attraversa un periodo
Sviluppare progetti che attraverso attività di
• VALORI
formazione e di affiancamento e sostegno ai giovani
di disagio, e ne riconosciamo e sosteniamo le
- mirano a promuovere una consape-volezza rispetto
potenzialità. Diamo voce agli emarginati
Nonostante l’evoluzione dei processi culturali legati
interrogandoci sul perchè esistono, per questo
alle modalità di intervento, la Cooperativa ha sempre
motivo promuoviamo e sosteniamo il benessere
mantenuto i valori in cui crede e che caratterizzano
tra i giovani, nel rispetto della centralità del singolo.
il suo operato:
Occuparci di persone, per noi significa affrontare
Avere cura ed educare a prendersi cura di
ogni giorno la questione della dignità e della qualità
sé, promuovendo l’agio nell’ottica della conseguente
del nostro vivere.
possibilità di “star bene”.
al modo di essere cittadini ed a sostenere i ragazzi
nella scelta delle forme attraverso cui vivere
attivamente all’interno della società.
• SERVIZI
Educare vuol dire “non lasciare solo”, e quindi
essere attenti all’esigenza di compagnia che la
Nel corso degli anni “Il Calabrone”, per meglio
persona esprime nel suo processo di ricerca e di
rispondere ai nuovi bisogni e alle nuove emergenze,
evoluzione personale.
si è strutturato in due diverse aree d’azione: l’area
“Il Calabrone” è una Società Cooperativa Sociale
Ascoltare, come metodo di lavoro che lascia
comunità che comprende le attività che ruotano
ONLUS di tipo A, presente nel territorio bresciano
esprimere, non giudica, accoglie e aiuta a dare
attorno alle due Comunità Residenziali terapeutico
dagli inizi del 1982. Da allora un gruppo di persone
senso a ciò che la persona sta vivendo.
riabilitative per tossicodipendenti, e l’area
sensibili ai problemi del disagio e dell’emarginazione
“Imparare” a stare bene dentro la vita che si sta
prevenzione dove si progettano e gestiscono
giovanile, guidate da don Piero Verzeletti aiuta chi
vivendo, attraverso la collaborazione e l’incontro
interventi rivolti ad adolescenti e giovani, adulti e
è in difficoltà e promuove il benessere tra i giovani.
con l’altro ogni persona cerca il proprio personale
genitori e realtà locali.
Oltre che nella sua lunga storia, la ricchezza de “Il
modo di vivere e di affrontare la realtà.
Nella Cooperativa operano educatori, sociologi,
Calabrone” risiede nella sua capacità di promuovere
Dialogare con i giovani incontrati nei loro contesti
formatori, psicologi, counselors, operatori e
ed attivare relazioni e sinergie con gli enti
vitali (la scuola, la strada, il tempo libero)
volontari.
• PRESENTAZIONE
08
12-2008
IL CALABRONE
SOCIETÀ COOPERATIVA SOCIALE ONLUS
• AREA COMUNITÀ
• AREA PREVENZIONE
Comunità residenziali terapeutico
I nostri interventi si rivolgono sia ai giovani sia agli
riabilitative per tossicodipendenti, iscritte al
adulti. Accompagniamo le persone incontrate per
Registro delle Strutture accreditate, istituito
tratti di strada più o meno brevi nella costruzione
presso la Direzione Generale Famiglia e Solidarietà
di significati con cui leggere ed elaborare le proprie
Sociale della Regione Lombardia, ospitano:
esperienze.
20 persone presso la Comunità di Prima fase e
18 persone presso al Comunità di Seconda Fase.
DIVERSE SONO LE STRATEGIE ADOTTATE:
Tra le azioni terapeutico riabilitative vengono
svolte anche attività ergoterapiche, presso il
Accompagnare nell’informalità: attraverso
Laboratorio di Nave.
la presenza degli educatori in strada e nei luoghi
di aggregazione spontanea.
Accompagnare nella scuola: attraverso
percorsi con le classi su specifiche tematiche.
Accompagnare genitori e adulti: attraverso
percorsi formativi e serate di sensibilizzazione.
Accompagnare le realtà istituzionali: attraverso
consulenze mirate.
Il Centro d’ascolto;
Il Centro studi e documentazione
IL CALABRONE
Villaggio Prealpino, Via Quinta n°'a1 6 - 25136 BRESCIA
Tel. 030 2000035 - Fax 030 2010397
www.ilcalabrone.org - [email protected]
“Secondo i più eminenti scienziati
il calabrone non può volare
perchè il peso del suo corpo
è sproporzionato
alla portata delle sue ali.
Ma il calabrone non lo sa e vola!”
09
ASSOCIAZIONE
BIMBO CHIAMA BIMBO
ONLUS
bambini. Durante l'anno vengono organizzate
varie attività per i bambini e per le famiglie, ad
opera dei volontari che animano il Centro. Con
l’aiuto di esperti si propongono anche laboratori
per i bambini.
estate presso le famiglie bresciane;
BABY SITTING EMERGENZA
• borse di studio e adozioni a distanza vengono
promosse per sostenere la carriera scolastica
di bambini bisognosi e per venire incontro alle
necessità di famiglie con figli piccoli.
È un servizio rivolto ai figli (da 1 a 6 anni) di
mamme sole senza una rete familiare o la
possibilità di pagare una baby-sitter, durante le
vacanze estive e i periodi di chiusura della scuola
dell'infanzia e dell'asilo nido. Oltre che del
contributo dei volontari, il Baby Sitting Emergenza
si avvale dell'esperienza di educatrici
professionali.
"Bimbo chiama Bimbo"
Nasce nel 1998 come gruppo di famiglie legate
alle attività dell'oratorio della parrocchia di S.
Gaudenzio a Mompiano. Dal 2004 diventa
ufficialmente una Associazione Onlus, alla quale
attualmente aderiscono oltre 200 persone.
L'Associazione persegue finalità di solidarietà
nel settore socio-educativo, con particolare
attenzione ai minori in condizione di disagio.
Scopo delle attività è operare nel campo
dell'infanzia promuovendo iniziative, sostenendo
progetti e collaborazioni per la valorizzazione
della persona umana, delle famiglie con bambini
e del loro benessere.
Numerose le attività e i servizi a cui l’associazione
provvede, in dialogo costante con il territorio
della Circoscrizione Nord e in collaborazione con
realtà istituzionali (Comune e Provincia di Brescia,
Caritas...) e associative bresciane.
Il CENTRO ZERO-TRE
Rivolto alle famiglie e alle persone con bambini
nella fascia di età da 0 a 3 anni, è un luogo di
incontro, di crescita e di gioco, per condividere
l'esperienza educativa fra genitori e con i
• durante l'anno vengono organizzati alcuni
viaggi in Croazia per visitare le famiglie e portare
aiuti;
LA PORTA ACCANTO
Coinvolge alcuni volontari, riuniti periodicamente
in equipe, che accompagnano con l'ascolto, la
vicinanza e la condivisione i casi di famiglie
disagiate, con sostegni di diverso tipo.
PROGETTO CROAZIA
L'amicizia, il sostegno, l'attenzione per i bambini
più bisognosi e per le loro famiglie, ma anche
per il loro maestro Tihomir e per tutti gli amici
della cittadina croata di Krizevci fanno ormai
parte del DNA di "Bimbo chiama Bimbo", fina
dalla sua costituzione. Oggi:
MAGAZZINO ALIMENTARE
• una trentina di bambini croati (che vengono
da famiglie con problemi) sono ospitati ogni
SOSTEGNO ALLO STUDIO
La collaborazione di un gruppo affiatato di giovani
volontari permette di fornire 100 spese mensili
a famiglie bisognose. Il Magazzino viene incontro
a situazioni di assoluta emergenza, segnalate
dai Servizi Sociali, dalla Parrocchia o da privati.
Si rivolge a bambini e ragazzi della scuola
PER INFORMAZIONI
Associazione
“Bimbo chiama Bimbo” Onlus,
via Fontane 29 - Brescia (Mompiano),
Tel. 030 2000408 - 030 2093006
www.bimbochiamabimbo.it
10
12-2008
ASSOCIAZIONE
BIMBO CHIAMA BIMBO
ONLUS
elementare e media. È totalmente gratuito per
la disponibilità di insegnanti/volontari ed è
richiesto che siano gli/le insegnanti scolastici
ad indirizzare famiglie e studenti bisognosi.
Inoltre, i responsabili del servizio mantengono
un contatto periodico di verifica con la scuola.
settimanalmente per realizzare, con creatività
e secondo le singole esigenze, BOMBONIERE e
confezioni per le ricorrenze più belle (matrimoni,
battesimi, prima comunione...), il cui ricavato è
a favore delle attività dell’associazione.
La recente costituzione di un GRUPPO
GUARDAROBA
GIOVANI all’interno dell’associazione, oltre
Distribuisce alle famiglie in difficoltà abiti, scarpe,
lenzuola...usati e in buono stato, oltre a trovare
passeggini, biberon e quant'altro sia necessario
per la presenza di un bambino piccolo.
Un gruppo di giovani mamme si incontra
che a “reclutare” numerosi volontari impegnati
in prima persona nelle attività, permette di
avviare fra i ragazzi un importante lavoro di
sensibilizzazione educativa sui temi della
solidarietà e dell’accoglienza.
11
Durante lo scorso mese di giugno 2008,
dopo impegnativi lavori di sistemazione che
hanno coinvolto anche gli associati, è stata
inaugurata la nuova sede di Bimbo chiama
Bimbo, sempre a Mompiano.
Vi trovano spazio quasi tutti i servizi
promossi, in ambienti ristrutturati,
accoglienti, che rispondono alle necessità
di bambini e famiglie. L’ampia superficie
verde adiacente alla sede permette inoltre
di disporre di un’area ideale per iniziative
ricreative e aggregative, a favore di tutta la
comunità.
LA PROVINCIA SOLIDALE ALLA RADIO
La provincia Solidale è anche un programma radiofonico,
che puoi ascoltare ogni giovedì mattina alle ore 9.30 su Radio Vera.
La rubrica propone interviste, raccoglie commenti e segnala consigli
sui vari progetti proposti dall’assessorato.
Ascolta La Provincia Solidale su Radio Vera
Brescia 93.3 • Lago d’Iseo 94.7 • Valle Camonica 98.9 • Valle Trompia 107
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