Viterbo, 16/07//2008
Grande successo del concerto lirico diretto dal maestro Stefano Vignati
Una Bohème da dieci minuti di applausi
L’opera di Puccini torna il 17 luglio alle 21 in piazza san Lorenzo
“La Bohème” del Tuscia Operafestival ha incantato gli oltre 800 spettatori accorsi ieri sera
in piazza san Lorenzo a Viterbo per il debutto dell’opera, che tornerà in replica domani
giovedì 17 luglio alle 21, sempre all’ombra del palazzo dei Papi. Conclusa l’esecuzione,
oltre dieci minuti di applausi e numerosi presenti in piedi a testimoniare l’alto livello
dell’appuntamento.
Nel concerto spiccavano l’ottima compattezza orchestrale, gli equilibri tra i cantanti e
l’orchestra, con gli strumenti che non hanno mai sovrastato le voci, merito della direzione
del maestro Stefano Vignati.
Tra i cantanti, si è fatto notare il basso Mirco Palazzi, già protagonista alla Scala di Milano.
Molto apprezzata anche la Musetta di Eleonora Contucci. Impeccabile l’esecuzione
dell’Orchestra di Roma e del Lazio.
Insomma, il Tuscia Operafestival si conferma sinonimo di qualità.
L’opera lirica in quattro atti di Giacomo Puccini, su libretto di Giuseppe Giacosa e Luigi
Illica, tratta dal romanzo "Scènes de la vie de Bohème" di Henri Murger, è, in tutto il
mondo, la più rappresentata dell'intero repertorio melodrammatico.
La Bohème contiene tutti gli ingredienti atti a suscitare forti emozioni nel pubblico: i quattro
giovani bohémiens - un poeta, un pittore, un filosofo e un musicista - vivono spensierati e
squattrinati in una soffitta sotto "i cieli bigi" della capitale francese, quando per uno di essi,
il poeta Rodolfo, l'amore fiorisce irresistibile dall'incontro casuale con una vicina di casa,
Mimì. Gli amori (c'è anche quello fra il pittore e la volubile Musetta) vivono, cadono,
rifioriscono tra slanci e gelosie, abbandoni e precarie riconciliazioni, sullo sfondo allegro
del quartiere latino, ma anche su quello squallido di una periferia, mentre l'inverno stringe
sempre di più la sua morsa. Mimì è ammalata del più classico dei mali ottocenteschi, la
tisi; Rodolfo la lascia più per l'impossibilità di assisterla adeguatamente in quella fredda
soffitta che per gelosia; nel finale Mimì torna in quella soffitta perché vuole morire vicino
all'uomo che ama e agli altri pochi amici della sua piccola vita.
Non si tratta però solo di un meccanismo narrativo che scatta alla perfezione e produce i
suoi effetti, e nemmeno solo quel senso fortissimo di autenticità espresso dalla musica di
Puccini. La Bohéme è un inno alla giovinezza e alle sue emozioni, che cattura e travolge
lo spettatore. Nell'ultimo quadro dell'opera, infatti, scatta l’immedesimazione nella morte di
un personaggio (Mimì), che è poi la morte di un mondo: quello della giovinezza.
Giovedì 17 luglio, ore 21,00
Piazza san Lorenzo, Viterbo
Biglietti: da 10 e 35 euro
Botteghino: via san Lorenzo 101, orario: 9,30 – 13,30; 15,30 – 22,30
Tel. 0761 309703
www.tusciaoperafestival.com
Ufficio stampa Viterbo
Federica Lupino – Cristina Pallotta
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