Anno 7, numero 6
Luglio 2013
Anche quest’anno, terminato il periodo di impegni ed “obblighi” che
rendono la vita delle classi (alunni e docenti) convulsa ed “iperattiva”, abbiamo “recuperato” immagini e testi di una parte del materiale prodotto
dalle alunne e dagli alunni dalle sezioni della Scuola dell’Infanzia e dalle
classi della Scuola Primaria per poterlo pubblicare come testimonianza sul
giornalino scolastico Ferrini News.
Il giornalino scolastico ha assunto la connotazione di “colorato catalogo illustrato” dei progetti e delle attività svolte durante l’anno scolastico
nella Scuola “Contardo Ferrini”.
Nelle pagine che seguono scoprirete, quindi, alcune delle numerose
attività svolte nella nostra scuola, ma larga parte dei lavori realizzati dagli
alunni sono, come è consuetudine, in mostra sulle pareti scolastiche, ai piani delle rispettive classi, oppure è stato possibile ammirarli durante l’ormai
tradizionale “Festa di fine anno scolastico”, mentre alcune esperienze sono
testimoniate dai video presenti sul sito della scuola (www.scuolaferrini.it).
Da 1° settembre 2012 la scuola “Contardo Ferrini”, conseguentemente al piano di dimensionamento delle scuole previsto dalla legge 111/2011
(art. 19) è divenuta parte dell’ISTITUTO COMPRENSIVO "VIA MASCAGNI".
Di questa nuova entità scolastica fanno parte la Scuola Primaria e
dell'infanzia Statale "Contardo Ferrini" (Via Villa Chigi 20/22) e la Scuola
Secondaria di Primo Grado "Giuseppe Sinopoli" (Via Pietro Mascagni 172).
La maestra Enrica Orestano
(responsabile del progetto “Ferrini News”)
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FERRINI NEWS - Anno 7 numero 6
Perché un bambino deve imparare, è una domanda che dovremmo chiederci sempre ma la ricorrenza dell’apertura
dell’anno scolastico ce lo impone oggi, più che ieri.
Perché dunque un bambino o una bambina stanno per varcare la soglia di un’istituzione scolastica, sia essa ancora
determinata legislativamente dall’aggettivo di servizio come la scuola materna, che sembra svalutarne la sua funzione fondante o apparentemente qualificata come istituzione deputata alla formazione e all’apprendimento come
la scuola primaria, la secondaria di primo grado ? Mi fermo a considerare questi ordini di scuola perché sono quelli
frequentati dai cittadini bambini, per gli altri ordini il discorso va articolato un poco diversamente da quello che
tenterò di scrivere qui.
Un bambino o una bambina sono quei soggetti che possono vantare un’età che non superi la soglia della pubertà,
quindi 13, 14 anni a seconda dello sviluppo. Poi quel bambino e quella bambina devono lasciare l’attributo di bambino per entrare nel mondo della pubertà che li condurrà verso la prima maturità e per la nostra Costituzione e per
l’Europa, divenire soggetti di voto attivo e passivo.
Qui in queste righe voglio solo pormi la questione del perché un bambino della nostra società venga portato dai
suoi genitori a varcare il cancello della scuola materna o della scuola primaria tra qualche giorno. Dico subito che
spero che quella bambina o quel bambino varchino il portone di una scuola pubblica perché lì potranno incontrare
le diversità che fanno colorato il nostro pianeta ma se varcheranno la soglia di una scuola parificata o privata, i colori diminuiranno in quantità ma pur sempre colori rimarranno.
Quindi perché portiamo i bambini a scuola?
La Costituzione Italiana prevede l’esistenza del diritto del bambino all’istruzione e aggiunge che è un dovere solo da
qualche anno, mentre i nostri costituenti affermavano che il diritto alla istruzione è un diritto punto e basta e che lo
stato deve rimuovere gli ostacoli economici perché il soggetto bambino possa partecipare alla costruzione della sua
istruzione. Nonostante la legge sia in evoluzione e non sempre in senso migliorativo, continuo a pormi e a porre a
chi leggerà queste righe, tanti interrogativi sul senso della partecipazione di un bambino come di una bambina alla
sua istruzione che costruirà la sua formazione di cittadina o di cittadino dello Stato Italiano parallelamente alla crescita delle sue competenze sociali.
Qualche anno fa mi sono interessato e lo continua a fare, all’appassionante crescita del nostro Leonardo da Vinci e
a come egli abbia trasformato la propria domanda di appartenenza in un’esauribile ricerca applicata a tutti i campi
dello scibile umano.
FERRINI NEWS - Anno 7 numero 6
I due si assomigliano perché il nostro alunno lo stiamo facendo entrare nelle aule scolastiche perché possa indagare il perché qualcun Altro gli ha assegnato di partecipare al mondo degli umani con un nome che lui non conosce. Un certo giorno di un anno qualsiasi quel bambino è nato e un Altro si è preso la briga di chiamarlo con un
certo nome che da quel momento lo ha reso unico tra gli esseri animali, perché oltre a poter esser chiamato,
può chiamare con un nome gli altri animali e le cose ma soprattutto può chiamarsi. I nostri amici a quattro zampe riconoscono il nome che gli attribuiamo ma non possono chiamarci con il nostro nome anche se senza dubbio
sanno modulare il richiamo a seconda delle occasioni. Il nostro bambino come la nostra bambina dunque sanno
di essere stati chiamati e a tal uopo vanno a scuola per scoprire cosa ci sia dietro quel nome o meglio vanno a
scuola per scoprire cosa si cela dietro alla questione che un Altro ha dato loro un nome che li fa per sempre capaci di chiamare se stessi e quindi capaci di una volontà che si rivolge anche a se stessi.
L’11 settembre per il Lazio e in date vicine in altre regioni della Repubblica Italiana i bambini e le bambine andranno a scuola per cercare innanzitutto il perché del loro essere stati nominati. Come lo potranno fare? Lo dovrebbero poter fare inseguendo tutte le possibili vie della conoscenza innanzitutto non stancandosi mai di domandare all’adulto come fare per non perdersi nell’intricato groviglio di vie, sentieri, tratturi, strade e autostrade di cui si compone la viabilità della conoscenza.
Ma sarebbe facile se fosse solo un problema di conoscere la mappa del panorama delle conoscenze. Non esistendo una singola conoscenza il nostro esploratore si accorgerà che deve continuamente volgere al plurale la
parola conoscenza per riconoscerne le sue diversità. Il nostro esploratore ha necessità di orientarsi su un paesaggio che mai unico si compone di tante diversità che lo costringono continuamente a dover scegliere dove
andare. In questo cammino i nostri esploratori possono contare sulle tracce lasciate da altri che li hanno preceduti. È chiaro che questi altri dovrebbero essere gli adulti che la bambina come il bambino incontra a scuola. Ma
che gusto ci sarebbe a fare la stessa strada che l’Altro ha segnato per lui se l’alunno o l’alunna gli ho fin qui descritti come esploratori?
Rispondo subito a questa domanda dicendo che il gusto andrebbe subito perso e con il gusto il desiderio di costruire conoscenza. Se qualcuno avesse indicato a Leonardo la soluzione del suo rebus, essere figlio di due uomini e due donne, forse non sarebbe mai nato un Leonardo da Vinci e con lui uno dei più grandi interrogativi di
come si formi il desiderio di sapere. Arrivo quindi a una risposta solo provvisoria al perché una bambina o un
bambino debbano avere la possibilità di partecipare alla comunità di studiosi: se apprezzeranno il gusto di porsi
domande per trovare risposte che non riempiono mai il bicchiere della conoscenza, impareranno a sorseggiarne
il prezioso liquido, allenandosi a sopportare l’arsura che ogni questione aperta provoca ad ogni buon esploratore.
A mio avviso l’adulto che opera nella scuola ha il compito di dare voce, provocare, quel desiderio di sapienza che
non colmerà mai il bicchiere della conoscenza, indicando dove si possono trovare i pozzi nel deserto e le oasi per
sostare. Augurando a amici e amiche un buon anno scolastico ho scritto in questi giorni, tra le altre cose, queste
righe:
In questa appassionante studio non sono stato certamente originale, un certo sig. Sigmund Freud ne scrive abbondantemente in un suo testo del 1910. Cosa ci racconta Freud di Leonardo: Leonardo è un bambino con un padre
biologico che non può riconoscerlo ma che non l’abbandona, consegnandolo a un padre adottivo che si dimostrerà
esser buon padre. Ma oltre a due padri, Leonardo anche due madri: quella biologica muore prestissimo ma riesce
a farsi ricordare come preziosa da Leonardo; la seconda, moglie giovanissima del padre sarà amorevole e piena di
attenzioni per quel figlio di un amore non portato all’altare dal sig. Da Vinci, ma muore giovanissima anch’essa. Il
grande desiderio di poter essere riconosciuto figlio da colui che gli ha dato il nome, nome che in qualche modo gli
sfugge continuamente, porta il nostro Leonardo a porsi continuamente alla ricerca di un sapere che non può che
sfuggirli continuamente perché in qualche modo sempre raggiungibile parzialmente. Così Leonardo si applica a
tutto lo scibile umano, riuscendoci con un massimo di competenze.
“Buon anno ai bambini e alle bambine, perché possano incontrare una scuola
che offra conoscenze e metodi per saper costruire conoscenza, che offra note
perché nessuno si senta stonato, che offra relazioni perché si riconoscano i valori dell’etica come fondanti ogni processo sociale. Se in questo percorso non ci
sarà sempre il sole ma si incontrerà qualche piovasco, gli auguro di divertirsi a
aprire ombrelli di tanti colori. Se invece ci sarà il sole, gli auguro di correre in
giardino. Se avranno desiderio di cantare, gli auguro di trovare uno spazio dove
cantare e gli auguro di farlo gratis per chi vuole ascoltare. Buon anno a tutti
perché se i bambini potranno fare ciò ed altro, vuol dire che gli adulti sanno
ancora essere creativi come Leonardo da Vinci!
Il nostro bambino che sta per varcare la soglia delle aule scolastiche si spera che abbia almeno una mamma quando non sia così fortunato da essere accompagnato da una coppia di genitori con al seguito qualche nonno.
Il maestro Nicola Basile
Cosa lo fa allora simile a Leonardo?
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SOMMARIO
Perché devo imparare ?
Pag.
2
Iniziative solidali della scuola
“Contardo Ferrini”.
Pag.
4
Studiare alla Contardo Ferrini:
Pag.
5
Pag.
6
di Nicola Basile
attività, progetti e prodotti degli alunni.
OggiSinopoli & Ferrini News:
le due testate giornalistiche dell’Istituto.
Progetti, attività e prodotti degli Pag. 10
alunni della Scuola Primaria.
Progetti, attività e prodotti degli Pag. 33
alunni della Scuola dell’Infanzia
Statale.
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È ormai una tradizione!
Annualmente si svolgono presso la scuola “Contardo Ferrini” di
Roma iniziative che hanno come denominatore comune la solidarietà.
Le attività coinvolgono fattivamente la popolazione degli alunni
che talvolta è chiamata a realizzare lavori e/o manufatti che potranno essere venduti per raccogliere fondi.
Le attività dei progetti sono legate ai temi della convivenza civile e della solidarietà e ad esse aderiscono classi della Scuola Primaria e sezioni della Scuola dell’Infanzia.
Durante questo anno scolastico la scuola ha visto realizzare le
seguenti “iniziative di solidarietà”.

“La formica va a scuola” - Giornata nazionale della colletta
alimentare promossa dal Banco Alimentare.

Unicef: “Adotta una Pigotta”.

AIRC: Le arance della salute.

Festa di fine anno in collaborazione con il Comitato dei genitori e le famiglie.
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9
Studiare alla scuola “Contardo Ferrini” significa esplorare il mondo della
conoscenza con modalità sempre diverse ed accattivanti, immergendosi
in attività e progetti interessanti e formativi per il bambino come alunno
e come futuro cittadino.
Qui ha inizio lo spazio dedicato agli alunni della “Contardo Ferrini”.
Articoli, disegni, opinioni, interviste, collaborazioni, progetti …
Di tutto un po’!
Un panorama molto variegato di attività cui hanno dato il loro contributo
le giovani menti della nostra scuola!
La maestra Enrica Orestano
(responsabile del progetto “Ferrini News”)
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FERRINI NEWS - Anno 7 numero 6
Inizia la collaborazione fra le due testate giornalistiche del nuovo Istituto Comprensivo.
Gli alunni delle classi quarte e quinte della Scuola Primaria “Contardo Ferrini” hanno
scritto alcuni articoli per entrambe ile edizioni del giornalino OGGISINOPOLI.
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FERRINI NEWS - Anno 7 numero 6
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II giorno mercoledì 30 Gennaio 2013, durante la lezione di geografia, la Maestra Nadia stava
parlando dell'acqua quando è entrata la Maestra Francesca in classe e ci ha detto che, mentre veniva a
scuola, le è capitato di vedere un evento inusuale. Si trovava nei pressi di Piazza Sant'Emerenziana ed ha
visto uno spettacolo strano: la rottura di una tubatura dell'acqua aveva fatto saltare un tombino
formando un violento getto d'acqua alto circa 20 metri.
L'esplosione è stata causata dai lavori di rifacimento della strada. A quel punto, alla Maestra
Francesca è venuta un'idea: un attimo dopo le Maestre hanno cominciato ad organizzarsi per permetterci di
vedere quel grande getto d'acqua. Hanno telefonato in segreteria e la scuola, nella persona del Prof. Consalvi,
ha dato il permesso per l'uscita.
FERRINI NEWS - Anno 7 numero 6
Era il 20 novembre 1989: i capi di stato di tutto il
mondo si riunirono a New York per parlare dei bambini dei loro paesi. Tutti avevano capito che, al di là
delle differenze (di abitudini, di colore della pelle, di
culture, ecc.), i bambini di tutti i continenti avevano
in comune tanti bisogni fondamentali. Si decise che
tali bisogni dovevano essere considerati loro diritti,
e che quindi tutti si dovevano impegnare a rispettarli.
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Classe 4ª C
Il documento presentato si chiamò "Convenzione
Internazionale sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza". Ad oggi, la Convenzione è stata sottoscritta
da 193 stati, ma nel mondo permangono enormi
problemi che riguardano i bambini:
- 11 milioni muoiono sotto i cinque anni per malattie
e malnutrizione;
Ci aspettavamo un getto d'acqua alto, ma quando abbiamo
- 120 milioni non vanno a scuola;
girato l'angolo di piazza sant'Emerenziana siamo rimasti tutti a bocca
- 100 milioni vivono in strada:
aperta. La piazza si era trasformata in un lago e a terra l'acqua era
- 211 milioni lavorano.
cristallina e limpidissima. La colonna d'acqua aveva una potenza
Ci sono zone in cui regna la povertà, e i motivi sono molti: alcuni territori fertili stanno diventando aridi e desertici, le mandrie muoiono e gli uomini che vivono di pastorizia perdono il lavoro.
sbalorditiva e superava i palazzi di nove piani.
In altre zone, gli eserciti continuano a scontrarsi, a depredare. a bruciare, a costringere gli abitanti alla fuga.
Qui i bambini soffrono di malnutrizione, si ammalano facilmente, non possono andare a scuola e devono lavorare.
E' stato bello vedere questo evento innaturale che ha
trasformato una piazza di una città in un ambiente simile a quello di
Un altro problema che affligge i bambini è lo sfruttamento del lavoro minorile. È la povertà delle famiglie che
costringe i bambini a svolgere lavori pesanti che durano ore e ore, lavori mal retribuiti e che danneggiano la
salute.
montagna: si sentiva un profumo di fresco, l'odore dell'acqua e non
più quello dello smog; il rumore del getto faceva pensare ad una
Nelle guerre che coinvolgono i vari stati nel mondo, ci sono, poi, piccoli soldati e soldatesse che trasportano
munizioni, servono i soldati adulti, sanno utilizzare le armi, uccidono e vengono uccisi. Non possono giocare
né studiare: conoscono solo la violenza!
cascata. E' stato emozionante! C'erano i Vigili del Fuoco, la Polizia ed
un camion con gli operai che
cercavano di fermare l'acqua.
Abbiamo chiesto informazioni sul fatto ed un signore ci ha detto
che il getto durava già da tre ore e che precedentemente era anche
più alto. Una cosa divertente è stata vedere gli operai che si
davano tanto da fare ma non riuscivano a fermare il getto.
Di questo fatto ne hanno parlato tutti i giornali sia perché è stato una
cosa eccezionale ma anche perché il getto d'acqua ha causato gravi
disagi.
Classe 5ª B
In ultimo, i bambini di strada, coloro
che hanno lasciato la famiglia non più
in grado di mantenerli. In strada cercano di sopravvivere: si procurano cibo
facendo piccoli lavori, chiedendo l'elemosina, rubando e rovistando negli
immondezzai. In certi paesi del mondo, chi nasce povero resta povero per
sempre; c'è bisogno che qualcuno possa intervenire per aiutarli.
I paesi ricchi e industrializzati hanno
promesso di donare un po' delle loro
ricchezze a favore dei più poveri, perché tutti i bambini del mondo abbiano
cibo, cure, istruzione, amore, felicità!
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A cura delle insegnanti Barbara Nespolino e Maria Grazia Sale
Cinque anni insieme …
Ecco una carrellata di immagini a memoria delle attività svolte in questi cinque anni insieme.
Sul sito della scuola il video completo “Gocce di memoria”
http://www.scuolaferrini.it/IC/html/antologia_esperienze_didattiche38.html
Classe 5ª A
Classe 5ª A
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A cura dell’ins. Valeria Sacco
Plastici “geografici”: il Lazio
Struttura del territorio laziale
e suoi reperti
Nei primi giorni di febbraio il prof. Madonna ci ha proposto di partecipare ad uno spettacolo dedicato
all’Integrazione, che si sarebbe tenuto al Teatro Olimpico a maggio. Quando ci ha presentato lo spartito e ce lo ha
spiegato, abbiamo guardato il professore con un’espressione perplessa e... di sconforto: non capivamo quel tipo
di musica e pensavamo che non saremmo mai riusciti ad esprimerla. Abbiamo, comunque, iniziato le prove e pian
piano le battute ci venivano spiegate dal professore che, tra un sorriso, un urlo e una ‘arricciata di naso’, ci stava
portando verso la meta.
Ma, arrivati ad aprile, ancora non riuscivamo a capire questo canto corale completamente, continuavamo
così a provare, ma senza entusiasmo. Il 14 maggio è arrivato a scuola Paolo Marzocchi, il compositore e... magia!!
Abbiamo capito improvvisamente tutto il grande lavoro del professor Madonna! Il compositore, con la sua simpatia ed energia, ci ha trascinati nella sua opera, che ha preso forma e colore, e... ci sono venuti i brividi mentre ci
ascoltavamo! Ci ha detto che il 17 maggio canteremo accompagnati anche da alcuni grandi musicisti.
Così abbiamo conosciuto un modo diverso di esprimersi e abbiamo avuto una grande opportunità. Speriamo che tutto vada bene, perché ci sentiamo veramente emozionati.
Grazie, prof. Mario!
Classe 5ª E
Lezione di scherma
Cibi tipici del Lazio
Lezione aperta di scienze:
I creatori del plastici
I denti e la carie.
A cura del Dott. Valter Neni
Il Sistema Solare
medico odontoiatra e genitore di un alunno.
Classe 5ªA
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Leonardo da Vinci fu un grande scienziato, ma non solo, fu anche pittore, disegnatore,
si occupò di anche anatomia ed inventò macchine da guerra. Nacque nel 1452 e morì
nel 1519. Si appassionò molto al volo e allora decise di costruire macchine volanti, che
sono le basi dei nostri aerei,
ma tutte sono state realizzate.
Inventò anche il paracadute, che era una piramide di lino con alla base dei bastoni che
si legavano a quattro corde che
a loro volta si legavano alla vita della persona. Inventò anche una specie di elicottero e
lo chiamò “ Vita aerea “ che era una vita infinita di lino attaccata a un paletto che è collegato a quattro paletti. Se qualcuno, una persona o un animale, gira uno dei quattro
paletti la vite comincia a girare su se stessa. Un problema che Leonardo non ha, forse,
notato è che le persone o gli animali, prima o poi si stancheranno! Le idee di Leonardo
sulle macchine volanti le abbiamo modificate e perfezionate. Invento anche una spirale
di ferro cavo attaccata a un pezzo di legno con alla fine una manovella che se la giri l'
acqua che sta a l' inizio salirà e andrà da un altra parte.
TUTTE LE SUE INVENZIONI SONO SCRITTE NEL CODICE ATLANTICO che è un libro con le
sue invenzioni ed è scritto da destra a sinistra.
QUIZ
Secondo voi Leonardo era bravo in matematica?
NO!
Ecco perché alcune sue macchine
NON FUNZIONAVANO!
Classe 4ªA
Classe 4ªA
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In genere è sconsigliato iniziare un articolo con una domanda, lo sconsigliano le scuole di scrittura giornalistica, lo sconsigliano anche i manuali di retorica, e tutti hanno una buona ragione per farlo.
Noi della 4°A abbiamo “sfornato” il nostro giornalino . Esso ha otto
rubriche : Scienze, Città del mondo, Amicizia, Fantasy, Cinema, Cucina, Interviste e Fumetti.
Questo articolo inizierà ciò nonostante proprio da una domanda, una domanda che ha trovato una risposta in un’esperienza della comunità scolastica.
I componenti delle rubriche :
La questione è semplice: hai mai avuto un’idea, una questione che alzandoti la mattina avresti voluto condividere
con un altro e poi, causa mancanza di tempo, di spazi adeguati, di opportunità, la questione è stata riposta nell’armadio delle cose dimenticate?
CAPO EDITOR : JESHLIE
Scienze: Federico, Stefano (ARTICOLI) Luca, Margot (DISEGNI)
Città del mondo: Diego e Giorgia;
Sono certo che in molti risponderemo che in ogni casa, in ogni luogo di lavoro c’è un armadio immaginario che contiene un archivio di domande, ormai dimenticate, che attendono da sempre un interlocutore.
Amicizia: Giovanni, Filippo e Niccolò;
Fantasy : Federico e Alessandro;
Nella comunità scolastica accade che gli interlocutori si possano ancora trovare e che, si ha un poco di fiducia nella
capacità dell’altro di ascoltarci, si riesca a creare conoscenza condivisa, gioia di esplorare la conoscenza, desiderio
di ricerca.
Cinema : Vittorio e Jorgen;
Cucina: Anna, Carolina, Francesca, Irene e Matilde;
Circa nove anni fa, un gruppo di bambini e bambine che andava dai 9 ai 90 anni, si pose la domanda impossibile di
come ci si possa immaginare da grandi e se fosse possibile scrivere a se stessi proiettandosi nel futuro.
Interviste: Flora e Beatrice;
Fumetti: Alice e Matteo.
La questione se la posero a distanza alunni della Ferrini e anziani di un Centro Anziani di Roma utilizzando le prime
postazioni internet della scuola e tanto e tanto volontariato di giovani psicologi, educatori e insegnanti.
Cercheremo di fare del nostro meglio per migliorarlo e per renderlo
più divertente e appassionante.
Noi bambini della 4ªA abbiamo deciso di pubblicizzare il giornalino. Ognuno di noi ha fatto un articolo, il nostro primo giornalino lo
abbiamo pubblicato nei mesi di Gennaio/Febbraio e ci stiamo preparando per la nostra prossima pubblicazione di Maggio/Aprile. Il
nostro giornalino è diviso in varie rubriche, in cui si parla dell’amicizia, della Costituzione, delle programmazione dei film a Roma,
della legalità, sulle città del Mondo, di cucina e anche di cose divertenti come fumetti. Ognuna di queste rubriche è affidata a dei
gruppi di alunni:
a Giorgia e Diego è affidata la rubrica sulle città del Mondo;
Vittorio si occupa della programmazione al cinema;
Irene, Francesca, Matilde e Carolina pubblicano deliziose e gustose ricette che consiglio di assaggiare!!
Anna scrive sulla legalità;
Alice e Margot hanno scelto di interessarsi ad una rubrica molto
divertente e molto amata da noi ragazzi: i fumetti;
Giovanni e Filippo scrivono sull’amicizia;
della Costituzione ce ne parlano i nostri compagni Beatrice, Jeshlie
e anche Giovanni.
Spero di aver menzionato tutti i compagni e tutte le rubriche, in
caso contrario, ai compagni chiedo scusa e a voi tutti, consiglio di
leggere il nostro giornalino…
Quarta in copertina!!
Giorgia
Come recita la presentazione che troverete al link http://viadalnido.altervista.org, ospitato dal sito della maestra
Enrica http://www.maestraenrica.it/sito/htmlTatta/prodotti.html, “per un intero anno i bambini e gli anziani hanno
dialogato incontrandosi in un luogo senza spazio e senza tempo. Il risultato è rappresentato da lettere che i bambini
hanno scritto agli adulti che saranno e da alcuni consigli per essere felici che gli anziani hanno saputo distillare grazie alla loro esperienza”
Quella esperienza raccolse l’inquietudine per il futuro di bambini, adulti e anziani e la trasformò in una ricerca condivisa di sapere, sapere della storia, sapere della vita che permise l’incontro reale tra anziani e bambini in una bella
giornata di maggio, giornata in cui la distanza delle età non si presentò come ostacolo ma come risorsa.
Quella esperienza ebbe la menzione all’interno del Global Challenge del 2004 del Comune di Roma e da allora non
abbiamo più smesso di porci domande impossibili nella comunità dei ricercatori e ricercatrici della scuola primaria
dell’Istituto Comprensivo di via Mascagni.
Alcuni ricercatori, a marzo, hanno cominciato a domandarsi dove finisse il materiale dei sogni.
La domanda non è per niente semplice perché intanto bisogna chiedersi se esiste un materiale dei sogni, e se esiste, è necessario trovare il modo di maneggiarlo e infine scoprire cosa se ne possa fare.
Tali domande non hanno affatto preoccupato i ricercatori delle quarte “A, D, E, F” dell’anno scolastico 2012-2013
anche se alcuni di loro affermavano di non avere esperienza del sogno o almeno così dicevano. Questi ultimi affermavano che, se il sogno arrivava durante la notte, al mattino svaniva e quindi non erano certi che il materiale del
sogno esistesse ma non per questo non erano interessati a aiutare chi l’esperienza l’aveva.
Un bel giorno nelle aule digitali della comunità dei ricercatori della Ferrini, è arrivata una lettera di un’amica, Durlindana, alias di Alessandra Uguccioni, che di mestiere fa “la storica dell’arte” e che scrive bei libri anche per i bambini.
Durlindana scriveva ai ricercatori di aver avuto una strana esperienza in treno: mentre leggeva un bel libro di arte,
alcune linee, flessuose e ondulate, nere e a punta se ne erano andate in giro da sole nel vagone e avevano cominciato a segnare anche il viso delle persone che gli stavano davanti. Dopo qualche attimo le ombre erano svanite ma
non era svanita la sua curiosità su cosa gli fosse successo.
Durlindana scriveva ai nostri se fosse mai capitata loro una cosa del genere.
Durlindana inoltre perché pensava di aver già incontrato quelle linee ma non ricordava dove. Poiché l’anno precedente i nostri ricercatori l’avevano aiutata a riconoscere l’Annunciazione di Recanati di Lorenzo Lotto, da minuscoli
frammenti, trovati in una vecchia soffitta, Durlindana chiedeva loro una nuova collaborazione.
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Comincia così una fitta narrazione di sogni e di pensieri e ipotesi su ciò che poteva essere accaduto a Durlindana e
ciascuno offre la propria esperienza all’ascolto dell’altro, sia esso coetaneo, sia esso adulto, per analizzare il materiale dei sogni.
I sogni in breve tempo si traducono in racconti, epistole, disegni, scritti su carta o su digitale, si dibattono ipotesi
scientifiche su cosa origini i sogni, si discute in chat in forum dedicati alla didattica sul portale Synergeia, a cui
partecipa anche Durlindana, fin quando arriva la notizia.
Durlindana ritiene di aver trovato quelle famose linee sul volto di un certo signore che abita a Figueres e che di
mestiere fa il pittore.
Chi sia questo signore, cosa faccia, perché lasci andare in giro linee ondulate e flessuose, saranno domande a cui
un’incessante ricerca di singoli, coppie, piccoli gruppi di ricercatori risponderanno con appassionata volontà di
condividere il piacere della scoperta. L’appassionata comunità si chiederà se le linee dei sogni abbiano una loro
carica energetica e se i sogni siano alimentati da sorgenti misteriose di fantasia non tralasciando di raccogliere
notizie su qualche uomo con i baffi allungati, neri e ondulati.
In qualche settimana di lavoro il misterioso signore verrà identificato in un certo Salvador Dalì che Durlindana aveva incontrato, attraverso le sue opere, nella casa museo di Figueres. Si ipotizza che sia stato proprio lui ad averle
regalato nel sogno i suoi bizzarri baffi, per farla partecipare a una ricerca sull’arte e il sogno che coinvolgesse tanti
suoi colleghi più giovani ma non meno validi di lei.
Chi scrive ha partecipato da adulto alla ricerca ma non ha potuto fare a meno di ritornare anche lui nei suoi sogni,
scivolando lungo le ombre delle persiane d’estate che riempivano la stanza di animali feroci e di isole dei pirati di
Mompracen.
Guidati dal desiderio di incontrare la Perla di Labuan, abbiamo inventato narrazione, abbiamo acquisito informazioni di storia dell’arte sul surrealismo ma soprattutto abbiamo scoperto che è proprio divertente scrivere se qualcuno ti legge, è proprio appassionante conoscere se qualcuno te lo chiede perché crede che il tuo singolo sapere
può diventare una scoperta per tanti.
Così siamo finiti tutti assieme su un treno per Figueres in cui ospitare i nostri sogni, le linee a forma di baffi neri e
allungati, Dalì, gli orologi molli fatti di camembert un poco sciolto, Durlindana, la storia dell’arte, la nostra storia.
Il treno collage costruito da più di ottanta artisti è in viaggio su un muro della Ferrini.
Il treno per Figueres ospita tutti, nessuno escluso, per salire si deve pagare un biglietto che non si compra in biglietteria: lo si trova solo nella fiducia di condividere con l’altro la propria conoscenza; lo si riceve solo se si è disponibili a ascoltare chi ha idee diverse dalle nostre. Chi parte su quel treno sa anche che il viaggio non ha una
stazione di arrivo: una volta partiti non è dato fermarsi perché sul treno saliranno sempre nuove idee da esplorare
per conoscere il materiale dei sogni.
Se poi in alcuni momenti qualcuno non si troverà in accordo con i compagni di viaggio, non si deve preoccupare.
Sul treno per Figueres si può esprimere anche il proprio disappunto perché gli altri lo ascolteranno e troveranno
un modo per farlo entrare nel loro bagaglio di speranze.
Sul treno per Figueres infine nessuno è stonato, ciascuno è una goccia indispensabile per il mare, tutti sanno cantare, perché non vi è una voce che vuole sovrastare l’altra.
Il treno per Figueres è chiaro è la nostra Costituzione, colorata, diversa, sognata. Il treno siamo noi comunità educante che viene educata dal desiderio degli alunni di sentirsi autorizzati a viaggiare per realizzare un mondo in cui
il singolo possa dire la sua perché vi è un altro che gli dà diritto di pensiero, di lavoro, di salute, di giustizia.
Il treno attende che anche voi troviate il vostro biglietto ma non temete, il treno non lascia a terra nessuno!
Il maestro Nicola Basile
“Racconti sui baffi” è il titolo provvisorio di una collezione di racconti che il signor Dalì avrebbe certamente gradito, come è assai probabile che avrebbe apprezzato le stravaganti trovate letterarie, poco inclini a rispettare le regole del tempo e dello spazio della nostra vita quotidiana.
I racconti dei giovanissimi scrittori sono il risultato di alcuni mesi di ricerca sul surrealismo, in collaborazione
con la storica dell’arte dott.ssa Alessandra Uguccioni, che li ha introdotti alla dimensione artistica legata al
sogno e all’uso dell’inconscio come sperimentato dai surrealisti nei primi decenni del ‘900.
I nostri giovanissimi scrittori si sono impegnati a ragionare di orologi molli, di sogni in cui il prima non è seguito da un dopo, di baffi con le ali come quelli di Dalì e di una storica dell’arte che vedeva linee e ombre
dappertutto, anche sulla testa calva del signore che le stava davanti in treno.
I racconti hanno preceduto la realizzazione di una “quadreria”, sorta di scuderia dei quadri, che ha visto la
luce a fine anno scolastico 2012-2013 in collaborazione tra le classi quarte A - D - E - F , classi partecipanti al
progetto: “Baffi con le ali”.
L’ideazione, progettazione e realizzazione della quadreria ha portato a pensare l’allestimento di un treno
“quadreria”. Le varie fasi di realizzazione del treno sono illustrate nelle slide del
Baffi’s Museum.
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Questo progetto è nato da un sogno che ho fatto durante un viaggio in treno per andare a trovare la mia amica
Teodolinda. Forse davanti a me c'era effettivamente un
uomo con i baffi e comunque da poco avevo scritto con
Teodolinda un libretto su Dalì.
Ben presto l'uomo con i baffi visto/sognato in treno ha
generato altri miei sogni, sogni di baffi, di domatori, di
linee che si sono incrociati con le fantasie dei bambini e
infine ha scatenato fantasie surrealiste, proprio quelle
che avrebbe apprezzato Dalì.
11/06/2013
Alessandra Uguccioni
Noi abbiamo partecipato al progetto di educazione all’immagine dal titolo “Baffi Con Le Ali”
La storica dell’arte Alessandra Uguccioni in arte Durlindana, ci ha guidati con il racconto dei suoi strani
sogni a conoscere le opere di Salvador Dalì.
Quelli che seguono sono i disegni dei suoi sogni e i testi
che abbiamo scritto dopo averla incontrata.
Oggi venerdì 10 maggio siamo andati in aula d'informatica e abbiamo incontrato Durlindana. Lei ci ha parlato di
Dalì e della sua storia. Diceva che Dalì era un po' pazzerello sia di carattere sia di aspetto, perché aveva dei lunghi baffi all'insù. Dalì, come sappiamo, era un grande
pittore e per diventarlo si iscrisse ad un'Accademia in
Spagna. A Dalì però non piaceva come dovevano dipingere all'Accademia, per questo litigò con i professori e così
decise di andare a Parigi dove dipinse dei quadri con degli
orologi mollicci. Quest'idea gli venne una sera quando mangiò
del formaggio con la crosta dura ma con l’interno morbido:
quando la mangiò gli venne in mente una cosa dura che si deformava.
Un giorno Dalì dipinse un quadro con dei sassi che rappresentavano delle nuvole.
Dalì ha inventato i chupa chups, i lecca lecca, e un film per la
Walt Disney.
Dalì, mentre stava a Parigi, dedicò una mostra ad una ragazza con
le labbra di un colore stupendo che aveva incontrato nella città
francese.
Un giorno si travestì da sommozzatore e andò per le strade di Parigi dicendo che bisognava andare nel
fondo delle idee.
Dalì dedicò molte sue opere a sua moglie Gala.
Elena e Agnese
Classe 4ªD
Dalì voleva dipingere a modo suo, senza seguire uno schema preciso: in un quadro per esempio, ha messo delle pietre al posto delle nuvole. In un altro quadro, dopo aver
mangiato del Brie, ha dipinto orologi molli.
Dalì mi è sembrato un personaggio molto stravagante, mi
piacerebbe vedere una sua mostra.
Francesco
Classe 4ªE
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Le storie che seguono fanno parte di una didattica finalizzata al confronto e alla comprensione di sé e degli altri.
L’esigenza di narrarle e commentarle nasce da semplici problematiche quotidiane di convivenza in cui è importante non solo il rispetto delle regole, capite e interiorizzate, ma anche il sapere uscire dal proprio punto di vista
per accogliere e comprendere…il punto di vista dell’altro.
Le storie sono:
“ Un mondo senza suoni”
“Un po’ più vicini”
Ins. Maria Michela Ciarlone
“L’elefante e la rana”
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Classe 4ªE
Questa mattina due compagni non volevano stare insieme nel banco perché si davano fastidio a vicenda.
Allora abbiamo iniziato una conversazione per trovare delle soluzioni al problema
Alcuni di noi hanno detto che tutti e due dovevano accettare qualche scherzo che non disturbasse però
la lezione, che dovevano essere entrambi più tolleranti.
Dopo la maestra ci ha raccontato la storia “Un po’ più vicini”, scritta dal filosofo Schopenhauer.
Classe 4ªE
Con il sogno il protagonista del racconto ha compreso di più il
compagno Emanuele, che era sordo.
Le cose narrate non sono vere ma potrebbero capitare anche
a scuola.
Il protagonista ha capito come si sentiva il compagno che era
preso in giro.
Questa storia fa capire al protagonista e agli altri che non bisogna fare scherzi ai bambini che non sentono o che stanno
male.
Dal sogno il protagonista ha capito che non si devono prendere in giro le
persone che hanno dei problemi.
Il bambino sordo rappresenta tutti i bambini che hanno dei problemi.
Non bisogna approfittarsi di chi non sa difendersi, di chi non sa parlare la
nostra lingua.
Prendere in giro qualcuno non è una dimostrazione di coraggio.
Quando si sta insieme si diventa amici e ci si fida l'uno dell'altro.
Nel sogno il bambino ha provato come ci si sente ad essere sordo; erano tanti
contro uno e allora non ci si può difendere.
E' bello essere amici.
La sofferenza che prova un compagno che è preso in giro noi non la immaginiamo: lui sembra non accorgersene, invece a
casa lo dice che lo hanno preso in giro, anche se gli altri pensano che non capisce.
A me è dispiaciuto quando mi hanno fatto uno scherzo.
Si fanno dispetti a chi non si può difendere e a chi non ha amici.
Il protagonista ha sognato di essere diventato sordo: non sentiva la sveglia, la mamma parlare, il cucchiaino tintinnare sulla tazza della colazione, la porta sbattere, il cinguettio degli uccellini. Al risveglio era molto triste, pensò ad
Emanuele il suo compagno sordo. Si sentì molto in colpa per gli scherzi che gli facevano in classe, capì come aveva
sofferto Emanuele.
La nostra compagna ha detto che a volte ci si allea con chi prende in giro per paura di essere preso in giro a sua
volta.
Bisogna allora imparare a non aver paura di chi sembra più forte di noi: non è un segno di forza prendersela con chi
è più piccolo o è solo perché non ha amici.
In una notte fredda e buia due porcospini cominciano a sentire tanto freddo.
Avvicinandosi scoprono che sentono meno freddo, così si avvicinano sempre più, ma “ahi, ahi!!” si pungono e subito si allontanano: ma ricordano il caldo che provavano quando si avvicinavano e provano di
nuovo a stare vicini ma inutilmente, si pungono lo stesso.
Dopo tanti tentativi, riescono a trovare la giusta distanza per non pungersi e sentire un bel calduccio!
I due porcospini, pur nella difficoltà, non si sono comportati aggressivamente, anzi sono riusciti a rispettarsi e ad essere tolleranti.
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A proposito di calma ...
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Il 19 marzo 2013 siamo andati a visitare Palazzo Altemps.
IL RANOCCHIO E L’ELEFANTE
Un elefante passeggia accanto ad un fiume, si accorge che non ha più la sua catena alla caviglia e comincia ad agitare la proboscide nell’acqua per cercarla.
L’acqua diventa torbida perché la sabbia sale e l’elefante non vede più nulla. Ad un certo punto sente una
rana che ride e, offeso, chiede cosa c’è da ridere.
La rana risponde che se continua ad agitare l’acqua con
la proboscide non troverà nulla, deve calmarsi.
E’ stata una visita molto interessante, animata dallo spettacolo “Divine Armonie”.
Le scene interpretate dai ballerini erano accompagnate dalle note melodiose di
un violino.
La guida è stata esperta e molto gentile e anche carina , come aggiunge il nostro compagno. La maestra ci ha
fatto i complimenti perché siamo stati attenti, interessati e siamo intervenuti con domande o risposte in modo
appropriato.
Mentre eravamo davanti alla statua di Demetra, una ballerina-attrice ci ha raccontato il mito della nascita delle
stagioni: la figlia di Demetra, Persefone , un giorno mentre raccoglieva i fiori fu rapita dal dio dell’oltretomba Ade.
Demetra disperata cercò la figlia finchè Zeus mandò un suo messaggero a riprendere la fanciulla. Il dio Ade però
prima di lasciarla andare le fece mangiare un chicco di melagrana: era un inganno perché chi mangiava qualcosa
nel regno dei morti poi aveva nostalgia di quel posto e voleva tornarci.
Per questo motivo ogni sei mesi Persefone tornò negli inferi e la mamma per
vendetta fece diventare la terra grigia e buia. Quando Persefone era sulla terra,
c’era invece la primavera.
Questo è solo un mito ma è vero che l’estate e la primavera insieme durano proprio sei mesi.
Elena
Classe 4ªE
Tommaso
L’elefante ascolta il consiglio, l’acqua ritorna limpida e
ritrova così la sua catena.
La visita al Palazzo Altemps è stata divertente e
istruttiva. Abbiamo osservato sculture degli dèi e dei
guerrieri e ascoltato storie raccontate dai ballerini.
Osservando opere importanti abbiamo fatto molte
considerazioni interessanti. Alla fine ci hanno fatto
perfino ballare ed è stato proprio divertente.
Damiano
Sull’altana, una torre belvedere del palazzo, c’è la statua dello
stambecco rampante, il simbolo della famiglia Altemps.
Classe 4ªE
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Noi bambini della 3ªC, con le nostre rappresentazioni grafico – pittoriche, abbiamo voluto ripercorrere,
a grandi linee, il cammino dell’arte nella storia.
Partendo dai graffiti come prima forma d’arte del tardo Paleolitico (che abbiamo studiato quest’anno)
passando per la rappresentazione della realtà nelle stagioni, fino all’arte moderna fatta di forme e di
colori..
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Il lavoro “Il maialino Lolo della 2aA” è un libro elettronico che può essere visto solo con il computer.
I bambini hanno illustrato e “recitato” il testo del libro di Evelin Hasler.
Gli alunni sono stati avviati alla recitazione: sono state assegnate “le parti” che ognuno di loro ha interpretato cercando di “calarsi” nel personaggio/ruolo, personalizzandolo, per ora solo con la voce.
Inoltre hanno illustrato con cura gli ambienti, i personaggi e alcune scene raccontate nel libro.
Abbiamo realizzato un prodotto della classe, cui ciascuno di loro ha contribuito secondo le proprie abilità
con spirito di collaborazione.
Le insegnanti Anna Maria Fusiello ed Enrica Orestano
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Classe 2ªA
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Classe 2ªD
Lo strumento principale attraverso il quale avviene la comunicazione è la lingua.
Molteplici sono le sue funzioni ma tutte riconducibili al bisogno di esprimere e conoscere. Ecco perché è importante guidare i
bambini all’analisi e al riconoscimento degli elementi essenziali attraverso i quali avviene la comunicazione (lingua, codici e registro).
Via via che i bambini diventano lettori più esperti è opportuno offrire loro la possibilità di incontrare varie tipologie di testi per
potersi orientare e meglio scegliere stili e argomenti più vicini ai propri gusti.
Quest’anno, perciò, abbiamo avviato la lettura, l’analisi e la produzione di semplici testi di carattere narrativo/ descrittivo.
Così, partendo dal mondo delle fiabe, siamo entrati nel mondo della fantasia e dell’immaginazione, abbiamo giocato con l’impossibile, l’irreale e la creatività.
In questo modo abbiamo dato vita ai personaggi e ai luoghi che il nostro
testo scolastico “Nuovo arcobaleno in clas- La maestra Anna Severini
“Linnea nel giardino di Monet”
Galleria Nazionale di Arte Moderna
(G.N.A.M.)
Roma
Il CINEMA DEI PICCOLI a Villa Borghese
Roma
Classe 2ªC
Laghetto di Villa Borghese
Roma
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Classe 2ªD
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Quest'anno l'orto della nostra scuola, che l'anno scorso era stato gravemente danneggiato
dalle intemperie, ha visto nuova vita grazie all'impegno della scuola dell'Infanzia e di alcune sezioni della Primaria unite al prezioso contributo del collaboratore Vincenzo.
Quest'ultimo ha ristrutturato e in alcuni casi ricostruito le aiuole, le ha ripulite dalle erbe infestanti e ha dissodato il terreno in modo da rendere la terra pronta alla coltivazione.
Come primo step le docenti hanno portato a piccoli gruppi gli alunni a conoscere le caratteristiche del terreno tramite l'utilizzo degli attrezzi come la paletta, il rastrello, la zappa per smuovere
la terra, manipolarla e odorarla, lasciandoli anche liberi di giocarci, di lasciare impronte, di fare
buchi o gallerie con le dita imitando i lombrichi... verbalizzando con la docente le sensazioni
provate dal contatto con quest'ultima per poi confrontarsi a vicenda. Secondo step è stata la
semina, spiegando ai bambini l'importanza del rispetto del calendario sulle coltivazioni e sul periodo della stagione in corso. Le docenti a turno hanno tracciato con la zappa sul terreno la
"stradina" o meglio il solco, poi hanno aiutato gli alunni a praticare dei piccoli buchi con la paletta equidistanti tra loro, mettendo infine a dimora i semi o le piccole piantine seminate nei vasetti di torba in classe, avendo cura di coprire le radici con la terra. Terzo step è stata la cura, il
monitoraggio ed infine la raccolta dei prodotti dell'orto. Almeno due volte a settimana sono stati
organizzati piccoli gruppi di bambini che con la guida delle docenti si sono recati all'orto per:
Osservare e controllare la crescita e i cambiamenti delle piantine
Togliere le "erbacce" eventualmente cresciute
Annaffiare
Controllare che le radici siano sempre coperte dalla terra
Quest'ultima fase è ancora in corso ... ma i prodotti dell'orto sono già in gran parte visibili:
Fagioli, pomodori, peperoni, carote, insalata, fagiolini, cipolle, sedano......la rigogliosa aiuola delle erbe aromatiche con ogni tipo di odori ... e poi ci sono tante piante fiorite e una magnifica Ortensia!!!
Venite a visitare l'orto sarà una splendida esperienza!!!
Articolo redatto dalle docenti
Rita Destro (ref. del progetto)
Cristiana Strudthoff
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Dopo il grande successo dello scorso anno il 20 e 21dicembre 2012 nel teatro della nostra scuola si è'
svolta la seconda edizione del" Presepe tra noi" che ha visto protagoniste le sezioni della scuola dell'Infanzia con metodo comune
A-B-D-F . La novità e anche la sfida che abbiamo affrontato con i bambini e' stato di proporlo in chiave
regionale italiana, sulla scia dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d'Italia. Ogni classe coinvolta ha
scelto una regione d'Italia come tema per sviluppare sia le scenografie che i costumi! La sezione A ha
proposto l'Umbria con un antico casolare con il camino dove vivono antichi paesani, e poi il bosco di
Greccio e la capanna con la Santa Famiglia, i Re Magi, gli angeli e tanti pastori con le loro pecorelle ...
questo "quadro" domina dal palcoscenico tutto il nostro presepe perché, filo conduttore e unificante le
varie scenografie, e' la figura di San Francesco che proprio in Umbria ha inventato il primo presepe vivente!! Sarà lui , rappresentato da un nostro alunno, a condurre fino a Greccio tutti i genitori intervenuti
allo spettacolo "attraversando " le varie regioni d'Italia. Il Trentino Alto-Adige con le sue montagne innevate, le baite in cui cantano e brindano gli alpini con i loro allegri costumi, con le donne che cucinano la
polenta e' il tema svolto dalla sezione D. La Campania ed in particolare Napoli ,sovrastata dal Vesuvio,
con la sua allegria ed i suoi sapori, dalle sfogliatelle agli struffoli e ai babà .... dove il profumo dei forni
che vendono il pane e soprattutto la pizza rende tutto più gioioso, insieme a simpatici personaggi come
Pulcinella e il lustra-scarpe, è quanto ci offre la sezione F. Ci presenta invece la Sicilia con i suoi
"compari", con le comari che filano la lana con il fuso davanti al focolare, con i fichi d'India pittoreschi,
con il tipico carretto siciliano e le case sicule di un tempo, la sezione B.
La colonna sonora di questo magnifico progetto è stata realizzata sotto la mia supervisione e la collaborazione di numerosi musicisti (dalla scuola Media Sinopoli: la prof.ssa Scrima al il flauto traverso e il prof.
Benigni al violino; alcuni genitori :la sig. Botta al violino, la sig Matarazzo al pianoforte; e amici: il prof.
Mutino al pianoforte e alla Fisarmonica, Paolo Strudthoff alla chitarra insieme alla sottoscritta) che si
sono alternati per realizzare una base sonora dal vivo per far cantare i bambini. Anche le canzoni natalizie hanno mantenuto il carattere regionale.... facendo sperimentare ai bambini, che lo hanno affrontato
come un gioco, il dialetto napoletano (Quanno nascette ninno), trentino (oh Tannenbaum), umbro (la
Pasquella) e siculo (La notti di Natali). La scommessa e' stata vinta!!!!
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San Francesco e i frati
I musicisti
Il Trentino Alto Adige
La Siciliarati
Articolo e fotografie: Cristiana Strudthoff
Ref prog. Antonella Cataldo
L’Umbria
La Campania
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Il 18 maggio 2013 si è conclusa, con la manifestazione finale svoltasi nel giardino della nostra scuola, la
terza edizione del progetto "Festa in Fiera" che ha visto coinvolte tutte le sezioni del metodo comune (A
-B-C-D-E-F) con la partecipazione attiva di tutti i genitori degli alunni delle classi coinvolte.
Ogni sezione ha allestito un suo stand mettendo in mostra i lavori svolti durante l'anno con i bambini
attivando svariati laboratori: la pittura con la tempera, l'acquarello ,la manipolazione della creta, della
plastilina ,del DAS terracotta, della pasta di sale, la pittura sul vetro, sulla stoffa e sulla ceramica....
Sono stati realizzati numerosi oggetti originali, divertenti inventati o decorati dai bimbi come ad esempio un cucchiaio di legno si è trasformato in bruco colorato, l'impronta di una mano in uno svuota tasche, la faccina di un orso in un disco orario ....e molto di più!!
Una delle finalità principali del progetto è stata infatti quella di promuovere la creatività nei bambini fornendo loro nuovi mezzi di espressione, attraverso la sperimentazione e l'acquisizione di svariate tecniche pittoriche e manipolative . Sono stati messi in mostra anche i mosaici e gli acquerelli del progetto "A
spasso per Roma" ed è stato possibile visitare l'orto e seguire il percorso svolto sui cartelloni fotografici.
Come ogni anno c’è stato il "Trofeo Festa in Fiera", giunto alla terza edizione, quest'anno ha visto protagoniste le squadre dei papà delle rispettive sezioni coinvolte in una agguerrita gara di tiro alla fune! La
partecipazione e le risate sono state tante e la nostra Preside la dott.ssa Calamida ha consegnato la coppa alla squadra vincente: la sezione F.
Emozionante è stata la consegna delle medaglie e dei diplomi agli alunni che andranno in prima elementare: tutti in fila con la maglietta rossa, insieme ai loro compagni hanno salutato i genitori cantando in
coro la canzone "Ciao amico" !!
Abbiamo trascorso un sabato in allegria tutti insieme!!
Articolo e foto: Cristiana Strudthoff
(ref.progetto)
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A spasso per Roma è un progetto che nasce dalla consapevolezza di far crescere nei bambini l’amore
per il passato e per la storia della nostra bella città per poter riflettere e confrontarci con quello che siamo stati, siamo e saremo. Il progetto è proposto in un anno importante come l’ultimo della scuola
dell’infanzia e quindi rivolto solo agli alunni che andranno in prima elementare. La storia di Roma è una
storia lunga più di mille anni e “A spasso per Roma“ è appunto un percorso che, attraverso divertenti
attività sia individuali che a piccoli gruppi con metodologie di tipo ludico, grafico e comunicativo si sono
elaborate le seguenti tematiche: Il Colosseo e i giochi dei gladiatori, il Foro Romano e i Mercati traianei
di quest’ultimi è stata realizzata con successo un’uscita didattica proprio nel mese di maggio. Ho inoltre
arricchito il percorso con favole e leggende come quella di Romolo e Remo, e le Oche del Campidoglio.
Come viveva un cittadino romano, come era la sua casa, e come era organizzata la sua società sono state occasioni per favorire il confronto con il nostro presente e il loro passato. Il progetto si concluderà
proprio con l’uscita didattica per far conoscere ai bambini alcuni tra i più bei monumenti presenti al
mondo e che si trovano proprio nella nostra bella città … Roma.
I lavori prodotti quali cartelloni, acquarelli, mosaici e manufatti in terracotta sono stati esposti in occasione ella festa in fiera che si è tenuta il
18 05 2013.
Marziani Paola
Referente progetto “A Spasso per Roma”
FERRINI NEWS
Anno 7 Numero 6 - Luglio 2013
Dirigente Scolastico: Prof.ssa Maria Laura Calamida
La redazione di “Ferrini News”
Responsabile del progetto “Il giornalino scolastico Ferrini News”, impaginazione,
computer e grafica: Enrica ORESTANO (docente di Scuola Primaria)
Redattori.
Gli alunni delle classi della Scuola Primaria e dell’Infanzia Statale “Contardo Ferrini”
Collaboratori.
I team docenti delle classi di Scuola Primaria e delle sezioni della Scuola dell’Infanzia Statale.
Questi ed altri lavori possono essere visti sul sito della scuola
http://www.scuolaferrini.it/IC/html/antologia_esperienze_didattiche38.html
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38° Circolo Didattico di Roma - Scuola Primaria e dell’Infanzia Statale “Contardo Ferrini”
Via di Villa Chigi n. 20/22 - 00199 ROMA
Tel. 06.86212470 - Fax 06.86212838
Sito web: www.scuolaferrini.it
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Anche quest`anno, terminato il periodo di - IC Sinopoli