marzo 2008
Don Karol inedito
Conti trasparenti, ecco cosa cambia
Grandi testimoni al convegno del centenario
Il rinascimento urbano
EDITORIALI
Sommario
Altri 20 anni passano sotto la lente del convegno dedicato al centenario di Romagna Est.
Dai discussi anni ’80 al traguardo del secondo millennio 3
Il valore competitivo dell’etica per il credito cooperativo
3
COPERTINA
Norme “antiriciclaggio” per conti trasparenti
4
INTERVISTA
Decadenza italiana 6
PRIMO PIANO
Racconto l’umanità che non cambia
8
ATTUALITà
CENTENARIO
CULTURA
EVENTI
BANCA E TERRITORIO
BANCA E IMPRESA
COOPERAZIONE
NEWS
ROMAGNA EST BREVI
IL BUONPAESE
AGENDA
EDITORIALI
La cura per la Riviera si chiama “agopuntura urbana” 10
Gli anni delle trasformazioni epocali
11
La provincia italiana non è tutta in svendita
12
La giovinezza di don Karol
13
Travolti da uno straordinario bambino
14
Le Bcc accompagnano la crescita delle aziende innovative
15
La doppia mission della Formica 16
Tuttoqui, chioschi informativi, codice IBAN…
17
Festa in Romagna, “Vivere per gli altri”, nuova filiale di Gambettola…
19
I tesori del sale dolce di Cervia
22
Eventi e non solo
23
Dai discussi anni ’80 al traguardo del secondo millennio
È di nuovo tempo di Convegno e
quest’anno a tema avremo gli anni che
vanno dal 1980 al 2000.
Sono per la nostra Romagna anni
densi di novità. L’economia italiana
negli anni ’80 compie un balzo in
avanti radicale, dopo le crisi precedenti, intraprendendo un’affermazione internazionale ed un ammodernamento essenziale. In Romagna ciò
significa in primo luogo ristrutturazione ed ampliamento degli orizzonti.
Nell’area sammaurese e savignanese i
capannoni non bastano più. Occorre
puntare sulla qualità e sull’ampiezza
dei mercati. Il mondo della moda di
alto livello entra nelle nostre terre grazie ad industrie di pregio nell’ambito
delle calzature, dell’abbigliamento,
degli accessori. Al contempo siamo
all’interno della rampante riviera del
divertimentificio, dei grandi congressi,
delle mitiche discoteche frequentate
dai Vip, senza che, tuttavia, la vacanza familiare venga messa in discussione. Certo, ogni trasformazione è dolorosa, e ben lo insegnano gli anni ’90,
come attesta il calo del numero delle
attività imprenditoriali. Se il 1989 per
l’Europa è l’anno del crollo dei muri,
della Glasnost e delle speranze, per
noi è l’anno della mucillaggine. Eppure anche questo terribile fenomeno
ambientale verrà assorbito, seppure il
tema ambientale, la salute del nostro
mare in particolare, permarrà come
una terribile spada di Damocle sulla
nostra economia. Per le Casse Rurali
di Savignano e Bellaria-Bordonchio,
pronte ad accompagnare e guidare
questo sviluppo, sono anni densi di
novità. In primis, si raggiunge lo status di banche a pieno titolo, complete
di ogni operatività, grazie all’accoglimento delle disposizioni proprie del
Testo Unico del 1993, e poi, con un
gesto lungimirante, peraltro libero da
qualsivoglia necessità immediata, abbiamo la fusione paritetica in Romagna Est Banca di Credito Cooperativo,
un’unica grande banca del territorio,
capace di affrontare meglio le appassionanti sfide del futuro.
Corrado Monti
Presidente di Romagna Est
Il valore competitivo dell’etica per il credito cooperativo
La finestra
Informazioni della Banca di Credito
Cooperativo Romagna Est
Sede legale: Corso Perticari 25/27,
47039 Savignano sul Rubicone (FC)
Sede amministrativa: P.zza Matteotti
8/9, 47814 Bellaria Igea Marina (RN)
Registrazione Tribunale di Rimini
n° 12/2006
Numero 10, marzo 2008
Direttore Responsabile
Roberto Zalambani
Direzione e redazione
P.zza Matteotti 8/9
47814 Bellaria Igea Marina (RN)
Coordinamento redazionale
Angela Tassinari
Stampa
Pozzoni Spa · Cisano Bergamasco (BG)
Progetto e impaginazione
Kaleidon Rimini
Tra gli elementi di chiarezza emersi al XXXI Congresso Regionale della
Cooperazione di Credito dell’Emilia
Romagna, tenutosi a Lione dal 12 al
14 ottobre del 2007, vi è senza ombra
di dubbio il senso del rapporto che intercorre tra la mutualità e la competizione. La mutualità è un elemento
caratterizzante l’identità delle nostre
banche. Occorre tuttavia interrogarsi se
questa sia una risorsa anche in termini
di competitività, o se sia un elemento
etico rilevante ma sostanzialmente non
trainante il piano economico.
I dati emersi, in particolare quelli
della ricerca realizzata dal Censis e lì
commentata, sono da questo punto rale, quali l’informalità e la familiarità,
di vista chiari. In primo luogo emerge l’accessibilità del credito anche ai meno
come il valore sociale oggi, sia un valore abbienti, la fiducia conferita al cliente
fondamentale per l’impresa in quanto e profusa dallo stesso, la prossimità e
tale. Le Bcc, cresciute negli ultimi 15 via dicendo. Insomma le Bcc, banche
anni in maniera impressionante, dun- di prossimità e di responsabilità sociale,
que, non devono temere di perdere la si trovano collocate al centro delle esiloro dimensione etica, o peggio avver- genze della crescita dell’economia del
tirla come un elemento ininfluente per futuro, la quale, improntata alla globala loro forza economica. Devono sem- lità dei mercati, dovrà avvedersi di non
mai incentrare su di essa il loro pros- perdere il contatto reale con le persone
simo sviluppo. Il fattore etico è oggi il che abitano il territorio.
nostro vero punto di forza. Infatti tra
gli elementi di pregio della realtà delle Pierino Buda
Bcc emersi nella ricerca, abbiamo pro- Vice Presidente di Romagna Est
prio fattori di forte rilievo sociale e mo-
Stampato su carta Cyclus riciclata al 100%. Questo prodotto viene fabbricato secondo le più rigide normative di rispetto dell’ambiente
3
copertina
copertina
Far sì che il sistema finanziario non venga inquinato dal riciclaggio dei proventi di attività criminose e finanziamento
del terrorismo. È l’obiettivo di un nuovo decreto legge, che cambia anche alcune consuetudini nelle operazioni bancarie.
Che significa obbligo di verifica del cliente?
Norme “antiriciclaggio” per conti trasparenti
Nel giro di poche settimane, importanti novità legislative ci costringeranno a modificare alcune consuetudini
nella gestione dei nostri conti. Si tratta
delle nuove norme in materia di antiriciclaggio, le quali, malgrado tutti noi
siamo ben al di fuori delle casistiche
che riguardano tale materia, ci riguarderanno comunque da vicino, poiché
toccheranno attività ordinarie come
il fare assegni, possedere un libretto
bancario o postale e via dicendo. Le
disposizioni sono contenute nel Decreto Legge n. 231 del 21 novembre 2007
e chiedono a tutti un piccolo sacrificio
in nome di una maggiore sicurezza. Si
tratta di norme applicative della direttiva europea 2005/60/CE e della
direttiva 2006/70/CE, entrambe relative alla “prevenzione dell’utilizzo del
sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e
di finanziamento del terrorismo”.
Ma in che modo tali disposizioni
riguarderanno tutti noi? Lo chiediamo a Paolo Garattoni, direttore di
Romagna Est.
Direttore, in che senso ci riguardano
da vicino queste norme?
Direi che ci sono due livelli di rilevanza per tutti noi. In un primo senso
il tema della sicurezza oggi è urgente
e attuale.
La prevenzione
di ogni azione che possa
favorire attività terroristiche
o di riciclaggio di denaro
frutto di attività illecite
è una battaglia essenziale.
conversione e il trasferimento di beni,
l’occultamento e la dissimulazione
della reale provenienza di tali beni,
l’acquisto, la detenzione o l’utilizzo
degli stessi laddove vi sia la conoscenza della loro provenienza illecita, oppure anche, ovviamente, la partecipazione, l’associazione, l’istigazione a
perpetrare tali attività.
Tutto questo riguarda in primo luogo
l’attività di vigilanza della banca.
coli che minacciano la nostra società.
In secondo luogo ci sono disposizioni
che ci obbligheranno a cambiare alcune consuetudini nel trattare i nostri
soldi, i conti bancari e le operazioni
connesse.
Le disposizioni mirano
a garantire l’integrità
del sistema finanziario.
Prima di andare al secondo punto da
lei indicato, che implica anche indicazioni pratiche e consigli da dare a tutti,
ci soffermiamo un attimo sull’impianto
generale delle disposizioni di legge?
Certamente. La nuova normativa
mira a riordinare molteplici provvedimenti già emanati e, più in generale,
a garantire la stabilità e l’integrità del
sistema finanziario ed economico attraverso la predisposizione di misure di
prevenzione per impedirne l’utilizzo a
fini di riciclaggio e di finanziamento
La prevenzione di ogni azione che del terrorismo. La stessa precisa quali
possa favorire attività terroristiche o di attività bancarie debbano essere intese
riciclaggio di denaro frutto di attività come potenzialmente orientate in tal
illecite è una battaglia essenziale, se senso, allargandone di molto il camintendiamo sconfiggere i nuovi peri- po. Rientrano in tale definizione la
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Non solo. Vedremo che riguarda
tutti. Certamente, in primo luogo, noi
abbiamo l’obbligo di attuare una vigilanza. In tal senso sono stabilite indicazioni assai precise relative alla segnalazione di operazioni sospette. Per
questo esistono alcuni parametri che
nella sostanza non cambiano rispetto
a prima, mentre cambia l’approccio.
Per fare un esempio, l’obbligo di richiedere più approfonditi accertamenti è valido anche al di sotto delle soglie
indicate per legge, laddove vi siano
conoscenze che spingano a questo.
Paolo Garattoni,
direttore di
Romagna Est.
Abbiamo l’obbligo di identificare
il cliente e verificarne l’identità sulla
base di documenti, dati o informazioni ottenute da fonti affidabili.
Si tratta di identificare in particolare il titolare effettivo dell’operazione interessata e svolgere un controllo
continuativo.
Le banche hanno l’obbligo
di identificare il cliente
e verificarne l’identità sulla
base di documenti, dati
o informazioni certi.
è fatto obbligo di indicare i dati identificativi del cessionario e la data del
trasferimento.
A partire dal 30 aprile 2008
i libretti al portatore
dovranno non essere superiori
a 5.000 euro.
Stessa cifra massima è prevista per
gli assegni in forma libera. Oltre a tale
cifra occorre porre l’indicazione di
“non trasferibilità”. Le banche peraltro
sono obbligate a stampare i libretti con
assegni predisposti alla non trasferibilità. Il cliente che desideri averne con
dicitura libera, dovrà farne esplicita
domanda per iscritto. Una scelta che
è prevista come eccezione, tanto da
essere penalizzata con un bollo da 1,5
euro. Inoltre le girate dovranno contenere il codice fiscale del girante, pena
la nullità.
mio vivo consiglio è quello di rivolgersi al proprio sportello di fiducia,
onde verificare la propria posizione e
farsi dare tutte le spiegazioni del caso.
Dobbiamo accettare di buon grado
queste disposizioni, consapevoli che
sono finalizzate a garantire una maggiore salute dei mercati e rendere la
vita più difficile al malaffare e al terrorismo. Una battaglia che va a beneficio
di tutti.
Compito per noi, Banca di credito cooperativo, decisamente agevole, vista la
presenza capillare sul territorio. Potrà
essere richiesto al cliente un insieme
di informazioni volte a facilitare tale
identificazione. Naturalmente il tutto
andrà modulato al livello di rischio
che il cliente presenta e alle azioni che Effettivamente qualcosa cambia….
Certo. Ma basta farvi attenzione e
attua. Ma non è principalmente questo che toccherà più da vicino l’attivi- il disagio sarà minimale. Per questo il
tà della tipologia media della nostra
clientela.
Entriamo dunque nelle questioni di tutti
noi… cosa cambierà?
Ci sono alcuni obblighi che potrebbero prendere in contropiede, in tutta
buona fede, anche i piccoli clienti che
pure con attività illecite non hanno
ovviamente nulla a che fare. Penso ad
esempio a pensionati o persone anziane.
Perché?
Questa preoccupazione nasce, ad
esempio, dalla prima delle novità che
mi preme sottolineare. A partire dal
30 aprile 2008 - ma è bene mettersi
in regola da subito - i libretti al portatore dovranno essere non superiori a
5.000 euro. Inoltre i libretti non potranno essere più in forma anonima
o con intestazioni fittizie o generiche.
Analoghe restrizioni vi sono per il trasferimento di tali libretti, nel qual caso
Cosa cambierà dal 30 aprile 2008
Libretti di risparmio al portatore
· non potranno presentare un saldo superiore a € 5.000,00;
· è vietata l’apertura in forma anonima o con intestazione fittizia (dal 29.12.2007);
· per il trasferimento è obbligo indicare i dati identificativi del cessionario e la data.
Assegni bancari e circolari
· è obbligatorio riportare la clausola “non trasferibile” a partire da € 5.000,00;
· i moduli degli assegni bancari vengono rilasciati già muniti della clausola della “non
trasferibilità”, salvo il diritto del cliente di richiedere, in forma scritta, moduli di
assegni liberi;
· per ciascun modulo di assegno bancario o richiesta di assegno circolare in forma
libera è dovuta dal cliente, a titolo di imposta di bollo, la somma di € 1,50 e per ciascuna girata deve essere indicato, a pena di nullità, il codice fiscale del girante.
Ed entro il 30 giugno 2009
Libretti di risparmio al portatore
· occorrerà estinguere o ridurre alla soglia di legge (inferiore a € 5.000) i libretti al
portatore.
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Nasce da direttive
europee la normativa
che punta a garantire
l’integrità del sistema
finanziario.
INTERVISTA
INTERVISTA
È il grido d’allarme che lancia Pier Luigi Celli,
direttore dell’università Luiss, in questo j’accuse dal quale pochi escono indenni.
i collaboratori. Al posto dei leader impazzano dei mediocri controllori che
hanno solo paura di perdere il posto.
Decadenza italiana
Come si fa ad uscire dal declino?
Quali sono le strade per non accumulare ritardi e per favorire una crescita
economica diffusa? Come si attuano
le grandi riforme di cui tutti parlano
senza mai concretizzarle? Come si crea
classe dirigente?
Parte dai massimi sistemi la nostra
intervista con Pier Luigi Celli, che il 9
marzo sarà al Centro Congressi Europeo (insieme a diversi altri relatori) in
occasione di un’altra tappa del centenario di Romagna Est. Celli, originario di Verucchio, con un curriculum
lungo e disseminato di incarichi ad
altissimo livello, attualmente è direttore della Luiss, la Libera Università
Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli. Partiamo dal caso francese
perché di recente è stato pubblicato il
“Rapporto Attali” (dal nome del consulente del presidente Sarkozy, cioè
Jacques Attali), una sorta di “manuale d’uso per riforme urgenti e radicali”
che apre scenari interessanti non solo
per la Francia. “L’Europa oggi cresce
a una velocità inferiore alla metà della media mondiale, e più lentamente
della media dell’Organizzazione per la
cooperazione e lo sviluppo economico
(Ocse), anche se la sua demografia è in
declino”, si legge nel Rapporto Attali.
E l’Italia come se la passa?
Male. In Francia decide Sarkozy e
quindi la velocità di decisone è assicurata ed è enorme. È chiaro che c’è
anche una velocità di errore altrettanto enorme, ma il problema italiano è
diverso: da noi i tempi delle decisioni
sono infiniti perché abbiamo un’infinità di partiti diversi, ognuno dei quali
con le proprie rendite di posizione e i
propri interessi da salvaguardare.
il punto finale della degradazione della Pier Luigi Celli:
nostra classe dirigente, che pure c’è sta- “Il declino dell’Italia
inizia con la stagione
ta ed ha espresso delle eccellenze, ma del
rampantismo
si è andata imbastardendo e corrom- negli anni ‘80”.
pendo nel corso degli anni.
Vuole arrivare a dire che chi l’ha sostituita lascia a desiderare?
Al posto di chi si è fatto da parte,
non sempre per scelta ma anche perché costretto dai tribunali, è subentrata gente che politica non ne aveva
mai fatta, che veniva da interessi molto
settoriali e parziali tanto è vero che si
è avuto un aumento della frammentazione degli interessi da difendere.
più incancrenita di quella francese e
quindi avremmo bisogno di decisioni
vere che però non è possibile prendere. La prima urgenza è quella di una
nuova legge elettorale che semplifichi
molto affidando la responsabilità in
capo ad una forza o all’altra che si alterna al governo. Chi riceve il mandato
dagli elettori deve essere messo nelle
condizioni di governare, di prendere
le decisioni. Non si può andare avanti
con così tanti partiti ognuno dei quali
ha un diritto di veto e dove chi “pesa”
pochissimo elettoralmente parlando,
molto spesso conta di più rispetto a un
partito che ha il 20% dei consensi.
E la seconda priorità?
Non siamo ancora usciti
da tangentopoli, che è
stato il punto finale della
degradazione della nostra
classe dirigente.
Dove sta la radice del problema?
Non solo manca la velocità nelle decisioni. La situazione italiana è molto
La classe dirigente. Non siamo ancora usciti da tangentopoli, che è stato
6
Oggi la situazione del
Paese è bloccata, con una
rappresentanza degli interessi
estremamente frammentata.
Interessi sempre più piccoli difesi
da corporazioni sempre più grandi e
il risultato è lo stallo.
È molto severo nei confronti del personale politico che si è seduto nei posti
di comando della cosiddetta seconda
Repubblica.
Mi limito ad osservare ciò che accade. Oggi manca una classe dirigente
anche perché non si è formata, mancano i luoghi veri in cui formarsi. E così
in Parlamento sono arrivati i fedelissimi dei rispettivi capi, un’operazione
favorita anche dalla legge elettorale. Se
il capo è mediocre sceglierà uno più
mediocre di lui, questo è inevitabile,
perché tende a tutelarsi da eventuali
“minacce”, competitori che potrebbero
scalzarlo.
La mancanza di classe dirigente è frutto
anche dell’assenza di leader?
Sì. Infatti oggi mancano i veri leader,
quelli che avevano il gusto di allevarsi
È sufficiente “ringiovanire” la classe dirigente, cioè favorire l’inserimento di
giovani anagraficamente?
No, perché le seconde linee non sono
all’altezza, non hanno fatto esperienza,
non sono giovani venuti fuori da quella gavetta che mette insieme competenze, conoscenze e saper fare. Spesso
sono solo dei portaborse e dei fedeli
del capo. Certo, sui giovani bisogna
investire, ma spesso i migliori vanno
all’estero.
Se i bravi li costringi a sottomettersi o
a emigrare, quello che resta è la mediocrità. Quanto più i ragazzi assaporano
l’estero, tanto meno vogliono tornare
in Italia. Li capisco: questo è un paese
che oggi non offre prospettive e che si
trova in una profonda crisi, basta vedere il caso dei rifiuti della Campania
e il disfacimento in cui versa la politica.
Ma sa qual è il nodo davvero critico?
Me lo dica.
L’Italia è oggi un paese decadente
e in qualche modo corrotto nella testa, che è la cosa peggiore. Il dramma
vero non è la corruzione che ha a che
fare col denaro, che c’è sempre stata e
sempre ci sarà, ma è la corruzione nella
testa: ‘Se lo fa lui perché non lo devo
fare anch’io?’ E così ognuno gira attorno a interessi personali e privati.
La strada per una ripresa passa necessariamente attraverso la formazione di
una nuova classe dirigente?
Certo, ma una classe dirigente non
nasce dal nulla e per formarne una veramente nuova c’è bisogno di una rivoluzione vera, mentre oggi non vedo
le condizione per fare nessuna rivoluzione in Italia. Vedo piuttosto una situazione bloccata e disperata, con una
rappresentanza degli interessi estremamente frammentata.
L’inizio del declino che sta delineando, a
suo parere dove si colloca?
Alla fine degli anni ‘80, la stagione del rampantismo senza contenuto,
quando si è dato l’assalto allo Stato e
al suo patrimonio, quando il debito
pubblico è cresciuto a dismisura, e in
questo ci sono precise responsabilità
politiche. La spartizione dello Stato
da parte dei politici è stata una cosa
devastante.
Quali realtà positive vede nel panorama
italiano?
La piccola e media impresa è la vera
risorsa. Funziona bene anche se non
ha grande possibilità di formare classe
dirigente. O meglio, se la forma non
è poi in grado di esportarla perché ne
ha bisogno in proprio.
Funzionano la Banca d’Italia,
alcune Regioni e Comuni,
qualche università. Per il resto
sono abbastanza pessimista.
Poi ci sono alcune autorità che funzionano, la Banca d’Italia, alcune Re7
gioni e Comuni che sono bene amministrati (da una parte e dall’altra degli
schieramenti), e qualche università. Per
il resto sono abbastanza pessimista.
Non ha ancora citato la società civile nel
suo ragionamento. Non la vede come
una chanche?
Ma esiste ancora la società civile? Si
scorgono “attori” liberi da condizionamenti preoccupati di salvaguardare
la libertà di pensiero, di parola, di discussione, piuttosto che gli affari? Ci
sono senz’altro spezzoni della società
civile, ma non sono collegati fra loro,
hanno difficoltà ad emergere. Vedo invece molti poteri di interdizione piuttosto che di animazione, di collusione
piuttosto che di spinta, di controllo
più che di sviluppo.
All’estero qual è la fama di cui gode l’Italia?
Pessima, non riusciamo più neanche
a farci ascoltare. Incrociando il governatore Mario Draghi in una pausa dei
lavori al World Economic Forum di
Davos, il commissario Ue, Joaquin Almunia, ha detto: “Good luck, Mario”.
Quando devi augurare la fortuna vuol
dire che non ci sono armi sostanzialmente.
All’estero godiamo di una
pessima fama: “Good luck”
ha detto Joaquin Almunia
al governatore Mario Draghi.
Se si augura la fortuna vuol
dire che c’è poco da fare.
Che ruolo possono avere i modelli locali per rilanciare esperienze virtuose
di crescita?
Possono avere un ruolo molto significativo. Quando non ci sono più
scuole di formazione di tipo nazionale,
dovrebbe essere il livello locale la palestra che prepara la classe dirigente, ed
avrebbe la possibilità per farlo. Ma il
livello locale è anche quello che tende
a inquinarla più rapidamente la classe
dirigente.
primo piano
primo piano
“I miei film sono una radiografia dell’uomo”. Intervista al grande Pupi Avati:
il legame con la campagna, il ruolo del cinema e la ricerca della figura paterna alla base della sua ultima pellicola.
Racconto l’umanità che non cambia
Alla ricerca del padre. Dopo la virata verso il film di genere (thriller) con
“Il nascondiglio”, la sua ultima fatica
dietro la cinepresa uscita nel 2007 (tra
gli attori Laura Morante), la prossima pellicola che vedremo nelle sale
cinematografiche italiane a firma di
Pupi Avati, sarà “Il papà di Giovanna”, un viaggio alla riscoperta della
figura paterna.
Nato nel 1938, all’anagrafe Giuseppe, fratello maggiore di Antonio,
sceneggiatore e produttore, Pupi Avati
sarà uno dei protagonisti del convegno del 9 marzo promosso da Romagna Est nell’ambito delle celebrazioni
per il Centenario della Bcc. E un personaggio come lui, che ha contribuito
alla crescita culturale e artistica del
Paese negli anni 1980-2000, non poteva mancare all’appello.
Oltre 40 film in curriculum e altrettanti anni di attività come regista
hanno fatto oggi di Pupi Avati uno
dei più importanti registi italiani,
noto a livello internazionale.
Qual è il legame con la sua terra di
origine?
Io sono emiliano e, anche se ritengo che ci sia una distinzione netta e
dolorosa tra le due realtà dell’Emilia
e della Romagna, distinzione che ho
avvertito sin dalla prima infanzia, ho
dedicato gran parte della mia filmografia alla mia terra rappresentandola
come una regione unica. Ne ho sempre avuto una grande nostalgia.
Nostalgia che traspare bene nei suoi
lavori…
Essendo nato nel ’38 e vissuto fino
ai 5-6 anni in campagna, dove la mia
famiglia era sfollata a causa della guerra, ho avuto i primi approcci con gli
eventi fondamentali della vita quali la
nascita, la morte ma anche la gioia e la
festa, attraverso la cultura contadina
non hanno rapporto con il successo e
con gli affari che questo comporta. È
l’unica forma di espressione che vola
più in altro ed è anche quella che in
me produce le emozioni più forti e
più profonde.
Può fare il nome di qualche autore?
e campagnola. È un riverbero che mi
porto appresso, un debito, quello di
dire e reiterare la mia appartenenza
alla terra dalla quale provengo. Chi
dice che i primi cinque anni di vita
di un bambino sono fondamentali,
afferma una verità sacrosanta.
Ho avuto i primi approcci
con gli eventi fondamentali
della vita attraverso
la cultura contadina.
Le sue pellicole hanno un respiro quasi
sempre altamente poetico, oltre che
nostalgico. Cosa rappresenta per lei
la poesia?
Io sono un grande fruitore di poesia altrui. Si tratta della forma espressa più elevata, pura e autentica della
creatività di un essere umano, non
comparabile con nessun’altra forma
di espressione artistica. Si è poeti, non
si nasce. E lo si è per urgenza e non
per seconde ragioni. Il poeta non è
chi scrive poesia: questi sono a migliaia ma sono pochi i poeti veri. E
quelli più definitivi non vengono letti,
8
Il cinema
non si rivolge più
alle grandi masse,
è stato scalzato
dalla televisione.
grado ciò, riconosco la responsabilità
di utilizzare un mezzo – come quello
del cinema – che richiede il dispendio di tanti soldi. Quando spendo tre,
quattro, cinque milioni di euro per
fare un film, cerco di fare una cosa
che abbia un senso. Invece la poesia è
a costo zero. Il poeta si produce con
un foglio di carta, una penna e la propria creatività.
Il sabato sera le multisale sono gremite
di adolescenti, ma i giovanissimi vanno
al cinema?
Dai primi greci ai poeti di questo
recente presente. La poesia non segue
le mode, le catalogazioni sono apparenti, possiamo ricondurre alcuni autori a dei periodi ma i versi del greco
Archiloco sono parimenti moderni a
quelli di Eugenio Montale. La poesia
non viene a patti con il presente. Il cinema, ahimè, è invece riconducibile al
tempo in cui vive. Certo è che il film
ha un potere evocativo altissimo, non
so se anche le cose che io faccio.
È un tipo di proposta diversa rispetto a quella che facciamo noi, quella
viene da oltreoceano e sta a metà strada tra il racconto e il video-gioco. No,
io faccio un altro mestiere. E anche
rispetto alla multisala, vivo una sorta
di diffidenza. All’inizio ci siamo illusi
di poter difendere i prodotti di qualità,
cosa che non è avvenuta. Il prodotto
di qualità è in genere escluso dai circuiti delle multisale.
Qual è il ruolo di un regista, o di un film,
rispetto alla comunità sociale?
Qual è, tra i suoi film, quello che lei
preferisce?
Il cinema ha perduto la sua incidenza sulla società. Il ruolo che ha assunto e si è portato appresso nei decenni
passati, da qualche tempo gli è stato
tolto ed è stato assegnato alla televisione. Il cinema italiano ha riflesso la
realtà degli anni ’60, del periodo del
dopoguerra, fino alle commedie di costume in conseguenza dell’evolversi
della società.
Io assomiglio troppo ai film che
faccio. Ogni anno sono come il film
che faccio e, non restando identico a
me stesso, non mi sento più rappresentato da un film che ho fatto otto
o dieci anni fa. Nel frattempo sono
diventato altro e altro ancora, sono
quello che sto facendo.
Il regista Pupi Avati
Lei ha esordito con film di genere horror e di recente è tornato agli inizi: perché questa decisione?
Come ho già avuto modo di dire,
ho voluto fare il punto rispetto al mio
rapporto con la macchina da presa,
una sorta di ‘tagliando’, un-check up
delle mie capacità con il mezzo anche
tecnico. In questo genere di film non
c’è più un io narrante ma un racconto che ti lascia fuori, che non avviene né con gli occhi della memoria né
dell’esperienza.
Gli eventi esterni entrano in qualche
modo nel suo lavoro?
Io credo di aver sempre raccontato
l’essere umano, in genere lo sconfitto dalla vita. Ho cercato di raccontare i penalizzati facendoli diventare i
miei eroi. Questo ometto fisicamente
fragile, incerto e portatore di grandi
sogni, continua a vivere nonostante
le crisi o le riprese, il boom o il malessere resocontati dalle cronache Istat.
Mi interessano gli ambiti privati, gli
aspetti più intimi e segreti, più personali dell’umanità. La mia non è una
fotografia ma una radiografia. E lì ti
avvicini sempre a qualche cosa che è
imperituro, in cui l’uomo non cambia.
Cambierà forse il modo di vestire, ma
l’uomo resta immutabile. Nonostante
il modo di vestire e i mutamenti esterni dei nostri figli siano enormi, le ra-
gioni per cui essi sono felici o infelici
sono le stesse per le quali noi genitori
siamo stati felici o infelici.
Nonostante i mutamenti
esterni dei nostri figli siano
enormi, le ragioni per cui sono
felici o infelici sono le stesse
per le quali noi genitori siamo
stati felici o infelici.
Quale sarà il suo prossimo film?
“Il papà di Giovanna”, ambientato a Bologna alla fine degli anni ’30.
Si tratta di un dramma doloroso, la
storia di un padre la cui figlia uccide
una compagna. Mi interessa la figura
paterna, che si va appannando, sbiadendo sempre di più. I padri hanno
sempre meno ruolo.
Il mio ultimo film è sulla storia
di un padre. La figura
paterna si va appannando
e sbiadendo sempre di più.
Il cinema ha perduto la sua
incidenza sulla società.
Il suo ruolo gli è stato tolto
dalla televisione.
Forse hanno assunto un ruolo diverso?
Da qualche tempo questo ruolo –
in modo a mio avviso deprecabile – lo
ha assunto la televisione. Il cinema
non si rivolge più alle grandi masse
e, in generale, non ha più grandi responsabilità se non verso un pubblico
di numero irrilevante in rapporto ai
grandi numeri della televisione. Mal-
Diverso? Allora non è più quello di
un padre… invece il suo ruolo in un
contesto famigliare non è superficiale.
Sarà perché io non l’ho avuto, ho sempre nutrito una nostalgia della figura
paterna, che oggi è troppo diversa rispetto a un tempo. Ma qui dovremmo
parlare troppo a lungo.
9
attualità
CENTENARIO
Molte città del mondo si sono incamminate sulla strada della trasformazione degli spazi urbani.
Che si è dimostrata una molla vitalizzante. Rimini ne discute da anni e adesso ci prova.
La cura per la Riviera si chiama “agopuntura urbana”
Alcune grandi città del mondo hanno tracciato la rotta nel campo degli interventi in grado di trasformare, attraverso il “tocco” di importanti architetti,
porzioni di tessuto urbano. I modelli
si chiamano Parigi, Londra, New York,
Manchester, Barcellona, ma anche Liverpool, Valencia e Lione, solo per citarne alcuni.
La riviera romagnola ci pensa da
anni ma non ha ancora aperto il cantiere dell’innovazione. Il problema però
c’è tutto: come “svecchiare” la monotona, e ormai appesantita, linea degli
alberghi? Come rinnovare una costa
alle prese con la concorrenza di destinazioni moderne, facilmente raggiungibili, meno caotiche e più appetibili
da molti punti di vista?
Il caso Barcellona è emblematico:
alle spalle della linea di costa il volto
della città era segnato dal declino. E
così nel 1999 arrivò la decisione di demolire la fascia di palazzi ormai decrepiti per far posto alla Rambla del Raval,
una piazza molto ampia, con alberi di
palma e panchine, percorsi pavimentati
e sculture d’arte contemporanea. È diventata famosa la definizione di Josep
Anton Acebillo, architetto di BarcelloIl grattacielo di Rimini
visto dal porto canale.
na, che a proposito di questo ed altri gli alberghi ormai fuori mercato, ma
interventi ha coniato l’espressione dei fra il dire e il fare continuano a matenuovi spazi pubblici come “agopuntu- rializzarsi una quantità di ostacoli. La
ra urbana”. Come gli aghi inseriti nei leva risolutiva, individuata con un propunti nevralgici del corpo umano rie- tocollo d’intesa fra Regione e Svilupscono a rivitalizzarlo, così le operazioni po Italia, avrebbe dovuto essere quella
giuste (perché alcune sono anche falli- dell’acquisto e della riconversione delle
mentari) di restyling urbano immetto- vecchie strutture ricettive da parte di
no nuova linfa nel tessuto vitale delle una società pubblico-privata. Ma per
città. Ovviamente non hanno tardato ora questo percorso sembra un po’ inad arrivare anche le ricadute in termini cagliato. Nel frattempo si registra un
di visitatori, più che raddoppiati, e Bar- trend negativo che è l’ennesimo campacellona è diventato il modello di “una nello d’allarme: il tasso di occupazione
città che funziona”, come ha detto l’ar- dei posti letto continua a scendere, con
chitetto britannico Richard Rogers.
una variazione di –8,5% dal 2000 al
Così gira il mondo che avanza e che 2005. Il vicesindaco di Rimini, con deconquista risultati. “Dal punto di vista lega al turismo, Maurizio Melucci, ha
turistico Rimini ha una responsabili- ben presente che Rimini è a un bivio:
tà nazionale”, ha detto Aldo Bonomi, “Solo spingendo e accelerando i procesdirettore del Consorzio Aster, parteci- si innovativi, specie su infrastrutture,
pando ad una conferenza in città. Ma qualità ambientale e dei servizi, che si
ha subito aggiunto che la sfida passa, sposa anche a una visione estetica acfra le altre cose, attraverso la moderniz- cattivante e alta, riusciremo a evitare le
zazione della filiera degli alberghi. Da secche della stagnazione”. Si muove in
questo punto di vista il “modello Rimi- questa direzione la “variante alberghi”
ni” è ancora alle prese con i problemi approvata dal consiglio comunale di
di sempre: strutture obsolete, difficol- Rimini a fine gennaio, ma contro la
tà nei collegamenti, un assetto urbano quale sono già state lanciate molte criingessato da decenni. Da circa 5 anni tiche. Per ridare nuovo slancio alla città
si parla della necessità di “rottamare” ci prova anche il nuovo Piano strategico del Comune di Rimini, coordinato
dall’architetto Felicia Bottino, docente al Dipartimento di Pianificazione
dell’Università di Venezia e in passato
assessore regionale all’Urbanistica, che
prevede anche un Forum cittadino di
confronto guidato da Maurizio Ermeti,
ex presidente dell’Associazione albergatori di Rimini. Nel frattempo si spera
nel project financing (finanza di progetto) per ridisegnare il lungomare in
tre tappe, dal porto a piazzale Gondar
(Rivazzurra), e in poi fino a Miramare.
In veste di progettisti si fanno i nomi
di Emilio Ambasz e Jean Nouvel, due
architetti di fama internazionale. Sarà
la volta buona per fare l’agopuntura a
Rimini?
10
Grandi nomi al convegno del 9 marzo: Pupi Avati, Joaquin Navarro-Valls, Pier Luigi Celli, Gian Antonio Stella, Italo Cucci,
Enrico Franceschini, Raoul Casadei e Antonio Cabrini.
Gli anni delle trasformazioni epocali
Joaquin Navarro-Valls,
per 20 anni portavoce
di Giovanni Paolo II,
inaugura la mostra
sul giovane don Karol
Wojtyla al Palazzo
del turismo di Bellaria.
Passo dopo passo ci stiamo avvicinando ai giorni nostri. Ci riferiamo al
lavoro di ricostruzione storica, messo
in atto in occasione delle celebrazioni del doppio centenario di Romagna
Est (1904 e 1909), che è proceduto
di anno in anno, a partire dal 2004
fino ad oggi. Siamo al penultimo atto e
sotto il fuoco della lente dei ricercatori
e dei relatori vi sono gli anni che vanno dal 1980 al 2000. Un periodo che
suscita un interesse particolarmente
vivo, essendo trattati eventi e dinamiche direttamente vissuti da tutti, ma
di cui forse non è così semplice avere
piena coscienza.
Sotto il fuoco della lente
dei ricercatori e dei relatori
vi sono gli anni che vanno
dal 1980 al 2000.
Come ogni anno, l’iniziativa che
apre le riflessioni è il convegno di
marzo dal titolo “Le trasformazioni:
1980-2000”. Quest’anno l’appuntamento è per il 9 marzo, alle ore 9 e
30, presso il Centro Congressi Europeo di Bellaria. Il quadro dei relatori
e dei testimoni è a dir poco stellare.
Nel gruppo dei “relatori”, che avranno
il compito di formulare analisi articolate e approfondite, abbiamo Italo
Cucci, commentatore sportivo della
Rai, Enrico Franceschini, giornalista
di Repubblica, e Gian Antonio Stella,
inviato del Corriere della Sera e autore,
insieme a Sergio Rizzo, del fortunato
libro-inchiesta “La casta”.
I “testimoni”, invece, avranno il
compito di farci percepire i contenuti
in gioco in quegli anni, anche da un
punto di vista più “vissuto” e concreto.
Avremo così con noi Raoul Casadei,
che “si” racconterà a partire da un osservatorio singolare e particolarissimo,
ovvero quella Romagna dalla voglia
di divertirsi e dallo spirito positivo e
ancorato alle tradizioni, che la sua musica andava a rispolverare e diffondere.
Il regista Pupi Avati, particolarmente
attento nelle sue pellicole, così come
nella vita, ai mutamenti culturali e di
mentalità che la società ha attraversato
in quegli anni, offrirà senza dubbio
un approccio più pacato e meditato,
mentre Antonio Cabrini rappresenterà
lo sport, in particolare il calcio nazional-popolare che ha trovato momenti magici in quel famoso 1982, dove
una nazionale strapazzata da giornalisti ed esperti, ma amata dalla gente, raggiungeva un’insperata vittoria
mondiale contro i colossi del calcio
internazionale. Una vittoria che suggerisce una debole, senza dubbio, ma
significativa metafora di un’Italia che
stava rialzando la testa da cupe crisi e
da scenari di violenza terroristica.
Un affondo sul piano socioeconomico, invece, sarà possibile grazie alla
testimonianza di Pier Luigi Celli, romagnolo “doc”, già responsabile della
gestione, organizzazione e formazione
delle risorse umane in grandi gruppi
11
Al centro Antonio
Cabrini, a destra
Gian Antonio Stella.
come l’Eni, la Rai, Omnitel, Olivetti
ed Enel, ex direttore generale della Rai,
ed oggi direttore dell’università Luiss.
Infine un ospite sicuramente d’eccezione, quale testimone di un personaggio straordinario, tale da superare gli
stessi confini del tempo. A parlarci del
senso e della rilevanza della figura di
Giovanni Paolo II avremo con noi Joaquin Navarro-Valls, ovvero colui che
è stato per più di vent’anni il portavoce
del Papa. La centralità di Wojtyla, per
la Chiesa e per il mondo, è assai nota
e condivisa, e Romagna Est ha voluto
metterla in rilievo non solo invitando
Navarro-Valls al convegno, dove sarà
intervistato dal prof. Gianfranco Piantoni, ma anche allestendo una mostra
che lo stesso Navarro-Valls inaugurerà
nel pomeriggio alle ore 15,30 presso il
Palazzo del Turismo di Bellaria Igea
Marina. Seguirà la Santa Messa alle
ore 16,30 presso la Chiesa del Sacro
Cuore di Bellaria centro.
Dunque un Convegno che allarga i
propri confini, sia in termini di qualità
dei relatori, sia in termini di modalità interne. La conduzione di tutta la
mattinata sarà affidata a Sergio Gatti,
il quale, come gli altri anni, saprà dare
tempi “televisivi”, e dunque agili e accattivanti, al tutto.
CULTURA
EVENTI
In occasione della presentazione riminese di “Outlet Italia”, Aldo Cazzullo tesse l’elogio della riviera romagnola.
La provincia italiana non è tutta in svendita
Aldo Cazzullo, tra le più vivaci e
interessanti penne del Corriere della
Sera, ha presentato sabato 2 febbraio
presso il Museo della Città di Rimini il suo nuovo libro, “Outlet Italia”.
L’incontro, il primo del ciclo “Stelle
fisse” organizzato da Romagna Est, è
stato seguito appassionatamente in
una sala gremita di gente, allietata
anche dalle canzoni di Andrea Mingardi che ha interloquito con Cazzullo, dando vivacità ad un pomeriggio
ben condotto da Sergio Gatti.
Chiediamo ad Aldo Cazzullo il significato del titolo, Outlet Italia.
Outlet va inteso come un luogo fisico, ma non solo. La gente va lì e le
nostre belle piazze sono vuote. È però
anche un luogo di svendita. L’Italia
rischia, da questo punto di vista, di
divenire una colossale svendita.
Non c’è speranza?
La speranza c’è. C’è sempre. Anzi
io credo che l’Italia possieda gli antidoti per risalire la china. Nel libro
non vi sono ovviamente formule di
soluzione del problema, ma una ricerca di antidoti, ovvero di realtà che
permettano di andare controcorrente.
Uno di questi antidoti, a mio parere,
è proprio la riviera romagnola, a cui
dedico un capitolo. La vostra riviera
ha grandi potenzialità in tal senso.
In cosa trova tali potenzialità?
La riviera romagnola è un luogo
autentico, limpido, al contrario ad
esempio della Costa Smeralda, molto più raffinata ma meno vitale. Il
vostro è un luogo in cui passioni e
tradizioni non sono state cancellate.
Il mare sarà più limpido altrove, ma
qui ci si sveglia la mattina con attese,
speranze e non pensando di avere già
visto tutto.
Elogio della provincia dunque…
La provincia è tra le più esposte
alla massificazione. Gli Outlet infatti
prevalentemente nascono in provincia.
Ma in Italia la provincia è l’ossatura,
la struttura portante del paese. L’Italia
non è un paese accentrato. Qui, in
queste realtà periferiche, c’è la speranza e tra queste la riviera romagnola è
un punto avanzato.
Decentramento, dunque. Intende anche il decentramento economico, la
piccola impresa?
Certamente la piccola impresa è la
grande protagonista dello sviluppo
Aldo Cazzullo
alla presentazione
del suo libro, organizzata
da Romagna Est.
degli anni passati. Esistiamo grazie
a questa. Oggi rimane vero, purché
questa sappia mettersi in rete. C’è bisogno di grandi risorse per la ricerca
e l’innovazione. È in atto una grande sfida. Se piccola impresa vuol dire
arroccarsi in difesa di dinastie, realtà consolidate e via dicendo, allora la
partita si fa dura. Ma se questa riesce
a tessere una rete con il territorio nel
suo insieme, allora rimane la grande
risorsa.
Ci dà un cenno sull’Italia che esce da
questa crisi di governo?
Chiunque andrà al governo dovrà
affrontare una forte insofferenza sociale generalizzata. Qualora dovesse
salire al governo Berlusconi, non sarà
avvertito come una discontinuità solo
per il fatto che ha vinto l’opposizione. Chi governa dovrà gestire questa
situazione e dare veri segni di discontinuità, che significa affrontare il vero
dramma del paese, ovvero che esistono due monete: i salari sono ancora
pagati in lire, mentre le spese sono
in euro. Intendo dire che c’è una forbice tra abbassamento della capacità
di acquisto e innalzamento dei costi
che è preoccupante. Ecco perché tutti
cercano gli Outlet…
Romagna Est l’ha coinvolta per il secondo anno di seguito. Cosa le sembra
rilevante di questo impegno anche culturale di Romagna Est?
Nell’ottica della costruzione di una
rete in cui le aziende possano situarsi e
divenire produttive e competitive, un
ruolo centrale ce l’hanno le banche,
insieme ovviamente a tutti gli altri
protagonisti, dalle scuole, alle famiglie, alle categorie, agli enti locali…
Ma se una banca non è un “Moloch”
lontano e ignoto, ma è banca radicata
nel territorio, che lo interpreta e aiuta
a capirlo, allora ha una marcia in più
nell’assolvimento di tale compito.
12
È una mostra commovente quella che Romagna Est inaugura a Bellaria il 9 marzo. Raccoglie bellissime fotografie
inedite di Karol Wojtyla trentenne.
La giovinezza di don Karol
Giovane parroco, coi pantaloni corti,
con gli sci ai piedi, mentre cammina
in mezzo ai boschi, in bicicletta con
gli amici e con i suoi studenti. È una
mostra che emoziona quella che Romagna Est inaugura il 9 marzo al Palazzo
del turismo di Bellaria (aperta per un
mese), perché avvicina in modo “intimo” all’umanità di un grande uomo
che ha segnato la storia recente: Karol
Wojtyla. Le immagini non si riferiscono al periodo in cui Karol Wojtyla ha
guidato la chiesa universale, dal 16 ottobre 1978 al 2 aprile 2005, 27 anni
nei quali Giovanni Paolo II ha lasciato
un segno indelebile nella storia della
cristianità e del mondo. Più di tre milioni di pellegrini confluiti a Roma per
rendere omaggio alla salma del Pontefice e la causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II, aperta terizzate dalla luce della festa, ma anche
poco dopo la morte del Papa polacco, da tanta povertà, fra i suoi giovani. Una
il 28 giugno 2005, dicono quale sia la di loro, Danuta Rybicka, ricorda così
traccia che ha lasciato nel cuore della quegli anni: “La gita più importante
per me fu la partenza per Zacopane nelnostra epoca.
Le immagini esposte colpiscono e la primavera del 1952. Il gruppo era
commuovono anche per questo, per- semplice: le ragazze che abitavano nel
ché portano un po’ più dentro alla co- Nazaretto (così chiamavamo il collegio
noscenza di questo figlio della Polonia tenuto dalle suore di Nazareth in Via
cattolica. La mostra s’intitola “Karol Warszawska) e ragazzi – la maggior parWojtyla. L’Uomo e la sua terra” ed è te studenti del Politecnico di Cracovia,
un po’ come aprire l’album dei ricordi cioè quelli che l’anno prima il vicario
di Don Karol, che nel 1948 ritorna da di allora, padre Karol Wojtyla aveva
Roma in Polonia, che fa il coadiutore invitato a cantare nei coretti presso la
nella parrocchia di San Floriano a Cra- parrocchia di San Floriano. Dovevacovia e fino al 1951 il cappellano degli mo andare proprio con lui per vedere
universitari. Quando può si immerge i crochi di montagna. A sera inoltrata
nella natura e sale le montagne, si siede alla stazione ferroviaria di Cracovia si
vicino ai ruscelli e dialoga con gli amici. presentarono sei ragazze del Nazaretto
Nel gennaio del 1995 parlando ai ve- e il padre. Inaspettatamente i ragazzi ci
scovi polacchi Wojtyla disse: “Dovrete informarono che non sarebbero potuti
dire di me non solo che ero papa, ma partire perché dovevano sostenere degli
che sciavo e andavo in canoa, e chissà esami importanti. Pertanto partimmo
che altro. E anche che mi rompevo le con un treno notturno in sette. I tempi e le usanze non permettevano che
gambe, ogni tanto”.
La mostra ci racconta un Karol Wojt- un padre viaggiasse in abito civile e per
yla trentenne (è nato a Wadowice il 18 di più in compagnia delle ragazze. Per
maggio 1920) in immagini liete, carat- evitare di creare delle situazioni imba13
Una delle immagini
che compongono
la mostra esclusiva
dedicata a Karol Wojtyla
razzanti ci rivolgevamo a lui evitando
di nominarlo “padre”. Non era facile,
quindi chiesi timidamente se potevamo
chiamarlo “Zio”. Acconsentì. Ricordiamo quel viaggio con molto affetto
come il primo fatto con lo Zio”. Le
foto inedite raccontano questa storia,
semplice e capace di toccare il cuore.
La mostra nasce da un’idea di “Anima
Media”, l’associazione della Diocesi di
Cracovia fondata nel 2004 per raccogliere materiale fotografico, filmati e
documenti al fine di diffondere fra la
gente la conoscenza di Karol Wojtyla. Stanislaw Rybicki, uno degli autori
delle immagini, di Karol ha impresso
questo ritratto: “Era dotato di grande
fascino e di bontà; trattava i giovani in
modo speciale ed era sempre contento
di stare in mezzo a loro. Era anche forte
fisicamente, un grande lavoratore, non
si risparmiava mai per nessuno!”
La mostra appartiene alla Fondazione Dominato Leonense, che ha sede a
Leno, nella bassa bresciana. Chi fosse
interessato a riproporla può contattare
la Fondazione ai seguenti numeri telefonici: 0309040210 - 0309038463.
BANCA E TERRITORIO
BANCA E IMPRESA
Una coppia di Bellaria racconta il difficile iter burocratico per arrivare ad un’adozione. La bellezza di sentirsi “scelti”
e un piacevole stravolgimento.
Travolti da uno straordinario bambino
Ghenadi ha quasi due anni e mezzo
e da poco meno di tre mesi è cittadino
italiano, per la precisione la sua terra
di adozione è la Romagna. Lo hanno
condotto sulle rive dell’Adriatico dalle meno tiepide regioni della Russia, i
suoi novelli genitori adottivi Giorgia
Rossi e Rino Lazzarini. Che, a posteriori e dopo tanta fatica affrontata dal
punto di vista burocratico e procedurale, sono felici e ancora più convinti
della loro scelta di affrontare il lungo
e complesso cammino dell’adozione
internazionale.
Un punto di arrivo al quale molto
spesso le coppie approdano già “provate”
dai vari percorsi e tentativi di avere figli
“naturali”, compresa la fecondazione assistita, con i conseguenti affaticamenti
fisici ed emotivi. Ma è possibile ‘saltarÈ
la lunga fase di ricerca di una genitorialità ‘naturalÈ per giungere direttamente
alla scelta dell’adozione? “In cuor mio
pensavo all’adozione già da molto tempo prima di avviare effettivamente le
pratiche”, spiega Giorgia. “Credo però
che la ricerca di un figlio segua percorsi
istintivi che ognuno di noi attraversa
a modo suo. Le tappe devono essere
affrontate tutte per poter arrivare alla
scelta giusta. Nel mio caso, ho vissuto
tutto il percorso dell’adozione con una
serenità e una naturalezza che invece
non avevo prima di prendere questa
decisione. Tutto risultava difficile, un
grosso peso che improvvisamente si è
sciolto quando io e mio marito abbiamo individuato la strada e avviato l’iter
che ci ha portato oggi nostro figlio”.
Quali sono i passaggi burocratici che
una coppia deve affrontare e quali i momenti più difficili? “Senz’altro il lungo
tempo di attesa. Sono passati due anni
e 7-8 mesi da quando abbiamo fatto i
primi incontri con psicologi e assistenti
sociali. C’è molta pressione da questo
punto di vista sui potenziali genitori. Le
strutture preposte tendono a verificare,
con colloqui ripetuti e approfonditi, se
la coppia è idonea a diventare genitore.
Questo è uno degli altri aspetti molto
impegnativi, oltre a quello dell’attesa. I
colloqui vengono poi sostenuti anche
Le Bcc accompagnano la crescita delle aziende innovative
davanti al giudice del Tribunale dei minori sia in Italia che, nel caso dell’adozione internazionale, del Tribunale del
paese di provenienza del bambino che
tende ad accertare che il piccolo venga adeguatamente affidato”. L’iter per
l’adozione prevede come primo passo
una domanda alla Asl di appartenenza, la quale fa scattare tutta la fase di
colloqui e accertamenti con gli esperti
nonché l’entrata in gioco del Tribunale
dei minori cui compete il rilascio del
decreto che consente l’adozione, nazionale o internazionale. Quindi la coppia
dà mandato ad uno degli enti preposti
per la gestione di tutto l’iter successivo.
Al termine, nel caso di adozione internazionale come quella scelta da Giorgia
e Rino, la partenza per il paese dove si
andrà a conoscere il piccolo, o la piccola, destinati a cambiare reciprocamente
il proprio destino. “Noi abbiamo fatto
tre viaggi in Russia - racconta emozionata Giorgia - il primo incontro è stato
subito colpo di fulmine. Il bambino
non ha pianto e ci ha ‘scelto’ a sua volta.
Cosa che non sempre capita, talvolta il
bambino rifiuta la potenziale famiglia
adottiva. Nel nostro caso il rapporto
si è creato subito”. Una volta ottenuto
il parere positivo anche del tribunale
locale, via sull’aereo per il viaggio di ritorno. Prenotazione per tre. L’arrivo di
vostro figlio vi ha cambiato? “La nostra
vita è stravolta, ed era ora!”
Per le coppie c’è “adotto” di romagna est
Un incoraggiamento e un sostegno concreto all’adozione vengono anche da Romagna Est con il servizio bancario “Mutuo ad8”,
destinato a tutte quelle coppie che desiderano effettuare una adozione internazionale
e che risiedono nel territorio in cui opera
la banca. “Mutuo ad8” viene incontro alle
esigenze finanziarie che nascono quando si
decide di adottare un bambino straniero,
dalle spese di viaggio ai lunghi soggiorni
all’estero. L’importo del mutuo è di 10 mila
euro, elevabile fino ad un massimo di 15
mila euro per l’adozione contestuale di più
minori e/o per adozioni in paesi extraeuropei. Il finanziamento ha una durata di 5 anni,
è erogabile nell’arco di dieci giorni lavorativi,
non è prevista alcuna spesa di istruttoria, di
incasso rata e nemmeno lo spread sul tasso
euribor. Condizione necessaria per l’ottenimento è che la famiglia sia in possesso del
14
Scouting Spa è entrata a far parte del capitale sociale di Sias, la storica azienda bolognese leader nazionale nel campo
delle tecnologie elettromedicali.
decreto di idoneità rilasciato dal Tribunale
dei minorenni. Il servizio certifica la grande
attenzione di Romagna Est nei confronti
delle famiglie e del proprio territorio di
appartenenza, in piena sintonia con gli ideali di solidarietà e di cooperazione che ne
fanno un punto di riferimento per la comunità. E al tempo stesso “Mutuo Ad8” contribuisce alla sensibilizzazione verso il tema
dell’adozione internazionale.
Un importante obiettivo centrato
da Scouting Spa, la società specializzata nell’accompagnare le piccole e medie imprese in operazioni di finanza
straordinaria, partecipata da otto Bcc
italiane tra le quali anche Romagna
Est. Scouting Spa è entrata a far parte
di Sias tramite un aumento di capitale
per avviare con la storica azienda bolognese, leader nazionale nel campo
delle tecnologie elettromedicali, un
piano industriale che ha lo scopo di
sostenere l’ambizioso progetto di crescita nei mercati internazionali.
Sias sta per “Società italiana apparecchiature scientifiche”, fondata a Bologna nel 1971 dalla famiglia Bonetti.
Ha un fatturato che supera i 5 milioni
di euro, è leader in Italia per quanto
Grazie a Scouting
e all’azione congiunta
delle banche di credito
cooperativo, le aziende
del territorio possono
diventare più solide dal
punto di vista finanziario
e di management.
riguarda la produzione di archi a C
portatili per fluoroscopia venduti ad
ospedali e cliniche private specializzate e con la partnership di Scouting Spa,
la Sias punterà al consolidamento della leadership tecnologica nei mercati
mondiali della cardiologia e dell’emodinamica.
L’operazione di private equity di cui
è protagonista Scuoting Spa porterà
alla Sias, oltre che importanti risorse finanziarie per sostenerne il piano
di sviluppo, anche competenze estremamente qualificate. L’operazione di
sottoscrizione della maggioranza del
guida dal nipote del fondatore, l’ingegner Fabio Bonetti, con l’obiettivo di
ampliare la gamma prodotti per attestarsi come interlocutore di riferimento delle strutture ospedaliere per le apparecchiature medicali, affermando il
proprio marchio e le proprie tecnologie
anche sui mercati internazionali.
“Si tratta di un’operazione innovativa che vede le Bcc impegnate in una
partnership con una realtà importante
dell’economia regionale, e che dimostra come le nostre banche siano in
grado di affiancare le aziende del territorio non solo con linee di credito
ma anche con operazioni che intervengono sul capitale di rischio”, dice
Paolo Garattoni, presidente di Scouting Spa.
capitale di Sias è stata realizzata da
Scouting SpA anche tramite il coinvolgimento nell’azionariato del dottor
Giuseppe Ammendola (dal 1997 al
2004 presidente e socio di minoranza della Villa Sistemi Medicali Spa di
Milano, azienda storica nel ramo dei
sistemi radiologici per impieghi medicali e dentali) in virtù della sua riconosciuta esperienza all’interno del settore
della radiologia, che ha avuto anche la
carica di presidente e amministratore
delegato di Sias.
La società bolognese ha già programmato importanti investimenti in
attività di ricerca e sviluppo, sotto la
15
L’operazione di private equity
dimostra come le Bcc siano in
grado di affiancare le aziende
del territorio anche con
operazioni che intervengono
sul capitale di rischio.
“Grazie a Scouting e all’azione comune delle banche di credito cooperativo, le aziende del territorio possono
diventare più solide sia dal punto di vista finanziario che di managment, per
metterle nella condizione di rispondere al meglio alle sfide che arrivano da
un mercato sempre più globalizzato”.
COOPERAZIONE
NEWS
Questa onlus si occupa soprattutto di raccolta differenziata, ma svolge anche altri servizi. Facendo convivere sociale
e gestione imprenditoriale.
La doppia mission della Formica
“Dobbiamo far tornare i conti, ma
anche le persone”. Una mission doppiamente impegnativa quella della
Formica onlus, cooperativa sociale
con sede a Rimini che impiega circa
50 lavoratori e quest’anno raggiunge
i dodici anni di vita e attività.
Nata nel 1996 dall’idea di un gruppo di giovani da tempo impegnati nella Diocesi di Rimini in associazioni
quali l’Agesci, l’Azione cattolica e la
Caritas, la Formica muove storicamente i primi passi con la raccolta della carta nel centro storico di Rimini.
La raccolta differenziata, poi ampliata sia territorialmente che come
tipologie di prodotto, è a tutt’oggi l’attività prevalente della cooperativa, ma
nel tempo si sono aggiunti altri ambiti:
la manutenzione stradale e segnaletica
verticale per conto di Hera, la gestione dei cimiteri e affissioni funebri nei
comuni di Morciano e Coriano per
Geat spa, la gestione del magazzino di
mobili e indumenti usati a San Vito
per la Caritas e la vendita all’ingrosso
di indumenti usati.
La Formica è una cooperativa di
tipo b, ovvero deputata all’inserimento lavorativo di persone con svantaggio sociale o fisico. “Il lavoro per noi
è il mezzo - spiega il vice presidente
Emiliano Violante - per permettere la
realizzazione professionale, personale
ed economica di quelle persone che,
vivendo una difficile condizione di
svantaggio, rimangono normalmente
escluse dal mondo del lavoro e quindi
dai principali processi di inclusione
sociale”.
La vocazione “sociale” della Formica
si realizza anche nella difesa dell’ambiente. Il 90% del fatturato della onlus, che nel 2007 si è attestato su 1 milione e 700 mila euro, proviene dalla
raccolta differenziata “che non è fine
a sé stessa – sottolinea Violante – ma
si prefigge anche lo scopo di apportare
un miglioramento dell’impatto ambientale nel nostro territorio, in particolare per la raccolta differenziata dei
rifiuti solidi urbani, contribuendo alla
diffusione di una cultura di sviluppo
economico sostenibile”.
La vocazione “sociale” della
Formica si realizza anche nella
difesa dell’ambiente.
La Formica si è data l’obiettivo di
conciliare una gestione operativa e
professionale con standard di qualità.
Quasi tutti i servizi della coop sono
certificati e tra le recentissime novità
figura l’istituzione di una unità operativa che si occupa esclusivamente del
percorso personale di inserimento lavorativo del dipendente (svantaggiato
e non) e che entra in campo qualora si
presenti una criticità. “Questa doppia
anima, sociale e imprenditoriale, deve
convivere”, prosegue il vice presidente.
“Specialmente la seconda, perché l’impresa cooperativa deve poter garantire
anche l’azione sociale della cooperativa stessa. Per noi paradossalmente il
passivo economico talvolta viene tenuto in vita – ovviamente per tempi
16
Tuttoqui!
limitati e compatibili con la stabilità dell’intera macchina aziendale –
quando consenta un attivo “sociale”,
ovvero il mantenimento di uno o più
posti di lavoro”. Doppio e arduo impegno quello di “far tornare conti e
persone” e talvolta l’operazione non
funziona. È stato il caso del progetto
di vendita di abiti usati che rappresentava il punto di chiusura di un ciclo
di recupero completo (raccolta di indumenti destinati a diventare rifiuto,
lavorazione e selezione dei pezzi migliori fino alla nuova immissione sul
mercato), grazie al quale la onlus ha
aperto qualche anno fa un negozio
anche in centro a Rimini per la vendita degli indumenti usati “a peso”.
Un progetto molto interessante sia
dal punto di vista sociale che ambientale che purtroppo dopo qualche
anno di attività non sufficientemente
“economica” ha dovuto interrompersi.
Quando è stato chiuso il punto vendita denominato”nuovodinuovo” il
personale che era impegnato nel progetto è stato spostato in altri settori.
Oggi La Formica è diventata “grande”. All’attivo, un patrimonio di 45
camion a disposizione per la raccolta
differenziata e una nuova sede a Rimini in via Portogallo: duemila metri quadri di capannone per le attività
operative e al primo piano gli uffici, in
comproprietà con altre tre coop della
rete del Consorzio.
Grazie al nuovo servizio Tuttoqui è possibile trasferire a Romagna Est il proprio
conto corrente e i servizi collegati in modo
veloce e completamente gratuito.
Il nuovo servizio consente di trasferire in
qualunque filiale di Romagna Est non solo il
proprio conto corrente ma anche le utenze,
l’accredito dello stipendio o della pensione,
l’addebito delle rate di prestiti e mutui nonché i titoli collegati al conto stesso.
Per “trasferirsi” a Romagna Est Bcc è sufficiente una firma.Tuttoqui attiverà il nuovo
conto e i servizi collegati e contemporaneamente darà corso all’estinzione del vecchio
rapporto e dei pagamenti-accrediti e utenze
connessi.
Non c’è bonifico senza “codice IBAN”
Dal primo gennaio di quest’anno è diventato obbligatorio il codice IBAN sia per
effettuare che ricevere un bonifico in Italia.
L’IBAN è un codice bancario internazionale
composto da 27 caratteri che identifica il
conto corrente e sostituisce le coordinate
bancarie nazionali. Con le nuove disposizioni,
esso diventa l’unico identificativo del conto
per i bonifici. Il codice è indicato nell’estratto
conto che periodicamente Romagna Est
invia ai propri clienti. È necessario avere
cura di comunicarlo a chi deve eseguire
un bonifico a nostro favore o conoscere
l’IBAN del beneficiario di un bonifico che
intendiamo eseguire. I bonifici disposti senza
l‘indicazione del codice IBAN saranno accettati per un periodo transitorio che terminerà il primo giugno 2008. Dopo tale termine comporteranno tempi di esecuzione
e costi maggiori.
Il calendario di Romagna Est sul Tg1
Che il calendario di Romagna Est
quest’anno fosse speciale lo avevano notato
tutti. Le foto di Simona Atzori, la danzatrice,
pittrice, nonché scrittrice, senza braccia,
insieme a quelle di tutti i protagonisti dei
vari mesi, sono di forte impatto e simpatia. Non ci si aspettava però che
anche il Tg1 se ne accorgesse! Il calendario di Romagna Est ha avuto un
passaggio il 5 gennaio durante il TG1
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delle 20,30. Segno che il tentativo di rendere evidenti e comunicativi i valori della
solidarietà è cosa che “buca lo schermo”.
NEWS
ROMAGNA EST BREVI
“vivere per gli altri” a silvia muratori
Chioschi informativi “trasparenti”
Informazione e trasparenza. Questi i compiti dei chioschi informativi di recente installati in tutte le Filiali di Romagna Est. Si tratta
di “contenitori” informatici che consentono
ai clienti di stampare autonomamente i
documenti di proprio interesse in materia di
trasparenza prodotti e prestiti obbligazionari.
Attraverso questa nuova dotazione di strumenti al pubblico, la Banca intende consolidare sempre di più il rapporto di fiducia con
iclienti che, servendosi del chiosco, hanno la
possibilità di accedere ai “fogli informativi”,
documenti che attestano le condizioni praticate da Romagna Est (indici e tassi) per le
principali operazioni e i servizi offerti. Una
opportunità per conoscere inoltre i diritti
e gli strumenti di tutela a favore dei clienti.
I chioschi consentono di consultare anche
i prospetti informativi sui prestiti obbligazionari.
Depositi “dormienti”? È ora di svegliarli
Avete dimenticato di possedere presso
la vostra banca un piccolo conto corrente
o un deposito titoli o un libretto al portatore? Una “distrazione” che potrebbe
costare la perdita del piccolo gruzzoletto,
che la legge definisce “dormiente”.
Il D.P.R. 116 del 2007 ha definito “dormienti” i depositi di somme di denaro,
ad esempio i rapporti di conto corrente,
il deposito titoli e anche i contratti di
assicurazione del ramo vita, di un valore
superiore ai 100 euro sui quali non sia stata
effettuata alcuna operazione o movimentazione per un periodo di tempo di 10 anni.
Anche i libretti al portatore, il cui saldo sia
superiore a 100 euro e che non risultino
movimentati da oltre dieci anni, sono quindi
destinatari della disciplina dei depositi “dormienti” la quale, secondo la legge Finanziaria
2006, ha stabilito la costituzione di un fondo
per indennizzare i risparmiatori che, investendo sul mercato finanziario, sono rimasti vittime di frodi finanziarie e che hanno
sofferto un danno ingiusto non altrimenti
risarcito. Ha stabilito, inoltre, che tale fondo
verrà alimentato dall’importo dei conti correnti e degli altri rapporti bancari definiti
come “dormienti” all’interno del sistema
bancario nonché del comparto assicurativo e finanziario. Come svegliare un proprio
eventuale deposito “dormiente”? Presentandosi il prima possibile presso la propria
banca ed effettuare una movimentazione
sullo stesso. Diversamente, il rapporto verrà
estinto e le somme ed i valori relativi al rapporto saranno devoluti al citato fondo.
“Vivendo quotidianamente con impegno e passione il dono di sé agli altri, Silvia Muratori fa della propria giovinezza un
modello concreto dei valori di solidarietà
e altruismo che ci accomunano, divenendo
esempio e fonte di orgoglio per la famiglia,
i coetanei, la comunità cittadina ed i Soci
di Romagna Est.” Con questa motivazione,
durante l’Incontro con i Soci del 2 dicembre
2007, a Silvia Muratori è stato conferito il
“Premio vivere per gli altri”, l’iniziativa con la
quale dal 1992 Romagna Est intende sottoporre all’attenzione di tutti, quei cittadini che
hanno messo in gioco la loro vita cercando
di spenderla per qualcosa di più rispetto alle
comode consuetudini della nostra società.
Silvia Muratori, giovanissima (è nata nel
1978) riceve un’educazione libera e solida
in famiglia, che viene a prolungarsi nei gruppi
della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù
a Bellaria centro. Dopo il liceo e la laurea
in Scienze dell’educazione, matura la scelta
di partire. Ma già prima vi era stata una
“partenza”. Il parroco di Bellaria, nel 2000,
chiede, tramite la madre, la disponibilità per
un periodo di missione in Mozambico. Silvia, che ancora stava studiando, parte. L’impatto con l’Africa e con le contraddizioni
che la innervano è decisamente duro. Silvia
si ripromette di non tornarci più. Tuttavia le
cose andranno diversamente. Nuove prospettive stavano maturando nel suo animo.
Si erano spalancati nuovi orizzonti e il lavoro,
pur gratificante e svolto con passione all’asilo
Italo-Svizzero non basta più. Silvia torna in
missione, utilizzando le ferie d’agosto del
2004, presso un campo lavoro in Niger.
Di qui la ricerca di nuove possibilità di
azione, trovate presso l’associazione AVS,
per un’attività nella Guinea Equatoriale.
Anche qui l’impatto è di quelli forti. Tutto
è da costruire. Le camerate sono sporche,
prive di materassi, la situazione è difficile ma
lavorando sodo possono presto giungere
i primi bimbi abbandonati, così da iniziare
un pregevole lavoro di cura e recupero. È
il lavoro alla Sagrada Famiglia, dove vengono raccolti i bambini che così possono
anche frequentare la scuola. Seguono altre
iniziative, come la sequela delle adozioni a
distanza e una pratica di microcredito, messa
in atto personalmente da Silvia e rivolta alle
donne sole, non in grado di accudire i figli.
Dopo una breve ritorno a casa per ritemprarsi, il 3 dicembre del 2007 Silvia è ripartita per Nkuè, dove l’aspettava un nuovo
progetto da realizzare: un centro di degenza
per disabili gravi. Una vita in moto. Una vita
aperta al mondo. Davvero è qui l’essenza
della giovinezza.
Premio senza aumento per la polizza infortuni 2008
Nessun aumento del premio ma stessa
copertura assicurativa e medesime condizioni per la Polizza Infortuni che Romagna Est riserva ai correntisti e che dal
2008 cambia contraente, trasferendosi alla
Società Cattolica Assicurazioni. La copertura riguarda conti correnti attivi e passivi intestati a persone fisiche o società di
persone, depositi di risparmio, dossier
titoli, cer tificati di deposito nominativo,
finanziamenti e mutui di ogni tipo e in ogni
caso tutti i rapporti sui quali è stato corrisposto il premio. L’importo del premio è di
12 euro annuali per ogni rapporto assicurato. Le prestazioni - ricordiamo le principali - prevedono in caso di morte o invalidità permanente superiore al 60% a seguito
di infortunio, il versamento di una somma
pari al saldo risultante dalle evidenze contabili della banca il giorno precedente in cui
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si è verificato l’infortunio, con un indennizzo
massimo per ogni rapporto di 61.975 euro.
Se titolare di più rapporti, l’ indennizzo massimo è di 103.291 euro, e se titolari di più
rapporti e dossier titoli, di 154.937 euro. In
caso di ricovero per infortunio a seguito del
quale viene riconosciuta un’invalidità superiore al 60%, la polizza riconosce una diaria
di 26 euro con un massimo di 1.549 euro
per persona e per anno.
Festa in Romagna
Torna “Festa in Romagna”, la riuscita manifestazione che ogni anno si tiene la sera
precedente il Convegno del Centenario. La
nuova edizione cade sabato 8 marzo e l’appuntamento è per le ore 21 presso il Centro
congressi Europeo di Bellaria Igea Marina.
Condotta da “Sgabanza”, vedrà la partecipazione dell’orchestra spettacolo Casadei e
lo show dei ballerini di “Cesena Danze”. Non
mancherà il momento dedicato al teatro ed
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alla poesia. La “Compagnia de Bosch” presenterà un saggio del suo repertorio, mentre
il poeta dialettale Guido Lucchini ci permetterà di assaporare l’antico gusto della
nostra lingua in forme più liriche. Un appuntamento importante durante il quale, come
di consueto, sarà consegnata la oramai nota
“Melagrana d’argento” (simbolo del Credito
Cooperativo) alla Compagnia dialettale vincitrice della rassegna “Paròli”.
ROMAGNA EST BREVI
ROMAGNA EST BREVI
Nuova filiale a Gambettola
Romagna Est Banca di Credito Cooperativo ha inaugurato mercoledì 2 gennaio a Gambettola la ventesima filiale, un
altro tassello impor tante per sostenere
in modo ancora più capillare lo sviluppo
del territorio sulla base dei tradizionali valori
del Credito Cooperativo, quali la solidarietà,
la creatività e lo spirito di iniziativa.
La filiale “Gambettola” è stata pensata
e realizzata secondo il nuovo layout che
I fortunati della Briscola di Sant’Antonio
ultimamente contraddistingue le filiali di
Romagna Est: grande utilizzo di vetro e
spazi modulabili per creare immediata
riservatezza fra cliente e operatore qualificando e migliorando la consulenza, a cui
si aggiunge l’attenzione per la sicurezza,
garantita, oltre che dai tradizionali sistemi
di vigilanza, dalla rilevazione dell’impronta
digitale.
Da quest’anno dunque gli imprenditori
e le famiglie di Gambettola potranno sentire ancor più forte la vicinanza, anche fisica,
della loro “banca differente”.
in fuga gli avversari! Una gara di 40 km. in
linea, tra colline e strappi di montagna non
è cosa da poco alla sua età.”
Quale è il segreto per arrivare a primeggiare a questa bella età? “È la passione per la
bicicletta da corsa, uno sport che consiglio
a tutti”, risponde il campione. “Si sta all’aria
aperta e con gli altri, cosa si può volere di
più? Quando ci si trova sulle strade meno
trafficate delle nostre bellissime colline è
stupendo.” Quando ha iniziato? “Tardi. Era
l’austerity e comprammo una bicicletta
da corsa. Così iniziai ad usarla. Avevo 46
anni. Di lì è nata la passione.”Tornando alla
manifestazione, ci dice di che si tratta? “È
un raduno internazionale. I cicloturisti arrivano da tutte le parti del mondo. C’erano
americani, australiani… di tutto!”
E siete molti? “Solo alla cronometro erano in
700 partecipanti. È una manifestazione che si
realizza in collaborazione con l’Unione Ciclistica Italiana da ben 27 anni. Tuttavia nella
sezione over ’80 eravamo una quarantina.
Sa, non tutti si invecchia allo stesso modo…
mi comprende vero?” Certo!
L’associazione di Brighittini organizza
eventi ciclistici. Ce ne vuol raccontare uno?
“Si sta assieme e si fanno raduni, ma qui vorrei far conoscere l’iniziativa che organizziamo
a luglio con i bambini, dai 6 agli 11 anni. È
una gara spettacolare che ben rappresenta
il futuro di questo sport.Vedere i bambini di
6 anni sfrecciare sulle bici è uno spettacolo!”
L’“ASD Pedale Sammaurese” riesce a mettere insieme ciclisti dai 6 agli 80 anni. Non
male davvero!
Filiale Gambettola
Via del Lavoro, 1 – 1/A
47035 Gambettola (FC)
Tel. 0547-1901705
Fax 0547-1901709
www.romagnaest.it
Anche quest’anno si è tenuto il Torneo di
Briscola Romagnola, denominato “Briscola
di Sant’Antonio”, giunto alla ottava edizione.
Nella sede della bella Villa Torlonia, si sono
sfidati il 16 e il 17 gennaio ben 236 giocatori,
mentre la tombola organizzata in contemporanea registrava il tutto esaurito, così da
raggiungere complessivamente i 500 partecipanti. Le mezzene di maiale, il premio
riservato ai vincitori insieme al trofeo “La
Caveja”, sono andate a Valter Capriotti
e Carlo Domeniconi, i quali hanno battuto in finale i coniugi Giovanni Capitani
e Andreina Tura. Tra gli oltre quaranta
premi vi era di tutto per rispolverare la
tradizione romagnola. Così i soci hanno
ricevuto capponi, faraone e galletti vivi,
questi ultimi consegnati ai vincitori del
premio di consolazione Massimo Gori e
Giovanni Frisoni.
Una bella serata all’insegna delle migliori
tradizioni, della convivialità e della solidarietà. Il ricavato infatti è stato devoluto
interamente in beneficenza e precisamente
per le attività in Guinea Equatoriale di Silvia
Muratori, vincitrice del premio “Vivere per
gli altri 2007”.
Campione over 80
Essere campioni del mondo a ’80 anni si
può. La notizia, che ha il sapore del sensazionale, si spiega con la singolare iniziativa di
un comune dell’Austria tirolese, San Joahnn
in Tirol, che organizza campionati mondiali
di cicloturismo divisi per fasce d’età. Concorrenti dai venti agli oltre ottanta anni
si sfidano scalando le montagne tirolesi.
Ebbene, sorpresa tra le sorprese, il campione degli over ’80 è un romagnolo. Si
tratta di Bruno Onofri di San Mauro Pascoli,
il quale alla veneranda età di 81 anni, è il
vincitore di ben due edizioni consecutive
del campionato, quella del 2006 e quella
del 2007. Ce lo presenta Gianni Brighittini
dell’“ASD Pedale sammaurese”, la società
a cui è iscritto Onofri. “È un onore e un
orgoglio per noi aver visto Onofri staccare
20
Il Natale dei pensionati
Sabato 22 dicembre le filiali di Romagna
Est si sono tinte dei colori natalizi. A tutti
i clienti pensionati che si sono recati in
filiale, Romagna Est ha fatto dono di un
orologio da parete. Un segno della vicinanza della banca a tutti e l’occasione per
scambiarsi direttamente gli auguri. A chi
si è presentato in compagnia di altri pensionati appar tenenti allo stesso nucleo
familiare, si aggiungeva il dono di un set di
carte da briscola romagnole.
Week end a Gardaland
Un pullman di bambini, giovani e genitori
ha raggiunto Gardaland il 15 e 16 dicembre, per un fine settimana di divertimento
e di approfondimento della tradizione del
presepe. Infatti, il viaggio prevedeva la visita
alla “24esima rassegna internazionale del
21
presepio nell’arte e nella tradizione” presso
la suggestiva cornice dell’Arena di Verona,
oltre naturalmente alla possibilità di godere
delle attrazioni del parco divertimenti di
Gardaland.
agenda
IL BUONPAESE
Appuntamenti da non perdere
fra l’Uso, il Rubicone e oltre.
Il rilancio, all’insegna della qualità, della Salina che ha duemila anni di storia.
I tesori del sale dolce di Cervia
Chi pensa che da una salina possa
uscire solo il pur prezioso e benefico
sale si sbaglia di grosso. Nella splendida Salina di Cervia, duemila anni di
storia, 827 ettari complessivi pari a un
terzo del territorio comunale, la nuova
gestione sta sfornando tesori legati al
benessere fisico e al segmento alimentare. Cominciamo col dire che il passaggio dal Monopolio di Stato alla società
locale che oggi gestisce la Salina, risale
al 2003. A partire dal 1998 per decisione del Monopolio (che nel frattempo
è uscito completamente dal settore dei
sali) la Salina è stata chiusa per 5 anni.
“La comunità locale non ha accettato
questa scelta ed ha cominciato ad attivarsi, si è così costituita la società “Parco della Salina di Cervia”, nella quale
l’amministrazione comunale detiene la
maggioranza, e gli altri partner sono la
Provincia, la Camera di commercio di
Ravenna, il Parco del Delta del Po (la
Salina è la stazione sud del Parco) e le
Terme di Cervia. A questo proposito è
necessaria una breve parentesi: le materie prime per le attività curative che
vengono praticate alle Terme provengono dalla Salina e sono le acque madri,
i sali e i fanghi.
“La società si è data l’obiettivo di riprendere la produzione del sale con un
criterio di qualità e di valorizzare dal
punto di vista turistico tutta l’area. La
scelta fatta è stata quella di non puntare
sulle grandi quantità di produzione del
sale, come avveniva in passato, ma di
recuperare il valore specifico di questo
sale”. Chi parla è l’amministratore delegato della società Parco della Salina
di Cervia, Vittorio Ciocca. Servirebbe
un libro per raccontare le caratteristiche uniche del sale di Cervia e le ragioni che lo rendono tale. Ma basti dire
che si tratta di un “sale dolce”, il che
significa che non ha retrogusti amari
(per motivi climatici e per il metodo di
produzione) e di conseguenza è molto
apprezzato in gastronomia. “Se durante
SAVIGNANO
la gestione del Monopolio si producevano circa 250 mila quintali l’anno,
adesso siamo scesi a 50 mila quintali”,
spiega Ciocca. Perché la parola d’ordine
è qualità. “Abbiamo puntato sulla tipicità del nostro prodotto valorizzandolo
per le sue caratteristiche e il mercato ci
sta premiando”. E chi non premierebbe una linea come quella che è stata
messa in commercio e che si arricchisce continuamente di nuovi prodotti?
Dalla Salina di Cervia esce solo sale intergale (non subisce raffinazione e non
viene essiccato artificialmente), grosso
e medio-fine, che mantiene intatti tutti
gli oligoelementi dell’acqua di mare,
con due “top”: la riserva Camillone e
il Salfiore (o “sale del Papa”), prodotti
in quantità limitata. “Oggi realizziamo anche tre sali aromatici, compreso
quello alla Salicornia, unico al mondo,
dal nome di un’erba di salina che ha
un gusto particolare”, spiega Ciocca.
Finite le sorprese? Macché. “Abbiamo
stimolato altri produttori del territorio
ad utilizzare il sale di Cervia e così è
nata una gamma di vini (Poderi delle
saline), un miele di pineta e poi cracker,
biscotti salati, acciughe sotto sale, fino a
quello che ha ottenuto il maggior successo, la cioccolata al sale dolce”. Nella
lista ci sono pure il Prugnolo, liquore
(ricavato da questo frutto selvatico che
cresce spontaneamente lungo il canale
della salina) e confettura, prodotti in
legno (nascono nella falegnameria della
Salina), come le “panierine” e le saliere. Infine tutta la linea benessere per la
cura del corpo: sali per bagno, argilla
salina snellente, anticellulite, tonificante, cuscini al sale per impacchi e altro.
E i bilanci come se la passano?
“Bene”, risponde Ciocca. “Il trend medio di crescita del fatturato è del 40%
l’anno e la gestione è in equilibrio nonostante investiamo 70-80 mila euro
l’anno nell’attività ambientale.” Ventunomila i visitatori paganti nell’anno appena chiuso. Una quarantina gli
addetti, un milione e mezzo di euro il
bilancio 2007 e i prodotti della Salina
di Cervia, oltre che sul mercato italiano, prendono il volo per il Giappone,
l’Australia, gli Stati Uniti, il Canada, le
Bahamas, la Germania…
La linea del sale
di Cervia è molto ampia:
comprende una “riserva”,
sali aromatici ed anche
un cioccolato al sale.
I nomi più noti nel panorama dell’illustrazione per l’infanzia espongono a Savignano sul Rubicone all’interno di
un progetto dell’amministrazione comunale dal titolo “Fama da lupo” (di Gianni Zauli dell’Associazione Vaca).
A tema le interpretazioni e le reinvenzioni della fiaba di Cappuccetto Rosso con laboratori, esposizioni e spettacoli.
La mostra, “Fama da lupo2”, inaugura il 22 marzo e coinvolge tutte le scuole della città.
RIMINI
È diventato un evento mondiale e quest’anno, dal 20 al 24 marzo, si tiene la diciottesima edizione: è il famoso
“Paganello” che si svolge sulla spiaggia di Rimini. Si colloca tra i più importanti eventi di frisbee al quale partecipano
tante squadre europee e un consistente numero di formazioni americane: centinaia le partite disputate e oltre
mille atleti a confronto. Sport e vero spettacolo assicurati.
BELLARIA
La città di Alfredo Panzini con la sua “Casa rossa” aperta ai visitatori, invita a passeggiare nel suo cuore commerciale e storico.
Ad aprile (5 e 6) con “L’isola dei curiosi e dei golosi” e il 3 e 4
maggio con “L’isola dei motori”, entrambe nel viale Paolo Guidi.
A maggio, imperdibile, “La Borgata che danza” coi suoi ballonzoli,
le osterie, la musica popolare, i cantastorie. Il tutto, ovviamente,
nella Borgata Vecchia.
SAN MAURO PASCOLI
Dal nome della piccola pannocchia di granoturco (“Faròqual”),
il Comune di San Mauro Pascoli ha saputo portare alla luce una
antica tradizione, quella del “Veglione dei Faroccoli”, che aveva lo
scopo di mettere “in contatto”, diciamo così, fanciulli e fanciulle.
La rinata Fiera dei Faraccoli si tiene il 21 e 22 aprile e ha ingredienti da genuina sagra paesana: prodotti della terra frutto del
lavoro degli agricoltori sammauresi e gastronomia.
SANTARCANGELO
Due appuntamenti che ormai sono altrettanti punti fermi in provincia e oltre: “La casa del tempo”, suggestivo mercato dell’antiquariato (mobili ed arredi, argenterie, ceramiche, orologi e collezionismo vario, di epoca ottocentesca)
allestito in piazza Ganganelli ogni prima domenica del mese dalle ore 8 alle 20 e, a metà maggio, i colori e i profumi
dei “Balconi fioriti”: fiori di ogni tipo e provenienza da ammirare a acquistare.
RONCOFREDDO
Dal 16 al 18 maggio la “Sagra del pisello” è la proposta originale che attira tantissima gente nel magnifico centro
storico di Roncofreddo. Si inizia con il Palio tra i Rioni, che consiste in gare, giochi e prove di abilità. Il sabato la
festa prosegue con musica, stand dedicati all’agricoltura e all’artigianato locale, gustosi piatti a base di piselli.
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Eventi e non solo…
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Gli incontri del Centenario
Le trasformazioni 1980-2000
Bellaria Igea Marina, Domenica 9 marzo 2008
Ore 9.30
Testimone degli anni di pontificato
di Giovanni Paolo ii
Joaquín Navarro-Valls
Intervistato da
Gianfranco Piantoni
Centro Congressi Europeo
Intervengono
Corrado Monti Presidente Romagna Est
Relatori
Italo Cucci Editorialista Rai
Enrico Franceschini
Giornalista - La Repubblica
Gian Antonio Stella
Giornalista - Il Corriere della Sera
Testimone dell’economia
Pier Luigi Celli
Testimoni della musica, del cinema
e dello sport
Raoul Casadei
Pupi Avati
Antonio Cabrini
Coordina
Sergio Gatti
Ore 15.30
Palazzo del Turismo
Inaugurazione della mostra
“Karol Wojtyla.
L’uomo e la sua terra”
Ore 17.00
Chiesa del Sacro Cuore di Gesù
Santa Messa
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La Finestra - Romagna Est