marzo 2008 Don Karol inedito Conti trasparenti, ecco cosa cambia Grandi testimoni al convegno del centenario Il rinascimento urbano EDITORIALI Sommario Altri 20 anni passano sotto la lente del convegno dedicato al centenario di Romagna Est. Dai discussi anni ’80 al traguardo del secondo millennio 3 Il valore competitivo dell’etica per il credito cooperativo 3 COPERTINA Norme “antiriciclaggio” per conti trasparenti 4 INTERVISTA Decadenza italiana 6 PRIMO PIANO Racconto l’umanità che non cambia 8 ATTUALITà CENTENARIO CULTURA EVENTI BANCA E TERRITORIO BANCA E IMPRESA COOPERAZIONE NEWS ROMAGNA EST BREVI IL BUONPAESE AGENDA EDITORIALI La cura per la Riviera si chiama “agopuntura urbana” 10 Gli anni delle trasformazioni epocali 11 La provincia italiana non è tutta in svendita 12 La giovinezza di don Karol 13 Travolti da uno straordinario bambino 14 Le Bcc accompagnano la crescita delle aziende innovative 15 La doppia mission della Formica 16 Tuttoqui, chioschi informativi, codice IBAN… 17 Festa in Romagna, “Vivere per gli altri”, nuova filiale di Gambettola… 19 I tesori del sale dolce di Cervia 22 Eventi e non solo 23 Dai discussi anni ’80 al traguardo del secondo millennio È di nuovo tempo di Convegno e quest’anno a tema avremo gli anni che vanno dal 1980 al 2000. Sono per la nostra Romagna anni densi di novità. L’economia italiana negli anni ’80 compie un balzo in avanti radicale, dopo le crisi precedenti, intraprendendo un’affermazione internazionale ed un ammodernamento essenziale. In Romagna ciò significa in primo luogo ristrutturazione ed ampliamento degli orizzonti. Nell’area sammaurese e savignanese i capannoni non bastano più. Occorre puntare sulla qualità e sull’ampiezza dei mercati. Il mondo della moda di alto livello entra nelle nostre terre grazie ad industrie di pregio nell’ambito delle calzature, dell’abbigliamento, degli accessori. Al contempo siamo all’interno della rampante riviera del divertimentificio, dei grandi congressi, delle mitiche discoteche frequentate dai Vip, senza che, tuttavia, la vacanza familiare venga messa in discussione. Certo, ogni trasformazione è dolorosa, e ben lo insegnano gli anni ’90, come attesta il calo del numero delle attività imprenditoriali. Se il 1989 per l’Europa è l’anno del crollo dei muri, della Glasnost e delle speranze, per noi è l’anno della mucillaggine. Eppure anche questo terribile fenomeno ambientale verrà assorbito, seppure il tema ambientale, la salute del nostro mare in particolare, permarrà come una terribile spada di Damocle sulla nostra economia. Per le Casse Rurali di Savignano e Bellaria-Bordonchio, pronte ad accompagnare e guidare questo sviluppo, sono anni densi di novità. In primis, si raggiunge lo status di banche a pieno titolo, complete di ogni operatività, grazie all’accoglimento delle disposizioni proprie del Testo Unico del 1993, e poi, con un gesto lungimirante, peraltro libero da qualsivoglia necessità immediata, abbiamo la fusione paritetica in Romagna Est Banca di Credito Cooperativo, un’unica grande banca del territorio, capace di affrontare meglio le appassionanti sfide del futuro. Corrado Monti Presidente di Romagna Est Il valore competitivo dell’etica per il credito cooperativo La finestra Informazioni della Banca di Credito Cooperativo Romagna Est Sede legale: Corso Perticari 25/27, 47039 Savignano sul Rubicone (FC) Sede amministrativa: P.zza Matteotti 8/9, 47814 Bellaria Igea Marina (RN) Registrazione Tribunale di Rimini n° 12/2006 Numero 10, marzo 2008 Direttore Responsabile Roberto Zalambani Direzione e redazione P.zza Matteotti 8/9 47814 Bellaria Igea Marina (RN) Coordinamento redazionale Angela Tassinari Stampa Pozzoni Spa · Cisano Bergamasco (BG) Progetto e impaginazione Kaleidon Rimini Tra gli elementi di chiarezza emersi al XXXI Congresso Regionale della Cooperazione di Credito dell’Emilia Romagna, tenutosi a Lione dal 12 al 14 ottobre del 2007, vi è senza ombra di dubbio il senso del rapporto che intercorre tra la mutualità e la competizione. La mutualità è un elemento caratterizzante l’identità delle nostre banche. Occorre tuttavia interrogarsi se questa sia una risorsa anche in termini di competitività, o se sia un elemento etico rilevante ma sostanzialmente non trainante il piano economico. I dati emersi, in particolare quelli della ricerca realizzata dal Censis e lì commentata, sono da questo punto rale, quali l’informalità e la familiarità, di vista chiari. In primo luogo emerge l’accessibilità del credito anche ai meno come il valore sociale oggi, sia un valore abbienti, la fiducia conferita al cliente fondamentale per l’impresa in quanto e profusa dallo stesso, la prossimità e tale. Le Bcc, cresciute negli ultimi 15 via dicendo. Insomma le Bcc, banche anni in maniera impressionante, dun- di prossimità e di responsabilità sociale, que, non devono temere di perdere la si trovano collocate al centro delle esiloro dimensione etica, o peggio avver- genze della crescita dell’economia del tirla come un elemento ininfluente per futuro, la quale, improntata alla globala loro forza economica. Devono sem- lità dei mercati, dovrà avvedersi di non mai incentrare su di essa il loro pros- perdere il contatto reale con le persone simo sviluppo. Il fattore etico è oggi il che abitano il territorio. nostro vero punto di forza. Infatti tra gli elementi di pregio della realtà delle Pierino Buda Bcc emersi nella ricerca, abbiamo pro- Vice Presidente di Romagna Est prio fattori di forte rilievo sociale e mo- Stampato su carta Cyclus riciclata al 100%. Questo prodotto viene fabbricato secondo le più rigide normative di rispetto dell’ambiente 3 copertina copertina Far sì che il sistema finanziario non venga inquinato dal riciclaggio dei proventi di attività criminose e finanziamento del terrorismo. È l’obiettivo di un nuovo decreto legge, che cambia anche alcune consuetudini nelle operazioni bancarie. Che significa obbligo di verifica del cliente? Norme “antiriciclaggio” per conti trasparenti Nel giro di poche settimane, importanti novità legislative ci costringeranno a modificare alcune consuetudini nella gestione dei nostri conti. Si tratta delle nuove norme in materia di antiriciclaggio, le quali, malgrado tutti noi siamo ben al di fuori delle casistiche che riguardano tale materia, ci riguarderanno comunque da vicino, poiché toccheranno attività ordinarie come il fare assegni, possedere un libretto bancario o postale e via dicendo. Le disposizioni sono contenute nel Decreto Legge n. 231 del 21 novembre 2007 e chiedono a tutti un piccolo sacrificio in nome di una maggiore sicurezza. Si tratta di norme applicative della direttiva europea 2005/60/CE e della direttiva 2006/70/CE, entrambe relative alla “prevenzione dell’utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo”. Ma in che modo tali disposizioni riguarderanno tutti noi? Lo chiediamo a Paolo Garattoni, direttore di Romagna Est. Direttore, in che senso ci riguardano da vicino queste norme? Direi che ci sono due livelli di rilevanza per tutti noi. In un primo senso il tema della sicurezza oggi è urgente e attuale. La prevenzione di ogni azione che possa favorire attività terroristiche o di riciclaggio di denaro frutto di attività illecite è una battaglia essenziale. conversione e il trasferimento di beni, l’occultamento e la dissimulazione della reale provenienza di tali beni, l’acquisto, la detenzione o l’utilizzo degli stessi laddove vi sia la conoscenza della loro provenienza illecita, oppure anche, ovviamente, la partecipazione, l’associazione, l’istigazione a perpetrare tali attività. Tutto questo riguarda in primo luogo l’attività di vigilanza della banca. coli che minacciano la nostra società. In secondo luogo ci sono disposizioni che ci obbligheranno a cambiare alcune consuetudini nel trattare i nostri soldi, i conti bancari e le operazioni connesse. Le disposizioni mirano a garantire l’integrità del sistema finanziario. Prima di andare al secondo punto da lei indicato, che implica anche indicazioni pratiche e consigli da dare a tutti, ci soffermiamo un attimo sull’impianto generale delle disposizioni di legge? Certamente. La nuova normativa mira a riordinare molteplici provvedimenti già emanati e, più in generale, a garantire la stabilità e l’integrità del sistema finanziario ed economico attraverso la predisposizione di misure di prevenzione per impedirne l’utilizzo a fini di riciclaggio e di finanziamento La prevenzione di ogni azione che del terrorismo. La stessa precisa quali possa favorire attività terroristiche o di attività bancarie debbano essere intese riciclaggio di denaro frutto di attività come potenzialmente orientate in tal illecite è una battaglia essenziale, se senso, allargandone di molto il camintendiamo sconfiggere i nuovi peri- po. Rientrano in tale definizione la 4 Non solo. Vedremo che riguarda tutti. Certamente, in primo luogo, noi abbiamo l’obbligo di attuare una vigilanza. In tal senso sono stabilite indicazioni assai precise relative alla segnalazione di operazioni sospette. Per questo esistono alcuni parametri che nella sostanza non cambiano rispetto a prima, mentre cambia l’approccio. Per fare un esempio, l’obbligo di richiedere più approfonditi accertamenti è valido anche al di sotto delle soglie indicate per legge, laddove vi siano conoscenze che spingano a questo. Paolo Garattoni, direttore di Romagna Est. Abbiamo l’obbligo di identificare il cliente e verificarne l’identità sulla base di documenti, dati o informazioni ottenute da fonti affidabili. Si tratta di identificare in particolare il titolare effettivo dell’operazione interessata e svolgere un controllo continuativo. Le banche hanno l’obbligo di identificare il cliente e verificarne l’identità sulla base di documenti, dati o informazioni certi. è fatto obbligo di indicare i dati identificativi del cessionario e la data del trasferimento. A partire dal 30 aprile 2008 i libretti al portatore dovranno non essere superiori a 5.000 euro. Stessa cifra massima è prevista per gli assegni in forma libera. Oltre a tale cifra occorre porre l’indicazione di “non trasferibilità”. Le banche peraltro sono obbligate a stampare i libretti con assegni predisposti alla non trasferibilità. Il cliente che desideri averne con dicitura libera, dovrà farne esplicita domanda per iscritto. Una scelta che è prevista come eccezione, tanto da essere penalizzata con un bollo da 1,5 euro. Inoltre le girate dovranno contenere il codice fiscale del girante, pena la nullità. mio vivo consiglio è quello di rivolgersi al proprio sportello di fiducia, onde verificare la propria posizione e farsi dare tutte le spiegazioni del caso. Dobbiamo accettare di buon grado queste disposizioni, consapevoli che sono finalizzate a garantire una maggiore salute dei mercati e rendere la vita più difficile al malaffare e al terrorismo. Una battaglia che va a beneficio di tutti. Compito per noi, Banca di credito cooperativo, decisamente agevole, vista la presenza capillare sul territorio. Potrà essere richiesto al cliente un insieme di informazioni volte a facilitare tale identificazione. Naturalmente il tutto andrà modulato al livello di rischio che il cliente presenta e alle azioni che Effettivamente qualcosa cambia…. Certo. Ma basta farvi attenzione e attua. Ma non è principalmente questo che toccherà più da vicino l’attivi- il disagio sarà minimale. Per questo il tà della tipologia media della nostra clientela. Entriamo dunque nelle questioni di tutti noi… cosa cambierà? Ci sono alcuni obblighi che potrebbero prendere in contropiede, in tutta buona fede, anche i piccoli clienti che pure con attività illecite non hanno ovviamente nulla a che fare. Penso ad esempio a pensionati o persone anziane. Perché? Questa preoccupazione nasce, ad esempio, dalla prima delle novità che mi preme sottolineare. A partire dal 30 aprile 2008 - ma è bene mettersi in regola da subito - i libretti al portatore dovranno essere non superiori a 5.000 euro. Inoltre i libretti non potranno essere più in forma anonima o con intestazioni fittizie o generiche. Analoghe restrizioni vi sono per il trasferimento di tali libretti, nel qual caso Cosa cambierà dal 30 aprile 2008 Libretti di risparmio al portatore · non potranno presentare un saldo superiore a € 5.000,00; · è vietata l’apertura in forma anonima o con intestazione fittizia (dal 29.12.2007); · per il trasferimento è obbligo indicare i dati identificativi del cessionario e la data. Assegni bancari e circolari · è obbligatorio riportare la clausola “non trasferibile” a partire da € 5.000,00; · i moduli degli assegni bancari vengono rilasciati già muniti della clausola della “non trasferibilità”, salvo il diritto del cliente di richiedere, in forma scritta, moduli di assegni liberi; · per ciascun modulo di assegno bancario o richiesta di assegno circolare in forma libera è dovuta dal cliente, a titolo di imposta di bollo, la somma di € 1,50 e per ciascuna girata deve essere indicato, a pena di nullità, il codice fiscale del girante. Ed entro il 30 giugno 2009 Libretti di risparmio al portatore · occorrerà estinguere o ridurre alla soglia di legge (inferiore a € 5.000) i libretti al portatore. 5 Nasce da direttive europee la normativa che punta a garantire l’integrità del sistema finanziario. INTERVISTA INTERVISTA È il grido d’allarme che lancia Pier Luigi Celli, direttore dell’università Luiss, in questo j’accuse dal quale pochi escono indenni. i collaboratori. Al posto dei leader impazzano dei mediocri controllori che hanno solo paura di perdere il posto. Decadenza italiana Come si fa ad uscire dal declino? Quali sono le strade per non accumulare ritardi e per favorire una crescita economica diffusa? Come si attuano le grandi riforme di cui tutti parlano senza mai concretizzarle? Come si crea classe dirigente? Parte dai massimi sistemi la nostra intervista con Pier Luigi Celli, che il 9 marzo sarà al Centro Congressi Europeo (insieme a diversi altri relatori) in occasione di un’altra tappa del centenario di Romagna Est. Celli, originario di Verucchio, con un curriculum lungo e disseminato di incarichi ad altissimo livello, attualmente è direttore della Luiss, la Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli. Partiamo dal caso francese perché di recente è stato pubblicato il “Rapporto Attali” (dal nome del consulente del presidente Sarkozy, cioè Jacques Attali), una sorta di “manuale d’uso per riforme urgenti e radicali” che apre scenari interessanti non solo per la Francia. “L’Europa oggi cresce a una velocità inferiore alla metà della media mondiale, e più lentamente della media dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse), anche se la sua demografia è in declino”, si legge nel Rapporto Attali. E l’Italia come se la passa? Male. In Francia decide Sarkozy e quindi la velocità di decisone è assicurata ed è enorme. È chiaro che c’è anche una velocità di errore altrettanto enorme, ma il problema italiano è diverso: da noi i tempi delle decisioni sono infiniti perché abbiamo un’infinità di partiti diversi, ognuno dei quali con le proprie rendite di posizione e i propri interessi da salvaguardare. il punto finale della degradazione della Pier Luigi Celli: nostra classe dirigente, che pure c’è sta- “Il declino dell’Italia inizia con la stagione ta ed ha espresso delle eccellenze, ma del rampantismo si è andata imbastardendo e corrom- negli anni ‘80”. pendo nel corso degli anni. Vuole arrivare a dire che chi l’ha sostituita lascia a desiderare? Al posto di chi si è fatto da parte, non sempre per scelta ma anche perché costretto dai tribunali, è subentrata gente che politica non ne aveva mai fatta, che veniva da interessi molto settoriali e parziali tanto è vero che si è avuto un aumento della frammentazione degli interessi da difendere. più incancrenita di quella francese e quindi avremmo bisogno di decisioni vere che però non è possibile prendere. La prima urgenza è quella di una nuova legge elettorale che semplifichi molto affidando la responsabilità in capo ad una forza o all’altra che si alterna al governo. Chi riceve il mandato dagli elettori deve essere messo nelle condizioni di governare, di prendere le decisioni. Non si può andare avanti con così tanti partiti ognuno dei quali ha un diritto di veto e dove chi “pesa” pochissimo elettoralmente parlando, molto spesso conta di più rispetto a un partito che ha il 20% dei consensi. E la seconda priorità? Non siamo ancora usciti da tangentopoli, che è stato il punto finale della degradazione della nostra classe dirigente. Dove sta la radice del problema? Non solo manca la velocità nelle decisioni. La situazione italiana è molto La classe dirigente. Non siamo ancora usciti da tangentopoli, che è stato 6 Oggi la situazione del Paese è bloccata, con una rappresentanza degli interessi estremamente frammentata. Interessi sempre più piccoli difesi da corporazioni sempre più grandi e il risultato è lo stallo. È molto severo nei confronti del personale politico che si è seduto nei posti di comando della cosiddetta seconda Repubblica. Mi limito ad osservare ciò che accade. Oggi manca una classe dirigente anche perché non si è formata, mancano i luoghi veri in cui formarsi. E così in Parlamento sono arrivati i fedelissimi dei rispettivi capi, un’operazione favorita anche dalla legge elettorale. Se il capo è mediocre sceglierà uno più mediocre di lui, questo è inevitabile, perché tende a tutelarsi da eventuali “minacce”, competitori che potrebbero scalzarlo. La mancanza di classe dirigente è frutto anche dell’assenza di leader? Sì. Infatti oggi mancano i veri leader, quelli che avevano il gusto di allevarsi È sufficiente “ringiovanire” la classe dirigente, cioè favorire l’inserimento di giovani anagraficamente? No, perché le seconde linee non sono all’altezza, non hanno fatto esperienza, non sono giovani venuti fuori da quella gavetta che mette insieme competenze, conoscenze e saper fare. Spesso sono solo dei portaborse e dei fedeli del capo. Certo, sui giovani bisogna investire, ma spesso i migliori vanno all’estero. Se i bravi li costringi a sottomettersi o a emigrare, quello che resta è la mediocrità. Quanto più i ragazzi assaporano l’estero, tanto meno vogliono tornare in Italia. Li capisco: questo è un paese che oggi non offre prospettive e che si trova in una profonda crisi, basta vedere il caso dei rifiuti della Campania e il disfacimento in cui versa la politica. Ma sa qual è il nodo davvero critico? Me lo dica. L’Italia è oggi un paese decadente e in qualche modo corrotto nella testa, che è la cosa peggiore. Il dramma vero non è la corruzione che ha a che fare col denaro, che c’è sempre stata e sempre ci sarà, ma è la corruzione nella testa: ‘Se lo fa lui perché non lo devo fare anch’io?’ E così ognuno gira attorno a interessi personali e privati. La strada per una ripresa passa necessariamente attraverso la formazione di una nuova classe dirigente? Certo, ma una classe dirigente non nasce dal nulla e per formarne una veramente nuova c’è bisogno di una rivoluzione vera, mentre oggi non vedo le condizione per fare nessuna rivoluzione in Italia. Vedo piuttosto una situazione bloccata e disperata, con una rappresentanza degli interessi estremamente frammentata. L’inizio del declino che sta delineando, a suo parere dove si colloca? Alla fine degli anni ‘80, la stagione del rampantismo senza contenuto, quando si è dato l’assalto allo Stato e al suo patrimonio, quando il debito pubblico è cresciuto a dismisura, e in questo ci sono precise responsabilità politiche. La spartizione dello Stato da parte dei politici è stata una cosa devastante. Quali realtà positive vede nel panorama italiano? La piccola e media impresa è la vera risorsa. Funziona bene anche se non ha grande possibilità di formare classe dirigente. O meglio, se la forma non è poi in grado di esportarla perché ne ha bisogno in proprio. Funzionano la Banca d’Italia, alcune Regioni e Comuni, qualche università. Per il resto sono abbastanza pessimista. Poi ci sono alcune autorità che funzionano, la Banca d’Italia, alcune Re7 gioni e Comuni che sono bene amministrati (da una parte e dall’altra degli schieramenti), e qualche università. Per il resto sono abbastanza pessimista. Non ha ancora citato la società civile nel suo ragionamento. Non la vede come una chanche? Ma esiste ancora la società civile? Si scorgono “attori” liberi da condizionamenti preoccupati di salvaguardare la libertà di pensiero, di parola, di discussione, piuttosto che gli affari? Ci sono senz’altro spezzoni della società civile, ma non sono collegati fra loro, hanno difficoltà ad emergere. Vedo invece molti poteri di interdizione piuttosto che di animazione, di collusione piuttosto che di spinta, di controllo più che di sviluppo. All’estero qual è la fama di cui gode l’Italia? Pessima, non riusciamo più neanche a farci ascoltare. Incrociando il governatore Mario Draghi in una pausa dei lavori al World Economic Forum di Davos, il commissario Ue, Joaquin Almunia, ha detto: “Good luck, Mario”. Quando devi augurare la fortuna vuol dire che non ci sono armi sostanzialmente. All’estero godiamo di una pessima fama: “Good luck” ha detto Joaquin Almunia al governatore Mario Draghi. Se si augura la fortuna vuol dire che c’è poco da fare. Che ruolo possono avere i modelli locali per rilanciare esperienze virtuose di crescita? Possono avere un ruolo molto significativo. Quando non ci sono più scuole di formazione di tipo nazionale, dovrebbe essere il livello locale la palestra che prepara la classe dirigente, ed avrebbe la possibilità per farlo. Ma il livello locale è anche quello che tende a inquinarla più rapidamente la classe dirigente. primo piano primo piano “I miei film sono una radiografia dell’uomo”. Intervista al grande Pupi Avati: il legame con la campagna, il ruolo del cinema e la ricerca della figura paterna alla base della sua ultima pellicola. Racconto l’umanità che non cambia Alla ricerca del padre. Dopo la virata verso il film di genere (thriller) con “Il nascondiglio”, la sua ultima fatica dietro la cinepresa uscita nel 2007 (tra gli attori Laura Morante), la prossima pellicola che vedremo nelle sale cinematografiche italiane a firma di Pupi Avati, sarà “Il papà di Giovanna”, un viaggio alla riscoperta della figura paterna. Nato nel 1938, all’anagrafe Giuseppe, fratello maggiore di Antonio, sceneggiatore e produttore, Pupi Avati sarà uno dei protagonisti del convegno del 9 marzo promosso da Romagna Est nell’ambito delle celebrazioni per il Centenario della Bcc. E un personaggio come lui, che ha contribuito alla crescita culturale e artistica del Paese negli anni 1980-2000, non poteva mancare all’appello. Oltre 40 film in curriculum e altrettanti anni di attività come regista hanno fatto oggi di Pupi Avati uno dei più importanti registi italiani, noto a livello internazionale. Qual è il legame con la sua terra di origine? Io sono emiliano e, anche se ritengo che ci sia una distinzione netta e dolorosa tra le due realtà dell’Emilia e della Romagna, distinzione che ho avvertito sin dalla prima infanzia, ho dedicato gran parte della mia filmografia alla mia terra rappresentandola come una regione unica. Ne ho sempre avuto una grande nostalgia. Nostalgia che traspare bene nei suoi lavori… Essendo nato nel ’38 e vissuto fino ai 5-6 anni in campagna, dove la mia famiglia era sfollata a causa della guerra, ho avuto i primi approcci con gli eventi fondamentali della vita quali la nascita, la morte ma anche la gioia e la festa, attraverso la cultura contadina non hanno rapporto con il successo e con gli affari che questo comporta. È l’unica forma di espressione che vola più in altro ed è anche quella che in me produce le emozioni più forti e più profonde. Può fare il nome di qualche autore? e campagnola. È un riverbero che mi porto appresso, un debito, quello di dire e reiterare la mia appartenenza alla terra dalla quale provengo. Chi dice che i primi cinque anni di vita di un bambino sono fondamentali, afferma una verità sacrosanta. Ho avuto i primi approcci con gli eventi fondamentali della vita attraverso la cultura contadina. Le sue pellicole hanno un respiro quasi sempre altamente poetico, oltre che nostalgico. Cosa rappresenta per lei la poesia? Io sono un grande fruitore di poesia altrui. Si tratta della forma espressa più elevata, pura e autentica della creatività di un essere umano, non comparabile con nessun’altra forma di espressione artistica. Si è poeti, non si nasce. E lo si è per urgenza e non per seconde ragioni. Il poeta non è chi scrive poesia: questi sono a migliaia ma sono pochi i poeti veri. E quelli più definitivi non vengono letti, 8 Il cinema non si rivolge più alle grandi masse, è stato scalzato dalla televisione. grado ciò, riconosco la responsabilità di utilizzare un mezzo – come quello del cinema – che richiede il dispendio di tanti soldi. Quando spendo tre, quattro, cinque milioni di euro per fare un film, cerco di fare una cosa che abbia un senso. Invece la poesia è a costo zero. Il poeta si produce con un foglio di carta, una penna e la propria creatività. Il sabato sera le multisale sono gremite di adolescenti, ma i giovanissimi vanno al cinema? Dai primi greci ai poeti di questo recente presente. La poesia non segue le mode, le catalogazioni sono apparenti, possiamo ricondurre alcuni autori a dei periodi ma i versi del greco Archiloco sono parimenti moderni a quelli di Eugenio Montale. La poesia non viene a patti con il presente. Il cinema, ahimè, è invece riconducibile al tempo in cui vive. Certo è che il film ha un potere evocativo altissimo, non so se anche le cose che io faccio. È un tipo di proposta diversa rispetto a quella che facciamo noi, quella viene da oltreoceano e sta a metà strada tra il racconto e il video-gioco. No, io faccio un altro mestiere. E anche rispetto alla multisala, vivo una sorta di diffidenza. All’inizio ci siamo illusi di poter difendere i prodotti di qualità, cosa che non è avvenuta. Il prodotto di qualità è in genere escluso dai circuiti delle multisale. Qual è il ruolo di un regista, o di un film, rispetto alla comunità sociale? Qual è, tra i suoi film, quello che lei preferisce? Il cinema ha perduto la sua incidenza sulla società. Il ruolo che ha assunto e si è portato appresso nei decenni passati, da qualche tempo gli è stato tolto ed è stato assegnato alla televisione. Il cinema italiano ha riflesso la realtà degli anni ’60, del periodo del dopoguerra, fino alle commedie di costume in conseguenza dell’evolversi della società. Io assomiglio troppo ai film che faccio. Ogni anno sono come il film che faccio e, non restando identico a me stesso, non mi sento più rappresentato da un film che ho fatto otto o dieci anni fa. Nel frattempo sono diventato altro e altro ancora, sono quello che sto facendo. Il regista Pupi Avati Lei ha esordito con film di genere horror e di recente è tornato agli inizi: perché questa decisione? Come ho già avuto modo di dire, ho voluto fare il punto rispetto al mio rapporto con la macchina da presa, una sorta di ‘tagliando’, un-check up delle mie capacità con il mezzo anche tecnico. In questo genere di film non c’è più un io narrante ma un racconto che ti lascia fuori, che non avviene né con gli occhi della memoria né dell’esperienza. Gli eventi esterni entrano in qualche modo nel suo lavoro? Io credo di aver sempre raccontato l’essere umano, in genere lo sconfitto dalla vita. Ho cercato di raccontare i penalizzati facendoli diventare i miei eroi. Questo ometto fisicamente fragile, incerto e portatore di grandi sogni, continua a vivere nonostante le crisi o le riprese, il boom o il malessere resocontati dalle cronache Istat. Mi interessano gli ambiti privati, gli aspetti più intimi e segreti, più personali dell’umanità. La mia non è una fotografia ma una radiografia. E lì ti avvicini sempre a qualche cosa che è imperituro, in cui l’uomo non cambia. Cambierà forse il modo di vestire, ma l’uomo resta immutabile. Nonostante il modo di vestire e i mutamenti esterni dei nostri figli siano enormi, le ra- gioni per cui essi sono felici o infelici sono le stesse per le quali noi genitori siamo stati felici o infelici. Nonostante i mutamenti esterni dei nostri figli siano enormi, le ragioni per cui sono felici o infelici sono le stesse per le quali noi genitori siamo stati felici o infelici. Quale sarà il suo prossimo film? “Il papà di Giovanna”, ambientato a Bologna alla fine degli anni ’30. Si tratta di un dramma doloroso, la storia di un padre la cui figlia uccide una compagna. Mi interessa la figura paterna, che si va appannando, sbiadendo sempre di più. I padri hanno sempre meno ruolo. Il mio ultimo film è sulla storia di un padre. La figura paterna si va appannando e sbiadendo sempre di più. Il cinema ha perduto la sua incidenza sulla società. Il suo ruolo gli è stato tolto dalla televisione. Forse hanno assunto un ruolo diverso? Da qualche tempo questo ruolo – in modo a mio avviso deprecabile – lo ha assunto la televisione. Il cinema non si rivolge più alle grandi masse e, in generale, non ha più grandi responsabilità se non verso un pubblico di numero irrilevante in rapporto ai grandi numeri della televisione. Mal- Diverso? Allora non è più quello di un padre… invece il suo ruolo in un contesto famigliare non è superficiale. Sarà perché io non l’ho avuto, ho sempre nutrito una nostalgia della figura paterna, che oggi è troppo diversa rispetto a un tempo. Ma qui dovremmo parlare troppo a lungo. 9 attualità CENTENARIO Molte città del mondo si sono incamminate sulla strada della trasformazione degli spazi urbani. Che si è dimostrata una molla vitalizzante. Rimini ne discute da anni e adesso ci prova. La cura per la Riviera si chiama “agopuntura urbana” Alcune grandi città del mondo hanno tracciato la rotta nel campo degli interventi in grado di trasformare, attraverso il “tocco” di importanti architetti, porzioni di tessuto urbano. I modelli si chiamano Parigi, Londra, New York, Manchester, Barcellona, ma anche Liverpool, Valencia e Lione, solo per citarne alcuni. La riviera romagnola ci pensa da anni ma non ha ancora aperto il cantiere dell’innovazione. Il problema però c’è tutto: come “svecchiare” la monotona, e ormai appesantita, linea degli alberghi? Come rinnovare una costa alle prese con la concorrenza di destinazioni moderne, facilmente raggiungibili, meno caotiche e più appetibili da molti punti di vista? Il caso Barcellona è emblematico: alle spalle della linea di costa il volto della città era segnato dal declino. E così nel 1999 arrivò la decisione di demolire la fascia di palazzi ormai decrepiti per far posto alla Rambla del Raval, una piazza molto ampia, con alberi di palma e panchine, percorsi pavimentati e sculture d’arte contemporanea. È diventata famosa la definizione di Josep Anton Acebillo, architetto di BarcelloIl grattacielo di Rimini visto dal porto canale. na, che a proposito di questo ed altri gli alberghi ormai fuori mercato, ma interventi ha coniato l’espressione dei fra il dire e il fare continuano a matenuovi spazi pubblici come “agopuntu- rializzarsi una quantità di ostacoli. La ra urbana”. Come gli aghi inseriti nei leva risolutiva, individuata con un propunti nevralgici del corpo umano rie- tocollo d’intesa fra Regione e Svilupscono a rivitalizzarlo, così le operazioni po Italia, avrebbe dovuto essere quella giuste (perché alcune sono anche falli- dell’acquisto e della riconversione delle mentari) di restyling urbano immetto- vecchie strutture ricettive da parte di no nuova linfa nel tessuto vitale delle una società pubblico-privata. Ma per città. Ovviamente non hanno tardato ora questo percorso sembra un po’ inad arrivare anche le ricadute in termini cagliato. Nel frattempo si registra un di visitatori, più che raddoppiati, e Bar- trend negativo che è l’ennesimo campacellona è diventato il modello di “una nello d’allarme: il tasso di occupazione città che funziona”, come ha detto l’ar- dei posti letto continua a scendere, con chitetto britannico Richard Rogers. una variazione di –8,5% dal 2000 al Così gira il mondo che avanza e che 2005. Il vicesindaco di Rimini, con deconquista risultati. “Dal punto di vista lega al turismo, Maurizio Melucci, ha turistico Rimini ha una responsabili- ben presente che Rimini è a un bivio: tà nazionale”, ha detto Aldo Bonomi, “Solo spingendo e accelerando i procesdirettore del Consorzio Aster, parteci- si innovativi, specie su infrastrutture, pando ad una conferenza in città. Ma qualità ambientale e dei servizi, che si ha subito aggiunto che la sfida passa, sposa anche a una visione estetica acfra le altre cose, attraverso la moderniz- cattivante e alta, riusciremo a evitare le zazione della filiera degli alberghi. Da secche della stagnazione”. Si muove in questo punto di vista il “modello Rimi- questa direzione la “variante alberghi” ni” è ancora alle prese con i problemi approvata dal consiglio comunale di di sempre: strutture obsolete, difficol- Rimini a fine gennaio, ma contro la tà nei collegamenti, un assetto urbano quale sono già state lanciate molte criingessato da decenni. Da circa 5 anni tiche. Per ridare nuovo slancio alla città si parla della necessità di “rottamare” ci prova anche il nuovo Piano strategico del Comune di Rimini, coordinato dall’architetto Felicia Bottino, docente al Dipartimento di Pianificazione dell’Università di Venezia e in passato assessore regionale all’Urbanistica, che prevede anche un Forum cittadino di confronto guidato da Maurizio Ermeti, ex presidente dell’Associazione albergatori di Rimini. Nel frattempo si spera nel project financing (finanza di progetto) per ridisegnare il lungomare in tre tappe, dal porto a piazzale Gondar (Rivazzurra), e in poi fino a Miramare. In veste di progettisti si fanno i nomi di Emilio Ambasz e Jean Nouvel, due architetti di fama internazionale. Sarà la volta buona per fare l’agopuntura a Rimini? 10 Grandi nomi al convegno del 9 marzo: Pupi Avati, Joaquin Navarro-Valls, Pier Luigi Celli, Gian Antonio Stella, Italo Cucci, Enrico Franceschini, Raoul Casadei e Antonio Cabrini. Gli anni delle trasformazioni epocali Joaquin Navarro-Valls, per 20 anni portavoce di Giovanni Paolo II, inaugura la mostra sul giovane don Karol Wojtyla al Palazzo del turismo di Bellaria. Passo dopo passo ci stiamo avvicinando ai giorni nostri. Ci riferiamo al lavoro di ricostruzione storica, messo in atto in occasione delle celebrazioni del doppio centenario di Romagna Est (1904 e 1909), che è proceduto di anno in anno, a partire dal 2004 fino ad oggi. Siamo al penultimo atto e sotto il fuoco della lente dei ricercatori e dei relatori vi sono gli anni che vanno dal 1980 al 2000. Un periodo che suscita un interesse particolarmente vivo, essendo trattati eventi e dinamiche direttamente vissuti da tutti, ma di cui forse non è così semplice avere piena coscienza. Sotto il fuoco della lente dei ricercatori e dei relatori vi sono gli anni che vanno dal 1980 al 2000. Come ogni anno, l’iniziativa che apre le riflessioni è il convegno di marzo dal titolo “Le trasformazioni: 1980-2000”. Quest’anno l’appuntamento è per il 9 marzo, alle ore 9 e 30, presso il Centro Congressi Europeo di Bellaria. Il quadro dei relatori e dei testimoni è a dir poco stellare. Nel gruppo dei “relatori”, che avranno il compito di formulare analisi articolate e approfondite, abbiamo Italo Cucci, commentatore sportivo della Rai, Enrico Franceschini, giornalista di Repubblica, e Gian Antonio Stella, inviato del Corriere della Sera e autore, insieme a Sergio Rizzo, del fortunato libro-inchiesta “La casta”. I “testimoni”, invece, avranno il compito di farci percepire i contenuti in gioco in quegli anni, anche da un punto di vista più “vissuto” e concreto. Avremo così con noi Raoul Casadei, che “si” racconterà a partire da un osservatorio singolare e particolarissimo, ovvero quella Romagna dalla voglia di divertirsi e dallo spirito positivo e ancorato alle tradizioni, che la sua musica andava a rispolverare e diffondere. Il regista Pupi Avati, particolarmente attento nelle sue pellicole, così come nella vita, ai mutamenti culturali e di mentalità che la società ha attraversato in quegli anni, offrirà senza dubbio un approccio più pacato e meditato, mentre Antonio Cabrini rappresenterà lo sport, in particolare il calcio nazional-popolare che ha trovato momenti magici in quel famoso 1982, dove una nazionale strapazzata da giornalisti ed esperti, ma amata dalla gente, raggiungeva un’insperata vittoria mondiale contro i colossi del calcio internazionale. Una vittoria che suggerisce una debole, senza dubbio, ma significativa metafora di un’Italia che stava rialzando la testa da cupe crisi e da scenari di violenza terroristica. Un affondo sul piano socioeconomico, invece, sarà possibile grazie alla testimonianza di Pier Luigi Celli, romagnolo “doc”, già responsabile della gestione, organizzazione e formazione delle risorse umane in grandi gruppi 11 Al centro Antonio Cabrini, a destra Gian Antonio Stella. come l’Eni, la Rai, Omnitel, Olivetti ed Enel, ex direttore generale della Rai, ed oggi direttore dell’università Luiss. Infine un ospite sicuramente d’eccezione, quale testimone di un personaggio straordinario, tale da superare gli stessi confini del tempo. A parlarci del senso e della rilevanza della figura di Giovanni Paolo II avremo con noi Joaquin Navarro-Valls, ovvero colui che è stato per più di vent’anni il portavoce del Papa. La centralità di Wojtyla, per la Chiesa e per il mondo, è assai nota e condivisa, e Romagna Est ha voluto metterla in rilievo non solo invitando Navarro-Valls al convegno, dove sarà intervistato dal prof. Gianfranco Piantoni, ma anche allestendo una mostra che lo stesso Navarro-Valls inaugurerà nel pomeriggio alle ore 15,30 presso il Palazzo del Turismo di Bellaria Igea Marina. Seguirà la Santa Messa alle ore 16,30 presso la Chiesa del Sacro Cuore di Bellaria centro. Dunque un Convegno che allarga i propri confini, sia in termini di qualità dei relatori, sia in termini di modalità interne. La conduzione di tutta la mattinata sarà affidata a Sergio Gatti, il quale, come gli altri anni, saprà dare tempi “televisivi”, e dunque agili e accattivanti, al tutto. CULTURA EVENTI In occasione della presentazione riminese di “Outlet Italia”, Aldo Cazzullo tesse l’elogio della riviera romagnola. La provincia italiana non è tutta in svendita Aldo Cazzullo, tra le più vivaci e interessanti penne del Corriere della Sera, ha presentato sabato 2 febbraio presso il Museo della Città di Rimini il suo nuovo libro, “Outlet Italia”. L’incontro, il primo del ciclo “Stelle fisse” organizzato da Romagna Est, è stato seguito appassionatamente in una sala gremita di gente, allietata anche dalle canzoni di Andrea Mingardi che ha interloquito con Cazzullo, dando vivacità ad un pomeriggio ben condotto da Sergio Gatti. Chiediamo ad Aldo Cazzullo il significato del titolo, Outlet Italia. Outlet va inteso come un luogo fisico, ma non solo. La gente va lì e le nostre belle piazze sono vuote. È però anche un luogo di svendita. L’Italia rischia, da questo punto di vista, di divenire una colossale svendita. Non c’è speranza? La speranza c’è. C’è sempre. Anzi io credo che l’Italia possieda gli antidoti per risalire la china. Nel libro non vi sono ovviamente formule di soluzione del problema, ma una ricerca di antidoti, ovvero di realtà che permettano di andare controcorrente. Uno di questi antidoti, a mio parere, è proprio la riviera romagnola, a cui dedico un capitolo. La vostra riviera ha grandi potenzialità in tal senso. In cosa trova tali potenzialità? La riviera romagnola è un luogo autentico, limpido, al contrario ad esempio della Costa Smeralda, molto più raffinata ma meno vitale. Il vostro è un luogo in cui passioni e tradizioni non sono state cancellate. Il mare sarà più limpido altrove, ma qui ci si sveglia la mattina con attese, speranze e non pensando di avere già visto tutto. Elogio della provincia dunque… La provincia è tra le più esposte alla massificazione. Gli Outlet infatti prevalentemente nascono in provincia. Ma in Italia la provincia è l’ossatura, la struttura portante del paese. L’Italia non è un paese accentrato. Qui, in queste realtà periferiche, c’è la speranza e tra queste la riviera romagnola è un punto avanzato. Decentramento, dunque. Intende anche il decentramento economico, la piccola impresa? Certamente la piccola impresa è la grande protagonista dello sviluppo Aldo Cazzullo alla presentazione del suo libro, organizzata da Romagna Est. degli anni passati. Esistiamo grazie a questa. Oggi rimane vero, purché questa sappia mettersi in rete. C’è bisogno di grandi risorse per la ricerca e l’innovazione. È in atto una grande sfida. Se piccola impresa vuol dire arroccarsi in difesa di dinastie, realtà consolidate e via dicendo, allora la partita si fa dura. Ma se questa riesce a tessere una rete con il territorio nel suo insieme, allora rimane la grande risorsa. Ci dà un cenno sull’Italia che esce da questa crisi di governo? Chiunque andrà al governo dovrà affrontare una forte insofferenza sociale generalizzata. Qualora dovesse salire al governo Berlusconi, non sarà avvertito come una discontinuità solo per il fatto che ha vinto l’opposizione. Chi governa dovrà gestire questa situazione e dare veri segni di discontinuità, che significa affrontare il vero dramma del paese, ovvero che esistono due monete: i salari sono ancora pagati in lire, mentre le spese sono in euro. Intendo dire che c’è una forbice tra abbassamento della capacità di acquisto e innalzamento dei costi che è preoccupante. Ecco perché tutti cercano gli Outlet… Romagna Est l’ha coinvolta per il secondo anno di seguito. Cosa le sembra rilevante di questo impegno anche culturale di Romagna Est? Nell’ottica della costruzione di una rete in cui le aziende possano situarsi e divenire produttive e competitive, un ruolo centrale ce l’hanno le banche, insieme ovviamente a tutti gli altri protagonisti, dalle scuole, alle famiglie, alle categorie, agli enti locali… Ma se una banca non è un “Moloch” lontano e ignoto, ma è banca radicata nel territorio, che lo interpreta e aiuta a capirlo, allora ha una marcia in più nell’assolvimento di tale compito. 12 È una mostra commovente quella che Romagna Est inaugura a Bellaria il 9 marzo. Raccoglie bellissime fotografie inedite di Karol Wojtyla trentenne. La giovinezza di don Karol Giovane parroco, coi pantaloni corti, con gli sci ai piedi, mentre cammina in mezzo ai boschi, in bicicletta con gli amici e con i suoi studenti. È una mostra che emoziona quella che Romagna Est inaugura il 9 marzo al Palazzo del turismo di Bellaria (aperta per un mese), perché avvicina in modo “intimo” all’umanità di un grande uomo che ha segnato la storia recente: Karol Wojtyla. Le immagini non si riferiscono al periodo in cui Karol Wojtyla ha guidato la chiesa universale, dal 16 ottobre 1978 al 2 aprile 2005, 27 anni nei quali Giovanni Paolo II ha lasciato un segno indelebile nella storia della cristianità e del mondo. Più di tre milioni di pellegrini confluiti a Roma per rendere omaggio alla salma del Pontefice e la causa di beatificazione e canonizzazione di Giovanni Paolo II, aperta terizzate dalla luce della festa, ma anche poco dopo la morte del Papa polacco, da tanta povertà, fra i suoi giovani. Una il 28 giugno 2005, dicono quale sia la di loro, Danuta Rybicka, ricorda così traccia che ha lasciato nel cuore della quegli anni: “La gita più importante per me fu la partenza per Zacopane nelnostra epoca. Le immagini esposte colpiscono e la primavera del 1952. Il gruppo era commuovono anche per questo, per- semplice: le ragazze che abitavano nel ché portano un po’ più dentro alla co- Nazaretto (così chiamavamo il collegio noscenza di questo figlio della Polonia tenuto dalle suore di Nazareth in Via cattolica. La mostra s’intitola “Karol Warszawska) e ragazzi – la maggior parWojtyla. L’Uomo e la sua terra” ed è te studenti del Politecnico di Cracovia, un po’ come aprire l’album dei ricordi cioè quelli che l’anno prima il vicario di Don Karol, che nel 1948 ritorna da di allora, padre Karol Wojtyla aveva Roma in Polonia, che fa il coadiutore invitato a cantare nei coretti presso la nella parrocchia di San Floriano a Cra- parrocchia di San Floriano. Dovevacovia e fino al 1951 il cappellano degli mo andare proprio con lui per vedere universitari. Quando può si immerge i crochi di montagna. A sera inoltrata nella natura e sale le montagne, si siede alla stazione ferroviaria di Cracovia si vicino ai ruscelli e dialoga con gli amici. presentarono sei ragazze del Nazaretto Nel gennaio del 1995 parlando ai ve- e il padre. Inaspettatamente i ragazzi ci scovi polacchi Wojtyla disse: “Dovrete informarono che non sarebbero potuti dire di me non solo che ero papa, ma partire perché dovevano sostenere degli che sciavo e andavo in canoa, e chissà esami importanti. Pertanto partimmo che altro. E anche che mi rompevo le con un treno notturno in sette. I tempi e le usanze non permettevano che gambe, ogni tanto”. La mostra ci racconta un Karol Wojt- un padre viaggiasse in abito civile e per yla trentenne (è nato a Wadowice il 18 di più in compagnia delle ragazze. Per maggio 1920) in immagini liete, carat- evitare di creare delle situazioni imba13 Una delle immagini che compongono la mostra esclusiva dedicata a Karol Wojtyla razzanti ci rivolgevamo a lui evitando di nominarlo “padre”. Non era facile, quindi chiesi timidamente se potevamo chiamarlo “Zio”. Acconsentì. Ricordiamo quel viaggio con molto affetto come il primo fatto con lo Zio”. Le foto inedite raccontano questa storia, semplice e capace di toccare il cuore. La mostra nasce da un’idea di “Anima Media”, l’associazione della Diocesi di Cracovia fondata nel 2004 per raccogliere materiale fotografico, filmati e documenti al fine di diffondere fra la gente la conoscenza di Karol Wojtyla. Stanislaw Rybicki, uno degli autori delle immagini, di Karol ha impresso questo ritratto: “Era dotato di grande fascino e di bontà; trattava i giovani in modo speciale ed era sempre contento di stare in mezzo a loro. Era anche forte fisicamente, un grande lavoratore, non si risparmiava mai per nessuno!” La mostra appartiene alla Fondazione Dominato Leonense, che ha sede a Leno, nella bassa bresciana. Chi fosse interessato a riproporla può contattare la Fondazione ai seguenti numeri telefonici: 0309040210 - 0309038463. BANCA E TERRITORIO BANCA E IMPRESA Una coppia di Bellaria racconta il difficile iter burocratico per arrivare ad un’adozione. La bellezza di sentirsi “scelti” e un piacevole stravolgimento. Travolti da uno straordinario bambino Ghenadi ha quasi due anni e mezzo e da poco meno di tre mesi è cittadino italiano, per la precisione la sua terra di adozione è la Romagna. Lo hanno condotto sulle rive dell’Adriatico dalle meno tiepide regioni della Russia, i suoi novelli genitori adottivi Giorgia Rossi e Rino Lazzarini. Che, a posteriori e dopo tanta fatica affrontata dal punto di vista burocratico e procedurale, sono felici e ancora più convinti della loro scelta di affrontare il lungo e complesso cammino dell’adozione internazionale. Un punto di arrivo al quale molto spesso le coppie approdano già “provate” dai vari percorsi e tentativi di avere figli “naturali”, compresa la fecondazione assistita, con i conseguenti affaticamenti fisici ed emotivi. Ma è possibile ‘saltarÈ la lunga fase di ricerca di una genitorialità ‘naturalÈ per giungere direttamente alla scelta dell’adozione? “In cuor mio pensavo all’adozione già da molto tempo prima di avviare effettivamente le pratiche”, spiega Giorgia. “Credo però che la ricerca di un figlio segua percorsi istintivi che ognuno di noi attraversa a modo suo. Le tappe devono essere affrontate tutte per poter arrivare alla scelta giusta. Nel mio caso, ho vissuto tutto il percorso dell’adozione con una serenità e una naturalezza che invece non avevo prima di prendere questa decisione. Tutto risultava difficile, un grosso peso che improvvisamente si è sciolto quando io e mio marito abbiamo individuato la strada e avviato l’iter che ci ha portato oggi nostro figlio”. Quali sono i passaggi burocratici che una coppia deve affrontare e quali i momenti più difficili? “Senz’altro il lungo tempo di attesa. Sono passati due anni e 7-8 mesi da quando abbiamo fatto i primi incontri con psicologi e assistenti sociali. C’è molta pressione da questo punto di vista sui potenziali genitori. Le strutture preposte tendono a verificare, con colloqui ripetuti e approfonditi, se la coppia è idonea a diventare genitore. Questo è uno degli altri aspetti molto impegnativi, oltre a quello dell’attesa. I colloqui vengono poi sostenuti anche Le Bcc accompagnano la crescita delle aziende innovative davanti al giudice del Tribunale dei minori sia in Italia che, nel caso dell’adozione internazionale, del Tribunale del paese di provenienza del bambino che tende ad accertare che il piccolo venga adeguatamente affidato”. L’iter per l’adozione prevede come primo passo una domanda alla Asl di appartenenza, la quale fa scattare tutta la fase di colloqui e accertamenti con gli esperti nonché l’entrata in gioco del Tribunale dei minori cui compete il rilascio del decreto che consente l’adozione, nazionale o internazionale. Quindi la coppia dà mandato ad uno degli enti preposti per la gestione di tutto l’iter successivo. Al termine, nel caso di adozione internazionale come quella scelta da Giorgia e Rino, la partenza per il paese dove si andrà a conoscere il piccolo, o la piccola, destinati a cambiare reciprocamente il proprio destino. “Noi abbiamo fatto tre viaggi in Russia - racconta emozionata Giorgia - il primo incontro è stato subito colpo di fulmine. Il bambino non ha pianto e ci ha ‘scelto’ a sua volta. Cosa che non sempre capita, talvolta il bambino rifiuta la potenziale famiglia adottiva. Nel nostro caso il rapporto si è creato subito”. Una volta ottenuto il parere positivo anche del tribunale locale, via sull’aereo per il viaggio di ritorno. Prenotazione per tre. L’arrivo di vostro figlio vi ha cambiato? “La nostra vita è stravolta, ed era ora!” Per le coppie c’è “adotto” di romagna est Un incoraggiamento e un sostegno concreto all’adozione vengono anche da Romagna Est con il servizio bancario “Mutuo ad8”, destinato a tutte quelle coppie che desiderano effettuare una adozione internazionale e che risiedono nel territorio in cui opera la banca. “Mutuo ad8” viene incontro alle esigenze finanziarie che nascono quando si decide di adottare un bambino straniero, dalle spese di viaggio ai lunghi soggiorni all’estero. L’importo del mutuo è di 10 mila euro, elevabile fino ad un massimo di 15 mila euro per l’adozione contestuale di più minori e/o per adozioni in paesi extraeuropei. Il finanziamento ha una durata di 5 anni, è erogabile nell’arco di dieci giorni lavorativi, non è prevista alcuna spesa di istruttoria, di incasso rata e nemmeno lo spread sul tasso euribor. Condizione necessaria per l’ottenimento è che la famiglia sia in possesso del 14 Scouting Spa è entrata a far parte del capitale sociale di Sias, la storica azienda bolognese leader nazionale nel campo delle tecnologie elettromedicali. decreto di idoneità rilasciato dal Tribunale dei minorenni. Il servizio certifica la grande attenzione di Romagna Est nei confronti delle famiglie e del proprio territorio di appartenenza, in piena sintonia con gli ideali di solidarietà e di cooperazione che ne fanno un punto di riferimento per la comunità. E al tempo stesso “Mutuo Ad8” contribuisce alla sensibilizzazione verso il tema dell’adozione internazionale. Un importante obiettivo centrato da Scouting Spa, la società specializzata nell’accompagnare le piccole e medie imprese in operazioni di finanza straordinaria, partecipata da otto Bcc italiane tra le quali anche Romagna Est. Scouting Spa è entrata a far parte di Sias tramite un aumento di capitale per avviare con la storica azienda bolognese, leader nazionale nel campo delle tecnologie elettromedicali, un piano industriale che ha lo scopo di sostenere l’ambizioso progetto di crescita nei mercati internazionali. Sias sta per “Società italiana apparecchiature scientifiche”, fondata a Bologna nel 1971 dalla famiglia Bonetti. Ha un fatturato che supera i 5 milioni di euro, è leader in Italia per quanto Grazie a Scouting e all’azione congiunta delle banche di credito cooperativo, le aziende del territorio possono diventare più solide dal punto di vista finanziario e di management. riguarda la produzione di archi a C portatili per fluoroscopia venduti ad ospedali e cliniche private specializzate e con la partnership di Scouting Spa, la Sias punterà al consolidamento della leadership tecnologica nei mercati mondiali della cardiologia e dell’emodinamica. L’operazione di private equity di cui è protagonista Scuoting Spa porterà alla Sias, oltre che importanti risorse finanziarie per sostenerne il piano di sviluppo, anche competenze estremamente qualificate. L’operazione di sottoscrizione della maggioranza del guida dal nipote del fondatore, l’ingegner Fabio Bonetti, con l’obiettivo di ampliare la gamma prodotti per attestarsi come interlocutore di riferimento delle strutture ospedaliere per le apparecchiature medicali, affermando il proprio marchio e le proprie tecnologie anche sui mercati internazionali. “Si tratta di un’operazione innovativa che vede le Bcc impegnate in una partnership con una realtà importante dell’economia regionale, e che dimostra come le nostre banche siano in grado di affiancare le aziende del territorio non solo con linee di credito ma anche con operazioni che intervengono sul capitale di rischio”, dice Paolo Garattoni, presidente di Scouting Spa. capitale di Sias è stata realizzata da Scouting SpA anche tramite il coinvolgimento nell’azionariato del dottor Giuseppe Ammendola (dal 1997 al 2004 presidente e socio di minoranza della Villa Sistemi Medicali Spa di Milano, azienda storica nel ramo dei sistemi radiologici per impieghi medicali e dentali) in virtù della sua riconosciuta esperienza all’interno del settore della radiologia, che ha avuto anche la carica di presidente e amministratore delegato di Sias. La società bolognese ha già programmato importanti investimenti in attività di ricerca e sviluppo, sotto la 15 L’operazione di private equity dimostra come le Bcc siano in grado di affiancare le aziende del territorio anche con operazioni che intervengono sul capitale di rischio. “Grazie a Scouting e all’azione comune delle banche di credito cooperativo, le aziende del territorio possono diventare più solide sia dal punto di vista finanziario che di managment, per metterle nella condizione di rispondere al meglio alle sfide che arrivano da un mercato sempre più globalizzato”. COOPERAZIONE NEWS Questa onlus si occupa soprattutto di raccolta differenziata, ma svolge anche altri servizi. Facendo convivere sociale e gestione imprenditoriale. La doppia mission della Formica “Dobbiamo far tornare i conti, ma anche le persone”. Una mission doppiamente impegnativa quella della Formica onlus, cooperativa sociale con sede a Rimini che impiega circa 50 lavoratori e quest’anno raggiunge i dodici anni di vita e attività. Nata nel 1996 dall’idea di un gruppo di giovani da tempo impegnati nella Diocesi di Rimini in associazioni quali l’Agesci, l’Azione cattolica e la Caritas, la Formica muove storicamente i primi passi con la raccolta della carta nel centro storico di Rimini. La raccolta differenziata, poi ampliata sia territorialmente che come tipologie di prodotto, è a tutt’oggi l’attività prevalente della cooperativa, ma nel tempo si sono aggiunti altri ambiti: la manutenzione stradale e segnaletica verticale per conto di Hera, la gestione dei cimiteri e affissioni funebri nei comuni di Morciano e Coriano per Geat spa, la gestione del magazzino di mobili e indumenti usati a San Vito per la Caritas e la vendita all’ingrosso di indumenti usati. La Formica è una cooperativa di tipo b, ovvero deputata all’inserimento lavorativo di persone con svantaggio sociale o fisico. “Il lavoro per noi è il mezzo - spiega il vice presidente Emiliano Violante - per permettere la realizzazione professionale, personale ed economica di quelle persone che, vivendo una difficile condizione di svantaggio, rimangono normalmente escluse dal mondo del lavoro e quindi dai principali processi di inclusione sociale”. La vocazione “sociale” della Formica si realizza anche nella difesa dell’ambiente. Il 90% del fatturato della onlus, che nel 2007 si è attestato su 1 milione e 700 mila euro, proviene dalla raccolta differenziata “che non è fine a sé stessa – sottolinea Violante – ma si prefigge anche lo scopo di apportare un miglioramento dell’impatto ambientale nel nostro territorio, in particolare per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani, contribuendo alla diffusione di una cultura di sviluppo economico sostenibile”. La vocazione “sociale” della Formica si realizza anche nella difesa dell’ambiente. La Formica si è data l’obiettivo di conciliare una gestione operativa e professionale con standard di qualità. Quasi tutti i servizi della coop sono certificati e tra le recentissime novità figura l’istituzione di una unità operativa che si occupa esclusivamente del percorso personale di inserimento lavorativo del dipendente (svantaggiato e non) e che entra in campo qualora si presenti una criticità. “Questa doppia anima, sociale e imprenditoriale, deve convivere”, prosegue il vice presidente. “Specialmente la seconda, perché l’impresa cooperativa deve poter garantire anche l’azione sociale della cooperativa stessa. Per noi paradossalmente il passivo economico talvolta viene tenuto in vita – ovviamente per tempi 16 Tuttoqui! limitati e compatibili con la stabilità dell’intera macchina aziendale – quando consenta un attivo “sociale”, ovvero il mantenimento di uno o più posti di lavoro”. Doppio e arduo impegno quello di “far tornare conti e persone” e talvolta l’operazione non funziona. È stato il caso del progetto di vendita di abiti usati che rappresentava il punto di chiusura di un ciclo di recupero completo (raccolta di indumenti destinati a diventare rifiuto, lavorazione e selezione dei pezzi migliori fino alla nuova immissione sul mercato), grazie al quale la onlus ha aperto qualche anno fa un negozio anche in centro a Rimini per la vendita degli indumenti usati “a peso”. Un progetto molto interessante sia dal punto di vista sociale che ambientale che purtroppo dopo qualche anno di attività non sufficientemente “economica” ha dovuto interrompersi. Quando è stato chiuso il punto vendita denominato”nuovodinuovo” il personale che era impegnato nel progetto è stato spostato in altri settori. Oggi La Formica è diventata “grande”. All’attivo, un patrimonio di 45 camion a disposizione per la raccolta differenziata e una nuova sede a Rimini in via Portogallo: duemila metri quadri di capannone per le attività operative e al primo piano gli uffici, in comproprietà con altre tre coop della rete del Consorzio. Grazie al nuovo servizio Tuttoqui è possibile trasferire a Romagna Est il proprio conto corrente e i servizi collegati in modo veloce e completamente gratuito. Il nuovo servizio consente di trasferire in qualunque filiale di Romagna Est non solo il proprio conto corrente ma anche le utenze, l’accredito dello stipendio o della pensione, l’addebito delle rate di prestiti e mutui nonché i titoli collegati al conto stesso. Per “trasferirsi” a Romagna Est Bcc è sufficiente una firma.Tuttoqui attiverà il nuovo conto e i servizi collegati e contemporaneamente darà corso all’estinzione del vecchio rapporto e dei pagamenti-accrediti e utenze connessi. Non c’è bonifico senza “codice IBAN” Dal primo gennaio di quest’anno è diventato obbligatorio il codice IBAN sia per effettuare che ricevere un bonifico in Italia. L’IBAN è un codice bancario internazionale composto da 27 caratteri che identifica il conto corrente e sostituisce le coordinate bancarie nazionali. Con le nuove disposizioni, esso diventa l’unico identificativo del conto per i bonifici. Il codice è indicato nell’estratto conto che periodicamente Romagna Est invia ai propri clienti. È necessario avere cura di comunicarlo a chi deve eseguire un bonifico a nostro favore o conoscere l’IBAN del beneficiario di un bonifico che intendiamo eseguire. I bonifici disposti senza l‘indicazione del codice IBAN saranno accettati per un periodo transitorio che terminerà il primo giugno 2008. Dopo tale termine comporteranno tempi di esecuzione e costi maggiori. Il calendario di Romagna Est sul Tg1 Che il calendario di Romagna Est quest’anno fosse speciale lo avevano notato tutti. Le foto di Simona Atzori, la danzatrice, pittrice, nonché scrittrice, senza braccia, insieme a quelle di tutti i protagonisti dei vari mesi, sono di forte impatto e simpatia. Non ci si aspettava però che anche il Tg1 se ne accorgesse! Il calendario di Romagna Est ha avuto un passaggio il 5 gennaio durante il TG1 17 delle 20,30. Segno che il tentativo di rendere evidenti e comunicativi i valori della solidarietà è cosa che “buca lo schermo”. NEWS ROMAGNA EST BREVI “vivere per gli altri” a silvia muratori Chioschi informativi “trasparenti” Informazione e trasparenza. Questi i compiti dei chioschi informativi di recente installati in tutte le Filiali di Romagna Est. Si tratta di “contenitori” informatici che consentono ai clienti di stampare autonomamente i documenti di proprio interesse in materia di trasparenza prodotti e prestiti obbligazionari. Attraverso questa nuova dotazione di strumenti al pubblico, la Banca intende consolidare sempre di più il rapporto di fiducia con iclienti che, servendosi del chiosco, hanno la possibilità di accedere ai “fogli informativi”, documenti che attestano le condizioni praticate da Romagna Est (indici e tassi) per le principali operazioni e i servizi offerti. Una opportunità per conoscere inoltre i diritti e gli strumenti di tutela a favore dei clienti. I chioschi consentono di consultare anche i prospetti informativi sui prestiti obbligazionari. Depositi “dormienti”? È ora di svegliarli Avete dimenticato di possedere presso la vostra banca un piccolo conto corrente o un deposito titoli o un libretto al portatore? Una “distrazione” che potrebbe costare la perdita del piccolo gruzzoletto, che la legge definisce “dormiente”. Il D.P.R. 116 del 2007 ha definito “dormienti” i depositi di somme di denaro, ad esempio i rapporti di conto corrente, il deposito titoli e anche i contratti di assicurazione del ramo vita, di un valore superiore ai 100 euro sui quali non sia stata effettuata alcuna operazione o movimentazione per un periodo di tempo di 10 anni. Anche i libretti al portatore, il cui saldo sia superiore a 100 euro e che non risultino movimentati da oltre dieci anni, sono quindi destinatari della disciplina dei depositi “dormienti” la quale, secondo la legge Finanziaria 2006, ha stabilito la costituzione di un fondo per indennizzare i risparmiatori che, investendo sul mercato finanziario, sono rimasti vittime di frodi finanziarie e che hanno sofferto un danno ingiusto non altrimenti risarcito. Ha stabilito, inoltre, che tale fondo verrà alimentato dall’importo dei conti correnti e degli altri rapporti bancari definiti come “dormienti” all’interno del sistema bancario nonché del comparto assicurativo e finanziario. Come svegliare un proprio eventuale deposito “dormiente”? Presentandosi il prima possibile presso la propria banca ed effettuare una movimentazione sullo stesso. Diversamente, il rapporto verrà estinto e le somme ed i valori relativi al rapporto saranno devoluti al citato fondo. “Vivendo quotidianamente con impegno e passione il dono di sé agli altri, Silvia Muratori fa della propria giovinezza un modello concreto dei valori di solidarietà e altruismo che ci accomunano, divenendo esempio e fonte di orgoglio per la famiglia, i coetanei, la comunità cittadina ed i Soci di Romagna Est.” Con questa motivazione, durante l’Incontro con i Soci del 2 dicembre 2007, a Silvia Muratori è stato conferito il “Premio vivere per gli altri”, l’iniziativa con la quale dal 1992 Romagna Est intende sottoporre all’attenzione di tutti, quei cittadini che hanno messo in gioco la loro vita cercando di spenderla per qualcosa di più rispetto alle comode consuetudini della nostra società. Silvia Muratori, giovanissima (è nata nel 1978) riceve un’educazione libera e solida in famiglia, che viene a prolungarsi nei gruppi della parrocchia del Sacro Cuore di Gesù a Bellaria centro. Dopo il liceo e la laurea in Scienze dell’educazione, matura la scelta di partire. Ma già prima vi era stata una “partenza”. Il parroco di Bellaria, nel 2000, chiede, tramite la madre, la disponibilità per un periodo di missione in Mozambico. Silvia, che ancora stava studiando, parte. L’impatto con l’Africa e con le contraddizioni che la innervano è decisamente duro. Silvia si ripromette di non tornarci più. Tuttavia le cose andranno diversamente. Nuove prospettive stavano maturando nel suo animo. Si erano spalancati nuovi orizzonti e il lavoro, pur gratificante e svolto con passione all’asilo Italo-Svizzero non basta più. Silvia torna in missione, utilizzando le ferie d’agosto del 2004, presso un campo lavoro in Niger. Di qui la ricerca di nuove possibilità di azione, trovate presso l’associazione AVS, per un’attività nella Guinea Equatoriale. Anche qui l’impatto è di quelli forti. Tutto è da costruire. Le camerate sono sporche, prive di materassi, la situazione è difficile ma lavorando sodo possono presto giungere i primi bimbi abbandonati, così da iniziare un pregevole lavoro di cura e recupero. È il lavoro alla Sagrada Famiglia, dove vengono raccolti i bambini che così possono anche frequentare la scuola. Seguono altre iniziative, come la sequela delle adozioni a distanza e una pratica di microcredito, messa in atto personalmente da Silvia e rivolta alle donne sole, non in grado di accudire i figli. Dopo una breve ritorno a casa per ritemprarsi, il 3 dicembre del 2007 Silvia è ripartita per Nkuè, dove l’aspettava un nuovo progetto da realizzare: un centro di degenza per disabili gravi. Una vita in moto. Una vita aperta al mondo. Davvero è qui l’essenza della giovinezza. Premio senza aumento per la polizza infortuni 2008 Nessun aumento del premio ma stessa copertura assicurativa e medesime condizioni per la Polizza Infortuni che Romagna Est riserva ai correntisti e che dal 2008 cambia contraente, trasferendosi alla Società Cattolica Assicurazioni. La copertura riguarda conti correnti attivi e passivi intestati a persone fisiche o società di persone, depositi di risparmio, dossier titoli, cer tificati di deposito nominativo, finanziamenti e mutui di ogni tipo e in ogni caso tutti i rapporti sui quali è stato corrisposto il premio. L’importo del premio è di 12 euro annuali per ogni rapporto assicurato. Le prestazioni - ricordiamo le principali - prevedono in caso di morte o invalidità permanente superiore al 60% a seguito di infortunio, il versamento di una somma pari al saldo risultante dalle evidenze contabili della banca il giorno precedente in cui 18 si è verificato l’infortunio, con un indennizzo massimo per ogni rapporto di 61.975 euro. Se titolare di più rapporti, l’ indennizzo massimo è di 103.291 euro, e se titolari di più rapporti e dossier titoli, di 154.937 euro. In caso di ricovero per infortunio a seguito del quale viene riconosciuta un’invalidità superiore al 60%, la polizza riconosce una diaria di 26 euro con un massimo di 1.549 euro per persona e per anno. Festa in Romagna Torna “Festa in Romagna”, la riuscita manifestazione che ogni anno si tiene la sera precedente il Convegno del Centenario. La nuova edizione cade sabato 8 marzo e l’appuntamento è per le ore 21 presso il Centro congressi Europeo di Bellaria Igea Marina. Condotta da “Sgabanza”, vedrà la partecipazione dell’orchestra spettacolo Casadei e lo show dei ballerini di “Cesena Danze”. Non mancherà il momento dedicato al teatro ed 19 alla poesia. La “Compagnia de Bosch” presenterà un saggio del suo repertorio, mentre il poeta dialettale Guido Lucchini ci permetterà di assaporare l’antico gusto della nostra lingua in forme più liriche. Un appuntamento importante durante il quale, come di consueto, sarà consegnata la oramai nota “Melagrana d’argento” (simbolo del Credito Cooperativo) alla Compagnia dialettale vincitrice della rassegna “Paròli”. ROMAGNA EST BREVI ROMAGNA EST BREVI Nuova filiale a Gambettola Romagna Est Banca di Credito Cooperativo ha inaugurato mercoledì 2 gennaio a Gambettola la ventesima filiale, un altro tassello impor tante per sostenere in modo ancora più capillare lo sviluppo del territorio sulla base dei tradizionali valori del Credito Cooperativo, quali la solidarietà, la creatività e lo spirito di iniziativa. La filiale “Gambettola” è stata pensata e realizzata secondo il nuovo layout che I fortunati della Briscola di Sant’Antonio ultimamente contraddistingue le filiali di Romagna Est: grande utilizzo di vetro e spazi modulabili per creare immediata riservatezza fra cliente e operatore qualificando e migliorando la consulenza, a cui si aggiunge l’attenzione per la sicurezza, garantita, oltre che dai tradizionali sistemi di vigilanza, dalla rilevazione dell’impronta digitale. Da quest’anno dunque gli imprenditori e le famiglie di Gambettola potranno sentire ancor più forte la vicinanza, anche fisica, della loro “banca differente”. in fuga gli avversari! Una gara di 40 km. in linea, tra colline e strappi di montagna non è cosa da poco alla sua età.” Quale è il segreto per arrivare a primeggiare a questa bella età? “È la passione per la bicicletta da corsa, uno sport che consiglio a tutti”, risponde il campione. “Si sta all’aria aperta e con gli altri, cosa si può volere di più? Quando ci si trova sulle strade meno trafficate delle nostre bellissime colline è stupendo.” Quando ha iniziato? “Tardi. Era l’austerity e comprammo una bicicletta da corsa. Così iniziai ad usarla. Avevo 46 anni. Di lì è nata la passione.”Tornando alla manifestazione, ci dice di che si tratta? “È un raduno internazionale. I cicloturisti arrivano da tutte le parti del mondo. C’erano americani, australiani… di tutto!” E siete molti? “Solo alla cronometro erano in 700 partecipanti. È una manifestazione che si realizza in collaborazione con l’Unione Ciclistica Italiana da ben 27 anni. Tuttavia nella sezione over ’80 eravamo una quarantina. Sa, non tutti si invecchia allo stesso modo… mi comprende vero?” Certo! L’associazione di Brighittini organizza eventi ciclistici. Ce ne vuol raccontare uno? “Si sta assieme e si fanno raduni, ma qui vorrei far conoscere l’iniziativa che organizziamo a luglio con i bambini, dai 6 agli 11 anni. È una gara spettacolare che ben rappresenta il futuro di questo sport.Vedere i bambini di 6 anni sfrecciare sulle bici è uno spettacolo!” L’“ASD Pedale Sammaurese” riesce a mettere insieme ciclisti dai 6 agli 80 anni. Non male davvero! Filiale Gambettola Via del Lavoro, 1 – 1/A 47035 Gambettola (FC) Tel. 0547-1901705 Fax 0547-1901709 www.romagnaest.it Anche quest’anno si è tenuto il Torneo di Briscola Romagnola, denominato “Briscola di Sant’Antonio”, giunto alla ottava edizione. Nella sede della bella Villa Torlonia, si sono sfidati il 16 e il 17 gennaio ben 236 giocatori, mentre la tombola organizzata in contemporanea registrava il tutto esaurito, così da raggiungere complessivamente i 500 partecipanti. Le mezzene di maiale, il premio riservato ai vincitori insieme al trofeo “La Caveja”, sono andate a Valter Capriotti e Carlo Domeniconi, i quali hanno battuto in finale i coniugi Giovanni Capitani e Andreina Tura. Tra gli oltre quaranta premi vi era di tutto per rispolverare la tradizione romagnola. Così i soci hanno ricevuto capponi, faraone e galletti vivi, questi ultimi consegnati ai vincitori del premio di consolazione Massimo Gori e Giovanni Frisoni. Una bella serata all’insegna delle migliori tradizioni, della convivialità e della solidarietà. Il ricavato infatti è stato devoluto interamente in beneficenza e precisamente per le attività in Guinea Equatoriale di Silvia Muratori, vincitrice del premio “Vivere per gli altri 2007”. Campione over 80 Essere campioni del mondo a ’80 anni si può. La notizia, che ha il sapore del sensazionale, si spiega con la singolare iniziativa di un comune dell’Austria tirolese, San Joahnn in Tirol, che organizza campionati mondiali di cicloturismo divisi per fasce d’età. Concorrenti dai venti agli oltre ottanta anni si sfidano scalando le montagne tirolesi. Ebbene, sorpresa tra le sorprese, il campione degli over ’80 è un romagnolo. Si tratta di Bruno Onofri di San Mauro Pascoli, il quale alla veneranda età di 81 anni, è il vincitore di ben due edizioni consecutive del campionato, quella del 2006 e quella del 2007. Ce lo presenta Gianni Brighittini dell’“ASD Pedale sammaurese”, la società a cui è iscritto Onofri. “È un onore e un orgoglio per noi aver visto Onofri staccare 20 Il Natale dei pensionati Sabato 22 dicembre le filiali di Romagna Est si sono tinte dei colori natalizi. A tutti i clienti pensionati che si sono recati in filiale, Romagna Est ha fatto dono di un orologio da parete. Un segno della vicinanza della banca a tutti e l’occasione per scambiarsi direttamente gli auguri. A chi si è presentato in compagnia di altri pensionati appar tenenti allo stesso nucleo familiare, si aggiungeva il dono di un set di carte da briscola romagnole. Week end a Gardaland Un pullman di bambini, giovani e genitori ha raggiunto Gardaland il 15 e 16 dicembre, per un fine settimana di divertimento e di approfondimento della tradizione del presepe. Infatti, il viaggio prevedeva la visita alla “24esima rassegna internazionale del 21 presepio nell’arte e nella tradizione” presso la suggestiva cornice dell’Arena di Verona, oltre naturalmente alla possibilità di godere delle attrazioni del parco divertimenti di Gardaland. agenda IL BUONPAESE Appuntamenti da non perdere fra l’Uso, il Rubicone e oltre. Il rilancio, all’insegna della qualità, della Salina che ha duemila anni di storia. I tesori del sale dolce di Cervia Chi pensa che da una salina possa uscire solo il pur prezioso e benefico sale si sbaglia di grosso. Nella splendida Salina di Cervia, duemila anni di storia, 827 ettari complessivi pari a un terzo del territorio comunale, la nuova gestione sta sfornando tesori legati al benessere fisico e al segmento alimentare. Cominciamo col dire che il passaggio dal Monopolio di Stato alla società locale che oggi gestisce la Salina, risale al 2003. A partire dal 1998 per decisione del Monopolio (che nel frattempo è uscito completamente dal settore dei sali) la Salina è stata chiusa per 5 anni. “La comunità locale non ha accettato questa scelta ed ha cominciato ad attivarsi, si è così costituita la società “Parco della Salina di Cervia”, nella quale l’amministrazione comunale detiene la maggioranza, e gli altri partner sono la Provincia, la Camera di commercio di Ravenna, il Parco del Delta del Po (la Salina è la stazione sud del Parco) e le Terme di Cervia. A questo proposito è necessaria una breve parentesi: le materie prime per le attività curative che vengono praticate alle Terme provengono dalla Salina e sono le acque madri, i sali e i fanghi. “La società si è data l’obiettivo di riprendere la produzione del sale con un criterio di qualità e di valorizzare dal punto di vista turistico tutta l’area. La scelta fatta è stata quella di non puntare sulle grandi quantità di produzione del sale, come avveniva in passato, ma di recuperare il valore specifico di questo sale”. Chi parla è l’amministratore delegato della società Parco della Salina di Cervia, Vittorio Ciocca. Servirebbe un libro per raccontare le caratteristiche uniche del sale di Cervia e le ragioni che lo rendono tale. Ma basti dire che si tratta di un “sale dolce”, il che significa che non ha retrogusti amari (per motivi climatici e per il metodo di produzione) e di conseguenza è molto apprezzato in gastronomia. “Se durante SAVIGNANO la gestione del Monopolio si producevano circa 250 mila quintali l’anno, adesso siamo scesi a 50 mila quintali”, spiega Ciocca. Perché la parola d’ordine è qualità. “Abbiamo puntato sulla tipicità del nostro prodotto valorizzandolo per le sue caratteristiche e il mercato ci sta premiando”. E chi non premierebbe una linea come quella che è stata messa in commercio e che si arricchisce continuamente di nuovi prodotti? Dalla Salina di Cervia esce solo sale intergale (non subisce raffinazione e non viene essiccato artificialmente), grosso e medio-fine, che mantiene intatti tutti gli oligoelementi dell’acqua di mare, con due “top”: la riserva Camillone e il Salfiore (o “sale del Papa”), prodotti in quantità limitata. “Oggi realizziamo anche tre sali aromatici, compreso quello alla Salicornia, unico al mondo, dal nome di un’erba di salina che ha un gusto particolare”, spiega Ciocca. Finite le sorprese? Macché. “Abbiamo stimolato altri produttori del territorio ad utilizzare il sale di Cervia e così è nata una gamma di vini (Poderi delle saline), un miele di pineta e poi cracker, biscotti salati, acciughe sotto sale, fino a quello che ha ottenuto il maggior successo, la cioccolata al sale dolce”. Nella lista ci sono pure il Prugnolo, liquore (ricavato da questo frutto selvatico che cresce spontaneamente lungo il canale della salina) e confettura, prodotti in legno (nascono nella falegnameria della Salina), come le “panierine” e le saliere. Infine tutta la linea benessere per la cura del corpo: sali per bagno, argilla salina snellente, anticellulite, tonificante, cuscini al sale per impacchi e altro. E i bilanci come se la passano? “Bene”, risponde Ciocca. “Il trend medio di crescita del fatturato è del 40% l’anno e la gestione è in equilibrio nonostante investiamo 70-80 mila euro l’anno nell’attività ambientale.” Ventunomila i visitatori paganti nell’anno appena chiuso. Una quarantina gli addetti, un milione e mezzo di euro il bilancio 2007 e i prodotti della Salina di Cervia, oltre che sul mercato italiano, prendono il volo per il Giappone, l’Australia, gli Stati Uniti, il Canada, le Bahamas, la Germania… La linea del sale di Cervia è molto ampia: comprende una “riserva”, sali aromatici ed anche un cioccolato al sale. I nomi più noti nel panorama dell’illustrazione per l’infanzia espongono a Savignano sul Rubicone all’interno di un progetto dell’amministrazione comunale dal titolo “Fama da lupo” (di Gianni Zauli dell’Associazione Vaca). A tema le interpretazioni e le reinvenzioni della fiaba di Cappuccetto Rosso con laboratori, esposizioni e spettacoli. La mostra, “Fama da lupo2”, inaugura il 22 marzo e coinvolge tutte le scuole della città. RIMINI È diventato un evento mondiale e quest’anno, dal 20 al 24 marzo, si tiene la diciottesima edizione: è il famoso “Paganello” che si svolge sulla spiaggia di Rimini. Si colloca tra i più importanti eventi di frisbee al quale partecipano tante squadre europee e un consistente numero di formazioni americane: centinaia le partite disputate e oltre mille atleti a confronto. Sport e vero spettacolo assicurati. BELLARIA La città di Alfredo Panzini con la sua “Casa rossa” aperta ai visitatori, invita a passeggiare nel suo cuore commerciale e storico. Ad aprile (5 e 6) con “L’isola dei curiosi e dei golosi” e il 3 e 4 maggio con “L’isola dei motori”, entrambe nel viale Paolo Guidi. A maggio, imperdibile, “La Borgata che danza” coi suoi ballonzoli, le osterie, la musica popolare, i cantastorie. Il tutto, ovviamente, nella Borgata Vecchia. SAN MAURO PASCOLI Dal nome della piccola pannocchia di granoturco (“Faròqual”), il Comune di San Mauro Pascoli ha saputo portare alla luce una antica tradizione, quella del “Veglione dei Faroccoli”, che aveva lo scopo di mettere “in contatto”, diciamo così, fanciulli e fanciulle. La rinata Fiera dei Faraccoli si tiene il 21 e 22 aprile e ha ingredienti da genuina sagra paesana: prodotti della terra frutto del lavoro degli agricoltori sammauresi e gastronomia. SANTARCANGELO Due appuntamenti che ormai sono altrettanti punti fermi in provincia e oltre: “La casa del tempo”, suggestivo mercato dell’antiquariato (mobili ed arredi, argenterie, ceramiche, orologi e collezionismo vario, di epoca ottocentesca) allestito in piazza Ganganelli ogni prima domenica del mese dalle ore 8 alle 20 e, a metà maggio, i colori e i profumi dei “Balconi fioriti”: fiori di ogni tipo e provenienza da ammirare a acquistare. RONCOFREDDO Dal 16 al 18 maggio la “Sagra del pisello” è la proposta originale che attira tantissima gente nel magnifico centro storico di Roncofreddo. Si inizia con il Palio tra i Rioni, che consiste in gare, giochi e prove di abilità. Il sabato la festa prosegue con musica, stand dedicati all’agricoltura e all’artigianato locale, gustosi piatti a base di piselli. 22 Eventi e non solo… 23 Gli incontri del Centenario Le trasformazioni 1980-2000 Bellaria Igea Marina, Domenica 9 marzo 2008 Ore 9.30 Testimone degli anni di pontificato di Giovanni Paolo ii Joaquín Navarro-Valls Intervistato da Gianfranco Piantoni Centro Congressi Europeo Intervengono Corrado Monti Presidente Romagna Est Relatori Italo Cucci Editorialista Rai Enrico Franceschini Giornalista - La Repubblica Gian Antonio Stella Giornalista - Il Corriere della Sera Testimone dell’economia Pier Luigi Celli Testimoni della musica, del cinema e dello sport Raoul Casadei Pupi Avati Antonio Cabrini Coordina Sergio Gatti Ore 15.30 Palazzo del Turismo Inaugurazione della mostra “Karol Wojtyla. L’uomo e la sua terra” Ore 17.00 Chiesa del Sacro Cuore di Gesù Santa Messa