Il fiume
Territorio e
sviluppo
I centri urbani
La casa
Trezzo sull’Adda e i
suoi abitanti
8 Maggio 2004 :
Album delle Idee
del Piano Regolatore Partecipato
presso
Società Operaia di Mutuo Soccorso
a cura di
IRE -Istituto di Ricerca Ecopolis
ISTITUTO DI RICERCA ECOPOLIS
Il gruppo di lavoro coordinato dall’arch. Maurizio Cabras è formato da:
Dott.ssa Anna Gadda
Dott.ssa in Architettura Silvia Colombo
Dott.ssa in Architettura Giselle De Minicis
Istituto di Ricerca Ecopolis
Via Ceradini 18, Milano
Tel. 02. 70 000 920
e-mail: [email protected]
[email protected]
INDICE
I PARTE
Premessa
Introduzione
Alcune riflessioni aperte sugli obiettivi generali e trasversali
Il fiume Adda: schede dei problemi e delle proposte
ambito ambientale
ambito socio-culturale
ambito di cooperazione (governance)
ambito urbanistico- normativo
primi esiti: patto d’intesa per promuovere azioni multiattoriali e strategie integrate di
sostenibilità dello sviluppo locale nei processi e negli strumenti di pianificazione e
gestione del fiume Adda
griglia di sintesi
Territorio e sviluppo produttivo: schede dei problemi e delle proposte
ambito ambientale
ambito economico
ambito di cooperazione (governance)
ambito urbanistico- normativo
primi esiti: patto d’intesa per promuovere azioni e strategie di sviluppo sostenibile nei
processi e negli strumenti della pianificazione territoriale
griglia di sintesi
I centri urbani: schede dei problemi e delle proposte
ambito economico
ambito socio-culturale
ambito di cooperazione (governance)
ambito urbanistico- normativo
primi esiti:
Progetto sulla mobilità ciclabile del vimercatese-trezzese
Progetto di prefattibilità per la riqualificazione dell’attraversamento dell’Adda
griglia di sintesi
La casa: schede dei problemi e delle proposte
ambito economico
ambito socio-culturale
ambito di cooperazione (governance)
ambito urbanistico- normativo
griglia di sintesi
II PARTE *
Allegati: raccolta degli esiti di tutti gli incontri (da febbraio ad aprile)
* La seconda parte ripercorre le principali tappe di questa seconda fase del lavoro di progettazione partecipata del Piano Regolatore e
verrà allegata solo nella “versione completa” di questo rapporto prodotta in un numero di copie limitate. Questa seconda parte sarà
quindi disponibile a tutti nel sito del comune (www.comune.trezzosulladda.mi.it sotto “news” – “piano regolatore partecipato”) e/o
ritirabile presso l’ufficio urbanistica del comune.
PREMESSA
Il presente rapporto, raccoglie i materiali che gli abitanti di Trezzo sull’Adda hanno prodotto per il
proprio Piano Regolatore nei primi quattro mesi di quest’anno. L’organizzazione del presente
testo, si avvicina molto a quello che possiamo immaginare come il diario di viaggio di un
esploratore. Vengono infatti sistematizzati ed illustrati i diversi momenti che hanno caratterizzato
questa esperienza di progettazione partecipata, in cui l’abitante, nel ruolo del protagonista
principale del processo, racconta e ascolta le idee ed i progetti per il futuro del suo territorio.
Questa seconda parte del processo di partecipazione degli attori locali al nuovo Piano
Regolatore, rivolta alla produzione di idee socialmente condivise, si appoggia su una fase
precedente, nella quale gli abitanti hanno “esplorato” tra di loro i campi di interesse comune, con
un metodo di lettura finalizzato a far emergere gli aspetti problematici. In otto mesi di lavoro
siamo passati dalla produzione di un “Atlante dell’ascolto sociale” (raccolta dei problemi
condivisi) all’”Album delle idee” (idee e proposte per il futuro). Questo tempo, scandito da decine
di tavoli di lavoro e altrettanti momenti “informali” di confronto diretto tra gli abitanti, ci ha
permesso di entrare in contatto, con forme e modalità diverse, con circa 300 abitanti e attori del
Comune di Trezzo sull’Adda. La produzione di questi materiali è il risultato di tutte queste mani
che hanno lavorano insieme: singoli abitanti, gli uffici comunali, le associazioni di categoria, gli
enti sovralocali, le associazioni ambientaliste e culturali, i vari esperti, gli amministratori e i
viandanti. A noi dell’Istituto di Ricerca Ecopolis che abbiamo avuto l’incarico di facilitare questo
processo di partecipazione, rimane ora il compito di restituire gli esiti del lavoro sin qui fatto.
L’”Album delle idee” è articolato in due parti: la prima introduce i risultati finali di questa fase del
lavoro prodotto dagli abitanti, la seconda ripercorre le principali tappe di questa parte del lavoro di
progettazione partecipata del Piano Regolatore. Quest’ultima, che verrà allegata solo nella
“versione completa” dell’esperienza del Piano Regolatore Partecipato del Comune di Trezzo
sull’Adda e che potrà essere consultabile nel sito del comune e/o ritirata presso l’ufficio
urbanistica, contiene i risultati parziali di tutte le singole fasi esperite dagli abitanti.
In conclusione possiamo affermare di aver reciprocamente rispettato gli impegni che ci eravamo
assegnati all’inizio dei lavori. Da parte nostra nell’aver sapientemente introdotto metodi e
strumenti utili a facilitare la partecipazione degli abitanti nella costruzione condivisa delle scelte in
riferimento agli strumenti di governo del territorio. Agli “abitanti”, di aver ricostruito un quadro
dettagliato e colto dei valori e delle risorse territoriali, esprimendo i “saperi locali” in “strumenti
progettuali” utili a spostare i temi della pianificazione urbanistica dalle stanze chiuse degli esperti
a quelle aperte della comunità locale. Alla Giunta, oltre aver partecipato direttamente ai lavori, di
aver dato, all’interno del proprio ruolo istituzionale, continuità e strumenti al processo di
coinvolgimento degli attori locali. Tra questi di aver sancito, presso il Consiglio Comunale
(delibera del 21/04/04) un impegno volto a sostenere “la promozione di strumenti di
pianificazione, coordinamento e cooperazione con gli altri soggetti competenti ed, in particolare,
con i Comuni dell’area, per il raggiungimento degli obiettivi derivanti dalle priorità esposte” dal
lavoro degli abitanti. Nel “confermare il metodo partecipativo come elemento essenziale per la
redazione del nuovo Piano Regolatore Generale in itinere”. In ultimo, sempre in riferimento alla
delibera, “di proporre i risultati dell’attività di partecipazione a fondamento delle attività di
definizione del nuovo Piano e di assumere l’impegno ad avviare iniziative complementari pere il
raggiungimento degli obiettivi che non potranno essere compiutamente risolti tramite la
pianificazione urbanistica”.
Questo è uno degli esiti. Altri, che superano in avanti gli obiettivi iniziali che ci eravamo dati, e
rispondono ai tre principi fondamentali espressi degli abitanti nei tavoli di lavoro: cooperazione tra
comuni, partecipazione degli abitanti, qualità ecologica delle proposte; sono strumenti di lavoro
che danno di fatto una continuità operativa al processo avviato con il Piano Regolatore. Tra
questi ricordiamo (per una lettura più dettagliata rimandiamo alla seconda parte del presente
rapporto, sezione: esiti) il Patto per la sostenibilità dello sviluppo, siglato tra il Comune di Trezzo
sull’Adda e le associazioni di categoria degli industriali e degli artigiani, o ancora, il progetto
sovracomunale per costruire una rete di mobilità ciclabile, ed altri ancora.
Tiriamo le fila, ricordando che questi materiali, saranno in un tempo successivo, ulteriormente
rielaborati in una sorta di libretto divulgativo che potrà essere utilizzato come “indice” dei lavori
per i futuri tavoli di progettazione partecipata del Piano Regolatore Generale.
INTRODUZIONE
Per ciascun tema trattato nei tavoli di lavoro da gennaio a oggi – il fiume Adda, territorio e
sviluppo produttivo, i centri urbani e la casa – vengono qui di seguito presentate delle schede
riepilogative dei risultati raggiunti.
In ogni scheda sono inseriti:
1.
una breve premessa di cosa ha significato, nei tavoli di lavoro, parlare di fiume, territorio e
sviluppo produttivo, centri urbani e casa a Trezzo
2.
i problemi e le proposte emerse dagli incontri
3.
una breve descrizione dei primi esiti raggiunti.
I problemi e le proposte di ciascun tema sono classificati in base ai seguenti ambiti:
1. Ambito ambientale
2. Ambito economico
3. Ambito sociale e culturale
4. Ambito urbanistico-normativo
5. Ambito della cooperazione (governance)
Infine, ogni scheda termina con una tavola riepilogativa che mostra l’interazione tra problemi –
proposte e gli obiettivi generali del piano emersi negli incontri.
ALCUNE RIFLESSIONI APERTE SUGLI OBIETTIVI GENERALI E TRASVERSALI
Il tema degli obiettivi generali è stato trattato con particolare attenzione negli ultimi tavoli di lavoro
(vedi seconda parte del presente rapporto, sezione: obiettivi). Siamo così riusciti a recuperare e
sistematizzare, spunti e sollecitazioni sparse, che erano emerse nel corso degli incontri
precedenti. Infatti, i primi strumenti che abbiamo utilizzato con gli abitanti in questa fase più
progettuale, erano orientati principalmente a facilitare una corrispondenza diretta tra i problemi
emersi dalla fase precedente e le proposte discusse in queste sui singoli temi trattati. Il nostro
obiettivo era quello di far emergere delle idee concrete, o percepite tali dagli abitanti, in rapporto
ai problemi che avevano condiviso precedentemente. Durante questo lavoro ci siamo resi conto
che alcuni obiettivi più generali continuavano ad essere richiamati e/o utilizzati dagli abitanti come
chiavi di lettura per meglio esprimere le proposte più operative che di volta in volta si
discutevano. Emergeva inoltre che alcuni di questi obiettivi erano trasversali ai diversi temi
trattati. Abbiamo pertanto ritenuto utile, attraverso uno strumento adeguato, riproporre questa
doppia lettura per obiettivi ed azioni agli stessi abitanti nell’incontro in cui sono state definite le
priorità progettuali (vedi sempre seconda parte del presente rapporto, sezione: obiettivi).
Quella che vi prospettiamo in questo paragrafo è quindi un’altra possibile lettura dei materiali che
gli abitanti hanno prodotto. Anche in questo caso l’approccio che utilizziamo è quello propositivo
e non esaustivo, nel senso che ci proponiamo di aumentare le possibili chiavi di lettura per
lasciare a chi legge ed utilizza questi materiali più spunti possibili per meglio trattare e tradurre le
indicazioni, le proposte e le suggestioni degli abitanti. In altre parole quello che affermiamo è che
nessuno di questi strumenti ha una valore interpretativo più alto degli altri, sono tutti indirizzati a
facilitare la comprensione della complessità intrinseca nelle diverse proposte. Pertanto queste
riflessioni pur indirizzando in modo preciso i temi e gli interessi espressi dalla comunità locale di
Trezzo in riferimento al suo futuro Piano Regolatore, non chiudono il discorso, ma anzi lo
riarticolano con significati ulteriori, che dovranno poi essere ripresi ed approfonditi nelle fasi più
operative dello strumento urbanistico.
Dei dieci obiettivi elencati all’inizio, alcuni sono molto aperti, altri sono più orientati a temi
particolari. Nessuno di questi è però riferito ad una visione settoriale dell’ambito trattato. Gli
obiettivi riferiti, all’identità di Trezzo, alla fruizione, alla cooperazione, alla qualità dello sviluppo e
alla partecipazione, appartengono alla prima categoria; mentre quelli sul fiume, sul consumo di
suolo, sullo spazio pubblico, sul traffico e sulla casa sono riferiti a tematiche più circoscritte.
Rinunciando a voler attribuire ai singoli obiettivi una spiegazione/interpretazione dei loro
significati (per questo oltre alle varie chiavi di lettura contenute nel testo vi suggeriamo le griglie di
sintesi sui diversi temi, contenute nella prima parte del rapporto) ci proponiamo invece di
evidenziare due aspetti: la trasversalità dei temi e le priorità all’interno di ciascuno di esso.
Confrontando gli obiettivi ai diversi temi emerge che quello sull’identità di Trezzo, sulla qualità
dello sviluppo e sulla partecipazione hanno avuto non solo un maggior riscontro sul campo
delle proposte, ma anche in quello dei problemi. Pertanto questi obiettivi hanno maggior
corrispondenza con i quattro temi trattati (fiume Adda, centri storici, casa e sviluppo produttivo).
Successivamente troviamo quelli sulla fruizione e sulla qualità dello spazio pubblico, per poi
passare alla riduzione del traffico. In penultima posizione troviamo la
salvaguardia
dell’ecosistema del fiume Adda, la cooperazione e la riduzione del consumo di suolo; e in
ultimo quello sull’accessibilità alla casa . Questa classificazione così come abbiamo espresso
all’inizio, non testimonia una scala di priorità e/o di importanza, ma unicamente la
trasversalità/complessità di alcuni obiettivi rispetto ad altri.
Di seguito per ciascun macro obiettivo riportiamo le specificità che lo connotano seguendo le
indicazioni riportate dagli abitanti negli ultimi incontri di aprile.
L’identità di Trezzo si definisce quindi nei seguenti obiettivi:
-
Collaborazione del comune nella gestione del turismo e nel sostegno di progetti proposti dalle
associazioni locali lungo il fiume.
-
Costruire percorsi ciclo-pedonali per unire il territorio del fiume con il territorio agricolo.
-
Creare una navigabilità fluviale e la balneazione a scopo sportivo-ricreativo, attento
all'ecosistema del fiume.
-
Conservare la quantità di territorio agricolo attuale non destinando ulteriore terreno ad aree
industriali e residenziali.
-
Incentivare un'agricoltura sostenibile (biologica), attraverso progetti sperimentali volti a
produrre una gamma completa di prodotti certificati.
-
Innescare un meccanismo economico per riqualificare l’area industriale utilizzando l’area
liberata dallo spostamento del casello per realizzare un centro servizi (sportelli bancari, uffici
pubblici, centro lavoro, associazioni di categoria, luoghi di formazione) di interesse anche
sovracomunale.
-
Favorire attività commerciali e artigianali legate al turismo.
-
Creare nelle piazze momenti di attrazione attraverso l’organizzazione di manifestazioni
turistiche, culturali, ricreative, mercatini, ecc.
-
Recuperare il patrimonio edilizio esistente (centro storico e cascine) piuttosto che costruire
nuove case.
Qualità dello sviluppo si definisce nei seguenti obiettivi:
-
Organizzare corsi e creare le condizioni per la formazione di nuove figure professionali per la
gestione del territorio fiume.
-
Incentivare un'agricoltura sostenibile (biologica), attraverso progetti sperimentali volti a
produrre una gamma completa di prodotti certificati.
-
Individuare un tipo di sviluppo dell'area industriale diverso dalla logistica e dalla grande
distribuzione.
-
Sperimentare modi diversi per fare commercio e offrire servizi innovativi alla clientela (per
esempio creare servizi di spesa a domicilio per anziani)
-
Favorire/incentivare la diffusione della bioedilizia
La partecipazione degli abitanti risponde ai seguenti obiettivi:
-
Costruire percorsi ciclo-pedonali per unire il territorio del fiume con il territorio agricolo.
-
Creare una navigabilità fluviale e la balneazione a scopo sportivo-ricreativo, attento
all'ecosistema del fiume.
-
Creare in accordo con altri comuni (dell'isola bergamasca) i presupposti per affrontare
seriamente il problema degli scarichi nel fiume.
-
Collaborazione del comune nella gestione del turismo e nel sostegno di progetti proposti dalle
associazioni locali lungo il fiume.
-
La tutela dell'attività di agricoltura deve trovare una giustificazione nei confronti di altre
attività: la riqualificazione deve essere di qualità, deve avere un valore aggiunto.
-
Innescare un meccanismo economico per riqualificare l’area industriale utilizzando l’area
liberata dallo spostamento del casello per realizzare un centro servizi (sportelli bancari, uffici
pubblici, centro lavoro, associazioni di categoria, luoghi di formazione) di interesse anche
sovracomunale.
-
Lavorare e fare scelte di sviluppo agricolo e industriale a livello intercomunale.
-
Chiusura del centro storico alle auto in forma permanente (ad eccezione dei residenti).
-
Realizzare un centro polifunzionale culturale per i giovani nell’area di fronte al casello
dell'autostrada.
-
Incentivare la partecipazione dei giovani nelle scelte per il futuro della città.
-
Attivare dei tavoli di lavoro tra organizzazioni commerciali,
imprenditori,
organizzazioni
sindacali, associazioni di promozione culturale e turistica, associazioni di artigianato e il
Comune per definire delle politiche dei tempi e degli orari della città e coordinare le
esperienze già presenti. (es. Cremona)
-
Favorire l'autocostruzione.
-
Costituire un luogo di analisi e di proposta di politiche (anche sovracomunale) che affronti il
tema della casa in termini più integrati e trasversali (edilizia, urbanistica, servizi sociali).
La fruizione si articola sui seguenti obiettivi
-
Creare una navigabilità fluviale e la balneazione a scopo sportivo-ricreativo, attento
all'ecosistema del fiume.
-
Costruire percorsi ciclo-pedonali per unire il territorio del fiume con il territorio agricolo.
-
Individuare un tipo di sviluppo dell'area industriale diverso dalla logistica e dalla grande
distribuzione.
-
Prevedere una giornata di apertura al pubblico prolungata ad orario continuato per gli uffici
pubblici e alcuni servizi privati (per esempio le banche)
-
Creare una rete di percorsi pedonali e ciclabili per spostarsi nei luoghi più importanti di
Trezzo
-
Chiusura del centro storico alle auto in forma permanente (ad eccezione dei residenti)
-
Differenziare l’accessibilità
in base al mezzo di trasporto (auto, bici, mezzo pubblico) e
costruire un sistema di parcheggi integrato a gestione pubblico/privato (es. Cooperativa
Castello in p.zza Gorizia)
-
Creare zone a traffico limitato in alcuni momenti della giornata e percorsi ciclo-pedonali
protetti per risolvere i problemi di sicurezza e di congestione davanti alle scuole (ingresso e
uscita).
-
Sfruttare maggiormente il Castello per manifestazioni culturali
-
Istituire presso il Comune un Punto unico di raccordo dell’offerta e del fabbisogno abitavo
Lo spazio pubblico (qualità e vivibilità) si articola nei seguenti obiettivi:
-
Organizzare corsi e creare le condizioni per la formazione di nuove figure professionali per la
gestione del territorio fiume.
-
Chiusura del centro storico alle auto in forma permanente (ad eccezione dei residenti)
-
Creare una rete di percorsi pedonali e ciclabili per spostarsi nei luoghi più importanti di
Trezzo
-
Recuperare il teatro esistente “Il portico”
-
Costruire un nuovo teatro comunale
-
Riqualificare i parchi urbani attrezzandoli e valorizzando l’aspetto naturalistico ambientale
-
Recuperare il patrimonio edilizio esistente (centro storico e cascine) piuttosto che costruire
nuove case
Il traffico viene specificato con i seguenti obiettivi:
-
Creare le condizioni per spostare le attività produttive dal fiume e ripristinare l'ambiente.
-
Limitare la mobilità automobilistica sull'alzaia.
-
Contratto di fiume: patto volontario; senza gerarchie e con visibilità a tutti gli attori che
aderiscono; ripensare la questione fiume al di fuori dei perimetri comunali; integrare i diversi
ambiti d'azione con forti connotazioni ecologiche.
-
Individuare un tipo di sviluppo dell'area industriale diverso dalla logistica e dalla grande
distribuzione.
-
Creare, in accordo con altri comuni del trezzese, una rete di piste ciclopedonali per
raggiungere anche i luoghi di lavoro.
-
Creare, in accordo con altri comuni del trezzese, un servizio di trasporto pubblico per
raggiungere le attività produttive.
-
Innescare un meccanismo economico per riqualificare l’area industriale utilizzando l’area
liberata dallo spostamento del casello per realizzare un centro servizi (sportelli bancari, uffici
pubblici, centro lavoro, associazioni di categoria, luoghi di formazione) di interesse anche
sovracomunale.
-
Creare un servizio di trasporto pubblico urbano e extraurbano adeguato alle esigenze della
popolazione.
-
Creare una rete di percorsi pedonali e ciclabili per spostarsi nei luoghi più importanti di
Trezzo.
-
Creare zone a traffico limitato in alcuni momenti della giornata e percorsi ciclo-pedonali
protetti per risolvere i problemi di sicurezza e di congestione davanti alle scuole (ingresso e
uscita).
-
Chiusura del centro storico alle auto in forma permanente (ad eccezione dei residenti).
Salvaguardare l’ecosistema del fiume Adda, risponde ai seguenti obiettivi:
-
Creare in accordo con altri comuni (dell'isola bergamasca) i presupposti per affrontare
seriamente il problema degli scarichi nel fiume.
-
Creare le condizioni per depurare tutte le acque reflue del territorio di Trezzo.
-
Creare le condizioni per spostare le attività produttive dal fiume e ripristinare l'ambiente.
-
Collaborazione del comune nella gestione del turismo e nel sostegno di progetti proposti dalle
associazioni locali lungo il fiume.
-
Incentivare un'agricoltura sostenibile (biologica), attraverso progetti sperimentali volti a
produrre una gamma completa di prodotti certificati.
-
Realizzare un centro servizi per le piccole-medie imprese.
La cooperazione viene descritta dai seguenti obiettivi:
-
Contratto di fiume: patto volontario; senza gerarchie e con visibilità a tutti gli attori che
aderiscono; ripensare la questione fiume al di fuori dei perimetri comunali; integrare i diversi
ambiti d'azione con forti connotazioni ecologiche.
-
La tutela dell'attività di agricoltura deve trovare una giustificazione nei confronti di altre
attività: la riqualificazione deve essere di qualità, deve avere un valore aggiunto.
Ridurre il consumo di suolo si articola nei seguenti obiettivi:
-
Conservare la quantità di territorio agricolo attuale non destinando ulteriore terreno ad aree
industriali e residenziali.
-
La tutela dell'attività di agricoltura deve trovare una giustificazione nei confronti di altre
attività: la riqualificazione deve essere di qualità, deve avere un valore aggiunto.
-
Evitare l'insediamento di attività che consumano ulteriore territorio.
-
Individuare un tipo di sviluppo dell'area industriale diverso dalla logistica e dalla grande
distribuzione.
-
Lavorare e fare scelte di sviluppo agricolo e industriale a livello intercomunale.
-
Innescare un meccanismo economico per riqualificare l’area industriale utilizzando l’area
liberata dallo spostamento del casello per realizzare un centro servizi (sportelli bancari, uffici
pubblici, centro lavoro, associazioni di categoria, luoghi di formazione) di interesse anche
sovracomunale.
-
Recuperare il patrimonio edilizio esistente (centro storico e cascine) piuttosto che costruire
nuove case
-
Utilizzare le aree per l’edilizia pubblica/convenzionata in modo strategico per soddisfare le
diverse esigenze della popolazione
Il tema dell’accessibilità della casa non trovando riscontro sugli altri argomenti trattati, può
essere consultato in modo più approfondito nei paragrafi successivi specifici.
IL FIUME ADDA
Trattare il tema del fiume Adda ha significato allargare lo sguardo sul territorio e
considerare più aspetti di diversa natura, ambientali, sociali, economici,
urbanistici, integrati tra loro. In dettaglio si sono approfonditi sia a livello di
problematicità, sia di proposte, i temi relativi a:
- la qualità delle acque,
- la salvaguardia delle potenzialità ecologiche e delle ricchezze ambientali ed
antropiche del territorio fluviale,
- la fruizione,
- le regole e i principi di condivisione nelle scelte progettuali e gestionali degli
usi sociali ed economici del fiume Adda
- come intono al fiume si possono rinnovare e ricostruire l’identità e
l’appartenenza degli abitanti al loro territorio,
- le forme di collaborazione tra enti e associazioni.
IL FIUME
ADDA
AMBITO AMBIENTALE
Problemi
-
-
-
-
-
-
-
-
L’attuale mancato collegamento al
depuratore di Cassano d’Adda
comporta lo scarico diretto delle
fogne nell’Adda e l’inquinamento
dell’acqua
Scarsa efficacia da parte degli enti
pubblici preposti, al controllo e al
sanzionamento di chi inquina
Difficoltà da parte dei cittadini a
reperire informazioni facilmente
comprensibili sullo stato
dell’ambiente e del fiume
Eccessivo prelievo di acqua dal
fiume in alcuni punti per la
produzione di energia, che mette
in crisi gli ecosistemi ittici
Mancanza di consapevolezza
nell’uso individuale della risorsa
acqua potabile (sprechi)
Bassa progettualità da parte degli
enti pubblici dell’uso sostenibile
delle reti delle acque (es.
recupero acqua piovana)
Bassa sensibilità da parte degli
enti pubblici nella pianificazione
dell’ecosistema fiume (es.
conseguente dissesto
idrogeologico, dragaggio del
fiume, scomparsa delle reti dei
canali agricoli)
La maggiore consapevolezza
degli abitanti del valore
ambientale del territorio fluviale
riconosce l’incompatibilità di
attuali usi produttivi presenti (cave
e candeggio)
Proposte
-
-
-
-
-
Creare le condizioni per depurare
tutte le acque reflue del territorio
di Trezzo
Creare in accordo con altri comuni
(dell'isola bergamasca) i
presupposti per affrontare
seriamente il problema degli
scarichi nel fiume
Separazione delle acque bianche
e nere allo scopo di ottimizzare la
funzionalità della rete fognaria e
del depuratore
Fare una campagna di pulizia
dell'alzaia ogni due mesi circa
Sensibilizzare i cittadini sulle
problematiche della fauna e della
flora dell'Adda
Installare delle bacheche
informative sulla qualità delle
acque del fiume con dati
periodicamente aggiornati
IL FIUME
ADDA
AMBITO SOCIO - CULTURALE
Problemi
-
Rischio di ridurre solo all’alzaia e al
castello le diverse potenzialità
storiche e ambientali dell’area del
fiume
Proposte
-
-
Incentivare un turismo di tipo
didattico - scolastico legato
all'ecosistema del fiume
Organizzare corsi e creare le
condizioni per la formazione di
nuove figure professionali per la
gestione del territorio fiume
IL FIUME
ADDA
AMBITO DI COOPERAZIONE
(Governance)
Problemi
-
-
-
Mancano forme di cooperazione
efficaci a livello locale per la
definizione del tipo di turismo del
fiume
Difficoltà a concretizzare e
coordinare a livello comunale i
progetti e le strategie promosse dal
Parco Adda Nord
Mancanza di regole condivise per i
diversi usi dell’alzaia (biciclette,
pedoni, motorini, auto
parcheggiate, ecc.)
Proposte
-
Contratto di fiume: patto volontario;
senza gerarchie e con visibilità a
tutti gli attori che aderiscono;
ripensare la questione fiume al di
fuori dei perimetri comunali;
integrare i diversi ambiti d'azione
con forti connotazioni ecologiche.
IL FIUME
ADDA
AMBITO URBANISTICO –
NORMATIVO
Problemi
- Assenza di un regolamento
ecologico di indirizzo per la qualità
delle costruzioni e del recupero
architettonico lungo il fiume
- Mancanza di un regolamento di
indirizzo efficace per la qualità e la
manutenzione degli habitat naturali
- Assenza o carenza delle strutture
ricettive/sportive lungo il fiume
(sentieri, aree di sosta,
imbarcadero, ristorazione, ecc.)
Proposte
-
-
-
Limitare la mobilità automobilistica
sull'alzaia
Creare le condizioni per spostare
le attività produttive dal fiume e
ripristinare l'ambiente
Costruire percorsi ciclo-pedonali
per unire il territorio del fiume con il
territorio agricolo
Regolamentare la velocità e creare
percorsi alternativi per le biciclette
sull'alzaia
-
-
-
Creare una navigabilità fluviale e la
balneazione a scopo sportivoricreativo, attento all'ecosistema
del fiume
Collaborazione del comune nella
gestione del turismo e nel
sostegno di progetti proposti dalle
associazioni locali lungo il fiume
Regolamentare il traffico pesante
diretto alle fabbriche e alle cave sul
fiume Adda
IL FIUME
ADDA
PRIMI ESITI:
PATTO D’INTESA PER
PROMUOVERE AZIONI
MULTIATTORIALI E STRATEGIE
INTEGRATE DI SOSTENIBILITA’
DELLO SVILUPPO LOCALE NEI
PROCESSI E NEGLI STRUMENTI
DI PIANIFICAZIONE E GESTIONE
DEL FIUME ADDA
Tra i comuni di
- Cassano D’adda,
- Cornate D’adda,
- Trucazzano,
- Trezzo Sull’adda,
- Vaprio D’adda
Obiettivo: garantire la sicurezza dei
territori, il risanamento delle acque e
più in generale una riqualificazione
ecologica del bacino e dei sottobacino
del fiume Adda.
Strumenti: sono individuati nel
Contratto di Fiume “in quanto
permette di adottare un sistema di
regole in cui i criteri di utilità pubblica,
rendimento economico, valore sociale,
sostenibilità ambientale intervengano
in modo paritario nella ricerca di
soluzioni di governance efficaci grazie
al coinvolgimento di tutte le parti
interessate (popolazione residente,
industrie, autorità pubbliche, imprese
di turismo, associazioni diverse) al fine
di avviare uno sviluppo coordinato,
solidale e durevole del bacino
fluviale”.
Azioni prioritarie : Vengono
individuate come prioritarie le
seguenti azioni:
1. Attivare un processo di
confronto e collaborazione tra i
comuni firmatari del patto, teso
a promuovere nel breve-medio
periodo un Contratto di Fiume
Adda,
2. Costituire una “Segreteria per il
contratto di fiume Adda” che
dovrà supportare le
amministrazioni locali
rappresentate dal Comune di
Trezzo sull’Adda, nella qualità
di comune capofila, nella
ricerca di risorse necessarie a
promuovere ed attivare il
Contratto di Fiume Adda.
Mancanza di un regolamento di indirizzo
efficace per la qualità e la manutenzione
degli habitat naturali
Assenza di un regolamento ecologico di
indirizzo per la qualità delle costruzioni e
del recupero architettonico lungo il fiume
Rischio di ridurre solo all’alzaia e al castello
le diverse potenzialità storiche e ambientali
dell’area del fiume
La maggiore consapevolezza degli abitanti
del valore ambientale del territorio fluviale
riconosce l’incompatibilità di attuali usi
produttivi presenti (cave e candeggio)
Bassa sensibilità da parte degli enti pubblici
nella pianificazione dell’ecosistema fiume
(es. conseguente dissesto idrogeologico,
dragaggio del fiume, scomparsa delle reti
dei canali agricoli)
Bassa progettualità da parte degli enti
pubblici dell’uso sostenibile delle reti delle
acque (es. recupero acqua piovana)
Mancanza di consapevolezza nell’uso
individuale della risorsa acqua potabile
(sprechi)
Eccessivo prelievo di acqua dal fiume in
alcuni punti per la produzione di energia,
che mette in crisi gli ecosistemi ittici
Difficoltà da parte dei cittadini a reperire
informazioni facilmente comprensibili sullo
stato dell’ambiente e del fiume
Scarsa efficacia da parte degli enti pubblici
preposti, al controllo e al sanzionamento di
chi inquina
L’attuale
mancato
collegamento
al
depuratore di Cassano d’Adda comporta lo
scarico diretto delle fogne nell’Adda e
l’inquinamento dell’acqua
Assenza o carenza delle strutture
ricettive/sportive lungo il fiume (sentieri,
aree di sosta, imbarcadero, ristorazione,
ecc.)
Mancanza di regole condivise per i diversi
usi dell’alzaia (biciclette, pedoni, motorini,
auto parcheggiate, ecc.)
Mancano forme di cooperazione efficaci a
livello locale per la definizione del tipo di
turismo del fiume
Difficoltà a concretizzare e coordinare a
livello comunale i progetti e le strategie
promosse dal Parco Adda Nord
TEMA: IL FIUME ADDA
PROPOSTE
Costruire percorsi ciclo-pedonali per unire il territorio del fiume con il territorio
agricolo.
Regolamentare la velocità e creare percorsi alternativi per le biciclette sull'alzaia.
Creare una navigabilità fluviale e la balneazione a scopo sportivo-ricreativo,
attento all'ecosistema del fiume.
Incentivare un turismo di tipo didattico - scolastico legato all'ecosistema del
fiume.
Organizzare corsi e creare le condizioni per la formazione di nuove figure
professionali per la gestione del territorio fiume.
Sensibilizzare i cittadini sulle problematiche della fauna e della flora dell'Adda.
Limitare la mobilità automobilistica sull'alzaia.
Installare delle bacheche informative sulla qualità delle acque del fiume con dati
periodicamente aggiornati.
Fare una campagna di pulizia dell'alzaia ogni due mesi circa.
Creare le condizioni per depurare tutte le acque reflue del territorio di Trezzo.
Creare in accordo con altri comuni (dell'isola bergamasca) i presupposti per
affrontare seriamente il problema degli scarichi nel fiume.
Obbligo di separazione delle acque bianche e nere allo scopo di ottimizzare la
funzionalità della rete fognaria e del depuratore.
Regolamentare il traffico pesante diretto alle fabbriche e alle cave sul fiume
Adda.
Creare le condizioni per spostare le attività produttive dal fiume e ripristinare
l'ambiente.
Collaborazione del comune nella gestione del turismo e nel sostegno di progetti
proposti dalle associazioni locali lungo il fiume.
Piano di recupero di cascine lungo l'Adda: progetto "Scuola Natura" che prevede
attività di produzione, allevamento e funzione didattica.
Contratto di fiume: patto volontario; senza gerarchie e con visibilità a tutti gli attori
che aderiscono; ripensare la questione fiume al di fuori dei perimetri comunali;
intergare i diversi ambiti d'azione con forti connotazioni ecologiche.
Favorire la partecipazione e comunicazione
tra abitanti
Garantire l’accessibilità alla casa
Ridurre il traffico
Migliorare la qualità dello spazio pubblico
Ridurre il consumo di suolo
Creare uno sviluppo di qualità e non di
quantità
Favorire la cooperazione
Favorire la fruizione
Rafforzare l'identità di Trezzo
Salvaguardare l'ecosistema fiume
PROBLEMI
OBIETTIVI
TERRITORIO E SVILUPPO
PRODUTTIVO
Il tema è stato trattato prendendo in esame contemporaneamente le
potenzialità della zona industriale - artigianale e del territorio agricolo. Il
tentativo è stato di considerare industria e agricoltura due dimensioni integranti,
e non conflittuali in termini di consumo di territorio, in un discorso di sviluppo
produttivo di qualità e di identità di Trezzo. E’ stato analizzata anche la
questione relativa al potenziamento del sistema infrastrutturale (allargamento
Autostrada A4 e decentramento del casello, Pedemontana, nuovo ponte
sull’Adda per decongestionare la rete locale).
TERRITORIO E
SVILUPPO
PRODUTTIVO
AMBITO AMBIENTALE
Problemi
-
-
Frattura tra il territorio dell’abitare e
il territorio della produzione che si
evidenzia nella mancanza di
visibilità e conoscenza da parte
degli abitanti dei cicli produttivi
locali (agricoltura, artigianato,
industria)
Mancanza di una produzione
agricola attenta alla cura
dell’ambiente e alla conservazione
dei corridoi ecologici
Proposte
-
Conservare la quantità di territorio
agricolo attuale non destinando
ulteriore terreno ad aree industriali
e residenziali
TERRITORIO E
SVILUPPO
PRODUTTIVO
AMBITO ECONOMICO
Problemi
-
Il rischio di un ulteriore espansione
delle costruzioni (case e fabbriche)
e la conseguente diminuzione del
territorio agricolo, determinerebbe
difficoltà economiche al settore
dell’agricoltura locale
Proposte
-
-
-
Incentivare un'agricoltura
sostenibile (biologica), attraverso
progetti sperimentali volti a
produrre una gamma completa di
prodotti certificati
Creare una rete di
commercializzazione dei prodotti
agricoli locali
La tutela dell'attività di agricoltura
deve trovare una giustificazione
nei confronti di altre attività: la
riqualificazione deve essere di
qualità, deve avere un valore
aggiunto
-
-
Rinnovare i cicli produttivi
artigianali di bassa qualità
Individuare un tipo di sviluppo
dell'area industriale diverso dalla
logistica e dalla grande
distribuzione
Realizzare un centro servizi per le
piccole-medie imprese
Creare un osservatorio e un
eventuale polo didattico a livello
sovracomunale
TERRITORIO E
SVILUPPO
PRODUTTIVO
AMBITO DI COOPERAZIONE
(Governance)
Problemi
-
-
-
Difficoltà da parte dell’ente
pubblico a individuare strategie e
strumenti rivolti a uno sviluppo di
qualità dell’area industriale (profilo
occupazionale, innovazione
tecnologica, risparmio energetico)
Mancanza di una capacità
propositiva del Comune di Trezzo
nei confronti dei comuni dell’area,
ad attivare una cooperazione in
direzione di uno sviluppo
produttivo (industriale e agricolo) di
qualità (sostenibile)
Difficoltà da parte degli operatori
economici presenti a Trezzo
(agricoltori, artigiani, industriali) ad
essere informati e a partecipare ai
progetti e/o iniziative promosse
dalle associazioni di categoria e
dagli enti sovracomunali
Proposte
-
-
-
-
Lavorare e fare scelte di sviluppo
agricolo e industriale a livello
intercomunale.
Creare, in accordo con altri
comuni del trezzese, una rete di
piste ciclopedonali per
raggiungere anche i luoghi di
lavoro.
Creare, in accordo con altri
comuni del trezzese, un servizio
di trasporto pubblico per
raggiungere le attività produttive.
Innescare un meccanismo
economico per riqualificare l’area
industriale utilizzando l’area
liberata dallo spostamento del
casello per realizzare un centro
servizi (sportelli bancari, uffici
pubblici, centro lavoro,
associazioni di categoria, luoghi
di formazione) di interesse anche
sovracomunale
TERRITORIO E
SVILUPPO
PRODUTTIVO
AMBITO URBANISTICO –
NORMATIVO
Problemi
-
L’alta accessibilità viabilistica di
Trezzo, incrementata dai futuri
progetti autostradali, determina
l’aumento della richiesta
insediativa che, se non governata
in direzione di uno sviluppo
qualitativo e sostenibile, comporta
il rischio dell’ulteriore aumento di
traffico e di un’espansione
esclusivamente quantitativa che
consuma altro territorio
Proposte
-
Evitare l'insediamento di attività
che consumano ulteriore territorio
Le aree a standard del P.I.P degli
anni '70 non sono state realizzate:
si potrebbe realizzare un Centro
Servizi dislocato in più punti
nell'area industriale
TERRITORIO E
SVILUPPO
PRODUTTIVO
PRIMI ESITI:
PATTO D’INTESA PER
PROMUOVERE AZIONI E
STRATEGIE DI SVILUPPO
SOSTENIBILE NEI PROCESSI E
NEGLI STRUMENTI DELLA
PIANIFICAZIONE TERRITORIALE
Tra:
- Comune di Trezzo Sull’Adda
- Associazione Artigianato e Piccole
Aziende Milano – Confartigianato
Milano,
- Associazione Piccole e Medie
Imprese Milano e Provincia,
- Assindustria Monza e Brianza
Obiettivi:
- Promuovere un modello di sviluppo
locale che premi e qualifichi il
concetto di lavoro attraverso
l’innovazione dei processi
produttivi locali e la ricerca di
prodotti ad alta qualità;
- Riconoscere il valore strategico del
territorio come elemento per
orientare la sfida dello sviluppo
verso forme di recupero dei sistemi
insediativi esistenti ancor prima
- una nuova e futura crescita
urbanistica delle aree produttive;
-
-
-
Promuovere azioni di
progettazione, programmazione
e governo del territorio che
qualifichino sotto il profilo
ecologico gli insediamenti
produttivi;
Costruire reti di attori in cui il
nodo di Trezzo possa assumere
pienamente quella visibilità che
gli è propria per poter agire in un
quadro di scelte più ampio sia
nel contesto locale, nella rete dei
comuni, che in generale;
Dare continuità ai tavoli di lavoro
finalizzati a costruire scelte
condivise per la redazione del
futuro Piano Regolatore
Comunale.
PROPOSTE
Conservare la quantità di territorio agricolo attuale non destinando ulteriore terreno ad
aree industriali e residenziali.
Incentivare un'agricoltura sostenibile (biologica), attraverso progetti sperimentali volti a
produrre una gamma completa di prodotti certificati.
Creare una rete di commercializzazione dei prodotti agricoli locali.
La tutela dell'attività di agricoltura deve trovare una giustificazione nei confronti di altre
attività: la riqualificazione deve essere di qualità, deve avere un valore aggiunto.
Rinnovare i cicli produttivi artigianali di bassa qualità.
Realizzare un centro servizi per le piccole-medie imprese.
Individuare un tipo di sviluppo dell'area industriale diverso dalla logistica e dalla
grande distribuzione.
Lavorare e fare scelte di sviluppo agricolo e industriale a livello intercomunale.
Creare un osservatorio e un eventuale polo didattico a livello sovracomunale.
Creare, in accordo con altri comuni del trezzese, una rete di piste ciclopedonali per
raggiungere anche i luoghi di lavoro.
Creare, in accordo con altri comuni del trezzese, un servizio di trasporto pubblico per
raggiungere le attività produttive.
Evitare l'insediamento di attività che consumano ulteriore territorio.
Innescare un meccanismo economico per riqualificare l’area industriale utilizzando
l’area liberata dallo spostamento del casello per realizzare un centro servizi (sportelli
bancari, uffici pubblici, centro lavoro, associazioni di categoria, luoghi di formazione)
di interesse anche sovracomunale.
Le aree a standar del P.I.P degli anni '70 non sono state realizzate: si potrebbe
realizzare un Centro Servizi dislocato in più punti nell'area industriale.
Favorire la partecipazione e comunicazione
tra abitanti
Garantire l’accessibilità alla casa
Ridurre il traffico
Migliorare la qualità dello spazio pubblico
Ridurre il consumo di suolo
Favorire la cooperazione
Favorire la fruizione
Rafforzare l'identità di Trezzo
Salvaguardare l'ecosistema fiume
Difficoltà da parte degli operatori economici
presenti a Trezzo ad essere informati e a
partecipare ai progetti e/o iniziative promosse
dalle associazioni di categoria e dagli enti
sovracomunali
Il rischio di un ulteriore espansione delle
costruzioni e la conseguente diminuzione del
territorio agricolo, determinerebbe difficoltà
economiche al settore dell’agricoltura locale
L’alta accessibilità viabilistica di Trezzo,
incrementata dai futuri progetti autostradali,
determina
l’aumento
della
richiesta
insediativa e comporta il rischio dell’ulteriore
aumento di traffico e di un’espansione
esclusivamente quantitativa che consuma
altro territorio
Mancanza di una capacità propositiva del
Comune di Trezzo nei confronti dei comuni
dell’area, ad attivare una cooperazione in
direzione di uno sviluppo produttivo di
qualità (sostenibile)
Mancanza di una produzione agricola attenta
alla cura dell’ambiente e alla conservazione
dei corridoi ecologici
Difficoltà da parte dell’ente pubblico a
individuare strategie e strumenti rivolti a uno
sviluppo di qualità dell’area industriale
Frattura tra il territorio dell’abitare e il territorio
della produzione
TERRITORIO E SVILUPPO PRODUTTIVO
Creare uno sviluppo di qualità e non di
quantità
OBIETTIVI
PROBLEMI
I CENTRI URBANI
Sono stati analizzati e trattati i significati di spazio pubblico nei processi di
trasformazione urbana e nei cambiamenti degli stili di vita della comunità locale.
A partire dalla complessità della questione “riappropriazione delle piazze e delle
vie da parte degli abitanti”, si sono individuati obiettivi e proposte che superano
la questione dell’arredo urbano e affrontano il tema in termini di vivibilità, tempi,
ritmi della città. Sono stati inoltre affrontati i temi legati alla mobilità e al traffico.
I CENTRI
URBANI
AMBITO ECONOMICO
Problemi
-
Il sistema del commercio locale è
in difficoltà ad adeguarsi ai
cambiamenti dei comportamenti
e delle abitudini sociali, non
riuscendo a valorizzare le proprie
potenzialità dovute alla posizione
urbana e alla possibilità di
costruire rapporti di conoscenza
con i clienti
Proposte
-
-
Sperimentare modi diversi per fare
commercio e offrire servizi
innovativi alla clientela (per
esempio creare servizi di spesa a
domicilio per anziani)
Favorire attività commerciali e
artigianali legate al turismo locale
I CENTRI
URBANI
AMBITO SOCIO -CULTURALE
Problemi
-
-
-
Gli attuali stili di vita privilegiano e
danno priorità alla mobilità
automobilistica anche nelle aree
urbane, con conseguente difficoltà
alla mobilità con mezzi alternativi
all’auto, rendendo difficile e
pericolosa la compresenza di auto,
biciclette e pedoni
Ai cambiamenti dei comportamenti
sociali non è corrisposta
un’adeguata disponibilità di spazi
di aggregazione (soprattutto per
giovani e anziani)
La necessità di piazze e strade
vivibili come luoghi d’incontro e
svago viene messa in crisi e
ostacolata dalla presenza delle
automobili parcheggiate e dal
traffico nel centro
Proposte
-
-
-
-
-
Organizzare giornate sportive che
coinvolgano squadre amatoriali di
tutte le età (ex Gioco anch'io)
Creare nelle piazze momenti di
attrazione attraverso
l’organizzazione di manifestazioni
turistiche, culturali, ricreative,
mercatini, ecc.
Sfruttare maggiormente il
Castello per manifestazioni
culturali
Apertura dei negozi in alcune
sere d'estate e in alcune
domeniche con animazione e
chiusura delle strade al traffico
Prevedere una giornata di
apertura al pubblico prolungata
ad orario continuato per gli uffici
pubblici e alcuni servizi privati
(per esempio le banche)
I CENTRI
URBANI
AMBITO DI COOPERAZIONE
(Governance)
Problemi
-
-
-
-
Attivare dei tavoli di lavoro tra
organizzazioni commerciali,
imprenditori, organizzazioni
sindacali, associazioni di
promozione culturale e turistica,
associazioni di artigianato e il
Comune per definire delle politiche
dei tempi e degli orari della città e
coordinare le esperienze già
presenti. (es. Cremona)
Lavorare insieme tra Comuni
dell’area del trezzese e
commercianti per creare un’idea su
come mantenere vive le realtà
cittadine (progetto sovracomunale
"Adda, città e commercio")
Incentivare la partecipazione dei
giovani nelle scelte per il futuro
della città
Istituire una Consulta delle
associazioni sportive
I CENTRI
URBANI
AMBITO URBANISTICO –
NORMATIVO
Problemi
-
-
-
-
Il traffico intenso in alcune strade
di Trezzo e sull’autostrada
comportano problemi di
inquinamento acustico e
atmosferico, oltre che ostacolare la
viabilità e aumentare i tempi di
viaggio
Discontinuità e assenza di piste
ciclabili e di percorsi sicuri (es.
casa-scuola-casa)
Mancanza di un trasporto pubblico
che corrisponda alle reali esigente
delle persone (orari, frequenza,
percorsi, costi dei biglietti)
La presenza a Trezzo del ponte
sull’Adda da elemento di identità
storica è diventato veicolo di
traffico
-
-
-
-
-
Proposte
-
Creare parcheggi in prossimità
del centro storico
Differenziare l’accessibilità in
base al mezzo di trasporto (auto,
bici, mezzo pubblico) e costruire
un sistema di parcheggi integrato
a gestione pubblico/privato (es.
Cooperativa Castello in p.zza
Gorizia)
-
-
Istituire in centro parcheggi a disco
orario
Creare una rete di percorsi pedonali e
ciclabili per spostarsi nei luoghi più
importanti di Trezzo
Creare zone a traffico limitato in alcuni
momenti della giornata e percorsi ciclopedonali protetti per risolvere i
problemi di sicurezza e di congestione
davanti alle scuole (ingresso e uscita).
Creare un servizio di trasporto pubblico
urbano e extraurbano adeguato alle
esigenze della popolazione
Recuperare il teatro esistente “Il
portico” o eventualmente costruire un
nuovo teatro
Realizzare un centro polifunzionale
culturale per i giovani nell’area di fronte
al casello dell'autostrada
Riqualificare e potenziare i centri
sportivi esistenti
Riqualificare i parchi urbani
attrezzandoli e valorizzando l’aspetto
naturalistico ambientale
Creare nuovi parchi urbani connessi
con percorsi di mobilità ciclo-pedonale.
I
I CENTRI
URBANI
PRIMI ESITI :
PROGETTO SULLA MOBILITÀ
CICLABILE DEL
VIMERCATESE-TREZZESE
Promosso dal Coordinamento
Sviluppo Sostenibile del
Vimercatese-Trezzese
Comuni che partecipano al
progetto:
- Comuni del Coordinamento di
Agenda 21 del Vimercatese
(Agrate Brianza, Aicurzio,
Bellusco, Bernareggio,
Brugherio, Busnago, Caponago,
Carugate, Cavenago Brianza,
Cornate d’Adda, Mezzago,
Pessano con Bornago, Ronco
Briantino, Subiate, Villasanta,
Vimercate)
- Trezzo sull’Adda
- Ornago
- Arcore
Obiettivi:
Promuovere
una
convenzione sovracomunale per
progettare una rete sovracomunale
condivisa
I CENTRI
URBANI
PRIMI ESITI :
PROGETTO DI
PREFATTIBILITÀ PER LA
RIQUALIFICAZIONE
DELL’ATTRAVERSAMENTO
DELL’ADDA TRA TREZZO
SULL’ADDA E CAPRIATE
S.GERVASIO
Contesto istituzionale
Con il contributo della Regione
Lombardia, i Comuni di Trezzo
sull’Adda e Capriate S. Gervasio
promuovono uno studio di carattere
viabilistico e urbanistico sulle
problematiche connesse
all’attraversamento del fiume Adda.
Questo ulteriore contributo si colloca
in una fase cruciale di ridefinizione e
attuazione dei principali progetti
infrastrutturali interessati: il Sistema
Viabilistico Pedemontano,
l’ampliamento della A4, il progetto
Bre.Be.Mi.
Metodologie e contenuti
Lo studio sulle problematicità
connesse all’attraversamento del
fiume Adda si qualifica nel tentativo
di far interagire tra di loro i saperi e
le competenze tecniche a quelle
espresse dagli attori sociali delle
comunità locali insediate. Lo scopo
dello studio è quindi quello di far
emergere i valori e le potenzialità
del contesto locale nei suoi aspetti
urbanistico-territoriali, evidenziando
tra questi i problemi e i desideri
sociali.
Si apriranno quindi delle occasioni
per un confronto nel merito dei
problemi e delle proposte, tra i
diversi attori locali e sovralocali,
rispettando il principio della
condivisione allargata degli esiti
dello studio.
PROPOSTE
Lavorare insieme tra Comuni dell’area del trezzese e commercianti per creare
un’idea su come mantenere vive le realtà cittadine (progetto sovracomunale
"Adda, città e commercio")
Apertura dei negozi in alcune sere d'estate e in alcune domeniche con animazione
e chiusura delle strade al traffico
Prevedere una giornata di apertura al pubblico prolungata ad orario continuato per
gli uffici pubblici e alcuni servizi privati (per esempio le banche)
Sperimentare modi diversi per fare commercio e offrire servizi innovativi alla
clientela (per esempio creare servizi di spesa a domicilio per anziani)
Favorire attività commerciali e artigianali legate al turismo
Creare parcheggi in prossimità del centro storico
Differenziare l’accessibilità in base al mezzo di trasporto (auto, bici, mezzo
pubblico) e costruire un sistema di parcheggi integrato a gestione pubblico/privato
(es. Cooperativa Castello in p.zza Gorizia)
Chiusura del centro storico alle auto in forma permanente (ad eccezione dei
residenti)
Istituire in centro parcheggi a disco orario
Creare una rete di percorsi pedonali e ciclabili per spostarsi nei luoghi più
importanti di Trezzo
Creare zone a traffico limitato in alcuni momenti della giornata e percorsi ciclopedonali protetti per risolvere i problemi di sicurezza e di congestione davanti alle
scuole (ingresso e uscita).
Creare un servizio di trasporto pubblico urbano e extraurbano adeguato alle
esigenze della popolazione
Recuperare il teatro esistente “Il portico” o eventualmente costruire un nuovo teatro
comunale
Realizzare un centro polifunzionale culturale per i giovani nell’area di fronte al
casello dell'autostrada
Incentivare la partecipazione dei giovani nelle scelte per il futuro della città
Riqualificare e potenziare i centri sportivi esistenti
Istituire una Consulta delle associazioni sportive
Creare nelle piazze momenti di attrazione attraverso l’organizzazione di
manifestazioni turistiche, culturali, ricreative, mercatini, ecc.
Riqualificare i parchi urbani attrezzandoli e valorizzando l’aspetto naturalistico
ambientale
Creare nuovi parchi urbani connessi con percorsi di mobilità ciclo-pedonale.
Attivare dei tavoli di lavoro tra organizzazioni commerciali, imprenditori,
organizzazioni sindacali, associazioni di promozione culturale e turistica,
associazioni di artigianato e il Comune per definire delle politiche dei tempi e degli
orari della città e coordinare le esperienze già presenti. (es. Cremona)
Sfruttare maggiormente il Castello per manifestazioni culturali
Favorire la partecipazione e comunicazione
tra abitanti
Garantire l’accessibilità alla casa
Ridurre il traffico
Migliorare la qualità dello spazio pubblico
Ridurre il consumo di suolo
Favorire la cooperazione
Favorire la fruizione
Rafforzare l'identità di Trezzo
Salvaguardare l'ecosistema fiume
La presenza a Trezzo del ponte sull’Adda da
elemento di identità storica è diventato
veicolo di traffico
Il traffico intenso in alcune strade di Trezzo
e sull’autostrada comportano problemi di
inquinamento acustico e atmosferico, oltre
che ostacolare la viabilità e aumentare i
tempi di viaggio
Mancanza di un trasporto pubblico che
corrisponda alle reali esigente delle persone
Discontinuità e assenza di piste ciclabili e di
percorsi sicuri
Gli attuali stili di vita privilegiano e danno
priorità alla mobilità automobilistica anche
nelle aree urbane, con conseguente
difficoltà alla mobilità con mezzi alternativi
all’auto, rendendo difficile e pericolosa la
compresenza di auto, biciclette e pedoni
Il sistema del commercio locale è in difficoltà
ad
adeguarsi
ai
cambiamenti dei
comportamenti e delle abitudini sociali, non
riuscendo a valorizzare le proprie
potenzialità dovute alla posizione urbana e
alla possibilità di costruire rapporti di
conoscenza con i clienti
La necessità di piazze e strade vivibili come
luoghi d’incontro e svago viene messa in
crisi e ostacolata dalla presenza delle
automobili parcheggiate e dal traffico nel
centro
Ai cambiamenti dei comportamenti sociali
non è corrisposta un’adeguata disponibilità
di spazi di aggregazione
CENTRI URBANI
Creare uno sviluppo di qualità e non di
quantità
OBIETTIVI
PROBLEMI
LA CASA
Negli incontri è emerso come il problema casa sia ampio e complesso. Nella sua definizione è
andato via, via complicandosi relazionandosi e interagendo strettamente col concetto di
“abitare”.
Sono emerse le considerazioni:
1. L’accessibilità alla casa non è solo un problema di messa a punto di soluzioni in campo
fisico e urbanistico. Significa soprattutto andare ad individuare delle politiche adeguate
rispetto ai bisogni delle persone.
2. Non è un problema risolvibile con l’attuazione di una azione. E’ un problema complesso e
come tale comporta l‘individuazione e l’attuazione di più strategie che prevedano
l’integrazione di aspetti urbanistici con aspetti attinenti alle politiche sociali.
3. In quanto problema complesso, è importante che venga affrontato a livello sovracomunale
valorizzando e mettendo in rete le esperienze e le strutture esistenti.
LA CASA
AMBITO ECONOMICO
Problemi
-
-
Contraddizioni del mercato
immobiliare locale caratterizzato
da alti costi.
Alti canoni d’affitto, richiesto
soprattutto per gli immigrati, anche
per coprire il rischio percepito dai
proprietari della casa.
Proposte
-
-
Incentivare la diffusione di case di
cooperative e di edilizia
convenzionata (calmierazione) per
le fasce sociali a reddito medio
(grande domanda e potenziale
precarietà).
Utilizzare le aree per l’edilizia
pubblica/convenzionata in modo
strategico per soddisfare le diverse
esigenze della popolazione.
LA CASA
AMBITO SOCIO -CULTURALE
Problemi
Il problema casa è oggi un
problema che attraversa
trasversalmente più categorie
sociali, non è più prerogativa dei
soggetti deboli.
- Oggi riguarda anche soggetti che
apparentemente versano in
condizioni di normalità ai quali
vengono a mancare alcune reti di
sostegno familiari, amicali e
garanzie sociali ed economiche.
Interessa:
- i giovani che a causa delle forme di
contratti lavorativi a tempo
determinato, non offrono garanzie
sufficienti.
- gli immigrati con un buon lavoro e
un buon reddito ma che
ugualmente non offrono garanzie
sufficienti.
- le famiglie mononucleari: le donne
divorziate/separate con figli sono
una categoria sociale che sta
conoscendo sempre più una
condizione di disagio.
- Le case popolari rimangono il solo
punto di riferimento per i soggetti
sociali più deboli. Vi è da parte di
questi la percezione di un
problema di comunicazione e
trasparenza delle regole di
assegnazione degli alloggi popolari
e di eccessiva rigidità nella
regolamentazione .
-
Proposte
-
-
-
-
-
Offrire tipologie di abitazione
diverse in base ai bisogni e al
reddito delle persone.
Incrementare l’offerta di alloggi
temporanei per le situazioni di
emergenza e disagio.
Modificare/migliorare le regole di
gestione dell’assegnazione degli
alloggi pubblici nel tempo al
mutare delle situazioni
(flessibilità).
Utilizzare le aree per l’edilizia
pubblica/convenzionata in modo
strategico per soddisfare le
diverse esigenze della
popolazione.
Incentivare la diffusione di case di
cooperative e di edilizia
convenzionata (calmierazione)
per le fasce sociali a reddito
medio (grande domanda e
potenziale precarietà).
LA CASA
AMBITO DI COOPERAZIONE
(Governance)
Problemi
-
Diffidenza da parte dei privati ad
affittare
Proposte
-
-
-
-
Costituire una Agenzia sociale
per la casa e l’affitto che faccia
da garante e da intermediario tra
le parti
Istituire presso il Comune un
Punto unico di raccordo
dell’offerta e del fabbisogno
abitavo
Prevedere forme di accordo tra
Comune e privati per garantire
affitti adeguati
Costituire cooperative sociali per
la casa a livello sovracomunale
Costituire un luogo di analisi e di
proposta di politiche (anche
sovracomunale) che affronti il
tema della casa in termini più
integrati e trasversali (edilizia,
urbanistica, servizi sociali).
LA CASA
AMBITO URBANISTICO –
NORMATIVO
Problemi
-
-
-
Il recupero delle case nei centri
storici produce un aumento di
costi che le rende inaccessibili
A causa degli alti costi, le
persone sono costrette ad
accettare case non corrispondenti
alle reali necessità.
Problemi di messa a norma delle
abitazioni
La bioedilizia è un settore di
nicchia accessibile solo a poche
élite
Proposte
-
-
-
Recuperare il patrimonio edilizio
esistente (centro storico e
cascine) piuttosto che costruire
nuove case
Costruire/ristrutturare case con
stanze di dimensioni adeguate
alle reali esigenze delle persone
Favorire l'autocostruzione
Favorire/incentivare la diffusione
della bioedilizia
PROPOSTE
Offrire tipologie di abitazione diverse in base ai bisogni e al reddito delle persone
Recuperare il patrimonio edilizio esistente (centro storico e cascine) piuttosto che
costruire nuove case
Costruire/ristrutturare case con stanze di dimensioni adeguate alle reali esigenze
delle persone
Favorire/incentivare la diffusione della bioedilizia
Incrementare l’offerta di alloggi temporanei per le situazioni di emergenza e
disagio
Utilizzare le aree per l’edilizia pubblica/convenzionata in modo strategico per
soddisfare le diverse esigenze della popolazione
Costituire una Agenzia sociale per la casa e l’affitto che faccia da garante e da
intermediario tra le parti
Istituire presso il Comune un Punto unico di raccordo dell’offerta e del fabbisogno
abitavo
Prevedere forme di accordo tra Comune e privati per garantire affitti adeguati
Prevedere convenzioni e agevolazioni per affitti dei piani terra degli edifici nei
centri storici tra Comune e cooperative sociali e attività artigianali locali
Costituire cooperative sociali per la casa a livello sovra-comunale
Favorire l'autocostruzione
Modificare/migliorare le regole di gestione dell’assegnazione degli alloggi pubblici
nel tempo al mutare delle situazioni (flessibilità).
Costituire un luogo di analisi e di proposta di politiche (anche sovracomunale) che
affronti il tema della casa in termini più integrati e trasversali (edilizia, urbanistica,
servizi sociali).
Incentivare la diffusione di case di cooperative e di edilizia convenzionata
(calmierazione) per le fasce sociali a reddito medio (grande domanda e
potenziale precarietà).
tra abitanti
Favorire la partecipazione e comunicazione
Garantire l’accessibilità alla casa
Ridurre il traffico
Migliorare la qualità dello spazio pubblico
Ridurre il consumo di suolo
Creare uno sviluppo di qualità e non di
quantità
Favorire la cooperazione
Favorire la fruizione
Rafforzare l'identità di Trezzo
CASA
Salvaguardare l'ecosistema fiume
La bioedeiliza è un settore di nicchia
accessibile solo a poche élite
Problemi di messa a norma delle abitazioni
A causa degli alti costi, le persone sono
costrette
ad
accettare
case
non
corrispondenti alle reali necessità.
OBIETTIVI DEL PIANO
Il recupero delle case nei centri storici
produce un aumento di costi che le rende
inaccessibili
Diffidenza da parte dei privati ad affittare
Le case popolari rimangono il solo punto di
riferimento per i soggetti sociali più deboli
E'
un
problema
che
attraversa
trasversalmente più categorie sociali, non è
più prerogativa dei soggetti deboli
Oggi riguarda anche soggetti che
apparentemente versano in condizioni di
normalità ai quali vengono a mancare alcune
reti di sostegno familiari, amicali e garanzie
sociali ed economiche.
Contraddizioni del mercato immobiliare
locale caratterizzato da alti costi e da alti
canoni di affitto
PROBLEMI
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Album delle Idee del Piano Regolatore Partecipato