Dirigenti Scolastici NOTIZIARIO NAZIONALE 044/ 2014 – 01 Settembre 2014 REDAZIONE : R. Ciuffreda - Coordinamento Nazionale STRUTTURA COMPARTO NAZIONALE DIRIGENTI SCOLASTICI FLC DIRIGENTI SCOLASTICI 01. un pensiero per chi ha lasciato, uno per chi inizia ed uno per chi continua. 02. Dirigenti scolastici: autorizzate 620 assunzioni : ancora troppo alto il numero delle reggenze 03. Dirigenti scolastici: Campania, revocato il sit-in al MIUR SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA 04. Il nostro fascicolo di avvio anno scolastico 2014/2015 05. Riforma della scuola: finora dal Governo tanto rumore per nulla 06. Scuola: Pantaleo, siamo pronti al confronto ma non subiremo passivamente scelte per noi sbagliate PERSONALE : PROBLEMI CONTRATTUALI – SCATTI - PROFILI 07. Retribuzioni personale della scuola: il comunicato NoiPA sulle operazioni di aggiornamento dei dati NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA 08. Ricorsi ad Avvocatura e precetti al Ministero : Tar Puglia – Sentenza n. 629/2013 PRECARIATO, RECLUTAMENTO, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI 09. Assunzioni del personale docente: ulteriori chiarimenti del MIUR 10. Pubblicata la circolare sulle supplenze 2014/2015 11. Licei Musicali: le indicazioni del accantonamenti utilizzazioni e supplenze MIUR su 12. Graduatorie di istituto docenti: il MIUR modifica il calendario per la pubblicazione 13. Graduatorie di istituto docenti: ancora chiarimenti sulla valutazione delle domande SCUOLA: NAVIGANDO IN RETE 14. Benedetto Vertecchi - Scuole trattate come aziende: come sono miopi le riforme che non guardano al futuro 15. C’ERA UNA VOLTA LA D.O.A. - Pino Patroncini 16. Formazione obbligatoria? Si fa presto a dirlo - Antonio Valentino ALLEGATI nota mef 112 del 29 agosto 2014 noipa organizzazione processo di emissione 2013 03 21 Tar Puglia – Sentenza n. 629 ricorsi ad avvocatura ma il precetto al Ministero nota 2700 del 28 agosto 2014 ulteriori chiarimenti assunzioni in ruolo nota 8481 del 27 agosto 2014 istruzioni operative supplenze 2014 2015 situazione esuberi a livello provinciale dopo i trasferimenti per il 2014 2015 modello domanda accantonamento nei licei musicali 2014 2015 nota 8524 del 29 agosto 2014 adempimenti graduatorie d istituto docenti nota 8479 del 27 agosto 2014 ulteriori chiarimenti valutazione graduatorie d istituto ----------------------------------------------------------- DIRIGENTI SCOLASTICI 01. un pensiero per chi ha lasciato, uno per chi inizia ed uno per chi continua. Un pensiero ed un ringraziamento ai colleghi, tra i quali molti iscritti alla FLC cgil, che hanno deciso di terminare il servizio attivo e di andare in pensione (ed a quelli collocati a riposo per limiti di età) che dopo anni di abnegazione, professionalità e responsabilità. E’ il tempo di godersi il riposo meritato ma se vorranno noi saremo felici di abusare delle loro competenze e della loro esperienza per la formazione di chi resta e di chi comincia. Un pensiero a tutti quelli che continuano. L’avvio di quest’anno scolastico ci indica chiaramente che siamo in una fase difficile e delicata, “formiamo un gruppo libero e franco nel confronto, ma capace di profonda coesione nelle scelte e pronto a far fronte agli ostacoli che incontreremo. Un pensiero ai colleghi neo nominati: forza e coraggio ne avete bisogno, ne abbiamo bisogno. Un pensiero e solidarietà anche a coloro che a causa delle note vicende concorsuali non hanno potuto terminare il percorso ed a coloro che pur avendolo terminato sono in attesa di nomina. Buon anno scolastico ********** 02. Dirigenti scolastici: autorizzate 620 assunzioni : ancora troppo alto il numero delle reggenze Almeno una parte dei posti attualmente vacanti sarà coperta da un dirigente scolastico ma è ancora troppo alto il numero delle reggenze. Il 27 agosto il Ministero dell’Istruzione ha finalmente comunicato a tutti gli USR il numero di posti per l’assunzione dei dirigenti scolastici. Il MEF ha infatti autorizzato l’assunzione di 620 nuovi dirigenti scolastici così come richiesto dal MIUR, sulla base dei posti vacanti e del numero dei vincitori di concorso presenti nelle graduatorie delle diverse regioni. In queste ore gli USR stanno provvedendo all’affidamento degli incarichi e all’assegnazione delle sedi con decorrenza primo settembre 2014. L’organico dei dirigenti scolastici, costituito da 8.096 posti, non potrà però essere completamente coperto a causa dell’esaurimento delle graduatorie in diverse regioni. Nei 620 posti autorizzati sono compresi anche i 101 posti della Campania e i 23 posti della Toscana che al momento non vengono assegnati, per le problematiche inerenti lo svolgimento dei concorsi causate da errori dell’amministrazione. La FLC CGIL è impegnata affinché tutti i 620 posti vengano utilizzati e denuncia l’inaccettabile ricorso alle reggenze che anche quest’anno riguarderà un migliaio di scuole, con grave danno alla qualità dell’offerta pubblica di istruzione in tante realtà del nostro Paese. Assicurare a tutte le scuole la presenza di un dirigente scolastico e di un direttore dei servizi amministrativi è indispensabile per la scuola italiana. Al Governo che continuamente annuncia misure per il miglioramento della qualità del sistema scolastico offriamo questo semplice suggerimento. Distribuzione contingente nomine in ruolo Dirigenti Scolastici a.s. 2014/2015 abruzzo basilicata calabria campania 25 7 43 101 emilia romagna 5 friuli venezia giulia 0 lazio liguria lombardia 86 4 162 marche 4 molise 11 piemonte 20 puglia 43 sardegna 23 sicilia 39 toscana 23 umbria 8 veneto 16 totale 620 ********** 03. Dirigenti scolastici: Campania, revocato il sit-in al MIUR Per il sindacato: "bene dichiarazioni della Franzese: presto le nomine". cura della FLC CGIL Campania È stato revocato il sit che era previsto per il 29 agosto scorso al MIUR per chiedere la conclusione delle procedure amministrative e la pubblicazione della graduatoria del concorso per dirigenti scolastici del 2012. Le dichiarazioni della Responsabile dell'USR Campania, Luisa Franzese, che ha annunciato la pubblicazione delle graduatorie del concorso e le successive nomine dei nuovi dirigenti scolastici in tempo utile per l'avvio delle attività didattiche, confermano la correttezza delle nostre richieste. Fermo restando l'iter giudiziario che farà il suo corso, le dichiarazioni della Franzese rappresentano un risultato importante, anche se soltanto parziale, sul quale vigileremo per garantire il regolare avvio dell' anno scolastico e l'effettivo esercizio del diritto allo studio degli studenti campani. ********** SINDACATO - POLITICA SCOLASTICA 04. Il nostro fascicolo di avvio anno scolastico 2014/2015 La FLC CGIL offre come di consueto uno strumento utile a dirigenti, docenti, personale ATA, RSU e genitori per difendere e sviluppare la qualità della scuola pubblica. Inizia il nuovo anno scolastico 2014/2015 e, come è suo costume, la FLC CGIL, nell’augurare il “Buon lavoro” ai lavoratori della scuola, offre a docenti, dirigenti scolastici, personale amministrativo, tecnico e ausiliario il tradizionale fascicolo di inizio d’anno. Ne spiega le finalità il Segretario generale, Domenico Pantaleo, nella breve presentazione che lo precede. Il nostro fascicolo si sofferma su quelli che sono i punti più problematici del momento nella gestione della scuola riassumendone i temi centrali e dando indicazioni corredate dai riferimenti normativi: organici, contrattazione, problematiche di settore (infanzia, primaria e secondaria), integrazione scolastica degli alunni con disabilità e con bisogni educativi speciali, valutazione, esami di stato, libri di testo e tanto altro ancora. Non mancano le proposte che la FLC CGIL avanza per far ripartire la scuola pubblica, riprendendo le tematiche presentate a luglio in una conferenza stampa dal titolo “Il cantiere aperto della FLC CGIL per la scuola che vogliamo”. Un documento, dunque, che si propone come riferimento di lavoro per docenti, dirigenti, direttori dei servizi e personale ATA, come anche per le famiglie, gli studenti, i componenti gli Organi Collegiali e le RSU. Uno strumento, crediamo, utile a orientarsi nelle fasi iniziali della ripresa del servizio, in un momento in cui le difficoltà della scuola, al di là degli interventi annunciati, sono tutte lì, nelle mani dei lavoratori che, come sempre, assicureranno con la sapienza professionale che è loro propria la funzionalità della nostra più grande e decisiva impresa culturale del Paese, quale è la nostra scuola pubblica. ALLEGATI fascicolo informativo flc cgil su avvio anno scolastico 2014 2015 fascicolo informativo flc cgil su avvio anno scolastico 2014 2015 libretto ********* 05. Riforma della scuola: finora dal Governo tanto rumore per nulla Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL. È sconcertante che il Governo rinvii gli interventi sulla scuola dopo aver riempito per giorni le pagine dei giornali di annunci ad effetto. Se la scuola è una vera priorità per il Governo esso deve abbandonare ogni atteggiamento di rinvio e del gioco delle tre carte sugli investimenti. Servono prioritariamente risorse aggiuntive perché la scuola è in piena emergenza e non può più attendere. Il Ministro Giannini farebbe bene a garantire alla scuola pubblica le condizioni necessarie a migliorare la qualità formativa piuttosto che porre continuamente il tema del finanziamento alle scuole paritarie. L'anno scolastico, infatti, ancora una volta, si aprirà molto male: mancanza di finanziamenti per le autonomie scolastiche, non rinnovo del contratto nazionale, mancata soluzione di quota 96, crescenti molestie burocratiche. A questo aggiungiamo le difficoltà a garantire un efficace governo del sistema d'istruzione e formazione per effetto della confusione di competenze e funzioni tra Miur, Funzione pubblica e Mef. Tra le tante emergenze continua a spiccare la grande questione irrisolta del precariato. Bisogna coprire tutti i posti vacanti e disponibili, per docenti e personale ATA, aumentando gli organici a partire dal sud. Finora non abbiamo visto un reale segno di discontinuità rispetto alle fallimentari politiche del passato e le cose da fare sono quelle che abbiamo indicato nel nostro cantiere: avviare subito le trattative contrattuali ferme dal 2007, garantire gli scatti di anzianità, investire per un importo pari alla media dei Paesi Ocse, ripristinare il potere d’acquisto dei lavoratori e valorizzarne la professionalità, riordinare la didattica in senso laboratoriale e per competenze, stabilizzare tutto il personale, varare l’organico funzionale, promuovere un grande processo di formazione iniziale e in servizio, rafforzare democrazia e partecipazione negli organi di governo della scuola. E su tutte queste cose, prima di tutto, promuovere un grande dibattito nelle scuole e nel Paese, non essendo sufficienti né gli annunci né le consultazioni online. Su questi temi non c’è più tempo da perdere e per queste ragioni, a partire dai primi giorni di scuola, attiveremo iniziative di confronto e di mobilitazione in tutti i territori. Renzi dica con trasparenza quali sono gli interventi che intende mettere in cantiere e con quali certezze in termini di risorse. ********** 06. Scuola: Pantaleo, siamo pronti al confronto ma non subiremo passivamente scelte per noi sbagliate Comunicato stampa di Domenico Pantaleo, Segretario generale della Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL. Se le linee di indirizzo sulla scuola dovessero corrispondere all’intervento del Ministro Giannini al meeting di Comunione e Liberazione non ci sarebbe nulla di nuovo rispetto alle impostazioni fallimentari dell’ex Ministro Gelmini. Non sono chiare le risorse disponibili, non c’è alcun impegno per il rinnovo del contratto nazionale, si intende togliere salario a tutti con il superamento degli scatti per dare soldi a pochi utilizzando il vecchio progetto dell’Aprea, si vuole piegare la scuola pubblica alle logiche delle imprese e del mercato, si vogliono dare più soldi alle scuole paritarie mentre le autonomie scolastiche sono senza risorse e tante famiglie non sono più in grado di sostenere i costi per fare studiare i figli, non c’è alcun progetto per stabilizzare gli organici e riformare il reclutamento superando il precariato. Tutto questo viene fatto senza alcun confronto ma attraverso interviste nella ricerca di consensi dei soliti interessi. La FLC CGIL ha avanzato, con il cantiere scuola, le sue proposte e verificherà i punti di convergenza e le distanze. Per noi, i punti di partenza devono essere: elevazione dell’obbligo scolastico a 18 anni, investimenti aggiuntivi, superamento del precariato, diritto allo studio e rinnovo del contratto nazionale. Lo scontro non è tra cambiamento e presunta conservazione dei sindacati ma tra idee diverse di innovazione e per parte nostra vogliamo continuare a realizzare i principi e i valori sanciti dalla Costituzione e perciò siamo radicalmente contrari alla privatizzazione della scuola pubblica. Siamo pronti al confronto ma deve essere chiaro che non subiremo passivamente scelte che dovessimo ritenere sbagliate. La consultazione online la lasciamo al Governo, mentre dai primi di settembre noi andremo a fare assemblee nelle scuole e nei territori per discutere con il personale della scuola, le associazioni, gli studenti e gli attori sociali e istituzionali dei territori, perché senza ampio consenso e senza democrazia non si può cambiare il sistema di istruzione del nostro Paese. ********* PERSONALE : PROBLEMI CONTRATTUALI – SCATTI – PROFILI 07. Retribuzioni personale della scuola: il comunicato NoiPA sulle operazioni di aggiornamento dei dati Il sistema renderà possibile effettuare operazioni di aggiornamento dei dati anche durante l'elaborazione stipendiale. Il sistema NoiPA, con messaggio 112 del 29 agosto 2014, rende noto che è in corso un'ottimizzazione del nuovo processo di emissione stipendiale per i supplenti, in fase di rilascio. In questa ottica, il nuovo processo di emissione stipendiale consentirà agli utenti, attraverso le varie applicazioni e le funzioni self service disponibili sul portale, di effettuare operazioni di aggiornamento dei dati anche durante l’elaborazione stipendiale. Al fine di un miglioramento dei servizi all'utenza, il sistema permetterà di anticipare temporalmente la disponibilità di molte funzionalità applicative, self service e di altri servizi erogati da NoiPA rispetto alla conclusione della elaborazione. La durata prevista della chiusura delle linee per consentire le operazioni tecniche in atto sarà di circa 48 ore e la disponibilità delle funzioni di aggiornamento sarà resa evidente tramite un apposito messaggio sulla pagina di accesso al portale. Nel messaggio vengono anche indicate le principali operazioni che saranno rese disponibili all’utenza col nuovo processo di emissione stipendiale. Saranno disponibili anche tutti i servizi del self service di NoiPA - detrazioni familiari a carico, modalità di riscossione e residenza fiscale e/o domicilio - con l’avvertenza che gli aggiornamenti diverranno effettivi dal pagamento successivo alla rata stipendiale in elaborazione. Il processo di emissione stipendiale sarà oggetto di ulteriori adeguamenti che in futuro consentiranno anche lo sblocco delle restanti funzioni applicative di aggiornamento, non ancora disponibili all’utenza, nonché degli altri self service 'Piccolo Prestito e Previdenza Complementare'. ALLEGATI nota mef 112 del 29 agosto 2014 noipa organizzazione processo di emissione ********* NORME : SPAZIO FAQ E GIURISPRUDENZA 08. Ricorsi ad Avvocatura e precetti al Ministero : Tar Puglia – Sentenza n. 629/2013 Il Tar Puglia nella sentenza (in allegato) ha preso posizione in ordine alla delicata questione della notifica nei confronti delle Amministrazioni dello Stato. Secondo l’art. 11 del R.D. 30 ottobre 1933, n. 1611 “Tutte le citazioni, i ricorsi e qualsiasi altro atto di opposizione giudiziale, nonché le opposizioni ad ingiunzione e gli atti istitutivi di giudizi che si svolgono innanzi alle giurisdizioni amministrative o speciali, od innanzi agli arbitri, devono essere notificati alle Amministrazioni dello Stato presso l’ufficio dell’Avvocatura dello Stato nel cui distretto ha sede l’Autorità giudiziaria innanzi alla quale è portata la causa, nella persona del Ministro competente”. Quindi i ricorsi contro atti e provvedimenti della P.A. devono essere notificati presso la competente sede dell’avvocatura distrettuale dello Stato . Tale regola si riferisce agli atti processuali e alle sentenze, le quali (anche ai fini del passaggio in giudicato) vanno notificate presso l’avvocatura. Il precetto (ed i titoli esecutivi) invece non sono ricompresi tra gli atti indicati dal citato art.11 e vanno pertanto notificati direttamente al Ministero. Sulla base di tale interpretazione, il Tar ha pertanto dichiarato inammissibile un ricorso per l’esecuzione del giudicato, in quanto il titolo esecutivo era stato notificato presso l’avvocatura distrettuale e non presso la sede del Ministero. ALLEGATI 2013 03 21 Tar Puglia – Sentenza n. 629 ricorsi ad avvocatura ma il precetto al Ministero ********** PRECARIATO, RECLUTAMENTO, SUPPLENZE E PROBLEMI RETRIBUTIVI 09. Assunzioni del personale docente: ulteriori chiarimenti del MIUR Riguardano le assunzioni dal concorso di personale già di ruolo e la possibilità di utilizzare su posto comune le eccedenze dei posti di sostegno. Il MIUR con la nota 2700 del 28 agosto 2014 (che integra e corregge la precedente nota 2694/14) chiarisce che le norme sui depennamenti dalle GaE per il personale già di ruolo (art. 1, comma 4 quinquies della Legge 24 novembre 2009 n. 167) non si applicano alle graduatorie dei concorsi a cattedre. Nella nota inoltre si precisa che: Il personale già di ruolo su classe di concorso o posto comune, se inserito in posizione utile nelle graduatorie di merito dei concorsi a cattedra, può accettare una nuova nomina in ruolo con decorrenza 01/09/2014, per altri insegnamenti o per sostegno o anche per lo stesso insegnamento in provincia diversa. Il personale già di ruolo su sostegno, assunto dal Concorso, se inserito in posizione utile nelle graduatorie di merito dei concorsi a cattedra, può accettare una nuova nomina in ruolo con decorrenza 01/09/2014, solo per insegnamento diverso da quello a cui afferisce il ruolo attuale. Il personale già di ruolo su sostegno, assunto da GAE, se inserito in posizione utile nelle graduatorie di merito dei concorsi a cattedra, può accettare una nuova nomina in ruolo con decorrenza 01/09/2014, per qualsiasi insegnamento. Si precisa anche che la rinuncia e l’accettazione di una proposta di assunzione nello stesso anno scolastico è regolato dal punto A18 delle istruzioni operative: “A.18 L’accettazione o la rinuncia nell’ambito del medesimo anno scolastico di una proposta di assunzione a tempo indeterminato su posto di sostegno consentono di accettare nello stesso anno scolastico e nella stessa provincia successiva proposta per altri insegnamenti di posto comune sulla base della medesima o altra graduatoria, salvo quanto previsto dal precedente punto A.12 e dal successivo A.19, 2° cpv., per i candidati vincolati alla nomina prioritaria su posto di sostegno.” Questi chiarimenti si sono resi necessari in quanto nelle varie regioni si erano determinati comportamenti difformi sia con cancellazioni errate dalle graduatorie del Concorso sia con la mancata cancellazione dalla graduatoria di posto comune di chi aveva già accettato o rinunciato lo scorso anno alla nomina su sostegno tratta da tale graduatoria. Nella nota si chiarisce anche nel caso di mancata assegnazione di posti di sostegno per assenza di candidati, l'eccedenza deve essere assegnata al sostegno di altre aree o ordini di scuola. Se terminate tali operazioni rimangano ulteriori eccedenze, i posti potranno essere assegnati a graduatorie di posto comune. Si tratta di una indicazione molto importante, che come FLC abbiamo fortemente sollecitato, in considerazione del rischio di perdere centinaia di assunzioni in ruolo per mancanza di aspiranti specializzati in alcune regioni. ALLEGATI nota 2700 del 28 agosto 2014 ulteriori chiarimenti assunzioni in ruolo ********** 10. Pubblicata la circolare sulle supplenze 2014/2015 Accolte alcune delle nostre proposte. È stata pubblicata il 27 agosto 2014 la nota 8481 che fornisce le annuali istruzioni per le supplenze del personale docente, educativo ed ATA. Nella nota sono state recepite alcune delle nostre richieste, anche se permangono problemi per quanto riguarda gli spezzoni fino a 6 ore, la durata delle supplenze annuali del personale ATA conferirete dal Dirigente scolastico e le ore di programmazione nella scuola primaria. Speciale assunzioni e supplenze 2014/2015 Norme comuni per docenti e ATA È riconosciuto il pieno diritto del supplente ad attivare rapporti di lavoro a tempo parziale al momento dell'assunzione, così come sancito esplicitamente dal CCNL 20062009. Vengono infatti citati tutti gli articoli del CCNL sul part-time riguardanti sia il personale docente che ATA. Poi, nella circolare, si afferma anche di tenere conto dell'art. 73 della L. 133/08, che interviene a modificare parti della legge n. 662 del 1996 istitutiva del part-time. In merito si fa presente che nella scuola, a differenza di altri settori e comparti, il rapporto di lavoro part-time è stato regolato integralmente per contratto, per cui il diritto, nel limite del 25% della dotazione organica, è pienamente esigibile e non è rimesso, secondo noi, a valutazioni discrezionali da parte dell'amministrazione. Il contratto stesso per ciò che attiene alle sole modalità di costituzione dell'orario per il personale docente (modalità di frazionamento delle cattedre) rinvia all'O.M. n. 446/97 (vedi art. 39 c. 13 CCNL 2006-2009). Infine, è evidente che, qualora il supplente in turno di nomina abbia diritto ad un posto libero e vacante e quindi alla stipula di un contratto di lavoro fino al 31 agosto, il diritto ad avere un contratto e quindi una retribuzione fino al 31 agosto permane anche in caso di richiesta di attivazione di un rapporto part-time. Viene precisato chiaramente che, oltre a poter lasciare una supplenza al 30/06 per una al 31/08, è anche consentito rinunciare ad uno “spezzone” per accettare una supplenza su posto intero sino al 30 giugno o 31 agosto, purché all’atto della convocazione non vi fossero cattedre o posti interi. È fatta salva comunque la possibilità del completamento orario. Le deleghe ad accettare la nomina possono essere conferite a terzi o direttamente all’amministrazione. All’atto della stipula del contratto a tempo determinato, analogamente a quanto avviene per le assunzioni a tempo indeterminato, i lavoratori possono immediatamente fruire degli istituti giuridici contrattuali previsti dal CCNL, per cui non occorre prendere servizio (aspettativa, congedo, etc…). Si conferma che il diritto alla proroga (in caso di assenze successive del titolare intervallate solo da giorno libero e/o festivo), previsto dal regolamento dei Docenti, è valido anche per il personale ATA Si precisa, analogamente a quanto indicato lo scorso anno, che la priorità nella scelta della sede (L. 104 Art. 21 e 33) si attiva solo all’interno dei posti spettanti (come durata e quantità di ore) nel senso che se si è in posizione utile per un posto al 30/6 non si può scegliere prioritariamente su quelli al 31/8 e così via. La priorità prevista dall’Art. 33 comma 5 e 7 (assistenza a familiare) opera solo per le scuole del comune di residenza del familiare da assistere e, solo nel caso non vi siano posti, per le scuole di un comune viciniore all’interno della stessa provincia. Per quanto riguarda le riserve Legge 68/99 si precisa che la quota del 50% va calcolata solo sui posti interi (sia al 30/06 che al 31/08) nei limiti della capienza del contingente provinciale di riserve. Abbiamo avuto assicurazione da parte del Ministero di rendere disponibili tutti i posti in organico di fatto, risultanti dopo le operazioni, in modo da poter attribuire fin da subito tutti i posti liberi a supplenza e garantire un sollecito e puntuale avvio dell’anno scolastico. Personale Docente ed educativo Viene confermata la scelta politica di sottrarre ai precari gli spezzoni fino a 6 ore che non concorrono a costituire cattedre o posti orario anche se resta valida la nota 16085 del 7 agosto 2007. Viene ribadito quanto previsto dalla nota 18329/07: per spezzoni si intendono solo quelli effettivamente tali e non quelli derivanti dalla frantumazione di posti o cattedre. Viene comunque precisato che eventuali posti orari costituiti per la fase delle utilizzazioni ed assegnazioni provvisorie restano disponibili anche per le supplenze. Scuola primaria: i posti, gli spezzoni orario e i part-time devono essere integrati con le ore di programmazione da inserire nei contratti individuali di lavoro. La nota precisa che a partire da 11 ore deve essere prevista 1 ora di programmazione, con 22 ore, 2 ore. Sono applicabili le sanzioni previste dal nuovo regolamento delle supplenze. In particolare, per la mancata accettazione di una nomina si sarà semplicemente esclusi da eventuali nuove convocazioni per quella disciplina in quella provincia mentre si potranno ottenere supplenze per altre discipline o dalle graduatorie d’istituto. Per la mancata presa di servizio, dopo aver accettato una nomina, è prevista la cancellazione per quell’anno, dalla graduatoria provinciale a da quelle d’istituto per quella specifica disciplina Per coloro che hanno acquisito l’abilitazione o la specializzazione per il sostegno in base al DM 21/05 permane l’obbligo di accettare posti di sostegno nella specifica disciplina/ordine di scuola, mentre tale obbligo non si applica per altre discipline/tipo di posto. Le novità relative ai licei musicali sono analizzate in una specifica notizia. Comunicazione titolo di sostegno Tutti coloro che sono inclusi nelle graduatorie d'istituto e che conseguono il titolo di sostegno, possono presentare formale richiesta (a mano, con raccomandata A/R o per posta elettronica certificata), autocertificando il possesso del titolo alla scuola capofila che provvederà a comunicare tale situazione alle altre scuole indicate nel modello B. I docenti interessati saranno inseriti in coda agli elenchi di sostegno delle scuole prescelte. Ovviamente tali docenti avranno diritto solo alle supplenze che dovessero rendersi disponibili dopo la comunicazione del titolo. Personale ATA La circolare del MIUR, per quanto riguarda la parte relativa al personale ATA, ricalca sostanzialmente quella dello scorso anno scolastico, con alcune delle modifiche da noi richieste. Anzitutto, abbiamo ottenuto dal MIUR la garanzia che le nomine non saranno a carattere provvisorio (cioè fino all'avente diritto) anche in caso di esaurimento delle graduatorie permanenti, evitando, in tal modo, questioni sull’accettazione di incarichi anche agli ex art. 59 CCNL, che lo scorso anno aveva causato numerosi problemi. Per quanto riguarda la copertura dei posti disponibili e/o vacanti di DSGA, si provvede secondo le modalità dell'art. 14 del CCNI, il quale prevede, in prima battuta di attribuire questi posti agli assistenti amministrativi disponibili a svolgere queste funzioni in base all’art. 56 del CCNL. ALLEGATI nota 8481 del 27 agosto 2014 istruzioni operative supplenze 2014 2015 ********** 11. Licei Musicali: le indicazioni utilizzazioni e supplenze del MIUR su accantonamenti Sono contenute nella nota ministeriale sulle supplenze 2014/15. A seguito di una forte sollecitazione da parte delle organizzazioni sindacali, il MIUR ha finalmente emanato la nota 8481 del 27 agosto 2014 (vedi la notizia) nella quale sono presenti importanti novità su accantonamenti dei posti per i precari e conferimento delle supplenze sulle materie di indirizzo dei Licei Musicali. Accantonamenti a. Norme di riferimento L’art. 6bis comma 8 secondo periodo dell’ipotesi di CCNI sulle utilizzazioni del 26 marzo 2014 prevede l’accantonamento di posti per gli insegnamenti di “Esecuzione e Interpretazione” e “Laboratorio di musica d’insieme” dei supplenti e la nota 7061/14 che demanda ad una successiva nota ministeriale le modalità applicative della disposizione contrattuale. b. Destinatari Coloro che abbiano i seguenti requisiti: Essere inseriti nelle graduatorie permanenti o di istituto per le classi di concorso A031 o A032 o A077 Essere in possesso del diploma di Conservatorio (diploma di vecchio ordinamento o diploma di II livello) Essere abilitati in una delle seguenti classi di concorso A031, A032, A077 Aver prestato servizio per almeno un anno scolastico nei licei musicali ordinamentali di cui al DPR 89/2010. La nota ministeriale precisa che destinatari dell’accantonamento sono i docenti titolari nell’a.s. 2013/14 o precedenti di supplenza annuale o supplenza temporanea fino al termine delle attività didattiche, per gli insegnamenti di “Esecuzione ed Interpretazione” e “Laboratorio di Musica di insieme”. c. Applicazione dell’accantonamento Il diritto all’accantonamento, opera sul posto o la quota oraria attribuita nell’a.s. 2013/14 o precedenti esclusivamente nel Liceo musicale ove tale servizio è stato prestato a condizione che tale Liceo sia stato indicato nel modello B1 presentato ai sensi della nota 7061/14. d. Presentazione dell’istanza Coloro che sono in possesso di tutti i requisiti sopra descritti devono presentare apposita istanza al liceo musicale nel quale sono stati titolari nell’a.s. 2013/14 o precedenti di supplenza annuale o supplenza temporanea fino al termine delle attività didattiche, per gli insegnamenti di “Esecuzione ed Interpretazione” e “Laboratorio di Musica di insieme”, entro il 5 settembre 2014. Ovviamente il Liceo musicale dovrà comunicare l'accantonamento all'Ambito Territoriale, tenuto conto dell'intreccio con le utilizzazioni dei docenti di ruolo della A077 con tre anni di servizio. Alleghiamo un fac-simile di richiesta di accantonamento. e. Accantonamenti e ordine delle operazioni di utilizzazione Ai sensi dell’art. 6bis comma 8 dell’ipotesi di CCNI sulle utilizzazioni del 26 marzo 2014 e punto 6 dell’ordine delle operazioni, l’accantonamento opera: dopo l’utilizzo dei docenti della A077, in possesso del diploma nello specifico strumento dello specifico, con tre anni di servizio nella classe di concorso A077 e fino a concorrenza della somma dell’esubero provinciale relativo alle classi di concorso A031, A032 e A077. A tal proposito alleghiamo la situazione degli esuberi prima delle operazioni di immissioni in ruolo così come comunicata dal MIUR prima dell’utilizzo di ulteriori docenti titolari della A077, non in esubero, in possesso del diploma nello specifico strumento e con tre anni di servizio nella classe di concorso A077. Supplenze A. Individuazione dei docenti dalle graduatorie di istituto Terminate le operazioni di utilizzazione (per “Storia della Musica”, “Tecnologie Musicali”, “Teoria, analisi e composizione”) e di utilizzazioni + accantonamenti (per “Esecuzione ed Interpretazione” e “Laboratorio di Musica di insieme”), nel caso residuino ulteriori disponibilità, l’individuazione dei supplenti avverrà attraverso un’apposita convocazione del Dirigente Scolastico e secondo il seguente ordine di priorità: Aspiranti inseriti nelle graduatorie di istituto di I fascia e nelle graduatorie ad esaurimento della provincia (nell’ordine: A031, A032, A077) Aspiranti inseriti nelle graduatorie di istituto di I fascia e nelle graduatorie ad esaurimento di diversa provincia (nell’ordine: A031, A032, A077) Aspiranti inseriti nelle graduatorie di istituto di II fascia (nell’ordine: A031, A032, A077) Aspiranti inseriti nelle graduatorie di istituto di III fascia (nell’ordine: A031, A032, A077) B) Individuazione dei docenti in caso di esaurimento delle graduatorie di istituto a) Province con più licei musicali: le istituzioni scolastiche utilizzeranno le graduatorie degli eventuali altri Licei musicali e/o coreutici della provincia (art. 7 comma 9 del DM 131/07) b) Province con un solo Liceo musicale: le istituzioni scolastiche utilizzeranno le graduatorie dei Licei musicali e/o coreutici delle altre province della regione secondo l’ordine di priorità definito dall’Ufficio Scolastico Regionale. C) Convenzioni con i Conservatori Nel caso in cui anche dopo le operazioni previste dai precedenti punti vi fossero ulteriori disponibilità, l’individuazione del personale avverrà attraverso procedure definite dalle Convenzioni con i Conservatori, con i seguenti vincoli: Non è possibile derogare dai titoli di studio di accesso previsti dalla nota 3119/14 Allegato E – Tabella Licei. “Esecuzione ed Interpretazione” e “Laboratorio di Musica di insieme”: gli aspiranti sono graduati in base alla Tabella B allegata al DM 308/14 (III fascia di istituto) ivi compresi i titoli artistici (fino a un massimo di 66 punti) “Storia della Musica”, “Tecnologie Musicali”, “Teoria, analisi e composizione”: gli aspiranti sono graduati in base alla Tabella B allegata al DM 308/14 (III fascia di istituto) esclusi i titoli artistici. ALLEGATI situazione esuberi a livello provinciale dopo i trasferimenti per il 2014 2015 modello domanda accantonamento nei licei musicali 2014 2015 ********** 12. Graduatorie di istituto docenti: il MIUR modifica il calendario per la pubblicazione Una nota di chiarimenti che arriva con forte ritardo, permette di prorogare le scadenze. Dopo le nostre proteste e sollecitazioni il Ministero ha fornito alcune indicazioni per la produzione delle graduatorie di circolo e d'istituto del personale docente. Con la nota 8524 del 29 agosto 2014 si comunica agli uffici scolastici provinciali la possibilità di annullare la prenotazione massiva delle graduatorie definitive prevista per il 1 settembre 2014. Nella nota si ribadisce che la successiva prenotazione deve avvenire quando tutte le scuole della provincia hanno terminato l'esame dei reclami. Si tratta in sostanza di una proroga delle scadenze, come da noi richiesto, anche se il ritardo di questa comunicazione ha aggiunto ulteriore confusione ad una situazione già complicata. In realtà in numerose province non sono state pubblicate neppure le graduatorie provvisorie e la visibilità parziale dei punteggi su istanze online sta determinando allarme tra i precari e pressione verso le segreterie. Inoltre solo il 28 agosto il Ministero ha pubblicato ulteriori chiarimenti sulla valutazione delle domande. Ricordiamo che i reclami possono essere presentati alla scuola capofila nei 10 giorni successivi alla pubblicazione ufficiale delle graduatorie provvisorie e, fino a tale pubblicazione, i dati che appaiono su istanze online sono ancora in lavorazione e quindi non sempre completi e precisi. In altra notizia abbiamo fornito tutte le indicazioni per controllare il proprio punteggio e per la presentazione dei reclami. ALLEGATI nota 8524 del 29 agosto 2014 adempimenti graduatorie d istituto docenti ********** 13. Graduatorie di istituto docenti: ancora chiarimenti sulla valutazione delle domande Risolte alcune difficoltà interpretative sia per la II che per la III fascia. A fronte di numerosi quesiti, il Ministero, anche se con notevole ritardo ha fornito, con la nota 8479 del 27 agosto 2014, alcuni chiarimenti che risolvono alcune difficoltà interpretative segnalate dalle scuole. Nella nota si precisa con riferimento alla II fascia che: 1. L’inserimento nella graduatoria di merito del concorso 2012 non è titolo valido per l’inserimento nella II fascia e che è valutabile ai sensi del punto D2 (3 punti) solo se riferito al medesimo insegnamento 2. Le certificazioni linguistiche devono essere valutate, in ragione di una per ciascuna lingua straniera. Si prende in considerazione la certificazione di livello più elevato conseguita in ciascuna lingua straniera. 3. Il diploma magistrale (istituto o scuola), essendo riconosciuto come abilitazione, è valutabile come ulteriore abilitazione (D2) per la primaria, l'infanzia e il personale educativo, solo se non è utilizzato come titolo di accesso. 4. Per la scuola dell'infanzia e primaria sono valutabili come titoli di studio di livello pari o superiore (D1) le sole lauree almeno quadriennali (vedi nota 4 della tabella di valutazione). Eventuali titoli inferiori sono valutabili solo per gli ITP e le classi di concorso A075 e A076. 5. La seconda laurea in scienze della formazione primaria va valutata allo stesso modo del semestre aggiuntivo delle SSIS e pertanto ha diritto solo ai 6 punti aggiuntivi, senza decurtazione del periodo di servizio., come già avviene nelle GAE. 6. Si conferma la validità per ambiti e a cascata delle abilitazioni comunque conseguite (TFA/SSIS, PAS/Corsi riservati, ecc) come indicato nell'avviso Miur relativo al TFA, ma valido in linea generale. 7. Rispetto ai titoli di servizio si ricorda che: a. non è prevista la valutazione delle “altre attività di insegnamento”; b. uno stesso servizio non è valutabile due volte, come servizio specifico e aspecifico; c. non sono valutabili i servizi prestati per l’insegnamento della religione cattolica né per le attività alternative; d. il servizio prestato nei percorsi di istruzione e formazione professionale di cui al punto B.3 lettera f) della tabella è da valutarsi a prescindere dalla tipologia contrattuale, in analogia con quanto disposto per le istituzioni scolastiche paritarie al punto D19 della tabella B di valutazione dei titoli di III fascia. 8. I diplomi di perfezionamento di 1500 ore e 60 crediti previsti al punto D7 sono valutabili anche per i docenti diplomati (punti 3) Relativamente alla III fascia si fornisce analogo chiarimento rispetto alla validità, ai fini del punto C3 della tabella, dei diplomi di perfezionamento anche per i docenti diplomati (punti 3). Nella nota si chiarisce che i candidati inseriti nella graduatoria di merito del concorso 2012 relativo alla scuola primaria che hanno superato la prova obbligatoria, scritta e orale, per l’accertamento della conoscenza della lingua inglese, inseriti nelle graduatorie di istituto sono da considerarsi in possesso dell'idoneità richiesta. Pertanto coloro, che non lo abbiano già segnalato, in occasione della compilazione delle domande, possono produrre reclamo all’atto della pubblicazione delle graduatorie provvisorie per ottenerne il riconoscimento. ALLEGATI nota 8479 del 27 agosto 2014 ulteriori chiarimenti valutazione graduatorie d istituto ********** SCUOLA : NAVIGANDO IN RETE 14. Benedetto Vertecchi - Scuole trattate come aziende: come sono miopi le riforme che non guardano al futuro SCELTE DISTORTE Si pensa a fare cassa e non si punta mai sull'educazione: i computer di oggi saranno obsoleti quando i bambini saranno adulti Se le linee della riforma del nostro sistema educativo sono quelle finora annunciate nelle innumerevoli esternazioni che si stanno succedendo da alcune settimane (reclutamento del personale, orario di lavoro ecc.), c'è poco da stare allegri. E ciò per la semplice ragione che alla base dei provvedimenti che modificano un gran numero di aspetti del funzionamento delle scuole non c'è un disegno educativo, ma la combinazione di due intenti: il primo consiste nel razionalizzare la gestione delle scuole l'altro nel favorire il passaggio dal sistema educativo alle attività produttive, secondo logiche che, forse, sono appropriate per la gestione delle imprese, ma certo non lo sono per favorire decisioni i cui effetti dovranno potersi apprezzare nel corso della vita di bambini e ragazzi. Rientrano nel primo intento i provvedimenti che riguardano le condizioni di lavoro degli insegnanti e dell'altro personale delle scuole (tecnico, amministrativo, ausiliario), mentre l'orientamento delle attività didattiche, come l'avviamento all'informatica già nella scuola elementare, dovrebbe essere funzionale al secondo intento. In linea di massima, le singole proposte non costituiscono una novità, ma richiamano in modo fin troppo evidente le tre "i" (internet, inglese, impresa) che costituivano il criterio di riferimento per gli interventi sulla scuola attuati, o quanto meno annunciati, dai governi della Destra che si sono succeduti dopo il 2001. Quel che sconcerta è che malgrado sia ormai del tutto evidente la paurosa povertà delle interpretazioni educative sottostanti quel criterio, lo si continui a proporre come premessa per la modernizzazione del sistema. Per quanto possa sembrare paradossale, si continua a intervenire sull'educazione di bambini e ragazzi senza elaborare ipotesi che riguardino il loro sviluppo e le loro condizioni di vita non solo nell'immediato, ma a medio e a lungo termine. Anche ammettendo che certe forme di modernizzazione abbiano un senso, in ogni caso non considerare i cambiamenti che modificano con crescente rapidità il profilo della popolazione avrebbe come effetto l'inefficacia delle misure che a quella modernizzazione fanno riferimento. Tanto per fare qualche esempio, nulla fa pensare che le soluzioni della tecnologia o i modelli produttivi sulla base dei quali sono state effettuate le scelte per l'educazione nella prima parte della vita abbiano ancora senso quando i ragazzi avranno completato il percorso degli studi sequenziali. Il rischio è che si disperda il tempo dell'infanzia e dell'adolescenza in attività che rispondono a logiche anguste, a esigenze di breve momento, e che non di rado sono espressione del condizionamento esercitato dagli apparati ideologici che spianano la via agli interessi delle economie globalizzate. CIÒ CHE PIÙ preoccupa è che, mentre si rincorrono le esigenze di una modernizzazione effimera, le scuole perdano progressivamente la loro capacità di elaborare progetti a lunga scadenza. È inutile porre l'enfasi sulla valutazione se non si tiene conto che la validità delle scelte educative non si può valutare se non a distanza di tempo. Nessuno dubita che al momento l'inglese sia la lingua di mediazione di gran lunga più diffusa, ma non troppi decenni fa lo stesso poteva dirsi del francese e già oggi c'è chi pensa che sia destinata a crescere rapidamente l'importanza dello spagnolo o del cinese. Intanto, inseguendo il senso comune, si trascura di promuovere una crescita reale della competenza linguistica, che nella scuola può estendersi ad altre lingue solo se si pone attenzione alla qualità dell'apprendimento della lingua italiana. Invece di annunciare la crescita della spesa per mandare i nostri ragazzi a fare un po' di pratica all'estero, come ha fatto la ministra Giannini, meglio sarebbe ricostruire gli ambienti per l'educazione scolastica, che sono inesorabilmente poveri se non comprendono biblioteche bene organizzare e adeguatamente rifornite, spazi per attività teatrali e musicali, luoghi di confronto e di discussione. Lo stesso può dirsi per quanto riguarda altri settori della conoscenza: le scuole hanno impiegato le risorse a disposizione per acquisire dotazioni digitali che, bene che vada, resistono due o tre anni e per le quali non è infrequente che manchi il tempo per arrivare a sviluppare programmi adeguati. Nel frattempo, sono andati in malora i laboratori, le collezioni naturalistiche, le apparecchiature da dimostrazione ecc. Siamo di fronte al paradosso di una scuola sempre più povera alla quale si impone di sprecare risorse che potrebbero costituire un capitale capace di rivalutarsi nel tempo. ********** 15. C’ERA UNA VOLTA LA D.O.A. - Pino Patroncini Nelle indiscrezioni ad arte diffuse (con tanto di posticci dissidi tra il premier e la ministra dell’istruzione) dal duo Renzi-Giannini circa la megariforma della scuola annunciata per il 29 p.v., si parla molto di “organico funzionale”, un termine nato anni fa in casa sindacale per chiedere una pianta organica del personale docente che non fosse esattamente a specchio con le ore di lezione frontale, ma che potesse servire anche per gli interventi complessi (copresenze, interdisciplinarietà, recuperi, individualizzazione, laboratori ecc.) che il momento educativo richiederebbe in base alla organizzazione autonoma che la scuola decide di darsi. Il concetto di organico funzionale è stato però non poco stravolto nelle enunciazioni della ministra: come è già capitato in passato, ed ancor di più in questi momenti di crisi, sembra che le preoccupazioni dei ministri siano soprattutto quelle non di arricchire la didattica ma di tappare i buchi del colabrodoscuola che i numerosi tagli operati nella nostra storia scolastica, in maniera più consistente nella stagione gelminiana, hanno prodotto. In altre parole come risparmiare sulle supplenze o meglio sui supplenti che lo Stato, per quanto paghi poco, deve pur sempre pagare. Ed ecco allora l’idea che l’organico funzionale, anziché costituire un aspetto dell’arricchimento dell’insegnamento, debba servire a sostituire non tanto le supplenze, ma i supplenti, con un colpo al cerchio e uno alla botte. Il modo è semplice: qualche arruolamento in più ( e quindi qualche precario in meno , e fin qui va bene) e tante supplenze in meno magari modificando anche l’orario degli insegnanti con ore annue per supplenze gratuite e obbligatorie (sono tutte cose che si sono ventilate, e vanno meno bene). Tutto questo tuttavia sa un po’ di “déjà vu”. Si perché queste cose sono già esistite nella scuola italiana. Vi ricordate delle D.O.A.? La sigla sta per Dotazione Organica Aggiuntiva, croce e delizia dei confronti sindacati-ministero sulla determinazione degli organici dal 1982 al 1993, quando furono soppresse per fare fronte al rischio di default del bilancio pubblico negli anni di Tangentopoli. Correva l’anno 1982, i precari, alcune centinaia di migliaia , sostenuti dai sindacati, avevano rivendicato per la terza volta nel giro di 10 anni e ottenuto dopo un triennio di agitazioni, un legge che permettesse loro di entrare velocemente in ruolo: la legge 270/82. La scuola in tutti i suoi ordini e gradi era allora ancora in espansione ed oltre a incarichi e supplenze su posti ordinari, vi erano attività che non rientravano nell’organico “di diritto”: il tempo pieno e le attività integrative nelle elementari, l’educazione degli adulti (le 150 ore!), scuola integrata, LAC e studio sussidiario nella scuola media ( i doposcuola comunemente detti), le scuole popolari, domenicali e i corsi CRACIS, le prime sperimentazioni delle superiori ( ancora autonome). Non bastava quindi l’organico ordinario. Si decise perciò di istituire un organico aggiuntivo. Quale era la funzione di questo organico aggiuntivo? Stando all’articolo 14 della legge avrebbe dovuto assicurare: 1) la copertura dei posti di insegnamento che non potevano costituire cattedra ( spezzoni, cattedre esterne ecc.) 2) La copertura di tutti i posti vacanti non inferiori a 5 mesi (supplenze annuali o lunghe, tipo maternità) 3) Sostituzione di insegnanti utilizzati nel sostegno 4) Raddoppi per il tempo pieno o sostituzione di docenti ivi impegnati 5) Educazione degli adulti o sostituzione dei docenti ivi comandati 6) Sostituzione di distaccati, comandati ecc. L’ordine era strettamente vincolante: quindi prima le supplenze poi le altre cose. I titolari questo organico naturalmente non potevano aver sede in una scuola ma dovevano essere assegnati ad un distretto scolastico ( entità collegiale allora esistente). Nell’insieme, dunque, una serie di funzioni e, soprattutto, una logica non molto diverse da quelle che traspaiono dalle indiscrezioni sulla megariforma Renzi-Giannini. Ma a quante unità ammontava detto personale? A regime avrebbe dovuto coprire mediamente il 5% dell’organico docente, che all’epoca ( 1982) si aggirava intorno al milione di persone (art. 13) . Ma la prima applicazione ( art. 20) fu molto più generosa: 5.500 per la scuola materna, 36.000 per la scuola elementare e 47.000 per la scuola media. Per la secondaria superiore, che andava periodicamente incontro a sbalzi di iscrizione nei diversi ordini, la D.O.A. corrispondeva al soprannumero provinciale delle diverse discipline. Il numero complessivo quindi si avvicinava alla cifra di 100.000 unità. Ora la domanda che sorge spontanea ai fini di un confronto è: a quanto ammonterà l’entità dell’ organico “funzionale” Renzi-Giannini? Tutto questo tuttavia non fu ottenuto gratuitamente. I docenti dovettero pagare pegno per questo rigonfiamento dell’organico nominabile: lo straordinario obbligatorio. Il famigerato art. 17 prevedeva infatti che i docenti della secondaria fossero obbligati a prestare in supplenze orarie non solo le ore cosiddette a disposizione ( che allora abbondavano in alcune discipline) ma anche fino a un massimo di 3 ore settimanali oltre le 18, pagate in aggiunta come ore eccedenti orarie (cioè all’epoca senza la quota di contingenza, e quindi all’incirca pari alla metà dell’ora effettiva). La cosa sia per l’obbligatorietà che per i termini di pagamento risultò assai impopolare e diede luogo ai cosiddetti scioperi dello straordinario. Ma alla fine passò. Al di là di 88.500 assunzioni in ruolo in più l’esperienza delle D.O.A. non fu esaltante, anche se col senno di poi bisogna dire che permise di trasformare in organico di diritto normale sia i posti di tempo pieno (1991) che quelli dell’educazione degli adulti. Un uso clientelare della distribuzione delle stesse operato allora (nel 1982-83) dal ministero, che ne diede una quantità esagerata al Sud in modo da favorire i trasferimenti del personale di ruolo ( nel 1983 si dovevano tenere le ennesime elezioni anticipate!), lasciò scoperte proprio le aree metropolitane del Nord dove si concentravano tempi pieni e esperienze di educazione degli adulti . Il precariato quindi non fu certo ridotto da questa istituzione, ma fu negato il possibile utilizzo di qualità della stessa . Ciò la ridusse nel migliore dei casi a compiti di copertura delle assenze e delle cattedre vacanti, nel peggiore a ricettacolo del soprannumero . E quando 11 anni dopo si trattò di tagliare le spese per la grave crisi del bilancio statale, a parte uno sciopero generale di CGIL-CISL-UIL, non vi furono eccessive levate di scudi contro il riassorbimento graduale di questo organico trasformatosi nell’attuale D.O.P. (Dotazione Organica Provinciale) formata dai soli soprannumerari. Su questo argomento quindi la megariforma Renzi-Giannini o cambia logica o sembra seguire tutte le logiche per ripercorrere la stessa parabola: più che un organico “funzionale” un organico “finzionale”! Roma 27 agosto 2014 ********** 16. Formazione obbligatoria? Si fa presto a dirlo - Antonio Valentino Se ne parla un po' da sempre. Il tema della obbligatorietà della formazione dei docenti si è riproposto con un qualche clamore con il precedente ministro (Maria Chiara Carrozza); ma non se n'è fatto niente per le ragioni che sappiamo. Ne ha riparlato con insistenza alcune settimane fa il sottosegretario Reggi nelle sue interviste. Proviamo allora a riprendere il discorso e a fissarne i punti – raggruppati per vicinanza tematica - che, seppure in misura diversa, più appartengono al sentire comune. Almeno si pensa. Sull’obbligatorietà 1. La formazione oggi è un diritto dovere, che si rivendica come diritto (quelli che lo fanno), ma non si sente (non si vive) come dovere. Le ambiguità al riguardo sono una delle ragioni del modesto livello di professionalità di buona parte del personale delle nostre scuole; e quindi dei risultati - non proprio brillanti nelle rilevazioni nazionali e internazionali – e della percezione diffusa della inadeguatezza del nostro sistema di istruzione. 2. L’obbligatorietà della formazione è difficilmente contestabile. A condizione però che se ne chiariscono le condizioni di contorno e delle relazioni con altre nozioni chiave delle professionalità che operano nella scuola (e soprattutto dei docenti e dei DS). Una politica fallimentare. Cos’è mancato 3. L’interrogativo di partenza è: perché l'aggiornamento e la formazione non hanno quasi mai funzionato e non funzionano. La risposta che qui si dà è che, un po’ da sempre, sono mancate (ma più nella gestione concreta che nelle direttive ministeriali): a. una “visione” della formazione legata a profili e prestazioni coerenti con la “missione” della scuola e, quindi, b. politiche di investimento e conseguenti scelte sulle condizioni di contorno: (figure, spazi, ruoli e modalità) e politiche incentivanti che favorissero professionalità esperte e collaborative (per esempio, le politiche riguardanti la progressione di carriera, ripensata in questa direzione), c. una formazione iniziale solida e non accademica. 4. È diffusa ancora nel personale un’idea della formazione come imposizione quasi offensiva (come di “lesa maestà”) della dignità e dell’autonomia professionale (del docente soprattutto) e come pratica sostanzialmente inutile e “burocratica” (talvolta, sul punto, con qualche ragione). È una ovvietà, ma va ridetta, quella per cui andrebbe preliminarmente recuperata, a tutti i livelli (individuale, di scuola, di sistema) la consapevolezza che la formazione è, soprattutto oggi, risposta - necessaria ed urgente - ai nuovi bisogni formativi dei nostri studenti e alla domanda di aggiornamento, ripensamento e senso dei saperi “scolastici” che la rivoluzione scientifica e telematica di questi ultimi decenni ha riportato in primo piano. Si ha, a volte, invece la percezione – soprattutto a motivo di politiche del personale sostanzialmente miopi, che manchi proprio, nei più, la consapevolezza che attrezzarsi rispetto ai nuovi compiti - aggiornarsi e adeguare la propria professionalità - è un must non più rinviabile. Il passaggio dalla incompetenza in-consapevole alla consapevolezza della propria inadeguatezza (“sapere di non sapere”, a voler scomodare Socrate) va considerato quindi (per una buona fetta di personale) la condizione prima – e tale dovrebbe essere considerata dall’Amministrazione e dagli Istituti scolastici - perché si attivino processi che puntino a competenze consapevoli e progressivamente adeguate1. A proposito di “visione” 5. Una formazione professionale idonea va considerata come il risultato, sempre provvisorio, di una ricerca-azione continua sui contenuti e modi di esercitare le proprie attività professionali. Come risultato, detto in altri termini, di riflessione continua sulle esperienze professionali in itinere e compiute - proprie, ma anche di altri - a cui seguano aggiustamenti, cambiamenti di rotta, precisazioni, arricchimenti. Riflessione che è potenzialmente più ricca – questo almeno le ricerche sembrano confermare - se comunicata / partecipata all'interno di un confronto tra pari. (Ovviamente le esperienze professionali di cui qui si parla sono cosa altra dai vissuti personali. Ma su questo, valgono le considerazioni e le indicazioni metodologiche di Luigina Mortari, a cui si rimanda2). 6. Una moderma cultura professionale poggia oggi – come è noto - sulla considerazione che non c’è una “via maestra” alla formazione e che i suoi spazi e i suoi strumenti sono molti e molto vari. Non c'è solo il classico percorso formativo che tutti sappiamo e che il più delle volte riproduce le modalità didattiche della lezione della nostra tradizione scolastica. Conferenze, convegni, incontri informali, le normali attività professionali proprie e altrui e ovviamente quelle fuori dall'ordinario, letture "professionali" e non, tecnologie informatiche …: molti spazi e occasioni possono essere strumenti e luoghi di formazione. Occorre solo esserne consapevoli e "attrezzarsi". Perché, su queste cose, sappiamo che non si improvvisa. Comunque va condivisa e diffusa l’idea che lo sviluppo professionale è sempre risultato dell’intreccio di formazione - più o meno guidata e più o meno strutturata - e di autoformazione (individuale o in gruppi ristretti). 7. Sulle tecnologie informatiche e telematiche: va certamente condivisa la loro importanza come strumento fondamentale di formazione- autoformazione (nel recente concorso a dirigente, le communities che si sono costituite in rete - e che hanno funzionato, ai fini della preparazione, come veri e propri spazi di “mutuo soccorso” per la soluzione di problemi comuni, di socializzazione di esperienze, di rinforzo psicolofico - sono state potenti fattori di sviluppo professionale) e vanno particolarmente apprezzate e favorite tutte le forme di collegamenti tra pari su compiti comuni e strategie di confronto- collaborazione attraverso piattaforme telematiche. Va però altresì sottolineato che - molteplici esperienze ormai lo dimostrano- senza confronti in presenza, contatti fisici e spazi non virtuali, le esperienze di formazione-autoformazione risultano molto spesso più povere e meno funzionali. Su condizioni e attori 8. Tale cultura (idea, visione da promuovere) della formazione, perchè produca comportamenti e competenze opportune, necessita, come è evidente, di opportune misure e dispositivi e di adeguate risorse. Che concretamente significano non tanto direttive, quanto piuttosto: formatori professionali, spazi, incentivi, strumenti , e anche – e in misura non secondaria - assetti organizzativi opportuni. 9. 1 Certamente c'è un ruolo principe, che spetta al Ministero, di governo complessivo del sistema (e delle sue articolazioni regionali) nel definire priorità tematiche, misure V. Michael Shartz, La Leadership diffusa per potenziare la figura dell’insegnante , in Atti Convegno-seminario “Collaborative Learning”, Massa Carrara, 17-18 febbraio 2003, pp. 23-24. L’Autore (professore all’Università di Vienna), sostiene, sulla base delle sue ricerche, che “si debba iniziare dalla incompetenza non-consapevole per giungere alla prima tappa costituita dalla incompetenza consapevole, per finire [dopo aver maturato adeguatete certezze circa la padronanza di sapere e abilità, oggetto della formazione – terza tappa -] con la competenza divenuta inconsapevole (perché automatica)”. (Ciclo di Shartz) 2 L. Mortari, Apprendere dall’esperienza, Il pensare riflessivo nella formazione , Carocci editore, 2011. (l'adeguatezza dei formatori in primo luogo) e responsabilità rispetto alle azioni, alla loro efficacia e al loro coinvolgimento generalizzato. Ma c'è un ruolo non meno importante delle scuole - da sole o associate - che passa soprattutto attraverso assetti organizzativi che tendano a privilegiare, ad esempio, la trasformazione delle varie articolazioni del collegio (dipartimenti, consigli di classe, gruppi di progetto .....) in comunità di apprendimento cooperativo, oltre che di progettazione curricolare. E quindi attraverso una visione di sè - della scuola (e delle sue articolazioni) - come organizzazione che apprende (si forma, si attrezza, progredisce) attraverso quello che fa e la riflessione su come lo fa e sui cambiamenti che produce; sugli aggiustamenti che si richiedono; su come realizzarli. 10. Rientra ovviamente tra le condizioni di una formazione sensata una attenta individuazione di temi comuni (competenze generali) – per la figura docente e per quella di dirigente-, coerenti con i tratti dei profili professionali che si intendono privilegiare e innovare. Ma sull’argomento, la letteratura è ricca. Il vero problema, come sempre (o quasi) è la “visione”. 11. Si è accennato al punto tre, a proposito delle politiche di investimento e di incentivazione / promozione, alla progressione di carriera. Da più parti si è detto e scritto che suoi strumenti potrebbero ben essere la costituzione di un sistema di crediti – tra i quali far rientrare le esperienze di formazione e delle loro ricadute. Tali crediti, assieme alle esperienze realizzate nell'ambito della propria funzione e coerenti, lato sensu, anche al proprio ruolo, potrebbero rientrare in un apposito portfolio, da predisporre secondo un format unico a livello nazionale (potrebbero farsene carico l’INVALSI e altre strutture / agenzie competenti3). Conclusioni. Puntare sulle sperimentazioni? Si ripropone, a questo punto, qualora si condividesse anche solo qualcuno dei ragionamenti fatti, il discorso dei necessari investimenti e di interventi riformatori coerenti. Di qui non si esce. I tempi sono quelli che sono e le difficoltà economiche del nostro Paese sempre più stringenti. Le misure governative che hanno fatto rientrare il pensionamento atteso da tanti insegnanti - e che sembrava cosa fatta - non giocano certo a favore. Qualunque cosa si pensi in proposito. Non so se la “rimodulazione” di cui parla il sottosegretario Reggi, possa rappresentare, su questo terreno, una risposta sufficiente. A me sembra di no. Probabilmente lanciare sperimentazioni (ovviamente circoscritte nei contenuti e nelle attese, essendo l’argomento di quelli, come si è visto, che ha a che fare con aspetti di natura ordinamentale), può essere, in questo momento, la strategia più sensata per una Amministrazione che voglia almeno lanciare messaggi di contrasto all’attuale situazione che è insieme di palude e di attesa e darsi strumenti operativi per interventi generalizzati in stagioni meno segnate da difficoltà economiche Nella consapevolezza però che anche le sperimentazioni hanno un costo – anche se relativo - e sono credibili se poggiano su progetti condivisi e tendono a valorizzare la disponibilità e le competenze delle scuole che ci stanno. Rispetto ai temi delle sperimentazioni sul terreno della formazione, richiamo soltanto che rilevanza centrale dovrebbe avere soprattutto quello della scuola come rete di comunità di pratiche e di apprendimento attraverso strategie di Cooperative Learning. Si tratta – come è risaputo da molti, ormai - di ipotesi di lavoro tra le più accreditate e sperimentate, con buoni esiti, a livello internazionale (e anche da noi). Può certamente spaventare, considerata la distanza quasi siderale tra le pratiche più diffuse al riguardo nel nostro pianeta scuola e i modelli organizzativi e didattici qui richiamati. Ma nell'era delle rivoluzioni tecnologiche, i percorsi formativi possono essere fortemente facilitati. A voler pensare positivo. ********** 3 V. al riguardo la proposta in Progressione di carriera: si fa presto a dire, in www.scuolaoggi.com (giugno 2014)