Poste ItalIane. s.P.a. - sPedIzIone In abbonamento Postale - d. l. 353/2003 (ConV. In l. 27/02/2004 n°46) aRt. 1, Comma 1, dCb/Cn nR. 07/12 - € 1,00 CORSO CANALE 99 FRAZIONE MUSSOTTO ALBA el fine settimana del 10, 11 e 12 febbraio è ripartita nel migliore dei modi l’iniziativa “Bella, buona e Granda”, merito del grande successo degli espositori e di oltre 6.000 ingressi giornalieri. È stato il primo degli appuntamenti in calendario dedicati ai prodotti della tradizione, un’ormai consolidata realtà proposta dal BIGSTORE GALLERY di Alba. L’evento, che ha coinvolto cinque aziende piemontesi, testimonia la forte attenzione verso i prodotti della terra e gli operatori, perlopiù aziende agricole, N impegnati giorno per giorno nella promozione e nella valorizzazione di quelle specialità che sono uno dei valori portanti della Granda. «Questa esperienza», sottolinea Marco Gallarato, dell’omonima azienda agricola di Bra, «si conferma assolutamente positiva, ma soprattutto certifica l’attenzione crescente da parte dei consumatori nei confronti dei prodotti tipici. Noi alleviamo pecore e con il latte crudo produciamo ben dodici tipi di formaggi che, naturalmente, abbiamo offerto in degustazione nel BIGSTORE GALLERY di Alba». «Tipicità è la parola magica», ribadisce Loredana Saglia della macelleria “Robino Giuseppe” di Cortemilia, «che ci ha permesso di far assaggiare e vendere i nostri salumi, ma in particolar modo l’apprezzato filetto baciato. La grande affluenza di pubblico e la positiva risposta dei clienti del BIGSTORE GALLERY di Alba non può che renderci felici in quanto ci offre la possibilità di presentare la nostra macelleria artigianale e le fedeli interpretazioni dei grandi classici della tradizione piemontese». Toni entusiastici anche nelle parole di Donatella Gallo, titolare dell’azienda agricola “Ape Maia” di Sommariva Perno, produttrice di undici tipi di preziosi e ricercati nettari d’ape. «È la terza volta che aderisco all’iniziativa del BIGSTORE GALLERY di Alba e non posso che sostenere e appoggiare in pieno l’evento, frutto di sforzi e determinazioni comuni che negli anni hanno portato a significativi risultati». «Il merito è anche», sostengono Patrizia e Umberto Scognamillo di “Liquirizieria”, «di un’attenta promozione che è riuscita a incentrare l’attenzione sull’importanza dei prodotti di qualità, come la liquirizia presentata in diciotto IL CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI SUCCESSIVI 23-24-25 marzo 18-19-20 maggio 15-16-17 giugno 6-7-8 luglio 3-4-5 agosto 31 agosto e 1o-2 settembre 5-6-7 ottobre 9-10-11 novembre 30 novembre e 1o-2 dicembre specialità certificate bio che permettono di gustare l’aroma intenso e rinfrescante di una radice dal gusto fiero». «In sé l’iniziativa non può che essere giudicata in modo positivo», sottolinea Marco Serafino della “Eurofreschi, «per noi i margini di miglioramento sono un importante stimolo a progredire sempre più, per offrire ai consumatori finali specialità come formaggi e salumi di valore artigianale». In conclusione, dichiara Fabrizio Davico, che collabora con BIGSTORE GALLERY di Alba nel selezionare e coinvolgere gli espositori, ormai numerosissimi, di “Bella, buona e Granda”: «Sono molte le novità dell’edizione 2012, a partire da un rinnovato look delle bancarelle espositive, più colorate e in grado di attrarre un crescente numero di estimatori del centro commerciale albese richiamati dalla qualità e dalla genuinità delle proposte offerte». Il prossimo appuntamento da segnare in calendario: 24, 25 e 26 marzo per conoscere meglio la città di Cherasco e le sue tante (e buone) specialità. Simona Borsalino “UNINVENTIVA”: LA CREATIVITÀ VA... AL POTERE L’agenzia di pubblicità con sede a Savigliano garantisce un’accurata promozione di prodotti e immagine. E lancia gli spot virali sul web «L a modestia è solo l’arte di incoraggiare gli altri a scoprire quanto sei importante». Così sosteneva Napoleone e così appare evidente approfondendo la storia e la cultura professionale di 4 á 23 febbraio 2012 á una genialità eclettica Mirella Sartoris (account director) e Luca Zerbini (direttore artistico) che, a partire dal 2005, hanno dato vita ad UNINVENTIVA, agenzia di pubblicità con sede a Savigliano, vero e proprio studio creativo con annesso centro di produzione audio e video. Quali sono, in concreto, Mirella e Luca, le vostre modalità di approccio ai clienti che si rivolgono all’agenzia? «Garantiamo, con impegno e un pizzico di ambizione, una strategia di comunicazione “tagliata” su misura. Lo studio strategico rappresenta in ogni settore un aspetto chiave e fondamentale che va curato nei minimi dettagli e che non può essere lasciato all’improvvisazione, né tantomeno al caso. Servono innanzitutto coordinamento, chiarezza espositiva e dialogo con i clienti per comprendere e condividere specifiche esigenze e, in stretta partnership con loro, pianificare una strategia di comunicazione integrata e tagliata su misura in funzione delle tipologie degli interlocutori e dei destinatari. Ecco per- ché per noi è fondamentale trasmettere la comprensione del concetto di immagine coordinata». Che implica anche diversificati settori di specializzazione... «Certamente. In affiancamento a servizi tradizionali come ideazione di loghi, grafica, fotografia, realizzazione di siti web, creatività per advertising pubblicitaria e relative grafica. Questo è possibile perché ci occupiamo direttamente di tutte le fasi della produzione: ideazione e stesura dei testi, casting per attori e modelli, scouting location, regia e direzione della fotografia, musiche e speakerati multilingua (che vengono realizzati nella sala di registrazione interna alla struttura), post produzione, energie in questo periodo. Lo facciamo forti naturalmente dei dati statistici emersi in Italia nel 2011. Pare, infatti, che il Belpaese sia al vertice per penetrazione dei social Luca media, da casa come dalè stato Zerbini l’ufficio. I motivi sono allievo di una delle scuole perlopiù variegati: di cinema più importanti a giochi, mappe stralivello mondiale: la “New York dali, informazioni film Academy”, che gli ha consentito un approccio alla meteo, musica, materia pratico e innovativo, geniale, creativo e d’avanguardia. pianificazioni, siamo ricercati e fortemente specializzati, grazie a un team di collaboratori giovani e dinamici, nella produzione di altissima qualità professionale di spot televisivi, filmati per il web, video aziendali multilingua, videoclip, jingle musicali, documentari e cortometraggi con colonne sonore originali. Siamo un autentico centro di produzione audio-video che negli anni si è distinto per originalità, ma soprattutto perché abbiamo sempre voluto mettere al centro di ogni nostra produzione, anche la più semplice, la massima cura e un approccio fortemente innovativo. Non a caso realizziamo filmati aziendali e spot di grande impatto e forte dinamicità al fine di assicurare una resa altamente cinemato- effetti speciali ed animazione grafica». Parliamo ora di una novità, di una nuova frontiera che molto vi appassiona... «Si tratta degli spot virali, veri e propri video che, inseriti sul web, visibili e condivisi da larga parte degli utenti, devono riuscire a destare l’attenzione di un vasto e crescente pubblico. La difficoltà, ma se vogliamo anche il divertimento, nella realizzazione di questi filmati, sta nella creatività, ossia nella possibilità di utilizzare effetti speciali strabilianti, associati sempre a un’idea geniale, fuori dagli schemi, e per questo allettante per stimolare il continuo passaparola on-line. È certamente una soluzione innovativa ed è anche il prodotto su cui stiamo concentrando le nostre video, notizie di cronaca, sport, finanza... Al contrario, poi, di quanto si possa immaginare, il target di internet ha un’età media che varia tra 35 e 44 anni, quindi assolutamente “appetibile” dal punto di vista commerciale». Per concludere, Mirella e Luca, perché è sempre utile affidarsi a Uninventiva? «Napoleone, tanto per rimanere in tema, diceva: “L’immaginazione governa il mondo”. A noi, invece, piace pensare che il mondo sia nelle mani di coloro i quali hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni». Sembra, ed è, una sfida avvincente... Però in realtà è anche la chiave per proporre a un’esigente clientela una nuova e semplice porta d’accesso verso il domani. UNINVENTIVA via Mario Franco 8 Savigliano [email protected] tel. 0172-713813 fax 0172-22556 www.uninventiva.it 23 febbraio 2012 Ü 5 UN PATRIMONIO DA PROTEGGERE E FAR CONOSCERE La presidente nazionale, Ilaria Borletti Buitoni, pone l’accento sulla necessità di valorizzare i tanti gioielli del “bel Paese” Tra i beni del Fondo ambiente italiano (Fai) c’è anche il castello della Manta (prime due foto da sinistra), dove domenica 11 marzo verranno organizzate speciali visite guidate dal titolo “Danze in castello-Il mondo femminile tra le arti”. In un’atmosfera caratterizzata da balli e melodie rinascimentali, sarà un pomeriggio dedicato alle donne, alla creatività femminile e alla scoperta della storia del maniero, delle sue stanze e dei personaggi protagonisti degli affreschi Raffaele Viglione 6 Q uando di un’organizzazione senza scopo di lucro sono molto più note le iniziative che i suoi vertici, significa che sta lavorando bene. Il discorso calza a pennello per il Fai, Fondo per l’ambiente italiano, fondazione privata il cui scopo è il restauro e l’apertura al pubblico di beni storici, artistici o naturalistici ricevuti per donazione, eredità o comodato. Da due anni alla sua guida c’è Ilaria Borletti Buitoni. “IDEA” l’ha intervistata. Essere al capo del Fai in un Paese unico per patrimonio artistico è più complicato? «Senza dubbio sì, perché l’Italia, oltre ad avere un patrimonio ambientale e culturale immenso, molto più significativo di qualunque altro Stato, è continuamente assalita da una situazione drammatica che consiste nella cementificazione, un assalto al paesaggio che è un bene culturale. La difficoltà dipende anche dal fatto che i fondi necessari per il mantenimento del patrimonio culturale italiano non sono sufficienti. Per questo si tratta di un lavoro tutto in salita, per di più in un Paese in cui la coscienza dell’importanza di questo patrimonio è meno diffusa che altrove». In un momento di crisi non dovrebbe essere più facile far capire che il patrimonio artistico può essere una risorsa? «La gente lo capisce, purtroppo è la politica che non lo fa. Evidentemente il Governo, per il quale peraltro ho molta considerazione, in questo momento ha altre priorità. La politica fa fatica á 23 febbraio 2012 á ricchezze che a volte non sappiamo di avere a capire che c’è la necessità di invertire la marcia». Ma lei cosa intende per invertire la marcia? «Significa una serie di cose, come favorire una fiscalità che permetta ai privati di donare a favore del patrimonio culturale, vuol dir permettere a fondazioni come la nostra un maggior impegno e coinvolgimento nella gestione dei beni pubblici, ritenere l’ambito culturale prioritario in un Paese come il nostro». Il patrimonio culturale e paesaggistico potrebbe avere maggiori ricadute positive sul turismo? «Per sfruttare il turismo bisogna preparare il Paese a riceverlo. In Italia abbiamo una situazione turistica per cui nemmeno sulle stellette degli hotel c’è accordo. Abbiamo intere regioni che stato particolarmente massacrato e l’attenzione ai nostri temi deve essere tutta costruita. Per capirci, l’associazione gemella del Fai in Inghilterra il “National trust”, ha 3 milioni e mezzo di soci, noi novantamila». Lei ha una predilezione tra i beni del Fai? «Io sono molto innamorata del giardino della Kolymbethra, ai piedi della Valle dei templi di Agrigento e poi, siccome abito in Umbria, vicino al bosco di San Francesco, ad Assisi, sono molto legata anche a quel luogo». E come giudica il “nostro” castello della Manta? «Trovo il castello della Manta bellissimo e lo ritengo un bene abbastanza perfetto per dimensioni, e per la qualità degli affreschi. È uno dei beni più significativi che la Fondazione abbia in Italia. Quando è stato regalato dalla contessa Elisabetta De Rege Provana, ha rappresentato davvero una svolta nella storia del Fai. Quando parliamo di grandi opere che proteggiamo, citiamo sempre gli affreschi della Manta». I paesaggi di Langhe, Roero e Monferrato sono candidati a diventare a patrimonio dell’Unesco. In base alla sua esperienza, l’attribuzione a un territorio di questo riconoscimento determina una maggior attenzione alla tutela dello stesso? VERSO LE GIORNATE DI PRIMAVERA Alba sarà una città aperta per far scoprire i suoi tanti tesori nascosti (archeologici e non soltanto) Quest’anno Alba è stata scelta dal Fai (nella foto: il presidente del gruppo locale, Fausto Perletto) come città della Granda aderente all’iniziativa “Città aperte”. Per le Giornate Fai di primavera, sabato 24 e domenica 25 marzo, si potranno visitare anche i siti archeologici del centro storico, con l’accompagnamento di “apprendisti Ciceroni”, ovvero studenti del liceo artistico “Pinot Gallizio” e di guide professioniste. I beni aperti, appartenenti al percorso “Alba sotterranea”, saranno: il sito archeologico nei sotterranei dell’Ente turismo; i reperti conservati presso la filiale della Banca regionale europea; i reperti archeologici ritrovati presso la Banca d’Alba; il sito archeologico del Duomo di San Lorenzo; il percorso archeologico della chiesa di San Giuseppe. Domenica 25 sarà possibile visitare anche il “tesoro della Cattedrale”: oggetti liturgici, oreficeria devozionale e paramenti sacri conservati nel Duomo di Alba. «Di solito c’è un’attenzione maggiore, ma spesso l’Unesco ha dovuto reintervenire per ribadire l’importanza di questa segnalazione. Credo che, in un certo senso, dovrebbero essere ancora più selettivi. Sarei per mantenere un carattere di eccezionalità: visto il rischio che corrono i nostri beni ambientali e paesaggistici, fare del riconoscimento Unesco un fatto eccezionale permette anche un domani di sollevare critiche più efficaci se un patrimonio non venisse protetto». Sotto: la presidente nazionale del Fai, Ilaria Borletti Buitoni, a capo della Fondazione dal 2010. Da sinistra nelle altre immagini: due scorci del castello della Manta, una prospettiva del castello di Avio in Trentino e il Giardino della Kolymbetra nella Valle dei templi di Agrigento foto Giorgio Majno-Milano avrebbero un’altissima potenzialità turistica, ma che sono irraggiungibili. Ci sono beni sparsi per la penisola che o non sono aperti o non sono valorizzati o non sono accessibili. Prima di parlare di turismo bisognerebbe mettere il Paese nelle condizioni di avere un’offerta turistica. Cioè quello che va fatto con una programmazione nel medio-lungo termine». Lei è a capo del Fai da due anni. Di quale risultato ottenuto in questo periodo va più fiera? «Il risultato di cui sono più soddisfatta è di aver aperto, pur in un anno difficile come il 2011, ben tre beni importanti a Venezia, Padova e Assisi, aumentato il numero di soci e, soprattutto, fatto sopravvivere la Fondazione in un momento molto difficile». Visto i risultati delle vostre campagne, si può dire che sappiate fare buon marketing... «Cerchiamo di portare avanti un discorso di sensibilizzazione, perché è evidente che è ciò che permette di far svolgere alle persone il ruolo di sentinelle sul territorio. Il Fai si impegna molto con iniziative come i “Luoghi del cuore” o le Giornate di primavera, quando apriamo più di 660 beni, con il coinvolgimento di oltre mezzo milione di persone. Siamo però un Paese in cui, specie in certe regioni, il patrimonio monumentale e paesaggistico è Lancio della NUOVA SERIE 3 e QUATTRO PORTE APERTE con... MINI COUNTRYMAN La concessionaria Gino Bmw e Mini ti invita a provare le vetture Sabato 25 e Domenica 26 Febbraio DOVE SIAMO CONCESSIONARIA “GINO” VIA F.LLI CEIRANO, 15/17 LOCALITÀ MADONNA DELL’OLMO 12100 CUNEO TELEFONO 0171-413293 FAX 0171-413294 PER INFORMAZIONI [email protected] Simona Amerio iù grande, ma più leggera: la nuova BMW Serie 3 si presenta in un look atletico che interpreta lo stile del marchio in modo innovativo. Il nuovo volto BMW, caratterizzato da gruppi ottici montati bassi e allungati fino al doppio rene, accentua il design dinamico ed elegante della nuova BMW Serie 3. Le linee affusolate e sportiveggianti della nuova Serie 3 disegnano una sagoma nettamente più grande rispetto alla versione uscente, più lunga di ben 9,3 cm. Per quanto riguarda gli interni della nuova Serie 3, volumi più generosi con un aumento di spazio per le ginocchia dei passeggeri posteriori di 15 mm e 8 mm in più di spazio per la testa. Il portabagagli dispone, infine, di P 20 litri di spazio in più (480 litri totali). Il peso totale della berlina, nonostante le dimensioni aumentate, risulta alleggerito di 40 kg rispetto alla vecchia versione. Cambio automatico a 8 rapporti: dal punto di vista tecnico la grande novità riguarda l’introduzione del cambio automatico a 8 rapporti, in alternativa al manuale a 6 marce, disponibile su tutte le motorizzazioni. La nuova BMW Serie 3 dispone di un tasto Eco Pro per selezionare le diverse modalità di guida: sport, sport +, confortevole o economico. Motorizzazioni: al lancio saranno disponibili quattro propulsori, contraddistinti da un’elasticità elevata e da un basso consumo di carburante, tutti equipaggiati con la tecnologia BMW TwinPower Turbo. Oltre a due motori diesel ulterior- WWW.GINOSPA.COM mente ottimizzati e al famoso motore 6 cilindri a benzina, nella BMW 328i un nuovo motore turbo a 4 cilindri assicurerà un’esperienza di guida dinamica accompagnata da valori di consumo di carburante e delle emissioni ridotti. Lo stesso vale per il campione di CO2, la BMW 320d EfficientDynamics Edition da 120 kW/163 cv che nel ciclo di prova Ue vanta un consumo medio di diesel di 4,1 l/100 km e un valore di CO2 di 109 g/km. Quattro livelli di equipaggiamento: la nuova BMW Serie 3 offre da subito ben quattro livelli di equipaggiamento: base, Sport Line, Luxury Line e Modern Line. Nel corso dell’estate arriverà anche il pacchetto M Sport. NUOVA BMW SERIE 3: sponsor ufficiale dei Giochi olimpici di Londra 2012. Sommario anno XXVII á 23 febbraio 2012 EDIZIONI UNIART Redazione: via Demetrio Castelli 13 RODDI D’ALBA (Cn) Tel. (0173) 615282 Ufficio marketing: (0173) 615283 Fax (0173) 615311 E-mail: [email protected] www.rivistaidea.it www.ideawebtv.it EDITORE Carlo Borsalino DIRETTORE RESPONSABILE Claudio Puppione ([email protected]) i fatti & gli eventi 4-5 8-9 23 26-27 GRAFICA E IMPAGINAZIONE Tiziana Bisson - Romina Ferrero FOTOGRAFIE Claudio Agosti - Carlo Bertino Enrico Necade - Alberto Cucchietti Bullphotos - Bruno Murialdo Bruno Costamagna - Foto Lanteri Olycom - Severino Marcato Clic Foto - Guido Galleano COPERTINA Archivio Partners STAMPA Stamperia Artistica Nazionale Trofarello (To) Reg. Tribunale Alba n. 445 del 26-5-86 - Poste Italiane s.p.a. 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Il mancato conferimento di dati aggiuntivi o aggiornati, nonché la richiesta di cancellazione saranno privi di conseguenze pregiudizievoli 24 á PREFETTO, UNO “SCONOSCIUTO” SERVITORE DELLO STATO DI CUI FIDARSI Ospite di Patrizia Impresa, Paolo Padoin (sono ritratti entrambi nella foto) ha presentato l’autobiografia, dedicata ai familiari delle vittime del terrorismo in cui delinea la figura del Prefetto, vissuta come un’autentica missione DI DOMANI NEL MODO MIGLIORE ART DIRECTOR Simona Borsalino RESPONSABILE MARKETING Davide Borsalino QUANDO LA CREATIVITÀ VA AL POTERE “Uninventiva” promuove al meglio i prodotti e l’immagine “GINO” PRESENTA GRANDI NOVITÀ Porte aperte per la nuova Bmw Serie 3 e per la Mini Countryman CONVEGNO SULL’INTELLIGENZA EMOTIVA Il Centro Ferrero di Alba partner di un progetto internazionale PER PREPARARSI ALLA COMPETIZIONE 48-49 50-51 á È tempo di “Surpetere”, un workshop per guardare al futuro IN CONTINUA CRESCITA Brc Gas Equipment acquisisce Cubogas e inaugura un impianto PER FAR FRONTE ALL’EMERGENZA NEVE Militari e volontari dalla Granda un po’ in tutta la penisola FIAMME GIALLE AL LAVORO Imprenditore saluzzese accusato di aver svuotato il suo conto per non pagare i danni arrecati CONVEGNO PUBBLICO A GARESSIO Un tram-treno in alta Val Tanaro? Parliamone! PER VALORIZZARE L’“ORO BLU” Un’associazione per coordinare il sistema irriguo in Granda UN DIBATTITO ATTUALE E se la crescita economica diventasse anche sostenibile? INCONTRO CON IL ROTARY CLUB Domenico Ramondetti gradito ospite del sodalizio di Mondovì L’APPELLO DEL FORUM PROVINCIALE Servono molte più attenzioni per le famiglie I GIOVANI E LA SICUREZZA STRADALE Gli studenti del “Bonelli” a lezione dai loro coetanei LA SCUOLA OLTRE ALLO STUDIO Tante iniziative sportive (e non solo) all’Enologica di Alba 52-53 54-55 LA PROMOZIONE E L’ISTRUZIONE Buona didattica del territorio per l’area fossanese PIENA SODDISFAZIONE DEGLI ORGANIZZATORI 56-61 63 64-65 66 70-71 72-73 74-75 77 Campionati Lions open di sci da incorniciare a Pratonevoso NEWS DAL PIEMONTE Notizie ed eventi della settimana UNA SETTIMANA AL FESTIVAL Sanremo, davvero vetrina della canzone italiana? UNA SETTIMANA AL FESTIVAL Il racconto in presa diretta di una giurata... delusa UNA SETTIMANA AL FESTIVAL Luci e ombre dalla Riviera IL DOVERE DELLA MEMORIA A Borgo San Dalmazzo le immagini e le parole da Auschwitz “IL TEATRO DEL TERRITORIO” AL SOCIALE DI ALBA Appuntamento con il recital “C’era una volta la vijà” OTTAVIA PICCOLO A SAVIGLIANO L’arte del dubbio in scena sul palco del “Milanollo” LA STRATEGIA DELLA BRA SERVIZI Le esigenze dei clienti sempre al centro Questo numero è stato chiuso in redazione lunedì 20 febbraio alle 13,45 á COLLEGATI SUBITO! A lato il codice QR del nostro sito internet, www.ideawebtv.it. Punta la fotocamera dello smartphone sul codice: sarai subito collegato con www.ideawebtv.it! le persone 6-7 16-18 20-21 24-25 36-37 68-69 ILARIA BORLOTTI BUITONI Il Fai e la battaglia per preservare il patrimonio culturale dell’Italia IVAN MALAVASI La Cna lavora per migliorare la situazione del nostro Paese MARIO DEAGLIO La crisi passerà cambiando molto (e presto) il nostro sistema PAOLO PADOIN Un libro sulla figura del Prefetto FELICE PIETRO ISNARDI Intervista al Sindaco di Castagnito ELISA PILOTTI Un amore a prima vista per la batteria www.ideawebtv.it Il quotidiano on-line che ti offre in tempo reale notizie, interviste, avvenimenti e tutto lo sport della provincia di Cuneo le rubriche 12 14 62 67 76 80 46 81 á OCCORRE AIUTARE LE FAMIGLIE DELLA GRANDA Paola e Francesco Loffredo (foto) del Forum delle associazioni familiari della provincia di Cuneo chiedono alla Giunta guidata da Gianna Gancia e alle Amministrazioni comunali un serio confronto sull’imposta municipale unica (Imu), sulle tariffe dei servizi pubblici e sul carico fiscale, al fine di valutare la possibilità di prendere dei provvedimenti che favoriscano chi non è single le lettere á Questa settimana troverete Parola ai nostri lettori a pag. 78 82 L’EDITORIALE Polemiche sull’aeroporto di Levaldigi (poco?) sobrio IL FICCANASO Giuseppe che finalmente ritrova la libertà AL CINEMA Per ridere sereni su temi scabrosi CI VUOL FEGATO... Guardarsi alle spalle e perdersi la vita davanti TORINO & DINTORNI Viaggio nei “cartoon” al Museo del cinema ARTE Andy Warhol protagonista ad Aosta UN FIGLIO, CHE AVVENTURA I giochi dello Scimmiotto preoccupano il Neopapi CUCINANDO Bollito misto e bagnetto verde á RICEVI IDEA A CASA TUA! Versamento su c/c postale n. 58370305 intestato a Uniart Snc di Borsalino Carlo & C., via Demetrio Castelli 13, 12060 Roddi (Cn). Causale: «Abbonamento annuale rivista IDEA» (decorrenza a partire dalla data del versamento). Oppure telefonare allo 0173-615282 L’editoriale AEROPORTO (POCO?) SOBRIO Claudio Puppione I SULLO SCALO DI LEVALDIGI TORNA LA DIATRIBA FRA QUANTI RITENGONO “OBBLIGATO” IL SALVATAGGIO E CHI NON VUOLE PIÙ IMMETTERVI DENARO PUBBLICO. BOTTA E RISPOSTA, A RUOLI (QUASI) INVERTITI, FRA MARELLO (PD) E BERGESIO (LEGA) nfuria di nuovo la polemica sul salvataggio dell’aeroporto di Levaldigi, il cui futuro è tornato in discussione. Ospitiamo in questa sede uno scambio di opinioni a distanza fra il sindaco di Alba, Maurizio Marello (Pd, foto sopra), e il capogruppo consiliare della Lega nord a Bra, Valter Bergesio (sotto). La caratteristica molto curiosa di questo dibattito è che Marello appartiene al partito dell’attuale sindaco di Limone Piemonte, Franco Revelli, uno degli artefici del rilancio dello scalo cuneese, mentre il Carroccio fu a lungo un fiero avversario della scelta dei Comuni della Granda (a iniziare da quello di Bra) di finanziare l’aeroporto. Marello, senza giri di parole, nel suo blog afferma: «Credo non sia una semplice opinione, ma una necessità a fronte di perdite di milioni di euro che si succedono da anni. Continuare a sostenere l’aeroporto cuneese significa semplicemente mantenere in vita un soggetto in coma sottoponendolo a un accanimento terapeutico ai danni dei contribuenti. È del tutto evidente che non può esserci uno spazio per una struttura a due passi da Caselle, che a propria volta sta faticando non poco a rimanere sul mercato. Levaldigi è nato male. Simbologia della prima Repubblica in cui contava costituire strutture per creare posti non tanto di lavoro quanto di poltrone. Finché “Berta filava” tutto andava bene anche se si accumulavano milioni di perdite. Oggi, di fronte alla crisi, tutto ciò non è più tollerabile. Come Comune di Alba non aderiremo all’aumento di capitale perché crediamo che nell’interesse generale sia bene che Levaldigi chiuda. Personalmente, poi, ho sempre sostenuto che con quanto la Regione, la Provincia e gli enti locali hanno speso in questi anni, si poteva tranquillamente mandare ciascuna famiglia cuneese gratuitamente in vacanza con il vettore aereo in direzione dei Paesi caldi per una confortevole vacanza. Lasciatemi affermare che la vicenda Levaldigi è degna di rientrare a pieno titolo tra le questioni scandalose di questo nostro Paese, in cui soldi pubblici sono stati sprecati senza ritegno. Auspico che sia fatta chiarezza individuando le responsabilità politiche e giudiziarie su quanto accaduto e che l’aeroporto sia al più presto chiuso evitando ulteriori oneri ai cittadini della nostra provincia. A vent’anni da Tangentopoli forse sarebbe bene fare chiarezza su una vicenda che ha molte analogie con il malaffare italico». n «E TRA VENT’ANNI FORSE QUALCUNO PARLERÀ ALLO STESSO MODO DI VERDUNO?» La reazione di Valter Bergesio all’intervento dell’avvocato Marello contro lo scalo di Levaldigi «Egregio direttore, leggo con un certo stupore la presa di posizione del Sindaco di Alba su Levaldigi. Mi meraviglia la veemenza dei toni da parte di un esponente del Partito democratico e di quel centrosinistra che è stato uno schieramento legato alla gestione dell’aeroporto. Lo dico da militante di un movimento, la Lega, che sulla questione ha sempre avuto una posizione netta, spesso in solitudine. Ricordo bene le votazioni sulla ricapitalizzazioni quando facevo parte della maggioranza braidese (nelle quali mai votai a favore): nel 2005 circa 46.000 euro e nel 2006 più di 160.000 solo per l’Amministrazione civica braidese, grazie a un voto trasversale che da destra a sinistra comprendeva 12 á 23 febbraio 2012 anche la compagine del Partito democratico (in tutte le sette sorelle, ovviamente). Milioni di euro buttati nel buco nero dell’aeroporto con la fiabesca speranza che l’economia cuneese potesse rafforzarsi grazie allo scalo. Detto questo, però, dall’avvocato Marello mi aspetterei altrettanta parsimonia e oculatezza rispetto a una struttura che prima ancora di aprire i battenti è già costata ai contribuenti più dell’aeroporto di Levaldigi. Mi riferisco all’ospedale di Verduno che, per scelte prese una ventina d’anni fa, è stato collocato in cima a una collina franosa (bastava “ciameje a l’ùltim dij paisan!”). Lungi da me dall’attaccare la buona idea di costruire un ospedale unico, ma i mille pali franchi per gettare la soletta si commentano da soli. Magari tra vent’anni il Maurizio Marello di turno chiederà un’inchiesta anche più forte di quella che il Sindaco di Alba invoca per Levaldigi...». Il ficcanaso GIUSEPPE CHE RITROVA LA LIBERTÀ Antonio Barillà CONDANNATO ALL’ERGASTOLO PER UN CRIMINE ORRENDO, CONTINUA A URLARE PER 36 ANNI LA SUA INNOCENZA, FINCHÉ ARRIVA UN TESTIMONE A SCAGIONARLO: UNA STORIA DI MALAGIUSTIZIA E DI GIUSTIZIA CHE TRIONFA, SULLO SFONDO DI UNO DEI TANTI MISTERI ITALIANI 14 á 23 febbraio 2012 G iuseppe (foto) ha i capelli grigi e rughe profonde sul viso, però piange come fosse un bambino. Piange mentre ascolta la sentenza che gli restituisce la libertà perduta in una notte lontana: aveva soltanto diciotto anni e mille progetti seppelliti in una cella. È il 1976, il cuore della strategia della tensione: due giovani Carabinieri, Carmine e Salvatore, vengono uccisi nella piccola caserma di Alcamo Marina. Ancora oggi non c’è un perché: strage di mafia, intrecci di malavita e di eversione, servizi deviati, l’ombra maligna di Gladio che nel trapanese ha una base. Non c’è un perché, e non c’è più nemmeno il colpevole inventato dalla frenesia di giustizia o forse dalla volontà di depistare. Non c’è più grazie a un vecchio brigadiere che cede ai rimorsi e racconta una storiaccia: botte e torture per estorcere a un ragazzo la confessione di un delitto mai commesso, Giuseppe l’aveva urlato, ma nessuno s’era fermato mai ad ascoltarlo. Aveva giurato d’essersi addossato quelle colpe per mettere fine ai supplizi e alle minacce, aveva cercato di ritrattare senza essere creduto. Il primo a essere fermato, in verità, è Peppe, un giovanotto che bazzica, per gli inquirenti, ambienti anarchici: l’arrestano un mese dopo l’eccidio e lui accusa Giuseppe e i suoi amici Vincenzo e Gaetano. Anche Peppe, però, viene torturato: lo denuncia nelle lettere scritte in carcere, in cui spiega che l’hanno stordito di botte e scosse elettriche per fargli indicare i presunti complici. Cerca poi di scagionarli, quei ragazzi accusati ingiustamente, ma non ha il tempo perché viene trovato impiccato in cella. Suicidio, pontificano tutti, e nessuno si preoccupa di approfondire come abbia potuto annodare la corda, lui che ha una mano soltanto, avendo perduto l’altra in uno scoppio. E un anno dopo, a Corleone, per mano mafiosa, cade anche il colonnello che ha condotto le indagini. Giuseppe, dopo quattordici anni e nove processi, viene condannato definitivamente all’ergastolo e non sfuggirebbe mai alla galera e al destino, cederebbe alla rassegnazione, senza la verità del pensionato Renato, ex Carabiniere che sapeva delle sevizie. Piange, adesso, mentre il Giudice legge il verdetto e certifica una volta per tutte la sua innocenza. Piange in un momento atteso 36 anni e sognato mille volte tra carcere e libertà vigilata. Piange di gioia e di rabbia, per l’ingiustizia subìta e per la giustizia che trionfa. Piange perché è un uomo libero e perché nessuno potrà restituirgli gli anni rubati. Adesso restano due fascicoli aperti, uno sui veri assassini, rimasti senza volto, e uno sui Carabinieri che estorsero le confessioni, indagati per sequestro di persona e lesioni gravissime: giunsero perfino a ridipingere i muri e cambiare la disposizione dei mobili, sotterfugi per smontare le eventuali accuse dei ragazzi. Restano due giovani morti senza un perché e una galleria di interrogativi e di misteri. Non resta, invece, il volantino su cui Peppino Impastato, nemico e vittima di mafia, scrisse, a proposito di Alcamo Marina, di stragi di Stato e di servizi deviati: sequestrato dopo la sua morte, non è stato mai più ritrovato. Dicono che a sequestrarlo fu uno dei militari coinvolti nelle torture. Claudio Puppione LA CNA LAVORA PER LA NUOVA ITALIA Ivan Malavasi è presidente della Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa (Cna), confermato all’unanimità e per acclamazione nell’ottobre 2009. In passato Malavasi è stato imprenditore nel settore della meccanica di precisione, presso l’azienda “Ma-Bo” srl. È stato anche componente della Giunta della Camera di commercio di Reggio Emilia e presidente della Cna di Reggio Emilia. Tra i vari incarichi, ha svolto quello di consigliere d’amministrazione della Cassa di risparmio di Reggio Emilia, di presidente regionale di Assomeccanica Cna, di presidente regionale Cna Emilia Romagna, di consigliere d’amministrazione Unipol Gf spa, di presidente Epasa Cna e di presidente Agart spa. Ivan Malavasi ha frequentato un istituto tecnico professionale Il presidente nazionale, Ivan Malavasi, analizza con “IDEA” la situazione del Paese e, pur non nascondendone le pesanti criticità, è ottimista L a Cna (Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa) è guidata da Ivan Malavasi. È una delle organizzazioni di categoria più attive in Italia, con una capillare presenza nella penisola. I nostri lettori conoscono bene l’attività provinciale della Cna e ora è giunta l’occasione di parlare con il Presidente nazionale, con il quale abbiamo affrontato alcune delle problematiche più attuali non solo dell’imprenditoria artigiana, ma dell’economia generale. Lo spot radiofonico della Cna, programmato in questo periodo, come già quello precedente coinvolgente e capace di attrarre l’attenzione dell’ascoltatore anche distratto, tocca argomenti di fondamentale importanza per il settore tutelato dalla Confederazione, come quello dei ritardati pagamenti da parte degli enti pubblici. Al riguardo qual è la situazione generale? Ci sono speranze che essa migliori concretamente, al di là delle promesse politiche? «I ritardi nei pagamenti da parte delle pubbliche amministrazioni gravano in modo pesante sulle atti- vità di artigiani e pmi. Da tempo la Cna denuncia il grave malcostume pubblico, tanto da inserirlo nei suoi spot radiofonici. Ma non solo, dalle informazioni che raccogliamo dalle imprese associate sui tempi di pagamento della pubblica amministrazione il quadro che emerge è a dir poco allarmante. Il 73% degli enti pubblici paga oltre la scadenza e il tempo medio tra scadenza della fattura e pagamento è di ben 115 giorni. Va sottolineato che gli arretrati relativi ai pagamenti alle imprese, da parte della pubblica amministrazione, ammontano a oltre 70 miliardi di euro, tutte risorse che, se rese disponibili, contribuirebbero, in maniera determinante, a ridare ossigeno vitale all’economia. Onestamente c’è molta sfiducia verso la possibilità di trovare una soluzione rapida a questo grave problema. Il legislatore nazionale ha fatto alcuni tentativi di intervento per risolvere l’annosa questione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti della pubblica amministrazione, ma l’esperienza non è stata certo positiva. Anche il tentativo fatto con il decreto legge 78/2010, attraverso cui si stabiliva la possibilità che i crediti maturati nei confronti di Regioni, enti locali ed enti del Servizio sanitario nazionale potessero essere compensati con debiti fiscali e tributari, previsione per noi sacrosanta, manca ancora del previsto decreto attuativo del Ministero dell’economia». Il mondo politico, comprendendo in esso anche il Governo tecnico, secondo lei è in grado di trovare soluzioni reali alla grave situazione attuale, andando oltre i palliativi? «Negli ultimi mesi c’è stata una presa di coscienza collettiva delle reali difficoltà del nostro Paese. Un atto di responsabilità che ha coinvolto pressoché tutti: il mondo della politica, le diverse rappresentanze e anche gran parte dei cittadini. Pur nella piena consapevolezza di quanto fosse necessario operare per ristabilire rigore e serietà nei conti pubblici, al fine di recuperare credibilità sui mercati finanziari, permane, purtroppo, la preoccupazione per gli effetti ormai evidenti sull’economia italiana nel suo complesso, in termini di ulteriore compressione della domanda. In particolare, la manovra Monti ha contribuito ad allentare le tensioni sulla finanza pubblica e a migliorare il clima di fiducia nei confronti del nostro Paese, ma riteniamo necessari e urgenti interventi e iniziative volti a favorire la crescita e in questo rileviamo segnali ancora troppo timidi». Cosa pensa la Cna a proposito delle liberalizzazioni e delle polemiche di questo periodo? «Proprio nell’ottica dell’avvio di un percorso che favorisca la crescita, crediamo che un importante contributo possa arrivare dalla riduzione della regolamentazione e da un’efficace politica di liberalizzazione delle attività economiche, tematiche che sono oggetto dei nuovi provvedimenti del Governo. Occorre, però, dare priorità a scelte di liberalizzazione capaci di incidere su nodi strategici per la crescita dell’Italia e tali, dunque, da massimizzare i benefìci a favore di cittadini e imprese. Vanno, ad esempio, in questa direzione le scelte relative al mercato del gas, al trasporto ferroviario, ai servizi pubblici locali, ma anche all’accelerazione dei tempi di pagamento delle pubbliche amministrazioni. Abbiamo la sensazione che su alcuni settori si sia operato con mano più leggera, non sempre rispettando criteri di priorità basati sul maggiore impatto sullo sviluppo. Va comunque apprezzato il fatto che si sia dato il via a un processo incisivo di apertura dei mercati, per È ORA CHE IL FISCO PREMI GLI ONESTI A ragione si spinge molto sull’importanza della lotta all’evasione fiscale. Ma, quando si sottolinea come nei Paesi anglosassoni l’evasore sia oggetto di spontanea riprovazione sociale, si dimentica di dire che la pressione fiscale di quei Paesi è molto inferiore alla nostra e che i servizi della macchina statale funzionano. La crisi mondiale ha portato il nuovo Governo ad accrescere la tassazione. Come si può uscire da questo circolo vizioso? «Stiamo sostenendo, da diversi anni, che lo scorretto equilibrio tra l’inefficienza della macchina dello Stato e la sostanziale tolleranza dell’evasione dev’essere risolto e superato. Le imprese e il Paese hanno bisogno di un nuovo equilibrio e di un nuovo patto che vadano entrambi nella direzione della legalità fiscale, della riduzione della pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese e verso servizi pubblici più efficaci e meno costosi. In un sistema fiscale che vede sempre più allontanarsi la pressione fiscale effettiva, cioè quella che comprende l’evasione (nel 2014, pari al 45,7%), dalla pressione fiscale sulle imprese fedeli al Fisco (nel 2014, pari al 55%), le imprese oneste sono, purtroppo, destinate a soccombere. Il paradosso di questa situazione è che l’imprenditore che si muove nella legalità rischia di non percepirsi migliore del suo concorrente evasore, ma soltanto più ottuso. Occorre una riforma fiscale che venga affiancata da una sempre più incisiva lotta all’evasione: sostanzialmente una concreta riduzione della pressione fiscale a vantaggio delle imprese fedeli al Fisco. Serve un sistema fiscale che premi in maniera concreta le imprese oneste e che non lasci via di scampo a chi evade in modo spregiudicato. Gli strumenti tecnici per raggiungere questo risultato esistono, basta condividerli e applicarli». tanto tempo invocato, ma scarsamente praticato, processo che auspichiamo possa delinearsi ancora maggiormente con le L’Epasa, disposizioni dell’immiente di patronato nente decreto legge promosso dalla Cna, con sulle semplificaziocentinaia di operatori, esperti, ni, la cui approvamedici e legali, garantisce da oltre 25 anni una tutela efficiente e dovrebbe zione sollecita, divenendo il più forte e chiudere il cerchio articolato ente di attività sociali degli interventi». e assistenziali nel settore Può sintetizzare la artigiano. realtà associativa nazionale rappresentata dalla Cna? «Da oltre sessant’anni la Cna rappresenta e tutela gli interessi delle imprese artigiane, delle pmi e di tutte le forme del lavoro autonomo, attraverso un’organizzazione strutturata e diffusa sul territorio che fornisce a 670 mila associati assistenza, informazioni e soluzioni innovative, grazie al contributo di oltre 9 mila collaboratori operanti nelle 1.250 sedi della Confederazione. La Cna, nel 1946, è stata la prima organizzazione dell’artigianato a sottoscrivere accordi con i L’associazione “Rete Imprese sindacati dei lavoratori e oggi i conItalia” è nata come tratti nazionali di lavoro sottoscritti evoluzione del “Patto riguardano oltre 2 milioni di lavodel Capranica”, stretto ratori dipendenti, cui si aggiungono tra Casartigiani, Cna, numerosi contratti regionali di laConfartigianato, Confcommercio voro. Con una presenza capillare in e Confesercenti. L’acronimo tutte le regioni e le province del noRete (Rappresentanza stro Paese, la Cna si propone alle E TErritorio) contiene in sé imprese come loro partner per lo l’essenza stessa del ruolo sviluppo e il progresso economico cruciale svolto dalle associazioni fondatrici, e sociale. Questo obiettivo è persecaratterizzato dall’attenzione guito attraverso un’organizzazione alle istanze provenienti strutturata e diffusa territorialmendal territorio e dalla funzione te e un sistema di società che offre di rappresentanza esercitata servizi integrati e consulenze perpresso le sedi istituzionali, sonalizzate per le imprese». che insieme sono fatte confluire da ciascuna di loro Un altro aspetto sottolineato nelnell’associazione “Rete lo spot radiofonico è l’orgoglio di Imprese Italia”, attraverso lavorare e di costruire per sé, ma il metodo della condivisione soprattutto per il futuro dei figli, il che vuol dire per il domani del nostro Paese. Però oggi farlo è molto più difficile che in passato. La crisi toglie l’ottimismo e rischia di bloccare la voglia di fare. Dal suo osservatorio senz’altro privilegiato, come vede il futuro dell’artigianato e dell’Italia? l’intervista Ü 23 febbraio 2012 Ü 17 EVITIAMO I CONTROLLI “PLATEALI”! A proposito di evasione fiscale, cosa pensa del “giro di vite” attraverso i controlli “plateali”, credo soprattutto in funzione dei mass media, di queste settimane? Non ci sono forse gli strumenti per incastrare chi non paga le tasse senza portarsi dietro le telecamere, semplicemente incrociando i dati in possesso dell’Amministrazione finanziaria dello Stato? «I controlli devono disincentivare l’evasione. Bisogna fare arrivare ai contribuenti il messaggio che l’Amministrazione finanziaria ha una maggiore possibilità di scoprire le violazioni tributarie. L’incrocio dei dati in possesso dell’Amministrazione finanziaria deve servire per selezionare i contribuenti per i quali il rischio di evasione è più elevato e per evitare intralci all’attività produttiva di tutti gli altri contribuenti. In questo quadro, i controlli “plateali”, riportati dai mass media in queste ultime settimane, sono da evitare, in quanto, contribuiscono a fare generalizzazioni scorrette, gettando discredito sulla maggior parte delle imprese che, in presenza di una pressione fiscale sicuramente eccessiva, fanno il loro dovere. Quando l’evasione fiscale, mi duole dirlo, diventa un aspetto della cultura impostato sull’equilibrio perverso di cui ho parlato prima, la soluzione è solo quella di cambiare le regole del gioco e orientarsi verso un nuovo patto: minore pressione fiscale, servizi meno costosi e più efficienti. Per fare questo ci vuole tempo, ma ritengo che questa debba essere la strada che si può e si deve percorrere proprio a partire dalla riforma fiscale». Da sinistra: Fernanda Fulcheri e Patrizia Dalmasso, rispettivamente presidente e direttrice di Cna Cuneo che, in collaborazione con Unicredit, organizza per venerdì 2 marzo, alle 20, al ristorante “Les gourmands” di via Statuto 3/E, a Cuneo, un incontro conviviale tra il mondo dell’imprenditoria e quello bancario con l’obiettivo di mantenere costante e proficuo il rapporto tra aziende e sistema creditizio, per offrire ogni necessario supporto alle imprese, specie in situazioni di tensione dei mercati quali quelle attuali. La serata, organizzata all’interno del progetto “Banca dei sapori”, con il contributo della Camera di commercio, continua l’attività di promozione dei prodotti tipici del territorio posta in essere da Cna Cuneo 18 «Qualche anno fa era certamente più facile trovare stimoli e motivazioni che ripagassero l’impegno quotidiano dell’artigiano e del piccolo imprenditore. In fasi di profonde e perduranti incertezze, come queste che stiamo attraversando, è più difficile recuperare ogni mattina la voglia di fare e di mettersi in gioco tipica di chi fa impresa e lo fa rischiando in prima persona. Credo comunque che il Paese abbia tutte le risorse per recuperare terreno e uscire dall’attuale difficile situazione. Sono convinto che, con il contributo di ciascuno di noi, questo sia non solo possibile, ma certo. Presto ci sarà una nuova positiva stagione per le piccole imprese e per l’Italia. Abbiamo nel nostro Dna la voglia di fare e, oggi, chi decide di intraprendere un’attività ha una preparazione migliore e più completa rispetto a chi decideva di mettersi in proprio qualche decennio fa. Allora bastava solo saper fare. Oggi conta sì saper fare, ma è sempre più importante il “come saper fare”. C’è la necessità di essere più preparati: i nostri giovani lo sono e di certo sapranno assicurare un futuro sicuro al nostro sistema á 23 febbraio 2012 á l’intervista imprenditoriale e all’economia del Paese». La Cna è fra i promotori di “Rete Imprese Italia”. Di che cosa si tratta e come attua i suoi scopi “istituzionali”? «“Rete Imprese Italia” riunisce le più importanti sigle associative dell’artigianato e del commercio (Cna, Confartigianato, Casartigiani, Confesercenti e Confcommercio) e ha l’obiettivo di dare maggiore peso alla rappresentanza di oltre 2,5 milioni di piccole imprese, spina dorsale del nostro sistema produttivo. L’impresa diffusa o impresa del territorio non rappresenta solo una specificità del modello produttivo italiano, ma una delle principali chiavi di successo del “made in Italy”, un patrimonio da accompagnare e sostenere nei profondi processi di trasformazione in atto, caratteriz- senta una delle più importanti economie in Europa e che vuole continuare a competere nell’ambito del mercato globale. Oggi oltre il 30% dei giovani, compresi nella fascia di età tra i 15 e 24 anni, è in cerca di occupazione. Un dato preoccupante aggravato dal tasso di disoccupazione complessivo del 9% e da un tasso di occupazione che si colloca stabilmente sotto il 60% e che ci confina agli ultimi posti della classifica europea. Riteniamo indispensabili interventi rapidi per incentivare la creazione di posti di lavoro, attraverso la riduzione del differenziale tra retribuzione netta del lavoratore e costo azienda, la promozione e l’incentivazione degli investimenti in formazione continua dei lavoratori e la riorganizzazione del sistema d’istruzione e formazione professionale. Inoltre bisogna rendere velocemen- zati da mercati sempre più esigenti e dinamici. Una sfida per il Paese, che vede impegnata “Rete Imprese Italia” nel delicato compito di interagire con il decisore pubblico affinché politica e istituzioni adottino scelte davvero orientate a fornire risposte adeguate a milioni di piccole imprese che, ogni giorno, concorrono a rendere grande l’Italia». Viene spesso richiamata la gravità del fenomeno della disoccupazione giovanile. Il comparto dell’artigianato al riguardo può offrire delle soluzioni? E quali? «Il tasso di disoccupazione giovanile, insieme a quello femminile, ha raggiunto livelli insostenibili per un Paese, come il nostro, che rappre- te operativa la riforma dell’apprendistato, attribuendo valore a uno strumento in grado di coniugare costi contenuti per l’impresa e formazione aziendale attraverso cui trasferire saperi, conoscenze e competenze ai giovani. È un canale con cui sono stati già formati milioni di lavoratori e che ha consentito il decollo di intere filiere produttive». Claudio Puppione In un incontro organizzato a “Torino incontra” dalla Banca regionale europea (nella pagina a fianco, da sinistra: il presidente, Luigi Rossi di Montelera, e il nuovo direttore generale, Riccardo Barbarini), è stato presentato il sedicesimo Rapporto sull’economia globale e l’Italia, curato da Mario Deaglio (foto sotto)e Giuseppe Russo per il centro di ricerca e documentazione “Luigi Einaudi”. Il convegno ha visto partecipare Luigi Rossi di Montelera, Daniele Vaccarino, vicepresidente della Camera di commercio di Torino, e Giuseppina De Santis, direttrice del centro “Einaudi”. Il volume contiene contributi di: Giorgio Arfaras, Anna Caffarena, Giorgio S. Frankel, Gabriele Guggiola e Pier Giuseppe Monateri. Il rapporto “La crisi che non passa” è edito da Guerini e associati LA CRISI PASSERÀ SOLO CAMBIANDO MOLTO (E PRESTO) Il sedicesimo Rapporto sull’economia globale e l’Italia, curato da Mario Deaglio, non nasconde la criticità della situazione. Addio a molte certezze I l presidente della Banca regionale europea (a cui si deve, in collaborazione con il centro di ricerca e documentazione “Luigi Einaudi”, la realizzazione della ricerca), Luigi Rossi di Montelera, l’ha definito un titolo “terribile” perché per indole preferisce vedere il bicchiere mezzo pieno. In realtà “La crisi che non passa”, sedicesimo Rapporto sull’economia globale e l’Italia, curato da Mario Deaglio e dal suo rodato staff di collaboratori, ha il pregio di dire pane al pane e vino al vino, senza tentare di trovare pal- liativi psicologici per una situazione che allegra non è, anche e soprattutto per il nostro Paese. Il che non vuol dire che siamo destinati a finire nel baratro e sia pertanto inutile darsi da fare. Anzi, è l’esatto contrario. Le problematiche con le quali il nostro Paese si trova a combattere hanno origini solo in parte al di fuori dei confini nazionali, perché il bel Paese ci ha messo del suo, essendo in pratica in crisi da quattro lustri, cioè dagli inizi degli anni Novanta. Un declino innescato, spiegano gli economisti, anche dal- l’esaurimento dell’effetto del “baby boom” iniziato nel dopoguerra, a conferma del fatto che a influire sul sistema, e in modo determinante, è anche il tasso di natalità, àmbito nel quale l’Italia detiene la maglia nera mondiale. Poi ci si è messa la politica, con la corruzione e l’incapacità di decidere, e il risultato del miscuglio di tanti ingredienti negativi è quello che purtroppo è sotto gli occhi di tutti. In pratica, a differenza di altri Paesi occidentali, siamo arrivati al momento dello scoppio della crisi globale già in crisi. E pertanto il colpo LA MANCANZA DI PUNTI DI RIFERIMENTO CONTRIBUISCE ALL’INSTABILITÀ Mario Deaglio, editorialista economico del quotidiano “La stampa”, è nato a Pinerolo nel 1943. Professore ordinario di politica economica presso la Facoltà di economia dell’Università di Torino, è sposato con l’attuale ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elsa Fornero. Nel Rapporto sull’economia globale e l’Italia giunto alla sedicesima edizione, da lui curato, l’analisi non si sofferma solo sulle tematiche strettamente economiche e del resto, considerate le implicanze sociali della crisi, sarebbe impossibile limitarsi a esse, volendo dare un quadro attendibile della situazione e delinearne i possibili sviluppi. Deaglio e i suoi collaboratori hanno preso in considerazione anche i sommovimenti politici che hanno visto in prima linea soprattutto le nuove generazioni, dalla cosiddetta “primavera araba” agli “indignati” spagnoli e americani, ai disordini violentissimi verificatisi nel Regno Unito. A scatenare la rivolta, che spesso sfocia nella violenza, non sono solo l’incertezza (o l’assenza) del reddito, che resta comunque al primo posto, specie nei Paesi più poveri, o l’anelito verso una democrazia che i social network hanno reso “palpabile” con il confronto con le realtà ove essa esiste, permettendo di superare confini geografici e ideologici prima invalicabili, ma anche il venir meno di molte certezze, il non sapere cosa riserva il domani. Vale soprattutto per l’Eu- 20 ropa e gli Usa, come hanno dimostrato i fatti di Londra nell’agosto scorso, i cui protagonisti non sono stati soltanto appartenenti al sottoproletariato o alle seconde e terze generazioni di immigrati, paradossalmente più ricettive verso le predicazioni degli integralisti islamici, ma anche giovani dal posto “sicuro” e dalle famiglie benestanti. L’assenza di punti di riferimento per le nuove generazioni, le quali non hanno più i progetti di vita che hanno guidato i loro genitori, equivale a un vuoto esistenziale che impedisce di canalizzare le energie verso un impegno positivo e fa sì che, in molti casi, queste ultime si sfoghino in modo distruttivo. Secondo Deaglio, è un fenomeno niente affatto da sottovalutare e che potrebbe esplodere in forme ancora più eclatanti. Secondo le sue previsioni, già al termine dell’inverno se ne avranno le prime pericolose conferme. á 23 febbraio 2012 á con i piedi per terra è stato molto più pesante. L’economia italiana è tornata ai livelli del 2000 e per recuperare il terreno occorreranno anni. Allo stesso modo possiamo scordarci i ritmi di crescita che pensavamo fossero connaturati al sistema. Quei ritmi ora appartengono alla Cina, all’India e anche all’Australia, l’unica economia “occidentale” che pare non risentire della decadenza europea e americana, in virtù dell’effetto trascinamento del vicino colosso cinese, il quale guarda all’Oceania come a un fondamentale deposito di materie prime per il proprio apparato industriale. Non per nulla il Governo australiano prevede che, in quattro lustri, la popolazione di quello Stato-continente raddoppi, passando dagli attuali 22 milioni di abitanti a oltre 40. E, siccome l’incremento sarà soltanto in minima parte legato alla natalità dei locali, vuol dire che quella potrebbe essere la nuova “terra promessa”. Ciò non significa neppure, tornando all’Italia, che sia consigliabile abbandonare la nave che affonda. Anche perché è dimostrato come siano i periodi di crisi quelli che offrono le maggiori chance, purché le si sappia intercettare. Certo è fondamentale il risanamento dei conti pubblici, un’operazione che, secondo Deaglio, il governo Monti ha intrapreso con il piglio giusto e scelte appropriate, seppure occorra sgombrare il campo, per esempio, dall’illusione che le liberalizzazioni producano consistenti effetti immediati. Ne avranno, sia come aumento del prodotto interno lordo che come creazione di nuove occasioni di lavoro per i giovani, ma dovranno passare mesi prima che vadano a regime. Ne “La crisi che non passa” Mario Deaglio scrive: «L’“età dell’oro” che ci lasciamo alle spalle è stata, in realtà, un’epoca di cambiamenti confusi. I mercati reali erano (e rimangono) molto lontani dal modello della concorrenza perfetta. Se anche sarà rimesso sulle rotaie, il treno dell’economia globale non correrà più nella direzione di prima, gli scossoni saranno più frequenti e il viaggio meno comodo e forse più lento. Questo treno correrà, inoltre, in un mondo dalla geografia economica profondamente mutata, nel quale il capotreno e i macchinisti saranno probabilmente asiatici. Per i Paesi emergenti la nuova corsa è, di fatto, iniziata già da parecchio tempo, mentre i Paesi ricchi ne sono ancora lontani perché le ferite inferte loro dalla crisi non si sono rimarginate e potrebbero costringere il convoglio a una fermata imprevista, in qualunque direzione esso vada». A proposito degli Usa, la loro situazione è “drogata” dalle elezioni presidenziali, con Barack Obama che le proverà tutte per farsi rieleggere dai connazionali. Nella sua “sfera di cristallo”, Mario Deaglio delinea quattro scenari possibili per l’economia mondiale e, di conseguenza, per quella del nostro Paese. Il primo è quello più idilliaco, che comunque prevede un ritorno molto lento ai livelli pre-crisi, il quarto è quello più disastroso, il peggior avvitamento possibile della situazione, magari a partire dal default della Grecia. Secondo l’analisi contenuta nel Rapporto, sono più probabili gli altri due sviluppi. Uno «si presenta con conseguenze molto differenti a seconda che si abbia una crescita nominale con un’inflazione relativamente bassa oppure una crescita relativamente elevata, o che l’apporto di queste due componenti risulti invertito. Appare complessivamente come la prospettiva più realistica nel tormentato panorama di fine 2011 ed è aperto a esiti politico-sociali ampiamente variabili a seconda dell’entità del fenomeno inflazionistico e della sua sostenibilità sociale». L’altro scenario è imperniato sul «tentativo di anticipare le tendenze inflazionistiche e di procedere subito a una “pulizia” del debito, invece di lasciare che questo sia stemperato dall’inflazione. Gli esiti politico-sociali sono aperti a ogni genere di ipotesi». Si può però notare che «la svalutazione del debito pubblico della Germania Federale dopo la fine della seconda guerra mondiale (con una riforma monetaria che cambiava 6 marchi “vecchi” contro un marco “nuovo”) è stata la condizione necessaria per far ripartire l’economia tedesca». Insomma, chi vivrà vedrà. La crisi in cui l’occidente ha cominciato a scivolare durante l’estate del 2007 e nella quale è definitivamente precipitato nel settembre 2008 non solo non si è ancora risolta, ma se ne deve constatare l’estensione dall’economia alla società, alla politica, ai grandi equilibri politico-strategici internazionali. Il baricentro del pianeta continua a spostarsi verso est, la “primavera araba” ha rimesso in discussione consolidati equilibri (e potrà avere conseguenze inattese anche per quanto riguarda l’accesso alle risorse energetiche), le istituzioni che reggono l’ordine internazionale, dall’Onu all’Fmi alla Wto, appaiono sempre più inadeguate al compito. L’Europa e con essa, purtroppo, l’Italia in pole position, è al centro della crisi. La debolezza della finanza si mescola alla debolezza delle istituzioni, mentre la speranza che potessero bastare poche misure tecniche di stabilizzazione dei mercati ha ormai ceduto il passo al convincimento che la crisi sia complessa e multidimensionale: non si potrà tornare a uno sviluppo stabile, in un contesto mondiale assestato, senza nuovi rimedi e regole 23 febbraio 2012 Ü 21 ADESIONI GRATUITE, A NUMERO CHIUSO. MAGGIORI INFO SULLA PAGINA INTERNET DEL CENTRO Centro Ferrero partner in un Progetto Internazionale l Centro Riabilitazione Ferrero, dopo l’esperienza di ricerca pilota, condotta con le Università di Firenze e di Yale nel 2011, ospiterà il Convegno Internazionale sull’Intelligenza Emotiva. Intelligenza ed emozioni non sono due termini in contraddizione, bensì in legame strettissimo, tanto che si è davvero “intelligenti” soltanto se in grado di integrare le emozioni nel pensiero, mantenendone il contenuto informativo in maniera adattiva. Quando le persone si trovano a condividere scopi, a fare gruppo, mettono in atto competenze e allo stesso tempo sono coinvolte in reazioni emotive. Le emozioni possono essere disturbanti e indesiderate, ma diventano risorse capaci di favorire il raggiungimento di obiettivi comuni e il benessere reciproco, se ben valorizzate. È noto come ogni contesto organizzato sia esso aziendale, scolastico, di cura della persona, di assistenza sia esposto a stress lavorativo, alla scarsa condivisione degli obiettivi, alla rivalità e alla difficoltà di affrontare eventi imprevisti. È ormai riconosciuto I che maggiore è l’educazione emotiva dei soggetti e minori sono l’inefficienza e il disagio. Dall’inizio degli anni ’90 la psicologia ha codificato il concetto di Intelligenza Emotiva, esplorando così una nuova frontiera e dando il via a nuove possibili applicazioni. Al tema è dedicato il Convegno Scientifico Internazionale che si terrà a Firenze e ad Alba: tra i relatori figurano Vincenzo Majer (Università di Firenze), Marc Brackett (Yale University), David R. Caruso (Yale University), Pablo Berrocal (Universidad de Malaga). Verrà inoltre trasmesso in videoconferenza l’intervento di Peter Salovey, lo psicologo statunitense che ha lanciato per primo, con il collega J.D. Mayer, gli studi sull’Intelligenza Emotiva e che ricopre anche l’incarico di Rettore della prestigiosa Yale University. È un appuntamento internazionale organizzato dal Centro Riabilitazione Ferrero in collaborazione con la dottoressa Laura Artusio, psicologa che svolge un progetto di dottorato di ricerca per l’Università di Firenze in collaborazione con Yale University. Il Convegno sarà completamente dedicato alla discussione dei modelli teorici, dello stato della ricerca su questa materia e all’approfondimento delle sue applicazioni, in particolare nei luoghi di lavoro e nelle scuole. L’incontro scientifico si svolgerà venerdì 9 marzo presso l’aula magna dell’Università di Firenze e sabato 10 marzo ad Alba, nella sala congressi del Centro Riabilitazione Ferrero (via Edmondo De Amicis 16). «Sono stati dimostrati molti benefici degli interventi formativi di Intelligenza Emotiva», spiega Vincenzo Majer, «come ad esempio la diminuzione dei sintomi di stress, burnout, ansia, depressione, aggressività e bullismo, nonché un miglioramento del benessere, della soddisfazione, delle relazioni interpersonali, della comunicazione e della gestione dei conflitti. Per questo uno degli obiettivi del convegno è quello di sensibilizzare le istituzioni circa l’importanza di tali interventi e promuoverne l’applicazione, sia sul territorio che a livello nazionale». L’iscrizione al Convegno è gratuita. Il Convegno è a numero chiuso. La registrazione è possibile attraverso il sito internet www.centroferrero.it oppure www.ieitalia.org. IL CONVEGNO INTERNAZIONALE “INTELLIGENZA EMOTIVA” AVRÀ LUOGO A FIRENZE NELLA GIORNATA DI VENERDÌ 9 MARZO, PER SPOSTARSI, SABATO 10, NELLA CAPITALE DELLE LANGHE, PRESSO IL CENTRO RIABILITAZIONE FERRERO, STRUTTURA MOLTO ATTENTA AD ARGOMENTI ALL’AVANGUARDIA TRATTATI DA ESPERTI MONDIALI Simona Amerio appuntamento di grande rilievo Ü ip Ü 23 febbraio 2012 Ü 23 Ilaria Blangetti LE ISTITUZIONI CHE CI ISPIRANO GIUSTA FIDUCIA Paolo Padoin, ospite di Patrizia Impresa, ha presentato l’autobiografia dedicata ai familiari delle vittime del terrorismo «M ai avrei pensato di diventare sua eccellenza il Prefetto». Paolo Padoin racconta la sua “missione”, una vita al servizio delle istituzioni. Nel libro autobiografico “Il Prefetto-Questo sconosciuto” (Pietro Pintore Editore), presentato nel capoluogo lo scorso giovedì, alla presenza del prefetto di Cuneo, Patrizia Impresa, e di molte altre autorità, Padoin narra i compiti svolti in diverse città italiane: quarant’anni di attività che incontrano quarant’anni di storia. Patrizia Impresa, nell’introdurre il libro, ha ricordato che il suo primo incarico fu proprio presso la Prefettura di Firenze, dove Padoin guida gli uffici territoriali del Governo: 24 «Siamo legati da un sentimento di amicizia e di fiducia», ha dichiarato. «È un grande onore averlo a Cuneo oggi». Il libro non è solo cronaca, è narrazione e pensiero, ironia e aneddoti di vita. L’autore parte dalle aspirazioni di quand’era ragazzo e dalla voglia di fare il calciatore: «Fra gli studi e il football scelsi i primi, pur continuando a praticare il mio sport preferito fino al 2003, quando da prefetto-portiere della squadra Vip di Pisa ebbi un incidente, la frattura di tibia e perone, che mi costrinse ad attaccare le scarpe al chiodo». L’opera di Padoin è anche un omaggio all’attività di prefetto: quel rappresentante dello Stato, in centro come in periferia, che spesso svolge l’attività nell’anonimato. SEMPRE AL SERVIZIO DELLO STATO Da Arezzo a Pavia, da Pisa a Campobasso, da Padova a Torino alla natìa Firenze: 40 anni di grande impegno Paolo Padoin è nato a Firenze nel 1947. Conseguita la laurea in giurisprudenza nel 1969, iniziò nel 1972 il servizio presso la Prefettura di Arezzo. Tra il 1980 e il 1984 ha lavorato come amministratore alla Commissione europea di Bruxelles, dove si è occupato di questioni relative alla libera circolazione delle merci e alla prestazione dei servizi. Nel 1984 ha lasciato l’Ue ed è tornato alla Prefettura di Firenze. Nel 1992 il Ministero dell’interno gli ha conferito l’incarico di commissario per l’istituzione della nuova Provincia di Prato. Nominato prefetto l’anno dopo, è stato poi destinato al Ministero dell’interno, presso l’Ufficio legislativo. Nel 1997 è diventato prefetto di Pavia e, in seguito, è stato assegnato a Pisa, Campobasso, Padova e Torino. Dal 30 agosto 2010 è prefetto della natia Firenze. Gestisce e aggiorna un sito internet dedicato alla tutela della legalità www.rinnovareleistituzioni.it. È sposato con Lucia Lazzerini, docente ordinaria di filologia romanza all’Università di Firenze. Il libro è edito da Pietro Pintore. á 23 febbraio 2012 á quando la missione è tutelare la legalità L’intento è dipingere un quadro esaustivo, nella convinzione che «il racconto di un prefetto che ha operato in molte zone d’Italia costituisca uno strumento particolarmente efficace per confermare questa significativa realtà». «Avevo già pensato e scritto un precedente lavoro che era risultato, però, troppo didascalico», ha rivelato Padoin. «Questa pubblicazione, incentrata su esperienze di carriera e momenti di vita, è più leggera nella lettura e permette di scoprire la quotidianità di un prefetto, tra sacrifici e impegni, spesso a discapito della sfera privata. Tra le pagine c’è spazio per episodi divertenti, riflessi di vita privata e lavoro istituzionale». Padoin racconta il suo vissuto, il suo lavoro, gli incarichi e gli anni da prefetto: vicende che s’intersecano con la cronaca, il sociale, la politica. Il primo incarico fu ad Arezzo («Presi servizio il 15 maggio 1972»), dove il prefetto era Stanislao Pietrostefani. Una data importante, un momento storico particolare. Il 17 maggio le cronache riportarono l’assassinio del commissario di polizia Luigi Calabresi, capo della Squadra mobile di Milano: uno degli esponenti di primo piano di Lotta continua, poi coinvolti nelle indagini, si chiamava Giorgio Pietrostefani. Era il figlio del Prefetto. «La notizia rattristò tutti sia per la spietatezza dell’assassinio sia perché coglievamo da vicino il dramma di un uomo che, ligio alle istituzioni (...), vedeva il figlio schierato in prima fila dalla parte di chi praticava l’illegalità e combatteva l’autorità dello Stato di cui il Prefetto era ed è il rappresentante diretto». Come prefetto di Campobasso (dal febbraio al dicembre 2003) affrontò i problemi dell’emergenza postterremoto che aveva colpito San Giuliano di Puglia e altri centri della zona nell’autunno 2002. Padoin ricorda anche le principali vicende degli anni di piombo. Un impegno importante nella lotta contro il terrorismo e la criminalità organizzata chiaro in ogni pagina del libro, in ogni giorno del suo impegno di prefetto, a Pavia come a Pisa, a Torino come a Padova. «Nell’esporre le mie esperienze di prefetto inviato a operare in luoghi che hanno visto la nascita e lo sviluppo di movimenti eversivi, voglio ribadire l’indignazione per la scarsa attenzione riservata ai familiari delle vittime, in stridente contrasto con la sovraesposizione mediatica di brigatisti e terroristi vari, corteggiati da televisioni e giornali, spesso intervistati non solo come protagonisti degli anni di piombo, ma quasi come maître à penser». Proprio ai familiari delle vittime, «ai dimenticati testimoni di un periodo tra i più bui della nostra storia, alla loro appartata sofferenza, è dedicato questo libro». I proventi della vendita saranno devoluti alla Lega italiana fibrosi cistica. Immagini della riuscita presentazione del libro di Paolo Padoin (ritratto nella foto a destra) svoltasi presso la Prefettura di Cuneo e introdotta dal prefetto Patrizia Impresa che ebbe in Padoin un valido ed esemplare maestro È ora di “Surpetere”: le imprese si preparano alla competizione di domani Durante l’evento le aziende partecipanti potranno pranzare al tavolo con altri 10 imprenditori, dando così a tutti l’occasione di un piacevole momento conoscitivo e di confronto Carlo Bottero ono dati inaspettati e per molti versi clamorosi quelli che si preannunciano dalla giornata di “Surpetere-Affrontiamo gli eventi”, il primo grande forum sull’energia dedicato alle imprese piemontesi in programma per venerdì 9 marzo presso il centro S LA TESTIMONIANZA GLOBALIZZAZIONE, CRISI FINANZIARIA, MATERIE PRIME, ENERGIA: LE INCERTEZZE DEI MERCATI IMPONGONO NUOVE STRATEGIE. AD ALBA UN WORKSHOP DEDICATO ALLE AZIENDE CHE VOGLIONO ATTREZZARSI ALLE SFIDE DEL FUTURO congressi della tenuta Fontanafredda di Serralunga d’Alba. Un workshop che, per la prima volta in Italia, vedrà un qualificato parterre di docenti, tecnici e specialisti in gestione d’impresa affrontare in termini scientifici, e fuori dal carattere promozionale che caratterizza i numerosi eventi organizzati da tempo dagli attori del settore, una serie di importanti quesiti su uno dei temi che, in questo momento di forti rischi per la stessa sopravvivenza di interi comparti, più stanno a cuore ai decisori Rinnovabili e calo degli incentivi: investire “green” conviene ancora? D opo un decennio di verticale espansione l’ambito delle cosiddette “rinnovabili” pare risentire di un momento di grande incertezza. In Italia, come in tutta Europa, le imprese hanno potuto approfittare dell’importante sostegno alla produzione “verde” che i Paesi europei hanno messo in campo per centrare gli obiettivi del protocollo di Kyoto, innovando i propri impianti e raggiungendo importanti economie sul fronte di quella che sempre di più rappresenta una delle principali voci di costi dell’attività manifatturiera e non solo. Un processo virtuoso che oggi va però riletto alla luce della revisione che, in un quadro di forte instabilità politica, tutti i principali Paesi stanno operando proprio sulle misure incentivanti garantite in Italia dal Gse, mentre crisi finanziaria e difficoltà del mondo bancario hanno messo in dubbio anche la possibilità di finanziare la realizzazione di 26 nuovi impianti mediante l’accesso al credito. Qual è, allora, lo stato dell’arte? Le rinnovabili convengono ancora? Sono due delle domande a cui proveranno a rispondere gli esperti convocati al tavolo di “Surpetere” che, per farlo, si serviranno anche di un’importante testimonianza. Per la prima volta in Italia, infatti, un primario gruppo del settore ha acconsentito a mettere a disposizione del mondo economico e scientifico i risultati rilevati nel corso di dieci anni di applicazioni nell’ambito della produzione energetica “green”. Dal confronto analitico di questi dati è stato possibile dedurre un prontuario testimoniato sul reale impatto economico e finanziario cumulato di un impianto sul conto economico e sullo stato patrimoniale delle aziende del settore industriale, commerciale e agroalimentare. Con risultati destinati a far discutere. á 23 febbraio 2012 á ip á come affrontare l’economia (e il mondo) che cambiano aziendali: quanto pesa, e quanto peserà domani, il fattore energia sulla capacità competitiva delle nostre aziende? È ancora utile investire in energia? E quali scenari si prospettano per le imprese che vogliano rimanere competitive su mercati sempre più globali e ogni giorno di più minati da incertezze di carattere geopolitico e finanziario? Proprio dall’esigenza di dare risposte concrete a domande sempre più centrali nella pianificazione delle nostre aziende, è nata l’idea di un forum che, anche grazie alla consulenza tecnico-scientifica del Politecnico di Torino e alla presenza del direttore di Confindustria Cuneo, Luigi Asteggiano, punterà a fornire pratici strumenti di analisi per valutare se e come programmare i propri investimenti sul fronte di quello che, anche senza ricorrere a scenari catastrofici, è destinato ad affermarsi come uno dei fattori di costo che maggiormente incideranno sulla capacità di affrontare anche domani i mercati mondiali dei comparti manifatturieri e dei servizi. Sullo sfondo c’è l’esigenza di aggiornare i propri modelli gestionali a quell’ottica di nuova competizione da qui il richiamo a “Surpetere”, il successo editoriale rappresentato dal libro di Giorgio Merli, Elena Gelosa e Marco Fregonese - che l’interazione tra congiuntura e globalizzazione presentano come strada obbligata per la sopravvivenza dell’impresa. In concreto, dati di indagine e risposte chiare sull’impatto economico finanziario dei sistemi integrati sul bilancio di un’azienda nel breve, medio e lungo periodo. Evidenze davvero inattese riguarderanno poi un tema ancora poco indagato dagli analisti: le tante decantate rinnovabili avranno ancora un peso o il loro appeal è destinato a declinare con il graduale ridursi di tariffe e degli incentivi che sinora hanno spinto la produzione “verde”? Quali scenari si delineano nel breve, medio e lungo periodo alla luce delle mutanti dinamiche di incentivazione pubblica del Conto Energia? Investire nelle rinnovabili e nell’autoproduzione conviene davvero? E conviene ancora? Per rispondere, ci si servirà delle sorprendenti risultanze di uno studio che promette di suscitare importanti reazioni anche nel mondo delle agenzie pubbliche per l’energia. In quel di Fontanafredda è infatti prevista la testimonianza di un primario gruppo del settore che, per la prima volta in Italia, ha messo a disposizione di un gruppo di studio i risultati di dieci anni di applicazioni delle principali tecnologie “green” in diversi ambiti industriali. “SURPETERE-LA COMPETIZIONE CREATIVA EFFICACE E SOSTENIBILE”, DI GIORGIO MERLI, ELENA GELOSA E MARCO FREGONESE, È UN LIBRO EDITO DA “GUERINI E ASSOCIATI” CHE INVITA A SUPERARE IL TRADIZIONALE CONCETTO DI COMPETIZIONE, RINNOVANDOSI CONTINUAMENTE IL PROGRAMMA Venerdì 9 marzo, al centro congressi della tenuta Fontanafredda di Serralunga, tre aule dedicate agli approfondimenti per l’agroalimentare, il manifatturiero e l’impresa commerciale C ase history e ricette pratiche per i decisori aziendali dalla giornata di studi in programma venerdì 9 marzo, dalle 9 alle 16, al centro congressi della tenuta Fontanafredda di Serralunga d’Alba. Dopo una breve introduzione dei rappresentanti di Regione Piemonte e Confindustria Cuneo, prenderà via il forum vero e proprio che prevede la partecipazione del Politecnico di Torino e interventi di docenti e specialisti nella gestione d’impresa. Nel programma della mattina: “Dalla stagnazione economica al futuro dell’energia-Quali nessi e quali prospettive sui costi di approvvigionamento”; “Gse e Conto Energia: la riduzione delle tariffe, la ‘grande bolla’ e gli effetti sul futuro degli investimenti in rinnovabili”; “Il vero impatto degli investimenti in impianti a energia rinnovabile sul Conto Economico aziendale nel breve, nel medio e nel lungo periodo (simulazioni e costi reali)”; “Tecnologie disponibili e impianti integrati: come e se investire per ridurre i costi”; “Vantaggi e criticità nella scelta dell’impianto/fornitore”; “Aspetti economico-finanziari e rapporti con le istituzioni bancarie: cosa chiedere e cosa valutare”; “Casi reali di impianti realizzati nei settori industria, commercio e agroalimentare-La valutazione oggettiva dopo dieci anni di monitoraggio”. Nel pomeriggio i partecipanti verranno divisi a seconda del settore di appartenenza in aule distinte che, in contemporanea, mostreranno i dati reali di impatto economicofinanziario sul conto economico e sullo stato patrimoniale d’impresa partendo dai casi realizzati e con l’ausilio dei simulatori di bilancio: AULA BLU, settore industria manifatturiera; AULA VERDE, settore agroalimentare; AULA GIALLA, settore imprese commerciali. Completamente gratuita, la partecipazione al seminario richiede prenotazione. Per chi lo desidera, durante l’evento, sarà possibile visitare le storiche cantine Fontanafredda. PER INFORMAZIONI: WWW.SURPETERE.COM IL TAGLIO DEL NASTRO IN BRC ELECTRONIC DIVISION Il nuovissimo stabilimento in località Moglia sarà inaugurato alle 17,30 del 24 febbraio Brc Gas Equipment di Cherasco, leader a livello mondiale nel settore degli impianti gas auto, venerdì 24 febbraio, a partire dalle 17,30, alla presenza delle più importanti autorità, inaugurerà il nuovissimo impianto Brc Electronic Division. Lo stabilimento, sito in località Moglia di Cherasco, è stato realizzato per ospitare su 6.000 metri quadrati il ramo d’azienda del gruppo della famiglia Costamagna che produce tutti i componenti elettronici necessari all’attività principale di Brc, che prima era situato a Cavallermaggiore sotto il nome di Mte. L’investimento, come per altri recenti progetti portati a termine, è stato molto significativo: l’azienda è dotata infatti delle più sofisticate attrezzature in tecnologia Smt convenzionale Thp/Pth, di moderne linee di assemblaggio automatiche e linee di test Ict/Fct, per assicurare anche in questo campo i migliori risultati possibili. Dopo la cerimonia di inaugurazione sarà possibile visitare lo stabilimento per conoscere da vicino un’altra parte importante della realtà imprenditoriale del gruppo industriale cheraschese i cui impianti produttivi occupano un’area complessiva di 60 mila metri quadrati, dei quali circa trentamila coperti, con una forza lavoro che supera le 750 persone. Brc Gas Equipment acquisisce Cubogas A sinistra: una veduta aerea del modernissimo stabilimento Brc Electronic Division alla Moglia di Cherasco e alcune immagini dei suoi reparti produttivi. Nella pagina a fianco, da sinistra: Mariano e Piero Costamagna, i quali diedero vita al gruppo industriale partendo da un’officina allestita nella “città delle paci”, verso la quale il legame affettivo non è mai venuto meno. Sotto: un’officina autorizzata Brc a Melbourne, in Australia, a riprova della capillare diffusione mondiale dei prodotti creati a Cherasco L’AZIENDA DI CHERASCO CRESCE Elena Bottini 28 I l 10 febbraio è stato ufficializzato l’accorso in base al quale Brc Gas Equipment di Cherasco ha acquistato da Dresser Wayne, società del gruppo General Electric, Cubogas, divisione aziendale specializzata nella produzione e nella distribuzione di compressori e di stazioni di rifornimento metano. In virtù di questa operazione, lo storico marchio entra a far parte del gruppo creato e tuttora guidato dai fratelli Mariano e Piero Costamagna, il quale amplia così la propria gamma di sistemi per il rifornimento metano. «Continuiamo a potenziare la nostra attività rivolta all’infrastruttura e ad ampliare la nostra gamma di prodotti per far fronte alla crescente domanda proveniente da flotte, società di trasporto e stazioni pubbliche», spiega Mariano Costamagna, presidente di Brc Gas Equipment. á 23 febbraio 2012 á un gruppo industriale che non dorme sugli allori Il dinamico gruppo imprenditoriale cheraschese d’ora in poi opererà quindi nel mercato delle stazioni di rifornimento metano con i marchi Brc FuelMaker, Brc Compressors e Cubogas, offrendo pertanto una gamma completa di soluzioni in grado di soddisfare le necessità di ogni utente, dai sistemi domestici alle soluzioni per piccole e grandi flotte, fino ai grandi impianti di compressione per le stazioni pubbliche. L’acquisizione di Cubogas include il diritto di uso del marchio Dresser e la licenza di costruzione dei compressori Pignone. La notizia conferma la vocazione ad agire a livello planetario di un’azienda che pur tuttavia non ha mai tagliato le radici locali e che, anzi, ha saputo trarre spunto da esse per crescere ed essere fra gli artefici del benessere di un territorio che non si arrende all’ineluttabilità della crisi globale. Questo convive in splendido modo con la scelta, legata alla consapevolezza delle esigenze di sempre maggiore competitività legate a un mercato di dimensione mondiale, di avviare un processo di estensione delle attività produttive che ha portato alla creazione di sedi operative in tutto il mondo. Inoltre nel 2003 la Mtm-Brc Gas Equipment ha firmato un prestigioso accordo di alleanza strate- E VENERDÌ SERA ANCHE IL GRANDE EVENTO BENEFICO La sede del club “Ruote d’epoca” ospiterà il convivio con accompagnamento musicale i cui proventi andranno all’oratorio, grazie anche a Jimmy Ghione Il conto alla rovescia procede: venerdì 24 febbraio, dopo il taglio del nastro allo stabilimento della Brc Electronic Division, la famiglia Costamagna sarà alla cabina di regia anche della cena di beneficenza che inizierà alle 20,30 presso il capannone sede del club “Ruote d’epoca” (il cui presidente è Mariano Costamagna), attiguo agli impianti sportivi e alle piazze Gina Lagorio e degli Alpini di Cherasco. Come “IDEA” ha riferito nel numero precedente, si tratta di un’iniziativa che mira a offrire una mano concreta alla parrocchia di San Pietro per la ristrutturazione dell’oratorio, nata grazie alla grande generosità di Jimmy Ghione (foto a destra). Il famoso inviato di “Striscia la notizia” è, oltre che amico personale dei fratelli Costamagna, un appassionato di automobilismo e in questa veste ha preso parte alla prima edizione della “Green Scout cup”, la competizione (riuscitissima, tanto da tornare nel 2012 con la qualifica ufficiale di campionato italiano Csai energie alternative) riservata alle vetture alimentate a gas. Giunto terzo, ha vinto il Piaggio 125 cc che ha subito messo a disposizione per iniziative benefiche: lo scooter andrà a uno dei presenti al convivio, al quale parteciperà anche Andrea De Adamich (foto a sinistra). Il costo della partecipazione è fissato in 90 euro. Per informazioni e prenotazioni: Davide Colombano, tel. 338-6400778. gica con l’americana Impco, leader assoluta nel settore delle applicazioni industriali dei carburanti gassosi. Esso ha sancito la nascita del più grande polo produttivo mondiale nel settore dei carburanti ecologici, garantendo ai partner nuove possibilità in termini di mercato, capacità di investimento e tecnologia, con considerevoli benefìci per entrambe le aziende. La presenza in Italia si è rafforzata anche grazie al rivoluzionario equipaggiamento bi-fuel per le vetture dei principali marchi automobilistici (Chevrolet, Citroën, Ford, Great Wall, Honda, Hyundai, Jaguar, Kia Motors, Mitsubishi, Nissan, Peugeot, Piaggio, Subaru, Suzuki, Volvo) e come “after market” con la rete Brc Gas Service. Quest’ultima è frutto del progetto lanciato nel 2007 nel nostro Paese, rivolto alle officine specializzate, con una vasta gamma di servizi tecnici e commerciali aggiuntivi per migliorarne l’offerta. Più di cinquecento officine hanno aderito al progetto. Brc Gas Equipment nel 2005 ha iniziato a commercializzare i primi compressori e componenti per stazioni di rifornimento metano con il marchio Brc Compressors con l’obiettivo di ampliare l’offerta e diversificare le produzioni pur rimanendo nel settore d’appartenenza. Nel 2009, al fine di ampliare ulteriormente la gamma prodotto, ha acquistato la canadese FuelMaker, specializzata nella produzione di compressori di metano per uso domestico e aziendale. Nacque così il marchio Brc FuelMaker che si è subito contraddistinto come unico referente esclusivo per la dimensione domestica, per le flotte, per le industrie e per le stazioni di servizio. Una garanzia a livello mondiale che parte da una grande azienda italiana, ora potenziata con l’acquisizione di Cubogas! 23 febbraio 2012 Ü 29 A SAVIGLIANO UNA GARA DI GOLF SULLA NEVE GELATA! Lorenzo Vallese La gara di golf... sulla neve organizzata al Golf club Savigliano è stata un autentico successo. Sul grande campo pratica del Club saviglianese sono state ricavate nove buche “pitch and putt”, oltre a un “putting green”. Grazie alla consistenza del manto nevoso e alle temperature polari si è potuto lisciare il percorso e realizzare i “green” mantenendo il percorso agibile tutto il giorno, nonostante il passaggio di oltre venti giocatori che si sono dati battaglia su una base di gioco non abituale. Il risultato finale, nove buche “pitch and putt” più nove buche “putting green”, ha premiato: Marco Dalmasso primo netto con 41 colpi, Fulvio Cavallo secondo netto con 42, Guido Dalmasso terzo netto con 43, Stefano Bertolo quarto netto con 43, Laura Tibaldi prima lady con 45, Natale Golè primo senior con 43, Asia Cavallo prima junior, Francesca Pellegrino seconda junior. La giornata è iniziata con una colazione all’inglese e si è conclusa con la “marenda sinòira” protrattasi fino a tardi con soddisfazione di tutti. Il commento generale è stato molto positivo. I giocatori in vecchia data hanno apprezzato l’ambiente confermando di aver ritrovato lo spirito del rimpianto golf club “Il bricco”. Militari e volontari ottimi soccorritori! Malgrado la tormenta, molto positivo il lavoro delle “penne nere” fossanesi della “Taurinense”, dei Carabinieri e dei Finanzieri del Soccorso alpino e anche del sempre attivissimo Coordinamento provinciale della Protezione civile di Cuneo DALLA GRANDA UN PO’ IN TUTTA ITALIA Militari, Forze dell’ordine e volontari della Protezione civile della provincia di Cuneo si sono distinti in varie parti d’Italia durante l’emergenza provocata dalle intense nevicate. Qui accanto: i mezzi degli alpini della “Taurinense”, due Carabinieri del Soccorso alpino e le Fiamme gialle che garantiscono lo stesso servizio. Qui sotto: Roberto Gagna, presidente del Coordinamento provinciale dei volontari della Protezione civile di Cuneo e vicepresidente regionale 30 L ’inverno “vero” calato improvvisamente sull’Italia, in alcune parti della penisola più che in altre, ha visto impegnati anche i militari e gli uomini e le donne delle Forze dell’ordine in sforzi straordinari per far fronte ai vari tipi di emergenza. Nei giorni delle nevicate che hanno paralizzato buona parte dell’Italia, due nuclei di alpini della brigata “Taurinense” sono partiti per l’Abruzzo e la Basilicata. I nuclei, forniti dal terzo Reggimento di Pinerolo e dal primo Reggimento artiglieria da montagna di Fossano, erano composti da due cingolati da neve Bv 206, con relativi equipaggi, trasportati su uno speciale rimorchio al traino di camion militari Hf6. I Bv 206 sono mezzi in dotazione alle truppe alpine per consentire mobilità su terreni innevati. Ne sono stati impiegati anche nella zona della Marsica abruzzese dove il nono Reggimento alpini della “Taurinense”, di stanza a L’Aquila, per diversi giorni è stato impegnato nelle operazioni di soccorso. Hanno contribuito anche il trentaduesimo Reggimento genio della “Taurinense” di stanza a Torino e altre unità dell’esercito dislocate in Piemonte. Le “penne nere” sono state subito impiegate, sia in Abruzzo che nel Potentino, a supporto del personale dell’Enel per verificare lo stato di alcune linee elettriche non raggiungibili senza á 23 febbraio 2012 á l’offensiva del generale inverno l’impiego dei mezzi militari. I Carabinieri del Soccorso alpino del Comando provinciale di Cuneo invece sono stati inviati a Cesena e, mettendo a frutto la notevole esperienza maturata nel territorio montano della Granda, hanno salvato un 51enne e il suo cavallo precipitati in un dirupo a Sogliano al Rubicone. L’animale, forse innervosito dalla neve, è finito nella scarpata trascinando con sé il proprietario che tentava di calmarlo. Impossibilitati a fare qualunque cosa, sono stati raggiunti dai militari del Comando cuneese, arrivati sul posto, completamente isolato, a bordo di una motoslitta e camminando per 5 chilometri con le pelli. I Carabinieri si sono calati con le corde nel dirupo e hanno portato in salvo l’uomo e il cavallo, in stato iniziale di ipotermia. Il colonnello Francesco Laurenti, comandante provinciale dell’Arma, ha contattato gli appuntati Claudio Lavena, Salvatore Fantino e Diego Dutto e il carabiniere Nunzio Caserta per complimentarsi guenza della situazione di grave emergenza, un nucleo di militari del Soccorso alpino della Guardia di Finanza (Sagf) di Cuneo, dotato di automezzo a quattro ruote motrici e di una motoslitta, è stato inviato nelle Marche, per concorrere alle operazioni di soccorso alle popolazioni colpite dal maltempo. L’impiego dei Finanzieri del Sagf è stato disposto dal Comando generale del Corpo e ha interessato dieci aliquote, per un totale di 36 militari specializzati in interventi di soccorso e di sicurezza in ambiente innevato. L’eccezionalità della situazione ha fatto sì che dal Cuneese siano partiti anche i volontari del Coordinamento provinciale della Protezione civile, inseriti nella colonna mobile regionale recatasi in Umbria. Allertati dalla Regione su indicazione del Dipartimento nazionale, i volontari hanno fatto tappa a Foligno per un intervento con il miniescavatore e il cingolato con fresa idraulica a turbina per neve, mezzi trasportati dalla sede di Fossano. «Anche in questa occasione», spiega Roberto Gagna, presidente del Coordinamento provin- con loro per il coraggio e per le capacità dimostrati. Non sono rimaste con le mani in mano neppure le Fiamme gialle! Il comandante provinciale, colonnello Enrico Maria Pasquino, ha infatti annunciato che, in conse- ciale dei volontari della Protezione civile di Cuneo e vicepresidente regionale, «abbiamo scelto volontari molto specializzati e attrezzature specifiche». I contingenti di volontari cuneesi sono partiti in più scaglioni. Mario Rosa Nella foto qui accanto: il luogotenente Gianni Montalto e il vicebrigadiere Michele Brochiero. Nell’immagine in alto a destra: un altro tipo di attività dei Finanzieri. I militari della Stazione di soccorso alpino della Guardia di Finanza di Cuneo hanno infatti avviato servizi di ricognizione nelle aree montane della provincia, al fine di monitorare gli accumuli nevosi, effettuando rilievi e misurazioni volti a individuare situazioni di elevato rischio valanghe. La vigilanza riguarda i comprensori sciistici e gli itinerari di sci alpinismo, con riguardo anche al comportamento degli sciatori, per prevenire condotte imprudenti e verificare che quanti percorrono pendii fuoripista siano muniti dell’attrezzatura necessaria (un apparecchio elettronico per la segnalazione a distanza della posizione delle vittime di valanghe, una sonda e una pala da autosoccorso) ESPORTA OLTRE 530.000 EURO VERSO LA ROMANIA A Saluzzo le Fiamme gialle indagano sui traffici monetari di un imprenditore che in questo modo intendeva non versare un ingente risarcimento N el 2010 il Tribunale di Saluzzo aveva condannato un imprenditore a risarcire una persona alla quale, alcuni anni prima, aveva causato gravissime lesioni fisiche permanenti. Il risarcimento, stimato dai giudici in oltre 360.000 euro, non è mai stato corrisposto perché, secondo quanto emerso da indagini svolte dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza su “SIRE”: AMMINISTRATORI IN VISITA I VOLONTARI ANC IN LAZIO E UMBRIA I Carabinieri in congedo di Alba e di Busca sono intervenuti anche con un efficiente spargisale L’Amministrazione cheraschese ha visitato la “Sire”, azienda leader nella produzione in Klinker trafilato di alto livello nata nel 1970, con sede a Roreto, che impiega circa 180 persone. Gli ospiti sono stati accolti dall’amministratore delegato, Sergio Trinchero, e dalla vicepresidente, Miranda Pontiglione. Trinchero ha illustrato il progetto di ristrutturazione dell’azienda che, come molte altre, ha risentito della crisi economica, ma che con un attento piano di investimenti 32 guarda avanti con ottimismo. Il sindaco, Claudio Bogetti, dice: «Apprezziamo lo spirito con cui la “Sire” guarda al futuro, cercando soluzioni innovative. Il Comune è vicino e attento alle esigenze delle aziende attive sul nostro territorio che danno lavoro a tante persone. Sosteniamo, per quanto è di nostra competenza, gli sforzi di questi imprenditori affinché Cherasco e il territorio continuino a essere luogo appetibile per insediamenti che portano lavoro a tanti nostri cittadini». á 23 febbraio 2012 á la vitalità della nostra provincia Dopo otto giorni di inteso lavoro è ritornata alla base la squadra di volontari del Nucleo di Protezione civile dell’Associazione nazionale Carabinieri di Alba che, insieme ai colleghi del Nucleo di Busca, ha operato in Lazio e Umbria, nelle zone colpite dalla straordinaria nevicata che ha interessato tutto il centro-nord. Il presidente del Nucleo di Alba e referente provinciale dei gruppi di Protezione civile dell’Anc, Vanni Guiducci, è stato interpellato dalla sala operativa del Dipartimento della Protezione civile di Roma, che gli ha richiesto la disponibilità dei volontari albesi e del loro spargisale per intervenire nei piccoli centri laziali e umbri. Due anni fa, grazie a una donazione, i volontari della capitale delle Langhe avevano deciso di attrezzarsi di uno speciale spargisale adatto all’uso nei centri storici, in vie strette, in piazzali di chiese, ospedali e scuole, per essere più utili per la cittadinanza. Il caso ha voluto che il “battesimo del fuoco” dell’attrezzo sia avvenuto a oltre 700 chilometri di distanza dalla capitale delle Langhe. Convocati alle 18, già intorno alla mezzanotte, con il supporto di un fuoristrada con cassone dell’Anc di Busca, i volontari dell’Associazione nazionale Carabinieri sono partiti alla volta della capitale. Lì giunti, venivano inviati nella località di Cesano, vicino a Roma, sommersa dalla neve, insieme ai colleghi dell’Anc appena arrivati da Giussano (Monza e Brianza). Per oltre tre giorni è stata dapprima tolta la neve e poi si è passato lo spargisale, la cui qualità operativa ha permesso ai volontari di delega della Procura della Repubblica di Saluzzo, l’uomo, con molteplici prelevamenti di contante, nel giro di alcuni mesi, aveva svuotato il conto corrente, trasferendo circa 534.000 euro in Romania per acquistare un immobile da intestare alla sua compagna e altri beni. Dagli accertamenti è emerso anche come l’imprenditore abbia trasferito su un conto intestato alla madre circa 145.000 euro e abbia ceduto le quote di una società di cui era titolare alla sorella e al cognato. Informata al riguardo, l’Autorità giudiziaria ha subito disposto il sequestro del denaro ancora in giacenza sul conto corrente della madre dell’imprenditore, per garantire alla persona danneggiata la possibilità di ottenere almeno una parte del risarcimento. Sono indagate, a titolo di concorso nel reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento del giudice, quattro persone e un bancario, quest’ultimo ritenuto responsabile di non aver segnalato alle autorità competenti con tempestività i prelievi eseguiti allo sportello dall’imprenditore. svolgere un lavoro eccezionale apprezzato, oltre che dai funzionari del Dipartimento della Protezione civile, anche dalla popolazione. La seconda meta operativa è stata in Umbria, a Foligno, dove i volontari dell’Anc si sono uniti alla colonna mobile regionale del Piemonte per prestare la loro opera anche nei territori comunali di Gualdo Tadino e Scheggia, sempre in provincia di Perugia. Rientrato ad Alba, Vanni Guiducci commenta: «L’emergenza neve e le copiose (e a volte inattese) nevicate verificatesi nel centro Italia hanno messo in gravi difficoltà le popolazioni, isolando migliaia di persone. Ma l’Italia è famosa per la solidarietà fra cittadini e anche in questa occasione, accogliendo la richiesta di aiuto del Dipartimento della Protezione civile, l’Associazione nazionale Carabinieri è scesa in campo per sostenere e affiancare le popolazioni da giorni in difficoltà. Un sentito ringraziamento quindi credo vada indirizzato a questi volontari e al loro impegno disinteressato, grazie al quale hanno portato aiuto a tante famiglie dell’Umbria e del Lazio». A guidare Castagnito, coadiuvato da un gruppo di amministratori di cui va fiero, è Felice Pietro Isnardi (foto in basso), 51 anni, dal 1999 cavaliere della Repubblica, imprenditore agricolo. La sua attività nel settore sociale iniziò a Castagnito. In virtù della sua professione, si inserì poi nella Coldiretti, iniziando un percorso che lo portò ai vertici dell’associazione. Vicesindaco di Castagnito dal 1999 al 2009, in quell’anno fu eletto primo cittadino del paese. Sposato con Clara Bordino, è padre di Andrea, 26 anni, e Sara, 17 Elena Elia U n obiettivo ambizioso si realizza attraverso opere grandi nel contenuto, ma non necessariamente nella forma: ne è un esempio il libro “Castagnito-Il fascino della storia in una terra del Roero”, presentato nel municipio del paese mer- 36 numerosi collaboratori esterni e l’impegno dei cittadini che hanno sponsorizzato il libro arrivando a coprire metà della spesa». Quali sono gli altri tasselli del progetto a cui ha fatto cenno? «È stato effettuato il restauro della cappella di San Bernardo, risalente al 1650 circa e abbiamo lavorato alla pavimentazione del centro storico, con il rifacimento dei sottoservizi e delle regimazioni delle acque. Risulta quasi ultimato il restauro del teatro comunale e abbiamo ristrutturato la parrocchiale di San Giovanni Battista, del XVII secolo. È stato por- LE ATTRATTIVE CASTAGNITESI IN UN BEL LIBRO Felice Pietro Isnardi ce ne parla, così come di altre peculiarità del paese che amministra coledì 15 febbraio. Parlando con il sindaco del vivace centro della sinistra Tanaro, Felice Pietro Isnardi, proprio da questo siamo partiti per conoscere meglio le interessanti peculiarità castagnitesi. Signor Isnardi, com’è nata questa lodevole iniziativa editoriale? «Si tratta di uno dei tasselli di un ampio progetto in corso da tempo, ossia quello mirato alla valorizzazione storico-culturale del nostro paese che potrà essere utile anche allo sviluppo del turismo, settore in cui mostriamo qualche carenza. Ci siamo riappropriati della nostra storia e questo ci permetterà di orientarci meglio nell’ambito degli sviluppi á 23 febbraio 2011 á la stanza del Sindaco futuri; ciò vale non solo per noi amministratori, ma per tutti coloro i quali si mettono a disposizione della vita sociale di Castagnito. Inoltre una buona conoscenza della storia, della cultura e delle tradizioni permette di valorizzarle, conservarle e tramandarle nel modo giusto. Il volume, corredato di varie illustrazioni, ha visto la luce anche grazie al lavoro svolto per la sua tesi di laurea in architettura da Ornella Allerino, la quale del testo è infatti autrice insieme al ricercatore e ottimo divulgatore Baldassarre Molino. Inoltre va segnalato il contributo fondamentale di Walter Accigliaro. Tuttavia non possiamo non citare l’apporto dei tato avanti il recupero del percorso storico delle acque nel centro ristrutturando un sistema di antichi pozzi e stiamo appaltando il primo intervento di ristrutturazione del municipio dal quale si otterrà uno splendido locale sotterraneo che diventerà un salone di rappresentanza a disposizione del paese. Prosegue poi il consolidamento del belvedere (il sito di un antico castello di cui non si trova più traccia, ma che chiamiamo “Castelverde”), a fianco del Comune e stiamo partecipando a un’iniziativa di recupero dei sentieri vicini. Insomma, ci candidiamo a essere partner degli altri Comuni del Roero che hanno già avviato simili iniziative turistiche, augurandoci che il nostro paese possa offrire un invitante biglietto da visita». Come definirebbe Castagnito? «Un paese di frontiera rispetto al Roero, come attesta il suo nome storico, cioè “Castagnetum ad Tanagrum” (i nostri castagni infatti arrivavano fino al Tanaro, poi il letto del fiume si spostò), e dotato di grandi potenzialità: nonostante la presenza di un tessuto rurale importante, grazie a vini, e prodotti ortofrutticoli, la situazione commerciale e industriale si mostra favorevole, agevolata anche dall’uscita del- Nell’immagine a destra, da sinistra: Walter Accigliaro, Ornella Allerino e Baldassarre Molino, vale a dire gli autori di “Castagnito-Il fascino della storia una terra del Roero” in posa con Felice Pietro Isnardi. La prefazione del volume è firmata da Giovanni Tesio. A sinistra: l’attento pubblico intervenuto alla presentazione. In alto, nella pagina accanto: un momento del primo raduno di Vespe ospitato a Baraccone di Castagnito l’autostrada. È un paese “dinamico”, poiché sorge a due passi da una città di spicco come Alba, è importante sotto il profilo commerciale, possiede strutture sportive, ristoranti, un hotel, un agriturismo e un bed & breakfast, nonché un’isola verde vicino al Tanaro affidata in convenzione all’associazione “Trekking in Langa” in cui è possibile potersi svagare in armonia con la natura». La popolazione è quella tipica di un paese, per così dire, vivace? «Eccome! Non a caso il costante viavai, tra i cittadini a spasso e il movimento del gruppo podisti, ci ha indotto a lavorare molto sulla sicurezza pedonale. Inoltre abbiamo una buona rete di associazioni, tra cui annoveriamo il Gruppo alpini, la Pro loco, i comitati festeggiamenti, i circoli Acli, le associazioni di categoria, i donatori di sangue della Fidas, la Protezione civile, la Biblioteca civica: prima di Natale incontriamo tutti questi sodalizi insieme per programmare gli eventi futuri e sviluppare eventuali collaborazioni. Il lavoro in sinergia è un punto di forza del nostro paese. L’operosità degli abitanti porta a organizzare vari eventi, quali la Fiera dei piccoli animali e dei fiori del 1° maggio, la festa parrocchiale della frazione San Giuseppe, a giugno (che nel 2012 celebrerà i cento anni!), e quella del capoluogo, a fine estate». Un tram-treno in alta Val Tanaro? Paolo Cornero CONVEGNO PUBBLICO A GARESSIO Si moltiplicano le iniziative per il recupero della Bra-Ceva e la salvaguardia della linea ferroviaria fra Ceva e Ormea In alto: la stazione di Narzole in una cartolina d’epoca. Qui sopra, da sinistra: le fermate ferroviarie di Eca-Nasagò (dove è stata realizzata anche la foto pubblicata a destra) e Garessio e due immagini artistiche di Giorgio Olivero di Cuneo realizzate per la sua mostra “Rette parallele”, scattate nell’estate 2010 su pellicola 6x6 bianco e nero A volte ci si chiede: «Perché?». Spesso capita di farlo con riferimento all’infinito tema della modernizzazione. Alcuni quesiti non hanno una risposta certa, però risulta doveroso portarli all’attenzione dell’opinione pubblica. L’alternativa sarebbe uno sterile anonimato, in cui persone terze decidono la giusta via da seguire. Siamo partiti da una premessa generale per parlare di un tema Il Comitato presieduto dall’ingegner Stefano Sibilla, fondato nel 2009, ha deciso di rompere gli indugi... 38 á 23 febbraio 2012 á verso un trasporto sostenibile molto particolare: il futuro delle linee ferroviarie Bra-Ceva e Ceva-Ormea. L’alluvione del 1994 ha contribuito in maniera definitiva alla chiusura della prima, mentre nel prossimo futuro le “abitudini” dei pendolari valtanarini potrebbero dover fare i conti con l’assenza della seconda. Si tratta di uno scenario che merita una riflessione. «Su certi temi non ci sono soluzioni preconfezionate, occorre analizzare tutte le opportunità a disposizione anche con l’aiuto della comunità». Stefano Sibilla non vuol dare “diktat”, anzi. La sua passione per il tema vuole stimolare la popolazione a un’attenta riflessione, per supportare criticamente gli amministratori in decisioni così importanti. Garessino d’origine, milanese per lavoro, l’ingegner Sibilla da tempo riflette sul futuro delle tratte citate, ma solo nel 2009 ha raggiunto l’attenzione dei mass media: «Da anni sollevavo la questione, fino a Expoferroviaria 2006 ma nessuno sembrava interessato. Abbiamo allora deciso di fare sul serio». Un atto costitutivo, una registrazione ufficiale ed ecco il Comitato per la valorizzazione delle ferrotramvie in alta Val Tanaro e ponente ligure. Nell’ottobre di quell’anno Stefano Sibilla, Massimo Andreis Allamandola e Giuseppina Stucchi decisero di ingag- giare una battaglia ideologica, con scopi nobili come la tutela di interessi diffusi e pubblici, senza alcuna matrice o interesse politico. Oltre la moda delle “greenway”, una proposta di confronto su tematiche di trasporto sostenibile per valorizzare il territorio montano dell’alta Val Tanaro e dell’entroterra ligure. Dal consueto dilemma fra trasporto su gomma o quello su rotaia, alla volontà di rivitalizzare la filiera forestale, ricercando il pieno utilizzo della rete ferroviaria del basso Piemonte. te parti in causa. «Il futuro della linea ferroviaria Ceva-Ormea passerà attraverso una chiara distinzione tra servizio e linea, una separazione obbligatoria tra ente gestore dell’infrastruttura che concede ad altro operatore il servizio. La cosa da fare prima di decidere è sapere, conoscere la situazione localmente e attorno a noi. Poi si decide». Ma da cosa nasce tanta passione per la materia? «Più che dalla nostalgia per i viaggi infantili, ammetto che un’esperienza all’estero vissuta all’e- Un riuso della linea Ceva-Ormea in modalità tramviaria per decongestionare dal traffico l’alta Val Tanaro e la Riviera, rinnovandone l’immagine storica e internazionale. «La cosa più preoccupante era l’assoluta assenza di dibattito», continua Sibilla, presidente del Comitato. «Dobbiamo essere realistici e la mia professione (ingegnere ferroviario, ndr) può anzi deve portare dati concreti alla riflessione». Sarà la sala consiliare del municipio di Garessio, concessa dall’Amministrazione civica, nel pomeriggio di sabato 3 marzo, ad accogliere non solo i membri del sodalizio, ma anche tutti i valtanarini interessati, inevitabilmen- tà di 14 anni mi ha segnato. In Germania, più precisamente a Karlsruhe, trentadue anni fa viaggiai su un tram-treno. Un’ottimale soluzione di trasporto ancora sconosciuta nel nostro Paese. Potrei dunque dire che tra l’Italia e la Germania ci siano almeno trent’anni di distanza...». Ci sono dei dati “frenanti” inconfutabili, come la bassa densità di popolazione della provincia Granda, ma ci sono anche delle abitudini da studiare nel dettaglio: «Se gli studenti pendolari scelgono il treno perché non possono fare altrimenti, come mai i lavoratori non fanno altrettanto? Quanto ci costerà l’urbanizzazione diffusa, che rende la ferrovia meno attrattiva? Perchè la ferrovia risulta essere più affidabile in termini di orari e di sicurezza rispetto al trasporto individuale o pubblico su gomma?». Dopo due anni di rodaggio, il Comitato passa dunque all’azione: il dibattito pubblico di Garessio segnerà anche il lancio della sua campagna d’iscrizione. Non un focolaio di polemiche, ma un coinvolgente “concistoro” per raccogliere proposte, istanze e progetti. Gli abitanti dell’alta e della bassa Val Tanaro dovrebbero unirsi non in una battaglia, bensì in una decisione che potrebbe cambiare le loro abitudini quotidiane. Ferrata o ciclabile che sia, la via tra Bra e Ormea tornerà a essere percorribile? UNA CAMMINATA SEGUENDO I BINARI L’appuntamento è per domenica 4 marzo: la mèta conclusiva è Nucetto. Intanto, per le scuole medie... Il Comitato per la valorizzazione delle ferrotramvie in alta Val Tanaro e ponente ligure, organizza per domenica 4 marzo, la Giornata delle ferrovie dimenticate sulla linea Bra-Ceva. È prevista una camminata lungo la tratta abbandonata fino a raggiungere Ceva, con prosecuzione verso l’alta Val Tanaro con mèta finale la stazione di Nucetto con possibilità di ristoro e visita del nuovo Museo ferroviario. Per avere maggiori informazioni si può scrivere visitare il blog http://comitatotrenoalpiliguri.wordpress.com, un’e-mail a [email protected] o telefonare al 340-6012690. Intanto il Comitato ha esteso alle scuole secondarie di secondo grado di Ceva e della Val Tanaro l’invito a partecipare al concorso fotografico nazionale “Le scuole in treno”, indetto dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, in collaborazione con Comodo (Confederazione mobilità dolce), nell’ambito della quinta edizione della Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate. «Pensiamo», affermano gli organizzatori, «possa essere una buona occasione per far conoscere ai ragazzi il patrimonio storico-ferroviario della valle e sensibilizzarli verso una concezione di mobilità più rispettosa dell’ambiente». 23 febbraio 2012 Ü 39 INAUGURATO IL PUNTO ACQUA PUBBLICA (NATURALE E GASATA) DI BARGE A Barge, alla presenza di un folto pubblico di cittadini e scolaresche dell’Istituto comprensivo, si è tenuta l’inaugurazione del punto acqua pubblica in viale Stazione (un distributore a pagamento di acqua refrigerata naturale e gasata), gestito dalla società “Infernotto acqua” srl. Al taglio nastro effettua- I l 23 gennaio è stata costituita l’associazione per il coordinamento tra consorzi e aggregazioni di irrigazione di secondo grado della Granda denominata “Acque irrigue cuneesi”. A presiederla è Giorgio Maria Bergesio, presidente del Consiglio provinciale ed ex sindaco di Cervere, attivo amministratore anche di questo particolare, quanto importante, comparto. Si tratta di una delle colonne portanti del mondo agricolo provinciale che nel 1999, per effetto di una legge regionale, si articolò, nella nostra provincia, in 18 consorzi o aggregazioni di secondo grado in cui confluirono 356 consorzi di primo livello, con 124 mila ettari di superficie irrigua e 60.040 utenti. Ma, sin dalla loro costituzione, si comprese che occorreva uno sforzo maggiore per istituire un dialogo, un confronto fra le varie realtà e, soprattutto, per trovare risposte concrete alle nu- 40 to dal sindaco, Luca Colombatto, e alla benedizione impartita da don Mario Peirano ha fatto seguito, nel cinema comunale, la presentazione del nuovo servizio offerto ai bargesi, con approfondimento didattico dedicato agli allievi della scuola secondaria di primo grado. L’ingegner Sebastiano Teresio Sordo, professore ordinario presso la Facoltà di ingegneria civile e architettura idraulica del Politecnico di Torino-sede di Mondovì e presidente del Centro Unesco di Mondovì, ha trattato il tema delle risorse idriche nel mondo, soffermandosi sulla necessità di un loro responsabile utilizzo. SISTEMA IRRIGUO: UN’ASSOCIAZIONE PER RAFFORZARLO Quattordici fra consorzi di secondo grado e aggregazioni, 308 consorzi di primo grado e 56.000 utenti. E ben 115.000 ettari serviti Lorenzo Vallese merose problematiche legate all’irrigazione nel cuneese. Nel 2007 fu sottoscritto un protocollo d’intesa che impegnava concorsi e aggregazioni a un confronto su temi pratici sia riguardo all’uso del bene acqua sia sui riferimenti normativi legati soprattutto al recepimento delle direttive europee. In seguito il protocollo si è trasformato in coordinamento provinciale che, a sua volta, è sfociato nella neocostituita associazione “Acque irrigue cuneesi”. Vi hanno dato vita 14 consorzi o aggregazioni irrigue che rappresentano 115 mila ettari irrigati, 308 consorzi di primo livello e 56.000 utenti. Durante l’attività del proto- Le cosiddette Air (aree irrigue di riferimento) individuate in provincia di Cuneo in via ufficiosa sono: Air 1, zona nord-ovest cuneese (saluzzese); Air 2, zona Stura di Demonte; Air 3, sud-est cuneese (monregalesealbese). collo d’intesa e del coordinamento si è sviluppato un intenso lavoro con gli uffici competenti della Provincia e della Regione per discutere, a volte anche animatamente, ma sempre nel pieno rispetto delle parti in causa, sulle tematiche inerenti all’uso dell’acqua per la produzione agricola, che resta lo scopo primario dei consorzi, ma anche agli altri usi (idroelettrico, sportivo), oltre che sulla conservazione del patrimonio costituito dai canali, per la maggior parte realizzati nel passato, con opere in pietra, di notevole pregio, risalenti al XIX secolo (un esempio è il cana- á 23 febbraio 2012 á una ricchezza non sempre tenuta nella dovuta considerazione Compongono il primo Cda dell’associazione “Acque irrigue cuneesi”: il presidente, Giorgio Maria Bergesio (foto a sinistra); il vicepresidente, Isabella Moschetti; i consiglieri Giacomo Borra, Guido Cappellino, Luigi Garello, Adriano Paoletti e Giovanni Sacchetto le naviglio Fossano-Bra). La legge regionale del 1999 aveva suddiviso la Granda in tre macroaree: la prima dalla provincia di Torino alla Valle Grana con la pianura dal saluzzese al centallese, la seconda comprendente la Valle Stura e l’asta del fiume con la pianura sia sulla destra che sulla sinistra orografica del corso d’acqua, la terza relativa alla Valle Gesso sino al confine con la provincia di Asti. “Acque irrigue cuneesi”, per dare rappresentatività a tutta la provin- cia, nel proprio Cda ha ricalcato la medesima suddivisione con la variante che l’alta Langa e le Valli Bormida e Uzzone sono state aggregate alla macroarea A3 e il Roero è stato inserito nella A2. Fra gli scopi dell’associazione vi è lo studio della possibilità di dar vita a uno o più consorzi di bonifica. MEDICI: QUALI LE RESPONSABILITÀ? Venerdì 24 febbraio, dalle 15, all’ateneo cuneese (via Ferraris di Celle 2), avrà luogo il convegno “Le nuove frontiere della responsabilità medica”, occasione di analisi che coinvolge la sfera giuridica e quella strettamente connessa alla medicina. A promuoverla è la scuola di formazione giuridica ed economica “San Carlo”, con il patrocinio della Provincia e la collaborazione di due celebri “law firm” del territorio, lo studio legale associato “Ambrosio & Commodo” e lo studio legale “Algranati & associati”, in partnership. Gli organizzatori spiegano: «L’obiettivo è informare gli operatori dei singoli settori, avvocati, medici legali e personale sanitario, coinvolgendo anche gli utenti dei servizi ospedalieri. È sempre più decisivo, in un Paese che presta attenzione ai profili risarcitori (il nostro scopo è praticare un percorso civilistico, evitando quindi la sfera penale che ha spesso ripercussioni pesanti), conoscere gli aspetti che connotano le responsabilità medica, sottolineando quelli più rilevanti come il nesso di causa, l’onere della prova, la colpa del medico e la sfera dei rapporti tra gli operatori sanitari». Ad aprire i lavori e a moderarli sarà Renato Ambrosio, dell’omonimo studio legale, mentre il tema in via generale sarà sviscerato da Alessandro Ciatti, docente di diritto privato all’Università di Torino. Del regime di responsabilità medica parlerà Gaetano Catalano, avvocato dello studio “Ambrosio & Commodo”, mentre Bruno Tartaglino, direttore del Dipartimento di emergenza e accettazione, nonché direttore di medicina d’urgenza e pronto soccorso dell’ospedale “Santa Croce” di Cuneo, si soffermerà sulla medicina difensiva e sui suoi correttivi. Uno dei massimi esperti della medicina legale in Piemonte, Sergio Bonziglia, offrirà un contributo sulla funzione e sul ruolo del medico legale nella responsabilità medica. Le conclusioni saranno tratte da Pier Giuseppe Monateri, ordinario di diritto civile all’Università di Torino, che esporrà alla platea le nuove frontiere della responsabilità medica nella recente giurisprudenza. Nella foto, da sinistra, gli avvocati Stefano Commodo, Ernesto Algranati, Annamaria Del Grosso, Chiara Ghibaudo e Renato Ambrosio. In seconda fila, da sinistra: l’avvocato Lorenzo Toselli e il professor Alessandro Ciatti. Comitato “Roero consapevole” «E SE LA CRESCITA DIVENTASSE ANCHE SOSTENIBILE?» Da Canale, ecco una lettera aperta a Mino Ghiachino e alla neocostituita Ases «Ecco temi che ci piacerebbe venissero affrontati da un’associazione “nuova e di rilievo regionale” che si pone come interlocutrice di amministratori locali, imprenditori, industriali e forze produttive»: così si conclude la lettera aperta all’ex sottosegretario di Stato ai trasporti, Mino Giachino (foto), che il comitato “Roero consapevole” ha inviato alla redazione di “IDEA” dopo che alcuni suoi esponenti hanno preso parte all’incontro a Canale che ha segnato il debutto dell’Ases sul quale la nostra rivista ha relazionato. Il Comitato roerino non nasconde la sua adesione ideale al movimento contro la Tav in Valle Susa 42 A Canale è stata presentata l’Ases (Associazione per lo sviluppo economico e sociale), sodalizio “di rilievo regionale” nato su iniziativa dell’ex sottosegretario di Stato ai trasporti Bartolomeo Giachino, Vito Bonsignore e Guido Crosetto. L’iniziativa era aperta al pubblico, con il sottotitolo “Idee e proposte per sbloccare la crescita”. Il comitato “Roero consapevole” ha partecipato con la curiosità di sapere su quali spunti e soluzioni sarebbero stati intavolati i lavori, a cui erano presenti molti degli amministratori comunali roerini. Non c’è stato il tempo, per il pubblico, di fare domande o di intervenire: ecco quindi questa lettera aperta a Giachino, con alcune idee che avremmo voluto sottoporgli. «La neonata Associazione da lei rappresentata ha espresso tre macrosoluzioni con le quali il Piemonte sarebbe chiamato a dare un á 23 febbraio 2012 á il dibattito è aperto contributo alla crescita economica dell’Italia: come lei riporta sul suo sito web, “Sbloccare la Tav, accelerare sulla Asti-Cuneo, un aumento importante della produttività per la Fiat”. Lei propone il collaudato programma delle “grandi opere” unito al rilancio della storica azienda automobilistica. Senza esprimerci in questa occasione sulle criticità di un’opera come la Tav su cui si discute in modo acceso non solo in Italia, ci chiediamo se le “grandi opere” siano davvero l’unico input alla crescita economica e l’unico volàno per le imprese produttive del Piemonte in questo grave momento di crisi. In un periodo storico che vede e vedrà sempre più preponderanti nell’intero pianeta le emergenze ambientali, la necessaria riorganizzazione della produzione di energia, il pilotato passaggio da fonti fossili a rinnovabili, la gestione sostenibile dei trasporti, la ricerca di un equilibrio tra risorse utilizzate e risorse prodotte, ecc., siamo sicuri di non rimanere un tantino indietro? Indietro rispetto alle innovazioni che si stanno facendo strada per esempio del nord Europa? Noi cittadini del Roero interessati alla cosa pubblica ci saremmo aspettati spunti e idee un po’ più “aggiornate” rispetto agli scenari che sempre più velocemente si affacciano nel nostro quotidiano. Ad esempio non è stato tenuto in considerazione il tema del risparmio energetico; non quello legato alle abitudini personali, né quello colorato un po’ di green, aleatorio e indefinito, bensì il risparmio di energia attuato grazie a importanti investimenti in cambiamenti tecnologici, che incrementerebbe il Pil in modo sostenibile e duraturo. Un recente studio dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) ha calcolato i costi-benefìci di un intervento massiccio sul patrimonio edilizio pubblico (uffici e scuole) per dare efficienza energetica: isolamento delle pareti, nuovi infissi, sistemi di climatizzazione di ultima generazione, illuminazione modulabile e via dicendo. Costo complessivo: 8,2 miliardi di euro. Sembra tanto, e lo è. Ma vediamo gli effetti: riduzione dell’energia consumata del 20%, con un risparmio in bolletta di oltre 400 milioni l’anno. E, soprattutto, un impatto potente sul sistema economico: crescita della produzione attivata di 19 miliardi, del valore aggiunto di 14 miliardi e del Pil dello 0,6% l’anno. Posti di lavoro in più: oltre 150.000 (da un’inchiesta de “L’espresso” del 27 ottobre 2011). Volendo non ci CUNEO ADESSO HA L’AUTOSTRADA sarebbero solo gli edifici, ma anche l’industria e i trasporti. Pino Romani dell’Enea ha ricordato uno studio realizzato per conto del Ministero dell’ambiente tedesco a ottobre 2011 secondo il quale “ogni euro investito in efficienza energetica ne frutterebbe 4-5 per il sistema Paese”. La Germania ha dimostrato che le energie rinnovabili possono creare moltissima occupazione: abbiamo quindi l’opportunità di riprogettare ogni singolo fabbricato italiano per trasformarlo in una centrale energetica secondo un nuovo modello di mercato dove ciascuno produce e condivide la propria energia: una sorta di democratizzazione dell’energia. Per una realtà come il Roero, fatta di moltissime piccole imprese e aziende, una scelta di questo tipo offrirebbe lavoro in modo diffuso per tutti mentre le “grandi opere” (senza esprimerci in giudizi di merito) sono appannaggio di poche ditte che si accaparrano gli appalti e che troppo spesso contribuiscono a incrementare gli indotti delle mafie. Non è che, incaponendoci sulla realizzazione di un treno (per una tratta di merci che oggi è in netto calo) perdiamo davvero il treno, quello di un mondo verde dove la vita è migliore? In riferimento alla sua proposta di rilanciare la Fiat, vorremmo lanciare un’idea provocatoria per riflettere sul fatto che le idee geniali sono folli finché qualcuno non le mette in pratica e diventano vincenti. È Guido Viale, affermato economista italiano ospite come relatore a Bra, a proporre un’ipotesi di riconversione della produzione della Fiat, la quale potrebbe fabbricare pale eoliche, pannelli fotovoltaici di ultima generazione (evitando di importare quelli cinesi, nocivi e non smaltibili) o impianti di microcogenerazione elettrica. Gli stessi impianti prodotti dalla Volkswagen in un periodo di stallo produttivo delle auto: un esperimento di riconversione riuscito, sostenuto da un preventivo accordo di vendita e distribuzione con una società di energia elettrica. I tedeschi più bravi di noi? Ci basti sapere che il brevetto per gli impianti di microcogenerazione l’hanno comprato dalla Fiat! E infine, in riferimento alla sua cieca fede nella crescita, così assoluta da farle chiamare in causa anche quella religiosa (“La crescita, come ha anche detto il Santo Padre, è il vero bene comune dell’epoca moderna”), vorremmo fare Inaugurato il tratto sino a Sant’Albano Stura, mentre Rossetto accelera per i lotti albesi Il tratto Sant’Albano SturaCuneo dell’autostrada è stato inaugurato lunedì, alla barriera di Castelletto Stura. Erano presenti: Guido Improta, sottosegretario ai trasporti, Agostino Spoglianti e Giuseppe Sandro, presidente e amministratore delegato della società Asti-Cuneo, Paolo Pierantoni, amministratore delegato della Sias, Fabrizio Palenzona, presidente dell’Aiscat, Pietro Ciucci, amministratore delegato dell’Anas, i sindaci di Castelletto Stura, Elio Lombardo, e di Cuneo, Alberto Valmaggia, i presidenti delle Province di Asti, Maria Teresa Armosino, e di Cuneo, Gianna Gancia, il governatore della Regione, Roberto Cota, e il vescovo di Cuneo e Fossano, mons. Giuseppe Cavallotto. Intanto il vicepresidente della Provincia, Giuseppe Rossetto (foto), segue da molto vicino le pratiche che, entro breve, dovrebbero poter consentire l’apertura dei cantieri per i lotti albesi dell’autostrada. a lei e a tutti i langheroerini interessati al bene comune una proposta: e se alla parola crescita aggiungessimo l’aggettivo “sostenibile”? E se arrivassimo addirittura a chiamarla “riconversione ecologica”? Alcuni economisti di fama mondiale sostengono che sia la “terza rivoluzione industriale”, o addirittura il “Rinascimento energetico del ventesimo secolo” (Jeremy Rifkin)». PROSEGUE IL PROGETTO “ADOTTA UNA STANZA” CON “IDEA” I lettori di IDEA che, secondo le possibilità di ognuno, desiderano donare un contributo possono versarlo, indicando la causale «Adotta una stanza-Rivista IDEA», alla “Fondazione Nuovo ospedale Alba-Bra Onlus” su uno dei seguenti conti correnti bancari. BRE: coordinate Iban IT51O0690622500000000018522 BANCA D’ALBA: coordinate Iban IT84C0853022506000520109210 CRB BRA: coordinate Iban IT12D060954604000010135114 BCC CHERASCO: coordinate Iban IT15M0848746200000010108495 Conto corrente postale n. 3670174 Iban IT10B0760110200000003670174 23 febbraio 2012 Ü 43 GLI ANNI D’ORO DELLA CRC AL ROTARY CLUB Il relatore della serata organizzata dal Rotary club Mondovì conosce bene l’argomento di cui ha parlato: entrato in Cassa di risparmio di Cuneo nel 1967, ha raggiunto in breve la carica di dirigente e poi di vicedirettore generale. Il ragionier Domenico Ramondetti, che ne fu vicedirettore generale, ha relazionato sugli exploit registrati tra il 1970 e il 1990 Elena Bottini D omenico Ramondetti, socio del Rotary club Mondovì, ha tenuto ai membri del sodalizio monregalese una interessantissima relazione sull’evoluzione della Cassa di risparmio di Cuneo dagli anni ’70 fino alla nascita della Banca regionale europea. Il relatore ha contribuito all’ideazione e alla messa in pratica degli strumenti finanziari che hanno rivoluzionato l’istituto di credito dalle salde radici in Granda. La fondazione “Cassa di risparmio di Cuneo”, che nel 1992 ha scorporato l’azienda bancaria (Crc spa) poi confluita nella Bre a seguito della fusione con la Banca del Monte di Lombardia, è una delle ottantotto fondazioni di matrice bancaria italiane che, insieme, a fine 2010 gestivano un patrimonio superiore ai 50 miliardi di euro: dodici di esse si trovano in Piemonte e cinque in provincia di Cuneo. La fondazione “Crc” fa parte delle “grandi fondazioni” disponendo a fine 2010 di un patrimonio di 1.308 milioni di euro. Dopo aver rilevato come la fondazione “Crc” risulti ottava a livello nazionale e terza in Piemonte, graduatorie queste ben diverse rispetto a quelle della Crc 44 banca negli anni ’70, Ramondetti si è soffermato a illustrare i significativi e costanti progressi in termini dimensionali, reddituali e patrimoniali che hanno caratterizzato l’istituto negli anni ’80, attestati dalla comunità bancaria e finanziaria con numerosi premi e riconoscimenti. Quindi ha illustrato le strategie perseguite nel corso del decennio, in gran parte anticipatorie rispetto a quelle poi adottate dal sistema e che stanno alla base della crescita di volumi, redditività e conseguente patrimonializzazione senza precedenti collocandosi, in termini di variazione anno su anno, tra le prime posizioni nell’ambito del sistema bancario nazionale. È un insieme di strategie che tempo per tempo hanno interessato tra l’altro la gestione della raccolta, la tesoreria aziendale, lo sviluppo di nuovi servizi bancari caratterizzati da forti componen- á 23 febbraio 2012 á le radici di un successo ti di automazione, del segmento estero, e per ultimo, in ordine di tempo (fine anni ’80), l’innovazione finanziaria che ha interessato, con grande anticipo sul sistema, il segmento dei “deriva- ti” specie sui tassi e cambi. La capacità di leadership della Crc, che nel corso degli anni ’80 ha guadagnato ben 5 punti percentuali di penetrazione sul mercato, è dunque soprattutto corre- IL RISCHIO PAPILLOMA VIRUS E I MASCHI L’urologo dell’ospedale di Savigliano Roberto Borsa ad Abano relaziona su malattie sessualmente trasmesse e deontologia “Diagnosi di Hpv nell’ambito dell’ambulatorio di procreazione medicalmente assistita: riflessioni bioetiche e medico legali” è il titolo dell’elaborato predisposto dall’urologo del “Santissima Annunziata” di Savigliano, Roberto Borsa (foto). La comunicazione, premiata come il migliore dei lavori pervenuti alla Commissione scientifica, sarà presentata ad Abano Terme il 25 febbraio, nell’ambito del ventisettesimo convegno di medicina della riproduzione. «Nel periodo gennaio-dicembre 2011», scrive il dottor Borsa, «la Struttura complessa di urologia dell’ospedale di Savigliano ha diagnosticato 178 casi di malattie sessualmente trasmesse. Di questi 41, il 23%, è stato riscontrato nell’ambito dell’attività dell’ambulatorio di procreazione medicalmente assistita. Su 41 pazienti, 29 erano affetti da Hpv (papilloma virus, ndr), i restanti 12 presentavano un mollusco contagioso». La tipizzazione del Dna ha riscontrato una netta prevalenza dei sierotipi 16 e 18. Ciò è importante perché tra alcuni lata al citato modello di gestione, accompagnato da una rilevante e intensa attività di formazione del personale. Nel corso del decennio la Cassa ha costituito società operanti in vari segmenti, tra cui fondi di investimento, gestioni fiduciarie, prestiti al consumo, settore della riscossione, servizi informatici e ha mantenuto una significativa autonomia nella gestione del proprio sistema informativo, circostanza che ha contribuito a porre in essere in tempi ristretti le scelte del management. Il relatore ha sottolineato come gli sviluppi registrati vadano in buona parte ricondotti alla presenza di un presidente del Consiglio d’amministrazione, il compianto ingegner Lamberto Bellani (nella pagine delle lettere ospitiamo un ricordo dell’onorevole Teresio Delfino, ndr), caratterizzato da una forte vocazione imprenditoriale, con tutto ciò che ne consegue, il cui mandato si è concluso nel 1987. Il venire meno di una forte personalità a livello apicale, caratterizzata da capacità di spinta imprenditoriale non comuni a quell’epoca nel mondo bancario/finanziario, non consentì gli ulteriori possibili sviluppi che ad avviso del relatore avrebbero potuto concretizzarsi attraverso acquisizio- ni di banche in altre regioni. La fusione con la Banca del Monte di Lombardia, che ha dato origine alla Banca regionale europea, pur valida sotto il profilo strategico. si è presto dimostrata, per le stesse ragioni prima enunciate, di difficile gestione e si è dopo circa tre anni conclusa con l’aggregazione con Banca Lombarda per poi confluire in Ubi. Al termine dell’excursus a Domenico Ramondetti sono state rivolte numerose domande, seguite dai ringraziamenti del presidente del Rotary club Mondovì, Giovanni Gasco, accompagnati dal caloroso applauso dei presenti. Il ragionier Domenico Ramondetti accanto a Giovanni Gasco, presidente del Rotary club Mondovì. Tra i vari dati illustrati dal relatore riguardo alla Cassa di risparmio di Cuneo, uno risulta molto significativo e riguarda l’entità delle masse di titoli della clientela in deposito e/o gestione presso l’istituto di credito, cresciuta dai 5 miliardi di lire di fine anni ’70 ai 10 mila miliardi di fine anni ’80 anni una loro diminuzione potrà essere il segnale più preciso dell’efficacia della scelta vaccinale nei confronti delle bambine a partire dai 12 anni. Lo studio è incentrato sull’infezione contratta dai maschi: «Fino ad oggi le campagne di prevenzione e screening per la vaccinazione contro l’Hpv non hanno mai preso in considerazione gli uomini, ma a nostro avviso ciò è sbagliato perché l’Hpv, oltre ai condilomi, può provocare anche tumori degli organi genitali. È inoltre nota la correlazione con i tumori prostatici e vescicali. Il virus può influire anche sulla qualità dello sperma, interferendo con la fertilità e lo sviluppo dell’embrione». La patologia porta con sé implicazioni etiche. Lo sforzo degli operatori dev’essere volto a mettere il soggetto di fronte alle sue responsabilità personali perché siano attuate tutte le procedure per evitare che altri paghino in termini fisici e psichici per colpe non loro. Sarà il medico a dover convincere il paziente a far partecipe la partner della patologia e delle terapie attuate. Nel caso ciò risulti impraticabile si apre il complesso discorso sui casi in cui il medico può rivelare la patologia del paziente, anche contro e al di là della sua volontà per l’urgenza di salvaguardare la vita o la salute di terzi. La questione è complessa e ancora, per molti aspetti, aperta. Da sinistra: Luigi Gatti, Gianna Gancia, il sindaco e presidente della Fondazione, Luigi Genesio Icardi, Barbara Gatti e il direttore, Pierluigi Vaccaneo. Sotto: Maurizio Cossa, pronipote di Cesare Pavese e socio fondatore dell’ente con la Provincia e il Comune di Santo Stefano Belbo LA FONDAZIONE “PAVESE” RINNOVA I SUOI VERTICI Si è insediato il nuovo Consiglio d’amministrazione della fondazione “Cesare Pavese”, l’ente culturale, con sede a Santo Stefano Belbo, riconosciuto a livello nazionale per la tutela e la divulgazione dell’opera e dell’attività dello scrittore piemontese. Le nomine del rinnovato organo direttivo si sono rese necessarie anche in seguito alle elezioni amministrative dello scorso maggio, quanto il paese natale dello scrittore ha votato il nuovo sindaco, il quale ha ricoperto, appena insediato come primo cittadino, anche la carica di presidente della Fondazione, implicandone, secondo quanto previsto dallo Statuto, il rinnovamento delle cariche. Oltre a Luigi Genesio Icardi, sindaco di Santo Stefano Belbo e presidente della Fondazione, a guidare la struttura per i prossimi cinque anni saranno: Barbara Gatti, assessore comunale alla cultura di Santo Stefano Belbo, nominata dall’Amministrazione civica; Angelo Maria Petroni, ordinario di epistemologia presso l’Università di Bologna, membro del Cda Rai e segretario generale dell’Aspen Institute Italia (www.aspeninstitute.it), nominato dal Comune; Gianna Gancia, presidente della Provincia di Cuneo, nominata dalla Provincia stessa; Luigi Gatti, presidente del Cepam (Centro pavesiano-Museo casa natale) e del premio “Pavese”, nominato dalla Regione Piemonte (eletto vicepresidente nel corso della riunione); Filippo Taricco, fondatore del festival “Collisioni”, nominato dalla Regione Piemonte; Maurizio Cossa, pronipote dello scrittore e socio fondatore dell’ente assieme alla Provincia di Cuneo e al Comune di Santo Stefano Belbo (la Regione Piemonte è socio sostenitore). L’incarico di direttore della Fondazione è stato confermato a Pierluigi Vaccaneo. PIÙ ATTENZIONI PER LE FAMIGLIE! I Imposta municipale unica, tariffe dei servizi pubblici e carico fiscale: i temi su cui il Forum provinciale sollecita la giunta Gancia e i sindaci Elena Bottini 46 Paola e Francesco Loffredo, del Forum delle associazioni familiari (foto), chiedono un confronto per valutare la possibilità di introdurre una detrazione di 50 euro per ogni figlio a carico (come previsto con l’Imu) e un coefficiente correttivo che tenga conto dei carichi familiari (come, ad esempio, il “fattore famiglia”) mposta municipale unica (Imu), tariffe dei servizi pubblici e carico fiscale: sono i tre punti su cui il Forum delle associazioni familiari della provincia di Cuneo invita la giunta Gancia e i sindaci della Granda, attraverso una lettera aperta, a confrontarsi e ad agire nel breve e nel medio periodo. La lettera aperta, dal titolo “Le famiglie chiedono equità”, fa da ideale preambolo al corso-laboratorio di politiche familiari rivolto agli amministratori e ai dirigenti della pubblica amministrazione “Amministrare con la famiglia”, che il Forum organizza a Fossano (ne parliamo sopra, ndr). «Anche nella nostra provincia la situazione delle famiglie è sempre più difficile» scrivono Paola e Francesco Loffredo, presidenti del Forum delle associazioni familiari della provincia di Cuneo. «I dati sulla situazione di crisi economica e demografica sono drammaticamente noti. Nel nostro Paese manca, da sempre, una politica familiare organica e strutturale. Perfino per il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, la povertà economica delle famiglie con figli si è aggravata e richiede una forte attenzione da parte della politica. La famiglia, nucleo fondamentale del bene comune e attore esemplare di sussidiarietà, pare destinata a diventare á 23 febbraio 2012 á la tante sfaccettature dell’impegno sociale L’APPUNTAMENTO È A FOSSANO Il Forum delle associazioni familiari di Cuneo, con il patrocinio della Provincia e del Comune di Fossano, organizza nella città degli Acaja il corso-laboratorio di politiche familiari “Amministrare con la famiglia”. Gli incontri in programma si terranno in municipio, sempre in orario 9,30-13. Sabato 25 febbraio a inaugurare il ciclo di conferenze sarà Pietro Boffi (foto), del Centro internazionale studi famiglia. Seguiranno: sabato 3 marzo, Davide Guarneri (presidente nazionale dell’Associazione genitori-Age) e Andrea Giusti (Comune di Massa); sabato 24 marzo, Giorgio Montini (architetto, Brescia) e Maurizio Bernardi (sindaco di Castelnuovo del Garda); sabato 31, Alessandro Soprana (Commissione fisco del Forum delle associazioni familiari) e Stefano Lipparini (responsabile enti locali dell’Associazione nazionale famiglie numerose-Anfn). Maggiori informazioni sull’iniziativa possono essere richieste a [email protected]. rapidamente una “specie in via di estinzione”. Secondo Adusbef e Federconsumatori, la manovra del governo Monti, considerata con le manovre di luglio e agosto 2011, avrà ricadute per circa 3.160 euro l’anno per ciascuna famiglia italiana. Non chiediamo maggior assistenza a famiglie disagiate, ma al contrario chiediamo che la famiglia che produce reddito e che investe sui figli per il bene proprio e dell’intera collettività non sia messa in condizione di dover essere assistita. Questo, infatti, è ciò che già sta accadendo e che sempre più accadrà in futuro se non si interviene con estrema urgenza». In sintesi, riguardo all’introduzione dell’Imu, il Forum chiede agli amministratori pubblici locali di ragionare sul fatto che il considerevole aumento delle rendite andrà a colpire in particolare chi non può abitare in case piccole, ovvero i nuclei più numerosi. Ai fini dell’accesso ai servizi comunali e provinciali con tariffazione (trasporto alunni, asili nido, acqua, ticket sanitari, tassa rifiuti, ecc.), invece, il Forum ritiene opportuna l’applicazione di criteri più equi che considerino i carichi familiari insieme al reddito disponibile. Con il federalismo fiscale, infine, le addizionali (comunali e regionali) diventano inique per le famiglie perché non riconoscono i carichi familiari (sono infatti applicate sul reddito indipendentemente da deduzioni e detrazioni): pertanto, a parità di reddito, un single paga come un padre di famiglia con moglie, figli o disabili a carico. NUOVA MINACCIA PER L’AGRICOLTURA Il 25 febbraio, a Peveragno, convegno tecnico sul moscerino che insidia fragole e lamponi Anche in Piemonte è arrivato il moscerino dagli occhi rossi, la temibile drosophila suzukii, che provoca danni rilevanti alle coltivazioni di fragole, lamponi e mirtilli a partire dagli ambienti pedemontani dei centri ai piedi della Bisalta. Dopo il cinipide del castagno e la batteriosi del kiwi, rischia di diventare la nuova emergenza fitosanitaria della frutticoltura. Ha infatti una capacità di diffusione impressionante e non si limita ai piccoli frutti, ma attacca tutti i frutti intensamente colorati: ciliegie, albicocche, ma anche susine, nettarine, fino all’uva. La situazione, le prospettive e i rimedi saranno affrontati nell’incontro organizzato dalla comunità montata “Alpi del Mare” e dal Creso (Consorzio di ricerca, sperimentazione e divulgazione per l’ortofrutticoltura piemontese) sabato 25 febbraio alle 9 a Peveragno, al Centro congressi in località Madonna dei boschi. Il convegno è patrocinato dalla Società scientifica italiana di ortofrutticoltura. Introdurrà i lavori l’assessore regionale all’agricoltura, Claudio Sacchetto. Relazioneranno: Sandro Frati del Creso, Gianfranco Anfora della fondazione “Edmund Mach” (centro ricerche del Trentino), Sabine Risso della Chambre d’agriculture di Nizza, Simone Marchisio dell’agenzia 4A della Coldiretti e Michele Baudino, responsabile del Centro sperimentale per la fragola e i piccoli frutti di Boves Le addizionali comunali e regionali sempre più inique: un single paga come un padre con figli a carico AD APRILE IL PELLEGRINAGGIO AD ASSISI CON I CAPPUCCINI DI BRA Entro il 15 marzo, salvo esaurimento anticipato dei posti, è possibile iscriversi al pellegrinaggio ad Assisi, Cascia, Cortona e La Verna, il suggestivo luogo nel quale San Francesco ricevette le stigmate. L’iniziativa è dei frati Cappuccini di Bra e si svolgerà dal 19 al 22 aprile. La quota, comprendente il viaggio, la pensione completa con sistemazione in camera doppia (il supplemento per la singola è di 55 euro), le visite guidate e l’assicurazione, è fissata in 290 euro a persona. Al momento dell’adesione occorre versare un anticipo di 50 euro, rivolgendosi al convento dei Cappuccini (sulla Rocca di Bra) e chiedendo di fra’ Luca, il quale è contattabile anche al numero di cellulare 348-0557383. Si partirà giovedì 19 aprile alle 6, alla volta di Cortona e Assisi. Il rientro è previsto verso le 22 della domenica successiva. 23 febbraio 2012 Ü 47 CON PETRINI, IN 150 DALL’UNIVERSITÀ DI POLLENZO ALLA “BAHÌO” DI SAMPEYRE Una delegazione internazionale (oltre 20 Paesi) di 150 persone, composta da studenti, docenti, operatori di ripresa e staff dell’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo ha partecipato alla “Bahìo” di Sampeyre. Si è trattato di un’attività didattica sul campo, in cui gli studenti, guidati dal rettore, Piercarlo Grimaldi, docente di antropologia culturale, e da Carlo Petrini, sono entrati in contatto con una delle più originali feste di tradizione. Hanno partecipato anche Samuel Kinser, professore emerito e direttore del Center for research on festive culture della Northern Illinois University, e André Carénini, presidente del Centre d’ethnologie des Alpes méridionales di Grasse (foto di Michele Fino e di Federica Bolla). PROTAGONISTI GLI STUDENTI DEL “BONELLI” CUNEO: I GIOVANI, LA GUIDA SICURA E I LORO COETANEI Lorenzo Vallese T anti studenti dell’istituto tecnico “Bonelli” di Cuneo hanno affollato la sala B del Centro incontri della Provincia per una lezione-incontro sulla sicurezza stradale organizzata dall’Assessorato alle politiche giovanili retto da Beppe Lauria (nel riquadro in alto nella pagina a fianco). A sensibilizzarli sul valore della vita e sull’importanza del rispetto delle regole sono stati dei coetanei, volontari formati in un apposito corso. Il progetto si svolge nell’ambito dell’“Azione ProvincEgiovani” finanziata dal Dipartimento della gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e gestita dall’Unione delle Province d’Italia (Upi). In questo ambito il progetto cuneese è risultato il secondo in Italia. L’assessore alle politiche giovanili 48 L’iniziativa rientra nel progetto Via (“Volontari in azione per la sicurezza stradale”) di cui la Provincia di Cuneo è capofila in collaborazione con Provincia di Imperia, i Comuni di Busca, Imperia e Loano e gli associati Automobile club Cuneo (Aci) e associazione “Segnal’Etica” di Verzuolo Lauria, che ha voluto con determinazione l’iniziativa, commenta: «Il progetto si basa sulla volontarietà, cioè su persone che si mettono in discussione. Tramite i giovani “volontari della sicurezza stradale” vogliamo arrivare agli altri ragazzi e anche alle famiglie e agli amici, generando un effetto moltiplicato- re, aprendo uno spazio di riflessione con la comunità». Lo sviluppo delle iniziative ha previsto scambi informativi tra i volontari e l’utenza stradale giovanile, anche nelle scuole e soprattutto durante manifestazioni, feste ed eventi comunitari che possono rappresentare occasioni di perico- á 23 febbraio 2012 á la vivacità del mondo della scuola lo stradale per abuso di alcol. All’incontro in Provincia, gestito dai volontari Simone Tinnirello e Stefania Fina, sono intervenuti gli allievi delle classi seconde, terze e quarte del “Bonelli”. A proposito del corso da lei seguito, Stefania afferma: «è stata una bellissima esperienza grazie all’intervento di professionisti operanti in più campi. Le lezioni di psicologia o di sociologia ci hanno aiutato a capire i nostri punti deboli e come migliorarci. Alla fine ci siamo ritrovati tutti un po’ più maturi, consapevoli e responsabili». Simone, in merito all’incontro in Provincia, aggiunge: «La giudico un’esperienza fantastica, un modo per metterci in gioco di fronte a tanti coetanei, per la prima volta da quando abbiamo finito il corso. L’“educazione alla pari” permette di relazionarsi con più facilità. Speriamo di continuare su questa strada e di riuscire ad avvicinare sempre più giovani al tema della sicurezza stradale». Lauria ha indirizzato un ringraziamento ad associazioni, enti e scuole che hanno collaborato alla riuscita del progetto e in particolare: l’istituto “Bonelli” (dirigente scolastico Riccardo Serra), Aci, Croce rossa (pionieri), “Segnal’Etica”, Comune di Manta (assessore Elio Giuseppe Giordanengo), Associazione italiana genitori-Progetto “Portofranco” (gruppo operativo di Costigliole Saluzzo), associazione “Cascina Sacerdote”, oltre ai sodalizi giovanili aderenti all’iniziativa e agli enti partner e associati del progetto. ACCONCIATURE: LE INIZIATIVE DELL’APRO Per allievi e allieve dell’Agenzia formativa albese incontri con esperti e anche con un’ex corsista oggi imprenditrice A San Cassiano d’Alba gli allievi e le allieve del Settore acconciatura di Apro, grazie alla collaborazione con “Revlon professional”, hanno seguito un seminario di approfondimento con Rocco Restagno (foto a destra), il quale ha spiegato nel dettaglio la colorimetria, le tecniche di applicazione del colore e i prodotti da utilizzare e, con le insegnanti, ha poi eseguito le tecniche di applicazione su testine e su modelle. Il giorno successivo è stato caratterizzato dall’incontro con l’ex allieva Jessica Costa, qualificata nel 2007, che ha spiegato il suo percorso di formazione e lavoro concretizzatosi, lo scorso settembre, con l’apertura del salone di acconciatura “Stile libero”. A sinistra: le ragazze dell’ultimo anno del corso di acconciatura con le docenti e all’ex allieva Costa, oggi imprenditrice. TANTE INIZIATIVE ALL’ENOLOGICA PER CHI... STUDIA Durante la settimana dedicata ai corsi di recupero per gli allievi con insufficienze nel primo quadrimestre gli studenti con i risultati positivi hanno potuto vivere esperienze coinvolgenti di vario tipo Elena Bottini 50 S cuola può voler dire sport, arte, divertimento, viaggi, specie per coloro i quali durante l’attività didattica fanno il proprio dovere. Con questa filosofia, la Scuola enologica di Alba ha ideato e messo in atto uno sdoppiamento dei gruppi classe: da una parte chi alla fine del primo quadrimestre non aveva nemmeno un’insufficienza, dall’altra quelli che stentavano in una o più discipline. I primi hanno preso parte a lezioni alternative; gli altri si sono visti obbligati a partecipare ai corsi di recupero. Tralasciando questi ultimi, vi raccontiamo dei più bravi, che in una settimana hanno potuto visitare il Museo dell’automobile di Torino, hanno conosciuto da vicino la realtà dell’allevamento di bufale “Moris” a Caraglio, dove hanno degustato le fantastiche mozzarelle, hanno preso parte a tornei sportivi, ad approfondimenti sull’ambiente, a cineforum e anche alla “peer education”, nel corso della quale sono andati alla scoperta del mondo dell’arte e dell’espressività. Circa un terzo degli studenti dell’istituto “Umberto I” (119) sono stati premiati per il loro profitto, mentre gli altri, costretti a rimanere in aula, hanno capito che a volte anche la scuola sa essere giusta con chi, con impegno, fa il proprio dovere. IL CORO E L’ORCHESTRA DEL LICEO “BIANCHI” A Mondovì, nella splendida cornice della chiesa di San Francesco Saverio, conosciuta da tutti i monregalesi con il nome più familiare di chiesa della Missione, si è svolto il concerto d’onore del coro e dell’orchestra del liceo musicale “Ego Bianchi” di Cuneo. La serata è stata organizzata dal Lions club di Mondovì e del monregalese nell’ambito dei trentunesimi campionati italiani “Lions open” tenutisi dal 29 gennaio al 5 febbraio a Pratonevoso, di cui su questo numero di “IDEA” si parla in altra pagina. Nella prima parte del concerto il coro del liceo “Ego á 23 febbraio 2012 á scuole della provincia protagoniste La Scuola enologica di Alba, fondata nel 1881 e intitolata al re Umberto I, è uno dei dieci istituti di scuola media superiore d’Italia in cui si studia l’enologia. Come già riportato da “IDEA”, la scuola fa parte del progetto nazionale “La scuola in tavola: l’unità d’Italia nel piatto e nel bicchiere”, per il quale è istituto capofila. L’iniziativa coinvolge una quarantina di superiori della penisola, suddivise in 10 gruppi, ognuno coordinato da un istituto enologico e comprendente una scuola alberghiera, un classico e un artistico. DI CUNEO HANNO INCANTATO I MONREGALESI Bianchi” ha eseguito, sotto la direzione del maestro Flavio Becchis, brani polifonici di tradizione ebraica e di autori del Novecento accompagnato al pianoforte da Lorenzo Martini. Nella seconda parte l’orchestra ha eseguito due concerti di Antonio Vivaldi per orchestra d’archi e clavicembalo che hanno visto solisti al flauto due giovani allievi dell’istituto cuneese: Jacopo Giordano e Saverio Giri. In conclusione l’orchestra sinfonica del liceo musicale “Ego Bianchi” ha eseguito, con il direttore Fulvio Cioce, brani di Offenbach e Rodgers. CONFARTIGIANATO HA INCONTRATO IL MINISTRO PASSERA. LUCA CROSETTO: «ORA Misure immediate per ridare ossigeno alle piccole imprese e scongiurare il “credit crunch”: in un pacchetto di proposte presentate al ministro dello sviluppo economico, Corrado Passera, la Giunta esecutiva di Confartigianato ha riassunto la “terapia” d’urto per consentire agli imprenditori di fronteggiare l’emergenza crisi e rilanciare la crescita e la competitività del Paese. Tra le priorità indicate al rappresentante del Governo, sono stati sottolineati: l’urgenza di interventi per i ritardati pagamenti e per migliorare l’accesso al credito, la necessità di far ripartire il settore edile anche attraverso la revisione dei patti di stabilità, il bisogno di riformulare i tempi di applicazione del Sistri e di accelerare i decreti attuativi per lo Statuto delle imprese. «Le piccole imprese», spiega il cuneese Luca Crosetto (foto), componente della Giunta nazionale di Confartigianato, «sono allo stremo, soffocate da forti restrizioni creditizie che assomigliano per alcuni versi a quelle del 2009. A novembre, i finanziamenti ai piccoli imprenditori sono aumentati appena dello 0,4%, quindi sono vicini alla “crescita zero”. I tassi medi d’interesse hanno Lorenzo Vallese N ella città degli Acaja è stata presentata la progettualità sviluppata dall’Unione del fossanese in ambito di “didattica di territorio” e promozione turistica locale. La prima parte dell’appuntamento è stata dedicata alla realizzazione, nell’ambito del progetto transfrontaliero Pit-Alcotra, di tre cartine turistiche dedicate ai percorsi “bike & trek” del territorio, alle nuove ippovie certificate del fossanese e ai siti d’interesse naturalistico locali. Il materiale, ha spiegato l’assessore allo sviluppo del territorio dell’Unione del fossanese, Roberto Salvatore, è stato distribuito presso lo spazio della Regione Piemonte durante la Borsa internazionale del turismo (Bit) di Milano, ed è disponibile presso l’Ufficio turistico di Fossano (torre est del castello), nonché scaricabile dal sito internet www.iatfossanese.com. La seconda parte della presentazione è stata dedicata al progetto- 52 raggiunto il 4,18%, il valore più alto tra quelli dell’area euro. Nel frattempo i ritardi di pagamento della pubblica amministrazione costano alle nostre imprese 3,7 miliardi di oneri finanziari. È ora di fare qualcosa per le piccole imprese, che rappresentano il 99,4% delle aziende italiane e danno lavoro al 74,8% degli addetti delle imprese nazionali, che finora hanno sfidato la crisi senza alcun “paracadute”». Per recuperare i 70 miliardi di debiti accumulati dalla pubblica amministrazione nei confronti delle imprese, Confartigianato ha proposto di introdurre la compensazione tra i crediti commerciali verso gli enti pubblici e i debiti tributari. Inoltre è stato caldeggiato il rapido recepimento della direttiva europea sui termini di pagamento e l’introduzione del sistema dell’Iva per cassa, cioè prevedere il versamento dell’Iva all’effettivo pagamento della fattura da parte del debitore. Per migliorare l’accesso al credito, è stato chiesto il potenziamento degli strumenti esistenti, come i Consorzi di garanzia fidi, e del Fondo centrale di garanzia. «Sono misure urgenti ed essenziali», aggiunge Luca Crosetto, «per L’Unione dei Comuni ha presentato le tre nuove cartine turistiche e i video che, oltre al compito promozionale, serviranno alle scuole primarie BUONA DIDATTICA DEL TERRITORIO PER IL FOSSANESE Nelle foto di Bruno Linzas: i relatori e il pubblico intervenuti all’incontro organizzato a Fossano. Al progettovideo hanno collaborato: il consorzio turistico “Touristlab”, Engea (Ente nazionale guide equestri ambientali), Club alpino italiano-Sezione di Fossano, associazioni “Advolam” e “Amici dell’oasi” di Sant’Albano Stura, “Cicerone” e “Amici del Museo diocesano” di Fossano e “Cuneo birding” del capoluogo á 23 febbraio 2012 á la promozione e l’istruzione OCCORRONO INTERVENTI CONCRETI» far ripartire l’economia e creare condizioni favorevoli all’attività d’impresa. In particolare, abbiamo sollecitato un piano di recupero e manutenzione del patrimonio territoriale e immobiliare per sostenere la ripresa del ciclo edilizio, andando a rivedere il sistema dei patti di stabilità per i Comuni. Un rilancio del “piano casa”, insomma, che si caratterizzi come scelta strategica nazionale. Non meno importante è la riforma degli incentivi alle imprese, all’insegna della semplicità di norme e procedure per un facile accesso alle piccole imprese. La spinta alla “green economy” è un altro fronte sul quale si è insistito, per promuovere interventi a favore dell’economia sostenibile». Sempre in tema di energia, è stata sottolineata la necessità di ridurre i costi della bolletta delle piccole imprese, superiori del 30% alla media europea, con la revisione del prelievo fiscale sull’energia, il trasferimento dell’onere degli incentivi alle rinnovabili alla fiscalità generale, l’effettiva separazione, nel settore gas, tra le attività di rete, stoccaggio e rigassificazione. Sostegno all’internazionalizzazione, all’innovazione e alla ricerca, alla cooperazione in reti sono gli altri fronti sui quali Confartigianato ha sollecitato a Passera un impegno mirato sulle esigenze delle micro e piccole imprese. Altrettanto fondamentale è la tutela del “made in Italy” con provvedimenti che garantiscano la riconoscibilità dei prodotti fatti in Italia attraverso l’etichettatura di origine volontaria e di tracciabilità delle lavorazioni. video “Corti lungo lo Stura”, realizzato grazie al contributo della fondazione “Cassa di risparmio di Torino”. Le clip, prodotte all’inizio dello scorso autunno, hanno una durata di 20 minuti circa. Divise in quattro “capitoli”, raccontano il centro storico di line (in visione sul sito già citato), i filmati saranno al centro della “didattica di territorio” dell’Unione per il 2011-2012, con 500 bambini delle scuole primarie del fossanese coinvolti. I video saranno usati in classe dagli insegnanti per affrontare te- Fossano, l’oasi della Madonnina di Sant’Albano Stura, la sentieristica che collega i sette Comuni dell’Unione del fossanese e le nuove ippovie lungo il fiume Stura. Oltre a diventare uno strumento per la promozione locale attraverso una “cartolina multimediale” e la distribuzione on- matiche ambientali e culturali legate al territorio. L’iniziativa, coordinata dall’Ufficio risorse del territorio e dall’Ufficio turistico del fossanese, non avrebbe potuto essere realizzata senza la collaborazione delle associazioni partner impegnate nello svolgimento delle attività. I LIONS OPEN DI SCI? UN VERO CAPOLAVORO! A Pratonevoso (e nel monregalese) tutto ha funzionato al meglio, oltre l’agonismo. La grande soddisfazione di Gino Ghiazza Elena Bottini Nel servizio fotografico: l’inaugurazione, momenti delle gare (caratterizzate da un elevato tasso tecnico), il Comitato organizzatore e la premiazione maschile. Queste le classifiche, in ordine di salita sul podio. Fondo femminile: Rossana Accomazzo (Torino Taurasia), Micaela Valentino (Val di Fiemme e Fassa), Daniela Duranti (Torino Taurasia). Fondo maschile: Diego Zorzi (Primiero San Martino di Castrozza), Giulio Scalet (Trento Host), Renzo Sandrini (Omegna). Slalom femminile: Micaela Valentino (Val di Fiemme e Fassa), Rossana Accomazzo (Torino Taurasia), Loretta Jellico (Val di Fiemme e Fassa). Slalom maschile: Luigi Migliardi (Pinerolese Host), Umberto Defrancesco (Val di Fiemme e Fassa), Paolo Rossi (Monza Duomo) A Pratonevoso si è svolta la trentunesima edizione dei campionati italiani di sci Lions open. La manifestazione è stata voluta con determinazione dal sodalizio del Distretto monregalese che ha creato un comitato organizzatore “ad hoc” per la realizzazione dell’evento. Le copiose (e attese) nevicate non hanno ostacolato la macchina organizzatrice che, nonostante le difficili condizioni meteo, ha portato a compimento tutto il programma. Gli ospiti, giunti da tutta Italia, hanno potuto godere appieno le peculiarità del territorio monregalese, rese ancor più caratteristiche dal manto nevoso: dalla visita alle grotte di Bossea sino al castello di Casotto e alla stagionatura dei formaggi d’alpeggio del borgo di Valcasotto, dal santuario dedicato alla Regina Montis Regalis di Vicoforte al Museo della ceramica di Mondovì, per finire a degustare risole chantilly. È stata un’indimentica- bile settimana di vacanza culminata con gli eventi agonistici svoltisi nella “conca” di Pratonevoso. Sci di fondo, slalom e slalom parallelo: tre competizioni che hanno visto oltre duecento concorrenti al via. Sardegna, Lazio, Toscana, Veneto, Valle d’Aosta, Trentino, Lombardia e Marche sono solo alcune delle regioni rappresentate, a confermare l’entità dell’evento. Da Luigi D’Antoni (Trento Host) classe 1926 a un gruppetto di giovani atleti nati nel 2006: il range descrive al meglio lo spirito della manifestazione, ben oltre al puro spirito agonistico, sempre guidata da solidarietà e capacità di far interagire i Lions con il territorio. Gino Ghiazza, presidente del Comitato organizzatore, ha dichiarato: «Sono stanco, ma soddisfatto GLI ALLIEVI DELLA SCUOLA MEDIA DI STROPPO DAVVERO ECCEZIONALI NEL FONDO I ragazzi della scuola media di Stroppo hanno ottenuto ottimi risultati nella fase provinciale di sci nordico dei Giochi sportivi studenteschi per le scuole secondarie di primo e secondo grado, svoltasi al Centro fondo di Vernante. In vetta alla classifica maschile si è insediato Alberto Piasco con l’ottimo tempo di 9’53”6, seguito da Andrea Serra (9’56”5) in una positivissima seconda posizione. È stata buona anche la prova di Sebastiano Einaudi e di Giorgio Mottura, entrambi nei primi dieci, e di Marta Morre, Nina Rovera e Francesca Veglia nella sezione femminile. Gli atleti erano accompagnati da Fortunato Bonelli dello Sci club Valle Maira, con cui l’istituto d’istruzione di Stroppo collabora da anni. I ragazzi sono pronti per la fase regionale che si terrà il 2 marzo a Scopello, in provincia di Vercelli. Questi risultati sono merito anche del “College Val Maira” di Stroppo, istituito dalla Comunità montana Valli Grana e Maira presieduta da Roberto Colombero. 54 á 23 febbraio 2012 á lo sport che coinvolge e appassiona ABBATE PRESIEDE IL PANATHLON ALBA del lavoro che abbiamo svolto, il quale ha portato sul nostro territorio un evento unico: il trentunesimo campionato nazionale di sci Lions open si è rivelato, infatti, un incredibile volano per il turismo delle vallate monregalesi. Dal momento in cui gli oltre trecento soci Lions di tutta Italia hanno lasciato Pratonevoso, ho ricevuto attestati di stima per il Comitato organizzatore e complimenti per tutto ciò che siamo riusciti a offrire. È stata, insomma, un’intera settimana dedicata alla proficua collaborazione tra i Lions e tra questi ultimi e il territorio in cui operano. Ringrazio tutti coloro i quali hanno donato il proprio servizio, in qualsiasi forma. Grazie a loro abbiamo lasciato un ricordo indelebile nei nostri tantissimi ospiti». La manifestazione è stata organiz- zata grazie all’indispensabile supporto garantito dagli sponsor, istituzionali e no, in particolare: Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Comuni di Frabosa Sottana e Mondovì, Comunità montana, “GrandaBus”, “Tealdi petroli”, “Salumificio Monregalese”, pastificio “Valle Belbo”, “Capetta vini” e “Pratonevoso” spa. «Vorrei sottolineare una particolare menzione», ha concluso Ghiazza, «a tutti i membri del Comitato organizzatore e alla segreteria organizzativa: solo grazie al loro impeccabile lavoro siamo riusciti nell’impresa. Cediamo, con orgoglio, il testimone a Madonna di Campiglio, sede trentina della prossima edizione dei campionati Lions open di sci, sicuri di aver fatto del nostro meglio per onorare la nostra terra». Il ristorante “Trifula bianca” di Vezza ha ospitato la conviviale del Panathlon club Alba con la quale il neoinsediato Giulio Abbate ha inaugurato il biennio di presidenza. Ospiti d’onore sono stati gli atleti del Judo club Alba, un team di cinture nere capitanate dal socio Claudio Piazza (secondo Dan di aiki-jujitsu): Roberto Gabutti, sesto Dan di judo e quinto Dan di aiki-jujitsu; Antonino Crucitti, quinto Dan di judo e quarto Dan di aiki-jujitsu, arbitro nazionale di kata; Sergio Appendino, campione italiano di lotta grecoromana, quarto Dan di judo; Roberto Marchisio, terzo Dan di judo; Stefano Nava, secondo Dan di aiki-jujitsu; Maria Cristina Cirillo, campionessa italiana di judo (quinto Dan); Elisa Crucitti, secondo Dan di aiki-jujitsu. Questi campioni si sono esibiti in incontri dimostrativi e, dopo cena, vi è stato un vivace dibattito sulle discipline orientali di attacco e difesa. Hanno presenziato il generale Ennio Chiavolini, past-governator dell’Area 3 Piemonte e Valle d’Aosta del Panathlon che tra l’altro ha annunciato l’elezione dell’avvocato Maria Cristina Guglielmoni nel Collegio arbitrale e di garanzia statutaria dell’area. Il presidente Abbate ha comunicato la distribuzione degli incarichi nel Direttivo: vicepresidenti, Domenico Boeri e Alessandra Borgogno; segretario Claudio Agosti; tesoriere, Gianfranco Filippi; cerimoniere, Carlo Passone; addetta stampa, Maria Cristina Guglielmoni; consiglieri, Massimo Casagrande, Maria Cristina Guglielmoni, Piera Pascale e Giorgio Sordo; past-president, Vincenzo Pizzorni. Referenti: disabili, Cristiana Gilardi; donna sport, Maria Cristina Guglielmoni; formazione, Giorgio Sordo; “fair-play”, Paolo Manassero; giovani, Claudio Piazza. NEWS DAL PIEMONTE aggiornamenti in tempo reale á www.ideawebtv.it n ROMA SI INAUGURA UN CAMPO IN ERBA SINTETICA “MADE IN MONDO” A TRIGORIA Venerdì 24 febbraio presso il centro sportivo “Fulvio Bernardini” di Trigoria avrà luogo la cerimonia di intitolazione del nuovo campo A ad Agostino Di Bartolomei, indimenticato campione e capitano della Roma. All’evento parteciperanno la moglie Marisa, il figlio Luca, numerosi compagni della squadra campione d’Italia 1982-1983, i dirigenti, lo staff tecnico e una rappresentativa dell’As Roma. Il campo in erba sintetica è stato realizzato dalla “Mondo” di Grinzane Cavour, azienda leader delle pavimentazioni sportive. Parteciperà alla cerimonia di intitolazione anche il presidente del gruppo albese, Maurizio Stroppiana (foto sopra), il quale illustrerà il nuovo e innovativo manto. numeri passati della rivista) è stato ospite del Lions club Carrù-Dogliani, assieme alla moglie Catherine, ai soci e a numerosi ospiti, fra cui l’architetto Paolo Ornato, suo stretto collaboratore, il viceprefetto vicario della provincia di Cuneo, Maria Antonietta Bambagiotti, con il marito Daniel, e il sindaco di Clavesana (ove Bangle risiede), Luigino Gallo (nella foto di gruppo, a sinistra). Li hanno accolti il presidente del club locale, Paolo Candela con Elisa, l’officier distrettuale Raffaele Sasso con Gisella e il vicepresidente del Leo club Carrù-Dogliani, Samuele Crosetti. fondazione “Crc” e patrocinato da Provincia e Comune di Cuneo e dal Provveditorato agli studi. L’iniziativa si concretizza nella realizzazione del libro “Dallo sport nella scuola alle vette del mondo”, pubblicato dalla Fenoglio editore, a cura dei docenti Francesco Marangio, Claudia Martin e Mario Isoardi. Il momento culminante sarà alle 10,30 di sabato 25 febbraio al cinema “Monviso” di Cuneo con la presentazione del volume e la premiazione dei campioni nazionali studenteschi della Granda e dei loro docenti dal 1963 a oggi. n VENEZIA TANTI COMPLIMENTI ALLA NEODOTTORESSA FRANCESCA MARTINA L’albese Francesca Martina (foto a lato) si è laureata con 110 e lode e diritto di menzione presso l’università “Ca’ Foscari” di Venezia in CANONE RAI PER LE AZIENDE: IMPOSTA ILLOGICA «U n’altra tegola, illogica, sulla testa delle imprese»: è il commento del presidente di Confartigianato Cuneo, Domenico Massimino (foto), alle comunicazioni inviate alle aziende per la riscossione dell’abbonamento speciale Rai. «Il canone è un tributo dovuto, ma quando si fa gravare anche sui computer aziendali credo si sia persa la percezione della realtà. Nelle aziende i personal computer sono strumenti di lavoro, non di svago, e in tal senso è ovvio che non siano usati, né lo possano essere, per scopi diversi». Luca Crosetto, componente della Giunta nazionale di Confartigianato, chiosa: «L’assoggettamento all’abbonamento speciale in funzione del possesso di pc o altri dispositivi digitali è uno strumento per fare cassa, ma, in termini di buon senso, è palese che l’estensione ai contesti aziendali sia impropria e penalizzante in termini economici, vista la situazione di crisi che le imprese stanno vivendo. Confartigianato ha chiesto un urgente intervento del legislatore affinché le imprese siano esonerate dal pagamento». n CARRÙ IL DESIGNER CHRIS BANGLE GRADITO OSPITE DEI LIONS Il designer di fama mondiale Chris Bangle (che i lettori di “IDEA” ben conoscono essendo stato intervistato su uno dei 56 á 23 febbraio 2012 á succede intorno a noi n CUNEO LIBRO SULLO SPORT IN GRANDA Raccontare gli ultimi 60 anni di sport in provincia, ripercorrendone le tappe fondamentali attraverso i protagonisti: è l’obiettivo del progetto finanziato dalla lingue e culture dell’Asia orientale discutendo una tesi su “Comunità inventate: il caso di Pujiang e Shanghai”. A Francesca i migliori auguri dell’editore, della sua famiglia e della direzione di “IDEA”. COME DUE “GOCCE DI VINO” n DOGLIANI PARTONO LE “LEZIONI DI SOSTENIBILITÀ ALIMENTARE” Martedì 28 febbraio, alle 19,30, in Dogliani, presso la residenza “Anni azzurriSacra Famiglia”, in piazza Belvedere 2, inizierà il primo ciclo di 3 lezioni di sostenibilità alimentare promosso dal “Mercato dei contadini delle Langhe” (foto a destra). La finalità è quella di confrontarsi sulle problematiche legate all’alimentazione. Il tutto realizzato senza dimenticare che mangiare è un piacere e, quindi, alla fine di ogni serata sarà predisposta una degustazione guidata direttore regionale alle politiche sociali. Condurrà Elisa Isoardi con Marco Spada, direttore del Centro malattie metaboliche dell’ospedale “Regina Margherita” di Torino. n NEIVE SILVIO STUPINO È IL NUOVO PRESIDENTE DI “SEI IN LANGA” Nel Consiglio dell’unione collinare “Sei in Langa”, di cui fanno parte Barbaresco, BRA: DUE OSPITI ILLUSTRI AL CONSIGLIO DEI RAGAZZI Sarebbe interessante indagare i processi che portano ad associare un volto visto in tv con quello di una persona che si conosce o che si è vista per strada. Chissà quali sono gli elementi che fanno scattare la convinzione di aver trovato una “goccia di vino”... Il dubbio resta, mentre non vi è dubbio alcuno riguardo al fatto che le segnalazioni dei lettori continuino ad arrivare copiose e gradite. Come quella di cui vi rendiamo conto questa settimana che mette a confronto il ristoratore Giacomo Badellino, presidente dell’Ascom di Bra (foto in alto), e Franco Gabrielli (foto sopra), a capo della Protezione civile. Le somiglianze non mancano! Se anche voi conoscete persone uguali come... una goccia di vino, non esitate a segnalarcele, inviando possibilmente le fotografie dei sosia dei Vip individuati all’indirizzo di posta elettronica: claudio.puppione@ rivistaidea.it. L ’economia braidese di ieri e di oggi, letta attraverso gli occhi di due imprenditori tra loro diversissimi. È stata tutta giocata su questi temi l’ultima seduta del Consiglio comunale dei ragazzi di Bra. Sono intervenuto Pasquale Bonino, «cittadino benemerito della nostra città come presidente dell’Aghav, ma anche rappresentante di una famiglia che da generazioni svolge l’attività di orticoltore», come detto dal presidente del Consiglio comunale, Fabio Bailo, il quale ha diretto i lavori, e Hicham Laayali, giovane imprenditore braidese di origine marocchina. I due hanno raccontato le loro storie, diverse, ma accomunate dalla stessa perseveranza, interessando la platea dei ragazzi. Nella foto a lato il tavolo dei relatori con, da sinistra: Hicham Laayali, l’assessore Gianni Fogliato, Pasquale Bonino e Fabio Bailo. di prodotti e sarà offerto un aperitivo conclusivo a tutti i partecipanti, a cura dei ristoratori locali che appoggiano l’iniziativa. Il corso prevede la partecipazione straordinaria della nutrizionista Paola Reverso, specializzata in alimentazione per bambini. Per prenotarsi: tel. 333-4703534. n CUNEO LE MALATTIE RARE SONO TANTE Venerdì, alle 20,45, il teatro “Toselli” di Cuneo ospiterà il convegno “Rare... ma tante”. All’incontro interverranno il commissario dell’Asl Cn1, Giovanni Monchiero, Franca Dagna Bricarelli, coordinatrice del Dipartimento di genetica di Genova, Lucia Russi della fondazione “Centri di riabilitazione Padre Pio” Onlus e Raffaella Vitale, Camo, Castiglione Tinella, Mango, Neive, Neviglie e Treiso, è stato nominato il nuovo presidente, l’attuale sindaco manghese, Silvio Stupino (foto a destra), il quale succede a Lorenzo Meinardi, sindaco di Treiso. Stupino, sul ruolo che lo attende ha detto: «È tutto un’incognita visto che la legge approvata dallo Stato ad agosto prevede che i Comuni inferiori ai 1.000 abitanti procedano con l’accorpamento di tutti i servizi. La norma prevedeva tutto questo accorpamento entro marzo 2012 e oggi con il decreto “Milleproroghe” viene posticipata di nove mesi. E come fare nessuno lo sa. Vedremo l’evolversi nel prossimo futuro. Ciò nonostante, a mio parere, l’Unione può essere la forza per i nostri piccoli centri». 23 febbraio 2012 Ü 57 GUIDA SICURA AL SIMULATORE CON ACI CUNEO S ono stati molti i giovani guidatori che hanno provato al centro commerciale “BigStore” di Cuneo il simulatore di guida sicura “Ready2Go” (foto a destra). La “due giorni” è stata organizzata dall’Automobile club Cuneo, in collaborazione con la Provincia, per sensibilizzare soprattutto i neo-patentati ad una guida in sicurezza. L’iniziativa ha preso spunto dall’impegno sociale del sodalizio volto alla creazione nella Granda di un network di scuole guida a marchio Aci, denominato “Ready2Go-La scuola guida di nuova generazione”, per trasmettere una vera e propria cultura della sicurezza mirata a ridurre la mortalità e l’incidentalità causate da comportamenti di guida non consapevoli e pericolosi. Al termine delle prove il personale Aci ha esaminato i test di guida distribuendo materiale informativo per una guida in completa sicurezza, al fine di far conoscere tutti i comportamenti atti a garantire l’incolumità sia personale sia di tutti coloro i quali circolano sulle strade. n MONDOVÌ CIRO GOLA È IL NUOVO ASSESSORE AL SOCIALE Ciro Gola (foto a sinistra) è il nuovo assessore del Comune di Mondovì: lo ha reso noto il sindaco, Stefano Viglione, che ha provveduto alla designazione dopo le dimissioni rassegnate negli scorsi giorni da Elena Merlatti. A Gola, già consigliere comunale, sono state affidate le deleghe in materia di politiche sociali, famiglia e infanzia, immigrazione e lavoro. di Barge e la squadra di Protezione civile dell’Associazione nazionale alpini, gruppo di Barge. Il sindaco, Luca Colombatto, e Bruno Bertorello della squadra di Protezione civile hanno siglato questo importante documento che ha per oggetto la promozione e il coordinamento delle azioni di protezione civile e l’utilizzo comune e razionale delle risorse e delle attrezzature disponibili. n SERRALUNGA D’ALBA BRUNELLO CON GLI STUDENTI DELL’ISTITUTO MUSICALE Mario Brunello, nell’ambito del Laboratorio di resistenza permanente, ha tenuto una “lectio magistralis” su Johann Sebastian Bach. Il professor Lorenzo Squarotti dell’Istituto musicale di Alba ha accompagnato la classe di violoncello all’evento ospitato dalla fondazione “Emanuele di Mirafiore”. I giovani musicisti hanno così potuto incontrare il maestro Brunello, il quale ha trovato il tempo per far quattro chiacchiere con loro e per autografare gli spartiti (foto a sinistra). n BARGE CONVENZIONE TRA COMUNE E PROTEZIONE CIVILE ANA È stato sottoscritto presso il palazzo comunale il rinnovo della convenzione (foto in alto) tra il Comune 58 á 23 febbraio 2012 á succede intorno a noi n CARAMAGNA PIEMONTE IL GRUPPO AVIS È CHIAMATO A RINNOVARE I VERTICI L’assemblea dei soci Avis di Caramagna Piemonte, presieduta da Claudio Bono, è convocata per martedì 28 febbraio, alle 20,30, presso la sala incontri nel cortile del municipio. All’ordine del giorno ci sarà, tra gli altri punti, la nomina del presidente e del segretario dell’assemblea, la presentazione del Direttivo e del bilancio consuntivo e la nomina dei delegati per l’assemblea provinciale Avis. n TORINO STATO DI CALAMITÀ NATURALE RICHIESTO PER EDILIZIA E CAVE Stato di calamità naturale e slittamento dei contributi Inps e Inail in scadenza: li chiedono gli artigiani appartenenti ai settori cave d’estrazione ed edilizia, duramente colpiti dalla crisi economica e ulteriormente provati dalle recenti basse temperature che impediscono la lavorazione a cielo aperto. «Abbiamo sollecitato», spiega Luciano Gandolfo, rappresentante provinciale degli edili di Confartigianto Cuneo nonché vicepresidente nazionale Anaepa (foto sotto), «l’intervento del presidente Roberto Cota e di Massimo Giordano, assessore alle attività produttive, affinché la Regione, il cui Assessorato all’agricoltura ha già avviato la richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale, la estenda ai settori delle cave d’estrazione e dell’edilizia che si trovano oggi in gravi difficoltà». n FOSSANO LE ACLI PROVINCIALI VERSO IL CONGRESSO NUMERO 30 Domenica 26 febbraio a Fossano avrà luogo il trentesimo congresso provinciale delle Acli, sul tema: “Rigenerare comunità per ricostruire il Paese-Le Acli artefici di democrazia partecipativa e di buona economia”, coinvolgendo un sistema di 270 circoli e 37.549 associati che invieranno i loro delegati per votare il nuovo Consiglio provinciale, destinato a restare in carica fino al 2016. collezione di tessuti d’artista “Metri d’arte” di Miroglio Textile, azienda del gruppo Miroglio leader in Italia e in Europa nel settore della produzione tessile. Dichiara Elena Miroglio (foto sotto), executive vicepresident e responsabile delle strategie del gruppo: «Con questo progetto abbiamo scelto l’arte per arricchire i nostri n ALBA PRIMA COLLEZIONI DI TESSUTI D’ARTISTA CON MIROGLIO Sono Stefano Arienti, Massimo Caccia e Maggie Cardelús gli artisti scelti per realizzare la prima L’ORTOFRUTTA A BERLINO U n bilancio positivo e nuove aperture sul fronte internazionale è il bilancio della partecipazione all’ultima edizione di “Fruit Logistica” di Berlino da parte dell’Op Ortofruit Italia. L’importante vetrina mondiale dell’ortofrutta ha confermato un buon interesse verso il prodotto “made in Italy” da parte degli operatori presenti. In foto, da sinistra: l’assessore regionale all’agricoltura, Claudio Sacchetto, Romualdo Riva e Domenico Paschetta, nell’ordine direttore commerciale e presidente di “Ortofruit Italia”. tessuti anche di valori simbolici e immateriali, oltre che estetici, e per raccontare una storia. Perché l’arte è emozione e passione e con essa vogliamo parlare al cuore delle nostre clienti». n BRA LA RIFORMA DELLA POLITICA SECONDO LUCIANO VIOLANTE Giovedì 23 febbraio alle 20,30 al polifunzionale “Giovanni Arpino” di Bra Luciano Violante (foto sopra) in un incontro indetto dal Pd parlerà della riforma della politica consistente in tre punti fondamentali: dare all’elettore la possibilità di scegliere il proprio rappresentante; ridurre il numero dei parlamentari; superare l’attuale bicameralismo, restituendo efficienza alla macchina legislativa (ingresso libero). n CARAMAGNA PIEMONTE IL GRUPPO DEI PARTECIPANTI AL CORSO PER FIDANZATI Al termine di un corso di preparazione alla vita matrimoniale è bello ricordare il cammino effettuato insieme ad altre coppie in procinto di sposarsi. Così è stato per i fidanzati che hanno seguito gli incontri con don Antonio Borio, parroco di Caramagna Piemonte, i quali posano, nella foto sotto, con il sacerdote. n CERVERE IL SECOLO DI CRISTINA RAVIOLA La residenza per anziani “Serena” di Cervere ha festeggiato i cento anni di Cristina Raviola, nata a Belvedere Langhe il 13 febbraio del 1912. I festeggiamenti (nella foto a sinistra) sono stati aperti dal sindaco di Cervere, Franco Graglia, dal vicesindaco, Sergio Mattiauda, dal comandante di stazione dei Carabinieri, il maresciallo Stefano Imperatori, e dal parroco, don Beppe Uberto, che ha impartito la benedizione. In prima fila, oltre ai nipoti e agli amici della centenaria, erano presenti tutti gli ospiti della residenza per anziani, gli operatori, i numerosi volontari e la direzione della cooperativa “Azzurra” che gestisce la struttura. n PIANFEI RITROVO DEL PROVINCIA GRANDA RALLY CLUB” Presso l’elegante cornice dell’hotel “La ruota” di Pianfei, si è svolta la festa della scuderia “Provincia Granda rally club”, (nella foto sotto, il Direttivo), n MONDOVÌ FESTA PER I CENTO ANNI DEL BAR “GRIGOLON” Il bar “Grigolon” di corso Statuto, a Mondovì, festeggia i suoi 100 anni. Lo storico locale, fondato nel 1912 dal pasticcere Francesco Comino, è un piccolo capolavoro liberty che ha conservato gran parte dell’arredo ligneo originale. Gestito prima da Francesco, poi dai nipoti Sandro e Pietro, il locale era famoso per il “Rakikò”, l’amaro di Mondovì che Comino brevettò nel 1924. Quando i Comino cessarono l’attività, la pasticceria passò in mano a Livio Griseri fino al 1973, quando cominciò la gestione della famiglia Grigolon, capitanata dal pasticcere Federico. Ora il timone è passato in mano alla figlia Barbara (ritratta nella foto in alto). durante la quale sono stati premiati gli equipaggi che hanno difeso i colori del team cuneese nel corso dell’annata 2011. L’appuntamento di quest’anno è stato assai sentito, poiché coincideva con il trentennale di fondazione del sodalizio. SI PARLA DELL’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE S i è svolto il Consiglio provinciale aperto che ha esaminato l’ordine del giorno proposto dall’Unione delle Province intitolato “No all’Italia senza le Province” e approvato con voti 19 sì e 2 contrari (Fabio Di Stefano e Stefano Garelli). Il documento chiede «ai parlamentari del territorio di farsi promotori in Parlamento di iniziative volte a garantire l’esistenza delle Province intese come strumento di partecipazione democratica dei cittadini al governo del territorio; alle organizzazioni sindacali di mobilitarsi contro l’abolizione o allo svuotamento delle Province per tutelare le persone che ci lavorano; alle forze economico-sociali di mobilitarsi per ristabilire un punto di riferimento istituzionale certo nel territorio per garantire il rilancio degli investimenti per lo sviluppo locale; ai cittadini tutti, agli uomini di cultura, alle associazioni e ai gruppi di volontariato di manifestare il loro amore per il territorio opponendosi all’abolizione o allo svuotamento delle Province o alla loro trasformazione in enti nominati dai partiti e non eletti direttamente dal popolo». 60 á 23 febbraio 2012 á succede intorno a noi n ALBA-BAROLO CODICE ETICO PER L’APRO L’Apro è stata tra le prime agenzie di formazione della regione a dotarsi di un codice etico e di un modello di organizzazione, gestione e controllo. L’Apro impronta la propria attività a una condotta solida, fedele a valori di onestà e correttezza in ogni processo di lavoro quotidiano. I princìpi a cui si deve ispirare l’attività della agenzia nel realizzare la sua mission sono dunque la rigorosa osservanza della legge, la concorrenza leale, il rispetto degli interessi legittimi e dei beneficiari delle azioni formative e orientative. n BOVES DOPO AVER SOSTITUITO GLI INFISSI ALLE SCUOLE, SI PENSA AD ALTRI INTERVENTI È terminato giusto in tempo il lavoro (foto a lato) di sostituzione degli infissi alle scuole medie bovesane (anche di fronte alla esigenza di risparmio energetico), prima dell’arrivo della grande ondata di gelo di queste settimane. Non solo: con il I VERTICI DEL PDL PROVINCIALE L ’incontro tra gli iscritti del Pdl della Granda (foto sotto), oltre a confermare l’incarico a Enrico Costa e Roberto Rosso, ha determinato la lista dei componenti del Coordinamento provinciale che li affiancheranno. Sono: Guido Crosetto, Alberto Cirio, William Casoni, Giulio Abbate, Fulvio Bachiorrini, Marco Buttieri, Daniela Contin, Francesco Graglia, Massimo Gula, Valerio Oderda, Patrizia Sattamino, Giovanni Viglietta, Licia Viscusi, Gian Massimo Vuerich, Giovanna Zetti, Sebastiano Cavalli, Rosangela Vaccaneo, Giuseppe Lauria, Gianfranco Dogliani, Dario Miretti, Luigi Costa, Rocco Pulitanò, Piero Sassone, Massimo Marengo, Cinzia Gotta, Claudia Saglietti, Ilario Bergese, Leonardo Prunotto, Simone Orsi e Maurizio Comba. n CUNEO RIUSCITA LA GIORNATA DI RACCOLTA DEL FARMACO Si è chiusa con 5.505 scatole di farmaci all’attivo nella Granda la giornata di raccolta, organizzata dalla fondazione “Banco farmaceutico” Onlus (foto a sinistra). L’iniziativa si è svolta in circa 50 farmacie della provincia, grazie a più di trecento volontari. “ribasso” sulle opere concesse è possibile che si riesca a mettere in cantiere ancora altrettanto importante intervento sul tetto della palestra dello stesso plesso, in via Don Cavallera. n CUNEO INCONTRO SUL BEATO ANGELO Si terrà venerdì 24 febbraio il secondo incontro del ciclo “La memoria del Beato Angelo-L’attualità di un insegnamento”, organizzato dal Comune di Cuneo e dalla fondazione “Crc” per ricordare, 600 anni dopo la nascita, la figura di Antonio Carletti, patrono della città di Cuneo. Alle 17,30 presso lo “Spazio incontri” della fondazione “Crc”, Pierpaolo Simonini relazionerà su “La summa angelica: un sommario etico di fronte all’immaginario morale di ieri e di oggi”. Al cinema RIDERE SERENI SU TEMI SCABROSI a cura di Mario Rosa U LA COMMEDIA “HYSTERIA” RACCONTA UNA STORIA VERA CHE AFFRONTA LE SESSUALITÀ NELL’EPOCA VITTORIANA n QUASI AMICI-INTOUCHABLES (Francia, 2011); commedia; regia di Olivier Nakache ed Éric Toledano; con François Cluzet, Omar Sy, Anne Le Ny e Audrey Fleurot. Dopo un incidente di parapendio che lo ha reso paraplegico, il ricco aristocratico Philippe assume Driss, ragazzo di periferia appena uscito dalla prigione, come badante personale. Per dirla senza troppi giri di parole, è la persona meno adatta per questo incarico... 62 á 23 febbraio 2012 n argomento pruriginoso trattato con ironia in una commedia divertente che riesce a non scivolare mai nel volgare malgrado il rischio fosse forte. Questo è “Hysteria”, film inglese diretto da Tanya Wexler e interpretato da Rupert Everett, Maggie Gyllenhaal, Hugh Dancy, Jonathan Pryce, Felicity Jones, Ashley Jensen e Sheridan Smith. Siamo nel 1880, nella pudicissima Londra vittoriana. Il brillante giovane dottore Mortimer Granville (Hugh Dancy) è in cerca di un nuovo lavoro. Lo trova dal dottor Dalrymple (Jonathan Pryce), specializzato nel trattamento dei casi di isteria, i cui angoscianti sintomi nelle donne includono pianto, malinconia, irritabilità e rabbia. Dalrymple è convinto che la causa del malanno sia anche la repressione sessuale imperante in quell’epoca, e cura le “isteriche” con una terapia scandalosamente efficace: il “massaggio manuale” sotto le gonne delle sue pazienti. Il medico, però, deve lottare contro la fiera disapprovazione della figlia Charlotte (Maggie Gyllenhaal), sostenitrice dei diritti delle donne più deboli. Mortimer decide di affinare il metodo terapeutico: quando il suo lungimirante amico Edmund (Rupert Everett) gli rivela il progetto del suo nuovo spolverino elettrico, gli viene in mente un’idea irresistibile. L’effetto sarà dare nuova linfa alla sua pratica medica, provocando nelle pazienti sensazioni forti. Gli autori spiegano che è la storia vera, raccontata con i toni della commedia romantica, della creazione del vibratore. Ma sul piano dell’accettazione della sessualità femminile si sono fatti davvero tanti progressi dall’epoca vittoriana? Maggie Gyllenhaal pensa di sì, anche se ammette di essere lei stessa restia a parlare liberamente degli organi sessuali femminili: una timidezza è forse rimasta. Per la regista invece i problemi non si sono dissolti, ma preferisce trasmetterci con la sua contagiosa risata l’intenzione di fondo: dimenticarli con l’umorismo. n KNOCKOUT-RESA DEI CONTI (Usa, 2011); thriller; regia di Steven Soderbergh; con Channing Tatum, Ewan McGregor, Gina Carano, Michael Fassbender, Michael Douglas, Antonio Banderas, Bill Paxton e Mathieu Kassovitz. Gina Carano è Mallory Kane, una spia americana addestrata per uccidere in fuga dopo essere stata tradita dai colleghi che l’avevano ingaggiata. Per Mallory è arrivato il momento di farsi giustizia da sola. n VIAGGIO NELL’ISOLA MISTERIOSA (Usa, 2012); azione; regia di Brad Peyton; con Josh Hutcherson, Dwayne Johnson, Michael Caine, Vanessa Hudgens, Kristin Davis e Luis Guzmán. Un diciassettenne riceve una chiamata di soccorso da un’isola all’apparenza sconosciuta. Il patrigno, contrario a far partire il ragazzo si vedrà costretto ad accompagnarlo; faranno parte della missione anche Gabato, l’unico pilota di elicottero disposto a dargli una mano, e Ailano, la figlia di quest’ultimo. Dal nostro inviato al teatro “Ariston” Piero Montanaro Emma Marrone, un altro gioiello di “Amici”, ha trionfato con “Non è l’inferno” grazie anche alla grinta sfoggiata sul palcoscenico. Un podio tutto femminile, completato da Arisa e Noemi SANREMO, VETRINA DELLA CANZONE ITALIANA O DI COSA? D a sempre si discute se le canzoni partecipanti al Festival di Sanremo rappresentino davvero la canzone italiana. E, ancora una volta, la risposta a mio avviso è “no”, perché la realtà musicale italiana è assai più composita e variegata come d’altronde i gusti di milioni di usufruitori. Da qualche anno il Festival di Sanremo è un grande carrozzone sul quale, marginalmente, ci sono anche le canzoni. È un grande evento televisivo che comporta uno sforzo organizzativo non indifferente, a cui attingono, per alcune settimane, prima e dopo il suo svolgimento, la Rai e le altre televisioni, con una pletora di programmi che hanno per protagonisti il Festival, i cantanti, le canzoni e in particolare le relative polemiche e, soprattutto, le radio con la loro successiva programmazione dei brani. Vedremo quale canzone sarà quella più suonata e, soprattutto, in questo momento di crisi della discografia, quella più venduta o scaricata da internet. Ma le canzoni ormai da molte edizioni non sono più il perno intorno al quale ruota il Festival di Sanremo. Infatti, se si fa eccezione per il successo nel 2011 di Roberto Vecchioni, sfido chiunque a citare su due piedi chi ha vinto le edizioni precedenti e, soprattutto, a ricordare i titoli delle canzoni arrivate al primo posto. Saranno pur sempre solo canzonette, ma i brani dell’epoca d’oro del Festival sono rimasti nella storia della manifestazione e, soprattutto, nella nostra memoria e vengono ancora eseguiti in tutto il mondo. Alcuni titoli al volo: “Nel blu dipinto di blu”, “Quando quando quando”, “Io che non vivo”... E allora non ci dobbiamo stupire della media dei voti molto bassi espressi per gran parte delle canzoni in gara nelle pagelle redatte da molti critici sui loro giornali. Inoltre al Festival, da sempre, non viene data la giusta importanza agli autori, tant’è che si premia l’interprete. Quest’anno tra i vincitori due cantanti provengono dai vituperati “talent show”: Emma e Noemi. Arisa ha raccolto con un anno di ritardo il grande successo riscosso nel 2009 con “Sincerità”. È una regola di Sanremo che dura da “Una lacrima sul viso” (1964). il trionfo del nazionalpopolare Ü 23 febbraio 2012 Ü 63 Una testimone diretta La prima serata del Festival 2012 marchiata non solo dal Molleggiato, ma anche dal modernissimo sistema di votazione andato in tilt. Una delle protagoniste del clamoroso flop racconta tutto a “IDEA” 64 «L’AGIATA ODISSEA DI NOI GIURATI» M entre, di buon mattino, le ruote del mio trolley frullano per gli androni della metropolitana torinese, l’entusiasmo comincia a prendere il sopravvento e si materializza in un sentirsi, per una volta, diversi, prescelti (ops, selezionati!). Sto correndo verso un sogno che si realizza dopo anni trascorsi ad attendere quell’evento con la stessa eccitazione con cui si aspetta il Natale, tra copie di “Sorrisi e canzoni-Tv” per essere informata su ogni retroscena e gruppi di ascolto organizzati con gli amici più fidati. Finalmente Sanremo, la prima puntata del Festival 2012 alla quale assisterò (gratis) al teatro “Ariston” e con qualche voce in capitolo, nella giuria demoscopica, grazie a uno dei rari casi fortuiti che la vita ti presenta su un piatto d’argento, solo da gustare. L’appuntamento per i giurati piemontesi è a Torino, in corso Bolzano. Non ci si conosce, ma ci si riconosce subito tra eletti. Il pullman non tarda ad arrivare con due autisti e una giovane hostess. Tra “selezionati” la confidenza è immediata. Ci si interroga su artisti e canzoni, si sfoggiano competenze sulle passate edizioni, si entra nel ruolo. L’arrivo a Genova è strabiliante. L’albergo per il pernottamento è un cinque stelle dotato di ogni confort. Il tempo per godere di tutti quei benefit però è pochissimo. E altrettanto veloci sono il frugale pranzo a buffet e gli spazi concessi per l’unico cambio d’abito. La hall inizia ad affollarsi di luccicanti vestiti da sera, tacchi a spillo, cravatte delle grandi occasioni, sfa- á 23 febbraio 2012 á il trionfo del nazionalpopolare villanti rossetti. Sono le 14,30 (sic!), si parte. Mèta: Sanremo. Quasi due ore di viaggio, quasi un’ora fermi in una piazzola di sosta alle porte della Città dei fiori, in attesa degli altri sette pullman di giudici, senza poter scendere dall’allegro torpedone, per non avere contatti con l’esterno correndo il rischio di essere corrotti. A controllare c’è anche una pattuglia della Polizia. L’ingresso in Sanremo, con scorta, è trionfale, con fermata a un passo dall’ingresso secondario del teatro “Ariston” perché niente e nessuno ci può contaminare, neppure una boccata d’aria di mare! Quattro piani di scale a scendere verso i sotterranei: la giuria si riunisce alla spicciolata in uno dei saloni più anonimi del teatro e attende un’ora, forse più. Quando finalmente compare Gianmarco Mazzi, direttore artistico del Festival, pare un miraggio. Si scusa per non essere accompagnato da Gianni Morandi, stremato dopo una giornata di imprevisti e di prove da rifare. A breve, ci annuncia, ascolteremo in antepri- ma i brani del Festival, poi ci spiega i «due grandi compiti che voi giurati avete questa sera». Due? «Il primo è il voto, il secondo è dar calore all’“Ariston”, perché non vogliamo che il pubblico sia un mortorio: applaudite, urlate, fate sentire le vostre emozioni. Soprattutto sostenete il più possibile il grande ospite che avremo questa sera: Celentano». Manca meno di un’ora e in fretta viene distribuita la cena al sacco. Intanto un tecnico spiega velocemente le modalità di voto che sarà effettuato attraverso un innovativo smartphone sul quale compari- ranno i numeri da 1 a 10 tra i quali optare. «E se non funzionasse?», domanda timidamente una signora. Risata sarcastica: «Funzionerà. Abbiamo fatto mille prove». Il tempo è tiranno: a cinque minuti dall’inizio dello spettacolo ripercorriamo a ritroso quattro piani di scale per riemergere dal bunker e finalmente eccoci all’ingresso all’“Ariston” che, visto senza trucco, è molto simile a un vecchio teatro parrocchiale in attesa di restauro. Soprattutto, è piccolissimo. I comici Luca e Paolo, già sul palcoscenico per dare il via alla sessantaduesima edizione del Festival, sono a un passo da noi, l’orchestra è stipata poco sotto, in uno spazio angusto, tutt’intorno fili, strumenti, un brulicar di tecnici. Non esiste un davanti e un dietro le quinte; sono le luci rosse delle telecamere a fare la differenza e a mostrare a casa solo lo spettacolo. Ci siamo, che lo show abbia inizio. Boato del pubblico. I tempi sono concitati, tutti corrono mentre imperterriti prima Luca e Paolo, poi Gianni Morandi animano il prologo. Quello che più stupisce è una mezza dozzina di tecnici vestiti di grigio che arrotolano tappeti e montano strutture alla velocità della luce, si insinuano tra i ballerini, sfiorano il conduttore, fanno lo slalom tra le telecamere senza mai essere visti da casa. Finalmente a noi giurati sono distribuiti i fatidici smartphone. La gara ha inizio. La prima a esibirsi è Dolcenera. Terminato il brano l’aggeggio magicamente si accende e chiede di votare. Ognuno pigia un numero. «Votazione avvenuta con successo». La prima è andata, peccato sia anche l’ultima. Qualcosa nel meccanismo collaudatissimo si inceppa. Conclusa l’esibizione del secondo artista, Samuele Bersani, lo smartphone si accende, ma riporta solo la dicitura «Tentativo di connessione fallito». Panico. I tecnici girano tra i giurati: tolgono e rimettono le batterie di 330 smartphone. Spengono e riaccendono, uno a uno, 330 marchingegni. «Tentativo di connessione fallito». Intanto la gara va avanti, le hostess distribuiscono carta e penna. Ci chiedono di scrivere nome dell’artista, titolo della canzone e voto. Così facciamo, ma in un contesto che perde via via i crismi della segretezza e dell’ufficialità. La lunga esibizione di Celentano offre ai tecnici altro tempo utile per ritentare di far funzionare il meccanismo, mentre la giuria è impegnata, come da richiesta, a fare da claque al Molleggiato. Ma è ancora un nulla di fatto, mentre l’agitazione cresce, in galleria e Come al solito la kermesse sanremese non è solo un’occasione per ascoltare canzoni nuove, ma anche (e sempre più) uno show televisivo a tutto tondo. Ecco perché tanto spazio è stato affidato alla comicità di alcuni dei personaggi più amati di questo periodo, come Geppi Cucciari e Alessandro Siani (nelle foto sopra, da destra). Questo non ha impedito di far emergere nuovi potenziali talenti, come il vincitore della sezione “Giovani”, Alessandro Casillo (foto sopra, a sinistra, premiato da Gianni Morandi), già idolo delle “teenager”, e la conferma di nomi come Noemi (nello scontorno), giunta terza, e di Pierdavide Carone (a sinistra, durante l’esibizione con Lucio Dalla). Sopra, al centro: i cuneesi “Marlene Kuntz” nel duetto con Patti Smith, che, secondo molti, ha rappresentato il momento artistico più alto della manifestazione soprattutto sul palcoscenico. Alla fine tocca a Morandi annunciare che la votazione non è regolare e sarà annullata. Sventoliamo tra le mani i fogli scrupolosamente compilati, giudizi inutili frutti di un vano impegno. In qualcuno la delusione prende il sopravvento, nei più no: a prevalere è comunque l’entusiasmo per aver assistito a un grande spettacolo e per aver vissuto una bella esperienza, unica più che altro. Il sonno ristora, placa gli animi più accesi e regala rinnovato entusiasmo. Qualcuno riesce anche a svegliarsi di buon mattino per dare un senso a quella trasferta visitando la mostra di Van Gogh allestita a Palazzo ducale. Per gli altri a far da compensazione ci sono la luculliana colazione servita alle 10 in albergo e l’abbondante pranzo offerto da mamma Rai in autogrill non più tardi delle 11.30. Il viaggio di ritorno trascorre sfogliando i principali quotidiani, alla ricerca di parole di solidarietà per la giuria spodestata e di sdegno per l’avvenuto. Nuova cocente delusione: poche righe per i giudici popolari e tante polemiche su Celentano. Resta la speranza che anche per il prossimo anno la tv di Stato ci riservi un posto in prima fila richiamandoci a un dovere che non ci è stato dato di assolvere sino in fondo, condannati da un innovativo e collaudatissimo sistema di votazione. 23 febbraio 2012 Ü 65 Piero Montanaro G ianni Morandi, come presentatore (in conferenza stampa, con umiltà e realtà, si è definito solo il padrone di casa), a detta di tutti, e soprattutto nelle prime sere, non è stato all’altezza della situazione e spesse volte si è trovato in difficoltà. Avranno pure influito lo stress e la stanchezza di lunghe giornate che iniziavano a mezzogiorno con la conferenza stampa e, a seguire, le prove con i cantanti e di organizzatore del Festival, recriminando nei confronti dei dirigenti della Rai per il fatto che essi non avrebbero riconosciuto pubblicamente la sua professionalità e non l’avrebbero esaltato come avrebbe meritato per il “colpaccio” di aver portato a Sanremo un grande artista come Adriano Celentano. Sono convinto che si potessero avere migliori canzoni perché un vero festival è fatto di bei brani eseguiti da bravi interpreti, seppure sconosciuti. Un esempio? L’allora sconosciuta Arisa che ucciso la parte musicale della serata e le canzoni sono passate in second’ordine. Ben sei artisti dei quattordici in gara si sono esibiti dopo le 23,30. E questo è stato sottolineato da Francesco Renga, Irene Fornaciari e Lucio Dalla, tant’è che il cantautore emiliano ha invitato i colleghi a ritirarsi dal Festival. Il Presidente dei discografici ritiene si sia consumato un vero e proprio atto di denigrazione del ruolo e dei diritti degli artisti in concorso, ridotti al ruolo di comparse di contorno invece di esse- anche ben riuscite. Mi ha entusiasmato, in particolare, quella di Brian May, chitarrista dei “Queen”, ospite della figlia di Zucchero. Ma sarebbe stato meglio far intervenire cantanti che hanno davvero lanciato all’estero qualche brano italiano. E di certo nomi e canzoni non sarebbero mancati. Un grande plauso meritano la professionalità dell’orchestra, del coreografo e dei ballerini. Dispiace, infine, che i cuneesi “Marlene Kunz” non siano giunti in finale con la poetica “Canzone Luci e ombre sanremesi Morandi “spento” e Papaleo sfolgorante: conferme, sorprese e delusioni viste in presa diretta. E per i giornalisti i “menu” all’albese gli ospiti che duravano fin oltre le 19. Però ci sono stati momenti in cui ha navigato a vista, non sapendo cosa fare e cosa domandare, nonostante fosse assistito da numerosi autori della trasmissione e da un “gobbo” che suggeriva, o poteva suggerire, quanto dire. In molti momenti, ho pensato: «Arridateci Pippo Baudo!», a mio avviso, il miglior organizzatore e selezionatore di canzoni e cantanti al Festival di Sanremo. Anche sulla scelta delle canzoni si poteva fare meglio. Ma qui la colpa Morandi la deve condividere con Gianmarco Mazzi che, sabato, durante la conferenza stampa, ha dichiarato di aver chiuso la sua esperienza 66 sbancò le classifiche tre anni fa. A fronte di un Gianni Morandi non sempre al massimo, è stato facile emergere per Rocco Papaleo. Partito come comprimario, ha svettato giocando su preparazione, simpatia e mestiere. Cosa riferire, che non sia già stato detto e scritto, delle vallette e, soprattutto, della farfalla tatuata di Belen Rodriguez e dei suoi microslip? Forse però merita ribadire l’invidia provata da molti per il tatuatore. Sugli interventi parlati e sul mancato rispetto del codice etico, nella prima serata, da parte del Molleggiato, si è polemizzato a iosa. Adriano, sempre grande quando canta, martedì sera ha á 23 febbraio 2012 á il trionfo del nazionalpopolare re i veri protagonisti. E che dire dei comici? In alcun casi sono stati deludenti. Senza Silvio Berlusconi e senza parolacce, alcuni comici hanno faticato a far ridere, per loro stessa ammissione. Una bella rivelazione è stato Alessandro Siani. Buona l’idea di “Viva l’Italia” anche se non è una novità l’omaggio alla canzone tricolore nel mondo. E infatti nella stragrande maggioranza dei casi è risultata una forzatura per giustificare una serata in più, poiché gli ospiti stranieri di solito non eseguono, né eseguiranno, le canzoni italiane fuori del contesto sanremese. Chiamiamole, dunque, marchette musicali, alcune delle per un figlio”. Una nota enogastronomica. Da martedì a sabato sera centinaia di giornalisti della sala stampa dell’“Ariston” hanno cenato con un “menu” all’albese organizzato dalla “Promoshow” che proponeva i nostri prodotti tipici: salumi, formaggi, grissini e, naturalmente, vini di qualità. Sopra, da sinistra: Luca e Paolo, coconduttori dell’edizione dell’anno scorso, chiamati ad aprire il 62esimo Festival e protagonisti anche della serata finale; la presenza femminile Ivana Mrazova, con Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez; Gianni Morandi e Rocco Papaleo intenti a pronunciare il loro «Stiamo tecnici» Guardarsi le spalle E PERDERSI LA VITA DAVANTI G Volete un consiglio o soltanto sfogarvi? “Ci vuol fegato ad aver cuore” è una rubrica di colloquio con i lettori dedicata in particolare ai problemi sentimentali, affrontati però con un pizzico di ironia. Se volete raccontare le vostre mirabolanti (o meno) escursioni nella galassia dei sentimenti, nell’accezione più ampia del termine, inviate un’e-mail a: [email protected]. Avrete una risposta adeguata! Allegro chirurgo entile Margherita, resisto a due tentazioni di segno opposto, ma ugualmente sbagliate. Da una parte vien voglia di liquidare il tutto dicendole che la stragrande maggioranza delle persone farebbero carte false per avere i problemi cui dice di dover far fronte lei; dall’altra si rischia di cadere nell’errore di considerarla una povera principessa imprigionata nella sua torre d’oro. A mio avviso, in questo caso, la verità non sta nemmeno nel mezzo, ma proprio da tutt’altra parte. entile allegro chirurgo, più invecchio e più mi rendo conto di quanto sia labile il confine tra il poter dire di condurre un’esistenza piena e l’essere costretta ad ammettere che essa è insoddisfacente e lacunosa. Vista con gli occhi degli altri, la mia vita non può che sembrare invidiabile, dal momento che faccio parte della classe agiata, la cosiddetta medio-alta borghesia, ho mai avuto bisogno di lavorare, posso permettermi di avere molto tempo libero da dedicare a me stessa e non capita quasi mai che trascorra il week-end a casa. Ma, come quasi sempre, apparenza e realtà non coincidono sino in fondo. Perché, se conduco una vita oggettivamente bella da un punto di vista materiale, nessuno può sapere quanto sia umanamente difficile. Sono sposata con un perfetto “self made man”, un imprenditore che si è fatto da solo, grazie alla sua bravura, il senso degli affari e, soprattutto, tanta forza di volontà. Un uomo che passa almeno 14 ore al giorno in azienda (e questo posso capirlo e lo accetto) e che non si fida di niente e nessuno, sempre terrorizzato all’idea che chiunque entri in relazione con lui lo faccia con il secondo fine di tirarlo giù dal trono che si è costruito. Un uomo che per certe cose non bada a spese e per altre è spilorcio sino alla tirchieria, come se temesse il rischio di cadere in miseria, un marito che, dopo 25 anni di matrimonio, ogni tanto mi tratta con distacco e supponenza, a sottolineare come, in fondo, non mi consideri altro che la prima della fila di quanti vivono a spese della “gallina dalla uova d’oro”. G Margherita (Cuneo) Ho sempre pensato che chi si preoccupa troppo dell’opinione altrui lo faccia perché attribuisce agli altri quello che sarebbe il suo atteggiamento in quella circostanza. Tradotto: si ha paura del giudizio degli altri quando si è il primo a giudicare avendone l’occasione. Allo stesso modo chi teme che chiunque voglia fargli le scarpe è, con tutta probabilità, uno che a suo tempo le scarpe le ha fatte ad altri o perlomeno, potendo, non si farebbe problemi a farle. Non che si debba essere il manifesto vivente dell’ingenuità, concedendo la propria fiducia a chiunque, in maniera acritica, ma nemmeno vivisezionare qualsiasi persona con cui si entra in relazione è segno di un approccio sano con la realtà. Diffidare di tutto e tutti, peraltro, non è neanche un atteggiamento che garantisca il successo e se suo marito è riuscito a crearsi una posizione agiata credo sia più “nonostante” questo approccio che “per merito” di esso. Evidentemente, come ha lasciato intuire nella lettera, suo marito ha altre qualità e ha sapute utilizzarle al meglio. Ma saper sfruttare i propri talenti dà una soddisfazione relativa, se non si è capaci di trarre giovamento dai risultati ottenuti. Non ha poi sbagliato di molto l’arcivescovo francese Roger Etchegaray quando ha detto: «C'è vera condivisione solo nella povertà. C’è vera ricchezza solo nella condivisione». Provi a spiegarglierlo: chissà mai che non decida di smettere di guardarsi alle spalle per concentrarsi su tutta la vita che gli resta davanti. Ci vuol fegato ad aver cuore Ü 23 febbraio 2011 Ü 67 Tra i tanti progetti a cui lavora la torinese trapiantata a Genova (nella foto sotto) c’è il primo disco dei “Red Phoenix blues”, intitolato “Illegal blues”, già disponibile presso i maggiori store di musica digitale, come “iTunes” e “Amazon”, o richiedibile tramite e-mail a [email protected] UN AMORE A PRIMA VISTA NATO... PER LA BATTERIA ELISA PILOTTI È RIUSCITA A FARE DELLA MUSICA LA Raffaele Viglione «V isto i tempi che corrono, cercate di fare qualcosa che vi piace»: questo è il consiglio che, in America, molti psicologi pare dìano a chi si trova a dover ripartire dopo aver perso il lavoro. Questo modo di affrontare la vita, il “fare ciò che più ci gratifica”, c’è chi lo mette in pratica già di suo, da ben prima che la crisi lo imponesse. Come Elisa Pilotti, vissuta a Torino sino a circa una decina di anni fa, quando si è trasferita (per amore) in provincia di Genova. Elisa vive di musica, insegnandola e suonandola. Segno particolare: batterista. Elisa, come succede che una giovane incroci una batteria? «Da piccola i miei hanno cercato di instradarmi verso il pianoforte, ma continuavo a percuoterlo e hanno capito che non è fatta per la melodia. Così ho iniziato a studiare batteria, fin da quando avevo 10-11 anni; poi ho studiato anche altri strumenti, anche perché più che una batterista mi considero una musicista». Una ragazza che suona la batteria è una bizzarrìa o è un pensiero da maschilista malinformato? «Più la seconda. Il fatto è che in Italia pensiamo ancora sia una cosa rara, mentre grandissimi nomi a livello internazionale sono donne, come Kim Thompson che suona con Beyoncé o Cindy Blackman che è stata la batterista 68 di Lenny Kravitz. In Paesi come gli Stati uniti è piuttosto normale, da noi no. Per quanto riguarda la batteria femminile in Italia ho in programma l’organizzazione di un festival nazionale, per far vedere che sono tantissime le batteriste donne, anche professioniste. Ci sono colleghe che hanno suonato con Massimo Ranieri, altre hanno fatto da spalla a Michael Jackson. Io ho fatto parte di band con cui ho aperto i concerti di personaggi come Vasco Rossi, con alcuni ho anche suonato come turnista, come Giorgia. Adesso ci hanno chiamato per un ragazzo che è uscito da “X-factor” e probabilmente andremo a suonare per il suo disco». Come si capisce di voler vivere di musica? «Ho sempre voluto fare questo e i á 23 febbraio 2012 á una valida artista emergente miei, benché facessero altro (sono artigiani, ndr), mi hanno sempre appoggiato. L’ho sempre vista come una cosa naturale e ho iniziato a lavorarci in maniera massiccia dopo il liceo. Ho fatto l’università come hobby, più perché mi piaceva l’idea di studiare, mentre la musica volevo farla per vivere. Certo: il mercato italiano è difficile, con i “Red Phoenix blues” SUA VITA abbiamo serate fissate in Svizzera, mentre fatichiamo a organizzare un concerto a Genova. Lavoro anche con altre band, come un gruppo di elettro-pop-rock al femminile chiamato “Missbit”, che potrebbe essere commercialmente più appetibile: siamo andate a fare una tournée in Spagna, dove siamo state accolte davvero alla grande, mentre nel nostro Paese è molto più complicato». Proprio in virtù delle difficoltà a cui è costretto chi vuole diventare professionista della musica, non è frustrante lavorare con un ragazzino che riesce a farsi conoscere grazie a qualche settimana in un programma tv? «Il lavoro è lavoro. Il discorso artistico puro lo porto comunque avanti, facendo a esempio un disco con i “Red Phoenix blues”. Oltre a ciò, per me suonare è sempre e comunque divertente. Arrivo dal metal, ma in realtà mi è sempre piaciuto suonare di tutto, perché ho sempre pensato sia una sfida. Per i “Red Phoenix blues”, poi, scrivo anche i testi e mi occupo di parte degli arranggiamenti». Il bello e il brutto, a questi livelli, è che tutto passa attraverso voi, non soltanto la musica, ma anche tutto quello che sta intorno al disco... «Ho imparato che davvero chi fa da sé fa per tre. Se hai un’idea in testa la devi realizzare tu. Noi (“Red Phoenix blues”, ndr) avevamo in mente una copertina che rimandasse all’America, ma che fosse in bianco e nero. Alla fine, anche grazie all’archivio di mio papà Cesare, che è un bravo fotografo amatoriale, l’abbiamo trovata e così abbiamo scelto la foto con i poliziotti che si faceva pensare all’idea dell’“Illegal blues”». Ma che tipo di album avevate in mente? «Quando si parla di blues, si pensa sempre a classici, come John Lee Hooker. Noi volevamo fare un blues più attuale, che pescasse da quelle tradizioni, ma le leggesse in chiave moderna. Giacomo Caliolo, chitarrista già dei “Rondò veneziano”, ha una vasta esperienza in fase di scrittura e composizione; il bassista, Antonello il Palmas Cotogno, arriva dalla fusion (la voce è Daniela Venturelli). Abbiamo cercato, nel nostro piccolo, di fare qualcosa che strizzasse sì l’occhio all’America, ma mettendo dentro anche la nostra personalità e la nostra storia. È “Illegal” perché non facciamo un blues che piace ai puristi, non vogliamo essere con il paraocchi». Ilaria Blangetti A Borgo San Dalmazzo, nell’ex “Bertello”, la mostra che poi approderà a Fossano LE IMMAGINI (E LE PAROLE) DA AUSCHWITZ Le opere realizzate da Alessandro Lercara e Barbara Odetto (foto sotto) hanno un “formato panoramico” (120x35 cm). Al centro di ogni fotografia vi è un elemento statico, enfatizzato dalle immagini ai lati. Queste si ripetono e si sovrappongono e creano l’idea del movimento, del tempo che scorre e dell’eco dei ricordi. È una tecnica adottata da Lercara già in altri lavori e che cattura la vastità degli spazi di AuschwitzBirkenau, traducendo senza retorica la realtà 70 “E chi da Auschwitz”. È questo il titolo del lavoro di Alessandro Lercara e Barbara Odetto, fotografo e giornalista torinesi, che attraverso immagini e parole aggiungono un loro personale tassello alla memoria di uno degli eventi più tragici della storia dell’umanità. La mostra, appena inaugurata nell’ex “Bertello” di Borgo San Dalmazzo, ha già toccato Saluzzo e, in primavera, arriverà a Fos- á 23 febbraio 2012 á il dovere della memoria sano e, infine, a Cuneo. È un viaggio nella memoria, una mostra che si alimenta di fotografie e parole. Ogni scatto è accompagnato da una breve frase: un pensiero, talvolta sottinteso, talvolta sarcastico, che non appartiene a un prigioniero, ma a ognuno di loro. «Perché, di fronte all’orrore, al dolore e all’annientamento, le donne, gli uomini, i bambini, i ricchi, i ladri, i poveri, gli ebrei così come i rom di AuschwitzBirkenau hanno sicuramente pensato o sussurrato quelle parole». Negli scatti fotografici si distinguono due concetti fondamentali: il movimento e l’eco. «Il gioco di movimento e staticità è una traduzione visiva di un concetto molto più profondo: chi oggi entra nei campi di sterminio rivive un passato che è ancora vivo, presente, attuale in tutta la sua forza. L’eco, intesa come grido che si propaga nello spazio e nel tempo, è l’altro concetto tradotto in immagine». Alessandro Lercara e Barbara Odetto, il vostro è stato un viaggio importante, intenso e, per certi versi, scioccante. E avete sentito il bisogno di raccontarlo. Com’è nata questa esperienza? «Ci sono viaggi latenti in ognuno di noi: esperienze che si vogliono vivere senza capire perché e senza sapere che cosa ci si possa aspettare. Uno di questi, per noi, era visitare i campi di concentramento e di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Per questo, nel gennaio del 2011, abbiamo deciso di salire sul “treno della memoria” allestito dall’associazione torinese “Terra del fuoco”. Non sapevamo cosa avremmo visto e provato e neppure se sarebbe nato un progetto, ma volevamo vedere da vicino quei luoghi e approfondire quella parte di storia che, come la maggior parte delle persone, conoscevamo tramite i libri. Nella desolazione dei luoghi dell’olocausto abbiamo capito l’importanza del ricordo, soprattutto oggi, quando molti dei testimoni oculari stanno scomparendo a causa dell’età». Immagini e parole. Con quale alchimia siete riusciti a legare questi due elementi? «Dopo un primo momento in cui scattare una fotografia o scrivere un pensiero ci sembrava come abusare della storia di quei luo- ghi, ci siamo divisi all’interno dei due campi per non influenzarci. Una volta rientrati Alessandro ha postprodotto le immagini e io ho affinato i testi, sempre ignari uno del lavoro dell’altra. Al termine me le ha mostrate dicendo: “Ti restituiscono le emozioni che hai provato ad Auschwitz e a Birkenau?”. In contemporanea io gli ho fatto leggere i miei pensieri, che in realtà volevano essere i pensieri dei deportati. In quel preciso momento abbiamo capito che, senza averlo pianificato “a priori”, ci eravamo mossi nella stessa direzione e che testi e foto si sposavano perfettamente. Entrambi, infatti, avevamo puntato sui concetti di eco, memoria e scorrere del tempo: poteva diventare un progetto». Avete definito il vostro lavoro un «personale momento di riflessione di ogni visitatore». In cosa si differenzia da altri progetti dedicati alla memoria? «Pensiamo che qualunque iniziativa che aiuti a favorire il ricordo di episodi così traumatici per l’umanità sia valida. Nelle opere testi e foto sono complementari: possono vivere separatamente, ma insieme acquisiscono forza e, come ci è stato detto da alcuni visitatori, come un’eco quei luoghi tornano a parlare. Forse è una deformazione professionale, ma, occupandoci ogni giorno di comunicazione, ci farebbe piacere riuscire a trasmettere delle emozioni o degli spunti di riflessione a chi vedrà la mostra. Il nostro è un punto di vista personale che prescinde dalla politica e dalla religione: infatti ci siamo autofinanziati il soggiorno a Cracovia e l’iniziativa non è a fine di lucro. Anzi: ringraziamo l’associazione “Mai tardi-Amici di Nuto” e la fondazione “Nuto Revelli” Onlus che, con il finanziamento dei Comuni di Borgo San Dalmazzo, Cuneo, Fossano e Saluzzo, hanno permesso la stampa delle opere e la realizzazione delle diverse mostre». La mostra è visitabile a Borgo San Dalmazzo fino al 29 febbraio, con il seguente orario: lunedì, dalle 14 alle 18; martedì, giovedì e venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 18; mercoledì e sabato, dalle 9 alle 12. Ad aprile, dal 6 al 20, si sposterà a Fossano (porticato del castello degli Acaja). n 24 FEBBRAIO GLI “ONDASFERICA” A RIVALTA DI LA MORRA Domani, venerdì, alle 21,30 presso il locale “No name-No problem” l’ex “Heartland” in borgo Tebbioni 55, a Rivalta di La Morra, andrà in scena la serata “Pink Floyd” con l’esibizione degli “Ondasferica” (foto sopra), cover band del mitico gruppo di Roger Waters. n 24 FEBBRAIO “WE WANT SEX” PER LA RASSEGNA CHERASCHESE Domani, venerdì, è prevista una nuova serata della rassegna ”Cinema diffuso a Cherasco”, presso il “Galateri” di via Cavour. Alle 21 verrà proiettato il film drammatico “We want sex”, per la regia di Nigel Cole. Il biglietto costa 5 euro. n 24 FEBBRAIO “LABICHE 2.0” MESSO IN SCENA A CORTEMILIA Il nuovo teatro comunale di Cortemilia farà da sfondo alla messa in scena di “Labiche 2.0” due atti unici di Eugène Labiche, con traduzione, adattamento e regia di Marcello Meinero. A farsi carico della rappresentazione dello spettacolo saranno gli attori della compagnia “I ribaltati” di Cengio. L’inizio è fissato alle 21 di venerdì. Costo: 10 euro; ridotto per gli “under 12”. Maggiori informazioni possono essere richieste al numero 0173-81027. 72 PER RICORDARE CHE “C’ERA UNA VOLTA LA VIJÀ” Un recital per attrice, pianoforte e coro concluderà, la sera di sabato 25 febbraio la rassegna “Il teatro del territorio” ospitata dal sociale “Giorgio Busca” di Alba T ermina e con un recital per attrice, pianoforte e coro la rassegna “Il teatro del territorio” al sociale “Busca” di Alba. Sabato 25 febbraio, alle 21, andrà in scena “C’era una volta la vijà”, storie di donne del vecchio Piemonte, la libera interpretazione di una storia vera, per rendere omaggio alla cultura piemontese attraverso la sua lingua e il patrimonio di tradizioni che essa tramanda. Il testo dello spettacolo è di Maria Teresa Milano; al piano Roberto Beccaria con Maria Teresa Milano come voce solista; in scena anche l’attrice Elena Griseri, mentre l’associazione culturale “Fuori dal coro” accompagnerà con canti e melodie la vicenda (foto a lato). “C’era una volta la vijà” è ambientato in un paesino della provincia di Cuneo, negli anni ’30, nel difficile passaggio tra le due guerre, quando una giovane decide di accettare la proposta di matrimonio che le viene fatta. Il sabato sera, nella stalla, le donne e i bambini si riuniscono per la vijà, mentre gli uomini sono in trattoria a bere e a giocare alle carte. Tutte si danno un gran daffare per preparare il corredo di Maria. Le donne ricamano tele e intessono storie: amori infelici, tradimenti, racconti sui preti e sulle masche... Biglietti da 13 a 15 euro. Per info: tel. 0173-35189. á 23 febbraio 2012 á da non perdere n 25 FEBBRAIO FEDE E TINTO IN CATTEDRA A SERRALUNGA D’ALBA Fede e Tinto, noti conduttori radiofonici del programma “Decanter”, animeranno l’incontro previsto per sabato, alle 18,30, presso la tenuta “Fontanafredda” di Serralunga d’Alba facente parte del calendario del Laboratorio di resistenza permanente. I due terranno una “lectio magistralis” sul tema “La leggerezza-Quella musica dell’anima che ti fa stare bene con gli altri”. Ingresso gratuito, ma con prenotazione obbligatoria, tramite iscrizione attraverso il sito internet: www.fondazionemirafiore.it. n 25 FEBBRAIO “DITTICO CONTEMPORANEO” DI DANZA AL POLITEAMA A BRA Al teatro “Politeama” di Bra si esibisce la compagnia “EgriBiancoDanza”, diretta da Susanna Egri, insieme a Raphael Bianco, con lo spettacolo “Dittico contemporaneo” con due balletti, di cui il primo è “Les noces”, su musiche di Stravinsky. Il secondo, che a Bra va in scena in anteprima, è una delle novità di questa stagione e si intitola “Amor di mundo”, su musiche di Cesaria Evola, cantante di Capoverde scomparsa di recente. Appuntamento per sabato, alle 20,30. Info e prenotazioni al 3664308040. Costo: 15 euro. “CARVÉ VEJ” A CORNELIANO E PIOBESI Protagonisti saranno le maschere, la sfilata, i dolci, la musica e il fritto misto alla piemontese A Corneliano e dintorni sarà un fine settimana nel segno del “Carvé vej”. Sabato 25, alle 19, i personaggi di “Monsù Ciaciarèt” di Corneliano e “Turibia dla Cadena rusa” di Piobesi, con le maschere di Alba, faranno visita agli ospiti della casa di riposo cornelianese, mentre alle 20, a Piobesi, presso il centro polifunzionale comunale verrà servita la cena del “Carvé vej” con il fritto misto alla piemontese a farla da padrone. A seguire è prevista una serata danzante con l’orchestra “Simpatia”. Domenica 26, alle 14,30, a Corneliano è annunciata l’apertura del carnevale con le maschere tradizionali del Roero, di Alba e delle Langhe e dei gruppi mascherati, con partecipazione della Banda musicale alpina di Corneliano-Piobesi, mentre alle 16, a Piobesi, sono previsti l’arrivo della sfilata e la distribuzione di dolci carnevaleschi di Langhe e Roero e vino locale, per poi chiudere, tra canti e danze, alle 17,45 con il falò del carnevale. Per info: tel. 333-7749639. n 26 FEBBRAIO ULTIMA DOMENICA CON “FAMIGLIA E SCUOLA” È con “Les choristes”, il film di Christophe Barratier che rammenta la realtà del sistema educativo europeo nel secondo dopoguerra, che si conclude domenica a Bra il percorso di “Famiglia e scuola: in viaggio per dove?”. Dalle15, nella sala del polifunzionale “Giovanni Arpino” di largo Resistenza è prevista la proiezione e al termine Silvia Ornato e Antonina Calligaris dell’istituto di psicologia individuale “Adler” dialogheranno con il pubblico sui temi della pellicola. Ingresso libero e per maggiori informazioni è possibile rivolgersi all’Ufficio famiglia del Comune di Bra telefonando al numero 0172-438234. n 28 FEBBRAIO PAOLO SERAZZI A CINZANO Martedì, con inizio alle 22, all’”Open Baladin” di Cinzano di Santa Vittoria d’Alba si esibirà Paolo Serazzi, molto apprezzato musicista di jazz e swing. L’appuntamento sarà a ingresso libero. LE BELLEZZE DEL ROERO A TORINO “Roero-Repertorio artistico” di Walter Accigliaro è un volume che presenta al meglio le bellezze del Roero (sopra, a destra, il castello di Montà d’Alba): il corredo fotografico, realizzato perlopiù da Pierangelo Vacchetto, documenta e propone un vero e proprio viaggio artistico e culturale, aiutando a guardare meglio e a confrontare. Tale viaggio nell’arte sarà proposto al pubblico del circolo “Toniolo”, a Torino, nel corso della presentazione pubblica del volume che si terrà il 25 febbraio, alle 17. Per l’Ecomuseo delle Rocche del Roero di Montà, promotore dell’opera, sarà l’occasione di far conoscere e promuovere il Roero a un pubblico già sensibilizzato al turismo a scopi culturali, avvalendosi della preziosa collaborazione di Walter Accigliaro, il quale condurrà gli ospiti in questo affascinante seppur virtuale percorso d’arte. L’ingresso sarà libero. n 23 FEBBRAIO “ABITARE IL PARCO”: UNA MOSTRA PER CAPIRE COME Il Parco fluviale Gesso e Stura e il Politecnico di Torino invitano oggi, giovedì, alle 17,30 presso il salone d’onore del municipio di Cuneo, all’inaugurazione della mostra degli elaborati realizzati durante il workshop “Abitare il Parco”, organizzato nell’ambito del corso di laurea magistrale in architettura per l’ambiente costruito. L’esposizione, allestita nell’atrio del salone d’onore, sarà visitabile fino al 31 marzo. Sabato 25, alle 21, la sala “Crosà neira” di Savigliano ospiterà “The wild party” di Joseph M. March, con Irene Avataneo e Luca Occelli (voci recitanti), Daniele Bergese (sax) e Fabio Giachino (piano). Biglietti da 8 a 15 euro. Info: tel. 0172-715021. n 24 FEBBRAIO PIERO MEINERI IN CONCERTO A “CASA DELFINO” Domani, venerdì, alle 21, presso la fondazione “Casa Delfino” di Cuneo (corso Nizza 2), è prevista l’esibizione di Piero Meineri. Il musicista proporrà un concerto per pianoforte con musiche di Mozart, Ciaikovskij e Schubert. L’ingresso sarà libero. Per maggiori info: www.fondazionedelfino.it. n 24 FEBBRAIO SONORITÀ SUDAMERICANE AL JAZZ CLUB DI CUNEO Domani, venerdì, alle 21,30 il Jazz club di Cuneo (via Santa Croce 16) ospiterà la musica sudamericana (cubana, argentina e brasiliana). “L’arte del dubbio” in scena a Savigliano Martedì 28 febbraio al “Milanollo” Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani saranno impegnati nella trasposizione teatrale del libro di Gianrico Carofiglio Dopo i successi di “Processo a Dio” e “La Commedia di Candido”, ritornano in scena, diretti da Sergio Fantoni, Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani (nella foto a lato), con una nuova sfida, “L’arte del dubbio” dal libro di Gianrico Carofiglio, nella versione teatrale di Stefano Massini. Il costo del biglietto d’ingresso è di 16 euro. Per informazioni si può contattare il numero 0172-710235 74 n 24 FEBBRAIO PROIEZIONE GRATUITA DE “IL POPOLO CHE MANCA” Nell’ambito della rassegna cinematografica “IntrecciCinema, cultura e territorio”, domani, venerdì, alle 21, presso il teatro “Silvio Pellico” di Bagnolo Piemonte, verrà proiettato il film “Il popolo che manca” di Andrea Fenoglio e Diego Mometti (ingresso libero). Per informazioni: tel. 0175-392003. n 24 FEBBRAIO “LE MACCHINE INVISIBILI” CON PIERO BIANUCCI Domani, venerdì, alle 21, presso la scuola media “Battista Tassone” di Sant’Albano Stura, si parlerà de “Le macchine invisibili” in un incontro, promosso dall’associazione “Liberamente santalbanese”, con il giornalista Piero Bianucci (foto nella pagina a lato). L’ingresso è gratuito. á 23 febbraio 2012 á da non perdere L a stagione teatrale del “Milanollo” di Savigliano continua con uno spettacolo davvero singolare. Martedì 28 febbraio, alle 21, infatti, andrà in scena “L’arte del dubbio”, ovvero la versione teatrale di Stefano Massini del libro omonimo di Gianrico Carofiglio . In scena ci saranno Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, per la regia di Sergio Fantoni, i quali saranno protagonisti di un gioco perverso, spericolato, senza rete, dove la struttura narrativa della commedia è sostituita da una forma teatrale aperta, fatta di colloqui diretti con il pubblico, di personaggi che entrano ed escono dai ruoli. Sarà un “cabaret del dubbio” dove niente è dato per scontato, una moderna commedia dell’arte articolata in quadri in cui i giochi di parole, lo strumento dell’interrogatorio e la forma del processo fanno sì che gli attori si divertano a indossare i panni dei tipi più disparati. E lo fanno su un teatrino da fiera di paese, con siparietto, quinte e luci che ricordano il teatro-cabaret brechtiano. Le musiche per dieci strumenti, composte da Cesare Picco ed eseguite dal vivo da Nicola Arata, scandiscono i ritmi vivaci dello spettacolo che diventano tesi nei pezzi più impegnati: l’assassinio di don Peppino Diana a opera della camorra e la morte dei sette operai della “Thyssen”. Si parla dei nostri giorni, di quello che sta al di fuori dei teatri, intorno a noi, di insidie e di trappole nascoste fra le parole e nelle parole. Si parla della persuasione occulta della pubblicità, delle ambiguità, a dir poco, dei giornali. Insomma, quella che andrà in scena a Savigliano sarà una sfida/scommessa con l’obiettivo, tutt’altro che facile, di divertire, oliando gli ingranaggi del senso critico. n 25 FEBBRAIO ARRIVANO LE DANZE OCCITANE DEL GRUPPO “COURENTA MINIMA ORCHESTRA” Sabato, alle 21, presso il palasport del centro sportivo “Val Maira” di Roccabruna, sito in strada Pietro Acchiardi 14, si terrà una serata di danze occitane con i “Courenta minima orchestra”. Per ulteriori informazioni: tel. 0171-904064. n 25 FEBBRAIO LO SPETTACOLO DIALETTALE “DON CAMILO E BEPON” Sabato la compagnia “Fric-Filo2” di Carignano porterà sul palco “Don Camilo e Bepon” (foto nella pagina di sinistra),una commedia in tre atti liberamente ispirata ai testi di Giovannino Guareschi, tradotta e adattata in lingua piemontese da Ritangela Margaria. Appuntamento, alle 21, presso il teatro Don Bosco di Saluzzo. Costo: 7 euro. n 25 FEBBRAIO GLI “EX OTAGO” SUL PALCO DEL “RATATOJ” DI SALUZZO Sabato sera, presso il circolo “Ratatoj” di Saluzzo, si potrà assistere TUTTI CON “ORAZIO TANTI COLORI” Presso la Biblioteca di Fossano guadagnano la ribalta Nadia Nardi e Maura Raviola Sabato 25 febbraio, alle 16,15, presso la sala ragazzi della Biblioteca civica di Fossano, avrà luogo un incontro di lettura che inviterà i piccoli partecipanti a immergersi nel mondo dei colori con il pescatore Orazio. Il personaggio dei racconti di Guido Quarzo viene interpretato da Nadia Nardi e Maura Raviola dell’associazione “Stregatocacolor” le quali entreranno nel mondo di Orazio e saliranno sulla sua barca per riempirla di colore e per ridipingere con i partecipanti il mondo intero. L’incontro è rivolto ai bambini dai 4 ai 9 anni e l’ingresso sarà libero. al concerto di uno dei gruppi più interessanti e personali dell’indie-pop italiano, ovvero i genovesi “Ex Otago” (foto qui sopra). A precederli sul palco del locale di via Alessi saranno gli “Schneeflock”. Inizio alle 22, costo 8 euro (per i tesserati dell’Arci). n 25 FEBBRAIO A BOVES LATINOAMERICANO PROTAGONISTA AL “BORELLI” “I sabati di musica & musica” a Boves, all’auditorium “Borelli”, proseguono sabato con “Cancao do amor-Colori, passioni e nostalgia nella musica latinoamericana”, protagonisti Giovanni Lanzini, clarinetto, e Fabio Montomoli, chitarra. L’ingresso sarà libero. n 25 FEBBRAIO INCONTRI D’AUTORE CON GLI ALLIEVI DELL’”EGO BIANCHI” Sarà assai particolare l’appuntamento della rassegna di “Incontri d’autore” previsto per sabato alle 16 a Cuneo, in sala “San Giovanni”, dal titolo “Compositori cuneesi tra l’‘800 e il ‘900”, che vedrà come grandi protagonisti gli allievi del Liceo musicale “Ego Bianchi” di Cuneo prima in formazione corale, poi come solisti al piano e, infine, come gruppo strumentale, per affiancare il tenore Michelangelo Pepino. L’ingresso è libero. n 28 FEBBRAIO “SCETTICAMENTE”, CON IL CICAP Martedì, presso il centro di aggregazione giovanile “QI33”, in corso Vittorio Emanuele II 33, a Cuneo, si terrà un incontro del ciclo “ScetticaMente” per far conoscere meglio il Cicap (Comitato italiano per il controllo delle affermazioni sul paranormale) sul tema “Il metodo scientifico-Come si organizza un’indagine: alcuni esempi”. La partecipazione è gratuita, ma è richiesta l’iscrizione tramite un’e-mail all’indirizzo [email protected]. n 29 FEBBRAIO AL “BALADIN” DI PIOZZO SI ESIBISCONO I “THOMAS” Saranno i “Thomas” a proseguire la stagione live del “Baladin” di Piozzo. L’appuntamento, a ingresso libero, con il pop, funky e dance del sestetto italiano, è per mercoledì dalle 22. SERATA A PREA DI ROCCAFORTE “Territorio e cultura a tavola” propone l’incontro con “L’Ostu d’r Chiè” e lo scultore Roberto Fornero Appuntamento in Valle Ellero per “Territorio e cultura a tavola”, la rassegna organizzata dalla comunità montana “Alto Tanaro cebano monregalese” con l’istituto alberghiero “Giolitti”: venerdì 24 febbraio la serata si svolgerà a Prea di Roccaforte, presso “L’Ostu d’r Chiè”, caratteristica struttura di montagna. Secondino Dho invita ad assistere, presso il suo locale, a una dimostrazione della scultura su legno dell’artista Roberto Fornero e a consumare un’ottima cena al prezzo di 30 euro a persona. Le prenotazioni per la cena si ricevono al numero 0174-624322. Per informazioni o per il libretto gastronomico è possibile rivolgersi allo 0174-705602. 23 febbraio 2012 Ü 75 Torino & dintorni VIAGGIO NEI “CARTOON” a cura di Chiara Borio I AL MUSEO DEL CINEMA SINO AL 27 MAGGIO UNA MOSTRA CHE AFFASCINERÀ I BAMBINI (MA NON SOLO!) n AI “MURAZZI” VIAGGI VIRTUALI PER IL MONDO Venerdì ai “Murazzi” del Po, serata nuovissima al “Cafè tabac holiday”: si sceglie una destinazione tra New York, Dubai, Londra e Barcellona. A ogni città corrispondono un cocktail e una musica diversa. L’entrata è libera. 76 á 23 febbraio 2012 bambini ne rimarranno entusiasti e sono sicura che anche i grandi si divertiranno molto. È una mostra giovane e fresca quella che inaugura proprio questo fine settimana al Museo nazionale del cinema di via Montebello, all’interno della Mole Antonelliana. Si intitola “Bugs, Daffy, Silvestro & co. I cartoni animati della Warner Bros” perché protagonisti assoluti sono proprio i personaggi dei cartoon che hanno fatto la storia: il coniglio Bugs Bunny che mangia le enormi carote arancioni, Gatto Silvestro in eterna lotta con il delizioso uccellino Titty, Willy Coyote insieme al velocissimo Beep Beep, Speedy Gonzales e il suo indimenticabile accento messicano, Duffy Duck e tantissimi altri ancora. Ideatore e direttore della mostra è Steve Schneider, collezionista e studioso americano che, con le sue raccolte uniche e originali ha lavorato nei più importanti musei al mondo, tra cui anche il Moma, il museo di arte moderna di New York. Il suo talento approda a Torino, dove la celebrità del Museo del cinema cresce di anno in anno e riceve sempre più apprezzamenti, proponendo una mostra unica nel suo genere in cui presenterà al grande pubblico un’immensa mole di materiali originali appartenuti ai disegnatori e agli inventori dei personaggi che hanno popolato l’infanzia di ormai numerose generazioni. Bozze, schizzi, pannelli, prove di colore, interi progetti di episodi: Schneider racconta attraverso questi oggetti la storia del complesso mondo che lavora alle spalle di un fumetto, di un cartone animato. Sarà possibile scoprire chi lo inventa, come nasce, come si sviluppa, quante mani portano al risultato di un cambiamento di espressione, un sorriso, un movimento. L’esposizione torinese è arricchita da una cinquantina di manifesti e da materiale pubblicitario provenienti dalle collezioni del museo. La mostra sarà aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9 alle 20, il sabato fino alle 23. Il costo del biglietto è di 7 euro l’intero e 5 euro il ridotto. n JOVANOTTI SABATO CANTA AL “PALAISOZAKI” Sabato, al “Palaisozaki” di corso Sebastopoli 123, concerto di Jovanotti (foto): uno show divertente e di gran successo in cui il cantante parte da successi come “Ora” e ripercorre la carriera. Biglietti su www.ticketone.it. n L’“ORCHESTRA COCÒ” E IL SUO REVIVAL Al “Caffè della caduta” di via Bava 39 sabato sera con l’”Orchestra Cocò”: quattro artisti (contrabbasso, 2 chitarre e voce) per sentire brani italiani arrangiati e rimodernati con tecnica ed esperienza. Inizio alle 21. n ANDIAMO ALLA SCOPERTA DEL BENIN Al “Mirafiori motor village” di piazza Cattaneo 6 al via la stagione espositiva con “Made in Benin”, mostra in bianco e nero di Paola Mongelli che racconta il suo soggiorno nel Paese africano. Apertura dalle 9 alle 20,30. n efficiente ufficio commerciale, associato a una mirata azione di marketing, rappresenta il mezzo attraverso il quale un’azienda come la BRA SERVIZI afferma la propria identità immedesimandosi nel caso concreto di Giuseppe Piumatti, coadiuvato dalla figlia Sonia, entrambi ben consci del valore dell’anticipare le “tendenze” per soddisfare i bisogni dei potenziali clienti. Dunque non stupisce, U Quali ritenete siano le basi indispensabili per assicurare un servizio eccellente? «Fondamentale», ribadiscono dalla BRA SERVIZI, «è saper presentare al cliente la soluzione più idonea a risolvere la necessità per la quale si è rivolto a noi. Ma occorre anche essere al corrente delle attrezzature acquistate per poter proporre servizi alternativi e innovativi». C’è diversità di servizio tra aziende o enti pubblici e privati? diminuzione dei costi, i quali talvolta variano in funzione della strumentazione utilizzata e del ciclo del rifiuto. E, in questo passaggio, indispensabile è la nostra segreteria, incaricata del contatto quotidiano con il cliente, per gestire professionalmente richieste o modifiche e per fornire spiegazioni, cosa che facciamo in tempo reale telefonicamente o via internet. La segreteria insomma, si occupa della formulazione dell’offerta, dell’accettazione Carlo Bottero L’UFFICIO COMMERCIALE E LA SEGRETERIA DELLA BRA SERVIZI VEDONO ALL’OPERA: DOMENICO SCARZELLO (RESPONSABILE GENERALE AREA COMMERCIALE), MASSIMILIANO GIACCONE, MARCO MORRA, ROBERTO MERIANO, ANIELLO LIGUORI, GIANMICHELE CHIARLO, ROMEO BARBERIO, MIKE COYLE, SABRINA GIANNACCARO (RESPONSABILE SEGRETERIA COMMERCIALE), KATY POLITANÒ, Tutte le esigenze dei clienti al centro È LA STRATEGIA DELLA “BRA SERVIZI” chiacchierando con loro, cogliere la sottolineature dell’importanza nell’assetto aziendale di questo settore: «L’ufficio commerciale è il cuore pulsante della nostra struttura braidese ed è anche l’interfaccia con il cliente, privato o ente pubblico che sia. E richiede e investe tanta energia produttiva, in quanto alimenta la quantità del lavoro acquisito, ma soprattutto determina la qualità del servizio svolto. È un comparto interno per noi “pulsante”, continuamente formato e documentato mediante corsi di aggiornamento, non ultimo quello di psicologia del lavoro e tecniche di comunicazione per curare con crescente professionalità l’approccio con la clientela che si rivolge alla BRA SERVIZI con fiducia». «No, assolutamente. Le due categorie hanno lo stesso trattamento, che si tratti di spurgo o di smantellamento dell’Eternit, piuttosto che di sgombero di cantine e di soffitte. Presso il cliente svolgiamo i campionamenti e l’individuazione della tipologia del rifiuto, attraverso sopralluoghi gratuiti che ci permettono di predisporre un’offerta mirata. L’area di intervento diretto in cui operano i nostri commerciali è l’intero nord-ovest». Parliamo dunque di consulenza individuale... «Esattamente. Quello che ci prefiggiamo in ogni intervento è permettere al cliente di accrescere il recupero nel tempo, arrivando così a una del contratto, della richiesta di analisi chimico-fisiche, dell’omologazione del rifiuto e della scheda tecnica del cliente. È un insieme di pratiche necessarie e propedeutiche al servizio e alla complessa gestione del rifiuto. A tal proposito ci sembra doveroso segnalare Sabrina Giannaccaro, responsabile della segreteria commerciale, nonché prima segretaria della BRA SERVIZI, che nel 2012 festeggia i vent’anni di impegno nella nostra azienda». La forza di un team, il valore del gruppo, la forza della continuità: tutto questo è BRA SERVIZI! SARA RAMPADO, MARINA OLIVERO, ADRIANA TESTA, MARA ZORGNIOTTI (NON PRESENTE IN FOTO), LUCIA CARNINO (INGEGNERE RESPONSABILE QUALITÀ E AMBIENTE DEL GRUPPO “PIUMATTI”) E LUANA D’ALESSANDRO (INGEGNERE RESPONSABILE AREA ETERNIT) l’efficienza al massimo livello Ü ip Ü 23 febbraio 2012 Ü 77 Parola ai nostri lettori IL CONCORSO NAZIONALE DI “UOMINI E TERRE” HA AVUTO MOLTI SOSTENITORI CHE L’HANNO FATTO CRESCERE “SÌ, VIAGGIARE...”, UN SUCCESSO scrivete a: [email protected] S iamo stati molto soddisfatti per l’esito del concorso nazionale “Sì, viaggiare...”, e desideriamo ringraziare quanti hanno contribuito alla quarta edizione per opere di narrativa, fotografie e audiovisivi. L’iniziativa è promossa dall’associazione “Uomini e terre” con il Sistema bibliotecario di Fossano-Savigliano-Cuneo e al Sistema bibliotecario cuneese. La premiazione si è tenuta nella prestigiosa sala mostre della Provincia, nel cuore di Cuneo. Quest’anno il tema delle diverse sezioni era “Viaggio in Italia” e ci ha restituito immagini e racconti intriganti, a conferma dell’unicità e della bellezza del nostro Paese. Molto importante è stata la partecipazione giovanile nel settore narrativa, per merito degli insegnanti delle superiori della provincia, ma anche segno di una rinascita del “piacere dello scrivere” che non può che farci piacere. Ringraziamo i sindaci e gli assessori competenti di Fossano, Savigliano e Saluzzo, la presidente della Provincia, Gianna Gancia, e l’assessore provinciale Licia Viscusi, che hanno concesso il patrocinio, la prestigiosa sede e le sue belle strutture per la mostra finale e la premiazione. Un grazie particolare va anche all’assessore provinciale Anna Mantini. I nostri più vivi ringraziamenti al grande sponsor, la fondazione “Cassa di risparmio di Fossano”, per il sostegno e l’aiuto concreto, e un sentito «Grazie!» a tutti quanti hanno reso importante il monte premi: la ditta degli orafi fratelli Tallone, la pelletteria-valigeria “Quelli delle borse”, la società di computer “Alpi informatica”, il bed & breakfast “Il Sole delle rive” di Sinio. Grazie anche ai numerosi membri delle diverse Giurie, i quali hanno condiviso la responsabilità di scelte non certo facili. Un particolare ringraziamento va al lettore dei racconti, il bravissimo attore fossanese Pinuccio Bellone de “La corte dei folli”, a Gianni Menardi, direttore del Sistema fossanese, e al modellista Sergio Masante, autore del bel diorama che ha arricchito la sala mostre. Un grande ringraziamento come sempre a lei, signor direttore, che tramite il suo giornale ha permesso la grande partecipazione registrata al concorso. Franco Blandino, coordinatore del concorso; Tino Pace, presidente dell’associazione “Uomini e terre” (Cuneo) L’ON DELFINO: «BELLANI, UN GIGANTE DELLA POLITICA CUNEESE» L a morte dell’ingegner Lamberto Bellani lascia un grande vuoto in una società provinciale mai come oggi così articolata e frastagliata. Lo ricordo come un uomo forte, di quella fortezza culturale solida, leale, mai prevaricatrice. A lui dobbiamo l’impulso dato all’ospedale “Santa Croce”, dove ha operato con sguardo lungimirante contribuendo a mettere le basi per l’eccellenza dei servizi di cui oggi beneficia la popolazione provinciale e non solo. Le sue non comuni capacità imprenditoriali e manageriali hanno consentito alla Cassa di risparmio di Cuneo, di cui è stato presidente, di ottenere lusinghieri risultati. È stato un grande uomo delle istituzioni, distintosi anche nella vita politica. La lealtà di cui ho detto è stata da me sperimentata nella comune militanza nella Demo- 78 á 23 febbraio 2012 crazia cristiana. Ha sempre dimostrato grandi competenze nell’interpretare le varie stagioni della politica e altrettanto si distingueva per le indubbie capacità gestionali. Nella migliore tradizione dell’interclassimo e del pluralismo tipico della Dc, ha sempre saputo riconoscere e dar voce alle istanze diverse garantendo loro anche la necessaria rappresentanza. Questa somma di doti tracciano il percorso solido di un grande rappresentante della storia della nostra Provincia. Teresio Delfino (Busca) Lamberto Bellani è deceduto nella mattinata del 13 febbraio. Titolare dell’azienda “Giordano e C” (materiale e impianti elettrici), ha lasciato i figli Augusto e Luisa. A loro le condoglianze di “IDEA”. n NEVE E GELO HANNO COLPITO L’AGRICOLTURA Il Piemonte ortofrutticolo, i cui rappresentati si sono riuniti a Berlino per “Fruit Logistica”, fa i conti con i danni provocati dalle condizioni climatiche delle ultime settimane. Asprofrut Piemonte, Lagnasco group e Ortofruit Italia, con Fedagri Piemonte, federazione di settore, emanazione di Confcooperative, alla quale le tre organizzazioni di produttori aderiscono, con tutte le cooperative del comparto ortofrutticolo associate, hanno scritto all’assessore regionale all’agricoltura, Claudio Sacchetto, per richiedere un intervento incisivo. Pur non essendo ancora quantificabile il danno provocato da nevicate e gelate all’agricoltura piemontese, risultano tuttavia già rimarcabili le conseguenze sull’intero comparto, che ravvisa problemi alle colture (perdita di produzioni e di piante) e alle strutture. Il mondo cooperativo aderente a Fedagri chiede alla Regione un ruolo attivo e propone una serie di interventi che vanno da una moratoria sulle rate dei mutui all’attivazione di strumenti per la cassa integrazione straordinaria, ad altre misure utili per il rilancio del settore produttivo quali una modalità assicurativa legata al reddito per l’imprenditoria agricola. Le imprese cooperative che operano sul territorio e con prodotto locale risultano doppiamente “vittime” di questa tornata di calamità che al danno del mancato conferimento aggiunge il peso dei costi fissi in conformità con la loro stessa natura giuridica Confidiamo che l’Assessore regionale, che già si è reso disponibile convocando un tavolo di lavoro con gli operatori del settore, accolga le richieste concrete del mondo agricolo- ortofrutticolo cooperativo piemontese. Domenico Paschetta, rappresentante del settore ortofrutticolo nell’ambito di Fedagri Piemonte (Cuneo)-Foto I GUAI DELLE PRIMARIE D opo le primarie del centro-sinistra a Cuneo sono esplose polemiche per il risultato che ne è emerso. Non entro nel merito dei nomi emersi, ma penso che il problema sia nel meccanismo stesso. Se partecipassero tutti gli elettori dello schieramento tutto andrebbe bene, invece, dati alla mano, partecipano quelli che sono più politicizzati, spesso gli estremisti, non i più tiepidi, i moderati. Il risultato può quindi essere fuorviante o addirittura allontanare gli elettori più moderati che non si riconoscono nel candidato scelto da una minoranza. Una soluzione potrebbe essere creare uno sbarramento: se alle primarie partecipa meno di una determinata percentuale dei votanti per quello schieramento nelle precedenti elezioni, il risultato dovrebbe essere annullato perché non significativo. Gianni Carnevale (Bra) Arte ANDY WARHOL AD AOSTA a cura di Giorgio Barberis AL CENTRO “SAINT-BENIN” UN’ESPOSIZIONE CHE DÀ SPAZIO ANCHE ALLA RICERCA TRASCENDENTALE DEL GENIALE RE DELLA “POP ART” n MARIO DE BIASI “UN MONDO DI BACI” Aosta-Éspace “Porta Decumana” (fino al 26 maggio) Fotografie “vintage print” in bianco e nero e a colori che descrivono la vita attraverso il suo gesto più conosciuto e abitudinario, il bacio: un’azione che, a volte, racconta molto più di mille parole. 80 á 23 febbraio 2012 È dedicato a un genio multiespressivo del XX secolo il grande evento espositivo della Vallée che chiuderà i battenti l’11 marzo al centro “SaintBenin” di Aosta: l’esponente di punta della pop art americana Andy Warhol. Oltre settanta opere, tra le quali pezzi unici, serigrafie, grafiche, multipli e memorabilia provenienti da ventitré collezioni, selezionate in modo da documentare il percorso artistico dell’autore, sono raccolte sotto il significativo titolo “Dall’apparenza alla trascendenza”. Significativo poiché pensato per invitare il pubblico tra i tanti aspetti della vita di Warhol portandolo a scoprire e a venire a contatto con i soggetti più rappresentativi degli anni Sessanta e Settanta, tra cui i ritratti di Mao, Marylin Monroe, Mick Jagger e Liza Minelli, oltre al celebre autoritratto. Non mancano gli altri soggetti cui il pittore si dedicò con la stessa dirompente inventiva e che contribuirono a consolidarne la straordinaria fama. In particolare quelle opere attraverso cui, con l’uso ripetitivo e su vasta scala di immagini pubblicitarie di famosi prodotti quali “Coca-Cola” e “Campbell’s Soup” e di immagini di forte impatto come la sedia elettrica, Warhol svuotava di ogni significato le sue rappresentazioni e, in una personale ottica di democrazia sociale, proponeva un’arte provocatoria che seguiva uno dei concetti base della pop art secondo il quale «l’oggetto artistico dev’essere un bene di consumo, come uno dei tanti prodotti commerciali». La sua dirompente inventiva, nell’arco di oltre 30 anni di produzione, diede vita a numerosi soggetti (e oggetti) che contribuirono a consolidarne la straordinaria fama e che nell’esposizione sono ben rappresentati anche dagli “Space fruits” (“Peaches”, 1978, pezzo unico), dai “Carton box” e dai “Flowers”. In mostra si trovano anche le copertine di riviste e le cover discografiche più famose (e ambìte dai collezionisti), quali “The Rolling Stones-Sticky finger” del 1971, una copertina di lp originale, autografata da Warhol e da Jagger e un’altra “The Velvet underground and Nico” del 1967. Ciò che l’esposizione presenta al pubblico è un Andy Warhol conosciuto, amato, celebrato, idolatrato che ha toccato ogni campo della creatività, cinema compreso. Il Warhol sconosciuto e vulnerabile rimane quello che si scoprì in modo più evidente dopo la sua morte, un uomo insicuro, timido e, al contrario di quanto dimostrò in vita, religioso. Il percorso della mostra insiste sulle opere che rappresentano la parte più intima della riflessione di Warhol, quella esteticamente più vicina alle sue radici europee, contribuendo a una rivisitazione della sua poetica più profonda che il curato catalogo trilingue riassume alla perfezione, favorendo un momento di riflessione sulla comunicazione di massa e sul significato dell’arte nella società odierna. n “DONNE DONNE DONNE” Camogli-Fondazione “Remotti” (fino al 18 marzo) La scelta delle opere dalla collezione “Remotti” abbina il tema del corpo a interpretazioni dei luoghi che raccontano lo sguardo delle donne e la loro presenza nella storia dell’arte contemporanea. n “LA CITTÀ IN TASCA” Torino-Palazzo “Madama” (fino all’11 marzo) Una piccola e preziosa mostra dedicata ai Palmaverde, datati dal 1741 al 1886, per ripercorre la storia di Torino attraverso gli almanacchi della collezione di Giuseppe Pichetto. I giochi dello Scimmiotto PREOCCUPANO IL NEOPAPI Cosa sia la maternità per una donna è qualcosa difficile da comprendere, se non la si vive. Grazie alla “verve” di una lettrice che sa dosare ironia e... sentimento, “IDEA” ospita una rubrica dalla periodicità variabile nella quale chi ci è passato, anzi ci sta passando, ossia la nostra Sara Matteodo, racconta come, dopo aver affrontato le gravidanze, riesce a gestire la nascita di un figlio... e di quella successiva. Eh sì, perché a casa di Sara e Fabrizio, oltre a Leonardo, adesso c’è anche la piccola Lucia Sara Matteodo L o Scimmiotto ha scritto una letterina a Babbo Natale che faceva più o meno così: «Per favore, porta a me una cucina grande, come quella di Giulia, a Lucia una cucina piccola, a mamma e papà una cucina grandissima». Babbo Natale deve aver intuito che nello Scimmiotto è nata una passione culinaria. Siccome tutti i grandi chef, si sa, sono uomini, il Neopapi ha accolto di buon grado il fatto che in casa si iniziasse a giocare con fornelli e padelle e si è prestato a lavare piatti, apparecchiare picnic sul tappeto, cuocere biscotti (veri e finti) e torte alle mele (così chiama lo Scimmiotto qualsiasi tipo di dolce che abbia forma circolare). Quando, come secondo regalo, lo Scimmiotto nella lettera ha chiesto un aspirapolvere, il Neopapi, aperto, ma un po’ sospet- toso, ha chiesto se non avesse preferito qualcosa di più virile come un aggeggio che sparasse o almeno un dinosauro o un mostro gommoso. La risposta è stata perentoria: l’aspirapolvere come mamma. Nel mondo reale, poi, lo Scimmiotto volitivo ed entusiasta ha iniziato a prendere parte attiva nella preparazione di molti piatti: i biccotti, le puppette, gli albuggher... Il tutto sempre cantando a squarciagola «Dolce Remie, metti quella mano lììì», oppure «Furia cavallo del west» (con annessa domanda alla Neomami: «Che cosa è il west?». Risposta: «Chiedi a papà») soprattutto nella parte che «Tu sta zitto, sono il capo degli inviani» oppure ancora «Gli inviani, al centlo della terra...», agitando poi le mani (preferibilmente sporche di farina) nella parte in cui si urla «Aiabù! Aiabù!». Insomma, gli inviani sono un po’ come il prezzemolo, son dappertutto. L’altro gioco di cui la famiglia è ormai diventata cintura nera è il gioco dell’“asilo-babypacching”. Ovvero: prendere tutti i bambolotti della Scimmietta, sederli su seggioloni in bilico, cibarli e accompagnarli a fare pipì, cacca e bidet, sotto la direzione del dispotico Scimmiotto, tenero con i babaciu quanto inflessibile con i sottoposti (l’angelica Scimmietta, addetta a sfornare biccotti, la Neomami, il Neopapi e all’occorrenza la nonna). Il Neopapi, dicevamo, ha accolto tutte queste novità come un naturale e interessante processo di crescita del figlio, accondiscendendo entusiasta (?) alle richieste di partecipazione. Ha impastato chili di pasta molle e appiccicaticcia, steso chilometri di massa informe per fare biscotti, ha messo e tolto il pannolino alla Principessa e accompagnato il Tele Tubbies a fare popò. Solo l’altra sera è apparso turbato. Quando, appena rientrato dal lavoro, è stato accolto dallo Scimmiotto festante che gli ha annunciato: «Ciao papà, adesso vieni sul tappeto che giochiamo all’ettetitta!». «A che cosa giochiamo?». «All’ettetitta: tu ti siedi qua e io ti tolgo tutti li peli! Vieni, vieni papà, siediti pule...» (afferrandogli un ciuffo di capelli lo Scimmiotto ha iniziato ad aggiustare il taglio con il braccio di una gru). «Quetti peli sono ploplio lunghi, non vanno niente bene, adesso io te li tolgo, li peli... ecco, blavo, stai femmo... Io faccio l’ettetitta. Ti piace, papà?». Ecco, quella sera, il Neopapi, seppur aperto di mentalità, era davvero, davvero, perplesso. diario di una neomami... ora bis Ü 23 febbraio 2012 Ü 81 Cucinando BOLLITO MISTO E BAGNETTO VERDE È un piatto della tradizione, tipicamente invernale, facile da preparare, ma molto apprezzato dai buongustai. Ho pensato di mandarvi l’indicazione delle fasi salienti della preparazione del bollito misto, che io trovo perfetto se abbinato al noto “bagnet verd”, di cui pochi conoscono l’autentica ricetta. Enrica (Piozzo) I l bollito misto alla piemontese è uno dei simboli della cucina e la preparazione è senza dubbio difficoltosa in quanto è fondamentale prestare molta attenzione ai tempi di cottura dei vari tagli di carne affinché non diventino duri e fibrosi. INGREDIENTI 500 g di scaramella | 500 g di testina o tenerone| 500 g di lingua|500 g di coda | mezza gallina pulita e fiammeggiata| un cotechino di circa 300 g | una cipolla |2 gambi di sedano | 3 spicchi d’aglio |un rametto di rosmarino| 5 gambi di prezzemolo | 10 g di pepe nero| sale grosso. MANDACI LE TUE RICETTE! LE PUBBLICHEREMO SU WWW.IDEAWEBTV.IT PREPARAZIONE 1. Ponete in una capace pentola qualche litro d’acqua, il rosmarino, la cipolla, il sedano, il prezzemolo, l’aglio, il pepe e una manciata di sale grosso. Quando l’acqua inizia a bollire immergete la scaramella, il muscolo, la coda, la lingua e la testina. 2. Quando il tutto leverà a bollore, schiumate bene. Quindi, dopo un quarto d’ora di bollitura a fuoco vivace, abbassate la fiamma e continuate la cottura per circa tre ore, avendo cura di estrarre per prime le parti che eventualmente risultassero già cotte. 82 3. In una pentola a parte cuocete la gallina per circa un’ora e mezza con aromi e verdure. In una casseruolina cuocete il cotechino per circa un’ora in acqua non salata. Servite ben caldo accompagnandolo con il bagnetto verde. Per la salsa: mezzo chilo di prezzemolo | 2 filetti di acciuga| 50 g di capperi |scorza grattugiata di limone | olio| aceto | mollica di pane o una patata piccola |cerfoglio | un uovo sodo |sale| aglio. Preparazione. Lavate più volte, sotto il getto dell’acqua corrente, il prezzemolo, quindi asciugatelo molto bene e tritatelo fine- á 23 febbraio 2012 á largo ai gourmand più appassionati! mente. Sminuzzate pure i filetti di acciuga, i capperi, il cerfoglio e l’uovo sodo. Inzuppate nell’aceto la mollica di pane, strizzatela e passatela al setaccio. Mescolate insieme il prezzemolo, le acciughe, i capperi, il cerfoglio, la mollica di pane con l’aceto, la scorza grattugiata di limone, l’uovo sodo e un pizzico di sale. Aggiungete, versando a filo e mescolando bene, tanto olio quanto ne serve per rendere fluida la salsa. Al posto della mollica di pane si può incorporare una patata lessata e passata nello schiacciapatate, anche se la conservabilità della salsa viene ridotta. Dopo tanto impegno: buon appettito!