Poste ItalIane. s.P.a. - sPedIzIone In abbonamento Postale - d. l. 353/2003 (ConV. In l. 27/02/2004 n°46) aRt. 1, Comma 1, dCb/Cn nR. 07/12 - €
1,00
CORSO CANALE 99
FRAZIONE MUSSOTTO
ALBA
el fine settimana del 10, 11 e 12 febbraio è ripartita nel migliore dei modi l’iniziativa “Bella, buona e Granda”, merito del grande successo degli espositori
e di oltre 6.000 ingressi giornalieri. È stato il primo
degli appuntamenti in calendario dedicati ai prodotti
della tradizione, un’ormai consolidata realtà proposta dal BIGSTORE GALLERY di Alba.
L’evento, che ha coinvolto cinque aziende piemontesi, testimonia la forte attenzione verso i prodotti
della terra e gli operatori, perlopiù aziende agricole,
N
impegnati giorno per giorno nella promozione e
nella valorizzazione di quelle specialità che sono
uno dei valori portanti della Granda.
«Questa esperienza», sottolinea Marco Gallarato,
dell’omonima azienda agricola di Bra, «si conferma
assolutamente positiva, ma soprattutto certifica
l’attenzione crescente da parte dei consumatori nei
confronti dei prodotti tipici. Noi alleviamo pecore e
con il latte crudo produciamo ben dodici tipi di formaggi che, naturalmente, abbiamo offerto in degustazione nel BIGSTORE GALLERY di Alba».
«Tipicità è la parola magica», ribadisce Loredana
Saglia della macelleria “Robino Giuseppe” di Cortemilia, «che ci ha permesso di far assaggiare e
vendere i nostri salumi, ma in particolar modo l’apprezzato filetto baciato. La grande affluenza di pubblico e la positiva risposta dei clienti del BIGSTORE
GALLERY di Alba non può che renderci felici in quanto
ci offre la possibilità di presentare la nostra macelleria artigianale e le fedeli interpretazioni dei grandi
classici della tradizione piemontese».
Toni entusiastici anche nelle parole di Donatella
Gallo, titolare dell’azienda agricola “Ape Maia” di
Sommariva Perno, produttrice di undici tipi di preziosi e ricercati nettari d’ape. «È la terza volta che aderisco all’iniziativa del BIGSTORE GALLERY di Alba e
non posso che sostenere e appoggiare in pieno
l’evento, frutto di sforzi e determinazioni comuni
che negli anni hanno portato a significativi risultati».
«Il merito è anche», sostengono Patrizia e
Umberto Scognamillo di “Liquirizieria”, «di
un’attenta promozione che è riuscita a incentrare l’attenzione sull’importanza dei prodotti di
qualità, come la liquirizia presentata in diciotto
IL CALENDARIO DEGLI APPUNTAMENTI SUCCESSIVI
23-24-25 marzo
18-19-20 maggio
15-16-17 giugno
6-7-8 luglio
3-4-5 agosto
31 agosto e 1o-2 settembre
5-6-7 ottobre
9-10-11 novembre
30 novembre e 1o-2 dicembre
specialità certificate bio che permettono di
gustare l’aroma intenso e rinfrescante di una
radice dal gusto fiero».
«In sé l’iniziativa non può che essere giudicata in
modo positivo», sottolinea Marco Serafino della
“Eurofreschi, «per noi i margini di miglioramento
sono un importante stimolo a progredire sempre
più, per offrire ai consumatori finali specialità come
formaggi e salumi di valore artigianale».
In conclusione, dichiara Fabrizio Davico, che collabora con BIGSTORE GALLERY di Alba nel selezionare e
coinvolgere gli espositori, ormai numerosissimi, di
“Bella, buona e Granda”: «Sono molte le novità
dell’edizione 2012, a partire da un rinnovato look
delle bancarelle espositive, più colorate e in grado di
attrarre un crescente numero di estimatori del centro commerciale albese richiamati dalla qualità e
dalla genuinità delle proposte offerte».
Il prossimo appuntamento da segnare in calendario:
24, 25 e 26 marzo per conoscere meglio la città di
Cherasco e le sue tante (e buone) specialità.
Simona Borsalino
“UNINVENTIVA”:
LA CREATIVITÀ
VA... AL POTERE
L’agenzia di pubblicità con sede a Savigliano
garantisce un’accurata promozione di prodotti
e immagine. E lancia gli spot virali sul web
«L
a modestia
è solo l’arte di incoraggiare
gli altri a scoprire quanto sei
importante». Così sosteneva
Napoleone e così appare evidente approfondendo la storia
e la cultura professionale di
4
á 23 febbraio 2012 á una genialità eclettica
Mirella Sartoris (account director) e Luca Zerbini (direttore artistico) che, a partire dal
2005, hanno dato vita ad
UNINVENTIVA, agenzia di pubblicità con sede a Savigliano,
vero e proprio studio creativo
con annesso centro di produzione audio e video.
Quali sono, in concreto, Mirella e
Luca, le vostre modalità di approccio ai clienti che si rivolgono
all’agenzia?
«Garantiamo, con impegno e
un pizzico di ambizione, una
strategia di comunicazione
“tagliata” su misura. Lo studio strategico rappresenta in
ogni settore un aspetto chiave
e fondamentale che va curato
nei minimi dettagli e che non
può essere lasciato all’improvvisazione, né tantomeno al
caso. Servono innanzitutto
coordinamento, chiarezza
espositiva e dialogo con i
clienti per comprendere e condividere specifiche esigenze e,
in stretta partnership con
loro, pianificare una strategia
di comunicazione integrata e
tagliata su misura in funzione
delle tipologie degli interlocutori e dei destinatari. Ecco per-
ché per noi è fondamentale
trasmettere la comprensione
del concetto di immagine
coordinata».
Che implica anche diversificati
settori di specializzazione...
«Certamente. In affiancamento a servizi tradizionali come
ideazione di loghi, grafica,
fotografia, realizzazione di
siti web, creatività per advertising pubblicitaria e relative
grafica. Questo è possibile
perché ci occupiamo direttamente di tutte le fasi della
produzione: ideazione e stesura dei testi, casting per
attori e modelli, scouting
location, regia e direzione
della fotografia, musiche e
speakerati multilingua (che
vengono realizzati nella sala
di registrazione interna alla
struttura), post produzione,
energie in questo periodo. Lo
facciamo forti naturalmente
dei dati statistici emersi in
Italia nel 2011. Pare, infatti,
che il Belpaese sia al vertice
per penetrazione dei social
Luca
media, da casa come dalè stato
Zerbini
l’ufficio. I motivi sono
allievo di una delle scuole
perlopiù variegati:
di cinema più importanti a
giochi, mappe stralivello mondiale: la “New York
dali, informazioni
film Academy”, che gli ha
consentito un approccio alla
meteo,
musica,
materia pratico e innovativo,
geniale, creativo e
d’avanguardia.
pianificazioni, siamo ricercati
e fortemente specializzati,
grazie a un team di collaboratori giovani e dinamici, nella
produzione di altissima qualità professionale di spot televisivi, filmati per il web, video
aziendali multilingua, videoclip, jingle musicali, documentari e cortometraggi con
colonne sonore originali.
Siamo un autentico centro di
produzione audio-video che
negli anni si è distinto per originalità, ma soprattutto perché abbiamo sempre voluto
mettere al centro di ogni
nostra produzione, anche la
più semplice, la massima cura
e un approccio fortemente
innovativo. Non a caso realizziamo filmati aziendali e spot
di grande impatto e forte dinamicità al fine di assicurare
una resa altamente cinemato-
effetti speciali ed animazione grafica».
Parliamo ora di una novità, di
una nuova frontiera che molto vi
appassiona...
«Si tratta degli spot virali, veri
e propri video che, inseriti sul
web, visibili e condivisi da
larga parte degli utenti, devono riuscire a destare l’attenzione di un vasto e crescente
pubblico. La difficoltà, ma se
vogliamo anche il divertimento, nella realizzazione di questi filmati, sta nella creatività,
ossia nella possibilità di utilizzare effetti speciali strabilianti, associati sempre a
un’idea geniale, fuori dagli
schemi, e per questo allettante
per stimolare il continuo passaparola on-line. È certamente
una soluzione innovativa ed è
anche il prodotto su cui stiamo concentrando le nostre
video, notizie di cronaca,
sport, finanza... Al contrario,
poi, di quanto si possa immaginare, il target di internet ha
un’età media che varia tra 35
e 44 anni, quindi assolutamente “appetibile” dal punto
di vista commerciale».
Per concludere, Mirella e Luca,
perché è sempre utile affidarsi a
Uninventiva?
«Napoleone, tanto per rimanere in tema, diceva: “L’immaginazione governa il mondo”.
A noi, invece, piace pensare
che il mondo sia nelle mani di
coloro i quali hanno il coraggio
di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni».
Sembra, ed è, una sfida avvincente... Però in realtà è anche
la chiave per proporre a un’esigente clientela una nuova e
semplice porta d’accesso verso
il domani.
UNINVENTIVA
via Mario Franco 8
Savigliano
[email protected]
tel. 0172-713813
fax 0172-22556
www.uninventiva.it
23 febbraio 2012 Ü
5
UN PATRIMONIO
DA PROTEGGERE
E FAR CONOSCERE
La presidente nazionale, Ilaria Borletti
Buitoni, pone l’accento sulla necessità
di valorizzare i tanti gioielli del “bel Paese”
Tra i beni del Fondo
ambiente italiano (Fai)
c’è anche il castello della
Manta (prime due foto da
sinistra), dove domenica
11 marzo verranno
organizzate speciali
visite guidate dal titolo
“Danze in castello-Il
mondo femminile
tra le arti”.
In un’atmosfera
caratterizzata da balli
e melodie rinascimentali,
sarà un pomeriggio
dedicato alle donne,
alla creatività femminile
e alla scoperta
della storia del maniero,
delle sue stanze e dei
personaggi protagonisti
degli affreschi
Raffaele Viglione
6
Q
uando di un’organizzazione senza
scopo di lucro sono
molto più note le
iniziative che i suoi vertici, significa che sta lavorando bene. Il
discorso calza a pennello per il Fai,
Fondo per l’ambiente italiano, fondazione privata il cui scopo è il
restauro e l’apertura al pubblico di
beni storici, artistici o naturalistici
ricevuti per donazione, eredità o
comodato. Da due anni alla sua
guida c’è Ilaria Borletti Buitoni.
“IDEA” l’ha intervistata.
Essere al capo del Fai in un Paese unico per patrimonio artistico
è più complicato?
«Senza dubbio sì, perché l’Italia,
oltre ad avere un patrimonio
ambientale e culturale immenso,
molto più significativo di qualunque altro Stato, è continuamente
assalita da una situazione drammatica che consiste nella cementificazione, un assalto al paesaggio che è un bene culturale. La
difficoltà dipende anche dal fatto
che i fondi necessari per il mantenimento del patrimonio culturale italiano non sono sufficienti.
Per questo si tratta di un lavoro
tutto in salita, per di più in un
Paese in cui la coscienza dell’importanza di questo patrimonio è
meno diffusa che altrove».
In un momento di crisi non
dovrebbe essere più facile far
capire che il patrimonio artistico
può essere una risorsa?
«La gente lo capisce, purtroppo è
la politica che non lo fa. Evidentemente il Governo, per il
quale peraltro ho molta considerazione, in questo momento ha
altre priorità. La politica fa fatica
á 23 febbraio 2012 á ricchezze che a volte non sappiamo di avere
a capire che c’è la necessità di
invertire la marcia».
Ma lei cosa intende per invertire
la marcia?
«Significa una serie di cose, come
favorire una fiscalità che permetta ai privati di donare a favore del
patrimonio culturale, vuol dir
permettere a fondazioni come la
nostra un maggior impegno e
coinvolgimento nella gestione
dei beni pubblici, ritenere l’ambito culturale prioritario in un
Paese come il nostro».
Il patrimonio culturale e paesaggistico potrebbe avere maggiori
ricadute positive sul turismo?
«Per sfruttare il turismo bisogna
preparare il Paese a riceverlo. In
Italia abbiamo una situazione
turistica per cui nemmeno sulle
stellette degli hotel c’è accordo.
Abbiamo intere regioni che
stato particolarmente massacrato e l’attenzione ai nostri temi
deve essere tutta costruita. Per
capirci, l’associazione gemella
del Fai in Inghilterra il “National
trust”, ha 3 milioni e mezzo di
soci, noi novantamila».
Lei ha una predilezione tra i beni
del Fai?
«Io sono molto innamorata del
giardino della Kolymbethra, ai
piedi della Valle dei templi di Agrigento e poi, siccome abito in
Umbria, vicino al bosco di San
Francesco, ad Assisi, sono molto
legata anche a quel luogo».
E come giudica il “nostro” castello della Manta?
«Trovo il castello della Manta
bellissimo e lo ritengo un bene
abbastanza perfetto per dimensioni, e per la qualità degli affreschi. È uno dei beni più significativi che la Fondazione abbia in
Italia. Quando è stato regalato
dalla contessa Elisabetta De Rege
Provana, ha rappresentato davvero una svolta nella storia del
Fai. Quando parliamo di grandi
opere che proteggiamo, citiamo
sempre gli affreschi della Manta».
I paesaggi di Langhe, Roero e
Monferrato sono candidati a diventare a patrimonio dell’Unesco. In base alla sua esperienza, l’attribuzione a un territorio
di questo riconoscimento determina una maggior attenzione alla tutela dello stesso?
VERSO LE GIORNATE DI PRIMAVERA
Alba sarà una città aperta per far scoprire i suoi
tanti tesori nascosti (archeologici e non soltanto)
Quest’anno Alba è stata scelta dal
Fai (nella foto: il presidente del
gruppo locale, Fausto Perletto) come città della Granda aderente all’iniziativa “Città aperte”.
Per le Giornate Fai di primavera,
sabato 24 e domenica 25 marzo, si
potranno visitare anche i siti
archeologici del centro storico, con
l’accompagnamento di “apprendisti Ciceroni”, ovvero studenti del
liceo artistico “Pinot Gallizio” e di guide professioniste. I beni aperti, appartenenti al percorso “Alba sotterranea”, saranno: il sito
archeologico nei sotterranei dell’Ente turismo; i reperti conservati
presso la filiale della Banca regionale europea; i reperti archeologici ritrovati presso la Banca d’Alba; il sito archeologico del Duomo
di San Lorenzo; il percorso archeologico della chiesa di San Giuseppe. Domenica 25 sarà possibile visitare anche il “tesoro della
Cattedrale”: oggetti liturgici, oreficeria devozionale e paramenti
sacri conservati nel Duomo di Alba.
«Di solito c’è un’attenzione maggiore, ma spesso l’Unesco ha dovuto reintervenire per ribadire
l’importanza di questa segnalazione. Credo che, in un certo senso, dovrebbero essere ancora più
selettivi. Sarei per mantenere un
carattere di eccezionalità: visto il
rischio che corrono i nostri beni
ambientali e paesaggistici, fare
del riconoscimento Unesco un
fatto eccezionale permette
anche un domani di sollevare critiche più efficaci se un patrimonio
non venisse protetto».
Sotto: la presidente nazionale
del Fai, Ilaria Borletti Buitoni,
a capo della Fondazione
dal 2010. Da sinistra nelle
altre immagini: due scorci
del castello della Manta, una
prospettiva del castello di
Avio in Trentino e il Giardino
della Kolymbetra nella Valle
dei templi di Agrigento
foto Giorgio Majno-Milano
avrebbero un’altissima potenzialità turistica, ma che sono irraggiungibili. Ci sono beni sparsi per
la penisola che o non sono aperti
o non sono valorizzati o non sono accessibili. Prima di parlare di
turismo bisognerebbe mettere il
Paese nelle condizioni di avere un’offerta turistica. Cioè quello
che va fatto con una programmazione nel medio-lungo termine».
Lei è a capo del Fai da due anni.
Di quale risultato ottenuto in
questo periodo va più fiera?
«Il risultato di cui sono più soddisfatta è di aver aperto, pur in un
anno difficile come il 2011, ben
tre beni importanti a Venezia,
Padova e Assisi, aumentato il
numero di soci e, soprattutto,
fatto sopravvivere la Fondazione
in un momento molto difficile».
Visto i risultati delle vostre campagne, si può dire che sappiate
fare buon marketing...
«Cerchiamo di portare avanti un
discorso di sensibilizzazione,
perché è evidente che è ciò che
permette di far svolgere alle persone il ruolo di sentinelle sul territorio. Il Fai si impegna molto
con iniziative come i “Luoghi del
cuore” o le Giornate di primavera, quando apriamo più di 660
beni, con il coinvolgimento di
oltre mezzo milione di persone.
Siamo però un Paese in cui, specie in certe regioni, il patrimonio
monumentale e paesaggistico è
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Serie 3 si presenta in un
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doppio rene, accentua il design
dinamico ed elegante della
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nuova Serie 3 disegnano una
sagoma nettamente più grande
rispetto alla versione uscente, più
lunga di ben 9,3 cm.
Per quanto riguarda gli interni della
nuova Serie 3, volumi più generosi
con un aumento di spazio per le
ginocchia dei passeggeri posteriori
di 15 mm e 8 mm in più di spazio
per la testa.
Il portabagagli dispone, infine, di
P
20 litri di spazio in più (480 litri
totali). Il peso totale della berlina,
nonostante le dimensioni aumentate, risulta alleggerito di 40 kg
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Luxury Line e Modern Line. Nel
corso dell’estate arriverà anche il
pacchetto M Sport.
NUOVA BMW SERIE 3: sponsor
ufficiale dei Giochi olimpici di
Londra 2012.
Sommario
anno XXVII
á 23 febbraio 2012
EDIZIONI UNIART
Redazione:
via Demetrio Castelli 13
RODDI D’ALBA (Cn)
Tel. (0173) 615282
Ufficio marketing: (0173) 615283
Fax (0173) 615311
E-mail: [email protected]
www.rivistaidea.it
www.ideawebtv.it
EDITORE
Carlo Borsalino
DIRETTORE RESPONSABILE
Claudio Puppione
([email protected])
i fatti & gli eventi
4-5
8-9
23
26-27
GRAFICA E IMPAGINAZIONE
Tiziana Bisson - Romina Ferrero
FOTOGRAFIE
Claudio Agosti - Carlo Bertino
Enrico Necade - Alberto Cucchietti
Bullphotos - Bruno Murialdo
Bruno Costamagna - Foto Lanteri
Olycom - Severino Marcato
Clic Foto - Guido Galleano
COPERTINA
Archivio Partners
STAMPA
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Trofarello (To)
Reg. Tribunale Alba n. 445
del 26-5-86 - Poste Italiane s.p.a.
Spedizione in abbonamento postale
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27/02/2004 n° 46) art.1, comma 1,
DCB/CN NR. 7/12
Prezzo di copertina € 1,00
Iva assolta dall’editore ai sensi
art. 74 DPR 663/72
28-29
30-31
32-33
38-39
40-41
42-43
44-45
46-47
Dichiarazione di riservatezza
La informiamo che i dati personali da Lei
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l’aggiornamento oppure la cancellazione
scrivendo alla UNIART-Rivista IDEA
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Il mancato conferimento di dati aggiuntivi
o aggiornati, nonché la richiesta
di cancellazione saranno privi
di conseguenze pregiudizievoli
24
á PREFETTO, UNO “SCONOSCIUTO”
SERVITORE DELLO STATO DI CUI FIDARSI
Ospite di Patrizia Impresa, Paolo
Padoin (sono ritratti entrambi nella foto)
ha presentato l’autobiografia, dedicata
ai familiari delle vittime del terrorismo
in cui delinea la figura del Prefetto,
vissuta come un’autentica missione
DI DOMANI NEL MODO MIGLIORE
ART DIRECTOR
Simona Borsalino
RESPONSABILE MARKETING
Davide Borsalino
QUANDO LA CREATIVITÀ VA AL POTERE
“Uninventiva” promuove
al meglio i prodotti e l’immagine
“GINO” PRESENTA GRANDI NOVITÀ
Porte aperte per la nuova
Bmw Serie 3 e per la Mini
Countryman
CONVEGNO SULL’INTELLIGENZA EMOTIVA
Il Centro Ferrero di Alba partner
di un progetto internazionale
PER PREPARARSI ALLA COMPETIZIONE
48-49
50-51
á
È tempo di “Surpetere”, un
workshop per guardare al futuro
IN CONTINUA CRESCITA
Brc Gas Equipment acquisisce
Cubogas e inaugura un impianto
PER FAR FRONTE
ALL’EMERGENZA NEVE
Militari e volontari dalla Granda
un po’ in tutta la penisola
FIAMME GIALLE AL LAVORO
Imprenditore saluzzese accusato
di aver svuotato il suo conto
per non pagare i danni arrecati
CONVEGNO PUBBLICO A GARESSIO
Un tram-treno in alta Val
Tanaro? Parliamone!
PER VALORIZZARE L’“ORO BLU”
Un’associazione per coordinare
il sistema irriguo in Granda
UN DIBATTITO ATTUALE
E se la crescita economica
diventasse anche sostenibile?
INCONTRO CON IL ROTARY CLUB
Domenico Ramondetti gradito
ospite del sodalizio di Mondovì
L’APPELLO DEL FORUM PROVINCIALE
Servono molte più attenzioni
per le famiglie
I GIOVANI E LA SICUREZZA STRADALE
Gli studenti del “Bonelli”
a lezione dai loro coetanei
LA SCUOLA OLTRE ALLO STUDIO
Tante iniziative sportive
(e non solo) all’Enologica di Alba
52-53
54-55
LA PROMOZIONE E L’ISTRUZIONE
Buona didattica del territorio
per l’area fossanese
PIENA SODDISFAZIONE
DEGLI ORGANIZZATORI
56-61
63
64-65
66
70-71
72-73
74-75
77
Campionati Lions open di sci
da incorniciare a Pratonevoso
NEWS DAL PIEMONTE
Notizie ed eventi della settimana
UNA SETTIMANA AL FESTIVAL
Sanremo, davvero vetrina
della canzone italiana?
UNA SETTIMANA AL FESTIVAL
Il racconto in presa diretta
di una giurata... delusa
UNA SETTIMANA AL FESTIVAL
Luci e ombre dalla Riviera
IL DOVERE DELLA MEMORIA
A Borgo San Dalmazzo
le immagini e le parole
da Auschwitz
“IL TEATRO DEL TERRITORIO”
AL SOCIALE DI ALBA
Appuntamento con il recital
“C’era una volta la vijà”
OTTAVIA PICCOLO A SAVIGLIANO
L’arte del dubbio in scena
sul palco del “Milanollo”
LA STRATEGIA DELLA BRA SERVIZI
Le esigenze dei clienti
sempre al centro
Questo numero è stato chiuso in redazione lunedì 20 febbraio alle 13,45
á COLLEGATI SUBITO! A lato il codice QR del nostro sito internet,
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le persone
6-7
16-18
20-21
24-25
36-37
68-69
ILARIA BORLOTTI BUITONI
Il Fai e la battaglia per preservare
il patrimonio culturale dell’Italia
IVAN MALAVASI
La Cna lavora per migliorare
la situazione del nostro Paese
MARIO DEAGLIO
La crisi passerà cambiando
molto (e presto) il nostro sistema
PAOLO PADOIN
Un libro sulla figura del Prefetto
FELICE PIETRO ISNARDI
Intervista al Sindaco di Castagnito
ELISA PILOTTI
Un amore a prima vista
per la batteria
www.ideawebtv.it
Il quotidiano on-line
che ti offre in tempo reale
notizie, interviste,
avvenimenti e tutto
lo sport della provincia
di Cuneo
le rubriche
12
14
62
67
76
80
46
81
á OCCORRE AIUTARE
LE FAMIGLIE DELLA GRANDA
Paola e Francesco Loffredo (foto)
del Forum delle associazioni familiari
della provincia di Cuneo chiedono alla Giunta
guidata da Gianna Gancia e alle
Amministrazioni comunali un serio confronto
sull’imposta municipale unica (Imu), sulle tariffe
dei servizi pubblici e sul carico fiscale, al fine
di valutare la possibilità di prendere dei
provvedimenti che favoriscano chi non è single
le lettere
á Questa settimana troverete
Parola ai nostri lettori a pag.
78
82
L’EDITORIALE
Polemiche sull’aeroporto di Levaldigi (poco?) sobrio
IL FICCANASO
Giuseppe che finalmente ritrova la libertà
AL CINEMA
Per ridere sereni su temi scabrosi
CI VUOL FEGATO...
Guardarsi alle spalle e perdersi la vita davanti
TORINO & DINTORNI
Viaggio nei “cartoon” al Museo del cinema
ARTE
Andy Warhol protagonista ad Aosta
UN FIGLIO, CHE AVVENTURA
I giochi dello Scimmiotto preoccupano il Neopapi
CUCINANDO
Bollito misto e bagnetto verde
á RICEVI IDEA
A CASA TUA!
Versamento su c/c postale
n. 58370305 intestato
a Uniart Snc di Borsalino
Carlo & C., via Demetrio
Castelli 13, 12060 Roddi
(Cn). Causale: «Abbonamento
annuale rivista IDEA»
(decorrenza a partire
dalla data del versamento).
Oppure telefonare
allo 0173-615282
L’editoriale
AEROPORTO (POCO?) SOBRIO
Claudio Puppione
I
SULLO SCALO
DI LEVALDIGI TORNA
LA DIATRIBA FRA
QUANTI RITENGONO
“OBBLIGATO”
IL SALVATAGGIO E CHI
NON VUOLE PIÙ
IMMETTERVI DENARO
PUBBLICO. BOTTA
E RISPOSTA, A RUOLI
(QUASI) INVERTITI,
FRA MARELLO (PD)
E BERGESIO (LEGA)
nfuria di nuovo la polemica sul salvataggio dell’aeroporto di Levaldigi, il cui
futuro è tornato in discussione. Ospitiamo in questa sede uno scambio di opinioni a distanza fra il sindaco di Alba, Maurizio Marello (Pd, foto sopra), e il
capogruppo consiliare della Lega nord a Bra, Valter Bergesio (sotto). La caratteristica molto curiosa di questo dibattito è che Marello appartiene al partito dell’attuale sindaco di Limone Piemonte, Franco Revelli, uno degli artefici del rilancio dello
scalo cuneese, mentre il Carroccio fu a lungo un fiero avversario della scelta dei
Comuni della Granda (a iniziare da quello di Bra) di finanziare l’aeroporto.
Marello, senza giri di parole, nel suo blog afferma: «Credo non sia una semplice opinione, ma una necessità a fronte di perdite di milioni di euro che si succedono da
anni. Continuare a sostenere l’aeroporto cuneese significa semplicemente mantenere
in vita un soggetto in coma sottoponendolo a un accanimento terapeutico ai danni
dei contribuenti. È del tutto evidente che non può esserci uno spazio per una struttura a due passi da Caselle, che a propria volta sta faticando non poco a rimanere sul
mercato. Levaldigi è nato male. Simbologia della prima Repubblica in cui contava
costituire strutture per creare posti non tanto di lavoro quanto di poltrone. Finché
“Berta filava” tutto andava bene anche se si accumulavano milioni di perdite. Oggi,
di fronte alla crisi, tutto ciò non è più tollerabile. Come Comune di Alba non aderiremo all’aumento di capitale perché crediamo che nell’interesse generale sia bene che
Levaldigi chiuda. Personalmente, poi, ho sempre sostenuto che con quanto la
Regione, la Provincia e gli enti locali hanno speso in questi anni, si poteva tranquillamente mandare ciascuna famiglia cuneese gratuitamente in vacanza con il vettore
aereo in direzione dei Paesi caldi per una confortevole vacanza. Lasciatemi affermare
che la vicenda Levaldigi è degna di rientrare a pieno titolo tra le questioni scandalose
di questo nostro Paese, in cui soldi pubblici sono stati sprecati senza ritegno. Auspico
che sia fatta chiarezza individuando le responsabilità politiche e giudiziarie su quanto accaduto e che l’aeroporto sia al più presto chiuso evitando ulteriori oneri ai cittadini della nostra provincia. A vent’anni da Tangentopoli forse sarebbe bene fare chiarezza su una vicenda che ha molte analogie con il malaffare italico».
n «E TRA VENT’ANNI FORSE QUALCUNO
PARLERÀ ALLO STESSO MODO DI VERDUNO?»
La reazione di Valter Bergesio all’intervento
dell’avvocato Marello contro lo scalo di Levaldigi
«Egregio direttore, leggo con un certo stupore la
presa di posizione del Sindaco di Alba su Levaldigi.
Mi meraviglia la veemenza dei toni da parte di un
esponente del Partito democratico e di quel centrosinistra che è stato uno schieramento legato alla
gestione dell’aeroporto. Lo dico da militante di un
movimento, la Lega, che sulla questione ha sempre
avuto una posizione netta, spesso in solitudine.
Ricordo bene le votazioni sulla ricapitalizzazioni
quando facevo parte della maggioranza braidese
(nelle quali mai votai a favore): nel 2005 circa
46.000 euro e nel 2006 più di 160.000 solo per
l’Amministrazione civica braidese, grazie a un voto
trasversale che da destra a sinistra comprendeva
12
á 23 febbraio 2012
anche la compagine del Partito democratico (in tutte
le sette sorelle, ovviamente). Milioni di euro buttati
nel buco nero dell’aeroporto con la fiabesca speranza che l’economia cuneese potesse rafforzarsi grazie allo scalo. Detto questo, però, dall’avvocato
Marello mi aspetterei altrettanta parsimonia e oculatezza rispetto a una struttura che prima ancora di
aprire i battenti è già costata ai contribuenti più dell’aeroporto di Levaldigi. Mi riferisco all’ospedale di
Verduno che, per scelte prese una ventina d’anni fa,
è stato collocato in cima a una collina franosa
(bastava “ciameje a l’ùltim dij paisan!”). Lungi da
me dall’attaccare la buona idea di costruire un ospedale unico, ma i mille pali franchi per gettare la soletta si commentano da soli. Magari tra vent’anni il
Maurizio Marello di turno chiederà un’inchiesta anche più forte di quella che il Sindaco di Alba invoca
per Levaldigi...».
Il ficcanaso
GIUSEPPE CHE RITROVA LA LIBERTÀ
Antonio Barillà
CONDANNATO
ALL’ERGASTOLO
PER UN CRIMINE
ORRENDO,
CONTINUA A URLARE
PER 36 ANNI LA
SUA INNOCENZA,
FINCHÉ ARRIVA
UN TESTIMONE
A SCAGIONARLO:
UNA STORIA
DI MALAGIUSTIZIA
E DI GIUSTIZIA
CHE TRIONFA,
SULLO SFONDO
DI UNO DEI TANTI
MISTERI ITALIANI
14
á 23 febbraio 2012
G
iuseppe (foto) ha i capelli grigi e rughe profonde sul viso, però piange
come fosse un bambino. Piange mentre ascolta la sentenza che gli
restituisce la libertà perduta in una notte lontana: aveva soltanto
diciotto anni e mille progetti seppelliti in una cella.
È il 1976, il cuore della strategia della tensione: due giovani Carabinieri, Carmine e Salvatore, vengono uccisi nella piccola caserma di Alcamo Marina. Ancora
oggi non c’è un perché: strage di mafia, intrecci di malavita e di eversione, servizi
deviati, l’ombra maligna di Gladio che nel trapanese ha una base.
Non c’è un perché, e non c’è più nemmeno il colpevole inventato dalla frenesia di
giustizia o forse dalla volontà di depistare.
Non c’è più grazie a un vecchio brigadiere che cede ai rimorsi e racconta una storiaccia: botte e torture per estorcere a un ragazzo la confessione di un delitto mai
commesso, Giuseppe l’aveva urlato, ma nessuno s’era fermato mai ad ascoltarlo.
Aveva giurato d’essersi addossato quelle colpe per mettere fine ai supplizi e alle
minacce, aveva cercato di ritrattare senza essere creduto.
Il primo a essere fermato, in verità, è Peppe, un giovanotto che bazzica, per gli
inquirenti, ambienti anarchici: l’arrestano un mese dopo l’eccidio e lui accusa
Giuseppe e i suoi amici Vincenzo e Gaetano.
Anche Peppe, però, viene torturato: lo denuncia nelle lettere scritte in carcere, in
cui spiega che l’hanno stordito di botte e scosse elettriche per fargli indicare i presunti complici.
Cerca poi di scagionarli, quei ragazzi accusati ingiustamente, ma non ha il tempo
perché viene trovato impiccato in cella.
Suicidio, pontificano tutti, e nessuno si preoccupa di approfondire come abbia
potuto annodare la corda, lui che ha una mano soltanto, avendo perduto l’altra in
uno scoppio. E un anno dopo, a Corleone, per mano mafiosa, cade anche il colonnello che ha condotto le indagini.
Giuseppe, dopo quattordici anni e nove processi, viene condannato definitivamente all’ergastolo e non sfuggirebbe mai alla galera e al destino, cederebbe alla
rassegnazione, senza la verità del pensionato Renato, ex Carabiniere che sapeva
delle sevizie.
Piange, adesso, mentre il Giudice legge il verdetto e certifica una volta per tutte la
sua innocenza. Piange in un momento atteso 36 anni e sognato mille volte tra carcere e libertà vigilata. Piange di gioia e di rabbia, per l’ingiustizia subìta e per la
giustizia che trionfa. Piange perché è un uomo libero e perché nessuno potrà restituirgli gli anni rubati.
Adesso restano due fascicoli aperti, uno sui veri assassini, rimasti senza volto, e
uno sui Carabinieri che estorsero le confessioni, indagati per sequestro di persona
e lesioni gravissime: giunsero perfino a ridipingere i muri e cambiare la disposizione dei mobili, sotterfugi per smontare le eventuali accuse dei ragazzi.
Restano due giovani morti senza un perché e una galleria di interrogativi e di
misteri. Non resta, invece, il volantino su cui Peppino Impastato, nemico e vittima di mafia, scrisse, a proposito di Alcamo Marina, di stragi di Stato e di servizi
deviati: sequestrato dopo la sua morte, non è stato mai più ritrovato.
Dicono che a sequestrarlo fu uno dei militari coinvolti nelle torture.
Claudio Puppione
LA CNA LAVORA
PER LA NUOVA ITALIA
Ivan Malavasi
è presidente della
Confederazione nazionale
dell’artigianato e della
piccola e media impresa
(Cna), confermato
all’unanimità e per
acclamazione nell’ottobre
2009. In passato
Malavasi è stato
imprenditore nel settore
della meccanica
di precisione, presso
l’azienda “Ma-Bo” srl.
È stato anche
componente della Giunta
della Camera
di commercio di Reggio
Emilia e presidente
della Cna di Reggio
Emilia. Tra i vari
incarichi, ha svolto quello
di consigliere
d’amministrazione
della Cassa di risparmio
di Reggio Emilia,
di presidente regionale
di Assomeccanica Cna,
di presidente regionale
Cna Emilia Romagna,
di consigliere
d’amministrazione Unipol
Gf spa, di presidente
Epasa Cna e di
presidente Agart spa.
Ivan Malavasi ha
frequentato un istituto
tecnico professionale
Il presidente nazionale, Ivan Malavasi, analizza
con “IDEA” la situazione del Paese e, pur non
nascondendone le pesanti criticità, è ottimista
L
a Cna (Confederazione
nazionale dell’artigianato
e della piccola e media
impresa) è guidata da Ivan Malavasi. È una delle organizzazioni di categoria più attive in Italia, con una capillare presenza nella
penisola. I nostri lettori conoscono
bene l’attività provinciale della Cna
e ora è giunta l’occasione di parlare
con il Presidente nazionale, con il
quale abbiamo affrontato alcune
delle problematiche più attuali non
solo dell’imprenditoria artigiana,
ma dell’economia generale.
Lo spot radiofonico della Cna,
programmato in questo periodo,
come già quello precedente coinvolgente e capace di attrarre l’attenzione dell’ascoltatore anche
distratto, tocca argomenti di fondamentale importanza per il settore tutelato dalla Confederazione, come quello dei ritardati pagamenti da parte degli enti pubblici. Al riguardo qual è la situazione generale? Ci sono speranze
che essa migliori concretamente,
al di là delle promesse politiche?
«I ritardi nei pagamenti da parte
delle pubbliche amministrazioni
gravano in modo pesante sulle atti-
vità di artigiani e pmi. Da tempo la
Cna denuncia il grave malcostume
pubblico, tanto da inserirlo nei suoi
spot radiofonici. Ma non solo, dalle
informazioni che raccogliamo dalle
imprese associate sui tempi di pagamento della pubblica amministrazione il quadro che emerge è a dir
poco allarmante. Il 73% degli enti
pubblici paga oltre la scadenza e il
tempo medio tra scadenza della fattura e pagamento è di ben 115 giorni. Va sottolineato che gli arretrati
relativi ai pagamenti alle imprese,
da parte della pubblica amministrazione, ammontano a oltre 70 miliardi di euro, tutte risorse che, se
rese disponibili, contribuirebbero,
in maniera determinante, a ridare
ossigeno vitale all’economia. Onestamente c’è molta sfiducia verso la
possibilità di trovare una soluzione
rapida a questo grave problema. Il
legislatore nazionale ha fatto alcuni
tentativi di intervento per risolvere
l’annosa questione dei crediti vantati dalle imprese nei confronti
della pubblica amministrazione, ma l’esperienza non è stata certo positiva. Anche il
tentativo fatto con il
decreto legge 78/2010, attraverso
cui si stabiliva la possibilità che i crediti maturati nei confronti di
Regioni, enti locali ed enti del Servizio sanitario nazionale potessero
essere compensati con debiti fiscali
e tributari, previsione per noi sacrosanta, manca ancora del previsto
decreto attuativo del Ministero
dell’economia».
Il mondo politico, comprendendo
in esso anche il Governo tecnico,
secondo lei è in grado di trovare soluzioni reali
alla grave situazione attuale, andando oltre
i palliativi?
«Negli ultimi
mesi c’è stata
una presa di
coscienza collettiva delle reali difficoltà del
nostro Paese. Un atto di responsabilità che ha coinvolto pressoché
tutti: il mondo della politica, le diverse rappresentanze e anche gran
parte dei cittadini. Pur nella piena
consapevolezza di quanto fosse necessario operare per ristabilire rigore e serietà nei conti pubblici, al fine di recuperare credibilità sui mercati finanziari, permane, purtroppo, la preoccupazione per gli effetti
ormai evidenti sull’economia italiana nel suo complesso, in termini di
ulteriore compressione della domanda. In particolare, la manovra
Monti ha contribuito ad allentare le
tensioni sulla finanza pubblica e a
migliorare il clima di fiducia nei
confronti del nostro Paese, ma riteniamo necessari e urgenti interventi e iniziative volti a favorire la crescita e in questo rileviamo segnali
ancora troppo timidi».
Cosa pensa la Cna a proposito
delle liberalizzazioni e delle polemiche di questo periodo?
«Proprio nell’ottica dell’avvio di un
percorso che favorisca la crescita,
crediamo che un importante contributo possa arrivare dalla riduzione
della regolamentazione e da un’efficace politica di liberalizzazione delle attività economiche, tematiche
che sono oggetto dei nuovi provvedimenti del Governo. Occorre,
però, dare priorità a scelte di liberalizzazione capaci di incidere su nodi strategici per la crescita dell’Italia
e tali, dunque, da massimizzare i
benefìci a favore di cittadini e imprese. Vanno, ad esempio, in questa direzione le scelte relative al
mercato del gas, al trasporto ferroviario, ai servizi pubblici locali, ma
anche all’accelerazione dei tempi di
pagamento delle pubbliche amministrazioni. Abbiamo la sensazione
che su alcuni settori si sia operato
con mano più leggera, non sempre
rispettando criteri di priorità basati
sul maggiore impatto sullo sviluppo. Va comunque apprezzato il fatto che si sia dato il via a un processo
incisivo di apertura dei mercati, per
È ORA CHE IL FISCO PREMI GLI ONESTI
A ragione si spinge molto sull’importanza della lotta all’evasione
fiscale. Ma, quando si sottolinea come nei Paesi anglosassoni l’evasore sia oggetto di spontanea riprovazione sociale, si dimentica
di dire che la pressione fiscale di quei Paesi è molto inferiore alla
nostra e che i servizi della macchina statale funzionano. La crisi
mondiale ha portato il nuovo Governo ad accrescere la tassazione. Come si può uscire da questo circolo vizioso?
«Stiamo sostenendo, da diversi anni, che lo scorretto equilibrio tra
l’inefficienza della macchina dello Stato e la sostanziale tolleranza dell’evasione dev’essere risolto e superato. Le imprese e il Paese hanno
bisogno di un nuovo equilibrio e di un nuovo patto che vadano entrambi nella direzione della legalità fiscale, della riduzione della
pressione fiscale sul lavoro e sulle imprese e verso servizi pubblici più efficaci e meno costosi. In un sistema fiscale che vede
sempre più allontanarsi la pressione fiscale effettiva, cioè quella che comprende l’evasione (nel 2014, pari al 45,7%), dalla
pressione fiscale sulle imprese fedeli al Fisco (nel 2014, pari al
55%), le imprese oneste sono, purtroppo, destinate a soccombere. Il paradosso di questa situazione è che l’imprenditore
che si muove nella legalità rischia di non percepirsi migliore
del suo concorrente evasore, ma soltanto più ottuso. Occorre una riforma fiscale che venga affiancata da una
sempre più incisiva lotta all’evasione: sostanzialmente una
concreta riduzione della pressione fiscale a vantaggio delle imprese fedeli al Fisco. Serve un sistema fiscale che
premi in maniera concreta le imprese oneste e che non
lasci via di scampo a chi evade in modo spregiudicato.
Gli strumenti tecnici per raggiungere questo risultato esistono, basta condividerli e applicarli».
tanto tempo invocato, ma scarsamente praticato, processo che auspichiamo possa delinearsi ancora maggiormente con le
L’Epasa,
disposizioni dell’immiente di patronato
nente decreto legge
promosso dalla Cna, con
sulle semplificaziocentinaia di operatori, esperti,
ni, la cui approvamedici e legali, garantisce da oltre
25 anni una tutela efficiente e
dovrebbe
zione
sollecita, divenendo il più forte e
chiudere il cerchio
articolato ente di attività sociali
degli interventi».
e assistenziali nel settore
Può sintetizzare la
artigiano.
realtà associativa nazionale rappresentata dalla Cna?
«Da oltre sessant’anni la Cna rappresenta e tutela gli interessi delle
imprese artigiane, delle pmi e di
tutte le forme del lavoro autonomo, attraverso un’organizzazione
strutturata e diffusa sul territorio
che fornisce a 670 mila associati
assistenza, informazioni e soluzioni innovative, grazie al contributo
di oltre 9 mila collaboratori operanti nelle 1.250 sedi della Confederazione. La Cna, nel 1946, è stata
la prima organizzazione dell’artigianato a sottoscrivere accordi con i
L’associazione “Rete Imprese
sindacati dei lavoratori e oggi i conItalia” è nata come
tratti nazionali di lavoro sottoscritti
evoluzione del “Patto
riguardano oltre 2 milioni di lavodel Capranica”, stretto
ratori dipendenti, cui si aggiungono
tra Casartigiani, Cna,
numerosi contratti regionali di laConfartigianato,
Confcommercio
voro. Con una presenza capillare in
e Confesercenti. L’acronimo
tutte le regioni e le province del noRete (Rappresentanza
stro Paese, la Cna si propone alle
E TErritorio) contiene in sé
imprese come loro partner per lo
l’essenza stessa del ruolo
sviluppo e il progresso economico
cruciale svolto dalle
associazioni fondatrici,
e sociale. Questo obiettivo è persecaratterizzato dall’attenzione
guito attraverso un’organizzazione
alle istanze provenienti
strutturata e diffusa territorialmendal territorio e dalla funzione
te e un sistema di società che offre
di rappresentanza esercitata
servizi integrati e consulenze perpresso le sedi istituzionali,
sonalizzate per le imprese».
che insieme sono fatte
confluire da ciascuna di loro
Un altro aspetto sottolineato nelnell’associazione “Rete
lo spot radiofonico è l’orgoglio di
Imprese Italia”, attraverso
lavorare e di costruire per sé, ma
il metodo della condivisione
soprattutto per il futuro dei figli, il
che vuol dire per il domani del
nostro Paese. Però oggi farlo è
molto più difficile che in passato.
La crisi toglie l’ottimismo e rischia di bloccare la voglia di fare.
Dal suo osservatorio senz’altro
privilegiato, come vede il futuro
dell’artigianato e dell’Italia?
l’intervista Ü 23 febbraio 2012 Ü
17
EVITIAMO I CONTROLLI “PLATEALI”!
A proposito di evasione fiscale, cosa pensa del “giro di vite” attraverso i controlli “plateali”, credo soprattutto in funzione dei
mass media, di queste settimane? Non ci sono forse gli strumenti per incastrare chi non paga le tasse senza portarsi dietro le
telecamere, semplicemente incrociando i dati in possesso dell’Amministrazione finanziaria dello Stato?
«I controlli devono disincentivare l’evasione. Bisogna fare arrivare ai
contribuenti il messaggio che l’Amministrazione finanziaria ha una
maggiore possibilità di scoprire le violazioni tributarie. L’incrocio dei
dati in possesso dell’Amministrazione finanziaria deve servire per selezionare i contribuenti per i quali il rischio di evasione è più elevato
e per evitare intralci all’attività produttiva di tutti gli altri contribuenti.
In questo quadro, i controlli “plateali”, riportati dai mass media in
queste ultime settimane, sono da evitare, in quanto, contribuiscono a
fare generalizzazioni scorrette, gettando discredito sulla maggior parte delle imprese che, in presenza di una pressione fiscale sicuramente eccessiva, fanno il loro dovere. Quando l’evasione fiscale, mi duole
dirlo, diventa un aspetto della cultura impostato sull’equilibrio perverso di cui ho parlato prima, la soluzione è solo quella di cambiare le regole del gioco e orientarsi verso un nuovo patto: minore pressione
fiscale, servizi meno costosi e più efficienti. Per fare questo ci vuole
tempo, ma ritengo che questa debba essere la strada che si può e si
deve percorrere proprio a partire dalla riforma fiscale».
Da sinistra: Fernanda Fulcheri
e Patrizia Dalmasso,
rispettivamente presidente
e direttrice di Cna Cuneo
che, in collaborazione
con Unicredit, organizza
per venerdì 2 marzo, alle 20,
al ristorante “Les gourmands”
di via Statuto 3/E, a Cuneo, un
incontro conviviale tra il mondo
dell’imprenditoria e quello
bancario con l’obiettivo di
mantenere costante e proficuo
il rapporto tra aziende
e sistema creditizio, per offrire
ogni necessario supporto
alle imprese, specie
in situazioni di tensione
dei mercati quali quelle attuali.
La serata, organizzata
all’interno del progetto “Banca
dei sapori”, con il contributo
della Camera di commercio,
continua l’attività di promozione
dei prodotti tipici del territorio
posta in essere da Cna Cuneo
18
«Qualche anno fa era certamente
più facile trovare stimoli e motivazioni che ripagassero l’impegno
quotidiano dell’artigiano e del piccolo imprenditore. In fasi di profonde e perduranti incertezze, come
queste che stiamo attraversando, è
più difficile recuperare ogni mattina la voglia di fare e di mettersi in
gioco tipica di chi fa impresa e lo fa
rischiando in prima persona. Credo
comunque che il Paese abbia tutte
le risorse per recuperare terreno e
uscire dall’attuale difficile situazione. Sono convinto che, con il contributo di ciascuno di noi, questo
sia non solo possibile, ma certo.
Presto ci sarà una nuova positiva
stagione per le piccole imprese e
per l’Italia. Abbiamo nel nostro
Dna la voglia di fare e, oggi, chi
decide di intraprendere un’attività
ha una preparazione migliore e più
completa rispetto a chi decideva di
mettersi in proprio qualche decennio fa. Allora bastava solo saper fare. Oggi conta sì saper fare, ma è
sempre più importante il “come
saper fare”. C’è la necessità di essere più preparati: i nostri giovani lo
sono e di certo sapranno assicurare
un futuro sicuro al nostro sistema
á 23 febbraio 2012 á l’intervista
imprenditoriale e all’economia del
Paese».
La Cna è fra i promotori di “Rete
Imprese Italia”. Di che cosa si
tratta e come attua i suoi scopi
“istituzionali”?
«“Rete Imprese Italia” riunisce le
più importanti sigle associative dell’artigianato e del commercio (Cna,
Confartigianato, Casartigiani, Confesercenti e Confcommercio) e ha
l’obiettivo di dare maggiore peso
alla rappresentanza di oltre 2,5 milioni di piccole imprese, spina dorsale del nostro sistema produttivo.
L’impresa diffusa o impresa del territorio non rappresenta solo una
specificità del modello produttivo
italiano, ma una delle principali
chiavi di successo del “made in Italy”, un patrimonio da accompagnare e sostenere nei profondi processi
di trasformazione in atto, caratteriz-
senta una delle più importanti economie in Europa e che vuole continuare a competere nell’ambito del
mercato globale. Oggi oltre il 30%
dei giovani, compresi nella fascia di
età tra i 15 e 24 anni, è in cerca di
occupazione. Un dato preoccupante
aggravato dal tasso di disoccupazione complessivo del 9% e da un tasso
di occupazione che si colloca stabilmente sotto il 60% e che ci confina
agli ultimi posti della classifica europea. Riteniamo indispensabili interventi rapidi per incentivare la creazione di posti di lavoro, attraverso la
riduzione del differenziale tra retribuzione netta del lavoratore e costo
azienda, la promozione e l’incentivazione degli investimenti in formazione continua dei lavoratori e la
riorganizzazione del sistema d’istruzione e formazione professionale.
Inoltre bisogna rendere velocemen-
zati da mercati sempre più esigenti
e dinamici. Una sfida per il Paese,
che vede impegnata “Rete Imprese
Italia” nel delicato compito di interagire con il decisore pubblico affinché politica e istituzioni adottino
scelte davvero orientate a fornire
risposte adeguate a milioni di piccole imprese che, ogni giorno, concorrono a rendere grande l’Italia».
Viene spesso richiamata la gravità del fenomeno della disoccupazione giovanile. Il comparto
dell’artigianato al riguardo può
offrire delle soluzioni? E quali?
«Il tasso di disoccupazione giovanile, insieme a quello femminile, ha
raggiunto livelli insostenibili per un
Paese, come il nostro, che rappre-
te operativa la riforma dell’apprendistato, attribuendo valore a uno
strumento in grado di coniugare costi contenuti per l’impresa e formazione aziendale attraverso cui trasferire saperi, conoscenze e competenze ai giovani. È un canale con cui
sono stati già formati milioni di
lavoratori e che ha consentito il decollo di intere filiere produttive».
Claudio Puppione
In un incontro organizzato
a “Torino incontra” dalla
Banca regionale europea (nella
pagina a fianco, da sinistra:
il presidente, Luigi Rossi
di Montelera, e il nuovo
direttore generale, Riccardo
Barbarini), è stato presentato
il sedicesimo Rapporto
sull’economia globale e
l’Italia, curato da Mario
Deaglio (foto sotto)e Giuseppe
Russo per il centro di ricerca
e documentazione “Luigi
Einaudi”. Il convegno ha visto
partecipare Luigi Rossi di
Montelera, Daniele Vaccarino,
vicepresidente della Camera
di commercio di Torino,
e Giuseppina De Santis,
direttrice del centro “Einaudi”.
Il volume contiene contributi
di: Giorgio Arfaras, Anna
Caffarena, Giorgio S. Frankel,
Gabriele Guggiola
e Pier Giuseppe Monateri.
Il rapporto “La crisi
che non passa” è edito
da Guerini e associati
LA CRISI PASSERÀ
SOLO CAMBIANDO
MOLTO (E PRESTO)
Il sedicesimo Rapporto sull’economia globale
e l’Italia, curato da Mario Deaglio, non nasconde
la criticità della situazione. Addio a molte certezze
I
l presidente della Banca regionale europea (a cui si
deve, in collaborazione con
il centro di ricerca e documentazione “Luigi Einaudi”, la
realizzazione della ricerca), Luigi
Rossi di Montelera, l’ha definito
un titolo “terribile” perché per indole preferisce vedere il bicchiere
mezzo pieno. In realtà “La crisi che
non passa”, sedicesimo Rapporto
sull’economia globale e l’Italia, curato da Mario Deaglio e dal suo
rodato staff di collaboratori, ha il
pregio di dire pane al pane e vino al
vino, senza tentare di trovare pal-
liativi psicologici per una situazione che allegra non è, anche e soprattutto per il nostro Paese.
Il che non vuol dire che siamo destinati a finire nel baratro e sia pertanto inutile darsi da fare.
Anzi, è l’esatto contrario.
Le problematiche con le quali il nostro Paese si trova a combattere
hanno origini solo in parte al di
fuori dei confini nazionali, perché
il bel Paese ci ha messo del suo, essendo in pratica in crisi da quattro
lustri, cioè dagli inizi degli anni Novanta. Un declino innescato, spiegano gli economisti, anche dal-
l’esaurimento dell’effetto del “baby boom” iniziato nel dopoguerra,
a conferma del fatto che a influire
sul sistema, e in modo determinante, è anche il tasso di natalità,
àmbito nel quale l’Italia detiene la
maglia nera mondiale. Poi ci si è
messa la politica, con la corruzione
e l’incapacità di decidere, e il risultato del miscuglio di tanti ingredienti negativi è quello che purtroppo è sotto gli occhi di tutti.
In pratica, a differenza di altri Paesi
occidentali, siamo arrivati al momento dello scoppio della crisi globale già in crisi. E pertanto il colpo
LA MANCANZA DI PUNTI DI RIFERIMENTO CONTRIBUISCE ALL’INSTABILITÀ
Mario Deaglio, editorialista economico del quotidiano “La
stampa”, è nato a Pinerolo nel 1943. Professore ordinario di
politica economica presso la Facoltà di economia dell’Università di Torino, è sposato con l’attuale ministro del lavoro
e delle politiche sociali, Elsa Fornero.
Nel Rapporto sull’economia globale e l’Italia giunto alla sedicesima edizione, da lui curato, l’analisi non si sofferma
solo sulle tematiche strettamente economiche e del resto,
considerate le implicanze sociali della crisi, sarebbe impossibile limitarsi a esse, volendo dare un quadro attendibile
della situazione e delinearne i possibili sviluppi.
Deaglio e i suoi collaboratori hanno preso in considerazione
anche i sommovimenti politici che hanno visto in prima linea soprattutto le nuove generazioni, dalla cosiddetta “primavera araba” agli “indignati” spagnoli e americani, ai disordini violentissimi verificatisi nel Regno Unito.
A scatenare la rivolta, che spesso sfocia nella violenza, non
sono solo l’incertezza (o l’assenza) del reddito, che resta
comunque al primo posto, specie nei Paesi più poveri, o l’anelito verso una democrazia che i social network hanno reso “palpabile” con il confronto con le realtà ove essa esiste,
permettendo di superare confini geografici e ideologici prima invalicabili, ma anche il venir meno di molte certezze, il
non sapere cosa riserva il domani. Vale soprattutto per l’Eu-
20
ropa e gli Usa, come hanno dimostrato i fatti di Londra
nell’agosto scorso, i cui protagonisti non sono stati
soltanto appartenenti al sottoproletariato o alle seconde e terze generazioni di immigrati, paradossalmente più ricettive verso le predicazioni
degli integralisti islamici, ma anche giovani dal
posto “sicuro” e dalle famiglie benestanti. L’assenza di punti di riferimento per le nuove generazioni, le quali non hanno più i progetti di vita
che hanno guidato i loro genitori, equivale a un
vuoto esistenziale che impedisce di canalizzare le
energie verso un impegno positivo e fa sì che, in
molti casi, queste ultime si sfoghino in modo distruttivo. Secondo Deaglio, è un fenomeno niente affatto
da sottovalutare e che potrebbe esplodere in forme ancora più eclatanti. Secondo le sue
previsioni, già al termine dell’inverno se
ne avranno le prime pericolose
conferme.
á 23 febbraio 2012 á con i piedi per terra
è stato molto più pesante.
L’economia italiana è tornata ai
livelli del 2000 e per recuperare il
terreno occorreranno anni. Allo
stesso modo possiamo scordarci i
ritmi di crescita che pensavamo
fossero connaturati al sistema.
Quei ritmi ora appartengono alla
Cina, all’India e anche all’Australia, l’unica economia “occidentale”
che pare non risentire della decadenza europea e americana, in virtù dell’effetto trascinamento del
vicino colosso cinese, il quale guarda all’Oceania come a un fondamentale deposito di materie prime
per il proprio apparato industriale.
Non per nulla il Governo australiano prevede che, in quattro lustri, la
popolazione di quello Stato-continente raddoppi, passando dagli
attuali 22 milioni di abitanti a oltre 40. E, siccome l’incremento
sarà soltanto in minima parte legato alla natalità dei locali, vuol dire
che quella potrebbe essere la nuova “terra promessa”.
Ciò non significa neppure, tornando all’Italia, che sia consigliabile
abbandonare la nave che affonda.
Anche perché è dimostrato come
siano i periodi di crisi quelli che
offrono le maggiori chance, purché
le si sappia intercettare.
Certo è fondamentale il risanamento dei conti pubblici, un’operazione che, secondo Deaglio, il
governo Monti ha intrapreso con il
piglio giusto e scelte appropriate,
seppure occorra sgombrare il campo, per esempio, dall’illusione che
le liberalizzazioni producano consistenti effetti immediati.
Ne avranno, sia
come aumento del prodotto
interno lordo che come creazione
di nuove occasioni di lavoro per i
giovani, ma dovranno passare mesi prima che vadano a regime.
Ne “La crisi che non passa” Mario
Deaglio scrive: «L’“età dell’oro”
che ci lasciamo alle spalle è stata,
in realtà, un’epoca di cambiamenti
confusi. I mercati reali erano (e rimangono) molto lontani dal modello della concorrenza perfetta.
Se anche sarà rimesso sulle rotaie,
il treno dell’economia globale non
correrà più nella direzione di prima, gli scossoni saranno più frequenti e il viaggio meno comodo e
forse più lento. Questo treno correrà, inoltre, in un mondo dalla
geografia economica profondamente mutata, nel quale il capotreno e i macchinisti saranno probabilmente asiatici. Per i Paesi emergenti la nuova corsa è, di fatto, iniziata già da parecchio tempo, mentre i Paesi ricchi ne sono ancora
lontani perché le ferite inferte loro
dalla crisi non si sono rimarginate
e potrebbero costringere il convoglio a una fermata imprevista, in
qualunque direzione esso vada».
A proposito degli Usa, la loro situazione è “drogata” dalle elezioni
presidenziali, con Barack Obama
che le proverà tutte per farsi
rieleggere dai connazionali.
Nella sua “sfera di cristallo”, Mario Deaglio delinea quattro scenari
possibili per l’economia mondiale e, di
conseguenza,
per quella del
nostro Paese.
Il primo è quello più idilliaco, che
comunque prevede un ritorno
molto lento ai livelli pre-crisi, il
quarto è quello più disastroso, il
peggior avvitamento possibile della situazione, magari a partire dal
default della Grecia.
Secondo l’analisi contenuta nel
Rapporto, sono più probabili gli
altri due sviluppi.
Uno «si presenta con conseguenze
molto differenti a seconda che si
abbia una crescita nominale con
un’inflazione relativamente bassa
oppure una crescita relativamente
elevata, o che l’apporto di queste
due componenti risulti invertito.
Appare complessivamente come
la prospettiva più realistica nel tormentato panorama di fine 2011
ed è aperto a esiti politico-sociali
ampiamente variabili a seconda
dell’entità del fenomeno inflazionistico e della sua sostenibilità sociale». L’altro scenario è imperniato sul «tentativo di anticipare le
tendenze inflazionistiche e di procedere subito a una “pulizia” del
debito, invece di lasciare che questo sia stemperato dall’inflazione.
Gli esiti politico-sociali sono aperti
a ogni genere di ipotesi».
Si può però notare che «la svalutazione del debito pubblico della
Germania Federale dopo la fine
della seconda guerra mondiale
(con una riforma monetaria che
cambiava 6 marchi “vecchi” contro un marco “nuovo”) è stata la
condizione necessaria per far ripartire l’economia tedesca».
Insomma, chi vivrà vedrà.
La crisi in cui l’occidente
ha cominciato a scivolare
durante l’estate del 2007 e
nella quale è definitivamente
precipitato nel settembre
2008 non solo non si è ancora
risolta, ma se ne deve
constatare l’estensione
dall’economia alla società,
alla politica, ai grandi
equilibri politico-strategici
internazionali. Il baricentro
del pianeta continua
a spostarsi verso est,
la “primavera araba”
ha rimesso in discussione
consolidati equilibri (e potrà
avere conseguenze inattese
anche per quanto riguarda
l’accesso alle risorse
energetiche), le istituzioni
che reggono l’ordine
internazionale, dall’Onu
all’Fmi alla Wto, appaiono
sempre più inadeguate al
compito. L’Europa e con essa,
purtroppo, l’Italia in pole
position, è al centro della
crisi. La debolezza della
finanza si mescola alla
debolezza delle istituzioni,
mentre la speranza che
potessero bastare poche
misure tecniche
di stabilizzazione dei mercati
ha ormai ceduto il passo
al convincimento che la crisi
sia complessa
e multidimensionale: non si
potrà tornare a uno sviluppo
stabile, in un contesto
mondiale assestato, senza
nuovi rimedi e regole
23 febbraio 2012 Ü
21
ADESIONI
GRATUITE,
A NUMERO
CHIUSO.
MAGGIORI
INFO
SULLA
PAGINA
INTERNET
DEL CENTRO
Centro Ferrero
partner in un
Progetto Internazionale
l Centro Riabilitazione Ferrero,
dopo l’esperienza di ricerca pilota, condotta con le Università di
Firenze e di Yale nel 2011, ospiterà il Convegno Internazionale
sull’Intelligenza Emotiva.
Intelligenza ed emozioni non sono due
termini in contraddizione, bensì in
legame strettissimo, tanto che si è
davvero “intelligenti” soltanto se in
grado di integrare le emozioni nel
pensiero, mantenendone il contenuto
informativo in maniera adattiva.
Quando le persone si trovano a condividere scopi, a fare gruppo, mettono in
atto competenze e allo stesso tempo
sono coinvolte in reazioni emotive.
Le emozioni possono essere disturbanti e indesiderate, ma diventano
risorse capaci di favorire il raggiungimento di obiettivi comuni e il benessere reciproco, se ben valorizzate.
È noto come ogni contesto organizzato sia esso aziendale, scolastico, di
cura della persona, di assistenza sia
esposto a stress lavorativo, alla scarsa condivisione degli obiettivi, alla
rivalità e alla difficoltà di affrontare
eventi imprevisti. È ormai riconosciuto
I
che maggiore è l’educazione emotiva
dei soggetti e minori sono l’inefficienza e il disagio.
Dall’inizio degli anni ’90 la psicologia
ha codificato il concetto di Intelligenza Emotiva, esplorando così
una nuova frontiera e dando il via a
nuove possibili applicazioni.
Al tema è dedicato il Convegno
Scientifico Internazionale che si terrà
a Firenze e ad Alba: tra i relatori figurano Vincenzo Majer (Università di Firenze), Marc Brackett (Yale University), David R. Caruso (Yale University), Pablo Berrocal (Universidad
de Malaga).
Verrà inoltre trasmesso in videoconferenza l’intervento di Peter Salovey, lo
psicologo statunitense che ha lanciato
per primo, con il collega J.D. Mayer,
gli studi sull’Intelligenza Emotiva e
che ricopre anche l’incarico di Rettore
della prestigiosa Yale University.
È un appuntamento internazionale
organizzato dal Centro Riabilitazione
Ferrero in collaborazione con la dottoressa Laura Artusio, psicologa che
svolge un progetto di dottorato di
ricerca per l’Università di Firenze in
collaborazione con Yale University.
Il Convegno sarà completamente
dedicato alla discussione dei modelli
teorici, dello stato della ricerca su
questa materia e all’approfondimento
delle sue applicazioni, in particolare
nei luoghi di lavoro e nelle scuole.
L’incontro scientifico si svolgerà venerdì 9 marzo presso l’aula magna
dell’Università di Firenze e sabato 10
marzo ad Alba, nella sala congressi del Centro Riabilitazione Ferrero
(via Edmondo De Amicis 16).
«Sono stati dimostrati molti benefici
degli interventi formativi di Intelligenza Emotiva», spiega Vincenzo
Majer, «come ad esempio la diminuzione dei sintomi di stress, burnout,
ansia, depressione, aggressività e
bullismo, nonché un miglioramento
del benessere, della soddisfazione,
delle relazioni interpersonali, della
comunicazione e della gestione dei
conflitti. Per questo uno degli obiettivi
del convegno è quello di sensibilizzare le istituzioni circa l’importanza di
tali interventi e promuoverne l’applicazione, sia sul territorio che a livello
nazionale».
L’iscrizione al Convegno è gratuita. Il Convegno è a numero
chiuso. La registrazione è possibile attraverso il sito internet
www.centroferrero.it oppure
www.ieitalia.org.
IL CONVEGNO
INTERNAZIONALE
“INTELLIGENZA
EMOTIVA” AVRÀ
LUOGO A FIRENZE
NELLA GIORNATA
DI VENERDÌ 9 MARZO,
PER SPOSTARSI,
SABATO 10,
NELLA CAPITALE
DELLE LANGHE,
PRESSO IL CENTRO
RIABILITAZIONE
FERRERO, STRUTTURA
MOLTO ATTENTA
AD ARGOMENTI
ALL’AVANGUARDIA
TRATTATI DA ESPERTI
MONDIALI
Simona Amerio
appuntamento di grande rilievo Ü ip Ü 23 febbraio 2012 Ü
23
Ilaria Blangetti
LE ISTITUZIONI
CHE CI ISPIRANO
GIUSTA FIDUCIA
Paolo Padoin, ospite di Patrizia Impresa,
ha presentato l’autobiografia dedicata
ai familiari delle vittime del terrorismo
«M
ai avrei pensato di diventare sua
eccellenza
il Prefetto». Paolo Padoin racconta
la sua “missione”, una vita al servizio delle istituzioni.
Nel libro autobiografico “Il Prefetto-Questo sconosciuto” (Pietro
Pintore Editore), presentato nel
capoluogo lo scorso giovedì, alla
presenza del prefetto di Cuneo,
Patrizia Impresa, e di molte altre
autorità, Padoin narra i compiti
svolti in diverse città italiane: quarant’anni di attività che incontrano
quarant’anni di storia.
Patrizia Impresa, nell’introdurre il
libro, ha ricordato che il suo primo
incarico fu proprio presso la Prefettura di Firenze, dove Padoin guida
gli uffici territoriali del Governo:
24
«Siamo legati da un sentimento di
amicizia e di fiducia», ha dichiarato. «È un grande onore averlo a Cuneo oggi».
Il libro non è solo cronaca, è narrazione e pensiero, ironia e aneddoti
di vita. L’autore parte dalle aspirazioni di quand’era ragazzo e dalla
voglia di fare il calciatore: «Fra gli
studi e il football scelsi i primi, pur
continuando a praticare il mio
sport preferito fino al 2003, quando da prefetto-portiere della squadra Vip di Pisa ebbi un incidente, la
frattura di tibia e perone, che mi
costrinse ad attaccare le scarpe al
chiodo».
L’opera di Padoin è anche un omaggio all’attività di prefetto: quel
rappresentante dello Stato, in centro come in periferia, che spesso
svolge l’attività nell’anonimato.
SEMPRE AL SERVIZIO DELLO STATO
Da Arezzo a Pavia, da Pisa a Campobasso, da Padova
a Torino alla natìa Firenze: 40 anni di grande impegno
Paolo Padoin è nato a Firenze nel 1947.
Conseguita la laurea in giurisprudenza nel 1969, iniziò
nel 1972 il servizio presso la Prefettura di Arezzo.
Tra il 1980 e il 1984 ha lavorato come amministratore
alla Commissione europea di Bruxelles, dove si è occupato di questioni relative alla libera circolazione delle
merci e alla prestazione dei servizi.
Nel 1984 ha lasciato l’Ue ed è tornato alla Prefettura di
Firenze. Nel 1992 il Ministero dell’interno gli ha conferito l’incarico di commissario per l’istituzione della nuova
Provincia di Prato.
Nominato prefetto l’anno dopo, è stato poi destinato al
Ministero dell’interno, presso l’Ufficio legislativo.
Nel 1997 è diventato prefetto di Pavia e, in seguito, è
stato assegnato a Pisa, Campobasso, Padova e Torino.
Dal 30 agosto 2010 è prefetto della natia Firenze.
Gestisce e aggiorna un sito internet dedicato alla tutela
della legalità www.rinnovareleistituzioni.it.
È sposato con Lucia Lazzerini, docente ordinaria di filologia romanza all’Università di Firenze.
Il libro è edito da Pietro Pintore.
á 23 febbraio 2012 á quando la missione è tutelare la legalità
L’intento è dipingere un quadro
esaustivo, nella convinzione che
«il racconto di un prefetto che ha operato in molte zone d’Italia costituisca uno strumento particolarmente efficace per confermare
questa significativa realtà».
«Avevo già pensato e scritto un
precedente lavoro che era risultato, però, troppo didascalico», ha rivelato Padoin. «Questa pubblicazione, incentrata su esperienze di
carriera e momenti di vita, è più
leggera nella lettura e permette di
scoprire la quotidianità di un prefetto, tra sacrifici e impegni, spesso
a discapito della sfera privata. Tra
le pagine c’è spazio per episodi divertenti, riflessi di vita privata e lavoro istituzionale».
Padoin racconta il suo vissuto, il
suo lavoro, gli incarichi e gli anni
da prefetto: vicende che s’intersecano con la cronaca, il sociale, la
politica. Il primo incarico fu ad Arezzo («Presi servizio il 15 maggio
1972»), dove il prefetto era Stanislao Pietrostefani. Una data importante, un momento storico particolare. Il 17 maggio le cronache riportarono l’assassinio del commissario di polizia Luigi Calabresi, capo della Squadra mobile di Milano:
uno degli esponenti di primo piano di Lotta continua, poi coinvolti
nelle indagini, si chiamava Giorgio
Pietrostefani. Era il figlio del Prefetto. «La notizia rattristò tutti sia
per la spietatezza dell’assassinio
sia perché coglievamo da vicino il
dramma di un uomo che, ligio alle
istituzioni (...), vedeva il figlio
schierato in prima fila dalla parte di
chi praticava l’illegalità e combatteva l’autorità dello Stato di cui il
Prefetto era ed è il rappresentante
diretto».
Come prefetto di Campobasso (dal
febbraio al dicembre 2003) affrontò i problemi dell’emergenza postterremoto che aveva colpito San
Giuliano di Puglia e altri centri della zona nell’autunno 2002.
Padoin ricorda anche le principali
vicende degli anni di piombo. Un
impegno importante nella lotta
contro il terrorismo e la criminalità
organizzata chiaro in ogni pagina
del libro, in ogni giorno del suo impegno di prefetto, a Pavia come a
Pisa, a Torino come a Padova.
«Nell’esporre le mie esperienze di
prefetto inviato a operare in luoghi
che hanno visto la nascita e lo sviluppo di movimenti eversivi, voglio ribadire l’indignazione per la
scarsa attenzione riservata ai familiari delle vittime, in stridente contrasto con la sovraesposizione mediatica di brigatisti e terroristi vari,
corteggiati da televisioni e giornali,
spesso intervistati non solo come
protagonisti degli anni di piombo,
ma quasi come maître à penser».
Proprio ai familiari delle vittime,
«ai dimenticati testimoni di un periodo tra i più bui della nostra storia, alla loro appartata sofferenza, è
dedicato questo libro». I proventi
della vendita saranno devoluti alla
Lega italiana fibrosi cistica.
Immagini della riuscita
presentazione del libro
di Paolo Padoin (ritratto
nella foto a destra)
svoltasi presso
la Prefettura di Cuneo
e introdotta dal prefetto
Patrizia Impresa che
ebbe in Padoin un valido
ed esemplare maestro
È ora di “Surpetere”:
le imprese si preparano
alla competizione
di domani
Durante l’evento
le aziende
partecipanti
potranno pranzare
al tavolo con altri
10 imprenditori,
dando così a tutti
l’occasione
di un piacevole
momento
conoscitivo
e di confronto
Carlo Bottero
ono dati inaspettati e
per molti versi clamorosi quelli che si preannunciano dalla giornata di “Surpetere-Affrontiamo
gli eventi”, il primo grande forum
sull’energia dedicato alle imprese piemontesi in programma per
venerdì 9 marzo presso il centro
S
LA TESTIMONIANZA
GLOBALIZZAZIONE, CRISI FINANZIARIA,
MATERIE PRIME, ENERGIA:
LE INCERTEZZE DEI MERCATI
IMPONGONO NUOVE STRATEGIE.
AD ALBA UN WORKSHOP DEDICATO
ALLE AZIENDE CHE VOGLIONO
ATTREZZARSI ALLE SFIDE DEL FUTURO
congressi della tenuta Fontanafredda di Serralunga d’Alba.
Un workshop che, per la prima
volta in Italia, vedrà un qualificato parterre di docenti, tecnici e
specialisti in gestione d’impresa
affrontare in termini scientifici, e
fuori dal carattere promozionale
che caratterizza i numerosi
eventi organizzati da tempo dagli
attori del settore, una serie di
importanti quesiti su uno dei
temi che, in questo momento di
forti rischi per
la stessa sopravvivenza di
interi comparti,
più stanno a
cuore ai decisori
Rinnovabili e calo degli incentivi: investire “green” conviene ancora?
D
opo un decennio di verticale espansione l’ambito delle cosiddette “rinnovabili” pare risentire di un momento di grande incertezza. In Italia, come in tutta Europa, le imprese hanno potuto approfittare dell’importante sostegno alla produzione “verde” che i Paesi europei hanno messo in campo per centrare gli obiettivi del protocollo di
Kyoto, innovando i propri impianti e raggiungendo importanti economie sul fronte di quella che sempre di più rappresenta una delle principali voci di costi dell’attività manifatturiera e non solo.
Un processo virtuoso che oggi va però riletto alla luce della revisione
che, in un quadro di forte instabilità politica, tutti i principali Paesi
stanno operando proprio sulle misure incentivanti garantite in Italia
dal Gse, mentre crisi finanziaria e difficoltà del mondo bancario hanno
messo in dubbio anche la possibilità di finanziare la realizzazione di
26
nuovi impianti mediante l’accesso al credito. Qual è, allora, lo stato
dell’arte? Le rinnovabili convengono ancora? Sono due delle domande a cui proveranno a rispondere gli esperti convocati al tavolo di
“Surpetere” che, per farlo, si serviranno anche di un’importante testimonianza. Per la prima volta in Italia, infatti, un primario
gruppo del settore ha acconsentito a mettere a disposizione
del mondo economico e scientifico i risultati rilevati nel corso di dieci anni di applicazioni nell’ambito della produzione
energetica “green”. Dal confronto analitico di questi dati è stato
possibile dedurre un prontuario testimoniato sul reale impatto economico e finanziario cumulato di un impianto sul conto economico e
sullo stato patrimoniale delle aziende del settore industriale, commerciale e agroalimentare. Con risultati destinati a far discutere.
á 23 febbraio 2012 á ip á come affrontare l’economia (e il mondo) che cambiano
aziendali: quanto pesa, e quanto
peserà domani, il fattore energia
sulla capacità competitiva delle
nostre aziende? È ancora utile
investire in energia? E quali scenari si prospettano per le imprese che vogliano rimanere competitive su mercati sempre più
globali e ogni giorno di più minati
da incertezze di carattere geopolitico e finanziario?
Proprio dall’esigenza di dare
risposte concrete a domande
sempre più centrali nella pianificazione delle nostre aziende, è
nata l’idea di un forum che, anche grazie alla consulenza tecnico-scientifica del Politecnico di
Torino e alla presenza del direttore di Confindustria Cuneo,
Luigi Asteggiano, punterà a fornire pratici strumenti di analisi
per valutare se e come programmare i propri investimenti sul
fronte di quello che, anche senza
ricorrere a scenari catastrofici, è
destinato ad affermarsi come
uno dei fattori di costo che maggiormente incideranno sulla
capacità di affrontare anche
domani i
mercati mondiali
dei comparti manifatturieri e dei servizi. Sullo sfondo
c’è l’esigenza di aggiornare i
propri modelli gestionali a quell’ottica di nuova competizione da qui il richiamo a “Surpetere”,
il successo editoriale rappresentato dal libro di Giorgio Merli,
Elena Gelosa e Marco Fregonese
- che l’interazione tra congiuntura e globalizzazione presentano
come strada obbligata per la
sopravvivenza dell’impresa.
In concreto, dati di indagine e
risposte chiare sull’impatto economico finanziario dei sistemi
integrati sul bilancio di un’azienda nel breve, medio e lungo
periodo.
Evidenze davvero inattese
riguarderanno poi un tema ancora poco indagato dagli analisti: le
tante decantate rinnovabili avranno ancora un peso o il loro
appeal è destinato a declinare
con il graduale ridursi di tariffe e
degli incentivi che sinora hanno
spinto la produzione “verde”?
Quali scenari si delineano nel
breve, medio e lungo periodo alla
luce delle mutanti dinamiche di
incentivazione pubblica del Conto Energia? Investire nelle rinnovabili e nell’autoproduzione conviene davvero?
E conviene ancora?
Per rispondere, ci si servirà delle
sorprendenti risultanze di uno
studio che promette di suscitare
importanti reazioni anche nel
mondo delle agenzie pubbliche
per l’energia.
In quel di Fontanafredda è infatti
prevista la testimonianza di un
primario gruppo del settore che,
per la prima volta in Italia, ha
messo a disposizione di un gruppo di studio i risultati di dieci
anni di applicazioni delle
principali tecnologie “green”
in diversi ambiti industriali.
“SURPETERE-LA
COMPETIZIONE
CREATIVA EFFICACE
E SOSTENIBILE”, DI
GIORGIO MERLI, ELENA
GELOSA E MARCO
FREGONESE, È UN
LIBRO EDITO DA
“GUERINI E ASSOCIATI”
CHE INVITA
A SUPERARE
IL TRADIZIONALE
CONCETTO
DI COMPETIZIONE,
RINNOVANDOSI
CONTINUAMENTE
IL PROGRAMMA
Venerdì 9 marzo, al centro congressi
della tenuta Fontanafredda di Serralunga,
tre aule dedicate agli approfondimenti
per l’agroalimentare, il manifatturiero
e l’impresa commerciale
C
ase history e ricette pratiche per i decisori aziendali dalla giornata di studi in programma venerdì 9 marzo, dalle 9 alle 16, al centro
congressi della tenuta Fontanafredda di Serralunga d’Alba. Dopo una
breve introduzione dei rappresentanti di Regione Piemonte e Confindustria Cuneo, prenderà via il forum vero e proprio che prevede la partecipazione del Politecnico di Torino e interventi di docenti e specialisti
nella gestione d’impresa. Nel programma della mattina: “Dalla stagnazione economica al futuro dell’energia-Quali nessi e quali prospettive sui
costi di approvvigionamento”; “Gse e Conto Energia: la riduzione delle
tariffe, la ‘grande bolla’ e gli effetti sul futuro degli investimenti in rinnovabili”; “Il vero impatto degli investimenti in impianti a energia rinnovabile
sul Conto Economico aziendale nel breve, nel medio e nel lungo periodo
(simulazioni e costi reali)”; “Tecnologie disponibili e impianti integrati:
come e se investire per ridurre i costi”; “Vantaggi e criticità nella scelta
dell’impianto/fornitore”; “Aspetti economico-finanziari e rapporti con le
istituzioni bancarie: cosa chiedere e cosa valutare”; “Casi reali di impianti
realizzati nei settori industria, commercio e agroalimentare-La valutazione oggettiva dopo dieci anni di monitoraggio”. Nel pomeriggio i partecipanti verranno divisi a seconda del settore di appartenenza in aule distinte
che, in contemporanea, mostreranno i dati reali di impatto economicofinanziario sul conto economico e sullo stato patrimoniale d’impresa partendo dai casi realizzati e con l’ausilio dei simulatori di bilancio: AULA
BLU, settore industria manifatturiera; AULA VERDE, settore agroalimentare; AULA GIALLA, settore imprese commerciali.
Completamente gratuita, la partecipazione al seminario richiede prenotazione. Per chi lo desidera,
durante l’evento, sarà possibile visitare le storiche
cantine Fontanafredda.
PER INFORMAZIONI:
WWW.SURPETERE.COM
IL TAGLIO DEL NASTRO IN BRC ELECTRONIC DIVISION
Il nuovissimo stabilimento in località Moglia
sarà inaugurato alle 17,30 del 24 febbraio
Brc Gas Equipment di Cherasco, leader a livello mondiale nel
settore degli impianti gas auto, venerdì 24 febbraio, a partire
dalle 17,30, alla presenza delle più importanti autorità, inaugurerà il nuovissimo impianto Brc Electronic Division.
Lo stabilimento, sito in località Moglia di Cherasco, è stato realizzato per ospitare su 6.000 metri quadrati il ramo d’azienda
del gruppo della famiglia Costamagna che produce tutti i componenti elettronici necessari all’attività principale di Brc, che
prima era situato a Cavallermaggiore sotto il nome di Mte.
L’investimento, come per altri recenti progetti portati a termine,
è stato molto significativo: l’azienda è dotata infatti delle più
sofisticate attrezzature in tecnologia Smt convenzionale
Thp/Pth, di moderne linee di assemblaggio automatiche e linee
di test Ict/Fct, per assicurare anche in questo campo i migliori
risultati possibili.
Dopo la cerimonia di inaugurazione sarà possibile visitare lo
stabilimento per conoscere da vicino un’altra parte importante
della realtà imprenditoriale del gruppo industriale cheraschese
i cui impianti produttivi occupano un’area complessiva di 60
mila metri quadrati, dei quali circa trentamila coperti, con una
forza lavoro che supera le 750 persone.
Brc Gas Equipment
acquisisce Cubogas
A sinistra: una veduta aerea
del modernissimo stabilimento
Brc Electronic Division alla
Moglia di Cherasco e alcune
immagini dei suoi reparti
produttivi. Nella pagina a fianco,
da sinistra: Mariano e Piero
Costamagna, i quali diedero vita
al gruppo industriale partendo
da un’officina allestita nella
“città delle paci”, verso la quale
il legame affettivo non è mai
venuto meno. Sotto: un’officina
autorizzata Brc a Melbourne,
in Australia, a riprova della
capillare diffusione mondiale
dei prodotti creati a Cherasco
L’AZIENDA DI CHERASCO CRESCE
Elena Bottini
28
I
l 10 febbraio è stato ufficializzato l’accorso in base al
quale Brc Gas Equipment di
Cherasco ha acquistato da
Dresser Wayne, società del gruppo General Electric, Cubogas, divisione aziendale specializzata nella
produzione e nella distribuzione
di compressori e di stazioni di
rifornimento metano.
In virtù di questa operazione, lo
storico marchio entra a far parte
del gruppo creato e tuttora guidato
dai fratelli Mariano e Piero Costamagna, il quale amplia così la propria gamma di sistemi per il rifornimento metano.
«Continuiamo a potenziare la
nostra attività rivolta all’infrastruttura e ad ampliare la nostra gamma di prodotti per far fronte alla
crescente domanda proveniente
da flotte, società di trasporto e stazioni pubbliche», spiega Mariano
Costamagna, presidente di Brc
Gas Equipment.
á 23 febbraio 2012 á un gruppo industriale che non dorme sugli allori
Il dinamico gruppo imprenditoriale cheraschese d’ora in poi opererà
quindi nel mercato delle stazioni
di rifornimento metano con i marchi Brc FuelMaker, Brc Compressors e Cubogas, offrendo pertanto una gamma completa di
soluzioni in grado di soddisfare le
necessità di ogni utente, dai sistemi domestici alle soluzioni per piccole e grandi flotte, fino ai grandi
impianti di compressione per le
stazioni pubbliche.
L’acquisizione di Cubogas include
il diritto di uso del marchio Dresser e la licenza di costruzione dei
compressori Pignone.
La notizia conferma la vocazione
ad agire a livello planetario di un’azienda che pur tuttavia non ha
mai tagliato le radici locali e che,
anzi, ha saputo trarre spunto da
esse per crescere ed essere fra gli
artefici del benessere di un territorio che non si arrende all’ineluttabilità della crisi globale.
Questo convive in splendido modo con la scelta, legata alla consapevolezza delle esigenze di sempre maggiore competitività legate
a un mercato di dimensione mondiale, di avviare un processo di estensione delle attività produttive
che ha portato alla creazione di sedi operative in tutto il mondo.
Inoltre nel 2003 la Mtm-Brc Gas
Equipment ha firmato un prestigioso accordo di alleanza strate-
E VENERDÌ SERA ANCHE IL GRANDE EVENTO BENEFICO
La sede del club “Ruote d’epoca” ospiterà il convivio con accompagnamento
musicale i cui proventi andranno all’oratorio, grazie anche a Jimmy Ghione
Il conto alla rovescia procede: venerdì 24 febbraio, dopo il taglio del nastro allo
stabilimento della Brc Electronic Division, la famiglia Costamagna sarà alla
cabina di regia anche della
cena di beneficenza che inizierà alle 20,30 presso il
capannone sede del club
“Ruote d’epoca” (il cui presidente è Mariano Costamagna), attiguo agli impianti sportivi e alle piazze Gina Lagorio e degli Alpini di Cherasco. Come “IDEA” ha riferito nel
numero precedente, si tratta di un’iniziativa che mira a offrire una mano concreta alla parrocchia di San Pietro per la ristrutturazione dell’oratorio, nata grazie alla grande generosità di
Jimmy Ghione (foto a destra). Il famoso inviato di “Striscia la notizia” è, oltre che amico personale dei fratelli Costamagna, un appassionato di automobilismo e in questa veste ha preso
parte alla prima edizione della “Green Scout cup”, la competizione (riuscitissima, tanto da tornare nel 2012 con la qualifica ufficiale di campionato italiano Csai energie alternative) riservata alle vetture alimentate a gas. Giunto terzo, ha vinto il Piaggio 125 cc che ha subito messo
a disposizione per iniziative benefiche: lo scooter andrà a uno dei presenti al convivio, al quale
parteciperà anche Andrea De Adamich (foto a sinistra). Il costo della partecipazione è fissato
in 90 euro. Per informazioni e prenotazioni: Davide Colombano, tel. 338-6400778.
gica con l’americana Impco, leader assoluta nel settore delle applicazioni industriali dei carburanti gassosi. Esso ha sancito la
nascita del più grande polo produttivo mondiale nel settore dei
carburanti ecologici, garantendo
ai partner nuove possibilità in
termini di mercato, capacità di
investimento e tecnologia, con
considerevoli benefìci per entrambe le aziende.
La presenza in Italia si è rafforzata
anche grazie al rivoluzionario
equipaggiamento bi-fuel per le vetture dei principali marchi automobilistici (Chevrolet, Citroën, Ford,
Great Wall, Honda, Hyundai, Jaguar, Kia Motors, Mitsubishi, Nissan, Peugeot, Piaggio, Subaru, Suzuki, Volvo) e come “after market”
con la rete Brc Gas Service.
Quest’ultima è frutto del progetto
lanciato nel 2007 nel nostro
Paese, rivolto alle officine specializzate, con una vasta gamma di
servizi tecnici e commerciali aggiuntivi per migliorarne l’offerta.
Più di cinquecento officine hanno
aderito al progetto.
Brc Gas Equipment nel 2005
ha iniziato a commercializzare
i primi compressori
e componenti per stazioni
di rifornimento metano con il
marchio Brc Compressors con
l’obiettivo di ampliare l’offerta
e diversificare le produzioni
pur rimanendo nel settore
d’appartenenza. Nel 2009, al
fine di ampliare ulteriormente
la gamma prodotto, ha
acquistato la canadese
FuelMaker, specializzata nella
produzione di compressori
di metano per uso domestico
e aziendale. Nacque così
il marchio Brc FuelMaker
che si è subito contraddistinto
come unico referente esclusivo
per la dimensione domestica,
per le flotte, per le industrie
e per le stazioni di servizio.
Una garanzia a livello mondiale
che parte da una grande
azienda italiana, ora potenziata
con l’acquisizione di Cubogas!
23 febbraio 2012 Ü
29
A SAVIGLIANO UNA GARA DI GOLF SULLA NEVE GELATA!
Lorenzo Vallese
La gara di golf... sulla neve organizzata al Golf club Savigliano è
stata un autentico successo. Sul grande campo pratica del Club
saviglianese sono state ricavate nove buche “pitch and putt”,
oltre a un “putting green”. Grazie alla consistenza del manto nevoso e alle temperature polari si è potuto lisciare il percorso e
realizzare i “green” mantenendo il percorso agibile tutto il giorno, nonostante il passaggio di oltre venti giocatori che si sono
dati battaglia su una base di gioco non abituale.
Il risultato finale, nove buche “pitch and putt” più nove buche
“putting green”, ha premiato: Marco Dalmasso primo netto con
41 colpi, Fulvio Cavallo secondo netto con 42, Guido Dalmasso
terzo netto con 43, Stefano Bertolo quarto netto con 43, Laura
Tibaldi prima lady con 45, Natale Golè primo senior con 43, Asia
Cavallo prima junior, Francesca Pellegrino seconda junior.
La giornata è iniziata con una colazione all’inglese e si è conclusa con la “marenda sinòira” protrattasi fino a tardi con soddisfazione di tutti. Il commento generale è stato molto positivo. I giocatori in vecchia data hanno apprezzato l’ambiente confermando
di aver ritrovato lo spirito del rimpianto golf club “Il bricco”.
Militari e volontari
ottimi soccorritori!
Malgrado
la tormenta,
molto positivo
il lavoro delle
“penne nere”
fossanesi della
“Taurinense”,
dei Carabinieri
e dei Finanzieri
del Soccorso
alpino e anche
del sempre
attivissimo
Coordinamento
provinciale
della Protezione
civile di Cuneo
DALLA GRANDA UN PO’ IN TUTTA ITALIA
Militari, Forze dell’ordine
e volontari della Protezione
civile della provincia
di Cuneo si sono distinti
in varie parti d’Italia durante
l’emergenza provocata
dalle intense nevicate.
Qui accanto: i mezzi degli
alpini della “Taurinense”,
due Carabinieri del Soccorso
alpino e le Fiamme gialle
che garantiscono lo stesso
servizio. Qui sotto: Roberto
Gagna, presidente
del Coordinamento
provinciale dei volontari della
Protezione civile di Cuneo
e vicepresidente regionale
30
L
’inverno “vero” calato
improvvisamente sull’Italia, in alcune parti
della penisola più che in
altre, ha visto impegnati anche i
militari e gli uomini e le donne delle Forze dell’ordine in sforzi straordinari per far fronte ai vari tipi di
emergenza. Nei giorni delle nevicate che hanno paralizzato buona
parte dell’Italia, due nuclei di alpini della brigata “Taurinense” sono
partiti per l’Abruzzo e la Basilicata.
I nuclei, forniti dal terzo Reggimento di Pinerolo e dal primo Reggimento artiglieria da montagna di
Fossano, erano composti da due
cingolati da neve Bv 206, con relativi equipaggi, trasportati su uno
speciale rimorchio al traino di camion militari Hf6. I Bv 206 sono
mezzi in dotazione alle truppe
alpine per consentire mobilità su
terreni innevati. Ne sono stati impiegati anche nella zona della Marsica abruzzese dove il nono Reggimento alpini della “Taurinense”,
di stanza a L’Aquila, per diversi
giorni è stato impegnato nelle operazioni di soccorso.
Hanno contribuito anche il trentaduesimo Reggimento genio della
“Taurinense” di stanza a Torino e
altre unità dell’esercito dislocate in
Piemonte. Le “penne nere” sono
state subito impiegate, sia in Abruzzo che nel Potentino, a supporto del personale dell’Enel per
verificare lo stato di alcune linee
elettriche non raggiungibili senza
á 23 febbraio 2012 á l’offensiva del generale inverno
l’impiego dei mezzi militari.
I Carabinieri del Soccorso alpino
del Comando provinciale di Cuneo
invece sono stati inviati a Cesena e,
mettendo a frutto la notevole esperienza maturata nel territorio montano della Granda, hanno salvato
un 51enne e il suo cavallo precipitati in un dirupo a Sogliano al Rubicone. L’animale, forse innervosito dalla neve, è finito nella scarpata
trascinando con sé il proprietario
che tentava di calmarlo.
Impossibilitati a fare qualunque
cosa, sono stati raggiunti dai militari del Comando cuneese, arrivati
sul posto, completamente isolato,
a bordo di una motoslitta e camminando per 5 chilometri con le pelli.
I Carabinieri si sono calati con le
corde nel dirupo e hanno portato
in salvo l’uomo e il cavallo, in stato
iniziale di ipotermia.
Il colonnello Francesco Laurenti,
comandante provinciale dell’Arma, ha contattato gli appuntati
Claudio Lavena, Salvatore Fantino
e Diego Dutto e il carabiniere Nunzio Caserta per complimentarsi
guenza della situazione di grave
emergenza, un nucleo di militari
del Soccorso alpino della Guardia
di Finanza (Sagf) di Cuneo, dotato
di automezzo a quattro ruote motrici e di una motoslitta, è stato inviato nelle Marche, per concorrere
alle operazioni di soccorso alle
popolazioni colpite dal maltempo.
L’impiego dei Finanzieri del Sagf è
stato disposto dal Comando generale del Corpo e ha interessato
dieci aliquote, per un totale di 36
militari specializzati in interventi
di soccorso e di sicurezza in ambiente innevato.
L’eccezionalità della situazione ha
fatto sì che dal Cuneese siano partiti anche i volontari del Coordinamento provinciale della Protezione civile, inseriti nella colonna
mobile regionale recatasi in Umbria. Allertati dalla Regione su indicazione del Dipartimento nazionale, i volontari hanno fatto tappa a
Foligno per un intervento con il
miniescavatore e il cingolato con
fresa idraulica a turbina per neve,
mezzi trasportati dalla sede di
Fossano. «Anche in questa occasione», spiega Roberto Gagna, presidente del Coordinamento provin-
con loro per il coraggio e per le capacità dimostrati.
Non sono rimaste con le mani in
mano neppure le Fiamme gialle!
Il comandante provinciale, colonnello Enrico Maria Pasquino, ha
infatti annunciato che, in conse-
ciale dei volontari della Protezione
civile di Cuneo e vicepresidente
regionale, «abbiamo scelto volontari molto specializzati e attrezzature specifiche».
I contingenti di volontari cuneesi
sono partiti in più scaglioni.
Mario Rosa
Nella foto qui accanto:
il luogotenente Gianni Montalto
e il vicebrigadiere Michele
Brochiero. Nell’immagine in alto
a destra: un altro tipo di attività
dei Finanzieri. I militari
della Stazione di soccorso alpino
della Guardia di Finanza
di Cuneo hanno infatti avviato
servizi di ricognizione nelle aree
montane della provincia,
al fine di monitorare
gli accumuli nevosi, effettuando
rilievi e misurazioni volti
a individuare situazioni
di elevato rischio valanghe.
La vigilanza riguarda
i comprensori sciistici
e gli itinerari di sci alpinismo,
con riguardo anche
al comportamento degli sciatori,
per prevenire condotte
imprudenti e verificare che
quanti percorrono pendii
fuoripista siano muniti
dell’attrezzatura necessaria
(un apparecchio elettronico
per la segnalazione a distanza
della posizione delle vittime
di valanghe, una sonda e una
pala da autosoccorso)
ESPORTA OLTRE
530.000 EURO
VERSO LA ROMANIA
A Saluzzo le Fiamme gialle indagano sui traffici
monetari di un imprenditore che in questo modo
intendeva non versare un ingente risarcimento
N
el 2010 il Tribunale
di Saluzzo aveva
condannato un imprenditore a risarcire una persona alla quale, alcuni
anni prima, aveva causato gravissime lesioni fisiche permanenti.
Il risarcimento, stimato dai giudici in oltre 360.000 euro, non è
mai stato corrisposto perché,
secondo quanto emerso da indagini svolte dai militari della Tenenza della Guardia di Finanza su
“SIRE”: AMMINISTRATORI IN VISITA
I VOLONTARI ANC IN LAZIO E UMBRIA
I Carabinieri in congedo di Alba e di Busca sono
intervenuti anche con un efficiente spargisale
L’Amministrazione cheraschese ha visitato la “Sire”,
azienda leader nella produzione in Klinker trafilato di
alto livello nata nel 1970, con
sede a Roreto, che impiega
circa 180 persone. Gli ospiti
sono stati accolti dall’amministratore delegato, Sergio
Trinchero, e dalla vicepresidente, Miranda Pontiglione.
Trinchero ha illustrato il progetto di ristrutturazione dell’azienda che, come molte altre, ha risentito della crisi economica, ma che con un attento piano di investimenti
32
guarda avanti con ottimismo.
Il sindaco, Claudio Bogetti, dice: «Apprezziamo lo spirito
con cui la “Sire” guarda al futuro, cercando soluzioni innovative. Il Comune è vicino e
attento alle esigenze delle aziende attive sul nostro territorio che danno lavoro a tante
persone. Sosteniamo, per
quanto è di nostra competenza, gli sforzi di questi imprenditori affinché Cherasco e il
territorio continuino a essere
luogo appetibile per insediamenti che portano lavoro a
tanti nostri cittadini».
á 23 febbraio 2012 á la vitalità della nostra provincia
Dopo otto giorni di inteso lavoro è ritornata alla base la squadra di
volontari del Nucleo di Protezione civile dell’Associazione nazionale
Carabinieri di Alba che, insieme ai colleghi del Nucleo di Busca, ha
operato in Lazio e Umbria, nelle zone colpite dalla straordinaria nevicata che ha interessato tutto il centro-nord.
Il presidente del Nucleo di Alba e referente provinciale dei gruppi di
Protezione civile dell’Anc, Vanni Guiducci, è stato interpellato dalla
sala operativa del Dipartimento della Protezione civile di Roma, che
gli ha richiesto la disponibilità dei volontari albesi e del loro spargisale per intervenire nei piccoli centri laziali e umbri.
Due anni fa, grazie a una donazione, i volontari della capitale delle
Langhe avevano deciso di attrezzarsi di uno speciale spargisale adatto all’uso nei centri storici, in vie strette, in piazzali di chiese, ospedali e scuole, per essere più utili per la cittadinanza.
Il caso ha voluto che il “battesimo del fuoco” dell’attrezzo sia avvenuto a oltre 700 chilometri di distanza dalla capitale delle Langhe.
Convocati alle 18, già intorno alla mezzanotte, con il supporto di un
fuoristrada con cassone dell’Anc di Busca, i volontari dell’Associazione nazionale Carabinieri sono partiti alla volta della capitale.
Lì giunti, venivano inviati nella località di Cesano, vicino a Roma,
sommersa dalla neve, insieme ai colleghi dell’Anc appena arrivati da
Giussano (Monza e Brianza).
Per oltre tre giorni è stata dapprima tolta la neve e poi si è passato
lo spargisale, la cui qualità operativa ha permesso ai volontari di
delega della Procura della Repubblica di Saluzzo, l’uomo, con
molteplici prelevamenti di contante, nel giro di alcuni mesi,
aveva svuotato il conto corrente,
trasferendo circa 534.000 euro
in Romania per acquistare un
immobile da intestare alla sua
compagna e altri beni. Dagli accertamenti è emerso anche come
l’imprenditore abbia trasferito su
un conto intestato alla madre circa 145.000 euro e abbia ceduto
le quote di una società di cui era
titolare alla sorella e al cognato.
Informata al riguardo, l’Autorità
giudiziaria ha subito disposto il
sequestro del denaro ancora in
giacenza sul conto corrente della
madre dell’imprenditore, per
garantire alla persona danneggiata la possibilità di ottenere almeno una parte del risarcimento.
Sono indagate, a titolo di concorso nel reato di mancata esecuzione dolosa di un provvedimento
del giudice, quattro persone e un
bancario, quest’ultimo ritenuto
responsabile di non aver segnalato alle autorità competenti con
tempestività i prelievi eseguiti allo sportello dall’imprenditore.
svolgere un lavoro eccezionale apprezzato, oltre che dai funzionari
del Dipartimento della Protezione civile, anche dalla popolazione.
La seconda meta operativa è stata in Umbria, a Foligno, dove i volontari dell’Anc si sono uniti alla colonna mobile regionale del Piemonte
per prestare la loro opera anche nei territori comunali di Gualdo
Tadino e Scheggia, sempre in provincia di Perugia.
Rientrato ad Alba, Vanni Guiducci commenta: «L’emergenza neve e
le copiose (e a volte inattese) nevicate verificatesi nel centro Italia
hanno messo in gravi difficoltà le popolazioni, isolando migliaia di
persone. Ma l’Italia è famosa per la solidarietà fra cittadini e anche
in questa occasione, accogliendo la richiesta di aiuto del Dipartimento della Protezione civile, l’Associazione nazionale Carabinieri è
scesa in campo per sostenere e affiancare le popolazioni da giorni in
difficoltà. Un sentito ringraziamento quindi credo vada indirizzato a
questi volontari e al loro impegno disinteressato, grazie al quale
hanno portato aiuto a tante famiglie dell’Umbria e del Lazio».
A guidare Castagnito,
coadiuvato da un gruppo
di amministratori di cui va
fiero, è Felice Pietro Isnardi
(foto in basso), 51 anni,
dal 1999 cavaliere della
Repubblica, imprenditore
agricolo. La sua attività
nel settore sociale iniziò
a Castagnito. In virtù della
sua professione, si inserì
poi nella Coldiretti, iniziando
un percorso che lo portò
ai vertici dell’associazione.
Vicesindaco di Castagnito
dal 1999 al 2009,
in quell’anno fu eletto primo
cittadino del paese. Sposato
con Clara Bordino, è padre di
Andrea, 26 anni, e Sara, 17
Elena Elia
U
n obiettivo ambizioso si realizza attraverso opere grandi nel contenuto,
ma non necessariamente nella
forma: ne è un esempio il libro
“Castagnito-Il fascino della storia
in una terra del Roero”, presentato nel municipio del paese mer-
36
numerosi collaboratori esterni e
l’impegno dei cittadini che hanno
sponsorizzato il libro arrivando a
coprire metà della spesa».
Quali sono gli altri tasselli del
progetto a cui ha fatto cenno?
«È stato effettuato il restauro
della cappella di San Bernardo, risalente al 1650 circa e abbiamo
lavorato alla pavimentazione del
centro storico, con il rifacimento
dei sottoservizi e delle regimazioni delle acque. Risulta quasi ultimato il restauro del teatro comunale e abbiamo ristrutturato la
parrocchiale di San Giovanni Battista, del XVII secolo. È stato por-
LE ATTRATTIVE
CASTAGNITESI
IN UN BEL LIBRO
Felice Pietro Isnardi
ce ne parla, così come
di altre peculiarità del
paese che amministra
coledì 15 febbraio.
Parlando con il sindaco del vivace centro della sinistra Tanaro,
Felice Pietro Isnardi, proprio da
questo siamo partiti per conoscere meglio le interessanti peculiarità castagnitesi.
Signor Isnardi, com’è nata questa lodevole iniziativa editoriale?
«Si tratta di uno dei tasselli di un
ampio progetto in corso da
tempo, ossia quello mirato alla
valorizzazione storico-culturale
del nostro paese che potrà essere
utile anche allo sviluppo del turismo, settore in cui mostriamo
qualche carenza. Ci siamo riappropriati della nostra storia e
questo ci permetterà di orientarci
meglio nell’ambito degli sviluppi
á 23 febbraio 2011 á la stanza del Sindaco
futuri; ciò vale non solo per noi
amministratori, ma per tutti coloro i quali si mettono a disposizione della vita sociale di Castagnito. Inoltre una buona conoscenza della storia, della cultura
e delle tradizioni permette di valorizzarle, conservarle e tramandarle nel modo giusto. Il volume,
corredato di varie illustrazioni,
ha visto la luce anche grazie al lavoro svolto per la sua tesi di laurea in architettura da Ornella Allerino, la quale del testo è infatti
autrice insieme al ricercatore e
ottimo divulgatore Baldassarre
Molino. Inoltre va segnalato il
contributo fondamentale di Walter Accigliaro. Tuttavia non possiamo non citare l’apporto dei
tato avanti il recupero del percorso storico delle acque nel centro
ristrutturando un sistema di antichi pozzi e stiamo appaltando il
primo intervento di ristrutturazione del municipio dal quale si
otterrà uno splendido locale sotterraneo che diventerà un salone
di rappresentanza a disposizione
del paese. Prosegue poi il consolidamento del belvedere (il sito di
un antico castello di cui non si
trova più traccia, ma che chiamiamo “Castelverde”), a fianco
del Comune e stiamo partecipando a un’iniziativa di recupero dei
sentieri vicini. Insomma, ci candidiamo a essere partner degli altri Comuni del Roero che hanno
già avviato simili iniziative turistiche, augurandoci che il nostro
paese possa offrire un invitante
biglietto da visita».
Come definirebbe Castagnito?
«Un paese di frontiera rispetto al
Roero, come attesta il suo nome
storico, cioè “Castagnetum ad
Tanagrum” (i nostri castagni infatti arrivavano fino al Tanaro,
poi il letto del fiume si
spostò), e dotato di
grandi potenzialità: nonostante la
presenza di un
tessuto
rurale
importante, grazie a
vini, e prodotti ortofrutticoli, la situazione commerciale e
industriale si mostra favorevole,
agevolata anche dall’uscita del-
Nell’immagine a destra, da sinistra:
Walter Accigliaro, Ornella Allerino
e Baldassarre Molino, vale a dire
gli autori di “Castagnito-Il fascino
della storia una terra del Roero”
in posa con Felice Pietro Isnardi.
La prefazione del volume è firmata
da Giovanni Tesio. A sinistra:
l’attento pubblico intervenuto
alla presentazione. In alto,
nella pagina accanto: un momento
del primo raduno di Vespe ospitato
a Baraccone di Castagnito
l’autostrada. È un paese “dinamico”, poiché sorge a due passi da
una città di spicco come Alba, è
importante sotto il profilo commerciale, possiede strutture sportive, ristoranti, un hotel, un agriturismo e un bed & breakfast,
nonché un’isola verde vicino al
Tanaro affidata in convenzione all’associazione “Trekking in Langa” in cui è possibile potersi svagare in armonia con la natura».
La popolazione è quella tipica di
un paese, per così dire, vivace?
«Eccome! Non a caso il costante
viavai, tra i cittadini a spasso e il
movimento del gruppo podisti, ci
ha indotto a lavorare molto sulla
sicurezza pedonale. Inoltre abbiamo una buona rete di associazioni, tra cui annoveriamo il
Gruppo alpini, la Pro loco, i comitati festeggiamenti, i circoli Acli, le
associazioni di categoria, i donatori di sangue della Fidas, la
Protezione civile, la Biblioteca
civica: prima di Natale incontriamo tutti questi sodalizi insieme
per programmare gli eventi futuri
e sviluppare eventuali collaborazioni. Il lavoro in sinergia è un
punto di forza del nostro paese.
L’operosità degli abitanti porta a
organizzare vari eventi, quali la
Fiera dei piccoli animali e dei fiori
del 1° maggio, la festa parrocchiale
della frazione San Giuseppe, a giugno (che nel 2012 celebrerà i
cento anni!), e quella del capoluogo, a fine estate».
Un tram-treno
in alta Val Tanaro?
Paolo Cornero
CONVEGNO PUBBLICO A GARESSIO
Si moltiplicano le iniziative
per il recupero della Bra-Ceva
e la salvaguardia della linea
ferroviaria fra Ceva e Ormea
In alto: la stazione
di Narzole in una cartolina
d’epoca. Qui sopra,
da sinistra: le fermate
ferroviarie di Eca-Nasagò
(dove è stata realizzata
anche la foto pubblicata
a destra) e Garessio
e due immagini artistiche
di Giorgio Olivero di Cuneo
realizzate per la sua mostra
“Rette parallele”, scattate
nell’estate 2010 su pellicola
6x6 bianco e nero
A
volte ci si chiede:
«Perché?». Spesso
capita di farlo con riferimento all’infinito tema della modernizzazione.
Alcuni quesiti non hanno una risposta certa, però risulta doveroso portarli all’attenzione dell’opinione pubblica. L’alternativa sarebbe uno sterile anonimato, in
cui persone terze decidono la giusta via da seguire.
Siamo partiti da una premessa
generale per parlare di un tema
Il Comitato presieduto
dall’ingegner Stefano Sibilla,
fondato nel 2009, ha deciso
di rompere gli indugi...
38
á 23 febbraio 2012 á verso un trasporto sostenibile
molto particolare: il futuro delle
linee ferroviarie Bra-Ceva e Ceva-Ormea. L’alluvione del 1994
ha contribuito in maniera definitiva alla chiusura della prima,
mentre nel prossimo futuro le
“abitudini” dei pendolari valtanarini potrebbero dover fare i
conti con l’assenza della seconda. Si tratta di uno scenario che
merita una riflessione.
«Su certi temi non ci sono soluzioni preconfezionate, occorre
analizzare tutte le opportunità a
disposizione anche con l’aiuto
della comunità». Stefano Sibilla
non vuol dare “diktat”, anzi.
La sua passione per il tema vuole
stimolare la popolazione a un’attenta riflessione, per supportare
criticamente gli amministratori
in decisioni così importanti.
Garessino d’origine, milanese per
lavoro, l’ingegner Sibilla da
tempo riflette sul futuro delle
tratte citate, ma solo nel 2009 ha
raggiunto l’attenzione dei mass
media: «Da anni sollevavo la questione, fino a Expoferroviaria
2006 ma nessuno sembrava
interessato. Abbiamo allora deciso di fare sul serio».
Un atto costitutivo, una registrazione ufficiale ed ecco il Comitato per la valorizzazione delle
ferrotramvie in alta Val Tanaro e
ponente ligure. Nell’ottobre di
quell’anno Stefano Sibilla, Massimo Andreis Allamandola e Giuseppina Stucchi decisero di ingag-
giare una battaglia ideologica,
con scopi nobili come la tutela di
interessi diffusi e pubblici, senza
alcuna matrice o interesse politico. Oltre la moda delle “greenway”, una proposta di confronto
su tematiche di trasporto sostenibile per valorizzare il territorio
montano dell’alta Val Tanaro e
dell’entroterra ligure.
Dal consueto dilemma fra trasporto su gomma o quello su rotaia, alla volontà di rivitalizzare
la filiera forestale, ricercando il
pieno utilizzo della rete ferroviaria del basso Piemonte.
te parti in causa.
«Il futuro della linea ferroviaria
Ceva-Ormea passerà attraverso
una chiara distinzione tra servizio
e linea, una separazione obbligatoria tra ente gestore dell’infrastruttura che concede ad altro
operatore il servizio. La cosa da
fare prima di decidere è sapere,
conoscere la situazione localmente e attorno a noi. Poi si decide».
Ma da cosa nasce tanta passione
per la materia?
«Più che dalla nostalgia per i viaggi infantili, ammetto che un’esperienza all’estero vissuta all’e-
Un riuso della linea Ceva-Ormea
in modalità tramviaria per decongestionare dal traffico l’alta Val
Tanaro e la Riviera, rinnovandone l’immagine storica e internazionale. «La cosa più preoccupante era l’assoluta assenza di dibattito», continua Sibilla, presidente
del Comitato. «Dobbiamo essere
realistici e la mia professione (ingegnere ferroviario, ndr) può anzi
deve portare dati concreti alla
riflessione».
Sarà la sala consiliare del municipio di Garessio, concessa dall’Amministrazione civica, nel pomeriggio di sabato 3 marzo, ad
accogliere non solo i membri del
sodalizio, ma anche tutti i valtanarini interessati, inevitabilmen-
tà di 14 anni mi ha segnato. In
Germania, più precisamente a
Karlsruhe, trentadue anni fa viaggiai su un tram-treno. Un’ottimale soluzione di trasporto ancora
sconosciuta nel nostro Paese. Potrei dunque dire che tra l’Italia e
la Germania ci siano almeno
trent’anni di distanza...».
Ci sono dei dati “frenanti” inconfutabili, come la bassa densità di
popolazione della provincia
Granda, ma ci sono anche delle
abitudini da studiare nel dettaglio: «Se gli studenti pendolari
scelgono il treno perché non possono fare altrimenti, come mai i
lavoratori non fanno altrettanto?
Quanto ci costerà l’urbanizzazione diffusa, che rende la ferrovia
meno attrattiva? Perchè la ferrovia risulta essere più affidabile in
termini di orari e di sicurezza
rispetto al trasporto individuale
o pubblico su gomma?».
Dopo due anni di rodaggio, il Comitato passa dunque all’azione:
il dibattito pubblico di Garessio
segnerà anche il lancio della sua
campagna d’iscrizione.
Non un focolaio di polemiche,
ma un coinvolgente “concistoro”
per raccogliere proposte, istanze
e progetti.
Gli abitanti dell’alta e della bassa
Val Tanaro dovrebbero unirsi
non in una battaglia, bensì in una
decisione che potrebbe cambiare
le loro abitudini quotidiane.
Ferrata o ciclabile che sia, la via
tra Bra e Ormea tornerà a essere
percorribile?
UNA CAMMINATA SEGUENDO I BINARI
L’appuntamento è per domenica 4 marzo: la mèta
conclusiva è Nucetto. Intanto, per le scuole medie...
Il Comitato per la valorizzazione delle ferrotramvie in alta Val
Tanaro e ponente ligure, organizza per domenica 4 marzo, la Giornata delle ferrovie dimenticate sulla linea Bra-Ceva.
È prevista una camminata lungo la tratta abbandonata fino a raggiungere Ceva, con prosecuzione verso l’alta Val Tanaro con mèta
finale la stazione di Nucetto con possibilità di ristoro e visita del
nuovo Museo ferroviario.
Per avere maggiori informazioni si può scrivere visitare il blog
http://comitatotrenoalpiliguri.wordpress.com, un’e-mail a [email protected] o telefonare al 340-6012690.
Intanto il Comitato ha esteso alle scuole secondarie di secondo grado
di Ceva e della Val Tanaro l’invito a partecipare al concorso fotografico
nazionale “Le scuole in treno”, indetto dal Ministero dell’istruzione,
dell’università e della ricerca, in collaborazione con Comodo
(Confederazione mobilità dolce), nell’ambito della quinta edizione della
Giornata nazionale delle ferrovie dimenticate. «Pensiamo», affermano
gli organizzatori, «possa essere una buona occasione per far conoscere
ai ragazzi il patrimonio storico-ferroviario della valle e sensibilizzarli
verso una concezione di mobilità più rispettosa dell’ambiente».
23 febbraio 2012 Ü
39
INAUGURATO IL PUNTO ACQUA PUBBLICA (NATURALE E GASATA) DI BARGE
A Barge, alla presenza di un folto pubblico di
cittadini e scolaresche dell’Istituto comprensivo, si è tenuta l’inaugurazione del punto
acqua pubblica in viale Stazione (un distributore a pagamento di acqua refrigerata
naturale e gasata), gestito dalla società “Infernotto acqua” srl. Al taglio nastro effettua-
I
l 23 gennaio è stata costituita l’associazione per il coordinamento tra consorzi e
aggregazioni di irrigazione
di secondo grado della Granda denominata “Acque irrigue cuneesi”.
A presiederla è Giorgio Maria Bergesio, presidente del Consiglio
provinciale ed ex sindaco di Cervere, attivo amministratore anche
di questo particolare, quanto importante, comparto.
Si tratta di una delle colonne portanti del mondo agricolo provinciale che nel 1999, per effetto di
una legge regionale, si articolò,
nella nostra provincia, in 18 consorzi o aggregazioni di secondo
grado in cui confluirono 356 consorzi di primo livello, con 124 mila ettari di superficie irrigua e
60.040 utenti. Ma, sin dalla loro
costituzione, si comprese che occorreva uno sforzo maggiore per
istituire un dialogo, un confronto
fra le varie realtà e, soprattutto, per
trovare risposte concrete alle nu-
40
to dal sindaco, Luca Colombatto, e alla benedizione impartita da don Mario Peirano ha
fatto seguito, nel cinema comunale, la presentazione del nuovo servizio offerto ai bargesi, con approfondimento didattico dedicato agli allievi della scuola secondaria di primo grado. L’ingegner Sebastiano Teresio
Sordo, professore ordinario presso la Facoltà di ingegneria civile e architettura idraulica
del Politecnico di Torino-sede di Mondovì e
presidente del Centro Unesco di Mondovì,
ha trattato il tema delle risorse idriche nel
mondo, soffermandosi sulla necessità di un
loro responsabile utilizzo.
SISTEMA IRRIGUO:
UN’ASSOCIAZIONE
PER RAFFORZARLO
Quattordici fra consorzi di secondo grado
e aggregazioni, 308 consorzi di primo grado
e 56.000 utenti. E ben 115.000 ettari serviti
Lorenzo Vallese
merose problematiche legate all’irrigazione nel cuneese.
Nel 2007 fu sottoscritto un protocollo d’intesa che impegnava concorsi e aggregazioni a un confronto
su temi pratici sia riguardo all’uso
del bene acqua sia sui riferimenti
normativi legati soprattutto al
recepimento delle direttive europee. In seguito il protocollo si è
trasformato in coordinamento provinciale che, a sua volta, è sfociato
nella neocostituita associazione
“Acque irrigue cuneesi”.
Vi hanno dato vita 14 consorzi o
aggregazioni irrigue che rappresentano 115 mila ettari irrigati, 308
consorzi di primo livello e 56.000
utenti. Durante l’attività del proto-
Le
cosiddette Air (aree
irrigue di riferimento)
individuate in provincia di
Cuneo in via ufficiosa sono:
Air 1, zona nord-ovest cuneese
(saluzzese); Air 2, zona Stura
di Demonte; Air 3, sud-est
cuneese (monregalesealbese).
collo d’intesa e del
coordinamento si è
sviluppato un intenso
lavoro con gli uffici
competenti della Provincia e della Regione per
discutere, a volte anche animatamente, ma sempre nel pieno
rispetto delle parti in causa, sulle
tematiche inerenti all’uso dell’acqua per la produzione agricola, che
resta lo scopo primario dei consorzi, ma anche agli altri usi (idroelettrico, sportivo), oltre che sulla conservazione del patrimonio costituito dai canali, per la maggior parte
realizzati nel passato, con opere in
pietra, di notevole pregio, risalenti
al XIX secolo (un esempio è il cana-
á 23 febbraio 2012 á una ricchezza non sempre tenuta nella dovuta considerazione
Compongono il primo Cda
dell’associazione “Acque irrigue
cuneesi”: il presidente, Giorgio
Maria Bergesio (foto a sinistra);
il vicepresidente, Isabella
Moschetti; i consiglieri Giacomo
Borra, Guido Cappellino,
Luigi Garello, Adriano Paoletti
e Giovanni Sacchetto
le naviglio Fossano-Bra).
La legge regionale del 1999 aveva
suddiviso la Granda in tre macroaree: la prima dalla provincia di Torino alla Valle Grana con la pianura
dal saluzzese al centallese, la seconda comprendente la Valle Stura
e l’asta del fiume con la pianura sia
sulla destra che sulla sinistra orografica del corso d’acqua, la terza
relativa alla Valle Gesso sino al
confine con la provincia di Asti.
“Acque irrigue cuneesi”, per dare
rappresentatività a tutta la provin-
cia, nel proprio Cda ha ricalcato la
medesima suddivisione con la variante che l’alta Langa e le Valli
Bormida e Uzzone sono state aggregate alla macroarea A3 e il Roero è stato inserito nella A2.
Fra gli scopi dell’associazione vi è
lo studio della possibilità di dar vita
a uno o più consorzi di bonifica.
MEDICI: QUALI LE RESPONSABILITÀ?
Venerdì 24 febbraio, dalle 15, all’ateneo cuneese (via Ferraris di Celle 2), avrà luogo il convegno “Le nuove frontiere della responsabilità medica”,
occasione di analisi che coinvolge la sfera giuridica e quella strettamente
connessa alla medicina. A promuoverla è la scuola di formazione giuridica
ed economica “San Carlo”, con il patrocinio della Provincia e la collaborazione di due celebri “law firm” del territorio, lo studio legale associato “Ambrosio & Commodo” e lo studio legale “Algranati & associati”, in partnership. Gli organizzatori spiegano: «L’obiettivo è informare gli operatori dei
singoli settori, avvocati, medici legali e personale sanitario, coinvolgendo
anche gli utenti dei servizi ospedalieri. È sempre più decisivo, in un Paese
che presta attenzione ai profili risarcitori (il nostro scopo è praticare un percorso civilistico, evitando quindi la sfera penale che ha spesso ripercussioni
pesanti), conoscere gli aspetti che connotano le responsabilità medica, sottolineando quelli più rilevanti come il nesso di causa, l’onere della prova, la
colpa del medico e la sfera dei rapporti tra gli operatori sanitari».
Ad aprire i lavori e a moderarli sarà Renato Ambrosio, dell’omonimo studio
legale, mentre il tema in via generale sarà sviscerato da Alessandro Ciatti,
docente di diritto privato all’Università di Torino.
Del regime di responsabilità medica parlerà Gaetano Catalano, avvocato
dello studio “Ambrosio & Commodo”, mentre Bruno Tartaglino, direttore del
Dipartimento di emergenza e accettazione, nonché direttore di medicina
d’urgenza e pronto soccorso dell’ospedale “Santa Croce” di Cuneo, si soffermerà sulla medicina difensiva e sui suoi correttivi. Uno dei massimi esperti della medicina legale in Piemonte, Sergio Bonziglia, offrirà un contributo sulla funzione e sul ruolo del medico legale nella responsabilità medica. Le conclusioni saranno tratte da Pier Giuseppe Monateri, ordinario di
diritto civile all’Università di Torino, che esporrà alla platea le nuove frontiere della responsabilità medica nella recente giurisprudenza.
Nella foto, da sinistra, gli avvocati Stefano Commodo, Ernesto Algranati, Annamaria Del Grosso, Chiara Ghibaudo e Renato Ambrosio. In seconda fila,
da sinistra: l’avvocato Lorenzo Toselli e il professor Alessandro Ciatti.
Comitato “Roero consapevole”
«E SE LA CRESCITA
DIVENTASSE ANCHE
SOSTENIBILE?»
Da Canale, ecco una lettera
aperta a Mino Ghiachino
e alla neocostituita Ases
«Ecco temi che ci piacerebbe
venissero affrontati
da un’associazione “nuova
e di rilievo regionale” che
si pone come interlocutrice
di amministratori locali,
imprenditori, industriali
e forze produttive»: così
si conclude la lettera aperta
all’ex sottosegretario di Stato
ai trasporti, Mino Giachino
(foto), che il comitato “Roero
consapevole” ha inviato
alla redazione di “IDEA” dopo
che alcuni suoi esponenti
hanno preso parte
all’incontro a Canale che ha
segnato il debutto dell’Ases
sul quale la nostra rivista
ha relazionato. Il Comitato
roerino non nasconde la sua
adesione ideale al movimento
contro la Tav in Valle Susa
42
A
Canale è stata presentata l’Ases (Associazione per lo sviluppo
economico e sociale),
sodalizio “di rilievo regionale”
nato su iniziativa dell’ex sottosegretario di Stato ai trasporti Bartolomeo Giachino, Vito Bonsignore
e Guido Crosetto.
L’iniziativa era aperta al pubblico,
con il sottotitolo “Idee e proposte
per sbloccare la crescita”.
Il comitato “Roero consapevole”
ha partecipato con la curiosità di
sapere su quali spunti e soluzioni
sarebbero stati intavolati i lavori, a
cui erano presenti molti degli
amministratori comunali roerini.
Non c’è stato il tempo, per il pubblico, di fare domande o di intervenire: ecco quindi questa lettera aperta a Giachino, con alcune idee
che avremmo voluto sottoporgli.
«La neonata Associazione da lei
rappresentata ha espresso tre macrosoluzioni con le quali il Piemonte sarebbe chiamato a dare un
á 23 febbraio 2012 á il dibattito è aperto
contributo alla crescita economica
dell’Italia: come lei riporta sul suo
sito web, “Sbloccare la Tav, accelerare sulla Asti-Cuneo, un aumento
importante della produttività per
la Fiat”. Lei propone il collaudato
programma delle “grandi opere”
unito al rilancio della storica azienda automobilistica. Senza esprimerci in questa occasione sulle criticità di un’opera come la Tav su
cui si discute in modo acceso non
solo in Italia, ci chiediamo se le
“grandi opere” siano davvero l’unico input alla crescita economica
e l’unico volàno per le imprese
produttive del Piemonte in questo
grave momento di crisi. In un periodo storico che vede e vedrà
sempre più preponderanti nell’intero pianeta le emergenze ambientali, la necessaria riorganizzazione
della produzione di energia, il pilotato passaggio da fonti fossili a rinnovabili, la gestione sostenibile
dei trasporti, la ricerca di un equilibrio tra risorse utilizzate e risorse
prodotte, ecc., siamo sicuri di non
rimanere un tantino indietro? Indietro rispetto alle innovazioni che
si stanno facendo strada per esempio del nord Europa? Noi cittadini
del Roero interessati alla cosa pubblica ci saremmo aspettati spunti e
idee un po’ più “aggiornate” rispetto agli scenari che sempre più velocemente si affacciano nel nostro
quotidiano. Ad esempio non è stato tenuto in considerazione il tema
del risparmio energetico; non quello legato alle abitudini personali,
né quello colorato un po’ di green,
aleatorio e indefinito, bensì il risparmio di energia attuato grazie a
importanti investimenti in cambiamenti tecnologici, che incrementerebbe il Pil in modo sostenibile e
duraturo. Un recente studio dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (Enea) ha calcolato i costi-benefìci di un intervento massiccio sul patrimonio edilizio pubblico (uffici e scuole) per dare efficienza energetica: isolamento delle pareti, nuovi infissi, sistemi di climatizzazione di ultima generazione, illuminazione modulabile e via dicendo. Costo complessivo: 8,2 miliardi di euro. Sembra
tanto, e lo è. Ma vediamo gli effetti:
riduzione dell’energia consumata
del 20%, con un risparmio in bolletta di oltre 400 milioni l’anno. E,
soprattutto, un impatto potente sul
sistema economico: crescita della
produzione attivata di 19 miliardi,
del valore aggiunto di 14 miliardi e
del Pil dello 0,6% l’anno. Posti di
lavoro in più: oltre 150.000 (da
un’inchiesta de “L’espresso” del
27 ottobre 2011). Volendo non ci
CUNEO ADESSO HA L’AUTOSTRADA
sarebbero solo gli edifici, ma anche
l’industria e i trasporti. Pino Romani dell’Enea ha ricordato uno
studio realizzato per conto del Ministero dell’ambiente tedesco a
ottobre 2011 secondo il quale “ogni euro investito in efficienza energetica ne frutterebbe 4-5 per il
sistema Paese”. La Germania ha dimostrato che le energie rinnovabili possono creare moltissima occupazione: abbiamo quindi l’opportunità di riprogettare ogni singolo
fabbricato italiano per trasformarlo in una centrale energetica secondo un nuovo modello di mercato dove ciascuno produce e condivide la propria energia: una sorta
di democratizzazione dell’energia.
Per una realtà come il Roero, fatta
di moltissime piccole imprese e aziende, una scelta di questo tipo offrirebbe lavoro in modo diffuso
per tutti mentre le “grandi opere”
(senza esprimerci in giudizi di
merito) sono appannaggio di poche ditte che si accaparrano gli appalti e che troppo spesso contribuiscono a incrementare gli indotti
delle mafie. Non è che, incaponendoci sulla realizzazione di un treno
(per una tratta di merci che oggi è
in netto calo) perdiamo davvero il
treno, quello di un mondo verde
dove la vita è migliore? In riferimento alla sua proposta di rilanciare la Fiat, vorremmo lanciare un’idea provocatoria per riflettere sul
fatto che le idee geniali sono folli
finché qualcuno non le mette in
pratica e diventano vincenti. È Guido Viale, affermato economista italiano ospite come relatore a Bra, a
proporre un’ipotesi di riconversione della produzione della Fiat, la
quale potrebbe fabbricare pale eoliche, pannelli fotovoltaici di ultima
generazione (evitando di importare quelli cinesi, nocivi e non smaltibili) o impianti di microcogenerazione elettrica. Gli stessi impianti
prodotti dalla Volkswagen in un
periodo di stallo produttivo delle
auto: un esperimento di riconversione riuscito, sostenuto da un preventivo accordo di vendita e distribuzione con una società di energia elettrica. I tedeschi più bravi
di noi? Ci basti sapere che il brevetto per gli impianti di microcogenerazione l’hanno comprato dalla
Fiat! E infine, in riferimento alla
sua cieca fede nella crescita, così assoluta da farle chiamare in causa
anche quella religiosa (“La crescita,
come ha anche detto il Santo
Padre, è il vero bene comune dell’epoca moderna”), vorremmo fare
Inaugurato il tratto sino a Sant’Albano Stura,
mentre Rossetto accelera per i lotti albesi
Il tratto Sant’Albano SturaCuneo dell’autostrada è stato
inaugurato lunedì, alla barriera di Castelletto Stura. Erano
presenti: Guido Improta, sottosegretario ai trasporti, Agostino Spoglianti e Giuseppe
Sandro, presidente e amministratore delegato della società Asti-Cuneo, Paolo Pierantoni, amministratore delegato della Sias, Fabrizio Palenzona, presidente dell’Aiscat,
Pietro Ciucci, amministratore delegato dell’Anas, i sindaci
di Castelletto Stura, Elio Lombardo, e di Cuneo, Alberto
Valmaggia, i presidenti delle Province di Asti, Maria Teresa
Armosino, e di Cuneo, Gianna Gancia, il governatore della
Regione, Roberto Cota, e il vescovo di Cuneo e Fossano,
mons. Giuseppe Cavallotto. Intanto il vicepresidente della
Provincia, Giuseppe Rossetto (foto), segue da molto vicino
le pratiche che, entro breve, dovrebbero poter consentire
l’apertura dei cantieri per i lotti albesi dell’autostrada.
a lei e a tutti i langheroerini interessati al bene comune una proposta: e se alla parola crescita aggiungessimo l’aggettivo “sostenibile”?
E se arrivassimo addirittura a chiamarla “riconversione ecologica”?
Alcuni economisti di fama mondiale sostengono che sia la “terza
rivoluzione industriale”, o addirittura il “Rinascimento energetico
del ventesimo secolo” (Jeremy
Rifkin)».
PROSEGUE IL PROGETTO “ADOTTA UNA STANZA” CON “IDEA”
I lettori di IDEA che, secondo
le possibilità di ognuno, desiderano
donare un contributo possono
versarlo, indicando la causale
«Adotta una stanza-Rivista IDEA»,
alla “Fondazione Nuovo ospedale
Alba-Bra Onlus” su uno
dei seguenti conti correnti bancari.
BRE: coordinate Iban
IT51O0690622500000000018522
BANCA D’ALBA: coordinate Iban
IT84C0853022506000520109210
CRB BRA: coordinate Iban
IT12D060954604000010135114
BCC CHERASCO: coordinate Iban
IT15M0848746200000010108495
Conto corrente postale n. 3670174
Iban IT10B0760110200000003670174
23 febbraio 2012 Ü
43
GLI ANNI D’ORO
DELLA CRC
AL ROTARY CLUB
Il
relatore della serata
organizzata dal Rotary
club Mondovì conosce bene
l’argomento di cui ha parlato:
entrato in Cassa di risparmio di
Cuneo nel 1967, ha raggiunto
in breve la carica di dirigente
e poi di vicedirettore
generale.
Il ragionier Domenico Ramondetti, che
ne fu vicedirettore generale, ha relazionato
sugli exploit registrati tra il 1970 e il 1990
Elena Bottini
D
omenico Ramondetti, socio del Rotary club Mondovì,
ha tenuto ai membri del sodalizio monregalese
una interessantissima relazione
sull’evoluzione della Cassa di
risparmio di Cuneo dagli anni
’70 fino alla nascita della Banca
regionale europea.
Il relatore ha contribuito all’ideazione e alla messa in pratica degli
strumenti finanziari che hanno
rivoluzionato l’istituto di credito
dalle salde radici in Granda.
La fondazione “Cassa di risparmio di Cuneo”, che nel 1992 ha
scorporato l’azienda bancaria
(Crc spa) poi confluita nella Bre a
seguito della fusione con la
Banca del Monte di Lombardia, è
una delle ottantotto fondazioni
di matrice bancaria italiane che,
insieme, a fine 2010 gestivano
un patrimonio superiore ai 50
miliardi di euro: dodici di esse si
trovano in Piemonte e cinque in
provincia di Cuneo.
La fondazione “Crc” fa parte delle “grandi fondazioni” disponendo a fine 2010 di un patrimonio
di 1.308 milioni di euro.
Dopo aver rilevato come la fondazione “Crc” risulti ottava a livello nazionale e terza in Piemonte, graduatorie queste ben
diverse rispetto a quelle della Crc
44
banca negli anni ’70, Ramondetti si è soffermato a illustrare i
significativi e costanti progressi
in termini dimensionali, reddituali e patrimoniali che hanno caratterizzato l’istituto negli anni
’80, attestati dalla comunità bancaria e finanziaria con numerosi
premi e riconoscimenti.
Quindi ha illustrato le strategie
perseguite nel corso del decennio, in gran parte anticipatorie
rispetto a quelle poi adottate dal
sistema e che stanno alla base
della crescita di volumi, redditività e conseguente patrimonializzazione senza precedenti collocandosi, in termini di variazione
anno su anno, tra le prime posizioni nell’ambito del sistema
bancario nazionale.
È un insieme di strategie che
tempo per tempo hanno interessato tra l’altro la gestione della
raccolta, la tesoreria aziendale, lo
sviluppo di nuovi servizi bancari
caratterizzati da forti componen-
á 23 febbraio 2012 á le radici di un successo
ti di automazione, del segmento
estero, e per ultimo, in ordine di
tempo (fine anni ’80), l’innovazione finanziaria che ha interessato, con grande anticipo sul
sistema, il segmento dei “deriva-
ti” specie sui tassi e cambi.
La capacità di leadership della
Crc, che nel corso degli anni ’80
ha guadagnato ben 5 punti percentuali di penetrazione sul mercato, è dunque soprattutto corre-
IL RISCHIO PAPILLOMA VIRUS E I MASCHI
L’urologo dell’ospedale di Savigliano Roberto Borsa ad Abano
relaziona su malattie sessualmente trasmesse e deontologia
“Diagnosi di Hpv nell’ambito dell’ambulatorio di procreazione medicalmente assistita: riflessioni bioetiche e medico legali” è il titolo
dell’elaborato predisposto dall’urologo del “Santissima Annunziata”
di Savigliano, Roberto Borsa (foto). La comunicazione, premiata come il migliore dei lavori pervenuti alla Commissione scientifica, sarà
presentata ad Abano Terme il 25 febbraio, nell’ambito del ventisettesimo convegno di medicina della riproduzione.
«Nel periodo gennaio-dicembre 2011», scrive il dottor Borsa, «la
Struttura complessa di urologia dell’ospedale di Savigliano ha diagnosticato 178 casi di malattie sessualmente trasmesse. Di questi
41, il 23%, è stato riscontrato nell’ambito dell’attività dell’ambulatorio di procreazione medicalmente assistita. Su 41 pazienti, 29 erano
affetti da Hpv (papilloma virus, ndr), i restanti 12 presentavano un
mollusco contagioso». La tipizzazione del Dna ha riscontrato una netta prevalenza dei sierotipi 16 e 18. Ciò è importante perché tra alcuni
lata al citato modello di gestione,
accompagnato da una rilevante e
intensa attività di formazione del
personale.
Nel corso del decennio la Cassa
ha costituito società operanti in
vari segmenti, tra cui fondi di
investimento, gestioni fiduciarie,
prestiti al consumo, settore della
riscossione, servizi informatici e
ha mantenuto una significativa
autonomia nella gestione del proprio sistema informativo, circostanza che ha contribuito a porre
in essere in tempi ristretti le scelte del management.
Il relatore ha sottolineato come
gli sviluppi registrati vadano in
buona parte ricondotti alla presenza di un presidente del Consiglio d’amministrazione, il compianto ingegner Lamberto Bellani (nella pagine delle lettere ospitiamo un ricordo dell’onorevole Teresio Delfino, ndr), caratterizzato da una forte vocazione
imprenditoriale, con tutto ciò
che ne consegue, il cui mandato
si è concluso nel 1987.
Il venire meno di una forte personalità a livello apicale, caratterizzata da capacità di spinta imprenditoriale non comuni a quell’epoca nel mondo bancario/finanziario, non consentì gli ulteriori possibili sviluppi che ad avviso del
relatore avrebbero potuto concretizzarsi attraverso acquisizio-
ni di banche in altre regioni.
La fusione con la Banca del
Monte di Lombardia, che ha dato
origine alla Banca regionale europea, pur valida sotto il profilo
strategico. si è presto dimostrata,
per le stesse ragioni prima enunciate, di difficile gestione e si è
dopo circa tre anni conclusa con
l’aggregazione con Banca Lombarda per poi confluire in Ubi.
Al termine dell’excursus a Domenico Ramondetti sono state rivolte numerose domande, seguite
dai ringraziamenti del presidente
del Rotary club Mondovì, Giovanni Gasco, accompagnati dal
caloroso applauso dei presenti.
Il ragionier Domenico
Ramondetti accanto
a Giovanni Gasco,
presidente del Rotary
club Mondovì. Tra i vari
dati illustrati dal relatore
riguardo alla Cassa di
risparmio di Cuneo, uno
risulta molto significativo
e riguarda l’entità
delle masse di titoli della
clientela in deposito e/o
gestione presso l’istituto
di credito, cresciuta dai 5
miliardi di lire di fine anni
’70 ai 10 mila miliardi
di fine anni ’80
anni una loro diminuzione potrà essere il segnale più preciso dell’efficacia della scelta vaccinale nei confronti delle bambine a partire dai
12 anni. Lo studio è incentrato sull’infezione contratta dai maschi:
«Fino ad oggi le campagne di prevenzione e screening per la vaccinazione contro l’Hpv non hanno mai preso in considerazione gli
uomini, ma a nostro avviso ciò è sbagliato perché l’Hpv, oltre ai condilomi, può provocare anche tumori degli organi genitali. È inoltre nota la correlazione con i tumori prostatici e vescicali. Il virus può influire anche sulla qualità dello sperma, interferendo con la fertilità e
lo sviluppo dell’embrione». La patologia porta con sé implicazioni etiche. Lo sforzo degli operatori dev’essere volto a mettere il soggetto
di fronte alle sue responsabilità personali perché siano attuate tutte
le procedure per evitare che altri paghino in termini fisici e psichici
per colpe non loro. Sarà il medico a dover convincere il paziente a far
partecipe la partner della patologia e delle terapie attuate. Nel caso
ciò risulti impraticabile si apre il complesso discorso sui casi in cui il
medico può rivelare la patologia del paziente, anche contro e al di là
della sua volontà per l’urgenza di salvaguardare la vita o la salute di
terzi. La questione è complessa e ancora, per molti aspetti, aperta.
Da sinistra: Luigi Gatti,
Gianna Gancia,
il sindaco e presidente
della Fondazione, Luigi
Genesio Icardi, Barbara
Gatti e il direttore,
Pierluigi Vaccaneo.
Sotto: Maurizio Cossa,
pronipote di Cesare
Pavese e socio
fondatore dell’ente
con la Provincia
e il Comune di Santo
Stefano Belbo
LA FONDAZIONE
“PAVESE” RINNOVA
I SUOI VERTICI
Si è insediato il nuovo Consiglio
d’amministrazione della fondazione “Cesare Pavese”, l’ente
culturale, con sede a Santo Stefano Belbo, riconosciuto a livello
nazionale per la tutela e la divulgazione dell’opera e dell’attività
dello scrittore piemontese.
Le nomine del rinnovato organo
direttivo si sono rese necessarie
anche in seguito alle elezioni
amministrative dello scorso
maggio, quanto il paese natale
dello scrittore ha votato il nuovo
sindaco, il quale ha ricoperto,
appena insediato come primo
cittadino, anche la carica di presidente della Fondazione, implicandone, secondo quanto previsto dallo Statuto, il rinnovamento delle cariche.
Oltre a Luigi Genesio Icardi, sindaco di Santo Stefano Belbo e
presidente della Fondazione, a
guidare la struttura per i prossimi cinque anni saranno: Barbara Gatti, assessore comunale alla cultura di Santo Stefano Belbo, nominata dall’Amministrazione civica; Angelo Maria Petroni, ordinario di epistemologia
presso l’Università di Bologna,
membro del Cda Rai e segretario generale dell’Aspen Institute
Italia (www.aspeninstitute.it),
nominato dal Comune; Gianna
Gancia, presidente della Provincia di Cuneo, nominata dalla
Provincia stessa; Luigi Gatti,
presidente del Cepam (Centro
pavesiano-Museo casa natale) e
del premio “Pavese”, nominato
dalla Regione Piemonte (eletto
vicepresidente nel corso della
riunione); Filippo Taricco, fondatore del festival “Collisioni”,
nominato dalla Regione Piemonte; Maurizio Cossa, pronipote dello scrittore e socio fondatore dell’ente assieme alla
Provincia di Cuneo e al Comune
di Santo Stefano Belbo (la Regione Piemonte è socio sostenitore).
L’incarico di direttore della Fondazione è stato confermato a
Pierluigi Vaccaneo.
PIÙ ATTENZIONI
PER LE FAMIGLIE!
I
Imposta municipale unica,
tariffe dei servizi pubblici
e carico fiscale: i temi su cui
il Forum provinciale sollecita
la giunta Gancia e i sindaci
Elena Bottini
46
Paola e Francesco Loffredo, del
Forum delle associazioni familiari
(foto), chiedono un confronto per
valutare la possibilità di introdurre
una detrazione di 50 euro per ogni
figlio a carico (come previsto con
l’Imu) e un coefficiente correttivo
che tenga conto dei carichi
familiari (come, ad esempio,
il “fattore famiglia”)
mposta municipale unica (Imu), tariffe dei
servizi pubblici e carico fiscale: sono i tre
punti su cui il Forum delle associazioni familiari della provincia di Cuneo invita la
giunta Gancia e i sindaci della Granda, attraverso
una lettera aperta, a confrontarsi e ad agire nel
breve e nel medio periodo.
La lettera aperta, dal titolo “Le famiglie chiedono
equità”, fa da ideale preambolo al corso-laboratorio di politiche familiari rivolto agli amministratori e ai dirigenti della pubblica amministrazione
“Amministrare con la famiglia”, che il Forum organizza a Fossano (ne parliamo sopra, ndr).
«Anche nella nostra provincia la situazione delle
famiglie è sempre più difficile» scrivono Paola e
Francesco Loffredo, presidenti del Forum delle associazioni familiari
della provincia di Cuneo. «I dati sulla situazione di crisi economica e
demografica sono drammaticamente noti. Nel nostro Paese manca, da
sempre, una politica familiare organica e strutturale. Perfino per il presidente della Banca centrale europea, Mario Draghi, la povertà economica delle famiglie con figli si è aggravata e richiede una forte attenzione da parte della politica. La famiglia, nucleo fondamentale del bene
comune e attore esemplare di sussidiarietà, pare destinata a diventare
á 23 febbraio 2012 á la tante sfaccettature dell’impegno sociale
L’APPUNTAMENTO È A FOSSANO
Il Forum delle associazioni
familiari di Cuneo, con il patrocinio della Provincia e del
Comune di Fossano, organizza nella città degli Acaja
il corso-laboratorio di politiche familiari “Amministrare
con la famiglia”. Gli incontri
in programma si terranno in
municipio, sempre in orario
9,30-13. Sabato 25 febbraio
a inaugurare il ciclo di conferenze sarà Pietro Boffi (foto), del Centro internazionale studi
famiglia. Seguiranno: sabato 3 marzo, Davide Guarneri (presidente nazionale dell’Associazione genitori-Age) e Andrea Giusti (Comune di Massa); sabato 24 marzo, Giorgio Montini (architetto, Brescia) e Maurizio Bernardi (sindaco di Castelnuovo
del Garda); sabato 31, Alessandro Soprana (Commissione fisco del Forum delle associazioni familiari) e Stefano Lipparini
(responsabile enti locali dell’Associazione nazionale famiglie
numerose-Anfn). Maggiori informazioni sull’iniziativa possono
essere richieste a [email protected].
rapidamente una “specie in via di estinzione”. Secondo Adusbef e
Federconsumatori, la manovra del governo Monti, considerata con le
manovre di luglio e agosto 2011, avrà ricadute per circa 3.160 euro
l’anno per ciascuna famiglia italiana. Non chiediamo maggior assistenza a famiglie disagiate, ma al contrario chiediamo che la famiglia che
produce reddito e che investe sui figli per il bene proprio e dell’intera
collettività non sia messa in condizione di dover essere assistita.
Questo, infatti, è ciò che già sta accadendo e che sempre più accadrà in
futuro se non si interviene con estrema urgenza».
In sintesi, riguardo all’introduzione dell’Imu, il Forum chiede agli amministratori pubblici locali di ragionare sul fatto che il considerevole
aumento delle rendite andrà a colpire in particolare chi non può abitare in case piccole, ovvero i nuclei più numerosi.
Ai fini dell’accesso ai servizi comunali e provinciali con tariffazione
(trasporto alunni, asili nido, acqua, ticket sanitari, tassa rifiuti, ecc.),
invece, il Forum ritiene opportuna l’applicazione di criteri più equi che
considerino i carichi familiari insieme al reddito disponibile.
Con il federalismo fiscale, infine, le addizionali (comunali e regionali)
diventano inique per le famiglie perché non riconoscono i carichi familiari (sono infatti applicate sul reddito indipendentemente da deduzioni e detrazioni): pertanto, a parità di reddito, un single paga come un
padre di famiglia con moglie, figli o disabili a carico.
NUOVA MINACCIA PER L’AGRICOLTURA
Il 25 febbraio, a Peveragno, convegno tecnico
sul moscerino che insidia fragole e lamponi
Anche in Piemonte è arrivato
il moscerino dagli occhi rossi,
la temibile drosophila suzukii,
che provoca danni rilevanti
alle coltivazioni di fragole,
lamponi e mirtilli a partire dagli ambienti pedemontani dei
centri ai piedi della Bisalta.
Dopo il cinipide del castagno
e la batteriosi del kiwi,
rischia di diventare la nuova
emergenza fitosanitaria della
frutticoltura. Ha infatti una
capacità
di
diffusione
impressionante e non si limita ai piccoli frutti, ma attacca
tutti i frutti intensamente
colorati: ciliegie, albicocche,
ma anche susine, nettarine,
fino all’uva. La situazione, le
prospettive e i rimedi saranno affrontati nell’incontro
organizzato dalla comunità
montata “Alpi del Mare” e dal
Creso (Consorzio di ricerca,
sperimentazione e divulgazione per l’ortofrutticoltura
piemontese) sabato 25 febbraio alle 9 a Peveragno, al
Centro congressi in località
Madonna dei boschi.
Il convegno è patrocinato
dalla Società scientifica italiana di ortofrutticoltura. Introdurrà i lavori l’assessore
regionale
all’agricoltura,
Claudio Sacchetto. Relazioneranno: Sandro Frati del Creso,
Gianfranco Anfora della fondazione “Edmund Mach” (centro
ricerche del Trentino), Sabine
Risso della Chambre d’agriculture di Nizza, Simone Marchisio dell’agenzia 4A della
Coldiretti e Michele Baudino,
responsabile del Centro sperimentale per la fragola e i piccoli frutti di Boves
Le addizionali comunali
e regionali sempre più
inique: un single paga come
un padre con figli a carico
AD APRILE IL PELLEGRINAGGIO AD ASSISI CON I CAPPUCCINI DI BRA
Entro il 15 marzo, salvo esaurimento anticipato dei posti, è possibile iscriversi al
pellegrinaggio ad Assisi, Cascia, Cortona
e La Verna, il suggestivo luogo nel quale
San Francesco ricevette le stigmate.
L’iniziativa è dei frati Cappuccini di Bra e
si svolgerà dal 19 al 22 aprile. La quota,
comprendente il viaggio, la pensione
completa con sistemazione in camera
doppia (il supplemento per la singola è di
55 euro), le visite guidate e l’assicurazione, è fissata in 290 euro a persona.
Al momento dell’adesione occorre versare un anticipo di 50 euro, rivolgendosi
al convento dei Cappuccini (sulla Rocca
di Bra) e chiedendo di fra’ Luca, il quale
è contattabile anche al numero di cellulare 348-0557383. Si partirà giovedì 19
aprile alle 6, alla volta di Cortona e Assisi. Il rientro è previsto verso le 22 della
domenica successiva.
23 febbraio 2012 Ü
47
CON PETRINI, IN 150 DALL’UNIVERSITÀ DI POLLENZO ALLA “BAHÌO” DI SAMPEYRE
Una delegazione internazionale (oltre 20 Paesi) di 150 persone, composta da studenti, docenti, operatori di ripresa e staff
dell’Università di scienze gastronomiche di Pollenzo ha partecipato alla “Bahìo” di Sampeyre. Si è trattato di un’attività didattica sul campo, in cui gli studenti, guidati dal rettore, Piercarlo Grimaldi, docente di antropologia culturale, e da Carlo
Petrini, sono entrati in contatto con una delle più originali feste di tradizione. Hanno partecipato anche Samuel Kinser,
professore emerito e direttore del Center for research on festive culture della Northern Illinois University, e André Carénini, presidente del Centre d’ethnologie des Alpes méridionales di Grasse (foto di Michele Fino e di Federica Bolla).
PROTAGONISTI GLI STUDENTI DEL “BONELLI”
CUNEO: I GIOVANI,
LA GUIDA SICURA
E I LORO COETANEI
Lorenzo Vallese
T
anti studenti dell’istituto tecnico “Bonelli” di
Cuneo hanno affollato
la sala B del Centro
incontri della Provincia per una
lezione-incontro sulla sicurezza
stradale organizzata dall’Assessorato alle politiche giovanili retto da
Beppe Lauria (nel riquadro in alto
nella pagina a fianco). A sensibilizzarli sul valore della vita e sull’importanza del rispetto delle regole
sono stati dei coetanei, volontari
formati in un apposito corso.
Il progetto si svolge nell’ambito
dell’“Azione ProvincEgiovani” finanziata dal Dipartimento della
gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e gestita dall’Unione delle Province d’Italia (Upi).
In questo ambito il progetto cuneese è risultato il secondo in Italia.
L’assessore alle politiche giovanili
48
L’iniziativa rientra
nel progetto Via (“Volontari
in azione per la sicurezza
stradale”) di cui
la Provincia di Cuneo è
capofila in collaborazione
con Provincia di Imperia,
i Comuni di Busca, Imperia
e Loano e gli associati
Automobile club Cuneo
(Aci) e associazione
“Segnal’Etica” di Verzuolo
Lauria, che ha voluto con determinazione l’iniziativa, commenta: «Il
progetto si basa sulla volontarietà,
cioè su persone che si mettono in
discussione. Tramite i giovani “volontari della sicurezza stradale”
vogliamo arrivare agli altri ragazzi
e anche alle famiglie e agli amici,
generando un effetto moltiplicato-
re, aprendo uno spazio di riflessione con la comunità».
Lo sviluppo delle iniziative ha previsto scambi informativi tra i volontari e l’utenza stradale giovanile, anche nelle scuole e soprattutto
durante manifestazioni, feste ed
eventi comunitari che possono
rappresentare occasioni di perico-
á 23 febbraio 2012 á la vivacità del mondo della scuola
lo stradale per abuso di alcol.
All’incontro in Provincia, gestito
dai volontari Simone Tinnirello e
Stefania Fina, sono intervenuti gli
allievi delle classi seconde, terze e
quarte del “Bonelli”. A proposito del corso da lei seguito, Stefania afferma: «è stata una
bellissima esperienza grazie all’intervento di professionisti operanti
in più campi. Le lezioni di psicologia o di sociologia ci hanno aiutato
a capire i nostri punti deboli e come migliorarci. Alla fine ci siamo
ritrovati tutti un po’ più maturi,
consapevoli e responsabili».
Simone, in merito all’incontro in
Provincia, aggiunge: «La giudico un’esperienza fantastica, un modo
per metterci in gioco di fronte a
tanti coetanei, per la prima volta
da quando abbiamo finito il corso.
L’“educazione alla pari” permette
di relazionarsi con più facilità.
Speriamo di continuare su questa
strada e di riuscire ad avvicinare
sempre più giovani al tema della
sicurezza stradale».
Lauria ha indirizzato un ringraziamento ad associazioni, enti e scuole che hanno collaborato alla riuscita del progetto e in particolare:
l’istituto “Bonelli” (dirigente scolastico Riccardo Serra), Aci, Croce
rossa (pionieri), “Segnal’Etica”,
Comune di Manta (assessore Elio
Giuseppe Giordanengo), Associazione italiana genitori-Progetto
“Portofranco” (gruppo operativo
di Costigliole Saluzzo), associazione “Cascina Sacerdote”, oltre ai
sodalizi giovanili aderenti all’iniziativa e agli enti partner e associati del progetto.
ACCONCIATURE: LE INIZIATIVE DELL’APRO
Per allievi e allieve dell’Agenzia formativa albese incontri
con esperti e anche con un’ex corsista oggi imprenditrice
A San Cassiano d’Alba gli allievi e le allieve del Settore acconciatura di
Apro, grazie alla collaborazione con “Revlon professional”, hanno seguito
un seminario di approfondimento con Rocco Restagno (foto a destra), il
quale ha spiegato nel dettaglio la colorimetria, le tecniche di applicazione
del colore e i prodotti da utilizzare e, con le insegnanti, ha poi eseguito le
tecniche di applicazione su testine e su modelle. Il giorno successivo è
stato caratterizzato dall’incontro con l’ex allieva Jessica Costa, qualificata
nel 2007, che ha spiegato il suo percorso di formazione e lavoro concretizzatosi, lo scorso settembre, con l’apertura del salone di acconciatura
“Stile libero”. A sinistra: le ragazze dell’ultimo anno del corso di acconciatura con le docenti e all’ex allieva Costa, oggi imprenditrice.
TANTE INIZIATIVE
ALL’ENOLOGICA
PER CHI... STUDIA
Durante
la settimana
dedicata
ai corsi di
recupero per
gli allievi con
insufficienze
nel primo
quadrimestre
gli studenti
con i risultati
positivi hanno
potuto vivere
esperienze
coinvolgenti
di vario tipo
Elena Bottini
50
S
cuola può voler dire
sport, arte, divertimento, viaggi, specie per coloro i quali durante l’attività didattica fanno il proprio
dovere. Con questa filosofia, la
Scuola enologica di Alba ha ideato
e messo in atto uno sdoppiamento
dei gruppi classe: da una parte chi
alla fine del primo quadrimestre
non aveva nemmeno un’insufficienza, dall’altra quelli che stentavano in una o più discipline.
I primi hanno preso parte a lezioni
alternative; gli altri si sono visti
obbligati a partecipare ai corsi di
recupero. Tralasciando questi ultimi, vi raccontiamo dei più bravi,
che in una settimana hanno potuto visitare il Museo dell’automobile di Torino, hanno conosciuto da
vicino la realtà dell’allevamento di
bufale “Moris” a Caraglio, dove
hanno degustato le fantastiche
mozzarelle, hanno preso parte a
tornei sportivi, ad approfondimenti sull’ambiente, a cineforum e
anche alla “peer education”, nel
corso della quale sono andati alla
scoperta del mondo dell’arte e
dell’espressività.
Circa un terzo degli studenti dell’istituto “Umberto I” (119) sono
stati premiati per il loro profitto,
mentre gli altri, costretti a rimanere in aula, hanno capito che a volte
anche la scuola sa essere giusta
con chi, con impegno, fa il proprio
dovere.
IL CORO E L’ORCHESTRA DEL LICEO “BIANCHI”
A Mondovì, nella splendida cornice della chiesa di San Francesco Saverio,
conosciuta da tutti i monregalesi con il nome più familiare di chiesa della
Missione, si è svolto il concerto d’onore del coro e dell’orchestra del liceo
musicale “Ego Bianchi” di Cuneo.
La serata è stata organizzata dal Lions club di Mondovì e del monregalese
nell’ambito dei trentunesimi campionati italiani “Lions open” tenutisi dal
29 gennaio al 5 febbraio a Pratonevoso, di cui su questo numero di “IDEA”
si parla in altra pagina. Nella prima parte del concerto il coro del liceo “Ego
á 23 febbraio 2012 á scuole della provincia protagoniste
La Scuola enologica di Alba, fondata
nel 1881 e intitolata al re Umberto I, è uno
dei dieci istituti di scuola media superiore
d’Italia in cui si studia l’enologia. Come
già riportato da “IDEA”, la scuola
fa parte del progetto nazionale “La scuola
in tavola: l’unità d’Italia nel piatto e nel
bicchiere”, per il quale è istituto capofila.
L’iniziativa coinvolge una quarantina di
superiori della penisola, suddivise in 10
gruppi, ognuno coordinato da un istituto
enologico e comprendente una scuola
alberghiera, un classico e un artistico.
DI CUNEO HANNO INCANTATO I MONREGALESI
Bianchi” ha eseguito, sotto la direzione del maestro Flavio Becchis, brani
polifonici di tradizione ebraica e di autori del Novecento accompagnato al
pianoforte da Lorenzo Martini.
Nella seconda parte l’orchestra ha eseguito due concerti di Antonio Vivaldi
per orchestra d’archi e clavicembalo che hanno visto solisti al flauto due
giovani allievi dell’istituto cuneese: Jacopo Giordano e Saverio Giri.
In conclusione l’orchestra sinfonica del liceo musicale “Ego Bianchi” ha
eseguito, con il direttore Fulvio Cioce, brani di Offenbach e Rodgers.
CONFARTIGIANATO HA INCONTRATO IL MINISTRO PASSERA. LUCA CROSETTO: «ORA
Misure immediate per ridare ossigeno alle piccole imprese e scongiurare il “credit crunch”: in
un pacchetto di proposte presentate al ministro
dello sviluppo economico, Corrado Passera, la
Giunta esecutiva di Confartigianato ha riassunto
la “terapia” d’urto per consentire agli imprenditori di fronteggiare l’emergenza crisi e rilanciare
la crescita e la competitività del Paese.
Tra le priorità indicate al rappresentante del Governo, sono stati sottolineati: l’urgenza di interventi per i ritardati pagamenti e per migliorare
l’accesso al credito, la necessità di far ripartire
il settore edile anche attraverso la revisione dei
patti di stabilità, il bisogno di riformulare i tempi
di applicazione del Sistri e di accelerare i decreti attuativi per lo Statuto delle imprese.
«Le piccole imprese», spiega il cuneese Luca
Crosetto (foto), componente della Giunta nazionale di Confartigianato, «sono allo stremo, soffocate da forti restrizioni creditizie che assomigliano per alcuni versi a quelle del 2009. A novembre, i finanziamenti ai piccoli imprenditori sono aumentati appena dello 0,4%,
quindi sono vicini alla “crescita zero”. I tassi medi d’interesse hanno
Lorenzo Vallese
N
ella città degli Acaja
è stata presentata la
progettualità sviluppata dall’Unione del
fossanese in ambito di “didattica
di territorio” e promozione turistica locale.
La prima parte dell’appuntamento è stata dedicata alla realizzazione, nell’ambito del progetto
transfrontaliero Pit-Alcotra, di
tre cartine turistiche dedicate ai
percorsi “bike & trek” del territorio, alle nuove ippovie certificate
del fossanese e ai siti d’interesse
naturalistico locali.
Il materiale, ha spiegato l’assessore allo sviluppo del territorio
dell’Unione del fossanese, Roberto Salvatore, è stato distribuito presso lo spazio della Regione
Piemonte durante la Borsa internazionale del turismo (Bit) di Milano, ed è disponibile presso l’Ufficio turistico di Fossano (torre
est del castello), nonché scaricabile dal sito internet www.iatfossanese.com.
La seconda parte della presentazione è stata dedicata al progetto-
52
raggiunto il 4,18%, il valore più alto tra quelli
dell’area euro. Nel frattempo i ritardi di pagamento della pubblica amministrazione costano
alle nostre imprese 3,7 miliardi di oneri finanziari. È ora di fare qualcosa per le piccole imprese, che rappresentano il 99,4% delle aziende
italiane e danno lavoro al 74,8% degli addetti
delle imprese nazionali, che finora hanno sfidato
la crisi senza alcun “paracadute”».
Per recuperare i 70 miliardi di debiti accumulati
dalla pubblica amministrazione nei confronti
delle imprese, Confartigianato ha proposto di introdurre la compensazione tra i crediti commerciali verso gli enti pubblici e i debiti tributari.
Inoltre è stato caldeggiato il rapido recepimento
della direttiva europea sui termini di pagamento
e l’introduzione del sistema dell’Iva per cassa,
cioè prevedere il versamento dell’Iva all’effettivo pagamento della
fattura da parte del debitore. Per migliorare l’accesso al credito, è
stato chiesto il potenziamento degli strumenti esistenti, come i Consorzi di garanzia fidi, e del Fondo centrale di garanzia.
«Sono misure urgenti ed essenziali», aggiunge Luca Crosetto, «per
L’Unione dei Comuni ha presentato le tre nuove
cartine turistiche e i video che, oltre al compito
promozionale, serviranno alle scuole primarie
BUONA DIDATTICA
DEL TERRITORIO
PER IL FOSSANESE
Nelle foto di Bruno
Linzas: i relatori
e il pubblico intervenuti
all’incontro organizzato
a Fossano. Al progettovideo hanno collaborato:
il consorzio turistico
“Touristlab”, Engea (Ente
nazionale guide equestri
ambientali), Club alpino
italiano-Sezione
di Fossano, associazioni
“Advolam” e “Amici
dell’oasi” di Sant’Albano
Stura, “Cicerone”
e “Amici del Museo
diocesano” di Fossano
e “Cuneo birding”
del capoluogo
á 23 febbraio 2012 á la promozione e l’istruzione
OCCORRONO INTERVENTI CONCRETI»
far ripartire l’economia e creare condizioni favorevoli all’attività d’impresa. In particolare, abbiamo sollecitato un piano di recupero e
manutenzione del patrimonio territoriale e immobiliare per sostenere
la ripresa del ciclo edilizio, andando a rivedere il sistema dei patti di
stabilità per i Comuni. Un rilancio del “piano casa”, insomma, che si
caratterizzi come scelta strategica nazionale. Non meno importante
è la riforma degli incentivi alle imprese, all’insegna della semplicità
di norme e procedure per un facile accesso alle piccole imprese. La
spinta alla “green economy” è un altro fronte sul quale si è insistito,
per promuovere interventi a favore dell’economia sostenibile».
Sempre in tema di energia, è stata sottolineata la necessità di ridurre
i costi della bolletta delle piccole imprese, superiori del 30% alla media europea, con la revisione del prelievo fiscale sull’energia, il trasferimento dell’onere degli incentivi alle rinnovabili alla fiscalità generale, l’effettiva separazione, nel settore gas, tra le attività di rete,
stoccaggio e rigassificazione. Sostegno all’internazionalizzazione,
all’innovazione e alla ricerca, alla cooperazione in reti sono gli altri
fronti sui quali Confartigianato ha sollecitato a Passera un impegno
mirato sulle esigenze delle micro e piccole imprese. Altrettanto fondamentale è la tutela del “made in Italy” con provvedimenti che garantiscano la riconoscibilità dei prodotti fatti in Italia attraverso l’etichettatura di origine volontaria e di tracciabilità delle lavorazioni.
video “Corti lungo lo Stura”, realizzato grazie al contributo della
fondazione “Cassa di risparmio
di Torino”. Le clip, prodotte all’inizio dello scorso autunno,
hanno una durata di 20 minuti
circa. Divise in quattro “capitoli”, raccontano il centro storico di
line (in visione sul sito già citato),
i filmati saranno al centro della
“didattica di territorio” dell’Unione per il 2011-2012, con
500 bambini delle scuole primarie del fossanese coinvolti.
I video saranno usati in classe dagli insegnanti per affrontare te-
Fossano, l’oasi della Madonnina
di Sant’Albano Stura, la sentieristica che collega i sette Comuni
dell’Unione del fossanese e le
nuove ippovie lungo il fiume
Stura. Oltre a diventare uno strumento per la promozione locale
attraverso una “cartolina multimediale” e la distribuzione on-
matiche ambientali e culturali
legate al territorio. L’iniziativa,
coordinata dall’Ufficio risorse del
territorio e dall’Ufficio turistico
del fossanese, non avrebbe potuto essere realizzata senza la collaborazione delle associazioni partner impegnate nello svolgimento delle attività.
I LIONS OPEN
DI SCI? UN VERO
CAPOLAVORO!
A Pratonevoso (e nel monregalese) tutto
ha funzionato al meglio, oltre l’agonismo.
La grande soddisfazione di Gino Ghiazza
Elena Bottini
Nel servizio fotografico:
l’inaugurazione, momenti
delle gare (caratterizzate
da un elevato tasso tecnico),
il Comitato organizzatore
e la premiazione maschile.
Queste le classifiche,
in ordine di salita sul podio.
Fondo femminile: Rossana
Accomazzo (Torino Taurasia),
Micaela Valentino (Val di
Fiemme e Fassa), Daniela
Duranti (Torino Taurasia).
Fondo maschile: Diego Zorzi
(Primiero San Martino di
Castrozza), Giulio Scalet
(Trento Host), Renzo Sandrini
(Omegna). Slalom femminile:
Micaela Valentino (Val di
Fiemme e Fassa), Rossana
Accomazzo (Torino Taurasia),
Loretta Jellico (Val di Fiemme
e Fassa). Slalom maschile:
Luigi Migliardi (Pinerolese
Host), Umberto Defrancesco
(Val di Fiemme e Fassa),
Paolo Rossi (Monza Duomo)
A
Pratonevoso si è svolta la trentunesima
edizione dei campionati italiani di sci
Lions open. La manifestazione è
stata voluta con determinazione
dal sodalizio del Distretto monregalese che ha creato un comitato
organizzatore “ad hoc” per la realizzazione dell’evento.
Le copiose (e attese) nevicate non
hanno ostacolato la macchina organizzatrice che, nonostante le difficili condizioni meteo, ha portato
a compimento tutto il programma.
Gli ospiti, giunti da tutta Italia,
hanno potuto godere appieno le
peculiarità del territorio monregalese, rese ancor più caratteristiche
dal manto nevoso: dalla visita alle
grotte di Bossea sino al castello di
Casotto e alla stagionatura dei formaggi d’alpeggio del borgo di Valcasotto, dal santuario dedicato alla
Regina Montis Regalis di Vicoforte
al Museo della ceramica di Mondovì, per finire a degustare risole
chantilly. È stata un’indimentica-
bile settimana di vacanza culminata con gli eventi agonistici svoltisi
nella “conca” di Pratonevoso.
Sci di fondo, slalom e slalom parallelo: tre competizioni che hanno
visto oltre duecento concorrenti al
via. Sardegna, Lazio, Toscana, Veneto, Valle d’Aosta, Trentino,
Lombardia e Marche sono solo
alcune delle regioni rappresentate,
a confermare l’entità dell’evento.
Da Luigi D’Antoni (Trento Host)
classe 1926 a un gruppetto di giovani atleti nati nel 2006: il range
descrive al meglio lo spirito della
manifestazione, ben oltre al puro
spirito agonistico, sempre guidata
da solidarietà e capacità di far interagire i Lions con il territorio.
Gino Ghiazza, presidente del Comitato organizzatore, ha dichiarato: «Sono stanco, ma soddisfatto
GLI ALLIEVI DELLA SCUOLA MEDIA DI STROPPO DAVVERO ECCEZIONALI NEL FONDO
I ragazzi della scuola media di Stroppo hanno ottenuto ottimi risultati nella fase provinciale di sci nordico dei Giochi sportivi studenteschi per le scuole secondarie di primo e
secondo grado, svoltasi al Centro fondo di Vernante. In vetta alla classifica maschile si è
insediato Alberto Piasco con l’ottimo tempo di 9’53”6, seguito da Andrea Serra (9’56”5)
in una positivissima seconda posizione. È stata buona anche la prova di Sebastiano Einaudi e di Giorgio Mottura, entrambi nei primi dieci, e di Marta Morre, Nina Rovera e
Francesca Veglia nella sezione femminile. Gli atleti erano accompagnati da Fortunato Bonelli dello Sci club Valle Maira, con cui l’istituto d’istruzione di Stroppo collabora da anni. I ragazzi sono pronti per la fase regionale che si terrà il 2 marzo a Scopello, in provincia di Vercelli. Questi risultati sono merito anche del “College Val Maira” di Stroppo, istituito dalla Comunità montana Valli Grana e Maira presieduta da Roberto Colombero.
54
á 23 febbraio 2012 á lo sport che coinvolge e appassiona
ABBATE PRESIEDE IL PANATHLON ALBA
del lavoro che abbiamo svolto, il
quale ha portato sul nostro territorio un evento unico: il trentunesimo campionato nazionale di sci
Lions open si è rivelato, infatti, un
incredibile volano per il turismo
delle vallate monregalesi. Dal momento in cui gli oltre trecento soci
Lions di tutta Italia hanno lasciato
Pratonevoso, ho ricevuto attestati
di stima per il Comitato organizzatore e complimenti per tutto ciò
che siamo riusciti a offrire. È stata,
insomma, un’intera settimana dedicata alla proficua collaborazione
tra i Lions e tra questi ultimi e il territorio in cui operano. Ringrazio
tutti coloro i quali hanno donato il
proprio servizio, in qualsiasi
forma. Grazie a loro abbiamo
lasciato un ricordo indelebile nei
nostri tantissimi ospiti».
La manifestazione è stata organiz-
zata grazie all’indispensabile supporto garantito dagli sponsor, istituzionali e no, in particolare: Regione Piemonte, Provincia di Cuneo, Comuni di Frabosa Sottana e
Mondovì, Comunità montana,
“GrandaBus”, “Tealdi petroli”,
“Salumificio Monregalese”, pastificio “Valle Belbo”, “Capetta vini” e
“Pratonevoso” spa.
«Vorrei sottolineare una particolare menzione», ha concluso Ghiazza, «a tutti i membri del Comitato
organizzatore e alla segreteria organizzativa: solo grazie al loro impeccabile lavoro siamo riusciti nell’impresa. Cediamo, con orgoglio,
il testimone a Madonna di Campiglio, sede trentina della prossima
edizione dei campionati Lions
open di sci, sicuri di aver fatto del
nostro meglio per onorare la nostra terra».
Il ristorante “Trifula bianca” di Vezza ha ospitato la conviviale del Panathlon club Alba con la quale il neoinsediato Giulio Abbate ha inaugurato il biennio di presidenza. Ospiti d’onore sono stati gli atleti del
Judo club Alba, un team di cinture nere capitanate dal socio Claudio
Piazza (secondo Dan di aiki-jujitsu): Roberto Gabutti, sesto Dan di judo
e quinto Dan di aiki-jujitsu; Antonino Crucitti, quinto Dan di judo e
quarto Dan di aiki-jujitsu, arbitro nazionale di kata; Sergio Appendino,
campione italiano di lotta grecoromana, quarto Dan di judo; Roberto
Marchisio, terzo Dan di judo; Stefano Nava, secondo Dan di aiki-jujitsu; Maria Cristina Cirillo, campionessa italiana di judo (quinto Dan);
Elisa Crucitti, secondo Dan di aiki-jujitsu. Questi campioni si sono esibiti in incontri dimostrativi e, dopo cena, vi è stato un vivace dibattito
sulle discipline orientali di attacco e difesa.
Hanno presenziato il generale Ennio Chiavolini, past-governator dell’Area 3 Piemonte e Valle d’Aosta del Panathlon che tra l’altro ha annunciato l’elezione dell’avvocato Maria Cristina Guglielmoni nel Collegio arbitrale e di garanzia statutaria dell’area. Il presidente Abbate
ha comunicato la distribuzione degli incarichi nel Direttivo: vicepresidenti, Domenico Boeri e Alessandra Borgogno; segretario Claudio
Agosti; tesoriere, Gianfranco Filippi; cerimoniere, Carlo Passone; addetta stampa, Maria Cristina Guglielmoni; consiglieri, Massimo Casagrande, Maria Cristina Guglielmoni, Piera Pascale e Giorgio Sordo;
past-president, Vincenzo Pizzorni. Referenti: disabili, Cristiana Gilardi;
donna sport, Maria Cristina Guglielmoni; formazione, Giorgio Sordo;
“fair-play”, Paolo Manassero; giovani, Claudio Piazza.
NEWS
DAL PIEMONTE
aggiornamenti in tempo reale á www.ideawebtv.it
n ROMA
SI INAUGURA UN CAMPO
IN ERBA SINTETICA “MADE
IN MONDO” A TRIGORIA
Venerdì 24 febbraio presso
il centro sportivo “Fulvio
Bernardini” di Trigoria
avrà luogo la cerimonia
di intitolazione del nuovo
campo A ad Agostino
Di Bartolomei, indimenticato
campione e capitano
della Roma. All’evento
parteciperanno la moglie
Marisa, il figlio Luca,
numerosi compagni
della squadra campione
d’Italia 1982-1983,
i dirigenti, lo staff tecnico
e una rappresentativa
dell’As Roma. Il campo
in erba sintetica è stato
realizzato dalla “Mondo”
di Grinzane Cavour,
azienda leader delle
pavimentazioni sportive.
Parteciperà alla cerimonia
di intitolazione anche
il presidente del gruppo
albese, Maurizio Stroppiana
(foto sopra), il quale illustrerà
il nuovo e innovativo manto.
numeri passati della rivista)
è stato ospite del Lions club
Carrù-Dogliani, assieme alla
moglie Catherine, ai soci
e a numerosi ospiti, fra cui
l’architetto Paolo Ornato,
suo stretto collaboratore,
il viceprefetto vicario della
provincia di Cuneo, Maria
Antonietta Bambagiotti, con
il marito Daniel, e il sindaco
di Clavesana (ove Bangle
risiede), Luigino Gallo (nella
foto di gruppo, a sinistra).
Li hanno accolti il
presidente del club locale,
Paolo Candela con Elisa,
l’officier distrettuale Raffaele
Sasso con Gisella
e il vicepresidente
del Leo club Carrù-Dogliani,
Samuele Crosetti.
fondazione “Crc”
e patrocinato da Provincia
e Comune di Cuneo e dal
Provveditorato agli studi.
L’iniziativa si concretizza
nella realizzazione del libro
“Dallo sport nella scuola
alle vette del mondo”,
pubblicato dalla Fenoglio
editore, a cura dei docenti
Francesco Marangio,
Claudia Martin e Mario
Isoardi. Il momento
culminante sarà alle 10,30
di sabato 25 febbraio
al cinema “Monviso” di
Cuneo con la presentazione
del volume e la
premiazione dei campioni
nazionali studenteschi della
Granda e dei loro docenti
dal 1963 a oggi.
n VENEZIA
TANTI COMPLIMENTI
ALLA NEODOTTORESSA
FRANCESCA MARTINA
L’albese Francesca Martina
(foto a lato) si è laureata
con 110 e lode e diritto di
menzione presso l’università
“Ca’ Foscari” di Venezia in
CANONE RAI PER LE AZIENDE: IMPOSTA ILLOGICA
«U
n’altra tegola, illogica, sulla testa delle imprese»: è il commento del presidente di Confartigianato
Cuneo, Domenico Massimino (foto), alle comunicazioni inviate alle aziende per la riscossione dell’abbonamento speciale Rai. «Il canone è un tributo dovuto, ma quando si fa gravare anche sui computer
aziendali credo si sia persa la percezione della realtà. Nelle aziende i personal computer sono strumenti
di lavoro, non di svago, e in tal senso è ovvio che non siano usati, né lo possano essere, per scopi diversi».
Luca Crosetto, componente della Giunta nazionale di Confartigianato, chiosa: «L’assoggettamento all’abbonamento speciale in funzione del possesso di pc o altri dispositivi digitali è uno strumento per fare
cassa, ma, in termini di buon senso, è palese che l’estensione ai contesti aziendali sia impropria e penalizzante in termini economici, vista la situazione di crisi che le imprese stanno vivendo. Confartigianato
ha chiesto un urgente intervento del legislatore affinché le imprese siano esonerate dal pagamento».
n CARRÙ
IL DESIGNER CHRIS BANGLE
GRADITO OSPITE DEI LIONS
Il designer di fama
mondiale Chris Bangle
(che i lettori di “IDEA” ben
conoscono essendo stato
intervistato su uno dei
56
á 23 febbraio 2012 á succede intorno a noi
n CUNEO
LIBRO SULLO SPORT IN GRANDA
Raccontare gli ultimi 60
anni di sport in provincia,
ripercorrendone le tappe
fondamentali attraverso i
protagonisti: è l’obiettivo
del progetto finanziato dalla
lingue e culture dell’Asia
orientale discutendo una
tesi su “Comunità inventate:
il caso di Pujiang e
Shanghai”. A Francesca
i migliori auguri dell’editore,
della sua famiglia e della
direzione di “IDEA”.
COME DUE
“GOCCE
DI VINO”
n DOGLIANI
PARTONO LE “LEZIONI DI
SOSTENIBILITÀ ALIMENTARE”
Martedì 28 febbraio, alle
19,30, in Dogliani, presso
la residenza “Anni azzurriSacra Famiglia”, in piazza
Belvedere 2, inizierà
il primo ciclo di 3 lezioni
di sostenibilità alimentare
promosso dal “Mercato
dei contadini delle Langhe”
(foto a destra). La finalità
è quella di confrontarsi
sulle problematiche legate
all’alimentazione. Il tutto
realizzato senza dimenticare
che mangiare è un piacere
e, quindi, alla fine di ogni
serata sarà predisposta
una degustazione guidata
direttore regionale alle
politiche sociali. Condurrà
Elisa Isoardi con Marco
Spada, direttore del Centro
malattie metaboliche
dell’ospedale “Regina
Margherita” di Torino.
n NEIVE
SILVIO STUPINO È IL NUOVO
PRESIDENTE DI “SEI IN LANGA”
Nel Consiglio dell’unione
collinare “Sei in Langa”, di
cui fanno parte Barbaresco,
BRA: DUE OSPITI ILLUSTRI AL CONSIGLIO DEI RAGAZZI
Sarebbe interessante
indagare i processi che
portano ad associare un
volto visto in tv con
quello di una persona
che si conosce o che si è
vista per strada. Chissà
quali sono gli elementi
che fanno scattare la
convinzione di aver
trovato una “goccia di
vino”... Il dubbio resta,
mentre non vi è dubbio
alcuno riguardo al fatto
che le segnalazioni
dei lettori continuino
ad arrivare copiose
e gradite. Come quella
di cui vi rendiamo conto
questa settimana
che mette a confronto
il ristoratore Giacomo
Badellino, presidente
dell’Ascom di Bra
(foto in alto), e Franco
Gabrielli (foto sopra),
a capo della Protezione
civile. Le somiglianze
non mancano!
Se anche voi conoscete
persone uguali come...
una goccia di vino, non
esitate a segnalarcele,
inviando possibilmente
le fotografie dei sosia
dei Vip individuati
all’indirizzo
di posta elettronica:
claudio.puppione@
rivistaidea.it.
L
’economia braidese di ieri e di oggi, letta attraverso gli occhi di due imprenditori tra loro diversissimi. È stata tutta giocata su questi temi l’ultima seduta del Consiglio comunale dei ragazzi
di Bra. Sono intervenuto Pasquale Bonino, «cittadino benemerito della nostra città come presidente
dell’Aghav, ma anche rappresentante di una famiglia che da generazioni svolge l’attività di orticoltore», come detto dal presidente del Consiglio comunale, Fabio Bailo, il quale ha diretto i lavori, e
Hicham Laayali, giovane imprenditore braidese di origine marocchina. I due hanno raccontato le loro storie, diverse, ma accomunate dalla stessa perseveranza, interessando la platea dei ragazzi.
Nella foto a lato il tavolo dei relatori con, da sinistra: Hicham
Laayali, l’assessore Gianni Fogliato, Pasquale Bonino e Fabio Bailo.
di prodotti e sarà offerto
un aperitivo conclusivo a tutti
i partecipanti, a cura
dei ristoratori locali
che appoggiano l’iniziativa.
Il corso prevede la
partecipazione straordinaria
della nutrizionista Paola
Reverso, specializzata
in alimentazione
per bambini. Per prenotarsi:
tel. 333-4703534.
n CUNEO
LE MALATTIE RARE SONO TANTE
Venerdì, alle 20,45, il
teatro “Toselli” di Cuneo
ospiterà il convegno “Rare...
ma tante”. All’incontro
interverranno il commissario
dell’Asl Cn1, Giovanni
Monchiero, Franca Dagna
Bricarelli, coordinatrice del
Dipartimento di genetica
di Genova, Lucia Russi
della fondazione “Centri
di riabilitazione Padre Pio”
Onlus e Raffaella Vitale,
Camo, Castiglione Tinella,
Mango, Neive, Neviglie e
Treiso, è stato nominato il
nuovo presidente, l’attuale
sindaco manghese, Silvio
Stupino (foto a destra),
il quale succede a Lorenzo
Meinardi, sindaco di Treiso.
Stupino, sul ruolo che lo
attende ha detto: «È tutto
un’incognita visto che la
legge approvata dallo Stato
ad agosto prevede che
i Comuni inferiori ai 1.000
abitanti procedano
con l’accorpamento di tutti
i servizi. La norma
prevedeva tutto questo
accorpamento entro marzo
2012 e oggi con il decreto
“Milleproroghe” viene
posticipata di nove mesi.
E come fare nessuno lo sa.
Vedremo l’evolversi
nel prossimo futuro. Ciò
nonostante, a mio parere,
l’Unione può essere la forza
per i nostri piccoli centri».
23 febbraio 2012 Ü
57
GUIDA SICURA AL SIMULATORE CON ACI CUNEO
S
ono stati molti i giovani guidatori che hanno provato al centro commerciale “BigStore” di Cuneo il simulatore di guida sicura “Ready2Go” (foto a destra).
La “due giorni” è stata organizzata dall’Automobile club Cuneo, in collaborazione con la Provincia,
per sensibilizzare soprattutto i neo-patentati ad una guida in sicurezza.
L’iniziativa ha preso spunto dall’impegno sociale del sodalizio volto alla creazione nella Granda di
un network di scuole guida a marchio Aci, denominato “Ready2Go-La scuola guida di nuova generazione”, per trasmettere una vera e propria cultura della sicurezza mirata a ridurre la mortalità e l’incidentalità causate da comportamenti di guida non consapevoli e pericolosi.
Al termine delle prove il personale Aci ha esaminato i test di guida distribuendo materiale informativo per una guida in completa sicurezza, al fine di far conoscere tutti i comportamenti atti a garantire l’incolumità sia personale sia di tutti coloro i quali circolano sulle strade.
n MONDOVÌ
CIRO GOLA È IL NUOVO
ASSESSORE AL SOCIALE
Ciro Gola (foto a sinistra)
è il nuovo assessore del
Comune di Mondovì: lo ha
reso noto il sindaco, Stefano
Viglione, che ha provveduto
alla designazione dopo
le dimissioni rassegnate
negli scorsi giorni da Elena
Merlatti. A Gola, già
consigliere comunale, sono
state affidate le deleghe in
materia di politiche sociali,
famiglia e infanzia,
immigrazione e lavoro.
di Barge e la squadra
di Protezione civile
dell’Associazione nazionale
alpini, gruppo di Barge. Il
sindaco, Luca Colombatto,
e Bruno Bertorello della
squadra di Protezione
civile hanno siglato questo
importante documento
che ha per oggetto
la promozione
e il coordinamento delle
azioni di protezione civile
e l’utilizzo comune e
razionale delle risorse e
delle attrezzature disponibili.
n SERRALUNGA D’ALBA
BRUNELLO CON GLI STUDENTI
DELL’ISTITUTO MUSICALE
Mario Brunello, nell’ambito
del Laboratorio di resistenza
permanente, ha tenuto una
“lectio magistralis” su
Johann Sebastian Bach. Il
professor Lorenzo Squarotti
dell’Istituto musicale di Alba
ha accompagnato la classe
di violoncello all’evento
ospitato dalla fondazione
“Emanuele di Mirafiore”. I
giovani musicisti hanno così
potuto incontrare il maestro
Brunello, il quale ha trovato
il tempo per far quattro
chiacchiere con loro
e per autografare gli spartiti
(foto a sinistra).
n BARGE
CONVENZIONE TRA COMUNE
E PROTEZIONE CIVILE ANA
È stato sottoscritto presso
il palazzo comunale
il rinnovo della convenzione
(foto in alto) tra il Comune
58
á 23 febbraio 2012 á succede intorno a noi
n CARAMAGNA PIEMONTE
IL GRUPPO AVIS È CHIAMATO
A RINNOVARE I VERTICI
L’assemblea dei soci Avis
di Caramagna Piemonte,
presieduta da Claudio
Bono, è convocata per
martedì 28 febbraio,
alle 20,30, presso la sala
incontri nel cortile
del municipio. All’ordine
del giorno ci sarà, tra gli
altri punti, la nomina del
presidente e del segretario
dell’assemblea,
la presentazione
del Direttivo e del bilancio
consuntivo e la nomina
dei delegati per
l’assemblea provinciale Avis.
n TORINO
STATO DI CALAMITÀ NATURALE
RICHIESTO PER EDILIZIA E CAVE
Stato di calamità naturale
e slittamento dei contributi
Inps e Inail in scadenza:
li chiedono gli artigiani
appartenenti ai settori cave
d’estrazione ed edilizia,
duramente colpiti dalla crisi
economica e ulteriormente
provati dalle recenti
basse temperature
che impediscono la
lavorazione a cielo aperto.
«Abbiamo sollecitato»,
spiega Luciano Gandolfo,
rappresentante provinciale
degli edili di Confartigianto
Cuneo nonché
vicepresidente nazionale
Anaepa (foto sotto),
«l’intervento del presidente
Roberto Cota e di Massimo
Giordano, assessore alle
attività produttive, affinché
la Regione, il cui
Assessorato all’agricoltura
ha già avviato la richiesta
di riconoscimento dello stato
di calamità naturale,
la estenda ai settori
delle cave d’estrazione
e dell’edilizia che si trovano
oggi in gravi difficoltà».
n FOSSANO
LE ACLI PROVINCIALI VERSO
IL CONGRESSO NUMERO 30
Domenica 26 febbraio
a Fossano avrà luogo
il trentesimo congresso
provinciale delle Acli, sul
tema: “Rigenerare comunità
per ricostruire il Paese-Le
Acli artefici di democrazia
partecipativa e di buona
economia”, coinvolgendo
un sistema di 270 circoli
e 37.549 associati che
invieranno i loro delegati
per votare il nuovo
Consiglio provinciale,
destinato a restare
in carica fino al 2016.
collezione di tessuti d’artista
“Metri d’arte” di Miroglio
Textile, azienda del gruppo
Miroglio leader in Italia
e in Europa nel settore della
produzione tessile. Dichiara
Elena Miroglio (foto sotto),
executive vicepresident e
responsabile delle strategie
del gruppo: «Con questo
progetto abbiamo scelto
l’arte per arricchire i nostri
n ALBA
PRIMA COLLEZIONI DI TESSUTI
D’ARTISTA CON MIROGLIO
Sono Stefano Arienti,
Massimo Caccia e Maggie
Cardelús gli artisti scelti
per realizzare la prima
L’ORTOFRUTTA
A BERLINO
U
n bilancio positivo e
nuove aperture sul fronte internazionale è il bilancio
della partecipazione all’ultima edizione di “Fruit Logistica” di Berlino da parte dell’Op
Ortofruit Italia. L’importante
vetrina mondiale dell’ortofrutta ha confermato un buon
interesse verso il prodotto
“made in Italy” da parte degli
operatori presenti. In foto, da
sinistra: l’assessore regionale
all’agricoltura, Claudio Sacchetto, Romualdo Riva e Domenico Paschetta, nell’ordine
direttore commerciale e presidente di “Ortofruit Italia”.
tessuti anche di valori
simbolici e immateriali,
oltre che estetici, e
per raccontare una storia.
Perché l’arte è emozione
e passione e con essa
vogliamo parlare al cuore
delle nostre clienti».
n BRA
LA RIFORMA DELLA POLITICA
SECONDO LUCIANO VIOLANTE
Giovedì 23 febbraio alle
20,30 al polifunzionale
“Giovanni Arpino” di Bra
Luciano Violante (foto sopra)
in un incontro indetto dal Pd
parlerà della riforma della
politica consistente in tre
punti fondamentali: dare
all’elettore la possibilità
di scegliere il proprio
rappresentante; ridurre
il numero dei parlamentari;
superare l’attuale
bicameralismo, restituendo
efficienza alla macchina
legislativa (ingresso libero).
n CARAMAGNA PIEMONTE
IL GRUPPO DEI PARTECIPANTI
AL CORSO PER FIDANZATI
Al termine di un corso
di preparazione alla vita
matrimoniale è bello
ricordare il cammino
effettuato insieme ad altre
coppie in procinto
di sposarsi. Così è stato
per i fidanzati che hanno
seguito gli incontri con don
Antonio Borio, parroco di
Caramagna Piemonte,
i quali posano, nella foto
sotto, con il sacerdote.
n CERVERE
IL SECOLO DI CRISTINA RAVIOLA
La residenza per anziani
“Serena” di Cervere ha
festeggiato i cento anni di
Cristina Raviola, nata
a Belvedere Langhe
il 13 febbraio del 1912.
I festeggiamenti (nella foto
a sinistra) sono stati aperti
dal sindaco di Cervere,
Franco Graglia, dal
vicesindaco, Sergio
Mattiauda, dal comandante
di stazione dei Carabinieri,
il maresciallo Stefano
Imperatori, e dal parroco,
don Beppe Uberto, che ha
impartito la benedizione.
In prima fila, oltre ai nipoti
e agli amici della
centenaria, erano
presenti tutti gli ospiti
della residenza per anziani,
gli operatori, i numerosi
volontari e la direzione
della cooperativa “Azzurra”
che gestisce la struttura.
n PIANFEI
RITROVO DEL PROVINCIA
GRANDA RALLY CLUB”
Presso l’elegante cornice
dell’hotel “La ruota” di
Pianfei, si è svolta la festa
della scuderia “Provincia
Granda rally club”,
(nella foto sotto, il Direttivo),
n MONDOVÌ
FESTA PER I CENTO ANNI
DEL BAR “GRIGOLON”
Il bar “Grigolon” di corso
Statuto, a Mondovì,
festeggia i suoi 100 anni.
Lo storico locale, fondato
nel 1912 dal pasticcere
Francesco Comino, è un
piccolo capolavoro liberty
che ha conservato gran
parte dell’arredo ligneo
originale. Gestito prima da
Francesco, poi dai nipoti
Sandro e Pietro, il locale
era famoso per il “Rakikò”,
l’amaro di Mondovì che
Comino brevettò nel 1924.
Quando i Comino
cessarono l’attività,
la pasticceria passò in
mano a Livio Griseri fino
al 1973, quando cominciò
la gestione della famiglia
Grigolon, capitanata
dal pasticcere Federico.
Ora il timone è passato
in mano alla figlia Barbara
(ritratta nella foto in alto).
durante la quale sono stati
premiati gli equipaggi
che hanno difeso i colori
del team cuneese nel corso
dell’annata 2011.
L’appuntamento
di quest’anno è stato assai
sentito, poiché coincideva
con il trentennale
di fondazione del sodalizio.
SI PARLA DELL’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE
S
i è svolto il Consiglio provinciale aperto che ha esaminato l’ordine del giorno proposto dall’Unione delle
Province intitolato “No all’Italia senza le Province” e approvato con voti 19 sì e 2 contrari (Fabio Di
Stefano e Stefano Garelli). Il documento chiede «ai parlamentari del territorio di farsi promotori in Parlamento di iniziative volte a garantire l’esistenza delle Province intese come strumento di partecipazione democratica dei cittadini al governo del territorio; alle organizzazioni sindacali di mobilitarsi contro l’abolizione o allo svuotamento delle Province per tutelare le persone che ci lavorano; alle forze economico-sociali
di mobilitarsi per ristabilire un punto di riferimento istituzionale certo nel territorio per garantire il rilancio
degli investimenti per lo sviluppo locale; ai cittadini tutti, agli uomini di cultura, alle associazioni e ai gruppi
di volontariato di manifestare il loro amore per il territorio opponendosi all’abolizione o allo svuotamento
delle Province o alla loro trasformazione in enti nominati dai partiti e non eletti direttamente dal popolo».
60
á 23 febbraio 2012 á succede intorno a noi
n ALBA-BAROLO
CODICE ETICO PER L’APRO
L’Apro è stata tra le prime
agenzie di formazione
della regione a dotarsi
di un codice etico e di un
modello di organizzazione,
gestione e controllo. L’Apro
impronta la propria attività
a una condotta solida,
fedele a valori di onestà e
correttezza in ogni processo
di lavoro quotidiano.
I princìpi a cui si deve
ispirare l’attività della
agenzia nel realizzare
la sua mission sono dunque
la rigorosa osservanza
della legge, la concorrenza
leale, il rispetto degli
interessi legittimi e dei
beneficiari delle azioni
formative e orientative.
n BOVES
DOPO AVER SOSTITUITO
GLI INFISSI ALLE SCUOLE, SI
PENSA AD ALTRI INTERVENTI
È terminato giusto in tempo
il lavoro (foto a lato) di
sostituzione degli infissi
alle scuole medie bovesane
(anche di fronte alla
esigenza di risparmio
energetico), prima
dell’arrivo della grande
ondata di gelo di queste
settimane. Non solo: con il
I VERTICI DEL PDL PROVINCIALE
L
’incontro tra gli iscritti del Pdl della Granda (foto sotto), oltre a
confermare l’incarico a Enrico Costa e Roberto Rosso, ha determinato la lista dei componenti del Coordinamento provinciale che li
affiancheranno. Sono: Guido Crosetto, Alberto Cirio, William Casoni,
Giulio Abbate, Fulvio Bachiorrini, Marco Buttieri, Daniela Contin,
Francesco Graglia, Massimo Gula, Valerio Oderda, Patrizia Sattamino,
Giovanni Viglietta, Licia Viscusi, Gian Massimo Vuerich, Giovanna
Zetti, Sebastiano Cavalli, Rosangela Vaccaneo, Giuseppe Lauria, Gianfranco Dogliani, Dario Miretti, Luigi Costa, Rocco Pulitanò, Piero
Sassone, Massimo Marengo, Cinzia Gotta, Claudia Saglietti, Ilario
Bergese, Leonardo Prunotto, Simone Orsi e Maurizio Comba.
n CUNEO
RIUSCITA LA GIORNATA
DI RACCOLTA DEL FARMACO
Si è chiusa con 5.505
scatole di farmaci all’attivo
nella Granda la giornata
di raccolta, organizzata
dalla fondazione “Banco
farmaceutico” Onlus (foto
a sinistra). L’iniziativa si è
svolta in circa 50 farmacie
della provincia, grazie
a più di trecento volontari.
“ribasso” sulle opere
concesse è possibile
che si riesca a mettere
in cantiere ancora
altrettanto importante
intervento sul tetto della
palestra dello stesso plesso,
in via Don Cavallera.
n CUNEO
INCONTRO SUL BEATO ANGELO
Si terrà venerdì 24 febbraio
il secondo incontro del ciclo
“La memoria del Beato
Angelo-L’attualità di un
insegnamento”, organizzato
dal Comune di Cuneo e
dalla fondazione “Crc” per
ricordare, 600 anni dopo
la nascita, la figura di
Antonio Carletti, patrono
della città di Cuneo. Alle
17,30 presso lo “Spazio
incontri” della fondazione
“Crc”, Pierpaolo Simonini
relazionerà su “La summa
angelica: un sommario etico
di fronte all’immaginario
morale di ieri e di oggi”.
Al cinema
RIDERE SERENI SU TEMI SCABROSI
a cura di Mario Rosa
U
LA COMMEDIA
“HYSTERIA”
RACCONTA UNA
STORIA VERA
CHE AFFRONTA
LE SESSUALITÀ
NELL’EPOCA
VITTORIANA
n QUASI AMICI-INTOUCHABLES
(Francia, 2011); commedia; regia
di Olivier Nakache ed Éric Toledano;
con François Cluzet, Omar Sy,
Anne Le Ny e Audrey Fleurot.
Dopo un incidente di parapendio
che lo ha reso paraplegico, il ricco
aristocratico Philippe assume Driss,
ragazzo di periferia appena uscito
dalla prigione, come badante
personale. Per dirla senza troppi
giri di parole, è la persona meno
adatta per questo incarico...
62
á 23 febbraio 2012
n argomento pruriginoso trattato con ironia in una commedia divertente che riesce a non scivolare mai nel volgare malgrado il rischio fosse
forte. Questo è “Hysteria”, film inglese diretto da Tanya Wexler e interpretato da Rupert Everett, Maggie Gyllenhaal, Hugh Dancy, Jonathan
Pryce, Felicity Jones, Ashley Jensen e Sheridan Smith.
Siamo nel 1880, nella pudicissima Londra vittoriana. Il brillante giovane dottore
Mortimer Granville (Hugh Dancy) è in cerca di un nuovo lavoro. Lo trova dal dottor
Dalrymple (Jonathan Pryce), specializzato nel trattamento dei casi di isteria, i cui
angoscianti sintomi nelle donne includono pianto, malinconia, irritabilità e rabbia.
Dalrymple è convinto che la causa del malanno sia anche la repressione sessuale
imperante in quell’epoca, e cura le “isteriche” con una terapia scandalosamente efficace: il “massaggio manuale” sotto le gonne delle sue pazienti. Il medico, però, deve
lottare contro la fiera disapprovazione della figlia Charlotte (Maggie Gyllenhaal),
sostenitrice dei diritti delle donne più deboli. Mortimer decide di affinare il metodo
terapeutico: quando il suo lungimirante amico Edmund (Rupert Everett) gli rivela il
progetto del suo nuovo spolverino elettrico, gli viene in mente un’idea irresistibile.
L’effetto sarà dare nuova linfa alla sua pratica medica, provocando nelle pazienti sensazioni forti. Gli autori spiegano che è la storia vera, raccontata con i toni della commedia romantica, della creazione del vibratore. Ma sul piano dell’accettazione della
sessualità femminile si sono fatti davvero tanti progressi dall’epoca vittoriana?
Maggie Gyllenhaal pensa di sì, anche se ammette di essere lei stessa restia a parlare
liberamente degli organi sessuali femminili: una timidezza è forse rimasta.
Per la regista invece i problemi non si sono dissolti, ma preferisce trasmetterci con la
sua contagiosa risata l’intenzione di fondo: dimenticarli con l’umorismo.
n KNOCKOUT-RESA DEI CONTI
(Usa, 2011); thriller; regia di Steven
Soderbergh; con Channing Tatum,
Ewan McGregor, Gina Carano,
Michael Fassbender, Michael
Douglas, Antonio Banderas,
Bill Paxton e Mathieu Kassovitz.
Gina Carano è Mallory Kane,
una spia americana addestrata per
uccidere in fuga dopo essere stata
tradita dai colleghi che l’avevano
ingaggiata. Per Mallory è arrivato
il momento di farsi giustizia da sola.
n VIAGGIO NELL’ISOLA MISTERIOSA
(Usa, 2012); azione; regia di Brad
Peyton; con Josh Hutcherson, Dwayne
Johnson, Michael Caine, Vanessa
Hudgens, Kristin Davis e Luis Guzmán.
Un diciassettenne riceve una chiamata
di soccorso da un’isola all’apparenza
sconosciuta. Il patrigno, contrario a far
partire il ragazzo si vedrà costretto ad
accompagnarlo; faranno parte della
missione anche Gabato, l’unico pilota
di elicottero disposto a dargli una
mano, e Ailano, la figlia di quest’ultimo.
Dal nostro inviato
al teatro “Ariston”
Piero Montanaro
Emma
Marrone, un
altro gioiello
di “Amici”,
ha trionfato
con “Non
è l’inferno”
grazie anche
alla grinta
sfoggiata sul
palcoscenico.
Un podio tutto
femminile,
completato da
Arisa e Noemi
SANREMO, VETRINA
DELLA CANZONE
ITALIANA O DI COSA?
D
a sempre si
discute se le canzoni partecipanti
al Festival di
Sanremo rappresentino davvero la canzone italiana.
E, ancora una volta, la risposta a mio avviso è “no”, perché la realtà musicale italiana
è assai più composita e variegata come d’altronde i gusti di
milioni di usufruitori.
Da qualche anno il Festival di
Sanremo è un grande carrozzone sul quale, marginalmente, ci sono anche le canzoni.
È un grande evento televisivo
che comporta uno sforzo organizzativo non indifferente, a
cui attingono, per alcune settimane, prima e dopo il suo
svolgimento, la Rai e le altre
televisioni, con una pletora di
programmi che hanno per protagonisti il Festival, i cantanti, le canzoni e in particolare
le relative polemiche e, soprattutto, le radio con la loro successiva programmazione dei
brani.
Vedremo quale canzone sarà
quella più suonata e, soprattutto, in questo momento di
crisi della discografia, quella
più venduta o scaricata da
internet. Ma le canzoni ormai
da molte edizioni non sono
più il perno intorno al quale
ruota il Festival di Sanremo.
Infatti, se si fa eccezione per il
successo nel 2011 di Roberto
Vecchioni, sfido chiunque a
citare su due piedi chi ha vinto
le edizioni precedenti e,
soprattutto, a ricordare i titoli
delle canzoni arrivate al
primo posto.
Saranno pur sempre solo canzonette, ma i brani dell’epoca
d’oro del Festival sono rimasti
nella storia della manifestazione e, soprattutto, nella
nostra memoria e vengono
ancora eseguiti in tutto il
mondo.
Alcuni titoli al volo: “Nel blu
dipinto di blu”, “Quando
quando quando”, “Io che non
vivo”...
E allora non ci dobbiamo stupire della media dei voti molto
bassi espressi per gran parte
delle canzoni in gara nelle
pagelle redatte da molti critici
sui loro giornali.
Inoltre al Festival, da sempre,
non viene data la giusta
importanza agli autori, tant’è
che si premia l’interprete.
Quest’anno tra i vincitori due
cantanti provengono dai vituperati “talent show”: Emma e
Noemi. Arisa ha raccolto con
un anno di ritardo il grande
successo riscosso nel 2009
con “Sincerità”. È una regola
di Sanremo che dura da “Una
lacrima sul viso” (1964).
il trionfo del nazionalpopolare Ü 23 febbraio 2012 Ü
63
Una testimone diretta
La prima
serata del
Festival 2012
marchiata
non solo dal
Molleggiato,
ma anche dal
modernissimo
sistema
di votazione
andato in tilt.
Una delle
protagoniste
del clamoroso
flop racconta
tutto a “IDEA”
64
«L’AGIATA ODISSEA
DI NOI GIURATI»
M
entre, di buon
mattino, le ruote
del mio trolley
frullano per gli
androni della metropolitana torinese, l’entusiasmo comincia a
prendere il sopravvento e si materializza in un sentirsi, per una
volta, diversi, prescelti (ops, selezionati!). Sto correndo verso un
sogno che si realizza dopo anni trascorsi ad attendere quell’evento
con la stessa eccitazione con cui si
aspetta il Natale, tra copie di
“Sorrisi e canzoni-Tv” per essere
informata su ogni retroscena e
gruppi di ascolto organizzati con
gli amici più fidati.
Finalmente Sanremo, la prima
puntata del Festival 2012 alla
quale assisterò (gratis) al teatro
“Ariston” e con qualche voce in
capitolo, nella giuria demoscopica,
grazie a uno dei rari casi fortuiti
che la vita ti presenta su un piatto
d’argento, solo da gustare.
L’appuntamento per i giurati piemontesi è a Torino, in corso
Bolzano. Non ci si conosce, ma ci
si riconosce subito tra eletti. Il pullman non tarda ad arrivare con
due autisti e una giovane hostess.
Tra “selezionati” la confidenza è
immediata. Ci si interroga su artisti e canzoni, si sfoggiano competenze sulle passate edizioni, si
entra nel ruolo. L’arrivo a Genova
è strabiliante. L’albergo per il pernottamento è un cinque stelle
dotato di ogni confort.
Il tempo per godere di tutti quei
benefit però è pochissimo. E altrettanto veloci sono il frugale pranzo
a buffet e gli spazi concessi per
l’unico cambio d’abito.
La hall inizia ad affollarsi di luccicanti vestiti da sera, tacchi a spillo,
cravatte delle grandi occasioni, sfa-
á 23 febbraio 2012 á il trionfo del nazionalpopolare
villanti rossetti. Sono le 14,30
(sic!), si parte. Mèta: Sanremo.
Quasi due ore di viaggio, quasi
un’ora fermi in una piazzola di
sosta alle porte della Città dei fiori,
in attesa degli altri sette pullman di
giudici, senza poter scendere dall’allegro torpedone, per non avere
contatti con l’esterno correndo il
rischio di essere corrotti.
A controllare c’è anche una pattuglia della Polizia.
L’ingresso in Sanremo, con scorta,
è trionfale, con fermata a un passo
dall’ingresso secondario del teatro
“Ariston” perché niente e nessuno
ci può contaminare, neppure una
boccata d’aria di mare!
Quattro piani di scale a scendere
verso i sotterranei: la giuria si riunisce alla spicciolata in uno dei
saloni più anonimi del teatro e
attende un’ora, forse più.
Quando finalmente compare
Gianmarco Mazzi, direttore artistico del Festival, pare un miraggio.
Si scusa per non essere accompagnato da Gianni Morandi, stremato dopo una giornata di imprevisti
e di prove da rifare. A breve, ci
annuncia, ascolteremo in antepri-
ma i brani del Festival, poi ci spiega i «due grandi compiti che voi
giurati avete questa sera».
Due? «Il primo è il voto, il secondo
è dar calore all’“Ariston”, perché
non vogliamo che il pubblico sia
un mortorio: applaudite, urlate,
fate sentire le vostre emozioni.
Soprattutto sostenete il più possibile il grande ospite che avremo
questa sera: Celentano».
Manca meno di un’ora e in fretta
viene distribuita la cena al sacco.
Intanto un tecnico spiega velocemente le modalità di voto che sarà
effettuato attraverso un innovativo smartphone sul quale compari-
ranno i numeri da 1 a 10 tra i quali
optare. «E se non funzionasse?»,
domanda timidamente una signora. Risata sarcastica: «Funzionerà.
Abbiamo fatto mille prove».
Il tempo è tiranno: a cinque minuti
dall’inizio dello spettacolo ripercorriamo a ritroso quattro piani di
scale per riemergere dal bunker e
finalmente eccoci all’ingresso
all’“Ariston” che, visto senza trucco, è molto simile a un vecchio teatro parrocchiale in attesa di restauro. Soprattutto, è piccolissimo.
I comici Luca e Paolo, già sul palcoscenico per dare il via alla sessantaduesima edizione del Festival,
sono a un passo da noi, l’orchestra
è stipata poco sotto, in uno spazio
angusto, tutt’intorno fili, strumenti, un brulicar di tecnici. Non esiste
un davanti e un dietro le quinte;
sono le luci rosse delle telecamere
a fare la differenza e a mostrare a
casa solo lo spettacolo.
Ci siamo, che lo show abbia inizio.
Boato del pubblico. I tempi sono
concitati, tutti corrono mentre
imperterriti prima Luca e Paolo,
poi Gianni Morandi animano il
prologo. Quello che più stupisce è
una mezza dozzina di tecnici vestiti di grigio che arrotolano tappeti e
montano strutture alla velocità
della luce, si insinuano tra i ballerini, sfiorano il conduttore, fanno lo
slalom tra le telecamere senza mai
essere visti da casa.
Finalmente a noi giurati sono
distribuiti i fatidici smartphone.
La gara ha inizio. La prima a esibirsi è Dolcenera. Terminato il brano
l’aggeggio magicamente si accende
e chiede di votare. Ognuno pigia
un numero. «Votazione avvenuta
con successo». La prima è andata,
peccato sia anche l’ultima.
Qualcosa nel meccanismo collaudatissimo si inceppa. Conclusa
l’esibizione del secondo artista,
Samuele Bersani, lo smartphone si
accende, ma riporta solo la dicitura
«Tentativo di connessione fallito».
Panico. I tecnici girano tra i giurati:
tolgono e rimettono le batterie di
330 smartphone. Spengono e riaccendono, uno a uno, 330 marchingegni. «Tentativo di connessione fallito».
Intanto la gara va avanti, le hostess
distribuiscono carta e penna.
Ci chiedono di scrivere nome
dell’artista, titolo della canzone e
voto. Così facciamo, ma in un contesto che perde via via i crismi
della segretezza e dell’ufficialità.
La lunga esibizione di Celentano
offre ai tecnici altro tempo utile
per ritentare di far funzionare il
meccanismo, mentre la giuria è
impegnata, come da richiesta, a
fare da claque al Molleggiato. Ma è
ancora un nulla di fatto, mentre
l’agitazione cresce, in galleria e
Come al solito la kermesse sanremese non è solo un’occasione
per ascoltare canzoni nuove, ma anche (e sempre più) uno show
televisivo a tutto tondo. Ecco perché tanto spazio è stato affidato
alla comicità di alcuni dei personaggi più amati di questo
periodo, come Geppi Cucciari e Alessandro Siani (nelle foto
sopra, da destra). Questo non ha impedito di far emergere
nuovi potenziali talenti, come il vincitore della sezione
“Giovani”, Alessandro Casillo (foto sopra, a sinistra,
premiato da Gianni Morandi), già idolo delle
“teenager”, e la conferma di nomi come Noemi (nello
scontorno), giunta terza, e di Pierdavide Carone
(a sinistra, durante l’esibizione con Lucio Dalla). Sopra,
al centro: i cuneesi “Marlene Kuntz” nel duetto
con Patti Smith, che, secondo molti, ha rappresentato
il momento artistico più alto della manifestazione
soprattutto sul palcoscenico.
Alla fine tocca a Morandi annunciare che la votazione non è regolare e sarà annullata. Sventoliamo
tra le mani i fogli scrupolosamente
compilati, giudizi inutili frutti di
un vano impegno. In qualcuno la
delusione prende il sopravvento,
nei più no: a prevalere è comunque l’entusiasmo per aver assistito
a un grande spettacolo e per aver
vissuto una bella esperienza, unica
più che altro.
Il sonno ristora, placa gli animi più
accesi e regala rinnovato entusiasmo. Qualcuno riesce anche a svegliarsi di buon mattino per dare un
senso a quella trasferta visitando la
mostra di Van Gogh allestita a
Palazzo ducale. Per gli altri a far da
compensazione ci sono la luculliana colazione servita alle 10 in
albergo e l’abbondante pranzo
offerto da mamma Rai in autogrill
non più tardi delle 11.30.
Il viaggio di ritorno trascorre sfogliando i principali quotidiani, alla
ricerca di parole di solidarietà per la
giuria spodestata e di sdegno per
l’avvenuto. Nuova cocente delusione: poche righe per i giudici popolari e tante polemiche su Celentano.
Resta la speranza che anche per il
prossimo anno la tv di Stato ci
riservi un posto in prima fila richiamandoci a un dovere che non ci è
stato dato di assolvere sino in
fondo, condannati da un innovativo e collaudatissimo sistema di
votazione.
23 febbraio 2012 Ü
65
Piero Montanaro
G
ianni Morandi, come
presentatore (in conferenza stampa, con
umiltà e realtà, si è
definito solo il padrone di casa), a
detta di tutti, e soprattutto nelle
prime sere, non è stato all’altezza
della situazione e spesse volte si è
trovato in difficoltà.
Avranno pure influito lo stress e
la stanchezza di lunghe giornate
che iniziavano a mezzogiorno
con la conferenza stampa e, a
seguire, le prove con i cantanti e
di organizzatore del Festival,
recriminando nei confronti dei
dirigenti della Rai per il fatto che
essi non avrebbero riconosciuto
pubblicamente la sua professionalità e non l’avrebbero esaltato
come avrebbe meritato per il
“colpaccio” di aver portato a
Sanremo un grande artista come
Adriano Celentano.
Sono convinto che si potessero
avere migliori canzoni perché un
vero festival è fatto di bei brani
eseguiti da bravi interpreti, seppure sconosciuti. Un esempio?
L’allora sconosciuta Arisa che
ucciso la parte musicale della
serata e le canzoni sono passate
in second’ordine. Ben sei artisti
dei quattordici in gara si sono esibiti dopo le 23,30. E questo è
stato sottolineato da Francesco
Renga, Irene Fornaciari e Lucio
Dalla, tant’è che il cantautore
emiliano ha invitato i colleghi a
ritirarsi dal Festival.
Il Presidente dei discografici
ritiene si sia consumato un vero
e proprio atto di denigrazione del
ruolo e dei diritti degli artisti in
concorso, ridotti al ruolo di comparse di contorno invece di esse-
anche ben riuscite. Mi ha entusiasmato, in particolare, quella
di Brian May, chitarrista dei
“Queen”, ospite della figlia di
Zucchero. Ma sarebbe stato
meglio far intervenire cantanti
che hanno davvero lanciato
all’estero qualche brano italiano.
E di certo nomi e canzoni non
sarebbero mancati.
Un grande plauso meritano la
professionalità dell’orchestra,
del coreografo e dei ballerini.
Dispiace, infine, che i cuneesi
“Marlene Kunz” non siano giunti
in finale con la poetica “Canzone
Luci e ombre sanremesi
Morandi “spento” e Papaleo sfolgorante:
conferme, sorprese e delusioni viste in presa
diretta. E per i giornalisti i “menu” all’albese
gli ospiti che duravano fin oltre le
19. Però ci sono stati momenti in
cui ha navigato a vista, non
sapendo cosa fare e cosa domandare, nonostante fosse assistito
da numerosi autori della trasmissione e da un “gobbo” che suggeriva, o poteva suggerire, quanto
dire. In molti momenti, ho pensato: «Arridateci Pippo Baudo!», a
mio avviso, il miglior organizzatore e selezionatore di canzoni e
cantanti al Festival di Sanremo.
Anche sulla scelta delle canzoni
si poteva fare meglio.
Ma qui la colpa Morandi la deve
condividere con Gianmarco
Mazzi che, sabato, durante la
conferenza stampa, ha dichiarato
di aver chiuso la sua esperienza
66
sbancò le classifiche tre anni fa.
A fronte di un Gianni Morandi
non sempre al massimo, è stato
facile emergere per Rocco
Papaleo. Partito come comprimario, ha svettato giocando su preparazione, simpatia e mestiere.
Cosa riferire, che non sia già stato
detto e scritto, delle vallette e,
soprattutto, della farfalla tatuata
di Belen Rodriguez e dei suoi
microslip? Forse però merita
ribadire l’invidia provata da
molti per il tatuatore.
Sugli interventi parlati e sul mancato rispetto del codice etico,
nella prima serata, da parte del
Molleggiato, si è polemizzato a
iosa. Adriano, sempre grande
quando canta, martedì sera ha
á 23 febbraio 2012 á il trionfo del nazionalpopolare
re i veri protagonisti.
E che dire dei comici? In alcun
casi sono stati deludenti.
Senza Silvio Berlusconi e senza
parolacce, alcuni comici hanno
faticato a far ridere, per loro stessa ammissione. Una bella rivelazione è stato Alessandro Siani.
Buona l’idea di “Viva l’Italia”
anche se non è una novità
l’omaggio alla canzone tricolore
nel mondo. E infatti nella stragrande maggioranza dei casi è
risultata una forzatura per giustificare una serata in più, poiché gli
ospiti stranieri di solito non eseguono, né eseguiranno, le canzoni italiane fuori del contesto sanremese. Chiamiamole, dunque,
marchette musicali, alcune delle
per un figlio”.
Una nota enogastronomica.
Da martedì a sabato sera centinaia di giornalisti della sala stampa
dell’“Ariston” hanno cenato con
un “menu” all’albese organizzato dalla “Promoshow” che proponeva i nostri prodotti tipici: salumi, formaggi, grissini e, naturalmente, vini di qualità.
Sopra, da sinistra: Luca
e Paolo, coconduttori
dell’edizione dell’anno
scorso, chiamati
ad aprire il 62esimo
Festival e protagonisti
anche della serata finale;
la presenza femminile
Ivana Mrazova,
con Elisabetta Canalis
e Belen Rodriguez; Gianni
Morandi e Rocco Papaleo
intenti a pronunciare
il loro «Stiamo tecnici»
Guardarsi le spalle
E PERDERSI LA VITA DAVANTI
G
Volete un consiglio o soltanto sfogarvi?
“Ci vuol fegato ad aver cuore” è una rubrica
di colloquio con i lettori dedicata in particolare
ai problemi sentimentali, affrontati però con
un pizzico di ironia. Se volete raccontare le vostre
mirabolanti (o meno) escursioni nella galassia
dei sentimenti, nell’accezione più ampia del termine,
inviate un’e-mail a: [email protected].
Avrete una risposta adeguata!
Allegro chirurgo
entile Margherita, resisto a due
tentazioni di segno opposto, ma
ugualmente sbagliate.
Da una parte vien voglia di liquidare il tutto dicendole che
la stragrande maggioranza
delle persone farebbero carte
false per avere i problemi cui
dice di dover far fronte lei; dall’altra si rischia di cadere
nell’errore di considerarla una
povera principessa imprigionata nella sua torre d’oro.
A mio avviso, in questo caso,
la verità non sta nemmeno nel
mezzo, ma proprio da tutt’altra parte.
entile allegro chirurgo, più invecchio e più mi rendo conto di quanto sia labile il confine tra il poter dire di condurre un’esistenza piena e l’essere costretta ad ammettere
che essa è insoddisfacente e lacunosa.
Vista con gli occhi degli altri, la mia vita non può che sembrare invidiabile, dal momento
che faccio parte della classe agiata, la cosiddetta medio-alta borghesia, ho mai avuto
bisogno di lavorare, posso permettermi di avere molto tempo libero da dedicare a me
stessa e non capita quasi mai che trascorra il week-end a casa.
Ma, come quasi sempre, apparenza e realtà non coincidono sino in fondo.
Perché, se conduco una vita oggettivamente bella da un punto di vista materiale, nessuno può sapere quanto sia umanamente difficile.
Sono sposata con un perfetto “self made man”, un imprenditore che si è fatto da solo,
grazie alla sua bravura, il senso degli affari e, soprattutto, tanta forza di volontà. Un uomo
che passa almeno 14 ore al giorno in azienda (e questo posso capirlo e lo accetto) e che
non si fida di niente e nessuno, sempre terrorizzato all’idea che chiunque entri in relazione con lui lo faccia con il secondo fine di tirarlo giù dal trono che si è costruito.
Un uomo che per certe cose non bada a spese e per altre è spilorcio sino alla tirchieria,
come se temesse il rischio di cadere in miseria, un marito che, dopo 25 anni di matrimonio,
ogni tanto mi tratta con distacco e supponenza, a sottolineare come, in fondo, non mi consideri altro che la prima della fila di quanti vivono a spese della “gallina dalla uova d’oro”.
G
Margherita (Cuneo)
Ho sempre pensato che chi si
preoccupa troppo dell’opinione altrui lo faccia perché attribuisce agli altri quello che sarebbe il suo atteggiamento in
quella circostanza. Tradotto: si
ha paura del giudizio degli altri quando si è il primo a giudicare avendone l’occasione.
Allo stesso modo chi teme che
chiunque voglia fargli le scarpe
è, con tutta probabilità, uno
che a suo tempo le scarpe le ha
fatte ad altri o perlomeno,
potendo, non si farebbe problemi a farle.
Non che si debba essere il manifesto vivente dell’ingenuità,
concedendo la propria fiducia
a chiunque, in maniera acritica, ma nemmeno vivisezionare
qualsiasi persona con cui si
entra in relazione è segno di un
approccio sano con la realtà.
Diffidare di tutto e tutti, peraltro, non è neanche un atteggiamento che garantisca il
successo e se suo marito è riuscito a crearsi una posizione agiata credo sia più “nonostante” questo approccio che “per
merito” di esso.
Evidentemente, come ha lasciato intuire nella lettera, suo
marito ha altre qualità e ha
sapute utilizzarle al meglio.
Ma saper sfruttare i propri talenti dà una soddisfazione
relativa, se non si è capaci di
trarre giovamento dai risultati
ottenuti.
Non ha poi sbagliato di molto
l’arcivescovo francese Roger
Etchegaray quando ha detto:
«C'è vera condivisione solo nella povertà. C’è vera ricchezza
solo nella condivisione».
Provi a spiegarglierlo: chissà
mai che non decida di smettere
di guardarsi alle spalle per concentrarsi su tutta la vita che gli
resta davanti.
Ci vuol fegato ad aver cuore Ü 23 febbraio 2011 Ü
67
Tra i tanti progetti a cui
lavora la torinese
trapiantata a Genova (nella
foto sotto) c’è il primo
disco dei “Red Phoenix
blues”, intitolato “Illegal
blues”, già disponibile
presso i maggiori store
di musica digitale, come
“iTunes” e “Amazon”,
o richiedibile tramite e-mail
a [email protected]
UN AMORE A PRIMA
VISTA NATO...
PER LA BATTERIA
ELISA PILOTTI È RIUSCITA A FARE DELLA MUSICA LA
Raffaele Viglione
«V
isto i tempi che
corrono, cercate di fare qualcosa che vi
piace»: questo è il consiglio che, in
America, molti psicologi pare
dìano a chi si trova a dover ripartire dopo aver perso il lavoro.
Questo modo di affrontare la vita,
il “fare ciò che più ci gratifica”, c’è
chi lo mette in pratica già di suo, da
ben prima che la crisi lo imponesse. Come Elisa Pilotti, vissuta a
Torino sino a circa una decina di
anni fa, quando si è trasferita
(per amore) in provincia di
Genova.
Elisa vive di musica,
insegnandola e suonandola.
Segno particolare: batterista.
Elisa, come succede che una
giovane incroci una batteria?
«Da piccola i miei hanno cercato di
instradarmi verso il pianoforte, ma
continuavo a percuoterlo e hanno
capito che non è fatta per la melodia. Così ho iniziato a studiare batteria, fin da quando avevo 10-11
anni; poi ho studiato anche altri
strumenti, anche perché più che
una batterista mi considero una
musicista».
Una ragazza che suona la batteria è una bizzarrìa o è un pensiero da maschilista malinformato?
«Più la seconda. Il fatto è che in
Italia pensiamo ancora sia una
cosa rara, mentre grandissimi
nomi a livello internazionale sono
donne, come Kim Thompson che
suona con Beyoncé o Cindy
Blackman che è stata la batterista
68
di Lenny Kravitz. In Paesi come gli
Stati uniti è piuttosto normale, da
noi no. Per quanto riguarda la batteria femminile in Italia ho in programma l’organizzazione di un
festival nazionale, per far vedere
che sono tantissime le batteriste
donne, anche professioniste. Ci
sono colleghe che hanno suonato
con Massimo Ranieri, altre hanno
fatto da spalla a Michael Jackson.
Io ho fatto parte di band con cui ho
aperto i concerti di personaggi
come Vasco Rossi, con alcuni ho
anche suonato come turnista,
come Giorgia. Adesso ci hanno
chiamato per un ragazzo che è
uscito da “X-factor” e probabilmente andremo a suonare per il
suo disco».
Come si capisce di voler vivere
di musica?
«Ho sempre voluto fare questo e i
á 23 febbraio 2012 á una valida artista emergente
miei, benché facessero altro (sono
artigiani, ndr), mi hanno sempre
appoggiato. L’ho sempre vista
come una cosa naturale e ho iniziato a lavorarci in maniera massiccia
dopo il liceo. Ho fatto l’università
come hobby, più perché mi piaceva l’idea di studiare, mentre la
musica volevo farla per vivere.
Certo: il mercato italiano è difficile, con i “Red Phoenix blues”
SUA VITA
abbiamo serate fissate in Svizzera,
mentre fatichiamo a organizzare
un concerto a Genova. Lavoro
anche con altre band, come un
gruppo di elettro-pop-rock al femminile chiamato “Missbit”, che
potrebbe essere commercialmente
più appetibile: siamo andate a fare
una tournée in Spagna, dove siamo state accolte davvero alla grande, mentre nel nostro Paese è molto più complicato».
Proprio in virtù delle difficoltà a
cui è costretto chi vuole diventare professionista della musica,
non è frustrante lavorare con un
ragazzino che riesce a farsi
conoscere grazie a qualche settimana in un programma tv?
«Il lavoro è lavoro. Il discorso artistico puro lo porto comunque
avanti, facendo a esempio un disco
con i “Red Phoenix blues”. Oltre a
ciò, per me suonare è sempre e
comunque divertente. Arrivo dal
metal, ma in realtà mi è sempre
piaciuto suonare di tutto, perché
ho sempre pensato sia una sfida.
Per i “Red Phoenix blues”, poi,
scrivo anche i testi e mi occupo di
parte degli arranggiamenti».
Il bello e il brutto, a questi livelli,
è che tutto passa attraverso voi,
non soltanto la musica, ma
anche tutto quello che sta intorno al disco...
«Ho imparato che davvero chi fa
da sé fa per tre. Se hai un’idea in
testa la devi realizzare tu. Noi
(“Red Phoenix blues”, ndr) avevamo in mente una copertina che
rimandasse all’America, ma che
fosse in bianco e nero. Alla fine,
anche grazie all’archivio di mio
papà Cesare, che è un bravo fotografo amatoriale, l’abbiamo trovata e così abbiamo scelto la foto con
i poliziotti che si faceva pensare
all’idea dell’“Illegal blues”».
Ma che tipo di album avevate in
mente?
«Quando si parla di blues, si pensa
sempre a classici, come John Lee
Hooker. Noi volevamo fare un
blues più attuale, che pescasse da
quelle tradizioni, ma le leggesse in
chiave moderna. Giacomo Caliolo,
chitarrista già dei “Rondò veneziano”, ha una vasta esperienza in
fase di scrittura e composizione; il
bassista, Antonello il Palmas Cotogno, arriva dalla fusion (la voce è
Daniela Venturelli). Abbiamo cercato, nel nostro piccolo, di fare
qualcosa che strizzasse sì l’occhio
all’America, ma mettendo dentro
anche la nostra personalità e la
nostra storia. È “Illegal” perché
non facciamo un blues che piace ai
puristi, non vogliamo essere con il
paraocchi».
Ilaria Blangetti
A Borgo San
Dalmazzo,
nell’ex
“Bertello”,
la mostra che
poi approderà
a Fossano
LE IMMAGINI
(E LE PAROLE)
DA AUSCHWITZ
Le opere realizzate da
Alessandro Lercara e Barbara
Odetto (foto sotto) hanno
un “formato panoramico”
(120x35 cm). Al centro di ogni
fotografia vi è un elemento
statico, enfatizzato
dalle immagini ai lati. Queste
si ripetono e si sovrappongono
e creano l’idea del movimento,
del tempo che scorre e dell’eco
dei ricordi. È una tecnica
adottata da Lercara già in altri
lavori e che cattura la vastità
degli spazi di AuschwitzBirkenau, traducendo senza
retorica la realtà
70
“E
chi da Auschwitz”. È questo il titolo del
lavoro di Alessandro Lercara e Barbara Odetto,
fotografo e giornalista torinesi,
che attraverso immagini e parole
aggiungono un loro personale
tassello alla memoria di uno
degli eventi più tragici della storia dell’umanità.
La mostra, appena inaugurata
nell’ex “Bertello” di Borgo San
Dalmazzo, ha già toccato Saluzzo
e, in primavera, arriverà a Fos-
á 23 febbraio 2012 á il dovere della memoria
sano e, infine, a Cuneo.
È un viaggio nella memoria, una
mostra che si alimenta di fotografie e parole. Ogni scatto è accompagnato da una breve frase: un
pensiero, talvolta sottinteso, talvolta sarcastico, che non appartiene a un prigioniero, ma a
ognuno di loro.
«Perché, di fronte all’orrore, al
dolore e all’annientamento, le
donne, gli uomini, i bambini, i
ricchi, i ladri, i poveri, gli ebrei
così come i rom di AuschwitzBirkenau hanno sicuramente
pensato o sussurrato quelle parole». Negli scatti fotografici si distinguono due concetti fondamentali: il movimento e l’eco.
«Il gioco di movimento e staticità
è una traduzione visiva di un
concetto molto più profondo: chi
oggi entra nei campi di sterminio
rivive un passato che è ancora
vivo, presente, attuale in tutta la
sua forza. L’eco, intesa come grido che si propaga nello spazio e
nel tempo, è l’altro concetto tradotto in immagine».
Alessandro Lercara e Barbara
Odetto, il vostro è stato un
viaggio importante, intenso e,
per certi versi, scioccante. E avete sentito il bisogno di raccontarlo. Com’è nata questa esperienza?
«Ci sono viaggi latenti in ognuno
di noi: esperienze che si vogliono
vivere senza capire perché e
senza sapere che cosa ci si possa
aspettare. Uno di questi, per noi,
era visitare i campi di concentramento e di sterminio di Auschwitz-Birkenau. Per questo, nel
gennaio del 2011, abbiamo deciso di salire sul “treno della memoria” allestito dall’associazione
torinese “Terra del fuoco”. Non
sapevamo cosa avremmo visto e
provato e neppure se sarebbe
nato un progetto, ma volevamo
vedere da vicino quei luoghi e
approfondire quella parte di storia che, come la maggior parte
delle persone, conoscevamo tramite i libri. Nella desolazione dei
luoghi dell’olocausto abbiamo
capito l’importanza del ricordo,
soprattutto oggi, quando molti
dei testimoni oculari stanno
scomparendo a causa dell’età».
Immagini e parole. Con quale alchimia siete riusciti a legare
questi due elementi?
«Dopo un primo momento in cui
scattare una fotografia o scrivere
un pensiero ci sembrava come
abusare della storia di quei luo-
ghi, ci siamo divisi all’interno dei
due campi per non influenzarci.
Una volta rientrati Alessandro ha
postprodotto le immagini e io ho
affinato i testi, sempre ignari uno
del lavoro dell’altra. Al termine
me le ha mostrate dicendo: “Ti
restituiscono le emozioni che hai
provato ad Auschwitz e a Birkenau?”. In contemporanea io gli
ho fatto leggere i miei pensieri,
che in realtà volevano essere i
pensieri dei deportati. In quel
preciso momento abbiamo capito che, senza averlo pianificato
“a priori”, ci eravamo mossi nella
stessa direzione e che testi e foto
si sposavano perfettamente. Entrambi, infatti, avevamo puntato
sui concetti di eco, memoria e
scorrere del tempo: poteva diventare un progetto».
Avete definito il vostro lavoro un
«personale momento di riflessione di ogni visitatore». In cosa
si differenzia da altri progetti
dedicati alla memoria?
«Pensiamo che qualunque iniziativa che aiuti a favorire il ricordo
di episodi così traumatici per l’umanità sia valida. Nelle opere testi e foto sono complementari:
possono vivere separatamente,
ma insieme acquisiscono forza e,
come ci è stato detto da alcuni visitatori, come un’eco quei luoghi
tornano a parlare. Forse è una deformazione professionale, ma,
occupandoci ogni giorno di comunicazione, ci farebbe piacere
riuscire a trasmettere delle emozioni o degli spunti di riflessione
a chi vedrà la mostra. Il nostro è
un punto di vista personale che
prescinde dalla politica e dalla religione: infatti ci siamo autofinanziati il soggiorno a Cracovia e
l’iniziativa non è a fine di lucro.
Anzi: ringraziamo l’associazione
“Mai tardi-Amici di Nuto” e la
fondazione “Nuto Revelli” Onlus
che, con il finanziamento dei Comuni di Borgo San Dalmazzo,
Cuneo, Fossano e Saluzzo, hanno permesso la stampa delle
opere e la realizzazione delle
diverse mostre».
La mostra è visitabile a Borgo San
Dalmazzo fino al 29 febbraio,
con il seguente orario: lunedì,
dalle 14 alle 18; martedì, giovedì
e venerdì, dalle 9 alle 12 e dalle
14 alle 18; mercoledì e sabato,
dalle 9 alle 12. Ad aprile, dal 6 al
20, si sposterà a Fossano (porticato del castello degli Acaja).
n 24 FEBBRAIO
GLI “ONDASFERICA”
A RIVALTA DI LA MORRA
Domani, venerdì, alle
21,30 presso il locale
“No name-No problem”
l’ex “Heartland” in borgo
Tebbioni 55, a Rivalta
di La Morra, andrà in
scena la serata “Pink
Floyd” con l’esibizione
degli “Ondasferica”
(foto sopra), cover
band del mitico gruppo
di Roger Waters.
n 24 FEBBRAIO
“WE WANT SEX” PER
LA RASSEGNA CHERASCHESE
Domani, venerdì,
è prevista una nuova
serata della rassegna
”Cinema diffuso
a Cherasco”, presso
il “Galateri” di via
Cavour. Alle 21
verrà proiettato il film
drammatico “We want
sex”, per la regia
di Nigel Cole.
Il biglietto costa 5 euro.
n 24 FEBBRAIO
“LABICHE 2.0” MESSO
IN SCENA A CORTEMILIA
Il nuovo teatro comunale
di Cortemilia farà
da sfondo alla messa in
scena di “Labiche 2.0”
due atti unici di Eugène
Labiche, con traduzione,
adattamento e regia
di Marcello Meinero.
A farsi carico della
rappresentazione dello
spettacolo saranno gli
attori della compagnia
“I ribaltati” di Cengio.
L’inizio è fissato alle 21
di venerdì. Costo: 10
euro; ridotto per gli
“under 12”. Maggiori
informazioni possono
essere richieste al
numero 0173-81027.
72
PER RICORDARE
CHE “C’ERA UNA
VOLTA LA VIJÀ”
Un recital per attrice, pianoforte e coro
concluderà, la sera di sabato 25 febbraio
la rassegna “Il teatro del territorio”
ospitata dal sociale “Giorgio Busca” di Alba
T
ermina e con un recital
per attrice, pianoforte e
coro la rassegna “Il teatro del territorio” al
sociale “Busca” di Alba. Sabato 25
febbraio, alle 21, andrà in scena
“C’era una volta la vijà”, storie di
donne del vecchio Piemonte, la
libera interpretazione di una storia
vera, per rendere omaggio alla cultura piemontese attraverso la sua
lingua e il patrimonio di tradizioni
che essa tramanda.
Il testo dello spettacolo è di Maria
Teresa Milano; al piano Roberto
Beccaria con Maria Teresa Milano
come voce solista; in scena anche
l’attrice Elena Griseri, mentre l’associazione culturale “Fuori dal
coro” accompagnerà con canti e
melodie la vicenda (foto a lato).
“C’era una volta la vijà” è ambientato in un paesino della provincia di
Cuneo, negli anni ’30, nel difficile
passaggio tra le due guerre, quando
una giovane decide di accettare la
proposta di matrimonio che le
viene fatta. Il sabato sera, nella stalla, le donne e i bambini si riuniscono per la vijà, mentre gli uomini
sono in trattoria a bere e a giocare
alle carte. Tutte si danno un gran
daffare per preparare il corredo di
Maria. Le donne ricamano tele e intessono storie: amori infelici, tradimenti, racconti sui preti e sulle
masche... Biglietti da 13 a 15 euro.
Per info: tel. 0173-35189.
á 23 febbraio 2012 á da non perdere
n 25 FEBBRAIO
FEDE E TINTO IN CATTEDRA
A SERRALUNGA D’ALBA
Fede e Tinto, noti conduttori
radiofonici del programma
“Decanter”, animeranno
l’incontro previsto
per sabato, alle 18,30,
presso la tenuta
“Fontanafredda”
di Serralunga d’Alba
facente parte
del calendario del
Laboratorio di resistenza
permanente. I due terranno
una “lectio magistralis” sul
tema “La leggerezza-Quella
musica dell’anima che ti
fa stare bene con gli altri”.
Ingresso gratuito, ma con
prenotazione obbligatoria,
tramite iscrizione attraverso
il sito internet:
www.fondazionemirafiore.it.
n 25 FEBBRAIO
“DITTICO CONTEMPORANEO”
DI DANZA AL POLITEAMA A BRA
Al teatro “Politeama” di Bra
si esibisce la compagnia
“EgriBiancoDanza”, diretta
da Susanna Egri, insieme
a Raphael Bianco, con
lo spettacolo “Dittico
contemporaneo” con due
balletti, di cui il primo
è “Les noces”, su musiche
di Stravinsky. Il secondo,
che a Bra va in scena
in anteprima, è una delle
novità di questa stagione
e si intitola “Amor di
mundo”, su musiche di
Cesaria Evola, cantante
di Capoverde scomparsa
di recente. Appuntamento
per sabato, alle 20,30.
Info e prenotazioni al 3664308040. Costo: 15 euro.
“CARVÉ VEJ” A CORNELIANO E PIOBESI
Protagonisti saranno le maschere, la sfilata,
i dolci, la musica e il fritto misto alla piemontese
A Corneliano e dintorni sarà un fine settimana nel segno del
“Carvé vej”. Sabato 25, alle 19, i personaggi di “Monsù Ciaciarèt” di Corneliano e “Turibia dla Cadena rusa” di Piobesi, con
le maschere di Alba, faranno visita agli ospiti della casa di riposo
cornelianese, mentre alle 20, a Piobesi, presso il centro polifunzionale comunale verrà servita la cena del “Carvé vej” con il fritto
misto alla piemontese a farla da padrone. A seguire è prevista
una serata danzante con l’orchestra “Simpatia”. Domenica 26,
alle 14,30, a Corneliano è annunciata l’apertura del carnevale
con le maschere tradizionali del Roero, di Alba e delle Langhe e
dei gruppi mascherati, con partecipazione della Banda musicale
alpina di Corneliano-Piobesi, mentre alle 16, a Piobesi, sono previsti l’arrivo della sfilata e la distribuzione di dolci carnevaleschi di
Langhe e Roero e vino locale, per poi chiudere, tra canti e danze,
alle 17,45 con il falò del carnevale. Per info: tel. 333-7749639.
n 26 FEBBRAIO
ULTIMA DOMENICA
CON “FAMIGLIA E SCUOLA”
È con “Les choristes”, il film
di Christophe Barratier
che rammenta la realtà del
sistema educativo europeo
nel secondo dopoguerra,
che si conclude domenica a
Bra il percorso di “Famiglia
e scuola: in viaggio per
dove?”. Dalle15, nella sala
del polifunzionale “Giovanni
Arpino” di largo Resistenza
è prevista la proiezione e al
termine Silvia Ornato e
Antonina Calligaris
dell’istituto di psicologia
individuale “Adler”
dialogheranno con
il pubblico sui temi della
pellicola. Ingresso libero
e per maggiori informazioni
è possibile rivolgersi
all’Ufficio famiglia del
Comune di Bra telefonando
al numero 0172-438234.
n 28 FEBBRAIO
PAOLO SERAZZI A CINZANO
Martedì, con inizio alle
22, all’”Open Baladin” di
Cinzano di Santa Vittoria
d’Alba si esibirà Paolo
Serazzi, molto apprezzato
musicista di jazz e swing.
L’appuntamento sarà
a ingresso libero.
LE BELLEZZE DEL ROERO A TORINO
“Roero-Repertorio artistico” di Walter Accigliaro è un volume che presenta al
meglio le bellezze del Roero (sopra, a destra, il castello di Montà d’Alba): il corredo fotografico, realizzato perlopiù da Pierangelo Vacchetto, documenta e propone un vero e proprio viaggio artistico e culturale, aiutando a guardare meglio
e a confrontare. Tale viaggio nell’arte sarà proposto al pubblico del circolo “Toniolo”, a Torino, nel corso della presentazione pubblica del volume che si terrà
il 25 febbraio, alle 17. Per l’Ecomuseo delle Rocche del Roero di Montà, promotore dell’opera, sarà l’occasione di far conoscere e promuovere il Roero a un
pubblico già sensibilizzato al turismo a scopi culturali, avvalendosi della preziosa collaborazione di Walter Accigliaro, il quale condurrà gli ospiti in questo affascinante seppur virtuale percorso d’arte. L’ingresso sarà libero.
n 23 FEBBRAIO
“ABITARE IL PARCO”: UNA
MOSTRA PER CAPIRE COME
Il Parco fluviale Gesso
e Stura e il Politecnico
di Torino invitano oggi,
giovedì, alle 17,30 presso
il salone d’onore
del municipio di Cuneo,
all’inaugurazione della
mostra degli elaborati
realizzati durante
il workshop “Abitare
il Parco”, organizzato
nell’ambito del corso
di laurea magistrale in
architettura per l’ambiente
costruito. L’esposizione,
allestita nell’atrio
del salone d’onore, sarà
visitabile fino al 31 marzo.
Sabato
25, alle 21, la sala
“Crosà neira” di Savigliano
ospiterà “The wild party”
di Joseph M. March, con Irene
Avataneo e Luca Occelli (voci
recitanti), Daniele Bergese (sax) e
Fabio Giachino (piano). Biglietti
da 8 a 15 euro. Info: tel.
0172-715021.
n 24 FEBBRAIO
PIERO MEINERI IN CONCERTO
A “CASA DELFINO”
Domani, venerdì, alle 21,
presso la fondazione “Casa
Delfino” di Cuneo (corso
Nizza 2), è prevista
l’esibizione di Piero
Meineri. Il musicista
proporrà un concerto per
pianoforte con musiche di
Mozart, Ciaikovskij e
Schubert. L’ingresso sarà
libero. Per maggiori info:
www.fondazionedelfino.it. n 24 FEBBRAIO
SONORITÀ SUDAMERICANE
AL JAZZ CLUB DI CUNEO
Domani, venerdì, alle
21,30 il Jazz club di Cuneo
(via Santa Croce 16)
ospiterà la musica
sudamericana (cubana,
argentina e brasiliana).
“L’arte del dubbio”
in scena a Savigliano
Martedì 28 febbraio
al “Milanollo” Ottavia
Piccolo e Vittorio Viviani
saranno impegnati
nella trasposizione teatrale
del libro di Gianrico Carofiglio
Dopo i successi di “Processo a Dio” e “La Commedia
di Candido”, ritornano in scena, diretti da Sergio Fantoni,
Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani (nella foto a lato), con una
nuova sfida, “L’arte del dubbio” dal libro di Gianrico
Carofiglio, nella versione teatrale di Stefano Massini.
Il costo del biglietto d’ingresso è di 16 euro.
Per informazioni si può contattare il numero 0172-710235
74
n 24 FEBBRAIO
PROIEZIONE GRATUITA
DE “IL POPOLO CHE MANCA”
Nell’ambito della rassegna
cinematografica “IntrecciCinema, cultura e territorio”,
domani, venerdì, alle 21,
presso il teatro “Silvio
Pellico” di Bagnolo
Piemonte, verrà proiettato
il film “Il popolo che
manca” di Andrea Fenoglio
e Diego Mometti (ingresso
libero). Per informazioni:
tel. 0175-392003.
n 24 FEBBRAIO
“LE MACCHINE INVISIBILI”
CON PIERO BIANUCCI
Domani, venerdì, alle 21,
presso la scuola media
“Battista Tassone”
di Sant’Albano Stura,
si parlerà de “Le macchine
invisibili” in un incontro,
promosso dall’associazione
“Liberamente santalbanese”,
con il giornalista Piero
Bianucci (foto nella pagina
a lato). L’ingresso è gratuito.
á 23 febbraio 2012 á da non perdere
L
a stagione teatrale del “Milanollo” di Savigliano continua con
uno spettacolo davvero singolare. Martedì 28 febbraio, alle
21, infatti, andrà in scena “L’arte del dubbio”, ovvero la versione teatrale di Stefano Massini del libro omonimo di Gianrico Carofiglio . In scena ci saranno Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, per
la regia di Sergio Fantoni, i quali saranno protagonisti di un gioco perverso, spericolato, senza rete, dove la struttura narrativa della commedia è
sostituita da una forma teatrale aperta, fatta di colloqui diretti con il pubblico, di personaggi che entrano ed escono dai ruoli.
Sarà un “cabaret del dubbio” dove niente è dato per scontato, una moderna commedia dell’arte articolata in quadri in cui i giochi di parole, lo
strumento dell’interrogatorio e la forma del processo fanno sì che gli
attori si divertano a indossare i panni dei tipi più disparati.
E lo fanno su un teatrino da fiera di paese, con siparietto, quinte e luci
che ricordano il teatro-cabaret brechtiano. Le musiche per dieci strumenti, composte da Cesare Picco ed eseguite dal vivo da Nicola Arata, scandiscono i ritmi vivaci dello spettacolo che diventano tesi nei pezzi più
impegnati: l’assassinio di don Peppino Diana a opera della camorra e la
morte dei sette operai della “Thyssen”. Si parla dei nostri giorni, di quello
che sta al di fuori dei teatri, intorno a noi, di insidie e di trappole nascoste
fra le parole e nelle parole. Si parla della persuasione occulta della pubblicità, delle ambiguità, a dir poco, dei giornali. Insomma, quella che andrà in scena a Savigliano sarà una sfida/scommessa con l’obiettivo, tutt’altro che facile, di divertire, oliando gli ingranaggi del senso critico.
n 25 FEBBRAIO
ARRIVANO LE DANZE OCCITANE
DEL GRUPPO “COURENTA
MINIMA ORCHESTRA”
Sabato, alle 21, presso
il palasport del centro
sportivo “Val Maira” di
Roccabruna, sito in strada
Pietro Acchiardi 14, si terrà
una serata di danze
occitane con i “Courenta
minima orchestra”.
Per ulteriori informazioni:
tel. 0171-904064.
n 25 FEBBRAIO
LO SPETTACOLO DIALETTALE
“DON CAMILO E BEPON”
Sabato la compagnia
“Fric-Filo2” di Carignano
porterà sul palco “Don
Camilo e Bepon” (foto
nella pagina di sinistra),una
commedia in tre atti
liberamente ispirata ai testi
di Giovannino Guareschi,
tradotta e adattata
in lingua piemontese
da Ritangela Margaria.
Appuntamento, alle 21,
presso il teatro Don Bosco
di Saluzzo. Costo: 7 euro.
n 25 FEBBRAIO
GLI “EX OTAGO” SUL PALCO
DEL “RATATOJ” DI SALUZZO
Sabato sera, presso
il circolo “Ratatoj” di
Saluzzo, si potrà assistere
TUTTI CON “ORAZIO TANTI COLORI”
Presso la Biblioteca di Fossano guadagnano
la ribalta Nadia Nardi e Maura Raviola
Sabato 25 febbraio, alle 16,15, presso la sala
ragazzi della Biblioteca civica di Fossano, avrà
luogo un incontro di lettura che inviterà i piccoli
partecipanti a immergersi nel mondo dei colori
con il pescatore Orazio. Il personaggio dei racconti di Guido Quarzo viene interpretato da Nadia Nardi e Maura Raviola dell’associazione
“Stregatocacolor” le quali entreranno nel mondo di Orazio e saliranno sulla sua barca per
riempirla di colore e per ridipingere con i partecipanti il mondo intero. L’incontro è rivolto ai
bambini dai 4 ai 9 anni e l’ingresso sarà libero.
al concerto di uno dei
gruppi più interessanti
e personali dell’indie-pop
italiano, ovvero i genovesi
“Ex Otago” (foto qui sopra).
A precederli sul palco del
locale di via Alessi saranno
gli “Schneeflock”. Inizio
alle 22, costo 8 euro
(per i tesserati dell’Arci).
n 25 FEBBRAIO
A BOVES LATINOAMERICANO
PROTAGONISTA AL “BORELLI”
“I sabati di musica
& musica” a Boves,
all’auditorium “Borelli”,
proseguono sabato con
“Cancao do amor-Colori,
passioni e nostalgia nella
musica latinoamericana”,
protagonisti Giovanni
Lanzini, clarinetto, e Fabio
Montomoli, chitarra.
L’ingresso sarà libero.
n 25 FEBBRAIO
INCONTRI D’AUTORE CON GLI
ALLIEVI DELL’”EGO BIANCHI”
Sarà assai particolare
l’appuntamento della
rassegna di “Incontri
d’autore” previsto
per sabato alle 16
a Cuneo, in sala
“San Giovanni”, dal titolo
“Compositori cuneesi tra
l’‘800 e il ‘900”, che vedrà
come grandi protagonisti gli
allievi del Liceo musicale
“Ego Bianchi” di Cuneo
prima in formazione corale,
poi come solisti al piano
e, infine, come gruppo
strumentale, per affiancare
il tenore Michelangelo
Pepino. L’ingresso è libero.
n 28 FEBBRAIO
“SCETTICAMENTE”, CON IL CICAP
Martedì, presso il centro
di aggregazione giovanile
“QI33”, in corso Vittorio
Emanuele II 33, a Cuneo,
si terrà un incontro del ciclo
“ScetticaMente” per far
conoscere meglio il Cicap
(Comitato italiano per il
controllo delle affermazioni
sul paranormale) sul tema
“Il metodo scientifico-Come
si organizza un’indagine:
alcuni esempi”. La
partecipazione è gratuita,
ma è richiesta l’iscrizione
tramite un’e-mail all’indirizzo
[email protected].
n 29 FEBBRAIO
AL “BALADIN” DI PIOZZO
SI ESIBISCONO I “THOMAS”
Saranno i “Thomas” a
proseguire la stagione live
del “Baladin” di Piozzo.
L’appuntamento, a ingresso
libero, con il pop, funky
e dance del sestetto italiano,
è per mercoledì dalle 22.
SERATA A PREA DI ROCCAFORTE
“Territorio e cultura a tavola” propone l’incontro
con “L’Ostu d’r Chiè” e lo scultore Roberto Fornero
Appuntamento in Valle Ellero per “Territorio e
cultura a tavola”, la rassegna organizzata dalla
comunità montana “Alto Tanaro cebano monregalese” con l’istituto alberghiero “Giolitti”: venerdì 24 febbraio la serata si svolgerà a Prea di
Roccaforte, presso “L’Ostu d’r Chiè”, caratteristica struttura di montagna. Secondino Dho invita ad assistere, presso il suo locale, a una dimostrazione della scultura su legno dell’artista Roberto Fornero e a consumare un’ottima cena al
prezzo di 30 euro a persona. Le prenotazioni per
la cena si ricevono al numero 0174-624322.
Per informazioni o per il libretto gastronomico è
possibile rivolgersi allo 0174-705602.
23 febbraio 2012 Ü
75
Torino & dintorni
VIAGGIO NEI “CARTOON”
a cura di Chiara Borio
I
AL MUSEO
DEL CINEMA SINO
AL 27 MAGGIO
UNA MOSTRA
CHE AFFASCINERÀ
I BAMBINI
(MA NON SOLO!)
n AI “MURAZZI” VIAGGI
VIRTUALI PER IL MONDO
Venerdì ai “Murazzi” del Po,
serata nuovissima al “Cafè
tabac holiday”: si sceglie una
destinazione tra New York,
Dubai, Londra e Barcellona.
A ogni città corrispondono
un cocktail e una musica
diversa. L’entrata è libera.
76
á 23 febbraio 2012
bambini ne rimarranno entusiasti e sono sicura che anche i grandi si divertiranno molto. È una mostra giovane e fresca quella che inaugura proprio
questo fine settimana al Museo nazionale del cinema di via Montebello,
all’interno della Mole Antonelliana.
Si intitola “Bugs, Daffy, Silvestro & co. I cartoni animati della Warner Bros” perché protagonisti assoluti sono proprio i personaggi dei cartoon che hanno fatto la
storia: il coniglio Bugs Bunny che mangia le enormi carote arancioni, Gatto Silvestro in eterna lotta con il delizioso uccellino Titty, Willy Coyote insieme al
velocissimo Beep Beep, Speedy Gonzales e il suo indimenticabile accento messicano, Duffy Duck e tantissimi altri ancora. Ideatore e direttore della mostra è
Steve Schneider, collezionista e studioso americano che, con le sue raccolte uniche e originali ha lavorato nei più importanti musei al mondo, tra cui anche il
Moma, il museo di arte moderna di New York.
Il suo talento approda a Torino, dove la celebrità del Museo del cinema cresce di
anno in anno e riceve sempre più apprezzamenti, proponendo una mostra unica
nel suo genere in cui presenterà al grande pubblico un’immensa mole di materiali
originali appartenuti ai disegnatori e agli inventori dei personaggi che hanno
popolato l’infanzia di ormai numerose generazioni.
Bozze, schizzi, pannelli, prove di colore, interi progetti di episodi: Schneider racconta attraverso questi oggetti la storia del complesso mondo che lavora alle spalle di un fumetto, di un cartone animato. Sarà possibile scoprire chi lo inventa,
come nasce, come si sviluppa, quante mani portano al risultato di un cambiamento di espressione, un sorriso, un movimento.
L’esposizione torinese è arricchita da una cinquantina di manifesti e da materiale
pubblicitario provenienti dalle collezioni del museo.
La mostra sarà aperta tutti i giorni, tranne il lunedì, dalle 9 alle 20, il sabato fino
alle 23. Il costo del biglietto è di 7 euro l’intero e 5 euro il ridotto.
n JOVANOTTI SABATO
CANTA AL “PALAISOZAKI”
Sabato, al “Palaisozaki” di
corso Sebastopoli 123,
concerto di Jovanotti (foto):
uno show divertente e di gran
successo in cui il cantante
parte da successi come
“Ora” e ripercorre la carriera.
Biglietti su www.ticketone.it.
n L’“ORCHESTRA COCÒ”
E IL SUO REVIVAL
Al “Caffè della caduta”
di via Bava 39 sabato sera
con l’”Orchestra Cocò”:
quattro artisti (contrabbasso,
2 chitarre e voce) per sentire
brani italiani arrangiati
e rimodernati con tecnica
ed esperienza. Inizio alle 21.
n ANDIAMO ALLA
SCOPERTA DEL BENIN
Al “Mirafiori motor village”
di piazza Cattaneo 6 al via
la stagione espositiva con
“Made in Benin”, mostra
in bianco e nero di Paola
Mongelli che racconta il suo
soggiorno nel Paese africano.
Apertura dalle 9 alle 20,30.
n efficiente ufficio commerciale, associato a una mirata azione di
marketing, rappresenta
il mezzo attraverso il quale un’azienda come la BRA SERVIZI afferma
la propria identità immedesimandosi nel caso concreto di Giuseppe
Piumatti, coadiuvato dalla figlia Sonia, entrambi ben consci del valore
dell’anticipare le “tendenze” per
soddisfare i bisogni dei potenziali
clienti. Dunque non stupisce,
U
Quali ritenete siano le basi indispensabili per assicurare un servizio eccellente?
«Fondamentale», ribadiscono dalla
BRA SERVIZI, «è saper presentare al
cliente la soluzione più idonea a risolvere la necessità per la quale si
è rivolto a noi. Ma occorre anche
essere al corrente delle attrezzature acquistate per poter proporre
servizi alternativi e innovativi».
C’è diversità di servizio tra aziende o enti pubblici e privati?
diminuzione dei costi, i quali talvolta variano in funzione della strumentazione utilizzata e del ciclo del
rifiuto. E, in questo passaggio, indispensabile è la nostra segreteria,
incaricata del contatto quotidiano
con il cliente, per gestire professionalmente richieste o modifiche e
per fornire spiegazioni, cosa che
facciamo in tempo reale telefonicamente o via internet. La segreteria
insomma, si occupa della formulazione dell’offerta, dell’accettazione
Carlo Bottero
L’UFFICIO COMMERCIALE E LA
SEGRETERIA DELLA BRA SERVIZI
VEDONO ALL’OPERA: DOMENICO
SCARZELLO (RESPONSABILE
GENERALE AREA COMMERCIALE),
MASSIMILIANO GIACCONE,
MARCO MORRA, ROBERTO
MERIANO, ANIELLO LIGUORI,
GIANMICHELE CHIARLO,
ROMEO BARBERIO, MIKE COYLE,
SABRINA GIANNACCARO
(RESPONSABILE SEGRETERIA
COMMERCIALE), KATY POLITANÒ,
Tutte le esigenze
dei clienti al centro
È LA STRATEGIA DELLA “BRA SERVIZI”
chiacchierando con loro, cogliere la
sottolineature dell’importanza nell’assetto aziendale di questo settore: «L’ufficio commerciale è il cuore
pulsante della nostra struttura braidese ed è anche l’interfaccia con il
cliente, privato o ente pubblico che
sia. E richiede e investe tanta energia produttiva, in quanto alimenta la
quantità del lavoro acquisito, ma
soprattutto determina la qualità del
servizio svolto. È un comparto interno per noi “pulsante”, continuamente formato e documentato mediante corsi di aggiornamento, non
ultimo quello di psicologia del lavoro e tecniche di comunicazione per
curare con crescente professionalità l’approccio con la clientela che si
rivolge alla BRA SERVIZI con fiducia».
«No, assolutamente. Le due categorie hanno lo stesso trattamento,
che si tratti di spurgo o di smantellamento dell’Eternit, piuttosto che
di sgombero di cantine e di soffitte.
Presso il cliente svolgiamo i campionamenti e l’individuazione della
tipologia del rifiuto, attraverso sopralluoghi gratuiti che ci permettono di predisporre un’offerta mirata.
L’area di intervento diretto in cui operano i nostri commerciali è l’intero nord-ovest».
Parliamo dunque di consulenza
individuale...
«Esattamente. Quello che ci prefiggiamo in ogni intervento è permettere al cliente di accrescere il
recupero nel tempo, arrivando così a una
del contratto, della richiesta di analisi chimico-fisiche, dell’omologazione del rifiuto e della scheda tecnica del cliente. È un insieme di
pratiche necessarie e propedeutiche al servizio e alla complessa
gestione del rifiuto. A tal proposito
ci sembra doveroso segnalare
Sabrina Giannaccaro, responsabile
della segreteria commerciale, nonché prima segretaria della BRA
SERVIZI, che nel 2012 festeggia i
vent’anni di impegno nella nostra
azienda».
La forza di un team, il valore del
gruppo, la forza della continuità:
tutto questo è BRA SERVIZI!
SARA RAMPADO, MARINA
OLIVERO, ADRIANA TESTA, MARA
ZORGNIOTTI (NON PRESENTE
IN FOTO), LUCIA CARNINO
(INGEGNERE RESPONSABILE
QUALITÀ E AMBIENTE
DEL GRUPPO “PIUMATTI”)
E LUANA D’ALESSANDRO
(INGEGNERE RESPONSABILE
AREA ETERNIT)
l’efficienza al massimo livello Ü ip Ü 23 febbraio 2012 Ü
77
Parola ai nostri lettori
IL CONCORSO
NAZIONALE DI
“UOMINI E TERRE”
HA AVUTO MOLTI
SOSTENITORI CHE
L’HANNO FATTO
CRESCERE
“SÌ, VIAGGIARE...”, UN SUCCESSO
scrivete a: [email protected]
S
iamo stati molto soddisfatti per l’esito del concorso nazionale “Sì, viaggiare...”, e desideriamo ringraziare quanti hanno contribuito alla quarta edizione per opere di narrativa, fotografie e audiovisivi. L’iniziativa è promossa dall’associazione “Uomini e terre” con il Sistema bibliotecario di Fossano-Savigliano-Cuneo e al Sistema bibliotecario cuneese. La premiazione si è tenuta
nella prestigiosa sala mostre della Provincia, nel cuore di Cuneo.
Quest’anno il tema delle diverse sezioni era “Viaggio in Italia” e ci ha restituito immagini e racconti intriganti, a conferma dell’unicità e della bellezza del nostro Paese.
Molto importante è stata la partecipazione giovanile nel settore narrativa, per merito
degli insegnanti delle superiori della provincia, ma anche segno di una rinascita del
“piacere dello scrivere” che non può che farci piacere.
Ringraziamo i sindaci e gli assessori competenti di Fossano, Savigliano e Saluzzo, la
presidente della Provincia, Gianna Gancia, e l’assessore provinciale Licia Viscusi, che
hanno concesso il patrocinio, la prestigiosa sede e le sue belle strutture per la mostra
finale e la premiazione. Un grazie particolare va anche all’assessore provinciale Anna
Mantini. I nostri più vivi ringraziamenti al grande sponsor, la fondazione “Cassa di
risparmio di Fossano”, per il sostegno e l’aiuto concreto, e un sentito «Grazie!» a tutti
quanti hanno reso importante il monte premi: la ditta degli orafi fratelli Tallone, la
pelletteria-valigeria “Quelli delle borse”, la società di computer “Alpi informatica”, il
bed & breakfast “Il Sole delle rive” di Sinio. Grazie anche ai numerosi membri delle
diverse Giurie, i quali hanno condiviso la responsabilità di scelte non certo facili.
Un particolare ringraziamento va al lettore dei racconti, il bravissimo attore fossanese Pinuccio Bellone de “La corte dei folli”, a Gianni Menardi, direttore del Sistema fossanese, e al modellista Sergio Masante, autore del bel diorama che ha arricchito la sala
mostre. Un grande ringraziamento come sempre a lei, signor direttore, che tramite il
suo giornale ha permesso la grande partecipazione registrata al concorso.
Franco Blandino, coordinatore del concorso;
Tino Pace, presidente dell’associazione “Uomini e terre” (Cuneo)
L’ON DELFINO: «BELLANI, UN GIGANTE DELLA POLITICA CUNEESE»
L
a morte dell’ingegner Lamberto Bellani lascia un grande
vuoto in una società provinciale mai come oggi così articolata e frastagliata. Lo ricordo come un uomo forte, di quella fortezza culturale solida, leale, mai prevaricatrice.
A lui dobbiamo l’impulso dato all’ospedale “Santa Croce”,
dove ha operato con sguardo lungimirante contribuendo a mettere le basi per l’eccellenza dei servizi di cui oggi beneficia la
popolazione provinciale e non solo. Le sue non comuni capacità imprenditoriali e manageriali hanno consentito alla Cassa di
risparmio di Cuneo, di cui è stato presidente, di ottenere lusinghieri risultati. È stato un grande uomo delle istituzioni, distintosi anche nella vita politica. La lealtà di cui ho detto è
stata da me sperimentata nella comune militanza nella Demo-
78
á 23 febbraio 2012
crazia cristiana. Ha sempre dimostrato grandi competenze nell’interpretare le varie stagioni della politica e altrettanto si
distingueva per le indubbie capacità gestionali. Nella migliore
tradizione dell’interclassimo e del pluralismo tipico della Dc,
ha sempre saputo riconoscere e dar voce alle istanze diverse
garantendo loro anche la necessaria rappresentanza.
Questa somma di doti tracciano il percorso solido di un grande
rappresentante della storia della nostra Provincia.
Teresio Delfino (Busca)
Lamberto Bellani è deceduto nella mattinata del 13 febbraio. Titolare dell’azienda “Giordano e C” (materiale e impianti elettrici), ha
lasciato i figli Augusto e Luisa. A loro le condoglianze di “IDEA”.
n NEVE E GELO HANNO
COLPITO L’AGRICOLTURA
Il Piemonte ortofrutticolo,
i cui rappresentati si sono
riuniti a Berlino per “Fruit
Logistica”, fa i conti con
i danni provocati dalle
condizioni climatiche delle
ultime settimane. Asprofrut
Piemonte, Lagnasco group
e Ortofruit Italia, con
Fedagri Piemonte,
federazione di settore,
emanazione di
Confcooperative, alla
quale le tre organizzazioni
di produttori aderiscono,
con tutte le cooperative
del comparto ortofrutticolo
associate, hanno scritto
all’assessore regionale
all’agricoltura, Claudio
Sacchetto, per richiedere
un intervento incisivo.
Pur non essendo ancora
quantificabile il danno
provocato da nevicate
e gelate all’agricoltura
piemontese, risultano
tuttavia già rimarcabili
le conseguenze sull’intero
comparto, che ravvisa
problemi alle colture
(perdita di produzioni
e di piante) e alle strutture.
Il mondo cooperativo
aderente a Fedagri chiede
alla Regione un ruolo attivo
e propone una serie di
interventi che vanno da
una moratoria sulle rate
dei mutui all’attivazione
di strumenti per la cassa
integrazione straordinaria,
ad altre misure utili per
il rilancio del settore
produttivo quali una
modalità assicurativa
legata al reddito per
l’imprenditoria agricola.
Le imprese cooperative che
operano sul territorio e con
prodotto locale risultano
doppiamente “vittime” di
questa tornata di calamità
che al danno del mancato
conferimento aggiunge il
peso dei costi fissi in conformità con la loro stessa
natura giuridica
Confidiamo che l’Assessore
regionale, che già si è reso
disponibile convocando
un tavolo di lavoro con
gli operatori del settore,
accolga le richieste concrete
del mondo agricolo-
ortofrutticolo cooperativo
piemontese.
Domenico Paschetta,
rappresentante del settore
ortofrutticolo nell’ambito
di Fedagri Piemonte
(Cuneo)-Foto
I GUAI
DELLE
PRIMARIE
D
opo le primarie del
centro-sinistra a Cuneo
sono esplose polemiche per il
risultato che ne è emerso.
Non entro nel merito dei
nomi emersi, ma penso
che il problema sia
nel meccanismo stesso.
Se partecipassero tutti gli
elettori dello schieramento
tutto andrebbe bene, invece,
dati alla mano, partecipano
quelli che sono più
politicizzati, spesso
gli estremisti, non i più
tiepidi, i moderati. Il
risultato può quindi essere
fuorviante o addirittura
allontanare gli elettori più
moderati che non
si riconoscono nel
candidato scelto da una
minoranza. Una soluzione
potrebbe essere creare uno
sbarramento: se alle primarie
partecipa meno
di una determinata
percentuale dei votanti
per quello schieramento
nelle precedenti elezioni,
il risultato dovrebbe essere
annullato perché
non significativo.
Gianni Carnevale (Bra)
Arte
ANDY WARHOL AD AOSTA
a cura di Giorgio Barberis
AL CENTRO
“SAINT-BENIN”
UN’ESPOSIZIONE
CHE DÀ SPAZIO
ANCHE ALLA
RICERCA
TRASCENDENTALE
DEL GENIALE RE
DELLA “POP ART”
n MARIO DE BIASI
“UN MONDO DI BACI”
Aosta-Éspace “Porta Decumana”
(fino al 26 maggio)
Fotografie “vintage print” in bianco
e nero e a colori che descrivono la vita
attraverso il suo gesto più conosciuto
e abitudinario, il bacio: un’azione che,
a volte, racconta molto più di mille parole.
80
á 23 febbraio 2012
È
dedicato a un genio multiespressivo del XX secolo il grande evento espositivo della Vallée che chiuderà i battenti l’11 marzo al centro “SaintBenin” di Aosta: l’esponente di punta della pop art americana Andy
Warhol. Oltre settanta opere, tra le quali pezzi unici, serigrafie, grafiche,
multipli e memorabilia provenienti da ventitré collezioni, selezionate in modo da
documentare il percorso artistico dell’autore, sono raccolte sotto il significativo titolo “Dall’apparenza alla trascendenza”.
Significativo poiché pensato per invitare il pubblico tra i tanti aspetti della vita di
Warhol portandolo a scoprire e a venire a contatto con i soggetti più rappresentativi
degli anni Sessanta e Settanta, tra cui i ritratti di Mao, Marylin Monroe, Mick Jagger e
Liza Minelli, oltre al celebre autoritratto. Non mancano gli altri soggetti cui il pittore si
dedicò con la stessa dirompente inventiva e che contribuirono a consolidarne la straordinaria fama. In particolare quelle opere attraverso cui, con l’uso ripetitivo e su vasta
scala di immagini pubblicitarie di famosi prodotti quali “Coca-Cola” e “Campbell’s
Soup” e di immagini di forte impatto come la sedia elettrica, Warhol svuotava di ogni
significato le sue rappresentazioni e, in una personale ottica di democrazia sociale, proponeva un’arte provocatoria che seguiva uno dei concetti base della pop art secondo il
quale «l’oggetto artistico dev’essere un bene di consumo, come uno dei tanti prodotti
commerciali». La sua dirompente inventiva, nell’arco di oltre 30 anni di produzione,
diede vita a numerosi soggetti (e oggetti) che contribuirono a consolidarne la straordinaria fama e che nell’esposizione sono ben rappresentati anche dagli “Space fruits”
(“Peaches”, 1978, pezzo unico), dai “Carton box” e dai “Flowers”.
In mostra si trovano anche le copertine di riviste e le cover discografiche più famose
(e ambìte dai collezionisti), quali “The Rolling Stones-Sticky finger” del 1971, una
copertina di lp originale, autografata da Warhol e da Jagger e un’altra “The Velvet
underground and Nico” del 1967. Ciò che l’esposizione presenta al pubblico è un Andy Warhol conosciuto, amato, celebrato, idolatrato che ha toccato ogni campo della
creatività, cinema compreso. Il Warhol sconosciuto e vulnerabile rimane quello che
si scoprì in modo più evidente dopo la sua morte, un uomo insicuro, timido e, al contrario di quanto dimostrò in vita, religioso.
Il percorso della mostra insiste sulle opere che rappresentano la parte più intima della
riflessione di Warhol, quella esteticamente più vicina alle sue radici europee, contribuendo a una rivisitazione della sua poetica più profonda che il curato catalogo trilingue riassume alla perfezione, favorendo un momento di riflessione sulla comunicazione di massa e sul significato dell’arte nella società odierna.
n “DONNE DONNE DONNE”
Camogli-Fondazione “Remotti”
(fino al 18 marzo)
La scelta delle opere dalla collezione
“Remotti” abbina il tema del corpo
a interpretazioni dei luoghi
che raccontano lo sguardo
delle donne e la loro presenza
nella storia dell’arte contemporanea.
n “LA CITTÀ IN TASCA”
Torino-Palazzo “Madama”
(fino all’11 marzo)
Una piccola e preziosa mostra
dedicata ai Palmaverde, datati
dal 1741 al 1886, per ripercorre
la storia di Torino attraverso
gli almanacchi della collezione
di Giuseppe Pichetto.
I giochi dello Scimmiotto
PREOCCUPANO IL NEOPAPI
Cosa sia la maternità per una donna è qualcosa
difficile da comprendere, se non la si vive.
Grazie alla “verve” di una lettrice che sa dosare
ironia e... sentimento, “IDEA” ospita
una rubrica dalla periodicità variabile
nella quale chi ci è passato, anzi ci sta passando,
ossia la nostra Sara Matteodo, racconta come,
dopo aver affrontato le gravidanze, riesce
a gestire la nascita di un figlio... e di quella
successiva. Eh sì, perché a casa di Sara e Fabrizio,
oltre a Leonardo, adesso c’è anche la piccola Lucia
Sara Matteodo
L
o Scimmiotto ha scritto una letterina a
Babbo Natale che faceva più o meno così:
«Per favore, porta a me una cucina grande, come quella di Giulia, a Lucia una cucina piccola, a
mamma e papà una cucina grandissima».
Babbo Natale deve aver intuito
che nello Scimmiotto è nata una
passione culinaria.
Siccome tutti i grandi chef, si sa,
sono uomini, il Neopapi ha accolto di buon grado il fatto che
in casa si iniziasse a giocare con
fornelli e padelle e si è prestato a
lavare piatti, apparecchiare picnic sul tappeto, cuocere biscotti
(veri e finti) e torte alle mele (così chiama lo Scimmiotto qualsiasi tipo di dolce che abbia
forma circolare).
Quando, come secondo regalo,
lo Scimmiotto nella lettera ha
chiesto un aspirapolvere, il Neopapi, aperto, ma un po’ sospet-
toso, ha chiesto se non avesse
preferito qualcosa di più virile
come un aggeggio che sparasse
o almeno un dinosauro o un
mostro gommoso.
La risposta è stata perentoria:
l’aspirapolvere come mamma.
Nel mondo reale, poi, lo Scimmiotto volitivo ed entusiasta
ha iniziato a prendere parte attiva nella preparazione di
molti piatti: i biccotti, le puppette, gli albuggher... Il tutto
sempre cantando a squarciagola «Dolce Remie, metti quella
mano lììì», oppure «Furia cavallo del west» (con annessa
domanda alla Neomami: «Che
cosa è il west?». Risposta:
«Chiedi a papà») soprattutto
nella parte che «Tu sta zitto,
sono il capo degli inviani» oppure ancora «Gli inviani, al
centlo della terra...», agitando
poi le mani (preferibilmente
sporche di farina) nella parte
in cui si urla «Aiabù! Aiabù!».
Insomma, gli inviani sono un
po’ come il prezzemolo, son
dappertutto.
L’altro gioco di cui la famiglia
è ormai diventata cintura nera
è il gioco dell’“asilo-babypacching”. Ovvero: prendere tutti
i bambolotti della Scimmietta,
sederli su seggioloni in bilico,
cibarli e accompagnarli a fare
pipì, cacca e bidet, sotto la direzione del dispotico Scimmiotto, tenero con i babaciu
quanto inflessibile con i sottoposti (l’angelica Scimmietta,
addetta a sfornare biccotti, la
Neomami, il Neopapi e all’occorrenza la nonna).
Il Neopapi, dicevamo, ha accolto tutte queste novità come un
naturale e interessante processo di crescita del figlio, accondiscendendo entusiasta (?)
alle richieste di partecipazione. Ha impastato chili di pasta
molle e appiccicaticcia, steso
chilometri di massa informe
per fare biscotti, ha messo e
tolto il pannolino alla Principessa e accompagnato il Tele
Tubbies a fare popò.
Solo l’altra sera è apparso turbato. Quando, appena rientrato dal lavoro, è stato accolto
dallo Scimmiotto festante che
gli ha annunciato: «Ciao papà,
adesso vieni sul tappeto che
giochiamo all’ettetitta!».
«A che cosa giochiamo?».
«All’ettetitta: tu ti siedi qua e
io ti tolgo tutti li peli! Vieni,
vieni papà, siediti pule...»
(afferrandogli un ciuffo di
capelli lo Scimmiotto ha iniziato ad aggiustare il taglio con
il braccio di una gru).
«Quetti peli sono ploplio lunghi, non vanno niente bene,
adesso io te li tolgo, li peli...
ecco, blavo, stai femmo... Io
faccio l’ettetitta. Ti piace,
papà?».
Ecco, quella sera, il Neopapi,
seppur aperto di mentalità, era
davvero, davvero, perplesso.
diario di una neomami... ora bis Ü 23 febbraio 2012 Ü
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Cucinando
BOLLITO MISTO E BAGNETTO VERDE
È
un piatto della tradizione,
tipicamente invernale, facile da preparare, ma
molto apprezzato dai buongustai.
Ho pensato di mandarvi l’indicazione delle fasi salienti della preparazione del bollito misto, che io
trovo perfetto se abbinato al noto
“bagnet verd”, di cui pochi conoscono l’autentica ricetta.
Enrica (Piozzo)
I
l bollito misto alla piemontese è uno dei
simboli della cucina e la preparazione è
senza dubbio difficoltosa in quanto è fondamentale prestare molta attenzione ai
tempi di cottura dei vari tagli di carne
affinché non diventino duri e fibrosi.
INGREDIENTI
500 g di scaramella | 500 g di testina o
tenerone| 500 g di lingua|500 g di coda |
mezza gallina pulita e fiammeggiata| un
cotechino di circa 300 g | una cipolla |2
gambi di sedano | 3 spicchi d’aglio |un
rametto di rosmarino| 5 gambi di prezzemolo | 10 g di pepe nero| sale grosso.
MANDACI LE TUE RICETTE! LE PUBBLICHEREMO SU WWW.IDEAWEBTV.IT
PREPARAZIONE
1. Ponete in una capace pentola qualche
litro d’acqua, il rosmarino, la cipolla, il
sedano, il prezzemolo, l’aglio, il pepe e una
manciata di sale grosso. Quando l’acqua
inizia a bollire immergete la scaramella, il
muscolo, la coda, la lingua e la testina.
2. Quando il tutto leverà a bollore, schiumate bene. Quindi, dopo un quarto d’ora di bollitura a fuoco vivace, abbassate la fiamma e
continuate la cottura per circa tre ore, avendo
cura di estrarre per prime le parti che eventualmente risultassero già cotte.
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3. In una pentola a parte cuocete la gallina
per circa un’ora e mezza con aromi e verdure. In una casseruolina cuocete il cotechino
per circa un’ora in acqua non salata.
Servite ben caldo accompagnandolo con il
bagnetto verde.
Per la salsa: mezzo chilo di prezzemolo | 2
filetti di acciuga| 50 g di capperi |scorza
grattugiata di limone | olio| aceto | mollica di pane o una patata piccola |cerfoglio |
un uovo sodo |sale| aglio.
Preparazione. Lavate più volte, sotto il getto dell’acqua corrente, il prezzemolo, quindi asciugatelo molto bene e tritatelo fine-
á 23 febbraio 2012 á largo ai gourmand più appassionati!
mente. Sminuzzate pure i filetti di acciuga,
i capperi, il cerfoglio e l’uovo sodo. Inzuppate nell’aceto la mollica di pane, strizzatela e passatela al setaccio. Mescolate insieme il prezzemolo, le acciughe, i capperi, il
cerfoglio, la mollica di pane con l’aceto, la
scorza grattugiata di limone, l’uovo sodo e
un pizzico di sale. Aggiungete, versando a
filo e mescolando bene, tanto olio quanto
ne serve per rendere fluida la salsa.
Al posto della mollica di pane si può incorporare una patata lessata e passata nello
schiacciapatate, anche se la conservabilità
della salsa viene ridotta.
Dopo tanto impegno: buon appettito!
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