Crisi,le colpe dell’usura bancaria pag 3 Sant’Agostino, quartiere a rischio alluvione pag 13 Dal Molin, tutte le voci in un documentario pag 17 n° 130 20 dicembre 2008 0 50 euro 0,50 Fatti, personaggi e vita vicentina Direttore responsabile Luca Matteazzi L’ultimo pacco Le feste portano in regalo la fine del mito di un modello economico messo in crisi dalla recessione Ecco perché - purtroppo - il vicentino dell’anno è il cassintegrato Piogge d’autunno Ciàcole “I l problema non è la neve, ragazzo. E’ l’uomo che non sa più come affrontarla. E allora succede di tutto”. Le parole sono di Mauro Corona, lo scrittore-scultore di Erto che, in un’intervista rilasciata al Corriere del Veneto, commenta così le abbondanti nevicate che hanno sepolto tutta le montagne della regione, creando in alcuni casi grossi disagi. Parole sante, verrebbe da dire, perché centrano perfettamente il problema. Le piogge e le nevicate di queste ultime settimane sono state senza dubbio molto abbondanti. Ma all’origine dei danni, più del maltempo, c’è soprattutto l’incapacità dell’uo- mo di vivere in sintonia con l’ambiente che gli sta attorno e di prevedere quello che potrebbe accadere. Una volta, ricorda lo scrittore, gli abitanti delle montagne erano attrezzati: scorte di legna in casa, e pale pronte all’uso per sgomberare tetti e case. Adesso quasi non si sa più da che parte prenderla in mano, una pala; e se nevica troppo bisogna chiamare l’esercito per riuscire a tirar fuori l’auto dal garage. Così, basta un autunno “normale” - con piogge abbondanti in pianura e tanta neve in montagna – per far scattare l’allarme. Anche perché pure l’ambiente, ormai, ha perso l’abitudine alle bizze della natura. Nelle zone dove i fiumi hanno sfogato per secoli le loro piene adesso ci sono zone industriali (Vicenza docet), e non c’è collinetta che non sia stata tappezzata da villette. Da una parte o dall’altra, inevitabile, qualche danno ci scappa. Ben venga, allora, che ogni tanto la natura alzi la testa e ci ricordi le sue esigenze. “E’ una coperta d’oro la neve, altro che balle, - conclude Corona -. Bisogna solo attrezzarsi, modernizzarsi, adeguarsi alla natura. E invece l’abbiamo dimenticata. E così succede che ogni tanto lei si stiracchia e ci impaurisce”. opinioni 130 del20 dicembre 2008 numero 2 pag Un aumento per regalo Nel 2009 sono in arrivo rincari nei servizi pubblici. Una brutta notizia? Non neccessariamente L a notizia non ha avuto un grandissimo risalto, ma è di quelle che meritano di essere sottolineate. Nei giorni scorsi la giunta e i capigruppo della maggioranza che governa a Palazzo Trissino si sono riuniti sulle pendici di Monte Berico per discutere del Pat, il piano di assetto del territorio che dovrebbe arrivare alla discussione in consiglio comunale nella prossima primavera e che fisserà le linee fondamentali per lo sviluppo urbanistico della città nei prossimi anni. Sui contenuti specifici della discussione non è trapelato moltissimo, ma un dato è stato ribadito con forza: “La città da 130 mila abitanti disegnata dalla precedente amministrazione non è oggetto di interesse per la giunta Variati che si sta concentrando sulla qualità del costruito piuttosto che sulla crescita urbana, sul recupero piuttosto che sulla dissipazione del territorio” sta scritto a conclusione del comunicato stampa. Bisognerà vedere se le buone intenzioni troveranno poi conferma nei fatti, ma il principio di fondo è da sottoscrivere. Vicenza è da un paio di anni stabile attorno ai 113 – 114 mila abitanti, dopo una fase di crescita dovuta in buona parte al continuo arrivo di stranieri. Visto che con la crisi anche i flussi migratori stanno rallentando, e che tra i vicentini non sembra sia scoppiata un’improvvisa voglia di metter al mondo cucciolate numerose, la previsione di una grande Vicenza da oltre 120 mila abitanti che era il cardine della bozza di Pat preparata dall’amministrazione Hullweck aveva davvero poche giustificazioni. Se non una: dare il via libera alla costruzione di qualche migliaio di nuovi appartamenti, per mantenere in piede uno dei settori chiave della nostra economia, quello del mattone. E magari per fare qualche favore agli amici di turno. MQMKPMSVM )YKYVM HM *YSRI.IWX I FVMRHERHSEPP ETIVXYVEHIPPIRYSZIJMPMEPMHM$ Sede a Marostica (Vi) - Corso Mazzini, 84 Ora, che tutta la galassia che ruota attorno al mondo delle costruzioni sia importante nessuno lo mette in dubbio. Ma in una città con migliaia di appartamenti sfitti in gran parte da risistemare, con ampie zone dismesse tutte da recuperare, con migliaia di case che hanno ancora impianti e strutture non al passo con i tempi, le possibilità per lavorare non dovrebbero mancare. Anche senza bisogno di consumare ulteriormente quel poco di territorio non cementificato che ancora rimane. In ballo, alla fine, c’è il braccio di ferro per capire chi ha in mano le redini del gioco: la politica oppure i privati. L’altra novità di questi giorni che ci portano al Natale è l’aumento della tariffa rifiuti. Aumento sgradito, perché va a pescare nelle tasche delle famiglie e delle imprese. Aumento che però ci può stare. Il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti si deve sostenere con le proprie forze, senza accumulare passività e senza aver bisogno di succhiare gli utili di altri settori (ad esempio la sosta) come è avvenuto finora. Negli ultimi anni il centrodestra, che adesso accende promette battaglia contro i rincari, aveva sempre respinto le richieste dell’ex municipalizzata di adeguare la tariffa all’inflazione. Con il risultato di mettere in sofferenza l’azienda. Fa un po’ sorridere, quindi, sentire chi ha amministrato Aim negli ultimi dieci anni proclamare che prima di ritoccare la tariffa bisogna migliorare l’efficienza del servizio e della gestione. Che poi in Aim ci siano margini per ridurre i costi e migliorare la qualità dei servizi offerti è probabilmente vero: ed è su questo che dovranno vigilare i vicentini. Se all’aumento non faranno seguito i miglioramenti nella raccolta differenziata, nella vigilanza ecologica e nella sorveglianza contro chi scarica abusivamente nei cassonetti del centro, allora sì che ci saranno tutte le ragioni per protestate. Infine, pare che l’anno nuovo porterà anche una rivoluzione del sistema del parcheggio. Anche qui, con possibili aumenti delle tariffe nelle zone centrali della città. Facile immaginare le proteste, le lamentele, e le accuse di uccidere il centro storico che pioveranno sul provvedimento, se davvero questo prenderà forma. Anche qui, però, è una questione di priorità. Si parla tanto di dare più spazio a pedoni, mezzi pubblici, biciclette, di ridurre smog e traffico: se lo si vuole fare, la via più diretta è proprio quella di rendere più caro il trasporto privato. Altrimenti nessun autobus potrà mai essere concorrenziale con la comodità della macchina privata. Aumentare il parcheggio in centro non sarà la soluzione a tutti i mali, non farà crollare le Pm 10 e non cancellerà le code di auto che gironzolano in cerca di un buco libero a due passi dalla Basilica. Ma può essere un primo passo verso un’idea diversa di mobilità rispetto a quella che si è vista negli ultimi anni. Anche perché è tutto da dimostrare che togliere le auto penalizzi la vitalità del centro: Padova, ad esempio, ha ampliato moltissimo la zona pedonale facendo sparire le auto da molte strade. E dopo le iniziali proteste, i commercianti sono i primi ad essere soddisfatti. Luca Matteazzi il fatto 130 del20 dicembre 2008 numero 3 pag Recessione, vedi alla voce usura I veri usurai? I banchieri. Ecco perché la crisi economica ha le sue origini nel regime di impunità del sistema bancario a questo fenomeno: “L’usura può essere definita la causa della recessione. E questo perché le banche sono abituate ad agire in un regime di impunità”. Fin dalla gestione dei di Alessio Mannino conti correnti e dei prestiti concessi alle imprese: “Finora hanno operato al di fuori della legge in tutto, quindi e banche sono sotto accusa, persi può dire che l’usura è alla base del ché da loro ha avuto origine la sistema bancario”. Prima di tutto spaventosa recessione economica per ragioni storiche: “Fino al Setteche si sta abbattendo sull’economia, cento l’usura era qualsiasi interesse cioè sulla pelle di piccoli imprendislegato alla partecipazione a un ritori e lavoratori dipendenti, spina schio reale”, cioè alla produzione e dorsale del Paese. Mutui senza coal lavoro. “Oggi, invece, le banche pertura, speculazioni incontrollate, non partecipano al rischio d’impreprodotti finanziari “tossici”: in quesa, e così si è creato il meccanismo sti mesi abbiamo imparato l’oscuro finanziario, che è pura scommessa”. e funesto vocabolario della crisi. Ma La finanza corsara che abbiamo viciò che nessuno imputa agli istituti sto distruggere i risparmi di miliodi credito è un aspetto che ne mette ni di persone si è talmente gonfiata a nudo tutta la malafede: l’usura. Nei che alla fine si è ritorta contro gli tribunali di mezza Italia si moltiplistessi pirati. “E’ tutto un mondo che cano i processi contro questo reato sta crollando”, dice previsto dall’articolo Frescura, “e sta tra644 del codice penavolgendo anche quelli le, secondo il quale che l’hanno creato. si ha usura quando C’è chi pensa che sia vengono concessi pretutto pilotato per arristiti di qualsiasi tipo a vare a un nuovo orditassi superiori a quelli ne finanziario, ma io previsti dalla legge, La legge c’è, propendo per un’altra o in ogni caso a tassi ma non viene ipotesi: il meccanismo sproporzionati alle applicata. è sfuggito di mano”. difficoltà economiche Per paura Hanno azzardato di chi li richiede. Il troppo, i signori delle tasso soglia, cioè il libanche, coi loro giomite oltre il quale chi chi al rialzo senza più alcun legame concede il prestito può essere deficon la ricchezza effettiva. “Tanto poi nito un usuraio, è calcolato sul tasso il modo di salvarsi lo trovano semglobale medio della categoria del pre, perché le banche controllano prestito. A sua volta stabilito ogni gli Stati attraverso la proprietà delle tre mesi dal ministero dell’economia banche centrali, il cosiddetto signosulla media dei tassi praticati dalle raggio”. E con questo sono sistemati banche e del tasso di sconto. Quel anche i salvataggi coi soldi pubblici che non viene mai detto è che chi dei grandi istituti americani colpeesercita l’usura è solo in pochissimi voli del disastro planetario. e marginali casi l’odioso cravattaro. Ad avere il monopolio del credito, Furberie come tutti sanno, sono le banche. Frescura ci illustra i modi in cui E il loro sistema può essere tacciato le banche la fanno sotto il naso di essere istituzionalmente usuraio. dei propri clienti: “Bisognerebbe Bancusuraio. andare a vedere, per cominciare, come vengono calcolati gli inteVizio d’origine ressi e le spese per le operazioni E’ quanto sostiene il dottor Gianbancarie: nei processi in corso si ni Frescura dell’associazione Sos vede bene ogni consulente proUtenti, consulente di molte vittime duca stime diverse, e con ciò si dell’usura bancaria. Che perciò non evince come è impossibile sapere fatica a collegare la crisi economica L quali siano gli esatti debiti/crediti del cliente verso la banca”. Ma in generale “l’usura bancaria consiste nella sommatoria di furberie utilizzate dal sistema creditizio italiano per superare il tasso soglia senza che il cliente se ne avveda. E questo, voglio sottolineare, riguarda tutti i conti, quelli delle imprese come quelli dei semplici correntisti”. Tali “furberie” sono l’anatocismo (“la magica trasformazione in capitale a credito che ogni tre mesi le banche fanno degli interessi e delle spese addebitate sul conto”), la commissione di massimo scoperto (una clausola prevista quando si va in rosso, “un moltiplicatore dell’anatocismo, criticato di recente da Bankitalia, Abi e Antitrust”), i tassi a macchia di leopardo (“i tassi che inspiegabilmente variano da regione a regione”). La conclusione di Frescura non lascia scampo ai banchieri: “È ormai chiaro che ogni rapporto bancario è viziato e pertanto qualsiasi azione giudiziaria delle banche nei confronti dei clienti, in particolare quelle esecutive, non dovrebbe iniziare o proseguire finché non siano accertati d’ufficio i reali saldi contabili”. Risveglio giudiziario E come abbiamo detto, ha avuto inizio, seppur timidamente, una stagione di risveglio della magistratura su questo tema, anche e soprattutto nel Veneto: “E si capisce, perché qui c’è un numero maggiore di piccoli imprenditori, che hanno necessità di investire ma non possiedono capitali. Una legge anti-usura c’è, è 108 del 1996”. Ma, al contrario di come è stata fatta passare, “non è solo contro il racket degli strozzini comuni, ma prevede controlli giudiziari su tutte le forme di credito. Cioè è una legge sulle banche”. La denuncia penale diventa perciò l’unico mezzo per contrastare il fenomeno, “perché a livello informativo i media sono direttamente o indirettamente in mano alle banche, e a livello politico è anche peggio”. Nel corso del 2008 le denunce sono aumentate e i processi in corso si sono ancor più concentrati in questa parte d’Italia (una decina in Veneto, di cui quattro nel Vicentino). Arrivando per la prima volta a una condanna su un normalissimo mutuo: “Il 29 ottobre scorso il tribunale di Bari ha dichiarato illegale il comportamento di una banca che aveva indicato un tasso di interesse nominale differente da quello delle rate effettivamente pagate, in pratica aumentandole in modo occulto”. Disillusione Di questi tempi, tuttavia, si rivalutano gli istituti minori, la banche del territorio (popolari, casse rurali, etc). Ma neppure loro si salvano. “Tutte chiacchiere. Un tempo, quando sul territorio il sistema bancario era più soggetto al controllo del pubblico, c’erano contrappesi sociali e politici che impedivano le furberie, e infatti contenziosi non ce n’erano. Oggi anche una popolare pensa solo a fare profitto. E’ il regime bancario in sé a essere usuraio”. Frescura, da perito di parte in procedimenti sull’usura bancaria, ne ha viste di cotte e di crude (“avvocati e commercialisti che, come i giudici, hanno paura di mettersi contro le banche”). E ora vuole mettere a disposizione la propria esperienza in un’associazione rivolta soprattutto agli imprenditori tartassati dai banchieri. “Partirò con un facsimile di richiesta per ricalcolare le rate del proprio mutuo, così da scoprire l’usura”, promette. Investitori e risparmiatori, forse la riscossa è cominciata. www.vicenzapiu.com Direttore Responsabile LUCA MATTEAZZI [email protected] Editore MANY MEDIA SRL corso Padova, 12 – Vicenza tel. 0444 923362 fax 0444 926780 Redazione corso Padova, 12 – Vicenza tel. 0444 923362 fax 0444 926780 [email protected] ALESSIO MANNINO [email protected] ILARIO TONIELLO [email protected] TOMMASO QUAGGIO [email protected] PAOLO MUTTERLE [email protected] Collaborano: ANDREA ALBA ALBERTO BELLONI MARTA CARDINI FRANCESCO CAVALLARO FEDERICA CEOLATO GIULIANO CORÀ FRANCESCA DANDA FRANCESCO DI BARTOLO ANDREA FASULO GIOVANNI MAGALOTTI ANTONINO PELLEGRINO MATTEO RINALDI GIULIO TODESCAN Pubblicità MANY MEDIA SRL corso Padova, 12 – Vicenza tel. 0444 923362 fax 0444 926780 [email protected] Stampa PENTAGRAPH SRL via Tavagnacco, 61 – Udine Autorizzazione Tribunale di Vicenza n. 1181 del 22 agosto 2008 primo piano 130 del20 dicembre 2008 numero 4 pag I vicentini dell’anno 2008 I ria a sorpresa alle comunali della l cassintegrato scorsa primavera, Variati è riuIl vicentino dell’anno è lui. scito nella missione impossibile Anzi, sono loro: gli operai, gli di riconsegnare la città ad un’amimpiegati, i commessi, che vedoministrazione di centrosinistra, e no il loro posto di lavoro sempre ha imposto il proprio marchio sul più a rischio, in bilico come non 2008 della città. È lui la vera noera mai accaduto prima dalle vità di questi dodici mesi, quello nostre parti. E assieme a loro ci che ha scompaginato le carte in stanno anche i tanti disoccupati, tavola e rotto equilibri consolidache il lavoro l’hanno già perso; i ti, portando una ventata di novità precari che rischiano di perderlo nei palazzi del governo cittadino. nei prossimi mesi (dagli addetti Al di là del giudizio su cosa ha fatto delle cooperative alla miriade di e cosa non ha fatto in questi primi contratti a termine, per arrivare otto mesi di mandato, il cambio di alla schiera delle partite Iva che marcia si è sentito. Se non altro nascondo rapporti di lavoro superché la città ha finalmente un bordinato); e gli immigrati, che primo cittadino che si dimostra sono tra i primi a pagare lo scotto molto più presente su questioni della crisi e che devono rispedire cruciali come il futuro dell’area a casa sogni e famiglie. I numeri Dal Molin (tanto per dirne una, la snocciolati da sindacati e associaconsultazione a cui hanno partezioni di categoria sono sempre più cipato 24 mila vicentini, pur con neri. E il problema è che, perso il tutte le limitazioni imposte dalla lavoro, rischiano di andare in cribocciatura del Consiglio di stato, si anche tutti gli altri punti d’apnon ci sarebbe mai stata senza di poggio, dalla casa alle relazioni lui) e il riassetto di Aim, di cui ha sociali, alimentando un clima di completamente rivoluzionato i insicurezza e paura che non si sa vertici (a proposito, ottima l’idea dove potrà portare. di offrire il bus gratis agli over 75). Il mito del modello nordest, inIl difficile, però, viene somma, arranca, e adesso. Perché l’ennon da solo: gli scrictusiasmo iniziale non chioli di tutto il sistepuò durare in eterno. ma produttivo sono E perché i buoni prosempre più sinistri Comune, (prima le banche, Industriali, Aim: positi delle campagne elettorali devono poi adesso le grandi case fare i conti con una automobilistiche), la catena di realtà fatta di conti in così come risultano comando è sempre più evidenti completamente rosso e tante richieste da soddisfare. le pecche di una corcambiata sa ad uno sviluppo Matteo Quero infinito che ha calpeSe non fosse perché stato tutto e tutti. Per ha sbagliato a rifiutare di sottonon essere troppo disfattisti, va porsi al test dell’alcol, così come detto che a tenere in piedi la basi conveniva ad un uomo che riracca, insieme al settore pubblico, copriva la carica di assessore, il ci sono anche quelle aziende che Matteo Quero crocifisso per essesono riuscite a tradurre in pratica re stato beccato alticcio al volante parole come ricerca, innovazione, finirebbe dritto in cima alla clasqualità, intesa anche come qualisifica dei personaggi dell’anno. tà del lavoro dei dipendenti. C’è Non lo nascondiamo: siamo suoi da sperare che i protagonisti del sfegatati fan. Ma non tanto perché 2009 siano loro. lo eravamo prima: lo siamo definitivamente diventati dopo. Dopo Achille Variati. il fattaccio in quel di Ponte Alto, Se si dovesse scegliere un nome per cui è stato messo alla berlina secco, sarebbe difficile trovare dal moralismo di certa stampa qualcuno capace di impersonare e certa politica, sempre pronte meglio di Achille Variati il ruoa immolare un capro espiatorio lo di vicentino dell’anno. Dodici per nascondere le proprie vergomesi fa in pochi avrebbero pungne. Che sono ben altre rispetto tato su di lui; invece, con la vitto- all’umanissimo errore di Quero (che tra l’altro è in buona compagnia: secondo gli ultimi dati della Procura berica, nel 2008 le persone denunciate per guida in stato di ebbrezza sono state 1200, il 20% in più rispetto all’anno precedente). Sono quelle, tanto per non girarci intorno, scoperchiate con una pubblica lettera da un altro ex assessore, Gianni Giglioli, che ha fatto nomi e cognomi di una lobby trasversale politico-affaristica che era uscita allo scoperto, secondo lui, col piano per svendere il gas di Aim ad alcuni industriali locali. Si consoli, comunque, il neo-barbuto Quero: non è solo. In Italia tira una brutta aria proibizionista e, come al solito, poco seria. Destra e sinistra sono d’accordo nell’abbassare ancora il limite di alcol nel sangue per chi si mette in auto. Naturalmente, senza dare alle forze dell’ordine i soldi per i controlli, si rivelerà l’ennesima operazione-annuncio. Ma siamo proprio sicuri che la lotta all’alcol e alle droghe non sia in realtà un modo per eludere il problema dell’inciviltà al volante e non affrontare quello, decisivo, dell’assoluta mancanza di trasporti pubblici, specie notturni? Ci vogliono eterni bambinoni, con la paura di divertirsi, ma sempre fedeli acquirenti di auto-mostri dati dai paparini ai figlioli inesperti e imbranati per le loro notti brave. Quelle notti che l’ex assessore alla cultura e ai giovani Matteo Quero avrebbe ravvivato, nella mortifera Vicenza. Paolo Costa E’ meglio non spendere molte parole sul commissario spedito da Romando Prodi e confermato da Silvio Berlusconi per la supervisione dell’affaraccio Dal Molin, l’europarlamentare del Pd Paolo Costa. Non ne merita, uno che al governo ha raccomandato di “estirpare alla radice il dissenso” di chi una base americana al posto dell’aeroporto non la vuole vedere né ora né mai. Più che un commissario governativo, un commissario di polizia. Costa è l’uomo simbolo dell’inciucio destra-sinistra sulle tante torte da spartire in Italia. Perché in fin dei conti anche il raddoppio della presenza militare statunitense a Vicenza è una gran | Roberto Zuccato e Achilele Variati bella occasione per far quattrini. Li faranno le cooperative ex rosse, cassaforte del Partito Democratico. L’indotto tanto sbandierato dall’ex presidente degli industriali locali, Massimo Calearo (non a caso oggi in parlamento col Pd) e dai compari del PdL e della Lega Nord, si ridurrà a quattro spiccioli di subappalti e di servizi interni alla nuova base. Con buona pace dell’ultima resistenza del Presidio di Rettorgole e delle anime belle di centrosinistra che dopo aver dilapidato tutto l’entusiasmo nel referendum autogestito del 5 ottobre ora sembrano aver perso ogni fil di voce, la Ederle 2 si farà. I pestaggi contro i manifestanti, la grancassa fatta opportunamente rimbombare su qualche mitomane che ha avuto la pensata di bruciacchiare l’oleodotto prima e una sede minore della Popolare vicentina poi, l’allarmismo contro i “facinorosi” No Dal Molin, tutto porta a ipotizzare una progressiva criminalizzazione della protesta. Che dovrà sostenere la sua ultima (ma secondo noi non decisiva) prova al momento della partenza dei lavori. Se vogliamo, però, un lato positivo c’è. Forse per la prima volta, una parte considerevole dei vicentini ha riscoperto un valore che vale più degli schei: la dignità per il diritto all’autodeterminazione. Roberto Zuccato Quando, a luglio, lo intervistammo – era la prima intervista a tutto campo che rilasciava – il nuovo presidente di Assindustria Vicen- primo piano za, Roberto Zuccato, ci fece un’ottima impressione. Corroborata presto dai fatti. L’imprenditore di poltrone di Carrè chiudeva un turbolento periodo di lotte interne per le poltrone che contano in città: la sua, quella della Camera di Commercio, quelle di Aim. La catena di comando, in questo 2008 ricco di novità, è stata rivoluzionata. Ma la casella più importante, assieme a quella di sindaco, è appunto quella di Palazzo Bonin Longare. A capo della base confindustriale, inizialmente sponsorizzato dall’ex presidente Calearo in odio ai “nemici” Amenduni e ai loro alleati, l’indipendente Zuccato ha dimostrato prudenza e accortezza. Ha assunto uno stile sobrio, evitando le uscite scomposte a cui ci aveva abituato chi l’ha preceduto. E soprattutto ha posto il veto a pericolose riedizioni di giochetti lobbistici, in particolare su Aim. Di recente si è smarcato da Variati benedicendo la vendita del gas della multiutility altovicentina Pasubio Servizi alla trevigiana Ascopiave, che prosegue nel disegno di diventare epicentro di un colosso veneto-friulano del metano. Perché il faro di Zuccato non è il salottino berico, ma la politica dell’associazione, dettata da Confindustria Veneto e dai vertici nazionali. Meglio così, piuttosto che affogare nel piccolo cabotaggio delle beghe di quartierino. Mario Rigoni Stern 130 del20 dicembre 2008 numero Nell’anno in cui Vicenza festeggia la prima candelina del nuovo teatro (che ha chiuso la stagione con un record di abbonamenti e conti a posto, complimenti a Hullweck), il mondo della cultura perde uno dei suoi grandi protagonisti. Forse il più grande, anche se Mario Rigoni Stern non avrebbe certamente apprezzato classifiche di questo tipo. Lui, che per tutta la vita ha fatto il mestiere assolutamente normale dell’impiegato comunale; che nei suoi libri, nei suoi racconti, perfino nel suo modo di parlare, è sempre stato alla larga dalla retorica. E che anche quando se ne è andato, in una giornata di inizio estate, ha voluto farlo in silenzio e lontano dai riflettori, chiedendo che la notizia fosse divulgata solo a funerali avvenuti. A noi piace proprio per questo. Per il suo modo di essere semplice e al tempo stesso essenziale, concentrato sulle cose che davvero contano, lontano dalle mode e dalla frenesia tipiche dei nostri giorni. Per il suo schierarsi sempre dalla parte degli umili, delle persone semplici, di cui ha saputo raccontare come pochi la vita e i sentimenti. Tanto che anche quando si è confrontato con temi “importanti” come la guerra, l’ha fatto con lo sguardo di chi si trova, suo malgrado, protagonista della storia. (“Essi la fanno, a volte, la guerra, perché ce li mandano, per- | Da sinistra: Mario Rigoni Stern, Tatiana Guderzo, Paolo Costa, Matteo Quero ché ce li trascinano – i poveri, da leoniceno Davide Rebellin, anche sempre ‘carne da cannone’ – ma la lui ciclista, anche lui a medaglia considerano anche, la giudicano, (d’argento) sotto l’ombra dele la condannano, senza appello, la grande muraglia. Sono le due senza giustificazioni, senza remo- facce da copertina di un mondo re”, scriveva qualche mese fa su sportivo che in provincia è sempre estremamente vitale queste pagine Giuliae coinvolge migliaia no Corà). Infine, per di appassionati e il suo essere testimopraticanti, centinaia ne di un mondo in cui di associazioni, deuomo e natura erano cine di federazioni. ancora in equilibrio, Lei, la giovane di belsenza sopraffazioni, e le speranze: 24 anni, in cui perfino la cac- Rigoni Stern, cia aveva un senso. un maestro di un secondo posto ai mondiali essenzialità e campionati già in bacheca assieTatiana Guderzo me ad un paio di titoli Non poteva di certo di antiretorica nazionali a cronomemancare, nell’anno tro, e adesso un podelle Olimpiadi, un dio olimpico per conomaggio alla giovane vicentina che è tornata da Pechi- tinuare a sognare in grande. Lui, no con una splendida medaglia di il “vecchietto” (ha 37 anni) con un bronzo al collo. E accanto al ciuf- palmarès che gli permetterebbe di fo biondo di Tatiana Guderzo va godersi una tranquilla pensione accostato il volto sorridente del (tra le altre, può vantare una Liegi Bastogne Liegi, due Freccia Vallone, una Parigi Nizza, una Tirreno Adriatico, una tappa e sei giorni in maglia rosa al giro d’Italia), e che invece trova ancora la voglia di sudare sui pedali. Fa piacere che le soddisfazioni migliori dell’anno arrivino da uno sport come il ciclismo che, pur non potendo essere definito uno sport minore - almeno non quanto lo sono discipline come la lotta, il tiro con l’arco o la canoa, che escono dall’anonimato solo una volta ogni quattro anni - non è nemmeno perennemente sotto i riflettori come il calcio. E chissà che, vedendo i nostri pedalare verso il podio olimpico, a qualcuno non venga in mente di usare la bici per i propri spostamenti quotidiani: pedalare alle Olimpiadi e da campioni, farlo sul tragitto casa ufficio è alla portata di tutti. Pagine a cura di Luca Matteazzi e Alessio Mannino VENDITA PROMOZIONALE CON SCONTI FINO AL 50 % Show room 5 pag Aperto tutte le domeniche pomeriggio Articoli a qualità garantita e certificata Nuovo negozio informazione pubblicitaria E’ a disposizione nell’azienda Ghignone Ottavia sulla collina pecettese L’Aloe Brasiliana è un toccasana per tante disfunzioni del corpo Può essere definita… disintossicante, regolarizzante, nutriente, antinfiammatoria, antimicrobica, antidolorifica e antimonica. Sono solo alcune delle principali proprietà dell’Aloe Arborescens Brasiliana coltivata da Ghignone Ottavia sulla collina pecettese . Una forza vitale che madre natura ha donato all’uomo, concedendogli l’insindacabile diritto di curare il proprio corpo e la propria anima con terapie naturali. Coltivata sui colli torinesi, in ambiente particolarmente indicato per tasso di umidità e clima, l’Aloe Arborescens Brasiliana è ormai uno dei prodotti curativi maggiormente riconosciuti in ambito scientifico. Le due proprietà miracolose sono dovute ad un centinaio di principi attivi, divisi in tre gruppi principali: polisaccaridi zuccheri complessipresenti soprattutto nel gel all’interno della foglia, antrachinoni - contenuti nel Jatex, parte esterna della foglia - e infine, molecole ad alto tasso di nutrizionalità come fitosteroli, amminoacidi e glicoproteine. Un patrimonio biologico che Ghignone Ottavia ha sapientemente imparato ad utilizzare grazie alla sua esperienza e alla sua dedizione. Tutto ha inizio in Brasile nel 1992, quando Ottavia scopre la proprietà di questa pianta e ne fa uno stile di vita. Oggi infatti l’azienda di Pecetto (paese famoso per le ciliegie e, oggi, anche per l’Aloe) è divenuta un vero e proprio punto di riferimento per chi vuole conoscere un nuovo modo di vivere. Già, perché alcuni laboratori scientifici hanno dimostrato che in realtà l’Arborescens è 10 volte superiore quan- to a versatilità rispetto alla aloe Vera ed è l’unica riconosciuta come terapeutica. Il figlio di Ottavia, naturopata, ricorda che “ noi non vendiamo dei prodotti. Noi instauriamo un contatto, duratore, con chi vuole intraprendere un nuovo stile di vita, usufruendo delle superbe proprietà sapientemente miscelate della “Aloe Arborescens Brasiliana”. Ed infatti è così: di persona, al telefono e via internet: l’azienda mantiene rapporti costanti e simbiotici con chi si rivolge loro per usufruire dei consigli e dell’ampio ventaglio di soluzioni che vanno dalle creme al gel, passando per olii balsamici, shampoo, frullati, dentifricio colluttorio. Una gamma completa di prodotti che non solo accompagnano la cura quotidiana del proprio corpo ma si rivelano essenziali quando quest’ultimo è provato da patologie, o particolari forme di stress fisiologico. “In questo senso – continua Lanza – è ec- cezionale l’apporto dall’Aloe Superior, fiore all’occhiello della nostra Azienda, un mix di Aloe Arborescens, Ferox e Chinensis che finora ha dato risultati impressionanti”. Risultati impressionanti come, ad esempio, con la chemio e la radioterapia; grazie alle proprietà dell’Aloemodina – molecola contenuta in grande quantità nell’Aloe Arborescens Brasiliana – è possibile fornire al proprio organismo una significativa integrazione alimentare contro lo stress di questi trattamenti. Ma non solo Studi scientifici hanno dimostrato che, anche nel caso di malattie degenerative, l’Aloemodina rappresenta un aiuto fondamentale per combattere l’avanzamento. Ma le proprietà miracolose di questa pianta, utilizzata fin dall’antichità per le sue capacità curative, consentono anche di stabilizzare i valori del glucosio ematico, della bilirubina e dell’acido urico: diminuire i trigliceridi, il colesterolo; riequilibrare il sistema linfocitario nelle malattie infettive croniche come l’epatite o l’hiv. Non l’ultima la cura di psoriasi e dermatiti. Il nome dell’Arborescens deriva dal greco “ als-alos” : il sale. L’amaro sapore del mare contenuto nella vitalità del suo gel. Le prime testimonianze del suo utilizzo risalgono al 2.200°a C., periodo a cui dovrebbe risalire una tavolotta d’argilla del periodo akkadico. Ma la testimonianza più significativa fu quella della Mahatma Gandhi :…” mi domandate qual è il segreto delle forze che mi sostenevano durante i miei lunghi digiuni; ebbene è stata la mia fede inebriante in Dio, la mia vita semplice e frugale e l’Aloe”. I NOSTRI PRODOTTI SONO REPERIBILI ESCLUSIVAMENTE PRESSO L’AZIENDA AGRICOLA GHIGNONE OTTAVIA Via Rosero, 1 - Pecetto T.se (vicinanze piazza principale) - Tel. e Fax: 011.860.91.25 www.aziendaagricolaghignone.it VENDITA ANCHE PER CORRISPONDENZA - Per acquisti on line: [email protected] pensieri contro 130 del20 dicembre 2008 numero 7 pag “E tu, sei stato buono quest’anno?” Sotto l’albero di Natale ci aspetta una serie di regali a dir poco sgraditi Dall’innalzamento dell’età pensionabile per le donne ai tagli alla scuola. Pubblica, ovviamente di Giuliano Corà C’ è una vignetta molto divertente, ed anche abbastanza dissacrante, su www.bastardidentro.it: vi si vede un Babbo Natale con le brache calate e un rotolo di carta igienica in mano, seduto sul camino di una casa, e la didascalia dice appunto così. Molti di voi, infatti, contagiati dallo spirito natalizio, staranno pensando: quest’anno ho lavorato come uno schiavo, ho pagato le tasse, ho pagato il mutuo acceso in gioielleria per comprare da mangiare, ho speso quel poco che mi rimaneva per far girare l’economia … troverò pur qualcosa di bello nella calza! E’ probabile invece che dal camino scenda proprio tanta di quella, a soffocare i vostri sogni, e le vostre certezze: già ne sta grandinando a più non posso. Per esempio. Sapevamo da tempo come il PdL avesse, prima ancora della legalità, violentato la lingua italiana: chiamarsi infatti Popolo delle Libertà, per un partito il cui leader ha come manifesto un programma che ricalca quello della P2, è la massima contraddizione in termini che mai si sia udita dai tempi di Dante. Su questa linea – di devastazione sociale, ma anche linguistica – si è inserito in questi giorni Brunetta, con la sua battaglia per far cessare l’odiosa “discriminazione” che non consente alle donne di andare in pensione a 65 anni come gli uomini. Ora, vi renderete conto che chiamare ‘discriminazione’ quello che è un sacrosanto – e oltretutto minimo – diritto, lo ‘conti dormienti’, ovverosia quelpuò fare solo chi chiama ‘riforle centinaia di conti correnti che ma della giustizia’ le leggi ad Ma da anni non vengono movimenapriamo un altro pacchettino. Vi tati. Più di ottocento milioni di avevano sempre raccontato che euro, che in questi giorni verranse c’era una cosa sacra in Italia no incamerati dallo Stato, natuera la proprietà privata, e pure la ralmente per nobili privacy: Berlusconi fini: risarcimento del si era fatto rieleggecrack Parmalat, Cire grazie anche alla rio eccetera. Sarà poi promessa che non vero? Lo scopriremo avrebbe messo ‘le vivendo, ma intanto mani nelle tasche Meglio non quei soldi ve li hanno degli Italiani’, e che fregati, e i vostri nomi avrebbe eliminato farsi troppe sono sotto gli occhi le odiosissime in- illusioni e di tutti, sul sito del tercettazioni. Poi tappare bene Ministero ed anche però, un po’ perché il camino sulla stampa locale, il lupo perde il pelo a puntate: meglio di eccetera, un po’ un feuilleton. perché la crisi sta Nell’ultimo pacco – chissà che facendo pericolosamente trabalstavolta ci vada meglio – c’è l’Art. lare il trono del Nostro (loro), si 33 della Costituzione, che dice tra è reso conto che un po’ di argent l’altro: “Enti e privati hanno il dide poche (appunto!) gli avrebbe ritto di istituire scuole ed istituti fatto comodo, ed ha scoperto i foto: www.bastardidentro.it di educazione, senza oneri per lo Stato”. Chiaro, no? Però, quando il Ministro Gelmini ha annunciato che i suoi tagli avrebbero colpito anche le scuole cattoliche (quel giorno lei e il suo burattinaio Tremonti dovevano essersi distratti), l’intera Chiesa è insorta come San Michele Arcangelo a difesa della Fede. Anche il Vescovo di Vicenza ha fatto la sua parte, con una lettera pastorale che è un raffinato mix di insinuanza pretesca e di minacciosa arroganza. “La scuola paritaria […] rappresenta un valore indispensabile”: sul ‘valore’ conveniamo, Monsignore. “E’ riconosciuta dalla legge come un’istituzione che svolge un servizio pubblico, insieme alla scuola statale, e fa dunque parte dello stesso sistema scolastico nazionale. E’ necessario per questo riconoscere il diritto primario per ogni fami- glia a scegliere, con uguali diritti e doveri (ecco, è la sostanza di quei ‘doveri’ che ci sfugge, Monsignore …) la scuola che ritiene più consona ai propri valori educativi. Le scuole paritarie cattoliche godono dell’apprezzamento delle famiglie per il loro servizio ricco di umanità e amore” (è ben noto, invece, che in quelle statali i bambini li torturiamo tutte le mattine con la corrente elettrica, tanto per insegnargli a stare al mondo). Come un sol uomo, il Governo ha risposto : “Obbedisco!”, e i tagli sono rimasti nella scuola pubblica, ma sono spariti da quella cattolica. Miracolo di Natale. Dunque, come dicevamo, non fatevi troppe illusioni per questo Natale. Altro che “Scendi, è morbido!”: vi conviene tapparlo bene, il camino, altrimenti sarà tanta di quella che vi seppellirà. A proposito: Buon Natale focus 130 del20 dicembre 2008 numero 8 pag Ponte Alto, la battaglia continua Assolti in primo grado costruttori, progettisti e i due dirigenti comunali Bressanello e Pasini, i magistrati Salvarani e Pecori contrattaccano: gli illeciti restano La denuncia del Comitato anti-abusi: il Comune faccia rispettare la legge di Alessio Mannino «U d’ufficio continua su appello del procuratore Ivano Nelson Salvarani e del pm Paolo Pecori. I magistrati chiedono alla corte di Venezia la condanna per la Bressanello e Pasini (non per Gianello), perché secondo loro i giudici di primo grado hanno commesso un grave errore: aver fatto passare in cavalleria che gli edifici commerciali e direzionali come Palazzo Oro, sorti in contrasto con la destinazione industriale, sono in minima parte condonati (7 proprietari su 20). Perciò, se è vero che la sentenza di assoluzione riconosce l’anomalia di attività terziarie costruite su una zona adibita dal piano regolatore a fabbriche e capannoni, è altrettanto vero che tutti gli altri titolari di proprietà in quell’area sono abusivi. Ma non è finita qui. Anzi, a leggere l’appello firmato da procuratore e pm la vicenda di Ponte Alto è un vero e proprio ginepraio di irregolarità e sberleffi alla legge. Vediamo quali. ffa, con questa storia degli abusi edilizi! Ma perché i cavillosi maniaci del “rispetto della legge” – comitati, qualche politico fuori dal giro, semplici cittadini, un po’ (ma solo un po’) anche i giornalisti – non si mettono in testa una volta per tutte che l’economia deve girare? E cosa c’è che storicamente ha alimentato di più l’economia italiana, se non le costruzioni immobiliari? Facciano il piacere di non rompere le scatole con le inchieste, gli esposti e le denunce, allora». Potrebbero essere questi i pensieri di un lettore medio vicentino, che quando passa davanti Vincolo ambientaagli scempi legali le e urbanistici che Salvarani e Pecori tappezzano il terscrivono che i giudiritorio di tutti, ci sono caduti in un solitamente non I danni sono «equivoco»: aver ritefa una piega. E’ lo per le casse nuto valida la manca“sviluppo”, no? del Comune. ta applicazione della L’assoluzione legge Galasso del 1985 Come a Ponte Alto Ma anche sul vincolo ambiennella zona ovest al territorio tale e paesaggistico. di Vicenza, per Accanto all’edificio il caso Palazzo in questione, infatti, Oro in via Vecscorre un corso d’acqua che non chia Ferriera. Dopo aver assolto è proprio un fiumiciattolo, la mezzo staff tecnico del Comune Roggia Dioma. Tale legge dispoche nel 2002 aveva rilasciato la ne una certa distanza, in questo concessione (Lorella Bressanelcaso dal fiume, che il Palazzo Oro lo, ex direttrice del dipartimento non rispetta. Ebbene, comitato e Territorio e moglie di Hullweck, procura contestano l’assimilaSilvano Gianello, allora tecnico zione di una zona industriale (D) istruttore della pratica ora in a una di “completamento” (B), pensione, e Roberto Pasini, reper la quale non è prevista la legsponsabile dell’Edilizia privata ge Galasso. Già nel 1994 la Corte oggi col nuovo incarico di “enerCostituzionale ha annullato un gy check manager” nel settore articolo di legge regionale (del costruzioni: il reato non sussiPiemonte) che faceva lo stesso, ste perchè non c’è “dolo intenfiguriamoci, sostiene l’accusa, zionale”), il processo per abuso se una simile spensieratezza normativa «non fosse interdetta pure alla autorità amministrativa comunale», cioè ai tecnici di un Comune. I privati «avrebbero dovuto chiedere un nulla osta, ma non l’hanno fatto», puntualizza Paolo Crestanello del Comitato contro gli abusi edilizi. I danni Assieme a Fulvio Rebesani (a capo del sindacato inquilini Sunia ed ex consigliere comunale Ds), Crestanello è il massimo artefice della battaglia di Ponte Alto. Come ha spiegato il pm Pecori in aula, è grazie al comitato che le casse del Comune hanno recuperato mezzo milione di euro dal condono. Poco, rispetto alla somma che l’amministrazione potrebbe recuperare se procedesse a sanzionare gli abusi ancora esistenti. «Il condono compensa solo in parte il danno erariale», precisa Crestanello, «in quanto le società commerciali devono pagare al Comune il 10% del costo di costruzione», mentre il proprietario di Palazzo Oro, la ditta Cofinmar, spacciandole per industriali non ha sborsato un euro. Vale a dire, per un edificio costato una ventina di milioni di euro, due milioni dovuti e non pagati. A questa cifra si deve aggiungere un altro buco: le opere di urbanizzazione (strade e area verde) che la Cofinmar non ha ceduto al Comune. «Una cessione che sarebbe dovuta avvenire gratuitamente e contestualmente al collaudo, effettuato peraltro parzialmente, nel 2002. E che invece non solo non si è vista, ma neppure è stata reclamata, in tutti questi sei anni, dal Comune. Un comportamento gravemente omissivo, che ha permesso che i privati beneficiassero di ingiusti vantaggi patrimoniali». Già, perché in pratica la Cofinmar ha venduto spazi immobiliari abusivamente (e con la «spudoratezza», dicono Salvarani e Pecori, di pubbliciz- | L’insegna dell’edificio sotto inchiesta e lo strip club Kiss&Kiss - prevezarlo su internet). Perciò Crestadeva standard per più di 17 mila nello e Rebesani, nel giugno di metri quadrati. Se la destinazioquest’anno, hanno preso carta e ne fosse, invece che industriale, penna e mandato un promemocommerciale-direzionale, questi ria al sindaco Variati, all’assesstandard permetterebbero di sore all’urbanistica Lazzari e al edificare al massimo una supercollega al bilancio Lago, nonché ficie di 29 mila metri quadrati. al dirigente provinciale BarbareBene: il solo Palazzo Oro fa 19 sco e al procuratore Salvarani, mila metri quadrati. Cioè, scrichiedendo che vengano «acquive nella lettera il comitato antisite» le opere di urbanizzazione, abusi, «coprirebbe due terzi di sanzionati gli abusi, annullate tutta la superficie le concessioni illeutile concessionabigittime e controllati le. Tutti gli altri edigli oneri (pagati in fici, adibiti anch’essi ritardo). La patata ad attività commerbollente adesso è in Accanto ciali-direzionali, mano all’assessore al palazzo all’Edilizia privata incriminato ne risulterebbero privi degli standard neCangini e alla diricessari». gente Michela Pi- sta sorgendo un altro. ron. Brutta copia Identico Ma il bello, anzi il E gli standard? brutto, è che accanMa oltre ai danni to sta sorgendo un all’erario comunaaltro palazzone, gemello di quelle ci sono quelli al territorio. Le lo incriminato. E non si tratta di aziende, gli studi e gli uffici che un capannone industriale, come in parte hanno occupato il palazognuno può verificare a occhio zo hanno bisogno, sempre per nudo. Basta guardare l’altezza: quel fastidioso “particolare” che non è di due o tre piani come è è la legge, di standard urbaniuso per i fabbricati industriali, stici (marciapiedi, accessi, parma svetta già a cinque. E i lavori cheggi, etc). Maggiori rispetto a sono ancora in corso. Si ripete una zona realmente industriale. tale e quale, insomma, la farsa di Il piano di lottizzazione originaPalazzo Oro. Nel piano di lottizle - che oltre a Palazzo Oro comzazione per quest’ultimo, infatti, prende tutta l’area intorno, dove c’era scritto che le altezze segnaoggi sorgono il Centro Orafo, il te sul piano regolatore dovevano Palazzo Bulgarelli con Banca Poessere considerate “indicative”. polare di Vicenza e Voice of Gold, focus 130 del20 dicembre 2008 numero Ma indicative non significa arbitrarie, come hanno fatto notare nella richiesta d’appello i magistrati vicentini. E questo perché il palazzo non era industriale come avrebbe dovuto essere. Così sono arrivati a costruire fino a più di 20 metri. Progettista, detto en passant, è entrambi i casi l’architetto Sergio Carta, ex vicesindaco del Psi nella prima giunta Variati (di recente rispuntato agli onori delle cronache per il via libera del consiglio comunale a una lottizzazione a Vicenza est). Assolto anche lui, va detto, assieme ai costruttori Carmelo Vitetta, Carmine Criscuolo, Alvio Banelli, Carlo Braida e all’altro tecnico Roberto Ronda. Lassismo Un punto su cui la procura va giù pesante è il lassismo del Comune: gli organi comunali non hanno confrontato il progetto iniziale con quello del 1998 (del proprietario precedente, la Larsen Srl), che già immaginava un immobile alto 16 metri con finestre adatte a uffici e non certo a laboratori produttivi; non si sono accorti della totale assenza di spazi per magazzini, depositi, parcheggi per i lavoratori e accessi per il carico e scarico merci; e non hanno fatto caso nemmeno all’esplicita definizione di “complesso a uso industriale-direzionale-commerciale” già inserita nel ’98, col che era bell’e rivelata la vera intenzione del privato. Una cecità preoccupante, quella diffusa fra i tecnici comunali. L’accusa Comitato e toghe puntano il dito contro la coppia Bressanello-Pasini. Il primo attacca: «Nel 2002 Pasini ha autorizzato illegittimamente il cambio di destinazione da produttivo-industriale a direzionale-commerciale per i locali siti al piano terra di Palazzo Oro (il ristorante-bar, ndr). Il dirigente comunale, con l’avallo del suo superiore Bressanello, pur a conoscenza delle prescrizione del Prg (piano regolatore, ndr), ha rilasciato delle semplici concessioni edilizie senza prevedere alcuna sanzione». I magistrati, dal canto loro, imputano ai due di non aver rispettato il piano regolatore e la lottizzazione originaria, e con ciò di essersi «arrogati la potestà di sostituirsi al Consiglio Comunale, unico organo competente a decidere su una nuova Variante… stabilendo invece motu proprio che le zone industriali potevano ospitare immobili a destinazione anche direzionale commerciale o artigianale. Con ciò causando un danno evidente al patrimonio del Comune di Vicenza». Indifferenti come sfingi al diluvio di esposti, reclami e interrogazioni che piovevano loro addosso, i due non avrebbero fatto nulla di nulla. «Tranne l’ostinato e ripetuto barricarsi dietro l’insostenibile interpretazione “industriale e artigianale e commerciale e direzio- | Il palazzo in costruzione vicino al quello Oro nale”». Cioè, sottolineano i giudici, hanno negato per anni l’evidenza. E non vale l’argomento, concludono, secondo cui «il dolo intenzionale del delitto d’abuso d’ufficio debba essere di necessità sostenuto da… vicinanza o colleganza tra pubblico ufficiale e soggetto favorito». Insomma, secondo l’accusa per assolverli non è sufficiente che non sia stato provato un legame fra i dirigenti comunali e i privati. Basta e avanza la «innegabile volontà di realizzare… tanto un illecito vantaggio ai privati quanto al tempo stesso un danno ingiusto al patrimonio comunale». Suona strano, allora, il benservito concesso dalla nuova amministrazione di centrosinistra ai due campioni dell’urbanistica di centrodestra: entrambi con contratti scaduti con la fine del mandato Hullweck, la Bressanello se ne è andata non prima di essere stata «ringraziata per gli anni di servizio pubblico» dal neo-sindaco; Pasini è stato confermato e spostato con l’incarico nuovo di zecca di responsabile per il “check energy management e tutela delle costruzioni”. Acquistando 6 bottiglie di spumante FASHION VICTIM ASTORIA 6 calici in omaggio 20% nto di sco 9 pag Ogni martedì di dicembre 20% di sconto su bottiglieria, gastronomia e pasticceria (esclusi prodotti in promozione) Selezione di vini sfusi di Conegliano • Ottimi vini in bottiglia • Tante specialità da gustare NUOVA GESTIONE • Corso Padova 116, Vicenza • Tel. 0444 303984 focus 130 del20 dicembre 2008 numero 10 pag Scuole e sicurezza “Un lavoro infinito” Estintori inutilizzabili, tazzine del caffé nelle cassette del pronto soccorso, fornelli elettrici dove non dovrebbero esserci Intervista ad un tecnico che da anni lavora nelle scuole della provincia M ai come nelle ultime settimane il tema della sicurezza nelle scuole è stato al centro dell’attenzione. Sull’onda dell’incidente di Torino, amministrazioni e dirigenti si sono affrettati a snocciolare dati a statistiche sui certificati ottenuti, gli investimenti fatti, i progetti in corso. Per capire come stanno davvero le cose, noi siamo andati a parlare con chi di sicurezza nelle scuole si occupa sul campo, e da un bel po’ di tempo. Come l’ingenger Antonio Pupa, che tra la provincia di Vicenza e quella di Padova segue una sessantina tra istituti comprensivi e scuole superiori, per un totale di circa 250 edifici (ad un istituto comprensivo fanno capo, di solito, più scuole materne, un paio di elementari e le medie). “Diciamo subito tre cose – attacca l’ingegnere -: la prima è che le amministrazioni pubbliche alla scuola ci tengono: non c’è assolutamente menefreghismo, anzi. Limitatamente al portafoglio che hanno, è uno dei loro obiettivi primari e fanno tutto quello che è nelle loro possibilità tecniche e finanziarie. La seconda è che la scuola sicura non esiste, e il lavoro sulla sicurezza non ha mai fine. La terza è che, a conti fatti, i ragazzi sono in un luogo molto più sicuro a scuola piuttosto che a casa”. Un paradosso? Mica tanto, se si considerano tutti i potenziali – e spesso trascurati – pericoli che si “nascondono” tra le mura domestiche: dai forni a microonde alle vecchie prese della corrente. Negli edifici scolastici, se non altro, i controlli sono sempre più all’ordine del giorno, anche se molte strutture sentono ormai il peso dell’età. Da dieci anni a questa parte, da quando cioè la normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro è stata esplicitamente estesa anche alle scuole, il lavoro di Pupa e di chi come lui si occupa di sicurez- za consiste proprio nel verificare la condizione di materne, elementari, medie e superiori. Non tanto per i certificati di agibilità statica o di prevenzione anti-incendi (che sono rilasciati dalle autorità competenti), quanto per tutte quelle cose apparentemente piccole e secondarie, in realtà fondamentali. Gli esempi sono infiniti. “Una delle prime cose che facciamo, è verificare i presidi di pronto soccorso – spiega -. Sembra una cosa stupida, ma la legge prescrive chiaramente cosa ci deve essere dentro le cassette di pronto intervento, e ci devono essere solo quelle cose lì, nient’altro. Invece si trova di tutto, dagli aghi per le punture, quando a scuola nessuno è autorizzato a fare una puntura, alle tazzine di caffé”. Altro caso, l’alcol per le pulizie. “Ogni scuola può avere al massimo 20 litri di alcol – continua -. E devono essere conservati in un armadio chiuso e con un bacino di contenimento, in modo che se per caso una bottiglia si rompe l’alcol non vada in giro dappertutto. Invece ci capita di trovare scuole che comprano centinaia di litri di alcol, ovviamente per ridurre i costi, e li conservano tutti assieme. Questo non va fatto”. E via di questo passo, tra fornelletti elettrici per fare il caffé con la moka che a scuola non dovrebbero proprio starci, ed estintori sopra i quali è stata appesa una mensola che li rende del tutto inutilizzabili. Come si vede spesso basta un po’ di attenzione per risolvere il problema, a condizione che si sappia cosa fare e come farlo. In effetti, un aspetto fondamentale di qualsiasi iniziativa relativa alla sicurezza è proprio il lavoro di formazione con gli insegnanti e il personale tecnico amministrativo. Pupa e i suoi collaboratori cominciano sempre con i sopralluoghi e le indagini per controllare che idranti ed estintori siano a posto, che le scale abbiano le striscioline antiscivolo e che le porte abbiano il maniglione antipanico, ma poi passano puntualmente a spiegare a prof e bidelli cosa fare in caso di emergenza. “Le procedure sono fondamentali – riprende l’ingegnere -, e una cosa su cui noi insistiamo molto è che è importante che tutti conoscano le procedure di base. Se c’è un incendio, mi interessa relativamente che ci sia un professore talmente bravo da spegnerlo da solo: mi interessa invece che tutti sappiano cosa fare e come muoversi per mettere al sicuro tutte le persone. E lo stesso discorso vale quando un ragazzo si fa male, o per qualsiasi altra situazione”. Anche perché, nel momento dell’emergenza, la paura e la tensione possono far scordare anche le cose più banali. Ad esempio il fatto che, quando si fanno uscire i ragazzi, l’insegnante deve chiudere la fila, per controllare che ci siano tutti; o che, in caso di incidente serio, prima si chiama il 113 e poi si avvisa la famiglia, per non perdere tempo prezioso. O, ancora, che quando qualcuno si fa male le medicazioni vanno fatte con i guanti, per evitare qualsiasi rischio di infezione. “Non sono cose fuori dal mondo, a volte basterebbe usare il buon senso. Ma vale la pena sottolinearle, e noi facciamo tutta una serie di esercitazioni, alcune anche a sorpresa, per verificare che quanto spiegato venga poi davvero messo in pratica”. La formazione è essenziale anche per affrontare alcuni fenomeni che stanno emergendo negli ultimi anni e che hanno ricadute anche sulla sicurezza. Il numero di alunni gravemente disabili, ad esempio, è in crescita, e questo richiede una serie di attenzioni in più. Allo stesso modo è in crescita il numero di ragazzi che potrebbero avere bisogno di un farmaco salvavita, e anche qui è necessario studiare preventivamente tutte le procedure e le cose da fare (e quelle da non fare) in caso di necessità. Poi c’è il boom di telefonini e videotelefonini, la cresciuta del bullismo, l’esplosione di nuove mode potenzialmente pericolose. “La quantità di cose da gestire è in continuo aumento”, conferma Pupa. Sullo sfondo rimangono i problemi strutturali. “Le scuole che hanno un certificato anti-incendio sono pochissime, e senza certificato in teoria la scuola non è nemmeno agibile- commenta -. Stessa storia per i collaudi statici, che sono quasi sempre datati e non sono più stati aggiornati”. Sono gli interventi che richiedono spese a cinque e sei zeri, e per i quali le amministrazioni pubbliche si stanno lentamente attrezzando. “Gliel’ho detto: il lavoro sulla sicurezza non è mai finito”, conclude l’ingegnere. L. M. focus 130 del20 dicembre 2008 numero 11 pag Qualità della vita, una questione di soldi Vicenza balza ai primi posti delle classifiche sulla qualità della vita Ma è un primato fragile A inizio dicembre il settimanale Italia Oggi ha pubblicato la sua consueta indagine sulla qualità della vita in Italia. Come tutte le classifiche di questo tipo va presa con le molle e con un pizzico di cautela (ne avete mai viste due arrivare a risultati simili?), ma a guardare i risultati la linea di tendenza sembra chiara: si vive meglio nelle piccole città (ai primi posti ci sono Siena, Trento, Bolzano, Aosta e Ravenna), soprattutto in quelle del Nordest (Veneto, Trentino, Emilia in particolare). Il risultato di Vicenza, in questo contesto, appare particolarmente positivo: la nostra città fa una balzo in avanti e si installa al decimo posto della graduatoria, prima tra tutte le province venete. Prima di rallegrarsi, però, conviene andare a spulciare con un po’ più attentamente le tabelle che il settimanale ha usato per stilare la propria graduatoria. Lavoro e ambiente Italia Oggi prende infatti in considerazione una lunga serie di parametri, da quelli relativi al lavoro a quelli sullo stato dell’ambiente, dalle statistiche sulla criminalità a quelle sul disagio sociale, per arrivare ai dai sui servizi e sul tempo libero. La cosa interessante è vedere come si piazza Vicenza nelle classifiche parziali. Alla voce “Affari & lavoro”, in cui si considerano elementi come i tassi di oc- cupazione e di disoccupazione, il numero di imprese ogni 100mila abitanti o il numero di clienti del corporate banking, la città è 22°, in discesa rispetto al 2007. Per quanto riguarda l’ambiente le cose vanno peggio, e Vicenza si classifica al 36° posto (anche se, va detto, in risalita di venti posizioni rispetto all’anno prima): a penalizzarla, contribuiscono i dati sull’inquinamento (65° posto per la concentrazione di biossido di azoto, 86° per i livelli di pm 10), quelli sulla depurazione delle acque (71° posto), sulle poche isole pedonali (63° posto), sull’elevata produzione di rifiuti (oltre 600 chili a testa, 61° posto). Gli altri dati – consumi idrici ed elettrici, numero di auto e chilometri percorsi per abitante, presenza di zone a traffico limitato, piste ciclabili e verde pubblico – sono migliori, ma sempre su posizioni tra il 30° e il 50° posto, con l’eccezione del 14° posto per la raccolta differenziata. Crimine e infortuni Passando al capitolo sulla criminalità, Vicenza si colloca al 18° posto in Italia, nell’elite delle città più tranquille. E già questo basterebbe per collocare in una prospettiva più consona tutti i presunti allarmi sicurezza che periodicamente ci vengono propinati. Andando un po’ più nel dettaglio, spiccano in positivo il basso numero di reati connessi allo spaccio (3° po- sto in Italia, solo in due province se ne fanno di meno), di rapine in banca (8° posto), di estorsioni (13° posto), mentre in negativa si notano i furti in appartamento e d’auto (75° posto in tutte e due le graduatorie) e gli omicidi colposi ((69° posto). Per le rapine siamo al 28° posto, per le lesioni dolose al 21°, per le violenze sessuali al 60°. La classifica successiva è quella legata al disagio sociale, e qui le cose peggiorano. Vicenza è 45°, penalizzata dall’alto numero di infortuni sul lavoro (91° posto), di morti per tumore e suicidi (67° posto in tutte due le liste). Ma ci sono anche il 59° posto per numero di divorzi e separazioni, segno che anche qui dove tutti si dicono cattolici la famiglia è in difficoltà, il 75° nel numero di lavoratori parasubordinati con età superiore a 29 anni, specchio di un mondo del lavoro che è sempre più precario, e l’ottimo terzo posto nel numero dei minori denunciati. Cultura e tempo libero Le cose vanno ancora peggio se si parla di servizi, dove non si va oltre l’86° posto, anche se questo è uno dei dati che più si prestano ad interpretazioni diverse. Vicenza, ad esempio, è quasi ultima nella classifica sul numero di studenti per classe nelle scuole superiori: è un segnale di sofferenza o la spia che qui quasi tutti i ragazzi continuano a studiare anche oltre i limiti della scuola dell’obbligo? O, ancora, è difficile credere che il dato sui posti letto in ospedale (Vicenza è 76°) indichi una cattiva situazione della nostra sanità. Alla voce tempo libero, infine (dove vengono conteggiate le spese per spettacoli sportivi, cinematografici e teatrali, o il numero di librerie e di associazioni culturali). la città veleggia in un 38 posto senza infamia e senza lode. Diamo i numeri Riassumendo, quindi, Vicenza è 22° per affari e lavoro, 36° per l’ambiente, 18° per criminalità, 45° per disagio sociale, 86° per i servizi e 38° per il tempo libero. Come si spiega, allora, il decimo posto finale? Si spiega in gran parte con l’ultima delle classifiche stilata dal settimanale, quella sul tenore di vita: reddito, livello delle pensioni, spesa media per consumi. Qui Vicenza si guadagna il 4° posto, e questo evidentemente basta a spingerla molto in altro nel giudizio finale. E pazienza se gli altri indicatori ci dicono che siamo una provincia inquinata e con relativamente pochi spazi verdi, e in cui gli infortuni sul lavoro fanno più vittime della criminalità.. Più che in altre zone d’Italia, dunque, tra i Berici e l’Altopiano la buona qualità della vita sembra determinata soprattutto dalla ricchezza. Un benessere fondato sul conto in banca, sul reddito, sulla capacità di spendere. Che sono fondamentali, per carità. Ma alla luce della crisi che è sotto gli occhi di tutti (i dati usati da Italia Oggi sono relativi al 2007, alcuni anche al 2006), forse, è il caso di cominciare a investire seriamente anche su qualcos’altro. Per non fare un clamoroso ruzzolone all’ingiù nel momento in cui la flessione dell’economia verrà registrata anche dalle classifiche. L. M. ORCHIDEA DECORAZIONE D’INTERNI Vicenza - Corso Padova, 17 - Tel. 0444 513912 quartieri 130 del20 dicembre 2008 numero 13 pag ViPiù quartieri Capannoni ed acqua alta Sant’Agostino É la zona più bassa delle città, e va regolarmente sotto acqua Eppure ci sono zona industriale, autostrada, tangenziale, depuratore. E presto un nuovo quartiere per mille persone di Giulio Todescan P iove per quattro giorni, e Sant’Agostino va sott’acqua. E’ successo questa settimana, ma l’evento non fa più notizia, un po’ perché storicamente è sempre avvenuto (anche se il problema è peggiorato con la cementificazione degli ultimi decenni) dato che è il punto della città più basso; un po’ perché l’estremità sud-ovest di Vicenza è in fondo marginale, poco abitata e periferica. «E’ un quartiere che non è un quartiere, diviso com’è fra Vicenza, Arcugnano e Altavilla. Così nessuno dei tre comuni si cura dei problemi di chi ci abita» dice Antonio Lago, abitante della zona ed ex consigliere in cir- coscrizione 7. La lista dei pesi che Sant’Agostino deve portare per il bene di tutta la città non è breve: si può partire dalla zona industriale di Vicenza, installata negli anni ‘50 alzando di due metri il piano campagna in una zona a forte rischio inondazioni, per passare all’autostrada (con annessa complanare) costruita negli anni ‘60 e che passa giusto accanto all’abbazia trecentesca, per finire con il depuratore che serve due zone industriali e mezza città. Aggiungiamo l’altra zona industriale, quella di Arcugnano, che insiste sullo stesso viale, trafficatissimo dai camion nonostante i limiti in vigore. La lista dei servizi invece si esaurisce subito: «C’è la scuola elementare, dietro la chiesa, che funziona bene, costruita in consorzio fra i tre comuni – dice Lago -. Poi poco altro, giusto il campetto parrocchiale e il centro giovanile che però è chiuso». In qualche modo le bellezze naturali, in questo spicchio di pianura incastonato fra i declivi dei Berici, | Campagna allagata: qui dovrebbe nascere un nuovo quartiere compensano le mancanze. Se non fosse che nuove lottizzazioni incombono, rischiando di provocare un danno non solo estetico, ma di incrinare un equilibrio secolare su cui si regge questa terra “bassa”. Le foto qui accanto documentano come nei giorni scorsi una vasta zona di campi intorno a via Pilla (in territorio di Arcugnano), sia diventata una palude. Niente di eccezionale: qui il rio Cordolo – una roggia che nasce dalle vicine sorgenti e si butta nel Retrone – ha trovato una naturale “cassa d’espansione” dove accumula l’acqua in eccesso. Un processo naturale e positivo, che evita allagamenti ben più pericolosi più a valle. Proprio qui l’amministra- zione di Arcugnano ha in progetto nuove case per 900 persone: si chiama “borgo S. Agostino”, se ne parla dal 2000, e nell’approvarlo la Regione ha imposto ai costruttori di compensare il nuovo insediamento con un 18% di opere di urbanizzazione, da tradurre in un asilo pubblico. Cui si aggiungono però opere di mitigazione idraulica, cioè bacini artificiali per l’acqua, fra una villetta e l’altra: per i privati era troppo. Così il Comune ha deliberato di abbassare la quota di oneri di urbanizzazione, accollandosi circa 300mila euro di spesa. Ora la questione è finita alla Corte dei Conti, per iniziativa della minoranza di “Uniti per Arcugnano” che contesta il provvedi- mento. Se l’acqua non esonda in via Pilla – come fa ora in maniera naturale - lo farà più avanti, magari vicino al depuratore, già piuttosto intasato. Fu messo a Sant’Agostino per la vicinanza delle industrie, alcune delle quali - come la Ecoveneta, e forse la Wisco se verrà costruito il nuovo impianto all’Arsenale – trattano rifiuti speciali. Quando piove, i collettori del quartiere si intasano e l’acqua esce a fiotti dai tombini. «La soluzione in progetto, ma non ancora attivata – dice Lago – è la creazione di un sistema di sfogo sul canale Selmo, che parte dalla rotatoria con viale del Lavoro e confluisce nel Retrone dietro le case di viale Sant’Agostino». quartieri 130 del20 dicembre 2008 numero Presepi sotto la “soca” Viale Trento Ottava edizione della mostra di presepi dei missionari saveriani Dentro tronchi d’albero cavi trovano posto statuine provenienti da tutto il mondo. Il ricavato va in beneficenza Legno e terracotta sono i materiali più diffusi S tatue con gli occhi a mandorla, con la pelle nera, con le barbe e le tuniche tipiche dei villaggi pakistani: ci sono tutte alla mostra dei presepi del Sud del mondo che per l’ottavo anno consecutivo è ospitata dai missionari saveriani, in viale Trento. Statuine spedite direttamente dai missionari delle quattordici missioni vicentine sparse fra l’America latina, l’Africa e l’Asia, che le hanno trovate nei mercatini del luogo o commissionate ad artigiani e artisti locali. «E’ una mostra atipica la nostra – dice don Luciano Picego -. Quest’anno sono 550 i pezzi esposti, da fine novembre, e la mostra durerà fino al 6 gennaio. Chi vuole può portare a casa un presepe, il ricavato delle vendite va a sovvenzionare un progetto nel Sud del mondo». La missione finanziata quest’anno opera nello stato del Parà, in Brasile, zona amazzonica ad altissimo tasso di deforestazione, dove vivono gli indios Kayapò. Spinti dalla distruzione della foresta ad abbandonare i villaggi, e attirati nelle città dall’industria mineraria – rappresentata dalla multinazionale brasiliana “Vale do Rio Doce” - sono diventati la parte più povera ed emarginata della popolazione locale. Attraverso il progetto della missione si cerca di creare dei Autoproduzione individuale Autonomia energetica Microgenerazione diffusa leader, formando dei riferimenti all’interno delle comunità che possano organizzare e aiutare i propri concittadini. L’anno scorso la mostra è stata presa d’assalto, trentamila visitatori stimati, proveniente dal Veneto e dalla Lombardia, e quest’anno non c’è crisi che tenga, i presepi vanno via anche di più: «Comprano, sì, nel vicentino l’aspetto missionario è molto vivo ancora, è nel Dna della chiesa di queste parti» racconta don Picego. Sono in arrivo prossimamente delle mostre distaccate: comuni e parrocchie hanno chiesto di poter esporre parte delle opere raccolte dai saveriani, da Arzignano a Trissino, da Brescia a Milano. Questi presepi multietnici sono metafore dell’integrazione: le figure sono ospitate da una “soca”, il pezzo dell’albero che rimane ancorato al terreno dopo il taglio della pianta. Una cosa “nostrana”, presa dalle campagne venete, che ospita creazioni provenienti dalla Cina, dal Pakistan, dal Perù o dal Burkina Faso. «E’ una visione di mondialità unica in Veneto. La soca è concava, quasi una culla, significa che dobbiamo saper accogliere i valori delle altre culture nel nostro mondo». G. T. In ogni paese la sacra famiglia è rappresentata in modo diverso. Tante varianti di un valore universale SOLARCOM Certezza dell’approvvigionamento Remunerazione economica Eco-Energy Management® Zero emissioni STUDIO DI PROGETTAZIONE di sistemi solari fotovoltaici connessi alla rete Un sistema solare fotovoltaico è un sistema di conversione, produzione e distribuzione di energia elettrica direttamente dalla radiazione solare, per il quale è necessaria, indispensabile e imprescindibile un’adeguata progettazione professionale tecnica e altamente specializzata. 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E sulle note di una gradevole musichetta li rassicura bonariamente: “Gli abitanti dell’Italia del Nord sono di bell’aspetto, intelligenti e ben vestiti. E dopo pranzo sappiate che sono abituati a prendersi il loro tradizionale riposino”. State tranquilli, lì troverete tutto quello di cui avrete bisogno: supermercati ben forniti, palestre, i fast-food che siete abituati a frequentare in America, case accoglienti. Nella città che vi ospiterà? No, tutto all’interno della vostra caserma. Tutto fornito dall’Esercito degli Stati Uniti. Vent’anni fa il Pentagono vendeva ai suoi soldati diretti a Vicenza un vero e proprio ghetto. Un ghetto dorato. Un mondo felicemente autosufficiente. Vent’anni dopo altri hanno cercato di vendere il mito di una installazione militare che lotta contro la nuova base amerisarebbe un toccasana per la città, cana, filmato le interviste. Più di una risorsa, una fortuna. E allora 20 interventi, tra gli altri quelli di buona fortuna, Good Luck VicenEdoardo Salzano e Anna Marson, za! E’ questo il titolo di un interesurbanisti dello IUAV di Venezia, sante documentario ideato e readi Giulietto Chiesa e padre Alex lizzato da tre giovani vicentini che Zanotelli, di don Dario Vivian, vuole fare il punto su due anni di teologo vicentino, di Lorenza Carlotte No Dal Molin. Che ne approlassare, giurista dell’Università di fondisce le tematiche giuridiche, Padova. E poi i protagonisti locali urbanistiche e ambientali, ma che che abbiamo imparato a conoscere si sofferma anche su aspetti meno negli ultimi anni: Cicero, Cattanoti della politica militare statuneo, Pavin, Asproso, nitense e che offre Calearo, Equizi. qualche spunto ineDieci ore di girato poi dito come il filmato selezionato e montato di cui sopra. Il tutto fino a produrre i 73 con la forza dei dati Non é un film minuti finali. Un lae dei documenti, voro che potrà servire con le testimonianze super-partes a quanti, in giro per di esperti e tecnici, ma abbiamo l’Italia, avranno modo di politici e ammi- dato voce di andare finalmente nistratori locali, di alle diverse al di là dei banali stepreti e di protagonireotipi emersi finora sti del movimento. posizioni su telegiornali e tv Un film che si rivolnazionali. Quelli tipo ge ad un pubblico “pentole e padelle” variegato e che offre e “sindrome da Nimby”: “Volevagli strumenti per andare in promo realizzare qualcosa che uscisse fondità. Mirco Corato, Annamaria dalla semplice cronaca giornalistiMacripò e Giulio Todescan hanno ca, concentrandoci sui contenuti. partorito l’idea nel settembre del Sappiamo che non sempre è facile 2007. Fino all’estate dell’anno per le persone tenersi informati, successivo hanno svolto un intenspecialmente per chi non abita so lavoro di ricerca, seguito le maqui” spiegano Mirco e Giulio. “Sta nifestazioni e gli eventi legati alla | Alcuni fotogrammi di Good luck succedendo qualcosa che non era mai successo e bisognava raccontarlo. Vorremmo che arrivasse anche a chi ha problemi simili in altre parti d’Italia”. Tutto con mezzi propri, autoproducendosi, lavorando nei ritagli di tempo. Tutti e tre, ma c’è anche la collaborazione per le riprese di Davide Sannazzaro, dietro la telecamera. Il risultato è un video godibilissimo, denso di informazioni che richiedono attenzione ma anche venato da una sottile ironia. Merito anche delle animazioni e del montaggio, opera di Elisa Minuzzo. “E’ un po’ un blob, con interventi accostati in modo ragionato, non legati da una voce narrante” continuano i due registi. “Non è super-partes, ma questo è perchè noi stiamo con quelli che sin dall’inizio hanno cercato di informarsi e non con chi ha voluto nascondere le carte”. In ogni caso dando voce alle diverse posizioni in campo, riuscendo a prescindere dalle logiche di parte. Nelle prossime settimane sono in previsione proiezioni pubbliche, la prossima il 9 gennaio nella Sala Polivalente di Isola Vicentina. Con tutti gli intoppi che una distribuzione “fatta in casa” può incontrare. “Dobbiamo dire che il film ci è stato richiesto ed è stato già proiettato in diverse città in Italia. Qui a Vicenza abbiamo invece incontrato diverse difficoltà e le occasioni per farlo vedere sono state davvero poche” sottolinea Annamaria. Ma si sono scelti anche canali alternativi. Intanto il blog sempre aggiornato goodluckvicenza.blogspot.com. Da alcuni giorni è inoltre possibile prenotare la propria copia sul sito www.produzionidalbasso.com e ricevere a casa il dvd al costo di 5 euro. Una strenna natalizia sui generis? Di sicuro un film da vedere, e che sia di buon auspicio per una città dal futuro ancora incerto. E allora buona fortuna Vicenza, good luck! cultura 130 del20 dicembre 2008 numero 18 pag Palladio noir Scrittori vicentini 1 Con I delitti della Rotonda Francesco Di Bartolo usa il romanzo poliziesco come chiave per raccontare la città, le sue speranze e le sue tante contraddizioni | Francesco Di Bartolo e la Rotonda U n noto e discusso imprenditore ucciso a sprangate a due passi dal più famoso capolavoro di Palladio. Sulle tracce dell’assassino, una coppia di poliziotti (anzi, un magistrato e un poliziotto) che dovranno sbrogliare una matassa intricata, in un città in cui dietro a facciate rispettabili si nascondono spesso realtà da tenere ben nascoste. Comincia così i delitti della Rotonda, romanzo d’esordio di Francesco Di Bartolo, avvocato (e nostro collaboratore) con una passione “feroce” per il noir. Passione che ha riversato in questa storia volutamente tutta vicentina, come lui stesso ci spiega. “E’ un atto d’amore verso questa città. E poi Vicenza è come un emblema, un luogo in cui sono ben rappresentate le speranze, le delusioni e le contraddizioni del Nordest. Vicenza è espressione di laboriosità, innovazione, dinamismo, imprenditorialità, ma paradossalmente queste virtù devono fare i conti con una sorta di paura del cambiamento, con una classe politica mediocre, con un’informazione che, salvo eccezioni, non aiuta le coscienze, con un deleterio senso della rassegnazione. Inoltre, il libro è un omaggio al genio di Andrea Palladio la cui lezione oggi, purtroppo, sembra essere dimenticata. Palladio ha saputo ricreare e trasformare il territorio rispettando l’uomo e il suo ambiente, nella ricerca del miglioramento delle condizioni dell’uno e dell’altro”. Quando è nata l’idea di questo romanzo? E quanto c’è di reale? “Il desiderio di scrivere me lo portavo dentro da molto tempo. Gravissimi fatti di cronaca mi avevano colpito, e sentivo il bisogno di riflettere sulle cause della violenza nella nostra società. Oggi conviviamo con la violenza, ma ci fa comodo pensare che essa sia qualcosa che riguarda gli altri: i matti, i diversi, gli stranieri. Invece, il confine tra ragione e follia è più sottile di quel che si possa immaginare. Bene e male convivono in ciascun uomo, e una certa violenza è insita nella società di oggi. Ma facciamo finta di non accorgercene, cerchiamo di anestetizzare ogni forma di violenza, da quelle domestiche ai morti che insanguinano ogni giorno le nostre strade e che accettiamo con rassegnazione, come ineluttabile prezzo da pagare. Ovviamente è una storia inventata e quindi è un’opera di fantasia. Ma il romanzo è anche un tentativo di fotografare e descrivere la realtà”. Più in generale, quando ha cominciato a scrivere, e perché? “Fin da quando ero studente di liceo mi piaceva scrivere racconti. Anche durante il periodo universitario aveva scritto qualcosa. Erano lavori che tenevo per me. Dopo l’università, con la professione e gli impegni familiari, scrivere è diventato molto difficile. Il desiderio però è rimasto e così, giunto a cinquant’anni, ho deciso di riaprire il cassetto e di scrivere una storia che stavo maturando. Mi piace scrivere per diverse ragioni: per il gusto di scrivere e di far conoscere la storia. Scrivo per meditare, per confrontarmi con me stesso e conseguentemente anche con gli altri”. Quali sono i suoi modelli letterari, sia come generi che come autori? “La mia passione è la letteratura del Novecento, sia italiana che straniera. Nella mia formazione sono stati determinanti autori come Pirandello, Vittorini, Pavese, ma anche Kafka, Joyce, Faulkner, Mann, Brecht. E poi c’è stata la passione, feroce e coinvolgente, per quel sottogenere della letteratura poliziesca che è il noir: Hammett e Chandler, Crais e Connelly, e in Italia, soprattutto, Giorgio Scerbanenco, vero padre del noir italiano”. Il genere noir a detta di molti è considerato anche una letteratura di denuncia: condivide questa analisi? “Una premessa. Nel mondo del noir c’è spazio per numerosi sottogeneri. Il noir, inoltre, come ha scritto molto efficacemente Lucarelli, è come un terreno dominato da un vulcano che erutta continuamente e ogni volta cambia tutto quello che gli sta intorno. Insomma, è in continua evoluzione. Detto questo va precisato che autori come Carlotto, De Cataldo, Carofiglio, Saviano, Lucarelli, non parlano di letteratura di denuncia, ma di impegno civile: molti scrittori, cioè, oggi avvertono la necessità di leggere la realtà, e perciò la storia di questo paese degli ultimi decenni, senza eludere domande fondamentali. Il giornalismo d’inchiesta è sparito, si ha paura di andare a fondo delle questioni. Ora, chi scrive noir, pur raccontando una storia criminale, racconta la storia della nostra società: un omicidio, una truffa, uno stupro, portano a riflettere sul ruolo della famiglia e della scuola e sui possibili errori che queste istituzioni e l’intera società possono aver commesso. Queste storie si trovano anche al centro del mio romanzo”. plessità della vita. Quello che conta è osservare, scoprire, ricercare, senza fermarsi alla superficie”. Rivedremo all’opera il piemme Giulia Clementi? “Se tutto va bene, per l’anno prossimo è prevista l’uscita di un secondo romanzo. E’ una storia ambientata a Vicenza che vede il maresciallo Baricco e il piemme Giulia Clementi alle prese con una vicenda molto complessa che parte dall’indagine su alcuni stupri e finisce con una conclusione molto drammatica”. L.M. Pane vino e acqua, i simboli della tavola Nel percorso che va dall’idea iniziale al libro fatto e finito, qual è il passaggio più difficile? “Sicuramente i dialoghi. Sono centrali e fondamentali. Il linguaggio dei dialoghi è difficilissimo perché bisogna saper conciliare realismo e concretezza, da una parte, e stile, capacità di suscitare emozioni, dall’altra”. Ispirazione, costanza, mestiere: cosa conta di più per riuscire a completare un libro? “Tutte e tre le cose. Aggiungo anche una buona dose di umiltà e di capacità di ascolto degli altri”. I concorsi letterari si moltiplicano, in libreria ci sono sempre più opere prime ecc... Perché sempre più persone sentono il bisogno di scrivere? C’è un ritorno alla scrittura proprio nell’epoca dei nuovi media? “Occorre distinguere. La televisione non riproduce la realtà: si serve di essa ma riproduce se stessa, fino al punto da diventare essa stessa creatrice di nuova realtà. Così diventa il luogo della massima visibilità: ciò a cui aspirano tutti, dalla casalinga al politico, dalla ragazzina al giornalista. La scrittura, invece, opera su un altro piano: scrivere, anche quando si raccontano storie, è fare la propria autobiografia e molti oggi sentono il bisogno di raccontarsi. Inoltre, a differenza della televisione la scrittura è uno strumento formidabile di osservazione della realtà. Chiunque può mettersi a esaminare la com- | La presentazione del libro È stato presentato alla stampa e al pubblico il libro Pane, vino... e acqua (storia, simboli, miti, usi, riti religiosi, proverbi, arte), scritto da don Mario Dalla Via e pubblicato dall’Azienda Agricola Le Pignole di Brendola (Vi). Don Mario, attento storico, archivista e appassionato archeologo, ha pubblicato vari volumi di storia locale e sacra. Con Pane, vino...e acqua compie un’attenta ricognizione simbologica dei tre elementi essenziali della tavola. Partendo dalle civiltà della Mesopotamia, il suo studio ripercorre la storia soffermandosi in particolare sulle Sacre Scritture e giungendo fino alla tradizione contadina veneta e ai giorni nostri. Si riscopre così, nel corso dei secoli e tra le righe dei testi sacri, il valore degli elementi che costituirono il nutrimento essenziale per generazioni e che ancora oggi rappresentano un significato profondo per la cultura del territorio. “Pubblicando questo libro – spiegano Gianna Bortolamai e Paolo Padrin, titolari de Le Pignole – non solo diamo una doverosa diffusione agli studi storici e teologici di don Mario, ma crediamo di contribuire in modo nuovo alla riflessione culturale sull’enogastronomia del nostro territorio. Pane, vino...e acqua si spinge oltre i luoghi comuni, recuperando lo spessore simbolico e il significato profondo della materia che costituisce il nostro lavoro quotidiano”. Alla presentazione, oltre all’autore, hanno partecipato Mario Corato, teologo e custode della Chiesa di Madonna dei Prati, e il Vescovo emerito di Vicenza Monsignor Pietro Nonis. Il libro è disponibile al pubblico su richiesta diretta a Le Pignole, in cambio di un’offerta libera che sarà interamente devoluta alla missione delle suore comboniane di Kampala (Uganda). cultura 130 del20 dicembre 2008 numero 19 pag Disavventure british ViPiùbollicine Scrittori vicentini 2 di una pìssera tutta veneta In un racconto di Loretta Simoni la tragicomica vacanza in Inghilterra di una giovane studentessa Tra minestre immangiabili e pappagalli morti & drinks dì alla domenica DEGUSTAZIONE VINI SERATE JAZZ SERATA TEMA SANGRIA PARTY MOJITO PARTY SERATA D’ARTE MUSICA DJ Viale Italia, 191 • 36051 Creazzo (VI) • tel. 0444 522215 “C hiariamo subito una cosa, Catia non sono io. Qualcosa di autobiografico c’è, ma poco, molto poco”. Loretta Simoni mette subito le mani avanti: Catia, la giovane combinaguai protagonista del suo racconto “Niente bidé siamo inglesi”, arrivato in libreria proprio in questi giorni, non ha quasi nulla a che vedere con lei, che nella vita è capo ufficio del settore cultura del Comune e giornalista pubblicista (vincitrice, tra l’altro, del concorso Penna d’Oca 2007 per il giornalismo enogastronomico). Quasi nulla, perché alla base della storia, che narra di una brevissima e sfortunata vacanza studio in Inghilterra, qualche ricordo vero c’è. Come l’attimo di smarrimento di fronte alla mancanza del bidé, o il tentativo di eliminare di nascosto le immangiabili brodaglie preparate dalla padrona di casa. Nella realtà tutto è filato liscio: l’igiene personale è stata salvata e le terribili minestrine hanno imboccato la strada della spazzatura senza creare sconquassi. Nella finzione tutto va a rotoli: secondo la più ferrea legge di Murphy, la ricerca di un’alternativa all’agognato bidé innesca una serie di disavventure che, tra svenimenti, corse al pronto soccorso e animali “assassinati”, portano in poco tempo all’inevitabile conclusione. “Il racconto riprende in parte degli episodi della mia prima vacanza studio – conferma l’autrice -. Poi io ci ho messo una buona dose di fantasia nel creare un personaggio che, per fortuna, non mi assomiglia per niente. Lei è una pìssera, parola toscana che indica una persona che vuole essere sempre perfettamente a posto, un po secchiona anche. E poi è ingenua e maldestra: io no. Ho altri difetti, anche peggiori, ma questi no”. A giudicare da questo libro, Loretta Simoni ha anche più di qual- | In alto Loretta simoni. Sotto la presentazione del libro che pregio. La capacità di giocare con la lingua, ad esempio, con una prosa che passa con molta scioltezza e senza forzature dall’italiano colloquiale al dialetto o all’inglese maccheronico. Oppure l’ironia, che accompagna tutta la storia - british nell’ambientazione come nello humor – e che, strizzando l’occhio a classici come Oscar Wilde e Karl Krauss, si rivela come il vero tratto distintivo del suo modo di scrivere. “La comicità è attorno a noi, solo che il più delle volte siamo noi che non la cogliamo – osserva l’autrice -. Quando si sale in autobus, ad esempio, basta stare attenti a cosa ci succede intorno, ai dialoghi, alle situazioni, per trovare spunti. Allo stesso modo, luoghi come gli ospedali o le stazioni sono pieni di personaggi caratteristici e un po’ strani: è sufficiente fermarsi ad osservare per trovare idee in quantità”. A tutto questo si aggiunge una costruzione della racconto sicura e ben congegnata, che testimonia una certa dimestichezza con il mestiere dello scrivere. “Ho sempre avuto la passione della scrittura, sia di racconti che di poesie, ma l’ho sempre considerato un hobby. Anche questo racconto, l’ho buttato giù due tra anni fa, ed è rimasto fermo da allora. Poi l’ho fatto vedere ai tipi della casa editrice, che si sono appassionati e mi hanno chiesto di pubblicarlo”. Così è nato il suo primo libro, e i primi commenti sono tutti positivi. “Essere pubblicati fa pia- cere – continua -, soprattutto se poi trovi qualcuno che ti ha letto e che ha apprezzato quello che hai scritto, e devo dire che io ho ricevuto molti incoraggiamenti. Ma quando scrivi ti metti anche un po’ a nudo, sei senza rete, e ti può andare bene come no. Diciamo che da un alto c’è la speranza di essere letto, di un piccolo successo, dall’altra un po’ di vergogna e la paura della critica”. Scrivere, comunque, rimane prima di tutto un piacere, un qualcosa che si fa soprattutto per se stessi. “Scrivere è un po’ terapeutico, perché ti spinge a tirare fuori qualcosa che hai dentro, un po’ come avviene con i corsi di recitazione – aggiunge ancora l’autrice -. A me, in particolare, piace l’esercizio di trovare con poche parole il modo giusto per far capire una situazione o un’emozione, per dare delle suggestioni”. Con Niente bidé siamo inglesi c’è riuscita. E tra un po’ potrebbe riprovarci, magari con una nuova avventura di Catia (“Più di qualcuno mi ha detto che si potrebbe prestare ad un sequel”), oppure con una raccolta di quei racconti dell’autobus nati da quello che le è capitato di osservare sui mezzi pubblici della città. O ancora con una storia tutta nuova, dai toni e dai contenuti decisamente più drammatici rispetto alla leggerezza delle disavventura di Catia. “Vediamo, intanto mi godo questo primo libro. Poi qualcosa farò”, conclude. Luca Matteazzi RESTAURANTE MEXICANO HOT CACTUS CAFÉ La vera cucina mexicana Margaritas • Dos equis Chili con carne Enchilada • Fajita Mezcal Tel. 0444 500302 È gradita la prenotazione HOT CACTUS CAFÉ viale della Pace, 318 - Vicenza movida 130 del20 dicembre 2008 numero 20 pag ViPiù movida Sfida all’ultima nota Guitar Hero è uno dei videogiochi più popolari del momento Il giorno di Santo Stefano, a Thiene, un torneo mette alla prova appassionati e curiosi Gli appuntamenti sabato 20 SERENA E I SUOI VERGINI Nuovo Bar Astra - contrà Barche 14, ore 19 Concerto aperitivo - musica funk Free entry Activision Inc -, attraverso il coinvolgimento di catene come Mediaworld o Fnac (quello in corso si avvia alla finale internazionale di Madrid a febbraio 2009). di Francesca Danda Per chi è cresciuto con il Commodore 64 ed ha creduto di toccare il paradiso digitale con un dito Metti una chitarra sotto l’albero. quando ha scoperto il 286, non è Ma non una qualunque, se vuoi del tutto scontato comprendere la partecipare al folle contest che si portata di questa rivoluzione, soterrà allo Yourban Music Lab di spesa tra il musicale, il virtuale ed Thiene il 26 dicembre. Anche nel il ludico. Senza tralasciare il sacriVicentino, infatti, è esploso il felego, accezione in voga tra i purinomeno Guitar Hero, videogioco sti dello strumento che mal digedi simulazione musicale che con riscono il successo del videogioco: uno speciale controller a forma a sentir loro, una beffa dell’arte di Gibson consente a chiunque musicale e una banalizzazione di trasformarsi in novello Slash del rocker a stereotipo di massa. o Tom Morello. Ma non basta. Ecco perché abbiamo Da quando la prima chiesto allo staff dello versione del gioco è Yourban com’è nata approdata in Italia, l’idea di organizzare nel 2006, è stato un un evento simile, per proliferare di tornei Ci sono di più in un periodo dal vivo: un locale, “malati” di sacraun megaschermo, che sono capaci ammantato lità e tradizionalismo una consolle (Guitar come quello natalizio. Hero gira su Xbox di suonare «È partito da alcuni 360, Nintendo Wii, l’intera soci che, “malati” di PlayStation e PC), track list Guitar Hero al punto un premio in palio e da suonare l’intera numerosi giocatori track list senza perche si sfidano, esidere la sensibilità alle dita, hanbendosi in un pezzo della track list no entusiasmato tutti» racconta – rigorosamente rock - e cercanCristina Malavolta, presidente del do di realizzare il punteggio più circolo Arci. Hanno quindi conalto possibile. A cui si sommano i tattato l’Activision e, a fronte di campionati internazionali ufficiaun progetto duraturo e interattivo li, promossi dalla casa madre - la fatto di contest, libro degli ospiti e book fotografico, ricevuto la strumentazione necessaria, gratis. «Il nostro è uno spazio di aggregazione musicale, che oltre a molti appuntamenti live ospita delle sale prove. Una postazione fissa del gioco può diventare un modo per divertirsi in musica senza prendersi troppo sul serio…». Anche perché alcuni paletti esistono: il repertorio disponibile nelle varie versioni del gioco è costruito solo su band e artisti che hanno fatto la storia del rock come Deep Purple, Ozzy Osbourne, Jimy Hendrix, Beastie Boys, The Doors e così via. Un patrimonio intramontabile che, stando all’età degli iscritti al contest dello Yourban, è in grado di appassionare gli adolescenti come i trentenni e di coinvolgere un gran numero di persone. Il segnale del fenomeno pare quindi forte e chiaro, a dispetto dei profeti di sventura che demonizzano il virtuale: anche il nonplusultra della simulazione e dell’esperienza individuale torna spontaneamente all’ovile, trovando la massima valorizzazione nella condivisione reale del divertimento. Perciò se la notte di Natale vi arriva in dono un controller a forma di chitarra, non colpevolizzatevi se vi distrae dalle tradizionali abbuffate del 25… bando ai moralismi! C’è tempo per iscriversi fino al 26… sabato 20 ANTARES + KANI Yourban Music Lab – via 51° Stormo 3 (Thiene), ore 22.30 Concerto speed rock + concerto loud’n’fast rock’n’roll Riservato soci Arci domenica 21 IL SAX DI CARLETTO Equobar – strada Marosticana 350, ore 19 Concerto aperitivo – musica jazz con l’inconfondibile gestore dell’osteria di Fimon Free entry domenica 21 MINDWARP Bar Sartea -corso Ss. Felice e Fortunato 362, ore 21 Festa elettronica con dj set di Nanni Magnetti, Morpheground e Granturismo Free entry lunedì 22 LUBJAN Il Borsa Caffè – piazza dei Signori 26, ore 19.30 Concerto aperitivo – Folk Rock, chitarra acustica e piano per una voce indimenticabile Free entry lunedì 22 MARCO PAOLINI E LORENZO MONGUZZI Presidio Permanente No Dal Molin – via Ponte Marchese, ore 20.30 Festa d’inverno – performance musical-teatrale “Schegge dagli album” Free entry lunedì 22 VERO TRIO NORDESTINO Bar Sartea -corso Ss. Felice e Fortunato 362, ore 21 Concerto di forrò brasiliano (musica popolare del nordest del Brasile) Free entry martedì 23 I TAVERNICOLI Bar Bukowski – corso Italia 9 (Valdagno), ore 22 Concerto ethno prog acustico Free entry mercoledì 24 CHRISTMAS GIMM TRASH NIGHT Spazio Arcadia – via Paraiso 36 (Schio), ore 23 Festa natalizia anni ‘80 Riservato soci Arci (ma ingresso gratuito per chi indossa la tuta) giovedì 25 X-MAS SKOOL PARTY Jack Hole Music Club – via Zamenhof 411, ore 21 Serata di musica live con Skavesà, Charlotte Bean, Aj Ramirez e Mosh Mongers Free entry venerdì 26 PICCOLA BOTTEGA BALTAZAR Presidio Permanente No Dal Molin – via Ponte Marchese, ore 21.30 Festa d’inverno – concerto di musica popolare del gruppo padovano Free entry venerdì 26 E.DRUNKS + ETEREA POST BONG BAND Shindy Club - via S. Giorgio 140 (Bassano del Grappa), ore 23 Concerto indie rock elettronico + concerto post rock folle Ticket (euro 8) movida 130 del20 dicembre 2008 numero 21 pag Lodoli, Giordano, Matheson La top five del 2008 Sul comodino La nostra classifica: dal pluripremiato “La solitudine dei numeri primi” a “Sorella”, ecco i libri che nel corso dell’anno ci hanno convinto di più di Giovanni Magalotti S i avvicina la fine dell’anno e prima della consueta pausa natalizia che ci porterà al 2009, vogliamo ricordare alcuni fra i migliori libri segnalati su VicenzaPiù nel corso del 2008. Al quinto posto mettiamo “Il bosco morto” dello scrittore americano James Sallis (Giano, 224 pp., € 16,50): un noir non lineare nella struttura narrativa, ma particolarmente seducente per le atmosfere del profondo Sud americano, che restituisce efficacemente con cadenze quasi blues. Si tratta del primo volume di una trilogia con il medesimo protagonista, l’ex veterano del Vietnam ed ex galeotto Turner, di cui è uscito da poco in libreria il secondo titolo: “La strada per Memphis”. Al quarto posto collochiamo un altro noir, europeo stavolta: “Cuori Solitari” (Giano, 322 pp., € 17,50), scritto dal prolifico John Harvey. L’indagine dell’ispettore Charlie Resnick su un assassino che uccide giovani inserzioniste della rubrica “Cuori solitari”, è ambientata in una Nottingham proletaria che pare uscita da un film di Ken Loach. Il libro si segnala soprattutto per lo stile secco, tagliente dell’autore, e per la capacità di creare personaggi non stereotipati che “escono” dalla pagina e rimangono nella memoria del lettore. Al terzo posto poniamo “Io sono Helen Driscoll” di Richard Matheson (Fanucci, 240 pp., € 16). Il romanzo racconta la storia di un americano medio che dopo una seduta di ipnosi scopre improvvisamente di poter leggere nei pensieri delle persone. La scrittura di Matheson, autore del popolare “Io sono leggenda”, è a tratti davvero ipnotica e regala brividi anche al lettore più esperto. Stupisce non poco, data la sua assoluta modernità, che il testo sia stato scritto nel 1958. Al secondo posto mettiamo “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano (Mondadori, 310 pp., € 18). Si tratta di un romanzo che quest’anno ha fatto incetta di premi letterari (Il Campiello Giovani e lo Strega su tutti), guadagnandosi, peraltro con merito, anche un enorme consenso di pubblico. Noi che l’avevamo letto e segnalato in tempi non sospetti, ricordiamo ancora la notevole sensibilità del suo autore nell’accostarsi a vicende così problematiche come quelle narrate, e la sua maturità di scrittura, decisamente insolita in un giovane esordiente. Al primo posto dobbiamo collocare senz’altro il romanzo “Sorella” di Marco Lodoli (Einaudi, 106 pp., € 12,50). Il percorso di suor Amaranta, la protagoni- sta del libro, alla scoperta della vita, passa attraverso l’incontro con un bambino che poco alla volta ne mette in crisi le certezze. Grazie a una scrittura poetica, Lodoli caratterizza con grande misura questa “sorella” che vive la malinconia come una strana forma di felicità. E invita il lettore a chiedersi in che misura l’essere “dentro” il mondo impedisca talora di decifrare i piccoli segni e i misteri rivelatori che ci circondano. Queste sono le nostre scelte. Le vostre, cari lettori di VicenzaPiù, quali sono? Questo Ultimatum è proprio scaduto Popcorn Il semisconosciuto Derrickson ripropone un classico della fantascienza Ma trama, effetti speciali e attori (Reeves a parte) non convincono e il film è distante anni luce dall’originale anni ‘50 di Giuliano Corà Da anni invochiamo una Legge: “E’ proibito fare i remakes”. Se Berlusconi, invece di considerare il Codice Penale come la lista della spesa di Arcore e la Costituzione come una rubrica ad anelli a fogli intercambiabili, si occupasse di cose serie, avrebbe la riconoscenza di tutti i cinefili. Nell’attesa, dobbiamo rassegnarci. Quando le idee originali latitano, si rubacchiano quelle degli altri, riverniciandole, reimpastandole, manipolandole rozzamente, fino ad un prodotto finale che ha perso tutto della purezza originale, senza avere di suo nulla di veramente originale. Derrickson – illustre semisconosciuto, che ha al suo attivo solo The exorcism of Emily Rose (2005) un banale horror parapsicologico – ha pensato male di metter le mani in uno dei più bei film di fantascienza in assoluto, il capolavoro di Robert Wise (1951) che ci commosse per la sua intelligenza, la sua sobrietà, l’intensità quasi mistica del suo messaggio pacifista. Non ne è rimasto quasi nulla, e l’ottima sceneggiatura di cui si servì Wise è stata stupidamente stracciata. Seguendo la moda ecologista, qui l’ammonizione dell’alieno non riguarda più il pericolo di una guerra nucleare (incubo dell’America anni Cinquanta), ma la distruzione dell’ambiente. Inutilissima variante; come se – anche volendo discuterne – le catastrofi ambientali non fosse- ro esse pure conseguenze di politiche di potere e di dominio, guerre combattute con altri mezzi. L’alieno di Wise diventa qui una specie di sicario, mandato a fare il lavoro sporco deciso altrove da altri. Un sicario un po’ scioccone, però, visto che bastano due note di Bach ed una madre che abbraccia un bambino per commuoverlo e fargli cambiare idea. Prima non se n’era accorto? I trucchi digitali sono banali, già visti mille volte, e francamente fastidiosi: sembra abbiano la funzione di rubare la scena ad un film che per il resto non esiste. Jennifer Connelly pare non esistere nemmeno lei; Keanu Reeves è senza dubbio molto bravo, ma c’è da chiedersi chi gliel’ha fatto fare. Ultimatum alla terra, S. Derrickson, USA, 2008 | Scene di Ultimatum alla terra Boutique CAMILLA Augurando Buone Feste all’affezionata clientela proponiamo grandi occasioni su tutta la merce Boutique CAMILLA piazza Castello, 31 - Vicenza sport 130 del20 dicembre 2008 numero 23 pag ViPiù sport Un calcio alla crisi In un mondo dello sport sempre più in difficoltà, il Cavazzale Calcio è un esempio di gestione “virtuosa” Il presidente: “La nostra società ha un budget che non può sforare; quando accade sono io che vado a coprire i buchi, non so se mi spiego” di Francesco Cavallaro A Cavazzale, piccola frazione del comune di Monticello Conte Otto, vince ancora la passione. E il pallone è ancora sinonimo di famiglia. Siamo andati alla scoperta della formazione rossoblù, inserila voglia di divertirsi. E basta. “Le ta nel girone A di Eccellenza del loro borse sono leggere”, scherza Veneto; la squadra di Denis LazRizzotto. E c’è da credergli. Qui zaron (che, guarda caso, è il genenessuno pretende il risultato a ro del presidente) viaggia in una tutti i costi. Il dirigente è chiarissitranquilla posizione di classifica. mo a questo proposito: “Il nostro In Eccellenza, non in ultima serie. obiettivo massimo, che fatalità Se, voglia il Cielo, il Cavazzale docoincide con quello minimo, è lavesse salire di categoria andrebbe sciarci dietro quattro dritto dritto in serie squadre al termine D, l’Interregionale della stagione”. Cioè di una volta. E dopo conquistare una salc’è subito la Seconda vezza senza troppi Divisione, dove giopatemi d’animo. Ben ca una squadra che I ragazzi sono di nome fa Bassa- tutti giovanissimi detto. Ci incuriosisce però no. Non bruscolini. e nessuno l’aspetto economiA questa possibilità pretende co. Per disputare un il presidente Brucampionato di Ecno Rizzotto manco il risultato cellenza occorrono ci pensa. Tuttavia, a tutti i costi decine e decine di sa bene di avere tra migliaia di euro; nella le mani un piccolofrazione di Monticelgrande tesoro in terlo Conte Otto non sembra andare mini sportivi. A Cavazzale i ragazcosì. “I rimborsi spesi per i nostri zi, tutti giovanissimi (l’età media è ragazzi sono i più bassi di tutto il 21 anni), scendono in campo con girone – commenta il dirigente -. Sono pronto a dimostrarlo con le carte”. A questo punto lo provochiamo: allora siamo ben distanti dai 3-4.000 euro al mese che percepiscono i più bravi giocatori di Eccellenza in Italia? “Siamo lontani anni luce da quelle cifre – replica Rizzotto –, i nostri compensi sono un decimo rispetto ai numeri appena citati”. 300-400 euro allora. Se davvero fosse così, e non stentiamo a crederci, Cavazzale sarebbe davvero la società di calcio vicentina più “virtuosa”. Rizzotto non ha dubbi in questo senso. “Chi non accetta le nostre condizioni può trovarsi un’altra squadra – sottolinea il presidente -; negli anni scorsi mi è capitato. Pazienza. La nostra società ha un budget che non può sforare; quando accade sono io che vado a coprire i buchi, non so se mi spiego. Non si guadagna un bel niente a gestire una società di calcio, ci to storico che stiamo attraversanvuole solo tanta passione e spirito do e non avanzano pretese fuori di sacrificio. C’è chi impiega il suo dal normale. Vorrei sottolineare tempo libero nell’associazionianche l’impegno di tante persone smo. Noi dirigenti abbiamo scelto che lavorano gratuitamente all’indi dedicarci allo sport; ma è pur terno della società; senza di loro il sempre volontariato”. Certo. QualCavazzale non esisterebbe”. cuno però alla fine deve cacciare Nota tecnica a margine. Il derby fuori i soldi per la gestione micontro il Trissino era nima della squadra. stato rinviato dalla “Abbiamo tre sponFederazione da dosor importanti che menica 14 a domeci danno una mano nica 28 dicembre – spiega Rizzotto -; per impraticabilità tuttavia, è sempre più di campo; alla fine le difficile per le squa- Abbiamo due società vicentine dre dilettanti far qua- tre sponsor si sono accordate per drare i conti alla fine importanti, la Vigilia di Natale. dell’anno. Da parte “Mi chiedo il senso di nostra magari ven- ma è sempre una scelta del genere diamo qualche gio- più difficile – conclude Rizzotto vane promessa e non -; le Federazione infacciamo spese pazze tendeva farci giocare al momento del calcio subito dopo le feste. Non esiste mercato; è tutta una questione di proprio”. Auguri al Cavazzale. E equilibri. La crisi? I nostri giocanon solo di buon Natale. tori sono consapevoli del momen- sport 130 del20 dicembre 2008 numero 24 pag Castelgomberto beach Volley Grazie al permesso della parrocchia, proprietaria del terreno, e all’interessamento dell’amministrazione, è in arrivo un nuovo campo sportivo per gli appassionati della pallavolo da spiaggia L’iniziativa ha preso il via con una festa di Alida Pretto A Vicenza, si sa, il mare non c’è... Eppure quella berica è una delle province con il maggior numero di appassionati di beach volley, oltre a essere la sola in Veneto a poter vantare un campionato a tappe, uno dei pochi in Italia a livello provinciale. E dalla prossima estate i vicentini potranno contare su un campo in più per la “pallavolo da spiaggia”: quello che verrà costruito a Castelgomberto. L’idea è nata quando è stato presentato a Enrico Meggiolaro (responsabile della struttura sportiva di Rigallo) il progetto di una nuova rotatoria che comportava il ridimensionamento del campo da calcio esistente: “Mentre guardavo la planimetria, l’occhio mi è caduto sul terreno di fianco; ero appena tornato dal torneo di Bibione e la prima cosa che ho pensato è che lì ci sarebbe stato bene un campo da beach volley...”. In poco tempo l’intuizione si è trasformata in un progetto concreto, grazie al permesso della parrocchia, proprietaria del terreno in questio- ne, e all’interessamento dell’amministrazione. Meggiolaro ha trovato l’appoggio di tanti, compreso quello del geometra comunale Alessio Dalla Pellegrina, che ha realizzato gratuitamente il progetto del campo, già presentato e approvato dal Comune. Risolti i problemi burocratici, rimaneva però da finanziare l’opera. Enrico è anche il presidente del gruppo sportivo Italgrafica, il cui slogan è “Sport e ricreazione”, ed ecco allora scattare l’idea di una festa “pro-campo da beach” che si è svolta sabato scorso a Castelgomberto; un modo per raccogliere fondi all’insegna del divertimento, ma anche per far conoscere il progetto coinvolgendo tutto il paese, grazie alla sfilata di moda organizzata dai negozianti locali e al concerto rock dei Dedicata. E poi il dj-set fino a mattina. Fino a questo momento sono stati raccolti circa 4.000 euro, buoni per coprire le prime spese, ma nella testa di Meggiolaro frullano altre idee per racimolare quanto manca. Il problema maggiore al momento è un palo elettrico che deve essere spostato e per il quale bisognerà attendere l’intervento dell’Enel. Poi si potrà dare il via ai lavori. La speranza è quella di riuscire ad inaugurare la nuova struttura tra maggio e giugno, in concomitanza con la locale Festa dello Sport. | Ecco dove sorgerà il campo Prini...e ultimi P esaro-Bergamo al centro del panorama pallavolistico italiano e mondiale. Saranno infatti in molti i paesi che sabato guarderanno il big match dell’11esima giornata di Findomestic Volley Cup su Sky Sport 2. La vittoria non solo assegnerà il primato provvisorio in classifica, ma probabilmente anche quello alla fine del girone a cura di Roberto Prini telecronista Sky Sport d’andata, che varrà come testa di serie per gli accoppiamenti delle Final Eight di coppa Italia. Finora il cammino delle due squadre è stato identico: 10 vittorie, 5 per 30, 3 per 3-1, 2 per 3-2. La Scavolini si fa preferire in ogni fondamentale, secondo le statistiche di Lega, ma i numeri sono vicini. L’unico dato che presenta una grande differenza è quello del servizio: 59 ace per le campionesse d’Italia, solo 19 per la Foppapedretti. Ecco, se funziona la battuta di Pesaro, per Bergamo potrebbero essere guai. Il precedente di Pesaro (Supercoppa Italiana, vinta due mesi fa dalla Scavolini) fa poco testo: perché a Bergamo mancava Del Core e l’importanza di Antonella s’è poi capita nel momento AI RISTORANTE PIZZERIA Specialità pesce e carne - Sale per banchetti e cene aziendali 36100 VICENZA - S.S. Pasubio, 2 Tel T . 0444 564 790 - Chiuso il Martedì del ritorno, quando la Foppa ha cambiato marcia riagganciando Pesaro al comando della classifica. Mai come quest’anno, la pallavolo italiana sembra regalare due storie simili, sia nel maschile che nel femminile. Pesaro contro Bergamo tra le donne, Trento contro Macerata fra gli uomini. Le altre (Jesi, Busto Arsizio, Conegliano e Novara da una parte; Montichiari, Piacenza, Cuneo, Treviso dall’altra) viaggiano a velocità di crociera assai differenti. Poi magari, a gennaio/febbraio per la Coppa Italia e ad aprile/maggio per le finali scudetto, sarà un’altra storia. E chi oggi piange, domani riderà. E viceversa: è il bello, o il brutto, dipende dai punti di vista, della pallavolo… sport 130 del20 dicembre 2008 numero Vbg, talento giovane Basket Il tecnico friulano Mario Blasone ha tenuto una lezione ai biancorossi “Insegno un basket futuribile, diverso da quello bruttissimo che giocavo io” 25 pag Diavoli, il cuore non basta Hockey in line | La Caduro Vicenza L | La formazione del Vbg. In piccolo, Mario Blasone «H o trovato una squadra molto ben impostata, da allenatori che non solo hanno passione, ma sono molto attenti. La dirigenza ha scelto bene». Parola di Mario Blasone, coach friulano esperto di giovanili e ricercatore di metodi di allenamento, che è stato ospite del Vbg per due sedute con l’Under17, con la quale si è focalizzato sul contropiede, e con la squadra di C Dilettanti, con la quale ha approfondito la zona. Blasone è un esperto di giovanili, avendo vinto dieci medaglie con Cadetti, Juniores e Under 22 nel settore squadre nazionali, e di conseguenza è il tecnico ideale per tenere un clinic con una formazione giovane come quella vicentina. «Ho la presunzione di insegnare un basket futuribile – continua – diverso da quello, bruttissimo, che giocavo io. Spero che i ragazzi abbiano imparato qualcosa, e che il mes- saggio sia stato recepito sia da loro che dagli allenatori, che sono poi quelli che fanno la differenza, e credo che loro siano sulla strada giusta». Proprio lo staff tecnico (oltre a Maurizio Toniolo, Daniele Brion e Marco Malfatti erano presenti gli allenatori delle giovanili) è stato molto lodato da Blasone. «Di solito in queste occasioni i tecnici stanno a guardare. Questa volta, invece, sono venuti in campo con me, mettendosi in posizioni strategiche dove non potevo arrivare e aiutandomi. Ho trovato molta collaborazione e questo fa ben sperare per la loro caratura, si vede che lavorano bene». Da esperto della materia il tecnico parla anche di settore giovanile. «Sono state quattro ore di divertimento – sorride -. Ho detto ai ragazzi che mi hanno tolto 40 anni. È bello allenare i giovani, perché ti danno entusiasmo, X-City a € 3800,00 f.c. Muoversi in città costa sempre meno. Zanuso srl Via Palazzetto 1, Creazzo (VI) Tel 0444.349283 | Fax 0444.349193 www.zanuso.com quello che dai te lo ritornano. Mi piace e sono venuto molto volentieri. In Italia, purtroppo, il vivaio è come la Siberia, tutti ne parlano, nessuno ci va. Sono poche le squadre che lavorano bene, e il Vbg è certo tra queste. Credo che la colpa sia anche della Federazione, che invece di buttare soldi e attenzione su A1 e A2 piene di stranieri dovrebbero investire sui giovani che sono il futuro. Infatti non sono d’accordo con chi dice che non ci sono i giocatori in Italia, è solo gente che vuole crearsi alibi, per prendersi il merito se arriva un risultato». E sul campionato del Vbg è ottimista. «Con i giovani ci vuole pazienza, mangiare fiele, prima dei pasticcini. Possono crescere, se non si perdono d’animo, ma allenatori e società gli staranno sotto. E ci sono alcuni ragazzi molto interessanti». M.B. a Caoduro Vicenza ha perso la gara di ritorno della finale di Coppa Italia per 6-2 contro i pluricampioni dell’Asiago Vipers. Contro i blasonati cugini asiaghesi era necessario arrivare al massimo della condizione e disputare la gara della vita. I Diavoli invece si sono ritrovati con una gran voglia di vincere per entrare nella storia - è stata la prima finale per i vicentini - ma con parecchi acciacchi a livello fisico: Vellar rientrava, non ancora in condizione, dopo quindici giorni di stop per distorsione al ginocchio, Valbusa e Pozzan hanno giocato nonostante i problemi fisici e Roffo con l’influenza. Nonostante la condizione, i Diavoli hanno giocato con determinazione, cuore, grinta, non sempre con lucidità, ma hanno lottato fino alla fine. «Devo fare i complimenti alla squadra che ci ha portato fino alla finale – ha dichiarato a fine gara il coach dei Diavoli, Angelo Roffo –. Abbiamo trovato un avversario che ha meritato la vittoria e al quale rendiamo il giusto onore, non per niente sono tre volte Campioni d’Europa. Però non ho nulla da dire ai ragazzi per la loro voglia di combattere fino alla fine. Non siamo stati in grado di restare in partita per tutti i 40 minuti, ma la reazione nella seconda frazione di gioco, in svantaggio di quattro reti, è stata grande. Non eravamo al meglio e devo ringraziare chi ha stretto i denti e ha giocato dando il massimo ugualmente. Quindi onore agli avversari, noi dobbiamo ancora crescere e costruire, ma ringrazio tutti per l’impegno, i sacrifici e per la voglia di far bene. E’ una grande soddisfazione essere arrivati fino a questo punto, adesso pensiamo al campionato e pensiamo a vincere. Riprendiamo gli allenamenti come al solito e pensiamo al prossimo impegno. Non è bello perdere, ma contro l’Asiago la sconfitta ci può anche stare, quindi per noi non cambia nulla. Ora dobbiamo pensare a recuperare gli infortunati e agli impegni di campionato». S.N. sport 130 del20 novembre 2008 numero 26 pag Fimon, notti in bianco e pesci da record Pesca La storia di una coppia di pescatori che da Parma sceglie il lago vicentino per dare la caccia a carpe, lucci e siluri Che poi vengono tutti liberati di Lidia Fruner I ncuranti dalla straordinaria quantità d’acqua caduta dal cielo nelle ultime settimane, due pescatori parmensi si accingono a trascorrere sulla riva del lago di Fimon otto giorni e sette notti, Natale compreso. Sette notti sono quelle che a loro interessano per attirare, catturare e fotografare le grosse carpe che vivono nel bacino d’acqua dolce. Ebbene sì, il lago di Fimon ha fama nazionale, perché popolato di carpe, lucci fino a 8-9 kg, pesci persici e voraci siluri della lunghezza media di due metri. Cristian Soldati e Davide Partelli hanno una passione viscerale per la pesca, che praticano quasi quotidianamente sul Po, ed è già la terza volta che raggiungono il lago di Fimon per piantare la tendina e dedicarsi alla pesca notturna di carpe. Singolare interesse, sapendo che i giovani nostrani apprezzano lo specchio d’acqua perlopiù per amoreggiare sulle sue rive quando cala il sole e per ballare nel fine settimana in una delle due discoteche del bordo di ponente. Per le famiglie vicentine il lago di Fimon è la meta naturale delle domeniche: a due passi dalla città, ampi parcheggi, quell’impressione anche un po’ fittizia (ma va bene uguale) di trovarsi in un luogo incontaminato. Posto idilliaco in primavera, il lago; ristoratore in estate, colorato e amato anche in autunno. Ma che ci fanno qui dei ragazzi in pieno inverno? La risposta è nelle parole di Cristian, che mi spiega pazientemente -la pazienza è una dote, anzi la dote del pescatore- come si svolge quella che chiamano la danza della cattura delle carpe. Soldati e Partelli praticano la pesca della carpa di tipo catch and release, finalizzata cioè alla strategica cattura dei pescioloni ed alla loro quasi immediata liberazione. Le sventurate creature lacustri che abboccano all’innesco -in gergo è l’esca attaccata all’amo- vengono trasportati con un guadino sui materassini, pesate e poi fotografate in mano ai pescatori: la foto è un ricordo ed un trofeo che ripaga i nostri Sampei di ore e ore d’appostamenti notturni e di pasturazione in superfici acquee ampie anche sessanta metri per quindici. Pasturare significa dare da mangiare ai pesci mangimi per uccelli, farine di pesce e di mais a partire dalle ore del mattino, collocando anche fino a tre inneschi in una zona, perché qualcosa abbocchi prima o poi. Le carpe più piccole ed affamate nuotano in banchi, e quando un banco incappa in tutto quel bendiddio di cibi prelibati quasi sempre è fatta; ma le più grosse si fanno corteggiare, si muovono in solitaria e cedono al peccato di gola solo con inneschi proporzionati alla propria mole. Cristian e Davide hanno catturato e rilasciato carpe pesanti fino a 20 kili. Non è semplice, se si considera la varietà della fauna ittica, fare una selezione delle prede attraverso la diversa pasturazione: è il pesce bianco, termine col quale si definiscono genericamente le specie a cui il pescatore è disinteressato, a disturbare la pesca selettiva delle carpe. Queste ultime, come si vede nelle fotografie, possono essere di due tipi: lisce sul dorso e dette a specchi o squamate, chiamate carpe regine. Ad ogni due parole di Cristian Soldati chiedo delucidazioni; resto a bocca aperta come un pesce mentre ascolto non solo un racconto da enciclopedia scientifica, ma anche e soprattutto una passione. Mi immagino i ragazzi passare intere giornate al lago trovandolo sempre ricco, interessante e vivo. E pensare che io dopo mezz’oretta di passeggiata mi annoio. Ma i due avventurosi pescatori non hanno fatto conoscenza solo con i pesci del lago. Mi parlano degli abitanti del lago, di Arcugnano, Lapio, Fimon e Pianezze come di persone dal fare bonario, un po’ brusche ma sempre accoglienti e disponibili. Lo | Cristian e Davide con le loro eccezionali “prede” stesso Cristian e Davide dicono degli altri pescatori incontrati: gente che arriva da Mantova, Padova, Cesenatico e da Bologna. Qualcuno è anche di Vicenza: certo sono tutte persone con cui, al di là della provenienza, i ragazzi trovano facilmente qual- cosa in comune di cui parlare. E’ sorprendente con i tempi che corrono trovare chi persegue un personale risultato, come pescare una carpa per poi ammirarla e rilasciarla, sulla costruzione organizzata di una eccitante attesa. dite le compraven assistente al Scopriti i soldi in tasca! 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Per esempio, firmare contro un governo che si avvia alla dittatura di Alessio Mannino C on grande stupore abbiamo scoperto che il figlioccio di Rumor, il compassato ex democristiano che è attualmente sindaco di Vicenza e che risponde al nome di Achille Variati, è un apostolo della ribellione. «Questa è la situazione, con un Comune che si fa carico del 30 per cento dei servizi offerti dalla pubblica amministrazione ai cittadini, ma che si trova ad essere l’anello debole di una catena dove tutti gli altri enti scaricano costi e responsabilità e che assume su di sé tutto il peso degli errori, dell’incompetenza e dell’incapacità generale di gestire la spesa pubblica. Credo davvero che si stia avvicinando il momento della ribellione»: (comunicato stampa di Palazzo Trissino del 10 dicembre 2008). Pd in camicia verde Abbiamo un governo, zeppo di leghisti, che abolisce l’Ici, salva i sindaci amici col più bieco assistenzialismo, blatera di riforma federale quando in passato gli stessi che lo guidano, Berlusconi e Bossi, hanno dato ampia prova di fare, sul federalismo, solo propaganda. Variati, sulla terra bruciata fatta intorno ai Comuni, è inattaccabile. Ma cosa vuole fare parlando di “ribellione”? Aspira a diventare il vice di Cacciari per un Partito Democratico dei Veneti, una riedizione di sinistra della Liga dei bei tempi (e ci scusi il grande Rocchetta per l’accostamento)? Vuole contendere la scena ai padani, ora che questi sono comodamente incastrati sulle loro comode poltrone romane? Oppure si è consigliato con quel fine stratega di Calearo, che un giorno disse che a mali estremi diventava legittimo l’estremo rimedio della rivolta fiscale? Tessera alle ortiche D’altra parte tutto questo non è altro che tattica politica, ricerca di consensi, sensazionalismo dell’annuncio. Quindi ci interessa relativamente. Quel che ci interessa molto di più è quell’impressione velata di minaccia, quell’appellarsi, sia pur vago e generico, all’atto di ribellarsi. Ma cosa vuol dire ribellarsi? Significa dire “no” su fondamentali questioni di dignità, ma a patto di pagarne un prezzo. E più è alto il prezzo, più nobile e autentico è quel “no”. Achille ci dica se è disposto a sacrificare qualcosa di più di quanto ha fatto finora. Sul tema centrale per la dignità della città, il Dal Molin, non ha ancora gettato alle ortiche la tessera del proprio partito, che a Roma è favorevole alla costruzione della base. Lo faccia, e se ne accolli le conseguenze, senza restare incistato nel pancione del Pd. E per tornare ai problemi di cassa del Comune, ribellarsi vorrebbe dire proprio rifiutarsi di pagare le tasse allo Stato, lo sciopero fiscale di bossiana memoria. Se l’idea lo convince, il sindaco la espliciti pubblicamente. Altrimenti è tutta una messinscena. Il Ribelle E qui potremmo anche chiudere. Invece no, vogliamo regalare una ripassatina di cultura a chi ci legge parlandovi un po’ della ribellione e del Ribelle. Chi è il Ribelle? Scrive il filosofo francese Alain De Benoist: «Il ribelle è ribelle perché ogni altro modo di esistere gli è impossibile. … Ci sono ribelli di ogni sorta, e ciò che hanno in comune è una certa capacità di dire no. Il ribelle è colui che non cede, colui che rifiuta, colui che dice: non posso. È colui che disdegna ciò che cercano gli altri: gli onori, gli interessi, i privilegi, il riconoscimento sociale. Al tavolo da gioco, è colui che non gioca. Lo spirito del tempo scivola su di lui come pioggia sui vetri. Spirito libero, uomo libero, per lui non c’è nulla al di sopra della libertà. È la libertà stessa». Si capisce allora come la ribellione non sia solo un’insurrezione legata a una disagio particolare. Non sia, cioè, una semplice rivolta (che semmai si limita a esserne il modo in cui essa si manifesta). E’ proprio una concezione del mondo che con la doppia morale del Potere non ha niente a che fare. Vicentini “contro” A Vicenza di ribelli ce ne sono pochi. Sono i vicentini che non accettano di rovinarsi la vita sgobbando come negri per la propria dittarella, vissuta come unico centro e scopo della vita. Sono i vicentini che mettono le idee da- vanti agli schei. Sono i vicentini non indifferenti e non musoni, quelli che se ne fregano di destra e sinistra e non vogliono vedere la propria città svenduta agli Americani e alle Coop amiche del Pd. Sono i vicentini che non sanno più a che santo votarsi per non dover essere munti, cornuti e mazziati da Roma ladrona (in cui la Lega ora ha imparato molto bene a sguazzare). Sono i vicentini che magari hanno votato Variati stufi del decennio hullweckiano, ma s’illudono sulla sua reale volontà di dare una svegliata a questo pezzo di provincia veneta trafficona negli affari e morta di sonno nella vita intellettuale e sociale. Sono i vicentini che come idolo hanno il Mario Rigoni Stern dei boschi e dell’altopiano (non quello comunista, che non è il Rigoni Stern più profondo e vero). Sono i vicentini che s’indignano per la caterva di abusi, sconcezze urbanistiche e disastri ambientali che lo “sviluppo” economico ha portato con sé. Democrazia in pericolo Sono i vicentini che non leggono un solo quotidiano, ma che per in- formarsi usano internet e lì vi trovano l’appello di Massimo Fini e Marco Travaglio contro il regime berlusconiano (per aderire: www. ilribelle.com, http://voglioscendere.ilcannocchiale.it). Un esempio perfetto, questo, di ribellione: «Una democrazia che non rispetta i suoi presupposti non è più una democrazia», scrivono due tra i migliori giornalisti in circolazione in Italia, «Una democrazia che non rispetta le sue regole fondamentali non può essere rispettata. E a questo punto perchè mai il cittadino comune dovrebbe rispettarla invece di mettersi “alla pari” col Presidente del Consiglio? “A brigante, brigante e mezzo” diceva Sandro Pertini quando lottava contro il totalitarismo. O per finirla in modo più colto: “Se tutto è assurdo”, grida Ivan Karamazov “tutto è permesso”». Non ci sono solo i conti del Comune, come vedete. C’è il pericolo di dittatura, più o meno mascherata. Variati metta la sua firma contro l’emergenza democratica che incombe sul Paese, poi potrà parlare di ribellione. Giambattista Tiepolo, Soffitto del Salone di Villa Cordellina Lombardi - Montecchio Maggiore Auguri in musica dalla Provincia di Vicenza Assessorato alla Cultura P ROVINCIA 2a rassegna Concerti di Natale ed Epifania dal 12 dicembre al 11 gennaio PROGRAMMA - 28 Concerti promossi dalla Provincia di Vicenza - Assessorato alla Cultura - Info 0444-908214/104 Venerdì 12 Dicembre 2008 ore 20.30 Chiesa Parrocchiale di Sarego Nuova Orchestra Giovanile di Sarego con il Coro Blu Gospel Domenica 21 Dicembre 2008 ore 16.00 Chiesa di San Pancrazio di Barbarano Vicentino Gospel e Navidad Nuestra del Coro Polifonico “Amici della Musica” Sabato 13 Dicembre 2008 ore 20.30 Chiesa Parrocchiale di S. Antonio Abate Recoaro Terme Rassegna di cori polifonici recoaresi con repertorio dedicato al Natale Domenica 21 Dicembre 2008 ore 17.30 Parrocchia S. Andrea di Vicenza musiche di Handel e Vivaldi del gruppo “I Musicali Affetti” Sabato 13 Dicembre 2008 ore 20.30 Chiesa Parrocchiale di Tezze sul Brenta Corpo Bandistico di Tezze sul Brenta Venerdì 19 Dicembre 2008 ore 20.30 Auditorium Comunale - Chiampo Coro Musicale e Orchestra da camera “A. Palladio” Venerdì 19 Dicembre 2008 ore 20.45 Chiesa Parrocchiale di S. Maria a Pojana Maggiore l’Ensemble Vocale “Vita Nova” e l’Orchestra “Accademia del Concerto” Sabato 20 Dicembre 2008 ore 20.45 Chiesa Parrocchiale di San Lorenzo di Pianezze Schola San Lorenzo, i cori “La Voce del Tesena” di Sandrigo e “Piccolo Coro” di Pianezze Sabato 20 Dicembre 2008 ore 20.30 Chiesa Parrocchiale di Brogliano “Piccolo Coro voci bianche” di S. Giuseppe e “Coro Femminile Laetetur Cor” di Schio Sabato 20 Dicembre 2008 ore 20.30 Chiesa di Novoledo - Villaverla Coro Gospel “Cantus Filmus” Sabato 20 Dicembre 2008 ore 20.30 Duomo Arcipretale di Malo Cori “Gramolon” di Montebello e “Progetto Musica” di Valdagno Sabato 20 Dicembre 2008 ore 20.30 Parrocchia di San Giacomo di Romano d’Ezzelino Corali Parrocchiali di Romano, San Giacomo e Fellette Domenica 21 Dicembre 2008 ore 17.00 Chiesa Parrocchiale San Paolo Alte Ceccato di Montecchio Maggiore “Orchestra Giovanile di Breganze” e l’Accademia Corale “Musica Reservata” di Bassano del Grappa Venerdì 26 Dicembre 2008 ore 20.30 Chiesa Parrocchiale di Campolongo sul Brenta Complesso Bandistico di Campolongo sul Brenta, Coro Vicariale di Valstagna e Fonzaso e la partecipazione di Barbara Lorenzato Sabato 27 Dicembre 2008 ore 20 Chiesa Parrocchiale di Montecchio Precalcino Cori “La Vose del Tesena” e “Voci d’incanto” Sabato 27 Dicembre 2008 ore 20.45 Duomo di San Matteo di Asiago Musica Sacra di “A. Vivaldi - J.S. Bach” con Oficina Musicum Domenica 28 Dicembre 2008 ore 20.30 Chiesa Parrocchiale di Monticello di Fara - Sarego La Corale “San Francesco” di Vicenza e il coro “La Rosa” di Rosà Domenica 28 Dicembre 2008 ore 20.45 Santuario della Madonna dell’Acqua - Mussolente Concerto di Natale con Oficina Musicum Giovedì 01 Gennaio 2009 ore 16.00 Sala Palladio Centro Congressi - Fiera di Vicenza Concerto di Beneficenza in collaborazione con l’ENGIM del Central European Iniziative Youth Orchestra Venerdì 02 Gennaio 2009 ore 20.30 Chiesa Parrocchiale di S. Biagio di Montorso Vicentino Gospel & Spiritual con l’Ensemble Musicale “Blugospel” Sabato 03 Gennaio 2009 ore 20.30 Chiesa Parrocchiale di Conco Corpo Bandistico di Crosara di Marostica Domenica 04 Gennaio 2009 ore 20.30 Chiesa di S. Maria Assunta di Orgiano Coro “Voices of Joy” di Cusinati di Rosà e il Coro di Breganze Lunedì 05 Gennaio 2009 ore 20.30 Chiesa Parrocchiale di Rozzampia di Thiene Corale di Lugo di Vicenza e Coro “Ezzelino” di Romano d’Ezzelino Lunedì 05 Gennaio 2009 ore 20.45 Chiesa Parrocchiale di Mure - Molvena Gruppo Corale “Harmonia Nova” di Molvena, Coro “Serenissima” di Vigonza e il “Coro della Montagna Inzino” Lunedì 05 Gennaio 2009 ore 20.30 Chiesa di S. Germano dei Berici Coro Val Liona ed il Coro Verdi Note Sabato 10 Gennaio 2009 ore 20.45 Chiesa Parrocchiale di Marola di Torri di Quartesolo Coro GEV di Vicenza Sabato 10 Gennaio 2009 ore 20.30 Palestra Comunale di Mason Vicentino Complesso Bandistico di Campolongo sul Brenta e la partecipazione di Barbara Lorenzato Domenica 11 Gennaio 2009 ore 16.00 Chiesa di S. Gaetano di Vicenza Gruppo Strumentale “Leatitia Domini” e il “Piccolo Coro” di Madonna della Salute Per il secondo anno la Provincia di Vicenza vuole essere vicina ai concittadini durante le festività natalizie con una serie di concerti che ci accompagneranno nei mesi di dicembre e gennaio, per dare l’addio all’anno che se ne va, sperando che porti via con sé tutto il negativo che ci ha riservato, e per salutare un nuovo anno di serenità e cose belle. Quale migliore modo, allora, per stare assieme se non ascoltando la musica. Quella natalizia, naturalmente, fatta di canti popolari e di armonie gospel, ma anche quella tradizionale veneta e vicentina, che ha contraddistinto i natali dei nostri genitori e dei nostri nonni. Porteremo i nostri auguri nei Comuni vicentini con 28 concerti, sette in più dello scorso anno, da Asiago a Pojana, da Chiampo a Mussolente, toccando i quattro punti cardinali del nostro territorio, per unire simbolicamente tutti i vicentini sotto l’egida della musica e della voglia di ritrovarsi per “fare comunità”. Lo faremo nelle chiese parrocchiali, nei duomi, all’auditorium comunale e in palestra, grazie alla collaborazione delle Amministrazioni Comunali e delle Parrocchie che ci ospitano. E grazie alla collaborazione di Ambac (Associazione delle Bande Musicali, degli Assiemi e dei complessi) e Asac (Associazione per lo Sviluppo delle Attività Corali), si esibiranno cori e bande locali, per sentirci ancora più in famiglia. Il Presidente ATTILIO SCHNECK L’Assessore alla Cultura MARTINO BONOTTO Prenotazioni: 348-7711500 oppure 0444-544861 e-mail: [email protected] botta&risposta 130 del20 dicembre 2008 numero nome e cognome Miraldo Beghini Miraldo età 66 luogo di nascita Vicenza professione Pittore segni particolari: Occhi verdi-nocciola “indagatori” Beghini Il tratto principale del mio carattere Una sana e costruttiva curiosità. La qualità che preferisco in un uomo Il rispetto delle opinioni e delle scelte altrui. La qualità che preferisco in una donna Un’armonica personalità e intelligenza e la femminilità non troppo esibita. Quel che apprezzo di più nei miei amici Esserci nei momenti di difficoltà e il saper ascoltare (almeno mi piacerebbe fosse così). Il mio principale difetto Il chiudermi in me stesso. La mia occupazione preferita Dipingere, naturalmente. Il mio sogno di felicità Come sopra, con risultati di grande espressività. Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia Non saper più dipingere...... perché questa “passione”-lavoro fa parte di me e non so immaginare la mia vita senza questo mezzo di espressione. Quel che vorrei essere Non vorrei esssere nessun altro, mi vedo bene così, possibilmente con qualche difetto in meno e qualche qualità in più. Il paese dove vorrei vivere In Italia indubbiamente, e Vicenza la sento come casa mia, con i suoi pregi e i suoi difetti. Il piatto a cui non so rinunciare Il latte al mattino I miei libri della vita Guerra e pace, Le anime morte, Le memorie di Adriano, Il maestro e Margherita... I miei poeti preferiti Montale, Caproni, Zanzotto. I musicisti che mi piacciono di più Quelli classici: Mozart, Bach, Beethoven principalmente Stravimsky. I miei pittori preferiti Più di qualcuno e per motivi diversi: Bellini, Tiziano, Tiepolo, Matisse, Picasso... I miei film preferiti Barry Lindon, 2001 Odisea nello Spazio, Ultimo tango a Parigi. Quel che detesto più di tutto L’ipocrisia, la stupidità e l’arroganza. Il personaggio storico più ammirato Alessandro Magno. e quello più disprezzato Stalin – Hitler e i dittatori in generale. Il dono di natura che vorrei avere L’equilibrio fisico e mentale perfetto. Come vorrei morire Con la consapevolezza di aver “vissuto” e di non essermi lasciato vivere. Stato attuale del mio animo Di preoccupazione e delusione. Preoccupato perché la situazione sociale ed ambientale in generale sta mostrando tutta la sua incoerenza, sopraffazione e sfruttamento dei tanti a beneficio dei pochi, per il potere e lo spreco fine a se stesso. Deluso perché a questo punto della vita mi immaginavo ed aspettavo di poter fare un bilancio diverso. RIVOLGETEVI AL Il mio prossimo impegno nella vita Continuare a dipingere con stimolo vitale e, uno più banale e umano, dimagrire almeno 5 chili! Il mio credo politico o ideale Giustizia e libertà. Cosa mi piace e cosa non mi piace di Vicenza Mi piace l’architettura storica, incastonata in un paesaggio delizioso e per certi versi ancora selvaggio; non mi piace il noncurante disordine e l’abuso urbano recente, soprattutto delle periferie. Cosa mi piace e cosa non mi piace dei vicentini Mi piace lo spirito d’iniziativa e la buona volontà lavorativa imprenditoriale. Non mi piace il provincialismo, l’invidia, il perbenismo e la conseguente chiusura mentale di buona parte della popolazione, anche, purtroppo, di quella che dovrebbe contare. Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza Quelle che si fanno a tavola. Il mio motto Non ce l’ho. CAF UIL PER LA COMPILAZIONE 730 INTEGRATIVO UNICO - ICI ISE - RED PAGHE COLF BADANTI VICENZA-CAF Tel. 0444 564265 ARZIGNANO Tel. 0444 671640 BASSANO Tel. 0424 227593 ALTE CECCATO Tel. 0444 490703 DUEVILLE Tel. 0444 360211 LUGO DI VICENZA Tel. 0445 325146 NOVENTA VICENTINA RECOARO TERME Tel. 0445 780905 SCHIO Tel. 0445 670900 31 pag THIENE Tel. 0445 362259 VALDAGNO Tel. 0445 401843 hanno detto A Natale fatti un regalo esclusivo con 500 €: un pezzo di cuore biancorosso Un magistrato - si dice sempre, e a ragione -, come la moglie di Cesare, deve non soltanto “essere”, ma anche “apparire” imparziale, terzo, non sospettabile di alcunché. Per i magistrati lucani, invece, non è così. Nonostante siano parti in causa, essi continuano a indagare sugli indagatori, chiedono e ottengono proroghe di indagini (siamo alla quarta) perché, dicono, il reato che si sono inventati, l’associazione a delinquere finalizzata alla diffamazione a mezzo stampa, è complicatissimo. (…) La “guerra” fra procure non è altro che la riproduzione di quel corto circuito messo in atto da indagati che indagano sui loro indagatori, affinché, rovesciato il tavolo e saltate per aria le carte, non si sappia più chi ha torto e chi ha ragione perché, appunto, “c’è la guerra”. Carlo Vulpio www.carlovulpio.it 14 dicembre 2008 A Milano la “meglio borghesia”, impermeabile all’astruso concetto che va sotto il nome di conflitto d’interessi, esulta alla nomina di Diana Bracco, presidente dell’Assolombarda… al vertice della società che gestirà l’Expo 2015. (…) Molti dei suoi interlocutori a caccia di appalti sono suoi soci confindustriali. (…) Con una mano la signora Bracco gestisce così molti miliardi pubblici, con l’altra rappresenta gli imprenditori privati pronti a spartirsi la torta. Il punto è… che in un paese civile non si affida qualche miliardo di euro di denari pubblici alla presidente degli industriali privati. Alberto Statera Affari&Finanza 15 dicembre 2008 Onore a Muntazer al-Zaidi. Sì proprio a lui. Al giornalista “lanciatore di scarpe” che… ne ha scagliate due contro George W. Bush durante una conferenza stampa. Onore a lui, non per l’offesa a Bush (men che meno per l’epiteto di “cane!”), ma per l’ardire folle che contraddistingue chi manifesta da solo il suo dissenso in pubblico, consapevole che ne pagherà le conseguenze direttamente: adesso, infatti, il giovane giornalista iracheno dovrà affrontare un processo penale in cui rischia una condanna a sette anni di carcere per oltraggio a un Capo di Stato straniero in visita, che diventerebbero addirittura quindici se fosse giudicato colpevole di tentato omicidio (ne uccide più la lingua della spada, ma anche della scarpa?). Antonio Polito Il Riformista 16 dicembre 2008 Con soli 500 euro diventa socio della Minetti Vicenza, VICENZACLUB la squadra di volley femminile della Joy Volley Vicenza Srl, che da 11 anni difende i colori biancorossi in A1 e cura un vivaio unico e pluriscudettato. Con 500 euro di capitale sottoscritto della Joy Volley Vicenza la Minetti Vicenza diventa veramente tua. Per conoscere i tanti vantaggi di essere socio, che ti faranno anche recuperare il valore della tua quota, telefona direttamente al presidente Giovanni Coviello al 348 2258246 o manda una e-mail a [email protected] L'iniziativa è illustrata su joyvolleyvicenza.it. Metti la Minetti Vicenza sotto il tuo albero di Natale in questo numero Crisi, le responsabilità dell’usura bancaria [pag3] Grattacieli a Ponte Alto, le accuse dei Pm [pag8] Sicurezza nelle scuole, la voce dell’esperto [pag10] Sant’Agostino, un quartiere a rischio alluvione [pag13] Dal Molin, in un documentario tutte le voci della mobilitazione [pag17] Noir e humor, vicentini al debutto in libreria [pag18] Direttore responsabile Luca Matteazzi numero 3, supplemento a VicenzaPiù n°130 del 30 dicembre 2008 Natale al Museo D a Sabato 20 dicembre a martedì 6 gennaio, il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” di Milano propone Vacanze di Natale al Museo, un progetto ricco di esperienze uniche e divertenti, che avvicina bambini e ragazzi alle diverse discipline scientifiche. Il programma comprende percorsi interattivi nei laboratori, animazioni, visite guidate alle collezioni e alle nuove sezioni, spettacoli teatrali e attività libere. Sono inoltre previste giornate speciali a tema: da sabato 20 a mercoledì 24 dicembre incontrate Leonardo da Vinci, da venerdì 26 a domenica 28 dicembre conoscete i materiali, martedì 30 e mercoledì 31 dicembre scoprite la chimica, da venerdì 2 a domenica 4 gennaio sperimentate l’energia, lunedì 5 e martedì 6 gennaio partecipate alla grande festa del teatro scientifico. Le attività rientrano nella VI edizione del progetto di comunicazione La Primavera della Scienza, che ha come obiettivo la diffusione della cultura scientifica e tecnologica (www.laprimaveradellascienza.it). Tra le novità del “Leonardo da Vinci”, si segnalano l’area dedicata al Telegrafo, al Telefono e alla Televisione; l’area sul Petrolio; il Dipartimento Scienza per l’infanzia, con il laboratorio Area dei Piccoli, per i bambini dai 3 ai 6 anni, che prevede attività sul colore, i materiali e i sensi; i percorsi nell’i.lab Materiali, per i ragazzi dai 7 anni; gli spettacoli dedicati alla matematica e alle collezioni storiche. diffusione della scienza, il Museo è anche un luogo di dialogo tra la comunità scientifica e i cittadini, in cui si realizzano eventi scientifici, progetti speciali, mostre, conferenze, concerti, corsi di formazione. Il Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo da Vinci” si trova a Milano, in Via San Vittore 21. È aperto tutti i giorni, tranne il 25 dicembre, il 1° gennaio e i lunedì non festivi. Aperto lunedì 5 gennaio. Situato in un monastero Diecimila Orari: da martedì a venerdì olivetano degli inizi del 9.30 - 17.00; sabato, dome‘500, il “Leonardo da Vin- oggetti nica e festivi: 9.30 - 18.30. ci” è il più grande museo per esplorare Il biglietto intero costa 8 tecnico-scientifico d’Ita- il rapporto euro, mentre il ridotto costa lia: 40.000 mq. Le sue 6 euro. Sono previste agecollezioni, che ospitano tra uomo e volazioni e sconti. Tutte le circa 10.000 oggetti, te- macchine iniziative sono incluse nel stimoniano l’evoluzione biglietto d’ingresso, ad ecscientifica e tecnologica cezione della visita guidata ed esplorano, a partire al sottomarino S-506 Enrico Toti. da Leonardo da Vinci, il rapporto uomoPer informazioni: www.museoscienza. macchina. org, tel. 02 48 555 1. Centro fondamentale per la ricerca, lo Roberta Pileggi studio, la conservazione, strumento di arte in mostra Messe in opera. Per Palladio | Un opera di Marco Rodolfo Fin N ell’ambito del progetto complementare alle celebrazioni palladiane, promosso dal Comune di Vicenza con il sostegno della Fondazione Cariverona, la Chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino ospita la seconda sezione della mostra “Messe in opera. Per Palladio”. La rassegna rimarrà aperta fino all’11 gennaio 2009. Nella prima sezione della mostra, svoltasi a settembre, sono state esposte opere scultoree e installazioni di artisti internazionali (Lee Babel, Mats Bergquist, Driscoll Peter Devins, Neil Ferber e Matthew Simmonds). Questa seconda sezione offre invece spazio agli otto giovani artisti italiani vincitori del concorso indetto la scorsa estate dal Comune di Vicenza, sul tema “Un omaggio a Palladio nel segno della contemporaneità”. Gli artisti finalisti che espongono in mostra sono Alessandro Bedin (Vicenza), Chiara Boniardi (Verona), Marco Corona (Vicenza 1986), Damiano Fasso (Treviso), Marco Rodolfo Fin (Vicenza), Resi Girardello (Vicenza 1972), Lidia Meneghini e Valentina Vanzo (Padova). Le opere esposte indagano su temi cari agli artisti rinascimentali attraverso sperimentazioni multimediali di sicuro impatto. TUTTO corrisponde alle parti e le parti fra di loro al TUTTO, di Alessando Bedin, riprende la questione della sezione aurea. Damiano Fasso rivede e corregge una citazione dal De Architectura di Vitruvio nel suo Manga Palladio (ut habeatur ratio). Marco Corona utilizza l’elemento modulare alla maniera della pop art in Andreas. Marco Rodolfo Fin ha creato una variazione sul tema della mimesis giocando con un modellino di raccordo autostradale e uno specchio. Con questa installazione l’artista allude alla ricerca palladiana sulla stereometria degli edifici, ammiccando all’idea dell’eterno ritorno al punto di partenza. È un trompe-l’oeil beffardo sull’ansia da simmetria che stimola alla speculazione sul reale rispetto al concettuale. Chiara Boniardi ha realizzato una scultura su misura per la palladiana Villa Pisani a Bagnolo di Lonigo, Arco. Lidia Meneghini e Valentina Vanzo riutilizzano la villa palladiana come scenografia, mentre Resi Girardello tramuta il segno in filo metallico con l’opera Castello in Aria. I giovani artisti, emancipandosi dal timore sacro del mito palladiano, sono riusciti a far emergere riflessioni innovative sul grande architetto, attualizzandolo e rendendolo, così, davvero immortale. Il catalogo della mostra è curato da Giovanna Grossato e Stefania Portinari. G.G. 3 del20 dicembre 2008 numero Mostre Messe in opera. Per Palladio Concorso di opere scultoree e interventi installativi per giovani artisti Chiesa dei SS. Ambrogio e Bellino, Vicenza Orario: giovedì e venerdì 15-19; sabato e domenica 10-12,30 / 15-19 30 novembre 2008-11 gennaio 2009 Chiuso il 25 e 26 dicembre 2008 e 1° gennaio 2009 Per informazioni: Assessorato alla Cultura (0444.222114 – 0444.326547) Palladio 500 anni Palazzo Barbaran da Porto, Contrà Porti, 11 20 settembre 200-6 gennaio 2009 mar-mer-gio-dom.: 9,30-19,00; ven-sab e festività: 9,30-21,00; chiuso il lunedì Italo Zuffi - Erased Palladio Monotono, VICENZA - dal 22 novembre 2008 al 25 gennaio 2009 Mansilla + Tuñón arquitectos chiesa di San Silvestro, Vicenza orario 10,00/18,00 chiuso i lunedì e il 25 dicembre 13 dicembre 2008- 22 febbraio 2009 L’Obiettivo e la Città, i fotografi e teleoperatori raccontano Padova fino al 11 gennaio 2009 Centro Culturale San Gaetano, Via Altinate, Padova. Orario: martedì - domenica 10.00 - 18.00, orario continuato Chiuso lunedì, 25 e 26 dicembre 2008, 1 gennaio 2009 - Ingresso libero Carlo Scarpa - Disegni scelti. Lo spazio dell’abitare 19311963 Centro Carlo Scarpa, Via Pietro Di Dante 11, Treviso 21 ottobre 2008-28 febbraio 2009, lunedì-venerdì ore 8.30–19; sabato ore 8.30-13.30 Lynn Carver – Fili, ANTIRUGGINE, Borgo Treviso 158, Treviso, 30 novembre 2008-17 febbraio 2009, martedì-venerdì, 15-18, chiuso il lunedì Energia, Palazzo della Gran Guardia, Piano Nobile, Sala Grande, Verona Una mostra per parlare di energia e sviluppo sostenibile attraverso opere artistiche, fotografiche e di design, materiale audio/video e campagne di comunicazione 20-21 dicembre, h 10.00-20.00, ingresso libero Van Gogh. Disegni e dipinti. Museo di Santa Giulia, Brescia 18 ottobre 2008-25 gennaio 2009 da lunedì a giovedì e domenica ore 9-19, venerdì e sabato ore 9-20 Mart, corso Bettini 43, Rovereto (TN) Orari: mar-dom 10-18 ven 10-21 lunedì chiuso, numero verde 800397760 Il secolo jazz. Arte. cinema, musica e fotografia da Picasso a Basquiat, fino al 15 febbraio 2009 Impressionisti e post-impressionisti. Capolavori dall’Israel Museum di Gerusalemme, fino al 6 gennaio 2009 Magritte - Il mistero della natura Palazzo Reale, Piazza Del Duomo 12 (20122) +39 02875672 21 novembre 2008-29 marzo 2009 orario: dal martedì alla domenica, dalle 9.30 alle 19.30; lunedì, dalle 14.30 alle 19.30; giovedì, dalle 9.30 alle 22.30. Vernissage 23 dicembre: esposizione di Alberto Corradi, NoLoco Studio, via Dondi 29, Padova. Per informazioni: 049.8761962 Fino al 15 gennaio 2009 15 gennaio 2009, dalle ore 18.00 Severino Del Bono Lo specchio del volto curatori: Nicola Galvan autori: Severino Del Bono Piazzetta San Nicolò 1, Padova dal 15 gennaio al 28 febbraio 2009 orario: dal lunedì al sabato 09.0013.00/15.30-19.30 Italics. Arte italiana fra tradizione e rivoluzione. 19682008 Palazzo Grassi, Campo San Samuele 3231, Venezia 27 settembre 2008-22 marzo 2009, orario di apertura 10-19, chiuso il martedì Canaletto - Venezia e i suoi splendori fino al 5 aprile 2009 Casa dei Carraresi, Via Palestro 33, Treviso. Per informazioni: 0422513150, 0422513186 (fax), 0422513185 (biglietteria) Antonio Canova - La mano e il volto. Nobile semplicità e serena grandezza Museo e gipsoteca canoviana, Via Canova 1, Possagno (TV) 11 ottobre 2008-6 gennaio 2009, orario: 9-19 II pag | René Magritte, L’empire des lumières, 1961 GALLERIA BOTTEGA D’ARTE CORNICI E SPECCHIERE SU MISURA BELLE ARTI colori VAN-DYCK olio (20 ml) a € 1,50 Via XXV Aprile, 7 - 36071 Arzignano (VI) Tel.e Fax 0444 451991 - Cell. 348 0610370 cinema Vicenza CINEMA ODEON 36100 Vicenza (VI) Corso Andrea Palladio, 186 tel: 0444 543492 www.odeonline.it Come Dio comanda Drammatico Regia di Gabriele Salvatores Sabato 20, Domenica 21, Lunedì 22 Dicembre Ore 16 - 18 - 20 - 22 “Befana dei Bambini” Martedì 6 Gennaio - Ore 10.00 Proiezione gratuita Con la partecipazione della Befana, che all’uscita consegnerà la calzetta e un libro ai ragazzi Società Generale del Mutuo Soccorso: 0444 546078, sgms@ sgms.it Valzer con Bashir Animazione Regia di Ari Folman Venerdì 9, Sabato 10 Gennaio Ore 16 - 18 - 20 - 22 CINEMA TEATRO ARACELI 36100 Vicenza (VI) Borgo Scrofa, 20 tel: 0444 514253 www.araceli.it/cinema La fidanzata di papà Commedia Regia di Enrico Oldoin Sabato 20, Domenica 21 Dicembre Sabato ore 19.15 - 21.00, Domenica ore 15.45 - 17.30 19.15 - 21.00 Bolt Un eroe a quattro zampe Animazione Regia di Chris Williams e Byron Howar Giovedì 25, Venerdì 26 Dicembre - Giovedì ore 17 - 19, Venerdì ore 15 - 17 - 19 CINEMA TEATRO PRIMAVERA 36100 Vicenza (VI) Via Ozanam, 11 tel. 0444 964060 www.cinemaprimavera.it 007 - Quantum of solace Avventura, Azione, Spionaggio Regia di Marc Forster Sabato 20, Domenica 21 Dicembre - Sabato ore 20.30, Domenica ore 15 - 17 - 19 - 21 Un giorno perfetto Drammatico Regia di Ferzan Ozpetek Mercoledì 7, Giovedì 8 Mercoledì ore 16.30 - 19 - 21, Giovedì ore 19 - 21 3 del20 dicembre 2008 2008 numero Provincia CINEMA COMUNALE BUSNELLI 36031 Dueville (VI) Via Dante Alighieri, 30 tel: 0444 592225 www.cinemaluxasiago.it 007 - Quantum of solace Avventura, Azione, Spionaggio Regia di Marc Forster Mercoledì 7, Giovedì 8, Venerdì 9 gennaio Mercoledì ore 20.35, Giovedì e Venerdì ore 20.45 CINEMA LUX GRILLO PARLANTE 36012 Asiago (VI) Via Matteotti tel: 0424 462279 www.cinemaluxasiago.it 007 - Quantum of solace Avventura, Azione, Spionaggio Regia di Marc Forster Mercoledì 7, Giovedì 8, Venerdì 9 gennaio Mercoledì ore 20.35, Giovedì e Venerdì ore 20.45 CINEMA TEATRO G. VERDI 36042 Breganze (VI) Via Maglietta, 1 tel: 0445 300185 www.cineverdi.it 12 Drammatico Nikita Mikhalkov Sabato 20 Dicembre - Ore 20.45 Il Divo Biografico Regia di Paolo Sorrentino Mercoledì 7, Giovedì 8, Venerdì 9, Sabato 10 Gennaio Ore 20.45 LUX - TEATRO CINEMA CAMISANO 36043 Camisano Vicentino (VI) Via Guglielmo Marconi, 20 tel: 0444 411411 www.luxcinema.it Madagascar 2 Animazione Regia di Eric Darnell e Tom McGrath Sabato 3, Domenica 4, Lunedì 5 Gennaio CINEMA TEATRO FAMIGLIA 36025 Noventa Vicentina (VI) Via Giacomo Matteotti, 4 tel: 0444 787124 www.comune.noventa-vicentina.vi.it/Vivi-la-Citta/Cinemaa-Noventa.html Il papà di Giovanna Drammatico Regia di Pupi Avati Venerdì 9 Gennaio PROSSIME USCITE USCITE DEL 24 DICEMBRE La Duchessa Drammatico Regia di Saul Dibb USCITE DEL 25 DICEMBRE The Spirit Azione, Avventura Regia di Frank Miller USCITE DEL 2 GENNAIO Davanti agli occhi Thriller Regia di Vadim Perelman The Strangers Thriller Regia di Bryan Bertino USCITE DEL 9 GENNAIO Sette anime Drammatico Regia di Gabriele Muccino Yes Man Commedia Regia di Peyton Reed Valzer con Bashir Drammatico Regia di Ari Folman Un matrimonio all’inglese Commedia Regia di Stephan Elliott Tony Manero Drammatico Regia di Pablo Larrain Lasciami entrare Horror Regia di Tomas Alfredson Le date di uscita riportate potranno subire variazioni, dovute alle politiche commerciali delle ditte di distribuzione. III pag Valzer con Bashir La scheda Genere: Animazione, Documentario, Autobiografico Regia: Ari Folman Montaggio: Nilli Feller Musiche: Max Richter (II) Durata: 87 minuti Paese: Germania, Francia, Israele 2008 Uscita: 09/01/2009 La trama Una sera, al tavolo di un bar, un vecchio amico racconta, al regista Ari, un incubo che lo tormenta ogni notte, dove viene inseguito da ventisei cani furiosi. I due uomini concludono che sia collegato alla missione dell’esercito israeliano della prima guerra in Libano, a cui hanno partecipato nei primi anni ‘80. Ari ricorda pochissimo di quel periodo e decide così di rintracciare e intervistare vecchi amici e commilitoni, sparsi ormai in giro per il mondo. La recensione Il film è un documentario, basato sulla testimonianza di alcuni reduci, del massacro avvenuto in Libano nel 1982, nei campi profughi di Sabra e Shatila. Dopo l’attentato in cui morì il presidente libanese Bashir Gemayel, truppe cristiano-falangiste penetrarono nei due campi e uccisero uomini e donne, anziani e bambini, per circa tre giorni. La strage finale fu impressionante, 700 morti secondo stime ufficiali, 3500 secondo il giornalista israeliano Kapeliouk. I soldati israeliani coprirono l’operazione e non intervennero. La volontà del regista non è però quella di fare un’inchiesta, anche se non mancano attacchi alla classe politica dell’epoca, ma “un film contro la guerra, dove i giovani soldati sono semplicemente mossi dai loro capi, come fossero delle pedine su una scacchiera”. Al tempo, il regista Ari Folman prestava servizio nell’esercito israeliano e ha dichiarato di aver progettato il film come terapia allo stress post-traumatico derivato dalla guerra. Una conseguenza di cui soffrono molti militari, afflitti da incubi e deliri, come l’amico Baaz, il primo testimone che racconta il sogno dove ventisei cani inferociti lo inseguono. Valzer con Bashir è stato presentato, in concorso, all’ultimo Festival di Cannes e ha avuto successo di critica in tutto il mondo. Nominato agli European Film Award, presente nella lista dei migliori film d’animazione che si contenderanno l’Oscar, e nominato come Miglior film straniero ai Golden Globes, arriverà nelle sale italiane venerdì 9 gennaio. Perché vederlo Per capire che i “cartoni animati” non sono solo e sempre per bambini. E se a volte possono essere un mero esercizio di stile, in questo caso sono l’unico modo per ricostruire gli eventi, restando nel campo documentaristico, senza rischiare i quello della fiction. Roberta Pileggi teatro, musica e danza 3 del20 dicembre 2008 numero IV pag El Mar Galleria Milan Tappeti Orientali 1958-2008 50° Augura Buon Natale VICENZA - Strada Ca’ Balbi, 210 in occasione del 50° anniversario Galleria Milan presenta i nuovi arrivi a prezzi eccezionali Fino al 20/01/2009 D a anni conosciamo il Centro Stabile di Cultura di San Vito di Leguzzano per le impavide scelte del suo programma musicale. Meno si sa delle iniziative del CSC per promuovere il teatro e l’arte in generale. C’è chi si chiede come faccia il CSC, che si propone di organizzare iniziative assolutamente non commerciali, a sopravvivere in questi chiari di luna culturali. Eppure proprio al chilometro 21 della strada statale per Schio si comincia a credere che sia possibile osare, anche in piena autonomia. Il sostentamento dello spazio è garantito dall’autogestione, basata sul contributo volontario dei soci. E l’avventura teatro invernale salpa con El Mar di Alessandro Bertolini, della compagnia ReginaOlsen. Si ricordi che Regina Olsen era la diciottenne con cui si fidanzò Søren Kierkegaard, e che egli lasciò dopo appena un anno, chi dice a causa delle vocazioni di consacrazione religiosa del filosofo dell’”aut-aut”, o forse per il desiderio di non ingannare la ragazza, ossessionato dall’incombenza di una maledizione divina sulla famiglia che avrebbero formato insieme. Kierkegaard fece il possibile per apparire disgustoso alla ragazza, in modo che cadesse su di lui la colpa della rottura del fidanzamento. Ma ne provò rimpianto per tutta la vita. Quindi la nascita di questa compagnia teatrale, l’otto dell’otto del 2008, può essere intesa come una restituzione delle occasioni mancate. Occasioni di sperimentazioni espressive, che iniziano con i testi scritti da Alessandro Bertolini, autore proveniente dalla poesia, per finire con la voce di Otello Bellamoli, sulle scene teatrali da oltre vent’anni. Dal loro | El Mar, un “percorso senza bussola”nel teatro d’avanguardia sodalizio traggono voce parole come onde sostenute e agitate e sostanza le collabodal vento. Italiano e dialetto, variarazioni con artisti e musicisti come mente miscelati, separati e confusi, Andrea Pennacchi e Mirco Maistro. nella stessa acqua in cui nuotiamo Regia e scenografia degli spettacodiversamente, per il nostro comune li sono affidate a Giovanni Golini e approdo. Monica Costa. El mar vuole continuare la stessa El Mar, 20 dicembre, h 22.00, Cenrotta inaugurata con il precedente tro Stabile di Cultura, Via Leogra, spettacolo, Bianca, in un percorso strada statale 46 - km 21, San Vito di da mantenere senza bussola, con il Leguzzano (VI) solo ausilio delle stelle. Navigazione Giulia Galvan a vista, in un ritorno del teatro delle appuntamenti Danza 21 dicembre h 21:00: Giselle, Russian State Ballet coreografia: J. Perrot, J. Coralli, M. Petipà musiche di: Adolphe-Charles Adam Teatro Comunale di Thiene, Viale Bassani, 14, Thiene (VI) Tel. Biglietteria: 0445 804943 800 246975 22 dicembre h 21.00: Cenerentola, Balletto Opera Nazionale di Romania, musiche di Sergej Prokofiev. Teatro Comunale di Vicenza. Per informazioni: 0444.324442 31 dicembre h 16.30 e h 21.15: Il Lago dei Cigni, Russian State Ballet of Moscow. Teatro Verdi, Via del Livello 32, Padova Prevendite presso la biglietteria del Teatro Verdi: tel. 049.87770213 - 8777011. Organizzazione: Associazione AGIMUS di Padova h 21.15: Gran Galà della Danza, Balletto dell’Opera Nazionale di Romania. In programma le migliori coreografie tratte dai balletti Lo Schiaccianoci, Il Lago dei Cigni, La Bella Addormentata, Don Chisciotte, Il Corsaro. Teatro Nuovo di Verona, Piazza Viviani, 10, Verona Inizio prevendita biglietti: biglietteria Teatro Nuovo, tel. 045.8006100, - Filiali UNICREDIT BANCA. Organizzazione: Associazione AGIMUS di Padova telefax 049.8935606, cell. 338 4059941 1 gennaio h 17.00: Il Lago dei Cigni Russian State Ballet of Moscow musiche di P.I. Caikovskij libretto di V.P. Begichev e V.F. Geltser coreografia L. Ivanov, M. Petipa, A. Gorsky adattamento V. Gordeev direttore artistico Viatcheslav Gordeev Per informazioni: Associazione Musicale AGIMUS di Padova, cell. 338 4059941 Teatro Comunale di Vicenza h 17.00: Caucasian Passion Show -Teatro Verdi, Via Del Livello, 32, Padova Government state academic dance company Kabardinka Biglietteria telefono 049.87770213 Anticipazioni 2009 3-4 febbraio h 21.00: Bothanica, Momix Dance Theatre (U.S.A.), Teatro Comunale Città di Vicenza 8 febbraio h 21.00: Fuenteovejuna, Antonio Gades Compañia (Spagna), Teatro Comunale Città di Vicenza 1 aprile h 21.00: Amjad, La la la Human Steps coreografia Édouard Lock, Tournée 2009 IN ESCLUSIVA PER L’ITALIA, spettacolo della prestigiosa compagnia di danza contemporanea canadese Teatro Comunale di Ferrara. Per informazioni: Biglietteria del Teatro Comunale: Corso Martiri della Libertà, 5, Ferrara, tel. 0532 202675 Teatro 20 dicembre h 18.30: Il ritratto rovesciato in un teatro sottosopra, di Karl Valentin, con Giorgio De Marchi e Giulia Baldassari Sala del Consiglio di Villa Gualdo, Montegalda (VI) h 21.00: Beautiful Marcello, di Diana Raznovich regia: Carlos M. Alsina, Teatro Spazio Bixio - Vicenza h 20.45: Pipesmoke el strassaro de Londra Commedia dialettale del Cenacolo dei poeti dialettali di Vicenza “I Rosegoti“ in coll. con il Gruppo Anni d’Argento, Sala Parrocchiale di Anconetta. Per informazioni: tel. 0444.222740 h 21:00: Marlene di Giuseppe Manfridi Associazione Teatrale Pistoiese Argot Produzioni regia: Maurizio Panici con: Pamela Villoresi e David Sebasti con la partecipazione di Orso Maria Guerrini Teatro Comunale - Thiene (VI) h 22.00: El Mar, di Alessandro Bertolini, con Otello Bellamoli, compagnia ReginaOlsen Musiche di Mirco Maistro regia: Giovanni Golini Centro Stabile di Cultura, Via Leogra, strada statale 46 - km 21, San Vito di Leguzzano (VI) 21 dicembre h 16.00 e replica h 17.30: I colori scomparsi, spettacolo per bambini Piazza Matteotti. Per informazioni: Assessorato Sviluppo economico - Associazione Eidos (0444.221971) h 16:00: Pollicino, di Marcello Chiarenza Accademia Perduta - Romagna Teatri, regia: Gianni Bissaca Teatro Modernissimo - Noventa Vicentina (VI) 23 dicembre h 16.30: Il rapimento della principessa Annabella, Compagnia di burattini Città di Ferrara, con la partecipazione di… Babbo Natale”, Rassegna Teatrosei. Villa Lattes. Per informazioni: F.I.T.A. (0444.323837 - 0444.962136) 27 - 28 dicembre h 21.00: In Nome della Madre. Teatro Spazio Bixio. Per informazioni e prenotazioni: 0444/322525 o 348/6105335 Laboratorio intensivo Espressione corporea e improvvisazione Aperto a un massimo di 15 partecipanti (con o senza esperienza) presso Spazio Arcadia, Via Paradiso, Schio (VI). Per informazioni: Cinzia Pietribiasi, tel. 3402268252. Per iscrizioni: Daniela, tel. 3336053128. teatro, musica e danza 3 del20 dicembre 2008 numero V pag Cenerentola Galleria Milan Tappeti Orientali L a celeberrima fiaba di Perrault amplifica il proprio significato nella versione coreografica che verrà presentata il 22 dicembre al Teatro Comunale di Vicenza dal Teatro dell’ Opera Nazionale di Romania. L’ensemble vide la sua prima rappresentazione nel lontano 1860 e, dopo aver attraversato profondi cambiamenti, dal 2001 è sapientemente guidato da Mihai Babuska. Il grandissimo classico del balletto eleva la scarpina smarrita di Cenerentola a simbolo stesso della danza, in quanto strumento fatato con cui il danzatore si libra sulla scena, facendo volare l’immaginazione degli spettatori. A differenza delle Scarpette Rosse dell’aspirante ballerino Hans Christian Andersen, la scarpina di Perrault non è ossessione e costrizione, ma metafora di riscatto sociale, del “e tutti vissero felici e contenti”. Le Sorellastre prendono invano lezioni di danza per prepararsi al grande ballo di corte, mentre Cenerentola assolve alle sue mansioni di serva. Quando un’anziana donna entra chiedendo l’elemosina, le sorellastre la cacciano, mentre la benevolenza di Cenerentola sarà ricompensata: la Tappeti orientali dal 1958 | Spettacolo dell’ Opera Nazionale di Romania mendicante ritornerà in veste di fata buona accompagnata dalle piccole fatine delle Quattro Stagioni, che recano in dono l’abito, le scarpe, il mantello e la collana. Una semplice zucca si trasforma in una bellissima carrozza, una semplice domestica si muta nella bellissima sconosciuta che incanterà il Principe a palazzo. Quando gli ospiti escono e le sorellastre se ne vanno stizzite, il Principe e Cenerentola restano a danzare, avvinti nel loro amore. A mezzanotte tutto deve finire, per poi, forse, ricominciare. Il momento onirico del grande ballo e la realtà quotidiana si intrecciano proprio grazie alla scarpina rimasta sulla scalinata del palazzo reale, quella scarpina che vuole dire tutto, per Cenerentola come per i danzatori. L’infatuazione del Principe è sì forte da spingerlo a cercare in ogni dove colei che, sola, potrà indossare la calzatura smarrita. Nessuno crede che proprio lei, ridotta in schiavitù da un triste destino, corrisponda all’immagine di bellezza e regalità della dama misteriosa. E invece sarà la danza, materializzata nella scarpina, a condurre Cenerentola, ancora una volta, e per sempre, in un mondo migliore. Giulia Galvan Lorenzo Teatro Olimpico - Vicenza, per informazioni: tel.0444 324342 h 22.00: Supersonic Party con DJ Tommy Outside, DJ Sleepercat, Dj Free SB, DAX DJ, Discoteca Miralago, Lago di Fimon 25 dicembre h 22.00: Natale con l’Osteria Popolare Berica, Osteria alla Quercia, Villabalzana di Arcugnano (VI) h 22.00: The Forty Moostachy, Bar Sartea, Vicenza appuntamenti Teatro 30-31 dicembre h 18.00: La macchina del capo - racconto di Capodanno, di e con Marco Paolini Centro culturale Altinate/San Gaetano, via Altinate, 71, Padova Prenotazione obbligatoria attraverso il sito: http://www.marcopaolini.info 1 gennaio h 21.00: : La macchina del capo - racconto di Capodanno, di e con Marco Paolini Centro culturale Altinate/San Gaetano, via Altinate, 71, Padova 3 gennaio - h 15.00: Lo Zucchino d’Oro, spettacolo di animazione teatrale per bambini e distribuzione calza. A cura del Comitato Genitori della Fondazione “Casa Materna di Longara”, con la partecipazione di Babbo Natale, la Befana e… le Winks. Sala polifunzionale di Debba. Per informazioni: 0444.530780 h 21.00: La versione di Giuda, di Giovanni Spagnoli Fondazione Vignato per l’Arte, Rassegna Teatro elemento Teatro Spazio Bixio. Per informazioni: 0444.322525 - 3486105335 4 gennaio h 17.00: La fiaba di S. Giorgio e il Drago Il Teatro del Girasole di Mira Topcieva e Alesandro Pozzato Fondazione Vignato per l’arte Rassegna Teatro Elemento, Teatro Spazio Bixio. 6 gennaio h 16:30: Hansel e Gretel, Fondazione Aida Teatro Filippini, Verona Musica 20 dicembre h 21.00: Musiche di Borodin e Mussorgsky, Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, dir. Giancarlo De 21 dicembre h 15.30: Il Paese dei Campanelli, Operetta in due atti - musica e libretto di Carlo Ranzato e Virgilio Lombardo regia: Regia Maurizio Nichetti direttore: Julian Kovatchev Teatro Filarmonico – Verona, Via dei Mutilati n. 4, tel. Biglietteria: 045.8002880 h 17.00: Animula in concerto. Concerto Gospel per beneficenza. Posti limitati. Auditorium “F. Canneti”, Levà degli Angeli 11. Per informazioni: Gianni 336/900071 Antonella 349/3530786 h 18.00: Musica sacra del tempo di Avvento e Natale, Coro Harmonia Nuova, dir . Mirco Dalla Valle Oratorio di S. Filippo Neri. Per informazioni: Ass. Mus. Amici dell’Organo (0444.546629 - [email protected]) h 21.00: Morpheground, Cigarillo Boys, Granturismo Bar Sartea, Vicenza 22 dicembre h 21.00: Messa di Gloria di Puccini Coro e Orchestra di Vicenza, dir. Giuliano Fracasso Chiesa S. Gaetano. Per informazioni: Ass.to Cultura 0444.222116 23 dicembre h 18.00: Quintetto a Fiati del Veneto “A.Palladio” Musiche di Haydn, Mozart, Lefevre, Ibert, Poulenc Con E. Caroli (flauto), S. Cinquetti (oboe), A. Graziani (clarinetto), A. Orlando (fagotto), C. Berlato Sella (corno), C. Mazzoli (piano), Sala Concerti del Conservatorio “A. Pedrollo” Ingresso con tessera. Per informazioni: 0444.507551 h 21.00: Acoustic Sessions 2008 Fabio Fiocco, Debora Petrina Villa Buri, S.Michele Extra (VR) 26 dicembre h 20.30: Concerto S. Stefano del Coro Ciclamino, in collaborazione con il gruppo Fidas-Donatori di sangue di Marano. 17° edizione. Chiesa parrocchiale, Piazza Silva, Marano Vicentino. Per informazioni: Biblioteca civica 0445/598861 h 20.30: The Mojomatics, Death of Anna Karina, Rue de Van Gogh Palazzetto dello Sport, Zané (VI) 30 dicembre h 20.00: Concerto di Capodanno 2009 direttore: Georges Pretre Teatro La Fenice - Venezia 31 dicembre h 22.00: Concerto di Capodanno P. I. Cajkovskij, Suite dal Balletto Lo Schiaccianoci Valzer di J. Strauss direttore: Giancarlo De Lorenzo Teatro Comunale - Vicenza 1 gennaio h 17.00: Concerto di Capodanno: I Musicali Affetti Direttore Fabio Missaggia - Soprano Lia Serafini Musiche di Händel Chiesa di S. Pietro (VI) 4 gennaio h 17.00: Concerto per violino in Mi min. Op. 69, F. Mendelssohn Orchestra dell’Accademia Musicale, violino solista e direttore: Domenico Nordio Duomo di San Pietro, Schio - h 20.45: Concerto del Coro polifonico di “S. Giorgio” Chiesa di S. Giorgio in Gogna. Per informazioni: 0444.960126 6 gennaio h 16: Concerto lirico dell’Epifania per soli, coro e pianoforte Chori Canticum, dir. Christian Maggio Parrocchia di S. Croce Bigolina. Per informazioni: 0444.530780 Strada Ca’ Balbi, 210 Vicenza (vicino supermercato “Vivo”) Tel 0444 911 961 Orari: 9,30-12,30 16,00-19,30 1958-2008 50° idee 3 del20 dicembre 2008 numero Novità natalizie Ultimi regali in libreria Classifica Gomorra Roberto Saviano 1 Strade blu - Mondadori Twilight Stephenie Meyer 2 Tascabili - Fazi Né qui né altrove Gianrico Carofiglio 3 Contromano - Laterza 4 | Il Piccolo Principe nelle illustrazioni di Saint-Exupéry M entre la classifica dei più letti è stata colonizzata dai vampiri di Stephenie Meyer e resistono libri non proprio recenti come Gomorra e L’eleganza del riccio, numerose novità sono arrivate in libreria a pochi giorni dalle feste natalizie. Un’ottima occasione di spunto per gli ultimi regali. Per il nonno nostalgico, Enzo Biagi viene raccontato dalla figlia Bice, ne In viaggio con mio padre, attraverso gli occhi degli amici, dei colleghi e della gente comune che ha condiviso con lui, con i suoi scritti o le sue trasmissioni televisive, un pezzo di storia di questo Paese. Il ricordo del padre ha portato Bice in viaggio per l’Italia, alla scoperta di quella “enorme famiglia” che ama Enzo Biagi. Il suo percorso, emozionante e ricco di tributi, è racchiuso in questo libro. Per la sorella innamorata de Il Piccolo Principe, è uscito il romanzo inedito di Saint-Exupéry Manon ballerina. Il racconto è accompagnato da sette lettere d’amore del giovane autore alla sua danzatrice, arricchite da notizie sul momento in cui sono state scritte, sulla circostanza e sulla stessa Manon. L’autobiografica novella narra l’amore contrastato tra una ballerina-prostituta e un cliente intellettuale. L’ambiente del café-chantant funge da particolare scenario. Per chi ha voglia di riflettere, Margherita Oggero lancia, con Orgoglio di classe, un messaggio forte a maestre, professori, alunni, genitori e ai politici che si occupano della scuola, un’istituzione che deve tornare ad essere efficiente che e deve riappropriarsi del proprio ruolo educativo. Un libro veloce e diretto, in cui l’autrice fa uso della sua ironia e del suo sdegno per proporre qualche suggerimento per migliorare lo strumento privilegiato che può orientarci verso il futuro. Per l’amico spirituale, Sorgenti - 365 pensieri di maestri d’Oriente, penultimo volume della collana “Saggezze dell’Umanità” de L’Ippocampo Edizioni, conduce un viaggio in profondità nel mondo arabo-persiano. Il nuovo itinerario di Danielle e Olivier Föllmi trasporta “verso le città abbarbicate dello Yemen, nella purezza del deserto del Sahara o nelle steppe infinite della Mongolia”, regalando ogni giorno una fotografia mozzafiato e una saggezza su cui meditare. Se è vero, come diceva Shiyali Ramamrita Ranganathan, che ogni libro ha il suo lettore e ogni lettore ha il suo libro, tra le novità delle librerie si può sicuramente trovare il regalo più adatto per ogni parente, amico o collega. Roberta Pileggi Breaking Dawn Stephenie Meyer Lain - Fazi Eclipse Stephenie Meyer 5 Lain - Fazi La solitudine dei numeri primi Paolo Giordano Scrittori italiani e stranieri 6 Mondadori Il gioco dell’angelo Carlos Ruiz Zafón Scrittori italiani e stranieri 7 Mondadori L’età del dubbio Andrea Camilleri La memoria 8 Sellerio Editore Palermo Venuto al mondo Margaret Mazzantini Scrittori italiani e stranieri 9 Mondadori Idi di marzo Valerio Massimo Manfredi Omnibus 10 Mondadori L’eleganza del riccio Muriel Barbery Dal mondo - E/O 11 13 Saggi Carmine Pascià (Che nacque buttero e morì beduino) G. Antonio Stella Saggi italiani - Rizzoli XX secolo, l’età della violenza Niall Ferguson Storia Mondadori E se covano i lupi Paola Mastrocola Narratori della Fenice - Guanda Il pane di ieri Enzo Bianchi Frontiere - Einaudi In viaggio con mio padre Bice Biagi Saggi - Rizzoli Io c’ero Enzo Biagi Saggi - Rizzoli La Jolanda furiosa Luciana Littizzetto Biblioteca Umoristica Mondadori Mondadori L’oro della Camorra Rosaria Copacchione Futuropassato Bur La vedova, il Santo e il segreto del Pacchero estremo Gaetano Cappelli Romanzi e racconti Marsilio Perché dobbiamo dirci cristiani Il liberalismo l’Europa l’etica Marcello Pera Saggi - Mondadori Perdas de fogu Massimo Carlotto Dal mondo - E/O Per chi suona la banana Marco Travaglio Saggi - Garzanti Quest’anno ti ha detto male Pulsatilla Assaggi - Bompiani Internazionale l diario in cuoio rosso Lily Koppel Scrittori stranieri - Cairo Il rifugio Young William P. Rizzoli best - Rizzoli La scopa del sistema David Foster Wallace Stile libero big - Einaudi Manon ballerina Antoine de Saint-Exupéry Letteraria Bompiani Uomini che odiano le donne Stieg Larsson Farfalle 16 Marsilio La biblioteca di Hitler Timothy L. Ryback Le Scie Mondadori La lunga attesa dell’angelo Melania Gaia Mazzucco La Scala - Rizzoli Amore 14 Federico Moccia I canguri Feltrinelli Le fiabe di Beda il Bardo Joanne Kathleen Rowling Salani Dux Pasquale Chessa Le Scie Mondadori Orgoglio di classe Margherita Oggero Scrittori italiani e stranieri Mondadori Le lune di Giove Alice Munro Supercoralli Einaudi Il segreto Rhonda Byrne Nuova saggezza 14 Macro Edizioni 15 Italiana New Moon Stephenie Meyer Lain- Fazi 12 VI pag Nessun dove Neil Gaiman TIF Fanucci Suicidio Levé Edouard Letteraria Bompiani Una fuga impossibile Martin George R., Dozois Gardner R., Abraham Daniel Gli Aceri - Fanucci Volevo sposare Cary Grant Krügel Mareike Primo parallelo Meridiano Zero L' Associazione La Maggiore propone un corso di tecnico del suono su programma protools. Lezioni teoriche e pratiche in studio di registrazione. Per consultare il programma del corso visitate il nostro sito www.lamaggiore.org Contatti: tel 0444 163426 - cel 345 6911950 - mail [email protected] Ci trovate in Corso Fogazzaro 50/b Vicenza Illustrati Cafonal Roberto D’Agostino, Umberto Pizzi Arcobaleno Mondadori Grande Atlante della pittura dal Mille al Duemila Stefano Zuffi Grandi atlanti Electra Gustav Klimt L’oro della seduzione Eva Di Stefano Atlantissimi Giunti Il libro dei sogni Federico Fellini Illustrati Rizzoli New York Vertigo Michel Setboun Geografia De Agostini Sorgenti 365 pensieri di maestri d’Oriente Olivier Follmi Saggezze dell’Umanità L’ippocampo sapere e sapori 3 del20 dicembre 2008 numero 20 dicembre h 15.00: Il sapere dei sapori Camminata Nordic Walking e degustazione e chiacchierata con la dietista Alessandra Gorni presso Osteria alla Quercia, Villabalzana di Arcugnano – per informazioni e prenotazioni www.nordicw.it. - h 19.30: degustazione del baccalà preparato dalla Consulta “Centri Storici” e dai Ristoratori di Montegalda. Stand gastronomico con piatti a base di pesce del Gruppo Pescatori e le frittelle della Mariuccia. Sala del Consiglio di Villa Gualdo, Montegalda (VI) ore 10.00 alle 22.00: mercato agroalimentare. Espositori in piazza con possibilità di assaggi ed acquisto dei prodotti delle varie aziende produttrici. Mercatino Natalizio con bancarelle di hobbistica e prodotti tipici natalizi. Per informazioni: tel. 0444.705737 20-21 dicembre Prima fiera della mostarda vicentina Sabato 20 dicembre alle ore 11.00 nella Sala Civica in Corte delle Filande: Tavola Rotonda dal titolo “La mostarda vicentina nella cucina e nella tradizione alimentare della nostra terra”. Appunti per la riscoperta di una conserva tipica del vicentino, del suo uso nelle ricette della tradizione e nell’utilizzo creativo dei grandi maestri della cucina italiana. Interverranno i produttori di mostarda vicentina e gastronomi specialisti. * Sabato 20 e domenica 21 dicembre dalle ore 15.00 alle ore 20.00 nella Saletta del Municipio: “Ricostruzione storica sulla mostarda vicentina”. Stand gastronomico con possibilità di assaggi e degustazione abbinati alla mostarda vicentina proposta dalle aziende partecipanti. Vini della Cantina Sociale dei Colli Vicentini. * Domenica 21 dicembre 2008 dalle Fiera Prenatalizia Piazza dei Signori e adiacenti 20-24 dicembre Merci, mercanti e profumi d’oriente Piazza delle Erbe Associazione Archeologica Vicetia. Per informazioni: Il Crogiolo (0444.327160) 20 dicembre 2008 6 gennaio 2009 Le Capanne di Natale in centro storico Artigianato artistico, sapori e gastronomia in coll. con l’Associazione Il Tritone 20-21 dicembre CiocoGaudium Riviera del Brenta – Mira (VE), Villa Widmann in collaborazione con Slow Food Veneto h 10.00-12.30 e 15.00-18.00 Per i bambini e non più: Il cioccolato. Diario di un lungo viaggio tra degustazioni, laboratori didattici, corti al cioccolato. A cura dell’esperta Angela Berlingò. Ingresso libero, degustazioni a pagamento I migliori formaggi tipici della provincia di Verona Degustazione e mercatino. Caprino Veronese (VR) VII pag Osteria Alla Quercia fino al 21 dicembre Rossotreviso Mercatini, cicchetteria e il più grande campo d’ortaggio vero d’Italia, realizzato in Piazza dei Signori. Il campo è stato realizzato con un nuovo sistema a pianta di radicchio intera a cura del Consorzio Tutela Radicchio Rosso di Treviso e Variegati di CastelFranco IGP. La manifestazione avrà luogo nel centro di Treviso. 24 dicembre h 0.00: Cioccolata e vin brulè sotto l’albero di Natale Piazza della Chiesa, Carrè (VI) Organizzazione: Ass.ne Donatori Sangue 4- 6 gennaio 2009 Fiera dell’Artigianato Piazza Castello Fiera dell’Epifania Piazza dei Signori fino al 6 gennaio 2009 Mercatino degli Elfi Malcesine (VR) 9-10-11 gennaio 2009 Fiera del radicchio rosso di Verona Roveredo di Guà (VR) I l proverbio dialettale “Mai domandarghe al oste se el ga vin bon” affonda le proprie radici nei tempi in cui in osteria i vini erano due: bianco o rosso. E l’oste non poteva che difendersi, inutile chiedergli consigli, scelta non ce n’era. Enrico, il proprietario, con Elisabetta, dell’Osteria Alla Quercia di Villabalzana di Arcugnano, ribadisce “siamo un’osteria, non ci travestiamo da ristorante”. Eppure, rispetto alle antiche osterie, qui la selezione induce davvero un certo imbarazzo, da cui Enrico è lieto di sollevare gli avventori, fornendo loro i suoi sinceri suggerimenti di esperto. Alla Quercia si punta sulla qualità di prodotti genuini, sulla stagionalità e sulla tradizione. Non chiedete gnocchi in agosto, perché allora le patate di Posina sono finite, ma potrete comunque gustare la pasta fatta in casa. Per i vini locali si attinge a cantine fidate del Vicentino come Mattiello, Dal Maso, Le Vegre, Le Pignole. La selezione di grappe sorprende con i diversi colori del distillato della grapperia Lidia di Belvedere di Villaga. La cucina è il regno di Elisabetta, ispirata dal solo ricettario della sua fantasia. Niente fronzoli nei piatti proposti, anche i dolci sono rigorosamente casalinghi, e fanno bella mostra di sé nella teca sul bancone. Il pranzo di Natale prevede risotto con zucca e noci, tagliolini coi fegatini, tortelli fatti in casa, crespelle con sugo di cervo, faraona allo spiedo e altre delizie, mentre la sera si rinnova l’ormai classico appuntamento con il folk godereccio dell’Osteria Popolare Berica. Lo sfogo artistico fa anch’esso parte della filosofia della Quercia, che offre il suo muro a chi ha voglia di esporre, organizza serate di improvvisazione teatrale, jam session e un fine settimana all’insegna dei concerti dal vivo. Il quarto sabato del mese sale sul palco lo stesso Enrico, con cover e brani della sua band, che ha optato per l’analogico rispetto al digitale, decidendo di incidere esclusivamente su nastro, con la collaborazione dell’ex tecnico del suono di Eugenio Finardi. La dichiarata passione di Enrico per gli anni ’70 emerge anche nella rigorosa scelta di amari dell’epoca: dallo scaffale rispuntano marchi accattivanti come Amaro Cora, Strega, Cambusa, Caffè Sport Borghetti, Kranebet, Mandarinetto Isolabella, Rosso Antico… Anche gli astemi saranno accontentati, con una riscoperta del Chinotto e della Cedrata Tassoni, mentre “le bevande dai nomi impronunciabili le lasciamo volentieri agli altri”. Giulia Galvan Cucina casalinga e Specialità tipichetoscane Chiuso la domenica Da Paolo A 1 Km dal nordest, direzione centro Caldogno, vicino al semaforo r di d ta t la l pren r ota tazione) CALDOGNO (VI) - Vi V a Cap a ovilla, 90 Te T l. 0444 585999 (è gra viaggi e culture 3 del20 dicembre 2008 numero Nel Regno di Tonga Per dimenticare il freddo dell’inverno un tuffo nel paradiso polinesiano Consigliato agli appassionati di vela, sub e balene T onga è un arcipelago nell’Oceano Pacifico Meridionale, che comprende 170 piccole isole, di cui solo 36 abitate. Paradiso esotico polinesiano, è tra la Nuova Zelanda, le isole Figi e Samoa. L’isola più grande è Tongatapu, dov’è situato l’unico centro urbano dell’arcipelago, Nuku’alofa, sede dell’aeroporto internazionale. Tonga si trova in corrispondenza della linea del cambiamento di data ed è quindi il primo posto al mondo che vede sorgere il nuovo giorno, caratteristica che lo rende la meta ideale dove festeggiare il Capodanno. L’arcipelago offre, in soli 300 Km, isole diversissime, chiamate da Cook “Friendly Islands” per la cordialità dei locali. Teatro dell’ammutinamento del Bounty, le isole hanno particolarità paesaggistiche uniche e affascinanti testimonianze archeologiche. Per sei mesi l’anno sono popolate dalle balene e sono perfette per la vela. Informazioni pratiche Per entrare a Tonga è necessario il passaporto, con validità residua di almeno 6 mesi. La rappresentanza Diplomatico/Consolare italiana si trova in Nuova Zelanda. Non ci sono particolari problemi di sicurezza. È consigliato il vaccino contro l’epatite A e il tetano. Per informazioni: http://www.viaggiaresicuri.it/?tonga Ente turistico di Tonga: http://www.tongaholiday.com Roberta Pileggi Ambiente La flora e la fauna del Regno di Tonga sono tipiche delle isole tropicali. Ibisco e frangipani, palme e banani, contribuisco a creare una natura meravigliosa e incontaminata. Spiagge bianche si dipanano di fronte a spettacolari lagune, che ospitano un fondale marino ricco e variopinto, tra i più belli al mondo. A Tonga si trovano inoltre le più particolari conchiglie del Pacifico, soprattutto nell’arcipelago di Ha’apai, e il Regno è stato il primo del Sud-Pacifico ad istituire parchi nazionali protetti. Attività SAILING Venti costanti, acqua calda e visibilità eccezionale. Centinaia i punti di ancoraggio e il mare non è affollato dai natanti. Tonga offre condizioni eccellenti per gli amanti della vela e del windsurf, tanto che le acque di Vava’u sono spesso utilizzate, come palestra di allenamento, dagli equipaggi dell’America’s Cup. WHALE WATCHING Tra giugno e novembre, Vava’u è una delle migliori località per osservare le balene. Le loro evoluzioni possono essere ammirate da una veloce imbarcazione, dotata di apparecchiature per ascoltarne il canto. FISHING L’arcipelago è nel centro della corrente equatoriale e la Fossa di Tonga è la seconda per profondità al mondo. Per questo, qui si riuniscono numerose varietà di pesci, come Marlin neri, blu e striati, Sailfish, Barracuda, Dorados, Wahoo, tonni Albacore e squali. La pesca sportiva è riconosciuta ufficialmente a Tonga, che ospita ogni anno competizioni IGFA (International Games Fishing Association). DIVING Operatori qualificati PADI (Professional Association of Diving Instructors) offrono escursioni e corsi diving (immersioni) a Vava’u e a Nuku’alofa. Il brevetto ottenuto è riconosciuto a livello internazionale. Nelle acque tongane si possono osservare canyons, grotte, relitti, moltissime varietà di corallo, madrepore, pesci pelagici e tropicali. Nell’arcipelago di Tongatapu ci sono 5 riserve marine, dove la visibilità è oltre i 30 metri e la temperatura dell’acqua sempre su valori ottimali. Clima Il clima di Tonga è tropicale, attenuato dai venti alisei e dal mare. La temperatura oscilla tra i 18° e i 32° C. La stagione dei cicloni è compresa tra ottobre In pillole Nome in lingua locale: e marzo. In questo periodo le precipitazioni sono frequenti e l’umidità elevata. Con l’inizio di maggio comincia l’inverno (fino a inizio ottobre), con un clima più secco e piogge meno abbondanti. Kingdom of Tonga, Pule’anga Fakatu’i ‘o Tonga Governo: Monarchia costituzionale Superficie: Km² 748 Popolazione: 105.600 ab. Densità: 141 ab. per Km² Continente: Oceania Capitale: Nuku’alofa Lingue utilizzate: Tongano e Inglese Religioni: protestanti 43%, cattolici 16% Gruppi etnici: Polinesiani, Europei Moneta: Pa’anga Fuso orario: UTC +13 Prefisso telefonico: +676 SCUOLA D’ARTE E MESTIERI DI VICENZA formazione dal 1858 Bando per l’ammissione al progetto formativo “Investiamo per il vostro futuro” TECNICO MODELLISTA per la pelletteria cod. 39/1/7/1010/2008 POR FSE 2007/2013 Ob.CRO Asse II Occupabilità. Avviso Utenza Disoccupata – Anno 2008 Delibera Giunta Regionale del Veneto n. 1010 del 06/05/2008. Progetto cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e selezionato nel quadro del Programma Operativo Cofinanziato dal fondo Sociale Europeo e sulla base dei criteri di valutazione approvati dal comitato di sorveglianza del Programma. Corso approvato con DDR n1165 del 17/09/2008 corso gratuito a scopo occupazionale Durata 700 ore di cui 330 di stage aziendale Rivolto a 10 persone Requisiti di ammissione: inoccupati e/o disoccupati limite di età – nessuno titolo di studio diploma di maturità le domande dovranno pervenire alla Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza in via Rossini 60 (ingresso via Nicotera 19) entro il 17 dicembre 2008 complete di: dati anagrafici, codice fiscale, indirizzo e recapito telefonico, curriculum vitae, titolo di studio foto tessera certificazione dello stato di disoccupazione, documento di identità personale lʼammissione al corso limitatamente ai posti disponibili avverrà in base ad una graduatoria determinata da unʼapposita commissione. la selezione per le persone in possesso dei requisiti presso la sede della Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza Il 18 e 19 dicembre con il seguente orario dalle ore 9.00 alle ore 13.00 VIII pag RIVALUTIAMO I MESTIERI ARTIGIANALI ARTISTICI DELLA NOSTRA TRADIZIONE ITALIANA Grandi opportunità alla Scuola d´Arte e Mestieri di Vicenza per tutti i giovani desiderosi di intraprendere una carriera lavorativa nell’ambito artistico artigianale. Lo storico Ente di formazione propone, infatti, un interessante corso gratuito, di 700 ore, finanziato dal Fondo Sociale Europeo per "Tecnico modellista per la pelletteria". Forte dei risultati conseguiti con precedenti esperienze didattiche svolte in collaborazione con le più rinomate aziende della pelletteria quali: Bottega Veneta, Biasia borse, Newbrands, la scuola ha ritenuto opportuno proseguire le attività formative in questo settore, sempre colloquiando con le imprese locali e traducendo in progetti i loro fabbisogni di professionalità e competenze. Vicenza negl´anni Sessanta rappresentava un distretto molto importante della pelletteria al pari dell’oreficeria ma gradualmente il processo di sviluppo si arrestò e pur rimanendo la grande tradizione artigiana, la pelletteria vicentina non fu più numericamente competitiva come altre realtà italiane del settore. Ora il distretto della pelletteria locale deve essere riscoperto e la sua storia rivalutata per ritornare alla grandezza di un tempo. Con questi intenti, alcune aziende vicentine: Visonà srl, Newsbrands srl e Pelletterie Alessandra hanno creduto nel progetto FSE della Scuola d´Arte e Mestieri e puntano sulla creatività dei giovani per ridare nuovo vigore e slancio al settore. Il corso per "TECNICO MODELLISTA per la pelletteria" rappresenta l’occasione per imparare un mestiere artigianale e conseguire una qualifica professionale richiesta dal mondo del lavoro. I posti disponibili sono dieci e il colloquio di selezione avverrà il 18 e 19 dicembre 2008 presso la sede della Scuola, su appuntamento. Per partecipare è richiesto un diploma di scuola superiore ed essere disoccupati. Le attività formative, comprensive di stage in azienda, inizieranno a gennaio 2009 fino a primavera inoltrata. Oltre a questa importante iniziativa, la Scuola d´Arte e Mestieri di Vicenza, attenta osservatrice del sistema territoriale e dei problemi attraversati da alcuni distretti, quale l’oreficeria propone altre opportunità formative per accompagnare quei percorsi professionali necessari da intraprendere in situazioni di crisi del settore. La novità del prossimo anno sarà la proposta di un triennio per "collaboratore restauratore in arte sacra in metallo" e di un corso serale sempre sul medesimo profilo professionale, per chi non ha la possibilità della frequenza giornaliera diurna. Una formazione specifica in quest’ambito, può rappresentare un’occasione anche per un’azienda orafa di convertire le proprie conoscenze di lavorazione dei metalli in una nicchia che permetta nuove applicazioni tecniche. Alcune crisi economiche in passato hanno portato lo spirito dell’imprenditore italiano a ridefinire l’organizzazione delle proprie produzioni e del lavoro, talvolta con decisioni sofferte ma spesso riscoprendo nuove aperture di mercati. Perché non riqualificare le proprie competenze rivitalizzando la propria attività nell’arte sacra da sempre un’importante protagonista della nostra arte e cultura? Questa proposta potrebbe essere una soluzione per uscire dalla crisi che attanaglia tutti i distretti e non bisogna dimenticare che non si può disgiungere la formazione dalle politiche dell’occupazione. I giovani possono trarre grandi soddisfazioni dalle professioni tradizionali poiché le aziende fanno fatica e trovare lavoratori con le competenze desiderate. Migliorare le risorse umane significa sviluppo, capacità di interpretare i tempi e continuare a rendere ricercata in tutto il mondo l’arte del "Made in Italy". E´ una leadership conquistata dalle imprese locali italiane, che può e deve contare sui giovani e indirizzare investimenti e risorse verso nicchie dimostratesi vincenti. Investiamo sul vostro futuro! Per informazioni: Scuola d’Arte e Mestieri di Vicenza via Rossini, 60 36100 VICENZA tel 0444 960500 fax 0444 963392 e-mail [email protected] www. scuolartemestieri.org SCUOLA D’ARTE E MESTIERI DI VICENZA Via Rossini, 60 - 36100 Vicenza - telefono 0444 960500 - fax 0444 963392 e-mail: [email protected] http:/www.scuolartemestieri.org