PERIODICO DELLA L PARROCCHIA SS.TRINITÀ-MILANO anno6-numero28-gennaio2015 Ognuno al suo posto a bella esperienza della visita del nostro Arcivescovo ci invita a fare alcune riflessioni e considerazioni. Innanzitutto dobbiamo elevare un solenne e sincero “grazie” a Dio, al nostro Arcivescovo e a tutta la comunità perché quelle poche ore passate assieme sono state una vera Grazia: in quella notte di Santa Lucia, una luce ci ha illuminati e ci ha fatto vedere la nostra realtà con occhi diversi. Tutto è andato molto bene perché ognuno era al “suo posto”, proprio come si dice di Samuele nel racconto biblico quando arriva il Signore a chiamarlo. Se ciascuno cerca di vivere la propria vocazione e il proprio servizio, con generosità e senza personalismi, tutto funziona bene. Primo fra tutti il nostro Arcivescovo, venuto come Pastore che visita le sue pecore e le conosce per nome e si lascia “contaminare” dall’odore delle pecore. È stato sorprendente lo stile cordiale e famigliare con il quale si è rivolto a tutti, personalmente. Ha avuto una parola per ciascuno che ha incontrato; nell’omelia ha accennato più volte a situazioni o iniziative specifiche della nostra parrocchia, segno che prima di arrivare, ha dedicato del tempo per conoscerci meglio, per chiamare per nome le sue pecore, proprio come il buon Pastore. È bello sapere che ci ha pensato e ci ha amato ancor prima di incontrarci! Si è chinato sui piccoli, si è commosso con noi, si è lasciato guidare nella visita e ha cenato con semplicità e fraternamente con i sacerdoti. Una vera visita pastorale! Ma assieme all’Arcivescovo, abbiamo detto che tutti hanno contribuito alla buona riuscita svolgendo il loro compito. Il coro, per esempio, non solo animando i canti ma realizzando una “coralità”, espressione della fusione dei diversi “cori” della parrocchia con l’aggiunta di qualche elemento dell’ultima ora. Anche tutti coloro che hanno preparato e collaborato per la celebrazione, si sono messi al servizio con generosità e disponibilità: dai chierichetti, a chi ha curato gli addobbi floreali, semplici e significativi, i lettori, il sacrista, chi ha pulito e ordinato la chiesa ognuno con un grande spirito di servizio per il Signore, così come chi ha preparato la cena, gli ambienti e curato i minimi particolari per rendere il tutto sempre più bello e semplice. Non si possono dimenticare gli aniil filo 1 matori o come meglio sono chiamati gli anima-cuori vera anima della festa, che hanno portato gioia, freschezza e gioventù con il loro servizio sia a Messa che a tavola dando vitalità a tutto ciò che facevano. E non possiamo dimenticare l’assemblea dei fedeli, veramente fedeli, cioè composta da chi ogni domenica segue il cammino della nostra parrocchia. Al di là della presenza di alcuni giornalisti, in chiesa non c’erano estranei o curiosi ma il nostro popolo, la nostra gente, appunto i fedeli che anche questa volta hanno risposto all’invito del Signore! C’erano anche i sacerdoti del nostro decanato che hanno voluto essere presenti ad un momento importante della nostra comunità proprio come i parenti vicini, gli amici di famiglia che nelle grandi occasioni partecipano per condividere la gioia e il decanato vuole e deve essere una grande famiglia. Un tocco speciale, però, dobbiamo riconoscerlo lo hanno dato i nostri ragazzi, e tra essi gli scout, tanti e bravi che con i loro educatori e i loro genitori hanno reso il clima festoso e pieno di vita. Tra tutti i sei ragazzi che quella sera hanno iniziato ufficialmente il cammino di preparazione al Battesimo: ragazzi che hanno preso la decisione seria di seguire Gesù: sono riusciti a commuoverci tutti, vescovo compreso perché in loro 2 il filo la comunità vede un germoglio, un futuro, in loro c’è il nostro domani e il domani della chiesa. Loro sono le pietre vive che costruiranno la parrocchia del domani, rappresentano il punto più alto, la vetta, la cima di una montagna e nello stesso tempo ci ricordano che sotto di loro c’è appunto una montagna e cioè tutta una comunità educante, gli amici, il don, i genitori, i catechisti, le persone che vivono ogni giorno semplicemente ma con gioia il loro impegno di vita cristiana che li hanno portati a fare questa scelta importante. DonMario V La difficile arte della semplicità isita Pastorale dell’Arcivescovo di Milano C’erano un sacco di bambini ad accogliere Angelo Cardinale Angelo Scola alla mia Parrocchia. Scola. E come raccontarla a mio nipote di Rimini. Ciao cinno*, sabato 13 dicembre in Parrocchia è venuto Angelo Scola. Come dicono gli stupidi, un evento. È un nome di battesimo impegnativo, Angelo. È anche impegnativo il suo lavoro: pensa che è capo della Diocesi più grande del mondo. Quando lo vedi (ti ricordi? C’era anche la nonna e la mamma e la zia e c’eri anche tu sempre un po’ casinaro…) nel Duomo di Milano, laggiù, così distante perché tutto sembra distante, nel Duomo di Milano, beh, fa un po’ soggezione. Poi lui non è proprio uno di quelli che se la tira, la simpatia. Questo me lo rende simpatico a prescindere, perché io diffido di quelli che vogliono sempre piacere a tutti: si chiamano piacioni e ci siamo capiti. È arrivato come tutti quelli importanti: staffetta dei vigili in moto, macchina della sicurezza e poi, eccolo: una bella vettura, ma pur sempre una VW, si vede che la Mercedes ha perso dei punti. Appena è sceso dall’auto è stato assalito dai giornalisti e dalle televisioni e ha fatto le dichiarazioni di rito. Prima ha salutato il Parroco, don Mario. Non l’hai mai visto. È uno che se non fosse un prete si definirebbe un bell’uomo. Longilineo, occhi azzurri, più alto della media: così è costretto – come tutti quelli con la testa per aria – a stare sempre molto attento a dove mette i piedi ma soprattutto a stare un po’ curvo per scendere alla nostra altezza, alla mia di brevilineo e alla tua di bambino. E un sacco di grandi. La chiesa era piena pienissima. La nostra è una chiesa moderna e quel giorno era facile capire perché l’architetto l’ha pensata così: perché l’ha voluta come una cornice che aspetta la forza dell’opera, del quadro: le donne, gli uomini, i bambini, le bambine che stanno dentro e che con il loro cantare, strusciare, ridere, mormorare, urlare, sudare, tossire e certo anche, forse, si spera, pregare, la animano. Eh, la animano. Perché c’è davvero un’anima in tutto questo. Pensa, dell’anima di Milano Angelo aveva parlato nel discorso che l’Arcivescovo tiene ogni anno alla città. Quello è un discorso che va a finire su tutti i giornali e in tutte le televisioni. Tutti i potenti (il Sindaco, il Presidente della Regione, eccetera eccetera…) sono lì in Duomo, in prima fila, ad ascoltare. E poi a commentare. Così deve volare alto ma anche basso, l’Arcivescovo. Beh, quest’anno – per farsi capire in fretta – si è servito anche di una frase (si chiama claim, nel gergo tecnico) della pubblicità. Ha detto: “Milano da bere”. Ora, forse neppure Angelo sa che questo claim è stato scritto da un grande pubblicitario italiano anche lui della Parrocchia, che ora non c’è più. Si chiamava Marco Mignani** e abitava vicino a noi, in via Bramante. Lo conoscevo bene. Ogni tanto si andava insieme a parlare e a mangiare e a bere bene alla Trattoria Veneta di via Giusti. Il discorso che ha fatto quest’anno Angelo Scola si intitola “Un nuovo umanesimo per Milano e le terre ambrosiane”. È stampato su un libretto che costa 2 euro, il prezzo di due caffè a Chinatown. In centro, dove c’è l’Arcivescovado, costa anche di più, il caffè. il filo 3 Troppo difficile per te “Un nuovo umanesimo per Milano e le terre ambrosiane”? Forse. Però la pubblicità ti piace. Ti sei fatto anche degli autospot, per giocare, e, come fanno i bambini quando giocano, fanno sul serio: sarà per questo che hanno inventato gli oratori? E chissà se è stata galeotta la citazione della pubblicità, ma l’Angelo Scola, così distante in Duomo e in certi suoi ragionamenti, quel giorno in Parrocchia era vicino vicinissimo. Sì, nei sorrisi e nelle carezze alle vecchiette e alla bambinetta e nelle foto su foto dei gruppi sui gruppi, e nelle benedizioni sulle benedizioni, e nelle omelie sulle omelie ma anche e soprattutto nelle parole e nel tono di voce che prendevano nell’aria: semplici ma non banali. Lo scoprirai prima o poi anche tu quanto è difficile l’arte della semplicità. Ecco, quello che alla fine mi è rimasto della visita dell’Arcivescovo di Milano è che, come don Mario, anche Angelo fa un mestiere che gli piace. O almeno, cerca di farselo piacere. È quello che mi auguro, in questo fine 2014, possa riuscire a fare anche tu da grande, cinnazzo: qualcosa che ti piace. Come fa L’Arcivescovo Angelo. Come fa don Mario. E come provo a fare anch’io. RobertoParisi Note * Cinno, cinnazzo: sul significato cfr. (S)Offerta speciale, Le 7 vite della pubblicità, SEI Editore, pag. 168. Quello in questione si chiama Giovanni e ha quasi 9 anni. ** Marco Mignani: cfr. Ibid,184 4 il filo Ci ha lasciato una parola Prima della benedizione finale il nostro Arcivescovo ci Vi raccomando che bisogna sapere sempre con chiaha lasciato una parola, eccola: rezza per chi facciamo tutto quello che facciamo, la generosità non basta perché si logora col tempo, dobbiamo farlo per Gesù, che diventa realmente colui che ci permette di affrontare la vita nella serenità e nella pace anche quando le circostanze non sono favorevoli anche quando i rapporti non sono facili. Quindi coraggio su questa strada! Ho trovato una parrocchia viva in un decanato che è molto significativo per la città! (…) Una raccomandazione per i giovani, dalla prima media in avanti: tutti, tutti, tutti i giorni, alla televisione, (…) si parla dell’amore, tutti parlano dell’amore ma purtroppo l’amore vero, il bell’amore, oi sapete che quando il vescovo arriva in come dice la Bibbia, è un grande sconosciuto perciò una parrocchia fa un pò una piccola visita raccomando ai genitori, ai papà, alle mamme e ai pastorale quindi deve lasciare oltre alle nonni che hanno un compito molto importante non cose che ha detto nell’omelia qualche raccomanda- solo nel fare i baby sitter ma educare, nel rispetto dei zione pratica. genitori ovviamente. Ma ai ragazzi e ai giovani dico Sono rimasto molto colpito dalla ricchezza di vita che bisogna imparare ad amare, che non è una cosa della vostra parrocchia e in particolare sono stato ovvia e scontata tutti certo sappiamo qualcosa delmolto contento di vedere tanti ragazzi, tante ragazze l’amore perché siamo amati e tentiamo di amare, ma e anche un buon numero di giovani presenti questa imparare ad amare nel modo giusto, ha bisogno di un sera. Questo è il frutto di un modo molto, molto in- coinvolgimento e di un esperienza, ha bisogno di tanta tenso di vivere l’oratorio e di vivere l’associazioni- testimonianza. smo, gli scout e l’oratorio aperto sempre, sia tutti i Allora questo va fatto subito, dalla prima media in pomeriggi che durante l’estate e poi ho visto una avanti, in vista poi della vocazione a cui Dio ci chiagrande ricchezza di vita e di iniziative (…) merà. (…) Allora grazie di cuore.” Quindi devo incoraggiarvi ad andare avanti sulla strada dell’ andare incontro all’umano o sulla strada della Chiesa in uscita (come ci dice continuamente Papa Francesco) e questo lavoro di conoscenza reciproca tra persone di cultura e di etnia e di religione anche diversa è molto prezioso per tutta la realtà della nostra chiesa e per tutta la realtà delle nostre terre. (…) V Tutte le coppie che nel 2015 celebrano un anniversario significativo di matrimonio lo comunichino in segreteria parrocchiale, in sacrestia o via mail ([email protected]). Festeggeremo insieme Domenica 25 Gennaio alle 10.30 a Messa e poi pranzo in Oratorio e tombolata. il filo 5 Dicono di noi Breve rassegna stampa della visita Avvenire - Domenica 14 Dicembre 2014 Il Giornale - Domenica 14 Dicembre 2014 Scola esorta al dialogo i milanesi di Chinatown L’Arcivescovo visita la parrocchia di via Giusti per l’anniversario della costruzione della chiesa e invita i cittadini all’integrazione C hinatown. Basta il nome a far venire in mente le difficoltà di integrazione, la comunità cinese che fatica ad aprirsi, il quartiere in cui gli italiani si sono sentiti colonizzati. Non sono mancati gli scontri, persino le rivolte. Eppure, in queste vie dove non tutto è facile, con il suo sforzo di integrazione e la sua capacità di incontro, Chinatown «è un segno di speranza grandissima perché Milano ritrovi, e sottolineo ritrovi, la sua anima». A parlare così è il cardinale Angelo Scola, in visita alla parrocchia della Santissima Trinità di via Giusti.L’occasione è il cinquantesimo anniversario della posa della prima pietra, ma questa parrocchia di frontiera è ancora una volta il luogo in cui parlare di «anima». Anche perché Chinatown è più che un quartiere cinese, è un quartiere multietnico in cui abitano persone di nazionalità diversa. Italiani prima di tutto, in grande maggioranza. E sono anche i filippini a costituire una nutrita comunità in questo susseguirsi ininterrotto di negozi e locali. Fa un po’ effetto che proprio in questa parrocchia, un luogo dove gli stranieri sono tanti, siano stati sei bambini italiani, il più piccolo di otto anni, a essere ammessi ieri dall’arcivescovo al catecumenato, il percorso che li poterà al battesimo. Insomma, la realtà del luogo è complessa e non si limita ai confini tra le etnie, al contrario si confonde in una mescolanza. Nel quartiere abitano 15mila persone, ma i cinesi sono al massimo 1.500: pochi vivono qui. Per la gran parte di loro via Sarpi e dintorni sono un luogo di lavoro: il 90% degli esercizi commerciali è cinese. Gli scout accolgono il cardinale, poi tanti bambini, e l’oratorio sempre pieno, un luogo di aggregazione importante in un quartiere che in ogni caso rimane non facile. Chinatown «è un segno grandissimo perché Milano ritrovi, e sottolineo ritrovi, la sua anima» ripete il cardinale. L’arcivescovo è convinto che l’abbia smarrita, persa tra mille frammentazioni e divisioni. «Dialogo e integrazione», pur in mezzo a mille difficoltà, sono le vie impervie ma praticabili da cui ripartire. Il tema dell’«anima della città», del «nuovo umanesimo», dell’accoglienza sono stati al centro del discorso alla città di sant’Ambrogio e occasione di un dibattito con Giuliano Pisapia. «Milano l’anima ce l’ha» ha detto il sindaco. Secondo l’arcivescovo, invece, il senso di unità si è perso. E oggi lo ripete ancora da via Giusti. Aggiunge: «Questa è una zona che da tanti anni sta mostrando il volto bello della città, la capacità di aperture verso le altre etnie» e verso chi sta cercando Dio. Nella parrocchia di Chinatown ha sede anche la cappellania cinese della Diocesi: un sacerdote segue la piccola comunità di cinesi cattolici e la domenica pomeriggio celebra la Messa nella loro lingua. 6 il filo Da Incrocinews, settimanale on line della diocesi ambrosiana I La parrocchia della Chinatown che mostra il volto bello di Milano l cardinale Angelo Scola ha celebrato la messa alla Trinità, accanto a via Paolo Sarpi, in occasione dei 50 anni dall’avvio del cantiere della parrocchiale. «Con la ricchezza delle vostre iniziative continuate ad essere Chiesa in uscita incontro all’umano» Qui si fa la Milano del futuro. Via Giusti, parallela di via Paolo Sarpi, piena chinatown milanese. Il cardinale Angelo Scola celebra la messa nella parrocchia della Trinità, dove è stato invitato per ricordare i 50 anni dalla posa della prima pietra di quella che oggi è una chiesa piena di oltre 700 fedeli. “È per me una gioia - afferma Scola nell’omelia - celebrare la messa in questa zona di Milano che da tanti anni sta mostrando il volto bello della città”. Vale a dire “la capacità di apertura a persone provenienti da diverse etnie, diverse culture e diverse civiltà”. Il riferimento, precisa l’arcivescovo, è “in particolare ai fratelli cinesi: portano tra noi una civiltà antichissima che ancora dobbiamo riuscire a capire nella sua pienezza”. Pochi di questi ultimi siedono in chiesa; molti di più frequentano l’oratorio. Quando partì il cantiere della parrocchiale, nel 1964, l’immigrazione cinese era un fenomeno raro. Oggi il 90% dei negozi del quartiere ha insegne anche in ideogrammi. Del 15mila residenti, 1.500 provengono dalla Cina, secondo i dati forniti dal parroco don Mario Longo che concelebra insieme ai sacerdoti del decanato Sempione e al Vicario episcopale della Zona 1, mons. Carlo Faccendini. Alla parrocchia della Santissima Trinità, integrazione vuol dire vita quotidiana. “Il filo”, rivista della comunità, ha alcune pagine tradotte in cinese. A pagina 3 si presentano i quattro nuovi educatori dell’oratorio: Isabella Tres, Riccardo Chang, Marta Avanti e Sijie Xie Marco. Nelle foto, si vedono una dozzina di ragazzi impegnati nel “tiro alla fune Italia-Cina” (non si sa chi abbia vinto). Il meticciato è nelle vie, nelle aule di scuola, in oratorio. Una struttura, quest’ultima, che in estate è rimasta sempre aperta, ogni giorno, dalle 7,45 alle 17,15. E dopo le vacanze, continua ad aprire i propri cancelli ogni pomeriggio. “Si vede - ha commentato Scola quando un oratorio resta aperto, diventa una casa per i ragazzi del quartiere”. E non solo, come racconta il parroco: è stato un punto di riferimento estivo per tutta Milano. Il cardinale nell’omelia parla di “cattolicità” indicando lo stile con cui i parrocchiani stanno “provando lentamente a costruire la Milano del futuro”. Ne è, prosegue, “un esempio bellissimo l’ingresso nel catecumenato di alcuni ragazzi” in età da elementari, cerimonia che officia Scola all’inizio dell’Eucaristia e che rappresenta una tappa del cammino che li porterà a ricevere il Battesimo. Un gesto ancor più significativo, nota l’arcivescovo, “oggi che la liturgia dedica spazio a Giovanni il Battista”. Un uomo, spiega, “impegnato in una vita rigorosa e proprio per questo dotato della forza di chiamare i suoi correligionari alla conversione”. Documenta la sua autenticità affermando di non essere il messia, non Elia, non il profeta. E ribadendo: io battezzo nell’acqua. In mezzo a voi sta uno che voi non conoscete. “Il Battista sta parlando alla nostra assemblea - sostiene il cardinale perché è vero che Cristo, come diceva già Montini, sta diventando uno sconosciuto per la cultura del nostro Pese”. Ma nonostante ciò, o forse proprio per questo, aggiunge, “Moltissimi dei nostri concittadini sono in attesa della presenza di uno che ci cambi la vita e ci assicuri, amandoci per sempre, anche dopo la morte. Sono pieni di nostalgia nei confronti di Gesù”. E allora il ruolo dei fedeli oggi, sull’esempio di Giovanni, è “essere testimoni. Essere adulti, giovani, anziani, uomini, donne, che non affermano loro stessi, ma si umiliano per far spazio a un Altro”. Deve essere una vocazione della comunità di via Giusti, esorta Scola: “Siete la parrocchia della Santissima Trinità, dell’amore vissuto, della sorgente perpetua che salva. Siate degni di questa tradizione”. Le decine di ragazzi seduti nelle prime panche seguono la funzione con attenzione e compostezza. Il cardinale lo rileva con piacere, precisando che anche questa massiccia partecipazione di giovani “è il frutto di un modo molto intenso di vivere l’oratorio e l’associazionismo”. In una parrocchia ricca di iniziative (scout, gruppo missionario, radio, audiovisivi, sale musica solo per citarne alcuni) l’incoraggiamento conclusivo di Scola è di “continuare ad andare incontro all’umano, essere la Chiesa in uscita. Perché il lavoro di conoscenza reciproca tra persone di etnia diversa è molto prezioso per tutta la chiesa e tutte nostre terre”. il filo 7 S Prima uscita deldi sperimentare Calcio Trinità anche qualche tattica innovativa per esem- abato 5 Gennaio grande evento per i ragazzi del calcio Trinità, dopo mesi di allenamenti e ricerche disperate per trovare qualche squadra della zona che potesse misurare con una partitella amichevole il livello di preparazione, guidati dal mister Riccardo e dai suoi validi collaboratori Fede e Dedja, siamo andati a Civate per incontrare i ragazzi della locale squadra del san Vito. Una squadra tosta, il san Vito e già abituata a confronti in campionato con un portiere eccezionale (le ha parate quasi tutte) e un’ala destra scattante, con un diagonale quasi imprendibile ha però dovuto soccombere per 5 a 4 all’assedio costruito dai nostri generosi ragazzi che non vedevano l’ora di misurarsi. Partita molto agonistica che ha dato modo ai nostri mister 8 il filo pio Cris sul portiere e il tandem competitivo (nel senso che litigano tra loro) Willy-Daniel. Anche Fra, il nostro portiere ha fatto un’ottima figura difendendo la nostra porta assieme al sempre scattante Nicco, al robusto Matteo G., alla roccia Gabriele e alla potente irruenza di Dedja. Questi ultimi due hanno poi creato occasioni e grattacapi anche alla difesa avversaria con frequenti puntate in attacco. Il sinistro magico di Fede a centro campo ha creato occasioni per i compagni con passaggi calibrati. Le fasce tra cui menzioniamo Manuel e Rocco hanno svolto un egregio lavoro di raccordo costruendo gioco per i compagni. Perno dell’attacco, centravanti di sfondamento è stato naturalmente Piero il grande. Tra poco la squadra parteciperà a un torneo del CSI e allora ne vedremo delle belle. Tra queste cose belle anche la nuova divisa di cui anticipiamo un rendering…. Si accettano sponsor ….. il Presidente don Mario 1 Febbraio 2015 Festa della Vita alla Messa delle 10.30 sono invitati tutti i bambini battezzati nel 2014 Vi aspettiamo! il filo 9 Benedizione delle mamme in attesa Il mini calendario di Avvento Momento di catechismo di I e II elementare Campo invernale Lupetti Il magico momento delle Caramelle 10 il filo 15 anni di ordinazione di don Giuseppe ... e gli anni passano... Compleanno centounario sì proprio 101 + 86 Auguri ragazze !!!! DOMENICA24 MAGGIO ORE10.30 S.MESSADI PRIMA COMUNIONE Pellegrinaggio ragazzidiVelementareefamiglie echidesidera 7-10MaggioadAssisi Sonogiàaperteleiscrizioni infopressodonMarioelecatechiste il filo 11 E anche quest’anno abbiamo co 12 il filo ntemplato il mistero della Vita il filo 13 Happy Valley All’oratorio ci divertiamo A ll’oratorio ci sono molti bambini, venite tutti all’oratorio vi divertite molto! All’oratorio si fanno tantissimi giochi, per esempio: Basket, Pallavolo e calcio … C’è anche il bar dove potete comprare caramelle, coca cola e patatine … All’oratorio c’è una sala dove io con i miei amici facciamo i compiti e studiamo, la cosa importante è che prima si fanno i compiti e dopo si gioca. All’oratorio si incontrano tantissime persone, tutti amici … ! Le persone al bar per esempio Angela, Pinuccia, Carla e Piera sono molto gentili! La Carla è anche una catechista e insegna molte cose su Gesù! La Suor Francesca è una persona speciale, mi insegna cinese e a fare i compiti cinesi, è una persona gentile. Don Mario è una persona molto simpatica, ogni giorno presente nell’oratorio e qualche volta va al bar a bere un po’ di succo. La Susanna è un’altra mia amica ed è molto generosa. Dovete ricordare questa cosa importante, vorrei parlarvi della mia migliore amica: Teresa che è una bambina gentile e mi compra della caramelle e gioco con lei, ma non ci vediamo alcune volte perché non siamo più in classe insieme, io ora sono in prima media. La mamma di Teresa è Carla, che anch’essa è molto gentile. Le medie non sono troppo belle. Perché non ci sono dei compagni gentili, mi piacevano più le elementari perché c’erano i miei compagni di scuola materna. Don Dino è una persona molto buona, a lui ho promesso di fare sempre la brava, lo prometto per tutta la mia vita, questa decisione non lo cambierò mai! Ho una cosa importantissima da dire a tutto il paese e al mondo e cioè che all’oratorio c’è anche una persona speciale che è Giuseppe: lui è gentile, sorridente ma è troppo spiritoso, scherza con tutti, è anche molto occupato, perché aiuta noi a fare tante cose, e poichè il suo lavoro è molto faticoso, non dovete disturbarlo, lui riesce a telefonare anche mentre prende le chiavi o fa altro per cui dobbiamo lascialo libero. Speriamo che questa lunghissima storia la leggano tutti! Scritto da LisaLiYanfeng 14 il filo I Vengo anch’io l 19 dicembre, in oratorio, noi del gruppo Happy Valley come l’anno precedente abbiamo fatto la festa di Natale, per incontrarci e ringraziare tutti i volontari. Eravamo in 70, tutti i volontari ed educatori italiani e cinesi, i bambini, gli adolescenti cinesi, due bambini filippini con i loro genitori, anche alcuni della scuola del corso italiano per i cinesi, hanno voluto venire con noi per festeggiare insieme. I dolci, la torta, le bibite, i regali e i giocattoli sono stati portati dai volontari e dai genitori. Gli adolescenti davano una nano a incartare i regalini e sistemare le sedie e i tavoli. Le mamme tagliavano la torta. È stata una bellissima partecipazione da parte di tutti. Questa quarta festa che abbiamo aperto anche agli adolescenti cinesi ha avuto una buona risposta, infatti sono venuti in venti e ce ne sarebbe stati di più, però per questa volta avevamo limitato il numero. In ottobre Marco con loro aveva fatto una festa ed erano più di sessanta, con la loro presenza abbiamo fatto un altro passo in avanti alla integrazione. Vediamo di capire con questa generazione cinese, cosa e come aiutarli? Stanno crescendo in mezzo a una cultura metà cinese metà italiana, bisogno pensarci un po’. Chi è interessato a incontrare le diverse culture, ad arricchirsi è il benvenuto e ci può trovare all’oratorio!!! Con i giovani i bambini non finisce mai la festa, perché loro si trovano in un periodo di vita (per la loro età) di gioia e di freschezza !!! Auguri a tutti. Buon nuovo Anno Sr. Francesca 我也要去 在12月19日,我们欢乐谷如同过去一样,又在圣 诞节前一起举行了一个聚会庆祝,为了更进一步 的彼此认识以及感谢帮助我们的所有义工。我们 来参加的人有中国的、意大利的义工和青少年们 的陪伴者,中国小朋友和青少年以及一些家长, 二个菲律宾的小孩和他们的家长,还有意大利语 课程的义工老师和他们的学生,我们一共有七十 人。 家长和义工们带来了甜点、自作风味小吃、饮料 、礼物、玩具,青少年们给包装了礼物、收拾了 桌椅,几位妈妈负责了摆设了食物和饮料,大家 形成了一个非常好的参与氛围。 这第四个聚会庆祝我们第一次接待了二十个青少 年,他们还有更多的愿意来,但我们需要一点一 点接待他们,在十月份谢老师和他们一起做了一 个聚会,来了七十多个青少年,他们的这次参与 使我们彼此间的接触又向前迈进了一步。 我们需要用心看一看,可以怎么帮助这一代青少 年?他们的成长环境一半是意大利文化,一般半 是中国文化。谁对不同的文化有兴趣,愿意接触 不同的文化,欢迎到Oratorio来找我们!!! 与青少年和小朋友们在一起,总是很喜乐、很开 心,因为他们自身正处在喜乐、活力中!!! 祝大家元旦快乐 马老师 il filo 15 Calendario Gennaio Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 orario messe festivo 14.30 Partenza per ritiro a Civate gruppo LED 17.00 battesimo Epifania orario messe festivo 15 e 21 lettura Bibbia Corso icone Battesimo di Gesù 10.30 battesimo 10.30 consegna vesti prima comunione 15.30 catechismo prima e seconda el. Corso icone 16 - 18.30; 20.30 - 22 30 adorazione Corso icone 21.00 Cammino fede fidanzati 15 e 21 lettura Bibbia 21 cineforum: "Io sono Li" 16 - 18.30; 20.30 - 22 30 adorazione 21.00 Cammino fede fidanzati 15 e 21 lettura Bibbia 19 cinecircolo: "Don Bosco" Festa della famiglia 10,30 Anniversari Matrimonio e conclusione cammino fede fidanzati 16 - 18.30; 20.30 - 22 30 adorazione 17.00 Incontro per tutti i ragazzi di III elementare 21 Vangelo in famigli 15 e 21 lettura Bibbia Ecco il resoconto di quanto raccolto Offerte all’uscita della S. Messa Banco vendita Totale offerte SS Trinità Giornata Missionaria € € € 989,90 1.580,00 2.569,90 Centro Missionario Diocesano Padre Aldo Marchesini - Mozambico Claudia Colombo - Indabo Caritas - Burkina Faso Totale offerte SS Trinità Giornata Missionaria € € € € € 800,00 1.000,00 400,00 370,00 2.570,00 che abbiamo consegnato a: 16 il filo parrocchiale Febbraio Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato Domenica Lunedì Martedì Mercoledì Giovedì Venerdì Sabato 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 Festa della vita 16 - 18.30; 20.30 - 22 30 adorazione 15 e 21 lettura Bibbia 14.30 Gioco Esodo per la III elementare 16 - 18.30; 20.30 - 22 30 adorazione 15 lettura Bibbia 20.45 Cons. Pastorale 21 cineforum: "I sogni segreti di Walter Mitty" 15.30 catechismo prima e seconda elementare 16 - 18.30; 20.30 - 22 30 adorazione 9.00 Partenza per Taizè 15 lettura Bibbia I domenica di quaresima 15.00 Film: “The Passion” 16 - 18.30; 20.30 - 22 30 adorazione 21.00 “Seguimi” meditazioneteatralesullafiguradiS.Pietro(vediboxquisotto) 15 e 21 lettura Bibbia 19 cinecircolo: “Goal” Pellegrinaggio dallaIImediainsu 19-22FebbraioaTaizé 4-8AprileaMauthausen MARTEDì24FEBBRAIO2015ORE21.00 inchiesa “SEGUIMI” meditazioneteatralesullafiguradiS.Pietro e testimonianzadifedediPietroSarubbi (attorechehainterpretatoilruolodiBarabba nelfilm“ThePassion”) In occasione della visita del nostro Arcivescovo,abbiamo SABATO6GIUGNO2015 raccolto ORE18.00 MONS.PAOLOMARTINELLI per il fondo famiglia e lavoro la somma di € 1.200 AMMINISTRERÀLA S.CRESIMA il filo 17 Qui Scout Raccontando la Route IRAGAZZIS’IMPEGNANO (ECHIEDONOIMPEGNO)PERMILANO P Milano, domenica 9 novembre 2014 iù di 250 scout e un po’ di curiosità dei passanti per #RACCONTAILTUOCORAGGIO, l’evento con cui i rover e le scolte (giovani dai 16 ai 20 anni) hanno raccontato alla città l’esperienza vissuta alla Route Nazionale quest’estate e hanno poi consegnato alle istituzioni della nostra città la Carta del coraggio, un documento di impegni e di richieste. Tra quei 250 ragazzi, c’erano anche i quelli del Milano 37, che hanno partecipato alla Route Nazionale, culminata nel campo di San Rossore con 35.000 scout. In preparazione alla Route, il Milano 37 aveva fatto un atto di coraggio, così come richiesto dagli organizzatori: in primavera ha offerto un laboratorio di aquiloni ai bambini che giocavano nei giardini di Zingonia (BG), un quartiere costruito negli anni 60-70 che doveva rappresentare la città ideale e che invece si è trasformato in un ottimo esempio di pessima integrazione tra i migranti, il territorio e i residenti. In Piazza Mercanti in un tiepido pomeriggio di inizio novembre, i ragazzi hanno consegnato e raccontato il documento ai rappresentanti delle istituzioni, così come avevano fatto l’8 agosto consegnandolo al presidente del Consiglio Matteo Renzi e al presidente della CEI Card. Angelo Bagnasco. Hanno ricevuto la Carta del Coraggio AnnaBoccardi, AndreaBondurriedonLucaVioloni,responsabili e assistente ecclesiastico Agesci di Zona Milano, e le autorità civili ed ecclesiastiche della città: Marco Granelli, assessore alla sicurezza e coesione sociale, polizia locale, protezione civile, volontariato e monsignorLucaBressan, Vicario episcopale per la cultura, la carità, la missione e l’azione sociale. “Vi consegniamo la carta del coraggio. Per noi rappresenta il desiderio di cambiamento dei 30.000 ragazzi che hanno partecipato alla route”, ha detto Silvia, una scolta, poi seguita da Giacomo, un rover: “Questo documento contiene le speranze e le proposte di servizio attivo per un futuro migliore” “Molto spesso quando si scrive o si prende una posizione, lo si fa senza riflettere”, ha detto l’assessore Marco Granelli, a cui sono state date più di 60 le coperte e i sacchi a pelo raccolte per i senzatetto che saranno poi distribuite dal Comune: “In questo documento c’è molta riflessione. Nella carta del coraggio – continua Granelli - ci sono Gli incaricati alla zona Milano per la Branca Rover e Scolte, tra cui la Capo Gruppo richieste ma soprattutto imdel Milano 37 Alessia Beltrame, consegnano alcuni dei sacchi a pelo raccolti dagli pegni. Qui ci dite che dobscout per l’emergenza freddo all’assessore Marco Granelli. biamo lavorare insieme, La Carta del Coraggio, che si può scaricare su cam- cittadini e istituzioni assieme al servizio della cominiamoinsieme.agesci.org, è il documento program- munità. Dobbiamo essere corresponsabili per arrimatico di 15 pagine in cui – molto concretamente – vare al bene comune”. scritto da alcuni rappresentanti di quei 35.000 scout raccolti a San Rossore in cui è elencato in che cosa si “Il vostro gesto di consegnare nelle mie mani, e impegnano e che cosa si aspettano dalle istituzioni, sia quindi in quelle del Cardinale Scola, significa cocivili sia ecclesiali. struire un legame, non solo con la Chiesa ma anche 18 il filo con Gesù”, è stato il messaggio di Monsignor Luca Bressan: “ Vi prendiamo sul serio quando scrivete che dobbiamo fidarci della coscienza delle persone perché nella coscienza c’è un segno di Dio”. Durante il flash mob in piazza del Duomo gli scout con dei cartoni rossi sulla testa hanno disegnato – o meglio, provato a disegnare – un cuore pulsante e hanno urlato gli impegni presi con la Carta del coraggio: “Ci impegniamo per la politica, la pace e la non violenza, l’informazione, l’amore, il lavoro, la Chiesa, gli emarginati, l’ambiente, l’educazione e la scuola, il territorio, la legalità. Ci impegniamo per cambiare”. Il Clan del Milano 37, detto Clan del Mattone, si sperimenta nell’esercizio della piramide umana nella presentazione del suo atto di coraggio. Il gruppo scout Milano 37 e il “suo” Clan del Mattone La carta del coraggio CORAGGIO è essere curiosi e attenti, è avere la determinazione e la forza di mettere in discussione le informazioni che riceviamo e che ci circondano, di formare un pensiero critico; è prendere una posizione con consapevolezza ed esprimerla informando, sensiCORAGGIO è responsabilità, è vincere l’indifferenza, bilizzando e coinvolgendo gli altri. è metterci in gioco, sporcarci le mani, assumerci dei CORAGGIO è lottare per la giustizia, andare contro rischi per fare ciò in cui crediamo. lo status quo; è scegliere quando andare controcorCORAGGIO è scegliere ciò che è giusto: difendere la rente, è scendere in piazza consapevolmente, è comvita, difendere chi è più debole; agire con coerenza battere la corruzione che si nasconde dietro al senza lasciarci intimorire dalla paura di fallire, dalla compromesso. consapevolezza dei nostri limiti, ma provando a supeCORAGGIO è essere Chiesa, vivendo secondo l’esemrarli per essere migliori; abbattere i pregiudizi. pio di Gesù; è rivolgersi a Dio, è riuscire ad affidarsi CORAGGIO è cogliere la soda di ciò che è nuovo e di- a qualcuno che non si comprende a piano verso, è aprirci al dialogo, al confronto, alla condivisione; è accogliere l’altro con serenità e positività, CORAGGIO è riconoscere le proprie paure e saperle disposti a rinunciare a qualcosa, a metterci in discus- affrontare. sione con umiltà; è perdonare. CORAGGIO è testimoniare nel quotidiano le nostre Riportiamo qui la parte più “poetica” del documento redatto dai ragazzi: Il consiglio è quello di leggersi tutte le 15 pagine scaricando su camminiamoinsieme.agesci.org CORAGGIO è perseverare, avere costanza negli impegni presi, senza arrendersi di fronte alle difficoltà, alla fatica, al sacrificio, alla sofferenza, senza cedere alla tentazione di tornare indietro, di rinunciare. CORAGGIO è saper riconoscere i propri sbagli e ritornare sui propri passi, rialzarsi e ripartire con speranza e fiducia nella società, imparando ad amarci per ciò che siamo, ad essere sempre noi stessi fino in fondo, sapendo chiedere aiuto agli altri. convinzioni, certi che dall’agire singolo possa generarsi la forza del Noi; è sentirsi parte attiva della società, riconoscendo l’importanza della collaborazione. CORAGGIO è fermarsi e riqettere, è partire ma anche restare; CORAGGIO è cambiare rimanendo autentici. La vita vissuta con CORAGGIO è autentica: CORAGGIO è sogno, è vivere, non lasciarci vivere. il filo 19 C Missioni Progetto Indabo arissimi, Il progetto Indàbo sta dando frutti importanti: con l’inizio dell’anno scolastico nelle scuole elementari sono arrivati i primi bimbi che hanno frequentato la nostra scuola materna. I risultati del nostro impegno sono stati molto positivi, dato che i maestri e le maestre si sono meravigliati della preparazione dei nostri piccoli. Sono arrivati sapendo già leggere e scrivere! Che soddisfazione per loro, per le mamme e i papà, per tutti noi che abbiamo contribuito a questo brillante risultato… In settembre hanno potuto essere accolti molti nuovi bambini, dato che quelli grandicelli ora vanno alle elementari. Tutti questi bimbi sono stati visitati dal me- Anche questa nostra iniziativa sta avendo grande sucdico e vaccinati; anche per loro abbiamo pagato noi la cesso. mutua - sono pochi Euro all’anno, ma per i poveri A Kigali, la capitale del Ruanda, abbiamo iniziato una ruandesi sono comunque tantissimi. nuova missione: ci stiamo occupando di 60 bimbi amFra pochi giorni i bimbi inizieranno a preparare una malati di AIDS che sono ricoverati in ospedale. Vorpiccola recita natalizia, alla quale saranno invitate remmo poterli aiutare dando loro da mangiare cibi più anche le autorità religiose e civili di Butare - a propo- ricchi di proteine e fornendo siringhe, garze, ma anche sito di autorità civili: la prefettura ci ha donato una saponi, spazzolini, dentifrici, ecc. Ma purtroppo i soldi vacca così abbiamo latte fresco tutti i giorni per i no- non bastano e, per ora, cerchiamo di fare i miracoli con quel poco che possiamo mettere a disposizione. stri piccoli... Dato che i bimbi cominciano a stare stretti, la prefettura ci ha messo a disposizione un'altra casa, proprio accanto alla prima. Questa casa ha bisogno di essere sistemata. Speriamo di trovare al più presto i fondi necessari per renderla agibile. Come vedete, il progetto Indàbo sta dando molti frutti; tutto ciò anche grazie a Voi che ci avete creduto... A nome di tutti - bimbi, suore e frati della Comunità Servi di Maria del Cuore di Gesù e volontari - vi invio saluti affettuosi e vi auguro un periodo di Avvento gioPer le mamme dei nostri bimbi stiamo organizzando ioso e sereno. dei corsi di artigianato; così possiamo aiutarle a guaClaudia dagnare qualche soldo. 20 il filo Oratorio sempre più bello grazie anche al Piccolo Principe e agli animacuori Il nostro gruppo animatori o come ci piace chiamarci ANIMA CUORI (perché ci mettiamo sempre anima e cuore!) è impegnato, dall’inizio dell’anno, in incontri di formazione per adolescenti e giovani e nell’organizzazione di attività che possano rendere sempre più vivo e accogliente il nostro oratorio! Durante vari incontri e momenti di condivisione (magari davanti a un bel piatto di pasta, visto che ci piace mangiare!!!) i nostri ragazzi hanno deciso di impegnarsi nei mesi prenatalizi in un progetto molto bello che abbiamo chiamato Piccolo Principe! I più attenti tra voi l’avranno notato, che ormai da un mesetto la nostra Sala delle Feste, splende di un bell’azzurro cielo! E se vi ci addentrate, scoprirete pareti dedicate a un gran bel personaggio “Il Piccolo Principe”! Con un po’ di turni di lavoro e qualche settimana, tanti colori e altrettanto olio di gomito, tanto impegno e qualche cena insieme, i ragazzi hanno decorato la nostra Sala con immagini tratte dal libro de “Il Piccolo Principe”, ritraendo questo speciale ragazzino biondo mentre prende il volo, spostandosi da un pianeta all’altro e quando finalmente veste i panni del principe! Sulle altre pareti potrete incontrare due amici speciali del piccolo principe: la volpe e la rosa! Chi ha letto il libro, ricorderà bene le bellissime parole che la volpe consegna al protagonista: “Non si vede bene che col cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi”! e insieme il pensiero che racconta l’amicizia tra il piccolo principe e la rosa “È il tempo che hai perduto per la tua rosa, che ha fatto la tua rosa così importante”! Lasciamo scoprire a voi l’ultima citazione che i nostri animatori hanno riportato su una delle pareti della Sala… Speriamo vi piacciaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa! GLI ANIMACUORI Le diverse fasi di lavorazione il filo 21 La visita all ’oratorio 22 il filo L’ultimo ambiente di catechismo Salviamo il mondo con l’Arca di Noè Bravi! Bravi! Bravi! Bravissimi ... e ora in viaggio È in vendita il libro che racconta il percorso di catechismo per i ragazzi dai 7 agli 11 anni. é una proposta di attualizzazione dei nuovi orientamenti della catechesi della chiesa italiana, frutto di una lunga esperienza pastorale collaudata “sul campo”. Si può trovare anche in parrocchia. il filo 23 È successo in Trinità HannoricevutoilBattesimo 31. Vignolini Letizia 32. Guidi Riccardo Gastone 33. Righetti Carlo Maria 34. Mercado Matthew Orlando 35. Piu Bartolomeo Giovanni 36. Piu Berenice Allegra SonotornatiallacasadelPadre 35. Lococciolo Bartolomeo 36. Moiraghi Giordano 37. Cadenazzi Maria Carmela 38. Rolle Adriana 39. Magnaghi Ambrogio 40. Giancipoli Domenico 41. Sarcina Angela 42. Munari Rosa Antonia 43. Mari Cesare 44. De Micheli Anna anni 64 anni 85 anni 77 anni 74 anni 69 anni 85 anni 90 anni 85 anni 80 anni 55 Per agosto, chi è interessato per un Viaggio in Islanda? Info presso don Mario PARROCCHIASS.TRINITÀ- via G. Giusti 25, Milano, tel. 02 36727100 - fax: 02 31820144 donMarioLongo parroco - tel. 02 3311831 - 02 36727101 - cell. 338 7985284 [email protected] donDinoDallagrassa - cell. 340 5529026 - [email protected] donGiuseppeZhang (capp. cinese) - cell. 338 9612191 - [email protected] GiuseppeTodisco coordinatore oratorio - cell. 338 7052407 Segreteria parrocchiale - dal lunedì al venerdì - ore 16-18 - tel. 02 36727100 int. 7 Segreteria dell’oratorio - dal lunedì al venerdì - ore 15.30-18 - tel. 02 36727100 int. 4 e-mail della segreteria: [email protected] Centro Ascolto mercoledì e giovedì ore 16.30-18.30 - tel. 02 3672.7100 int. 3 Basket GS Trinità - via Giusti 27 - tel. 02 3672.7100 / 02 341.241 OrarioSS.Messeferiali8.30 - 18.30 vigiliare 18.30 festive 8.30 - 10.30 - 15.45(cinese) - 18.30 Tutte le celebrazioni sono trasmesse in diretta audio e video sul sito: www.trinita.tv 24 il filo