LEO MOIO Non si inalberino gli integralisti della serietà. Una volta tanto, anche noi, scadiamo nella banalità. Cosa c’è di più banale, ovvio, popolare, qualun- quista, se non il calcio. Stiamo nella media degli italiani, e per il fine settimana un orecchio lo dedichiamo al pallone. Totò Tallura, uomo di sinistra, che ci ha fatto piangere nella fiction Incantesimo, s' è candidato a destra , a Locri. Non è a dire che voglia farci piangere di nuovo. La natura non si espelle con la forza. La sua natura d'attore lo ha spinto a recitare a soggetto. la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 02 3 DOMENICA 10 APRILE 2010 Controcopertina LUCE SUI FARI DEL MITO ABBANDONATI! Ma Scilla, Punta Stilo, Capo D’armi, Punta Pezzo sono un grande patrimonio MARIA G.COGLIANDRO Una stele solitaria di fronte all'orizzonte. Un punto di congiunzione tra sogno e realtà, tra spirito e materia. Una forza in grado di resistere alle intemperie. Un Gulliver di cemento, immobile, eppur vivo. Un totem superbo dotato di parola. I fari sanno parlare. Lo fanno di notte quando il loro punto sommitale svapora in lampi luminosi e si diffonde sul mare, indicando la rotta da seguire. La loro luce è salvezza, è speranza che si tramuta in certezza di toccare terra. Ma i fari parlano anche di giorno.Parlano ai naviganti. Il faro è un Cupido per due amanti ma aldilà del suo lato romantico, il faro è storia, è il guardiano della storia di un paese. E tuttavia i nostri fari non sono valorizzati a dovere.Il tempo sta cancellando pian piano la memoria di queste sentinelle del mare, di questi minareti sull'acqua. Abbandonati a se stessi aspettano inermi che qualcuno si affretti a Con un po’ di cura i fari del reggino potrebbero essere annoverati tra i più belli del mondo recuperare il loro sortilegio , con un vero e proprio intervento di restyling, come si fa per le grandi opere d'arte. Lanciano il SOS il faro di Punta Stilo che sorge sul promontorio adiacente l'antico tempio Kaulon. Ha 120 anni tondi tondi e purtroppo li dimostra tutti. C'è anche il faro di Punta Pezzo, il punto della Calabria più prossimo alla Sicilia ed anche il luogo in cui è visibile il fenomeno della “fata Morgana”, una sorta di illusione ottica, un miraggio che sembra avvicinare la costa sicula. Al punto più meridionale della penisola corrisponde, poi, Capo Spartivento sul cui promontorio svetta un faro costituito da una torre bianca quadrangolare. Capo Spartivento, in epoca greco-romana, era il promontorio di Eracle (Ercole per i romani), eroe dotato di una forza sovrumana. Ci sono inoltre i fari da panorama mozzafiato: uno è quello di Scilla che sorge all'interno del castello Ruffo, l'altro è il faro di Capo D'Armi. Dal primo si possono ammirare le Isole Eolie, mentre il litorale si allunga su Capo Vaticano e Gioia Tauro. Dall'alto del faro di Capo D'Armi appare, invece, in tutta la sua imponenza l'Etna. Luoghi, dunque impregnati di miti, leggende e fascino che, se venisse loro riservata una maggiore cura e attenzione potrebbero essere annoverati tra i fari più belli del mondo. I FARI PIÙ BELLI DEL MONDO FARI REGGINI, BELLISSIMI E MAI RIVALUTATI Il faro di Echmul, Bretagna Il faro di Punta Stilo, Punta Pezzo e il faro di Scilla Il faro di Cape Blanco, Oregon Il faro San Vito, Sicilia 4 A proposito Gianfranco Lande, l’uomo che ha truffatto tutti (pure i Piromalli?) di... Binari morti DOMENICA 10 APRILE 2010 Bernard Madoff è un ex finanziere americano autore della più grande truffa della storia. Ma anche l'Italia ha il suo Madoff. Si chiama Gianfranco Lande, rappresentante legale della Egp, che è stato capace di ideare e mettere in pratica una truffa colossale. Tra le 1200 persone frodate, anche esponenti della cosca calabrese dei Piromalli. E' di ben 170 milioni di euro, infatti, la cifra complessiva del raggiro del “Madoff dei Parioli”. Non ci crediamo. la settimana NORDICI E SUDICI SVILUPPO E OCCUPAZIONE Un nome per l’urna LA CRISI DELL’EDILIZIA STA SOFFOCANDO LA CALABRIA (la candidata che non c' è) BRUNO GEMELLI GIOCCHINO CRIACO Cari nemici, sudici lettori. Che state stesi in attesa di Godot, schifati anche dalle piaghe da decubito, immobili col telecomando in mano. Non vi siete nemmeno resi conto che la stagione è cambiata. Non avete partecipato a nulla neanche questa settimana, avete snobbato la manifestazione per l'acqua pubblica e quella dell'unione studentesca. La Primavera è arrivata, insieme ai profumi e ai colori questo maggio porterà nelle case sudice anche i compari. E' tempo di elezioni. Alle vostre porte già bussano gli aspiranti statisti, ognuno di loro è stato scelto da politici conclamati. Tutti sono stati a Roma, perché i capi in persona li hanno supplicati di scendere in campo. Vantano, indistintamente, relazioni importanti, vi degnano della loro visita non per bisogno, ma in virtù del rispetto di un comparaggio antico. Il vostro voto in realtà non gli serve, l'elezione è sicura. Vogliono donarvi la possibilità di salire per tempo sul carro del vincitore, evitandovi un'umiliante fila, nella questua post-elettorale. Da noi il maggio in voto è, da sempre, il mese dei compari, ne abbiamo a bizzeffe, quanti non pensavamo di averne. Sono di ogni taglia e peso, colore e bandiera. Non c'è modo di evitarli, ci entrano da ogni buco, ci offrono colazioni e pranzi. Garantiscono ogni genere di favori, e ci daranno sorrisi e pacche sulle spalle, saranno amiconi per noi. Gli eletti, al solito, ci azzanneranno furiosamente se solo ci avvicineremo all'osso che si sono conquistati. E io quest'anno non voglio compari in casa. Rompo le tradizioni e serro porte e finestre. Divento anglosassone e vado di endourcement, mi schiero anticipatamente e sulla porta ci affiggo un manifesto, col nome del mio candidato. Tranquilli sudici, non faccio politica. Il nome per l'urna, alle urne non lo troverete. E' quello di una persona che stimo, che non si è candidata, ne mai lo farà. E' una donna, che si impegna ogni giorno, in quello che può, che partecipa, vive, che non si rassegna. Alle urne aprirò la scheda, e in ogni spazio scriverò il suo nome. So che non sarà eletta, e forse non saprà mai che l'ho votata. Pazienza, niente mi ha chiesto e niente le chiederò. Continuerò a stimarla, come sempre, e questo lo sa. Voi sudici continuerete a votare i compari, marcendo a vita sui vostri divani, nell'attesa di un favore che vi permetta di proseguire col sonno. E sò di essere il solito retore da quattro soldi, ma per Primavera dormirò anch'io che ai compari ho già dato. L’allarme sullo stato della crisi edilizia parte da Legacoop Calabria, ma si estende e coinvolge tutta la società calabrese. Non c’è polemica, ma solo la necessità di fotografare una situazione precaria che porta nocumento all’intera economia regionale. Il mattone, inteso come sviluppo e non come speculazione, può contribuire a sollevare l’economia calabrese. In Calabria l’edilizia costituisce l’attività prevalente ed è, quindi, di fondamentale importanza il suo rilancio. Da qui la consapevolezza che la gravissima crisi del settore delle costruzioni consegni oggi in Calabria un quadro di estrema preoccupazione e gravità. Infatti questo comparto, da sempre traino dell’economia regionale, ha visto nel 2010 diminuire sensibilmente i lavoratori iscritti alla Cassa edile (oltre il 2 % in meno), ma soprattutto sono crollate le ore di lavoro denunciate (meno 16 %) e, di conseguenza, la massa salari (14 %), permanendo massiccio, come ha confermato la Regione Calabria, il ricorso alla cassa integrazione. C’è un recentissimo antefatto che indica la precarietà della situazione. A primi di marzo il governatore Scopelliti e l’assessore al Lavoro Stillitani, nel corso di una conferenza stampa, illustrarono il “Rapporto sugli ammortizzatori sociali in deroga con- NORD VS SUDICI FORZA NAPOLI LEO MOIO Stiano calmi anche i sepolcri imbiancati della sacralità dell’unione peninsulare. Non chiamiamo a un tifo crociato l’esercito dei Sudici, ne dichiariamo guerra alle armate Nordiche. Per una volta scegliamo la palla, e volontariamente rinunciamo a svelarvi le balle, locali e nazionali, che girano in quest’Italia Collodiana. Scendiamo nel rettangolo di gioco e sventoliamo le bandiere azzurre, che non sono quelle della Nazionale. Tifiamo Napoli, ci cessi nell’anno 2010”. Esponendo questi numeri: circa 150 milioni di euro messi a disposizione per la cassa integrazione, più 9 mila percettori ed oltre mille aziende coinvolte. Numeri in crescita del 30 % rispetto al 2009; che dimostrano il grande momento di difficoltà economica che vive la regione, all’interno della quale il settore più importante, come detto: quello dell’edilizia, desta maggiori preoccupazioni. Tale settore sta pagando gli effetti della recessione con una decisa flessione dell’occupazione. La crisi durissima ha provocato uno scossone per le imprese edili con un crollo degli investimenti del 6,4 % nel 2010, mentre per l’anno in corso la perdita prevista è pari al 2,4 %. C’è, dunque, un segno meno generalizzato nel settore che, se dovesse continuare, si ripercuoterebbe pesantemente sull’occupazione, già provata ed attraversata da altri fenomeni negativi. Dall’inizio della crisi in Italia di sono persi 250 mila occupati, considerando anche l’indotto. Da qui un’attenta riflessione su ciò che si può fare per rilanciare il comparto edile. La legge regionale n. 36 del 16/10/2008 mise a disposizione del settore edilizio calabrese, pur in presenza di una grave crisi economica, una somma pari a 200 milioni di euro che dovrebbe attivare investimenti per circa 700 milioni di euro. Di questi 200 milioni, 155 milioni interessentiamo guaglioni dei quartieri e la squadra di Mazzarri e Cavani ci fa sognare. Una volta tanto vogliamo una vittoria contro i Nordici. E visto che col Nord non c’è partita nello sviluppo economico, strutturale, sanitario e così via. Ora che i partenopei stanno a tre punti dal Milan, a poche partite dal termine del campionato, gli andremo dietro per strappare il vessillo che quasi sempre è appannaggio loro. Vogliamo lo scudetto, lo pretendiamo anzi, sfidando lo strapotere Nordico in ogni campo. Noi, piccoli Sudici che in genere ci contendiamo il titolo, e i titoli, della serie B, quest’anno sogniamo in grande, miriamo in alto. E la cosa comporta non pochi sacrifici, visto che la stragrande maggioranza di noi Sudici ha passato buona parte della propria vita su dai Nor- sano il nuovo bando regionale in base al quale sono state effettuate le domande da parte di cooperative, imprese ed enti pubblici, le cui graduatorie dovrebbero essere già note entro la fine di questo mese. Gli addetti ai lavori si aspettano che l’assessorato regionale ai Lavori pubblici attivi tutte le procedure necessarie ad avviare la cantierizzazione degli interventi di edilizia sociale di cui appunto alla citata legge 36/2008 per rispondere sia alla domanda di casa delle famiglie, sia per favorire un risveglio dell’occupazione. Facendo ripartire i finanziamenti della suddetta legge, già entro l’anno potrebbero essere avviati i lavori da parte delle sole cooperative di abitazione per complessivi 200 milioni di dici, per lavorare, studiare, farsi curare o avere una vita più decente, finendo per tifare Inter, Milan o Juve. Così anch’io che in genere esulto per Ibra, Pato e Cassano, all’improvviso mi alzo in piedi e grido “el matador Cavani”. Ma si giusto per smorzare il sorriso a quaranta denti, molti finti, del Berlusca, e per vedere gli occhi sgranati di Galliani. Senza astio o rivalse, che anche De Laurentis ama l’arroganza del denaro, e in fondo i generali del Napoli sono pur sempre Nordici: Mazzarri è toscano, le origini di Cavani sono emiliane, e i giocatori del Napoli non vengono dai quartieri spagnoli. Ecco perché questa chiamata alle armi dei Sudici, per portarli tutti sotto un’unica bandiera, per una volta almeno, rinnegando la squadra del cuore e tifando per un sogno destinato a fallire. Perché, magari, tanti di voi il giornale lo leggeranno la sera, o al lunedì mattina. Rideranno della nostra sparata, se il Milan avrà allungato il passo. Ma a noi poco importa, sfidiamo ogni Domenica il senso del ridicolo, cercando di “Mi sono limitato a riprendere un libretto del 1911 scritto da monsignor Mazzella, arcivescovo di Rossano Calabro, che commentava il terremoto di Messina del 1908 riflettendo sul mistero del male”. Così si è difeso Roberto De Mattei dopo aver detto su Radio Maria che la catastrofe del Giappone è un “giusto castigo” e “ l'impero Romano è crollato per colpa dei gay”. Il Comitato Nazionale delle Ricerche ha immediatamente preso le distanze dal suo vice-presidente. Poteva farne a meno. Le parole di De Mattei sono così blasfeme che persino Dio, se le ascoltasse, diventerebbe ateo. euro. Bisogna ricordare anche che furono nobili le ragioni che ispirarono la legge regionale in questione. Principi afferenti a riqualificare aree degradate, elevare la qualità urbana, edilizia e architettonica dei nuovi insediamenti residenziali con il sostengo alla diffusione dei criteri della bioedilizia e della progettazione urbana ecosostenibile. Ed ancora: favorire l’accesso alla proprietà della casa da parte delle famiglie a reddito medio-basso, fronteggiare la nuova emergenza abitativa degli studenti fuori sede nella aree di insediamento delle università calabresi e, perché no, favorire l’inserimento dei lavoratori extracomunitari all’interno delle comunità ove sono maggiorente presenti. darvi qualcosa che ci faccia sentire vivi, utili, parte ancora di un mondo lontano. Si, ridete a crepapelle su noi bambini della Riviera. Per una volta almeno, dimenticate le disgrazie della nostra terra, scordate il vuoto sul quale penzoliamo. Forza Napoli domenica, con i ragazzi di Ponticelli, Scampia, Portici, Ercolano, Bari, Reggio, Palermo. Siamo banali, è vero, ma esser seri a cosa vale se il mondo è quel che è, e continuiamo ad affidare i nostri destini a degli statisti che scazzottano in Parlamento, se corriamo dietro alle favole dei demagoghi. Se abbiamo ancora bisogno di Cristi che ci facciano giustizia. Tanto vale convertirsi da subito al cretinismo, per non sentirsi soli e inutili. Festeggeremo anche noi i centocinquant’anni della Nazione, a modo nostro, e se il Napoli vince potremo alzare al cielo un trofeo, finalmente. Una coppa che rispetto alle vincite Nordiche sembra quella del nonno. Ma almeno non avremo le mani vuote, come sempre da un secolo e mezzo a questa parte. 5 la Riviera Per De Mattei Dio si è fatto ateo DOMENICA 10 APRILE 2010 GIUSTINO RANIERI REINTEGRATO IL DIAVOLO NERO Nulla la nomina del commissario Rosanna Squillacioti per l’azienda di Locri: schiaffo morale al Governatore Scopelliti Marco Minniti l’ultimo della classe Giustino Ranieri, ex direttore generale dell’Asl di Locri è stato reintegratoda una sentenza che ha reso nulla la nomina del commissario Rosanna Squillacioti per l’azienda locrese. Uno schiaffo che la Regione avrebbe potuto evitare ma che, con la convinzione di chi si sente intoccabile, non ha evitato. Il Tribunale di Reggio Calabria ha dato ragione a Giustino Ranieri ed ha condannato la Regione Calabria al pagamento delle spese nella doppia fase cautelare. La disposizione della sezione lavoro, composta da Patrizia Morabito (Presidente relatore) e dai giudici Natalino Sapone e Francesca Patrizia Sicari, ha “ordinato alla Regione Calabria di reintegrare immediatamente Giustino Ranieri nella qualifica e funzioni di Giustino Ranieri ex Direttore direttore generale Generale dell’ospedale di Locri assunte dacontratto”. Adesso bisognerà capire se Giustino Ranieri vorrà rientrare al suo posto di lavoro. Senza dubbio l’ex direttore gene- PILLOLE di Anna Laura Tringali rale è nel pieno diritto di ricoprire nuovamente il suo ruolo. Secondo i giudici della sezione lavoro del Tribunale di Reggio Calabria la revoca dall’incarico di Giustino Ranieri è stata fatta adoperando dei provvedimenti illegittimi, e quindi è necessario ripristinare il rapporto di lavoro interrotto e sottoscritto nel 2008. Infatti Ranieri, direttore generale dell’Asl di Locri, è stato rimosso dal suo incarico dopo la costituzione delle 5 Asp provinciali date in mano ai commissari straordinari. Adesso tutto si potrebbe risolvere con un accordo, anche economico dalle parti. Un accordo in cui stavolta il coltello dalla parte del manico ce l’ha Gius t i n o Ranieri e non la Re g i o ne. 1 3 2 4 La bella stagione si avvicina e le cattive notizie anche. Il rapporto stilato da Legambiente sulle acque nere in Calabria è , infatti , allarmante: I due terzi degli impianti di depurazione presenti sul territorio risulta non funzionante e gli scarichi confluiscono direttamente a mare. Nasce “Tipicamente calabrese”. Grazie a l'Accademia delle Imprese Europea sabato a Villa San Giovanni è stata inaugurato questo nuovo spazio che intende valorizzare e promuovere le eccellenze enogastronomiche calabresi e diffondere la cultura culinaria locale favorendo lo sviluppo delle imprese operanti nel settore. Calabria al primo posto. L’olio extravergine dell’Azienda Ceraolo di Strongoli stravince alla diciannovesima edizione del Premio Ercole Olivario aggiudicandosi il primo posto nella categoria fruttato leggero. Una giuria di sedici esperti assaggiatori ha valutato gli olii di ben 355 aziende in concorso. Da un’indagine condotta dalla Codacons in collaborazione con spesa facile.com emerge che la città della Calabria in cui è più conveniente fare la spesa è Vibo Valentia, mentre la più cara della regione sarebbe Crotone. L’indagine è stata condotta prendendo in esame la quasi totalità dei punti vendita italiani e considerando un paniere di 28 beni. Vestito di nero, come un becchino, con le mani incrociate come un cardinale, con le parole sillabate come un ripetente, è ricomparso in tv- per la precisione a Matrix (martedì 5 aprile) - il deputato Marco Minniti del quale s'erano perse le tracce e del quale è nota la propensione al dibattito sulle questioni che scomodano il mondo: la guerra e la pace, la fame e l'immigrazione, la perigliosa distinzione tra profughi e clandestini secondo il vocabolario dell'aristocrazia linguistica. Alla quale il deputato piddista, immigrato dalla Puglia di D'Alema al Lazio di D'Alema, aveva dato il suo contributo , quando in occasione della guerra nel Kosovo, vestito di panni militari, aveva dato il suo assenso alla libera circolazione verbale della guerra umanitaria. Esempio sublime di come, nella grammatica del deputato Marco Minniti, l'aggettivo è destinato a cambiare la natura del sostantivo. Ci vuole un grande coraggio, è necessaria una formidabile immaginazione, che, come le pile d'una batteria, per l'eccesso di potenza, sono destinate ad esaurirsi. Tali nel caso del deputato Marco Minniti. Sono queste le battaglie, degne d'essere combattute, che lo appassionano Il suo palcoscenico è quello nazionale. Colà recita a soggetto. Nel teatrino della politica locale il deputato Marco Minniti, il più solenne dei sostenitori delle quote nere ( Rosa Callipari, Maria Grazia Laganà), tende a scomparire, ed è scomparso. S'è visto unicamente, con il bagliore micragnoso della lucciola, nel poderoso sforzo di spingere il senatore De Sena ad accettare la candidatura a sindaco di Reggio Calabria. Poi, come Achille, s'è ritirato sotto la tenda. E da lì ha mosso il suo ventriloquo, Mommo De Maria, a disorganizzare l'unità del centrosinistra alla Provincia e al Comune, riuscendovi meravigliosamente. È un centrosinistra zoppo, ridicolo, comico, guascone come Tartarino, quello che va alla riconquista della Provincia e alla conquista del Comune. E non crediamo affatto che il deputato Marco Minniti ne abbia costernazione e dolore. Egli è già pronto per il sacro ufficio della sepoltura: mani incrociate per raccomandare alla misericordia del Pdl l'estinto perché non ne faccia scempio; abito nero, come è d'uso, per i becchini. Ma a Matrix ha dichiarato, senza falsa modestia, il deputato Marco Minniti che lui non è il primo, ma l'ultimo della classe. È l'unica cosa sennata che ha detto in questi mesi della morte senza passione del centrosinistra a Reggio, e un po' più in là. La copertina Elezioni Provinciali la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 6 Gli uomini fantasmi non sono una specialità unicamente del Pd residuo. S'annidano anche nella flotta corsara del Pdl dove il deputato Nino Foti ha strappato la candidatura del dr. Giuseppe Raffa- una persona per bene- a presidente della provincia. Il nostro beneamato Governatore vorrebbe essere un asso pigliatutto “ Un terno al lotto P PASQUINO CRUPI eppe Bova, calandosi in testa l'elmetto del nuovo meridionalismo, lancia la sfida al Pd residuo di Marco Minniti e si candica a sindaco di Reggio Calabria: Che distrutta, come è, non trema all'immaginato calcolo di vittoria del Terzo indaffarato e affaccendato polo. La gerarchia piddista, presieduta dall'uomo-fantasma, che appare solo in televisione, avrebbe dovuto rispondere accettando la sfida, cioè contrapponendogli un dirigente del Pd. Per esempio, CarlizziNaccari, Demetrio Battaglia, Mimmetto Battaglia, Consuelo Nava . Non osiam dire: Marco Minniti, che è designato a egregie cose e ad essere eletto senza prendere Tertium datur. Cioé, c’ è voti. Così non è stato. C’ è della un terzo candidato. Un codardia, giustamente inviperito indubbiamente. Pietro Fuda al quale va E allora è stupefacente che dato merito di non essersi un partito talvenduto a Berlusconi mente codardo possa dettare la linea al Comune e alla Provincia, lì assumendo l'avv. Canale e qui il presidente uscente, avv. Morabito. Il quale dovrebbe capire che il nullafacente Marco Minniti lo vuole mandare al macello, privandolo dell'unità di tutte le forze del centrosinistra e soprattutto dell'apporto dei Comunisti Italiani. Che, seppure non abbiano grandi voti, hanno una storia gloriosa da difendere e non abbassano la testa, pur d'ottenere un quoziente oggi e un assessore domani. Una ruota della storia non può mutarsi in una ruota di scorta. Oddio, gli uomini fantasmi non sono una specialità unicamente del Pd resi- duo. S'annidano anche nella flotta corsara del Pdl dove il deputato Nino Foti ha strappato la candidatura del dr. Giuseppe Raffa- una persona per bene- a presidente della provincia. Il nostro beneamato Governatore vorrebbe essere un asso pigliatutto. Ma s'accontenta. Vuole un re travicello- ci perdoni il dr. Arena- al Comune e a questo scopo dedica le sue energie. Se fallisse, traballerebbe come Presidente della Regione. Raffa, dopo Morabito, è la seconda anatra zoppa della campagna elettorale per la Provincia. Tertium datur. Cioé, c' è un terzo candidato. Un giustamente inviperito Pietro Fuda al quale va dato merito di non essersi venduto a Berlusconi- e vendersi poteva a buon prezzo- e di aver mantenuto in piedi il governo Prodi. Fu rimeritato con la non riproposizione nelle liste piddiste per opera del deputato Marco Minniti , la gran corte di cassazione che rilasciava e rilascia patenti di legalità e di distanza dalla ndrangheta, secondo come comoda e come la cronaca dei fatti non asseconda. Pietro Fuda vuole la rivincita , e la riveste di intenzioni meridionaliste. Una sfida meridionalista contro i partiti, appiccicati agli interessi egoistici del Nord. Va benissimo. Ma è d'obbligo ricordare che i meridionalisti- da Pasquale Villari a Guido Dorsosono stati grandi uomini di pensiero e, prima ancora, uomini intransigenti sul piano politico e morale: né opportunisti né trasformisti. La lista, che Pietro Fuda, guida è senza trasformisti, senza opportunisti, senza zatteristi? Da intendere quest'ultimi come quelli che, all'ultimo momento, saltano da una zattera all'altra, dal governo insieme con Morabito al governo domani con Fuda. O con Raffa. “ GIUSEPPE MORABITO, attuale Presidente della Provincia di Reggio Calabria, ha formalizzato la sua ricandidatura. Sarà sostenuto da PD - PRC – PSI e dai Comunisti Italiani? GIUSEPPE RAFFA, attuale sindaco di Reggio, è il candidato Presidente per il Pdl alle prossime elezioni provinciali “ PIETRO FUDA, ex senatore e già Presidente della Provincia di Reggio Calabria, è il candidato del Polo civico. Sarà sostenuto anche da Autonomia e Diritti la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 07 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 Primo Piano EDITORIALE DI JIM BRUZZESE Funerali a San Luca Sicurezza uguale Sviluppo, dicono. Un rendering tridimensionale che in quarant'anni non è mai andato oltre la simulazione. Un aborto. Intanto i reggini o girano a vuoto o vanno in prigione. Stretti in una morsa, tra guardie e ladri, dai sequestri di persona agli affari della droga, vivono una reclusione reale. Senza vie di fuga. In apnea. C'è speranza. Pensate, San Luca il 6 aprile. Viene inaugurato un nuovo avamposto della legalità, una caserma, fresca di calce, nella pancia d'Aspromonte, tra Pietra Kappa e Polsi. È l'ennesimo tentativo di preoccuparsi degli infissi più che dei pilastri. Con tutto il rispetto e per coscienza sappiamo tutti che la crescita economica e l'occupazione duratura di un luogo in forte ritardo di sviluppo, non possono dipendere né da alte, né tantomeno da basse uniformi. Per i criminali solo armi e gendarmi? Bene! Ma per le future generazioni d'Aspromonte, per i giovani sanluchesi solo corsi di legalità di santoni, sempre presenti nei cartelloni di comode carrozze itineranti? Da Scampia, Castel Volturno, Rosarno, San Luca, Corleone, San Giuseppe Iato piovono gettoni d'oro. E sono in tanti, ma proprio in tanti, coloro che vantano propedeuticità pensando di distinguere meglio e più degli altri, ciò che bene da ciò che è male. Poi però battono cassa. Gli oracoli delle stelle, in borghese e senza pennacchi, più strillano, più incassano. E le supreme autorità di San Luca, le quali hanno ascoltato senza disagio Nitto Palma imbrattare il santuario di Polsi, che dicono? Disastroso davvero. Anche quando è festa, si celebrano i funerali di San luca come paese normale. Tanto normale che la caserma ce l'ha avuta sempre. Prima vecchia ora nuova. MESSAGGI POLITICI ELETTORALI PER LE ELEZIONI PROVINCIALI E COMUNALI INDETTE PER I GIORNI 15 E 16 MAGGIO 2011 la Rivieracomunica LA PROPRIA DISPONIBILITÁ A DIFFONDERE SULLA PREDETTA TESTATA GIORNALISTICA MESSAGGI POLITICI ELETTORALI ALLE CONDIZIONI SOTTO RIPORTATE Non si praticano provvigioni di agenzia, sconti quantità nè altri sconti. La pubblicazione degli avvisi é consentita fino al 13 maggio 2011 compreso, salva eventuale estensione in relazione a votazioni di ballottaggio. Il pagamento dovrà essere contestuale all’accettazione dell’ordine di pubblicazione. Le richieste di inserzione elettorale, con gli specifici dettagli relativi alla data di pubblicazione ed eventuali posizioni di rigore, soggetto richiedente ecc. dovranno pervenire almeno 3 giorni lavorativi prima della data richiesta di pubblicazione presso: “la Riviera srl” divisione pubblicità, Corso della Repubblica (Siderno R.C.) Telefono 0964383478 Fax 0964383549- e-mail: [email protected]; oppure [email protected] È stato predisposto un codice di autoregolamentazione disponibile presso la Ns. Sede di Siderno Corso della Repubblica - Galleria Tasso. I messaggi politici elettorali dovranno recare la dicitura “messaggio elettorale” M 8 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 9 Non si capisce perché l’inaugurazione della caserma nuova, che soppianta quella vecchia, abbia fatto scalpore e che allo sconcertante scalpore mediatico non abbia fatto eco la replica del sindaco di San Luca e della Fondazione Alvaro Tutto fa brodo criminale. Anche la nuova caserma a San Luca GIANCARLO BOVA “Ho visto duecento, trecento cittadini di San Luca. Più di quanti ce n’erano quando ho inaugurato la caserma di Platì. E’ il segno di un risveglio della popolazione e l’evidente desiderio di legalità”. Così esordisce il Sottosegretario all’Interno, Francesco Nitto Palma, il 6 aprile 2011, al suo arrivo alla cerimonia di inaugurazione della nuova Caserma dei Carabinieri di San Luca, intitolata al Brigadiere Medaglia d’Oro al Valor Militare, Carmine Tripodi. Ma non s’accorge che, per illustrare San Luca, getta luce fosca su Platì. Ci sono tutti gli uomini del cerimoniale: in primis, il sindaco della città, avv. . Sebastiano Giorgi., il Comandante Interregionale ‘’Culquaber’’ Lucio Nobili, il prefetto di Reggio Calabria, Luigi Varratta, il comandante provinciale, Colonnello Pasquale Angelosanto, il vescovo di Locri, mons. Giuseppe Fiorini Morosini. Ci vuole acqua benedetta per proteggere, la nuova Caserma, che soppianta quella vecchia, qui esistente fin dopo l’unita d’Italia. Duisburg o la nuova caserma. Ciò che conta è sottolinerare il ruolo di vertice di San Luca nel crimine planetario Non siamo a San Luca? Eppure, non risulta che sia stata mai presa d’assalto. Squarciamo la leggenda. Dunque, a San Luca la caserma c’è sempre stata. Ed era diventata traballante e vetusta. Era necessario mettere mano a una nuova caserma, più abitabile, più stabi- le, più vivibile. E, nei primi giorni di novembre dell’anno 1995, prendono il via i lavori di costruzione di un nuovo fabbricato, ubicato in Via Potamia. La Ditta appaltatrice fallisce. I lavori si interrompono. Il contratto viene rescisso in data 23-02-1999. La ndrangheta non c’entra. Si riprende con altra ditta. Quando ? Nell’autunno del 2007. I lavori, iniziati il 10 gennaio 2008, con cantierizzazione a partire dal 28 gennaio 2008 per la costruzione dei muri perimetrali e quattro piani fuori terra, terminano nell’anno 2010, con consegna materiale dell’immobile in data 21 ottobre 2010.. Il 5 novembre 2010, i carabinieri si insediano formalmente nel nuovo imponente immobile. Questo è tutto. Un fatto normale. Non si capisce perché l’inaugurazione posticcia della caserma dei carabinieri a San Luca abbia fatto scalpore e che allo scalpore mediatico non abbia fatto eco la replica del sindaco di San Luca e della Fonda- zione Alvaro che, volendo tutelare il buon nome di Alvaro, non può non tutelare il buon nome di San Luca. Paese disgraziato, che in ogni occasione viene preso a pretesto per il suo ingrandimento criminale: si tratti dei fatti di Duisburg o dell’inaugurazione della nuova caserma. Dove sarai domani lo decidi comunicando oggi 10 Reggio IL SONNAMBULISMO DEL PD Pensavamo che il PD avesse dimenticato come si ragiona. Non era un nostro pensiero, ma un dato oggettivo. Il PD, un partito liquido e forse in liquidazione, non può dettare legge a tutte le forze del centro sinistra. Non può scegliere, esso solo, il candidato a sindaco e il candidato a presidente. In questo modo non si vuole l’unità del centro sinistra, e non si vuole che il centro sinistra vinca almeno nella battaglia per la riconquista della provincia. A ciascuno le sue responsabilità. DOMENICA 10 APRILE 2011 Attualità ALLE ELEZIONI VOTO DONNA DANIELE MANGIOLA artedì mattina, 5 aprile, appena riesco corro in Comune, Ufficio elettorale, con un misto di apprensione e di speranza; chiedo se sia possibile visionare le liste dei candidati alle imminenti elezioni ma mi rispondono che non sono ancora state presentate, dopo il 15 aprile saranno esposte al pubblico. Ringrazio e me ne vado; meno male, mi dico, faccio ancora in tempo. No, perché nel fine settimana scorso mi è venuta un’idea per cambiare in modo determinante la storia della mia cittadina e forse anche della mia provincia. Una di quelle idee che quando ti spuntano in testa ti mettono in corpo una frenesia incontenibile finché non le metti in pratica tanto ne cogli la genialità e l’efficacia. Una di quelle idee che se non riesci a realizzarle ti rimangono annodate sotto la carotide come un boccone che non riesci a mandar giù. Soprattutto se sei un altruista e ti rendi conto di come risolveresti i problemi della gente, con quest’idea qua. Ve la dico, ma vedete che ne pretendo l’esclusiva, non me ne frega niente, il copyright è mio. Questa volta alle elezioni voto donna. Non mi interessa dell’idea, del programma, del partito, della laurea, dell’età, di quello che ne dice la gente, voto donna e basta. E non ne faccio una questione di simpatia o conoscenza personale, guardo le liste, quella che ha più nomi di candidate donne avrà il mio voto. Poi magari lì, tra quelle tante, sceglierò il nome che più mi ispira. Quale che sia il colore politico, foss’anche Berlusconi in persona, Dio mi perdoni. Si sanno già i nomi dei candidati sindaci, e da tempo. Per carità, tutta brava gente, ma hanno un problema, sono tutti maschi. Ma siamo ancora in tempo, per fortuna. Si fa ancora in tempo a mettere in pratica la mia idea e creare una lista che proponga un sindaco donna. Io già l’ho detto a mia madre se vuole candidarsi che la voto, però bisogna muoversi un po’ tutti, secondo me. Anche perché di tempo non ce n’è moltissimo. Spargiamo in giro la voce e cerchiamo di trovarla quella donna che voglia per una volta prendersi in carico le sorti del suo paese. O della sua provincia. Per i candidati maschi, per quelli che non ci hanno ancora pensato (ma secondo me ci hanno pensato tutti) avete ancora qualche giorno di tempo per accogliere nel vostro team un bel po’ di donne; più sono e più è sicuro che io voterò per voi. Potreste anche fare una bella cosa: cedere il premierato e scegliere il secondo posto. Con un bel gesto da cavaliere che tanto si addice al vostro look, che tutti ammiriamo nei giganteschi cartelloni, giacca e cravatta, sguardo determinato e sincero. Uomini politici, fatevi un po’ da parte, avete già fatto il vostro tempo, e magari qualche volta anche maluccio, diciamoci la verità. Per quanto imbranata possa essere la donna, nessuno può dire con sicurezza che farà peggio di voi, perciò, forza, date retta a me. Dite la verità, non ho avuto un’idea geniale? Non sapete come mi sento euforico ora che l’ho condivisa con voi. Avanti, tutti in coro con me: “Io questa volta alle elezioni voto donna!” Non vedo l’ora che venga il 16 aprile per fare un salto all’Ufficio elettorale. Sarà bello avere l’imbarazzo della scelta. M DEGRADO REGGINO QUARTIERE SBARRE... TRA LE SBARRE ANTONIO CORMACI na prigione fatta di promesse, di false iniziative è quella che attualmente rinchiude il quartiere di Sbarre, una prigione dalla quale la popolazione cerca di uscire ormai da diversi anni. Non v'è dubbio infatti che il quartiere di Sbarre sia, in diversi suoi punti cardine, un classico esempio del più sordido degrado reggino, il solito degrado dell'abbandono al quale si tenta di rimediare con le classiche operazioni urbane “tappa buchi”, che di fatto non mutano la sostanza. Questa zona conosce fin troppi esempi. È infatti costellata dai classici piccoli ritocchi urbani quali l'installazione di nuove illuminazioni e i classici spazi verdi con le giostre, i quali preda di vandali sono inutilizzabili dopo qualche mese. Tuttavia, giusto 4 anni fa, il quartiere assaporò la grande svolta, o almeno si credeva tale. L'abbattimento di uno dei suoi “simboli”, l'ex caserma Cantaffio, il famigerato “208”, da più di 30 anni sede permanente di nomadi, che sguazzava tra topi e liquami, per l'infinita gioia degli abitanti vicini. Adesso, quel che rimane è forse peggio di quello che c'era prima: una distesa di piante e un cartello indicativo del progetto di riqualifica dell'area, sperduto dietro una fatiscente recinzione. Ciò denota una duplice questione della vicenda: da una parte, il fatto che una così vasta area da restituire alla cittadinanza rimane inutilizzata (attigua, persiste ancora la sede della Polizia di Stato che risulta tutt'altro che adeguata, nonché un vero e proprio “dramma” per più di 60 cittadini in divisa), dall'altra il fatto che con l'abbattimento della struttura di certo U non si è risolto il problema dei nomadi a Reggio, i quali sono sempre più soliti formare nuovi ghetti in altre zone periferiche dell'urbe. Spostiamo la lente d'ingrandimento a pochi centinaia di metri dalla zona dell'ex caserma. Proprio dove non te lo immagini, un cimelio storico inestimabile. Nell'angusta via “Sbarre centrali”, ecco la storica Villa Guarna. Poco nota, timidamente nascosta tra gli alberi, quasi a non voler mostrare il suo degrado, è un'antica costruzione di prestigio che si erge proprio al centro del quartiere. In passato è stata utilizzata come asilo, poi definitivamente abbandonata. Nonostante l'idea prospettata da parte dell'amministrazione comunale di acquistarla dalla famiglia Guarna e di aprirla al pubblico, la situazione rimane ancora stagnante e la costruzione, abusivamente occupata, è diventata un esempio di degrado, uno dei tanti simboli del quartiere e della periferia reggina. La struttura è attualmente gestita da privati, i quali non sono nelle condizioni economiche per poter gestire eventuali lavori di restauro. Qualche mese fa c'erano stati segnali di un'eventuale sinergia tra amministrazione e proprietari, ma sono stati i soliti fuochi di paglia propagandistici. La realtà è quella sotto gli occhi di tutti. E pensare che nella periferia reggina v'è una potenziale Villa Zerbi, e pochi lo sanno. Piccoli angoli nascosti…tra le sbarre. A3, LA SIMULAZIONE DELLA PAURA Il tre aprile si è svolta una simulazione di evento sismico di magnitudo 4.4 della scala Richter con conseguenze gravi sull'A3 Salerno-Reggio Calabria. Un test importante per il piano di emergenza del V macrolotto, che dovrà essere migliorato ed esteso al VI macrolotto del'infrastruttura. Attori della simulazione sono stati la Protezione civile, i Vigili del fuoco, il 118, l'Anas, la Croce Rossa, la Polizia stradale, la Polizia provinciale e altri enti e associazioni di volontariato che hanno dato il loro contributo alla gestione dei due eventi previsti. L'incidente simulato avrebbe riguardato un pulmino e due auto all'uscita della galleria Paci e un secondo incidente nei pressi del ponte Livorno, entrambi causati da una frana provocata dalla scossa di terremoto (di media intensità). Lo spettro del terremoto inizia ad assumere almeno oggi le forme della realtà, di una realtà possibile e non lontana da noi. Prevenire non è tra le azioni collocabili all'interno della “politica delle emergenze” come quella che da diversi anni sommessamente viviamo. Afferma il dirigente della Polizia stradale che ha coordinato le operazioni, Giuseppina Pirello:''Non dovevamo dimostrare di essere bravi, quanto al contrario evidenziare le cose su cui lavorare. Anzi, forse nell'esercitazione non si dà il meglio di sé come quando un'emergenza si verifica realmente''. In vista della grande esercitazione che a Ottobre coinvolgerà anche le scuole e gli enti pubblici. Forse a livello locale qualcosa sta iniziando a cambiare. Mario Labate 11 ANCORA DISSERVIZI NELLA RACCOLTA RIFIUTI In una comunicazione ufficiale l'assessore alle politiche ambientali del comune, Giuseppe Plutino, ha dichiarato che nuovi disservizi nella raccolta dei rifiuti sono da aspettarsi in questo fine settimana. I presupposti dell'accordo, continua l' Assessore, sono venuti meno non per colpa del comune, e la situazione dovrebbe tornare alla normalità dalla prossima settimana. Campa cavallo che l’immondizia cresce. DOMENICA 10 APRILE 2011 Patacche Waterfront non originali L’architetto Zaha Hadid, premio Pritzker, vince due concorsi con due progetti simili: uno previsto per il Waterfront di Reggio Calabria l’altro, per quello di Cagliari Reggio Calabria e Cagliari I musei gemelli di Zaha Hadid MARIA G. COGLIANDRO Nell’era del copia incolla, c’è chi, forse perché prezzemolo di ogni concorso indetto nei più disparati angoli della Terra, copia persino da se stessa! Per plagio, nel diritto d’autore, si intende l’appropriazione, tramite copia totale o parziale, della paternità di un’opera dell’ingegno altrui. Ma quando un’opera somiglia tanto ad una propria, realizzata in precedenza, dovremmo parlare di auto-plagio?! Ebbene è proprio quello che ha fatto l’architetto anglo-irachena Zaha Hadid, prima donna a vincere il premio Pritzker, una specie di premio Nobel per l’architettura. L’archistar, che dagli anni ’90 riesce ad aggiudicarsi un concorso dietro l’altro – e che ha trovato persino il tempo di disegnare delle scarpe per un eventuale ritorno di Star Trek! – ha pensato bene di prendere il progetto da lei ideato per il Museo Betile che dovrebbe sorgere (pensate un po’) su un altro waterfront, quello di Sant’Elia a Cagliari, e scopiazzarlo per il Museo previsto nel Rhegium Waterfront di Reggio Calabria. Q u a l c u n o potrebbe obiettare che si tratta solo di aver seguito la propria linea progettuale, il proprio stile. Ma una cosa è avere una sorta di “firma architettonica”, visibile e riconoscibile, mai fine a se stessa e sempre nuova per ogni progetto, un’altra è spolverare il progetto fatto prima, stirarlo un po’ qua e un po’ là e dire di averne fatto uno nuovo. Sul codice deontologico degli architetti italiani, addirittura sin dal Preambolo, si legge: “L’architetto promuove una trasformazione degli spazi che tenga conto del patrimonio culturale e architettonico, salvaguardando gli equilibri naturali e garantendo la sicurezza delle persone e la “ Nella foto in alto l’architetto iraniano Zaha Hadid, I Governatori di Calabria e Sardegna Scopelliti e Cappellacci In basso I progetti dei musei di Reggio Calabria e Cagliari La domanda Come possono due città di una stessa nazione, entrambe sul mare, avere lo stesso genius loci? qualità della vita dell’utente finale.” Beh... visto che stiamo parlando di un premio Pritzker, la Hadid poteva sforzarsi anche una mezz’oretta in più per trovare un edificio che potesse essere un “unicum architettonico”. Possibile mai che il genius loci di Reggio Calabria comprenda le stesse caratteristiche di quello cagliaritano? Su andiamo, anzi… ahiò! Ma il “marchio” Zaha Hadid – che ha lo stesso peso in ambito architettonico almeno della BMW in quello automobilistico – porta con sé la certezza di una caterva di turisti. Turisti però che, se passati prima da Cagliari, non rimarranno di certo a bocca aperta, quanto piuttosto disorientati. Passeranno da un “non luogo” a un altro. Due opere pressoché ugua- un’esperienza di mera esposizione. Perderebbero l’aura di opere d’arte e risulterebbero piuttosto opere in vetrina. Perciò, cara archi-star, nei ritagli di tempo riprenda la matita, sprema le sue preziose meningi e veda di partorire qualcosa che esalti l’identità reggina. E la storia del museo che dovrebbe richiamare la forma di una stella marina, se la risparmi per i nipotini, perché una stella marina a quattro punte non si è mai vista! Un’altra cosa: visto che c’è, magari pensi a un museo da realizzare a Cannitello piuttosto li, impiantati su due città completamente diverse, finirebbero per far perdere quel senso del “qui e ora” magico ed esclusivo, prodotto dalla fusione dell’opera artistica col paesaggio, e ridurrebbero il tutto ad che al porto, che avrebbe un fascino in più essendo quello il luogo del mito. Sì, proprio lì, tra Scilla e Cariddi, dove l’incantesimo del racconto omerico e di una terra baciata dagli dei sono ancora tangibili. 12 A proposito di... Acquista questo spazio e pubblicizza i tuoi prodotti Esempio: Per le passeggiate serali, e qualche weekend in alta quota, quando il termometro si avvicina allo zero: MONCLER GRENOBLE euro 000,00 Città, via ... 10 APRILE 2011 DOMENICA la settimana POLISTENA IL MERCATO AL TEMPO DI LARUFFA MARIA BOETI ti vende corsetteria da circa 50 anni, quando subito dopo guerra la gente ricominciava a vivere più decorosamente. Ci informa che il mercato con poche bancarelle è nato a piazza Diaz. Un altro venditore di Taurianova vuole farci sapere che alla nascita del mercato le bancarelle erano di legno costruite alla buona quanto per esporre la merce: <il mercato dove incassavamo molto era Polistena, perché è sempre stato disposto su una strada principale> ci dice. Gli altri compagni di lavoro ci mostrano i cartelli con le scritte giganti: SIAMO UNITI PER DIFENDERE IL MERCATO, AMMINISTRAZIONE SORDA. Hanno pagato 200 euro per i manifesti della protesta. Loro commercianti ambulanti sottoposti alle confuse faccende umane, spesse volte, alla clemenza delle condizioni climatiche, cercano solo di difendersi coi denti per un posteggio migliore. Come biasimarli?! Sembrano un popolo da paragonare ad un documentario - di Pasolini mai diffuso (perché poi è morto) - che voleva intitolare: Il poema dell' immondezza, quando lui - grande Maestro - negli anni settanta a Roma, andò ad inquadrare tutte le scene dello sciopero degli spazzini, perché voleva far passare - quelli che molti definiscono gli ultimi per primi. Un commerciante ci dice: <già c'è la crisi di per sé ma, se un comune ci sposta in un sito apparta- An nu lla per rag ion i te cni che to Per filmare le riprese della protesta - quel mercoledì - ci siamo portati in via Fausto Gullo alle ore 6.30. Erano quasi tutti arrivati e con le braccia incrociate stavano vicino ai loro camion posteggiati e chiusi, fra loro, due donne una delle quali definita il simbolo del mercato: la sig. Rosa Varamo. In mezzo al popolo degli scioperanti il vigile Mimmo Spanò, il suo superiore Marcone, i carabinieri guidati dal maresciallo Ribuffo, la volante della polizia. Dalla faccia dei commercianti lì riuniti trapelava nitida un' unica espressione: quella della tristezza. Dal video si denota il loro stato d'animo che, parla più delle parole. A momenti però - mentre venivano ripresi - il loro umore si stemperava e ci chiedevano: <dove e quando andremo in onda? >. Il momento è arrivato. La Riviera descriverà passo dopo passo tutta la mattinata facendoli passare alla Storia. Un giorno irripetibile quello dello sciopero degli ambulanti del mercato che da via S. Marina viale Rivoluzione d'Ottobre sono stati deragliati in via Fausto Gullo. Era l' anno 2009 e la loro ribellione si è fatta sentire forte e chiara per le vie della città. In quel periodo il Comune di Polistena era presieduto dal Sindaco Giovanni Laruffa e l' assessore all' artigianato e al commercio era il sig. Luciano Sorace. La sig. Rosa Varamo si presta a rispondere a qualche domanda, ci fa sapere che lei nei merca- La lampara, ricordo dei pescatori gioiesi PASQUALE PATAMIA na parola ma tanti ricordi. Quando il calar del sole metteva in moto il borgo dei pescatori. C'era chi portava remi sulle spalle,chi le reti, chi trascinava enormi lampade lungo la spiaggia, chi riparava le reti con cura e dedizione. Una passione e non un mestiere. La lampara era un disegno preciso e ordinato, i pescatori dei semplici artisti che ricamavano la loro arte. Quella nobile arte che, negli anni 50 e 60, ha nutrito il paese portando sana competizione e lavoro. Semplice ma allo stesso tempo complicata, la lampara richiedeva l'aiuto da diverse generazioni: dai nonni ai nipoti. Le imbarcazioni tradizionalmente utilizzate erano le Luntre, la propulsione era a remi o con una vela latina;caratterizzate da ottime doti di stabilità e di tenuta di mare, e che potevavo essere alate e varate dalla spiaggia con facilità.Così c'erano diverse imbarcazioni chiamate lampare: quella di Peppi u ciottu, la “Patriarca San Giuseppe”, di u Zii Peppi Barresi la “Maria Angela”, di u Zii Pascali Zulù, la “Maria Rosa”, di u Candelisi la “San Michele” ,di u Massaru,di u Zii Ninaru con la “Vincenza Madre”, di u Ballerinu, di u Ciccarelli con il “Gabbiano”, e molte altre. I pescatori della marina di Gioia Tauro solcavano le acque scure aggomitolandosi ben stretti pur di non sentire la gelida brezza notturna. I più giovani stavano giù sotto coperta, gli altri fissavano il cielo guardinghi da qualche nube. Per scongiurare le burrasche i pescatori recitavano spesso: "Santa Barbara e Santu Roccu meu guardandi di- i lampi e di-i trona". Il timoniere era il più saggio, sapeva bene dove andare come se i pesci lo stessero già la Riviera Nuove regole per la pesca sportiva Dal primo maggio chiunque eserciti l'attività di pesca dovrà essere in possesso di una tessera nominale nel quale sono contenute alcune semplici informazioni come le generalità, il tipo di pesca praticata (terra, bordo, subacquea), la Regione in cui si pratica l'attività e le attrezzature utilizzate. Per tesserarsi basta collegarsi al sito web del Ministero delle Politiche agricole o farne richiesta all'ufficio pesca della Capitaneria di Porto. 13 DOMENICA 10 APRILE 2011 to ci danneggia ulteriormente>. Probabilmente, per quell' Amministrazione, non era il caso di discutere dei capricci del momento. Col passare dei minuti s'intravedono alcune clienti che provengono dai paesi limitrofi e, che ignari della protesta hanno preso il pullman per portarsi a Polistena a far compere. Capiscono da sole, che devono aspettare la corriera che li riporti a casa, fino alle 11.00, lo sentono come disagio e criticano. Dopo più di un' ora di preparativi gli ambulanti dispongono in fila con i camion e sfilano per le vie di Polistena. Sono una categoria importante per il via vai e il commercio della città ed è semplice capire che quando un mercato si apparta non mostra e, chi non mostra non vende. E quale strada di Polistena può competere e far da vetrina ad un mercato se non la via S. Marina - viale Rivoluzione d'Ottobre? Di sicuro nessuna! Dopo qualche settimana dallo sciopero si sono rassegnati. Noi ancora una volta ci siamo recati da loro per sentire le varie opinioni, la domanda era: vi trovate bene qui? La loro risposta sempre la stessa: <sì, sì >. Un altro più coraggioso: < Il sindaco Laruffa ci ha promesso che fra un paio di mesi ci riporta dov'eravamo prima, se poi ci dice bugie non lo so…>. Proseguiamo oltre e ci portiamo nei pressi di una bancarella di due coniugi e chiediamo loro: vi sta bene questo suolo? E la moglie: <vuole che le dica la verità? L' incasso che avevamo sulla strada di prima, qui ce lo sogniamo, tutti noi vi diciamo <sì, sì> perché abbiamo paura>. Una compratrice nei pressi del banco ci dice: <a me questo spostamento del mercato non mi piace proprio, per tutto era meglio dov'era prima, lì sul ponte coperto, quello era il mercato, questo mi sembra un accampamento, siamo disorientati >. Chissà se questo disorientamento li ha accompagnati anche nell' urna al momento di votare? aspettando. Si calavano le reti e si accendevano,alimentate ad acitelene,i fari delle lampare. L'attesa era snervante ma pian piano l'acqua iniziava a ribollire. Migliaia di sagome scure girovagavano intorno al contorno di luce. I pesci: alici,sarde,alaccie,aguglie e molto altro ben di Dio. La trappola riusciva sempre, con il cianciolo(una rete a circuinzione) le si accerchiavano e con un lavoro di squadra le si tiravano su. Così si faceva già rotta verso terra, ma la pesca non era finita lì. Le mogli,in attesa sulla spiaggia, ritiravano il primo pescato, uno sguardo ,un pò di cibo ma poi via di nuovo in mare. E le lampare si riaccendevano, qualcuno tendeva le mani sotto di esse per riscaldarsi. Qualcun'altro spartiva alla ciurma fette di pane vecchio e duro.Altri sonnecchiavano coprendosi con le pezze vecchie. Prime ore dell'alba: si intravedevano le prime imbarcazioni di ritorno. C'era tanto di quel pesce da poterne anche regalare ad amici e parenti. Così si tiravano le somme: “quale sarà stata l'imbarcazione più valente? “Un lavoro di squadra che riusciva a tener uniti i pescatori di Gioia Tauro. Un attività dura e di pochi guadagni per i pescatori, ma quale spettacolo irripetibile erano le Luntre che lasciavano la riva, al tramonto, diretti al largo per la pesca, con le lampare, così luminose sul mare, nelle notti estive, sotto il cielo stellato, ed i curiosi che, al loro ritorno, correvano sulla spiaggia per assistere all'arrivo delle barche piene zeppe di pesci... Era così la marina di Gioia Tauro !! Una lacrima scende sul viso stanco di un pescatore ottantenne che mi racconta e che ha vissuto quell'epoca. “Bei Tempi -dicequando il mare era un mondo innocente, nessun motoscafo sfrecciante e pochi pescatori d'occasione . E poi la legge, a volte troppo fiscale, che ha smantellato le lampare per dar privilegio a moto d'acqua e ai criminali del mare. Qualcuno vede qualche lampara oggi? La nostra Gioia Tauro affidata al profitto e al consumismo, fra yacht miliardari, gommoni , puzza di nafta e tanto inquinamento. Le nostre tradizioni calpestate per un po' di denaro.Ridateci il nostro mare e le nostre passioni: la lampara in primis”. INTERVISTA AL COMANDANTE DEI VIGILI URBANI, ALFREDO MARCONE LO SPOSTAMENTO DEI MERCATANTI DOPO 50 ANNI All’ epoca dei fatti (A.D.2009) ci siamo presi la briga di andare a trovare il Comandante dei Vigili Urbani Alfredo Marcone e nel suo ufficio abbiamo fatto il punto della situazione per capirne la trama - per quanto possibile - riguardo gli incresciosi episodi successi in città. In quel periodo il Comune era sotto la guida del prof. Giovanni Laruffa che a tal riguardo non ha inteso rilasciarci dichiarazioni. Così, sospinti dall’insopprimibile curiosità giornalistica seduti a tu per tu nel suo ufficio abbiamo chiesto al Marcone qualche delucidazione riguardo il mercoledì - precedente lo sciopero – quando gli ambulanti non hanno inteso impiantare le tende nel sito individuato dal Comune in via Fausto Gullo - come primo assaggio di protesta. In termini economici gli ambulanti hanno perso soldi e il Comune sotto questo profilo quanto è stato danneggiato? Innanzitutto mi permetta di ringraziarla per la stima che lei mi accorda venendo qui. Il problema dello spostamento del mercato nasce da alcuni lavori di riqualificazione che devono essere fatti sul viale Rivoluzione d’Ottobre dove il mercato fin ora si è svolto...Comunque, da quando sono arrivato io ho cercato di vedere se tutti i venditori fossero autorizzati rispetto allo spazio che era loro stato assegnato e debbo dire che risultava un po’ di caos, per cui abbiamo proceduto all’ assegnazione del posteggio per ogni singolo operatore. Poi si sono succedute nuove normative che regolamentano la materia sulle aree pubbliche e da qui abbiamo proceduto a dare un Regolamento. Per venire ai fatti di questi giorni, l’ attuale Amministrazione ha sentito la necessità di spostare il mercato in altra zona. Gli ambulanti non hanno ritenuto idonea l’area loro assegnata. e hanno costituito un comitato spontaneo per aprire la concertazione su questo spinoso problema. Da parte sua il sindaco Laruffa ha voluto costituire un comitato tecnico. Lei attraverso i giornali ha detto: < …non mi smuoverò di un millimetro > a volte la severità porta a scontri e tumulti ancora maggiori non pensa che con un pizzico di disponibilità in più magari… Non si tratta di diplomazia, io con quella frase mi riferivo all’ attentato da me subito. L’ incendio della mia autovettura. Io e gli altri vigili abbiamo sempre lavorato nel rispetto della Legge e dell’ applicazione del Regolamento non dico con severità ma con correttezza di sicuro. Non possono essere - questi - attentati che ci possono far indietreggiare. Io l’ ho definita la lite delle bancarelle, ma che nesso ci può essere - secondo lei - fra il suo attentato e il malumore degli operatori ambulanti? Loro vogliono essere solo ascoltati… Io quello che avevo da dire sull’ attentato sono stato sentito dall’ Autorità Giudiziaria l’ho detto agli inquirenti ed è coperto dal riserbo istruttorio, in merito non le posso dire altro… Debbo inoltre dire che da parte di quelli residenti a Polistena c’erano delle pretese: a loro dire negli altri comuni (della provincia di Reggio e non solo) le Amministrazioni hanno privilegiato quelli del posto, e loro hanno avanzato anche qui da noi la stessa richiesta. Ma noi abbiamo rispettato la Legge e abbiamo seguito due criteri: quello della maggiore presenza al mercato e l’ anzianità dell’ iscrizione al Registro della Camera di Commercio e con questo metodo abbiamo proceduto all’ assegnazione dei posti. Ora le farò una domanda ben precisa, non riguarda lei personalmente ma il sindaco Laruffa che ahimè, non ha voluto essere intervistato. Lei capisce che il giornalismo d’ indagine mi impone questa linea. Serpeggia fra il popolo l’ idea che lo sgombro del mercato sia avvenuto perché - il primo cittadino e suoi congiunti nei pressi dove fin ora si è svolto - abbiano un’ immobile e quindi per loro interessi e progetti personali, di ornamento e lucentezza, si sia deciso di trasferire i venditori altrove. E’ vero o è falso? Io ritengo che quando un’ Amministrazione fa delle scelte alla base c’è una sua motivazione che sicuramente è stata discussa all’ approvazione del progetto di riqualificazione, in sede al Consiglio comunale. Io non sono a conoscenza di altro. Maria Boeti 14 A proposito di... Luigi Fraietta con Giuseppe Morabito Elezioni provinciali Il sidernese Luigi Fraietta, contabile, di 42 anni, appoggerà alle prossime elezioni provinciali, per il rinnovo del consiglio a Palazzo Foti, l'uscente Giuseppe Morabito nel collegio elettorale Siderno, Agnana, Mammola, Gerace. Tanti i candidati nella città più importante della Locride. Per adesso se ne contano almeno otto DOMENICA 10 APRILE 2011 Attualità IMMIGRAZIONE La spilla da balia CRISTINA BRIGUGLIO A Roccella sono sbarcati ottantacinque ‘clandestini’. Il radio giornale ha già dato la notizia, pare anche del fermo di scafisti, il TG nazionale ha ‘certificato’ l’informazione’.Vi diremo in altra occasione del grande lavoro che stanno facendo in zona le associazioni di volontariato, la Croce Rossa, la Protezione Civile, alcuni Sindaci. Ma noi non abbiamo bisogno di dati ufficiali per dare credito all’esistenza di ‘invisibili’ venuti “al di qua dal mare”, come dice una bellissima canzone del cantautore Gianmaria Testa. Vogliamo invece raccontarvi una piccola testimonianza che abbiamo appena raccolto, molto piccola, in un mare così vasto di miseria e dolore umano. Una signora, come tante in questa terra in cui la ‘sussidiarietà ‘ ha ancora un valore concreto, era lì a portare vestiti per i bambini (venticinque) appena arrivati. Gesto da poco, da niente, se pensiamo a quanta roba stipiamo e buttiamo. “Mi si avvicina una donna più giovane di me…non mi chiede niente di ciò che c’è sul tavolo…mi fa invece un cenno mostrandomi la sua borsa dalla cerniera rotta…ci siamo capite in un linguaggio da donne…che è universale…quando ho visto la sua borsa tenuta chiusa da una spilla da balia”. Le nostre nonne e le ‘vecchie’ zie non partivano mai, neanche per andare al mercato, senza aver dietro qualche spilla da balia, di quelle sicure, belle, grandi, come quelle della giovane curda (o armena o pakistana? Ma che differenza fa!). E’ uno dei ricordi più chiari nella memoria delle bambine e delle ragazze cresciute nei primi anni ’50: “si può rompere una cerniera all’improvviso…della borsa o della gonna e allora come fai…”. Poi, per le partenze più lunghe, magari per andare a trovare un figlio emigrato, le spille da balia si moltiplicavano, per borse, borsoni. La loro previdenza risultava spesso molto utile in un’epoca ancora non di consumismo e di facile accesso a tutti (ma non per tutti!) dei beni. Se succede a noi oggi un inconveniente, a parte la diversa qualità e comodità di borse e accessori per tutti gli usi e per tutti i viaggi, entriamo in un negozio col bancomat a portata di mano in ogni luogo. La borsa per una donna è tutto un mondo, lo sappiamo. Ci possono togliere altri accessori, ma la borsa è un prolungamento di noi…non quella elegante, ma quella comoda in cui mettere tutto il necessario, dalle piccole cose all’assorbente… senza ci sentiamo perse…era quello che comunicava senza parole quella donna costretta in un ambiente di promiscuità chissà da quanti giorni e anche adesso. Nonostante la fatica, aveva il viso sereno di chi è riuscito ad ‘arrivare al di qua dal mare’ senza esserne inghiottita, solo sentiva il disagio e lo smarrimento per la borsa che non riusciva a trattenere le sue piccole cose, anche con l’aiuto della spilla da balia che previdentemente si era portata dietro. A volte le donne si riconoscono in piccole gesti che hanno un linguaggio per popoli molto distanti tra loro, anche divisi da un mare non sempre amico, che si riprende i profughi quando noi non li vogliamo, senza ricordarci delle donne che partivano dal Sud, ma anche dal Nord, soprattutto dal Veneto, con marito e figli piccoli e le spille da balia sotto il bordo della gonna, a volte nascoste nelle stive delle navi, alla ricerca di un avvenire migliore. A tanti italiani parlamentari e non, che non vogliono (loro si che dovrebbero!) uscir fuori dai piedi (lo diciamo in modo educato!) vorremmo consigliare, anzi imporre, una visita al Museo del Mare di Genova, che è poi la terra anche poetica e dura di Fabrizio De Andrè, e fare il percorso simulato, ma con schede di persone veramente esistite, degli emigranti verso la Merica. Forse potrebbe capitare loro di leggere, in quei fagotti e in quei miseri oggetti di persone che “cercavano un’altra sponda” (e non per villeggiatura, come diceva Berlusconi a proposito dei confinati politici) nomi di persone dei loro paesi o magari di parenti e scoprire che siamo tutti clandestini. ALLE ELEZIONI DI LOCRI È UN TRE CONTRO UNO Nel centro destra candidature da pennacchio? Per Pepè Lombardo handicap mediatico GIULIO ROMEO Il tre contro uno che si sta sviluppando a Locri inizia a infastidire più di una persona. Raffaele Sainato, Giovanni Calabrese e Francesco Macrì uniti nell’ opporsi al progetto di Pepè Lombardo. Stesse argomentazioni, stesse linee ideologiche e praticamente stesso partito o simili. E allora perché ognuno va per la sua strada e non c’è uno schieramento compatto per il centro destra? La risposta che circola nei corridoi è quanto mai semplice e popolare: per il pennacchio. Francesco Macrì in questi anni ha fatto il sindaco, prima era alla dirigenza Afor, poi ha anche tentato il salto alle regionali, insomma presenza ingombrante in un centro destra che aveva due Calabrese e Sainato, pronti a scalpitare dietro. E in effetti Macrì un poco di spazio lo avrebbe potuto lasciare, ma si è sempre convinto che una carica di “vice” e un assessorato avrebbero soddisfatto i rampolli locresi. Niente affatto, Calabrese e Sainato vogliono avere un loro progetto, strano a dirsi ma nel centro destra ognuno ha il suo progetto, è come come se Fedele e Nucera avessero obiettivi diversi nelle stessa coalizione del Pdl, non avrebbe senso stare insieme, se non per il quieto vivere della poltroncina. Ma non sarà certo così, Calabrese nel suo slogan dice proprio questo, “niente vecchie poltrone”, quindi fugato ogni dubbio. Certo rimane da chiedere dove sono differenti i tre centrodestristi, vedremo dai programmi che speriamo non saranno stucchevolmente incentrati sull’ ambiente, diamo parola ai cittadini, per una Locri migliore, il turismo e meno tasse per tutti. Ne bastava uno ce ne sono tre. Insomma Macrì non ha dato il giusto spazio e correttamente Sainato e Calabrese confrontandosi con l’elettore decidono di prenderselo. Intanto in casa Lombardo sembra che le cose si stiano mettendo a posto, certo il leader della coalizione ha già sussurrato a qualcuno “chi me l’ha fatto fare”, però pare che alcune distrazioni interne stiano rientrando. Molto ruota intorno alla candidatura di Mammoliti alla provincia, l’ avvocato non ne è convinto, all’interno del centro sinistra c’è chi non lo vorrebbe appoggiare, ma se c’è compattezza per il sindaco ci dovrebbe essere anche per l’esponente che correrà a Palazzo Foti. Per quanto riguarda il programma si sa che Lombardo lavora circondato da un numero consistente di giovani, non che gli altri candidati non lo stiano facendo, che starebbero dando un contributo significativo alle strategie, ma la verità è che mediaticamente Lombardo non rende quanto i suoi concorrenti. Venerdì ci saranno i nomi ufficiali di tutti i candidati, liste complete e accordi definiti. C’è chi giura in una grossa sorpresa. C’è solo da aspettare. PRESENTATE UFFICIALMENTE LE “LISTE CARBONELLA” Carbonella va in “Carrozza” Sono state presentate ufficialmente questa mattina le "Liste Carbonella", idea fuori dal coro di Vincenzo Carrozza, medico originario di Locri ma residente a Torino, rimasto ancora legato alla sua terra, tanto da provare la "mossa a sorpresa" con l'unico "chiaro" scopo di dare una svegliata alla gente contro l'attuale classe politica, inappropriata e vecchia. Le liste Carbonella, nascono infatti come rifiuto e protesta contro l'attuale classe politica. Più che un programmma a fare da bandiera il girdo di che non ci sta più. Liste Carbonella che prendono il nome da Antonio Ferreri, politico stile "Cetto la Qualunque", schietto, immediato e verace, onesto a differenza del personaggio di Albanese. Di sicuro non il solito politico; i suoi comizi hanno fatto il giro di youtube, e ovunque nella locride, antonio "Carbonella" è sinonimo di schiettezza, anche forte e smisurata, ma sempre verace e passionale. Proprio dalle consultazioni politiche del comune di Siderno partirà il progetto che ha del rivoluzionario. Antonio "Carbonella" Ferreri, infatti correrà a sindaco, appoggiato sia dalla lista che porta il suo nome che dal suo storico partito "Fiamma Tricolore". Vincenzo Carrozza conferma quanto sia provocatoria la sua idea, "ma con un fondamento di verità. Sono cosciente del servizio offerto da Ferreri alla sua terra, di come si batte per la sua gente, e di come lo farebbe ulteriormente se fosse insignito di una carica. Il nome Carbonella spesso suscità ilarità, ma preferisco mille volte la cruda schiettezza del politico Ferreri, che l'immobilità politica che stiamo vivendo da anni, scelgo la politica del cuore, la politica per la gente. Viviamo in un territorio martoriato, dove la disoccupazione sfiora il 70%, viviamo in un territorio dove ancora i politici si nascondono dietro la maschera delle ideologie, che nasconde la politica dei salotti, quella politica fatta di accordi a vantaggio esclusivo di chi governa". Sono di estrazione socialista e appoggio una politica a sfondo meridionalista, principi abbandonati nella locride, dove ad esempio manca un benchè minimo tentativo di costruire qualcosa di comune e forte. Perchè Siderno e Locri non accennano a un minimo tentativo di coesione su temi come energia, trasporti, rifiuti. Se devo assistere a questo, non ho dubbi, “io voto Carbonella”. Voto Carbonella se devo pensare a una classe politica che si divide la misera fetta di torta, senza pensare a dove andranno, a cosa faranno, i nostri giovani”. E’ dello stesso avviso ovviamente Antonio Ferreri, “Sono nato a Locri come politico, appoggiando l’avvocato Murdaca, li mi sono fatto conoscere e ben volere. Sono candidato sia alle comunali come sindaco, che alle provinciali, appoggiati da giovani, sconosciuti ma con tanta voglia di fare, di essere utili alla comunità. Non vogliamo questa Calabria, vogliamo progetti seri e attuabili, un lungomare unito che possa essere la forza per risvegliare un turismo assente, la valorizzazione della diga, ormai abbandonata, perchè non pensare a una “piantagione” di pannelli solari che creino economia sul territorio. E’ venuto il momento che la Calabria viva di gente onesta, è il momento di mettere la faccia e cercare di smuovere questo stato di abbandono in cui viviamo”. Carrozza e Carbonella, il sole e la luna, una strana coppia accomunata da una speranza, una locride finalmente vivibile e civile. Giuseppe Ritorto LO SPORTSWEAR DELL'ESERCITO ITALIANO ARRIVA IN CALABRIA, AL CENTRO COMMERCIALE “LA GRU”! La direzione del Centro Commerciale La Gru è lieta di annunciare la nuova apertura,avvenuta sabato 9 aprile, del nuovo punto vendita “Esercito Italiano”. Il nuovo marchio entrerà a far parte della grande famiglia de “La Gru” proprio nell'anno in cui si festeggia, il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, circostanza che contribuisce ad arricchire di significato il felice incontro tra i due marchi. “Esercito Italiano” è un brand giovane e per i giovani che mira, attraverso i più nuovi strumenti di comunicazione, a promuovere l'immagine dell'”Esercito Italiano”. “In questo momento di crisi economica globale- sottolinea Luciano Racco presidente del CdA-, il fatto che importanti player del settore retail abbiano deciso di aderire al nostro progetto aprendo un nuovo punto vendita all'interno de “La Gru”- rappresenta per noi un segnale importante di fiducia e di riconoscimento da parte dei clienti che hanno individuato, non solo nelle caratteristiche del centro, ma anche nella nostra capacità di gestione e commercializzazione responsabile, validi punti di forza”. All'evento d'inaugurazione del primo punto vendita in franchising nel territorio calabro sono intervenuti Luciano Racco in rappresentanza del centro ed una rappresentanza della proprietà dell'”Officina della Moda”,concessionaria del marchio. BUCHE O WI FI? LOCRI TRA PREISTORIA E FUTURO Da quest’estate, il lungomare e i lidi del lungomare di Locri saranno coperti dal servizio Wi Fi. Tutti i possessori di un pc portatile o di uno smartphone si potranno collegare liberamente ad Internet comodamente seduti sotto il proprio ombrellone. Venti metri più sopra però, le strade sembrano ancora mulattiere e la spazzatura viene smaltita a fatica. Adeguamento tecnologica o mossa preelettorale? 15 DOMENICA 10 APRILE 2011 SIDERNO GERACE Si registra il fallimento del terzo polo Sei personaggi in cerca di voti ANTONIO TASSONE Le prime belle giornate di primavera affollano le principali via della città con molti dei candidati o aspiranti tali per le prossime consultazioni amministrative. Il clima inizia a diventare incandescente ed a meno di una settimana dalla presentazione delle liste si registra il fallimento del terzo polo per quanto riguarda le competizioni amministrative sidernesi. Si profila una lotta due tra i rappresentanti dei maggiori schieramenti politici. Mimmo Panetta per il centro sinistra, appoggiato da tre liste, Riccardo Ritorto per il centro destra con a seguito cinque o sei liste (la riserva verrà sciolta all’ultimo minuto). Tra i due contendenti potrebbero inserirsi le candidature di Gianni Lanzafame, espressione di Siderno Libera, del PRI con Marcello Attisano, delle Liste Carbonella con candidato Antonio Ferreri e dell’architetto Mimmo Futia sostenuto da una lista civica. La mancata formazione del terzo polo per le comunali di Siderno che alla provincia vede Fuda come candidato presidente, rischia di far desistere molti aspiranti consiglieri comunali dal prendere parte alla sfida elettorale. L’imbarazzo è tutto da ricondurre nella oggettiva difficoltà per gli atteggiamenti da tenere nelle due competizioni elettorali: alla provincia, contro lo schieramento di centrodestra ed al comune invece da alleati del Sono sei i candidati per le amministrative di maggio centrodestra. Una delle vittime di questo atteggiamento schizofrenico potrebbe essere lo storico consigliere comunale Angelo Macrì Gerasoli, uno dei promotori dell’opzione “terzo polo”, che, stando così le cose, potrebbe farsi da parte e non contribuire a rafforzare progetti amministrativi che non lo convincono. La cosa che risalta agli occhi, lo dicevamo già la scorsa settimana, è la totale assenza di idee di sviluppo amministrativo per affascinare i tanti cittadini delusi dalla politica e che rischiano di lasciare immacolata la scheda elettorale. Le uniche idee trapelate dai due schieramenti riguardano l’ambiente: Panetta parla della raccolta differenziata porta a porta evitando opportunamente, o forse perché ancora non lo sa, di spiegare in che modo e con quali risorse intende attuarla. Ritorto vorrebbe creare gli “ecopoint”, sportelli dove raccogliere i proventi della raccolta differenziata. Non è una polemica la nostra ma ci sembra che sia ancora troppo poco per una cittadina che ha il diritto di sapere su che basi scegliere la propria classe dirigente. Cittadini, quelli di Siderno, che hanno imparato la lezione e ormai pretendono chiarezza e progettualità dal governo cittadino senza se e senza ma. Staremo a vedere. MONASTERACE Corsa a tre per la prima poltrona. La Lanzetta in pole position La maratona che si sta svolgendo a Monasterace giungerà al traguardo tra poche settimane, le elezioni comunali di maggio sono, infatti, alle porte. Chi taglierà il nastro? Fino ad ora si parla di una corsa a tre tra il dott. Diego Origlia, l'attuale sindaco Maria Carmela Lanzetta e il dott. Cesare De Leo. La new entry sembra essere il dott. Origlia, nuovo dal punto di vista politico, ma ben conosciuto come medico, sostenuto, pare, da Francesco Comito, sindaco di Monasterace dal 1990 al 2000. La conferma della ricandidatura della dott.ssa M. C. Lanzetta, sostenuta dal PD, è avvenuta, invece, qualche settimana fà in una conferenza stampa. Alcuni mesi addietro, il primo cittadino, ammettendo che ci siano state comunque critiche arrivate da ogni dove, si era dimostrato contento e soddisfatto per l'operato dei suoi 5 anni di governo, ma le sue dichiarazioni su una possibile ricandidatura erano state allora, abbastanza nette: “Non credo sarò io uno dei prossimi candidati; potrei però dare sicuramente qualche consiglio al nuovo sindaco, qualora si rivolgesse alla mia persona”. L'idea che forse il programma iniziato dovesse avere una reale continuità e la consapevolezza che nuovi amministratori l'avrebbero potuto bloccare, avrà portato la dott. Lanzetta a voler affrontare e proseguire la sfida già intrapresa. Il suo programma politico per le nuove elezioni si configura infatti, proprio nel segno della “continuità”, puntando al risanamento del bilancio e a maggiori impulsi verso tutti i rami della cultura. La candidatura che invece nessuno ci si aspettava è quella di una “vecchia guardia” di Monasterace, il dott. Cesare De Leo, già sindaco del paese negli anni '80, che in una lettera di pochi giorni fà, indirizzata ai cittadini, dichiara pubblicamente la sua scelta di rimettersi in carreggiata, spiegando che il vedere Monasterace “ridotto a uno sfasciume pendulo sul mare” è un motivo più che valido per ricandidarsi. Il dott. De Leo termina la sua “opera epistolare” sottolineando di aver dato spiegazioni valide e informazioni utili a tutti i cittadini di Monasterace, affermando “per me parlano i fatti, il ricco elenco di opere realizzate, che avrebbero meritato ben più attenzione e cura”. Non si può certo dire che i piani di gioco si siano del tutto conclusi, fino alla presentazione ufficiale delle liste i se e i ma saranno all'ordine del giorno. I cittadini non chiedono di certo la luna, ma pretendono, ed è un loro diritto, di avere il meglio da chi riceve quel piccolo segno con la matita, che equivale ad una scelta, quindi al vero senso della parola “democrazia”. Basta giudizi, che si lasci spazio solo alle critiche oculate ed obiettive, fatte solo per il bene della comunità, nell'idea che il sindaco che risulterà vincitore diverrà il sindaco di tutti e non solo di quella parte di popolazione che lo ha eletto, proprio per dare una risposta concreta alla realizzazione della coesione sociale, prescindendo dai percorsi personali e dalle scelte politiche di ognuno. Antonella Papaleo VINCENZO BRANDOLINO Pare che a Gerace non manchino le persone pronte a occupare il posto dell'attuale sindaco Salvatore Galluzzo, alle prossime elezioni amministrative del 15 e 16 maggio. Anzi, se le indiscrezioni che circolano da circa una settimana saranno confermate, ci dovrebbe essere un'abbondanza di candidati, precisamente sei. Si tratta di Giuseppe Cusato, Giuseppe Varacalli, Domenico Femia, Angelo Gratteri, Giuseppe Pezzimenti e Antonio Marzano. Per Gerace, che conta circa 2800 abitanti, si tratta di un vero e proprio record, tanto che il pericolo di un “voto frammentato” già tormenta il sonno degli aspiranti capolista. Intanto, i conoscitori della realtà geracese sono pronti a scommettere che l’inaspettata situazione agevolerà questo o quel candidato. Giuseppe Cusato, ad esempio, avrà nella sua lista (“Uniti per Gerace”) l’attuale consigliere di maggioranza Rudi Lizzi. Salvatore Galluzzo, sindaco uscente, appoggerà invece Angelo Gratteri (anch’egli già sindaco per due mandati). Ma attenzione a due “vecchie volpi” della politica, Varacalli (capogruppo di minoranza) e Pezzimenti (già sindaco di Gerace), che dopo essersi candidati alle elezioni regionali del 2010 tentano di conquistare la via del comune. Antonio Marzano, invece, presidente della Pro Loco e imprenditore, sta tentando di creare una “lista di categoria”, nel senso che considera la categoria dei lavoratori autonomi troppo trascurata. Ma in paese è stimato pure Domenico Femia, funzionario dell'Eni-Snam, che dopo aver osservato e commentato l'azione politica degli altri, ha deciso di scendere in campo in prima persona. Insomma una situazione ancora non precisa, con conferme e ancora qualche incertezza. Si parla finanche di possibili rinunce ma, comunque sia, mettersi nei panni di un cittadino che deve scegliere tra sei liste non è facile. A meno che i votanti non si comportino come gli spettatoti del dramma pirandelliano “Sei personaggi in cerca d'autore” che, nel 1921 al Teatro Valle di Roma, contestarono la situazione scenica al grido: "Manicomio! Manicomio!". la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 16 RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO [email protected] RISPONDE Il direttore VALLE DEL BONAMICO Il vero e falso abbaglio Società Cooperativa Valle del Bonamico e con il suo Presidente onorario , mons Giancarlo Bregantini, che, pur lontano, continua a turbare i sogni e le veglie dei giullari dell'antimafia a chiacchiere e a parola. Entrare negli argomenti dell'inchiesta sarebbe come riconoscerne la fondatezza. E da ciò ci asteniamo. Se la Guardia di finanza si spostasse negli ospedali, sarebbe un guadagno per tutti e una perdita di tempo in meno. DOPO L’UNITA’D’ITALIA Che fine ha fatto la classe dominante calabrese? «Officina del Pensiero Pensante» La filosofia di Giovanni Gentile rinasce a Locri Caro Direttore, la «Officina del Pensiero Pensante» ideata dagli amministratori comunali di Locri per il rilancio culturale della città richiama, forse a loro insaputa, una delle più dibattute teorie filosofiche della prima metà del Novecento, che va sotto il nome di attualismo, una germinazione del neoidealismo di Giovanni Gentile, sulla quale si fondò la dottrina fascista. Infatti, la gentiliana «Teoria generale dello spirito come atto puro» (1916), che mutua ed espande la dottrina di Fichte e di Hegel, risolve ogni realtà nell’atto del pensiero, o nel «pensiero in atto» o «pensiero pensante». Nessun critico birichino potrebbe pensare che usando questi termini speculativi gli amministratori locresi abbiamo voluto rimarcare, per fare un dispetto all’avversario Calabrese, la loro devozione alla filosofia attualista (e fascista) che in città ebbe illustri seguaci tra gli ascendenti politici dello stesso Calabrese. Sarebbe del resto troppo arduo attribuire una siffatta intenzionalità al sindaco Macrì, che magari, secondo l’opinione dei soliti perfidi, non distingue la filosofia (Abbagnano) dal canottaggio (Abbagnale). Quanto alla parola «officina», qui non si svela nessun arcano e non si vuole alludere, ma essa appartiene anche alla semantica massonica. Devo confessare però, senza ironia, che l’intera denominazione del valido e meritorio progetto culturale locrese, «Officina del Pensiero Pensante», m’intriga e mi diverte, se penso alla sua eco accidentale. Francesco D. Caridi D’accordo LOQUI E SPROLOQUI La memoria perduta FILOMENA CATALDO Quasi mai discutere equivale a risolvere i problemi. Ed è quello che sta accadendo per “l'affaire Lampedusa”. Nelle tante trasmissioni si arriva quasi a strapparsi le vesti per proferire la parola giusta. Quella di destra o quella di sinistra. O quella di centro. Comunque vada pare sempre risolversi tutto in zuffe, baruffe e muffe. Si materializza, dunque, la classica location all'italiana. Grazie a Dio ( o chi per lui) l'Italia è paese credente e per incanto - la manna è scesa su Lampedusa a risolvere tutti i problemi (quelli dei lampedusani). Per i poveri tunisini nulla sembra andare per il verso giusto, tranne la traiettoria degli scafisti che irrompe continuamente sulle nostre coste. Quelle del Sud, intendiamoci. Ora nessuno vorrà mai peccare palesemente dicendo che così non si può andare avanti. Che l'Italia - o meglio il Sud dell'Italia - non può risolvere il problema accogliendo, riflettendo e zuffeggiando a destra e a manca. Eppure bisognerebbe avere il coraggio di dirlo. Siamo dinanzi ad un fenomeno epocale, laddove per epocale voglia intendersi l'enorme estensione del medesimo non solo in termini di persone coinvolte nel presente ma anche in termini di memoria storica. La tragedia umana dei tunisini è pari a quella dei somali, degli eritrei, persone che fuggono e che pretendono ospitalità. Ma questa ospitalità - benché si tratti di un'emergenza umanitaria - non può consistere nello stipare sagome in campi d'accoglienza. Il rischio è che si crei - di nuovo - il mondo al di qua del campo ed al di là del campo. Quando, solo due anni fa, fu inaugurata la politica dei «respingimenti in mare» in seguito alla stretta di mano fra Gheddafi e Silvio Berlusconi, queste sagome erranti erano solo comparse mute sul mare nostrum. Rispediti senza dubbio alcuno nel carnaio del mittente. E non ci si interrogava. Ora, invece, sono sagome ingombranti e pensanti libertà su suolo italiano. E poco importa se questa libertà è promessa loro dallo stesso uomo che strinse la mano al carnefice. Qualcosa è andato storto. Negli accordi, nelle prese di coscienza, nelle valutazioni, negli intendimenti, negli interessi. Ed ora? Solo Ugo Fantozzi risponderebbe in modo opportuno. Caro Direttore, la Fabbrica del Fango, noncurante delle condanne giudiziarie, anche risarcitorie, subite, continua a prendere di mira il nostro Presidente Onorario, mons. Bregantini, le sue opere di impegno sociale e il nostro territorio (tanto meglio se si tira in ballo il Comune di San Luca che nulla ha a vedere con la questione). La Guardia di Finanza, a seguito di un' indagine, a nostro giudizio, effettuata “a singhiozzo” e costellata di superficialità ed errori, su cui ci riserviamo ogni azione anche giudiziaria, e nonostante ogni nostro atteggiamento collaborativo (dato che abbiamo segnalato “l'abbaglio”, prima a voce e poi a verbale per iscritto), ha eccepito che una parte delle serre “non manteneva il vincolo della destinazione d'uso” per la quale era stato destinato il finanziamento, avanzando richiesta alla Regione di revoca dello stesso finanziamento. Tutte le serre (situate a Platì e non a San Luca) sono state costruite e collaudate, fino all'ultimo centimetro quadrato! Le serre che “non mantenevano la destinazione d'uso” erano quella piccola parte che successivi eventi alluvionali avevano distrutto completamente, con tanto di testimonianza di stampa e televisione (anzi invitiamo gli amici giornalisti a ripescare i relativi articoli e immagini per riproporli!), costringendo ben 7 soci della cooperativa a denunciare i danni al competente Ispettorato Provinciale nel novembre 2009, richiedendone la riparazione (la procedura è attualmente in corso e verificabile!). Ecco la sbandierata frode! Scambiare un evento alluvionale per una frode è solo un “abbaglio”, in una terra in cui i cittadini soffrono di tanti dolori e di tante ferite? Gettare fango su quello che di buono si è fatto e si continua a fare nel territorio a chi giova? Noi, da molti anni impegnati nel sociale, ci ribelliamo di fronte a questo falso e sbandierato “scandalo”, utile solo a marchiare indistintamente in negativo la nostra terra e il nostro lavoro, dopo tante fatiche e percorsi positivi, e invitiamo tutti coloro che hanno a cuore la lealtà delle istituzioni e un futuro di cambiamento per la nostra gente a rimanere solidali con la nostra cooperativa e il suo impegno per gli emarginati e i discriminati. Valle del Bonamico Soc. Cooperativa Siamo e rimaniamo solidali con la Caro Direttore, scusi se insisto nel ripetere la domanda, Confidando nella Sua gentile disponibilità, verrei conoscere il Suo pensiero sulla classe dirigente e/o intellettuale calabra e che fine ha fatto. Con la riunificazione dello stato italico per mezzo della casa Savoia (l'Italia era già costituita dai romani, sfasciata dai Longobardi, e ora, nuovamente dai lombardi), sappiamo tutti come fu spogliata e depredata in tutti i sensi. Grazie al Suo impegno e di pochi altri studiosi che abbiano voluto rivedere la storia ufficiale, in primis il compianto Nicola Zitara, siamo riusciti a sapere qualche verità in più sullo scempio, sugl'intrallazzi e malefatte dei "riunificatori". Ma, la classe dominante calabrese e loro eredi - intendo i vari latifondisti e detentori del potere a qualsiasi titolo - che fine hanno fatto? Spero di poter avere i Suoi lumi, se ritine, attraverso le colonne de La Riviera, che io riesco a leggere su internet, dalle nebbie padane dove mi sono catapultato per "campà". Giuseppe Martelli CRINÒ REPLICA Serve unità e partecipazione Pagina dell’Economia del Corriere della Sera di lunedì 4 Aprile 2011 : “ Secondo la ricognizione fatta dal ministro per gli Affari regionali, Raffaele Fitto, rispetto ad una dotazione complessiva di 234 miliardi di euro che l’Unione europea mette a disposizione per il 2007-2013 per promuovere lo sviluppo delle Regioni ex Obiettivo 1 (Campania, Basilicata, Calabria, Puglia e Sicilia ) sono stati impegnati appena 3 miliardi, cioè l’1,3%. Per non perdere queste risorse il governo punta a convogliarle su poche grandi infrastrutture. E’ chiaro che il governo si concentrerà su questo se, come dice lo stesso Tremonti, per far aumentare di più il Pil bisogna far crescere soprattutto il Sud,ancora troppo indietro rispetto al resto del Paese. Altro punto qualificante sarà la richiesta alla Ue di una fiscalità di vantaggio per lo stesso Mezzogiorno,in particolare per il credito di imposta.” Questo si legge nel documento del programma triennale di riforme strutturali per tagliare la spesa pubblica e quindi il deficit e il debito e le misure per spingere la crescita dell’economia che verrà presentato entro questo mese a Bruxelles. La nuova amministrazione regionale ha reso noto di aver speso il 10% e impegnato il 30% delle risorse comunitarie: è ancora poco, ma si è partiti da un dato ancora più basso e, comunque, occorre un’azione di vigilanza sulla ricchezza (?) prodotta . Bisogna stare addosso alla politica, non demonizzarla, far funzionare i canali di comunicazione, “svegliare” le rappresentanze elettive, invocare pure una opposizione efficace perché in Calabria si facciano gli investimenti per le infrastrutture, i servizi, la ricerca e l’innovazione. “Anche a non volerlo dobbiamo partire dal Mezzogiorno ..“, immaginiamo che Tremonti lo dica a denti stretti, in ogni caso il governo Berlusconi sta al governo Prodi come Scopelliti sta a Loiero, nel senso che non dobbiamo negare i passi in avanti. Se viene lanciata la parola d’ordine “ribellione” c’e da dire e da eccepire che non è in corso nessuna “ repressione “ e che l’altro suo contrario , “ rassegnazione “ , non può far parte del nostro modo di fare e di vedere. Ovviamente, i sindaci della Locride abbiamo opinioni diverse su tanti temi di politica nazionale e internazionale : la tragedia dell’immigrazione va affrontata con una strategia precisa, il federalismo è una riforma che richiede capacità di contrattazione e autocritica degli enti locali del sud, le politiche sociali debbono essere difese, ma non nelle forme assistenziali. Chi è impegnato nel centro-destra non può fare sciopero contro il suo governo e se arriva a questa forma di contestazione frontale significa che ha un problema. Sul Mezzogiorno bisogna fare un’analisi obiettiva, sulle cause delle aspettative economiche disattese, sulle preoccupazioni per la criminalità, sulla politica che non riscuote fiducia, sull’interesse del paese mirato finora ad escluderlo, sulla incapacità di una iniziativa collettiva. Nella Locride stiamo seguendo un percorso lungo il quale non ci può che essere unità e partecipazione, questo del confronto con la giunta regionale : a giugno si tireranno le somme di un anno di incontri, prese di posizione, progetti, impegni che abbiamo preparato e sviluppato insieme, ancora questa settimana con l’Assessore al Bilancio e decideremo in maniera consequenziale. Concordato così chiaramente non sono ammesse disdette. Pietro Crinò Siccome noi non concordiamo con il ragionamento, esplicitato dal dott. Pietro Crinò, le disdette ci sono state e andrebbero riconosciute. Ma da che mondo è mondo, mai un politico ha riconosciuto di avere sbagliato, sia pure in buona fede. DA BOVALINO Passo e chiudo Egregio Direttore , non ho alcun interesse a trasformare in polemica una mia osservazione riguardante solo un passaggio particolare ed importante , a mio giudizio , della vita amministrativa e precisamente la conoscenza di norme elementari che impongono ad un assessore di allontanarsi dalla seduta di giunta quando si trattano argomenti che lo possono interessare direttamente o indirettamente: Poiché ritengo una eventuale continuazione non solo incomprensibile al “ genere umano “, come Lei sapientemente ha fatto notare, ma addirittura controproducente in quanto darebbe visibilità ad un consigliere prima ed assessore poi che non sa ancora di esistere chiudo con il monito che Virgilio fece a Dante e che più di ogni altro mi sembra connoti meglio il “ personaggio “ Rocca : “ Non ragionam di lor ma guarda e passa “. Finalmente, una lettera breve e chiara. E di ciò ringraziamo il dr. Domenico Vadalà. Ponendo una domanda all'assessore Rocca: ma c'era o non c'era quando si deliberò in favore della sua Associazione? Siccome c'è il libero arbitrio, Ferdinando Rocca potrà replicare come vuole. E noi altrettanto liberi di non pubblicare. CARA MILANA Tratto da * [email protected] L’ESTATE PROSSIMAVORREI ANDARE IN MESSICO, MENTRE LAMIARAGAZZA PREFERISCE LATHAILANDIA. COME EVITARE UNACRISI? La cosa fondamentale è che nessuno dei due abbia paura di volare né desideri passare l’estate a guardare la televisione sul divano. Detto questo, come aiutare due viaggiatori a mettersi d’accordo sulla destinazione? La cosa più semplice sarebbe andare quest’anno in Thailandia e l’anno prossimo in Messico o viceversa. Così non avreste più motivo di litigare. Se nessuno dei due vuole cedere sulla meta forse c’è un motivo nascosto: una sottile insoddisfazione di coppia, che vi spinge a litigare per portare in superficie conflitti più complessi. Potreste anche fare le vacanze separate, ma non è proprio uno scenario romantico.Per fortuna esiste un’altra possibilità: sce- gliete una nuova destinazione, per esempio lo Sri Lanka. Sarebbe la soluzione in stile Hegel, che ha costruito tutto il suo sistema filosofico su tesi e antitesi dalle quali discende la sintesi. Mentre scrivo non faccio che domandarmi cosa farei al posto vostro. Il Messico mi fa venire in mente solo il narcotraffico, in Thailandia c’è una prostituzione fiorente. Però ci sono anche spiagge, templi, escursioni… ma quando da noi è estate là non è forse la stagione delle piogge? Non conosco bene il paese, quindi non so qual è il momento migliore per andarci. Forse d’estate in Messico e d’inverno in Thailandia. E vissero tutti felici e contenti. 18 www.larivieraonline.com [email protected] [email protected] DOMENICA 10 APRILE 2011 la Riviera Registrazione Tribunale di Locri (RC) n. 1 del 19/06/1998 R.O.C. n°11602 del 02/11/98 Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana AmministratoreUnico Rosario Vladimir Condarcuri Direttore responsabile PASQUINO CRUPI In redazione CRISTINA BRIGUGLIO Responsabili Sport GIUSEPPE RITORTO Attualità DOMENICO STRANIERI Art Director PAOLA D’ORSA Impaginazione EUGENIO FIMOGNARI Note e schermaglie Riuscirà la Locride a vivere Lande in Aspromonte una nuova stagione di proposta e di iniziativa popolare? RUGGERO CALVANO Lande nel senso di Gianfranco, il Madoff dei Parioli, quello che ha truffato un migliaio di vip e un po' di malavitosi. Vero, per la legge ha commesso un reato, ma in fin dei conti dov'è il danno? Ha fregato i soldi a della gente che ne aveva tanti, e altri ne ha, mica ha scippato la pensione ai vecchietti. Facendo leva sull'ingordigia umana ha fatto il buffo, come si dice a Roma, a un po' di fraciconi, uomini di mondo che si sono dimostrati più fregnoni di pinocchio. Gianfranco Lande era la volpe e il gatto, tutto in uno, e le creature di Collodi gli hanno dato i soldi perché li piantasse sotto l'albero. Lui, nato povero, i soldi se li è spesi allegramente in ogni genere di lusso. Visto ciò, mi sembra sufficientemente cattivo da meritarsi anche lui l'orrido carcere dell'Aspromonte. Lo metteremo a strigliare i cammelli di Gheddafi, mi sembra una punizione giusta e poi ci libererà dalla puzza delle bestie del rais. Lo tratteremo malissimo, stia tranquilla Sabina Guzzanti, piccola vittima dell'orco dei Parioli che le aveva promesso un misero ricavo del venti per cento di interessi per farsi consegnare i soldi. Ringraziamo Dio che la nostra fanciulla vive a nord di Napoli; da noi avrebbe rischiato un'accusa di usura, che solo i cravattai pretendono quegli interessi. Stiano tranquilli anche gli amici della Piana che hanno dato, se è vero, a Lande quattordici milioni di euro: per lo sgarbo fatto ai nostri paesani, lo stangatore de noantri lo metteremo in tenda con un imprenditore milanese che passa i week end da noi, ci viene per stare in castità che le donne, dicono, l'hanno messo in un mare di guai. Il lombardo dopo mezza giornata va in calore e non guarda in faccia nessuno, guai a dargli le spalle. Abbiamo provato pena anche per i fratelli Vanzina, quelli dei cine panettoni, che con la fessaggine degl'italiani ci hanno fatto i miliardi. Lande sembrava il Mandrake di Febbre da Cavallo, e gli ha fatto una mandrakata che ricorderanno per molto i fratelli Manzotin. L'unico ad averla presa bene sembra David Riondino, il comico ha detto che la lezione gli è servita a riacquistare un normale rapporto con il denaro. Bravo. Forse sarebbe il caso di sottoporre alla cura Lande un bel po' di gente nella nostra terra, e se la legge ce ne da il permesso potremmo mandare il terapeuta a certi indirizzi calabresi in nostro possesso, dove per certo c'è gente che ha un rapporto insano con il denaro. ILARIO AMMENDOLIA Riuscirà la Locride a vivere una nuova stagione di proposta e di iniziativa popolare ? I due momenti non possono essere separati ma debbono andare di pari passo sostenendo un progetto Locride con l'iniziativa ed il sostegno maturo e consapevole delle associazioni territoriali, della cultura, della gente comune. La Locride deve ristampare la propria carta di identità ribadendo che la nostra non è terra di ndrangheta- anche se questa c'è e va debellata- ma terra di accoglienza, di solidarietà, di antica civiltà. La scorsa settimana è stato il momento della mobilitazione popolare culminata nella manifestazione indetta dal Comune di Caulonia, in questa settimana invece s'è dimostrata la capacità di essere propositivi. Infatti martedì scorso una delegazione del Comitato direttivo dell'associazione sindaci dei Comuni della Locride s'è incontrata con l' assessore regionale Giacomo Mancini, - quale responsabile della programmazione regionale- per discutere del PSLI , così come si era deciso durante l'incontro congiunto con la giunta regionale ed il presidente Scopelliti. Alla riunione era presente l'ingegnere Zinni responsabile regionale per quanto riguarda i piani integrati. Non essendo ancora disponibili i criteri del prossimo bando, s'è deciso di aggiornare l'incontro appena tali criteri saranno stati definiti dalla Regione Calabria. Invece venerdì la delegazione dei sindaci s'è incontrata invece con l'assessore all'ambiente, con l'ingegnere Bruno Gualtieri, con i responsabili dell'ufficio del Commissario per l'emergenza ambientale. S'è discusso dei problemi ambientali della Locride nel suo insieme senza nessuno riferimento a singole posizioni municipali Quattro i problemi posti e discussi.. 1) Depurazione delle acque; 2) Raccolta differenziata; 3) Pulizia della spiaggia da Monasterace a Palizzi; 4) Pulizia del mare. Sull'ultimo punto l'assessore regionale ha assicurato la presenza d'un mezzo idoneo presso il porto di Roccella, mentre per la pulizia delle spiagge v'è l'intenzione dell'assessorato regionale di chiedere l'utilizzo anche dei consorzi di bonifica e dell'afor. Riguardo alla depurazione sono state evidenziate le criticità, soprattutto di gestione, per quanto riguarda il depuratore di Siderno e la necessità di alcuni lavori urgenti sulla zona di Bianco. Particolare interesse è stato riservato al collettamento dei centri interni che sono privi di depuratore. La Regione ha assicurato la disponibilità dei fondi attraverso un accordo a tre, Comuni-RegioneCommissario per l'emergenza ambientale.. Accordo che sarà definito in una prossima assemblea dell'associazione dei Comuni alla presenza dei rappresentanti della Regione e di quelli del Commissario per l'emergenza ambientale. Infine per quanto riguarda l'emergenza rifiuti i sindaci hanno dovuto constatare che permangono ancora tutti i motivi di preoccupazione per una situazione di assoluta precarietà. S'è ribadita da parte dei sindaci la necessità che Reggio Calabria non conferisca alla discarica di Casignana, mentre s'è evidenziata la necessità di andare con maggiore speditezza verso la raccolta differenziata utilizzando per intero gli impianti di Siderno , oggi non utilizzati. La situazione sarà discussa lunedì nella riunione del Comitato direttivo e , quindi, in una prossima assemblea dei sindaci. INTANTO,PAGA GIUSEPPE GANGEMI Tutti gli utenti (cittadini, condomini, negozi, fabbriche, scuole, enti ecc.) che non sono serviti dagli impianti di depurazione non devono pagare la quota per il servizio di depurazione compresa nella bolletta dell'acqua. Hanno diritto inoltre alla restituzione delle somme pagate durante gli ultimi dieci anni. Sul sito internet del Movimento difesa del cittadino www.mdc.it si può scaricare il modulo per il rimborso (la copia da trasmettere al Comune deve essere corredata di marca da bollo). Il Ministero dell'Ambiente ha stabilito l'obbligo di informare gli utenti che hanno diritto alla restituzione. L'associazione Codici www.codici.org ha chiesto alle Autorità d'ambito (Aato) delle Province italiane gli elenchi degli utenti non serviti da impianti di depurazione e gli atti relativi alla restituzione delle somme non dovute. Alcune Autorità d'ambito, tra le quali quelle di Cosenza, di Catanzaro e di Reggio Calabria, hanno risposto di non essere in possesso degli elenchi perché il servizio idrico è gestito dai Comuni che sono tenuti a fornire alle Aato gli elenchi richiesti. Questo ritardo danneggia i consumatori, pertanto Codici ha avviato un'azione collettiva risarcitoria diffidando le Aato in questione a individuare gli importi con i relativi interessi che i gestori dovranno restituire HANNO COLLABORATO Gioacchino Criaco, Filippo Todaro, Anna Laura Tringali, Mara Rechichi, Benjamin Boson, Nik Spatari, Luca Marino, Maria Giovanna Cogliandro, Angelo Letizia, Marilene Bonavita, Francesca Rappoccio, Mario Labate, Franco Crinò, , Ruggero Brizzi, Marco Andronaco, Isabella Galimi, Maria Teresa D’agostino, Giovanna Mangano. CORSIVO 12 Troppa grazia, anche per Répaci La Presidente del Premio Viareggio, un tempo illustre e ora non più, con drammatica energia, ne ha denunciato la possibile chiusura per i contrasti insorti con il sindaco della città lucchese. L'allarme è stato raccolto , con l'urgenza voluta dai telegrammi, dal governatore Scopelliti e dall'assessore regionale alla cultura, prof. Mario Caligiuri. I quali si son detti pronti ad accogliere, con i dovuti ossequi finanziari, il premio Viareggio a Palmi, città che ha dato i natali a Leonida Répaci, fondatore e presidente fino alla morte del detto Premio. Come a voler dimostrare, ancora una volta, che sono i sudici a sostenere con i loro soldi i nordici: si tratti di industrie o di premi. Noi abbiamo spirito di collaborazione. Diamo, perciò, questo consiglio al Presidente e all'Assessore. Che onorino il nono anniversario della morte di Giacomo Mancini, ripristinando il Premio Sila, voluto dal Grande Meridionalista , e che al suo primo affacciarsi premiò alla memoria Guido Dorso, sotto la guida superba di Leonida Répaci. E potrebbero ancora ridare nuova vita ad altri due grandi premi, illustrati dalla cultura nazionale: Il Premio Crotone con presidente Giacomo Debenedetti e il Premio Villa San Giovanni, nato dalla generosità dell'ing. Giovanni Calì, con presdidente Enrico Falqui. Mario Caligiuri sa chi erano costoro. Palmi ha già il suo Premio, ed è intestato a Leonida Rèpaci. Due premi, troppa grazia, san Giuseppe e san Mario. Troppa grazia soprattutto per Répaci che né il governo di centrosinistra né il governo di centrodestra hanno mai ricordato. La sciagura è tutta qui: i nostri governanti , per togliersi dal sonno, hanno bisogno che suonino a stormo le campane del Nord. ai richiedenti che ne hanno diritto. A Reggio Calabria, coloro che risiedono in zone dove l'acqua non è potabile possono chiedere la restituzione del 50% del canone a partire dal 2005. L'elenco delle zone della città non servite da acqua potabile è disponibile presso la Federconsumatori di Reggio Calabria (responsabile uff. legale avv. Antonio Ciarletta) la quale ci ha comunicato che, in attesa della disponibilità da parte del Comune, l'unico modo per essere rimborsati è ricorrere al giudice di pace. Dal 2008 i Comuni e le aziende dei servizi pubblici locali devono essere dotate e devono pubblicizzare una “Carta della qualità dei servizi” che contiene gli standard di qualità e di quantità, le modalità di accesso alle informazioni, per fare reclamo, per accedere alle procedure di conciliazione e a quelle giudiziarie e al ristoro parziale o totale in caso di anomalie. Esiste l'obbligo di consultare le associazioni dei consumatori e di verificare insieme a esse l'adeguatezza della qualità e della quantità del servizio erogato. Gli enti e le aziende (private o pubbliche) che erogano un servizio pubblico devono essere dotate di un sistema di monitoraggio permanente del rispetto dei parametri fissati nel contratto di servizio e nelle Carte della qualità dei servizi. Il monitoraggio si svolge sotto la diretta responsabilità dell'ente locale o dell'Ato (Ambito territoriale ottimale), con la partecipazione dei consumatori e aperto alle osservazioni e alle proposte di ogni singolo cittadino. Ogni anno è prevista una verifica del funzionamento dei servizi tra ente locale, gestori dei servizi e associazioni dei consumatori che deve tenere conto dei reclami, delle proposte e delle osservazioni presentate dai cittadini. Non ci risulta che i Comuni calabresi e le aziende concessionarie abbiano pubblicizzato e inviato agli utenti le “Carte della qualità dei servizi”. Il Comune di Reggio Calabria ha delle procedure complicate, costose e vessatorie per la stipula dei contratti dell'acqua e per il subentro. Tali procedure, contravvenendo gravemente alla legge, non prevedono l'autocer- HANNO COLLABORATO Francesco Laddarina, Ian Zimirri, Giuseppe Patamia, Alessandra Bevilacqua,Bruno Gemelli, Carmelo Carabetta, Valentina Elia, Antonio Cormaci, Mario Labate, Antonio Tassone, Giulio Romeo, Ilario Ammendolia, Sara Caccamo, Giuseppe Fiorenza, Daniele Mangiola. Le COLLABORAZIONI non precedute dalla sottoscrizione di preventivi accordi tra l’editore e gli autori sono da intendersi gratuite. FOTOGRAFIE e ARTICOLI inviati alla redazione, anche se non pubblicati, non verranno restituiti. I SERVIZI sono coperti da copyright diritto esclusivo di “la Riviera Editore” per tutto il territorio nazionale ed estero. GLI AUTORI delle rubriche in cui si esprimono giudizi o riflessioni personali, sono da ritenersi direttamente responsabili. Per richieste di pubblicità rivolgersi a:Settore Pubblicità - la Riviera G LI INSERZIONISTI sono responsabili dei marchi e dei loghi pubblicitari nei loro spazi, l’Editore non risponde per eventuali dichiarazioni, violazioni di diritti, malintesi, ecc... Tutti i marchi riportati sono registrati dai legittimi proprietari. STAMPA: De Rose S.r.l. - Montalto U. (CS) DIFFUSIONE S.P. servizi - Gioiosa J. EDITORE - La Riviera S.r.l. Sede legale - Via dei Tigli, 27 - 89048 Siderno (RC) ASSOCIATO- Unione Stampa Periodica Italiana, Croanache Italiane PUNTO DI VISTA di FABRIZIO SPINELLA 1943-1947: CARTA CANTA Sei senatori, intenzionati a uscire dall’anonimato o forse convinti in cuor loro che una democrazia debba tollerare il libero pensiero associativo quand’anche esso la negasse, hanno proposto l’abrogazione della XII Disposizione transitoria e finale della Costituzione che vieta «la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista». Io penso invece che quei senatori avrebbero fatto meglio a porre fine alla ipocrisia dell’articolo 1 che fonda sul lavoro la Repubblica democratica. A differenza degli elevati spiriti, non avrei comunque nulla da eccepire sulle priorità legislative dei prefati. Si vorrebbe sapere d’altro canto quanto debba o possa durare la transitorietà dell’appendice. Ogni cosa vivente è transeunte, ad eccezione di una norma definita transitoria. Non sarà mica questa provvisorietà il vero elisir di eternità di tutte le realtà costituzionali italiane che si costituirono immarcescibili, immutabili, irrinunciabili, stabilmente a dispetto di ogni evoluzione, di ogni reazione, di ogni generazione del corpo vivente? Del resto, si vergognano i giuristi democratici di pensare alle analogie dottrinali e alle similitudini della Carta del Lavoro della RSI con l’incipit e alcune conseguenti norme della Costituzione della Repubblica Italiana promulgata quattro anni dopo da un Capo provvisorio (appunto) dello Stato: «Base della Repubblica Sociale e suo oggetto primario sono il lavoro manuale, tecnico, intellettuale in ogni sua manifestazione», tradotto dai Costituenti in «L’Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro». Si legge a seguire nella Costituzione del 1947: «L’iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali». E ancora: «A fini di utilità generale la legge può riservare originariamente o trasferire, mediante espropriazione e salvo indennizzo, allo Stato, ad enti pubblici o a comunità di lavoratori o di utenti determinate imprese o categorie di imprese, che si riferiscano a servizi pubblici essenziali o a fonti di energia o a situazioni di monopolio ed abbiano carattere di preminente interesse generale.» E nella Carta di Verona del 1943 si anticipava questa dottrina (social)democratica del 1947: «La proprietà privata, frutto del lavoro e del risparmio individuale, integrazione della personalità umana, è garantita dallo Stato. Essa non deve però diventare disintegratrice della personalità fisica e morale di altri uomini, attraverso lo sfruttamento del loro lavoro.» E ancora: «Nell’economia nazionale tutto ciò che, per dimensione o funzione, esce dall’interesse singolo per entrare nell’interesse collettivo, appartiene alla sfera d’azione che è propria dello Stato.» Come si vede, il genio italico della dottrina è transeunte, provvisorio, transitorio, ossia perenne… tificazione e costringono l'utente a esibire atti notarili, concessioni edilizie, contratti di locazione, marche da bollo, spese di contratto ecc. Inoltre la Reges, che svolge tali servizi per il Comune, pretende le ricevute dei pagamenti relativi agli ultimi cinque anni in caso di richiesta di subentro nella titolarità di una fornitura. Si avverte la mancanza di un'Autorità indipendente che tuteli i consumatori, sanzioni gli abusi e le inadempienze degli Enti locali o delle aziende e vigili sulla correttezza e sulla trasparenza delle tariffe. In teoria esistono le Autorità di ambito locale e a livello nazionale il Coviri (Comitato di viglilanza per l'uso delle risorse idriche), ma le Autorità di ambito sono condizionate dai Sindaci che ne fanno parte, mentre il Coviri dipende dal ministro dell'Ambiente. La gestione privata dell'acqua, mirando al profitto, ha portato un aumento dei prezzi ma non ha reso la gestione più efficiente. A fronte degli alti costi pagati, i cittadini hanno scarse se non inesistenti informazioni sugli eventuali investimenti infrastrutturali delle aziende e sulla manutenzione ordinaria e straordinaria. Secondo il “Libro bianco sull'emergenza idrica in Italia” redatto da Legambiente, la rete idrica nazionale è un colabrodo che perde il 42% dell'acqua immessa (Cosenza ha il primato negativo con il 70%). Questo accade malgrado le Regioni abbiano a disposizione ingenti fondi strutturali dall'Unione Europea per migliorare i servizi idrici. La soluzione, tramite il prossimo referendum, potrebbe essere il ritorno alla gestione pubblica con l'appalto della depurazione a società private specializzate. La depurazione, essendo complicata, si è rivelata il lato debole della gestione pubblica. Potrebbero essere istituite le cooperative di utenza, in cui gli stessi consumatori sono soci proprietari dei servizi che producono e distribuiscono. Questo consentirebbe ai cittadini di essere coinvolti in prima persona nelle decisioni che li riguardano e di esercitare poteri e responsabilità riguardo l'accesso, la qualità e la sicurezza del servizio idrico. 19 PUBBLICITÀ DOMENICA 10 APRILE 2011 CONTROMANO di FILIPPO TODARO LE TRAGEDIE MODERNE Due atroci fatti di cronaca hanno caratterizzato nella nostra regione la settimana appena trascorsa. Completamente diversi tra di loro e di diversa natura, sia per la modalità con cui si sono svolti che per la personalità dei tristi protagonisti, possono essere inseriti nella categoria della cronaca più nera e inquietante, di quella che, una volta di più, induce a pensare seriamente e a riflettere sul grado di efferatezza cui possa arrivare un essere umano. A San Lorenzo del Vallo, in provincia di Cosenza, un uomo è stato ucciso dopo che meno di due mesi fa allo stesso avevano già trucidato la moglie e la figlia. Allora si era salvato per caso. Ora non è sfuggito alla vendetta. La sua colpa?: era fratello dell’uomo che nello scorso gennaio, a Spezzano Albanese, per dissidi su un parcheggio, aveva a sua volta ucciso a colpi di pistola un giovane di 22 anni, figlio di un latitante, presunto boss della ‘ndrangheta. A Reggio Calabria un ragazzino di 17 anni ha ridotto in coma la fidanzatina tredicenne, pare per motivi sentimentali, colpendola con un sasso, praticamente lapidandola, e poi coprendola con una pietra più grande, una sorta di lastrone, magari cercando di simulare, secondo quanto scrivono le cronache, una specie di frana che l’abbia colpita accidentalmente. Le due vicende hanno in sé tutto il sapore amaro della tragedia. Ma non tanto nel senso e nel significato ormai acquisiti di generico e atroce fatto di sangue, o di un qualsiasi avvenimento dall’epilogo tragicamente cruento (come potrebbe essere, ad esempio, anche un incidente d’auto o lo scoppio di una bombola di gas che faccia crollare un intero palazzo), quanto invece nel senso più classico del termine. Come veniva inteso nella cultura dell’antica Grecia di cui noi ci sentiamo giustamente eredi e depositari. A leggere i particolari dei due fatti, semplicemente agghiaccianti, non si può non andare con la mente alle vicende narrate dai classici tragediografi greci e non pensare che, ora come allora, gli sciagurati protagonisti di simili eventi delittuosi siano preda di fantasmi atavici cui non possano disubbidire. Vittime a loro volta, che abbiano operato violenza o che l’abbiano subita, di istinti primordiali, schiavi di preconcetti mai sotterrati, di tabù duri a morire, di un ancestrale senso della vendetta e dell’onore. Allora gli antichi Greci pensavano di essere completamente succubi e in assoluta balia del Fato. Si sentivano assoggettati ai capricci e agli intrighi, mai lineari e razionali, delle loro divinità che credevano immanenti e partecipi della quotidianità umana, e cercavano di spiegare così le bassezze e le atrocità che la loro società produceva. Non possedevano altre chiavi di lettura. Con ciò non si vuole assolutamente giustificare nessuno. Non c’è alcuna giustificazione a fatti ed azioni simili. C’è solo da rimarcare che in parecchi strati della nostra società civile e moderna non si riesca ancora a scrollarsi di dosso lo scellerato retaggio della irrazionalità più esasperata e di uno spirito vendicativo ad oltranza che non avrebbero alcun motivo di esistere. Non c’è alcuna scusante. Neanche in nome di una onorabilità macchiata, di un deviato senso di appartenenza, o di una atavica necessità di vendetta. FUEGO di FRANCO CRINÒ POPOLO DELLA LIBERTÀ, PARTITO ANARCHICO IN PERIFERIA A Locri, il sindaco Macrì ha fatto e disfatto diverse giunte e si è candidato alla regione “sprezzante di ogni pericolo “, vale a dire dei contraccolpi sulle alleanze per l’appuntamento elettorale di adesso. Calabrese con la sua candidatura vuole dire che Macri è stato un sindaco sbagliato. Pensa di fare tante cose, manifesti e riunioni non bastano a spiegarle. Sainato pensa che Calabrese non va visto in maniera distinta dal sindaco uscente. Di sé, che la scuola democristiana può farlo diventare sindaco, l’assessore lo ha già fatto pure lui. Sono tre candidati di centrodestra, nessuno ha tentato di riappacificarli; ci ha provato appena Scopelliti, in trasferta nella zona per la sanità, ma Calabrese con garbo e sicura stima di sé ha risposto che era scaduto il tempo. Le urne diranno se questa divisione è stata un lusso o mancanza di umiltà. Da parte sua, Lombardo,che ha più anni e più curriculum, non si è messo in gara solo per fare buona figura. Era un passista di successo in gioventù, non ha cambiato stile di corsa . A Siderno Panetta è partito prima. Ritorto deve riparare i traumi del centrodestra. Per lui la vittoria vale il doppio. Il periodo di commissariamento ha dato il tempo ai cittadini di interrogarsi a fondo sulla città, non solo di guardare come si risistemano i maggiorenti dei partiti e cosa cercano. La lista di Lanzafame dovrebbe sottrarre elettori a Panetta, le liste di contestazione a tutti. Un articolo firmato dalla Bova, che capeggia una lista ad Ardore, riassume come si sono “ presi, lasciati e ripresi “ nelle ultime tre legislature i capifila dell’altra lista, di Campisi. Dalle parti del sindaco uscente, si classifica come “nervosismo “ questo attacco a mezzo stampa. Si conta anche sul fatto che il Pdl si è diviso. La coincidenza delle elezioni provinciali ha condizionato sicuramente le alleanze delle compagini amministrative. Casi innocenti di voto di scambio. Dove si sono messi gomito a gomito, quelli di destra e quelli di sinistra, si concedono assoluzioni “Fare una fognatura non è di destra o di sinistra”. Fare una politica di integrazione o per i servizi sociali o per l’urbanistica invece di un’altra si, è di destra o di sinistra, invitare in Municipio meglio Bianca Berlinguer o Minzolini, per una conferenza,pure. Dividersi le stanze in Comune durante le campagne elettorali per l’Europa , la nazione , le regioni e per ogni altra scadenza non rinforza la fiducia tra consiglieri alle prese con le domande dei cittadini. Meno male che ci sono cittadini che vogliono occuparsi della cosa pubblica. Però non servono se non riescono a cambiare le cose, se per un interesse particolare perdono per strada le idee per le quali si sono fatti eleggere. Cercano di fare prsa quelli delle critiche bipartisan. Non c’entra Maurizio Crozza che passa un minutino a sfottere Bersani e per andare contro Berlusconi non gli basta il tempo di scena. 20 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 20 Face to Face (book) Emanuele Sanci questa è una domanda da 10 e lode ! secondo me il processo di sviluppo turistico e culturale della locride non è così veloce come ci viene promesso però non è detto che non ci sia, l'importante è affidare le redini del gioco a persone COMPETENTI e secondo me col tempo si vedranno i risultati... il primo saranno le elezioni Comunali da lì partirà tutto e cmq dovrebbe essere dovere anche di cittadini esterni alla politica e alle varie associazioni proporre idee per il rinnovamento... ecco così magari si vedranno i risultati... Francesco Agostino se mancano le strutture ricettive è impossibile migliorarsi e quindi parlare di sviluppo territoriale è pura demagogia. Resta il fatto comunque che da cittadino di Marina di Gioiosa posso pienamente ritenermi soddisfatto per le ultime stagioni estive, riguardante programma "intrattenimento", tra concerti, convegni, Il Brizzolato pur sempre una cattedrale nel deserto se tutti gli altri amministartori non faranno altrettanto. Estate alle porte. All'orizzonte i soliti convegni e le note promesse di sviluppo. Ma, ciò nonostante, il turismo non decolla, il vacanziero sta alla larga, e le nostre estati passano tra sagre e concerti sempre uguali. Cosa ci manca? Cosa andrebbe fatto per vivere un'estate diversa? eventi culturali e sportivi, la Città del Sorriso è ai vertici di tutti i paesi della provincia e questo è un dato di fatto..... Mittiga Cinzia ...una classe politica incontaminata con la cultura del sociale piuttosto che del personale. Uno svecchiamento di quelli che sono i canoni dell'attuale classe dirigente: niente privilegi, niente compensi stratosferici, assoluta trasparenza, niente sprechi con soluzioni di facciata. Le consultazioni elettorali sono imminenti e come per magia tutti diventano amici di tutti. Già questo non Ë un buon inizio. Avv Antonio Fragomeni Cari amici, lo sviluppo non si potrà realizzare con un conven- di Ruggero Brizzi Le Note gno e neppure con un'amministrazione comunale, bisogna ragionare in termini molto più ampi. Solamente quando finiranno tutti questi comparaggi e voteremo persone capaci, sia a livello comunale, provinciale e regionale, riusciremo a dare una svolta al comprensorio. Il singolo amministratore locale potrà rendere ordinata e funzionale una singola città che rimarrà Alessandro Archinà Qual'è la prima parola che accostiamo all'estate? sicuramente il mare! Parte proprio dal 'mare', e da tutto ciò che sta intorno ad esso (sole, clima, ecc.), lo sviluppo delle nostre zone! e poi...secondo me non dovremmo utilizzare il termine 'solite sagre': anzi anche e soprattutto queste devono fungere da fulcro per il rilancio della Locride!!!!! Antonio Tallura Io credo che non ci manchi nulla per competere con le località più in voga. Abbiamo tutto ciò che possa servire, non lo sappiamo offrire così come non lo sappiamo valorizzare, certo una classe politica fumosa non ha aiutato questo ma anche il privato non ha mai rischiato, direte per il solito problema che esiste, ma se tanti rischiassero forse il male sarebbe rimasto lontano, non abbiamo saputo circoscrivere il bene, difendelo. di Mara Rechichi L’importante è crederci Una vita da precario Quello che cerchiamo è solo un pò di chiarezza. Slegarci dal vestito che indossiamo senza pagare il prezzo di un soldato pentito. Forse è impossibile per colpa del tempo che non c'è, dei soldi che non regala nessuno. Del fatto che bisogna comunque mangiare. Procedere piano. Muoversi ascoltando diversamente. Apprezzare chi fa finire i suoi sogni lontano pensandoli qui. Snobbare un amministratore, dialogare coi sordomuti, rifiutarti di parlare, farti una birra coi rom sconvolge l'equilibrio morale che ci rovina. E fa benissimo. Amo osservare gente accaldata al primo sole, con una maglia “sdellabrata” bianca coi buchini sotto le ascelle e sulla pancia mentre fa la fila per comprare un tonno in scatola in offerta, maledice confusa il Governo e lascia in moto il frastuono smarmittato dell'Ape Car parcheggiata fuori con un cane sorridente nel cassone. Ognuno ha il suo modo di vivere, c'è chi crede in Dio, chi nella Tatangelo, chi in Paolo Conte. L'importante è credere, non credere di crederci. Sono più importanti gli organizzatori che l'evento. Sono più importanti i dirigenti che i progetti. Sono più importanti i professori che le materie. Sono più importanti i giocatori che la squadra. Di cosa ci lamentiamo se diffidiamo di chiunque? Di cosa ci lamentiamo se parliamo male della società di cui noi stessi siamo individui che la compongono? Io dormo e sogno così, ma da domani ricomincio con una maglietta nuova di un gruppo vecchio che non ha più niente da dire ma a cui sono legato, se non per le loro opinioni almeno per la loro maglietta. Una vita da precario/ a recuperar contratti/ nato senza portafoglio/ lavorare è un quadrifoglio/ una vita da precario/ con dei compiti precisi/ a coprire certe zone/ lavorare generosi/ lì/ sempre lì/ lì nel mezzo/ della tua piazza lì... Chiedo scusa ai fan del Liga, ma... è di nuovo la festa di San Precario, ve lo ricordate? Quello al cui fianco siedono la Santa Maiassunta e il Beat'Isfruttoancoraunpò. Stavolta organizza l'impresa specializzata in grandi eventi “Il nostro tempo è adesso, la vita non aspetta!” Ma dai, so' ragazzi...si dirà. Eh no! E' qui che ci si sbaglia: so' trentenni e quarantenni, so' adulti, so' padri e madri di famiglia, so' figli di famiglia, e sò tutti mono o pluri-laureati. Sono stagisti, impiegati, insegnanti, ricercatori, architetti, musicisti, collaboratori, giornalisti... Persone, uomini e donne, per la piazza. Numeri, per il datore di lavoro: pubblico o privato che sia. Numeri da sottoporre a tutte le meraviglie della matematica: dalle quattro operazioni alle equazioni per costruire teoremi, che fanno stare in piedi Istituzioni, Aziende ed Enti, al pari dei pilastri di un palazzo antisismico. E se non ci fossero? Ehi tu, dico a te. Tu che pubblicizzi i prodotti efficienti ed efficaci della tua Azienda e riesci a venderli sempre di più; e tu, che predichi per mesi quanto è stato culturalmente elevato il tuo evento e quanto pubblico e che risonanza!; e tu, che sei fiero della tua linea editoriale e che sprizzi orgoglio da tutti i pori quando vedi che il tuo giornale deve alzare la tiratura o quando l'Auditel ti ha fornito dati confortanti che ti confermano l'alta professionalità dei tuoi collaboratori; e Tu, si, proprio Tu,che ancora riesci a garantire servizi essenziali, costituzionalmente previsti, ridotti al minimo, al meno dell'indispensabile, contrastando direttive superiori e norme che tu stesso hai pensato, scritto ed approvato; voi tutti, ci avete mai pensato? Se tutti quanti cominciassero, anzi cominciassimo, ad usare la frase del film “Quinto potere” per urlare, senza alzare la voce, ma attraverso il nostro comportamento “Sono incazzato nero e tutto questo non lo accetterò più!”; se lo facessimo già dalla prossima volta che qualcuno di voi ci volesse ingaggiare, cosa accadrebbe? I vostri palazzi crollerebbero, i vostri imperi mostrerebbero crepe; semplicemente per effetto delle scosse provocate dal prossimo che verrà e accetterà ciò che offrite, ma non porterà la professionalità che voi cercate; che avevate lì con voi ma che non avete saputo, gelosamente, custodire. Anche per voi, è il momento di pensarci adesso, la vita non aspetta! 22 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 22 23 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 Eccellenza Serie A 23 Promozione S P O RT Ultimo atto, ancora da decidere chi, tra Acri e Montalto toccherà il cielo con un dito. Roccella speranza Play Off E’ il campionato dell’incertezza. Nonostante il derby Inter e Napoli contendono ancora il tricolore al Milan Il Siderno incontra oggi il Catona che potrebbe ritrovare (in caso di sconfitta oggi) nei play off Piovaccari affonda la Reggina Il gol dell’ex Treviso costa il sorpasso del Torino alla vigilia dello scontro diretto. Play Off a rischio Le pagelle Si salva solo Puggioni PUGGIONI (6,5) - Sul gol può poco. Tiene la Reggina in partita uscendo su Piovaccari dopo l'errore di Cosenza COLOMBO (5) - Nel primo tempo sbaglia cross importanti e spreca una ghiottissima palla gol. Nella ripresa non si vede fino a 10' dalla fine, quando pennella traversoni importanti per Alessio Viola e Acerbi. Troppo poco ADEJO (5) - Lascia una voragine sul centro destra in occasione del vantaggio. Poi, tanti errori. Dal 55' DE ROSE (5.5) - Non riesce a duettare con continuità sulla destra con Colombo. COSENZA (5) - Il dribbling fallito su Piovaccari, da ultimo uomo, è una cosa che non si può vedere ACERBI (5) - Piovaccari gli va via in tutta tranquillità dopo 9', riuscendo solo ad accompagnarlo senza contrastarlo RIZZATO (6) - Poco coinvolto nel primo tempo, di più nella ripresa. Alla fine è l'unico a fare dei recuperi per impedire il concretizzarsi dei contropiedi avversari RIZZO (5) - Al rientro dopo due partite si vede assai poco. Dal 76' CASTIGLIA (6) - Si procura un rigore, che Candussio non vede. VIOLA (5) - Troppo schiacciato, inizialmente fatica ad avviare la manovra amaranto. Oggi, poca personalità. Come tutta la squadra del resto. CAMPAGNACCI (5,5) - S'impegna tanto, ma è troppo fumoso. Ennesimo gol sbagliato da due passi. SARNO (5,5) - Prova ad accendere la luce, ma poi si spegne anche lui. Peccato per il gol annullato. Dal 66' VIOLA A. (5.5) - Spreca una buona occasione su un cross di Colombo BONAZZOLI (7) - Nocentini lo controlla abbastanza bene. Lui lotta, come sempre svaria su tutto il fronte d'attacco. Pochissime le occasioni capitategli. L’angolo Ritorto GIORNATA 35 EMPOLI - NOVARA ALBINOLEFFE - TORINO ASCOLI - SASSUOLO CROTONE - FROSINONE PADOVA - PORTOGRUARO PIACENZA - PESCARA REGGINA - CITTADELLA SIENA - VICENZA TRIESTINA - LIVORNO VARESE - GROSSETO MODENA - ATALANTA La Reggina perde il confronto interno con il Cittadella (primo successo nel 2011), ma anche il quinto posto, vista la vittoria del Torino a Bergamo, contro l'Albinoleffe, che proietta i granata a quota 50, alla vigilia dello scontro diretto all'“Olimpico” della prossima settimana. Decide il gol di Piovaccari al 9'. Al 35', Sarno insacca a gioco fermo per un fuorigioco che non c'è. Ma la Reggina, nella ripresa, ha un possesso palla sterile, che non produce occasioni da gol. LAMPO. Il Cittadella parte fortissimo, passando di fatto in vantaggio alla prima occasione da rete. Dalla Bona verticalizza per Nassi, che di testa anticipa Adejo e innesca Piovaccari. L'ex Treviso, lasciato libero di affondare da Acerbi, entra in area e batte Puggioni con un diagonale mancino rasoterra. I padroni di casa ci mettono un po' prima di risvegliarsi, rischiando lo 0-2. Rischio scongiurato dal liscio del solito Piovaccari all'11'. La prima vera occasione della Reggina arriva al 31', quando Bonazzoli viene chiuso da Villanova e Nocentini dopo un cross di Colombo. Al 35' Sarno segna, ma a gioco fermo per una segnalazione errata dell'assistente Giallatini, che alza la bandierina sicuro di aver visto il fantasista in fuorigioco. La Reggina continua a spingere e al 42' è Campagnacci a sprecare da ottima posizione. Poco prima dell'intervallo, il sinistro di Colombo, che però non sorprende Villanova. STERILITÀ. Nella ripresa, la Reggina gioca di fatto per tutti i 45' nella metà campo avversaria, ma senza costruire grosse occasioni da gol. Fuori Adejo per De Rose, con la squadra che passa a un 4-3-3. Tanti calci d'angolo, tante punizioni, ma pochissimi tiri. Al 56' la squadra dello Stretto rischia addirittura il tracollo, con Cosenza che tenta un dribbling, da ultimo uomo, su Piovaccari. Che gli ruba palla, ma non riesce a superare Puggioni, in uscita. La Reggina si vede al 65' con Bonazzoli, che alza sopra la traversa di testa una punizione calciata da Sarno. A 10' dalla fine, doppio cross di Colombo prima per Alessio Viola poi per Acerbi. Le loro incornate, però, terminano sul fondo. All'85' Castiglia viene trattenuto in piena area, ma Candussio non batte ciglio. All'89' altro gol annullato ad Acerbi, improvvisatosi ariete, che ribadisce in rete un colpo di testa finito sul palo di Campagnacci. In questo caso, però, il fuorigioco dell'ex attaccante del Giulianova è evidente. Nei 4' di recupero non succede più niente. La Reggina perde la sua seconda partita in casa in questa stagione, dopo quella con l'Albinoleffe. Con il Torino, a sei dalla fine, diventa fondamentale non perdere. Simone Vazzana [email protected] Reggina, play off a rischio nonostante una B modesta La Reggina rischia i Play Off. Dopo una stagione passata sempre nella primissime posizioni, proprio il rush finale potrebbe costare carissimo alla squadra di Atzori. La Reggina non merita i play off, la squadra difetta in tutti i reparti da inizio anno, e l’alta classifica è stata mantenuta solo grazie alla pochezza delle avversarie. Solo due quelle degne di essere chiamate squadre di calcio, Atalanta e Siena, guardacaso prima e seconda e pronte al ritorno in A. Il resto lascia a desidere talmente tanto che a Varese e Novara basta l’entusiasmo post promozione per assicurarsi terza e quarta piazza. Poi il vuoto con ben nove squadre in sei punti, tutte possibili qualificate per gli spareggi che varranno la A. La Reggina ha sempre messo il cuore, ma l’aridità dell’organico rimane un handicap serio, un handicap che potrebbe costare le ultime speranze di tornare in A. Sogno non troppo nascosto degli ultimi nostalgici di una realtà che non esiste più. MARCATORI 0-0 1-2 0-0 4-1 3-1 0-2 0-1 2-0 0-0 3-1 17 RETI CACIA (PIACENZA), PIOVACCARI (CITTADELLA) 15 RETI SUCCI (PADOVA), CORALLI (EMPOLI), BIANCHI (TORINO), BONAZZOLI (REGGINA) 14 RETI ABBRUSCATO (VICENZA) CLASSIFICA SIENA ATALANTA NOVARA VARESE TORINO REGGINA PESCARA VICENZA LIVORNO PADOVA EMPOLI 69 67 59 58 50 49 48 48 46 45 45 MODENA GROSSETO CROTONE SASSUOLO PIACENZA CITTADELLA ALBINOLEFFE ASCOLI PORTOGRUARO FROSINONE TRIESTINA 45 44 43 41 41 40 39 37 37 33 31 Sala Stampa Atzori, “E’ un peccato, ma da ora pensiamo al Torino” Il primo ad arrivare in sala stampa è Puggioni, che lascia ancora aperti i giochi per i playoff: «Apprezziamo il sostegno dei tifosi, perché la Reggina è vostra, non è dei calciatori che sono di passaggio. Adesso andiamo a Torino, viene da tre vittorie, può anche fermarsi». Queste invece le parole di Foscarini: «Quello che avevamo preparato, era il grande sacrificio degli esterni a livello difensivo e cercare di ripartire. Lo abbiamo fatto nella prima parte, un pò nel secondo tempo e poi abbiamo sofferto, ma è normale. Però lo spirito di sacrificio per una squadra come la nostra è importante. La rabbia per i punti persi con il Varese, ci ha dato la spinta» Più malinconico Atzori: «Abbiamo concesso lo 0-1, non è mai facile riprendere le partite, le occasioni le abbiamo avute e alla fine è un risultato che premia loro. Il pareggio era comunque alla nostra portata ed era una delusione. Oggi mancano sette gare e ogni punto diventa pesantissimo. Quella con il Torino e quella con il Cittadella, hanno la stessa importanza. Oggi comunque i ragazzi hanno dato tutto. Da martedì prepareremo la gara con il Torino». 24 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 24 25 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 25 Sport Serie A la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 26 Prandelli tifa Napoli? Galliani chiama la Figc L'amministratore del Milan Adriano Galliani, con una telefonata al presidente della Federcalcio Giancarlo Abete ha manifestato tutto il suo "stupore" per le ultime dichiarazioni del commissario tecnico della Nazionale Cesare Pran- delli, che ieri ha preso posizione sulla corsa allo scudetto dicendo: "Tifo Napoli". A quanto si apprende, leggendo queste dichiarazioni, Galliani è rimasto "dispiaciuto e sorpreso" dal fatto che il ct della Nazionale si sia sbi- lanciato a favore di una squadra del massimo campionato italiano. Da qui la decisione di telefonare direttamente a Giancarlo Abete per manifestare il proprio disappunto per la vicenda. Il campionato dell’imprevedibilità Da oggi al ventidue di maggio, ultima giornata di campionato, ne vedremo delle belle. Ne abbiamo avuto prova nel turno precedente, dove alcuni risultati più o meno sorprendenti stanno avvalorando l'imprevedibilità di questo torneo, sia in testa che in coda. In zona salvezza il Lecce, lanciatissimo dalla vittoria ottenuta sull'Udinese è impegnato nello scontro salvezza al Marassi contro la formazione allenata da Cavasin. Con un solo punto a distanziare le due squadre, formazioni tipo per entrambi i tecnici. De Canio quindi darà ancora spazio a Bertolacci, in gol domenica scorsa, mentre il tecnico blucerchiato spera di ritrovare la vittoria grazie ai gol di Big Mac e Pozzi. L'altra squadra genovese, il Genoa, apre il turno domenicale all'ora di pranzo facendo visita alla Juventus. I bianconeri, che dopo tanto rivedono l'Europa dopo il 2 a 0 rifilato alla Roma, possono e devono continuare la loro rincorsa. Della partita però non farà parte Buffon alle prese, ancora (?), con un fastidioso dolore alla schiena. L'inedita coppia d'attacco per i bianconeri dovrebbe essere formata da Pepe e Matri, visto che Del Piero ha lavorato a parte per l'intera settimana. Problemi nel reparto avanzato anche per il Grifone, vista l'assenza quasi certa di Palacio, tant'è che Paloschi e Boselli si contendono una maglia per giocare accanto a Floro Flores. Il Catania, che domenica col poker rifilato al Palermo ha contribuito all'esonero di Cosmi, cerca ulteriori punti salvezza a Bari. La formazione pugliese, nonostante la vittoria di Parma ricopre sempre l'ultima posizione, con il quartultimo posto distante undici punti. Nulla è ancora scritto, ma una vittoria degli etnei sarebbe un segnale forte nella lotta per non retrocedere. La seconda forza del campionato, il Napoli, gioca a Bologna. Senza lo squalificato Cavani, Mazzarri avanza Lavezzi come punta centrale e consegna una maglia da titolare a Mascara. I rossoblu, in una situazione di classifica abbastanza tranquilla, vorranno rifarsi dopo la brutta prestazione di Brescia che è sfociata in una sconfitta. E proprio il Brescia sarà ospite del Cagliari. I sardi hanno la mente ormai sgombra dopo una salvezza raggiunta con largo anticipo, al contrario dei lombardi che devono vincere e ancora vincere per non ricadere dopo un solo anno nella cadetteria. Un pareggio potrebbe I rossoneri devono guardarsi dal Napoli che vuole vincere a Bologna. Retrocessione, tutto in gioco non bastare, visto che domenica prossima incontra il Genoa a Marassi e fra due settimane ha in casa il Milan. La Lazio che aveva sfiorato l'impresa al San Paolo, ospita il Parma del neo allenatore Colomba subentrato a Marino. Ancora panchina per il profeta Hernanes, in evidente calo di forma. Nei gialloblu, fuori Morrone per squalifica, il suo posto sarà preso da Galloppa. E a proposito di allenatori che subentrano, Delio Rossi risiede nuovamente in panchina dopo esser stato richiamato da Zamparini. Il suo Palermo, contestato in settimana per la sconfitta del derby, ha l'occasione contro il Cesena di risalire la classifica e puntare all'Europa League. Il tecnico rosanero non potrà contare sull'apporto di Pastore e MARCATORI GIORNATA 32 INTER - CHIEVO UDINESE - ROMA JUVENTUS - GENOA BARI - CATANIA BOLOGNA - NAPOLI CAGLIARI - BRESCIA LAZIO - PARMA PALERMO - CESENA SAMPDORIA - LECCE FIORENTINA - MILAN 2-0 25 RETI DI NATALE (UDINESE), CAVANI (NAPOLI) 19 RETI ETO ‘O (INTER), DI VAIO (BOLOGNA) 17 RETI MATRI (JUVENTUS) 14 RETI IBRAHIMOVIC (MILAN) 13 RETI PATO (MILAN) CLASSIFICA MILAN INTER* NAPOLI UDINESE LAZIO ROMA JUVENTUS PALERMO FIORENTINA CAGLIARI 65 63 62 56 54 50 48 43 42 42 BOLOGNA GENOA CHIEVO CATANIA SAMPDORIA PARMA LECCE CESENA BRESCIA BARI 40 39 36 35 32 32 31 30 29 20 Anno Sociale 2010/2011 Centro Sportivo Siderno Palestra & Piscina L’ anticipo Leonardo, prima suda, poi esulta Inter Chievo Migliaccio, fermati dal giudice sportivo. Nel Cesena, Rosina potrebbe accomodarsi inizialmente in panchina, con Malonga e Jimenez in attacco, per il resto non dovrebbero esserci sorprese nell'undici iniziale. Il posticipo di questa trentaduesima giornata di campionato andrà di scena all'Artemio Franchi di Firenze dove i padroni di casa se la vedranno contro la capolista Milan. Nei rossoneri rientra Ibrahimovic dopo la doppia squalifica, costringendo, probabilmente Robinho all'iniziale panchina. La Fiorentina sostituisce Mutu, fermato per un turno con Vargas spostato in attacco e il conseguente inserimento di Marchionni in linea di mediana. Senza voler fare gli indovini, ma sono previsti altri scossoni in classifica. Massimo Petrungar 2 0 I l Rompipallone Moratti crede ancora nella Champions: "Se riesco a cedere Leo allo Shalke entro mercoledì mattina ce la possiamo fare” Il gran caldo di S. Siro condiziona da subito una partita che stenta a decollare. Per i primi 15 minuti, difatti, non succede praticamente nulla. Una partita soporifera, come si suol dire, con i padroni di casa che non si affannano più di tanto per rendere vivo il match. Leonardo cambia Pazzini con Milito e l'argentino crea il caos giusto che porta al gol di Cambiasso. Azione impostata da Lucio, cross di Maicon e piattone dell’argentino che, anche grazie ad una leggera deviazione di un difensore, spiazza Andreolli. Il Chievo tenta di reagire ma Uribe in area di rigore interista non idovina l’angolo giusto. L'Inter allora si difende, entra Thiago Motta al posto di Eto'o ma è Pellissier a mancare il gol dal dischetto del rigore. Al 40', però, Maicon sigla il raddoppio regalando un poco di serenità a Leonardo che, anche a causa delle temperature estive di queste giorni, ha sicuramente sudato parecchio. Body Building Cardiofitness Rieducaz.Funzionale Step-Gag Aerobica Corpo Libero Spinning Scuola Nuoto Bambini Scuola Nuoto Adulti (anche per i non galleggianti) Corsi per Assistenti bagnanti Gym Hydrobike Rieducazione Funzionale in acqua Attività Agonistica Squadra Nuoto Master 27 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 27 28 Sport CND la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 Campionato riaperto. Sambiase è quasi play off La Forza e Coraggio avvicina l’Ebolitana. A -3 campionato riaperto Costa caro all’Ebolitana il turno di riposo di domenica scorsa; la sua unica antagonista, la beneventana Forza e Coraggio vincendo in trasferta a Modica si porta a meno tre e di fatto riapre il campionato. Saranno quindi decisive le ultime quattro giornate al fine di stabilire quale delle due sarà la formazione che l’anno prossimo prenderà parte al campionato di Seconda Divisione Nazionale. Le calabresi in lotta per i play off abbandonano il plurale, visto che Hinterreggio e Valle Grecanica predendo hanno praticamente abdica- Eccellenza to. Il Sambiase, invece, che ha battuto nel derby proprio i reggini invece si ritaglia una grossa possibilità di accesso agli spareggi salvezza. In ottica salvezza passo in avanti della Rossanese, ora a -1 dall’accesso ai play out. Evitare la retrocessione diretta sarebbe già un miracolo. CLASSIFICA GIORNATA 35 NOLA - ACIREALE MESSINA - CASERTANA SAMBIASE - INTERPIANA SAPRI - EBOLITANA V. GRECANICA - MAZARA NOTO - MODICA TURRIS - NISSA MARSALA - REAL NOCERA F. & CORAGGIO - ROSSANESE RIPOSA: HINTERREGGIO 28 EBOLITANA FORZA E CORAGGIO CASERTANA SAMBIASE TURRIS NISSA VALLE GRECANICA HINTERREGGIO SAPRI MESSINA 77 74 64 55 53 52 49 48 44 44 NOTO INTERPIANA REAL NOCERA ACIREALE MODICA MARSALA ROSSANESE MAZARA ATLETICO NOLA 42 40 38 36 32 31 30 27 9 Eccellenza, tutto da decidere Giornata cruciale l’ultima. Acri e Montalto si giocano il Cnd. Tanti gli scontri in ottica Play Off e Play Out La penultima giornata che ha sancito le retrocessioni al torneo di Promozione di Real Sersale e Cutro. Il Cutro si trova a tredici lunghezze dal Castrovillari, quintultimo. Da regolamento se tra la dodicesima e la quindicesima ci sono minimo dieci punti lo spareggio retrocessione non si disputa. Sicuro anche il quattordicesimo posto dell'Isolab Bocale. Cutro e Real Sersale sono rispettivamente a sei e sette punti, mentre la Bovalinese ha cinque punti in più. Così la squadra dei fratelli Cogliandro dovrà conoscere dopo la giornata odierna l'antagonista che andrà ad incontrare nei play out in condizine di svantaggio con prima gara in casa, e in caso di parità di punti e di goal dopo il doppio confronto a retrocedere sarebbe la squadra di mister Giovinazzo. Una fra Bovalinese e Castrovillari. I rosso neri del Pollino hanno due punti di vantaggio nei confronti della formazione del presidente Ferrigno. Di conseguenza i ragazzi di Panarello non hanno alternative alla vittoria giocando a Soverato, i bianco rossi di Galati matematicamente hanno conquistato il quarto posto, ma devono sperare in una sconfitta dei rivali a Gioia Tauro. Il Castrovillari con un punto al Polivalente avrebbe la quasi certezza della permanenza in Eccellenza, la Bovalinese dovrebbe sbancare il Baldassare Sinopoli con un roboante 7 a 0, e nel caso il Castrovillari pareggiasse con goal, il compito sarebbe ancora più arduo. Le due squadre infatti sono a parità di punti e di goal dopo i due scontri diretti in campionato, ma la squadra del presidente Di Diego può vantare una migliore differenza reti generale. Nella parte alta della graduatoria tutto ancora da decidere. Il primo posto se lo giocano Acri e C. Montalto. La squadra (Acri) di Andreoli può vantare due punti in più sui rivali e vincendo contro il Roccella corona il sogno della serie D senza aspettare il responso di Montalto-Rende. Potrebbe anche pareggiare, ma il C. Montalto non dovrà vincere e addirittura i rosso neri potrebbero anche perdere, sempre che Varrà e soci non vincano. Spareggio solo in un caso. Divisione della posta in palio fra Roccella e Acri, e vittoria del C. Montalto. Flebile possibilità del salto diretto dei Petrucci boys che dovranno vincere l'incontro con i bianco rossi di Paschetta e augurarsi la vittoria del Roccella. Il terzo posto molto probabilmente sarà dello Scalea, ha un punto in più del Soverato. Infatti non dovrebbe avere nessuna difficoltà ad ottenere il massimo a Cutro. Il Soverato sicuro quanto meno del quarto posto. Infatti se venisse raggiunto dall'Isola Capo Rizzuto o dal Roccella, o addirittura da entrambe, entrerebbe in ballo la classifica avulsa fra le tre formazioni, che dice che il Soverato è in vantaggio con tutte e di conseguenza la quarta piazza è sua. Isola e Roccella spareggerebbero per decidere chi occuperà il quinto gradino. Da conoscere solo la quarta squadra che occuperà il quinto posto che consentirà di spareggiare per la promozione. Tre la formazioni che possono ambire a tale evenienza, Roccela, Isola Capo CLASSIFICA GIORNATA 30 ACRI - ROCCELLA MONTALTO - RENDE CUTRO - SCALEA GUARDAVALLE - ISOLA C.R. BOCALE - SERSALE N.GIOIESE - CASTROVILLARI R. SERSALE - PALMESE SOVERATO - BOVALINESE Rizzuto e Sersale, con le prime due appaiate e avanti di due lunghezze. Il compito più facile è per il Sersale che andrà ad incontrare una demotivata Isolab Bocale già con la testa ai play out, e le motivazioni degli ospiti potrebbero avere il sopravvento. Ne consegue che sia Isola che Roccella dovranno gioco forza rispondere con una vittoria, ma non sarà facile, specie per gli amaranto di Figliomeni che avranno il compito più difficile, far visita all'Acri. Meno impegnativa la trasferta dell'Isola Capo Rizzuto che viaggerà alla volta di Guardavalle, anche se i giallo rossi di Riitano vorranno chiudere una stagione tutto sommato positiva con una buona prestazione. Nel caso il trio dovesse terminare a pari punti, a spareggiare sarebbero Isola e Sersale, nella classifica avulsa il Roccella è ultimo. Poi se Roccella e Isola dovessero terminare da sole appaiate in graduatoria, vittoria per entrambe, sconfitta per tutte e due col Sersale non vincente, a spareggiare sarebbero gli uomini di Caligiuri e quelli di Figliomeni. Comunque poi come al solito sarà il rettangolo di gioco il vero giudice, e stasera intorno alle 18,00 si saprà se fra tre giorni (mercoledì) qualcuno spareggerà, in vista dell'inizio dei play off. Primo turno, andata 1 maggio, ritorno, 4 maggio. Secondo turno, andata 8 maggio, ritorno 15 maggio. Mentre per i play out un solo turno, con l'andata in calendario domenica 1 maggio, il ritorno una settimana dopo (8 maggio) ovviamente a campi invertiti, con l'Isolab Bocale che viaggerà alla volta di un'altra provincia ? Chissà... Gibal ACRI MONTALTO SCALEA SOVERATO ISOLA C.R. ROCCELLA SERSALE RENDE 62 60 48 47 44 44 42 39 N.GIOIESE PALMESE GUARDAVALLE CASTROVILLARI BOVALINESE BOCALE CUTRO REAL SERSALE 39 36 35 32 30 25 19 18 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 Promozione 29 Siderno, due volte il Catona? Incredibile lo scenario che si potrebbe delineare nei play off, con i reggini del Catona che potrebbero soffiare il posto alla Taurianovese e sfidare i biancazzurri. Se vincono oggi a Siderno... Qual’è la la squadra più battibile per il Siderno nei Play Off? Si saranno fatti, di sicuro, questa domanda i dirigenti e la squadra biancazzurra. E bene si, potrebbero essere proprio loro gli artefici del proprio destino, visto che oggi incontrano un Catona che ha già acceso la freccia del sorpasso sulla Taurianovese. Con il Gioiosa di Cosimo Silvano che molto probabilmente si confermerà al quarto posto, visto l’incontro casalingo contro una più che tranquilla Nuova Rizziconese, restano due le ipotesi praticabili per il quinto posto, quello dell’antagonista del Siderno nei play off, Taurianovese o proprio Catona. I giallorossi della piana hanno tenuto sempre la parte alta della classifica, giocandosi un campionato sempre tra la terza e la quarta posizione. Ora il Marina di Gioiosa ha effettuato il sorpasso lasciando i pianigiani quinti, e che oggi dovranno sudare per confermarsi in zona play off, visto che si giocheranno una partita all’ultimo sangue contro la Cittanovese che rincorre la salvezza. Il Catona che oggi arriva a Siderno, in caso di vittoria potrebbe realizzare il miracolo sorpasso che varrebbe i play off, ancora contro il Siderno che, come abbiamo detto, incontreranno domani . Ovvio che non sarà fa cile fare punti al Raciti, visto che i biancazzurri sono, senza alcun dubbio, la seconda squadra più forte MARINA DI GIOIOSA Il 17 potrebbe portare bene al Marina di Gioiosa In caso di risultato utile si potrebbe allungare a 17 la striscia senza sconfitte. I Play Off contro il Reggio Sud? Oggi il Marina di Gioiosa potrebbe toccare quota diciassette, un numero che non piace, considerato sfortunato, ovviamente fanno gli scongiuri i calciatori giallo rossi. Infatti la squadra di mister Silvano con l'affermazione piena di sette giorni fa ottenuta nel penultimo turno del torneo al comunale di Via Cusmano di Locri, purtroppo gli amaranto di Sainato con una giornata di anticipo retrocedono in Prima categoria, hanno conseguito il sedicesimo risultato utile consecutivo (tre pareggi e tredici vittorie). Tre punti che hanno consentito anche di mettere quasi una serie ipoteca alla partecipazione ai play off. Comunque delle tre, le altre (Taurianovese e Catona), che si giocano i rimanenti due posti, il compito sulla carta più agevole è proprio del Marina di Gioiosa che al “G. Lombardo” ospiterà la N. Rizziconese che non deve chiedere più niente alla sua dignitosa stagione. I posti disponibili sono due, questo perché uno è del Siderno che matematicamente concluderà in seconda posizione, dietro al già promosso (meritatamente) Brancaleone, l'altro è del Reggio Sud. La Taurianovese, le due antagoniste sono appaiate al quarto posto, due punti più giù il Catona, sarà impegnata a Cittanova al cospetto dei padroni di casa alla ricerca di punti utili a conquistare almeno una posizione di privilegio nella griglia play out. Comunque se Frascà e compagni riusciranno a fare proprio l'incontro avranno la certezza del quarto posto, evitando almeno nella gara di semifinale il derby col Siderno. Nel caso dovessero concludere la regular season a pari punti con i giallo rossi della piana, avrebbero sempre la meglio sugli uomini di mister Papalia per la migliore differenza reti generale, questo perché i due scontri diretti si sono conclusi con una vittoria a testa e sempre con lo stesso punteggio. Un vero miracolo a cui hanno contribuito, ovviamente i calciatori, la dirigenza, la tifoseria, ma soprattutto mister Silvano ed il suo staff tecnico, che in silenzio e tanta competenza ha lavorato con passione, non abbattendosi nei momenti critici. E giocare la tanta agognata appendice del campionato è il giusto epilogo ad un torneo iniziato male e concluso alla grande. Nessuno e dico nessuno, avrebbe scommesso un centesimo sulla salvezza, addirittura si giocherà per tentare la scalata al torneo superiore dalla porta secondaria (play off). Comunque vada sarà una stagione da incorniciare. CLASSIFICA BRANCALEONE SIDERNO REGGIO SUD M. DI GIOIOSA TAURIANOVESE CATONA DAVOLI N. RIZZICONESE 64 59 50 46 46 44 35 35 MAMERTRESELICESE MONTEPAONE GALLICESE BAGNARESE SAN LUCA CITTANOVESE AFRICO LOCRI GIORNATA 30 34 34 31 30 29 28 25 21 AFRICO - BRAN CALEONE BAGNARESE - DAVOLI CITTANOVESE - TAURIANOVESE GALLICESE - LOCRI M. DI GIOIOSA - RIZZICONESE MONTEPAONE - MAMER SAN LUCA - REGGIOSUD SIDERNO - CATONA del girone, ma le motivazioni sono di sicuro diverse, e i reggini scenderanno in campo con l’obiettivo di potersi giocare gli spareggi salvezza. Di sicuro la Taurianovese deve giocare alla morte per difendere quel posto che, per quanto visto quest’anno, gli spetterebbe. Al Siderno chiederanno la grinta della grande squadra, Fiorenza e i suoi uomini, siamo sicuri, non difettaranno in impegno. Giuseppe Ritorto Play Off e Play neColin BrancaleoEccellenza e il Locri in Out si decide prima categoria ancora tutto domani restano da decidere tutte gli scontri Play Off e Play Out. Per quanto riguarda la parte alta della classifica Siderno e Reggio Sud aspettano di conoscere i proprio avversari con Marina di Gioiosa, Taurianovese e Catona in lotta per due posti. Chi rimarrà fuori? La gara più difficile è quella che i giallorossi della piana dovranno giocare contro una Cittanovese che spera ancora nella salvezza diretta, o quantomeno di scalare qualche posizione per giocarsi gli spareggi in condizione favorevole. In coda, oltre ai Cittanovesi, la Gallicese, che battendo il Locri in casa si salverebbe direttamente lasciando nei Play Out, oltre la Cittanovese anche Africo, San Luca e Bagnarese. Possibile addirittura un derby serratissimo tra le due squadre della locride che sperano, a ragione, di evitarsi a vicenda. Lr 30 Sport CALCIO, VERSACE ALL’UTA ARAD Bartolomeo Versace classe 1986, centrocampista, cresciuto nelle fila della Reggina, girovagando per i campionati di serie D, è riuscito a coronare il sogno della vita, grazie al suo Manager Domenico Mafrica. Firmato infatti il passaggio ai rumeni dell’Uta Arad DOMENICA 10 APRILE 2011 Prima Categoria PRIMA CATEGORIA D Gioiosa-Bianco, continua la sfida NICODEMO BARILLARO Si è clamorosamente riaperto il campionato di Prima categoria. Il Gioiosa Jonica di mister Rocco Logozzo dopo gli ultimi due pareggi in altrettanti campi difficili quelli di San Roberto e Gioia Tauro, vede il distacco dalla diretta inseguitrice Bianco ridursi a solo un punto. Dal canto suo il Bianco di Sandro Stivala continua a credere al possibile sorpasso in classifica. Oggi la compagine del presidente Mario Carone sarà di scena sul terreno difficile di Delianova contro la Nuova Deliese terreno dove la capolista Gioiosa Jonica ha conosciuto l'unica sconfitta di questo campionato. Certamente dalle super sfide di oggi Gioiosa Jonica Motta San Giovanni e Nuova Deliese Bianco si capirà dopo il novantesimo chi delle due squadre avrà compiuto l'allungo in classifica che potrebbe essere quello decisivo per la vittoria finale del campionato. Sulla Carta più favorevole l'impegno dei biancorossi Gioiosani al cospetto del proprio pubblico contro i Reggini, mentre per il Bianco l'impegno è di quelli più severi in terra pianigiana. Il Motta San Giovanni si trova a ridosso della zona play off, infatti il Polistena quarto in classifica si trova a solo un punto di distanza. Tutti disponibili oggi per mister Rocco Logozzo, assente il solo difensore Lucà colpito da squalifica e l'attaccante Ficara fermo da ormai più di un mese. Oggi pomeriggio i tifosi del Gioiosa Jonica si augurano che i propri beniamini disputino una grande partita ottenendo i tre punti e anche per far capire al Bianco che il Gioiosa non mollerà facilmente il primo posto in classifica, visto che è da inizio campionato che la squadra biancorossa si trova alla guida del girone grazie ad un grande torneo giocato ad alti livelli esibendo un gioco spettacolare da meritarsi i complimenti da tutti. A tre giornata dalla fine della stagione regolare il Caulonia di Scigliano ottiene la matematica salvezza grazie ad un finale di torneo in crescendo grazie soprattutto alla premiata ditta del goal Roccisano Scuteri pronti ad incantare a suon di reti oggi pomeriggio anche il comunale di Mammola. Oggi i ragazzi del presidente Napolitano cercheranno il colpaccio a Mammola per incrementare ulteriormente la buona posizione in classifica. In queste ultime tre giornate aperto anche il discorso griglia play off con Mammola, Antonimina e Polistena favoriti, ma occhio alle altre squadra Nuova Deliese, Lazzaro e Motta San Giovanni. Fino alla fine di questo avvincente campionato di prima categoria tutto può ancora accadere. CONCORSO N 17 Regolamento - Le schedine possono essere convalidate GRATUITAMENTE, a fronte di un acquisto minimo solo presso il bar tabaccheria Rescigno di Gioiosa Jonica - Le giocate devono pervenire entro le ore 12.00 del sabato che precede le gare - In Caso di più 14 e 14 +1 il premio verrà estratto tra chi ne ha diritto (i pronosticatori non estratti avranno diritto a caffè per una settimana) I premi 14+1: Cellulare Nokia C3 14 pronostici: Buono da E 60,00 spendibile presso Pneumatici Rescigno 13 pronostici: Cappuccino + Cornetto per una settimana 12 pronostici: 2 Aperitivi (Crodino) 11 pronostici: 1 Aperitivo (Crodino) Da 6 a 10 pronostici: 1 Caffè Gare del 17 Aprile 1) LIVORNO - CROTONE 2) CASERTANA - V. GRECANICA 3) REAL NOCERA - SAMBIASE 4) ROSSANESE - NOTO 5) INTERPIANA - HINTERREGGIO 6) MONASTERACE - NICOTERA 7) S. CRISTINA - SAN ROBERTO 8) POLISTENA - MAMMOLA 9) MOTTA - ACCIARELLO 10) FALCHI M. - SANGIORGESE 11) LAZZARO - REAL 12) CAULONIA - N. DELIESE 13) BIANCO - BENESTARNATILESE 14) ANTONIMINA - GIOIOSA J. 14 + 1) TORINO - REGGINA(RIS.ESATTO) Viale delle Rimembranze, 160 Gioiosa Jonica (Rc) Convalid 1) 2) 3) 4) 5) 6) 7) 8) 9) 10) 11) 12) 13) 14) 14 + 1) a CLASSIFICA GIOIOSA J. BIANCO MAMMOLA ANTONIMINA POLISTENA N. DELIESE MOTTA S.G. LAZZARO 58 57 45 45 44 44 43 42 GIORNATA 28 38 CAULONIA BENESTARNATILESE 37 36 SANGIORGESE 29 REAL 28 SAN ROBERTO 23 S. CRISTINA 18 ACCIARELLO FALCHI MAROPATI 11 ACCIARELLO - REAL BENESTARNAT - S. CRISTINA LAZZARO - FALCHI M. GIOIOSA J. - MOTTA MAMMOLA - CAULONIA N.DELIESE - BIANCO SANGIORGESE - POLISTENA SAN ROBERTO - ANTONIMINA Scuole Calcio A Gioiosa la prima giornata del portiere Nasce da un accrdo tra Scuola Calcio Gioiosa Jonica e Aiac, l’ associazione degli Allenatori di Calcio, la prima giornata del portiere. Un giorno dedicato completamente al ruolo forse più importante nel gioco del calcio, quello dell’estremo difensore. D o m e n i c o R e s c i g n o , responsabile della scuola calcio gioiosana, e ex portiere, si è avvalso della collaborazione di Firmo Micheli, presidente regionale Aiac hanno indetto questo stage per migliorare le condizioni di allenamento dei portieri, partendo già dalle scuole calcio. Ospite un numero uno di livello nazionale nell’allenamento dei portieri che farà conoscere a tutti i presenti le nuove metodologie di allenamento. Invitati tutti gli allentori delle scuole calcio, e i loro piccoli portieri che gratuitamente potranno partecipare e apprendere le nuove tecniche. Ancora da stabilire il giorno che sarà reso noto dallo staff della scuola calcio nei prossimi giorni. GiuRit 31 ILBOVALINO CALCIO A5 FINALMENTE TROVACASA Finalmente le richieste della società bovalinese hanno trovato accoglimento. Da parte degli organi competenti è ufficialmente arrivata la concessione straordinaria che permetterà al BOVALINO CALCIO A 5 di disputare presso la struttura adiacente il Liceo Scientifico “F. La Cava” le partite ufficiali per le competizioni alle quali partecipa, nonché il permesso di svolgere gli allenamenti settimanali di preparazione ai match 31 DOMENICA 10 APRILE 2011 Sport Vari [email protected] Pesca sportiva Marcello Nicchi, inaugura la nuova sede Aia di Locri Non solo dell'inagurazione della nuova sede, ma soprattutto del ruolo dell'arbitro in questo particolare momento storico, si è discusso all'incontro supportato dall'Associazione Scannapieco e dall'Amministrazione di Locri. Dopo il saluto del Vescovo si sono alternati il Sindaco di Locri, Francesco Macrì,l'Assessore Maria Teresa Larosa, Roberto Rispoli, Presidente della sezione Locri, Marcello Nicchi, Presidente nazionale Arbitri, il vicesindaco Lucia Pelle, il Presidente Nazionale AIA ,Filippo Capelluto, Antonio Cosentino e Saverio Mirarchi. A condurre il prof. Ugo Mollica. In rappresentanza dei sindaci della locride, Salvatore Galluzzo, Sindaco di Gerace. Come puntualizzato dal Presidente Rispoli, è fondamentale rivalutare la figura dell'arbitro, il suo ruolo, specie in un settore che è in crisi a livello nazionale. Fortuna- tamente nella locride sempre maggiori sono le figure giovanili, desiderose di ricoprire il ruolo dell'arbitro,una figura onesta come scelta di vita. Un ruolo che deve essere rivalutato, poichè, -commenta Galluzzo- “gli arbitri svolgono un lavoro difficile, di confronto tutte le volte- la sede di Locri ha un alto compito: raccogliere fiducia”. E conferma Tucci “si deve crescere con l'unico comune denominatore che è la convinzione che si devono rispettare le regole:questa è la vera rivoluzione culturale”. Fondamentale il supporto delle istituzioni, la possibilità di partecipare a progetti . L'augurio è che presto si possa vedere un nuovo mondo del calcio, dove l'arbitro ha il diritto di poter sbagliare senza che nessuno possa pensare che ci sia sotto qualcosa di preordinato, che sia considerato per quello che è: onesto e corretto. Marilene Bonavita Sport Fishing; Seconda tappa a Massimo Panetta Una piacevole giornata ha accompagnato la seconda gara del campionato Sport Fishing, che si è tenuta domenica 3 Aprile in Siderno nel tratto di spiaggia antistante l'Hotel Stella del Ionio. I partecipanti si sono incontrati alle ore 06.00 nel piazzale dell'hotel, a cui va un ringraziamento particolare per la gentile ospitalità, e dopo aver effettuato i saluti di rito si sono diretti presso i box, sorteggiati il giorno prima nella sede dell'associazione. Alle ore 07.10 i giudici di gara hanno dato il via alla gara che si è protratta per tre ore e mezza ed ognuno dei concorrenti si è impegnato dimostrando il meglio di sé cercando di accaparrarsi una posizione vantaggiosa per il torneo e quindi di classificarsi tra i primi 10 posti per poter così acquisire punteggio ai fini della classifica generale. Non sono mancati i momenti emozionanti che hanno caratterizzato la competizione sportiva e naturalmente anche gli “sfidini” personali lanciati ad inizio gara sono stati mantenuti ed hanno dimostrato senz'altro la propria spiritosa e colorata originalità. Tra l'altro gli sfottò iniziali ed i continui “BUONA PESCA” sono stati all'ordine del giorno, ma è così che tutti i soci intendono partecipare alle gare dello Sport Fishing e dimostrano di farlo accompagnati da grande entusiasmo, aggregazione, passione e sportività. Alla fine della competizione tutti concorrenti si sono recati al box pesatura prede e ad aggiudicarsi la prima posizione è stato Massimo Panetta '89, seguito dal fratello Cosimo Panetta al secondo posto, mentre al terzo gradino è salito Adriano Cusato; subito dopo si è stilata la classifica generale, comprendente le due gare fin qui disputate, che è la seguente: 1) PANETTA COSIMO 24 PUNTI 2) PANETTA MASSIMO '89 15 PUNTI 3) PELLEGRINO SALVATORE 15 PUNTI 4) PASQUALINO TONINO 14 PUNTI 5) CUSATO ADRIANO 9 PUNTI L'evento, che ha visto la partecipazione di concorrenti di qualsiasi età, ha riscosso un enorme successo, infatti a contendersi il primo posto di questa seconda giornata del torneo sono stati in trenta ed al fischio d'inizio tutti si sono cimentati ad utilizzare tecniche diverse l'una dall'altra per riuscire a battere i propri avversari. La manifestazione si è dimostrata come un momento di aggregazione, di spirito di gruppo, di socializzazione e nello stesso tempo è stata ricca di agonismo e sportività proveniente da tutti i partecipanti che si sono divertiti ed hanno impiegato il massimo dell'impegno per riuscire a vincere. Si comunica che il prossimo appuntamento riservato a tutti i tesserati è previsto per domenica 8 Maggio in notturna a Siderno; anche chi non dovesse essere in possesso della tessera è sempre in tempo di farlo per poter gareggiare, quindi chiunque volesse partecipare è pregato di rivolgersi ai sede dell'Associazione sita in Siderno in Via Papa Giovanni XXIII° n° 4. 32 la Riviera DOMENICA 10APRILE 2011 Jonica spettacoli domenica 24 aprile il primo evento: il vip Party P arte del Centro Commerciale “LA GRU” , il 24 aprile 2011, alle ore 23:30 , la prima edizione del "VIP PARTY" , la spettacolare manifestazione capace di offire una vetrina importante a nuovi talenti che attendono solo di essere “scoperti”. Sul palco , insieme a personaggi noti del mondo della televisione e della musica, ci sarà Lele Mora, il talent scout dei vip, oltre che patron della “LM Managements”, che parteciperà con la Jonica Spettacoli all’evento inaugurale lanciato dalla società calabrese.che inaugura la propria agenzia in prossimità dell'evento da lei organizzato . La presenza di questo guru dello spettacolo , dotato di indiscusso carisma , arricchirà lo stage e lo trasformerà in "opportunità di successo". Tra i vip presenti alla serata-evento , la vincitrice de “la pupa e il secchione” Francesca Cipriani ex concorrente del GF , il tronista di uomini e donne Cristian Gallella , il vincitore del GF 2010 Mauro Marin e la velina Francesca Muggeri . I vip presenti alla serata metteranno a disposizione dei ragazzi presenti in sala tutta la loro esperienza , maturata in anni di palcoscenico . Alcuni aspiranti artisti potranno sfruttare questa grande occasione , raggiungendo i loro beniamini sul palco e dando prova di ciò che sanno fare . “Il VIP PARTY” non è un concorso che prevede un vincitore , ma un seminario di avvicinamento al mondo dello spettacolo , una sorta di “palestra” , dove a contare maggiormente saranno le capacità creative e artistiche dei partecipanti. L'organizzazione non promette l'entrata diretta al "VIP PARTY" , mondo dello spettacolo, ma si impegna a far sì che la serata sia la spettacolare un momento di aggregazione , manifestazione capace di intrattenimento e conoscenza per gli appassionati di tv, musica offire una vetrina importante e cinema . La serata sarà seguita a nuovi talenti che da radiosidernolacometa che è anche la radio ufficiale dell'evenattendono solo di essere to . Al centro commerciale la gru saranno presenti 2 bellissime cubi“scoperti”. ste che si esibiranno in balletti e arricchiranno sempre di più la serata . Tutti possono partecipare al “VIP PARTY”, senza limiti d'età, purchè maggiorenni e residenti in Italia. Insomma alla Gru sarà spettacolo vero. A PASQUA LA GRU FA IL PIENO DI VIP 32 I Cartoni animati del Plesso Casanova scuola primaria di Siderno Noi alunni del plesso Casanova quest’anno abbiamo partecipato al progetto extracurricolare “ANIMANDO MANIA”. Abbiamo inventato una storia realizzando, con varie tecniche, diversi ambienti nei quali far vivere i tanti personaggi.Con l’aiuto del professore Angelo Riccobene, esperto in cartoni animati, abbiamo costruito un plastico utilizzando del materiale riciclato e animato i vari personaggi. 33 DOMENICA 10 APRILE 2010 Società Pianeta Scuola Un progetto diverso Protagonisti gli alunni delle terze, della Scuola elementare “Pascoli” di Siderno FILIPPO TODARO UN GRAN FINALE che sarà mai?... Un progetto come tanti. Uno dei tanti che si pensano e si attuano nella scuola di oggi, quotidianamente. Una attività extracurriculare, come si dice di solito, con un termine brutto e un po’ inquietante. Ma questo crediamo non sia stato come gli altri. Nessuno ce ne voglia. Ci è sembrato diverso. Soprattutto così evidentemente formativo e istruttivo, forse come pochi tra i tanti, da non lasciare alcun dubbio. E lo diciamo senza retorica o frasi di circostanza, ma solo perché questo abbiamo intra- E Miti e leggende, un invito alla lettura: Un libro per amico è stato presentato questa settimana alla libreria Mondadori di Siderno visto e letto nella espressione entusiasta e felice dei bambini che vi hanno partecipato. Seduti sul pavimento, ordinati e sereni, i genitori a far loro da corona e le insegnanti davanti, emozionate come non mai, appassionate ed entusiaste, come sempre in ogni loro attività. E soddisfatte. Stiamo parlando di “Miti e leggende”, un invito alla lettura, “Un libro per amico”, che si è concluso nei giorni scorsi a Siderno, presso la libreria Mondadori, protagonisti gli alunni delle terze della Scuola elementare “Pascoli” di Siderno. Un tuffo nel nostro passato per raggiungere due obiettivi fondamentali: la scoperta delle storie, vere o fantasiose, e l’esercitazione alla lettura e alla riflessione “… per condurre i piccoli lettori sui sentieri antichi della nostra civiltà, dove ritrovare l’essenza vera della nostra terra”, come scrive Anna Maria Malafarina nella introduzione del libro realizzato e consegnato a ciuscun alunno. Soddisfatto il dirigente, prof. Pino Callipari che ha avuto parole di elogio meritato per le insegnanti Antonietta Ursino, Vincenza Mittica, Marvy Vigliarolo, Maria Giuditta Lombardo, realizzatrici del progetto, e per il cantastorie Nino Racco. Come Virgilio comanda... La Giovanni Pascoli c’è, nonostante un sistema scolastico nazionale che invece di sostegni piazza zavorre. La scuola elementare al centro del Corso Garibaldi di Siderno è una frontiera. Tradizione e innovazione, per questo plesso dal profumo antico che annovera tra le sue fila guide come Virgilio comanda. “Un libro per amico… volta la pagina e scopri … MITI E LEGGENDE” , accolto a primo acchito dalla direzione didattica statale 2° circolo di Siderno, ha vissuto un gran finale alla Libreria Mondadori, partner di lusso. Genitori e appassionati hanno toccato con mano il lavoro svolto da chi diverrà, se si continua di questo passo, una nuova classe dirigente preparata e competente. Per adesso siamo felici di registrare che, nel contenitore più importante, c’è qualcuno che quando guarda, vede.(em) 34 Società MODAE ACCONCIATURE: LE NOVITA’SFILANO ALNOIR DI LOCRI Sfileranno giovedì 21 Aprile al Noir di Locri le ultime novità moda e acconciature in vista dell’estate 2011 ormai alle porte. Ad organizzare la kermesse Adriana Bonavita e il suo Bonavita Fashion, situato in c.so Vittorio Emanuele, e Stefania Macrì titolare del salone Elisir di Via Matteotti. Sulla passerella lo stile dei migliori marchi come Twin Set, Hoss Intropia, Miss Money Money, Kaos e le ultime tendenze in tema di acconciature riproposte dagli hair stylist di Elisir DOMENICA 10 APRILE 2010 Attualità ECCELLENZE DI CALABRIA La comunità MAMMOLA A PUNTO evangelica di Locri ha una nuova sede D’INCONTRO Metti una sera a Mammola si parla di eccelDopo 18 anni, la comunità evangelica di Locri - via Tevere - cambia sede. Sabato 26 marzo sono stati inaugurati i nuovi locali della Chiesa Cristiana Evangelica Apostolica siti in via Roma 180, dietro il Tribunale Penale (ex aule Istituto d'Arte). Almeno 150 cittadini della Locride erano presenti all'evento oltre ai visitatori provenienti da tutta la provincia di Reggio Calabria, da Crotone, da Messina e il Presidente della Chiesa Apostolica in Italia, Pastore Elia Landi accompagnato dalla moglie, provenienti da Grosseto. Hanno risposto all'invito del responsabile della comunità Antonio Mangiola anche il Sindaco Macrì e l'Assessore Raschellà che con la loro presenza hanno evidenziato l'importanza della comunità evangelica come realtà appartenente a tutta la cittadinanza locrese. La Chiesa Evangelica è stata negli anni, e continuerà ad esserlo nella sua nuova sede, un centro di ascolto e sostegno per le famiglie e i giovani, un punto di riferimento per la distribuzione di alimenti a favore dei cittadini meno abbienti. E continuerà anche la sua missione di centro culturale: a tal proposito, tra le attività culturali svolte (che come tutte le attività proposte sono state sempre aperte al pubblico e gratuite), ricordiamo la Mini-Rassegna di cartoni educativi per bambini del 2010 e le già tre edizioni passate della Rassegna Cinematografica “Visioni” (di cui l'ultima svolta nell'auditorium comunale) con proiezione di film provenienti da circuiti alternativi a quelli normalmente promossi dalle sale cinematografiche. Una piccola biblioteca di teologia aperta al pubblico con in cantiere un ambizioso progetto di espansione. Con gli strumenti che gli sono propri, la realtà evangelica di Locri vuole contribuire a portare un pensiero positivo e di speranza in questo territorio problematico. Per maggiori info: [email protected] www.ioti.it - www.apostolica.it Melina Rubino ZALEX, IL NORMAL-EROE DI MATT PAPP E NAIC PEZZPER ENERGIECALABRIA La Regola della settimana "Studiare per conoscere e' una regola fondamentale" lenze, di prodotti tipici, di bella calabria, cosa non rara visto che la cittadina della Vallata dello Stilaro si è sempre distinta per le eccellenze culinarie e non. Quello che non capita tutti i giorni che si discuta in Tv, a “Punto d’Incontro” precisamente, programma condotto dal bravissimo Ugo Floro con la regia di Marcello Le Piane. Ospiti in studio, il primo cittadino di Mammola, Totò Longo, Vincenzo Nizzardo, proprietario del ristorante “Il Mulino”, Rosario Condarcuri, editore de “La Riviera”, Pino Agostino, presidente della Pro loco. Mammola entra a pieno diritto tra le eccellenze di Calabria, la sua storia, la sua cucina, i suoi mille punti di forza trovano un volano importante nella tv. Un Eccellenza meritata... Piano Spiaggia... Quale? Internet Wi Fi, parco fotovoltaico e tanti altri progetti per una locride migliore, passando dal Piano Spiaggia E' stato un dibattito dai toni accesi quello tra il Presidente dell'associazione “Città balneare della locride” Gino LaScala e l'Assessore Romeo, tenutosi presso la sede dell'Urban Center di Piazza Nassiria a Locri, conclusosi comunque in modo più che cordiale, grazie anche all'intervendo dell'arch. Pasquale Giurleo, che ha chiarito la posizione del presidente Lascala, specificando che non voleva essere un attacco, ma un semplice intento di collaborazione con l'amministrazione per tutelare, non solo i diritti degli associati, ma gli interessi della città tutta. Presente l'assessore Tommaso Raschillà, che ha rappresentato come si sia data da fare l'amministrazione puntando non solo sul risparmio energetico, con la previsione della realizzazione di un Parco fotovoltaico, per il quale dovranno essere identificati, circa due ettari di terreno, ma sulla città turistica ed in particolare sulla bellezza costiera e sul mare. Ha comunicato che non solo tutto il lungomare, ma quasi tutta la cittadina sarà coperta da rete wi-fi per permettere a tutti di potersi collegare tra loro in una rete locale in modo wireless, specificando che sarà possibile reperire la password anche presso tutti gli stabilimenti balneari. Molte le domande da parte dei cittadini intervenuti. Molti i dubbi sull'attuazione della pulizia della spiaggia entro maggio e relativamente alla situazione degli scarichi maleodoranti. Presente anche l'architetto De Nise ed il geometra Romeo, responsabile e istruttore delle pratiche all'ufficio demanio. Antonello Romeo ha dichiarato che il vecchio Piano Spiaggia, redatto dall'arch. Macrì a suo tempo e poi variato (quando?)è già stato presentato, adottato e pubblicato dal lontano 2006 e che ormai è solo in attesa di acquisizione dei pareri da parte della Provincia e dunque non ci sono più i margini per ulteriori osservazioni. A cosa è servito dunque questo incontro? Certamente si è chiarito come sia stata fondamentale la presenza dell'arch. De Nise all'interno del Comune per dare la spinta giusta all'iniziativa ma, visto che non sarà più possibile dare suggerimenti sull'attuale Piano Spiaggia, l'Assessore Romeo ha comunque promesso di fornire, entro lunedì prossimo, le risposte a tutte le domande avanzate sul Piano strutturale. Marilene Bonavita A LOCRI SI DISCUTE DI ACCOGLIENZA E INTEGRAZIONE Domani, durante la manifestazione organizzata dal Cis Ata, interverranno: Lucetta Scaraffia, docente di storia contemporanea, Don Antonio Sciortino, direttore di “Famiglia Cristina” e Domenico Lucano, sindaco di Riace 35 35 IL SEQUESTRO CARTISANO DIVENTA FUMETTO Esce per la Round Robin Editrice “Lollo' Cartisano, l'ultima foto alla 'ndrangheta”, un romanzo a fumetti che racconta la tragica vicenda del fotografo di Bovalino, sequestrato e ucciso dalla 'ndrangheta. Il libro attraverso il viaggio di un insolito protagonista di fantasia, il reporter Gino Durante, e ripercorre gli itinerari e le strade che portano alla montagna di Pietracappa, posto amato dal fotografo, quello dove fu ritrovato il corpo DOMENICA 10 APRILE 2010 ANCHE I GIOVANI SIDERNESI OGGI A LOCRI PROTAGONISTA AVRANNO L’URBAN CENTER L’ACQUA Un gruppo di giovani professionisti del rione sbarre capitanati dall’attore sidenese Lele Nucera e da Nino Tarzia, desiderosi di rivalutare il quartiere, con la creazione di questa forma istituzionale, daranno un contributo attivo all'Amministrazione locale. In Italia si contano oggi ancora pochi urban center, istituiti nelle principali città italiane. La volontà condivisa da molte di queste strutture è di confrontare le proprie attività e metodologie, scambiarsi informazioni, riflettere, elaborare e proporre nuove soluzioni urbanistiche e non, questi in poche parole gli scopi che perseguiranno questi ragazzi e il loro Urban Center. La costituzione di un nuovo centro di aggregazione urbana si colloca accanto a quello già esistente presente a Locri in Piazza Nassiria, ma allo stesso tempo deve collocarsi all'interno di un progetto di rete ancora più vasto e che riesca a portare risultati tangibili. Marilene Belvedere on poteva esserci momento più adatto, visti gli eventi drammatici di questi giorni, per un convegno-dibattito che ha come tema “Una sola razza, la razza umana! Accoglienza e integrazione” che si svolgerà lunedì 11 aprile, ore 15,00, nel Palazzo della Cultura di Locri. Durante la manifestazione, organizzata dal C.I.S. ATA, è previsto uno spazio di discussione con tre importanti specialisti che affronteranno questa delicata problematica con taglio diverso. Si tratta della Prof.ssa Lucetta Scaraffia, docente di storia contemporanea alla Sapienza di Roma (che si occuperà degli aspetti storici), Don Antonio Sciortino, direttore del settimanale “Famiglia Cristiana” (che si soffermerà sulle implicazioni di carattere etico), e Domenico Lucano, Sindaco di Riace (che testimonierà l’esperienza in atto che ha permesso al suo comune di rinvigorire grazie ad un’intelligente “apertura” verso il fenomeno migratorio). Nel corso del convegno sarà proiettato il cortometraggio di Wim Wenders “il Volo”, che racconta la storia dell'accoglienza in Calabria. Nella nuova struttura del Palazzo N della Cultura, interverranno anche il sindaco di Locri, Francesco Macrì, che si è dimostrato sensibile all’iniziativa concedendo il patrocinio, e l'Assessore alla cultura, Francesco Commisso. Un evento importante, dunque, che vede il C.I.S. (Consorzio tra Istituzioni Scolastiche finalizzato all'aggiornamento del personale Amministrativo, Tecnico ed Ausiliario) impegnato a presentare un confronto di grande interesse verso quella che appare una vera e propria “emergenza epocale”. Il CIS è attivo da oltre 10 anni e ne fanno parte, oltre all'Istituto secondario di 1° grado “ Pedullà” di Siderno, scuola capofila, il Liceo Classico di Locri, l'Istituto Comprensivo di Bianco, l'Istituto Comprensivo di Marina di Gioiosa, l'Istituto Superiore “ Zanotti Bianco” di Marina di Gioiosa, l'Istituto Comprensivo GrotteriaGioiosa Jonica e l'Istituto Superiore “ Mazzone” di Roccella. L'iniziativa segue di pochi mesi il convegno che ha registrato la presenza dell'ex magistrato di Mani Pulite dott. Gherardo Colombo, con il quale si è tenuta un'interessantissima conversazione sul rispetto delle regole. DS “Il connubio acqua arte ci attraversa e ci provoca emozioni”. L’acqua è l’elemento naturale fondamentale nella vita di ogni essere vivente. La letteratura, l’architettura e l’arte si sono nutriti di questo elemento restituendone una gamma sconfinata di valori simbolici, evocativi, estetici. L’acqua è diventata, di volta in volta, metafora di purificazione e rinascita, di vita e morte, di viaggio e trasformazione; essa ispira significati nascosti e palesi, spirituali e politici e il problema della privatizzazione dell’acqua sta provocando conflitti e tensioni che toccano la sensibilità di molti artisti. Le possibilità di coinvolgimento multisensoriale provocate da questo elemento sono estese e l’arte può aprire varchi per nuove visioni o per maggiore consapevolezza. L’acqua è un elemento fondamentale nel percorso artistico e personale ma la sua carica simbolica produce altresì percorsi di relazione e di scambio, originando sinergie in campo artistico. E’ quanto già avvenuto sull’asse Roma- Lamezia in un ben riuscito progetto condiviso tra Cromedrop, Acrobax Expo, CantinArtaud e Ant’Art. L’intento di questa rassegna, denominata acquArte, è di mettere insieme espressioni, tecniche ed idee che gravitano intorno alla rappresentazione dell’acqua offrendo al contempo uno spaccato sui possibili rischi derivanti dalla speculazione intorno a questo bene comune e fondamentale per la vita. L’arte nelle sue forme diverse (fotografie, installazioni, concerti e performance, videoarte, poesia e live painting) evidenzierà la pregnanza dell’acqua, e sarà lanciato, con strumenti non necessariamente sovrapponibili all’evento artistico, un appello che denunci ogni violazione e speculazione. L’evento acquArte sarà a Locri - dal 10 al 17 aprile 2011 - negli spazi espositivi del nuovo Palazzo della Cultura, contenitore di situazioni artistico-culturali, in cui i cittadini possono vivere momenti di crescita partecipata e dove l’arte e la cultura offrono stimoli per futuri percorsi virtuosi. Il Palazzo della Cultura si trasforma in luogo espositivo per opere pittoriche, fotografiche e video installazioni. Oggi, sarà la grande jam session con interventi musicali e performances, con particolare risalto all’incontro tra poesia, testo letterario e installazioni sonore. In alcune sale saranno le proiezioni video e una grande installazione visiva sulla facciata d’ingresso. Attraverso linguaggi e forme artistiche differenti, facendo seguito a un momento seminariale e a un convegno, organizzati rispettivamente il 4/6 marzo e il 22 marzo, l’acqua è il soggetto protagonista di stupore, emozioni, incontri e riflessioni AcquArte non è finanziato da alcun ente pubblico o privato ma è reso possibile grazie alla collaborazione volontaria e all’impegno delle persone e delle associazioni indicate di seguito e al patrocinio del Comune di Locri che ha messo a disposizione il Palazzo della Cultura. Gli artisti della Locride e anche quelli provenienti da luoghi lontani partecipano, di persona o mettendo a disposizione un proprio contributo poetico, letterario, artistico a titolo assolutamente gratuito e amichevole riguardo chi organizza, con una straordinaria volontà di aderire ad un progetto comune e corale che abbia la Locride come scenario “fluido”, dimostrando una forte sensibilità civica e politica rispetto al tema e ai rischi connessi alla privatizzazione dell’acqua. Per ampliamento organico a Siderno e Reggio Calabria, azienda umbra inserisce operatrici telefoniche, età 25/50 anni. Si offre contratto a norma, adeguata formazione,lavoro part-time. Per colloquio:0965596810. www.novelife.it Azienda italiana leader nel campo della cura del corpo, in grande espansione "ha bisogno di te" Sei dinamico e vuoi lavorare? Per guadagnare soldi per fare carriera per realizzare e vivere i tuoi sogni Non perdere altro tempo Per maggiori informazioni contatta subito il 349-2436666 dalle ore 15,00 36 Box office La classifica dei film più visti al cinema questa settimana 1 Nessuno mi può giudicare € 668.136,00 2 di Massimiliano Bruno con Paola Cortellesi, APRILE 2010 € 478.300,00 di Dennis Dugan con Adam Sandler, Raoul Bova,Rocco Papaleo DOMENICA 10 Mia moglie per finta Jennifer Aniston, Nicole Kidman 3 Hop € 457.541,00 di Tim Hill con Kaley Cuoco, Russell Brand, James Marsden Cinema e Musica MICROFONI E ARTISTI AL POSTO DEL FIORETTO. A PASQUETTA E’ GUERRA A CHI COINVOLGERA’ PIÙ GENTE LA RECENSIONE Il cigno nero di ANTONIO FALCONE Film d'apertura, in concorso, alla 67ma Mostra del cinema di Venezia, Il cigno nero è un'opera che può anche far discutere, ma non lascia indifferenti, vuoi per la regia di Darren Aronofsky (The Wrestler) volta a ravvivare un plot narrativo (Andrés Heinz, Mark Heyman, John J. McLaughlin) prevedibile nel suo insieme, ricco di richiami a molti classici del cinema, vuoi, in particolare, per la toccante interpretazione di Natalie Portman, insignita al riguardo dell'Oscar come miglior attrice protagonista. Nina Sayers (Portman) è una ballerina professionista del New York City Ballett, la danza è tutto nella sua vita, sul suo altare ha offerto dedizione e sacrificio estremo, spinta anche dalla madre iperprotettiva, Erica (Barbara Hershey), la quale, ex ballerina, ha riversato su di lei ogni aspettativa di successo; il direttore artistico Leroy (Vincent Cassel) ha scelto come balletto d'apertura della nuova stagione Il lago dei cigni di Cajkovskij e, contemporaneamente, deciso la sostituzione dell' etoile Beth (Winona Ryder): proprio Nina è la prescelta, anche se Leroy ha ancora molti dubbi, visto che l'indubbia tecnica di Nina, la sua perfezione maniacale, il suo severo controllo del corpo, insieme all'evidente candore ed ingenuità, sono certo indubbie doti per interpretare al meglio Odette, la principessa tramutata in cigno da un mago e che solo l'amore libererà dall'incantesimo, ma non il suo doppio Odle, il cigno nero, dotata di fascino, seduzione, astuzia, sensualità; la collega Lilly (Mila Kunis) sembrerebbe la più adatta ad incarnare i due opposti aspetti … Aronofsky è un regista estremamente sanguigno, corporale, ed il mondo della danza classica, etereo ed elegante, funge da contrasto e pretesto narrativo per visualizzare ed estremizzare, sfruttando il tema della dualità espresso dal citato balletto di Cajkovskij, quel classico gioco di specchi che è la vita, nello specifico oggetto di uno scambio di coppie con l'Arte, nell'eterno conflitto fisicità- spiritualità, tra ciò che siamo, ciò che vorremmo essere e che esitiamo a divenire; la macchina da presa è incollata agli attori, ai loro corpi e volti, in particolare la protagonista viene costantemente monitorata in primo piano, in ogni attimo della sua vita, dal duro allenamento cui si sottopone, alle manifestazioni visive dei suoi disagi interiori, i graffi o le scorticature che si infligge, puntando in sostanza più sull'effetto che sulla causa dei moti inquieti della psiche; il tutto è connotato dal regista con punte horror-thriller, piuttosto grezze e violente, e rappresentazioni oniriche e simboliche, anche a sfondo sessuale, puntando, in definitiva, ad evidenziare l'estremo sacrificio di sé per arrivare ad acquisire una propria identità, riuscendo a venire a patti anche con il proprio lato oscuro, accettandolo come parte della propria personalità. Disturbante, sgradevole a tratti, Il cigno nero è comunque un film da vedere, non fosse altro per quel moto inquieto dell'anima che provoca anche a giorni dalla visione, espressione in fondo di puro cinema e della sua originaria magia. Antonio Tassone sfida Mimmo Cavallaro U GIUSEPPE RITORTO n anno fa, di questi tempi, Mimmo Cavallaro, se mai ne avesse avuto bisogno, ha confermato il suo strapotere musicale. Era proprio Pasquetta, quando le strade di Marina di Gioiosa sono state un fiume in piena, un fiume coloratissimo di tarantellati a saltare, ballare, bere tutti insieme e divertirsi con le note di uno degli artisti più seguiti nella storia della locride. Ovvia la decisione di riproporre quella strategia vincente; infatti anche quest’anno a animare la città del sorriso ci saranno ancora lui, “il caddararo” e il travolgente ritmo delle loro tarantelle. Siderno però, quest’anno, non sta a guardare. Dopo la celebre “sguta” di panettiana memoria, croce e delizia per anni della pasquetta sidernese, Antonio Tassone, giornalista, presidente dell’Associazione “L’Eco di Siderno” organizzando la “Pasquetta Sidernese” ha preso in mano le redini della situazione snocciolando un programma che già da ora sta iniziando a coinvolgere la gente. Arte, cultura, musica, spettacolo, artisti di strada. C’è di tutto per una giornata che potrebbe diventare una piacevole abitudine se questa manifestazione dovesse essere confermata. Fabio Macagnino e gli Scialaruga, i Marvanza Reggae Sound, Lisarusa, nomi di primissimo piano nell’ambiente musicale della locride, e poi ancora il cabaret, con Piero Procopio, gli artisti di strada della “Gurfata”, lo spazio arte di Piazza Portosalvo, dove tutti gli artisti della Locride potranno portare ed esporre le proprie opere... Di sicuro Mimmo Cavallaro stavolta non avrà vita facile, il colosso dei concerti calabresi se la dovrà vedere con un parterre de roi che avrà la stessa voglia far divertire e ballare. L’arida locride per un volta mette il vestito SUNSET BOULEVARD migliore e offre una bella giornata alla gente, Siderno o Marina di Gioiosa che scelgano. La sfida stavolta farà divertire qualsiasi sia l’opzione scelta. Antonio Tassone e Mimmo Cavallaro (e ovviamente l’Amministrazione Comunale di Marina di Gioiosa), protagonisti della rinascita del divertimento... Siderno o Gioiosa che sia, godiamoceli tutti... di Antonio Falcone Catene (1950) R affaello Matarazzo (1906-1966) è stato, nell'ambito del nostro cinema popolare, uno degli autori più validi e apprezzati dal grande pubblico, il quale riusciva ad identificarsi nei suoi film più di quanto avvenisse con il filone neorealista, pur se il regista ne manteneva i contatti, a livello di estetica, grazie ad una descrizione ambientale veritiera, sulla cui base venivano installati temi cari alla tradizione italiana, e propri della cultura collettiva, quali, tra gli altri, il melodramma e l'opera lirica. Matarazzo esordisce nel '33 con la commedia Treno popolare, proseguendo per questa strada sino al primo dopoguerra, quando la Titanus gli offre la regia di un melodramma a basso costo, Catene, che si rivelerà un enorme successo. Napoli. Guglielmo (Amedeo Nazzari), meccanico, e Rosa (Yvonne Sanson), sono una coppia felice, due bambini, la cui tranquillità familiare viene turbata dal casuale arrivo dell'ex fidanzato di Rosa, Emilio (Aldo Nicodemi), un poco di buono, ancora invaghito di lei; la donna, per quanto combattuta, è perentoria nel tenerlo a distanza ed esasperata dalle sue continue minacce di rivelare tutto al marito e dalla proposta di partire insieme, accetta un incontro, a scopo chiarificatore, ma viene raggiunta dal consorte, il quale, in seguito ad una colluttazione, uccide involontariamente Emilio; costretto a fuggire in America e poi fatto rimpatriare per il processo, Guglielmo viene assolto (“delitto d'onore”) grazie a Rosa, che su consiglio dell' avvocato, si proclama adultera… Sulla base di una solida sceneggiatura (A. De Benedetti e N. Manzari), costruita sui canoni classici dell'accumulo di figure e moduli conosciuti, oltre che su un progressivo crescendo drammatico, sfruttando comunque una situazione verosimile e ben calata nel reale, la regia di Matarazzo si rivela attenta a sostenere il ritmo, vedi il citato crescendo del dramma, spesso assecondato da un uso accorto delle musiche, a sottolineare gesti ed azioni dei protagonisti. Ottima anche la direzione degli attori, che, visti i temi, ed una contrapposizione tra bene e male piuttosto netta, si poteva prestare a gratuiti eccessi; si delineano poi le caratteristiche proprie dei personaggi del cinema di Matarazzo: l'uomo lavoratore, onesto e dai forti ideali, la donna angelicata, dalla passionalità repressa, che una volta ceduto ai sentimenti dovrà subire un processo di degradazione, umiliata sia da chi le vuole bene, sia dalla giustizia, per poi definitivamente sublimarsi nell' “estremo sacrificio”, nel riscatto salvifico di chiara matrice cattolica, nel cammino che attraverso la sofferenza porta al perdono. Sono, in sostanza, estremizzati i valori e i sentimenti di un'Italia contadina, non ancora oggetto del boom economico, che infatti connoterà del successo tale genere sino alla fine degli anni '50, per poi scemare progressivamente, anche se echi della filmografia di Matarazzo possono oggi riscontrarsi in varie fiction o soap nostrane, non sempre con la stessa validità di messa in scena. 37 MAMMA (RADIO)RAI INTERVISTA I MARVANZA Il disco dei Marvanza, “Frontiere” è stato selezionato, al Mei di Faenza come uno dei dischi più interessanti del panorama musicale italiano. Ne parleranno Ivan Skankaman Lentini e Valeria Oppenherimer, conduttrice del programma di Radio Rai wr8, in un’intervista sul canale web di Radio Rai WWW.WR8.RAI.IT che andrà in onda questo martedì serà. Durante il programma saranno anche selezionati alcuni brani del gruppo monasteracese DOMENICA 10 APRILE 2010 L’opera di Stefano Simonetta punta a ritagliarsi un posto di primo piano nel cantatourato italiano Melodie e testi, la doppia forza dei Mujura Dosare le parole è fondamentale nel recensire il primo lavoro di Mujura. Le due sfere canoniche, melodica e testuale, che assemblandosi completano la produzione di un disco sembrano non bastare a descrivere l'opera del roccellese Stefano Simonetta, in arte Mujura. C'è dell'altro. Innanzitutto un'esperienza in giro per il mondo con Eugenio Bennato, restituita alla Calabria sotto forma di opera discografica che ascolta e discute la nostra terra in un caleidoscopio di immagini che compongono una complessa realtà: la criminalità e la deriva sociale (i brani: A crapa, Sparami, Parti, Sdegnu di carceratu, Mancu li cani), il rapporto col passato e con la cultura popolare (i brani: Ngravachjumbu, Mani chini, Mujura), lo sbarco dei clandestini (il brano Amir), la natura selvaggia, la storia e l'isolazionismo (i brani: Blu, Suli). Undici brani missati da Jd Foster (Calexico, Marc Ribot, Capossela) e fortemente sostenuti da Taranta Power che segnano una nuova strada nella dimensione del cantautorato e del folk italiano. Un piccolo capolavoro che non ambisce certamente ad una proiezione locale ma punta dritto e di diritto a collocarsi nelle straordinarie perle che il cantautorato italiano ci ha sempre donato. Mujura scorre piacevole, lasciando all'ascoltatore spazi di riflessione costanti. Ogni frase di ogni canzone non è scritta per far combaciare una rima o rendere melodica la sequenza parole&musica, ma accoglie dettagliatamente significati profondi, pur riuscendo a trovare un difficilissimo equilibrio di senso, emozioni e musicalità, segno evidente del lungo lavoro che Stefano Simonetta ha svolto prima dell'uscita di questo piccolo capolavoro. Mujura appare diretto, da canticchiare immediatamente “A crapa non si scanna se non passa la fiumara”, ma al tempo stesso indiretto, da cogliere e interpretare con attenzione: particolari, riferimenti, elementi musicali svelati e colti, dopo una serie di ascolti, innalzano a un livello poetico e denso di bellezza questo disco. Sfumature da ricercare, elementi da cogliere, per ritrovarsi soddisfatti come dopo aver colto il senso di una poesia meravigliosa: “Radice che affiori, ti porterò via, giocando a cambiare gli altari, con la mia follia...”. Venir fuori dall'anonimato con un codice proprio e conosciuto, regalando un'inquisizione pubblica alla tradizione alla quale si è succhiato il fiato, in un martedì costante in cui non ci si sposa e non si parte, ma si contempla la particolare luce del cielo bloccata da nubi di pioggia che non scatenano acqua ne fanno filtrare il sole, ma lasciano il senso di poter decidere su entrambe le atmosfere: Mujura. Un disco che racconta la Calabria nella sua interezza è forse una delle cose più difficili che si possa fare. Il progetto musicale di Stefano Simonetta, appare da questo punto di vista, lucido e convinto, tanto da tracciare profili inediti ad una terra che nel descriversi è sempre radicale sia nelle accezioni positivi che negative. Una linea musicale innovativa che racconta le contraddizioni della Calabria “non come rivendicazione geografica o per motivi campanilistici - dice Mujura - ma perché è l'argomento che conosco meglio di altri e sentivo di dover restituire un mondo del quale si hanno notizie parziali, frastagliate e imprecise. Quello dell'abbandono, della deturpazione, della malavita, della lentezza, del familismo e dell'isolazionismo in un mondo veloce e globalizzato”. È a questo punto che l'uso del dialetto si inserisce in modo originale e ricercato, grazie alle profonde ricerche del cantautore e ad un Rolfhs come amico affettuoso e vicino. La riesumazione di parole dimenticate non appare come un' osannazione del passato ma come un elemento di incredibile portata culturale nuova e originale: “Ngravachjumbu, lippu supa o muru, cardaciàri, nchiaccandu lucerti, arcegliami, gramigna, ecc. ecc.” Mujura è un cuore che passeggia davanti allo jonio d'inverno, riflette sull'eterna nostalgia del partire o del restare, evita una golf che sgomma, ammira le bellezze che scorge tra lattine e buste abbandonate sulla spiaggia. Un piccolo gioiello da custodire e ascoltare dopo aver fatto una passeggiata nel proprio paese. U diavulu è calabrisi. Ruggero Brizzi Andiamo al Cinema MULTISALA LUMIERE Reggio Calabria, info: 0965/ 51036 SALA DE CURTIS Gnomeo e Juliet/ 17.00 SALA SORDI Mia moglie per finta/ 18.15 - 20.40-23.00 SALA MASTROIANNI Kick Ass / 18.00 - 20.20 - 22.40 SALA DE SICA Amici, amanti e... / 18.45-20.50-22.50 CINEMA NUOVA PERGOLA Reggio Calabria, info: 0965/ 21515 Boris-Il Film/ 18.10-20.20-22.30 CINEMA ODEON Reggio Calabria, info: 0965/ 898168 La versione di Barney/ 17.30-19.45-22.00 CINEMA AURORA Reggio Calabria, info: 0965/ 45373 Space Dogs 3d / 18.10 CINEMA GARIBALDI Polistena, info: 0966/ 932622 Nessuno mi può giudicare/ 16.00 - 19.15 21.30 CINEMA POLITEAMA Gioia Tauro, info: 0966/ 51498 Nessuno mi può giudicare/ 18.00-21.00 CINEMA MODERNO Vibo Valentia, info: 0963/ 41173 Siderno rimandato il gran cabaret. Alberto Alivernini a data da destinarsi Alberto Alivernini, uno dei personaggi comici più completi e più apprezzati non ci sarà domani sera al Fifth Avenue di Siderno. Per problemi di ordine pubblico, lo spettacolo è stato rimandato a data da destinarsi. I sidernesi e il pubblico della Locride innamorata del gran cabaret non potranno assistere, almeno per ora a uno spettacolo, che parte dalla falsariga della magiae approda e in un continuo di battute e doppisensi condotto con il giusto ritmo dal comico che di certo non ci lascia distrarre nemmeno per un secondo e buonumore. La direzione del noto locale sidernese comunicherà ai sui clienti la data dello spettacolo. Per adesso si scusa per il disagio con chi già pregustava una serata differente dalle solite. La volontà è quella di ospitare grandi eventi anche in questo luogo dove raramente si incontrano artisti di assoluto livello nell’ambito nazionale. La sfida è quella di sempre, rendere il nostro territorio simile ad altri normali. C’è ambizione e desiderio di eccellere. Cordiali saluti. la direzione L’appuntamento con il comico di Zelig non svolgerà questa sera . La direzione del Fifht Avenue comunicherà, nei giorni a seguire la data dello spettacolo Boris Il Film/ 17.00-19.15-21.30 CINEMA NUOVO Siderno, info: 0964/ 342776 Rango/ 16.00-18.00 CINEMA GOLDEN Roccella J. info: 0964/ 85409 - 333/7672151 Il Rito/ 18.00- 20.00- 22.00 CINEMA VITTORIA Locri, info: 339/7153696 Vinci il Cinema Nessuno mi può giudicare/ 20.00 - 22.00 Vinci un biglietto per il film “Sotto il vestito niente” rispondendo alla nostra domanda [email protected] Come si chiama lo stilista per il quale lavora la modella Alexandra? la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 Libri 38 ANTONIO CALABRO’ L’INTELLETTUALE OGGI “Un libro ci salverà”. Quando la cultura dovrebbe salvarci o, almeno, redimerci. FRANCESCA RAPPOCCIO Antonio Calabrò è l’emblema di ciò che di innovativo ed interessante la cultura riesce a produrre oggi in città. Ha una storia particolare questo scrittore reggino. Del resto, come ogni grande narratore di vite non poteva essere da meno. Egli innanzitutto non ha avuto un percorso “culturale” lineare, eppure ha sempre fagocitato libri, scritti nonostante abbia svolto e continui a fare altro. Certo, voi direte, questi non sono elementi sufficienti che possano distinguerlo da altri sedicenti intellettuali. Eppure merita attenzione per la vis polemica, per il senso critico con cui osserva la realtà, per il suo schierarsi e non avere mezze misure. “Un libro ci salverà” (Leonida edizioni) è la sua terza pubblicazione ed è stato presentato mercoledì 6 aprile presso la libreria Happy Place, in collaborazione con il Circolo Culturale HP. L’incontro è stato moderato dalla giornalista Angelita Tomaselli e presentato dalla giovane Alessia Cotroneo alla presenza dello scrittore. Il titolo è certamente perentorio e volutamente idealista, ma trasmette in pieno la passione culturale che accompagna quest’uomo in tutta la vita. Rappresenta parte del suo conoscibile, una summa letteraria, cinematografica, musicale nella quale il lettore potrà identificarsi, ritrovando comuni passioni o scoprendone di nuove. Il protagonista immagina di aggirarsi, con iniziale confusione, nei meandri oscuri dell’iter letterario accompagnato da Melville, indimenticabile autore del Moby Dick, sua guida virgiliana sempre pronta a spronarlo nell’inseguire una storia da narrare. Melville però non sarà l’unico a esser presente. Le voci di tanti autori fungono da prefazione a ogni capitolo; si alternano Calasso, Tolstoj, Stendhal, McCarthy, Bulgakov, Borges ciascuno dei quali ha contribuito a rendere Calabrò un intellettuale in costante ricezione. Anche la sua scrittura è così, romanticamente moderna, appassionata del nuovo e in attesa del cambiamento CERIMONIA DEGLI ADDII Margherita Errigo Il 5 aprile ha preso congedo da questa vita Margherita Errigo. Aveva 99 anni. Tutti vissuti secondo i principi dell'inarrivabile etica meridionale: laboriosità, onestà, sentimento alto dell'onore , commovente attaccamento alla famiglia. Era vedova di Giovanni Crocé, un uomo saldo nei principi, di parola, ardente comunista e combattente disinteressato per la causa dei lavoratori. Lei, Margherita, era di religione evangelica e nella chiesa evangelica, affollatissima, sono stati celebrati i funerali. Lui, don Giovanni, comunista, se non propriamente ateo, mangiapreti, non ostacolò mai il libro dispiegarsi del sentimento religioso della moglie. Nel tempo, che viviamo, fatto di decadenza e di disfacimento dei valori morali, avremmo bisogno, tanto bisogno, di madri meridionali, come lo fu Margherita Errigo. Ailla gamiglia tutta le condoglianze de <<la Riviera>>, che riserva un saluto particolare al genero Ciccio Zampaglione, per gli amici e i compagni Sciatica. originato dal guizzo dell’anima. Le sue opere non sono un’accozzaglia di nozioni gettati lì, a caso, come fumo negli occhi con l’intento di affascinare e creare una corte intorno a sé. Al contrario, ha una dote che molti appassionati “conoscitori” non possiedono: la passione per la Letteratura che diviene parte integrante dell’esistenza di un individuo. È un piacere ascoltarlo, poiché rappresenta il moderno mecenate, catalizzatore di giovani, ammaliatore e giocoliere delle parole, che riesce a ridestare anche nell’animo più frustrato il desiderio di conoscere e scoprire vissuti altrui, coinvolgendoli in un entusiasmo generale. La cultura e gli intellettuali dovrebbero avere questa funzione: spronare da torpori esistenziali, contribuire alla crescita personale e collettiva, trasformare atteggiamenti ingrigiti dall’appiattimento, ma soprattutto spingere all’azione, provocando il comune sdegno. È l’indignazione ciò che manca al popolo italiano e Antonio Calabrò lo afferma con vigore sperando di “redimerlo”. Giacché siamo realmente convinti che la crescita di un Paese passi attraverso la cultura, la formazione e la passione non possiamo non apprezzare il contributo di uomini simili. 39 Eurokom la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 S E R V I Z I O D I I N F O R M A Z I O N E P E R I C I T TA D I N I , n u m e ro v e rd e : INDIRIZZO “ CALABRIA & Europa” www.eurokomonline.eu 39 800 678 910 11 Tutti i bandi sono disponibili sul sito dell’Unione Europea e della Commissione Europea Rappresentanza in Italia: www.europa.eu.int www.europa.eu.in/italia - Per maggiori informazioni è possibile contattare i nostri uffici: Centro di informazione dell’UE - Europe Direct “Calabria&Europa” info: Palazzo Ameduri, piazza dei Martiri 89046 Gioiosa Ionica Tel: 00 39 0964 412400 - fax 0964 342022 email associazioneeurokom@tiscali. it Sabato 16 è di scena l’altra Calabria in positivo: Italia ti racconto una bella storia Si terrà il prossimo sabato a Reggio Calabria presso la sala del Consiglio regionale la manifestazione Calabria Day con sottotitolo Italia ti racconto una bella storia. Vi parteciperanno personaggi politici e del sociale organismi del non profit e del mondo del volontariato tra i quali a fare il punto sulla situazione delle politiche comunitarie e lo sport non poteva mancare con interventi ed uno stand dedicato l’Associazione Eurokom con l’Ufficio Europe Direct Calabria&Europa. La Plenaria di presentazione del Calabria Day prevede i saluti del Presidente del Cons. Regionale, Francesco Talarico quindi la discussione Il Calabria Day siamo noi : in cui si confronteranno un rappresentante per gli imprenditori; un rappresentante per le amministrazioni locali; un rappresentante per le associazioni. Dalle 11:30 alle 13:30 andrà di scena L’altra Calabria in positivo con diverse Sessioni tematiche in contemporanea. Quindi sino alle 15:00 la degustazione dei prodotti della Calabria e dalle 16.00 alle 17.00 il Parco Tommaso Campanella presenta :Viaggio sentimentale. La discussione di chiusura prevede sino alle 19.00 il confronto Costruire la Calabria ri-partendo dal Calabria Day. I lavori si terranno nell’Auditorium Calipari coordinati dalla giornalista Rossella Galati. Interverranno: Nino Amadore, Innovazione e crescita economica:facciamo il punto; Lino Patruno, Dal territorio la prospettiva per un futuro sostenibile; Oliviero Beha, La cultura che produce economia e sostenibilità; Pino Aprile, La solidarietà motore dello sviluppo e Pier Virgilio Dastoli, Presidente del CIME con la chiusura dedicata a “Guardare la Calabria con occhio “europeo”. A chiudere la convention Francesco Delzio con come dare “la scossa” al Sud partendo dal Sud. La sessione cui prenderà parte attiva l’Ed Calabria&Europa con l’intervento del direttore Alessandra Tuzza riguarderà Sport e impegno nel sociale: Costruiamo una società solidale e sostenibile I lavori si articoleranno come una tavola rotonda: due gruppi di interventi intervallati dalla possibilità del pubblico di porre delle domane. La traccia che la sessione dovrà seguire per creare il dibattito è la seguente: valorizzare l’importanza che lo sport si coniughi alle attività di crescita personale e professionale dei giovani perché fonte di disciplina ed educazione al lavoro e all’impegno nel rispetto di regole ben precise e delle persone con le quali si costruisce un lavoro di squadra. Costruire una lobby positiva tra soggetti che valorizzano lo sport per progettare con le istituzioni e le aziende del territorio opportunità per i giovani di praticare libera- mente lo sport, di lavorare nello sport generando anche qui un potenziale economico importante. L’altro importante tema, la solidarietà, genera anch’essa percorsi di cooperazione che producono servizi e lavoro per soggetti svantaggiati e non solo. L’impegno nel sociale è una carta vincente anche per le aziende che decidono di tradurre la classica attività di beneficienza in Responsabilità Sociale d’Impresa per investire nel sociale, nella comunità locale generando meccanismi virtuosi di sviluppo locale coordinato e intelligente. Le realtà che lavorano nel sociale o investono in queste attività possono migliorare le proprie perfomance se scelgono di collaborare su progetti e attività legate al territorio in cui operano, in questo modo si genera una sana responsabilità sociale del territorio, ovvero il futuro economico della nostra regione e del Paese.” Uno studio europeo sottolinea che La popolazione dell’UE è sempre più anziana povertà e segmentazione dominano e più diversificata - afferma il nuovo rapporto il mercato del lavoro comunitario demografico di Eurobarometro I lavoratori poveri e la segmentazione del mercato del lavoro hanno bisogno di essere presi in considerazione con più forza nella strategia dell’UE per combattere la povertà e l’esclusione sociale nel futuro. Ben 17 milioni i lavoratori dell’Unione europea sono estremamente poveri e rappresentano il 15% dei 120 milioni di persone incluse nella nuova Europa 2020 l’inclusione sociale. La povertà è, quindi, potrebbe diventare una questione più importante in futuro. La Commissione europea ha pubblicato una perizia sulla povertà di analisi sul lavoro e la segmentazione del mercato del lavoro in cui suggerisce come il progresso possa essere fatto su questo tema. L’analisi mostra variazioni importanti nella scala sulla povertà in lavoro in tutta l’UE. Secondo gli esperti nazionali, queste differenze possono essere spiegate da differenze strutturali nelle economie e il grado di segmentazione del mercato del lavoro. Tuttavia, la misura in cui gli Stati membri possono intervenire sia per limitare e regolare la quantità di segmentazione del mercato del lavoro ed in particolare per alleviare i suoi effetti peggiori (attraverso salario minimo, fiscali e di politiche di protezione sociale) svolge un ruolo molto significativo. Sulla base delle analisi degli esperti e gli esempi di paesi che hanno attuato politiche di successo, la relazione conclude che il progresso deve essere fatto in quattro aree principali: sensibilizzare l’opinione pubblica e la priorità politica; migliorare le analisi dei dati; Migliorare il controllo e comunicazioni migliorare l’integrazione degli obiettivi di inclusione sociale nelle politiche economiche e dell’occupazione. La relazione di sintesi si basa su una serie di relazioni nazionali elaborate dalla rete di esperti indipendenti in materia di inclusione sociale incaricato di assistere la Commissione europea nel monitoraggio delle politiche di inclusione sociale. Il lavoro si è sviluppato come un contributo al monitoraggio della UE “inclusione attiva” processo, che è stato lanciato alla fine del 2008 e che è una parte cruciale della UE la lotta contro la povertà e l’esclusione sociale. Scadenza 25/05/2011 Descrizione: La carta universitaria Erasmus inquadra a grandi linee le attività di cooperazione a livello europeo che un istituto d’istruzione superiore può svolgere nell’ambito del programma Erasmus, il quale fa parte del programma per l’apprendimento permanente (PAP). Ottenere la Carta universitaria Erasmus è condizione preliminare per gli istituti d’istruzione superiore che vogliano organizzare la mobilità degli studenti e del personale docente o di altro tipo, impartire corsi di lingua e programmi Erasmus intensivi, presentare la propria candidatura a progetti multilaterali, reti e misure di accompagnamento, organizzare visite preparatorie. Obiettivi: Gli obiettivi specifici del Programma per l’apprendimento permanente figurano sono: a) contribuire allo sviluppo di un apprendimento permanente di qualità e promuovere risultati Il terzo Rapporto sulla Demografia di Eurobarometro è stato pubblicato venerdì 1 Aprile in collaborazione con Eurostat rivela europei vivono più a lungo e una vita più sana. Un trend positivo che emerge dal rapporto è che la fertilità continua lentamente a salire. Esso è aumentato da sotto 1,45 figli per donna a 1.6. Tuttavia, affinché la popolazione possa essere autosufficiente sarebbero necessari 2,1 figli per donna. La relazione indica le politiche della famiglia moderna come un buon modo per migliorare l’occupazione attraverso una migliore conciliazione tra lavoro retribuito e gli impegni familiari. Anche i dati sull’aspettativa di vita parlano di un aumento in continua ed uniforme tendenza quasi al ritmo di 2-3 mesi ogni anno. Quindi problema principale nascosto dietro il dato è l’inesorabile invecchiamento della popolazione. Allo stesso tempo, crescono la sfida demografica e quella geografica con le popolazioni di quattro Stati membri (Bulgaria, Lituania, Lettonia e Romania) che diminuiscono rapidamente sotto gli effetti della crescita naturale (muoiono più persone di quante ne nascano) e della migrazione verso l’esterno. Il report mostra inoltre come la crescita della popolazione di Europa è ancora alimentata principalmente da immigrazione. I cittadini non UE vanno ad incrementare le loro presenze a una velocità di 12.000.000 all’anno ed anche la mobilità intra-UE è aumentata. Entro il 2060 la percentuale dei migranti e dei loro discendenti raddoppierà. Anche se l’immigrazione netta nell’UE risulta dimezzata a seguito della crisi, il numero complessivo di cittadini extra-UE entro i confini comunitari continua ancora a crescere. elevati, l’innovazione e una dimensione europea nei sistemi e nelle prassi del settore; b) sostenere la realizzazione di uno spazio europeo dell’apprendimento permanente; c) contribuire a migliorare la qualità, l’attrattiva e l’accessibilità delle opportunità di apprendimento permanente disponibili negli Stati membri; d) rafforzare il contributo dell’apprendimento permanente alla coesione sociale, alla cittadinanza attiva, al dialogo interculturale, alla parità tra le donne e gli uomini e alla realizzazione personale; e) contribuire a promuovere la creatività, la competitività, l’occupabilità e lo sviluppo di uno spirito imprenditoriale; contribuire a una maggiore partecipazione di persone di tutte le età, comprese quelle con particolari esigenze e le categorie svantaggiate, all’apprendimento permanente a prescindere dal retroterra socioeconomico; g) promuovere l’apprendimento delle lingue e la Programmi e bandi in scadenza: Istruzione e Cultura - APPRENDIMENTO PERMANENTE- Erasmus diversità linguistica; h) promuovere lo sviluppo, nel campo dell’apprendimento permanente, di contenuti, servizi, soluzioni pedagogiche e prassi a carattere innovativo basati sulle TIC; i) rafforzare il ruolo dell’apprendimento permanente nello sviluppo di un sentimento di cittadinanza europea basato sulla comprensione e sul rispetto dei diritti dell’uomo e della democrazia e nella promozione della tolleranza e del rispetto degli altri popoli e della altre culture; j) promuovere la cooperazione in materia di garanzia della qualità in tutti i settori dell’istruzione e della formazione in Europa; k) incoraggiare il migliore utilizzo di risultati, di prodotti e di processi innovativi e scambiare le buone prassi nei settori disciplinati dal programma di apprendimento permanente, al fine di migliorare la qualità dell’istruzione e della formazione. Beneficiari: La Carta universitaria Erasmus è valida per tutti gli istituti di istruzione superiore che rientrano nella seguente definizione: a) qualsiasi tipo di istituto di istruzione superiore, secondo la legislazione o la prassi nazionale, che rilasci lauree riconosciute o altre qualificazioni riconosciute di livello terziario, a prescindere dalla rispettiva denominazione negli Stati membri; b) qualsiasi istituto, secondo la legislazione o la prassi nazionale, che offra istruzione o formazione professionale di livello terziario; I candidati devono essere stabiliti in uno dei seguenti Paesi: - i 27 Stati membri dell’Unione europea, - i paesi EFTA: Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera - i paesi candidati: Turchia, Croazia Modalità di partecipazione: Le candidature vanno presentate seguendo le istruzioni fornite dall’Agenzia esecutiva per l’istruzione, gli audiovisivi e la cultura 40 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 CULTURA La Signora di Ellis Island di Mimmo Gangemi Un romanzo Iridescente, un capolavoro Ma non ci avevano detto che la letteratura meridionale, cioè la letteratura d'impianto sociale, la letteratura, che racconta cose e non parole, era morta e seppellita ? E che questa, tuttalpiù, poteva essere soppiantata dalla letteratura dell'obitorio, cioè della letteratura che racconta per l'Italia e all'Italia i morti di ndrangheta, mafia e camorra? Orbene, i necrofori , razza sempre con la tromba del giudizio in bocca, sono stati messi a tacere dall'iridiscente romanzo di Mimmo Gangemi, La Signora di Ellis Island (Einaudi 2011), che ha piegato anche la dura cervice di Curzio Maltese, più disposto a farsi estrarre due denti senza anestesia che a fare un riconoscimento. Figurarsi poi se si tratta di un autore calabrese. E, invece, ha riconosciuto (Corsera 24 marzo)che il romanzo di Mimmo Gangemi è “uno dei rari capolavori della letteratura italiana della nostra epoca”. Benissimo, si fa letteratura, letteratura alta, tornando a impastare la penna nella realtà. Ma di questo in altra occasione. Qui e ora vogliamo sottolineare che La Signora di Ellis Island non ha precedenti in tutta la letteratura d'emigrazione. Non c'entra Corrado Alvaro, chiamato illecitamente in causa da Giancarlo De Cataldo, e non c'entra neppure Francesco Perri il cui epocale romanzo Emigranti (Mondadori 1928) è più narrazione degli effetti dell'emigrazione che sull'emigrazione e la vita degli emigrati in America. Né vale richiamare, altresì, Saverio Strati, nonostante che la sua narrativa sia tutta narrativa della fuga. Ma in q uesta narrativa della fuga è solo l'Emilio di Mani vuote (Mondadori 1960) che va verso l'America, e la sua esistenza in America è taciuta. Dunque, per la prima volta come vissero il paradiso americano , subito sentito quale inferno, gli emigrati dai paesi calabresi ci è stato raccontato da Mimmo Gangemi. Una novità assoluta, e in letteratura contano più le novità di contenuto che le carambole del linguaggio. E, a questo punto, dobbiamo recriminare con forza che sulla quarta di copertina il romanzo sia qualificato come “una saga” familiare quando vero è che è l'epopea dei poveri e degli sfruttati , che finalmente scampano dalla nostalgia e dalla sconfitta. E pure questo dice la novità del romanzo di Mimmo Gangemi, che, recalcitrando come un mulo, non intende rientrare nella biblioteca della sconfitta e della catastrofe, che è stata la delizia, cioè il vero, e la croce, l'ossessione, della letteratura meridionale, assecondata dalla letteratura italiana. Roderigo di Castiglia CHI È Domenico Gangemi ( Santa Cristina d’Aspromonte, Reggio Calabria, 19 ottobre 1950), di professione ingegnere, ha pubblicato: Un anno in Aspromonte (Soveria Mannelli, Rubbettino, 1995: Premio Internazionale dei due mari “Il pino d’oro” 1996 e Premio “Vincenzo Tieri” 1998); Quell’acre odore di aglio (REM Edizioni, Palmi 1998), Pietre nel levante (So.Se.d, Rosarno 2001); Il passo del cordaio (Il Sole24 ore, Torino 2002); ’25 nero ( Pellegrini, Cosenza 2004); . ll giudice meschino (Einaudi, Torino 2009), La Signora di Ellis Island (Ivi 2011). È collaboratore del quotidiano <<La Stampa>>. Parola di Mimmo Gangemi “Il meglio dei calabresi non è fuggito” M di Cristina Briguglio immo Gangemi, dopo il successo de “Il giudice meschino”, vincitore, tra l’altro, del premio selezione Bancarella, come mai ha deciso di cambiare completamente genere e di dedicarsi ad un’opera certamente non facile e poco di moda, “La signora di Ellis Island”,che è racconto d’una saga familiare? Ho sempre spaziato tra vari generi. Mi ero già cimentato in una saga familiare contadina, Quell’acre odore di aglio, che sarà ripubblicato da Einaudi. Non bado alle mode letterarie. E, comunque, non credo che raccontare il passaggio degli umili attraverso la storia, senza esserne protagonisti appieno ma subendone gli eventi, sia una letteratura secondaria. A me pare piuttosto il noir un gradino più in basso. Il super Campiello 2007 è stato vinto da Mille anni che sto qui, una saga familiare della mia amica Mariolina Venezia, anche lei di Einaudi Stile Libero. Inoltre, è un momento in cui la ’ndrangheta, essa sì, è troppo di moda in Italia e di essa si scrive spesso a sproposito, per fare scandalo e vendere copie, con un cinismo che non si cura dei guasti prodotti né di questa nostra terra martoriata che viene fatta apparire solo ’ndrangheta, quando invece esistono positività, sconosciute alle cronache e che altrove vanno scomparendo, come la solidarietà, il calore umano, il senso della famiglia, la generosità. Stavolta, ho inteso distanziarmi, rinviando a tempi più adatti un paio di romanzi, già pronti, con protagonista anche la ’ndrangheta e i suoi uomini del nostro disonore. “La signora di Ellis Island” è essenzialmente una storia di emigrazione dalla Calabria verso una “terra promessa”, qual era l’America. L’Italia da terra di emigrazione è diventata paese di immigrazione. Il suo romanzo che cosa lascia all’attualità? Lascia tante cose, specialmente la riflessione che non si deve dimenticare il proprio passato, quando erano i nostri nonni a percorrere le stesse strade di miseria: in America vivevano da bordanti ammassati dentro luride stanze su giacigli affollati da pulci che si portavano a spasso le coperte, si consumavano la salute e la vita nei lavori che i locali sdegnavano, subivano le giornaliere umiliazioni di vedersi etichettati “dago” (una storpiatura di they go, inteso come “questi se ne devono andare”) o “non visibilmente negri”, venivano linciati o dovevano sopportare tacendo i cartelli, affissi all’entrata dei locali pubblici, con la scritta “no indians, no italians, no dogs”. Mi anima la speranza che, riflettendo, si guardi con occhi più benevoli ai disperati di oggi. Non dico che bisogna accoglierli tutti – l’Italia non ha le potenzialità che aveva l’America negli anni a cavallo tra ’800 e ’900 – ma almeno trattarli con umanità, e senza mortificarne la dignità. Spesso tra gli intellettuali del mezzogiorno e, per quanto ci riguarda della Calabria, si avverte un velato senso di inferiorità. Lei che in questi ultimi mesi ha avuto modo di confrontarsi con altre realtà del Paese, scrivendo anche su un quotidiano come <<La Stampa>>, che idea si è fatto della percezione che nel resto d’Italia si ha della Calabria e più in generale del meridione? Le cronache, spesso faziose, hanno fatto sì che i calabresi provino, nel rapportarsi, un disagio che viene scambiato per senso di inferiorità, ma che tale non è, non vedo perché dovremmo sentirci inferiori, dato che non lo siamo. È che si è storpiata l’immagine del territorio e di chi lo vive e questo incide quando ci si interfaccia con realtà diverse e lontane. Nel corso, per esempio, delle presentazioni de Il giudice meschino, ho avuto modo di rilevare che al Nord si sono fatti l’idea che da noi sia come nel Far West, che prima di uscire controlliamo che la pistola abbia il colpo in canna e che il giubbotto antiproiettile sia indossato bene, o che nello svoltare l’angolo di una traversa stiamo accorti a che non provengano pallottole in senso inverso. Colpa della cattiva stampa, colpa di qualche scrittore che specula sulle disgrazie, colpa di un razzismo dilagante, e per certi versi utile a chi lo utilizza. E, specialmente, colpa di alcuni di quelli che ci rappresentano, troppo spesso miracolati della politica: piuttosto che opporsi e, attraverso le azioni meritorie, ergersi fieri dell’appartenenza, aggiungono palate di letame a quello che gli altri ci scaricano addosso con studiato calcolo. Il prossimo 16 aprile presenterà “La signora di Ellis Island” a Marina di Gioiosa Jonica, invitato da i Presìdi del Libro - Locride. Diversi decenni fa suo nonno scappava, da contadino, in cerca di fortuna. Oggi lei è un ingegnere apprezzato e uno scrittore che pubblica con Einaudi, ma allora anche da queste parti, in Calabria, nella Locride, mettendoci la faccia e tanta buona volontà, si possono fare cose importanti, senza per forza lamentarsi o fuggire? 40 41 la Riviera DOMENICA 10APRILE 2011 41 CULTURA L’Associazione Culturale “I presìdi del libro Locride” presenta il romanzo “La signora di Ellis Island”, sabato 16 aprile alle ore 18.30 presso la Biblioteca Comunale "Mario Pellicano Castagna" Piazza dei Mille, Marina di Gioiosa Jonica. Sarà presente l’autore Mimmo Gangemi. Info: http://ipresididellibrolocride.webs.com/ - e mail: [email protected] “ La 'ndrangheta è troppo di moda in Italia e di essa si scrive spesso a sproposito, per fare scandalo e vendere copie, con un cinismo che non si cura dei guasti prodotti né di questa nostra terra Sicuro che anche qua si possono fare cose importanti, non è il luogo che le determina. Quaggiù c’è però bisogno di molta più gavetta per far emergere le cose importanti che hai fatto – a me ne è toccata tanta prima di arrivare alla grande editoria – e, ahinoi, c’è bisogno che si accorgano di te lontano da qui, magari in quel Nord di quella Lega che non vuole essere Italia, o, quantomeno, non vuole esserlo assieme a noi. Così, capita che da lì ti esportino nella terra dove vivi, in una sorta di andata e ritorno che non fa onore alla Calabria. Io non sono tra coloro che pensano che il meglio dei calabresi sia fuggito altrove – persino un Prefetto, calabrese, di una città del Nord me lo ha rinfacciato, ricevendosi la mia irritata protesta! – e che qua siamo rimasti i peggiori, come sembra emergere da certe cronache. Abbiamo esportato uomini e donne che hanno saputo farsi e farci onore – anche altri che onore ci tolgono, in verità. E qui è rimasta una stragrande maggioranza di gente sana e capace. Per dimostrarlo, occorre smettere di piangersi addosso, acquistare coscienza e confidare in se stessi per uscire dal pantano della ’ndrangheta e del malcostume. Non sono pessimista a riguardo: dal tunnel buio, in lontananza già intravedo un foro di luce. I CANARINI IN MINIERA MIMMO GANGEMI Tale il contenuto del romanzo di Mimmo Gangemi, “La signora di Ellis Island”, così come viene riassunto nella seconda di copertina: “È il 1902 e molti italiani partono a cercare fortuna in America. Anche Giuseppe, ventun anni, figlio maggiore di una famiglia contadina dell’Aspromonte, lascia tutto quello che ha e attraversa l’oceano, con la promessa di tornare. Sbarcato a Ellis Island, non supera la visita di controllo e viene isolato in attesa di essere rispedito indietro. Ma gli appare una signora vestita d’azzurro e con un bimbo in braccio, che gli spalanca le porte dell’America. Dopo cinque anni nell’aria viziata delle miniere e delle fonderie, Giuseppe torna in Calabria”. Di seguito riproduciamo, per gentile concessione dell’editore, le pagine, davvero inedite non solo sul piano narrativo, sulla terribile condizione dei lavori forzati fino alla morte dei nostri emigrati nelle miniere americane, che ebbero unicamente come amiche, sentinelle della loro salute, i canarini. Sempre contro don Giulio , colpevole di averli affamati e di averne spinto i passi fin lì. Chi lavorava da poco in miniera non aveva la tosse . La saliva annerita, sì. Pure a sciacquarsi la bocca ogni cinque minuti, un po' di scuro rimaneva. Giuseppe se ne preoccupava. Temeva guai seri ai polmoni. - La tosse passa. Basta un mese all'aria degli ulivi nostri, in una campagna nostra, e li aggiustiamo, i polmoni, la mandiamo di corpo, questa polvere nera, - lo rassicurava zio Rosario. Per rassicurare se stesso, che non aveva ancora pareggiato i propositi e che aveva in paese moglie e figli piccoli che contavano molto più della tosse . Giuseppe aveva preso a fare i conti pure lui. Nell' ultimo periodo aveva incontrato una vena particolarmente carica, che nessuno gli aveva potuto sottrarre - per regola non scritta, chi la trovava acquisiva il diritto di sfruttarla fino al fondo . Attorno, i carpentieri puntellavano i tratti in cui progredivano le gallerie, collocando travi in legno, a portale con altre ancorate nel terreno, e tavolati a sostegno delle volte. Era loro competenza decidere se fosse il caso d 'intervenire o se non c'era pericolo di crollo. I minatori si fidavano , mai erano capitati franamenti dove i carpentieri avevano garantito non sarebbe successo. Ugualmente tutti insistevano a che puntellassero sopra le loro teste .Per scaramanzia, per purgarsi in salute, per scrupolo, per non doverselo rinfacciare se succedeva un guaio. Faceva fresco là sotto. Quando esplose l'estate, uscendo «al giorno », un 'aria arroventata friggeva la pelle, ancor più per la temperatura sopportata dieci ore di fila. Fu a metà luglio che il tamtam dei minatori parlò di grisou. Che si era sprigionato in una delle gallerie più profonde, che i minatori lo avevano respirato e fatto in tempo a uscire prima di asfissiarsi. Non comparvero però testimoni diretti. LA SIGNORA DI ELLIS ISLAND PARTE PRIMA Mentre dormicchiava nel patio, sul tavolato imbevuto di un'acqua che, appena sparsa, aveva sollevato fumi dal legno. La scena, nello spiazzo antistante la miniera. Di fronte a lui, con il bambino in braccio, nella identica posa di quando se l' era trovata davanti a Ellis Island, nitida nei dettagli. La vide corrucciarsi in viso. Lungo le guance le calarono due lacrime silenti. Che, al bordo del mento, si staccarono, caddero con un tonfo di cui vibrò la terra e scavarono un grosso buco circolare. Le chiese cosa avesse. Lei rispose con un sorriso triste. E scomparve dentro il sogno stesso. La mattina dopo, a un abruzzese, al lavoro assieme a due figli, mori il canarino. Si era rannicchiato nella gabbietta e aveva boccheggiato per qualche secondo prima di cedere inerme la testa. Se ne accorse il ragazzo più grande. Lo gridò allarmato al padre. Che mollò tutto, afferrò per il braccio i figli e li spinse verso i montacarichi. - Il gas, il gas, - gridavano correndo. Quelle urla ne anticiparono i passi, percorsero veloci i cunicoli, penetrarono ovunque. I lavoranti si lanciarono in una fuga precipitosa. Qualcuno suonò la campana. Ne rimbombarono gli echi, cupi e malefici . Fu poi la volta del lamento della sirena. Una massa vociante spuntava dalle gallerie. Si accalcava negli incroci. Che diventavano imbuti dove la marea si strozzava, sbandava, spintonava, forzava per guadagnare posizioni, si usava prepotenze. Riuscivano infine a schizzare in avanti, come tappi da un vino frizzante. Alcuni cadevano e venivano calpestati, altri si tiravano da parte rassegnati, gli occhi alla volta e la disperazione nel cuore. Nel buio, grida di paura e dolore, i pianti degli sconfitti, i lamenti dei feriti, imprecazioni, inascoltate richieste di soccorso, scene di violenta prevaricazione per guadagnarsi la salita al “giorno”. I montacarichi andavano su e giù con più persone di quante ne potessero portare. Qualcuno si aggrappava pericolosamente da fuori. Giuseppe si trovava in una delle gallerie più distanti dalle zone d 'u scita. Gli era parso di sentire uno scoppio lontano, poi altri più ovattati. Forse una frana. Scappò appena senti la campana. Si bloccò davanti alla ressa che forzava l'ultimo imbuto. E non provò a passare. Il panico era incontenibile. E l'ingorgo, caotico, forsennato. Non si sturava, con i nuovi arrivati che vi si catapultavano accecati dal terrore e non facevano che intricarlo di più. Quando finalmente si sturò, restarono in terra i resti della battaglia: uomini che si trascinavano doloranti, altri inermi, o che stentavano a rialzarsi. Tra questi, il ragazzo muto. Sanguinava dalle labbra e dal naso. Appena si sollevò da terra, non gli riuscirono i passi e strascicò la gamba nel riprendere la via ora sgombra. Giuseppe se lo caricò sulle spalle. Appena nei pressi dei montacarichi, trovarono una nuova ressa, più selvaggia, più vociante. Giuseppe scelse di non accalcarsi e si tenne da parte. Vide Antoni sul montacarichi. Gli riuscì di passargli il ragazzo. Lui dovette attendere altri due turni. Appena “al giorno”, s’inginocchio e pregò. Nel rialzarsi, si trovò accanto Antoni che sorreggeva il ragazzo muto. - Grazie - disse questo, la smorfia di un sorriso sofferente. - Allora parli - si meravigliò Giuseppe. - E sei dei nostri, italiano. - Ha un piede rotto, rivelò Antoni. Il ragazzo sorrise. - Grazie, - ripetè. Alzò la mano al saluto e lasciò che lo adagiassero su di una barella. Lungo il percorso si girava verso di loro per rinnovare il sorriso. - Come ti chiami?- gli gridò dietro Giuseppe. - Ehitù, - rispose. E tirò lunga una risata. Ci furono soltanto feriti. Vittime del panico. L'unico morto, il canarino: la prova che il grisou c'era stato. Ma i responsabili della miniera lo decisero morto per cause naturali, non essendo successo ad altri. I minatori non si tranquillizzarono: se grisou era stato, avrebbe replicato prima o poi, magari in quantità da uccidere .In parecchi lasciarono il lavoro. Furono rimpiazzati da quanti erano in attesa che si liberassero posti, ancora italiani e ungheresi. L'uomo del canarino fu licenziato. Ne diede notizia il boss , la mattina appresso. Ridendosela. Antoni manifestò a sera l'intento di andarsene .Giuseppe non provò a convincerlo a restare: non se la sentiva di caricarsi la coscienza di fronte a un pericolo ora reale. - Antoni, ma quale grisou... Non c'è stato affatto, sminuì invece zio Rosario . - Non gli dava da mangiare , a quel canarino. Gli è morto per fame. Giuseppe lo guardò per capire se ci credeva o se non intendeva rinunciare ai pochi mesi che gli mancavano . Non lo decifrò . - Secondo te , c'era? - chiese Antoni a Giuseppe. - Uno scoppio mi pare d'averlo sentito. Ma forse erano tutte quelle voci e tutta quella confusione.- Ho saputo di altri che hanno sentito. lo no, a essere sincero. Se c' è stato e l'ha causato il gas.. . Ci moriamo là sotto, esplode tutto e non ci trovano più. Nemmeno sprecano soldi per recuperare i cadaveri. Manco il funerale, come le bestie. Giuseppe non seppe cosa rispondere. La pensava allo stesso modo . - Dovesse succedere a me, non lo fare sapere in paese. Non la voglio dare la soddisfazione di sapermi morto. - Che pensieri vai facendo. ..- Tu promettimelo. Giuramelo anzi, - s'impuntò. Non ci fu verso, Giuseppe dovette giurare. Lui intendeva rimanere. Guadagnava bene, più delle stime sul piroscafo. Aveva raggiunto con se stesso il compromesso di credere al grisou ma di pensarlo presente in quantità innocua. Dopo l'accaduto, vedeva sotto una luce diversa la signora con il bambino. Non era un caso, non poteva essere un caso che comparisse nei momenti del bisogno, la prima volta quando non era stato ammesso in America, la seconda nel sogno la notte precedente alla presunta uscita di gas. Pensò che lo proteggeva. Pensò che era , che era ..lo sapeva benissimo chi era, lo aveva sempre saputo, sin da Ellis Island. Si trattava però di una conoscenza da custodire gelosamente, da tenere ai bordi della mente e non ufficializzare in un pensiero compiuto, troppo grande e smisurata, troppo superba - e la superbia conduce dritti all'inferno - e lui, un uomo troppo qualunque, perché la Madonna se ne potesse interessare. Antoni restò senza che Giuseppe tentasse di convincerlo . La paura continuò a essere palpabile. Si allarmavano al minimo rumore inusuale. Non c'era tratto di galleria dove non fosse appesa una gabbietta con un canarino . Non ne mori nemmeno uno. Dieci giorni dopo, circolò la voce che tre ungheresi erano rimasti sepolti sotto la volta crollata. La trascinò un vento di sussurri. Che s' incuneò in ogni galleria, penetrò le case dei bordanti. E trovò parziale conferma nello sbarramento di un tratto della miniera dove prima scavavano. Nessuno tuttavia riusci ad appiccicare un volto ai tre. Solo gli ungheresi insistevano. Senza troppa convinzione: con i tanti che si erano licenziati, non era più possibile scovare assenze che confermassero la disgrazia. I sorveglianti si misero d'impegno per sedare le voci. - E uno , - ammonivano minacciosi chi sorprendevano a parlarne , intendendo che il due avrebbe portato al licenziamento 42 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 Blob 43 of the week Potete inviare al nostro account facebook le vostre foto. Selezioneremo le più interessanti, pubblicandole settimanalmente su questo spazio DAPOZZUOLI ALLAPIANADI GIOIA Caro Marco Minniti, avevi promesso un consiglio provinciale urgente a Caulonia. Noi non lo abbiamo dimenticato e ti rammenteremo ogni mese L’uovo sodo tra quelli di Pasqua di spalle Nuccio Barillà chiede a Gianni Nucera «Tutto mi potevo aspettare caro Gianni, ma che qualcuno ti candidasse a Presidente della Provincia di Reggio non me lo potevo proprio aspettare» Se domani va all’AcquArte di Marò D’Agostino ci sarà incompatibilità con la sua classe “Onorevole allora Tripodi va a sinistra Mazza va a destra Loiero e Imperitura (spero) rimangono in montagna, ma dove va l’UDC? Sarebbe stato lui il candidato migliore per la città di Locri? Franco Candia parla con l’On Mario Tassone Siderno 8,00 di mattina. Ancora passano i camion pieni di spazzatura lasciando dietro di se solo un leggero ... profumo. Pane e tastiere per il saggio del PC AMOR PROFANO E qualcuno si posò sul nido del Director CICCIO LASCALA, SECONDA LEZIONE: IL CALCIO DI RIGORE CON COLPO SOTTO «Where have all the Flowers gone?», «Dove sono finiti tutti i fiori?» cantava Marlene Dietrich. Guardiamo Ruby, nome d’arte di una graziosa marocchina di facili costumi, e pensiamo ai suoi fiori dispensati allegramente nelle feste e nelle discoteche e nelle alcove, e che prima o poi finiranno, perché tempus fugit, più lesto di un piacere donato, più lesto di un piacere ottenuto in cambio. Fanno scandalo gli anziani desiderosi di avere accanto un corpo di ragazza per ridare calore e vigore alle loro membra o semplicemente per compagnia ristoratrice, si dimentica invece la dolce immagine biblica della giovane serva che scalda con i suoi seni il vecchio re Davide. Il processo con rito immediato era ancora di là da venire. (Fabrizio Spinella) S. Ilario. Grande sorpresa nel pellegrinaggio a S.Giovanni Rotondo. Per il compleanno di Rosita e Patrizia, “l’apparizione” di Nonna Cata Competenza e freschezza 44 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 44 BIBLIOTECA MERIDIONALISTA Per la vita perpetua di Giacomo Mancini L’uomo politico, che, piu’ di tutti, ha fatto per il Mezzogiorno e la Calabria del 900 PASQUINO CRUPI rovenivo dalle fila del PCI e ne fui radiato al principio degli anni Settanta per eresia . Me ne stetti a guardare per un po’ d’anni. Poi, nel 1974 , Sisinio Zito, dicendomi che nel Psi c’erano, addirittura, anche i troschisti, mi convinse ad entrare nel PSI, in preda, fin dalla sua nascita, alle correnti. Un neofita non ha diritto di schierarsi, questo lo sapevo. E così decisi di schierarmi dalla parte del segretario nazionale, che, almeno formalmente rappresentava tutti i tesserati, , anche se non da tutti i tesserati, i militanti di base, i dirigenti locali e nazionali era riconosciuto e rispettato. Il segretario nazionale era Giacomo Mancini, che con cieca faziosità era combattuto e avversato dal PCI nazionale e calabrese. E di quella cieca faziosità io feci parte. Con Giacomo Mancini sono rimasto sino alla conclusione della sua vita, 8 aprile 2002 ( Era nato a Cosenza il 21 aprile 1916). Vita attiva, operosa, dinamica, che, come un personaggio da tragedia scespiriana, lo vide, negli ultimi anni di sua esistenza, trascinarsi su una sedia a rotelle, negli uffici del Comune di Cosenza , per il bene della sua Città, la città di Cosenza. Su <<calabriaora>> ( 8 aprile) l’infaticabile Bruno Gemelli ha ricordato Giacomo Mancini come il “ leone socialista”. Mai definizione fu più appropriata. Ma vero è che anche i leoni muoiono, e il loro proprio è morire con la criniera in alto. Tale fu Giacomo Mancini. Un leone ruggente nelle prima fila per rialzare la questione meridionale, per riproporla come questione nazionale, per ricollocarla al centro dell’agenda politica nazionale. Fu la sua delizia e fu la sua croce. La guerra, che mai cessò contro Giacomo Mancini con odio teologico- ha riposo solo con la morte dell’avversario- comincia proprio dalla sua accanita e mai intermessa battaglia per la soluzione della questione meridionale , dal tentativo, cioè, di cambiare i rapporti tra Nord e Sud, di mutare le leggi di funzionamento dell’economia capitalistica . La quale mentre produce ricchezza al Nord, accumula miseria e arretratezza al Sud. E in questa direzione Giacomo Mancini, da segretario nazionale del PSI, da ministro- unico ministro non ministeriale, unico ministro non chiamato al Governo per produrre azioni contro il Mezzogiorno, come fu d’uso ed è- riattizzò l’ idea dell’industrializzazione come via alla soluzione della questione meridionale, in ciò collegandosi con il radicale Francesco Saverio Nitti, con il cattolico Luigi Sturzo, con il socialista Rodolfo Morandi. Senza tralasciare, però, di ricordare che una sola leva- anche la leva dell’industrializzazione- non bastava a assicurare il passaggio del Mezzogiorno e della Calabria dal sottosviluppo allo sviluppo. Nella sua Introduzione al volume Il PSI per il Centro siderurgico (Roma 1972) scriveva a proposito del destino della Calabria contro i monoideici d’una sola leva di sollevamento: “ [Abbiamo respinto] le tesi di quanti, di volta in volta, puntavano per la Calabria sulla sola agricoltura, sul solo turismo, sulla sola industrializzazione : abbiamo, invece, ritenuto che tutte queste leve P dovessero venire azionate contemporaneamente per recuperare i ritardi accumulati in Calabria dalle classi dirigenti nei decenni precedenti, quando la regione, secondo l’opinione corrente era “una palla di piombo” per lo sviluppo dell’economia del paese, una regione da assistere con provvedimenti speciali e straordinari a causa della sua perifericità, dell’accidentalità del suo territorio, delle difficoltà di comunicazioni e di attraversamento interno”. E ci si mise su questa strada , traducendo il meridionalismo speculativo in meridionalismo pragmatico . Un’impresa ciclopica cui il Mezzogiorno e la Calabria non avevano mai assistito e che una sorta di meridionalismo realizzativo avevano vissuto solo nella fase della lotta per la conquista delle terre incolte e malcoltivate. Con Giacomo Mancini, uomo politico e uomo al governo- non di governo- cessò l’isolamento della Calabria grazie all’autostrada. Si profilava l’uscita dall’era della zappa e dell’emigrazione coatta con l’industrializzazione . che aveva il suo nerbo nella costruzione del Quinto centro siderurgico. E fu a questa svolta che i poteri forti lo presero alla gola. non solo mani destre, ma anche mani sinistre . Sinistre, in tutti sensi. Avvinsero pure le toghe e gli ermellini, che Giacomo Mancini ci ha insegnato che la questione meridionale è la religione dei meridionali, ed essa impone ai meridionali di abbattere l'albero, farne una croce, e poi portarla ogni giorno.... non tollerarono le sue battaglie garantiste, oggi più attuali di ieri. Anche questo aveva capito Giacomo Mancini, innovando il meridionalismo classico e rivoluzionario : che il meridionalismo, per dir così, sociale è zoppo se non si completa con il meridionalismo garantista, cioè con una battaglia che tenda a togliere il Mezzogiorno e la Calabria dal loro status di territorio dove ha valso e vale l’applicazione normale delle leggi speciali di polizia e dove mai sono state applicate le leggi normali dello Stato. Il che altro non significava nel suo pensiero e nella sua azione che la questione meridionale non poteva essere ridotta a questione criminale. Questi sono stati i suoi insegnamenti. Disattesi. “E dopo Mancini il diluvio”, intitola il suo editoriale dell’8 aprile Piero Sansonetti. Accadde, accade. Poiché è stato dimenticato un altro insegnamento, questa volta etico, di Giacomo Mancini. La questione meridionale ha da essere la religione dei meridionali, ed essa impone ai meridionali, servendoci delle parole di Simone Well- di abbattere l'albero, farne una croce, e poi portarla ogni giorno.... Lui ciò fece. E noi?. Giacomo Mancini La nuova realtà meridionale Riproduciamo, quasi integralmente il discorso pronunciato a Napoli da Giacomo Mancini il 28 marzo 1974 nell’incontro con i Presidenti delle regioni meridionali, pubblicato su « Calabria oggi » (18 aprile 1984). E poi in Giacomo Mancini, “Il caso Gioia Tauro” (Casa del Libro , Reggio Calabria 1977), pp 43,53. Quella che si chiama la centralità della questione meridionale svanirebbe, perderebbe concretezza di connotati, se ad organizzare concretamente i contenuti di questa definizione non ci fossero le Regioni, con la loro capacità di immediatezza e di sensibilità, con la loro capacità di elaborazione autonoma, con il loro modo di vivere i problemi, i drammi, le tensioni che esistono nel Mezzogiorno. Il pluralismo, che si realizza con le Regioni, è un fattore importante per reagire a quei pericoli di disgregazione, a quei fatti di disgregazione ch e sono tra i mali più acuti e gravi del Mezzogio rno. Sono le Regioni e il dialogo con le Regioni i pun ti di fo rza per evitare la ricostruzione di un tessuto sociale, vivo, articolato, che non soffoca, ma libera energie, iniziative, forze che possano assumere il ruolo di protagonista della rinascita del Mezzogiorno. In questa prospettiva, riguardo al ruolo del Ministero per gli interventi straordinari nel Mezzogiorno, ho già avuto occasione di dire che non si tratta di un superministero e che non intende esserlo. Vuole essere un centro di iniziativa politica che orienti, nel dialogo con le Regioni, gli indirizzi di un'azione concreta per affrontare i nodi e alcuni problemi più incalzanti della condizione del Mezzogiorno. Un rapporto di analoga qualità va stabilito con le organizzazioni sindacali il cui senso di responsabilità e i cui comportamenti hanno risolto situazioni difficili. Non dimentichiamo quante volte i lavoratori e le loro organizzazioni, qui a Napoli, e in altri centri del Sud hanno colmato vuoti di potere, deficienze e inerzie. Alle Regioni e ai sindacati ci rivolgiamo, quindi, in questo momento nel quale stiamo compiendo uno sforzo concreto per risanare alcune delle piaghe più acerbe del Mezzogiorno. Uno sforzo concreto che viene dopo tanti dibattiti teorici, che sono utili se portano le situazioni a livelli più elevati sul piano democratico e dello sviluppo sociale; che utili non sono quando sono strumento di diversivi e alibi per I'inazione. Dibattiti che consideriamo sempre necessari, ma che mai devono produrre diaframmi, ostacoli, impedimenti tra il momento della discussione e il momento degli interventi immediati su problemi la cui urgenza è la più imprescrittibile ragione per agire con rapidità. Voci stonate sono a volte risuonate in questi dibattiti. C'è una scoperta del Mezzogiorno da parte di alcuni organi di stampa che non è sincera. E' la scoperta del clientelismo, dei torti, della inettitudine della classe dirigente meridionale. Non neghiamo che ci siano vizi e difetti, ma è certo che, se ci sono, essi discendono anche dai comportamenti dei grandi centri industriali e dei grandi potentati economici, che nel perseguire il Ioro interesse a lasciare le cose come stanno, stru- mentalmente affermano che nel Mezzogiorno non c'è niente di buono e niente di buono si può fare. Abbiamo condotto e conduciamo una battaglia all'interno del Mezzogiorno e delle sue classi politiche per combattere vizi e difetti; e non ci scandalizziamo se altri ne parlano. Ci scandalizza che ne parlino come se il Mezzogiorno fosse fuori dei confini d'Italia, come se il Mezzogiorno non riguardasse tutti. E qui a Napoli le ragioni del Mezzogiorno si manifestano in modo travolgente e drammatico. Perciò la scelta di Napoli non è di circostanza. La capitale del Mezzogiorno, come si diceva una volta, è diventata la capitale dei problemi del Mezzogiorno. E' un dato di fatto che a Napoli sono esplose in epoca lontana fenomeni come il laurismo, e tensioni recenti in una loro forma specifica, tensioni che sono presenti anche in altre regioni e città, in forma diversa o in forma meno acuta. A Napoli si concentrano i problemi delle grandi aree urbane del Mezzogiorno, i problemi che tutti conoscono, di cui parleremo più dettagliatamente in seguito, i problemi di una città congestionata, sconvolta, esposta ai pericoli di tempi remoti, il colera, le infezioni, la disumanizzazione della collettività. Questa diagnosi che facciamo su Napoli, riguarda tante altre città, ma vogliamo partire da Napoli perché qui i problemi assumono un carattere ancora più drammatico e contengono una carica politica estremamente pericolosa. Aver chiari i problemi di Napoli, affrontarli subito. E quello che riusciremo a fare in questo incontro dovrà avere un valore pratico la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 45 BIBLIOTECA MERIDIONALISTA In alto : Casignana 22 settembre 1972. Giacomo Mancini, circondato dai dirigenti socialisti, in presenza del primo Presidente della Regione Calabria, prof. Antonio Guarasci, ricorda la strage di Casignana: Tra gli oratori anche il nostro direttore, Pasquino Crupi, allora trentaduenne (foto sovrastante). In basso. Siderno 1968. Giacomo Mancini tra Cosimo Iannapollo, indimenticabile sindaco di Siderno, e Oreste Sorace, esempio di virtù socialista dimenticata. e operativo per interventi rapidi su tutto il complesso dei problemi dei grandi centri urbani del Sud. L'impegno meridionalistico è un punto fermo del programma governativo : un impegno da tempo enunciato al quale occorre dare un nuovo contenuto concretamente operativo, valido per l'immediato e per il futuro. E' importante perciò ribadire che nell'azione di politica economica necessaria per fronteggiare questi problemi non devono essere mai dimenticate le responsabilità del Paese verso i drammatici problemi del Mezzogiorno e la impossibilità di risolverli con impostazioni, come quella dei due tempi - prima il Nord e poi il Sud - che sono servite soltanto ad accentuare gli squilibri in atto ed a rinviare sistematicamente gli impegni assunti di fronte al Paese. La dimensione dei problemi meridionali è illustrata da due cifre: nel decennio 1961-1972 l'esodo di popolazione dal Sud è più che raddoppiata rispetto al decennio precedente, mentre ancora nel 1973 l'incremento dell'occupazione nazionale (che è stato pari a circa 170 milaunità) si è concentrato quasi esclusivamente nel centroNord. Inoltre, come è stato più volte ricordato, il problema fondamentale del Mezzogiorno è quello di recuperare all'economia nazionale risorse umane finora inutilizzate o costrette alla emigrazione. Ma esso, per quanto riluttante è meno importante, per l'intera collettività nazionale, di quello politico che nasce dalla necessità di contrastare sul piano concreto i fenomeni di violenza fascista che s'innestano sulla strumenta- lizzazione di effettive ed antiche esigenze delle popolazioni. Questi fenomeni, come abbiamo già detto, vanno combattuti decisamente e duramente, non soltanto con dichiarazioni di antifascismo e di fedeltà alla Carta Costituzionale; ma anche - e soprattutto - con una continua ed efficace azione dei pubblici poteri, che elimini alle radici i motivi di tensione sociale e di rabbiosa reazione che derivano dalle promesse non mantenute, dai ritardi, dalla continua invenzione dei nuovi programmi e di nuove parole che troppo spesso coprono soltanto incapacità operative o manovre politiche, ormai non più accettabili. La Cassa, che ha rapprsentato, infatti, fin dal 1950 il punto di maggiore rilievo della Enea politica meridionalista ed ha assolto con capacità tecnica questo ruolo, rimane - pur nell'evoluzione della legislazione sul Mezzogiorno e di fronte all 'affermarsi del ruolo primario delle Regioni - il centro di responsabilità operativa e di riferimento unitario all'azione che il Governo intende portare avanti per il Mezzogiorno. La legge 853, in questo senso, ha posto in giusta luce questo ruolo che dovrà essere tenuto presente anche nelle future necessarie integrazioni o perfezionamenti della Iegislazione sul Mezzogiorno, e per svolgere il quale si richiederanno adeguamenti organizzativi capaci di rendere la Cassa sempre più all'altezza dei suoi difficili compiti. In questi ultimi anni il dibattito sul Mezzogiorno si è largamente sviluppato, con l' elaborazione di indirizzi e contenuti innovatori, che sono stati adeguatamente approfonditi anche in sede parlamentare. In particolare: è stata riconosciuta la necessità di favorire le industrie grandi e piccole che garantiscono una maggiore occupazione operaia e quelle che possono essere distribuite sul territorio in maniera da contrastare la tendenza alla concentrazione di popolazione e di attività economiche in pochi "poli" di sviluppo che esaltano gli squilibri territoriali e sociali, provocando lo svuotamento delle aree interne e la 'Conseguente degradazione fisica del territorio; è stata di conseguenza acquisita la necessità oggi imposta anche dalla difficile situazione della bilancia dei pagamenti - di rilanciare l'agricoltura, così da utilizzare risorse reali del Paese che nel passato sono state tenute in poca considerazione; è stata riconosciuta l'esigenza di superare la logica dei programmi di opere singole, organizzando gli interventi prima in complessi organici e poi in progetti speciali, che, partendo dalla realtà del territorio e dagli obiettivi di sviluppo settoriale, devono essere realizzati in un processo dialettico che si incentra sull'istituto regionale e sulla grande capacità realizzativa della Cassa per il Mezzogiorno; è stata inoltre riconosciuta la necessità di recuperare e riqualificare il patrimonio urbano ed insediativo esistente, migliorando le abitazioni, le attrezzature sociali e quelle igieniche e sanitarie : il colera nel Mezzogiorno ha messo in luce i profondi mali delle città meridionali, che per tanti anni erano stati parzialmente mimetizzate da opere appariscenti e di dubbia utilità sociale; la crisi dell'energia ha riproposto in termini più tangibili e drammatici del passato il problema della qualità della vita nella città, nel territorio, nella struttura produttiva. Un rilevante contributo al dibattito meridionalistico è stato fornito poi - occorre ribadirlo - dal movimento sindacale, che ha assunto - unitariamente - la soluzione del problema del Mezzogiorno come vertenza nazionale superando decisamente i limiti di rivendicazioni settoriali ed aziendali, pur comprensibili in momenti di difficoltà economiche ed occupazionali, come quello attuale.Ulteriori ritardi, anche se giustificati dall'intento di perfezionare il quadro programmatico e quello legislativo, non sarebbero tollerabili e soprattutto non potrebbero essere tollerati dalle popolazioni meridionali che vedono sempre più compresso il loro fondamentale diritto: la fonte di lavoro. Questo non significa, ovviamente, tornare alla politica delle piccole opere, slegate e causali, da realizzare rapidamente solo per dimostrare un generico efficientismo dei pubblici poteri. Significa invece partire dalle cose più modeste per arrivare alle grandi e recuperare, nell'attività costruttiva, la capacità operativa di tutti i centri di spesa - e soprattutto degli enti locali - e la credibilità dell'azione pubblica presso le popolazioni meridionali. E proprio questi temi, specifici e precisi, dovranno essere sviluppati in via preliminare in questo nostro incontro, che è un incontro di lavoro e vuol essere soltanto l'inizio di un colloquio che il Ministro per il Mezzogiorno intende avviare e mantenere con gli amministratori di tutte le regioni meridionali. [...] Naturalmente l'aver indicato alcuni temi specifici non significa ridurre il dibattito esclusivamente alla loro trattazione. Ma è importante prendere atto del fatto che, nonostante gli allarmismi che, talvolta strumentalmente, sono stati diffusi in merito al blocco dell'intervento straordinario per mancanza di fondi, ancora sono disponibili consistenti finanziamenti per garantire non soltanto la continuità nella realizzazione delle opere, ma anche un forte rilancio delle iniziative già pronte a partire, opportunamente selezionate, in base alla loro coerenza con gli obiettivi regionali di sviluppo. Certamente occorrono altri fondi e mi propongo di presentare subito una legge di rifinanziamento, della 853 per un importo di mille miliardi, al fine di garantire la continuità degli investimenti, non soltanto nelle opere pubbliche, ma anche nell'industria e nell' agricoltura e di consentire l'avvio delle iniziative di più ampio respiro, non appena i relativi progetti saranno definiti e completi. Anche del rifinanziamento della 853 si parla da circa sei mesi; è tempo perciò di presentare il disegno di legge e portarlo all'approvazione. Nell'immediato futuro sarà anche necessario assumere diretti contatti con le aziende pubbliche e private, le quali - soprattutto le maggiori - potranno così precisare i loro programmi generali, portando elementi di chiarezza ad un dibattito che troppo spesso si è svolto - ed è stato strumentalmente distorto - sulla base di dati imprecisi e talvolta contraddittorii. Ciò è successo nel passato per la localizzazione del V Centro Siderurgico a Gioia Tauro di cui non si può più ritardare la definizione in concreto ed è auspicabile che, nelle future occasioni, si abbandoni la via delle tardive recriminazioni e delle diversioni tattiche, per scegliere quella, ben più produttiva, della definizione dei programmi a livello nazionale e dei relativi investimenti e tempi di attuazione, con particolare riferimento alla occupazione operaia. Calabria oggi BRUNO GEMELLI La ricorrenza del nono anniversario della morte di Giacomo Mancini richiama uno degli strumenti di comunicazione utilizzate dal leader socialista in Calabria. Il periodico <<Calabria oggi>>, che nacque settimanale e poi divenne quindicinale in un lungo arco di tempo, dalla fine degli anni ’60 alla fine degli anni ’80. Ebbe due tempi. La prima edizione si stampava a Roma nella tipografia dell’Avanti ed era diretta da Enrico Landolfi. Una delle firme di punta fu un giovanissimo Pasquino Crupi, fresco di espulsione dal Pci perché eretico, che modificò il quadro stagnante della pubblicistica di allora. Non a caso s’era formato sulle pagine del <<Gazzettino del Jonio>> di Titta Foti. Per essere più vicino ai temi calabresi <<Calabria oggi>> si trasferì in Calabria e la direzione fu affidata a Pasquino Crupi. Si stampava nella mitica tipografia La Rocca nella zona di Ravagnese. La linotype suonava una musica creativa, affascinante, carbonara. Allora c’era il piombo e le bozze si correggevano sul banco del proto. Pasquino Crupi fece un giornale corsaro, irregolare e irriverente. Un foglio di elaborazione della cultura meridionalista, di denunce, di inchieste, ma anche di riflessioni. Polemista a tutto tondo. Tra Il giornale si caratterizzò per aver condotto, , battaglie garantiste, talvolta solitarie , sempre arrischiate. Ricordo, quando, celebrandosi il processo alla ndrangheta della Piana, Giacomo Mancini uscì sulla prima pagina di <<Calabria oggi>> con un articolo intitolato: “Se esiste un diritto speciale per i mafiosi”. le firme più prestigiose che collaborarono occorre ricordare quelle di Mario La Cava, Saverio Strati, Sharo Gambino, Antonio Piromalli, Gaetano Greco Naccarato, Salvatore Santagata, Oscar Caporose (pseudonimo di Enzo Arcuri), Luigi Gullo, sempre presente con la sua rubrica <<Questi italiani>> un ultima pagina, come aveva voluto, e mai puntuale. A tal punto che il pezzo di Gullo arrivava in tipografia con il suo autista o qualcuno doveva recarsi in tribunale per la consegna o, addirittura, alle quattro del mattino veniva dettato per telefono al Direttore. Il giornale si caratterizzò per aver condotto, , battaglie garantiste, talvolta solitarie , sempre arrischiate. Ricordo, quando, celebrandosi il processo alla ndrangheta della Piana, Giacomo Mancini uscì sulla prima pagina di <<Calabria oggi>> con un articolo intitolato: “Se esiste un diritto speciale per i mafiosi”. Ma il quindicinale fu anche luogo di riferimenti storici delle lotte contadine, elaborazione del pensiero meridionalista. Lotta politica sui temi scottanti dello sviluppo economico e contro i potentati nordisti. Rimane ancora oggi l’unico giornale che fece un’inchiesta strutturata sul neo-fascismo calabrese. 46 la Riviera DOMENICA 10 APRILE 2011 46 Cuccioli abbandonati sul lungomare di Siderno Anche dalle nostre parti, purtroppo, sempre più spesso avviene di imbattersi in cuccioli di cane abbandonati. E’ un’azione incivile che condanniamo poiché dimostra una forte insensibilità. Ultimamente, ad esempio, due cagnolini sono stati lasciati perfino sul lungomare di Siderno. Noi de La Riviera, a tal proposito, vogliamo sperare che la frase attribuita a Madame de Sévigné (vissuta nella seconda metà del 1600) “quanto più conosco gli uomini, tanto più ammiro i cani”, possa, nel 2011, risultare anacronistica. ZonaCesarini di Benjamin Boson A PELO D’UOMO A poil, completamente nudi. Le guardie di Fleury, dopo averti messo a soqquadro la cella, e rovesciato ogni cosa sul pavimento, continuano l'umiliazione con la perquisizione corporale a pelo. Ti mettono le mani addosso, come se sotto la pelle potessi nascondere qualcosa. Non trovano mai nulla, perché i cattivi celano bene i loro segreti. I primi tempi li odiavo, pensavo che indossare una divisa comportasse di per se una devianza mentale, poi mi sono ricordato di averla portata anch'io l'uniforme e di quanto pensassi che il bene andasse perseguito con tutti i mezzi, per i primi tempi. Non li odio più i ragazzi in divisa, mi piace credere che siano sempre in buona fede, e non sappiano del male che fanno le manette e le mani addosso. Lui, invece, non si è ancora abituato, e dire che nelle sue tante vite ne ha viste di brutture. In Francia è avvocato, il mio avvocato, in Spagna insegna e negli Stati Uniti cucina. In Italia scrive, ma lì c'è nato, e non può nascondere chi è e da dove viene. Lì i gendarmi gli stanno addosso, ogni tanto gli ricordano i suoi natali, le sue amicizie. In verità sono in molti a stargli dietro. Fa il grillo parlante, da che ha iniziato a balbettare: “sbagliate tutto” ce lo dice da una vita, ma è convinto che anche in noi ci sia del buono, e se ci fossero state le condizioni l'avremmo tirato fuori. Mi dispiace per lui, in noi non c'è del buono, siamo marci da sempre. Il male lo amiamo, e all'inferno ci andremo di sicuro. Però conosciamo tanta gente, malvagia quanto noi anche se ammantata di bene, e per il nostro commiato col mondo ce ne porteremo via il più possibile. E' un modo per ripagare lui e quanti si sono persi dietro a noi, quelli che non si sono fermati davanti alle manette o al piombo. Quelli che non si rassegnano alle perquisizioni a pelo d'uomo. Quelli che non indosseranno mai una divisa, perché credono che il male vada affrontato senza armi. Faremo pulizia, per i pazzi che il male lo affrontano a mani nude, finendone falciati. E ai ragazzi in uniforme dico di lasciarlo stare, e prima di mettere le mani addosso a un uomo si accertino che sia veramente necessario. E difficile convertire il male, ma basta un attimo a trasformare in demoni gli angeli. Lui è venuto a dirmi di lasciar perdere la fuga, quantomeno mi ha fatto giurare che non ci saranno spargimenti di sangue. Povero grillo, per quanto ancora correrai dietro alle anime, non volendo ammettere che sono, irrimediabilmente, nere. 47 DOMENICA 10 APRILE 2010 L’OROSCOPO ARIETE In questa settimana è perfettamente vero che avrete bisogno di molta onestà, ma dovrete anche darne agli altri o meglio, essere onesti anche con voi stessi. La sincerità spesso non vi ha ripagato, ma soltanto perché voi non eravate onesti maistintivi e a volte anche cattivi! TORO Forse in questa giornata fareste meglio a sfogarvi in altri mille modi, piuttosto che nel parlare, poiché parlando potreste ferire qualcuno, mentre facendo altro, grazie alla quale cosa riuscirete a trovare una vostra dimensione, eviterete molte rogne ed anche di chiedere scusa troppo spesso! GEMELLI Se si presenteà un problema che non saprete esattamente come risolvere, farete bene a chiedere a qualcuno che ne possa sapere più di voi, come ad un familiareo al massimo ad un amico, altrimenti a che servirebbero queste persone che vi sono vicino e dicono di amarvi? CANCRO In questa settimana potreste cercare rifugio tra le braccia delle persone che amate e questo è perfettamente normale, ma non dovrete esagerare nel chiedere loro qualcosa che non potranno darvi. I vostri problemi sarebbe meglio risolveli per proprio conto e non trovare giustificazioni inutili! LEONE Vorreste tornare indietro e rivevere determinati momenti della vostra vita in modo diverso, più intensamente o forse per prendervi delle rivincite e fare qualcosa che implicherebbe quel coraggio che non avete ora. Sapete che non potete farlo, ma potete sempre cercare di cambiare il futuro! ReggioCalabria Ancora una volta la periferia reggina frana sotto i temporali invernali che hanno devastato Intere zone della nostra città.L'ultimo temporale di qualche settimana fa ha , definitivamente, smottato un pezzo di strada che porta ad Aretina, frazione collinare di Reggio.In pratica è la strada principale , le altre due sono quella da Armo e una dalla località Gurnali, ma entrambe molto strette ed anch'esse interessate da piccole frane, ora rimosse,che da Reggio (Strada Saracinello-Bovetto) conduce nelle località Aretina, S. Andrea, Contrada Papa, Arcoleo. L’angolo VERGINE Le stelle hanno scelto una donna, con il nome che incomincia con la lettera “A” e abita in un paese che inizia con la “C”, per essere sedotta da un australiano che la porterà in un’isola del Pacifico. Qui, di vergine rimarrà solo il segno zodiacale. Attenti, inoltre, allo tsunami. BILANCIA Periodo “fortunato” per le Carmele. Vi candiderete e vincerete le elezioni comunali. Poi vincerete al super-enalotto e riceverete un’eredità dall’America. Ma per una banale disattenzione vostro marito sperpererà tutto. Amatelo lo stesso! di Parrello L'ospedale di Siderno… la voce del silenzio Cammino in una via periferica, quando sento una voce che mi chiama. Mi volto e non vedo nessuno. Mi sarò sbagliato. Dopo qualche secondo di nuovo la voce : “Ma Franco, non mi senti? Sono l'ospedale”. Subito gli domandai: “Come stai?”. “Male - rispose - non vedi che non c'è più nessuno? Ma tu, quando sei stato ricoverato nei vari reparti, e una volta anche di notte al pronto soccorso, sei stato trattato bene?”. “Bene, sia dai medici, sia da tutto il personale, sempre pronti al rapporto umano”. “Io - continua l'ospedale - ero considerato uno dei più efficienti della Calabria”. “Ti ricorderò sempre con affetto” - risposi. “Dove vai adesso?” “A passeggiare sul Lungomare, luogo di pace e di solitudine”. Franco Parrello Il ricordo A distanza di un mese dalla Tua dipartita, vogliamo ricordarTi solare e sorridente come sei sempre stata e come - siamo sicuri - continui ad essere nel Paradiso, dove Ti hanno preceduta ed accompagnata il Tuo amore concreto per la famiglia, la Tua instancabile laboriosità e la fortezza e il coraggio che Ti hanno sempre contraddistinta nonostante i limiti della natura umana. Arrivederci in cielo, zia Franca!!! I tuoi nipoti Cimarosa, Bruzzese, Congiusta e Condino SCORPIONE Prendete un gran respriro in questa giornata e poi iniziate dalla cosa più semplice per poi arrivare man mano a tutto il resto. Procedete per piccoli passi, affrettarsi non servirà a nulla, anche perché non siete di certo pronti per affrontare troppe cose tutte insieme! Ci vorrebbe più allenamento! SAGITTARIO Forse non importa il tipo di persone con le quali in questa giornata deciderete di trascorrere il vostro tempo, l'importante è il vostro benessere. Se vedete che non vi trovate bene, sarà inutile continuare a restare nello stesso luogo, cercate di andare via in un modo o nell'altro! CAPRICORNO Non vi interesserà nulla che non riguardi la vostra famiglia, quindi tutto o quasi passerà in secondo piano. Non avete poi grandi possibilità di andare avanti con i vostri rapporti se non prenderete di petto alcune situazioni, quindi meglio affrontarle suito e per il tempo necessario! ACQUARIO Chi ha una jep rossa e la barba lunga avrà due strade da percorrere in primavera. Cioè vincere le elezioni del suo paese e diventare povero o perderle e diventare ricco. Attento ad un conoscente con i capelli all’insù stile Dragon Ball. PESCI Potrete finalmente avere prontezza di alcune questioni che vi erano rimaste oscur a causa della eccessiva premura usata nei vostri confronti da alcune persone che vi sono vicino e che farebbero di tutto per evitarvi alcune sofferenze! Pensiero gentile ma inutile! 48