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Supplemento di LazioCom - Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Roma n° 406/2011 - Tutti i diritti riservati
QUESTO NON È IL PAESE PROMESSO
IN QUESTO
NUMERO
L’EDITORIALE
Il Dialogo al Centro
Per non vivere in un paese dove sempre più il manicheismo la fa da padrone e dove la comunità si spacca e si
lacera, bisogna riportare il dialogo al centro dei ragionamenti. Riallacciare, in un confronto serrato, i destini di
una collettività che rischia di smarrirsi. Di questo paese
tra un pò non rimarrà più nulla, l’isolamento sembra incombere e manca un orizzonte chiaro sul quale concentrare lo sguardo con la voglia di scoprirne un altro
ancora.
Nessuno disegna più prospettive e si continua a correre
a ritroso; non solo un percorso di lento ed inesorabile
abbandono, ma la sciagurata divisione di chi vorrebbe
una comunità con i pochi bravi da una parte e tutti gli
altri dall’altra. Assistiamo all’invecchiamento di questo
paese, ad uno spopolamento che è drenato solo dalla presenza di nuove generazioni di extracomunitari, all’economia sempre più debole, all’esasperazione,
alla disoccupazione, e male tra i mali alla noia di un
1
• Questo non è il paese
promesso: viabilità e
parcheggi tra forme di
regime e dimenticanze
• La giunta Ciaffi/
Pelliccia e le bugie di
sempre
• Livata la terra
promessa
paese, che resta in piedi su una spina dorsale sempre
più debole, che è quella di un carettere che ancora non
crolla. Dobbiamo tornare a discutere, se si vuole anche
al modo dei carbonari, ma tornare a mostrare idee e
passione torna d’obbligo. Dobbiamo lanciare un appello sereno e forte di ritrovata identità e slancio emotivo. Abbiamo la necessità di poter nuovamente essere
interpreti e protagonisti di una nuova stagione d’intenti
costruita non sulle avanguardie e sulle elite, ma sulle
forze e sulle spalle di quanti, nessuno escluso, disposti
ancora a lavorare e sudare per questo territorio.
Dialogo per ricostruire con ingegno una terra che non
potrà più essere, in prospettiva, un paese normale, un
solo campanile, un unico municipio, un solo ragionamento. Dialogo per ricostruire e modellare una rinnovata comunità coesa verso quell’orizzonte da immaginare
e che vedrà Subiaco.com piazza di incontro, di dialogo
e di apertura. Questo non è il paese promesso: viabilità e
parcheggi tra forme di regime e dimenticanze
SUBIACO CITTA’ DI CONFINE, ormai viviamo in un
paese chiuso nelle stanze del potere, dove il cittadino
o è allineato o è suddito, comunque sia, condannato a
pagare. Questo il principio che regola le scelte della pubblica amministrazione in materia di parcheggi e viabilità.
Dopo il tentato agguato dei nostri amministratori, che, in
Consiglio Comunale avevano cercato di portare le tariffe
dei parcheggi, in particolare quelle degli abbonamenti a
cifre da capogiro, e sventato dalla minoranza consiliare,
assistiamo in questi giorni ad un vero e proprio atto da
“regime” che il Sindaco Pelliccia e la sua “mezza” Giunta
ha messo in atto a carico dei cittadini di Subiaco. Con
una delibera della Giunta, votata da tre su cinque, strano
caso per una delibera così impegnativa, l’amministrazione compie scelte e dispone in termini di parcheggi, viabilità e operato dei Vigili Urbani, di fatto espropriando il
Comando dei Vigili da qualsiasi ruolo di gestione.
Scelte
fatte esclusivamente dal Sindaco e dai suoi fedeli collaboratori senza che la collettività sia stata sensibilizzata
o quantomeno ascoltata. Scelte che regolano addirittura
quanti passi debbono fare i Vigili Urbani durante il proprio
servizio. Una delibera che lascia anche molto alla fantasia e alla immaginazione, ma questo è, tutto sommato il
punto forte del nostro Sindaco. Nella delibera richiamata
infatti si cita prima il Segretario Generale che avrebbe
disposto una relazione in materia. (Ma il Comandante dei
Vigili Urbani non era in grado? O magari non lo si ritiene
conforme alla amministrazione?). In ultimo la delibera è
firmata dal Segretario Comunale, con tanto di nome e
cognome. Scusi Sindaco, ci tolga la curiosità, ma chi è il
Segretario Generale dell’Ente? O è un’altra delle sue trovate come l’ufficio di staff, cioè cose che appaiano e poi
scompaiono allo stesso modo di come sono nate? Una
delibera ancora incoerente dove si legge dapprima di
“unità di personale sufficiente da dedicare al controllo e
presidio del territorio.” e poi recita “Visto il numero esiguo
di operatori”. Sempre nella stessa delibera si dice che i
Vigili Urbani avranno nuovi uffici, ma è un anno e mezzo
che si dice, è ora di sbrigarsi. Sindaco se Lei avesse lasciato i compiti di gestione al Comando dei Vigili Urbani
probabilmente queste piccole brutte figure se le sarebbe
semplicemente risparmiate.
IL CITTADINO CONDANNATO A PAGARE. Pattugliamento, controllo, contravvenzioni: questi i termini più cari
al buon Pelliccia e ai suoi fidati amministratori. Questo
anche il senso delle scelte compiute con questo e con altri atti deliberativi. Infatti la finalità di questa estesa rigidità
di controlli in termini di viabilità e parcheggi è esclusivamente finalizzata alla contravvenzione a prescindere. A
prescindere da scelte strategiche che l’amministrazione
avrebbe potuto mettere in essere per risolvere il problema parcheggi nelle aree più complesse, a prescindere
da una revisione dinamica del Piano Urbano Parcheggi,
a prescindere dall’aver ascoltato l’umore e le segnalazioni dei cittadini, a prescindere dall’aver convocato una
apposita commissione consiliare, come richiesto dai
consiglieri del PDL, commissione rifiutata, cosa mai accaduta nel Comune di Subiaco. A prescindere da ogni
altra valutazione. Come si fa ad amministrare così!!??
Così Sindaco e Giunta affidano all’esterno il servizio di
notifica delle contravvenzioni con un aumento di costo di
circa cinque Euro a contravvenzione e scrivono sull’atto
apposito che le spese per il servizio verranno recuperate
dall’amministrazione in quanto spese che pagherà il trasgressore. I Vigili non sono più elementi della pubblica
amministrazione con in dotazione, oltre che il fischietto,
la divisa e il libretto delle multe, anche il criterio della flessibilità e il metodo dell’educazione stradale. Sono divenuti esclusivi soggetti sanzionatori. Anche e soprattutto
nei posti dove più forte è la criticità di reperire parcheggi
e dove più è assente la pubblica amministrazione in termini di scelte e di realizzazioni. E così piovono multe a
via della Repubblica, alla Valle, in Corso Cesare Battisti
etc. Una amministrazione che, per amministrare, compie
le scelte più semplici: paghi il cittadino.
2
TRA AMNESIE E DIMENTICANZE i nostri amministratori cercano di sbarcare il lunario. Così, non si accorgono,
(o fanno finta di non accorgersi?) che il parcheggio multipiano aperto in sicurezza, con tanto di regolare certificato
di prevenzione incendi, rilasciato dal Corpo dei Vigili del
Fuoco, è completamente privo di estintori e di bocchette
per l’antincendio. Sapete perché? Perché il parcheggio
doveva essere custodito o sorvegliato!!! Perché è stato
definanziato il progetto di videosorveglianza? Perchè non
si è provveduto in altro modo alla sicurezza del parcheggio multipiano, prima che vi fossero danneggiamenti per
diverse migliaia di Euro? Con questa situazione, Sindaco, Assessori, Responsabile del Dipartimento Tutela del
Territorio, esistono ancora gli adeguati livelli di sicurezza?
Nei controlli delle contravvenzioni, tra i pattugliamenti e
gli ordini di servizio, che l’amministrazione chiede, manca l’indirizzo verso una attenta ricognizione di eventuali
parcheggi privati, magari a pagamento e magari privi di
forme di autorizzazione, di titoli abilitativi e magari anche
dei necessari permessi delle soprintendenze interessate
alla tutela del territorio. Forme risibili di amnesia? Dimenticanze? O cosa? Questo non è il paese promesso.
DENTRO LA NOTIZIA. Per un paese migliore
:
1. Convocare senza più indugi la commissione consiliare preposta per analizzare le criticità del territorio
e attraverso una attenta programmazione procedere
alla revisione del PUP e alla conseguenziale progettazione di parcheggi che possano portare benefici in
particolare per i residenti di quelle aree a forte criticità
(centro storico, centro cittadino, via Dante Alighieri),
con conseguente ricerca delle fonti economiche di finanziamento.
2. Aprire le scelte alla partecipazione dei cittadini.
3. Riportare con adeguatezza il servizio dei Vigili Urbani verso la propria fisionomia, di gestione interna e di
flessibilità di controllo. Essere automuniti non significa
essere per forza sottomessi ad un regime di vigilanza
stretta e di tassazione e multe obbligatorie, soprattutto
quando tutto questo si esercita in assenza di adeguate aree di parcheggio.
4. Calmierare il costo relativo al recapito delle multe.
5. Sistemare con immediatezza il parcheggio multipiano,
creando il sistema di sorveglianza e controllo.
6. Avviare con urgenza una fase di controllo sull’eventuale esercizio abusivo di parcheggi privati non autorizzati
. Spostare da subito, senza più tentennamenti,
la sede dell’ufficio dei Vigili Urbani ormai inagibi
. Rivedere in termini complessivi e con più attenta logica
la disposizione dei parcheggi del centro urbano e le
relative tariffe.
3
La giunta Ciaffi/Pelliccia
e le bugie di sempre
Che fine ha fatto il progetto di video-sorveglianza?
Accadeva lo scorso Marzo. La maggioranza bocciava
in Consiglio Comunale “il pacchetto sicurezza” proposto
dall’opposizione volto a dare una risposta amministrativa
incisiva alle preoccupazioni dei sublacensi afflitti dal problema dei furti, argomento che pare stia tornando di moda
anche in questo periodo. “Cittadini per Subiaco” in quell’occasione sostituì tale documento con uno pieno di fumose
azioni che poi, come evidente, non hanno trovato la ben che
minima attuazione. Ma il problema non è nemmeno questo. Il Sindaco Pelliccia quel giorno fu protagonista di un
intervento che ci riempiva tutto sommato di fiducia, dicendo
che la sua Amministrazione aveva rinunciato si al mutuo di
250.000 euro per il progetto di video-sorveglianza della città
della Giunta precedente, ma aveva avuto accesso a finanziamenti regionali sostitutivi per un altro piano di controllo
simile, comunque efficace, ma molto meno costoso (circa
50.000 euro). Parole che indubbiamente ci avevano convinto, che andavano nella direzione del risparmio. Tutto bellissimo fino a quando ci siamo accorti di quanto di non vero ci
fosse in quegli orientamenti amministrativi: la Regione infatti
non aveva sostenuto economicamente alcun intervento per
Subiaco su questo tema (il progetto del nostro Comune si
era classificato nel bando di gara regionale lontanissimo
dalla graduatoria finanziata, tanto per sottolineare la qualità
e la competenza tanto sbandierate in campagna elettorale)
e, soprattutto, i 50 mila euro di eventuale spesa per il nuovo
progetto rappresentavano non la totalità dei costi stimati, ma
solamente 1/10 di questi. In sostanza, con molta probabilità
si voleva far passare un’opera di proporzioni irrisorie (solo
il primo dei dieci stralci previsti) per la realizzazione della
totalità del progetto. In conclusione, Subiaco si è privata di
un’attività di video-sorveglianza di grande qualità, capace di
abbracciare gran parte del territorio locale e dare una risposta alle diffuse quanto giuste preoccupazioni. In compenso
invece si è lasciato spazio al solito gioco di parole e alle
solite “barzellette” raccontate ai cittadini. Il risultato è che
l’Amministrazione Comunale ha deciso di proseguire con la
totale mancanza di una forma di controllo fondamentale che
non solo si rende necessaria per limitare il problema delle
ruberie, ma anche per placare forse definitivamente i vari
fenomeni di vandalismo che purtroppo stanno interessando
varie zone del nostro amato territorio. Basta guardare l’area
del parcheggio multipiano per rendersene conto. Ma forse a
qualcuno questo non interessa.
LIVATA:
la terra promessa
come disattenzione (e se non fosse disattenzione?).
Così, nulla di nuovo sotto il sole. Il Sindaco
ci ha abituato ai proclami. A Gennaio 2012 ci disse che la Livata 2001 aveva cambiato propritario,
e che il Comune avrebbe collaborato attivamente
con la nuova compagine. A maggio ripete la stessa
cosa, al terzo tentativo finalmente ci azzecca. Insomma, l’amministrazione a distanza di un anno e
mezzo dall’insediamento non ha messo in campo
nessuna attività di programma per lo sviluppo del
comprensorio montano, occupandosi esclusivamente di un finanziamento, già in itinere, destinato
per di più ad una Società privata ed alimentando,
con il proprio incomprensibile atteggiamento, liti ed
attività giudiziarie nei confronti di altre società private. I nostri amministratori non hanno compreso da
un lato l’importanza della nuova legge sulla montagna, dall’altro di come occorrano programmi seri
per rilanciare il territorio tutto. La seggiovia, pensata, voluta e finanziata dal Centro-Destra, doveva
essere il punto di partenza. Oggi sembra la fine di
un percorso.
Il Sindaco occupandosi troppo della
vicenda della Monnna ha perso di vista la globalità
delle problematiche e delle soluzioni per Monte Livata. Questa è la vera distanza tra il Primo Cittadino e il resto dei Cittadini. Quella tra il detto e il fatto,
tra i proclami e le realizzazioni.
Il 9 Ottobre scorso è stata finalmente concessa la
proroga del finanziamento di 2,5 milioni di euro per
la realizzazione degli impianti scioviari della Monna dell’Orso a Monte Livata. Polemiche, incontri e
scontri, corsi e ricorsi, hanno lasciato per un momento spazio ad una cauta soddisfazione, ad una
timida speranza, forse anche ad una rinata consapevolezza. Così Il Circolo del PDL Subiaco, quello della linea dura in opposizione, organizza un
congresso di ampia prospettiva. L’ex-assessore
Lollobrigida, protagonista della vicenda, rivendica
i meriti di “un risultato da ascrivere non ad un singolo, bensì ad una parte politica, con la quale il finanziamento nasce e oggi arriva a Subiaco”, l’On.
Malcotti, che nè prosegue l’operato, dà manforte, e
garantisce davanti alla platea la continuintà nell’impegno per Monte Livata e per la Valle dell’Aniene.
Segue a ruota l’Amministrazione Comunale, che a
distanza di 10 giorni ribadisce in una conferenza
stampa la volontà di sfruttare al meglio la grande
opportunità che la Regione Lazio ha dato alla città
di Subiaco. “A Subiaco si tornerà a sciare”, afferma
con entusiasmo il primo Cittadino. “Le aree della
Slittinovia e dell’Anello torneranno nelle disponibilità dell’ente entro 60 giorni”, e scivola nel silenzio
la mancata costituzione presso il Consiglio di Stato dell’Amministrazione, che forse va interpretata
DENTRO LA NOTIZIA. Ci sarebbe bisogno di...
1) Instituire una Commissione consiliare di controllo su Livata, necessaria a seguire le attività che verranno svolte
alla Monna dell’Orso e per predisporre attenti programmi che possano essere di rilievo all’interno della consulta
dei Sindaci dei comuni afferenti alla Montagna di Roma.
2) Costituire la Consulta dei Sindaci dei Comuni afferenti alla Montagna di Roma per gestire la globalità delle
problematiche del comprensorio sciistico.
3) Istituire un nuovo capitolo di spesa per redigere un Piano di Sviluppo per la Montagna a cui possano concorrere in termini di spesa anche i Sindaci degli altri comuni confinanti con la Montagna di Roma.
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QUESTO NON È IL PAESE PROMESSO