Traffico senza incroci, l’utopia di Retis pag 8 Europee, in città trionfo di Lega e Pdl pag 4 Beggiato e il 1809 “venetista” pag 13 n° 153 13 giugno 2009 0 50 euro 0,50 Fatti, personaggi e vita vicentina Direttore responsabile Luca Matteazzi Un paese per vecchi A Vicenza non c’è ricambio nella classe dirigente (tranne poche eccezioni) I giovani non si fanno avanti, gli anziani non mollano le poltrone E a rimetterci è tutta la città Il voto politico Ciàcole T ranquilli, non parliamo di europee, ma dei cari vecchi voti delle pagelle scolastiche. Tutto comincia nell’estate scorsa, quando il ministro Gelmini annuncia l’ennesima rivoluzione per il mondo della scuola, questa volta all’insegna della meritocrazia. Con slogan tipo: basta con le promozioni facili, in pagella torneranno i cinque, con una insufficienza si boccia. Peccato solo che alle dichiarazioni d’intenti sia poi seguito un mare di circolari spesso contraddittorie. Che chi ha provato a dare davvero i cinque in pagella si sia visto arrivare a scuo- la gli ispettori ministeriali. E soprattutto che bocciare un ragazzino per un solo cinque non abbia, il più delle volte, alcun senso. Nell’incertezza generale, le scuole una soluzione l’avevano anche trovata, rispolverando il sei politico. C’è un alunno che ha qualche insufficienza ma che, a giudizio del consiglio di classe, merita comunque di andare avanti? Bene, gli si dà un sei di fiducia, evidenziandolo però con un asterisco o con il colore rosso. Ma niente da fare. A due giorni dalla fine delle lezioni la Gelmini ha fatto sapere che il “sei politi- co” non può essere accettato. E quindi? Quindi, per evitare una strage di alunni difficilmente giustificabile, ci si è arrangiati nel peggior stile italiano: con quattro e cinque che si sono miracolosamente trasformati in sei, con buona pace dei compagni di classe che quel sei se l’erano meritato davvero. E, immaginiamo, senza obiezioni da parte di un ministero che ha visto salva la sua campagna, tutta di facciata, per la meritocrazia. Caro ministro, questa volta il voto politico lo meriterebbe lei. Un due però. MONDO TAPPETO VICENZA Via Quadri, Parco Città n.17 Importazione diretta dalla Persia Tel. 0444 317212 Per appuntamenti fuori orario chiama: 320 4140629 Prova a domicilio senza nessun impegno VENDITA – RESTAURO – LAVAGGIO interventi 153 del13 giugno 2009 numero 2 pag Franzina: museo al Macello, parcheggi e negozi all’Eretenio L’idea D al 2002 si trascina un progetto di intervento sulle aree del ex teatro Eretenio e dell’area dell’ex Macello. Un project financing proposto dalla passata amministrazione e presentato da una importante azienda vicentina. Si tratta di realizzare in questi due vuoti, uno creato dai bombardamenti della seconda guerra mondiale (l’Eretenio), l’altro dismesso decenni fa e non più utilizzato, dei parcheggi pertinenziali. Il project financing prevedeva infatti un riuso fortemente mirato sulla esigenza di offrire nuove autorimesse private in centro storico. E questa esigenza era ed è una vera esigenza del centro storico cittadino, che si rivitalizzerà se diventerà sede di nuova residenza. Per ottenere questo lo si deve dotare di quei servizi reputati oggi indispensabili, e fra essi vi è certamente la disponibilità di autorimesse nei pressi della abitazione di residenza. Ed è per questo che in quegli anni lavorai al progetto di otto autorimesse pertinenziali (legate cioè alla residenza) in centro storico. Delle otto autorimesse una era nell’area dell’Eretenio. Ora, passati molti anni, il progetto non è decollato e forse è opportuna una sua rivisitazione. Certamente l’esigenza di posti auto è ancora presente, vi è però una novità. La novità è l’intelligente idea di recuperare il volume dell’ex macello comunale per un museo dell’arte contemporanea. Lo sottolineo, è una buona idea ed il sito si presta assolutamente. L’intervento di recupero ed adattamento dovrà essere “leggero” e rispettoso della storia del luogo, come lo è stato il recupero, a Venezia, dei magazzini del sale. Un contenitore quindi che, riproponendo la sua storia, si trasforma in luogo dell’arte contemporanea a Vicenza, in dialogo con i grandi musei cittadini e con piazza Matteotti. Come fare a realizzare questa brillante, ma evidentemente costosa, proposta? A mio avviso l’accordo con i privati che produsse il project financing deve solo essere aggiornato alle nuove esigenze. Tale aggiornamento prevederà il concentrarsi dell’interesse e dell’utilità pubblica nell’area dell’ ex macello e lo svilupparsi dell’interesse privato nell’area dell’ Eretenio. Nell’area dell’Eretenio potranno quindi trovare localizzazione alcune centinaia di autorimes- RIVOLGETEVI AL CAF UIL 730 INTEGRATIVO UNICO - ICI ISE - RED PAGHE COLF BADANTI ALTE CECCATO Tel. 0444 490703 DUEVILLE Tel. 0444 360211 LUGO DI VICENZA Tel. 0445 325146 NOVENTA VICENTINA RECOARO TERME Tel. 0445 780905 SCHIO Tel. 0445 670900 Ovviamente i due interventi saranno se private sotterranee (almeno 4 entrambi a carico del privato, che piani interrati) e sopra un edificio troverà il ristoro economico nella vacommerciale, direzionale e resilorizzazione dell’area del ex Eretenio. denziale, in armoniosa proporIl vantaggio pubblico è triplice. Avere zione con i volumi esistenti ma di un nuovo ed importante sito museastile architettonico assolutamente le in un’area vicina ai musei esistenti contemporaneo. Un edificio ared alla università, realizzare centichitettonicamente innovativo, che naia di autorimesse si componga, anche destinate alla residenin contrapposizione za in centro storico, e architettonica con il chiudere un vuoto con contesto, e per la cui un inserimento archiprogettazione è ne- Trovare tettonico di grande cessaria la mano di l’accordo pregio e qualità. un grande architet- con il privato questa è to contemporaneo. non dovrebbe Ovviamente solo una proposta, e Non faccio nomi, ma lungo e difficile sarà il non sono molti quelli essere percorso realizzativo. all’altezza della sfida. impossibile Però le varianti urL’integrazione di ribanistiche recentenascimentale e conmente approvate non temporaneo potrà sono in difformità da questa idea e generare un recupero di un area quindi serve “solo” l’accordo con il oggi non usata anche se interesprivato. Accordo che non credo sia sante e ricca di opportunità. Un impossibile raggiungere. pezzo di città, distrutto sessanta anni fa dall’affronto dei bombarMaurizio Franzina damenti e mai più ricostruito. Una consigliere comunale Pdl ferita che è ora di rimarginare. La Pfm, Bubola e De Andrè ridotto a santino La lettera PER LA COMPILAZIONE VICENZA-CAF Tel. 0444 564265 ARZIGNANO Tel. 0444 671640 BASSANO Tel. 0424 227593 | L’ex Macello di Vicenza THIENE Tel. 0445 362259 VALDAGNO Tel. 0445 401843 G entile Sig. Mannino, condivido pienamente quanto ha scritto sul concerto della PFM e sulla la riduzione di De Andrè a formato “santino” tascabile. Deve essere la tendenza di certi cattolici a credere che in fondo lo siamo tutti “anche se non lo sappiamo” e di certi moderatori nel confondere la rava con la fava (ortaggio tipicamente genovese). Non sono esenti certe rock star che accettano di tuffarsi nel calderone e uscire dalla formaldeide pur di rodare una tourneè in provincia e pure pagati. Ho visto la PFM con De Andrè al palasport di vicenza nel 79. Gran concerto. Non c’era ombra di “Buona Novella”, album atipico e da ascoltare in intimità con il solo De Andrè. Anche Bubola, credo. ha detto qualche perla circa il rapporto fra la chitarra e dio, almeno da quanto ho letto. | PFM in concerto Cosa vuole... in tempi di crisi si accetta tutto pur di lavorare, io stesso ero là per questo motivo e mi sono talmente annoiato che mi sono quasi depresso. Complimenti, saluti e W la Madonna Pellegrina! Alberto Pinato il fatto 153 del13 giugno 2009 numero 3 pag Animali maltrattati, la denuncia della Lav Un servizio di Striscia richiama l’attenzione su una questione poco nota: i maltrattamenti al bestiame durante il trasporto al macello. Per la Lega Antivivisezione, ci sono casi anche nel vicentino timana fa, con un servizio di “Striscia la notizia”. (Il video è presente sul sito internet “You tube”, cercando “Striscia trasporto mucche a terra”). I casi vicentini Le immagini del servizio televisivo testimoniano un’operazione dei caucche a terra trascinate vive rabinieri padovani del Nas, Nucleo tramite delle catene dentro Anti sofisticazioni e Sanità. I miliai camion, le gambe spezzate in tari denunciano alla Procura vicenpose innaturali. E maltrattamenti tina per maltrattamento di animali di inaudita violenza nei macelli agli e violazione della normativa sul animali destinati a morire. Una trasporto i proprietari di tre veicoli realtà che, secondo la Lega Anti per il trasporto di animali, tre vicenVivisezione, ha anche casi vicentini di 39, 40 e 43 anni. Il provvetini, e che il legislatore ha cercato dimento scatta dopo accertamenti di fermare con normative apposite. nella stalla di sosta dell’ex mercato Per gli animalisti, spesso rimaste del bestiame berico, dove le mucche disattese. venivano caricate per essere portate al macello, e il blitz è scaturito da Il macello alcuni esposti. I militari fermano il “Sventrate intere famiglie/ oggi/ camion e ai veterinari che li accomlunedì di intensa macellazione./ pagnano, verificate le gravissime Una vacca ha partorito un vitello/ condizioni di una delle bestie, non negli occhi la paura di nascere/ il resta che ucciderla sul posto e poi foro in mezzo il nostro contribuscaricarla dal camion con una gru e to/ a tranquillizzarlo”. Questi versi portarla via. A detta degli animalisti sono di Ivano Ferrari, autore della della Lega anti vivisezione vicentina raccolta “Macello” (Einaudi, 2004). c’è anche un altro caso, che risale ad Ottantaquattro poesie, scritte dal un paio di mesi fa: «In aprile il Nas poeta dopo anni passati a lavorare di Padova – fa infatti sapere la Lav in un mattatoio bovino. Poche rime berica – ha denunciato alla Procuper descrivere realtà italiane ignote ra della Repubblica di Vicenza per ai più, come il giocare a calcio con il maltrattamenti di animali e violacuore di un toro al posto della palla, zione della normativa sul trasporto i o il mettere per scherzo nella tasca proprietari di tre mezzi di trasporto di un altro l’occhio di una mucca, in per gli animali. Il Nas avrebbe scomodo che lo scopra solo a casa, o perto i tre intenti a scaricare dai cal’uccidere metà delle mion gli animali: i cabestie e poi andarserabinieri li hanno visti ne perché il turno è maltrattare i bovini, finito, lasciando tutta già affetti da evidenti la notte gli animali lesioni, scorticazioni, vivi a fianco dei proabrasioni, malridotti pri simili già morti. I Nas di al punto da non riusciE se Ferrari descrive Padova hanno re a stare in piedi. I veuna realtà interna al denunciato per terinari hanno deciso macello, ci sono andi abbattere un bovino che maltrattamenti maltrattamenti che avvengono fuori, tre trasportatori e porne sotto sequestro cautelativo altri durante il traspordue». La sensazione, to, che secondo gli secondo gli animaliambientalisti sono sti, è che «i casi nel Vicentino siano assai diffusi ma difficilmente dimopiù numerosi: purtroppo è una viostrabili. Le immagini di almeno un lazione dei regolamenti difficile da caso, vicentino, sono entrate nelle accertare». case di tutti gli italiani qualche set- di Andrea Alba M www.vicenzapiu.com Direttore Responsabile LUCA MATTEAZZI [email protected] Editore MANY MEDIA SRL corso Padova, 12 – Vicenza tel. 0444 923362 fax 0444 926780 Redazione corso Padova, 12 – Vicenza tel. 0444 923362 fax 0444 926780 [email protected] ALESSIO MANNINO [email protected] ILARIO TONIELLO [email protected] TOMMASO QUAGGIO [email protected] PAOLO MUTTERLE [email protected] Collaborano: ANDREA ALBA ALBERTO BELLONI MARTA CARDINI FRANCESCO CAVALLARO FEDERICA CEOLATO GIULIANO CORÀ FRANCESCA DANDA FRANCESCO DI BARTOLO ANDREA FASULO GIOVANNI MAGALOTTI MATTEO RINALDI GIULIO TODESCAN Pubblicità MANY MEDIA SRL corso Padova, 12 – Vicenza tel. 0444 923362 fax 0444 926780 [email protected] Giornale chiuso in redazione alle ore 12,00 di giovedì 11 giugno 2009. Stampa ALPHA PRINT SRL Via Zamenhof, 795 VICENZA Sede Operativa: Via Tavagnacco, 61 UDINE - tel. 0432 548845 Autorizzazione Tribunale di Vicenza n. 1181 del 22 agosto 2008 Copyright: Le condizioni di utilizzo dei testi e delle foto sono concordate con i detentori. Se ciò non è stato possibile, l’editore si dichiara disposto a riconoscere il giusto compenso. VicenzaPiù si avvale di opere d’ingegno (testi e fotografie) distribuiti gratuitamente con le licenze Creative Commons “Attribuzione” e “ Attribuzione - Non opere derivate”. Ringraziamo tutti gli autori che ci permettono di utilizzare i loro lavori segnalando il nome o il link ad un loro spazio web personale. Per maggiori informazioni: www.creativecommons.it | Il trasporto di bestiame è spesso fuori norma Una questione di metodo Non bisogna fare di tutta l’erba un fascio, è chiaro. Ma secondo la Lav i casi di maltrattamento di bovini, durante il trasporto, ci sono. Quali maltrattamenti? La descrizione, cruda, non lascia spazio alla fantasia: «A volte – spiega un operatore Lav che chiede l’anonimato – i certificati veterinari attestano la buona condizione di salute dell’animale, quando invece non è così. Per trasportarli è necessario un certificato di buona salute, ma anche le immagini presenti nel video di Striscia testimoniano che non è sempre così. Vengono prese le mucche di più di dieci anni: sfinite dalla fatica e dai maltrattamenti dell’allevamento intensivo, alle bovine cedono le gambe e cadono a terra. Per farle “ripigliare” gli allevatori a volte gli danno alcool, o zucchero, il tempo necessario perchè salgano sul camion. Oppure le punzecchiano con dei punteruoli, perchè vadano avanti. Se è proprio impossibile, nei casi estremi in cui la mucca non si regge più in piedi, la legano con delle corde e la trascinano fino al camion o da un camion all’altro. Non importa se trascinarle vuol dire spezzargli le ossa degli arti. E non importa se un arto rimanga incastrato nel pianale del camion: un colpo di “menara” e “zacc”, la mucca viene portata dentro al macello, ancora viva, su tre zampe. Lo stesso discorso vale, a volte, per i cavalli». Casi limite, probabilmente, ma il problema è reale. Quando un animale si sente male in stalla, non è più in grado di muoversi e non ha prospettive di miglioramento, l’allevatore non ha molte alternative: o lo fa abbattere sul posto, perdendo però la possibilità di venderne la carne, o lo fa trasportare al macello. Il punto è che il trasporto deve avvenire in condizioni adeguate, non bestiali. Le normative stabilito il principio della condan«La normativa che regola il trasporna». Il caso, avvenuto qualche mese to animali è molto recente, si tratta fa, riguardava un trasporto di suini del decreto legislativo 151 del 2007. dall’estero a Bari. L’autotrasporIl regolamento è stato rinnovato tatore è passato dal Brennero, e la perchè il problema del maltrattaLav è riuscita a far passare il prinmento esiste. Sono reati penali – cipio che, visto che il transito aveva spiegano gli animalisti -: il Nas ad interessato anche il territorio della esempio ci ha confermato che anche procura dell’Alto Adige, il reato fosla denuncia a carico dei tre vicentini se giudicabile anche da quei giuè stata fatta sia per l’articolo 544 del dici. «Era un trasporto di maiali, codice penale, che regola il maltratma erano stati tenuti in condizioni tamento di animali, ignobili. Durante il sia per la violazione tragitto molti eradella normativa sul no morti di sete, ed trasporto». Il maltraterano stati tenuti nel tamento è difficile da camion. I magistrati accertare: quando viebaresi volevano archine scoperto e provato, A Bolzano la viare il caso, fortunaperò, può far anche prima, storica, tamente la Procura di andare in galera il traBolzano ha avocato a condanna sportatore e l’allevatosé l’indagine. E i giure. E’ successo, non a per questo tipo dici, condannando il Vicenza ma a Bolzano, di reati trasportatore, handove il camionista ha no riconosciuto che patteggiato la pena. anche nella fase del «Quello altoatesino trasporto di animali per noi è un esempio importantisdestinati al macello, cioè destinati a simo, il primo dall’entrata in vigomorire, deve esserci un trattamento re della norma – commentano gli consono alla loro dignità e alle loro operatori Lav vicentini –; è stato caratteristiche». RISTORANTE PIZZERIA SPECIALITÀ PESCE GIADA MONTE BERICO s.r.l. Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza Tel 0444 235470 [email protected] – www.aisettesanti.it Chiuso il lunedì primo piano 153 del13 giugno 2009 numero 4 pag Europee, la città va a destra Pdl e Lega sempre più forti. Bene anche l’Italia dei Valori, cresce il partito del non voto Tracollo del Pd, che rischia in molte amministrazioni locali. Si salva Variati A dispetto di una delle campagne elettorale più fiacche degli ultimi anni, come dimostrano gli spazi per le pubblicità elettorali rimasti in gran parte invenduti, il voto del 6 e 7 giugno è stato tutt’altro che ininfluente. Dalle urne delle europee e delle amministrative, anzi, sono uscite una serie di indicazioni interessanti, e non solo per lo scenario nazionale. un arretramento del Pd lo tocca solo di striscio. Tanto più che negli ultimi dodici mesi il sindaco non si è certo proposto come uomo di partito: a parte una piccola parentesi alla vigilia delle europee per sostenere il padovano Franco Frigo, Variati si è tenuto al di fuori dal dibattito del Pd, ribadendo spesso che la sua legittimazione viene dal rapporto diretto con i cittadini. “Hanno votato me, non i partiti”, è il pensiero che ha espresso più volte. E ha ragione: si potrebbe discutere su quale sia davvero il suo ruolo nel Pd; si potrebbe accusarlo di non aver voluto troncare del tutto il legame con il partito nonostante alcune evidenti divergenze (il Dal Molin su tutte), ma è un dato di fatto che la posizione di Variati in città ha oggi una solidità che dipende solo in parte da quella dei democratici. Con un Pd debole, anzi, Variati è forse anche più forte. Perché con l’aria che tira al centrosinistra non resta che far quadrato attorno all’unica personalità che ha dimostrato di saper ribaltare i rapporti di forza. Metterla in dubbio equivarrebbe probabilmente ad un suicidio. La spallata A livello locale, erano in tanti ad avere fissato nelle europee un primo test per l’amministrazione Variati. Una specie di sondaggio per verificare la presa della nuova giunta di centrosisnistra sulla città e magari anche per provare a disarcionarla, se dalle urne fosse uscito un chiaro, chiarissimo, segnale di sfiducia. Ebbene, il Pdl ha vinto, la Lega di più, il Pd ha perso, ma l’ipotesi della spallata a Variati appare quanto mai lontana. Gli stessi leader del centrodestra, nei commenti del giorno dopo, hanno sottolineato come Pdl, Lega e Udc rappresentino la vera maggioranza della gente, hanno chiesto un rapporto diverso con l’opposizione in consiglio comunale, I vincitori ma non si sono spinSicuramente il centi oltre; e nessuno ha trodestra, per cui le avanzato la richiesta In città europee erano quasi di dimissioni. delle primarie: serIl fatto è che la vitto- Pdl, Lega vivano per contarsi, ria di Variati un anno e Udc insieme verificare equilibri e fa non è stata una rapporti di forza in vittoria dei partiti sono al vista dei prossimi apdel centrosinistra. È 56 per cento puntamenti che constata prima di tutto tano, regionali 2010 un’affermazione sua. in testa. E non solo La città, politicamente tra Lega e Pdl, ma anche tra le vaparlando, era di centrodestra nel rie anime del Pdl (ex forzisti contro 2008 tanto come nel 2009: è staex aennisti) e della Lega (Stefani to Variati, sfruttando al meglio le e Dal Lago). Le urne hanno detto proprie carte e approfittando degli che La Lega si conferma il primo errori altrui, a ribaltare una situapartito della provincia e guadagna zione che sulla carta lo vedeva siterreno anche in città, salendo dal curo perdente. Così, adesso, anche 18 al 21 per cento. Il Pdl, però, ha retto meglio di quanto non sia avvenuto a livello nazionale: anzi, è stato uno dei pochi partiti a non perdere voti (numericamente parlando) rispetto al 2008: 134 mila voti erano stati raccolti alle politiche di un anno fa, 138 mila voti sono arrivati adesso (sempre a livello provinciale). Tant’è vero che la sua percentuale, in provincia, si è alzata dal 25 al 28 per cento. Da sottolineare che con l’Udc il centrodestra raggiunge anche in città ben il 56 per cento dei consensi (alle politiche dell’anno scorso era al 52). A livello personale, Sergio Berlato si impone nel debry pidiellino con Lia Sartori: l’ex leader di An vince sia a livello provinciale (nettamente) che a livello regionale (questa volta di misura, 58 mila preferenze a 56mila), mentre la Sartori si è imposta in città (3700 voti contro 2300). Risultati che garantiscono a tutti e due il ritorno a Strasburgo, ma che lasciano sicuramente meno soddisfatta l’ex candidata sindaco, costretta ad incassare, ad un anno dalla sconfitta alle comunali, anche il sorpasso berlatiano. Se l’anno prossimo la presidenza di Galan in regione fosse davvero rimessa in discussione a favore della Lega, anche tutta la rete di WHQGH H WHVVXWL zeccata una: la creazione del Movimento per il Ppe non ha dato i risultati sperati, la legislatura europea è scorsa via senza interventi da consegnare alle cronache, e nemmeno il ritorno alla casa madre democristiana nelle fila dell’Udc è servito. Così come non è servito essere uno dei pochi a investire davvero nella campagna elettorale (i suoi spot sono stati tra i più trasmessi). Sopravanzato dalla sorpresa Tiziano Motti, giovane emiliano rampante e del tutto sconosciuti fino a quattro mesi fa, quando ha cominciato a Gli sconfitti tappezzare le città Tra i vicentini insecon manifesti in cui riti nelle liste, Emilio Variati si è campeggiava il suo Franzina e Silvano sorriso smagliante, Giometto, con due costruito una Carollo dovrà adesso candidature di ban- posizione reinventarsi, anche diera, non poteva- autonoma se le 6mila prefeno aspettarsi molto renze raccolte nel di più di quello che rispetto a vicentino potrebbero hanno effettivamen- quella del Pd essere un buon punte raccolto (1500 to di partenza per le voti il primo, 229 il prossime regionali. secondo). Chi invece Fa pensare, inoltre, il fatto che deve fare i conti con un risultato anche in un elettorato per defidecisamente deludente è Giornizione moderato come quello gio Carollo, a cui le quasi 12 mila dell’Udc. la faccia fotogenica e le preferenze non sono bastate per presenza mediatica di un Tiziano confermare il seggio a Bruxelles. Motti siano sufficienti per superaL’ex leader di Forza Italia, dopo la re l’esperienza di un Carollo. rottura con Galan, non ne ha azrelazioni e di consensi che la Sartori ha gestito in questi anni - con la sanità, le società controllate e gli appalti - potrebbe scricchiolare. Il vero volto nuovo e vincente, però, è quello di Mara Bizzotto. La consigliera regionale leghista vola in Europa forte di oltre 33mila preferenze personali (e nel vicentino ne ha raccolte addirittura più di Bossi), e batte il collega di partito Roberto Ciambetti, primo degli esclusi con 25 mila preferenze (anche lui più votato del sentùr a livello provinciale). DUHD GL&DPSLHOOR*LDQFDUOR YLDOH0DUJKHULWD9LFHQ]D WHOHIRQRHID[ primo piano 153 del13 giugno 2009 numero 5 pag | Da sinistra: Lia Sartori, Achille Variati, Mara Bizzotto, Sergio Berlato Torri di Quartesolo). Certo che se Il caso Pd anche le amministrazioni locali Parlando di sconfitti, non si può più grosse, tradizionale ancora di non parlare del Partito Democratisalvezza del centrosinistra berico, co. In città il partito di Franceschicominciano a vacillare, il percorso ni scende dal 32 per cento di un si fa veramente arduo. anno fa al 24 di oggi; in provincia è al 18 per cento e perde (o rischia Di Pietro e il partito di perdere) amministrazioni locadel non voto li molto pesanti, a cominciare da Se la Lega ha vinto, forse ancoArzignano. Se ancora ce ne fosse ra più sorprendente è il risultato stato bisogno, non poteva esserci dell’Italia dei Valori. Che, tra pasegnale più chiaro: il progetto del rentesi, ha salvato almeno parPd non funziona, soprattutto dalzialmente il bilancio del centrosile nostre parti, dove non solo non nistra nostrano (Pd, riesce a sfondare, ma Idv e Radicali insienemmeno a trovare me sono attorno al un base di consensi 36 per cento, proprio stabile su cui fare come un anno fa: è il affidamento. Pesa siPd che è crollato). L’8 curamente il pessimo per cento raccolto in momento nazionale, Tra i candidati città e in provincia e pesano contraddi- la sorpresa è Di zioni evidenti come Mara Bizzotto. dall’accoppiata Pietro – De Magistris il caso Dal Molin. Ma va ricondotto interaha ragione Giuseppe Lo sconfitto Berlato Sella quando Giorgio Carollo mente, o quasi, alle dinamiche nazionali, osserva che “dobperché dalle nostre biamo scegliere cosa parti il partito ha una siamo”. In effetti il visibilità praticamente pari a zero. primo passo dovrebbe essere quelPerò è un 8 per cento che dimostra lo di mettere dei contenuti chiari due cose. Primo: che c’è una fetta dentro un contenitore in cui, fino non trascurabile di città per cui i ad adesso, è finito un po’ di tutto. E temi della legalità, della giustizia, poi prendere esempio da quei casi della trasparenza sono fondamenin cui l’esperienza civica amminitali. Secondo: che il bipolarismo è strativa è stata premiata (Dueville, sentito come una camicia di forza da una parte rilevante dell’elettorato, e che il dibattito politico non si può limitare ad un generico confronto tra destra e sinistra, progressisti e conservatori. I risultati di Lega e Idv sono il premio per i due partiti con l’identità più forte, e che più di altri si oppongono al grande progetto del bipartitismo perfetto. E questo porta dritti dritti all’altro grande vincitore di questa tornata elettorale: il partito del non voto. In Europa ha votato poco più del 40 per cento degli aventi diritto. In Italia la media è oltre il 66 per cento, grazie anche al traino delle amministrative (si votava praticamente dappertutto o per i comuni i per le province), ma l’astensionismo è in continua crescita. E l’euroscetticismo c’entra solo fino ad un certo punto. È che sempre più persone vedono ormai la politica, almeno quella tradizionale, come qualcosa di distante: un mondo a sé, fatto da forze politiche che hanno a cuore prima di tutto i loro interessi e quelli dei loro amici. Gli delusi, gli scontenti, quelli che non si sentono più rappresentati da un sistema in cui i partiti sembrano fotocopie l’uno dell’altro, o quelli che “io non vado a votare tanto non cambia niente e sono tutti to della città della concia è uno di quelli che dovrebbe far più riflettere. Se c’era un’amministrazione che in questi anni veniva additata come esempio di buon governo era proprio quella guidata da Stefano Fracasso: aveva approvato uno dei primi regolamenti edilizi attenti al risparmio energetico, era riuscita a gestire i flussi migratori anche con percentuali di Il voto locale stranieri sopra al 20 per cento, La provincia di Vicenza era famoaveva portato a casa risultati imsa per il suo strabismo elettoraportanti nella gestione dei rifiuti. le: nettamente schierata a destra Tutto spazzato via quando in ballo c’era dall’avanzata della un voto politico, ma Lega e del Pdl guicon molti comuni di dati da Giorgio Gengrandi dimensioni tilin, che ha travolto in mano al centro Schio, il centrosinistra già sinistra: Schio, Arzial primo turno (fosse gnano, Montecchio, Valdagno, arrivato al ballottagValdagno. Il voto del Montecchio, gio, forse, il sindaco 6 e 7 giugno potreb- Bassano: uscente avrebbe avube porre fine a queto qualche possibilità sta anomalia: il cen- ecco le partite in più) e che adesso trosinistra rischia a ancora aperte annuncia un’ammiSchio e Valdagno, nistrazione in stile dove comunque LuiTosi. Un’inversione gi Dalla Via e Albert di rotta totale, che dimostra il raNeri hanno buone possibilità di dicamento sempre più solido del confermarsi, rischia ancor di più centrodestra nel tessuto sociale a Montecchio, dove il sindaco della nostra provincia. E che douscente Maurizio Scalabrin deve vrebbe dare molto da riflettere al recuperare una decina di punti a centrosinistra. Milena Cecchetto. Ma soprattutto L.M. ha già perso Arzignano. Il risultauguali” sono ormai stabilmente il primo partito italiano. E il dato avrebbe potuto essere anche più alto, se la Lega e l’Italia dei Valori non avessero intercettato una fetta del cosiddetto voto di protesta (a scapito delle formazioni di estrema destra ed estrema sinistra, ormai ridotte al lumicino). Se 6 Goloso di Musica e Notizie CI PUOI ASCOLTARE 13 notiziari locali 16 notiziari nazionali al giorno tutto quello che succede a vicenza e provincia tutte le partite del vicenza calcio in diretta 100.300 Vicenza, Bassano, Rosà, Marostica..... 105.600 Schio 104.700 Vallata dell’Astico 99.800 Altopiano di Asiago 107.750 Vallata dell’Agno 153 del13 giugno 2009 focus numero 6 pag La vecchia babbiona Questa città è incapace di rigenerarsi a partire dalla classe dirigente Nella politica, nella cultura, nell’imprenditoria pochi e nani gli emergenti Dito puntato contro i giovani gamin (Cgil) e Gigi Copiello (Cisl) non sono proprio di primo pelo, e stentano a uscire dall’anonimato nuove leve. Politici vecchi Se passiamo alla politica va meglio di poco. La new entry può considerarsi il pupillo del sindaco Achille Variati (vecchia volpe che ha saputo darsi un’immagine fresca e adatta ai tempi), ossia Jacopo Bulgarini d’Elci. Non è un politico in senso stretto, essendo un esperto di comunicazione messo da Variati a coordinare la giunta in qualità di capo di gabinetto e portavoce. Ma è giovane e ha capito che fare politica, oggi, è soprattutto marketing (ahinoi). Giovanissima, per i vetusti canoni dell’anagrafe partitica, è la vicesindaco Alessandra Moretti, non a caso posizionata alle politiche giovanili dopo il rovinoso inciampo di Matteo Quero su un alcol-test. Brava ragazza, la Moretti, ma il barbuto predecessore dava incoraggianti segni di irrequietezza in misura largamente superiore. Adesso lui è confinato in Provincia, anche se piano piano si sta riconquistando un posto al sole (vedi progetto per la rinascita di Campo Marzo). Il suo amico Luca Trivellato, quello delle Mercedes, è nel cda della Bertoliana, ma a dirigerla è Giovanni Pupillo, ex presidente della Regione col Pds, non proprio quello che si dice un giovine virgulto. L’unica che possa vantare il marchio della novità nell’ammuffito emiciclo di Sala Bernarda - dove spadroneggiano vecchie conoscenze come Federico Formisano, Gianni Rolando, Maurizio Franzina, Gerardo Meridio, Manuela Dal Lago, Lia Sartori – è Cinzia Botte- flickr.com/thebbp – foto di Giulio Bernardi ai vertici delle due più importanti associazioni padronali, pochissimi sapevano chi erano. Per il resto, il gruppo di potere che comandava su tutto fino ad un anno fa (e che ha ancora grossa influenza sul quotidiano leader dell’informazione, il Giornale di Vicenza) è sempre di Alessio Mannino composto da inossidabili patriarchi: da Nicola Amenduni a Gaetano InQuesto articolo è un atto d’accusa. gui. I figli dello scomparso Rinaldo Ce l’abbiamo coi giovani di questa Mezzalira non sono succeduti al città, con la peggio gioventù vicenpadre nell’influire sugli affari della tina: spenta, smorta, mediocre e città. E anche gli altri nomi di spicco banale. Nell’ultimo lustro non è sono lì da anni: Maltauro, Beltrastata capace di sfornare che una me, Mastrotto, Marzotto, Gemmo misera manciata di personalità di (con la parziale eccezione di Irene rilievo nella politica, nella cultura, Gemmo, che sotto la protezione nell’imprenditoria, nelle professiodi Galan si è imposta in Regione). ni, nell’arte, nello sport. In alcuni di Pure Renzo Rosso e Lino Dainese, questi campi, a dire il vero, non ha pur avendo costruito le loro fortune prodotto nulla di nulla. La microcon prodotti e aziende giovani, sono società dei Berici è bloccata, non tutt’altro che facce nuove. Pino Biriesce a rinnovare la sua classe dirisazza non lo troviamo più in prima gente. La desolazione regna sovralinea nella vita interna del mondo na, e per spiccicare qualche nome confindustriale, spazzato dalla crisi emergente ci si deve scervellare in e cristallizzato da una pax che tutto una penosa gara al ribasso. sommato regge bene. Paradossalmente, un Imprenditori etervolto nuovo, almeno ni quanto a integrità da La spina dorsale di mastino d’alto boruna Vicenza fondata do, è quello rugoso di sul motto “lavora, con- Fra gli Vittorio Mincato, che suma, crepa” è l’economia. Ebbene, pro- industriali due ha contribuito a far entrare aria pulita in prio nell’ambito in cui facce nuove: quel crogiuolo d’intedovrebbero rifulgere Zuccato e ressi che è la Camera le doti innovatrici delDe Marchi di Commercio di cui la vicentinità operosa è presidente. Per e capital-familista, il resto, Giovanni registriamo lo zero Sbalchiero è inchiodato alla poltrocarbonella. O quasi. Gli unici uomina dell’Assoartigiani, e Sergio Reni nuovi usciti dalle fila della piccole becca è sempre su quella della Cone media impresa diffusa sono i neofcommercio. Alla guida della Banca presidenti di Assindustria, Roberto Popolare regna inossidabile Gianni Zuccato, e Apindustria, Filippo De Zonin. Nel sindacato, Marina BerMarchi. Prima della loro elezioni di inedite weltanschauung. Quelle ne, la pasionaria del Presidio contro che, per lo meno in nuce, ci si aspetil Dal Molin americano. Se tutte le terebbe dai ragazzi delle sezioni casalinghe vicentine fossero come giovanili di un Pd (Giacomo Possalei, crollerebbe il mito negativo delmai, Enrico Peroni) o di una Lega la casalinga di Voghera per far posto Nord (Alessio Sandoli). E invece al modello di una donna impegnata domina la tristezza: nel pubblico, oltre che discorsi in grisaglia, nel domestico. Tra i fedeltà canina ai suconsiglieri comunali periori, grigiore senza Pd c’è un ambizioso slanci. Spariti dalla Luca Balzi, benché, circolazione quelli che come Marco Palma In politica la un tempo parevano (ex segretario dei Copromesse del futuro, munisti Italiani, ora new entry i peones delle circouno dei capi di Pon- è un nonscrizioni: chi ha più te Marchese), abbia politico: niente di Matgià una certa carriera Bulgarini d’Elci saputo teo Tosetto (poi analle spalle, ed endato a Roma a lavotrambi condividano rare per Scajola), di un difetto: parlano, Marco Bonafede (figlioccio dell’ex agiscono, pensano da politici cononorevole aennista Giorgio Conte), sumati, all’incirca sulla soglia della o di Andrea Tapparo, diessino che sessantina. Nella giunta si fa notare pareva essere l’erede di un vecchio il duo Tommaso Ruggeri-Umberto leone come l’attuale segretario del Lago. Tuttavia sono tecnici prestaSunia Fulvio Rebesani? ti alla politica, non certo portatori 5,6725$17(3,==(5,$%,55(5,$ &$51($//$%5$&(3,==$&21)2512$/(*1$ *DOOHWWR6WUX]]R$JQHOOR*ULJOLDWHPLVWH WHOID[HWHOSRUWHJR#YLUJLOOLRLW VWUGD2VSHGDOHWWR(ORFRVSHGDOHWWR9LFHQ]D 153 del13 giugno 2009 focus numero 7 pag | Da sinistra in alto, alcini dei (pochi) volti nuovi della città: Tatianja Guderzo e Cristiano Seganfreddo. Sotto: Alessandra Moretti, Matteo Galvan, Cinzia Bottene Ghiotto, uno che s’è fatto concerti e Deserto artistico concerti in tutta Italia. Ma pittori? Nello sport qualche speranza viene Architetti, nella patria di Andrea da Matteo Galvan, medaglia d’oro Palladio (uffa, che noia)? Cineasti, agli europei nella staffetta 4 per 400 dopo l’exploit di anni fa di Gionata metri. O da Tatiana Guderzo, bronZarantonello e dei suoi “Medley” e zo olimpionico nel ciclismo su stra“Uncut”? Un Giovanda. Per meriti familiani Roca, architetto che ri sappiamo essere nel lavora in Comune, ha cda del Vicenza Calcio avuto il sano ardire e nel consiglio di Lega di sbeffeggiare la medi serie B un certo Da- Nelle arti moria palladiana, ma rio Cassingena, figlio e nello è stata un’iniziativa di Sergio. Poca roba, una tantum. Cristiainsomma. Spettacolo spettacolo no Seganfreddo metdesertico se ci adden- non si notano te in piedi mostre di triamo nello show talenti successo e detta stile business e nell’arte. emergenti nell’organizzazione Il ribollire di band e di eventi culturali, talenti musicali non ma si muove a livello deve far pensare che di impresario, non di artista. Artisti, ne sia uscito uno degno di gloria. semplicemente, non se ne vedono. Sì, ci sono i thienesi Lost, gruppo di Ne importa molti dall’estero Alberventenni bellocci che suonano emo, to Colpo e la sua “Odb”, un booking il genere rock che va per la mag(agenzia) che fissa date in alcuni logiore, ma quanto dureranno? C’è cali in città e fuori città a band italiail violoncellista Tommaso Zuccon ne e straniere, all’insegna del rock, del punk, del folk, del country. Insomma, della musica meno battuta dai circuiti commerciali. Intellettuali scomparsi Se saliamo, o meglio scendiamo, sul piano aulico degli scrittori e degli intellettuali in senso lato, viene voglia di leggere qualche libro di Moravia, tale è la noia. Dai Piovene ai Parise ai Meneghello giù fino ad un impegnato Pino Dato, non c’è nessuno che abbia assunto l’eredità dei grandi del passato. Né nella scrittura letteraria né in quella giornalistica, d’attualità o storica (per quest’ultima siamo fermi a Emilio Franzina, per altro l’unico a sporcarsi le mani con le brutte faccende dell’oggi, intervenendo direttamente nell’agone politico). L’ultima meteora che ci sovviene è Margherita F., l’adolescente che per un periodo ha goduto di una certa notorietà come blogger d’avanguardia. Poi, nisba. E questo la dice lunga, nezza come corsivista sul Corriere lunghissima sulla tensione morale del Veneto. Il solo outsider con meno ed estetica che circola nelle vene dei di cinquanta o sessant’anni, autore vicentini, la cui Accademia Olimpidi inchieste e invettive contro poteri ca è presidiata da un pezzo di storia forti, totem e tabù locali è Marco Micome Ferdinando Bandini e il cui lioni, defenestrato dal Gazzettino (la culto per Palladio è officiato al Cisa cui redazione vicentina da Guido Beltramini, è perennemente sul che è sì giovane, ma punto di smobilitare) se ne occupa da tempo ma sempre presente immemore. Nell’amcol suo blog d’assalto, bito giornalistico è Intellettuali “La Sberla”. peggio che andar di con meno di Tanti sono emigrati da notte. Il direttore del questo grosso paese di principale giornale cit- 50 anni non provincia ripiegato sul tadino è un Giulio An- ce ne sono. quieto vivere un po’ tonacci fermo all’osse- I migliori peloso: pensiamo, per quio del cattolicume emigrano stare alla categoria a berico. La novità è cui apparteniamo, ad Gian Marco Mancasun Paolo Madron, sola, astro nascente oggi al Sole 24 Ore, o ad un Paolo da lui allevato e firma di punta delle Possamai del gruppo Finegil. Come cronache politiche. Per trovare una tutti i centri di provincia, si ha sempenna pungente nella stampa d’estapre la sensazione che sotto ci sia del blishment bisogna leggere Giuliano Zoso, vecchia gloria democristiana torbido. Nel caso di Vicenza, c’è anche ha scoperto una seconda gioviche dell’auto-castrazione. focus 153 del13 giugno 2009 numero 8 pag Il signore degli anelli. Del traffico Dalla circolare elettrica alle zone pedonali nei quartieri, la rivoluzione della viabilità progettata dall’architetto Gianni Retis: idee lanciate da dieci anni e mai sviluppate elettrici, i percorsi protetti per pedoni e ciclisti, le aree pedonali nei quartieri, di cui si torna a parlare anche in questi mesi. I tre anelli Il punto di partenza del piano Retis era l’analisi di una situazione che già dieci anni fa era vicina al collase si facesse un sondaggio e si so. Lungo le vie di scorrimento, si chiedesse ad un gruppo di vicalcolava all’epoca, c’era un volume centini quando hanno cominciato a di traffico di circa 12mila automezzi sentir parlare di rotatorie, il pensiero all’ora che si muovono ad una velocidi molti correrebbe ai tanti progetti tà media di 20 chilometri orari, più o messi in campo da Claudio Cicero. meno quella di una bicicletta. Il tutto E invece c’è chi ha iniziato a studiaper un consumo medio di benzina re l’eliminazione dei semafori con stimato in quasi mezzo milione di le rotatorie ben prima del vulcanico litri al giorno, con conseguenze faex assessore alla mobilità. Parliamo cilmente immaginabili sull’inquinadi Gianni Retis, architetto che da mento. “C’erano 54 semafori in città, qualche anno si dedica soprattutto una cosa impossibile”, ricorda oggi alla famiglia e alla coltivazione di l’architetto. un piccolo vigneto, ma che nel corso Non a caso il suo progetto muovedegli anni 90 aveva elaborato e preva proprio dall’idea di eliminare del sentato (nel 2000, con il supporto di tutto i semafori, gli incroci e gli stop. Italia Nostra) un progetto di riorgaCome? Creando dei grandi anelli vianizzazione della mobilità cittadina ri in cui incanalare la circolazione, ambiziosamente chiamato “Vicenza, spesso con dei sensi unici di marcia, una città per il futuro”. Il punto non in modo da fluidificare il traffico. In è tanto stabilire chi è il padre ideale pratica ci sarebbe stata delle tante rotatorie una circonvallazione che si vedono in città esterna (viale Dal Vere in provincia (tra l’alme, via Quadri, viatro, Retis boccia dele del Risorgimento, cisamente quasi tutte viale del Sole) in cui quelle realizzate da CiL’idea di base? sarebbe stato possibicero, come vedremo). le circolare a doppio Ma di capire se in quel Eliminare senso; un anello più progetto che in tanti semafori, interno (viale Milano, hanno applaudito, e incroci viale D’Alviano, via che poi tutti hanno laRodolfi, viale Venesciato ad ammuffire e stop zia) in cui girare solo nei cassetti, ci sono in senso orario; e un idee che potrebbero anello dentro al centro storico (via essere valide anche per la Vicenza Giuriolo, San Biagio, piazza Castello, di oggi. Cosa più che probabile, visto porton del Luzzo) in cui girare solo in che tra le tante proposte messe in senso antiorario. I collegamenti tra i campo dall’architetto c’erano spunti tre anelli erano assicurati da coppie come la circolare di mezzi pubblici di Luca Matteazzi S di strade a loro volta a senso unico, in grado di garantire un passaggio veloce da un capo all’altro della città. La creazione di rotatorie negli incroci più grandi, infine, avrebbe assicurato la possibilità di inversioni di marcia, soprattutto lungo la circonvallazione esterna. Rotatoria è bello Ma non sempre Le rotatorie erano così inserite in un progetto globale, e non progettate solo come alternativa al semaforo. “Con le rotatorie non si risolvono tutti i problemi – spiega Retis -. Perché le rotatorie funzionano quando c’è poco traffico ma, se non hanno le dimensioni adeguate, quando il traffico aumenta diventano un ostacolo. Guardiamo quella dell’Albera: se passi alle 6 di mattina funziona perfettamente, alle 8 no. Lo stesso in viale Ferrarin, dove nelle ore di punta se non ti butti non riesci ad immetterti in viale Dal Verme. La verità è che i rondò funzionano quando hanno una dimensione tale da assorbire il traffico, come quelli che si vedono adesso su certe strade provinciali. Quelli che ci sono in città sono tutti sottodimensionati, e quindi inutili”. I risultati attesi con il nuovo sistema di viabilità, abbastanza complicato da spiegare ma tutto sommato immediato una volta visto sulla carta, erano importanti: la velocità di scorrimento avrebbe dovuto balzare da 20 a 50 km orari, riducendo di due terzi i volumi del traffico e di un terzo il consumo di carburante. E abbattendo di conseguenza anche i tempi di percorrenza e, cosa ben più importante, le emissioni inquinanti. Circolare e sottopassi Questo per quanto riguarda la mobilità su gomma. Ma il piano pren- “Bastano due piccoli autobus che deva anche in esame pedoni, ciclisti girano su questo anello per garantire e mezzi pubblici. Partiamo dagli auun passaggio ogni 7-8 minuti, mastobus. Per Retis, le tradizionali linee simo dieci”, spiega Retis. Altri mezzi di collegamento tra centro e periferia pubblici ancora più piccoli, infine, avrebbero potuto arrivare solo fino quasi dei piccoli taxi, avrebbero assiall’anello di circonvallazione intercurato i collegamenti tra i terminal e medio (quello di viale Mazzini e viale il centro storico, peralD’Alviano, per intentro raggiungibile a piederci), per poi girarsi di in pochi minuti da e tornare indietro. Lì ogni stazione. “Linee sarebbero stati indivicontinue, veloci e punduati sei terminal su tuali”, riassume Retis. cui far confluire arriLe rotatorie Per chi si muove in vi e partenze: uno in bicicletta o a piedi, Restazione, uno a Santa funzionano tis aveva immaginato Croce, uno in viale solo se hanno percorsi agevolati e inD’Alviano, uno in zona dimensioni croci protetti. In pratiOspedale, uno vicino ca, ad ogni incrocio di al Rossi, uno in viale adeguate una certa dimensione Margherita. Questi si sarebbero dovuti sei terminal sarebcostruire dei sottopassi per consenbero stati a loro volta collegati da tire un attraversamento veloce e un servizio di circolare da effettuare senza rischi. O, in alternativa, delle con piccoli mezzi elettrici, qualcosa passerelle sopraelevate, ad esemdi molto simile all’idea cui si sta lapio in piazzale Fraccon, in piazza X vorando in Comune in questi mesi. 5,6725$17(3,==(5,$%,55(5,$ &$51($//$%5$&(3,==$&21)2512$/(*1$ *DOOHWWR6WUX]]R$JQHOOR*ULJOLDWHPLVWH WHOID[HWHOSRUWHJR#YLUJLOOLRLW VWUGD2VSHGDOHWWR(ORFRVSHGDOHWWR9LFHQ]D focus 153 del13 giugno 2009 numero 9 pag | Un disegno di come avrebbe potuto essere trasformata piazza Matteotti anche per la sosta di vetture e per Giugno o di fronte a parco città. “La collocarvi i cassonetti delle immontecnica per la realizzazione dei sottodizie. Una pista ciclabile deve partire passi che avevo proposto permetteva da un centro urbano e arrivare in un di realizzare i lavori senza bloccare altro centro urbano, con un percorso le strade, con tempi rapidi e a costi continuo e con sottopassi per l’attratutto sommato contenuti”, aggiunge versamento delle arterie di grande l’architetto. traffico, in modo che Discorso analogo per la si possa percorrere le piste ciclabili, che senza complicate seravrebbero dovuto pentine o senza scensfruttare argini e corridere dalla bicicletta”. doi naturali per creare percorsi continui e senE quelle di Idee per i quartieri za ostacoli. “Se i ciclisti E non è tutto. Nel pianon usano le ciclabili Vicenza sono no Retis si trovano – scrive Retis in un suo tutte troppo anche proposte specitesto recente che non piccole. fiche per alcuni nodi parla di Vicenza, ma critici, come l’incroche si può trasferire Quindi inutili cio di viale Milano, pari pari al contesto quello di via Quadri cittadino -, è perché o il passaggio a livello dell’Anconetta. quelle realizzate non sono altro che Si trovano l’idea di nuovi parcheggi dei piccoli segmenti di percorso, slemultipiano nelle vicinanze delle fergati tra loro, di difficile e disagevole mate dei bus. E si trovano anche idee percorrenza perché sono a ridosso di per la riqualificazione dei quartieri. strade e abitazioni e vengono usate | In alto: i tre anelli di viari attorno a cui è costruito il progetto. Sotto: la rete delle piste ciclabili e il Villaggio del Sole pedonalizzato “Significa permettere ai cittadini di riappropriarsi degli spazi sociali: piazze, chiese e loro sagrati, centri sportivi, verde pubblico, centri commerciali”. Ecco dunque la proposta di una decine di aree pedonali nei quartieri: al villaggio del Sole (con il primo tratto di viale del Sole tutto pedonale), alle Cattane, a San Lazzaro, ai Ferrovieri, in viale Mazzini, a San Bortolo, all’Araceli, a Parco Città, a Sant’Andrea, a San Pio X. E i soldi? Il piano di Retis ha il merito di volare alto una visione nuova e globale, con un progetto di lungo periodo. La sua fattibilità è però tutta da valutare. A riguardare le tavole realizzate nel 2000 non si può non restare affascinati davanti alle soluzioni immaginate: a chi non piacerebbe un Villaggio del Sole a disposizione dei pedoni, o una ciclabile che passa sotto i ponti di viale Margherita e corre lungo gli argini del Bacchiglione. Ma quanto costerebbero? Retis, che non ama le opere faraoniche e costose, sostiene che le sue idee si possono realizzare quasi tutte semplicemente riutilizzando le strutture già esistenti, con interventi minimi e a prezzi contenuti. Sarà; ma a mettere tutto assieme, AI RISTORANTE PIZZERIA Specialità pesce e carne - Sale per banchetti e cene aziendali 36100 VICENZA - S.S. Pasubio, 2 Tel T . 0444 564 790 - Chiuso il Martedì il conto sarebbe comunque elevato. Basti pensare che in previsione c’erano una ventina di sottopassaggi ciclopedonali. E viste le difficoltà che spesso ci sono anche per la realizzazione di una semplice rotatoria, l’impresa appare davvero difficile. Molti spunti, però, potrebbero essere ancora attuali. “Lo so che non si può fare tutto subito – conclude l’architetto -. Ma qui sono sessant’anni che abbiamo sotto gli occhi gli stessi problemi e non riusciamo a risolverli. Ci vuole un disegno globale, un programma che dia la direzione verso cui muoversi. Poi le risorse si trovano”. focus 153 del13 giugno 2009 numero 10 pag Metti un cavolo sotto il tendone Al Presidio di Ponte Marchese è stato organizzato un mercato contadino: in vendita pane, frutta,verdura, formaggi e miele di piccoli produttori locali. Si replica il 21 giugno di Giulio Todescan I l fenomeno dei mercati alimentari «alternativi», che si basano sul concetto di filiera corta e di vendita diretta dei prodotti della terra da parte dei produttori ai consumatori di una stessa zona, sta conoscendo un boom nell’ultimo anno. Complice la crisi, l’inflazione, la «sponsorizzazione» eccellente di una grossa organizzazione come Coldiretti, ma anche una sensibilità sempre maggiore dei consumatori: sempre più decisi a uscire dalla passività, guardare dentro i meccanismi della produzione e distribuzione del cibo, condividere le scelte con i propri simili, come nelle esperienze dei gruppi di acquisto solidale. «Col cavolo!» (sottotitolo. «I frutti dell’altrocomune) è il mercato organizzato al presidio permanente No Dal Molin, e ha esordito domenica 24 maggio. L’iniziativa prende corpo nei mesi scorsi neleconomico, ma la ricerca di una le riunioni del gruppo d’acquisto più profonda «indipendenza» dai solidale nato sotto i tendoni di meccanismi del mercato. Ponte Marchese. Una trentina di «In questi mesi, poi, all’interno del famiglie che scelgono di ampliaPresidio abbiamo portato avanti re il discorso «No Dal Molin» a un ragionamento sul una più ampia vitema dell’indipensione di «difesa del denza, legandolo non territorio». Quindi solo alle servitù milicoinvolgono alcuni tari presenti a Vicenproduttori locali di Vogliamo za – e, quindi, all’inverdure, carne, vino sperimentare dipendenza politica e formaggi, inizianforme di – ma anche al nostro do a fare acquisti modo di intendere la collettivi: le buste indipendenza comunità; vogliamo vengono ritirate una energetica e sperimentare forme volta al mese al pre- alimentare di indipendenza alisidio dalle famiglie mentare ed energetiche aderiscono. Ai ca per costruire stili produttori - ci tendi vita alternativi a quelli che ci gono a precisare al presidio – è vengono imposti anche con la mirichiesta una certa affinità con le litarizzazione del territorio, oltre motivazioni dei fondatori del Gas: che con la commercializzazione non la ricerca del mero risparmio il buon gelato artigiano Vice en nz za - Co Cont ntrà rà Frasc ra asc che he del Gam a be bero 26, 6 0 04 444 4 54 45378 5378 | La prima “edizione” del mercato dei contadini dei bisogni e la mercificazione dei beni comuni. È un percorso che noi identifichiamo nella costruzione dell’“Altrocomune di Vicenza”, inteso come l’insieme di pratiche e relazioni fondate non più sul mercato o sui rapporti di potere, ma sui legami comunitari e umani». Così recita la lettera inviata ai contadini e allevatori di vario genere invitati a dar vita al mercato alternativo. Una decina di loro hanno risposto: si sono presentati alle otto e mezza del mattino di domenica, e a partire dalle 9 fino alle 13 hanno venduto i loro prodotti, utilizzando tavoli, sedie e gazebi del presidio, e senza pagare agli organizzatori un euro. «La merce è andata esaurita in molti banchetti – racconta una degli organizzatori, Chiara Spadaro –. L’afflusso di gente è stato «Elemento di disturbo» che ha da buono, e la mattinata si è conclusa poco aperto al centro Tecchio di con un pranzo conviviale, cucinato Vicenza. con le vivande donate dalle azienIl mercato si svolge una volta al de agricole che hanno partecipato mese: si replica domenica 21 giual mercato». gno, giorno in cui si Non solo carote e terrà anche un corso zucchine, al mercagratuito di autoproto sotto il tendone: a duzione della lisciva «Con cavolo» si ven(ci si può prenode anche il pane fatto Al posto tare chiamando lo in casa, il miele, frut- del mercato e 0445/637158). «Per ta fresca di stagione dei rapporti le prossime dome(in questo periodo niche vorremmo asvanno le ciliegie e le di potere, sociare al mercato fragole), ma anche i legami degli incontri cultulibri di piccole case comunitari rali, dibattiti, corsi editrici. C’è poi una di autoproduzione, piccola schiera di aupresentazione di libri toproduttori nel sen– conclude Chiara Spadaro -. Poi so più radicale del termine: lisciva vogliamo portare questa piazza dei (un detersivo naturale ricavato produttori anche al festival No Dal dalla cenere), dado vegetale, saMolin di settembre». pone, le magliette della serigrafia focus 153 del13 giugno 2009 numero 11 pag Democrazia diretta? Sì, ma, forse.... Confronto sui referendum che rivoluzionerebbero il Comune in senso partecipativo Formisano: “Paletti su quorum e firme”. La Bottene: “Bisogna osare” Aim-Amcps; bilancio consuntivo 2009; delibera tecnica sul Pat (documento prioritario ma indispensabile alla successiva approvazione del Pat stesso); delibere urbanistiche, di Alessio Mannino patrimoniali, ecc». Nonostante ciò, rivendica il proprio impegno e fa una promessa: «Personalmente mi sono La consultazione del 10 settembre fatto promotore di due incontri sulla 2006 in cui diecimila vicentini si questione referendum ma la succesdissero quasi tutti d’accordo col risiva fase di trasferimento al consiglio formare il regolamento comunale comunale si è rivelata complessa. Ciò in senso più partecipativo è ormai non significa che non possiamo torun vago ricordo. I referendum abronare sulla questione in autunno, una gativi-propositivi, vincolanti e con volta approvato il Pat che come è orbasse soglie di voto e raccolta firme mai cosa nota sarà l’argomento clou giacciono nel limbo. La responsabilidell’attività consiliare del prossimo tà oggettiva è anzitutto della passata mese di settembre». In pratica, se va maggioranza di centrodestra, ostile bene, di referendum si potrà parlaper principio alla democrazia diretre a fine anno. Con possibile nuovo ta, che insabbiò l’esito e non lo portò slittamento causa approvazione del mai in consiglio comunale; ma anbilancio previsionale 2010 e varie ed che di quella attuale, che è di segno eventuali. Ma a noi viene da porre opposto. Il comitato promotore, Più una questione più profonda. ForDemocrazia, è composto da iscritti, misano rappresenta un partito, che simpatizzanti o elettori di centrosiin quanto partito non ha interesse a nistra, dell’attuale Sinistra e Libertà, cedere sovranità al voto diretto dei di Vicenza Capoluogo, del Partito cittadini, perché quello che raccoglie Democratico. Eppure finora non ha con le elezioni gli basta e avanza per trovato soddisfazione fra i banchi acquisire potere. Nel Pd vicentino, dei consiglieri “amici”. Nemmeno inoltre, le voci apertamente contrain Federico Formisano, capogruppo rie all’istituto referendario di tipo del Pd in Sala Bernarda, che fa parte svizzero (chiamiamolo così per indel comitato ai cui lavori partecipò tenderci) sono maggioritarie e consoprattutto agli inizi. tano illustri esponenti, a partire dal Paletti presidente del consiglio comunale Lui respinge l’accusa di menefreghiGigi Poletto. Lui, Formisano, è persmo adducendo il carico di lavoro sonalità di primo piano sobbarcatosi in questi di Vicenza Riformista, mesi: «Abbiamo proassociazione capitanaceduto alla media di ta dall’ex consigliere una seduta alla settiUbaldo Alifuoco che mana, il che è molto i referendum li vede di più di quanto si fac- Il Pd come una degeneraziocia in altri organismi non dice no. ne populista. Insom(vedi Regione, Provinma, come la mettiamo? cia, ecc). Inoltre siamo Ma detta «Io credo negli istituti stati impegnati nell’at- alcune di partecipazione e oggi tività delle commis- condizioni sto sostenendo con sioni consiliari ed in forza la battaglia per il molte riunioni di magreferendum elettorale gioranza». E mette le assieme ad un comitato vicentino di mani avanti: «Entro la metà di luglio cui fanno parte vecchi amici referenquando i lavori consiliari s’interromdari e giovani sostenitori dell’istituto. peranno per la pausa estiva dovremIn un recente incontro organizzato mo approvare: pacchetto delibere nell’ambito della festa del Partito Democratico ho sostenuto la tesi che gli istituti di partecipazione dovrebbero essere incentivati a tutti i livelli e che bisognerebbe introdurre meccanismi di semplificazione del quadro per esempio attraverso l’introduzione di un diverso quorum che tenga conto del cosiddetto elettorato attivo. Ho ribadito in quella sede quello che ho sempre sostenuto anche nell’ambito del Comitato Più Democrazia che comunque deve essere previsto un quorum per la validità della consultazione e che devono essere previsti meccanismi di raccolta firme abbastanza seri». La quadratura del cerchio, per Formisano, sta dunque nel mettere paletti al quorum e alla soglia di firme, in modo da restringere il campo d’azione dei referendum. Non un no per partito preso, ma un sì condizionato nelle modalità. Crisi di rappresentanza Chi invece si schiera a favore senza se e senza ma è Cinzia Bottene di Vicenza Libera, la lista espressione del Presidio No Dal Molin. «Noi siamo favorevoli a strumenti di partecipazione e democrazia diretta. Tutta la nostra esperienza, dopotutto, si fonda proprio su questi criteri. Il referendum è uno di questi. Non possiamo nasconderci che, nel tempo, c’è stata una disaffezione a queste forme di consultazione, però penso che, rinnovandolo, rimanga un ottimo elemento per far interagire i cittadini con il governo della cosa pubblica. Ben vengano allora proposte che vanno in questa direzione». La Bottene si fa portavoce di una concezione critica della democrazia “rappresentativa”, cioè dei partiti. La sua analisi parte da lontano: «Siamo di fronte ad una crisi profonda della rappresentanza, per come l’abbiamo conosciuta nel secolo scorso. Da un lato la ridefinizione e la compressione del ruolo degli stati nazione, sempre più sostituiti da enti e organismi sovranazionali che poi determinano, di fatto, le politiche dei governi nazionali, dall’altro la fine di un’epoca, quella delle grandi narrazioni novecentesche e | Cinzia Bottene, Federico Formisano di Stato che annullava la delibera del del ruolo di rappresentanza di bisoconsiglio comunale. Potrebbe essere gni espresse da masse significative anche vero che i referendum siano di persone. Oggi i partiti svolgono limitativi della democrazia indiretsempre meno il ruolo di rappresenta, quella rappresentativa espressa tanza e sempre più quello di opinion dai partiti politici e dagli eletti negli maker, creando così un corto circuito organismi, ma io sono un assertore su cui, non da oggi, ci si interroga da della necessità di cambiare questa più parti». Ecco che allora è giunto il politica e vedo bene le forme di conmomento di rimboccarsi le maniche sultazione diretta dei cittadini: sono e osare: «La democrazia diretta, soper le primarie nella scelta dei canprattutto sul piano locale, non inteso didati alle cariche elettive e sono per come localismo ma intrecciato con la consultazione dei cittadini quando l’influenza del globale, può essere se ne imponga la necessità». Reuna risposta efficace al bisogno non sta aperto il problema di chi decide di essere rappresentati, bensì di essequando questa necessità si imponga re protagonisti. Oggi bisogna sperio meno. La Bottene invece è disillumentare, ricercare nuove forme, non sa: «Strumenti che sottraggono cac’è la risposta pronta. L’importante è pacità decisionali, per ridistribuirle non rimanere rinchiusi in un limbo alla collettività, vengono in genere tra la nostalgia del non più e la paura del non ancora. Bisogna osare la malvisti da chi pensa di detenere il speranza, come ci ricorda sempre il monopolio del governo della res punostro amico don Gallo, anche nella blica. Penso che la contraddizione sia ridefinizione del senso e della pratica lì». E mette in guardia da finte, trucvera di democrazia». chi e annunci-spot: «Se parliamo di Necessità strumenti veri e non di parvenza di Venendo al sodo, il punto è: ma a democrazia allora discutiamo, proVariati e company viamo a vedere quale conviene auto-limitare può essere quello più il proprio potere deciefficace. Se la volontà sionale introducendo dei cittadini viene reforme di democrazia legata ad una sorta di diretta? Per Formisa- Per comparsata con cui chi no, il sindaco è sulla illude il cittai No Dal Molin governa sua lunghezza d’ondino di poter contare, da, cioè per una dose vanno allora discutiamo di moderata e corretta di sperimentati aria fritta. Come diceva partecipazione: «sono nuovi modelli Machiavelli, governare convinto che Variati è far credere, e anche sia un sostenitore di su questo si misura la questa filosofia. Basti distanza tra le istituziopensare alla repentina decisione di ni e la cittadinanza. Figuriamoci poi trasformare la consultazione sul Dal in questo paese, in cui c’è qualcuno Molin in una autogestita quando che crede che, essendo stato eletto, pervenne la decisione del Consiglio può far quello che vuole». SRWHWHFRQWDWWDUFLGLUHWWDPHQWHDOQXPHURGLWHOHIRQR GDOOXQHGuDOYHQHUGuGDOOHDOOHRSSXUHLQYLDUHXQDHPDLO LQIR#HUXSWLRQVWXGLRLW SURGX]LRQLFG GHPR PDVWHULQJ UHPDVWHULQJ EDVLPXVLFDOL SDUWLFRODUHDWWHQ]LRQH DOOHSURGX]LRQLURFN VRWWROHSLYDULHIRUPH ZZZHUXSWLRQVWXGLRLW²HUXSWLRQUHFRUGLQJVWXGLRYLD6DQWD*LXVWLQD$UFXJQDQR9, PDVWHULQJURRP redazionale in collaborazione con Fidas Vicenza 153 del13 giugno 2009 numero 12 pag Fidas, una donazione per l’Abruzzo La sezione vicentina della Fidas festeggia il cinquantennale con poche feste e molta solidarietà. Obiettivo: ricostruire il centro trasfusionale dell’Aquila C inquant’anni di vita alle spalle, 25 mila iscritti (tra cui 4 mila giovani con meno di 28 anni), oltre 35 mila donazioni all’anno. Numeri che fanno della Fidas la prima federazione di donatori di sangue della regione, e una delle prime in Italia, ma che non possono certo far abbassare la guardia: perché quando si parla di donazioni le resistenze da superare sono sempre tante, e perché di sangue ce n’è sempre fin troppo bisogno. Ne abbiamo parlato con Giuseppe Munaretto, presidente dell’associazione. Presidente Munaretto, come si fa a diventare donatori? E’ sufficiente recarsi in un centro trasfusionale per la valutazione dell’idoneità. E’ necessario l’accertamento dell’identità del candidato donatore e la compilazione di un questionario; poi c’è il colloquio con il medico che determina, anche dopo alcuni veloci esami, le condizioni generali di salute. Chi non può donare? Non può donare chi ha comportamenti a rischio. Ad esempio i soggetti che assumono sostanze stupefacenti o chi ha problemi di alcolismo e chi fa uso di steroidi o ormoni anabolizzanti. Inoltre è vietata la donazione per chi ha rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie infettive, o chi è affetto da infezione da virus HIV/AIDS o portatore di epatite B o C. Non esistono comunque categorie di persone escluse dalla donazione, ma nella selezione del donatore sono valutati i comportamenti individuali che possono risultare a rischio. La donazione comporta rischi? Donare il sangue non comporta alcun rischio per il donatore in quanto il materiale usato è sterile e monouso. L’organismo riproduce il sangue prelevato nel giro di 15- 20 giorni, mentre il compenso immediato è garantito dalla ridistribuzione dei liquidi e delle cellule ematiche (rossi, bianchi e piastrine) norIn termini generali quali malmente giacenti nei sono i paramecosiddetti “depositi” tri a cui biso(spazi extravascolari, gna attenersi? milza, fegato). Invece L’ età deve esseil plasma si rigenera re compresa tra 18 Donare molto rapidamente, anni e i 60 anni (per il sangue di solito é una quecandidarsi a divenstione di ore, e se si tare donatori di san- garantisce effettuano donazioni gue intero), 65 anni un controllo di solo plasma, l’inter(età massima per costante dello vallo può essere anproseguire l’attività che di un solo mese, di donazione per i stato di salute senza nessuna condonatori periodici), seguenza negativa. ma ci sono deroghe a giudizio del medico. Il peso non Che “vantaggi” ha chi diventa deve essere inferiore a 50 chili e donatore? le pulsazioni comprese tra 50Donare sangue periodicamente 100 battiti/min (anche con fregarantisce ai donatori un controllo quenza inferiore per chi pratica costante del loro stato di salute, atallenamenti sportivi intensi). La traverso visite mediche ed accurati pressione arteriosa sistolica tra esami di laboratorio che si fanno 110 e 180 ml di mercurio e diaad ogni donazione. Si potrà così stolica tra 60 e 100 ml di mercuvivere con maggiore tranquillità rio. sapendo che il controllo periodico potrà mettere tempestivamente in evidenza patologie latenti. Prima del prelievo come ci si deve comportare? Il giorno del prelievo è preferibile presentarsi dopo una leggera colazione a base di frutta fresca o spremute, thè o caffè poco zuccherati. Non si possono mangiare cibi solidi né bere latte. Prima della donazione si svolge un colloquio con personale medico per accertare che il candidato donatore abbia i requisiti per effettuare la donazione e per stabilire il tipo di donazione più indicata: sangue intero o suoi componenti. Il prelievo del sangue dura tra i 5 e i 10 minuti ed è del tutto innocuo. Ai donatori di sangue e di emocomponenti con rapporto di lavoro dipendente è garantita per legge l’astensione dal lavoro per l’intera giornata in cui effettua la donazione, conservando la normale retribuzione per l’intera giornata lavorativa. Quante donazioni nell’arco di un anno possono essere fatte? La frequenza massima delle donazioni di sangue intero è di quattro volte l’anno (con intervalli minimi di 90 giorni fra una donazione l’altra), ma per le donne in età fertile la frequenza scende a due. Per altri tipi di donazione l’intervallo tra una donazione e la successiva è sensibilmente inferiore. Quali sono i centri di raccolta in provincia? Oltre a quello di Vicenza ci sono i centri di Lonigo, Marostica, Montecchio Maggiore, Noventa, Sandrigo e Thiene. Ma c’è davvero bisogno di sangue? Il sangue è un tessuto fluido, indispensabile alla vita e soprattutto non riproducibile artificialmente. Attualmente non esiste un mezzo che lo possa sostituire, l’unico | Piazza Duomo all’Aquila prima del terremoto modo per ottenerlo per le trasfusioni è attraverso un atto di responsabilità, sensibilità e amore per il prossimo che ci farà sentire fieri di noi stessi: la donazione. Il suo larghissimo impiego terapeutico rende il sangue sempre insufficiente. Non c’è istituzione o singolo che, da solo, possa far fronte a questa perenne emergenza che può essere superata solo con la consapevolezza e la solidarietà di tutti i cittadini. Il sangue, con i suoi componenti, costituisce per molti ammalati un fattore unico e insostituibile di sopravvivenza. Basti ricordare che il sangue è indispensabile nei servizi di primo soccorso e di emergenza urgenza, negli interventi chirurgici e trapianti di organo, nella cura delle malattie oncologiche e nelle varie forme di anemia cronica. Donare il sangue è un gesto di solidarietà. della donazione anonima e gratuita del sangue, intesa come atto di superiore solidarietà umana. La sede provinciale si trova a Vicenza in Via F. Baracca 204. Per una più capillare organizzazione, l’associazione è suddivisa in undici zone. Come associazione, però, siete attivi con diverse iniziative. L’ultima delle tante è a favore dei terremotati dell’Abruzzo? Come Fidas Vicenza abbiamo pensato di devolvere la quota di 1 euro per donazione fatta nel 2008 e pertanto abbiamo accantonato 35.000,00. Quest’anno ricorre poi il cinquantesimo anniversario della nostra fondazione: per questo abbiamo deciso di limitare i festeggiamenti e di accantonare altri soldi per le popolazioni dell’Abruzzo. Con il presidente Nazionale Aldo Ozino Caligaris, che conosce molto bene l’Aquila Il sangue è zona circostante Quali altri comindispensabile einlaquanto insegnava ponenti (oltre al all’Università, abbiasangue) possono in moltissime mo condiviso l’idea essere donati? situazioni, dal di devolvere la somOltre al sangue in- primo soccorso ma che sarà raccoltero ci sono il plata: l’obiettivo è di sma, le piastrine alla chirurgia ricostruire il Cen(piastrinoaferetro Trasfusionale si) e la donazione dell’ospedale che è stato raso al multipla di emocomponenti suolo. Che cos’è la Fidas? Ci sono dei numeri da contatLa Fidas è un’associazione di dotare per avere maggiori innatori di sangue che, a Vicenza, è formazioni su questa e altre nata il 20 maggio 1959. L’associainiziative? zione è apolitica, apartitica, aconSono attivi il numero verde fessionale e non persegue scopi di (800979000) oppure i numeri lucro. L’Associazione si propone di 0444-965636 e 0444-965637. diffondere e promuovere la pratica cultura 153 del13 giugno 2009 numero 13 pag ViPiù cultura 1809, la storia dei vinti Ettore Beggiato ricostruisce le ribellioni antinapoleoniche in Veneto. Un movimento popolare quasi completamente ignorato dalla storia ufficiale: “In Spagna sono considerati eroi, da noi delinquenti: perché?” L’infame Napoleone In “1809, l’insorgenza veneta”, questo il titolo del libro, Beggiato cerca dunque di ricostruire cosa avvenne nei mesi più caldi di quell’anno, mettendo insieme diari d’epoca, pagine di di Luca Matteazzi vecchi libri di storia orami introvabili, documenti ufficiali. e senza rinunciavete mai sentito parlare di Giure, com’è nel suo stile, a giudizi anche seppe Marini e Andrea Fiomolti netti. “Napoleone può aver avuri? Niente di troppo grave, siete to qualche merito ma a Venezia e nel senz’altro in numerosa e qualificata Veneto fu un infame, anzi l’Infame”, compagnia. Fossero stati spagnoli, scrive in un dei primi capitoli. E in efsarebbero probabilmente considefetti il punto di partenza di tutto è prorati patrioti. Da noi invece sono stati prio il malcontento antinapoleonico bollati come briganti, cancellati dalle che serpeggiava tra la popolazione. cronache e dimenticati dalla storio“Napoleone, oltre ad aver rapinato la grafia. A riaprire il dibattito su una nostra terra come nessuno aveva mai delle pagine meno note della storia fatto, pensiamo solo ai quadri che ci locale ci pensa ancora una volta Etsono oggi al Louvre, aveva portato nel tore Beggiato. Militante della prima Veneto miseria e disperazione come ora della Liga Veneta, per quindici mai prima nella storia – argomenta anni consigliere regionale, storico Beggiato -. E il culmine di tutto questo per passione, Beggiato è impegnaè proprio nel 1809”. to da ormai trent’anni in un lavoro I motivi del malcontento sono abbadi riscoperta e valorizzazione della stanza facili da ricostruire. “Innanzicultura veneta. La sua ultima fatica, tutto la coscrizione obbligatoria – riin ristampa proprio in questi giorni, prende l’autore -. Per la prima volta è dedicata al 1809, anno in cui nella naja è obbligatoria, perché con la le campagne di mezzo Veneto, e del Repubblica di Venezia non c’era. Con Vicentino in particolare, una fetta Napoleone, sono quattro anni di naja importante della popolazione scese per i giovani tra i 18 e i 25 anni”. Per in piazza per ribellarsi a Napoleone. una regione con un’economia quasi Mai sentito niente? Anche qui, tutto solamente agricola, è un colpo durisnormale: mentre altre guerre di insimo. “Voleva dire portare via alle fadipendenza sono state raccontate in miglie le braccia migliori. E molti non lungo in largo (giustamente, come tornavano più: nessuno ne parla, ma nel caso delle battaglie antiaustrianella campagna di Russia, sul fiume che del 1848, di cui in questi giorni Beresina, Napoleone portò 27 mila si festeggia l’anniversario), di questi veneti: tornarono in mille”. Poi c’eraepisodi nei libri di storia quasi non si no le nuove tasse: queltrova traccia, e l’ultimo la sul macinato (“Una testo specifico risale vera e propria tassa addirittura al 1899. “E’ sulla fame”) e quella, una pagina dimenticaaltrettanto odiata, sul ta da tutti – conferma Ma quali sale. E infine giocò un Beggiato -. Non ne straccioni: ruolo anche l’attegparla quasi nessuno, e c’erano anche giamento della chiesa, gli storici che ne parladecisamente ostile a no la descrivono come borghesi, Napoleone: “Napoleola rivoluzione degli studenti ne arrivò ad arrestare straccioni, oppure la e sacerdoti il Papa, e in generale liquidano come epispogliò la chiesa di sodi di brigantaggio, proprietà e patrimoni magari da parte di artistici, sciolse le scuole e le corpobande di alcolizzati. Invece è stata razioni. E questo si sente anche nel una vera e propria rivoluzione dal popolo”. basso, a cui non hanno partecipato solo contadini. Fu una sollevazione La rivolta delle campane straordinaria, come partecipazioQuesti elementi fecero da detonatone, come coinvolgimento dell’intera re, e la protesta esplose proprio nel popolazione – oggi si direbbe inter1809, sulla scia di quanto avveniva classista -, come riaffermazione delin quel periodo anche in altre regioni la propria identità e come lotta per europee come la Spagna o il Tirolo. riconquistare la libertà, alla quale si Solo che negli ex territori della Sereagisce con brutalità impressionanrenissima non ci fu un leader carite”. A | “Il 3 maggio 1808- fucilazione in montagna del principe Pio” il famoso quadro di Goya sui moti antinapoleonici smatico in grado di imporsi come fece Andreas Hofer in Alto Adige, e nessun Francisco Goya pronto a immortale nei suoi quadri gli orrori della guerra. Però le proteste furono diffuse, soprattutto nell’Alto Vicentino, dove, al suono delle campane a martello, la gente scendeva in strada armata di badili e forconi. “Sempre più si dilata nelle ville la insurrezione a cagione del decreto sulla macina, massimamente a Valdagno, a Castelgomberto, a Trissino, a Malo, ad Isola, a Doville, a Costoza, dove fu ammazzato un molinaro, a Marola, a Quinto, a Lisiera....” scrive Arnaldo Arnaldi Tornieri in una pagina datata 5 luglio. “A Schio si è fondata la sede del loro governo, il maggior numero vuole San Marco”, annota Ottavia Negri Velo sul suo diario. “Da noi la protesta ebbe anche il senso di chiedere un ritorno alla Repubblica Veneta – conferma Beggiato -. Non a caso tirarono fuori la bandiera di Venezia. Tutto l’Alto Vicentino era in subbuglio, e non è vero che erano solo contadini e straccioni: c’erano borghesi, studenti, artigiani. Perfino preti”. Come quel Giuseppe Marini da cui siamo partiti, giovane sacerdote fucilato dai francesi in Campo Marzo nel 1809 e a cui il comune di Tezze sul Brenta ha recentemente dedicato una via. Andrea Fiori, invece, non era sacerdote, ma pure lui rimase ucciso negli scontri con i francesi. Una storia tutta da scrivere La ribellione, comunque, durò poco. Un po’ per la durissima repressione messa in campo dai francesi, tra condanne a morte e campane fatte togliere dalle chiese, un po’ per la mancanza di una leadership capace di unificare il movimento, nel giro di pochi mesi tutto tornò sotto controllo. E nel giro di pochi anni tutto finì nell’oblio, come spesso accade alla storia dei vinti. “Quello che mi chiedo io è perché in Spagna gli insorti vengono definiti patrioti e ricordati con cerimonie a cui partecipano il re e il primo ministro, e qui da noi quelli che lottavano per difendere la loro terra, la loro famiglia, la loro autonomia, vengono chiamati briganti e nessuno ne parla? Credo che sarebbe giusto riap- RISTORANTE PIZZERIA propriarci, invece, di questa pagina di storia, e farla conoscere”. Al di là delle connotazioni politiche (Beggiato è una delle figure storiche dell’autonomismo veneto), se questo libro ha un merito è proprio quello di sollevare un velo su un momento storico di cui si era persa quasi completamente la memoria. Adesso la palla passa agli storici di professione, che si solito guardano con un misto di supponenza e sospetto ricerche come quelle di Beggiato. E che forse, invece, potrebbero trovarvi spunti interessanti. “Le mie vogliono essere delle provocazioni, degli stimoli – conclude Beggiato -. Spero che qualche storico più autorevole di me faccia una ricerca d’archivio e ci dica come sono andate le cose all’epoca”. SPECIALITÀ PESCE GIADA MONTE BERICO s.r.l. Piazzale della Vittoria, 7 – Vicenza Tel 0444 235470 [email protected] – www.aisettesanti.it Chiuso il lunedì cultura 153 del13 giugno 2009 numero A scuola di creatività Fumetto, animazione, grafica, teatro, arte di strada, critica musicale. Il Comune lancia sei laboratori artistici per i giovani tra i 16 e i 35 anni. Tra i docenti anche Luca Sofri e Giuliana Musso 14 pag Estate, lo spettacolo è Qui U na serie di corsi per imparare a destreggiarsi tra storyboard e conferenze stampa, animazione digitale e acrobazie sui trampoli. E magari, chissà, riuscire a gettare le basi per un futuro in cui talento e creatività possano trasformarsi in un vero e proprio lavoro. L’assessorato alle politiche giovanili del Comune di Vicenza ha presentato nei giorni scorsi “PerFormazione, meccanismi per la creatività”, un progetto pensato per offrire ai ragazzi tra i 16 e i 35 anni la possibilità di confrontarsi da vicino con alcuni professionisti del mondo artistico. Come? Con l’organizzazione di laboratori e workshop dove apprendere e sperimentare tecniche e trucchi del mestiere. Sei gli ambiti su cui si concentreranno i laboratori, che partiranno nel prossimo autunno: fumetto, animazione, critica musicale, arte di strada, teatro e grafica d’arte. Spesso con nomi prestigiosi, provenienti sia dal panorama cittadino e che dalla ribalta nazionale. Per chi vorrà immergersi nel mondo delle nuvole parlanti ci saranno alcuni docenti della Scuola internazionale di Comics che illustreranno i segreti dei manga, del genere fantasy, delle storie di robot e del ritratto. Per il corso di animazione, toccherà a Paola Luciani (tra i suoi lavori La Freccia Azzurra e Lupo Laberto) guidare i partecipanti in un viaggio alla scoperta delle tecniche e dei linguaggi del settore che ci concluderà, tra decoupage, animazione a fasi, layout ed effetti speciali, con la produzione di un cortometraggio. Chi deciderà di dedicarsi alla critica musicale avrà tra i docenti anche il conduttore radiofonico John Vignola (Rai Stereo Notte) per quello che riguarda la radio come mezzo di diffusione della cultura, e Luca Sofri per la gestione di un blog. Pippo Gentile (mimo, clown, equilibrista, musicista e sputafuoco) e Urana Marchesini (ex ginnasta di livello internazionale poi specializzatasi nelle performance acrobatiche ) saranno i docenti del laboratorio dedicato all’arte di strada che si cimenterà con la realizzazione di un piccolo spettacolo. Nel campo del teatro, il programma prevede in- M vece una serie di incontri con artisti come Martina Pittarello, Stefano Rossi e Livio Pacella, e un workshop intensivo con Giuliana Musso. Per il laboratorio d’arte grafica, infine, gli artisti dell’Officina di arte contemporanea prenderanno spunto dall’esame di libri antichi e moderni per approfondire le diverse tecniche di stampa, le regole della composizione, i segreti dell’elaborazione al computer. In tutti i casi, i laboratori coniugheranno l’aspetto teorico con una forte attenzione agli aspetti pratici, al fare concreto. “Abbiamo voluto dare ai giovani un’occasione di crescita di alto livello, con laboratori in cui ci sarà un’occasione reale di sperimentare la prassi artistica – spiega l’assessore alle politiche giovanili Alessandra Moretti -. L’obiettivo è permettergli di sviluppare le proprie potenzialità, anche per provare a costruire un futuro professionale non codificato, diverso rispetto a quelli soliti”. Autoproduzione individuale Autonomia energetica Microgenerazione diffusa Le iscrizioni ai laboratori, che si svolgeranno poi tra l’autunno 2009 e la primavera 2010, sono aperte fino al 15 settembre per tutti i ragazzi tra i 16 e i 35 anni d’età. In tutto i posti a disposizione sono 110: 20 per ogni corso, tranne quello di grafica d’arte che sarà aperto solo a 10 allievi, in modo di consentire ai partecipanti di essere accompagnati anche individualmente. Per chiedere di essere ammessi ai laboratori serve compilare il modulo pubblicato sul sito del Comune www.comune.vicenza.it alla voce appalti, bandi e concorsi o sul sito dell’Informagiovani www.informagiovani.vi.it (Iniziative), consegnandolo personalmente, inviandolo per posta o via e mail all’Informagiovani, in contrà Barche 55 (e mail : [email protected] oppure elisabetta.frizzo@ alice.it. Il costo di iscrizione è di 30 euro, poco se si considerano quali sono i prezzi medi che si possono trovare sul mercato per iniziative analoghe. usica, teatro, danza, cinema, feste: è particolarmente composito e destinato a target di pubblico diversi il cartellone di “Estatequi”, la manifestazione che scandirà l’estate cittadina all’insegna della cultura e del divertimento. Nata da un progetto dell’Assessorato alla Cultura, Estatequi spazia dalla danza urbana al teatro d’autore, dalla musica etnica alla sinfonica, dal teatro per bambini alle grandi feste aperte a tutti. In apertura di cartellone, torna per il secondo anno consecutivo la Festa europea della musica (domenica 21 giugno) che proporrà appuntamenti musicali, ma anche teatrali e artistici dal tardo pomeriggio fino a notte, con apertura prolungata dei musei cittadini. Dopo la scorpacciata di musica di domenica 21, la sera successiva (lunedì 22) saranno i cinefili ad attendere con particolare interesse la tradizionale rassegna di cinema all’aperto ai Chiostri di Santa Corona. “Esternonotte” proporrà cinquanta film che proseguiranno sino alla fine di agosto, quasi tutte le sere. Per tornare alla musica, la Banda Osiris si esibirà in Superbanda (giovedì 9 luglio), Ascanio Celestini sarà in concerto con Parole Sante (sabato 25 luglio). Il Festival Internazionale dell’Ukulele si riproporrà sabato 27 e domenica 28 giugno nel giardino del Teatro Astra. Ma non mancheranno anche le sonorità pop e jazz degli Imt Vocal Project (domenica 16 agosto) e i 3 piano solo della prestigiosa Musik Academie Basel (domenica 23 agosto). Piatto forte della programmazione musicale sarà il concerto dell’Orchestra di Piazza Vittorio che si esibirà in Piazza dei Signori domenica 9 agosto alle 21, SOLARCOM Eco-Energy Management® in chiusura di una giornata dedicata alla multiculturalità. Altro ritorno è rappresentato dagli spettacoli teatrali all’aperto: con nomi noti come Ottavia Piccolo, protagonista di L’Italia s’è desta (sabato 18 luglio ), con progetti come Parole per la terra, realizzato per Napoli Teatro Festival Italia (sabato 1 e domenica 2 agosto) e con spettacoli “imprevisti” in cui lo spettatore visita le varie scene, componendole tra loro secondo il caso e la propria curiosità. Uno specifico segmento dell’offerta teatrale sarà dedicato ai bambini. Il giardino del Teatro Astra riaprirà i suoi cancelli a tutte le famiglie con i due spettacoli vincitori del Premio Scenario per l’Infanzia: Taniko (venerdì 17 luglio) e Un paese di stelle e sorrisi (venerdì 24 luglio). Completa il programma, sabato 4 luglio, Il sogno di una tartaruga, una fiaba africana. Le nuove generazioni della danza contemporanea troveranno spazio sabato 27 giugno in Urban Dance Raids: un itinerario di danza con i finalisti del premio Gda Veneto 2008, che toccherà angoli e piazze della città. Infine, dal 27 al 30 agosto, l’appuntamento con la letteratura, il mondo dei libri in genere e l’editoria è affidato alla quarta edizione di Libriamo: in programma convegni, letture ad alta voce in centro storico e nelle librerie di Vicenza, un’esposizione di carnet di viaggio e un concorso letterario. A chiudere le giornate un interessante happening teatrale ai Chiostri di Santa Corona: Pino Costalunga con Canto per la Metropoli Nordest (lunedì 31 agosto) parlerà del Veneto come metropoli diffusa. Risparmio economico Remunerazione annuale Zero emissioni inquinanti Vuoi veramente continuare a buttar via i soldi dalla finestra e inquinare il pianeta? Oggi esiste una tecnologia sicura e affidabile che sfrutta il Sole e genera tutta l’energia per la tua casa/azienda, che azzera il costo annuale della bolletta elettrica e ti permette di realizzare un utile economico. Usa la testa... Smettila di comprare energia elettrica e inizia a produrtela da solo! Risparmierai il suo costo, realizzerai un profitto annuale e ridurrai il tuo inquinamento. Spendi con saggezza il tuo denaro e... ... realizza il tuo impianto solare fotovoltaico. SOLARCOM Eco-Energy Management® - Via Siena, 4 - 36051 Creazzo (VI) - Tel. 348 3435843 - Fax 0444 923280 - www.solarcom.it - [email protected] cultura 151 del13 giugno 2009 numero 15 pag Giocasta, la madre della tragedia In prima assoluta per il festival il “Suono dell’Olimpico”, una nuova tragedia lirica rilegge il mito di Edipo dal punto di vista della madre Sul palco Chiara Muti, Victoria Lyamina e il coro “The Swingle Singers” S sizione dedicata e c’è uno spetal mito di Edipo. tacolo che è Il risultato è una legato a doppio rilettura contemfilo alla storia e poranea dell’opealla tradizione ra classica, in cui del teatro Olimcompositore e la pico, quello non librettista hanno può che essere voluto mettere in l’Edipo Re. La luce il personagtragedia di Sogio di Giocasta, focle ha tenuto affrontando per a battesimo il la prima volta il capolavoro paldramma dal punladiano, ne ha to di vista femmisegnato alcune nile della madredelle stagioni amante. “In Sofopiù importanti, cle – sottolinea e adesso ritorna la librettista Madad animarne il | Chiara Muti dalena Mazzocutpalcoscenico con Mis – Giocasta una prima assonon ha una vera luta che prende struttura, una personalità definita, spunto da uno dei suoi personagma è piuttosto funzionale allo svigi più celebri. Il 19 e il 20 giugno, luppo della narrazione. Qui invece nell’ambito del festival “Il suono viene posta al centro del dramma, dell’Olimpico”, il Teatro Olimpico in una reinterpretazione che acospiterà infatti “Giocasta”, l’ultima quista una profondità nuova: Giocomposizione lirica di Azio Corghi casta è innanzitutto una madre e, su libretto di Maddalena Mazzocome tale, si rivolge al figlio, figliocut-Mis, che sarà interpretata da amante. Il suo linguaggio presenta un cast d’eccezione, come si dice in sempre una sfumatuquesti casi: in scena ci ra materna, nella desaranno Chiara Muti licatezza e nel pudore come voce recitancon cui racconta i fatti te, Victoria Lyamina terribili che ha vissucome mezzosoprano, to, quasi facendo un il coro madrigalisti- Composizione all’unico co “The Swingle Sindi Azio Corghi, resoconto sopravvissuto alla gers”, Anna Serova tragedia che ha colcome viola solista e i libretto di pito l’intera famiglia, Solisti dell’Orchestra Maddalena secondo una parabola del Teatro Olimpico. Mazzocut-Mis che va dalla nascita Il tutto con la regia di Edipo alla morte di Riccardo Canessa di Antigone”. e la direzione di FiPer Azio Corghi, già autore di dilippo Faes, mentre i costumi sono verse opere con protagoniste femdi Artemio Cabassi. minili, Giocasta è la prima donna Il progetto nasce in occasione messa in scena nella valenza di del cinquecentenario palladiamadre. “La violenza, fortemente no, quando Alessandro Panetto presente nel vissuto di Giocasta (Ensemble punto It) ha lanciato – spiega il compositore – rimal’idea di creare una nuova compo- Autoproduzione individuale Autonomia energetica Microgenerazione diffusa ne estranea al linguaggio del personaggio ed è affidata alla parte strumentale e al canto: da un lato sfruttando le potenzialità fonetiche del Coro madrigalistico, opportunamente amplificato, dall’altro impiegando il timbro scuro del Mezzosoprano come “ombra” della voce recitante. L’organico strumentale intende valorizzare sia il colore di ogni strumento che le diverse possibilità d’impasto a livello di registro. D’altra parte tutta l’opera ha un impianto in cui gli elementi tematici sono caratterizzati da timbriche differenti”. | I Swingle Singers Oltre alla voce recitante, alla voce cantata, alla viola e al coro madrigalistico, in scena ci saranno comunque anche Edipo e Antigone, che il regista Riccardo Canessa ha scelto di rappresentare nella forma di mimi. L’opera si apre e si chiude con il gesto materno di Giocasta che si offre a sostegno del figlio. “Un figlio che – spiega il regista – oltre che cieco, è chiuso nella sua maledizione, e non può mettere le proprie mani in quelle della madre. Non la ricorda, non la riconosce. Solo dopo il racconto di Giocasta, Edipo torna ad essere figlio, liberato dall’oppressione delle maledizioni”. Il “Suono” di Haydn Dieci giorni di grande musica al Teatro Olimpico Protagonisti I classici: Mozart, Haydn, Beethoven E dizione ricca di sfaccettature, quella de “Il Suono dell’Olimpico” del 2009, il festival in cui l’Orchestra del Teatro Olimpico torna nel luogo da cui ha preso avvio la sua storia. “Il “Suono” è l’appuntamento tradizionale dell’Orchestra del Teatro Olimpico, che proprio in questo teatro ha iniziato la sua attività e il suo percorso di crescita artistica – spiega il direttore artistico, Giancarlo De Lorenzo –. Il monumento palladiano si conferma il luogo perfetto per la musica e per un ascolto particolarmente coinvolgente. L’intera sala diventa un unico strumento, risuonando delle vibrazioni dell’orchestra”. Il tema portante della stagione 2009 è il sinfonismo classico, con un omaggio a Franz Joseph Haydn nel bicentenario della morte, che fu un evento storico carico di significati e di coincidenze, visto che Haydn morì nei giorni in cui Napoleone entrava a Vienna. La data assume così un valore di fine di dei più prestigiosi premi, assieme un’epoca, che ebbe riflessi sia per all’Orchestra del Teatro Olimpico. la vita socio-politica dell’intera EuNella notte del solstizio d’estate, il ropa, sia per quella culturale ed in 21 giugno, il “Suono” si sposta in particolare musicale. Il programVilla Marcello Curti di Bertesina, ma include dunque alcune compoper una “Festa della Musica” reasizioni di W.A. Mozart (La sinfonia lizzata in sinergia con Praga) e L. van Beeil Comune di Vicenthoven (il primo conza. Il concerto, che certo per pianoforte inizierà alle ore 18.00 e orchestra), i due (ad ingresso libero), pilastri del classicivede protagonisti i smo viennese con cui L’Orchestra del Haydn ebbe a che fare Teatro Olimpico Fiati dell’Orchestra Teatro Olimpinella sua lunghissima torna nel luogo del co, diretti da Guido carriera. Corti, in un programIl Festival entrerà nel in cui è iniziata ma che spazia da F. vivo a partire dal 15 la sua storia Krommer a W. A. giugno, con un conMozart, fino a Dvocerto che ripropone rak. Il 25 giugno, musiche di Haydn infine, tornando nel Teatro Olim(Sinfonia n.1 in Re maggiore e Sinpico, si rende omaggio a L. van fonia n. 101), accanto al Concerto Beethoven con il Concerto per per Pianoforte n. 1 in Do maggiopianoforte n. 4, in Sol maggiore, re di Ludwig van Beethoven. Ad interpretato da Ricardo Castro, e a interpretarlo sarà il pianista coMozart con la Sinfonia n° 38 in Re reano Yung Wook Yoo, talento di magg. K504 “Praga”. fama internazionale e vincitore SOLARCOM Eco-Energy Management® Risparmio economico Remunerazione annuale Zero emissioni inquinanti Vuoi veramente continuare a buttar via i soldi dalla finestra e inquinare il pianeta? Oggi esiste una tecnologia sicura e affidabile che sfrutta il Sole e genera tutta l’energia per la tua casa/azienda, che azzera il costo annuale della bolletta elettrica e ti permette di realizzare un utile economico. Usa la testa... Smettila di comprare energia elettrica e inizia a produrtela da solo! Risparmierai il suo costo, realizzerai un profitto annuale e ridurrai il tuo inquinamento. Spendi con saggezza il tuo denaro e... ... realizza il tuo impianto solare fotovoltaico. SOLARCOM Eco-Energy Management® - Via Siena, 4 - 36051 Creazzo (VI) - Tel. 348 3435843 - Fax 0444 923280 - www.solarcom.it - [email protected] movida 153 del13 giugno 2009 pag16 numero ViPiù movida Letteratura e world music Gli appuntamenti Festival doppio sabato 13 MAURO BALDASSARRE & FRIENDS Nuovo Bar Astra – contrà Barche 14, ore 19 Concerto aperitivo - musica jazz Free entry Musica&cultura protagoniste tra il 19 e il 21 giugno. A Bassano sesta edizione del Piccolo festival della letteratura. A Mossano le sperimentazioni di “MettereRadiciPerdere” di Francesca Danda sabato 13 SANTA’S ROCK FESTIVAL Quartiere Sant’Andrea – via S. Bertilla, ore 20 Maratona rock con concerti di Dufresne, Cruel Boxes, Random Coil e altri Free entry C on la bella stagione le manifestazioni di musica&cultura a buon mercato proliferano come funghi. Spesso poco saporiti, perché incentrati su proposte generaliste per carpire il grande pubblico. Ma il weekend d’avvio della prossima estate segnerà la rivincita dei palati più esigenti. Con una doppia “tre giorni” che, dal 19 al 21 giugno, richiamerà il popolo “alternativo” del vicentino fuori dalla sua bistrattata nicchia per curiosare tra due festival eccentrici, l’uno di stampo letterario e l’altro dedicato a musica, pace e spiritualità. A Bassano ce l’hanno piccolo. Non per riattizzare recenti diatribe tra città del Grappa e capoluogo, ma perché l’attributo “piccolo”, con cui il festival bassanese è stato battezzato dall’associazione che l’organizza (Palomar), dice molto della sua personalità. Un’iniziativa di promozione letteraria lontana dalla noiosa e stantia ingessatura accademica, che da 5 anni (questa è la sesta edizione) favorisce l’incontro tra scrittori e lettori in una dimensione giovane, intima, informale e festaiola. Banchetti, musica, spritz e videoart fanno infatti da cornice ad un fitto calendario di Vasta. Con una puntata ballerina allo incontri e reading con protagonisti Shindy Club il sabato, per la consueautori del panorama nazionale. Neta “festa del festival”. (Infoline www. gli anni ci sono rimaste impresse le piccolofestival.it). incursioni di Brizzi, Scarpa, Nove, Per chi invece preferisce i Colli BeriCavina, Wu Min, tutti rilassati e dici, è sensibile alle seduzioni di world sponibili come ad un ritrovo tra amimusic e sperimentaci. Ecco perché sarà zione sonora, ed ha vocurioso incontrare gli glia di esplorare i senospiti di quest’anno, tieri di antropologia, nella sede del seicentesociologia e filosofia in sco chiostro del Museo A Bassano salsa new age, a MosBiblioteca Archivio, la letteratura sano si terrà la seconda per scoprire o rilegge- è proposta edizione del Festival di re in maniera inedita in modo Suono e Pace, “Mettele loro ultime fatiche: reRadiciPerdere”. Un La Gang dei Sogni di informale viaggio tra le culture Luca Di Fulvio, Il lu- e festaiolo dei popoli del mondo, nedì arriva sempre di con incontri di stretta domenica pomeriggio attualità sul tema radidi Massimo Lolli, Sono camento/sradicamento. Grazie a teio che me ne vado di Violetta Belstimoni diretti e ad esperti informati locchio, La Zolfa di Heman Zed, La sui fatti si parlerà di rifugiati e miterra vista dalla luna di Claudio Mogranti “costretti ad andare”, di chi è rici e Il tempo materiale di Giorgio sabato 13 ANIMA CARIBE + POMATA Parco della parrocchia di San Pio X, ore 21.30 Spiorock 2009 – Concerto reggae + concerto ska punk Free entry domenica 14 EAST RODEO + MY HEAD FOR A GOLDFISH Parco della parrocchia di San Pio X, ore 21.30 Spiorock 2009 – Concerto rock alternativo + concerto indie rock Free entry domenica 14 BESTIE DEL QUARTIERE + FONOTIPIA Sabotage Bar – viale dell’Industria 12, ore 22 Road to Nettarock contest – doppio concerto pop rock Free entry | Xxx “costretto a restare” (nel 2009 ricorre il 20° anniversario di Piazza Tian An Men), o di chi, “deciso a stare”, lotta per il cambiamento, ad esempio contro le mafie. E siccome la musica è il primo strumento espressivo attraverso cui le differenze culturali si fondono in armonia, grande spazio verrà riservato alle 7 note. Enrico Pieranunzi, Ananke, Tammittam Percussion Ensemble, Petrina, Lino Cannavacciuolo, Figli di madre ignota, fino alla chiusura di domenica, affidata ai Radiodervish ed ai solisti dell’Orchestra di Nazareth (musicisti arabi, ebrei e musulmani) che, dopo la prima mondiale al Peace Festival di Tel Aviv, debutteranno in Italia proprio al Festival della settecentesca Villa Di Montruglio, con un concerto-ponte tra Oriente e Occidente. (Infoline: www.suonoepace.it). Per rinfrancar lo spirito, tra una festa rock e l’altra. martedì 16 DAX DJ Bar Sartea – corso Ss. Felice e Fortunato 362, ore 21 Dj set open air, nel giardino estivo Free entry martedì 16 RADIO DEAD ONES Sabotage Bar – viale dell’Industria 12, ore 22 Concerto punk rock da Berlino Free entry mercoledì 17 LOST Piazza 4 Novembre - Noventa Vicentina (VI), ore 21 Concerto della rock band vicentina Free entry venerdì 19 GALZI DJ Nuovo Bar Astra – contrà Barche 14, ore 19 Concerto aperitivo – dj set a 360 gradi Free entry venerdì 19 ARGETTI + OSPVE Bar Sartea – corso Ss. Felice e Fortunato 362, ore 21 Viaggio in musica, videoe vinili tra il punk e l’hardcore anni ’80 con il concerto acustico della band vicentina Free entry venerdì 19 MY EVIL ME + EVILMIND Sabotage Bar – viale dell’Industria 12, ore 22 Road to Nettarock contest – doppio concerto hard’n’heavy Free entry venerdì 19 BABYLONIA Contrada Casare – Recoaro Mille (VI), ore 21 Festival musicale con concerti di Sarah Schuster e No Seduction + stand gastronomici Free entry dal 1982 a Vicenza SOCIETA’ GENERALE DI MUTUO SOCCORSO *69:0+0 05.3,:,:7(.5636;,+,:*6-9(5*,:, 769;6./,:,.0(7765,:, *05,:,9<::6*96(;6(9()6 .9,*646+,9560;(30(567,9:;9(50,90 *69:0 :,9(30 +0 +0=,9:( +<9(;( 05.3,:, , :7(.5636 5,33( 7(<:( 79(5A6 4(;;<;050 , 764,90+0(50 7,9 (+<3;0 +0=,9:0 30=,330 +0 79,7(9(A065, 70**630 .9<770 +0 7,9:65, 05:,.5(5;0 4(+9,305.<( 3(<9,(;0 ,1)250$=,21, ( 6('( '(, &256, &2562 3$//$',2 9,&(1=$ 7(/ ( )$; (0$,/ 6*06#6*06,7 6,72 :::6*06,7 movida 153 del13 giugno 2009 pag17 numero Terminator è diventato una fiction Popcorn Nuovo capitolo della saga del cyborg più celebre del grande schermo Tanta azione, fiumi di citazioni, velocità esasperata. Tutto di ottimo livello, ma senza ispirazione. E un nuovo sequel già annunciato di Giuliano Corà Q uanti padri per questo nuovo capitolo: spesso nobili, ma a volte troppo invadenti: il Medioevo posttecnologico di Mad Max; i robottoni dei Transformers; i cieli notturni di Blade Runner; gli antri di Metropolis; i prigionieri della Guerra dei mondi, anche se non si può negare a questo nuovo Terminator grande professionalità e qualche originalità. Così pure, ossessiva è la quantità di citazioni dai precedenti Terminator: quasi che la produzione voglia rassicurarci sul ‘marchio di fabbrica’. Quella che latita è la ‘ispirazione’, il bisogno di raccontare qualcosa di terribilmente presente e vero che animava i primi due di J. Cameron n e che manca in questo, chee è poco più di un’operazionee commerciale, sia pure di ot-timo livello. Riassunto delle puntate precedenti. Skynet, la rete mondiale di computer costruita dall’uomo, subito dopo essere stata attivata è diventata autocosciente, ha capito che l’uomo, il suo creatore, poteva essere anche il suo distruttore, lo ha individuato come minaccia primaria ed ha cominciato a combatterlo per eliminarlo. John Connor, figlio di Sarah, guida la resistenza degli umani superstiti contro le macchine, ma sa anche che il pericolo può venire da vicino, e che un involucro di carne non nasconvo de necessariamente un cuore umano. Tutto qui, in sostanza, um e dopo un po’ si comincia ad avvertire un senso di saturaav zione: troppo rumore, troppa z velocità, troppe cose, troppo v di d tutto. Buona – chissà se conscia o B inconscia – la cultura neoi luddista che traspare spesso dalle battute dei personaggi: ‘Le macchine sono il nostro nemico’ è una frase che si sente spesso, e forse se anche noi ce ne rendessimo conto potremmo provare a costruire un universo più umano, invece del baratro verso il quale ci stiamo avviando. Tra parentesi, è curioso che il nome della rete nemica ricordi tanto quello di un network televisivo che se non manifesta nei nostri confronti intenzioni omicide, certo si propone come elemento di omologazione culturale globale. Chissà se Mr Murdoch se n’è accorto. Con qualche illogicità nella sceneggiatura (p.e., se il segnale spegne tutte le macchine, come fa la nave volante ad arrivare al sommergibile?) ci si avvia alla conclusione, e la regia non fa nemmeno finta che sia possibile un sequel: te lo sbatte in faccia, ad onta di un’altra illogicità (non è appena stata distrutta la base centrale di Skynet?), facendoti provare sempre più forte la sensazione di essere ormai entrati in una fiction televisiva a puntate. Arrivederci alla prossima. Terminator Salvation (J. McGinty Nichol, USA, 2009) Coppi e Bartali, il robot contro l’eroe Sul comodino In un saggio di Curzio Malaparte, i due campioni diventano il simbolo di un’Italia a due facce: da una lato una società ormai scomparsa, dall’altra la solitudine della modernità di Giovanni Magalotti N ella Dopo aver intrapreso con “Kaputt” la riproposta di alcuni dei più celebri romanzi di Curzio Malaparte (1898 – 1957), l’editore Adelphi pubblica nella collana “Biblioteca minima” un saggio dello stesso autore, scritto nel 1949 ed uscito per la prima volta in Francia con il titolo “Les deux visages de l’Italie: Coppi et Bartali”. Dedicato ai due mitici ciclisti che con i loro duelli infiammarono le strade e gli italiani, il testo si apre con un lirico elogio della bicicletta: “In silenzio trafigge lo spazio, in silenzio penetra nel tempo. Senza un briciolo di pudore, viola tutti i misteri del paesaggio, dell’orizzonte, della natura. Scivola sulla strada come sul filo di un rasoio, inclinandosi con grazia nelle curve, dondolando dolcemente in salita, gettandosi alla cieca verso le verdi vallate, verso l’abisso delle pianure assolate”. Per quanto la distanza anagrafica dei due personaggi sia piuttosto ridotta (solo o 5 anni: Bartali è del 1914,, Coppi del 1919), Malapartee vede in loro una grande diffferenza. Bartali è l’uomo in n senso antico, classico, un eroe più che un campione; Coppi è invece l’atleta, il robot quasi, con la benzina nelle vene. Con un briciolo di approssimazione si può dire che Bartali rappresenti la tradizione e Coppi l’innovazione. Di Bartali, toscano come lui, l’autore scrive: è “il sopravvissuto di una civiltà che la guerra ha ucciso”. Di Coppi, invece dice, con notevole acutezza di sguardo: “comunica un sentimento di profonda solitudine. Non bisogna la- sciarsi ingannare dal suo sorriso, dai suoi occhi vivi e luminosi, dalle parole chiare e lievi, dalle rapide movenze. Coppi è un uomo m solo, so un uomo triste. La sua solitudine, la sua tristezza, so sono so le stesse delle macchine n d’acciaio”. Malaparte conclude il suo M saggio con una breve e ils luminante riflessione che l accomuna i due atleti e che a suggerisce una possibile s lettura simbolica della competizione sportiva in generale: “Ogni impresa sportiva è un simbolo. […] Nella rivalità fra Bartali e Coppi forse Pindaro non vedrebbe altro che il simbolo delle lotte, delle sofferenze, dei sacrifici e delle speranze che le nostre generazioni offrono alla libertà, alla pace, alla felicità degli uomini e delle nazioni”. Curzio Malaparte, Coppi e Bartali, Adelphi, 64 pp., € 5,50 7JBMF.B[[JOJ"OHPMP1PSUB4$SPDFt7JDFO[B tel 0444 323086tGBY0444 325987 [email protected] t www.tangramfloor.com sport 153 del13 giugno 2009 numero 19 pag ViPiù sport Una vasca di opportunità Ginnastica La vecchia piscina di viale Ferrarin si trasformerà in una palestra di alto livello per la ginnastica artistica Diventerà la casa della storica Umberto I, fondata nel 1875. Ma dalla Gymnica Vicentina avvertono: ci siamo anche noi che sullo sport e sull’impiantistica in particolare non si sta tirando indietro nonostante le difficoltà. “Si tratta di uno spazio vitale - ha ricordato l’assessore Nicolai in sede di presentazione dell’intervento - per questo glorioso sport, rappresentato a Vicenza dall’ultracentedi Paolo Mutterle naria società Umberto I che potrà fare da capofila per le altre società annuncio è stato dato qualche di questa difficile disciplina”. Nei mese fa in conferenza stampa piani della giunta, infatti, lo spodal sindaco Variati: l’ex piscina del stamento della Umberto I permetpalasport diventerà una palestra terebbe di liberare la palestra di per la ginnastica artistica. Dopo contrà Burci in Piarda, che dopo decenni in cui ha visto sguazzare una ristrutturazione potrebbe torgenerazioni di vicentini, la vasca nare a ospitare il basket. oggi desolatamente vuota in futuro “L’anno prossimo festeggeremo il vedrà volteggiare i piccoli Cassina. 135° anniversario della nostra soRiempita di blocchi di gommapiucietà, il sogno è quello di celebrarma e dotata degli attrezzi necessalo nel nuovo impianto - racconta ri, la “buca” potrà infatti trasforCarlo Pepe, presidente della Ummarsi in un impianto di alto livello berto I, che proprio pochi giorni fa per il perfezionamento agonistico ha chiuso la stagione sportiva con e permettere così alle atlete e agli uno spettacolare saggio al PalaReatleti vicentini - oggi costretti ad watt di via Goldoni. “È dagli anni allenarsi in palestre non ottimali ‘60 che i nostri atleti si allenano o addirittura fatiscenti - di fare il in Piarda Fanton, ma da vent’ansalto di qualità. ni a questa parte gli spazi sono Come faccia una piscina in disuso diventati inadeguati per la nostra a diventare un impianto di speciadisciplina, in particolare per la lizzazione per la ginnastica artistipratica a livello agonistico. Ringraca lo spiega bene il tecnico Corrado zio Morsoletto per il suo interesse Rumor, che nella sua lunga carriepersonale, ma con la precedente ra è stato anche allenatore della amministrazione non c’era proprio nazionale olimpica nel 1984: “Per la volontà politica di costruire una poter provare in sicurezza l’uscita nuova palestra. Ora, dopo tanto dai vari attrezzi serve la cosiddettempo, finalmente è arrivato il nota buca paracadute. Con alcuni stro turno. Perché noi e non altri? accorgimenti tecnici e con un arSiamo una società centenaria, e da redo sportivo adeguato la vasca almeno vent’anni siamo in fila. Fa potrà contenere tutti gli attrezzi piacere che il Comune abbia innecessari per la ginnastica artistidicato la Umberto I come società ca, come la sbarra, le parallele, gli capofila per la ginnastica artistica”. anelli. Buca e pedana elastica sono E in effetti alla soormai indispensabili cietà del presidente per l’agonismo. Per Pepe non mancano raggiungere alti livelli certo i meriti: nel servono poi almeno presente, con 190 24 ore di allenamento tesserati e due squaalla settimana; dover Nicolai: dre agonistiche con montare e smontare la società una ventina di atleti; ogni volta il castello nel passato, con una per gli anelli come ultracentenaria Stella d’Oro e una siamo costretti a fare farà da capofila d’Argento al Merito nella palestre sco- per questo Sportivo, diverse melastiche ruba molto glorioso sport daglie in manifestatempo”. zioni internazionali, I lavori di adegua75 presenze in Maglia mento della vecchia Azzurra e 52 Titoli piscina dovrebbero nazionali, la partecipazione a due iniziare tra qualche mese, forse Olimpiadi e a sette Campionati del a novembre. La copertura finanMondo. E anche oggi, nonostanziaria per il costo complessivo di te la carenza delle strutture, non 950 mila euro è già stata trovamancano i risultati sportivi di un ta per merito di un vero gioco di certo livello, pur lontani dai trionsquadra politico: 500 mila sono fi di una campionessa vicentina stati stanziati dalla Regione, grazie come Laura Bortolasi. all’interessamento dell’assessore Certo, in una disciplina come la allo sport Massimo Giorgetti (Pdl) ginnastica artistica, gli impianti e del consigliere Claudio Rizzadi allenamento fanno veramente to (Pd). Va detto che l’intervenla differenza. Non è un caso che in to rientrava comunque nei piani regione svettino Fortitudo Schio dell’amministrazione comunale, L’ |Il saggio di fine anno della Umberto I. In basso a destra: la vasca del palasport, ora inutilizzata e Junior 2000 Bassano (i cui atleti già si allenano nelle “buche”), mentre arrancano nelle zone basse delle classifiche le due società del capoluogo. Già, perché nel 1983 alcuni tecnici in disaccordo con i metodi di Rumor escono dalla Umberto I per fondare un nuovo sodalizio, prima affiliato alla Bushido di Egle Maran, poi dal 1988 in autonomia con la denominazione Gymnica Vicentina. Normale che anche a distanza di anni i rapporti non siano proprio idilliaci. Ad accomunare tristemente i due club c’è la cronica insufficienza degli impianti sportivi cittadini. “La situazione non va tanto bene neanche da noi, siamo spesso in conflitto con gli altri sport - spiega Luciano Pontalti, presidente della Gymnica - La palestra del Lampertico, dove ci alleniamo, è passata alla Provincia, che ha aumentato le tariffe. Noi però non abbiamo toccato le quote per i ragazzi, finché riusciamo, anche perché il nostro scopo non è di arricchirci”. A sentire Pontalti, i numeri e i risultati attuali della Vicentina non si discostano da quelli della Umberto I: 200 tesserati, 19 ragazze nel settore agonistico, un titolo italiano PGS conquistato. Uguale soprattutto la necessità, per decollare, di una palestra dove potersi allenare in piena sicurezza. Ovvero la “buca”. Ovvio quindi che l’impianto appena progettato faccia gola anche alla società più giovane. “Se faremo domanda in Comune una volta che la nuova palestra sarà pronta? Certamente. Anche noi facciamo agonismo e ne abbiamo bisogno. Non si è mai visto a Vicenza una palestra costruita per una sola società. Non mi sembra una cosa equa, e i 135 anni di storia non possono essere un argomento a favore della Umberto I. Da parte nostra i rapporti con il Comune sono ottimi, anche perché siamo sempre stati disponibili nei loro confronti. Spero - conclude Pontalti - che valutino bene la situazione”. Difficile per il momento che sul futuro impianto (che sarà inserito in una vera e propria cittadella dello sport: palazzetto, piscine, campo di atletica, pattinodromo, tennis) possano inserirsi ulteriori “appetiti”. Le altre società cittadine, la Vicenza Ginnastica di Magrin e la Nastro Rosso, si dedicano infatti alla ritmica; e fortunatamente cerchi, clavette e funi possono lavorare in sicurezza anche al suolo. La palla, pardon, la buca, passa ora all’assessore allo Sport, Umberto Nicolai. Mettendo da parte le vecchie ruggini tra i club, trovare una soluzione in grado di accontentare tutti non sembra impossibile. Anche perché, una volta che la politica ha dimostrato una grande unione a diversi livelli e tra esponenti di schieramenti avversi, farebbe specie se fosse proprio il mondo dello sport a dividersi. RESTAURANTE MEXICANO HOT CACTUS CAFÉ La vera cucina mexicana 0DUJDULWDV'RVHTXLV&KLOLFRQFDUQH (QFKLODGD)DMLWD0H]FDO Tel. 0444 500302 ËJUDGLWDODSUHQRWD]LRQH HOT CACTUS CAFÉ viale della Pace, 318 - Vicenza sport 153 del13 giugno 2009 numero 20 pag L’avanzata degli alfieri biancorossi Scacchi In città cresce il numero di appassionati del “nobil ziogo”, e tre scuole vicentine sono arrivate alle finali nazionali studentesche. Il maestro Aldo Danese spiega la ricetta del Circolo Scacchistico Palladio Pare di sì, a giudicare dai risultati: ben tre squadre vicentine si sono qualificate per le finali nazionali dei giochi studenteschi, disputate a Palermo: Laghetto, Vittorino di Paolo Mutterle da Feltre e Maffei. Le ragazzine dell’istituto di Contrà Burci sono tornate dalla trasferta in Sicilia olete perdere peso senza fare con una medaglia di bronzo al colfatica? Giocate a scacchi. Non lo. Il segreto sta nell’allenamento è uno scherzo, giura Aldo Danese, e nell’applicazione, spiega il presiche della disciplina è un maestro dente dell’unico circolo cittadino; oltre che il presidente del Circolo sui banchi delle scuole che hanno Palladio di Vicenza: “In un camsbaragliato la concorrenza venepionato mondiale il grande Karta nella fase regionale disputata pov perse tre chili in nove partite”. a Caldogno siedono infatti molti E non è tutto: “Al gioco e allo stutesserati del Palladio, associaziodio i professionisti abbinano una ne che vanta una trentina di soci regolare attività fisica e un presenior e ben 40 giovani. “Come in ciso regime alimentare, vengono ogni altro sport, bisogna dedicarci seguiti da un preparatore atletico tempo - prosegue Danese - Almee da un dietologo”. Non a caso gli no un’ora al giorno è quello che scacchi, gioco di strategia nato consigliamo ai ragazzi. All’inizio nell’area indo-persiana circa 1500 si imparano le aperture, poi si anni fa, vengono considerati a tutstudiano e si analizzano partite ti gli effetti uno sport. Uno sport già giocate. In molti vengono al della mente, ovviamente presente circolo e sfidano gli adulti, spesso ai Mind Sport Games, vere e provincendo. Da noi si ritrovano apprie “Olimpiadi dell’intelletto” che passionati di tutte le età, dai 6 fino lo scorso ottobre hanno richiamaagli 82 anni del nostro socio meno to a Pechino i migliori giocatori giovane. Tanto che la sede in via mondiali di bridge, dama, go e Vaccari, nei locali del Dopolavoro Xiangqi, gli scacchi cinesi. ferroviario, sta iniziando a divenNon è difficile convincere il maetare un po’ stretta…”. stro Danese a parlare del panoraL’esatto contrario di quello che sta ma scacchistico vicentino. Dalla succedendo nel resto della provoce si capisce che dopo anni di vincia: fino a qualche pratica la passione anno fa esistevano è ancora tanta, e si sette circoli, oggi comprende allora restano solo quello come, nonostante di Vicenza e quello l’approccio non sia di Marostica, che si di quelli più facili, Quest’anno concentra però più questa disciplina i corsi hanno sull’attività promoabbia tanto succescoinvolto 200 zionale legata alla so nelle scuole e anpartita-spettacolo che tra i più giovani. ragazzini delle con i personaggi vi“Quest’anno abbia- elementari venti. In Italia i tessemo coinvolto circa rati sono 25 mila, non 200 ragazzini, facentanti se si considera do corsi a Vicenza, che il bacino potenziale è di setCamisano, Dueville e Sovizzo, sote milioni di giocatori. Anche da prattutto alle elementari. Di solito questo punto di vista, non ci sono si inizia tra la seconda e la terza, differenze con gli altri sport: il ma c’è anche chi comincia prima”. successo e la diffusione sono stretE gli scolari del Duemila apprentamente legati alla promozione dono il “Nobil Ziogo” che rende nelle scuole. In città si lavora tanto celebre Marostica nel mondo? V www.minettigroup.it | L’antico gioco persiano attira vicentini di tutte le età. In basso a sinistra: il promettente Alessio Boraso con il maestro Aldo Danese e si raccoglie tanto. Idem per i colori azzurri a livello internazionale. “L’Italia sta crescendo molto, grazie anche al fatto che rispetto a un tempo ora c’è qualche Maestro in più. Il dominio dei paesi dell’ex Unione Sovietica comunque non è più così marcato; ora a vincere sono i cinesi, gli indiani e anche l’Africa è in ascesa, tanto che il campione mondiale under 20 è un ragazzo egiziano”. Tornando in casa Palladio i risultati migliori sono arrivati da Noemi De Grandi, campionessa regionale nell’Under 10 femminile, da Isabel Camila Riveros, talento di origini sudamericane. Uno dei vanti del circolo presieduto da Aldo Danese è proprio la bravura e il numero delle ragazzine presenti, di solito una rarità. Tra i maschietti emergono, tra gli altri, Nicolò Treu, Bruno Della Sala e Alessio Boraso, tredicenne già candidato a diventare maestro nazionale. E sotto la guida degli istruttori federali vicentini iniziano a brillare anche baby scacchisti nati negli anni 2001, 2002 e 2003. Ora l’appuntamento è a Courmayeur, dove dal 28 giugno al 5 luglio si disputeranno i campionati nazionali giovanili. sport 153 del13 giugno 2009 numero 21 pag Scudetto senza lacrime Hockey inline Il sesto titolo consecutivo dei Vipers arriva dopo i rigori in gara4, la Rigoni di Asiago è ancora Campione d’Italia Per la Caoduro Diavoli Vicenza è una stagione comunque memorabile, la migliore di sempre È finita alla lotteria dei rigori in Vipers si supera in un altro paio di gara 4 l’avventura dei Caoduro occasione e a fine tempo è Asiago ad Diavoli Vicenza nella finale play off avere una buona occasione sventata scudetto contro i Rigoni di Asiago da Kroselj. Vipers. E’ stata una partita combat- Si riparte nella seconda frazione di tuta, a tratti intensa e molto bella, gioco con i Diavoli all’attacco e con a tratti contratta e nervosa, con un il gol di Ciresa al 21,07 che riaccende Vicenza che ha dimostrato di avere le speranze. Alla penalità chiamata un cuore da campione che contro a Felicetti però, i Vipers allungano l’Asiago, però, non è bastato. I Vi- in power play con Rigoni, mentre i pers hanno conquistato così il sesto vicentini non sfruttano la superioriscudetto consecutivo, in una pista, tà numerica a loro favore, grazie sol’unica, in cui hanno sempre sofferto. prattutto agli interventi di Penko. Gli Ai Diavoli, oltre alla consapevolezza asiaghesi sentono vicina la vittoria e di aver dato tutto il possibile e anche sono sempre pericolosi, ma i vicentidi più e di essere stati fra i maggiori ni non mollano. Alla doppia penalità protagonisti di questa stagione, re- fischiata ai Vipers segnano i Diavoli sta il rammarico di essere arrivati a con capitan Stevanoni che al 30,48 un soffio da un traguardo sognato e porta sul 3-4 i suoi che tentano il bis poi sfumato e di non essere riusciti a con Valbusa e riescono a raggiungeportare gli avversari in gara 5, cosa re il pari con Roffo al 31,33. Il pubblico di casa esplode, anche gli ospiti che avrebbero largamente meritato. Per quanto riguarda la partita, il pri- si fanno sentire e fra mille emozioni, mo tempo ha fatto capire subito che penalità, occasioni da entrambe le sarebbe stata una battaglia che in parti, cambio del portiere in casa Vialcuni momenti la coppia arbitrale pere (fuori Penko e dentro Lobbia) i di Camporovere non è stata in grado tempi regolamentari si chiudono sul di gestire, utilizzando valutazioni e pari. metri di giudizio diversi in situazioni Si va all’overtime e i primi a segnare simili. I Diavoli iniziano con gran- vincono. Da segnalare nei supplede intensità, ma faticando a trovare mentari il rigore per i vicentini, tiraspazi e i due portieroni sloveni Kro- to da Ciresa sulla traversa, la doppia selj e Penko sono chiamati da subito inferiorità numerica dei Diavoli che al lavoro (ottima la prova di entram- riescono a chiudere gli spazi alla cobi, compreso Lobbia entrato quasi razzata Vipers, un gol divorato da alla fine del secondo tempo). Poi la Felicetti che solo davanti alla porta non trova la deviazione serie di penalità, una vincente e alcuni deciper i Vipers e tre per i sivi interventi di Krovicentini, sfalsano un selj nell’ultimo minuto. po’ gli equilibri con gli Si arriva così ai rigori altopianesi che pas- Capitan Kroselj e Lobbia sano in vantaggio in Stevanoni: ce la con protagonisti nei primi inferiorità numerica quattro penalty (paraal 12,10 con Tomasel- siamo giocata ti da Lobbia i rigori di lo, bravo a sfruttare fino in fondo. Ciresa, Felicetti, Roffo un buco della difesa Dopo Asiago, ci e Stevanoni, mentre vicentina, e poi in siamo noi Kroselj para su Manpower play allungatese, Riccardo Mosele no con Mantese, al e Luca Rigoni, con To10,42, e con Luca Rigoni, all’11.40. Coach Roffo chiama masello che sbaglia) e poi in queltime out e ricompatta i suoi che rie- li a oltranza la differenza la fa… la scono ad accorciare al 12,11 con Vel- traversa: segnano il quinto rigore lar e che in power play potrebbero due dei Rigoni presenti,Simone per fare bis con un bellissimo tiro di Rof- i Diavoli, Sergio per i Vipers e poi fo tolto però da Penko dal sette della nei tiri decisivi Pozzan centra l’asta porta. Il portiere sloveno di sponda e Comencini infila Kroselj. | Il penalty decisivo dell’asiaghese Andrea Comencini, poi sommerso dai compagni di squadra (Foto Guariglia /Dal Sasso, asiagovipers.it) Alla fine le tribune del pattinodromo gremito all’inverosimile riservano applausi per tutte e due le squadre, ma la festa ovviamente è solo in casa Rigoni di Asiago: Comencini viene sommerso dai compagni dopo aver trasformato il rigore decisivo; capitan Tomasello festeggia pattinando con il bimbo in braccio; il presidente Fabio Forte fa comparire le magliette celebrative (“Six in the City”) per il sesto scudetto, che si va ad aggiungere in bacheca alle tre Coppe dei Campioni, 4 Coppe Italia e 5 Supercoppe Italiane. Dopo tanti successi però la gioia prevale ancora sulla noia e la voglia di festeggiare non viene meno. Comprensibile la delusione sul campo opposto, anche se per la Caoduro si tratta del miglior risultato di sempre da quando è in A1. “Ce la siamo giocata fino in fondo ha detto al termine il capitano dei Diavoli, Massimo Stevanoni - Possiamo dire di non aver rimpianti per l’impegno, la determinazione e la voglia di vincere dimostrata. Abbiamo fatto vedere che dopo l’Asiago, partito con il favore di tutti i pronostici, ci siamo noi. Abbiamo disputato un buon campionato, una buona semifinale e una buona finale. Siamo stati bravi, ma non i migliori”. Quel che è certo è che Vicenza ci riproverà l’anno prossimo, con una squadra che sarà rinforzata e che punterà sulla crescita dei giovani come Simone Rigoni, Pozzan, Testa e gli altri ragazzi vicentini. E per quanto riguarda la sede delle partite si vocifera di un possibile trasferimento al Centro Sport Palladio, visto che il catino di viale Ferrarin non sembra più sufficiente a contenere l’entusiasmo dei tifosi biancorossi. Albo d’oro 2000 Avalanche Bolzano 2001 Dragons Gallarate 2002 Dragons Gallarate 2003 Ghosts Padova 2004 Asiago Vipers Tegola Canadese 2005 Asiago Vipers Tegola Canadese 2006 Asiago Vipers Tegola Canadese 2007 Asiago Vipers Tegola Canadese 2008 Asiago Vipers Tegola Canadese 2009 Rigoni di Asiago Vipers Selezione di vini sfusi di Conegliano • Ottimi vini in bottiglia • Tante specialità da gustare NUOVA GESTIONE • Corso Padova 116, Vicenza • Tel. 0444 303984 dalla parte del torto 153 del13 giugno 2009 numero 22 pag Rossi e Neri, ribelli a metà Un recente episodio vicentino di minacce fra giovani di opposte ideologie mostra come la guerra fra “camerati”e “compagni” sia un auto-inganno. Che avvantaggia il nemico comune: la finta democrazia Vecchi dentro Il guaio è che si tratta di ragazzi. Di ventenni, quando a vent’anni si dovrebbe scaraventare dall’altare gli idoli dei padri e dei nonni. Per giunta, grattando la superficie delle di Alessio Mannino sacre memorie e degli odii risalenti a cinquanta, ottanta, cento anni fa, si Lo scorso 6 giugno, un giovane miscopre che quegli sparuti giovanotti litante di Rifondazione Comuniancora affamati d’ideali ne hanno in sta che volantinava davanti ad una comune una grande parte. Proprio scuola superiore della città è stato così: gli estremi si toccano. Questi raggiunto da un sms telefonico ingiovani, della gioventù, hanno il fisiotimidatorio. L’autore, un anonimo logico spirito di ribellione. Ma con le che minacciava per conto dei “nazi loro ideologie e simbologie antiche di di Vicenza”, scriveva di sapere dove un secolo, in realtà sono vecchi. Vecabita, perciò la piantasse di fare prochi dentro. Le loro parole d’ordine paganda. Sottinteso: altrimenti son sono identiche a quelle dei camerati botte. I rappresentanti del partito, e dei compagni degli Anni Settanta. Claudia Rancati ed Ezio Lovato, hanSi beano di inscenare guerriglie di no giustamente denunciato il fatto piazza per celebrare gli album di faalle forze dell’ordine e, in un dispacmiglia. Credono di vivere ancora nel cio diramato alla stampa cittadina, 1945. Si limitano a un’eterna, stantìa hanno puntato il dito contro il recommemorazione di defunti. Hanno sponsabile, «che mostra di ispirarsi le mani che gli prudono per cambiaad ideologie intolleranti, razziste, re la società, ma se le amputano da nostalgiche di un regime dittatosoli facendosi la guerra fra poveri. E riale disumano quale quello naziintanto il nemico, quello vero, quello fascista», ennesimo scampolo del che sta lassù ai piani alti, gode. «fenomeno delle nuove destre» che Perché un ventenne che fa il saluto «rappresenta purtroppo una realtà romano o uno per cui l’antifascismo nel nostro territorio». Fin qui, da coè un valore assoluto hanno, ebbene munisti non pentiti, tutto bene. E’ la sì, un nemico comune. E’ questo sichiosa finale che non torna. Sentite: stema di vita. E’ la democrazia che «Come Rifondazione Comunista ridi democratico non ha nulla, dato spondiamo a quel messaggio con le che rappresenta solo ragioni della memoria chi ne beneficia in alto storica e la forza della e fa strame del popolo vigilanza democratica; bue in basso. E’ la maci stringiamo intorfia dei partiti che lincia no al nostro giovane Neofascisti e chi osa far politica al di iscritto, uno dei tanti neocomunisti fuori dei loro recinti e che non ha paura e delle loro batterie per che preferisce guarda- sono fermi polli ammaestrati. E’ re al futuro piuttosto ad una guerra la mistica del progresche al passato e che civile senza so tecnologico e sociacontinuerà a lottare più senso le fatto passare come in quella direzione». panacea di tutti i mali, Al futuro piuttosto che quando la scia di dispeal passato? Cari comrazione e di sangue che porta con sé pagni, noi siamo di diverso avviso: dovrebbe ribattezzarlo come un vero se c’è un trait d’union fra voi e i cae proprio regresso. E’ la globalizzamerati, questo è proprio il torcicollo zione, che pretende di uniformare politico di chi è paralizzato con la tea sé il modo di vivere di ogni uomo sta all’indietro. E non è il solo: ce ne trasformandolo in docile consumasono molti altri, ma – reggetevi - in tore di prodotti, of course, globali. In positivo. ERBORISTERIE 1979-2009 definitiva, è una way of life fondata sul denaro, sul profitto, sull’unica e totalitaria libertà di arricchirsi a spese della dignità umana e del benessere esistenziale. Idee simili Basta analizzare con occhi scevri da pregiudizi i loro discorsi, per capire che questi “ribelli a metà” sono più simili di quel che loro stessi credono. Entrambi reclamano il diritto alla casa per tutti. Entrambi intendono combattere la piaga del carovita. Entrambi ambiscono a farsi punto di riferimento per i diseredati, i poveracci, gli ultimi. Entrambi sono contrari al dio mercato. Entrambi sono no global. Entrambi odiano i padroni del vapore e della finanza. Entrambi non ne possono più del reality patinato e fasullo che la televisione fa passare come stile di vita per i loro coetanei. Entrambi ne hanno le scatole piene dell’imbroglio del bipolarismo, dei palazzi romani, dell’informazione di regime. Entrambi provano l’irresistibile necessità di aria pulita, di ideali per cui sacrificare le proprie giornate dopo il lavoro, di emancipazione dal pensiero unico liberal-capitalista. Solo che poi si perdono. Neutralizza- loro contro i quali credono di resisteno questo ben di dio potenzialmente re. Tenendosi ben incollato agli occhi rivoluzionario nel montare la guaril prosciutto del “presidio antifascidia ai propri simboli, alle proprie sta” o del “Dio, Patria, Famiglia”, si liturgie e ai propri mostri sacri. Insterilizzano da sè, facendo finire le dossando gli uni l’uniforme da skinproprie giuste battaglie su un binario head in giubbotto, anfibi e anticaglie morto. Col risultato che tutto rimane nazifasciste, gli altri la divisa da aucosì com’è. tonomi in perenne emulazione del Là fuori c’è un mondo che va a rotoli, ’68 e del ’77. E imbrigliando le loro schiacciato dalla sindrome dell’ineenergie nel riflesso condizionato delluttabile (“sei contro la balla del libela rivalità fra “fasci” e “zecche”, come ro mercato, la partitobambini che giocano crazia, l’arroganza Usa alle lotte di strada. Uno e il consumismo beospreco di forze davvero ta? hai ragione, ma orpatetico. mai ce li teniamo”). E Libertà sopra tutto invece i rossi e i neri si Il nostro non è più Così accapigliano sui colori tempo per guerricciole delle maglia. Sfogando fra tribù giovanili. Oggi disperdono la propria carica di rinon bisogna rovesciare la forza bellione gli uni contro Mussolini o fare diga di tante idee gli altri. La guerra fra contro l’Unione Soviecomuni schiavi fa felice il patica: bisogna mettere drone, ragazzi. Perciò, gambe all’aria la scecari camerati e companeggiata del destrasinigni, piantatela di tenere chiusi gli ocstracentro, i burattinai della finanza chi alla realtà di oggi, annus domini e dell’industria, il Grande Fratello 2008. E soprattutto: non cercate mai televisivo e la dittatura del mercato. di vietare agli altri la libertà di espriQuei giovani che in assoluta buona mersi. Perché prima o poi il divieto fede si trincerano nei centri sociali potrebbe ritorcersi contro di voi. E il rossi o neri non si accorgono di fare padrone non aspetta altro. un grandissimo favore proprio a co- Obiettivo 2009: Mantenersi in salute per superare la crisi 30 anni di professionalità per suggerirti i migliori prodotti naturali e il modo più corretto per utilizzarli Iridologia Naturopatia Fitoterapia Fiori di Bach Cosmesi vegetale Make-Up Ipoallergenico d ! i n n a 0 3 d d d Vicenza Via G.Durando 115 (Piazzetta Gioia)- tel 0444.928931 C.so A. Fogazzaro 171 (zona P.ta S.Croce davanti Chiesa dei Carmini) tel.0444.320522 botta&risposta Matteo Salin Il tratto principale del mio carattere Intuizione. I miei pittori preferiti Leonardo da Vinci e Michelangelo. La qualità che preferisco in un uomo Determinazione. I miei film preferiti The Rocky Horror Picture Show, Il giorno più lungo, A qualcuno piace caldo, C’era una volta il west. La qualità che preferisco in una donna Accoglienza. Quel che detesto più di tutto La petulanza e la supponenza. Quel che apprezzo di più nei miei amici Mi permettono di dire cose assurde, provocatorie e scarsamente obiettive. Il personaggio storico più ammirato... Mi piace molto Barack Obama, non è ancora personaggio storico ma spero lo divenga. Il mio principale difetto A volte sono troppo sbrigativo. ...e quello più disprezzato Hitler e nell’attualità Kim Jong-Il. La mia occupazione preferita Trovare soluzioni. Divertente anche se faticoso. Il dono di natura che vorrei avere Velocità e riflessi scattanti. Il mio sogno di felicità Pescare in alto mare, al di sopra di una secca. Quale sarebbe, per me, la più grande disgrazia Perdere i dati del mio pc senza aver fatto backup. Quel che vorrei essere Mi sono dato da fare per essere quello che sono. Il paese dove vorrei vivere Se proprio dovessi espatriare mi piacerebbe andare in Francia. Il piatto a cui non so rinunciare Gulash con patate. I miei libri della vita Tipi psicologici, C.G. Jung, Anni senza fine, C.D. Simak. I miei poeti preferiti Derek Walcott, Giorgos Seferis. I musicisti che mi piacciono di più REM, Pink Floyd, Bach, Haendel. Come vorrei morire Di colpo, nel sonno. Stato attuale del mio animo Tranquillo. Il mio prossimo impegno nella vita I campionati Italiani di Spada per Master a Caserta. Il mio credo politico o ideale Democrazia, riforme, innovazione e progresso. Cosa mi piace e cosa non mi piace di Vicenza La piazza dei Signori. L’entrata a Vicenza da Viale S. Lazzaro Cosa mi piace e cosa non mi piace dei vicentini La voglia di darsi da fare. La scarsa volontà di farsi coinvolgere. Le colpe che mi ispirano maggiore indulgenza Quelle contro il nono comandamento. Il mio motto Plus Salis Quam Sumptus. 153 del13 giugno 2009 numero 23 pag nome e cognome Matteo Salin età 55, a settembre 56 luogo di nascita Vicenza titolo di studio Laurea in Fisica professione Imprenditore segni particolari: Capelli lunghi non sempre troppo pettinati hanno detto Mentana! Lei è l’unico eliminato dal Grande Fratello senza essere entrato nella casa. Fiorello Corriere – Magazine 11 giugno 2009 Laboratorio di assistenza tecnica Server e sistemi di rete Pc assemblati e delle migliori marche Offriamo connettività internet professionale in collaborazione con MC-Link ( www.mclink.it ), con molteplici servizi tra i quali: ADSL, ADSL2+, SHDSL, telefonia VOIP, Gestione VPN, noleggio apparecchi Hardware CISCO System ecc. Rischia di essere una pagina buia per la libertà di informazione in Italia il disegno di legge Alfano sulle intercettazioni, che prevede una limitazione drastica a tutta la cronaca giudiziaria… . L’obbiettivo è chiaro: impedire che i cittadini sappiano cosa accade nei palazzi di giustizia, soprattutto quando sotto inchiesta finiscono i potenti di turno. (…) La difesa della privacy ha nulla o poco a che vedere con questo disegno di legge, che sembra avere ben altre finalità. E cioè oscurare le notizie “scomode” e tentare di “pilotare” l’informazione da parte di coloro che non avranno difficoltà a pagare le pesanti sanzioni previste dalla legge, pur di attaccare l’avversario. Gianluca Amadori, Ordine Giornalisti Veneto Corriere del Veneto 10 giugno 2009 Vendita e creazione siti WEB e domini internet autogestibili dal cliente per mezzo di un software potente e di facile utilizzo ( www.magic-cms.eu ), per aggiornare e modificare in tempo reale la propria pagina WEB senza l’intervento del WEBMASTER e con pochi e semplici click. Creazione e stampa immediata di bigliettini da visita il plastica (plastic-cards) e Adesivi, di ottimo impatto visivo, eccezionale robustezza e qualità, senza l’obbligo di grandi attese (anche immediata se già in possesso di File sorgente o foto) e senza quantitativo minimo. Digit World Srl Viale Riviera Berica, 187 36100 Vicenza Tel. 0444240731 e-mail: [email protected] sito: www.digitworldsrl.com Attenzione, questo non è più il partito padano del dio Po, delle ampolle e dei miti celtici, ma il partito della sicurezza, che dà in qualche modo un’identità al centrodestra che governa a un Pdl che non ha identità, esattamente come non ne ha il Partito democratico. (…) Il partito di lotta e di governo è ormai integrato alla perfezione a Roma, tanto che dispone con Bobo Maroni del simbolo della statualità, il ministero dell’Interno e i prefetti, oltre a una perfetta conoscenza dei corridoi romani. Paolo Feltrin La Repubblica 9 giugno 2009 in questo numero Animali maltrattati, la denuncia della Lega Anti-vivisezione [pag3] Bilancio delle elezioni: la città al centrodestra, ma Variati si rafforza [pag4] Mobilità, una città senza semafori: il piano dimenticato di Gianni Retis [pag8] Mercati contadini, i piccoli produttori sbarcano al Presidio [pag11] Ettore Beggiato e le rivolte del 1809: i patrioti cancellati dalla storia [pag13]