Il Corriere dell’Arte
a cura di Paolo Camisasca, Davide Cozzi e Rebecca Vaudetto. Docente Giusi Raimondi
Numero 4/2011
DA VEDERE
MATISSE
La seduzione di Michelangelo
180 opere tra dipinti, sculture, disegni, incisioni e gouaches
che coprono l’intera vicenda artistica di Matisse e che
consentono di seguire tutto il suo itinerario creativo, dalle
prime opere fauve a quelle del periodo di Nizza fino alla
parte finale della sua vita, dedicata alla scoperta delle
illustrazioni dei libri e dell'invenzione rivoluzionaria delle
gouaches découpées. Ad esse, si affiancano diversi calchi di
alcune delle più importanti sculture di Michelangelo tra cui
quelle delle Cappelle Medicee, oltre ad un disegno
raffigurante due Veneri.
Infatti, benché Matisse abbia sempre affermato la natura
moderna della sua arte, come tutti i grandi geni, studiò a
lungo l'arte antica, in particolare l'opera di Michelangelo,
traendone forza per sua ricerca. Il confronto con
Michelangelo dimostra quanto profondo sia stato il legame
tra l’artista francese e il genio italiano del Cinquecento.
L’arte di Michelangelo costituì per Matisse un riferimento e
una continua fonte di riflessione che gli permise di lavorare sul continuo rapporto tra linea e volume, disegnando e
dipingendo come se scolpisse .
Particolarmente affascinante è il confronto tra due delle opere più importanti, provenienti dalla National Gallery di
Washington, come il grande dipinto “Pianista e Giocatori di dama” e la grandissima tela intitolata “Venere” che verrà
affiancata da un disegno originale di Michelangelo raffigurante proprio due Veneri.
Quando: Fino al 12 giugno 2011
Dove:Museo di Santa Giulia Via Musei 81/b Brescia
Orari: Lunedì – venerdì 9.00 - 13.00 / 14.30 - 18.00 www.matissebrescia.it
Ingresso: Intero € 14,00 ridotto € 11,00: studenti universitari fino a 26 anni con tessera o libretto, over 60
Per maggiori informazioni: www.matissebrescia.it
MICHELANGELO ARCHITETTO
Disegni e progetti del genio rinascimentale
La mostra Michelangelo architetto, allestita nelle Sale Viscontee del Castello Sforzesco, ospita oltre 50 disegni suddivisi
secondo i temi che variano dall’edilizia civile a quella religiosa, fino alle fortificazioni, per esplorare il metodo progettuale
dell'artista attraverso la semplicità di uno schizzo o la complessità di un elaborato di presentazione.
I materiali esposti appartengono a grandiosi progetti, talora incompiuti o mai realizzati, come quello per la basilica di San
Giovanni dei Fiorentini a Roma. Per l'occasione sono state realizzate in 3D alcune architetture michelangiolesche.
Quando: Fino all'8 maggio 2011
Dove: Castello Sforzesco Piazza Castello 3, Milano
Orari: da martedì a domenica: dalle ore 9.00 alle 17.30 ultimo ingresso alle 17
Ingresso: 6 euro
ALBERTO GIACOMETTI
Dialogo tra due capolavori. Dall’Arte etrusca al Novecento
Alberto Giacometti è un artista che ha formulato l'idea di corpo allungato nello spazio eroso dal tempo, che ha reso
quotatissime le sue icone di bronzo (74 milioni di euro l'asta di un anno fa) quanto i suoi ritratti di famigliari dai lineamenti
incisi nel colore. É proprio ai ritratti che è dedicata la mostra al MAGA di Gallarate con un centinaio di pezzi splendidi.
Un approfondimento è dato dalla mostra allestita alla Villa Manzoni di Lecco:si tratta di un evento inedito che intende
affrontare il rapporto fra arte antica e avanguardie storiche del Novecento, attraverso il confronto fra due capolavori di
straordinaria bellezza e modernità, come” l’Ombra della sera”, il bronzetto del III secolo a .C., gioiello dell’arte etrusca, e
le sculture longilinee di un artista del XX secolo come Alberto Giaco metti, rappresentate idealmente, per questa
occasione, da una Donna del 1956. Per la prima volta, sarà possibile ammirare le due opere “dialogare dal vero”, in un
gioco di sguardi,oltre che per la ricerca comune di molti maestri di inizio secolo sul passato più remoto, poiché
affascinati dalla statuaria antica.
Dove: Villa Manzoni, via don Guanella - Lecco
Quando: Fino all'8 maggio 2011
Orario: Dalle 09:30 al 17:30
ALBERTO SAVINIO
La commedia dell'arte
La figura di Alberto Savinio (1891-1952), fratello di Giorgio de Chirico,
ha attraversato tutta la prima metà del XX secolo, caratterizzandola in maniera originale e anticipando lo stile moderno in
vari settori artistici. Egli fu pittore, musicista, scrittore, scenografo, drammaturgo e saggista. L' esposizione intende
documentare il mondo poetico di Alberto Savinio, articolandosi in vari capitoli: mito, letteratura, architettura, arti applicate
e teatro. Ogni composizione pittorica saviniana è un'invenzione capace di produrre inaspettate emozioni nello spettatore
perché la sua arte possiede una delle principali caratteristiche che dovrebbe avere un pittore moderno: l'originalità. Le
opere nascono dalle sue percezioni, i suoi dipinti infatti contengono elementi trovati nella realtà, trasformati però in
forme molto personali. Savinio riesce a creare mondi nuovi, mondi che affascinano.
La sua pittura sembra attraversata da concetti che si incastrano gli uni negli altri:i suoi quadri costituiscono un universo
artistico originale che riesce ad affascinare ed arricchire culturalmente chiunque entri in contatto con esso.
Dove:Palazzo Reale Milano, Piazza Duomo 12
Quando: Fino al 12 guigno 2011
Orari: Lunedì 14.30 - 19.30; da martedì a domenica 9.30 - 19.30; giovedì e sabato 9.30 – 22.30 la biglietteria chiude
un'ora prima della chiusura della mostra
Ingresso: 9,00 euro intero 4,50 euro ridotto speciale: gruppi di studenti delle scolaresche di ogni ordine e grado gratuito
ai minori di 6 anni
GLI IMPRESSIONISTI
Le opere dei grandi maestri francesi, da Monet a Renoir
Palazzo Reale di Milano 73 opere di artisti tra i quali Renoir, Monet, Degas,
Édouard Manet, Morisot e Pissarro per la prima tappa del tour mondiale dei
capolavori dello Sterling and Francine Clark Art Institute, la prestigiosa collezione
americana di Williamstown, che comprende grandi opere francesi del XIX secolo.
L'esposizione è articolata in dieci sezioni incentrate sui temi che testimoniano le
innovazioni stilistiche e tecniche della seconda metà dell'Ottocento: Impressione,
Luce, Natura, Città e campagna, Mare, Viaggi, Società, Corpo, Volti e Piaceri.
Accanto ai dipinti di Renoir, Monet, Degas, Manet, Morisot, Sisley e Pissarro, sono
esposte anche opere fondamentali dei pittori Corot, Millet, e Rousseau, oltre che
tele dei maggiori accademici del tempo, e di post-impressionisti quali Bonnard,
Gauguin e Toulouse-Lautrec.Il percorso espositivo attraversa l'opera di artisti che
hanno rivoluzionato la storia dell'arte e che continuano ad affascinare il pubblico.
Il nucleo della collezione venne acquistato fra il 1910 e il 1950 da Robert Sterling
Clark, uno degli eredi del patrimonio delle macchine da cucire Singer, e dalla moglie Francine Clary Clark.
Quando:Fino al 19 giugno 2011
Dove: Palazzo Reale – Museo Piazza Duomo, 12 Milano
Orario:N.p.
Ingresso: N.p.
COMMENTI
LA RACCOLTA D’ARTE ANTICA AL CASTELLO
E… L’ULTIMO MICHELANGELO
Cari Rebecca e Davide e tutti i ragazzi della 2D, sono stata per l’ennesima volta a visitare le magnifiche sale del Castello
Sforzesco a Milano e voglio condividere con i vostri lettori la bellissima esperienza.
Il Castello è ricco di numerose raccolte; quella che amo di più è quella di Arte antica, perché alloggiata in saloni dagli
spazi bellissimi, severi e imponenti come si addice ad un castello, ma anche alleggeriti da finestroni gotici che danno
luce e da affreschi che sembrano pergolati arborescenti (uno di questi ideato da Leonardo).
Se non ci sono troppi visitatori, si può ritornare con la mente al Trecento e ammirare sale, affreschi, scorci del fossato e
dei bastioni esterni, bassorilievi e gruppi marmorei dal fascino immutato. L’allestimento museale non ha turbato con
strutture inutili e leziose la solennità del Castello, ma ha valorizzato, lasciandoli pressoché immutati, i vasti spazi interni.
Gli ambienti hanno conservato la monumentalità della solida funzione fortilizia e contemporaneamente la grazia dei
decori murali e dei reperti in mostra. I bassorilievi passano dai più raffinati che quasi preludono il Rinascimento di
Donatello ( un frammento con decorazione che rappresenta angeli è di incredibile leggerezza ), a quelli di arte più
popolare ma non certo meno suggestiva, che ricordano i portali scolpiti ingenuamente delle chiese medievali del
Brionnais francese ( qui rappresentati da un fregio che apparteneva alla Porta Romana di Milano e che racconta la
cacciata dalla città da parte del vescovo Ambrogio degli ariani, dall’aria contrita e con tanto di fagotto sulle spalle ).
Ci sono anche arche sepolcrali illustri appartenenti alla famiglia viscontea, solenni nella loro semplicità e ritenute molto
preziose perché realizzate da maestranze Campionesi.
Alla fine del percorso l’allestimento presenta uno “scrigno di pannelli di cemento “ che cela la Pietà Rondanini , ultima e
commovente opera di Michelangelo prima della morte. È una scultura di forte impatto emotivo nella sua incompiutezza,
che prima ti rivela i sentimenti e i ripensamenti dell’artista di fronte ad un tema così tragico come la morte di Cristo e poi
il sopraggiungere ineluttabile della sua morte, del suo interrompere l’arte meravigliosa che per tanti anni l’aveva ispirato.
L’abbraccio della Madonna solo sbozzata nel marmo e curva sul corpo inerme del figlio deposto dalla croce, la gamba
destra di Cristo senza vita in contrapposizione a quella sinistra ancora vitale e forte, perfette nella fattura e tragiche nella
consapevolezza che appartengono ad un giovane uomo, lasciano un sentimento di bellezza e di dolore insieme.
Michelangelo muore , ma non quello che la sua arte sa trasmettere.
La vostra vecchia e affezionata “prof ”, A. Cattadori
RODIN. LE ORIGINI DEL GENIO
Ottima iniziativa quella del Comune di Legnano che ha dedicato un mostra al grande scultore francese Auguste Rodin.
L'esposizione, molto ben curata, molto valida nei “Tableaux” di presentazione dell'autore e delle sue opere, parte dai
primi passi dell'artista che fu molto precoce (alcuni lavori esposti furono realizzati quando non aveva che quattordici
anni) ma conobbe il successo con un certo ritardo:la mostra si apre con una testa di terracotta (la fanciulla col cappello
con le margherite) forse un po' di “maniera”, ma che dimostra l'interesse di Rodin per il ritratto e prosegue con una serie
di studi di nudi, con alcuni bozzetti in stile orientale e con ben diciannove quadri eseguiti durante un soggiorno dell'autore
in Belgio. Mai esposti fin ora in Italia tali quadri ci mostrano un artista ancora alla ricerca di un suo stile, interessato allo
studio del colore e soprattutto della luce, con risultati suggestivi ed affascinanti.
Proseguendo nell'esposizione, si ritrovano diverse opere, specialmente ritratti in terracotta, che Rodin eseguì su
commissione che mostrano l'evoluzione dello stile e l'influsso che su di lui ebbero i grandi maestri italiani come Donatello
e soprattutto Michelangelo, che egli conobbe e studiò in ripetuti soggiorni nella nostra penisola, specialmente a Roma e
a Firenze. L'ultima parte della mostra raccoglie alcuni capolavori dello scultore, tutti di grande potenza espressiva e di
grande impatto emotivo: ”Adamo”, “Eva”, “San Giovanni Battista”, “l'Età del bronzo”, “La dèfense” e poi studi e bozzetti
per la grandissima opera “La porta dell'inferno”.
Ancora una volta e un artista italiano ad influenzare Rodin, ma questa volta si tratta del nostro sommo poeta Dante, il cui
poema suscitò nello scultore suggestione ed ispirazioni e che lo spinse a progettare questa monumentale opera, che
rimase incompiuta e che avrebbe dovuto rappresentare undici episodi della Divina Commedia. Per questa Porta Rodin
eseguì il suo più famoso capolavoro: ”Il pensatore” nella mostra di Legnano è presente la prima versione in gesso di
questa statua, che rappresenta un uomo dalle forme possenti (chiarissimo l'influsso di Michelangelo) in una posa
assorta, col mento appoggiato alla mano destra, simbolo dell'uomo che medita sul destino e sulla tragicità della vita. Con
questa statua si conclude la mostra e non si può che rallegrarsi di questa iniziativa e dalla possibilità che è stata data di
contemplare tanta bellezza, nella speranza, ovviamente, che altre simili occasioni ci siano offerte in futuro.
Donatella e Stefania
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