COMANDO GENERALE DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO 6° REPARTO SICUREZZA DELLA NAVIGAZIONE NOTIZIE DAL 6° REPARTO - Ne Quid detrimenti capiat Sono già trascorsi tredici anni dalla conferenza diplomatica tenutasi a Londra nel dicembre del 2002, ove, dopo i noti tragici eventi dell’11 settembre 2001, nuove previsioni si sommarono al testo della Convezione Solas (Safety of Life at Sea) e si giunse all’approvazione all’unanimità del Code ISSP (International code for the Security of Ship and of Port Facility). L’evidenza allora apparsa fu la totale assenza di un sistema che consentisse la protezione di ambienti sensibili e vitali per l’economia di un Paese, quali le navi e gli impianti portuali. Ed il citato codice, in parte obbligatorio, in parte raccomandatario, costituì la pietra miliare di quanto oggi è una realtà consolidata e riconosciuta in un contesto mondiale. La natura pattizia della Convenzione impose, quindi, ad ogni singolo membro della collettività internazionale il rispetto delle regole, mediante la costituzione di un organizzazione che consentisse di mantenere fermi gli obiettivi obbligatori imposti dall’ISPS Code. Per meglio accogliere la logica alla base di tali astringenti regole, basti rifarsi a qualunque sistema globale ed integrato, dove è facile comprendere che dalla debolezza di un singolo elemento possa scaturire la vulnerabilità dell’intero apparato. Il caso Norman Atlantic, con la nota vicenda della mancata corrispondenza tra passeggeri registrati ed imbarcati, ne è la prova più evidente. La security, quindi, non può prescindere dall’interazione tra i vari nodi del traffico marittimo, siano navi o impianti, e deve poggiare su un’organizzazione efficiente e controllata dall’Autorità Competente (lo Stato). L’Unione Europea, con il Regolamento 725/2004 intervenne sulla materia ed, escludendo ogni interferenza nel settore della sicurezza nazionale degli Stati membri, affermò la perentorietà dell’ ISPS Code, anche per contenuti della parte B, sottolineando l’opportunità di mantenere in permanenza la sicurezza dei trasporti marittimi della comunità europea, imponendo interventi diretti degli Stati membri, sul controllo dell’applicazione delle misure di sicurezza. La Maritime Security in Italia è quindi parte integrata della sicurezza europea e mondiale e, con il Decreto Ministeriale 18 giugno 2004, sono state definite le competenze ed individuati gli organi centrali e periferici che in esso operano. Il criterio scelto attribuisce all’Autorità Competente(Comando Generale del Corpo delle Capitanerie ”National Focal Point”) i compiti di coordinamento, attuazione e controllo, mentre alle Autorità Designate (Ufficio del Compartimento Marittimo) sono state demandate la totalità delle attività certificative, di approvazione e di rinnovo. Queste, è bene precisare, operano secondo due aspetti: per ciò che attiene le navi sono incardinate in capo alle sezioni Sicurezza della Navigazione, e con i coordinamenti regionali, assicurano attraverso gli Ufficiali PSC DAO, i controlli di security sulle navi straniere, per quanto riferibile agli impianti portuali e alla sua macro area “porto”, che per ragioni di sinteticità non tratteremo in questo articolo, la cui struttura organizzativa non è ancora formalmente impiantata ma nella maggioranza dei casi poggia sulle sezione Tecnica. In conclusione corre l’obbligo di fare qualche considerazione: ad oggi, sono 100 i porti, 350 gli impianti portuali e 587 le navi, da mantenere in conformità al Regolamento 725/2004 ed alla Direttiva 65/2005 EU. Da questo dato deriva la titolarità del compito di coordinare, attuare e controllare la piena implementazione della sicurezza marittima in Italia, ad oggi sorretto dal citato DM 18 giugno 2004, che impone un’amministrazione competente, qualificata e strutturata nonché garantita da regole precise e coerenti su tutto il territorio nazionale. Buon lavoro. pa Il Capo Re n. 01/2015 Sommario 1 Editoriale Incontro annuale con l’armamento presso il Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di porto 2-3 La Direttiva 2014/90/UE: una nuova era per l’equipaggia- 4-5 mento matittimo mercantile. Rispetto delle procedure e qualità del report di ispezione Port State Control nell’area 6-8 del Memorandum di Parigi Dato Ispettivo PSC Le guardie particolari giurate: impiego e formazione L’EMSA ispeziona l’Amministrazione Italiana Circolare Sigemar 003 in data 24 Dicembre 2014 9-11 11 12 rto Pagina 1 di 12 INCONTRO ANNUALE CON L’ARMAMENTO PRESSO IL COMANDO GENERALE DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO In data 28 gennaio 2015 presso il Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto, si è svolto l’incontro annuale con l’armamento, a cui hanno partecipato tutti gli stakeholders del cluster marittimo. In primis gli armatori, sia singolarmente che attraverso le associazioni di categoria quali Confitarma e Fedarlinea, ma anche i responsabili della sicurezza e della security delle Compagnie di navigazione nazionali (DPA e CSO) ivi compresi i Port Security Officers hanno avuto modi di confrontarsi con il personale del 6°Reparto - sicurezza della navigazione dell’Amministrazio- ne centrale e i Capi Raparto tecnico amministrativo delle Direzioni Marittime. La platea, di circa un centinaio di operatori, ha avuto così la possibilità di discutere di problematiche quali la riduzione della burocrazia e lo svecchiamento della normativa di settore in un’ottica di collaborazione e condivisione per affrontare quelle che sono le nuove sfide del trasporto marittimo. La giornata di lavori è stata introdotta dal saluto del Comandante Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto Amm. Isp. Capo (CP) Felicio ANGRISANO ed è poi proseguita con gli interventi dei Capi Ufficio del 6° Reparto su amministrazione di bandiera, sicurezza marittima e personale marittimo, moderati dal Capo del 6° Reparto CA (CP) Nicola Carlone. Nella sessione pomeridiana si è discusso, in particolare, delle prime impressioni sull’evento “Norman Atlantic” e sulle proposte di modifica della normativa relativa alle navi RoRo-Pax utili per aumentare la sicurezza e rendere più efficaci le operazioni di soccorso. Segue…. Pagina 2 di 12 Segue… INCONTRO ANNUALE CON L’ARMAMENTO PRESSO IL COMANDO GENERALE DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO Un ampio dibattito a chiusura della giornata ha fatto emergere ulteriori argomenti di interesse fra i quali, oltre alla necessità di novellare il D.P.R. 435 del 1991 e la legge 616 del 1962, l’importanza di rendere operativo l’accordo tra il Comando generale delle Capitanerie di Porto e il dicastero degli Affari esteri relativo ad una più speditiva certificazione del naviglio nazionale all’estero, la problematica legata alla certificazione del naviglio nazionale relativamente alla Convenzione Maritime Labour Convention, l’importanza che il Comitato interministeriale per sicurezza marittima (CISM) concluda presto la sessione di lavoro, la tematica della lingua da scegliere per il giornale di bordo, l’attenzione da prestare a quelle navi che, pur avendo armatori di paesi non comunitari, assumono la bandiera di un Paese UE per effettuare cabotaggio nelle acque italiane. Infine ma certo non ultimo per importanza, tutti i rappresentanti del Comando generale hanno ringraziato l’armamento nazionale per l’attività di ausilio al soccorso dei migranti svolta dalle navi mercantili italiane. Un’attività che ha permesso il salvataggio di molte migliaia di migranti dimostrando il forte senso di solidarietà degli armatori italiani e degli equipaggi delle loro navi. Il messaggio che sintetizza meglio l’esito dell’incontro è che solo la rinnovata e più salda condivisione degli sforzi fra amministrazione e armamento porta ad un raggiungimento di migliori risultati ed a un incremento del peso e della performance del naviglio italiano nel mercato globale. Pagina 3 di 12 FLAG STATE LA DIRETTIVA 2014/90/UE: UNA NUOVA ERA PER L’EQUIPAGGIAMENTO MARITTIMO MERCANTILE. La Direttiva 2014/90/UE del Parlamento europeo e del Consiglio sull’equipaggiamento marittimo abroga la direttiva 96/98/CE del consiglio, inserendo, all’interno della stessa, la disciplina della materia di accreditamento e vigilanza del mercato, che costituisce un approccio innovativo e creando, al contempo, un nuovo quadro normativo. Tali materie sono state allineate, all’interno del testo della direttiva in parola, ai contenuti del Regolamento 765/2008 oltreché ai principi generali della decisione UE 768/2008 che armonizza le condizioni per la commercializzazione dei prodotti. Il nuovo assetto normativo europeo, quindi, dovrà essere inserito, all’interno dell’ordinamento nazionale, attraverso uno strumento normativo adeguato, che trasponga, a livello nazionale, tutti gli aspetti della nuova direttiva ed in particolar modo identifichi chiaramente le autorità pubbliche che costituiranno le strutture per l’applicazione delle previsioni relative alle materie di vigilanza sul mercato ed accreditamento degli organismi di valutazione della conformità degli equipaggiamenti marittimi, oltreché responsabili degli adempimenti tecnico amministrativi discendenti e che coinvolgono il naviglio nazionale. La direttiva 2014/90/UE dovrà essere recepita dagli Stati Membri entro il 18 settembre 2016. Per quanto concerne gli aspetti di notifica degli organismi, da quella data, solo gli organismi di valutazione della conformità che sono stati notificati seguendo le procedure stabilite all’interno della nuova direttiva saranno legittimati ad effettuare le valutazioni della conformità e quindi ad emettere le relative certificazioni MED/CE. Ne consegue, quindi, che alla stessa data del 18 settembre 2016, gli organismi notificati secondo la direttiva 96/98/CE saranno automaticamente cancellati dal sistema NANDO. Risulta chiara la necessità impellente di procedere, in maniera rapida, alla trasposizione dello strumento normativo nazionale che, una volta entrato in vigore, permetterà di effettuare le valutazioni degli organismi e procedere con la relativa richiesta di notifica. Sarà necessario, al contempo, istituire la prevista Autorità di vigilanza sul mercato all’interno del 6° Reparto del Comando generale che si occupi, in maniera strutturata, secondo specifiche procedure ed anche attraverso l’effettuazione di prove di laboratorio, dei rischi derivanti dagli equipaggiamenti presenti sul mercato ed a bordo del naviglio comunitario. Segue…. Pagina 4 di 12 Segue… LA DIRETTIVA 2014/90/UE: UNA NUOVA ERA PER L’EQUIPAGGIAMENTOMARITTIMO MERCANTILE. Alla luce di queste importanti traguardi ed impellenti necessità si è reso necessario, quindi, iniziare il processo di recepimento della direttiva e la sua relativa implementazione incaricando un gruppo di lavoro i cui componenti sono stati individuati all’interno dei singoli Reparti del Comando generale coinvolti per quanto concerne l’organizzazione interna e la messa a disposizione delle risorse necessarie, le articolazioni delle autorità pubbliche dei diversi Dicasteri (Ministero dell’Interno, dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente) che, di concerto con il Reparto 6°, eseguono le attività previste dalla Direttiva per gli aspetti tecnico amministrativi correlati e gli enti privati che la stessa direttiva chiama in causa (Notified Bodies ed ROs), al fine di consentire la massima condivisione dei provvedimenti normativi ed amministrativi derivanti. Il processo di valutazione dello schema di decreto di recepimento terminerà una volta predisposta la bozza da inoltrare all’Ufficio Legislativo del Mit per il successivo iter di concerto con gli altri Dicasteri, ma il lavoro del Gruppo, invece, non si fermerà ma, anzi, si consoliderà al livello nazionale assurgendo a principale riferimento consultivo istituzionale (alla stregua del Gruppo di lavoro sulla Sicurezza della Navigazione) per discutere e risolvere, con il carattere di periodicità che si stabilirà in seguito, le questioni attinenti l’equipaggiamento marittimo mercantile e le interazioni con il mercato comunitario. Pagina 5 di 12 PORT STATE CONTROL RISPETTO DELLE PROCEDURE E QUALITA’ DEL REPORT DI ISPEZIONE PORT STATE CONTROL NELL’AREA DEL MEMORANDUM DI PARIGI Probabilmente già la lettura del titolo di questo articolo potrebbe apparire di difficile comprensione al lettore eppure, al di là della prima impressione, l’argomento merita una riflessione per la sua importanza e le ripercussioni marcate che la tematica riveste nel mondo dello shipping. Occorre, naturalmente, fare una breve premessa. Come noto, il Port State Control è l’attività ispettiva sulle navi straniere da parte dell’autorità dello Stato del porto e consiste in una serie di controlli volti a garantire che la nave non costituisca un pericolo per la vita umana in mare e per l’ambiente e sia quindi in regola, ai fini della sicurezza della navigazione, con le normative internazionali. Infatti - anche se è responsabilità dello Stato del quale la nave batte bandiera controllare che questa rispetti le norme in materia di sicurezza, prevenzione dell'inquinamento e condizioni di vita e di lavoro a bordo - è emerso che in un numero rilevante di Stati l'attuazione e l'applicazione pratica di queste normative internazionali risulta essere molto carente, invogliando armatori con pochi scrupoli a iscrivere, sotto queste “bandiere di comodo” il proprio naviglio. Il Port State Control, quindi, si pone come una barriera che sopperisce alle lacune nei controlli dello Stato di bandiera. Solo coordinando sistematicamente i controlli tra Stati e dando vita ad intese regionali sul Port State Control si è infatti potuto migliorare sensibilmente l’efficienza delle ispezioni, distribuendo i costi e creando una rete informativa fra gli Stati interessati per un celere scambio di dati (bandiere di comodo, armatori poco affidabili, registri di classifica di bassa professionalità). Hanno preso così vita organizzazioni regionali finalizzate a politiche comuni relative alle ispezioni mediante la conclusione di accordi che hanno assunto la veste di Memorandum of Understanding (MoU) tra autorità marittime di Stati limitrofi o comunque interessate da un consistente volume di traffici. Antesignano di questi accordi è il Memorandum of Understanding per l’Europa e l’Atlantico del Nord, firmato a Parigi il 26 gennaio 1982 (Paris MoU) che coinvolge, ad oggi, le autorità marittime di 27 Stati, coprendo l’intera zona centrosettentrionale del mediterraneo e il Canada e di cui l’Italia è fra i primi firmatari. Il principio generale del Port State Control è quello di verificare che le navi siano in linea con le Convenzioni internazionali IMO e ILO stabilite come “strumenti pertinenti” del MOU. Anche le navi battenti bandiera di uno Stato che non ha ratificato una o più convenzioni sono sottoposte a ispezioni e devono dimostrare comunque di possedere quei livelli di sicurezza equivalenti ai dettami richiesti dalla Convenzione non ratificata. Segue…. Pagina 6 di 12 Segue… RISPETTO DELLE PROCEDURE E QUALITA’ DEL REPORT DI ISPEZIONE PORT STATE CONTROL E’ ovvio che l’applicazione pratica e puntuale di quanto detto necessita di una professionalità particolarmente elevata da parte dell’ispettore Port State Control che sarà chiamato a stabilire se le caratteristiche della nave siano equivalenti alle regole dettate dalla convenzione internazionale. L’effettuazione di tale attività deve avvenire attraverso l’applicazione del testo del Memorandum di Parigi e dei suoi annessi (giunto alla sua 29ª revisione) e delle instructions e delle circulars che il Committee del Paris MoU elabora ed aggiorna ogni anno. La mole di pubblicazioni è notevole e comprende un centinaio di documenti a cui si aggiungono i regolamenti e le direttive comunitarie sulla materia che, come noto, sono sovraordinati alla normativa nazionale. Questo coacervo di regole rappresenta la summa delle procedure pratiche che il Port State Control Officer deve seguire durante l’ispezione. Ed è qui che si concentra la nostra attenzione. Ormai l’intero field degli Stati che aderiscono al memorandum di Parigi non ha particolari difficoltà nel raggiungere l’obiettivo costituito dal numero di navi da ispezionare all’anno o nell’effettuare le ispezioni su tutte o quasi le navi individuate come a maggior rischio. Ora la sfida è costituita dalla qualità del controllo ovvero da come gli ispettori del singolo Stato riescono a rispettare le procedure da seguire durante l’ispezione. Segue…. Pagina 7 di 12 Segue… RISPETTO DELLE PROCEDURE E QUALITA’ DEL REPORT DI ISPEZIONE PORT STATE CONTROL dei Paesi membri dell’UE. Lo scenario sopra descritto si presta ad una serie di letture. Questo per una serie di motivi. Innanzitutto per garantire che l’ispezione Port State Control sia uniforme in tutti i porti degli Stati del Memorandum in modo tale che gli equipaggi e gli armatori siano trattati allo stesso modo a prescindere dal luogo dell’ispezione. Inoltre, solo con controlli secondo le medesime procedure i risultati sono utili per il perseguimento dell’obiettivo della riduzione, fino alla scomparsa, delle navi sub standard e, allo stesso tempo, i reports sono paragonabili per poter stabilire, attraverso analisi mirate, la modifica o l’introduzione di ulteriori aspetti da controllare. A tal proposito l’EMSA, l’Agenzia Europea per la Sicurezza Marittima, ha assunto, nel corso degli anni, la veste di controllore dei controllori. E’ essa che poi valuta la bontà del report inserito nella banca dati Thetis, focalizzando sempre più l’attenzione sull’operato degli ispettori PSC Da un lato ogni Stato deve investire tempo e risorse per aumentare la professionalità dei propri ispettori, garantendo una formazione sempre più specialistica e deve, già all’interno della sua organizzazione PSC, utilizzare personale che rilevi le possibili incongruenze e i deficit di qualità dei reports, dall’altro, quei Paesi che hanno aderito al Memorandum di Parigi ma che non fanno parte dell’UE non subiranno i controlli dell’EMSA e, quindi, non è detto che riusciranno a seguire il trend dei Paesi UE. Quale corollario di quanto descritto emerge che l’elevato tecnicismo della materia e la spiccata specializzazione richiesta agli ispettori PSC dei Paesi UE consente sempre meno che gli stessi possano evitare di dedicarsi alla materia del Port State Control in pianta stabile poiché la linea di sviluppo dei prossimi anni è ormai segnata. Pensare di poter andare a bordo di una nave per effettuare una expanded inspection in due o tre ore non è più plausibile così come pensare di inserire tutti i dati del report ispettivo nel database Thetis in pochi minuti. Alla luce di ciò, è necessario quindi riflettere su quelli che possono essere gli impegni degli ispettori PSC dislocati sul territorio e considerare sempre più la possibilità che gli stessi si dedichino in maniera preponderante, se non esclusiva, all’attività ispettiva del controllo dello Stato di approdo. Non solo quindi nell’organizzazione PSC italiana ma anche in quelle degli altri Paesi bisogna abbandonare l’idea dell’ispettore PSC multitasking e addivenire a quella che appare come l’unica soluzione: non investire sulla quantità degli ispettori ma sulla loro qualità e la loro specializzazione. PORT STATE CONTROL PRIORITA’ ISPEZIONI NAVI CON DEFICIENZE DETENZIONI BANDO Priorità I High Risk Ship 23 20 6 0 Priorità I SRS & LRS 219 106 10 0 Priorità II 100 65 5 1 Totale 342 191 21 1 AGGIORNAMENTO DEL DATO ISPETTIVO PSC 25 MARZO 2015 Pagina 8 di 12 MARITIME SECURITY LE GUARDIE PARTICOLARI GIURATE: IMPIEGO E FORMAZIONE La tutela di alcuni diritti fondamentali, quali la proprietà, è una prerogativa costituzionalmente garantita e assunta informa diretta dalla Stato. Il legislatore, tuttavia, negli anni ha consentito la mitigazione di questo rigido principio di attribuzione “ex legge” ed alcune funzioni, d’interesse pubblico, nel tempo sono transitate in capo a soggetti terzi qualificati, (le guardie particolari giurate) non caratterizzate dal vincolo della dipendenza dalla Pubblica Amministrazione ma dalla stessa sottoposte a restrittivi controlli di legittimità. Occorre precisare, inoltre, come questo transito di attribuzione, con particolare riferimento alla sicurezza, sia stato esclusivamente consentito quando riferibile a servizi sussidiari o complementari alla funzione principale, escludendo, quindi, in modo perentorio l’esercizio di pubblica potestà. In ragione per cui, l’assegnazione di precisi compiti a protezione della proprietà, oggi anche ai fini della sicurezza, come intesa dall’ISPS Code e dalle norme nazionali ed europee in vigore, a soggetti diversi dall’Autorità Pubblica non ha mai costituito una scissione dell’esercizio di un potere dalla sua titolarità ma piuttosto lo svolgimento di servizi sussidiari e complementari alla funzione pubblica, da cui discendono. Segue…. Pagina 9 di 12 Segue… LE GUARDIE PARTICOLARI GIURATE: IMPIEGO E FORMAZIONE Date queste considerazioni il soggetto assegnatario delle citate funzioni ausiliari o complementari non ha una generale qualità di pubblico ufficiale ma può svolgere poteri autoritari sotto il diretto controllo e la dipendenza dal Questore (con l’eccezione dei porti a cui va aggiunto il Capo del Compartimento). Gli aspetti legittimanti l’assegnazione del servizio, come anticipato, scaturiscono, quindi, da precise disposizioni di legge e dai conseguenti provvedimenti autorizzativi. L’Amministrazione in queste fasi non si limita a definirne i requisiti legittimanti e concessori l’esercizio di vigilanza ma anche a prevedere gli specifici percorsi formativi dei soggetti destinati a tali impieghi . Nel caso di specie e per quanto riferibile alle GPG impiegate nei porti ed a bordo delle navi il legislatore ha voluto ulteriormente scindere le due fattispecie, in ragione del luogo ove tale attività è svolta. Considerando l’elemento dell’extraterritorialità delle navi, posta l’obbligatorietà di tutti i requisiti, in ossequio di quanto sancito dal Decreto Interministeriale 28 dicembre 2012, n.266, è richiesto per le GPG, da impiegare a bordo, che la formazione specifica sia promanata non da istituti privati ma sia esclusiva prerogativa del Ministero della Difesa e del Comando Generale delle Capitanerie, sotto il coordinamento del Ministero degli Interni. Ciò che rileva, dunque, è come la funzione di controllo della P.A. nei casi di extraterritorialità sia ancora più incisiva e penetrante, non soltanto sui programmi obbligatori a cui gli operatori devono attenersi, ma attribuendo in capo alla stessa l’esclusiva prerogativa dei corsi specifici di formazione. Il disciplinare in ultimo pubblicato, in data 26/02/2015 e contenuto nella direttiva interpretativa del DM154/2009, a firma del Capo della Polizia, è l’atto finale attraverso cui si forniscono tutti gli elementi che consentiranno di concludere un percorso per l’impiego delle G.P.G. (PCASP) fino ad allora operante in virtù di ripetute proroghe di legge. In particolare per quanto riferibile al Comando Generale delle Capitanerie, nei prossimi giorni sarà dato l’avvio al primo corso per le G.P.G. stabilito dalla circolare MSC.1 – Circ. 1443 (interim guidance to private maritime security companies providing privately contracted armed security personnel on board ships in the high risk area1), definisce le linee guida per la formazione e l’impiego dei PCASP (G.P.G.) a bordo di navi mercantili. L’erogazione del corso permetterà il raggiungimento degli obiettivi contenuti nella citata circolare ed, allo stesso tempo, consentirà il pieno soddisfacimento dei requisiti previsti dall’articolo 3, lettera b) del decreto 266/2012. Segue…. Il corso in linea con quanto Pagina 10 di 12 Segue… LE GUARDIE PARTICOLARI GIURATE: IMPIEGO E FORMAZIONE Il corso della durata di cinque giorni (36 periodi) è destinato al personale in possesso dei requisiti di base sanciti al citato Decreto Interministeriale 28 dicembre 2012, n. 266, ed impostato su un criterio di approfondimento progressivo attraverso un attività didattica ed un attività complementare. Al termine del corso i frequentatori saranno sottoposti ad una valutazione finale che varrà, in caso positivo, quale requisito per il completamento del corso presso i centro di addestramento del Ministero della Difesa. Il Corpo delle Capitanerie di Porto, anche attraverso la formazione, assume oggi una posizione di rilievo, in particolar modo nella sua accezione di guida nella definizione delle procedure antipirateria ed ottiene il riconoscimento della propria centralità nell’ambito della Maritime security, nel suo significato sia portuale che mercantile. PERSONALE MARITTIMO L’EMSA ISPEZIONA L’AMMINISTRAZIONE ITALIANA Dal 26 maggio al 5 giugno avrà luogo l’ispezione dell’EMSA, mirata a verificare la rispondenza delle leggi nazionali a quanto disposto in materia di addestramento per il personale marittimo dalla Direttiva UE 106/2008, come emendata dalla Direttiva UE 35/2012, quest’ultima all’attualità in fase di recepimento nell’ordinamento nazionale. Nel corso della visita, oltre al IV Ufficio del VI Reparto, saranno sottoposti ad audit il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, quelli dello Sviluppo economico e della Salute, la Capitaneria di porto di Civitavecchia, l’Istituto di istruzione secondaria “G.Caboto” di Gaeta e il CentroTecno Italia Safety and Survival Training di Anzio. Pagina 11 di 12 CIRCOLARE SIGEMAR 003 IN DATA 24 DICEMBRE 2014 E’ entrata in vigore il 19 gennaio u.s. la Circolare SIGEMAR 003. La Circolare, emanata a seguito degli aggiornamenti del sistema e della contestuale migrazione dello stesso da ambiente Oracle in ambiente MS –SQL Server, detta disposizioni inerenti le procedure atte a consentire il corretto funzionamento del sistema ed introduce l’obbligo di utilizzo in tempo reale dello stesso per tutte le attività collegate alla gestione del personale marittimo, il tutto finalizzato, in un prossimo futuro, alla creazione di un libretto di navigazione elettronico, che andrà a sostituire quello cartaceo, alla realizzazione di una piattaforma di “private cloud” accessibile da tutti gli Uffici marittimi per condividere, in tempo reale, le informazioni con enti di altre Amministrazioni e, non da ultimo, per dare la possibilità all’utenza interessata di poter accedere ai propri dati e di poter formulare le proprie istanze alle Capitanerie di porto direttamente dai propri dispositivi informatici. Per maggiori informazioni: www.guardiacostiera.it COMANDO GENERALE DEL CORPO DELLE CAPITANERIE DI PORTO 6° REPARTO “Sicurezza della Navigazione” Viale dell’Arte n. 16—00144 – ROMA [email protected] COMITATO DI REDAZIONE CF (CP) Pierluigi MILELLA Coordinatore Newsletter [email protected] 06/59084714 CC (CP) Giorgia CAPOZZELLA - Personale Marittimo e Tabelle d’Armamento [email protected] 06/59083326 TV (CP) Amalia ALBERICO - Servizi Tecnici di Sicurezza e Merci Pericolose [email protected] 06/59084543 STV (CP) Luigia CAIAZZO - Maritime Security [email protected] 06/59083316 STV (CP) Fabrizio PIRELLI - Port State Control [email protected] 06/59083313 STV (CP) Paola RISI - Segreteria del Capo Reparto [email protected] 06/59083151 Pagina 12 di 12