25 novembre 2012 Redazione: Via de’Pucci 2 50122 Firenze tel. 055 277661 [email protected] Notiziario locale Direttore responsabile Andrea Fagioli Coordinatore diocesano Riccardo Bigi Reg. Tribunale Firenze n. 3184 del 21/12/1983 NOTIZIARIO DELLA DIOCESI DI FIRENZE LA RIFLESSIONE on l’avvicinarsi del Natale, in molte case si comincia a pensare al presepe, una tradizione che aiuta le famiglie a prepararsi alla nascita di Gesù. Quest’anno Firenze si arricchisce di un nuovo appuntamento. Sabato 8 dicembre alle ore 16 nella Chiesa dei Santi Michele e Gaetano (via Tornabuoni) il Cardinale Giuseppe Betori benedirà i Bambinelli dei presepi dei fiorentini. È una bella novità sia per i bambini che per gli adulti: nella festa dell’Immacolata Concezione di Maria, giorno tradizionalmente dedicato in famiglia all’allestimento del presepe, l’Arcivescovo darà la sua benedizione alle statuette di Gesù Bambino e a tutte le persone presenti. Sono invitate famiglie, scuole, parrocchie: tutti possono partecipare. L’iniziativa è promossa dal comitato «Capannucce in città», la manifestazione che da undici anni premia tutti i bambini che realizzano il presepe nelle loro case, parrocchie e scuole. La premiazione si svolgerà, sempre alla presenza del Cardinale Betori, il 5 gennaio nella chiesa di San Gaetano alle 16. Informazioni: tel. 338 7593538, www.capannucceincitta.it C ......... «SERENO CORAGGIO», LO STILE DELLA CHIESA DI STEFANO Sabato 8 dicembre la benedizione dei «Bambinelli» del presepe MANETTI* ereno coraggio» è l’atteggiamento che pervade il messaggio che i Vescovi riuniti nel Sinodo sulla nuova evangelizzazione hanno rivolto al popolo di Dio alla fine dei lavori. Se n’è parlato alla riunione del vicariato di Porta Romana dell’8 novembre a S. Ilario a Colombaia, interrogandoci sul significato e valore per la pastorale degli orientamenti e delle indicazioni dell’ultimo Sinodo dei Vescovi. Qualcuno di noi ha potuto ascoltare la testimonianza del nostro Cardinale che ha partecipato al Sinodo e che è l’estensore del messaggio conclusivo dell’assise. Si rimane favorevolmente colpiti dal tono sereno e «ottimista» (non ingenuo) che pervade il messaggio. Pur essendo consapevoli di non essere la maggioranza religiosa nel mondo e delle enormi sfide che la nuova evangelizzazione deve affrontare i Vescovi hanno evitato decisamente il tono apologetico o vittimistico a favore di parole colme di speranza che danno piuttosto l’idea di uno sguardo sorridente su questo nostro mondo con i gravi problemi che l’attraversano, con la volontà di farsene carico in virtù della fede nella «forza dello Spirito del Signore che può rinnovare la sua Chiesa e rendere splendente la sua veste, se ci lasceremo plasmare da lui». Infatti, si dice nel messaggio, «in questi giorni più volte tra noi Vescovi si sono levate voci a ricordare che, per poter evangelizzare il mondo, la Chiesa deve anzitutto porsi in ascolto della Parola. L’invito ad evangelizzare si traduce in un appello alla conversione. Sentiamo sinceramente di dover convertire anzitutto noi stessi alla potenza di Cristo, che solo è capace di fare nuove tutte le cose». Una Chiesa non impaurita ritrova la libertà di essere umile, facendo per così dire un passo indietro a favore del suo Signore che ama questo mondo e incessantemente agisce in esso per condurlo alla meta. Da questa rinnovata fiducia nella potenza del Vangelo deriva il senso di speranza che pervade il documento anche quando, per esempio, ricorda i «nemici storici» della Chiesa contemporanea: «anche nelle forme più aspre di ateismo e agnosticismo sentiamo di poter riconoscere, pur in modi contraddittori, non un vuoto, ma una nostalgia, un’attesa che attende una risposta adeguata». «Non ci nascondiamo - dicono i Vescovi - i problemi che tali sfide pongono, ma essi non ci impauriscono. Di fronte agli interrogativi che le culture dominanti pongono alla fede e alla Chiesa rinnoviamo la nostra fiducia nel Signore, certi che anche in questi contesti il Vangelo è portatore di luce e capace di sanare ogni debolezza dell’uomo. Non siamo noi a condurre l’opera dell’evangelizzazione, ma Dio». «S Segue a pagina IV La proposta dell’Opera di Santa Croce: «Riportiamo in chiesa il Cristo di Cimabue» opo il restauro dell’opera d’arte, restauriamo anche il suo significato riportandola nel luogo per cui è nata». Così Stefania Fuscagni, Presidente dell’Opera di Santa Croce, spiega la sua proposta. Un’idea destinata a suscitare ampio dibattito sull’arte sacra. «D A pagina III ■ L’INCONTRO In PalazzoVecchio le testimonianze del mondo del volontariato di ispirazione cattolica «La gratuità contagia il mondo» DI STEFANIA MORETTI n anno fa in occasione dell’Anno Europeo del Volontariato abbiamo deciso, assieme al settore delle Opere Sociali della Compagnia delle Opere, organizzatore dell’evento, e a Vol.To.Net, la rete del Volontariato Toscano, di concretizzare un momento che unisse tutte le associazioni di volontariato di ispirazione cattolica del territorio in un incontro dove portare le nostre esperienze e confrontarci sulle questioni che tutti i giorni ci troviamo ad affrontare». Con queste parole, sabato 17 novembre nel Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, il Provveditore della Misericordia di Firenze Andrea Ceccherini ha spiegato la nascita dell’appuntamento «All’origine della gratuità», giunto alla seconda edizione e che ha riunito esponenti dell’associazionismo e delle organizzazioni che danno il loro contributo sul territorio. «Con gratuità – ha continuato Ceccherini identifichiamo un concetto più profondo rispetto alla parola volontariato, che coinvolge degli aspetti del sentire umano che hanno delle radici ben precise». Dalla volontà di mettere assieme tutti gli elementi che storicamente caratterizzano il volontariato cattolico e creare un momento di condivisione delle esperienze maturate e delle sfide ancora da affrontare è nato quest’evento. «Assieme alla Misericordia di Firenze abbiamo deciso di dare continuità a un appuntamento che parli della gratuità – ha spiegato il responsabile CdO Opere Sociali, Luigi Paccosi, organizzatore dell’evento –, un po’ perché in questo periodo si percepisce ancora di più la necessità di esperienze positive, un po’ perché le nostre opere, vecchie e nuove, grandi e piccole, hanno bisogno di alimentarsi vedendo l’esperienza di chi vive l’impeto di gratuità che ha dato vita all’aiuto verso chi ha bisogno. Vedere in altri questa volontà è il modo per rinsaldare l’esperienza e ricomprendere il significato per cui sono nate le nostre opere». Quest’anno l’incontro è stato arricchito da un premio che portasse «U «Il Gesù della storia nelle parole del Papa»: l’incontro alla Calza Nel fascicolo regionale alle pagine 12 e 13 gratitudine e riconoscenza a piccole realtà, genuine e vere ma poco conosciute, che donano agli altri le proprie energie e il proprio tempo. La targa, unitamente a un contributo di mille euro per l’acquisto di un furgone, è stata consegnata dal Provveditore Andrea Ceccherini all’associazione «Cinque Pani e Due Pesci» che si occupa di accoglienza in famiglia di bambini. L’incontro è stato organizzato dal settore delle Opere Sociali della Compagnia delle Opere e promosso con la Venerabile Arciconfraternita della Misericordia di Firenze e da Vol.To.Net, la rete del Volontariato Toscano e sostenuta da associazioni come il Cesvot e da molte altre organizzazioni operanti nel volontariato e conosciute nel territorio. Preziosa la collaborazione dell’Arcidiocesi, che ha reso ancora più ricca e significativa l’iniziativa attraverso il saluto del cardinale Giuseppe Betori. «Guardandovi e di fronte a un’iniziativa come questa – ha esordito l’arcivescovo – sento immediatamente il contraccolpo che genera nel cuore dell’uomo la visione di un popolo che si muove, del mio popolo fiorentino che riscopre le sue radici storiche e le proietta nei bisogni contemporanei. E questo per me, Pastore di questa Chiesa, è di grande conforto. Il fatto che poi abbiate deciso di incontravi non per discutere in astratto ma per ascoltare le testimonianze di persone che hanno fatto della gratuità l’espressione della loro vita mi spinge a sottolineare, sulla scia della recente Assemblea del Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione, che una delle sfide attuali della Chiesa è proprio ripartire dalla vitalità della società per creare processi coerenti con il Vangelo che raccolgano il consenso di credenti e non». «Ma oggi – ha proseguito – non siamo a celebrare qualche fatto, oppure a raccontarci quanto siamo bravi, come se il senso del nostro agire venisse dato dal successo o solamente dal consenso di tutti. Siamo qui anche per testimoniare una sovrabbondanza, una pienezza che abbiamo ricevuto dall’incontro con Cristo. Ognuno di noi la desidera, la chiede, la sperimenta, la coglie nell’esperienza di tutti i giorni e, una volta scoperta, chiede continuamente che riaccada, ed è questa la radice della gratuità. È sempre successo così nella storia della Chiesa. Le “opere” sono sempre più grandi della capacità di coloro che le fanno. La gratuità indica una pienezza che non è in nostro possesso: non è come la generosità, assimilabile alla capacità del singolo; la gratuità è invece il paradigma della Croce, quel dono totale, possibile solo dal rapporto con Dio e che spesso assume il volto degli ultimi, dei poveri». Dopo aver citato quanto a loro proposito afferma il messaggio al popolo di Dio dei Vescovi del recente Sinodo, il cardinale ha aggiunto: «La gratuità avviene per iniziativa di un Dio che incide nella storia grazie a persone che gli dicono sì, ora, in questo momento. Non basta un devoto ricordo. C’è sempre bisogno di aderire alla chiamata di un Altro, di un Bene più grande. È una costante della storia della Chiesa: la Misericordia di Firenze con i suoi 800 anni di vita lo ha testimoniato anche di recente, oltre che nei suoi quotidiani servizi anche nelle purtroppo numerose occasioni in cui è stata chiamata al soccorso di popolazioni vittime di calamità, ma vorrei aggiungere ancora quando ha deciso di rientrare nella Confederazione ponendo fine a una inaccettabile lacerazione del movimento molto dolorosa per la città. È stato come un ripartire dalle origini, non fermandosi al blasone, ma cogliendo nell’unità il valore di un cammino sempre fedele alla virtù della carità. Colgo l’occasione per ringraziare il provveditore Andrea Ceccherini e tutti i suoi Fratelli, i miei Confratelli. È la stessa unità che vedo oggi in questo salone e che permette ad antiche realtà di stare insieme a nuove, e cogliere nella sovrabbondanza degli altri una motivazione per ripartire nel proprio cammino al servizio del bene comune. Sperando anche contro ogni speranza». E ha concluso: «Nessuno si senta escluso nella testimonianza in modo tale che altri, incontrandolo, possano a loro volta, perché colpiti, contagiare il resto del mondo». All’incontro sono intervenuti anche il vicesindaco di Firenze Dario Nardella e Natale Bazzanti del Cesvot Firenze, mentre hanno parlato della loro esperienza nell’aiutare gli altri anche Oleksandr Filonenko, dell’agenzia ucraina Emmaus Kharkov, Elisa Barraco della Cooperativa Sociale Parsifal di Palermo e Fabio Lenzi, di IRIS Idee & Reti di Firenze. TOSCANA OGGI II FIRENZE 25 novembre 2012 Vita DIOCESANA Al via gli «Esercizi spirituali nel quotidiano» nche quest’anno la Chiesa fiorentina promuove nella settimana precedente l’Avvento gli «Esercizi spirituali nel quotidiano». Il tema proposto quest’anno è «Una fede più preziosa dell’oro» (1Pt 1,7) Il cammino in preparazione all’Avvento sarà guidato giorno dopo giorno dai cinque capitoli della prima lettera di Pietro, secondo il seguente itinerario. Martedì 27 novembre: «Sarete santi, perché io sono santo» (1Pt 1,1-25). Dio, il Santo, a immagine del quale siamo creati Mercoledì 28 novembre: «Voi siete stirpe eletta, sacerdozio regale, nazione santa» (1Pt 2,1-10). L’identità dei credenti Giovedì 29 novembre: «Perché ne seguiate le orme» (1Pt 2,11-4,6). Vivere da credenti al modo di Cristo Venerdì 20 novembre: «Soprattutto conservate tra voi una carità fervente» (1Pt 4,7-5,14). Credenti in attesa della parusia. Ogni vicariato e parrocchia imposterà questa settimana nelle forme che riterrà più adeguate alla propria situazione (luoghi, orari, tipi di iniziative, relatori…) al fine di vivere al meglio questo tempo di preghiera e riflessione comunitaria. A AGENDA DEL CARDINALE omenica 25 novembre: in San Pietro, Messa del Santo Padre con i nuovi cardinali. A Prato, Messa di inizio del ministero episcopale del vescovo Franco Agostinelli. Lunedì 26 novembre: Assemblea della Conferenza episcopale toscana a Quercianella (Livorno). Martedì 27 novembre: udienze. Giovedì 29 novembre: a Lecceto incontro con i preti giovani. All’Immacolata Concezione alla Ginestra, Messa e Cresime. Venerdì 30 novembre e sabato 1 dicembre: a Roma, forum del Progetto Culturale. Sabato 1 dicembre: Veglia di Avvento in Cattedrale. Domenica 2 dicembre: a Citerna (Perugia) Messa per la riapertura della chiesa di San Francesco dopo i restauri. A Città di Castello, incontro sul Sinodo per la nuova evangelizzazione. D Agenda del Vescovo ausiliare omenica 25 novembre: presiede le all’Assemblea Diocesana DLodi dell’Azione Cattolica, presso il Seminario Arcivescovile. Celebrazione delle Cresime, presso la parrocchia di S. Cresci a Campi. Partecipa alla concelebrazione Eucaristica per l’ingresso di Mons. Agostinelli nella Diocesi di Prato. Lunedì 26 novembre: Assemblea della Conferenza episcopale toscana a Quercianella (Livorno). Martedì 27 novembre: incontra i bambini della scuola elementare delle Suore Stabilite nella Carità, a Sammontana. Udienze su appuntamento. Mercoledì 28 novembre: udienze su appuntamento. Giovedì 29 novembre: partecipa all’incontro con i preti giovani. Venerdì 30 novembre: tiene una relazione al Movimento Scienza e Vita sulla Sacrosanctum Concilium. Sabato 1 dicembre: Cresime a S. Stefano a Campi. Partecipa alla Veglia di Avvento in Cattedrale. Domenica 2 dicembre: celebrazione Eucaristica con mandato ai Visitatori della Missione popolare in preparazione della Visita Pastorale, presso S. Verdiana a Castelfiorentino. Cresime nella parrocchia di S. Francesco a Savonarola. Incontri di spiritualità per presbiteri e religiosi rosegue il ciclo di incontri di spiritualità rivolti a presbiteri, diaconi e religiosi in Seminario dal titolo «La fede nella vita del presbitero». Martedì 4 dicembre mons. Renato Corti, Vescovo emerito di Novara, parlerà sul tema «Quando la fede del presbitero è messa alla prova». L’incontri inizia alle 10,30 e si conclude con il pranzo. P Triduo eucaristico in Cattedrale Avvento si apre, in Cattedrale, con un triduo di preghiera. Domenica 2 dicembre, alle 10 Lodi mattutine, alle 10,30 Messa capitolare seguita dall’Adorazione eucaristica all’altare del Santissimo Sacramento fino alle 12,30. L’Adorazione riprenderà alle 15,30 fino ai vespri delle 17,15. Lunedì 3 e martedì 4 dicembre, Ufficio delle letture e Lodi mattutine alle 8, alle 8,30 Messa e adorazione fino alle ore 12. L’Adorazione riprenderà alle 15,30 fino ai vespri delle 17,15. L’ La veglia di Avvento La settimana di Esercizi spirituali nel quotidiano si concluderà come ogni anno con la Veglia di Avvento presieduta dal cardinale Giuseppe Betori (sabato 1 dicembre, ore 21-22.30 in Cattedrale). L’ufficio liturgico sta preparando un sussidio per la preghiera e la meditazione. Chi desidera ricevere il sussidio (che sarà anche scaricabile dal sito diocesano: www.firenze.chiesacattolica.it) è invitato a prenotarlo al più presto, telefonando all’ufficio missionario (055 27.63.730 ore 9.30-12.30). Nel sito sarà prossimamente disponibile anche il sussidio per la preghiera delle famiglie in Avvento e la Novena di Natale. Ufficio LITURGICO Incontri dei Ministri straordinari della Comunione all’eremo di Lecceto Sabato 24 novembre, 9.30-17 La tua fede ti ha salvata. Va’ in pace (Lc 8,48) Una fede che risana d. BENEDETTO ROSSI, docente di Sacra Scrittura Iscrizione entro venerdì 16 novembre Sabato 16 marzo, 9.30-17 Quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi (1Gv 1,3) Una fede che genera comunione mons. GIANCARLO CORTI, Proposto della Cattedrale Iscrizione entro venerdì 8 marzo. Sabato 4 maggio, 9.30-17 La preghiera fatta con fede salverà il malato (Gc 5,15) Una fede che sostiene nella malattia dott.ssa LAURA GIACHETTI, medico internista Iscrizione entro venerdì 26 aprile. SEDE: Eremo di Lecceto, Via san Salvatore, 54 Malmantile - tel. 055878053 Contributo spese: 17 euro (per ciascun incontro, pranzo compreso) Iscrizioni presso l’ufficio liturgico diocesano (0552763747 [email protected]) Adorazione eucaristica perpetua una realtà che cresce in Toscana DI EMANUELE PICCINI opo Pistoia e Prato quest’anno il III° Convegno dell’Adorazione Eucaristica perpetua in Toscana ha fatto tappa a Firenze. Sabato scorso nella Basilica di S. Lorenzo gli «Adoratori eucaristici» e fedeli di diverse parrocchie toscane hanno vissuto un intenso pomeriggio di spiritualità animato musicalmente dal coro dell’Arcidiocesi fiorentina. L’incontro si è aperto con il rosario alle 15 ed è proseguito con la meditazione di mons. Claudio Maniago, vescovo ausiliare di Firenze. In seguito una partecipata e sentita adorazione eucaristica ha coinvolto i fedeli, i quali hanno preso poi parte alla concelebrazione eucaristica, presieduta dal cardinale Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze. Ad accogliere i numerosi intervenuti padre Giordano Favillini di Pistoia, il quale, nel descrivere il «percorso di adorazione eucaristica» che da tre anni accomuna alcune parrocchie toscane, ha affermato: «Si tratta di una comunione fra parrocchie che dà voce alla realtà dell’adorazione eucaristica perpetua. L’obiettivo è di riunirci tutti insieme una volta l’anno per condividere le nostre esperienze e promuovere l’adorazione eucaristica perpetua o giornaliera almeno in una cappella di ogni Vicariato o D Si è svolto sabato scorso in San Lorenzo il convegno regionale degli «adoratori». Sempre di più le chiese in cui viene praticata questa forma di preghiera Unità Pastorale perché con essa le parrocchie si ravvivano e stanno vicino a chi soffre. È significativo come molte persone, dedite assiduamente alla famiglia ed al lavoro, trovino il tempo per incontrare Gesù nell’adorazione eucaristica. L’adorazione eucaristica perpetua è una "luce nelle chiese, un segno molto forte per i non vicini e non credenti"; è un segno che rientra nella nuova evangelizzazione: qualsiasi attività pastorale o forma d’evangelizzazione se non nasce dalla preghiera non dà frutto!». In linea con questa prospettiva tutti i «centri toscani d’adorazione perpetua». Degna d’attenzione la chiesa del Corpus Domini di via Rucellai a Firenze ove da 110 anni, giorno e notte laici e consacrati si alternano nella continua preghiera. In questo luogo quindi si concretizzò il sogno di «Bettina», la Beata Teresa Maria della Croce (fondatrice dell’ordine delle suore carmelitane di S. Teresa d’Avila a Firenze, e beatificata da Giovanni Paolo II nel 1986) che nel 1902 ha dato vita a Firenze la prima adorazione perpetua. Nondimeno l’esperienza portata avanti a S. Martino a Campi in cui accanto alla cappella eucaristica esiste pure un luogo di cura, un «pronto soccorso» per le ferite spirituali, morali, psicologiche della famiglia. L’Adorazione eucaristica non è una devozione più o meno opzionale dei cristiani, ma il prolungamento dell’azione liturgica di Cristo che si offre a noi nelle specie del pane e del vino ed è singolare perciò come agli 8 centri degli adoratori perpetui toscani- in cui si testimonia ciò -, quali S. Paolo Apostolo a Pistoia, Sacra Famiglia e «chiesino» di S. Paolo a Prato, S.Bernardo Abate a Donoratico, S. Martino a Campi Bisenzio, Santo Stefano a Lamporecchio, chiesa del Il ConcilioVaticano II,cinquant’anni dopo: l’assemblea diocesana di Azione cattolica Azione Cattolica di Firenze si riunisce questa domenica 25 novembre nell’aula magna del Seminario (Lungarno Soderini, 19) per l’assemblea diocesana. «È appena l’aurora...». Il Concilio Vaticano II dono per crescere nella fede. Sarà questo il tema della giornata, che prevede arrivi e accoglienza alle 9, alle 9,30 le Lodi presiedute dal Vescovo Ausiliare Claudio Maniago. La mattina proseguirà con l’intervento di Giovanni Grandi, docente di Antropologia applicata all’Università di Padova e Presidente del Centro Studi L’ Maritain di Trieste. Nella mattina ci saranno anche attività sul Concilio Vaticano II per ragazzi e giovanissimi. Dopo il pranzo, un momento di animazione curato dall’Acr e «Fontane di luce», percorso esperienziale sul Concilio. Alle 16,30 la Celebrazione Eucaristica nella Chiesa di San Frediano in Cestello con la consegna delle tessere ai presidenti parrocchiali. Per informazioni e comunicazioni Segreteria diocesana A.C. Tel. 055 22.80.266, cell. 334 90.00.225, [email protected] Corpus Domini in via Rucellai a Firenze, S. Maria a Scandicci, se ne siano ultimamente altri: S. Pierino in Palco e le suore calasanziane di via Faenza a Firenze, S. Andrea Corsini a Montevarchi, il monastero di S. Maria degli Angeli a Fiesole. Secondo la prospettiva degli adoratori perpetui le «chiese dovrebbero restare sempre aperte» per dar modo a chiunque, in qualunque momento della giornata, di ricevere amore e conforto da Gesù. A motivo di ciò - come ha evidenziato don Roberto Gulino - è particolarmente significativa l’Adorazione Eucaristica nella nuova Cappella della Stazione di Santa Maria Novella, luogo di passaggio per migliaia di persone ogni giorno, che prenderà avvio dal 6 dicembre. Per qualsiasi informazione o impegno diretto all’iniziativa è possibile telefonare all’Ufficio Liturgico della Diocesi di Firenze (055 2763747). Firenze incontra Taizè iovedì 13 dicembre sarà a Firenze frère John, uno dei frati di Taizè, la comunità ecumenica del sud della Francia che da molti anni ha diffuso soprattutto tra i giovani uno stile di preghiera basato sul silenzio e il canto. L’incontro con frère John si svolgerà alle 20,45 nella chiesa di San Marco Vecchio (via Faentina 139); alle 21,30 la preghiera, alle 22,30 agape fraterna (momento di convivialità al quale tutti sono invitati a partecipare portando qualcosa). G TOSCANA OGGI FIRENZE 25 novembre 2012 «Restauriamo Cimabue rimettendolo in chiesa» DI RICCARDO BIGI a proposta è di quelle che colpiscono, per tanti motivi: spostare il Crocifisso di Cimabue dal Cenacolo di Santa Croce, uno spazio «musealizzato», e riportarlo all’interno della basilica. Colpisce perché riguarda un’opera fondamentale nella storia dell’arte; colpisce perché, dopo l’Alluvione, è diventato il simbolo più evidente dei danni provocati dall’Arno in quel 4 novembre del 1966, ma anche dei grandi sforzi compiuti per restaurarlo. Un salvataggio rimasto purtroppo incompleto: una parte consistente della pittura è andata persa, ma il lavoro compiuto dall’Opificio delle Pietre Dure rende comunque possibile apprezzare ancora oggi quest’opera grandiosa e sublime. Dopo il restauro, il Crocifisso fu collocato negli spazi del Cenacolo dei frati di Santa Croce, adibito a museo. Una collocazione che univa la possibilità di conservarla nelle migliori condizioni di sicurezza, e allo stesso tempo di offrirla all’ammirazione dei milioni di visitatori che ogni anno entrano in Santa Croce. Perché allora proporre, oggi, di riportarlo all’interno della basilica? «Il restauro di un’opera d’arte - spiega Stefania Fuscagni, presidente dell’Opera di Santa Croce - non deve fermarsi all’aspetto artistico. Dobbiamo restaurare anche il senso dell’opera, fare in modo che chi la ammira possa cogliere il significato reale, il messaggio che l’artista e il committente volevano far giungere attraverso di essa». La proposta giunge in un momento non casuale: proprio in questo periodo infatti si sta concludendo la lunga operazione di restauro della «Leggenda della vera croce», lo splendido ciclo di affreschi trecenteschi di Agnolo Gaddi che decora Cappella Maggiore della basilica. «Santa Croce può diventare - afferma la presidente Fuscagni - il luogo per un percorso di riflessione L «La crisi della fede»: Enzo Bianchi ai Convegni di Santo Spirito rosegue il nuovo ciclo dei «Convegni di Santo Spirito: martedì 27 novembre alle ore 17,30 il priore di Bose Enzo Bianchi parlerà su «La crisi della fede oggi» nella sala capitolare del Convento di Santo Spirito (piazza S.Spirito,30 ). Moderatore dell’incontro il Vescovo agostiniano Giovanni Scanavino. P in BREVE Proseguono gli incontri nelle parrocchie sulla Dottrina sociale La proposta di Stefania Fuscagni, presidente dell’Opera di Santa Croce: fare in modo che chi ammira quest’opera, sfregiata dall’Alluvione, possa coglierne non solo la bellezza ma anche il vero significato una parte sopraelevata, lontana da una eventuale nuova alluvione». L’Opera di Santa Croce d’altra parte ha iniziato già da tempo a cercare di dare un significato più pieno alle opere d’arte che la Basilica e il Cenacolo custodiscono: «Tutto il personale è assunto direttamente e riceve una preparazione specifica per essere non solo un personale di presidio e di vigilanza ma anche di accoglienza. Uno spazio sacro richiede attenzioni diverse rispetto a un museo». L’ingresso alla chiesa, così come al Cenacolo, attualmente è a pagamento: ma gli spazi e i tempi della preghiera sono sempre stati preservati, senza dimenticare poi che per i fiorentini l’accesso è gratuito anche nelle parti «museali». Tra i tentativi riusciti, Stefania Fuscagni cita il ritorno in basilica dell’urna della Beata Umiliana dei Cerchi: «Un’opera di arte orafa di una bellezza incredibile, ma anche un contenitore di reliquie che non potevano restare in un museo. Abbiamo coinvolto esperti e tecnici in un seminario di studi, e alla fine l’abbiamo riportata in una cappella del transetto, dentro una teca di sicurezza. Il giorno dopo, sull’altare c’erano dei lumini. Segno che l’operazione era riuscita: restituire a quest’opera il suo doppio scopo, che unisce bellezza e devozione». Anche per il Crocifisso di Cimabue il percorso sarà simile: «Entro il mese di dicembre vorremmo organizzare un seminario con esperti, coinvolgendo le Soprintendenze, l’Università, magari anche la Facoltà Teologica. Lì formalizzeremo la proposta e cercheremo le soluzioni tecniche». Un’operazione particolarmente significativa, fra l’altro, in un quartiere come Santa Croce di cui spesso le cronache cittadine parlano per tutti altri motivi: il degrado, la «movida» dei giovani, le polemiche tra abitanti e gestori dei locali notturni... «Sono convinta conclude Stefania Fuscagni che si debba cercare di tenere insieme la vita di questo quartiere, con i suoi abitanti e con la gente che viene qui a cercare la bellezza dell’arte o il divertimento. È un compito difficile, che spetta al Comune e su cui non sta a noi offrire soluzioni: posso dire però che il fatto che l’assessore alla cultura Sergio Givone abbia mostrato di avere ben presente tutto questo ci fa piacere». ■ SCIENZA & VITA Venerdì 30 novemmbre l’incontro sulla «Sacrosanctum Concilium» Così il Concilio ha cambiato la liturgia L’associazione Scienza & Vita organizza, in collaborazione con Toscana Oggi, un incontro sulla Costituzione del Concilio Vaticano II sulla liturgia «Sacrosanctum Concilium» guidato dal vescovo ausiliare Claudio Maniago. L’incontro si svolge venerdì 30 novembre alle ore 17 presso l’Oratorio San Filippo Neri, via dell’Anguillara 25 a Firenze. DI MARCELLO MASOTTI* enedetto XVI ha aperto l’«Anno della fede». Scienza &Vita Firenze, nella consapevolezza della distinzione che, rispetto alla religione deve accompagnare le attività laiche del mondo, vuole però B sottolineare il ruolo che la religione correttamente interpretata e coerentemente vissuta riveste negli impegni umani volti alla costruzione della città terrena: dalla scienza alla politica. L’idea di Dio dà all’uomo il senso del limite, essenziale anche negli ordinamenti umani e nella democrazia: la ragione non è contraddetta ma potenziata dalla fede e la preghiera a Dio purifica le intenzioni umane. In concomitanza col l’inizio dell’«Anno della fede»e nell’invito della Chiesa alla preghiera, Scienza &Vita propone la riflessione sulla Costituzione conciliare sulla sacra Liturgia: «Sacrosanctum opo il primo incontro, proseguono le lezioni sulla Dottrina Sociale tenute da monsignor Gastone Simoni (vescovo emerito di Prato) e promosse dal circolo «Alberto Migone» del Collegamento Sociale Cristiano. Gli incontri si svolgono in maniera itinerante: «La scelta di coinvolgere le parrocchie della Diocesi in questo programma di approfondimento della dottrina sociale cristiana - spiega il promotore Marco Parrini - è parte integrante e qualificante del nostro progetto, attraverso il quale ci proponiamo di avvicinare il maggior numero possibile di parroci e parrocchiani a questa parte, tanto preziosa quanto poco conosciuta, del Magistero della Chiesa». Il prossimo appuntamento è a Sesto Fiorentino nella parrocchia dell’Immacolata, (Piazza San Francesco 40) e si svolgerà lunedi 3 dicembre. Al centro dell’incontro un fondamentale documento di Paolo VI, l’Octogesima Adveniens. Gli incontri dei mesi di gennaio, febbraio e marzo saranno invece dedicati alle encicliche sociali di Giovanni Paolo II: « Laborem Excersens», «Sollecitudo Rei Socialis» e «Centesimus Annus». In aprile sarà preso in esame la Nota della Congregazione della Dottrina della Fede sui «cattolici in politica» mentre maggio e giugno saranno dedicati alla «Deus Caritas est» e alla «Caritas in Veritate» di Benedetto XVI. D Il alto, il Crocifisso di Cimabue, con i segni evidenti lasciati dall’Alluvione. Sopra, l’opera durante i restauri del 1966. A sinistra Stefania Fuscagni, presidente dell’Opera di Santa Croce sulla croce: dagli affreschi al Crocifisso di Cimabue, passando per le storie di San Francesco, per le opere di Dante e di Giotto...» La grande croce di Cimabue quindi, con il suo «Christus patiens», il Cristo raffigurato nella sua umanità e nella sua sofferenza, diventa un elemento centrale di questo percorso: «Dal 1200 ad oggi quest’opera è una delle espressioni più alte di umanesimo cristiano. Gli storici la considerano l’espressione artistica di una vera e propria rivoluzione religiosa, filosofica, culturale. Lì, su quella croce, è nata gran parte della cultura occidentale, da lì si è propagata nel quartiere, nella città, in Italia, in Europa... A me piacerebbe adesso risacralizzare quel Cristo, sofferente anche per le ferite dell’Alluvione». Il percorso ovviamente è lungo: deve coinvolgere tutte le istituzioni competenti, il Ministero, le Soprintendenze, il Comune, oltre alla stessa Opera di Santa Croce e alla comunità dei frati. «È un percorso sottolinea Fuscagni - che passa anche attraverso una maggiore sicurezza per l’opera: la collocazione che abbiamo in mente ad esempio sarebbe in III Concilium». Nel documento fra l’altro si evidenzia che «la vita spirituale tuttavia non si esaurisce nella partecipazione alla sola liturgia»…perché il cristiano «benché chiamato alla preghiera in comune, è sempre tenuto a entrare nella sua stanza per pregare il Padre in segreto». Ma si afferma che la Liturgia, «mediante la quale, specialmente nel divino Sacrificio dell’Eucarestia, si attua l’opera della nostra redenzione, contribuisce in sommo grado a che i fedeli esprimano nella loro vita e manifestino agli altri il mistero di Cristo e la genuina natura della vera Chiesa….». *Presidente di Scienza &Vita Firenze «Violenza stradale»: le proposte dell’associazione «Lorenzo Guarnieri a violenza stradale vale da 1,5 a 2 punti di PIL italiano, ovvero dai 24 ai 31 miliardi di euro l’anno. È il calcolo fatto su valutazioni che contano i costi della mancata produttività, i danni biologici e morali, i danni patrimoniali, i costi amministrativi e solo i costi sanitari diretti in acuto (spesa di accesso e cura in ospedale). Il dato, ottenuto dall’incrocio dati di Ania, ministero dei Trasporti, Irpet e Aci è stato presentato da Stefano Guarnieri, presidente dell’Associazione intestata al figlio Lorenzo, morto a soli 17 anni, nel 2010, in un incidente stradale a Firenze. Nella sola Firenze, costa 357 milioni l’anno, pari al 50% del bilancio del Comune. Le cifre sono state rese note nel corso di una tavola rotonda su «Violenza stradale: un problema di salute e economia», alla quale hanno preso parte il presidente della Commissione trasporti della Camera Mario Valducci e l’assessore al bilancio del Comune di Firenze Alessandro Petretto, in occasione dell’inaugurazione della nuova sede dell’associazione a Firenze. Il prossimo 10 dicembre Stefano e Stefania Guarnieri, in quello che sarebbe stato il ventesimo compleanno del figlio, presenteranno un libro, testimonianza della loro storia dal giorno dell’incidente di Lorenzo, il 2 giugno 2010. L Incontri per genitori e adulti in San Lorenzo rosegue il ciclo «Parola e immagini», incontri per genitori e adulti guidati da mons. Fabrizio Porcinai nella basilica di San Lorenzo a Firenze. Domenica 2 dicembre, «Prendendola per mano»: il gesto, i gesti. Gli incontri si svolgono nella Cappella dei Canonici alle 10, e prevedono la partecipazione alla Messa delle 11 seguita da uno scambio conclusivo. P IV TOSCANA OGGI FIRENZE 25 novembre 2012 Microcredito: a Ricorboli un «raggio» di speranza omenica scorsa è stato organizzato momento di incontro Dun comunitario, con un pranzo preparato in collaborazione con alcuni parrocchiani, seguito nel pomeriggio dalla proiezione di un film. Lo scopo - oltre a quello di ritrovarsi insieme - era quello di richiamare l’attenzione sullo scopo e le attività promosse dall’Associazione parrocchiale «Il Raggio», che ha compiuto un anno dalla sua costituzione. L’Associazione che ha scelto il campo d’azione della promozione sociale, ha recentemente aperto uno sportello operativo presso il Centro Polivalente « Il Porto» di P.zza Elia dalla Costa dove è stato attivato un punto di ascolto (un altro è in parrocchia) per accogliere le situazioni che di volta in volta vengono presentate dalle persone in difficoltà. Lo scopo non è quello di fare «elemosina» ma di venire incontro nell’ambito del Quartiere 3 - alle varie necessità attraverso interventi di microcredito di prossimità, come momento per instaurare un rapporto con le persone condividendo e cercando di venire incontro alla loro situazione di difficoltà. L’associazione sta curando anche il progetto per la realizzazione di un’attività agricola nella zona di Vicchio per il sostegno e inserimento di persone che a vario titolo hanno necessità. Al momento è stato realizzato un pollaio ed è previsto l’acquisto di altri animali domestici (pecore, capre) e l’impianto di coltivazioni di frutti di bosco. Il progetto, prima di essere una semplice attività produttiva, vuol essere «agricultura». L’Associazione promuove anche attività di preparazione alla maternità nel periodo della gravidanza, attraverso un percorso sonorosensoriale. In parrocchia segue un gruppo di persone (giovani, mamme, nonne) che si sono dichiarate disponibili a tenere attivo un punto di riferimento per le famiglie che nella mattinata hanno la necessità lasciare i bambini. Con queste iniziative promosse da «Il Raggio» la comunità parrocchiale cerca di far germogliare e realizzare il desiderio di condividere le sfide, i sogni, la vita con chi è più in difficoltà. Per rimanere in tema la serata si è conclusa con la proiezione del film «Mannaggia alla miseria» di Lina Wertmüller, che racconta il tentativo di tre simpatici giovani di organizzare in un rione di Napoli il sistema del microcredito ideato da Muhammad Yunus, il banchiere dei poveri. Giancarlo Degl’Innocenti SEGUE dalla prima «Sereno coraggio», lo stile della Chiesa Segue dalla prima Da dove è venuta questa forza ai membri del Sinodo? Quale la fonte di questa «serena certezza» (altra espressione tipica del messaggio)? Certamente dal fatto stesso di ritrovarsi insieme come vescovi di tutte le chiese del mondo. Il lavoro del Sinodo è soprattutto di ascolto reciproco, non di discussione su temi. Ogni Vescovo ha disposizione alcuni minuti per raccontare la vita della sua chiesa: il Sinodo diventa pertanto una sorta di epifania della Chiesa che vive in questo mondo e dunque epifania della presenza del Signore Risorto in lei. Ma un ruolo decisivo è venuto, così ci raccontava il cardinale, dalle Chiese che sono sotto il martello della persecuzione. Esse hanno toccato con mano la potenza del Vangelo proprio grazie alle situazioni di grande difficoltà in cui vivono e nelle quali sperimentano la gioia che viene dal Risorto. Dalle loro testimonianze si è ravvivata la consapevolezza che la vera ricchezza della Chiesa è, ed è sempre stata, la Croce. Recepito il messaggio, siamo potuti ritornare a condividere le fatiche e le gioie del nostro apostolato qui a Firenze con un supplemento di serenità in più. Mons. Stefano Manetti Rettore del Seminario ■ VICARIATO DI PORTA ROMANA Un calendario fotografico per sostenere progetti di carità Quei figli «nella stanza accanto»: se dal dolore nasce l’amore DI STEFANO LICCIOLI na mostra fotografica ed un concerto. Sono gli eventi organizzati quest’anno dall’Associazione della «Stanza accanto» per accompagnare l’uscita degli ormai tradizionali calendari realizzati da quest’associazione che da alcuni anni riunisce genitori che hanno perso i propri figli o, per parafrasare appunto la poesia di Peguy, i cui figli ora vivono nella «stanza accanto». Uomini e donne colpiti da questa immane tragedia, che si riuniscono per sostenersi a vicenda, «per essere l’uno la stampella dell’altro». Nei suggestivi spazi delle Leopoldine, antico monastero delle monache camaldolesi in piazza Tasso, messi a disposizione dall’amministrazione comunale, venerdì 16 novembre è stata inaugurata questa mostra di fotografie di Andrea Ulivi che si è conclusa giovedì scorso. Sui pannelli espositivi originalmente allestiti dagli architetti Silvia Recami e Francesca Blasi, le immagini della vita dei monaci di San Miniato al Monte, insieme a quelle dei volti dei genitori che hanno perduto un figlio, ma che sono riusciti a non arrendersi al dolore e alla morte. Il giorno dell’inaugurazione, a commentare queste fotografie, sono intervenuti il filosofo Sergio Givone, assessore alla cultura ed alla contemporaneità del Comune di Firenze, il fotografo Ulivi e dom Bernardo, priore di San Miniato al Monte, che con premura segue i passi della «Stanza accanto», nata da un primo gruppo di genitori, molti dei quali hanno i figli sepolti nel vicino cimitero delle Porte Sante. «Voi genitori - ha detto padre Bernardo, rivolgendosi ai padri ed alle madri dell’Associazione siete la vera cattedra di amore e di speranza a San Miniato al Monte. Voi, radicati in un dolore che forse altrove taglierebbe le gambe e le ali a chiunque, nel vostro stare insieme siete diventati vettori di una speranza che sa scavalcare ogni crinale». Il vostro sperare, ha aggiunto il priore ringraziandoli per l’organizzazione, è un patrimonio prezioso della nostra città, per tutti, credenti e non credenti. C’è un’alchimia della sofferenza, ha affermato Sergio Givone citando Dostoevskij: le lacrime di dolore possono trasformarsi in lacrime di tenerezza e di pietà. «Quello che ho visto in questa mostra, le immagini dei gesti dei U monaci, sono un riflesso di quest’alchimia del dolore, lo riflettono come in uno specchio». Un ringraziamento, dunque, da parte di Givone sia al fotografo sia ai genitori che hanno organizzato tutto, «i veri protagonisti», li ha definiti. «Volevo che il mio fotografare ha confessato Ulivi - potesse essere come una preghiera. Effettivamente è stato così. Ho vissuto tre giorni con i monaci di San Miniato, ho guardato quello San Leone Magno compie 75 anni: parrocchia in festa tra passato e futuro an Leone Magno compie 75 anni e per festeggiare questo grande traguardo il parroco e i parrocchiani stanno preparando una serie di attività molto diverse che lo caratterizzeranno. Con l’inizio dell’anno pastorale, la comunità è stata invitata a partecipare a due giorni di riflessione e preparazione a San Casciano e da questo fine settimana sono scaturiti degli spunti interessanti per programmare il giubileo parrocchiale. Le attività coinvolgeranno tutti i gruppi parrocchiali a partire dal coro che sta già organizzando un concerto per il mese di dicembre. Intanto alcune persone della parrocchia sono state incaricate di svolgere un’indagine sul territorio e stanno raccogliendo dati relativi a tutto ciò che ha contraddistinto questi anni e quindi ad esempio i parroci che si sono succeduti, gli istituti religiosi esistenti, quelli che si sono chiusi e le maggiori attività che sono state fatte. San Leone, guidata e sostenuta dal parroco padre Antonio Pinna dei frati mercedari, ha visto nel corso della storia susseguirsi, infatti, vicende diverse sulle quali grazie a quest’articolo ho potuto riflettere. Io, che sono nata e vissuta in questa parrocchia, ho sempre pensato che a San Leone ci fosse un forte senso di appartenenza e le Due Strade con il Villaggio San Francesco costituissero un agglomerato di case alle pendici della chiesa i cui residenti hanno sempre avuto qualcosa da condividere. Una condivisione che certe volte è stata polemica, altre attiva, mentre in alcune occasioni si è tenuto un atteggiamento di distaccamento ed allontanamento da quanto deciso o fatto così come accade in famiglia dove ogni tanto le decisioni prese dai genitori non sono seguite dai figli. Adesso che mi sono trasferita e il mio nuovo parroco è anch’egli un ex parrocchiano (don Michele Scudiero), ho pensato a quanto questa parrocchia mi abbia dato e cosa in questi 75 anni di vita abbia diffuso nella comunità fiorentina. Il risultato è stato, che pur non essendo una delle parrocchie più grandi del vicariato di Porta Romana e collocandosi forse tra le piccole della diocesi, vi sono vissute, vi vivono e vi vivranno persone attive che mi auguro parteciperanno ad accrescere la fede e i valori cristiani nel territorio. Silvia Borghesi S che facevano, ho visto il loro essere all’interno di un luogo sacro". Wim Wenders, ha ricordato, sosteneva che ci sono luoghi che noi fotografiamo perché non ci dimentichino:"Sono luoghi cioè che hanno un memoria e questo in San Miniato è evidente, c’è una memoria che pervade il tutto ed è una luce che spero sia emersa». Alcuni di questi scatti formano il calendario 2013 realizzato dalla «Stanza accanto» per essere venduto e raccogliere così fondi a sostegno di un progetto di amore e di promozione sociale e culturale portato avanti, in una poverissima regione del Nicaragua, dall’oblato fr. Alessio Cioni. «Noi siamo genitori - ha detto Loredana Recami, responsabile dell’Associazione che non vivono nel ricordo dei loro figli, ma vogliono che i loro figli continuino a vivere nel ricordo delle cose che facciamo. In questi anni ci siamo riuniti per sostenerci gli uni con gli altri, stando insieme e condividendo la stessa esperienza. Questo però non ci chiude, ma ci apre agli altri, anche attraverso queste cose che facciamo, che ci fanno sentire utili e vivi». A sostegno del progetto in Nicaragua anche il concerto lirico - sacro di Dom Guglielmo Gambina organizzato sabato 17 novembre a San Miniato al Monte. Le immagini di Ulivi compaiono anche sul sito: www.sanminiatoalmonte.it Il calendario è reperibile presso la basilica di San Miniato. Per informazioni sulla «Stanza accanto»: www.lastanzaaccanto.it Catechesi biblica: i «Lunedì con San Paolo» el numero di Toscana Oggi del 28 ottobre scorso è già stata pubblicata la locandina del Corso annuale del «Lunedì con San Paolo», che in questo Anno della fede propone un cammino con «Paolo grande campione della fede». Vogliamo riproporla nella «Pagina vicariale» di novembre, corredandola di alcune note sulla natura, articolazione e finalità dell’iniziativa, frutto della collaborazione tra il Vicariato di Porta Romana e il Centro Culturale San Paolo, ormai alla sua sesta edizione. Per il terzo anno il Corso ha una impostazione itinerante, espletandosi, incontro dopo incontro, in sette parrocchie diverse del nostro Vicariato. Ciascuno incontro vuole essere un’esperienza di preghiera e di ascolto attraverso un tempo di Adorazione eucaristica e un tempo di approfondimento biblico. In ciascuna parrocchia designata l’incontro può essere preceduto, accompagnato e seguito da una Mostra su San Paolo, costituita da dodici icone, che N esprimono, con l’efficacia del linguaggio iconografico, le tappe più significative della meravigliosa esperienza di fede in Cristo Gesù di Paolo e della sua grande missione in favore di tutte le genti. In ogni parrocchia la Mostra potrà rimanere esposta circa una settimana, con la possibilità di attirare l’attenzione di un notevole numero di fedeli e di poter essere visitata da eventuali gruppi del Catechismo, opportunamente guidati dal Parroco o dai loro catechisti. Questo potrà permettere che l’incontro del «Lunedì con San Paolo» possa diventare un’occasione preziosa per un’abbondante seminagione e per un maggiore coinvolgimento, non solo di coloro che costituiscono ormai lo zoccolo duro di questa esperienza, ma anche di numerose nuove presenze che potranno aprirsi alla splendida e profonda spiritualità dell’Apostolo Paolo, nel suo cammino di piena conformazione a Cristo Gesù e di totale dedizione alla missione di annunciare e testimoniare Cristo stesso e il suo Vangelo. TOSCANA OGGI FIRENZE 25 novembre 2012 Gioia, emozione e... sano orgoglio nella Divina liturgia con cui è stata inaugurata la nuova opera nella chiesa dei Santi Simone e Giuda, voluta dalla comunità ucraina di rito Greco-cattolico. Betori: «La vostra presenza è di stimolo per la fede» DI ANNA Questo fine settimana il secondo convegno degli scrittori cattolici È La Divina Liturgia con cui è stata inaugurata la nuova iconostasi nella chiesa dei Santi Simone e Giuda. Sotto, il cardinale Betori benedice i tre autori dell’opera; a sinistra, mons. Dionisio Lachovicz con alcuni bambini della comunità (foto di Anna Zucconi) La nuova iconostasi, «teologia per immagini» La nuova iconostasi, opera di tre giovani artisti ucraini, che erano presenti alla Celebrazione fide culturali e letterarie in Italia a cinquant’anni dal Concilio Vaticano II» è il tema della seconda edizione del convegno degli scrittori di ispirazione cristiana in programma il 24 e 25 novembre a Firenze (Cenacolo Santa Croce e Convitto della Calza). Sabato 24 novembre alle 10, nel Cenacolo, la presentazione del convegno con il cardinale Giuseppe Betori, don Vincenzo Arnone; Padre Antonio Di Marcantonio, Stefania Fuscagni e l’assessore alla cultura Sergio Givone. Quindi gli interventi di padre Bartolomeo Sorge, Direttore di «Aggiornamenti sociali», di Pietro Gibellini (Università di Venezia) e Pasquale Maffeo. Alle 16, tavola rotonda con gli scrittori padre Ferdinando Castelli, Davide Rondoni, Alessandro Zaccuri. Domenica 25 novembre, al Convitto della Calza, alle 10,30 intervento di Alessandro Zaccuri e tavola rotonda con gli scrittori Liliana Cantatore, Neria De Giovanni, Pietro Gibellini. Alle 12,30 le conclusioni di don Vincenzo Arnone. Per informazioni tel. 339-6575095. «S ZUCCONI domenica e la comunità Greco-Cattolica ucraina di Firenze, con la celebrazione solenne della Divina Liturgia di San Giovanni Crisostomo, festeggia il 10° anniversario della fondazione e l’inaugurazione della nuova iconostasi. Nella chiesa dei Santi Simone e Giuda si respira un clima di gioia, di emozione e... forse anche un po’ di sano orgoglio: quel piccolo gruppetto di donne che dieci anni fa si raccoglieva per la Liturgia (nel primo anno ospitata in Santa Maria Maggiore) si confonde oggi nella moltitudine di fedeli riuniti in nome della fede. È impossibile non notare una grande differenza: col passare degli anni, la Comunità è diventata più... giovane! Più giovane d’età, perché ne fanno parte anche diverse coppie con bambini, e più giovane di «spirito», come sottolinea mons. Hlib Lonchyna, Esarca Apostolico per i greco-cattolici ucraini in Gran Bretagna, nella sua omelia: «ringraziamo Dio per il dono di poter celebrare i divini misteri nel nostro rito e secondo i nostri costumi lontano dalla nostra Patria». È un grande dono, sì, perché permette di crescere nella fede e di trovare quella «consolazione» della quale il cuore di chi vive lontano dagli affetti familiari e dalla propria terra ha un estremo bisogno per restare giovane e non indurirsi tra le mille difficoltà della vita quotidiana, la sofferenza e la nostalgia. Insieme all’Esarca concelebrano mons. Dionisio Lachovicz, Visitatore Apostolico per i grecocattolici ucraini in Italia e Spagna, e il card. Giuseppe Betori, Arcivescovo di Firenze. Al nostro Cardinale e a tutta la Chiesa fiorentina, mons. Lonchyna rivolge parole di gratitudine per la comprensione delle necessità più profonde dei fedeli e per l’ospitalità che ne deriva. Sottolineando l’importanza della fede in quest’anno in cui la Chiesa celebra l’Anno della Fede, l’Esarca ha messo in evidenza la tentazione di tanti di considerare i fatti raccontati nei Vangeli come cose avvenute nel passato, a persone forse più degne di noi e in circostanze molto diverse da quelle che viviamo oggi. Non è così: ciò che è stato scritto 2000 anni fa succede oggi, nella nostra vita! Quando la donna malata gli tocca il lembo del mantello, credendo che il Maestro la possa guarire, Gesù risponde con un miracolo mette in evidenza che è stata la fede a salvarla. «Gesù viene a sanarci dai nostri peccati, a ridonarci la vita quando la perdiamo a causa della lontananza da Lui. Egli ama ciascuno di noi e vuol venire nella nostra vita di oggi ogni giorno, nelle nostre malattie, nei nostri problemi, nelle tragedie, nelle nostre crisi e anche nei nostri peccati. Gesù sta con noi per risanarci. Dobbiamo avere la stessa fede di quella donna e anche noi vivremo il miracolo di essere guariti dalla fede». V in BREVE Elena Giannarelli spiega il concetto di libertà nel cristianesimo antico dedicato al tema della libertà il nuovo ciclo di incontri di spiritualità nella sala Chiostrini del convento di San Marco (ingresso da via della Dogana 3r). Venerdì 23 novembre alle 17 Elena Giannarelli parla su «Il concetto di libertà nel cristianesimo antico: linee di lettura». È Gerusalemme: incontro con il rabbino Levi, Cardini e Arnone associazione Agata Smeralda organizza un incontro di presentazione di due libri su Gerusalemme. Uno di Franco Cardini: «Gerusalemme. Una storia» (Edizioni il Mulino) e uno di Vincenzo Arnone, «Gerusalemme. Dove volano i poeti» (Pazzini editore). Introduce Mauro Barsi, presidente di Agata Smeralda; oltre agli autori interviene il Rabbino capo di Firenze Jospeh Levi. Martedì 27 novembre alle 17, Cenacolo delle Mantellate (via San Gallo 105, Firenze). L’ e hanno avuto un meritato riconoscimento, senza contrastare assolutamente con l’architettura e le opere d’arte della Chiesa, contribuisce in maniera importante allo svolgimento della celebrazione in rito bizantino. La «balaustra» ornata di icone che separa il presbiterio dai fedeli, è l’elemento che caratterizza lo spazio sacro. È «teologia per immagini» che rappresenta il ciclo della vita, della morte e della resurrezione di Cristo, secondo un sistema pittorico orientale che vede le scene poste uno accanto all’altra. Al centro si trovano le porte regali, così chiamate perché consentono l’accesso al Regno di Dio. Non può mai mancare l’icona del santo titolare della chiesa e, in questo caso, sono due: i Santi Simone e Giuda. Partecipano alla Celebrazione anche il Console onorario d’Ucraina Angelo Vidaich e il suo collaboratore Eugenio Campani; la soprintendente al Polo museale Cristina Acidini, la soprintendente Alessandra Marino, Maria Matilde Simari, funzionaria della stessa Soprintendenza per il Quartiere di San Giovanni, e mons. Timothy Verdon, direttore dell’Ufficio Arte Sacra dell’Arcidiocesi. Tra i concelebranti, oltre ai sacerdoti ucraini responsabili di altre comunità in Italia, un caro amico e compagno di studi di padre Volodymyr, venuto appositamente da Leopoli, padre Stefano Messina, direttore dell’Ufficio Migrantes di Firenze, don Rino Perbellini, suo predecessore, don Gianni Guida, «parroco» della Comunità Filippina (è presente anche una piccola delegazione della sua comunità con suor Maria Erlita), don Fulvio Capitani, parroco di San Jacopino, dove padre Volodymyr è cappellano. Tra i canti e l’incenso, con cui viene cosparso più volte anche il popolo, perché i fedeli con il Battesimo diventano fratelli di Gesù e quindi familiari di Dio, di conseguenza degni di essere omaggiati con il fumo sacro, si giunge alla Comunione che si riceve sotto le due specie: il sacerdote con un cucchiaino mette nelle bocca del fedele un pezzetto di pane imbevuto nel Pellegrinaggio a piedi dal Monte alle Croci al convento dell’Incontro omenica 25 novembre l’associzione «Obiettivo Francesco» organizza un pellegrinaggio a piedi dal convento di San Salvatore al Monte alle Croci di Firenze fino al convento dell’Incontro a Villamagna (Bagno a Ripoli). Per informazioni e iscrizioni www.conventoincontro.it, oppure telefonare al n. 333.9734472. Il programma: alle 10 ritrovo e partenza da S. Salvatore al Monte; alle 12 sosta alla parrocchia della Pentecoste di Bagno a Ripoli per il pranzo. Alle 16 arrivo all’Incontro, alle 16,30 la Messa seguita da una merenda. Alle 18 il rientro con mezzi messi a disposizione dall’organizzazione. Si raccomanda di segnalare la partecipazione al n. 333.9734472 o all’indirizzo e-mail [email protected] D vino consacrato. La fila dei comunicandi è lunghissima: all’altare si avvicinano anche le coppie con bambini piccolissimi, poiché - secondo la tradizione orientale - nella stessa cerimonia sono state impartite ai piccoli anche la Prima Comunione e la Cresima. «Gravi ed oggettive ragioni vi hanno impedito di compiere insieme questo pellegrinaggio alla Sede di Pietro. L’ultima visita «ad limina» dei Vescovi grecocattolici risale al 1937. Ora, dopo che le vostre rispettive Chiese hanno ritrovato la piena libertà, voi siete qui a rappresentare comunità rinate e vibranti nella fede, che mai hanno smesso di sentirsi in piena comunione con il Successore di Pietro»: così iniziava l’intervento che Benedetto XVI ha rivolto ai presuli della Chiesa GrecoCattolica dell’Ucraina nel 2008. La Celebrazione solenne di domenica, che padre Volodymyr Voloshyn, referente delle Comunità Greco-Cattoliche ucraine di Firenze e Prato, ha preparato con tanta cura e entusiasmo, ha fatto risuonare con forza la fede di questa parte della nostra Chiesa, che è e desidera sempre più che si riconosca essere in piena comunione con il «Successore di Pietro». Al termine della celebrazione, il Cardinale Betori ha espresso la gratitudine della Chiesa fiorentina sottolineando il fatto che la presenza dei fedeli ucraini «è di stimolo per la fede, che si esprime soprattutto attraverso la Liturgia, ora arricchita dall’Iconostasi. Nasce in questo modo il dialogo tra la Chiesa d’Oriente e la Chiesa d’Occidente. La radice della fede è la stessa», ricorda l’Arcivescovo: il Concilio di Nicea del 325 confessa, infatti, Gesù Cristo come «Dio vero da Dio vero, generato non creato, consostanziale al Padre, per mezzo del quale tutte le cose furono originate, quelle nel cielo e quelle nella terra». Serra Club: «A cinquant’anni dal Concilio» iovedì 22 novembre alle ore 21,30 presso la parrocchia di San Piero in Palco (Firenze, piazza Cardinale Elia Dalla Costa n. 17) si svolge l’incontro mensile del Serra Club con la partecipazione di padre Giovanni Roncari, assistente della Consulta diocesana delle aggregazioni laicali, sul tema «A 50 anni dal Concilio». G Weekend contemplativo al convento di Arcetri abato 24 e domenica 25 novembre al monastero dei Padri Carmelitani di Arcetri avrà luogo il secondo Weekend Contemplativo sull’argomento «Il combattimento spirituale e la Croce». Relatore: padre Gabriele Morra, licenziato in Teologia Spirituale. Alle 10 di sabato verrà celebrata la Messa e dalle 11 si terrà il primo incontro con relazione e dibattito. Per prenotazioni e ulteriori informazioni ci si può rivolgere ai seguenti recapiti: Padre Superiore del convento: tel.055.220029; Padre Tomaso: [email protected] S I Maya e la fine del mondo: «Una profezia avvenuta» Maya e la fine del mondo, una profezia avvenuta». È un titolo provocatorio quello dell’incontro organizzato dall’associazione Amici del Guatemala che si svolgerà martedì 4 dicembre alle 18 nella sala delle vetrate alle Murate, in via Ghibellina a Firenze. Dante Liano, scrittore guatemalteco, parlerà dei Maya ieri e oggi: la fine del mondo dell’oppressione e della schiavitù, la nascita del nuovo mondo di uomini liberi. «I VI TOSCANA OGGI Le lezioni dell’Università delle mamme e difficoltà più comuni bizze, no, «Lnell’educazione: ostinazione, ribellione» è il titolo del prossimo incontro organizzato dall’«Università delle mamme» e in programma il 27 novembre dalle 10 alle 12 presso il Centro culturale Poggio Alto in via Cristoforo Landino 12. L’associazione è presieduta da Anna Borgia d’Oriano ([email protected]). L’incontro successivo, l’11 dicembre, sarà su «L’importanza del corpo: sviluppare una corretta immagine di sé. Bellezza e generosità». Per info: Margerita Bufalini 349-5933210 oppure www.luniversitadellemamme.it Grande successo per la Biennale enogastronomica i è conclusa domenica 18 novembre, dopo 16 giorni no stop di appuntamenti, la terza edizione della Biennale Enogastronomica Fiorentina, ideata e organizzata da Confesercenti Firenze e Studio Umami, con la direzione artistica del giornalista e critico enogastronomico Leonardo Romanelli e il contributo della Camera di Commercio di Firenze. L’evento, nato dalla volontà di promuovere e valorizzare la cucina tradizionale fiorentina e i prodotti tipici del territorio, ha registrato quest’anno 12.000 visitatori fra partecipanti alle singole iniziative e turisti curiosi di ammirare la sala dell’ex Tribunale in Piazza San Firenze, aperta per la prima volta al pubblico proprio in occasione della Biennale. Con oltre 34 appuntamenti e 420 aziende partecipanti, oltre 1.000 persone partecipanti ad eventi a numero chiuso, 30.000 visitatori al mercato dei Sapori e dei Mestieri in p.zza della Repubblica e p.zza Strozzi, il ruolo principale della Biennale è stato interpretato anche quest’anno dagli 80 ristoratori fiorentini aderenti all’iniziativa «Un piatto tipico al ristorante» con preparazioni e ricette legate alla cucina fiorentina che per l’intera durata dell’evento sono state proposte seguendo due strade: con un’interpretazione fedele alla tradizione da parte di alcuni ristoratori o attraverso rivisitazioni in chiave contemporanea da parte di altri. Assegnato anche il premio «Piatto della Biennale» tra gli studenti fiorentini dell’istituto alberghiero Buontalenti: Giulia Balugani e Irene Marchi hanno vinto con la «carbonara di cavolo nero». S «Io credo»: alle Oblate Margherita Hack e don Pierluigi Di Piazza iovedì 22 novembre alle ore 17.30 alla biblioteca delle Oblate (via dell’Oriuolo, Firenze) Margherita Hack e don Pierluigi Di Piazza, insieme alla curatrice Marinella Chirico, presentano il libro Io credo. Dialogo tra un’atea e un prete. Durante un incontro tra Margherita Hack e don Pierluigi Di Piazza, sentendo l’astrofisica parlare con fervore delle stelle e dell’universo, un gruppo di Indios ha chiesto come potesse, una donna capace di spiegare così bene i misteri del cielo, non credere in Dio. Da qui è nata l’idea di un confronto tra due persone molto diverse tra loro per formazione, età, sesso, esperienze. Due persone che però si scoprono, dialogando con rispetto e sensibilità sui temi della fede e dell’ateismo, della scienza e delle religioni, dell’amore e della passione, della vita e della morte, delle leggi e dell’etica, della globalizzazione, dell’educazione, della speranza, molto più vicine di quanto sospettassero all’inizio. Don Pierluigi e Margherita ritrovano, in un impegno condiviso nei confronti dell’umanità, nell’accettazione del diverso, nella gratuità con cui si danno, un valore comune che da sempre è alla base delle loro scelte e azioni. Ingresso libero - per informazioni tel. 055 683388 [email protected]. L’incontro è promosso dal circolo Vie Nuove e dall’Associazione culturale Testimonianze, in collaborazione con la casa editrice «Nuova Dimensione». G FIRENZE 25 novembre 2012 Il «Rigiocattolo»: vecchi balocchi e solidarietà Firenze si prepara «Il Rigiocattolo», appuntamento tradizionale e sempre nuovo della Comunità di Sant’Egidio che consente di rimettere in gioco soffitte e giocattoli per un progetto di solidarietà. Dal 10 novembre al 2 dicembre chiunque può portare i giocattoli nuovi e vecchi (purché in buono stato) nei seguenti centri di raccolta: via Pistoiese 583, San A Donnino (Campi Bisenzio), in fondo a via Villari, a Firenze, sabato e domenica dalle 16 alle 18; in via Fanfani 17, nel Salone parrocchiale, il mercoledì dalle ore 17.30 alle 18.30; in via Santa Monaca 4, presso la chiesa di Santa Monica, il giovedì dalle 17.30 alle 18.30; in via della Pergola 8 (chiesa di San Tommaso), il martedì dalle 18 alle 19. Una volta riaggiustati e confezionati diventeranno «Rigiocattoli» e saranno venduti a dicembre, nel centro di Firenze, in due giorni di festa di strada. Il ricavato andrà a sostenere il progetto Dream, programma internazionale per la cura dell’Aids in Africa. Per informazioni e contatti: tel. 055.234.27.12, mail: [email protected] ■ CINEFORUM Al via l’ormai consueta rassegna commentata da Francesco Mininni Se il cinema parla di fede: quattro film per l’Avvento DI FRANCESCO MININNI i sente dire «Ammiro la tua fede» e in alcuni casi anche «Invidio la tua fede». Ma più frequentemente «Vorrei avere la tua fede». Come se la fede fosse un dono che ad alcuni tocca e ad altri no. Sappiamo bene, invece, (o almeno dovremmo saperlo) che la fede è insita in ognuno di noi che, venuti al mondo come emanazione dell’amore di Dio, ce la ritroviamo insieme a speranza e carità a formare il kit di sopravvivenza dell’essere umano. Tocca poi a ciascuno di noi, naturalmente, annaffiare le piantine e far sì che crescano e divengano più forti per avvicinarci sempre più a quella che, da sempre, è la nostra naturale, inevitabile destinazione. E proprio di fede si parlerà nel cineforum d’avvento della parrocchia di San Piero in Palco, con quattro film molto diversi l’uno dall’altro che richiedono la fattiva collaborazione dello spettatore opportunamente stimolato dalle osservazioni del curatore e moderatore (il sottoscritto). Si comincia giovedì 29 novembre con quello che storicamente è il testo base della fede rappresentata al cinema e che, non a caso, è riproposto da emittenti pubbliche e private ogni Natale: «La vita è meravigliosa» di Frank Capra che, nel 1946, incassò il fiasco commerciale più bruciante della sua carriera, ma fece comunque S IL PROGRAMMA......... Le proiezioni al cinema «Il Palco» ingresso gratis agli abbonati di Toscana Oggi on l’Avvento torna anche l’appuntamento con il cineforum organizzato dalla parrocchia di San Piero in Palco in collaborazione con il centro culturale San Paolo e con Toscana Oggi. A guidare la lettura dei film, come sempre, il critico cinematografico del nostro settimanale, Francesco Mininni. Quest’anno il tema è «Percorsi di fede»: si inizia giovedì 29 novembre con un grande classico, «La vita è meravigliosa» di Frank Capra. Giovedì 6 dicembre «Ordet» di Carl Theodor Dreyer. Giovedì 13 dicembre «La nona configurazione» di William Peter Blatty. Giovedì 20 dicembre «Il ragazzo con la bicicletta» dei fratelli Dardenne. Le proiezioni, nel cinema teatro «Il Palco» (piazza Elia Dalla Costa 25, Firenze) iniziano (puntuali!) alle 20,30. Ingresso con tessera cineforum (12 euro). L’ingresso è gratuito per tutti gli abbonati a Toscana Oggi. C in tempo a vedere il suo film crescere negli anni e arrivare a un autentico amore incondizionato da parte di ogni tipo di pubblico. Per quale motivo la storia della profonda crisi di George Bailey, americano onesto portato dagli eventi sull’orlo del suicidio e aiutato da Dio che gli invia l’angelo Clarence (ancora in attesa delle ali) per fargli capire il valore della vita e del bene seminato sul cammino, non incontrò il favore del pubblico americano si spiega con la tempistica. Nel 1946 gli Stati Uniti uscivano da una guerra durissima e vittoriosa e avevano fatto quadrato intorno ai valori storici dell’unità nazionale. Cosa mai poteva importare a tutti dei problemi di uno solo? Fosse stato realizzato due anni prima, sarebbe stato subito un successone. Si continua giovedì 6 dicembre con un capolavoro della storia del cinema, «Ordet» di Carl Theodor Dreyer, che nel 1955 vinse il Festival di Venezia raccontando una storia complessa e rigorosa che si prendeva l’enorme responsabilità di mettere in scena l’episodio di una resurrezione un po’ per fede e un po’ per polemica nei confronti dei credenti tiepidi ritenuti incapaci di operare miracoli (o anche soltanto di ammetterne la possibilità). Più della polemica, però, conta la straordinaria escalation drammatica del film, che conduce lo spettatore a un climax tra i più emozionanti di sempre. Si prosegue giovedì 13 dicembre con «La nona configurazione» (1980) di William Peter Blatty. Nella certezza che nessuno del pubblico avrà la più pallida idea di cosa si tratti, il curatore ha scommesso su un film diretto dallo scrittore de «L’esorcista» che, invece di terrorizzare il mondo con la possessione diabolica, è andato alla ricerca di una prova dell’esistenza di Dio. E lo fa in un modo che, fino a pochi minuti dalla conclusione, potrebbe indurre il pubblico a chiedersi cosa mai stia vedendo o perché mai un film così, ambientato in un castello tra i monti dove sono ricoverati militari colpiti da traumi di guerra, debba figurare in una rassegna sulla fede. Si conclude giovedì 20 dicembre, in tempo per gli auguri natalizi, con «Il ragazzo con la bicicletta» (2011) di Jean-Pierre e Luc Dardenne, la storia di un adolescente che non ha mai metabolizzato il fatto di essere stato abbandonato dal padre e che si aggrappa disperatamente all’affetto di una donna che gli ha dimostrato interesse e amore. I Dardenne, come loro abitudine, fanno attraversare al personaggio una serie di esperienze che potrebbero portarlo a perdersi. Ma questa volta, diversamente dal solito, concludono con un episodio che ogni spettatore dovrà decidere individualmente come interpretare. Don Vittorio e Francesco Mininni vi aspettano a San Piero in Palco. È superfluo aggiungere che hanno fede che sarete in tanti. Maria Cristina Ogier,la malattia offerta per gli altri il 2 ottobre 2012 il giorno in cui l’Arcidiocesi di Firenze ha emesso il decreto edittale con il quale viene annunciato ufficialmente, alla comunità ecclesiale, la richiesta di dare inizio alla causa di beatificazione di Maria Cristina Ogier. Ma chi è esattamente Maria Cristina? È una giovane ragazza, nata nel 1955, che a soli 18 anni muore a causa di un tumore. Nonostante la malattia, diagnosticatale quando aveva 4 anni, decide di offrire la sua vita a Dio e ai bisognosi. Comincia così il suo cammino verso la santità, dopo aver promesso a Gesù Cristo «di aiutarlo nella salvezza del mondo». La vicinanza spirituale di Padre Pio da Pietrelcina e la mistica sintonia con gli umili insegnamenti di San Francesco la portano ad aderire all’ordine dei Terziari francescani. Per dieci anni consecutivi, presta servizio a Lourdes e a Loreto come la più giovane dama dell’Unitalsi. Sorge così in Maria Cristina, dal contatto diretto con la sofferenza, sua e dei suoi prossimi, il desiderio di prendersi cura dei È «suoi malati», gli handicappati, offrendo loro una casa decorosa ed assistenza. Ma la malattia la porta via troppo presto. In suo nome, però, nascono due case famiglia, il Centro di Aiuto alla Vita e numerose associazioni di volontariato, volte all’educazione dei giovani e all’accoglienza dell’infanzia disagiata, in Italia e in tutto il mondo. La vita e l’eredità che Maria Cristina Ogier ha lasciato, realizzando il suo sogno nell’al di là, ci fa comprendere il perché sia stata aperta la sua causa di beatificazione, ma soprattutto deve essere motivo per riflettere su cosa significa essere santi, oggi. Benedetto XVI, a conclusione del Sinodo, ha voluto sottolineare che i veri protagonisti della nuova evangelizzazione sono proprio i santi. Che cosa si intende dunque per santità? Sanctus è colui che sancisce un qualcosa, rendendolo stabile, inviolabile, con-fermandolo. Trattenendo, dunque, quel qualcosa con la propria vita. E quel «qualcosa», altro non che la Croce di Cristo, fatta propria e portata sulle proprie spalle. Sanctus è colui che trattiene la sofferenza. Cristo soffre la sofferenza degli uomini, non scende dalla Croce ma la abita. Santo è dunque colui che ri-conferma l’agire di Cristo, nel suo piccolo, giorno per giorno. Maria Cristina Ogier, nonostante la giovanissima età, ha dato un senso al suo male trasformandolo con ancora più energia in motivo per aiutare gli altri, incamminandosi così verso la santità. TOSCANA OGGI CRONACHE 25 novembre 2012 ■ FUCI L'incontro con il professore Giuseppe Argiolas: «La crisi nasce dall'aver dato più importanza alle merci che alle persone».La proposta di Chiara Lubich: creare imprese che condividono i loro profitti Studenti universitari a lezione di «economia di comunione» DI ANDREA CUMINATTO n occasione della Settimana dell’Università, il gruppo Fuci di Firenze ha organizzato un incontro con Giuseppe Argiolas, ricercatore di Economia e gestione delle imprese, docente di Responsabilità sociale delle organizzazioni all’Università di Cagliari, professore di Management ed economia di comunione presso l’Istituto universitario Sophia a Loppiano. «Oltre la crisi, ragioni di speranza: verso un’economia di comunione», questo il titolo della lezione cui hanno partecipato numerosi studenti di diverse facoltà, che aveva lo scopo di riflettere sul presente e sul futuro con una luce si speranza, partendo dalla visione della crisi che stiamo attualmente vivendo. Il professore ha iniziato il suo intervento facendo un quadro generale sulla crisi in corso, spiegando come una crisi finanziaria si sia trasformata in I crisi economica, coinvolgendo non solo le banche ma tutti noi. «Quando parliamo di cultura si pensa al sapere, alle conoscenze - afferma - ma la cultura non è una sommatoria di tante nozioni: è l’insieme dei principi che guidano le persone nelle proprie azioni e che queste persone ritengono così importanti come capisaldi per la propria vita, da trasmetterli alle generazioni successive». Dalla relazione si evince che sia proprio la cultura che permea la società in cui viviamo, ad aver determinato la crisi. Il bisogno continuo di maggiori ricchezze ha incentivato così tanto il mercato dei prestiti, che tutte le grandi banche si sono trovate a doversi chiedere soldi a vicenda, per i troppi prestiti fatti senza garanzie. Di conseguenza tutto si è bloccato, trasformando una crisi finanziaria in crisi economica poiché le imprese, senza prestiti dalle banche, non potevano più investire nel processo di produzione. «In tutto questo c’è il paradosso del rapporto fra reddito e felicità - ha specificato Argiolas - perché degli studi hanno dimostrato che nel momento in cui i redditi salivano, la felicità non saliva di pari passo, anzi paradossalmente scendeva. Che cos’è allora il capitalismo consumista e finanziario? È la priorità delle merci sulle persone, degli strumenti sulle relazioni. È la priorità dei prezzi sui valori: il denaro come misuratore universale di tutto. È così che il consumismo diventa una nuova religione nichilista». Spiegando poi la «responsabilità sociale d’impresa» e le sue sfaccettature, l’economista ha fatto notare come «di fronte a comportamenti antisociali delle imprese la gente inizia a stare più attenta. I casi Nestlé, Nike o Parmalat ne sono esempi lampanti: nascono associazioni di consumatori per indirizzare la domanda, e allo stesso tempo si vede sempre di più un incontro tra la sensibilità sociale delle comunità e l’azione delle istituzioni». Il punto centrale dell’intervento si è trovato parlando dell’esperienza di Chiara Lubich che, sorvolando San Paolo in Brasile, si accorse dell’enorme differenza fra il centro città fatto di grattacieli e le favelas intorno. La fondatrice dei Focolarini vide il frutto dell’ingegno, tante capacità produttive di un popolo, circondate dal fallimento, e si chiese come fosse possibile essere capaci di produrre tanto e allo stesso tempo di non saper produrre condivisione. «Qui nasce l’idea dell’economia di comunione spiega Argiolas - cioè della creazione di imprese che producano utili, i quali siano poi messi in comunione in una tripartizione: per i poveri, per la cultura e per l’impresa stessa. Gli effetti sono una redistribuzione globale della ricchezza, nuove relazioni, un cambiamento culturale. Attualmente ci sono oltre 800 imprese nel mondo che praticano questa esperienza». ■ CASTELFIORENTINO La mostra, all’oratorio di San Carlo, sarà aperta fino al 13 gennaio «Umili splendori»: il sacro, con semplicità DI ELENA VERDIANI mili splendori; suggestioni in carta e paglia dal Seicento all’Ottocento» è il titolo della mostra che, allestita nell’Oratorio di San Carlo, viene inaugurata a Castelfiorentino sabato 24 novembre alle ore 17. Protagonisti dell’esposizione sono piccoli quadretti devozionali di aspetto prezioso, raffinati reliquiari che celebrano il sacro mediante l’utilizzo di semplici materiali come la carta e la paglia. Invenzioni in paglia e in carta arrotolata (papiers roulès) frutto dell’ingegno e della creatività scaturita dalle abili e pazienti mani di comunità conventuali italiane ed estere. Una mostra definita «esemplare poiché sviluppa una sensibilità verso oggetti considerati per molto tempo esclusivamente prodotti di arte popolare», dove emerge invece il valore di una creatività che si unisce all’intuizione delle possibilità decorative di materiali poveri e fragili come la paglia e la carta. Gli oggetti in mostra provengono tutti dalla Prepositura di Santa Verdiana. Sono presenti undici quadretti in paglia di manifattura «U toscana, dove l’utilizzo contemporaneo di carta, stoffe di vario tipo e stampe colorate è unito a quello della paglia, impiegata per creare motivi decorativi che richiamano la ricchezza e la sontuosità dei broccati più preziosi, o applicata in piccoli pezzi con carte di colori vivaci per raffigurare fiori e dettagli architettonici. Di grande interesse e finezza sono anche i numerosi quadretti, reliquiari e altaroli realizzati con la tecnica dei papiers roulès, composizioni di carta arrotolata la cui origine risale al periodo Barocco, quando il Concilio di Trento sancì l’importanza del culto dei santi e le reliquie divennero oggetto di grande devozione pubblica e privata. Sono presenti papiers roulès di manifattura italiana, francese e tedesca. Adiacente all’Oratorio di San Carlo, nel Museo Benozzo Gozzoli, è stata allestita un’appendice della mostra con l’esposizione di pianete, reliquiari ed arredi sacri, datati dalla fine Quattrocento al Seicento, ai quali si sono ispirati gli artefici degli «umili splendori» riprendendo le stesse decorazioni, riproducendole e simulandole poi con la carta e la paglia. La mostra, organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Castelfiorentino unitamente al Museo BeGo, vede anche la pubblicazione di un catalogo, grazie al contributo della Banca di Credito Cooperativo di Cambiano. Resterà aperta fino al 13 Gennaio 2013 con il seguente orario di apertura: giovedì dalle 16 alle 19, sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19. VII Due giorni con le Clarisse di San Casciano per meditare il «Padre nostro» Le Clarisse di San Casciano Val di Pesa propongono un ciclo di sette incontri per giovani (dai 18 ai 35 anni) per approfondire la bellezza del Padre Nostro, la preghiera che Gesù ci ha insegnato, e scoprire la via di Dio per ognuno di noi. Gli incontri si svolgono nell’ascolto e nella condivisione della Parola, partecipando agli orari del monastero, con momenti di silenzio, adorazione eucaristica e preghiera personale e la possibilità di dialogo personale con una Clarissa. Gli incontri si svolgono a cadenza mensile, iniziano con i primi vespri del sabato (ore 17,30) e si concludono nel pomeriggio della domenica. Il primo sarà nei giorni 1 e 2 dicembre, sul tema «Sia santificato il tuo nome». Per informazioni: Monastero dell’Immacolata, viale San Francesco 40/a San Casciano Val di Pesa, tel. 055.820858, www.clarissesancasc.altervista.org A Montelupo le catechesi di padre Giovanni Roncari ella settimana degli «Esercizi spirituali nel quotidiano, che la Diocesi di Firenze propone tra il 26 ed il 30 novembre, alla pieve di San Giovanni Evangelista a Montelupo questo periodo di arricchimento spirituale sarà caratterizzato dalla catechesi (alle ore 21,15) del cappuccino padre Giovanni Roncari, assistente spirituale della Consulta delle aggregazioni laicali. N in TEATRO Il nuovo show di Panariello parte dal Mandela Forum. Al Lumière una commedia sulle difficoltà della vita matrimoniale a poetica dell’Ariosto, coniugata nel «Furioso Orlando» di Marco Baliani e portata in scena da Stefano Accorsi (ancora fino a questa domenica) sul palco della Pergola, lascerà da martedì il posto a Orso Maria Guerrini e Sebastiano Somma, interpreti de «Il giorno della civetta» di Leonardo Sciascia. Primo esempio di poliziesco sociale, manifesto di denuncia contro la mafia, il romanzo vide la luce nel 1961, ispirato all’omicidio del sindacalista Accursio Miraglia, avvenuto a Sciacca nel 1947. Molti anni sono passati ma quel sistema di collusioni tra criminalità e poteri politico ed economico non solo è ancora in piedi ma si è fatto persino più raffinato e globale. «Da qui l’esigenza di ambientare lo spettacolo in una Sicilia trasfigurata, territorio dell’anima prima ancora che elemento geografico - spiega il regista Fabrizio Catalano - Ovunque infatti oggi chi ha il potere ne abusa e in pochi protestano, in pochi si oppongono». Repliche fino a domenica 2 dicembre. Impegnata è anche la prima proposta del Teatro Puccini che con «Occidente estremo» ospita mercoledì sul palco il giornalista e scrittore Federico Rampini. In prima persona, come nel libro, il suo racconto partirà dal sogno americano per analizzare le ragioni del declino dell’occidente, l’ascesa della Cina e la crisi profonda che avvilisce la nostra Europa. Cambio di genere da venerdì 30, quando sulla stessa scena tornerà l’istrione Paolo Poli con «Aquiloni», nuovo spettacolo ispirato alle opere di Giovanni Pascoli. Sempre il 30 debutta al Mandela Forum il live show di Giorgio Panariello «In mezz@voi» (fino a domenica 2) e la stessa sera arriva da Roma al Teatro Lumière la divertente commedia sulle dinamiche di coppia di Adriano Bennicelli «Insieme a te non ci sto più». Cinque giovani attori, in un successo che ha già conquistato la Capitale, raccontano, con brio, la struttura del matrimonio come una complessa architettura necessaria di continue attenzioni. Firma la regia Michele La Ginestra. Replica sabato primo dicembre. Marco Predieri L VIII TOSCANA OGGI La scrittrice per bambini Paola Zannoner alla «Festa del libro» della scuola paritaria «Maria de Mattias» una delle scrittrici per ragazzi più amate. Paola Zannoner, toscana, ha accettato l’invito dell’istituto Maria de Mattias di Firenze, scuola paritaria che accoglie bambini dall’infanzia alla primaria di primo grado, ed è intervenuta mercoledì scorso per parlare di scrittura creativa per i più piccoli durante la due giorni «Un libro per amico» che la scuola organizza abitualmente per stimolare i suoi alunni e le famiglie al valore della lettura. La festa del libro si è svolta nella bella sede dell’istituto Maria de Mattias, sulla collina adiacente a Porta Romana ed è aperta a tutti. La scuola, che appartiene alla rete di istituti paritari «Liberi di Educare», da tempo organizza eventi incentrati sulla lettura, come questo, in collaborazione con la libreria Castalia che ha sede lungo via Senese. In questa occasione però l’evento è stato arricchito dalla presenza di Zannoner, che si è confrontata con i bambini e i loro genitori sul mestiere dello scrittore, su cosa significhi fare un mestiere come il suo e perché lo si scelga, e così via. Prima di diventare scrittrice, Paola Zannoner è stata bibliotecaria, traduttrice, redattrice editoriale e ha diretto collane di narrativa per la scuola. I suoi romanzi hanno ricevuto premi e riconoscimenti tra cui il prestigioso Bancarellino. È Semafori LETTERARI di Michele Brancale Nelle poesie di don Sergio Pacciani un «gioco virtuale» di ricordi personali a poesia di Sergio Pacciani ne Il gioco virtuale (Edizioni Masso delle Fate) esprime una lunga macerazione, scavata da un certo tormento. Un po’ come nelle sue incisioni - è un artista di valore - nei suoi disegni, si delinea un paesaggio che rappresenta la ricchezza dorata della cornice e il quadro evocativo dell’assenza. Di alcuni la presenza è invocata. Sotto questo profilo «Wintertime» riassume il tema principale della raccolta. Sono lunghe giornate assolate, penombre autunnali, serate invernali, in cui si cerca chi chiami il proprio nome per amore: «Ed il silenzio della noia/ ad ogni inizio, ad ogni fine intorno, /alla porta del cuore se nessuno/ batte, dice il mio nome per amore». Pudico nei riferimenti personali, Pacciani avverte l’autunno delle cose, la frammentazione, la percussività di ricordi che rendono anche se stessi una lontananza. Alternati a disegni e incisioni, questi versi che si vogliono presentare come «gioco virtuale», fanno i conti con la misura stretta e patologica del tempo. L’autore avverte di essere per certi versi un sopravvissuto e una sorta di fastidio: «In questi scritti che seguono oltre un trentennio (1950-1980, ndr) del mio percorso più ’personale’, che ho accumulato senza neppure accorgermene, ritrovo chiare notizie di un vissuto più interiore che espresso, come avviene in un diario intimo che si affida a un ’vero’ molto elaborato e poco ’storico’, che è soltanto mio e che, a pensarci bene, sento talvolta ingombrante e fastidioso. Ma tant’è: indietro non si torna. Vederli stampati è una liberazione». Dunque il percorso descritto rende conto dell’autore fino al 1980, quando Pacciani si sente spinto a «cercare il nostro volto fuori di noi stessi» e a sottolineare il rapporto da non banalizzare tra esistenza e tempo: «…ciò che resta/ è sempre meno, se non è mai stato». Pacciani utilizza con efficacia soprattutto gli endecasillabi, anche se non disdegna di utilizzare altre misure di versificazione. Non c’è improvvisazione, né gioco d’emozione. Emerge invece una levigazione stilistica che dà la misura di rigore con cui l’autore ha trattato le forme e i contenuti del libro, che porta la prefazione di Carlo Lapucci. L FIRENZE 25 novembre 2012 Conoscere il Duomo? È un gioco da ragazzi! i chiama «Il GiocaDuomo»: è tratta di un libretto che propone, attraverso giochi e attività, un percorso intorno alla Cattedrale, al Battistero e al Campanile, per poi proseguire all’interno del Duomo fino a concludersi davanti all’Arca di San Zanobi, gioiello di arte sacra (realizzata da Lorenzo Ghiberti) tanto prezioso quanto poco conosciuto, che custodisce il corpo del copatrono della Chiesa fiorentina. Il libretto (16 pagine, tutte a colori, curate da Rossella Tarchi, storica dell’arte, e Riccardo Bigi, giornalista di Toscana Oggi) è pensato per bambini e ragazzi dagli 8 agli 11 anni. L’obiettivo è quello di stimolare bambini e ragazzi, attraverso il gioco, ad approfondire la conoscenza della Cattedrale e dei monumenti che la circondano: una «caccia al tesoro» alla scoperta del valore artistico e S Come acquistarlo z «Il GiocaDuomo» viene proposto a un prezzo di copertina di 3 euro. Può essere ordinato contattando il settimanale Toscana Oggi al numero 055.2776636 o scrivendo a [email protected] indicando il numero di copie richiesto e l’indirizzo a cui spedirlo. Per scolaresche e gruppi di catechismo, viene messa a disposizione una copia omaggio ogni dieci copie acquistate z «Il GiocaDuomo» è anche in vendita alla libreria San Paolo di Firenze, alla Libreria San Paolo di Empoli, alla libreria Elledici di Firenze e alla libreria La Cometa di Scandicci. storico, ma anche del senso religioso del Duomo. A «guidare» bambini e ragazzi in questo percorso sono due personaggi rappresentati attraverso i disegni dell’illustratrice Teresa Santoni: l’angelo Serafino e il vescovo Zanobi. Nell’Anno della fede, questo libretto può costituire un utile sussidio per una visita alla Cattedrale, cuore della cristianità fiorentina, da concludersi con la recita del «Credo», simbolo della fede che come cristiani professiamo, davanti alla tomba di San Zanobi, uno dei padri della Chiesa di Firenze. Il percorso proposto ha una durata di circa 2 ore: i ragazzi, seguendo le indicazioni del libretto, possono compierlo da soli (con la supervisione degli insegnanti) senza bisogno di guide turistiche o accompagnatori. Per organizzare meglio la visita, si può utilizzare come base «logistica» il Centro Arte e Cultura dell’Opera del Duomo, davanti al Battistero (dove sono disponibili anche i bagni). Per l’accesso all’Arca di San Zanobi (soprattutto nel caso di gruppi) è consigliabile prendere contatti con la sacrestia della Cattedrale, al numero di telefono riportato sul libretto. La Porta del Paradiso svela i suoi segreti a Porta del Paradiso di Lorenzo de Gli Stipiti della Porta del Paradiso: la Ghiberti è uno dei massimi capolavori varietas naturale e i significati teologici; il 12 della storia dell’arte mondiale. Alla luce febbraio, Doria Liscia con Ghiberti, del restauro, terminato da due mesi e Michelozzo e Bernardo Cellini. Le impronte durato 27 anni, quest’opera straordinaria del fiorino sulla Porta del Paradiso; il 26 necessita di una rilettura e quindi di una febbraio, Margaret Haines su I committenti riscoperta: questo è l’obiettivo del ciclo di di Ghiberti in Piazza Duomo: uomini e 10 conferenze che si si istituzioni con l’artista; il sono aperte lo scorso marzo Francesco Al Centro Arte e Cultura 19 20 novembre e Gurrieri, L’architettura dell’Opera del Duomo, proseguiranno fino al 4 nelle formelle della Porta del giugno presso il Centro Paradiso; il 16 aprile, fino a giugno, Arte e Cultura Cristina Acidini, Formelle un ciclo di conferenze dell’Opera di Santa in viaggio: esperienze per riscoprire Maria del Fiore, il espositive nel tempo del martedì alle ore 17. Le restauro; il 7 maggio, quest’opera conferenze, ad ingresso Bruno Santi con la straordinaria, gratuito, sono a cura di conferenza Tra tardogotico mons. Timothy Verdon e primo Rinascimento: appena tornata dal suo direttore del Museo Ghiberti e la pittura del suo lunghissimo restauro dell’Opera di Santa tempo; il 21 maggio, Maria del Fiore, dove la Antonio Natali con Porta del Paradiso è conservata. Ghiberti «compagno» di Michelozzo ed «La Porta del Paradiso e la fede dei infine, il 4 giugno, Lorenzo Fabbri con fiorentini» è il titolo della prima Lorenzo Ghiberti nella Firenze del suo tempo. conferenza, che proprio mons. Verdon ha Tra gli argomenti che saranno affrontati, tenuto lo scorso 20 novembre. Martedì 11 quello delle immagini impresse sul retro dicembre sarà la volta di Anna Maria dell’anta destra della Porta del Paradiso. Giusti con Restaurare il «Paradiso» un Si tratta di 40 figure realizzate con percorso di esperienze e conoscenza. Il 15 punzoni metallici, raffiguranti particolari gennaio 2013, Giovanni Serafini parlerà del Battista o elementi del giglio L fiorentino. È stata la studiosa di oreficeria quattrocentesca, Doria Liscia, a dare una risposta: si tratta di prove per la moneta cittadina, il Fiorino, e in alcuni casi del «soldino» di minor valore. Il Fiorino veniva ridisegnato ogni sei mesi da un incisore scelto dai Signori della Zecca, il cui incarico era semestrale, e i simboli obbligatori per le due facce della moneta erano proprio il Battista e il giglio fiorentino. Gli stemmi incisi sulla Porta del Paradiso vanno dal primo semestre del 1448 (che iniziava il 25 marzo, secondo lo «stile fiorentino) al primo semestre del 1449 incluso. È un momento interessante: dopo aver avuto l’incarico per il primo semestre del 1448, Michelozzo, da lungo tempo incisore per la Zecca, non è riconfermato e al suo posto, per i due semestri successivi, è incaricato Cennini. Entrambi sono stati collaboratori del Ghiberti alla Porta del Paradiso, ma proprio il 2 aprile 1448, mentre Michelozzo non lavora più alla Porta, Il Cennini entra far parte della «squadra» del Ghiberti. Rimane un mistero come mai il Ghiberti abbia permesso di usare la Porta del Paradiso come una lavagna. Il programma è scaricabile dal sito: www.operaduomo.firenze.it ■ EMPOLI L’esecuzione della Corale Santa Cecilia, appuntamento finale dei «Concerti di Sant’Andrea» In Collegiata la Messa tedesca,«testamento spirituale» di Schubert iunge al termine la trentottesima edizioni di «Concerti di Sant’Andrea»: domenica 25 novembre alle ore 16, presso la Collegiata di Empoli si terrà il concerto conclusivo. Come esige la migliore tradizione, protagonista di questo appuntamento, sarà il Coro della Pia Società Corale «Santa Cecilia», l’istituzione musicale più antica della città con i suoi due secoli di storia, che con la direzione di Ennio Clari, accompagnata dall’ensemble di fiati «Arte dei Suoni» e da Lorenzo Ancillotti che siederà al grande organo sinfonico, eseguirà la Deutsche Messe D872 di Franz Schubert. Composta a Vienna nel 1826, è ritenuta un caposaldo della musica sacra teutonica, la Messa Tedesca è un vero e proprio testamento spirituale del celebre compositore austriaco. Linearità melodica desunta dai temi popolari e luterani ed G elegantissima armonizzazione sono le peculiarità di quest’opera d’arte musicale. «Concerti di Sant’Andrea 2012» è organizzato dall’Associazione «Mons. Giovanni Cavini», con il Patrocinio della Collegiata di Sant’Andrea, del Comune di Empoli e della Arciconfraternita della Misericordia. La Direzione artistica è affidata dal 2004 al Maestro Lorenzo Ancillotti. Ingresso libero.