Manuale di Manutenzione Comune di: Provincia di: GRADO GORIZIA Oggetto: Legge 236/1993 "Intervento di rinaturazione sponde e restauro ecosistema ripariale con piantumazione di essenze arboree lungo i canali di bonifica in Comune di Grado" - Schermatura percorso ciclabile zona Val Cavanata. Introduzione Il presente progetto insiste su superfici periferiche della Riserva Naturale Regionale Valle Cavanata (e dell'area SIC/ZPS IT3330006 Valle Cavanata e Banco Mula di Muggia) che ricadono all'interno di quella che viene definita l'area dei “Campi” in località Luseo. Attualmente articolata in 8 campi baulati di una trentina di metri di larghezza ed alcune centinaia in lun- ghezza e separati l'uno dall'altro da scoline longitudinali di drenaggio, quest'area di circa 9 ettari mostra la tipica sistemazione di bonifica idraulico-agraria alla “larga ferrarese”. Il suolo è franco-limoso (10) con difficoltà di drenaggio e efflorescenze saline lungo le scoline in particolare negli ambiti prossimi alla valle da pesca. Una decina d'anni dopo l'inizio della Bonifica di Fossalon (1928), con cui alla fine si convertirono circa 2000 ettari di zona umida lagunare e peri-lagunare in campagna coltivabile, quest'area era già idraulicamente sistemata. Negli anni è stata coltivata soprattutto a seminativi intensivi in rotazione. Ciò sicuramente fino alla seconda metà degli anni '80. Da allora (a partire da una fase di coltivazione ad erba medica in un regime di regolare sfalcio con asporto del fieno e soprattutto con l'istituzione nel 1996 della Riserva Naturale Regionale Valle Cavanata) i “Campi” si sono trasformati in una composita prateria: in parte un vero e proprio prato da sfalcio a composizione floristica spontaneo-naturale (Dactylo-Festucetum) ed in parte (sulle superfici più basse e in qualche modo salinizzate da riflussi indiretti dalla contigua valle da pesca) in prateria sub-alofila a Gramigna litorale ed altri micro-habitat alini a Salicornia patula. Le scoline, non più sottoposte a ricorrenti lavori di sterro e ricalibratura (come avviene nei coltivi intensivi di bonifica), a partire dai primi anni '90 sono state in larga parte colonizzate da canneti di Cannuccia di palude che soprattutto nel settore meridionale della zona si sono estesi anche su superfici di prato nel frattempo impaludatesi. Con la realizzazione della pista ciclabile (2001) solo sul lato settentrionale dell'area è stata realizzata una siepe mista di legnose arbustive ed arboree autoctone (2002) al fine di meglio separare i campi dal passaggio dei ciclisti e ridurne quindi il disturbo. Alcune fallanze (compensate da recenti lavori di ri-piantumazione) e soprattutto l'eccesivo tasso di manutenzione imposto alla stessa ha impedito che la siepe in questi anni si sviluppasse al meglio e di conseguenza la correlata funzione di mitigazione del disturbo è al momento solo parziale. La rigida geometricità della sistemazione morfologica è stata così stemperata dai fenomeni di parziale rinaturazione (i prati da sfalcio sono pur sempre degli ecosistemi artificiali) con incremento sostanziale della biodiversità complessiva ed un risultato estetico-paesaggistico di notevole suggestione. Tra la macro-fauna che si è maggiormente avvantaggiata dai fenomeni di rinaturazione va menzionata in particolare quella degli uccelli legati al canneto (ardeidi, acrocefali, Falco di palude, ecc.) e ai prati, sia a livello di nidificazioni (Pavoncella), che di ambito di alimentazione, ecc. Finalità ed interventi di progetto Il progetto mira a diminuire il disturbo che la pista ciclabile da e per Grado, con il suo flusso di utenti, arreca alla limitrofa area dei campi a copertura prativa in località Luseo, in particolare all'avifauna che ivi si alimenta e nidifica. Ciò in linea con quanto indicato nel redigendo Piano di gestione del SIC/ZPS, in particolare nell'Allegato 2: Scheda IA8 Gestione ambientale della Riserva Naturale Regionale - Punto: Descrizione dello stato attuale e dei fattori che motivano l'azione. Rispetto ai campi in questione, la pista ciclabile si snoda sul lato occidentale (lungo la SP 19 Monfalcone-Grado) e settentrionale (lungo la via Grado - strada tra Luseo e il Cento Visite della Valle Cavanata). Per lunghi tratti, soprattutto a ovest, essa non è accompagnata da adeguate cortine vegetazionali con efficace funzione di barriera visiva in funzione soprattutto avifaunistica. Si vuole ottenere il risultato di cui sopra nel seguente modo: 1. Sul lato nord: _ Manuale di Manutenzione - Creazione di un capofosso (ampiezza 5,6m ca., profondità fino a un max di 1m ca., a bassa pendenza della sponda lato campi) ad intercettare la parte terminale nord delle scoline dei campi a valle della siepe esistente di bordura alla pista. Inverdimento dello stesso con: talee, stoloni e piante radicate di cannuccia di palude (Phragmites australis) - da materiale vegetale raccolto sul sito - a costituire un canneto lineare con funzione fisica di barriera visiva, d'interdizione al passaggio abusivo e funzione ecologica di habitat. - Creazione, con la terra di risulta, di un dosso continuo (ampiezza alla base 4,7m ca.) tra il capofosso di cui sopra e l'attuale siepe di mascheramento della pista ciclabile. Inverdimento della sommità del nuovo dosso mediante messa a dimora di zolle prative recuperate e stoccate durante le operazioni di scavo. Nei pressi del nuovo capofosso, con una parte della stessa terra di risulta si realizzeranno dei punti di passaggio (larghezza m 3) a cavallo delle scoline longitudinali (con posa interrata di tubazione), destinati al transito dei mezzi agricoli deputati allo sfalcio dei campi. - Potenziamento della siepe esistente con piantumazioni sparse nei punti di rarefazione degli arbusti presenti e allestimento di siepe arbustiva al confine orientale dell'edificio d'angolo. 2. Sul lato ovest: - Allargamento della scolina a ridosso della pista ciclabile (ampiezza finale 6,5m ca., profondità fino a un max di 1m ca., rimodellamento a bassa pendenza della sponda lato campi) e collegamento del fosso derivato con il fosso perimetrale all'area edificata di nord ovest. Inverdimento delle nuove superfici anfibie con: talee stoloni e piante radicate di cannuccia di palude (Phragmites australis) - da materiale vegetale raccolto sul sito - a costituire un canneto lineare con funzione fisica di barriera visiva, d'interdizione al passaggio abusivo e funzione ecologica di habitat. - Creazione, con la terra di risulta, di un dosso continuo (ampiezza alla base 2,6m ca.) tra il nuovo fosso di cui sopra e i campi. Inverdimento della sommità, mediante messa a dimora di zolle prative recuperate e stoccate durante le operazioni di scavo. - Creazione di una siepe arbustiva lineare e monofilare sulla banchina immediatamente a ridosso alla ciclabile. L'effetto cortina determinato dalle nuove strisce di canneto, dalle nuove siepi e dal potenziamento della siepe esistente (anche attraverso alcune indicazioni per una diversa modalità di gestione dell'esistente) saranno sufficienti a diminuire sostanzialmente il disturbo visivo arrecato dalla ciclabile e dalla viabilità in genere all'avifauna che frequenta le superfici dei campi prativi. L'ampiezza e la profondità massima dei nuovi fossi perimetrali accrescerà la difficoltà di accesso abusivo dal perimetro stesso. Allo scopo di non innescare fenomeni d'inquinamento genetico, l'allestimento dei canneti avverrà mediante esclusivo utilizzo di materiale vegetale prelevato in loco o da aree limitrofe (talee e stoloni di Phragmites australis/australis, piante radicate della stessa specie ricoltivate in contenitore); l'allestimento e l'infoltimento delle siepi esistenti con materiale vegetale fornito dai vivai regionali del FVG. Si prevede che nel medio periodo, l'effetto combinato degli interventi previsti garantirà un buon effetto di isolamento e schermatura dell'infrastruttura. La vegetazione delle superfici di progetto 1. La messa a dimora di una siepe monofilare di arbusti lungo la pista ciclabile (tratto a fianco SP 19) interesserà la banchina del lato campi caratterizzata da copertura erbacea discontinua dal carattere nitrofilo sottoposta a numerosi interventi di taglio durante l'anno. 2. La messa a dimora di arbusti ad infoltimento della siepe esistente lungo pista ciclabile (direttrice Luseo - Centro Visite) interesserà gli spazi ora vuoti già compresi entro la “luce” della siepe stessa e l'allestimento di una siepe arbustiva al confine orientale dell'edificio d'angolo, su una superficie attualmente a roveto. 3. L'allargamento della scolina esistente lungo ciclabile (tratto a fianco SP 19) a fosso, avverrà alle spese di una striscia di vegetazione erbacea dominata da Elytrigia atherica (Agropyrion pungentis Géhu 1968 em. 1973), Habitat non Natura 2000. Un piccolo nucleo di vegetazione alofila effimera a Salicornia patula (Habitat N2000: 1310 - Vegetazione pioniera di Salicornia e altre specie annue delle zone fangose e sabbiose) che si attesta nella parte più meridionale della zona d'intervento non verrà interessata dai lavori di sterro né dalla cantierizzazione (passaggio e parcheggio mezzi, stoccaggio temporaneo materiali, ecc.). 4. Lo scavo del nuovo capofosso lungo ciclabile (direttrice Luseo-Centro Visite - via Grado) interesserà superfici con vegetazione prativa attribuibile all'associazione Dactylo-Festucetum arundinaceae Tx. 50, habitat anch'esso non Natura 2000. Manuale di Manutenzione Descrizione dei lavori Individuata l'area di cantiere nella sua estensione complessiva (che - comprensiva degli ambiti di scavo, passaggio e movimento mezzi, stoccaggio temporaneo di materiali, deposito temporaneo di mezzi ed attrezzature, ecc. - sarà in ogni caso ridotta all'indispensabile), questa verrà preliminarmente sottoposta ad un intervento di trinciatura della vegetazione erbacea e sarmentosa e confinata. Analoga trinciatura verrà effettuata a carico della vegetazione di scarpata di raccordo con la pista ciclabile nel suo tratto parallelo alla SP 19. Qui verranno devitalizzate puntualmente anche alcune piccole proliferazioni di giovani olmi alloctoni (Ulmus pumila). Scavi e riporti saranno eseguiti in modo da procedere per piccoli lotti finiti, cosicché a tratto finito di scavo corrisponda un tratto finito di dosso di uguale lunghezza, compreso il recupero e la posa in opera delle zolle prative a copertura dei dossi stessi. L'innesco dell'inverdimento dei fossi avverrà mediante talee di cannuccia di palude (Phragmites australis /australis) raccolte in loco, piantine radicate della stessa specie ottenute da coltivazione di materiale vegetale anch'esso raccolto in loco e stoloni radicanti. Saranno poste in opera n° 4 talee + 1 pianta radicata/mq (più stoloni radicanti) sulla sponda a bassa pendenza dei nuovi fossi, lungo tutto lo sviluppo alveale in lunghezza degli stessi (caratteristiche del materiale vegetale, tempistica della coltivazione, modalità di messa a dimora, ecc., sono definite nel dettaglio nel Capitolato Speciale d'Appalto). L'allestimento delle siepi e l'infoltimento di quella esistente avverrà mediante messa a dimora piantine di specie arbustive o arborescenti fornite in contenitore e con certificazione di provenienza da materiale vegetale a genoma locale o regionale. La messa a dimora avverrà impiegando dischi pacciamanti in materiale biodegradabile (biodischi), a loro volta coperti da uno strato di corteccia di resinose (per evitare che vengano danneggiati da attività di uccelli) e manicotti protettivi (shelters). Le nuove siepi saranno monofilari e la distanza tra le piante sulla fila sarà di 1 m. Lungo il tratto parallelo alla SP. 19 non verranno messe a dimora piante in corrispondenza delle due macchie di olmo, perché sufficientemente sviluppate e protettive (22m ca.). L'infoltimento della siepe esistente sarà effettuato a vista, sotto indicazione della D.L. Caratteristiche di dettaglio del materiale vegetale, modalità di messa a dimora, ecc., saranno definite nel dettaglio dai dettami del Capitolato Speciale d'Appalto. In seguito, a livello gestionale si valuterà quanta e quale parte della ricrescita delle piccole piante di olmo campestre (Ulmus minor/minor) esistenti (e sottoposte solo alla trinciatura preliminare) sarà da mantenere ad integrazione nella siepe di nuova messa a dimora. A conclusione dei lavori di movimento terra, che verranno effettuati in condizioni di suolo comunque non allentato, si procederà al lavoro di restauro delle superfici di cantiere. Il lavoro consisterà in un'erpicatura leggera del suolo (eseguita in periodo primaverile) in modo da favorire il ricaccio delle erbe e rendere il substrato più facilmente colonizzabile anche dai semi delle specie erbacee delle strisce prative adiacenti. ELENCO DEI CORPI D’OPERA: Unità tecnologiche: - Piste ciclabili Impianto fognario e opere idrauliche Opere a verde Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.01 Piste ciclabili Si tratta di spazi riservati alla circolazione dei velocipedi, individuabili nella parte longitudinale della strada ed opportunamente delimitati o separati con barriere invalicabili a protezione dei ciclisti dai veicoli a motore. Le piste ciclabili possono essere realizzate: - in sede propria ad unico o doppio senso di marcia; - su corsia riservata ricavata dalla carreggiata stradale; - su corsia riservata ricavata dal marciapiede. Più precisamente le piste ciclabili possono riassumersi nelle seguenti categorie: - piste ciclabili in sede propria; - piste ciclabili su corsia riservata; - percorsi promiscui pedonali e ciclabili; - percorsi promiscui ciclabili e veicolari. Nella progettazione e realizzazione delle piste ciclabili è buona norma tener conto delle misure di prevenzione, in particolare della disposizione lungo i percorsi di: alberi, caditoie, marciapiedi, cassonetti, parcheggi, aree di sosta, passi carrai e segnaletica stradale. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.01.R01 Accessibilità in sicurezza Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso Classe di Esigenza: Sicurezza Le piste ciclabili devono essere realizzate in modo da essere facilmente accessibili da parte dei velocipedi. Prestazioni: La progettazione e la realizzazione di piste ciclabili dovranno tener conto dei seguenti dati dimensionali: - larghezza; - raggio di curvatura; - velocità di progetto; - pendenza trasversale; - pendenza longitudinale; - sottopassi. Livello minimo della prestazione: Si prevedo le seguenti dimensioni: - larghezza min. (se monodirezionali) = 1,50 m - larghezza min. (se bidirezionali) = 2,00 m - pendenza longitudinale max (per tratti non sup. a m 200)= 2,5 % - pendenza longitudinale max (per tratti non sup. a m 50)= 5,0 % - franco min. laterale = 0,20 m - franco min. in altezza = 2,25 m Nella particolarità di piste ciclabili in sottovia, questa dovrà rispettare le seguenti dimensioni: - lunghezza min. = 5,00 m - altezza max = 2,40 m - altezza max (se si superano i 25 m) = 2,70 m - pendenza rampe = 3% - 5% 01.01.R02 Adeguamento geometrico in funzione del raggio di curvatura Classe di Requisiti: Sicurezza d'uso Classe di Esigenza: Sicurezza Le piste ciclabili dovranno essere progettate e realizzate con raggi di curvatura calcolati secondo dati geometrici. Prestazioni: Le piste ciclabili dovranno essere progettate e realizzate con raggi di curvatura in funzione delle velocità, degli allargamenti, delle pendenze. Manuale di Manutenzione Livello minimo della prestazione: Si considerano alcuni dei seguenti valori minimi: - Velocità di progetto: 16 km/h raggio di curvatura = 4,50 m; allargamento del tratto = 1,10 m. raggio di curvatura = 6,00 m; allargamento del tratto = 0,80 m. - Velocità di progetto 24 km/h raggio di curvatura = 10,00 m; allargamento del tratto = 0,70 m. raggio di curvatura = 20,00 m; allargamento del tratto = 0,33 m. - Velocità di progetto: 32 km/h raggio di curvatura = 10,00 m; allargamento del tratto = 1,00 m. - Velocità di progetto: 40 km/h raggio di curvatura = 10,00 m; allargamento del tratto = 1,20 m. raggio di curvatura = 20,00 m; allargamento del tratto = 0,57m. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.01.01 Cordolature ° 01.01.02 Fasce di protezione laterali ° 01.01.03 Pavimentazione in stabilizzato Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 01.01.01 Cordolature Unità Tecnologica: 01.01 Piste ciclabili Le cordolature per piste ciclabili sono dei manufatti di finitura la cui funzione è quella di contenere la spinta verso l'esterno degli elementi di pavimentazione ciclabile che sono sottoposti a carichi di normale esercizio. Possono essere realizzati in elementi prefabbricati in calcestruzzo o in cordoni di pietrarsa. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.01.A01 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.01.01.A02 Mancanza Mancanza di elementi di cordolatura a corredo delle superfici ciclabili. 01.01.01.A03 Mancanza rinterro Mancanza del rinterro a ridosso delle cordolature con conseguente perdita di stabilità di quest'ultime. 01.01.01.A04 Rottura Rottura di parti degli elementi costituenti i manufatti. 01.01.01.A05 Sporgenza Sporgenza dei cordoli al di sopra del filo della pavimentazione ciclabile. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 6 mesi Tipologia: Controllo Controllo dello stato dei giunti verticali tra gli elementi contigui. Verifica della non sporgenza rispetto al filo della pavimentazione ciclabile. Controllare lo stato dei rinterri a ridosso delle cordolature. Anomalie riscontrabili: 1) Distacco; 2) Mancanza; 3) Mancanza rinterro; 4) Rottura; 5) Sporgenza. Ditte specializzate: Specializzati vari._ MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.01.I01 Ripristino giunti Manuale di Manutenzione Cadenza: quando occorre Ripristino dei giunti verticali tra gli elementi contigui. Ditte specializzate: Specializzati vari. 01.01.01.I02 Sistemazione sporgenze Cadenza: quando occorre Sistemazione delle sporgenze delle cordolature rispetto al filo della pavimentazione ciclabile. Ripristino dei rinterri a ridosso delle cordolature. Ditte specializzate: Specializzati vari. Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 01.01.02 Fasce di protezione laterali Unità Tecnologica: 01.01 Piste ciclabili Si tratta di spazi disposti lateralmente lungo i percorsi ciclabili e verso la carreggiata. La loro funzione è quella di creare un ulteriore margine di sicurezza dalla carreggiata e quindi dal traffico autoveicolare. Possono generalmente essere costituite da tappeti erbosi o rivestite da pavimentazioni in pietra naturale, elementi prefabbricati in cls. ecc.. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.02.A01 Deposito Accumulo di detriti, fogliame ed altri materiali estranei che potrebbero essere anche fonte di pericoli. 01.01.02.A02 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi prefabbricati dalla loro sede. 01.01.02.A03 Mancanza Perdita di parti del materiale delle aree adibite a fasce di protezione. Nel caso di tappeti erbosi questa si manifesta mediante l'assenza di zolle di erba lungo le superfici. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.02.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 3 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllare periodicamente l'integrità delle superfici del rivestimento attraverso valutazioni visive mirate a riscontrare anomalie (buche, mancanza, rottura, ecc.). In caso di tappeti erbosi controllare l'integrità degli stessi. Verificare l'assenza di depositi e/o sporgenze lungo i percorsi. Anomalie riscontrabili: 1) Mancanza; 2) Deposito; 3) Distacco. Ditte specializzate: Specializzati vari._ MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.02.I01 Ripristino superfici Cadenza: quando occorre Ripristino delle superfici del rivestimento mediante elementi di analoghe caratteristiche. In caso di tappeti erbosi, risistemazione delle nuove zolle lungo le superfici scoperte. Rimozione di eventuali depositi e/o sporgenze lungo i percorsi. Ditte specializzate: Specializzati vari. Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 01.01.03 Pavimentazione in stabilizzato Unità Tecnologica: 01.01 Piste ciclabili Si tratta di elementi che contribuiscono alla formazione di piani orizzontali dell'area a verde e alla definizione e disciplina degli stessi delimitando le aree a verde da quelle soggette a calpestio. Essi hanno carattere di natura funzionale e di natura estetica. Le pavimentazioni in terra battuta e stabilizzata si realizzano asportando gli strati superficiali di terreno organico e compattando la terra mediante l'utilizzo di un rullo. Particolarmente adatte per gli interventi di tipo naturalistico. In genere vengono utilizzati prodotti stabilizzanti composti da miscele di sali inorganici, simili alla terra battuta, ma con caratteristiche di maggiore stabilità. In genere sono composti da: - terra vegetale; - inerte frantumato di cava privo di polvere; - cemento; - stabilizzante ANOMALIE RISCONTRABILI 01.01.03.A01 Deposito superficiale Depositi di fogliame, polveri, oggetti estranei, ecc., lungo le superfici ciclabili. 01.01.03.A02 Distacco Disgregazione e distacco di parti notevoli del materiale che può manifestarsi anche mediante espulsione di elementi dalla loro sede. 01.01.03.A03 Fessurazioni Presenza di discontinuità nel materiale con distacchi di piccole parti dalle superfici ciclabili. 01.01.03.A04 Mancanza Mancanza di sostanze stabilizzanti nelle miscele delle terre. Perdita di parti del materiale dalle superfici ciclabili. 01.01.03.A05 Presenza di vegetazione Presenza di vegetazione caratterizzata dalla formazione di licheni, muschi e piante lungo le superfici ciclabili. 01.01.03.A06 Sollevamento e distacco dal supporto Sollevamento e distacco dal supporto di uno o più parti della pavimentazione ciclabile. CONTROLLI ESEGUIBILI DALL’UTENTE 01.01.03.C01 Controllo generale delle parti a vista Cadenza: ogni 2 mesi Tipologia: Controllo a vista Controllo dello stato di conservazione delle finiture e verifica del grado di usura o di erosione delle parti in vista. Controllare l'uniformità delle superfici. Riscontro di eventuali anomalie (depositi, presenza di vegetazione, ecc.). Requisiti da verificare: 1) Resistenza agli agenti aggressivi; 2) Regolarità delle finiture; 3) Resistenza meccanica. Anomalie riscontrabili: 1) Alterazione cromatica; 2) Degrado sigillante; 3) Deposito superficiale; 4) Disgregazione; 5) Distacco; 6) Erosione superficiale; 7) Fessurazioni; 8) Macchie e graffiti; 9) Mancanza; 10) Perdita di elementi; 11) Scheggiature; 12) Sgretolamento; 13) Sollevamento e distacco dal supporto Manuale di Manutenzione MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.01.03.I01 Pulizia delle superfici Cadenza: ogni anno Pulizia e rimozione dello sporco superficiale mediante spazzolatura manuale degli elementi o con tecniche di rimozione dei depositi, adatte al tipo di rivestimento, e con detergenti appropriati. Ditte specializzate: Generico. 01.01.03.I02 Ripristino degli strati superficiali Cadenza: quando occorre Ripristino degli strati, previa accurata pulizia delle superfici, rimozione delle parti disaggregate, riempimento con rivestimenti di analoghe caratteristiche e successiva compattazione con rullo meccanico. Ditte specializzate: Specializzati vari. Manuale di Manutenzione Unità Tecnologica: 01.02 Impianto fognario e opere idrauliche L'impianto fognario è l'insieme degli elementi tecnici aventi la funzione di allontanare e convogliare le acque reflue (acque bianche, nere, meteoriche) verso l'impianto di depurazione. REQUISITI E PRESTAZIONI (UT) 01.02.R02 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità Gli elementi dell'impianto devono essere in grado di garantire in ogni momento la tenuta dei fluidi. Prestazioni: La tenuta deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detto requisito. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i valori minimi previsti dalla vigente normativa. 01.02.R03 Efficienza Classe di Requisiti: Di funzionamento Classe di Esigenza: Gestione I sistemi di scarico devono essere progettati ed installati in modo da non compromettere la salute e la sicurezza degli utenti e delle persone che si trovano all’interno dell’edificio. Prestazioni: I sistemi di scarico devono essere progettati, installati e sottoposti agli appropriati interventi di manutenzione in modo da non costituire pericolo o arrecare disturbo in condizioni normali di utilizzo. Livello minimo della prestazione: Le tubazioni devono essere progettate in modo da essere auto-pulenti, conformemente alla EN 12056-2. L'Unità Tecnologica è composta dai seguenti Elementi Manutenibili: ° 01.02.01 Giunti ° 01.02.02 Tubazioni in c.a. Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 01.02.01 Giunti Unità Tecnologica: 01.02 Impianto fognario e di depurazione Si utilizzano per collegare tra di loro i tubi prefabbricati e devono necessariamente essere impermeabili, resistenti alla penetrazione delle radici, flessibili e durevoli. I giunti possono essere di vari tipi. Anelli elastici: si utilizzano per quasi tutti i tipi di tubi prefabbricati (in grès, fibrocemento, calcestruzzo, ghisa, acciaio) con differenti forme di giunzione - a manicotto, a bicchiere e ad incastro - a condizione che le pareti del tubo siano abbastanza grosse e che l'incastro sia orizzontale. L'anello è in gomma naturale (caucciù) o artificiale purché abbia caratteristiche simili a quella naturale. L'effetto sigillante si ottiene impiegando la forza elastica di ritorno che si sviluppa durante la deformazione dell'anello di tenuta e che tende a far riprendere all'anello compresso la forma precedente. Occorre particolare attenzione nella scelta del materiale perché alcune sostanze, sottoposte continuamente a pressione e ad attacchi chimici o biologici, hanno la tendenza a perdere elasticità ed a diventare plastiche. L'anello non deve essere né troppo duro (per non danneggiare il bicchiere) né troppo molle per evitare che il peso del tubo, comprimendo troppo l'anello, provochi distacchi dal vertice e, quindi, perdita di impermeabilità. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.02.01.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità I giunti devono essere in grado di garantire in ogni momento la tenuta in modo da non compromettere la pressione di esercizio richiesta per l'impianto. Prestazioni: La tenuta deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detti valori. Anche i risultati delle ispezioni devono essere riportati su un apposito libretto. Livello minimo della prestazione: La tenuta di un giunto assemblato contenente aria alla pressione atmosferica è sottoposto a prova mentre viene sottoposto ad una pressione idrostatica esterna maggiore della pressione atmosferica all'interno del pezzo in prova. Fissare la provetta nel serbatoio chiuso o recipiente a pressione e riempire il serbatoio con acqua alla temperatura specificata, +/-2 °C. Aspettare 20 min per il raggiungimento della temperatura di prova ed eliminare ogni segno di umidità dalla superficie interna della provetta; aspettare altri 10 min ed assicurarsi che la superficie interna sia completamente asciutta. Osservare la superficie interna della provetta e registrare ogni eventuale segno di perdita osservato, e la pressione a cui si verifica, mentre il giunto è assoggettato a pressione esterna, come segue. Applicare una prima pressione di prova, p1, per almeno 1 h e poi gradualmente aumentare la pressione, senza colpi, fino al secondo livello, p2. Mantenere la pressione di prova p2 per un ulteriore periodo di Manuale di Manutenzione almeno 1 h. I valori della pressione p1 e p2 sono quelli dettati dalla normativa vigente al momento della prova. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.01.A02 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 01.02.01.A03 Erosione Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. 01.02.01.A04 Incrostazioni Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti. 01.02.01.A05 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. 01.02.01.A06 Penetrazione di radici Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema. 01.02.01.A07 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte. CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.01.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni. Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo. Anomalie riscontrabili: 1) Difetti ai raccordi o alle connessioni. Ditte specializzate: Idraulico._ MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.01.I01 Pulizia Cadenza: ogni 6 mesi Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi. Ditte specializzate: Idraulico. Manuale di Manutenzione Elemento Manutenibile: 01.02.02 Tubazioni in c.a. Unità Tecnologica: 01.02 Impianto fognario e di depurazione Le tubazioni dell'impianto di smaltimento delle acque provvedono allo sversamento dell'acqua nei collettori fognari o nelle vasche di accumulo, se presenti. Tali tubazioni possono essere realizzate in calcestruzzo cementizio armato. I processi di fabbricazione più usati sono quelli di centrifugazione e di laminazione. Con la centrifugazione il calcestruzzo viene spinto dalla forza centrifuga verso l'esterno in strati sottili. Nella laminazione il calcestruzzo fresco viene cilindrato in strati sottili. I tubi sono prevalentemente di forma circolare sia all'interno che all'esterno. I giunti possono essere a bicchiere o a manicotto. Le eccellenti caratteristiche meccaniche del calcestruzzo, migliorate dall'armatura metallica, rendono possibili maggiori lunghezze e dimensioni. I diametri variano dai 25 ai 400 cm, la lunghezza è pari ad almeno 2,5 m con un massimo di 6 m. I tubi circolari hanno un'armatura circolare anulare in uno o più strati che deve essere disposta ad una distanza regolare su tutta la lunghezza del tubo, compresi il bicchiere. L'armatura è collegata da bacchette longitudinali piegate nel bicchiere ed unite nei punti di giunzione. REQUISITI E PRESTAZIONI (EM) 01.02.02.R01 (Attitudine al) controllo della tenuta Classe di Requisiti: Funzionalità tecnologica Classe di Esigenza: Funzionalità Le tubazioni in cls armato ed i relativi complementi devono essere in grado di garantire in ogni momento la tenuta dei fluidi. Prestazioni: La tenuta deve essere verificata in sede di collaudo (ed annotata sul certificato di collaudo) e successivamente con ispezioni volte alla verifica di detto requisito. Livello minimo della prestazione: La prova per verificare la tenuta viene così eseguita: - riempimento della tubazione fino ad eliminare l'aria; - incremento della pressione fino al valore della pressione di esercizio. Le tubazioni devono essere mantenute nella condizione di carico per almeno 15 minuti trascorsi i quali non devono verificarsi gocciolamenti verso l'esterno della tubazione. 01.02.02.R02 Impermeabilità Classe di Requisiti: Controllabilità tecnologica Classe di Esigenza: Controllabilità Le tubazioni in cls armato devono essere realizzati con cementi ed additivi in modo da non consentire l'assorbimento di acqua. Prestazioni: Le tubazioni durante il loro funzionamento non devono assorbire acqua per consentire di rispettare i valori della portata dell'impianto. Livello minimo della prestazione: Devono essere rispettati i valori indicati dalla norma UNI EN 640. 01.02.02.R03 Regolarità delle finiture Classe di Requisiti: Visivi Classe di Esigenza: Aspetto Le tubazioni in calcestruzzo armato devono essere realizzati con materiali privi di impurità. Prestazioni: Manuale di Manutenzione Il calcestruzzo, ad un esame visivo, deve risultare omogeneo e compatto ed i tubi non devono presentare irregolarità geometriche evidenti. Le superfici interne ed esterne devono essere prive di fessure, impurità e vespai. Livello minimo della prestazione: La superficie interna deve essere cilindrica in modo da rispettare le prescrizioni riportate dalla norma UNI EN 639. Il diametro, la lunghezza e lo spessore devono essere quelli indicati dalla norma UNI EN 639. 01.02.02.R04 Resistenza alla compressione Classe di Requisiti: Di stabilità Classe di Esigenza: Sicurezza Le tubazioni in cls devono essere in grado di resistere a sforzi di compressione che si verificano durante il funzionamento. Prestazioni: La resistenza alla compressione da considerare è il valore caratteristico basato su un percentile del 95% ricavato dalle prove eseguite sui cilindri. Possono essere utilizzati cilindri di dimensioni diverse, a condizione che vengano applicati fattori di conversione per correlarli alla dimensione normalizzata di 150 mm x 300 mm. Qualora vengano utilizzati dei cubi, devono essere applicati fattori di conversione. Livello minimo della prestazione: Se vengono utilizzati cubi da 150 mm, i risultati delle prove devono essere divisi per un fattore di conversione di: - 1,20 per i risultati delle prove minori di 45 MPa; - 1,10 per i risultati delle prove uguali o maggiori di 45 MPa. Se vengono utilizzati i cubi da 100 mm, i risultati delle prove devono essere divisi per 1,05 prima di applicare le conversioni menzionate in precedenza. ANOMALIE RISCONTRABILI 01.02.02.A02 Corrosione armature Corrosione delle armature delle tubazioni con evidenti segni di decadimento delle stesse evidenziato con cambio di colore e presenza di ruggine in prossimità delle corrosioni. 01.02.02.A03 Difetti ai raccordi o alle connessioni Perdite del fluido in prossimità di raccordi dovute a errori o sconnessioni delle giunzioni. 01.02.02.A04 Erosione Erosione del suolo all’esterno dei tubi che è solitamente causata dall’infiltrazione di terra. 01.02.02.A05 Incrostazioni Accumulo di depositi minerali sulle pareti dei condotti. 01.02.02.A06 Odori sgradevoli Setticità delle acque di scarico che può produrre odori sgradevoli accompagnati da gas letali o esplosivi e aggressioni chimiche rischiose per la salute delle persone. 01.02.02.A07 Penetrazione di radici Penetrazione all'interno dei condotti di radici vegetali che provocano intasamento del sistema. 01.02.02.A08 Sedimentazione Accumulo di depositi minerali sul fondo dei condotti che può causare l’ostruzione delle condotte. Manuale di Manutenzione CONTROLLI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.02.C01 Controllo generale Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare lo stato degli eventuali dilatatori e giunti elastici, la tenuta delle congiunzioni a flangia, la stabilità dei sostegni e degli eventuali giunti fissi. Verificare inoltre l'assenza di odori sgradevoli e di inflessioni nelle tubazioni. Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla compressione. Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione armature; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni. Ditte specializzate: Idraulico._ 01.02.02.C02 Controllo tenuta Cadenza: ogni 12 mesi Tipologia: Controllo a vista Verificare l'integrità delle tubazioni con particolare attenzione ai raccordi tra tronchi di tubo. Requisiti da verificare: 1) Resistenza alla compressione. Anomalie riscontrabili: 1) Corrosione armature; 2) Difetti ai raccordi o alle connessioni. Ditte specializzate: Idraulico._ MANUTENZIONI ESEGUIBILI DA PERSONALE SPECIALIZZATO 01.02.02.I01 Pulizia Cadenza: ogni 6 mesi Eseguire una pulizia dei sedimenti formatisi e che provocano ostruzioni diminuendo la capacità di trasporto dei fluidi. Ditte specializzate: Idraulico. Opere a verde MANUTENZIONI 1° ANNO (E 2° ANNO) Interventi Periodi N° 1 eliminazione erba dal foro dei biodischi pacciamanti e modalità di esecuzione e attrezzature impiegate Stagione vegetativa 1° anno. Intervento manuale. Fino a 6 irrigazioni di soccorso complessive Stagione vegetativa 1° e 2° anno Attrezzature impiegate: cisterna e manichetta. N° 3 tagli vegetazione erbacea di banchina tra le Stagione vegetativa 1° anno. piante legnose di messa a dimora di progetto, con Attrezzature impiegate: decespugliatore con filo. manutenzione di riassetto dei biodischi Gli interventi andranno condotti avendo cura di non pacciamanti e manicotti protettivi (shelters) danneggiare i manicotti protettivi con gli attrezzi di taglio qualora necessaria impiegati. NOTA: gli interventi di cui sopra rientrano nell’ambito degli interventi previsti in ambito progettuale. MANUTENZIONI ANNI SUCCESSIVI: 2°-10° ANNO Interventi Gestione canneti delle canalette perimetrali di progetto (parallelamente alla pista ciclabile) Gestione siepi perimetrali Ordinaria manutenzione banchine erbose lungo pista ciclabile a ridosso delle siepi con riassetto dei biodischi pacciamanti e manicotti protettivi (shelters) qualora necessaria Rimozione manicotti protettivi (shelters) e biodischi pacciamanti Periodi e modalità di esecuzione e attrezzature impiegate Ad avvenuta affermazione e consolidamento dei canneti d’impianto, i canaletti perimetrali d’insediamento non subiranno interventi manutentivi ad eccezione di eventuali, limitati interventi di decespugliamento ed eventuale devitalizzazione a carico di specie arbustive che dovessero attecchire lungo sponda. Attrezzature impiegate per il decespugliamento: decespugliatore con lama a disco. Attrezzature e materiali impiegati per la devitalizzazione: pennello e/o tampone per bagnare le superfici di taglio in ceppaia con disseccante specifico. Considerato che i canneti portano all’interramento dei corpi idrici in cui si attestano, a partire dal 7°/8° anno dovrà essere valutata la possibilità di procedere ad eventuali operazioni di sfangamento. La siepe perimetrale di nuovo impianto andrà gestita mediante n° 2 leggere potature annuali (n° 1 primaverile e n° 1 tardo estiva). Ciò allo scopo di ottenere e mantenere il più alto livello di densità e compattezza fogliare delle chiome dei cespugli, dal colletto all’apice di chioma (che a regime non dovrà mai essere inferiore ai 2,5 mt di altezza), limitando gli sviluppi delle stesse sul lato prospicente alla pista ciclabile per ovvie questioni di sicurezza e miglior frequentazione e agibilità. Analoghi interventi andranno effettuati sugli arbusti posti a dimora ad infoltimento della siepe esistente lungo la via Grado. Sulla parte esistente e accresciuta di questa si dovrà tassativamente diminuire l’intensità di potatura, favorendo un allargamento delle chiome e la loro compattezza fogliare. Attrezzature impiegate: attrezzi dedicati alla potatura di siepi e cespugli (cesoie a una e due mani, forbicioni per siepi, tosasiepi a motore). Verranno sottoposte agli usuali interventi di taglio dell’erba già regolarmente attuati nell’ambito dell’ordinaria manutenzione. Attrezzature impiegate: decespugliatore con filo. Gli interventi andranno condotti avendo cura di non danneggiare i manicotti protettivi con gli attrezzi di taglio impiegati. Manicotti e biodischi pacciamanti eventualmente non degradatisi verranno rimossi a sufficiente stadio di crescita degli arbusti. Intervento manuale.