AB
Novembre 2015
Anno 3° n.
11
da L ‘ALTRA BOLOGNA
Notizie, informazioni, riflessioni e proposte
Foglio di documentazione e collegamento fra associazioni di volontariato cristiano
Responsabile Paolo Mengoli
Redazione: Marco Cevenini, Carlo Lesi, Raffaele Lungarella, Paolo Mengoli
Strada Maggiore, 13 - 40126 – BOLOGNA tel. - fax 051 226310
e-mail <[email protected]> <www.confraternita.bologna.it>
INDICE
CAFFARRA - ZUPPI
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DOSSETTI ARDIGO’ PER CHI SI CANDIDERA’ A SINDACO
3
L’EMARGINAZIONE HA ORIGINE CON LA DISGREGAZIONE DELLA FAMIGLIA 4
CASA UN PROBLEAMA SEMPRE PIU’ DELICATO E COMPLESSO
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APPELLO URGENTE
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ABOLIZIONE DEL CANONE RAI
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V.A.I.
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I NOSTRI MORTI
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AMMALATI E LUTTI
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“…VIVIAMO TUTTI SOTTO LO STESSO CIELO,
MA NON TUTTI ABBIAMO LO STESSO ORIZZONTE.”
K. Adenauer
CONFRATERNITA DELLA MISERICORDIA
Strada Maggiore, 13 - 40126 – BOLOGNA tel. - fax 051 226310
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UN GRAZIE Al NOSTRO CARISSIMO
Card. Carlo CAFFARRA
e
BENVENUTO al NUOVO
ARCIVESCOVO
Matteo Maria ZUPPI
Il nostro amato Card. Carlo CAFFARRA ha concluso il suo servizio di
Arcivescovo, desideriamo digli GRAZIE per averci guidato in questi anni con
sapienza e carità.
Gli siamo grati per il sostegno lungo la strada del servizio, e per averci fatto
incontrare Gesù negli ammalati e nei poveri.
Gli chiediamo di benedirci unitamente ai poveri che incontriamo “nelle
periferie” di Bologna: strade, dormitori, ospedali, carcere,…..Eminenza, la
ricorderemo ancora nella preghiera con immutato affetto e gratitudine.
A succedergli alla guida della Chiesa petroniana, papa FRANCESCO ha
nominato il Vescovo Matteo Maria ZUPPI, a lui un affettuoso benvenuto, grati
per la bella lettera che ha indirizzato a tutti i bolognesi. Sin da ora ci poniamo
in ascolto dei suoi insegnamenti, e in attesa del Suo ingresso il 12 dicembre
prossimo, lo ricorderemo nelle Messe domenicali in San Nicolò degli Albari,
affinché il suo ministero episcopale ci aiuti nell’essere strumenti dell’amore di
Dio verso le tante persone che insistentemente bussano alle nostre porte.
Bologna, 27 ottobre 2015
Il Consiglio Direttivo
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DOSSETTI e ARDIGO’
nel loro programma elettorale (1956)
si proponevano di
ESPRIMERE MEGLIO L’AMORE DELLA CITTA’
PER I SOFFERENTI E GLI ESCLUSI
Sono passati 60 anni da quando Giuseppe Dossetti e Achille Ardigò proposero nel
LIBRO BIANCO, (programma per le comunali del 1956) alcune semplici e concise
considerazioni.
“Esprimere meglio l’amore della città per i sofferenti e gli esclusi”.
E’ il titolo della Sezione VI - Parte Seconda.
Questa sezione contiene sintetici concetti molto significativi.
Il titolo riassume rispetto, abnegazione e solidarietà verso i sofferenti e gli esclusi. Gli
autori evidenziano una sensibilità non comune nei confronti dell’altra Bologna,
vengono poste all’attenzione dell’ elettore le “periferie spesso dimenticate” ai più. Il
testo fa riferimento “all’asilo notturno”, di cui molti forse non sapevano e forse ancor
oggi non sanno l’esistenza.
Con queste parole Dossetti e Ardigò pur riconoscendo un impegno nel sociale della
giunta P.C.I. uscente, propongono nel programma politico un supplemento di
attenzione della città per i sofferenti e gli esclusi.
Oggi riteniamo ancora validi i suggerimenti di Dossetti e Ardigò, e li
proponiamo
all’attenzione
di
chi
dovrà
amministrare
la
città
nel
quinquennio 2016 – 2021.
“ESPRIMERE MEGLIO L’AMORE DELLA CITTA’ PER I SOFFERENTI E GLI ESCLUSI”
1
<<……….
Principi fondamentali per noi debbono essere:
1) Ogni povero o disoccupato, se non inabile, deve essere posto in grado di fare
qualcosa, di dare qualcosa alla società che lo assiste a inserirsi nel lavoro.
Il Comune deve dare in cambio aiuti che stimolino e non deprimano la
responsabilità e l’iniziativa degli assistiti.
2) Occorre concentrare il massimo sforzo per garantire le condizioni essenziali di
vita umana a quelle 4.000 persone riconosciute dagli uffici dell’ECA in
condizioni di più grave miseria, oltre che a migliorare l’assistenza alle altre
famiglie con il libretto dell’ECA.
3) Ogni assistenza (da potenziare quella agli sfrattati oggi male assistiti dal
Comune) deve essere rivolta non a disunire la famiglia (come ora avviene
per l’asilo notturno e il ricovero) ma ad unirla sia come sede di convivenza che
come forma di aiuto.>>
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LIBRO BIANCO su BOLOGNA – 1956 Sezione VI - pag. 57
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L’EMARGINAZIONE DI UNA PERSONA:
HA ORIGINE QUASI SEMPRE
DALLA DISGREGAZIONE DELLA SUA FAMIGLIA
Le tante persone che incontriamo presso il Segretariato Sociale “Giorgio La
Pira” della Confraternita della Misericordia, sono - nelle quasi totalità - gravate
dalle più disparate difficoltà e povertà, un unico denominatore le accomuna : la
disgregazione della famiglia d’origine.
Nel passato la famiglia riusciva, autonomamente o in un contesto
di relazioni intrafamiliari, a rispondere a quasi tutte necessità esistenti
al suo interno e a fronteggiare la quasi totalità delle avversità che i
suoi membri si trovavano ad affrontare.
Il “nuovo” modello di sviluppo sociale, che nel tempo si è venuto a
consolidare, ha favorito la disgregazione della famiglia e ha progressivamente
distrutto l’insieme delle sue relazioni sociali, quelle del clan e delle reti di
solidarietà.
La famiglia si è sempre più trovata sola nel rispondere alle necessità dei suoi
membri ed è diventata sempre più piccola, fino a ridursi a uno, due o tre soli
membri. Spesso si tratta di una persona anziana o con fragilità di natura psico
fisica, priva di relazioni che possano sostenerla nel momento del bisogno.
Lo stato sociale
da un lato non riesce a fronteggiare le innumerevoli
difficoltà di questa popolazione e in particolare di quelle meno abbienti, dall’altro
sarebbe gravato da costi via via crescenti se decidesse di dare una seria risposta
a queste necessità.
La soluzione non può che essere nella prevenzione adeguata e duratura, che
consiste nell’investire sulla famiglia e sulle reti di famiglie. Si avrebbero così
maggiori benefici e costi minori.
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CASA
Un problema sempre più complesso e delicato
L’assessore alla casa del comune di Bologna Malagoli informa che:
gli sfratti nel 2011 erano 600, ed oggi sono più che raddoppiati. Il 76% di sfratti
sono causati da morosità incolpevole.
Il problema casa è un tema politico che non può attendere e necessita di un
approccio strutturale a beve, medio e lungo termine.
Ai candidati che si proporranno a guidare di Bologna dal 2016 al 2021, chiediamo in
quale modo pensano di fronteggiare questa gravissima situazione sociale.
I sindacati bolognesi sull’emergenza casa hanno firmato nel mese di ottobre u. s.,
un accodo con il comune di Bologna che si prefigge di fronteggiare questa grave
situazione sociale. L’accordo prevede il reperimento di una o più strutture da
dedicare all’emergenza abitativa. Nel contempo si sono dichiarati contrari alla
politica delle occupazioni.
In questi mesi si è assistito ad occupazioni di case o spazi da parte di persone o
famiglie spesso disperate, ed all’allungarsi dell’elenco delle persone o famiglie che in
graduatoria pazientemente attendono l’assegnazione di un alloggio popolare.
Sullo stesso argomento, la stampa locale riporta l’opinione (assolutamente NON
condivisibile) di chi sostiene che: “Dalle occupazioni nasce una legalità superiore”.
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TAVOLA di FRATERNITÀ
<<<APPELLO URGENTE>>>
Alla TAVOLA di FRATERNITÀ partecipano 30 parrocchie che a turno
preparano, trasportano e distribuiscono una semplice refezione serale agli
ospiti del Dormitorio Comunale di via Sabatucci, 2.
A coordinare i turni di servizio, il Segretariato Sociale “Giorgio La Pira” che fa
capo alla Confraternita della Misericordia.
Questo semplice ma concreto segno di fraternità si effettua dal 1981.
Ultimamente una Parrocchia benemerita, fra le prime che hanno aderito alla
“Tavola”, non è più in grado di far fronte a questo impegno causa l’età avanzata
dei volontari che per tanti anni si sono impegnati.
E’ URGENTE TROVARE UNA PARROCCHIA CHE UNA DOMENICA AL MESE
(ESCLUSO LUGLIO E AGOSTO) POSSA FARSI CARICO DI QUESTO SERVIZIO DI
CARITA’.
SAREBBE GIA’ MOLTO UTILE ANCHE SOLO 2 VOLTE OGNI TRIMESTRE
Sino a che una nuova parrocchia non si dirà disponibile, gli ospiti del dormitorio
comunale non potranno fruire per una domenica al mese di questo segno di
fraternità.
INVITIAMO A METTERSI IN CONTATTO CON:
la segreteria Confraternita della Misericordia
tel. 051 226210 (mattino 8,30–11,30- dal lunedì al venerdì),
oppure inviare una e-mail a [email protected]
per avere informazioni dettagliate e delucidazioni.
Grazie
Bologna, 15 novembre 2015
La Segreteria
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ABOLIZIONE DEL CANONE RAI
Per le persone di età pari o superiore a 75 anni Art. 1, comma 132.
La legge 24 dicembre 2007, n.244 prevede l’abolizione del canone RAI
per le persone di età pari o superiore a 75 anni Art. 1, comma 132.
Per avere diritto all'esenzione occorre:
1 aver compiuto 75 anni di età entro il termine di pagamento del canone;
2 non convivere con altri soggetti diversi dal coniuge titolari di reddito proprio;
3
possedere un reddito che unitamente a quello del proprio coniuge
convivente, che non sia superiore complessivamente ad euro 516,46 per tredici
mensilità (euro 6.713,98 annui).
Alle persone che ritengono di avere i requisiti richiesti dalla legge consigliamo di
rivolgersi ad un PATRONATO per lo svolgimento della pratica d’esenzione.
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Informazioni dal
V.A.I.
Via Massarenti,9 - 40138 BOLOGNA
4° piano – NUOVE PATOLOGIE tel 051 6363566
e-mail [email protected]
MARTEDI’ 15 DICEMBRE 2015
Presso la Parrocchia di San Giuseppe Sposo
Via Bellinzona ,6
Alle ore 16,30 incontro fraterno
Alle ore 18,30 S.Messa seguita da momento conviviale e scambio di auguri.
Come ogni anno porteremo ai degenti i biglietti di auguri di Natale:
Al MALPIGHI Domenica 20 dicembre 2015 - di via Albertoni (pad 2)
Dopo la S. Messa delle ore 10:30
Al S. Orsola (pad5) dopo la S. Messa delle ore 10
Per l’OSPEDALE MAGGIORE l’appuntamento è il GIORNO DI NATALE
alle ore 9 presso l’Ufficio del VAI
Forella, Gildo, Marisa
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I NOSTRI MORTI
Di recente abbiamo ricordato i nostri morti: i cimiteri si sono riempiti di persone e di
fiori. Visitarli adesso mette quasi di buon umore, tanto i colori variopinti dei fiori
accendono la nostra fantasia. Nelle piccole foto delle lapidi c’è la nostra storia, chi ci
ha generati, amati e protetti quando eravamo piccoli. E’ come se idealmente il
testimone passasse da una generazione all’altra. La storia continua in chi rimane, ma
ha preso le mosse da chi ci ha lasciati. A volte penso che i morti non “muoiano” mai,
perché rimane nei figli e nei nipoti un tratto che li ricorda: la voce, l’andatura, i tic, la
capigliatura, gli occhi, i gesti, la fisionomia stessa. “ Tutto suo nonno” si sente dire di
un nipotino. Fermo restando che in questi casi le persone si sbizzarriscono nelle
somiglianze più varie e contrastanti. Bisogna insegnare ai giovani il rispetto ed il
ricordo di chi ci ha lasciati. Forse ci dovremmo portare con noi un pezzettino di
memoria tutto l’anno e non solo nell’occasione della ricorrenza. Noi che abbiamo la
fortuna di averli vicini e poterli salutare. Ricordo che da piccolo“ parlavo “con la nonna
Teresa, quando con mio padre andavo a trovarla. Alcuni giorni fa ero immerso in
questi pensieri, quando l’occhio mi è caduto su di un piccolo gruppo di ragazzi di
colore che camminavano allegramente per strada. Mi sono subito chiesto: “ ma i loro
morti dove sono?” Lungo una strada lastricata di fatiche indicibili che si chiama
immigrazione. I più vecchi nei villaggi di provenienza a riposare sotto un albero o
vicino a casa, altri nelle torride dune sabbiose dei deserti che hanno cercato di
attraversare, altri ancora nei campi di concentramento costruiti sulle coste del
Mediterraneo dai trafficanti di essere umani e c’è chi non ce l’ha fatta a superare il
mare aggrappato ad una barca fantasma. Oppure chi ha perso la vita a pochi metri
dalle nostre coste. Un brivido mi percorre se penso ai bambini ed alle donne gravide.
Non dobbiamo dimenticare chi è fuggito dalla guerra e dalla carestia dove la morte,
figlia dell’egoismo e della sete di potere, regna sovrana. Se noi abbiamo un luogo dove
ricordarli, gli immigrati no se non nel ricordo. Sappiamo quanto sia labile la memoria e
come debba essere sempre rinfocolata. Una tomba e le ricorrenze hanno anche questo
significato. Per cui lo strappo con le radici degli immigrati non è solo con il paese
natio, i volti cari e le abitudini ma anche con i loro morti, il loro passato. Un detto di
un tempo diceva: “partire è un po’ morire” anticipando inconsciamente le tribolate
vicissitudini degli immigrati. Mi fa sorridere chi entra in ansia perché d’estate deve
andare al mare o anche più lontano sapendo però che presto tornerà a casa.
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Parte con valigie stracariche perché alla sera il galateo vuole che ci si debba cambiare
d’abito, mentre chi si mette in moto in cerca di lavoro lascia tutto: ha solo i vestiti che
indossa! Ritengo che questo loro atteggiamento forzato ci debba essere di
insegnamento verso una maggiore essenzialità di vita. Non dimentichiamo che anche i
nostri nonni hanno battuto le rotte dell’emigrazione verso le Americhe, il Belgio, la
Germania ecc.
lasciando terre, affetti, ricordi, persone, morti: lo sradicamento è
passato anche attraverso le nostre contrade. Da piccolo ho avuto occasione di parlare
con persone che erano emigrate e poi tornate; assicuro che i loro racconti erano
drammatici. Ricordo che una donna anziana, detta “ l’americana” per i suoi trascorsi
oltre oceano, al suo ritorno volle come primo gesto affettuoso andare a trovare i suoi
cari nel cimitero di paese. Sotto tutte le latitudini quelli con i morti sono legami forti
che compongono la storia di una nazione, anche se invisibili e che non si devono
spezzare mai. Quando avviene, è l’identità di un popolo che va scomparendo.
Carlo Lesi
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DOMENICA
Ogni domenica nella Chiesa di San Nicolò degli Albari - via Oberdan-14, padre
Gabriele Digani direttore dell’Opera Marella, alle 9:30 celebra la Santa Messa.
Un’esperienza di fede e di amore che raduna attorno all’altare persone povere
prive di alloggio, nello spirito:
dei Venerabili don Olinto MARELLA, don Giuseppe BEDETTI,
e di don Paolo SERRA ZANETTI, che spesero la loro vita al servizio dei più
poveri di Bologna.
Nel corso della Messa vengono ricordati i defunti, ed i tanti ammalati che
appartengono a questa “famiglia” del popolo di Dio.
* * *
AMMALATI
Nelle Messe di Novembre preghiamo il Signore per la salute di:
Andrea, Aristide, Cristina, Emilio, Franco, Giovanni, Liana,
Luigino, Mery, Maria Luisa, Maria Pia, Mario, Mauro, Renato
* * *
LUTTI
Nell’anno che sta per finire abbiamo ricordato la morte di queste care persone,
che sono scomparsi per noi, ma non per Lui.
Lorenzo SCANDIUZZI
Giovanni BERSANI
Fortunato STAROPOLI
Maria Cristina MARRI
Maria VACCHI in GOVONI
Simonetta RICCO’
Antonio SAZZINI
Francesco COLAO
Giuseppe COCCOLINI
Giacomo BIFFI
Pietro RAMINA
Francesco Antonio MANZOLI
Marisa TODESCO
“Dio non è il Dio dei morti, ma il Dio dei viventi.
(Mt. 22,032)
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numero 11 - novembre 2015 - Confraternita della Misericordia in