Campeggio Passo Rolle 2012 Catechismo Riparto con la seconda! |2 Montagna Un passo dopo l’altro |3 |4 Ciâc'ri in Cesa ANNO II NUMERO 3 • 10 NOVEMBRE 2012 A 50 anni dall’apertura del Concilio Vaticano II, l’11 ottobre il Papa ha aperto ufficialmente l’Anno della fede Fede: ricchezza per il senso, il valore, il destino della vita “Possiamo raffigurare questo Anno della fede come un pellegrinaggio nei deserti del mondo contemporaneo[…]” (Benedetto XVI) di DON LAO Se tentiamo una fotografia della nostra società, vediamo chiaramente che essa è evoluta e con tante possibilità e occasioni. Eppure, se pensiamo a noi stessi, ci pare anche di sentirci più poveri, quasi defraudati o come chi possedeva ricchezza e si trova nella povertà, nell’indigenza e, sotto sotto, è deluso e vive male. Crediamo di avere scoperto nuovi valori; di esserci ripresi certi diritti; di esserci liberati di tanti tabù... ma, alla fine, ci scopriamo più poveri di umanità, di speranza e abbiamo anche più paura del futuro e ci attacchiamo disordinatamente al presente, senza fare progetti più lunghi. Non è forse così? L'anno della fede, voluto dal papa, ci invita proprio a riflettere che ci sono ricchezze preziose per la nostra vita che si possono anche perdere e che non sono materiali: i rapporti sinceri e significativi fra le persone, l'accoglienza fraterna, la condivisione, la solidarietà nel bene comune, l'uscire dal proprio interesse per pensare anche agli altri, l'impegno nella gratuità, l'onestà nella vita e nelle professione... Tra questi anche la fede. “Viviamo in regioni di antica evangelizzazione e tradizioni cristiana, dove però la luce della fede si è affievolita e tanti uomini e donne si sono allontanati da Dio e non lo ritengono più rilevante per la loro vita: persone che perciò hanno perso una grande ricchezza, sono come decadute da un'alta dignità – non quella economica o di potere terreno – ma quella cristiana e hanno così perso l'orientamento sicuro e solido della via e sono diventati, spesso inconsciamente, mendicanti del senso dell'esistenza”. (il Papa) Mi rivolgo a te che mi leggi e ti chiedo: come stai con la tua fede? Non è una domanda impertinente, né capricciosa o inutile. É come chiederti: hai scoperto e possiedi il senso, il valore, il destino vero della tua vita? Perchè fede e vita sono l'una con l'altra e l'una per l'altra: la fede illumina e guida la vita nella direzione e nelle scelte giuste; la vita rende la fede visibile, operosa ed efficace. Tutti desideriamo e aspettiamo un rinnovamento, di noi stessi e degli altri, del modo intero. Non bastano leggi e neppure la buona volontà. Questo rinnovamento verrà dalla riscoperta di Gesù Cristo, del suo Vangelo e del suo amore, del suo volto, così umano e così divino, sul quale risplende tutto Dio. Cristo ravviva la luce della fede là dove essa si è indebolita; riaccende il fuoco di Dio là dove è un fuoco di brace, che chiede di essere ravvivato, perchè sia fiamma viva che dà luce e calore a tutta la casa. Abbiamo sicuramente tutti bisogno di una iniezione di fiducia e di nuovo slancio, che renda la nostra vita tonica e vivificante. L'Anno delle Fede può essere l'occasione buona. Si può provare! Con tanti auguri! Bangladesh: bambini cristiani rapiti di don Daniele Gianotti Qualche anno fa (nella primavera del 2008) ho avuto la grazia di conoscere, sia pure per pochi giorni, il Bangladesh e di toccare con mano qualcosa della presenza cristiana e dell’azione dei missionari (particolarmente quelli del PIME, dai quali ero stato invitato) in questo paese. Con questo ricordo rilancio la notizia apparsa il 5 ottobre sull’Agenzia Fides, e che riguarda il rapimento e la islamizzazione forzata di bambini provenienti da famiglie cristiane (una parte consistente dei cristiani del Bangladesh viene dalle comunità “tribali”: anche la foto che pubblico qui è stata presa nel corso della visita che ho potuto fare nel 2008 a una di queste comunità a Dinajpur, nel nord-ovest del paese). CONTINUA A PAGINA 3 PAGINA 2 Ciâc'ri in Cesa CAMPEGGIO 2012 Passo Rolle: un'esperienza indimenticabile di Monica Gianotti ...E un altro campeggio è andato! Anche quest'anno alla fine siamo riusciti a mettere in piedi una nuova esperienza davvero indimenticabile. Sono state due settimane piene di allegria, di amicizia, di divertimento, di gioco, ma ovviamente non sono mancati anche i momenti di tranquillità e riposo... Durante la giornata ci sono sempre stati momenti di preghiera (prima di tutti i pasti, quasi sempre prima di partire per le camminate e ogni tanto anche durante la giornata per vari motivi...). In particolare è stato organizzato alla sera un diverso momento di preghiera: abbiamo letto e inscenato insieme il Vangelo di Marco. Diviso nella lettura di due o tre capitoli a serata (lettori Giulio e Monica) e due scenette recitate dai bambini (aiutati da Silvia nella preparazione), abbiamo raggiunto il nostro scopo di leggerlo tutto da cima a fondo e direi con la massima soddisfazione soprattutto degli organizzatori! Le camminate, secondo me, sono state tra i momenti migliori per parlare e legare con gli altri, è incredibile la gamma di argomenti che puoi trovare quando inizi a parlare con qualcuno con cui magari di solito parli poco! ! Io per prima in questi 10 giorni tra i monti ho legato davvero con tante persone, persone che magari ho intorno da una vita, ma con le quali non ho mai tenuto grandi conversazioni, e che lì si sono rivelate davvero speciali e indispensabili. Una volta tornati a casa dalla camminata ci si riposava, si chiacchierava ancora e ancora, si commentava la giornata trascorsa, magari con chi per qualche motivo, non era riuscito a venire... e poi finalmente... LA CENA!!!!!! Un grazie particolare va alle nostre cuoche Margherita e Paola (con la partecipazione straordinaria del cuoco Dario!!) perché ci hanno fatto sempre trovare piatti strepitosi, diversi ogni giorno, uno più buono dell'altro! Passata la cena c'era il momento della preghiera (lettura del Vangelo), qualche parola per spiegare l'organizzazione del giorno dopo e poi ogni tanto qualcuno prendeva la chitarra e si iniziava a cantare e a cantare e a cantare! Rotto il ghiaccio della prima canzone si passava a un altro artista, poi a un altro libretto da cui prendere le canzoni, poi ogni tanto saltavano fuori dei canti alpini.... e quando Giulio prendeva il via non lo fermava più nessuno!!! ! Quest'anno oltre a ragazzi e assistenti c'erano anche le famiglie e direi che tra tutti si è creato un legame davvero speciale, che ha eliminato ogni ipotetica barriera determinata dalla differenza di età. Continuamente si vedevano ragazzi che giocavano con i bambini, insegnando loro anche i giochi più difficili e particolari, adulti che scambiavano battute e opinioni con ragazzi magari conosciuti proprio lì, in campeggio... Insomma si è creato un ambiente davvero bello, che trasmetteva una sensazione di sicurezza e protezione, proprio come in una grande famiglia! Non si distinguevano i ruoli di chi comandava e di chi obbediva, perché non c'erano: tutti eravamo alla pari e ognuno ha fatto la sua parte per dare una mano. Vero protagonista di questo campeggio è stato il salto della corda!!! Questo gioco, questa attività, è stato un altro modo per far avvicinare ragazzi, bambini e direi anche genitori, che insieme hanno cercato di battere record, personali e collettivi, di velocità e di resistenza. In più quest'anno abbiamo davvero superato noi stessi: abbiamo imparato a saltare la CORDA DOPPIA! Intendo proprio entrata, salto, piano e veloce, uscita, passaggio in mezzo (e chi ha orecchie per intendere intenda!!!) ;) Ovviamente non sono mancati scherzi di ogni genere, che specialmente gli ultimi giorni hanno visto scontrarsi ragazzi Vs bambini, tra i quali è nata una lotta in cui uno scherzo tira l'altro e così via (dal sale SABATO 10 NOVEMBRE 2012 nell'acqua, alla “scomparsa” dei materassi di alcuni bambini, alla loro furbizia che li ha portati ad allearsi con il cuoco, che l'ultima sera ha servito ai ragazzi cotolette di cartone, aspettando la nostra reazione...) una vera e propria sfida all'ultimo sangue! :-P Insomma che dire, io non immaginavo di divertirmi così tanto! Personalmente penso di poter dire che per me è stato il campeggio più bello di tutti, mi sono trovata davvero bene e non dimenticherò mai tutto l'affetto che mi è stato dimostrato. Grazie di tutto a tutti, dai bambini, agli assistenti, alle famiglie, ai ragazzi e le ragazze che mi hanno sempre fatto compagnia. Un ultimo, ma non meno importante, ringraziamento (direi da parte di tutti) a don Lao! Che anche da lontano ci ha fatto sentire il suo affetto e la sua presenza, ricordandoci spesso nella preghiera. Grazie dell'aiuto che ci ha dato sempre e comunque. Ci vediamo l'anno prossimo, magari ancora più numerosi e con nuovi volti da conoscere e a cui far assaporare questa fantastica esperienza!!! Ciâc'ri in Cesa SABATO 10 NOVEMBRE 2012 Bangladesh: bambini cristiani rapiti SEGUE DA PAGINA 1 Chittagong (Agenzia Fides) – E’ un fenomeno che “inquieta la comunità cattolica in Bangladesh” e che “va monitorato dalla polizia”: i bambini cristiani, delle comunità tribali, vengono rapiti, venduti alle “madrase” (le scuole coraniche) e convertiti all’islam oppure “finiscono nelle mani di trafficanti senza scrupoli che li vendono all’estero come schiavi”. E’ l’allarme lanciato all’Agenzia Fides da Sua Ecc. Mons. Moses M. Costa, Vescovo di Chittagong “Ho parlato con alcune persone delle nostre comunità – spiega preoccupato il Vescovo – che hanno denunciato alla polizia tale pratica illegale. La gente è impaurita. Le famiglie che, dopo essere state ingannate, recuperano i propri figli, sono poi costrette a fuggire e nascondersi per sottrarsi a ritorsioni. Cerchiamo di dare rifugio e assistenza a questa gente. Chiediamo un deciso intervento della polizia per garantire la legalità e la libertà delle nostre comunità”. Il fenomeno è diffuso per i bambini di etnia tripura, soprattutto nella zona montuosa delle “Chittagong Hill Tracts” (CHT). Secondo dati forniti da attivisti cattolici all’Agenzia Fides, sono circa 105 i bambini cristiani “recuperati” dalle madrase negli ultimi mesi, perché riusciti a fuggire. La dinamica è nota: alcuni intermediari, che si spacciano per agenti di organizzazioni umanitarie e di agenzie che offrono lavoro, vanno dalle famiglie tribali e promettono di provvedere all’istruzione per i loro figli. Le famiglie, con l’idea di migliorare la condizione sociale e culturale dei piccoli, pagano fino a 15mila takha (145 euro circa) per poterli scolarizzare. Ma i trafficanti vendono i bambini alle madrase, dove vengono islamizzati, acquisendo un nuovo nome musulmano. Da allora in poi, “diventa difficilissimo poterli ritrovare e recuperare”, spiegano CATECHISMO Riparto con la seconda! di Nicola Parente Finalmente è giunto il momento: l’anno catechistico è iniziato! Sono passati ben dieci anni dalla mia ultima esperienza da catechista. Avevamo portato, con la Liana, i ragazzi di scuola media alla Cresima. Era stato un anno non semplice: i ragazzi di scuola media sono nella fase tra l’adulto e il bambino e quest’ultimo oramai comincia a diventare un lontano ricordo. Inoltre c’era da preparare il matrimonio, il nostro matrimonio! E la Cresima era stata fissata alla domenica che seguiva il giorno delle nostre nozze! Ben due sacramenti in un week end: come vincere scudetto e coppa nelle ultime giornate del campionato. In effetti era stata una bella esperienza e dopo quella, pian piano ci siamo ritirati dalle attività, nel momento in cui eravamo, come si dice in gergo sportivo, all’apice del successo. Dopo, la famiglia, la scuola, il lavoro ti assorbono totalmente da non riuscire a trovare il tempo per gli altri… o per te stesso? Lo abbiamo sempre sentito dire nel nostro cuore: donarsi agli altri per arricchire noi stessi! Cercavo del tempo per me e invece lo stavo perdendo… Quest’anno è arrivata la chiamata: il Signore ti lascia fare, poi arriva! E si serve di tutti per il suo fine. La Rita e l’Anna mi hanno chiesto di dare una mano per il catechismo: “ci sarebbe una nuova classe, la seconda elementare”. Per loro è il primo anno e un po’ lo è anche per me: cosa faccio? C’è la Monica Gianotti come punto di partenza: direi un punto fisso, una playmaker, una alla Pirlo per intenderci! La Moni è di poche parole, ma tutte spese bene. Sorriso deciso, viso pulito: PAGINA 3 fonti di Fides. Un’altra branca è quella del traffico di esseri umani: i bambini vengono venduti all’estero, spesso a famiglie facoltose in paesi arabi o nella penisola arabica, dove diventano piccoli schiavi. Nella regione di CHT sono attive organizzazioni radicali musulmane che accusano i missionari di fare conversioni forzate, ma è anche in corso una lotta fra i coloni musulmani che occupano abusivamente le terre degli indigeni: il tutto avviene, notano fonti di Fides, con la complicità delle forze di polizia. (PA) (Agenzia Fides 5/10/2012) sempre accerchiata da bimbi! Ha sempre la parola giusta al momento giusto. Io potrei fargli da spalla. Quando mi dicono che la Monica è con me, io subito replico che sono io con lei: la differenza è sottile ma sostanziale. Direi che la squadra c’è: possiamo fare un buon campionato! La classe è fantastica: hanno tutti un sorriso un po’ speciale! Le bimbe bellissime, i bimbi supersimpatici. Sono tutti lì che aspettano una tua parola. E se non riesco? E se i bimbi si stancano di me? Cosa posso insegnare loro che già non gli hanno dato i loro genitori? Domande, domande, domande: l’uomo deve sempre porsi tante domande. Ma quando si tratta di dare una mano, non bisogna farsi domande ma buttarsi a capofitto! Lo Spirito Santo saprà quando devo parlare, cosa e come dirlo; io mi abbandono a quest’idea e una sensazione di tranquillità invade il mio cuore. Ma bimbi così piccoli… e subito nella testa “chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me”. E’ tanto che non frequento il catechismo e per di più ho un po’ il motore ingolfato: inoltre, per dirla tutta “riparto in seconda”, contro tutte le regole che ci avevano insegnato alla scuola guida! Ma quando Lui chiama lo senti dentro che non puoi tirarti indietro. E’ una bella sfida scegliere tra fare le tue cose e il donarsi agli altri. Non devo tirarmi indietro: su la frizione e via, con un colpo deciso di acceleratore, riparto! Quest’anno… riparto con la seconda! Ciâc'ri in Cesa Ai sensi della Legge 7 marzo 2001, n.62, si dichiara che questo giornale non rientra nella categoria della informazione periodica in quanto viene pubblicato ad intervalli non regolari. Rivista gratuita. www.parrocchiadicalerno.it Ciâc'ri in Cesa PAGINA 4 15 E 16 SETTEMBRE Un passo davanti all’altro di Ivan Avanzini Eccomi qua, siamo tornati da un paio di giorni da una “trasferta” parrocchiale in Val di Fassa ed ancora ne porto i segni sul corpo… ho il naso rosso bruciacchiato che mi fa sembrare un incrocio tra il Gabibbo e il pagliaccio Baraldi… (ho sottovalutato l’importanza della crema solare), almeno non ho più male alle gambe e così ho smesso di camminare come Charlie Chaplin… Però questa “gita” tra le dolomiti mi ha lasciato segni più importanti nel cuore e nello spirito. Già nel viaggio in auto all’andata sono rimasto letteralmente affascinato dai racconti di Giorgio: il suo modo di raccontare ti trasmetteva le emozioni quasi come se fossi stato in viaggio con lui nel pellegrinaggio verso Roma del 2000. Mi sono immaginato luoghi persone, sorrisi e sguardi, mi sono davvero emozionato. Arrivati a Vigo, non potevo immaginare a quali sofferenze disumane sarei andato incontro… mmm… forse ho un po’ esagerato… Bè comunque praticamente appena scesi dalla macchina è cominciata la salita che terminerà solo dopo ore di cammino. Uff che faticaccia! Se ci penso mi viene ancora da sudare! E’ stata dura è vero, ma che meraviglia… non so quante volte ho rischiato di inciampare distratto dal panorama che avevo attorno e anche nei momenti più affannosi potevo contare su una frase di Pier che ripescavo ogni volta: “Un passo davanti all’altro”, con calma e sono arrivato soddisfatto alla fine di ogni salita… Quasi una metafora della Vita. Arrivati in rifugio la sera dopo un ottima cena c’è stato un vero e proprio spettacolo comico del Vecio. Giorgio, coadiuvato da Umberto in splendida forma, ci ha intrattenuto con barzellette e racconti per gran parte della serata. Mi sono segnato un paio di cose da raccontare in ufficio… Per concludere la serata niente di meglio che le stelle! Infatti Giulio puntando un laser verde, CONCORSO FOTOGRAFICO Metti a fuoco il tuo talento! A giudicare dal numero di immagini che vengono caricate ogni giorno su internet, complici telefonini con fotocamere e macchine fotografiche sempre più compatte, sembrerebbe che si sia diventati tutti dei fotografi... Perché allora non mettersi alla prova con un vero concorso fotografico? Per scoprire se anche Calerno è culla di talentuosi fotografi, la Parrocchia organizza un concorso aperto a tutti, ragazzi e fotografi non professionisti, senza limiti di età. Le categorie sono 5: - Ritratto (un primo piano di chi vuoi tu, non un autoscatto); - Bianco&Nero (scegli tu il soggetto, ma rigorosamente in bianco e nero!); - I colori dell'autunno (ovviamente... a colori!!); - Figure in movimento (uno scatto a bambini che giocano, ragazzi che fanno sport, ecc...); - Calerno da scoprire (scegli un angolo di Calerno che più ti piace e fissalo con uno scatto). Il concorso è iniziato il 01 agosto 2012 e si concluderà il 28 febbraio 2013 ed è rivolto, come detto, a ragazzi e fotografi non professionisti, senza limiti di età; è comunque gradita la partecipazione fuori concorso di fotografi professionisti. Per partecipare non è necessario avere una macchina che non aveva niente da invidiare alla spada laser di Dart Fener, ci ha esplicato le costellazioni formate dalle stelle che sembravano incastonate come in mantello di velluto nero. Poi tutti in branda! Qualcuno con ancora forze nelle gambe, non io purtroppo, si è avventurato, alle 5.40 con Giorgio al rifugio Vajolet per poter ammirare l’alba. Mi rammarico ancora per non essere andato con loro e quindi ho poco da raccontare… sig sig. Ma spero che riescano a pubblicare qualche foto che possa sopperire alla mia pigrizia. Colazione e poi giù per la discesa, che solo il giorno prima ci aveva fatto penare sotto forma di salita, fino al rifugio… luogo nel quale si è svolta la più importante manifestazione sportiva degli ultimi 150 anni… una sfida a calcio tra giovani e diversamente giovani. Scese in campo (per essere precisi una conca… con le racchette a segnare la porta) le due compagini si sono affrontate inforcando gli scarponi e dando luogo ad esibizione di amicizia, fotografica professionale: la cosa più importante è l'idea che sta dietro la foto, l'originalità dello scatto. Iscriversi è semplice: è sufficiente compilare il modulo “contatti” (Menu principale -> Info -> Contatti -> Motivo del contatto: concorso fotografico) su sito della Parrocchia. Le foto si possono allegare al modulo di iscrizione o inviare all’indirizzo mail: [email protected]. La partecipazione al concorso è legata al rispetto di due semplici condizioni: inviare almeno 2 SABATO 10 NOVEMBRE 2012 rispetto, complicità qualche bell’azione e qualche gol! Per la cronaca le falcate di Giorgio ed Umberto sulle fasce unite all’ottima vena realizzativa di Pier e Robbi e alla fisicità difensiva di Luigi e Giulio ci hanno permesso di vincere di misura lo squadrone dei giovani con Dome, Piè ottimi realizzatori con Massi e Pau coadiuvati da Marco nelle retrovie e le girls, la Sara e la Giò. Mentre sugli spalti il pubblico si esaltava seguendo le gesta dei loro beniamini… e qualcuno dormiva. Volevo cogliere l’occasione per ringraziare una volta ancora una persona eccezionale, Don Lao che si è messo a nostra totale disposizione celebrando per noi una Messa, passatemi il termine, “ad personam” una volta rientrati a Calerno. Il Don ci ha fatto capire quanto siamo importanti per lui e soprattutto quanto sia importante per noi l’incontro con Gesù. Insomma ci siamo divertiti, abbiamo vissuto la montagna ed abbiamo condiviso tutto questo con degli amici che hanno anche saputo trasmetterci qualcosa che rimarrà sempre con noi. foto (da presentare indifferentemente nella stessa sezione o in sezioni diverse); inviare almeno una foto nella sezione “Calerno da scoprire” o, in alternativa, una foto in cui sia evidente l’ambientazione a Calerno (indipendentemente dalla sezione in cui è presentata). Il regolamento completo lo trovate sul sito della Parrocchia di Calerno. Non avete proprio più scuse: iniziate a scattare e iscrivetevi al nostro concorso! !