Capitolo 3
Fattori specifici e distribuzione del reddito
Corso tenuto da Sergio de Nardis
Economia internazionale: teoria e politica del commercio internazionale
di Paul R. Krugman e Maurice Obstfeld,
terza edizione italiana a cura di Rodolfo Helg
Organizzazione del capitolo
 Introduzione
 Il modello a fattori specifici
 Il commercio internazionale nel modello a fattori




specifici
Distribuzione del reddito e vantaggi dallo scambio
L’economia politica del commercio internazionale:
uno sguardo preliminare
Sommario
Appendice: un’analisi ulteriore del modello a fattori
specifici
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Slide 3-2
Introduzione

Ciò che non fa vedere il modello ricardiano è che il commercio
internazionale può avere effetti rilevanti sulla distribuzione del reddito
all’interno dei singoli paesi
 Ci sono due ragioni fondamentali per le quali il commercio
internazionale produce effetti rilevanti sulla distribuzione del reddito:
• le risorse (il lavoro nel modello di Ricardo) non possono muoversi
istantaneamente o a costo zero da un settore all’altro
• Le industrie differiscono nel mix di fattori della produzione che
impiegano (al contrario del modello di Ricardo, ci sono più fattori
produttivi), per cui un mutamento nella domanda di beni che un
paese produce determina mutamenti nella domanda di fattori
 Quindi il commercio internazionale beneficia una nazione nel suo
insieme, ma può al suo interno beneficiare alcuni gruppi e
danneggiarne altri
 Il modello a fattori specifici consente di tenere conto che il
commercio internazionale produce effetti sulla distribuzione del
reddito
Copyright
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Slide 3-3
Il modello a fattori specifici

Assunzioni del modello
• Consideriamo un’economia che produce due beni, manufatti e
•
•
•
•
cibo
Esistono tre fattori produttivi; lavoro (L), capitale (K) e terra (T)
I manufatti vengono prodotti impiegando capitale e lavoro (ma
non terra)
Il cibo viene prodotto impiegando terra e lavoro (ma non
capitale)
– Il lavoro è quindi un fattore impiegato in entrambi i settori ed è
mobile da un settore all’altro
– La terra ed il capitale sono fattori specifici che possono essere
impiegati soltanto nella produzione di un bene
In tutti i mercati vigono condizioni di concorrenza perfetta
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Slide 3-4
Il modello a fattori specifici
• Quale quantità di ogni bene produce l’economia?
– La produzione di manufatti dipende dalle quantità di lavoro
e capitale impiegate nel settore
• Tale relazione di dipendenza è riassunta dalla funzione di
•
produzione
La funzione di produzione relativa al bene X fornisce la
quantità massima di bene X che un’impresa è in grado di
produrre impiegando le varie combinazioni possibili dei
fattori produttivi
– Ad esempio, la funzione di produzione di manufatti (cibo) ci
informa sulla quantità di manufatti (cibo) che possiamo
produrre per ogni data quantità di capitale (terra) e lavoro
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Slide 3-5
Il modello a fattori specifici
• La funzione di produzione per i manufatti è data da
QM = QM (K, LM)
(3-1)
in cui:
– QM è il livello di produzione dei beni manufatti
– K è la dotazione di capitale di cui il paese dispone
– LM è la parte della forza lavoro di cui il paese dispone
impiegata nel settore manifatturiero
• La funzione di produzione per il cibo è data da
QF = QF (T, LF)
(3-2)
in cui:
– QF è il livello di produzione del cibo
– T è la dotazione di terra di cui il paese dispone
– LF è la parte di forza lavoro di cui il paese dispone
impiegata nel settore della produzione di cibo
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Slide 3-6
Il modello a fattori specifici
• La condizione di pieno impiego della forza lavoro
richiede che l’offerta complessiva di lavoro sia pari
alla somma tra il lavoro impiegato nel settore
alimentare ed il lavoro impiegato nel settore
manifatturiero:
LM + LF = L
(3-3)
• Possiamo utilizzare tali equazioni per derivare la
frontiera delle possibilità produttive del paese
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Slide 3-7
Il modello a fattori specifici
 Possibilità produttive
• Per analizzare le possibilità produttive di un paese, è
sufficiente chiedersi come il mix produttivo del paese
vari in risposta allo spostamento del lavoro da un settore
all’altro
• La Figura 3-1 mostra la funzione di produzione per i
beni manufatti
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Slide 3-8
Il modello a fattori specifici
Figura 3-1: La funzione di produzione per i beni manufatti
Livello di produzione, QM
QM = QM (K, LM)
Impiego di lavoro, LM
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Slide 3-9
Il modello a fattori specifici
• La forma della funzione di produzione riflette la legge dei
rendimenti marginali decrescenti
– Aggiungere un lavoratore al processo produttivo (lasciando
invariato l’impiego di capitale) significa ridurre la quantità
di capitale di cui ogni lavoratore è dotato per lavorare
– Quindi, ogni unità addizionale di lavoro comporterà un
incremento della produzione inferiore rispetto all’unità
precedente
• La Figura 3-2 mostra la produttività marginale del
lavoro, cioè l’incremento di produzione corrispondente
all’impiego di un’unità addizionale di lavoro
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Slide 3-10
Il modello a fattori specifici
Figura 3-2: la produttività marginale del lavoro
Produttività marginale
del lavoro, MPLM
MPLM
Impiego di lavoro, LM
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Slide 3-11
Il modello a fattori specifici
Figura 3-3: La frontiera delle possibilità produttive nel modello a fattori specifici
Livello di produzione di
cibo, QF (crescente )
Funzione di produzione
per il cibo
Q 2F
QF =QF(K, LF)
Frontiera delle possibilità
produttive (PP)
1'
2'
3'
Impiego di
lavoro nel
settore
alimentare, LF
(crescente )
Q2 M
L2F
L2M
1
2
Allocazione del lavoro
tra i due settori (AA)
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3
AA
PP
Livello di
produzione di
manufatti, QM
(crescente )
Funzione di produzione
per i manufatti
Impiego di lavoro
QM =QM(K, LM)
nel settore manifatturiero,
Slide 3-12
LM (crescente )
Il modello a fattori specifici
• N.B. nel modello ricardiano la PP è una retta inclinata negativamente: il
costo opportunità di manufatti in termini di cibo è costante; ciò dipende dal
fatto che si ipotizza un solo fattore della produzione
• Nel modello a fattori specifici, con più fattori, la PP è una curva. La
particolare curvatura riflette i rendimenti marginali decrescenti in ciascun
settore: spostare progressivamente un’unità di lavoro da cibo a manufatti
riduce il primo e aumenta i secondi, ma l’incremento di manufatti è via via
minore, mentre il decremento di cibo è via via maggiore
• Se si sposta un’unità di lavoro da F a M, quest’ultimo si accresce di MPLM.
Quindi per ottenere un’unità di M in più occorre impiegare 1 / MPLM ore di
lavoro. Contemporaneamente ogni unità di lavoro sottratta a F ne riduce il
prodotto di MPLF. Dunque per ottenere un’unità in più di M occorre
rinunciare a una quantità di F pari a 1 / MPLM x (-MPLF) = - MPLF / MPLM
• - MPLF / MPLM è la pendenza della PP
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Slide 3-13
Il modello a fattori specifici

Prezzi, salari e allocazione del lavoro
• Fin qui si è visto come si determina l’output di M e F quando si
conosce l’allocazione del lavoro. Si deve ora vedere come si
determina la distribuzione del lavoro nei due settori
– Per verificare come si distribuisce il lavoro nei due settori occorre
guardare alla domanda e all’offerta di lavoro
• Domanda di lavoro:
– In ogni settore, i datori di lavoro cercheranno di massimizzare i
profitti, assumendo lavoratori fino al punto in cui il valore del
prodotto di ogni ulteriore unità di lavoro è pari al costo di quella
stessa unità: valore del prodotto marginale del lavoro = salario
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Slide 3-14
Il modello a fattori specifici
• La curva di domanda di lavoro nel settore
manifatturiero può essere espressa come:
MPLM x PM = w
(3-4)
– Il salario è pari al valore della produttività marginale
del lavoro nel settore manifatturiero
• La domanda di lavoro nel settore alimentare può essere
espressa come:
MPLF x PF = w
(3-5)
– Il salario è pari alla produttività marginale del lavoro
nel settore alimentare
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Slide 3-15
Il modello a fattori specifici

Il salario deve coincidere nei due settori, in conseguenza
dell’assunzione di perfetta mobilità del lavoro tra i due
settori (se così non fosse l’offerta di lavoro si orienterebbe
verso il settore dove il salario è più elevato esercitandovi
pressioni al ribasso, fino a raggiungere l’uguaglianza
intersettoriale delle retribuzioni)

Il salario è determinato dalla condizione di uguaglianza tra
la domanda e l’offerta complessiva di lavoro:
LM + LF = L
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(3-6)
Slide 3-16
Il modello a fattori specifici
Figura 3-4: L’allocazione del lavoro
Salario, W
Salario, W
1
W1
PF X MPLF
(Curva di
domanda di lavoro
nel settore
alimentare)
PM X MPLM
(Curva di domanda di
lavoro nel settore
manifatturiero)
Lavoro impiegato
nel settore
manifatturiero,LM
Lavoro impiegato nel
settore alimentare, LF
L 1M
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L1F
Offerta complessiva di lavoro, L
Slide 3-17
Il modello a fattori specifici

Nel punto di equilibrio 1, MPLM x PM = w = MPLF x PF, da cui deriva
-MPLF/MPLM = -PM/PF

Questa relazione dice che in corrispondenza del punto di equilibrio 1 in cui
si determina la dstribuzione del lavoro disponibile tra i due settori - e,
dunque, la quantità prodotta dei due beni – avviene anche che la frontiera
delle possibilità produttive (la cui pendenza è data da –MPLF /MPLM) è
tangente a una retta la cui inclinazione è il prezzo relativo dei manufatti in
termini di cibo preso con con segno negativo. Tale retta è il vincolo di
bilancio che limita le possibilità di produzione complessive dell’economia

Infatti indicando con Y il valore complessivo di quanto può essere prodotto
nell’economia si ha che Y = QMPM + QFPF,, da cui si ottiene l’equazione
della produzione di cibo in funzione di tutto il resto
QF = Y /PF - (PM / PF) QM
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Slide 3-18
Il modello a fattori specifici
Figura 3-5: La produzione nel modello a fattori specifici
Quantità prodotta di cibo, QF
Inclinazione = -(PM /PF)1
1
Q1 F
PP
Q1 M
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Quantità prodotta di manufatti, QM
Slide 3-19
Il modello a fattori specifici
• Cosa succede all’allocazione del lavoro e alla
distribuzione del reddito quando il prezzo del cibo e
quello dei manufatti variano?
• Due casi:
– variazione proporzionale dei prezzi: i prezzi dei due
beni crescono nella stessa proporzione, e nella stessa
proporzione varia il livello generale dei prezzi
– variazione dei prezzi in proporzioni diverse, si
modificano i prezzi relativi
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Slide 3-20
Il modello a fattori specifici
Figura 3-6: un incremento proporzionale nei prezzi dei manufatti e del cibo
PM 2 X MPLM
Salario, W
PM 1 X MPLM P
M
aumenta
del 10%
PF aumenta
del 10%
2
W2
PF 1 X MPLF
incremento
del salario
del 10%
W1
Lavoro
impiegato nel settore
manifatturiero, LM
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PF 2 X MPLF
Salario, W
1
Lavoro impiegato nel
settore alimentare, LF
Slide 3-21
Il modello a fattori specifici
• Quando i due prezzi variano nella stessa proporzione,
non si verifica alcuna variazione in termini reali
– Il salario (w) aumenta nella stessa proporzione dei
prezzi, quindi i salari reali (cioè il rapporto tra salari
nominali e prezzi dei beni) non si modificano
– I redditi reali dei capitalisti e dei proprietari terrieri
rimangono anch’essi invariati. Tutti rimangono nella
stessa posizione di benessere (misurato dal potere
d’acquisto) che avevano prima dell’aumento del livello
generale dei prezzi
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Slide 3-22
Il modello a fattori specifici
• Quando aumenta soltanto PM, il lavoro si sposta dal settore
alimentare al settore manifatturiero ed il livello di produzione
del manifatturiero aumenta mentre quello dell’alimentare
diminuisce.
• Il salario (w) non aumenta tanto quanto PM , in quanto l’impiego
nel settore manifatturero aumenta e quindi si riduce la
produttività marginale del lavoro in quel settore: dalla relazione
MPLM x PM = w si vede che se PM aumenta, ma MPLM
diminuisce (perchè si impiega più lavoro nella manifattura) w
cresce meno di PM
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Slide 3-23
Il modello a fattori specifici
Figura 3-7: un incremento nel prezzo dei manufatti
Salario, W
spostamento
verso l’alto
della domanda
relativa del 7%
1
PF X MPLF
Salario, W
2
IncreW2
mento
del
W1
salario
inferiore
al 7%
1
PM 2 X MPLM
PM 1 X MPLM
Lavoro
impiegato nel settore
manifatturiero, LM
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Quantità di lavoro
che si sposta
dall’alimentare
al manifatturiero
Lavoro impiegato
nel settore alimentare,
LF
Slide 3-24
Il modello a fattori specifici
Figura 3-8: la reazione della produzione ad una variazione nel prezzo
relativo dei manufatti
Quantità prodotta di
cibo, QF
Inclinazione = - (PM /PF)1
Q1F
1
Q2F
2
Inclinazione = - (PM /PF) 2
PP
Q1 M
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Q2 M
Quantità prodotta
di manufatti, QM
Slide 3-25
Il modello a fattori specifici
• Dato che l’aumento del prezzo relativo dei manufatti causa la
crescita della produzione relativa di quest’ultimi, si può
disegnare la curva di offerta relativa di QM / QF in funzione
di PM / PF e la si indica con RS
• La curva di domanda relativa, indicata con RD, è invece
decrescente all’aumentare del prezzo relativo dei manufatti;
l’intersezione delle due curve determina i prezzi relativi dei due
beni (influendo, quindi, sull’allocazione dei fattori e sulla
produzione dei due beni)
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Slide 3-26
Il modello a fattori specifici
Figura 3-9: Determinazione dei prezzi relativi
Prezzo relativo dei
manufatti, PM /PF
RS
1
(PM /PF
)1
RD
(QM /QF )1
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Quantità relativa di
manufatti, QM/QF
Slide 3-27
Il modello a fattori specifici

Riassumiamo i passi fatti. Finora si è esaminato:
1. La determinazione della combinazione delle quantità dei due beni
prodotte, assumendo per data l’allocazione del lavoro nei due
settori
2. La determinazione dell’allocazione del lavoro nei due settori (e
quindi delle quantità prodotte dei due beni) in risposta a
variazioni dei prezzi relativi dei due prodotti
3. La determinazione dei prezzi relativi dall’incontro tra offerta e
domanda relativi
 Da fare: considerare gli effetti distributivi del commercio
internazionale; per fare ciò occorre valutare le conseguenze sulla
distribuzione del reddito (potere d’acquisto) tra i vari detentori di
fattori produttivi a seguito di modifiche nei prezzi relativi
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Il modello a fattori specifici
 Prezzi relativi e distribuzione del reddito
• Supponiamo che PM aumenti del 10%. Allora, ci
aspettiamo che l’incremento del salario sia inferiore al
10%, ad esempio pari al 5%.
• Quale effetto produce tale incremento del prezzo sul
reddito dei tre gruppi seguenti?
– Lavoratori
– Capitalisti
– Proprietari terrieri
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Il modello a fattori specifici
• Lavoratori:
– I manufatti aumentano del 10%, il prezzo del cibo resta costante, il salario
cresce del 5%. Non siamo in grado di stabilire se i lavoratori stiano meglio
oppure peggio; il loro potere d’acquisto diminuisce in termini di manufatti,
ma aumenta in termini di cibo. Effetto totale dipende dall’importanza
relativa che rivestono i manufatti ed il cibo nel paniere di consumo dei
lavoratori
• Capitalisti:
– Stanno certamente meglio: il salario reale degli operai in termini di
manufatti si riduce sicchè il reddito dei proprietari di capitale aumenta più
che proporzionalmente rispetto al rialzo di PM. Poichè PF è rimasto costante,
il loro reddito aumenta anche in termini di cibo
• Proprietari terrieri:
– Stanno certamente peggio. Perdono benessere per due motivi: 1) il salario
reale in termini di cibo aumenta, sottraendo loro reddito; 2) l’aumento del
prezzo
deiEditore
manufatti
riduce il loro potere d’acquisto
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Hoepli
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Slide 3-30
Il commercio internazionale nel
modello a fattori specifici
 Assunzioni del modello
• Assumiamo che entrambi i paesi (Giappone e America)
abbiano la stessa curva di domanda relativa.
• Allora, l’unica fonte di scambi risiede nelle differenze
nell’offerta relativa. L’offerta relativa può non
coincidere tra i due paesi perché questi differiscono in:
– tecnologia
– fattori di produzione (capitale, terra, lavoro)
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Slide 3-31
Il commercio internazionale nel
modello a fattori specifici
 Risorse e offerta relativa
• Quali sono gli effetti della dotazione di capitale sui
livelli di produzione di manufatti e cibo?
– Un paese con una dotazione abbondante di capitale e
limitata di terra tenderà a produrre un rapporto
manufatti/cibo elevato per ogni data combinazione di
prezzi; avrà quindi una frontiera delle possibilità
produttive più spostata verso i manufatti, cioè il bene
nella cui produzione entra il capitale; avrà quindi
un’offerta relativa di manufati elevata (in rapporto al
cibo)
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Il commercio internazionale nel
modello a fattori specifici
 Commercio internazionale e prezzi relativi
• Supponiamo che il Giappone (J) abbia più capitale per
lavoratore dell’America (A) e viceversa che l’America
abbia più terra per lavoratore del Giappone.
– Ne consegue che il prezzo relativo dei manufatti
precedente agli scambi risulterà minore in Giappone che
in America.
• Il commercio internazionale conduce alla convergenza
dei prezzi relativi.
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Slide 3-33
Il commercio internazionale nel
modello a fattori specifici
Figura 3-11: Commercio internazionale e prezzi relativi
Prezzo relativo dei
manufatti, PM /PF
RSA
RSWORLD
(PM /PF )A
RSJ
(PM /PF )W
(PM /PF )J
RDWORLD
Quantità relativa di
manufatti, QM/QF
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Il commercio internazionale nel
modello a fattori specifici
 Commercio internazionale e prezzi relativi
• Prima dell’apertura (PM / PF )J < (PM / PF )A. Il
Giappone ha convenienza a esportare manufatti in
America e a importare cibo da quest’ultima
• Quando i due paesi si aprono agli scambi creano
un’unica economia mondiale integrata con un’unica
offerta relativa di manufatti (data dalla somma delle
due offerte nazionali) che si colloca nel mezzo delle
offerte relative die due paesi; il prezzo a cui si
effettueranno gli scambi sarà quindi (PM / PF )W, che si
colloca in mezzo ai due prezzi relativi prevalenti nelle
due nazioni
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Slide 3-35
Distribuzione del reddito e vantaggi
del commercio internazionale
Chi guadagna e chi perde da queste modifiche nei prezzi relativi (conseguenti
alla convergenza dei prezzi relativi nazionali al prezzo di equilibrio
mondiale)?
 Giappone sperimenta un aumento di (PM / PF )J
 Nel suo insieme guadagna perchè può acquistare cibo a un prezzo
relativo più basso rispetto a quando era chiuso
 I proprietari di capitale guadagnano
 I lavoratori registrano un effetto ambiguo sul loro potere d’acquisto
 I proprietari terrieri perdono potere d’acquisto
• America sperimenata una riduzione di (PM / PF )A
 Nel suo insieme guadagna perchè può acquistare manufatti a un prezzo
relativo più basso rispetto a prima
 I proprietari di capitale perdono
 I lavoratori registrano un effetto ambiguo sul loro potere d’acquisto
 I proprietari terrieri guadagano
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Slide 3-36
Distribuzione del reddito e vantaggi
del commercio internazionale

E’ possibile per coloro che traggono vantaggio dal
commercio internazionale compensare coloro che ne sono
danneggiati, pur rimanendo in condizioni migliori rispetto
alla situazione precedente l’apertura al commercio?
• Se ciò accadesse, allora potremmo dire che il commercio
internazionale è potenzialmente un fattore di miglioramento
per tutti gli individui.

La ragione fondamentale per cui il commercio
internazionale promuove il benessere dei paesi risiede nel
fatto che accresce le loro possibilità di consumo.
• Tale aumento implica che sarà sempre possibile redistribuire
il reddito in modo tale che tutti possano trarre un vantaggio
dal commercio.
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Slide 3-37
Distribuzione del reddito e vantaggi
del commercio internazionale
Figura 3-14: il commercio internazionale accresce le possibilità di
consumo dei paesi
Consumo di cibo, DF
Produzione di cibo, QF
2
Q1
1
F
vincolo di bilancio
(inclinazione = - PM/PF)
PP
Q1 M
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Consumo di manufatti, DM
Produzione di manufatti, QM
Slide 3-38
L’economia politica del commercio
internazionale: uno sguardo preliminare


Il commercio internazionale spesso genera perdenti e
vincitori.
La politica commerciale ottimale
• Il governo deve scegliere un modo per confrontare e
bilanciare le perdite dell’uno con i guadagni dell’altro.
– Alcuni gruppi richiedono un trattamento speciale perché
sono già relativamente poveri (per esempio, i lavoratori
statunitensi impiegati nei settori delle calzature e
dell’abbigliamento).
– La maggior parte degli economisti rimane favorevole a
politiche commerciali prossime al libero scambio.
• Per capire come si determinano effettivamente le
politiche commerciali, bisogna considerare le reali
motivazioni delle scelte di politica economica.
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Slide 3-39
L’economia politica del commercio
internazionale: uno sguardo preliminare
 Distribuzione del reddito e politiche commerciali
• Chi trae beneficio dal commercio internazionale è
assai meno informato, organizzato e solidale di chi ne
risulta danneggiato.
– Esempio: i consumatori ed i produttori nell’industria
statunitense dello zucchero
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Slide 3-40
Sommario
 Il commercio internazionale spesso ha effetti
rilevanti sulla distribuzione del reddito all’interno
dei singoli paesi, quindi genera vincitori e perdenti.
 Gli effetti di distribuzione del reddito emergono per
due ragioni:
• i fattori di produzione non possono spostarsi
istantaneamente ed a costo zero da un settore
all’altro.
• variazioni del mix produttivo hanno effetti differenti
sulla domanda dei diversi fattori di produzione.
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Slide 3-41
Sommario
 Il modello a fattori specifici rappresenta un utile
strumento di analisi degli effetti di distribuzione del
reddito.
• In questo modello, differenze nelle dotazioni di risorse
possono produrre differenze nelle curve di offerta
relativa, e quindi generare commercio internazionale.
• In ogni paese, i fattori specifici dei settori che
producono beni d’esportazione guadagnano dagli
scambi, mentre i fattori specifici dei settori che
producono beni d’importazione perdono.
• I fattori mobili, che possono lavorare in entrambi i
settore, possono guadagnare oppure perdere.
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Slide 3-42
Sommario
 Il commercio internazionale genera benefici
complessivi nel senso che chi guadagna può in linea
di principio compensare chi perde, pur rimanendo in
condizioni migliori rispetto alla situazione precedente
all’apertura al commercio.
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Slide 3-43
Appendice: un’analisi ulteriore del modello
a fattori specifici
Figura 3A-1: l’area sottesa alla curva della produttività marginale
rappresenta il prodotto totale
Produttività
marginale del
lavoro,
MPLM
MPLM
dLM
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Impiego di lavoro, LM
Slide 3-44
Appendice: un’analisi ulteriore del modello
a fattori specifici
Figura 3A-2: la distribuzione dei guadagni all’interno del settore
manifatturiero
Produttività
marginale del
lavoro,
MPLM
Reddito dei
capitalisti
w/PM
Salari
MPLM
Impiego di lavoro, LM
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Slide 3-45
Appendice: un’analisi ulteriore del modello
a fattori specifici
Figura 3A-3: un aumento di PM avvantaggia i capitalisti
Produttività
marginale del
lavoro,
MPLM
Aumento deI reddito
dei capitalisti
(w/PM)1
(w/PM)2
MPLM
Impiego di lavoro, LM
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Slide 3-46
Appendice: un’analisi ulteriore del modello
a fattori specifici
Figura 3A-4: un aumento di PM danneggia i proprietari terrieri
Produttività
marginale del
lavoro,
MPLF
Riduzione del reddito dei
proprietari terrieri
(w/PF)2
(w/PF)1
MPLF
Impiego di lavoro, LF
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Slide 3-47
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modello a fattori specifici