à An ni A STA M P vit 31 NUMERO diAtti NORDdiTrento | anno XXV | dicembre 2014 | bimestrale di cultura | politica | attualità | 38121 GARDOLO via Soprasasso, 32 tel. 0461.992105 [email protected] www.otticadonati.it e... in Piazza a GARDOLO La nuova FERROVIA ad alta velocità tra Canova e Roncafort O rmai è abbastanza noto che il Trentino è interessato dal c.d. quadruplicamento della ferrovia Verona-Innsbruck (denominazione che serve per nasconderne il carattere di linea ad alta velocità) e che il progetto per la circonvallazione di Trento e Rovereto, finito nel 2009, sarà approvato entro tempi brevi. Meno noti sono gli attraversamenti delle singole zone ed i relativi impatti. La parte Nord della città di Trento sarebbe investita dal percorso verso il terminale merci di Roncafort-Interporto: prima una galleria a due canne che partirebbe dalla collina tra Mesiano e Villazzano, proseguirebbe sotto S. Donà, le Laste, l’area a Est di piazza Centa, e sbucherebbe nell’ex scalo Filzi (dove sorgerebbero una stazione internazionale di sette piani e molta nuova edificazione collegata); dopo, la continuazione in trincea o all’aperto a fianco della ferrovia storica tra via Brennero e via Maccani, tra Canova e Roncafort, fino all’area dell’incrocio tra via Aichner e via Nepomuceno dove si congiungerebbe ai binari dell’Interporto. Ci si rende conto delle devastazioni che sarebbero provocate sia consultando il progetto, sia incrociando autonomamente i dati disponibili, sia confrontando gli effetti che i lavori per le linee TAV hanno prodotto in tutta Italia: possibili cedimenti di terreni e di edifici sulla collina di via Pietrastretta, risalita della falda acquifera e possibili allagamenti dei piani interrati delle case, possibile diffusione delle acque inquinate dall’area industriale della ex SLOI, grave inquinamento acustico e atmosferico dai cantieri per almeno 20 anni, compromissione dell’equilibrio di acque sotterranee e superficiali (solo tra Trento e Mattarello si contano 37 aree di rischio per le prime e intorno a 100 per le seconde, più tantissimi problemi per un numero imprecisato di pozzi). Tutto questo inquadrato in un progetto complessivo che conta circa 218 hm di tracciato in Italia (circa 82 in Trentino) tra il Brennero e il Quadrante Europa di Verona, per un costo [continua in pagina 2] PIAZZA DI RONCAFORT … aspettiamo da 10 anni ... QUALCUNO CON RUOLI ISTITUZIONALI IN COMUNE A TRENTO VUOL FARCI CAPIRE? NON DOVEVA ESSERE IL PUNTO QUALIFICANTE DELLA RIQUALIFICAZIONE? ED IL CENTRO CIVICO CHE FINE HA FATTO? (non raccontateci che ci sono problemi di bilancio…) AuguriNatale ...auguri DALLA REDAZIONE A Natale non si fanno cattivi pensieri ma chi è solo lo vorrebbe saltare questo giorno. A tutti loro auguro di vivere un Natale in compagnia. Un pensiero lo rivolgo a tutti quelli che soffrono per una malattia. A coloro auguro un Natale di speranza e di letizia. Ma quelli che in questo giorno hanno un posto privilegiato nel mio cuore sono i piccoli mocciosi che vedono il Natale attraverso le confezioni dei regali. Agli adulti auguro di esaudire tutte le loro aspettative. Per i bambini poveri che non vivono nel paese dei balocchi auguro che il Natale porti una famiglia che li adotti per farli uscire dalla loro condizione fatta di miseria e disperazione. A tutti voi auguro un Natale con pochi regali ma con tutti gli ideali realizzati. Alda Merini La Redazione S T U D I O Dr. D E N T I S T I C O Panzolato Manuel ODONTOIATRIA ESTETICA ODONTOIATRIA PER BAMBINI SBIANCAMENTI DENTALI IMPLANTOLOGIA RIPARAZIONE PROTESI IN GIORNATA Via Aeroporto, 1 GARDOLO tel. 0461 . 961 718 Da oltre 30 anni leader nella progettazione e produzione di accessori elettrici ed elettronici per i settori caravaning e boating. Via Vienna, 4 | z.i. Spini di Gardolo (settore D | 38121 Trento | Tel. +39 0461 991598 | Fax +39 0461 960009 [email protected] - www.cbe.it NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO Attualità 2 “ Manie di grandezza Grandi di Spagna”, passare alla storia legando Ad accomunare tutte si diceva una volta il proprio nome ad un’imle “grandi opere” c’è riferendosi a quei portante opera (un ponte la loro sistematica ricchi di facciata, avveniristico, un ospedale, sottrazione al giudizio che ostentavano condotte un centro congressi….); democratico dei cittadini di vita ben superiori alle qualcun altro, conscio del effettive capacità economifallimento intrinseco in un che e, quindi, insostenibili affare giocato male già in nel lungo periodo. partenza, ha preferito deIl paragone si basava sulla legare la responsabilità ad storia della grande nazioarchistar di sicura fama. A ne iberica che, dopo aver tutti gli altri protagonisti del vissuto nello splendore e reality restano, in qualche nello sperpero – alimentati caso, le macerie e, semperaltro dallo sfruttamento pre, i debiti e la convinziodelle ricchezze acquisite ne che una madre di famirapinando le popolazioni glia senza nessun titolo di oltre mare – aveva finito per sgretolarsi e studio ci avrebbe azzeccato molto meglio in fare i conti con la realtà. fatto di previsioni, azioni e risultati. Molti amministratori, in Italia e nel mondo, Lo abbiamo visto in Brasile, coi mondiali di lungi dall’imparare dagli altrui errori, si sono calcio: somme milionarie tolte dai servizi escomportati e si comportano come gli spa- senziali per essere investite in questo gigangnoli d’allora: hanno impegnato il denaro di tesco circo del pallone, che sarà presto ditutti per “grandi opere” non sempre neces- menticato. Prima ancora lo abbiamo visto in sarie, giustificando il loro agire con una sorta Grecia, con l’organizzazione delle Olimpiadi, di filosofia progressista. Non si sa fino a che che ha comportato un dissesto tale nel bipunto siano stati mossi dalla buona fede e lancio dello Stato da portarlo sull’orlo del quanto, invece, da uno “stimolo economico” fallimento. Lo abbiamo visto, e continuiamo comunemente chiamato corruzione. Qualcu- a vederlo, in Italia, con innumerevoli opere no di loro, un po’ ambizioso, avrà pensato di costate un occhio della testa alle comunità (nazionale ed europea) e magari nemmeno iniziate (come il ponte sullo Stretto di Messina), oppure oggetto di dispendiosi aggiustamenti (TAV, Expo Milano), oppure ancora abbandonate subito dopo l’uso (strutture sportive per le olimpiadi invernali di Torino), oppure – infine – bisognose di costosissime manutenzioni (MOSE a Venezia). Nemmeno la nostra piccola, autonoma Provincia ha voluto essere da meno: basti pensare a cosa è successo sull’area ex Michelin o a quei faraonici piani che incombono sulla città. Ad accomunare tutte le “grandi opere” c’è la loro sistematica sottrazione al giudizio democratico dei cittadini: costoro non hanno alcun diritto di intervenire né in fase preventiva, né tanto meno in corso d’opera; inoltre succede sempre più spesso che si scopra – purtroppo a posteriori – una ragnatela di corruzione che coinvolge politici, amministratori, aziende, istituzioni. Forse per questi motivi sono sorti, negli ultimi anni, comitati spontanei di cittadini, naturalmente slegati dai partiti tradizionali, che oltre ad informare correttamente la popolazione e a proporre soluzioni alternative, sono riusciti in qualche caso a ridimensionare qualche progetto “debordante”: basti pensare al comitato referendario contro la costruzione di centrali nucleari in Italia o – a livello locale – a coloro che si sono spesi contro la costruzione dell’inceneritore o delle caserme di Mattarello o di nuove autostrade. Benchè siano tacciati di essere egoisti, miopi e anti-progressisti, (ci ricordiamo tutti il convegno nazionale - finanziato bi partisan dai politici e dalle aziende destinatarie degli appalti - per studiare il “patologico” fenomeno Nimby), costoro hanno dimostrato di avere davvero a cuore le sorti del proprio territorio e dei servizi che vi vengono erogati e di essere – in ultima analisi – vigili sentinelle del creato. MaGiCo [continua da pag. 1 LA NUOVA FERROVIA...] totale che le stime ufficiali (del resto molto carenti per le tratte di completamento della linea di accesso Sud) attestano intorno ai 18 miliardi e le stime indipendenti, invece, valutano in 63 miliardi comprensivi di tutti gli oneri finanziari reali. Da parte dei promotori, presumibilmente per i grandi interessi economici in gioco, nessuna esitazione di “A NORD DI TRENTO” Periodico bimestrale iscritto al Registro Stampa n. 1367 del Tribunale di Trento, in data 31.07.2008 PROPRIETÀ Associazione culturale “IL GRUPPO” Via Caproni 15, Roncafort (TN) [email protected] - www.ilgrupporoncafort.org DIRETTORE RESPONSABILE Ugo Bosetti REDAZIONE c/o Anna Mussi (0461.420577) RESPONSABILE PUBBLICITÀ Gianni Angelini (0461.993046) IN REDAZIONE Renato Beber, Maria Giovanna Conci, Franco Faes, Alberto Mattedi, Anna Mussi, Luisa Nicolini, Alessandro Serra TIRATURA/DIFFUSIONE 5000 copie REALIZZAZIONE GRAFICA E STAMPA litografica Trento - [email protected] fronte all’ostilità crescente della popolazione trentina e alle illogicità evidenti del progetto. Un’opera che – almeno a sentire la propaganda di chi la promuove – è stata pensata per allontanare gran parte del traffico delle merci pesanti dall’autostrada (così tanto dannoso per la salute pubblica) e per abbattere l’inquinamento da rumore proveniente dalla ferrovia storica. Ma l’altissimo passaggio merci su gomma lungo l’asse del Brennero è dovuto almeno per il 50% ai bassi prezzi che A22 pratica (a confronto di altri tratti autostradali italiani e austriaci) attirando il c.d. “traffico deviato” e al fatto che l’Italia rifiuta di decidere serie politiche di contenimento. E comunque è ormai risa- puto che un utilizzo efficiente della ferrovia storica la porterebbe in poco tempo e con poca spesa ad essere in grado di assorbire teoricamente tutto il traffico internazionale merci su strada del corridoio: se questo risultato non si realizza è perché precise volontà politiche lo impediscono. L’inquinamento acustico della ferrovia esistente, poi, si potrebbe combattere con un investimento modesto (e la creazione di molti posti di lavoro) arrivando a risultati straordinari attraverso la sostituzione delle strutture obsolete (i ponti in ferro, per esempio) e l’uso di nuovo materiale rotabile silenzioso. Anche in questo caso, si preferisce non intervenire - a dispetto dei gravi disagi dei residenti - pur di mantenere in piedi un pretesto per la costruzione della nuova opera e si tace accuratamente che dopo l’eventuale entrata in funzione di quest’ultima sulla ferrovia storica transiterebbe (proprio secondo il modello di esercizio inventato dai promotori) un numero di treni merci equivalente a quello attuale. Insomma, il c.d. TAV del Brennero è un’opera non solo devastante ed enormemente costosa ma anche del tutto inutile: come tante altre grandi opere immaginate e portate avanti in Italia anche con la forza da chi intende ricavarne grandi profitti a danno della collettività. Gianfranco Poliandri 31 | dicembre 2014 | 3 Nota su disegno di legge sui vitalizi E che gli sono propri di servizio ra il 29 marzo ci siamo prefissati alla comunità, a cominciare scorso quando di ridare dignità dal riconoscere al Consil’Assemblea del e credibilità alla Politica gliere un’indennità equa e Circolo ACLI di dove il cittadino torna ridimensionando drasticaGardolo approvò all’unaniad occupare il ruolo mente vitalizi ed indennità. mità un ordine del giorno con il quale si chiedeva alla di attore della vita sociale La proposta non è un atto di ostilità verso la politica o i Presidenza provinciale delle politici; anzi è nostra convinACLI di affrontare con decizione che essa rappresenti sione la scottante questione un’occasione per recuperare dei vitalizi percepiti dai nostri credibilità e dare un sussulto Consiglieri regionali. Di frondi orgoglio ai nostri politici ed te all’ostinatezza di alcuni Consiglieri che non ne volevano sapere di ri- un’iniezione di fiducia alla nostra autonomia. nunciare alle ingiustificate e laute prebende, la La Presidenza si è mossa, allora, con tempestiproposta avanzata dal Circolo era stata quella vità: nel giro di pochi giorni l’ordine del giorno di farci promotori di una proposta di legge di del Circolo di Gardolo è diventata una prima iniziativa popolare, come previsto nell’ordina- bozza di disegno di legge, che è stata via via mento della nostra Regione autonoma, che rivista con il contributo di diversi esperti. Esso mettesse un po’ di freno a questa vergognosa prevede innanzitutto, una significativa riduziosituazione. Il dibattito, scaturito nei mesi pre- ne dell’indennità mensile e dei rimborsi spesa. cedenti, dopo che sulla stampa erano appar- Si prevede inoltre una sensibile riduzione delle si i primi dati ed i commenti indignati contro indennità di carica di Presidenti e Assessori. questo vero e proprio scandalo che metteva Il passaggio più interessante, poi, riguarda la in discussione la moralità della politica no- nuova e più chiara disciplina del trattamento strana, aveva assunto toni molti concitati. Era previdenziale a favore degli attuali e futuri conora che anche le ACLI – che noi con orgoglio siglieri. Basta con gli anacronistici e vergognosi affermiamo sempre essere “sentinelle sul ter- privilegi! Non c’è motivo alcuno di accampare ritorio” – dicessero la loro proprio a fronte di diritti a trattamenti che offendono la dignità una situazione nella quale tutta la classe politi- degli altri cittadini e dei lavoratori. D’ora in poi ca regionale stava perdendo ogni credibilità, si ai Consiglieri che sono anche lavoratori dipenstava macchiando di gravi responsabilità verso denti, siano privati che pubblici, verrà assicula comunità e metteva in discussione i fonda- rato il trattamento previdenziale in essere nei menti delle nostre istituzioni autonomistiche. rispettivi contratti di lavoro. In poche parole, il Era necessario riportare la politica entro i limiti periodo di carica politica è una semplice pa- rentesi della sua carriera lavorativa che non si interrompe sul piano previdenziale. Un po’ diverso è invece il meccanismo previdenziale previsto per i Consiglieri che sono liberi professionisti: a favore di questi secondo la nuova normativa c’è la possibilità per gli stessi di costituirsi una previdenza complementare, alimentata, da una contribuzione volontaria sostenuta, in parte con l’8,8% dell’indennità di consigliere, mentre un ulteriore 24,2%, proveniente dalla medesima indennità di carica, viene versato dal Consiglio regionale, analogamente a quanto prevede il sistema della Previdenza complementare volontaria istituita dalla Regione per dei lavoratori dipendenti. In questo caso il consigliere è obbligato, senza alcuna eccezione, ad assumere a tempo pieno ed esclusivo l’incarico politico ed istituzionale. Il punto più dolente riguarda la disciplina dei trattamenti previdenziali dei Consiglieri della corrente e della passata legislatura. Una specifica norma transitoria - distinguendo tra chi godeva o meno di un trattamento previdenziale collegato al proprio lavoro e che comunque abbiano già versato i contributi per cui godono di una pensione-vitalizio – prevede che: i consiglieri lavoratori dipendenti, che possono disporre di un loro specifico trattamento previdenziale e nel quale sono compresi anche gli anni trascorsi in Consiglio regionale, non riceveranno alcuna ulteriore pensione-vitalizio, per cui i contributi Campionato italiano di Società di bocce... S abato 25 ottobre scorso si è tenuta a Villalagarina, nel funzionale impianto sportivo, la presentazione ufficiale della squadra del Canova che parteciperà al campionato 2014-2015: oltre alle autorità locali era presente l’Assessore Paolo Castelli che simpaticamente ci segue anche se fuori città. Con l’8 novembre scorso il Canova ha esordito ufficialmente, nel campionato nazionale di società di bocce, contro la squadra veneziana del Granata, vincendo nettamente la prima gara e cogliendo un pareggio nella seconda giornata contro i friulani del Quadrifoglio; nella stagione sportiva appena iniziata il Canova disputa la serie cadetta – la serie B – dopo aver disputato l’anno scorso la serie A OFFICINA ma non riuscendo a salvarsi. Ebbene, la formazione trentina ci riprova di nuovo a scalare l’ambito traguardo e ritornare ancora in serie A: è un impresa difficile ma non impossibile. La squadra sempre diretta da Enrico Facchinelli e da Franco Vernarelli è stata rinnovata con l’inserimento di nuovi giocatori e tra questi due giovani promesse trentine Nicola Casagrande di Borgo (15 anni) e Matteo Avesani di Villa Lagarina (25 anni). La squadra sempre capitanata dal Borghesano Sergio Tiso con Diego Divina, Alberto Facchinelli, Casagranda Marino, Flavio Ballarini, Tommaso Fazio, Renato Zorzi e Moreno Zanetti completano la formazione tre atleti sloveni Gregor Sever, Primoz Bresovec e Klemen Podgorsek. Accom- “integrativi” che loro direttamente hanno già versato gli verranno restituiti. I consiglieri che invece non possono beneficiare di un regime previdenziale di lavoratore dipendente e quindi non ricevono la pensione per il periodo trascorso in Consiglio regionale, potranno mantenere il regime previdenziale previsto, però l’assegno di pensione non potrà superare il tetto di 3.500 euro lordi. Qualora che, invece, i consiglieri avessero versato contributi in quantità superiore, la differenza verrà liquidata loro. L’ultima norma è quella che, nelle intenzioni delle ACLI, vuole riscrivere integralmente la disciplina dei compensi riconosciuti ai consiglieri ed alle altre cariche regionali, sopprimendo tutte le altre leggi precedenti e facendo pulizia in un intreccio di norme che nel tempo hanno portato alla attuale situazione indecente ed insopportabile. Con questa proposta di legge, di soli otto articoli, le ACLI ritengono che i guai prodotti dalle storture della legge regionale 6 del 2012 non dovrebbero essere più possibili. In questi giorni si sta mettendo a punto la proposta di legge e verranno completate le procedure sotto l’aspetto formale. A dicembre le ACLI saranno chiamate al divulgare la proposta di legge, ma soprattutto alla raccolta delle firme. Solo se raggiungeremo un numero di firme considerevole, almeno 60.000, quanti siamo i soci del Movimento aclista della nostra Regione potremo dire di aver raggiunto l’obiettivo che ci siamo prefissati di ridare dignità e credibilità alla Politica, dove il cittadino torna ad occupare il ruolo di attore della vita sociale. ACLI GARDOLO STAGIONE SPORTIVA 2014-2015 pagnatori Silvio Ceranelli e Fabrizio Tasin. La sede ufficiale dove si giocano le partite in casa è quella di Villalagarina: come abbiamo più volte ribadito nella nostra città non c’è un impianto idoneo per questo campionato. Per gli appasionati che voglio seguirci le partite iniziano alle ore 13,50 presso l’impianto sportivo di Villalagarina. Il Calendario delle gare in casa è il seguente: 13 dicembre 2014 CANOVA - NOVENTA, 31 gennaio 2015 CANOVA - QUADRIFOGLIO, 14 febbraio 2015 CANOVA - PEDEROBBA, 28 febbraio 2015 CANOVA - BELLUNO BC, 7 marzo 2015 CANOVA - VILLARASPA. Per coloro che non possono seguire dal vivo le nostre partite è disponibile il sito “gscanova.it” sempre aggiornato. Ale Ale Canova! Il Presidente Livio Tasin FRIOLI ANNAMARIA tel. 0461 402020 fax 0461 427462 [email protected] Società accreditata PAT per la formazione superiore, accompagna il piccolo imprenditore nella gestione integrata e sinergica della propria attività. Un check-up rileva le misure più confacenti ad uno sviluppo e una crescita dell’impresa”. Offriamo gratuitamente (fino al 15 gennaio 2015), la possibilità di “fare il punto della Tua azienda“ in merito agli adempimenti extrafiscali obbligatori (Sicurezza, Antincendio, HACCP, Privacy, Conai, Sistri, T.U.L.P., ecc...) Attualità e Associazioni | numero NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO 4 L’angolo della prevenzione La nuova struttura, a Spini di Gardolo, è stata realizzata secondo precisi criteri ambientali ed è certificata Leed. L’inaugurazione l’8 novembre. Al concorso potranno partecipare i giovani under 28 invitati ad elaborare progetti per promuovere l’innovazione della cooperativa. GAS NATURALE E GPL: Associazioni “La Sfera”, una storia lunga vent’anni T Nuova sede ecologica e concorso di idee. a cura dei VVF Volontari di Gardolo I REQUISITI ESSENZIALI PER LA SICUREZZA Q rento, 24 novembre 2014 – Una sede nuova di zecca inaugurata l’8/11/2014, un anniversario da festeggiare e un concorso rivolto ai giovani per progettare il cambiamento: il futuro prossimo della cooperativa sociale La Sfera di Trento è un’agenda fitta di impegni e programmi. La cooperativa è nata nella primavera del 1995 con l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo di persone in difficoltà che in particolare stavano seguendo percorsi di recupero dalla tossicodipendenza in comunità terapeutiche. A seguito della modifica dell’atto costitutivo nel 2004 la Sfera ha allargato il bacino di soggetti a cui rivolge i propri servizi sociali. Attualmente sono 210 le persone occupate dalla cooperativa, a cui si aggiungono 10 addetti negli uffici della sede. I dipendenti costituiscono una realtà multiculturale: sono 19 le nazionalità rap- presentate. C’è equilibrio nella presenza di donne e uomini. Il gruppo più numeroso di dipendenti (125) opera nel campo delle pulizie e custodie: di scuole, uffici comunali, aziende, condomini, ma anche palestre e impianti sportivi. Sono 25 gli occupati nella manutenzione del verde, sia pubblico che privato. Tra i clienti del settore verde, i Comuni di Trento e Rovereto. Sono infine in carico alla Sfera 61 dipendenti assunti con l’Intervento 19 dell’Agenzia del lavoro. Si tratta di persone selezionate all’interno delle categorie dei disoccupati, degli ultra 50enni, dei soggetti svantaggiati. L’8 novembre la cooperativa ha inaugurato la nuova sede a Spini di Gardolo. Si tratta Buon Natale e felice 2015 Realizzazione e manutenzione aree verdi Pulizie & Custodie la sfera SCS – ONLUS WorkforPeople La Sfera onlus – Via Kufstein, 38121 Loc. Spini di Gardolo TN tel.0461/ 983488 fax.0461/ 261976 [email protected] www.lasfera.org Lavori socialmente utili della prima sede di proprietà. È ubicata in una palazzina di due piani che ospita anche altre cooperative. La struttura è stata realizzata con rigorosi criteri ecologici ed ha ottenuto la certificazione Leed. Massima attenzione è stata riservata al risparmio energetico. Archiviata l’inaugurazione la Sfera si sta dedicando all’organizzazione del ventennale della fondazione, che ricorre il prossimo anno. In vista dell’anniversario la cooperativa lancia il concorso dal titolo Sfera Change up, aperto ai giovani tra i 18 ed i 28 anni. Attraverso il concorso, spiega la presidente Bruna Penasa, “la cooperativa vuole smarcarsi da quel modo di fare impresa chiuso su se stesso e indirizzarsi verso un approccio di co-progettualità aperta coinvolgendo nella ideazione dei propri progetti le risorse presenti sul territorio”. I concorrenti dovranno elaborare degli studi di fattibilità finalizzati alla realizzazione di iniziative di interesse della cooperativa in quattro settori: innovazione, sport, comunità, marketing. La partecipazione potrà avvenire singolarmente o in gruppo fino a 5 persone. Per la gestione del concorso è stato creata una piattaforma digitale all’indirizzo www.sferachangeup.org. Sul portale sarà possibile ricevere informazioni sul bando, iscriversi, pubblicare i progetti. La piattaforma fungerà inoltre da vetrina per tutte le idee, anche quelle non vincitrici. Aziende e istituzioni potranno, accedendo al portale, consultare le proposte ed entrare in contatto con i proponenti. L’iscrizione al concorso è aperta fino al 13 dicembre. Gli elaborati saranno valutati da una commissione composta da rappresentanti interni della Sfera e da membri esterni. I concorrenti singoli o gruppi che si posizioneranno al primo posto nei quattro ambiti del concorso riceveranno un premio di 2.500 euro. La premiazione avrà luogo il 20 giugno 2015 in occasione della festa del ventennale. Venite a trovarci, visitate il nostro nuovo sito www.lasfera.org uali sono i “requisiti essenziali” a cui gli utenti devono fare riferimento per salvaguardare la sicurezza? Ecco i principali: Ventilazione e Aerazione, i locali dove sono installati gli apparecchi devono essere adeguatamente ventilati al fine di far affluire l’aria necessaria per la combustione e per favorire il ricambio d’aria; Evacuazione dei prodotti della combustione, gli apparecchi che devono evacuare i fumi prodotti dalla combustione devono essere raccordati a sistemi di scarico come camini, canne fumarie, ecc. di sicura efficienza; Dispositivi di sorveglianza di fiamma, tutti gli apparecchi (ad esclusione dei piani di cottura, per i quali al momento non esiste l’obbligo) devono essere dotati di dispositivi di sorveglianza di fiamma per bloccare la fuoriuscita del gas in caso di spegnimento e infine la Tenuta degli impianti, gli impianti di adduzione del gas combustibile devono essere a tenuta (non ci devono essere perdite!). Maggiori precauzioni dovranno avere coloro che utilizzano bombole a GPL: la bombola può essere installata all’aperto o all’interno di un locale, ma non in camera da letto, bagno, box, autorimesse e simili e non deve essere collocata a livello più basso del suolo o in locali non aerati. La bombola deve essere posizionata in verticale con rubinetto/valvola in alto e non deve essere capovolta o inclinata o collocata in equilibrio instabile. Bombola e tubo flessibile non devono essere esposti a fonti di calore. La sostituzione non deve essere eseguita in presenza di fiamme, braci o apparecchi elettrici in funzione. Prima di procedere alla sostituzione, assicurarsi che i rubinetti siano ben chiusi e qualora la bombola la possieda, cambiare ogni volta la valvola automatica. Il tubo flessibile di gomma, di lunghezza non superiore a 1,5 m, deve essere di tipo adatto per GPL, marcato UNI 7140, deve essere controllato frequentemente, non deve presentare strozzature e stiramenti e deve essere sostituito entro la data stampigliata sul tubo stesso. Dopo ogni sostituzione della bombola, eseguire la prova di tenuta degli allacciamenti con acqua saponata (mai con fiamma), prima di provare l’accensione degli apparecchi. Per garantire la completa sicurezza, gli apparecchi alimentati a gas devono essere periodicamente sottoposti a regolare manutenzione, secondo quanto previsto dal costruttore nel libretto di istruzioni. Le caldaie devono essere sottoposte a manutenzione ogni anno, preferibilmente prima dell’inizio del periodo di riscaldamento. Per qualsiasi intervento di installazione, modifica e manutenzione di impianti a gas bisogna rivolgersi unicamente ad installatori abilitati. Il “fai da te” è assolutamente vietato. Raccomandiamo a tutti i cittadini di seguire sempre queste semplici norme per garantire la propria sicurezza e quella degli altri. Sostieni i VVF di Gardolo e il volontariato: acquista il nostro calendario! Nelle prossime settimane saremo nelle piazze e presso i supermercati della Circoscrizione di Gardolo. Oppure unisciti a noi e diventa anche tu vigile del fuoco volontario. Per tutte le informazioni: [email protected] - 0461 990594. 31 | dicembre 2014 | 5 Mostra storico-fotografica S i è svolta dal 31 ottobre al 9 novembre una mostra storico fotografica a cura di Alberto Mattedi e Mario Moser sui caduti della seconda guerra mondiale, in esposizione nella sala circoscrizionale all’interno della corte Pedrolli di Gardolo. Quanti furono i nostri caduti? Dalle ricerche fatte nei vari enti, Biblioteca Storica di Trento consultando gli archivi comunali dal 1940 al 1952, Archivio di Stato e privati si è arrivati a 43, di cui 17 perirono in Russia, 10 sul fronte sul fronte Greco-Albanese, 3 in Africa, 5 in Germania nei campi di prigionia e 8 sul fonte italiano. Per ognuno di loro abbiamo esposto un pannello con il foglio matricolare, foto e documenti vari. La mostra è stata fatta ad inizio novembre proprio per ricordare e non dimenticare i nostri cari in occasione della commemorazione dei Santi ed anche per rendere più completa la lista del monumento ai caduti di Gardolo durante le due guerre che avevamo già iniziato nel marzo 2008 quando abbiamo presentato il libro ‘Gardolo, più di un semplice ricordo’ che ripercorre gli avvenimenti di Gardolo e dei nostri soldati nella Prima Guerra Mondiale (furono 92 i caduti , più altri 10 morti a causa di strapazzi e malattie). Alla mostra erano presenti anche diversi oggetti dell’epoca come divise militari, elmetti, maschere antigas, sirene e una preziosa esposizione (a cura dell’appassionato collezionista Sergio Uber) di radio militari (tedesche ed italiane) in uso su mezzi corazzati. ...per ridere un po’... Duranti i giorni d’apertura della mostra si sono svolte delle serate correlate, giovedì 6 novembre nella sala don Motter dell’oratorio è stato presentato il libro ‘Guerra aerea sul Trentino 1943/1945’ (bombardamenti su Trento e Ponte dei Vodi) a cura dell’autore Claudio Devigili. Sabato 8, invece, nella sala della circoscrizione è stata presenta la macchina cifrante Enigma (presente su tutti i sommergibili tedeschi, i famosi U-boot) a cura di Sergio Uber. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che a vario titolo hanno contribuito alla buona riuscita della mostra. Alberto Mattedi SOLUZIONE DEL CRUCIVERBA DI PAGINA 12 B A R E A B U G A D A S A N T A M A R O N E S A V E R G E R A N I O L A G A R A A V R T E B A T T A R O R C O A B O O R E Z A L L M A I O T L U D R A F I O L A R A S A R N T E R A O R S I O N I O R I A E B A L O N O E S T A T R N G E R E E B E C O D E G N A N A I Il Corpo musicale di Gardolo e la FESTA dei POPOLI G rande successo del Corpo Musicale di Gardolo in occasione della festa dei popoli. Da piazza Fiera, dopo una breve esibizione sul palco per dare l’inizio alla festa, il Corpo musicale ha aperto la sfilata per le vie del centro: da via San Francesco a via Galilei, via San Pietro, via Manci, via Belenzani, piazza Duomo, via Garibaldi, via Mazzini e infine di nuovo a piazza Fiera, al suono di Arosa. Al seguito del Corpo Musicale un fiume umano di colori e di calore dei tantissimi che vivono a Trento “da fratelli” come recitava il motto di questa tredicesima edizione della festa. Le note di Arosa hanno allietato le tante persone che si sono affacciate alle finestre e le tante altre che si sono riversate sulle strade. Dal palco di piazza Fiera, a conclusione dell’evento, il saluto dell’Arcivescovo e l’accorato intervento del sindaco Andreatta senza fascia tricolore a sottolineare la sua vicinanza a tutti quelli che a Trento lavorano facendo crescere la città. Una città che accoglie come un grembo materno in cui, molti di noi, hanno deciso di trascorrervi l’esistenza. Aver scelto il Corpo Musicale di Gardolo per l’evento, é stata una scelta vincente non solo per la competenza dei musicisti e la straordinaria bravura del maestro Mauro Barbera, ma anche per la multi etnicità dei componenti che ben rappresentano la città e i suoi nuovi abitanti. In chiusura non poteva mancare l’inno al Trentino che ci ospita. Ad ogni singolo cittadino e al sindaco auguriamo un “ad maiora semper”. Maria Annita Baffa www.musiccenter.it * STRUMENTI MUSICALI ED ACCESSORI * * LABORATORIO RIPARAZIONE * Gardolo (Trento) via Brennero, 141 Fax 0461.956553 - Tel. 0461.961600 Via E. Sestan, 29 I 38121 Trento I tel. 0461 821356 I fax 0461 422462 I [email protected] www.effeerre.tn.it Associazioni | numero Ricordi inizi anni ’60 NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO Associazioni 6 ‘1’ Berloffa Franco ‘2’ Tomasi Renzo ‘3’ Caracristi Dorando ‘4’ Mosna Roberto ‘5’ Povoli Giordano ‘6’ Brusco Giorgio ‘7’ Tomasi Ezio ‘8’ Benatti Remo ‘9’ Pozzato Otello ‘10’ Porta Berto Sfida tra quattro bar di Gardolo... ‘1’ Zeni Giuseppe ‘2’ Paoli ... ‘3’ ... ‘4’ Bragagna Enrico ‘5’ Pedrolli Angelino ‘6’ Dalla Pietra ... ‘7’ Piccolo Francesco ‘8’ Caldini Alfredo ‘9’ Zambaldi ... ‘10’ Delfabbro ... ‘11’ Sovilla Flavio Bar Acli ‘1’ Decarli Silvio ‘2’ Chiogna Federico ‘3’ Prighel Remo ‘4’ Mattedi Mario ‘5’ Mattedi Enrico ‘6’ Giacomoni Dario ‘7’ Benatti Romolo ‘8’ Prighel Dorando ‘9’ Cainelli Ezio ‘10’ ... ‘11’ Decarli Oscar ‘12’ Pedrotti Lino ‘13’ Gianni Eugenio ‘14’ Uber Graziano ‘1’ Tomasi Ilario ‘2’ Paissan Renato ‘3’ Pocher Adriano ‘4’ Tomasi Armando ‘5’ Pisetta Ezio ‘6’ Furlani Bruno ‘7’ Battistata Sergio ‘8’ Mosna Luciano ‘9’ Andreolli Adriano ‘10’ Cetto Francesco ‘11’ Mosna Cesare ‘12’ Uber Sabino Bar Savoia ...bar Acli, bar Aquila Nera, bar Croce Bianca e bar Savoia vinta dal bar Aquila Nera! a cura di Alberto Mattedi e Carlo Maurina Bar Aquila Nera ianca Bar Croce B D CIASPOLADE 2015 a sempre le gite invernali con le ciaspole, organizzate dall’associazione “il Gruppo” prevedono la presenza di una guida alpina. Questa scelta è stata fatta, prima di tutto, per affrontare la montagna in sicurezza e poi per scoprire itinerari nuovi e aspetti nascosti o poco noti della natura. Quest’ inverno saremo accompagnati da una guida del team Dolomiti Avventura, che propone il seguente programma: Domenica 11 gennaio 2015 - ciaspolada in vai di Funes con partenza da malga Zannes verso il rifugio Genova passando dalla Gampen Alm e ritomo da malga Kaserill. Domenica 1 febbraio 2015 - ciaspolada in vai Campelle (Lagorai) con partenza dal ponte di Conseria, dopo il rifugio Crucolo, verso il passo 5 Croci; ritomo dalla malga Val Cion. Domenica 1 marzo 2015 - ciaspolada nelle Dolomiti da passo Valles verso cima Juribrutto. Per ogni uscita sarà disponibile una scheda specifica. Per ulteriori informazioni potete scrivere a [email protected] o telefonare al 349 3113702 . Lotto TN0972 N. 136 Ric RIV. TABACCHI O D L A R E I L L POMARO sasso, 32/7 Trento - Via Sopra 311 tel. 0461/990 31 | dicembre 2014 | NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO 7 NATALE solidale S ulla nostra trafficatissima Via Maccani, tra il luccichio dei giocattoli nuovi di zecca di Toys e lo squallido grigiore malato dell’area ex-Sloi, al civico 150 c’è un posto speciale, felice: il Laboratorio Punto d’Incontro. Per arrivarci si passa da un piccolo bosco cittadino, preludio di una meta che non lascia delusi gli amanti del legno. Dalle mani provate di persone che hanno vissuto difficoltà e disagi e da un gruppo affiatato di umanissimi ed esperti educatori nascono oggetti di abete, di larice, di olivo che profumano di buono, dalla fisicità unica (a me prendere in mano taglieri, giocattoli, mestoli di legno levigati a mano risveglia un piacere atavico...) e regali originali oltre che solidali! Se avete bimbi vi consiglio lo sgabello-cubo con tre sedute, geniale! Buoni acquisti per un Natale buono! Luisa Nicolini La Cooperativa Punto d’Incontro si occupa ogni giorno dei senza dimora, dei più poveri, degli esclusi, delle persone che non hanno risorse per soddisfare le più elementari necessità, di coloro che le vicende della vita hanno privato di relazioni umane significative e che sono stati portati a vivere sulla strada. Vogliamo curare la qualità della risposta che diamo a quanti di loro si rivolgono a noi, cercando con umanità e competenza di instaurare un rapporto fondato sull’ascolto, il dialogo e la ricerca comune di possibili percorsi di ricostruzione di relazioni umane e di reinserimento, in rete con tutti i servizi del territorio, pubblici e privati. In vista delle festività di fine anno, quest’anno il Laboratorio occupazionale (falegnameria, restauro e artigianato artistico) della Co- operativa Punto d’Incontro propone una scelta di pacchi natalizi di qualità con i propri prodotti di artigianato in legno uniti a prodotti di Villa Rizzi della Comunità Murialdo, Mas del Gnac della Cooperativa Gruppo ’78 e di Mandacarù. Proponiamo anche una ricca gamma di oggetti in legno per i vostri regali di Natale che trovate in un mercatino presso l’ufficio del nostro laboratorio in via Maccani, 150 a Trento. Attraverso l’adesione a questa iniziativa sostenete le attività della nostra Cooperativa e del suo Laboratorio occupazionale, che sviluppa progetti personalizzati per persone in difficoltà che non possono accedere direttamente al mondo del lavoro, ma hanno bisogno di un accompagnamento all’acquisizione dei pre-requisiti lavorativi, per ricostruirsi una vita e puntare alla maggior autonomia possibile. In questo modo si trasmette anche a chi riceve il regalo un messaggio di solidarietà e partecipazione. Se volete conoscerci meglio visitate il nostro sito www.puntodincontro.trento.it. Per ordinazioni telefonate allo 0461.830208 in orario d’ufficio o inviate una mail a [email protected]. La responsabile è Milena Berlanda. Vi aspettiamo! Pranzo di Natale senza stress... da www.buttalapasta.it P er preparare un pranzo di Natale senza stress seguite i nostri consigli e vedrete che non sarà difficile decidere un ottimo menù di Natale, sia a base di pesce che di carne, organizzare tutto quello che dovrete fare preliminarmente e cucinarlo senza problemi. Cercate di fare in anticipo tutto ciò che è possibile, in modo da preparare solo gli ultimi tocchi la mattina di Natale, e arrivare al momento del pranzo rilassati e pronti ad intrattenere gli ospiti. Innanzitutto è bene stabilire dal principio il numero dei commensali che parteciperanno al pranzo e successivamente decidere quale sarà il menù di Natale da proporre. Si può attingere sia dalla tradizione regionale, oppure reinventare qualche piatto classico aiutandosi con la fantasia. Compilate il menù scrivendo poi tutti gli ingredienti necessari alla sua realizzazione e compilate accuratamente la lista della spesa. Comprate la settimana precedente gli alimenti non deperibili come ad esempio farina, spezie, frutta secca e bevande, scegliendo accuratamente sia il vino da bere durante il pasto, che lo spumante da sorseggiare per il brindisi finale. Decidete anche quale tovaglia, piatti, bicchieri e posate userete, e controllate che siano in ordine. Prenotate dai vostri negozianti di fiducia i generi deperibili, come pesce, carne, frutta e verdura. Poi date un’occhiata al menù e individuate tutte le fasi delle ricette che possono essere preparate in anticipo, in modo da preparare per il fatidico giorno solamente lo stretto necessario. Antipasti... Gli antipasti per il pranzo di Natale possono essere preparati in gran parte il giorno prima, lasciando solo poche cose da fare al momento di servirli. I vol-auvent sono ad esempio un’ottima idea di antipasto per questa ricorrenza. Potete preparare i piccoli contenitori di pasta sfoglia e il ripieno il giorno prima, poi farcirli e passarli in forno al momento di servirli. Potete scegliere di realizzare i vol-au-vent ai funghi, i vol-au-vent al ...preparando tutto in anticipo tartufo o in alternativa i vol-au-vent con pere e formaggio. Altre gustose idee per l’antipasto di Natale sono la mousse di mortadella e/o la mousse di branzino da servire con dei crostini, il capitone marinato ed il salmone marinato casalingo, molto più economico e salutare di tanti salmoni affumicati che trovate in commercio. Primi piatti... Per i primi piatti prediligete quelli che possono essere preparati in precedenza e cotti in forno poco prima di servirli, e a questo punto avete solo l’imbarazzo della scelta. Potete fare delle lasagne alla bolognese o delle lasagne al forno con il pesce o delle raffinate lasagne di crepes, o delle ricchissime lasagne con formaggio e funghi. Altrimenti vi suggeriamo dei cannelloni ai carciofi, o se avete deciso per un menu di pesce i cannelloni con gamberi e salmone. E se per voi senza tortellini non è Natale, vi consigliamo i tortellini nel cestino oppure la crostata di tortellini. Secondi piatti... Il secondo deve essere importante, scenografico e saporito. Se preferite un menu di car- ne scegliete tra la faraona al gin e melagrana, il cappone ripieno, la galantina di cappone e infine il tradizionale tacchino ripieno. Se preferite un menu di mare, vi suggeriamo il cappon magro, un classico della tradizione ligure che è un trionfo di pesci, frutti di mare e verdure che, sebbene molto laborioso, può essere preparate il giorno precedente, o altrimenti il salmone in bella vista. Come contorni prevedete delle insalate miste, ma realizzate con ingredienti speciali, come ad esempio l’insalata di arance e noci, l’insalata verde con la melagrana o l’insalata con pere e melagrana. Dolci... Tutti i dolci di Natale tradizionali possono, o meglio devono, essere preparati qualche giorno prima, e ricordate che racchiusi in sacchetti di plastica per alimenti durano alcune settimane; quindi potete veramente prepararli con largo anticipo rispetto al Natale. Se amate il classico optate per il panettone o il pandoro, se invece preferite qualcosa di meno noto vi suggeriamo il pandolce genovese, reso speciale dai pinoli e dall’acqua di fiori d’arancio, e per chi non ama i canditi e l’uvetta c’è la versione con nocciole e gocce di cioccolato. Comunque ogni regione ha il suo dolce di Natale, e tra queste tantissime proposte golose vi suggeriamo il panforte di Siena, dall’inteso gusto speziato, il buccellato siciliano, il parrozzo abruzzese e la spongata emiliana. Solidarietà e Ricette | numero Letture Q 8 uanta attività porta Natale! Beatrice e Violetta sono occupatissime in questi giorni. Non si sono accontentate di mandare auguri alle amiche, ma hanno raccolto tutte le letterine che i bimbi del villaggio hanno scritto a Babbo Natale. E sono tante!... “Babbo Natale avrà da lavorare molto! Non riuscirò a portare un paniere così pieno!” dice l’angelo dorato. Ma i bambini non l’odono e continuano a svuotare nel cesto le loro cartelle piene di letterine. “Che giornata è!” dice Beatrice a sua sorella Violetta, “vorrei sapere quante sono le nostre letterine!” Finalmente il lavoro è finito: possono andare a passeggiare nel bosco per riposarsi un po’. Camminano di buon passo, dandosi la mano e cantando canzoncine natalizie. Sul sentiero incrociano cerbiatti, scoiattoli e conigli. “Che vivacità!” Esclama un coniglio vedendole. “Dove andate così di buon passo?” Domanda uno scoiattolo. “Io credo di saperlo” dice una cerbiatta, “siete invitate dai folletti, non è vero?” “I folletti...?” esclamano le bimbe, “ma non esistono!” e scoppiano a ridere. Gli animali fuggono offesi. Poco lontano cinque corvi sopra un tetto le chiamano con il loro possente gracchiare. Il Natale dei folletti “Guarda dice Violetta, c’è una casa dei folletti!”. “Eccovi, infine” dice un folletto aprendo la porta di legno “vi aspettavamo per la merenda e siete in ritardo, entrate presto, vi riscalderete!” “Non fateci caso” dice un secondo folletto che assomiglia al primo “nostro fratello è arrabbiato perché ha bruciato i vostri pasticcini!” Beatrice e Violetta non sanno che fare: sono tanto meravigliate. Un folletto, che gli altri chiamano Ribin, le fa accomodare vicino alla stufa e offre loro una tazza di the. Un altro folletto toglie alle bimbe le scarpe bagnate per farle asciugare vicino alla stufa. Violetta e Beatrice si stanno divertendo moltissimo con i folletti dal cappello a punta. “Siete in molti quà?” domanda Violetta “e che cosa fate?” “Guarda dalla finestra” dice Robin. “Ho indovinato!” esclama Beatrice “voi fabbricate i giocattoli per Babbo Natale”. “Brava!” esclamano alcuni folletti che tornavano dalla foresta, con giocattoli rossi come il loro cappello. “Non hanno un minuto da perdere, devono essere pronti per domattina all’alba e sono in ritardo”. Bevono in fretta il loro the con qualche pa- sticcino e si precipitano nel loro laboratorio. Tagliano, cuciono, piallano, inchiodano, scolpiscono piccoli personaggi, animali e casette, poi li dipingono a colori vivaci. Violetta e Beatrice non sanno che fare per aiutare i loro nuovi amici. “Volete rendervi utili?” domanda Robin “bisognerà andare a chiedere in prestito la slitta a Babbo Natale per poter caricare i doni”. Babbo Natale trova naturale tutto ciò e presta loro la più bella slitta e l’attacca ad una renna velocissima come la luce. Appena i pacchetti infiocchettati sono caricati, riportano la slitta da Babbo Natale. Al castello di Babbo Natale, Violetta e Beatrice fanno la conoscenza della Fata degli Alberi di Natale. “Oh mio Dio!” grida la fata correndo da tutte le parti “non arriverò in tempo!” “Possiamo aiutarvi?” domandano Violetta e Beatrice. “Oh sì!” esclama la Fata “che idea meravigliosa! Vi presterò gli abiti da fata, così sarete più comode”. Montano su di una nuvola magica per fare il giro del mondo. In un lampo, abbandonano gli alberi di Natale di tutto il mondo con ghirlande, stelle e palloncini dorati. “Dove volete che vi riporti?” chiede la Fata alle piccole amiche, non appena terminato il lavoro. “Dai folletti” rispondono in coro le bimbe. “Benissimo” dice la Fata sorridendo, in viaggio per il bosco dei folletti! Il tempo di dirlo e il viaggio è terminato. Violetta e Beatrice salutano la Fata che offre alcuni doni alle bimbe ed un piccolo abete per i folletti. Gli omini col cappello a punta gioiscono nel rivedere le piccole amiche scendere da una nuvola e le abbracciano sorpresi, mettendosi a danzare ed a cantare tutta la notte la filastrocca di Natale. L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e dai colori del mondo esterno. La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo. Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c’era una bella vista della città in lontananza. Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l’uomo dall’altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena. In un caldo pomeriggio l’uomo della finestra descrisse una parata che stava passando. Sebbene l’altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla con gli occhi della sua mente così come l’uomo dalla finestra gliela descriveva. Passarono i giorni e le settimane. Un mattino l’infermiera del turno di giorno portò loro l’acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell’uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno. L’infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l’altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra. L’infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo. Lentamente, dolorosamente, l’uomo si sollevò su un gomito per vedere il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto. Essa si affacciava su un muro bianco. L’uomo chiese all’infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra. L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro. “Forse, voleva farle coraggio” disse. Vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata. Se vuoi sentirti ricco conta le cose che possiedi che il denaro non può comprare oggi. In ospedale... D ue uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d’ospedale. A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all’unica finestra della stanza. L’altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore. Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, e dei viaggi che avevano fatto. Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra. FARMACIA DI GARDOLO dott. RENATO BRANDOLANI Dietetica applicata - Omeopatia - Fitoterapia - Preparazioni galeniche - Analisi LA FARMACIA CHE COLLABORA CON I MIGLIORI ESPERTI di NATUROPATIA, IRIDOLOGIA E RIFLESSOLOGIA VIA SOPRASSASSO, 32 - GARDOLO (TN) - Tel. 0461.993511 - [email protected] www.farmaciadigardolo.com La vita è un DONO, è per questo motivo che si chiama PRESENTE! | numero 31 | dicembre 2014 | NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO 9 L a depressione e la Park J.H. et al, 2007). DiI sintomi depressivi demenza costituistinguere tra depressione nell’anziano si possono scono le sindromi e demenza nel soggetto manifestare con psichiatriche più anziano è molto complesproblemi di memoria, frequenti nella popolazioso poiché molti dei sintoconfusione, difficoltà ne anziana e molto spesmi tipici della depressiodi socializzazione e so sono presenti simultane quali inerzia, rallentairritabilità neamente. Parlando di demento psicomotorio, labilipressione nel mondo degli anziani dobbiamo tà emotiva, insonnia, perdita di peso e difficonsiderare come, con l’invecchiamento, le coltà a verbalizzare il proprio stato affettivo, persone vadano incontro a cambiamenti si- si riscontrano anche nelle fasi iniziali del degnificativi nelle loro vita e a fattori stressan- terioramento cognitivo. Ancora più complesti che li espongono al rischio di depressio- so è indagare il rapporto causa-effetto tra le ne. La popolazione anziana è a maggior ri- due patologie. Alcuni studi hanno individuaschio di perdite come la salute e l’autonomia ed è inoltre maggiormente esposta al rischio di sviluppare malattie croniche. Vanno inoltre considerate tutte le perdite psicologiche quali lutti, rivoluzione delle relazioni sociali, e un vissuto di alienazione rispetto alla rapida progressione e trasformazione della società. I sintomi depressivi nell’anziano possono essere differenti da quelli della restante popolazione, poiché, con l’avanzare dell’età, la depressione si può manifestare con problemi di memoria, confusione, difficoltà di socializzazione e irritabilità. Spesso però questi stati d’animo non sono manifestati e gli anziani negano la presenza di uno stato depressivo. La depressione aumenta con l’aumentare dell’età partendo dal 3% a 65 anni e raggiungendo il 45% a 89 anni. Una sinto- to, nella comparsa dei disturbi depressivi matologia depressiva è riscontrata dal 30 al dell’anziano uno dei sintomi di esordio della 50% dei pazienti con demenza di Alzheimer demenza o una reazione psicologica al ma(Lee H.B., Lyketsos C.G. 2003; Starkstein nifestarsi dei primi deficit cognitivi. Stefens S.E. Et al., 2005) e dal 6 al 45% di quelli con D.C. et al., 2007;Vinkers D.J. et al., 2004). demenza vascolare (Ballard C. et al 2000; La depressione come sintomo è sostenuta dell’evidenza clinica che molti pazienti esordiscono come depressi e in seguito sviluppano una patologia degenerativa. L’approccio della depressione come reazione al declino cognitivo, suggerisce invece come, essa si manifesti durante le prime fasi della patologia, quando il paziente è consapevole dei deficit che sta sviluppando. In questo caso, la depressione, rappresenterebbe una reazione emotiva alla sintomatologia che si manifesta dopo l’esordio del quadro clinico cognitivo ma precedente alla diagnosi di demenza. Altri studi hanno dimostrato come la depressione possa rappresentare un fatto- re di rischio per lo sviluppo successivo della demenza (Jorm A.F. 2000). Una spiegazione di quest’aspetto può essere imputabile al fatto che varie manifestazioni del quadro depressivo sono presenti: la perdita d’interesse o di piacere per tutte le attività, ri- Salute Depressione causa o sintomo della demenza duzione dell’energia e modificazioni dell’appetito e del sonno. Tutti questi fattori portano la persona a diminuire le proprie attività e i propri interessi riducendo in questo modo l’attività mentale. È stato ampiamente dimostrato come, mantenere una mente attiva, leggendo, praticando attività diversificate nel tempo libero, imparare cose nuove, contribuisca a ritardare l’insorgere di patologie dementigene compensando, almeno inizialmente il danno cerebrale strutturale da esse derivante. Tale meccanismo di compensazione è noto con il nome riserva cognitiva ed è stato indagato sperimentalmente soprattutto nella demenza di Alzheimer. Se la depressione precede di poco la demenza può essere considerata una causa o una manifestazione precoce, mentre se la depressione precede di molti anni, la demenza può rappresentare un fattore di rischio. La presenza simultanea di deterioramento cognitivo e depressione comporta un peggioramento della qualità della vita del paziente e dei suoi famigliari, e un maggior rischio di istituzionalizzazione. Tutto ciò giustifica la necessità, non solo di individuare, ma anche di trattare opportunamente la depressione del soggetto anziano. dott.sa Anna Dallavo OMEOPATIA e gravidanza L a gravidanza, detta anche età gestazionale, comprende un periodo fisiologico che va dal momento del concepimento sino al parto. La gravidanza è caratterizzata da due fondamentali segni: l’assenza di mestruazioni e l’aumento del volume dell’utero. Nel corso della prima visita, oltre la raccolta dell’anamnesi familiare materna e paterna, lo stile di vita (fumo, alimentazione, alcool, lavoro ecc.) sono calcolati la data presunta del parto in base alle informazioni ricevute cioè la data delle ultime mestruazioni e la data del concepimento. Se un ciclo è di 28 giorni il termine sarà di 9 mesi e 14 giorni dopo il primo giorno delle mestruazioni, oppure di 41 settimane dopo il primo gior- no delle ultime mestruazioni. I sintomi tipici della gravidanza variano da una gestante all’altra: disturbi digestivi tra cui nausea, vomito, stitichezza, salivazione abbondante, bruciori di stomaco e rigurgiti, disturbi del sonno come l’insonnia oppure la sonnolenza, dolori addominali, emorroidi, crampi, disturbi dell’umore. Il numero dei farmaci allopatici utilizzabili in gravidanza si riduce in maniera significativa per il rischio di tossicità per il feto, per cui il loro utilizzo è fortemente sconsigliato; inoltre i dati sulla sicurezza di molti principi attivi sono parziali. In gravidanza l’utilizzo di farmaci omeopatici -dati da mani esperte- è efficace e sicuro. I fastidi più comuni possono essere facilmente risolti. Inoltre sono un grande ausilio per assicurare un parto spontaneo e ridurne le complicanze. Come per ogni altra medicina, anche in omeopatia non si deve ricorrere all’auto prescrizione ma obbligatoriamente i farmaci omeopatici vanno assunti dietro indicazione medica. Qui di seguito elenchiamo alcuni farmaci omeopatici per la nausea del primo trimestre di gravidanza, scelti in base alle caratteristiche dei sintomi. La nausea al risveglio con eruttazioni e rigurgiti, stitichezza, gusto acido e amaro in bocca necessita di Nux Vomiva. La nausea accompagnata a disgusto per gli alimenti anche all’odore e alla vista del cibo avrà giovamento da Arsenicum Album. La nausea mattutina a digiuno, alla vista o al pensiero del cibo seguita da vomito che si calma dopo aver pranzato, con necessità di mangiucchiare sempre qualche cosa, con disgusto per il latte, migliorerà con Sepia grande rimedio della gravidanza. Se la nausea è costante, con peggioramento se la paziente si china, il vomito non provoca nessun sollievo, la lingua è pulita ma la salivazione è abbondante con sapore dolciastro in bocca si potrà trarre sollievo dall’uso di Ipeca. Se i disturbi sono provocati da una con- trarietà, un dispiacere, un’angheria con la sensazione di vuoto allo stomaco, sospiri tristezza e cupezza e la nausea si calma mangiando, allora sarà utile Ignatia. La nausea che porta a non digerire nulla che si accompagna a sete intensa e grande appetito migliora con Sulphur. Dott. Angela Trigilia RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI Malvagna E. “Partorire senza paura” Red edizioni. Odent M. “Ecologia della nascita” Red edizioni. Braibanti L. “Parto e nascita senza violenza” Red edizioni. Dolto F. “Come allevare un bambino felice e farne un adulto maturo” Mondadori. NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO 10 Salute Ferite, ustioni... come medicare S i calcola che ogni anno circa 3 milioni di Italiani siano coinvolti in tagli, abrasioni, scottature, ferite chirurgiche, piccole emorragie. Ciò significa che tutti noi possiamo essere coinvolti, in casa o fuori casa, in piccoli incidenti, spesso a causa di piccole disattenzioni. Mi riferisco a: Tagli e abrasioni (asportazione degli strati più superficiali della pelle); Scottature (lesioni conseguenti al contatto più o meno prolungato con una fonte di calore); Ferite chirurgiche (lesioni dovute all’impiego di bisturi per interventi chirurgici. I bordi della ferita sono generalmente tenuti insieme da punti di sutura ottenuti con fili, graffette o cerotti); Epistassi (lievi perdite di sangue arterioso o venoso dalle fosse nasali). Voglio approfittare di questo appuntamento per fornire qualche suggerimento utile per un pronto e rapido intervento in casa o comunque nella quotidianità. Dott.ssa Francesca Di Fonso Tagli e abrasioni > Prima di tut- to occorre arrestare il sanguinamento tamponando la fuoriuscita di sangue con una garza sterile. Generalmente occorrono un paio di minuti ed è consigliabile evitare di alzare freneticamente la garza per verificare che il sangue non esca più, perché ritarderemmo la coagulazione. Arrestata la fuoriuscita di sangue, procedere alla pulizia della lesione per evitare che la ferita diventi terreno per una infezione batterica che rallenterebbe se non addirittura complicherebbe la guarigione. Se la ferita è entrata in contatto con terra o materiale sporco, la stessa deve essere pulita in profondità: è utile quindi utilizzare irrigazioni di acqua ossigenata 10 volumi che, grazie alla sua effervescenza, riesce a portare in superficie i detriti più profondi, consentendone l’asportazione senza necessità di “scavare” nella ferita. Completata l’azione dell’acqua ossigenata, risciacquare con soluzione fisiologica sterile. Asciugare tamponando nuovamente con una garza sterile pulita. La ferita va quindi protetta per evitare infezioni e favorire la cicatrizzazione, utilizzando medicazioni (cerotti) sterili. Le più recenti conoscenze mediche indicano che i tessuti si riparano più velocemente se protetti con prodotti a base di idrogel che evitano la formazione di croste e rendono la cicatrice meno visibile. Se la ferita è ampia e molto profonda è comunque bene recarsi al Pronto soccorso per una valutazione medica. Potrebbe infatti essere necessario ricorrere all’applicazione di punti di sutura (fili, graffette…) o colle chirurgiche. È bene ricordare che per pulire/disinfettare una ferita o un’abrasione NON VA MAI UTILIZZATO alcool o soluzioni alcoliche. a cura di La Farmacia di Roncafort Via L. Caneppele 31 - TRENTO - Tel. 0461.422.455 - Fax 0461.421.981 [email protected] - www.lafarmaciadironcafort.it Ferite chirurgiche > Le ferite chirurgiche possono presentare o meno punti di sutura che non devono mai essere rimossi senza l’intervento del medico. Esse possono presentare secrezioni e, a seconda della quantità di essudato, si sceglierà la medicazione (cerotto) corretta. In particolare, se la secrezione di liquido è abbondante, occorrerà prima tamponare con garze sterili, meglio se in tessuto-non-tessuto che è più delicato rispetto al cotone. La tamponatura dovrà sempre avvenire procedendo dal centro della sutura verso l’esterno, senza mai tornare verso la sutura. Su ferite che producono poca secrezione, pulire con soluzione salina sterile ed una garza in tessuto-non-tessuto. Asciugare, disinfettare tamponando con una garza imbevuta di una soluzione a base di iodo-povidone (per esempio Betadine soluzione acquosa). Lasciar asciugare ed applicare la medicazione sterile con bordo adesivo sui quattro lati. Se necessario assorbire essudato, a contatto diretto con la ferita può essere lasciato un cuscinetto di garza sterile che viene fissato con un cerotto non medicato (in tessuto-non-tessuto o in poliuretano trasparente) di dimensione tale da creare un bordo adesivo tutt’attorno. Risolto il problema dell’essudato, la scelta di medicazioni a base di idrogel consentirà di ottenere una guarigione più rapida e una minore visibilità della cicatrice. La medicazione non va necessariamente cambiata tutti giorni, salvo diversa indicazione medica, ma è imperativo rinnovarla quando sporca o imbevuta di essudato o quando ha perso l’adesività. Attenzione particolare va posta a NON rimuovere i punti di sutura o i cerotti di sutura (steristrip) e si raccomanda di NON utilizzare alcol per pulire o disinfettare la ferita. Scottature > In caso di ustione, la prima cosa da fare è raffreddare la parte sotto un getto di acqua corrente fredda. Ciò mitigherà il dolore e bloccherà la necrosi del tessuto. Continuare a raffreddare fino a quando il dolore non scompare sfruttando l’effetto antidolorifico del freddo. Se la vescicola che si forma sulla zona ustionata si rompe, prima dell’applicazione del cerotto, occorrerà disinfettare con una soluzione non alcolica (tipo Betadine). Il maggior rischio di un’ustione è l’infezione: per questo motivo la lesione va sempre protetta con una medicazione (cerotto), sterile ed impermeabile, specifico per scottature che oltre a proteggere aiuta la guarigione e riduce la formazione di croste e cicatrici molto visibili. Per la stessa ragione NON devono essere applicare sulla cute ustionata olio, farina, latte o altre sostanze che possono soltanto aumentare il rischio di infezione. Epistassi > In caso di epistassi di lieve entità, per prima cosa inclinare la testa in avanti per facilitare il drenaggio del sangue e del muco e evitare l’ingestione che potrebbe causare vomito. È opportuno anche applicare del ghiaccio sulla parte alta del naso. Successivamente, applicare una leggera compressione sulla narice che sanguina per almeno 5 minuti o, se il sanguinamento proviene da entrambe le narici, utilizzando il pollice e l’indice. Può essere necessario posizionare all’interno delle fosse nasali un tampone emostatico a base di alginato di calcio che ha la capacità di arrestare l’emorragia e cicatrizzare la ferita. Bisogna evitare di utilizzare tamponi in cotone in quanto le fibre si attaccano ai coaguli e quando vengono rimossi possono riaprire l’emorragia. Evitare inoltre anche di portare il capo indietro perché oltre a non aiutare ad arrestare l’emorragia, facilita l’ingestione del sangue. Ciò può provocare vomito ed allarmare nei giorni successivi per la presenza di sangue scuro e digerito nelle feci. Il corpo somatizza i malesseri dello spirito I l nostro corpo somatizza nella sua materia quello che lo spirito subisce in tutta la nostra anima, quello che il nostro inconscio tace, lo urlano le nostre malattie dolori e malesseri. La malattia è un conflitto tra la personalità e l’anima. Quando ti manca calore affettivo, basta una minima frescata di vento freddo e subito prendi un raffreddore. Il raffreddore “cola” quando il corpo non piange. Forti mali di schiena (ovvio non causati da un peso caricato male) ti dicono che stai subendo un dolore, porti con te un peso un trauma una tristezza immensa; il mal di gola “tampona” ti assale sicuramente quando hai tanti dolori da sfogare ed afflizioni da dire e non hai con chi confidarti. Quando una persona non la sopporti, non la digerisci e la devi sopportare ti viene acidità allo stomaco, le coliche spesso sono rabbie accumulate che non riesci a sfogare. Il diabete “invade” quando la solitudine ti attanaglia. Il cancro ti divora come l’odio che corrode l’amore mancato. Il corpo ingrassa quando sei insoddisfatto o dimagrisci quando ti senti logorato. Dubbi preoccupazioni ansietà ti portano via il sonno e soffri di insonnia. Se non trovi un senso alla tua vita la pressione del cuore rallenta o accelera quindi ipotensioni e pressioni alte al cuore sono sbalzi che ti condizionano l’umore e le forze. Il nervosismo aumenta i respiri, come se ti mancasse l’aria, donde dolori al petto ed emicranie (molti fumatori prendono aria extra dal fumo fatidico ed effimero che li rilassa in maniera compensatoria ma illusoria) La pressione “sale” quando la paura imprigiona. Quando ti senti sopraffatto di un problema che sei ai limiti, allora la febbre ti assale, le frontiere dell’immunità sono all’erta. Le ginocchia “dolgono” quando il tuo orgoglio non si piega. Le artrosi vengono quando la tua mente non si apre, sei troppo rigido e i muscoli ti si contraggono. I crampi indicano che stai subendo una situazione ai limiti della sopportazione. La stitichezza ti indica che hai residui nel tuo inconscio, hai se- greti che ti otturano (quanta merda ci teniamo dentro che non è utile) e non trovi chi ti comprenda senza giudicarti. La diarrea è un atto di difesa dell’organismo che vuole eliminare ciò che percepisce come dannoso (come il vomito) vale per i virus ma anche per le situazioni, i sentimenti... forse chi ha diarrea non riesce a trattenere o assimilare. La malattia non è cattiva, ti avvisa che stai sbagliando cammino. Ascolta il tuo corpo ed impara a guarire con il tuo spirito, non c’è altra medicina che la tua stessa natura non possa darti. È ovvio che non generalizziamo, non è un catalogo farmacologico ma una linea guida... chi una preoccupazione la somatizza nella testa (emicrania) chi nello stomaco (indigestione). | numero 31 | dicembre 2014 | 11 L ’ACETO è un prodotto molto versatile: può essere utilizzato in tanti modi diversi, dalla tavola alle pulizie. Non deve essere necessariamente di alta qualità. L’uso dell’aceto in casa è davvero una scoperta, permette di eliminare i prodotti chimici e di sostituirli con l’aceto che, insieme al bicarbonato, all’acido citrico, al limone e al sale, è la base di tantissime ricette di detersivi fai da te. gio a vuoto. Come anti macchia sui vestiti prima del lavaggio. Aggiungetelo nell’ultimo risciacquo quando lavate a mano (toglie cattivi odori). Pulire il ferro da stiro mettendo la stessa quantità di acqua e aceto e azionate il vapore, così i buchi si ripuliranno del calcare. Togliere macchie di bruciato dal ferro da stiro scaldando aceto e sale in parti uguali in un pentolino per pulire la parte bruciata del ferro finché non sparisce. in cucina in giardino Per eliminare in modo permanente l’erba che cresce tra le fughe dei mattoni dei vialetti, spruzzare aceto ogni giorno e il problema non si presenterà più. Per mantenere i fiori freschi più a lungo aggiungete 2 cucchiai di aceto e 1 cucchiaino di zucchero per ogni quarto d’acqua nel vaso. Pulire le mani con l’aceto dopo aver fatto giardinaggio, eviterà che diventino ruvide. L’aceto è ideale per attenuare il dolore delle punture d’api ma anche di meduse e per lenire il prurito delle punture di zanzare. automobili e utensili Per togliere la ruggine da attrezzi ma anche da chiodi ed altri utensili ferrosi, metterli in un bicchiere con aceto puro durante la notte. Pulire le cromature della macchina o della bici. L’aceto è ottimo per pulire i vetri della macchina ed è anche un ottimo anti gelo, usate l’aceto diluito la sera prima. bellezza e salute L’aceto lenisce il fastidio delle scottature da sole. Diluire l’aceto per applicarlo sui capelli dopo lo shampoo poi risciacquare: l’aceto donerà dei riflessi chiari e lucentezza. Combattere la forfora facendo un lavaggio con aceto diluito in acqua calda. Usare sui capelli contro i pidocchi volendo con delle gocce di olio essenziale di Tea Tree. L’aceto è ottimo contro il mal di gola, basterà fare dei gargarismi con acqua e aceto per disinfettare gola e bocca. L’aceto di mele insieme al miele sono ottimi coadiuvanti contro i fastidi dei raffreddori. per il bucato ed i vestiti Usare l’aceto in lavatrice al posto dell’ammorbidente, aiuta a prevenire l’infeltrimento dei maglioni, ne bastano 100 ml ad ogni lavaggio nella vaschetta specifica. Usare per pulire la lavatrice, una volta al mese, mettendo 250 ml nell’oblò e fare un lavag- Usare come brillantante nella lavastoviglie. Per sgrassare il forno o per eliminare l’eventuale odore di cibo o di bruciato, si può pulire il tutto con una spugna imbevuta di acqua e aceto. L’aceto è ottimo per pulire il rame mischiando sale e appunto aceto. Pulite le tubature e gli scarichi dei lavandini con 1 tazza di aceto e una manciata di bicarbonato e aggiungete acqua bollente. Scaldate acqua e aceto e pulite la teiera e le tazze dalle macchie di tè. Mischiare l’aceto con l’acqua e pulire il frigo, disinfetta e toglie i cattivi odori. Fate bollire un cucchiaio di aceto nel bollitore per togliere il calcare. Pulite rubinetti e lavandini e ripiani della cucina mettendo aceto e acqua in uno spruzzino. (NON usare sul marmo). Pulite ogni bottiglia o contenitore con residui di grasso. Pulite il piano gas mettendo aceto puro o diluito, lasciate agire, passate con una spazzola e togliete il tutto con un panno. in bagno Una miscela di aceto e acqua in parti uguali in uno spruzzino disinfetterà i bagni, le rubinetterie ma anche i pavimenti. Usatelo per Ecologia Aceto un prodotto dai mille usi pulire la vasca, la doccia, gli specchi e i vetri (anche della doccia) toglierà il calcare ed i residui di sapone. Nel WC lasciare agire per tutta la notte, toglierà cattivi odori, macchie e calcare. Pulire gli scarichi come in cucina una volta al mese con bicarbonato, aceto e acqua calda. Per eliminare la muffa presente sulle piastrelle del bagno o sulla tenda della doccia, pulire con una spugna morbida e lo spruzzino all’acqua e aceto. L’aceto è ottimo per pulire le finestre. Sturare i lavandini otturati in maniera naturale Residui di cibo e capelli, giorno dopo giorno, possono otturare lo scarico del lavandino rendendo difficile lo scorrimento dell’acqua. E molti dei prodotti chimici stura-lavandini presenti in commercio non solo sono altamente inquinanti ma, se non adoperati in maniera corretta, possono rivelarsi addirittura pericolosi e nocivi per la salute. Pertanto, prima di acquistare questi prodotti ecco un rimedio fai da te per sturare i lavandini otturati, semplice, efficace e innocuo per la salute in quanto del tutto naturale. Occorrente: 150 gr di sale fino - 150 gr di bicarbonato di sodio - Acqua bollente Procedimento: Unite insieme in un vecchio contenitore i 150 grammi di sale e di bicarbonato di sodio. Mescolate in modo da far amalgamare bene i due elementi e poi versate il tutto all’interno dello scarico otturato. Non vi resta che attivare il composto: per farlo vi basterà versare nello scarico del lavandino un litro e mezzo di acqua bollente. Per mantenere lo scarico sempre pulito, ripetete l’operazione almeno una volta al mese. Sgrassante naturale ecologico... ecco come fare uno sgrassante ecologico, utile per tutti gli usi, per la cucina e per le superfici delicate. Lo sgrassante naturale che otterrete è molto efficace e anche molto delicato per tutte le superfici, piastrelle, incluso legno e marmo. Per comporre 500 ml di sgrassante fai da te occorrono: 400 ml di acqua - 5 cucchiai di alcol - 1 cucchiaino di sapone di marsiglia previamente sciolto - 5 cucchiai di acqua ossigenata 10 o 20 V (se volete avere un’azione disinfettante, anche se non è strettamente necessario perché l’alcol, il bicarbonato e il sapone igienizzano molto bene le superfici) - 1 cucchiaio di bicarbonato non molto pieno per non ostruire lo spruzzino (è meglio scioglierlo precedentemente in poca acqua prima di metterlo dentro allo spruzzino). Volendo potete usare degli olii essenziali per profumare l’intruglio ottenuto, quali tea, cedro, pino, lavanda, limone, menta e eucalipto disinfettanti e profumate, reperibili in tutte le erboristerie. Pulizia in cucina Pulizia dei lavelli inox. Per lucidare i lavelli inox prendiamo metà limone, intingiamolo nel sale e strofiniamo le superfici che vogliamo rendere brillanti. Pulizia del forno. Per pulire il forno sgrassandolo alla perfezione prendiamo un panno inumidito con acqua e bicarbonato e passiamolo sulle pareti del forno ancora tiepido. Pulizia del frigo. Per la pulizia del frigorifero non esiste rimedio migliore che l’aceto; per togliere i cattivi odori senza inquinare gli alimenti, depositiamo al suo interno per 2/3 settimane una tazzina colma di bicarbonato, o puramente puliamolo con una spugna acqua e bicarbonato, cosi da igienizzarlo. Pulizia dei mobili della cucina. Per quelli in laminato o “formica” della cucina, basta il panno di microfibra e anche acqua e aceto: si può ad esempio usare uno spruzzatore riempito per ¾ di acqua e per ¼ di aceto, spruzzando le parti interessate e rimuovendo lo sporco con una spugna, avendo l’accortezza di lasciar agire un minuto nel caso in cui lo sporco sia resistente. Per lucidare i mobili in legno sono invece ottimi i prodotti a base di cera vergine d’api, l’olio di lino (o l’olio di noce, per i mobili scuri) oppure anche un’emulsione ottenuta mescolando il succo di limone all’olio di oliva. Questi ultimi andranno distribuiti in piccole quantità, dopo aver spolverato, utilizzando una pezza. Trascorse 2 o 3 ore bisognerà infine lucidare energicamente utilizzando un panno di lana. ARTICOLI per le FESTE e ALLESTIMENTI EVENTI con i PALLONCINI 38121 Roncafort - Gardolo (TN) tel. 0461.993272 - fax 0461.1591805 RIPARAZIONI MACCHINE AGRICOLE E INDUSTRIALI - COSTRUZIONI IN FERRO ...B UO NO TUTTO il necessario per fare della tua FESTA un PARTY indimenticabile! SCO NT presentando O 10% questo tagliando a fronte di una spesa minima di 10 E (valido fino al 31/12/2014) ...e tanti articoli per NATALE e CAPODANNO! TRENTO Nord Via Bassa 42 - tel. 3409646787 [email protected] www.nonsolofesta.it NORDdiTrento e... in Piazza a GARDOLO 12 Storia [ERRATA CORRIGE DAL N. 30 - UN PO’ DI STORIA...] Lo ammettiamo, nello scorso numero ci siamo presi un colossale abbaglio: abbiamo confuso Giovanni Nepomuceno, beato, con Giovanni Nepomuceno, santo! Prontamente un lettore, Marco, ce l’ha fatto notare con garbo e noi, nel riconoscergli gran merito per la sua sagace avvedutezza, rimediamo proponendo qui “il vero e originale” Giovanni Nepomuceno. A parziale scusante, dobbiamo ammettere la nostra giuliva convinzione che il portatore di un simile nome potesse essere stato unico nei secoli! Invece no: di rovinati fin nella culla da un nome del genere, ce ne sono perlomeno altri sei, tra santi, duchi, imperatori, visionari eccetera… Ecco dunque la storia di Giovanni (Jan) Nepomuceno. Nacque a Nepomuk (da qui il nome derivato dalla latinizzazione di “di Nepomuk” in “Nepomucenus”) verso il 1340. Nel 1373 prese gli ordini e divenne notaio pubblico nella cancelleria episcopale e poi segretario dell’arcivescovo Giovanni di Jen- stein. Continuò i suoi studi in giurisprudenza all’università di Padova, l’università dei fighetti di quel tempo, dove si laureò nel 1387 in diritto canonico. Tornato a Praga col pezzo di carta, fu nominato canonico e nel 1389 divenne parroco della chiesa di San Gallo. In seguito fu canonico nella cattedrale di Praga e predicatore alla corte di Venceslao IV, re di Boemia. Dopo tanto accumulare di cariche, però, la sorte gli tirò un bidone da KO definitivo! Due le versioni disponibili dei fatti. In una, più spirituale e quasi platonica, si narra che re Venceslao avesse espresso la volontà di fondare una nuova diocesi. Pertanto ordinò che, alla morte dell’abate Racek del monastero di Kladruby, la chiesa dell’abbazia fosse trasformata in una sede vescovile da affidare a un suo protetto. Giovanni, vicario generale dell’arcivescovo, si oppose energicamente a questa smaccata violazione del diritto canonico e, senza tenere conto dei desideri del monarca, nominò il nuovo abate, tal Olenus. Venceslao, permaloso e vendicativo, lo fece allora imprigionare e torturare nella speranza di fargli cambiar idea. Il Giovanni, però, tenne duro sopportando legnate, bruciatura dei fianchi, fustigazioni e supplizi vari. Alla fine, il 20 marzo 1393, il re, infuriatissimo, ordinò di incatenarlo per bene, portarlo attraverso la città e gettarlo nella Moldava, il fiume di Praga. Ancor oggi una lapide ricorda il luogo della sua esecuzione: pare che toccandola con la mano sinistra si sarà accompagnati dalla fortuna per i successivi 10 anni. Altre voci, invero molto malevoli, spettegolano di una storia di corna reali. Queste le vicende: Giovanni Nepomucemo era confessore della regina Giovanna di Baviera, consorte di re Venceslao. Costui avendo motivo di dubitare della fedeltà della propria signora, chiese a Giovanni di rivelargli quanto ella gli avesse confidato in confessionale. Vincolato dal segreto del confessionale, il nostro rifiutò di spifferare alcunché e il suscettibile Venceslao, per nulla sereno, ordinò ai suoi sgherri di buttarlo incatenato nella CRUCIVERBA “italo-trentino-gardoloto” Siamo a Natale e, per regalo, abbiamo deciso di calcare la mano, insomma di utilizzare termini decisamente in disuso (ex: il 20 orizzontale e l’1 verticale)! Come sempre, circa metà parole sono in italiano e metà in ‘trentino - gardoloto”! Le definizioni che hanno per risposta una parola in dialetto sono affiancate da asterischi: uno* se il suo uso è ancora comune; due** se sono utilizzate più raramente; tre*** per quelle ormai in bocca e orecchi di chi ha passato, ahilui, più volte gli “anta”! Grazie per la collaborazione a Rosy, Marco ed a chiunque volesse segnalarci qualche parola dialettale dimenticata: [email protected] ORIZZONTALI: 1- Nomignolo dei vigili urbani di Trento (**). 7- Incastrare, inserire con sforzo (**). 13- Lo stentato prender fuoco della legna verde o bagnata (**). 14- Completa, integrale. 15- Competizione, incontro sportivo. 16- Il nostro primo è Adamo. 18- Rugliano, bramiscono ma, a volte, bruiscono!! 19- Primo impegno a primavera dell’agricoltore (*). 20- Garbuglio, banco dei gabellieri (***). 22- Prefisso per preti. 23Cianfrusaglie, cose di poco conto (**). 25La moglie di Garibaldi. 27- Sbronza esage- rata (*). 29- C’è “...” can, zio, Giuda, mondo ecc... 31- Un punto cardinale. 33- Giorno della paga settimanale (*). 36- Il cantante di “Dimmi quando” (iniz). 37- Abbastanza (*). 39- Qualsiasi estremità (*). 40- Passare con l’olio. 43- Ortaggio preferito da Bugs Bunny (*). 46- Maschio della capra (*). 47- Il vecchio monopolista della corrente elettrica. 48- Malaticcio, malmesso in salute (*). 50L’entrata della scuola. 51- Persona furbetta, approfittatore (***). a cura di Ugo Bosetti VERTICALI: 1- Bucato fatto con la cenere (***). 2- Celebre vino passito della Valpolicella. 3- Fiori da balconi. 4- Nuotare (***). 5Nota musicale. 6- Superficie preparata per la semina. 7- Figlia (*). 8- Targa della riviera romagnola. 9- Fiacchezza, abbattimento. 10- Ripetuto in gran numero. 11- Bruciato completamente. 12- Trasmette “Xfactor”. 17- Si mette alla finestra. 21- Cieco. 23Spesso è ornato dal pizzetto (*). 24- Dai 1 2 3 4 5 6 16 19 20 22 17 10 11 12 18 21 24 26 27 29 32 50 9 23 25 47 8 14 15 43 movimenti impacciati (*). 26- Tua (*). 28Imprecazione moderata (*). 30- Materiale per tomaie e suole (**). 32- Espressione di disgusto (*). 33- Esser a conoscenza (*). 34Persona dall’appetito esagerato (***). 35Simbolo chimico dell’argento. 38- Santo. 41- Gas per insegne luminose. 42- ...e dai, allora... (*). 44- Diminutivo di Elena. 45- Si vende anche in polvere (*). 49- Indica provenienza. 7 13 37 Moldava. Il mattino seguente, era il 16 maggio del 1383, il corpo venne ritrovato sulle rive del fiume circondato da un strano e miracoloso alone di luce. La diffusione del culto di Giovanni Nepomuceno fu incoraggiata durante la controriforma cattolica per sottolineare l’importanza della penitenza e l’assoluta obbligatorietà del segreto confessionale. Ciò in polemica con i protestanti per i quali, Bibbia alla mano, l’uomo deve render conto di se stesso direttamente a Dio (senza intermediari cioè confessori). Di fatto il Papa lo fece santo nel 1729. Il suo culto, almeno in Italia, è legato al ruolo di protettore dalle alluvioni (sic!!) e dalla morte per annegamento. E il “soltanto beato” Giovanni Nepomuceno? In attesa di qualche ripensamento da parte del municipio cittadino, non gli resta che una piccola consolazione: l’intitolazione dell’aula magna dell’oratorio di San Vigilio in via Madruzzo, l’aula “Beato Giovanni Nepomuceno de Tschiderer”. Ugo Bosetti 30 31 33 34 38 28 39 40 44 35 41 42 45 48 36 46 49 51 La cooperativa nata per il tuo benessere personale, familiare, che ti aiuta a conciliare il lavoro con la famiglia e la famiglia con la vita sociale. Se hai capacità professionali e interesse ad investire in servizi a supporto del benessere di bambini, giovani ed adulti, contattaci per sviluppare i tuoi progetti o collaborare ai nostri. I PROGETTI IN FASE DI AVVIO Società Cooperativa Sociale - onlus “Tata Penelope” “La casa delle coccole” “L’arte dei suoni ” “Lo schatzu in culla” “Laboriamo et creiamo ” “Benessere fisico e psichico” “Le Radici” info e prenotazioni > Penelope s.c.s. onlus - Via Maccani, 211 - 38121 Trento - Tel. 0461 402020 - www.penelopecoop-it