1 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 OGGETTO: INTERROGAZIONE ED INTERPELLANZE ------------------L’anno DUEMILASEI il giorno OTTO del mese di MAGGIO nella Sala Consiliare della Civica Residenza alle ore 15,00, AI SENSI DELL’ART. 11, COMMA 5, DEL NUOVO STATUTO si è riunito il Consiglio Comunale, senza appello ed a seguito di invito diramato dal Presidente con nota 29.04.2006, prot. 19034/p. Stante quanto disposto dall’articolo di cui sopra, le interpellanze e le interrogazioni vengono trattate di norma all’inizio di seduta, anche senza la presenza del numero legale dei Consiglieri. Il giorno 8 maggio 2006 sono presenti i Consiglieri Menghi, Munafò, Sacchi, Tacconi e il PRESIDENTE MAULO. Il giorno 9 maggio 2006 sono presenti i Consiglieri Castiglioni, Meschini e il PRESIDENTE MAULO. Alla seduta partecipa il Segretario Generale Sig. LUCIANO SALCICCIA. LA SEDUTA È PUBBLICA. Inizio seduta Antolini Arrigo Beccacece Andrea Blarasin Andrea Blunno Marco Borgiani Luciano Calzolaio Valerio Canesin Alferio Carancini Romano Carelli Luigi Castiglioni Pierfrancesco Evangelisti Paolo Fattori Maurizio Iommi Silvano Launo Francesco Leporoni Ruben Machella Claudio Mari Romano Maulo Gian Mario Menghi Anna Meriggi Giovanni Meschini Giorgio Iniz. arg. Inizio seduta Disc Votaz. arg. Mosca Maurizio Munafò Placido Netti Andrea Orazi Ulderico Pantana Deborah Pantanetti Luciano Picchio Giovanni Pierini Luigi Principi Renato Ricotta Narciso Sacchi Riccardo Salvatori Uliano Sauer Reinhard Savi Alessandro Tacconi Ivano Tartabini Pierpaolo Tasso Pierfrancesco Torresi Umberto Valori Federico Zazzaretta Vittorio Iniz. Disc Votaz. arg. arg. 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 OGGETTO: INTERROGAZIONE ED INTERPELLANZE. DISCUSSIONE DEL GIORNO 8 MAGGIO 2006 Il Presidente MAULO comunica che è stata presentata dai consiglieri Sacchi e Castiglioni di AN la seguente interpellanza in merito ad “Interventi sulla passeggiata di Viale Puccinotti”: Premesso: - - Che i lavori per rimediare all’eccessiva pendenza delle mura di viale puccinotti non hanno sostanzialmente modificato la pregressa situazione di disagio per i cittadini Che, comunque, gli stessi interventi hanno comportato il sostenimento di una spesa rilevante Che ancora non risultano chiarite né le responsabilità, né chi deve assumersele (anche e soprattutto a livello economico) Si domanda all’amministrazione - Quanto sono costati gli ultimi interventi e chi ha sostenuto, ad oggi, la relativa spesa - Se sono state individuate precise e concrete responsabilità in ordine alla mancata realizzazione a regola d’arte dei lavori. F.to sacchi f.to castiglioni 2 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 SACCHI – AN – per la illustrazione Si la ringrazio signor Presidente, ancora una volta, perché ci da’ l’opportunità di discutere una questione che tanto ha toccato, che tanto ha colpito l’opinione pubblica e non solo della nostra città. Dico così perché obiettivamente quello che è accaduto e che è sotto gli occhi di tutti è stato, a dir poco, tragicomico. Si sono iniziati, all’inizio del 2002, i lavori di rifacimento della passeggiata di viale Puccinotti nel tratto che tutti sanno, cioè che va dalla curva del Convitto sino alla statua di Garibaldi. Il risultato di tale lavoro è stato quanto meno e perlomeno nella percezione della cittadinanza un risultato, non apprezzabile, visto che la pendenza, come penso anche gli amministratori saranno d’accordo, eccessiva rispetto all’uso che di questa passeggiata si è sempre fatto e si vorrà ancora continuare a fare, cioè la famosa passeggiata delle mura da sole. Quindi per l’ennesima volta con un atto consiliare del nostro gruppo, ma anche altri lo hanno fatto, torniamo a chiedere conto all’Amministrazione, non tanto e non solo come abbiamo già fatto dei motivi, delle ragioni, delle eventuali colpe e responsabilità, anche dal punto di vista contrattuale, ma soprattutto, in questo caso, siamo a chiedere conto in maniera precisa e chiara perché a noi non è dato ancora comprendere quanto sono costati gli ultimi interventi, cioè quelli di rifacimento successivi al primo intervento, quindi per intenderci, il secondo intervento, quello compiuto nel 2004 e chi ha sostenuto ad oggi la relativa spesa. Quanto a questa prima domanda ci rendiamo conto e l’interpellanza successiva alla nostra in discussione oggi, presentata dal gruppo Menghi lo fa anch’essa in maniera specifica, la domanda è per alcuni versi superata dalla corrispondenza che c’è stata tra il Comune e la ditta esecutrice. La seconda domanda è “se sono state individuate precise e concrete responsabilità in ordine alla mancata realizzazione a regola d’arte dei lavori”. Quindi attendo la presentazione della successiva interpellanza e poi mi sembra di capire, se non erro, come sarà la risposta dell’assessore successiva alla mia…(interruzione in sottofondo)…separate…allora attendo la risposta ai due quesiti da parte dell’assessore e mi riservo chiaramente una contro replica in base all’intervento dell’assessore. 3 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 COMPAGNUCCI – Assessore Io spero che questa seconda metà dell’anno veda finalmente la completa fine di questa vicenda con il parere del collaudatore e con tutti quelli voluti e prescritti dalla legge, perché, in più occasioni ne abbiamo parlato in questo Consiglio e penso che ci stiamo ripetendo, più o meno, non dico le stesse cose, però stiamo girando sempre intorno a questo problema di chi paga e chi no. Per essere precisi nella risposta dovrei iniziare dalle premesse, dove si dice che i lavori per rimediare l’eccessiva pendenza di viale Puccinotti non hanno sostanzialmente modificato la pregressa situazione di disagio per i cittadini. Io mi permetto di contestare questa affermazione, che potrebbe dare una qualche ragione a chi sosteneva che il lavoro originario non doveva essere toccato, che doveva essere mantenuto così perché comunque così andava bene, magari mettendo, non solo la testa, ma tutto il corpo sotto la sabbia. Io ero e sono dell’opinione che quel lavoro, così come l’abbiamo tutti visto, non andava bene, che poteva essere migliorato, per questo abbiamo dato inizio alla seconda fase dei lavori, cioè al rifacimento, e questo mi sembra che possa essere, consigliere Sacchi, definito come un miglioramento della situazione precedente. Parlo delle pendenze, non parlo dei materiali o di altro, su questo sicuramente lei non sarà d’accordo, però una pendenza che dal 9, mi massa al 4, sono i numeri che mi dicono che un miglioramento c’è stato. Non è che voglio per forza che lei mi dia ragione o contestare la sua affermazione, dico semplicemente che alcuni lavori erano necessari, sono stati fatti e un miglioramento l’hanno ottenuto. Non sarà l’opera come la volevamo, non sarà perfetta, ma vi è tra la prima realizzazione e il rifacimento una differenza notevole, sto parlando in termini di pendenze. Andiamo all’interpellanza. Domanda: quanto sono costati gli ultimi interventi e chi ha sostenuto ad oggi la relativa spesa. 4 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Ho avuto più volte modo di ripeterlo, la procedura utilizzata, e che sta all’inizio di questo rifacimento, è che il direttore dei lavori, così come prevede la legge, ha ordinato all’impresa di rifare quei tratti che lui non riteneva realizzati a regola d’arte. L’impresa aveva, a quel punto, due strade da seguire, sto parlando della Legge 109 sui Lavori Pubblici, o rifiutarsi di dar seguito all’ordine del direttore dei lavori, oppure dar seguito all’ordine dello stesso e apporre le proprie riserve nei registri di contabilità. Siamo nella seconda di queste ipotesi, cioè che l’impresa dice “va bene direttore dei lavori, io faccio, ottempero ai tuoi ordini, però scrivo nel registro di contabilità riserve per 399.112 mila euro…anche 73 centesimi”. Questo è, secondo l’impresa, quello che è costato il lavoro. In realtà di questa cifra solamente 219 mila euro sono relative a lavorazioni aggiuntive, così mi dice l’ufficio, per cui possiamo dire che comunque la spesa che dovremmo, in linea teorica, affrontare, ha come limite superiore le richieste dell’impresa, cioè le riserve iscritte, 300, anche se in realtà ne sono solamente 219. Tali riserve sono al momento oggetto di una proceduta di accordo bonario, prevista dall’articolo 31bis della Legge 109 del ’94. Va precisato, come dicevo prima, che l’entità delle richieste formulate dall’impresa va valutata e verificata sotto il profilo del diritto e nel merito e quindi non può essere vista, se non solo come limite massimo superiore, dopo di che c’è da discutere. La definizione delle responsabilità - e in parte qui rispondo anche, anticipo solamente poi risponderò anche all’altra interpellanza - fin quando non si concluderà tutto l’iter, direi che sia prematuro individuarla, anche perché faremmo una sorta di processo sommario e non ci atterremmo, invece, a quello che la legge prescrive. Quali sono tutte le procedure? Anche di queste ne abbiamo parlato in passato, c’è la relazione riservata del collaudatore, c’è quella riservata del direttore dei lavori, il responsabile del procedimento prenderà le sue decisioni, a quel punto o si avrà un accordo bonario, oppure si dovrà andare alla ricerca delle responsabilità. Io spero e mi auguro che questa fase si concluda al più presto nella seconda metà di quest’anno, perché finalmente siamo riusciti, abbiamo raggiunto l’ultima scaletta o le ultime scalette delle procedure previste dalla legge e questo Consiglio comunale sarà informato immediatamente di tutto quello che verrà a nostra conoscenza quando esamineremo queste relazioni e quando l’Amministrazione prenderà le decisioni del caso. 5 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 SACCHI – AN – per la replica Ho ascoltato con estrema attenzione la risposta all’interpellanza presentata dal mio gruppo, risposta data dall’assessore Compagnucci e posso dire che…a parte il fatto che lo ringrazio per la puntualità, la precisione con cui mi ha risposto, però nel merito non mi dichiaro assolutamente soddisfatto, anzi mi dichiaro del tutto insoddisfatto e cerco di motivare questa mia osservazione. Sostanzialmente per tre motivi: uno, il primo di ordine generale dovuto al fatto che di fronte, uso un’espressione un po’ forte, ad uno scempio, mi rendo conto di esagerare ma non trovo un’espressione che possa rendere l’idea, di fronte a un’opera pubblica che così tanto scandalo e per vari motivi, non solo per la conformazione ma per il tipo di materiale, per la discontinuità rispetto agli altri materiali degli altri tratti delle mura ecc. ecc., non vado nel tecnico anche perché non è la mia materia, che così tanto clamore ha suscitato, dall’altro lato, a mio avviso, ma penso anche di tanti cittadini, non altrettanta attenzione ha trovato da parte di chi amministra. Non mi riferisco di certo a lei, o soltanto a lei, ma dal punto di vista, invece più vicino, più interno al merito, ed è il secondo motivo di insoddisfazione, lei ha affermato di contestare il primo punto della premessa dell’interpellanza da noi presentata e, cioè quello che fa riferimento al fatto che nonostante gli interventi di rifacimento, sostanzialmente non si è modificata la pregressa situazione di disagio, salvo poi, vista la sua onestà intellettuale che le riconosco, ammettere che, questo emerge dal suo intervento, questo disagio è stato in parte eliminato riguardo alla pendenza, ma comunque mi sembra di poter osservare pur non essendo un esperto della materia, che non in tutti i punti la pendenza è stata ridotta della metà, cioè da 9 a 4, in alcuni punti penso che sia rimasta un po’ più vicina al valore da cui si partiva, cioè a 9. Ma a prescindere da questo, è stato lei stesso ad ammettere che, per quello che riguarda il materiale, non si è ovviato e quindi ai rischi…per capirci assessore, di scivolare, ai rischi dovuti, osservati non soltanto dai cittadini, ma provati sulla loro pelle da alcuni cittadini che negli anni scorsi, cioè da quando questa passeggiata è stata realizzata, hanno avuto la sfortuna, appunto, di scivolare proprio a causa di un materiale che, non a detta mia, ma di molti addetti, esperti del settore, non sarebbe stata forse la più adeguata per quel tipo di uso che ne deve essere fatto. 6 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Quindi nella sua risposta, nella sua, anzi, osservazione riguardo a questo motivo, c’era comunque implicitamente l’ammissione che in effetti, nonostante il rifacimento, dei disagi sono rimasti, con riguardo appunto al non aver rimediato al materiale non proprio idoneo ed appropriato rispetto all’uso. Il terzo motivo infine, perché tre ne ho messi a fondamento della mia dichiarazione di insoddisfazione, è proprio quello riguardo alla responsabilità. Ora se da un punto di vista generale posso anche essere d’accordo con lei nel dire che un discorso sulle responsabilità può farsi in un momento successivo, però la negazione di questa sua affermazione sta proprio nel fatto che, in base all’articolo (mi sembra) 31 della Legge sui Lavori Pubblici (articolo 31 o 32 ora non ricordo), è vero che in questa fase vi è il tentativo di un accordo, di una trattativa bonaria sull’importo messo a riserva nei registri contabili da parte dell’impresa esecutrice, questo è vero, ma nel momento in cui, avendo noi due strade in questo momento, o l’accordo o l’eventuale richiesta di risarcimento del danno, ove questo venisse dimostrato, se questa trattativa portasse ad un accordo bonario, evidentemente questa responsabilità non l’andremmo più a ricercare. Quindi nel caso in cui c’è l’accordo non c’è la responsabilità, in pratica è delle due l’una. Allora poca chiarezza è stata fatta sulla responsabilità, perché a questo punto, ove un accordo venisse ricercato a tutti i costi, nel caso in cui ci fosse una responsabilità, il Comune non effettuerà mai una rivalsa nei confronti di chi comunque una responsabilità poteva averla. Detto questo a nostro avviso poca chiarezza c’è stata in questa vicenda e soprattutto sulla ricerca, sulla volontà da parte dell’organo, dell’ente locale, in questo caso amministrato dalla compagine politica di cui lei fa parte, di andare ad approfondire la questione e, di conseguenza, comprendere a fondo le responsabilità, inerenti, non soltanto un’opera pubblica che tanti disagi ha arrecato ai cittadini, ma che - e non è mi creda retorico - tanti soldi è costata ai cittadini maceratesi. 7 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Il Presidente MAULO comunica che è stata presentata dal gruppo Comitato Anna Menghi la seguente interpellanza in merito alla “Passeggiata di Viale Puccinotti”: MUNAFÒ – Comitato Menghi – per la illustrazione 8 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Questa interpellanza completa in maniera più puntuale quella che precedentemente avevamo ascoltato, sostanzialmente il Comitato Anna Menghi più volte è intervenuto su questa questione, enunciando, carte alla mano, i fatti come si erano svolti e che ricordo per brevità: a seguito di lamentele della pendenza fuori norma di viale Puccinotti, il Comitato Anna Menghi richiese il 1° aprile 2004 la 3^ Commissione dove i progettisti, presenti i progettisti, in particolare l’Ufficio Tecnico dichiarò che l’esecuzione delle opere era stata eseguita a norma del progetto. Dopo di ché andando a vedere delle carte, a conferma di questa affermazione, possiamo osservare che né nel libretto delle misure e comunque nei documenti di contabilità, il direttore dei lavori, quindi l’Ufficio Tecnico, responsabile del procedimento, non apposero nessun ordine di servizio sull’esecuzione delle opere, il che sta a significare l’accettazione tacita, palese delle opere eseguite dall’impresa secondo le prescrizioni di progetto. Da qui, appunto, la riserva copiosa che sostiene sostanzialmente questa tesi da parte dell’impresa che, ovviamente con ordine di servizio, è stata impegnata all’esecuzione delle opere. Anche qui va fatta chiarezza, la rifunzionalizzazione, chiamiamola così, della pavimentazione, il rifacimento, che dir si voglia, è una diretta conseguenza in toto del difetto di progetto, perché non è solo l’abbattimento della quota della pendenza, ma la messa in opera di provvedimenti tecnici che non erano originariamente previsti in progetto, vedi il giunto tra la pavimentazione e il sottofondo che andava fatta e che in questa occasione viene eseguita. Quindi c’è, si legge chiaramente…d’altronde il consulente nominato dal Comune evince chiaramente nella sua relazione l’aspetto deficitario proprio del progetto. Fino adesso credo che l’Amministrazione abbia cercato l’accordo, sperando di non arrivare in via giudiziale. Però attenzione, cos’è che cambia il quadro di tutta questa situazione? La lettera del 14 marzo 2006, protocollo 11099, con la quale la ditta appaltatrice chiede alla stazione appaltante, ovvero sia al Comune, ai sensi dell’articolo 32 comma 2 del Decreto ministeriale 145/2000, di conoscere la decisione sulle riserve apposte dallo scrivente sul registro della contabilità in data 28/7/2005, diffidati inoltre a procedere senza ulteriore ritardo all’esecuzione e al collaudo delle opere, riservandosi di tutelare i propri interessi in sede appropriata. 9 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Questo cambia un po’ la situazione, perché io ricordo le risposte date dall’Amministrazione che erano conseguenti al fatto che l’impresa, fino a quel momento, non aveva intrapreso fatti concreti. Ora si chiede con questa interpellanza, come intende procedere l’Amministrazione alla luce di questi fatti, ma soprattutto che provvedimenti intende intraprende l’Amministrazione nei confronti dei progettisti? Perché l’accodo bonario, che è la migliore delle ipotesi, lascia…(interuzione in sottofondo)…che non è più possibile, comunque anche in quel caso, lasciava aperta la finestra di una precisa responsabilità dei progettisti nella gestione della progettazione, esecuzione delle opere della prima fase. Ora questo, l’accordo bonario, non è più possibile, l’Amministrazione comunale si trova scoperta a far fronte a 399 mila (circa) euro, dove esiste un danno erariale che il Comune di Macerata ha subito. Parlo come Comune di Macerata e qui ci sono…perché il Comune di Macerata è tanto bravo a dire…ormai con la Corte dei Conti, abbiamo un rapporto amicale, chiamiamolo così, visti i precedenti…dove addirittura per i pagamenti legittimi di spese legali gli amministratori…palese è il danno erariale del Comune…bene, qui, a questo punto, noi rileviamo ufficialmente un danno erariale da parte del Comune, dove esistono precise responsabilità da parte dei progettisti, Ufficio Tecnico e consulente, dove l’inerzia dell’Amministrazione comunale, nel non richiedere l’eventuale danno, lo pone in difetto e lo espone stando agli atti. Io vorrei capire perché è palese, esistono le carte scritte, gli stessi progettisti hanno verbalizzato e firmato che il progetto e le opere sono state eseguite come da progetto, e c’era la pendenza del 9%, c’è la riserva dell’impresa che motiva, andiamo a vedere come si svolgono i fatti, ma nel momento in cui il Comune sarà - io me lo auguro, perché le carte dicono questo - potrebbe essere soccombente rispetto alla richiesta del Comune, l’Amministrazione cosa intende fare? Attualmente come intende procedere, quali atti ha messo in essere? Mi fermo qui, attendo la risposta per poi commentare. Entra in aula il consigliere Fattori 10 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 COMPAGNUCCI – Assessore La mia risposta non sarà molto diversa da quella che ho già dato al consigliere Sacchi. Qui lo scenario è stato prefigurato da Munafò in base a quelle che sono una parte degli atti e questa, comunque, non pregiudica nessun altro atto successivo, cioè che l’impresa abbia detto, “guarda (riferendosi all’Amministrazione, in questo caso al responsabile del procedimento) attendiamo le decisioni sulle riserve”, significa che queste decisioni sulle riserve, comunque, è un passo inerudibile. Allora dobbiamo vedere le riserve da parte del collaudatore e quelle da parte del direttore dei lavori. Queste due cose saranno unite insieme dal responsabile del procedimento che indicherà una strada, ma queste sono tutte cose che ancora dobbiamo fare. Le dovremmo fare al più presto perché questa cosa ormai è giunta a soluzione, ci sta giungendo, però tutti quelli che sono i passaggi e che potranno condurre o ad un accordo bonario o ad una ricerca delle responsabilità, nelle fasi fondamentali sono ancora tutti da fare, cioè se io non ho in mano la relazione del collaudatore, la relazione del direttore dei lavori, ho già in mano le riserve dell’impresa, perché lo so quello che mi dice l’impresa. Ma se non ho questi altri documenti, andare alla ricerca di responsabilità che hanno una rilevanza anche economica è un esercizio che dovrebbe essere molto cauto. Io capisco da un punto di vista politico dire, “quello lì è uno scempio e cos’altro volete”, questo lo capisco e non ho mai contestato affermazioni di questo genere, ho cercato di dire la mia, sono affermazioni legittime, però la fase in cui stiamo è quella che dicevo prima. Stiamo arrivando al collo della bottiglia, all’imbuto dove, relazione del collaudatore, relazione del direttore dei lavori, dovranno essere prese e valutate, e il responsabile del procedimento dovrà fare una sua proposta, la proposta, ripeto, potrà essere o l’accordo bonario o la ricerca di responsabilità. Quando avremo queste cose, state pur tranquilli che in questo Consiglio comunale se ne discuterà e a fondo. Quali sono le cautele che l’Amministrazione sta prendendo? Come a dire, se non prendete qualche provvedimento in questo momento, poi siete voi che danneggiate l’erario. 11 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Io non credo sia così, io penso che la procedura sia da vivere perché questa è la condanna che ci attende. Dobbiamo arrivare fino alla fine, allora è d’accordo con me…(interruzione in sottofondo)…ho capito, ma l’inerzia dell’Amministrazione, consigliere Munafò, nel richiederle non c’è, perché l’Amministrazione non ha nessun documento per poter intraprendere un’azione. I documenti essenziali sono quelli di cui parlavo prima, stiamo aspettando questi documenti, alla fine quando li avremo, e spero che sia al più presto possibile, discuteremo e cercheremo di avere sempre, di prendere sempre quella decisione che vede l’interesse pubblico predominare e il danno all’erario, insomma, cercare di evitarlo. Entrano in aula i consiglieri Netti e Borgiani MUNAFÒ – Comitato Menghi – per la replica Quando parlo dell’inerzia, mi riferisco alla tempistica, perché la riserva mossa dall’impresa è del luglio del 2005, dove nasce un contenzioso. Già lì io vorrei capire il responsabile del procedimento, il direttore dei lavori…io ho letto le relazioni di quest’ultimo, il quale intima l’esecuzione delle nuove opere, ma questo non toglie il campo dall’incancrenirsi di una situazione di essere arrivati ad un collo di bottiglia. Come mai ancora non si collauda l’opera? Questo è il punto. (interruzione in sottofondo)…si d’accordo, però la contestazione dell’impresa è nel quantum dei lavori cioè, l’impresa sostiene sostanzialmente che i lavori di cui è stata comandata, e di cui si poteva rifiutare dell’esecuzione, chiaro…quindi nel momento in cui avrebbe messo in crisi tutto il procedimento, rimane in essere una contestazione dell’impresa che dice, attenzione l’onere spetta al Comune di Macerata: da qui l’allaccio con il danno economico. 12 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Poi vorrei capire a lavori conclusi, come mai non è stato fatto ancora il collaudo? Perché qui è il punto risolutivo, si tira avanti in una situazione…sappiamo perfettamente che l’Ufficio Tecnico da una posizione iniziale che voleva riversare l’intera colpa all’impresa, visti gli atti, la mala parata, adesso cerca una via di conciliazione dicendo “la colpa un po’ a me, un po’ a te”. È questo il motivo - glielo dico io, perché sono ben informato su questo fatto - per cui il collaudatore ancora non si è espresso. Si cerca l’accordo bonario, in che termini? Nel momento in cui l’impresa con la lettera minaccia a questo punto di far valere i propri interessi per vie legali? A questo punto si è nel collo di bottiglia, a questo punto l’Amministrazione dovrebbe sollecitare il collaudatore a finire l’opera nel più breve tempo possibile e, alla luce del verbale di collaudo, verificare come si intende procedere, perché qui esistono degli atti scritti che, al di là dei commenti politici o meno, documentano la situazione. Allora io mi auspicavo la risposta da parte dell’Amministrazione in cui mi avrebbe detto, è stato dato, è stato fatto il collaudo, oppure è stato sollecitato il collaudo. È questo il punto. Lasciare la cosa inerte perché il Comune, perché l’Ufficio Tecnico - e da un lato umanamente posso comprendere - cerca di trovare un accordo nel bene e nel male con l’impresa al fine di limitare i danni, lo posso anche capire. Cosa ben diversa è capire il fatto umano, la posizione dell’ente pubblico, ovvero sia il Comune di Macerata, rappresentato in questo caso dall’Amministrazione, che dovrebbe sollecitargli il compimento degli atti per poter poi dirimere questa faccenda, perché è più di un anno che parliamo, che diciamo, aspettiamo questo, aspettiamo quest’altro e siamo arrivati sul collo della bottiglia. Ma ci siamo arrivati perché di fatto non c’è stato atto da parte, bisogna riconoscerlo, dell’Amministrazione di una volontà diretta nel risolvere, nell’uno o nell’altro verso, questa questione. Perché come mai l’Amministrazione comunale due anni fa nomina il consulente? Perché era nata una questione, non c’era ancora la riserva da parte dell’impresa, però c’era un malumore della stessa, c’era un malumore diffuso nella cittadinanza, dimostrato qui anche politicamente in sede del Consiglio comunale. A questo punto, quella nomina del consulente, poi che fine ha fatto, quale validità ha dato? Perché lì erano scritte delle cose chiarissime, dove si puntava il dito proprio 13 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 sulla non definizione del progetto e quindi della responsabilità, lo citai proprio in una nostra interpellanza in tal senso. Non sono soddisfatto della risposta, mi auguro che l’Amministrazione solleciti la chiusura di questa questione, d’altro canto da chiudere il collaudo, ormai in essere da diverso tempo. Il Presidente MAULO comunica che è stata presentata dal consigliere Tacconi dell’UDC la seguente interrogazione in merito alla “Bonifica verde Via Pace zona lotti”: 14 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 TACCONI – UDC – per la illustrazione Intervengo per portare a conoscenza, anche perché il disagio di questa zona di Macerata è stato messo in evidenza più volte. Io ascoltavo anche con attenzione l’assessore Compagnucci quando rispondeva sulle relazioni di viale Puccinotti che dobbiamo aspettare, e vengo pure da un periodo di consigliere comunale della legislatura passata, dove molte mozioni votate ad unanimità sono andate in prescrizione, parola che è bene usare, cioè significa che sono state votate ma non si faranno mai e questo crea disagio anche a noi consiglieri. La parola “aspettiamo le relazioni” perché queste arriveranno fra 10 anni e questo comporta il declassamento del ruolo del consigliere comunale. Questa zona di via Pace che io indico nell’interrogazione a risposta orale, quindi non ho fatto nemmeno l’interpellanza…le foto dimostrano quanta carenza c’è nei nostri uffici tecnici di Macerata, nel verde. Quando ci sono lotti di case di lavoratori, di famiglie di ceto medio, per non dire basso, indifesi con l’ingresso della propria abitazione a piano terra, quindi sulla strada e c’era la volontà di tanti anni fa, i consiglieri nuovi non lo ricordano, di fare i mercatini rionali con i prefabbricati. Questi sono venuti meno, non erano più competitivi, perlomeno in quella zona, ce ne è rimasto uno in via Pannelli, cioè a fianco all’ex distretto militare, ora sede degli uffici tecnici comunali. Queste strutture adibite ad ex mercatini sono state affittate, non so come, ai proprietari, non è che sono utili ad un garage di modo che le macchine non stanno sulla via Pace, quanto sappiamo che è importante quella strada, la Potentina, che dallo Sferisterio porta a Porto Potenza Picena, a Potenza Picena, a Montelupone, a Madonna del Monte, è un’arteria…facciamola una volta a piedi, cari consiglieri, non 15 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 in macchina, e vediamo qual è il disagio, altro che Villa Potenza, altro che Sforzacosta. Quindi queste strutture rionali sono state riempite e pagano l’affitto, da cianfrusaglie, motorini di cinquant’anni fa, reti letto, non solo questi box sono di cattivo gusto e degrado, vergogna di chi amministra, compresi noi consiglieri di minoranza, ce li metto tutti, ci sono frigoriferi abbandonati, ma non è che questi sono abbandonati da un mese, due o tre, da anni. Ci sono orti sul verde pubblico, fatti alla buona, di persone in buona fede, recintati con le reti letto. Questa è la periferia dell’immediato Sferisterio, dove i turisti possono anche capitare lì perché le macchine ce le lasciano. A parte questo, uno presenta la città come vuole, ma quello che a me preoccupa è la negligenza dell’Ufficio Tecnico o eventuali diffide ai proprietari, perché il Sindaco è per legge responsabile della sanità pubblica, quindi quando i grossi topi entrano dentro le abitazioni perché vengono da questo degrado, da queste cubature degradate, e il Sindaco è responsabile e non pensate che il sottoscritto, Tacconi dell’UDC presenta l’interrogazione, mi dà la risposta, arrivederci e grazie, non finisce qui, perché da oggi in poi mi metto a fare il consigliere comunale, e riprendo quelle di prima votate e bocciate e questa la porto dove la devo portare e già dico che la porterò negli organi di sanità. Se questi non fanno il proprio dovere, la porto alla Procura della Repubblica. Questa è la prassi, perché questa Amministrazione merita questo ed altro, perché la negligenza, il portare in giro il ruolo del consigliere, il sottoscritto, con il suo partito, si è stancato. Entrano in aula i consiglieri Beccacece, Pantana, Tartabini e Zazzaretta COMPAGNUCCI – Assessore 16 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Prendo atto delle parole testé pronunciate dal consigliere Tacconi, di tutte le minacce che ha voluto…(interruzione in sottofondo)…ritengo che queste cose possano essere trattate in altro modo e con altro spirito…(interruzione in sottofondo)…e allora o sbaglia prima o sbaglia adesso, le cose sono due. Io mi assumo la responsabilità di quanto lei ha rilevato, cioè che lì esiste una condizione di disagio. Quali sono le cose che sta facendo l’Amministrazione? Sta cercando di mettere insieme per quell’area un piano di recupero che veda anche la valorizzazione di un’area di proprietà delle case popolari. Nelle more di questo piano di recupero è accaduto quello che lei ha denunciato, cioè che sono state affittate ad alcune persone questi ex prefabbricati e che nel tempo la situazione è diventata, secondo quanto lei dice, insopportabile. Allora l’impegno dell’Amministrazione è questo qui, a parte quello di fare il piano di recupero in quella zona perché sarà necessario per valorizzare aree delle case popolari e per poterne costruire di nuove, a parte questo andremo a vedere immediatamente la situazione della zona. Se la situazione è quella da lei riferita, prenderemo i provvedimenti del caso e potrà apprezzare o meno, lei, la tempestività dell’Amministrazione. In questo caso, le ripeto, non è il caso di prendersela con gli uffici, era mia intenzione realizzare questo progetto di tutto e poi procedere alle azioni conseguenti. Se lei invece mi dice che la situazione è precipitata, andremo a valutare la situazione in loco, dopo di che lei ci presenterà la sua interrogazione e noi risponderemo con le azioni fatte. Queste, a quel punto potranno essere due, o niente perché non abbiamo rilevato alcun che di anormale, oppure quello che lei auspica, cioè una bonifica della zona. Spero, consigliere Tacconi, che la prossima volta se ne possa parlare in una maniera meno esasperata, ma questo qui bisogna essere in due, come in tante cose. Spero che lei sia d’accordo con me nel valutare più positivo e più costruttivo un clima migliore, dove le cose si fanno perché debbono essere fatte e non perché ci sono minacce nell’aria, perlomeno io sono abituato ad agire in questa maniera e penso che pure lei agisca semplicemente perché ritiene che le cose siano più o meno giuste e non perché minacciato in un modo o nell’altro. 17 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 TACCONI – UDC – per la replica. Io non sono all’altezza di minacciare nessuno, anche perché l’assessore Compagnucci è consigliere comunale con me dal 1979-80 ad oggi, pensate quanti anni. Quindi l’esasperazione viene proprio anche dalle delusioni, io nel mio piccolo che minaccio il potere di Macerata? Nemmeno un Consiglio comunale può minacciare il potere di chi comanda a Macerata e lo vediamo con le risposte sulla passeggiata di viale Puccinotti. Ma chi ci crede alle relazioni, quando questa arriva dopo dieci anni? A che serve? Ci saranno nuovi consiglieri, io sto vivendo le interrogazioni sul passaggio a livello, ne ho fatte due nel 1980, oggi vedo che questo forse verrà via. Io ne prendo atto, Compagnucci, non solo perché lo rispetto e perché nella sua professionalità, capacità insomma, ho teso sempre una mano, anzi, ho subito anche conseguenza politiche, personali per tendere una mano, ma io ripeto mi ha fatto male l’esasperazione…questa viene, ma per forza viene. Qual è il ruolo di questo consigliere comunale, quando vi dico che lì un professionista basta che va a guardare quello che io denuncio, prendo atto della risposta, spero che ci andiate presto a dare un’occhiata, anche perché i cornicioni di quei prefabbricati cadono…i frigoriferi…ma mica la gente insulta la maggioranza, la gente insulta il Consiglio comunale, i consiglieri comunali…e mica la gente vede se io sto in maggioranza o in minoranza. Quando c’è un frigorifero abbandonato da cinque anni a ridosso dello Sferisterio…la vergogna…si quelli prendono lo stipendio…che ce l’hanno con gli uffici tecnici…se non sanno fare il loro mestiere…a me mi piacevano gli assessori di una volta che alzavano la voce, andavano giù…“cocco vieni un po’ qua”…mica è come oggi che ti rispondono “io sto a stipendio fisso”, tu ogni cinque anni passo sotto la ghigliottina dell’elettorato…ecco l’esasperazione. Io voglio la città bella, voglio la città qualificata. Il cittadino anziano, dove c’è un quartiere popolare del dopoguerra…i lotti del rione Pace rimessi a posto, acquistati da famiglie che hanno fatto la sofferenza, hanno fatto 18 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 la storia di questa città…io devo essere un consigliere incapace di dirgli questi topi che sembrano dei maialini…non posso fare niente perché l’Ufficio Tecnico non si è accorto di queste strutture abbandonate e poi qual è lo stile, di affittare dei box, ex mercatini, a persone che hanno i motorini dentro. Andate a fare un’ispezione, non è bello, quindi non è esasperazione, non ce l’abbiamo con nessuno, è forse un po’ di arrabbiatura, anche perché se dopo le andiamo ad aggiungere tutte, le andiamo a collegare tutte. Abbiamo finito le mura in viale Trieste sei mesi fa, già c’è cresciuta l’erba…chi ha controllato? Io allora se prendo gli insulti dalla gente di Macerata perché è cresciuta l’erba, che gli devo dire? Che l’Ufficio Tecnico non ha controllato? Che discorsi sono? Insultano pure a te Munafò, perché il ruolo del consigliere…il cittadino dice “che cosa state a fare sul Comune?” non te lo sei mai sentito dire? Quindi se sei in maggioranza, anche io ce l’ho la risposta, però tocca difendere pure la cultura di questa città, quindi quel quartiere come tanti altri, le periferie, vanno sistemati. C’è la Stagione Lirica alle porte, cancelliamo le scritte sui muri dei giardini pubblici, del Monumento alla Resistenza, lo so che dopo 10 minuti ci scrivono “Anna ti amo”, però ecco, facciamo un convegno con i Professori di Storia delle scuole superiori, portiamoli qui e diciamo loro che ce l’hanno tanto con la Moratti, “perché i vostri ragazzi scrivono sui monumenti, chi sono i ragazzi incolti, o voi siete sconfitti sulla cultura della trasmissione della Storia a questa nuova generazione?” Questo mi viene il dubbio, e penso che non ci sia tanto da recriminare o da dire, perché siamo sconfitti tutti, qui lo siamo tutti, politici, maggioranza, sinistra, centro destre, quando una città sui muri è ridotta in questa maniera, quando i quartieri sono ridotti con i frigoriferi abbandonati e con gli orti alla periferia della città, con gli orti recintati dalle reti dei letti abbandonate, arrugginite, chi è sconfitto? (intervento interrotto per fine del tempo a disposizione) DISCUSSIONE DEL GIORNO 9 MAGGIO 2006 19 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Il Presidente MAULO comunica che è stata presentata dai consiglieri Castiglioni e Sacchi di AN la seguente interpellanza in merito alla “Situazione di crisi dello Sferisterio”: o o o o o 20 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 CASTIGLIONI – AN – per la illustrazione Io, innanzitutto, farei una premessa, vorrei che questo nostro ritornare su argomenti trattati più volte, venga preso nel giusto senso, cioè non tanto come una nostra volontà di punzecchiare inutilmente l’Amministrazione, quanto di, effettivamente, evidenziare una latitanza dell’Amministrazione su alcuni aspetti che riguardano in generale alcuni argomenti, ripeto, importanti per Macerata e in particolare, in questo caso, lo Sferisterio. Noi ricordiamo tutti, penso, l’incontro avuto con lei e con il Presidente della Provincia, qualche mese fa, che ha evidenziato quasi una unidirezionalità dell’andamento, in quanto quelle poche voci di opposizione che si sono levate, soprattutto, devo riconoscerlo non tanto lei, quanto il Presidente della Provincia si è dimostrato molto poco, come dire, buon ascoltatore, ha letto per una mezz’oretta il giornale, è venuto qui con una mezz’oretta di ritardo, voleva andarsene via prima che tutto fosse finito. 21 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Però io di quella serata ricordo i tanti proclami, quella serata autunnale, i proclami autunnali, in merito alla necessità di un cambio di rotta, di trovare fondi, nuovi sponsor, tanti proclami ai quali hanno fatto seguito pochissime cose. Abbiamo letto un pò tutti come alcuni sponsor si siano affacciati, e io non posso che essere contento di questo, però a fronte di questo fatto positivo, anche se molto limitato per quanto riguarda gli importi, e noi abbiamo assistito anche a quella questua desolante che ha portato a pochissime entrate e che, secondo me, io già l’ho detto una volta, più di una forse, ha prodotto una negatività di immagine che difficilmente potrà essere sanata. C’è un’arena Sferisterio che chiede la questua ai Comuni e riceve qualche migliaia di euro, sicuramente non ha fatto bene all’immagine dello Sferisterio, e, quindi, ha prodotto questo. Ha prodotto che cosa? Un cartellone molto costoso, con opere costose, tra le più costose che possano essere messe in scena, per quanto riguarda il cast, la sceneggiatura, ecc…e, soprattutto, con anche qualche sovrapposizione rispetto non per il 2006, ma ad altre stagioni liriche limitrofe. Ha, e qui mi rivolgo un pò a lei, in effetti, evidenziato quasi una sua volontà di un pò abdicare al suo ruolo, che umanamente può essere comprensibile, nel senso che in una situazione come questa, probabilmente chiunque rimarrebbe scoraggiato. C’è quest’impressione, in pratica, che qualche cosa voglia essere lasciato alla Provincia e tolto a livello di Comune di Macerata e questo, ripeto, può essere come sia a livello umano, ma soprattutto, però, ci preoccupa perché, comunque, anche su un argomento, quale quello dello Sferisterio, che poteva essere un fiore all’occhiello di Macerata, così facendo verrebbe a perdere il suo ruolo di capofila. Ci fu all’epoca una richiesta di collaborazione con tutte le forze politiche che si esplicitò, in effetti, con un mandato dato a chi aveva rappresentato la Casa delle Libertà, come candidato Sindaco, due consigliature fa, ma che subito probabilmente resasi conto, l’avvocato Vialetti, di quanto bolliva in pentola, ha immediatamente abbandonato la nave, penso per motivi giusti, ma l’altra parte l’ha abbandonata anche chi dovrebbe far parte della maggioranza, Mandrelli, al quale io riconosco una…abbandonò, io ricordo i fatti storicamente come sono accaduti, Mandrelli abbandonò il Consiglio d’Amministrazione al quale era stato nominato…(interruzione in sottofondo)…i segnali di Mandrelli furono molto antecedenti alla dimissione di tutti quanti, signor Sindaco, se vogliamo rivedere i suoi comunicati stampa prima delle dimissioni di tutto il Consiglio possiamo, ma 22 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 comunque ci fu, la prego di vedere il dibattito di quei momenti, anche un forte attacco di Mandrelli su una situazione assolutamente negativa allo Sferisterio. Tutto questo a fronte di che cosa? Di promesse che noi ci ricordiamo furono fatte al momento della richiesta di intervento per sanare il vecchio deficit. Io lì dissi - e non solo in aula, ma anche a lei, scherzando ci scommettemmo anche una cena, forse non è il caso di dirlo, però non so se lei se lo ricorda - che quell’intervento serviva solo a sanare una situazione contingente, ma non avrebbe sanato la situazione tout cour; perché, comunque, un intervento fatto a livello finanziario, senza rimuovere gli aspetti economici della situazione, non avrebbe portato a nulla di buono. Lei si dimostrò scettico, mi disse “vedrete, vedrete” e noi vediamo come, abbiamo visto qualche mese fa, le richieste di SOS sono state avanzate affinché si potesse fare la stagione lirica, quando io, ripeto, basta vedere anche gli atti del Consiglio quando si disse che quei 10 miliardi dovevano costituire la panacea di tutto. Questo qui mi fa ritornare a quelle che erano le richieste di allora e quelli che erano stati i vostri impegni di allora, così io vado a chiedere: qual è il disegno strategico che noi non siamo ancora riusciti a comprendere di questa nuova stagione, mi si passi la parola, dello Sferisterio, della nuova stagione non come stagione lirica, ma stagione di vita. Se sono, io chiederei, disponibili i dati ufficiali del 2005, cioè non si può iniziare la stagione del 2006 pensando di poter fare cose migliori e risolvere alcuni problemi, senza avere ancora i dati, o almeno noi non li abbiamo, ufficiali della stagione lirica del 2005. Io ricordo ancora come si disse a suo tempo, che per avere poi un raffronto fra quelle che erano le intenzioni, ormai parliamo tutti di controllo di gestione, anche nelle scuole, io lo posso fare se ho un dato previsionale e dei dati consuntivi e se è vero che questi dati corrispondono tra loro. Ora non solo, quindi, noi chiederemmo i dati ufficiali del 2005, ma pure quello che voi vi eravate impegnati a dare qualche anno fa e non avete mai dato: i dati previsionali seri, che non siano due righe e due numeri, i dati attraverso i quali noi potremmo poi, successivamente, fare una verifica se a consuntivo sono stati rispettati i budget di spesa. Mi pare che sia il minimo che si possa chiedere; poi, infine quali sono state le attività di marketing, di promozione della stagione lirica 2006, affinché si possa avere una 23 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 visione anche di quale prospettiva ci si può aspettare, di quali risultati si possano attendere alla fine della stagione lirica che andrà ad iniziare. Io questa interpellanza l’ho voluta fare oggi perché, altrimenti, se stiamo troppo a ridosso della stagione lirica si dice che si vuol fare un’azione di sabotaggio quasi, se si fa subito dopo, è troppo presto per parlare di certe cose, qui non si sa bene quando parlare dello Sferisterio, secondo me bisognerebbe parlarne tutto l’anno, cercando però di avere idee chiare, cosa che mi pare non si abbiano del tutto. MESCHINI – Sindaco Io inizio dicendo che la situazione dello Sferisterio va inquadrata, altrimenti si rischia di non capirci tra di noi, soprattutto, nel quadro più complessivo della situazione dei teatri e, soprattutto, di quelli d’opera italiani, perché, altrimenti, preso come dato assoluto, è indubbio che ci farà sempre discutere, le varie formule, le varie ipotesi che poi non sono mai verificabili e, quindi, è un discorso che rimane del tutto astratto. La crisi del teatro e, soprattutto, la crisi della cultura e, soprattutto, la crisi del teatro dell’opera, credo che sia ormai davanti agli occhi di tutti, quasi tutti i teatri italiani hanno o tagliato gli allestimenti, parlo del 2006, o ridotto alcune opere alla sola rappresentazione concertata, la più vicina a noi è Ancona, appunto in cui un’opera non è stata allestita, ma è stata semplicemente realizzata sotto forma di concerto, ma andate a vedere il Maggio Fiorentino, andate a vedere il Regio di Torino e tanti altri teatri d’Italia. Quindi questa è la situazione generale in cui tutti ci barcameniamo. Quando nel novembre dello scorso anno lanciammo il grido di appello con le dimissioni di tutti i consiglieri di Amministrazione, tranne il sottoscritto e il Presidente, perché non possono dimettersi dal Consiglio d’Amministrazione, dovrebbero semmai dimettersi da Sindaco e da Presidente della Provincia perché ne fanno parte in quanto tali…dicevo il Consiglio d’Amministrazione volle, con quel gesto, mettere a nudo una situazione che ormai non era più rinviabile. 24 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Mandrelli questo disse e lo fece prima, e poi fu conseguente insieme agli altri nella seduta del 5 novembre quando avvennero le dimissioni: quindi questa è la posizione di Mandrelli. Rispetto alla perdita di immagine che il consigliere Castiglioni diceva per la questua fatta presso i Comuni, questa è un’opinione, poi la sua vale come la mia, quindi io ritengo invece che sia stato - e lo sia soprattutto per la Provincia, ma lo è anche per il Comune di Macerata - un segno importante di riconoscimento che questa realtà, al di là dell’importo, ha un valore non solo per il Comune di Macerata, ma per tutto il territorio provinciale, quindi anche per gli altri Comuni, quelli che hanno aderito, ma anche quelli che lo hanno fatto in qualche modo, alcuni perlomeno hanno manifestato questa attenzione. Quindi è stato un momento per noi importante, non da un punto di vista concreto, anche se alla fine credo che una 25000 - 30000 euro li abbiamo messi insieme, si dirà un’elemosina, ma insomma tutto fa brodo in tempi di magra, come si dice! Ma lo è stato dicevo soprattutto da un punto di vista morale e di sostegno politico, ripeto, soprattutto all’azione della Provincia che è quella che, su questa questione, ha da un punto di vista politico, maggiori difficoltà e questo è indubbio perché la Provincia deve rispondere a tutto un territorio, non solo alla città del capoluogo, essendo cosciente che questa realtà dello Sferisterio era ed è importante per tutto il territorio provinciale, voleva questa conferma. Così come non condivido l’affermazione di una sorta di ritirata personale del sottoscritto: abbiamo e stiamo lavorando col Presidente della Provincia all’unisono, dividendoci i compiti, probabilmente anche per caratteristiche caratteriali diverse, quindi con possibilità diverse, ci siamo divisi il lavoro tra Presidente della Provincia che si è occupato più di tutto il discorso della promozione, dell’immagine e degli sponsor, quindi della ricerca degli sponsor, quindi forse con maggiore visibilità, ma questo fa parte anche del suo modo di essere, e il sottoscritto che si è dedicato, come ha fatto anche nel passato, più al lavoro da ufficio, se mi permettete, più a livello gestionale, io non ho abdicato, non ho rinunciato a nulla, sto lavorando assiduamente, forse più che gli anni precedenti per l’Associazione Sferisterio. Un’ altra precisazione per quanto riguarda i due consiglieri che si sono dimessi: questi, nominati dal sottoscritto, cioè l’avvocato Vitaliana Vitaletti e Marco Torregrossa, si sono dimessi per questioni personali: la Vitaletti per questioni che non sono nemmeno simpatiche, che non la riguardavano direttamente e che non credo sia opportuno riferire in questa sede, ma che sono quasi di dominio pubblico; l’altra questione Torregrossa, a lui è stato contestato una sua incompatibilità con un incarico sindacale che aveva e, quindi, ha dovuto rinunciare per poter mantenere questo suo impegno, quindi, nulla a che fare con le attività interne dello Sferisterio. 25 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Sulle domande “qual è il disegno strategico?”, è quello di rilanciare, noi abbiamo presentato una stagione lirica, io non direi costosa, ma in linea con gli anni precedenti, proprio per non diminuire la qualità, anzi mettendo in piedi, con un lavoro fatto dal Maestro Pizzi, molto forte anche sul piano dell’individuazione dei costi, sui tagli, quindi con la massima rigorosità possibile, una stagione che da un punto di vista culturale abbia un appeal importante a livello nazionale, con un personaggio come il Maestro Pizzi che è all’apice, in qualche modo, della sua carriera e forse è oggi il personaggio più in vista della lirica a livello nazionale e mondiale e, come ho detto anche in conferenza stampa, lo dobbiamo ringraziare perché crede e ha creduto in questo progetto che ci ha presentato e su cui noi abbiamo, in qualche modo, tra virgolette, scommesso, mettendoci anche di suo anche materialmente, non solo moralmente, perché ha rinunciato a cospicue quote dei suoi compensi che abitualmente prende nei vari teatri in tutto il mondo. Quindi abbiamo giocato, in questo momento di crisi, su un rilancio qualitativo e anche quantitativo, se volete, per un progetto complessivo a livello di stagione lirica, ma che non è solo questo, perché all’interno c’è anche un recital che, quindi, si accosta con un collegamento forte con Musicultura e, quindi, con un progetto più complessivo che riguarda anche il contenitore Sferisterio. Questa è l’ipotesi su cui si sta lavorando e che stiamo portando a compimento, perché fra due mesi e mezzo, o poco più, avremo il debutto della stagione lirica. Rispetto alle altre questioni gli atti ufficiali ancora, il bilancio ufficiale della stagione lirica 2005 non c’è, come normalmente non c’è stato in questi tempi, in genere tra fine giugno e primi di luglio, abbiamo un pre-consuntivo che ci da uno sbilancio per il 2005 di poco inferiore ai 600.000 euro, un pre-consuntivo abbastanza preciso da cui non crediamo che ci siano grandi scostamenti, ma i dati ufficiali non ci sono. Per quanto riguarda il budget di spesa, c’è quello iniziale da cui siamo partiti con un metodo nuovo, nel senso che (anche questo l’abbiamo dichiarato pubblicamente) mentre negli anni precedenti, se andate a vedere poi i consuntivi, il bilancio di previsione era sempre abbastanza preciso, tranne l’anno 2004, in cui la parte soprattutto della biglietteria, fu di molto inferiore rispetto a quello che avevamo ipotizzato, ma per gli altri anni, all’incirca, le entrate erano sempre state più o meno azzeccate, mentre quello che si discostava molto tra il preventivo e il consuntivo erano le spese. Ma perché questo? Perché noi partivamo dalle entrate che, più o meno, ipotizzavamo, perché sono sempre ipotetiche quando si prevedono all’inizio, dalla biglietteria al contributo del Ministero, perché questo contributo ci arriva sempre a luglio, il dato definitivo, però non è che possiamo aspettare luglio per fare la stagione 26 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 perché se no non la facciamo, quindi sono sempre previsioni, ipotesi, però abbastanza ragionevoli, facendo fede quello degli anni precedenti e cercando di rimanere in quelle condizioni per le spese, alla fine si verificava questo, ripeto, in un’analisi più dettagliata che possiamo fare. Io nei prossimi giorni con il Presidente della Commissione Cultura prenderò contatti perché si possa fare un incontro in Commissione su questo argomento in maniera più dettagliata, che non in 10-15 minuti per rispondere all’interpellanza. Dicevo che questa volta siamo partiti da una previsione di spesa ragionevolmente ma questo si parla già di ottobre-novembre scorso - certa rispetto a quello che era il progetto che il Maestro Pizzi ci aveva prospettato, su quelle abbiamo visto, quindi, quanto erano le necessità delle entrate e abbiamo detto mancano 800.000 euro, questo si disse a novembre. Oggi con le entrate che abbiamo accertato, stiamo accertando di maggiori contributi, di sponsorizzazioni, siamo ancora sotto, non le abbiamo coperte completamente, questo lo dichiariamo e lo abbiamo già dichiarato ufficialmente. Quindi esiste un budget di spesa iniziale che è stato aggiornato negli ultimi giorni con il Consiglio di Amministrazione, precisamente la sera prima della conferenza stampa del 27 aprile scorso, quindi, il 26 aprile, con un budget più dettagliato che sarà quello che poi qui ci guiderà durante la stagione lirica. Ripeto, inutile dirlo qui, nei prossimi giorni avremo la possibilità di fare un incontro in Commissione e non ci saranno assolutamente problemi nel portare i dati sia del preconsuntivo 2005, sia quelli del budget di spesa per il 2006. Per quanto riguarda le attività di promozione e marketing io, se vuole, ho qui tutta una relazione, sono cinque pagine consigliere…(interruzione in sottofondo)…gliele darò, comunque, a grandi linee c’è stata già la presenza e l’associazione con il cartellone principale, con le tre opere dello Sferisterio, già sia a livello internazionale, sia a Monaco che a Parigi che a Vienna, con contatti con Parigi, a parte che la Francia il Maestro Pizzi, essendo legion d’onore è un personaggio che ha un’ottima reputazione e, quindi, ha un suo pubblico che lo segue. A Vienna era presente l’Assessore Di Pietro nella presentazione della stagione lirica e del territorio; poi abbiamo partecipato ai vari appuntamenti fieristici a Milano, Roma, Bari, Torino, Ferrara e Rimini, ci sono contatti con varie associazioni in tutta Italia, soprattutto, una importantissima, per esempio, un contatto a Milano con gli Amici del Loggione della Scala di Milano, che ha, mi sembra, quattrocento soci; c’è tutta una promozione anche a livello locale con l’Università della Terza Età, con il Rotary, con il Lions Club, con le scuole. 27 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Un’attività molto forte è stata realizzata già dagli anni precedenti, ma soprattutto ancor più in questo anno con le scuole, con diverse iniziative al loro interno, per l’invito alle scuole e poi c’è tutta una promozione anche con biglietti a prezzo estremamente ridotto e scontato per gli studenti per poter partecipare durante l’estate alla stagione lirica. Queste sono cinque pagine di relazione, che poi io le consegno, proprio perché si sta operando in tutti i canali, ci sono accordi con gli albergatori della nostra regione, soprattutto quelli della costa, ci saranno dei contenitori da mettere nei luoghi pubblici, nei banchi di distribuzione, sia degli alberghi, sia di tutti gli altri esercizi pubblici, dicevo c’è, nonostante anche qui abbiamo ridotto i budget per la promozione, perché bisogna fare di necessità virtù, però c’è stata una razionalizzazione degli interventi che venivano fatti e, nello stesso tempo, c’è stato un rapporto più diretto probabilmente con le associazioni di categoria, con gli operatori per svolgere una attività più diretta di promozione: questo è quello che vogliamo e che stiamo facendo. Quello di cui sono ancora preoccupato è il futuro, io non credo che questo risolva tutti i problemi, perché poi la crisi, dicevo, più generale e che non credo che sia colpa né di un governo né di un altro, i soldi sono pochi a livello nazionale e quei pochi sicuramente anche un nuovo governo non è che riuscirà a moltiplicarli come i pani e i pesci, viste le situazioni economiche, anche se in generale, anche se in leggera ripresa, viste le difficoltà di bilancio dello Stato, quindi, non è che possiamo pensare che all’improvviso verranno fuori i milioni di euro per la cultura e per l’opera lirica in particolare. Quindi sono preoccupato per il futuro perché anche il sostegno privato non so fino a che punto è frutto dell’emergenza oppure è frutto di una volontà di sostegno duraturo. Questo è quello di cui non ho certezze e di cui dovremo valutare gli effetti alla fine della stagione quando dovremo ricominciare a pensare per la stagione 2007. È indubbio che il settore della cultura è quello da cui non si traggono vantaggi, che costa, soprattutto alle casse pubbliche e, quindi, ha un tipo di attività, avere certezze per il futuro credo che non sia del tutto appropriato e del tutto saggio. La lirica in particolare è lo spettacolo che costa in assoluto di più di tutti gli altri, perché mette insieme la musica e l’attività di teatro, l’attività organizzativa e questa è una difficoltà che ci ritroveremo anche negli anni avvenire, quindi una riflessione seria, approfondita dovremmo farla perché, ripeto, questa è una crisi che riguarda tutti i teatri e non solo lo Sferisterio. 28 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 Noi abbiamo reagito come si fa in un momento di crisi attraverso un investimento, soprattutto sul piano culturale, e attraverso un’attenta e oculata gestione amministrativa ed economico-finanziaria, però, non so se questo negli anni futuri ci consentirà, comunque, di mantenere quello che oggi abbiamo. Grazie. Entrano in aula i consiglieri Borgiani, Fattori, Menghi, Mosca, Munafò Tartabini, Principi CASTIGLIONI – AN – per la replica La sua risposta se, in minima parte, mi lascia in qualche modo soddisfatto, nel suo complesso è sicuramente insoddisfacente. Lei fa riferimento ad una situazione generalizzata, circa i teatri lirici, ma proprio per questa situazione, noi dovremmo avere a disposizione gli strumenti più idonei e più opportuni per poter effettuare un controllo. Lei ha fatto riferimento a un sostanziale discostamento fra dati preventivati, dati consuntivi che riguardavano i costi, io voglio ricordare che alcune voci di costo avevano avuto un incremento in alcune stagioni passate, ma anche nell’ultima stagione, che poi non ha sicuramente esaltato per qualità, dell’80% (se non sbaglio), e allora è chiaro che sbudgettare, come si dice, dell’80% in alcune voci importanti, non è quello che occorre nel momento in cui, come lei dice, la situazione è grave, che lo sia per tutti si sa, ma il controllo deve essere fatto. Qui io non voglio dire, non l’ho mai detto, che la lirica debba produrre utili, noi abbiamo sempre detto che, comunque, le perdite che ci dovrebbero essere, che ci dovranno essere, vogliamo che si sappiano subito. Ecco allora la parte che forse mi convince del suo discorso, se poi andrà a buon fine, il fatto di una modifica della stesura del budget che non parte più da ricavi presunti per buttar giù costi così come vengono vengono, ma parte da un’analisi dei costi per poi determinare attraverso un raffronto con le entrate ordinarie, quella che potrebbe essere o il fabbisogno aggiuntivo o la perdita che dovremo aspettarci nel corso di una stagione lirica, cose che noi non abbiamo mai avuto, ma è anche per questo che io 29 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 chiedo, e prendo atto con favore, che ci vengano resi noti i budget di spesa perché, comunque, attraverso questi, una minoranza in Comune, in Consiglio comunale, solo attraverso questi, la minoranza in Consiglio comunale può attuare quello che è il suo ruolo di controllo, per carità, che deve essere nei confronti dell’Amministrazione comunale, ma deve essere anche nei confronti di quegli organismi dei quali l’Amministrazione comunale fa parte attraverso una partecipazione che, in questo caso, è anche abbastanza elevata. Quindi, su questo, ripeto, la mia sensazione è da un lato positiva, ma dall’altro negativa, perché conferma quanto andavo dicendo da diversi anni e se questo cambiamento di rotta ci sarà ben venga, ma lo vorremmo aspettare. Lei dice che bisogna effettuare un’approfondita indagine per evitare che in futuro si possa andare sempre peggio, noi, infatti, questa l’abbiamo chiesta, ancora una volta voglio ricordarlo, già al momento in cui si dovevano effettuare le nomine dei nuovi consiglieri d’Amministrazione, al momento in cui venne qui Silenzi a parlarci di collaborazione, in qualche modo, ma noi dicemmo subito non ci interessa. Ecco perché il mio richiamo ai consiglieri anche che potevano essere espressione della minoranza, che poi se ne sono andati, io non voglio sapere, per carità, ma fatto sta che due consiglieri di un nuovo Consiglio d’Amministrazione che se ne vanno destano sempre qualche dubbio. Dico che quei consiglieri, comunque, anche se fossero restati, erano stati nominati male o, comunque…non male come nominativi, ma attraverso una procedura sbagliata, perché non si era fatta preventivamente un’analisi della situazione, di quelle che potevano essere le prospettive per cui il consigliere nominato si è trovato ad essere, magari, contento di far parte di un Consiglio d’Amministrazione, ma poi senza sapere quello che gli poteva aspettare, questo è. Noi l’approfondita indagine sul passato e, soprattutto, un serio progetto di rilancio, vorremmo che fosse stato esplicitato in modo formale, questo progetto a parole c’è, noi a questo punto non possiamo far altro che aspettare i fatti, ripeto, sia per quanto riguarda le parole e sia per quanto riguarda i numeri. Vorremmo avere una relazione su quelli che sono…qual è il progetto e, ancora ribadisco, il disegno strategico a livello formale e vorremmo sapere qual è il budget di spesa per il 2006. Se lei mi dice che farà presente al Presidente della Commissione Cultura di questa necessità e che ne parleremo lì almeno…(interruzione in sottofondo)…il mio lapsus è un pò freudiano, sicuramente bisognerà farla, perché se si parla di budget, io penso che debba essere interessata la Commissione Bilancio… 30 30 del 8 e 9 MAGGIO 2006 REP. N. 1367 La ringrazio signor Sindaco! La Meridiana Coop. Sociale - Macerata s:\_segreteria consiglio\segrcons\anno2006\dconsiglio\dc060030.rtf 31 Il Presidente Il Segretario Generale (firma all’originale) DIVENUTA ESECUTIVA (firma all’originale) IL 19 AGOSTO 2006 IL SEGRETARIO GENERALE (firma all’originale) Si attesta che copia della presente viene pubblicata all’Albo Pretorio per gg. 15 consecutivi dal 08 AGOSTO 2006 al 23 AGOSTO 2006 Art. 134 – 4° comma – T.U.E.L. n. 267/2000 IL SEGRETARIO GENERALE DICHIARATA IMMEDIATAMENTE ESEGUIBILE IL (firma all’originale) IL SEGRETARIO GENERALE (firma all’originale) La presente copia, in carta libera per uso amministrativo e d’ufficio, è conforme all’originale. Macerata, lì 08 agosto 2006 Il Segretario Generale TRASMETTERE ALLA SEGRETERIA DEL CONSIGLIO per l’esecuzione Avvertenze e Direttive _______________________________________________ Data 08 agosto 2006 IL SEGRETARIO GENERALE (firma all’originale) s:\_segreteria consiglio\segrcons\anno2006\dconsiglio\frontespizi\retrocc copia.rtf