Anno XXV Numero 237 Settembre 2012 Viale Cesare Pavese 180 / Via Rocco Scotellaro 11 - Tel. 06-5015591 Fax. 06-5003394 Sito Web : http://www.parrocchiaspiritosanto.org Newsletter : http://infospiritosanto.altervista.org Cari Parrocchiani; con grande gioia mi rivolgo a voi. Come è stato comunicato, il Signore nella sua Provvidenza mi chiama a servire la Sua Chiesa con l'incarico di nuovo Parroco della nostra parrocchia. E' certamente un impegno di grande responsabilità, ma sono fiducioso e sereno; del resto è Lui che guida nei secoli la Sua Chiesa. Vi chiedo già da adesso di pregare lo Spirito Santo, nostro patrono, perché mi sostenga nell'ufficio affidatomi, e perché illumini il cammino di ciascuno secondo la propria vocazione per portare tutti frutti abbondanti per il Regno dei Cieli. Come Pastore e guida della nostra comunità esorto ciascuno che in forza del battesimo è parte della chiesa, porzione del popolo di Dio, membro della nostra comunità: più ne siamo convinti maggiormente cresceremo nell'appartenenza ad essa, vivendo nella comunione vicendevole e con Cristo. Nell'Anno della Fede che il Papa inaugurerà a Ottobre, non limitiamo lo spazio del nostro essere dono per ... altre priorità. “Il cristiano non può mai pensare che credere sia un fatto privato. La fede è decidere di stare con il Signore per vivere con Lui. E questo “stare con lui” introduce alla comprensione delle ragioni per cui si crede. La fede, proprio perché è atto della libertà, esige anche la responsabilità sociale di ciò che si crede. La Chiesa nel giorno di Pentecoste mostra con tutta evidenza questa dimensione pubblica del credere e dell'annunciare senza timore la propria fede ad ogni persona. E' il dono dello Spirito Santo che abilita alla Email: [email protected] nostra missione e fortifica la nostra testimonianza, rendendola franca e coraggiosa” (Motu proprio “Porta Fidei” B. XVI). Sono ben certo che se ciascuno sarà più libero nel dire “SI” al Signore riceverà tante consolazioni. E' pur vero che la crisi economica che stiamo attraversando ci preoccupa e ci spaventa. Papa Benedetto XVI nel messaggio della pace 2012 così descrive il nostro tempo: “viviamo in un mondo in cui la famiglia, e anche la vita stessa, sono costantemente minacciate e. non di rado, frammentate. Condizioni di lavoro spesso poco armonizzabili con le responsabilità familiari, preoccupazioni per il futuro, ritmi di vita frenetici, migrazioni in ricerca di un adeguato sostentamento, se non della semplice sopravvivenza, finiscono per rendere difficile la possibilità di assicurare ai figli uno dei beni più preziosi... ai genitori desidero dire di non perdersi d'animo! Con l'esempio della loro vita esortino i figli a porre la speranza anzitutto in Dio, da cui solo sorgono giustizia e pace autentiche”. In forza dunque del battesimo e della fede ricevute, crediamo che Dio è il Bene per l'uomo, nostra speranza e fiducia; se ci affidiamo all'Amore di Dio, la Pace renderà docile il cuore di ciascuno. Implorando la benedizione del Signore sulle famiglie della nostra Parrocchia, auguro a ciascuno di lasciarsi incontrare dal Signore come avvenne per i due discepoli di Emmaus. Don Michele Palermo Saluto di Don Tarcisio Carissimi, eccomi al termine della mia missione romana di Parroco; quando leggerete queste righe, forse, sarò già nella mia nuova destinazione a Trapani, nella parrocchia di S. Giuseppe alle Fontanelle. Qualcuno mi ha chiesto se torno volentieri in Sicilia ove ho già passato diversi anni e se non mi dispiace lasciare la Comunità di Roma. Certo che mi dispiace! Cinque anni di cammino assieme non possono essere cancellati, come non può essere annullata la vicendevole stima, la fiducia, la generosità, la testimonianza di carità verso i più bisognosi di cui sono stato testimone e l’accoglienza e l’affetto che sempre mi avete sempre mostrato. Il dispiacere rimane anche se so che a Trapani troverò una comunità altrettanto viva ed accogliente. Ma se così vuole il Signore, così sia fatto, perché questo è il bene di tutti. Personalmente ne sono più che certo. Il sentimento che prevale in me, ora, è quello di gratitudine: verso il Signore che mi ha chiamato a servirlo nella vigna privilegiata di Roma, la Chiesa Madre, e verso di voi per il dono di tutti voi e della intera Comunità parrocchiale. Nessun avvenimento e nessun incontro è mai casuale. Il Signore ha voluto arricchirmi di tante nuove persone, ognuna con le proprie grandi capacità irripetibili, con le quali ho condiviso per cinque anni gioie e sofferenze, fatiche e speranze. Ora i nostri cammini divergono: voi qui, con la consueta generosità e fiducia, a servire la comunità guidata da don Michele, io a Trapani; sostenuti sempre, voi ed io, dall’affetto e dalla stima che ci siamo scambiata e che conserveremo nel cuore. Il Signore guida sempre i nostri passi sulla via del bene. Un grazie di cuore, quindi, a tutti, ad iniziare da don Michele, ai membri del CPP, ai collaboratori nell’ambito dell’Oratorio, della Catechesi, della Carità e della Liturgia. Un grazie a tutti per la pazienza con cui avete sopportato i miei limiti e le mie incapacità. Un grazie particolare agli ammalati per la stupenda testimonianza di fede che mi hanno donato. Spesso ho potuto constatare i prodigi di grazia che il Signore continua a riversare sui suoi figli sofferenti. Da loro ho molto ricevuto. A tutti chiedo una preghiera ed il perdono non tanto per ciò che ho fatto, quanto per ciò che ho tralasciato di fare. Non mi resta ora nel lasciarvi che affidarvi “al Signore e alla Parola della sua grazia che ha il potere di edificare” (At 20.32). Concludo con un pensiero rosminiano di saluto e di augurio: che il Signore faccia scoprire a tutti “che non vi è altra sapienza che in Dio” (Rosmini) che è l’essenziale per la vita. Buon proseguimento del cammino. Don Tarcisio C O M UN I T A ’ VI VA Grazie don Tarcisio! Sul finire dell'anno pastorale e l'avvento dell'estate, come i primi venti estivi preannunciano la venuta dell'autunno, così tra i preti arrivano gli avvicendamenti e i trasferimenti. Stavolta hanno toccato il nostro don Tarcisio, che da settembre lascerà la parrocchia per tornare a Trapani. Ormai ci siamo abituati e siamo avvezzi a riconoscere lo spirito di servizio e obbedienza che li animano e che, in parte, abbiamo imparato noi stessi ad accettare. Don Tarcisio si “insediò” nel 2007, con un leggero ritardo temporale dovuto a seri problemi fisici, poi brillantemente superati. Ora ci lascia con un certo anticipo in rapporto ai 7-8 anni di possibile permanenza nella stessa sede. In questi 5 anni ha conquistato l'affetto e la considerazione di tutti. E' stato un parroco mite – non do giudizi ma esprimo sentimenti -; nella predicazione era “piano” e profondo. Amava spiegare la Parola mettendo in contrapposizione il senso e il significato di gesti e frasi, la prassi antica col moderno, l'atteggiamento narrato e il nostro operato. Talora l'architettura esplicativa era così suggestiva che chi scrive ha liberamente riscritto sotto forma di poesia il contenuto di alcune prediche. A scopo esemplificativo e come ricordo di don Tarcisio, qui di seguito pubblichiamo la poesia “La strada”. Don Tarcisio è stato il primo parroco ad aver conferito per ben due volte nella santa notte della vigilia di Pasqua i sacramenti del battesimo, cresima ed eucaristia a nostri catecumeni; è stato il parroco del XXX. Egli ha gestito l'incontro col Card. Vicario ed ha reso possibile la pubblicazione del libretto “Trent'anni di cammino comune”, che sarà eco della nostra storia per i venturi. Di Roma porterà ricordi, nomi, sensazioni... e pure tre numeri di prestigiosi giornali (L'Osservatore romano, Avvenire-Roma sette, Il Timone) che lo ritraggono vicino al Papa. Ed è proprio a Roma che si ispira il piccolo dono consegnatogli in occasione della “festa del grazie”: una icona di S. Pietro e Paolo. La comunità lo ha salutato i primi di settembre, con un simpatico buffet, confidenze e ricordi, scambio di indirizzi e con la lettura di una poesia a lui dedicata, scritta da Edda Di Biagio, il “Tito Livio” della nostra storia, che appresso pubblichiamo. Ora torna a Trapani, dove continuerà a fare bene e del bene, non dimentico dell'esperienza romana. Ci dividiamo ma non ci separiamo: lui e noi battezzati, missionari, rosminiani... per vie diverse ma convergenti, continueremo a rispondere alla rispettiva chiamata. Grazie di tutto, grazie di cuore, don Tarcisio, ed auguri tanti, di ogni bene. La strada La strada è praticata da gente in movimento, è frequentata da persone che inseguono progetti. Ai poveri non è consentito praticarla: essi sono relegati ai margini di essa, ad implorare, a imprecare. La strada è luogo di incontro, scambi, accordi: la si percorre e frequenta al sole accecante e nelle tenebre artificialmente illuminate. La folla che cerca vantaggi e profitti non sente il gemito dei miseri, e cerca di zittirli. Solo il saggio, il giusto li ode, dà loro fede, speranza, coraggio. Alcuni poveracci li seguono e percorrono con loro strade e sentieri per trovare la retta via della vita. A.P. dall'omelia tenuta da don Tarcisio De Tomasi il 25.X.2009 sul Vangelo di Marco (10,46-52) sulla guarigione del cieco. Don Michele tocca a te Se don Tarcisio è stato poco tra di noi, don Michele è uno dei nostri. Egli, difatti, iniziò a collaborare nella nostra parrocchia, quando era ancora studente. Poi, per ben due volte fu nostro vice parroco. Esercitò il suo ministero pure a Milano, Montecompatri, S. Carlo. Ed ora gli è pervenuta la nomina a parroco, ed è il primo che è diventato tale in costanza di servizio; forse, anche per questo, il primo al quale do del tu, pur avendo accennato a dargli del lei e prontamente esonerato da lui stesso. E' il 5° parroco della nostra storia! Come corre il tempo: don Giuseppe dell'anno zero, della baracca, della costruzione della chiesa; don Vito del decennale, del campanile e dei quadri, del bicentenario di Rosmini; don Mario del XXV, don Tarcisio della beatificazione e del XXX! Ne siamo lieti, perché la reciproca Pagina 2 conoscenza ci aiuterà a camminare più speditamente con lo stesso passo. A te, caro e giovane don Michele – è infatti nato ad Erice il 19.3.1963 e fu ordinato sacerdote il 26.9.2000 -, che conosci l'oratorio, i ministranti, i collaboratori laici, il modo attualmente in essere delle nostre celebrazioni liturgiche e di fare il Consiglio pastorale..., ora che ti assumi in prima persona la responsabilità del buon andamento della comunità parrocchiale, non ti accogliamo con un “benvenuto” ma con un “andiamo avanti”, assicurandoti obbedienza, collaborazione, sequela. A.P. A N N O XX V - N UM E R O 2 37 - S E T T E M BR E 2 0 12 A don Tarcisio Carissimo don Tarcisio è con cuore contrito unito alla tristezza e rincrescimento per l'improvviso ed imprevisto evento. Il tuo arrivo alla nostra Parrocchia è opera dello Spirito Santo che di bene te ne vuole tanto facendone partecipe chiunque segue te come puoi e sai farlo solo te. Breve ma intensa è stata la tua presenza. Hai abbracciato ogni parrocchiano anche se dalla chiesa lontano con amore riuscendo ad aprire le porte del suo cuore. Ci hai fatto piacere al Signore e di ciò ti ringraziamo e lodiamo con fervore. Sei riuscito a farci vivere e respirare la spiritualità rosminiana anche se a noi sconosciuta e lontana. In te abbiamo trovato il Padre amorevole sorridente, a braccia aperte, pronto a perdonare e così a ricominciare e la pace riconquistare. Sei ricco di doni spirituali ma quello che provoca più emozione è il Sacramento della Riconciliazione che impartisci a tutte le ore con gioia ed amore riportando al Signore chiunque bussa al tuo cuore. Credo che ognuno di noi occupi in te un posto importante perchè la tua amicizia, serenità, affabilità non si potranno mai dimenticar. Tutti, grandi e piccini, ci siamo sentiti amati, sorretti guidati, mai trascurati perchè alle tue cure affidati. In questa epoca di crisi e precariato dove quasi tutto sembra al caso affidato l'unica cosa certa e definitiva è l'al di là dove ognuno di noi spera di poter approdà e te rincontrà. La tua figura ascetica e gentile ci fa molto sperare in u mondo migliore dove regni la carità, la pace e l'amore perchè è questo che tu ci hai insegnato ed in noi inculcato. Le tue omelie sono pietre vive da incastonare nella memoria come una perenne novella aurora meditandole in profondità perchè in noi debbono fruttà e restà. Come tutte le cose belle ad un capolinea devono arrivare lasciando nel nostro cuore tanto rammarico ed amore. Ti accompagnano nel tuo santo cammino le preghiere di chi ti è stato vicino perchè tanto hai seminato e di ciò ringraziamo il Creato. Eravamo come bambini e sotto l'egida del Beato Rosmimi ci hai fatto crescere in cammini di santità, obbedienza e carità. Ad Erice torni contento e si stanno preparando a questo felice evento conoscono la tua elevatura, pazienza e costanza e di gioia ne provano tanta. Di tutto ringraziamo il creato fiduciosi che anche da lontano ci darai sempre una mano perchè lungo è il cammino e vorremmo sempre sentirti molto vicino. Oportet illum crescere me autem minuit. Con tanta devozione e affetto, Edda Anagrafe Parrocchiale (Gen-Giu 2012) BATTESIMI: Lorenzo Maria de Manzoni Garberini 8.1, Sophy Bogino, Sara Bogino, Melanie Zoppis, Tyron Ferrandino 19.1 tutti circensi che si esibivano in zona, battezzati dal loro “cappellano” Fra Giuseppe Rosato; Luca Angelini 19.2, Tommaso Quercetti 8.4, Valentina Ravaccia 15.4, Andrea Piscetta 22.4, Stefania Ascanio 6.5, Melissa Monaco, Davide Di Giorgio 13.5, Sofia Genzano 20.5, Riccardo Gnisci, Diego Emidi 9.6 MATRIMONI: Marisa Bernardi e Piero Cipriani 14.1 DEFUNTI: Vincenzo Dominijanni, Enrico Camilli, Laura Baglioni 20.1, di soli 32 anni; Enrichetta Giacomin 25.1, Vittoria Paolozzi 1.2, alla bella ed invidiabile età di 104 anni; Caterina Pelosi, 17.2, altra ultracentenaria (101); Enrico Colizza 23.2, Leonardo Regoli 28.2, Grazia Pidatella 10.3, Eugenio Mancini 18.3, Maria Damiani 3.4, giovane di appena 27 anni; Maria Antonia Patriarca 10.4, Anita Rossi 12.4, Giovanni Rizzi 1.5, Giuseppe Molinari 5.5, Anna Braglia 6.5, Bruna Trombetti 10.5, Giuditta Secco 12.5, Angelo Centonze 14.5, Leopoldo Cesari, Carlo Cortesi 24.5, Giuseppina Di Gangi 31.5, Anna Maria Totaro 2.6, Mario Dadone, Maria Rosa Proietti 21.6 Pagina 3 C O M UN I T A ’ VI VA Riprendiamo. Riprendiamoci! Sperando che le vacanze siano state per tutti serene e proficue, auguriamo un ben tornati e una buona ripresa. Si, riprendiamo. Se, tuttavia, ci aspetta un altro periodo di disoccupazione o sottoccupazione o precarietà, e aumento di prezzi e tasse... allora la ripresa ci preoccupa. Riprendiamo, quindi, ma soprattutto: riprendiamoci! E cioè: basta col “si dovrebbe fare” ciò che tutti sanno; semmai domandiamoci “come?”, ma ancora di più chiediamoci “chi?”. Il problema è trovare la leva per disarcionare incompetenti e disonesti e sostituirli con persone capaci e rette. L'obiettivo è rompere la piovra del potere e trasformare l'impegno politico in servizio alla comunità. La risposta è molto difficile. Ma proprio per abbordarne ed abbozzarne una, la sua individuazione cade sui cristiani e sugli uomini di buona volontà, sui liberi e forti. Ciò dico in quanto cristiani e benpensanti, se veramente tali, posseggono per loro natura il principio del perseguimento del bene comune, della giustizia, del servizio e sono chiamati alla solidarietà e alla sobrietà. Inoltre, cristiani e benpensanti non necessitano di costituirsi in partito, essendo bastante che formino la maggioranza. Cristiani e benpensanti non sono “invitati” ad interessarsi di politica ma “chiamati”, per esercitare un'alta forma di carità e contribuire al trionfo del bene. Cristiani e benpensanti, beati se poveri di spirito, si occupano di economia avendo il dovere di assicurare a sé e alla propria famiglia un adeguato tenore di vita. Né le leggi né i sistemi economici (comunismo/capitalismo, liberalismo...) o politici (monarchia, oligarchia, democrazia...) salveranno l'umanità, ma i cristiani capaci di rapportarsi agli altri come a se stessi. Quindi, acta, non verba! Noi cristiani riconosciamo nostro leader e Maestro il Cristo; abbiamo come nostra Costituzione il Decalogo – che da solo basterebbe a riportare il paradiso in terra - , come Codice il Vangelo; come inno il Magnificat (ha innalzato gli umili, ha ricolmato di beni gli affamati...); la nostra bandiera dispiega i colori dell'arcobaleno, alleanza tra Dio e l'Uomo. Il cristiano – se veramente tale – si accosta e tratta i problemi addentrandosi empaticamente, fraternamente ed amorevolmente nelle profondità di essi. Ad esempio: in presenza di atti di matrice rivoluzionaria non si limita a condannarli, non gli basta condividere il dolore delle vittime ma si interpella sulle ragioni che determinano tali atteggiamenti e ricerca, facendosene carico, le cause, le concause, le omissioni che, come concime, fanno germogliare e crescere simili comportamenti e vede non già nella repressione ma nella eliminazione di esse la soluzione ai problemi. Il cristiano – se veramente tale – opera scelte non solo secondo coscienza ma facendosi pure carico morale delle responsabilità che da esso potrebbero derivare. Per esempio: quando i cittadini furono chiamati ad esprimersi per l'introduzione del divorzio, il cristiano non doveva solo confermare l'indissolubilità del matrimonio ma avrebbe dovuto astenersi dal porre nelle mani dei propri fratelli uno strumento pericoloso per l'istituto familiare, come i fatti hanno dimostrato. Oppure, pur sapendo che il “consumo” promuove vivacità di scambi, il cristiano riduce il consumo generale o di un determinato e di più specifici beni al fine di promuovere iniziative (riduzione tasse, diminuzione prezzi, aumento di lavoro e stipendi...) che creino le condizioni per una motivata ripresa dei consumi medesimi. Qui di seguito forniamo una serie di possibili azioni che contrastino il consumismo, riducano le spese, attuino sobrietà e magari solidarietà. Non sono suggerimenti inutili, se si pensa che in altre fasi della crisi (iniziata, per chi non ricorda o non c'era negli anni 1970 con la crisi petrolifera che determinò l'austherity con le prime “domeniche a piedi”, le finanziarie, Pagina 4 le manovre...) Ministri della Repubblica con appelli e provvedimenti hanno stabilito orari e periodi per l'accensione del riscaldamento, la facoltà per i dipendenti pubblici di stare d'estate in ufficio senza giacca e cravatta per diminuire l'energia dei condizionatori, l'opportunità di ridurre e regolare, anche con erogatori rompigetto (poi distribuiti da ACEA) il flusso d'acqua del rubinetto... Vari suggerimenti sono stati diffusi da associazioni di consumatori e riviste: spegnere le spie stand by, non aprire spesso il frigorifero, non fare accelerazioni veloci con l'auto, chiudere il rubinetto nel lavarsi i denti... Noi aggiungiamo: sfruttare la luce naturale, privilegiando le ore del mattino, fare qualche piano a piedi e camminare anziché usare la macchina per piccoli tragitti, cucinare e mangiare ordinatamente per consumare i cibi senza che scadano o vengano dimenticati in frigo... Noi proponiamo anche atteggiamenti che possono avere un significativo impatto sociale: privilegiare, frequentare, sostenere ditte, negozi, professionisti, artigiani... che, per onestà, competenza, concorrenza, prestano un “servizio commerciale” e disertare quelli che mirano solo al profitto; ognuno curi le proprie cose (erbacce sul marciapiede, occlusione tombini...) senza attendere e gravare sulla società; non provocare aggravio di problemi (come spazzatura fuori dei cassonetti, rotture di cose pubbliche...); individuare se c'è qualcuno interessato ad usare ciò di cui vogliamo disfarci (giornali, libri, dischi...) e rivolgersi a persone o istituzioni che possano utilizzare e/o conservare nostre donazioni; trattare i beni con cura per non dover destinare parte del reddito a riparazione o sostituzione dello stesso oggetto anziché al miglioramento... Il cristiano, che sa di aver tutto ricevuto in gratuito dono, applica la solidarietà professionale (reciproco scambio di competenze) e sociale (unione di anziani per acquisti, compagnia, assistenza...) e, sapendo che siamo tutti fratelli, pratica la coresidenzialità, realizzando strutture e servizi utili a tanti vicini. Il cristiano, che ama smisuratamente il creato e il mondo che vuole riportare a meraviglia di Dio e a casa dell'umanità, acquisisce una sempre crescente e migliore sua capacità nell'essere ora consumatore, ora compratore, o cliente, utente, contribuente, operando scelte, contrastando abusi, disertando offerte non convenienti. Il cristiano, memore che i beni son di tutti, che le capacità individuali sono la varietà di carismi da utilizzare per il bene comune, che i diritti naturali appartengono ad ogni persona e che il troppo è ingiusto e lo spreco è dannoso anche per chi ha molto, attua la sobrietà come valore e dovere, ne propugna l'attuazione e non muta, semmai aumenta, rispetto e stima per la persona sobria. Il cristiano, messo in guardia dai falsi profeti, non “crede” (non disponendo di carte e conti) a parole, numeri, promesse...ma, seguace del consiglio “il vostro fare e parlare sia si si, no no”, “tocca con mano” e “misura” col metro e la livella del benessere (occupazione, costi, consumi, risparmi...) i risultati conseguiti in rapporto ai programmi e soprattutto ai contributi richiesti e ai benefici ottenuti. Come negare che un comportamento corretto attuato da milioni – altro che quorum! - di cristiani e uomini di buona volontà non possa provocare il rovesciamento di certa pratica politica e l'instaurazione di un nuovo ordinamento, non miracolistico ma condivisibile come il comportamento, sia pur imperfetto e condizionato, del bonus pater familias? A condizione, naturalmente, che si abbia a che fare con cristiani veri, non dichiarati o chiamati tali! Antonio Pillucci A N N O XX V - N UM E R O 2 37 - S E T T E M BR E 2 0 12 “L’altra faccia della scuola” Un importante ambito che riprende le attività è la scuola. L'istruzione scolastica è un istituto relativamente “giovane”, molto complesso per la molteplicità di fattori che concorrono al suo buon funzionamento (alunni, famiglie, docenti, aule, programmi, indirizzi, libri...), importantissimo per l'educazione e la formazione delle nuove generazioni. Per questo motivo, auguriamo a tutti gli studenti ed operatori scolastici un buon lavoro. Al riguardo, con piacere comunichiamo che sull'argomento è di recente uscito il libro “L'altra faccia della scuola”, scritto dal nostro parrocchiano Anselmo Di Giorgio. Il Prof. Di Giorgio è nato a Pignataro Interamna (Cassino) ed è a Ferratella dal 1979: un pioniere! Sposato con la Prof.ssa Silvana Broccoletti, alla cui scuola si sono formati molti nostri giovani, è stato insegnante a Cassino, Roma, Frosinone, indi sostituto del preside al I.P.C. “T. Confalonieri” di Roma, preside al “P. Della Valle” di Roma, dirigente scolastico all'istituto professionale “Gino Zappa” di Ostia, “fondatore” del “G. Verne” di Acilia e della succursale di Piazza Tarantelli, nonché del liceo classico “Plauto” di Roma. E' stato anche presidente del Distretto scolastico Eur, divenendo l'inventore dell “OrientaEur”, una manifestazione espositiva effettuata per una settimana dalle varie scuole per esporre le proprie caratteristiche e facilitare il libero ma consapevole orientamento degli studenti. Ha pure svolto attività sindacale. Ha scritto una quindicina di libri: diversi di normativa scolastica, due romanzi “sociali” (“La svolta”sulle condizioni degli italiani durante la guerra e “Oltre il segno del male”sul Mezzogiorno d'Italia) ed ora il libro sulla scuola, per far conoscere il “buono” della scuola, a dispetto del facile e generale catastrofismo sollevato da più parti. Lo fa, raccontando le sue “lotte” per migliorare l'istituzione affidatagli; con buona volontà ed impegno è riuscito, tra l'altro, a “trasportare” l'istituto Zappa dai fatiscenti locali della ex colonia Vittorio Emanuele ad altro edificio in Via dell'Idroscalo, interessando le competenti Amministrazioni ed inscenando proteste per smuovere i pubblici poteri. Anche il liceo Plauto fu completamente ristrutturato. Tante sono le “lotte” sostenute e spesso vinte dal Prof. Di Giorgio che si possono leggere nel libro, a dimostrazione del fatto che, per quanto difficile, si può riuscire a spuntarla, ribaltando il luogo comune che tutto è sempre stagnante. Un lavoro effettuato con la collaborazione tra docenti, alunni, famiglie che forniscano reciproco aiuto su interventi formativi e sul rendimento scolastico degli alunni, la cui educazione e formazione compete ad ognuno di essi, compreso il potere pubblico, che deve capire che i “tagli” alla scuola e alla sanità sono “tagli” alla società medesima, mentre le necessarie strutture, attrezzature e personale darebbero la giusta forza alla linfa vitale che già scorre in molti onesti e generosi attori della scuola. E' questo il positivo messaggio di speranza che Di Giorgio affida agli operatori e fruitori scolastici d'oggi! Antonio Pillucci Compagnia teatrale “Spiri) Allegri” Nei giorni 27.5 e 1.6 u.s., in occasione della nostra festa patronale di Pentecoste, come ormai tradizione, gli “attori” della nostra parrocchia hanno presentato un'opera teatrale, la commedia in tre atti dal titolo “Ninotchka” di Marc Gilbert Sauvajon, uno dei grandi maestri della commedia francese. Per l'occasione, è stata data notizia che la compagnia teatrale della parrocchia aveva assunto un proprio nome, quello di “Spiriti Allegri”. La Compagnia nasce nel 2004 dalla fusione di molteplici realtà teatrali del nostro oratorio, genericamente conosciuta come Compagnia dello Spirito Santo. Oggi si è voluto dare un'identità alla Compagnia stessa, composta da persone che con il loro impegno amano comunicare la cultura del sorriso e del buonumore. Con l'occasione è opportuno ricordare alcuni titoli di commedie rappresentate: da un filone italiano con “Caviale e lenticchie” di Scarnicci e Tarabusi e “Il povero Piero” di Achille campanile; ad un filone napoletano con “Natale in casa Cupiello” del grande Eduardo e “Sogno di una notte di mezza sbornia” e “Non è vero ma ci credo” di Peppino De Filippo; fino all'humor anglo-francese con “Spirito Allegro” di Coward, “Arsenico e vecchi merletti” di Kesselring, “Tredici a tavola” e “Ninotchka” di Sauvajon, un romantico intreccio, quest'ultimo, di spionaggio internazionale con divertenti colpi di scena. Una nota divertente da sottolineare al riguardo è che la vicenda narrata è stata una sceneggiatura per un famoso film degli anni '30 interpretato da Greta Garbo, e che il canale digitale RAI dedicato ai film lo ha mandato in onda in vari orari per gran parte del mese di maggio e di giugno, in pratica contemporaneamente alla nostra programmazione. Della Compagnia fanno parte (in ordine alfabetico): Aldieri Eligio, Annibali Barbara, Barletta Daria, Cerroni Mario, Contini Cristina, Del Noce Mario, De Santis Mario, Garofalo Giorgia, Girardi Chiara, Ladi Francesco, Maravalli Gianpiero, Ricciardi Vincenzo (regista). Bruna Francesconi Pagina 5 C O M UN I T A ’ VI VA Il Geriatra Anche oggi il nostro quartiere pullula di umanità “diversamente giovane” o con il legno, in stampelle, in carrozzina. In certi istanti, più tranquilli te li vedi per strada, col passo incerto, il volto mesto, dal vissuto pesante. E quindi, quale miracolo la presenza del Geriatra, colui che penetra a fondo il fisico in declino. E lo abbiamo, Giovane dal volto aperto di Ragazzone Scanzonato che però sa curvarsi umilmente e fraternamente sulla sofferenza dell’anziano e la sua voce quieta ed educata suona consolante e rapisce l’anima. Ora Primario, lo si direbbe “l’Atleta della Corsa” per i vari impegni e acciuffarlo talora resta un’impresa. Si sa, gli anziani sono speso: esigenti e fastidiosi ed allora qui, ricordiamo questa dolce esortazione: chi si china sui deboli è amico dei cieli, da ogni suo gesto di umiltà e carità gli verranno centuplicati i Doni Celesti. Diamogli retta e le giornate ci sembreranno più agevoli e luminose. Grazie, caro Geriatra del nostro quartiere, resta tu: miracolo di amore per gli “sfiniti della vita”. Vittoria Cattani Effervescenza di fresche risate Sotto l’indulgente fronzuto annoso gelso, un tempo, sicuramente sotto la sua ombra amica, alitava fragrante di accettabili afrori agresti un umile aia, dal fumante, caldo pastone del letame, dove col suo forchettone al centro, come una gloria, allietava le non sdegnose nari di passanti e avventori. Però stasera il nostro amico gelso fronzuto è lieto ospitare “ una verde brigata di amiche” in attesa di una cenetta doc. E quante confidenze in libertà, ironie e varie … cui non fa difetto anche qualche barzelletta “osé”, vittoriosamente accolta. Si sa, ormai siamo tutti convinti, come pure sbandiera la saggezza dello yoga indiano, che la risata è il “Mantra” che fa vivere a lungo e lo ricorda persino quel Museo Berlinese, il quale sulla mostra interessante riguardo l’evoluzione dell’umanità “Dalla Nascita Alla Fine” suggerisce, in Buona Lingua Tedesca, di prendersi cura della risata potente alleata di lungo benessere. Ed io, guardandovi tutte con gli occhi dell’anima, vi scorgo giovinette nell’armonia della vostra allegrezza. E assieme al Gelso Amico vi abbraccio e vi dico: Grazie per questa serata unica. Vittoria Cattani Ti regalerò un sogno Puoi sognare qualsiasi cosa, ad occhi chiusi o aperti restando presente alla tua realtà. Puoi desiderare l'amore pur sapendo che solo dopo la sofferenza potrai apprezzarlo. Puoi dedicarti agli altri e restare nella solitudine, cercare la quiete e trovare solo la guerra. Forse avresti dovuto chiederti perché non hai mai riflettuto. In fondo la vita è una infinita opportunità di occasioni per capire dove sbagliamo. Ti regalerò un sogno... sta a te farlo diventare quella magica realtà che sfugge ad ogni tuo risveglio. Maurizio Lai Puoi vedere le tue speranze svanire con la gioventù. Notiziario della Parrocchia Spirito Santo alla Ferratella - Padri Rosminiani Direttore Responsabile: Don Vito Nardin Direttore editoriale: Don Michele Palermo Redazione: C.Fucelli Pessot del Bò - A.Pillucci Progetto grafico: A.Cerroni Reg. Tribunale di Roma: n°565 del 03.10.1990 - Stampa in proprio - Distribuzione gratuita