Voci dal Sud Anno IX° - n. 02 - Febbraio 1 rw w w . s o s e d . eu 2013 Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 OMAGG IO Euro 1,55 Come un fulmine a ciel sereno l ’ a n n u n c i o d i Pa p a B e n e d e t t o X V I ° d i dimettersi dal suo Ministero - Alle ore 20 del 28 febbraio tornerà ad essere s e m p l i c e m e n t e Jo s e p f R a t z i n g e r e Voci dal Sud 2 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Voci dal Sud ... ai quattro venti Periodico indipendente di Attualità, Storia e Cultura Rassegna stampa dai mass media Reg. Tribunale di Palmi nr. 01/05 (fasc. 183/05) del 28/4/2005-2/05/2005 Fromo Editore - Rosarno (RC) casella postale 77 c.da Sella Badia 9 - 89025 ROSARNO tel. 333 6793434 - fax 0966 444118 Indirizzo Internet www.sosed.eu e-mail: [email protected] Direttore responsabile ed editoriale Franz Rodi-Morabito Segretaria redazione, Patrizia Rodi-Morabito Comitato redazione Mariasole Dalmonte e Michele Guardo Impaginazione telematica Mariasole Dalmonte __________________ ABBONAMENTI (momentaneamente Omaggio) ordinario euro 15.50 sostenitore euro 26.00 enti/associazioni euro 26.00 Amici Voci dal Sud euro 52.00 Versamento tramite: Conto Bancoposta n.19810555 ABI 07601 CAB 16300 intestato a: Fracesco Rodi-Morabito (RC) PUBBLICITA’ - Tariffe modulo cmq 36 b/neuro 13* modulo cmq 64 b/neuro 26* modulo cmq 128 b/n euro 39* 1/2 pagina interna b/n euro 52* Pagina intera interna euro 100* * A colori + 20% (I prezzi si intendono per ciascuna uscita) Altri moduli o posizioni di rigore (1.a ed ultima pagina, ecc.): da convenire. 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Emergenza Rifiuti pag. 7 - Piana - I Sindaci dei Comuni de “La Città della Piana” si mobilitano e bloccano le colonne di compattatori da altre province pag. 7 - Piana - Polistena,Tripodi: chiederemo il danno d’immagine pag. 8 - Piana - I sindaci protestano contro il Commissario Speranza: basta corsie preferenziali pag. 9 - La Capitaneria salva una testuggine “Caretta Caretta” pag. 10 - Gioia Tauro - Riparte la locomotiva ex Calabro-Lucana da Gioia a Palmi pag. 11 - Laureana di Borrello e Candidoni - Gli uffici postali di questi due popolosi Comuni chiusi senza preavviso pag. 12 - Oppido Mamertina - Al via i corsi di specializzazione per trattorista pag. 12 - Oppido Mamertina ricorda il soldato Francesco Mittica pag. 13 - Reggio Calabria e Lametia Terme - Interventi strutturali e novità per gli aereoporti delle due Città calabresi Per non dimenticare pag. 14 - Le foibe: Una storia vergognosa celata per 60 anni! pag. 15 - Auschwitz: Uomo contro uomo: la scoperta che fece storia ! pag. 16 - Anche a Ferramonti di Tarsia (CS) c’era un lager ... ma dal volto umano! pag. 18 - Beethoven suonò a Ferramonti pag. 19 - Scene di vita quotidiana in comunità nel Campo di Ferramonti di Tarsia (Cosenza) Nuove norme per la circolazione stradale pag. 20 - Multe più salate e addio al patentino: le novità della patente pag. 21 - Dal 2013 le nuove patenti diventano 15 categorie pag. 22 - Torna la vecchia patente agricola ... continua a pagina successiva Voci dal Sud 4 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Pianeta Giustizia (?) pag. 23 - Ruba un panino nel market dove lavora - Licenziata in tronco pag. 23 - Ruba 5 dollari, bimbo arrestato e interrogato per ore nel Bronx pag. 24 - Se si dovessero accertare (come si spera) la responsabilità delle sottrazioni di enormi somme dalle casse pubbliche, proporzionalmente cosa avverrebbe? pag. 25 - EC3, un centro europeo contro il cybercrimine Tecnologia pag. 26 - E’ a Bologna il computer più potente del mondo - Si chiama “Europa” pag.27 - Grafene, un’altra magia in arrivo: superfoglio stropicciabile per super foglio stropicciabile per cellulari Telefonia pag.28 - Cambiare gestore è spesso un percorso di guerra ! pag.29 - Pronto? Sì, ma non offenda... Medicina pag.30 - Influenza: con il freddo si avvicina il “picco”, tutto quello che c’è da sapere per domare il virus pag.32 - La prostata: un problema tutto maschile - Quando la prostata si ingrossa Brevi di follia umana pag.33 - «Violentiamo l’ebrea» pag.33 - Fa sesso con pupazzo di neve efinisce in ospedale col pene congelato Voci dal Sud 5 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Editoriale di Franz Rodi-Morabito Alea iacta est! e si, cari amici ormai ci siamo! fra una settimana ci saranno le elezioni politiche in Italia e mai il periodo preelettorale si è presentato così confuso! Noi ci siamo prefissi di astenerci dal fare commenti anche e sopratutto perchè non sapremmo assolutamente che dire! Vincerà la destra o vincerà la sinistra? Ma poi ci chiediamo quale è la destra e quale è la sinstra? Ormai i partiti sono talmente frazionati che non si sa più in che area si pongono! Addirittura sorge il dubbio che siano iscritti a più partiti le stesse persone, altrimenti dove si troverebbero tanti candidati per formare ben 47 liste? Vincerà Grillo o Ingroia? E che dire del IDV che pare improvvisamente essersi estraniato dal quadro politico italiano? Ormai qui la lotta non è più politica, ma ad personam. Lo stesso Big del Pd lo ha detto a chiare note, la mia soddsfazione è di battere Berlusconi. ... e l’ Italia? non conta nulla per i politici la nostra nazione offesa e vilipesa anche dall’estero tanto è vero che un ministro tedesco ha addirittura osato dire: Non fate vincere Berlusconi! La cosa è di estrema gravità dal momento che mai nessuno aveva osato intercenire nei tensoni politici da straniero! Praticamente ci ha spogliati della nostra dignità di Stato Sovrano relegandoci allo status di Stato sotto controllo! Ma il peggio è che nessuno è intervenuto, nessuno ha fatto una nota ufficiale di protesta e di rischiesta di scuse, e questo avrebbe dovuto farlo la nostra massima Autorità in nome dell’Italia e degli italiani: il Presidente della Repubblica! Voci dal Sud 6 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Citta del Vaticano Un fulmine a ciel sereno Benedetto XVI° si dimette da Papa! Se c’è al mondo un qualcuno che lo si crede intramontabile è proprio il Papa. Fin’oggi siamo stati tutti convinti che il Ministero del Papa fosse vita natural durante ed, anche volendolo l’interessato, non ci potesse dimettere. Unica possibilità di dismisione della carica per l’immaginario collettivo, era la morte! Ed invece l’altra mattina accendiamo la televisione e sentiamo che nientemeno il Papa si è dimesso! La notizia ha immediatamente fatto il firo del mondo intero ed in tutti ha generato un senso di vuoto, di sconforto, di delusione. Immediatamente si sono messe in moto una valanga di illazioni sulle ragioni che hanno determinato l’evento, ma, a dire il vero sono apparse tutte valide e plausibili, meno ... quella ufficiale della causa di salute. Forse la salute e la sua addotta debolezza ci sono potute entrare, ma non per la normale routine, bensì per i gravissimi scandali in cui ,pare, il Vaticano non sia completamente estraneo. Beghe interne, lotte intestine, pedofilia, matrimoni gay, scandali finanziari, coinvolgimenti? chi lo sa ! e, naturamente, nessuno lo saprà mai con certezza; tutto rimarrà imbozzolato in quella sfera di silenzio assoluto che ha sempre cicondato la vita interna dello Stato del Vaticano! Perciò saranno in molti che la sibillina frase che il Papa ha pronunciato “ l’ho fatto per il bene della Chiesa” dice tutto e non dice nulla! Ma a questo punto si pongono problemi che potrebbero essere piccoli, ma che alla fine assumono dimensioni gigantesche. Uno di questi è come ci si dovrà rivolgere all’ex Papa che “Santità” non è più, e nemmeno Eccellenza perchè non è più nemmeno Cardinale. Si dovrà coniare un nuovo termine? un neologismo? L’ “Ex” andrà a vivere in un appartamentino che fa parte del convento di Clausura che vi è nell’area del Vaticano che a questo punto vede due Papi (il deposto e il vigente) contemporaneamente presenti nell’area dello Stato. Il Presidente della Repubblica, quando termina il suo mandato presidenziale, rimane Presidente emerito e diviene Senatore a Vita, e per il Papa cosa avverrà? che diritti conserverà (o gli si creeranno) e che limitazioni dovrà subìre? Come lo si dovrà chiamare? che staus giuridico assumerà? Non sarà facile anche perchè solamente 6 o 7 Papi si sono dimessi, ed i tempi erano profondamente diversi e non è possibile prendere ad esempio episodi passati. L’ultimo, il relativamente più prossimo a noi, è stato Celestino V° , al secolo Pietro Angelerio, detto Pietro del Morrone. Era un frate eremita e fu incoronato Papa a L’aquila il 5 luglio 1294, ma fu costretto a dimmettersi dopo poco più di quattro mesi e finanche imprigionato nella fortezza del Morrone di proprietà del papato stesso. Quando si dimise tornò a l suo status di eremita per cui nessuna delle complicanze attuali si sono presentate e poi, come fare paralleli a distanza di ben 719 anni? Non ci resta che attendere ed aggiungere anche questa insolita esperienza alla nostra vita che ha visto molti eventi straordinari che ci hanno resi vittime e protagonisti di eventi che mai si sono realizzati in un lasso così di breve di tempo. 7 Voci dal Sud rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 La Piana RIFIUTI: E’ ormai emergenza in tutta La Piana ! I Sindaci dei Comuni de “La Città della Piana” si mobilitano e bloccano le colonne di compattatori da altre province Ormai non sono “episodi locali” ma l’intera Piana è a rischio pandemia Rientra ma solo per il momento la clamorosa protesta dei sindaci della Piana, che venerdì scorso hanno piantonato per tutto il giorno il termo-valorizzatore bloccando l’accesso agli autocompattatori provenienti anche da altre province. Il presidio è stato sciolto proprio nella tarda serata di venerdì, quando è stata emessa dal commissario all’emergenza rifiuti in Calabria, Vincenzo Speranza, l’ordinanza che dovrebbe regolamentare una volta per tutte il conferimento dai vari centri della Piana. Ma i primi cittadini restano sempre sul chi va là, come tengono a precisare in una nota a firma del presidente del comitato “Città degli Ulivi”, Emanuele Oliveri, e del presidente dell’assemblea Salvatore Foti. Ribadito ancora una volta che non si tratta di una protesta contro il comune di Gioia (che nei giorni scorsi aveva ottenuto di poter conferire dopo una protesta popolare) bensì di una mobilitazione per garantire maggiore certezza e continuità di conferimento da parte di tutti i Comuni, i sindaci “avvertono” che continueranno a monitorare la situazione per vedere gli effetti concreti della nuova ordinanza. «Nel prendere atto degli impegni istituzionali assunti dal governatore della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti e dal Presidente della Provincia Giuseppe Raffa - si legge nella nota- i sindaci fanno presente che a far data da lunedì, presiederanno l’impianto al fine di verificare l’applicazione dell’ordinanza e nel caso in cui la stessa non venisse rispettata preannunciano sin da adesso il blocco totale e ad oltranza dell’impianto di contrada Cicerna, nonchè ogni altra iniziativa tesa a garantire la salute dei cittadini quale l’emanazione di un’ordinanza sindacale di chiusura delle scuole e dei pubblici uffici». Quindi un doveroso ringraziamento alle maestranze per il conferimento “straordinario” di venerdì pomeriggio proprio in seguito alla protesta, nonchè alle forze dell’ordine per la preziosa opera di mediazione. Ma la protesta, ad ogni modo, è solo “congelata”. Evidentemente stanchi si subire le proteste dei cittadini per un’emergenza che li vede in gran parte incolpevoli e impotenti, i sindaci della Piana proseguono dunque nella loro azione decisa per ottenere al più presto risposte concrete. Un intervento istituzionale forte come non si vedeva da tempo nella Piana, nato dall’esasperazione per un’emergenza che va avanti da mesi e si è aggravata in particolar modo dal mese di dicembre. In questo senso, il conferimento parziale di venerdì non è bastato certo a garantire il ritorno alla normalità. Visti i ritardi accumulati, le strade della Piana continuano ad essere invase da montagne di rifiuti. Con rischi anche per l’ordine pubblico, come dimostra peraltro la protesta innescata a Gioia dai residenti imbufaliti, con roghi e blocchi stradali in pieno centro. Francesco Russo - Calabria Ora Polistena,Tripodi: chiederemo il danno d’immagine Angelo Siciliano Isabella Galimi Se non si porrà rimedio in tempi brevi alla situazione della spazzatura nelle strade, il comune di Polistena chiederà il risarcimento dei danni d’immagine nei confronti dell’ufficio del commissario per l’emergenza rifiuti e della Regione. Usa toni durissimi il sindaco Michele Tripodi nel suo j’accuse che intreccia salute ambientale, diritti dei cittadini e responsabilità dell’informazione. «Qui sta avvenendo un’apocalisse rifiuti, scrive Tripodi in una nota, che in primis il presidente della Regione, Giuseppe Scopelliti, avrebbe dovuto denunciare in quanto massima espressione istituzionale del territorio». E ancora: «Si tenta di imbavagliare e nascondere attraverso i mezzi mediatici la realtà della Calabria da due mesi a questa parte sommersa dalla spazzatura - osserva Tripodi - facendo pagare ai comuni un prezzo di immagine e un costo di democrazia dinanzi ai cittadini, giustamente imbufaliti per non ricevere un servizio per il quale pagano». Da qui l’annuncio di una possibile azione legale che ripari simbolicamente la faccia deturpata del paese, nonché la lesione ai diritti di cittadinanza. Per non dire dei rischi sanitari. Dichiara dunque Tripodi: «Ove non verranno presi adeguati provvedimenti per normalizzare la situazione, l’amministrazione comunale di Polistena è pronta a chiedere all’espressione del governo nazionale sul territorio, l’ufficio del commissario, e alla Regione colpevolmente indifferente, il risarcimento del danno di immagine che stiamo subendo per responsabilità altrui, dovute al non corretto funzionamento del ciclo dei rifiuti in Calabria». Ma dure critiche arrivano anche dal rappresentante provinciale de “La Destra” , oltre che consigliere comunale di Melicucco, Salvatore Impusino. «Le rassicurazioni del Commissario per l’emergenza rifiuti, ad essere sincero, non mi tranquillizzano più di tanto». Per Impusino «l’unica certezza, l’unico elemento fuori discussione è il fallimento della gestione commissariale, costata lacrime e sangue ai comuni calabresi». Ad allarmare il consigliere, la non considerazione degli organi competenti della «pericolosità di un’emergenza che non è solo paesaggistica (ha smesso oramai di esserlo da un pezzo), ma soprattutto igienico-sanitaria. Ad essere in pericolo è la salute dei cittadini calabresi, degli anziani, dei bambini». Voci dal Sud 8 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 La Piana I sindaci protestano contro il Commissario Speranza: basta corsie preferenziali Malcontento tra i primi cittadini per l’ordinanza di costituzione di una “corsia preferenziale a favore di Gioia Tauro Calabria Ora L’indignazione è forte, è taciuta ma c’è. I sindaci sono sul piede di guerra, temono che la Piana diventi il peggiore spettacolo della Calabria, con un’emergenza rifiuti senza fine. La notizia della chiusura della discarica di Melicuccà ha creato sgomento, ma forse ancor di più la gestione di questa fase emergenziale e le presunte corsie preferenziali. Stamattina, stando ad indiscrezioni della serata di ieri, potrebbe esserci un drappello di primi cittadini pronti a recarsi ancora una volta all’inceneritore per vedere di persona come stanno andando le cose. Non è certo amato Vincenzo Speranza, commissario per l’emergenza ambientale, e lo è ancora meno da quando ha dato il via libera per il conferimento di Gioia Tauro. Stamani a Rosarno, ed altri comuni, potrebbe essere spiccata un’ordinanza di chiusura di scuole, uffici e sospensione del mercato settimanale. Qualche sindaco ha parlato di ordinanze beffa di Speranza e comuni penalizzati oltremodo. Altri primi cittadini, pur rammaricati dalla situazione, hanno intravisto un naufragio del modello Piana, con una sostanziale divisione tra gli amministratori. Oggi, comunque sia, sarà una giornata importante, si attendono novità da Catanzaro e soprattutto molti comuni attendono di poter scaricare, qualora gli impianti non accogliessero i camion della Piana, c’è pronto un piano-B, e cioè una protesta forte e vibrata in tutti i luoghi deputati alle decisioni sul ciclo dei rifiuti. A detta degli amministratori locali, la Piana sarebbe l’area più colpita dall’emergenza, posto che è anche quella che ospita l’unico inceneritore calabrese. Questo non fa altro che accrescere la rabbia di sindaci e assessori che ogni giorno si sentono contestare dai cittadini per le condizioni precarie dal punto di vista igienico sanitario. Nella convulsa giornata di ieri, in cui molte telefonate si sono accavallate tra i vari municipi, è emersa l’esigenza di lanciare un monito chiaro al commissario: “o scaricano tutti i comuni, oppure nessuno”. Il riferimento è chiaro, non ci possono essere enti locali che mandano in discarica le loro immondizia e tutti gli altri ad attendere novità che non arrivano. La situazione, quindi, rischia di degenerare non solo sotto il profilo igienico sanitario, ma piuttosto per ciò che concerne l’ordine pubblico e, per di più, con rapporti tesissimi con il commissario e tra comuni. Se non inizierà un trasferimento di fos fuori regione, e quindi una decongestionamento delle discariche, la situazione sarà esplosiva. Voci dal Sud 9 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Gioia Tauro La Capitaneria salva una testuggine “Caretta Caretta” Eva Saltalamacchia Caretta caretta, si chiama così la specie di tartaruga marina che é stata rinvenuta lo scorso fine settimana sulle spiagge di San Ferdinando dalla Capitaneria di porto di Gioia Tauro. Con i suoi sessanta centimetri di lunghezza e trenta chili di peso, la testuggine, che riportava alcuni ami impigliati nella cavità buccale, é stata curata e trasferita al Centro recupero tartarughe marine di Brancaleone. A comunicarlo é stata la stessa Capitaneria di Porto, intervenuta subito dopo una segnalazione pervenuta alla sala operativa. Queste specie di tartarughe sono animali onnivori che si nutrono di molluschi, crostacei, gasteropodi, pesci e meduse, ma spesso nei loro stomaci viene oramai rinvenuto di tutto, dalle buste di plastica, probabilmente scambiate per meduse, a tappi di plastica, portachiavi ed altri oggetti pericolosi per gli esemplari. La testuggine ritrovata a San Ferdinando é stata ricoverata al centro di Brancaleone per i dovuti accertamenti, e dopo che avrà subito tutti i controlli del caso sarà liberata in mare. In oltre 10 anni sulle spiagge calabresi si è assistito alla nascita di quasi 2000 tartarughe, la media di sopravvivenza è di una su mille. I luoghi di nidificazione sono sparsi su tutta la costa ionica della provincia di Reggio, tra San Lorenzo e Ferruzzano si sono avute negli ultimi anni una media di 19 nidi. Le spiagge di riproduzione individuate in Calabria sono: Bova Marina, Galati, Brancaleone, Marina di San Lorenzo, Bruzzano, Ferruzzano e la spiaggia di Torre Lupo di Reggio Calabria. Si rivela sempre fervida e proficua l’attività della Capitaneria di porto di Gioia Tauro in fatto di controllo e tutela delle fauna marina protetta, anche riguardo alla repressione nel territorio della pesca di specie ittiche non consentite dalle norme in vigore. Voci dal Sud 10 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Gioia Tauro Riparte la locomotiva ex Calabro-Lucana da Gioia a Palmi Sopralluogo sulla tratta ferroviaria chiusa da tre anni per motivi di sicurezza Gazzetta del Sud.it Riapertura della tratta Gioia Tauro-Palmi delle Ferrovie della Calabria. Quella che era, fino a poco tempo addietro, solo una speranza potrebbe concretizzarsi in una nuova realtà destinata a dare un contributo notevole per la rinascita del territorio. Giorni addietro presso gli impianti delle Ferrovie Taurensi si è registrato un fatto sicuramente importante rappresentato dal sopralluogo dell’assessore regionale ai Trasporti Luigi Fedele, del presidente del Consigli di Amministrazione dell’azienda ferroviaria, dott. Angelo Mautone, che era accompagnato dai due componenti dell’organismo esecutivo dott. Giuseppe Pedà e dott. Marco D’Onofrio. Nei prossimi giorni - è stato anticipato - saranno effettuati sulla tratta e in particolare sul ponte che supera il fiume Petrace, a sud di Gioia, dei controlli tecnico-statici per una nuova e definitiva presa d’atto delle “condizioni” per l’avvio del progetto di intervento che sarà curato dai tecnici, già appositamente incaricati, indicati dalle Università di Reggio Calabria e Cosenza. Si apre, finalmente, per la tratta Gioia Tauro-Palmi, in tutto 12 km, chiusa esattamente per ragioni di sicurezza il 13 febbraio di tre anni fa, una fase nuova con una riapertura, non più impossibile, all’esercizio, in un breve lasso di tempo destinata soprattutto a riassicurare alla Piana di Gioia Tauro un servizio pubblico nel settore trasporti per il quale in questi anni gli appelli e con essi le promesse non erano sicuramente mancati. Voci dal Sud 11 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Laureana di Borrello e Candidoni Gli uffici di questi due popolosi Comuni chiusi senza preavviso Salvatore Larocca Non sembra sortire nessun effetto ai vertici della Direzione Provinciale delle Poste, l’indignazione e il malcontento provocato dalle continue chiusure degli uffici postali dell’intero territorio di questa zona di Alta Piana. Dopo la rideterminazione degli uffici tra chiusure e aperture a giorni alterni, diventa davvero difficile, particolarmente per la popolazione anziana, usufruire di un servizio essenziale, come quello postale, trovandosi sempre più spesso d’avanti a serrate selvagge, ipso facto, senza nessuno avviso né comunicazioni che ne spiegano i motivi ai Comuni interessati. E’ di oggi, in effetti, l’ulteriore serrata sia dell’ufficio di Laureana di Borrello sia del vicino Candidoni, che già funziona a giorni alterni, lasciando, di fatto, l’intero territorio scoperto dal servizio. Nessuno sa nulla, nessuno dice nulla, si assiste ad un continuo andirivieni di utenti, particolarmente a Laureana di Borrello, davanti all’ufficio postale e cercare di capire perché l’ufficio è chiuso, alcuni guardandosi attorno, nello stupore totale. All’interno qualche figura si muove, nell’assoluta indifferenza di quanti fuori cercano spiegazioni, quasi con sufficienza a testimonianza di una problematica strutturale che ormai attanaglia l’Italia. E’ assolutamente improbabile capire come in un Comune di circa ottomila persone, tra residenti e fluttuanti, un servizio come quello della posta possa interrompersi, di continuo, senza nessun avviso né preavviso, quasi con atto di arroganza nei confronti degli utenti e non solo. Tale situazione, inoltre, si ripercuote sui piccoli uffici del circondario, di conseguenza intasati dalla gente che cerca uno sportello aperto. Un disservizio che fotografa appieno, ormai, lo stato di abbandono dei centri periferici, rispetto ai centri direzionali, che non si limita, purtroppo, solo a qualche servizio, seppur essenziale, ma che diventa strutturale e dipendente da scelte operate spesso da chi non conosce il territorio. Compare, così, magari sul finire dell’orario di servizio, qualche cartello che segnala l’ormai onnipresente problema di linea il quale stranamente preclude tutti i servizi, mentre a Candidoni ci si trova semplicemente davanti ad una serranda abbassata, che si traduce in cinque giorni di chiusura senza che nessuno pretenda spiegazioni e chissà cosa succederà, dice qualcuno, con la città metropolitana, vista la considerazione di oggi per le periferie. 12 Voci dal Sud w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Oppido Mamertina Al via i corsi di specializzazione per trattorista Francesca Carpinelli Il Consorzio di Bonifica “Tirreno Reggino” di Rosarno ed edilizio. in collaborazione con la Coldiretti provinciale, al fine di Destinatari saranno i lavoratori autonomi e di imprese garantire la sicurezza nel mondo del lavoro, organizza a agricole ed agroindustriali, i coltivatori diretti, i componenti Oppido Mamertina un corso teorico di imprese familiari e soci di società e pratico a pagamento per conseguisemplici che usano trattori agricoli Ormai le Leggi Antinfortunistiche re il patentino abilitativo alla guida e forestali ed attrezzature edili quali sono sempre più severe e per gli del trattore e di qualsiasi tipo di macmuletti, gru ed escavatori. addetti alle macchine è rischiesto un china legata al ramo dell’agricoltura Al termine del corso di formazioe dell’edilizia. corso di specializzazione all’uso ne, questi “insoliti studenti” entreL’iniziativa risponde alle prescriranno in possesso del patentino e, della macchina stessa . Tuttavia per zioni dei decreti legislativi numero in ottemperanza ai decreti legislativi quanto concerne le trattrici agricole 81 del 2008 e 106 del 2009 e al decrelegati alla sicurezza nel mondo del non si è riuscito a stabilire se il to numero 60 del 2012 pubblicato lavoro, saranno abilitati alla guida “Patentino” serve solo per la guida sulla Gazzetta Ufficiale. Il corso sarà del mezzo di competenza nel campo tenuto dagli esperti dell’Efei (Ente su strada (anche per chi ha una agricolo o edilizio. paritetico bilaterale nazionale per la Un corso “obbligatorio” per tupaatente di guida di un formazione) di Roma e si terrà il 30 telare sé stessi, dunque, e per “imAutoarticolato!) oppure vale anche gennaio presso la Cooperativa parare” ad usare gli accorgimenti come utilizzaztore del mezzo in “Agrioppido”. necessari per il corretto uso di quellavorazione Un’iniziativa rivolta ai territori a le macchine con cui quotidianamenvocazione prettamente agricola per te i lavoratori hanno a che fare. tutelare l’incolumità di quanti operano nel settore agricolo Oppido ricorda il soldato Francesco Mittica Scoperta la targa del militare morto nel campo di prigionia di Fullen In occasione della giornata della memoria il Comune di Oppido Mamertina in collaborazione con la Deputazione di storia patria per la Calabria e l’Istituto comprensivo statale Oppido-Molochio-Varapodio ha ricordato la figura del sottotenente medico di complemento Francesco Mittica, morto il 15 gennaio 1945, a soli 33 anni nel lager nazista di Fullen(Germania), con la cerimonia di intitolazione della via che si affaccia sulla Chiesa del Calvario. Una cerimonia iniziata nell’Auditorium della Scuola primaria “Mariangela Ansa-lone” con un convegno sul valoroso concittadino che dopo aver servito la patria in Italia, in Iugoslavia e in Grecia, è stato fatto prigioniero dai tedeschi e deportato nei campi di concentramento di Deblin-Irena e di Dortmund, facendo olocausto di se stesso nel famoso “Campo della morte” di Fullen. Una cerimonia basata sulle riflessioni del sindaco Bruno Barillaro, sull’intervento del dirigente scolastico Pietro Paolo Meduri e sulla relazione del professore Rocco Liberti, deputato di Storia Patria per la Calabria e autore del libro “Un soldato di Cristo. Il sottotenente medico Francesco Mittica e la sua odissea nei lager tedeschi”. Una cerimonia che, curata dagli alunni delle classi quinte della Scuola primaria, ha interessato anche gli studenti della Scuola secondaria di primo grado, impegnati a riproporre all’attenzione dei presenti brani estratti da lettere e da testimonianze del giovane dottore. Una cerimonia terminata con lo scoprimento della targa intitolata al sottotenente Francesco Mittica, un uomo che, nonostante la prigionia, mostrando grande coraggio e umiltà, ha messo al primo posto la propria vocazione di medico in quei campi di concentramento in cui, unitamente a sei milioni di ebrei, ha perso la sua vita in quella che è stata la più grande tragedia di tutti i tempi. FRANCESCA [email protected] Voci dal Sud 13 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Reggio Calabria Lametia Terme Interventi strutturali e novità per gli aereoporti delle due Città calabresi Trentuno aeroporti di interesse nazionale (da Milano Malpensa, Fiumicino e Venezia sino a Napoli per arrivare a Lampedusa e Pantelleria), che saranno oggetto di interventi infrastrutturali, e nessun nuovo scalo: non saranno dunque realizzati Grazzanise (Caserta) e Viterbo. Gazzetta del Sud.it L’atto di indirizzo per la definizione del Piano nazionale per lo sviluppo aeroportuale, emanato dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera, pone le basi per un riordino organico degli scali italiani, sotto il profilo infrastrutturale, dei servizi e delle gestioni. La proposta sarà ora sottoposta alla Conferenza Stato-Regioni. Gli scali non di interesse nazionale invece dovranno essere trasferiti alle Regioni competenti, che ne valuteranno la diversa destinazione d’uso e/o la possibilità di chiusura. Oggi sono 112, in Italia, gli aeroporti operativi. Di questi, 90 sono aperti al solo traffico civile (43 aperti a voli commerciali, 47 a voli civili non di linea); 11 militari aperti al traffico civile (3 scali aperti a voli commerciali, 8 a voli civili non di linea), 11 esclusivamente a uso militare. Sono, quindi, nel complesso 46 gli aeroporti commerciali: ai 43 civili se ne aggiungono i 3 militari (Grosseto, Pisa e Trapani Birgi). I 31 aeroporti di interesse nazionale individuati nella proposta sono classificati in base alla rilevanza e al traffico: 10 sono inseriti nella ‘Core Network’, cioé considerati di rilevanza strategica a livello Ue in quanto pertinenti a città o nodi primari; 19 in totale nella ‘Comprehensive Network’, tra quelli con traffico superiore a 1 milione di passeggeri annui (13) e quelli con traffico superiore a 500mila passeggeri annui e con specifiche caratteristiche territoriali (6), compresa la continuità; a cui si aggiungono altri due aeroporti non facenti parte delle reti europee, ma in espansione. 10 SUPER BIG: Bergamo Orio al Serio, Bologna, Genova, Milano Linate, Milano Malpensa, Napoli, Palermo, Roma Fiumicino, Torino, Venezia. 13 CON OLTRE 1 MLN PASSEGGERI L’ANNO. Alghero, Bari, Brindisi, Cagliari, Catania, Firenze, Lamezia Terme, Olbia, Pisa, Roma Ciampino, Trapani, Treviso, Verona. 6 CON TRAFFICO SOPRA I 500MILA E CONTINUITA’ TERRITORIALE: Ancona, Pescara, Reggio Calabria, Trieste. A cui si aggiungono i due “indispensabili” per la continuità territoriale: Lampedusa e Pantelleria. 2 ‘FUORI-RETE’: sono Rimini e Salerno. Non fanno parte delle reti europee, ma l’uno con traffico vicino al milione di passeggeri ed un trend in crescita (Rimini); l’altro, Salerno, destinato a delocalizzare il traffico di Napoli. Voci dal Sud 14 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 . . . per non dimenticare ! Una storia vergognosa celata per 60 anni! Nell’area Griso Laboccetta la commemorazione nel nome di Norma GIUSI MAURO - Calabria Ora Per ricordare le vittime del regime comunista di Tito, silenzio istile associazioni culturali e meta politiche: Centro Studi tuendo, con Tradizione e Partecipazione, Reggio-namenti, e dal la legge n° Comitato 10 Febbraio hanno organizzato «anche 92 del 30 quest’anno, nel giorno della memoria, una mani- marzo, il festazione per non dimenticare un eccidio che la Giorno del storia ha sempre considerato di serie “b” - dice Ricordo’’. Giuseppe Agliano - non abbiamo mai dimenticato Ed è una le 350.000 vittime delle Foibe». manifestazioLa commemorazione si è tenuta presso l’area ne, precisa archeologica ‘’Griso-Laboccetta’’ in via del Torrione, P i e t r o per non dimenticare le migliaia di Italiani che tra il L u c i s a n o 1943 ed il 1945 furono assassinati nelle foibe. «per ricorUn oblio, durato sessant’anni, che «molti ancora- dare le radiaggiunge Agliano - non considerano genocidio, ci di coloro perché è questo di ciò che si tratta; migliaia di che non le italiani uccisi barbaramente dalle truppe jugoslave v o g l i o n o del MarescialloTito. dimenticare, In questa nostra Italia, divisa anche sulla me- per non cemoria e sulla verità storica, sono serviti 60 anni dere il passo per restituire dignità - chiosa Agliano - ad una pagina tragica Addirittura con del fil di Norma Cossetto, Medaglia D’oro segnata dalla barbarie comunista ferro venivano legati i Civile, era una studentessa di 15 anni e dalla sofferenza di un popolo». corpi di una persona viva e torturata e violentata prima di essere Giornata del ricordo in memoria quello di un morto e gettata viva in una foiba. Nell’altra delle vittime delle foibe e dell’esodo buttati legati nella foto i cadaveri estratti dalla voragine giuliano-dalmata consumatosi sul savoragine carsica profonda dopo il 1945 ed i parenti che tentano cro confine orientale della Patria, tra parecchie decine di metri una difficile identificazione dei corpi il 1943 e il 1945, per opera dei partiove venivano lasciati giani comunisti italo-jugoslavi, attramorire come bestie! verso l’eccidio anche di bambini, donne, preti e suore gettati vivi in queste a chi (ne caso della globalizzazione cavità carsiche e abbandonati ad una morte terrifi- ndr) queste tradizioni le vuole sdradicare». cante, solo a causa della propria italianità. Nella Città di Reggio Calabria la scelta del luogo in Origini storiche che affondano nel fatto che Istria e cui riunirsi non è casuale; in quest’occasione viene Dalmazia alla fine della prima guerra mondiale ricordato e reso omaggio ad uno dei simboli di questa passarono dall’Austria all’Italia. vergogna storica, la fulgida figura di Norma Il nostro Paese vittorioso ottenne le terre ma con la Cossetto. seconda guerra cambio tutto. Una giovane studentessa istriana di soli 15 anni che La Jugoslavia di Tito occupò i territori italiani nei è stata sottoposta a tortura e violenze inimmaginabili Balcani, col favore dell’Unione Sovietica. e gettata in una delle tante fosse nel 1943; insignita Fu una strage, una pulizia etnica meticolosa. della Medaglia d’Oro al Valor Civile, a lei è stata deGli italiani, donne e bambini inclusi, furono assassi- dicata la targa, posta nel 2005 dall’associazione nati, a prescindere dal legame col fascismo, ma per- Reggio-namenti, proprio presso l’area archeologica ché simbolo di una classe dirigenziale straniera sin dal Griso–Laboccetta, come monito affinché tragedie di questo tipo non debbano mai più ripetersi. tempo degli Asburgo». Ed è una storia rimasta celata troppi anni. «Oblio terminato soltanto nel 2004, con il governo Berlusconi, il quale, ha posto fine a questo Voci dal Sud 15 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 . . . per non dimenticare ! Uomo contro uomo: la scoperta che fece storia ! Il 27 gennaio del 1945 le truppe dell’Armata Rossa varcarono i cancelli di Auschwitz scoprendo l’orrore della Shoah Nunzia Capitano «E’ possibile che il mondo sia tanto pericoloso? Un fischio e, in un attimo, il silenzio. Fra di noi pronunciamo una preghiera quieta. Ma c’è qualcuno che ci può sentire?». E’ un passo tratto da uno scritto di Krystyna Zywulska, del settembre 1943. Il 27 gennaio del 1945 le truppe sovietiche dell’Armata Rossa arrivarono ad Auschwitz e scoprirono l’orrore del campo di concentramento, liberando i pochi superstiti, vittime della follia del nazismo e dell’Olocausto. Oggi, 27 gennaio, il ricordo della Shoah, lo sterminio del popolo ebreo, è celebrato dagli stati membri dell’Onu, tra cui l’Italia. Ma la data dell’abbattimento dei cancelli di Auschwitz, che coincide con il nostro giorno della Memoria, non segnò la fine di un incubo. Paradossalmente, quel giorno ci fu un inizio. L’uomo scoprì che era capace di pensare e fare cose contronatura, disumane, spaventosamente crudeli e pazze, e ne ebbe paura. Fu come aprire il vaso di Pandora. Quei cancelli spalancarono le porte di un inferno che nessuno aveva osato mai immaginare, e che eppure esisteva! Esisteva davvero e l’uomo capì. Da quel giorno avrebbe dovuto spaventarsi della sua stessa mente, perchè poteva generare mostri, perchè poteva tradirlo, poteva renderlo schiavo di un’idea, di un pensiero, e annichilirlo, ucciderlo, o peggio ancora, manovrarlo. Niente fu più come prima. E chi nega l’Olocausto non offende soltanto le vittime, le loro famiglie, e tutto il popolo ebraico, offende la Storia, e nega a sè stesso l’idea di poter arrivare a tanto. Accadde! “Uomo contro uomo”. E’ un’espressione che i calabresi conoscono perchè legata al delitto d’onore, ma che potrebbe benissimo riferirsi alle ombre della Shoah. Valli di ossa secche, nessuna lapide, nessun rispetto per la vita o la morte. Carri di gente buttata e ammassata come sacchi vuoti, svestita di tutto, stuprata della loro essenza vitale. Messa in fila, tatuata, sono numeri da cancellare. «Ci contano con arroganza sprezzante. Loro la razza più nobile. Sono i tedeschi, la nuova avanguardia. Che conta la marmaglia a strisce, senza volto», scrive ancora Krystyna. Non possiamo chiedere perdono per questi errori, non possiamo tornare indietro nel tempo per evitarli. L’unica cosa che possiamo e dobbiamo fare è non dimenticare. Perchè chi ricorda non ripete lo stesso sbaglio. Ricordare, per non “ghettizzare”, “mortificare”, “alienare” mai più. Ricordare per rispettare chi ha subìto quell’insensata cattiveria di cui l’uomo, e solo l’uomo, è stato capace. Voci dal Sud 16 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 . . . per non dimenticare ! Anche a Ferramonti di Tarsia (CS) c’era un lager ... ma dal volto umano! da Internet pagine del Comune di Tarsia http://www.comune.tarsia.cs.it/storia/ferramonti.htm © 2005 proseguivano a piedi per circa 6 Km. Alcune volte, venivano fatti scendere direttamente al Casello Ferroviario di La costruzione, del Campo di concentramento di Ferramonti, a pochi metri dall’ingresso del Campo. Ferramonti di Tarsia, ha avuto inizio nel maggio 1940 ed è Il primo Commissario di P.S., nominato dal Ministero destata eseguita dalla ditta Parrini di Roma; alla stessa è stata gli Interni a dirigere il campo fu Paolo SALVATORE. affidata successivamente la manutenzione di tutto il CamIl 10 Luglio la Direzione del campo, rese noto il regolapo. mento disciplinare a cui dovevano attenersi gli internati, Il Campo, a differenza degli altri Campi di Concentramen- che, riportava quanto previsto dalla Circolare ministeriale to italiani fu costruito ad hoc, e, nell’aspetto esteriore ricor- n. 442/12267, emanata l’8 giugno 1940 ed avente ad oggetdava chiaramente un lager nazista, fatto com’era da lunghi to la prescrizione per i campi di concentramento e le località capannoni e posto nell’immediata vicinanza della linea fer- di confino. roviaria Sibari-Cosenza. Sottoposti a 3 appelli giornalieri, gli internati non poteÈ stato il più grande ed importante Campo di Concentra- vano uscire dalle baracche prima delle 7.00 e dopo le 21.00, mento fascista Italiano, con una presenza media di oltre o superare i limiti del Campo senza uno speciale 2000 persone ed una punta massima, raggiunta nell’estate lasciapassare. Non potevano occuparsi di politica, né leg1943, di 2.700 persone. gere, senza autorizzazione, pubblicazioni estere e la corriEra costituito da 92 baracche su un territorio di circa mq. spondenza. Pure proibiti erano la detenzione e l’uso di ap160.000 circondato da un recinto di filo spinato, sorveglia- parecchi fotografici e radiofoniche e di carte da gioco. Non to dall’esterno lungo il suo perimetro dalla Milizia Fascista era invece previsto l’obbligo di lavorare, chi non aveva (gente del luogo e dei paesi vicini), mentre all’interno era altri redditi per il proprio mantenimento, riceveva un sussisorvegliato da un Commissariato di Pubblica Sicurezza alle dio governativo. cui dipendenze vi erano un gruppo di agenti ed un MareGli internati realizzarono ben presto una organizzazione sciallo. interna a carattere democratico basato sull’elezione diretta Il Campo sorgeva nella Valle del Fiume Crati, a circa 6 Km di un delegato per ogni baracca. Essi si riunivano tutte le dal paese di TARSIA, in una zona malsana, malarica e palu- settimane in una sorta di Assemblea dei delegati delle badosa, dove erano in corso lavori di bonifica. Durante il racche, che eleggeva al suo interno un rappresentante geperiodo di prigionia molti internati si ammalarono e moriro- nerale di tutti gli internati, il Capo dei Capi delle baracche. Il no di malaria. Esso entrò ufficialmente in funzione il 20 Giu- più prestigioso fu GIANNI MANN. gno 1940. Il Direttore del campo riconosceva ufficiosamente l’esiTra la fine di giugno e luglio 1940, giunsero a Ferramonti, stenza degli organi di autogestione e si appoggiava volenprovenienti da varie città dell’Italia Centro-settentrionale, tieri ad essi per mantenere quella tranquillità necessaria più di un centinaio di Ebrei, solo uomini. Giorno dopo gior- specialmente con l’arrivo delle donne e dei bambini. no arrivarono centinaia di persone così da formare, all’inCon l’arrivo dei bambini sorsero nuovi problemi in orditerno del Campo, una varietà di culture, lingue e usanze, ma ne alle scarse capacità alimentari e all’istruzione. Un sodando anche luogo a non poche difficoltà dovute all’ec- stanziale aiuto venne dato dalla organizzazione di ISRAEL cessiva popolazione ed alle ristrettezze economiche. KALK. Dall’autunno del 1941 gli internati di Ferramonti non fuCon il beneplacito del Ministero degli Interni e della rono più soltanto Ebrei, Dalla Jugoslavia occupata, comin- direzione, l’ing. Kalk poté dare il suo sostegno materiale e ciarono ad arrivare moltissimi internati ariani, uomini politi- morale in quei duri anni agli internati di Ferramonti. ci e semplici cittadini che avevano avuto contatti con i Gestiti degli stessi internati funzionarono una scuola, un partigiani. asilo, un ambulatorio medico e, inoltre, si svilupparono varie Nel novembre 1941 arrivarono a Ferramonti i primi nuclei attività artistiche, culturali e religiose, sia ebraiche che cridi Cinesi, altri profughi fuggiti dai Campi di concentramen- stiane. to della Germania e della Polonia giunsero da Rodi, si trattaTra gli internati del Campo vi erano decine di medici, tre va per lo più di Ungheresi imbarcatisi a Bratislava, il 16 rabbini, illustri pittori e musicisti, numerosissimi insegnanti Maggio 1940 sul “Pentcho”. e studenti universitari. Ognuno cercava di svolgere varie Gli internati arrivarono a Ferramonti sempre ammanetta- attività. La scuola del campo, fondata nell’autunno del 1940 ti, accompagnati da Carabinieri, venivano fatti scendere da ERICH WITTENBERG (profugo dalla Cecoslovacchia, alla stazione ferroviaria della vicina Mongrassano e da qui che fu il primo direttore) si arricchì di nuovi corsi e fu affian- La Storia del campo Voci dal Sud 17 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 . . . per non dimenticare ! cata da un asilo per i più piccoli. All’interno del Campo vennero aperte anche 3 Sinagoghe. Il 22 Maggio 1941, il Campo di Ferramonti, veniva visitato dal Nunzio Apostolico presso il governo italiano, Monsignor Francesco BORGONCINI-DUCA. In occasione della visita del Nunzio Apostolico, gli ebrei chiesero di avere a Ferramonti una continua assistenza spirituale. Due mesi dopo fu inviato nel Campo il Cappuccino sessantacinquenne Padre Calisto LOPINOT, che presto riuscì ad accattivarsi la stima anche degli internati non Cattolici. Visitò più volte il Campo di Ferramonti il Rabbino Capo di Genova dottor Riccardo PACIFICI, il quale celebrò solenni cerimonie nel Campo. Frequenti le manifestazioni artistiche e dibattiti culturali a Ferramonti: la vita culturale fu particolarmente intensa se non altro perché al suo interno si trovarono riuniti molti artisti di talento, vennero organizzati spettacoli teatrali, mostre di arte, corsi per adulti, conferenze. La vita musicale era curata dal Maestro LAV MIRSKI, che prima della guerra era stato direttore d’orchestra all’Opera di OSIJEK (Jugoslavia). Anche lo sport ebbe grande impulso e in esso primeggiò il calcio, molto seguiti erano i tornei di scacchi . I numerosi medici internati, spesso, alla fine della guerra furono autorizzati a curare anche persone dei paesi vicini. Uno di essi, dopo la liberazione, si trasferì proprio nel paese di Tarsia, dove rimase per circa 1 anno; un altro impiantò lo studio a Castrovillari, una cittadina a circa 30 Km. da Tarsia. Nel 1943 fin dal primo mese avvennero numerosi episodi che mutarono le condizioni all’interno del Campo. Il 22 Giugno 1943 il direttore del Campo Paolo SALVATORE, venne trasferito, fu sostituito nel ruolo da Mario FRATICELLI. Nell’estate 1943 la malnutrizione e la fame erano ormai una consuetudine a Ferramonti. Giungevano nel Campo una nuova categoria di internati, gli antifascisti italiani trasferiti da altri luoghi di detenzione. Il 25 luglio 1943, un telegramma del Sottosegretario di Stato, diretto al Capo della Polizia chiedeva il trasferimento degli internati di Ferramonti di Tarsia nella Provincia di Bolzano ad un tiro di schioppo dalla fortezza tedesca. Ma quel giorno la storia avrebbe riservato altri avvenimenti: MUSSOLINI venne deposto e gli internati, temporaneamente, furono salvi. Il 14 Settembre del 1943, verso le otto del mattino, sulla strada di Ferramonti apparivano i carri dell’VIII Armata Britannica. La Liberazione di Ferramonti avvenne in modo del tutto imprevisto. La maggior parte degli internati, anche dopo l’arrivo degli alleati, non sapendo esattamente dove andare e cosa fare rimase a Ferramonti o si trasferì nella vicina Cosenza. L’abbandono del Campo si è avuto solo alla fine della seconda guerra Mondiale con la liberazione di tutta l’Europa dal giogo nazi-fascista. Successivamente all’abbandono completo, da parte de- gli internati, le baracche che erano ben tenute non vennero in alcun modo vigilate e così iniziarono veri e propri saccheggi che vennero completati alla fine degli anni ‘60 dai lavori autostradali (A3 SA/RC) che ha diviso e sventrato in due tronconi le baracche esistenti. Oggi poco è rimasto: le uniche baracche sono quelle che, durante il funzionamento del Campo, erano state utilizzate dalla Direzione e dagli uffici dell’Amministrazione del Campo, grazie alla cura dei coniugi PETRONI, dipendenti della Ditta PARRINI, che vi dimorarono fino alla loro morte (primi anni ’90). Del Campo di Concentramento nessuno parlò fino alla metà degli anni ‘70. Il Prof. Franco FOLINO, professore di lettere della vicina Roggiano Gravina, alla luce dei racconti di cittadini che hanno vissuto personalmente quegli anni, ha voluto approfondire questi racconti regalando così il suo primo libro su Ferramonti. Ma solo alla fine degli anni 80, le istituzioni cominciarono a rendersi veramente conto ed a conoscere di nuovo Ferramonti ex Campo di Concentramento. Così negli anni ‘90 l’Amministrazione Comunale di Tarsia, ha iniziato a mettere in atto iniziative concrete tese a valorizzare il “ patrimonio “Ferramonti, così si è resa protagonista di atti formali, quale appunto far sottoporre, in data 30/08/1999, l’area a vincolo da parte del Ministero per i Beni e le Attività Culturali e procedendo alla recinzione di tutto il terreno. Avendo registrato grande interesse, soprattutto da parte delle scuole, e vista la poca sensibilità da parte delle istituzioni sovra-comunali, L’Amministrazione Comunale di Tarsia, in collaborazione con il Comitato PROFERRAMONTI, oggi Fondazione “ Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia “, ha voluto dare un segnale forte realizzando all’interno di una baracca, il Museo della Memoria, che, ripercorre, con documenti e fotografie, gli anni in cui il Campo di Ferramonti è rimasto attivo. Il tutto è stato interamente realizzato con finanziamenti Comunali. Il Museo è stato inaugurato il 25 Aprile 2004 ed è gestito dalla “ Fondazione Museo della Memoria Ferramonti di Tarsia “, di nuova costituzione. BIBLIOGRAFIA ESSENZIALE: • F. Folino: “ Ferramonti un lager di Mussolini “, Editore Brenner, Cosenza 1985; • C. S. Capogreco: “ Ferramonti, la vita e gli uomini del più grande campo di concentramento fascista (1940-1945) “, Giustina, Firenze 1987; • F. Folino: “ Ebrei destinazione Calabria (1940-1943) “, Editore Sellerio, Palermo 1988; • F. Folino: “ Ferramonti? Un misfatto senza sconti “, Editore Brenner, Cosenza 2004. Per qualsiasi informazione telefonare al n. 0981-951881. Voci dal Sud 18 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 . . . per non dimenticare ! Un lager del tutto particolare dove si viveva in buona armonia con un “fiorire” di attività culturali e sociali Beethoven suonò a Ferramonti Padre Lapinot nel suo diario ricorda il repertorio dei concerti organizzati nel campo Dante Prato COSENZA - Era il 20 giugno 1940 quando il campo di no. Riferisce padre Lopinot: «L’armonium donato dal Somconcentramento di Ferramonti di Tarsia, piccolo paese a 40 mo Pontefice Pio XII giovò molto ad aumentare il decoro km da Cosenza, venne ufficialmente inaugurato. Il governo fascista, a seguito delle leggi razziali, decise del nostro coro; con il canto infatti e la direzione del coro di costruire questa imponente struttura per recludere ebrei del maestro di musica Mirski non solo una volta la sacra cappella risuonò per alcuni melodici concerti di altri e altri stranieri non graditi insigni musicisti secondo al regime. Nel Campo di concentramento di Ferramonti di Tarsia la perfetta armonia di queNei 92 capannoni di (CS) la vita scorreva regolare ed in armonia sia fra “le sto strumento». Ferramonti fino al 1943, Autorità”che governavano il campo e sia sia fra gli Lav Mirski, ebreo, era anno in cui fu liberato dalle stessi internati. stato direttore deltruppe inglesi, vennero Concerti, sport, attività culturali riempivano le l’orchestra di Osijek, in Jugiornate degli internati se4nza distinzioni di etnie o di recluse oltre duemila persocredi religiosi. goslavia: attorno ne, principalmente ebrei Poichè fra gli internati vi erano illustri medici, spesso all’armonium insomma si provenienti dalla Germania venivano autorizzati ad uscire dal Campo per visitare e radunavano i cristiani, sia o dai paesi dell’est Europa. curare gli abitanti di tarsia e delle campagne cattolici che ortodossi, ma Il campo di concentracircostanti. anche gli ebrei. Quando il Campo venne “liberato” dalle truppe anglomento calabrese fu, dunamericane, molti, no0n sapendo dove andae, chiesero «In occasione delle que, un luogo orribile, in cui eed ottennero di rimane4re nel campo e lo rfecero fino maggiori festività - agil regime fascista non negò alla comleta liberazione di tutta l’Italia.giunge Lopinot - quando solo la liberta, ma sottopoAlcuni si stabilirono definitivamente in zona ove si compiva il sacrificio se gli internati ad un annulaprirono i loro studi professionali. Durante eucaristico cantavano e l’internamento nacquero anche molti bambini una lamento della propria dignidella quali ricordò la propria infanzia anni addietro in durante tutto il mese di tà. TV Rai. maggio i giudei in persona Eppure, sebbene possa Grande figura fu quella del maresciallo reggino erano presenti alle cerisembrare paradossale, Marrari, responsabile militare del Campo, che ebbe monie. Ferramonti è stato definito l’onore di avere un albero piantato a Gerusalemme sul Del resto - a giudicare Viale della Memoria come “amico degli ebrei” un campo dal volto “umadai documenti pervenuti no”, che in molti casi peril repertorio dei concerti ormise a numerosi ebrei di scampare alla morte. L’umanità di Ferramonti consisteva di alcune concessio- ganizzati a Ferramonti era molto vario e spaziava da ni: i detenuti non erano costretti ai lavori forzati, potevano Beethoven a Schubert, da Verdi a Wagner. Inoltre padre Lapinot fu una persona che lavorò sopratgiocare a calcio o praticare altre attività sportive e potevatutto sul senso di solidarietà reciproco, riuscendo a guadano ascoltare la radio. Il fulcro del campo era costituito dalla chiesa, dove oltre gnarsi il rispetto di tutti: «Merita dire - testimonia Mirko alle funzioni religiose, si svolgevano tutte una serie di atti- Haler, uno degli internati - che padre Lopinot aveva nel campo molti amici tra gli ebrei, ma non l’ho mai sentito vità legate alla musica. Ed è proprio la musica, che nell’orrore di una prigionia fare propaganda per convincerli a cambiare religione». Alla liberazione del campo nel 1943 - sempre secondo il forzata e disumana, restituiva ai detenuti un certo sapore di diario del padre francescano - «l’armonium è stato portato libertà e la capacità di sentirsi ancora uomini. Nel 1942 al campo arrivo una cassa con un indirizzo mol- a Cosenza presso la chiesa del SS. Crocifisso». Dopo poco tempo, dello strumento si persero le tracce. to particolare. Riscoperto e restaurato negli ultimi anni, è oggi conserPadre Callisto Lopinot, francescano cappuccino di origini alsaziane, nel suo diario ricorda: «Oggi è arrivato final- vato nella chiesa di Sant’Antonio di Castiglione Cosentino, mente l’armonium che è stato donato al campo dal S. da dove spesso parte per varie manifestazioni, affinché anche attraverso la musica si possa riuscire a non dimentiPadre». Uno strumento di sintonia ecumenica, la cui storia è sta- care una delle pagine più terrificanti della storia calabrese. ta ricostruita proprio grazie agli scritti del padre cappucci- Voci dal Sud 19 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 . . . per non dimenticare ! Scene di vita in comunità nel Campo di Ferramonti di Tarsia Voci dal Sud 20 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Circolazione Multe più salate e addio al patentino: le novità della patente Altroconsumo News Le infrazioni al volante costano di più: rincari del esempio l’indirizzo di residenza, non ci saranno più 5,9%, in adeguamento al costo della vita. etichette adesive sulla patente: il tagliando verrà riAltra novità: stop ai “patentini” nelle scuole per stampato. chi ha almeno 14 anni. Chi vuole conseguire la patente per i ciclomotori deve rivolgersi a un’autoscuola. Pagando, ovviamente. Multe più salate, cambiamenti nel meccanismo dei Il “patentino” va in pensione punti, stop al patentino per i motorini. Sono le novità della nuova patente. Addio al certificato di idoneità alla guida del ciclomotore, meglio conosciuto come “patentino”. Multe più care del 5,9% Dal 19 gennaio, infatti, questo sarà sostituito dalla patente di categoria AM, per ciclomotori e microCome previsto dal Codice della strada, ogni 2 anni car, per chi ha più di 14 anni. le sanzioni vengono adeguate al costo della vita. Per chi lo ha già conseguito, comunque, i diritti In quest’ottica, dal primo gennaio 2013, tutte le acquisiti sono tutelati. sanzioni sono aumentate del 5.9%. Decade così anche l’obbligo per istituzioni scolaGuidare senza cinture adesso può far rischiare una stiche e autoscuole di organizzare i corsi teorici dumulta di 80 euro, contro i 76 dello scorso anno. rante l’anno scolastico. La sanzione per chi viene sorpreso a guidare al Se prima gli studenti delle scuole medie e superiotelefono, invece, è passata da 152 a 161 euro. ri potevano partecipare gratuitamente ai corsi tenuti Anche il divieto di sosta ha subito un aumento: dai dagli istituti, adesso i genitori che vorranno fare abi39 ai 41 euro di multa. litare il proprio figlio lo dovranno mandare a seguire Non fermarsi a un semaforo rosso costerà 8 euro i corsi tenuti da un’autoscuola privata. in più (si passa dai 154 ai 162 euro), mentre un ecIl che significa, naturalmente, una spesa in più per cesso di velocità ci fa rischiare di pagare 168 euro, le famiglie. contro gli attuali 159. Anche chi guida un motorino dovrà avere una patente vera! Se hai preso una multa ingiusta, ecco come L’esame diventa uguale a quello per la patente A fare il ricorso. e, anche in questo caso, verrà applicata la logica della sottrazione dei punti. Limiti di velocità e revisione Finalmente, anche chi si mette alla guida di un ciclomotore, dovrà essere in possesso di una patente Per i neopatentati, ovvero coloro che hanno conse- vera e propria. guito la licenza da meno di 3 anni, la decurtazione Tra le altre novità, infine, segnaliamo anche l’indei punti raddoppia. troduzione della nuova sottocategoria B1. Quando il monte punti viene azzerato scatta l’obSaranno necessari 16 anni per conseguirla e bligo di revisione della patente, nel caso in cui sussi- permetterà di guidare i quadricicli (le cosiddette stano sospetti di mancati requisiti fisici o tecnici. minicar) con massa a vuoto inferiore o pari a 400 Per maggiori informazioni sui punti, rimandiamo al kg. sito della Polizia, dove è possibile anche trovare i dettagli relativi ai limiti di velocità. In caso di rinnovo o di cambio dei dati, come ad Voci dal Sud 21 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Circolazione Dal 2013 le nuove patenti diventano 15 categorie Emiliano Caretti | Word Net - Yahoo News Rivoluzione in arrivo nell’ambito delle patenti di guida. Chi già la possiede non si deve preoccupare - non cambierà nulla – ma coloro che vorranno conseguire una nuova licenza (di qualunque tipo) è bene che facciano attenzione a tutte le nuove denominazioni: dal prossimo 19 gennaio avremo infatti un panorama di ben 15 categorie tra cui scegliere. Le novità maggiori le avremo nell’ambito delle licenze di guida per le moto (dove “sparisce” il patentino, sostituito dalla categoria AM) e l’introduzione delle categorie B1, C1, C1E, D1 e D1E. Vediamole tutte più nel dettaglio. A (o A3) Permette di eliminare tutte le limitazioni nella guida di veicoli a due ruote, ma da quest’anno potrà essere conseguita direttamente solo a 24 anni, oppure dopo almeno due anni di “apprendistato” con la patente A2: per usufruire di questa “scorciatoia” sarà però necessario rifare l’esame pratico con una moto idonea. B1 Altra “new entry” della riforma 2013, permetterà di guidare le classiche microcar, ovvero i quadricicli con massa a vuoto inferiore o pari a 400 Kg – escluse AM le batterie per i veicoli elettrici – e con potenza masPer i giovanissimi è la novità maggiore, dato che sima di 15 KW/20 CV. Si potrà ottenere a 16 anni. sostituisce il vecchio Patentino, introdotto nel 2003: la categoria AM è ora una vera e propria tipologia di B patente, con esami uguali a quelli della patente A e dalla quale possono essere sottratti i punti. E’ la classica patente, quella che tutti conosciamo I mezzi guidabili con questa licenza sono principalmente i ciclomotori a due ruote (da 50 cc di cilin- e che ci permette di guidare le nostre autovetture: a drata) con velocità massima non superiore a 45 Km/ livello normativo ci permette di utilizzare autoveicoli h, ma si potranno condurre anche veicoli a tre e quat- con massa inferiore a 3.500 Kg e con massimo nove tro ruote con caratteristiche simili, anche a propul- posti a sedere. sione elettrica. L’età minima per la patente AM è di BE 14 anni. In questa categoria rientrano tutti quei “complessi di veicoli” composti da una motrice appartenente Conseguibile a 16 anni, consente di guidare alla categoria B e da un rimorchio o semirimorchio motocicli di massimo 125 cc, con potenza fino a 11 di massa inferiore a 3.500 Kg. KW (circa 15 CV) e rapporto potenza/peso non suC1 periore a 0,1 KW/Kg. Con essa si possono guidare anche tricicli fino a 15 KW (20 CV). Con questa licenza di guida si potranno guidare autoveicoli diversi da quelli delle categorie D1 o D, A2 con massa compresa tra 3.500 e 7.500 Kg, adibiti al Altra novità importante, non tanto per l’età neces- trasporto di non più di otto passeggeri oltre al consaria – che rimane 18 anni – quanto per la potenza ducente. A questa mezzi si può agganciare un rimorchio di massima delle moto che si potranno cavalcare: si arriva infatti fino a 35 KW (48 CV), con rapporto po- massimo 750 Kg. Si può ottenere a 18 anni. tenza/peso non superiore a 0,2 KW/Kg e che non C1E siano derivate da versioni che sviluppano oltre il doppio della potenza massima. In questa categoria rientrano i veicoli composti da A1 Voci dal Sud 22 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Circolazione una motrice della categoria C1 (o B) e da un rimorchio/semirimorchio con massa superiore a 750 Kg (o 3.500 Kg), per una somma che non oltrepassi le 12 tonnellate. C Ritorno al passato ... Torna la vecchia patente agricola E’ l a “ve cc hia ” pa te nte d a ca mion is t a ed è ottenibile da 21 anni in su: con essa ci si potrà metOvviamente per guidare un mezzo a motore serve una tere al comando di mezzi diversi da quelle delle catepreparazione e, quindi, una abilitazione conseguita dopo gorie D1/D, con massa superiore a 3.500 Kg e proche si sono espletate prove tecniche di conduzione. gettati e costruiti per il trasporto di non più di otto Per tale ragione abbiamo visto con favore la patente di passeggeri, oltre al conducente. abilitazione alla guida di motorini (2, 3 o 4 ruote) che oggi in barba alle severe limitazioni (sulla carta) relativamente alla CE velocità con piccolissimi accorgimenti e/o modificazioni, Con questa tipologia si potranno guidare mezzi sfrecciano al pari ( o peggio) di una vettura. Anche le trattrici agricole che oggi sono in grado di ragpesanti composti da una motrice della categoria C e giungere velocità che sfiorano i 50 Km/h e che danno dida un rimorchio/semirimorchio con massa superiomensioni pari se non superiori ad un autovettura, debbono re a 750 Kg. essere condotte da persone idonee alla guida. Ma ... est modus in rebus, dicevano i latini per cui troviaD1 mo assolutamente opinabile l’obbligo di una speciale paPer avere questa licenza di guida sarà necessario tente di guida che ci riporta indietro agli anni 50/60 quando aver compiuto 21 anni; consentirà di comandare ve- le patenti era solo di 4 tipologie (I° grado, libretto blu per le icoli adibiti al trasporto di massimo 16 persone (oltre autovetture ed autocarri leggeri sotto i 3,5 ton complessivi, al conducente) e con lunghezza massima di 8 metri. II° grado libretto rosso per i camions che eccedevano tale peso ed a loro volta questa seconda tipologia aveva una seconda classificaone che abilitava anche anche alla guida D1E di autocarri conm alimentazione Diesel che comunemente Una delle altre novità 2013, comprende i veicoli era denominata II° e II°. Esisteva poi una patente per mezzi agricoli con libretto composti da una motrice della categoria D1 e da un colore verde che abilitava alla guida di trattrici agricole. rimorchio con massa superiore a 750 Kg. Poi si capì che chi aveva una patente che abilitava alla guida di un autocarro era uguamente abile a condurre un D trattore agricolo che all’epoca aveva una velocità massima Per ottenere questa patente il limite minimo è 24 di 25 Km7h e, se cingolate, addirittura 15 Km/h per cui venanni; in questa categoria sono compresi i mezzi adi- ne abolita. Per la cronaca in qualche recondi fond di libreria io conbiti al trasporto di più di 8 persone oltre al conduservo ancora questa patente! cente. Ebbe comunque il sopravvento che ... il più grosso includesse il più piccolo, per cui chi aveva un 2° grado potesDE se gidare i mezzi della categoria pià bassa. Oggi, invece si può essere abilitato alla guida di un autoIn maniera simile alla categoria D1E, la DE consenbus articolato o motrice e rimorchio che trasmora oltre 100 te di guidare veicoli composti da una motrice della persone, MA non si pù condurre un mortocoltivatore che categoria D e da un rimorchio del peso superiore a raggiunge i 10 Km/h ! 750 Kg. Perciò altra scuola guida, altro esame, altro attestato di abilitazione ed, ovviamente, altri soldi, tanti soldi, spesi ! PARE POI che l’abilitazione alla guida valga solamente per condurre la trattrice su strada, MA NON VALGA per lavorare i campi per cui ci si deve munire di un certificato di abilitazione all’uso ed all’utlizzo del mezzo! Voci dal Sud 23 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Pianeta Giustizia (?) Ruba un panino nel market dove lavora - Licenziata in tronco Il giudice dà ragione all’azienda - I Legali agguerriti della donna hanno annunciato battaglia definendo la sentenza abnorme, eccessiva e sproporzionata rispetto al suo comportamento Calabria Ora Gli avvocati della donna definiscono la sanzione del liTERAMO Licenziata in tronco per aver mangiato un panino preparato con prodotti prelevati dallo scaffale duran- cenziamento «abnorme, eccessiva e sproporzionata» rispetto a un comportamento che, te l’orario di servizio. dicono, «al massimo poteIl giudice del lavoro ha daLa Legge recita che la pena deve va condurre ad una multa to ragione all’azienda e così essere proporzionata all’entità ed o a una sospensione» e anuna donna di cinquant’anni, all’ importanza del reato nunciano battaglia. sposata e con figli, impiegata «Stiamo già predispoin un supermercato di Francamente non ci sembra che in nendo – spiega Frattarelli – Giulianova (Teramo), ha perquesti due casi si siano rispettati l’immediata impugnativa so per ora la speranza di riotdel provvedimento emesso tenere il posto di lavoro che tali principi basilari dal Giudice che depositeoccupava da quattordici anni remo nei prossimi giorni con mansioni di addetta alle sperando che, in sede di riesame previsto dal nuovo rito vendite. A respingere il ricorso presentato dai suoi avvocati, Ga- Fornero, la decisione possa essere ribaltata e che la dibriele Rapali e Sigmar Frattarelli, è stato il giudice del lavoro pendente possa tornare sul proprio posto di lavoro come merita». del tribunale di Teramo, Alessandro Verrico. In un’ordinanza di sei pagine, il magistrato addebita alla donna la «sottrazione di beni aziendali», fattispecie per la quale il contratto collettivo del commercio prevede appunil caso a new york to il recesso senza preavviso. I fatti si sono svolti lo scorso 8 agosto. La donna, secondo i titolari dell’azienda (che gestisce una nota catena di supermercati presenti nelle regioni del centro Italia), avrebbe preso dagli scaffali del punto vendita una confezione di salmone, una bibita dissetante e un panino e, dopo averli consumati, non li avrebbe voluti pagare. Calabria Ora «Tutt’altro – affermano i suoi legali – anche dall’istrutNEW YORK - Un bambino di sette anni di New York, è toria è emerso chiaramente che la lavoratrice ha prelevastato ammanettato e interrogato per 10 ore dal dipartimento to i prodotti senza nascondersi o occultarli e li ha consudi polizia di New York con l’accusa, poi ritirata, di avere mati davanti a tutti, tant’è vero che è stata subito vista rubato una banconota da cinque dollari a un suo amico di dai responsabili aziendali e ha gettato le confezioni nelnove anni. lo stesso cestino del bancone dove lavorava dove tutti Il quotidiano New York Post ha riferito che la famiglia del quindi potevano vederle e trovarle, mentre se avesse vopiccolo ha sporto denuncia chiedendo alla città di New luto occultarli li avrebbe certamente fatti sparire in altro York e alla polizia un risarcimento danni di 250 milioni di modo». dollari. Per il giudice, che dà invece per accertata «la volontà Wilson Reyes, questo il nome del bambino, era stato della ricorrente di nascondere gli elementi identificativi accusato dall’altro bambino di avergli rubato la banconota dei prodotti sottratti», a nulla varrebbe il modesto valore e la polizia di un distretto del Bronx - dove si trova la scuola dei prodotti prelevati in considerazione della natura delle - lo ha prelevato dalla classe durante la lezione, lo ha ammamansioni della lavoratrice che «implicano un contatto conettato e lo ha interrogato prima per quattro ore nella stesstante del lavoratore con la merce esposta e il riconosa scuola e poi per altre sei nella centrale del 44esimo discimento da parte del datore di una particolare fiducia stretto. nei suoi confronti». Ruba 5 dollari, bimbo arrestato e interrogato per ore nel Bronx Voci dal Sud 24 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Pianeta Giustizia (?) Se si dovessero accertare (come si spera) la responsabilità delle sottrazioni di enormi somme dalle casse pubbliche, proporzionalmente cosa avverrebbe? I recenti casi di sottazione dai Fondi de “La Margherita”, della Lega Nord, dalle Casse della Regione Lombardia e Campania, dalla Regione Lazio e della Banca Monte Paschi di Siena (per ora citiamo ad esempio solo questi esempi emblematici di attualità), paragonandoli ai due episodi della pagina precedente, ci portano a chiederci perplessi quanti secoli di carcere duro si dovrebbero infliggere ai responsabili! Ed invece chi sta male ed in carcere è dimagrito di un etto, chi soffre di claustrofobia, chi ha avuto improvvise crisi mistiche tanto da ritirarsi in Convento sono tutti agli arresti domiciliari nelle loro ville da Mille ed una Notte ! Ovviamente i processi tirano a lungo per cui il tempo, medico di tutti i mali ... non dico cancella, ma quantomeno toglie indignazione popolare alle sottrazioni che, pare, ammontino a milioni di Euro (molti miliardi di vecchie, amate e compiante Vecchie Lire). La convinzione popolare è che tanto si tira il can per l’aia fin quando il “popolo sovrano” dimenticherà gli episdi e smetterà di essere indignato. Intanto i sottrattori si saranno goduto il duro carcere domiciliare, e dopo, si saranno fatto qualche mese di “carcere” ad Honolulu dal momento che le carceri italiane sono in sovraffollamento per cui si è chiesto ospitalità a quei Paesi. Chiaramente il bambino di New Yorck e la signora di Teramo troveranno alloggio in un carcere italiano del tipo “cavalli 8, uomini 40” come all’epoca dei vagoni bestiame che deportavano verso i campi di concentramento i nostri fratelli. Voci dal Sud 25 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Pianeta Giustizia (?) EC3, un centro europeo contro il cybercrimine Il nuovo fronte del crimine è il web. E l’Ue risponde con l’European Cybercrime Centre, una struttura dedicata con 7 milioni di euro di budget, inserita nell’Europol. Per combattere frodi informatiche, ma non solo: pedopornografia, traffico di armi e droga e furti di identità si sono ormai spostati su internet di RORY CAPPELLI - © La repubblica.it HACKER, cyberterroristi, cyberattivisti tremate: arriva l’European Cybercrime Centre - o EC3, come è stato simpaticamente acronomizzato - che, annunciato nove mesi fa, dall’11 gennaio è attivo e ha dato ufficialmente inizio alle sue operazioni. La sede si trova a L’Aja, nei Paesi Bassi, nello stesso palazzone grigio dell’Europol (Ufficio europeo di polizia): e un uomo dell’Europol, Troels Oerting, lo guida. E uomini e donne dell’Europol ne sono parte, ognuno con il suo expertise. Come ha detto la commissiaria europea agli Affari interni, Cecilia Malmström, presentando l’EC3, il Centre «servirà a proteggere la sicurezza di cittadini e imprese nell’ambito delle nuove tecnologie e delle reti informatiche e di telecomunicazione». Perché un fatto è certo: ormai il crimine si è evoluto e si sta sempre più rapidamente spostando sul web. IMMAGINI: DENTRO L’EC3 È da lì che parte, si convoglia, si dirama e si diffonde in maniera virale, per esempio, la pedopornografia e il suo sfruttamento. È da lì che passa il traffico di esseri umani. È sulla rete - grazie alla dark net - che trova le sue (nascoste) autostrade il traffico di droga, di medicinali, di armi, di sesso e anche di reperti e opere d’arte. Per non parlare delle frodi informatiche, vera piaga della contemporaneità, e flagello degli analfabeti digitali o quasi che non riescono a distinguere un sito fake da uno autentico o che non si rendono conto di cadere nella rete della rete. Anche per chi analfabeta digitale non è, spesso è difficile sfuggire da clonazioni o trafugamenti di dati cosidetti sensibili. «Quando ho iniziato a lavorare all’Interpol» spiega Troels, «credevo che tutto fosse bianco o nero: che il criminale fosse facilmente individuabile: un ladro, un assassino. Oggi so che la criminalità organizzata si sposta in qualsiasi settore, va dove c’è un’opportunità o una possibilità di crescita». Non c’è bisogno dunque di tirare fuori un coltello per commettere un crimine. Magari si sta comodamente seduti in mutande nel salotto di casa e nel frattempo si aiuta qualcuno a preparare una bomba o si trafugano i risparmi di una vita con un clic. «La media mondiale di persone collegate alla rete è del 34 per cento: in Europa siamo al 72 per cento. C’è dunque un assoluto bisogno di un Centro per la lotta alla criminalità informatica» dice ancora Troels. Non a caso Jaap van Oss, esperto di crimini informatici dell’EC3, ha un’area di lavoro che «è quella di mappare - e quindi rintracciare - i gruppi cybercriminali che operano nel mondo virtuale e che attaccano l’Europa o lavorano in Europa». Anche perché continua Oerting, «noi europei siamo dipendenti da internet: siamo sui social media, risparmiamo, compriamo e immagazziniamo tutte le nostre informazioni su internet: non è dunque sufficiente che internet sia trasparente e libera. Deve essere anche sicura». Victoria Baines, Strategic Advisor in Cybercrime per l’EC3, spiega come «mirando al 2020 stiamo immaginando scenari per il futuro del business, dei cittadini e dei governi. Tra l’altro qui, all’European Cybercrime Centre, lavoriamo tantissimo con esperti esterni: finanziari, commerciali ma anche dell’industria della sicurezza su internet». D’altra parte quanto a volume di affari non si scherza davvero: Norton ha rilevato che nel 2012 il cybercrime è costato ai consumatori di tutto il mondo 110 miliardi di dollari, 16 miliardi in Europa (21 negli States e 46 in Cina). Di più: secondo la Ue le perdite annuali totali, riferite però al 2011, sono state di 290 miliardi di euro. Di certo non noccioline. Grzegorz Mazurkiewicz, specialista in frodi bancarie all’EC3, parla di un miliardo e mezzo di euro rubati ogni anno «anche perché la Ue quanto a transazioni con carte di credito costituisce il mercato più grande». Eppure i criminali informatici sembrano essere sempre un passo avanti. «I criminali informatici sono intelligenti e veloci nell’utilizzare le nuove tecnologie per scopi criminali. Ma il Centro EC3 ci aiuterà a diventare più intelligenti e veloci di loro» dichiara Cecilia Malmström. L’Italia come lavorerà? Sempre Troels Oerting spiega che tutti i Paesi membri aiuteranno lo sviluppo dell’organizzazione e saranno aiutati da un punto di vista tecnico, analitico e giudiziario». E i fondi? La Ue ha stanziato 7 milioni di euro per l’European Cybercrime Centre, che sono parte del budget dedicato all’Europol. All’opera oggi, nel giorno del suo avvio ufficiale, ci sono trenta persone: che nel corso del 2013 diventeranno 40. Lavoreranno tutte insieme in uffici bianchi, senza finestre, piene di schermi. Per acchiappare quei fantasmi un po’inquietanti che si aggirano per l’Europa. Voci dal Sud 26 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Tecnologia E’ a Bologna il computer più potente del mondo - Si chiama “Europa” E’ completamente italiano “doc” ed è stato installato al Cineca, il consorzio senza scopo di lucro formato da 54 università italiane - Ha un’efficienza energetica superiore del 30 % al top dei maxielaboratori nel mondo - Alla sua costruzione hanno collaborato Eurotech e Nvidia AGNESE ANANASSO - La Repubblica.it ( © Riproduzione riservata ) Si chiama Eurora ed è italiano doc il computer più “verde” ed efficiente del mondo. È installato a Bologna, per la precisione a Casalecchio di Reno, al Cineca, il consorzio senza scopo di lucro formato da 54 università italiane, Cnr e Istituto di Oceanografia e dal Miur, punto di riferimento italiano ed europeo per la ricerca scientifica e tecnologica. Eurora, prototipo già pronto a sbarcare sul mercato, nasce dalla collaborazione tra il consorzio, l’italiana Eurotech, e l’americana Nvidia. Eurotech ci ha messo l’architettura della sua macchina Aurora Tigon e la tecnologia di raffreddamento Aurora Hot water Cooling, Nvidia gli acceleratori Gpu Tesla K20 basati su Kepler. “La combinazione del raffreddamento a liquido a temperatura ambiente ma anche con acqua calda fino a 55 gradi centigradi e gli acceleratori hanno ci hanno permesso di sviluppare una macchina in grado di superare del 30 per cento l’efficienza energetica del Supercomputer al top della classifica mondiale dei Supercomputer più green” spiega Giampietro Tecchiolli, chief technology officer di Eurotech, superando così il primo in classifica, un cervellone americano del Tennessee. “Il criterio del raffreddamento a liquido è lo stesso adottato dai motori delle automobili. Abbiamo inoltre tolto le ventole, che consumano il 10 per cento di energia e ottimizzato la fase di conversione della corrente elettrica, recuperando così un altro 2 per cento di efficienza”. Eurora è stato sviluppato nell’ambito del programma europeo Prace (Partnership for Advanced Computing in Europe) proprio puntando sulla riduzione e sull’efficientamento energetico, progetto a cui Cineca, Eurotech e Nvidia hanno lavorato dal 2011. “Il problema energetico è diventato una priorità nel settore della ricerca scientifica dove si richiede una grande potenza e velocità di calcolo e la voce di costo per il raffreddamento delle macchine spesso raggiunge livelli esorbitanti” dice Edmondo Orlotti, di Nvidia, costo che spesso supera l’investimento dell’acquisto della macchina stessa. “L’applicazione degli acceleratori Kepler che vediamo qui al Cineca è la più efficiente al mondo. Gli stessi Kepler sono utilizzati nel Supercomputer più potente al mondo, il Titan negli Stati Uniti, che ne implementa 18mila, qui se ne utilizzano 128”. Gli acceleratori Gpu Kepler Nvidia sono in grado di moltiplicare per 10 le performance dei chip e per 5 il livello di efficienza energetica dei sistemi senza acceleratori. Potenzialmente si possono ridurre fino a un massimo del 50 per cento le bollette energetiche dei data center e del 30- 50 per cento il costo totale di proprietà. Le ricadute sul fronte della ricerca scientifica sono enormi, come sottolinea S a n zi o Bassini, direttore del dipartimento High performing computer del Cineca: “Europa offrirà ai ricercatori europei le risorse di calcolo necessarie per studiare sistemi fisici e biologici di ogni tipo mantenendo la bolletta sotto controllo”. Ricerca scientifica che va dalla farmaceutica a quella che studia il meteo e i terremoti, dalla fisica fino alla ricerca medica. Settori in cui il Cineca rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale. E lo sarà ancora di più nei prossimi anni, visto che il consorzio fa parte dei 90 istituti di eccellenza sparsi nel Vecchio Continente coinvolti nel progetto Humain Brain Project, finanziato con un miliardo di euro dalla Commissione Europea, per ricostruire e simulare la struttura e il funzionamento del cervello umano. Il centro bolognese metterà in campo la potenza di calcolo del suo cervellone, che è in buona compagnia, visto che sempre a Casalecchio è installato un altro megacomputer, il Fermi di Ibm, al nono posto nella classifica dei 500 calcolatori più potenti al mondo. Voci dal Sud 27 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Tecnologia Grafene, un’altra magia in arrivo: super foglio stropicciabile per cellulari Realizzato un team di ricercatori internazionali con la partecipazione dell’Università di Trento, oltre a condurre elettricità ed essere flessibile è anche trasparente e idrorepellente a comando La Repubblica.it - © Riproduzione riservata ROMA - E’ in arrivo un’altra magia di quello che viene considerato da sempre più scienziati come il “materiale delle meraviglie”, il grafene. Grazie alla struttura composta proprio di questo materiale, si sta mettendo a punto nei laboratori una spec i e d i “ f o g l io ” i n t e ll ig e nt e e supersottile in grado di contrarsi e allungarsi a comando. Uno strato che potrebbe adattarsi a numerose possibili applicazioni, tra cui muscoli artificiali e telefoni cellulari flessibili. Il superfoglio, realizzato da un gruppo di ricercatori internazionale con l’importante partecipazione dell’Università di Trento e pubblicato su Nature Materials, oltre a condurre elettricità ed essere flessibile, è anche trasparente e idrorepellente a comando. Il materiale nasce dall’unione di due diverse strutture, una “morbida” e deformabile a comando e un’altra, il grafene, estremamente resistente e in grado di condurre elettricità. Sfruttando le differenti proprietà di questi due materiali, i ricercatori sono riusciti a realizzare una struttura resistentissima e in grado di condurre elettricità ma allo stesso tempo deformabile, si può cioé allungare o accorciare, a comando. Il foglio “stropicciabile” può anche modificare altre sue proprietà fisiche, diventando trasparente o idrorepellente, proponendosi così come materiale ideale per molte applicazioni tecnologiche, come a esempio muscoli artificiali o dispositivi elettronici flessibili e cellulari “morbidi”. Voci dal Sud 28 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 T e l e f o n i e Ge s t o r i Cambiare gestore è spesso un percorso di guerra ! “Prigionieri” di un gestore, uscirne è come una evasione da Alcatraz! Mille difficoltà (e spese) poste dal gestore che si intende lasciare Alessandro Longo Kataweb Consumi (La Repubblica) La domanda che la lettrice della testata La Repubblica , che riportiamo in fondo pagina con la risosta di Alessandro Longo, pone al noto quotidiano è qualcosa che giornalmente si presenta ad una miriade di utenti dei numerosi gestori telefonici che occupano ormai lo spazio telefonico e ADSL Internet italiano. Infatti la famosa “migrazione” è divenuta una transumanza che se si potesse rappresentare graficamente darebbe uno spaccato insospettato di quanto mobile sia il settore. Ma ... quando si aderisce alla Società fornitrice sembra cosa facilissima uscirne quando lo si vuole, invece si scopre che è una gabbia molto solida da cui uscire è una impresa titanica. Appena si richede telefonicamente alla società cui si vuole aderire ci si sente candidamente rispondere che servono 20/30 giorni e che provvedono a tutto loro con la vecchia. Ma il tempo scorre e non succede nulla ed ai solleciti si ottiene senpre risposta “ Noi siamo pronti, ma sono quelli della vecchia società che non hanno ancora “mollata” la sua utenza! ”.- Ovviamente contattiamo le vecchia società che la maggior parte delle volte manco risponde per cui esperienza personale è stata quella di chiamare l’opzione numerica ove si chiede di aderire alla loro società ... che srisponde subito, e poi chiedere che ci venga passato il numero utile; spesso funziona, ma alcune volte cade inesorabilmente la linea! Quando, finalmente sei riuscito a farti mollare ecco che ti giunge un bel vaglia in una lettera raccomandata in cui ti viene spiegato che avendo disdetto prima di un certo tempo prestabilito (sconosciuto all’utenza) si deve pagare una penale che alcune volte è anche salata. Inoltre sei costretto a rispedire PRIMA il modem, ma non sapendo dove , ti metti inconsciamente in mora per cui ... altri addebiti. A questo punto, signori, ponderate bene prima di aderire ad un fornitore, perchè dopo, uscirne non sarà impresa facile ! Maria Sole Dalmonte Ho richiesto di rientrare in Telecom sia per la linea telefonica sia per l’Adsl (prima ero Fastweb) direttamente attraverso un operatore Telecom dunque senza contattare né inviare raccomandate a Fastweb. L’operatore di Telecom mi ha detto che avrebbero fatto tutto loro e così è stato. Adesso ho linea telefonica e Adsl con Telecom. Succede però che Fastweb ha fatto più di una chiamata per dirmi che per disdire la linea Adsl non basta il rientro fatto con Telecom ma devo inviare un raccomandata e pagare le spese di disdetta. Telecom mi dice invece che non devo fare alcuna raccomandata perché hanno pensato a tutto loro (infatti io ho l’Adsl Telecom). Ma è vero che nonostante la pratica di rientro si debba fare la raccomandata di disdetta? E soprattutto non è che Fastweb vuole che io faccia questa raccomandata solo per potermi applicare il costo della disdetta che invece con rientro in Telecom non sarebbe dovuto? Cosa mi consigliate? Simona Patti Risposta de La Repubblica: Sembra siano sorti un po’ di equivoci nella comunicazione tra Fastweb e il lettore. Le regole, ormai da anni, permettono agli utenti di mandare semplicemente una richiesta di attivazione al nuovo operatore (Telecom), che sbrigherà le pratiche con il vecchio (Fastweb) e subentrerà nella linea. Quella richiesta di attivazione include, quindi, anche una disdetta dell’attuale abbonamento. La disdetta va inviata direttamente al proprio operatore solo se non vogliamo un cambio bensì un completo distacco della linea. L’utente ha fatto bene, quindi. Deve comunque pagare i costi di disdetta, che si applicano anche se non si è mandata la raccomandata al vecchio operatore. In quei costi possiamo trovarci anche eventuali canoni arretrati. Attenzione, entro 45 giorni dalla richiesta di cambio operatore dobbiamo restituire il modem a nostre spese. Voci dal Sud 29 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Vita da call center Pronto? Sì, ma non offenda... Le risposte improbabili dei clienti-utenti contattati per la promozione di servizi e offerte commerciali - Ci si dimentica spesso che dietro la cornetta c’è un essere umano che ha bisogno di lavorare nel rispetto della propria dignità PIER PAOLO CAMBARERI - Calabria Ora Quanta simpatia... indubbiamente, simpatici e spesso teCOSENZA Il telefono allunga la vita, ma sa renderla... tri». In che senso? «Dopo la mia presentazione, l’altro giorinvivibile. Non è solo questione di uso, o abuso, che si fa con le no, mi sono sentita rispondere che avrei dovuto parlare con il titolare della linea telefonica. moderne evoluzioni dell’indimenticata cornetta. Quando ho chiesto l’orario in cui avrei potuto trovarlo, È un fatto di buona creanza, e di rispetto del lavoro altrui. Hanno tante gatte da pelare i giovani eroi impiegati nel mi sono sentita rispondere che avrei potuto fare con comocall center: a stipendi da fame, e sfruttamento che talvolta do, senza alcuna fretta, tanto era passato a miglior vita». Ma ci sono anche i maleducati. «Esatto – aggiunge un’alrasenta la follia, devono aggiungere di continuo il ricorso a un self control da guinness dei primati perché te le tirano, tra operatrice telefonica. E. – maleducati all’ennesima potalvolta, gli utenti delle società incaricate di vendere pro- tenza: dopo la presentazione, si lasciano andare a epiteti dotti o servizi tramite il telefono. irripetibili, riferiti quasi sempre alla figura femminile. Ha caIl lavoro è sacro, ma sacro dovrebbe essere il rispetto pito?». Più o meno, si potrebbe intuire... dovuto a coloro i quali lottano con i denti – mordendosi «Dunque, per farle intuire meglio ecco una risposta classpesso la lingua – per difendere il diritto a guadagnare sica che ci si sente ripetere di frequente: “Invece di rompere i c. perché non vai a fare la p. così faresti felice molta genqualcosa a fine mese. Resta solo l’ironia per metabolizzare le tante perle di sag- te?». (n.d.r. : Ci sarebbe da risponcere non lo faccio per togliere il lavoto a tua madre e tua sorella!) gezza regalate dagli utenti dei call center. Sì, effettivamente ora c’è poco da intuire. Il compendio delle frasi a effetto che gli operatori telefo«Ma non sempre si incontrano persone scortesi. nici si sentono riferire (intuizioni geniali, a volte) è un bozLe persone anziane, ad esempio, sanno essere fin troppo zetto che rappresenta la cultura, e la mentalità dei tempi gentili, al punto da farti anche perdere troppo tempo: mi nostri. fanno i complimenti per il nome, e mi chiedono se conosco Con i tappi alle orecchie... La raccontano due ragazze la dura realtà del lavoro a loro familiari o figli, se sono mai stata da loro ma non si “contatto-indiretto” tra venditore di servizi e potenziale soffermano affatto sulla proposta commerciale». Il dialogo tipo? «“Hai un bel nome, come mia cugina. Si acquirente. Lavorano a Rende, per una società che offre prodotti di chiamava come te. Adesso stavo cucinando il sugo. Di che si tratta? Comunque, se ne occupa mia figlia che viene una carattere telematico. Hanno raccolto – memorizzandole a caratteri cubitali – le volta la settimana. Tu la conosci Rita? Mia figlia, Rita, inserisposte più singolari che si sentono quotidianamente ripe- gna...” e via discorrendo. Tocca a noi, a quel punto, chiudere e contattare altri clienti». Ma c’è anche chi non ha il tere dai loro clienti. coraggio di declinare subito l’offerta, e tergiversa rifugian«All’inizio era umiliante sentirsi dire certe cose. Poi ci abbiamo fatto quasi l’abitudine, anche se a volte dosi nella frase tipo: “Sono interessato, ma devo partire”. «A quel punto – racconta una delle operatrici – gli chiedo certe considerazioni non si riesce a digerirle proprio». Del tipo? «Il nostro approccio, professionale, è e deve di risentirci il giorno successivo, ma la risposta è immediata: “No, parto proprio domani”. Allora la prossima settimaessere sempre lo stesso. Di questo genere: “Buongiorno, sono C. e la chiamo na? “No, neanche”. E allora quando? Senta signori’, vado da...”. Alcuni rispondono al saluto, e ti lasciano parlare per in Brasile, mi lasci stare”». C’è chi si contraddice nell’arco di tre secondi, come le ascoltare cosa hai da dire. Altri...». Altri? «Ecco, sono consegretarie di certi studi professionali: «“Guardi, ora il titolasentite anche le parolacce?». Dipende, a tutto c’è un limite... «E allora: trovi il cliente re non c’è, ma mi ha appena detto che la proposta non gli che ti chiude il telefono in faccia e che poi non risponderà interessa...”». Altre tipologie di clienti? «Sì, quelli con tendenze simil maniacali, che iniziano a prendere tempo sulla più per almeno un paio di giorni. Ma trovi dell’altro. Stamattina, ad esempio, appena mi proposta per farti domande di carattere personale: occhi, presento, mi sento dire testualmente: Ah, allora: risponde altezza, colore dei capelli e cose del genere...». C’è di tutto, la segreteria telefonica del signor..., inviate un fax premen- dunque: simpatici, maleducati, profittatori e ingenui. Ovvero, il variegato mondo della società attuale... do il tasto 1. Chiaramente, la comunicazione viene subito interrotta». Gente molto impegnata, insomma. «Sì, sì, al pari di coloro i quali, invece, hanno dei veri e propri colpi di genio su questa falsariga: Guardi, non mi interessa alcuna offerta perché il telefono lo uso soltanto per rispondere ai rompi p. come lei”». Voci dal Sud 30 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Medicina Influenza: con il freddo si avvicina il “picco”, tutto quello che c’è da sapere per domare il virus Peppe Caridi - www.meteoweb.it Si avvicina il picco della stagione influenzale. Quelle prossime (11/23 febbraio) potrebbero essere le settimane piu’ ‘calde’, con migliaia di italiani a letto con febbre, tosse e raffreddore. Secondo l’ultimo rapporto Influnet, continua infatti “l’ascesa della curva epidemica”, alimentata soprattutto dai bambini. In vista del picco, e’ bene quindi conoscere tutto dell’influenza. Una mano in tal senso la da’ il ministero della Salute, che sul proprio sito web ha dedicato un’intera sezione al tema, con domande e risposte. Eccone alcune: Che cos’e’l’influenza? L’influenza e’ una malattia provocata da virus (virus influenzali) che infettano le vie aeree (naso, gola, polmoni). E’ molto contagiosa, perche’ si trasmette facilmente attraverso goccioline di muco e di saliva, anche semplicemente parlando vicino a un’altra persona. Quali sono i sintomi? I sintomi sono comuni a molte altre malattie: febbre (generalmente accompagnata da brividi), mal di testa, malessere generale,mancanza di appetito, dolori muscolari e osteoarticolari, sintomi respiratori (tosse, mal di gola, congestione nasale), congiuntivite. Soprattutto nei bambini si possono manifestare anche sintomi a carico dell’apparato gastro-intestinale (nausea, vomito, diarrea). Come si trasmette l’influenza? L’influenza si trasmette per via aerea, attraverso le goccioline di saliva e le secrezioni respiratorie, in maniera: diretta (tosse, starnuti, colloquio a distanza molto ravvicinata); indiretta (dispersione delle goccioline e secrezioni su oggetti e superfici). Per questa ragione e’ fortemente raccomandato seguire alcune precauzioni generali, come: evitare luoghi affollati e manifestazioni di massa; lavare regolarmente e frequentemente le mani con acqua e sapone; evitare di portare le mani non pulite a contatto con occhi, naso e bocca; coprire la bocca e il naso con un fazzoletto di carta quando si tossisce e starnutisce e gettare il fazzoletto usato nella spazzatura; aerare regolarmente le stanze di soggiorno. Da quando e per quanto tempo una persona con influenza e’ contagiosa per gli altri? I pazienti affetti da influenza sono gia’ contagiosi durante il periodo d’incubazione, prima della manifestazione dei sintomi. Voci dal Sud 31 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Medicina Una persona adulta puo’ trasmettere il virus da tre a sette giorni dopo l’inizio della malattia. I bambini invece sono contagiosi piu’ a lungo. Quali sono le complicanze dell’influenza? Le complicanze vanno dalle polmoniti batteriche, alla disidratazione, al peggioramento di malattie preesistenti (ad esempio malattie croniche dell’apparato cardiovascolare o respiratorio), alle sinusiti e alle otiti (queste ultime soprattutto nei bambini). Come si previene l’influenza? Ci sono alcune semplici azioni che aiutano a prevenire la diffusione di malattie infettive in generale, e quelle che si trasmettono per via aerea come l’influenza: coprire naso e bocca con un fazzoletto (possibilmente di carta) quando si tossisce e starnutisce e gettare immediatamente il fazzoletto usato nella spazzatura o nella biancheria da lavare; lavare spesso le mani con acqua e sapone, e in particolare dopo avere tossito e starnutito, o dopo avere frequentato luoghi e mezzi di trasporto pubblici; evitare di toccare occhi, naso e bocca con le mani non lavate; i germi, e non soltanto quelli dell’influenza, si diffondono in questo modo. E ancora: rimanere a casa se malati, evitando di intraprendere viaggi e di recarvi al lavoro o a scuola, in modo da limitare contatti possibilmente infettanti con altre persone, nonche’ ridurre il rischio di complicazioni e infezioni concomitanti (superinfezioni) da parte di altri batteri o virus. Oltre a queste regole igieniche, e’ possibile prevenire l’influenza anche mediante la somministrazione di vaccini specifici antinfluenzali; sono disponibili anche farmaci antivirali dotati di azione specifica contro i virus influenzali; il loro impiego a scopo preventivo e’ riservato a situazioni particolari, ovvero in soggetti in cui l’influenza rappresenta un alto rischio ma non e’ possibile utilizzare il vaccino a causa di controindicazioni. Si puo’ allattare con l’influenza? Il virus influenzale e’ diffuso in tutto l’organismo e quindi anche nel latte, dove peraltro sono presenti anche gli anticorpi. La trasmissione dell’infezione, pero’, avviene soprattutto per via aerea, quindi, per evitare di contagiare il bambino e’ consigliabile allattare mettendo, per esempio, una mascherina sulla bocca. Che differenza c’e’ tra vaccino e farmaco antivirale? Gli antivirali sono medicinali usati per il trattamento dell’influenza. Se assunti tempestivamente entro 48 ore dalla comparsa dei sintomi, possono ridurre i sintomi, la durata della malattia e le complicanze dell’influenza. Possono ridurre la capacita’ del virus di replicarsi (e quindi la durata del periodo di contagiosita’ della persona infetta) ma non stimolano la produzione di anticorpi come i vaccini e quindi non danno protezione immunitaria. Nei bambini e negli adolescenti, l’uso degli antivirali deve essere limitato a: bambini che accusano sintomi influenzali e che appartengono ai gruppi a rischio per gravi complicanze; bambini senza fattori di rischio, ma ricoverati in ospedale per sintomi gravi attribuibili alla infezione con virus AH1N1; bambini a rischio di gravi complicanze, non vaccinati che abbiano avuto contatti stretti con persone infette, come chemioprofilassi. Nelle donne in stato di gravidanza l’uso dei farmaci antivirali deve essere limitato a donne che presentino malattie croniche preesistenti alla gravidanza, nonche’ ai casi di malattia influenzale con decorso complicato. In questi casi il trattamento puo’ essere effettuato anche nel I° trimestre, nel piu’ breve tempo possibile dall’insorgere dei sintomi. Il ministero della Salute ricorda inoltre che “ogni farmaco, in quanto tale, va rigorosamente prescritto dal proprio medico di riferimento (medico di famiglia, pediatra, ginecologo, cardiologo o altro specialista) previa visita”. Voci dal Sud 32 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Medicina LA PROSTATA: UN PROBLEMA TUTTO MASCHILE Quando la prostata si ingrossa Calabria Ora La prostata è una ghiandola maschile che si trova al di sotto della vescica e davanti al retto; circonda la uretra, il condotto che permette all’urina e al liquido seminale di fuoriuscire dal pene. La prostata nell’uomo adulto ha la grandezza di una castagna (20g). La prostata è fondamentalmente deputata alla produzione del liquido seminale, che contiene sostanze nutritive per gli spermatozoi e altre proteine, che hanno il compito di mantenere fluido il seme dopo la sua emissione. La ghiandola prostatica comprende una zona periferica, una centrale, una anteriore e una di transizione. La zona periferica è l’area di sviluppo di quasi tutti i carcinomi, mentre quella centrale tende a essere priva di processi patologici specifici. L’iperplasia prostatica, meglio conosciuta come ipertrofia prostatica, ed identificata anche con la sigla IPB, si intende il lento e progressivo accrescimento di volume della prostata, che inizia nell’uomo a partire dai 40-50 anni, per arrivare al massimo sviluppo entro i 70-80 anni di vita. L’iperplasia prostatica origina dalla zona di transizione della ghiandola, che è quell’area della prostata sita nella regione periuretrale (attorno all’uretra) dove si verifica un aumento del numero e del volume delle cellule del tessuto ghiandolare e fibroso. L’aumento volumetrico della prostata è estremamente variabile tra gli individui, sia per le dimensioni che la ghiandola può raggiungere (nell’età adulta anche 100-150 gr e oltre) sia per la morfologia acquisita dalla ghiandola. Infatti si può avere un aumento di volume dei solo lobi laterali , del lobo medio oppure un aumento sia dei lobi laterali che del lobo medio. QUALI SONO LE CAUSE ED I SINTOMI DELL’IPERTROFIA PROSTATICA? Lo svilupparsi di un’ipertrofia prostatica è un fenomeno quasi universale nell’uomo anziano, ma non sono ancora note le cause e la patogenesi di tale malattia. I due fattori principali necessari per l’instaurarsi dell’ipertrofia prostatica benigna nell’uomo sono rappresentati dalla presenza dei testicoli quale fonte di ormoni maschili e dall’età. SINTOMI: I disturbi minzionali sono suddivisi in :sintomi della fase di riempimento vescicale (o irritativi) della fase di svuotamento vescicale (o ostruttivi). Inizialmente tendono ad essere “irritativi”: Pollachiuria ( Aumento della frequenza della minzione), Urgenza o Minzione imperiosa (necessità impellente di urinare fino all’incapacità a trattenere l’urine), Nicturia : (è il disturbo in seguito al quale il paziente deve svegliarsi una o più volte per notte per urinare) .Successivamente i sintomi diventano “ostruttivi” ( a volte compaiono insieme): 1) Esitazione minzionale (difficoltà ad iniziare la minzione)è il primo sintomo che avverte la maggior parte dei pazienti affetti da IPB; 2) Riduzione del flusso (Mitto ipovalido),durante la minzione si nota che la pressione del flusso dell’urina è ridotto; 3) Mitto in due tempi” (necessità di dovere mingere nuovamente dopo pochi minuti per svuotare la vescica); 4) Flusso intermittente il paziente descrive il flusso dell’ urina, che si ferma e riprende, in una o più occasioni, durante la minzione.5) Minzione prolungata ( aumento del tempo di svuotamento vescica); 6) Sgocciolamento ( è l’emissione di alcune gocce di urina al termine della minzione): 7) Minzione con sforzo :il paziente descrive lo sforzo muscolare necessario sia per iniziare che per mantenere o aumentare il flusso urinario; 8) Gocciolamento finale (il paziente descrive una prolungata fase finale di minzione, quando il flusso si è ridotto ad un gocciolamento) Sintomi post-minzione: Sensazione di svuotamento incompleto :indica la sensazione avvertita dal paziente dopo che l’urina è uscita. Gocciolamento post minzione: si ha la perdita involontaria di urina immediatamente dopo che ha finito di urinare, di solito dopo essere usciti dal bagno. EVOLUZIONE : L’ostruzione determinata dalla ghiandola prostatica aumentata di volume determina con il tempo due conseguenze:Ipertrofia del muscolo della vescica per cui le pareti vescicali assumono un aspet to a celle e colonne, che rappresenta Voci dal Sud 33 rw w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Medicina l’iniziale azione di compenso della ve scica all’ostruzione (vescica da sforzo). Presenza di residuo urinario postminzionale, segno di ostruzione e ini ziale scompenso detrusoriale. Esso aumenta la suscettibilità alle infezioni del basso tratto urinario con conseguente comparsa o peggioramento della sin tomatologia irritativa. Nelle fasi avan zate si può andare incontro a ritenzio ne urinaria acuta che rappresenta la principale complicanza dell’iperplasia p r o s t a t i c a ostruttiva e può essere c o n s i d e r a t a segno di scompenso funzionale del muscolo vescicale. Inoltre le infezioni del basso tratto urinario causate dall’alterato svuotamento vescicale possono trasmettersi all’alta via escretrice con comparsa di quadri di pielonefrite acuta o cronica. L’insufficienza renale rappresenta oggi una complicanza piuttosto rara. DIAGNOSI La prima fase è la raccolta della storia clinica del paziente che è molto importante per escludere altre patologie, non solo urologiche, che si manifestano clinicamente con identici sintomi; IPSS: E’ un test che consiste in delle domande alle quali viene assegnato un punteggio che alla fine ci permette di stabilire, in base al punteggio totale , la gravità della sintomatologia e l’alterazione della qualità di vita del paziente. Esplorazione rettale permette di valutare:1) la situazione neurologica locale (tono sfintere anale) 2)le dimensioni prostatiche 3)le alterazioni di morfologia, consistenza e dolorabilità della prostata. Dosaggio sierico del PSA Un esame importante ( nonostante le varie opinioni contrastanti attualmente presenti) riguarda la determinazione dell’ antigene prostatico specifico (PSA) . Il PSA è una glicoproteina prodotta dalle cellule epiteliali prostatiche con la funzione di contribuire alla liquefazione del liquido seminale durante l’eiaculazione. Viene dosato nel sangue. Il PSA è un marcatore d’organo ed è biologicamente specifico di malattia prostatica:aumenta infatti nell’IPB, nelle prostatiti, e nel carcinoma prostatico. Per cui un suo innalzamento, rispetto ai valori di normalità rapportati per l’età, non necessariamente indica un cancro alla prostata, ma da solo indica che questo organo può avere qualche problema: infiammatorio, congestizio, di ingrossamento legato all’età etc. Sarà poi lo specialista con un adeguato inquadramento a formulare la diagnosi corretta. Quindi ,in ambito medico si dice che è dotato di alta sensibilità ma scarsa specificità. E’ molto importante che questo tipo di esame venga effettuato solo ed esclusivamente dopo aver sentito il parere del proprio Medico di Medicina Generale o dello Specialista Urologo. Altro esame importante è l’ecografia prostatica (sovra pubica e trans rettale), con valutazione del residuo post-minzionale (l’urina che rimane) TERAPIA MEDICA in vescica dopo la minzione, che rappresenta il metodo più efficace per descrivere la morfologia della prostata e le sue dimensioni con possibilità di calcolare il suo peso totale e dell’adenoma ( l’adenoma rappresenta le cellule prostatiche aumentate di numero e volume). Un ultimo esame da effettuare è l’Uroflussometria, che rappresenta un metodo semplice, non invasivo, ripetibile, poco costoso per valutare in maniera obiettiva la qualità del flusso urinario.Ovviamente ,in base al grado della patologia , il Medico valuterà la necessità di eseguire ulteriori esami come : Esami della funzionalità renale; Esame urodinamico completo; Urografia perfusionale endovenosa; URO- TAC; Uretrocistoscopia. Abbiamo a disposizione dei farmaci specifici che rallentano la progressione della IPB e ne diminuiscono i disturbi. Tali farmaci possono essere utilizzati in monoterapia o in associazione. Il meccanismo d’azione degli agenti fitoterapici è generalmente non ben conosciuto. Esistono in commercio numerosi prodotti che contengono più sostanze in associazione che determinano un potenziamento degli effetti terapeutici TERAPIA CHIRURGICA - L’adenomectomia prostatica a cielo aperto (senza taglio chirurgico) rimane per prostate di notevoli dimensioni sempre attuale ed utilizzata. TUR-P (Resezione prostatica transuretrale) Attualmente è considerato il trattamento ottimale . Esistono inoltre numerosi altri trattamenti alternativi che però vengono utilizzati in pazienti con problematiche particolari (TUIP, TULIP ecc) Laser ad Olmio (Ho-LEP) Questo di tipo di trattamento è ormai da considerarsi come la più valida alternativa alla TURP in quando con tale metodica si riescono ad asportare adenomi prostatici di notevoli dimensioni (anche di 200gr).E’ possibile effettuare l’esame istologico del tessuto asportato ed inoltre i vantaggi offerti da questa tecnica sono vari:breve degenza, trascurabile perdita di sangue,(indicato soprattutto nei pazienti con importanti disturbi della coagulazione.) nessuna cicatrice, ridotta possibilità di infezioni e recupero più rapido. Voci dal Sud 34 w w w . s o s e d . eu Anno IX° nr. 2 Febbraio 2013 Brevi e curiosità «Violentiamo l’ebrea» Un gruppo di giovani fra cui anche una ragazza! NAPOLI - Blitz dei Ros contro esponenti di estrema destra. Dieci persone destinatarie di altrettante ordinanze sono accusate di aver partecipato a scontri di piazza a Napoli e a numerose aggressioni nei confronti di avversari politici. Tra di loro è finita agli arresti domiciliari anche Emmanuela Florino, la figlia dell’ex senatore di destra Michele Florino, che peraltro è candidata col movimento CasaPound alle politiche del 24 e 25 febbraio. Dall’indagine napoletana è anche emerso che al- cuni degli indagati progettavano di violentare una studentessa universitaria ebrea : («Quella studentessa ebrea mi “stizza”. Io a questa qua la devo “vattere” (picchiare) o la picchio o la stupro e le faccio uscire il sangue dal c...» si legge nelle intercettazioni). Nelle conversazioni si parlava anche della possibilità di dare fuoco a un’oreficeria di proprietà di un ebreo. Nel corso dell’operazione, i Carabinieri hanno sequestrato la sede in cui gli indagati si riunivano, l’ex sezione «Berta» del Msi in via Foria, a Napoli. Fa sesso con pupazzo di neve efinisce in ospedale col pene congelato Può capitare di fare sesso con una donna alquanto frigida, ma ... tutto ha un limite BLACKBURN (GB) Una notizia che sicuramente riuscirà a far sorridere, o meglio, scompisciare il lettore. Peccato però che per il malcapitato uomo, vittima del “freddo” , abbia trascorso un vero e prorpio brutto quarto d’ora. Fa sesso con un pupazzo di neve: Kenneth Guillespie, un senzatetto inglese di 64 anni è stato trovato mezzo nudo in strada, a Blackburn, dopo aver provato ad avere un rapporto sessuale con un pupazzo di neve. Guillespie aveva il pene congelato. E’ stato portato subito in ospedale e i medici sono allibiti di fronte al loro “originale” paziente. L’uomo, hanno raccontato dei testimoni a Busted in Acadiana, era solito ubriacarsi e gridare in mezzo alla strada. “Ma questa è la cosa più strana che gli sia suc- cessa”. Il congelamento del pene, hanno spiegato i medici, sembra una cosa divertente ma è invece una cosa seria. Può causare un’infezione e la cancrena, e persino richiedere l‘amputazione del membro”. Guillespie però se l’è cavata. Adesso il timore è per come reagirà la comunità di Blackburn, cittadina del Lancashire. “Se quello schifoso torna qui dopo quello che ha fatto non sarò responsabile della reazione della comunità”, ha detto Ian Jessoip, del Ramsgreave and Brownhill Community Securi-ty. “Molte persone hanno già detto di volerlo riempire di botte dopo quello che ha fatto al pupazzo di neve dei bambini”.