Mola vescicolare
Prof. Carlo Pafumi
Autori:
Gangarossa Giuseppe
Bizzini Carmelo Marco
Dipartimento di Scienze Microbiologiche e Scienze Ginecologiche
Università di Catania.
Mola idatiforme / vescicolare (hydatiform mole):
E' la degenerazione del tessuto che dovrebbe formare
la placenta (villi coriali e trofoblasto):
In conseguenza di ciò la gravidanza non può continuare
perché non si forma l'embrione ma si sviluppa solo la
parte esterna della blastocisti formando delle vescicole
ricolme di acqua.
Le cause non sono conosciute. A volte la
degenerazione del trofoblasto è così marcata da dare
origine non ad una mola vescicolare semplice ma al
corion epitelioma: vera malattia neoplastica.
L'ecografia è da sola sufficiente a far diagnosi di mola
vescicolare.
Epidemiologia e Fattori di rischio
L'incidenza della mola vescicolare è profondamente
influenzata dalla distribuzione geografica.
In Europa la mola si osserva in 0,6-1,1 casi su 1000 gravidanze.
La differente incidenza è determinata da fattori genetici,
socioeconomici e nutrizionali.
In particolare dipende dal numero di gravidanze, più colpite sono le
donne in condizioni socioeconomiche basse.
L'età materna gioca un ruolo importante nell'insorgenza di questa malattia.
Il rischio di sviluppare una mola completa è elevato nella donna con meno di 20
e maggiore di 40 anni e continua ad aumentare con l'andare avanti dell'età.
Al contrario il rischio di mola parziale non è peggiorato né dall'aumento dell'età
materna, né dalla dieta.
Epidemiologia e Fattori di rischio
Un altro fattore di rischio importante da cui dipende la frequenza della mola
vescicolare è il tipo di gravidanza precedente. Il rischio di avere una mola
completa dopo un aborto spontaneo aumenta di 2-3 volte e di 32 volte dopo
aborti consecutivi. La frequenza delle mole parziali risulta tra il 10 ed il 20%
dopo aborti spontanei, percentuale sicuramente inferiore rispetto alla realtà,
essendo molte mole sconosciute per l'assenza di un esame istologico o
citogenetico sistematico.
Feto piccolo per l’età gestazionale con placenta grande e
idrope fetale.
Mola vescicolare
A. Completa
B. Parziale
Forma invasiva
Mola vescicolare completa
Istologia
La mola vescicolare completa è caratterizzata da una degenerazione idropica
dei villi e da una diffusa iperplasia del trofoblasto.
I villi idropici sono estesi e spesso confluiscono nella formazione di cisterne.
I vasi sanguigni dei villi sono generalmente scomparsi o se presenti contengono
dei frammenti nucleari.
Sia il sinciziotrofoblasto che il citotrofoblasto sono marcatamente iperplastici
determinando l'elevata produzione di beta-hCG, e si presentano con atipie
citologiche di vario grado.
I residui embrio-fetali e degli annessi embrionali sono assenti.
Mola vescicolare completa
Clinica e diagnosi
La mola completa si manifesta inizialmente nel primo trimestre di gravidanza
con metrorragie (90-96% dei casi) accompagnate da algie lombosacrali, quadro
molto simile alla minaccia di aborto.
In una piccola percentuale dei casi il prolungamento delle perdite ematiche
determina uno stato di anemizzazione grave.
Le beta-hCG sieriche risultano notevolmente aumentate rispetto all'epoca
gestazionale e nel 10% dei casi è presente una grave iperemesi.
Raramente si possono osservare sintomi di diffusione metastatica quali
l'insufficienza respiratoria, preeclampsia, ipertiroidismo, edema acuto del
polmone.
Le dimensioni uterine sono superiori rispetto all'epoca di amenorrea e spesso
alla visita ginecologica l'utero appare di consistenza diminuita.
Mola vescicolare completa
Clinica e diagnosi
Il quadro ecografico si caratterizza per la presenza di immagini
iperecogene, eterogenee a "tempesta di neve" in assenza di cavità amniotica ed
embrione, accompagnate fino nel 50% dei casi da cisti ovariche tecoluteiniche.
Quando l'ecografia viene effettuata nelle prime settimane di gravidanza non si
riescono a cogliere i cambiamenti del tessuto placentare e, nella maggior parte
dei casi, il quadro ecografico riscontrato è del "blighted ovum".
La diagnosi è in definitiva istologica, in tal modo è possibile confermare i casi
scoperti molto precocemente, quelli passati inosservati alla clinica e di
differenziare la mola completa da quella parziale.
A) Histological view of the placenta, presenting partial hydatiform mole; B) diskshaped placenta with scattered vesicles, measuring up to 1.5 cm in diameter.
Hematoxylin and eosin, X25
Mola idatiforme parziale
Istologia
La mola vescicolare parziale si presenta con focali villi idropici ed iperplasia
trofoblastica costituita prevalentemente dal sinciziotrofoblasto vacuolato.
Si osservano inoltre contorni villositari a "fiordo", cisterne intracoriali,
invaginazioni del trofoblasto che determinano delle cisti trofoblastiche.
L'embrione in alcuni casi non è visibile, ma possono persistere alcune tracce
quali membrane amniotiche o globuli rossi nucleati nella circolazione fetale dei
villi.
Mola idatiforme parziale
Clinica e diagnosi
La sintomatologia della mola parziale è molto simile a quella degli aborti
spontanei.
L'immagine ecografica più frequente è di un "blighted ovum" con talvolta
microvescicole.
Il riscontro ecografico di cisti placentari diffuse e l'aumento dei diametri della
camera gestazionale rispetto all'epoca di amenorrea sono nel 90% dei casi
predittivi di diagnosi di mola parziale.
Le concentrazioni sieriche delle beta-hCG sono nei limiti della norma tranne
nei casi con iperplasia del trofoblasto marcata.
Nel 97% dei casi l'evoluzione della mola parziale è benigna, mentre nel 3% dei
casi progredisce a malattia trofoblastica persistente.
Mola vescicolare alla 16a settimana
Evoluzione e trattamento di una gravidanza
consistente in un feto normale e una mola
vescicolare completa.
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