LA NUOVA VOCE DEL Anno VIII ottobre/dicembre 2008 n. 33 Sped. in A.P. Comma 20 C art. 2 Lett. Legge 662/96 Filiale P.T. Siena PENSIONATO Direzione e Redazione: via Monna Agnese 20, 53100 Siena Tel. 0577 294 265 - 0577 236 212 0577 41 297 - Fax 0577 41 297 E-mail: [email protected] Periodico di informazioni ORGANO BIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI A RIPOSO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA Direttore: Alberto Cavalieri Direttore Responsabile: Tullio Mori Redazione: Flavio Egni Progetto grafico: Maruska Pradelli Impaginazione: Bernard & Co Reg. Tribunale di Siena n. 718 del 5 ottobre 2001 Stampa: Arti Grafiche Ticci, Sovicille (SI). 2 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO COMITATO DIRETTIVO Il giorno 9 di ottobre presso la sede della Associazione si è riunito Il Comitato Direttivo che aveva diversi importanti argomenti da trattare. Polizza malattie: analisi andamento e prospettive Il Presidente ha illustrato il documento prodotto dalla Commissione Polizza i cui punti salienti riguardano: • la conferma sui dati definitivi del negativo andamento della polizza pensionati per la quale era stato ottenuto per il 2008 un aumento del premio di quasi 200 euro, aumento che l’azienda considerava provvisorio in attesa dei dati definitivi e di provvedimenti che limitassero il costo, cresciuto da quasi 200 euro nel 2000 a quasi 800 nel 2008; • l’esistenza di un impatto sugli esborsi, di decisioni della Banca quali gli incentivi all’esodo e l’unificazione fra pensionati bancari ed esattoriali; • l’opportunità di sviluppare talune iniziative “moralizzatrici” tese ad evitare abusi, pur consci della loro limitata efficacia. La Commissione ha ritenuto di confermare in gran parte quanto espresso nella precedente occasione e fatto proprio dal Comitato Direttivo; in particolare: • i risultati definitivi hanno evidenziato una crescita compatibile con la misura del premio effettivamente pagato, e quindi potrebbe risultare sufficiente chiedere di mantenere il maggior premio anche nel 2009; • l’Associazione si farà carico di sviluppare un’azione nei confronti della categoria per indirizzare l’utilizzo della Polizza verso le prestazioni meno onerose per ambedue le parti (cliniche convenzionate per i ricoveri -che fra l’altro non danno luogo ad addebito di franchigie-, maggior ricorso alla Sanità pubblica per le prestazioni minori, per le quali viene rimborsato il ticket, a condizione che la Compagnia svolga azioni positive per facilitare il rimborso dei ticket); • l’Azienda dovrà operare perché l’Assicurazione allarghi le convenzioni con le cliniche, specie nelle aree dove ora sono pressoché assenti; • è da evitare di esprimere a priori disponibilità verso soluzioni con contributi dei pensionati, che andrebbero ad aggiungersi al maggior onere già ora richiesto a gran parte degli stessi per i familiari non a carico (salito in misura proporzionale all’aumento del premio pagato dall’azienda), aspettando proposte e discutendole in ambito associativo; • è opportuno sottolineare con forza al vertice del Monte da un lato l’impopolarità di eventuali decisioni di riduzione delle prestazioni sanitarie che andrebbero a colpire solo le persone anziane, malate e a minor reddito (quelle cioè che avrebbero difficoltà a pagare l’integrazione) e dall’altro il danno d’immagine per l’attività bancaria verso il segmento dei pensionati, un segmento che, per la forte propensione al risparmio, rappresenta una quota molto importante, ed ora particolarmente critica, della raccolta da clientela. Dopo la rilettura e il dibattito sul documento, viene ipotizzato che successivamente agli incontri con gli organi tecnici dell’Azienda e dopo uno scambio delle reciproche posizioni, venga ricercato un contatto con i livelli superiori dell’Azienda stessa. I risultati saranno poi valutati in un successivo Comitato Direttivo che deciderà sulle eventuali ipotesi dei comportamenti da assumere. Investimenti Fondo Integrativo: revisione asset allocation e benchmark L’andamento del portafoglio mobiliare nel quale è investita la parte prevalente del patrimonio del Fondo Integrativo sta pesantemente risentendo della crisi dei mercati; ne deriverà, in mancanza di improbabili recuperi prima di fine anno, una complessiva redditività negativa dell’intero patrimonio. Il Consiglio della Cassa si è dunque posto il problema della revisione dell’asset allocation e dei Benchmark (cioè delle classi di investimento e del conseguente livello di rischio). Da parte dei rappresentanti dei pensionati è stata indicata una metodologia, suggerendo con uno specifico documento, di utilizzare in Dettaglio di Biccherna LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO questa scelta anche competenze diverse da quelle del Gestore, istituzionalizzando la figura del Consulente mirato appunto sulle scelte strategiche di allocazione del portafoglio. La proposta è stata accolta favorevolmente dal Consiglio della Cassa. In sede di Comitato dell’Associazione,dopo diversi interventi da parte dei Consiglieri la discussione si è conclusa con una generale valutazione positiva del documento stesso. Rapporti con Associazione Pensionati Esattoriali Il presidente riepiloga gli avvenimenti dall’Assemblea del 15 maggio sino alla recente lettera pervenuta da parte dell’Associazione Pensionati ex Esattoriali. Nella lettera veniva precisato che “a tutto il personale ex dipendenti del Servizio Riscossione Tributi della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa [...] sono stati riconosciuti gli stessi diritti dei pensionati dipendenti del Monte dei Paschi di Siena Spa (polizza sanitaria, integrazione pensione, prestiti pensionati). Pertanto venutasi a verificare la predetta situazione, oggi tutti i soci ed i loro superstiti, beneficiari di pensione di reversibilità o indiretta delle scriventi Associazioni, chiedono sul piano del diritto visto l’art. 3 del Vs. Statuto di essere iscritti ALL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI A RIPOSO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA.” Si è anche tenuto nel frattempo un incontro tra i rappresentanti delle due associazioni che non ha sciolto i dubbi esistenti legati tra l’altro anche alla situazione contingente del gruppo MPS, con le varie iniziative di assorbimento delle Banche controllate. A conclusione del dibattito il Presidente, precisa, ai sensi dello statuto dell’Associazione, vista la presenza nel bilancio della Banca Mps della posta patrimoniale riguardante le pensioni degli esattoriali, di ritenere illegittima l’opposizione a seguito di singola domanda. Riterrebbe quindi opportuno ricercare il modo migliore di realizzare la confluenza, ma non opporsi od ostacolarla. Viene raccolto il consenso dei presenti sulla proposta di gestire la questione e di portarla in definizione al prossimo Comitato. Revisione composizione Comitato art. 26 a seguito delle indicazioni dell’Assemblea del 15.5.2008 Il Presidente riferisce di un incontro svoltosi presso l’Associazione fra l’Avv. Martinelli, estensore come noto di un parere in merito all’art. 26, e l’Avv. Chiodi, incaricato dal Comitato Integrativi di studiare la mate- 3 ria. Lo stesso ha inviato una lettera alla CPA avente lo scopo principale di creare una interruzione dei termini di decadenza. La lettera, inviata in data 16.06.08, conteneva una serie di affermazioni e richieste che, pur corrette in funzione di quell’obiettivo, avevano tuttavia bisogno di un forte lavoro di approfondimento, soprattutto in termini di dati di fatto, affinché le tesi giuridiche risultassero adeguatamente supportate. Nell’incontro è stata ripercorsa la storia e le motivazioni dei vari passaggi. Tutto ciò formerà poi oggetto di esame da parte della Commissione art. 26. Detta Commissione era stata costituita, come si ricorderà dal Comitato Direttivo nella sua prima riunione con una composizione che rispettasse la pluralità di voci che si erano espresse sull’argomento. L’Assemblea ha approvato, su proposta di alcuni soci, di integrare la esistente Commissione con quattro membri del Comitato Integrativi nelle persone dei soci Marzini, Berti, Ferri e Turreni. Pur ritenendo pertanto possibile, anche se non strettamente vincolante in termini statutari, accogliere il deliberato dell’Assemblea, il nostro Comitato Direttivo decide di confermare l’impostazione iniziale che prevedeva la presenza di componenti istituzionali e di soggetti portatori di specifiche competenze. Si è ritenuto altresì che fosse da evitare un allargamento eccessivo, che potrebbe andare a detrimento del livello di approfondimento di un tema che, come sopra testimoniato dallo stesso legale incaricato dal Comitato Integrativi, richiede non un confronto su basi diremo “ideologiche”, ma la disponibilità per tutti i componenti a conseguire un livello adeguato di conoscenze tecniche (giuridiche, attuariali, finanziarie, bilancistiche) ottenibile attraverso lo scambio e la ricerca dei dati di conoscenza necessari. Dopo ampia discussione sulle indicazioni di cui sopra viene da tutti i presenti ritenuta possibile una loro valutazione positiva, al fine di rispettare l’impostazione iniziale e nel contempo tenere conto della posizione assembleare e che pertanto la Commissione art. 26 possa essere integrata con un numero di membri (due) pari a quelli che, nell’ambito dell’odierna riunione del comitato Direttivo, si sono dichiarati disponibili ad essere sostituiti. Dopo le suddette variazioni la Commissione è così risultata composta dai soci Cavalieri, Dilaghi, Marzini, Mattei, Mori, Semboloni, Turillazzi, Turreni. Incontro vertici aziendali Su proposta del Presidente viene unanimemente deciso di rinviare l’incontro con i vertici aziendali della Banca a tempi successivi, in modo che lo stesso possa essere utilizzato anche ai fini della polizza sanitaria. 4 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO RASSEGNA DELL’ARTE A cura di Anna Maria Tiberi PALAZZO SANSEDONI Il Palazzo Sansedoni ha una cronologia piuttosto complessa sia per la decorazione che per l’edificazione. Sappiamo che già nel 1216 la torre dei Sansedoni viene edificata accanto alla Via Francigena ed è questa la testimonianza più antica di residenza abitativa e rappresentativa della famiglia Sansedoni attorno alla piazza del Campo. Già nel XIII secolo sappiamo che venne fatto un ampliamento accanto a questa torre con un palazzo e con l’edificazione di un’altra torre oggi del tutto scomparsa, chiamata “torre bruna”. Tale torre venne successivamente sostituita da un palazzo. Il primo palazzo viene fatto edificare da Buonatacca Sansedoni nel 1243 accanto, appunto alla torre principale. Questo edificio venne poi ampliato successivamente fino ad arrivare ad una configurazione tipicamente gotica nel 1340 quanto Gontieri di Goro Sansedoni decide di affidare la ristrutturazione e la nuova edificazione del palazzo stesso ad Agostino di Giovanni e a Agostino del Rosso. Il primo già famoso per le sue importanti realizzazioni: aveva lavorato alla facciata del Duomo di Pisa, a quella del duomo di Grosseto, al cassero di Massa Marittima e, subito dopo il progetto del Palazzo Sansedoni, nel 1341, sarà impegnato nel cantiere della torre del Mangia. Il secondo, Agostino del Rosso è un nome oggi meno noto, ma al tempo di palazzo Sansedoni è anch’egli un artista di buon livello; gli si attribuiscono alcune statue per la facciata del duomo di Orvieto, tanto per citarne una. L’aspetto, quindi, neo gotico, soprattutto della facciata prospiciente piazza del Campo è quello appunto derivato da questa prima ristrutturazione. Nel 1370 vengono, però, effettuati dei lavori per arretrare il palazzo rispetto alla piazza perché si voleva garantire una certa forma della piazza stessa. Quindi, parte del fondaco viene demolita e viene arretrata rispetto al centro della piazza del Campo. Nel XV secolo avviene l’edificazione dell’arco sopra il Vicolo dei Pollaioli. La parte sovrastante tale vicolo non Giuseppe e Francesco Meloni, parete con tavolo marmoreo, 1726 - Siena, Palazzo Sansedoni, anticappella LA NUOVA VOCE DEL 5 PENSIONATO era proprietà dei Sansedoni, diviene proprietà della famiglia solamente nel 1711 quando viene parzialmente ceduta dalla società dei Ligrittieri alla famiglia stessa. Diciamo che la sistemazione esterna del palazzo vede solamente alcuni ammodernamenti settecenteschi con la mutilazione nel 1760 della torre dei Sansedoni che, si dice, gareggiasse per altezza con quella di Piazza del Campo perché sporgeva dai tetti degli edifici per più di 40 metri. Questa torre venne parzialmente demolita per motivi sia di decadenza politica della famiglia ma soprattutto per i cedimenti dovuti ai terremoti senesi. Internamente, però, si procede ad una ristrutturazione dell’intero palazzo tipicamente settecentesca stile Rocaille. Palazzo che vede una grande fortuna sotto Rutilio Sansedoni. Rutilio Sansedoni è coppiere del Governatore di Siena Francesco Maria Giovanni Domenico Ferretti: ‘Trionfo della scienza e delle attività liberali’. Particolare con il disegno della facciata di Palazzo Sansedoni, studio del Tesoriere dei Medici e da questa sua particolare condizione sociale trae vantaggio per poter chiamare a Siena a lavorare, soprattutto in questo La prima edificazione, voluta sempre da Rutilio SanPalazzo, i migliori artisti del momento. sedoni, è quella della cappella. La cappella forse è la È questo il momento dei fiorentini anche se è sbagliato parte più interessante dell’intero palazzo ed è come detto, considerare a Siena l’inesistenza artistica di un settecento la prima parte edificata ex novo con questa smania di locale. Ad esempio i fratelli Nasini, famiglia originaria di rinnovamento tipica del periodo ed è dedicata al Beato Casteldelpiano ma comunque di attività e di adozione pra- Ambrogio Sansedoni che veniva portato a vessillo non ticamente senese, lavorano loro stessi per i Medici, per solo di un impegno civile della famiglia stessa ma anche Palazzo Pitti e per l’appartamento granducale. Quindi esi- di integrità morale. ste, in questo periodo, un reciproco scambio di artisti tra Il Beato Ambrogio Sansedoni viene ricordato in vari Siena e Firenze. periodi della sua vita, ma diciamo che per Siena è partiA lavorare nel palazzo, Rutilio Sansedoni chiama gli colarmente importante perché è colui che riscatta Siena artisti più in voga del momento. I suoi successori faran- dai “demoni” quando nel 1260 la città si vede accollare no altrettanto e vedremo le varie sale affrescate a più la scomunica dal Papa per essere stata ghibellina. Il riprese sempre dagli artisti più alla moda del periodo. Beato Ambrogio Sansedoni con delle piccole croci beneDalle stanze interne si può notare come l’intera dimo- dette affisse su tutte le porte della città, riesce a liberare ra fosse strutturata secondo un unico stile così come era una popolazione terrorizzata da questi demoni che facedi moda per le dimore settecentesche fiorentine sia per vano scorribande in tutta Siena ed impedivano di uscire, quello che riguarda le decorazioni, le pitture e gli ornati di commercializzare, di svolgere qualsiasi attività. Ovviasia per gli arredi e i pavimenti. Logicamente oggi rimane mente, dietro a tutto questo esistevano anche motivi ben poco di quello che era il pavimento originale ma politici ma il Beato Ambrogio riesce nel suo intento e a comunque l’intero arredo aveva un unico stile. riportare Siena in una condizione ortodossa; infatti nel 6 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO rata nel 1692 e Rutilio Sansedoni chiamò a lavorare Massimiliano Soldani Bensi, lo scultore fiorentino più alla moda del periodo per la lavorazione del bronzo insieme al pittore Giovanni Domenico Gabbiani. Il Gabbiani dipinge tutta la volta della cappella, dopodiché i successori di Rutilio Sansedoni chiameranno a loro volta altri artisti rifacendosi a quello che era di moda in quel momento per le decorazioni. Dal 1725 al 1727 vengono chiamati i fratelli Giuseppe e Francesco Melani, artisti pisani, con l’incarico di dipingere anche l’ingresso principale. Successivamente, nel 1745, arriveranno due artisti ancora più in voga e precisamente Pietro Anderlini per l’illusionismo architettonico e le quadrature e, come pittore di affreschi, Giovan Domenico Ferretti che dipingerà le intere volte. Il Ferretti stesso ritornerà ancora nel 1760 per dipingeA fianco: Pietro Anderlini, particolare di architettura dipinta, 1745. Siena, Palazzo Sansedoni, Sala della nascita di Atena. Sotto: Giuseppe Zocchi (1711-1767). Veduta notturna di Piazza del Campo con fiaccolata, 1739. Collezione del Monte dei Paschi di Siena. 1271 il Papa ritira la scomunica, la città si tranquillizza ed i mercanti possono di nuovo esercitare liberamente la loro professione. Questo fatto è quindi un evento particolarmente caro alla città e alla stessa famiglia e viene ricordato anche oggi con molta solennità. Addirittura un Palio straordinario veniva corso il 30 marzo per alcuni anni (fino a fine 700) proprio in onore del Beato Ambrogio Sansedoni. La cappella venne deco- LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO re tre sale degli appartamenti soprastanti il piano nobile. Con questi grandi lavori si assiste quindi ad una trasformazione del gusto decorativo: la pittura non rimane più un episodio isolato dal contesto architettonico, ma entra a far parte dell’architettura stessa, sia modulando le superfici dell’architettura che interrompendola con squarci iIIusori. Artefici principali del quadraturismo in stile seicentesco erano il Colonna, il Militelli, attivi a Palazzo Pitti a Firenze ma possiamo dire che è un gusto dilagante; lo troviamo appunto fino all’800 anche in edifici non particolarmente rappresentativi. Non era difficile trovare una parete suddivisa a specchiature marmorizzate oppure con lesene architettoniche. Per ritornare a Palazzo Sansedoni ed alle sue decorazioni interne si può dire che nelle varie stanze è difficile identificare quando inizia la pittura per passare all’architettura, si può solo notare come l’architettura si integri con quello che è lo squarcio pittorico creando così effetti iIIusionistici. Si vuole creare allo spettatore l’illusione di essere in un’altra realtà. Nel caso di questo palazzo non basta l’affaccio su piazza del Campo, ma si sono volute creare aperture nell’ambiente interno, come un miracolo, un’apparizione. In questo caso, trattandosi di ambienti privati, non vediamo apparizioni a carattere religioso, ma vediamo apparizioni di deità e figure mitologiche che hanno lo scopo di creare effetti fantastici per stupire lo spettatore. Colori pastello, iridescenti, luminosi, con l’abbinamento classico di oro e bianco. Si tratta di pitture ad affresco e non 7 solo. Non sono infatti definibili propriamente affreschi, ma si tratta di pittura a calce che sfrutta lo stesso sistema di fissaggio dell’affresco ma con tempi di procedura diversi. Non si procede solo sull’intonaco fresco ma vengono impastati i colori direttamente con la calce e quindi si ha questo effetto di pennellata libera e più spessa di quella dell’affresco propriamente detto. Come ricordato sopra in questi ambienti esistevano vari arredi, pitture e sculture facenti parte della collezione della famiglia stessa. Alcune sono rimaste nel palazzo, altre sono entrate a far parte della collezione del Monte dei Paschi oppure sono andate a finire nella collezioni pubbliche senesi. Contratto di edificazione di Palazzo Sansedoni, 1340. Siena, Collezione del Monte dei Paschi di Siena (sopra) Le foto di riferimento sono state gentilmente concesse dallo Studio Fotografico Lensini di Siena Anton Domenico Gabbiani. ‘La gloria del Beato Ambrogio Sansedoni’. Particolare con la Città di Siena. Siena, Palazzo Sansedoni, cappella. 8 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO FISCO ED ALTRO: SELEZIONATI PER I NOSTRI SOCI MANOVRA FINANZIARIA 2009 Il D.L. 112/2008 (finanziaria per il 2009) ha di fatto anticipato le misure da adottare per il rilancio economico programmato dal Governo. In tale ambito si è agito per il risanamento dei conti economici e per una ristrutturazione dell’apparato burocratico. Nel decreto trovano spazio misure che vanno dalla robin tax alla social card, dai tagli ai ministeri alla stretta sugli assegni sociali per immigrati, dall’abolizione del ticket sulla diagnostica (da 1.1.2009) al piano casa (agevolazioni per le coppie). Inoltre: la carta di identità che raddoppierà il periodo di validità; l’introduzione dal 2010 delle impronte digitali; l’obbligo di garanzia fideiussoria per rateizzare il debito iscritto a ruolo per somme superiori a 50 mila euro; l’aumento da 5 mila a 12.500 euro del massimo per l’utilizzo del contante e degli assegni “liberi” (resta l’imposta di 1,50 euro per assegno rilasciato appunto in forma libera). Da 1.1.2009 si avrà una integrale cumulabilità delle pensioni di anzianità liquidate con i redditi da lavoro autonomo e dipendente. Ancora all’1.1.2009 è prorogata la class action, per la necessità di offrire un’adeguata tutela risarcitoria dall’azione collettiva anche nei confronti della pubblica amministrazione. Per ciò che attiene le novità in ambito fiscale si deve ricordare: l’esenzione delle plusvalenze reinvestite; l’eliminazione dell’elenco clienti e fornitori; l’adesione ai processi verbali di constatazione; la stretta per le stock option; l’incremento della tassazione per banche, assicurazioni e fondi immobiliari. Di certo, il Governo ha posto in essere misure mirate al contenimento dei costi e al risanamento dei bilanci, anche se tali riforme andranno valutate nella concretezza dei fatti con obiettività e in un’ottica di lungo termine. La Finanziaria 2009 ha avuto il disco verde della Camera proprio in questi giorni ed è stata inviata al Senato per il via libera definitivo. Poche lievi modifiche rispetto alla versione originaria del decreto, che non modificano alcunché della sostanza. È invece opportuno ricordare alcune proroghe di grande interesse previste nella finanziaria: • sconti Irpef del 19% per la frequenza agli asili nido, sulle spese dei docenti per aggiornamento, e proroga del bonus abbonamenti metro e bus; • detrazione Irpef pari al 36% delle spese sostenute per ristrutturazioni edilizie e Iva 10% sui materiali. ESTINZIONE DELL’USUFRUTTO Il Codice civile stabilisce che “la durata dell’usufrutto non può eccedere la vita dell’usufruttuario”. Alla sua morte il diritto di usufrutto si consolida con il diritto di proprietà, ovvero si riunisce in capo al nudo proprietario. È sufficiente una semplice voltura di detta riunione da effettuare presso il Catasto o all’Agenzia del territorio esibendo un semplice certificato di morte. Casolare toscano LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO Faro PENSIONATI AL LAVORO Il Decreto legge 112/2008 prevede l’eliminazione, dal 1.1.2009, del divieto di cumulo tra pensione e redditi di lavoro. Ne potranno beneficiare i pensionati di anzianità e anche quelli che hanno un trattamento anticipato o di vecchiaia. Ciò significa che chi ora perde l’intera pensione – in caso di occupazione come “dipendente” - dal 2009 potrà sommare il reddito da dipendente e la pensione. Il divieto di cumulo resta per gli assegni di invalidità, per i titolari di pensioni di reversibilità e per le pensioni di anzianità liquidate con meno di 40 anni di contributi. 9 modificare la definizione di abitazione principale. La nuova disposizione normativa (legge 296/2006) ha ribaltato l’onere della prova, trasferendo al contribuente l’obbligo di dimostrare una dimora abituale diversa rispetto a quella di residenza anagrafica. Il contribuente, in assenza di una specifica normativa, non può che esibire la documentazione ritenuta utile – per es.: bollette dei consumi, contratto di lavoro con l’indicazione di dove viene esercitato, iscrizione a scuola dei figli, scelta del medico di base – ma il Comune ha ampia libertà di valutarla. Vale la pena ricordare che il diritto all’esenzione ICI spetta su una sola abitazione. L’ABITAZIONE PRINCIPALE Il concetto di abitazione principale non era definito dal decreto istitutivo dell’ICI, intendendo per tale l’immobile in cui si dimora abitualmente. La genericità della definizione, e la difficoltà di accertare il reale diritto al beneficio fiscale, ha indotto il legislatore a IL FISCO ED I PARAFARMACI I prodotti idratanti per viso e corpo non possono essere assimilabili ai medicinali, in quanto si tratta di prodotti cosmetici, il cui acquisto va escluso dalla detrazione del 19% riconosciuta solo alle spese sani- 10 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO tarie. Peraltro, anche per altre tipologie di parafarmaci, quali gli integratori alimentari – pur in presenza di prescrizione medica – l’Agenzia delle entrate ha disconosciuto il beneficio fiscale della detrazione non riconoscendo agli stessi proprietà curative. Si può invece beneficiare della detrazione fiscale per altri prodotti acquistabili in farmacia, quali: prodotti omeopatici, preparati officinali, preparati magistrali, ausili per incontinenti, bende, garze, apparecchi per aerosol, per glicemia, per misurare la pressione sanguigna, eccetera. INVIO DEI DATI CATASTALI La legge 311/2004 dispone che a decorrere dal 1.4.2005 le aziende, gli istituti, gli enti e le società erogatrici di forniture elettriche, idriche e gas, devono richiedere i dati identificativi catastali degli immobili in uso agli utenti all’atto della sot- toscrizione dei relativi contratti, mentre, per i contratti in essere, le medesime informazioni devono essere acquisite in occasione del rinnovo o della modifica dei sopra indicati contratti. Sul punto, ulteriori documenti ufficiali, hanno sottolineato che, in relazione alle utenze attivate sulla base di contratti stipulati a tempo indeterminato, l’obbligo di comunicazione dei dati catastali deve essere assolto in occasione di modifiche o rinnovi contrattuali, in modo da poter via via aggiornare la relativa banca dati. Pertanto occorre ricordare che molti contratti contengono clausole di tacito rinnovo in assenza di disdetta da parte dell’utente, cosicché, ai fini di rispettare le disposizioni del legislatore, le aziende erogatrici sono tenute a richiedere i dati catastali dell’immobile in occasione del primo rinnovo tacito di tali contratti (successivo alla data 1.4.2005). Montemassi 11 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO RUBRICHE: DALLA REDAZIONE Il vernacolo senese di Antonio Tasso Atteso il gradimento riscontrato continuiamo la pubblicazione di poesie in vernacolo senese di Antonio Tasso. Preghiera Quando so’ nato ‘un ci avanzavo niente eppure m’ha trattato in guanti gialli: una famiglia, una città e un ambiente che ‘n tanti pagherebbero a trovalli Crete senesi e poi, come se ‘un fosse sufficiente, il Palio colla Piazza e coi cavalli, una bella Rivale, prepotente, e ‘l Ponte di Romana pe’ aspettalli… M’ha dato tanto e se ha tenuto ‘l conto un giorno o l’altro me lo manderà; però, detto fra noi, ‘un sarei pronto a lascia’ tutto e Siena e anda’ di là: la pena, Signorino, è troppo grossa!... ‘un si potrebbe …rimanda’ la Mossa? L’eti’hetta del Brunello. Cheddì, lo sai, a me dell’eti’hette Me n’è ‘mportato sempre ‘l giusto: niente! Se uno è pulito e va colle magliette… ‘un si pòl mi’a giudi’à la gente dal vestito che porta o la tolette o ‘l parrucchiere ‘ndove uno è cliente? Uno, quand’entra e bussa e fa: “permette?” se quand’esce saluta, è sufficiente… L’eti’hetta, la griffe, l’apparenza servano a fa’ passa’ ‘l brutto pe’l bello altro che a rafforza’ la trasparenza! L’ha’visto che casino col Brunello? Mah!? a noi ‘l caso ‘un ci tocca, t’eri illuso? Al Grattacielo… sempre “rosso” e “sfuso”!! La poesia di Mario Petri Pubblichiamo altre due poesie fra le opere di Mario Petri. “IL CITTO”, Sua prima opera in vernacolo senese, manifesta il desiderio di coniugare il suo modo di scrivere pungente con un modo di esprimersi popolano tipico della “nostra gente”. Il citto Nonna, lo sai? Ho trovato ‘l citto; Brava cittina c’ho proprio piacere! Ma dimmi, dimmi, com’è questo citto? O quando me lo porti a far vedere? Stazzitta nonna, un ti fa vedere, da quella sciabordita là di fronte, ancora non lo voglio far sapere; ma è alto e biondo, e poi lavora al Monte! Dicono che ‘l su babbo fosse un conte, ma ora la famiglia e de’aduta! Nini, un te la piglià…s’è entrato al Monte in po’o tempo s’è belle riavuta! Curiosità all’assemblea Parlava un dirigente sindacale e un collega scriveva ogni pochino; ma alla fine invece di parlare, prese il foglio e ne fece un rotolino! Io, curioso, lo presi dal cestino; lo volli legger prima di uscir fuori. Aveva scritto: pane, pecorino, mozzarella, salame e pomodori! 12 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO La poesia di Ovidio Panzani È con piacere che torniamo a pubblicare una nuova poesia di Ovidio Panzani (cfr.La Nuova Voce del Pensionato n. 20 e 21). Il suo mondo poetico, come si evince anche nell’opera che pubblichiamo, è segnato principalmente da fermenti interiori. La poesia ha ottenuto il “SUPER PREMIO” al Concorso Letterario Internazionale Città di San Pietroburgo. Viareggio, un giorno d’inverno Cammino sul grande arenile deserto sospinto dal vento di tramontana cercando tra i granelli di sabbia briciole di passato. D’un tratto appaiono giovanili figure che mi vengono incontro sorridendo. Ma sono soltanto immagini immagini di persone amate com’erano in lontani giorni versiliani. Giorni assolati e densi d’azzurro caldi giorni di calde passioni che riardono per un attimo. Poi l’arenile ritorna deserto e freddo in attesa dei primi raggi di primavera. È stato un sortilegio di questa stupenda terra senza tempo. Tramonto sul mare La Poesia di Angiolo Aldinucci Angiolo Aldinucci non è nuovo alla poesia; “SOTTO IL LOGGIATO”, titolo della raccolta, è infatti la sua quinta pubblicazione. Riportiamo di seguito una nota dell’autore all’opera. Scrive Gustave Flaubert (Corrispondenza): “Un tempo si credeva che lo zucchero si estraesse solo dalla canna da zucchero, ora se ne estrae quasi da ogni cosa; lo stesso per la poesia, estraiamola da dove vogliamo, perché è dappertutto.” Ho preso spunto, per questa mia nota, dalle considerazioni del grande scrittore francese perché mi sembrano rispecchiare il contenuto di questo mio quinto libretto di poesie. Ci sono le stagioni, la natura, i fatti di ieri, i fatti di oggi, l’amicizia, l’amore, la nostalgia, la fede, i rimpianti, le speranze rivolte al domani. E, soprattutto, tornano e tornano, i ricordi, come un assillo, ma mi conforta il Poeta Giovanni Pascoli (prefazione ai Primi Poemetti): “Il ricordo è poesia, e la poesia non è se non ricordo”. E Salvatore Quasimodo (La Vita non è sogno) conferma: “I Poeti non dimenticano”. I Soci interessati alla pubblicazione posso richiederla direttamente all’autore: tel. 0575 844145 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO 13 Sotto il loggiato Sotto il loggiato, sono un bimbetto, si fa quasi sera, la nonna mi racconta la sua vita; una grande famiglia contadina, la Toscana, i briganti, Garibaldi. Dal secolo Ottocento che finisce, col linguaggio leggiadro che m’incanta, racconta le sue storie in Valdichiana, le feste popolari nel paese, le ballate frenetiche nell’aia, le nozze con mio nonno, il grande pranzo, ed i brevi tre giorni di Firenze, i tre figlioli al fronte lungo il Carso, le lotte contadine, Mussolini. È buio, ormai, s’è fatto troppo tardi, è l’ora di rientrare per la notte. Prima mi fa ripetere, la nonna, quasi un rito, le infinite preghiere della sera; poche son quelle che ridico anch’oggi, quelle di sua invenzione non ricordo. Neppure tutti i Santi che pregava mi ritornano a mente, ma mi volano intorno, come allora, le folte schiere d’angeli invocati. Bolsena E risento il profumo di quel Maggio. Era il tempo del fieno e delle lucciole. Le foto delle marine e dei paesaggi sono opera del collega Fernando Santoni. Invitiamo tutti i nostri Associati a rimetterci le loro opere fotografiche per la pubblicazione sul nostro giornale. Ricordiamo che le foto dovranno avere una risoluzione adeguata (se digitali), o in buono stato se tradizionali. 14 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO MANTENIMENTO DEL FIGLIO I genitori siano essi legittimi, naturali, separati o divorziati debbono mantenere i figli; vi è un diritto di mantenimento in favore dei figli maggiorenni ma non indipendenti economicamente. La giurisprudenza riconosce il diritto del figlio maggiorenne al mantenimento in relazione alle capacità economico-sociali della famiglia di origine al fine di metterlo in condizioni di raggiungere l’indipendenza economica. È però esclusa qualsiasi legittimazione alla formazione di una rendita parassitaria o per favorire comportamenti lassisti e quindi nessuna giustificazione nel caso in cui il mancato raggiungimento dell’indipendenza economica sia dovuta a colpa o a scelta del figlio. CASA, PROPRIETÀ E LOCAZIONE In Europa oltre due terzi della popolazione ha una casa di proprietà e meno di un terzo, quindi, vive in abitazioni condotte in locazione. I proprietari sono in maggioranza in tutti i Paesi con l’eccezione della Germania (44%). L’Italia con circa il 72 % di case in proprietà è oltre la media europea che risulta di circa il 68 %. momento della violazione. Se si omette, senza giustificato e documentato motivo, di fornirli scatta la sanzione amministrativa per una somma da 250 a 1.000 euro, oltre alla sanzione per la violazione commessa dal trasgressore. TRIBUNALI PER LA FAMIGLIA Un tribunale della famiglia che decide su divorzi, adozioni, affidi, coppie miste, reinserimento di minori. Un nuovo quadro normativo in cui il giudice, per esempio, non cambia a seconda se il figlio è legittimo o naturale. È rilanciata l’ipotesi di un tribunale ad hoc per la famiglia con un progetto di legge che dovrebbe vedere la luce entro, al massimo, l’inizio del 2009. La riforma del sistema giudiziario ha l’obiettivo di superare la frammentarietà delle competenze che non regge più di fronte ai cambiamenti della famiglia e alle nuove problematiche. Cioè un tribunale della famiglia che accorpi tutte le competenze del giudice ordinario e dei minorenni, sia sotto il profilo civile che penale, così da semplificare procedure e provvedimenti. ITALIANI A RISCHIO ALCOL GUIDATORE IGNOTO La decurtazione dei punti dalla patente di guida riguarda il conducente, quando è identificato al momento della contestazione; nel caso di mancata identificazione, il proprietario del veicolo deve fornire all’organo di polizia – entro 60 giorni dalla data di notifica del verbale di contestazione – i dati personali e della patente del conducente al Marina toscana In Italia tra il 30 e il 50% del totale degli incidenti stradali mortali è dovuto all’abuso di alcol. Oltre 9 milioni di persone fanno un uso rischioso di alcolici e di questi circa 500 mila sono giovanissimi: un minorenne su cinque inizia a bere alcol tra gli 11 e i 15 anni. Sono dati allarmanti. L’Italia ha il triste primato dell’età più bassa in Europa per il primo contatto con l’alcol: la media nostra è di 12,2 anni contro i 14,6 dell’Europa. Secondo un’interpretazione di carattere sociologico sul fenomeno, l’abuso di alcol, e in particolare di vino, tra i giovanissimi fa parte di una radicata tradizione culturale, l’assunzione moderata di alcol è un’abitudine alimentare diffusa. Purtroppo negli ultimi anni si sono diffusi nuovi modelli di consumo che prevedono un uso occasionale, ma intenso e spesso intossicante, di aperitivi e superalcolici. Il vero problema è che oggi i bar e soprattutto le discoteche sono quasi gli unici luoghi di incontro. LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO 15 LA CONCILIAZIONE Che cosa è La Conciliazione è il modo più semplice, rapido ed economico per risolvere controversie. È possibile risolvere una lite anche tra impresa e consumatore con l’aiuto del conciliatore, una figura super partes che ha il compito di facilitare il dialogo e condurre il contenzioso a una soluzione amichevole. Le Camere di commercio Le Camere di commercio sono enti pubblici terzi e neutrali cui il legislatore ha riconosciuto una competenza in materia di Conciliazione a partire dalla Legge 580/1993. Quindi tutte le camere di commercio sono la sede ideale per la soluzione di controversie. I Conciliatori sono iscritti negli elenchi tenuti dalle Camere di commercio, un importante riconoscimento è del 2003 con la riforma del diritto societario che prevede che la formazione dei conciliatori debba essere organizzata su standard elaborati da Unioncamere. I vantaggi Quando i diretti interessati decidono di sedersi a un tavolo per trovare una soluzione amichevole, spesso riescono a giungere ad un accordo soddisfacente per entrambi. Non si tratta di un processo, perché nessuno è obbligato a partecipare all’incontro né le soluzioni sono imposte da qualcuno e si può comunque decidere di essere assistiti da un avvocato. E tutto questo con costi contenuti e determinati. Avviare una conciliazione è semplice: basta inviare la richiesta alla Camera di commercio della propria provincia. Da quel momento la Camera di commercio si occuperà di contattare l’altra parte e curare tutti gli aspetti organizzativi fino alla data dell’incontro e, nel caso si raggiunga l’accordo, le parti potranno sottoscrivere un verbale che avrà la Marina stessa efficacia di un contratto. E tutte le informazioni legate al caso resteranno riservate. Le tariffe I tempi sono rapidi, in media per risolvere una controversia occorrono circa 60 giorni dall’invio della richiesta e, nella maggior parte dei casi, è sufficiente un solo incontro di Conciliazione. Le spese di Conciliazione variano a seconda del valore della lite e devono essere versate prima dell’inizio dell’incontro di Conciliazione. Si può indicare che le spese per ciascuna parte vanno da 40 euro per una lite fino a mille euro, a 10mila euro per una lite oltre 5milioni di euro. Nella spesa è compresa l’Iva. Il modulo delle Camere di commercio Il modulo offre uno strumento di giustizia alternativa in cui un terzo neutrale può essere presente all’incontro, solo per aiutare a negoziare un accordo. Agli interessati il funzionario preposto offre una serie di indicazioni pratiche sul tentativo di conciliazione, sui vantaggi del suo utilizzo e sulle modalità con cui il procedimento si svolge (in base al Regolamento di Conciliazione unico a livello nazionale). 16 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO La clausola di conciliazione Le parti possono giungere al tavolo di Conciliazione di comune accordo quando tale tentativo è previsto da una clausola di Conciliazione contenuta nel contratto oggetto della controversia. In assenza di tale clausola le parti possono presentare una domanda congiunta, oppure la parte interessata può depositare la richiesta per il tentativo di Conciliazione. La clausola di Conciliazione delle Camere di commercio recita: “Tutte le controversie nascenti dal presente contratto verranno deferite alla Camera di commercio di ….. e risolte secondo il Regolamento di Conciliazione da questa adottato”. La domanda e l’adesione Per avviare la procedura di Conciliazione è sufficiente compilare la “domanda di conciliazione” e farla pervenire alla segreteria del servizio; è possibile presentarla in carta libera. Il funzionario informa la controparte dell’avvenuto deposito attraverso apposita comunicazione. Non c’è obbligo ad accettare l’invito a conciliare. Se la controparte rifiuta viene inviata comunicazione a chi ha depositato la domanda e questi sarà libero di decidere quali passi compiere, anche in sede giudiziale. Tramonto sul Trabucco L’incontro e la riservatezza Una volta fissata la data e terminato l’incontro – nel caso sia raggiunta una soluzione – le parti sottoscrivono un verbale di Conciliazione con il quale definiscono la controversia e ogni altro aspetto che si ritenga di evidenziare. Tale accordo è – a tutti gli effetti - un contratto pienamente efficace per le parti stesse. Quando la Legge lo prevede, il verbale di Conciliazione acquista efficacia di titolo esecutivo, previo controllo formale da parte del giudice. Nel caso in cui l’accordo non sia stato raggiunto viene redatto un verbale in cui le parti sottoscrivono di essersi incontrate e di non aver trovato una soluzione. Il procedimento di Conciliazione è riservato e tutto quello che viene dichiarato nel corso dell’incontro non può essere registrato o verbalizzato. Il conciliatore, le parti e tutti coloro che intervengono all’incontro non possono divulgare a terzi i fatti e le informazioni apprese nel corso del procedimento di Conciliazione. I soggetti diversi dalle parti presenti all’incontro di Conciliazione dovranno sottoscrivere, a tal fine, apposita dichiarazione. LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO 17 NON È UN PAESE PER VECCHI. NEPPURE PER GIOVANI. di Antonio Scurati da “VENTIQUATTRO” n. 10 del 3 0ttobre 2008 Milano, zona 3, quartiere di Città Studi, ore 19.00. Giardini Sergio Ramelli. Il giardino è talmente piccolo che le mappe non lo registrano. Nemmeno Tuttocittà. Nemmeno la tavola topografica n. 29 gli dedica una macchiolina verde tra Via Pinturicchio e Via Bronzino. Forse un ettaro, forse mezzo, forse soltanto un’ara. Forse neppure esiste. Tanto da queste parti, nessuno sa più misurarlo un lembo di terra. Il minuscolo lacerto di verde è strappato al ventre cementizio della città. Giace, come un brandello di carne gettato a cani e bambini, tra quattro muraglie di palazzi. Una dozzina d’alberi, otto panchine, qualche altalena, due cancellate e un recinto; Da un lato i bambini, dall’altro i cani. Tutti, animali e uomini, si affollano nel loro metro quadro di verde, nel loculo che la città riserva ai loro giochi; tutti, animali e uomini, si accalcano nella loro angusta libertà, nella loro ora d’aria. I cani, però, sono più numerosi. Chi non ha figli ha cani. E da queste parti, oramai, i figli sono un lusso dello spirito più che un’ovvietà della natura. Quasi nessuno può più permetterseli. Ma non ci sono solo i cani e i bambini ai giardini Sergio Ramelli. Ci sono anche i vecchi. Giacciono catatonici sulle panchine, affiancati da silenti badanti rumene, ucraine o lituane. Massicce donne forzute guardano a vista anziani signori fragili, resi rachitici dall’età, muti dall’abbandono della propria gente. Che mai potranno raccontare, dal fondo del loro sfinimento, a quelle donne erculee? Nessuna lingua li accomuna. Poco più in là, altre badanti, fìIippine, polacche, peruviane assistono i bambini. Le rare madri italiane tallonano da presso piccole creature ipercinetiche, indomite e intrattabili. Hanno la pelle secca e gli occhi arrossati dall’ansia di un mestiere che non sanno più fare perché ne fanno già troppi. Sopra le loro teste pesanti, un annuncio scritto a mano: «Abiamo dimenticato una bicicletta rossa. Se qualcuno l’ha trovata per favore chiamare ... ». Anche qui la lingua si perde. Un passo ancora e si perde anche la storia. Su di un cippo, minuscolo e brutto come tutto il resto, una lapide ricorda un ragazzo ucciso a sprangate trent’anni prima. Ai giardini Ramelli il sole tramonta sull’esercito di ottocentomila straniere che si curano di vecchi non loro, di malati non loro, di figli non loro. In loro, il welfare state si è silenziosamente privatizzato. Chi può, paga. Chi può, se ne mette una in casa. Lo Stato è sparito, la società si è dissolta, la famiglia è data in outsourcing. Non c’è un solo maschio adulto all’orizzonte dei giardini Sergio Ramelli. Non uno. Non al fianco dei vecchi, né dei cani, né dei bambini. Il sole tramonta sul parco giochi di un’Italia che ha dimenticato le cose prime, le cose ultime. Le ha rinchiuse in un lacerto di verde strappato al ventre cementizio della città. E non ha più una lingua per dirle. E, allora, vorrei un Paese in cui i vecchi non debbano trascorrere gli ultimi giorni in compagnia di donne premurose ma dalla vita straniera, in cui ai bambini non si riservi lo stesso spazio dato ai cani, in cui ai morti non si menta con l’alibi della pietà consolatrice ricordandoli tutti uguali, un Paese in cui vecchi, morti, cani e bambini non siano confinati in un lembo di terra talmente piccolo che perfino le mappe lo ignorano. 18 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO I LIMITI DELLA CONOSCENZA di Gianfranco Gamboni “ fatti non foste a viver come bruti ma per seguir virtute e canoscenza…” Queste parole che Ulisse rivolge ai compagni con i quali si imbarca, in quello che Dante nel XXVI canto dell’Inferno definisce il “folle volo”, sono un capolavoro di eloquenza retorica teso a sminuire il senso del pericolo agli occhi dei rematori che si apprestano ad attraversare le Colonne d’Ercole, estremo limite del mondo allora conosciuto. Nell’immaginario dell’uomo moderno la figura di Ulisse è il simbolo della ricerca del sapere, di colui che instancabilmente cerca nuove strade in quel suo inarrestabile metaforico viaggio verso ciò che è ancora sconosciuto. Dante, che è un uomo del Medioevo e quindi non un uomo moderno, condanna l’impresa di Ulisse perché non vede in essa il tentativo di scoprire l’ignoto, ma la violazione delle leggi divine in quanto la virtù e la conoscenza possono esercitarsi soltanto nell’osservanza di queste leggi. Per l’uomo di oggi non sembrano esistere limiti nella ricerca della conoscenza; egli si muove confidando essenzialmente nella sua intelligenza e nelle sue capacità e si sente svincolato da condizionamenti di carattere etico; condizionamenti già in gran parte abbandonati sin dal secolo diciottesimo con l’affermarsi dell’Illuminismo alla cui base era la convinzione di poter risolvere tutti i problemi della vita con i soli lumi della ragione. Ma una ricerca totalmente libera ed insensibile ai principi affermati dai valori cristiani, base della nostra cultura e della nostra identità, è in grado di assicurarci una vita ed un futuro migliori? Se non c’è alcun dubbio che ciò di cui oggi disponiamo rende la nostra vita più lunga, sicura e godibile, non possiamo ignorare che alcune scoperte come l’energia nucleare che potrebbe essere adoperata per scopi non pacifici, la clonazione di esseri viventi e, da ultimo, la nascita del primo cromosoma artificiale che una volta inserito in una cellu- la potrà prenderne il controllo e così facendo favorire grandi possibilità terapeutiche per la cura di gravi malattie ma anche rappresentare la minaccia di armi biologiche micidiali ed altro ancora, provocano una condizione di malessere e gettano nel dubbio e nella incertezza. Io sono convinto che non dobbiamo avere paura della scienza e del progresso scientifico e quindi non devono essere posti limiti alla ricerca (salvo cercare di superare il limite della morte perché l’uomo non è e non sarà mai Dio), purchè si rispettino le regole dell’umana convivenza e si faccia un uso corretto delle scoperte come, ad esempio, curare le malattie, creare nuove fonti di energia o eliminare progressivamente la fame e la miseria. Devono però essere tenute sotto stretto controllo le conoscenze scientifiche ed i loro progressi nel campo della energia nucleare di quei paesi che - animati da integralismo religioso ed in possesso di grandi ricchezze - si rifiutano di rispettare le regole del vivere civile e costituiscono un reale pericolo per la pace e la sicurezza del mondo (i c.d. “stati canaglia”). La gravissima crisi finanziaria che ha colpito prima gli Stati Uniti e poi tutto il mondo e che sta già avendo pesanti ricadute sulla “economia reale” non deve distogliere l’attenzione dei paesi democratici e quindi anche dell’Italia sul ruolo che devono assolvere. Compete loro, anche in presenza di crescenti difficoltà economiche, di continuare a lavorare assiduamente per il mantenimento della pace. Tutti gli strumenti politici e diplomatici devono essere attivati nei confronti di questi “dissenzienti” per farli recedere da possibili loro insani propositi; il pericolo è reale e qualora non si abbiano apprezzabili risultati va valutata l’opportunità di impiegare anche strumenti coercitivi per prevenire eventi terribili per il genere umano. La storia insegna che le crisi economico-finanziarie si superano, sia pure a costo di gravi e prolungati sacrifici specialmente per i meno abbienti; una catastrofe nucleare sarebbe impossibile da superare. 19 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO TOSCANA MARTIRE ... FOSCA E IL SUO SOLDATINO di Mario Masseti - prima parte - Questa è la storia di Fosca, raccontata dopo molti anni e quindi ormai priva di quel velo pietoso, che all’epoca dei fatti, molti in famiglia cercarono di stendere sui suoi comportamenti sentimentali, arrogandosi il diritto di ritenere osceno quanto avvenuto tra le mura della sua casa. Io non la giudicai mai, ma non perché era la mia zia preferita: difesi sempre la sua storia d’amore con quel giovane che aveva quasi trent’anni meno di lei, perché compresi che almeno una volta nella vita era riuscita a sublimare l’angoscia di uno stato di vedovanza che, con il passare del tempo, la stava riducendo ad un’esistenza di estrema solitudine. Fosca era una donna di campagna, di una bellezza alla Loren o alla Cucinotta, non ancora cinquantenne, vedova da oltre due lustri; ma non ignorante, perché in gioventù aveva frequentato il ginnasio, per cui possedeva idee chiare e un’ottima proprietà di linguaggio. La ricordo sempre, allegra e disponibile con noi ragazzi, che l’adoravamo. Viveva in una discreta fattoria all’Impruneta, nei pressi di Firenze, limitrofa alla nostra, servendosi per i lavori stagionali di mano d’opera giornaliera. Purtroppo nel circondario suscitava invidia tra le coetanee ed anche tra le amiche più giovani, per via del suo modo di vestire un pò troppo provocante: indossava sempre corpetti attillati, alla moda dei tempi, che le risaltavano il seno prosperoso e la vita sottile, accentuandoli in maniera procace. Al suo confronto le altre sembravano salacche rivestite! Nella prima decade del settembre 1943, dopo l’armistizio, una mattina Fosca si trovò a passare in Piazza Buondelmonti. In quei giorni molti fantasmi in grigioverde passavano veloci dal paese, per dileguarsi verso località imprecisate, inseguiti dal tempo e dai tedeschi, e lo vide: un soldatino pallido ed emaciato, seduto esausto sui gradini del pozzo monumentale ai margini della piazza. C’era qualcosa di doloroso in lui: una sofferenza fisica che annullava l’euforia della fuga. Si era anche strappato dalla divisa mostrine e stellette, nel vano tentativo di cammuffarsi da civile. Gli si accostò e, interrogandolo, seppe che era stato dimesso Roccastrada dall’Ospedale militare di Firenze. Ora tentava di raggiungere Siena, naturalmente a piedi, passando per Greve e Castellina in Chianti: la via dell’orto! Confessò di essere affamato e dolorante a causa di una ferita di guerra al fianco. Per Fosca fu pietà e amore a prima vista: amore materno, intendiamo. Tant’è che se lo trascinò in casa. Lo fece lavare, poi gli preparò un bel coniglio fritto che il militare divorò in pochi minuti. Infine lo mise a letto nella sua camera dove, esausto, si addormentò di colpo. Fosca si ritirò in soggiorno, e la notte dormì su un divano. Il soldato, un biondino alto e delicato, disse di chiamarsi Luca Isidori. La mattina seguente Fosca entrò in camera per svegliarlo. Adesso era seccata per aver permesso ad uno sconosciuto di dormire nel suo letto: doveva andarsene al più presto! L’odore che emanava dalle travature del soffitto 20 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO si confondeva col profumo, lievissimo, del cinabro rosso, sparso sul pavimento di cotto tirato a lucido. Il cassettone di robinia, l’inginocchiatoio in noce, l’armadio in ciliegio, il prezioso scrittoio d’ebano macassar, l’esotica cassapanca di sandalo intagliato: tutti pezzi eterogenei che aveva portato in dote, erano accostati alle pareti, ad impreziosire quella stanza di fattoria. Luca era desto e l’aveva sentita entrare. Porgendogli una tazza di caffè d’orzo lo spinse a muoversi, se voleva arrivare a Siena in giornata, ma quanto accadde in seguito rimase sempre piuttosto nebuloso per lei. Me lo confidò anni dopo, solo a me, ed io non commentai, incassando la sua gratitudine. Fu un improvviso e inatteso afferrarsi reciproco, uno stringersi spasmodico tra le braccia; un cercarsi la bocca con ardore, e baciarsi senza respiro. Poi lo stupore, il sentirsi come una preda indifesa le tolse le forze, rendendola incapace di qualunque reazione. Mi confessò anche della gioia intensa che l’aveva pervasa e la volontà di provare ancora quelle sensazioni sconvolgenti. Ma l’amore, si sa, è come la tosse, non si può nascondere, e tutti scoprirono anche troppo presto la relazione che andava dipanandosi nella sua casa: per l’epoca qualcosa d’inaudito. “L’indignazione virtuosa” della gente non conosce limiti! Intanto all’Impruneta si viveva trepidando il clima di guerra, in attesa del passsaggio del fronte. Nella Pieve medievale di S. Maria cercavano spesso rifugio i partigiani della divisione Teseo e della 4^ Brigata Rosselli, con grave nocumento per i civili, se i tedeschi l’avessero scoperto. In quelle ore Fosca viveva immersa in una dimensione irreale. L’esperienza della donna matura si era amalgamata alla foga giovanile di un partner che non le concedeva tregua. Finché arrivarono i giorni del panico. Dalle campagne tutti fuggirono cercando rifugio in paese, credendosi più al sicuro, ma Luca impose a Fosca, anche con la forza, di non muoversi: era stato in guerra e sapeva che le città, con l‘avanzare del fronte erano le più esposte all’interdizione aerea, e fu la sua fortuna. Infatti, mentre la popolazione aveva trovato riparo nelle cantine del centro, l’Air Support Control alleata scatenò l’inutile strage. Il 27 luglio il Comando della VI Divisione Corazzata Sudafricana autorizzò gli aerei della “Desert Air Force” a bombardare proprio il cuore del paese. Alle 18 precise la 5^ Squadriglia del 239° stormo sganciò il suo carico mortale ... e fu un’ecatombe! Suor Margherita, una religiosa del posto, che visse in prima persona quelle tragiche ore, scrisse: “I feriti erano in uno stato compassionevole, talmente sfigurati che si riconoscevano a fatica ( ... ) non corpi umani, ma pezzi di carne cadenti da ogni lato ed a ogni movimento.” Il diario di guerra della 5ªsquadriglia, citando l’incursione sull’Impruneta, con i suoi aerei Kittyhawk forniti di bombe da 500 libbre riportava, tra l’altro: “Bombardamento da Nord-Ovest in direzione Sud-Sudest, scesi da 2.500 metri a 480 alle 18,05. Grosso Ospedale osservato a Nord-Ovest della città”. Di quell’edificio, osservato “da lontano”, in realtà restavano in piedi solo pochi tronconi di mura annerite. Come sempre: “All’Ovest niente di nuovo”! Il giorno seguente fu colpita la Basilica, in piazza Buondelmonti, e fra la popolazione si ebbero quasi 500 morti. Adesso tutti riconobbero che Luca aveva compiuto un miracolo. Infine quel soldatino riuscì a far raggiungere indenne Fosca a Firenze, in una precipitosa e avventurosa fuga. Ma questa è un’altra bella storia, che spero potervi raccontare... redazione permettendo! - segue - 21 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO BARACK OSIENA NUOVO SINDACO DELLA CITTÀ? – intervista esclusiva – di Giampiero Azzurrini Non è né alto, né bello. In quanto poi all’“abbronzato”, beh, nel suo caso sarebbe davvero un eufemismo perché il personaggio che siamo andati a intervistare, battendo sul tempo tutti gli altri colleghi senesi, se fa tanto di chiudere gli occhi e di nascondere i denti, credetemi, scompare davvero nella notte più nera che abbiate mai immaginato. Eppure, nella guerra senza nessuna esclusione di colpi che si è scatenata in vista delle ammini strative del prossimo anno, sono in molti a puntare su di lui. Prima tra tutti, naturalmente, la neoformazione politica che lo appoggerà al voto del 2009, cioè la ‘LISTA CINICA”, un gruppo eterogeneo che riunisce scontenti di destra e di sinistra, rotariani ed operatori ecologici, alcuni nipoti di antichi democristiani e socialisti, molti fans di Garibaldi, di Gramsci, di Almirante e di Bruno Vespa. E poi ancora massoni allo scoperto e gente onesta che non ha il coraggio di mostrarsi, giovani anarco-monarchici e anziani playboys-insurrezionali, oltre a una promettente nuova sezione che vede nella marchesa De Blanc, in Pappalardo, Sgarbi, Valeria Marini e nel bidello dei famosi isolani i nuovi modelli da seguire. Prendendo lo spunto dal fatto che il nostro intervistato è un infaticabile presenzialista e che mentre parla gesticola a più non posso, è già in circolazione una battuta secondo la quale sarebbe “meglio avere un sindaco che ti spiega chiaramente le cose a gesti anziché uno che non si vede mai e si esprime solo a... cenni”. Ma veniamo all’intervista, raccomandando ai nostri lettori una buona dose di pazienza in quanto il candidato della Lista Cinica si esprime in un italiano molto approssimativo e, detto tra noi, dice un sacco di cavolate, d’altra parte, questo è il lavoro del cronista. “Passiamo in rassegna i vari problemi della città. Abbazia di San Galgano 22 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO Lei che cos’ha da proporre nell’eventualità di una sua elezione a sindaco di Siena, cominciando dall’eterno scoglio dei parcheggi...” - Me grato per domanda. Me fare approvare progetto per grandi scavi soddo gampo di galcio. Me fare gostruire enorme pargheggio con dandi piani e un dunnel a guaddro gorsie ghe da tangenziale pordi direddamende nel guore della gittà. Gosì eliminare broblema traffico e anghe (me sgusare per volgaridà) dande sbisciagghiade di bosdeggi e bosdeggini “Ho capito. Lei avere intenzione... oh, mi scusi, corre voce che lei avrebbe intenzione di modificare anche l’attuale assetto del consiglio comunale?” - Me ringraziare angora per obbordunidà di esdernare mio penziero. Essere mia indenzione di ridurre del ginguanta ber gendo il numero di gonsiglieri gomunali. Gosi, forse, loro lavorare di biù e fare meno (sgusare nuova volgaridà) gnagnolate e gazzeggiamenti, spegie guando essere telegamere aggese. A me sembrare ghe loro giogare sbesso a guardie e ladri...“A Siena è opinione comune che il consiglio comunale sia un coacervo di persone infaticabili e unite da una collaborazione costruttiva per il bene della città, comunque noi non facciamo altro che riportare il suo pensiero. Ci dica ancora: qualcuno si lamenta, ingiustamente, che la raccolta ecologica sia fatta in pieno giorno rallentando notevolmente il traffico...” - Me fare raggogliere rifiudi dalle ore sei alle ore sedde del maddino. Gosi me risolvere broblema draffigo e ingamerare anghe medallo prezioso “ Scusi, me non gabir... voglio dire, non capisco...” - Me sendido sembre dire ghe maddino ha oro in bogga... “(Uhm anche spiritoso l’amico!) E, senta, in fatto di urbanistica, quali provvedimenti intenderebbe mettere in atto?” - Ber brima gosa, me fare disdruggere inguiedande obbrobbrio di sdazione ferroviaria. Me fare approvare progeddo di nuova sdazione, gon dandi alberi, dando verde e fondane e simboli di giddà del balio ghe possano abrire loro guore a sdraniero ghe arriva con ciuff ciuff. Me avere barendi e amigi in sudafriga ghe sono stati imbrigionadi in gosdruzioni moldo simili a palazzi di biazzale rosselli “ (Questa poi !) Altri interventi? “ - Me bensare ghe se in dandi anni nessuno è riusgido a buddare giù abominevole edifigio di gamera di gommergio, forse non avere suggesso nemmeno me. Ma io rimediare. Avere in mende progeddo di grande fondana luminosa (al posdo di aiola ghe sbesso sembrare derreno per gabre) gon grandi gavalli del balio ghe ad ogni sgoggare dell’ora si meddono in movimendo girgolare. Al bosdo, boi, di magghine e modorini, me fare aiole e riandare alberi e insdallare gioghi per bambini, gosì gende stare allegra, ammirare fondana e dimenticare ego-mosdro camerale – In tanti anni di cronaca non avevamo mai messo insieme tante idee strampalate, però dicono che siamo in democrazia, così ognuno può esprimere le proprie opinioni. Signore e signori, queste erano quelle di Barack Osiena, candidato della Lista Cinica alle prossime amministrative. Montesiepi - San Galgano 23 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO FRULLANI MARINA VED. BORSELLI – Firenze NUOVI SOCI Sono entrati a far parte della nostra Associazione i seguenti nuovi Soci: 28.02.2008 GABBRIELLI GIOVANNI – Roma 08.08.2007 GALEASSI AMERICA VED. BONAFEDE – Pistoia 02.08.2007 GIOVAGNINI SANTI – Sansepolcro 08.12.2007 ALDI LUIGI – Grosseto GIOVANNINI GIUSEPPE – Sansepolcro 10.01.2008 BARCACCIA ANDREINA VED. CESARI – Perugia GIOVANNINI LUCIANO – Lucca 27.06.2007 CIACCI RINA VED. BERNINI – Siena GIUSTINI ELIANA VED. LAURETTI – Castelfusano 25.12.2007 IPPOLITO PAOLO – Siena GRADI AMEGLIO – Siena 16.03.2008 LOGLISCI VINCENZO – Potenza GUERRIERI NELLO – Certaldo 16.12.2007 GUIDI LUISA CRISTINA VED. ROSSI – Ripa di Seravezza 22.08.2007 MAZZOLLI FABIO – Siena PIANIGIANI DANIELE – Siena PIGNATTAI MARESCA – Siena I NOSTRI LUTTI Comunichiamo con vivo cordoglio la scomparsa dei Colleghi di seguito riportati; siamo venuti a conoscenza della loro scomparsa solo recentemente, grazie alla segnalazione che periodicamente ci viene fornita dagli organi predisposti alla gestione pensionistica. ISAIA GIANCARLO – Genova 25.01.2008 LOLINI ERMILLA VED. CIAMPOLINI – Firenze 11.03.2008 MAGNI PAOLO – Prato 29.07.2007 MARIANI ROBERTO – Siena 07.05.2008 MASTROCICCO EURO – Genova 18.10.2007 MATTII SERGIO – Siena 18.11.2007 MAZZEI VINICIO – Querceta 18.03.2008 MEALLI GIOVANNI – Grosseto 19.10.2007 MISUL MIETTA VED. SERVI – Pontassieve 26.12.2007 MONTI MARGHERITA VED. SALVINI – Siena 08.09.2007 ANNALORO ANTONINO – Palermo 24.01.2008 MOSCA GIOVANNI – Genova 19.11.2007 BACCONI ELISENA VED. BISOGNI – Siena 17.04.2008 PACCHIANI ADA – Siena 24.11.2006 BARTALI LUCIANA – Siena 16.01.2008 PELLEGRINI GIANCARLO – Firenze 13.07.2007 BARTOLETTI GIOVANNI – Grosseto 18.02.2008 PESSINA ENRICO – Viareggio 15.01.2008 BERNARDINI LICIO – Arezzo 26.01.2008 PETRINI ARIO – Monticiano 16.10.2008 BIANCIARDI ANNA – Sovicille 19.04.2008 PILLI PELLAUX VITTORIA – Roma 20.08.2007 BICCHI FRANCESCO – Livorno 16.12.2007 RIZZI NICOLA – Roma 06.06.2007 BISDOMINI ANNA – Siena 10/11/2008 RONCUCCI GINO – Arezzo 24.12.2007 BONDI IDA VED. MONTI – Bologna 04.03.2008 ROSSI PARISINA – Sien 01.01.2008 BOSICO OTELLO – Terni 17.02.2008 SALINETTI GIOVANNI – Roma 03.07.2007 BOTTI MARINO – Genova 29.07.2007 SAMPIERI MARCELLO – Montalcino 05.01.2008 BRACCIALI VANNA – Firenze 07.08.2007 SANI SIRO – Siena 15.08.2007 BREGALDA GILDA – Grosseto 20.12.2007 SANTINELLI PIETRO – Montepulciano 19.04.2008 BUCCI GIAMPIERO – Milano 04.01.2008 SAVINI RUGGERO – Siena 15.09.2007 CARDINI ROMANO – Firenze 08.07.2008 SCATTONI ROBERTO – Milano 12.02.2008 ZACCAGNINI GIUSEPPE – Pisa 20.12.2007 CASTRUCCI EGLE VED. DELLO RUSSO – Siena CIANI IOLANDA VED. FOMMEI – Siena 02/11/2008 CICALONI GINO – Santafiora 19.10.2007 CINCI VASCO – Siena 23.10.2007 CONTI FRANCESCA VED. MARUCELLI – Firenze 11.03.2008 CORTI RINA VED. VERZANI – Grosset 20.11.2007 COSCIA CONCETTA VED. VECCHINI – Magione 31.12.2007 DE GIULI ADALBERTO – Roma 02.03.2007 DEL CIONDOLO GIANFRANCO – Pisa 19.03.2008 FERRETTI BRUNO – Montevarchi 26.11.2007 FILADELFI NEDA VED. BARTALINI – Grosseto 22.08.2007 FINESCHI VITTORIA VED. CIPRIANI – Siena 26.01.2008 CONTRIBUTI VOLONTARI Sono pervenuti alla nostra Associazione, per le proprie attività organizzative e per il periodico “La Nuova Voce del Pensionato”, contributi volontari da parte dei seguenti Colleghi: ALDINUCCI ANGIOLO – Arezzo GALARDI MARIA LUISA VED. GRANAI – Siena ONESTI LORENZO – Montescudaio PAOLUCCI DINA VED. AGOSTINI – Siena 24 LA NUOVA VOCE DEL PENSIONATO LE MISURE PER SUPERARE L’EMERGENZA Sintesi della parte di interesse per famiglie, casa, lavoro 1 - Il Decreto anti-crisi approvato dal Consiglio dei Ministri il 28 Novembre Famiglia – Bonus da 200 a 1.000 euro per lavoratori dipendenti con figli e pensionati. Il bonus sarà corrisposto con la busta paga di febbraio 2009 e interesserà circa 8 milioni di famiglie. L’importo varierà anche in funzione dei figli e degli anziani presenti nel nucleo familiare, e potrà scattare (sotto forma di detrazione), fino ad un reddito di 22mila euro. Il tetto salirà a 35mila euro per le famiglie con portatori di handicap. Prestito agevolato per le famiglie con nuovi nati a partire dal 2009 (tasso 4% durata 5 anni). Casa - Per i muti sulla prima casa con le rate variabili, il tasso non potrà essere superiore al 4%; lo Stato si accollerà la parte eccedente. Sui nuovi mutui il tasso di base sul quale calcolare l’eventuale spread sarà il tasso di rifinanziamento principale della Bce. Lavoro – Il fondo per il sostegno al reddito di chi perde il lavoro sarà finanziato per oltre un miliardo. Ammortizzatori estesi “in deroga” al lavoro flessibile. Prorogata la detassazione del salario di produttività, vale a dire premi ed incentivi, per redditi fino a 35mila euro ( dai 30mila attuali). Raddoppia anche la parte di reddito su cui applicare gli sgravi, da 3 a 6mila euro l’anno. Non è stata prorogata la detassazione degli straordinari. Tariffe - Dal primo gennaio 2009 le famiglie economicamente svantaggiate, che hanno diritto alle tariffe agevolate per l’energia elettrica, avranno anche lo sconto sul gas, massimo 15%. Per il primo semestre 2009 le variazioni tariffarie autostradali non saranno applicate. 2 - SOCIAL CARD – un aiuto da 40 euro al mese Auguri Il Presidente e il Comitato Direttivo di questa Associazione, in occasione delle prossime Festività, rivolgono un affettuoso augurio a tutti gli Associati ed alle loro famiglie. Un fervido augurio anche agli Esponenti della Banca Monte dei Paschi di Siena Spa, della Fondazione, della Cassa di Previdenza, della Cassa di Mutua Assistenza e delle Organizzazioni Sindacali. Che cos’è? – una tessera dotata di banda magnetica (tipo Bancomat) e ricaricata ogni due mesi con 80 euro. A cosa serve? – Acquisto di generi alimentari scontati del 5% e accesso alla tariffa sociale elettrica. Platea – circa 1.300.000 beneficiari. Cittadini e residenti in Italia. Età tra i 65 ed i 69 anni con redditi e trattamenti pensionistici fino a 6.000 euro all’anno o un’età superiore a 70 anni fino a 8.000 euro. Con redditi personali tali da non comportare il pagamento di alcuna imposta. Proprietari (da soli o con il coniuge) di una sola abitazione. Titolari (da soli o con il coniuge) di una sola utenza elettrica o gas. Proprietari (da soli o con il coniuge) di un solo autoveicolo. Con meno di 15.000 euro di risparmi in Banca o Poste. Con indicatore Isee ( situazione economica complessiva) fino a 6.000 euro. Procedura – I cittadini interessati riceveranno a casa una lettera con la quale potranno presentarsi, a partire da dicembre, in uno degli uffici postali abilitati, portando con sé: il modulo di richiesta compilato in ogni sua parte con i relativi allegati tra cui un’attestazione Isee, l’originale ed una fotocopia del documento di identità.