LA NUOVA VOCE DEL
Anno VIII
ottobre/dicembre 2008 n. 33
Sped. in A.P. Comma 20 C art. 2
Lett. Legge 662/96
Filiale P.T. Siena
PENSIONATO
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Periodico di informazioni
ORGANO BIMESTRALE DELL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI A RIPOSO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA
Direttore: Alberto Cavalieri Direttore Responsabile: Tullio Mori Redazione: Flavio Egni Progetto grafico: Maruska Pradelli Impaginazione: Bernard & Co
Reg. Tribunale di Siena n. 718 del 5 ottobre 2001 Stampa: Arti Grafiche Ticci, Sovicille (SI).
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
COMITATO DIRETTIVO
Il giorno 9 di ottobre presso la sede della Associazione si è riunito Il Comitato Direttivo che aveva diversi importanti argomenti da trattare.
Polizza malattie: analisi andamento
e prospettive
Il Presidente ha illustrato il documento prodotto
dalla Commissione Polizza i cui punti salienti riguardano:
• la conferma sui dati definitivi del negativo andamento della polizza pensionati per la quale era stato ottenuto per il 2008 un aumento del premio di quasi 200
euro, aumento che l’azienda considerava provvisorio in attesa dei dati definitivi e di provvedimenti che
limitassero il costo, cresciuto da quasi 200 euro nel
2000 a quasi 800 nel 2008;
• l’esistenza di un impatto sugli esborsi, di decisioni
della Banca quali gli incentivi all’esodo e
l’unificazione fra pensionati bancari ed esattoriali;
• l’opportunità di sviluppare talune iniziative “moralizzatrici” tese ad evitare abusi, pur consci della loro
limitata efficacia.
La Commissione ha ritenuto di confermare in gran
parte quanto espresso nella precedente occasione e
fatto proprio dal Comitato Direttivo; in particolare:
• i risultati definitivi hanno evidenziato una crescita
compatibile con la misura del premio effettivamente
pagato, e quindi potrebbe risultare sufficiente chiedere di mantenere il maggior premio anche nel 2009;
• l’Associazione si farà carico di sviluppare un’azione
nei confronti della categoria per indirizzare l’utilizzo
della Polizza verso le prestazioni meno onerose per
ambedue le parti (cliniche convenzionate per i ricoveri -che fra l’altro non danno luogo ad addebito di
franchigie-, maggior ricorso alla Sanità pubblica per
le prestazioni minori, per le quali viene rimborsato il
ticket, a condizione che la Compagnia svolga azioni
positive per facilitare il rimborso dei ticket);
• l’Azienda dovrà operare perché l’Assicurazione
allarghi le convenzioni con le cliniche, specie nelle
aree dove ora sono pressoché assenti;
• è da evitare di esprimere a priori disponibilità verso
soluzioni con contributi dei pensionati, che andrebbero ad aggiungersi al maggior onere già ora richiesto a gran parte degli stessi per i familiari non a carico (salito in misura proporzionale all’aumento del
premio pagato dall’azienda), aspettando proposte e
discutendole in ambito associativo;
• è opportuno sottolineare con forza al vertice del
Monte da un lato l’impopolarità di eventuali decisioni di riduzione delle prestazioni sanitarie che
andrebbero a colpire solo le persone anziane, malate e a minor reddito (quelle cioè che avrebbero difficoltà a pagare l’integrazione) e dall’altro il danno
d’immagine per l’attività bancaria verso il segmento
dei pensionati, un segmento che, per la forte propensione al risparmio, rappresenta una quota molto
importante, ed ora particolarmente critica, della raccolta da clientela.
Dopo la rilettura e il dibattito sul documento, viene
ipotizzato che successivamente agli incontri con gli organi tecnici dell’Azienda e dopo uno scambio delle reciproche posizioni, venga ricercato un contatto con i livelli superiori dell’Azienda stessa. I risultati saranno poi
valutati in un successivo Comitato Direttivo che deciderà
sulle eventuali ipotesi dei comportamenti da assumere.
Investimenti Fondo Integrativo:
revisione asset allocation e benchmark
L’andamento del portafoglio mobiliare nel quale è
investita la parte prevalente del patrimonio del Fondo
Integrativo sta pesantemente risentendo della crisi dei
mercati; ne deriverà, in mancanza di improbabili recuperi prima di fine anno, una complessiva redditività
negativa dell’intero patrimonio.
Il Consiglio della Cassa si è dunque posto il problema della revisione dell’asset allocation e dei Benchmark (cioè delle classi di investimento e del conseguente livello di rischio). Da parte dei rappresentanti
dei pensionati è stata indicata una metodologia, suggerendo con uno specifico documento, di utilizzare in
Dettaglio di Biccherna
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
questa scelta anche competenze diverse da quelle del
Gestore, istituzionalizzando la figura del Consulente
mirato appunto sulle scelte strategiche di allocazione
del portafoglio. La proposta è stata accolta favorevolmente dal Consiglio della Cassa.
In sede di Comitato dell’Associazione,dopo diversi
interventi da parte dei Consiglieri la discussione si è
conclusa con una generale valutazione positiva del
documento stesso.
Rapporti con Associazione Pensionati
Esattoriali
Il presidente riepiloga gli avvenimenti dall’Assemblea del 15 maggio sino alla recente lettera pervenuta
da parte dell’Associazione Pensionati ex Esattoriali.
Nella lettera veniva precisato che “a tutto il personale
ex dipendenti del Servizio Riscossione Tributi della
Banca Monte dei Paschi di Siena Spa [...] sono stati
riconosciuti gli stessi diritti dei pensionati dipendenti
del Monte dei Paschi di Siena Spa (polizza sanitaria,
integrazione pensione, prestiti pensionati). Pertanto
venutasi a verificare la predetta situazione, oggi tutti i
soci ed i loro superstiti, beneficiari di pensione di reversibilità o indiretta delle scriventi Associazioni, chiedono sul piano del diritto visto l’art. 3 del Vs. Statuto di
essere iscritti ALL’ASSOCIAZIONE DIPENDENTI A
RIPOSO DEL MONTE DEI PASCHI DI SIENA.” Si è
anche tenuto nel frattempo un incontro tra i rappresentanti delle due associazioni che non ha sciolto i dubbi
esistenti legati tra l’altro anche alla situazione contingente del gruppo MPS, con le varie iniziative di assorbimento delle Banche controllate. A conclusione del
dibattito il Presidente, precisa, ai sensi dello statuto
dell’Associazione, vista la presenza nel bilancio della
Banca Mps della posta patrimoniale riguardante le pensioni degli esattoriali, di ritenere illegittima
l’opposizione a seguito di singola domanda. Riterrebbe
quindi opportuno ricercare il modo migliore di realizzare la confluenza, ma non opporsi od ostacolarla.
Viene raccolto il consenso dei presenti sulla proposta
di gestire la questione e di portarla in definizione al
prossimo Comitato.
Revisione composizione Comitato art. 26
a seguito delle indicazioni dell’Assemblea
del 15.5.2008
Il Presidente riferisce di un incontro svoltosi presso
l’Associazione fra l’Avv. Martinelli, estensore come
noto di un parere in merito all’art. 26, e l’Avv. Chiodi,
incaricato dal Comitato Integrativi di studiare la mate-
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ria. Lo stesso ha inviato una lettera alla CPA avente lo
scopo principale di creare una interruzione dei termini
di decadenza.
La lettera, inviata in data 16.06.08, conteneva una
serie di affermazioni e richieste che, pur corrette in funzione di quell’obiettivo, avevano tuttavia bisogno di un
forte lavoro di approfondimento, soprattutto in termini
di dati di fatto, affinché le tesi giuridiche risultassero
adeguatamente supportate. Nell’incontro è stata ripercorsa la storia e le motivazioni dei vari passaggi.
Tutto ciò formerà poi oggetto di esame da parte della
Commissione art. 26.
Detta Commissione era stata costituita, come si ricorderà dal Comitato Direttivo nella sua prima riunione con
una composizione che rispettasse la pluralità di voci che
si erano espresse sull’argomento. L’Assemblea ha approvato, su proposta di alcuni soci, di integrare la esistente
Commissione con quattro membri del Comitato Integrativi nelle persone dei soci Marzini, Berti, Ferri e Turreni.
Pur ritenendo pertanto possibile, anche se non strettamente vincolante in termini statutari, accogliere il deliberato dell’Assemblea, il nostro Comitato Direttivo decide di confermare l’impostazione iniziale che prevedeva
la presenza di componenti istituzionali e di soggetti portatori di specifiche competenze. Si è ritenuto altresì che
fosse da evitare un allargamento eccessivo, che potrebbe andare a detrimento del livello di approfondimento di
un tema che, come sopra testimoniato dallo stesso legale incaricato dal Comitato Integrativi, richiede non un
confronto su basi diremo “ideologiche”, ma la disponibilità per tutti i componenti a conseguire un livello adeguato di conoscenze tecniche (giuridiche, attuariali,
finanziarie, bilancistiche) ottenibile attraverso lo scambio e la ricerca dei dati di conoscenza necessari. Dopo
ampia discussione sulle indicazioni di cui sopra viene da
tutti i presenti ritenuta possibile una loro valutazione
positiva, al fine di rispettare l’impostazione iniziale e nel
contempo tenere conto della posizione assembleare e
che pertanto la Commissione art. 26 possa essere integrata con un numero di membri (due) pari a quelli che,
nell’ambito dell’odierna riunione del comitato Direttivo,
si sono dichiarati disponibili ad essere sostituiti. Dopo le
suddette variazioni la Commissione è così risultata composta dai soci Cavalieri, Dilaghi, Marzini, Mattei, Mori,
Semboloni, Turillazzi, Turreni.
Incontro vertici aziendali
Su proposta del Presidente viene unanimemente
deciso di rinviare l’incontro con i vertici aziendali della
Banca a tempi successivi, in modo che lo stesso possa
essere utilizzato anche ai fini della polizza sanitaria.
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
RASSEGNA DELL’ARTE
A cura di Anna Maria Tiberi
PALAZZO SANSEDONI
Il Palazzo Sansedoni ha una cronologia piuttosto complessa sia per la decorazione che per l’edificazione.
Sappiamo che già nel 1216 la torre dei Sansedoni viene
edificata accanto alla Via Francigena ed è questa la testimonianza più antica di residenza abitativa e rappresentativa della famiglia Sansedoni attorno alla piazza del Campo.
Già nel XIII secolo sappiamo che venne fatto un
ampliamento accanto a questa torre con un palazzo e con
l’edificazione di un’altra torre oggi del tutto scomparsa,
chiamata “torre bruna”. Tale torre venne successivamente
sostituita da un palazzo. Il primo palazzo viene fatto edificare da Buonatacca Sansedoni nel 1243 accanto, appunto
alla torre principale.
Questo edificio venne poi ampliato successivamente
fino ad arrivare ad una configurazione tipicamente gotica
nel 1340 quanto Gontieri di Goro Sansedoni decide di
affidare la ristrutturazione e la nuova edificazione del
palazzo stesso ad Agostino di Giovanni e a Agostino del
Rosso. Il primo già famoso per le sue importanti realizzazioni: aveva lavorato alla facciata del Duomo di Pisa, a
quella del duomo di Grosseto, al cassero di Massa Marittima e, subito dopo il progetto del Palazzo Sansedoni, nel
1341, sarà impegnato nel cantiere della torre del Mangia.
Il secondo, Agostino del Rosso è un nome oggi meno
noto, ma al tempo di palazzo Sansedoni è anch’egli un
artista di buon livello; gli si attribuiscono alcune statue per
la facciata del duomo di Orvieto, tanto per citarne una.
L’aspetto, quindi, neo gotico, soprattutto della facciata prospiciente piazza del Campo è quello appunto derivato da questa prima ristrutturazione.
Nel 1370 vengono, però, effettuati dei lavori per arretrare il palazzo rispetto alla piazza perché si voleva garantire una certa forma della piazza stessa. Quindi, parte del
fondaco viene demolita e viene arretrata rispetto al centro della piazza del Campo.
Nel XV secolo avviene l’edificazione dell’arco sopra il
Vicolo dei Pollaioli. La parte sovrastante tale vicolo non
Giuseppe e Francesco Meloni, parete con tavolo marmoreo, 1726 - Siena, Palazzo Sansedoni, anticappella
LA NUOVA VOCE DEL
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PENSIONATO
era proprietà dei Sansedoni, diviene
proprietà della famiglia solamente nel
1711 quando viene parzialmente ceduta dalla società dei Ligrittieri alla famiglia stessa.
Diciamo che la sistemazione esterna
del palazzo vede solamente alcuni
ammodernamenti settecenteschi con
la mutilazione nel 1760 della torre dei
Sansedoni che, si dice, gareggiasse per
altezza con quella di Piazza del Campo
perché sporgeva dai tetti degli edifici
per più di 40 metri.
Questa torre venne parzialmente
demolita per motivi sia di decadenza
politica della famiglia ma soprattutto
per i cedimenti dovuti ai terremoti
senesi. Internamente, però, si procede
ad una ristrutturazione dell’intero
palazzo tipicamente settecentesca stile
Rocaille. Palazzo che vede una grande
fortuna sotto Rutilio Sansedoni.
Rutilio Sansedoni è coppiere del
Governatore di Siena Francesco Maria
Giovanni Domenico Ferretti: ‘Trionfo della scienza e delle attività liberali’.
Particolare
con il disegno della facciata di Palazzo Sansedoni, studio del Tesoriere
dei Medici e da questa sua particolare
condizione sociale trae vantaggio per
poter chiamare a Siena a lavorare, soprattutto in questo
La prima edificazione, voluta sempre da Rutilio SanPalazzo, i migliori artisti del momento.
sedoni, è quella della cappella. La cappella forse è la
È questo il momento dei fiorentini anche se è sbagliato parte più interessante dell’intero palazzo ed è come detto,
considerare a Siena l’inesistenza artistica di un settecento la prima parte edificata ex novo con questa smania di
locale. Ad esempio i fratelli Nasini, famiglia originaria di rinnovamento tipica del periodo ed è dedicata al Beato
Casteldelpiano ma comunque di attività e di adozione pra- Ambrogio Sansedoni che veniva portato a vessillo non
ticamente senese, lavorano loro stessi per i Medici, per solo di un impegno civile della famiglia stessa ma anche
Palazzo Pitti e per l’appartamento granducale. Quindi esi- di integrità morale.
ste, in questo periodo, un reciproco scambio di artisti tra
Il Beato Ambrogio Sansedoni viene ricordato in vari
Siena e Firenze.
periodi della sua vita, ma diciamo che per Siena è partiA lavorare nel palazzo, Rutilio Sansedoni chiama gli colarmente importante perché è colui che riscatta Siena
artisti più in voga del momento. I suoi successori faran- dai “demoni” quando nel 1260 la città si vede accollare
no altrettanto e vedremo le varie sale affrescate a più la scomunica dal Papa per essere stata ghibellina. Il
riprese sempre dagli artisti più alla moda del periodo.
Beato Ambrogio Sansedoni con delle piccole croci beneDalle stanze interne si può notare come l’intera dimo- dette affisse su tutte le porte della città, riesce a liberare
ra fosse strutturata secondo un unico stile così come era una popolazione terrorizzata da questi demoni che facedi moda per le dimore settecentesche fiorentine sia per vano scorribande in tutta Siena ed impedivano di uscire,
quello che riguarda le decorazioni, le pitture e gli ornati di commercializzare, di svolgere qualsiasi attività. Ovviasia per gli arredi e i pavimenti. Logicamente oggi rimane mente, dietro a tutto questo esistevano anche motivi
ben poco di quello che era il pavimento originale ma politici ma il Beato Ambrogio riesce nel suo intento e a
comunque l’intero arredo aveva un unico stile.
riportare Siena in una condizione ortodossa; infatti nel
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
rata nel 1692 e Rutilio Sansedoni
chiamò a lavorare Massimiliano Soldani Bensi, lo scultore fiorentino più
alla moda del periodo per la lavorazione del bronzo insieme al pittore Giovanni Domenico Gabbiani.
Il Gabbiani dipinge tutta la volta
della cappella, dopodiché i successori di
Rutilio Sansedoni chiameranno a loro
volta altri artisti rifacendosi a quello
che era di moda in quel momento per le
decorazioni.
Dal 1725 al 1727 vengono chiamati i fratelli Giuseppe e Francesco
Melani, artisti pisani, con l’incarico di
dipingere anche l’ingresso principale.
Successivamente, nel 1745, arriveranno due artisti ancora più in voga e
precisamente Pietro Anderlini per
l’illusionismo architettonico e le quadrature e, come pittore di affreschi,
Giovan Domenico Ferretti che dipingerà le intere volte. Il Ferretti stesso
ritornerà ancora nel 1760 per dipingeA fianco: Pietro Anderlini, particolare di
architettura dipinta, 1745. Siena, Palazzo
Sansedoni, Sala della nascita di Atena.
Sotto: Giuseppe Zocchi (1711-1767). Veduta
notturna di Piazza del Campo con fiaccolata,
1739. Collezione del Monte dei Paschi di Siena.
1271 il Papa ritira la scomunica, la città si tranquillizza
ed i mercanti possono di
nuovo esercitare liberamente la loro professione.
Questo fatto è quindi un
evento particolarmente caro
alla città e alla stessa famiglia
e viene ricordato anche oggi
con molta solennità. Addirittura un Palio straordinario
veniva corso il 30 marzo per
alcuni anni (fino a fine 700)
proprio in onore del Beato
Ambrogio Sansedoni.
La cappella venne deco-
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
re tre sale degli appartamenti soprastanti il
piano nobile.
Con questi grandi lavori si assiste quindi ad una trasformazione del gusto decorativo: la pittura non rimane più un episodio
isolato dal contesto architettonico, ma
entra a far parte dell’architettura stessa, sia
modulando le superfici dell’architettura
che interrompendola con squarci iIIusori.
Artefici principali del quadraturismo in
stile seicentesco erano il Colonna, il Militelli, attivi a Palazzo Pitti a Firenze ma
possiamo dire che è un gusto dilagante; lo
troviamo appunto fino all’800 anche in
edifici non particolarmente rappresentativi. Non era difficile trovare una parete
suddivisa a specchiature marmorizzate
oppure con lesene architettoniche.
Per ritornare a Palazzo Sansedoni ed
alle sue decorazioni interne si può dire che
nelle varie stanze è difficile
identificare quando inizia la pittura per passare all’architettura,
si può solo notare come
l’architettura si integri con quello che è lo squarcio pittorico
creando così effetti iIIusionistici. Si vuole creare allo spettatore l’illusione di essere in un’altra
realtà. Nel caso di questo palazzo non basta l’affaccio su piazza
del Campo, ma si sono volute
creare aperture nell’ambiente
interno, come un miracolo,
un’apparizione.
In questo caso, trattandosi di
ambienti privati, non vediamo
apparizioni a carattere religioso,
ma vediamo apparizioni di deità
e figure mitologiche che hanno
lo scopo di creare effetti fantastici per stupire lo spettatore.
Colori pastello, iridescenti,
luminosi, con l’abbinamento
classico di oro e bianco. Si tratta di pitture ad affresco e non
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solo. Non sono infatti definibili propriamente affreschi, ma si tratta di pittura a
calce che sfrutta lo stesso sistema di fissaggio dell’affresco ma con tempi di procedura diversi. Non si procede solo sull’intonaco fresco ma vengono impastati
i colori direttamente con la calce e
quindi si ha questo effetto di pennellata
libera e più spessa di quella dell’affresco
propriamente detto.
Come ricordato sopra in questi
ambienti esistevano vari arredi, pitture e
sculture facenti parte della collezione
della famiglia stessa. Alcune sono rimaste nel palazzo, altre sono entrate a far
parte della collezione del Monte dei
Paschi oppure sono andate a finire nella
collezioni pubbliche senesi.
Contratto di edificazione di Palazzo
Sansedoni, 1340. Siena, Collezione del
Monte dei Paschi di Siena (sopra)
Le foto di riferimento sono state gentilmente concesse dallo
Studio Fotografico Lensini di Siena
Anton Domenico Gabbiani. ‘La gloria del Beato Ambrogio Sansedoni’. Particolare con la Città di Siena.
Siena, Palazzo Sansedoni, cappella.
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
FISCO ED ALTRO: SELEZIONATI PER I NOSTRI SOCI
MANOVRA FINANZIARIA 2009
Il D.L. 112/2008 (finanziaria per il 2009) ha di
fatto anticipato le misure da adottare per il rilancio
economico programmato dal Governo. In tale
ambito si è agito per il risanamento dei conti economici e per una ristrutturazione dell’apparato
burocratico. Nel decreto trovano spazio misure che
vanno dalla robin tax alla social card, dai tagli ai
ministeri alla stretta sugli assegni sociali per immigrati, dall’abolizione del ticket sulla diagnostica (da
1.1.2009) al piano casa (agevolazioni per le coppie). Inoltre: la carta di identità che raddoppierà il
periodo di validità; l’introduzione dal 2010 delle
impronte digitali; l’obbligo di garanzia fideiussoria
per rateizzare il debito iscritto a ruolo per somme
superiori a 50 mila euro; l’aumento da 5 mila a
12.500 euro del massimo per l’utilizzo del contante
e degli assegni “liberi” (resta l’imposta di 1,50 euro
per assegno rilasciato appunto in forma libera).
Da 1.1.2009 si avrà una integrale cumulabilità
delle pensioni di anzianità liquidate con i redditi da
lavoro autonomo e dipendente. Ancora
all’1.1.2009 è prorogata la class action, per la
necessità di offrire un’adeguata tutela risarcitoria
dall’azione collettiva anche nei confronti della
pubblica amministrazione.
Per ciò che attiene le
novità in ambito fiscale si
deve ricordare: l’esenzione
delle plusvalenze reinvestite; l’eliminazione dell’elenco clienti e fornitori;
l’adesione ai processi verbali di constatazione; la stretta per le stock option;
l’incremento della tassazione per banche, assicurazioni e fondi immobiliari.
Di certo, il Governo ha
posto in essere misure
mirate al contenimento
dei costi e al risanamento
dei bilanci, anche se tali riforme andranno valutate nella concretezza dei fatti con obiettività e in
un’ottica di lungo termine.
La Finanziaria 2009 ha avuto il disco verde della
Camera proprio in questi giorni ed è stata inviata al
Senato per il via libera definitivo. Poche lievi modifiche rispetto alla versione originaria del decreto,
che non modificano alcunché della sostanza. È invece opportuno ricordare alcune proroghe di grande
interesse previste nella finanziaria:
• sconti Irpef del 19% per la frequenza agli asili
nido, sulle spese dei docenti per aggiornamento,
e proroga del bonus abbonamenti metro e bus;
• detrazione Irpef pari al 36% delle spese sostenute per ristrutturazioni edilizie e Iva 10% sui
materiali.
ESTINZIONE DELL’USUFRUTTO
Il Codice civile stabilisce che “la durata dell’usufrutto non può eccedere la vita dell’usufruttuario”.
Alla sua morte il diritto di usufrutto si consolida
con il diritto di proprietà, ovvero si riunisce in capo
al nudo proprietario.
È sufficiente una semplice voltura di detta riunione da effettuare presso il Catasto o all’Agenzia del
territorio esibendo un semplice certificato di morte.
Casolare toscano
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
Faro
PENSIONATI AL LAVORO
Il Decreto legge 112/2008 prevede l’eliminazione, dal 1.1.2009, del divieto di cumulo tra pensione e redditi di lavoro. Ne potranno beneficiare
i pensionati di anzianità e anche quelli che hanno
un trattamento anticipato o di vecchiaia. Ciò
significa che chi ora perde l’intera pensione – in
caso di occupazione come “dipendente” - dal 2009
potrà sommare il reddito da dipendente e la pensione. Il divieto di cumulo resta per gli assegni di
invalidità, per i titolari di pensioni di reversibilità
e per le pensioni di anzianità liquidate con meno
di 40 anni di contributi.
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modificare la definizione di abitazione principale.
La nuova disposizione normativa (legge 296/2006)
ha ribaltato l’onere della prova, trasferendo al contribuente l’obbligo di dimostrare una dimora abituale
diversa rispetto a quella di residenza anagrafica. Il
contribuente, in assenza di una specifica normativa,
non può che esibire la documentazione ritenuta utile
– per es.: bollette dei consumi, contratto di lavoro
con l’indicazione di dove viene esercitato, iscrizione
a scuola dei figli, scelta del medico di base – ma il
Comune ha ampia libertà di valutarla.
Vale la pena ricordare che il diritto all’esenzione
ICI spetta su una sola abitazione.
L’ABITAZIONE PRINCIPALE
Il concetto di abitazione principale non era definito dal decreto istitutivo dell’ICI, intendendo per tale
l’immobile in cui si dimora abitualmente. La genericità della definizione, e la difficoltà di accertare il reale
diritto al beneficio fiscale, ha indotto il legislatore a
IL FISCO ED I PARAFARMACI
I prodotti idratanti per viso e corpo non possono
essere assimilabili ai medicinali, in quanto si tratta di
prodotti cosmetici, il cui acquisto va escluso dalla
detrazione del 19% riconosciuta solo alle spese sani-
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
tarie. Peraltro, anche per altre tipologie di parafarmaci, quali gli integratori alimentari – pur in presenza di prescrizione medica – l’Agenzia delle entrate ha
disconosciuto il beneficio fiscale della detrazione non
riconoscendo agli stessi proprietà curative.
Si può invece beneficiare della detrazione fiscale
per altri prodotti acquistabili in farmacia, quali:
prodotti omeopatici, preparati officinali, preparati
magistrali, ausili per incontinenti, bende, garze,
apparecchi per aerosol, per glicemia, per misurare
la pressione sanguigna, eccetera.
INVIO DEI DATI CATASTALI
La legge 311/2004 dispone che a decorrere dal
1.4.2005 le aziende, gli istituti, gli enti e le società
erogatrici di forniture elettriche, idriche e gas,
devono richiedere i dati identificativi catastali
degli immobili in uso agli utenti all’atto della sot-
toscrizione dei relativi contratti, mentre, per i contratti in essere, le medesime informazioni devono
essere acquisite in occasione del rinnovo o della
modifica dei sopra indicati contratti.
Sul punto, ulteriori documenti ufficiali, hanno
sottolineato che, in relazione alle utenze attivate
sulla base di contratti stipulati a tempo indeterminato, l’obbligo di comunicazione dei dati catastali
deve essere assolto in occasione di modifiche o rinnovi contrattuali, in modo da poter via via aggiornare la relativa banca dati.
Pertanto occorre ricordare che molti contratti
contengono clausole di tacito rinnovo in assenza di
disdetta da parte dell’utente, cosicché, ai fini di
rispettare le disposizioni del legislatore, le aziende
erogatrici sono tenute a richiedere i dati catastali
dell’immobile in occasione del primo rinnovo tacito di tali contratti (successivo alla data 1.4.2005).
Montemassi
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
RUBRICHE: DALLA REDAZIONE
Il vernacolo senese di Antonio Tasso
Atteso il gradimento riscontrato continuiamo la
pubblicazione di poesie in vernacolo senese di
Antonio Tasso.
Preghiera
Quando so’ nato ‘un ci avanzavo niente
eppure m’ha trattato in guanti gialli:
una famiglia, una città e un ambiente
che ‘n tanti pagherebbero a trovalli
Crete senesi
e poi, come se ‘un fosse sufficiente,
il Palio colla Piazza e coi cavalli,
una bella Rivale, prepotente,
e ‘l Ponte di Romana pe’ aspettalli…
M’ha dato tanto e se ha tenuto ‘l conto
un giorno o l’altro me lo manderà;
però, detto fra noi, ‘un sarei pronto
a lascia’ tutto e Siena e anda’ di là:
la pena, Signorino, è troppo grossa!...
‘un si potrebbe …rimanda’ la Mossa?
L’eti’hetta del Brunello.
Cheddì, lo sai, a me dell’eti’hette
Me n’è ‘mportato sempre ‘l giusto: niente!
Se uno è pulito e va colle magliette…
‘un si pòl mi’a giudi’à la gente
dal vestito che porta o la tolette
o ‘l parrucchiere ‘ndove uno è cliente?
Uno, quand’entra e bussa e fa: “permette?”
se quand’esce saluta, è sufficiente…
L’eti’hetta, la griffe, l’apparenza
servano a fa’ passa’ ‘l brutto pe’l bello
altro che a rafforza’ la trasparenza!
L’ha’visto che casino col Brunello?
Mah!? a noi ‘l caso ‘un ci tocca, t’eri illuso?
Al Grattacielo… sempre “rosso” e “sfuso”!!
La poesia di Mario Petri
Pubblichiamo altre due poesie fra le opere di
Mario Petri. “IL CITTO”, Sua prima opera in vernacolo senese, manifesta il desiderio di coniugare il
suo modo di scrivere pungente con un modo di
esprimersi popolano tipico della “nostra gente”.
Il citto
Nonna, lo sai? Ho trovato ‘l citto;
Brava cittina c’ho proprio piacere!
Ma dimmi, dimmi, com’è questo citto?
O quando me lo porti a far vedere?
Stazzitta nonna, un ti fa vedere,
da quella sciabordita là di fronte,
ancora non lo voglio far sapere;
ma è alto e biondo, e poi lavora al Monte!
Dicono che ‘l su babbo fosse un conte,
ma ora la famiglia e de’aduta!
Nini, un te la piglià…s’è entrato al Monte
in po’o tempo s’è belle riavuta!
Curiosità all’assemblea
Parlava un dirigente sindacale
e un collega scriveva ogni pochino;
ma alla fine invece di parlare,
prese il foglio e ne fece un rotolino!
Io, curioso, lo presi dal cestino;
lo volli legger prima di uscir fuori.
Aveva scritto: pane, pecorino,
mozzarella, salame e pomodori!
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
La poesia di Ovidio Panzani
È con piacere che torniamo a pubblicare una
nuova poesia di Ovidio Panzani (cfr.La Nuova
Voce del Pensionato n. 20 e 21). Il suo mondo poetico, come si evince anche nell’opera che pubblichiamo, è segnato principalmente da fermenti
interiori. La poesia ha ottenuto il “SUPER PREMIO” al Concorso Letterario Internazionale Città
di San Pietroburgo.
Viareggio, un giorno d’inverno
Cammino
sul grande arenile deserto
sospinto dal vento
di tramontana
cercando
tra i granelli di sabbia
briciole di passato.
D’un tratto appaiono
giovanili figure
che mi vengono incontro
sorridendo.
Ma sono soltanto immagini
immagini di persone amate
com’erano in lontani
giorni versiliani.
Giorni assolati
e densi d’azzurro
caldi giorni
di calde passioni
che riardono per un attimo.
Poi l’arenile
ritorna deserto e freddo
in attesa
dei primi raggi di primavera.
È stato un sortilegio
di questa stupenda terra
senza tempo.
Tramonto sul mare
La Poesia di Angiolo Aldinucci
Angiolo Aldinucci non è nuovo alla poesia;
“SOTTO IL LOGGIATO”, titolo della raccolta, è
infatti la sua quinta pubblicazione. Riportiamo di
seguito una nota dell’autore all’opera.
Scrive Gustave Flaubert (Corrispondenza): “Un
tempo si credeva che lo zucchero si estraesse solo dalla
canna da zucchero, ora se ne estrae quasi da ogni cosa;
lo stesso per la poesia, estraiamola da dove vogliamo,
perché è dappertutto.”
Ho preso spunto, per questa mia nota, dalle considerazioni del grande scrittore francese perché mi sembrano rispecchiare il contenuto di questo mio quinto
libretto di poesie.
Ci sono le stagioni, la natura, i fatti di ieri, i fatti di
oggi, l’amicizia, l’amore, la nostalgia, la fede, i rimpianti, le speranze rivolte al domani.
E, soprattutto, tornano e tornano, i ricordi, come un
assillo, ma mi conforta il Poeta Giovanni Pascoli (prefazione ai Primi Poemetti): “Il ricordo è poesia, e la
poesia non è se non ricordo”.
E Salvatore Quasimodo (La Vita non è sogno) conferma: “I Poeti non dimenticano”. I Soci interessati alla pubblicazione posso richiederla direttamente all’autore: tel. 0575 844145
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
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Sotto il loggiato
Sotto il loggiato,
sono un bimbetto,
si fa quasi sera,
la nonna mi racconta
la sua vita;
una grande famiglia
contadina,
la Toscana, i briganti,
Garibaldi.
Dal secolo Ottocento
che finisce,
col linguaggio leggiadro
che m’incanta,
racconta le sue storie
in Valdichiana,
le feste popolari
nel paese,
le ballate frenetiche
nell’aia,
le nozze con mio nonno,
il grande pranzo,
ed i brevi tre giorni
di Firenze,
i tre figlioli al fronte
lungo il Carso,
le lotte contadine,
Mussolini.
È buio, ormai,
s’è fatto troppo tardi,
è l’ora di rientrare
per la notte.
Prima mi fa ripetere,
la nonna,
quasi un rito,
le infinite preghiere
della sera;
poche son quelle
che ridico anch’oggi,
quelle di sua invenzione
non ricordo.
Neppure tutti i Santi
che pregava
mi ritornano a mente,
ma mi volano intorno,
come allora,
le folte schiere d’angeli
invocati.
Bolsena
E risento il profumo
di quel Maggio.
Era il tempo del fieno
e delle lucciole.
Le foto delle marine e dei paesaggi sono opera del collega Fernando Santoni.
Invitiamo tutti i nostri Associati a rimetterci le loro opere
fotografiche per la pubblicazione sul nostro giornale.
Ricordiamo che le foto dovranno avere una risoluzione
adeguata (se digitali), o in buono stato se tradizionali.
14
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
MANTENIMENTO DEL FIGLIO
I genitori siano essi legittimi, naturali, separati o
divorziati debbono mantenere i figli; vi è un diritto
di mantenimento in favore dei figli maggiorenni
ma non indipendenti economicamente.
La giurisprudenza riconosce il diritto del figlio
maggiorenne al mantenimento in relazione alle
capacità economico-sociali della famiglia di origine
al fine di metterlo in condizioni di raggiungere
l’indipendenza economica. È però esclusa qualsiasi
legittimazione alla formazione di una rendita parassitaria o per favorire comportamenti lassisti e quindi nessuna giustificazione nel caso in cui il mancato raggiungimento dell’indipendenza economica
sia dovuta a colpa o a scelta del figlio.
CASA, PROPRIETÀ E LOCAZIONE
In Europa oltre due terzi della popolazione ha
una casa di proprietà e meno di un terzo, quindi,
vive in abitazioni condotte in locazione. I proprietari sono in maggioranza in tutti i Paesi con
l’eccezione della Germania (44%). L’Italia con
circa il 72 % di case in proprietà è oltre la media
europea che risulta di circa il 68 %.
momento della violazione. Se si omette, senza giustificato e documentato motivo, di fornirli scatta la
sanzione amministrativa per una somma da 250 a
1.000 euro, oltre alla sanzione per la violazione
commessa dal trasgressore.
TRIBUNALI PER LA FAMIGLIA
Un tribunale della famiglia che decide su divorzi, adozioni, affidi, coppie miste, reinserimento di
minori. Un nuovo quadro normativo in cui il giudice, per esempio, non cambia a seconda se il figlio
è legittimo o naturale.
È rilanciata l’ipotesi di un tribunale ad hoc per la
famiglia con un progetto di legge che dovrebbe
vedere la luce entro, al massimo, l’inizio del 2009.
La riforma del sistema giudiziario ha l’obiettivo di
superare la frammentarietà delle competenze che
non regge più di fronte ai cambiamenti della famiglia e alle nuove problematiche. Cioè un tribunale
della famiglia che accorpi tutte le competenze del
giudice ordinario e dei minorenni, sia sotto il profilo civile che penale, così da semplificare procedure e provvedimenti.
ITALIANI A RISCHIO ALCOL
GUIDATORE IGNOTO
La decurtazione dei punti dalla patente di guida
riguarda il conducente, quando è identificato al
momento della contestazione; nel caso di mancata
identificazione, il proprietario del veicolo deve fornire all’organo di polizia – entro 60 giorni dalla
data di notifica del verbale di contestazione – i dati
personali e della patente del conducente al
Marina toscana
In Italia tra il 30 e il 50% del totale degli incidenti stradali mortali è dovuto all’abuso di alcol.
Oltre 9 milioni di persone fanno un uso rischioso di
alcolici e di questi circa 500 mila sono giovanissimi: un minorenne su cinque inizia a bere alcol tra
gli 11 e i 15 anni. Sono dati allarmanti.
L’Italia ha il triste primato dell’età più bassa in
Europa per il primo contatto con l’alcol: la media
nostra è di 12,2 anni contro i 14,6 dell’Europa. Secondo un’interpretazione di carattere sociologico sul fenomeno, l’abuso di
alcol, e in particolare di vino, tra i giovanissimi fa parte di una radicata tradizione
culturale, l’assunzione moderata di alcol è
un’abitudine alimentare diffusa. Purtroppo
negli ultimi anni si sono diffusi nuovi
modelli di consumo che prevedono un uso
occasionale, ma intenso e spesso intossicante, di aperitivi e superalcolici.
Il vero problema è che oggi i bar e soprattutto le discoteche sono quasi gli unici luoghi di incontro.
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
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LA CONCILIAZIONE
Che cosa è
La Conciliazione è il modo
più semplice, rapido ed economico per risolvere controversie.
È possibile risolvere una lite
anche tra impresa e consumatore con l’aiuto del conciliatore,
una figura super partes che ha il
compito di facilitare il dialogo e
condurre il contenzioso a una
soluzione amichevole.
Le Camere di commercio
Le Camere di commercio
sono enti pubblici terzi e neutrali cui il legislatore ha riconosciuto una competenza in materia di Conciliazione a partire
dalla Legge 580/1993.
Quindi tutte le camere di commercio sono la
sede ideale per la soluzione di controversie. I Conciliatori sono iscritti negli elenchi tenuti dalle
Camere di commercio, un importante riconoscimento è del 2003 con la riforma del diritto societario che prevede che la formazione dei conciliatori
debba essere organizzata su standard elaborati da
Unioncamere.
I vantaggi
Quando i diretti interessati decidono di sedersi a
un tavolo per trovare una soluzione amichevole,
spesso riescono a giungere ad un accordo soddisfacente per entrambi. Non si tratta di un processo,
perché nessuno è obbligato a partecipare all’incontro né le soluzioni sono imposte da qualcuno e si
può comunque decidere di essere assistiti da un
avvocato. E tutto questo con costi contenuti e
determinati.
Avviare una conciliazione è semplice: basta
inviare la richiesta alla Camera di commercio della
propria provincia. Da quel momento la Camera di
commercio si occuperà di contattare l’altra parte e
curare tutti gli aspetti organizzativi fino alla data
dell’incontro e, nel caso si raggiunga l’accordo, le
parti potranno sottoscrivere un verbale che avrà la
Marina
stessa efficacia di un contratto. E tutte le informazioni legate al caso resteranno riservate.
Le tariffe
I tempi sono rapidi, in media per risolvere una
controversia occorrono circa 60 giorni dall’invio
della richiesta e, nella maggior parte dei casi, è sufficiente un solo incontro di Conciliazione.
Le spese di Conciliazione variano a seconda del
valore della lite e devono essere versate prima dell’inizio dell’incontro di Conciliazione. Si può indicare che le spese per ciascuna parte vanno da 40
euro per una lite fino a mille euro, a 10mila euro
per una lite oltre 5milioni di euro. Nella spesa è
compresa l’Iva.
Il modulo delle Camere di commercio
Il modulo offre uno strumento di giustizia alternativa in cui un terzo neutrale può essere presente
all’incontro, solo per aiutare a negoziare un accordo.
Agli interessati il funzionario preposto offre una
serie di indicazioni pratiche sul tentativo di conciliazione, sui vantaggi del suo utilizzo e sulle modalità con cui il procedimento si svolge (in base al Regolamento di Conciliazione unico a livello nazionale).
16
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
La clausola di conciliazione
Le parti possono giungere al tavolo di Conciliazione di comune accordo quando tale tentativo è
previsto da una clausola di Conciliazione contenuta nel contratto oggetto della controversia. In
assenza di tale clausola le parti possono presentare
una domanda congiunta, oppure la parte interessata può depositare la richiesta per il tentativo di
Conciliazione.
La clausola di Conciliazione delle Camere di
commercio recita: “Tutte le controversie nascenti
dal presente contratto verranno deferite alla
Camera di commercio di ….. e risolte secondo il
Regolamento di Conciliazione da questa adottato”.
La domanda e l’adesione
Per avviare la procedura di Conciliazione è sufficiente compilare la “domanda di conciliazione” e
farla pervenire alla segreteria del servizio; è possibile presentarla in carta libera.
Il funzionario informa la controparte dell’avvenuto deposito attraverso apposita comunicazione.
Non c’è obbligo ad accettare l’invito a conciliare. Se la controparte rifiuta viene inviata comunicazione a chi ha depositato la domanda e questi
sarà libero di decidere quali passi compiere, anche
in sede giudiziale.
Tramonto sul Trabucco
L’incontro e la riservatezza
Una volta fissata la data e terminato l’incontro –
nel caso sia raggiunta una soluzione – le parti sottoscrivono un verbale di Conciliazione con il quale
definiscono la controversia e ogni altro aspetto che
si ritenga di evidenziare. Tale accordo è – a tutti gli
effetti - un contratto pienamente efficace per le
parti stesse. Quando la Legge lo prevede, il verbale
di Conciliazione acquista efficacia di titolo esecutivo, previo controllo formale da parte del giudice.
Nel caso in cui l’accordo non sia stato raggiunto
viene redatto un verbale in cui le parti sottoscrivono di essersi incontrate e di non aver trovato una
soluzione.
Il procedimento di Conciliazione è riservato e
tutto quello che viene dichiarato nel corso dell’incontro non può essere registrato o verbalizzato. Il
conciliatore, le parti e tutti coloro che intervengono all’incontro non possono divulgare a terzi i fatti
e le informazioni apprese nel corso del procedimento di Conciliazione. I soggetti diversi dalle
parti presenti all’incontro di Conciliazione dovranno sottoscrivere, a tal fine, apposita dichiarazione.
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
17
NON È UN PAESE PER VECCHI.
NEPPURE PER GIOVANI.
di Antonio Scurati
da “VENTIQUATTRO” n. 10 del 3 0ttobre 2008
Milano, zona 3, quartiere di Città Studi, ore 19.00.
Giardini Sergio Ramelli.
Il giardino è talmente piccolo che le mappe non lo
registrano. Nemmeno Tuttocittà. Nemmeno la tavola
topografica n. 29 gli dedica una macchiolina verde tra
Via Pinturicchio e Via Bronzino. Forse un ettaro, forse
mezzo, forse soltanto un’ara. Forse neppure esiste.
Tanto da queste parti, nessuno sa più misurarlo un
lembo di terra. Il minuscolo
lacerto di verde è strappato al
ventre cementizio della città.
Giace, come un brandello di
carne gettato a cani e bambini, tra quattro muraglie di
palazzi. Una dozzina d’alberi,
otto panchine, qualche altalena, due cancellate e un recinto; Da un lato i bambini, dall’altro i cani. Tutti, animali e
uomini, si affollano nel loro
metro quadro di verde, nel
loculo che la città riserva ai
loro giochi; tutti, animali e
uomini, si accalcano nella loro angusta libertà, nella
loro ora d’aria. I cani, però, sono più numerosi. Chi
non ha figli ha cani. E da queste parti, oramai, i figli
sono un lusso dello spirito più che un’ovvietà della
natura. Quasi nessuno può più permetterseli. Ma non
ci sono solo i cani e i bambini ai giardini Sergio Ramelli. Ci sono anche i vecchi. Giacciono catatonici sulle
panchine, affiancati da silenti badanti rumene, ucraine
o lituane. Massicce donne forzute guardano a vista
anziani signori fragili, resi rachitici dall’età, muti dall’abbandono della propria gente. Che mai potranno
raccontare, dal fondo del loro sfinimento, a quelle
donne erculee? Nessuna lingua li accomuna.
Poco più in là, altre badanti, fìIippine, polacche,
peruviane assistono i bambini. Le rare madri italiane
tallonano da presso piccole creature ipercinetiche,
indomite e intrattabili. Hanno la pelle secca e gli occhi
arrossati dall’ansia di un mestiere che non sanno più
fare perché ne fanno già troppi. Sopra le loro teste
pesanti, un annuncio scritto a mano: «Abiamo dimenticato una bicicletta rossa. Se qualcuno l’ha trovata per
favore chiamare ... ». Anche qui la lingua si perde. Un
passo ancora e si perde anche la storia. Su di un cippo,
minuscolo e brutto come tutto il resto, una lapide ricorda un ragazzo ucciso a sprangate trent’anni prima.
Ai giardini Ramelli il sole tramonta sull’esercito di
ottocentomila straniere che si curano di vecchi non
loro, di malati non loro, di figli non loro. In loro, il welfare state si è silenziosamente privatizzato. Chi può,
paga. Chi può, se ne mette una in casa. Lo Stato è sparito, la società si è dissolta, la famiglia è data in outsourcing. Non c’è un
solo maschio adulto
all’orizzonte dei giardini Sergio Ramelli. Non
uno. Non al fianco dei
vecchi, né dei cani, né
dei bambini. Il sole tramonta sul parco giochi
di un’Italia che ha
dimenticato le cose
prime, le cose ultime.
Le ha rinchiuse in un
lacerto di verde strappato al ventre cementizio della città. E non
ha più una lingua per dirle.
E, allora, vorrei un Paese in cui i vecchi non debbano trascorrere gli ultimi giorni in compagnia di donne
premurose ma dalla vita straniera, in cui ai bambini
non si riservi lo stesso spazio dato ai cani, in cui ai
morti non si menta con l’alibi della pietà consolatrice
ricordandoli tutti uguali, un Paese in cui vecchi, morti,
cani e bambini non siano confinati in un lembo di terra
talmente piccolo che perfino le mappe lo ignorano.
18
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
I LIMITI DELLA CONOSCENZA
di Gianfranco Gamboni
“ fatti non foste a viver come bruti
ma per seguir virtute e canoscenza…”
Queste parole che Ulisse rivolge ai compagni
con i quali si imbarca, in quello che Dante nel
XXVI canto dell’Inferno definisce il “folle volo”,
sono un capolavoro di eloquenza retorica teso a
sminuire il senso del pericolo agli occhi dei rematori che si apprestano ad attraversare le Colonne
d’Ercole, estremo limite del mondo allora conosciuto. Nell’immaginario dell’uomo moderno la
figura di Ulisse è il simbolo della ricerca del sapere,
di colui che instancabilmente cerca nuove strade
in quel suo inarrestabile metaforico viaggio verso
ciò che è ancora sconosciuto. Dante, che è un
uomo del Medioevo e quindi non un uomo moderno, condanna l’impresa di Ulisse perché non vede
in essa il tentativo di scoprire l’ignoto, ma la violazione delle leggi divine in quanto la virtù e la conoscenza possono esercitarsi soltanto nell’osservanza
di queste leggi.
Per l’uomo di oggi non sembrano esistere limiti
nella ricerca della conoscenza; egli si muove confidando essenzialmente nella sua intelligenza e nelle
sue capacità e si sente svincolato da condizionamenti di carattere etico; condizionamenti già in
gran parte abbandonati sin dal secolo diciottesimo
con l’affermarsi dell’Illuminismo alla cui base era la
convinzione di poter risolvere tutti i problemi della
vita con i soli lumi della ragione. Ma una ricerca
totalmente libera ed insensibile ai principi affermati dai valori cristiani, base della nostra cultura e
della nostra identità, è in grado di assicurarci una
vita ed un futuro migliori?
Se non c’è alcun dubbio che ciò di cui oggi disponiamo rende la nostra vita più lunga, sicura e
godibile, non possiamo ignorare che alcune scoperte come l’energia nucleare che potrebbe essere adoperata per scopi non pacifici, la clonazione di esseri viventi e, da ultimo, la nascita del primo cromosoma artificiale che una volta inserito in una cellu-
la potrà prenderne il controllo e così facendo favorire grandi possibilità terapeutiche per la cura di
gravi malattie ma anche rappresentare la minaccia
di armi biologiche micidiali ed altro ancora, provocano una condizione di malessere e gettano nel
dubbio e nella incertezza.
Io sono convinto che non dobbiamo avere paura
della scienza e del progresso scientifico e quindi non
devono essere posti limiti alla ricerca (salvo cercare
di superare il limite della morte perché l’uomo non
è e non sarà mai Dio), purchè si rispettino le regole
dell’umana convivenza e si faccia un uso corretto
delle scoperte come, ad esempio, curare le malattie,
creare nuove fonti di energia o eliminare progressivamente la fame e la miseria.
Devono però essere tenute sotto stretto controllo
le conoscenze scientifiche ed i loro progressi nel
campo della energia nucleare di quei paesi che - animati da integralismo religioso ed in possesso di grandi ricchezze - si rifiutano di rispettare le regole del
vivere civile e costituiscono un reale pericolo per la
pace e la sicurezza del mondo (i c.d. “stati canaglia”).
La gravissima crisi finanziaria che ha colpito
prima gli Stati Uniti e poi tutto il mondo e che sta
già avendo pesanti ricadute sulla “economia reale”
non deve distogliere l’attenzione dei paesi democratici e quindi anche dell’Italia sul ruolo che devono
assolvere. Compete loro, anche in presenza di crescenti difficoltà economiche, di continuare a lavorare assiduamente per il mantenimento della pace.
Tutti gli strumenti politici e diplomatici devono
essere attivati nei confronti di questi “dissenzienti”
per farli recedere da possibili loro insani propositi; il
pericolo è reale e qualora non si abbiano apprezzabili risultati va valutata l’opportunità di impiegare
anche strumenti coercitivi per prevenire eventi terribili per il genere umano.
La storia insegna che le crisi economico-finanziarie si superano, sia pure a costo di gravi e prolungati
sacrifici specialmente per i meno abbienti; una catastrofe nucleare sarebbe impossibile da superare.
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
TOSCANA MARTIRE ... FOSCA E IL SUO SOLDATINO
di Mario Masseti
- prima parte -
Questa è la storia di Fosca, raccontata dopo
molti anni e quindi ormai priva di quel velo pietoso, che all’epoca dei fatti, molti in famiglia cercarono di stendere sui suoi comportamenti sentimentali, arrogandosi il diritto di ritenere osceno quanto avvenuto tra le mura della sua casa. Io non la
giudicai mai, ma non perché era la mia zia preferita: difesi sempre la sua storia d’amore con quel giovane che aveva quasi trent’anni meno di lei, perché compresi che almeno una volta nella vita era
riuscita a sublimare l’angoscia di uno stato di vedovanza che, con il passare del tempo, la stava riducendo ad un’esistenza di estrema solitudine.
Fosca era una donna di campagna, di una bellezza alla Loren o alla Cucinotta, non ancora cinquantenne, vedova da oltre due lustri; ma non ignorante, perché in gioventù aveva frequentato il ginnasio, per cui possedeva idee chiare e un’ottima proprietà di linguaggio. La ricordo sempre, allegra e disponibile con noi ragazzi, che l’adoravamo. Viveva
in una discreta fattoria all’Impruneta, nei pressi di
Firenze, limitrofa alla nostra, servendosi per i lavori
stagionali di mano d’opera giornaliera. Purtroppo
nel circondario suscitava invidia tra le coetanee ed
anche tra le amiche più giovani, per via del suo
modo di vestire un pò troppo provocante: indossava sempre corpetti attillati, alla moda dei tempi,
che le risaltavano il seno prosperoso e la vita sottile, accentuandoli in maniera procace. Al suo confronto le altre sembravano salacche rivestite!
Nella prima decade del settembre 1943, dopo
l’armistizio, una mattina Fosca si trovò a passare in
Piazza Buondelmonti.
In quei giorni molti fantasmi in grigioverde passavano veloci dal paese, per dileguarsi verso località imprecisate, inseguiti dal tempo e dai tedeschi, e
lo vide: un soldatino pallido ed emaciato, seduto
esausto sui gradini del pozzo monumentale ai margini della piazza.
C’era qualcosa di doloroso in lui: una sofferenza
fisica che annullava l’euforia della fuga. Si era
anche strappato dalla divisa mostrine e stellette, nel
vano tentativo di cammuffarsi da civile. Gli si accostò e, interrogandolo, seppe che era stato dimesso
Roccastrada
dall’Ospedale militare di Firenze. Ora tentava di
raggiungere Siena, naturalmente a piedi, passando
per Greve e Castellina in Chianti: la via dell’orto!
Confessò di essere affamato e dolorante a causa di
una ferita di guerra al fianco. Per Fosca fu pietà e
amore a prima vista: amore materno, intendiamo.
Tant’è che se lo trascinò in casa. Lo fece lavare, poi
gli preparò un bel coniglio fritto che il militare
divorò in pochi minuti. Infine lo mise a letto nella
sua camera dove, esausto, si addormentò di colpo.
Fosca si ritirò in soggiorno, e la notte dormì su un
divano. Il soldato, un biondino alto e delicato,
disse di chiamarsi Luca Isidori.
La mattina seguente Fosca entrò in camera per
svegliarlo. Adesso era seccata per aver permesso ad
uno sconosciuto di dormire nel suo letto: doveva
andarsene al più presto!
L’odore che emanava dalle travature del soffitto
20
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
si confondeva col profumo, lievissimo, del cinabro
rosso, sparso sul pavimento di cotto tirato a lucido.
Il cassettone di robinia, l’inginocchiatoio in noce,
l’armadio in ciliegio, il prezioso scrittoio d’ebano
macassar, l’esotica cassapanca di sandalo intagliato:
tutti pezzi eterogenei che aveva portato in dote,
erano accostati alle pareti, ad impreziosire quella
stanza di fattoria. Luca era desto e l’aveva sentita
entrare. Porgendogli una tazza di caffè d’orzo lo
spinse a muoversi, se voleva arrivare a Siena in
giornata, ma quanto accadde in seguito rimase
sempre piuttosto nebuloso per lei. Me lo confidò
anni dopo, solo a me, ed io non commentai, incassando la sua gratitudine.
Fu un improvviso e inatteso afferrarsi reciproco,
uno stringersi spasmodico tra le braccia; un cercarsi la bocca con ardore, e baciarsi senza respiro.
Poi lo stupore, il sentirsi come una preda indifesa le tolse le forze, rendendola incapace di qualunque reazione. Mi confessò anche della gioia intensa che l’aveva pervasa e la volontà di provare ancora quelle sensazioni sconvolgenti. Ma l’amore, si sa,
è come la tosse, non si può nascondere, e tutti scoprirono anche troppo presto la relazione che andava dipanandosi nella sua casa: per l’epoca qualcosa
d’inaudito. “L’indignazione virtuosa” della gente
non conosce limiti!
Intanto all’Impruneta si viveva trepidando il
clima di guerra, in attesa del passsaggio del fronte.
Nella Pieve medievale di S. Maria cercavano spesso rifugio i partigiani della divisione Teseo e della
4^ Brigata Rosselli, con grave nocumento per i
civili, se i tedeschi l’avessero scoperto.
In quelle ore Fosca viveva immersa in una
dimensione irreale.
L’esperienza della donna matura si era
amalgamata alla foga giovanile di un partner
che non le concedeva tregua.
Finché arrivarono i giorni del panico.
Dalle campagne tutti fuggirono cercando
rifugio in paese, credendosi più al sicuro, ma
Luca impose a Fosca, anche con la forza, di
non muoversi:
era stato in guerra e sapeva che le città,
con l‘avanzare del fronte erano le più esposte
all’interdizione aerea, e fu la sua fortuna.
Infatti, mentre la popolazione aveva trovato
riparo nelle cantine del centro, l’Air Support
Control alleata scatenò l’inutile strage. Il 27 luglio
il Comando della VI Divisione Corazzata Sudafricana autorizzò gli aerei della “Desert Air Force” a
bombardare proprio il cuore del paese. Alle 18 precise la 5^ Squadriglia del 239° stormo sganciò il
suo carico mortale ... e fu un’ecatombe!
Suor Margherita, una religiosa del posto, che
visse in prima persona quelle tragiche ore, scrisse:
“I feriti erano in uno stato compassionevole, talmente sfigurati che si riconoscevano a fatica ( ... )
non corpi umani, ma pezzi di carne cadenti da ogni
lato ed a ogni movimento.”
Il diario di guerra della 5ªsquadriglia, citando
l’incursione sull’Impruneta, con i suoi aerei Kittyhawk forniti di bombe da 500 libbre riportava, tra
l’altro: “Bombardamento da Nord-Ovest in direzione Sud-Sudest, scesi da 2.500 metri a 480 alle
18,05. Grosso Ospedale osservato a Nord-Ovest
della città”.
Di quell’edificio, osservato “da lontano”, in realtà restavano in piedi solo pochi tronconi di mura
annerite. Come sempre: “All’Ovest niente di
nuovo”!
Il giorno seguente fu colpita la Basilica, in piazza
Buondelmonti, e fra la popolazione si ebbero quasi
500 morti.
Adesso tutti riconobbero che Luca aveva compiuto un miracolo.
Infine quel soldatino riuscì a far raggiungere
indenne Fosca a Firenze, in una precipitosa e avventurosa fuga. Ma questa è un’altra bella storia, che
spero potervi raccontare... redazione permettendo!
- segue -
21
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
BARACK OSIENA NUOVO SINDACO DELLA CITTÀ?
– intervista esclusiva –
di Giampiero Azzurrini
Non è né alto, né bello. In quanto poi
all’“abbronzato”, beh, nel suo caso sarebbe davvero
un eufemismo perché il personaggio che siamo andati a intervistare, battendo sul tempo tutti gli altri
colleghi senesi, se fa tanto di chiudere gli occhi e di
nascondere i denti, credetemi, scompare davvero
nella notte più nera che abbiate mai immaginato.
Eppure, nella guerra senza nessuna esclusione di
colpi che si è scatenata in vista delle ammini
strative del prossimo anno, sono in molti a puntare su di lui. Prima tra tutti, naturalmente, la neoformazione politica che lo appoggerà al voto del
2009, cioè la ‘LISTA CINICA”, un gruppo eterogeneo che riunisce scontenti di destra e di sinistra,
rotariani ed operatori ecologici, alcuni nipoti di
antichi democristiani e socialisti, molti fans di
Garibaldi, di Gramsci, di Almirante e di Bruno
Vespa. E poi ancora massoni allo scoperto e gente
onesta che non ha il coraggio di mostrarsi, giovani
anarco-monarchici e anziani playboys-insurrezionali, oltre a una promettente nuova sezione che
vede nella marchesa De Blanc, in Pappalardo,
Sgarbi, Valeria Marini e nel bidello dei famosi isolani i nuovi modelli da seguire.
Prendendo lo spunto dal fatto che il nostro intervistato è un infaticabile presenzialista e che mentre
parla gesticola a più non posso, è già in circolazione una battuta secondo la quale sarebbe “meglio
avere un sindaco che ti spiega chiaramente le cose
a gesti anziché uno che non si vede mai e si esprime solo a... cenni”.
Ma veniamo all’intervista, raccomandando ai
nostri lettori una buona dose di pazienza in quanto il candidato della Lista Cinica si esprime in un
italiano molto approssimativo e, detto tra noi, dice
un sacco di cavolate, d’altra parte, questo è il lavoro del cronista.
“Passiamo in rassegna i vari problemi della città.
Abbazia di San Galgano
22
LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
Lei che cos’ha da proporre nell’eventualità di una
sua elezione a sindaco di Siena, cominciando dall’eterno scoglio dei parcheggi...”
- Me grato per domanda. Me fare approvare progetto per grandi scavi soddo gampo di galcio. Me fare
gostruire enorme pargheggio con dandi piani e un dunnel a guaddro gorsie ghe da tangenziale pordi direddamende nel guore della gittà. Gosì eliminare broblema
traffico e anghe (me sgusare per volgaridà) dande sbisciagghiade di bosdeggi e bosdeggini “Ho capito. Lei avere intenzione... oh, mi scusi,
corre voce che lei avrebbe intenzione di modificare anche l’attuale assetto del consiglio comunale?”
- Me ringraziare angora per obbordunidà di esdernare mio penziero. Essere mia indenzione di ridurre del
ginguanta ber gendo il numero di gonsiglieri gomunali.
Gosi, forse, loro lavorare di biù e fare meno (sgusare
nuova volgaridà) gnagnolate e gazzeggiamenti, spegie
guando essere telegamere aggese. A me sembrare ghe
loro giogare sbesso a guardie e ladri...“A Siena è opinione comune che il consiglio
comunale sia un coacervo di persone infaticabili e
unite da una collaborazione costruttiva per il bene
della città, comunque noi non facciamo altro che
riportare il suo pensiero. Ci dica ancora: qualcuno
si lamenta, ingiustamente,
che la raccolta ecologica sia
fatta in pieno giorno rallentando notevolmente il traffico...”
- Me fare raggogliere rifiudi
dalle ore sei alle ore sedde del
maddino. Gosi me risolvere
broblema draffigo e ingamerare anghe medallo prezioso “ Scusi, me non gabir...
voglio dire, non capisco...”
- Me sendido sembre dire ghe
maddino ha oro in bogga... “(Uhm anche spiritoso
l’amico!) E, senta, in fatto
di urbanistica, quali provvedimenti intenderebbe
mettere in atto?”
- Ber brima gosa, me fare
disdruggere inguiedande obbrobbrio di sdazione ferroviaria. Me fare approvare progeddo di nuova sdazione,
gon dandi alberi, dando verde e fondane e simboli di
giddà del balio ghe possano abrire loro guore a sdraniero ghe arriva con ciuff ciuff. Me avere barendi e amigi
in sudafriga ghe sono stati imbrigionadi in gosdruzioni
moldo simili a palazzi di biazzale rosselli “ (Questa poi !) Altri interventi? “
- Me bensare ghe se in dandi anni nessuno è riusgido a buddare giù abominevole edifigio di gamera di
gommergio, forse non avere suggesso nemmeno me.
Ma io rimediare. Avere in mende progeddo di grande
fondana luminosa (al posdo di aiola ghe sbesso sembrare derreno per gabre) gon grandi gavalli del balio ghe ad
ogni sgoggare dell’ora si meddono in movimendo girgolare. Al bosdo, boi, di magghine e modorini, me fare
aiole e riandare alberi e insdallare gioghi per bambini,
gosì gende stare allegra, ammirare fondana e dimenticare ego-mosdro camerale –
In tanti anni di cronaca non avevamo mai messo
insieme tante idee strampalate, però dicono che
siamo in democrazia, così ognuno può esprimere le
proprie opinioni. Signore e signori, queste erano
quelle di Barack Osiena, candidato della Lista
Cinica alle prossime amministrative.
Montesiepi - San Galgano
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
FRULLANI MARINA VED. BORSELLI – Firenze
NUOVI SOCI
Sono entrati a far parte della nostra Associazione i seguenti nuovi Soci:
28.02.2008
GABBRIELLI GIOVANNI – Roma
08.08.2007
GALEASSI AMERICA VED. BONAFEDE – Pistoia
02.08.2007
GIOVAGNINI SANTI – Sansepolcro
08.12.2007
ALDI LUIGI – Grosseto
GIOVANNINI GIUSEPPE – Sansepolcro
10.01.2008
BARCACCIA ANDREINA VED. CESARI – Perugia
GIOVANNINI LUCIANO – Lucca
27.06.2007
CIACCI RINA VED. BERNINI – Siena
GIUSTINI ELIANA VED. LAURETTI – Castelfusano
25.12.2007
IPPOLITO PAOLO – Siena
GRADI AMEGLIO – Siena
16.03.2008
LOGLISCI VINCENZO – Potenza
GUERRIERI NELLO – Certaldo
16.12.2007
GUIDI LUISA CRISTINA VED. ROSSI – Ripa di Seravezza 22.08.2007
MAZZOLLI FABIO – Siena
PIANIGIANI DANIELE – Siena
PIGNATTAI MARESCA – Siena
I NOSTRI LUTTI
Comunichiamo con vivo cordoglio la scomparsa dei Colleghi di seguito
riportati; siamo venuti a conoscenza della loro scomparsa solo
recentemente, grazie alla segnalazione che periodicamente ci viene
fornita dagli organi predisposti alla gestione pensionistica.
ISAIA GIANCARLO – Genova
25.01.2008
LOLINI ERMILLA VED. CIAMPOLINI – Firenze
11.03.2008
MAGNI PAOLO – Prato
29.07.2007
MARIANI ROBERTO – Siena
07.05.2008
MASTROCICCO EURO – Genova
18.10.2007
MATTII SERGIO – Siena
18.11.2007
MAZZEI VINICIO – Querceta
18.03.2008
MEALLI GIOVANNI – Grosseto
19.10.2007
MISUL MIETTA VED. SERVI – Pontassieve
26.12.2007
MONTI MARGHERITA VED. SALVINI – Siena
08.09.2007
ANNALORO ANTONINO – Palermo
24.01.2008
MOSCA GIOVANNI – Genova
19.11.2007
BACCONI ELISENA VED. BISOGNI – Siena
17.04.2008
PACCHIANI ADA – Siena
24.11.2006
BARTALI LUCIANA – Siena
16.01.2008
PELLEGRINI GIANCARLO – Firenze
13.07.2007
BARTOLETTI GIOVANNI – Grosseto
18.02.2008
PESSINA ENRICO – Viareggio
15.01.2008
BERNARDINI LICIO – Arezzo
26.01.2008
PETRINI ARIO – Monticiano
16.10.2008
BIANCIARDI ANNA – Sovicille
19.04.2008
PILLI PELLAUX VITTORIA – Roma
20.08.2007
BICCHI FRANCESCO – Livorno
16.12.2007
RIZZI NICOLA – Roma
06.06.2007
BISDOMINI ANNA – Siena
10/11/2008
RONCUCCI GINO – Arezzo
24.12.2007
BONDI IDA VED. MONTI – Bologna
04.03.2008
ROSSI PARISINA – Sien
01.01.2008
BOSICO OTELLO – Terni
17.02.2008
SALINETTI GIOVANNI – Roma
03.07.2007
BOTTI MARINO – Genova
29.07.2007
SAMPIERI MARCELLO – Montalcino
05.01.2008
BRACCIALI VANNA – Firenze
07.08.2007
SANI SIRO – Siena
15.08.2007
BREGALDA GILDA – Grosseto
20.12.2007
SANTINELLI PIETRO – Montepulciano
19.04.2008
BUCCI GIAMPIERO – Milano
04.01.2008
SAVINI RUGGERO – Siena
15.09.2007
CARDINI ROMANO – Firenze
08.07.2008
SCATTONI ROBERTO – Milano
12.02.2008
ZACCAGNINI GIUSEPPE – Pisa
20.12.2007
CASTRUCCI EGLE VED. DELLO RUSSO – Siena
CIANI IOLANDA VED. FOMMEI – Siena
02/11/2008
CICALONI GINO – Santafiora
19.10.2007
CINCI VASCO – Siena
23.10.2007
CONTI FRANCESCA VED. MARUCELLI – Firenze
11.03.2008
CORTI RINA VED. VERZANI – Grosset
20.11.2007
COSCIA CONCETTA VED. VECCHINI – Magione
31.12.2007
DE GIULI ADALBERTO – Roma
02.03.2007
DEL CIONDOLO GIANFRANCO – Pisa
19.03.2008
FERRETTI BRUNO – Montevarchi
26.11.2007
FILADELFI NEDA VED. BARTALINI – Grosseto
22.08.2007
FINESCHI VITTORIA VED. CIPRIANI – Siena
26.01.2008
CONTRIBUTI VOLONTARI
Sono pervenuti alla nostra Associazione, per le proprie attività
organizzative e per il periodico “La Nuova Voce del Pensionato”,
contributi volontari da parte dei seguenti Colleghi:
ALDINUCCI ANGIOLO – Arezzo
GALARDI MARIA LUISA VED. GRANAI – Siena
ONESTI LORENZO – Montescudaio
PAOLUCCI DINA VED. AGOSTINI – Siena
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LA NUOVA VOCE DEL
PENSIONATO
LE MISURE PER SUPERARE L’EMERGENZA
Sintesi della parte di interesse per famiglie, casa, lavoro
1 - Il Decreto anti-crisi approvato dal
Consiglio dei Ministri il 28 Novembre
Famiglia – Bonus da 200 a 1.000 euro per lavoratori dipendenti con figli e pensionati. Il bonus sarà corrisposto con la busta paga di febbraio 2009 e interesserà
circa 8 milioni di famiglie. L’importo varierà anche in
funzione dei figli e degli anziani presenti nel nucleo
familiare, e potrà scattare (sotto forma di detrazione),
fino ad un reddito di 22mila euro. Il tetto salirà a
35mila euro per le famiglie con portatori di handicap.
Prestito agevolato per le famiglie con nuovi nati a
partire dal 2009 (tasso 4% durata 5 anni).
Casa - Per i muti sulla prima casa con le rate variabili, il tasso non potrà essere superiore al 4%; lo Stato
si accollerà la parte eccedente.
Sui nuovi mutui il tasso di base sul quale calcolare
l’eventuale spread sarà il tasso di rifinanziamento principale della Bce.
Lavoro – Il fondo per il sostegno al reddito di chi
perde il lavoro sarà finanziato per oltre un miliardo.
Ammortizzatori estesi “in deroga” al lavoro flessibile.
Prorogata la detassazione del salario di produttività,
vale a dire premi ed incentivi, per redditi fino a 35mila
euro ( dai 30mila attuali). Raddoppia anche la parte di
reddito su cui applicare gli sgravi, da 3 a 6mila euro
l’anno.
Non è stata prorogata la detassazione degli straordinari.
Tariffe - Dal primo gennaio 2009 le famiglie economicamente svantaggiate, che hanno diritto alle
tariffe agevolate per l’energia elettrica, avranno anche
lo sconto sul gas, massimo 15%.
Per il primo semestre 2009 le variazioni tariffarie
autostradali non saranno applicate.
2 - SOCIAL CARD – un aiuto da 40 euro
al mese
Auguri
Il Presidente e il Comitato
Direttivo di questa Associazione, in occasione delle
prossime Festività, rivolgono
un affettuoso augurio a tutti gli
Associati ed alle loro famiglie.
Un fervido augurio anche
agli Esponenti della Banca
Monte dei Paschi di Siena Spa,
della Fondazione, della Cassa di
Previdenza, della Cassa di Mutua
Assistenza e delle Organizzazioni
Sindacali.
Che cos’è? – una tessera dotata di banda magnetica (tipo Bancomat) e ricaricata ogni due mesi con
80 euro.
A cosa serve? – Acquisto di generi alimentari
scontati del 5% e accesso alla tariffa sociale elettrica.
Platea – circa 1.300.000 beneficiari.
Cittadini e residenti in Italia. Età tra i 65 ed i 69
anni con redditi e trattamenti pensionistici fino a
6.000 euro all’anno o un’età superiore a 70 anni fino
a 8.000 euro. Con redditi personali tali da non comportare il pagamento di alcuna imposta. Proprietari
(da soli o con il coniuge) di una sola abitazione. Titolari (da soli o con il coniuge) di una sola utenza elettrica o gas. Proprietari (da soli o con il coniuge) di un
solo autoveicolo. Con meno di 15.000 euro di risparmi in Banca o Poste. Con indicatore Isee ( situazione
economica complessiva) fino a 6.000 euro.
Procedura – I cittadini interessati riceveranno a
casa una lettera con la quale potranno presentarsi, a
partire da dicembre, in uno degli uffici postali abilitati, portando con sé: il modulo di richiesta compilato
in ogni sua parte con i relativi allegati tra cui
un’attestazione Isee, l’originale ed una fotocopia del
documento di identità.
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pensionato - associazione dipendenti a riposo mps