I LA RIPARTIZIONE DELLE SPESE l Piano di classifica pubblicato dal Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca, un voluminoso documento che tutti i L E S P E S E 1 S O N O 2 SPESE GENERALI: da ripartire, in relazione al beneficio che ciascuna ne trae, su tutte le ditte consorziate. cittadini interessati possono liberamente consultare, è lo strumento che definisce quali opere e quindi quali spese sono in programma, e secondo quali criteri queste SPESE DI BONIFICA: da ripartire, in relazione al beneficio che ne traggono, su tutte e sole le ditte presenti nello specifico territorio sul quale la specifica opera di bonifica viene realizzata (abbiamo visto che ogni opera di bonifica ha quasi un suo bilancio separato, il che facilita l’identificazione dei contribuenti interessati). C L A S S I F I C A T E 3 4 SPESE DI IRRIGAZIONE: da ripartire su tutte e sole le aziende che direttamente beneficiano dell’irrigazione, distinguendo inoltre fra spese generali, alle quali tutte concorrono, e spese specifiche, che vengono calcolate sulla base della superficie irrigua o dell’orario di competenza o del volume d’acqua di cui la singola azienda beneficia (ogni opera irrigua, come succede per quelle di bonifica, è una voce distinta di bilancio). 6 I N C A T E G O R I E 5 SPESE DI CONCESSIONE: sono casi a parte, voci di bilancio soggette a norme del tutto particolari; gli importi vengono addebitati direttamente ai concessionari senza interferenze con le altre sezioni del Piano di classifica. 6 SPESE PER LA GESTIONE DELLE VASCHE DI PIOGGIA: il Consorzio è in attesa di norme che devono essere emanate dalla Regione Lombardia. vengono distribuite fra i contribuenti: stabilisce i Come si vede, le voci che interessano la massa dei contribuenti sono solo le prime tre: spese generali, spese di bonifica, spese di irrigazione. Voci che interessano, in linea di principio, la totalità delle ditte dell’area — agricoltori, cittadini, industrie, esercizi commerciali, enti locali, infrastrutture. principi e le procedure per la definizione delle contribuenze. 36 37 : SPESE PER OPERE SPECIALI: sono regolate da accordi diretti con enti pubblici (Ministeri e Regione). d i c l a s s i f i c a D I S T A N Z A D I S TA N Z A R E T E A RT I F I C I A L E (n. fogli catastali per singola divisione) da 0 a 300 da 301 a 600 da 601 a 1000 da 1001 a 2000 da 2001 a 4000 da 4001 a 7500 (325) (271) (220) (267) (205) (199) Per la distanza degli immobili dalla rete artificiale (cioè da quella costruita o gestita dal Consorzio), il criterio adottato dal nuovo d a l n u o v o p i a n o Piano di classifica è che il beneficio atteso è tanto maggiore quanto più vicina è la rete, secondo la seguente tabella. distanza in m co ef f iciente < 300 1.00 301-600 0.98 601-1000 0.95 1000-2000 0.93 2000-4000 0.90 > 4000 0.80 R E T E A R T I F I C I A L E GLI INDICI DI BENEFICIO Ammettiamo di sapere quali sono le spese relative ad una singola opera e quali sono i proprietari di immobili chiamati a contribuire. Come si fa a determinare in che misura deve contribuire il singolo proprietario per un singolo immobile? È u n p ro c e s s o e l e m e n t a re i n 5 p a s s i . 1. Il punto di partenza, lo ripetiamo, non può che essere il dato catastale, che possediamo, per ogni proprietario immobiliare, sia in forma alfanumerica sia in forma cartografica. Le mappe specifiche, associate nei fogli catastali, ci forniscono i dati sulla capacità d’uso dei suoli. 2. Il Con non altrettanta sicurezza ci vengono forniti i dati sull’alloca- dato catastale moltiplicato per i coefficienti previsti dalla legge (la legge 504 del 1992) costituisce il valore di riferimento dell’immobile. zione del bene rispetto alle opere artificiali e ai corsi d’acqua natura- 3. Si tratta ora di trovare degli indici capaci di definire l’effetto dell’inter- li: lo stato attuale della documentazione tollera errori per correggere i vento consortile sul singolo immobile, e poi di moltiplicare il valore dell’immobile per tali indici. quali occorre passare, come già detto, dal foglio alla particella, cioè 4. Il risultato di quest’operazione definirà l’entità del beneficio ricevuto. 5. A questo beneficio andrà commisurato il contributo. Si capisce bene che l’operazione critica è quella centrale, la terza, e precisamente per due aspetti: - la conoscenza delle capacità d’uso del suolo (agricolo o non agricolo, adatto a quali colture o a quali insediamenti, eccetera): perché le opere consortili agiscono differentemente sui diversi suoli; - e la conoscenza esatta dell’allocazione del bene (dove esattamente si trova) rispetto alle opere e alle attività consortili e ai corpi d’acqua naturali: perché una cosa è avere una roggia o un fiume a due passi da casa, un’altra è averli a 2 chilometri di distanza. 40 ad un’informazione cartografica molto più dettagliata. Si procede comunque come segue: - CAPACITÀ D’USO DEL SUOLO: si attribuisce valore massimo ai suoli a più elevata capacità agricola, ai suoli urbani e a quelli che più hanno bisogno di protezione; - DISTANZA DALLA RETE ARTIFICIALE, cioè dalle opere realizzate dal Con- sorzio: il beneficio sarà tanto maggiore quanto più il bene immobile è vicino all’opera; - DISTANZA DALLA RETE NATURALE (fiumi e torrenti): il beneficio sarà - al contrario - tanto minore quanto più il bene immobile è vicino al corso d’acqua naturale. 41 GLI ORIZZONTI A DELLA BONIFICA questo punto speriamo che sia chiaro perché abbiamo pub- (oltre 25 miliardi previsti nel 1998), di personale occupato (una cinquantina di blicato questo libretto. Esso accompagna e semplifica il contenuto persone impiegate direttamente, per non parlare del lavoro indotto), di opere estremamente tecnico e dettagliato del Piano di classifica al quale è realizzate e in programma, di risultati raggiunti. abbinato, ma certamente non lo sostituisce. Lega in un un ragionamento continuo, sfoltito dei calcoli tecnici, le progressive argomentazioni del documento, ma non può prenderne il posto. Chi vuole sapere fino in fondo in che direzione si sta muovendo il Consorzio di Insomma, il Consorzio ha bisogno - lasciatecelo dire! - di pubblicità: non può permettersi i passaggi televisivi e le pagine sui giornali, ma deve far sapere come opera, qual è la sua missione, quali sono i suoi obiettivi. Deve Bonifica della Media Pianura Bergamasca non ha che una cosa da far sapere - a molti - che esiste, perché fare: prendere in mano il Piano di classifica e studiarselo dalla prima pochi lo sanno; e a tutti che sta assu- all’ultima pagina. È suo diritto, e forse anche un po’ suo dovere, se è mendo un ruolo di assoluto protagoni- un dovere sapere dove vanno a finire i propri soldi, pochi o tanti che smo nella vita civile del nostro territo- siano. rio. E lo fa senza chiasso, con opere sot- Allora, perché questo libretto? terranee (anche nel senso fisico del termine: scavate nella terra), cercando di Perché il Consorzio di Bonifica ha bisogno di essere conosciuto anche da chi non far quadrare conti difficilissimi come ha la pazienza o magari la competenza per leggersi un documento di quella com- quelli che si generano all’incontro-scon- plessità. È vero che il Consorzio è un organismo democratico, in linea di princi- tro fra ambiente, crescita civile e pro- pio voluto e gestito dalla base: amministrato da un Consiglio (diciamo un parla- gresso tecnologico. mento) eletto da tutti i consorziati, che a sua volta elegge una Giunta (un gover- 42 La popolazione della media pianura no) e un Presidente. Ma la bergamasca, che all’epoca delle prime realizzazioni consortili viveva preva- partecipazione alle elezioni è lentemente di agricoltura, oggi usufruisce del territorio e dell’ambiente con scarsa, pochi ne realizzano comportamenti e stili di vita enormemente diversi. Il territorio ha cambiato l’importanza, pochissimi volto, si è arricchito di una ininterrotta sequenza di agglomerati urbani, è sanno che ogni cittadino percorso da strade e autostrade, è occupato da ferrovie e aeroporti, è rico- contribuente può candidarsi perto di asfalto che non lascia più filtrare l’acqua ma che tanto serve alle ad occupare una delle cari- comunicazioni, è animato da una quantità di persone che si spostano inces- che sociali. Meno che mai è santemente da un punto all’altro dell’area alzando ogni giorno il livello delle nota la dimensione del Con- loro esigenze, sempre più lontane da quelle espresse dalla vecchia civiltà sorzio, in termini di fatturato contadina. 43 STRUTTURA DEL PIANO DI CLASSIFICA M a questo non vuol dire che non ci sia più bisogno di bonifica. Vuol dire che la bonifica deve spostarsi in avanti, nella prospettiva della salvaguardia e del potenziamento della risorsa ambientale complessiva. È questo il nuovo orizzonte della bonifica: l’insieme delle attività che consentono di mantenere un alto livello di gradibilità ambientale garantendo nello stesso tempo tenori di vita compatibili con le esigenze di una nazione sviluppata e moderna, favorendo i processi di insediamento abitativo e industriale diffuso, salvaguardando la permanenza 1 . R I PA R TO Per rendere conto, un po’ più nel dettaglio, di come è costruito il Piano di Classifica, riassumiamo - private delle formule, ma integrali nei contenuti concettuali - le pagine che ne delineano la struttura, partendo dalla situazione odierna e proiettandola nel futuro. Quello che ci preme comunicare sono i principi di calcolo, i flussi logici fatti propri dal Consorzio: sulla base dei quali verranno definiti i contributi alle spese dovuti da ogni singola particella del territorio. Il Consorzio di Bonifica della Media Pianura Bergamasca è organizzato in maniera tale da prevedere una precisa ripartizione fra: a. costi di bonifica o di contribuenza generale, b. costi di gestione delle opere idrauliche, c. costi di irrigazione, d. altri costi. Una ripartizione così dettagliata da identificare separatamente i costi per ogni specifico ambito di beneficio, e piuttosto complessa per una serie di motivi: variabilità delle situazioni (dalla completa gestione delle opere, alla sola fornitura di acqua, alla raccolta a livello di bonifica); loro evoluzione nel tempo, anche perché questa varietà dovrà a poco a poco essere ricondotta a dimensioni più ragionevoli; servizi comuni (per esempio, le vasche di pioggia). Il nuovo Piano degli insediamenti produttivi anche nelle zone più lontane e meno servite del territorio. Ed è tutto questo che sposta decisamente il peso delle attività consortili dall’area agricola alle aree di Classifica: Il bilancio del Consorzio è, di conseguenza, ripartito per voci di spesa relative ai singoli distretti, con notevoli complicazioni a livello gestionale, ma con tutti i vantaggi del lavoro di dettaglio, che rispetta le peculiarità delle piccole e piccolissime superfici non meno che l’omogeneità delle grandi. una nuova sfida per il nostro urbane, quelle che hanno oggi la massima esigenza di protezione, di monitoraggio, di manutenzione delle opere; in una parola, di servizi puntuali ed Consorzio di Bonifica Il Piano di classifica dev’essere considerato un work-in-progress che, oltre efficaci. 44 DELLE SPESE 45 struttura del piano di classifica ad accogliere tutte le varianti connesse con le modifiche che si rendessero necessarie nei processi gestionali e nell’organizzazione degli impianti, si limita a fissare i principi e le procedure per la definizione della contribuenza; il riparto effettivo fra le categorie di spesa e la definizione di quanto dovuto dal singolo contribuente sarà compito dell’amministrazione del Consorzio sulla base dei riscontri oggettivi. aggiornata, con idonei coefficienti che determinano la contribuenza generale; a cui si aggiungono (per opere idrauliche specifiche, dove esistono) le spese di esercizio calcolate moltiplicando per gli stessi due coefficienti la rendita catastale. c. I canoni per le attività irrigue comportano un calcolo particolarmente complesso a causa della varietà delle situazioni: 4 tipologie di calcolo, ciascuna suddivisa in tre frazioni (anticipo, saldo, ammortamento), dipendenti a loro volta da 12 diversi stati delle particelle. Si stanno mettendo a punto calcoli più semplici e generalizzabili alla totalità delle ditte che beneficiano del servizio di irrigazione. 1.1. Il metodo tradizionale Il calcolo della contribuenza ha seguito fino ad oggi quattro linee principali: a. canoni che gravano sui terreni, d. Quanto agli altri canoni, la normativa impone di volta in volta sia le metodiche di esazione che le aliquote. Ciò consente di considerare gli importi dovuti come voci a se stanti nell’ambito del bilancio, non soggette a variazioni neanche nell’ottica del nuovo piano di classifica. b. canoni che gravano sui fabbricati, c. canoni per le attività irrigue, d. altri canoni. a. Per i canoni che gravano sui terreni si moltiplica la superficie catastale per due coefficienti (caratteristiche del terreno e costi di riferimento) ottenendo la quota di contribuenza generale; a cui si aggiungono (per opere idrauliche specifiche, dove esistono) le spese di esercizio calcolate moltiplicando per gli stessi due coefficienti il reddito dominicale. La gestione delle informazioni avviene mediante supporto informatico che elabora i dati identificando puntualmente, per ogni ditta, il valore dei differenti coefficienti e metodi di calcolo. b. Per i canoni che gravano sui fabbricati si procede in modo analogo: si moltiplica la rendita catastale, Il bilancio del Consorzio è suddiviso in due sezioni: Bonifica e Utilizzazione Idrica, ognuna suddivisa in 4 titoli 46 riparto delle spese di entrata e altrettanti di uscita, con ulteriori suddivisioni in categorie e voci (per individuare i singoli tratti di impianto). Un frazionamento simile consente una gestione ottimale dell’informazione e del riparto delle spese sui reali beneficiari. Le voci tuttavia sono sempre modificabili a seconda delle esigenze organizzative, della realizzazione di nuove opere, dell’attuazione dei nuovi compiti, per esempio dell’integrazione della rete consortile con le progettate vasche di pioggia. cio dalle attività svolte o programmate; b. riparto delle spese generali (non riconducibili a specifiche attività) su tutte le ditte del Consorzio, agricole ed extragricole; c. identificazione delle spese per i singoli distretti con carico dei costi specifici sui soli utenti compresi nel distretto e con suddivisione interna proporzionale al beneficio atteso, sia per la bonifica che per l’irrigazione; d. riferimento ai valori di rendita ufficiali (catastale o dominicale) e progressiva omogeneizzazione del catasto del Consorzio col Catasto UTE, con completamento delle informazioni mancanti; Il nuovo Piano di classifica recepirà le attuali suddivisioni dando spazio nel contempo, automaticamente, alle variazioni contenute di anno in anno nei bilanci. Lo stato di disaggregazione del bilancio, comunque, facilita la ripartizione delle quote suddivise fra spese generali e spese specifiche. Nel suo stato attuale, il bilancio rappresenta il riferimento essenziale per l’attribuzione dell’ammontare dei costi ai singoli gruppi di utenti, in vista della suddivisione fra i singoli utenti. e. mantenimento della separazione delle concessioni, con canoni computati separatamente; f. strutturazione del metodo di calcolo delle aliquote con criteri completamente automatizzati, basati su riscontri oggettivi contenuti negli archivi disponibili; g. organizzazione di un archivio dei dati alfanumerici e cartografici, con possibilità di implementazione iniziale delle informazioni esistenti e progressivo aggiornamento. 1.2. I nuovi criteri di calcolo I principi ispiratori della nuova proposta di riparto delle spese sono i seguenti: Le ripartizioni da individuare sono: a. estensione del canone a tutto il territorio consortile che trae benefi- 1. spese generali, da ripartire secondo criteri di beneficio fra tutte le ditte; 47 struttura del piano di classifica 2. spese di bonifica, incluse quelle per le vasche di pioggia, da ripartire secondo criteri di beneficio fra tutte le ditte presenti nello specifico territorio; Per conseguire il risultato più equo possibile si è ritenuto indispensabile procedere prima di tutto, con metodo rigoroso, alla determinazione a priori dell’entità del beneficio. 3. spese di irrigazione, a carico delle sole aziende dirette benificiarie dell’irrigazione, con riparto secondo criteri di beneficio fra tutte le ditte irrigabili per le spese di carattere generale e pro quota dei costi sulla base della superficie irrigua o, quando disponibile, dell’orario di competenza o dell’equivalente volume d’acqua; Il riferimento economico sostanziale del concetto di beneficio risiede come concordemente riconosce la giurisprudenza - nel plusvalore acquisito dal bene immobile in seguito alle attività del consorzio. Un plusvalore che va calcolato partendo dal valore attuale del bene, dato dalla rendita catastale o dal reddito dominicale. Il procedimento logico è semplice. 4. spese per concessioni, che rispondono a criteri particolari e già definiti; 1. Moltiplicando la rendita catastale o il reddito dominicale per i coefficienti previsti dalla legge 504/1992 si ottiene il valore di riferimento dell’immobile. 5. spese per opere speciali, da realizzare con contribuzioni diverse (Ministero, Regione, ecc.). 2. ORGANIZZAZIONE 2. Sulla base di diversi elementi indicanti l’effetto e l’entità dell’intervento consortile specifico, si moltiplica il valore dell’immobile per un certo fattore. Ne risulta un valutatore del benefico per la singola ditta. E STRUTTURA DEL PIANO Il concetto di beneficio è alla base della stima delle quote di contribuzione di ogni singola ditta. È quindi necessario ripartire i diversi costi in termini proporzionali al beneficio acquisito: ne deriva la necessità di calcolare a monte il beneficio globale attribuibile al territorio, rapportarlo ai costi e ripartirlo proporzionalmente fra le diverse utenze. 3. La somma dei valutatori di tutti gli immobili dell’area dovrebbe dare come risultato il beneficio globale per l’area considerata (coincidente con le singole ripartizioni contenute nel bilancio). 4. Il rapporto fra il beneficio di una singola ditta e il beneficio globale 48 organizzazione e struttura del piano costituisce il fattore moltiplicativo da impiegare con la corrispondente voce di bilancio per ottenere la quota dovuta. grado di interagire solo con le superfici effettivamente interessate, consentendo la reale valutazione del suo impatto sul piano delle contribuzioni. Per arrivare ad individuare l’entità del beneficio è allora necessario conoscere l’esatta collocazione di ogni singola particella in rapporto alle opere e attività del Consorzio. Per la maggior parte delle particelle sono indicati negli archivi il distretto e la roggia di competenza, i termini d’uso, i redditi catastali e quant’altro necessario a questa identificazione. La novità del metodo suggerisce tuttavia di applicarlo gradualmente correggendolo con parametri di compensazione. Un esempio: i fogli catastali hanno come effetto differenze anche di un centinaio di metri nella determinazione dell’esatta posizione del bene; errori che andranno corretti nel tempo, ma per il momento il loro effetto sulle contribuzioni va almeno mitigato da sistemi di media ponderata che consentano di evitare brusche variazioni di tematismi. Altro esempio: in passato i metodi di rappresentazione cartacea obbligavano a considerare valori medi anziché puntiformi: in pratica, non erano ammesse isole di piccole dimensioni con valori diversi da quelli delle immediate vicinanze; oggi si può arrivare alla definizione puntuale dei parametri, e questo porta a definizioni delle contribuenze certamente più giuste. Poiché l’intero Piano di classifica è impostato su una base informatizzata capace di mantenere - per ogni utente - le singole indicazioni in modo scorporato, gli aggiornamenti sono possibili anche per singole variazioni. Mentre la cartografia tradizionale riporta le zone a coefficienti omogenei, lasciando all’operatore il compito di verificare la reale giacitura del bene (col risultato che le suddivisioni non possono che essere approssimative e sono impossibili rapidi aggiornamenti), col nuovo metodo vengono digitalizzate in forma numerica e cartografica le diverse informazioni e viene realizzato il collegamento fra queste e il quadro di unione dei fogli catastali: ogni singola variazione, una volta introdotta nel database, è in Solo gradualmente, dunque, sarà possibile giungere all’integrazione dei due metodi di archiviazione e ad una soddisfacente capacità di rappresentazione anche grafica, ma la struttura ipotizzata consente fin d’ora un primo livello di integrazio- 49 struttura del piano di classifica ne, sufficiente per l’emissione dei canoni secondo la nuova organizzazione. organizzazione e struttura del piano che identifica terreni con particolari esigenze di protezione. Per il coefficiente che definisce la distanza media dalla rete artificiale (cioè costruita o gestita dal Consorzio), il criterio adottato è che il beneficio atteso è tanto maggiore quanto più vicina è la rete. 2.1. Indici di beneficio Per definire gli indici del beneficio vengono presi in considerazione tre fattori o coefficienti: la capacità di uso del suolo, la distanza dalla rete artificiale, la distanza dalla rete naturale. distanza in m Per le caratteristiche di uso del suolo si fa riferimento alla classificazione internazionale che ripartisce i suoli in varie categorie. Ad ogni categoria viene attribuito un coefficiente (il coefficiente non è altro che un moltiplicatore) come da tabella. co ef f iciente < 300 1.00 301-600 0.98 601-1000 0.95 1000-2000 0.93 2000-4000 0.90 > 4000 0.80 Il valutatore definito con questi tre coefficienti, essendo relativo alle caratteristiche generali dei terreni identificati col foglio catastale, comprende anche gli immobili extragricoli in quanto sottoposti ai medesimi vincoli e limiti ambientali. Il bilancio del Consorzio definirà cinque grandi categorie di costo (con le corrispondenti voci di entrata): le prime tre (spese generali, spese di bonifica, spese di irrigazione) sono considerate nel presente Piano di classifica; la quarta (concessioni) risponde ad una sua propria normativa; la quinta (contributi speciali per opere) disporrà di una sua specifica contabilità. co ef f iciente 1 1.00 2 0.97 3 0.95 4 0.90 5 0.85 6 0.80 distanza in m co ef f iciente 7 0.70 < 300 0.80 2.3. Valore dell’immobile 8 0.80 301-600 0.90 10 1.00 601-1000 0.93 1000-2000 0.95 2000-4000 0.98 > 4000 1.00 Per definire il valore del bene immobile (cui andrà applicato l’indice di beneficio) si deve fare riferimento al reddito catastale per gli immobili extragricoli e alla rendita dominicale per gli immobili agricoli. Si applicano i dati della legge 504/92 alle diverse I valori più alti vengono attribuiti alle classi col maggior valore agricolo, alla classe urbana e alla classe 50 N u ovo c a t a s t o u r b a n o Rendita catastale 2.2. Composizione del canone clas s e Per il coefficiente distanza dalla rete naturale si è invece costruita una tabella dalla quale risulta evidente che - al contrario che per la distanza dalla rete artificiale - il beneficio atteso è tanto minore quanto maggiore è la vicinanza alla rete naturale. categorie catastali ricavando i relativi coefficienti. ca t e go ria coefficiente A (esclusa A10) 100 B 100 C (esclusa C1) 100 A10 50 D 50 C1 34 E 34 N u ovo c a t a s t o a g r i c o l o Reddito dominicale Il canone gravante sulla singola ditta sarà composto dalla proporzionale quota parte delle seguenti voci: spese generali + spese di bonifica + spese di irrigazione + costo dell’acqua utilizzata + spese di esazione. c a t e go r ia coefficiente tutte le qualità 75 Poiché le leggi finanziarie possono, di anno in anno, variare le aliquote, si dovrà tener conto anche di queste variazioni (che per il 1998 e per i redditi urbani sono state quantificate nel 5%). Se non si dispone dei dati sui redditi catastali o dominicali si applicano i principi di reddito presunto, come previsto dalle norme fiscali. Il valore aggiornato dell’immobile costituisce dunque il riferimento oggettivo per il calcolo dei canoni. 51 struttura del piano di classifica organizzazione e struttura del piano - servizi generali più specificamente dedicati alle attività irrigue. Tale valore dovrà poi essere correlato al valore del beneficio presunto: in pratica si moltiplicherà il valore dell’immobile per l’indice di beneficio. DISTANZA OPERE ARTIFICIALI E NATURALI Si attribuisce la metà dei costi (50%) alle attività propriamente generali, non specifiche né della bonifica né dell’irrigazione. 2.4. Calcolo dei coefficienti Quanto alle altre due voci che costituiscono l’altra metà delle spese generali, è vero che la quasi totalità dei servizi irrigui e di bonifica viene fornita mediante canali ad uso promiscuo, impiegati cioè a fini sia di bonifica che di irrigazione; ma è anche vero che nei mesi da settembre a maggio (9 mesi su 12) i canali vengono impiegati prevalentemente a fini di bonifica e nei restanti mesi (3 su 12) prevalentemente per l’irrigazione. Si fissa quindi il valore dei servizi generali più specificamente dedicati all’attività di bonifica nel 75% di questo 50% (equivalente al 37,5% di tutte le spese generali) e il valore dei servizi generali più specificamente dedicati alle attività irrigue nel 25% di questo 50% (equivalente al 12,5% di tutte le spese generali). 2.4.1. Spese generali Nel bilancio del Consorzio dovrà trovar posto una specifica voce - spese generali - indicante i costi che si devono sostenere per il funzionamento dell’intero Consorzio e non per specifiche attività: costi che coprono il funzionamento degli uffici (affitti, riscaldamento, manutenzione, telefono, pulizie, personale non specificamente addetto a particolari servizi o programmi, catasto, cartografia generale, direzione e organi amministrativi, elezioni, ecc.), le spese di divulgazione e rappresentanza, gli studi di carattere generale. Ma poiché l’attività del Consorzio porta benefici diversi a seconda che la singola ditta sia posizionata in zona di scarsa attività o in località di bonifica o irrigazione, sarà necessario ripartire le spese generali in tre sottocategorie: Dunque le spese generali sono così suddivise: - 50%: spese propriamente generali; - servizi di controllo e gestione generale del territorio e servizi rivolti al pubblico: le spese propriamente generali; - 37,5%: spese per servizi generali più specificamente dedicati all’attività di bonifica; - 12,5%: spese per servizi generali più specificamente dedicati all’attività di irrigazione. - servizi generali più specificamente dedicati all’attività di bonifica; 52 distanza rete artificiale distanza rete naturale CAPACITÀ D’USO DEL SUOLO (n. particelle per singola divisione) Classe I (301) urbano (405) cava o discarica (3) Classe V (101) (1) esempio di rappresentazione dei dati nel nuovo Piano di classifica La figura mostra alcuni tematismi relativi al comune di Cavernago. In particolare, la diversa colorazione delle particelle identifica la corrispondente capacità d’uso del suolo (in base ai dati forniti dall’Ersal). Da notare le zone a prevalente uso urbano (di colore scuro) e quelle che presentano cave o discariche (di colore giallo in alto). L’altezza delle barre è proporzionale alla distanza di ciascuna particella dal corso d’acqua naturale (barra rossa) o dall’opera artificiale (barra blu) più vicini. Tale rappresentazione può essere utilizzata per evidenziare altri dati del comprensorio in modo da fornire una più immediata lettura delle caratteristiche del territorio. 53 struttura del piano di classifica Per le aziende agricole servite da irrigazione il beneficio per l’utente è strettamente collegato al plusvalore che l’azienda acquisisce in virtù dell’irrigazione. Il riferimento quindi va nuovamente rapportato al valore aziendale, mentre eventuali ulteriori costi di esercizio irriguo verranno rapportati all’effettiva quantità d’acqua utilizzata. servizio di bonifica, e se la suddivisione, a livello di foglio catastale, risulta indeterminata, è necessario arrivare all’identificazione della singola particella. L’estremo dettaglio del bilancio del Consorzio consente di distribuire molto correttamente i reali costi fra i singoli utenti, quindi di caratterizzare fasce di utenza fra loro molto simili annullando l’importanza degli indici, da impiegare solo in condizioni di ampia indifferenziazione: la scala di definizione utilizzata a livello di bilancio è infatti ben più dettagliata delle conoscenze delle caratteristiche pedologiche e di uso del suolo; anche l’intensità delle opere, altro parametro normalmente impiegato per indicizzare i contributi di bonifica, può essere trascurata grazie alla parcellizzazione delle rogge, per cui ad ogni distretto già corrisponde l’effettivo costo sopportato. Alle utenze extragricole viene attribuito il canone per il beneficio apportato dalla bonifica, mentre non viene attribuito plusvalore al bene immobile in conseguenza dei servizi irrigui, che vengono ripartiti fra le sole utenze agricole. A questo punto abbiamo da una parte il valore catastale complessivo degli immobili (lo si ottiene sommando i valori catastali dei singoli immobili), dall’altra le spese generali, suddivise come abbiamo appena visto. È il rapporto fra queste due voci a dare un’indicazione circa l’entità del canone. 2.4.2. Spese per la bonifica Nel caso di uso promiscuo bonificairrigazione, qualora non fosse possibile discriminare diversamente i costi, si ritiene di dover attribuire il 75% dei costi di mantenimento della rete alla bonifica e il restante all’irrigazione. La totalità dei costi di esercizio irriguo vanno attribuiti alla sola irrigazione. Il calcolo va fatto per tutti e soli i beni immobili che usufruiscono del Sarà compito dell’amministrazione del Consorzio definire, di anno in Calcolate le spese generali, rimangono da calcolare le spese specifiche di bonifica e di irrigazione, distretto per distretto, particella per particella, immobile per immobile. 54 organizzazione e struttura del piano anno, i livelli di aggregazione fra i diversi distretti, sulla base della propria capacità di scorporo dei costi. le parti relative ai costi generali di esercizio, per il plusvalore che ne riceve il bene agricolo irrigabile anche se non irrigato. 2.4.3. Spese per l’irrigazione Il servizio di distribuzione dell’acqua dovrà invece tener conto degli attuali metodi di calcolo. Oggi il calcolo è frazionato in più voci (anticipo, saldo, ammortamento) che in futuro dovranno essere riassorbite in una voce unica, ma è comunque ben definito il criterio di suddivisione degli oneri, che saranno proporzionali sia alle ore di irrigazione che alla superficie irrigua; una suddivisione che deriva dall’antica tradizione della gestione del servizio e che sarà opportuno comprendere, in futuro, in un unico montante. Questo contributo va esteso a tutti e soli i beni immobili agricoli irrigabili compresi in un singolo distretto irriguo. Come per la bonifica idraulica, anche per il servizio irriguo il Consorzio è già organizzato per distinguere i costi per ogni singolo distretto, quindi non si richiedono altri indici per quantificare e ripartire il beneficio. Va fatta però in linea di principio anche se le due situazioni di fatto coincidono nel nostro Consorzio - una distinzione fra i diretti utilizzatori dell’acqua irrigua (ditte irrigate) e i restanti beneficiari del singolo distretto (ditte irrigabili): i costi per la manutenzione generale della rete vanno suddivisi fra tutti gli utenti agricoli irrigabili del distretto proporzionalmente al valore dei beni, a sua volta proporzionale al beneficio; invece i costi per l’utilizzazione dell’acqua vanno ripartiti fra i beneficiari in base ai criteri attualmente fissati (superficie o turno). Se la distribuzione avviene per condotte tubate, quindi con scarso riflesso sui benefici ambientali, il riparto delle spese dovrà riguardare i soli immobili che ricevono l’acqua. Rimangono invece a carico di tutti i contribuenti irrigabili 2.5. Situazioni anomale In fase di pratica applicazione dei metodi di calcolo dei canoni si presenteranno indubbiamente situazioni anomale. Situazioni non prevedibili nel dettaglio, molte delle quali sono tuttavia riconducibili a casistiche classiche. 2.5.1. Aliquote multiple Anche da una analisi grossolana dei dati catastali, risultano frequenti: a. appezzamenti in possesso di più proprietari contemporaneamente (proprietà indivisa), 55 struttura del piano di classifica b. appezzamenti separati in possesso del medesimo proprietario. La sanatoria radicale sarà data dall’aggiornamento e dall’introduzione sistematica dei codici fiscali, indispensabili ai sensi della legge finanziaria 1998. È inoltre prevista una serie di verifiche, anche incrociate con altre forme di esazione (ICI, ad esempio), per consentire il massimo delle possibilità di aggiornamento. Nella fase iniziale si provvederà alla realizzazione di un indirizzario completo e aggiornato, con tutti i dati richiesti dai sistemi informatici di cui il Consorzio dovrà dotarsi. Nel primo caso (a) è giuridicamente ammessa una sola bolletta di esazione intestata ad uno dei proprietari (preferibilmente, ma non necessariamente, al primo intestatario); questi si avvarrà poi sui cointestatari. Una complicazione ulteriore consiste nella presenza di proprietà indivise fra proprietari raggruppati diversamente per diversi appezzamenti. Sarà allora necessario emettere una bolletta di esazione per ogni diverso raggruppamento. Analogo problema di identificazione e riconoscimento hanno le aree pubbliche e di servizio (che sono comunque tenute al pagamento di un contributo in quanto soggetti di beneficio), non direttamente riconoscibili sulla base dei dati catastali o cartografici. Buona parte di questi dati sono già presenti in archivio; l’inserimento di quelli mancanti potrà avvenire solo gradualmente, tenuto conto delle notevoli difficoltà di identificazione, soprattutto per elettrodotti, metanodotti e viabilità, ed è fra i compiti prioritari del Consorzio. Nel secondo caso (b), per ridurre gli oneri di esazione e stabilire un più corretto rapporto con la contribuenza è necessario poter raggruppare diversi appezzamenti, anche separati, facenti capo al medesimo intestatario, facilmente riconoscibile anche in caso di omonimia per la presenza dei dati anagrafici nelle visure catastali (soprattutto se è disponibile il codice fiscale). 2.5.2. Altre situazioni anomale Queste attività, accompagnate anche dall’acquisizione dei dati cartografici, consentiranno la progressiva, puntuale conoscenza del territorio gestito, base principale per la programmazione e la gestione degli interventi secondo una moderna concezione della bonifica. Già oggi c’è una sensibile aliquota di bollette inevase, soprattutto per l’impossibilità di raggiungere il destinatario. Benché informatizzato, il catasto presenta infatti parecchie lacune nell’individuazione delle singole ditte. 56 NOTE