Impôt reprisé Tassa riscossa Ufficio di Jesi I nomi più diffusi Poste Italiane spa - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 (Conv. in L. 27/02/2004 n.46) art. 1, comma 1, DCB - Jesi ANNO LIII- N. 7 Ben vengano le sinergie Nelle ultime settimane abbiano assistito ad intese di tipo sinergico a livello Vallesina, provinciale e regionale. Esse costituiscono la migliore via per camminare con più speditezza nell’interesse dei cittadini. In Vallesina l’azienda consortile dei servizi associati va avanti. Oltre venti comuni stanno tentando la realizzazione di un programma coordinato del settore, anche sulla scorta di esempi nel nord, sia per una maggiore omogeneizzazione, sia per la cura dell’organizzazione che, almeno in linea teorica, dovrebbe portare al risparmio e al miglioramento dei servizi che verranno inglobati. Jesi, capofila, non dimentichi di essere solo un primus inter pares. A livello provinciale si sta sviluppando un’intesa tra Senigallia, Jesi e Fabriano in ambito turistico per sviluppare al massimo l’appetito di conoscere a quanti scelgono le tre città come vacanza non solo in estate, ma durante l’anno in generale. Con offerte globali, comprendenti i motivi più interessanti dei tre centri urbani e dintorni, e con pubblicazioni onnicomprensive, il turista verrà spinto, con più facilità, dal mare ai monti passando per Jesi. E, sempre a livello provinciale, è sorta anche l’Ipa - Interporto, Porto, Aeroporto - un’intesa permanente tra i dirigenti dei tre importantissimi servizi che deve sburocratizzare e facilitare al massimo la reciproca integrazione. E guardare insieme avanti per l’ulteriore sviluppo in rapporto alle sempre maggior esigenze. In Regione, due iniziative: L’ Euro regione adriatica e il Sistema Marche. Con la prima – vero gioiello di iniziativa interregionale e internazionale – si intende realizzare un organismo che comprenda tutte le nazioni bagnate dall’Adriatico ( Italia con le regioni del nostro mare, Grecia, Albania, Croazia, Slovenia) allo scopo di dar forza a comuni iniziative e per aver maggior peso politico nell’Ue. Con il Sistema Marche si vuol creare un’intesa tra la Regione, le camere di commercio, i sindacati e categorie economiche varie per lanciare iniziative coordinate a livello nazionale e internazionale. L’unione fa la forza. Settimanale d’informazione Euro 1 DIREZIONE E REDAZIONE: JESI - PIAZZA FEDERICO II, 8 - TEL. E FAX. 0731.208145 attivita’ 2005 alla petrucciana “Le città romane” DOMENICA 26 FEBBRAIO 2006 sicurezza archeoclub Caritas: impegni e difficoltà Sui sentieri della speranza Jesi festeggia i Vigili del Fuoco 7 3 8 Le città romane nelle Marche di Cristina Franco 9 Da 31 anni alla guida della Chiesa Jesina Il 1° marzo 1978, Sua Santità Paolo VI nominava Padre Oscar Serfilippi, Vescovo di Jesi. Dal 1975 al 1978 era stato vescovo ausiliario di mons. Carlo Maccari e risiedeva già a Jesi in Seminario. Nel trentunesimo anniversario della sua guida pastorale della Diocesi, il popolo di Dio di Jesi e della Vallesina, si unisce al suo pastore in questa lieta ricorrenza. Caritas: impegni e difficoltà l’annuale relazione dell’anno 2005 invito ai giovani portatori di speranza a pag. 7 Elezioni del 9-10 aprile “Voce” e il dibattito politico N on ci vuole molto per riconoscere che il dibattito politico in corso – una vera scatenata battaglia in vista delle prossime elezioni del 9-10 aprile – favorisce un generico disinteresse del cittadino per la sua monotonia e per il rilevante disinteresse (almeno fino ad oggi) verso i temi che pure dovrebbero rappresentare il nocciolo di ogni intervento. Alludo soprattutto al costante riferimento da parte di tutti gli esponenti politici alle previsioni dei risultati elettorali offerti dalle mille agenzie. Tutte, naturalmente, super-professionali, super-esperte, super-garanti. In realtà, l’attaccamento di tutti i politici ai sondaggi – si potrebbe dire: agli indovinelli – è diventato l’argomento base per convincere il cittadino a votare o il centro-destra o il centro-sinistra. Insomma, si ragiona così: se io Berlusconi, se io Prodi riesco a convin- cere l’elettore che vincerò le elezioni, allora effettivamente le potrò vincere perché tutti salteranno – all’ultimo momento – sul carro del vincitore. Quanto un argomento simile è convincente od offensivo e deviante? Decida il lettore. E il lettore sarà ancora invitato a decidere personalmente ogni qualvolta questo settimanale tornerà ad interessarsi della competizione in atto. Di fronte alla quale “Voce” non potrà non intervenire perché la politica dello struzzo è oltremodo condannabile nei momenti più salienti della vita della nazione. Certo, i nostri interventi – e lo diciamo una volta per tutte – saranno il più possibile obbiettivi e tali da voler rispettare le convinzioni politiche di tutti i nostri lettori. A cominciare da quelli che più si ispirano ai principi cristiani e che si trovano sparsi un po’ in tutto lo spettro po- litico. Particolarmente in seno all’Udc e alla Margherita per le loro origini democristiane. Ci intratterremo, al momento opportuno, sui temi che più direttamente dovrebbero interessare il cittadino perché egli abbia una visione globale il più possibile serena e obbiettiva: i programmi dell’una e dell’altra parte, il sistema elettorale e magari le richieste dei nostri lettori. E terremo lontane tutte le previsioni apocalittiche, da qualsiasi parte provengano. Calma e gesso: l’Italia non è alla vigilia della catastrofe. Essa ha avuto, nel dopo guerra, momenti ben più difficili. Siamo semplicemente di fronte ad una scelta democratica in un paese democratico. Conta molto l’informazione personale e il tener lontano il più possibile estremismi e demagogia. Vittorio Massaccesi Vita Ecclesiale Padre Oscar in ospedale 26 Febbraio 2006 Noterelle di una dei mille Come dove perché P Nel pomeriggio di mercoledì 15 il nostro Vescovo Padre Oscar si è ricoverato in ospedale, reparto di neurologia, per alcuni esami e un controllo generale dopo gli interventi chirurgici del recente passato. Si prevede che tornerà al suo lavoro pastorale nel giro di pochi giorni anche se ancora perdura l’abbassamento della voce che non permette al nostro Vescovo, con suo vivo dispiacere, di operare sempre al meglio. A nome anche dei nostri lettori, “Voce”esprime a P. Oscar i migliori auguri di pronta guarigione. Per vivere bene la Quaresima La Pastorale Giovanile Diocesana propone alcuni appuntamenti per vivere meglio la preparazione alla Pasqua. Celebrazione del Mercoledì delle Ceneri - 1 marzo Con la celebrazione delle Ceneri ha inizio il tempo di Quaresima: un’occasione importante per riscoprire il nostro essere “in cammino” verso la Pasqua. E’ giornata di digiuno e astinenza (siamo invitati a consumare pasti sobri e possibilmente saltarne uno) Chiesetta del Vicariato Parrocchiale di Colle Paradiso (Via P. Nenni, 2 - Jesi) alle ore 21 ci sarà la celebrazione delle Ceneri e la Lettura del Messaggio del Papa per la Quaresima Chiesa di Santa Maria del Piano (vicino Multisala) alle ore 21,15: celebrazione penitenziale e imposizione delle ceneri. Settimana comune dall’1 all’8 marzo Presso la Casa Crossroads per i Giovani (Via L. Lotto, 14 – Jesi) hai l’occasione per vivere l’esperienza di una settimana di comunità per ragazzi e ragazze tra i 16 e i 35 anni. Continuando a vivere i propri impegni, di studio, di lavoro, sportivi, si tratta di vivere presso la Casa Crossroads insieme, in fraternità, come faresti tranquillamente a casa tua, e in più qualche momento di preghiera comunitaria, di confronto e condivisione di esperienze oltre che di spiritualità. Potrai trasferirti nella casa nella giornata di mercoledì, possibilmente entro le 19. Per informazioni ulteriori o aderire basta chiedere a don Cristiano: [email protected] tel. 347.8310065 Attraverso le Scritture: giovedì 2 marzo Riprende la regolare cadenza quindicinale degli incontri dalle 21,15 alle 22,30 presso la casa Crossroads (Via L. Lotto, 14). Nella serata impareremo a conoscere il libro dei Salmi. Evoluzione e creazione: venerdì 3 marzo Conferenza Nell’ambito del ciclo di incotri su Scienza&Fede alle 18 presso la sala conferenze del Seminario di Via Lotto tenuta dal Prof. Pascual, direttore del master in Scienza e Fede del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma Mission is possible Domenica 5 marzo Alle 18, presso la Casa Crossroads, continua la riflessione sull’evangelizzazione attraverso la visione del film “Romero” la proiezione e l’incontro sono aperti a tutti. 2 ane quotidiano sul- Nel Vangelo non trola tavola dei teologi, viamo il “come” né il parole come “escatolog “dove” identificativo di ia”,”novissimi”, “parusìa” un luogo: la “Geenna” risultano per lo più inac- (Mc.9,43) è richiamo cessibili all’uomo comu- metaforico dell’ultimo ne, eppure riguardano giudizio e della pena; da vicino proprio lui, la ”dove sarà pianto e strisua vita, la sua ricerca dor di denti” (Mt.8,12) meno intellettuale e più é luogo indefinito e esistenziale, il suo desti- indefinibile che si può no futuro… arricchire di tutte le Non è facile per i vivi possibili connotazioni uscire, anche solo per un della sofferenza, fino istante, dalle coordinate al suo culmine che, per dello spazio e del tempo il credente, è la totale ed immergersi, per via privazione di Dio. Così, intuitiva, nell’infinito nel Genesi, l’immagine re e Dio Creatore che è abisso dell’eternità. Tut- semitica del bel giardino la radice dell’esistenza to sommato é più ras- di Eden, ricco di erbe e dell’uomo e del cosmo: sicurante restare con i fiori, con la forza allusiva coloro che hanno inpiedi per terra… a misu- del simbolismo globale contrato Gesù Cristo, la rare con lo sguardo della delle presenze (divina, perfetta rivelazione del mente larghezza, altezza umana, diabolica), pro- Padre, ma non ascoltae profondità di ”luoghi“ prio nella visione della no la Parola e rifiutano come l’inferno, il pur- felicità promessa, spe- l’Amore fino all’ultimo gatorio, il paradiso. Ma rata e perduta, riman- istante… scegliendo di queste “case” dell’aldi- da alla infinita bellezza vivere chiusi nel proprio là, abitate dai buoni, dai della intima unione con ”io”, separati da Dio e dai meno buoni e dai cattivi, Dio, quale é stata rivelata fratelli, soffriranno ternon sono che proiezio- nella pienezza da Cristo: ribilmente la condizione ni antropomorfiche e la comunione d’amore della solitudine eterna. materialistiche di idee con la Trinità. I credenti che iniziano e giudizi che circoscri- Ma nell’immenso pano- il cammino di purifivono “l’oltre” in una vi- rama dell’”oltre” viene cazione nella comunità sione non conforme alla alla luce il dramma della di fede, lo proseguono verità rivelata da Cristo. relazione fra le creatu- dopo la morte in una di- mensione più profonda, confortati dalla speranza della eterna felicità. Partecipi della gloria di Dio, i beati riversano felici l’amore di agàpe sui fratelli vivi e defunti, perché l’amore è “diffusivus sui”, si moltiplica e cresce sempre più… Nel Compendio del Catechismo della Chiesa cattolica, alla voce “Purgatorio” (n.211) si legge: ”é lo stato di quanti muoiono nell’amicizia di Dio, ma, benché sicuri della loro salvezza eterna, hanno ancora bisogno di purificazione per entrare nella beatitudine celeste”. Alla voce “Inferno” (n.212): ”dannazione eterna di quanti muoiono per libera scelta in peccato mortale. La pena principale dell’inferno sta nella separazione eterna da Dio, nel quale unicamente l’uomo ha la vita e la felicità…”. E alla voce “cielo” (n.209): ”lo stato di felicità suprema e definitiva”. Quindi si deve parlare di “stati”, di “modi” di essere delle anime e dei corpi nell’infinito, alla fine dei tempi, oltre la storia; di sofferenza e di bisogno di purificazione; di vicinanza e di lontananza da Dio; di privazione di Dio; di felicità nella pienezza della beatitudine… Ma nel mistero dell’“oltre” risplende la luce della misericordia del Padre. Dio ama, chiama, perdona, vuole la salvezza di tutta l’umanità. ”Dio è amore; chi sta nell’amore, dimora in Dio e Dio dimora in lui” (1Gv.4,16). Maria Crisafulli La mostra al Palazzo dei Convegni Sognare un mondo senza lebbra D al 4 al 9 febbraio, nel Palazzo dei Convegni, il gruppo “Amici dei lebbrosi” di Jesi , come ogni anno, ha aperto al pubblico una mostra–vendita di lavori di ricamo e di cucito eseguiti da persone fortemente motivate aderenti al gruppo e simpatizzanti. Il ricavato viene spedito all’Associazione Italiana Amici di Raoul Follereau (Aifo), con sede a Bologna. Lebbra. Una malattia che suscita orrore per gli effetti devastanti che il morbo di Hansen produce nel corpo e nello spirito. Oggi è completamente curabile, ma in Paesi meno avanzati, come in Africa e in India, continua a mietere vittime. Nuovi casi di contagio vengono registrati ogni anno senza contare quelli non individuati che rimangono senza cure. I poveri sono i più colpiti per carenze igienico-sanitarie, culturali ed economiche. Il Vangelo (Marco 1,40-45) narra l’episodio del lebbroso che, allontanato dalla comunità, era costretto a vivere nell’isolamento. Gesù, di fronte a quest’uomo sofferente che si prostra ai suoi piedi chiedendo di essere guarito, non sa resistere e preso da grande compassione stende la mano e lo risana. Facciamo nostro l’insegnamento dell’amore: non lasciamo nell’emarginazione e nella solitudine il fratello così duramente colpito, ma porgiamogli la mano per non farlo sentire solo. L’Aifo, ispirandosi al pensiero e all’opera di Raoul Follereau, è impegnata in ventiquattro Paesi nella realizzazione di progetti per la lotta alla lebbra con interventi per la prevenzione e cura al fine di arrestare il contagio; a ciò va aggiunta la costante ed intensa opera di educazione della popolazione in materia di nozioni sanitarie di base. Il raggiungimento di questi obiettivi richiede la formazione di personale del luogo e strutture per la riabilitazione fisica e il reinserimento dei malati guariti nella società. Un grande amore anima l’opera delle persone che dedicano la propria vita a questo ideale, per dare dignità e speranza ai malati di lebbra , tanto vicini al cuore di Gesù. La forza dello Spirito conceda a noi di non chiudere il cuore alla sofferenza dei nostri fratelli più poveri fra i poveri . Offrendo la nostra collaborazione con la condivisione del messaggio di amore e solidarietà, possiamo diventare operatori di giustizia e di pace. Follereau diceva:”essere felici è far felici”. Assunta Tittarelli * Filippo De Pisis, pittore Asterisco B rescia celebra con una mostra i cinquanta anni dalla morte di Filippo de Pisis. Al Museo di Santa Giulia, in concomitanza con le due grandi rassegne dedicate a Van Gogh-Gauguin e a Millet, saranno esposti fino al 19 marzo venticinque dipinti selezionati tra quelli custoditi nella Collezione Rimoldi. Curata da Marco Goldin, l’esposizione riproporrà l’intero percorso creativo dell’artista ferrarese, ricostruito attraverso il rapporto di amicizia e affetto che legò de Pisis al collezionista a lui più vicino. Mario Rimoldi, albergatore di Cortina d’Ampezzo e straordinario appassionato d’arte, incontra il pittore-poeta per la prima volta nel 1929 e ne fa l’artista più presente della raccolta che andava realizzando. Anche perchè oltre al rispetto e all’ammirazione («io sono - gli scriveva - come sai, un fervente appassionato delle tue cose e della tua illuminata sapienza»), Rimoldi vedeva in de Pisis un pittore internazionale, ma legato alle radici al Veneto e quindi capace di riunire le cifre del suo gusto collezionistico. Nella parte finale della vita, dal 1940 al 1956, de Pisis visse infatti tra Milano e la città lagunare, dove trasse ispirazione dalla pittura di Francesco Guardi e di altri maestri veneziani del XVIII secolo. Ma a Venezia aveva trascorso anche un periodo critico della giovinezza, quando fu ricoverato in un ospedale psichiatrico per quei disturbi nervosi che segnarono la sua non lunga vita. De Pisis (il cui vero nome era Luigi Filippo Tibertelli, mentre quello d’arte era ispirato all’avo Filippo da Pisa, condottiero del ‘400) era nato a Ferrara nel 1896 e dall’adolescenza coltivò gli interessi più diversi, optando inizialmente per l’espressione letteraria, tanto da sentirsi per sempre poeta e romanziere. Giacomo Galeazzi Vita ecclesiale 26 Febbraio 2006 Domenica 5 marzo al Seminario di via Lotto Vangelo O il perché, mi diceva una mamma attenta che aveva dedicato tanto tempo a diventare educatrice. Perché disturba? Certamente ha qualcosa da dirti e da dare agli altri e non riesce a farlo nel modo più “normale” e accettabile. Questo vale sia in famiglia, sia a scuola, ed anche al gruppo di catechesi”. “La prima reazione che ci viene spontanea di fronte ai ragazzi che disturbano – osserva don Mariano - è quella di cercare delle colpe; e in genere le troviamo nei suoi genitori. Non faceva così Gesù, che invece, cercava delle cause (non delle colpe) e comunque aveva la passione per la pecorella smarrita. Non possiamo sbrigare la nostra relazione umana-educativa a catechismo o nel gruppo, perché non sappiamo fare. Certo, molti elementi entrano in gioco, quando ci si incontra. E la ricerca di una empatia, è indubbiamente difficile. Ma non possiamo trascurarla. Ne va del senso piu’ profondo della nostra opera. Nella relazione di fede ma anche nella relazione educativa, il contenuto non è mai disgiunto dal sistema di relazioni. Non è possibile trasmettere l’Amore di Dio, gratuito, fedele, generoso e misericordioso, se non attraverso una relazione che abbia gli stessi colori. 26 febbraio 2006 Catechisti ed educatori a convegno rganizzato dall’Ufficio Catechistico diocesano, domenica 5 marzo si terrà presso il seminario di via Lotto un convegno per catechisti ed educatori, con il seguente programma: ore 15 accoglienza ore 15,30 cineforum: “Les choristes – I ragazzi del coro”; guiderà il prof. Fabio Sandroni, presidente dei cinecircoli giovanili socioculturali delle Marche; ore 18 tavola rotonda sul tema “Camminare… anche con chi disturba?”; moderatore Giovanni Grilli, responsabile della formazione AC di Jesi; interventi di Paolo Cingolani e AnnaPaola Cardinali (genitori), prof. Fabio Sandroni (insegnante, cooperatore salesiano), don Fabio Belelli (parroco) e dott. Doriano Pela (educatore professionista). *** “Il convegno di quest’anno – spiega don Mariano Piccotti, direttore dell’Ufficio Catechistico - nasce dall’esigenza di affrontare un problema presente nei gruppi di Catechismo e nello stesso tempo dalla necessità di testimoniare a tutti, specialmente ai ragazzi più difficili, l’amore del Signore. Se un bambino disturba, chiediti “Dio è amore” e la Chiesa è “servizio d’amore” : è tutta qui la prima enciclica del papa Benedetto”. “Quest’anno – conclude don Piccotti - prosegue la ricerca iniziata già nei due precedenti che aveva lo scopo di impostare la relazione educativa con i ragazzi e i bambini, entrando in sintonia con il loro mondo. A questa serata, potrà seguire un corso più approfondito per abilitarsi a fare gli educatori e i catechisti anche con e per i ragazzi più difficili”. 3 VIII Domenica del Tempo Ordinario Dal vangelo secondo Marco In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Si recarono allora da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno. Nessuno cuce una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo squarcia il vecchio e si forma uno strappo peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri e si perdono vino e otri, ma vino nuovo in otri nuovi». Incontri 2006 alla “Petrucciana” Sui sentieri della speranza A nche questo anno la biblioteca diocesana “P. M. Petrucci” offre alla cittadinanza occasioni culturali di livello qualificato puntando l’attenzione sul tema della speranza. Gli incontri si tengono nei locali della biblioteca Petrucciana, in via Santoni. Ha aperto il ciclo, mercoledì 15 febbraio, il prof. Rinaldo Ottone, filosofo teologo, che ha parlato sul tema: “La tragedia antica tra disperazione e speranza”. Gli incontri (tutti alle ore 18,15) proseguiranno secondo il seguente calendario: lunedì 27 febbraio, prof. Carlo Ferrucci, docente di storia delle dottrine estetiche presso l’Università di Roma TorVergata: “Tragedia e speranza ne I Beati di M. Zambrano”; venerdì 10 marzo, prof. Silvano Petrosino, docente dì filosof ìa teoretica all’Università Cattolica di Milano: “IISacrif ìcio Sospeso”; mercoledì 29 marzo, prof.ssa Adriana Valerio, storica, teologa, docente di storia del Cristianesimo all’Università Federico II di Napoli: “Donna e profezia: speranza della Chiesa”; venerdì 21 aprile, prof. Paolo di Benedetti, docente di giudaismo e di antico testamento presso le Università di Urbino e di Trento: “II Qohelet” un commento; marzo, prof. G. Marconi, docente di letteratura cristia- msa e all’Università del Molise: “La na antica nella Pontif ìcia Università Prima lettera di Pietro”. Gli incontri Gregoriana, all’Angelicum, alla Lu- sono aperti a tutti i cittadini. “Serata pub”, iniziativa di successo dei Giovani AC Scienza e fede: binomio impossibile? D opo il primo tentativo riuscito con successo, il settore Giovani dell’Azione Cattolica jesina ha proseguito l’originale iniziativa delle “serate pub”: una serie di incontri che - con la modalità del dibattito o della conferenza - vuole coinvolgere tutta la cittadinanza, credenti e non, sia attraverso un luogo informale ed aggregativo come il pub Orange, sia attraverso la scelta di temi particolarmente trasversali ed attuali. A dicembre la presenza autorevole di Don Aldo Buonaiuti aveva permesso di affrontare il complesso fenomeno delle sette sataniche. Giovedì 16 febbraio, invece, il tema della serata è stato:”Scienza e Fede: binomio impossibile?” A colorire l’argomento sono stati il moderatore don Cristiano Marasca (responsabile diocesano della Pastorale Giovanile ed assistente del settore Giovani di Ac) con il prof. Fabrizio Pierella, fisico, ed il dottor Vito Collamati. Con spiegazioni chiare e tutt’altro che sommarie, il professor Pierella ha sottolineato l’importanza delle scoperte matematico-scientifiche del passato come fondamento delle conoscenze odierne, consacrando la scienza come metodo stabile e fondato per la conoscenza della verità e l’osservazione dei fenomeni. Il dottor Collamati ha integrato il discorso dicendo che alla scienza appartiene un campo di conoscenza attendibile e affascinante ma che si rivolge al mondo materiale e della natura, mentre ci sono altri approcci alla conoscenza, come ad esempio quello della filosofia e dell’arte, che vanno al di là della realtà fisica nel tentativo di cogliere il mistero che in essa si presenta. Anche all’interno della stessa scienza, infine, è possibile trovare una posizione chiamata intelligence designer che constata come la realtà fisica e le leggi che la regolano siano così perfette e al contempo semplici da far pensare al disegno di un progettista (il designer). Tale posizione apre la prospettiva scientifica a possibili integrazioni con quella della fede. Galileo diceva che la Bibbia ci dice come si va in cielo (fede) e non come va il cielo (scienza). Ma le due prospettive possono anche conciliarsi solo ciascuna non trascurasse l’altra. Lucia Curzi Gesù è lo sposo Un’altra discussione tra Gesù e i farisei. Questa volta sul digiuno. I farisei digiunano regolarmente due giorni alla settimana, i discepoli di Gesù non digiunano. Perché? “Possono forse digiunare gli invitati a nozze quando lo sposo è con loro?”. Risposta che sicuramente suona scandalosa per gli interlocutori: nell’Antico Testamento lo sposo di Israele è Dio, dunque Gesù si presenta come tale! Io sono lo sposo, in me vedete un Dio che vi è vicino e vi invita alla festa di una vita con Lui: questo il messaggio. “Ma verranno i giorni - aggiunge Gesù – in cui sarà loro tolto lo sposo e allora digiuneranno”. L’allusione è al mistero della sua morte (il verbo greco apairo suggerisce l’idea del rapire sollevando in alto), ma come non pensare anche a tutti quei momenti in cui crediamo di aver perso Dio, non ne gustiamo più la dolcezza, lo sentiamo lontano e indifferente? Perché la vita spirituale di ogni credente passa per giorni di festa, in cui si è una sola cosa con Dio, e giorni in cui Dio si sottrae ed è forte la tentazione dello scoraggiamento. Questo sarà il tempo del digiuno. Non digiuno “farisaico”, superficiale osservanza delle norme religiose, ma segno di un desiderio profondo e sincero di Dio, di un bisogno insopprimibile della sua presenza. Messaggio nuovo, che non si concilia con le vecchie usanze ma richiede forme nuove. Così come non si può cucire “una toppa di panno grezzo su un vestito vecchio” altrimenti, appena lavata la veste, la toppa si ritira e “si forma uno strappo peggiore”. O come non si può versare “vino nuovo in otri vecchi”, di pelle ormai troppo secca, troppo tesa per resistere ad un vino che fermenta. Il Regno di Dio, la vita nuova annunciata da Gesù, non si può adattare ad una mentalità vecchia, fatta di sterile legalismo, di devozionalismo esteriore, ma richiede una “conversione” radicale: nuovi atteggiamenti, nuova libertà, un cuore nuovo. Adriana Borgognoni Comunicare speranza Il rapido sviluppo delle comunicazioni sociali pone alla società e alla Chiesa nuovi ed inediti problemi. In che modo è possibile far diventare le comunicazioni sociali fattore di vero progresso e veicolo di autentica speranza in un tempo attraversato da paura e incertezze? Quale contributo è chiamata a dare la Chiesa? A questi e ad altri interrogativi cercherà di dare risposte concrete il convegno nazionale su “Comunicare speranza” che si svolgerà al Teatro delle Muse di Ancona dal 9 all’11 marzo., organizzato dall’Ufficio Nazionale per le Comunicazioni Sociali della Conferenza Episcopale. 4 26 Febbraio 2006 Cultura, spettacoli e dintorni Per inserzioni e pubblicità su Voce della Vallesina rivolgersi all’amministrazione del settimanale Jesi - piazza Federico II, 6 (giorni feriali dalle ore 9 alle 12) telefono e fax 0731208145 email [email protected] Due antiche e importanti abbazie marchigiane Arte, religione, cultura II er quanto riguarda l’abbazia di Chiaravalle di Fiastra è opportuno ricordare che un notevole studio storico di questa è stato effettuato nel 1978 dal compianto mons. Otello Gentili, che mi fu maestro in materia e mi fu amico, e che nella presentazione scritta di tale studio, effettuata dall’illustre mons. Martino Giusti, Prefetto dell’Archivio Segreto Vaticano, è detto che tale abbazia “a differenza di tante altre che hanno perduto nel corso dei secoli totalmente o in gran parte la documentazione relativa alla loro storia, ha conservato quasi integro il suo archivio” e che “con le sue 3.194 pergamene, tuttora custodite presso l’Archivio di Stato a Roma, essa si pone fra le ab- P bazie italiane e straniere più ricche di documentazione” (1): un dato da non dimenticare. Accanto a questo pregio riguardante la autentica documentazione storica dell’abbazia si pone quello concernente il profilo architettonico della chiesa abbaziale sopra accennato, profilo di alto prestigio, comune ad altre importanti chiese cistercensi italiane e di altre nazioni europee. Non possiamo infine trascurare il fatto che l’abbazia di Fiastra ebbe a sé incorporate, per motivi vari e per un certo periodo di tempo, tre abbazie: quella di San Pietro in Valle a Ferentillo, alquanto a sud di Spoleto, fondata agli inizi del sec. VIII per iniziativa di Faroaldo II, duca di Spoleto, abbazia celebre, tra l’altro, per i suoi affreschi del XII secolo; quella di San Giuliano al Monte, eretta sul colle di San Giuliano presso il Monteluco; quella di Santa Croce sul Chienti, la cui chiesa fu consacrata nell’anno 886. Per sottolineare, infine, la grande importanza dell’abbazia di Fiastra va ricordato che questa possedeva beni e zone nella città di Fermo, come pure a Macerata, a Sant’Elpidio, Montegranaro, Civitanova, Montecosaro e Montolmo (2). Ma il vero bene era la chiesa abbaziale nelle sue tipiche e limpide linee architettoniche , chiesa che for- tunatamente è giunta a noi sostanzialmente nella sua integrità. Alvise Cherubini (2 – fine) (1) Per l’abbazia di Chiaravalle di Castagnola, che ha interessato molti studiosi italiani e stranieri, mi limito a ricordare il recente volume della concittadina Rosa Maria Albino Savini dal titolo: “L’abbaziale cistercense di S. Maria in Castagnola, prima espressione del gotico regionale, edito nel 1984. (2) Per l’abbazia di Fiastra segnalo il volume “L’abbazia di Santa Maria di Chiaravalle di Fiastra, di mons. Otello Gentili, edito nel 1978. Concerti aperitivo Solidarietà e musica P roseguono gli spettacoli del terzo ciclo di appuntamenti dei concerti-aperitivo “Solidarietà e musica” finalizzati alla raccolta di fondi in favore della Fondazione Salesi di Ancona del “Solidarietà e musica” Come è noto, il progetto prevede concerti nei maggiori teatri delle Marche preceduti da un ap er itivo-de g ustaz ione con prodotti tipici regionali e famosi vini italiani. La formula è rimasta inalterata: i concerti sono gratuiti per il pubblico, il cui unico impegno è quello di recarsi alle biglietterie dei teatri per cambiare il coupon che trovano su “Il Resto del Carlino” nei giorni immediatamente precedenti ogni concerto. Il coupon viene sostituito da un voucher valido per due persone, fino ad esaurimento dei posti disponibili in teatro. Questi, i prossimi appuntamenti nei teatri della nostra zona: Montecarotto, teatro Comunale, mercoledì 8 marzo (ore 21): “Girl Talk Saxophone Quintet”, un quintetto di saxofoni tutto al femminile (nella foto) costituitosi nel settembre 2001. Jesi - teatro Pergolesi, sabato 18 marzo (ore 21): “Es iz Amerike” con Moni Ovadia & Lee Colbert. Un geologo Enrico Fossa Mancini T ra il 1915 e il 1925 operò in Venezia Giulia, Emilia occidentaItalia e nelle Marche un geolo- le, Lazio, Sicilia e Sardegna, e le go di notevole rilievo, Enrico Fos- Tremiti: questioni metodologiche sa Mancini. Era legato a stirpe di e didattiche. Sembra che dedicò Arcevia ascritta, per trasferimen- ricerche sulla geologia e le risorse to. al patriziato di Jesi nel 1729. petrolifere del Venezuela. Nato a Jesi il 7 dicembre 1884 da Altri suoi studi sono dedicaErnesto e Margherita Gensi, En- ti più specificatamente alla valle rico Fossa Mancini risulta allie- dell’Esino e al territorio di Jesi: vo del famoso geologo camerte “Montagna della Rossa” (1915), Mario Canevari, docente presso “Gola del Sentino” (1921), “Terl’Università di Pisa, che dedicò al- ritorio di Jesi, geologia applicata” l’Appennino un numeroso gruppo (1916-1920), “Territorio di Rosodi pubblicazioni. ra” (1925), “Monti di Esanatoglìa, Riteniamo che Enrico Fossa Man- territorio sorgentifero dell’Esino” cini fu al servizio per qualche (1927). E’ così delineato dal Fostempo dell’allora Regio Ufficio sa Mancini, nell’arco di tempo di Geologico; poi nel Venezuela as- poco più di un decennio (1915sunse cariche di rilievo nel Ser- 1927), il quadro naturalistico navizio Geologico di quel Paese. Si turale, particolare della valle delhanno notizie di lui fino al 1955 l’Esino, centrale in seno alla recirca, poi più nulla; da notizie in- gione marchigiana. dirette sembra che sia deceduto Le ricerche specifiche tacquero per un incidente stradale (sempre per alcuni anni. Ripresero attiin Venezuela). Risulta socio del- vamente intorno al 1950 per inila Società Geologica Italiana dal ziativa di singoli studiosi e per 1914 al 1939; poi i rapporti si in- l’inizio della effettiva attività della terruppero per il secondo conflit- Facoltà naturalistica istituita presto mondiale. so l’ateneo di Camerino ed inoltre E’ autore di una cinquantina di per l’azione del Gruppo Speleopoderose opere (di Geologia pura logico Marchigiano, a cui fecero ed applicata e di Paleontologia) riferimento taluni jesini. riguardanti, oltre le Marche, varie regioni italiane: Lombardia, Friuli Francesco Bonasera Settimanale di ispirazione cattolica Associato alla FISC Direttore responsabile Giuseppe Luconi Direzione, redazione amministrazione e pubblicità Piazza Federico II, 8 60035 Jesi telefono e fax: 0731 208145 E-mail: [email protected] Sito: www.vocedellavallesina.it Abbonamento annuo normale: 35 euro di amicizia: 50 euro sostenitore: 100 euro direttamente in redazione (tutti i giorni feriali dalle 9 alle 11) o a mezzo posta (su c/c 13334602) Registrazione Tribunale Ancona n. 143 del 10.1.1953 Stampa Galeati Industrie Grafiche, Imola www.galeati.it A ¬ntra' /unt i Il quadro e la cornice di Riccardo Ceccarelli N on si rendevano conto di aver lavorato per mesi solo ad una cornice. Eppure per smussare gli angoli, che erano pur spinosi, ce l’avevano messa tutta, a costo di fare una cornice spessa, larga, visibile, che accontentasse i gusti estetici di ogni artigiano. Avevano fatto e detto, s’intende in maniera chiara, tutto e anche di più. Credevano di aver avuto parte, e qui come creativi, nel dare qualche pennellata, e non solo, anche alla tela, pur essa ampia, larga, visibile. A quale stile la tela appartenesse, i critici, appena tolto il velo, non sono stati unanimi. Tutti gli artigiani della cornice ed artisti del quadro erano ora però soddisfatti, con la loro opera in mano si sono abbracciati sotto gli occhi di tutti. Solo qualcuno della compagnia che non era riuscito ad avere o a dare il suo tocco originale, sdegnato, non era salito sul palco. Il giorno dopo hanno riguardato il quadro. La fretta del giorno prima forse non aveva permesso loro una visione più attenta. Si sono accorti che molte pennellate, che sembravano chiare, tanto chiare poi non erano, anzi c’erano proprio delle lacune, delle contraddizioni talmente ovvie e palesi e cose troppo di sinistra che qualcuno della compagnia (Riccardo Illy, governatore del Friuli) ha invitato l’Artista ed ovviamente gli estensori a fare un nuovo quadro. A questo punto, l’Artista ha sbottato dicendo: “Il programma è la cornice, il quadro lo decido io.[…] Punto e basta!” Se 281 pagine sono per la cornice, cosa ci riserverà il quadro? Non ce ne voglia il candidato Professore, e tutti gli altri undici, ma tutte queste pagine non Le sembrano proprio troppe e poi solo per una cornice? Non so quale elettore avrà il tempo ed il coraggio di leggersele tutte. Quante legislature saranno necessarie per metterle in pratica? Comunque non poteva essere diversamente. Per mettere d’accordo tutti bisognava dire e scrivere tutto, dire e non dire, sottintenderlo, forzare a volte anche la lingua italiana, essere espliciti su alcune cose, criptici ed evanescenti su altre, rimangiarsi anche quanto la stessa compagine aveva realizzato quando era al governo: l’accordo è stato trovato appunto sulla cornice. Lasceranno decidere per il quadro al solo Romano Prodi? Il suo compito sarà davvero “titanico” e credo che pochi vorranno essere al suo posto. Quanto sopra, lo scrivo, non per una posizione pregiudiziale, ma solo dopo aver letto sui quotidiani estratti del programma, dichiarazioni degli stessi protagonisti, reciproche esclusioni, interpretazioni contrapposte di uno stesso punto. Tutto questo dispiace veramente. L’elettore, immagino, oggettivamente – stando così le cose - dovrà sentirsi non proprio a suo agio nel decidere; salvo che decida, come spesso capita, secondo le sue consolidate convinzioni. A proposito di chiarezza, e non siamo sulla linea ad alta velocità (Tav), un particolare soltanto. Per snellire la macchina della burocrazia sarà creato un gruppo di lavoro «per la semplificazione e per la qualità della regolazione per il sostegno delle politiche della qualità della regolazione, con funzioni di elaborazione delle strategie e tecniche di semplificazione, di promozione e guida di progetti di semplificazione multisettoriali con monitoraggio degli effetti degli interventi». La Fabbrica da mesi al lavoro ha prodotto anche questo ed hanno trovato l’accordo proprio per l’estrema chiarezza. L’idea-forza della cornice e del quadro è “per il bene dell’Italia”. Non credo che qualcuno avrebbe potuto dire diversamente. Un’occasione forse perduta. Ce ne dispiace per noi cittadini. Cultura, spettacoli e dintorni 26 Febbraio 2006 Un’opera grandiosa Il ‘Dies irae’ di Michelangelo P er interpretare un’opera grandiosa come il Giudizio Universale di Michelangelo occorre tener conto degli eventi del tempo in cui l’affresco fu realizzato e le vicende personali sia del committente che dell’artista. Ne ha parlato il prof. Leandro Sperduti per gli “Incontri di storia dell’arte”, il 15 febbraio. Eccezionale la sua competenza avendo seguito da vicino i restauri della Cappella Sistina. Il tema dell’aldilà era stato spesso trattato nella pittura medievale, ma secondo un’iconografia che Michelangelo rivoluzionò. L’opera doveva far parte di un grande programma artistico, prefigurato dal papa Clemente VII, che riscattasse Roma devastata nel 1527 dal tremendo saccheggio dei Lanzichenecchi. Il progetto fece incontrare Clemente VII e Michelangelo. Il primo apparteneva alla famiglia del Medici. Era Giulio, figlio illegittimo di Giuliano che non lo aveva ancora riconosciuto quando venne ucciso nella congiura del Pazzi. Anche Michelangelo portava il peso di una tragedia familiare. Suo padre era morto maledicendolo. Era stato podestà e avrebbe desiderato che ugualmente lo divenisse il figlio. Deluso, divenuto infermo era passato con tutta la famiglia sotto la tutela di Michelangelo. Quando in una rissa un altro suo figlio morì ricadde su Michelangelo la colpa di non essersi preso cura di lui. Maledetto in una città oltraggiata, l’artista si trovò ad affrontare un’impresa pittorica immensa, commissionata in previsione di un giubileo, che avrebbe dovuto essere testimonianza di un riconquistato prestigio della Chiesa e di Roma. L’artista si mise al lavoro con un’irruenza che non salvò dalla distruzione opere precedentemente realizzate. Sul fondo, dove doveva essere dipinto l’affresco, fece erigere un muro a spessore variabile, inclinato in avanti per creare un effetto ottico che evitasse all’osservatore sproporzioni tra le figure. L’opera, iniziata nel 1536, fu portata a termine nel 1541. Michelangelo fu assistito solo da due allievi addetti alla preparazione dell’intonaco e dei colori; costosissimi, specie l’azzurrite. Osservato da lontano nell’apocalittica visione scenografica e anche più da vicino nella fisionomia impressa alle figure il Giudizio Universale rivela una concezione altamente drammatica del ‘Dies irae’. Motore immobile è Cristo giudice. Con la mano alzata non ha ancora pronunciato la sentenza. Intorno a lui, in un turbine che sconvolge gli elementi, tutti hanno paura, anche i santi. Gli occhi sbarrati, con terrore guardano verso il Cristo. I martiri mostrano gli strumenti con cui sono stati uccisi o il corpo ferito. San Pietro riconsegna le chiavi, ormai inutili, del regno dei cieli. Angeli senza ali suonano le trombe adunando le anime. Reggono due libri con pagine ancora bianche dove saranno scritti i nomi dei salvati e dei dannati. I giusti, salendo una scala invisibile, ascendono al cielo. Più in basso le anime sono contese da angeli e demoni o sono preda di bestie immonde. Solo la Vergine, compresa di pietà, distoglie gli occhi dal Figlio che non mostra segno di clemenza. Oltre a descrivere vividamente l’affresco, il relatore ha ricordato gli interventi, in epoche successive, di pittori incaricati di coprire le nudità delle figure. Con diapositive ed elaborazioni di computer graphics ha inoltre illustrato dettagli, tecnica di realizzazione, interventi di restauro. Ha infine indicato il messaggio di speranza impresso da Michelangelo che rappresenta un cielo non tempestoso e una luce celestiale intorno al Cristo. Quando si spalancarono finalmente le porte della Sistina tutta Roma accorse ad ammirare questo testamento spirituale di Michelangelo, che restituiva alla città eterna dignità, speranza, autorità morale. Augusta Franco Cardinali Matrimonio e famiglia: quale futuro? Vita affettiva… D al 16 al 20 ottobre si terrà a Verona il Convegno ecclesiale su “Testimoni di Gesù Risorto, speranza del mondo”, in preparazione al quale don Mariano Piccotti insieme al Centro di Spiritualità “Sul Monte” di Castelplanio, propone degli incontri teologico-culturali. L’iniziativa affronta il primo dei cinque ambiti di ricerca indicati dal documento preparatorio al Convegno e cioè quello sulla vita affettiva. Nel documento si legge: “Un primo ambito della testimonianza della speranza è quello della vita affettiva, ma il mondo degli affetti subisce oggi un potente condizionamento in direzione di un superficiale emozionalismo, che ha spesso effetti disastrosi sulla verità delle relazioni”. La seconda serata dal tema “Corpo, sessualità, amore nella cultura contemporanea” ha visto come relatrice la prof.ssa Paola Premoli De Marchi dell’Università Politecnica delle Marche. La relatrice ha delineato due tendenze che caratterizzano la cultura contemporanea: da un parte si tende a dare alla sessualità una conno- tazione morale per cui la sessualità non può che esprimersi nella relazione d’amore. Se invece si considera la sessualità come un’esperienza che non ha niente a che fare con la sfera morale, si parte dal presupposto che tra amore e sessualità non c’è nessuna connessione. La prof.ssa ha poi parlato dell’amore come sentimento che si caratterizza per due elementi che non si oppongono tra loro: l’amore come dono di sé, inteso come fonte di benessere interiore e personale. Da queste riflessioni è derivata la conclusione che a livello filosofico la sessualità può esprimersi solo nella relazione d’amore, perché solo in essa l’essere umano viene considerato nella sua dignità e rispettato in profondità, visto lo stretto legame tra la sessualità in senso psico-fisico e la persona nella sua individualità. Il Centro di Spiritualità offre ai giovani della diocesi l’opportunità di intraprendere un percorso di riflessione cristiana ogni secondo venerdì del mese dalle ore 19 in poi. Gli incontri fatti fin ora sono serviti per riflettere su temi importanti attraverso le testimonianze dirette. Stefania Vico I prossimi incontri presso il Centro di Spiritualità di Castelplanio alle ore 21 saranno lunedì 27 febbraio su “Fedeltà e tenerezza: lo stile di vita che nasce dall’Amore” condotto dal prof. Luca Tosoni, docente di morale all’Istituto teologico marchigiano; lunedì 6 marzo su “Se il Vangelo torna a casa: esperienze di famiglie aperte all’accoglienza” a cura del Consultorio Diocesano. Incontri con l’autore “Il ritorno a casa” di Piersanti V enerdì 24, alle ore 21, nel- e lavora tra Roma e la nola chiesa di San Bernardo stra città. A lungo giornalista a Palazzo Pianetti vecchio di scientifico e anche autore di porta Valle sarà presentato, sceneggiature cinematograalla presenza dell’autore, il fiche, ha al suo attivo numelibro “Il ritorno a casa di En- rose opere letterarie fra cui rico Metz” scritto da Claudio “L’Appeso”, “Charles”, “Gli Piersanti ed edito da Feltri- sguardi cattivi della gente”, nelli. L’iniziativa, promossa “L’amore degli adulti”, oltre dall’assessorato alla cultura, a “Luisa e il silenzio” che ha apre la rassegna “Incontri conquistato il premio Viaregcon l’autore 2006” che vedrà gio Repaci per la narrativa, vari appuntamenti rivolti alla ed altre. presentazione e conoscenza In questa sua ultima fatica di autori e opere sia nazio- letteraria ci propone un’opera nali che locali. Nel corso del- di grande attualità nella vena la serata Antonella Fanelli, del romanzo borghese euroLuce Merli, Barbara Pierpaoli, peo. Il libro, infatti, narra la Laura Pontoni, Silvia Sassa- storia di Enrico Metz, uomo roli, Gioia Tangherlini della d’affari che ha lavorato ai cooperativa culturale jesina vertici di una delle più grandi scuola di teatro “Petite Ecole” imprese del paese ed è stato leggeranno alcuni brani del testimone di un drammatilibro. Claudio Piersanti vive co crack finanziario. Enrico Metz ha conosciuto il mondo dalla parte del potere, ora ha deciso di tornare a vivere nella deserta casa di famiglia, di ridurre il lavoro a poche consulenze e di rimodellare la propria esistenza borghese intorno ad un inedito sentimento del tempo: inedito per lui, per gli amici che ritrova dopo anni di lontananza, per la sua stessa famiglia. Un romanzo che affronta un tema di grande attualità visto da un punto di vista psicologico, di mutamento interiore, di recupero dei valori della vita. 6 Jesi 26 Febbraio 2006 FONDAZIONE COLOCCI Il nuovo Consiglio Alla presidenza il prof. Fava M Un giovane talento jesino Con arte e scienza artedì 14 febbraio è stato nominato il nuovo Consiglio di amministrazione della Fondazione Angelo Colocci, che dal 1996 gestisce corsi universitari a Jesi. A ricevere il mandato di presidente per il triennio 2006–2009 è stato on dimostra nemmeno i il prof. Gabriele Fava (nella foto) che ha al suo attivo una venticinque anni appelunga esperienza in campo amministrativo. Laureato in fisica a “La Sapienza” di Roma, il prof. Fava è stato sindaco di na che ha Alessandro Curzi. Jesi (1983-88) e vice presidente dell’Unità Sanitaria Locale Jesino purosangue, diplomato a pieni voti e lode al Condi Jesi (1980-1983). Si tratta del quarto Consiglio di amministrazione dall’inizio servatorio di Pesaro, iscritto alla facoltà di Ingegneria dell’attività universitaria a Jesi. Elettronica all’Università Dopo i due mandati come prePolitecnica di Ancona e un sidente dell’avv. Marcello Pentegran talento per la musica, ricci, l’ultimo a ricoprire la caripiù precisamente per il piaca è stato il prof. Leonardo Lanoforte. Ha vinto concorsi, sca. Nell’anno in corso la Fonha ottenuto molto lusindazione Colocci celebrerà i suoi ghieri riconoscimenti e si è dieci anni, un periodo che ha esibito in diverse città. Mai visto crescita e consolidamento però era stato ascoltato a dell’Università a Jesi, che ospita Jesi prima del 12 febbraio, quando gli corsi dell’Università Politecnica “Amici della musica” lo hanno accolto delle Marche e dell’Università di – e siamo loro grati – per un concerto Macerata. che si è tenuto presso il Circolo CittaIl nuovo organico risulta così dino, appena ristrutturato e da poco composto: riaperto al pubblico. Consiglio di amministrazione: Tre grandi autori, Haydn, Schumann Gabriele Fava (per Banca Marche) presidente, Sandro Sbarbati (per Comune Jesi) vice e Scriabin sono stati affidati ad un’inpresidente, Giovanni Baldeschi (per Banca Marche), Ado terpretazione asciutta, rigorosa, senza Clementi e Stefano Santini (per Fondazione Cassa Ri- compiacimenti, ma intimamente apsparmio Jesi), Alessandro Alessandrelli e Michele Campo passionata. Tanta sicurezza stupisce. (per Banca Popolare Ancona), Paolo Cingolani (per Comu- Era inevitabile quindi che al termine, ne Jesi), Silvio Bisognin (per Jesi Energia), Ada Manca (per dopo due bis, tra applausi, felicitazioCoop Coos Marche), Claudio Bocchini (per Associazione ni e strette di mano gli venisse rivolta Industriali Ancona) e Folco Fioretti (per Comune Castel- qualche domanda; sparata a raffica e a pronta risposta. planio). Collegio Sindacale: Gerardo De Gennaro (presidente), Pao- A che età hai incominciato a stulo Spreti e Rodolfo Bernardini N e conservatorio? La risposta denota modestia: “No, in tanti ci riescono”. - Hai una memoria musicale formidabile. E’ un dono di natura o una conquista? “Una conquista; raggiungibile però con uno studio costante”. - Quali autori preferisci? “Tutti i grandi compositori hanno personalità affascinanti, perciò mi interessano. Amo comunque particolarmente Schumann e Chopin”. diare pianoforte? “Più o meno a cinque, sei anni” - Chi ti ha messo per la prima volta le mani sulla tastiera? - Esprimi un desiderio…… “Un desiderio?... Sono timido; lo tengo per me”. “La professoressa Vitaliana Bastucci” ( ma c’è di mezzo anche una zia del pia- - A quando la laurea? nista, come si verrà a sapere dopo) “Sono ormai in dirittura d’arrivo!”. - E poi? Bravo, anche lì certo riuscirai. Non c’è “Poi, al Conservatorio, ho studiato con contraddizione tra musica e matemala professoressa Carunchio con la qua- tica. Nemmeno tra scienza e arte. Te lo assicura Leonardo da Vinci. le ora mi sto anche specializzando”. - Ti è pesato molto conciliare scuola Augusta Franco Cardinali I “Filetti Sperluccicosi” di scena al Pergolesi Educatrici e coordinatrici pedagogiche a convegno S O Cioccolato che sa d’aglio… Servizi di qualità per l’infanzia abato 25 febbraio (ore 21) e domenica 26 (ore 17) al teatro Pergolesi, nell’ambito della terza rassegna di teatro dialettale “Lo Sberleffo”, la compagnia di teatro amatoriale “I Filetti Rossi Sperluccicosi” presenteranno la commedia in “dialetto corrente”, scritta da Andrea Giuliani, dal titolo: “Cioccolaglio! Il dolce del cioccolato con l’odore dell’aglio”. Nel cast figurano Loretta Bacci, Michela Barchiesi, Stefano Beccacece, Mauro Bianchi, Laura Bulgari, Giacomo Cardinali, Silvia Coltorti, Silvia Giam- Agrochimica giardinaggio e agricoltura Via Roma, 6 - Località Macine tel. 0731.813058 - 60032 CASTELPLANIO (AN) - Settore agricoltura Settore vinicolo Laboratorio analisi vini Giarninaggio Macchine e attezzi Impianti di irrigazione bartolomei, Alessandro e Andrea Giuliani, Noemi Lancioni, Roberto Marasca, Fabrizio Pettinari, Luca Sampaolesi e Marta Tomassetti. “Avete passato una settimana stressante? Il lavoro vi opprime? Avete solo voglia di rilassarvi un po’? – consigliano gli organizzatori - Allora ecco quello che fa per voi... lo spettacolo offerto dai ‘filetti rossi’ vuole offrire un paio d’ore di risate e spensieratezza aromatizzate al... cioccolaglio”. ltre 160 educatrici di infanzia e coordinatrici pedagogiche provenienti da tutta la regione hanno partecipato ieri al seminario di formazione per il personale dei servizi educativi tenutosi presso la Salara di palazzo della Signoria. Una grande partecipazione a testimonianza del livello del corso – tenuto dalla professoressa Anna Bondioli, docente di pedagogia generale e sperimentale presso l’Università di Pisa – e a conferma del fatto che la formazione permanente sia un elemento imprescindibile per garantire una sempre maggiore qualità dei servizi. Due i temi affrontati nella giornata di ieri: la qualità degli asili nido e dei servizi integrativi nella mattinata e gli strumenti per riflettere sulla qualità nel pomeriggio. L’iniziativa, promossa dal coordinamento tecnico-pedagogico del Comune, dà corso all’impegno assunto dall’amministrazione comunale volto a garantire una adeguata formazione per i propri servizi e per quelli accreditati, al fine di fornire un medesimo approccio alle problematiche legate agli aspetti qualitativi della prima infanzia e si pone come importante punto di riferimento per il territorio circostante. Il seminario aveva avuto una appendice venerdì sera, sempre alla Salara, con un incontro aperto anche ai genitori sui progetti condivisi. Una scelta voluta dall’amministrazione comunale, consapevole che la qualità dei servizi per l’infanzia è un tema particolarmente caro alle famiglie jesine. In circa quattrocento hanno bambini di età compresa tra 0 e 3 anni che frequentano le strutture comunali (asili nido e centri per l’infanzia) o private convenzionate con il Comune. E dunque è facilmente comprensibile quanto fosse marcato l’interesse a conoscere gli interventi che vengono attuati, gli aspetti educativi che sono affrontati, gli strumenti utilizzati per offrire al meglio tale servizio. g.c. Giovedì 16: Giornata del risparmio energetico “M’illumino di meno” Il 16 febbraio, anniversario dell’entrata in vigore del Protocollo di Kyoto, si è celebrata la Giornata nazionale del risparmio energetico, finalizzata a sensibilizzare i cittadini sulla necessità di una maggiore attenzione verso il consumo di energia elettrica. Con il percorso di “Agenda 21 L”, anche la nostra città ha iniziato questo percorso. In particolare, aderendo alla seconda Giornata nazionale sul risparmio energetico “M’illumino di meno”, promossa dalla trasmissione radiofonica “Caterpillar”, l’amministrazione comunale ha adottato iniziative riguardanti: 1) la pubblicizzazione dell’opuscolo realizzato dall’Enel sul risparmio energetico; 2) la sensibilizzazione degli studenti sui temi del risparmio delle fonti di energia e sui dettami del protocollo di Kyoto; 3) la riduzione dell’illuminazione nella se- rata del 16 febbraio delle tre piazze principali, ovvero, piazza della Repubblica, piazza Colocci e piazza Federico II. Nella foto, particolare della copertina dell’opuscolo edito dall’Enel: “Quando usi l’energia accendi il cervello”. 7 Jesi e Vallesina 26 Febbraio 2006 sipario C’è poco da ridere... T utto fa spettacolo, quindi anche la politica specie in tempo di campagna elettorale. E’ perciò arrivato al momento giusto Paolo Rossi al Pergolesi con una aggiornata rivisitazione di un suo spettacolo di successo, “Chiamatemi Kowalski, il ritorno”. In quale area politica militi l’attore a tutti è noto. Scontata quindi la sua satira; che però, essendo a senso unico, tale propriamente non sarebbe definibile, ma comizio. A prescindere comunque dal prevedibile “dài all’untore”, vediamo di cos’altro ha parlato Paolo ‘the king’ Rossi, ben supportato dalla sua band, in scena e fuori scena. Dopo aver dichiarato di aver smarrito la memoria ha preso, spesso improvvisando, a raccontare, o qualche volta a farfugliare, episodi divertenti della sua vita e storielle surreali; come quella del “piccione di Notre Dame” o del “pinguino che si spiuma”. Con questi zuccherini ha condito il resto. Ha ironizzato sui grandi autori di teatro e – meno male - anche su se stesso e sugli ideali sognati in gioventù. Ma è andato anche parecchio al di là delle righe usando un linguaggio becero e volgarità di vario genere: persino un gabinetto ben in vista, di cui l’attore ha mostrato l’uso. Non è mancata anche la parodia di un papa, munito di un molto particolare aspersorio, camuffato da padreterno. E non dica il nostra eroe che qui non ci sia libertà (e licenza) di parola e di tant’altro. Provi a fare lo stesso con altre religioni e in altri Paesi…… Al signor Rossi si può in ogni modo dar ragione quando allude agli smarrimenti del nostro tempo; quando, come lui stesso dimostra, dichiara che siamo caduti molto in basso e quando, tra una bambinata e una sghignazzata, confessa che non possiamo fare a meno dei sogni. Ma anche su tutto questo c’è poco da ridere. Augusta Franco Cardinali circolo cittadino Inaugurazione con sesso... Finalmente c’è chi fa un po’ di pubblicità al sesso. Era ora. Perché il cinema non ne parla, la tv nemmeno – così castigata – e nemmeno sky. Quindi fa bene il Circolo Cittadino ad inaugurare la conclusione dei lavori di abbellimento – ingresso e bar coi fiocchi, salone degli specchi messo a punto – con delle belle serate dedicate al sesso. Ce lo comunica un opportuno manifesto ultra-gigante, corredato dalla collaborazione di Leonardo con la sua aggiornata Gioconda. Si incomincia, niente po’ po’ di meno, che con Dario Fo e Franca Rame: “Tutta casa, letto e chiesa”. Seguono i Picari con “ Tutto il sesso in 90 minuti” per avere, nel terzo incontro, “ Il sesso al minuto, anzi all’ingrosso”. Si finisce la festa con “Esercizi di sesso”. Il tutto condito con luci rosa. Così il nostro bel Circolo per qualcuno sarà più degno di essere frequentato, per qualche altro un po’ di meno. Ma….premono maggiori esigenze: i conti sono in rosso e quindi bisogna aiutarsi un po’ con le luci rosa, una novità assoluta di cui la società jesina ha un immenso bisogno. Complimenti e auguri a tutti gli organizzatori per la straordinaria fantasia. Federico II e la magia Per la Fondazione “Federico II Hohenstaufen” i professori Morena Poltronieri ed Ernesto Fazioli terranno martedì 28 febbraio (ore 18), al Museo Diocesano, una conferenza sul tema “Astrologia e alchimia alla corte di Federico II”. I due relatori hanno trattato nel libro “Federico II e l’impero della magia”. L’annuale relazione sull’attività 2005 Caritas: impegni e difficoltà Dalla relazione della Caritas diocesana di Jesi relativa al 2005 – prima parte: La Caritas diocesana, a passi lenti, ma costanti, cerca di arrivare all’obiettivo di essere conforme alle indicazioni della Caritas italiana ed alle necessità che quotidianamente emergono dal servizio svolto. Due sono le difficoltà che rallentano un percorso più agile: a) la Caritas è purtroppo vista solo come centro di ascolto e di intervento. Le parrocchie e i singoli fanno difficoltà a recepire l’invito dei vescovi a costituire Caritas parrocchiali che lavorino in rete. Manca ancora la percezione principale di una Caritas che in primo luogo è animazione alla carità; b) la Caritas è esclusivamente gestita da volontari. Essi sono preziosi, ma non garantiscono continuità e, in alcuni servizi, non possono garantire una presenza qualificata. Il volontario dovrebbe partecipare a corsi di formazione in quanto, in certi settori, come il centro di ascolto, il volontario è chiamato a svolgere un servizio che deve superare l’intervento puro e semplice, ma: - seguire una lettura costante delle povertà; - non fermarsi alle risposte immediate, ma lavorare per progetti e opere segno - dare risposte e lavorare in conformità alle normative (soprattutto alla legge sulla privacy). E’ opportuno, quindi, che la Caritas diocesana maturi l’esigenza di un direttore a tempo pieno e un impiegato part-time visto che la gestione e gli impegni richie- dono necessariamente competenza e continuità. Gestire la Caritas, riconoscere sempre più il suo ruolo pastorale e la competenza nel servizio che si svolge, un servizio diocesano, sono le dimensioni che devono trovare una risposta in tempi brevi, altrimenti la Caritas diocesana, nel giro di pochi anni, si troverà fuori dal cammino che le compete e sarà solo un centro di ascolto di pronto intervento e certamente non più al passo con le indicazioni della Chiesa Italiana. Un argomento a parte riguarda il servizio civile. La conclusione dell’esperienza del servizio civile sembrava annunciare la fine di una presenza significativa per il servizio svolto dalla Caritas. Dobbiamo sottolineare, infatti, che erroneamente la Caritas si è affidata di fatto alla presenza degli obiettori. Negli ultimi anni, però, il servizio ha perso le sue caratteristiche in quanto la scelta dei giovani non era motivata, ma solo legata alla facilità di stare vicino casa e non fare il servizio militare. Va anche sottolineato il fatto che sempre più spesso arrivavano giovani mandati d’ufficio dal Ministero. E’ stato un bene chiudere questa esperienza. Il nuovo servizio civile nazionale, che preoccupava, si è invece rivelato un dono. Le esperienze fatte si sono dimostrate validissime perché chi entra fa una scelta motivata. Certo è un servizio che va potenziato, ma pur avendo invitato parrocchie e gruppi a diffondere questa proposta, la risposta è ancora scarsa. Va sottolineato, inoltre, che il servizio civile non è solo riempire il tempo ai giovani, tra l’altro pagati, è un tempo prezioso perché il giovane è impegnato in un cammino di formazione ai valori della pace, della mondialità, del servizio, dell’appartenenza alla chiesa. L’esperienza di servizio è anche un investimento per l’impegno pastorale dei giovani nelle parrocchie e nella diocesi. L’impegno della Caritas diocesana Una risposta significativa Dalla relazione della Caritas diocesana di Jesi relativa al 2005 – seconda parte: diventa insistente è dare vita ad un’opera-segno e, nello specifico, ad un centro di accoglienza notturna. Il progetto potrebbe essere realizzato anche in tempi brevi, basterebbe un maggiore coinvolgimento delle parrocchie e dei singoli. E’ in questo senso che sarebbe auspicabile la realizzazione di un polo caritativo che risponda maggiormente alle esigenze e richieste. Nel 2005 la Caritas diocesana ha impegnato le sue risorse per una risposta più significativa attraverso la divisione dei settori. Il direttore, che da gennaio 2005 è anche delegato regionale della Caritas e la sede della delegazione è presso la Caritas diocesana, cura il coordinamento dei vari uffici, il servizio civile, i rapporti con l’esterno (Caritas italiana, Delegazione regionale, Istituzioni, Parrocchie, diocesi, ...). Un vice direttore coordina il centro di ascolto e gli interventi; un secondo vice direttore cura la distribuzione dei viveri e la mensa; un collaboratore, referente per l’Osservatorio delle povertà, offre un’archiviazione dati e rielaborazione degli stessi. La Caritas dio*** cesana partecipa, infatti, alla rete regionale Le iniziative caratteristiche del 2005: e nazionale e nel 2006 speriamo che il la- - raccolta a favore delle calamità, come lo voro svolto diventi pubblicazione del dos- Tsunami in Indonesia, sier sulle povertà. - partecipazione di una ragazza del servizio Anche nel 2005 una voce che sempre più civile alla missione in Albania come prepa- razione ad un progetto di presenza - quaresima di carità; - esperienza del direttore in Indonesia. I numeri significativi: - volontari che prestano servizio in Caritas: negli uffici diocesani sono 21; per il servizio mensa domenicale e festivo sono 200 i volontari provenienti dalle varie parrocchie - nel 2005 le presenze in Caritas: nel centro di ascolto si sono presentate 1677 persone e a queste vanno aggiunte le emergenze non registrate; in mensa sono stati distribuiti 3360 pasti con una media mensile pari a 239; pacchi viveri 700 e per singoli e per famiglie. Non sono valutabili gli interventi di emergenza. caritas diocesana jesi Ai giovani portatori di speranza L a Pastorale Giovanile Regionale e la Delegazione Regionale Caritas stanno avviando un progetto che aiuti il giovane in una crescita personale nella fede e nei valori della condivisione, della pace e della mondialità. L’obiettivo è formare dei giovani che nella loro vita siano testimoni nella realtà ecclesiale e civile. Nel centro pastorale “Giovanni Paolo II” di Montorso sarà realizzato un centro documentazione e percorsi di formazione. La Caritas diocesana offre l’opportunità di svolgere il servizio civile presso la sede diocesana. Associazioni, gruppi e movimenti sono caldamente invitati a fare questa proposta anche con l’aiuto dei volontari della Caritas. Ai giovani si propone la possibilità di fare esperienza all’estero e come volontari e come servizio civile. Prova da solo o con i tuoi amici ad interessarti, a chiedere informazioni. A chi? A don Nello Barboni, presso la Caritas diocesana. A don Cristiano Marasca della Pastorale giovanile. Caritas diocesana jesina. Quaresima di carità 2006 Sabato 1 aprile Raccolta diocesana Indumenti usati presso zona industriale dalle ore 8,30 alle ore 17 Domenica 2 aprile Giornata parrocchiale della Carità Domenica 1 aprile: Mercoledì Santo In Cattedrale: Offertorio della Carità. Le offerte saranno destinate alle grandi calamità dimenticate; alla mensa e ai pacchi della Caritas per poter offrire altri prodotti alimentari oltre la pasta, i biscotti, e a volte latte o formaggio; per la realizzazione di un dossier diocesano sulle povertà. Jesi e Vallesina 26 Febbraio 2006 Majolati Spontini Edilizia pubblica Al via i lavori per nuove case popolari I n questi giorni sono iniziati i lavori per la realizzazione di due nuovi alloggi popolari a Majolati, in via Spontini, in una palazzina adiacente alla chiesa parrocchiale di Santo Stefano e alla piazza. Grazie alla donazione effettuata dalla famiglia Sbrega-Rossetti nel 1998, il Comune potrà disporre di due nuovi appartamenti, in zona centrale. L’intervento di restauro, diretto dal geom. Alessandro Testadiferro, prevede il rifacimento del tetto, il rinforzo della struttura, la realizzazione degli impianti, la ripulitura e la tinteggiatura della facciata. I lavori avranno un costo di circa centotrentamila euro. I lavori dovrebbero concludersi prima dell’estate ed entro l’anno si potrà pensare di effettuare le assegnazioni delle case. La graduatoria provvisoria per l’assegnazione della case popolari a Majolati è sempre corposa; infatti, attualmente hanno presentato domanda numerosi nuclei familiari e dopo le verifiche sono rimaste in lista 33 famiglie, quindici italiane e diciotto straniere. L’amministrazione comunale ha anche acquistato il piano nobile del palazzo Ama- tori, posto in prossimità dell’antico edificio comunale. Una volta reperiti i fondi necessari ai lavori, questa ex casa signorile dovrebbe ospitare due alloggi, ma svincolati dalle classifiche della pubblica edilizia, case da destinare ai bisogni immediati di qualche famiglia in particolare situazione di disagio. In questi ultimi anni si è dato un notevole impulso all’edilizia pubblica nel capoluogo e nella frazione Scisciano; in via Spontini già ci sono tre altre case di residenza pubblica per un totale di sei alloggi. In via Marconi è stato realizzato un apparta- mento, così come altri due sono già stati assegnati in via Santa Liberata, mentre l’ex scuola elementare di Scisciano ospita due alloggi ed un centro sociale. L’edilizia popolare è stata sempre fondamentale nella vita majolatese; a partire dal dopoguerra, furono realizzate ben cinque palazzine che hanno ospitato un consistente numero di famiglie. A queste abitazioni se n’è aggiunta un’altra in via Olimpia, a partire dagli anni ottanta, ora tutte riscattate dai residenti e favorevole condizione per un radicamento nel paese. Se può essere condivisa l’azione di acquisto e la realizzazione di alloggi su abitazioni decrepite del centro storico, meno comprensibile è l’azione che si ipotizza sulla Scuola Pia. Per una volta si dovranno abbandonare progetti minimalistici; l’edificio spontiniano, bello, carico di storia e significati, dovrebbe tornare ad ospitare associazioni di interesse sociale e culturale, a partire dalle Opere Pie Spontini, prive di una sede istituzionale. Se appaiono numerosi cartelli che indicano la vendita di abitazioni nel capoluogo majolatese, interessante è la creazione di una nuova area abitativa in via Santa Liberata, recentemente acquista e destinata ad ospitare villette e appartamenti, un segno di speranza per il futuro degli spontiniani. Marco Palmolella (foto Alessandro Testadiferro) jesi Dal 24 al 26 febbraio: obiettivo sicurezza La città festeggia i Vigili del Fuoco A l Palazzo dei Convegni in corso Matteotti ed in piazza della Repubblica a Jesi, dal 24 al 26 febbraio, si svolgeranno alcune manifestazioni nelle quali i Vigili del Fuoco si presentano alla città, mostrando il loro passato e la loro storia. Le iniziative sono organizzate dal Comando Provinciale dei Vigili del fuoco di Ancona con il patrocinio del Comune di Jesi e dell’Associazione Nazionale del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco - Sezione di Ancona. Prenderanno il via alle ore 9 di venerdì 24 febbraio con l’inaugurazione di una mostra in cui sono esposti modellini di automezzi antichi e recenti dei Vigili del Fuoco, collezioni di divise, elmetti, fregi, stemmi, attrezzature e documenti storici che attestano l’evoluzione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, cartoline storiche dei Vigili del Fuoco. Saranno esposte, inoltre, le foto dei partecipanti al Concorso fotografico a premi “Vigili del Fuoco: obiettivo sicurezza”. Sarà possibile vedere, nel ventitreesimo anno della scomparsa del Prefetto Alberto Giombini, nato nella nostra città, anche i documenti e le foto del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, da lui creato. La mostra sarà aperta al pubblico ed agli studenti. Seguirà, alle ore 10, l’inaugurazione del museo “Percorso del fuoco e della misura”, in via Leopardi, 15/ b, vicino al Palazzo dei Convegni. con visite guidate dalle 9 alle 20. Presso la sede dei Vigili del Fuoco di Jesi, in Via Gallodoro, 80, alle 11 In una mostra al Palazzo della Signoria sarà commemorato il Capo Reparto Bruno Mancini, scomparso tragicamente in servizio, a cui verrà intitolata la sede del Distaccamento. Il programma prosegue sabato 25 febbraio con l’apertura al pubblico della mostra e del museo, alle ore 9: alcuni vigili del fuoco in servizio o congedo saranno disponibili a dare spiegazioni e chiarimenti. Alle 16 la giuria di esperti premierà i vincitori del Concorso fotografico Domenica 26 febbraio in Piazza della Repubblica ci sarà l’esposizione degli automezzi del locale Distaccamento dei Vigili del Fuoco di Jesi (foto Candolfi) Le donne della Tanzania S arà dedicata alle donne della Tanzania - “motore inesauribile” di un Paese difficile e bellissimo - la mostra fotografica “Jina Iangu, io sono…” di Anna Rosati - specializzata in reportage - programmata per l’8 marzo presso la Salara del Palazzo della Signoria, e articolata attorno a due importanti dibattiti previsti rispettivamente per il 21 e il 31 marzo. Donne che lavorano duramente, senza sosta e con scarsezza di mezzi, ingegnandosi in situazioni al limite di ogni speranza, coraggiose e caparbie, per costruire il futuro per sé e per i propri figli. Madri che allevano i loro piccoli con fatica e dolore perché stremate anche psicologicamente dall’impossibilità di farli crescere come dovrebbero e vorrebbero, di offrire loro persino l’alimento più naturale, ricco e nutritivo che possa esserci nell’alimentazione di un bambino: il latte. Donne a cui Eleonora ed Emanuele, cittadini corso di sensibilizzazione presso il consultorio Volontariato familiare O di Jesi, stanno dando concretarganizzato dal Consultorio del Centro mente una mano occupandosi Promozionale famiglia di Jesi, finanin prima persona - coadiuvati ziato dall’ambito territoriale sociale n. 9 in dalla popolazione locale - della collaborazione con l’azienda Asur Marche realizzazione di una Centrale del si svolgerà il corso di sensibilizzazione sul Latte a Njombe (a sostegno della volontariato familiare. Il quale saranno devolute le offer- corso, gratuito, si terrà te raccolte attraverso la mostra), presso la sede del Conun progetto promosso dal Cefa, sultorio, in piazza Feun’Organizzazione non governa- derico II, alle ore 16,30 tiva di Volontariato Internazio- secondo il seguente canale che si adopera - avvalendosi lendario: del contributo benevolo di privati 4 marzo: “Le difficoltà cittadini, imprese ed istituzioni – della famiglia di oggi: affinché “ogni persona, in ogni parte del mon- può esistere uno spazio do, diventi protagonista dello sviluppo, per es- per l’accoglienza?” sere soggetto attivo di democrazia e pace”. Relatore: prof. A. BruDonne come Rosmeri, Gregoria, Benedeti, che ni, Università di Ferrara, ci raccontano, attraverso i loro volti e sguardi, Presidente Associazione la “forza” e la “speranza”; e di cui le antiche “Dammi la mano” sculture africane - presenti anch’esse alla mo- 18 marzo: “Il minore acstra e “appartenenti” a NerA.- la prima galle- colto in famiglia: chiavi ria d’Arte Africana Originale aperta nella città di lettura per capire il di Bologna - ne evocano radici, identità, storia. suo disagio”. Paola Cocola Relatore: dott.ssa S. Car- dinaletti psicoterapeuta dell’Associazione “Ecco tuo figlio” 1 aprile: “Le relazione tra la famiglia di origine e la famiglia appoggio ed il ruolo delle Strutture Territoriali”. Relatrice: dott. ssa Stella Roncarelli dell’equipe centralizzata affido-adozione Asur . n. 5 Ambito Territoriale Sociale IX 29 aprile: “Riflessioni sul significato della solidarietà familiare. Confronto con altre esperienze di appoggio. Relatore: dott. G. Barioni, coord. Comunità educativa per minori di Ferrara. Testimonianze ed esperienze di appoggio familiare. Per ulteriori informazioni, ci si può rivolgere al Consultorio (tel. 0731 64464 – email [email protected]) Jesi e Vallesina 26 Febbraio 2006 9 Lavori in corso per la Quadrilatero Al via il Progetto Marche-Umbria due anni. Assente d’eccezione il sindaco di Jesi Fabiano Belcecchi, che ha ritenuto inopportuna la sua partecipazione in presenza di due rappresentanti del governo in un evento di forte valenza politica organizzato così vicino alle elezioni. In profondo disaccordo sono stati anche i Resistenti delle Marche che venerdì hanno bloccato per due ore l’accesso all’Auditorium replicando il giorno successivo. Ma vediamo in cosa consiste questo progetto: si tratta di un vero e proprio “quadrilatero” di strade di penetrazione interna, come lo stesso Pieralisi ha spiegato, in una serie di interventi che comprendono il completamento di importanti collegamenti viari. Un progetto portato avanti con una Legge Obiettivo che, approvato dal Cipe, è ora assistito da un finanziamento di ben 900 milioni di euro. Si tratta, questo, del primo esempio di integrazione tecnico-economico finanziaria tra il sistema delle infrastrutture viarie ed il maxilotti” ha spiegato Pozzi nel suo intervento. “Fra poche settimane - ha proseguito - andremo ad aprire i cantieri, dando concretamente avvio ai lavori sulle direttrici Ancona-Perugia, Civitanova Marche-Foligno e sulle direttrici collegate territorio nel quale tali infrastrutture sussistono. Un modello sorretto per il 51 per cento da Anas Spa e per il restante 49 per cento da Sviluppo Italia. L’opera è stata affidata nel 2003 alla Società Quadrilatero, società che oltre a progettare e coordinare gli eventi, farà anche da referente finanziario, presentando garanzie che non andranno a gravare sui bilanci degli enti locali. Per il 2009 è previsto il completamento dei lavori. “La realizzazione del sistema viario del Quadrilatero Marche-Umbria è entrata nella fase attuativa con l’aggiudicazione dei due dalla trasversale FabrianoMatelica-Muccia e dalle diramazioni della statale 77. Il Progetto Quadrilatero prevede che insieme a questi interventi viari (167 chilometri in tutto) si andranno a sviluppare attività agroalimentari, incubatori di impresa, piastre logistiche, poli commerciali, con un investimento complessivo straordinario pari ad oltre 2,1 miliardi di euro”. Tutti i relatori presenti hanno mostrato la propria soddisfazione per questo esempio di “capitalismo di rete” com’è stato definito. “Si tratta di un progetto pilota che viene preso ad esempio in tutta l’Unione Europea”, ha commentato il ministro Lunardi al termine dei lavori. Giorgia Barboni (foto Candolfi) 22 gennaio 2006 U n doppio appuntamento che ha infervorato gli animi della regione Marche, quello di venerdì 17 e sabato 18 febbraio. Due convegni dal titolo “Lo sviluppo della Marche e dell’Umbria attraverso la Legge Obiettivo” con l’intento di chiarire finalmente quali progetti e interessi si celano dietro la tanto discussa Quadrilatero. Il primo di questi si è svolto a Jesi nell’Auditorium Banca Marche, con il titolo “Opportunità per lo sviluppo economico offerte dalla società di scopo: il modello della Quadrilatero MarcheUmbria Spa”. Alla presenza dell’ingegner Gennaro Pieralisi, presidente della Società Quadrilatero, di Vincenzo Pozzi, presidente dell’Anas, di Ferruccio Ferranti, amministratore Sviluppo Italia, di Paolo Costanzi, vicesegretario della Regione ma soprattutto del ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Pietro Lunardi e il vice ministro dell’Economia e Finanze, Mario Baldassari, si è discusso circa le effettive potenzialità di un progetto che ha preso il via ormai da Testimoni di verità Tortellini e couscous L a scuola, da sempre, è il termometro dell’atmosfera e della qualità della vita familiare, e quindi sociale e civile che si respira e si consuma all’interno di una comunità più vasta. Veramente “tutto” passa dalla scuola: rapporti tra genitori e familiari, condizioni economiche, preoccupazioni, stili di vita, valori, atteggiamenti nei confronti della cultura e di altre dimensioni, avvenimenti tristi o felici, che segnano l’individuo sia positivamente che negativamente… I bambini “parlano” a noi insegnanti attraverso sguardi, parole riferite innocentemente, paure, difficoltà, successi ed insuccessi… attraverso gli indumenti a volte intrisi dell’odore forte di fumo o trascurati: un bavaglino macchiato e indossato a mensa per diversi giorni; gli oggetti, il modo di giocare, di comportarsi, una comunicazione rimasta non letta per giorni nello zaino… Logicamente, tutto è coperto dal ferreo regolamento sulla privacy, ma basta per renderci autentici testimoni di verità. E di “verità” oggi, dinanzi ai ripetuti tentativi di manipolazione, di strumentalizzazione delle popolazioni - soprattutto quelle più sfruttate, lontane dai privilegi che vengono dalla democrazia, dall’istruzione e dall’informazione, e stimolate alla violenza perché abbiano comunque l’impressione di partecipare alla vita pubblica - c’è veramente bisogno! Le vicende che si sono sviluppate attorno alla pubblicazione delle vignette su Maometto, risultano alla fine un “pretesto” per scatenare terribili scontri tra civiltà, tra Islam e Occidente…due mondi che invece - noi lo sappiamo bene perché ogni giorno lavoriamo per i figli di entrambi - condividono sempre più cose, anche valori… I Pof delle nostre scuole (Piano dell’offerta formativa) – come la programmazione delle amministrazioni comunali - sono pieni di progetti, azioni di supporto locale per accogliere queste persone, le loro famiglie, componente ormai vitale per le nostre comunità. Dal canto loro, essi continuano a guardare con ammirazione e interesse all’Occidente, in particolare all’Italia, “Paese di auto, di moda, di cose belle, cultura e Conferenza del prof. Paci all’Archeoclub Le città romane nelle Marche “Nascita, evoluzione ed amministrazione delle città romane in territorio marchigiano” è il tema della conferenza tenuta il 10 febbraio nella sede dell’Archeoclub di Jesi dal prof. Gianfranco Paci (nella foto), docente di Epigrafia Latina e direttore del Dipartimento di Scienze Archeologiche e Storiche dell’Antichità all’Università degli Studi di Macerata. Tra il IX e il IV sec. a.C. svilupparono la loro cultura nelle Marche centromeridionali i Piceni, popolo costituito da diverse stirpi e unito dallo stesso linguaggio. Al loro apogeo ebbero una struttura politica di tipo aristocratico, governata da principi. Quando i Romani giunsero nel Piceno, conquistato all’inizio del III sec. a.C., non trovarono delle vere strutture urbane, ma insediamenti sparsi, talora di grandi dimensioni come ad Ascoli, autonoma fino al 90 a.C. e chiamata caput gentis, in quanto capoluogo etnico della V Regio, il Piceno appunto, descritto da Plinio il Vecchio nel I sec. d.C. Non conosciamo esattamente la struttura dei centri piceni, ai quali si sovrapporranno le colonie romane, come Auximum o nel 264 a.C. Firmum. Probabilmente in origine si trattò di grandi villaggi o talora di organizzazioni protourbane. Agli inizi del IV sec. a.C. nella Marche settentrionali iniziò la colonizzazione celtica, con i Galli Senoni che avranno un sopravvento economico sui Piceni. Sena Gallica, prima colonia romana marittima sulla costa adriatica, venne fondata pochi anni dopo la battaglia di Sentinum del 295 d.C., che non vedrà più Sanniti, Umbri, Etruschi e Galli vincitori di guerre contro Roma. Molto importante fu l’enorme colonia latina di Firmum, situata in un punto strategico formidabile e addirittura con 25 mila persone. Le colonie fondate dai Romani erano rappresentazioni ideologiche della stessa Roma, con il livello di vita più alto che l’uomo antico potesse concepire. Il concetto di città si diffuse da Oriente ad Occidente, dai Greci, agli Etruschi fino al mondo italico. Lo storico greco Polibio definisce “barbari” i Galli dell’area padana, perché seminomadi, abitanti di villaggi privi dell’istituto della città. Ben presto i Galli furono sterminati, mentre i Piceni continuarono a vivere nelle loro sedi, assorbendo velocemente la cultura dei conquistatori. Con l’eccezione degli abitanti di Ascoli, nel 241240 i Piceni ottennero la cittadinanza romana e dopo la guerra sociale del 90 a.C., anche tutti i popoli confederati sconfitti da Roma. Per gestire la situazione, la genialità della classe politica romana inventò il decentramento amministrativo, che permise l’autonomia nella gestione della giustizia. Città come Ascoli, Camerino, Sentino, Urbino, Attiggio di Fabriano, Tuficum (l’odierna Albacina) e altri ebbero ora al vertice due consoli in carica per un anno. Nell’agro piceno e gallico poi, probabilmente nel 49 a.C., grazie ad una legge di Cesare, ci saranno municipi di seconda generazione, come Cingulum, Pausulae (San Claudio al Chienti), Cluana (Civitanova Marche), Treia, Matelica, Cupra Maritima, Ostra e Suasa. Fotoservizio Cristina Franco arte”; parla chiaro “la fila di egiziani che davanti ai Consolati chiedono il visto per l’America, per il Canada, per l’Europa per capire quanto sia circoscritto a pochi l’odio per l’Occidente”. Da entrambe le parti, tuttavia, risulta sempre più indispensabile rispetto, buon senso e buon gusto… per vivere e condividere nelle più alte espressioni umane il mondo globalizzato… ce lo ricorda, con un aneddoto, Marco Aime, docente di Antropologia all’Università di Torino. “In una scuola materna del quartiere (S.Salvario, Torino), frequentata da molti bambini magrebini, le maestre hanno deciso un giorno di preparare il couscous. I bambini erano contenti. Poi una maestra ha chiesto ad un piccolo marocchino: “Ti piace?” “Sì” “ È come quello che fa tua mamma?” “Quello che fa mia mamma è più buono perché mette uno strato di couscous e uno di tortellini, uno strato di couscous…” Ancora, lo testimonia, un evento straordinario datato 18 febbraio 2006 presso il Palazzo della Triennale di Milano, che ospita, per la prima volta in Italia, una preziosa selezione della suggestiva raccolta di caftani – abiti dei sultani - custodita presso il Museo Belghazi di Rabat, che risalgono al XIV secolo e portano - in un rapporto di pacifica stima e stimolante collaborazione - la magnifica luce della terra del Marocco nella settimana milanese della moda. Paola Cocola 10 26 Febbraio 2006 Jesi e Vallesina Viaggio nelle cronache Dibattito sul romanzo di Roberto Anibaldi Da una settimana all’altra Iniziative lionistiche Venerdì a Monsano Consiglio comunale Il Lions Club di Jesi, in accordo con il Lions Club International, si è fatto promotore di un’importante Per venerdì 24 febbraio, alle ore 16,30, è convocato il iniziativa benefica: la raccolta di occhiali da vista e da sole Consiglio Comunale di Monsano in prima seduta ordinaria non più usati da destinare a paesi del terzo mondo, dove per il giorno per discutere il seguente ordine del giorno: molti purtroppo non hanno possibilità economiche per 1) Comunicazioni del sindaco; 2) Adozione Piano di comperarli. Verrà effettuata presso tutte le farmacie della lottizzazione Comparto residenziale C3-B (ex n. 11) in via città e sarà affiancata da interventi di sensibilizzazione Aroli – proprieta’ Confraternita SS.Sacramento (LR 34/92) presso le scuole elementari. La raccolta terminerà il 30 aprile. Successivamente gli occhiali saranno spediti dal club jesino a Torino dove si provvederà a farli Ritrovamenti archeologici ripulire, ordinare, catalogare e inviare a destinazione. nella città di Jesi Un angolo jesino in terra argentina L’Enoteca jesina alla Bit di Milano “Quale manager, oggi?” è stato il grosso interrogativo scaturito- anche in riferimento alle attuali vicende Fiorani, Consorte, e altre… - nel dibattito aperto a Tolentino venerdì 10 febbraio attorno al recente romanzo di Roberto Anibaldi, titolato appunto “Manager”, e già recensito da “Voce”. Una figura sicuramente in crisi- se interpretata dal punto di vista etico-, che può trovare realmente una nuova identità solo abitando un Sistema modulato da regole -sia di mercato che interne all’azienda - precise, ferree, trasparenti, concrete; concepite e formulate in maniera tale da seguire tutto l’intero ciclo produttivo di un’azienda. “Gli ultimi ritrovamenti archeologici nella città di Jesi” sarà l’argomento che l’avvocato Marco Cercaci, presidente dell’Archeoclub di Jesi e Ispettore Onorario della Sovraintendenza Archeologica delle Marche, tratterà per il Lions Club di Jesi. Il meeting si terrà venerdì 24 febbraio presso l’hôtel Federico II. Solidarietà al popolo libico Di particolare, intensa commozione, l’incontro all’aeroporto di Bahia Blanca, nella lontana terra d’Argentina, tra le persone ritratte in questa foto. Amleto Bassotti con la moglie Rosina e la figlia Nadia si sono concessi una vacanza di quindici giorni e da Jesi, dove risiedono, hanno raggiunto l’Argentina per far visita ad alcuni parenti di laggiù. Non poteva mancare l’incontro con altri jesini, questi emigrati in Argentina molti anni fa ma sempre profondamente legati alla madre patria, alla loro Jesi, alla gente di “giù pe’ Sant’Anna”: Pasquale Ambrosi con la moglie Landa Santoni e il fratello di Landa, Elio. Quattro ore a Bahia Blanca, per raccontare, per ricordare, per respirare ancora una volta insieme l’aria jesina. E nell’occasione, da parte di Landa e Pasquale, anche un omaggio (graditissimo!) da portare al direttore di “Voce”, il settimanale di cui sono affezionati lettori: una caratteristica “agenda perpetua”, in elegante veste tipografica, dove si parla di cultura, d’arte, di bellezza: un modo per sentirsi sempre presenti, per essere ricordati, per ricordare. Nella foto, da sinistra, seduti: Amleto Bassotti, Elio e Landa Santoni; in piedi, Pasquale Ambrosi, Nadia e Rosina Bassotti. (gi elle) “Quale manager, oggi?” All’indomani dei gravi fatti di Bengasi – attacco dei libici al consolato italiano, con undici morti e molti feriti - il sindaco Fabiano Belcecchi e l’assessore alla cultura Leonardo Animali hanno inviato al console italiano di Bengasi una lettera per esprimere i sensi di piena solidarietà ai dipendenti del Consolato e di amicizia verso il popolo libico. “Nel condannare il gesto del ministro Calderoli che non ha fatto altro che alimentare sacche di odio e di fanatismo”, sindaco e assessore hanno auspicato il ristabilimento del clima di accoglienza e civiltà che gli studenti del liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Jesi avevano avuto modo di apprezzare nell’aprile scorso in occasione della loro visita al liceo El-Fateh della città libica, visita ricambiata dagli studenti nordafricani nel novembre scorso. Si festeggia la Settimana dell’olio Febbraio mese dell’olio: a conferma di questo, l’Enoteca regionale di Jesi ne continua l’opera di valorizzazione con iniziative tendenti a portare sulle tavole del consumatore l’”oro della nostre colline”. Sabato 25 e domenica 26 febbraio, nell’ambito della decima Settimana Internazionale dell’Olio, in collaborazione con l’Enoteca Italiana di Siena, presso l’Enoteca di Jesi dalle ore 17 alle ore 21 si potranno effettuare degustazioni gratuite di olii provenienti da numerose regioni d’Italia. Le caratteristiche degli olii saranno spiegate da esperti e produttori presenti per l’occasione. Sull’apertura dei distributori di carburante Il sindaco Fabiano Belcecchi ha aggiunto altre due fasce orarie di apertura dei distributori di carburante riDal 18 al 21 febbraio l’Enoteca regionale delle Marche, spetto a quelle individuate in un primo momento dai con le due sezioni di Jesi ed Offida, è stata presente alla sindacati degli stessi distributori. L’iniziativa è rivolta in B.I.T. di Milano, la rassegna più importante per il settore particolare ai distributori di metano che, non avendo il turistico. Due sommelier professionisti hanno fatto co- self-service, sono esonerati dalla chiusura nell’intervallo noscere le nostre eccellenze. Nello spazio della provincia pomeridiano e quindi possono garantire un orario condi Ancona ha effettuato una degustazione di pesce az- tinuato dalla mattina alla sera tardi. Il provvedimento zurro in abbinamento al Verdicchio proposto dall’Eno- scatterà il 26 marzo, con l’entrata in vigore dell’ora legale. teca jesina. All’interno della manifestazione ha trovato spazio anche un momento per la solidarietà: a chi è an- Carburanti dato a degustare i vini marchigiani presso l’Enoteca è a basso impatto ambientale stato chiesto di offrire almeno cinquanta centesimi destinati alla beneficenza. Jesi è stata ufficialmente ammessa tra i Comuni aderenti al progetto “Iniziativa carburanti a basso impatto Un carissimo augurio ambientale” e a partire da questo mese tutti i cittadini alla signora Elena che convertiranno la propria auto a Gpl o metano riceveranno un contributo a fondo perduto di 350 euro. A tal fine i titolari delle 36 autofficine presenti sul territorio comunale sono state convocate lunedì scorso in Comune per essere messi al corrente del provvedimento e informarli delle procedure da adottare per essere accreditati. Il contributo sarà infatti versato direttamente all’officina autorizzata a cui il cittadino si rivolgerà. Possono essere oggetto di trasformazione finanziata con questo accordo tutti i veicoli alimentati a benzina immatricolati fra il 1 gennaio 1993 ed il 31 dicembre 2000 appartenenti alle categorie “euro 1” e “euro 2”. Banca Marche e il premio “Cerchio d’oro” Banca Marche si è aggiudicata il secondo posto al premio “Cerchio d’Oro dell’Innovazione Finanziaria”, con un progetto denominato SIC (Sistema Integrato di Comunicazione). Al premio, organizzato dall’Associazione Italiana Financial Innovation e dal mensile Azienda Banca, hanno Di nuovo un carissimo augurio per il suo 94° com- partecipato gli istituti di credito e società finanziare che pleanno alla sig.ra Elena Carletti, da parte della nipo- si sono distinte per aver realizzato un progetto innovatite Carla, che ogni giorno le è vicina con la sua presen- vo: 45 i progetti presentati da 25 banche di ogni Regione za ed il suo affetto. e dimensione. Così che il “pellegrinaggio a Roma” raccontato nel romanzo – ha sottolineato la prof.ssa David, docente di sociologia all’Università di Camerino - conservi realmente la sua “simbolizzazione”religiosa, abbandonando quella di “necessità” di sostegno politico, finanziario, assistenziale. Anche il clima aziendale – ha aggiunto - risente delle scelte manageriali, sia nel romanzo che nella realtà; scelte che lo caricano di paradossi, di atteggiamenti spesso vicini alla schizofrenia; lo annichiliscono con le brusche sterzate organizzative… “Questo romanzo – ha fatto notare Nando Ottavi, imprenditore e presidente dell’azienda Simonelli - presenta un’azienda come non dovrebbe essere, pur attraversando momenti di crisi. Tuttavia, osservare la proiezione negativa che un’azienda può offrire di sé, ci può aiutare ad evitarla, ad aggirarla e a vincerla”. Del ruolo - quanto mai delicato ed attuale, e del significato attribuito ad esso – della donna in un’azienda, ha parlato la prof.ssa Stefania Monteverde, docente di letteratura, mettendo in luce la figura delle due donne del romanzo: l’impiegata, combattiva e dignitosa che rinuncia al posto di lavoro; e la moglie del “manager”, Francesca, presenza dolce e remissiva, commovente ammortizzatore di due mondi essenzialmente diversi. Interessante è risultata anche la sua analisi della scrittura del romanzo, che ha definito “moderna e rapida, scorrevole, curiosa nell’uso di termini originali e inusuali come in apertura, col gaglioffo…o quando si descrivono i neonati nella loro porcellinità, per sottolinearne le particolari caratteristiche, provvisorie certo, ma che tuttavia fanno sì che l’uomo li senta un po’distanti, esterni a sé”. Paola Cocola MOIE Al Palazzetto dello Sport Manifestazione-gara di judo Domenica 12 febbraio si svolta a Moie una manifestazione-gara di Judo presso il Palazzetto dello Sport. Il momento sportivo è stato organizzato dalla Polisportiva Antares in collaborazione con il settore Discipline Orientali della Uisp delle Marche; un significativo contributo tecnico è stato offerto anche dall’amministrazione comunale di Maiolati Spontini. E’ stato il secondo dei quattro incontri annuali e un momento di confronto attraverso cui i ragazzi che praticano questo sport vengono stimolati nella loro crescita psico-fisica. Alla manifestazione hanno partecipato quindici società sportive provenienti da tutte le Marche con circa 120 bambini/e dai cinque ai nove anni e 80 ragazzi/e dai dieci ai tredici anni. I primi sono stati coinvolti nelle attività che si sono svolte a carattere ludico-sportivo; successivamente i ragazzi più grandi, divisi per classi di età, peso e grado hanno svolto gare con arbitraggio educativo. Al termine di entrambi i momenti l’impegno mostrato dai ragazzi è stato premiato dal sindaco con delle medaglie che hanno acquistato un maggiore significato dato il concomitante inizio delle Olimpiadi Invernali di Torino. Nella foto: gruppo dei bambini dai cinque ai nove anni con il maestro Claudio Ciccarilli. 12 Vallesina 26 Febbraio 2006 In servizio presso la clinica jesina Il dottor Canella a “Villa Serena” I l dottor Adriano Canella di Cingoli è entrato in servizio come Aiuto di Chirurgia Generale presso la clinica “Villa Serena” di Jesi. «Una presenza importante – ha dichiarato il presidente di “Villa Serena”, Gaetano Martini - che evidenzia ulteriormente la vocazione di questo ospedale ad una costante crescita del proprio potenziale anche attraverso il contributo delle professionalità provenienti dal nostro territorio». Medico di Cingoli, dove vive con la propria famiglia, Adriano Canella è assai noto per le proprie qualità umane e professionali: a Villa Serena lavorerà insieme al dott. Maurizio Monaco, di cui è stato aiuto chirurgo all’ospedale di Jesi dal 1994, al dottor Abu Eideh Abdul e al dott. Ugo Braccioni. Marchigiano d’adozione, Adriano Canella è nato a Codigoro (Ferrara) il 18 giugno 1947, ma dal 1952 vive nella nostra regione: prima Apiro, dove suo padre, medico, ha rivestito l’incarico di direttore della locale condotta chirurgica; poi Cingoli, dove attualmente vive e presso il cui ospedale ha rivestito l’incarico di assistente di chirurgia generale dal 1972 al 1977. Assai conosciuto ed apprezzato come medico, alterna l’attività professionale al mestiere di nonno, che svolge con grande passione. Canella si è laureato in edicina e chirurgia presso l’Università degli Studi di Bologna nel ’72, ove si è specializzato in igiene e sanità pubblica nel ‘75, in igiene e medicina preventiva con orientamento di laboratorio nel ’77 ed in chirurgia d’urgenza e pronto soccorso nell’85. Ha conseguito l’idoneità di aiuto chirurgo generale nel ’78 e quella nazionale a primario di chirurgia generale nel 1986. Assistente di chirurgia generale presso l’ospedale di Cingoli dal 1972 al 1977, è stato aiuto di chirurgia generale fino al 1994 con un periodo di servizio come aiuto di laboratorio analisi dall’80 all’81; è stato inoltre aiuto di chirurgia generale all’ospedale di Cupramontana dall’81 all’85. Del 1994 il trasferimento all’ospedale di Jesi come aiuto di chirurgia generale e responsabile del modulo di proctologia. Da quest’anno è in servizio come aiuto di chirurgia generale presso la clinica “Villa Serena”, dove, come si è detto, torna a lavorare a fianco del prof. Maurizio Monaco. m.f. Nella foto: il dott. Gaetano Martini (a sinistra), presidente di “Villa Serena”, e il dott. Adriano Canella. Il Quartetto G a Montecarotto In bocca al lupo I n esclusiva regionale, martedì 28 febbraio (ore 17,30) al teatro Comunale di Montecarotto andrà in scena lo spettacolo musicale “In bocca al lupo” presentato dal “Quartetto G” con Antonello Angiolillo, Sabrina Marciano, Fabrizio Paganini e Laura Rocco. Lo spettacolo è promosso dalla Fondazione Pergolesi Spontini, dall’Amat e dal Comune di Montecarotto. Protagonista dell’originale spettacolo del Quartetto G (dove la “G” sta per Garinei, il grande autore di teatro), Lupo Alberto, l’eroe nato dalla matita di Silver. Una novità è rappresentata dall’utilizzo dell’animazione cinematogra fica. L’entusiasmo e l’energia del Quartetto G vengono così sottolineati potenziati da quelli di Lupo Alberto, Snoopy, Betty Boop, Braccio di Ferro e Diabolik, tutti insieme in un lavoro che intreccia canto, recitazione e danza e con musiche che attingono ad un repertorio quasi tutto noto nel quale ogni spettatore potrà ritrovare la colonna sonora della propria vita. Cupramontana Nuovi riconoscimenti a Sassaroli Articoli - Arredi - Statue - Icone - Quadri - Paramenti sacri Santina Buoncompagni Tuniche ed oggetti per Comunioni - Cresime - Nozze - RIcordiamo, inoltre il nostro servizio “cortesia” riservato al clero, che consiste nel recapito a domicilio delle merci ordinateci e che verrà effettuato nel primo e terzo lunedì di ogni mese, completamente gratuito. ANCONA Via Matteotti 9 tel e fax 071.201297 e-mail [email protected] SENIGALLIA Via A. Costa 27 tel e fax 071.60597 e-mail [email protected] S abato 4 febbraio Stefano Sassaroli ha partecipato, come ormai fa da tre anni, alla terza competizione internazionale degli chef artisti “Artistica 2006”, presso la fiera Mia (Mostra Internazionale dell’Alimentazione) di Rimini, riportandosi a casa un ricco medagliere: due bronzi, uno per la categoria A (“opere pronte”) e uno per la categoria B (“opere realizzate in diretta”), realizzando l’opera dal titolo “Fantasia”, creata con l’utilizzo di zucche, rape bianche, ravanelli, peperoni, carote e melanzane. L’oro invece il nostro bravo chef l’ha ottenuto nella categoria A (“premio speciale oro”), per aver realizzato l’opera dal titolo “Cucù”, in bassorilievo su di una zucca ornata di motivi floreali, intagliati su rape bianche e zucca, con questa motivazione: “opera particolarmente difficile ed innovativa”. Stefano lavora da ventiquattro anni come cuoco alla mensa della Scuola dell’Infanzia comunale “C.Corradi” di Cupramontana, da tre risulta tra i migliori chef italiani e da due è docente tecnico pratico, consulente esterno, d’arte d’intaglio vegetale all’Istituto professionale alberghiero di Senigallia, dove lui stesso alcuni anni prima si era formato. Un curriculum ricco di esperienze, quindi, di tante medaglie vinte e riconoscimenti; ultime proprio quelle ricevute al Mia di Rimini, dove si è cimentato con l’arte dell’intaglio dei vegetali. Queste decorazioni, che sono delle vere e proprie sculture, vengono solitamente utilizzate nei gran galà e hanno la funzione di dare prestigio al ricevimento, ma soprattutto di far puntare l’attenzione su di essa, catturando, così, l’occhio del commensale. Il menù che si affianca a queste sculture vegetali è raffinato e selezionato, in modo da poter coinvolgere in un’unica emozione la vista, l’olfatto ed infine il gusto. La capacità di creare questi capolavori vegetali è una capacità che l’intagliatore acquista con il tempo, provando e riprovando, dopo un lungo lavoro, che a volte, come nel caso di Stefano, viene ripagato da meriti e approvazioni in ambiti nazionali ed internazionali. Per Cupra è certamente un vanto avere un protagonista della cucina così geniale che sa unire alla sua bra- vura di chef, quella dell’ingegno e della fantasia del maestro-artigiano. Nella foto, l’opera “Cucu” premiata con medaglia d’oro. Cristiana Simoncini 13 Varie 26 Febbraio 2006 Interessante indagine sulla popolazione maiolatese Maria e Marco i nomi più diffusi Jugoslavia (Via, da Viale Cavallotti a Via S. Francesco) Stato multietnico degli slavi del Sud costituito alla fine ell’ultimo numero, quarantenni (845) con della prima guerra mondiale come ambizioso tentativiaggiando sulle 423 donne e 422 uovo della politica internazionale di mettere ordine nella statistiche, abbiamo mini. La differenza fra penisola balcanica, ripercorso il cammiuomini e donne si acda secoli epicenno in crescita della centua con il crescere tro di gravissimi popolazione di Maiodell’età a dimostrazioconflitti. Lacerato lati Spontini. Oggi ne che le donne vivodall’occupazione riflettori puntati sulla no mediamente più a nazifascista concomposizione della lungo. A conferma di trastata dalle forpopolazione attuale. questo il numero delle ze di resistenza “Il 20 per cento dei revedove: 427 ben conguidate da Tito, sidenti ha varcato la tro i soli 55 vedovi per rinacque dopo la soglia dei sessantacinun totale di 482. seconda guerra que anni, quasi il 16 All’anagrafe risultavacome repubblica invece non ha ancora no poi 3.193 coniufederale sul mocompiuto i diciotgati, 2.182 celibi, 70 dello sovietico, to. La fascia d’età più divorziati (in tale nupur seguendo un numerosa è quella dei mero non sono comindirizzo autonotrentenni con ben 981 residenti. Ed media è di 43,57 anni, mentre è una presi i divorziati poi risposati) e ben mo, sia sul piano interno, sia sul piano internazionale e è curiosamente l’unica in cui gli uo- sola ad aver superato il secolo di vita, 52 (tutti stranieri) con stato civile promuovendo la costituzione del vasto movimento del mini (498) sono superiori alle donne Maria Carbini che il 22 gennaio scor- non conosciuto. Il cognome più difnon-allineamento. Dopo quasi cinquant’anni di convi- (483)”. Sono molti i dati interessanti so ha spento ben 103 candeline. Gli fuso risulta essere Latini (49), seguito venza, poco dopo la morte di Tito la federazione si è emersi dalle statistiche relative alla ultranovantenni sono 61, di cui 44 da Brutti (45), Cascia (43), Lorenzetti sfasciata, col distacco di Slovenia, Croazia, Macedonia popolazione al 31 dicembre scorso. donne e solo 17 uomini. Dopo la si- (42) e Piccioni (40). Soltanto in une Bosnia-Erzegovina in un crescendo di guerre e vio- In attesa di tagliare il traguardo dei gnora Maria la più longeva è Gemma, dicesima posizione il cognome più lenze criminali. La federazione Iugoslava è di fatto li- seimila abitanti, sempre più vicino, nata il 29 febbraio del 1908, e Adele, diffuso in Italia: Rossi (30), appena mitata alla sola Serbia, con un Kossovo del quale non il Comune più popoloso della Valle- dello stesso anno ma nata il 4 mar- sopra Carbini (28 residenti tra cui il è ancora stato definito lo stato giuridico, e una Repub- sina dopo Jesi legge nei propri dati zo. Per quanto riguarda gli uomini il sindaco). blica del Montenegro che, pur non essendo ancora for- anagrafici le premesse per uno svi- più longevo è Ermenegildo, nato il 17 Per quanto riguarda i nomi, fra le malmente indipendente, diverge sempre più dal gover- luppo che il sindaco Giancarlo Car- aprile 1909, seguito da Igino, nato il donne, è diffusissimo Maria, seguito no di Belgrado. bini vede come “solido e costruito su 10 aprile 1911. da Anna, Giulia e Francesca. Fra gli basi che ci danno garanzie anche per Un’altra curiosità è che in tutte le uomini il nome più diffuso è Marco, Kolbe Massimiliano (Via, da Via il futuro”. fasce d’età, tranne appunto in quella seguito da Andrea, Giuseppe e FranCoppi a Via Mazzola) (1894-1941) Dei 5.979 residenti, 3.102 (pari al dei trentenni, le donne sono sem- co. Dei residenti, inoltre, 5.592 sono Nato in un piccolo paese polacco, 51,9 per cento) sono donne e 2.877 pre superiori agli uomini con un so- nati in Italia e 387 all’estero. da piccoli artigiani tessili, entrò nel (pari al 48,1 per cento) uomini. L’età stanziale parità nella fascia d’età dei (foto Marco Palmolella) seminario dei francescani conventuali nel 1907; tra il 1912 e il 1919 letti nelle bacheche l’orologio del teatro pergolesi compì gli studi a Roma, dove nel delle parrocchie 1915 si laureò in filosofia e nel 1919 in teologia. I suoi interessi spaziarono nella fisica e nella matematica e si spinse fino a progettare nuovi tipi di aerei e apparecchiature. Nel Il coro degli ultrasessantenni lle 12.14 di giovedì 16 assicurata in questi gior- stauro conservativo. Tem1927 Massimiliano Kolbe iniziò la costruzione di un’in- verrà sciolto per tutta l’estate, febbraio ha ripreso ni dopo alcune prove che po un paio di mesi, sarà tera città a circa 40 km da Varsavia e la chiamò “Nie- con i ringraziamenti di tutta “ufficialmente” a battere verranno effettuate sia per di nuovo perfettamente pokalanow”: città dell’Immacolata, a cui Massimiliano la parrocchia. l’orologio del teatro Per- eliminare coni sia per in- funzionante e ricollocato era particolarmente devoto. Morì a 47 anni nel lager di golesi. A scandire il tempo dividuare una tonalità di all’interno della torre del Auschwitz, dando un’esemplare testimonianza della sua Il costo per la partecipazione sono le storiche lancette luce adeguata, palazzo, consentendo così fede. San Massimiliano Maria Kolbe è patrono di tutti i al convegno su “preghiera e appositamente ripulite e Sempre nella giornata di anche a questo orologio radioamatori. digiuno” è comprensivo dei verniciate, alimentate ora giovedì 16 la ditta spe- storico della città di tornapasti. da una centralina elet- cializzata ha provveduto re a scandire il tempo meLa Larga (Via, da Via S. Marcello a Via S. Lucia) Protronica di alta precisione a smontare l’apparec- diante la sua unica lancetta. babilmente il toponimo deriva dalla larghezza della Per favore mettete le vostre posizionata dietro al qua- chio meccanico di rica- Entrambi gli interventi ai strada (pur sempre strada di campagna), maggiore del- offerte nella busta, assieme ai drante. Tale centralina, in rica dell’orologio storico due orologi cittadini sono le altre della zona. defunti che volete far ricordare. grado di far fronte anche di palazzo della Signoria. stati finanziati dall’imprenai black out grazie ad un Si tratta di un meccani- ditore Andrea Pieralisi. accumulatore di ener- smo costruito da gia, sostituisce il vecchio Edoardo Marconi meccanismo di ricarica di Montecarotto manuale ritenuto ormai negli anni Trenta non più idoneo. Il vec- del secolo scorso chio meccanismo è stato sui resti di un più già smontato e portato in antico appareclaboratorio per essere re- chio datato 1723. staurato e posto poi in un Anche questa aplocale del teatro dove sarà parecchiatura è visibile al pubblico. stata portata in Per completare l’opera ora laboratorio dove manca solo una adeguata verrà sottoposta illuminazione dell’orolo- a un minuzioso gio, illuminazione che sarà intervento di re- N Annunci (veri) Ha ripreso a battere A Attivato dal Comune di Jesi Sistema Informativo Territoriale S istema Informativo Territoriale del Comune di Jesi: dal 17 febbraio è attivato, a cura dell’Ufficio Urbanistica del Comune, un servizio di consultazione on line della cartografia che permette di produrre mappe dinamiche attingendo alle informazioni delle banche dati del Sistema Informativo Territoriale. Il servizio è in fase sperimentale (verrà reso disponibile con i dati definitivi dal 1° marzo) ed è funzionante esclusivamente con Internet Explorer e installando il Plug-in dell’Adobe, Svg. Il servizio prevede due consultazioni distinte: una mappa turistica e dei servizi che comprende: ve norme; aree sottoposte a stradario e numerazione tutela; vincoli D.L. 42/2004; civica; luoghi di interesse piano di assetto idrogeolopubblico (sanità, pubblica gico; Ptc provinciale. istruzione, sicurezza, luo- Per informazioni: Ufficio ghi di culto, ecc); parcheggi; Sistema Informativo Terriluoghi per attività sportive toriale. piazza Indipenden(campi da calcio, piscine, za 1 - 60035 Jesi - e.mail: campi da tennis, ecc.); luo- [email protected], tel. ghi di interesse culturale 0731.538312 – 538478 (teatri, Musei, monumenti, – 538316. ecc.); sedi di alcune associazioni no profit. una mappa tecnica che comprende: base cartografica; ortofotopiano; limiti amministrativi; edifici e pratiche edilizie; stradario e numerazione civica; zone di Piano Regolatore Generale e relati- 14 Varie 29 Gennaio 2006 indirizzare a: Voce della Vallesina AGENDA IL SANTO DEL GIORNO Venerdì 24 San Sergio da Cesarea - Sabato 25 San Cesario – San Nestore – Domenica 26 San Vittore - Lunedì 27 San Gabriele dell’Addolorata – Santa Onorina – San Leandro – Martedì 28 Sant’Osvaldo di Worcester – San Romano di Condat – Mercoledì 1° marzo Le Ceneri (astinenza e digiuno) Sant’Albino – Giovedì 2 San Quinto il Taumaturgo - Venerdì 3 Santa Cunegonda San Marino di Cesarea – Santa Camilla - Sabato 4 San Casimiro – Domenica 5 (prima domenica di Quaresima) Sant’Adriano di Cesarea, martire – San Teofilo, vescovo.ENDA AGENDA Venerdì 24 febbraio Jesi – Palazzo dei Convegni (ore 9) inaugurazione della mostra dei Vigili del Fuoco Jesi - in via Leopardi 15 (ore 10) inaugurazione del museo “Percorso del fuoco e della misura”. Jesi – chiesa San Bernardo, palazzo Pianetti Vecchio a Porta Valle (ore 21) incontro con l’autore Claudio Piersanti “Il ritorno a casa di Enrico Metz”. Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per la stagione sinfonica: “Mozart e l’Italia”; dirige Daniele Belardinelli. Sabato 25 febbraio Jesi – teatro Pergolesi (ore 21) per la terza rassegna di teatro amatoriale in dialetto: “”Cioccolaglio, il dolce del cioccolato con l’odore dell’aglio”. Maiolati – teatro Spontini (ore 21,15) “Scoppio d’amore e guerra” di Duccio Camerini con Lucrezia Lante Della Rovere e Rocco Papaleo Domenica 26 febbraio Jesi – teatro Pergolesi (ore 17) “Cioccolaglio, il dolce del cioccolato con l’odore dell’aglio” (replica). Lunedì 27 febbraio Jesi – sede Seconda Circoscrizione (ore 21), conferenza della psicologa dott.ssa Francesca Bravi su: “Usi e abusi della comunicazione persuasiva”. Martedì 28 febbraio Montecarotto – teatro comunale (ore 17) “In bocca al lupo” spettacolo musicale con il quartetto G. Mercoledì 1° marzo Jesi – galleria degli stucchi di Palazzo Pianetti (ore 18,15), conferenza di Francesca Coltrinari su “La riscoperta di un artista del rinascimento marchigiano: il pittore Marchesiano di Giorgio da Tolentino”. Jesi – teatro studio Moriconi (ore 21,15) per la stagione teatrale 2005-2006: “Italiani cìncali” di Nicola Bonazzi e Mario Perrotta Venerdì 3 marzo Jesi – enoteca regionale (ore 21) “Il sogno è…”, concerto dedicato alle più belle canzoni di Claudio Baglioni con Alfredo Jorio. Sabato 4 marzo Jesi – teatro Pergolesi (ore 21): “Co’ le farfanacchie ‘l mondo campa” commedia di Carlo Loreti del gruppo teatrale “I dialettali”. Domenica 5 marzo Jesi – teatro Pergolesi (ore 17): “Co’ le farfanacchie ‘l mondo campa” (replica). In televisione Sabato 24 febbraio – ore 17,15 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi Domenica 25 febbraio – ore 8,45 (Canale 5) “Le frontiere dello spirito” con mons. Gianfranco Ravasi e Maria Cecilia Sangiorgi - 10 Santa Messa (Retequattro) - ore 10,30 (Rai Uno) “A sua immagine” con Andrea Sarubbi – ore 10,55 (Rai Uno) Santa Messa dalla chiesa parrocchiale di Codogno – ore 12 (Rai Uno) Recita dell’Angelus. Farmacie di turno Venerdì 24 Comunale 2 - sabato 25 Grammercato – domenica 26 Coppi - lunedì 27 Moretti – martedì 28 Barba – mercoledì 1° marzo Martini – giovedì 2 Calcatelli – venerdì 3 Delle Grazie - sabato 4 Comunale 1 – domenica 5 Cerni. Piazza Federico II , 8 60035 Jesi tel e fax 0731.208145 e-mail [email protected] La democrazia fatta in casa Da Ancona, il rag. Mario S. Signor direttore, sono un lettore del suo settimanale: mi piace tenermi aggiornato sugli eventi della mia città di origine, nella quale salgo spesso anche per mantenere in essere i rapporti con parenti e amici . La stampa scritta e quella parlata hanno un ruolo e una responsabilità di primo piano in tutti i settori del vivere civile, possono pilotare situazione e avvenimenti e, se mal condotte, possono anche essere pericolose (vedansi le vignette del giornale danese e la maglietta di Caldiroli). Giornali e televisione quindi diventano, inconsapevoli o meno, veicoli di provocazioni che sfociano nella violenza e nel sangue. Tutti dovremmo mettere più attenzione nelle cose che facciamo e i responsabili dei mass media più degli altri, non crede? La ringrazio per l’attenzione, con cordiali saluti. Se si è d’accordo con quanto lei dice - e io lo sono – bisogna pesare bene le parole e non lasciar trasparire intenzioni sospette perché ci vuol poco per essere classificati tra coloro che sono contro la libertà di pensiero, di parola e di stampa. Viviamo in tempi difficili in cui il significato delle parole può cambiare a seconda delle convinzioni, delle circostanze, delle convenienze. Succede per la democrazia: ognuno se la costruisce su misura, con gli ingredienti che più gli fa comodo, come una torta fatta in casa. Una volta su diceva: la tua libertà finisce dove comincia quella degli altri; oggi si insegna: la libertà degli altri finisce dove comincia la tua libertà. E non è la stessa cosa. Disordini e tumulti che infuriano, distruggono e ammazzano sono di oggi, perché oggi è stata accesa la miccia, ma partono da lontano: da un sistema che si nutre sempre più di insofferenza e di arroganza. Non si combattono le idee contrarie, si combatte chi le sostiene: si criminalizzano gli avversari: giorno i Lettori scrivono... 2.3.2006 manda di ritualità religiosa 2.3..2005 siamo sicuri che non siano diretti ad un Dio sbagliato? Non c’è la pretesa di stabilire come deve essere Dio, cioè a propria immagine e somiglianza? Tu proponi di ripensare la nostra fede distinguendola dalla nostra religiosità. D’accordissimo. La religione è la presunzione di raggiungere Dio con i nostri mezzi, la fede è Dio che si dona a noi. Gratuitamente La Casa del Silenzio e liberamente. Vuole solo lettera ad Uncini una contropartita: che gli apriamo la porta e l’accoCon riferimento all’inter- gliamo (Ap.3,20). prof. Giuseppe Campitelli vista a Remo Uncini su La tua proposta me la mi“La Casa del silenzio” pub- suro su me stesso e trovo Nel primo anniversario blicata nel numero scorso che la fede è strettamente della sua scomparsa, merdi “Voce”, Vito Savini gli legata alla speranza… oggi coledì 1 marzo alle ore 19 scrive: è una luce spenta. Noi nella chiesa San Francesco osiamo sperare secondo d’Assisi di Jesi sarà celeCarissimo Uncini, la tua ogni (nostra) speranza. brata una Santa Messa di proposta mi ha levato qua- Invece si tratta di spera- suffragio. rant’anni di dosso. Sai, ad re contro . “Superando la La moglie ed i figli lo ricoruna certa età si vive più di speranza con la speranza”. dano con immutato affetricordi che di speranze… Il Ossia superando “la spe- to. tuo progetto è un segna- ranza del possibile con la le che in fondo smentisce speranza dell’impossibile”. la diceria che nella nostra Ti ringrazio , di averci A 92 anni di età è mancacomunità cristiana si cer- dato lo… svegliarino. Sei ta all’affetto dei figli Maria chi la tranquillità, rinun- un generoso. E la cesta dei Grazia, Piergiorgio, Tarciciando alla speranza e generosi è sempre piena. sio e Leonardo, dei fratelli accantonando gli ideali… Grazie Pietro e Anna Maria e di Non è del tutto vero che tutti i suoi cari siamo un gregge dimissionario! Anche se, a volte, si Al Moriconi concerto dà l’impressione di ”pecore di Marcelo Perea stanche e sfinite senza pastore” e qualcuno, invece dell’erba buona, preferisce Domenica 26 febbraio i lecca-lecca dei luoghi co- alle ore 18 presso il teatro muni… studio Moriconi si terrà Tu invochi un angolo di un concerto del pianista silenzio! Per conoscere argentino Marcelo Perea, di più il Signore. Non più nell’ambito della campanozioni, informazioni, gna umanitaria “Nelida”, formule e definizioni. Ma un progetto a sostegno di un rapporto intimo, col- minori vittime di abusi loquiale, dialogico, vita- e violenze a Santiago Del le, esistenziale con Dio… Estero, nel nord dell’ArNon si va in cerca dei suoi gentina. Il tour umanibeni, ma di Lui, ”fonte di tario è promosso e orgaogni santità”! nizzato dal G.U.S. (Grup- Elisa Spinaci ved. Pieretti Certo condivido la tua po Umana Solidarietà), convinzione che il silen- un’organizzazione nata figlia, sposa e madre esemzio sia la voce di Dio…(I nel 1993 per il sostegno plare. Re ,19,12)…C ond i z ione alle popolazioni marto- Donna saggia, intelligenideale per soddisfare il bi- riate dal conflitto nell’ex te, coraggiosa, equilibrata, sogno di amare e non solo Jugoslavia. Il concerto del è serenamente passata da di capire… Chissà perché, maestro Perea è ad ingres- questo mondo alla Vita ma ho sempre pensato che so libero; chi vorrà potrà Eterna. Dio sia deluso del suo po- versare un contributo per Ha trasmesso semplicità, polo per mancanza di pro- il progetto “Nelida”. Al- sincerità, bontà d’animo. fondità…Vuole sfiorarlo a l’interno del teatro studio Grazie, Lisetta pelle. Fedeli all’appunta- verrà allestita anche una Le Comunità parrocchiali di mento domenicale, ma poi, mostra fotografica sul San Giuseppe e rimanere amici, ma a di- progetto e sulla situazione San Giovanni Battista stanza… Incontrarlo solo minorile in quella regione “Voce” si unisce all’umano quando è strettamente dell’Argentina. Il progetto rimpianto dei familiari e necessario… Mi chiedo: il “Nelida” è sostenuto anche dei tanti amici che ne conconsumismo religioso do- dalla Banca Popolare di serveranno sempre vivo il menicale e la diffusa do- Ancona. ricordo. dopo giorno si costruisce l’immagine di un nemico che attenta alla società, un nemico da abbattere, da demolire. Alla distanza, questo batti e ribatti finisce per incidere gli animi, li fa ribollire finché esplodono. Si raccoglie sempre quel che si semina. Purtroppo per noi tutti: per chi subisce la violenza, ma – prima o poi - anche per chi la pratica. (gi elle) Anagrafe Nati (a Jesi, salvo diversa indicazione) 16 gennaio Michele e Tommaso Rosi, 22 gennaio Martino Bosi, 24 gennaio Meghi Shkoza, Ilaria Pacetti e Emanuele Marinelli; 25 gennaio Viktoria Sobczak; 27 gennaio Lorenzo Bordoni e Pietro Tomassoni; 28 gennaio Shuyi Zhuo; 29 gennaio Giovanni e Maria Chiara Dui; 30 gennaio Samuele Rossetti e Martina Sannicandro; 31 gennaio Giuseppe Fioretti, 1 febbraio Luca Bussotto, Nicolò Rinaldi e Lucia Bartolucci; 2 febbraio Neena Diljo; 3 febbraio Ignazio Randone; 4 febbraio Emma Mazzarini; 5 febbraio Serena Ruggieri e Giorgia Pandolfi. Oggi sposi 25 febbraio: Stefano Bugiolacchi e Lorenza Lucarini a Moie Matrimoni 11 febbraio Michele Boianelli e Ines Varuni; 12 febbraio Armando Coltoti e Anna Gorokhova Defunti (a Jesi, salvo diversa indicazione) 26 gennaio Massimo Salta (56 anni) di Santa Maria Nuova, Cesare Martinelli (86) di Castelbellino; 27 gennaio Pietro Politi (74), Giulia Massacci (85) di Monte Roberto, Alberto Ceccacci (74), Palmira Sparaciari (82); 28 gennaio Raffaele Turchi (82) di Apiro, Luigi Pelagalli (71) di Cingoli; 29 gennaio Nella Mattioni (76) di Maiolati Spontini, Valerio Badiali (88), Maria Angela Rosolani (90), Elvia Santoni (88), Graziella Garofoli (69) di Montemarciano; 30 gennaio Giuseppe Ladalardo (70) di Baronissi, Ada Alesi (83); 1 febbraio Quinto Cavallai (95), Bruno Alberti (86) di Monsano, Quintilia Verdenelli (91) di Cingoli; 3 febbraio Iolanda Palpacelli (85) di Castelbellino; 4 febbraio Sandrina Santini (94), Elide Tonti Spurio (66) di Morro d’Alba, Gemma Zingaretti (87); 5 febbraio Giovanni Calamante (77), Fernanda Sgreccia (68) di Serra San Quirico, Emma Cecchini (91) di Mergo; 6 febbraio Spartaco Ribichini (77) di Castelplanio, Aldo Corinaldesi (85); 7 febbraio Jolanda Battistelli (94); 8 febbraio Teresa Santoni (95), Alfio Priori (87); 9 febbraio Maria Ortolani (85) di Roma; 10 febbraio Gino Pigliapoco (89) di Filottrano, Ginio Gerini (85); 11 febbraio Ida Leonesi (82); 12 febbraio Annunziata Bacci (86) di Castelbellino, Gino Morganti (75). 15 Sport Calcio Campionato Csi: giochi aperti A sei giornate dalla fine della fase preliminare, i giochi per la qualificazione ai play off sono ancora aperti. Nei due giorni di serie A1 (si classificano le prime tre di ogni girone) Vallesina Calcio a 5 e Rossi Telecom, prime in classifica hanno quasi la matematica certezza di classificarsi.. La classifica del girone Arancio vede Vallesina Calcio a 5 a con 31 punti, Montecarotto 27, San Pietrina 24, Anspi Agugliano Juniores 19, Cos.mo.s. 18, Elios Generalmeccanica 14, Circolo Anspi Borghetto 13, Polisportiva Clementina C e Metalforgia Esina 11, Picchio Sante 9 Nel girone Blu dopo Rossi Telecom a quota 31 seguono Real Chiaravalle e Push & Pull con 24 punti, Giulio Befera vernici 18, Termoidraulica Barboni !6, Lokomotiv 1993 con 14, Avis Anspi Agugliano 13, Anspi Agugliano Senior 9 e Il Leone di S.Marco/S.Sabino 6 Nei due gironi di Serie A2, classifica molto incerta. Nel girone Giallo guida la classifica la Eidos-Palestra Chiaravalle con 27 punti, seguono Robur Mergo 24, Virtus Moie 23, Castel Red. 16, Pianello Vallesina Soccer 15, Csi Gaudio 14, Placet Alimentari 13, Projet 12. La Clementina A guida la classifica del girone Bianco con 23 punti, seguono Mms 21, Casenuove 19, Champion A 17, Orange Smp.Mb 14, Clementina B 11 e Champion B 3. .s.g. Calcio Eccellenza Leoncelli corsaramente Risultato bifronte: Jesini, vincenti di misura sulla Vigor di Senigallia (0-1); Vallesini, stoppati di misura a Lucrezia, da squadra pericolante (1-0). Jesina Il derby tra la Vigor senigalliese ed i nostri guidati da mister Ceccarini avrebbe potuto fermare il volo … rasente della Jesina, ormai ambientata in zona di alta classifica. E c’è stato bisogno di gran concretezza, perché un derby propina sempre dei rischi! Le due compagini, alquanto circospette, fanno trascorrere tutto il primo tempo senza grandi sorprese: si vede il mestiere dei nostri e la generosità dei vigorini. C’erano sugli spalti ben 1500 tifosi, attirati dalla caratura dei contendenti, dal campanilismo sempre ardente, dalla posta in palio ed anche dal fondo “sintetico”, una novità che sta imponendosi. Passato il primo tempo, la Jesina cerca più decisamente il gol, VOLLEY Altro big match per le “prilline” Sfida d’alta classifica L a Monte Schiavo Banca Marche ha cancellato la delusione della finale di Coppa Italia perduta battendo per la seconda volta in sette giorni il Perugia. Domenica scorsa al PalaTriccoli le jesine hanno sconfitto 3-0 (parziali: 2826, 25-23, 25-23) le umbre, al termine di una gara equilibrata e decisa dalla coppia rossoblù Togut-Kilic, 40 punti in due. Nella gara di domenica ha debuttato al PalaTriccoli “l’Isola di Scimpa”, uno spazio giochi gratuito gestito da Babyland, riservato ai bambini dai tre ai dodici anni. Prima della partita le due squadre sono scese in campo con le speciali maglie dell’Avis, Aido e Admo ma, come abbiamo altra volta sottolineato, non agisce da schiacciasassi. Finalmente un’invenzione pregiata di Fuakuputu lancia Chicco in area ed il difensore Pambianchi lo stende: il rigore sacrosanto viene trasformato da Castorina. Lo 0-1 rinfranca definitivamente i leoncelli, che fanno vedere anche il bel gioco. Finisce così. Oggi, al Carotti, la conferma nello scontro con Chiaravalle. Real Vallesina Lucrezia, nel fanese, sta soffrendo per paura della retrocessione, ma ancora spera incrollabilmente. Il Real, invece, anche se in bella posizione di classifica, sembra da qualche tornata un po’ fuori forma: “E’ un’impressione o c’è del vero?” chiedono i tifosi. La partita mette in evidenza, con vari episodi, che la squadra c’è, ma dovrebbe essere (come si usa dire nel calcio) più cinica, specialmente quando è il momento di chiudere l’azione. I locali oggi gon- fessionistico e i fondati sospetti sulla diffusione del doping anche nel settore dilettantistico. L’assessore ha annunciato la messa punto di un progetto di prevenzione del doping, da attuare su scala regionale: una campagna di capillare informazione e sensibilizzazione rivolta alle fasce più a rischio: gli atleti più giovani. L’intervento si attuerà in varie fasi, volte a promuovere nelle scuole marchigiane e nelle società sportive giovanili una crescente consapevolezza sui rischi per la salute associati alla pratica del doping. In sintesi, il progetto dovrebbe portare alla realizzazione di un opuscolo informativo sul doping, da distribuire agli studenti delle scuole della regione a vari livelli e che sarà consegnato nel corso di incontri programmati, affidati agli insegnanti, i quali illustreranno agli studenti il contenuto del libretto e promuoveranno il dibattito sul fenomeno del doping. Tali incontri, saranno preceduti da stage di aggiornamento, tenuti da docenti universitari esperti del settore, per gli stessi insegnanti che successivamente si rivolgeranno ai propri studenti. Prima categoria A Cupramontana, il Castelplanio si conferma (0-1). San Marcello in casa pareggia con l’Albacina (1-1). Monserra si impone a Marotta (0-2). La Labor a Santa Maria Nuova divide con la Spes (1-1). Altrettanto fa il Borgo Jesi, ricevendo al Laurentina (1-1). Seconda categoria L’Aesina a Cerreto abbassa bandiera (3-1). Peggio l’Aurora ad Ancona con la Nuova Folgore (3-0). Corsara la Sampaolese a Chiaravalle (1-2). A Monsano, i locali cedono all’Apiro (0-3). A Ferrara per ripartire S Progetto antidoping della Regione golano, perché al 60’ Bernabucci ha anticipato il portiere. Ed il suo 1-0 ha dato fiato alle loro speranze e scontento alle nostre. Oggi arriva a Moie la Cingolana, che ha un punto più di noi: quota 40. Vir BASKET Dopo la caduta di Caserta Banca Marche Jesi 36, Pei è fermata a Caserrugia 34, Chieri 29, Vicenza ta la serie di successi 24, Padova e Forlì 15, San- della Sicc Bpa. Domenica teramo 12, Arzano e Torto- scorsa i gialloverdi hanlì 3 punti. no incassato un pesante Oggi, domenica 26 febbraio, 109 a 95. “L’analisi deve le prilline sono in trasferta partire da un primo pea Novara (ore 17.30), con- riodo emblematico (finisiderata una delle favorite to 42-15 per i campani) per lo scudetto. Allenata – ha detto coach Banchi dal debuttante Chiappini, – con le due squadre che la formazione piemontese hanno avuto un diverso in estate ha fatto le cose in approccio alla partita. grande acquistando da Pe- Caserta ha fatto capire rugia la fuoriclasse cubana di avere altra vitalità”. Aguero, l’italo-rumena Pirv Mercoledì 22 gli jesini e la croata Leto. Tre gio- hanno disputato un’amicatrici di indiscusso valore chevole benefica al Pache si aggiungono alle due laTriccoli contro il Teramo, formazione di per promuoverne le attività. azzurre Anzanello e Car- serie A. L’incasso è stato interamente devoLa classifica dopo la quinta dullo. All’andata la Monte luto all’Associazione Italiana per il Progresgiornata di ritorno: Ber- Schiavo si inchinò 3-0. so della Cardiologia e della Cardiochirurgia gamo 40 punti, Novara 39, Giuseppe Papadia Onlus sezione Marche. Pesaro 38, Monte Schiavo (foto Candolfi) La classifica dopo il ventiduesimo turno: Rivolto agli atleti più giovani “Il quadro che mi sono fatto è effettivamente preoccupante, ed il timore che fasce di atleti marchigiani sempre più giovani siano allettati e indotti a ricorrere a pratiche illecite e pericolose per la salute è sempre più sostanziato dai fatti”. Questo, il commento dell’assessore regionale allo Sport, Gianluca Carrabs, riguardo al fenomeno del doping nelle Marche. Una realtà preoccupante, specie dopo gli arresti nel pesarese per consumo di cocaina nel mondo del calcio pro- 26 Febbraio 2006 Scafati e Caserta 32 punti, Ferrara 30, Imola 28, Sicc Bpa Jesi e Montegranaro 26, Sassari, Rimini e Rieti 24, Fabriano 20, Pavia, Castelletto Ticino e Montecatini 18, Novara 16, Casale Monferrato 12, Trapani 4 punti. Oggi, domenica 26 febbraio, per i gialloverdi è in programma la seconda trasferta consecutiva. La formazione jesina è ospite del Ferrara (ore 18.15), compagine rivelazione di questo campionato. Allenato da coach Dalmonte, il roster estense annovera nelle sue file giocatori esperti come Ghiacci e Foiera. Di prim’ordine anche gli americani Thomas e Darby. All’andata i romagnoli passarono al PalaTriccoli 79 a 76. Gip (foto Giaccaglini) Moie: realizzati nella zona sottostante la tribuna Nuovi locali al “Pierucci” C osì si presenta il campo sportivo “Pierucci” di Moie dopo il rifacimento del terreno di gioco e la messa in funzione dell’impianto di illuminazione. A metà marzo inizieranno i lavori per la chiusura della zona sottostante la tribuna, un intervento che consen- tirà di ricava- locale sarà destinato in re nuovi loca- modo specifico a Real Valli da adibire a lesina e questo potrà essere magazzini e attrezzato ad ufficio o sala uffici per le riunioni per le normali atassociazioni tività della società stessa”. che usufrui- “Questo intervento – sotscono della tolinea l’assessore allo struttura. Sport, Manolo Bucciarelli “Più pre- – va incontro alle esigenze c i s a m e n t e delle società sportive che - spiega l’as- svolgono la loro attività sessore ai nelle vicinanze della zona. Lavori Pubblici, Umberto Da tempo, infatti, le assoDomizioli – i lavori, che si ciazioni ci chiedevano un protrarranno per circa tre luogo da poter adibire a mesi, consistono nella rea- deposito, poiché la loro oflizzazione di tre locali di ferta è legata, oltre che alla servizio di circa 35 metri capacità di gestione, anche quadri ognuno, da adibire a ciò che viene proposto a deposito di materiali ed ai cittadini in termini di attrezzature delle associa- servizi e funzionalità degli zioni sportive. Un quarto impianti”.