«Più siamo in numero concordi nel procurare un bene, più riesce facile il conseguirlo». Lorenzo Guetti (in “Almanacco Agrario”, 1891) Annuario 2009/10 Istituto di Istruzione ‘Lorenzo Guetti’ Via Durone, 53 TIONE DI TRENTO Tel. 0465 321735 - Fax 0465 322811 email: [email protected] www.guetti.tn.it Si ringraziano tutti i docenti, studenti, personale amministrativo e studiosi per la collaborazione. Editing e fotografie classi: Biagio Comitini Grafica: Danilo Dallabrida (DALLA srl) - Mezzolombardo (TN) Impaginazione e stampa: Antolini Tipografia - Tione di Trento Liceo con indirizzi: 2 Scientifico Scientifico per le professioni del turismo di montagna Linguistico Socio Psico Pedagogico Tecnico con indirizzi: I.G.E.A. Geometri Biennio Industriale Corsi serali: Geometri Ragioneria Liceo delle Scienze Sociali S Sommario ommario Saluto del Dirigente scolastico_____________________ 4 Saluto del Presidente del C.d.I. ___________________ 6 Esperienze Incontri con Testimoni Personaggi Gruppo Pace per l’Aquila ____________________________ Come vanno le cose a scuola? _____________________ Ai successori... istruzioni per l’uso ______________ Lezione in classe e apprendimento a distanza: una inevitabile integrazione _______ Progetto Energia _________________________________________ Goodbye Canada ________________________________________ Progetto Qualità Parco________________________________ La Scuola più Sportiva della Provincia__________ Giudicariesi in Russia (1914-1920) ________________ 8 12 14 16 19 22 24 26 28 Staff_____________________________________________________________ 43 Docenti _______________________________________________________ 44 Personale A.T.A. _________________________________________ 45 Consiglio dell’Istituzione______________________________ 46 Classi e foto 1a Geometri A_____________________________________________ 2a Geometri A_____________________________________________ 3a Geometri A_____________________________________________ 4a Geometri A_____________________________________________ 5a Geometri A_____________________________________________ 1a Geometri B _____________________________________________ 4a Geometri B _____________________________________________ 1a Istituto Tecnico Industriale A ___________________ 2a Istituto Tecnico Industriale A ___________________ 1a Linguistico A ___________________________________________ 2a Linguistico A ___________________________________________ 3a Linguistico A ___________________________________________ 4a Linguistico A ___________________________________________ 5a Linguistico A ___________________________________________ 1a Socio Psico Pedagogico A________________________ 2a Socio Psico Pedagogico A________________________ 3a Socio Psico Pedagogico A________________________ 4a Socio Psico Pedagogico A________________________ 5a Socio Psico Pedagogico A________________________ 2a Socio Psico Pedagogico B ________________________ 1a Ragioneria A ___________________________________________ 2a Ragioneria A ___________________________________________ 3a Ragioneria A ___________________________________________ 48 49 50 51 52 53 54 55 56 57 58 59 60 61 62 63 64 65 66 67 68 69 70 4a Ragioneria A ___________________________________________ 5a Ragioneria A ___________________________________________ 1a Ragioneria B ___________________________________________ 1a Scientifico A ____________________________________________ 2a Scientifico A ____________________________________________ 3a Scientifico A ____________________________________________ 4a Scientifico A ____________________________________________ 5a Scientifico A ____________________________________________ 1a Scientifico B ____________________________________________ 2a Scientifico B ___________________________________________ 3a Scientifico B ____________________________________________ 4a Scientifico B ____________________________________________ 5a Scientifico B ____________________________________________ 1a Scientifico C ____________________________________________ 2a Scientifico C ____________________________________________ 4a Scientifico C ____________________________________________ 5a Scientifico C ____________________________________________ 1a Scientifico M ___________________________________________ 2a Scientifico M ___________________________________________ 3a Scientifico M ___________________________________________ a 4 Scientifico M ___________________________________________ 5a Scientifico M ___________________________________________ Corsi serali __________________________________________________ 71 72 73 74 75 76 77 78 79 80 81 82 83 84 85 86 87 88 89 90 91 92 93 3 SalutoSdel Dirigente aluto del Dirigente scolastico Severino Papaleoni 4 Salutiamo anche quest’anno l’uscita dell’annuario 2009-10, che sappiamo molto atteso. Non si tratta di sola memoria fissata in immagini di classi, cosa per altro che è già simpatica e interessante per sé, c’è anche una traccia di piccoli spaccati della vita della scuola. Alla fine dell’anno scolastico si tirano le somme, si cerca di capire cosa confermare, come migliorare le aree in cui sono apparse ombre o, addirittura, macchie, in definitiva si fa un po’ di bilancio su ciò che è andato bene e su quello che ha funzionato poco o male. È normale che sia così, perché la vita della scuola non finisce alla conclusione dell’anno scolastico per ricominciare daccapo l’anno dopo. Va avanti tenendo fisso ciò che è positivo, applicando correzioni dove c’è bisogno, inserendo tratti di innovazione, in un’ottica di miglioramento progressivo che non può mai esaurirsi. Che dire quindi? È stato un anno impegnativo per più aspetti, un anno che non ha risparmiato da preoccupazioni, ma che ha regalato anche delle belle soddisfazioni. Dopo i tanti tentativi dei ministri dell’Istruzione che si sono succeduti nei governi degli ultimi dieci/dodici anni, mai approdati al risultato finale, è stata approvata la riforma della scuola superiore. Nel mese di febbraio di quest’anno il ministro dell’Istruzione Gelmini ha portato la sua riforma all’approvazione. Più che di una vera riforma, si è trattato di un riordino degli indirizzi del secondo ciclo, con alcune novità relative ai rispettivi Piani di studio, alla scansione temporale in bienni e ultimo anno finale molto più caratterizzati nel compito e negli obiettivi, e all’introduzione della valutazione delle competenze. Anche la Provincia di Trento, in attuazione della sua autonomia sancita in particolare nella Legge provinciale n. 5/2006 sul “Sistema educativo di istruzione e formazione del Trentino”, ha approvato in marzo la così battezzata Riforma Dalmaso. Il provvedimento provinciale ha sollevato un acceso dibattito e non sono mancate polemiche, alcune a ragion veduta, altre esagerate e fuori luogo. In ogni modo ora la riforma c’è, non ha rispettato tutte le attese degli operatori e delle famiglie, ma con il riordino del 2° ciclo ha dato il via ad una nuova epoca. A partire dal prossimo anno scolastico, gli studenti delle nuove classi prime affronteranno la scuola secondo i nuovi Piani di studio, i nuovi programmi, i nuovi orari. Il mondo della scuola, rielaborando e razionalizzando le tensioni che lo hanno invaso, deve ripensarsi, generando il rinnovamento di cui la scuola ha bisogno. Occorre far tornare al centro degli interessi, nel cuore pulsante della scuola, la didattica, il rapporto insegnamento/apprendimento, il tema dell’istruzione e della formazione nei suoi ampi aspetti, la questione della valutazione, sempre più impegnativa e difficile, la relazione con scolastico il territorio locale proiettata nell’ottica europea e mondiale. La società di oggi, la società della conoscenza dove la vera ricchezza per lo sviluppo è la risorsa umana, ha bisogno di una scuola attenta, dinamica, chiara, attiva, dialettica, capace di dialogare con tutti nel rispetto reciproco dei ruoli e delle funzioni, una scuola che sappia adoperarsi nella sua autonomia per la migliore preparazione dei giovani che le sono affidati, affinché questi sappiano a suo tempo essere generatori di bene nella comunità e nella società futura. La strada per questi impegni è tracciata e il Guetti saprà percorrerla con serenità, serietà e determinazione. È stato un anno di soddisfazioni. La vita del Guetti ha annotato risultati di eccellenza meritevoli di essere ricordati. Alcuni studenti di ragioneria, tre del biennio e tre del triennio, hanno vinto il 1° premio nel concorso del Consiglio provinciale “Il cittadino europeo”. Saranno chiamati alla premiazione in una cerimonia ufficiale e parteciperanno ad un viaggio premio a Bruxelles per assistere ad una seduta del parlamento europeo. Una classe quinta liceale si è prodotta in un impegnativo progetto di ricerca storica, producendo un’interessante mostra e una pubblicazione che sarà curata e pubblicata in partenariato con il Museo storico di Trento. Il progetto ha avuto il secondo premio in un concorso europeo di ricerca. Una classe quinta geometri ha elaborato un progetto sullo sviluppo strutturale della scuola che, esposto in una mostra interna alla fine dell’anno scolastico, ha ricevuto molti complimenti e apprezzamenti. L’impegno di renderlo oggetto di un convegno da organizzare in autunno sarà occasione di riflessione per il mondo della scuola, per la provincia e per i tecnici locali. L’Istituto, con la partecipazione di molti studenti alle iniziative sportive proposte, ha vinto con le sue squadre molti campionati, e molto spesso quando non ha vinto è salito sul podio. In virtù dei successi ottenuti, il Guetti è stato riconosciuto e premiato come “La scuola più sportiva dell’anno” tra le scuole superiori della provincia. Alla conclusione di un intenso lavoro biennale in collaborazione con il Parco Naturale Adamello Brenta, che ha visto coinvolte molte classi, lavoro centrato sulle azioni formative e di ricerca per incrementare le conoscenze e i comportamenti nel rispetto dell’ambiente, il Guetti è stato certificato “Qualità Parco”. È la prima scuola superiore a cui è stato dato questo riconoscimento. Naturalmente vi sono altri esempi, legati spesso ai risultati dei singoli studenti, che non è possibile qui ricordare come meriterebbero. A tutti, singoli e gruppi, il plauso per il loro successo e l’invito a perseverare. È questa la strada che contribuisce a realizzare gli obiettivi posti nel Progetto di Istituto: assicurare tutti i supporti formativi attraverso gli strumenti più adatti affinché ogni studente possa raggiunge- re il successo formativo e, nel contempo, creare le condizioni per la fioritura dei talenti e lo sviluppo delle eccellenze sia personali che di gruppo. Un giusto ringraziamento va ai docenti, alla loro passione e alla loro professionalità, elementi insostituibili del loro ruolo formativo, per il grande impegno nel loro delicato lavoro non sempre riconosciuto come meriterebbe. Un altrettanto grande ringraziamento va a tutto il personale della scuola, determinante nel dare supporto al complesso modello organizzativo del nostro Istituto. Un grazie sentito ai tanti Soggetti del territorio con cui la scuola ha operato e, in particolare, a tutte le Casse rurali delle Giudicarie, che da anni contribuiscono al successo di molte iniziative del Guetti. 5 SalutoSdel Presidente aluto del Presidente del C.d.I. Sergio Salizzoni Presidente del Consiglio dell’Istituzione 6 Con il saluto di fine anno, di rito, ho il terrore di cadere nelle solite frasi retoriche fatte e quindi divenire banale oltre che illeggibile. Cercherò di non esserlo. Voglio rivolgermi in primo luogo a tutti quanti hanno dato vita a questo anno scolastico, dai ragazzi all’intero corpo docenti, dagli impiegati a chi ha lavorato nella scuola con un pensiero speciale al nostro Dirigente, il quale ha profuso anche quest’anno un impegno enorme, ringraziando tutti quanti per il risultato ottenuto nella condotta e nel mantenimento di un ambiente “sano” e serio che classifica il nostro Istituto ad un livello umano e didattico molto elevato ed ammirato, molto apprezzato e considerato anche da realtà esterne. Un sincero grazie, di cuore, lo dedico al gruppo di ragazzi che hanno dato l’avvio della bellissima avventura di solidarietà con i bambini dell’ Africa, (Il Guetti vola in Africa) profondendo energie e volontà verso quei bambini meno fortunati, in modo sincero e toccante colpendo l’animo di tutti. Ho partecipato con gioia, interesse e gratitudine alla serata con la bravissima Cheryl Porter, ed in quei momenti mi sono sentito felice di essere presente, di essere qui con Voi, di potermi considerare uno di Voi. Avete fatto e state facendo una cosa bellissima che lascia e lascerà un segno indelebile, di carità e carica umana tale da essere portata ad esempio, anche se purtroppo negli ultimi tempi la nostra società sta lentamente dimenticando o fingendo di non conoscere quello che Voi evidenziate. State facendo una cosa bellissima. Credeteci. Un ammirato pensiero voglio rivolgerlo ai ragazzi della 5a Geometri promotori del progetto “La scuola si riprogetta” elaborato con estrema professionalità ed originalità. Avete redatto uno studio ammirevole e lodevole, didatticamente ma specialmente professionalmente. Abbracciando le caratteristiche e le prero- gative contenute nelle previsioni per la certificazione LEED, è stata avviata una idea progettuale la quale da sola classifica il lavoro fatto sotto aspetti ottimali e poi portando il pensiero realizzativo oltre la scuola alla nuova ipotesi di revisione non solo dello stretto ambito scolastico ma anche dell’assetto logistico ed urbanistico di tutta l’area circostante. Coinvolgendo l’abitato di Tione avete dato un input a largo respiro al lavoro stesso: lavoro ammirevole, lodevole e di cui la scuola andrà fiera. Vorrei rivolgere un forte e sincero pensiero al gruppo di ragazzi che hanno portato in alto il nome del nostro Istituto a livello sportivo ed anche non sportivo, nelle competizioni agonistiche e intellettuali, arrivando in alcuni momenti anche ad eccellere. Come ha detto il nostro Dirigente durante un incontro, stiamo costruendo lo stile guettiano. Grazie a tutti da parte di tutti noi. Al gruppo di ragazzi che con la chiusura di questo anno scolastico ci lasciano, rivolgo un grande “in bocca al lupo” per il prosieguo dei vostri studi, per una vita colma di soddisfazioni, per un futuro che saprete costruirvi benissimo. Come Presidente mi auguro, e ne sono certo, rimanga dentro di voi, sempre, il bel ricordo del periodo al Guetti. Arrivederci. Chiudiamo un anno scolastico molto positivo anche se movimentato in special modo per la Riforma scolastica recentemente approvata. Vedremo nel prosieguo se sarà stata improntata in modo confacente alle esigenze dettate dalle nuove realtà sociali verso cui si rivolge per migliorare la formazione generale dei ragazzi. Il pensiero fisso e gli sforzi di tutta la scuola sono sempre ed unicamente rivolti a darvi una migliore cultura e preparazione in vista del vostro, non tanto così lontano, ingresso nella guida futura del nostro territorio. Buon lavoro a tutti! Esperienze Incontri con Testimoni Personaggi G Pace per l’A Gruppo ruppo Pace per l’Aquila Prof.ssa Arianna Miriam Fiumefreddo 8 Progetto di Educazione alla Pace e Solidarietà 2009-2010 Raccontare la storia del Progetto Pace significa raccontare la storia di un gruppo di alunne e di alcune professoresse e professori che, tre anni fa, hanno dato vita al Gruppo Pace per rispondere alla necessità, sentita, di fare solidarietà nel modo più concreto – il volontariato. Il Progetto è quindi costruito da volontari che dedicano il loro fare a persone e territori che possono trovarsi in condizione di svantaggio sociale/relazionale o in situazione d’emergenza. Questo gruppo costruisce in modo partecipato il progetto; vede alunni e professori scegliere le attività e la loro programmazione; è un progetto di grande libertà, autonomia e responsabilità personale – ideali presenti lungo tutto lo sviluppo delle attività. È un progetto che diventa fortemente educativo perché, chi sceglie di parteciparvi, vede profondamente incisi i propri stili di vita, i propri valori e atteggiamenti. Non lascia indifferenti. Il Progetto ha in sé uno stile, che è quello dell’attenzione per l’altro – che si ritrova sia nelle relazioni nel gruppo sia nelle relazioni che nascono con chi si incontra nelle esperienze di volontariato che vedono impegnato il gruppo stesso. Se per raccontare il progetto abbiamo raccontato del Gruppo, per raccontare il gruppo dobbiamo raccontare le storie delle esperienze che dap- prima lo hanno creato e poi accresciuto e reso più solido. Nel precedente anno scolastico (2008-2009) il Gruppo fu accolto in una casa di accoglienza per persone senza fissa dimora, incontrando il disagio “quotidiano” e invisibile quando si decide di ignorarlo. In quest’ultimo anno scolastico il Gruppo ha incontrato l’emergenza più violenta del terremoto abruzzese. Tra il cinque e l’otto dicembre 2009, 37 alunni, 5 parenti (2 genitori, 2 zii, 1 cugina) degli studenti e 3 professori, sono andati all’Aquila, ospiti (in sacco a pelo) in un oratorio messo a disposizione dalla Caritas Diocesana, condiviso con altri ragazzi provenienti da tutta Italia. Sono state giornate intense, per l’emozione e la fatica gioiosa, raccontate sul pullman così dalla poesia di Paolo Cominotti, guida per tutti noi all’Aquila, «Non ho molta memoria però vorrei raccontarvi una storia cioè vorrei farvi un resoconto senza nessuno sconto. A dir la verità mi piace proprio tanto questo “Gruppo Pace”. Nicola e Martino dall’altro ieri sono diventati “gli ingegneri”. A Massimiliano la legna mai basta, vedessi che catasta: sembra un’opera d’arte Aquila però ha fatto la sua parte anche Giulia di Marazzone mentre Francesca di Saone ha sistemato gonne e pantaloni Jasmine e Monica scarpe e scarponi Chiara di Creto era sempre in pista L’altra Chiara, di Pucci, fa la giornalista Karin di Duvredo ha preparato olive allo spiedo Michela ha portato Lisa sua cugina Tania invece ha una vocina Elisa di Caffaro, seduta stante, s’è coccolata il suo Galante Lorenzo di Bocenago proprio ieri ha portato un’offerta dai suoi pompieri la prof Miriam spaccava legna con premura perché andrà nel monastero di clausura se di ragazzi si sarà stancata, meglio stare dietro una grata. Maria di Cimego non faceva una piega Lisa di Storo si è innamorata di una motosega Gioacchino maestro muratore anche super educatore ha insegnato a far muri con le mani anche a Vichi Zubani Pamela, la biondina, ha suggerito a Martina i messaggi con tramonti infuocati e Anna Giorgetta se li è fotocopiati. Francesca di Tione sta pensando ai pacchi Alessandra ha l’entusiasmo sotto i tacchi Agata è andata a raccogliere olive perché delle suore ne ha piene le pive. In vita mia non ho mai visto chi lavora come Chiara di Fisto chi dice che è piccolo il mondo non è mai stato da Elisa a Lundo Paolo di Tione ha impastato cemento Michele di Breguzzo era sempre contento La prof Cristina non fa una grinza la Claudia ha il cuore stretto in una pinza non si sente la coscienza a posto Mirco invece è un tipo tosto gira a vuote pene l’Emma la Katia ti dice con grande flemma: “Ho conosciuto uno con più di un nome e cioè di nomi ne aveva tre.” Ha fatto i giri anche Francesca Bonazza 9 Gruppo Pace per l’A 10 Roberta Carè ha lavorato come una pazza Denise era in fibrillazione come la sua amica Maria di Roncone Claudio Pucci di lavori ne ha fatto una lista zio Franco è il miglior elettricista Jacopo ha capito cos’è una gettata Luca la sua prima sgobbata mentre Larissa, senza pretese, ha imparato alla svelta la lingua piemontese. Manco io ma non faccio testo, e per il resto speriamo che il nostro autista Luca pian pianino ci conduca per arrivare entro sera dai, accelera ‘sta corriera! Fin qui ho detto stupidate per farci far due risate. Son contento di aver fatto con voi questo viaggio di aver respirato a largo raggio di aver condiviso più di un sorriso per aver imparato ancora un po’ che nella vita si può anzi si deve sicuramente andare incontro all’altra gente. A chi è stato sfortunato a chi è terremotato a chi ha grossi problemi e non ci son sistemi se non l’amare senza misura e non aver la paura di dar troppo di te stesso anzi che ci sia sempre più spesso l’occasione di aiutare le persone. E così sarai contento non solo la frazione di un momento ma nel tuo cuore di sicuro giace questo sentimento grande, enorme di pace.» S. Antonio, L’Aquila, 8 Dicembre 2009 ore 3,28 Aquila E così ci scrivono dall’Aquila.. L’anno scolastico è terminato, ringrazio tutte le persone che hanno sostenuto il Progetto. Grazie! 11 ComeCvanno le cose a ome vanno le cose a scuola? Erminio Rizzonelli 12 Quando mi si chiede come vanno le cose a scuola, nella nostra scuola, la risposta spontanea che mi viene è: bene, tutto sommato! Non sono mai stato del partito dei catastrofisti ma direi che negli ultimi anni il mio giudizio è migliorato tenendo conto soprattutto del complessivo contesto sociale in cui la scuola è compresa. Usando alcune coppie oppositive utili a definire il livello di questa relativa salute, potremmo parlare di lassismo-rigorismo, realtà-idealizzazione, verità-menzogna, diritti-privilegi, fiducia-burocrazia e valutare poi in quale posizione, rispetto al macroinsieme, si piazza il sottoinsieme scuola (prendendo la nostra che conosciamo meglio). È un’operazione la cui soggettività può apparire lampante ma se apriremo un dibattito sulla questione altri punti di vista potranno emergere. Lassismo-rigorismo. Un tratto caratteristico del nostro tempo si manifesta nella licenza di dire tutto, di parlare a ruota libera senza limiti di rispetto o decenza. Alcuni possono anche tutto o comunque hanno la percezione di poter fare tutto e si scandalizzano se qualcuno obietta. Pochi intervengono a limitare l’esercizio dello sproloquio, anzi lo spettacolo aizza chi ha doti in quel senso. Sul versante opposto basta che si sbagli una volta nel bere qualcosa di più, nell’ effettuare un pagamento il giorno dopo, nel dare un calcetto a una tartaruga casalinga… e si è bersagliati dall’opinione pubblica senza pietà. Cade l’ascia sui colpevoli, nonostante ci sia una lunga lista di gente che la fa bere agli altri, di insolventi incalliti, di violenti in vari modi con il prossimo. Nella società scolastica avviene questo? Credo che ci si sforzi di contenere l’ampiezza di questa divaricazione, di spiegare l’origine e il senso delle regole, di guardare alla sostanza delle azioni, di non trascurare i loro effetti senza metterne in croce gli autori. L’eventuale errore non viene usato come dimostrazione dell’esistenza di un potere sovrastante inappellabile, ma come occasione per capire il valore delle regole della democrazia. La maggior parte dei ragazzi rispondono positivamente a questo approccio pedagogico. Realtà-idealizzazione. Possiamo chiamare quest’ultima anche mistificazione della realtà. Abbiamo prova ogni giorno di questo fenomeno per cui siamo invitati, dagli schermi, in un mondo irreale sul quale esercitiamo uno scarsissimo controllo razionale. Iperboli, martellamenti, ammiccamenti ci espongono a sirene desiderose di possederci. Se il sogno non prosegue è colpa di qualcun altro. Il disincanto è doloroso quando avviene. A scuola, nonostante tutto, si sperimenta il nesso fra la realtà e l’idealità. La verifica ti tiene in feconda tensione fra l’una e l’altra. La verifica a volte è dura ma ti ancora a ciò che sai e sei in quel momento e ti permette di guardare avanti e valutare le distanze con ciò che vorresti. Alle volte anche la scuola pecca di estremismo e pronuncia troppo presto la sentenza: non ce la farai mai. L’esatto opposto di chi ti dice con voce a scuola? suadente e falsa: basta che tu voglia, sei libero, tutto ti è permesso! Verità-menzogna. è una variante del discorso precedente. Viviamo in un regime di mezze verità-falsità, il pendolo corre dentro le une e le altre incessantemente. Chi addita la Verità non sfugge a compromessi che la umiliano. L’effetto è l’incertezza su tutto, una situazione molto favorevole a chi aborre il dubbio come calmiere di una volontà di potenza irrispettosa della persona e della democrazia. Nella scuola il senso critico si esercita ancora, c’è ancora qualche punto fermo, non si ha vergogna a stare ai pezzi su certi valori magari sfiorando la retorica. La lezione della cultura umanistica, che non rivesti di argomenti capziosi gli istinti per farli sembrare ragionevoli, si fa sentire ancora con la sua disciplina severa della parola. Diritti-privilegi. L’orgoglio dei diritti sbiadisce e cresce la presunzione di avere diritti speciali che negano i diritti elementari. Lo jus soli ad esempio fa sentire sempre più prepotentemente la sua voce e le conseguenze sono che i migranti in cerca di una casa migliore sono visti come usurpatori. Non è più un privilegio vivere in Italia se questa nostra nazione ha perso il senso dell’accoglienza; non è amore per la nostra terra costruire muri al suo interno per dividerci da chi giudichiamo non assimilabili ai nostri punti di vista e stili di vita. Nella scuola si vive gomito a gomito senza muri o ghetti. Non esistono i privilegiati o gli emarginati. Non si chiude la porta a nessuno che rispetti le regole di una buona convivenza. Si esercita la pratica dell’accettazione in nome del diritto umano fondamentale a istruirsi, a prepararsi per svolgere bene il mestiere di uomini-cittadini. Fiducia-burocrazia. Nella nostra società quasi ogni rapporto sociale è mediato dalle carte (e dalle paure) introdotte dalle norme. Ci si lamenta per questo ma l’eccesso delle leggi e degli adempimenti che esse prevedono nasce da uno strappo nel patto sociale di fiducia causato dalla progressiva presa del potere da parte del Danaro. Nella società scolastica più autentica (non nella istituzione scuola che è figlia del sistema) si cerca di ridurre al minimo l’impatto della burocrazia sostituendola con intese più profonde e con sguardi più personali. Gli studenti capiscono quando si vogliono ridurre i rapporti a mero adempimento formale o quando ci si mette in gioco nella relazione e la maggior parte fa la sua parte. Questo luogo provvisorio, la scuola, dallo statuto che prevede di riprendere comunque il dialogo dopo una eventuale sospensione temporanea, è situato in una regione del mondo dove si crede ancora che le persone sono buone e che gli errori non si fanno pagare senza guardare negli occhi il tuo prossimo. Non so se queste siano ragioni buone per sostenere che la società scolastica è migliore di quella più grande in cui torniamo suonato il campanello della fine delle lezioni. Mi pare però che, invece di mettere nella scuola tanta società con i suoi chiodi fissi, varrebbe la pena provare a fare l’opposto mutuando, come società, i valori/comportamenti della scuola. I grandi cambiamenti che mi aspettavo nel mio paese, oggi, alla soglia dei sessant’anni, mi appaiono come utopie giovanili. La scuola, a suo tempo, me le ha fatte nascere e me le ha coltivate come sogni realizzabili nel futuro. Poi la società nel suo insieme non ha mantenuto fede a quelle aspirazioni. Forse perché non ha imparato dalla sua scuola a tenerle come bussole di una “vita migliore”. 13 A Ai successori... istruzi i successori... istruzioni per l’uso I rappresentanti degli studenti 14 “So che ne arriveranno molti di messaggi come questo; ma sentivo di doverlo inviare. Rappresentanti, non so il perché e non so come avete fatto, ma volevo dirvi da studente di questa scuola che siete riusciti a rendere le assemblee d’istituto momenti di aggregazione, divertimento e di riflessione. In sintesi, siete riusciti a cambiare le cose!”. Questo è uno dei molti messaggi che ci è giunto al C.e.r.v.hello. (che per chi non si ricordasse più è il “Centro Elaborazione Richieste Vostre Ciao!”) e che ci ha fatto veramente capire quello che siamo stati in grado di fare quest’anno. Non un rappresentante da solo, non noi quattro rappresentanti, ma tutti assieme. Noi e voi. Poiché pensiamo proprio che il nostro lavoro senza la vostra partecipazione non avrebbe portato a nulla. Quindi ancora una volta, grazie, grazie da tutti quanti i rappresentanti e non solo. Pensiamo che ognuno di voi voglia ringraziare gli altri che hanno partecipato, anche chi ha solo riscaldato per tutta l’assemblea la seggiola: lui c’era. Sicuramente una delle maggiori fonti di orgoglio per noi rappresentanti è vedere come mano a mano che il nostro lavoro procedeva le maggiori cariche istituzionali della scuola abbiano cambiato il loro atteggiamento. Lo confessiamo. Prenotare le prime assemblee e creare un programma che soddisfacesse i grandi capi è stata veramente un’impresa: i nostri programmi sembravano inadeguati per voi ragazzi, sembrava quasi che specialmente con la prima assemblea sulla droga foste bambini che non potevano sentire certe notizie. Come dimenticare la faccia che Papaleoni fece quando Kevin presentò il musical dell’Ancora al biennio, vestito con la maglia di Spongebob e rappando. Un monumento scolpito nel nostro bagaglio di esperienza fatta nell’anno. Da allora vice e preside l’hanno capita: questi rappresentanti non hanno paura di nulla. Ecco, forse questa può essere segnalata come una delle caratteristiche che un rappresentante deve assolutamente avere: non avere paura di nulla; in primis dei pregiudizi altrui e dei commenti che gli altri fanno; poiché sappiate fin da subito che ne abbiamo sentite di notizie contro di noi, di colpi dietro alle spalle, eppure siamo andati avanti e abbiamo ottenuto un risultato che molti hanno definito inaspettato. Ci permettiamo di tracciare, secondo li nostro ioni per l’uso modesto ed inesperto parere, il profilo di un buon rappresentante: 1. Come già anticipato nelle righe precedenti, non deve avere paura di nulla, soprattutto degli insulti di alcuni ragazzi che sono capaci solo a criticare e non sanno apprezzare il lavoro che i rappresentanti fanno (e se li si portasse sul palco si potrebbe notare un leggero avvallamento nella parte posteriore dei loro jeans) 2. La voglia di far divertire i ragazzi e di riunire in un unico aspetto anche la riflessione; ciò vuol dire, saper far ridere i giovani, ma sotto sotto farli anche riflettere. 3. Non abbiate timore di affrontare le più difficili tematiche; la nostra esperienza insegna che sono quelle che attraggono di più i giovani. Alt, un momento. Dovete però saperle presentare e trattare in modo alternativo e nuovo rispetto a come hanno fatto gli altri (anche di come abbiamo fatto noi). 4. Cercate di def inire nel gruppo dei 4 rappresentanti bene i compiti: chi fa la parte tecnica, chi è più bravo nel presentare. A ognuno il suo compito senza voler strafare. 5. Azzardate; non abbiate mai paura di azzardare e di proporre temi fuori dal comune che devono occupare 5 ore di assemblea. Ad abbassare si fa presto, è a conquistare 5 ore che si deve avere il coltello tra i denti. 6. Umiltà. Non pensate di aver già visto tutto. La nostra esperienza ci ha insegnato quanto si può imparare dai ragazzi e dagli ospiti che vengono chiamati. 7. Ma soprattutto. Improvvisazione. Non ve ne siete mai resi conto ragazzi, ma penso mai come quest’anno è stato compito nostro saper improvvisare e tappare buchi improvvisi. Ricordo solamente che con gli ospiti di Casa Lamar di Trento sulla droga, una volta il pizzaiolo non ha ottenuto le ferie all’improvviso e la seconda volta che sono stati chiamati si sono ammalati il giorno prima; abbiamo dovuto veramente tirare fuori le nostre armi migliori e negli attimi di panico siamo riusciti a creare veramente cose fantastiche. Ecco, questo potrebbe essere il rappresentante doc. Ma ricordate ragazzi. I rappresentanti sono quattro, non uno. Questo ritratto deve essere un puzzle, dove ognuno dei rappresentanti mette del suo per far sì che anche l’anno prossimo si possa dire (e noi saremo orgogliosi di sentirlo): “Qui al Guetti le cose sono cambiate!”. Buon lavoro. 15 L in classe e app Lezione ezione in classe e apprendimento a Roberto Strangis 16 A partire dall’anno scolastico 2010-2011 sarà a disposizione dei docenti e degli alunni dell’Istituto Guetti una piattaforma virtuale di apprendimento a distanza (e- learning) integrata con il sito WEB dell’istituto (http://www.guetti. tn.it/it/Servizi-online/Lezioni-online). Il sistema fornisce gli strumenti di base per la costruzione, l’integrazione e la fruizione di corsi ideati e organizzati dai docenti in modo da integrare le loro attività utilizzando mezzi e tecnologie poco utilizzati nell’ambiente “classe” e nel contesto della “lezione frontale” e realiz- prendimento a distanza distanza: una inevitabile integrazione zando un sistema di didattica blended, in cui a fianco della lezione in presenza, gli studenti hanno a disposizione uno spazio on line in cui confrontarsi e approfondire. Agli studenti il sistema offre la possibilità di “utilizzare” dei materiali didattici anche al di fuori dell’ambiente scolastico, in completa autonomia o guidati dal docente. L’idea di ampliare l’offerta formativa dell’Istituto con una piattaforma di formazione a distanza è nata dal bisogno di soddisfare varie esigenze: - integrare gli strumenti informatici di cui la scuola dispone perché possano essere utilizzati come veicoli di apprendimento; - caratterizzare il sito WEB dell’Istituto come luogo virtuale di comunicazione e di condivisione di risorse didattiche; - coinvolgere gli allievi in percorsi di “costruzione” del sapere, in cui la scuola non ha il solo compito di trasferire conoscenze, ma soprattutto di favorire la modifica dei modelli mentali e degli atteggiamenti degli allievi nei confronti della cultura. È proprio in questo ultimo ambito che le tecnologie informatiche rappresentano un mezzo straordinario a disposizione dei docenti e degli alunni. Negli ultimi anni la dicotomia “nativi digitali / immigrati digitali”, ( cioè la disparità di vedute e di comportamenti tra le generazioni cresciute avendo a disposizione tecnologie digitali come i computer, Internet, telefoni cellulari e MP3 e coloro che invece le hanno adottate in un secondo tempo), rappresenta un ennesimo salto generazionale tra studenti e insegnanti. I primi vivono sempre più immersi in un mondo di comunicazione globale e permanente di informazioni eterogenee e multimediali e i secondi paiono legati agli strumenti e agli scenari della scuola “tradizionale” che fatica a comprendere e integrare queste nuove forme di comunicazione. I sistemi di formazione a distanza hanno dimostrato di essere estremamente efficaci come strumenti per l’elaborazione e la valutazione critica dei problemi di apprendimento consentendo l’interazione e la collaborazione fra i singoli nella forma del cooperative-learning. Secondo le moderne teorie pedagogiche della Didattica Costruttivistica, l’apprendimento cooperativo è uno degli elementi basilari per aumentare la conoscenza individuale e di gruppo in modo efficace, difficilmente realizzabile nei contesti tradizionali. Inoltre, le tecnologie informatiche: - permettono di accedere ad un numero praticamente infinito di risorse didattiche di tutti i tipi, - velocizzano e amplificano le interazioni fra docenti e studenti, - permettono all’utente di fruire di qualsiasi tipo di lezione ripetutamente, in più contesti e al bisogno - permettono l’organizzazione di percorsi individuali che rispettano i tempi di apprendimento dei singoli, dando la possibilità anche allo studente in difficoltà di studiare in modo autonomo senza perdere il contatto con il contesto educativo della classe. Tali peculiarità rendono evidente che la “formazione a distanza” non si caratterizzi nella semplice separazione fisica fra docente e studente. L’e-learning indica e descrive un intero mondo di tecniche, metodiche e strumenti che amplificano per il docente la possibilità di strutturare la propria conoscenza e di veicolarla sotto la forma di oggetti di apprendimento, di coinvolgere i propri allievi in specifici percorsi conoscitivi e di spingere gli studenti a partecipare attivamente alla didattica sviluppando autonome abilità di studio (Heutagogy). È preferibile quindi parlare non di apprendimento a distanza, ma piuttosto di ambienti di apprendimento collaborativi che superano l’ambiente fisico della classe e l’interazione diretta fra docente e discente, rendendo disponibile uno spazio virtuale multimediale e policromico in cui lo studente diventa protagonista della “costruzione” del proprio sapere. Un corso realizzato in modalità tecnologica utilizza il formato del learning object (LO) cioè un oggetto didattico o di apprendimento che può essere costituito da pagine HTML, ani- 17 Lezione in classe e... 18 mazioni 2D o 3D, contributi audio, contributi video, simulazioni, esercitazioni interattive, test, semplici testi descrittivi. I learning objects sono in genere strutturati in modo che lo studente possa interagire con il materiale didattico accedendo alle risorse a seconda del proprio stile cognitivo e a seconda delle proprie strategie di apprendimento, completando il percorso didattico previsto in un breve lasso di tempo e raggiungendo uno specifico obiettivo formativo. A questa prima fase segue quella della “contestualizzazione delle conoscenze teoriche” acquisite, attraverso esercitazioni e casi concreti orientati al problem solving e all’apprendimento attivo e collaborativo; a conclusione del percorso, in affiancamento o in sostituzione della tradizionale “verifica”, è possibile realizzare il “dialogo”, cioè lo scambio e la condivisione di informazioni tra gli studenti e il docente, che avrà la funzione di tutorare e valutare ogni progresso degli allievi facilitando la condivisione e la fruizione di tutti contenuti. Immaginiamo ad esempio come potrebbe svilupparsi una lezione sugli aspetti linguistici e poetici di un sonetto di Shakespeare. Lo studente accede alla piattaforma per l’apprendimento a distanza e accede al LO relativo al sonetto. Il LO gli permette di leggerlo sullo schermo del computer o anche di seguirne la recitazione, accedendo ad un file audio dispo- nibile on-line oppure registrato da un lettore madrelingua. Il testo, accompagnato da minime indicazioni di glossario e dalle note necessarie per la sua comprensione, può essere fruito a piacere dallo studente con l’obiettivo di base della pura comprensione testuale. A questo punto gli strumenti tipici integrati nella piattaforma e-learning, quali il forum ed il wiki permettono al docente di contestualizzare il testo e richiedere allo studente una partecipazione attiva nell’approfondimento attraverso una serie di esercizi specifici, progettati ed organizzati per stimolare l’interazione degli studenti con i contenuti. Al docente resta il compito di controllare i progressi di ogni singolo allievo, valutando i compiti svolti, che potranno consistere nell’elaborazione di una propria traduzione del testo, nel completamento di glossari condivisi con gli altri studenti o nella partecipazione al forum di discussione introdotto dal docente. A questo esempio e a questo scenario d’uso se ne potrebbero aggiungere molti altri, ideati dalla professionalità e dalla fantasia dei docenti per adattare lo schema di base alle specificità delle proprie materie, ma è importante sottolineare che questo è solo un inizio: il progetto sarà tanto più efficace quanto maggiore sarà la collaborazione fra docenti e studenti, base per la crescita culturale e sociale di una scuola integrata nella realtà. P Energia Progetto rogetto Energia Susanna Serafini Prosegue il percorso di sperimentazione e di sensibilizzazione sui temi del risparmio energetico intrapreso con il PROGETTO ENERGIA sin dall’anno scolastico 2005/2006. Quest’anno, tramite le classi referenti del triennio del corso geometri, ha visto coinvolti non solo gli studenti dell’Istituto ma anche l’ente gestore (Da sinistra a destra) Assessore Mattevi e Presidente Armani della Comunità delle Giudicarie, Presidente C.d.I. Salizzoni, Dirigente Papaleoni, Sindaco di Tione Gottardi, Ing. Weiss Responsabile Uff icio Tecnico Comune di Tione, Ing. Giovannini Area Sviluppo LEED - GBC Italia e prof.ssa Seraf ini al momento conclusivo della mostra. (servizio edilizia pubblica P.A.T) e gli assessori competenti. Oltre che a perseguire aspetti già analizzati negli scorsi anni finalizzati ad un possibile miglioramento energetico della struttura, la nostra attenzione si è rivolta nel corso dell’anno anche al problema della sostenibilità ambientale in senso più ampio. Abbiamo infatti intrapreso con la classe quinta del corso geometri un percorso che ha individuato alcuni studi di fattibilità per l’ampliamento del nostro edificio scolastico conclusosi poi con l’allestimento della mostra dal titolo: ”La scuola si riprogetta” presentata in occasione dell’assemblea di Istituto di fine aprile agli assessori Alberto Pacher e Roberto Bombarda. L’iniziativa è consistita nello sviluppo di un progetto per offrire la possibilità di dotare di ulteriori spazi didattici e sportivi la nostra scuola studiando e applicando nel contempo la certificazione ambientale LEED (Leadership in Energy and Environmental Design). LEED essendo un sistema articolato e flessibile per il raggiungimento della certificazione richiede un efficiente lavoro di squadra. L’obiettivo quindi raggiunto con la classe 5a GA non è stato solo quello di applicare i concetti del protocollo LEED ad un caso reale di progettazione ma è stato innanzitutto quello di far comprendere agli studenti il valore aggiunto di una progettazione multidisciplinare integrata. A fine anno scolastico è stato organizzato un Tavolo Tecnico per valutare le prospettive di con- 19 Progetto Energia Al centro l’Assessore provinciale Marta Dalmaso 20 cretizzazione del progetto di sviluppo dell’area scolastica che ha visto il coinvolgimento dell’assessore Marta Dalmaso e la presenza di numerosi fra amministratori, assessori e tecnici locali. Le altre classi coinvolte nel progetto hanno lavorato invece nell’intento di individuare strategie necessarie al risparmio energetico della struttura e al comfort ambientale indoor. La classe terza geometri ha intrapreso il rilevo delle temperature nelle classi non ancora dotate di valvole termostatiche e ha provveduto alla relativa elaborazione dei dati mappandoli per aula e per piano. Attraverso tale rilevazione si è constatato che nel piano rialzato che corrisponde attualmente al corso ragionieri e ITI la temperatura media è di molto superiore Progetto Energia alla soglia di benessere di 20°C. Si auspica perciò come già richiesto, che l’ente gestore provveda all’installazione delle valvole termostatiche dove mancanti per un miglioramento del confort interno e per contribuire, anche se in minima parte, al risparmio energetico della struttura. Le sperimentazioni che hanno invece coinvolto le classi quarte del corso geometri sono relative all’installazione di un impianto di ventilazione controllata con recuperatore di calore nella classe 4a GA e all’istallazione di sensori luminosi crepuscolari e di presenza nella classe 4a GB. Per entrambe le classi si è trattato di monitorare il comfort ambientale e il risparmio energetico nell’aula sperimentale in confronto ad un’altra aula presa a campione ma uguale per dimensio- Consigliere provinciale Roberto Bombarda e Christian Bazzoli. ne, esposizione e numero di alunni. I risultati relativi alla ventilazione sono stati confortanti in termini di qualità indoor, meno quelli relativi al risparmio energetico derivato dall’installazione dei sensori luminosi. Un’altra esperienza giudicata molto positiva e stimolante dagli studenti è stata l’organizzazione di alcune lezioni alla pari riguardanti le buone pratiche di costruzione degli edifici finalizzate al risparmio energetico e al benessere degli occupanti che sono state tenute da studenti di 5a GA nei confronti dei loro compagni di 4a GA. 21 G Canada Goodbye oodbye Canada Classe 4a SB 22 Buongiorno a tutti! Siamo i ragazzi della 4a SB e vogliamo raccontarvi qualcosa della bellissima avventura che abbiamo intrapreso. Il tutto è iniziato grazie alle nostre prof. di lingue Mimma Caffarena e Iole Armani, che dopo mesi di duri sforzi e notti in bianco hanno raggiunto il loro obiettivo: Twinning with Toronto! Ma andiamo con ordine… Iole e Mimma si sono recate presso il Servizio Emigrazione e Solidarietà Internazionale della Provincia autonoma di Trento alla ricerca di informazioni, rivolgendosi poi all’associazione “Trentini nel Mondo” alla ricerca di un appoggio in Canada, indispensabile ai fini del progetto. L’associazione in questione opera affinché i trentini all’estero mantengano un legame con la propria terra d’origine, con le proprie radici culturali e sociali e diventino cittadini a pieno titolo nel paese che li ospitano. Lucia Flaim, referente dei “Trentini nel Mondo” in Canada, si è subito mostrata entusiasta del progetto e ha assicurato la sua piena collaborazione. Sono seguiti una serie di incontri con la signora Flaim, Rino Zandonai, presidente dell’associazione venuto a mancare in maggio a seguito di un incidente aereo, e Mariacarla Failo, vicepresidente. Tema degli incontri è stata l’emigrazione trentina nel mondo: Canada, Brasile, Bosnia, Uruguay, Stati Uniti, Francia, Svizzera... storie allegre e tristi, commoventi e divertenti, di chi è partito alla ricerca di un mondo migliore. Un tema interessante, che ha appassionato l’intera classe: chi ha uno zio in Australia, chi un cugino in Belgio, una prozia in Argentina o in Pennsylvania e via dicendo… tutti, in un modo o nell’altro avevano qualcosa da raccontare. E noi tutti non vedevamo l’ora di partire. Partire… destinazione Toronto! Il problema principale era quello di trovare possibili exchangepartners. Lucia Flaim si è fatta in quattro, anzi, in sedici, per trovare scuole e famiglie disponibili ad ospitarci. La scelta è caduta sulla Loreto Abbey per le donzelle e sullo Chaminade College per i boys. Dieci tra ragazze e ragazzi delle due scuole hanno accettato di partecipare al gemellaggio. È iniziato così un fitto scambio di e-mail e di richieste di amicizia su Facebook… hi, I am your exchange partner, how are you?... Mail dopo mail, chattata dopo chattata, abbiamo iniziato a conoscerci meglio. Finalmente il grande giorno è arrivato! Sabato 6 marzo i Canadians sono giunti nelle nostre valli, dove hanno trascorso due settimane a dir poco movimentate: scuola, pattinate, nuotate, sciate, ciaspolate, gite a Venezia, Verona, Innsbruck, Trento e Rovereto, Lago di Garda e Val di Ledro… insomma, non si sono annoiati! A maggio invece siamo stati noi a volare a Toronto! Alle ore 15:58 l’aereo della KLM ha toccato il suolo canadese. Dopo un mese e mezzo tra entusiasmo, paura di volare e vulcani capricciosi, abbiamo riabbracciato i nostri amati twins. Goodbye Canada A Toronto, finalmente! Vi aspettate una città sovrastata da una cappa di fumo, dove traffic jam e caos dominano incontrastati? Sorry guys, niente di tutto questo! Dall’impressive CN Tower, principale attrazione della città nonché grattacielo più alto del Canada, il panorama era a dir poco spettacolare: a prevalere sul grigio di grattacieli e casette erano il verde delle migliaia di maple e oaktrees e il blu del lago Ontario. Scoiattoli e procioni attraversavano tranquilli le strade di Toronto, zampettando qua e là tra highways e case a schiera del tipo Settimo Cielo/Harry Potter. Se a questo aggiungiamo enormi scuolabus gialli stile Simpson, armadietti e uniformi, inno nazionale prima delle lezioni e omino del gelato (con tanto di musichetta!) che trotterellava per la città, il quadro era completo: eravamo in un film! E poi subway, streetcar, bus. Giorno dopo giorno, token dopo token, l’intricata Toronto ha cominciato ad assumere un aspetto (quasi) familiare. York Mills, King Street, Queen Street, St. Claire. Eaton Centre, Yorkdale, Kingston Road. Skyscrapers, malls, roads. E gente, gente, gente, in un caleidoscopio di lingue e colori. Vecchietti vestiti come rocker e signore giapponesi con cappellino alla Queen Elisabeth, diciottenni in sari, uomini d’affari in giacca e cravatta, teenager in leggings e ballerine e bambini rapper che più rapper non si può. Gironzolando per Toronto abbiamo respirato muticulturalità. Abbiamo imparato che non esiste un solo modo di vivere, di pensare, di mangiare, di andare a scuola. Abbiamo capito cosa significa essere cittadini di un mondo che cambia. E tra shopping a Yorkdale e concerto al DC Music Centre, visita alla City Hall e al Parlamento dell’Ontario, lezioni con i nostri twin in uniforme alla Loretto Abbey e allo Chaminade College, project di scienze e “mizzata” generale alle cascate del Niagara, due settimane sono passate in fretta. Eravamo molto eccitati per l’esperienza, ma anche malinconici, poiché era in noi la consape- volezza che le nostre due settimane in Canada erano ormai giunte al termine. E purtroppo è arrivato venerdì, il giorno della partenza. Le famiglie e i twins ci hanno salutato con un delizioso brunch. Sorrisi e lacrime hanno accompagnato il momento dell’addio, a testimonianza del legame profondo nato tra noi. Ci resta la gioia di aver vissuto un’esperienza fantastica, che ci ha permesso di conoscere una realtà diversa dalla nostra e ci ha resi più uniti. Goodbye Canada, goodbye Canadians: see you soon! 23 P Qualità Pa Progetto rogetto Qualità Parco Mariella Speranza Maria Luisa Meroni 24 In occasione della serata conclusiva dell’anno scolastico 2009-2010, il Presidente del Parco Naturale Adamello Brenta, dott. Antonello Zulberti ha consegnato al nostro Istituto l’attestato di attribuzione del Marchio “Qualità Parco”. Nel documento si certifica che “La Scuola dimostra di riservare un’attenzione particolare all’ambiente e di impegnarsi nella valorizzazione del territorio, favorendo la diffusione della cultura del Parco nelle nuove generazioni. Condivide inoltre l’orientamento alla qualità e al miglioramento continuo”. Con grande soddisfazione si è così concluso il progetto “Qualità Parco”, iniziato nel 2008 con l’adesione al bando per Progetti Sperimentali della CARITRO e svolto nell’arco di due anni scolastici. Il “Guetti” ha lavorato come scuola pilota in stretta collaborazione con l’Ente Parco e, con il coordinamento della dott.ssa Valentina Maestranzi, ha definito e successivamente implementato i requisiti da richiedere agli Istituti di Istruzione Secondaria di secondo grado per l’ottenimento del Marchio. Tali requisiti sono suddivisi in tre grandi aree, la prima relativa agli aspetti ambientali riguardanti struttura e gestione dell’edificio scolastico, la seconda alle iniziative didattiche e di coinvolgimento degli studenti nelle diverse tematiche, la terza ai rap- porti con il Parco. Il Progetto ha coinvolto più della metà delle classi dell’Istituto come classi referenti e, in alcune fasi, tutta la scuola. Nel mese di maggio 2010, dopo un’attenta analisi del tecnico verificatore, la Giunta Esecutiva del PNAB ha deliberato che la nostra scuola è conforme agli standard dei requisiti richiesti. L’attribuzione del Marchio risulta particolarmente significativa, in quanto per la prima volta viene concessa ad un Istituto Superiore. Il progetto è connotato da un’alta valenza educativa, perché ha saputo coniugare finalità formative e specifici obiettivi didattici, favorendo l’acquisizione di conoscenze e competenze nei diversi ambiti disciplinari. L’impegno del nostro Istituto va oltre l’acquisizione del Marchio e prosegue nell’ottica della Mission ambientale del “Guetti”, dichiarazione che riprende gli importanti obiettivi formativi del Progetto d’Istituto intesi a: - Conoscere gli aspetti fondamentali della natura, dei suoi equilibri e saperli rispettare; - Sviluppare una coscienza ecologica e il rispetto per le risorse naturalistiche sulla base di conoscenze e di esperienze scientifiche; - Promuovere un rapporto corretto e consapevole con il territorio, naturale ed urbano, attraverso la conoscenza delle sue dinamiche sociali, economiche, culturali e ambientali. rco Classi referenti Tematica scelta Docenti referenti 3a GA – 4a GA – 3a LA – 1a RA – 1a RB Risparmio energetico della struttura 1a ITI – 1a RB – 2a RA Rifiuti e raccolta differenziata 1a GA – 1a GB 2a GA 2a RA Il fiume Sarca dalla sorgente alla foce Il fiume Sarca: studio della salute del fiume L’acqua che beviamo 3a RA – 4a RA 1a SM – 2a SM – 2a PB Il risparmio idrico L’uomo e l’ambiente 2a SM – 2a SA 1a PA 1a PA – 1a RA La qualità dell’aria I cambiamenti climatici I minerali e le rocce del Parco 2a PA – 2a PB 4a SA – 4a SB – 4a SC La flora del Parco Educazione alimentare 4a PA Educazione ambientale Inserimento materiali del Progetto nel sito dell’Istituto Susanna Serafini Alberto Gosetti Giulia Andina Stefano Collini Ivan Bugna Arianna Fiumefreddo Mariella Speranza Mariella Speranza Mariella Speranza Giulia Andina Nicola Caridi Romeo Collini Enrico Cucca Ausilia Puleo Giulia Andina Ausilia Puleo Maria Luisa Meroni Mariella Speranza Maria Luisa Meroni Tiberio Salvaterra Alberto Gosetti Laura Rossi Roberto Strangis Ulteriori informazioni sul Progetto “Qualità Parco” si possono trovare sul sito dell’Istituto. 25 L La Scuola più Sport a Scuola più Sportiva della Provincia Lucia Ceschinelli Referente del progetto Attività sportiva 26 Anno scolastico 2009/2010… anno ricco di belle soddisfazioni per il nostro Istituto, anche dal punto di vista sportivo. Con la partecipazione ai Campionati studenteschi nelle specialità: sci nordico, corsa campestre, sci alpino e snowboard, arrampicata sportiva, pallavolo, calcio a 5, dama, tennis ed atletica abbiamo raggiunto risultati da podio o quasi, in tutte le specialità. La scelta di proporre un certo numero di attività sportive ha consentito la rotazione delle specialità, l’alternanza degli sport individuali con quelli di squadra ed ha garantito la continuità, dando così la possibilità a molti alunni di proseguire con l’attività iniziata negli anni precedenti o all’interno della Scuola media. Numerosi sono stati gli alunni e le alunne che provenienti dai diversi corsi sono stati coinvolti in questa esperienza; secondo i regolamenti emanati dal Ministero dell’ Istruzione gli studenti sono divisi in due categorie: Allievi corrispondenti al biennio e Juniores al triennio. I partecipanti, dopo la qualificazione nelle fasi di Istituto, si sono confrontati con gli studenti delle altre scuole superiori della provincia ottenendo ottimi risultati. Il nostro Istituto infatti, è stato nominato vincitore del concorso “La Scuola più sportiva della Provincia“ e premiato a fine anno scolastico La Dirigente Ivana Pulisizzi, l’Assessore Marta Dalmaso e il Dirigente Severino Papaleoni alla cerimonia di consegna. dalle Autorità provinciali tra cui l’Assessore all’Istruzione Marta Dalmaso, nel corso di in un’apposita cerimonia alla quale hanno presenziato il Dirigente scolastico, i docenti di educazione fisica e gli studenti vincitori. Lo scopo che gli insegnanti di educazione fisica si propongono ogni qualvolta si trovino a progettare l’attività sportiva extracurricolare è quello di promuovere nei ragazzi il raggiungimento di obiettivi quali il riconoscimento delle proprie attitudini; il saper dominare razionalmente la propria istintività e le reazioni emotive; imparare a scegliere tra proposte di attività diverse e motivare le proprie scelte; persistere nel proprio impegno nel raggiungimento degli tiva della Provincia obiettivi programmati; riconoscere e valutare atteggiamenti e comportamenti di lealtà, correttezza, giustizia, generosità, solidarietà, imparzialità; creare un migliore equilibrio tra attività intellettuali e fisiche incoraggiando alla pratica sportiva nella certezza che l’esercizio fisico regolare sostiene la salute mentale e fisica e può costituire un contributo positivo per il processo di apprendimento. I ragazzi e le ragazze saranno sempre coadiuvati dai docenti di questa disciplina, a sperimentare il piacere di “esserci”, di partecipare, di conoscere le personali e svariate possibilità di movimento, coltivando l’abitudine a far bene ciò che si affronta e a sentirsi stimolati dalle difficoltà e perché no, anche ad accogliere le soddisfazioni ed i risultati ottenuti quest’anno. 27 G Giudicariesi in Russi iudicariesi in Russia (1914-1920) a A cura della classe 5 SA Direzione della ricerca storica: prof. Renato Paoli Direzione della composizione graf ica dei pannelli: prof. Silvano Bonomi 28 Un progetto di ricerca storica 1) INTRODUZIONE: SCELTA DEL TEMA E OBIETTIVI PREVISTI Studiando la storia del Novecento, abbiamo potuto capire come l’evento che ha segnato tragicamente l’inizio del nuovo secolo sia stata la Prima guerra mondiale, la prima guerra di massa della storia dell’uomo che ha indotto nella società europea e mondiale una catena di trasformazioni non solo politiche, economiche e sociali, ma anche culturali e mentali di enorme portata. Consapevoli che il nostro territorio è stato direttamente interessato agli eventi della guerra, abbiamo deciso di svolgere una ricerca intorno a questo evento epocale nella prospettiva territoriale sopra descritta. Dopo alcune letture e qualche discussione in classe, ci siamo resi conto che la maggior parte dei giudicariesi che hanno partecipato alla grande guerra non ha combattuto sul fronte che attraversava le Giudicarie (Adamello – Alpi di Ledro), ma, come accadde ad altre migliaia di trentini combattenti nell’esercito austro-ungarico, furono inviati sul fronte orientale, in Galizia e Bucovina in particolare, a fronteggiare l’esercito russo. Sollecitati dal nostro insegnante di storia, abbiamo quindi approfondito la nostra conoscenza dell’argomento attraverso la lettura di alcune recenti ricerche storiografiche, che hanno evidenziato come i trentini abbiano avuto all’interno della tragedia che li ha accomunati a tutti gli altri popoli coinvolti, un destino particolare, visto che erano combattenti austro-ungarici di cui gli austriaci si fidavano poco in quanto in odore di irredentismo e per i quali gli italiani, nonostante la retorica dei nazionalisti, non provavano particolare simpatia in quanto considerati troppo filo-austriaci. In particolare sono state molto significative per noi, in questa prospettiva storiografica, due opere pubblicate negli ultimi anni: Il popolo scomparso: il Trentino, i trentini nella prima guerra mondiale. 1914-19201 e I dimenticati della Grande Guerra di Quinto Antonelli2. È stato utile, inoltre, sia come stimolo per il nostro lavoro sia come risorsa per la ricerca, l’Anagrafe on-line “Caduti trentini della I Guerra Mondiale” curata dal Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto e consultabile sul sito http://www.trentinocultura.net/. In particolare l’opera di Antonelli è risultata per noi fondamentale, poiché ha suscitato il nostro interesse nei confronti di una tipologia di fonti particolari e solitamente non molto utilizzate nella ricerca storica: le fonti soggettive. Il volume di Antonelli infatti ricostruisce l’esperienza dei soldati trentini sul fronte orientale partendo dalle pagine 1 Il Popolo scomparso. Il Trentino, i Trentini nella prima guerra mondiale, a cura del Laboratorio di storia di Rovereto Comune di Rovereto, Museo storico in Trento, Museo storico italiano della guerra di Rovereto, Nicolodi, Rovereto, 2003. 2 Quinto Antonelli, I dimenticati della Grande Guerra. La memoria dei combattenti trentini (1914-1920), Trento, Il Margine, 2008. ia (1914-1920) dei diari, delle memorie, delle lettere ad amici o familiari, che gli stessi soldati scrivevano nelle trincee, o nei campi di prigionia o, infine, negli ospedali militari nei quali venivano curati dalle ferite di guerra. Questa prospettiva, pur essendo parziale e spesso incompleta se si vogliono ricostruire gli eventi militari che hanno contrassegnato l’evoluzione della guerra, diventa preziosissima se si è interessati a capire l’esperienza vissuta dai soldati, i sentimenti provati, i conflitti interiori, le difficoltà di adattamento, i rapporti interpersonali in una situazione estrema come quella della trincea o della prigionia nelle sterminate steppe siberiane. Per non parlare dell’emozione provata nel leggere le pagine che Antonelli dedica all’esperienza di quei soldati trentini che, catapultati nella Russia della guerra civile, si sono trovati a combattere a fianco delle Armate bianche antibolsceviche in un esercito italiano nel quale, date le drammatiche circostanze, sono stati costretti ad arruolarsi “volontariamente” nella speranza di poter tornare più facilmente in patria. Ritorno che è avvenuto spesso in maniera assai avventurosa, partendo dai porti della Cina e attraversando alcuni l’Oceano Indiano, il Mar Rosso e il canale di Suez fino ad arrivare stremati a Trieste, altri attraverso l’Oceano Pacifico, il continente americano, l’Oceano Atlantico e mezza Europa, raggiungere Torino e da lì l’amato Trentino. Da questa affascinante lettura è scaturita la curiosità di realizzare una ricerca circoscritta al territorio giudicariese, che avesse come obiettivo quello di trovare memorie, diari, lettere, fotografie e altri documenti relativi all’esperienza di guerra dei combattenti giudicariesi, in modo da costruire un percorso di memoria fondato sulla ricerca storica da mettere a disposizione della stessa comunità giudicariese. In questa ottica ci siamo prefissati di svolgere la nostra ricerca con un’obiettivo preciso consistente nell’allestimento di una mostra documentaria che, dal 19 al 30 marzo scorsi, ha proposto un percorso espositivo dedicato alla storia dei soldati giudicariesi combattenti sul fronte russo durante la Prima guerra mondiale. Per poter realizzare il nostro progetto ci siamo avvalsi della collaborazione di due enti culturali che hanno mostrato interesse per il nostro lavoro: il Centro Studi Judicaria e la Fondazione del Museo storico del Trentino con sede a Trento. 29 Giudicariesi in Russi 2) METODO DI LAVORO 30 Il metodo impiegato nella realizzazione della nostra ricerca è quello proprio della storiografia, basato sulla ricerca delle fonti, la loro selezione e la loro analisi critica per arrivare alla ricostruzione degli eventi e/o dei processi storici di cui le fonti sono testimonianza e, infine, tentare una interpretazione complessiva degli stessi. Anche nella ricerca storica, infatti, così come nella ricerca scientifica, il metodo presuppone tre fasi: 1. osservazione e raccolta delle informazioni; 2. analisi e confronto delle stesse, da cui trarre deduzioni su come si sono svolti i “fatti”; 3. interpretazione complessiva del fenomeno e formulazione di una sua plausibile spiegazione. Certo, la ricerca storica non può portare a conclusioni sicure e definitive, molto meno di quanto lo facciano le scienze naturali. Tuttavia i criteri adottati dagli storici sono altrettanto rigorosi di quelli adottati dagli scienziati. Lavorare in modo scientifico in campo storico significa inoltre dotarsi di strumenti utili alla classificazione e all’analisi delle fonti, in modo da poter rendere conto di ogni passaggio e sottoporlo a chiunque sia interessato a rintracciare il percorso effettuato. È fondamentale, inoltre, tenere presenti i risultati che la comunità degli storici ha raggiunto in un determinato campo di indagine, così come avviene anche nell’ambito della ricerca scientifica. Con questo non si pretende naturalmente di affermare che la storia è una scienza esatta e tanto meno che debba dotarsi di strumenti matematici come accade per le scienze della natura. Essendo una scienza che si occupa di comportamenti umani che sono sempre individuali o collettivi, mai universali, essa non potrà che avvalersi di un linguaggio verbale e di interpretazioni di tipo “qualitativo”. Non solo: la specificità dello storico consiste anche nel “raccontare” la storia e non solo spiegarla. In questo senso l’obiettivo primario che ci siamo posti, anche in ragione dell’argomento affrontato, è stato di elaborare una narrazione dell’esperienza dei soldati combattenti in Russia, avvalendoci del racconto che essi stessi ci hanno tramandato nelle loro memorie. La nostra ricerca si è quindi sviluppata attraverso le seguenti fasi. a) Ricerca delle fonti La prima fase del lavoro è consistita nel cercare le fonti primarie a partire dalle quali e con le quali abbiamo poi costruito il nostro racconto. Quali fonti cercare? E dove trovarle? Abbiamo adottato quattro modalità complementari: - appello alla comunità scolastica e, tramite essa, al territorio affinché si rendessero disponibili eventuali documenti conservati negli archivi privati - ricerca personale negli archivi privati propri e/o di propri conoscenti - ricerca nell’archivio di scrittura popolare del Museo storico di Trento e nell’archivio del Museo della guerra di Rovereto ia (1914-1920) - ricerca bibliografica per reperire eventuali documenti già pubblicati in altre opere b) Catalogazione delle fonti e schede biografiche degli autori Una volta reperite le fonti, come catalogarle in modo da renderle fruibili all’analisi? Trattandosi per lo più di fonti soggettive, si è posto anche il problema di conoscere almeno qualche dato fondamentale sui loro autori. A questo fine abbiamo predisposto degli strumenti di raccolta delle informazioni, in particolare: - Una scheda di catalogazione dei documenti - Una scheda di rilevazione dei dati biografici c) Analisi delle fonti e articolazione del materiale nel racconto Dopo aver catalogato le fonti e raccolto le informazioni relative alla biografia degli autori, siamo passati all’analisi dei materiali a disposizione. Dopo una prima analisi generale, abbiamo elaborato, in vista dell’organizzazione della mostra finale, un percorso narrativo articolato in modo da dare leggibilità ai documenti trovati. L’obiettivo era quello di ricostruire attraverso i documenti l’esperienza di guerra e di prigionia dei soldati giudicariesi arruolati a partire dal 1 agosto 1914 nell’esercito austro-ungarico e inviati sul fronte orientale a combattere contro l’esercito russo. Il taglio che si è dato all’esposizione dei documenti è stato dunque di tipo narrativo: si trattava di costruire un percorso che idealmente immergesse il visitatore nelle varie tappe di quella tragica esperienza, utilizzando i documenti come elementi strutturali di un racconto che facesse scorrere in maniera sequenziale i momenti che sono stati vissuti dai protagonisti. Abbiamo utilizzato varie tipologie di fonti (atti ufficiali, articoli di giornale, fotografie, cartografia), assegnando tuttavia una netta prevalenza alle scritture dei soldati (fonti soggettive: memorie, diari, lettere, agende, ecc.) Il racconto si è articolato nei seguenti capitoli: 1. La partenza 2. In viaggio verso il fronte 3. Immagini di vita galiziana 4. Vita militare 5. Si combatte 6. Si muore 7. Feriti 8. Prigionieri 9. A casa la vita continua 10. In Siberia e in Estremo Oriente 11. Il ritorno in patria A questo punto abbiamo effettuato una selezione delle fonti sulla base dell’articolazione che si intendeva dare al racconto. d) Interpretazione delle fonti, stesura dei testi e realizzazione grafica dei pannelli da esporre in mostra La fase finale della ricerca è consistita nella analisi dettagliata dei documenti finalizzata ad una sintesi interpretativa degli stessi e alla scrittura dei testi di spiegazione. In questa fase sono entrate in gioco sia le nostre capacità di analisi e interpretazione delle fonti, sia la nostra creatività per quanto riguarda la presentazione dei risultati finali della nostra ricerca. Ecco perché abbiamo coinvolto nel Progetto anche le competenze acquisite attraverso il Disegno e la Storia dell’arte, in un’ottica interdisciplinare che ci ha permesso di applicare conoscenze e abilità conseguite in ambiti diversi. Non solo: la necessità di realizzare dei pannelli espositivi che potessero essere fruiti anche più volte e in sedi diverse, ci ha spinto ad utilizzare le nuove tecnologie, che offrono straordinarie possibilità di realizzazione di prodotti di ottima qualità. In particolare, pur conoscendo alcuni software utilizzati in altre occasioni nel passato (per es. Microsoft Publisher), ci è stata offerta la possibilità di acquisire alcune conoscenze fondamentali nell’uso di un programma di trattamento dell’immagine (Adobe Photoshop) con il quale abbiamo poi realizzato il nostro lavoro. 3) RISULTATI DELLE RICERCHE a) Documenti reperiti Il lavoro di ricerca ci ha permesso di entrare in possesso di una quantità molto elevata di documenti, tra cui anche molti inediti. Ci siamo resi conto che il materiale a disposizione sugli eventi studiati è davvero molto ricco. Complessivamente, tra i materiali del Museo e 31 Giudicariesi in Russi quelli trovati negli archivi privati, siamo riusciti a reperire circa un centinaio di documenti, comprensivi delle memorie dei soldati, delle fotografie e di altri documenti complementari. Dopo averli catalogati e analizzati in prima battuta, li abbiamo selezionati inserendoli nelle sezioni in cui si è articolata la mostra. Non possiamo stabilire il numero complessivo dei combattenti giudicariesi sul fronte orientale, ma dalle fonti che abbiamo analizzato ci siamo resi conto del coinvolgimento capillare della popolazione del nostro territorio nell’esperienza della guerra su quel fronte. Abbiamo poi cercato di dare un volto e una storia ai soldati che abbiamo conosciuto nel nostro lavoro producendo una serie di schede biografiche di combattenti giudicariesi, di cui siamo riusciti a rintracciare la documentazione. È certamente un elenco parziale, tuttavia significativo nell’ottica del recupero della memoria delle storie personali. 32 b) Bilancio dei caduti giudicariesi Siamo stati invece in grado di verificare il numero dei caduti giudicariesi sui fronti della Grande guerra. Confrontando i dati a nostra disposizione, ricavati prevalentemente dai monumenti ai caduti che quasi tutti i comuni delle Valli Giudicarie hanno eretto in memoria dei soldati che non sono tornati dalla guerra, con l’Anagrafe on-line consultabile sul portale www.trentinocultura.net, siamo riusciti a stabilire che almeno 1051 sono le vittime giudicariesi del conflitto. c) Esempi di documenti inediti rintracciati Tra i documenti inediti che abbiamo trovato negli archivi privati e dei Musei che abbiamo consultato, riproduciamo alcuni esempi. Doc. 1. Pagina della Memoria manoscritta e inedita di Adriano Castellani di Ragoli (Busa di Tione) – Archivio privato di Oreste Castellani Dalla memoria inedita sappiamo che Adriano Castellani è partito il 1 Agosto 1914, ha raggiunto in serata Riva e da lì si è recato presumibilmente a Rovereto, che era una delle stazioni da cui partivano i treni per ia (1914-1920) il fronte. Lo troviamo poi a Leopoli (Lemberg nel testo) e nei pressi di Cracovia. I luoghi che cita lo collocano sul fronte galiziano nella zona collocata tra Tarnow, Cracovia, Leopoli e Prezsmyl. La sua esperienza di guerra è effettuata come addetto alle “macchine” e quindi presumibilmente in un battaglione dell’artiglieria austro-ungarica. Nel febbraio del 1915, dopo aver avuto la possibilità di incontrare suo fratello Enrico qualche tempo prima, viene a sapere da un conterraneo della sua morte. Il corpo del fratello Enrico è sepolto nel cimitero di Lubcza Szczepanowska, nella provincia di Tarnow (oggi in Polonia). Le ultime pagine della memoria fanno riferimento al sopravvenire di una malattia che lo porta ad essere ricoverato e infine congedato nel 1917. La bozza della lettera collocata nella parte finale del quaderno e la brusca interruzione del racconto fanno pensare che con molta probabilità la memoria sia stata scritta nel periodo di degenza all’ospedale. Il rientro a casa avviene passando da Vienna, Grein Oberosterreich, Enns. L’incipit della memoria risulta folgorante per la sua forza espressiva e attesta il dolore dei soldati al momento della partenza. Il documento ci fornisce poi alcune indicazioni utili sui punti di raccolta (Riva, Trento, Bolzano), sulle difficoltà del viaggio e sul disorientamento dei soldati nelle prime ore della mobilitazione. Doc. 2. Cartolina polacca di Luigi Maturi di Condino (Valle del Chiese) – Archivio del Museo storico italiano della Guerra di Rovereto Luigi Maturi parte per il fronte nell’estate del 1914 in seguito alla mobilitazione, avendo come prima meta Trento. Indossata la divisa militare, parte da qui alla volta di Graz. Fin da subito, è impegnato in ospedali militari, dove ha il compito di smistare i feriti, eseguire bendaggi e assistere alle operazioni in qualità di anestesista. Inoltre è anche capo della mensa ufficiali e responsabile dell’approvvigionamento. Da Graz si trasferisce a Vienna, poi a Budapest e inf ine a Mezdaborc, giungendo così nel pieno della Galizia. Su committenza dell’ospedale militare, si sposta spesso nei territori galiziani visitando numerose città, come documentano le numerose foto ritrovate. Nonostante la guerra sia un motivo terribile di scontro, rappresenta pure un momento di incontro tra diverse etnie e razze (ebrei, russi, austriaci, italiani, slavi...). Infatti, Luigi conobbe numerose persone di diversa nazionalità, con cui mantenne una corrispondenza epistolare anche dopo la f ine della guerra. Firmato l’armistizio nel 1917, si trasferisce con l’ospedale militare a Terragnolo, Vallarsa. Qui rimane per circa un anno e nel 1918 Luigi fugge a cavallo verso Innsbruck, dato che la bassa Valle del Chiese era resa impenetrabile dalle truppe italiane. Da Innsbruck si trasferirà a Cles, dove eserciterà la professione di farmacista per alcuni anni. Ritornerà a Condino verso la fine degli anni venti. Scrive Luigi Maturi nella sua memoria inedita: “Il popolo polacco mi è molto simpatico, per la gentilezza, bontà d’animo e nobiltà, rassegnazione nel sopportare le disgrazie; è però ancora molto, ma molto indietro e in generale anche assai sporco. Ha bei costumi.” Doc. 3. Piastrina di riconoscimento e lettera ai genitori del soldato Germano Apolloni di Dorsino (Giudicarie esteriori) – Archivio Privato di Donatella Rigotti 33 Giudicariesi in Russi La piastrina fornisce indicazioni sull’arruolamento del soldato Germano Apolloni nella 7 Compagnia di uno dei Reggimenti dell’esercito austro-ungarico. Fornisce i dati anagraf ici del soldato (nome e cognome; anno e luogo di nascita). L’astuccio in metallo consentiva di proteggere le informazioni scritte a mano su carta semplice. Dalle lettere inedite conservate dalla famiglia, siamo riusciti a ricostruire l’esperienza del soldato Germano Appoloni, il quale, partito con la prima mobilitazione dell’agosto 1914, ha combattuto in Bucovina almeno f ino al 1915 ed è stato poi fatto prigioniero nel 1916. Una cartolina da Torino del dicembre 1918, a guerra conclusa, ci fa ritenere che sia rientrato con uno dei viaggi organizzati dalla Missione militare italiana in Russia tra i trentini irredenti. 34 ia (1914-1920) La cartolina è spedita il 7/11/1917 dal soldato Carlo Maestri alla moglie, trasferita da Prezzo, paese nei pressi dei forti di Lardaro, a Pelugo in Valle Rendena; attesta l’esperienza dei profughi della valle del Chiese, che erano costretti, essendo sulla linea del fronte, a trasferirsi in paesi più interni come la Busa di Tione e la valle Rendena. Doc. 5. Pagina del Libretto Militare del Regio Esercito Italiano – Corpo di spedizione in Estremo Oriente del soldato Pellegrino Donati di Dasindo (Giudicarie esteriori) – Archivio Privato di Anna Donati Doc. 4. Cartolina-fotograf ia inedita di Carlo Maestri di Prezzo (Valle del Chiese) – Archivio Privato di Luciano Bugna 35 Giudicariesi in Russi Dai documenti reperiti si evince che dopo essere stato fatto prigioniero dai russi in Siberia, Pellegrino Donati decide di arruolarsi volontariamente con l’Italia nel corpo dei Battaglioni Neri, che confluirono poi nel Corpo di spedizione italiano in Estremo Oriente. La sua agendina riporta le seguenti indicazioni: “Siberia. Arivato Krasnoiaschi (Krasnojarsk) 17 novembre 1918. Partito poi 6-8-1919”. Il suo nome risulta iscritto nelle liste uff iciali della “Legione Trentina”, conservate presso il Museo storico di Trento. Le cartoline dalla Cina e da Port Said attestano che Pellegrino è rientrato in patria con una delle navi militari italiane, partendo presumibilmente dalla base italiana di Tien Tsin per raggiungere Trieste nel 1920. Il Foglio di Congedo infatti indica la data 3 febbraio 1920. Nell’agosto del 1918, come attesta il suo libretto di arruolamento, Pellegrino Donati, dopo il periodo di prigionia in Russia e in Siberia, si arruola “volontario” nei Battaglioni Neri, che verranno integrati nel Corpo di spedizione in Estremo Oriente dell’Esercito italiano, inviato in quelle terre lontane per sostenere le armate bianche che stavano combattendo contro i bolscevichi. 36 Doc. 6. Cartoline dalla Cina e da Port Said di Pellegrino Donati di Dorsino (Giudicarie esteriori) – Archivio Privato di Anna Donati I soldati giudicariesi tornano in patria anche molti mesi dopo la f ine della guerra. Alcuni addirittura nel 1920. Spesso portano con sé souvenir e ricordi delle terre in cui si sono trovati a combattere o in prigionia, come pipe, scatole, cartoline. Anche Pellegrino Donati ha portato con sè una serie di cartoline dalla Cina e dal Medioriente. ia (1914-1920) Doc. 7. Lettera di Selma Ongari al marito Guerrino Botteri di Strembo (Valle Rendena) – Archivio della Fondazione del Museo storico del Trentino Guerrino Botteri era un maestro elementare nato nel 1882 a Trieste, città dove era emigrata la famiglia, che rientrerà in val Rendena nel 1907. Conseguito il diploma magistrale, insegnò in diverse scuole della sua valle. Dopo la guerra si trasferì a Trento dove divenne direttore didattico e dove morì nel 1941. Anselma Ongari, detta Selma, nacque invece a Spiazzo nel 1892, figlia di un maestro elementare. La madre gestiva invece un’osteria del paese. Anche Selma potè accedere all’istruzione superiore in un istituto commerciale. Selma e Guerrino si sposano l’11 maggio del 1914: di lì a pochi mesi Guerrino sarà chiamato sul fronte galiziano, iniziando un periodo di distacco dalla moglie che – a fasi alterne – durò fino al 1918. Anche Selma nell’agosto del 1915 fu costretta a trasferirsi dalla Rendena ad Enns, cittadina dell’Austria superiore, nelle vicinanze di Katzenau, dove la sua famiglia era stata internata per le simpatie filo-italiane che aveva precedentemente manifestato. Nell’espistolario non troviamo molte descrizioni dei fatti di guerra vissuti da Guerrino (di cui invece parla più dettagliatamente nel diario e nelle lettere al cognato): per lo più troviamo riflessioni personali dei due coniugi, lunghe e dolcissime dichiarazioni d’amore e di affetto, che attestano un intenso legame coniugale L’epistolario di Guerrino Botteri con la moglie Anselma Ongari è conservato presso il Museo storico del Trentino e conta ben 1371 lettere che i coniugi si scrivono tra il 1914 e il 1920. L’icipit di questa lettera è particolarmente significativo perché attesta la speranza in un futuro che faccia dimenticare gli orrori della guerra. 37 Giudicariesi in Russi Doc. 8 Pagina dell’Album fotograf ico di Alfonso Cazzolli (Tione) –Archivio Privato di Renzo Salvaterra 38 Alfonso Cazzolli viene chiamato alle armi verso la f ine di novembre del 1914. Dapprima trascorre un breve periodo di addestramento militare in Trentino tra Levico e Trento, poi alla f ine di giugno del 1915 viene trasferito ad Enns, nell’Austria Superiore. In seguito viene inviato in Galizia, dove prende parte alla controffensiva austriaca avviatasi alla f ine di aprile del 1915. L’8 giugno 1916, Alfonso realizza il tanto desiderato progetto: diserta e si consegna ad una pattuglia di Cosacchi. Per alcuni giorni viene tenuto nel campo di concentramento di Darnitza, presso Kiew; viene poi condotto agli estremi conf ini orientali della Russia europea, dove svolge il lavoro di falegname. Nell’ottobre del medesimo anno si arruola nei Battaglioni Neri e combatte come volontario per l’Italia. Nel luglio 1917 raggiunge il campo di Kirsanov, luogo di prigionia degli italiani irredenti. Il proposito di tornare in patria viene troncato dallo scoppio della rivoluzione, a causa della quale viene trasferito con alcuni compagni a Tien-tsin, dove si arruola nel Corpo di spedizione italiano in Estremo Oriente operante a f ianco alle truppe “bianche” del generale Kolciak in azioni antibolsceviche di rastrellamento. Nel febbraio del 1920, rientra in Italia (Trieste) a bordo della “Nippon ” assieme a 270 volontari trentini. Al rientro portò con sé numerosi oggetti e una serie di cartoline e fotografie che conservò accuratamente in un album, all’interno del quale alcune pagine, come quella che riportiamo, sono dedicate alle violenze causate dai Signori della guerra che controllavano il territorio cinese dopo la rivoluzione del 1911. ia (1914-1920) 4) CONCLUSIONI La ricerca che abbiamo condotto ci ha permesso di costruire un pezzo di storia significativo all’interno di una storia più generale e maggiormente conosciuta. Abbiamo scoperto una realtà umana per certi versi sorprendente costituita dalle esperienze drammatiche della trincea, dalla molteplicità dei sentimenti e degli affetti dei protagonisti, dai loro legami con le famiglie e con la terra d’origine, dal loro desiderio continuo di tornare in patria, dalle condizioni della prigionia in terra russa, dalle traversie del ritorno. In particolare abbiamo scoperto che molti uomini che hanno dovuto combattere al fronte hanno sentito l’esigenza di mettere per iscritto i loro pensieri, le loro difficoltà, le loro imprese, i loro sentimenti. Ciò significa che l’esperienza della guerra è stata così totale e totalizzante da costituire, per chi è sopravvissuto e ha potuto tornare a vivere, un’esperienza che ha inevitabilmente sconvolto la propria esistenza segnando un momento di svolta fondamentale, dal quale ogni altro momento della propria vita è stato in qualche modo condizionato. Tra i nostri testimoni c’è chi, per esempio, come Alfonso Cazzolli, dopo aver scritto all’epoca dei fatti un resoconto delle proprie vicende militari, sentirà l’esigenza di tornare a ridefinire e completare il proprio racconto a distanza di anni, ormai vecchio ma con il ricordo di quell’esperienza giovanile ancora ben vivo nella memoria3. È stata una scoperta anche il fatto di riscontrare un tasso di alfabetizzazione nelle nostre valli decisamente elevato: non solo maestri o impiegati, ma anche contadini e artigiani dimostrano di saper leggere e scrivere in italiano in un’epoca in cui in altre parti del nostro paese l’analfabetismo è ancora molto diffuso. La lettura delle memorie dei soldati semplici, arruolati per necessità, spesso inconsapevoli delle reali motivazioni che erano alla base del conflitto in cui sono stati coinvolti, ci ha permesso inoltre di guardare alla Grande guerra con un occhio molto diverso da quello che abbiamo quando studiamo quell’importante evento della storia novecentesca sui manuali scolastici. Se in questi vengono descritte tattiche militari, obiettivi strategici, risorse economiche e tecniche impiegate, nelle memorie dei soldati leggiamo invece di lunghe marce estenuanti, di nostalgia della propria casa, di rapporti umani non sempre amichevoli tra commilitoni e soprattutto tra soldati e ufficiali; o ancora, di ranci ridotti al minimo, di giacigli improvvisati, di notti all’addiaccio, di suoni assordanti prodotti da cannoni e mitragliatrici. Una guerra quindi vista dalla parte di chi l’ha combattuta davvero, di chi è morto sotto i colpi dei fucili e delle mitraglie, di chi è stato stroncato dal colera o dalla setticemia ed è ancora sepolto in uno dei molti cimiteri galiziani, di chi ha scritto le sue memorie in un letto di qualche ospedale militare dell’alta Austria. Anche la lingua usata dai diaristi e dai memorialisti è stata una scoperta interessante. Innanzitutto i nostri testimoni provengono da ceti sociali diversi: falegnami, contadini, artigiani, ma anche maestri elementari, tipografi, impiegati. Tutti sono accomunati dall’esperienza della guerra e da questa esigenza impellente di fissare la propria testimonianza attraverso parole scritte. Certamente la precarietà delle proprie condizioni esistenziali e la consapevolezza dell’eccezionalità dell’esperienza che si stava vivendo hanno contribuito a suscitare tale necessità dello scrivere. La lingua usata è per lo più una lingua popolare, magari sgrammaticata (anche se non sempre!), ma molto spesso di grande efficacia espressiva. Leggiamo per esempio l’incipit della memoria inedita di Adriano Castellani: “Il giorno 1 Agosto doppo un angoscioso lascio della mamma ed una sorella maritata. Ecco che noi due fratelli con lagrime e pianti se inviemo per il triste destino della guerra”4. È un inizio folgorante che racchiude tutta la disperazione che il soldato prova al momento della partenza. Sempre Castellani nella sua semplicità evoca un’immagine che ricorda Ungaretti: “nei contorni di Schremizl (Prezschmyl) dove che abiamo avuto dei combatimenti sanguinosi estramente si 3 Cfr. Camillo Zadra, La memoria di Alfonso Cazzolli, in Soldati. Diari della Grande Guerra, Edizione La Grafica, s.d 4 A. Castellani, Memoria della guerra 1914-1917, Ms. inedito, Archivio Privato di Oreste Castellani 39 Giudicariesi in Russi 40 sviluppò il colera quela peste malatia che gli uomini cadevano come le foglie”. Un altro aspetto che emerge da una parte della documentazione raccolta è il modo con cui i soldati giudicariesi percepiscono una realtà completamente diversa da quella dalla quale essi provengono. Le descrizioni delle terre e dei paesaggi lungo il viaggio che li porta fino ai confini orientali dell’Impero mostrano per esempio una curiosità naturale per un mondo ai più del tutto sconosciuto. Ma sono soprattutto le persone, i popoli, i loro usi e costumi, i loro abbigliamenti, le loro abitazioni ad interessare i nostri soldati. I rapporti con le popolazioni dei luoghi sono spesso contrassegnati da grande umanità: episodi di generosità e di aiuto da parte degli abitanti nei confronti dei soldati sono spesso narrati nelle testimonianze e nei ricordi dei trentini. Vi è anche qualcuno che mostra un interesse per così dire “etnografico”: la Galizia, la Bucovina, i monti Carpazi, ma ancor più la Siberia, la Mongolia e la Cina appaiono agli occhi dei nostri combattenti come mondi esotici. Da una parte si evidenziano i costumi incivili, la “barbarie” o l’immoralità di galiziani e siberiani; dall’altra si descrivono con stupore le bellezze dell’estremo oriente o l’originalità delle abitazioni slave. Leggiamo per esempio nella memoria dell’ufficiale farmacista Luigi Maturi di Condino: “Il popolo polacco mi è molto simpatico, per la gentilezza, bontà d’animo e nobiltà, rassegnazione nel sopportare le disgrazie; è però ancora molto, ma molto indietro e in generale anche assai sporco. Ha bei costumi. I Ruteni sono molto, ma molto più indietro; si vede che è stato un popolo molto, ma molto trascurato”5. In questo anche le fotografie o le cartoline-ricordo o gli oggetti riportati in patria come souvenir del lungo viaggio effettuato testimoniano il desiderio di avvalersi comunque di un’esperienza di vita che, pur nella sua drammaticità, ha offerto anche la possibilità di aprirsi al grande mondo e di conoscerne le terre più remote. 5) OSSERVAZIONI FINALI La ricerca storica che abbiamo portato a termine non rappresenta solo un lavoro di catalogazione e archivio dei documenti; al contrario, ci ha permesso soprattutto di fermarci a riflettere sull’esperienza che i nostri convalligiani hanno vissuto e sulle emozioni che hanno provato. La lettura dei documenti, forse iniziata con un’intenzione prettamente didattica, ci ha toccato nel profondo del cuore, facendoci vivere in prima persona le memorie dei soldati, ai quali alla fine ci sentiamo legati da un sentimento di affetto sincero. Questo vivo coinvolgimento emotivo è stato ciò che ci ha dato la voglia, l’interesse e la curiosità di andare avanti nell’approfondimento della ricerca, comprendendo, alla fine di questo impegnativo ma soddisfacente lavoro, di non 5 L. Maturi, Memoria, Ms. inedito conservato presso il Museo storico italiano della guerra di Rovereto ia (1914-1920) poterci permettere di dimenticare ciò che è accaduto. Abbiamo capito che la storia è fatta da esperienze vissute da uomini comuni che per la maggior parte delle epoche passate sono finiti nel nulla, senza lasciare alcuna traccia di sé e, con il tempo, scomparendo anche dal ricordo. Laddove, come nel caso della Grande Guerra, esistono testimonianze di ciò che è accaduto, diventa dunque importante il lavoro di ricerca che consenta di fare riemergere e dare concretezza a chi ha vissuto quel tragico passato. Le scritture di guerra hanno questa grande forza espressiva in grado di riprodurre lo stato d’animo dei soldati nelle trincee, in prigione, in territorio nemico. È possibile rivivere oggi la tragica esperienza di quei soldati? Se ascoltiamo le parole di uno di loro, sembrerebbe di no: “È inutile lo scrivere! Chi non ha provato la disperazione muta di una massa di uomini affamati, condotti senza sapere il dove, diretti ad una meta, non nota nemmeno ai comandanti, di notte, per vie di fango dove il ‘piè fermo è sempre il più basso’ quando non sdrucciola anche quello, sovraccarichi di peso; umidi per l’acqua che piove f ine f ine, intirizziti dal freddo, esausti per lo sforzo, chi non prova tale muta disperazione, non può immaginarla attraverso le parole scritte”.6 Eppure la 6 G. Botteri, Diario, in Scritture di guerra. Guerrino Botteri, Vigilio Caola, Giovanni Lorenzetti, Valentino Maestranzi, Giuseppe Scarazzini, Quinto Antonelli, Manuela Broz, Giorgia Pontalti (a cura di) Co-editori: Fondazione del Museo storico del Trentino e Museo storico italiano della guerra di Rovereto, 1998, p. 18. lettura del diario dello stesso Botteri, la memoria del Castellani, le lettere ai genitori dell’Apolloni, le cartoline affettuose ai famigliari del Maestri, ci hanno davvero proiettato in quel non troppo lontano passato e ci hanno permesso di ridare un volto ai Botteri, ai Castellani, agli Apolloni. Siamo convinti che il nostro lavoro, nella sua parzialità, può fornire un contributo a questo importante compito che abbiamo noi e tutte le generazioni future: tenere vivo il ricordo della Grande Guerra, non solamente per quanto riguarda gli avvenimenti, ma soprattutto per quella che è stata la personale esperienza di umili soldati. È solo l’inizio di una ricerca che potrà essere proseguita anche per altre esperienze di questo tragico XX secolo che ci sta alle spalle. Pensiamo alla guerra d’Etiopia o alla Seconda guerra mondiale: anche queste due disastrose guerre del secolo hanno visto la partecipazione massiccia di trentini e, tra loro, molti giudicariesi. Sono campi di indagine ancora del tutto aperti a cui la ricerca storica dovrà prima o poi dedicarsi. 6) RINGRAZIAMENTI Vogliamo esternare la nostra più sincera gratitudine a tutte le persone e istituzioni che ci hanno dato collaborazione e supporto logistico, permettendoci così di realizzare il nostro Progetto. In particolare desideriamo ringraziare il professore di storia e filosofia Renato Paoli, il quale ci ha spronato a svolgere la ricerca e ci ha guidato in tutte le sue fasi e il professore di storia dell’arte e disegno tecnico Silvano Bonomi, per la sua disponibile consulenza artistica nella realizzazione della mostra. Non scordiamo di ringraziare per l’aiuto ricevuto lo storico Quinto Antonelli, Caterina Tomasi, bibliotecaria del Museo storico di Trento, Anna Pisetti, bibliotecaria del Museo della guerra di Rovereto, e Daniela Mosca del Centro Studi Judicaria, luogo dell’esposizione. Ringraziamo anche la Biblioteca di Tione, per la ricerca bibliografica e l’esperto Alessandro Togni, poiché ci ha insegnato ad utilizzare Adobe Photoshop per realizzare i pannelli illustrativi. Un grazie anche alle Istituzioni del territorio che hanno creduto in noi e ci hanno sostenuto nella realizzazione del Progetto: il Centro Studi Judicaria, la Fondazione del Museo storico del Trentino, gli Assessorati alla cultura della Comunità delle Giudicarie e del Comune di Tione, le Casse Rurali del territorio giudicariese. Infine la nostra sincera gratitudine va alle persone (non è possibile nominarle tutte) che hanno gentilmente messo a disposizione i documenti, senza i quali sarebbe stato impossibile realizzare la nostra ricerca. 41 Servizio fotografico: Patrick Savinelli Momenti del concerto 2010 “Il Guetti vola in Africa” con il ritorno nel nostro auditorium di Cheryl Porter, grande interprete italo-americana di spiritual. Anche quest’anno il progetto promosso e sostenuto dalla scuola su proposta della classe 3a PA e con il contributo di Enti locali ha raggiunto lo scopo di mantenere l’impegno di adozione annuale dell’orfanatrofio “Rayon de Soleil” di Bafoussam in Camerun (Africa). 42 Dirigente scolastico Docente collaboratore vicario Docenti collaboratori Docenti collaboratori sicurezza dott. Severino Papaleoni prof. Erminio Rizzonelli prof. Innocentino Antoniolli prof. Luciano Bugna prof.ssa Lorena Giacobazzi prof. Tiberio Salvaterra prof. Roberto Strangis prof.ssa Giuseppina Zanelli prof. Silvano Bonomi prof. Alberto Tomasi taff Coordinatori di Indirizzo Liceo Scientif ico Liceo Scientif ico Montagna Liceo Linguistico Liceo Socio Psico Pedagogico Ragioneria / IGEA Geometri Biennio ITI Corsi serali Coordinatori di Dipartimento Area Umanistica Area Linguistica Area Scientifica Area Tecnica Area Giuridico-Economica-Aziendale Funzioni strumentali Orientamento Valutazione Innovazione Tecnologica Area Didattica (attenzione al biennio) prof. Tiberio Salvaterra prof. Luciano Bugna prof.ssa Mirella Bertolini prof.ssa Laura Rossi prof.ssa Anna Riccadonna prof. Innocentino Antoniolli prof. Graziano Borsari prof.ssa Ilaria Guidotti Staff Staff S proff.sse A. Moratelli, S. Mittempergher prof.sse Jole Armani, Mirella Bertolini proff. Tiberio Salvaterra, Alberto Tomasi prof. Carlo Carè prof.ssa Cristina Maturi prof. Claudio Pucci prof.ssa Alessandra Macinati prof. Lorenzo Cazzolli prof.ssa Liliana Gallazzini 43 D Docenti ocenti 44 Alamia Anna Alberti Cristina Algeri Addolorata Liana Andina Giulia Antolini Armida Antolini Marcella Antolini Natalina Antoniolli Innocentino Armani Iole Berretti Raffaele Bertolini Mirella Binelli Giovanna Bizzotto Jeanette Bondioli Francesco Bonomi Silvano Bonvecchio Antonio Boroni Alessandra Borromeo Luigi Borsari Graziano Bosetti Marco Bosetti Norma Buganza Caterina Bugna Ivan Bugna Luciano Buratti Franco Caffarena Geronima Cainelli Cristina Calce Michele Caldera Attilio Caola Maria Carè Carlo Caridi Nicola Carraro Cristina Castellani Monica Castronovo Paolo Cazzolli Lorenzo Ceschinelli Lucia Chistè Elena Cimarolli Primo Coffano Luciana Collini Federica Collini Romeo Collini Stefano Colò Ennio Cominotti Gastone Cucca Enrico Dal Ri Carmen Di Francesco Elena Dolzan Paolo Faraci Carmelo Ferrari don Paolo Ferrari Paola Fiumefreddo Arianna Franco Francesca Gaglio Maria Concetta Gallazzini Liliana Gasperi Elisabetta Giacobazzi Lorena Giordani Laura Girardini Maria Carla Gosetti Alberto Guidotti Ilaria Ianeselli Sara Leonello Maria Litta Anna Maccabelli Luca Macinati Alessandra Maistri Mattia Malfatti don Andrea Mattina Guido Maturi Cristina Melchiorri Cinzia Merli Maria Rosi Meroni Maria Luisa Mezzi Paola Mittempergher Susanna Morani Nadia Moratelli Antonella Morini Ilaria Nella Edda Nicolli Alberta Nicolodi Carla Nistri Margherita Omezzolli Linda Paoli Renato Partipilo Francesco Piccoli Paolo Polin Sylviane Polla Claudia Pucci Claudio Riccadonna Anna Rossi Laura Russo Barbara Salvaterra Ezio Salvaterra Giuliana Salvaterra Tiberio Santini Andrea Scarpari Paola Seraf ini Susanna Spada Nicola Spadaccino Tamara Speranza Mariella Strangis Roberto Stucki Magdalena Tinè Maria Titta Annalisa Tomasi Alberto Vaccaro Carmela Zanella Laura Zanelli Giuseppina Zini Fabiola P A.T.A. Personale Amministrativi Marta Bagozzi Luisa Baldracchi Iris Cosi Amedea Degiuliani Silvia Franchini Erica Gottardi Mafalda Maestri Germana Pellizzari Mara Pernisi Pierluigi Salvaterra Simona Troiano Vanda Viviani Assistenti di laboratorio Daniele Bazzanella Marco Briani Andrea Ferrari Giuseppe Mussi Mauro Togni Collaboratori scolastici Elena Armani Luisa Bertini Mariassunta Bertini Maria Grazia Bonapace Pierangela Bugna Raffaella Bugna Nicola De Feo Laura Longhi Caterina Mezzi Eugenio Oliverio Achille Pasi Adriano Passardi Manuela Pellegrini Giuseppe Rimmaudo Carla Salvadori Vittorio Salvaterra Fabio Valentini Docenti e Personale ersonale A.T.A. 45 C dell’Istituzi Consiglio onsiglio dell’Istituzione Dirigente scolastico Genitori Sergio Salizzoni - Presidente Stefano Brunelli Gabriella Mattivi Sara Maturi Docenti Silvano Bonomi Ennio Colò Elena Di Francesco Liliana Gallazzini Cristina Maturi Antonella Moratelli Renato Paoli Nicola Spada Personale A.T.A. Raffaella Bugna Achille Pasi Studenti Christian Bazzoli Michele Bella Kevin Cortella Claudio Poletti Studenti Consulta provinciale 46 Severino Papaleoni Lara Fostini Beatrice Oliana ione Classi e foto 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 AGLIARDI CHRISTIAN ARTINI MICHELE - Trasf. BERTOLINI FILIPPO BUGNA VITTORIO BUTTERINI MICHELE CAOLA JESSICA CAOLA RICCARDO CLINAZ LUANA FERRARI ALESSANDRO FILOSI MARCO FRANCESCHETTI MATTIA LORENZETTI STEFANO MAFFEI EDOARDO - Trasf. MATURI ANNA MEZZI MICHELA PIAZZA ELVIO RICCADONNA SAMUELE ROSA FRANCESCO ROUHAIM OUALIDE SAUDA ANDREA SILI VLAD VALCANOVER SIMONE 48 Classi e foto a 1 Geometri A 1a Geometri A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 a 2 Geometri A 2a Geometri A ALDRIGHETTI FABIO AMISTADI ROSANGELA ANTONIOLLI CLAUDIO ARCI VERONICA BONAPACE MATTEO CASTELLINI ANDREA COZZINI DAVIDE FILOSI MARIO FRANCHINI GIORGIA MAFFEI CHIARA MASCHERI GLENDA PAROLARI CHRISTIAN REMEDIO ELISA SALVADORI VALENTINA TAMBURINI MANUELA VALENTI PAOLO VALERIO FABIO VULTAGGIO ALBERTO Classi e foto 49 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 ALARI GABRIELE ANTOLINI DAVIDE ARMANINI GIACOMO BAZZOLI NORMAN BERTINI FEDERICO BONAPACE ROBERTA BUGNA JESSICA CALIARI FABRIZIO FIORONI FEDERICO GJORESKI ALEKSANDAR LUCCHINI FRANCESCO MARCHIORI DANIELE MILANI STEFANO PEDRAZZOLI RICCARDO SALSA SILVIA SALVATERRA LORIS SARTORI FABIO TOMASINI EMILIO VALENTINI MATTEO 50 Classi e foto a 3 Geometri A 3a Geometri A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 a 4 Geometri A 4a Geometri A ANTOLINI FLAVIO ANTOLINI MARCO BERTINI DANIELE BONENTI VALERIA CARLI SERGIO COLLINI FEDERICO FRIZZI FEDERICO PALLA LORENZO PAPALEONI MARTINA PASSARDI CHIARA PEDRETTI RICCARDO PIETROPOLI ELENA POLANA ROBERTO POVINELLI DAMIANO - Trasf. TAWFIK OMAR VIVIANI CATERINA Classi e foto 51 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 ARMANI FABIO BALDUZZI CESARE BAZZOLI CHRISTIAN BONAZZA PAOLO CANDIOLI MICHELE CASTELLINI UGO CAVALLARO FRANCESCA COSI MARIO DALPONTE STEFANO MADASCHI MATTEO MAESTRANZI CHIARA MAIER FEDERICO PEZZAROSSI SIMONE FABIO ROUHAIM SOUFIANE SALVATERRA ELISA TAMBURINI MICHELE 52 Classi e foto a 5 Geometri A 5a Geometri A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 a 1 Geometri B 1a Geometri B ALICANTI DANIELA AMISTADI ALBERTO AMISTADI FEDERICA BOSETTI PATRICK BOTTERI DAVIDE BOYCHUK VIKTOR BUSELLI ALBERTO BUSELLI ALESSANDRO CAPPELLI DANIEL GIOVANELLI MANUEL HOXHA RUBIN KLETSKIY KONSTANTIN LEONARDI MICHELE LEONARDI JACOPO MELZANI MIRKO MERLI GABRIELE NARDONE PIERFRANCESCO OLIVIERI MARTINO PLOTEGHER ROBERTO PROFAIZER NICOLÒ ZANETTI MASSIMILIANO Classi e foto 53 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 ALBERTI ALESSANDRO ALDRIGHETTI ALESSANDRA APPOLONI VALENTINA ARMANI ANDREA. BAZZOLI IVANO BRENA NICOLA CHIAPPANI SIMONE CIMAROLLI REDENTO FRANCESCHETTI CRISTIAN - Trasf. FRANCHINI WILLIAM LORENZI LUCA MARINI MATTEO MASOTTO NICOLE MORELLI FEDERICO MORELLI MARTINO PILOTTI KEVIN TIRADO CARRASCO GABRIELA VALENTINI ELENA 54 Classi e foto a 4 Geometri B 4a Geometri B 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 a 1 ITI A 1a Istituto Tecnico Industriale A ARMANI VALENTINO BAZZOLI RICCARDO BAZZOLI SERGIO BOMBARDA MICHELE BOSETTI FEDERICO COZZIO THOMAS FRANCESCHETTI OMAR GUALDI OMAR MARGONARI ROBERTO SALVATERRA CESARE SIRENO MATTIA Classi e foto 55 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 BONOMINI ANDREA CIMAROLLI CHIARA DONINA MARCO - Trasf. FAES LUCA MAIOCCHI YURI MARCHIORI ANGELO POLI ROBERT RIGOTTI ALESSIO RODIGARI MICHEL RUSSO RAYMOND STRAOLZINI MIRKO VALENTI FEDERICO 56 Classi e foto a 2 ITI A 2a Istituto Tecnico Industriale A a 1 Linguistico A 1a Linguistico A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 BAZZOLI NICOLE BELTRAMI JESSICA BINELLI MADDALENA BRUNELLO ALESSIA BURRINI MARTINA CATTONI CHIARA CHEMOLLI CRISTINA CIMAROLLI ILARIA COLLINI ELEONORA CROSINA ALESSIA DIDOUH NESAYBA HECHENBLAIKNER ELISA LAVEZZARI NADIA PAOLI ADRIANA PLATZER ALESSIA PLATZER NICOLE PORCELLI PIETRO RICCADONNA VALENTINA SANSONI GAIA SERAFINI DEBORA TURRI ISABEL VALENTI GAIA VALENTINI SARA - Trasf. VIVIANI ALESSIA ZONTINI ELEONORA ZULBERTI VERONICA Classi e foto 57 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 BELLIBONI SARA BONAPACE ERIKA BONUCCELLI DENISE BRUNELLI PATRIZIA CAMPAGNOLI ILARIA FOSTINI LUCREZIA FRANCHI MARTINA GHEZZI DEBORA GIACOMETTI MICHELE GIONGO PETRA GRANIERI ILARIA - Trasf. LORENZI MARIAVITTORIA MONEGHINI SILVIA NICOLINI DANIELA ODORIZZI SILVIA OSS SARA PELLIZZARI SAMANTHA ROTA MADDALENA SANSONI ZAIRA SCHERGNA ANNA SEBASTIANI GIULIA TERZI CAMILLA TROGGIO CLAUDIA TUDA VESILDA ZENI ALESSANDRA 58 Classi e foto a 2 Linguistico A 2a Linguistico A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 a 3 Linguistico A 3a Linguistico A BAZZOLI FEDERICA BAZZOLI GIADA DE LAZZARI NICOLE FALANGA VALENTINA FAMBRI LORENZA FIORELLA ILARIA GOBBI JASMINE GUERINI ROBERTA MARINI ANCILLA MOLINARI LUISA RICCA LAURA RIGOTTI CAMILLA SANSONI CHIARA SERAFINI LUDOVICA SIMONE PAOLA TISI JESSICA ZINI ANNA Classi e foto 59 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 BELTRAMI MARTINA BOSETTI MARINA CALDERA ILARIA CARÈ ROBERTA COLLINI LINDA COLOMBO GIULIA FERRARI CARLA FERRARI SILVIA FOSTINI MONICA MAGANZINI EMMA MONFREDINI LAURA PONTIROLLI SABRINA PRETE DENISE ROTA ISABEL SAI ALICE SEBASTIANI ELENA TURRI KARIN ZUBANI VICTORIA 60 Classi e foto a 4 Linguistico A 4a Linguistico A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 a 5 Linguistico A 5a Linguistico A ALBERTI ILARIA ALIMONTA CHIARA ARTINI MARTINA BERTARELLI GIULIA BERTOLINI VALENTINA FACCHINI NADIA FRIZZERA ALFONSINA GALLAZZINI IVANA GIOVANELLI CLAUDIA GRASSI MARTINA SICHERI BARBARA TERZI GAIA VOLPI GIUSY ZALLA VALENTINA ZANNI ALBERTO ZONTINI CLARA Classi e foto 61 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 ARTINI KATIA BAZZANELLA ANDREA BONENTI GLORIA CAOLA VALENTINA CASTELLANI ELENA CROSINA GIADA ERBAGGI SARA GIOVANELLI ANNALISA GRASSI ALINA GRASSI SABRINA IGINI ELEONORA LEVATI MARTINA ALICE LUZZI FRANCESCA MAFFEI BEATRICE MONICO SARA PELLIZZARI STEFANIA ROSSARO BARBARA SCALFI MONIA SCORTA ASAHAR SERAFINI LIA TONEZZER MONICA TONINI ASJA TONINI VALENTINA VULTAGGIO PAMELA 62 Classi e foto a 1 Socio PP A 1a Socio Psico Pedagogico A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 a 2 Socio PP A 2a Socio Psico Pedagogico A ANTOLINI AMANDA BAZZOLI JASMINE BAZZOLI MARIA BULLA MEGI BURATTI FEDERICA GIOVANELLI ELENA LORENZI FABIOLA MARASCALCHI ANNA PAROLARI SARA SALVATERRA ALESSANDRA TISI FEDERICA - Trasf. ZONTINI ILARIA Classi e foto 63 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 APPOLONI CARLOTTA BATTOCCHI MARTINA BINELLI FRANCESCA BONAZZA MARA BOSETTI LAURA BUFFETTI DANIELA BURATTI ALESSANDRA BURATTI LORENZA FESTI SERENA FLORI LORENA FRANCHI VALENTINA - Trasf. GIORGETTA ANNA LORENZIN LIA MAESTRI ARIANNA MAGAGNOTTI LISA MARGONARI ANNA MATURI MARIA GIOVANNA MUSSI ELISA PANIZZA ALESSIA PREDYOVA MARIYA MAGDALEN ROSSARO VALENTINA SCALVINI MARINA VALENTINI ALESSANDRO ZORZI PATRIZIA 64 Classi e foto a 3 Socio PP A 3a Socio Psico Pedagogico A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 a 4 Socio PP A 4a Socio Psico Pedagogico A BALDRACCHI MARTINA BERASI VIVIANA BONENTI GIOVANNA BRAHIMI NAXARENA BURATTI MARIA BUTTERINI PAOLA CAOLA MANUELA DALPONTE FRANCESCA FACCHINI FRANCESCA FAILONI CHIARA FERRARI JACOPO FUSI GIULIA GATTI ELENA MALACARNE KATIA MARINI GRETA MESA CARLA MOSCA MARIA ILARIA PANELLI MONICA RICCADONNA GIULIA RICCADONNA ILARIA SALVADORI VALENTINA TISI ALESSIA VILLI CHIARA Classi e foto 65 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 AMISTADI IMELDA BAGOZZI LAURA BAZZOLI ILARIA BELLAGAMBA ALESSIA BUGNA FABIANA COLLINI FRANCESCA DALBON SILVIA (14/10) DALBON SILVIA (04/06) LEONARDI FEDERICA MAGAGNOTTI ELENA PASQUAZZO ELISA PEDRETTI ANNA PONESSA GIULIA SANTORUM ANNA ZAMBOTTI SERENA 66 Classi e foto a 5 Socio PP A 5a Socio Psico Pedagogico A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 a 2 Socio PP B 2a Socio Psico Pedagogico B CALIARI ANNA CARÈ TANIA CARLI MARTA CAZZOLLI NICOLE CIMAROLLI AMBRA - Trasf. DALBON MICHELA FACCHINI ALESSIA FONTANA MICHELA FRUNER KATIA GRAZZI MICHELA LADINI ARIANNA LATTARUOLO CAROLINA LORENZI LUDOVICA SCALFI MARIA URGO MARZIA Classi e foto 67 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 ARMANINI MARCO - Trasf. BONAZZA GIULIA CARLINI CHIARA COZZIO JASMINE FERRARI EVELYN FERRARI FABIO FRANCINI SONNY GALANTE CAROLA GHEZZO IRENE KLIMENT OSCAR KOSTADINOVA VIKTORIJA MAESTRANZI GIULIANO MOSCA ALESSANDRO PINEDA CARRION DENISSE M RICCA MICHELA SANTORUM CHIARA TISI MATTHEW VALERIO LUDOVINA ZAMBANINI ISABEL ZONTINI DENISE 68 Classi e foto a 1 Ragioneria A 1a Ragioneria A a 2 Ragioneria A 2a Ragioneria A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 BAGATTINI ANNA BONENTI ILARIA BULLA SUELA CANTONATI DOMINIK DUKIC SELMA ESPOSITO ELEONORA FERRARI NICOLE FRANCESCATTI LUCA GENTILI MELISSA GIOVANNINI ALICE LEONARDI BIANCA MALACARNE KARIN MATURI LORENZO - Trasf. MOSCA ARIANNA NICOLUSSI SIMONE PELLIZZARI GAIA - Trasf. PIZZINI DENISE POULI MANUEL RIZZONELLI LAURA SARTORI PAMELA SIMONI FRANCESCA STAGNOLI ELISA TOMASINI VERONICA VLADAREAN LARISA D. ZANETTI JESSICA Classi e foto 69 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 ALDRIGHETTI ANGELICA AZZOLINI MONIA BELTRAMOLLI ELENA BERTELLI CHIARA BERTERA NIKOLAS BONAPACE LUCIA BONAZZA NADIA CALIARI SAMUEL FACCHINI LINDA GHEZZI DERRICH GIRARDINI CHIARA GOTTARDI FRANCESCA PAVLOSKA NATASA POZZA LUCIA QUINTERO VILLA MICHEL SALVADORI SIMONE VIDI FRANCESCO ZOANETTI TANIA 70 Classi e foto a 3 Ragioneria A 3a Ragioneria A a 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 4 Ragioneria A 4a Ragioneria A ARMANI GRESIA BAGOZZI GIADA BERTONI BARBARA BINELLI ALBA BOSIO DAVIDE CHEMOLLI ALICE CIMAROLLI VALENTINA COMINOTTI DANIELE CORRADI VICTORIA COZZINI ALESSANDRA CUNACCIA BRUNO FACCHINELLI MATTEO FERRARI ROMINA FRANCESCHETTI ILARIA FRIZZI GIULIA GJONI MIRANDA MEZZI MARIKA MORA GIADA PANDOLFI DAVIDE RITO BARBARA SANTONI NICOLÒ SIMONI KATIA VALENTI ARIANNA Classi e foto 71 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 ANGELINI MARGHERITA BONENTI MATTIA CURTI LUCA FACCHINI SILVIA GHEZZI ELISA GIOVANELLI MATTIA IORI STEFANIA LOMBARDI MONICA MONFREDINI MATTIA OLIANA STEFANIA RIGOTTI IRENE SCOZZAFAVA FEDERICA STEFANI FRANCA TODESCHINI FABIO VALENTI MARTINA VALERIO CHIARA VANIN SONIA ZAMBONI SELENE 72 Classi e foto a 5 Ragioneria A 5a Ragioneria A a 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 1 Ragioneria B 1a Ragioneria B ARSLANI ADEL BALLARDINI SONIA BAZZOLI KEVIN BAZZOLI ROBERTA BELLAGAMBA LEONARDO BENYAHIA CERINE BERASI GABRIELE CANJE ALEXANDRU - Trasf. COMINOTTI ELEONORA DIGIOVANNI JESSICA FESTA MARTINA GIOVANELLA SILVIA GRIGORENCO ANGELA LOMBARDI SILVIA LUCCHINI DANIELE MOJSOSKI GOCE NICOLUSSI ALESSIA OLIANA MONICA ONORATI MONICA PANDOLFI CRISTINA SPADA GIORGIO VECLI MATTHEW ZANAGLIO NICOLA Classi e foto 73 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 ARMANINI GLORIA - Trasf. BELTRAMI VIRGINIA BOSETTI MARIKA CUNACCIA FEDERICO FILKOSKA ANDZELA GIRARDINI ELEONORA MATURI ALESSANDRO MILANESE ARIANNA PESENTI ALESSANDRO RIGOTTI LORENZO ROMANI LORENZO SAGHIR FATIMA ZAHRA SALVATERRA GABRIELE SANGIORGI MARIO PRIMO SCURI NICOLA SIMONI ARIANNA VALENTI ELENA ZIMELLI ALESSANDRA D. 74 Classi e foto a 1 Scientifico A 1a Scientifico A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 a 2 Scientifico A 2a Scientifico A ANTOLINI BRUNO ARTINI CARLA AZZOLINI LORENZO BELTRAMI TOMMASO BOSETTI LILIANA BRUNORI GRETA CARLINI CATIA FERRARI ANNA FESTA ANDREA GROTTI DAVIDE LEVORATO VANIA MARINI ELEONORA PEROTTI CAMILLA PIZZINI THOMAS QUINTERO VILLA CRISTIAN ZAMBALDI NICOLA ZAMBONI LEONARDO Classi e foto 75 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 ALBERTI LORENZO BALDRACCHI FRANCESCA BONAPACE PIETRO MARIA BONETTI PAOLO CALIARI DANIEL CAMPANARDI ELISA COCIU STEFAN GAMBUTI ANDREA GUSMEROTTI DANIELE LEONARDI MICHELE LITTERINI DAVIDE LOMBARDI BEATRICE MALESARDI NICOLA MARINI GIOVANNA PAPA FILIPPO PEDERZOLLI MIRCO REVERSI SIMONE ROCCA JACOPO ROTA CHIARA VAGLIA MARTINA VENDER ELISA ZOCCHI LUCA 76 Classi e foto a 3 Scientifico A 3a Scientifico A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 a 4 Scientifico A 4a Scientifico A BIANCHINI NICOLA BLEGGI NICOLÒ BORDIGA ELIA COLLINI MARICA CRESCINI CAMILLA DELLAIDOTTI ALICE - Anno est. FAES ALESSANDRO FIORONI GIANMARCO FRANCHINI MARIA GIOVANELLA ILARIA PALETTI ELIA SIMONI JESSICA SIMONI KATIA STEFANI FRANCESCA STROM RICCARDO VALENTI ANDREA ZANETTI DAVIDE Classi e foto 77 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 AMISTADI RUBEN ANTOLINI LUCIA BONOMI MADDALENA CHIODEGA ISABELLA COMAI DENISE COMINOTTI MARIA CORTELLA KEVIN COZZIO SARA DALPONTE CHIARA GIOVANELLI MIRKO GUNSCH FABIO MAESTRANZI LIUBA MAFFIZZOLI GRETA MEZZI TECLA MONFREDINI NICOLE VALENTI VALENTINA ZOANETTI DENISE 78 Classi e foto a 5 Scientifico A 5a Scientifico A 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 a 1 Scientifico B 1a Scientifico B ABATTI SIMONE BELTRAMI RAMON DANIEL BONOMI SARA CALCE ROBERTA PIA CANDIOLI MASSIMO DANCI MARINELE ALEXANDRA DEI CAS MATTIA ECCLI MIRELLA FACCINI MATILDE FEDRIZZI UMBERTO FERRETTI PATRICH GIOVANELLI ALBERTO LEFROUNI IBTISSAM MUSSI ALAIN PAOLI FEDERICA PARIS ELIA PESENTI ELISA POLLI CHRISTOFER TOMASINI MICHELE VALENTINI STEFANO Classi e foto 79 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 ALBERTINI CHIARA BALLARDINI ALESSANDRA BERASI VIRGINIA BOMPREZZI JACOPO BONAZZA FRANCESCA CARÈ MICHELE COZZIO CARLO DALBON ELEONORA GALANTE ANDREA GASPERI ILARIA LORENZI EDOARDO LUCHESA GIULIA MASÈ YLENIA MAZZOCCHI LUCIA PELLEGRINI LUCA PREM PAOLO RICCADONNA LUCA ROSA MIRIANA SALIZZONI ANNALISA 80 Classi e foto a 2 Scientifico B 2a Scientifico B 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 a 3 Scientifico B 3a Scientifico B ANTOLINI MARTINA ARMANINI MICHELE ARTINI VERDIANA BAZZOLI MARTA BONAZZA GIOVANNI BONENTI ANDREA CAOLA LETIZIA COMAI LUCA DARRAJI MARIEM FAILONI ROMINA MAFFEIS BARBARA MAGANZINI ALESSANDRA MEZZI CHIARA PEDERZOLLI G. SILVIA PEDRAZZOLI TOMMASO PRETTI PATRIZIA RATIU ADELINA CLAUDIA SABANI TASIM SALVINI ARIANNA TOMASI LUCA URGO MARICA Classi e foto 81 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 BAGATOLI ANDREA BALDRACCHI ALESSIA BERASI CATERINA * COLLINI AMBRA CORNELLA CLAUDIA DEVILLI ERIKA * FILOSI NANCY FORADORI ALEX GIRARDINI KATIA MAESTRI RICHARD MAFFINI PAOLO * MARCANTONI GIORGIA * MASU RAUL GIANCARLO M. MATURI ALBERTO MOLINARI GIOVANNI PIVA GIOVANNA POULI MATTEO GABRIEL RICCADONNA GIORGIA SALIZZONI MICHELA * Anno all’estero 82 Classi e foto a 4 Scientifico B 4a Scientifico B 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 a 5 Scientifico B 5a Scientifico B BELLA MICHELE BONAFINI FEDERICO BONAPACE ANDREA COLLINI ANDREA. CORRADI PAOLA D’AGOSTINO PIERFRANCESCO FRANCESCHETTI CRISTINA GIOVANELLA ELDA GOTTARDI GIULIA GRITA ALESSANDRA LUONI GIOVANNA MOLINARI PAOLA MONTANEZ LOPEZ LORENA ONGARI JESSICA RIZZONELLI MERI ROSA ILARIA ROSSARO MADDALENA SALVATERRA GIULIA SARTORI CAMILLA SPADA CIRO SUSINI LUCA VERRI PAOLO Classi e foto 83 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 BERTINI NICOLA BONAFINI ELEONORA BONAPACE MICHELE BONAZZA ANGELO BONENTI ARIANNA BRENA FEDERICO DEI CAS NICOLA DONATI FEDERICO DUCOLI SAMUELE FOSTINI MARCO - Trasf. FRANCHINI CATERINA GNUTTI ALESSANDRO GREGGIO CECILIA IORI DANIEL IORI ELENA LEONARDI FRANCESCO LORENZI ILARIA MATTEI NATASCIA PALETTI ISABELLA POLLA ALESSANDRO 84 Classi e foto a 1 Scientifico C 1a Scientifico C 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 a 2 Scientifico C 2a Scientifico C BAGOZZI ALBERTO BUGNA DAMIANO BUGNA GIULIA COMPOSTELLA ARIANNA COZZIO OLIVER DONINI VALERIO LAVAGNINO GRETA LONGHI ALESSANDRA MATURI ANDREA MUSSI DAVIDE OLIANA ARIANNA PANELATTI ELENA ROSA LEONARDO SANSONI ELISA ZAMBOTTI LETIZIA FABIANA Classi e foto 85 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 BELTRAMI RICCARDO BODIO LUIGI BONAPACE VALERIA BONENTI ERIKA BUFFETTI CAROLI LAURA CERANA LINDA CHIODEGA FABIO DUCHI FABIO DUCOLI ROCCO ECCLI FRANCESCO FACCHINELLI LUCIANO GIACOMETTI DAVID MAFFEI MARTINA MARCHETTI DAVIDE MUSSI LUCA MUSSI STEFANO. OLIANA BEATRICE M. OLIVIERI SERENA POLETTI CLAUDIO TONEZZER MARA VIVIANI GIULIA ZANNI ALEXANDRA 86 Classi e foto a 4 Scientifico C 4a Scientifico C 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 a 5 Scientifico C 5a Scientifico C BAGOZZI RUDY BALLARDINI MARA BERTOLINI SIMONETTA BINELLI SILVIA BOLANDINI MARCO ANDREA CUMER STEFANO DEVILLI LARA FRANCHINI MARTINA GIOVANAZZI ALBERTA GOTTARDI FEDERICA LONGHI MADDALENA MARGONARI BARBARA PIZZINI PAOLO ZENELI ALBA Classi e foto 87 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 BATTOCCHI RICCARDO BERNARDI ELIA BONAZZA MATTEO BOSETTI ZENO BRENA ALESSANDRO BUCELLA ADRIANO CAOLA MATTEO DONINI DANIELE - Trasf. FILOSI MICHELE FORESTI MICHELA GOTTARDI FEDERICO ISEPPI ATTILIO JEZEK FILIPPO LONGO MARCO MAFFEI ALBERTO MATURI COSTANZA - Trasf. MICHELOTTI MATTIA - Trasf. MORANDI DANIEL NELLA DANIEL JAMES PARISI ELISA PELLEGRINI STEFANO PRESTINI ANSELMO PRESTINI TOMMASO ZANROSSO FEDERICA PIA 88 Classi e foto a 1 Scientifico M 1a Scientifico M 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 a 2 Scientifico M 2a Scientifico M ALBASINI IACOPO BERTOLINI VANIA BONAPACE DANIELA BRUNELLI MATTEO D’ACQUISTO LUCA DALLA SANTA ELISA DUCHI LORENZO FEDRIZZI MATTIA FUSTINI SILVIA GROSSI LINDA LORENZETTI AMANDA MONSORNO MATTIA MUSSI SILVIA ONGARI SARA PATERNOSTER DENISE PELLIZZARI ELEONORA TOSI NICOLÒ Classi e foto 89 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 BAROLDI PAOLO BATTAIOLA ANDREA BECCARI FEDERICO BERNARD ETIENNE BERTOLINI VALERIA CARÈ MASSIMILIANO COSTANZI GABRIELE DALLAPÈ GIACOMO FERRARI MIRKO FRANCESCHETTI GIORGIO MAESTRI CESARE MOSCA FILIPPO PEDRETTI DAVIDE POLLA PIER PAOLO POVINELLI MIRKO SECCAMANI ACHILLE ZENI VALERIO 90 Classi e foto a 3 Scientifico M 3a Scientifico M 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 a 4 Scientifico M 4a Scientifico M AMAGLIO ANDREA ALESSIO ANTOLINI VALERIO COLLINI MATTEO DALBON DAVIDE FOSTINI LARA GARBAINI ENRICO GASPERI ALICE GOSETTI LUCIA ISEPPI MANUELA KATZEMBERGER FEDERICO MASÈ ROBERTO ORLANDI ELEONORA PEDRETTI NICOLA PELLIZZARI JACOPO RAINERI MARTINO REMEDIO SILVIA TOLLER MARTIN ZANROSSO BARBARA K. Classi e foto 91 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 BERTOLINI ELIA BOSETTI PIERANGELO BRETTA LUCA CAOLA CARMELA FERRAZZA MICHELLE LORENZI FEDERICA MAFFEI MARCO MALACARNE SAMUELE PEDRETTI DEBORAH PIROVANO GIORGIO TOSI GIACOMO TRENTINI GIANLUCA ZULIAN HERMAN 92 Classi e foto a 5 Scientifico M 5a Scientifico M Corsi serali Corsi serali 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 35 ANDREOLLI OSCAR ARMANI EMILIO BALDUZZI ALESSANDRA BELLA LUISA BERTELLI MARILENA BONAZZA WALTER BOSETTI CARMEN CEREGHINI LUCA CIMAROLLI OMAR CORRADI IVANA GIRAMONTI IGOR GIRARDINI MATTEO GOMES LUANA LOMBARDI ERMANNO LUCCIONI ROSSELLA MAFFEI DANIELE MAFFEI MARA MASÈ DANIELE MOSCA LUCA MOSCHETTI LEONARDO PELLIZZARI FLAVIO PETRICA ALINA POLLINI DAVIDE RAVMANI EDI RUBINELLI OSCAR SALVATERRA ANDREA SOTTOVIA EMILIO SOTTOVIA NICOLA SYNYUK POLINA TORBOLI DANIEL TRAVISANI GIAMBATTISTA TROGGIO BARBARA VERRA GIACINTO ANDREA VIVIANI PAOLO ZENELI BLEDAR Classi e foto 93 L’Istituto di Istruzione “Lorenzo Guetti” dice Grazie a tutte le Casse Rurali delle Valli Giudicarie Finito di stampare nel mese di ottobre 2010 presso Antolini Tipografia - Tione www.antolini.net